anno
VI
-
numero
57
-
marzo
2008
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MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
larivista
57delcinema
MARZO 2008
Sotto i tetti di Parigi
René Clair negli anni del sonoro
Nobody’s Perfect!
Sei film di Billy Wilder
Corea in fiamme
Il cinema di Lee Myoung-se
e di Lee Yoon-ki
La vita tra le dita
Paul Haggis a Torino
Who They Are and What They Draw
Omaggio ad Animate Projects
Corti d’Autore
Carl Theodor Dreyer e Roman Polanski
“Mercoledì da leoni”
di John Milius (1970)
Per il re, per la patria e per Susanna di René Clair (1966)
La voce segreta delle parole
Il grande cinema in lingua originale
Sotto i tetti di Parigi.
René Clair negli anni del sonoro
di Giorgio Cremonini
Accanto al Clair “leggero”,
amante della commedia più
che del dramma, o a quello
malinconico e cupo di
Les Grandes Manoeuvres e
Porte de Lilas c’è un Clair
che una volta si sarebbe detto
“impegnato”, termine improprio
come pochi. Nello stesso anno di
Le Million e subito prima di Quatorze Julliet,
nel 1931, gira uno dei suoi film più famosi A Nous la liberté
(inopinatamente distribuito in Italia come A me la libertà: forse
il fascismo pensava di detenere una sorta di copyright dell’«A noi»,
oppure il plurale suonava come rivoluzionario). In un carcere, fra i detenuti che
passano il loro tempo ad assemblare cavallini di legno, due amici, Luis ed Emile,
meditano la fuga: questa funziona solo in parte ed Emile si sacrifica per lasciar
libero l’amico. Qualche tempo dopo una sequenza analoga mostra lo stesso Emile
a un tavolo di montaggio di una grande fabbrica di grammofoni, con tanto
di sorvegliante al posto del poliziotto; per di più i piedi degli operai in marcia
ricordano apertamente quelli dei carcerati e in una scuola un maestro insegna
ai suoi scolari che «Le travail c’est la liberté», frase che agli spettatori di oggi
non può non ricordare il ben più sinistro «Arbeit Macht Frei».
Il corpo estraneo, destinato a mandare all’aria il principio moderno
dell’organizzazione, non è Louis, che anzi ne è diventato col tempo l’artefice
e il proprietario, bensì Emile, che sin dal primo tentativo riesce a procurare,
distraendosi, un indicibile caos fra gli operai alla catena di montaggio
(la sequenza verrà ripresa quasi alla lettera da Chaplin in Modern Times, rischiando
di dare il via a una causa per plagio, sulla quale lo stesso Clair mette la parola fine,
dichiarando di essere onorato della citazione). Emile è il sognatore che non si
arrende alla trasformazione del mondo e al suo passaggio da un’economia artigianale
a una industriale; è una specie di anarchico soave, un Candido moderno, che ama
la libertà invece del denaro, mentre Louis, una volta fuggito, costruisce lentamente
(segue a pag. 2)
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
Sotto i tetti di Parigi.
René Clair negli anni del sonoro
(da pag. 1)
e progressivamente un impero industriale, cioè accetta le regole del gioco e ne esce vincitore. Ancora
una volta, dunque, è la storia di un’amicizia maschile che s’interrompe e si ricompone sotto la spinta
apparente del caso, mentre la spinta vera è quella della necessità e della logica: dato un assunto, tutto
ne discende, a cascata. In uno slancio utopico nuovo per il regista, è Emile a vincere, o meglio vince
la sua concezione di libertà, cui l’apparentemente integrato Louis non può che adattarsi, ma senza
eccessivi rimpianti: in una futura arcadia post-industriale le macchine lavorano al posto degli uomini,
che possono così giocare a bocce, a carte, ballare e divertirsi godendosi la vita. Ingenuo? Certo, la
storia non ha dato ragione a Clair, ma a un regista non si chiede di essere un politico, né di cambiare
il mondo: tutto quello che può fare è mettere in scena un sogno, magari preceduto da quell’incubo
grottesco e sarcastico, ma giocosamente liberatorio, del balletto in cui uomini, cilindri e biglietti da
mille franchi s’inseguono nel cortile della nuova fabbrica, figure ricondotte a quegli stereotipi astratti
e rituali che vorrebbe la vita, illusa dal fascino del denaro e del potere. E non a caso il vortice finisce
per trascinare anche il palco dell’inaugurazione, ultimo simbolo di un mondo che dovrebbe
scomparire (la sequenza è diretta discendente dello sberleffo funeralesco di Entr’acte).
