notizie di varia “vaticanità”
ANNO 4 | N. 1
11 Febbraio 2010
foglio informale per i dipendenti del Governatorato
Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può essergli
garantito per legge. L’uomo vive di quell’amore
che solo Dio può comunicargli,
avendolo creato a sua immagine e somiglianza.
Quaresima,
tempo per “ringiovanire” il cuore
di S.E. Mons. Giorgio Corbellini
Benedetto XVI, Messaggio per la Quaresima 2010
Q
Duccio da Boninsegna (1255-1318), La Tentazione di
Cristo, particolare. Maestà del Duomo di Siena. Museo
dell’Opera Metropolitana del Duomo di Siena.
2 Perché Sartre in Vaticano?
3 Anche gli uccelli sono amici del Papa
4-6 Notizie dalle Direzioni e Uffici
6
È poesia!
7
La Parola del Papa
L’angolo di cultura
8
Per fare buon sangue
Notizie liete e... tristi
uando sarà nelle nostre mani questo numero del
Giornale, la Quaresima sarà già iniziata da circa
quindici giorni.
Essa coincide con il periodo che la Chiesa dei primi
secoli dedicava alla preparazione prossima degli adulti al
Battesimo, che veniva amministrato nella notte di Pasqua
nel contesto di una solenne veglia, che celebrava - e celebra
ancora oggi - l’evento della Risurrezione di Cristo.
Quando la società nel suo complesso divenne praticamente tutta cristiana, nel senso che non esistevamo più
adulti non battezzati, la Quaresima cominciò ad essere proposta dalla Chiesa ai fedeli come un tempo di “penitenza”,
contrassegnata da varie pratiche - preghiera più abbondante
e più intensa, astinenza e digiuno - come mezzi per consolidare ed affinare la vita interiore dei cristiani.
Molti di noi ricorderanno forse la Quaresima come
qualche cosa di “meno simpatico”, proprio per quell’aria di
penitenza e di mortificazione che essa sembrava richiamare.
Erano numerosi, infatti, i cristiani che osservavano
scrupolosamente le indicazioni della Chiesa circa l’astinenza dalle carni e il digiuno in determinati giorni, ed un
certo stile di “moderazione” in ogni cosa per tutto il tempo
della Quaresima.
Nel tempo questo aspetto di austerità si è piuttosto
attenuato.
Da vari decenni - senza trascurare il richiamo indispensabile a trovare più tempo per la preghiera -, la Quaresima è in genere dedicata a campagne di carità a favore
dei più poveri.
Il cristiano deve senz’altro coltivare la preghiera ascolto e dialogo con Dio - in ogni tempo e in ogni giorno
dell’anno, ma la Quaresima offre un richiamo particolarmente insistente a tale necessità vitale per chi vuole vivere
una corretta dimensione religiosa.
Lo stesso dicasi della carità - quella del cuore e quella
delle opere concrete -, che è un’essenziale dimensione della
vita cristiana. La Quaresima, anche grazie alle molteplici
iniziative promosse dalla Chiesa, può risvegliare un maggior senso di attenzione verso le necessità reali dei fratelli.
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| all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2010
Anche il digiuno e l’astinenza - a livello dei cibi, come
di molte altre attività - può favorire nell’uomo una maggiore padronanza di sè, una capacità di gestire in modo migliore il proprio tempo, un distacco da tutto ciò che non
merita il nostro interesse o perché non buono o perché privo di valore.
La Quaresima, offrendo ai cristiani, tramite i mezzi
messi a disposizione dalla Chiesa, l’opportunità di recuperare energie interiori, di ritrovare, nel rapporto personale
con il Signore, una freschezza forse assopita, grazie anche a
forme sapienti di penitenza e di mortificazione, può essere
un’ottima scuola di giovinezza.
Spesso avvertiamo un senso di sfiducia, di stanchezza,
di malessere psicologico, frutto della monotonia con cui “ci
trasciniamo”, nel portare avanti la vita e il lavoro.
Nella Quaresima il Signore ci offre un’occasione per
“ringiovanire il cuore”.
Più apertura al Signore e più tempo dedicato alla preghiera, una maggiore attenzione ai fratelli, cominciando da
quelli con cui condividiamo la vita di famiglia e di lavoro,
anche forme “intelligenti” di mortificazione, possono contribuire a renderci più giovani nel cuore, a ritrovare un poco
di quella freschezza, di cui tutti - a tutte le età della vita! abbiamo bisogno.
