REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI ALESSANDRIA
BOSCO MARENGO
Volume
I
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
PIANO DI EMERGENZA
Aggiornato al 2004
INDICE GENERALE
•
Introduzione e guida alla lettura del piano
pag. 3
•
Piano di emergenza per rischio meteoidrologico
pag. 13
•
Rischio meteoidrologico nel territorio di Bosco Marengo
pag. 40
•
Piano di emergenza per rischio sismico
pag. 48
•
Piano di emergenza per rischio chimico-industriale
pag. 61
•
Piano di emergenza per rischio incendi
pag. 77
•
Schede informative
pag. 87
-2-
INTRODUZIONE
•
Concetto e gestione del rischio e piani di emergenza
pag. 4
•
Guida alla lettura del piano
pag. 11
-3-
CONCETTO E GESTIONE DEL RISCHIO E PIANI DI EMERGENZA
Il Rischio
Un Piano di Protezione Civile, come tutti i Piani di Emergenza, deve consentire il
massimo contenimento delle conseguenza negative di un evento calamitoso sia quando
questo è di origine naturale (alluvioni, nevicate eccezionali, terremoti, eruzioni
vulcaniche) sia quando è di origine antropica (grandi incendi, esplosioni, dispersione di
prodotti pericolosi, dispersione di sostanze radioattive, ecc.), ma non può garantire la
sicurezza assoluta.
L’esperienza dimostra che non è possibile raggiungere la sicurezza assoluta qualunque
siano gli espedienti adottati e pertanto all’esigenza di una tranquillità assoluta (assenza
totale di rischio), che nasce dal più profondo istinto di sopravvivenza dell’uomo, si può
rispondere soltanto con un rischio razionalmente accettabile, cioè minimizzato quanto
più possibile, ma che non potrà mai essere annullato.
Al riguardo si può dare una rappresentazione grafica del possibile andamento della
sicurezza reale (la sicurezza raggiungibile con un Piano di Emergenza) considerando
un sistema di assi cartesiani in cui si pongono nelle ascisse le risorse impegnate ai fini
della sicurezza e nelle ordinate il grado di sicurezza.
Come si può vedere la curva della sicurezza reale si avvicina asintoticamente (quindi
senza mai raggiungerla) alla retta orizzontale di ordinata 1 che viene posta come
massimo grado di sicurezza (sicurezza assoluta).
Il temine rischio indica l’eventualità di subire un danno per cause o circostanze più o
meno prevedibili e le componenti che determinano l’entità del rischio sono
essenzialmente due:
1. entità delle conseguenze negative (danni)
2. probabilità o frequenza con cui le cause o le circostanze possono
verificarsi
Il rischio può essere considerato come il prodotto della frequenza F del verificarsi di un
determinato evento per la grandezza o magnitudo M delle conseguenza negative che
da esso derivano:
Rischio = F x M
-4-
Pertanto il massimo rischio si ha quando è alta sia la frequenza F dell’evento
calamitoso, sia la magnitudo M dei danni da esso causati.
Ma se il rischio non può essere annullato, può essere ridotto entro valori “accettabili”
attraverso misure preventive e protettive, che possono essere sia di natura tecnica che
organizzativa e che costituiscono delle misure di salvaguardia atte a limitare danni a
persone, beni e ambiente.
La soglia di accettabilità del rischio non può essere definita in modo assoluto in quanto
può variare a seconda dei casi, dipendendo da diversi fattori come l’origine e la natura
del probabile evento calamitoso, le risorse e i mezzi ( sia tecnici che economici )
disponibili, la magnitudo delle conseguenze negative ecc.. Di certo la soglia di
accettabilità dipende molto dal rapporto costi/benefici.
Quando l’evento temuto è di origine naturale il rischio può essere ridotto agendo sul
secondo fattore del prodotto F x M in quanto difficilmente si può intervenire sul primo,
mentre quando l’evento temuto è legato all’attività umana il rischio può essere ridotto
intervenendo su entrambi i fattori con la possibilità quindi di raggiungere una migliore
soglia di accettabilità del rischio.
La Gestione del Rischio
Poiché il rischio non può essere annullato in ogni caso, sia esso di origine naturale che
antropico, occorre, tramite un sistema integrato di misure preventive e protettive,
ricondurre entro una soglia di accettabilità la probabilità e l’entità degli effetti dannosi nel
caso di eventi naturali, mentre nel caso di eventi che dipendono dall’attività umana,
anche la probabilità del verificarsi dell’evento calamitoso.
Questo sistema integrato di misure preventive e protettive viene definito “Piano di
Emergenza”.
Infatti un piano di emergenza non è altro che un sistema organico di provvedimenti a
carattere organizzativo e tecnico, atti a gestire una situazione di pericolo in modo da
limitare quanto più possibile le conseguenze negative.
I Piani di Emergenza vengono classificati a seconda del livello di operatività territoriale
da essi affrontato:
• piani di emergenza aziendali
• piani di emergenza comunali (Piani Comunali di Protezione Civile)
• piani di emergenza comprensoriali
• piani di emergenza provinciali
• piani di emergenza regionali
• piani di emergenza nazionali
• piani di emergenza internazionali.
Le caratteristiche essenziali di un Piano di Emergenza devono essere le seguenti:
• Operabilità
Le azioni previste per affrontare l’emergenza devono essere di attuabilità pratica
e nei tempi compatibili con la stessa.
• Essenzialità
Devono essere previste soltanto le azioni fondamentali e indispensabili, che non
entrino nel dettaglio, per non far diventare il piano complesso e farraginoso.
• Flessibilità
Il piano deve potersi adattare anche a circostanze imprevedibili o non del tutto
prevedibili.
Quindi un piano è tanto più efficace quanto più è semplice e flessibile. L’imperatore
Ottaviano Augusto aveva già espresso questo concetto più di duemila anni fa,
affermando che il valore di un piano diminuisce con l’aumentare della sua complessità.
-5-
Da qui nasce il nome “Augustus” che è stato dato alla nuova metodologia di
elaborazione dei Piani di Protezione Civile.
Piani di Emergenza di Protezione Civile
La pianificazione dell’Emergenza nell’ambito della Protezione Civile è la diretta
conseguenza di un’attività di programmazione intesa come previsione e prevenzione
dei rischi e gestione dell’emergenza.
Previsione
E’ l’insieme di quelle attività volte allo studio e alla determinazione delle cause dei
fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi che da essi derivano ed alla
individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi.
Prevenzione
E’ l’insieme di quelle attività dirette ad evitare o ridurre al minimo la probabilità che si
verifichino i danni conseguenti agli eventi calamitosi individuati nella fase di previsione.
Gestione emergenza
E’ l’insieme organico dei provvedimenti di carattere organizzativo e tecnico da
intraprendere, una volta che si è verificato l’evento calamitoso, per limitare gli effetti
dannosi soprattutto sulla popolazione e gli animali.
Il progetto di tutte quelle attività e procedure atte a fronteggiare qualsiasi evento
calamitoso costituisce il Piano di Protezione Civile.
Un piano di Protezione Civile si struttura in tre parti fondamentali:
1. Parte generale
La parte generale deve contenere le informazioni relative alla conoscenza del
territorio, alle reti di monitoraggio, alla elaborazione degli scenari di rischio.
2. Lineamenti di pianificazione.
Nella Pianificazione devono essere indicati gli obiettivi da conseguire per ogni
emergenza.
3. Modello di intervento.
Nel modello di intervento vengono stabilite le responsabilità nei vari livelli di
comando e controllo per la gestione delle emergenze, viene stabilito il sistema di
scambio delle informazioni, nonché il sistema di utilizzazione razionale delle
risorse.
Ma un piano di emergenza per poter essere messo in atto necessita della presenza una
apposita struttura operativa che si concretizza in un sistema di risorse umane e
materiali qui di seguito illustrato.
Centro Operativo Comunale (C.O.C.)
Affinchè un Piano Comunale di Protezione Civile possa essere messo in atto con
efficacia il Sindaco deve avvalersi del Centro Operativo Comunale (C.O.C.), una
struttura operativa che il Sindaco costituisce con un provvedimento nel quale vanno
indicati la sede, gli strumenti e i mezzi messi a disposizione dal Comune, le procedure
di utilizzazione dei volontari, nonchè le modalità di finanziamento dell’attività e il
potenziamento dei mezzi a disposizione.
La struttura organizzativa del C.O.C. è di tipo gerarchico: al vertice il Sindaco, con
compiti di coordinamento generale; seguono i responsabili delle singole funzioni di
supporto i quali riferiscono al Sindaco e coordinano le attività e gli addetti relativi alle
funzioni stesse.
Le funzioni di supporto sono finalizzate ad organizzare e svolgere le attività necessarie
ad affrontare le criticità che si manifestano nel corso dell’evento calamitoso. Ogni
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funzione, rispetto alle altre assume un rilievo differente a seconda degli effetti causati
dal singolo evento.
Attraverso l’attivazione del C.O.C. si rende efficace ed efficiente il piano di protezione
civile. In particolare mediante il C.O.C.:
• si individuano i responsabili di ogni funzione ed il loro coordinatore;
• si affida ad un responsabile il controllo dell’operatività e l’aggiornamento dei dati
relativi alle risorse pubbliche e private al fine di garantirne la piena disponibilità:
• in caso di emergenza i singoli responsabili di funzione assumono la veste di
operatori specializzati nell’ambito della propria funzione di supporto.
In relazione alla dimensione territoriale e demografica del singolo comune, la
responsabilità di più funzioni può essere affidata alla medesima persona.
Normalmente le funzioni di supporto che ogni C.O.C. comunale deve assolvere sono le
seguenti dodici:
1. Tecnica e pianificazione (Tecnici comunali)
2. Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria (A.S.L. – C.R.I – Volontariato SocioSanitario)
3. Volontariato (Coordinamento delle Associazioni Comunali e Locali)
4. Informazioni
5. Materiali e Mezzi) (Aziende Pubbliche e Private, Volontariato, C.R.I., Risorse
dell’Amministrazione Locale)
6. Trasporti
7. Telecomunicazioni (Società Telecomunicazioni)
8. Essenziali e Attività Scolastica (Energia elettrica, Gas, Acquedotto, Smaltimento
Rifiuti, Aziende Municipalizzate, Ditte Distribuzione Carburante, Provveditorato agli
Studi)
9. Censimento Danni a Persone e Cose (Squadre Comunali di Rilevamento, Comuni,
Comunità Montane, Provincia, Regione, VV.F, Gruppi Nazionali e Servizi Tecnici
Nazionali)
10. Strutture Operative Locali e Viabilità (Vigili urbani, Volontariato)
11. Logistica
12. Amministrativa
Le funzioni di supporto previste per ogni C.O.C. potranno essere istituite o aggiornate, a
ragion veduta, in maniera flessibile in base agli scenari di rischio incombenti sulla realtà
territoriale di rischio. Un schema di possibile Struttura Organizzativa Comunale è
illustrato nella pagina seguente.
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Organigramma della Struttura Organizzativa Comunale
C.O.C. di…………………
(organigramma)
……………………….
(Sindaco coordinatore)
………………………
(Vice coordinatore)
Strutture Operative Locali,
Viabilità
……………………………..
Responsabile materiali e
mezzi
…………………………….
Telecomunicazioni
(possibilmente un tecnico
radio)
…………………………
(Funzione Tecnica e
Pianificazione)
…………………………….
Collaboratore sala operativa
(assistenza alla Popolazione)
……………………………..
(Funzione Sanità, Assistenza
Sociale e Veterinaria)
……………………………..
(Volontariato)
………………………………
(Servizi Essenziali e Attività
Scolastica)
……………………………..
(Censimento Danni a
Persone e Cose)
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Sala Operativa Comunale
La Sala Operativa Comunale deve essere un locale o, in mancanza della disponibilità di
un locale intero, della parte conveniente di un locale, possibilmente posto nel palazzo
comunale, destinato esclusivamente all’insediamento della componente direzionale del
C.O.C. all’insorgere, durante lo svolgimento e dopo la conclusione di un evento
calamitoso.
Durante il suddetto periodo il Sindaco, il Vice Sindaco, il Responsabile della funzione
Telecomunicazioni (possibilmente un operatore radio autorizzato) dovranno essere
costantemente presenti nella Sala Operativa per garantire le comunicazioni con altri
organismi preposti alla gestione delle calamità (COM di appartenenza, Prefettura,
Provincia ecc.) e per decidere e coordinare tutte le operazioni di prevenzione, soccorso
e successiva normalizzazione.
La Sala Operativa dovrà essere dotata di un tavolo sufficientemente grande da ospitare
un computer con relativa stampante, un telefax e una radio ricetrasmittente con
caratteristiche tali da poter comunicare senza difficoltà con il COM di appartenenza.
Inoltre, poiché la situazione più frequente durante una calamità è la mancanza di
energia elettrica, sarebbe opportuna la disponibilità un gruppo elettrogeno atto ad
alimentare le suddette apparecchiature e l’illuminazione della sala operativa.
Normalmente la Sala Operativa dovrebbe trovarsi nel palazzo comunale, ma se questo,
in caso di evento calamitoso, non dovesse dare sufficienti garanzie perché si trova in
zona a rischio di esondazione e/o perchè strutturalmente fragile in caso di evento
sismico, bisognerà allestire la Sala Operativa in un edificio che dia le più ampie
garanzie sia dal punto di vista di evento calamitoso idrogeologico che sismico o, in
mancanza di questo, in apposita tenda.
Volontariato
Il volontariato rappresenta una risorsa umana importantissima nell’ambito
dell’attuazione di un piano di protezione civile.
Il volontariato può essere costituito dai Gruppi Comunali di Protezione Civile, da gruppi
di volontari di protezione civile non comunali, ma convenzionati con il comune e da
associazioni varie come alpini e carabinieri in congedo.
Affinché i volontari possano dare in caso di calamità un apporto valido ed in piena
sicurezza, devono avere un adeguato addestramento da acquisire attraverso appositi
corsi di formazione integrati da esercitazioni periodiche.
Logistica e Risorse Attivabili
L’attivazione di un piano di emergenza comporta la disponibilità di luoghi (magazzini,
aree destinabili ai fini di protezione civile), materiali vari (di conforto, tecnici, di
emergenza) e mezzi (movimento terra, trasporto persone e trasporto cose) adatti.
Natura quantità e caratteristiche di tali luoghi, materiali e mezzi, da ricercarsi
nell’ambito delle risorse appartenenti ad enti locali, volontariato, o privati, devono
essere conosciuti e censiti mediante apposite schede che vanno periodicamente
aggiornate.
La conoscenza dei luoghi e dei materiali disponibili ai fini di protezione civile consente
inoltre ai responsabili di funzione e al coordinatore generale di evidenziare con
tempestività carenze che non possono essere coperte a livello comunale e richiedono
pertanto l’attivazione di altre strutture, quali il C.O.M e la prefettura.
Il responsabile di funzione e il coordinatore generale dovranno altresì conoscere lo stato
di vulnerabilità dei luoghi e dei mezzi.
-9-
La stessa struttura del C.O.C, definita dai responsabili, addetti e collaboratori designati
formalmente, può fare riferimento, a ulteriori risorse che, per caratteristiche
organizzative, competenze, disponibilità di materiali o personale specialistico, sono
attivabili in caso di emergenza (tipicamente le associazioni di volontariato).
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GUIDA ALLA LETTURA DEL PRESENTE PIANO
Struttura del Piano
Il presente Piano Comunale di Protezione Civile è strutturato per volumi secondo il
seguente schema.
1 Volume Primo: Introduzione - Piano di Emergenza
2 Volume Secondo: Atlante Cartografico
3 Volume Terzo: Strumenti
4 Volume Quarto: Riferimenti legislativi e metodologici
5 Volume Quinto: CD Rom con Applicativo di consultazione del Piano
6 Volume Sesto: Opuscolo divulgativo per la popolazione
VOL.1° Introduzione - Piano di Emergenza
Questo volume contiene l’introduzione che descrive il concetto generale di rischio da
calamità e i livelli di accettabilità dello stesso, la gestione del rischio e il concetto
generale di Piano di Emergenza di Protezione Civile.
Il Piano di Emergenza e si compone di quattro capitoli.
• Piano di Emergenza Meteoidrologico
• Piano di Emergenza per Rischio Sismico
• Piano di Emergenza per Rischio Chimico
• Schede Informative
VOL. 2° Atlante Cartografico
Contiene la cartografia completa del territorio comunale, rappresentandone le
caratteristiche, i possibili scenari di evento e le risorse disponibili. E’ organizzato come
un atlante in tavole formato A3.
VOL. 3° Strumenti di Supporto
Questo volume raccoglie tutti gli strumenti di supporto alle attività previste per le diverse
funzioni.
• Schede e moduli
Schede di censimento, moduli per le funzioni di supporto,moduli accessori.
• Ordinanze
Schemi di ordinanze che il Sindaco può emettere in caso di evento calamitoso.
• Manifesti
Sono una serie di schemi, facilmente adattabili alle varie situazioni e
immediatamente utilizzabili a livello comunale che costituiscono gli strumenti atti
a facilitare ed indirizzare le attività del Sindaco e dei preposti alle Funzioni di
Supporto operanti nel Centro Operativo Comunale.
VOL. 4° Obiettivi del PCPC
Illustra gli obiettivi generali del Piano Comunale di Protezione Civile (PCPC), la relativa
metodologia ed i necessari riferimenti normativi ed organizzativi. Oltre alla descrizione
del modello generale di intervento, secondo il metodo Augustus (assegna responsabilità
nei vari livelli di comando e di controllo per la gestione delle emergenze), illustra nel
dettaglio i criteri e le modalità da adottare nella redazione dei PCPC.
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VOL. 5° Applicazione Informatica su CD Rom
E’ costituito da un’applicazione informatica su CD Rom, realizzata per consentire,
mediante personal computer, una consultazione guidata del Piano e l’utilizzo interattivo
della relativa modulistica.
VOL. 6° Opuscolo Divulgativo
E’ un opuscolo divulgativo contenente tutte quelle conoscenze e norme
comportamentali atte a far si che, durante un’emergenza, i comportamenti della
popolazione siano il più possibile atti all’autoprotezione e al non intralciare le operazioni
di soccorso.
Si raccomanda un’attenta lettura del volume 1°, anche di quelle parti che descrivono
azioni che non sono di competenza del C.O.C. (Centro Operativo Comunale), ma la cui
conoscenza serve per capire ed interpretare meglio i metodi di informazione regionali
sull’avvicinarsi, il verificarsi e l’evolversi di un evento di calamità naturale.
In questo volume si è fatto largo uso di schemi e tabelle, alcune elaborate dalla Regione
Piemonte, per renderne più spedita la consultazione.
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PIANO DI EMERGENZA PER
RISCHIO METEOIDROLOGICO
•
Generalità
pag. 14
•
Codici dei Rischi, tipi di Criticità e codici di Allertamento
pag. 16
•
Previsione e Monitoraggio
pag. 20
•
Documenti Informativi
pag. 21
•
Modalità operative
pag. 33
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GENERALITA’
I piani Comunali di Protezione Civile costituiscono l’insieme delle procedure operative
d’intervento da attuarsi nel caso si verifichi un evento atteso e contemplato in apposito
scenario. E’ pertanto fondamentale l’importanza della corretta identificazione degli
scenari, relativamente alle situazioni di pericolosità/rischio individuate e gravanti sul
territorio.
Gli scenari identificano e rappresentano gli eventi che possono interessare il territorio,
in termini sia di tipologia che di magnitudo attesa per ciascun processo, considerando
anche la possibile concomitanza di eventi e sinergie.
Bisogna comunque tener presente che ogni evento può evolversi secondo dinamiche
proprie, spesso imprevedibili, pertanto la validità di un sistema di gestione
dell’emergenza consiste nell’adozione di procedure atte a determinare azioni capaci di
adattarsi a situazioni di criticità in rapido mutamento e che non sempre si possono
predire a priori.
Quindi le carte di scenario vengono rappresentate ipotizzando il verificarsi
contemporaneo dei diversi fenomeni di instabilità idrogeologica, considerando che
questi si manifestino secondo la massima magnitudo valutata (scenario di codice 3).
Nelle carte di scenario sono rappresentate diverse classi di pericolosità che delimitano
zone di territorio caratterizzate da una maggiore o minore possibilità di essere coinvolte
dagli effetti dei processi considerati.
Le carte di scenario sono state elaborate in modo da essere coerenti con il sistema di
allertamento regionale (v. tabelle seguenti), dove i diversi codici distinguono le diverse
situazioni di criticità. E’ importante quindi precisare che la valutazione del grado di
criticità fatta dalla regione, essendo espressa rispetto all’intero ambito regionale, può
non esprimere correttamente situazioni di emergenza a livello locale e pertanto una
situazione di moderata criticità a livello regionale può comunque comportare situazioni
di emergenza a livello locale.
Per quanto riguarda il rischio meteoidrologico il Settore Regionale Protezione Civile ha
suddiviso il territorio regionale in Zone di Allertamento, cioè in ambiti territoriali
caratterizzati da una risposta meteorologica e/o idrologica omogenea in occasione
dell’insorgenza del rischio. Ha quindi individuato alcune particolari Situazioni
Meteoidrologiche, articolate secondo livelli crescenti di criticità, caratterizzate dai
seguenti elementi:
• Precursore: stato meteorologico favorevole all’insorgenza del rischio;
• Indicatore: misura le variazioni dello stato idrologico (livello pluviometrico,
idrometrico e nivometrico) che segue il precursore;
• Livello di attenzione: valore dell’indicatore indicante una Situazione
Meteoidrologica da monitorare attentamente in quanto potrebbe precedere il
superamento della Soglia;
• Soglia: valore critico dell’indicatore al quale segue l’attivazione dello Scenario;
• Scenario: sintesi dello stato idrogeologico corrispondente agli effetti sul territorio
conseguenti al superamento della soglia.
La valutazione delle Situazioni Meteoidrologiche critiche avviene attraverso una Fase
Previsionale ed una Fase di Monitoraggio. Nel caso in cui in entrambe le fasi
vengano superati i prefissati valori di Soglia si passa, a seconda della gravità dei casi,
ad una Situazione meteoidrologica di Ordinaria Attenzione (Codice 1- assenza di
criticità), ad una di Moderata Criticità (Codice 2) o di Elevata Criticità (Codice 3).Nel
caso in cui la situazione di criticità (Codici 2 e 3) sia attesa a più di 36 ore dal momento
di emissione delle previsioni, si genera una situazione di Criticità.
Prevista a Lungo Termine (Codice 1P).
- 14 -
Le informazioni relative alla situazione attesa (Fase Previsionale) e osservata
(Monitoraggio) vengono rappresentate all’interno di Documenti Informativi che
vengono inviati agli organi preposti alla gestione dell’emergenza secondo una
determinata Procedura di Trasmissione.
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CODICI RISCHI CRITICITA’ ALLERTAMENTO
La durata temporale della validità di un codice di
allertamento è di 36 ore a partire dal momento
dell’emissione delle previsioni.
TABELLA “A”
CODICE
“a”
Codici dei rischi contemplati nel sistema di allertamento
NOME
CAUSA
EFFETTI
Idrogeologico Precipitazioni intense e 1. Superamento di livelli idrometrici
diffuse su uno o più
critici lungo i corsi d’acqua principali,
alluvionale
bacini
idrografici
principali, da alcune
centinaia a qualche
migliaio di chilometri
quadrati
2.
3.
“b”
Idrogeologico Precipitazioni intense e 1.
localizzate su porzioni di
localizzato
bacini
idrografici
principali, da alcune
decine
a
qualche
centinaio di chilometri
quadrati
2.
3.
“c”
Nevicata
eccezionale
a bassa
quota
Precipitazioni
solide
prolungate ed intense
su uno o più bacini
idrografici principali, da
alcune
centinaia
a
qualche
migliaio
di
chilometri quadrati
1.
con
conseguente
sviluppo
di
fenomeni alluvionali.
Superamento di livelli idrometrici
critici lungo i corsi d’acqua a regime
torrentizio con conseguente esteso
sviluppo di fenomeni di trasporto in
massa e di inondazione.
Superamento dei livelli pluviometrici
critici sui settori montuosi e collinari
con conseguente esteso sviluppo di
fenomeni franosi
Superamento di livelli idrometrici
critici lungo la rete idrografica minore
e di smaltimento delle acque
piovane, con conseguente sviluppo
di fenomeni di inondazione in ambito
urbano per insufficiente smaltimento
delle acque piovane.
Superamento di livelli idrometrici
critici lungo i corsi d’acqua a regime
torrentizio co conseguente sviluppo
di fenomeni di trasporto in massa e
di inondazione localizzati.
Superamento dei livelli idrometrici
critici sui settori montuosi e collinari
con
conseguente
sviluppo
di
fenomeni franosi localizzati
Superamento dei livelli nivometrici
critici sui settori montuosi, collinari e
di pianura, con conseguenti gravi
difficoltà
di
svolgimento
di
fondamentali attività umane
Dalla precedente tabella si può notare come i tre codici di rischio siano legati
all’estensione territoriale (codici “a” e “b”) e alla tipologia delle precipitazioni (codice “c”
in caso di precipitazione nevosa).
Il codice “a” si riferisce a precipitazioni piovose su un intero bacino o su più
bacini idrografici principali interessando territori a scala regionale (più province con
centinaia o migliaia di kmq). Pertanto questo tipo di rischio contempla esondazioni non
solo dei corsi d’acqua principali, ma anche di quelli minori a regime torrentizio. Prevede
inoltre il possibile sviluppo di fenomeni franosi nelle zone montuose e collinari.
- 16 -
Inoltre il rischio con codice “a” può interessare anche territori in cui non si sono
verificate precipitazioni piovose. Infatti queste zone, generalmente di pianura, possono
subire l’esondazione ad opera dei corsi d’acqua principali provenienti dalle zone in cui si
sono verificate le precipitazioni.
In questi casi i tempi del verificarsi dell’esondazione possono essere previsti con buona
precisione.
Il codice “b” si riferisce a precipitazioni piovose intense su porzioni di bacini
idrografici principali interessando territori a scala provinciale (uno o più comuni con
decine o qualche centinaio di kmq). Pertanto questo codice contempla inondazioni
localizzate dovute ai corsi d’acqua minori e al sistema di smaltimento delle acque
piovane e fenomeni di trasporto in massa dei rii a regime torrentizio. In questo caso, il
codice prevede anche fenomeni franosi localizzati nei settori montuosi e collinari
conseguenti al superamento dei livelli pluviometrici critici.
Il codice “c” si riferisce a precipitazioni nevose prolungate ed intense su uno o
più bacini idrografici principali ineteressando territori a scala regionale (più province con
centinaia o qualche migliaio di kmq). Questo tipo di rischio contempla gravi ripercussioni
negative sullo svolgimento di fondamentali attività umane, prime fra queste la viabilità.
TABELLA “B”
Tipi di situazioni di criticità
NOME
Ordinaria attenzione
Moderata criticità
CODICE
1
2
CRITICITA’
•
•
Elevata criticità
3
•
Criticità prevista a
lungo termine
1P
•
•
Assente
Moderata, cioè in grado di coinvolgere
ambiti territoriali ristretti (a scala
comunale o provinciale) e/o provocare
danni di media gravità a scala regionale
Elevata, cioè in grado di coinvolgere
ambiti territoriali estesi (a scala
provinciale e regionale) e/o provocare
danni di gravità rilevante a scala
regionale
Assente nel periodo di validità del
codice (36 ore);
Da moderata ad elevata, ma incerta nel
periodo successivo
Questa tabella indica i gradi di criticità (associando ad ognuna un codice) ed i relativi
ambiti territoriali di riferimento.
Moderata Criticità: è una situazione in grado di generare i seguenti fenomeni di
dissesto.
• Versanti: limitati fenomeni di instabilità con possibile attivazione di singoli
fenomemeni di instabilità di grandi dimensioni, in aree note, legati a contesti
geologici particolarmente critici.
• Corsi d’acqua a regime torrentizio: limitati fenomeni di trasporto in massa con
parziale attivazione di conoidi, contenuta attività erosiva e modesti fenomeni di
inondazione ed alluvionamento; possibile attivazione di singoli fenomeni di
grande dimensione.
- 17 -
•
Corsi d’acqua principali: fenomeni di inondazione connessi al passaggio della
piena con coinvolgimento di significative aree golenali e prossimali al corso
d’acqua, marcati fenomeni di erosione spondale (livello di piena pluridecennale).
L’evoluzione di tali fenomeni può determinare:
• Versanti: danni ai singoli edifici e limitate interruzioni alla viabilità (in particolare
sulle strade a modesta percorrenza).
• Corsi d’acqua a regime torrentizio: danni ai singoli edifici ed interruzioni delle vie
di comunicazione limitatamente alle aree prossimali ai corsi d’acqua e agli
sbocchi vallivi; danneggiamento di modeste opere di attraversamento (piccoli
ponti o passerelle) e fenomeni di occlusione parziale o totale delle rispettive luci;
danni modesti alle opere di regimazione dei corsi d’acqua.
• Corsi d’acqua principali: si possono verificare modesti o significativi danni alle
attività agricole vicine al corso d’acqua, ai cantieri di lavoro presenti lungo le
sponde, alle opere di arginatura e contenimento ed alle opere di
attraversamento.
Elevata Criticità (possibile solo con il tipo di rischio “a”, idrogeologico alluvionale): è
la situazione più catastrofica, in grado di generare i seguenti fenomeni di dissesto:
• Versanti: numerosi ed estesi fenomeni di instabilità;
• Corsi d’acqua a regime torrentizio: numerosi e marcati fenomeni di trasporto in
massa con riattivazione di estesi settori di conoide e notevoli fenomeni di
inondazione ed alluvionamento;
• Corsi d’acqua principali: estesi fenomeni di inondazione connessi al passaggio
della piena con coinvolgimento di aree distanti dal corso d’acqua, intensi
fenomeni di erosione e di alluvionamento (livello di piena eccezionale,
corrispondente al transito di una piena pluricentenale).