Questo gusto dell’irrisione caratterizza in modo più impertinente che caustico anche Le Dernier
Millionaire (L’ultimo miliardario, 1934), prendendo lo spunto da un immaginario paese, Casinario,
che sembra la copia-parodia di Montecarlo. Il richiamo al film di Ernst Lubitsch (Monte Carlo,
1930) è sorretto anche da un analogo clima da operetta, in cui parlamento, esercito e popolo si
abbandonano a un coro fra il marziale e il giocoso alla notizia della risoluzione dei guai economici
del paese: nella totale mancanza di denaro liquido, la gente è costretta a un’economia di scambi,
come quando l’avventore di un bar paga con una gallina e riceve come resto due pulcini e un uovo
(l’uovo viene lasciato per mancia). L’uomo più ricco del mondo, Monsieur Banco, compra l’intero
paese e, sotto gli occhi di una regina stizzosa ma incapace e di politici da burla, si autonomina
Primo Ministro. Questo autentico colpo di stato, pagato, come si dice, in soldoni, fa contento
il popolo, ma lo lascia in balia di quello che diventa, a seguito di un colpo in testa, un folle,
che impone a tutti barba, calzoni corti e ginnastica per le strade, oltre a censura.
La retrospettiva dedicata a René Clair è una manifestazione organizzata dal Bergamo Film Meeting,
in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.
Il testo qui riprodotto è un estratto dal saggio Il sogno e la mente di
Giorgio Cremonini, contenuto nel catalogo del Bergamo Film Meeting 2008.
ø i protagonisti
19-27 marzo
SOTTO I TETTI DI PARIGI.
RENÉ CLAIR NEGLI ANNI DEL SONORO
•René Clair
Il Milione
Le million
Francia 1931, 91’, b/n, v.o. sott.it.
•Augusto Genina
Miss Europa
Prix de beauté
Francia 1930, 109’,b/n, v.o. sott. it.
Lucienne è una modesta impiegata che diventa Miss Europa
all’insaputa del suo fidanzato. Un principe le fa la corte, ma lei non
ha ambizioni e vuole sinceramente diventare una semplice e fedele
mogliettina; tutto procede bene per un po’ di tempo, fino a quando,
una notte, Lucienne decide di scappare col principe che la lancerà
nel mondo del cinema: quando il fidanzato lo verrà a sapere, sarà la
tragedia. Questo film è uno dei primi esempi di doppiaggio nella
storia del cinema: iniziato nel 1929 come film muto, a metà della
realizzazione vennero inserite sequenze parlate e dialoghi in inglese,
francese, italiano e tedesco.
Sc.: R. Clair, A. Genina; Fot.: Rudolph Maté, Louis Née;
Int.: Louise Brooks, Georges Charlia, Jean Bradin.
MER 19, h. 16.30
•René Clair
Sotto i tetti di Parigi
Sous les toits de Paris
Francia 1930, 80’, b/n, v.o. sott.it.
Louis trova lavoro nella fabbrica di Emile, alla catena di montaggio,
ma ben presto capisce che la fabbrica è fin troppo simile alla prigione
che ha appena lasciato. Emile invece progetta di rendere il lavoro
nella fabbrica completamente meccanizzato, ma qualcuno ha scoperto
il suo passato di evaso e lo minaccia. Louis riesce a far comprendere
all’amico che l’industria, il profitto, il progresso, non sono che
un’altra prigione e la vera libertà per loro è lontano dalla fabbrica.
Così i due partono insieme, per fare i vagabondi.
Sc.: R. Clair; Fot.: Georges Raulet, Georges Périnal; Int.: Raymond
Cordy, Henri Marchand, Paul Ollivier.
MER 19, h. 22.15, VEN 21, h. 16.30
•René Clair
Per le vie di Parigi
Quatorze juillet
Francia 1932, 97’, b/n, v.o. sott. it.
Secondo film sonoro di Clair, dove la musica viene impiegata
in maniera innovativa. Al centro della vicenda una giacca contenente
il biglietto vincente della lotteria acquistato da Michel e Prosper.
Questo semplice oggetto metterà in subbuglio un intero caseggiato,
un intero quartiere, un’intera città.
Sc.: R. Clair, ispirato a un vaudeville di G. Berr e M. Guillemaud;
Fot.: Georges Périnal, Georges Raulet; Int.: Luis Annabella,
Raymond Cordy, Wanda Grenville.
MER 19, h. 20.30, VEN 21, h. 18.30
•René Clair
A me la libertà
A nous la liberté
Francia 1931, 104’, b/n, v.o. sott.it.
In una Parigi nel bel mezzo dei festeggiamenti del 14 Luglio, due
giovani si amano, li lasciano, si riprendono, poi si lasciano ancora;
infiniti tira e molla, fanno di questa graziosa commedia, in parte anche
leziosa, un tipico esempio della cartolina per innamorati ambientata
nella più romantica delle capitali europee.
