notizie di varia “vaticanità” ANNO 4 | N. 1 11 Febbraio 2010 foglio informale per i dipendenti del Governatorato Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può essergli garantito per legge. L’uomo vive di quell’amore che solo Dio può comunicargli, avendolo creato a sua immagine e somiglianza. Quaresima, tempo per “ringiovanire” il cuore di S.E. Mons. Giorgio Corbellini Benedetto XVI, Messaggio per la Quaresima 2010 Q Duccio da Boninsegna (1255-1318), La Tentazione di Cristo, particolare. Maestà del Duomo di Siena. Museo dell’Opera Metropolitana del Duomo di Siena. 2 Perché Sartre in Vaticano? 3 Anche gli uccelli sono amici del Papa 4-6 Notizie dalle Direzioni e Uffici 6 È poesia! 7 La Parola del Papa L’angolo di cultura 8 Per fare buon sangue Notizie liete e... tristi uando sarà nelle nostre mani questo numero del Giornale, la Quaresima sarà già iniziata da circa quindici giorni. Essa coincide con il periodo che la Chiesa dei primi secoli dedicava alla preparazione prossima degli adulti al Battesimo, che veniva amministrato nella notte di Pasqua nel contesto di una solenne veglia, che celebrava - e celebra ancora oggi - l’evento della Risurrezione di Cristo. Quando la società nel suo complesso divenne praticamente tutta cristiana, nel senso che non esistevamo più adulti non battezzati, la Quaresima cominciò ad essere proposta dalla Chiesa ai fedeli come un tempo di “penitenza”, contrassegnata da varie pratiche - preghiera più abbondante e più intensa, astinenza e digiuno - come mezzi per consolidare ed affinare la vita interiore dei cristiani. Molti di noi ricorderanno forse la Quaresima come qualche cosa di “meno simpatico”, proprio per quell’aria di penitenza e di mortificazione che essa sembrava richiamare. Erano numerosi, infatti, i cristiani che osservavano scrupolosamente le indicazioni della Chiesa circa l’astinenza dalle carni e il digiuno in determinati giorni, ed un certo stile di “moderazione” in ogni cosa per tutto il tempo della Quaresima. Nel tempo questo aspetto di austerità si è piuttosto attenuato. Da vari decenni - senza trascurare il richiamo indispensabile a trovare più tempo per la preghiera -, la Quaresima è in genere dedicata a campagne di carità a favore dei più poveri. Il cristiano deve senz’altro coltivare la preghiera ascolto e dialogo con Dio - in ogni tempo e in ogni giorno dell’anno, ma la Quaresima offre un richiamo particolarmente insistente a tale necessità vitale per chi vuole vivere una corretta dimensione religiosa. Lo stesso dicasi della carità - quella del cuore e quella delle opere concrete -, che è un’essenziale dimensione della vita cristiana. La Quaresima, anche grazie alle molteplici iniziative promosse dalla Chiesa, può risvegliare un maggior senso di attenzione verso le necessità reali dei fratelli. 2 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2010 Anche il digiuno e l’astinenza - a livello dei cibi, come di molte altre attività - può favorire nell’uomo una maggiore padronanza di sè, una capacità di gestire in modo migliore il proprio tempo, un distacco da tutto ciò che non merita il nostro interesse o perché non buono o perché privo di valore. La Quaresima, offrendo ai cristiani, tramite i mezzi messi a disposizione dalla Chiesa, l’opportunità di recuperare energie interiori, di ritrovare, nel rapporto personale con il Signore, una freschezza forse assopita, grazie anche a forme sapienti di penitenza e di mortificazione, può essere un’ottima scuola di giovinezza. Spesso avvertiamo un senso di sfiducia, di stanchezza, di malessere psicologico, frutto della monotonia con cui “ci trasciniamo”, nel portare avanti la vita e il lavoro. Nella Quaresima il Signore ci offre un’occasione per “ringiovanire il cuore”. Più apertura al Signore e più tempo dedicato alla preghiera, una maggiore attenzione ai fratelli, cominciando da