È il mio fraterno augurio per questa Quaresima.
Onorificenze
Recentemente il Santo Padre Benedetto XVI ha insignito diversi dipendenti del Governatorato di onorificenze.
Sono stati nominati Cavalieri di San Gregorio Magno i Sigg.:
Gianluca Gauzzi Broccoletti, Ispettore, Cristiano Cristofani, Giulietti Davide, Stefano Marcon, Massimo Roggi e Luigi Trombetta,
Vice Ispettori del Corpo della Gendarmeria, ed il Rag. Raffaele
Ottaviano, Funzionario dell’Ufficio dello Stato Civile, Anagrafe e
Notariato;
Cavalieri di San Silvestro Papa i Sigg.: Alessandro Fiorino e
Silvano Carli, Vice Ispettori del Corpo della Gendarmeria, Antonio Menna Valerio, Capo Turno del Servizio Poste e Telegrafo, e
Sandro Cancia, Capo Squadra di IIa del Corpo dei Vigili del Fuoco.
È stato insignito della Croce pro Ecclesia et Pontifice il P. Juan
Casanova, S.I., Astronomo della Specola Vaticana.
Laurea
Alla fine dello scorso mese di novembre, la Sig.ra Doria Maria Perea Figueroa, Commesso dell’Ufficio Pellegrini e Turisti, ha
conseguito la Laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense.
A tutti le congratulazioni vivissime di Superiori e Colleghi e,
naturalmente, de All’Ombra del Cupolone.
Perchè Sartre in Vaticano?
di Mons. Paolo Braida
G
iovedì 7 gennaio 2010 nella Pinacoteca dei Musei Vaticani, è
stata rappresentata l’opera teatrale di J. P.
Sartre, Bariona o il figlio del tuono. racconto di Natale per credenti e non credenti.
Da un’idea di Antonio Vignera, che ha
curato la parte musicale,
con la regia di Nicola di
Foggia, il lavoro ha coinvolto alcuni dipendenti dei
Musei nella lettura recitata
del testo e negli sfondi grafici
disegnati in tempo reale, e
anche collaboratori esterni
per il canto e l’accompagnamento strumentale.
Perché Sartre in
Vaticano? Perché proprio a Natale? Uno
scherzo del caso, o,
meglio, del Signore.
Qualcuno di noi dei Musei
Vaticani era in cerca di un testo adatto, da proporre a tutti – secondo l’usanza – in occasione del Natale; e ci è capitato il Bariona di
J. P. Sartre, “un racconto di Natale per cristiani e non credenti”.
Un’opera scritta in campo di prigionia, a Treviri, per il Natale 1940.
Elaborata in collaborazione con alcuni sacerdoti, pure prigionieri,
per essere rappresentata con e per i compagni del campo. E proprio
“incrociando” il dramma della guerra, la perenne attualità del mistero di Cristo ha compiuto il miracolo: alla fine, vince la fede nel
Bambino Gesù, vincono la speranza e la vita.
Bariona, capo di un villaggio vicino a Betlemme, impersona
l’Autore che, di fronte alla tragedia della storia, decide di esercitare
la propria libertà nell’unica scelta che gli sembra degna dell’uomo:
negare la vita, la speranza, Dio. Ma proprio in quel momento, la vita
sta nascendo: il figlio tanto atteso, nel grembo di sua moglie Sara, e
anche il misterioso figlio di Maria, annunciato da un Angelo ai pastori e attestato da alcuni Magi d’Oriente. Bariona si oppone ad entrambe le nascite, e incita i compaesani a liberarsi da false credenze.
Ma, dopo aver compreso che quel Messia è il Dio-con-noi, venuto a
condividere fino in fondo la nostra condizione umana, Bariona decide di schierarsi dalla sua parte e, per salvare il Bambino Gesù dalla
minaccia di Erode, Bariona è pronto a sacrificare la propria vita.
Un’opera non scontata, che tocca il punto cruciale del mistero
del Natale: la fede in quel Cristo, da cui dipende il fondamento della
speranza e il senso della libertà dell’uomo.