Sc.: R. Clair; Fot.: Georges Périnal, Luis Page; Int.: Luis Annabella,
Raymond Cordy, George Rigaud.
GIO 20, h. 16.30, GIO 27, h. 22.15
•René Clair
L’ultimo miliardario
Le dernier milliardaire
È il primo film sonoro di Clair con qualche nostalgia del cinema
muto. La storia è quella di un cantante di strada, arrestato per
sbaglio, che fa a pugni col suo migliore amico: oggetto della lite è la
solita donna contesa tra i due. Pochi dialoghi, spesso sostituiti dalla
musica o dai cori, la vicenda si svolge in una Parigi da cartolina
tutta ricostruita. Un lieto fine con l’uomo resosi conto che la donna
ama veramente il suo migliore amico, lo convincerà a lasciargliela.
Sc.: R. Clair; Fot.: Georges Périnal, Georges Raulet;
Int.: Raymond Aimos, Bill Bocket, Pola Illery.
MER 19, h. 18.15, VEN 21, h. 20.30
Emile e Louis sono due detenuti che trascorrono il loro tempo dietro
le sbarre assemblando giocattoli e pianificando una possibile evasione.
Quando cercano di scappare, le cose non vanno come avevano previsto
e Louis resta in prigione. Ne esce qualche anno più tardi, mentre
nel frattempo l’ex compagno di cella è diventato un industriale.
2
Francia 1934, 87’, b/n, v.o. sott.it.
Nel piccolo regno di Casinaro, tutta l’economia si regge grazie
all’attività del suo prestigioso casinò. Arriva una tremenda crisi
finanziaria e il regno chiede aiuto a Banco, il cliente miliardario più
affezionato del casinò. L’uomo decide di salvare il regno, ma nel giro
di poco tempo la sete di potere lo pervade e finisce per trasformarsi
in un tremendo dittatore; i sudditi meditano di ucciderlo ma ogni
tentativo fallisce. In questo clima di stravagante abuso di potere,
ad un certo punto anche Banco si rende conto di essere al verde:
anch’egli è stato investito dalla tremenda crisi economica mondiale.
Sc.: R. Clair; Fot.: Luois Née, Rudolph Maté; Int.: Max Dearly,
Sinöel, Paul Olivier.
GIO 20, h. 18.15, GIO 27, h. 20.30
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
•René Clair
•René Clair
•René Clair
Vogliamo la celebrità
Ho sposato una strega
Il silenzio è d’oro
Gran Bretagna 1937, 78’, b/n
Due attori inglesi affamati di successo e notorietà, decidono di mettere
in scena un finto omicidio: il “finto” colpevole si autodenuncia alla
polizia, ma l’amico (il “finto” assassino) tarda ad arrivare per
scagionarlo perché immischiato in altre peripezie. In questo clima
dove la fiction, il caso, l’artificio e la convenzionalità hanno un ruolo
primario, fanno di questo film una gradevole commedia degli equivoci.
Sc.: R. Clair, Geoffrey Kerr; Fot.: Philip Tannura;
Int.: Felix Aylmer, Jack Buchanan, Maurice Chevalier.
Usa 1942, 78’, b/n
The Ghost Goes West
Francia 1946, 90’, b/n, v.o. sott.it.
Un vecchio attore di varietà che si è dato al cinema muto,
si troverà ad avere per le mani Maddalena, una bella diciottenne
figlia di un suo vecchio amico del varietà. Da dongiovanni quale
è il vecchio cinematografaro, comincia a corteggiare e a pensare
di sposare la bella fanciulla. L’ingenua Maddalena si affeziona
al vecchio, ma ad un certo punto conosce un attor giovane aiutante
del vecchio cinematografaro e se ne innamora. Passioni, intrighi
e gelosie si intrecciano in un’ambientazione da belle époque
ricostruita da Clair in omaggio al cinema muto. Alla fine sarà
proprio il vecchio Ganimede, con un gesto da vero gentiluomo,
a far sì che l’amore tra i due giovani possa trovare un lieto fine.
Sc.: R. Clair; Fot.: Alein Douarinou, Armand Thirard;
Int.: Georges Balpo, Georges Berry, Georges Bever.
Gran Bretagna 1935, 98’, b/n, v.o. sott.it.
LUN 24, h. 18.20, MAR 25, h. 20.30
Break the News
I Married a Witch
VEN 21, h. 22.15, GIO 27, h. 16.30
•René Clair
Il fantasma galante
Le silence est d’or
•René Clair
La bellezza del diavolo
La beaute du diable
Italia/Francia 1949, 95’, b/n, v.o. sott.it.