L’evoluzione di tali fenomeni può rispettivamente determinare:
• Versanti: danni ad interi centri abitati e numerose interruzioni della viabilità
minore e principale;
• Corsi d’acqua a regime torrentizio: danni ad interi centri abitati ed interruzione
delle vie di comunicazione nelle aree attraversate dai corsi d’acqua ed in
corrispondenza degli sbocchi vallivi; danneggiamento o completa distruzione di
opere di attraversamento e fenomeni di occlusione parziale o totale delle luci dei
ponti stessi: danni marcate alle opere di regimazione dei corsi d’acqua;
• Corsi d’acqua principali: danni gravi alle attività agricole ed agli insediamenti
residenziali ed industriali sia vicini che distanti al corso d’acqua, danni e
distruzione di centri abitati, rilevati ferroviari o stradali, opere di arginatura e
contenimento ed opere di attraversamento.
Criticità a Lungo Termine
Si ha questo tipo di criticità quando il tempo di attesa del verificarsi del fenomeno
supera le 36h dal momento di emissione delle previsioni.
- 18 -
TABELLA “C” Codici di allertamento corrispondenti alle tipologie di rischio e di
criticità
Tipo di rischio
Rischio “a”
Idrogeologico
alluvionale
Rischio “b”
Idrogeologico
localizzato
Rischio “c”
Nevicata eccezionale
Situazione meteoidrologica
Moderata criticità
Elevata criticità
Criticità a lungo termine
Moderata criticità
Criticità a lungo termine
Codice di allertamento
2°
3°
1Pa
2b
1Pb
Moderata criticità
2c
Criticità a lungo termine
1Pc
Zone di allertamento regionali
Codice
Nome
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
Toce
Sesia – Bassa Dora Baltea
Orco – Bassa Dora Riparia – Sangone
Alta Dora Riparia – Po
Varaita – Stura di Demonte
Alto Tanaro
Belbo – Orba
Scrivia
Pianura Settendrionale
Pianura Meridionale – Colline
Piemontesi
Alta Dora Baltea
M
- 19 -
Province
interessate
VB
BI, TO, VC
TO
CN, TO
CN
CN
AL, AT, CN
AL
BI, NO, TO, VC
AL, AT, CN, TO
Valle d’Aosta
PREVISIONE MONITORAGGIO E PROCEDURE DI TRASMISSIONE
Fase Previsionale
La fase di previsione si articola in due momenti:
• previsione meteorologica (precipitazioni nevose e piovose)
• previsione degli effetti sul territorio delle precipitazioni
La prima viene assicurata dal Gruppo Meteorologico attraverso l’analisi della situazione
trascorsa ed in atto, mentre la seconda viene fornita dal Gruppo Idrologico e Nivologico,
confrontando i valori previsti con le soglie adottate e valutando l’influenza delle
condizioni climatiche stagionali sull’evoluzione dei fenomeni.
Fase di Monitoraggio
In questa fase si effettua il monitoraggio degli eventi atmosferici per avere conferma
della situazione prevista o un aggiornamento nel caso in cui si abbia un’evoluzione
imprevista dell’evento meteorologico.
Il monitoraggio consiste nell’osservazione dei livelli pluviometrici e nivometrici, misurati
dalle stazioni della rete regionale integrata, che vengono confrontati con i livelli
prestabiliti (soglie) di Piena Ordinaria e di Piena Straordinaria.
- 20 -
DOCUMENTI INFORMATIVI
Documenti Previsionali
Bollettino di Allertamento per Rischio Idrogeologico
Con tale documento, emesso dal Lunedì alla Domenica entro le ore 13:00 locali, viene
quotidianamente fornita a tutti gli enti istituzionali interessati, una valutazione della
situazione attesa relativamente ai rischi “a”, “b”, “c”, codificata su livelli crescenti di
criticità, per ciascuna delle 10 zone (v. tabella D). La trasmissione avviene tramite fax e
sulla rete RUPAR ( Rete telematica Unitaria delle Pubbliche Amministrazioni Regionali).
E’ di fondamentale importanza la corretta lettura ed interpretazione del Bollettino di
Allertamento nel quale compaiono i seguenti elementi:
• numero progressivo a partire dall’inizio dell’anno e data di emissione;
• orari di emissione, validità e aggiornamento: il periodo di validità è compreso tra
le 13:00 locali del giorno di emissione e le 24:00 locali del giorno successivo, per
un totale di 36 ore;
• Zone di allertamento (codice e nome);
• Codice e nome della Situazione Meteoidrolocica attesa (“1”, “2”, “3”, o “1P”).Le
situazioni critiche Previste a Lungo Termine vengono evidenziate con l’emissione
del codice “1P” per invitare gli organi territoriali preposti alla gestione
dell’emergenza e a seguire con attenzione l’evoluzione dei fenomeni;
• Sigla delle province che insistono sulle zone di allertamento;
• Codice e nome del tipo di rischio (“a”, “b”, “c”,);
• Scenario di Rischio atteso descritto in forma sintetica. A seconda dei casi lo
scenario del Rischio “a” può descrivere situazioni di criticità riferibili all’intera
zona o ai deflussi dei suoi corsi d’acqua;
• Previsione di pioggia media nelle 24 ore espressa come classe quantitativa di
precipitazione (Assente = 0 mm; Debole = 0-15 mm; Moderata = 15-45 mm;
Forte = 45-90 mm; Molto Forte = > 90 mm);
• Limite delle nevicate espresse in metri sul livello del mare;
• Spazio riservato all’inserimento di eventuali note;
• Nome e Cognome del Responsabile della Sala Situazioni Rischi Naturali addetto
alla redazione del documento e del Tecnico di Sala addetto alla trasmissione via
fax e via RUPAR del documento in ambito regionale;
• Prospetto di trasmissione contenente l’elenco dei destinatari istituzionali del
bollettino, Nome e Cognome dell’Operatore di Protezione Civile addetto alla
trasmissione via fax del documento agli enti riportati nell’elenco e numero di
protocollo;
Il tipo di situazione meteoidrologica attesa per i tre rischi considerati verrà riportato nella
medesima colonna in quanto il verificarsi di “Nevicata Eccezionale” esclude il verificarsi
degli altri due rischi.
Qualora si determini una situazione di Codice 2 o 3 per rischio Idrogeologico Alluvionale
e per rischio Idrogeologico Localizzato comparirà solo il rischi “a”, che rappresenta
quello più problematico.
Nella pagina che segue è rappresentato un esempio di Bollettino di Allertamento per
Rischio Idrogeologico.
- 21 -
DIREZIONE REGIONALE SERVIZI TECNICI DI PREVENZIONE - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio
BOLLETTINO DI ALLERTAMENTO PER RISCHIO IDROGEOLOGICO
Bollettino n° 139/2001
del 15/05/2001
AMBITO TERRITORIALE
Zona di Allertamento e
Sigla della Provincia
Situazione
Meteo Idrologica
Emissione
Martedì 15/05/2001 ore 13:00 Locali
Inizio validità:
Fine validità:
Aggiornamento:
Martedì 15/05/2001 ore 13:00 Locali
Mercoledì 16/05/2001 ore 24:00 Locali
Mercoledì 16/05/2001 ore 13:00 Locali
INFORMAZIONI
AGGIUNTIVE
Previsione per le
Scenario
prossime 24 ore
Pioggia
Quota neve
media
(metri slm)
Tipo di Rischio
VB
1
Ordinaria
Attenzione
-
-
Assente
-
BI
TO
VC
1P
PreAvviso
di Criticità
a Idrogeologico
Alluvionale
-
Debole
1900
TO
1P
PreAvviso
di Criticità
b Idrogeologico
Localizzato
-
Assente
-
CN
TO
1P
PreAvviso
di Criticità
c
Nevicata
Eccezionale
-
Debole
2000
E Stura di Demonte
CN
2
Moderata
Criticità
a Idrogeologico
Alluvionale
Limitate frane
ed inondazioni
Forte
2000
F Alto Tanaro
CN
3
Elevata
Criticità
a Alluvionale
Numerose frane
Estese inondazioni
Molto
forte
1800
G Orba
AL
AT
CN
2
Moderata
Criticità
b Localizzato
Forte
1700
H Scrivia
AL
2
Moderata
Criticità
c
Forte
500
I Pianura Settentrionale
BI
NO
TO
VC
2
Moderata
Criticità
a
Moderata
1600
Pianura Meridionale
L Colline Piemontesi
AL
AT
CN
TO
3
Elevata
Criticità
Moderata
1600
A Toce
Sesia
B Bassa Dora Baltea
Orco
C Bassa Dora Riparia
Sangone
D
Alta Dora Riparia
Po
Varaita
Belbo
Idrogeologico
Localizzati fenomeni
di frana e
di inondazione
Viabilità e servizi
Nevicata
interrotti; possibile
Eccezionale
crollo di coperture
Inondazioni limitate
Idrogeologico
dovute ai deflussi dei
Alluvionale
corsi d'acqua
Idrogeologico
a
Inondazioni estese
Idrogeologico
dovute ai deflussi dei
Alluvionale
corsi d'acqua
Note:
N. B. Per una corretta interpretazione consultare sempre il manuale d'uso
Responsabile Sala Situazione Rischi Naturali
Verifica di Trasmissione al Settore Protezione Civile
Prospetto di trasmissione via fax - Riservato al Settore Protezione Civile
Dal Settore Protezione Civile agli Enti contrassegnati in elenco
A L A T BI C N N O T O VB VC P V
Ag. Naz. di Protezione Civile
Prefetture
Commissariato di Governo
Province
Operatore Settore Protezione Civile
Protocollo n.
Documenti di Monitoraggio
I documenti di monitoraggio si dividono in due gruppi:
1°Gruppo
• Bollettino di Aggiornamento sulla Situazione Meteoidrologica
• Bollettino Straordinario sulla Situazione Meteoidrologica
Questi documenti riportano una sintesi della situazione in atto e vengono trasmessi agli
enti istituzionali tramite fax o rete RUPAR.
2° Gruppo
• Tabelle di dettaglio dei livelli Pluviometrici
• Tabelle di dettaglio dei livelli Idrometrici
• Tabelle di dettaglio di livelli Nivometrici
Questi documenti riportano informazioni di dettaglio sulla situazione in atto e vengono
trasmessi agli enti istituzionali tramite fax o rete RUPAR.
Bollettino di Aggiornamento sulla situazione Meteoidrologica
Tale documento viene emesso alle ore 9:00 e 21:00 in caso di Codice 2 e alle ore 6:00,
12:00, 18:00 e 24:00 in caso di Codice 3. I riferimenti orari sono espressi nel sistema
G.M.T. , che rispetto all’ora locale è indietro di 1 ora nel periodo invernale e di 2 ore nel
periodo estivo (ora legale).
Gli elementi fondamentali che compaiono in questo Bollettino sono:
• Zona di Allertamento alle quale il Bollettino si riferisce;
• Numero progressivo di eventi a partire dall’inizio dell’anno e riferimento al
Bollettino di allertamento cui il bollettino si riferisce (tale riferimento evidenzia il
legame tra la previsione e il monitoraggio in quanto le informazioni riportate nel
Bollettino di Aggiornamento sulla Situazione Meteoidrologica si riferiscono a
quelle previste nel corrispondente Bollettino di Allertamento).
• Numero progressivo in corso di evento (corrispondente al numero di Bollettini di
Aggiornamento inviati nell’ambito del medesimo evento), giorno e ora ai quali si
riferiscono i dati, giorno e ora di emissione e di aggiornamento del documento;
• Modalità con la quale evidenziare i valori che superano la soglia da codice 2
(sfondo giallo) e quella del codice 3 (sfondo rosso);
• Giorno e ora di inizio evento inteso come momento in cui, all’interno di una Zona
di Allertamento, il fenomeno incomincia a manifestarsi;
• Descrizione testuale della situazione osservata per quanto riguarda i livelli
pluviometrici, idrometrici e nivometrici, nella quale riportare fra l’altro la tendenza
delle precipitazioni e le situazioni critiche di cui si è a conoscenza;
• Dati pluviometrici significativi: per la Zona di Allertamento si riporta la pioggia
cumulata media da inizio evento espressa in millimetri, le relative soglie da
codice 2 e codice 3 (per eventi di durata superiore alle 24 ore cioè problematici a
scala di zona) e l’intensità oraria media da inizio evento espressa in
millimetri/ora; per ciascuna stazione viene riportato il Bacino Idrografico, il
Comune e la Provincia di appartenenza, il nome della Stazione, la pioggia
cumulata a partire dall’inizio dell’evento, la pioggia cumulata nelle ultime 24 ore
con relative soglie da codice 2 e codice 3 (al di sotto delle 24 ore tali valori si
riferiscono ad intervalli di tempo variabili tra 1 e 24 ore) e l’intensità oraria
massima nelle ultime 6 ore;
• Dati Idrometrici significativi: per ciascun idrometro viene indicato il bacino
idrografico, il Comune, la Provincia ed il Nome del Corso d’Acqua di
appartenenza con relativa sezione di misura, il massimo dell’evento, il livello
- 23 -
attuale con relative soglie da codice 2 e codice 3 e la tendenza del livello (in
diminuzione, stazionario,in aumento);
• Dati Nivometrici significativi: per ciascuna stazione viene riportato il Settore
Geografico, il Comune e la Provincia di appartenenza, il Nome della Stazione e
la relativa quota espressa in metri sul livello del mare, l’altezza della neve al
suolo attuale, la neve fresca caduta nel giorno di emissione del documento, nel
giorno precedente e nel corso dell’intero evento;
• Nome e Cognome del Responsabile della Sala Situazioni Rischi Naturali addetto
alla redazione del documento;
• Spazio nel quale contrassegnare l’invio ai destinatari istituzionali del bollettino e
dove inserire il numero di protocollo ed il nome e cognome del Tecnico di Sala
addetto alla trasmissione del documento via fax e via RUPAR a tutti gli utenti.
Il numero di pagine di questo documento può variare in funzione della quantità di dati
ritenuta significativa e della tipologia di dati necessaria per la descrizione dei fenomeni
in atto (pioggia livelli, idrometrici, neve).
Un esempio di Bollettino di Aggiornamento sulla Situazione Meteoidrologica viene
riportato nella pagina seguente.
Bollettino Straordinario sulla Situazione Meteoidrologica
Tale documento è identico al precedente, ma viene emesso nel momento in cui si
accerta (tramite la Rete Meteoidrografica e del Sistema Radar) una situazione da
codice 2 o da codice 3 imprevista.
- 24 -
DIREZIONE REGIONALE SERVIZI TECNICI DI PREVENZIONE - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio
ZONA A
BOLLETTINO DI AGGIORNAMENTO
SULLA SITUAZIONE METEOIDROLOGICA
Toce
Progressivo in corso di evento n° 3
Dati di
Sabato 14/10/2000 ore 16:30 GMT
Rif. Boll. di Allertamento per Rischio
Emissione
Sabato 14/10/2000 ore 18:00 locali
Idrogeologico n° 253/2000 di Sa 14/10/00 Aggiornamento Sabato 14/10/2000 ore 24:00 locali
Evento n° 5 dell'anno 2000
n.p.= non
pervenuto
sfondo giallo
I valori che si riferiscono a situazioni di MODERATA CRITICITA' (CODICE 2) sono rappresentati come segue:
I valori che si riferiscono a situazioni di ELEVATA CRITICITA' (CODICE 3) sono rappresentati come segue:
sfondo rosso
I dati, salvo dove diversamente specificato, sono elaborati a partire dall'inizio dell'evento:
Venerdì 13/10/2000 ore 14:00 GMT
Pioggia media areale (mm)
Precipitazioni di moderata intensità continuano ad interessare il VerbanoIntensità oraria
Cusio-Ossola. Si segnalano molte situazioni di criticità nei comuni montani. Le
Cumulata Codice 2 Codice 3 media (mm/ora)
precipitazioni per le prossime 6 ore sono previste in lieve aumento.
126,8
66,7
87,1
Dati pluviometrici significativi (mm)
Bacino
idrografico
Comune e
Provincia
Nome
Stazione
Cumulata
evento
Ultime 24 h
Cumulata Codice 2 Codice 3
20,7
Intensità oraria
massima ultime
6 ore (mm/ora)
Toce
Bognanco
VB Lago Paione
369,8
295,2
147
174
10,6
Toce
Toce
Toce
Bognanco
Varzo
Antrona
VB Pizzanco
VB Varzo
VB Alpe Cheggio
363,6
301,2
281,2
292,8
240,8
260,8
167
144
168
208
173
210
16,4
8,8
11,8
Toce
Macugnaga
VB Macugnaga - Pecetto
196,8
182,4
136
167
16,6
Dati idrometrici significativi (cm)
Bacino
idrografico
Comune e
Provincia
Nome Corso
d'Acqua e Sezione
Massimo
evento
Valore
Livello attuale
Codice 2 Codice 3
Tendenza
del livello
Toce
Alto Ticino
Toce
Mergozzo
Verbania
Domodossola
VB Toce a Candoglia Q.a.
VB Pallanza
VB Bogna a Pontecaddo
865
618
457
855
618
243
500
500
250
700
600
350
in diminuzione
in aumento
in diminuzione
Toce
Toce
Toce
Toce
Crevoladossola
Villadossola
Masera
Montecrestese
VB
VB
VB
VB
402
361
221
202
339
305
138
150
280
300
230
170
350
430
300
250
in diminuzione
in diminuzione
in aumento
in diminuzione
Toce
Toce
Piedimulera
Crevoladossola
VB Anza a Piedimulera
VB Toce a Pontemaglio
202
196
128
159
200
220
300
320
in diminuzione
in diminuzione
Diveia a Crevola
Ovesca a Villadossola
Melezzo a Masera
Isorno a Pontetto
Dati nivometrici significativi (cm)
Settore
geografico
Comune e
Provincia
Nome Stazione e Quota espressa
in metri sul livello del mare
Neve
al suolo
Ieri
Neve fresca
Oggi
Totale evento
Alpi Lepontine
Baceno
VB Alpe Devero
1634
45
15
28
44
Alpi Pennine
Alpi Lepontine
Macugnaga
Montecrestese
VB Macugnaga - Pecetto
VB Larecchio
1360
1837
7
3
2
1
5
3
7
4
N. B. Per una corretta interpretazione consultare sempre il manuale d'uso
Responsabile Sala Situazione Rischi Naturali :
Prospetto di trasmissione via fax
Dal Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio agli Enti contrassegnati in elenco
AL AT BI C N NO TO VB VC PV
Settore Protezione Civile
Prefetture
AG. Naz. di Protezione Civile
Province
Commissariato di Governo
Verifica di Trasmissione
Protocollo n.
Tabelle di dettaglio dei Livelli Pluviometrici
Tale documento viene emesso nei giorni in cui si instaura una situazione da codice 2a-b
o da codice 3°, aggiornato in tempo reale e reso disponibile su rete RUPAR ogni ora.
Al fine di consentire un aggiornamento in tempo reale del documento è stato
predisposto un modello che contiene valori numerici automaticamente compilati, non
valicati. Si ricorda che i riferimenti orari sono espressi nel sistema G.M.T., che rispetto
all’ora locale è in dietro di un’ora nel periodo invernale (ora solare) e di due ore nel
periodo estivo (ora legale).
Le parti fondamentali che compaiono sono le seguenti:
• Zona di allertamento alla quale si riferisce la Tabella;
• Numero progressivo di eventi a partire dall’inizio dell’anno, riferimento al
Bollettino di Allertamento cui la tabella si riferisce (tale riferimento evidenzia il
legame tra previsione e monitoraggio in quanto le informazioni riportate sulla
tabella si riferiscono a quelle previste nel corrispondente bollettino di
allertamento);
• Numero progressivo in corso di evento corrispondente al numero di Messaggi di
Aggiornamento (primo valore) ed al numero di Tabelle (secondo valore), emessi
nel corso dell’evento; giorno e ora ai quali si riferiscono i dati, giorno e ora di
emissione, giorno e ora del successivo aggiornamento;
• Modalità con la quale evidenziare i valori che superano la soglia da codice 2
(sfondo giallo) e quella da codice 3 (sfondo rosso). Le soglia che compaiono nel
documento sono quelle da codice 2; qualora questa vengano superate
compaiono quelle da codice 3;
• Giorno e ora di inizio evento inteso come momento in cui, all’interno di una Zona
di Allertamento , il fenomeno incomincia a manifestarsi;
• Sintesi dei dati pluviometrici della Zona di Allertamento elaborati da inizio evento:
pioggia cumulata media (corredata di soglia) e massima espresse in millimetri,
intensità orarie media e massima espresse in millimetri/ora;
• Dettaglio riferito alle stazioni pluviometriche appartenenti alla Zona di
Allertamento, con i seguenti, con i seguenti elementi
1. Dati anagrafici della stazione (Bacino Idrografico, Comune, Provincia e
Nome Stazione);
2. Pioggia cumulata giornaliera (riferita al giorno di emissione del documento
e ai tre precedenti) ed il totale dell’evento – valori espressi in millimetri:
3. Pioggia nelle ultime 24 ore (pioggia trioraria e massimi di 6, 12, 24 ore con
relative soglie) – valori espressi in millimetri;
4. Intensità oraria massima nelle ultime 6 ore – valori espressi in
millimetri/ora.
Il numero di pagine di questo documento è variabile e dipende dalla Zona di
Allertamento coinvolta nel corso dell’evento.
Nella pagina seguente viene riportato un esempio di Tabella di Dettaglio dei Livelli
Pluviometrici
- 26 -
DIREZIONE REGIONALE DEI SERVIZI TECNICI DI PREVENZIONE - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio
TABELLE DI DETTAGLIO DEI LIVELLI PLUVIOMETRICI: ZONA A
Progressivo in corso di evento n° 3/30
Evento n° 5 dell'anno 2000
Dati di
Sabato 14/10/2000 ore 16:30 GMT
Emissione
Sabato 14/10/2000 ore 18:00 locali
Aggiornamento Sabato 14/10/2000 ore 19:00 locali
Riferimento al Bollettino di Allertamento per Rischio
Idrogeologico n° 253/2000 di Sabato 14/10/00
I valori che si riferiscono a situazioni di MODERATA CRITICITA' (CODICE 2) sono rappresentati come segue:
I valori che si riferiscono a situazioni di ELEVATA CRITICITA' (CODICE 3) sono rappresentati come segue:
Nel documento compaiono le soglie da CODICE 2; qualora queste vengano superate compaiono le soglie da CODICE 3
I dati, salvo dove diversamente specificato, sono elaborati a partire dall'inizio dell'evento:
Venerdì 13/10/2000 ore 14:00 GMT
n.p.= dato non
pervenuto
sfondo giallo
sfondo rosso
SINTESI
Cumulata media della Zona
Valore (mm)
Soglia (mm)
126,8
Intensità oraria media della Zona
(mm/ora)
87,1
Cumulata massima della Zona
Comune
Valore (mm)
20,7
Bognanco - Lago Paione
643.6
Intensità oraria massima della Zona
Comune
Valore (mm)
Macugnaga - Pecetto
16,6
DETTAGLIO
Bacino
Toce
Toce
Toce
Toce
Toce
Toce
Toce
Toce
Alto Ticino
Alto Ticino
Toce
Nome
Stazione
Comune e
Provincia
Bognanco
Bognanco
Varzo
Antrona
Montecrestese
Macugnaga
Formazza
Baceno
Trontano
Cossogno
Valstrona
VB
VB
VB
VB
VB
VB
VB
VB
VB
VB
VB
Lago Paione
Pizzanco
Varzo
Alpe Cheggio
Larecchio
Macugnaga - Pecetto
Formazza Bruggi
Alpe Devero
Mottac
Cicogna
Sambughetto
Piogge cumulate (mm)
ME GIO VE Oggi Tot
i
i
i
i
i
i
i
i
i
i
i
0
28,8
30,2
30,8
54,4
27,4
35,8
39,6
66,6
75
38,4
80,4
39,6
25,8
24,6
53,4
18
38,6
39,6
68,8
68
49,4
404,4
345,8
271
232,8
132,6
153,8
144,2
167,2
96,2
95,2
121,6
158,8
165,4
134,8
171,8
90,8
117,8
90,8
54
52,2
45
61,6
643,6
579,6
461,8
460
331,2
317
309,4
300,4
283,8
283,2
271
Ultime 24 ore: Pioggia ogni 3 ore e Massimi di 6, 12, 24 ore con relative Soglie - (mm)
Ultime 6 ore: Intensità oraria massima (mm/ora)
18-21 21-0 0-3 3-6 6-9 9-12 12-15 15-18 M6h S6 M12h S12 M24h S24 M1h
45,8
60,8
54,8
49
5
27,2
17,2
19,8
0,2
0,2
0,4
61,6
47,2
31,6
15,2
8,2
22,6
9,4
12,2
10,2
0,8
0,2
25
31
30
36,6
19,4
12,2
26,8
8,8
14,8
0,2
0,2
66,8
32,8
50
46,4
11,8
19
13,6
6,6
8,2
2,6
9,6
28,2
37,8
23,4
37,8
34,8
27,6
27,4
7
13,4
29,6
15,4
21,2
33
16,6
28,6
8,4
31
9,2
13,4
3,4
1
11,4
12
26
12
17,6
12,4
23,4
10
13,4
9
8,2
23,6
5,6
4,8
2,8
4,8
4
4,6
3,8
4,8
3,4
3,4
1,4
110,4
115
96,6
100,2
50,6
61,4
48,8
46,4
31
33
36,8
86
96
89
98
90
65
88
79
110
114
118
204,2
175,2
169,8
155,2
80,6
102,2
86,6
69,2
49
44,6
60,2
123
142
125
143
130
94
127
114
159
162
169
295,2
292,8
240,8
260,8
120,4
182,4
141,8
110,6
69,8
47,2
91,4
174
208
173
210
187
167
184
166
229
230
241
10,6
16,4
8,8
11,8
7
16,6
6,4
6,4
5,2
3,8
15,4
Pagina 1 di 2
Tabelle di dettaglio dei Livelli Idrometrici
Tale documento viene emesso nei giorni in cui si instaura una situazione da codice 2a –
b o da codice 3a, aggiornato in tempo reale e reso disponibile sulla rete RUPAR ogni
ora.
Al fine di consentire un aggiornamento in tempo reale del documento è stato
predisposto un modello che contiene valori numerici automaticamente compilati, non
valicati. Si ricorda che i riferimenti orari sono espressi nel sistema G.M.T., che rispetto
all’ora locale è in dietro di un’ora nel periodo invernale (ora solare) e di due ore nel
periodo estivo (ora legale).
Le parti fondamentali che vi compaiono sono le seguenti:
• Numero progressivo di eventi a partire dall’inizio dell’anno, riferimento al
Bollettino di Allertamento cui la tabella si riferisce (tale riferimento evidenzia il
legame tra previsione e monitoraggio in quanto le informazioni riportate sulla
tabella si riferiscono a quelle previste nel corrispondente bollettino di
allertamento);
• Numero progressivo in corso di evento corrispondente al numero di Messaggi di
Aggiornamento (primo valore) ed al numero di Tabelle (secondo valore), emessi
nel corso dell’evento; giorno e ora ai quali si riferiscono i dati, giorno e ora di
emissione, giorno e ora del successivo aggiornamento;
• Modalità con la quale evidenziare i valori che superano la soglia da codice 2
(sfondo giallo) e quella da codice 3 (sfondo rosso).
• Per ciascun idrometro sono riportati i seguenti elementi:
1. Dati anagrafici della stazione (Zona di allertamento, Bacino Idrografico
Provinciale, Corso d’acqua e relativa sezione di misura, Comune e Provincia
di appartenenza);
2. Dati idrometrici espressi in centimetri:
• Minimo livello registrato nel corso dell’evento con data e ora di
raggiungimento;
• Massimo livello registrato nel corso dell’evento con data e ora di
raggiungimento;
• Livello attuale corredato delle soglie da codice 2 e codice 3;
• Livelli delle ultime 24 ore registrati ogni tre ore:
Il numero di pagine di questo documento è variabile e dipende dal numero di zone
coinvolte nel corso dell’evento.
Nella pagina seguente viene riportato un esempio di Tabella di Dettaglio dei Livelli
Idrometrici
- 28 -
DIREZIONE REGIONALE DEI SERVIZI TECNICI DI PREVENZIONE - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio
TABELLE DI DETTAGLIO DEI LIVELLI IDROMETRICI
Progressivo in corso di evento n° 3/30
Dati di
Sabato 14/10/2000 ore 16:30 GMT
Emissione
Sabato 14/10/2000 ore 18:00 locali
Aggiornamento Sabato 14/10/2000 ore 19:00 locali
Evento n° 5 dell'anno 2000
Riferimento al Bollettino di Allertamento per Rischio
Idrogeologico n° 253/2000 di Sabato 14/10/00
I valori che si riferiscono a situazioni di MODERATA CRITICITA' (CODICE 2) sono rappresentati come segue:
I valori che si riferiscono a situazioni di ELEVATA CRITICITA' (CODICE 3) sono rappresentati come segue:
I dati, salvo dove diversamente specificato, sono elaborati a partire dall'inizio dell'evento:
Venerdì 13/10/2000 ore 14:00 GMT
Zona e
Bacino
Corso d'Acqua
e Sezione
Minimo Evento
data
ora cm
GMT
Comune e
Provincia
Massimo Evento
data
ora cm
GMT
n.p.= dato non
pervenuto
sfondo giallo
sfondo rosso
Livello Attuale (cm)
Soglia
Valore cod 2 cod 3
18
Livello delle ultime 24 ore ogni 3 ore (cm)
21
0
3
6
9
12
15
A
A
A
A
A
A
A
Toce
Alto Ticino
Toce
Toce
Toce
n.p.
