GENNAIO/FEBBRAIO 2013
storie del mondo bio
la forza di un‘idea
oggi in cucina
cuorebio
magazine
12 mesi di trasparenza
Cascine Orsine
carnevale in tavola
il valore della qualità
dietro l‘etichetta
contie
l‘opusc ne
o lo
legu m
i
cuorebio magazine
1
sommario
3
editoriale
14 storie del mondo bio
buoni propositi
per l’anno nuovo
5
12 mesi di trasparenza
Cascine Orsine.
L‘armonia
biodinamica
9
dall’orto con amore
un tocco
di zenzero
10 la qualità risponde
11 azienda del mese
San Bartolomeo
12 il lunario di cuorebio
la forza
di un‘idea
16 oggi in cucina
carnevale
in tavola
18
differenziati!
20 salute e benessere
influenza
e raffreddore:
come prevenirli
con il cibo
23 il valore della qualità
dietro l‘etichetta
24 il gesto quotidiano
spinning
on the road
25 l’angolo delle
buone pratiche
finalmente,
i pannolini
compostabili!
26 turismo sostenibile
Arte Sella, un
percorso di Arte
e Natura
27 l’angolo dei più piccoli
evviva il carnevale
28 terapie naturali
getto alternato
integrale
29 attualità
colazione
e merenda per
i nostri bambini!
32 oggi leggiamo...
33 l’angolo del giardino
la difesa
delle piante
34 vivere ad impatto
quasi zero
liberiamoci
dal superfluo
Custodiamo la semplicità
di tanti sapori.
ecor, per la vitalità dell’uomo e della terra.
www.ecor.it
2
cuorebio magazine
cuorebio
magazine
Pubblicazione gratuita
per i clienti Cuorebio
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Cuorebio è amico
dell’ambiente
Per il MAGAZINE
utilizziamo inchiostri vegetali
e carta Lenza Top Super
riciclata 100%
editoriale
news
buoni
propositi per
l‘anno nuovo
opuscolo prodotti
a marchio ecor
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Graficart
Eccoci di fronte a un nuovo anno. Tutto da
scrivere, da comporre, da sognare e da vivere.
Qualcuno ha già pronta da un pezzo la propria lista di progetti da realizzare: dai corsi
per migliorare le conoscenze personali, ai
desideri di cambiamento più o meno radicali,
ai buoni propositi per adottare stili di vita
più sostenibili.
In giro abbiamo trovato un sacco di proposte. C’è addirittura il “personal coach”,
a disposizione su siti, libri, blog e canali
televisivi per chi non ha idee, o abbastanza
coraggio, per mettere in atto i suoi buoni
propositi. Molti i suggerimenti per entrare in
maggiore contatto con la Natura, dedicando
un po’ di tempo della propria giornata alla
cura di un piccolo orto o giardino, imparando
così a conoscere meglio il ritmo delle stagioni.
C’è la possibilità di affidarsi a manuali
che illustrano varie tecniche di agricoltura,
oppure chiedere consigli al vicino di casa
dall’orto rigoglioso (l’erba del vicino è sempre
più verde).
Ma per capire meglio che cosa vuol dire
“non usare sostanze chimiche” per non
inquinare la terra e noi stessi, noi dello Staff
di Cuorebio consigliamo di cercare un tutor
di eccellenza, che sia disposto ad affiancarvi nei primi passi e che possa trasmettervi
l’esperienza del proprio lavoro: l’agricoltore
biologico e biodinamico.
Da lui si può imparare come eliminare
completamente le sostanze chimiche: fertilizzanti, antiparassitari, diserbanti e anticrittogamici; conoscere tecniche come il sovescio,
la pacciamatura, o l’uso di compost e di
preparati naturali, scoprendo l’insostituibile
lavoro dei lombrichi, esseri importantissimi
per la fertilità del suolo.
La propria forza di volontà è importante:
“non mollare mai”, nonostante la fatica,
e le avversità, sfoderando pacifiche armi
come tenacia, pazienza e perseveranza.
La soddisfazione è immediata. Prendersi
cura di qualcosa, mettendoci impegno
e passione, fa star bene, libera la mente
da cattivi pensieri e fa crescere un sentimento
di armonia e sana leggerezza interiore.
Se poi riusciamo a portare avanti il
nostro lavoro, potremo anche raccogliere i
“frutti” e nutrirci di essi: che soddisfazione!
Sicuramente tutto questo porterà a un
approccio diverso nei confronti della qualità
di quello che con fatica abbiamo coltivato
e che la terra e madre natura ci hanno dato
in cambio del nostro impegno. Sarà diverso,
forse, anche lo sguardo con cui scegliamo
il bio che mangiamo: le dimensioni diverse,
la picchiettatura, la forma un po’ storta,
sembreranno caratteristiche ininfluenti sul
sapore e sul valore di ciò che è stato coltivato
rispettando l’ambiente, la salute dell’uomo
e la vita del terreno. Perché ne avremo
compreso il valore.
Lo Staff di Cuorebio
“Tutto quanto è in armonia con te,
o mondo, è in armonia anche con
me. Nulla di ciò che per te giunge
al momento opportuno, giunge
per me prematuro o tardivo; tutto
è frutto per me, ciò che portano le
tue stagioni, o Natura. Tutto viene
da te, tutto ha in te la sua essenza,
tutto a te rifluisce”
Marco Aurelio
Cerca all’interno di Cuorebio Magazine
il terzo opuscolo dedicato ai prodotti a
marchio ecor: questa volta protagonisti
sono i legumi. Curiosità, informazioni
e tante ricette per arricchire la tua dieta
con questi preziosi alimenti.
Rapunzel: il sito
parla anche italiano
Rapunzel annuncia un’importante novità:
il suo sito Internet è disponibile anche
in lingua italiana. L’azienda tedesca
ha voluto così rivolgersi direttamente
ai molti consumatori italiani che ogni
giorno si collegano al suo sito per avere
maggiori informazioni sull’azienda
e sui suoi prodotti.
Visita il sito www.rapunzel.de/it/
Castello di Tassarolo
Per il terzo anno consecutivo, l’azienda
vitivinicola Castello di Tassarolo è stata
premiata con l’ambita chiocciola di Slow
Food su Slow Wine 2013. Congratulazioni
a questa azienda biologica!
The New York Times
premia il vino Perrini
La classifica di vini italiani selezionati,
stilata dal The New York Times, ha visto
trionfare il Primitivo Salento IGT Perrini,
premiato non solo per le sue gradevoli note
speziate, ma anche per il buon rapporto
qualità prezzo. Un brindisi tutto bio!
nuovo sito ecor
È online il nuovo sito ecor, con
una grafica nuova e tanti contenuti
interessanti. Potrai scoprire le ultime
news dal mondo ecor e trovare tante
interessanti informazioni sui produttori
e sui prodotti a marchio.
Visita il sito www.ecor.it
cuorebio magazine
3
12 mesi di trasparenza
Cascine Orsine.
L‘armonia
biodinamica
“Noi cerchiamo di lavorare
al meglio per garantire la
maggiore qualità ai nostri
prodotti. A chi ci chiede
come facciamo a dire che
la biodinamica è il metodo
agricolo alternativo migliore,
rispondo che sapore, colore,
profumo, consistenza
e durabilità nella
conservazione, sono tutti
fattori che contribuiscono
a rendere un prodotto
particolare. Il sapore
biodinamico è superiore
e, soprattutto, chi mangia
questi cibi sente dentro
di sé una forza diversa”
Giulia Maria Crespi
Alle Cascine Orsine si fanno le cose per bene:
lo si avverte nella crescita rigogliosa delle
piante, nella molteplicità delle creature che
arrivano a popolare le sue terre, nei cambiamenti che si compiono nel terreno.
Questo perché il suolo è arricchito continuamente di humus e sostanza organica e di
una miriade di microrganismi e di lombrichi
utili alla fertilità: siamo infatti in un’azienda
biodinamica.
Le Cascine Orsine hanno alle spalle una
storia iniziata tanto tempo fa, animata da va4
cuorebio magazine
lori autentici che si trasmettono con passione
giorno dopo giorno. Si trovano all’interno
del parco del Ticino, tra il fiume omonimo
e Bereguardo, paese della provincia di Pavia.
In questa azienda che, da sempre, ha fatto
del rispetto per l’uomo e per l’ambiente il suo
principale obiettivo, si è scelto di coltivare
solo una parte dei terreni disponibili, per
conservare la vegetazione spontanea e preservare la naturale biodiversità. Sono stati
infatti conservati i boschi (oasi per il rifugio
di molte specie animali) e le lanche, specchi
d’acqua che, nel caso di piene, raccolgono
parte dell’acqua in eccesso, scongiurando
il rischio di inondazioni, e che sono molto
ricche di organismi viventi. In altre realtà,
al contrario, le lanche vengono spesso eliminate perchè considerate terreno improduttivo
e quindi inutile, dimenticando però il loro
ruolo fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema.
Le Cascine Orsine sono da sempre animate
dalla passione della sua fondatrice, Giulia
Maria Crespi, che si appassionò alla biodinamica durante un soggiorno di cura in Svizzera. Divenuta consapevole del degrado che le
sostanze chimiche di cui abusa l’agricoltura
tradizionale provocano su terreno, piante,
alberi e falde acquifere, una volta in Italia,
decise di convertire i terreni convenzionali
della sua famiglia all’agricoltura biodinamica. Ciò significava trasformare radicalmente
un’ampia superficie per lungo tempo coltivata
in modo intensivo e senza alcuna rotazione
delle colture e dover purificare i terreni dai
veleni impiegati fino a quel momento. Oltre
alle nuove conoscenze acquisite, anche
un ricordo d’infanzia animava Giulia Maria
Crespi: quando era bambina, le rane, all’improvviso, smettevano di gracidare verso la
fine di maggio, quando nelle risaie venivano
spruzzati i diserbanti. Voleva sentirle cantare
di nuovo! Così, con forza d’animo, passione
e amore per la natura, sostenuta dal figlio
Aldo, ha portato avanti con successo la sua
impresa straordinaria.
Pioniere nella produzione biodinamica
in Italia, dal 1976 le Cascine Orsine possono
essere definite, utilizzando le parole di Rudolf
Steiner, “una unità biologica dove vivono
in equilibrio terra, vegetazione, animali
e uomini”. Si tratta infatti di una realtà agricola a produzione interamente biodinamica,
in cui non si usa alcuna sostanza chimica:
niente concimi, diserbanti, insetticidi o altre
sostanze nocive, ma solo preparati di origine
naturale per far nascere da una terra sana
prodotti non solo buoni per l’ambiente, ma
anche in grado di fornire, a chi di essi si nutre,
una forza diversa. Fondamentale è la fertilità
dei terreni, ricchezza insostituibile, salvaguardata attraverso le tecniche proprie dell’agricoltura biodinamica: il mantenimento
a prato di parte delle superfici coltivabili, per
pulire il terreno dalle erbe infestanti, l’impiego di leguminose, regolari rotazioni delle colture sia cerealicole che prative, l’applicazione
del calendario delle semine, la concimazione
eseguita con il letame delle stalle miscelato
a paglia e poi maturato e attivato con sostancuorebio magazine
5
ze minerali naturali macinate e con preparati
biodinamici a base di erbe e sostanze vegetali,
l’uso di preparati prodotti in azienda a base
di sostanze naturali, da spruzzare sul terreno
e sulle piante per attivarne la forza vitale.
Seguendo i principi dell’omeopatia, questi
preparati vengono usati in dosi piccolissime
e dinamizzati: piccole quantità di preparato
vengono mescolate in grandi quantità d’acqua,
con movimenti circolari alternati per un’ora.
Il compostaggio del letame viene eseguito
utilizzando cinque preparati da cumulo a
base di piante: achillea, camomilla, ortica,
quercia, tarassaco e valeriana. Introdotti
all’interno del cumulo, guidano la trasformazione del materiale organico; grazie a essi,
il compost di letame si trasforma nell’humus
che viene poi restituito al terreno. Attraverso
questo processo di maturazione, l’humus diventa nutrimento per la terra, permettendole
di generare il nutrimento per l’uomo.
CASCINE ORSINE
Via Cascina Orsine, 5
27021 Bereguardo PV
tel. 0382 920283
[email protected]
cosa significa "12 mesi
di trasparenza"?