Uno stregone e sua figlia Jennifer, vengono condannati al rogo
nel 1690; prima di morire, però, gettano una maledizione sulla
famiglia del giudice Wolley che li ha condannati. Due secoli e mezzo
dopo, i due si reincarnano per mandare a monte il matrimonio di
Wallace Wooley, il discendente di quella stessa famiglia; proprio
quando la vendetta sta per essere compiuta, la strega Jennifer si
innamora del bel Wallace mandando all’aria tutta la maledizione.
Sc.: R. Clair, Marc Connelly, Robert Pirosh;
Fot.: Ted Tetzlaff; Int.: Robert Benchley, Nora Cecil, Mary Field.
SAB 22, h. 20.30, DOM 23, h. 18.15
•René Clair
1897
Il fantasma di un signorotto scozzese, morto in battaglia come
un vigliacco, è costretto a rimanere nel suo castello finché non
avrà spaventato e umiliato un discendente della famiglia nemica.
Ma un giorno un miliardario americano compra il castello; dopo
averlo smontato pezzo per pezzo, lo porta negli Stati Uniti,
ma ecco che fa la sua entrata in scena un ricco scozzese che dice,
tra le altre cose, di essere l’ultimo discendente della famiglia
nemica del fantasma; puntualmente lo spirito si manifesta per
spaventare ed umiliare l’uomo. Una volta pagato il suo riscatto,
il fantasma potrà finalmente lasciare questo mondo. In questo film
dove il dialogo ha finalmente un ruolo importante, troverà posto
anche una tenera storia d’amore.
Sc.: R. Clair, Robert E. Sherwood, Geoffrey Kerr,
da un racconto di Eric Keown; Fot.: Harold Rosson; Int.: Elliott Mason,
Ralph Bunker, Robert Donat.
SAB 22, h. 16.30, DOM 23, h. 22.00
•René Clair
Gran Bretagna 1943, 12’, b/n, v.o. sott.it.
Episodio del film collettivo Per sempre e un giorno ancora, in cui
compaiono , oltre a Clair, i registi Edmund Goulding, Cedric
Hardwicke, Frank Lloyd, Victor Saville, Robert stevenson, Herbert
Wilcox. Fulcro della vicenda è una casa inglese costruita nell’800 da
un ammiraglio in pensione: all’epoca l’impero napoleonico minacciava
l’Inghilterra, e, quando il figlio dell’ufficiale muore a Trafalgar, la
famiglia si divide in due rami: un ramo resta in Inghilterra e l’altro
emigra in America.
Sc.: Charles Bennet, C.S. Forrester, Christopher Isherwood,
Donald Ogden Stewart; Fot.: Rudolph Maté; Int.: Brian Averne,
Robert Cummings, Donald Crisph.
SAB 22, h. 22.00, DOM 23, h. 19.40
LUN 24, h. 20.30, MER 26, h. 18.30
•René Clair
Avvenne…Domani
•René Clair
Usa 1944, 85’, b/n
Siamo alla fine dell’800 e Larry, un intraprendente giornalista,
sogna di sposare la sua ragazza. Ad un certo punto però, muore un suo
vecchio collega del giornale; il fantasma del vecchio ogni giorno
fornisce a Larry le notizie dell’indomani. Il suo giornale va fortissimo
e Larry sbaraglia tutta la concorrenza, ma un giorno, le anticipazioni
del fantasma, riveleranno a Larry un inquietante notizia.
Sc.: R. Clair, Dudley Nichols, tratto da un pièce teatrale
di Lord Dunsany; Fot.: Archie Stout, Eugen Schüfftan;
Int.: Dick Powell, Linda Darnel, Jack Oakie.
Les grandes manoeuvres
Le grandi manovre
It Happened Tomorrow
Francia/Italia 1965, 106’, col., v.o. sott.it.
SAB 22, h. 22.15, MAR 25, h. 18.15
L’ammaliatrice
•René Clair
Usa 1941, 80’, b/n, v.o. sott.it.
Tout l’or du mond
The Flame of New Orleans
Faust, dopo una vita dedicata allo studio ed alle ricerche scientifiche,
non si sente soddisfatto. Vorrebbe acquistare potenza, godersi la vita,
ma è vecchio e si sente mancare le forze. Mentre è combattuto da opposti
pensieri, gli compare il demonio e gli offre i suoi servigi, il cui prezzo
è la dannazione. Faust rifiuta e allora il demonio lo trasforma nel giovane
Enrico. Dopo avergli fatto godere i piaceri della giovinezza, le
soddisfazioni della ricchezza e del potere, gli fa credere che si è trattato
di un sogno. Se firmerà il patto, che il demonio gli sottopone, Faust vedrà
il sogno tramutarsi in realtà. Faust firma e diventa così potente che può
costringere il diavolo a rivelargli il futuro: vede, riflesse in uno specchio,
le conseguenze catastrofiche della potenza, delle ricchezze malamente
acquistate, così si ribella e impone al diavolo di disfare quel che ha fatto.
