Diocesi di San Miniato da La Domenica del 12/6/2011 ________________________________ Festa di fine anno per la Scuola di Teologia di Nadia Magni È giunto al termine l’anno accademico della Scuola di Teologia «Mons. Carlo Falcini». Un anno speciale, che ha visto la sperimentazione di un nuovo ordinamento con un diverso orario dei corsi (il lunedì dalle 19 alle 23), due nuove sedi (l’Oasi di Capanne e, in seguito, il Centro parrocchiale di Santa Croce sull’Arno), una nuova ratio studiorum (due anni di base e un anno di approfondimento e specializzazione). Intanto a San Miniato sono proseguiti i corsi del vecchio ordinamento. Queste novità hanno richiesto un maggiore sforzo organizzativo e didattico. Al corpo docente si sono aggiunti nuovi insegnanti: don Francesco Zucchelli (Liturgia), don Simon Habyalimana (Patrologia), il prof. Andrea Trebbi (Ecclesiologia). Per l’anno prossimo si prevede la formazione di tre classi con l’attivazione di circa 20 corsi. A testimonianza dell’esito positivo dell’anno sperimentale, riportiamo quanto ha scritto al nostro settimanale una studentessa iscritta la primo anno del nuovo ordinamento: «Con un fraterno incontro conviviale abbiamo concluso il primo anno della Scuola di Teologia. Dell’iniziale gruppo degli iscritti, circa una ventina, abbiamo terminato il percorso in tredici e ci stiamo accingendo ad affrontare gli esami di verifica. Qualunque sarà l’esito, di questi mesi ci conforterà il ricordo della grande disponibilità e accoglienza che tutti gli insegnanti hanno messo a disposizione per gestire le nostre aspettative, i nostri obbiettivi, i dubbi e qualche slancio di “sana” presunzione. I mezzi e gli strumenti che ci hanno fornito hanno fatto sì che il nostro piccolo orizzonte di conoscenze si sia ampliato e schiarito, facendoci entrare in una relazione più intima e completa con ciò che sostanzialmente è il nostro quotidiano, ma a cui ci siamo sempre approcciati mantenendo una certa “distanza di sicurezza”. Il fatto stesso di esserci sanciva l’avere dentro ognuno di noi certe consapevolezze, delle quali ci sono state donate chiavi di lettura più appropriate: ecco perché ogni insegnante è stato un maestro nel senso etimologico del termine! Un grazie particolare ai miei compagni di corso. Ognuno di loro si è rivelato estremamente generoso in ogni circostanza, e questo ha garantito al gruppo un valore aggiunto. Ricordando il vescovo Paolo Un «muso nero» e mons. Ghizzoni di Nilo Mascagni Sono passati tanti anni, ma il ricordo, l’emozione, continuo a viverla come in quell’attimo di molti, troppi anni fa. Giovane macchinista delle Ferrovie dello Stato mi trovavo a condurre un treno con locomotiva a vapore sulla linea Novara - Biella per conto dell’Unitalsi, meta il santuario della Madonna d’Oropa. La linea Novara – Biella era a «semplice binario», cioè i treni provenienti da una o dall’altra parte dovevano incrociarsi in una stazione abilitata alle precedenze e agli incroci. Ero stanco quel giorno, la sede di incrocio giungeva proprio a pallino: avrei potuto tirare il fiato dall’imboccare di carbone le grossi fauci della locomotiva che tra l’altro andava maledettamente calando di pressione. Per quanto mi dessi da fare, impalando carbone e raschiando con il grosso gancio, la pressione invece di aumentare, appunto, calava. Evidentemente gettando troppo carbone ne soffocavo il tiraggio nelle griglie. Il treno diretto in direzione opposta era passato, ma, se anche l’ora della partenza era giunta, era pericoloso muoversi per troppe cause tecniche e di sicurezza. Certo non pregando, cercavo mille scuse con la dirigenza locale per cercare di guadagnare tempo. Un giovane sacerdote vedendomi sbracato, sudato, ansioso, certo sentendomi in disagio mi si avvicinò, timido e gentile, domandandomi cosa era accaduto. Spiegai come potevo l’accaduto, certo lo feci male e sgarbatamente: era solo un prete, pensai. «Stia tranquillo, faccia ciò che deve fare. Non si preoccupi, la Madonna sa aspettare. Intanto vedrò io ciò che posso fare», disse. Quello è matto, pensai! Persi ancora diversi minuti per accudire alla locomotiva, poi quando comunicai il mio «pronti» al Capotreno e al Capostazione