“Se mangi bio cambi il mondo”.
Per noi questa è l'essenza del nostro
lavoro, a sostegno dell'agricoltura
biologica e a tutela dell'attività dei produttori, vero patrimonio culturale, da
rispettare e valorizzare. Perché siamo
convinti che fare la spesa e scegliere
alimenti che racchiudono l'amore per
la terra e l'attenzione per la salute sia
un gesto di grande responsabilità.
Ti invitiamo quindi a scoprire i produttori che rappresentano l'eccellenza bio:
sei storie di professionisti che hanno
fatto del biologico una scelta non solo
di lavoro, ma anche di vita.
“12 mesi di trasparenza” è il nostro
modo per raccontarti queste esperienze uniche, per farti conoscere la qualità
dei prodotti e per comunicarti con
chiarezza il “giusto prezzo”, quello che
garantisce al produttore una remunerazione equa, senza costare alla natura
e alla salute dell'uomo, in termini
di inquinamento e spreco di risorse.
E facciamo di più: potrai acquistare
i prodotti selezionati in “12 mesi
di trasparenza” con il 10% di sconto!
6
cuorebio magazine
il giusto prezzo 12 mesi di trasparenza
Nelle pagine precedenti foto della dinamizzazione e alcuni scorci dell'azienda.
In queste pagine l'allevamento e i formaggi delle Cascine Orsine.
solo buoni
formaggi
Alle Cascine Orsine viene riservata gran cura
anche nei confronti degli animali, manzi
e vacche da latte di razza Frisona e incroci
con la razza Svedese e Montebeliard. L'allevamento segue il metodo biodinamico, che
prevede stabulazione libera, accesso ai prati
nella buona stagione e alimentazione a base
di foraggi e cereali prodotti in azienda. Tutti i
formaggi delle Cascine Orsine sono certificati
Codex per la conformità al metodo biologico
e Demeter per la qualità biodinamica; sono
fatti solo con il latte dell’allevamento, lavorato quotidianamente, appena munto, nel caseificio aziendale. La lavorazione prevede l’uso
di caglio animale e di fermenti selezionati di
origine non microbica; anche la stagionatura
e il confezionamento avvengono all’interno
del caseificio.
Nei negozi Cuorebio potete trovare un ampio assortimento di formaggi delle Cascine
Orsine, freschi, freschissimi e semistagionati. Come il Primosalino, un formaggio
freschissimo e dolce: ottimo da solo, appena
condito, è l'ingrediente perfetto per fresche
insalate. Dolce è anche la Caciotta pavese,
che si contraddistingue per le sue delicate
note di burro cotto, nocciola, paglia e fieno.
La Mondina ha intense note di latte che
ricordano il burro crudo, la panna leggermente acida e lo yogurt e profuma di fungo
Champignon, di sottobosco e di burro fresco.
È un formaggio fresco e cremoso che prende
il nome dalle donne che un tempo erano
protagoniste della coltivazione del riso, tipica
della zona. Ecco poi la Crescenza, un formaggio fresco a pasta bianca, senza crosta:
perfetta con pane e focacce, può essere impiegata anche per cucinare cremosi risotti, torte
e sformati di verdura. Il suo aroma richiama
quello della panna fresca e dello yogurt al
naturale, ma ha anche intense e gradevoli
note fruttate di pera, mela, lampone, frutti
di bosco e uva bianca. Ha un sapore equilibrato, non troppo dolce e leggermente acidulo.
Crescenza, Primosalino e Mondina sono i formaggi che si sono distinti al Concorso Internazionale Biocaseus 2012: i primi due hanno
infatti guadagnato il primo e il secondo posto
nella categoria dei molli senza crosta, mentre
la Mondina si è aggiudicata il terzo posto
nella categoria pasta molle e crosta fiorita.
Il Nostrano del guado è un cacio semistagionato a pasta morbida. Dal sapore dolce
e cremoso, fin dal primo assaggio rilascia in
bocca un bouquet di aromi del sottobosco,
funghi porcini e frutti di bosco. La Robiolina fresca è un delicato formaggio spalmabile che nasce dall'unione di due lavorazioni,
quella tipica dello yogurt e quella della robiola.
Ecco qualche abbinamento per gustarli
al meglio.
Primosalino: la sua dolcezza innata viene esaltata se lo si accompagna con del miele
di acacia e con un sorso di Prosecco, Gavi
o Pignoletto.
Caciotta pavese: tra i mieli si sposa
perfettamente con quello di acacia; tra le
marmellate, con quella di arancia. Un buon
bicchiere di Merlot o Bonarda completa
la degustazione.
Mondina: per esaltare il suo sapore e
il suo aroma, abbinatelo a un’insolita confettura di pomodoro o a un tradizionale miele
millefiori o di tiglio, con un sorso di Sauvignon o di Barbera.
Crescenza: la sua consistenza morbida
e cremosa viene resa ancora più piacevole da
un sorso di Prosecco frizzante o di Pignoletto,
con un velo di miele di acacia.
Nostrano del guado: è ottimo con il
miele millefiori o con la confettura di cipolle
rosse e pere; nulla è meglio di un buon bicchiere di Cabernet, Nero d’Avola, Sangiovese
o Chianti per esaltarne il finale piacevolmente aromatico.
Robiolina fresca: miele di tiglio o di fiori d’arancio o una confettura di fico sono gli
accostamenti perfetti per questo formaggio
squisitamente dolce.
percepiamo il “giusto prezzo”
per il nostro lavoro ed è pari
al 50,1% sul prezzo finale
al consumatore.
29,3%
48,7%
22%
produttore
trasporto, immagazzinamento e distribuzione
punto vendita ed eventuali scarti
cuorebio magazine
7
notizie dal mondo bio
SOJADE
HOLLE
dessert di
soia al limone,
alla ciliegia
e lamponemaracuja
pappa di miglio
integrale
e pappa di mais
e tapioca
All’origine del marchio
Mulini Reali c’è un piccolo
laboratorio artigianale
della provincia di Caserta,
specializzato nella
produzione di alimenti della
cucina mediterranea. Come
l’azzimo, il tipico pane senza
lievito, qui proposto nella
versione al farro.
Una ricetta semplice, con olio
extravergine d’oliva e olio
di girasole, per questi squisiti
frollini perfetti a colazione,
con il latte o con il tè, ma buoni
ogni volta che si cerca bontà,
dolcezza e semplicità.
BIOAPPETÌ
CASTELLO DI ARCANO
vellutate cavolo
nero e amaranto
con bietola rossa
Merlot “Non SO”
DOC senza solfiti
Inserito tra i 100 Top Wines del
Friuli Venezia Giulia, ha colore
rosso rubino intenso, bouquet
pieno e fragrante e profumo
delicato che ricorda i frutti di bosco.
È perfetto per accompagnare
la carne, ma anche formaggi
stagionati e semi stagionati.
Ecco una tisana perfetta
se vi siete abbuffati.
Ingredienti (per 4 persone)
400 ml di acqua
2 limoni
1 cucchiaio di miele
8 foglie di salvia
zenzero fresco
Procedimento:
Fate bollire l’acqua in un pentolino.
Unite 2 cm di zenzero fresco, precedentemente sbucciato e grattugiato.
Poi unite la scorza dei limoni e 2 foglie
di salvia. Lasciate in infusione per circa
10 minuti, poi filtrate la tisana attraverso
un colino a maglie fitte e addolcitela con
1 cucchiaio di miele. Versate in 4 tazze.
Unite infine una foglia di salvia, una fetta
di limone e servite.
pane azzimo
di farro
margherite
cuorebio magazine
un tocco
di zenzero
tisana zenzero
e salvia
MULINI REALI
ECOR
8
la ricetta
Da Holle, specialista negli
alimenti per l’infanzia, arrivano
queste due pappe indicate
dal quarto mese (salvo diversa
indicazione del pediatra): facili
da preparare, si possono usare
per preparare pappe sia con
latte che senza.
Gustosi dessert di soia in
vasetto da 125g, disponibili
in tre golose varianti:
limone, ciliegia, lampone e
maracuja. Cremosi e delicati
sono l’ideale per la prima
colazione o per una merenda
100% vegetale e senza
lattosio.
Due squisite ricette che
arricchiranno i vostri menù
d’inverno: la vellutata con cavolo
nero e quella con amaranto
e bietola rossa. Veloci da
preparare e pratiche da gustare,
grazie alla confezione take away
con posata inclusa.
dall’orto con amore
tratta da www.buttalapasta.it
Ha un inconfondibile sapore aromatico,
pungente e piccante: è lo zenzero, noto in
botanica come Zingiber officinalis e conosciuto anche come “ginger”. Si tratta di una
pianta erbacea perenne, appartenente alla
famiglia delle Zingiberaceae e originaria
dell’Asia Orientale. Se ne utilizza soprattutto
la radice, che viene raccolta solamente quando ha raggiunto il giusto livello di maturazione, tra gennaio e febbraio. Una volta raccolta,
viene ripulita di tutte le radici secondarie e
lavata dal terreno. Quando non è destinata
all’utilizzo fresco, viene fatta essiccare al sole,
per essere poi ridotta in polvere.
La pianta di zenzero predilige i climi
tropicali e subtropicali; pur preferendo
ambienti soleggiati, cresce bene anche in
zone parzialmente ombreggiate. Ha bisogno
di terreni sciolti, profondi, ricchi di sostanza
organica e ben drenati; non ama, invece, i
terreni calcarei e compatti, perché soggetti
al ristagno idrico. Di norma viene coltivata
in pieno campo e negli orti. Si può coltivare
anche in vaso, preferendone uno di coccio:
la radice fresca va inserita al centro del vaso,
in profondità, e ricoperta accuratamente con
il terriccio. L’invaso deve essere effettuato
preferibilmente negli ultimi giorni d’inverno
e il vaso va collocato all’aperto solo con l’arrivo della stagione estiva, quando ormai non
c’è più il rischio di gelate notturne; si consiglia di esporlo in zona soleggiata, ma non
alla luce diretta. L’innaffiatura deve essere
regolare, prestando attenzione a evitare
i ristagni di acqua.
Fin dai tempi dei Greci e dei Romani,
la tradizione popolare attribuisce allo zenzero molteplici virtù benefiche; nel Medioevo
veniva usato come rimedio digestivo e Santa
Ildegarda, mistica ed erborista del XI secolo,
consigliava di bere un bicchiere di vino allo
zenzero, addolcito con miele, per favorire la
convalescenza. Grazie al suo effetto termogenico, lo zenzero dona al nostro corpo una
piacevole sensazione di calore. Nei casi di
raffreddamento, nella tradizione orientale
è utilizzato per sciogliere il muco e liberare
i bronchi. A questo scopo viene preparata
una bevanda calda, ottenuta lasciando in
infusione per 5-10 minuti delle fettine di
zenzero con zucchero di canna. Un pediluvio
a base di zenzero è poi un rilassante rimedio
da effettuare prima di andare a dormire.
Se comprate una radice di zenzero fresca,
potete conservarla nel cassetto delle verdure
del frigorifero, avvolta in un po’ di carta che
ne assorba l’umidità, e riposta in un contenitore ben chiuso. Si conserva a lungo: l’unica
accortezza è quella di cambiare la carta quando risulterà troppo umida.
Lo zenzero è un ingrediente versatile,
che vi permetterà di dare un tocco di sapore
a molte ricette, sia dolci che salate. Si può
usare a fettine, grattugiato, tritato o in polvere, per aromatizzare zuppe, carne, pesce, verdure, dolci e tè, come ad esempio il tè bancha:
basta metterne in infusione una fettina e
utilizzarne il succo ottenuto grattugiando
la radice e spremendone la polpa. È l’ingrediente giusto anche per creare un’originale
pasta aglio, olio e zenzero, ma viene impiegato anche nella produzione di liquori, sciroppi
e birre. Candito è una vera delizia da gustare
alla fine del pranzo: potete trovarlo anche
a marchio ecor sugli scaffali dei negozi
Cuorebio.
cuorebio magazine
9
la qualità
risponde
Sento spesso parlare
di additivi, ma cosa sono?
Sono contenuti in tutti
gli alimenti?