quelli con cui condividiamo la vita di famiglia e di lavoro, anche forme “intelligenti” di mortificazione, possono contribuire a renderci più giovani nel cuore, a ritrovare un poco di quella freschezza, di cui tutti - a tutte le età della vita! abbiamo bisogno. È il mio fraterno augurio per questa Quaresima. Onorificenze Recentemente il Santo Padre Benedetto XVI ha insignito diversi dipendenti del Governatorato di onorificenze. Sono stati nominati Cavalieri di San Gregorio Magno i Sigg.: Gianluca Gauzzi Broccoletti, Ispettore, Cristiano Cristofani, Giulietti Davide, Stefano Marcon, Massimo Roggi e Luigi Trombetta, Vice Ispettori del Corpo della Gendarmeria, ed il Rag. Raffaele Ottaviano, Funzionario dell’Ufficio dello Stato Civile, Anagrafe e Notariato; Cavalieri di San Silvestro Papa i Sigg.: Alessandro Fiorino e Silvano Carli, Vice Ispettori del Corpo della Gendarmeria, Antonio Menna Valerio, Capo Turno del Servizio Poste e Telegrafo, e Sandro Cancia, Capo Squadra di IIa del Corpo dei Vigili del Fuoco. È stato insignito della Croce pro Ecclesia et Pontifice il P. Juan Casanova, S.I., Astronomo della Specola Vaticana. Laurea Alla fine dello scorso mese di novembre, la Sig.ra Doria Maria Perea Figueroa, Commesso dell’Ufficio Pellegrini e Turisti, ha conseguito la Laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense. A tutti le congratulazioni vivissime di Superiori e Colleghi e, naturalmente, de All’Ombra del Cupolone. Perchè Sartre in Vaticano? di Mons. Paolo Braida G iovedì 7 gennaio 2010 nella Pinacoteca dei Musei Vaticani, è stata rappresentata l’opera teatrale di J. P. Sartre, Bariona o il figlio del tuono. racconto di Natale per credenti e non credenti. Da un’idea di Antonio Vignera, che ha curato la parte musicale, con la regia di Nicola di Foggia, il lavoro ha coinvolto alcuni dipendenti dei Musei nella lettura recitata del testo e negli sfondi grafici disegnati in tempo reale, e anche collaboratori esterni per il canto e l’accompagnamento strumentale. Perché Sartre in Vaticano? Perché proprio a Natale? Uno scherzo del caso, o, meglio, del Signore. Qualcuno di noi dei Musei Vaticani era in cerca di un testo adatto, da proporre a tutti – secondo l’usanza – in occasione del Natale; e ci è capitato il Bariona di J. P. Sartre, “un racconto di Natale per cristiani e non credenti”. Un’opera scritta in campo di prigionia, a Treviri, per il Natale 1940. Elaborata in collaborazione con alcuni sacerdoti, pure prigionieri, per essere rappresentata con e per i compagni del campo. E proprio “incrociando” il dramma della guerra, la perenne attualità del mistero di Cristo ha compiuto il miracolo: alla fine, vince la fede nel Bambino Gesù, vincono la speranza e la vita. Bariona, capo di un villaggio vicino a Betlemme, impersona l’Autore che, di fronte alla tragedia della storia, decide di esercitare la propria libertà nell’unica scelta che gli sembra degna dell’uomo: negare la vita, la speranza, Dio. Ma proprio in quel momento, la vita sta nascendo: il figlio tanto atteso, nel grembo di sua moglie Sara, e anche il misterioso figlio di Maria, annunciato da un Angelo ai pastori e attestato da alcuni Magi d’Oriente. Bariona si oppone ad entrambe le nascite, e incita i compaesani a liberarsi da false credenze. Ma, dopo aver compreso che quel Messia è il Dio-con-noi, venuto a condividere fino in fondo la nostra condizione umana, Bariona decide di schierarsi dalla sua parte e, per salvare il Bambino Gesù dalla minaccia di Erode, Bariona è pronto a sacrificare la propria vita. Un’opera non scontata, che tocca il punto cruciale del mistero del Natale: la fede in quel Cristo, da cui dipende il fondamento della speranza e il senso della libertà dell’uomo. Nel XXI secolo, il dramma di Bariona-Sartre è diventato, in un certo senso, quello di tutti noi, immersi in un’atmosfera culturale che richiede