mi dissero di stare tranquillo, qualcuno si era schierato dalla mia parte: quel sacerdote, l’assistente spirituale dei pellegrini. Mi diressi verso di lui, sudato e sporco di carbone. Non sapendo cosa dire, tirai fuori un santino della Sindone che avevo preso alla Scala Santa a Roma, ci scrissi il mio nome. – Nilo -. Passarono tanti anni, un giorno il vescovo di San Miniato, mons. Paolo Ghizzoni, venne in parrocchia a Pino. In canonica il parroco don Gori me lo presentò. Successe che mons. Vescovo tirò fuori dal breviario un santino, dicendomi: «Caro Nilo, come stai?». «Ci conosciamo?», chiesi. «Certo! E questo chi me lo ha dato?». Non l’avevo riconosciuto, continuavo a non capire «Dio mio!» esclamai, infine, gettandomi ai suoi piedi, sul suo grembo, piangendo. Questo era mons. Paolo Ghizzoni, un pastore che non dimenticava i suoi figli. dalla diocesi In cattedrale, l’investitura di undici cavalieri del Tau di Vanessa Valiani Domenica 5 Giugno 2011 è stata celebrata un’importante cerimonia presso il Duomo di San Miniato che ha visto l’investitura di molti confratelli e consorelle appartenenti alla storica compagnia dei Cavalieri del Tau. La cerimonia di vestizione è stata celebrata dal vescovo mons. Fausto Tardelli, alla presenza dei tre Custodi della magione di Massa, San Miniato e Viareggio. È seguita la Santa Messa celebrata dal vicario generale mons. Idilio Lazzeri. I nuovi confratelli e consorelle sono entrati a far parte di questo Pio Sodalizio. La compagnia cavalleresca, che ha un legame profondo con la città di San Miniato e la sua Diocesi, è portavoce di nobiltà d’animo, dei valori cristiani di ospitalità e solidarietà. I cavalieri hanno il compito di operare secondo la parola del Vangelo, seguendo i principi di carità cristiana e di aiuto verso il prossimo. La croce del Tau, il loro simbolo distintivo, ricorda ai cavalieri di vivere secondo i precetti della fede e con spirito misericordioso verso i più piccoli e umili. Il Vescovo ha inoltre conferito loro il mandato di riscoprire e rivalorizzare i percorsi degli antichi pellegrini della Via Francigena. In seno ad ogni cavaliere c’è un animo nobile e cristiano, che nella quotidianità rivive il sacramento del Battesimo in comunione con lo Spirito Santo e testimoniando la parola di Dio. Un particolare augurio ai nuovi cavalieri affinché possano esprimere nella loro esistenza pienamente il pio sodalizio che li lega nella carità e nella fede verso la ricerca perenne del bene comune. Incontro con Annalisa Colzi Come Satana corrompe la società di Elena Abruzzo Si è tenuta presso il Teatro di Capanne la presentazione del libro «Come Satana corrompe la società» di Annalisa Colzi, appartenente alla comunità dei Figli di don Divo Barsotti, autrice di alcuni testi in cui affronta le problematiche giovanili. Il parroco don Fabrizio Orsini nella sua introduzione ha sottolineato come oggi il demonio tenda ad introdursi subdolamente nella nostra società, nella cultura e le prime vittime delle sue reti sono i giovani. Assistiamo ad un impressionante ritorno alla pratiche magiche. Il fenomeno si impone anche tra gli stessi fedeli, che spesso leggono l’oroscopo o credono nei tarocchi o frequentano maghi. Don Fabrizio ha ripreso il documento del 1996 della Conferenza episcopale toscana, «Nota pastorale a proposito di magia e demonologia (1 giugno 1994)», uno dei documenti più esaustivi e completi in questo campo. Ricordando che pur essendo esplicitamente un intervento di natura teologico-pastorale non si occupa solo di riproporre con chiarezza il giudizio dottrinale della chiesa sulle deviazioni della magia, del satanismo e del «maleficio», ma nella prima parte espone e analizza il fatto stesso della magia e le sue diverse forme. Tra le cause responsabili del diffondersi della magia «è da annoverarsi soprattutto una grave carenza di evangelizzazione che non consente ai fedeli di assumere un atteggiamento critico nei confronti di proposte che rappresentano solo un surrogato del genuino senso religioso e una triste mistificazione dei contenuti autentici della fede» (n. 3). Occorre pertanto fare discernimento e in questo ci è venuta incontro anche Annalisa Colzi, con il