Martina (Parma)
R. Una premessa: i prodotti
biologici non contengono
coloranti, edulcoranti,
conservanti ed esaltatori
di sapidità. Detto questo,
gli additivi sono sostanze
che abitualmente non sono
consumate come alimenti in
sé, ma sono intenzionalmente
aggiunte per uno scopo tecnico
nella fase di produzione
e trasformazione di alimenti,
diventandone esse stesse (o i
loro derivati) un componente.
Le loro funzioni possono essere
di edulcorante, colorante,
conservante, antiossidante,
supporto, acidificante,
regolatore dell’acidità,
antiagglomerante, agente
antischiumogeno, agente
di carica, emulsionante, sale
di fusione, agente di resistenza,
esaltatore di sapidità, agente
schiumogeno, gelificante,
agente di rivestimento,
umidificante, amido modificato,
gas d’imballaggio, propellenti,
agente lievitante, agente
sequestrante, stabilizzante,
addensante e agente di
trattamento delle farine…
Devono essere autorizzati
dall’Unione Europea, ma
non per questo sono sempre
innocui: se con una certa
frequenza alla lista vengono
aggiunte nuove sostanze,
ne vengono anche cancellate
alcune altre o se ne limita
l’uso dopo che si sono scoperti
effetti negativi che per anni
si erano ignorati. Dal 2008,
per esempio, va inserita
nell’etichetta dei prodotti
che contengono alcuni
coloranti, pur usati da decenni,
la dicitura “può influire
negativamente sull’attività
e l’attenzione dei bambini”.
Più di un additivo, inoltre,
può causare reazioni allergiche
in persone predisposte.
Si indicano in etichetta con
la sigla europea o con il
nome specifico (per esempio
E621 oppure “glutammato
monosodico”), ma vanno
sempre preceduti dalla
descrizione della funzione
(per esempio “esaltatore
di sapidità”), per cui è agevole
identificarne la presenza.
Sono necessari? Ni. Qualcuno
è utile davvero (senza alcuni
innocui agenti lievitanti
scomparirebbero molti biscotti),
altri proprio no (i coloranti e gli
esaltatori di sapidità servono
solo a mascherare l’assenza
di colore e gusto nel prodotto).
LA RICETTA
lo sapevi che…
Per mantenere i broccoli
verdi, basta metterli
in acqua molto fredda,
dopo averli bolliti.
SCRIVETE A:
Qualità, Cuorebio
Casella Postale 31020 Zoppè (Tv),
[email protected]
azienda del mese
San Bartolomeo
L’azienda agricola
San Bartolomeo
nasce nel 1996 a
Vetralla, in provincia di Viterbo. Fin
da subito il fondatore Silvio Marsan ha deciso di
seguire il metodo
biologico nell’allevamento dei suoi
animali, convinto
che questo fosse
l’unico possibile. Questa scelta significa
ampi spazi verdi che consentono al pollame
di pascolare in libertà, alimentazione con
mangimi biologici, rispetto dei naturali ritmi
di crescita e massima attenzione al benes-
sere. I polli allevati sono della razza a “collo
nudo”, ruspante e particolarmente adatta
alla vita all’aria aperta; i tacchini sono invece
della razza “vecchio bronzato”, caratterizzata
dall’accrescimento lento e dal fatto di essere
anch’essa adatta all’allevamento in libertà.
I polli e i tacchini vivono in ampi spazi verdi,
muovendosi liberamente nei pascoli (il che
migliora il loro stato di salute e la qualità
delle carni) e si nutrono di erba, naturale
integratore di vitamine; la loro alimentazione
viene poi arricchita con cereali biologici, in
parte prodotti in azienda; non viene somministrato alcun farmaco.
Gli allevamenti aziendali sono situati in
varie zone della Tuscia Viterbese, un territorio dove la relativa assenza di grandi opere
dell’uomo (ferrovie, autostrade e industrie)
ha conservato gli ecosistemi originari.
Gli estesi prati verdi che caratterizzano
questo territorio permettono una miglior
gestione dei pascoli e offrono il nutrimento
necessario per il sostentamento degli animali.
Oltre all’erba e alle granaglie biologiche,
gli ingredienti per far crescere al meglio gli
animali sono il sole, l’aria pulita e la passione
di un’azienda tra i pionieri del biologico.
SAN BARTOLOMEO SOC.COOP.AGR
Str. Teverina km 7, 200
01100 Viterbo
www.pollosanbartolomeo.it
approfondimenti
il valore di un allevamento bio
I nostri pesci sono lavorati dal fresco per garantire il miglior sapore, pescati senza compromettere la vita
†‡‹†‡ŽƤ‹‡Ž”‹•’‡––‘†‡ŽŽǯŠƒ„‹–ƒ–ƒ”‹‘‡…‘•‡”˜ƒ–‹ƒŽƒ–—”ƒŽ‡‡‹‘Ž‹‘„‹‘Ž‘‰‹…‘…‡”–‹Ƥ…ƒ–‹I.M.C.
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10
cuorebio magazine
L’azienda agricola San Bartolomeo
segue un disciplinare di produzione molto “naturale”: il pulcino
di un giorno viene immesso in
un locale di svezzamento, dove
trascorre tre settimane in ambiente
riscaldato. Giunto alla quarta settimana, durante le ore calde, inizia
a uscire nel “parchetto”; dopo
sei settimane, viene trasferito al
pascolo, dove ha a disposizione
un ricovero mobile per la notte e
10mq di terreno inerbito: qualsiasi
siano le condizioni climatiche,
preferisce girovagare per i campi
piuttosto che rimanere segregato
al chiuso. Le arche utilizzate per il
ricovero notturno vengono pulite
e disinfettate dopo ogni ciclo e
spostate poi su un nuovo punto
del pascolo per iniziare con i
nuovi pulcini. Per l’allevamento
dei tacchini è previsto uno schema
simile a quello del pollo, sempre
attento alla salute e al benessere
degli animali, nel rispetto del loro
naturale ciclo di crescita.
Ma quali sono le differenze
tra allevamento convenzionale
e biologico? Eccole in sintesi.
Allevamento convenzionale:
• allevamento in batteria;
• gabbie grandi meno di un foglio
A4 all’interno di capannoni;
• illuminazione forzata;
• scarsa possibilità di uscire
all’aperto perché gli animali non
hanno libero accesso ai pascoli;
• mangimi prevalentemente OGM
addizionati con integratori alimentari e prodotti farmaceutici;
• utilizzo di farmaci, come gli
antibiotici;
• ciclo di vita di 42/50 giorni.
Allevamento biologico:
• allevamento a terra;
• il regolamento indica la superficie necessaria per animale;
• illuminazione naturale;
• libero accesso ai prati;
• mangimi biologici;
• utilizzo di prodotti
omeopatici e fitoterapici;
• ciclo di vita lungo circa il doppio
rispetto al convenzionale.
cuorebio magazine
11
il lunario
La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze
che si manifestano nel comportamento
degli organismi viventi.
In agricoltura biodinamica, le stesse
favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta.
Agiscono in modo analogo sul corpo
umano, in particolare sulla crescita
di capelli e unghie. Ogni nove giorni
circa la luna, nel medesimo trigono
di forze, favorisce o “ostacola” alcune
parti della pianta o del corpo.
notizie dal mondo bio
gennaio
febbraio
LUGLIO
LUGLIO
IN
CUCINA
CURA
PERSONA
PIANTE
DI CASA
IN
CUCINA
1 mar
1 ven
2 mer
2 sab
3 gio
3 dom
4 ven
4 lun
5 sab
5 mar
6 dom
6 mer
7 lun
7 gio
8 mar
8 ven
9 mer
9 sab
10 gio
10 dom
11 ven
11 lun
12 sab
12 mar
13 dom
13 mer
14 lun
14 gio
il pane
15 mar
15 ven
lo yogurt
16 mer
16 sab
le conserve
17 gio
17 dom
18 ven
18 lun
19 sab
19 mar
20 dom
20 mer
21 lun
21 gio
22 mar
22 ven
23 mer
23 sab
24 gio
24 dom
25 ven
25 lun
26 sab
26 mar
rinvaso
27 dom
27 mer
potatura
28 lun
28 gio
concimazione
29 mar
legenda
Luna
piena
nuova
In cucina:
Cura della persona:
taglio ritardante capelli/unghie
massaggi
attività fisica
giornata di relax
Piante di casa:
30 mer
CURA
PERSONA
PIANTE
DI CASA
PERLAGE
BIONATURAE
Prosecco
spumante
Valdobbiadene
Animae brut
DOC – senza
solfiti
pesto al tartufo
e pesto alle noci
Due condimenti perfetti per
la pasta e per le insalate di
cereali, ma che, allungati con
qualche cucchiaio d’acqua,
diventano la base anche per
gustose salse da pinzimonio.
Eccellenti per arricchire tanti
piatti veloci come pizze,
bruschette e panini.
Dal colore giallo paglierino
e con riflessi verdi,
è perfetto come aperitivo.
Indicato anche come vino
da tutto pasto, si presta
ad accompagnare risotti,
molluschi, crostacei
e dessert come crostate
e strudel.
ISOLABIO
soia cacao
e soia vaniglia
ECOR
Due gustose bevande
vegetali. La prima si
distingue per il gusto
intenso del cacao, certificato
Fairtrade. Soia vaniglia
ha invece una nota dolce e
vellutata: può essere bevuta
calda a colazione, oppure
fresca per esaltare gli aromi
della vaniglia bourbon.
ravioli ai carciofi
Squisita pasta all’uovo con un
morbido ripieno di carciofi.
Questi ravioli vi permetteranno
di preparare in poco tempo
un ottimo primo piatto, perché
cuociono in soli 4 minuti.
Conditeli con burro fuso
e parmigiano o, perché no,
con un sugo di carciofi.
LA BUONA TERRA
SOJADE
bio torinesi di
farro e di grano
senza lievito
soia e fantasia
Bastoncini stirati di farro
e di grano, prodotti entrambi
senza lievito e con olio
extravergine d’oliva.
Ottima alternativa al pane
durante i pasti, rappresentano
una pausa semplice e gustosa,
dolce o salata.
Nata per una cucina 100%
vegetale è priva di lattosio
e colesterolo. Cremosa
e irresistibile, grazie alla
sua consistenza e al suo
gusto naturale è ideale sia
semplicemente spalmata
sul pane che nei piatti più
elaborati: non solo antipasti e
primi, ma anche secondi e dolci.
31 gio
12
cuorebio magazine
cuorebio magazine
13
storie del mondo bio
la forza
di un‘idea
foto Colin Dutton
14
cuorebio magazine
Quello che colpisce di Massimo Santinelli
è lo sguardo ironico di chi affronta la vita
preparato a resistere con tenacia alle intemperie, scoprendo sempre il lato divertente
delle cose.
Siamo a Gorizia, in Via dei vegetariani
(non è uno scherzo), nell’azienda Biolab
di cui Massimo è fondatore e titolare.
Ci viene incontro con quell’aria da eterno
ragazzo, il passo lungo, abituato ai sentieri
della montagna; lo scodinzolante Puck
fedelmente alle calcagna. Già dall’ingresso,
un profumo buono e persistente fa venire
l’acquolina in bocca: “Stiamo preparando il
seitan alla milanese. Se fate i bravi, vi faccio
visitare la produzione così lo potete assaggiare caldo caldo”. Abbiamo deciso di parlare di
lui in questa rubrica, perché porta con sé una
storia di tenacia e di riscatto, attraverso un
percorso tortuoso, ma coerente.
È il 1980 quando, all’età di 16 anni, in seguito a importanti problemi di salute, Massimo affronta, in solitudine, un momento molto
difficile, fatto di ospedalizzazione e di paura,
prendendo coscienza che a sé doveva pensare
in modo completamente diverso e senza la
protezione di una famiglia. Si accorge così che
il cibo è fortemente collegato con la salute.
È il passaggio chiave nel mondo adulto che
lo porta, dopo qualche anno, insieme all’amico Giancarlo, ad avvicinarsi alla Macrobiotica.
Scopre che mangiare bene fa star bene,
e decide di essere lui a occuparsi della cucina
di casa, della cura della mamma e anche degli
amici, seguendo uno stile più sano, lontano
dalle mode. Si trasforma in un serioso e rigoroso vegetariano/macrobiotico, molto “fissato
e per niente morbido” come racconta lui,
e frequenta i primi circoli e negozi macro
e bio di Gorizia e di Udine.