una scelta radicale per la vita. E la risposta di quest’opera è preziosa per tutti, cristiani e cosiddetti non credenti: provocazione di un Dio che non ha paura di affrontare il dramma della libertà. all’ombra del cupolone | 3 11 Febbraio 2010 Anche gli uccelli sono amici del Papa di S.E. Mons. Giorgio Corbellini R Tra i tanti spazi di verde disseecentemente, il Dr. Klaus minati per Roma, i Giardini vaticani Gunther Friedrich, Medisono un ambiente che sposa le aree co Veterinario, Docente presso la coltivate con il bosco, lasciato nelFacoltà di Medicina Veterinaria di lo stato naturale. Essi costituiscono Napoli Federico II e Presidente delun prezioso monumento alla natura la Società Italiana Medici Veterinari e alla sua rispettosa conservazione. degli animali selvatici e da Zoo, ha Meta di numerosi visitatori, sono fatto pervenire all’Ecc.mo Mons. Seun beneficio prezioso non solo per gretario Generale una breve segnalai residenti in Vaticano, che possono zione circa la fauna aviaria selvatigoderli come luogho di passeggio e ca osservata nei Giardini Vaticani. di distensione, ma anche, di riflesso, Egli, dopo aver elencato 18 specie per la Città di Roma. La presenza di di uccelli, sottolinea come si possa tante specie di uccelli è un sicuro ter“notare la presenza di una grande vamometro della salubrità dell’aria. Il rietà di specie, quale indicatore di un Santo Padre, praticamente ogni giorambiente adatto per la sopravvivenno, utilizza - come altri Suoi Predeza e riproduzione degli animali. La cessori - i Giardini come luogo per ricchezza botanica e la disponibilità una breve passeggiata, accompagnadi cibo, oltre la presenza di aree di ta dalla recita del Rosario, e allietata ritiro, offrono agli animali condiziodalla presenza, non sempre “silenni di vita tale da conservare la loro ziosa”, di un così elevato numero di presenza nell’area”. Il Professore si specie di uccelli. augura che - come si è fatto fino ad A conclusione di quanto qui ora - si continui a gestire il territoricordato, si aggiunge che - come rio dei giardini, evitando tutti quegli ricordato in un agile e simpatico interventi che, nella protezione del articolo del Dott. Francesco Maria verde, ricorrano a “sostanze chiValiante, apparso su L’Osservatomiche o farmacologiche .. per non “Rara avis”: il merlo bianco del Vaticano re Romano dell’11 dicembre 2009 mettere in pericolo le tante specie di (pag. 8) - è stato più volte osservata, animali presenti”. dal Santo Padre e dai suoi Segretari, nella vicinanza della Grotta di Molti anni fa, il Marchese Dott. Don Giulio Sacchetti - che Lourdes, la presenza di un merlo “bianco” (fenomeno non rarissiè stato dal marzo 1968 al febbraio 2001 Delegato Speciale della mo tra i merli [merli albini, ossia del tutto bianchi; o merli leucisti, Pontificia Commissione per lo SCV, e nei quattro anni successise il colore bianco è meno intenso]). Anche il Marchese Sacchetti vi Consigliere Generale dello Stato, e del quale tutti quelli che ha ricordato un esemplare di merlo completamente bianco, trovato l’hanno conosciuto ricordano la competenza e lo stile signorile morto nel 1983 in una fontana dei Giardini. e cordiale con cui ha prestato il lungo e delicato servizio al GoEcco nome e “cognome” dei nostri amici alati (secondo l’elenvernatorato - aveva pubblicato, in tre puntate (1982; 1986; 1992) co inviato dal Dr. Friedrich): sulla rivista Gli Uccelli d’Italia, il frutto delle sue osservazioni, personali e di qualche collaboratore, circa la presenza della fauna aviaria nei Giardini Vaticani. Tali scritti sono stati ripresi - insieCorvus corone cornix Cornacchia grigia me agli altri del Marchese - nel volume Segreti Romani, edito nel Turdus merula Merlo 2005 a cura di Alvar Gonzáles Palacios (De Luca Editori d’Arte, Certhia brachydactyla Rampichino Roma). Gli stessi, forse in parte