GENNAIO/FEBBRAIO 2013 storie del mondo bio la forza di un‘idea oggi in cucina cuorebio magazine 12 mesi di trasparenza Cascine Orsine carnevale in tavola il valore della qualità dietro l‘etichetta contie l‘opusc ne o lo legu m i cuorebio magazine 1 sommario 3 editoriale 14 storie del mondo bio buoni propositi per l’anno nuovo 5 12 mesi di trasparenza Cascine Orsine. L‘armonia biodinamica 9 dall’orto con amore un tocco di zenzero 10 la qualità risponde 11 azienda del mese San Bartolomeo 12 il lunario di cuorebio la forza di un‘idea 16 oggi in cucina carnevale in tavola 18 differenziati! 20 salute e benessere influenza e raffreddore: come prevenirli con il cibo 23 il valore della qualità dietro l‘etichetta 24 il gesto quotidiano spinning on the road 25 l’angolo delle buone pratiche finalmente, i pannolini compostabili! 26 turismo sostenibile Arte Sella, un percorso di Arte e Natura 27 l’angolo dei più piccoli evviva il carnevale 28 terapie naturali getto alternato integrale 29 attualità colazione e merenda per i nostri bambini! 32 oggi leggiamo... 33 l’angolo del giardino la difesa delle piante 34 vivere ad impatto quasi zero liberiamoci dal superfluo Custodiamo la semplicità di tanti sapori. ecor, per la vitalità dell’uomo e della terra. www.ecor.it 2 cuorebio magazine cuorebio magazine Pubblicazione gratuita per i clienti Cuorebio Art Direction www.metalli-lindberg.com Impaginazione Ecocomunicazione.it Cuorebio è amico dell’ambiente Per il MAGAZINE utilizziamo inchiostri vegetali e carta Lenza Top Super riciclata 100% editoriale news buoni propositi per l‘anno nuovo opuscolo prodotti a marchio ecor Stampa Graficart Eccoci di fronte a un nuovo anno. Tutto da scrivere, da comporre, da sognare e da vivere. Qualcuno ha già pronta da un pezzo la propria lista di progetti da realizzare: dai corsi per migliorare le conoscenze personali, ai desideri di cambiamento più o meno radicali, ai buoni propositi per adottare stili di vita più sostenibili. In giro abbiamo trovato un sacco di proposte. C’è addirittura il “personal coach”, a disposizione su siti, libri, blog e canali televisivi per chi non ha idee, o abbastanza coraggio, per mettere in atto i suoi buoni propositi. Molti i suggerimenti per entrare in maggiore contatto con la Natura, dedicando un po’ di tempo della propria giornata alla cura di un piccolo orto o giardino, imparando così a conoscere meglio il ritmo delle stagioni. C’è la possibilità di affidarsi a manuali che illustrano varie tecniche di agricoltura, oppure chiedere consigli al vicino di casa dall’orto rigoglioso (l’erba del vicino è sempre più verde). Ma per capire meglio che cosa vuol dire “non usare sostanze chimiche” per non inquinare la terra e noi stessi, noi dello Staff di Cuorebio consigliamo di cercare un tutor di eccellenza, che sia disposto ad affiancarvi nei primi passi e che possa trasmettervi l’esperienza del proprio lavoro: l’agricoltore biologico e biodinamico. Da lui si può imparare come eliminare completamente le sostanze chimiche: fertilizzanti, antiparassitari, diserbanti e anticrittogamici; conoscere tecniche come il sovescio, la pacciamatura, o l’uso di compost e di preparati naturali, scoprendo l’insostituibile lavoro dei lombrichi, esseri importantissimi per la fertilità del suolo. La propria forza di volontà è importante: “non mollare mai”, nonostante la fatica, e le avversità, sfoderando pacifiche armi come tenacia, pazienza e perseveranza. La soddisfazione è immediata. Prendersi cura di qualcosa, mettendoci impegno e passione, fa star bene, libera la mente da cattivi pensieri e fa crescere un sentimento di armonia e sana leggerezza interiore. Se poi riusciamo a portare avanti il nostro lavoro, potremo anche raccogliere i “frutti” e nutrirci di essi: che soddisfazione! Sicuramente tutto questo porterà a un approccio diverso nei confronti della qualità di quello che con fatica abbiamo coltivato e che la terra e madre natura ci hanno dato in cambio del nostro impegno. Sarà diverso, forse, anche lo sguardo con cui scegliamo il bio che mangiamo: le dimensioni diverse, la picchiettatura, la forma un po’ storta, sembreranno caratteristiche ininfluenti sul sapore e sul valore di ciò che è stato coltivato rispettando l’ambiente, la salute dell’uomo e la vita del terreno. Perché ne avremo compreso il valore. Lo Staff di Cuorebio “Tutto quanto è in armonia con te, o mondo, è in armonia anche con me. Nulla di ciò che per te giunge al momento opportuno, giunge per me prematuro o tardivo; tutto è frutto per me, ciò che portano le tue stagioni, o Natura. Tutto viene da te, tutto ha in te la sua essenza, tutto a te rifluisce” Marco Aurelio Cerca all’interno di Cuorebio Magazine il terzo opuscolo dedicato ai prodotti a marchio ecor: questa volta protagonisti sono i legumi. Curiosità, informazioni e tante ricette per arricchire la tua dieta con questi preziosi alimenti. Rapunzel: il sito parla anche italiano Rapunzel annuncia un’importante novità: il suo sito Internet è disponibile anche in lingua italiana. L’azienda tedesca ha voluto così rivolgersi direttamente ai molti consumatori italiani che ogni giorno si collegano al suo sito per avere maggiori informazioni sull’azienda e sui suoi prodotti. Visita il sito www.rapunzel.de/it/ Castello di Tassarolo Per il terzo anno consecutivo, l’azienda vitivinicola Castello di Tassarolo è stata premiata con l’ambita chiocciola di Slow Food su Slow Wine 2013. Congratulazioni a questa azienda biologica! The New York Times premia il vino Perrini La classifica di vini italiani selezionati, stilata dal The New York Times, ha visto trionfare il Primitivo Salento IGT Perrini, premiato non solo per le sue gradevoli note speziate, ma anche per il buon rapporto qualità prezzo. Un brindisi tutto bio! nuovo sito ecor È online il nuovo sito ecor, con una grafica nuova e tanti contenuti interessanti. Potrai scoprire le ultime news dal mondo ecor e trovare tante interessanti informazioni sui produttori e sui prodotti a marchio. Visita il sito www.ecor.it cuorebio magazine 3 12 mesi di trasparenza Cascine Orsine. L‘armonia biodinamica “Noi cerchiamo di lavorare al meglio per garantire la maggiore qualità ai nostri prodotti. A chi ci chiede come facciamo a dire che la biodinamica è il metodo agricolo alternativo migliore, rispondo che sapore, colore, profumo, consistenza e durabilità nella conservazione, sono tutti fattori che contribuiscono a rendere un prodotto particolare. Il sapore biodinamico è superiore e, soprattutto, chi mangia questi cibi sente dentro di sé una forza diversa” Giulia Maria Crespi Alle Cascine Orsine si fanno le cose per bene: lo si avverte nella crescita rigogliosa delle piante, nella molteplicità delle creature che arrivano a popolare le sue terre, nei cambiamenti che si compiono nel terreno. Questo perché il suolo è arricchito continuamente di humus e sostanza organica e di una miriade di microrganismi e di lombrichi utili alla fertilità: siamo infatti in un’azienda biodinamica. Le Cascine Orsine hanno alle spalle una storia iniziata tanto tempo fa, animata da va4 cuorebio magazine lori autentici che si trasmettono con passione giorno dopo giorno. Si trovano all’interno del parco del Ticino, tra il fiume omonimo e Bereguardo, paese della provincia di Pavia. In questa azienda che, da sempre, ha fatto del rispetto per l’uomo e per l’ambiente il suo principale obiettivo, si è scelto di coltivare solo una parte dei terreni disponibili, per conservare la vegetazione spontanea e preservare la naturale biodiversità. Sono stati infatti conservati i boschi (oasi per il rifugio di molte specie animali) e le lanche, specchi d’acqua che, nel caso di piene, raccolgono parte dell’acqua in eccesso, scongiurando il rischio di inondazioni, e che sono molto ricche di organismi viventi. In altre realtà, al contrario, le lanche vengono spesso eliminate perchè considerate terreno improduttivo e quindi inutile, dimenticando però il loro ruolo fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema. Le Cascine Orsine sono da sempre animate dalla passione della sua fondatrice, Giulia Maria Crespi, che si appassionò alla biodinamica durante un soggiorno di cura in Svizzera. Divenuta consapevole del degrado che le sostanze chimiche di cui abusa l’agricoltura tradizionale provocano su terreno, piante, alberi e falde acquifere, una volta in Italia, decise di convertire i terreni convenzionali della sua famiglia all’agricoltura biodinamica. Ciò significava trasformare radicalmente un’ampia superficie per lungo tempo coltivata in modo intensivo e senza alcuna rotazione delle colture e dover purificare i terreni dai veleni impiegati fino a quel momento. Oltre alle nuove conoscenze acquisite, anche un ricordo d’infanzia animava Giulia Maria Crespi: quando era bambina, le rane, all’improvviso, smettevano di gracidare verso la fine di maggio, quando nelle risaie venivano spruzzati i diserbanti. Voleva sentirle cantare di nuovo! Così, con forza d’animo, passione e amore per la natura, sostenuta dal figlio Aldo, ha portato avanti con successo la sua impresa straordinaria. Pioniere nella produzione biodinamica in Italia, dal 1976 le Cascine Orsine possono essere definite, utilizzando le parole di Rudolf Steiner, “una unità biologica dove vivono in equilibrio terra, vegetazione, animali e uomini”. Si tratta infatti di una realtà agricola a produzione interamente biodinamica, in cui non si usa alcuna sostanza chimica: niente concimi, diserbanti, insetticidi o altre sostanze nocive, ma solo preparati di origine naturale per far nascere da una terra sana prodotti non solo buoni per l’ambiente, ma anche in grado di fornire, a chi di essi si nutre, una forza diversa. Fondamentale è la fertilità dei terreni, ricchezza insostituibile, salvaguardata attraverso le tecniche proprie dell’agricoltura biodinamica: il mantenimento a prato di parte delle superfici coltivabili, per pulire il terreno dalle erbe infestanti, l’impiego di leguminose, regolari rotazioni delle colture sia cerealicole che prative, l’applicazione del calendario delle semine, la concimazione eseguita con il letame delle stalle miscelato a paglia e poi maturato e attivato con sostancuorebio magazine 5 ze minerali naturali macinate e con preparati biodinamici a base di erbe e sostanze vegetali, l’uso di preparati prodotti in azienda a base di sostanze naturali, da spruzzare sul terreno e sulle piante per attivarne la forza vitale. Seguendo i principi dell’omeopatia, questi preparati vengono usati in dosi piccolissime e dinamizzati: piccole quantità di preparato vengono mescolate in grandi quantità d’acqua, con movimenti circolari alternati per un’ora. Il compostaggio del letame viene eseguito utilizzando cinque preparati da cumulo a base di piante: achillea, camomilla, ortica, quercia, tarassaco e valeriana. Introdotti all’interno del cumulo, guidano la trasformazione del materiale organico; grazie a essi, il compost di letame si trasforma nell’humus che viene poi restituito al terreno. Attraverso questo processo di maturazione, l’humus diventa nutrimento per la terra, permettendole di generare il nutrimento per l’uomo. CASCINE ORSINE Via Cascina Orsine, 5 27021 Bereguardo PV tel. 0382 920283 [email protected] cosa significa "12 mesi di trasparenza"? “Se mangi bio cambi il mondo”. Per noi questa è l'essenza del nostro lavoro, a sostegno dell'agricoltura biologica e a tutela dell'attività dei produttori, vero patrimonio culturale, da rispettare e valorizzare. Perché siamo convinti che fare la spesa e scegliere alimenti che racchiudono l'amore per la terra e l'attenzione per la salute sia un gesto di grande responsabilità. Ti invitiamo quindi a scoprire i produttori che rappresentano l'eccellenza bio: sei storie di professionisti che hanno fatto del biologico una scelta non solo di lavoro, ma anche di vita. “12 mesi di trasparenza” è il nostro modo per raccontarti queste esperienze uniche, per farti conoscere la qualità dei prodotti e per comunicarti con chiarezza il “giusto prezzo”, quello che garantisce al produttore una remunerazione equa, senza costare alla natura e alla salute dell'uomo, in termini di inquinamento e spreco di risorse. E facciamo di più: potrai acquistare i prodotti selezionati in “12 mesi di trasparenza” con il 10% di sconto! 