Toce
Toce a Candoglia Q.a.
Pallanza
Diveia a Crevola
Ovesca a Villadossola
Bogna a Pontecaddo
Strona a Gravellona
Toce a Pontemaglio
Mergozzo
Verbania
Crevoladossola
Villadossola
Domodossola
Gravelloa Toce
Crevoladossola
VB
VB
VB
VB
VB
VB
VB
13/10/00
13/10/00
13/10/00
13/10/00
14/10/00
14/10/00
13/10/00
14:00
14:00
14:00
15:00
16:00
05:00
20:30
446
497
268
179
230
167
136
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
13/10/00
13/10/00
13/10/00
13:30
16:30
08:00
10:00
16:30
19:30
18:30
865
855
618
402
361
457
226
196
618
339
305
243
189
159
500
500
280
300
250
n.p.
220
700
600
350
430
350
n.p.
320
679
516
303
198
393
212
179
767
531
341
276
319
193
169
819
547
360
306
284
184
158
846
559
343
303
282
179
168
838
573
359
333
305
173
168
829
584
386
344
288
178
166
856
597
374
343
278
192
177
865
610
335
327
255
189
191
A
A
A
A
A
A
B
B
Toce
Toce
Toce
Toce
Toce
Toce
Dora Baltea
Alto Sesia
Melezzo a Masera
Melezzo a Masera
Isorno a Pontetto
Melezzo a Masera
Melezzo a Masera
Anza a Piedimulera
Dora a Tavagnasco
Sesia a Borgosesia
Masera
Masera
Montecrestese
Masera
Masera
Piedimulera
Tavagnasco
Borgosesia
VB
VB
VB
VB
VB
VB
TO
VC
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
13/10/00
14/10/00
14:00
14:00
02:00
13:00
13:00
04:30
14:00
06:30
135
135
140
131
131
101
156
171
13/10/00
13/10/00
13/10/00
13/10/00
13/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
15:00
15:00
19:30
18:00
18:00
08:00
15:00
09:00
200
200
202
221
221
202
370
312
152
152
150
138
138
128
369
249
230
230
170
230
230
200
220
300
300
300
250
300
300
300
300
450
163
221
169
163
221
129
216
223
151
145
188
151
145
169
240
247
151
147
145
151
147
156
275
215
146
142
141
146
142
139
270
205
149
136
154
149
136
117
284
181
143
137
152
143
137
183
344
312
136
134
174
136
134
155
343
274
136
143
150
136
143
146
370
295
B
D
D
D
Alto Sesia
Dora Riparia
Dora Riparia
Dora Riparia
Sessera a Pray
Dora a Susa
Dora a Beaulard
Dora a Oulx
Pray
Susa
Beaulard
Oulx
BI
TO
TO
TO
14/10/00
13/10/00
14/10/00
13/10/00
04:00
18:30
04:00
14:00
153
103
49
38
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14:30
07:30
10:00
09:00
305
252
88
67
227
188
80
57
300
250
150
150
380
300
200
200
181
104
83
38
187
116
58
39
165
122
50
41
158
131
51
44
157
195
84
53
184
160
85
67
239
175
84
57
299
174
82
55
Pagina 1 di 2
Tabelle di dettaglio dei Livelli Nivometrici
Tale documento viene emesso nei giorni in cui si instaura una situazione da codice 2c,
aggiornato in tempo reale e reso disponibile su rete RUPAR ogni ora.
Al fine di consentire un aggiornamento in tempo reale del documento è stato
predisposto un modello che contiene valori numerici automaticamente compilati, non
valicati. Si ricorda che i riferimenti orari sono espressi nel sistema G.M.T., che rispetto
all’ora locale è in dietro di un’ora nel periodo invernale (ora solare) e di due ore nel
periodo estivo (ora legale).
Le parti fondamentali che vi compaiono sono le seguenti:
• Numero progressivo di eventi a partire dall’inizio dell’anno, riferimento al
Bollettino di Allertamento cui la tabella si riferisce (tale riferimento evidenzia il
legame tra previsione e monitoraggio in quanto le informazioni riportate sulla
tabella si riferiscono a quelle previste nel corrispondente bollettino di
allertamento);
• Numero progressivo in corso di evento corrispondente al numero di Messaggi di
Aggiornamento (primo valore) ed al numero di Tabelle (secondo valore), emessi
nel corso dell’evento; giorno e ora ai quali si riferiscono i dati, giorno e ora di
emissione, giorno e ora del successivo aggiornamento;
• Per ogni nevometro sono riportati i seguenti elementi:
1. Dati anagrafici della stazione (Zona di Allertamento, Settore Geografico,
Comune, Provincia, Nome Stazione e Quota espressa in metri sul livello
del mare);
2. Livelli nivometrici espressi in cm:
• Neve al suolo (massimo livello registrato nel corso dell’evento con data
e ora di raggiungimento e livello attuale);
• Neve fresca (valore misurato nel giorno di emissione della Tabella, nel
giorno precedente e nel corso dell’intero evento).
Nella pagina seguente viene riportato un esempio di Tabella di Dettaglio dei Livelli
Nivometrici
- 30 -
DIREZIONE REGIONALE DEI SERVIZI TECNICI DI PREVENZIONE - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio
TABELLE DI DETTAGLIO DEI LIVELLI NIVOMETRICI
3/30
Riferimento al Bollettino di Allertamento per Rischio
Idrogeologico n° 253/2000 di Sabato 14/10/00
I dati sono elaborati a partire dall'inizio dell'evento:
Zona
Settore
Geografico
A
A
A
A
A
A
Alpi
Alpi
Alpi
Alpi
Alpi
Alpi
A
B
B
B
B
C
C
C
C
C
D
D
D
D
D
Lepontine
Pennine
Lepontine
Pennine
Lepontine
Lepontine
Dati di
Sabato 14/10/2000 ore 16:30 GMT
Emissione
Sabato 14/10/2000 ore 18:00 locali
Aggiornamento Sabato 14/10/2000 ore 19:00 locali
Venerdì 13/10/2000 ore 14:00 GMT
Riferimenti geografici delle stazioni nivometriche
Comune e
Nome
Provincia
Stazione
Quota
metri slm
Neve al suolo in cm
Data - Ora GMT
Massimo
n.p. = dato non
pervenuto
Valore
Attuale
Ieri
Neve fresca in cm
Oggi
Totale
Evento
Baceno
Macugnaga
Montecrestese
Antrona
Formazza
Formazza
VB
VB
VB
VB
VB
VB
Alpe Devero
Macugnaga - Pecetto
Larecchio
Alpe Cheggio
Formazza
Formazza Bruggi
1634
1360
1837
1460
2450
1230
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
10:30
08:00
07:00
06:00
00:30
12:00
28
5
4
5
50
5
28
5
4
5
42
5
12
2
2
1
0
1
15
2
1
4
3
4
28
5
3
5
4
1
Alpi Pennine
Alpi Pennine
Alpi Pennine
Alpi Pennine
Alpi Pennine
Alpi Graie
Alpi Graie
Alpi Graie
Alpi Graie
Macugnaga
Trivero
Andrate
Piedicavallo
Alagna Valsesia
Groscavallo
Balme
Locana
Clleretto Castelnuovo
VB
BI
TO
BI
VC
TO
TO
TO
TO
Passo Del Moro
Camparient
Andrate
Piedicavallo
Alagna
Forno Alpi Graie
Rifugio Gastaldi
Lago Di Valsoera
Colleretto
2820
n.p.
1500
1040
2410
1215
2659
2365
1300
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
16:30
06:30
01:30
00:00
00:00
03:00
03:00
12:30
08:30
90
1
3
1
7
1
53
7
6
90
0
3
1
1
2
50
6
6
17
1
1
0
0
0
9
0
2
6
1
1
0
0
1
5
5
4
24
2
2
0
0
2
15
5
6
Alpi
Alpi
Alpi
Alpi
Alpi
Alpi
Ceresole Reale
Venaus
Cesana
Pragelato
Salbertrand
Prali
TO
TO
TO
TO
TO
TO
Lago Agnel
Barcenisio
Colle Bercia
Clot Della Soma
Le Selle
Praly
2304
1525
2200
2150
1950
1385
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
14/10/00
09:00
07:00
02:30
09:00
15:00
07:00
13
16
19
8
7
6
6
16
9
2
5
6
1
0
1
0
2
2
2
16
7
1
3
3
0
16
8
3
6
6
Graie
Cozie
Cozie
Cozie
Cozie
Cozie
Pagina 1 di 2
Attività di Acquisizione, Elaborazione e Diffusione dei Dati Meteorologici
Nella Sala Rischi Naturali con l’instaurarsi di condizioni critiche, vengono svolte le
seguenti attività:
• Analisi delle Situazione Meteorologica in atto e prevista a breve e medio termine;
• Analisi dalle Situazione Idrologica osservata e prevista a breve e medio termine;
• Intensificazione del monitoraggio dei livelli pluviometrici, idrometrici e nivometrici
attraverso l’osservazione della Rete Meteoidroigrafica in Tempo Reale e del
Sistema Radar;
• Verifica del buon funzionamento delle apparecchiature di misura e di
acquisizione dei dati meteorologici ed ideologici;
• Validazione di primo livello dei dati acquisiti i tempo reale basata sulle seguenti
attività:
1. confronto dei valori registrati coni range strumentali;
2. individuazione dei dati con andamenti anomali;
3. controllo della congruenza dei dati provenienti da ambiti territoriali vicini;
4. correlazione di parametri meteopluviometrici diversi;
5. verifica dell’attendibilità dei dati anomali, attraverso testimonianze locali.
• Produzione di documenti informativi e loro trasmissione agli enti preposti alla
gestione dell’emergenza.
I documenti redatti sia durante la fase previsionale che di monitoraggio vengono inoltrati
agli organi territoriali competenti per la gestione dell’emergenza attraverso la procedura
di trasmissione sintetizzata nei modelli illustrati nelle pagine precedenti e nei quali
vengono messi in evidenza i seguenti elementi:
• Orari di operatività della Sala Situazione Rischi Naturali;
• Documenti emessi;
• Orari di trasmissione dei documenti;
• Modalità di trasmissione dei documenti;
• Elenco dei destinatari.
- 32 -
MODALITA’ OPERATIVE
Come espresso nella tabella “C” il sistema di allertamento è strutturato in 4 codici ai
quali è associata la codifica delle tipologie di rischio atteso.
Il Bollettino di Allertamento viene trasmesso ai Comuni, via fax dalla prefettura o
dal C.O.M., solo a partire dal codice 1P. A questo punto si attiva la procedura
operativa del Piano di Emergenza del Comune che viene suddivisa in fasi denominate
Livelli di Allerta (Attenzione, Preallarme, Allarme, Emergenza) che sono funzionali ad
una crescente criticità. I livelli di Attenzione e Preallarme vengono attivati
automaticamente tramite Bollettino della Sala Situazione Rischi Regionale (tramite la
prefettura o il C.O.M.), mentre gli altri 3 livelli, quello precedente (Normale Attenzione) e
i due susseguenti (Allarme ed Emergenza) vengono attivati dal C.O.C. ed in particolare
dal Sindaco, essendo legati alla:
• Interpretazione e Mediazione di dati trasmessi dalla Regione (tramite Prefettura e
C.O.M.) e di quelli rilevati tramite i monitoraggio locale dell’evento;
• Evoluzione dei fenomeni;
- 33 -
LIVELLO DI ALLERTA “1”: NORMALE ATTENZIONE
•
Nessuna attivazione del Piano di Emergenza Comunale ad opera del
C.O.C.
LIVELLO DI ALLERTA “1P”: ATTENZIONE
(Criticità prevista a lungo termine)
•
•
•
•
Il Responsabile del C.O.C. al ricevimento del codice di attenzione 1P
informa il Sindaco che dispone l’insediamento della Sala Operativa
Comunale e del suo presidio eventualmente con turni sulle 24 ore.
Il Responsabile di turno verifica i messaggi e i bollettini di
aggiornamento inviati dalla prefettura o dal C.O.M. in base alle
informazioni fornite dalla Sala Situazione Rischi Regionale, e li
comunica al Sindaco che informa della situazione anche i responsabili
delle funzioni di supporto i quali a partire da quel momento
garantiscono la reperibilità.
Il Sindaco coordinandosi con la prefettura ed il C.O.M. per mezzo dei
media locali e regionali informa la popolazione sulla situazione
meteorologica.
Il C.O.C. in dettaglio compie le azioni indicate nella seguente tabella
RICEZIONE BOLLETTINO
COMUNICAZIONE AI SETTORI INERNI E AI RESPONSABILI
DI FUNZIONE
INFORMAZIONE AGLI ENTI ISTITUZIONALI
SOVRAORDINATI
VALUTAZIONE DEI BOLLETTINI PREVISIONALI
VERIFICA SCENARIO DI RISCHIO IN REALZ. ALL’EVENTO
POTENZIALE
DIVULGAZIONE BOLLETTINI PREVISIONALI TRAMITE
MEDIA LOCALI
ATTIVAZIONE PIANO DI TURNAZIONE
PREAVVISO DI MOBILITAZ. DELLA STRUTTURA COMUN.
DI VOLONT.
PREAVVISO DI MOBILITAZIONE AI DETENTORI DI
RISORSE
SORVEGLIANZA E VIGILANZA
- 34 -
AMMINISTRATIVA
LOGISTICA
STRUTTURE OPERATIVE
CENSIMENTO DANNI
SERVIZI ESSENZIALI
TELECOMUNICAZIONI
TRASPORTI
VOLONTARIATO
INFORMAZIONI
TECNICA
IL C.O.C. DEVE COMPIERE LE
SEGUENTI AZIONI
SANITARIA
“1P” ATTENZIONE
MATERIALI E MEZZI
FUNZIONI DI SUPPORTO CORRISPONDENTI
LIVELLO DI ALLERTA “2/3”: PREALLARME
(Moderata Criticità)
•
•
•
Il Sindaco attiva la Sala Operativa Comunale convocando tutti i membri del
C.O.C.
Il Sindaco, a partire da questa fase, è presente al C.O.C., dirige
personalmente le operazioni, invia un suo rappresentante al C.O.M. ed
informa la popolazione del cambiamento della situazione.
Il C.O.C. in dettaglio compie le azioni indicate nella seguente tabella
ATTIVAZIONE SALA OPERATIVA E VEGILA IDRAULICA
ATTIVAZIONI FUNZIONI DI SUPPORTO
ATTIVAZIONE PERSONALE IN REPERIBILITA’ C.O.C.
ATTIVAZIONE STRUTTURE VIGILANZA DEL PIANO
COMUNALE
COMINICAZIONE PRE-ALLARME AI GESTORI SERVIZI
RICOGNIZIONI AREE RISCHIO
ISTITUZIONE DEI PRESIDI DI VIGILANZA E
MONITORAGGIO
IMPIEGO DEL VOLONTARIATO NELLE ATTIVITA’ DI CONC.
AL MONIT.
RAFFORZAMENTO SERVIZIO DI VIGILANZA E
INFORMAZIONE
CONTROLLO TRAFFICO E CIRCOLAZIONE
ANALISI SULL’EVOLUZIONE DELL’EVENTO
VERIFICA DISPONIBILITA’ RISORSE
VERIFICA SITI DI STOCCAGGIO
VERIFICA MODALITA’ DI MOVIMENTAZIONE DELLE
RISORSE
VERIFICA DELLA VIABILITA’
VERIFICA FUNZIONALITA’ AREE DI ATTESA
VERIFICA FUNZIONALITA’ E DISPONIBILITA’ STRUTTURE
SOCIO-ASSISTENZIALI.
GESTIONE DI SEGRETERIA DELLE FUNZIONI
RACCOLTA INFORMAZIONI ED EMISSIONE COMUNICATI
STAMPA
- 35 -
AMMINISTRATIVA
LOGISTICA
STRUTTURE OPERATIVE
CENSIMENTO DANNI
SERVIZI ESSENZIALI
TELECOMUNICAZIONI
TRASPORTI
VOLONTARIATO
INFORMAZIONI
TECNICA
IL C.O.C. DEVE COMPIERE LE
SEGUENTI AZIONI
SANITARIA
“2/3” PREALLARME
MATERIALI E MEZZI
FUNZIONI DI SUPPORTO CORRISPONDENTI
LIVELLO DI ALLERTA “2/3”: ALLARME
(Elevata Criticità)
La fase di Allarme indica la prossimità dell’evento calamitoso.
•
•
•
Il Sindaco, al verificarsi della previsione meteo,dispone l’attivazione di tutte
la risorse umane preposte, informa la popolazione attraverso i media locali,
fornisce le misure minime di autoprotezione e di riduzione di esposizione
dei beni.
Il Sindaco attiva una ronda che nell’ambito delle zone a rischio, così come
indicato negli scenari, verifichi la diffusione delle informazioni e assista la
popolazione
Il C.O.C. in dettaglio compie le azioni indicate nella seguente tabella
RICOGNIZIONE ZONE POTENZIALMENTE INONDABILI
RICOGN. ZONE CRITICHE (ALVEI, CANTIERI, SCAVI,
OSTACOLI AL DEFLUSSO)
INTENSIFICAZIONE MONITORAGGIO CON ATTIVITA’ ORE
24/24
INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE RISORSE
ATTIVAZIONE 118
ALLERTAMENTO DELLA POPOLAZIONE
ALLERTAMENTO GESTORI STRUTTURE STRATEGICHE
AREE A RISCHIO
CONTATTI ENTI ESTERNI
ATTIVAZIONE TURNI
PRESIDIO TELEFONICO
ATTIVAZIONE RADIOCOMUNICAZIONI
OSSERVAZIONI STRUMENTALI
ELABORAZIONI DATI
AGGIORNAMENTO SITUAZIONI
COMPILAZIONE REGISTRO DELLE SEGNALAZIONI
ATTIVAZIONE PERSONALE TECNICO (ACQUA, GAS,
ENERGIA, TEL.)
ATTIVAZIONE PROCEDURA RACCOLTA SEGNALAZIONE
DANNI
PERSIDIO AREE DI ATTESA PER LA POPOLAZIONE
(MEETING POINT)
OTTIMIZZAZIONE DEI FLUSSI LUNGO LE VIE DI FUGA
INDIVIDUAZIONE PERCORSI ALTERNATIVI
REGOLAMENTAZIONE AFFLUSSI E DEFLUSSI
DISPONIBILITA’ RISORSE DI PROPRIETA’
VERIFICA FUNZIONALITA’ AREE DI ACCOGLIENZA E
AMMASSAMENTO
VERIFICA FUNZIONALITA’ STRUTTURE RICETTIVE
- 36 -
AMMINISTRATIVA
STRUTTURE
OPERATIVE
LOGISTICA
CENSIMENTO DANNI
SERVIZI ESSENZIALI
TELECOMUNICAZIONI
TRASPORTI
VOLONTARIATO
INFORMAZIONI
TECNICA
IL C.O.C. DEVE COMPIERE LE
SEGUENTI AZIONI
SANITARIA
“2/3” ALLARME
MATERIALI E MEZZI
FUNZIONI DI SUPPORTO CORRISPONDENTI
APPRONTAMENTO RISORSE
VALUTAZIONE ASPETTI COMPORTAMENTALI DELLA
POPOLAZIONE
RACCOLTA INFORMAZIONI ED EMISSIONE COMUNICATI
STAMPA
GESTIONE SEGRETERIA DELLE FUNZIONI
GESTIONE IMPEGNI DI SPESA (BADGET FUNZIONI)
- 37 -
LIVELLO DI ALLERTA “3”: EMERGENZA
(Evento in corso)
•
•
•
Il Sindaco informa la popolazione colpita, monitorando gli effetti
dell’evento su popolazione, strade, ferrovie, infrastrutture a rete, edifici,
corsi d’acqua, opere idrauliche ed invasi, definendone il quadro e
mantenendolo aggiornato.
Il Sindaco attua le misure di salvaguardia e assistenza alla popolazione,
garantisce lo sgombro delle vie di comunicazione stradale, individuando
eventuali percorsi alternativi per i mezzi di soccorso e sfollamento, dispone
il rinforzo delle difese degli edifici e attiva le unità socio-assistenziali e di
assistenza sanitaria ed il ripristino dei servizi essenziali (acqua, enel, gas e
telefoni).
Il C.O.C. in dettaglio compie le azioni indicate nella seguente tabella
SOCCORSO TECNICO URGENTE
CONTROLLO ED INTERDIZIONE TRAFFICO STRADALE
MESSA IN SICUREZZA
EMISSIONE ORDINANZE DI SGOMBRI, REQUISIZIONI,
DEMOLIZIONI
EMISSIONE ORD. DI SOSPENSIONE ATTIVITA’ E MESSA
IN SICUREZZA
EMISSIONE ORDINANZE A CARATTERE IGIENICOANITARIO
EVACUAZIONE AREE ABITATE
MESSA IN SICUREZZA CATEGORIE DEBOLI (ANZIANI E
DISABILI)
INTERVENTI PER RIPRISTINO SERVIZI
PREDISPOSIZIONE E PRSIDIO DEI CANCELLI
QUANTIFICAZIONE DANNI A PERSONE, EDIFICI,
INFRASTRUTTURE
CONCORSO DELLA P.M. IN OPERAZIONI
ANTISCIACCALLAGGIO
ATTIVITA’ ESPLETATE IN FASE DI ALLARME
COORDINAMENTO INTERVENTI TECNICI IN PRESENZA DI
CRITICITA’
OPERE PROVVISIONALI
ELIMINAZIONI OSTACOLI IN ALVEO ED IMBOCCHI
TOMBINATURE
PREDISPOSIZIONI IMPIANTI PER AREE DI EMERGENZA
MOBILITAZIONE RISORSE
ATTIVAZ. MEZZI MECCANICI PER SGOMBERI, RIOMZ. E
SVUOTAMENTI
RIFACIMENTI TRATTI SEDE STRADALE DANNEGGIATI
ATTIVAZIONE DISPONIBILITA’ GRUPPI ELETTROGENI
ALLESTIMENTO CAMPI DI ACCOGLIENZA
SUPPORTO TECNICO ALLESTIMENTO AREE DI
ACCOGLIENZA
- 38 -
AMMINISTRATIVA
STRUTTURE
OPERATIVE
LOGISTICA
CENSIMENTO DANNI
SERVIZI ESSENZIALI
TELECOMUNICAZIONI
TRASPORTI
VOLONTARIATO
INFORMAZIONI
TECNICA
IL C.O.C. DEVE COMPIERE LE
SEGUENTI AZIONI
SANITARIA
“3” EMERGENZA
MATERIALI E MEZZI
FUNZIONI DI SUPPORTO CORRISPONDENTI
SUPPORTO LOGISTICO E SOCIO-ASSIST. AREE DI
ACCOGLIENZA
GESTIONE ASPETTI SOCIO-ASSISTENZIALI E IGIENICOSANITARI
FORNITURA MATERIALE DI PRIMA NECESSITA’
GESTIONE SERVIZIO IN AREE PROVVISORIE
PIANIFICAZIONE TRASPORTI ECCEZIONALI E
TRASPORTO RISORSE
VERIFICA DELLE AUTORIZZAZIONI PER LE MOVIMENTAZ.
SPECIALI
RACCOLTA INFORMAZIONI ED EMISSIONE COMUNICATI
STAMPA
INFORMAZIONI SULL’EVENTO E SULLE AZIONI
INTRAPRESE
- 39 -
RISCHIO METEOIDROLOGICO NEL
TERRITORIO DI BOSCO M.
•
•
•
Inquadramento amministrativo-territoriale
pag. 41
Struttura organizzativa di Comunale
pag. 42
•
Logistica e risorse attivabili
pag. 43
•
Caratteristiche del territorio comunale
pag. 44
•
Scenari di evento idrogeologico
pag. 46
- 40 -
INQUADRAMENTO AMMINISTRATIVO-TERRITORIALE
Posizione geografica
Bosco Marengo si trova sulla ex SS che
collega Basaluzzo con Alessandria.
Confina con i comuni : Basaluzzo,
Fresonara, Frugarolo, Predona, Casal
Cervelli, Novi L., Bozzolo, Tortona,
Alessandria.
Provincia di appartenenza
Alesssandria
Distanza dal capoluogo
Km 15
Punto Geografico (coord. UTM)
Est 475567.00
Posizione altimetrica
Quota min. 109m slm, quota max 153m
slm, quota capoluogo m 121 slm.
Economia
Essenzialmente agricola, ma sono
presenti importanti insediamenti
industriali.
Superficie territoriale
Kmq 44,77
Abitanti
N°2.542 (Istat 2001)
Frazioni
Nessuna
Vie di comunicazione
S.P. 180 Spinetta Marengo – Basaluzzo,
S.P. 150 della Fraschetta, S.P. 148
Quattrocascine–Rivalta, S.P. 149 di
Levata, S.P. 181 Boscomarengo-Novi,
ex SS 35bis dei Giovi, linea ferroviaria.
Corsi d’acqua
Torrente Orba, Rio Cervino, Roggia di
Bosco, Roggia di S. Michele, Rio
Marinone, Rio Fossaletto, Rio Lovassina
Precipitazione media annua
mm 759,0
Orografia
Territorio eminentemente pianeggiante.
C.O.M
Predosa
Unione di comuni
- 41 -
Nord 4963022.00
STRUTTURA ORGANIZZATIVA COMUNALE DI BOSCO MARENGO
C.O.C di BOSCO MARENGO
(organigramma)
LAMBORIZIO ANGELA
(Sindaco coordinatore)
MELATO LUIGI
(Vice coordinatore)
Strutture Operative Locali,
Viabilità
MEONI CESARE MORENO
Responsabile materiali e
mezzi
FONFONE GIOVANNI
Responsabile sala operativa
(Tecnico radio)
ZUCCOTTI PIO
(Funzione Tecnica e
Pianificazione)
BISIO MASSIMO
Collaboratore sala operativa
(assistenza alla Popolazione)
MASINI ISABELLA
(Funzione Sanità, Assistenza
Sociale e Veterinaria)
MANTELLI LORENZA
(Volontariato)
RAGAZZI GIUSEPPINA
(Servizi Essenziali e Attività
Scolastica)
GORBETTA PIO
(Censimento Danni a
Persone e Cose)
- 42 -
LOGISTICA E RISORSE ATTIVABILI DAL COMUNE DI BOSCO MARENGO
MagazzinoComunale
Vi sono ubicati i materiali e mezzi del comune
Scheda M1
Aree destinabili ai fini P.C.
Impianti sportivi (schede N1; N2)
Strutture destinabili ai fini P.C.
Palestra (scheda G1); scuole elementari e
asilo (scheda G2); scuola media (scheda G3)
Casa di riposo nel capoluogo (scheda G4)
Materiali tecnici e di emergenza
1 gruppo elettrogeno (K1), 1 motosega (K2), 1
vomere spartineve (K3), 1 turbina spartineve
(K4), 1 martello battente (K5), 1 spargisale (K6)
1 pompa idrovora a scoppio (K7), 1cisterna per
acqua (K8).
Impianti produttivi
Abbigliamento (schede U2; U3; U7; U17),
campeggio e nautica (U5), macellazione e
vendita carni (U9; U22), trasporto materiali
(U12), macchine per trivellazioni e pompaggi
(U11).
Macchine e mezzi di trasporto
Comunali:
N°2
autocarri,
N°1
trattore
lamborghini dt con vomero spartineve, N°1
macchina operatrice terna, N°1 motocarro Ape
e 2 autovetture (scheda J1).
Infrastrutture di trasporto
Fermata autobus di linea ARFEA (scheda T1);
- 43 -
CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO DI BOSCO MARENGO
Inquadramento idrografico
Il comune di Bosco Marengo appartiene al Piano Stralcio Fasce Fluviali (P.S.F.F..) del reticolo
idrografico del fiume Bormida (che però scorre fuori dal territorio comunale) e i corsi d’acqua
che l’attraversano sono specificati nella seguente tabella.
Nome
Tipologia Direzione
Odine
Rio di IV Sud-Nord
ordine
Orba
(tributario
destro del
fiume
Bormida)
Rio
Rio di V Est - Ovest
Cervino
ordine
Larghezza
alveo
7 -8 m
4-5m
Roggia di Rio di V Sud -Nord
Bosco
ordine
2–3m
Roggia di Rio di IV Sud - Nord
San
ordine
Michele
4–5m
Rio
Marinone
Rio di V Sudestordine
Nordovest
2- 3 m
Rio
Fossaletto
Rio di V Sudestordine
Nordovest
2- 3 m
- 44 -
Tipologia alveo
Attraversamenti
Inciso in depositi Interessa
il
alluvionali
territorio
comunale
nel
settore
occidentale.
Inciso in depositi Piccoli ponti che
alluvionali
in
condizioni
normali
non
creano
particolare
ostacolo
al
deflusso
delle
acque
Inciso in depositi Piccoli ponti che
alluvionali
in
condizioni
normali
non
creano
particolare
ostacolo
al
deflusso
delle
acque
Inciso in depositi Piccoli ponti che
alluvionali
in
condizioni
normali
non
creano
particolare
ostacolo
al
deflusso
delle
acque
Inciso in depositi Parzialmente
alluvionali
combinato
in
corrispondenza
del concentrico;
possibili
problemi
di
rigurgito
Inciso in depositi Piccoli ponti che
alluvionali
in
condizioni
normali
non
creano
particolare
Rio
Lovassina
Rio di V Sud - Nord
ordine
2- 3 m
ostacolo
al
deflusso
delle
acque
Inciso in depositi Piccoli ponti che
alluvionali
in
condizioni
normali
non
creano
particolare
ostacolo
al
deflusso
delle
acque
Inquadramento geologico e geomorfologico
Tutto il territorio comunale è caratterizzato, dal punto di vista litologico, da alternanze di sabbie
e ghiaie con intercalazioni di limi ed argille. Tali affioramenti presentano un andamento
praticamente pianeggiante in tutto il territorio
Le coperture continentali proseguono quindi con le alluvioni post glaciali olopleistoceniche, per
finire con le alluvioni attuali dell’alveo attivo del torrente Orba e dei suoi tributari.