ritoccati, erano stati anche raccolti Sturnus vulgaris Storno in un simpatico Opuscolo. Interessante il confronto, effettuato con Falcus tinnunculus Gheppio le specie osservate in altri parchi urbani. Nei Giardini vaticani, in Phylloscopus trochilus Luì grosso quel periodo, sono state riscontrate presenti 26 specie, contro le 23 Larus argentatus Gabbiano reale notate a Villa Ada (Roma), una parte notevole del cui parco risulMyiopsitta monachus Parrocchetto monaco tava “da molto tempo abbandonata e non utilizzata come giardino Parus coerulus Cinciarella pubblico”, per cui presenta(va) spiccate caratteristiche di naturaliCarduelis carduelis Cardellino tà” e “di bosco misto”. Picus viridis Picchio verde La più ampia presenza di specie nei Giardini vaticani è senz’alSerinus serinus Verzellino tro favorita dal tipo di vegetazione, dall’ampiezza dei prati e dalla Sylvia atricapilla Capinera ricchezza d’acqua, distribuita da molte fontane. Nello stesso temCarduelis chloris Verdone po, “la limitata estensione” “del boschetto”, comporta l’“assenza di Parus major Cinciallegra specie come i picchi e la ghiandaia”. Il numero di specie osservate Fringilla fringilla Fringuello nei Giardini Vaticani è superiore anche a quelle osservate nei due Erithacus rubecula Pettirosso parchi urbani di Caltagirone e in quello di S. Ilario D’Enza (RE) Psittacula Krameri Parrocchetto dal collare (21 in entrambi i casi). 4 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2010 NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI Partecipazione delle Poste Vaticane a Post-Expo 2009 di Salvatore Bertolami I l 29 settembre 2009, i Dirigenti del Servizio Poste e Telegrafo si sono recati ad Hannover per visitare il POST-EXPO, giunto ormai alla sua tredicesima edizione. Dopo gli appuntamenti di Barcellona, Amsterdam, Parigi e Londra, la più importante mostra del settore ha fatto ritorno in Germania, la nazione che la ospitò per la prima volta nel 1997. Come in passato, la manifestazione si è avvalsa della preziosa collaborazione dell’UPU, l’organizzazione che raggruppa e disciplina le Amministrazioni postali di tutto il mondo. Il Capo Ufficio delle Poste Vaticane, Don Attilio Riva, il suo Vice, Don Stefano Bortolato, e il Dott. Salvatore Bartolami, hanno visitato con molto interesse i vari stand e partecipato attentamente alle numerose conferenze in programma, traendone utili indicazioni, volte a migliorare e a sveltire il lavoro postale. Natale tutti i giorni di Giovanni Zappi Anche a seguito dell’esperienza maturata in quel contesto, sono allo studio importanti novità per offrire ai clienti di Poste Vaticane un servizio sempre migliore. I l 18 dicembre si è tenuta la terza cena natalizia di beneficienza della Direzione dei Servizi Economici, presenziata dal Segretario Generale e dal Vice Segretario Generale. Beneficiaria della raccolta fondi è stata la V.I.D.E.S., associazione impegnata in progetti di educazione e cooperazione allo sviluppo a favore di giovani, donne e bambini nell’ambito dell’educazione, della formazione professionale, dell’avviamento al lavoro, della promozione sociale e culturale e della difesa dei diritti dell’infanzia, con missioni in Africa, Asia, America Latina e Albania. L’assegno di 8.100 Euro consegnato alla Responsabile Nazionale - Rev.da Suor Giovanna Montagnoli, garantirà, per un anno, vitto, vestiario e la frequenza scolastica a 27 bambini. Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa, non nascondiamo il sogno che l’adozione a distanza per questi bambini divenga permanente (300 euro annui). Per sentirli nostri figli, affezionarci, provare la gioia di dare loro un futuro migliore, è possibile consultare, presso la Segreteria dei Servizi Economici, un album fotografico per conoscere nomi, volti e la storia dei 27 bambini perché o è Natale tutti i giorni, o non è Natale mai. Festa della befana di Antonio Perfetti N el pomeriggio di sabato 9 gennaio u.s., il personale della Direzione dei Servizi di Sicurezza e di Protezione Civile si è riunito, con le proprie famiglie, per un momento di comunione e fratellanza in occasione della tradizionale “Festa della Befana”. La festa è iniziata con la Santa Messa nella Chiesa di Sant’Anna, presieduta da S. E. Mons. Viganò, Segretario Generale del Governatorato, e concelebrata da Mons. Viviani, Cappellano del Corpo della Gendarmeria e del Corpo dei Vigili del Fuoco. Successivamente, all’esterno della “Mensa di Servizio” i bambini presenti hanno ricevuto dei doni dalla “graziosa” befana scesa “inaspettatamente” dal cielo. Nei locali della mensa, dopo il saluto di S.E. Mons. Viganò, si è svolto un momento conviviale, terminato con un discorso del Direttore, Dr. Giani. Per l’occasione, tutti i dipendenti hanno ricevuto un pacco dono impreziosito da un regalo del Santo Padre, segno della sua costante vicinanza e benevolenza. all’ombra del cupolone | 5 11 Febbraio 2010 Quarto centenario dalla morte di Caravaggio I Musei Vaticani custodi di una delle più grandi opere di Caravaggio: la Deposizione di Danilo Ambrosetti I l 2010 è il grande anno di Caravaggio, in occasione del quarto centenario della sua morte, avvenuta nella disperata solitudine di Porto Ercole. Genio incompreso, uomo dalle mille contraddizioni, Michelangelo Merisi lasciò in poco meno di trent’anni un segno indelebile nella storia dell’arte mondiale, rivoluzionando completamente lo stile pittorico del suo tempo. Ancora oggi i suoi quadri riescono a turbare profondamente lo spettatore, mostrando un’umanità povera e dolente, ma animata da insospettabili slanci di vitalità. Era quindi inevitabile che l’anniversario di quest’anno portasse ad una vera e propria “Caravaggiomania” con decine di mostre, convegni e pubblicazioni dedicate all’irrequieto pittore seicentesco, considerato ormai da secoli come un “classico maledetto”. Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), compiuta la sua formazione a Milano, presso Simone Peterzano, giunse a Roma nel 1592, dove visse e operò fino al 1606. Nella capitale si affermò con incarichi prestigiosi e commissioni private. A causa del suo temperamento litigioso, fu coinvolto in risse e vicende giudiziarie, fino all’omicidio commesso in una rissa da gioco, del maggio 1606. Costretto alla fuga, riparò prima nei feudi laziali dei Colonna e poi a Napoli, dove realizzò alcuni dei suoi capolavori. Giunto a Malta (1607-1608), riuscì a entrare nell’Ordine Gerosolimitano come cavaliere di obbedienza, ma cadde in disgrazia e dovette salpare segretamente dall’isola. Dopo un breve periodo in Sicilia e a Napoli, mosso da imminenti prospettive di ricevere la grazia, nel luglio 1610 sbarcò a Palo, sulle coste laziali e, dopo essere stato trattenuto nella fortezza, giunse a Porto Ercole, dove morì. Una delle pochissime opere prodotte dal Caravaggio che suscitò unanimi consensi, è “La Deposizione”, un dipinto ad olio su tela di cm 300 x 203 realizzato tra il 1602 ed il 1604, che è conservato nella Pinacoteca Vaticana. L’opera venne eseguita per la cappella Vittrice nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, retta dai Padri Filippini. Colpirà moltissimo la fantasia di Rubens che, vistolo qualche anno dopo, ne realizzò subito una copia e ne consigliò l’acquisto al marchese Gonzaga. La composizione della scena e delle figure rimanda ancora una volta a Michelangelo, di cui il Merisi era sincero ammiratore: seguendo una diagonale, da destra ci compaiono le figure di Maria di Cleofa a braccia alzate, della Maddalena piangente e della Madonna anziana che non ha più lacrime da versare per il dolore. A deporre il corpo nel sepolcro, San Giovanni e Nicodemo, le cui possenti e scultoree gambe valgono da sole la visione del quadro. Drammatica