6 cuorebio magazine il giusto prezzo 12 mesi di trasparenza Nelle pagine precedenti foto della dinamizzazione e alcuni scorci dell'azienda. In queste pagine l'allevamento e i formaggi delle Cascine Orsine. solo buoni formaggi Alle Cascine Orsine viene riservata gran cura anche nei confronti degli animali, manzi e vacche da latte di razza Frisona e incroci con la razza Svedese e Montebeliard. L'allevamento segue il metodo biodinamico, che prevede stabulazione libera, accesso ai prati nella buona stagione e alimentazione a base di foraggi e cereali prodotti in azienda. Tutti i formaggi delle Cascine Orsine sono certificati Codex per la conformità al metodo biologico e Demeter per la qualità biodinamica; sono fatti solo con il latte dell’allevamento, lavorato quotidianamente, appena munto, nel caseificio aziendale. La lavorazione prevede l’uso di caglio animale e di fermenti selezionati di origine non microbica; anche la stagionatura e il confezionamento avvengono all’interno del caseificio. Nei negozi Cuorebio potete trovare un ampio assortimento di formaggi delle Cascine Orsine, freschi, freschissimi e semistagionati. Come il Primosalino, un formaggio freschissimo e dolce: ottimo da solo, appena condito, è l'ingrediente perfetto per fresche insalate. Dolce è anche la Caciotta pavese, che si contraddistingue per le sue delicate note di burro cotto, nocciola, paglia e fieno. La Mondina ha intense note di latte che ricordano il burro crudo, la panna leggermente acida e lo yogurt e profuma di fungo Champignon, di sottobosco e di burro fresco. È un formaggio fresco e cremoso che prende il nome dalle donne che un tempo erano protagoniste della coltivazione del riso, tipica della zona. Ecco poi la Crescenza, un formaggio fresco a pasta bianca, senza crosta: perfetta con pane e focacce, può essere impiegata anche per cucinare cremosi risotti, torte e sformati di verdura. Il suo aroma richiama quello della panna fresca e dello yogurt al naturale, ma ha anche intense e gradevoli note fruttate di pera, mela, lampone, frutti di bosco e uva bianca. Ha un sapore equilibrato, non troppo dolce e leggermente acidulo. Crescenza, Primosalino e Mondina sono i formaggi che si sono distinti al Concorso Internazionale Biocaseus 2012: i primi due hanno infatti guadagnato il primo e il secondo posto nella categoria dei molli senza crosta, mentre la Mondina si è aggiudicata il terzo posto nella categoria pasta molle e crosta fiorita. Il Nostrano del guado è un cacio semistagionato a pasta morbida. Dal sapore dolce e cremoso, fin dal primo assaggio rilascia in bocca un bouquet di aromi del sottobosco, funghi porcini e frutti di bosco. La Robiolina fresca è un delicato formaggio spalmabile che nasce dall'unione di due lavorazioni, quella tipica dello yogurt e quella della robiola. Ecco qualche abbinamento per gustarli al meglio. Primosalino: la sua dolcezza innata viene esaltata se lo si accompagna con del miele di acacia e con un sorso di Prosecco, Gavi o Pignoletto. Caciotta pavese: tra i mieli si sposa perfettamente con quello di acacia; tra le marmellate, con quella di arancia. Un buon bicchiere di Merlot o Bonarda completa la degustazione. Mondina: per esaltare il suo sapore e il suo aroma, abbinatelo a un’insolita confettura di pomodoro o a un tradizionale miele millefiori o di tiglio, con un sorso di Sauvignon o di Barbera. Crescenza: la sua consistenza morbida e cremosa viene resa ancora più piacevole da un sorso di Prosecco frizzante o di Pignoletto, con un velo di miele di acacia. Nostrano del guado: è ottimo con il miele millefiori o con la confettura di cipolle rosse e pere; nulla è meglio di un buon bicchiere di Cabernet, Nero d’Avola, Sangiovese o Chianti per esaltarne il finale piacevolmente aromatico. Robiolina fresca: miele di tiglio o di fiori d’arancio o una confettura di fico sono gli accostamenti perfetti per questo formaggio squisitamente dolce. percepiamo il “giusto prezzo” per il nostro lavoro ed è pari al 50,1% sul prezzo finale al consumatore. 29,3% 48,7% 22% produttore trasporto, immagazzinamento e distribuzione punto vendita ed eventuali scarti cuorebio magazine 7 notizie dal mondo bio SOJADE HOLLE dessert di soia al limone, alla ciliegia e lamponemaracuja pappa di miglio integrale e pappa di mais e tapioca All’origine del marchio Mulini Reali c’è un piccolo laboratorio artigianale della provincia di Caserta, specializzato nella produzione di alimenti della cucina mediterranea. Come l’azzimo, il tipico pane senza lievito, qui proposto nella versione al farro. Una ricetta semplice, con olio extravergine d’oliva e olio di girasole, per questi squisiti frollini perfetti a colazione, con il latte o con il tè, ma buoni ogni volta che si cerca bontà, dolcezza e semplicità. BIOAPPETÌ CASTELLO DI ARCANO vellutate cavolo nero e amaranto con bietola rossa Merlot “Non SO” DOC senza solfiti Inserito tra i 100 Top Wines del Friuli Venezia Giulia, ha colore rosso rubino intenso, bouquet pieno e fragrante e profumo delicato che ricorda i frutti di bosco. È perfetto per accompagnare la carne, ma anche formaggi stagionati e semi stagionati. Ecco una tisana perfetta se vi siete abbuffati. Ingredienti (per 4 persone) 400 ml di acqua 2 limoni 1 cucchiaio di miele 8 foglie di salvia zenzero fresco Procedimento: Fate bollire l’acqua in un pentolino. Unite 2 cm di zenzero fresco, precedentemente sbucciato e grattugiato. Poi unite la scorza dei limoni e 2 foglie di salvia. Lasciate in infusione per circa 10 minuti, poi filtrate la tisana attraverso un colino a maglie fitte e addolcitela con 1 cucchiaio di miele. Versate in 4 tazze. Unite infine una foglia di salvia, una fetta di limone e servite. pane azzimo di farro margherite cuorebio magazine un tocco di zenzero tisana zenzero e salvia MULINI REALI ECOR 8 la ricetta Da Holle, specialista negli alimenti per l’infanzia, arrivano queste due pappe indicate dal quarto mese (salvo diversa indicazione del pediatra): facili da preparare, si possono usare per preparare pappe sia con latte che senza. Gustosi dessert di soia in vasetto da 125g, disponibili in tre golose varianti: limone, ciliegia, lampone e maracuja. Cremosi e delicati sono l’ideale per la prima colazione o per una merenda 100% vegetale e senza lattosio. Due squisite ricette che arricchiranno i vostri menù d’inverno: la vellutata con cavolo nero e quella con amaranto e bietola rossa. Veloci da preparare e pratiche da gustare, grazie alla confezione take away con posata inclusa. dall’orto con amore tratta da www.buttalapasta.it Ha un inconfondibile sapore aromatico, pungente e piccante: è lo zenzero, noto in botanica come Zingiber officinalis e conosciuto anche come “ginger”. Si tratta di una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae e originaria dell’Asia Orientale. Se ne utilizza soprattutto la radice, che viene raccolta solamente quando ha raggiunto il giusto livello di maturazione, tra gennaio e febbraio. Una volta raccolta, viene ripulita di tutte le radici secondarie e lavata dal terreno. Quando non è destinata all’utilizzo fresco, viene fatta essiccare al sole, per essere poi ridotta in polvere. La pianta di zenzero predilige i climi tropicali e subtropicali; pur preferendo ambienti soleggiati, cresce bene anche in zone parzialmente ombreggiate. Ha bisogno di terreni sciolti, profondi, ricchi di sostanza organica e ben drenati; non ama, invece, i terreni calcarei e compatti, perché soggetti al ristagno idrico. Di norma viene coltivata in pieno campo e negli orti. Si può coltivare anche in vaso, preferendone uno di coccio: la radice fresca va inserita al centro del vaso, in profondità, e ricoperta accuratamente con il terriccio. L’invaso deve essere effettuato preferibilmente negli ultimi giorni d’inverno e il vaso va collocato all’aperto solo con l’arrivo della stagione estiva, quando ormai non c’è più il rischio di gelate notturne; si consiglia di esporlo in zona soleggiata, ma non alla luce diretta. L’innaffiatura deve essere regolare, prestando attenzione a evitare i ristagni di acqua. Fin dai tempi dei Greci e dei Romani, la tradizione popolare attribuisce allo zenzero molteplici virtù benefiche; nel Medioevo veniva usato come rimedio digestivo e Santa Ildegarda, mistica ed erborista del XI secolo, consigliava di bere un bicchiere di vino allo zenzero, addolcito con miele, per favorire la convalescenza. Grazie al suo effetto termogenico, lo zenzero dona al nostro corpo una piacevole sensazione di calore. Nei casi di raffreddamento, nella tradizione orientale è utilizzato per sciogliere il muco e liberare i bronchi. A questo scopo viene preparata una bevanda calda, ottenuta lasciando in infusione per 5-10 minuti delle fettine di zenzero con zucchero di canna. Un pediluvio a base di zenzero è poi un rilassante rimedio da effettuare prima di andare a dormire. Se comprate una radice di zenzero fresca, potete conservarla nel cassetto delle verdure del frigorifero, avvolta in un po’ di carta che ne assorba l’umidità, e riposta in un contenitore ben chiuso. Si conserva a lungo: l’unica accortezza è quella di cambiare la carta quando risulterà troppo umida. Lo zenzero è un ingrediente versatile, che vi permetterà di dare un tocco di sapore a molte ricette, sia dolci che salate. Si può usare a fettine, grattugiato, tritato o in polvere, per aromatizzare zuppe, carne, pesce, verdure, dolci e tè, come ad esempio il tè bancha: basta metterne in infusione una fettina e utilizzarne il succo ottenuto grattugiando la radice e spremendone la polpa. È l’ingrediente giusto anche per creare un’originale pasta aglio, olio e zenzero, ma viene impiegato anche nella produzione di liquori, sciroppi e birre. Candito è una vera delizia da gustare alla fine del pranzo: potete trovarlo anche a marchio ecor sugli scaffali dei negozi Cuorebio. cuorebio