Il fluviale antico è caratterizzato da alluvioni prevalentemente sabbioso-siltoso-argillose,
fortemente alterate con prodotti di alterazione rossastri e caratteri di veri e propri paleosuoli.
I depositi del fluviale recente – postglaciale sono generalmente caratterizzati da terreni
prevalentemente sabbiosi – limosi, localmente sabbiosi – argillosi con aumento della frazione
ghiaioso sabbiosa verso il basso. Localmente e nella porzione superficiale si osservano argille
sabbiose brune, frammiste a ghiaie e ciottoli.
Caratteristiche geomorfologiche locali
La morfologia della pianura in esame è stata condizionata sia dalla struttura del substrato prequaternario che dal comportamento idrologico dei vari corsi d’acqua, in particolare del torrente
Orba.
In relazione alla struttura del substrato appare evidente la convergenza delle pendenze del piano
di campagna verso la zona di Alessandrina a quote ancora più basse, dove si colloca un basso
strutturale.
All’attività dei corsi d’acqua appaiono invece legate le numerose discontinuità con i relativi
terrazzamenti che interessano i vari ripiani morfologici, i quali sono stati prodotti soprattutto
dalle migrazioni laterali degli alvei lungo le generatrici dei conoidi.
Le formazioni geologiche che costituiscono i terrazzi sono ricoperte da strati di alterazione più o
meno potenti in relazione alla loro antichità e di colore diverso, dovuto all’alterazione
differenziale dei depositi alluvionali.
La morfologia è generalmente pianeggiante, a volte sono presenti terreni lievemente degradanti
in corrispondenza di terrazzi ormai mascherati.
Le formazioni alluvionali quaternarie si presentano quindi in regolare successione stratigrafica e
senza alcuna lacuna.
Quadro del dissesto a scala comunale
Nel territorio comunale non sono stati segnalati dissesti in atto a causa della prevalente
morfologia pianeggiante dello stesso.
- 45 -
SCENARIO DI EVENTO IDROGEOLOGICO
Rischi idrogeologici
I principali rischi connessi al territorio possono ascriversi a processi di allagamento e di
attività erosiva da parte dei corsi d’acqua a seguito di eventi meteorici di particolare
intensità. I principali responsabili di tali dissesti sono rappresentati dal torrente Orba e
dal rio Cervino. Le manifestazioni dissestive possono generare una vasta esondazione
nel settore sud ovest del territorio comunale. Si tratta di una zona caratterizzata da
un’elevata densità idrografica, con numerose confluenze che possono amplificare gli
effetti alluvionali; il settore è interessato dalla presenza di diverse cascine sparse.
Il Rio Lovassina, pur avendo subito recentemente interventi di sistemazione, può in
caso di precipitazioni eccezionali sondare in corrispondenza della ex SS AlessandriaNovi.
Il Rio Marinone può dar luogo a fenomeni di esondazione per la presenza di un
intubamento in corrispondenza del concentrico.
Data la morfologia dei luoghi, si esclude il rischio di dissesti franosi.
•
•
Scenario di evento idrogeologico localizzato – Codice 2b
Scenario di evento idrogeologico alluvionale – Codice 2c
CORSO
D’ACQUA
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba
T. Orba e
tributari
Rio
Marinone
-----R. Marinone
ZONA INTERESSATA
Cascina Orsina
Cascina San Michele
Cascina del Crocefisso
Zona Crocefisso
Cascina Vecchia
Cascina Roncarzino
Cascina San Domenico
Cascina Roncarezzo
Cascina Marchesina
Cascina Maccario
Località Valgelata
CODICE
SCHEDA
TAVOLA
2 -3
2-3
2-3
3
3
2-3
2-3
2-3
2-3
2-3
3
Z1
Z2
Z3
Z4
Z5
Z6
Z7
Z8
Z9
Z10
Z11
TAV A
TAV A
TAV A
TAV D
TAV B/E
TAV C/F
TAV C
TAV C
TAV C
TAV C
TAV D
Cascina Ciacrotto
3
Z12
TAV H
Bastioni
Mezzogiorno
e
Mezzanotte
Via XX sett. Via Piave Via Tranvai
3
Z13
TAV D
3
Z14
TAV D
- 46 -
TABELLA DELLE CRITICITA’ DI BOSCO MARENGO
scheda Località
Z1
Z2
Z3
Z4
Z5
Z6
Scenario Criticità
interessato
2-3
Tratto arginale o
Cascina
di sponda
Orsina
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
30 e 500 anni
Tratto arginale o
Cascina San 2- 3
di sponda
Michele
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
30 e 500 anni
3
Tratto arginale o
Casa del
di sponda
Crocefisso
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
500 anni
3
Tratto arginale o
Zona
di sponda
Crocefisso
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
500 anni
3
Tratto arginale o
Cascina
di sponda
Vecchia
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
500 anni
2-3
Tratto arginale o
Cascina
di sponda
Roncarzino
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
- 47 -
Monitoraggio
Azioni
consigliate
Controllo della
Evacuazione
popolazione
crescita dei livelli
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Z7
Cascina San 2 - 3
Domenico
Z8
2-3
Cascina
Roncarezzo
Z9
Cascina
Marchesina
2 -3
Z10
Cascina
Maccario
2-3
Z11
Località
Valgelata
3
Z12
Cascina
Ciacrotto
3
Z13
3
Bastioni
Mezzogiorno
e
Mezzanotte
Tempo di ritorno:
30 e 500 anni
Tratto arginale o
di sponda
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
30 e 500 anni
Tratto arginale o
di sponda
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
30 e 500 anni
Tratto arginale o
di sponda
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
30 e 500 anni
Tratto arginale o
di sponda
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
30 e 500 anni
Tratto arginale o
di sponda
potenzialmente
sormontabile in
caso di piene
gravose
Tempo di ritorno:
500 anni
Attività fluviotorrentizia
Tempo di ritorno:
500 anni
Potenziali crolli
Tempo di ritorno:
500 anni
- 48 -
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
Evacuazione
crescita dei livelli
popolazione
idrici rispetto a punti coinvolta
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo della
crescita dei livelli
idrici rispetto a punti
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento
Controllo di
eventuali lesioni
Evacuazione
popolazione
coinvolta
Transennamento
strada,
istituzione
viabilità
Z14
Via XX sett.
Via Piave
Via Tranvai
3
Tratto interessato
da allagamenti a
causa del
fenomeno di
rigurgito a carico
della tombinatura
del rio Marinone
- 49 -
Controllo della
crescita dei livelli
idrici rispetto a punti
di riferimento fissi;
verifica livelli di
sovralluvionamento.
alternativa
Evacuazione
popolazione
coinvolta
Transennamento
strada,
istituzione
viabilità
alternativa
PIANO DI EMERGENZA
PER RISCHIO SISMICO
•
Evento sismico e scale di intensità
pag. 51
•
Il Rischio Sismico
pag. 53
•
Monitoraggio dei sismi operato dalla Regione
pag. 55
•
Rischio sismico nel territorio di Bosco Marengo
pag. 59
•
Cosa fare in caso di evento sismico
pag. 62
- 50 -
EVENTO SISMICO E SCALE DI INTENSITA’
Cos’è un evento sismico
Un evento sismico o terremoto è un movimento oscillatorio del terreno causato da onde
sismiche che si propagano come cerchi concentrici a raggio crescente. Il centro di
questi cerchi viene detto epicentro e l’intensità di queste onde viene misurata secondo 2
scale: Mercalli e Richter.
Generalmente una scossa sismica viene seguita da altre scosse di intensità
decrescente che vengono chiamate scosse di assestamento. Scosse minori possono
verificarsi anche prima della scossa principale (scosse premonitrici).
La previsione dei terremoti
Purtroppo la scienza non è ancora in grado di prevedere il tempo ed il luogo in cui
avverrà il prossimo terremoto. Le uniche previsioni possibili sono quelle a carattere
statistico, basate sulla conoscenza della sismicità che storicamente ha interessato un
dato territorio e quindi sulla ricorrenza dei terremoti in esso.
Si può prevedere che in un certo arco di tempo in una certa zona potrà verificarsi un
terremoto, ma non si può assolutamente dire quando. Se in una zona negli ultimi 100
anni sono verificati 4 terremoti significa che in quella zona, in base alla statistiche, ogni
25 anni si verifica un terremoto, ma non si può assolutamente dire a che distanza di
tempo, dall’ultima scossa, si può verificare.
La scienza ha fatto notevoli progressi nello studio dei cosiddetti Precursori Sismici,
ossia di quei parametri chimici e fisici del suolo e del sottosuolo che subiscono
variazioni osservabili prima del verificarsi di un terremoto. Ma siamo ancora alla fase
sperimentale e pertanto questo tipo di informazioni non consentono una correlazione
sufficientemente attendibile con il verificarsi di un sisma.
Capacità portante e deformabilità del terreno durante un moto sismico
Le conoscenze oggi disponibili non consentono di formulare criteri generali e affidabili
circa la previsione delle variazioni della capacità portante e dalla deformabilità del
terreno durante il moto sismico. E’ possibile, tuttavia, fare delle considerazioni di
carattere generale.
Le rocce lapidee non subiscono in genere variazioni apprezzabili. Fanno eccezione le
formazioni molto fessurate e alterate nelle quali i fenomeni vibratori possono favorire
l’innesco di superfici di rottura.
I terreni coesivi manifestano alterazioni costitutive che frequentemente determinano una
diminuzione della resistenza. I cedimenti causati dall’incremento di deformabilità sono
comunque molto modesti.
I terreni non coesivi sono senza dubbio i più suscettibili a subire alterazioni di rilievo.
Soprattutto se poco addensati, possono venire compattati dalle azioni cicliche del
terremoto dando luogo a cedimenti spesso importanti.
E’ importante rilevare che la realizzazione di strutture a cavallo di diverse formazioni, in
ogni caso sconsigliato, risulta in zona sismica quanto mai pericolosa, proprio in virtù
delle alterazioni diversificate che lo scuotimento tellurico può comportare in terreni
diversi.
La scala Mercalli
Questa scala è divisa in 12 gradi di intensità crescente si basa sull’osservazione degli
effetti del terremoto partendo da un valore 1 (impercettibile) ad un valore 12 (totalmente
catastrofico). L’intensità di questa scala viene chiamata appunto intensità.
- 51 -
GRADO
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
XI
XII
SCALA MERCALLI
TIPO DI SCOSSA
EFFETTI PRODOTTI
Viene percepita solo dai sismografi (strum. di
Scossa strumentale
rilevamento)
Viene percepita solo da persone in riposo ai
Scossa leggerissima
piani superiori
Oscillazione di oggetti sospesi nelle case
Scossa leggera
Movimento di porte e finestre, tintinnio di vetri
Scossa mediocre
Percepita all’esterno, movimento di quadri e di
Scossa forte
porte
Percepita da tutti, barcollare di persone e
Scossa molto forte
rottura di mobili
Difficoltà nel mantenersi in piedi, rottura di
Scossa fortissima
mobili
Danni ai muri, crolli di edifici, crepacci nel
Scossa rovinosa
terreno
Distruzione
di
edifici,
rottura
di
Scossa disastrosa
tubature,crepacci rilevanti
Distruzione di costruzioni, frane, deviazione di
Scossa
rotaie
disastrosissima
Rotaie completamente deviate, tubature fuori
Scossa catastrofica
servizio
Spostamento di masse rocciose, oggetti
Scossa
lanciati in aria
ultracatastrofica
Come si può notare a partire dall’ottavo grado si hanno scosse che producono evento
calamitoso con caratteristiche sempre più disastrose fino ad arrivare al grado più alto e
cioè alla scossa ultracatastrofica.
La scala Richter
Questa scala misura invece l’energia sviluppata dalla zona secondo una scala che va
da valori bassi, anche negativi, fino a valori compresi tra 8 e 9, misurati da specifici
strumenti. L’intensità di questa scala viene chiamata magnitudo.
La tabella che segue stabilisce un’equivalenza tra la scala Richter e la scala Mercalli.
EQUIVALENZA TRA SCALA RICHTER E SCALA MERCALLI
Grado Richter
TNT equivalente
Grado Mercalli
Minore di 2
Minore di 10^15 erg
I°
2,5
10^15 erg
II°
2,8
10^16 erg
III°
3,2
10^16,8 erg
IV°
3,8
10^17,5 erg
V°
4,2
10^18,3 erg
VI°
4,8
10^19erg
VII°
5,3
10^19,8 erg
VIII°
5,9
10^20,7 erg
IX°
6,4
10^21,7 erg
X°
- 52 -
IL RISCHIO SISMICO
Cos’è il Rischio Sismico
Con il termine Rischio Sismico si intende una previsione statistica delle perdite
complessive causate da un terremoto che può interessare in un determinato periodo
una determinata area.
Questa stima può essere fatta in diversi modi:
• attraverso il costo dei danni subiti dagli edifici;
• attraverso il costo complessivo in termini economici e sociali subito a dalla
popolazione dell’intero paese;
• attraverso il numero prevedibile di morti e feriti.
Per determinare il Rischio Sismico di una zona bisogna conoscere:
• la Pericolosità Sismica dell’area, ossia la probabilità che in un certo intervallo di
tempo, questa sia interessata da forti terremoti che possono produrre danni;
• quali sono le opere costruite dall’uomo presenti nell’area, la loro importanza e la
loro resistenza alle scosse sismiche;
• le caratteristiche del terreno del territorio (i terreni soffici, al contrario di quelli duri
attutiscono la trasmissione delle onde sismiche);
• la densità di popolazione della zona, le attività economiche che vi si svolgono, i
beni culturali presenti, quindi la sua esposizione al terremoto.
Pertanto le aree con elevata Pericolosità Sismica (terremoti frequenti e di forte
intensità), ma disabitate il Rischi Sismico è praticamente nullo, mentre nelle aree
densamente popolate e con molte costruzioni poco resistenti ai terremoti, il Rischio
Sismico può essere elevato anche con una Pericolosità Sismica bassa.
Poiché l’uomo non può agire sulla Pericolosità Sismica, che è una caratteristica fisica
del territorio, bisogna agire sull’esposizione e sulla vulnerabilità che sono fatti antropici,
cioè che dipendono dall’opera dell’uomo. Solo in questo modo può essere sviluppata
un’adeguata riduzione del Rischio Sismico.
Pertanto bisogna costruire investendo di più nella parte strutturale degli edifici in modo
da edificare con un alto grado di resistenza sismica (rispettando con scrupolo le norme
tecniche antisismiche nelle zone in cui queste sono previste) e educando la
popolazione all’osservanza e alla pratica delle regole dell’autoprotezione.
Il Rischio Sismico in Piemonte
La Regione Piemonte ha recentemente raccolto ed elaborato una serie di
dati riguardanti l’intero territorio per definire le mappe di rischio relative a
diversi fenomeni, naturali ed antropici.
Dai rilievi effettuati è emerso che i terremoti in Piemonte si manifestano lungo due
direttrici principali:
- una segue la direzione principale dell’Arco Alpino Occidentale nella sua parte
interna in corrispondenza del massimo gradiente orizzontale della gravità;
- l’altra, più dispersa, segue l’allineamento dei massicci cristallini esterni in
corrispondenza del minimo gravimetrico delle Alpi Occidentali francesi.
Le due fasce convergono nella zona del Cuneese per aprirsi a ventaglio verso la costa
interessando il Nizzardo e l’Imperiese. Poi vi è una terza zona lungo il bordo padano più
dispersa nella quale l’unico allineamento individuale è il Canavese. In generale si può
affermare che l’intero territorio piemontese è stato ed è tuttora sede di un’attività
sismica modesta come intensità e notevole come frequenza.
- 53 -
Prevenzione di un Rischio Sismico
Purtroppo le attuali conoscenze sui fenomeni sismici non consentono di stabilire alcuna
azione specifica di prevenzione, ma suggeriscono una seria di misure di protezione che
hanno lo scopo di ridurre le conseguenze del fenomeno. Attraverso una capillare
campagna di informazione e sensibilizzazione, occorre educare la popolazione a quelle
misure di autoprotezione da prendere e a quei comportamenti da tenere al verificarsi
delle scosse o immediatamente dopo.
Nel Volume VI° (Opuscolo divulgativo) del presente Piano Comunale di Protezione
Civile sono illustrate tutte le misure di autoprotezione ed i comportamento da tenere
durante e dopo un evento sismico
- 54 -
MONITORAGGIO DEI SISMI OPERATO DALLA REGIONE PIEMONTE
La Regione Piemonte tramite il Servizio di Previsione e Monitoraggio dei Rischi Naturali
emette i seguenti bollettini per quanto riguarda l’attività sismica :
Documenti Emessi e Ora
di Trasmissione
RIEPILOGO QUOTIDIANO dell'Attività
Sismica Rilevata dalla Rete Regionale
Modalità di Trasmissione e Destinatari
Fax
dati non validati
ore 9:15
RIEPILOGO SETTIMANALE
dell'Attività Sismica Rilevata dalla Rete
Regionale
dati validati
ore 9:15
SEGNALAZIONE DI
SCOSSA SISMICA
Rete
RUPAR
Fax
Rete
RUPAR
Fax
dati non validati
emessa con magnitudo
superiore a 4.0
Rete
RUPAR
Organismi della Protezione Civile
Settore Protezione Civile (GIUNTA REGIONALE) - Prefetture - componenti del
Centro Coordinamento Soccorsi - Province - Centri Operativi Misti - Comuni Agenzia Nazionale di Protezione Civile - Commissariato di Governo Magistrato per il Po di Parma - Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali Direzioni Regionali dell'Unità di Crisi - Agenzia Regionale per la Protezione
Ambientale.
Organismi della Protezione Civile
Settore Protezione Civile (GIUNTA REGIONALE) - Prefetture - componenti
del Centro Coordinamento Soccorsi - Province - Centri Operativi Misti Comuni - Agenzia Nazionale di Protezione Civile - Commissariato di Governo
- Magistrato per il Po di Parma - Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali Direzioni Regionali dell'Unità di Crisi - Agenzia Regionale per la Protezione
Ambientale.
Organismi della Protezione Civile
Settore Protezione Civile (GIUNTA REGIONALE) - Prefetture - componenti
del Centro Coordinamento Soccorsi - Province - Centri Operativi Misti Comuni - Agenzia Nazionale di Protezione Civile - Commissariato di Governo
- Magistrato per il Po di Parma - Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali Direzioni Regionali dell'Unità di Crisi - Agenzia Regionale per la Protezione
Ambientale.
A titolo di esempio si riportano, nelle pagine seguenti, un bollettino quotidiano ed uno
settimanale
- 55 -
REGIONE PIEMONTE
DIREZIONE REGIONALE SERVIZI TECNICI DI PREVENZIONE
RIEPILOGO ATTIVITÀ SISMICA RILEVATA DALLA RETE REGIONALE
GESTITA DAL
SETTORE METOIDROGRAFICO E RETI DI MONITORAGGIO
SALA SITUAZIONE RISCHI NATURALI
Tel. 011.3168203 – Fax. 011.3168860
NON SONO STATI RILEVATI EVENTI
EVENTI NON VALIDATI
X
Rilevati dalle ore 7:00 GMT del 12/03/03 alle ore 7:00 GMT del 13/03/03
Data
12/3/2003
Ora (GMT)
23:47:14
Comuni prossimi
Province
HAUTES-ALPES
Magnitudo
Magnitudo
Profondità
durata
ampiezza
(Km)
(gradi Richter)
(gradi Richter)
2.7
2.6
0
2.3
2.2
1
ALPES-DE-HAUTEPROVENCE
13/3/2003
2:18:45
HAUTES-ALPES
ALPES-DE-HAUTEPROVENCE
Il prossimo aggiornamento verrà emesso il giorno 14/03/03 alle ore 09:00
Nota: le ore GMT sono riferite al Meridiano di Greenwich e corrispondono all’ora locale
diminuita di 1 ora in inverno e di 2 ore durante il periodo di validità dell’ora legale.
Documento Numero: SM-IO-014-02
Data edizione documento: 04/01
Pagina 1 di 1
Ed. 2
REGIONE PIEMONTE
DIREZIONE REGIONALE SERVIZI TECNICI DI PREVENZIONE
RIEPILOGO SETTIMANALE DELL’ATTIVITÀ SISMICA
RILEVATA DALLA RETE REGIONALE
GESTITA DAL
SETTORE METOIDROGRAFICO E RETI DI MONITORAGGIO
SALA SITUAZIONE RISCHI NATURALI
Tel. 011.3168203 – Fax. 011.3168860
EVENTI VALIDATI
NON SONO STATI RILEVATI EVENTI
EVENTI VALIDATI
X
Rilevati dalle ore 00:00 GMT del 03/03/03 alle ore 24:00 GMT del 09/03/03
Data
4/3/2003
Ora (GMT)
Comuni prossimi
11:41:33
Province
Magnitudo
Magnitudo
Profondità
durata
ampiezza
(Km)
(gradi Richter)
(gradi Richter)
2.1
2.1
8
MASSA-CARRARA
2
2
6
HAUTES-ALPES
2.1
2.1
2
2.4
2.4
2
1.9
1.9
0
2
2
1
2.4
2.4
1
HAUTES-ALPES
1.9
1.9
2
CUNEO
2.5
2.5
17
HAUTES-ALPES
2.1
2.1
5
FIVIZZANO
MASSA-CARRARA
GIUNCUGNANO
LUCCA
MINUCCIANO PIAZZA AL
SERCHIO
6/3/2003
1:8:58
LICCIANA NARDI
FIVIZZANO
6/3/2003
11:30:51
ALPES-DE-HAUTEPROVENCE
6/3/2003
16:47:41
ALPES-MARITIMES
ALPES-MARITIMES
7/3/2003
1:52:55
CANOSIO
HAUTES-ALPES
CUNEO
7/3/2003
4:7:57
ROCCASPARVERA
CUNEO ALPES-
BORGO SAN DALMAZZO
MARITIMES ALPESMARITIMES
7/3/2003
6:16:33
DEMONTE VALDIERI
CUNEO ALPESMARITIMES ALPESMARITIMES
8/3/2003
2:46:35
8/3/2003
3:27:49
SAN DAMIANO MACRA
CARTIGNANO DRONERO
8/3/2003
3:36:59
ALPES-DE-HAUTE-
Documento Numero: SM-IO-014-02
Data edizione documento: 04/01
Pagina 1 di 2
Ed. 2
PROVENCE
8/3/2003
8:44:51
ACCEGLIO
HAUTES-ALPES
1.3
1.3
20
1.9
1.9
9
CUNEO
1.9
1.9
14
HAUTES-ALPES
2.7
2.7
2
CUNEO
2
2
15
CUNEO ALPES-
2.1
2.1
2
2.2
2.2
0
2.2
2.2
6
CUNEO ALPES-DEHAUTE-PROVENCE
8/3/2003
9:47:0
BARDONECCHIA OULX
SAVOIE TORINO
HAUTES-ALPES
8/3/2003
14:50:57
SAN DAMIANO MACRA
DRONERO
9/3/2003
14:27:5
ALPES-DE-HAUTEPROVENCE
9/3/2003
15:2:8
SAN DAMIANO MACRA
DRONERO PRADLEVES
9/3/2003
18:18:26
DEMONTE
MARITIMES ALPESMARITIMES
9/3/2003
20:56:59
HAUTES-ALPES
ALPES-DE-HAUTEPROVENCE
9/3/2003
23:46:34
SAVOIE
Il prossimo aggiornamento verrà emesso il giorno 19/03/03 alle ore 09:00
Nota: le ore GMT sono riferite al Meridiano di Greenwich e corrispondono all’ora locale
diminuita di 1 ora in inverno e di 2 ore durante il periodo di validità dell’ora legale.
Documento Numero: SM-IO-014-02
Data edizione documento: 04/01
Pagina 2 di 2
Ed. 2
RISCHIO SISMSICO NEL TERRITORIO DI BOSCO MARENGO
RISCHIO SISMICO A LIVELLO COMUNALE
Il rischio sismico di ciascun agglomerato urbano è dato da due fattori:
livello base di pericolosità (macrozonazione sismica): è la probabilità che un
determinato evento, di una certa intensità, avvenga in quel territorio in un determinato
tempo di ritorno;
livello locale di vulnerabilità (microzonazione sismica): è determinato dalle
caratteristiche del patrimonio edilizio esistente, dall’esposizione urbanistica e dalle
caratteristiche dei terreni.
Il territorio comunale, ai sensi delle più recenti normative sismiche, è stato individuato
all’interno della 4° categoria sismica. In base alla mappa della massima intensità
macrosismica risentita in Italia prodotta dal S.S.N. il Comune di Bosco Marengo si trova
in un’area in cui l’intensità massima delle onde sismiche è stata del 7° grado della Scala
Mercalli.
La microzonazione sismica consiste nell’individuazione delle risposte sismiche locali;
essa individua la presenza di terreni dinamicamente instabili, quelli cioè che in caso di
sollecitazione sismica possono essere soggetti a deformazioni permanenti quali frane,
liquefazione, addensamento, ecc.
Anche la tipologia insediativi ha il suo peso nella valutazione della suscettività sismica
locale: edifici in muratura subiranno maggiori danni rispetto ai manufatti realizzati in
cemento armato.
Sulla base dei criteri precedentemente esposti, il territorio comunale è stato suddiviso in
tre classi distinte, in considerazione della suscettività sismica valutata:
a) stabilità buona: nei settori privi di elementi morfo-litologici limitanti;
b) stabilità discreta: dove questi sono presenti;
c) stabilità mediocre: quando ai fattori del punto b) si unisce la preponderanza di
tipologie costruttive antiquate (muratura prevalente sul cemento armato, ad
esempio nei centri storici).
La tipologia dei massimi danni attesi è la seguente:
classe a): formazione di lesioni non importanti a carico dei fabbricati più deboli;
classe b): danneggiamento non strutturale di diversi edifici; lesioni diffuse a carico di
numerosi manufatti;
classe c): possibili crolli di porzioni dei fabbricati più antichi; alcuni danneggiamenti
strutturali con conseguente inagibilità; numerosi casi di danneggiamento non strutturale
diffuso; crisi temporanea della funzionalità del sistema urbano.
PERICOLOSITA’, VULNERABILITA’ ED ESPOSIZIONE
DEL TERRITORIO DI BOSCO MARENGO
Un recente studio del S.S.N. (“La Microzonazione Sismica: metodi,
esperienze e normativa”) ha effettuato una stima preliminare del rischio
sismico del territorio italiano distinta per ogni singolo comune.
La pericolosità è stata valutata col metodo di Cornell utilizzando il codice di calcolo
Seisrisk III. Si è fatto riferimento alla zonazione sismogenetica proposta dal GNDT nel
1992 ed al catalogo PFG – 85, sottoposto a filtraggio ed analisi di completezza, con una
revisione di tutti gli elementi di intensità superiore a VIII.
La vulnerabilità del patrimonio edilizio abitativo è stata stimata ripartendo le abitazioni in
tre classi sulla base di indicatori, relativi alla tipologia ed all’epoca di costruzione,
- 59 -
ricavati dal censimento ISTAT del 1991 e opportunamente tarati mediante i dati rilevati
sul campo dal GNDT. La correlazione intensità-vulnerabilità-danno è stata valutata
utilizzando il metodo delle matrici di probabilità di danno sviluppato in seguito al
terremoto dell’Irpinia del 1980.
L’esposizione è stata valutata facendo ricorso ai soli dati ISTAT sulla popolazione, al
fine di poter stimare l’ordine di grandezza del numero medio di persone coinvolte in
crolli di abitazioni in un prefissato periodo di tempo.
I risultati forniscono una stima degli ordini di grandezza del fenomeno che sono
confrontabili con i danni provocati dai terremoti degli ultimi decenni.
L’impiego delle matrici di probabilità di danno consente di stimare,
assegnata l’intensità del sisma e la classe di vulnerabilità, la percentuale
di abitazioni che subiscono un determinato livello di danno. Per ogni
comune, nota la frequenza di appartenenza delle abitazioni alle tre classi
di vulnerabilità e
le occorrenze annue dei valori di intensità
macrosismica, è stata calcolata la frequenza annua del livello di danno.
Moltiplicando per il numero totale delle abitazioni del comune si ottiene il
numero medio di abitazioni che subiscono il corrispondente livello di
danno.
La vulnerabilità di una costruzione riflette la sua capacità di rispondere alle sollecitazioni
sismiche ed è misurata dal danno (effetto) che la costruzione subisce a fronte di un
evento sismico di data intensità. A posteriori, la valutazione della vulnerabilità di una
costruzione è immediata e corrisponde al rilevamento diretto del danno prodotto
dall’evento sismico. A priori la vulnerabilità può essere valutata attraverso l’attribuzione
della costruzione ad una certa tipologia strutturale individuata da poche caratteristiche
essenziali (es. tipo di strutture verticali e orizzontali), per la quale viene definita una
matrice di probabilità di danno.
Gli indicatori estratti dal Sistema Informativo del SSN e analizzati al fine di valutarne la
possibile correlazione con la vulnerabilità delle abitazioni sono:
a) tipologia della costruzione: percentuale di abitazioni realizzate in cemento armato
(piano terra aperto e chiuso), in altra tipologia (interpretata come muratura) o in
tipologia non individuata;
b) epoca della costruzione: percentuale di abitazioni realizzate nei diversi intervalli
temporali disponibili nella base dati ISTAT;
c) numero di piani.