Sc.: R. Clair, Armand Salacrou; Fot.: Michel Kelber;
Int.: Michel Simon, Gérard Philipe, Nicole Besnard.
Tutto l’oro del mondo
Francia 1961, 90’, b/n, v.o. sott.it.
A Cabosse c’è il più alto indice di longevità della Francia e lì,
Victor, uomo d’affari parigino, decide di comprare l’intero villaggio
per farci una stazione climatica di lusso. L’uomo riesce a comprare
tutto tranne la catapecchia del vecchio Dumont. L’affare si sblocca
quando il vecchio muore ma ecco che fa la sua entrata in scena
Toine, il figlio di Dumont, ancor più testardo del padre, bloccando
nuovamente l’affare. Victor, pur di comprare, è disposto ad
accontentare tutti i desideri di Toine, e, alla fine, questi cede:
Victor fa i salti di gioia, l’entusiasmo è tale che la troppa emozione
tronca l’uomo con un infarto. L’affare andrà a monte ancora una
volta e Cabosse resterà un semplice villaggio.
Sc.: R. Clair, Jean Marsan, Jaques Rémi; Fot.: Pierre Petit;
Int.: Colette Castel, Alfred Adam, Nicole Chollet.
Armando, un giovane e brillante tenente dongiovanni, scommette coi
colleghi che riuscirà a conquistare Maria Luisa, una bella e
affascinante donna divorziata. Quello che doveva essere un semplice
trastullo si trasforma in vero amore; tutto procede bene fino a che
Maria Luisa non viene a sapere di essere il baricentro della
scommessa: la donna si sente usata, vuole scappare ma Armando la
insegue, ora è veramente innamorato. Le grandi manovre è l’unico film
di Clair che inizia come un vaudeville ma finisce come un dramma.
Sc.: R. Clair, Jerome Geromini; Fot. Robert Lefebvre, Robert Juillard;
Int.: Gérard Philipe, Michéle Morgan, Magali Noël.
LUN 24, h. 22.15, MER 26, h. 16.30
DOM 23, h. 16.30, MER 26, h. 20.30
•René Clair
•René Clair
Portes de Lilas
Il quartiere dei Lillà
Dieci piccoli indiani
And Then Were None
Nel 1840, un’avventuriera dal dubbio passato parte da San Pietroburgo
diretta a New Orleans. Qui, spacciandosi per una contessa, decide di
sposare un ricco miliardario, ma, ad un passo dalle nozze, la donna
perde la testa per un marinaio conosciuto in passato: la donna e il bel
marinaio, daranno vita ad una romantica fuga sul Mississippi.
Sc.: R. Clair, Norman Krasna; Fot.: Rudolph Maté; Int.: Gitta Alpar,
Misha Auer, Bruce Cabot.
Usa 1945, 97’, b/n, v.o. sott.it.
Dieci persone si trovano bloccate su un isola deserta:
il padrone dell’isola non è in casa e dall’isola non si può scappare.
Iniziano, così, una serie implacabile di delitti, e, uno dopo l’altro,
i dieci abitanti dell’isola vengono misteriosamente assassinati,
in un climax dove tutti sospettano di tutti, e dove tutti confessano
le proprie colpe. L’unico giallo diretto da Clair, il quarto e ultimo
dei suoi film hollywoodiani.
Sc.: Dudley Nichols; Fot.: Lucien N. Andriot; Int.: Barry Fitzgerald,
Walter Huston, Louis Hayward.
SAB 22, h. 18.15, DOM 23, h. 20.30
LUN 24, h. 16.30, MAR 25, h. 22.30
3
Francia/Italia 1957, 95’, col., v.o. sott.it.
Lilas è un piccolo quartiere nella periferia di Parigi; lì vivono Juju,
un ubriacone dall’animo gentile, ed il suo inseparabile amico e
chitarrista scapolo: l’Artista. Juju convince l’Artista a nascondere in
cantina Barbier, un malvivente braccato dai gendarmi. I due amici si
trovano tra l’incudine e il martello, la situazione diventa veramente
difficile da gestire e l’amicizia tra i due rischia di andare in mille pezzi.
Terzultimo lungometraggio di Clair, è una cartolina di ritratti
di “piccoli uomini” e personaggi di strada.
Sc.: R. Clair, Jean Aurel; Fot.: Albert Militon, Robert Lefebvre;
Int.: Pierre Brasseur, Geroges Brassens, Henri Vidal.
MAR 25, h. 16.30, MER 26, h. 22.15
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
Nobody’s Perfect!