Nel XXI secolo, il dramma di Bariona-Sartre è diventato, in
un certo senso, quello di tutti noi, immersi in un’atmosfera culturale che richiede una scelta radicale per la vita. E la risposta di
quest’opera è preziosa per tutti, cristiani e cosiddetti non credenti:
provocazione di un Dio che non ha paura di affrontare il dramma
della libertà.
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11 Febbraio 2010
Anche gli uccelli sono amici del Papa
di S.E. Mons. Giorgio Corbellini
R
Tra i tanti spazi di verde disseecentemente, il Dr. Klaus
minati per Roma, i Giardini vaticani
Gunther Friedrich, Medisono un ambiente che sposa le aree
co Veterinario, Docente presso la
coltivate con il bosco, lasciato nelFacoltà di Medicina Veterinaria di
lo stato naturale. Essi costituiscono
Napoli Federico II e Presidente delun prezioso monumento alla natura
la Società Italiana Medici Veterinari
e alla sua rispettosa conservazione.
degli animali selvatici e da Zoo, ha
Meta di numerosi visitatori, sono
fatto pervenire all’Ecc.mo Mons. Seun beneficio prezioso non solo per
gretario Generale una breve segnalai residenti in Vaticano, che possono
zione circa la fauna aviaria selvatigoderli come luogho di passeggio e
ca osservata nei Giardini Vaticani.
di distensione, ma anche, di riflesso,
Egli, dopo aver elencato 18 specie
per la Città di Roma. La presenza di
di uccelli, sottolinea come si possa
tante specie di uccelli è un sicuro ter“notare la presenza di una grande vamometro della salubrità dell’aria. Il
rietà di specie, quale indicatore di un
Santo Padre, praticamente ogni giorambiente adatto per la sopravvivenno, utilizza - come altri Suoi Predeza e riproduzione degli animali. La
cessori - i Giardini come luogo per
ricchezza botanica e la disponibilità
una breve passeggiata, accompagnadi cibo, oltre la presenza di aree di
ta dalla recita del Rosario, e allietata
ritiro, offrono agli animali condiziodalla presenza, non sempre “silenni di vita tale da conservare la loro
ziosa”, di un così elevato numero di
presenza nell’area”. Il Professore si
specie di uccelli.
augura che - come si è fatto fino ad
A conclusione di quanto qui
ora - si continui a gestire il territoricordato, si aggiunge che - come
rio dei giardini, evitando tutti quegli
ricordato in un agile e simpatico
interventi che, nella protezione del
articolo del Dott. Francesco Maria
verde, ricorrano a “sostanze chiValiante, apparso su L’Osservatomiche o farmacologiche .. per non “Rara avis”: il merlo bianco del Vaticano
re Romano dell’11 dicembre 2009
mettere in pericolo le tante specie di
(pag. 8) - è stato più volte osservata,
animali presenti”.
dal Santo Padre e dai suoi Segretari, nella vicinanza della Grotta di
Molti anni fa, il Marchese Dott. Don Giulio Sacchetti - che
Lourdes, la presenza di un merlo “bianco” (fenomeno non rarissiè stato dal marzo 1968 al febbraio 2001 Delegato Speciale della
mo tra i merli [merli albini, ossia del tutto bianchi; o merli leucisti,
Pontificia Commissione per lo SCV, e nei quattro anni successise il colore bianco è meno intenso]). Anche il Marchese Sacchetti
vi Consigliere Generale dello Stato, e del quale tutti quelli che
ha ricordato un esemplare di merlo completamente bianco, trovato
l’hanno conosciuto ricordano la competenza e lo stile signorile
morto nel 1983 in una fontana dei Giardini.