Gli edifici sono stati distinti in quattro classi così distinte:
• classe C2: abitazioni in edifici in cemento armato con piano terra chiuso;
• classe C1: edifici in muratura di recente costruzione con al massimo due
piani;
• classe B: abitazioni in edifici in cemento armato con piano terra aperto o in
edifici in muratura di recente costruzione con numero di piani compreso
tra 3 e 5;
• classe A: abitazioni in edifici in muratura con più di cinque piani di
qualunque età o in edifici in muratura antichi con 3 – 5 piani.
Per la stima delle conseguenze sulla popolazione è stata presa come base di
riferimento la distribuzione della popolazione residente rilevata dai censimenti ISTAT in
termini di abitanti per Kmq.
Di seguito si riporta una tabella contenente i dati specifici stimati a livello comunale.
Le abitazioni di Bosco Marengo (1254 totali) sono state ripartite nelle quattro classi di
cui sopra. I risultati sono i seguenti:
- 60 -
Il 50,7% degli edifici è costituito da abitazioni in muratura con più di cinque piani o da
abitazioni antiche in muratura; in essi risiede il 46,5% della popolazione.
Il 18,5% degli edifici è costituito da edifici in cemento armato con piano terra aperto o in
muratura di recente costruzione, con numero di piani compreso tra 3 e 5: in essi risiede
il 16,8% della popolazione.
Il 4,6% degli edifici è costituito da edifici in muratura di recente costruzione con al
massimo due piani; in essi risiede il 4,6% della popolazione
Il 26,2% degli edifici infine è costituito da edifici in cemento armato; il 32,1% della
popolazione occupa tali fabbricati.
Prendendo a modello le stime del S.S.N. ed ipotizzando il verificarsi di un evento
sismico con l’intensità prevista dallo studio sopra citato si verificherebbero danni
contenuti con questo ordine di grandezza (non è possibile essere rigorosi, ma solo
indicare grossolanamente l’incidenza dei danni):
•
•
•
nessun edificio crollato;
un edificio inagibile appartenente alla classe A (la categoria sismicamente più
debole);
due edifici danneggiati in maniera sensibile.
Risulta evidente che, esprimendosi in termini di ordini di grandezza e non di numeri
puri, è lecito attendersi un numero di edifici inagibili estremamente basso, non
necessariamente uno solo, comunque indicativamente inferiore a 10. Dalle
considerazione esposte sopra si evince in ogni caso che lo scenario di evento
sismico rappresenta una realtà molto meno impattante sul territorio considerato
rispetto ad altri eventi naturali o umani, presi in esame dal Piano Comunale di
Protezione Civile.
Caratteristiche sismiche dei terreni interessati dall’edificato di Bosco Marengo
Caratteristiche del territorio dal punto di vista Sismico (in base alla classificazione del
questionario GNDT TASK 3.2)
IL 0 – 10% dell’edificato all’interno del territorio comunale ricade su rocce
e terreni duri.
Il 90 - 100% ricade su terreni soffici.
Dell’edificato su terreni soffici il 90 – 100% ricade su terreni soffici con spessore > 20 m
Dell’edificato su terreni soffici lo 0 – 10 % ricade su terreni soffici con spessore < 20 m
I terreni soffici poggiano su un substrato costituito da ROCCIA
Non c’è edificato costruito sulla sommità di un colle o di una cresta.
Non c’è edificato direttamente su aree in frana.
- 61 -
COSA FARE IN CASO DI EVENTO SISMICO
Cosa deve fare il C.O.C.
Subito dopo la prima scossa, anche se questa non ha provocato danni, il C.O.C. con a
capo il Sindaco si deve attivare nel seguente modo:
Csa deve fare il Sindaco
• si reca alla sala operativa
• comunica la sua attivazione al Prefetto
• predispone i presidi nelle aree di attesa
I Responsabili delle Funzioni di Supporto
• si recano alla sala operativa
Il Personale dell’Ufficio Tecnico
• si reca alla sala operativa e si mette a disposizione del Sindaco
Il Personale Comunale
• parte si reca al punto di incontro
• parte si reca a presidiare le Aree di attesa
Volontari
•
•
•
parte presidia le aree di attesa
parte si reca nelle zone più vulnerabili ed indirizzano la popolazione nelle aree di
attesa
comunica via radio la situazione alla sala operativa
Il Cittadino
Prima che arrivi un terremoto è importante sapere:
• se si è in zona a rischio
•
quali sono i punti più sicuri della propria abitazione e dei luoghi di lavoro
(dove sono i muri portanti e le travi in cemento armato)
•
dove sono gli interruttori generali della luce, del gas e dell’acqua;
•
se vi sono uscite di emergenza;
•
dove sono gli spazi aperti sicuri vicino alla propria casa e al luogo di
lavoro;
•
assicurarsi che tutte le persone che vivono con noi sappiano cosa fare;
•
tenere pronte delle torce elettriche con pile di ricambio, una radio portatile
a batteria e materiale di sopravvivenza.
Durante un terremoto non c’è molto tempo per riflettere, bisogna sapere subito cosa
fare.
E’ importante rimanere calmi ed agire con prontezza ovunque ci si trovi.
Il pericolo maggiore è quello di essere colpiti da oggetti che cadono.
- 62 -
Quando la scossa è finita, ci possono essere danni agli edifici o addirittura morti e feriti.
E’ molto importante verificare lo stato di salute di chi ci sta vicino ed è
necessario accertarsi che non vi siano principi di incendio.
Bisogni quindi raggiungere gli eventuali centri di raccolta stabiliti dal piano di
emergenza e collaborare con la Protezione Civile.
Usare il telefono solo in caso di assoluta necessità.
NOTA
Se i locali della sala operativa, in seguito alla scossa risultassero inagibili,
occorre allestire la Sala Operativa in altri locali o sotto apposita tenda.
Le aree di attesa del comune di BOSCO MARENCO, in caso di evento sismico,
sono le seguenti:
• campo sportivo comunale
- 63 -
PIANO DI EMERGENZA PER
RISCHIO CHIMICO - INDUSTRIALE
•
L’industria chimica
pag. 65
•
Pericolosità delle sostanze trattate dall’industria chimica
pag. 66
•
Trasporto via terra di sostanze pericolose
pag. 69
•
Modalità di trasporto su strada
pag. 70
•
Codici di pericolo (numero Kemler)
pag. 72
•
Codici della materia (numero ONU)
pag. 73
•
Etichette indicanti la natura del pericolo
pag. 74
•
Collocazione dei cartelli di pericolo sugli automezzi
pag. 76
•
Rischio viabilità e trasporti
pag. 77
•
Cosa fare in caso di evento chimico
pag. 80
- 64 -
L’INDUSTRIA CHIMICA
L’attività industriale
L’attività industriale si articola in vari settori a seconda del tipo di processo produttivo e
delle materie prime trattate: alimentare, chimica, farmaceutica, meccanica, nucleare,
tessile, del legno, della plastica e del petrolio.
L’industria inoltre per i sui processi produttivi impiega notevoli quantità di energia che
può provenire dal carbone, dal petrolio, da combustibili nucleari, ma soprattutto
dall’elettricità.
Il progresso tecnico-scientifico ha reso sempre più produttivi i processi di produzione
industriale e questo comporta accumuli sempre più elevati di materie prime,
semilavorati e prodotti finiti che a loro volta necessitano di essere trasportati.
Fra tutti i tipi di industrie quella che può essere maggiormente fonte di eventi calamitosi
sicuramente è l’industria chimica.
In relazione alle dimensioni degli impianti e a seconda del grado di specializzazione dei
prodotti ottenuti , l’industria chimica si può dividere in tre comparti fondamentali descritti
nella seguente tabella:
COMPARTI DELL’INDUSTRIA CHIMICA
CHIMICA DI BASE
Organici di base ed intermedi, inorganici, materie plastiche, resine sintetiche, elastomeri, concimi, fibre
sintetiche
CHIMICA FINE
Inchiostri, pitture e vernici, prodotti per la casa, prodotti per l’igiene e cosmesi, farmaci da banco,
biomedicali e diagnostici, esplosivi, chimica agraria, impermeabilizzanti per l’edilizia, prodotti per l’industria
alimentari, gas tecnici.
CHIMICA DELLE SPECIALITA’
Coloranti e pigmenti organici, organici fini, essenze naturali e sintetiche, principi attivi per fitofarmaci,
materie prime farmaceutiche, adesivi e sigillanti.
Rischi dell’Industria chimica
I rischi che derivano dall’industria chimica possono essere suddivisi come segue:
• Rischio connesso alle sostanze lavorate e prodotte
Questo tipo di rischio è legato ai rischi intrinseci alle stesse sostanze lavorate
(materie prime) che prodotte (infiammabilità, tossicità ecc.).
• Rischio di processo produttivo
Questo tipo di rischio deriva da tutti i trattamenti cui vengono sottoposte le
materie prime durante il processo produttivo (surriscaldamento, raffreddamento a
basse temperature, sovrappressioni, reazioni violente ecc.).
• Rischio di layout
E’ il rischio legato alla disposizione degli impianti produttivi e alle loro
caratteristiche.
- 65 -
PERICOLOSITA’ DELLE SOSTANZE TRATTATE DALL’INDUSTRIA CHIMICA
L’industria chimica tratta un numero notevole di sostanze (circa 4 milioni), ma per
quanto riguarda la loro pericolosità possono essere suddivise nei seguenti gruppi.
SOSTANZE OSSIDANTI
Si definiscono ossidanti quelle sostanze che possono (generalmente per cedimento di
ossigeno) causare o comunque contribuire a causare la combustione di altre: ossigeno
liquido, i clorati, i nitrati, i perclorati e i perossidi.
SOSTANZE CHE IN PRESENZA DI ACQUA GENERANO GAS COMBUSTIBILI
Sono le sostanze di per se non infiammabili, ma che allo stato naturale, oppure ad
elevate temperature, reagiscono con l’acqua generando gas combustibili: carburi,
idruri di sodio e dei metalli alcalini.
GAS INFIAMMABILI A BASSA DENSITA’
Sono quei gas che a temperature e pressione ambiente sono più leggeri dell’aria e
pertanto tendono a salire verso l’alto: idrogeno e metano.
Questi gas all’aperto si disperdono e quindi sono relativamente meno soggetti a rischi di
incendio ed esplosioni.
GAS INFIAMMABILI AD ALTA DENSITA’
Sono gas che a temperatura e pressione ambiente sono più pesanti dell’aria e quindi
tendono a scendere verso il basso mantenendosi per lungo tempo a contatto con il
terreno: L’ammoniaca, e il gas di petrolio liquefatto (GPL).
LIQUIDI INFIAMMABILI
Sono liquidi i cui vapori sono in grado di bruciare se opportunamente miscelati con l’aria
oppure se in contatto con sostanze ossidanti.
Questi liquidi sono normalmente stoccati in serbatoi chiusi, a pressione atmosferica. La
loro pericolosità è indicata dalla temperatura di infiammabilità: più è bassa, più essi
sono pericolosi. Se la temperatura di infiammabilità di questi liquidi è inferiore a quella
di stoccaggio o di utilizzazione degli stessi, significa che si è in costante presenza di
vapori infiammabili e quindi in una situazione di costante pericolo.
STOCCAGGIO CRIOGENICO
Si tratta di sostanze stoccate allo stato liquido refrigerato a temperature molto basse
(anche fino a -200°C) e alla pressione di poche atmosfere: ossigeno, azoto, aria,
idrogeno, metano ed etilene.
Nel caso in cui si verifichi una fuga, il liquido evapora rapidamente producendo un
vapore freddo e denso. Quando la temperatura di stoccaggio è al di sotto dei -30°C il
contenitore deve essere realizzato in materiale speciale.
POLVERI COMBUSTIBILI OD INFIAMMABILI
Il pericolo derivante da queste polveri è dovuto al fatto che quando sono in sospensione
nell’aria, formano con essa una miscela infiammabile con comportamento simile a
quella di una miscela di gas infiammabile-aria. Le caratteristiche combustibili di queste
polveri dipendono essenzialmente dalle dimensioni dei singoli grani: una polvere molto
fine può essere trasportata più facilmente dall’aria, restare in sospensione più a lungo
ed incrementare quindi il rischio di esplosione.
- 66 -
RISCALDAMENTO ED ACCENSIONE SPONTANEA
Questo tipo di sostanze ha la caratteristica di autoriscaldarsi durante lo stoccaggio fino
a giungere ad un’accensione spontanea: carbone, alcuni perossidi organici, il
ditionato di sodio, il solfuro di ferro e il fosforo.
POLIMERIZZAZIONE SPONTANEA
La polimerizzazione è una reazione chimica attraverso la quale molecole semplici,
monomeri, si uniscono in sequenza formando un composto di elevato peso molecolare.
Con alcune sostanze questo processo di polimerizzazione avviene in modo esotermico
(emissione di calore): l’ossido di etilene, lo stirolo, il butadiene, acido cianidrico e il
metacrilato.
TENDENZA ALLA DECOMPOSIZIONE ESPLOSIVA
La decomposizione esplosiva è una reazione chimica accompagnata dalla formazione
di grandi quantità di gas caldi, che si sviluppa così velocemente da dare luogo a
fenomeni esplosivi: l’etilene ad alta pressione, il vapore di ossido di etilene,
l’acetilene, il vapore di nitrato di propile.
Vi sono sostanze che hanno la capacità di detonare per conto proprio in fase gassosa
se compresse al di sopra di 20 atmosfere come l’acetilene, il tetrafluoroetilene e il
vapore di perossido di idrogeno se concentrato.
TOSSICITA’
Sono definite tossiche quelle sostanze che quando sono introdotte in un organismo
vivente, in particolare nell’uomo, agiscono recando danni, a volte irreversibili e mortali,
al sistema nervoso centrale, al sistema emopoietico e a determinati organi come il
fegato, la milza, i polmoni, i reni ecc..
Generalmente queste sostanze vengono introdotte all’interno dell’organismo umano
(ma anche animale) per inalazione (quindi il primo organo ad essere danneggiato sono i
polmoni) meno spesso per contatto e raramente per ingestione.
I danni causati all’organismo dai vapori tossici inspirati sono i seguenti
• Polmoni
Esercitano un’azione corrosiva ed irritante sulle vie respiratorie diminuendo la
superficie polmonare attiva (cloro,anidride solforosa, bromo, iodio, aldeide
acrilica) o agendo sugli alveoli polmonari (vapori nitrosi, ozono, fosgene).
• Sistema nervoso
Alcune di queste sostanze tossiche (definite veleni) agiscono principalmente sul
sistema nervoso, determinando una più o meno spiccata azione narcotica
(l’acido cianidrico, i cianuri, i composti del mercurio e del fosforo, i composti
organo metallici ed i solventi in generale).
La facilità e la rapidità con la quale queste sostanze vengono assimilate
attraverso la milza, il fegato ed i reni porta anche gravi conseguenze per questi
organi.
• Sangue
Le sostanze tossiche una volta sciolte nel sangue impediscono l’assorbimento
dell’ossigeno da parte del sangue stesso (ossido di carbonio, composti nitrici),
oppure bloccano lo scambio dell’ossigeno del sangue ai tessuti (acido
cianidrico),provocando danni irreversibili più o meno gravi in funzione della
concentrazione delle sostanze e del tempo di esposizione ad esse.
• Cute
Oltre che attraverso le vie respiratorie le sostanze tossiche agiscono anche
attraverso la pelle, causando dermatiti e aprendo la via ad infezioni da
microrganismi.
- 67 -
•
Gravidanza
In caso di gravidanza le sostanze tossiche possono esplicare sul feto un’azione
teratogena (alterazione dell’evoluzione del feto).
• Cancro
Le sostanze tossiche introdotte nell’organismo possono esercitare anche
un’azione cancerogena.
• Azione mutagena
Questo tipo di danno è differito nel tempo in quanto agisce a danno del materiale
genetico (trasmissione dei caratteri ereditari) alterandolo.
Negli USA sono state stabiliti due valori di soglia di concentrazioni nocive al di sotto
delle quali non si verificano danni alla salute di chi è esposto a sostanze tossiche:
• TWA (Time Weighted Average), che corrisponde ad una concentrazione di
sostanze nocive alla quale un operaio può essere suesposto per 8 ore lavorative
al giorno senza subire danno.
• STEL (Short Term Exposure Level), che è la concentrazione massima cui il
lavoratore può essere esposto per 15 minuti.
Il Ministero dei Lavori Pubblici, ai fini della valutazione dell’estensione delle aree di
danno relative alla dispersione di gas e vapori tossici, ha preso a riferimento i seguenti
parametri (decreto 9-5-2001):
• IDLH (Immediately dangerous to life and Healt) equivale la concentrazione di
sostanza tossica fino alla quale l’individuo sano, in seguito ad esposizione di 30
minuti, non subisce per inalazione danni irreversibili alla salute e sintomi tali da
impedire l’esecuzione delle appropriate azioni protettive.
• LC50, concentrazione di sostanza tossica, letale nel 50% dei soggetti esposti per
30 minuti.
Il primo stabilisce la distanza di danno riferita alle lesioni irreversibili, mentre il secondo
determina la distanza di danno riferita all’elevata letalità.
COMPORTAMENTI PARTICOLARI
L’esano, miscelato col 20% di alchile al contatto con l’aria si incendia spontaneamente,
mentre alcuni perossidi sono esplosivi particolarmente suscettibili come l’etere
isopropilico.
Rischio chimico nel territorio di Fresonara
Nel territorio di Fresonara non esistono industrie potenzialmente pericolose e pertanto
l’unica fonte di disastro chimico può derivare da un eventuale incidente in cui rimane
coinvolto un treno o un automezzo in transito per l’autostrada A26, che
trasportino sostanze pericolose.
- 68 -
TRASPORTO VIA TERRA DI SOSTANZE PERICOLOSE
Modi di trasporto e regolamenti di sicurezza per le sostanze pericolose
Per modi di trasporto si intendono i vari tipi di trasporto sia via acqua (mare laghi e
fiumi) che via terra e via aria. Nel nostro caso sono importanti i due tipi di trasporto via
terra:
• su strada
• su ferrovia
Affinché il trasporto do sostanze pericolose possa avvenire nelle condizioni di
soddisfacente sicurezza, organismi internazionali come l’ONU, per tutti i tipi di trasporto
e l’AIEA (Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica) per il trasporto di materiale fissile
o radioattivo, hanno elaborato delle prescrizioni fondamentali riguardanti i seguenti
aspetti:
• definizione e classificazione delle materie pericolose
• imballaggio ed etichettatura delle medesime
• attrezzatura per il trasporto
• maneggio
• ammissione ed esclusione al trasporto di determinate merci pericolose.
Altre organizzazioni internazionali hanno invece messo a punto norme specifiche per il
trasporto di merci pericolose su terra:
• il Comitato dei Trasporti Interni della Commissione per l’Europa per i trasporti sia
ferroviari che stradali;
• l’Ufficio Centrale dei Trasporti Internazionali ferroviari per i trasporti ferroviari.
L’insieme di tutte queste raccomandazioni e direttive hanno portato all’elaborazione di
regolamenti internazionali dei quali quelli riguardanti il trasporto su terra sono:
• R.I.D.
Regolamento internazionale relativo al trasporto merci pericolose per ferrovia.
• A.D.R.
Accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su
strada.
- 69 -
MODALITA’ DI TRASPORTO SU STRADA
Come è stato già detto le modalità del trasporto su strada sono stabilite dall’accordo
ADR che detta disposizioni riguardo a:
• Criteri e modalità di classificazione delle merci pericolose indicando altresì le
norme e le prove atte a determinare al classificazione;
• Condizioni di imballaggio e caratteristiche dei contenitori
• Modalità costruttive dei veicoli
• Formazione dei conducenti e prescrizioni relative al carico e allo scarico delle
merci
• Formazione del consulente per la sicurezza
Classificazione delle sostanze pericolose
L’ADR suddivide le merci pericolose in 13 classi fondamentali con una numerazione
che va da 1 a 9 in quanto raggruppa alcune di esse, considerate con pericolo simile,
sotto lo stesso indice numerico seguito da un punto e da un altro numero.
L’indice numerico relativo ad ogni sostanza viene riportato anche nella segnaletica di
sicurezza per indicare il relativo pericolo. Ogni classe è a sua volta in gruppi e
sottogruppi per tener conto dei diversi livelli di pericolo delle varie sostanze che
presentano una stessa tipologia di pericolo.
Ulteriori classificazioni vengono poi fatte per l’individuazione dei limiti di esenzione e
per la correlazione dei vari tipi di imballaggi.
Contenitori ed autoveicoli
L’ONU ha stabilito i requisiti essenziali per il trasporto di tutte le merci pericolose in
base alle caratteristiche delle stesse suddividendole in tre gruppi:
• GRUPPO I (merci più pericolose)
• GRUPPO II (merci mediamente pericolose)
• GRUPPO III (merci meno pericolose)
Ed ha classificati i contenitori in tre gruppi corrispondenti:
• X
• Y
• Z
Che sono rispettivamente idonei al gruppo I, II, III.
L’idoneità dei contenitori viene riconosciuta a seguito di specifiche prove e certificata
mediante marchiatura, dalla quale risultano tutte le caratteristiche del contenitore, le
classi ed i gruppi di sostanze che può contenere.
Un procedimento simile avviene per i veicoli, la cui idoneità al trasporto di merci
pericolose viene riconosciuta dal Ministero dei Trasporti tramite la Motorizzazione
Civile. La certificazione dell’idoneità dell’autoveicolo viene riportata nella carta di
circolazione.
Conducenti
I conducenti dei mezzi adibiti al trasporto di merci pericolose devono avere una
particolare abilitazione ottenuta attraverso appositi corsi vertenti sulla conoscenza dei
rischi connessi al trasporto, al carico e allo scarico di sostanze pericolose.
Una volta superato il corso viene rilasciata loro un certificato di abilitazione
comunemente detto “patentino ADR “.
- 70 -
L’ADR individua e prescrive anche gli equipaggiamenti e i dispositivi di protezione
individuale che devono essere tenuti a bordo del veicolo ed indossati dal conducente in
caso di emergenza e durante le operazioni di carico e scarico.
Segnaletica di sicurezza
Gli autoveicoli che trasportano sostanze pericolose, ai sensi dei DD.MM. 25/02/86 e
21/03/86 devono recare un cartello arancione con bordature nere avente misure
30x40cm, nel quale è scritto nella parte superiore il codice di pericolo ( numero Kemler)
e nella parte inferiore il codice della materia (numero ONU):
Codice di pericolo
Codice della materia (numero O.N.U.)
1. La prima cifra indica il pericolo principale, la seconda e la terza indicano il
pericolo secondario. Il raddoppi di una delle cifre indica il rafforzamento del
relativo pericolo, quindi il raddoppio della prima cifra indica il rafforzamento del
pericolo principale, mentre il raddoppio della seconda o della terza indica il
rafforzamento del pericolo secondario.
Quando il numero Kemler è preceduto da una X significa che la sostanza
trasportata reagisce pericolosamente con acqua.
2. Il codice della materia (numero ONU) è riportato nelle parte inferiore del cartello
ed è formato da 4 cifre ed indica la materia pericolosa trasportata.
Pericolo principale
Pericolo accessorio
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CODICI DI PERICOLO (numero KEMLER)
Pericolo principale
2
Gas
3
Liquido infiammabile
4
Solido infiammabile
5
Comburente
6
Tossico
7
Radioattivo
8
Corrosivo
9
Pericolo di reazione violenta spontanea
Pericolo accessorio
1
Esplosione
2
Emanazione gas
3
Infiammabile
5
Comburente
6
Tossico
8
Corrosivo
9
Reazione violenta (decomposizione spontanea)
Casi particolari
22
Gas fortemente refrigerato.
44
Materia infiammabile che, a temperatura elevata, si trova allo
stato fuso.
90
Materie pericolose diverse
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CODICI DELLA MATERIA (numero ONU)
Nella seguente tabelle vengono riportati i numeri ONU di alcune delle materie
pericolose più comuni.
N.
Descrizione
N.
Descrizione
1001
acetilene
1223
kerosene
1005
ammoniaca anidra
1230
alcool metilico
1011
butano
1267
petrolio
1016
ossido di carbonio
1268
olio lubrificanti motori
1017
cloro
1381
fosforo
1027
ciclopropano
1402
carburo di calcio
1028
freon 12
1428
sodio
1038
etilene
1547
anilina
1040
ossido di etilene
1613
acido cianidrico
1045
fluoro
1654
nicotina
1049
idrogeno
1680
cianuro potassio
1050
acido cloridrico
1710
trielina
1053
acido solfidrico
1779
acido formico
1072
ossigeno
1791
ipoclorito di sodio
1075
gpl
1805
acido fosforico
1076
fosgene
1823
soda caustica
1079
anidride solforosa
1869
magnesio
1089
acetaldeide
1888
cloroformio
1090
acetone
1971
metano
1114
benzolo
2015
acqua ossigenata
1134
clorobenzene
2209
formaldeide
1170
alcool etilico
2304
naftalina
1202
gasolio
2761
ddt
1203
benzina
9109
solfato di rame
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ETICHETTE INDICANTI LA NATURA DEL PERICOLO
Gli autoveicoli che trasportano sostanze pericolose devono essere dotati anche di
etichette romboidali che riportano immagini e colori indicanti immediatamente la natura
del pericolo. Per esempio i liquidi infiammabili vengono indicati con una fiamma nera su
sfondo rosso, gli esplosivi con il simbolo della bomba su campo arancione, i perossidi
con cerchi e fiamma nera su sfondo giallo.
Esplosivi
Esplodibili
Gas non tossici non infiammabili
Infiammabili (Gas o Liquidi)
Infiammabili (Solidi)
Accensione spontanea
Sviluppo di gas infiammabili a contatto con
l'acqua
Comburenti (favoriscono l'incendio)
Tossici
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Nocivi
Corrosivi
Radioattivi
Materie pericolose diverse
Rifiuti speciali tossici nocivi
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COLLOCAZIONE DEI CARTELLI DI PERICOLO SUGLI AUTOMEZZI
Di seguito vengono indicate le posizioni dei cartelli di pericolo sui mezzi di trasporto.
Questa posizione è determinata dalle norme A.D.R. e valgono anche per i containers.
Cisterna montata su semirimorchio trasportante un'unica materia
prima.
Cisterna a comparti separati montata su motrice o semirimorchio,
trasportante nei vari comparti differenti materie pericolose.
Cisterna montata su semirimorchio trasportante un'unica materia
prima.
Cisterna a comparti separati montata su motrice o semirimorchio,
trasportante nei vari comparti differenti materie pericolose.
- 76 -
RISCHIO VIABILITA’ E TRASPORTI
Dati e linee di attività nella valutazione del rischio
Il rischio trasporti è rappresentato dal trasporto su gomma, ferrovie ed aerei di merci
pericolose che viaggiano e sostano anche in centri abitati, con potenziale pericolo di
incidente, non facilmente identificabile nello spazio e nel tempo.
Il rischio di incidenti nel sistema dei trasporti è relativo soprattutto al trasporto di
materiali pericolosi; tale rischio può in modo diverso essere definito come rischio
chimico dovuto al trasporto di sostanze pericolose.
Il rischio chimico dovuto al trasporto di sostanze pericolose è costituito dalla possibilità
che durante il trasporto stradale, ferroviario ed aereo di una sostanza pericolosa, si
verifichi un incidente in grado di provocare danni alle persone, alle cose ed all’ambiente.
Si tratta di un rischio particolarmente importante, poiché contrariamente a quanto
avviene per gli impianti fissi, i materiali trasportati possono venire a trovarsi
molto più vicini alla popolazione; possono essere messi in contenitori non
sufficientemente resistenti ed inoltre le modalità di intervento potrebbero rivelarsi molto
più complesse e difficoltose non essendo ovviamente possibile conoscere a priori la
località in cui potrà verificarsi un eventuale incidente.
I trasporti pericolosi su strada in Europa sono regolamentati, sotto la supervisione del
Comitato dei Trasporti Interni della Commissione Economica per l’Europa dell’ONU,
dall’Accordo Internazionale per il trasporto su strada di merci pericolose (Adr).
I trasporti su strada ferrata sono normati dal Regolamento internazionale concernente il
trasporto di merci pericolose per ferrovia (Rid) che costituisce l’allegato 1 della
Convenzione internazionale concernente il trasporto di merci per ferrovia (Cim).
Le norme ICAO regolamentano, invece, i trasporti aerei a carattere internazionale.
Le merci pericolose, pertanto, vengono ad essere manipolate da vari attori, che in gradi
diversi si assumono la responsabilità riguardo all’intrinseca sicurezza del vettoriamento.
Un eventuale disaccordo e/o una scarsa coordinazione tra gli attori può avere
un’influenza notevole sulla sicurezza del trasporto, contribuendo all’aggravio del rischio.
I materiali pericolosi generalmente trasportati sono i liquidi e i solidi infiammabili, le
sostanze corrosive, i gas in pressione, gli agenti ossidanti, le sostanze velenose
(tossiche), le materie radioattive, gli esplosivi.
In accordo con il sistema di classificazione delle Nazioni Unite, i materiali pericolosi
sono classificati in 9 categorie, basate sui rischi primari inerenti al loro trasporto e/o alle
loro caratteristiche.
Queste categorie sono:
Cat. 1 Sostanze e prodotti esplosivi; prodotti riempiti con sostanze esplosive;
accenditori, fuochi d’artificio e merci similari.
Cat. 2 Gas in pressione, liquefatti o in soluzione sotto alta pressione.
Cat. 3 Liquidi infiammabili.