In quegli anni lavora in fabbrica e porta
con sè per pranzo la gamella con il riso integrale e qualche alga: “Mi sentivo un diverso!
Gli altri mi indicavano come “strambo”, ma
io ero convinto di quello che facevo. Però mi
mancava ancora qualcosa. Così sono partito
per Napoli con Giancarlo. Avevamo sentito
parlare di Nazareno Cosentino di Natura amica, purtroppo scomparso qualche anno fa;
da rigidi macrobiotici, sognavamo una “sagra” di tamari e shoyu (condimenti derivanti
dalla soya n.d.r), in un vortice di yin e yang.
Invece Nazareno, per prima cosa, innaffiò il
nostro arrivo con una bella bottiglia di vino
dicendo: “bevi, che ti apre il cuore”. E fu così
che scoprimmo una macrobiotica di tipo
“partenopeo”. Dopo circa quattro mesi parlavo già napoletano e mi ero scrollato di dosso
il rigore nei confronti del nutrimento. Quella
patina di timidezza da nord-est si era sciolta
sotto il sole del sud, rivelandomi una passione
per quella che è diventata la mia professione:
nutrire gli altri con amore e cura”.
i miei collaboratori
sono parte integrante
delle mie idee e dei
miei progetti
nutrire gli altri
con amore e cura
Verso il 1988, Massimo lavora per il campeggio estivo di Terra e Cielo a Isola Capo
Rizzuto. Conosce tanti amici che condividono con lui ideali e progetti: tra cui Maurizio
Baldini, Alfio e Maria del ristorante La zagara
a Catania. Con loro sperimenta il tofu e il
seitan, numerosi modi di cucinare cereali
e legumi e scopre l’importanza dell’origine
delle materie prime da agricoltura biologica.
Ecco che, già all’inizio degli anni 90, si delinea quella che si sarebbe trasformata in una
splendida avventura commerciale. Si stava
diffondendo un modo di intendere l’alimentazione completamente diverso dalle abitudini
prevalenti e tra i vegetariani e i macrobiotici
emergeva l’esigenza di trovare un’alternativa
alle proteine animali. L’idea di produrre tofu
e seitan incontra da subito il favore dei primi
negozi e cooperative del biologico del Nord
Est. Per Massimo questi sono anni di duro
lavoro, reinvestendo tutto il guadagno nell’attività. “La prima sede era un buco; la mattina
producevo e poi il pomeriggio partivo, a volte
in treno, con il frigorifero portatile per fare le
consegne. Certi giorni ero così stanco che ho
pensato di mollare.
I soldi erano pochi: appena avevo un gruzzoletto lo utilizzavo per migliorare o spostare
il laboratorio, comprare una nuova macchina
di lavorazione o sperimentare nuove ricette
con cuochi d’eccezione. Ma qualcosa mi diceva che quella era la giusta direzione”. Ora che,
quasi 20 anni dopo, potrebbe godersi “l’ozio”
che gli è mancato in passato, sta portando
avanti altri progetti importanti. Come il
Festival Vegetariano, che quest’anno arriverà
alla quarta edizione e che si svolge verso fine
agosto a Gorizia. “È una grandissima soddisfazione, creare un evento che si espande nel
tempo e coinvolge così tanta gente. Tanti giovani, ma anche “diversamente giovani” come
me, molta curiosità, interesse da parte della
stampa, della rete. Tanti si sono offerti come
volontari per aiutare nell’organizzazione. Una
bella energia che si è diffusa per Gorizia in
quei giorni, ma anche dopo. I vegetariani in
Italia sono tanti e quindi possono arrivare sul
mercato prodotti di ogni tipo o provenienza;
per questo è importante lavorare con grande
attenzione nei confronti di qualità, sicurezza, ricerca di gusti e sapori e soprattutto nel
cercare materie prime assolutamente biologiche. Altrimenti non avrebbe senso tutto il
lavoro fatto fino a ora.” I suoi occhi guardano
lontano… di certo starà pensando a qualche
ospite speciale per la prossima edizione 2013
del Festival. Per scoprirlo, seguitelo sul sito
www.festivalvegetariano.it.
BIOLAB
via dei vegetariani, 2
34170 Gorizia
cuorebio magazine
15
foto e styling di Sabrina Scicchitano
Mascherine e bignè.
oggi in cucina
Ingredienti per 4 persone
Impasto:
• 250 ml di acqua
• 150 g di farina
• 4 uova
• 100 g di burro
• sale
Ripieno:
• 1 confezione di perline di bufala
• 1 confezione di crema di riso
carnevale
in tavola
Scaldate in un pentolino, fino a bollore,
l’acqua e il burro tagliato a pezzi; togliete
dal fuoco e aggiungete subito tutta la
farina. Rimettete sul fuoco e mescolate
con un cucchiaio di legno fino a ottenere
un panetto liscio, di forma sferica; trasferitelo quindi in una terrina e incorporatevi
le uova leggermente sbattute. Ora l’impasto è pronto da inserire in una saccapoche
con beccuccio a stella grande.
Su due placche rivestite di carta forno
disegnate le mascherine, calcolando che
il volume raddoppia in cottura, o fate delle
palline per realizzare dei bignè. Infornate
a 180° per 10-15 minuti finché non risulteranno dorate e gonfie.
Lessate i pisellini in acqua bollente e salata
per un paio di minuti: non appena risulteranno morbidi all’assaggio, scolateli
e passateli al setaccio fine. Trasferite
la crema così ottenuta in una casseruola
e aggiungete la crema di riso e l’amido
di mais a freddo. Mescolate bene e portate
a bollore per un paio di minuti, aggiungendo l’olio, le perline di bufala e il pecorino.
Togliete dal forno le mascherine: apritele
con attenzione e riempitele di crema.
Se avete fatto i bignè, forateli da un lato
e riempiteli con una saccapoche dal
beccuccio rigido: in questo caso, quando
fate la crema, tagliate in quattro le perline
di bufala. Sembrano dei dolci, ma non lo
sono: uno scherzetto di carnevale che farà
divertire anche i golosi.
ISOLABIO
BIOVOGLIA
PONTE REALE
ORTO CAMPESTRE
crema di riso da cucina
pecorino romano DOP
perline di bufala
piselli finissimi
surgelati
Il pecorino è uno tra i più antichi formaggi
italiani. Prodotto con solo latte di pecora,
esprime un aroma intenso e deciso,
assolutamente da provare come dessert,
con l’aggiunta di miele o marmellate.
Grattugiato, darà un tocco in più ai vostri
piatti di pasta.
Deliziose perline di mozzarella prodotta con
solo latte di bufala e filata a mano secondo
le più antiche tradizioni casearie campane.
Si consiglia di assaporarle a temperatura
ambiente, dopo aver immerso la confezione
per 15-20 minuti in acqua tiepida.
Una buonissima crema, 100% vegetale,
da usare al posto della panna tradizionale.
Con il suo gusto leggero arricchisce
ogni vostra ricetta, sia dolce che salata.
Senza lattosio e senza glutine, è adatta
anche a chi segue particolari regimi
dietetici.
16
• 200 g di piselli finissimi surgelati
• 1 cucchiaio colmo di pecorino
romano grattugiato
• 4 uova
• 1 cucchiaio di olio
extravergine d’oliva
• 1 cucchiaio di amido di mais
cuorebio magazine
Verdure surgelate di qualità per preparare
veloci contorni e per arricchire di gusto
le vostre ricette. I piselli fi nissimi sono
l’ingrediente perfetto per condire i vostri
piatti di pasta e di riso o per un contorno
veloce e gustoso.
cuorebio magazine
17
differenziati!
Sarà capitato a molti di voi, animati
dalle migliori intenzioni. Terminati
i biscotti, avrete guardato sconsolati
la confezione chiedendovi: e adesso,
questa dove la butto? Magari avrete
controllato l’etichetta, strabuzzando gli
occhi di fronte alle tante sigle presenti e
domandandovi: e questo cosa vorrà dire?
valore alimentare
Perciò, a fronte delle tante richieste dei
consumatori desiderosi di effettuare una
raccolta differenziata davvero efficace,
ecor ha inserito sulle confezioni dei
suoi prodotti a marchio una tabella con
le indicazioni relative alla gestione post
consumo dell’imballo. Inoltre, on-line sul
suo nuovo sito, potete trovare la nuova
pagina Differenziati! Così la raccolta
differenziata per voi non avrà più segreti!
Ecco di seguito qualche esempio di
etichette di prodotti.
Per ulteriori informazioni visitate il sito
www.ecor.it
crackers
COME DIFFERENZIARE
sacchetti
carta ondulata
esterno
interni
PLASTICA
CONFEZIONE:
sacchetto esterno
ed interno
CONFEZIONE:
carta ondulata
SIMBOLO
MATERIALE:
05 PP
SIMBOLO
MATERIALE:
20 PAP
RACCOLTA: plastica
RACCOLTA: carta
i quaderni
ecco i quaderni di Valore Alimentare
Gravidanza e alimentazione, allergie e intolleranze
alimentari, le diete, la qualità dei prodotti bio e il confronto
con il convenzionale, i processi di trasformazione ecc…
Valore Alimentare si specializza in quaderni monografici
di approfondimento scientifico, curati dai nostri esperti, per rispondere
ai temi più richiesti dai lettori su l’alimentazione, la salute e il biologico.
CARTA
verifica sempre le modalità di raccolta del tuo Comune
NON DISPERDERE NELL’AMBIENTE
per saperne di più chiedi al tuo negoziante di fiducia
bevande solubili
CONFEZIONE:
barattolo
CONFEZIONE:
tappo
CONFEZIONE:
capsula
SIMBOLO
MATERIALE:
C/PAP 84 composto da carta,
plastica e alluminio con
prevalenza in peso di carta
SIMBOLO
MATERIALE:
04 PE-LD
SIMBOLO
MATERIALE:
C/ALU 90 composto da
plastica e alluminio con
prevalenza in peso di alluminio
RACCOLTA: secco indifferenziato
RACCOLTA: plastica
RACCOLTA: secco indifferenziato
pasta
valorealimentare.it
gallette
CONFEZIONE:
sacchetto
CONFEZIONE:
sacchetto
COME DIFFERENZIARE
sacchetto
PLASTICA
SIMBOLO
MATERIALE:
05 PP
Verifica sempre le modalità di raccolta del tuo
Comune. NON DISPERDERE NELL’AMBIENTE.
RACCOLTA: plastica
SIMBOLO
MATERIALE:
05 PP
RACCOLTA: plastica
la rivista online
su alimentazione,
biologico, salute
i frutti
per
l’inverno
come leggere la tabella
CONFEZIONE
SIMBOLO
Si specifica quale parte della confezione viene presa in
considerazione. Nel caso l’imballo sia composto da più
materiali, verranno indicate più righe.
Qui viene indicato il simbolo del materiale utilizzato.
Questi simboli di solito vengono inseriti nel vademecum
della raccolta differenziata del vostro Comune.
RACCOLTA
ATTENZIONE!
Qui viene data un’indicazione di massima su dove
gettare il materiale.
Verificate sempre le modalità locali di raccolta dei rifiuti.
18
cuorebio magazine
seguici anche su
cuorebio magazine
19
salute e benessere
influenza e raffreddore:
come prevenirli con il cibo
Subito un consiglio prezioso: per prevenire
i fastidiosi acciacchi che ci riserva l’inverno,
bisogna evitare che il freddo “penetri nelle
ossa”, cioè abbassi la temperatura corporea
normale.
Ciò si consegue da una parte riducendo
al minimo la dispersione del calore del
nostro corpo coprendosi bene e, dall’altra,
ricorrendo ad alcuni prodotti alimentari
di stagione che stimolano il metabolismo
a produrre più calore. Il cibo, ma anche tanti
rimedi naturali, possono poi essere d’aiuto
nella prevenzione, facendo funzionare
a dovere il sistema immunitario e, nella cura,
alleviando i sintomi e aiutando l’organismo
a fronteggiare la malattia.
Evitare di prendere freddo
Oggi sembra si faccia di tutto per prendere
21404_197x116_I_Allg_Bio.ai
1
06.11.12
freddo. Tante fanciulle hanno il ventre e le
reni perennemente scoperte, anche d’inverno, e così rischiano non solo di beccarsi un
raffreddore, ma anche di andare incontro a
disturbi, come coliche addominali o renali.