e cordiale con cui ha prestato il lungo e delicato servizio al GoEcco nome e “cognome” dei nostri amici alati (secondo l’elenvernatorato - aveva pubblicato, in tre puntate (1982; 1986; 1992)
co inviato dal Dr. Friedrich):
sulla rivista Gli Uccelli d’Italia, il frutto delle sue osservazioni,
personali e di qualche collaboratore, circa la presenza della fauna
aviaria nei Giardini Vaticani. Tali scritti sono stati ripresi - insieCorvus corone cornix
Cornacchia grigia
me agli altri del Marchese - nel volume Segreti Romani, edito nel
Turdus merula
Merlo
2005 a cura di Alvar Gonzáles Palacios (De Luca Editori d’Arte,
Certhia brachydactyla
Rampichino
Roma). Gli stessi, forse in parte ritoccati, erano stati anche raccolti
Sturnus vulgaris
Storno
in un simpatico Opuscolo. Interessante il confronto, effettuato con
Falcus tinnunculus
Gheppio
le specie osservate in altri parchi urbani. Nei Giardini vaticani, in
Phylloscopus trochilus
Luì grosso
quel periodo, sono state riscontrate presenti 26 specie, contro le 23
Larus argentatus
Gabbiano reale
notate a Villa Ada (Roma), una parte notevole del cui parco risulMyiopsitta monachus
Parrocchetto monaco
tava “da molto tempo abbandonata e non utilizzata come giardino
Parus coerulus
Cinciarella
pubblico”, per cui presenta(va) spiccate caratteristiche di naturaliCarduelis carduelis
Cardellino
tà” e “di bosco misto”.
Picus viridis
Picchio verde
La più ampia presenza di specie nei Giardini vaticani è senz’alSerinus serinus
Verzellino
tro favorita dal tipo di vegetazione, dall’ampiezza dei prati e dalla
Sylvia atricapilla
Capinera
ricchezza d’acqua, distribuita da molte fontane. Nello stesso temCarduelis chloris
Verdone
po, “la limitata estensione” “del boschetto”, comporta l’“assenza di
Parus major
Cinciallegra
specie come i picchi e la ghiandaia”. Il numero di specie osservate
Fringilla fringilla
Fringuello
nei Giardini Vaticani è superiore anche a quelle osservate nei due
Erithacus rubecula
Pettirosso
parchi urbani di Caltagirone e in quello di S. Ilario D’Enza (RE)
Psittacula Krameri
Parrocchetto dal collare
(21 in entrambi i casi).
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| all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2010
NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI
Partecipazione delle
Poste Vaticane a Post-Expo 2009
di Salvatore Bertolami
I
l 29 settembre 2009, i Dirigenti del Servizio Poste e Telegrafo
si sono recati ad Hannover per visitare il POST-EXPO, giunto
ormai alla sua tredicesima edizione.
Dopo gli appuntamenti di Barcellona, Amsterdam, Parigi e Londra, la più importante mostra del settore ha fatto ritorno in Germania,
la nazione che la ospitò per la prima volta nel 1997.
Come in passato, la manifestazione si è avvalsa della preziosa
collaborazione dell’UPU, l’organizzazione che raggruppa e disciplina le Amministrazioni postali di tutto il mondo.
Il Capo Ufficio delle Poste Vaticane, Don Attilio Riva, il suo
Vice, Don Stefano Bortolato, e il Dott. Salvatore Bartolami, hanno
visitato con molto interesse i vari stand e partecipato attentamente
alle numerose conferenze in programma, traendone utili indicazioni,
volte a migliorare e a sveltire il lavoro postale.
Natale tutti i giorni
di Giovanni Zappi
Anche a seguito dell’esperienza maturata in quel contesto, sono
allo studio importanti novità per offrire ai clienti di Poste Vaticane un
servizio sempre migliore.
I
l 18 dicembre si è tenuta la terza cena natalizia di beneficienza
della Direzione dei Servizi Economici, presenziata dal Segretario Generale e dal Vice Segretario Generale.
Beneficiaria della raccolta fondi è stata la V.I.D.E.S., associazione impegnata in progetti di educazione e cooperazione allo sviluppo
a favore di giovani, donne e bambini nell’ambito dell’educazione,
della formazione professionale, dell’avviamento al lavoro, della promozione sociale e culturale e della difesa dei diritti dell’infanzia, con
missioni in Africa, Asia, America Latina e Albania.
L’assegno di 8.100 Euro consegnato alla Responsabile Nazionale - Rev.da Suor Giovanna Montagnoli, garantirà, per un anno, vitto,
vestiario e la frequenza scolastica a 27 bambini.
Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita
dell’iniziativa, non nascondiamo il sogno che l’adozione a distanza
per questi bambini divenga permanente (300 euro annui). Per sentirli
nostri figli, affezionarci, provare la gioia di dare loro un futuro migliore, è possibile consultare, presso la Segreteria dei Servizi Economici, un album fotografico per conoscere nomi, volti e la storia dei
27 bambini perché o è Natale tutti i giorni, o non è Natale mai.