magazine 9 la qualità risponde Sento spesso parlare di additivi, ma cosa sono? Sono contenuti in tutti gli alimenti? Martina (Parma) R. Una premessa: i prodotti biologici non contengono coloranti, edulcoranti, conservanti ed esaltatori di sapidità. Detto questo, gli additivi sono sostanze che abitualmente non sono consumate come alimenti in sé, ma sono intenzionalmente aggiunte per uno scopo tecnico nella fase di produzione e trasformazione di alimenti, diventandone esse stesse (o i loro derivati) un componente. Le loro funzioni possono essere di edulcorante, colorante, conservante, antiossidante, supporto, acidificante, regolatore dell’acidità, antiagglomerante, agente antischiumogeno, agente di carica, emulsionante, sale di fusione, agente di resistenza, esaltatore di sapidità, agente schiumogeno, gelificante, agente di rivestimento, umidificante, amido modificato, gas d’imballaggio, propellenti, agente lievitante, agente sequestrante, stabilizzante, addensante e agente di trattamento delle farine… Devono essere autorizzati dall’Unione Europea, ma non per questo sono sempre innocui: se con una certa frequenza alla lista vengono aggiunte nuove sostanze, ne vengono anche cancellate alcune altre o se ne limita l’uso dopo che si sono scoperti effetti negativi che per anni si erano ignorati. Dal 2008, per esempio, va inserita nell’etichetta dei prodotti che contengono alcuni coloranti, pur usati da decenni, la dicitura “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”. Più di un additivo, inoltre, può causare reazioni allergiche in persone predisposte. Si indicano in etichetta con la sigla europea o con il nome specifico (per esempio E621 oppure “glutammato monosodico”), ma vanno sempre preceduti dalla descrizione della funzione (per esempio “esaltatore di sapidità”), per cui è agevole identificarne la presenza. Sono necessari? Ni. Qualcuno è utile davvero (senza alcuni innocui agenti lievitanti scomparirebbero molti biscotti), altri proprio no (i coloranti e gli esaltatori di sapidità servono solo a mascherare l’assenza di colore e gusto nel prodotto). LA RICETTA lo sapevi che… Per mantenere i broccoli verdi, basta metterli in acqua molto fredda, dopo averli bolliti. SCRIVETE A: Qualità, Cuorebio Casella Postale 31020 Zoppè (Tv), [email protected] azienda del mese San Bartolomeo L’azienda agricola San Bartolomeo nasce nel 1996 a Vetralla, in provincia di Viterbo. Fin da subito il fondatore Silvio Marsan ha deciso di seguire il metodo biologico nell’allevamento dei suoi animali, convinto che questo fosse l’unico possibile. Questa scelta significa ampi spazi verdi che consentono al pollame di pascolare in libertà, alimentazione con mangimi biologici, rispetto dei naturali ritmi di crescita e massima attenzione al benes- sere. I polli allevati sono della razza a “collo nudo”, ruspante e particolarmente adatta alla vita all’aria aperta; i tacchini sono invece della razza “vecchio bronzato”, caratterizzata dall’accrescimento lento e dal fatto di essere anch’essa adatta all’allevamento in libertà. I polli e i tacchini vivono in ampi spazi verdi, muovendosi liberamente nei pascoli (il che migliora il loro stato di salute e la qualità delle carni) e si nutrono di erba, naturale integratore di vitamine; la loro alimentazione viene poi arricchita con cereali biologici, in parte prodotti in azienda; non viene somministrato alcun farmaco. Gli allevamenti aziendali sono situati in varie zone della Tuscia Viterbese, un territorio dove la relativa assenza di grandi opere dell’uomo (ferrovie, autostrade e industrie) ha conservato gli ecosistemi originari. Gli estesi prati verdi che caratterizzano questo territorio permettono una miglior gestione dei pascoli e offrono il nutrimento necessario per il sostentamento degli animali. Oltre all’erba e alle granaglie biologiche, gli ingredienti per far crescere al meglio gli animali sono il sole, l’aria pulita e la passione di un’azienda tra i pionieri del biologico. SAN BARTOLOMEO SOC.COOP.AGR Str. Teverina km 7, 200 01100 Viterbo www.pollosanbartolomeo.it approfondimenti il valore di un allevamento bio I nostri pesci sono lavorati dal fresco per garantire il miglior sapore, pescati senza compromettere la vita Ƥǯ Ƥ I.M.C. COMPAGNIA DELLA PESCA TRADIZIONALE BIO SANREMO S.P.A VIA P. CIOUSSE , 1 - 18038 SANREMO (IM) - ITALY - TEL. +39 0184/516016 10 cuorebio magazine L’azienda agricola San Bartolomeo segue un disciplinare di produzione molto “naturale”: il pulcino di un giorno viene immesso in un locale di svezzamento, dove trascorre tre settimane in ambiente riscaldato. Giunto alla quarta settimana, durante le ore calde, inizia a uscire nel “parchetto”; dopo sei settimane, viene trasferito al pascolo, dove ha a disposizione un ricovero mobile per la notte e 10mq di terreno inerbito: qualsiasi siano le condizioni climatiche, preferisce girovagare per i campi piuttosto che rimanere segregato al chiuso. Le arche utilizzate per il ricovero notturno vengono pulite e disinfettate dopo ogni ciclo e spostate poi su un nuovo punto del pascolo per iniziare con i nuovi pulcini. Per l’allevamento dei tacchini è previsto uno schema simile a quello del pollo, sempre attento alla salute e al benessere degli animali, nel rispetto del loro naturale ciclo di crescita. Ma quali sono le differenze tra allevamento convenzionale e biologico? Eccole in sintesi. Allevamento convenzionale: • allevamento in batteria; • gabbie grandi meno di un foglio A4 all’interno di capannoni; • illuminazione forzata; • scarsa possibilità di uscire all’aperto perché gli animali non hanno libero accesso ai pascoli; • mangimi prevalentemente OGM addizionati con integratori alimentari e prodotti farmaceutici; • utilizzo di farmaci, come gli antibiotici; • ciclo di vita di 42/50 giorni. Allevamento biologico: • allevamento a terra; • il regolamento indica la superficie necessaria per animale; • illuminazione naturale; • libero accesso ai prati; • mangimi biologici; • utilizzo di prodotti omeopatici e fitoterapici; • ciclo di vita lungo circa il doppio rispetto al convenzionale. cuorebio magazine 11 il lunario La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo. notizie dal mondo bio gennaio febbraio LUGLIO LUGLIO IN CUCINA CURA PERSONA PIANTE DI CASA IN CUCINA 1 mar 1 ven 2 mer 2 sab 3 gio 3 dom 4 ven 4 lun 5 sab 5 mar 6 dom 6 mer 7 lun 7 gio 8 mar 8 ven 9 mer 9 sab 10 gio 10 dom 11 ven 11 lun 12 sab 12 mar 13 dom 13 mer 14 lun 14 gio il pane 15 mar 15 ven lo yogurt 16 mer 16 sab le conserve 17 gio 17 dom 18 ven 18 lun 19 sab 19 mar 20 dom 20 mer 21 lun 21 gio 22 mar 22 ven 23 mer 23 sab 24 gio 24 dom 25 ven 25 lun 26 sab 26 mar rinvaso 27 dom 27 mer potatura 28 lun 28 gio concimazione 29 mar legenda Luna piena nuova In cucina: Cura della persona: taglio ritardante capelli/unghie massaggi attività fisica giornata di relax Piante di casa: 30 mer CURA PERSONA PIANTE DI CASA PERLAGE BIONATURAE Prosecco spumante Valdobbiadene Animae brut DOC – senza solfiti pesto al tartufo e pesto alle noci Due condimenti perfetti per la pasta e per le insalate di cereali, ma che, allungati con qualche cucchiaio d’acqua, diventano la base anche per gustose salse da pinzimonio. Eccellenti per arricchire tanti piatti veloci come pizze, bruschette e panini. Dal colore giallo paglierino e con riflessi verdi, è perfetto come aperitivo. Indicato anche come vino da tutto pasto, si presta ad accompagnare risotti, molluschi, crostacei e dessert come crostate e strudel. ISOLABIO soia cacao e soia vaniglia ECOR Due gustose bevande vegetali. La prima si distingue per il gusto intenso del cacao, certificato Fairtrade. Soia vaniglia ha invece una nota dolce e vellutata: può essere bevuta calda a colazione, oppure fresca per esaltare gli aromi della vaniglia bourbon. ravioli ai carciofi Squisita pasta all’uovo con un morbido ripieno di carciofi. Questi ravioli vi permetteranno di preparare in poco tempo un ottimo primo piatto, perché cuociono in soli 4 minuti. Conditeli con burro fuso e parmigiano o, perché no, con un sugo di carciofi. LA BUONA TERRA SOJADE bio torinesi di farro e di grano senza lievito soia e fantasia Bastoncini stirati di farro e di grano, prodotti entrambi senza lievito e con olio extravergine d’oliva. Ottima alternativa al pane durante i pasti, rappresentano una pausa semplice e gustosa, dolce o salata. Nata per una cucina 100% vegetale è priva di lattosio e colesterolo. Cremosa e irresistibile, grazie alla sua consistenza e al suo gusto naturale è ideale sia semplicemente spalmata sul pane che nei piatti più elaborati: non solo antipasti e primi, ma anche secondi e dolci. 31 gio 12 cuorebio magazine cuorebio magazine 13 storie del mondo bio la forza di un‘idea foto Colin Dutton 14 cuorebio magazine Quello che colpisce di Massimo Santinelli è lo sguardo ironico di chi affronta la vita preparato a resistere con tenacia alle intemperie, scoprendo sempre il lato divertente delle cose. Siamo a Gorizia, in Via dei vegetariani (non è uno scherzo), nell’azienda Biolab di cui Massimo è fondatore e titolare. Ci viene incontro con quell’aria da eterno ragazzo, il passo lungo, abituato ai sentieri della montagna; lo scodinzolante Puck fedelmente alle calcagna. Già dall’ingresso, un profumo buono e persistente fa venire l’acquolina in bocca: “Stiamo preparando il seitan alla milanese. Se fate i bravi, vi faccio visitare la produzione così lo potete assaggiare caldo caldo”. Abbiamo deciso di parlare di lui in questa rubrica, perché porta con sé una storia di tenacia e di riscatto, attraverso un percorso tortuoso, ma coerente. È il 1980 quando, all’età di 16 anni, in seguito a importanti problemi di salute, Massimo affronta, in solitudine, un momento molto difficile, fatto di ospedalizzazione e di paura, prendendo coscienza che a sé doveva pensare in modo completamente diverso e senza la protezione di una famiglia. Si accorge così che il cibo è fortemente collegato con la salute. È il passaggio chiave nel mondo adulto che lo porta, dopo qualche anno, insieme all’amico Giancarlo, ad avvicinarsi alla Macrobiotica. Scopre che mangiare bene fa star bene, e decide di essere lui a occuparsi della cucina di casa, della cura della mamma e anche degli amici, seguendo uno stile più sano, lontano dalle mode. Si trasforma in un serioso e rigoroso vegetariano/macrobiotico, molto “fissato e per niente morbido” come racconta lui, e frequenta i primi circoli e negozi macro e bio di Gorizia e di Udine. In quegli anni lavora in fabbrica e porta con sè per pranzo la gamella con il riso integrale e qualche alga: “Mi sentivo un diverso! Gli altri mi indicavano come “strambo”, ma io ero convinto di quello che facevo. Però mi mancava ancora qualcosa. Così sono partito per Napoli con Giancarlo. Avevamo sentito parlare di Nazareno Cosentino di Natura amica, purtroppo scomparso qualche anno fa; da rigidi macrobiotici, sognavamo una “sagra” di tamari e shoyu (condimenti derivanti dalla soya n.d.r), in un vortice di yin e yang. Invece Nazareno, per prima cosa, innaffiò il nostro arrivo con una bella