I contadini di una volta usavano indossare
una maglia intima di lana che non toglievano nemmeno quando andavano a lavorare
nei campi sotto il solleone!
Molte mamme, nel vestire i figli che escono di casa, li infagottano come se, invece
di andare a scuola o a fare una passeggiata,
dovessero partire per la Siberia. Così i poverini sudano e basta poco, quando si tolgono
cappotto e maglioni, perché si raffreddino.
Infine, c’è l’eccessivo riscaldamento degli
ambienti in cui viviamo. Passare da questi
ambienti surriscaldati alla strada, dove il
freddo dell’inverno si fa sentire, causa sbalzi
termici che scatenano virus e batteri in
agguato nelle prime vie respiratorie.
Stimolare l’organismo a produrre
calore
Nel nostro organismo il calore si origina
dalla combustione che ha luogo nelle cellule
in presenza dell’ossigeno che respiriamo,
dei “mattoni” (glucosio, acidi grassi e, in
condizioni di inedia, aminoacidi), delle
sostanze nutritive provenienti dal cibo che
assumiamo.
Il cibo stesso, inoltre, unitamente all’esercizio fisico, è un fattore che stimola la produzione di calore (effetto termogenico). Se fa
freddo, il corpo deve bruciare una maggiore
quantità di nutrienti per mantenere la temperatura corporea entro i valori normali.
La Natura elargisce nella stagione invernale alimenti, come le brassicacee, che stimolano la termogenesi. Anche altri alimenti,
disponibili pure in inverno, come aglio,
cipolla e peperoncino piccante, tè e caffè,
esplicano una notevole azione termogenica.
La produzione di calore può essere aiutata anche ricorrendo a tisane e frizionando
il corpo con oli essenziali.
Il sistema immunitario e le malattie
da raffreddamento
Una persona con il sistema immunitario
12:18
Da piu di 75 anni, pioniere nella produzione
di alimenti per l‘infanzia biodinamici.
A m o re ,
s e re n i t à
e d H olle
Alimentazione naturale e sana, fin dalle prime fasi della vita. Per tutti i genitori che desiderano alimenti per l’infanzia di qualità a cui
affidare il delicato compito di far crescere i loro figli. Alimenti per l’infanzia biologici Holle della migliore qualità Demeter. Una
differenza per la vita.
Chiedi in negozio i campioncini Holle e visita il nostro sito internet: www.holle.it
L’alimento ideale per il bambino è il latte materno che deve essere somministrato fino a quando è possibile, anche durante lo svezzamento e l’alimentazione diversificata.
Qualora l’allattamento al seno non sia possibile o sufficiente, previo parere del pediatra, si può usare un latte per l’infanzia Holle adatto ai bisogni del lattante.
20
cuorebio magazine
efficiente può sfuggire ai malanni invernali,
e, qualora si verifichino, se ne libera in quattro e quattr’otto senza complicazioni.
La Natura ci regala in inverno alimenti
ricchi di sostanze che aiutano il sistema
immunitario a funzionare a dovere, come
i minerali zinco e selenio, e la vitamina C.
Ai tempi lontani della mia fanciullezza,
l’insorgenza in un bambino di uno stato
febbrile legato a malattie da raffreddamento
era considerata dalle mamme nient’altro che
“una febbre di crescita” ed era salutata dai
fanciulli come l’occasione di non andare
a scuola e stare in casa per qualche giorno.
Oggi, invece, la stessa febbre impaurisce
le mamme e, conseguentemente, mette
in angoscia i piccoli febbricitanti.
Forse si poteva temere il peggio una volta,
quando c’era un insieme di condizioni (l’igiene precaria, la mancanza di riscaldamento
nelle case accompagnata a una malsana
umidità, le carenze nutrizionali per scarsità
di cibo, la tubercolosi che imperversava).
Ma di questi tempi, col benessere di cui
godiamo, vanno l’ansia e le fobie.
Benvenuta febbre
Oggi abbiamo dimenticato che, se una persona non ha gravi problemi di salute, la febbre
che annuncia un raffreddore o un’influenza
è un espediente del nostro corpo per combattere, col calore generato, virus e batteri
malintenzionati. L’aumento di temperatura
corporea, infatti, inibisce la loro crescita
e attiva la reazione difensiva del sistema
immunitario. Ovviamente, tutto questo non
significa che non si debba intervenire con gli
antipiretici o con altri rimedi se il paziente
è estremamente debilitato e la febbre è persistente e così alta da far temere il peggio.
In ogni caso, è meglio passare una settimana a letto aspettando che la febbre faccia
il suo corso, piuttosto che tornare al lavoro
dopo averla fatta scendere rapidamente con
un antipiretico e poi trascinarsi senza forza
e senza volontà per settimane. Se si torna
al lavoro senza aver smaltito un’influenza,
si può essere fonte di contagio per i colleghi
e si può incorrere in complicazioni che non
solo compromettono l’attività lavorativa,
ma possono anche sortire effetti gravi per
la nostra salute.
Matteo Giannattasio, medico e agronomo,
è autore di numerose pubblicazioni scientifiche. È docente del corso “Qualità degli
alimenti e salute del consumatore” all’Università di Padova e consulente del Servizio
di Allergologia dell’Ospedale dermatologico
“San Gallicano” di Roma. È direttore scientifico e autore di Valore Alimentare.
i nostri consigli
Cortesie minuscole
un bocciolo, un libro
sono il seme di sorrisi
che fioriscono al buio
Emily Dickinson
1 Tisana balsamica Valverbe
Riscaldate il vostro inverno con una tisana
dal piacevole effetto balsamico. Grazie
ai suoi ingredienti, tra cui eucalipto, pino
montano, menta, salvia, timo e lavanda,
ha un benefico effetto emolliente a livello
delle vie respiratorie.
2 Tisana vivi leggero Valverbe
Un gradevole infuso a base di finocchio,
cumino, coriandolo e carvi, da sorseggiare
dopo i pasti. Contribuisce alla fisiologica
eliminazione dei gas intestinali, per ritrovare
così un naturale benessere.
3 Echinadoron Weleda
Da Weleda arriva questo efficace aiuto
per affrontare le insidie e i rigori dell’inverno.
La combinazione di echinacea, calendula,
camomilla e olio essenziale di eucalipto conferisce a queste pastiglie un prezioso effetto
balsamico.
4 Linfa di abete gusto forte
Rohan Italia - Nordland
Da secoli le popolazioni scandinave, che
vivono vicino alle foreste di abete, ne utilizzano
i germogli primaverili per ricavarne un succo
gradevole, da bere durante il rigido inverno
nordico. Nordland ha raccolto questa antica
tradizione. La linfa di abete forte, con un
maggior dosaggio di estratti di timo e di olio
essenziale di eucalipto, si contraddistingue
per il suo gusto deciso.
5 Linfa di abete gusto delicato
Rohan Italia - Nordland
Rispetto alla precedente, si caratterizza per
un gusto più delicato, che piace anche ai più
piccoli. L’inverno è la stagione migliore per
scoprirne tutta la bontà: si può consumare
da sola, oppure aggiungerla a una tazza di tè
o latte caldo, ottenendo una bevanda dal
gusto dolce e delicatamente aromatico.
Se vuoi saperne di più visita il sito
valorealimentare.it/magbio
cuorebio magazine
21
il valore della qualità
notizie dal mondo bio
PIZZOLATO
CTM
Prosecco
frizzante
Treviso DOC
senza solfiti
caffè bio deka
dietro l’etichetta
Una miscela di caffè 100%
arabica provenienti da
America Latina e Africa.
La decaffeinizzazione avviene
con un processo naturale,
senza solventi chimici.
Il suo gusto aromatico riempie
piacevolmente il palato;
è perfetto per una pausa,
magari con un morso
di cioccolato fondente.
Questo Prosecco completa
la linea dei "SENZA SOLFITI".
Ha un perlage molto fine
e un sapore sicuramente
deciso e maturo, con profumi
di frutta esotica. Ideale
come aperitivo, accompagna
ottimamente i secondi piatti
di pesce alla griglia e/o
fritture.
ECONATURE
olio di germe
di mais 500 ml
ECOR
pane bauletto
grano duro
È poi indicato “Agricoltura UE” oppure
“Agricoltura non UE” oppure ”Agricoltura UE/
non UE” a seconda del Paese di produzione
degli ingredienti: una marmellata di sicilianissime arance rosse fatta con zucchero
di canna del Costa Rica sarà etichettata
“Agricoltura UE/non UE”. Il succo delle stesse
arance, invece, può essere etichettato come
“Italia”: quando almeno il 98% degli ingredienti proviene da un unico Paese, se ne può
se non a rate. Liquidiamo per prime le indica- indicare il nome.
zioni sulla produzione biologica.
Si chiude con l’indicazione del codice
L’uso del logo biologico della UE (la foglia
dell’ “operatore controllato”, numerica
stilizzata con le 12 stelle) è facoltativo solo per o alfanumerica.
i prodotti bio extracomunitari (banane, caffè,
L’elenco degli ingredienti deve precisare
cacao, zucchero di canna…), ma è obbligatoquali sono biologici e quali no.
rio per tutti i prodotti bio europei. Se non c’è,
Tranquilli, non è che in un prodotto bioloil prodotto non è biologico (o quantomeno il
gico si possa utilizzare qualsiasi ingrediente
produttore ha sbagliato del tutto l’etichetta…). convenzionale. È un po’ pleonastico, ma
Dopo il logo viene indicato il codice dell’orl’etichetta di un vasetto di olive in salamoia
ganismo di controllo autorizzato dal MiPAAF
preciserà che solo le olive sono biologiche e
(la sigla sta per ministero delle Politiche
non l’acqua e il sale (non sono prodotti agriagricole, alimentari e forestali).
coli e quindi non possono essere biologici).
Gli organismi sono 11 (con codice da IT BIO
Gli unici additivi ammessi nei prodotti
002 a IT BIO 014), più tre autorizzati a operabiologici sono prevalentemente di origine nare nella sola provincia autonoma di Bolzano
turale e indispensabili: senza agenti lievitanti,
(da IT BIO 001 BZ a IT BIO 003 BZ). L’utilizzo niente biscotti; senza azoto, niente confezioni
del marchio dell’organismo di controllo è
in atmosfera modificata, e così via.
assolutamente facoltativo.
Nell’ottobre del 2011 è stato approvato il reg.
n.1169 sull’informazione dei consumatori,
che modifica la struttura delle etichette degli
alimenti, fin qui disciplinata da Direttive
del 1989, più volte modificate e integrate.
Per lasciare il tempo alle imprese di metabolizzare le nuove regole, di riprogettare le
nuove confezioni (e non dover buttar via quelle già stampate), il regolamento si applicherà
generalmente dal 13 dicembre 2014, mentre
l’obbligo della tabella nutrizionale scatterà
il 13 dicembre 2016.
Man mano che le etichette “old style” vanno in esaurimento, buona parte delle aziende
le sta già aggiornando, così da arrivare pronta e con meno affanno alle scadenze.
Cosa troveremo sulle confezioni? Il regolamento occupa 46 pagine di Gazzetta ufficiale,
è impossibile sintetizzarlo in poco spazio,
Ottenuto attraverso
pressione a freddo e
filtrazione, è un olio dal
gradevole sapore di cereali
e pane fresco. Ottimo usato
a crudo sulle insalate o per
la preparazione di salse,
si presta a esaltare anche
il gusto dei piatti caldi.
Un pane in cassetta che
racchiude in sé tutto il sapore
mediterraneo della semola di
grano duro. Buonissimo come
pane da tavola, accompagnato
da formaggi, verdure e salumi,
è perfetto anche a colazione,
magari con un velo di confettura
o di miele.
Dall’esperienza maturata con i prodotti de
La Città del Sole, nasce oggi una nuova linea
dedicata all’alimentazione dei più piccoli.
BioBimbo: latte, creme, biscotti per biberon
BioJunior: biscotti e cereali per la prima colazione
22
BIO ALLEVA
BAULE VOLANTE
prosciutto crudo
del poggio
lievito alimentare
in scaglie
Un prosciutto dal sapore
delicato, ma deciso, con
la giusta sapidità. L’aroma
intenso e caratteristico
è dovuto al metodo di
salatura e ai tradizionali
metodi di stagionatura.