Cat. 4 Solidi infiammabili, sostanze soggette a combustione spontanea; sostanze che a
contatto con acqua, emettono gas infiammabili.
Cat. 5 Sostanze ossidanti, perossidi organici.
Cat. 6 Sostanze tossiche, sostanze ripugnanti e sostanze responsabili di causare
infezioni.
Cat. 7 Sostanze radioattive.
Cat. 8 Sostanze corrosive.
Cat. 9 Sostanze che presentano un rischio a lungo termine per la salute oppure un
rischio per l’ambiente, e che non possono essere classificate sotto altre categorie.
- 77 -
La valutazione delle conseguenze di un incidente relativo alla spedizione di sostanze
pericolose dipende da molti fattori che comprendono:
•
•
•
•
•
Proprietà fisiche e chimiche ed effetti sulla salute dei materiali rilasciati;
Quantità dei materiali rilasciati;
Tipologia ed uso del territorio nella zona adiacente al sito dell’incidente;
Caratteristiche della popolazione nella zona adiacente al sito dell’incidente;
Condizioni meteorologiche al momento dell’incidente.
Diversi altri fattori possono influenzare sia la probabilità di accadimento dell’evento
calamitoso che le conseguenze, tra i quali possiamo elencare: genere di traffico,
progettazione del veicolo, proprietà strutturali degli automezzi, esistenza di dispositivi di
protezione, ispezione del veicolo e prassi di manutenzione, livello di conformità alle
restrizioni e/o ai regolamenti, ore del giorno, della settimana/mese dell’anno, etc.
In sintesi il rischio associato al trasporto di sostanze pericolose può essere espresso
come funzione di tre parametri:
- la frequenza degli incidenti di traffico sulle vie di trasporto;
- la probabilità di avere un rilascio, in seguito ad un incidente di traffico;
- le conseguenze di un rilascio delle sostanze trasportate.
Si definisce rischio da traffico e trasporti quel complesso di impatti negativi gravanti
sulle persone e sui beni, derivante sia dagli incidenti stradali che ferroviari, dovuti alla
dispersione di sostanze pericolose trasportate.
Si tratta dunque di due scenari incidentali:
- quello legato al vero e proprio incidente da traffico, con danni alle persone ed alle
cose, derivanti da scontro o urto violento fra veicoli, persone e cose;
- quello legato al trasporto di sostanze e merci che, in seguito ad incidente,
possono diffondersi nell’ambiente circostante determinando danni alle persone o
alle cose.
Il rischio legato al traffico in senso proprio, comporta danni alle persone ed alle cose e
può essere sostanzialmente prevenuto e limitato:
- con adeguati sistemi di controllo della circolazione, di tipo impiantistico, di tipo
repressivo, di tipo educativo;
- predisponendo sistemi di soccorso tempestivo, sia nel caso di assistenza ai feriti,
che di sostegno alle persone che siano rimaste intrappolate nei tratti stradali
prossimi all’incidente.
Il rischio legato al trasporto merci comporta la dispersione di oggetti e sostanze che
possono causare danni di vario genere: meccanici (intralcio, urto, esplosione), chimici
(sversamento sostanze), liberazione di gas o nubi tossiche.
In termini di danno sociale, i dati statistici in materia di traffico e trasporti riportano valori
di mortalità e di danno ai vertici di tutti i settori di rischio.
Emerge con evidenza il confronto con gli incidenti industriali, rivelando il fatto che il
numero di incidenti stradali nei quali sono coinvolti trasporti di sostanze pericolose è
sensibilmente superiore agli incidenti localizzati nelle sedi industriali.
Sempre più frequente si sta rivelando anche il problema degli incidenti autostradali che,
per l’impossibilità di consentire rapide deviazioni di flusso, in caso di incidente
imprigionano un ingente numero di persone e di mezzi.
Le caratteristiche di questi eventi rendendo assai ardua la possibilità di soccorso ai feriti
e di assistenza alle persone intrappolate nei tratti autostradali interessati.
Particolare indagine deve essere effettuata sulle gallerie e sui rischi ad esse connesse.
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Attività di previsione e prevenzione
Occorre anche adeguare i controlli stadali ed aumentare così il rispetto di
norme e sanzioni agli automobilisti che troppo spesso e con sistematicità
disattendono il codice della strada.
Esiste un problema relativo alla segnaletica ed alla cartellonistica stradale; infatti,
accanto ad una segnaletica non sempre esplicativa a sufficienza, la presenza della
cartellonistica pubblicitaria, distoglie dalla guida l’attenzione degli automobilisti e spesso
influenza la leggibilità della segnaletica stradale stessa.
Da analisi statistiche effettuate si deduce che gli autocarri trasportanti materiali speciali
rappresentano circa il 5 – 10% del parco autocarri circolante. Un autorevole studio
inglese (“Risk Assessment on Road Transport” – Cordiglia and Gandolfi) ha stabilito la
frequenza di accadimento per incidenti coinvolgenti autocarri:
t = 0.62 * 10-6 * I/(km * a)
sostituendo ai parametri tra parentesi rispettivamente la percorrenza
media annua per autocarro ed il numero di autocarri circolanti sulle strade
indagate trasportanti sostanze pericolose, si ottiene un valore indicativo
annuo del numero di incidenti.
Le stesse fonti hanno inoltre calcolato la frequenza di rilasci pericolosi, con la formula
sotto indicata, in cui i parametri hanno il medesimo significato.
f = 0.017 * 10-6 rilasci/( km * a)
Si sottolinea che i parametri indicati rappresentano solo un’ordine di
grandezza e non hanno la pretesa di precisione matematica.
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COSA FARE IN CASO DI INCIDENTE
In caso di incidente occorre attivarsi immediatamente osservando
scrupolosamente le seguenti prescrizioni:
• Non avvicinarsi
• Allontanare i curiosi
• Portarsi sopravvento rispetto al carro o alla cisterna
• Non fumare
• Non provocare fiamme né scintille
• Non toccare l’eventuale prodotto fuoriuscito
• Non portare alla bocca mani o oggetti “contaminati”
• Non camminare nelle pozze del prodotto liquido disperso
• Evacuare la zona interessata o invitare la popolazione a
chiudersi in casa o in altri luoghi chiusi avendo cura di sigillare
accuratamente porte e finestre con nastro adesivo
• Contattare subito il 115 (Vigili del Fuoco)
• Contattare subito il 112 – 113 (Forze dell’ordine) per isolare
l’area
•
In caso di feriti e/o contaminati contattare il 118
I compoponenti del C.O.C., i volontari del Gruppo Protezione Civile ed l’eventuale
personale sanitatrio, dovrebbero essere equipaggiati con opportuni dispositivi di
protezione in modo da poter operare durante il verificarsi dell’emergenza.
- 80 -
PIANO DI EMERGENZA PER
RISCHIO INCENDI
•
Il rischio incendi
pag. 82
•
Rischio incendi urbani
pag. 83
•
Rischio incendi boschivi
pag. 85
•
Cosa deve fare in caso di incendio
pag. 88
- 81 -
IL RISCHIO INCENDI
IL Rischio Incendi in Italia
Un incendio, in particolari condizioni ambientali, può trasformarsi in un arco di tempo molto breve
(bastano pochi minuti) in una grave calamità capace di coinvolgere estese zone del territorio causando
gravi danni alle persone, agli animali e alla cose.
Pertanto il rischio incendi è un rischio che non va assolutamente sottovalutato specialmente nel
periodo estivo e quando si ha nel territorio la presenza di estese zone boschive o di attività che
trattano materiali e/o sostanze infiammabili o, peggio ancora, esplosive.
Gli incendi possono essere di due tipi:
1. Urbano
2. Boschivo
Le cause che possono provocare un incendio possono essere:
• Le cause naturali possono essere costituite dai fulmini, dalle eruzioni vulcaniche o dall’auto
combustione.
• Le cause antropiche involontarie sono costituite essenzialmente da atti di negligenza o di
disattenzione degli uomini (il classico mozzicone di sigaretta, il fuoco acceso, ma non controllato
e/o non spento con la cura necessaria da gitanti domenicali o da agricoltori).
• Le cause antropiche volontarie sono gli incendi appiccati volontariamente dall’uomo per i motivi
più disparati: particolari interessi economici, risentimento verso il proprietario del terreno, oppure
stupidità e disordine mentale.
Ogni anno, specialmente nel periodo estivo, migliaia di incendi boschivi flagellano l’Italia devastando
centinaia di migliaia di ettari di territorio con danni al paesaggio, all’ecosistema e all’economia ingenti e a
volte incalcolabili. Zone bellissime del nostro territorio, che costituivano un prezioso patrimonio di tutti,
sono state devastate da incendi quasi sempre di origine antropica e spesso addirittura di origine dolosa.
Ogni estate migliaia di ettari di bosco e di macchia mediterranea vengono distrutti dagli incendi
nonostante il massiccio impiego di mezzi e di uomini e il prodigarsi con grande spirito di sacrificio di
questi ultimi.
Pertanto nel caso del rischio incendi è fondamentale la prevenzione e la vigilanza e tutti dobbiamo
sentirci coinvolti in queste due azioni.
La Prevenzione degli Incendi
Prevenire un incendio significa impedire con estrema cura ed attenzione che possano crearsi situazioni
tali da poter favorire o addirittura causare l’insorgere di un incendio:
• Se si opera in impianti produttivi che trattano sostanze infiammabili o facilmente infiammabili
attenersi sempre e scrupolosamente alle norme di sicurezza in vigore nell’impianto.
• In presenza di sostanze infiammabili o facilmente infiammabili non fumare e non accendere
fuochi.
• Specialmente nel periodo estivo, ma non solo, non gettare mozziconi di sigaretta o accendere
fuochi, nei sottoboschi e/o nei campi in cui sono presenti erba secca o stoppie.
• Nella necessità di accendere un fuoco scegliere sempre una radura priva di erba secca e
sufficientemente ampia da mantenere a distanza di sicurezza l’erba secca e le piante, tenere
sempre sotto controllo il fuoco evitando la formazione di fiamme alte, spegnere sempre con cura
il fuoco evitando assolutamente la permanenza di brace.
• Se si parcheggia un’auto in un bosco assicurarsi sempre che la marmitta non sia a contatto con
erba secca.
• Non abbandonare rifiuti nei boschi o nelle discariche abusive per evitare che possano prender
fuoco per fermentazione.
• Non accendere fuochi in ogni caso in presenza di vento.
La Vigilanza
Quando si è in campagna o nei boschi stare sempre vigili onde rilevare tempestivamente il verificarsi di
un incendio e segnalarlo nel più breve tempo possibile agli organi competenti: Vigili del Fuoco e Corpo
Forestale dello Stato.
- 82 -
RISCHIO INCENDI URBANI
Valutazione del rischio
Il rischio incendio e' costituito dalla possibilità che, per gravità propria o per le possibili
conseguenze legate alla presenza del fuoco, si verifichi un incendio in grado di rappresentare un
grave pericolo per l'incolumità della popolazione, dei beni e per la salvaguardia dell'ambiente.
La combustione dipende dalla contemporanea esistenza di tre elementi essenziali:
- Ossigeno, per supportare la combustione stessa;
- Sostanza combustibile, in quantità sufficiente per propagare l'ignizione;
- Energia di innesco risultante dall'adduzione di energia da parte di una sorgente di
ignizione.
L'eliminazione di uno di questi tre elementi è sufficiente a prevenire o a controllare la
combustione, mentre l'eliminazione di due su tre di essi (comburente e temperatura o
combustibile e temperatura) costituisce un'addizionale misura di sicurezza in alcuni casi
particolari.
Nella prima fase detta di ignizione, esiste sempre la possibilità di un arresto spontaneo della
combustione dovuto per esempio a carenza di combustibile, o ad insufficienza di apporto di
energia. Al di là del punto cosiddetto di "flashover" inizia la seconda fase, detta di incendio
generalizzato, in cui e' estremamente improbabile un arresto della combustione senza
esaurimento di combustibile o intervento di estinzione esterno.
Si parla di incendi urbani quando la combustione si origina negli ambienti e nelle attività
civili ed industriali.
I danni di un incendio urbano, si dividono in danni sulle persone e sulle cose. Si è
riscontrato che sul 100% dei decessi avvenuti in seguito ad un incendio, in una percentuale
variabile dal 60% all'80%, le cause non risultano imputabili a ustioni o ad esposizione al calore,
bensì di intossicazione provocata da inalazione di gas nocivi, principalmente ossido di carbonio
.(in percentuale superiore all' 1,3 %) e poi acido cianidrico. Comunque le persone che perdono la
vita in un incendio in genere sono per ogni incendio in numero limitato e si hanno le perdite
maggiori nelle abitazioni.
Considerando l'incendio semplicemente come un fenomeno accidentale di natura chimica
(combustione), non voluto e incontrollabile dall'uomo, a cui partecipano materiali combustibili,
non destinati a questo specifico scopo, e che si sviluppa in ambienti non predisposti a tal fine, i
prodotti finali si possono sinteticamente raggruppare in quattro categorie: gas di combustione,
calore, fiamma, e fumo.
Quindi è importante sottolineare che la pericolosità di un incendio non è dovuta
soltanto al contatto con la fiamma, ma anche al calore e all’inalazione dei gas tossici che si
sviluppano con al combustione.
Gas tossici
La mortalità per incendio è dovuta, nella maggior parte dei casi, all’inalazione di ossido
di carbonio e di altri gas di combustione caldi od a deficienza di ossigeno. I morti a seguito di
ustioni costituiscono una percentuale molto inferiore.
Calore
Il calore è l'energia termica liberata dall'incendio ed è la causa principale dei danni
arrecati alle strutture ed agli impianti, ovviamente l'esposizione prolungata a temperature
elevate costituisce un pericolo anche per l'organismo umano (temperature superiori a 1000C
hanno sull'uomo effetti mortali in pochi minuti).
Fumo
L'incolumità delle persone in caso di incendio e seriamente compromessa dall'opacità
dei fumi, scaturiti dalla combustione, in particolare in quelli ambienti che accolgono un elevato
- 83 -
numero di persone, dove la mancanza di visibilità lungo le vie di esodo, prolunga la durata di
esposizione dell'organismo umano alle sostanze tossiche.
Previsione e Prevenzione
La legge che ha istituito i primi obblighi in materia di prevenzione incendi è la n. 966 del
1965 (che ha istituito il certificato di prevenzione incendi), seguita dal DPR n. 577 del 1982, che
ha introdotto l'obbligo di chiedere l'esame del progetto delle attività soggette ai controlli di
prevenzione incendi. Fino al 1998 non sono intervenute novità di rilievo, ma da quell’anno si è
assistito ad un profondo mutamento delle procedure di prevenzione incendi. Con l’emanazione
del DPR 37 (del 12 gennaio 1998), del Decreto 10 marzo e del Decreto 4 maggio, sono stati
risolti alcuni dei nodi che, nel corso degli anni, si erano manifestati in modo sempre più evidente.
La legge 966, vigente dal 1965, aveva istituito il certificato di prevenzione incendi per le
attività a particolare pericolo di incendio (il cui primo elenco del 1965 è stato aggiornato con il
decreto 16 febbraio 1982). Il DPR 577, vigente dal 1982, aveva introdotto l’esame del progetto e
le procedure di deroga per le attività non pienamente conformi alle prescrizioni normative.
Certamente, nell’approvare il DPR 577/82, si è dovuto fare riferimento ad una realtà nella quale
il numero complessivo di domande di certificato di prevenzione incendi era limitato ed alla
portata della normale attività dei Comandi provinciali VV.F.
Nel 1994 una seconda novità ha mutato i riferimenti essenziali del mondo della sicurezza:
il Decreto Legislativo 626/94. Tra le altre cose, l’innovazione di questo decreto è stata tale da
comportare la necessità di formare ed informare circa i nuovi indirizzi legislativi. Sull’intera
materia relativa alla disciplina di sicurezza dei luoghi di lavoro, inoltre, non si può dimenticare
che, a partire dal 1955 (DPR 547, con importanti modifiche introdotte proprio dal D.Lgs 626/94),
esistono diversi atti regolamentari che impongono i rispetto di misure di sicurezza specifiche, la
cui inosservanza, tra l’altro, è sanzionata penalmente e che è sempre stata oggetto di controllo
nell’attività istituzionale dei Vigili del Fuoco.
Il decreto 10 marzo 1998 è reputato come uno dei più leggibili tra le disposizioni tecniche
di prevenzione incendi; riteniamo importante sottolineare l’aspetto relativo alla novità
dell’approccio alla valutazione dei rischi: per la prima volta una disposizione di prevenzione
incendi ha seguito la strada, più ardua ma più lungimirante, della spiegazione di criteri da seguire
piuttosto che della imposizione di misure dall’alto, anticipando il principio che giace alla base
dell'utilizzazione delle tecniche di analisi ingegneristica della sicurezza antincendio, introdotte
anch'esse da una direttiva comunitaria.
Ed infatti, si può sostenere che tale scelta è stato un atto dovuto, in ossequio alle scelte
compiute in sede legislativa italiana ed approvate con diversi atti, di cui il più importante è il
D.Lgs 626 del 1994.
La riduzione del rischio di incendio urbano si attua sostanzialmente attraverso la
Prevenzione Incendi, la cui definizione secondo la legislazione italiana e' la seguente: 'Per
Prevenzione incendi si intende la materia di rilevanza interdisciplinare, nel cui ambito vengono
promossi, studiati, predisposti e sperimentati misure, provvedimenti, accorgimenti e modi di
azioni intesi ad evitare, secondo le Norme emanate dagli organi competenti, l'insorgenza di un
incendio e a limitarne le conseguenze" (Art.2 del DPR 29 Luglio 1982, N.577).
Esistono due criteri generali di prevenzione incendi:
- Protezione antincendi passiva;
- Protezione antincendi attiva.
− La protezione passiva comprende una serie di misure, provvedimenti, accorgimenti atti a
limitare le conseguenze di un incendio, la protezione attiva comprende una serie di
misure, provvedimenti e accorgimenti atti a ridurre la probabilità di insorgenza e del
successivo propagarsi di un incendio.
- 84 -
RISCHIO INCENDI BOSCHIVI
Dati e linee di attività nella valutazione del rischio
La legge-quadro nazionale in materia di incendi boschivi numero 353 del 21 novembre
2000 recita all’articolo 2: “Per incendio boschivo si intende un fuoco con suscettibilità
a espandersi su aree boscate, cespugliate o erborate, comprese eventuali strutture e
infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su terreni
coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree”.
Vale altresì la definizione data dagli esperti di settore: “viene definito incendio boschivo
una combustione che: si propaghi in un bosco e che sia vasta, diffusibile, difficile da
spegnere. L’incendio viene considerato come boschivo anche se non riguarda
rigidamente aree coperte da bosco, ma incolti, cespugliati, pascoli o altre coperture
vegetali” (G. Bovio, 1996).
Tipologie di incendi
Il fuoco è un fattore ecologico naturale importante quanto il vento o le precipitazioni
nel determinare la struttura e la funzione di molti ecosistemi del pianeta. Gli incendi
possono essere divisi in tre grandi categorie:
- incendi sotterranei (non si osserva fuoco superficiale, in quanto le fiamme
bruciano gli apparati radicali ed attraverso questi si diffonde enormemente; non è
una situazione frequente perché richiede condizioni particolari del suolo e la
presenza di un gran numero di ceppaie marcescenti);
- incendi radenti o di superficie (il fuoco brucia rapidamente lo strato arbustivo,
quello erbaceo e la lettiera; lambisce la base dei fusti senza procurare grossi
danni);
- incendi di chioma (incendi che si propagano attraverso le chiome degli alberi,
partendo sempre dalla superficie: si verificano quando esiste continuità tra i
diversi orizzonti vegetazionali; a volte può lasciare intatti i fusti).
Vari termini tecnici sono utilizzati per definire un incendio, tra questi durata, intensità e
velocità di propagazione.
Gli incendi si verificano maggiormente nella stagione secca che si presenta in differenti
periodi dell’anno a seconda delle aree geografiche.
Fasi di un incendio
Un incendio boschivo per svilupparsi, generalmente, segue tre fasi distinte:
• Fuoco basso che prende origine da foglie, arbusti, specie nel periodo estivo,
quando il calore solare fa evaporare l’acqua contenuta nelle piante,
• Fuoco medio che avvolge le chiome delle piante più basse;
• Fuoco generale che prende possesso del bosco intero
Tra la prima e la terza fase generalmente intercorre un certo periodo di tempo che può
variare da mezzore a circa un’ora e mezza.
Le superfici forestali in Piemonte
Le foreste costituiscono probabilmente la più importante risorsa naturale del
Piemonte. Secondo l’Inventario Forestale Nazionale del 1985 la superficie forestale
risultava pari a 743.000 ettari, corrispondenti al 29,3% della superficie territoriale
- 85 -
complessiva. Il dato complessivo deve essere attualmente aumentato almeno del
10%.
Secondo l’ISTAT il 67,8% del patrimonio forestale piemontese è di proprietà privata, e
questa superficie riguarda in particolare la fascia pedemontana, la collina e le zone di
pianura, cioè i terreni più fertili e produttivi; mentre le proprietà comunali, che
rappresentano il 28,5%, sono localizzate prevalentemente in montagna, alle altitudini
maggiori, e generalmente nelle aree meno fertili e più accidentate. Le quote
possedute dallo Stato e dalla Regione, cioè le aree demaniali, sono assai ridotte e
rappresentano solo l’1,1%, mentre quelle gestite da Enti, Consorzi, Aziende,
corrispondono al 2,5%. Quasi il 50% della superficie boscata regionale è costituito da
cedui di proprietà privata mentre le fustaie private comprendono in realtà anche i
popolamenti specializzati, come i pioppeti ed i castagneti da frutto.
I danni prodotti dagli incendi
Ogni anno in Europa si sviluppano circa 45.000 incendi. Fra il 1989 ed il 1993, nella
sola area mediterranea del continente, sono stati distrutti dal fuoco 2,6 milioni di ettari
boschivi. Come se ogni cinque anni venisse cancellato dalla carta geografica un
territorio equivalente a quello del Belgio. La causa della maggior parte di questi
incidenti è l’uomo. Ma sono fattori naturali quali la siccità, la velocità del vento o la
configurazione dei luoghi a determinare la propagazione degli incendi e a provocare
effetti devastanti.
Il numero degli incendi boschivi è in continuo incremento: 5.660 nel 1980, 9479 nel
1990, 11.612 nel 1997. Per quanto riguarda le superfici forestali bruciate, si è toccato
il massimo nel 1993, con oltre 116 mila ettari, pari all’1,2% della superficie boscata
nazionale.
Il 1999, caratterizzato da un andamento climatico più umido, ha fatto registrare un
numero di incendi molto inferiore.
Il 2000 ha fatto registrare di nuovo un incremento con 8.595 incendi in corrispondenza
di un’estate più siccitosa.
Le regione più colpite nel 2000, sono state, per le superfici boscate, la Calabria con
14.527 ha, la Sicilia con 7.990 ha, la Campania con 5.889 ha.
Il maggior numero di incendi si è registrato in Sardegna (2.157), Calabria (1.275) e
Campania (915).
Sempre nel 2000, il mese con il maggior numero di incendi, è stato agosto (2.901),
che fa registrare ogni anno nel nostro Paese la situazione più grave.
Oltre ad agosto, i mesi più “caldi” sono risultati luglio, settembre e marzo,
caratterizzato, quest’ultimo da una forte aridità invernale, che favorisce la
propagazione degli incendi soprattutto nelle regioni settentrionali (Liguria e Piemonte),
in corrispondenza dei versanti prealpini e collinari, non protetti dalla presenza di
copertura nevosa.
Attività di previsione e prevenzione
Qualsiasi strategia di prevenzione e lotta al fuoco, per quanto valida nei suoi principi
ispiratori, è destinata a fallire se non sostenuta dalla partecipazione della gente, sia in
termini di convincimenti che di azioni materiali. Di qui la necessità di indicare alcuni
orientamenti volti ad integrare il piano organizzativo antincendio, soprattutto quando lo
studio delle cause del fenomeno induce a ritenere che il comportamento dell’uomo,
doloso o colposo che sia (83,5%), è all’origine del diffondersi degli incendi boschivi
della distruzione dei delicati equilibri ambientali.
I materiali di risulta dall’agricoltura o della ripulitura dei boschi, le paglie, un tempo
risorse da utilizzare negli allevamenti zootecnici, oggi sono considerati solo uno scarto
- 86 -
da distruggere con l’incendio. Da questi fuochi disseminati nelle campagne si origina
un consistente numero di incendi, cosiddetti “involontari”, riconducibili, alla stregua
della bruciatura delle stoppie, soprattutto nell’Italia meridionale, alla medesima
preoccupante tendenza al disinteresse e alla disattenzione per le risorse naturali. Una
più assidua vigilanza sull’osservanza delle norme, statali e regionali, che vietano tali
operazioni nei periodi di massimo rischio per gli incendi, sicuramente circoscriverebbe
la proporzione del fenomeno.
L’analisi dell’incidenza percentuale degli incendi sul tipo di proprietà sul tipo di bosco
bruciato evidenzia come le superfici colpite da maggiori aggressioni siano quelle in cui
coesistono la proprietà privata e la presenza del ceduo, tipo di bosco più
frequentemente destinato all’abbandono. Lo studio analitico del fenomeno evidenzia
che molti incendi si verificano lungo le ferrovie, strade ed autostrade, a partire dalle
scarpate e dalle cunette interessate spesso da vegetazione facilmente infiammabile,
oppure lungo le piste ed i sentieri che si addentrano nei boschi. Questi fuochi possono
essere prevenuti sia con azioni tendenti a rendere più consapevole e responsabile il
comportamento dell’uomo, che con interventi di vigilanza delle amministrazioni
preposte. Per la prevenzione degli incendi volontari, che spesso assumono la forma
dell’atto vandalico o del ricatto alle istituzioni, è opportuno attuare tutte le misure
tendenti a ridurre le tensioni sociali che potrebbero degenerare nell’uso del fuoco.
- 87 -
COSA FARE IN CASO DI INCENDIO
Procedure operative
La comunicazione del verificarsi di un incendio può avvenire in due modi:
1. tramite un Organo istituzionale
2. tramite privato cittadino ( in questo caso rilevare nome, cognome, telefono ed
indirizzo, verificando ed eventualmente completando la notizia).
Ricevuta la notizia il Sindaco ed i Responsabili di Funzione si recano alla sala operativa
Il Sindaco
1. Attiva la sala operativa
2. Comunica la sua attivazione alla Provincia
3. Allerta i referenti istituzionali:
• Corpo Forestale dello Stato ( solo in caso di incendio boschivo)
• Vigili del Fuoco
• Carabinieri
• Polizia di Stato
• Polizia Stradale
• Azienda Sanitaria Locale
Il responsabile della Funzione Tecnica e Pianificazione
Coordinandosi con il responsabile materiali e mezzi fornisce le indicazioni circa le
tipologie di intervento da operare.
Il responsabile della Funzione Materiali e Mezzi
Invia uomini, mezzi e materiali (transenne, segnaletica stradale, materiale
antincendio, ecc) dove richiesto ed in ausilio alle unità del Corpo Forestale e di Vigili del
Fuoco qualora si rivelasse necessario.
Il responsabile della Funzione Volontariato
Attiva il gruppo volontari mettendoli a disposizione del responsabile della
funzione materiali e mezzi e organizzando interventi di soccorso qualora fosse
necessario.
Il responsabile della Funzione Censimento Danni
Organizza il censimento di eventuali danni.
Il cittadino
Se si avvista un incendio, ma non si è coinvolti: telefonare immediatamente al
numero 115 (Vigili del Fuoco) oppure al numero 1515 (Corpo Forestale dello
Stato) specificando nel corso della telefonata quanto segue.
• Nome e cognome.
• Luogo esatto da dove si scorge il fumo.
• Luogo esatto dell’area che sta bruciando.
• L’entità del fumo: un leggero fumo, una colonna di fumo, più fumi, fumo poco
visibile.
• La presenza sul posto di persone che stanno provvedendo a spegnere le
fiamme.
- 88 -
•
La presenza sul luogo dell’incendio di abitazioni, linee elettriche, strade
utilizzabili da mezzi meccanici.
Se si è coinvolti da un incendio
• Cercare una via di fuga sicura, possibilmente una strada o un corso d’acqua.
• Non sostare in luoghi verso i quali soffia il vento.
• Se non si ha altra scelta, cercare di attraversare il fuoco dove è meno intenso per
passare nella parte già bruciata.
• Stendersi a terra in un luogo dove non c’è vegetazione incendiabile: il fumo
tende a salire. Se è possibile respirate attraverso un panno bagnato.
• Non uscite di casa se non avete vie di fuga sicure. Sigillate porte e finestre con
panni bagnati e segnalate la vostra presenza.
• Un incendio non è uno spettacolo, non parcheggiate, intasandole, lungo le strade
che servono ai mezzi di soccorso. Non tenete occupate inutilmente le linee
telefoniche.