suo libro. Già nelle prime battute la scrittrice ha messo in guardia il pubblico nei confronti dell’associazione segreta, la massoneria, di cui venne a conoscenza papa Pio IX tramite un carteggio tra alcuni adepti giunto nelle sue mani. Scopo della massoneria è distruggere il cristianesimo, corrompere i cristiani, cominciando già dall’infanzia. Secondo l’autrice, quindi, questi massoni hanno agito e stanno tuttora agendo nel silenzio, utilizzando tutti i mezzi a loro disposizione: libri, internet, canzoni, televisione. Nel ’57, a tre anni dalla nascita della televisione, Pio XII in una sua enciclica, ammoniva i fedeli contro l’uso sconsiderato della televisione, che avrebbe potuto favorire l’abbassamento del livello culturale e morale del popolo. Vari studi hanno dimostrato l’esistenza di messaggi subliminali già nei cartoni animati. In uno di questi, le Winx, oltre a praticare magia, si dà un cattivo esempio alle bambine poiché le protagoniste sono pressoché anoressiche. In Yugi-oh i bambini vengono invitati ad usare le carte e a credere nelle carte. Per non parlare poi dei programmi per adulti in cui i valori cristiani vengono denigrati e la bestemmia serve a fare audience. Basti pensare al Grande Fratello. Purtroppo il corruttore si insinua anche nei libri, uno di questi è il tanto dibattuto Harry Potter. La Colzi cita episodi in cui il rito magico si avvicina al rito satanico. A parte gruppi musicali con nomi un po’ più espliciti, il maligno sembra insinuarsi anche nella musica pop. Cantanti come Britney Spears, Kylie Minogue, Rihanna, Christina Aguilera, Lady GaGa, spesso utilizzano video con forti richiami sessuali e che inneggiano a comportamenti immorali. Nel Web infine numerosissimi sono i siti satanici, esoterici, magici e non solo. Purtroppo esistono anche blog dannosi, forum di individui anoressici e bulimici che si scambiano consigli su come non mangiare, siti che inneggiano al suicidio e che spiegano in alcuni casi le varie tecniche per togliersi la vita. Sicuramente Annalisa Colzi con questo libro non vuole spaventarci, ma ammonirci, insegnarci a leggere dietro le apparenze di una pubblicità alla tv, dietro canzoni, cartoni animati, ecc.. Il diavolo c’è, agisce, vuole corromperci, entrare là dove sono le nostre debolezze e paure, ma esistono i modi per combatterlo e sono: il discernimento e soprattutto la preghiera e la fiducia in Dio. Pino Consegna delle vesti candide «Va dove ti porta il cuore!» scriveva Susanna Tamaro nell’omonimo romanzo del ’94. Gli otto bimbi che faranno la prima Comunione domenica 12 hanno preso in parola questa affermazione della Tamaro e l’hanno attuata nel corso di catechismo. Certamente il ruolo determinante per la preparazione all’incontro con Gesù Eucaristico lo hanno avuto le famiglie, poi la catechesi di suor Grazia e del Parroco hanno determinato in questi ragazzi la decisione, la consapevolezza di comprendere appieno il mistero di amore che sta per riversarsi su di loro. Stop quindi allo sport nei giorni di catechismo ed a altri giochi. Domenica 5 Giugno, alla Messa delle 11, i bimbi hanno chiesto al parroco di ricevere Gesù Eucaristia la domenica successiva. È successo… questo è successo che don Lido si è rivolto ai bimbi con domande di catechesi per saggiarli e rendere anche noi parrocchiani consapevoli della loro preparazione cristiana. Ecco, tutti ci siamo sentiti al settimo cielo sentendo i bambini così abili e decisi nelle risposte che denotavano la loro seria preparazione. A questo punto il parroco ha benedetto le candide vesti consegnandole ai bimbi che le indosseranno appunto per la loro prima Comunione. Una bella lezione di catechesi e ben altro per noi adulti. Se nell’intenzione del parroco c’erano anche questi presupposti, bisogna dire che c’è pienamente riuscito. Un partigiano dell’Unità d’Italia che i sanminiatesi hanno dimenticato: Il filosofo Augusto Conti di Alexander Di Bartolo Le cronache ci raccontano che al momento del suo funerale, accompagnato da Firenze, luogo in cui spirò nel marzo 1905, a San Miniato, sua città natale, la bara fosse avvolta dal tricolore e con quella bandiera la salma sia stata tumulata nel cimitero monumentale. Credo