Sei film di Billy Wilder
ø i protagonisti
3-9 marzo
•Billy Wilder
La fiamma del peccato
•Billy Wilder
Uno, due, tre
One, Two, Three
Usa 1961, b/n, v.o sott.it.
Double Indemnity
Usa 1944, 106’, b/n, v.o. sott.it.
La storia dell’assicuratore Walter Neff che si
innamora della sua cliente Phillys Dietrchson.
Una volta diventati complici, mettono in atto un
piano diabolico per uccidere il marito di lei e farlo
sembrare un incidente: l’assicurazione sulla vita,
infatti, prevede che in caso di morte avvenuta
in circostanze rare, il coniuge riceverà un doppio
indennizzo (da qui il titolo Double Indemnity). I due
decidono, quindi, di uccidere l’uomo in macchina
e di gettarlo in seguito sui binari, facendo credere
che la sua morte sia stata del tutto accidentale.
Il piano, però, troverà un ostacolo insormontabile.
Sc.: B. Wilder, Raymond Chandler dal suo romanzo;
Fot.: John F. Seitz; Int.: Fred MacMurray, Barbara
Stanwyck, Edward G. Robinson.
“Sono come un fornaio. Cerco di rendere il pane un po’ più saporito mettendoci un pizzico di
comino, o di dare un’altra forma ai bretzel. Il gusto sarà un po’ diverso, ma sempre pane sarà”.
I suoi “panini al comino”, i suoi “bretzel” sono oggi dei punti fermi nella storia del cinema.
Padrone assoluto dei dialoghi, scritti con incisività e brillantezza, e di una tecnica registica che
eccelle proprio perché non si fa notare, Wilder è un regista morale, mai moralistico, che si è
visto spesso affibbiare, a torto, l’etichetta di “cinico”, “impietoso”, “crudele”, mentre, in realtà,
è sempre stato alla ricerca dell’autenticità nell’uomo, in antitesi al “perbenismo” imperante del
sesso, del successo, del denaro, della rispettabilità borghese. I sei film presentati sono un po’ il
paradigma della “poetica wilderiana”: un assicuratore che si fa irretire da una dark lady e, dopo
aver saltato il fosso della legalità, mal gliene incoglie (La fiamma del peccato); una ragazzina che
si fa passare per seduttrice al fine di sedurre un seduttore scafato e gli fa mettere la testa a
partito (Arianna); un avvocato di grido che si accorge di essere stato gabbato facendo leva
proprio sulla sua bravura (Testimone d’accusa); una prostituta e una moglie che, con reciproca
soddisfazione, invertono i propri ruoli per una notte (Baciami, stupido), un poco convinto
truffatore che si ribella ai disegni del cognato, recuperando così da mentschlekhkeyt (Non per
soldi… ma per denaro), nella Berlino del muro il direttore della filiale della Coca Cola è alle
prese con una turbolenta ragazzina innamorata di un giovane comunista (Uno, due, tre!). Sono
tutti esseri umani che, a volte indossando una maschera, a volte servendosene, a volte
strappandosela, vogliono e, a volte, riescono ad affermare ostinatamente la loro identità.
Insomma, i film di Wilder esplorano con verve, eleganza e disincanto, le pieghe più riposte
della “commedia umana”.
LUN 3, h. 16.00/22.30, MAR 4, h. 20.20, MER 5, h. 18.10
•Billy Wilder
Arianna
Love in the Afternoon
USA 1957, 130’, b/n, v.o sott.it.
L’omaggio a Billy Wilder è un’iniziativa di Lab80 distribuzione che ha ristampato, da negativo
originale, alcuni tra i più rappresentativi film del regista americano.
C.R. McNamara, il direttore della filiale della Coca
Cola a Berlino Ovest, accetta di tenere d’occhio
Rossella, la scapicollata figlia del suo superiore,
Mr. Hazeltine, in visita a Berlino per un paio di
settimane. McNamara si trova costretto ad accettare
di fare da balia alla diciassettenne figlia del suo capo
perché da tempo ambisce alla più prestigiosa
direzione di Londra della Coca-Cola. La ragazzina
è svampita e del tutto inaffidabile e McNamara ha
difficoltà a controllarla. All’improvviso Rossella
sparisce. Si viene a sapere che ha sposato di nascosto
un certo Otto Piffl, un ragazzo scontroso e idealista
della Berlino Est. La situazione, diventata ingestibile,
esige una soluzione prima che torni Mr. Hazeltine.
Una controversa critica al comunismo e al
capitalismo insieme rendono questo film una
commedia satirica con indiavolate cadenze farsesche
e numerosi colpi di scena.