Festa della befana
di Antonio Perfetti
N
el pomeriggio di sabato 9 gennaio u.s., il personale della
Direzione dei Servizi di Sicurezza e di Protezione Civile
si è riunito, con le proprie famiglie, per un momento di comunione
e fratellanza in occasione della tradizionale “Festa della Befana”.
La festa è iniziata con la Santa Messa nella Chiesa di Sant’Anna, presieduta da S. E. Mons. Viganò, Segretario Generale del Governatorato, e concelebrata da Mons. Viviani, Cappellano del Corpo della Gendarmeria e del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Successivamente, all’esterno della “Mensa di Servizio” i bambini presenti hanno ricevuto dei doni dalla “graziosa” befana scesa
“inaspettatamente” dal cielo.
Nei locali della mensa, dopo il saluto di S.E. Mons. Viganò,
si è svolto un momento conviviale, terminato con un discorso del
Direttore, Dr. Giani.
Per l’occasione, tutti i dipendenti hanno ricevuto un pacco dono
impreziosito da un regalo del Santo Padre, segno della sua costante
vicinanza e benevolenza.
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11 Febbraio 2010
Quarto centenario dalla morte di Caravaggio
I Musei Vaticani custodi di una delle più grandi opere di Caravaggio: la Deposizione
di Danilo Ambrosetti
I
l 2010 è il grande anno di Caravaggio, in occasione del quarto
centenario della sua morte, avvenuta nella disperata solitudine
di Porto Ercole. Genio incompreso, uomo dalle mille contraddizioni, Michelangelo Merisi lasciò in poco meno di trent’anni un segno
indelebile nella storia dell’arte mondiale, rivoluzionando completamente lo stile pittorico del suo tempo. Ancora oggi i suoi quadri riescono a turbare profondamente lo spettatore, mostrando un’umanità
povera e dolente, ma animata da insospettabili slanci di vitalità. Era
quindi inevitabile che l’anniversario di quest’anno portasse ad una
vera e propria “Caravaggiomania” con decine di mostre, convegni e
pubblicazioni dedicate all’irrequieto pittore seicentesco, considerato
ormai da secoli come un “classico maledetto”.
Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), compiuta la
sua formazione a Milano, presso Simone Peterzano, giunse a Roma
nel 1592, dove visse e operò fino al 1606. Nella capitale si affermò con incarichi prestigiosi e commissioni private. A causa del suo
temperamento litigioso, fu coinvolto in risse e vicende giudiziarie,
fino all’omicidio commesso in una rissa da gioco, del maggio 1606.
Costretto alla fuga, riparò prima nei feudi laziali dei Colonna e poi
a Napoli, dove realizzò alcuni dei suoi capolavori. Giunto a Malta
(1607-1608), riuscì a entrare nell’Ordine Gerosolimitano come cavaliere di obbedienza, ma cadde in disgrazia e dovette salpare segretamente dall’isola. Dopo un breve periodo in Sicilia e a Napoli, mosso
da imminenti prospettive di ricevere la grazia, nel luglio 1610 sbarcò
a Palo, sulle coste laziali e, dopo essere stato trattenuto nella fortezza,
giunse a Porto Ercole, dove morì.
Una delle pochissime opere prodotte dal Caravaggio che suscitò
unanimi consensi, è “La Deposizione”, un dipinto ad olio su tela di
cm 300 x 203 realizzato tra il 1602 ed il 1604, che è conservato nella
Pinacoteca Vaticana. L’opera venne eseguita per la cappella Vittrice
nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, retta dai Padri Filippini. Colpirà moltissimo la fantasia di Rubens che, vistolo qualche
anno dopo, ne realizzò subito una copia e ne consigliò l’acquisto al
marchese Gonzaga. La composizione della scena e delle figure rimanda ancora una volta a Michelangelo, di cui il Merisi era sincero
ammiratore: seguendo una diagonale, da destra ci compaiono le figure di Maria di Cleofa a braccia alzate, della Maddalena piangente
e della Madonna anziana che non ha più lacrime da versare per il
dolore. A deporre il corpo nel sepolcro, San Giovanni e Nicodemo, le
cui possenti e scultoree gambe valgono da sole la visione del quadro.