bottiglia di vino dicendo: “bevi, che ti apre il cuore”. E fu così che scoprimmo una macrobiotica di tipo “partenopeo”. Dopo circa quattro mesi parlavo già napoletano e mi ero scrollato di dosso il rigore nei confronti del nutrimento. Quella patina di timidezza da nord-est si era sciolta sotto il sole del sud, rivelandomi una passione per quella che è diventata la mia professione: nutrire gli altri con amore e cura”. i miei collaboratori sono parte integrante delle mie idee e dei miei progetti nutrire gli altri con amore e cura Verso il 1988, Massimo lavora per il campeggio estivo di Terra e Cielo a Isola Capo Rizzuto. Conosce tanti amici che condividono con lui ideali e progetti: tra cui Maurizio Baldini, Alfio e Maria del ristorante La zagara a Catania. Con loro sperimenta il tofu e il seitan, numerosi modi di cucinare cereali e legumi e scopre l’importanza dell’origine delle materie prime da agricoltura biologica. Ecco che, già all’inizio degli anni 90, si delinea quella che si sarebbe trasformata in una splendida avventura commerciale. Si stava diffondendo un modo di intendere l’alimentazione completamente diverso dalle abitudini prevalenti e tra i vegetariani e i macrobiotici emergeva l’esigenza di trovare un’alternativa alle proteine animali. L’idea di produrre tofu e seitan incontra da subito il favore dei primi negozi e cooperative del biologico del Nord Est. Per Massimo questi sono anni di duro lavoro, reinvestendo tutto il guadagno nell’attività. “La prima sede era un buco; la mattina producevo e poi il pomeriggio partivo, a volte in treno, con il frigorifero portatile per fare le consegne. Certi giorni ero così stanco che ho pensato di mollare. I soldi erano pochi: appena avevo un gruzzoletto lo utilizzavo per migliorare o spostare il laboratorio, comprare una nuova macchina di lavorazione o sperimentare nuove ricette con cuochi d’eccezione. Ma qualcosa mi diceva che quella era la giusta direzione”. Ora che, quasi 20 anni dopo, potrebbe godersi “l’ozio” che gli è mancato in passato, sta portando avanti altri progetti importanti. Come il Festival Vegetariano, che quest’anno arriverà alla quarta edizione e che si svolge verso fine agosto a Gorizia. “È una grandissima soddisfazione, creare un evento che si espande nel tempo e coinvolge così tanta gente. Tanti giovani, ma anche “diversamente giovani” come me, molta curiosità, interesse da parte della stampa, della rete. Tanti si sono offerti come volontari per aiutare nell’organizzazione. Una bella energia che si è diffusa per Gorizia in quei giorni, ma anche dopo. I vegetariani in Italia sono tanti e quindi possono arrivare sul mercato prodotti di ogni tipo o provenienza; per questo è importante lavorare con grande attenzione nei confronti di qualità, sicurezza, ricerca di gusti e sapori e soprattutto nel cercare materie prime assolutamente biologiche. Altrimenti non avrebbe senso tutto il lavoro fatto fino a ora.” I suoi occhi guardano lontano… di certo starà pensando a qualche ospite speciale per la prossima edizione 2013 del Festival. Per scoprirlo, seguitelo sul sito www.festivalvegetariano.it. BIOLAB via dei vegetariani, 2 34170 Gorizia cuorebio magazine 15 foto e styling di Sabrina Scicchitano Mascherine e bignè. oggi in cucina Ingredienti per 4 persone Impasto: • 250 ml di acqua • 150 g di farina • 4 uova • 100 g di burro • sale Ripieno: • 1 confezione di perline di bufala • 1 confezione di crema di riso carnevale in tavola Scaldate in un pentolino, fino a bollore, l’acqua e il burro tagliato a pezzi; togliete dal fuoco e aggiungete subito tutta la farina. Rimettete sul fuoco e mescolate con un cucchiaio di legno fino a ottenere un panetto liscio, di forma sferica; trasferitelo quindi in una terrina e incorporatevi le uova leggermente sbattute. Ora l’impasto è pronto da inserire in una saccapoche con beccuccio a stella grande. Su due placche rivestite di carta forno disegnate le mascherine, calcolando che il volume raddoppia in cottura, o fate delle palline per realizzare dei bignè. Infornate a 180° per 10-15 minuti finché non risulteranno dorate e gonfie. Lessate i pisellini in acqua bollente e salata per un paio di minuti: non appena risulteranno morbidi all’assaggio, scolateli e passateli al setaccio fine. Trasferite la crema così ottenuta in una casseruola e aggiungete la crema di riso e l’amido di mais a freddo. Mescolate bene e portate a bollore per un paio di minuti, aggiungendo l’olio, le perline di bufala e il pecorino. Togliete dal forno le mascherine: apritele con attenzione e riempitele di crema. Se avete fatto i bignè, forateli da un lato e riempiteli con una saccapoche dal beccuccio rigido: in questo caso, quando fate la crema, tagliate in quattro le perline di bufala. Sembrano dei dolci, ma non lo sono: uno scherzetto di carnevale che farà divertire anche i golosi. ISOLABIO BIOVOGLIA PONTE REALE ORTO CAMPESTRE crema di riso da cucina pecorino romano DOP perline di bufala piselli finissimi surgelati Il pecorino è uno tra i più antichi formaggi italiani. Prodotto con solo latte di pecora, esprime un aroma intenso e deciso, assolutamente da provare come dessert, con l’aggiunta di miele o marmellate. Grattugiato, darà un tocco in più ai vostri piatti di pasta. Deliziose perline di mozzarella prodotta con solo latte di bufala e filata a mano secondo le più antiche tradizioni casearie campane. Si consiglia di assaporarle a temperatura ambiente, dopo aver immerso la confezione per 15-20 minuti in acqua tiepida. Una buonissima crema, 100% vegetale, da usare al posto della panna tradizionale. Con il suo gusto leggero arricchisce ogni vostra ricetta, sia dolce che salata. Senza lattosio e senza glutine, è adatta anche a chi segue particolari regimi dietetici. 16 • 200 g di piselli finissimi surgelati • 1 cucchiaio colmo di pecorino romano grattugiato • 4 uova • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva • 1 cucchiaio di amido di mais cuorebio magazine Verdure surgelate di qualità per preparare veloci contorni e per arricchire di gusto le vostre ricette. I piselli fi nissimi sono l’ingrediente perfetto per condire i vostri piatti di pasta e di riso o per un contorno veloce e gustoso. cuorebio magazine 17 differenziati! Sarà capitato a molti di voi, animati dalle migliori intenzioni. Terminati i biscotti, avrete guardato sconsolati la confezione chiedendovi: e adesso, questa dove la butto? Magari avrete controllato l’etichetta, strabuzzando gli occhi di fronte alle tante sigle presenti e domandandovi: e questo cosa vorrà dire? valore alimentare Perciò, a fronte delle tante richieste dei consumatori desiderosi di effettuare una raccolta differenziata davvero efficace, ecor ha inserito sulle confezioni dei suoi prodotti a marchio una tabella con le indicazioni relative alla gestione post consumo dell’imballo. Inoltre, on-line sul suo nuovo sito, potete trovare la nuova pagina Differenziati! Così la raccolta differenziata per voi non avrà più segreti! Ecco di seguito qualche esempio di etichette di prodotti. Per ulteriori informazioni visitate il sito www.ecor.it crackers COME DIFFERENZIARE sacchetti carta ondulata esterno interni PLASTICA CONFEZIONE: sacchetto esterno ed interno CONFEZIONE: carta ondulata SIMBOLO MATERIALE: 05 PP SIMBOLO MATERIALE: 20 PAP RACCOLTA: plastica RACCOLTA: carta i quaderni ecco i quaderni di Valore Alimentare Gravidanza e alimentazione, allergie e intolleranze alimentari, le diete, la qualità dei prodotti bio e il confronto con il convenzionale, i processi di trasformazione ecc… Valore Alimentare si specializza in quaderni monografici di approfondimento scientifico, curati dai nostri esperti, per rispondere ai temi più richiesti dai lettori su l’alimentazione, la salute e il biologico. CARTA verifica sempre le modalità di raccolta del tuo Comune NON DISPERDERE NELL’AMBIENTE per saperne di più chiedi al tuo negoziante di fiducia bevande solubili CONFEZIONE: barattolo CONFEZIONE: tappo CONFEZIONE: capsula SIMBOLO MATERIALE: C/PAP 84 composto da carta, plastica e alluminio con prevalenza in peso di carta SIMBOLO MATERIALE: 04 PE-LD SIMBOLO MATERIALE: C/ALU 90 composto da plastica e alluminio con prevalenza in peso di alluminio RACCOLTA: secco indifferenziato RACCOLTA: plastica RACCOLTA: secco indifferenziato pasta valorealimentare.it gallette CONFEZIONE: sacchetto CONFEZIONE: sacchetto COME DIFFERENZIARE sacchetto PLASTICA SIMBOLO MATERIALE: 05 PP Verifica sempre le modalità di raccolta del tuo Comune. NON DISPERDERE NELL’AMBIENTE. RACCOLTA: plastica SIMBOLO MATERIALE: 05 PP RACCOLTA: plastica la rivista online su alimentazione, biologico, salute i frutti per l’inverno come leggere la tabella CONFEZIONE SIMBOLO Si specifica quale parte della confezione viene presa in considerazione. Nel caso l’imballo sia composto da più materiali, verranno indicate più righe. Qui viene indicato il simbolo del materiale utilizzato. Questi simboli di solito vengono inseriti nel vademecum della raccolta differenziata del vostro Comune. RACCOLTA ATTENZIONE! Qui viene data un’indicazione di massima su dove gettare il materiale. Verificate sempre le modalità locali di raccolta dei rifiuti. 18 cuorebio magazine seguici anche su cuorebio magazine 19 salute e benessere influenza e raffreddore: come prevenirli con il cibo Subito un consiglio prezioso: per prevenire i fastidiosi acciacchi che ci riserva l’inverno, bisogna evitare che il freddo “penetri nelle ossa”, cioè abbassi la temperatura corporea normale. Ciò si consegue da una parte riducendo al minimo la dispersione del calore del nostro corpo coprendosi bene e, dall’altra, ricorrendo ad alcuni prodotti alimentari di stagione che stimolano il metabolismo a produrre più calore. Il cibo, ma anche tanti rimedi naturali, possono poi essere d’aiuto nella prevenzione, facendo funzionare a dovere il sistema immunitario e, nella cura, alleviando i sintomi e aiutando l’organismo a fronteggiare la malattia. Evitare di prendere freddo Oggi sembra si faccia di tutto per prendere 21404_197x116_I_Allg_Bio.ai 1 06.11.12 freddo. Tante fanciulle hanno il ventre e le reni perennemente scoperte, anche d’inverno, e così rischiano non solo di beccarsi un raffreddore, ma anche di andare incontro a disturbi, come coliche addominali o renali. I contadini di una volta usavano indossare una maglia intima di lana che non toglievano nemmeno quando andavano a lavorare nei campi sotto il solleone! Molte mamme, nel vestire i figli che escono di casa, li infagottano come se, invece di andare a scuola o a fare una passeggiata, dovessero partire per la Siberia. Così i poverini sudano e basta poco, quando si tolgono cappotto e maglioni, perché si raffreddino. Infine, c’è l’eccessivo riscaldamento degli ambienti in cui viviamo. Passare da questi ambienti surriscaldati alla strada, dove il freddo dell’inverno si fa sentire, causa sbalzi termici che scatenano virus e batteri in agguato nelle prime vie respiratorie. Stimolare l’organismo a produrre calore Nel nostro organismo il calore si origina dalla combustione che ha luogo nelle cellule in