è la figura di Cristo, livido e con la bocca dischiusa, e con il dito medio destro indicante, come per casualità, la lapide tombale vista di sguiscio, sotto la quale sta per essere sepolto: riferimento chiaro e preciso alla “pietra angolare” da lui rappresentata e su cui si fonda la Chiesa. Quasi due secoli dopo sarà Jacques-Louis David a prendere spunto dalla figura del Cristo per il suo Marat assassinato. Bilancio annuale dei Musei Vaticani di Mons. Paolo Nicolini I Musei Vaticani si sono lasciati da poco alle spalle un anno, il 2009, intenso e caratterizzato da molteplici attività ed elementi di novità. Sono stati mesi complessi, segnati da un generale e ben noto momento di difficoltà per l’economia mondiale, che inevitabilmente ha inciso sui flussi turistici e sul numero dei visitatori di tutte le più importanti istituzioni culturali del mondo. È stato motivo di particolare soddisfazione riscontrare come, in tale contesto, i Musei Vaticani abbiano risentito di questa crisi molto meno dei propri omologhi civili: tutti abbiamo letto gli articoli apparsi sui principali giornali, che sottolineavano proprio come i nostri Musei abbiano saputo reggere molto bene l’urto violento di questo periodo. Soddisfazione, dicevamo, e al tempo stesso monito alla fragilità di ogni umana costruzione. Sono molteplici i motivi di questo singolare “successo”: il primo è un dono, quello di custodire alcuni tra i più prezio- si tesori del genio artistico umano, travolgente “teologia per immagini”, che nei nostri corridoi il visitatore può gustare e davanti alla quale continuare a saziare il desiderio di vero e di bello che porta nel cuore. Ma se questo è un dono, esso richiama alla responsabilità di saper gestire quanto ci troviamo per le mani, per poterlo offrire al visitatore attraverso il lavoro, come sempre encomiabile ed efficiente, di ogni singolo componente della “famiglia” dei Musei. Il riconoscimento di ciò si fa gratitudine verso tutti coloro che prestano la propria opera: i custodi, anima e colonna dei Musei; i curatori di reparto, i responsabili dei laboratori di restauro; gli addetti di segreteria e dei diversi uffici; i responsabili a vario titolo degli uffici amministrativi sino a quanti prestano, nei modi più diversi, il loro servizio per accogliere ogni giorno le migliaia di visitatori che varcano il portone di Viale Vaticano. Con piacere vogliamo ricordare che questa “famiglia” ha potuto anche avere tra le mani, negli ultimi mesi dell’an- 6 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2010 no, un singolare “album fotografico”: il bellissimo volume I Musei Vaticani nell’80° anniversario della firma dei Patti Lateranensi, a cura del Direttore prof. Paolucci e di Cristina Pantanella. Chi di noi ha avuto la fortuna di sfogliare le sue tante e dense pagine, ha potuto davvero avere dimostrazione visiva di quanto poliedrica ed affascinante sia la realtà museale vaticana e di come essa sia espressione del fatto che “coloro che vi operano sono animati dalla passione, serena e costante, propria del servo buono e fedele del Vangelo, al quale il Signore ha affidato i suoi tesori” (così leggiamo nella presentazione a firma del nostro Cardinale Presidente). In questo spazio ci soffermiamo, però, volentieri sugli aspetti più scientifici dell’attività degli ultimi mesi, che hanno visti impegnati alcuni illustri colleghi ed amici al di fuori dei Musei, a sottolineare come una istituzione culturale ed ecclesiale come la nostra non possa dimenticare di aprirsi all’esterno, ricevendone sollecitazioni, certo, ma soprattutto offrendo l’eccellenza della propria esperienza. Attraverso di loro i Musei si raccontano; ed il racconto è sempre affascinante. Ricordiamo, dunque, le conferenze tenute dal Direttore prof. Antonio Paolucci, a Barcellona, Monza, Parma e Brescia (ed aventi sovente a tema la