Ottimo l’abbinamento
con del buon pane senza sale.
È ottenuto da cereali biologici,
attraverso un processo produttivo
esclusivo e naturale. Il lievito
alimentare in scaglie, dall’aroma
caratteristico, arricchisce di
sapore insalate, verdure cotte,
zuppe e centrifugati. È una fonte
naturale di vitamine del gruppo
B, ad alto contenuto di proteine,
fibre, fosforo e zinco.
cuorebio magazine
Vai al sito www.bio-bimbo.it: un esperto Pediatra
ti potrà fornire gratuitamente preziosi consigli
sull’alimentazione e la salute di tuo figlio.
Gruppo MangiarsanoGerminal
www.bio-bimbo.it
cuorebio magazine
23
il gesto quotidiano di Marco Geronimi Stoll
spinning
on the road
Il problema non è quanto fa freddo, ma
la differenza termica tra la casa e l’esterno.
Il sig. B inverte le stagioni, d’estate ha
il condizionatore su 21 °C e d’inverno il
riscaldamento su 25 °C. Paga, inquina e ha
sempre il raffreddore: quando esce di casa lo
sbalzo termico è micidiale, con soddisfazione
del farmacista che ha un cliente tutto l’anno.
Figuriamoci se in febbraio va al lavoro in bici:
sale nel SUV, regola il clima su “afa tropicale”
e va a cercare parcheggio vicino alla meta.
Fa poco moto, ma poi recupererà in palestra
facendo spinning.
Il sig. A tiene basso il riscaldamento
di casa e veste lana, con beneficio ecologico,
economico e di salute. Il suo corpo segue
le stagioni. In bici d’inverno ci va eccome,
bastano poche accortezze.
Ovviamente casco e pneumatici sicuri. Le
luci, perché fa buio presto. Guanti, passamon-
tagna, mascherina e doppi calzini. Se passa
aria sotto al giaccone, ecco dove mettere
il giornale, come i nostri vecchi.
Il freddo vuole attenzione al sellino: che
sia dritto (non piegato in su: i lombi si indolenzirebbero) e abbastanza alto da allungare
le gambe (minore rischio di crampi). Coprirsi
il collo (la cervicale) e i lombi. Sotto, però,
si veste normale: non vuole arrivare al lavoro
sudato, ma solo entrare pimpante per l’endorfina tra i colleghi ancora semiaddormentati.
Ne vale la pena? Certo, ci sono due paradossi fantastici.
Primo: ci si becca il raffreddore meno in
bici che in auto, perché inquinanti e PM10
nell’abitacolo ristagnano e si accumulano;
poi in bici il corpo reagisce al freddo in modo
naturale con la vasocostrizione e aumentando il ritmo cardiaco e respiratorio. Premunirsi dagli acquazzoni oggi è facile, col meteo
a portata di telefonino.
Secondo, in bici si va più svelti che in auto:
non siete nell’autodromo di Monza, ma nel
traffico; ogni piccolo ingorgo funziona come
un colino che fa passare le particelle piccole
e frena quelle grosse. In bici siete piccoli,
in auto grossi.
Ovviamente si dimagrisce e si risparmia
su benzina e parcheggio. E sullo spinning.
l’angolo delle buone pratiche
finalmente,
i pannolini
compostabili!
Avete mai pensato a quanti pannolini
consuma un bambino nei suoi primi anni
di vita? Si parla di circa 6000 per i primi tre.
E che fine fanno una volta utilizzati? Finiscono nella spazzatura, producendo un’immensa mole di rifiuti destinata alla discarica
per molti, moltissimi anni (circa 500), dato
che i pannolini non sono biodegradabili, o
almeno non lo erano fino a qualche mese fa.
Per molto tempo, infatti, l’unica alternativa
era il pannolino lavabile, spesso ritenuto poco
pratico dagli stessi genitori particolarmente
attenti all’impatto ambientale. Finché la WIP
(Wellness Innovation Project), un’azienda di
Prato, ha messo a punto una rivoluzionaria
24
cuorebio magazine
novità: il biopannolino Naturaè, un pannolino biodegradabile e compostabile, che può
quindi essere smaltito nei rifiuti organici (con
l’unica avvertenza di non gettarlo nella compostiera domestica). È ottenuto da materie
plastiche di derivazione vegetale, come il PLA,
un polimero ottenuto da zuccheri ricavati dal
mais, la cellulosa TCF, ovvero non trattata
con cloro, con marchio PEFC (Programme for
Endorsement of Forest Certification schemes,
il programma di valutazione degli schemi
nazionali di Certificazione Forestale) e il
Mater-Bi®, ottenuto da fonti vegetali. Dermatologicamente testato, garantisce anche un
maggior benessere al bambino, la cui pelle
è a diretto contatto con materiali naturali
e ipoallergenici. Le innovative caratteristiche
del pannolino Naturaè hanno fatto sì che
venisse selezionato per una sperimentazione
attualmente in corso in 27 asili nido della
provincia di Treviso. Tale iniziativa, patrocinata dalla Regione Veneto, vede coinvolti vari
operatori attivi nella salvaguardia dell’ambiente, tra i quali la SAVNO (Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale).
Il biopannolino all’apparenza non è diverso da un pannolino tradizionale, ma certificato CIC (Consorzio Italiano Compostatori)
come biodegradabile e compostabile al 100%.
Comporta significativi benefici ambientali
perché consente un minore impatto delle fasi
di produzione e smaltimento, contribuisce
alla riduzione dei rifiuti indifferenziati, a
favore dell’aumento dei rifiuti organici, assai
più gestibili, e dà anche benefici economici
perché permette un notevole risparmio (circa
il 40%) sui costi sociali di smaltimento.
Il compost che se ne ricava è riconosciuto
come “compost di qualità”, un fertilizzante
impiegabile come sostituto dei fertilizzanti
chimici di sintesi, riducendo di circa il 40%
le emissioni di CO2.
Per la produzione dei biopannolini, la
Wip si è dotata di uno stabilimento, quello
di Castel San Niccolò, realizzato in seguito
alla bonifica di un precedente insediamento
industriale altamente inquinante, utilizzando
pratiche di bioedilizia e gestione sostenibile
del territorio; l’azienda, infine, si serve solo
di energia verde certificata.
cuorebio magazine
25
l’angolo dei più piccoli
creatività e gioco
evviva il
carnevale
costruiamo
una maschera
Avete già deciso da cosa travestirvi? Noi vi proponiamo una maschera da "ape" facile da realizzare!
Occorrente
• cartoncino giallo, nero e bianco
• forbici
• elastico
• colla
turismo sostenibile
Arte Sella,
percorso di
Arte e Natura
Se amate la montagna e l’arte contemporanea,
questo è il posto che fa per voi. Arte Sella è
infatti una manifestazione internazionale di
arte contemporanea che ha come palcoscenico i prati e i boschi della Val di Sella (comune
di Borgo Valsugana, in provincia di Trento).
Ospita opere generalmente tridimensionali,
ottenute prevalentemente con sassi, foglie,
rami o tronchi. Grazie alla loro collocazione
all’aperto, il visitatore può guardare le opere,
godendo nel contempo delle peculiarità del
luogo in qualsiasi stagione dell’anno.
Dal 1986 le opere nascono, vivono e muoiono in questi luoghi, reinserendosi così nel
ciclo vitale della natura.
Le prime edizioni di Arte Sella venivano
sempre organizzate presso la “Casa Strobele”
e il suo parco, uno spazio privato in Val di
Sella, ma successivamente la manifestazione
26
cuorebio magazine
si è spostata lungo due percorsi espositivi.
Percorso ArteNatura: si tratta
di un sentiero che vi permetterà di fare un’esperienza diversa dalle tradizionali escursioni, un viaggio indimenticabile attraversando
la natura alla scoperta dell’arte. Si parte in
prossimità del ponte della Strobela, sul torrente Moggio: le opere sono esposte lungo un
itinerario attraverso la foresta che si estende
per circa due chilometri sul versante sud del
monte Armentera. Percorrendo una stradina
sterrata, il visitatore può ammirare le installazioni collocate lungo il sentiero, ma anche
le opere nascoste nelle meraviglie del bosco.
Una volta arrivati all’opera “Intersticios” di
Matilde Grau il percorso improvvisamente
cambia e conduce il visitatore attraverso una
stretta via in terra battuta molto suggestiva,
fino a uno stagno alpestre.
Terminato il percorso ArteNatura
e raggiunta la strada provinciale, si prosegue
costeggiando vasti prati e alberi secolari.
Fino ad arrivare a Malga Costa, un
edificio rurale che anticamente veniva usato
dai pastori, in primavera o in estate, per l’allevamento dei bovini e per la produzione di
formaggi e burro, e che dal 1998 è divenuto
la sede espositiva permanente di Arte Sella.
Un luogo che ospita concerti, rappresentazioni teatrali, laboratori creativi, esposizioni
fotografiche e mostre. Dopo una visita
all’esposizione annuale, si prosegue lungo
il sentiero che si inoltra nel ricco bosco
della Val di Sella, fino ad arrivare alla magnifica Cattedrale Vegetale, un’opera monumentale realizzata nel 2002 dall’artista italiano
Giuliano Mauri, e le altre installazioni che
costituiscono il nucleo centrale di questo
percorso.
Dal 2006, l’associazione gestisce anche
gli Spazi Livio Rossi, nel centro storico di
Borgo Valsugana. Situati all’interno di un
edificio di notevole pregio architettonico,
sono diventati un centro espositivo permanente curato da Arte Sella.
Per avere ulteriori informazioni sulla
manifestazione e sulle opere esposte,
visita il sito www.artesella.it
Nelle foto partendo da destra:
Alois Steger, 2011
Copyright Arte Sella, foto di Giacomo Bianchi
Nils-Udo, 2008
Copyright Arte Sella, foto di Giancarlo Dal Savio
PER INFORMAZIONI:
Arte Sella
Corso Ausugum 55-57
38051 Borgo Valsugana (Tn)
Procedimento
Tutto a toppe
è il mio vestito
faccio ai bimbi
un bell’inchino
e mi chiamano...?
Arlecchino!
Con il suo abito dai mille colori, è il simbolo
del carnevale, forse la maschera più conosciuta al mondo: è Arlecchino, dall’inconfondibile
abito a toppe gialle, rosse, verdi, blu, rosa…
Ma conoscete la sua storia?
Arlecchino era un bambino molto povero.
In occasione dal Carnevale, la sua maestra
organizzò una festa in maschera. Tutti i bambini accolsero la notizia con grande entusiasmo: non vedevano l’ora di far festa con i loro
bellissimi costumi nuovi. L’unico che però
non festeggiava era proprio Arlecchino: se
ne stava in disparte e piangeva perché la sua
mamma non poteva permettersi un costume
nuovo. I suoi compagni, vedendolo così triste,
si misero d’accordo e decisero di fargli un
regalo: gli avrebbero donato tutti i pezzi di
stoffa avanzati dai loro vestiti. Quando Arlecchino ricevette quel regalo inatteso grande fu
per lui la gioia: soddisfatto, portò a casa alla
sua mamma tutti quegli scampoli colorati.
La madre li girò e rigirò tra le mani per
un po': come si potevano utilizzare? Ecco
che le venne un’idea: ne avrebbe ricavato un
costume di carnevale originalissimo, il più
originale che si fosse mai visto. Così quella
sera, non appena Arlecchino si fu addormentato, si mise all’opera con ago e filo.
Cucì ininterrottamente per tutta la notte
e alla mattina, appena sveglio, Arlecchino
trovò sul suo letto l’abito più bello che avesse
mai visto, fatto con gli scampoli di stoffa colorata che gli avevano donato i suoi compagni
di scuola. Tutto orgoglioso, andò a scuola e
venne accolto con entusiasmo dai compagni,
sbalorditi di fronte all’allegria del suo abito.
Durante la festa, la maschera di Arlecchino
spiccava tra tutte le altre: ancora non sapeva
che sarebbe diventata famosissima in tutto
il mondo.
Ritagliate tre ovali di dimensioni diverse, due gialli e uno nero.