che un trattamento similare sia stato riservato a pochi concittadini sanminiatesi di quel tempo. Purtroppo – dobbiamo sottolinearlo – nelle varie ricorrenze e iniziative che si sono organizzate tra Firenze e San Miniato la figura e il ruolo di questo personaggio nostrano sono passati del tutto inosservati. Un personaggio dai toni forti e dal carattere impetuoso, un convinto partigiano dell’Unità d’Italia, che non mandava a dirla a pontefici, cardinali e vescovi. Più conosciuto a Firenze dove una piazza e una grande statua sono a lui dedicate (vedi foto). Augusto Conti fu un grande filosofo cristiano dell’Ottocento, sebbene Giovanni Gentile ne demolì la dottrina agli inizi del Novecento. Scrisse saggi filosofici, manuali, poesie, canti lirici di ispirazione religiosa e patriottica. Il 29 maggio del 1848 partecipò alla battaglia di Curtatone e fu coinvolto negli scontri di Valeggio, Custoza e Villafranca. Un protagonista quindi del processo risorgimentale e unitario che ebbe anche degli importanti ruoli civili dopo il 1861. Dal ’64 al ’67 fu chiamato dal ministro D. Berti al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e, a partire da quegli anni, e con vari intervalli sino al 1888, fu consigliere, spesso assessore, al comune di Firenze e membro della giunta provinciale. Nel ’65 fu eletto deputato per la circoscrizione di San Miniato sedendo per due legislature a Destra. Si oppose alla legge per la liquidazione dell’asse ecclesiastico ed a quella sulla leva dei chierici, appoggiò le spese militari e la guerra di liberazione del Veneto e si astenne dal voto col quale il Parlamento si impegnava a risolvere la questione romana secondo le aspirazioni nazionali, condannando l’utilizzo della forza per la presa di Roma. Augusto Conti fu autore anche di un fortunato manuale di storia della filosofia che ebbe sei edizioni italiane, una traduzione a Bruxelles, riscosse l’elogio di Leone XIII e fu diffuso nelle scuole italiane dal 1864 ad almeno il 1909. Nel 1859 il Conti scrisse il testo più interessante dal punto di vista del tema che ci sta a cuore. Nell’imminenza infatti della guerra pubblicò l’opuscolo Sulla liberazione d'Italia. Discorso al clero italiano (Torino 1859). Qui ribadiva gli spunti che aveva avanzato in altri scritti (nei Canti lirici, nelle note alle Poesie del Bagnoli, in un Dialogo uscito sullo «Spettatore»), rifiutando la soluzione separatista dei rapporti tra Stato e Chiesa, professando la teoria gelasiana e medievale della distinzione tra i due poteri, ma, proprio perché la distinzione non esclude la complessiva unità, rivendicando il «primato morale della Chiesa» anche nella gestione delle cose terrene. Conti ripeteva la tesi dell’indipendenza del pontefice sostenendo, come Niccolò Tommaseo, che potesse «una città sola», Roma, essere sufficiente al papa. L’opuscolo è però interessante perché se da un lato il governo provvisorio toscano invitava tutto il clero, con circolari e bandi, a non ostacolare il processo rivoluzionario e di «sommossa popolare», il Conti oltremodo invitava il clero di tutta Italia a prendere con ponderazione la parte dei fautori dell’unità, rifuggendo sempre la violenza. «E’ bello nei preti l’amore cristiano per la patria», è il titolo di uno dei capitoli del libricino nel quale il Conti voleva dimostrare l’importanza del camminare uniti per il paese – unitarietà per altro già presente dal punto di vista religioso – concentrando le argomentazioni sulla «liberazione» dall’invasore straniero e dai principi che governavano come satelliti di nazioni estere. Sostenitore della federazione italiana di stati presieduta proprio dal pontefice cattolico riteneva che fosse possibile trovare un sostrato comune tra interessi cattolici e nazionali, auspicando un patriottismo nel clero che invece nel territorio diocesano era spesso osteggiato dai reazionari e dai tradizionalisti filo-granducali. Aveva abbandonato in vecchiaia le tesi federalistiche della giovinezza per una professione nazionale unitaria e monarchico-sabaudista, biasimava però che in Roma coesistessero la capitale del Regno e la sede del Papato. Un protagonista e un grande spettatore dell’Unità nazionale che