straordinaria Cappella Paolina, da poco restituita, nell’antico splendore, a Sua Santità Benedetto XVI), così come la sua opera di curatore di mostre (quella sul Giorgione a Milano e quella su Canova a Forlì); forte del suo infaticabile spirito che lo contraddistingue, il Direttore è stato investito anche di presidenze di comitati scientifici, come nel caso del restauro di affreschi al Camposanto monumentale di Pisa o per le mostre delle prestigiose Scuderie del Quirinale. Intensa anche l’attività del Delegato scientifico, prof. Arnold Nesselrath: all’attività di docenza berlinese, presso l’importante Humboldt Universität, si sono unite alcune conferenze a Monaco di Baviera, presso la locale sede della prestigiosa Katolische Akademie, e a Varsavia, dedicate ai capolavori pittorici di Raffaello presenti negli ambienti dei Musei Vaticani e al capolavoro dell’arte scultorea del Laocoonte (ad Otterndorf, Germania, nel mese di novembre); ricordiamo anche la relazione all’importante convegno su “Sebastiano del Piombo e la Cappella Borgherini”, presso la Real Academia de España a Roma, nel maggio 2009, e l’intervento alla presentazione del libro di Jennifer Montagu. Continueremo a raccontare, sul prossimo numero, tante altre attività, ugualmente significative e rappresentative. [continua nel prossimo numero] È POESIA! Ave Maria! Quando su l’aure corre l’umil saluto, i piccioli mortali scovrono il capo, curvano la fronte Dante ed Aroldo. Una di flauti lenta melodia passa invisibil fra la terra e il cielo: spiriti forse che furon, che sono e che saranno? Un oblio lene de la faticosa vita, un pensoso sospirar quiete, una soave volontà di pianto l’anime invade. Taccion le fiere e gli uomini e le cose, roseo ‘l tramonto ne l’azzurro sfuma, mormoran gli alti vertici ondeggianti Ave Maria. Giosuè Carducci da La chiesa di Polenta Chiesa di Polenta (fine sec. IX) nell’omonimo villaggio, comune di Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, in Emilia Romagna. all’ombra del cupolone | 7 11 Febbraio 2010 LA PAROLA DEL PAPA Il fiore più bello Il fiore più bello germogliato dalla Parola di Dio è la Vergine Maria. Lei è la primizia della Chiesa, giardino di Dio sulla terra. Ma mentre Maria è l’Immacolata, la Chiesa ha continuamente bisogno di purificarsi, perché il peccato insidia tutti i suoi membri. Nella Chiesa è sempre in atto una lotta tra il deserto ed il giardino, tra il peccato che inaridisce la terra e la grazia che la irriga, perché produca frutti abbondanti di santità. Ovviamente il Governatorato è parte del “giardino”! …Ampia irrigazione di grazia avviene ogni giorno alla S. Messa delle ore 7,30. Un’occasione. Anche per te! Stefano di Giovanni, detto il Sassetta (1400-1450), Madonna dell’Umiltà. Pinacoteca Vaticana, Sala II, Musei Vaticani. L’ANGOLO DI CULTURA Oroscopo, Manzoni e S. Agostino [continuazione] A bbiamo lasciato il lettore nella polverosa biblioteca di Don Ferrante, ricca di opere di astrologia. Qui bisogna, però, fare una parentesi un po’ … pedante, per meglio far comprendere il seguito. Il Manzoni, nel seguito del romanzo, Costellazione del Toro, in Hevelius 1690. racconta della peste “Osservatorio Astronomico di Brera”. di Milano, che arrivò in Italia nel settembre del 1629, insieme ai Lanzichenecchi scesi in Italia al comando di Rambaldo di Collalto, per andare ad accerchiare Milano; e tra il 7 e l’8 settembre entrarono in Milano; con loro entrò anche la peste, che a sua volta “invase e spopolò gran parte d’Italia”. Nel grande romanzo del Manzoni v’è un impressionante racconto della peste a Milano. È tra le più celebri narrazioni della peste. Le altre più note sono quelle di Tucidide (La guerra del Peloponneso II, 48-54); di Lucrezio (De rerum natura, VI, 1138-1286); del Boccaccio (Decamerone, Introduzione alla prima giornata), di Edgar Allan Poe, A journal of the