Sc.: B. Wilder, I.A.L. Diamond; Fot.: Daniel L. Fapp;
Int.: James Cagney, Horst Buchholz, Pamela Tiffin,
Arlene Francis.
GIO 6, h. 20.20, VEN 7, h. 18.15,
SAB 8, h. 20.30, DOM 9, h. 18.15
•Billy Wilder
Baciami stupido
Kiss Me, Stupid
Usa 1964, 120’, b/n, v.o sott.it.
Arianna, figlia di un investigatore privato, viene
a sapere che un marito geloso vuole uccidere il noto
miliardario Frank Flannagan, in quanto amante
della propria moglie; Arianna si trova coinvolta
nelle intricate indagini del padre detective, e, nel
cercare di salvare la vita al bel miliardario, anche
lei finisce per innamorarsene. I due si frequentano,
poi si perdono di vista, poi si incontrano di nuovo
per caso. Lei è sempre innamorata e gli racconta
di sé avventure straordinarie, lui, insospettito,
assume un investigatore privato.
Sc.: B. Wilder, I.A.L. Diamond, dal romanzo
di Claude Anet; Fot.: William C. Mellor; Int.:
Gary Cooper, Audrey Hepburn, Maurice Chevalier.
LUN 3, h. 18.00, MAR 4, h. 16.00/22.30, MER 5, h. 20.10
•Billy Wilder
Testimone d’accusa
Witness for the Prosecution
Usa 1957, 120’, b/n, v.o sott.it.
Baciami stupido si presenta come un film
dall’atmosfera bizzarra e surreale. Racconta di come
Orville, maestro di pianoforte desideroso di rendere
celebri le sue composizioni, sia costretto ad ospitare
a casa sua per una notte un cantante, famoso per
le sue scappatelle, ma che potrebbe garantirgli il
successo. Orville però teme per la moglie, e così,
con un “audace” stratagemma, riesce a far credere
al cantante che la cameriera del Belly-Button Café,
sia in realtà sua moglie, e che sua moglie sia in realtà
la cameriera del Belly-Button Café. Non appena il
cantante arriva in casa di Orville non si smentisce,
e Orville, per difendere la dignità della moglie
(che in realtà è che la cameriera del locale) si trova
costretto a dover buttare fuori di casa l’artista.
Il cantante, allora, passerà la notte con la presunta
cameriera del Belly-Button Café che in realtà è la
moglie di Orville. Il giorno seguente ognuno tornerà
al suo posto e tutto si sistemerà per il meglio.
Sc.: B. Wilder, I.A.L. Diamond, dalla commedia
di Anna Bonacci; Fot.: J. LaShelle;
Int.: Dean Martin, Kim Novak, Ray Walston.
GIO 6, h. 22.30, SAB 8, h. 16.00/22.30, DOM 9, h. 20.20
•Billy Wilder
Non per soldi... ma per denaro
The Fortune Cookie
L’ingenuo e squattrinato Leonard Vole viene
accusato di aver ucciso una ricca vedova dopo che
questa aveva lasciato una grossa parte della sua
eredità al presunto assassino. Christine, la moglie di
Leonard, si rifiuta di testimoniare in sua difesa, così
Leonard si rivolge a Wilfrid Robarts, un celebre
e anziano avvocato; le arringhe dell’avvocato
sembrano poter scagionare l’uomo ma gli eventi
precipitano: sembra che non ci sia più nulla da fare
fino a quando la moglie Christine fornisce un alibi
a Leonard per scagionarlo. Tutto dovrebbe tornare
alla normalità, ma i colpi di scena non sono finiti.
Sc.: B. Wilder, Harry Kurnitz, da una pièce teatrale
di Agatha Christie; Fot.:Russell Harnal; Int.:
Charles Laughton, Marlene Dietrich, Tyrone Power.
LUN 3, h. 20.20, MAR 4, h. 18.20, MER 5, h. 16.00/22.30
4
Usa 1966, 100’, b/n, v.o sott.it.
L’operatore televisivo Harry Hinkle, mentre sta
riprendendo una partita di rugby, viene travolto
da uno dei giocatori. Harry non si è fatto nulla, ma
suo cognato, un avvocato senza scrupoli, lo convince
a chiedere una cospicua assicurazione dicendo di aver
subito un tragico incidente. L’assicurazione, però,
sospetta l’inganno e manda un detective che, nel giro
di poco tempo riuscirà a fare luce sulla vicenda.
Lo scandalo che segue spinge tutti ad abbandonare
Harry, ritenuto ormai un bugiardo. Preso dal rimorso
per averlo mal consigliato, però, il cognato si stringe
vicino ad Harry diventando il suo unico e vero amico.
Sc.: B. Wilder, I.A.L. Diamond; Fot.: J. LaShelle;
Int.: Walter Matthau, Jack Lemmon, Ron Ritch.