proprio «dallo studio dei poeti e della storia» – come ricorda nelle pagine autobiografiche – trasse quell’idea di nazione come tradizione di lingua e di cultura cristiana che bisognerebbe oggi riscoprire contro ogni deriva laicista e frammentaria dello stato. Un luminometro per Stella Maris Si chiama «luminometro» lo strumento diagnostico e terapeutico che sarà donato al laboratorio di medicina molecolare della Fondazione Stella Maris. Nell’ospedale di di Calambrone (Pi), punto di riferimento per la neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, servirà per misurare l'energia prodotta dalle cellule di bambini con malattie del muscolo che comportano ridotta produzione di ATP, la «benzina» delle cellule. Sarà donato dai fondi raccolti durante lo spettacolo di Beppe Dati «Sogni» al Teatro Era di Pontedera che ha registrato il tutto esaurito. Ma gli eventi culturali per sostenere Stella Maris non si fermano qui. Presto ci sarà un concerto di Paolo Vallesi: sarà lui il primo testimonial dell’ospedale di Calambrone. E poi ancora eventi, incontri, mostre per aiutare i ragazzi di Stella Maris. Referendum abrogativi 2011 Seggi aperti questa domenica 12 giugno e lunedì 13 per esprimersi su quattro referendum popolari per l’abrogazione di disposizioni di leggi statali. I quesiti del referendum riguardano tre argomenti: l’acqua pubblica, il legittimo impedimento, il nucleare. La Costituzione prevede la necessità che partecipino al voto il 50% più uno degli aventi diritto al voto. In caso di raggiungimento del quorom e di vittoria del sì, le modifiche proposte saranno immediatamente applicabili. Vota «sì» chi vuole abrogare le norme sottoposte a referendum, vota «no» chi vuole che le stesse norme rimangano in vigore. Si astiene dal voto chi ritiene la materia irrilevante o non adeguata alla consultazione popolare. I quesiti oggetto del referendum sono quattro. I due quesiti sui servizi idrici sono stati promossi dal «Forum Italiano dei movimenti per l’acqua». Il referendum sull’energia nucleare e quello sul legittimo impedimento sono stati promossi su iniziativa dell’Italia dei Valori e di associazioni ambientaliste. Con la scheda rossa si vota sulla privatizzazione dell’acqua. Vota «sì» chi è contrario alla privatizzazione dell’acqua e alla gestione dei servizi idrici da parte dei privati. Vota «no» chi vuol mantenere l’attuale legislazione. Con la scheda gialla ci si esprime sulla determinazione della tariffa del servizio idrico includendo la remunerazione del capitale investito. Vota «sì» chi è contrario alla norma che permette la remunerazione del capitale investito dal gestore nell’erogazione dell’acqua potabile. Vota «no» chi è favorevole alla legislazione attuale. Con la scheda grigia si vota sull’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione sul territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Vota «sì» chi è contrario alla costruzione di centrali nucleari in Italia. Vota «no» chi è favorevole alla legislazione attuale. Con la scheda verde ci si esprime sul legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e dei Ministri a comparire in udienza penale. Vota «sì» chi è contrario al principio per il quale il Presidente del Consiglio o i Ministri abbiano la possibilità, qualora siano presenti i requisiti specifici, di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano. Vota «no» chi vuol mantenere la legislazione attuale. Si può votare domenica dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15. Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 13 giugno subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. Gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera personale, o in caso di furto o deterioramento della stessa, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali. Accompagnatore e voto assistito. La legge prevede che un accompagnatore di fiducia - iscritto nelle liste elettorali del Comune - possa seguire in cabina l’elettore disabile impossibilitato ad esercitare autonomamente il diritto di voto. Per esercitare questo diritto occorre essere in possesso di un certificato medico che attesti come l’infermità fisica non consenta all’elettore di