Il nostro notiziario
ANNO V - N° 6
Novembre Dicembre 2014
“ L’ inverno è nella mia testa, ma una eterna primavera
è nel mio cuore.”
Victor Hugo
L’editoriale
I nostri consueti appuntamenti sono stati occasione di incontro e di scambio con le diverse realtà Malnatesi.
In particolare la nostra Festa di Natale con gli Amici che ha registrato 110 presenze tra
amici, parenti ed ospiti, traguardo che ci ha reso molto soddisfatti, segno tangibili di
“un’ affermazione” della nostra casa, della voglia di condividere un momento conviviale in occasione del Santo Natale.
Il nostro Presidente Dott. Alberto Fossati con parole sentite e cariche di apprezzamento
per il lavoro svolto dal personale della Residenza ha creato una buona e calda atmosfera: era la festa di tutti.
Colgo quindi nuovamente l’occasione per rinnovare i miei più sentiti auguri di Buon
Anno, confidando in un anno pieno di novità e armonioso.
La direttrice
Antonella De Micheli
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Magia di Natale
E’ giunta la sera, è buio, una miriade di lucine disposte sull’albero di ciliegio giapponese che si trova nel parco della Residenza, si sono accese, dando l’impressione che un
grande cielo, pieno di stelle, sia apparso all’orizzonte.
Gli uccellini avranno sollevato un’ala ed alzato il capino sorpresi da tanto splendore.
Una ghirlanda illuminata sovrasta l’atrio di ingresso come una cornice preziosa ed entrando nel salone vasi di stelle di Natale, dal bel colore vermiglio, disposti qua e là,
danno all’ambiente una nota elegante e festosa.
In un angolo tanti fiocchi di neve brillano intorno al presepe innevato e la magia del Natale ha guidato le mani degli operatori che hanno creato un vero capolavoro.
Illumina il reparto di ricreazione un grosso abete, finemente decorato, che si erge maestoso completando l’insieme degli addobbi.
Tutto questo ci fa capire la delicatezza di sentimento di coloro che desiderano farci trascorrere, serenamente, una ricorrenza che non cesserà mai di esistere nel cuore di grandi
e piccini.
Grazie e Buon Natale a tutti.
Luciana Gilli
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Auguri 2014-2015
Anche quest’anno assumo il piacevole compito a nome mio e di tutti gli ospiti della Casa di porgere vivissimi auguri alla Direttrice Dottoressa Antonella De Micheli, al Presidente Dott. Alberto Fossati, alla Vicepresidente signora Erika Hoffer Tenuzzo, alla Consigliera Signora Lucia Bosshard insieme ai nostri ringraziamenti più sentiti per la cura e
le attenzioni che ci prodigano continuamente e che fanno sì che ognuno di noi si senta
sereno e soddisfatto della propria permanenza.
Voglio anche quest’anno ricordare le ragioni per le quali noi siamo contenti di essere qui
e ci sentiamo protetti.
Sin dal momento in cui iniziamo la giornata ci viene offerta una colazione personalizzata
ossia tale che corrisponde alle nostre preferenze e adatta allo stato di salute particolare
degli ospiti.
Un pensiero riconoscente al personale sanitario che con tanta passione ci assiste nelle
nostre cure insieme al Dottore Antony Bertalot.
In ogni momento della giornata possiamo rivolgereci ai nostri assistenti sempre attenti
alle nostre esigenze e che non si spazientiscono mai.
Negli spazi molto ampi e luminosi della Casa possiamo incontrarci tra noi e partecipare,
volendo, a conversazioni interessanti che cooperano al nostro benessere psicofisico.
I pasti sono abbondanti e buoni; il cuoco è bravo e conosce i nostri gusti. A tavola possiamo ancora colloquiare piacevolmente. Ma è il pomeriggio in cui siamo coinvolti in
attività che ci dilettano, ci rendono soddisfatti e ci impegnano.
Non mancano le gite, le cene tradizionali, gli eventi, quelle giornate che creano particolari atmosfere di serenità e di gioia. Ne cito alcune: 8 marzo “ festa della donna” che ha
offerto a qualche ospite l’opportunità di descrivere il proprio percorso di vita;
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Il 1° agosto: la partecipazione alla “ Festa Nazionale Svizzera”, i concerti settembrini
molto belli dell’ Associazione “La Classica”, il segno tangibile della Residenza alla cerimonia svoltasi presso l’Istituto Comprensivo di Malnate, che aveva per tema
“ Lotta allo sfruttamento giovanile”.