- 89 -
SCHEDE INFORMATIVE
Inquadramento territoriale del Comune (Scheda A)
Edifici pubblici rilevanti
Presidi territoriali (Schede F)
Strutture sanitarie (Schede H)
Strutture di interesse collettivo
Edifici storico-culturali (Schede B)
Edifici rilevanti (Schede E)
Case di riposo (Schede R)
Scuole (Schede S)
Strutture turistico e ricreative
Campeggi (Schede C)
Alberghi (Schede D)
Impianti sportivi (Schede I)
Strutture produttive e di trasporto
Stazioni delle infrastrutture di trasporto (Schede T)
Impianti produttivi (Schede U)
Risorse umane disponibili
Associazioni di volontariato (Schede W)
Risorse umane (Schede X)
Risorse strumentali
Mezzi di proprietà comunale (Schede J)
Materiali e attrezzature (Scheda K)
Strutture utilizzabili ai fini di Protezione Civile (Schede G)
Magazzini (Schede M)
Aree utilizzabili ai fini di Protezione Civile (Schede N)
Mezzi di proprietà privata (Schede P)
Segnalazioni di criticità
Reti ed Enti gestori (Schede L)
Persone a ridotta capacità motoria (Schede O)
Segnalazioni di criticità e azioni di monitoraggio (Scheda Z)
- 90 -
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
A
INQUADRAMENNTO
TERRITORIALE
Localizzazione
Denominazione
BOSCO MARENGO
Coordinata EST (UT
Codice comune ISTA006021
oordinata NORD (UTM)
475567
Comuni confinan
Indirizzo
4963022
CAP
Telefono
Alessandria
Piazza Libertà n°1
15100
0131/515111
Fax
Basaluzzo
V. Nuova n°7
15060
0143/480147
Bozzole
V. Municipio n°1
15040
0142/60214
Casalcermelli
Piazza G. Marconi n °23
15072
0131/279142
0131/279556
Fresonara
Piazza Italia n°9
15640
0143/480166
0143/480385
Frugarolo
V. Cavour n°2
15085
0131/296022
0131/296244
Novi Ligure
Via P. Giacometti n°22
15067
0143/2412
Predosa
Piazza Matteotti n°2
15077
0131/71224
Tortona
Via Amm. Mirabello n°1/3
13304
0131/8607
0143/489370
0131/71644
Sede municipio
Via
S. Pio V n. 4
CAP 15062
Numero telefonico
0131/299342
Numero fax 0131/299686
e-mail
[email protected]
COM
Castellazzo
www comune.boscomarengo.al.it
Prefettura Alessandria
Comune capofila
Comunità montana
Reticolo idrografico
Bacino prevalente
Fiume Bormida
Codice SIBAPO Denominazione
Sez. di riferimento
Sub.
Bacino
sotteso
Portata
(mq/sec
TR30
TR500
)
Densità reticolo idrografico km/kmq
Invasi artificiali
enominaz. Invaso
Volume invaso mc
Pluviometria
759
Precipitazione media annua m
Stazioni di
monitoraggio
Codice
Tipologia
Denominazione
Località
115
M
Alessandria
Lobbi
230
Ti
Ovada
212
M
Basaluzzo
EST
NORD
Quota
8°42'10"44°56'17"
90
Cappellette 8°38'12"44°38'54"
230
Basaluzzo
149
8°40'55"44°45'47"
scheda A pag 1
Caratt. Strutturali edificato %
struttura in C.A.
Struttura in mur. Portan
Caratteristiche morfologich
Superficie kmq
44,77
Quota capoluogo
120
Quota minima m s l
103
Quota massima
150
Superficie per fasce altimetriche
Fascie altimetriche
Superficie kq
<400m
%
100
44,77
400><700m
700><1.500m
1.500m
Superficie per fasce di acclività
Fasce di acclività
Superficie kmq
%
44,77
100
<10% (<6°)
10%><27% (6°><15
27%><45%(15°><25
>45% (>25°)
Caratteristiche geologiche
Tipologia
Superficie kq
%
44,77
100%
Supericie kmq
%
Unità sedimentarie prevalentemente calcree
Unità sedimentarie prevalentemente argilose
Unità sedimentarie flyschoidi
Unità cristalline
Unità metamorfiche a comportamento fragile
Unità metamorfiche a comportamento duttile
Unità della copertura (detriti - morene)
Deposiri alluvionali
Superficie in frana
Uso del suolo
Destinazione d'uso
10
Aree totalmente urbanizzate
Are urbanizzate entro la fascia di
300m dai corsi d'acqua
Boschi
3Ha
Superfici agricole
35
Seminativi
30
Scheda A
pag.2
Vigneti/Frutteti
Incolte
Specchi d'acqua
Popolazione ed abitazioni
ISTAT 91
Popolazione residente totale
2542
Famiglie residenti totali
1099
Popolazione < 10 anni
211
Abitazioni totali
880
Popolazione > 70 anni
449
Abitazioni occupate
870
Popolazione residente attiva totale
1882
Abitazioni non occupate
10
Popolazione residente non attiva tot 660
Aggornamenti 2000
Popolazione residente (anagrafe co
Data aggiornamento popolaz. Resid
17/02/2006
Presenze stagionali
100
Periodo presenze massime
Estivo
Frazioni
Pop. Resid
4 Cascine
228
Pollastra
262
Levata
142
S. Quirico
29
Donna
98
Periodo max presenze
Pres. Stag
Altitudine
Attività produttive - Industria
ISTAT 91
Numero industrie
Numero addetti
Attività produttive - Agricoltur
Totale generale aziende
Totale aziende con allevamenti
ISTAT 91
70
4
Totale capi bovini e bufalini
Totale vacche
Totale capi suini
Totale capi ovini
250 *
* solo svernamento
Totale capi Caprini
Note
Il compilatore
Aggiornamento
Scheda A
pag.3
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Complesso Monumentale di S. Croce
Tipologia
Chiesa
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Giorgio Vasari
8 40 53
006021
Codice comune
N° Civ
Alessandria
Tel 0131/299410 (Custode)
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Comune di Bosco M.
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 41
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Chiesa di S.Pietro
Tipologia
Chiesa parrocchiale
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Piazza
Coordinata Est
Cardinal Boggiani
8 40 33
006021
Codice comune
N° Civ
Alessandria
1
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/299341
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 19
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 3
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Chiesa di S.Rocco
Tipologia
Chiesa sconsacrata
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Piazza
Coordinata Est
strada Donna
8 40 50
006021
Codice comune
N° Civ
Alessandria
1
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Comune
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 25
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 4
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Chiesa di S.Antonio
Tipologia
Chiesa
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Piazza
Coordinata Est
N° Civ
Gatti
8 40 37
006021
Codice comune
Alessandria
1
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/299341
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 28
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 5
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Chiesa Della Trinità
Tipologia
Chiesa
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Roma
8 40 35
006021
Codice comune
N° Civ
Alessandria
1
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/299341
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 18
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 6
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Chiesa Della Crocefisso
Tipologia
Chiesa sconsacrata
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Strada Lemme
8 40 18
006021
Codice comune
N° Civ
Alessandria
1
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Comune
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 06
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 7
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Mulino di Bosco
Tipologia
Antico mulino
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Marconi
8 40 33
006021
Codice comune
N° Civ
Alessandria
1
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Comune
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 15
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 8
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Palazzo Calleri Gamondi
Tipologia
Palazzo antico ristrutturato
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
S. Pio V
8 40 44
006021
Codice comune
N° Civ
41
Alessandria
Tel 0131/299666
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Roncati
Nome Enzo
Funzione
Proprietario
Tel
0131/299666
Note/Commenti
Note
Compilatore
Ospita l'unico ristorante con albergo del comune
Aggiornamento
44 49 13
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 9
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Bastioni vecchie mura
Tipologia
Ruderi di opera fortificata
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Marconi
8 40 27
006021
Codice comune
N° Civ
41
Alessandria
Tel 0131/299666
Coordinata Nord
44 49 24
Referente
Cognome
Funzione
Comune
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
Oltre a costituire una costruzione dal grande valore storico, in caso di evento
sismico o fortissimo evento piovoso, potrebbe costituire un rischio per la
sottostante via Marconi (crolli improvvisi)
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 10
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Chiesa di S. Michele Arcangelo
Tipologia
Chiesa
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Quattro Cascine
Via
Milano
Coordinata Est
006021
Codice comune
8 45 15
Alessandria
Codice via
N° Civ
41
Tel 0131/299666
Coordinata Nord
44 50 43
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/298165
Note/Commenti
Note
Compilatore
Oltre a costituire una costruzione dal grande valore storico, in caso di evento
sismico o fortissimo evento piovoso, potrebbe costituire un rischio per la
sottostante via Marconi (crolli improvvisi)
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 11
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Chiesa della Purità di Maria
Tipologia
Chiesa
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Pollastra
Via
Novi
Coordinata Est
006021
Codice comune
Codice via
N° Civ
8 45 19
Alessandria
Tel 0131/298165
Coordinata Nord
44 50 56
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/298165
Note/Commenti
Note
Compilatore
Oltre a costituire una costruzione dal grande valore storico, in caso di evento
sismico o fortissimo evento piovoso, potrebbe costituire un rischio per la
sottostante via Marconi (crolli improvvisi)
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 12
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Villa Luisa
Tipologia
Ex convento
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Pollastra
Via
Bastioni Mezzanotte
Coordinata Est
006021
Codice comune
8 40 27
Alessandria
Codice via
N° Civ
10
Tel 0131/299149
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Giraudi
Nome Ermanno
Funzione
Proprietario
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 24
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 13
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Oratorio S. Maria Maddalena
Tipologia
Chiesa non in uso
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Levata
Via
Della Chiesa
Coordinata Est
006021
Codice comune
8 46 27
Alessandria
Codice via
N° Civ
10
Tel 0131/299149
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/298165
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 50 35
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 14
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Oratorio S. Maria Maddalena
Tipologia
Chiesa non in uso
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Levata
Via
Della Chiesa
Coordinata Est
006021
Codice comune
8 46 22
Alessandria
Codice via
N° Civ
8
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/298165
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 50 43
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
B 15
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI STORICO
CULTURALI
Denominazione
Denominazione
Madonnina del Tempio
Tipologia
Chiesa
Specificare una delle seguenti tipologie
Edifici di culto:
Basilica, Basilica, Basilica con parco, Battistero, Chiesa, Cappella, Monastero, Via
crucis, Pieve, Sinagoga, Moschea
Fortificazioni:
Castello, Castello con parco, Opera fortificata, Ponte fortificato, Ruderi di castello,
Ruderi di opera fortificata, Torre
Dimore: Palazzo, Palazzo con parco, Villa, Villa con parco
Edifici agricoli: Cascina, Cascina A corte, Cascina con parco, Cascina a corte con parco
Antichi opifici: Fucina, Filanda, Fornace, Mulino
Siti archeologici: Città romana, Villa romana, Acquedotto romano, Teatro romano, Necropoli
Siti paesaggistici: Nucleo rurale, Villaggio alpino, Belvedere
Vie e piazze:
Strada/piazza di valore ambientale, Via e/o piazza porticata, Sistema di vie
porticate
Zone urbanistiche
Centro storico di tipo F1, Centro storico di tipo F2, Centro storico di tipo F3,
Centro storico di tipo F4
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Provincia
Frazione
Donna
Via
Donna
Coordinata Est
006021
Codice comune
8 42 55
Alessandria
Codice via
N° Civ
8
Tel
Coordinata Nord
Referente
Cognome
Funzione
Parroco
Nome
Tel
0131/299341
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
44 49 10
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
D 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
ALBERGHI
Denominazione
Denominazione
Ristorante Pio V
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia Alessandria
Frazione
Codice com. 6021
Località/Regione
Via
S. Pio V
Coordinata Est
8 40 44
Tel
N° Civ
Coordinata Nord
44 49 13
Codice via
Referente
Cognome
Roncati
Nome Enzo
Funzione
Proprietario
Tel
0131/299666
Caratteristiche
Periodo apertura
Annuale
Num. piani fuori terra
2
Numero piani interrati
Num. Camere
10
Num. Posti letto
Num. Servizi igienici
10
Disp. Cucina x
1
20-25
Disp. Ascensore
Accessibiltà
Tipo di strada
Comunale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Tipo di fondo Asfalto
3,5m><5m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Limiti di accesso
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Compilatore
0
Unico albergo del comune e coicidente con l'edificio storico alla scheda 8
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
E 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI RILEVANTI
Denominazione
Denominazione
Museo Vasariano
Tipologia
Museo
Attuale utilizzo della struttura(Teatro, Cinema, Chiesa parrocchiale, Chiesa
oratorio, Supermercato, Museo, Biblioteca, Circolo/centro sociale, Associazioni
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Coordinata Est
Via
Codice comune
8 40 53
Giorgio Vasari
Coordinata Nord
44 49 41
N° Civ
006021
Codice via
Tel
Referente
Cognome
Funzione
Comune
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
E' all'interno dell'ex convento di Santa Croce
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
E 2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI RILEVANTI
Denominazione
Denominazione
Biblioteca comunale
Tipologia
Chiesa
Attuale utilizzo della struttura(Teatro, Cinema, Chiesa parrocchiale, Chiesa
oratorio, Supermercato, Museo, Biblioteca, Circolo/centro sociale, Associazioni
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Coordinata Est
Codice comune
8 40 35
Via
Coordinata Nord
44 49 20
N° Civ
006021
Codice via
Tel 0131/299342
Referente
Cognome
Funzione
Comune
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
E 3
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI RILEVANTI
Denominazione
Denominazione
Casa Natale di S. Pio V
Tipologia
Museo
Attuale utilizzo della struttura(Teatro, Cinema, Chiesa parrocchiale, Chiesa
oratorio, Supermercato, Museo, Biblioteca, Circolo/centro sociale, Associazioni
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Coordinata Est
Piazza
Codice comune
8 40 28
Castelvecchio
Coordinata Nord
44 49 23
N° Civ
006021
Codice via
Tel
Referente
Cognome
Funzione
Comune
Nome
Tel
0131/299342
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
E 4
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
EDIFICI RILEVANTI
Denominazione
Denominazione
Castellazzo Soccorso
Tipologia
Centro con eliporto
Attuale utilizzo della struttura(Teatro, Cinema, Chiesa parrocchiale, Chiesa
oratorio, Supermercato, Museo, Biblioteca, Circolo/centro sociale, Associazioni
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Coordinata Est
Via
Codice comune
8 40 54
Coordinata Nord
Corso Dante
44 49 24
N° Civ
006021
Codice via
Tel
Referente
Cognome
Castellazzo Soccorso
Nome
Funzione
Sede Centrale
Tel
0131/270027
Note/Commenti
Note
Compilatore
Comunica con impianti sportivi e le scuole essendo un'unica grande area
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
SCHEDA
N°
F
1
EDIFICI PUBBLICI
Denominazione
Denominazione
Municipio
Tipologia
Palazzo comunale
Attuale utilizzo della struttura
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Concentrico
Provincia Alessandria
Codice comune
Frazione
Via
Coordinata Est
006021
Codice via
S. Pio V
8 40 35
N° Civ
Tel 0131/299342
4
Coordinata Nord
44 49 20
Referente
Cognome
Polizzia municipale
Funzione
Nome
Tel
0131/299342
Caratteristiche
Numero piani fuori terr
2
Numero piani interrati
Numero camere
70
Tipologia struttura
1
Mur. Portante
C.A. ; Muratura port.
Numero servizi igienic
5
Presenza ascensore
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
SCHEDA
N°
F
2
EDIFICI PUBBLICI
Denominazione
Denominazione
Ufficio Postale
Tipologia
Attuale utilizzo della struttura
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Piazza
Coordinata Est
Boggiani
8 40 35
N° Civ
006021
Tel 131299371
1
Coordinata Nord
44 44 20
Referente
Cognome
Direttore
Funzione
Nome
Tel
0131/299018 0131299371
Caratteristiche
Numero piani fuori terr
1
Numero piani interrati
Numero camere
6
Tipologia struttura
0
Mur. Port.
C.A. ; Muratura port.
Numero servizi igienic
2
Presenza ascensore
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
G 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STRUTTURE
UTILIZZABILI AI FINI DI
PROTEZIONE CIVILE
Denominazione
Denominazione
Palestra
Tipologia
Palestra
Attuale utilizzo (Materna; Elementare; Media Inf.; Media Sup; Università)
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via/Piazza
Strada Chiare
Coordinata Est
8 40 54
N° Civ
006021
Tel
Coordinata Nord
44 49 24
Referente
Cognome
Nome
Comune
Funzione
Tel
0131/299342
Caratteristiche
Num. piani fuori terra
1
Numero piani interrati
Num camere
1
Numero possibili posti letto
Num. Servizi igienici
15
Disp. Cucina/mensa
Superficie tot mq
800
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Compilatore
0
Tipo di fondo Asalto
8m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Contigua con l'area di "Castellazzo Soccorso"
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
G 2
STRUTTURE
UTILIZZABILI AI FINI DI
PROTEZIONE CIVILE
Denominazione
Denominazione
Scuole Pio Boggiani
Tipologia
Scuola elementare e materna
Attuale utilizzo (Materna; Elementare; Media Inf.; Media Sup; Università)
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via/Piazza
N° Civ
Strada Ghiare
Coordinata Est
8 40 54
006021
Tel 0131/299455
Coordinata Nord
44 49 24
Referente
Cognome
Nome
Direzione didattica Castellazo
Funzione
Tel
0131/270500
Caratteristiche
Num. piani fuori terra
2
Numero piani interrati
Num camere
30
Numero possibili posti letto
Num. Servizi igienici
15
Disp. Cucina/mensa x
Superficie tot mq
1
300
700
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Compilatore
0
Tipo di fondo Asalto
8m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Contigua con l'area di "Castellazzo Soccorso"
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
G 3
STRUTTURE
UTILIZZABILI AI FINI DI
PROTEZIONE CIVILE
Denominazione
Denominazione
Scuole Tenente Colonnello Ettore Verde
Tipologia
Scuola scuola media
Attuale utilizzo (Materna; Elementare; Media Inf.; Media Sup; Università)
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via/Piazza
N° Civ
Corso Dante/via Ghiare
Coordinata Est
8 40 54
006021
Tel 0131/299361
Coordinata Nord
44 49 24
Referente
Cognome
Nome
Direzione didattica Castellazo
Funzione
Tel
0131/270500
Caratteristiche
Num. piani fuori terra
2
Numero piani interrati
Num camere
14
Numero possibili posti letto
Num. Servizi igienici
15
Disp. Cucina/mensa
Superficie tot mq
1
140
500
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Compilatore
0
Tipo di fondo Asalto
8m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Contigua con l'area di "Castellazzo Soccorso"
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
G 4
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STRUTTURE
UTILIZZABILI AI FINI DI
PROTEZIONE CIVILE
Denominazione
Denominazione
Casa di riposo S. Antonio e Caterina
Tipologia
Ricovero anziani
Attuale utilizzo (Materna; Elementare; Media Inf.; Media Sup; Università)
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via/Piazza
Ospedale
Coordinata Est
8 40 54
N° Civ
006021
Tel 0131/299404
3
Coordinata Nord
44 49 24
Referente
Cognome
Buffrini
Nome Rita
Funzione
Presidente
Tel
0131/299123
Caratteristiche
Num. piani fuori terra
3
Numero piani interrati
Num camere
34
Numero possibili posti letto
Num. Servizi igienici
37
1
Quelli disp.
Superficie tot mq
x
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Compilatore
0
Tipo di fondo Asalto
8m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Contigua con l'area di "Castellazzo Soccorso"
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
H 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STRUTTURE SANITARIE
Denominazione
Denominazione
Farmacia Gragnolati Patrizia
Tipologia
Farmacia
Attuale utilizzo ( Ospedale pubblico; Ospedale priv.; Casa di cura pubblica; casa di
cura priv.; Ambulatorio pubblico)
Localizzazione
Comune
Provincia
Bosco Marengo
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
N° Civ
XX Settembre
8 40 37
006021
Tel 0131/299591
20
Coordinata Nord
44 79 24
Referente
Cognome
Gragnolati
Funzione/Ruolo
Proprietaria
Nome Patrizia
Tel 0131/299591
Caratteristiche
Numero piani f.t.
1
Numero piani interrati
Struttura
Mista
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Servizi dispon.
Numero posti letto
Num. sale operatorie
Num. Ascensori
Numero serv. igienici
Num. montacarichi
Reparti
Elenco reparti presenti (Chirurgia; Medicina; Maternità; Ortopedia; ecc.)
Note/Commenti
Note
Compliatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
H 2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STRUTTURE SANITARIE
Denominazione
Denominazione
Croce Rossa
Tipologia
Ambulatorio prelievi
Attuale utilizzo ( Ospedale pubblico; Ospedale priv.; Casa di cura pubblica; casa di
cura priv.; Ambulatorio pubblico)
Localizzazione
Comune
Provincia
Bosco Marengo
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
N° Civ
S. Pio V
006021
Tel 0131/299342
20
Coordinata Nord
8 40 35
44 49 20
Referente
Cognome
Municipio/Croce Rossa
Funzione/Ruolo
Proprietaria
Nome 0131/299342
Tel 0131/68669
Caratteristiche
Numero piani f.t.
1
Numero piani interrati
Struttura
Mista
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Servizi dispon.
Numero posti letto
Num. sale operatorie
Num. Ascensori
Numero serv. igienici
Num. montacarichi
Reparti
Elenco reparti presenti (Chirurgia; Medicina; Maternità; Ortopedia; ecc.)
Note/Commenti
Note
Compliatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
H 3
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STRUTTURE SANITARIE
Denominazione
Denominazione
Varricchio Amina
Tipologia
Ambulatorio medico
Attuale utilizzo ( Ospedale pubblico; Ospedale priv.; Casa di cura pubblica; casa di
cura priv.; Ambulatorio pubblico)
Localizzazione
Comune
Provincia
Bosco Marengo
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
N° Civ
Verde
006021
Tel 0131/299154
20
Coordinata Nord
8 40 35
44 49 20
Referente
Nome Amina
Cognome
Varricchio
Funzione/Ruolo
Proprietaria/titolare
Tel 0131/299154
Caratteristiche
Numero piani f.t.
1
Numero piani interrati
Struttura
Mista
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Servizi dispon.
Numero posti letto
Num. sale operatorie
Num. Ascensori
Numero serv. igienici
Num. montacarichi
Reparti
Elenco reparti presenti (Chirurgia; Medicina; Maternità; Ortopedia; ecc.)
Note/Commenti
Note
Compliatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
H 4
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STRUTTURE SANITARIE
Denominazione
Denominazione
Studio Medico Associato
Tipologia
Ambulatorio
Attuale utilizzo ( Ospedale pubblico; Ospedale priv.; Casa di cura pubblica; casa di
cura priv.; Ambulatorio pubblico)
Localizzazione
Comune
Provincia
Bosco Marengo
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
N° Civ
Della Madonnina
006021
Tel 0131/296369
20
Coordinata Nord
8 40 31
44 49 18
Referente
Cognome
Dott. Aprile, Dott. Gazzaniga
Funzione/Ruolo
Nome
Tel 0131/296685
Caratteristiche
Numero piani f.t.
1
Numero piani interrati
Struttura
Mista
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Servizi dispon.
Numero posti letto
Num. sale operatorie
Num. Ascensori
Numero serv. igienici
Num. montacarichi
Reparti
Elenco reparti presenti (Chirurgia; Medicina; Maternità; Ortopedia; ecc.)
Note/Commenti
Note
Compliatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
H 5
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STRUTTURE SANITARIE
Denominazione
Denominazione
Dott. Marinoni
Tipologia
Studio dentistico
Attuale utilizzo ( Ospedale pubblico; Ospedale priv.; Casa di cura pubblica; casa di
cura priv.; Ambulatorio pubblico)
Localizzazione
Comune
Provincia
Bosco Marengo
Alessandria
Località/Regione
Codice comune
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
N° Civ
Piazza Mercato
006021
Tel
20
Coordinata Nord
8 40 31
44 49 18
Referente
Cognome
Dr. Marinoni
Funzione/Ruolo
Titolare
Nome
Tel
Caratteristiche
Numero piani f.t.
1
Numero piani interrati
Struttura
Mista
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Servizi dispon.
Numero posti letto
Num. sale operatorie
Num. Ascensori
Numero serv. igienici
Num. montacarichi
Reparti
Elenco reparti presenti (Chirurgia; Medicina; Maternità; Ortopedia; ecc.)
Note/Commenti
Note
Compliatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
I
1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
IMPIANTI SPORTIVI
Denominazione
Denominazione
Palestra
Tipologia
Palestra
Attuale utilizzo della struttura ( Palestra/Palazzetto; Stadio/Campo sportivo
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice comune
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Alessandria
N° Civ
Strada Ghiare
006021
Tel
Coordinata Nord
8 40 54
44 49 24
Referente
Cognome
Nome
Comune
Funzione
Tel
0131/299342
Caratteristiche
Sup. totale mq
1 Ha
Sup. coperta (se sono presenti fabbricati) mq
800mq
Servizi dispon.
Servizi igienici
x
Fognatura x
Numero serv. igienici 15
Cucina x
Riscaldamento x
Acquedotto x
Linea Elettrica x
Illum. Notturna x
Linea telefonica
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Tipo di fondo
8m
0
Asfalto
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Comunica con l'area di Castellazzo siccorso. Ha un grande piazzale antistante
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
I
2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
IMPIANTI SPORTIVI
Denominazione
Denominazione
Campo sportivo
Tipologia
Campo di calcio
Attuale utilizzo della struttura ( Palestra/Palazzetto; Stadio/Campo sportivo
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice comune
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Alessandria
N° Civ
Strada Ghiare
006021
Tel
Coordinata Nord
8 40 54
44 49 24
Referente
Cognome
Nome
Comune
Tel
Funzione
0131/299342
Caratteristiche
Sup. totale mq
1 Ha
Sup. coperta (se sono presenti fabbricati) mq
Servizi dispon.
Servizi igienici
x
Fognatura x
Numero serv. igienici 10
Cucina x
Riscaldamento x
Acquedotto x
Linea Elettrica x
Illum. Notturna x
Linea telefonica
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Tipo di fondo
8m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
0
Asfalto
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Comunica con l'area di Castellazzo siccorso. Ha un grande piazzale antistante
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
I
3
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
IMPIANTI SPORTIVI
Denominazione
Denominazione
Campo sportivo
Tipologia
In disuso
Attuale utilizzo della struttura ( Palestra/Palazzetto; Stadio/Campo sportivo
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice comune
Località/Regione
Provincia
Frazione
Quattrocascine
Via
Strada Ghiare
Coordinata Est
006021
Alessandria
Codice via
N° Civ
Tel
Coordinata Nord
8 45 32
44 51 00
Referente
Cognome
Nome
Comune
Funzione
Tel
0131/299342
Caratteristiche
Sup. totale mq
Sup. coperta (se sono presenti fabbricati) mq
1500
Servizi dispon.
Servizi igienici
Fognatura
Numero serv. igienici
Cucina
Acquedotto x
Riscaldamento
Illum. Notturna
Linea Elettrica
Linea telefonica
Accessibiltà
Tipo di strada
Comunale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Tipo di fondo
< 3,5m
0
Sterrata
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Comunica con l'area di Castellazzo siccorso. Ha un grande piazzale antistante
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
L
1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
RETI ED ENTI
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Denominazione
Tipologia rete
Rete elettrica
Referente
Nome gestore
ENEL Distribuzione
Tipo di gestore
Privato
Specificare se il gestore è pubblico o privato
Indirizzo sede gestore Città
Via
N°Civ
Via
N°Civ
Numero tel sede gest.
Indirizzo ufficio operat Città
Numero tel. uff. operat
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
L
2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
RETI ED ENTI
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Denominazione
Tipologia rete
Acquedotto
Referente
Nome gestore
ACOS
Tipo di gestore
Privato
Specificare se il gestore è pubblico o privato
Indirizzo sede gestore Città Novi Ligure
Via C.so Italia
N°Civ
Via
N°Civ
Numero tel sede gest.
Indirizzo ufficio operat Città
Numero tel. uff. operat
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
L
3
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
RETI ED ENTI
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Denominazione
Tipologia rete
Gas
Referente
Nome gestore
Ardegas
Tipo di gestore
Privato
Specificare se il gestore è pubblico o privato
Indirizzo sede gestore Città Castellazzo B.
Via Madonna Grande
N°Civ
Via
N°Civ
Numero tel sede gest.
Indirizzo ufficio operat Città
Numero tel. uff. operat
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
L
4
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
RETI ED ENTI
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Denominazione
Tipologia rete
Telefonica
Referente
Nome gestore
Telecom
Tipo di gestore
Privato
Specificare se il gestore è pubblico o privato
Indirizzo sede gestore Città
Via
N°Civ
Via
N°Civ
Numero tel sede gest.
Indirizzo ufficio operat Città
Numero tel. uff. operat
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
L
5
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
RETI ED ENTI
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Denominazione
Tipologia rete
Fognatura
Referente
Nome gestore
AMIAS
Tipo di gestore
Privato
Specificare se il gestore è pubblico o privato
Indirizzo sede gestore Città Novi Ligure
Via
N°Civ
Via
N°Civ
Numero tel sede gest.
Indirizzo ufficio operat Città
Numero tel. uff. operat
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
J
1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
MEZZI DI PROPRIETA'
DEL COMUNE
Ubicaz. Mezzi
Comune
Bosco Marengo
Ubicazione mezzi
Via Montegrappa - via S. Pio V
Provincia Alessandria
Regione/frazione
Codice com. 006021
Via
Referente
Tel 3357876971
Geom Zuccotti Pio
Funzione
N
Coord. Est
8 40 46
Coord. Nord 44 49 12
Sindaco; assessore; dipendente comunale; altro
Mezzi e Strumenti
N Marca & modello
kw
Tipologia
1
1
Ford 655
Terna
2
1
FIAT 130
3
1
4
KG
Aliment. Trazione Per. Trasp.
6980
Diesel
Doppia
Autocarro
109 12600
Diesel
Post
Cose
IVECO Daily
Autocarro
66,1
3500
Diesel
Post
Cose
1
Landini
Trattore
67,5
4000
Diesel
Doppia
5
2
Ape Piaggio
Motocarro
7,5
1160
miscela
Post
Cose
6
1
Panda Fiat
Autovettura
20
6000
Benzina
Doppia
4 Persone
7
1
Fiat Ritmo
Autovetture pol. Mun.