Drammatica è la figura di Cristo, livido e con la bocca dischiusa, e
con il dito medio destro indicante, come per casualità, la lapide tombale vista di sguiscio, sotto la quale sta per essere sepolto: riferimento
chiaro e preciso alla “pietra angolare” da lui rappresentata e su cui si
fonda la Chiesa. Quasi due secoli dopo sarà Jacques-Louis David a
prendere spunto dalla figura del Cristo per il suo Marat assassinato.
Bilancio annuale dei Musei Vaticani
di Mons. Paolo Nicolini
I
Musei Vaticani si sono lasciati da poco alle spalle un
anno, il 2009, intenso e caratterizzato da molteplici attività ed elementi di novità.
Sono stati mesi complessi, segnati da un generale e ben
noto momento di difficoltà per l’economia mondiale, che inevitabilmente ha inciso sui flussi turistici e sul numero dei visitatori di tutte le più importanti istituzioni culturali del mondo.
È stato motivo di particolare soddisfazione riscontrare come,
in tale contesto, i Musei Vaticani abbiano risentito di questa
crisi molto meno dei propri omologhi civili: tutti abbiamo
letto gli articoli apparsi sui principali giornali, che sottolineavano proprio come i nostri Musei abbiano saputo reggere
molto bene l’urto violento di questo periodo. Soddisfazione,
dicevamo, e al tempo stesso monito alla fragilità di ogni umana costruzione.
Sono molteplici i motivi di questo singolare “successo”:
il primo è un dono, quello di custodire alcuni tra i più prezio-
si tesori del genio artistico umano, travolgente “teologia per
immagini”, che nei nostri corridoi il visitatore può gustare e
davanti alla quale continuare a saziare il desiderio di vero e
di bello che porta nel cuore. Ma se questo è un dono, esso richiama alla responsabilità di saper gestire quanto ci troviamo
per le mani, per poterlo offrire al visitatore attraverso il lavoro, come sempre encomiabile ed efficiente, di ogni singolo
componente della “famiglia” dei Musei. Il riconoscimento di
ciò si fa gratitudine verso tutti coloro che prestano la propria
opera: i custodi, anima e colonna dei Musei; i curatori di reparto, i responsabili dei laboratori di restauro; gli addetti di
segreteria e dei diversi uffici; i responsabili a vario titolo degli uffici amministrativi sino a quanti prestano, nei modi più
diversi, il loro servizio per accogliere ogni giorno le migliaia
di visitatori che varcano il portone di Viale Vaticano.
Con piacere vogliamo ricordare che questa “famiglia”
ha potuto anche avere tra le mani, negli ultimi mesi dell’an-
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| all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2010
no, un singolare
“album fotografico”: il bellissimo volume I
Musei Vaticani
nell’80° anniversario della
firma dei Patti
Lateranensi, a
cura del Direttore prof. Paolucci e di Cristina
Pantanella. Chi
di noi ha avuto la fortuna di
sfogliare le sue
tante e dense pagine, ha potuto davvero avere dimostrazione visiva di quanto
poliedrica ed affascinante sia la realtà museale vaticana e di
come essa sia espressione del fatto che “coloro che vi operano sono animati dalla passione, serena e costante, propria del
servo buono e fedele del Vangelo, al quale il Signore ha affidato i suoi tesori” (così leggiamo nella presentazione a firma
del nostro Cardinale Presidente).
In questo spazio ci soffermiamo, però, volentieri sugli
aspetti più scientifici dell’attività degli ultimi mesi, che hanno
visti impegnati alcuni illustri colleghi ed amici al di fuori dei
Musei, a sottolineare come una istituzione culturale ed ecclesiale come la nostra non possa dimenticare di aprirsi all’esterno, ricevendone sollecitazioni, certo, ma soprattutto offrendo
l’eccellenza della propria esperienza. Attraverso di loro i Musei si raccontano; ed il racconto è sempre affascinante.
Ricordiamo, dunque, le conferenze tenute dal Direttore
prof. Antonio Paolucci, a Barcellona, Monza, Parma e Brescia (ed aventi sovente a tema la straordinaria Cappella Paolina, da poco restituita, nell’antico splendore, a Sua Santità
Benedetto XVI), così come la sua opera di curatore di mostre
(quella sul Giorgione a Milano e quella su Canova a Forlì);
forte del suo infaticabile spirito che lo contraddistingue, il
Direttore è stato investito anche di presidenze di comitati
scientifici, come nel caso del restauro di affreschi al Camposanto monumentale di Pisa o per le mostre delle prestigiose
Scuderie del Quirinale.