L’ovale più piccolo deve essere
sufficientemente grande da coprire
la fascia degli occhi e gli altri
due uno leggermente più grande
dell’altro. Incollateli l’uno al centro
dell’altro, dal più grande al più piccolo. Nell’ovale centrale ritagliate
due fori per gli occhi; nell’ovale più
esterno fate invece due fori laterali
in cui farete passare gli elastici
fissandoli con due nodini.
Con il cartoncino nero ritagliate
due antenne, larghe circa 1,5 cm
e alte circa 2-3 cm. Con il cartoncino giallo ritagliate due cerchietti,
del diametro di circa 2 cm, che
incollerete in cima alle antenne,
da posizionare sulla parte superiore della maschera. Con le forbici,
sagomate la maschera sul vostro
viso, facendo spazio per il naso.
Ora siete pronti per volare di fiore
in fiore… attenti a non pungere.
Idea tratta da www.greenme.it
cuorebio magazine
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terapie naturali
attualità
getto alternato
integrale
Andrea Knura
vacanze
nei biohotels
Andrea Knura
Anche d’inverno non rinunciate al piacere
di una magnifica vacanza tutta bio presso
un biohotel. Settanta esclusive strutture
tra Italia, Francia, Germania, Austria
e Svizzera, nate per regalarvi soggiorni
indimenticabili. Liberatevi da ogni pensiero e godetevi l’ampia gamma di servizi
offerti e gli splendidi panorami che vi
circondano, dalla montagna al mare.
Ogni hotel è studiato nei minimi dettagli
per offrirvi servizi davvero unici. Arte culinaria e qualità biologica si sposano insieme
per darvi più gusto, più piacere e più salute:
gli ingredienti provengono rigorosamente
da agricoltura biologica, vengono scelti
secondo la stagionalità e privilegiando
la filiera corta. Per la cura del corpo vengono usati solo prodotti di cosmesi naturale
certificata. Molti edifici, inoltre, rispettano
i criteri della bioedilizia. Sia che vogliate
rilassarvi trascorrendo ore tranquille
o scegliendo attività più dinamiche,
sono numerose e varie le proposte
offerte da queste strutture.
Il parroco Sebastian Kneipp (1821-1897)
fu uno dei maggiori e più rinomati naturopati
d’Europa. Il suo insegnamento è stato costantemente sviluppato dall’associazione Kneipp
e adattato alle esigenze odierne.
Scegliete il biohotel più adatto a soddisfare le vostre esigenze visitando il sito
www.biohotels.info/it
Esso si basa su 5 pilastri, dal cui effetto
congiunto si determina il beneficio:
Hotel Grafenast
Alimentazione
Movimento
Piante officinali
Acqua
Stile di vita equilibrato
28
cuorebio magazine
Acqua:
L’azione dell’idroterapia si basa sugli stimoli
che l’applicazione di acqua calda e fredda provoca sulla nostra pelle e sul nostro sistema
nervoso. Grazie a questi stimoli è possibile
rinforzare il sistema immunitario.
Si può praticare, per esempio, il getto
alternato integrale. L’intero corpo viene raggiunto alternatamente da getti d’acqua calda
e fredda. Secondo la naturopatia questo trattamento ha un’azione stimolante, favorisce la
circolazione, contribuisce a rinforzare l’intero
organismo e a stimolare il sistema cardiovascolare, il metabolismo e la respirazione.
Il Theiner’s garten BIO Vitalhotel****S
a Gargazzone (Merano), in Alto Adige, mette
a disposizione dei suoi ospiti i trattamenti
benessere Kneipp. Al termine di un getto
integrale alternato potrete riposare in un
letto di fieno e sorseggiare una tisana alle
erbe. Segue un delicato e piacevole massaggio.
Questo trattamento contribuisce a rinforzare
le difese immunitarie ed è stimolante
e rivitalizzante.
Per ulteriori informazioni, visitate
il sito www.theinersgarten.it
colazione
e merenda per
i nostri bambini!
Seguire una dieta varia ed equilibrata è una
regola fondamentale in ogni momento della
nostra vita, una buona pratica da imparare
fin da piccoli. Infatti, specialmente nelle
delicata fase della crescita, una corretta alimentazione contribuisce positivamente allo
sviluppo della persona. È quindi necessario
orientare i bambini verso un’alimentazione
equilibrata, che dia loro la giusta energia,
ma senza appesantirli. Non sempre, però,
è facile abituarli a mangiare frutta e verdura
e a variare i cibi: molto spesso capita
che si “affezionino” a determinati alimenti
e si rifiutino di sperimentare nuovi sapori.
L’esempio dei genitori si rivela, come
sempre, fondamentale: mamma e papà,
pertanto, devono essere i primi ad accogliere
con positività le novità in tavola, mostrando
come solo assaggiando un cibo sia possibile
comprendere se ci piace o no. Evitare smorfie
di fronte a un alimento che non incontra
il nostro gusto è un modo per educare
il bambino al rispetto nei confronti del cibo
e alla curiosità verso nuovi sapori. Inoltre,
è importante abituarlo fin da piccolo a
mangiare in modo più salutare, facendogli
capire quale ruolo riveste il cibo nella nostra
vita per il nutrimento che ogni giorno ci dà,
magari coinvolgendolo nella preparazione
delle pietanze.
Oltre al pranzo e alla cena, anche colazione e merenda sono due momenti assai
importanti per l’alimentazione dei nostri
figli. Certo, non è facile resistere alla tentazione delle ormai classiche merendine
convenzionali, amate dai bambini, ma ricche
di zuccheri, e non sempre i genitori hanno il
tempo per preparare cibi alternativi; in questo caso, scegliere prodotti adeguati, fatti con
ingredienti biologici e con ricette equilibrate
ci permette di raggiungere un buon compromesso. Variare gli alimenti resta comunque
una buona regola generale: la natura, con la
sua ricchezza, ci offre tantissime alternative
tra le quali scegliere, utilizzando magari un
po' di fantasia per uscire dalla solita routine.
La colazione
Molti bambini non fanno colazione: spesso
la sveglia li coglie nel pieno del sonno e si
alzano di malumore oppure troppo assonnati
per mettersi a mangiare. In realtà, dopo il
lungo digiuno notturno, il corpo ha bisogno
cuorebio magazine
29
di essere nutrito adeguatamente e di ricevere
le energie necessarie ad affrontare una lunga
giornata di scuola e non solo. Le sue molteplici attività, infatti, devono essere affrontate
con la giusta carica e una buona colazione è
fondamentale. Ecco dunque qualche piccolo
consiglio per una colazione salutare non solo
per il corpo, ma anche per l’umore:
1. La colazione è un pasto vero e proprio;
quindi, non consumiamolo in piedi, magari
mentre noi ci infiliamo il cappotto e nostro
figlio lo zaino. È il primo momento in cui la
famiglia si incontra: una buona regola è quella di sedersi a tavola e viverlo con tranquillità, in modo tale da mettersi nella migliore
disposizione d’animo.
2. Una tavola ben apparecchiata dà una
piacevole sensazione di calore che ci accompagnerà per tutto il giorno: se ciò vale per noi
adulti, figuriamoci per i bambini. Preparare
la tavola la sera prima è una buona abitudine:
in questo modo, il mattino seguente avremo meno cose da fare e il bambino, ancora
assonnato, troverà subito un ambiente caldo
e accogliente.
3. Anticipiamo la sveglia di qualche minuto: noi saremo più rilassati e, di conseguenza,
lo saranno anche i nostri figli che così avranno un risveglio meno brusco e potranno fare
le cose con più calma. I primi giorni costerà
un po’ di fatica, specialmente ai bambini,
ma con il tempo diventerà un’abitudine
irrinunciabile.
4. Per quanto riguarda la scelta dei cibi,
è possibile optare tra molte alternative,
a seconda dei gusti e delle necessità dei nostri
figli. Eccone alcune:
• un classico pane e marmellata, scegliendo
pane integrale a lievitazione naturale, con
confetture di frutta, oppure miele, crema
di sesamo o di mandorle;
• i fiocchi di cereali (o il muesli già pronto),
con l’aggiunta di yogurt al naturale, latte
oppure una bevanda vegetale costituiscono
un pasto naturale, ma anche goloso;
• anche la frutta secca è una buona idea per
iniziare bene la giornata, così come la frutta
fresca, da mangiare al naturale, oppure da
usare per la realizzazione di fresche centrifughe, magari in abbinamento alla verdura
(mela e carota, per esempio) o di spremute
di agrumi, alleati perfetti per l’inverno.
La merenda
Spesso trascurata, anche la merenda è un
pasto molto importante per i bambini. Fatta
a metà mattina e a metà pomeriggio permette
loro di recuperare le energie perse durante
le attività giornaliere e non li fa arrivare
a pranzo o a cena troppo affamati. In questo
modo non si abbufferanno una volta seduti a
tavola. La merenda dei bambini coincide con
una momentanea pausa dalle attività e deve
essere scelta con cura. Anche se per i genitori
non è sempre facile scegliere cosa mettere
negli zaini dei loro figli, ecco qualche piccolo
accorgimento che può rivelarsi utile:
a. la merenda non è un pasto completo: se
troppo sostanziosa, rischia di appesantire il
bambino, invece di farlo sentire piacevolmente ricaricato;
b. è necessario calibrare la merenda con il
pasto che l’ha preceduta. Così, se la colazione
è stata abbondante, la merenda dovrà essere
più leggera; se, invece, il bambino tende a
mangiare poco all’ora di pranzo, la merenda
pomeridiana dovrà essere più nutriente;
c. quali cibi scegliere?
• La frutta fresca è sempre una scelta indovinata: stagione dopo stagione, ci consente
di variare la nostra alimentazione grazie alla
ricchezza della natura;
• anche la frutta secca è ideale per uno spuntino energetico, magari se dopo c’è il corso
di nuoto o la partita di calcio: prima dello
sport, possiamo anche dare al bambino delle
barrette già pronte, oppure preparate in casa
da noi, magari con il suo contributo;
• lo yogurt è un valido componente, classico,
pratico e veloce.
notizie dal mondo bio
LA MANDORLE
BIOVEGAN
bevanda
di mandorle
solubile
scorzette
di limone
e di arancia
grattugiate
La Mandorle propone
la classica bevanda di
mandorle. Si prepara
solo con acqua e si
consuma fredda o calda,
a piacere. Naturalmente
priva di lattosio, glutine e
colesterolo, è ideale per chi
cerca un’alternativa vegetale.
Arricchite le vostre ricette con
una gradevole nota agli agrumi.
Le scorze di arancia e limone,
accuratamente selezionati,
vengono grattugiate, liofilizzate
e confezionate in atmosfera
protettiva per conservarne
al meglio sapore e aromi.
VOELKEL
succo di aronia
I frutti di aronia sono
piccole bacche simili ai
mirtilli. Voelkel seleziona
accuratamente i frutti maturi
e li spreme con un metodo
tradizionale, delicato e
senza filtrazione. A piacere,
potete gustare il succo
al naturale oppure diluito
in acqua.
MULINO DEL BORGO
sfogliata al farro
Tutto il gusto antico del farro,
in una sfogliata perfetta da
gustare da sola, come semplice
snack, ma anche al posto del
pane, oppure farcita con salumi,
formaggi o verdure grigliate.
Ottima anche con abbinamenti
dolci come confetture o crema
di nocciola.
BIOLAB
mini vegan
burger
Squisiti mini burger di soia
perfetti anche per i single,
grazie alla confezione da 100g.
Si preparano in 5 minuti, in
padella a fuoco moderato,
oppure nel forno preriscaldato
a 180 °C. Abbinateli a un
contorno a base di verdure
di stagione: la cena è servita!
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cuorebio magazine
Gavi DOCG senza
l’aggiunta di solfiti
e Gavi DOCG
frizzante senza
l’aggiunta di solfiti
Due vini dal colore giallo paglierino
intenso con riflessi verdognoli e
dal profumo immediato, con note
di fiori d’arancio e camomilla nella
versione frizzante, liberate dal
gradevole perlage.
cuorebio magazine
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l’angolo del giardino
oggi leggiamo...
L’arte del camminare. Consigli
Prepariamoci.
A vivere in un mondo
con meno risorse,
meno energia, meno
abbondanza...
e forse più felicità
per partire con
il piede giusto
la difesa delle piante
I germogli
nel piatto.