presenza dell’ossigeno che respiriamo, dei “mattoni” (glucosio, acidi grassi e, in condizioni di inedia, aminoacidi), delle sostanze nutritive provenienti dal cibo che assumiamo. Il cibo stesso, inoltre, unitamente all’esercizio fisico, è un fattore che stimola la produzione di calore (effetto termogenico). Se fa freddo, il corpo deve bruciare una maggiore quantità di nutrienti per mantenere la temperatura corporea entro i valori normali. La Natura elargisce nella stagione invernale alimenti, come le brassicacee, che stimolano la termogenesi. Anche altri alimenti, disponibili pure in inverno, come aglio, cipolla e peperoncino piccante, tè e caffè, esplicano una notevole azione termogenica. La produzione di calore può essere aiutata anche ricorrendo a tisane e frizionando il corpo con oli essenziali. Il sistema immunitario e le malattie da raffreddamento Una persona con il sistema immunitario 12:18 Da piu di 75 anni, pioniere nella produzione di alimenti per l‘infanzia biodinamici. A m o re , s e re n i t à e d H olle Alimentazione naturale e sana, fin dalle prime fasi della vita. Per tutti i genitori che desiderano alimenti per l’infanzia di qualità a cui affidare il delicato compito di far crescere i loro figli. Alimenti per l’infanzia biologici Holle della migliore qualità Demeter. Una differenza per la vita. Chiedi in negozio i campioncini Holle e visita il nostro sito internet: www.holle.it L’alimento ideale per il bambino è il latte materno che deve essere somministrato fino a quando è possibile, anche durante lo svezzamento e l’alimentazione diversificata. Qualora l’allattamento al seno non sia possibile o sufficiente, previo parere del pediatra, si può usare un latte per l’infanzia Holle adatto ai bisogni del lattante. 20 cuorebio magazine efficiente può sfuggire ai malanni invernali, e, qualora si verifichino, se ne libera in quattro e quattr’otto senza complicazioni. La Natura ci regala in inverno alimenti ricchi di sostanze che aiutano il sistema immunitario a funzionare a dovere, come i minerali zinco e selenio, e la vitamina C. Ai tempi lontani della mia fanciullezza, l’insorgenza in un bambino di uno stato febbrile legato a malattie da raffreddamento era considerata dalle mamme nient’altro che “una febbre di crescita” ed era salutata dai fanciulli come l’occasione di non andare a scuola e stare in casa per qualche giorno. Oggi, invece, la stessa febbre impaurisce le mamme e, conseguentemente, mette in angoscia i piccoli febbricitanti. Forse si poteva temere il peggio una volta, quando c’era un insieme di condizioni (l’igiene precaria, la mancanza di riscaldamento nelle case accompagnata a una malsana umidità, le carenze nutrizionali per scarsità di cibo, la tubercolosi che imperversava). Ma di questi tempi, col benessere di cui godiamo, vanno l’ansia e le fobie. Benvenuta febbre Oggi abbiamo dimenticato che, se una persona non ha gravi problemi di salute, la febbre che annuncia un raffreddore o un’influenza è un espediente del nostro corpo per combattere, col calore generato, virus e batteri malintenzionati. L’aumento di temperatura corporea, infatti, inibisce la loro crescita e attiva la reazione difensiva del sistema immunitario. Ovviamente, tutto questo non significa che non si debba intervenire con gli antipiretici o con altri rimedi se il paziente è estremamente debilitato e la febbre è persistente e così alta da far temere il peggio. In ogni caso, è meglio passare una settimana a letto aspettando che la febbre faccia il suo corso, piuttosto che tornare al lavoro dopo averla fatta scendere rapidamente con un antipiretico e poi trascinarsi senza forza e senza volontà per settimane. Se si torna al lavoro senza aver smaltito un’influenza, si può essere fonte di contagio per i colleghi e si può incorrere in complicazioni che non solo compromettono l’attività lavorativa, ma possono anche sortire effetti gravi per la nostra salute. Matteo Giannattasio, medico e agronomo, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche. È docente del corso “Qualità degli alimenti e salute del consumatore” all’Università di Padova e consulente del Servizio di Allergologia dell’Ospedale dermatologico “San Gallicano” di Roma. È direttore scientifico e autore di Valore Alimentare. i nostri consigli Cortesie minuscole un bocciolo, un libro sono il seme di sorrisi che fioriscono al buio Emily Dickinson 1 Tisana balsamica Valverbe Riscaldate il vostro inverno con una tisana dal piacevole effetto balsamico. Grazie ai suoi ingredienti, tra cui eucalipto, pino montano, menta, salvia, timo e lavanda, ha un benefico effetto emolliente a livello delle vie respiratorie. 2 Tisana vivi leggero Valverbe Un gradevole infuso a base di finocchio, cumino, coriandolo e carvi, da sorseggiare dopo i pasti. Contribuisce alla fisiologica eliminazione dei gas intestinali, per ritrovare così un naturale benessere. 3 Echinadoron Weleda Da Weleda arriva questo efficace aiuto per affrontare le insidie e i rigori dell’inverno. La combinazione di echinacea, calendula, camomilla e olio essenziale di eucalipto conferisce a queste pastiglie un prezioso effetto balsamico. 4 Linfa di abete gusto forte Rohan Italia - Nordland Da secoli le popolazioni scandinave, che vivono vicino alle foreste di abete, ne utilizzano i germogli primaverili per ricavarne un succo gradevole, da bere durante il rigido inverno nordico. Nordland ha raccolto questa antica tradizione. La linfa di abete forte, con un maggior dosaggio di estratti di timo e di olio essenziale di eucalipto, si contraddistingue per il suo gusto deciso. 5 Linfa di abete gusto delicato Rohan Italia - Nordland Rispetto alla precedente, si caratterizza per un gusto più delicato, che piace anche ai più piccoli. L’inverno è la stagione migliore per scoprirne tutta la bontà: si può consumare da sola, oppure aggiungerla a una tazza di tè o latte caldo, ottenendo una bevanda dal gusto dolce e delicatamente aromatico. Se vuoi saperne di più visita il sito valorealimentare.it/magbio cuorebio magazine 21 il valore della qualità notizie dal mondo bio PIZZOLATO CTM Prosecco frizzante Treviso DOC senza solfiti caffè bio deka dietro l’etichetta Una miscela di caffè 100% arabica provenienti da America Latina e Africa. La decaffeinizzazione avviene con un processo naturale, senza solventi chimici. Il suo gusto aromatico riempie piacevolmente il palato; è perfetto per una pausa, magari con un morso di cioccolato fondente. Questo Prosecco completa la linea dei "SENZA SOLFITI". Ha un perlage molto fine e un sapore sicuramente deciso e maturo, con profumi di frutta esotica. Ideale come aperitivo, accompagna ottimamente i secondi piatti di pesce alla griglia e/o fritture. ECONATURE olio di germe di mais 500 ml ECOR pane bauletto grano duro È poi indicato “Agricoltura UE” oppure “Agricoltura non UE” oppure ”Agricoltura UE/ non UE” a seconda del Paese di produzione degli ingredienti: una marmellata di sicilianissime arance rosse fatta con zucchero di canna del Costa Rica sarà etichettata “Agricoltura UE/non UE”. Il succo delle stesse arance, invece, può essere etichettato come “Italia”: quando almeno il 98% degli ingredienti proviene da un unico Paese, se ne può se non a rate. Liquidiamo per prime le indica- indicare il nome. zioni sulla produzione biologica. Si chiude con l’indicazione del codice L’uso del logo biologico della UE (la foglia dell’ “operatore controllato”, numerica stilizzata con le 12 stelle) è facoltativo solo per o alfanumerica. i prodotti bio extracomunitari (banane, caffè, L’elenco degli ingredienti deve precisare cacao, zucchero di canna…), ma è obbligatoquali sono biologici e quali no. rio per tutti i prodotti bio europei. Se non c’è, Tranquilli, non è che in un prodotto bioloil prodotto non è biologico (o quantomeno il gico si possa utilizzare qualsiasi ingrediente produttore ha sbagliato del tutto l’etichetta…). convenzionale. È un po’ pleonastico, ma Dopo il logo viene indicato il codice dell’orl’etichetta di un vasetto di olive in salamoia ganismo di controllo autorizzato dal MiPAAF preciserà che solo le olive sono biologiche e (la sigla sta per ministero delle Politiche non l’acqua e il sale (non sono prodotti agriagricole, alimentari e forestali). coli e quindi non possono essere biologici). Gli organismi sono 11 (con codice da IT BIO Gli unici additivi ammessi nei prodotti 002 a IT BIO 014), più tre autorizzati a operabiologici sono prevalentemente di origine nare nella sola provincia autonoma di Bolzano turale e indispensabili: senza agenti lievitanti, (da IT BIO 001 BZ a IT BIO 003 BZ). L’utilizzo niente biscotti; senza azoto, niente confezioni del marchio dell’organismo di controllo è in atmosfera modificata, e così via. assolutamente facoltativo. Nell’ottobre del 2011 è stato approvato il reg. n.1169 sull’informazione dei consumatori, che modifica la struttura delle etichette degli alimenti, fin qui disciplinata da Direttive del 1989, più volte modificate e integrate. Per lasciare il tempo alle imprese di metabolizzare le nuove regole, di riprogettare le nuove confezioni (e non dover buttar via quelle già stampate), il regolamento si applicherà generalmente dal 13 dicembre 2014, mentre l’obbligo della tabella nutrizionale scatterà il 13 dicembre 2016. Man mano che le etichette “old style” vanno in esaurimento, buona parte delle aziende le sta già aggiornando, così da arrivare pronta e con meno affanno alle scadenze. Cosa troveremo sulle confezioni? Il regolamento occupa 46 pagine di Gazzetta ufficiale, è impossibile sintetizzarlo in poco spazio, Ottenuto attraverso pressione a freddo e filtrazione, è un olio dal gradevole sapore di cereali e pane fresco. Ottimo usato a crudo sulle insalate o per la preparazione di salse, si presta a esaltare anche il gusto dei piatti caldi. Un pane in cassetta che racchiude in sé tutto il sapore mediterraneo della semola di grano duro. Buonissimo come pane da tavola, accompagnato da formaggi, verdure e salumi, è perfetto anche a colazione, magari con un velo di confettura o di miele. Dall’esperienza maturata con i prodotti de La Città del Sole, nasce oggi una nuova linea dedicata all’alimentazione dei più piccoli. BioBimbo: latte, creme, biscotti per biberon BioJunior: biscotti e cereali per la prima colazione 22 BIO ALLEVA BAULE VOLANTE prosciutto crudo del poggio lievito alimentare in scaglie Un prosciutto dal sapore delicato, ma deciso, con la giusta sapidità. L’aroma intenso e caratteristico è dovuto al metodo di salatura e ai tradizionali metodi di stagionatura. Ottimo l’abbinamento con del buon pane senza sale. È ottenuto da cereali biologici, attraverso un processo produttivo esclusivo e naturale. Il lievito alimentare in scaglie, dall’aroma caratteristico, arricchisce di sapore insalate, verdure cotte, zuppe e centrifugati. È una fonte naturale di vitamine del gruppo B, ad alto contenuto di proteine, fibre, fosforo e zinco. cuorebio magazine Vai al sito www.bio-bimbo.it: un esperto Pediatra ti potrà fornire gratuitamente preziosi consigli sull’alimentazione e la salute