Gli scolari della Scuola Elementare e quelli della scuola Materna occupano un posto
molto importante nella Casa. Infatti sono spesso invitati a partecipare ad incontri, a gare
nel suggestivo parco, dimostrando le loro abilità. Vi sono feste create per loro. Questo
aspetto tanto sensibile della Direttrice riservato ai giovanissimi studenti mi commuove
profondamente.
La Residenza! Questa grande bellissima Casa, dunque, è come un poliedro unico dalle
mille sfaccettature che irradiano luci luminose, il perno che ci tiene ancorati alla vita.
Pertanto rinnoviamo un grazie sentito a tutta l’equipe e in particolare alla instancabile,
intelligente,splendida Dottoressa De Micheli, alla quale il dolore di perdere la cara mamma non ha impedito di gestire la Residenza con tanto affetto nei nostri riguardi, alla versatile Mia che sovraintende a tutte le attività ricreative con competenza e solerzia, alla
segretaria e tecnologica tuttofare Glenda sempre disponibile a risolvere tutti i problemi
dei nostri moderni cellulari.
Ancora tanti, tanti Auguri di ogni Bene a Tutti per un Felice Natale ed un sereno
Anno Nuovo.
Angela Prandina
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Natale 2014
Cara Elfri,
nostra indimenticabile amica: sei sempre vicina,
sei sempre vicina nei nostri cuori.
Ricordiamo sempre le belle giornate trascorse in compagnia: rimangono indimenticabili e
portano sempre gioia e serenità. Aver incontrato, nella nostra vita, te e Sergio
è stato un dono che ci ha fatto capire quando si hanno dei veri amici.
Ci occorre anche la SECONDA GIOVINEZZA per poter pensare alle cose belle del passato
che ci fanno allontanare le tristezze che, purtroppo, nella vita si incontrano.
Ti inviamo i nostri cordiali auguri di buon Natale e d’un sereno Anno Nuovo.
Un abbraccio
Raosanna e Franco
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Grazie al Duo Vecchi ricordi ed al Corpo
dato i cuori regalandoci una atmosfera
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Filarmonico malnatese per averci scalnatalizia
LAS UVAS DE LA SUERTE; anni ‘80, ‘90, e oltre.
I casi della vita costringono a improvvise svolte , e per riprendere in qualche modo a
vivere dopo il lungo periodo del “fare”, ho imparato che ci si deve rassegnare ad affidarsi al “ricordare”. Buon per noi se nel passato abbiamo accumulato un patrimonio di fatti e accadimenti che sono molto piacevoli da ricordare. Purtroppo nel grande mazzo dei ricordi ce n’è qualcuno molto doloroso che cerca di emergere prepotentemente e mancano la voglia e la possibilità di zittirlo e ricacciarlo nel dimenticatoio. Però se il patrimonio di buoni ricordi è grande, basta un fatto semplice per agganciare un piacevole ricordo per analogia. La fortuna e il Buon Dio mi hanno concesso di viaggiare e conoscere tanti paesi e zone dentro e fuori dall’Italia, arrivando
là dove mi portavano la forza e la resistenza per condurre le mie automobili con a
bordo mia moglie per intere giornate e talvolta notti, con tempo atmosferico di ogni
tipo. Non ho mai potuto andare in Paesi lontani oltre a quelli raggiungibili con
l’automobile (solo una volta con nave traghetto nel Nord Africa), per la paura che
attanagliava mia moglie al solo pensiero di salire su un mezzo di trasporto che non
fosse appoggiato alla terra ben ferma. E per questo ho percorso alcuni milioni di chilometri conducendo le mie automobili in lunghi viaggi per lavoro (buona la scusa,,,)
o per puro divertimento. Eravamo due cavalieri erranti che al posto di un cavallo cavalcavano macchine confortevoli spostandosi senza programmi prestabiliti. Non abbiamo mai dovuto dormire sotto i ponti sia che ci trovassimo nell’estremo Nord
della Germania o in Francia o in giro per la Spagna o in Portogallo o in Turchia. Un
buon Albergo per ripararci lo abbiamo sempre trovato.
Questa sarà una considerazione ovvia, ma un piccolo fatto concreto di questi giorni
mi ha ricordato una bella situazione vissuta durante le nostre corse attraverso la Spagna. Ci sarà pronto il saccente che dirà “la sapevo già!”, ma lo racconto per chi non
“lo sa già”.