esprimere il voto senza l’aiuto di un accompagnatore. Appuntamenti e segnalazioni ... A San Miniato retrospettiva sul grande regista svedese «Ingmar Bergman, anatomia di una famiglia» Ha preso il via a San Miniato una rassegna cinematografica in omaggio all’arte del maestro svedese Ingmar Bergman in preparazione della prima assoluta del Dramma Popolare 2011 «Sarabanda», in programma a San Miniato nel mese di luglio. L’iniziativa è promossa dalla Biblioteca comunale di San Miniato, Fondazione Istituto Dramma Popolare, Accademia degli Euteleti, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. I film saranno proiettati presso la sede dell’Accademia degli Euteleti in Piazza XX Settembre. L’organizzazione è a cura del Cineforum CINIT «Ezechiele 25.17» di Lucca a cura di Marco Vanelli. Le proiezioni, iniziate l’8 giugno con «Sussurri e grida», proseguiranno con questo calendario: 15 giugno, Sinfonia d'autunno 22 giugno, Scene da un matrimonio 29 giugno, Sarabanda Orario d’inizio: 21,30. L’ingresso è gratuito e riservato a: utenti della biblioteca, soci della Fondazione IDP, soci dell’Accademia degli Euteleti, soci CINIT e soci della Fondazione CARISMI (l’iscrizione può essere fatta all’ingresso). Nella sala Shalom di Pontedera Un corso sulle tecniche di Memoria A Pontedera, presso la sala del movimento Shalom, in via Montanara 54, è in programma un corso su tecniche di memoria e apprendimento. Il corso è gratuito, per chi vuol partecipare c’è la possibilità di scegliere tra una delle seguenti giornate formative: giovedì 16 giugno (ore 18,30-22,30), sabato 18 giugno (ore 15-19), oppure lunedì 20 giugno (ore 18,30-22,30). Condurrà le attività Francesco Fisoni, insegnante e collaboratore di Toscana Oggi, che in qualità di formatore si occupa da tempo di mnemotecniche e metodologie di studio. Questo appuntamento è stato pensato come una specie di portale d’ingresso nell’affascinante mondo dell’arte della memoria. Il corso è rivolto a tutti, in particolare a quanti vogliono capire cosa impedisce loro di ricordare ciò che studiano, leggono o ascoltano. L’arte della memoria è una disciplina antica, esercitata e divulgata in passato da personaggi quali Cicerone, Pico della Mirandola, Matteo Ricci – solo per rammentare i più celebri. Nel medioevo la tradizione Scolastica considerava l’ars memoriae parte della virtù cardinale della Prudenza e santi dottori quali Alberto Magno e Tommaso d’Aquino raccomandavano l’uso delle mnemotecniche con una finalità morale e religiosa. Al giorno d’oggi sono soprattutto studenti e professionisti ad avvantaggiarsene e a utilizzarla nelle più diverse situazioni della vita, dallo studio al lavoro. Al corso, nello spazio di una serata si potranno apprendere, attraverso divertenti momenti di esercitazione, i meccanismi di base del funzionamento della memoria, acquisendo alcune semplici tecniche da applicare immediatamente, come ad esempio ricordare lunghe liste di parole e numeri, o i nomi delle persone. Verranno inoltre trattati i riferimenti concettuali di tali esperienze attraverso le scoperte delle neuroscienze. Il corso è gratuito. Dato il numero limitato dei posti, per partecipare è richiesta l’iscrizione. La si può fare inviando una mail al seguente indirizzo: [email protected] o telefonando al 3208619518. L’agenda del Vescovo Sabato 11 giugno - ore 10: In S. Francesco, ritiro per la Sezione Toscana dei Cavalieri del S. Sepolcro. Ore 11: S. Messa in Cattedrale. Ore 17: Cresime a S. Maria delle Vedute in Fucecchio. Ore 21,30: In Cattedrale, veglia di Pentecoste con i giovani, cresime degli adulti e ricordo del Vescovo diocesano mons. Paolo Ghizzoni, nel 25° della morte. Domenica 12 giugno – ore 8,30: Cresime nella parrocchia di S. Andrea in S. Croce s/Arno. Ore 11: In Cattedrale, Pontificale nella solennità di Pentecoste e conferimento della Cresima. Lunedì 13 – giovedì 16 giugno: Conferenza Episcopale Toscana itinerante in Sicilia. Venerdì 17 giugno – ore 10,30: A Pisa, per la festa del Patrono San Ranieri. Ore 18: A Montopoli, incontro con le suore della diocesi. Sabato 18 giugno – Ad Arcello di Piacenza, nel 25° anniversario della morte del Vescovo diocesano mons. Paolo Ghizzoni.