di tuo figlio. Gruppo MangiarsanoGerminal www.bio-bimbo.it cuorebio magazine 23 il gesto quotidiano di Marco Geronimi Stoll spinning on the road Il problema non è quanto fa freddo, ma la differenza termica tra la casa e l’esterno. Il sig. B inverte le stagioni, d’estate ha il condizionatore su 21 °C e d’inverno il riscaldamento su 25 °C. Paga, inquina e ha sempre il raffreddore: quando esce di casa lo sbalzo termico è micidiale, con soddisfazione del farmacista che ha un cliente tutto l’anno. Figuriamoci se in febbraio va al lavoro in bici: sale nel SUV, regola il clima su “afa tropicale” e va a cercare parcheggio vicino alla meta. Fa poco moto, ma poi recupererà in palestra facendo spinning. Il sig. A tiene basso il riscaldamento di casa e veste lana, con beneficio ecologico, economico e di salute. Il suo corpo segue le stagioni. In bici d’inverno ci va eccome, bastano poche accortezze. Ovviamente casco e pneumatici sicuri. Le luci, perché fa buio presto. Guanti, passamon- tagna, mascherina e doppi calzini. Se passa aria sotto al giaccone, ecco dove mettere il giornale, come i nostri vecchi. Il freddo vuole attenzione al sellino: che sia dritto (non piegato in su: i lombi si indolenzirebbero) e abbastanza alto da allungare le gambe (minore rischio di crampi). Coprirsi il collo (la cervicale) e i lombi. Sotto, però, si veste normale: non vuole arrivare al lavoro sudato, ma solo entrare pimpante per l’endorfina tra i colleghi ancora semiaddormentati. Ne vale la pena? Certo, ci sono due paradossi fantastici. Primo: ci si becca il raffreddore meno in bici che in auto, perché inquinanti e PM10 nell’abitacolo ristagnano e si accumulano; poi in bici il corpo reagisce al freddo in modo naturale con la vasocostrizione e aumentando il ritmo cardiaco e respiratorio. Premunirsi dagli acquazzoni oggi è facile, col meteo a portata di telefonino. Secondo, in bici si va più svelti che in auto: non siete nell’autodromo di Monza, ma nel traffico; ogni piccolo ingorgo funziona come un colino che fa passare le particelle piccole e frena quelle grosse. In bici siete piccoli, in auto grossi. Ovviamente si dimagrisce e si risparmia su benzina e parcheggio. E sullo spinning. l’angolo delle buone pratiche finalmente, i pannolini compostabili! Avete mai pensato a quanti pannolini consuma un bambino nei suoi primi anni di vita? Si parla di circa 6000 per i primi tre. E che fine fanno una volta utilizzati? Finiscono nella spazzatura, producendo un’immensa mole di rifiuti destinata alla discarica per molti, moltissimi anni (circa 500), dato che i pannolini non sono biodegradabili, o almeno non lo erano fino a qualche mese fa. Per molto tempo, infatti, l’unica alternativa era il pannolino lavabile, spesso ritenuto poco pratico dagli stessi genitori particolarmente attenti all’impatto ambientale. Finché la WIP (Wellness Innovation Project), un’azienda di Prato, ha messo a punto una rivoluzionaria 24 cuorebio magazine novità: il biopannolino Naturaè, un pannolino biodegradabile e compostabile, che può quindi essere smaltito nei rifiuti organici (con l’unica avvertenza di non gettarlo nella compostiera domestica). È ottenuto da materie plastiche di derivazione vegetale, come il PLA, un polimero ottenuto da zuccheri ricavati dal mais, la cellulosa TCF, ovvero non trattata con cloro, con marchio PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, il programma di valutazione degli schemi nazionali di Certificazione Forestale) e il Mater-Bi®, ottenuto da fonti vegetali. Dermatologicamente testato, garantisce anche un maggior benessere al bambino, la cui pelle è a diretto contatto con materiali naturali e ipoallergenici. Le innovative caratteristiche del pannolino Naturaè hanno fatto sì che venisse selezionato per una sperimentazione attualmente in corso in 27 asili nido della provincia di Treviso. Tale iniziativa, patrocinata dalla Regione Veneto, vede coinvolti vari operatori attivi nella salvaguardia dell’ambiente, tra i quali la SAVNO (Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale). Il biopannolino all’apparenza non è diverso da un pannolino tradizionale, ma certificato CIC (Consorzio Italiano Compostatori) come biodegradabile e compostabile al 100%. Comporta significativi benefici ambientali perché consente un minore impatto delle fasi di produzione e smaltimento, contribuisce alla riduzione dei rifiuti indifferenziati, a favore dell’aumento dei rifiuti organici, assai più gestibili, e dà anche benefici economici perché permette un notevole risparmio (circa il 40%) sui costi sociali di smaltimento. Il compost che se ne ricava è riconosciuto come “compost di qualità”, un fertilizzante impiegabile come sostituto dei fertilizzanti chimici di sintesi, riducendo di circa il 40% le emissioni di CO2. Per la produzione dei biopannolini, la Wip si è dotata di uno stabilimento, quello di Castel San Niccolò, realizzato in seguito alla bonifica di un precedente insediamento industriale altamente inquinante, utilizzando pratiche di bioedilizia e gestione sostenibile del territorio; l’azienda, infine, si serve solo di energia verde certificata. cuorebio magazine 25 l’angolo dei più piccoli creatività e gioco evviva il carnevale costruiamo una maschera Avete già deciso da cosa travestirvi? Noi vi proponiamo una maschera da "ape" facile da realizzare! Occorrente • cartoncino giallo, nero e bianco • forbici • elastico • colla turismo sostenibile Arte Sella, percorso di Arte e Natura Se amate la montagna e l’arte contemporanea, questo è il posto che fa per voi. Arte Sella è infatti una manifestazione internazionale di arte contemporanea che ha come palcoscenico i prati e i boschi della Val di Sella (comune di Borgo Valsugana, in provincia di Trento). Ospita opere generalmente tridimensionali, ottenute prevalentemente con sassi, foglie, rami o tronchi. Grazie alla loro collocazione all’aperto, il visitatore può guardare le opere, godendo nel contempo delle peculiarità del luogo in qualsiasi stagione dell’anno. Dal 1986 le opere nascono, vivono e muoiono in questi luoghi, reinserendosi così nel ciclo vitale della natura. Le prime edizioni di Arte Sella venivano sempre organizzate presso la “Casa Strobele” e il suo parco, uno spazio privato in Val di Sella, ma successivamente la manifestazione 26 cuorebio magazine si è spostata lungo due percorsi espositivi. Percorso ArteNatura: si tratta di un sentiero che vi permetterà di fare un’esperienza diversa dalle tradizionali escursioni, un viaggio indimenticabile attraversando la natura alla scoperta dell’arte. Si parte in prossimità del ponte della Strobela, sul torrente Moggio: le opere sono esposte lungo un itinerario attraverso la foresta che si estende per circa due chilometri sul versante sud del monte Armentera. Percorrendo una stradina sterrata, il visitatore può ammirare le installazioni collocate lungo il sentiero, ma anche le opere nascoste nelle meraviglie del bosco. Una volta arrivati all’opera “Intersticios” di Matilde Grau il percorso improvvisamente cambia e conduce il visitatore attraverso una stretta via in terra battuta molto suggestiva, fino a uno stagno alpestre. Terminato il percorso ArteNatura e raggiunta la strada provinciale, si prosegue costeggiando vasti prati e alberi secolari. Fino ad arrivare a Malga Costa, un edificio rurale che anticamente veniva usato dai pastori, in primavera o in estate, per l’allevamento dei bovini e per la produzione di formaggi e burro, e che dal 1998 è divenuto la sede espositiva permanente di Arte Sella. Un luogo che ospita concerti, rappresentazioni teatrali, laboratori creativi, esposizioni fotografiche e mostre. Dopo una visita all’esposizione annuale, si prosegue lungo il sentiero che si inoltra nel ricco bosco della Val di Sella, fino ad arrivare alla magnifica Cattedrale Vegetale, un’opera monumentale realizzata nel 2002 dall’artista italiano Giuliano Mauri, e le altre installazioni che costituiscono il nucleo centrale di questo percorso. Dal 2006, l’associazione gestisce anche gli Spazi Livio Rossi, nel centro storico di Borgo Valsugana. Situati all’interno di un edificio di notevole pregio architettonico, sono diventati un centro espositivo permanente curato da Arte Sella. Per avere ulteriori informazioni sulla manifestazione e sulle opere esposte, visita il sito www.artesella.it Nelle foto partendo da destra: Alois Steger, 2011 Copyright Arte Sella, foto di Giacomo Bianchi Nils-Udo, 2008 Copyright Arte Sella, foto di Giancarlo Dal Savio PER INFORMAZIONI: Arte Sella Corso Ausugum 55-57 38051 Borgo Valsugana (Tn) Procedimento Tutto a toppe è il mio vestito faccio ai bimbi un bell’inchino e mi chiamano...? Arlecchino! Con il suo abito dai mille colori, è il simbolo del carnevale, forse la maschera più conosciuta al mondo: è Arlecchino, dall’inconfondibile abito a toppe gialle, rosse, verdi, blu, rosa… Ma conoscete la sua storia? Arlecchino era un bambino molto povero. In occasione dal Carnevale, la sua maestra organizzò una festa in maschera. Tutti i bambini accolsero la notizia con grande entusiasmo: non vedevano l’ora di far festa con i loro bellissimi costumi nuovi. L’unico che però non festeggiava era proprio Arlecchino: se ne stava in disparte e piangeva perché la sua mamma non poteva permettersi un costume nuovo. I suoi compagni, vedendolo così triste, si misero d’accordo e decisero di fargli un regalo: gli avrebbero donato tutti i pezzi di stoffa avanzati dai loro vestiti. Quando Arlecchino ricevette quel regalo inatteso grande fu per lui la gioia: soddisfatto, portò a casa alla sua mamma tutti quegli scampoli colorati. La madre li girò e rigirò tra le mani per un po': come si potevano utilizzare? Ecco che le venne un’idea: ne avrebbe ricavato un costume di carnevale originalissimo, il più originale che si fosse mai visto. Così quella sera, non appena Arlecchino si fu addormentato, si mise all’opera con ago e filo. Cucì ininterrottamente per tutta la notte e alla mattina, appena sveglio, Arlecchino trovò sul suo letto l’abito più bello che avesse mai visto, fatto con gli scampoli di stoffa colorata che gli avevano donato i suoi compagni di scuola. Tutto orgoglioso, andò a scuola e venne accolto con entusiasmo dai compagni, sbalorditi di fronte all’allegria del suo abito. Durante la festa, la maschera di Arlecchino spiccava tra tutte le altre: ancora non sapeva che sarebbe diventata famosissima in tutto il mondo. Ritagliate tre ovali di dimensioni diverse, due gialli e uno nero. L’ovale più piccolo deve essere sufficientemente grande da coprire la fascia degli occhi e gli altri due uno leggermente più grande dell’altro. Incollateli l’uno al centro dell’altro, dal più grande al più piccolo. Nell’ovale centrale ritagliate due fori per gli occhi; nell’ovale più esterno fate invece due fori laterali in cui farete passare gli elastici fissandoli con due nodini. Con il cartoncino nero ritagliate due antenne, larghe circa 1,5 cm e alte circa 2-3 cm. Con il cartoncino giallo ritagliate due cerchietti, del diametro di circa 2 cm, che incollerete in cima alle antenne, da