Intensa anche l’attività del Delegato scientifico, prof.
Arnold Nesselrath: all’attività di docenza berlinese, presso
l’importante Humboldt Universität, si sono unite alcune conferenze a Monaco di Baviera, presso la locale sede della prestigiosa Katolische Akademie, e a Varsavia, dedicate ai capolavori pittorici di Raffaello presenti negli ambienti dei Musei
Vaticani e al capolavoro dell’arte scultorea del Laocoonte (ad
Otterndorf, Germania, nel mese di novembre); ricordiamo
anche la relazione all’importante convegno su “Sebastiano
del Piombo e la Cappella Borgherini”, presso la Real Academia de España a Roma, nel maggio 2009, e l’intervento alla
presentazione del libro di Jennifer Montagu.
Continueremo a raccontare, sul prossimo numero, tante
altre attività, ugualmente significative e rappresentative.
[continua nel prossimo numero]
È POESIA!
Ave Maria! Quando su l’aure corre
l’umil saluto, i piccioli mortali
scovrono il capo, curvano la fronte
Dante ed Aroldo.
Una di flauti lenta melodia
passa invisibil fra la terra e il cielo:
spiriti forse che furon, che sono
e che saranno?
Un oblio lene de la faticosa
vita, un pensoso sospirar quiete,
una soave volontà di pianto
l’anime invade.
Taccion le fiere e gli uomini e le cose,
roseo ‘l tramonto ne l’azzurro sfuma,
mormoran gli alti vertici ondeggianti
Ave Maria.
Giosuè Carducci
da La chiesa di Polenta
Chiesa di Polenta (fine sec. IX) nell’omonimo villaggio, comune
di Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, in Emilia Romagna.
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LA PAROLA DEL PAPA
Il fiore più bello
Il fiore più bello germogliato dalla Parola di
Dio è la Vergine Maria. Lei è la primizia della
Chiesa, giardino di Dio sulla terra. Ma mentre
Maria è l’Immacolata, la Chiesa ha continuamente bisogno di purificarsi, perché il peccato
insidia tutti i suoi membri. Nella Chiesa è sempre in atto una lotta tra il deserto ed il giardino,
tra il peccato che inaridisce la terra e la grazia
che la irriga, perché produca frutti abbondanti
di santità.
Ovviamente il Governatorato è parte del
“giardino”! …Ampia irrigazione di grazia avviene ogni giorno alla S. Messa delle ore 7,30.
Un’occasione. Anche per te!
Stefano di Giovanni, detto il Sassetta (1400-1450), Madonna
dell’Umiltà. Pinacoteca Vaticana, Sala II, Musei Vaticani.
L’ANGOLO DI CULTURA
Oroscopo, Manzoni e S. Agostino
[continuazione]
A
bbiamo lasciato il lettore nella polverosa
biblioteca di Don Ferrante, ricca di opere
di astrologia. Qui bisogna, però, fare una
parentesi un po’ …
pedante, per meglio
far comprendere il seguito.
Il Manzoni, nel
seguito del romanzo,
Costellazione del Toro, in Hevelius 1690.
racconta della peste
“Osservatorio Astronomico di Brera”.
di Milano, che arrivò
in Italia nel settembre del 1629, insieme ai Lanzichenecchi scesi in
Italia al comando di Rambaldo di Collalto, per andare ad accerchiare
Milano; e tra il 7 e l’8 settembre entrarono in Milano; con loro entrò
anche la peste, che a sua volta “invase e spopolò gran parte d’Italia”.
Nel grande romanzo del Manzoni v’è un impressionante racconto
della peste a Milano. È tra le più celebri narrazioni della peste. Le
altre più note sono quelle di Tucidide (La guerra del Peloponneso
II, 48-54); di Lucrezio (De rerum natura, VI, 1138-1286); del Boccaccio (Decamerone, Introduzione alla prima giornata), di Edgar
Allan Poe, A journal of the plague, sulla peste a Londra nel 1665, e
del contemporaneo Albert Camus, nel romanzo La peste, del 1947.