Le nostre tappe non erano prefissate, ma le decidevamo ogni mattina ripartendo
dall’albergo che ci aveva ospitato per la notte. Ci comandavano solo i punti cardinali! Unici assistenti di viaggio erano la carta stradale ben distesa sulle gambe di mia
moglie che mi sedeva accanto come ufficiale di rotta, e un opuscolo rilasciato
dall’organizzazione di quegli Alberghi ai quali ci appoggiavamo. Con questi aiuti ho
inaugurato l’uso del “telefonino” cellulare, e funzionava bene!. Erano Alberghi nati
dalla ristrutturazione di vecchi Castelli, monasteri, tante costruzioni della vecchia
Spagna che erano state riadattate a Alberghi di ottimo livello. Per lo più spiccavano
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le “quattro stelle”. I servizi su tutto il territorio erano governati da una “mente” centrale a
Madrid e dall’arredamento in poi tutto era molto simile in tutta la Spagna. Le uniche varianti le trovavamo a tavola in adeguamento agli usi e costumi locali; per esempio la Paella nella Comunità Valenciana dove è nata, e il Cochinillo (maialino arrosto) ad Avila e Segovia. Il particolare che racconto oggi lo incontravamo a ogni latitudine della Spagna:
LAS UVAS DE LA SUERTE. (L’UVA DEL BUON AUGURIO. Anche al torero che entra
nell’Arena il grido d’accompagnamento è “OLé… SUERTE”!Ogni anno il nostro periodo
di vagabondo incominciava a Santo Stefano, dopo che avevamo festeggiato il Natale con
figli e nipoti; e dopo una prima tappa in Camargue a Les S.tes Maries de la mèr proseguivamo per il luogo viaggio che ci avrebbe portati a girare per la Spagna con qualche sortita
in Portogallo.Non avevamo una meta precisa da raggiungere, ma raccoglievamo le visioni
e le emozioni di panorami inusuali: i tori grandissimi che lungo le grandi strade facevano
da reclame a una fabbrica di vini pregiati, e monumenti di tanti tipi ed epoche.Veniamo ai
fatti che voglio raccontare. Il periodo dell’anno che ci vedeva vagabondare nella penisola
Iberica includeva il Capodanno, e per casi fortunati o con qualche forzatura nelle scelte
dei percorsi la sera di S.Silvestro ci vedeva ospiti di Alberghi di quella catena particolarmente belli e caratteristici come per esempio come quelli di Toledo o di Almagro. Il primo
al centro-nord e il secondo nel sud. Tutte e due le località risentivano del periodo di freddo
e gelo e ricordo le candele di ghiaccio che ornavano gli ingressi con fontane, ma i grandi
saloni ben riscaldati invitavano a partecipare alle cene sui grandi tavoli particolarmente
addobbati e guarniti. Si trattava dei cenoni di Capodanno che avrebbero trovato il culmine
alla mezzanotte che sarebbe stata portata dalle diverse reti televisive collegate in diretta
con la “Puerta del sol” di Madrid e il suo grande orologio che avrebbe battuto i 12 rintocchi. Quando si approssimava la mezzanotte incominciavano le manovre in preparazione
all’evento del cambio dell’anno. Ma arrivando e sedendoci a tavola avevamo già trovato
accanto a ogni posto una piccola busta di plastica trasparente contenente dodici acini di
uva bianca ben matura e dolce. Questi acini, uno per ogni mese dell’anno dell’anno entrante, lì avremmo mangiato tutti in fila come augurio di Buon Anno mentre dalla Puerta
del Sol arrivavano i dodici rintocchi della mezzanotte.L’ingozzata dei dodici acini e gli
sforzi per tenere il tempo dei rintocchi era fonte di risate che scambiavamo con i vicini.
Credo che che di usanze simili ce ne siano in altre parti del mondo, ma questa dell’Uva
della Suerte l’abbiamo sempre trovata ben inventata, portatrice di allegria e di buon auspicio.Purtroppo con l’anno 2005 per un mio acciacco imprevedibile si sono concluse le nostre belle galoppate in terra Iberica e oggi posso solo ricordarle con un groppo in gola con
l’augurio a tutti...SUERTE! OLE’.
Antonio Golzi
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Fondazione La Residenza
Via Paolo Lazzari, 25
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Alla Residenza la
Serenità è di casa !
Ho detto mah!
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