posizionare sulla parte superiore della maschera. Con le forbici, sagomate la maschera sul vostro viso, facendo spazio per il naso. Ora siete pronti per volare di fiore in fiore… attenti a non pungere. Idea tratta da www.greenme.it cuorebio magazine 27 terapie naturali attualità getto alternato integrale Andrea Knura vacanze nei biohotels Andrea Knura Anche d’inverno non rinunciate al piacere di una magnifica vacanza tutta bio presso un biohotel. Settanta esclusive strutture tra Italia, Francia, Germania, Austria e Svizzera, nate per regalarvi soggiorni indimenticabili. Liberatevi da ogni pensiero e godetevi l’ampia gamma di servizi offerti e gli splendidi panorami che vi circondano, dalla montagna al mare. Ogni hotel è studiato nei minimi dettagli per offrirvi servizi davvero unici. Arte culinaria e qualità biologica si sposano insieme per darvi più gusto, più piacere e più salute: gli ingredienti provengono rigorosamente da agricoltura biologica, vengono scelti secondo la stagionalità e privilegiando la filiera corta. Per la cura del corpo vengono usati solo prodotti di cosmesi naturale certificata. Molti edifici, inoltre, rispettano i criteri della bioedilizia. Sia che vogliate rilassarvi trascorrendo ore tranquille o scegliendo attività più dinamiche, sono numerose e varie le proposte offerte da queste strutture. Il parroco Sebastian Kneipp (1821-1897) fu uno dei maggiori e più rinomati naturopati d’Europa. Il suo insegnamento è stato costantemente sviluppato dall’associazione Kneipp e adattato alle esigenze odierne. Scegliete il biohotel più adatto a soddisfare le vostre esigenze visitando il sito www.biohotels.info/it Esso si basa su 5 pilastri, dal cui effetto congiunto si determina il beneficio: Hotel Grafenast Alimentazione Movimento Piante officinali Acqua Stile di vita equilibrato 28 cuorebio magazine Acqua: L’azione dell’idroterapia si basa sugli stimoli che l’applicazione di acqua calda e fredda provoca sulla nostra pelle e sul nostro sistema nervoso. Grazie a questi stimoli è possibile rinforzare il sistema immunitario. Si può praticare, per esempio, il getto alternato integrale. L’intero corpo viene raggiunto alternatamente da getti d’acqua calda e fredda. Secondo la naturopatia questo trattamento ha un’azione stimolante, favorisce la circolazione, contribuisce a rinforzare l’intero organismo e a stimolare il sistema cardiovascolare, il metabolismo e la respirazione. Il Theiner’s garten BIO Vitalhotel****S a Gargazzone (Merano), in Alto Adige, mette a disposizione dei suoi ospiti i trattamenti benessere Kneipp. Al termine di un getto integrale alternato potrete riposare in un letto di fieno e sorseggiare una tisana alle erbe. Segue un delicato e piacevole massaggio. Questo trattamento contribuisce a rinforzare le difese immunitarie ed è stimolante e rivitalizzante. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.theinersgarten.it colazione e merenda per i nostri bambini! Seguire una dieta varia ed equilibrata è una regola fondamentale in ogni momento della nostra vita, una buona pratica da imparare fin da piccoli. Infatti, specialmente nelle delicata fase della crescita, una corretta alimentazione contribuisce positivamente allo sviluppo della persona. È quindi necessario orientare i bambini verso un’alimentazione equilibrata, che dia loro la giusta energia, ma senza appesantirli. Non sempre, però, è facile abituarli a mangiare frutta e verdura e a variare i cibi: molto spesso capita che si “affezionino” a determinati alimenti e si rifiutino di sperimentare nuovi sapori. L’esempio dei genitori si rivela, come sempre, fondamentale: mamma e papà, pertanto, devono essere i primi ad accogliere con positività le novità in tavola, mostrando come solo assaggiando un cibo sia possibile comprendere se ci piace o no. Evitare smorfie di fronte a un alimento che non incontra il nostro gusto è un modo per educare il bambino al rispetto nei confronti del cibo e alla curiosità verso nuovi sapori. Inoltre, è importante abituarlo fin da piccolo a mangiare in modo più salutare, facendogli capire quale ruolo riveste il cibo nella nostra vita per il nutrimento che ogni giorno ci dà, magari coinvolgendolo nella preparazione delle pietanze. Oltre al pranzo e alla cena, anche colazione e merenda sono due momenti assai importanti per l’alimentazione dei nostri figli. Certo, non è facile resistere alla tentazione delle ormai classiche merendine convenzionali, amate dai bambini, ma ricche di zuccheri, e non sempre i genitori hanno il tempo per preparare cibi alternativi; in questo caso, scegliere prodotti adeguati, fatti con ingredienti biologici e con ricette equilibrate ci permette di raggiungere un buon compromesso. Variare gli alimenti resta comunque una buona regola generale: la natura, con la sua ricchezza, ci offre tantissime alternative tra le quali scegliere, utilizzando magari un po' di fantasia per uscire dalla solita routine. La colazione Molti bambini non fanno colazione: spesso la sveglia li coglie nel pieno del sonno e si alzano di malumore oppure troppo assonnati per mettersi a mangiare. In realtà, dopo il lungo digiuno notturno, il corpo ha bisogno cuorebio magazine 29 di essere nutrito adeguatamente e di ricevere le energie necessarie ad affrontare una lunga giornata di scuola e non solo. Le sue molteplici attività, infatti, devono essere affrontate con la giusta carica e una buona colazione è fondamentale. Ecco dunque qualche piccolo consiglio per una colazione salutare non solo per il corpo, ma anche per l’umore: 1. La colazione è un pasto vero e proprio; quindi, non consumiamolo in piedi, magari mentre noi ci infiliamo il cappotto e nostro figlio lo zaino. È il primo momento in cui la famiglia si incontra: una buona regola è quella di sedersi a tavola e viverlo con tranquillità, in modo tale da mettersi nella migliore disposizione d’animo. 2. Una tavola ben apparecchiata dà una piacevole sensazione di calore che ci accompagnerà per tutto il giorno: se ciò vale per noi adulti, figuriamoci per i bambini. Preparare la tavola la sera prima è una buona abitudine: in questo modo, il mattino seguente avremo meno cose da fare e il bambino, ancora assonnato, troverà subito un ambiente caldo e accogliente. 3. Anticipiamo la sveglia di qualche minuto: noi saremo più rilassati e, di conseguenza, lo saranno anche i nostri figli che così avranno un risveglio meno brusco e potranno fare le cose con più calma. I primi giorni costerà un po’ di fatica, specialmente ai bambini, ma con il tempo diventerà un’abitudine irrinunciabile. 4. Per quanto riguarda la scelta dei cibi, è possibile optare tra molte alternative, a seconda dei gusti e delle necessità dei nostri figli. Eccone alcune: • un classico pane e marmellata, scegliendo pane integrale a lievitazione naturale, con confetture di frutta, oppure miele, crema di sesamo o di mandorle; • i fiocchi di cereali (o il muesli già pronto), con l’aggiunta di yogurt al naturale, latte oppure una bevanda vegetale costituiscono un pasto naturale, ma anche goloso; • anche la frutta secca è una buona idea per iniziare bene la giornata, così come la frutta fresca, da mangiare al naturale, oppure da usare per la realizzazione di fresche centrifughe, magari in abbinamento alla verdura (mela e carota, per esempio) o di spremute di agrumi, alleati perfetti per l’inverno. La merenda Spesso trascurata, anche la merenda è un pasto molto importante per i bambini. Fatta a metà mattina e a metà pomeriggio permette loro di recuperare le energie perse durante le attività giornaliere e non li fa arrivare a pranzo o a cena troppo affamati. In questo modo non si abbufferanno una volta seduti a tavola. La merenda dei bambini coincide con una momentanea pausa dalle attività e deve essere scelta con cura. Anche se per i genitori non è sempre facile scegliere cosa mettere negli zaini dei loro figli, ecco qualche piccolo accorgimento che può rivelarsi utile: a. la merenda non è un pasto completo: se troppo sostanziosa, rischia di appesantire il bambino, invece di farlo sentire piacevolmente ricaricato; b. è necessario calibrare la merenda con il pasto che l’ha preceduta. Così, se la colazione è stata abbondante, la merenda dovrà essere più leggera; se, invece, il bambino tende a mangiare poco all’ora di pranzo, la merenda pomeridiana dovrà essere più nutriente; c. quali cibi scegliere? • La frutta fresca è sempre una scelta indovinata: stagione dopo stagione, ci consente di variare la nostra alimentazione grazie alla ricchezza della natura; • anche la frutta secca è ideale per uno spuntino energetico, magari se dopo c’è il corso di nuoto o la partita di calcio: prima dello sport, possiamo anche dare al bambino delle barrette già pronte, oppure preparate in casa da noi, magari con il suo contributo; • lo yogurt è un valido componente, classico, pratico e veloce. notizie dal mondo bio LA MANDORLE BIOVEGAN bevanda di mandorle solubile scorzette di limone e di arancia grattugiate La Mandorle propone la classica bevanda di mandorle. Si prepara solo con acqua e si consuma fredda o calda, a piacere. Naturalmente priva di lattosio, glutine e colesterolo, è ideale per chi cerca un’alternativa vegetale. Arricchite le vostre ricette con una gradevole nota agli agrumi. Le scorze di arancia e limone, accuratamente selezionati, vengono grattugiate, liofilizzate e confezionate in atmosfera protettiva per conservarne al meglio sapore e aromi. VOELKEL succo di aronia I frutti di aronia sono piccole bacche simili ai mirtilli. Voelkel seleziona accuratamente i frutti maturi e li spreme con un metodo tradizionale, delicato e senza filtrazione. A piacere, potete gustare il succo al naturale oppure diluito in acqua. MULINO DEL BORGO sfogliata al farro Tutto il gusto antico del farro, in una sfogliata perfetta da gustare da sola, come semplice snack, ma anche al posto del pane, oppure farcita con salumi, formaggi o verdure grigliate. Ottima anche con abbinamenti dolci come confetture o crema di nocciola. BIOLAB mini vegan burger Squisiti mini burger di soia perfetti anche per i single, grazie alla confezione da 100g. Si preparano in 5 minuti, in padella a fuoco moderato, oppure nel forno preriscaldato a 180 °C. Abbinateli a un contorno a base di verdure di stagione: la cena è servita! 30 cuorebio magazine Gavi DOCG senza l’aggiunta di solfiti e Gavi DOCG frizzante senza l’aggiunta di solfiti Due vini dal colore giallo paglierino intenso con riflessi verdognoli e dal profumo immediato, con note di fiori d’arancio e camomilla nella versione frizzante, liberate dal gradevole perlage. cuorebio magazine 31 l’angolo del giardino oggi leggiamo... L’arte del camminare. Consigli Prepariamoci. A vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza... e forse più felicità per partire con il piede giusto la difesa delle piante I germogli nel piatto. Pensare come le montagne. 