Pensare come
le montagne.
104 ricette per
coltivare in casa
e portare in tavola
i germogli...
Manuale teoricopratico di decrescita
per salvare il Pianeta
cambiando in meglio
la propria vita
LUCA GIANOTTI
LUCA MERCALLI
GERMANA LOMAZZI
ERMANI, PIGNATTA
ediciclo editore
Chiarelettere
Terra Nuova Edizioni
Terra Nuova edizioni
Un piccolo manuale per imparare
a camminare con consapevolezza
e presenza mentale, ricorrendo
anche alla meditazione per vivere
il cammino come esperienza profonda. Ma anche un libro per riflettere
sull’impatto dei viaggi e su come
diventare viaggiatori consapevoli,
solidali e responsabili. Vengono
affrontati anche temi “pratici”: ad
esempio, come preparare uno zaino
o cosa mangiare durante il cammino.
Di fronte alle tante crisi del nostro
tempo – clima, ambiente, energia,
risorse naturali, cibo, rifiuti, economia – il cambiamento deve partire
da noi. L’autore, dopo aver descritto
la situazione attuale, si rivolge al
lettore, con un linguaggio accessibile
a tutti, offrendogli tanti consigli su
come adottare abitudini improntate
a un uso più attento delle risorse.
Nonostante le loro caratteristiche,
i germogli stentano a entrare nelle
nostre abitudini alimentari. Eppure,
sono ricchi di proprietà nutrizionali,
molto importanti anche per chi ha
scelto diete vegetariane, vegane e
crudiste. Questo ricettario, con più
di 100 ricette accompagnate da foto
a colori, ospita tante informazioni
interessanti su questi alimenti e le
istruzioni utili per coltivarli in casa
e conservarli in maniera adeguata.
Un’analisi della situazione socioambientale, ma anche una proposta
concreta per cambiare le proprie
abitudini, contribuendo così alla
propria salute e a quella del pianeta.
Gli autori suggeriscono una serie
di cambiamenti pratici a livello
individuale e collettivo per uscire
dalla crisi ecologica e socio-relazionale in cui ci troviamo.
Sentendo parlare di agricoltura
biologica, molti si domandano
come sia possibile combattere
malattie e parassiti senza trattamenti chimici. Innanzitutto,
bisogna tenere presente che
l’agricoltura biologica si basa sul
migliore rapporto fra pianta coltivata ed ecosistema. Tre, dunque,
sono gli elementi fondamentali:
• la fertilità del suolo che offre
alle radici gli elementi necessari
alle piante per vivere
e fruttificare;
• l’uso di varietà tradizionali,
più “rustiche”, magari meno produttive, ma con ottime capacità
di adattamento e resistenza alle
malattie;
• la difesa della biodiversità
che permette di tenere in vita
i “nemici naturali” degli organi-
smi dannosi.
Ciò detto, ecco quali sono
i sistemi e i mezzi tecnici che
possono rivelarsi utili per la
difesa del nostro giardino:
1. mezzi fisici, ovvero pratiche
che rendono difficile la sopravvivenza e la riproduzione dei parassiti. È il caso della distruzione
di focolai di infezione o della
raccolta manuale degli insetti;
2. mezzi minerali naturali,
ovvero antiparassitari inorganici
di origine minerale naturale,
come i sali di rame, lo zolfo
e i polisolfuri;
3. difesa biologica, attraverso
l’uso di organismi viventi (insetti
utili), ma anche di preparati
a base di batteri, virus, funghi
innocui per l’uomo, ma letali
per gli insetti nocivi;
4. preparati vegetali, ovvero
estratti di piante che hanno una
certa concentrazione di sostanze
naturali ad azione insetticida
o curativa delle piante. Alcuni
esempi sono gli estratti di piretro
o di quassia amara (un albero
tropicale) o quelli di ortica,
peperoncino e aglio il cui contatto è sgradito ai parassiti.
Una dolce allegria
per ogni momento
della giornata.
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vivere ad impatto quasi zero
appuntamenti
liberiamoci dal superfluo
Gentile Redazione, sento
spesso dire che è meglio
utilizzare il cremor tartaro rispetto ai lieviti
contenenti fosfati.
Mi piacerebbe sapere se
questo riguarda gli effetti
sulla salute o se si tratta
solo della diversa azione
sulla lievitazione.
a cura di verdementaverde
Gennaio è l’inizio di un nuovo
anno e arriva portando con sé un
vento, ancora freddo, ma in cui,
annusando bene, si può percepire
già un profumo diverso, frizzante
e ottimista.
Smuove le radici invernali in
un presagio (lontano) di primavera, scuote le fronde e gli animi,
trasformando gli esseri umani
in germogli di nuove azioni.
Alla prima giornata di sole
già si desidera il calore del rinnovamento e del vivere diverso:
si pensa a piccoli viaggi, anticipazione delle vacanze, a un
nuovo taglio di capelli, a smaltire
qualche chilo di troppo.
Tra i miei buoni propositi di
brava ecologista ad impatto quasi
zero, ho deciso di inserire anche
un momento molto importante
per noi donne e che di solito
faccio coincidere con l’inizio della
primavera: il cambio dell’armadio! Perciò mi è venuta un’idea
meravigliosa: trasformare questo
evento “epico” in un’occasione
di sostenibilità.
Ogni essere femminile ha il
proprio metodo, il giorno preciso,
il team ideale (mamma, nonna,
zia, figlie o amiche). Solitamente
il “cambio” day coincide con
le pulizie di primavera…
e quindi giù le tende! Via alle
cose vecchie! Infatti, non solo
vengono eliminati capi d’abbigliamento ormai fuori moda, ma
anche oggetti e altro. Esistono le
“inarrestabili ordinatrici”, le api
operaie dell’armadio per capirci,
che traggono enorme piacere
nello svuotare, eliminare, pulire
anche gli angoli più remoti senza
nostalgici attaccamenti a tutto
appuntamenti
BioFach 2013
Dal 13 al 16 febbraio 2013 torna
a Norimberga il BioFach, Salone
Mondiale dei Prodotti Biologici,
che ogni anno raduna a Norimberga i rappresentanti dell’intero settore biologico. Tema di questa
edizione saranno i valori comuni, l’importanza della cooperazione,
le catene di creazione del valore aggiunto eque e trasparenti.
Per ulteriori informazioni, visita il sito www.biofach.de
M’illumino di meno
Il 15 febbraio 2013 torna M’illumino di meno,
l’iniziativa promossa da Caterpillar-Radio2
dedicata al risparmio energetico. Partita nel
2005, anno dopo anno ha riscosso sempre maggiore successo. Tutti possiamo partecipare con le
nostre buone pratiche, non solo spegnendo le luci, ma anche riducendo
gli sprechi, differenziando i rifiuti e scegliendo la mobilità sostenibile.
Visita il sito caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno
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cuorebio magazine
ciò che, secondo loro, “produce”
solo confusione; e le “insuperabili
confusionarie” che possiedono
un parco vestiti illimitato, frutto
di accumuli di epoche passate
seguendo il motto “un giorno
tornerà di moda”, e tendono
a mantenerlo intatto.
Ma dove finisce tutto quello
che viene portato fuori casa? Nelle cantine e nei garage, dove sarà
eliminato in un secondo tempo?
O nelle soffitte delle mamme
o delle nonne fino alla prossima
generazione? Questo non vale!
Allora voglio prendermi per
tempo e dare il via a un cambio
armadio & C. eco-sostenibile,
trasformandolo in una delle
buone pratiche compatibili con
l’ambiente e la Natura. Per farlo
ho utilizzato prima un elenco
di domande che possa aiutarmi
a diventare più consapevole e
responsabile nei miei acquisti per
non comprare più quello che
non mi è indispensabile.
Prima di buttare un abito:
1) da quanto tempo non
lo indosso?
2) riuscirò mai a entrare di nuovo
in una taglia 38 o 40, se da ormai
più di dieci anni porto la 44?
3) è fondamentale per la mia
esistenza?
4) può essere trasformato in qualcos’altro seguendo le 4R: Riciclo,
Reinvesto, Regalo, Recupero?
Dopo una semplice autovalutazione, osservo con occhi
diversi anche oggetti, mobili e
libri che chissà da quanto tempo
stanno lì a prendere polvere e
tarme. Per “liberarli” dall’oblio
decido di regalarli o scambiarli
con amici, parenti, conoscenti e
colleghi. Non senza, ovviamente,
aver prima selezionato quelli da
portare a un’associazione locale
di volontariato.
E, per non trovarmi a girare
di casa in casa offrendo in dono
i miei averi, ho pensato ad uno
Swap Party, che poi sarebbe una
festa del baratto! Ecco i consigli
che ho trovato per organizzarne
uno in piena regola:
• scegliere un luogo, possibilmente riscaldato, attrezzato con appendini, uno
specchio a figura intera
e magari un paravento;
• fissare il giorno e l’ora più
adeguati e mandare l’invito
via mail, con un sms, o attraverso facebook (per me
la cosa migliore resta sempre una telefonata diretta);
• far portare a ogni partecipante al massimo 10 capi
o accessori;
Valore Alimentare
Adotta una zolla
È dalla terra che il seme trae il nutrimento necessario per crescere.
Adotta virtualmente una zolla partecipando, dal 17 dicembre 2012
al 18 marzo 2013, ad “Adotta una zolla”. Entra nella pagina Facebook di ecor, scarica la “App - Adotta una Zolla” e scegli il campo
e la zolla da adottare. Il terreno che adotterai virtualmente è già
stato concretamente seminato e proprio da lì nasceranno i cereali
che troverai nella nuova linea Alimenti Ritrovati di ecor.
Ogni giorno verrà estratto un vincitore cui andrà un pacchetto
di semi; al termine del concorso, verranno estratti due fortunati
vincitori che riceveranno un voucher da spendere presso gli
esclusivi biohotels. Adotta oggi il tuo nutrimento di domani!
Risponde il dottor
Giannattasio, medico
e agronomo, direttore
scientifico e autore
di Valore Alimentare.
La categoria degli agenti
lievitanti, come sono il cremor tartaro e i vari fosfati,
rientra nella famiglia
degli additivi.
Essi agiscono tutti allo
stesso modo, cioè sviluppando il gas anidride
carbonica. Dal punto
di vista della salute,
i fosfati contribuiscono
alla quota di fosforo
che si ingerisce con gli
alimenti. È improbabile
che un consumo anche rilevante di prodotti lievitati
con fosfati faccia superare
la dose giornaliera raccomandata dalle autorità, che
per il fosforo è di 1,2 grammi al giorno per un adulto.
Il rischio potrebbe riguardare, invece, i bambini,
per i quali sono da preferire
i prodotti lievitati con
cremor tartaro rispetto
a quelli lievitati con fosfati.
Se vuoi trovare risposta alle tue domande su
alimentazione, biologico e salute, visita il sito
valorealimentare.it/
magbio
• preparare un piccolo
buffet con prodotti biologici
anche attraverso il solito
sistema: “ognuno porta
qualcosa”;
• la festa del baratto può
essere a tema: anni 60, stagione, bambini, oggetti casa,
cucina, musica, libri ecc;
• per dare un tocco di creatività, si può eleggere un “battitore d’asta” che moderi lo
scambio oppure organizzare
una sorta di lotteria.
Per scoprire tutto sul baratto:
www.barattopoli.com
www.zerorelativo.it
www.rifiutoconaffetto.it
www.barattiamoli.com
“I Love swapping. Guida alla nuova tendenza ecosostenibile:
il baratto” di Marina Martorana,
edizioni Avallardi
Se vuoi contribuire a questa
rubrica invia i tuoi suggerimenti
e consigli all’indirizzo
verdementaverde@hotmail. com
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prendi una buona
abitudine, per te
e per la terra.
Scegliere un negozio Cuorebio, significa
essere certi di acquistare cibi biologici
e biodinamici, selezionati e certificati.
Ma vuol dire anche avere a cuore
la salute della terra ed il rispetto
delle risorse naturali. Una scelta sicura
e positiva, che puoi fare negli oltre
280 negozi Cuorebio in tutta Italia.
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e i bambini
vieni a trovarci!
www.cuorebio.it
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Cascine Orsine