Dopo questo triste preambolo – in cui si tratta però di pagine di
grande potenza e bellezza letteraria – torniamo dunque al nostro Don
Ferrante, il quale non credeva alle precauzioni da prendersi contro
la peste, ed apportava le sue buone ragioni, in parte a base di “logica
filosofica”, ferrea ed inoppugnabile, in parte dettate dall’astrologia,
con ragioni non meno convincenti.
“La c’è purtroppo la vera cagione” diceva; “e son costretti
a riconoscerla anche quelli che sostengono poi quell’altra cosi in
aria... La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione
di Saturno con Giove. E quando mai s’è sentito dire che l’influenze
si propaghino...? E lor signori mi vorranno negar l’influenze? Mi
negheranno che ci sian degli astri? O mi vorranno dire che stian
lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino?... Ma quel che non mi può entrare, è di questi signori medici; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna,
e poi venirci a dire, con faccia tosta: non toccate qui, non toccate
là, e sarete sicuri? Come se questo schivare il contatto materiale de’
corpi terreni, potesse impedir l’effetto virtuale de’ corpi celesti! E
tanto affannarsi a bruciar de’ cenci! Povera gente! brucerete Giove? brucerete Saturno?”
His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire,
come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.
E quella famosa sua libreria? È forse ancora dispersa su per i
muriccioli”.
[continua]
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| all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2010
PER FARE BUON SANGUE
Per ridere basta poco!
La moglie al marito:
“Il medico mi ha consigliato un mese al mare, un mese in montagna, un mese ai
laghi, un mese in campagna. Caro, dove mi porti prima?”
“Da un altro Dottore”.
“Papà, quanto costano i bambini al chilo?”
“Ma caro, i bambini non si vendono mica...”
“E allora, perchè appena nati li pesano sempre?”
Sapete come si fa a capire se un motociclista è felice?
Dai moscerini sui denti.
Gino Bramieri. Vi racconto 400 barzellette
NOTIZIE LIETE E ...TRISTI
Nella luce della Gerusalemme celeste
Matrimoni
Alcuni nostri colleghi hanno formato una nuova famiglia:
- Gabriele Fanuele e Laura Marrocu (23/01);
“Ci sono anch’io!”
Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la vita
e l’immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i familiari di alcuni colleghi:
Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono
state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:
- Diego (14/12), di Daniel Peritore;
- Chiara (23/12), di Giovanni Brudaglio;
- Ludovica (16/12), di Giovanni Potasso;
- Tommaso (28/12), di Massimo Roggi;
- Leonardo (01/01), di Andrea Carbone;
- Nicolas (09/01), di Marco Morandin.
- Mario (16/12/2009), padre di Giancarlo Carnicelli;
- Irene M. Christ (19/12/2009), madre di Iria Franzen;
- Luciana Piacentini (24/12/2009), madre di Domenico Sera;
- Luigi (30/12/2009), padre di Stefano Rossi;
- Santina Taraddei (05/01/2010), madre di Massimilia-
no De Giovanni;
- Aldo (12/01/2010), padre di Luca Villani;
- Ugo (13/01/2010), padre di Bruno Marocchini;
- Malverina Napolitano (15/01/2010), madre di Alberto Villani;
- Emma Meccia (22/01/2010), madre di Antonio Fabri-
zio;
- Angelo (10/02/2010), padre di Federico Dinarelli.
NOTIZIE UTILI
L’Em.mo Card. Presidente riceve tutti i dipendenti
senza preavviso, ogni giorno dalle 12,30 alle 13,30.
Per evitare attese, potrà essere utile preannunciarsi (tel.
84432; 83306).
L’Ecc.mo Mons. Segretario Generale riceve tutti i
dipendenti, previa telefonata (tel. 85127).
L’Ecc.mo Mons. Vice Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 85537; 84663).
Si ricorda che il notiziario all’Ombra del Cupolone
è accessibile anche dal sito www.vaticanstate.va/IT/
News/Bollettini.
notizie di varia vaticanità
ANNO 4 | n. 1
REDAZIONE
presso S.E. Mons. Vice Segretario Generale
IMPAGINAZIONE
Alessandra Murri
(Ufficio Bookshop Musei Vaticani)
STAMPA
Tipografia Vaticana
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Anno IV - Numero 1 - Vatican City State