104 ricette per coltivare in casa e portare in tavola i germogli... Manuale teoricopratico di decrescita per salvare il Pianeta cambiando in meglio la propria vita LUCA GIANOTTI LUCA MERCALLI GERMANA LOMAZZI ERMANI, PIGNATTA ediciclo editore Chiarelettere Terra Nuova Edizioni Terra Nuova edizioni Un piccolo manuale per imparare a camminare con consapevolezza e presenza mentale, ricorrendo anche alla meditazione per vivere il cammino come esperienza profonda. Ma anche un libro per riflettere sull’impatto dei viaggi e su come diventare viaggiatori consapevoli, solidali e responsabili. Vengono affrontati anche temi “pratici”: ad esempio, come preparare uno zaino o cosa mangiare durante il cammino. Di fronte alle tante crisi del nostro tempo – clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia – il cambiamento deve partire da noi. L’autore, dopo aver descritto la situazione attuale, si rivolge al lettore, con un linguaggio accessibile a tutti, offrendogli tanti consigli su come adottare abitudini improntate a un uso più attento delle risorse. Nonostante le loro caratteristiche, i germogli stentano a entrare nelle nostre abitudini alimentari. Eppure, sono ricchi di proprietà nutrizionali, molto importanti anche per chi ha scelto diete vegetariane, vegane e crudiste. Questo ricettario, con più di 100 ricette accompagnate da foto a colori, ospita tante informazioni interessanti su questi alimenti e le istruzioni utili per coltivarli in casa e conservarli in maniera adeguata. Un’analisi della situazione socioambientale, ma anche una proposta concreta per cambiare le proprie abitudini, contribuendo così alla propria salute e a quella del pianeta. Gli autori suggeriscono una serie di cambiamenti pratici a livello individuale e collettivo per uscire dalla crisi ecologica e socio-relazionale in cui ci troviamo. Sentendo parlare di agricoltura biologica, molti si domandano come sia possibile combattere malattie e parassiti senza trattamenti chimici. Innanzitutto, bisogna tenere presente che l’agricoltura biologica si basa sul migliore rapporto fra pianta coltivata ed ecosistema. Tre, dunque, sono gli elementi fondamentali: • la fertilità del suolo che offre alle radici gli elementi necessari alle piante per vivere e fruttificare; • l’uso di varietà tradizionali, più “rustiche”, magari meno produttive, ma con ottime capacità di adattamento e resistenza alle malattie; • la difesa della biodiversità che permette di tenere in vita i “nemici naturali” degli organi- smi dannosi. Ciò detto, ecco quali sono i sistemi e i mezzi tecnici che possono rivelarsi utili per la difesa del nostro giardino: 1. mezzi fisici, ovvero pratiche che rendono difficile la sopravvivenza e la riproduzione dei parassiti. È il caso della distruzione di focolai di infezione o della raccolta manuale degli insetti; 2. mezzi minerali naturali, ovvero antiparassitari inorganici di origine minerale naturale, come i sali di rame, lo zolfo e i polisolfuri; 3. difesa biologica, attraverso l’uso di organismi viventi (insetti utili), ma anche di preparati a base di batteri, virus, funghi innocui per l’uomo, ma letali per gli insetti nocivi; 4. preparati vegetali, ovvero estratti di piante che hanno una certa concentrazione di sostanze naturali ad azione insetticida o curativa delle piante. Alcuni esempi sono gli estratti di piretro o di quassia amara (un albero tropicale) o quelli di ortica, peperoncino e aglio il cui contatto è sgradito ai parassiti. Una dolce allegria per ogni momento della giornata. 32 cuorebio magazine cuorebio magazine 33 vivere ad impatto quasi zero appuntamenti liberiamoci dal superfluo Gentile Redazione, sento spesso dire che è meglio utilizzare il cremor tartaro rispetto ai lieviti contenenti fosfati. Mi piacerebbe sapere se questo riguarda gli effetti sulla salute o se si tratta solo della diversa azione sulla lievitazione. a cura di verdementaverde Gennaio è l’inizio di un nuovo anno e arriva portando con sé un vento, ancora freddo, ma in cui, annusando bene, si può percepire già un profumo diverso, frizzante e ottimista. Smuove le radici invernali in un presagio (lontano) di primavera, scuote le fronde e gli animi, trasformando gli esseri umani in germogli di nuove azioni. Alla prima giornata di sole già si desidera il calore del rinnovamento e del vivere diverso: si pensa a piccoli viaggi, anticipazione delle vacanze, a un nuovo taglio di capelli, a smaltire qualche chilo di troppo. Tra i miei buoni propositi di brava ecologista ad impatto quasi zero, ho deciso di inserire anche un momento molto importante per noi donne e che di solito faccio coincidere con l’inizio della primavera: il cambio dell’armadio! Perciò mi è venuta un’idea meravigliosa: trasformare questo evento “epico” in un’occasione di sostenibilità. Ogni essere femminile ha il proprio metodo, il giorno preciso, il team ideale (mamma, nonna, zia, figlie o amiche). Solitamente il “cambio” day coincide con le pulizie di primavera… e quindi giù le tende! Via alle cose vecchie! Infatti, non solo vengono eliminati capi d’abbigliamento ormai fuori moda, ma anche oggetti e altro. Esistono le “inarrestabili ordinatrici”, le api operaie dell’armadio per capirci, che traggono enorme piacere nello svuotare, eliminare, pulire anche gli angoli più remoti senza nostalgici attaccamenti a tutto appuntamenti BioFach 2013 Dal 13 al 16 febbraio 2013 torna a Norimberga il BioFach, Salone Mondiale dei Prodotti Biologici, che ogni anno raduna a Norimberga i rappresentanti dell’intero settore biologico. Tema di questa edizione saranno i valori comuni, l’importanza della cooperazione, le catene di creazione del valore aggiunto eque e trasparenti. Per ulteriori informazioni, visita il sito www.biofach.de M’illumino di meno Il 15 febbraio 2013 torna M’illumino di meno, l’iniziativa promossa da Caterpillar-Radio2 dedicata al risparmio energetico. Partita nel 2005, anno dopo anno ha riscosso sempre maggiore successo. Tutti possiamo partecipare con le nostre buone pratiche, non solo spegnendo le luci, ma anche riducendo gli sprechi, differenziando i rifiuti e scegliendo la mobilità sostenibile. Visita il sito caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno 34 cuorebio magazine ciò che, secondo loro, “produce” solo confusione; e le “insuperabili confusionarie” che possiedono un parco vestiti illimitato, frutto di accumuli di epoche passate seguendo il motto “un giorno tornerà di moda”, e tendono a mantenerlo intatto. Ma dove finisce tutto quello che viene portato fuori casa? Nelle cantine e nei garage, dove sarà eliminato in un secondo tempo? O nelle soffitte delle mamme o delle nonne fino alla prossima generazione? Questo non vale! Allora voglio prendermi per tempo e dare il via a un cambio armadio & C. eco-sostenibile, trasformandolo in una delle buone pratiche compatibili con l’ambiente e la Natura. Per farlo ho utilizzato prima un elenco di domande che possa aiutarmi a diventare più consapevole e responsabile nei miei acquisti per non comprare più quello che non mi è indispensabile. Prima di buttare un abito: 1) da quanto tempo non lo indosso? 2) riuscirò mai a entrare di nuovo in una taglia 38 o 40, se da ormai più di dieci anni porto la 44? 3) è fondamentale per la mia esistenza? 4) può essere trasformato in qualcos’altro seguendo le 4R: Riciclo, Reinvesto, Regalo, Recupero? Dopo una semplice autovalutazione, osservo con occhi diversi anche oggetti, mobili e libri che chissà da quanto tempo stanno lì a prendere polvere e tarme. Per “liberarli” dall’oblio decido di regalarli o scambiarli con amici, parenti, conoscenti e colleghi. Non senza, ovviamente, aver prima selezionato quelli da portare a un’associazione locale di volontariato. E, per non trovarmi a girare di casa in casa offrendo in dono i miei averi, ho pensato ad uno Swap Party, che poi sarebbe una festa del baratto! Ecco i consigli che ho trovato per organizzarne uno in piena regola: • scegliere un luogo, possibilmente riscaldato, attrezzato con appendini, uno specchio a figura intera e magari un paravento; • fissare il giorno e l’ora più adeguati e mandare l’invito via mail, con un sms, o attraverso facebook (per me la cosa migliore resta sempre una telefonata diretta); • far portare a ogni partecipante al massimo 10 capi o accessori; Valore Alimentare Adotta una zolla È dalla terra che il seme trae il nutrimento necessario per crescere. Adotta virtualmente una zolla partecipando, dal 17 dicembre 2012 al 18 marzo 2013, ad “Adotta una zolla”. Entra nella pagina Facebook di ecor, scarica la “App - Adotta una Zolla” e scegli il campo e la zolla da adottare. Il terreno che adotterai virtualmente è già stato concretamente seminato e proprio da lì nasceranno i cereali che troverai nella nuova linea Alimenti Ritrovati di ecor. Ogni giorno verrà estratto un vincitore cui andrà un pacchetto di semi; al termine del concorso, verranno estratti due fortunati vincitori che riceveranno un voucher da spendere presso gli esclusivi biohotels. Adotta oggi il tuo nutrimento di domani! Risponde il dottor Giannattasio, medico e agronomo, direttore scientifico e autore di Valore Alimentare. La categoria degli agenti lievitanti, come sono il cremor tartaro e i vari fosfati, rientra nella famiglia degli additivi. Essi agiscono tutti allo stesso modo, cioè sviluppando il gas anidride carbonica. Dal punto di vista della salute, i fosfati contribuiscono alla quota di fosforo che si ingerisce con gli alimenti. È improbabile che un consumo anche rilevante di prodotti lievitati con fosfati faccia superare la dose giornaliera raccomandata dalle autorità, che per il fosforo è di 1,2 grammi al giorno per un adulto. Il rischio potrebbe riguardare, invece, i bambini, per i quali sono da preferire i prodotti lievitati con cremor tartaro rispetto a quelli lievitati con fosfati. Se vuoi trovare risposta alle tue domande su alimentazione, biologico e salute, visita il sito valorealimentare.it/ magbio • preparare un piccolo buffet con prodotti biologici anche attraverso il solito sistema: “ognuno porta qualcosa”; • la festa del baratto può essere a tema: anni 60, stagione, bambini, oggetti casa, cucina, musica, libri ecc; • per dare un tocco di creatività, si può eleggere un “battitore d’asta” che moderi lo scambio oppure organizzare una sorta di lotteria. Per scoprire tutto sul baratto: www.barattopoli.com www.zerorelativo.it www.rifiutoconaffetto.it www.barattiamoli.com “I Love swapping. Guida alla nuova tendenza ecosostenibile: il baratto” di Marina Martorana, edizioni Avallardi Se vuoi contribuire a questa rubrica invia i tuoi suggerimenti e consigli all’indirizzo verdementaverde@hotmail. com cuorebio magazine 35 prendi una buona abitudine, per te e per la terra. Scegliere un negozio Cuorebio, significa essere certi di acquistare cibi biologici e biodinamici, selezionati e certificati. Ma vuol dire anche avere a cuore la salute della terra ed il rispetto delle risorse naturali. Una scelta sicura e positiva, che puoi fare negli oltre 280 negozi Cuorebio in tutta Italia. cuorebio e i bambini vieni a trovarci! www.cuorebio.it ZLUaHSH[[VZPV IPVSVNPJOL :JLNSPSH[\H :JLN ]LNL[HSL HS[LYUH[P]H VNUPNPVYUV PZVSHIPVJVT *LYLHSP(U[PJOP (]LUH4PNSPV-HYYV :HYHJLUV2HT\[