20
7000
Benzina Semplice
4 Persone
8
9
N=quantità; HP= potenza; KG=peso;
Aliment.=diesel; benzina; GPL; metano
Trazione=semplice; doppia; cingolato
Per. Trasp.=numero di persone trasportabili
Tipologia=autovettura; autobus; autolettiga; autocarro; trattore; rimorchio; mezzo d'opera;
Note/commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 1
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Descrizione
Materiali di conforto
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 gruppo elettrogeno Mosa
Descrizione kw 5
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 2
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Materiali di conforto
Descrizione
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 Motosega Usquarna
Descrizione Lama da 60cm
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 3
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Descrizione
Materiali di conforto
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 Lama spartineve
Descrizione Lama da 60cm
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 4
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Materiali di conforto
Descrizione
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 Turbina spartineve Ferrari
Descrizione
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 5
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Descrizione
Materiali di conforto
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 Martello battente Kango
Descrizione
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 6
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Materiali di conforto
Descrizione
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 Spargisale Epoke
Descrizione
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 7
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Descrizione
Materiali di conforto
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 pompa idrovora a scoppio
Descrizione
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
K 8
MATERIALI ED
ATTREZZATURE DEL
COMUNE DESTINATE
ALLA P.C.
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Codice comune
006021
Tipologia
Materiali di conforto
Descrizione
Abbigliamento;
Alimentari:
Sanitari; Altro (specificare
Descrizione
Materiali tecnici
Mat. Da costruzione; Mat.
Elettrico; Mat. Combustibili; Altro
Attrezz. di emergenza 1 Cisterna per acqua da 1000 litri
Descrizione
Ricovero
temporaneo
(tende,
roulottes, campers, containers);
Produzione pasti (cucine ecc);
Sistemi antincendio; Sistemi di
disinguinamento/spurghi; Sistemi
di
pompaggio;
Sistemi
di
illuminazione; Gruppi elettrogeni;
Sistemi di telecomunicazione;
Anagrafica
Addetto
Vedere scheda risorse umane
Ubicazione
Magazzino comunale
Via
Coordinata Est
N° Civico
Coordinata Nord
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
M 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
MAGAZZINI DEL
COMUNE O PUBBLICI
Denominazione
Denominazione
Magazzino comunale
Tipologia
Magazzino
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice comune
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
Via
Coordinata Est
Montegrappa / S.Pio V
N° Civ
006021
Alessandria
1
Tel 0131/289006
Coordinata Nord
8 40 46
44 49 12
Referente
Cognome
Zuccotti
Nome Pio
Funzione
Tecnico comunale
Tel
335/7876971
Caratteristiche
Sup. coperta mq
Num. piani fuori terra
300
1+soppalco
Struttura
C.A.
Altezza del singolo piano ml
10
Numero piani interrati
Stato di conservazione
Ottimo
Accessibiltà
Tipo di strada
Comunale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Dist. Dalla viab.
Princ. km
Tipo di fondo Asfalto
3,5m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Limiti di accesso
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
Compilatore
50
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di
SCHEDA
N°
N 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
AREE UTILIZZABILI AI
FINI DI PROTEZIONE
CIVILE
Denominazione
Denominazione
Campo sportivo
Possibile utilizzo
Tendopoli; Roulottopoli; Moduli abitativi; Ammassamento soccorritori; Eliporto
Tendopoli; Roulottopoli; Moduli abitativi; Ammassamento soccorritori; Eliporto
Attuale utilizzo
Campo da pallone
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice comune
006021
Provincia Alessandria
Località/Regione/Fraz
Via
N°Civ
Coordinata Est
8 40 54
Tel
Coordinata Nord
44 49 24
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Comune
Tel 0131/299342
Funzione
Caratteristiche
Superficie mq
Morfologia
1ha
Pianeggiante; Acclive
Sup. coperta mq (se
presenti fabbricati)
Tipo di Fondo
Terra; Erba; Ghiaia; Asfalto
Servizi
Fognatura x
x
Acquedotto x
Linea Elettrica x Illum. Notturna x
Accessibilità
Tipo di strada
Dist. Dalla viab. princ. Km 0
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro
Tipo di Fondo Asalto
Larghezza strada ml 8m
Specificare se è:<3,50; 3,50><5,00; >5,00
Asfalto; Sterrato;
Acciottolato; Altro
Note/Commenti
Note
Compilatore
Contigua con l'area di Castellazzo soccorso e la zona delle scuole
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di
SCHEDA
N°
N 2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
AREE UTILIZZABILI AI
FINI DI PROTEZIONE
CIVILE
Denominazione
Denominazione
Campo sportivo Abbandonato
Possibile utilizzo
Ammassamento soccorritori; Eliporto
Tendopoli; Roulottopoli; Moduli abitativi; Ammassamento soccorritori; Eliporto
Attuale utilizzo
Non utilizzato
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice comune
Provincia Alessandria
Località/Regione/Fraz Quattrocascine
Via
Coordinata Est
Tel
N°Civ
8 45 32
006021
Coordinata Nord
44 51 00
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Comune
Tel 0131/299342
Funzione
Caratteristiche
Superficie mq
Morfologia
1500
Pianeggiante; Acclive
Sup. coperta mq (se
presenti fabbricati)
Tipo di Fondo
Terra; Erba; Ghiaia; Asfalto
Servizi
Fognatura
Acquedotto x
Linea Elettrica
Illum. Notturna
Accessibilità
Tipo di strada
Dist. Dalla viab. princ. Km 0
Comunale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro
Tipo di Fondo Sterrato
Larghezza strada ml <3,5m
Specificare se è:<3,50; 3,50><5,00; >5,00
Asfalto; Sterrato;
Acciottolato; Altro
Note/Commenti
Note
Compilatore
Contigua con l'area di Castellazzo soccorso e la zona delle scuole
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
O 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
PERSONE CON
RIDOTTA CAPACITA'
MOTORIA
Denominazione
Cognome
Nome
Localizzazione
Comune
Frazione/Regione
Via
Bosco Marengo
Provincia Alessandria
Coord. Est
Cod. com. 006021
Coord. Nord
N. civ.
Codice via
Telefono
Presenza ascensore
Numero del piano
Tipo di invalidità
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
PROVINCIA DI ALESSANDRIA
SCHEDA
N°
P 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
MEZZI DI PROPRIETA'
PRIVATA
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia. Alessandria
Codice comune 006021
Proprietà
Ditta
Via
Coordinata Est
N
coordinata Nord
Referente
Tel
Ruolo
Proprietario; Amministratore; Altro
Mezzi e Strumenti
N Marca & modello
Tipologia
HP
KG
Aliment. Trazione Per. Trasp.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
N=quantità; HP= potenza; KG=peso;
Aliment.=diesel; benzina; GPL; metano
Trazione=semplice; doppia; cingolato
Per. Trasp.=numero di persone trasportabili
Tipologia=autovettura; autobus; autolettiga; autocarro; trattore; mezzo d'opera; altro.
Note/commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
R 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
CASE DI RIPOSO
Denominazione
Denominazione
S. Antonio e Caterina
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice comune
Località/Regione
Provincia
Frazione
Codice via
006021
Alessandria
Via
Opspedale
N° Civ
Coordinata Est
8 40 31
Coordinata Nord
3
Tel 0131/299404
44 49 25
Referente
Cognome
Funzione
Nome Laura
Buffrini
Tel
Presidente
0131/299123
Caratteristiche
Num. piani fuori terra 3
Numero piani interrati
1
Struttura
Mista
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Num camere
34
Num. Servizi igienici
37
Num. p. letto
64
Num. Montacarichi 1
Disp. Cucina/mensa
x
Num. Ascensori 1
Disp. Infermeria x
Accessibiltà
Tipo di strada
Comunale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Tipo di fondo Asalto
3,5m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab. 50m
Princ. km
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
S 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
SCUOLE
Denominazione
Denominazione
Scuole S. Pio Boggiani
Tipologia
Attuale utilizzo (Indicare il tipo di scuola o impianto sportivo o altro)
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice com. 006021
Località/Regione
Provincia Alessandria
Frazione
Via/Piazza
Corso Dante/via Ghiare
Coordinata Est
8 40 54
Tel 131299455
N° Civ
Coordinata Nord
44 49 24
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Direzione didattica Castellazzo
Funzione
Tel
0131/270500
Caratteristiche
Num. piani fuori terra
2
Num. piani entro terra
1
Struttura
Muratura
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Num camere
30
Num. alunni
Num. Servizi igienici 15
47+66
Num. Ascensori
Disp. Cucina/mensa x
Num. montacarichi
Superficie tot mq 700
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
0
Tipo di fondo Asfalto
8m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
N°
SCHEDA
S 2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
SCUOLE
Denominazione
Denominazione
Scuole Tenente Colonnello Ettore Verde
Tipologia
Scuola Media
Attuale utilizzo (Indicare il tipo di scuola o impianto sportivo o altro)
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Codice com. 006021
Località/Regione
Provincia Alessandria
Frazione
Via/Piazza
Corso Dante/via Ghiare
Coordinata Est
8 40 54
Tel 131299361
N° Civ
Coordinata Nord
44 49 24
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Direzione didattica Castellazzo
Funzione
Tel
0131/270500
Caratteristiche
Num. piani fuori terra
2
Num. piani entro terra
1
Struttura
Mista
C.A., muratura, mista, metallica,
prefabbricata
Num camere
14
Num. alunni
Num. Servizi igienici 15
77
Num. Ascensori
Disp. Cucina/mensa
Num. montacarichi
Superficie tot mq 500
Accessibiltà
Tipo di strada
Provinciale
Statale; Provinciale; Comunale; Altro (specificare)
Larghezza strada
Asfalto, acciottolato,
sterrato, altro (specificare)
Nessuno
Portata ponti; Altezza sottopassi; Pendenze>10%
Note/Commenti
Note
0
Tipo di fondo Asfalto
8m
Specificare se la larghezza è <3,5m;
3,50m><5,00m; <5,00m
Limiti di accesso
Dist. Dalla viab.
Princ. km
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
T
1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STAZIONI ED IMPIANTI
DELLE
INFRASTRUTTURE DI
TRASPORTO
Denominazione
Denominazione
Fermata autobus
Tipologia
Autobus di linea
Ente gestore
ARFEA
Attuale utilizzo della struttura (stazione ferroviaria, stazione funivia, stazione
pullman
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Codice comune
Coordinata est
8 40 50
Via
Incrocia strada per fraz. Donna
Coordinata Nord
44 49 25
N° Civ
Codice via
Tel
Referente
Cognome
Funzione
ARFEA-Alessandria via Milite Ignot
Nome
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
006021
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
T
2
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
STAZIONI ED IMPIANTI
DELLE
INFRASTRUTTURE DI
TRASPORTO
Denominazione
Denominazione
Stazione ferroviaria
Tipologia
Stazione ferroviaria Ente gestore
Ferrovie dello stato
Attuale utilizzo della struttura (stazione ferroviaria, stazione funivia, stazione
pullman
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz Donna
Coordinata est
8 42 55
Codice comune
Coordinata Nord
Via
44 49 10
N° Civ
Codice via
Tel
Referente
Cognome
Funzione
Ferrovie dello Stato Comp. Torino
Nome
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
006021
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 1
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Garbelli & C S.A.S.
Tipologia
Pavimenti autobloccanti ceramiche
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
N° Civ
SS bis dei Giovi
8 43 51
Coordinata Nord
9
Tel 0131291003
44 50 21
Codice via
Referente
Cognome
Garbelli
Nome Piergiorgio
Funzione/ruolo
Proprietario
Tel
0131/298367
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 2
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
GammaBimbi
Tipologia
Abbigliamento infanzia
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
S.S. 32bis dei Giovi
8 44 11
Coordinata Nord
N° Civ
16
Tel 0131291816
44 50 03
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
0131/291816
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 3
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Moro Adelino
Tipologia
Gommista
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
S.S. 32bis dei Giovi
8 44 13
Coordinata Nord
N° Civ
31
Tel 0131/298122
44 50 01
Codice via
Referente
Cognome
Moro
Nome Davide
Funzione/ruolo
Proprietario
Tel
0131/298122
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
U 4
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
ALL METAL di Re Mauro & c S.N.C
Tipologia
Ferramenta
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
Strada Vecchia Reale
8 43 51
Coordinata Nord
N° Civ
4
Tel 0131291850
44 50 31
Referente
Cognome
Funzione/ruolo
Re
Nome Mauro
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 5
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Baluschi Sport
Tipologia
Nautica campeggio
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS Alessandria-Novi
8 43 40
Coordinata Nord
N° Civ
4
Tel 0131298159
44 50 31
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 6
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Dal Pantuflè
Tipologia
Calzature abbigliamento sportivo
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
N° Civ
SS bis dei Giovi
8 44 13
Coordinata Nord
15
Tel 0131298387
44 50 01
Codice via
Referente
Cognome
Funzione/ruolo
Riis
Nome Alessandra
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 7
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Barboglio srl
Tipologia
Ingrosso abbigliamento
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
N° Civ
SS bis dei Giovi
8 44 31
Coordinata Nord
Tel 0131291042
44 49 44
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
0131/291821
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 8
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
ISA Impianti
Tipologia
Impianti elettrici
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
N° Civ
Strada Donna
8 44 26
Coordinata Nord
71
Tel 0131298807
44 49 49
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
0143/298808
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 9
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Fara Pieraldo & C S.a.S.
Tipologia
Macellazione e lavorazione carni
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
Strada Emilia Levata
8 46 36
Coordinata Nord
N° Civ
10
Tel 0131298329
44 50 30
Referente
Cognome
Funzione/ruolo
Fara
Nome Pieraldo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 10
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Italzinco
Tipologia
Zincatura a caldo
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS 35bis dei Giovi
8 43 59
Coordinata Nord
N° Civ
55
Tel 0131298167
44 50 14
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Gli acidi utilizzati costituiscono una potenziale fonte di inquinamento
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 11
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Hydro Drilling International S.p.A.
Tipologia
Trivellazioni per ricerche petrolifere
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS 35 bis dei giovi
8 43 45
Coordinata Nord
N° Civ
13
Tel 0131298219
44 50 26
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 12
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
L'Europea
Tipologia
Trasporti internazionali
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS bis dei Giovi/Via Vecchia Re
8 44 31
Coordinata Nord
N° Civ
Tel 0131291000
44 49 44
Referente
Cognome
Funzione/ruolo
Bosio
Nome Maurizio
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 13
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Fratelli Lombardi & C.
Tipologia
Recupero rottami metallici
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
v. Vecchia Reale (zona ind.)
8 44 23
Coordinata Nord
N° Civ
Tel 0131/298363
44 49 52
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Possiede mezzi idonei allo scarico e alla movimentazione di containers
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 15
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Luna Rossa
Tipologia
Discoteca
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS 35bis dei Giovi
8 43 50
Coordinata Nord
N° Civ
Tel 0131/298319
44 50 25
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Parcheggio utilizzabile per gli elicotteri. In caso di presenze superiori alle 2000
unità deve avere sul posto una squadra di Vigili del Fuoco
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 16
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Metlac
Tipologia
vernici/inchiostri
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
N° Civ
SS bis dei Giovi
8 43 58
Coordinata Nord
55
Tel 0131/291200
44 50 16
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Utilizza materiali potenzialmente inquinanti
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 17
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Mapien
Tipologia
Ingrosso abbigliamento
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS 35bis dei Giovi
8 43 40
Coordinata Nord
N° Civ
5
Tel 0131/298129
44 50 31
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 18
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
CLL
Tipologia
Magazzino pannolini
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS 35bis dei Giovi
8 44 41
Coordinata Nord
N° Civ
Tel 0131/2913 11
44 49 36
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
Codice via
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 19
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
L'Autosalone
Tipologia
Autosalone
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS 35bis dei Giovi
8 44 39
Coordinata Nord
N° Civ
Tel 0131/298257
44 49 41
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
0131/298411
Note/Commenti
Note
Compilatore
Vende anche carrelli elevatori
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
U 20
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
F.U. Fabbricazioni Nucleari
Tipologia
Deposito materiale radioattivo
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
SS 35bis dei Giovi
8 44 39
Coordinata Nord
Tel
N° Civ
44 49 41
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
0131/298411
Note/Commenti
Note
Compilatore
Struttura presidiata militarmente. Sono presenti 40t di materiale radioattivo
sigillato in specifici fusti che lo rendono inerte. Non ci sono lavorazioni in atto. Le
linee di produzioni sono ancora esistenti. Rischi: terrorismo e/o incidente aereo.
In caso di becessità intervengono direttamente da Roma.
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 21
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Saibt Gobain Condotte
Tipologia
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
Strada Vecchia Reale
8 44 06
Coordinata Nord
N° Civ
Tel 0131/298409
44 50 08
Codice via
Referente
Cognome
Nome
Funzione/ruolo
Tel
0131/298411
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
U 22
IMPIANTI PRODUTTIVI
Denominazione
Denominazione
Bocchio
Tipologia
Ingrosso carni
Attuale utilizzo della struttura(Centrale di produzione/trasformazione energia.
Grande allevamento zootecnico, industria a rischio, Azienda agricola).
Localizzazione
Comune
Provincia Alessandria
Bosco Marengo
Località/Regione/Fraz
Via
Coordinata Est
Codice comune 006021
N° Civ
Asti
8 41 03
Coordinata Nord
3
Tel 0131/299464
44 49 35
Codice via
Referente
Cognome
Bocchio
Nome Giuseppe
Funzione/ruolo
Titolare
Tel
0131/299764
Note/Commenti
Note
Compilatore
Macellano 40 capi alla settimana e forniscono la grande distribuzione in
Piemonte e Liguria
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
W 1
ASSOCIAZIONE DI
VOLONTARIATO E
FORZE DI POLIZZIA
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia Alessandria
Codice comune 006021
Anagrafica
Denominazione
Carabinieri
Specializzazione
Pubblica assistenza; Soccorso alpino; Radioamatori; Gruppocinofilo; Unità fuori
strada di soccorso; Sommozzatori; Carabinieri; Polizia; Guardia di Finanza; vigli
del fuoco; Corpo Forestale ecc.
Indirizzo:
Via/Piazza Dante
Coordinata Est
8 40 54
Tel. 0131/299350
N°
Coordinata Nord 44 49 24
Referente
Funzione ruolo
Cognome
Residenza:
Città
Via
Telefono fisso
Telefono mobile
Caratteristiche
Disp. Materiali di
conforto
Descrizione
Disp. Materiali tecnici
Descrizione
Disp. Attrezzature di
emrgenza
Descrizione
Numero mezzi
movimento terra
Descrizione
Numero mezzi
trasporto persone
Descrizione
Numero mezzi
trasporto cose
Descrizione
Note/Commenti
Note
Nome Roberto
Milano
N°
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
X 1
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Materiale e mezzi
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazioni; Assistenza popolazIone
Unità operativa
Incarico ai fini P.C.
Addetto al coordinamento del personale
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Agente polizia municipale
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Dipendente comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
16/11/1961
Codice fiscale
FNFGNN61M16B071B
Residenza
Nome
Fonfone
Città
Telefono fisso
Boscomarengo
0131/299527
Luogo di nascita Bosco Marengo
Professione
Via
Istrutt, pol, municipale
Grindelli
Telefono mobile 3357876969
Note/Commenti
Ha seguito: corso di pronto soccorso; corso antincendio
Note
Giovanni
N°
10
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 2
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Materiale e mezzi
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
Incarico ai fini P.C.
Responsabile di funzione
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Tecnica
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Dipendente comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
06/04/1973
Codice fiscale
MNECRM73D06I819X
Residenza
Città
Telefono fisso
Note/Commenti
Note
Nome
Meoni
Novi Ligure
Cesare Moreno
Luogo di nascita Somma Lombarda
Professione
Via
Cantoniere
Castel Dragone
Telefono mobile 3357876974
N°
75
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 3
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Materiale e mezzi
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
Incarico ai fini P.C.
Responsabile di funzione
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Tecnica
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Dipendente comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
22/07/1958
Codice fiscale
SPNCRL58L22H199H
Residenza
Città
Bosco Marengo
Carlo
Luogo di nascita Ravenna
Professione
Via
Cantoniere
Ghiare
Telefono mobile 3357876975
Telefono fisso
Note/Commenti
Patente C
Note
Nome
Espinosa
N°
1
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 4
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Materiale e mezzi
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
Incarico ai fini P.C.
Responsabile di funzione
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Tecnica
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Dipendente comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
06/09/1972
Codice fiscale
BTTGCR72P06A182H
Residenza
Nome
Bittolo
Città
GianCarlo
Luogo di nascita Alessandria
Bosco Marengo
Professione
Via
Cantoniere
Coltella
Telefono mobile 3357876972
Telefono fisso
Note/Commenti
Patente D
Note
Abil guida ambulanze Patente nautica entro 1 miglio
N°
8
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 5
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Materiale e mezzi
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
Incarico ai fini P.C.
Responsabile di funzione
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Tecnica
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Dipendente comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
23/06/1958
Codice fiscale
MLTLNN58H23A182R
Residenza
Città
Telefono fisso
Note/Commenti
Note
Nome
Melato
Bosco Marengo
0131/298410
Luigi
Luogo di nascita Alessandria
Professione
Via
Decoratore
Milano-4Cascine
Telefono mobile 3356104518
N°
58
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 6
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Coordinamento generale (Sindaco);
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
C.O.C.
Incarico ai fini P.C.
Coordinatore generale;
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Amministrativa
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Sindaco
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
29/09/1941
Codice fiscale
LMBNGL41P69A182E
Residenza
Città
Telefono fisso
Note/Commenti
Note
Nome
Lamborizio
Bosco Marengo
0131/299327
Angela
Luogo di nascita Alessandria
Professione
Via
Pensionata
Fresonara
Telefono mobile 3355796243
N°
16
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
N°
X 7
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Coordinamento tecnico
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
C.O.C.
Incarico ai fini P.C.
Responsabile di funzione
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Tecnica
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Dip. Comunale, funz. Uff. tecnico
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
29/09/1941
Codice fiscale
ZCCPIO60R24B071R
Residenza
Città
Telefono fisso
Note/Commenti
Note
Nome
Zuccotti
Bosco Marengo
0131/299570
Pio
Luogo di nascita Bosco Marengo
Professione
Via
Geometra
S.pio
Telefono mobile 3357876971
N°
55
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 8
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Coordinamento tecnico
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
C.O.C.
Incarico ai fini P.C.
Addetto alla funzione
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Tecnica
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Dip. Comunale, funz. Uff. tecnico
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
11/01/1953
Codice fiscale
GRBPIO53A11B071D
Residenza
Città
Telefono fisso
Note/Commenti
Note
Nome
Gorbetta
Spinetta Marengo
0131/619953
Pio
Luogo di nascita Bosco Marengo
Professione
Via
Geometra
Levata
Telefono mobile 3357876970
N°
10
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 9
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Coordinamento tecnico
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
C.O.C.
Incarico ai fini P.C.
Collaboratore
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Amministrativa
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Impiegata comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
21/12/1962
Codice fiscale
RGLGPP62T61A182O
Residenza
Nome
Ragazzi
Città
Telefono fisso
Bosco Marengo
0131/299381
Luogo di nascita
Professione
Via
Alessandria
Impiegata
Marconi
Telefono mobile 3392368185
Note/Commenti
Sa usare trattori agricoli e mezzi di sollevamento
Note
Giuseppina
N°
62
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 10
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Coordinamento tecnico
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
C.O.C.
Incarico ai fini P.C.
Collaboratore
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Amministrativa
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Impiegata comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
23/08/1971
Codice fiscale
RCCVNI71M63A182W
Residenza
Città
Bosco Marengo
Luogo di nascita
Professione
Via
ivana
Alessandria
Impiegata
Pancaldi
Telefono mobile 3332029143
Telefono fisso
Note/Commenti
Patente B
Note
Nome
Rocco
N°
20
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 11
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Coordinamento tecnico
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
C.O.C.
Incarico ai fini P.C.
Collaboratore
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Amministrativa
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Impiegata comunale
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
02/12/1962
Codice fiscale
MSNSLL62T42B071I
Residenza
Città
Telefono fisso
Bosco Marengo
0131/299358
Note/Commenti
Patente B
Note
Nome
Masini
Luogo di nascita
Professione
Via
Isabella
Bosco Marengo
Impiegata
Pancaldi
Telefono mobile 3332029143
N°
5
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
X 12
PERSONALE
COMUNALE CON FUN
ZIONE DI P.C. E DI
STAFF
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Caratteristiche
Funzione di supporto Coordinamento tecnico
Coordinamento generale (Sindaco); Coordinamento tecnico scientifico;
Pianificazione; Sanità; Assistenza sociale; Veterinaria; Volontariato; Materiale e
mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni; Strutture
operative; Telecomunicazion
Unità operativa
C.O.C.
Incarico ai fini P.C.
Collaboratore
Coordinatore generale; Responsabile di funzione; Responsabile ad interim;
Addetto alla funzione; Collaboratore
Mansione
Amministrativa
Amministrativa; Tecnica; di Collegamento; di Sostegno
Qualifica
Impiegata comunale (uff. anagrafe)
Dipendente comunale; Volontario iscritto ruolino prefettizio; Volontario
organizzazione iscritta registri regionali; Volontario organizzazione/gruppo
comunale iscritto elenco nazionale; Privato cittadino
Data inizio
Data fine
Anagrafica
Cognome
Anno di nascita
10/02/1959
Codice fiscale
MNTLNZ59B51A182L
Residenza
Città
Telefono fisso
Bosco Marengo
0131/299204
Note/Commenti
Patente B
Note
Nome
Mantelli
Lorenza
Luogo di nascita
Professione
Via
Alessandria
Impiegata
s. Pio V
Telefono mobile 3332029143
N°
31
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 1
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cascina Orsina
Coord. Est
8 39 16
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 48 33
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno: 30 e 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento.
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione cinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 2
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cascina S. Michele
Coord. Est
8 39 15
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 48 54
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno:30 e 500anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 3
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Cascina del CrocefissoCoord. Est
Provincia
Alessandria
8 40 15
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 49 06
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno: 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 4
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Zona Crocefisso
Coord. Est
8 40 18
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 49 06
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi:
verifica dei livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 5
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cascina vecchia
Coord. Est
8 39 67
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 48 01
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi:
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 6
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cascina Roncarzino
Coord. Est
8 40 01
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 47 34
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 30 e 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi:
verifica dei livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 7
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Cascina S. Domenico Coord. Est
Provincia
Alessandria
9 39 38
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 46 45
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 30 e 500anni.
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
vrifica livelli di sovralluvionamento.
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 8
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cascina Roncarezzo
Coord. Est
8 39 41
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 47 16
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 30 e 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 9
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cascina Marchesina
Coord. Est
8 39 20
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 47 05
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 30 e 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 10
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cascina Maccario
Coord. Est
8 39 54
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 46 59
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 30 e 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 11
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Valgelata
Coord. Est
8 40 33
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 49 15
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto arginale o di sponda potenzialmente sormontabile in caso di piene
gravose. Tempo di ritorno 500 anni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 12
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Cacina Ciacrotto
Coord. Est
8 41 57
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 48 23
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Attività fluviotorrentizia
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta / interruzione della viabilità
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 13
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Provincia
Alessandria
Località/Regione
Bastioni
Coord. Est
8 40 27
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 49 24
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Potenziali crolli
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Criticità
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo di eventuali lesioni
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Interruzione della viabilità. Transennamento via Marconi. Istituzione viabilità
Azione consigliata alternativa
Note/Commenti
Note
Compilatore
Possono verificarsi crolli anche a seguito di scosse sismiche
Aggiornamento
COMUNE DI
BOSCO MARENGO
Provincia di Alessandria
SCHEDA
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
N°
Z 14
SEGNALAZIONI DI
CRITICITA' E AZIONI
DI MONITORAGGIO
CONSIGLIATE
Localizzazione
Comune
Bosco Marengo
Località/Regione
Via XXsettembre, via
Coord. Est
Piave e via Tranvai
Provincia
Alessandria
8 40 43
Codice com. 006021
Coord. Nord 44 49 23
Tipo di Criticità
Tipi di criticità
Criticità
Attività fluvio torrentizia
Opera di attraversamento su corso d'acqua che può
manifestare criticità in caso di piene gravose
Opera di attraversamento su corso d'acqua
potenzialmente soggetto a violenta attività torrentizia
Tratto arginale o di sponda potenzialmente
sormontabile in caso di piene gravose
Tratto potenzialmente esondabile da tombini o dal
reticolo minore di piogge intense
Frane; Crolli
Colate di fango
Scorrimenti rotazionali
Scivolamenti planetari
Altro (specificare)
Tratto interessato da allagamenti a causa del fenomeno di rigurgito a carico
della tombinatura del Rio Marinone
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi
Tipi di monitoraggio Controllo di materiale flottante (trochi, vegetazioe, ecc.) trasportato dalla
corrente,verificando possibili ostruzioni delle luci degli attraversamenti
Controllo del materiale solido trasportato dalla corrente e verifica del livello di sovra
alluvionamento dell'alveo
Ossevazioni del possibile ringiovanimento della nicchia di distacco e/o dell'apertua di
fessure nel terreno
Controllo di eventuali lesioni
Monitoraggio
Controllo della crescita dei livelli idrici rispetto a punti di riferimento fissi;
verifica livelli di sovralluvionamento
Azioni consigliate
Interruzione della viabilità
Tipi di azione
Evacuazione aree circostanti
Rimozione di sedimenti e di vegetazione dall'alveo con mezzi meccanici
Allontanamentoacque con idrovore
Altro specificare
Evacuazione popolazione coinvolta
Azione consigliata
Note/Commenti
Note
Compilatore
Aggiornamento
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Volume 1 - Comune di Bosco Marengo