plague, sulla peste a Londra nel 1665, e del contemporaneo Albert Camus, nel romanzo La peste, del 1947. Dopo questo triste preambolo – in cui si tratta però di pagine di grande potenza e bellezza letteraria – torniamo dunque al nostro Don Ferrante, il quale non credeva alle precauzioni da prendersi contro la peste, ed apportava le sue buone ragioni, in parte a base di “logica filosofica”, ferrea ed inoppugnabile, in parte dettate dall’astrologia, con ragioni non meno convincenti. “La c’è purtroppo la vera cagione” diceva; “e son costretti a riconoscerla anche quelli che sostengono poi quell’altra cosi in aria... La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione di Saturno con Giove. E quando mai s’è sentito dire che l’influenze si propaghino...? E lor signori mi vorranno negar l’influenze? Mi negheranno che ci sian degli astri? O mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino?... Ma quel che non mi può entrare, è di questi signori medici; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna, e poi venirci a dire, con faccia tosta: non toccate qui, non toccate là, e sarete sicuri? Come se questo schivare il contatto materiale de’ corpi terreni, potesse impedir l’effetto virtuale de’ corpi celesti! E tanto affannarsi a bruciar de’ cenci! Povera gente! brucerete Giove? brucerete Saturno?” His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle. E quella famosa sua libreria? È forse ancora dispersa su per i muriccioli”. [continua] 8 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2010 PER FARE BUON SANGUE Per ridere basta poco! La moglie al marito: “Il medico mi ha consigliato un mese al mare, un mese in montagna, un mese ai laghi, un mese in campagna. Caro, dove mi porti prima?” “Da un altro Dottore”. “Papà, quanto costano i bambini al chilo?” “Ma caro, i bambini non si vendono mica...” “E allora, perchè appena nati li pesano sempre?” Sapete come si fa a capire se un motociclista è felice? Dai moscerini sui denti. Gino Bramieri. Vi racconto 400 barzellette NOTIZIE LIETE E ...TRISTI Nella luce della Gerusalemme celeste Matrimoni Alcuni nostri colleghi hanno formato una nuova famiglia: - Gabriele Fanuele e Laura Marrocu (23/01); “Ci sono anch’io!” Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i familiari di alcuni colleghi: Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono state allietate in questo periodo dalla nascita di figli: - Diego (14/12), di Daniel Peritore; - Chiara (23/12), di Giovanni Brudaglio; - Ludovica (16/12), di Giovanni Potasso; - Tommaso (28/12), di Massimo Roggi; - Leonardo (01/01), di Andrea Carbone; - Nicolas (09/01), di Marco Morandin. - Mario (16/12/2009), padre di Giancarlo Carnicelli; - Irene M. Christ (19/12/2009), madre di Iria Franzen; - Luciana Piacentini (24/12/2009), madre di Domenico Sera; - Luigi (30/12/2009), padre di Stefano Rossi; - Santina Taraddei (05/01/2010), madre di Massimilia- no De Giovanni; - Aldo (12/01/2010), padre di Luca Villani; - Ugo (13/01/2010), padre di Bruno Marocchini; - Malverina Napolitano (15/01/2010), madre di Alberto Villani; - Emma Meccia (22/01/2010), madre di Antonio Fabri- zio; - Angelo (10/02/2010), padre di Federico Dinarelli. NOTIZIE UTILI L’Em.mo Card. Presidente riceve tutti i dipendenti senza preavviso, ogni giorno dalle 12,30 alle 13,30. Per evitare attese, potrà essere utile preannunciarsi (tel. 84432; 83306). L’Ecc.mo Mons. Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 85127). L’Ecc.mo Mons. Vice Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 85537; 84663). Si ricorda che il notiziario all’Ombra del Cupolone è accessibile anche dal sito www.vaticanstate.va/IT/ News/Bollettini. notizie di varia vaticanità ANNO 4 | n. 1 REDAZIONE presso S.E. Mons. Vice Segretario Generale IMPAGINAZIONE Alessandra Murri (Ufficio Bookshop Musei Vaticani) STAMPA Tipografia Vaticana