VEN 7, h. 16.00, SAB 8, h. 18.15, DOM 9, h. 16.00/22.30
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
Corea in fiamme.
Il cinema di Lee Myoung-se e di Lee Yoon-ki
Lo contraddistingue uno stile asciutto, che predilige drammi essenziali dove domina il
silenzio e la sottrazione degli elementi. Sospeso tra la passione per il cinema indipendente
americano (il mito “classico” di John Cassavetes) e quello europeo (l’altro “mito” delle
nouvelles vagues e delle avanguardie), Lee Yoon-ki porta avanti la sua sperimentazione,
dialogando a distanza con la tradizione nazionale.
Due registi per due diversi modi di fare cinema e di rappresentare la realtà. Due omaggi
a due registi del nuovo cinema coreano e che ne rappresentano, in modi diversi, il futuro.
Lee Myung-se, nato nel 1957, è uno dei registi più innovativi della Corea di oggi.
Dopo essersi laureato all’Institute of Arts di Seul ed aver lavorato come aiuto regista
di Bae Chang-ho, ha diretto Gagman, una malinconica commedia sul contrasto fra sogni
e realtà. Oggi, con sei lungometraggi alle spalle, è considerato uno dei maggiori registi del
suo paese. Lee Yoon-ki, invece, nato nel 1965, è regista e sceneggiatore con una filmografia
che comprende tre film realizzati per il cinema e un film fatto per la televisione coreana.
ø sguardi ad Oriente
12-18 marzo
COREA IN FIAMME.
IL CINEMA DI LEE MYOUNG-SE
E DI LEE YOON-KI
La rassegna comprende una selezione di film presentati al Korea Film Fest (Firenze, 7-15 marzo)
organizzato con la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema e della Korean Film Commission.
•Lee Myoung-se
parlano più di quanto riescano a praticarlo, e un po’
perché sono coreani a Los Angeles. Sradicati,
letteralmente spostati dalle proprie radici in un
mondo che li scambia con la loro lingua, con il loro
lavoro, con la loro diversità.
Sc.: Lee Yoon-ki; Fot.:Choi Jin-woong;
Int.: Chong-ok Bae, Irena A. Hoffman, Jenne Kang.
M
Corea del Sud 2007, 110’, col., v.o. sott.it.
SAB 15, h. 16.00, LUN 17, h. 22.30
•Lee Yoon-ki
This Charming Girl
•Lee Yoon-ki
Corea del Sud 2004, 99, col., v.o. sott.it.
Aju teukbyeolhan sonnim
Ad Lib Night
Yoja, jeong-hye
Corea del Sud 2006, 99’, col., v.o. sott.it.
•Lee Myoung-se
First Love
Chut Sarang
Corea del Sud 1993, 110’, col., v.o. sott.it.
Una studentessa di teatro del primo anno di college
si scopre innamorata di un lettore ospite della sua
scuola, incallito fumatore. Tra loro la differenza
d’età è notevole e sarà proprio uno dei più grandi
impedimenti del loro amore.
Sc.: Lee Myoung-se, Yang Sun-hie; Fot.: You Yongki; Int.: Kim Hye-su, Song Young-chang, Jo Min-gi.
DOM 16, h. 20.30, LUN 17, h. 18.15
•Lee Yoon-ki
The Hard Goodbye
Nega Salaeugdonchib
Un’impiegata dell’ufficio postale vive una vita piatta
e monotona, tutto quello che riesce a distrarla sono
la cucina, la tv ed un gatto. La piatta trama della sua
vita di colpo viene mossa dall’incontro con un
uomo, ma nemmeno questo riuscirà a distoglierla
dal suo costante disagio esistenziale.
Sc.: Lee Yoon-ki; Fot.: Jin-Woong Choi;
Int: Jeong-min Hwang, Ji-su Kim, Mi-seong Kim.
MAR 12, h. 20.30, GIO 13, h. 18.30, MAR 18, h. 18.30
•Lee Myoung-se
Nowhere to Hide
Injeongsajeong bol geot opta
Corea del Sud 1999, 110’, col., v.o. sott.it.
Bo-kyung è ferma per strada e un ragazzo
incomincia a parlarle: non lo sa, eppure sta
per farsi coinvolgere in una storia che la cambierà
per sempre. Ki-yong l’ha scambiata per
qualcun’altra: per una ragazza che ha lasciato
la sua famiglia e che adesso il vecchio padre
morente vorrebbe rivedere per l’ultima volta.
È tenace, insiste, la prega di aiutarlo, arriva
a offrire del denaro, e riesce a convincerla:
Bo-kyung lo seguirà in campagna per recitare il
ruolo di una ragazza come lei, sola e lontana dalla
famiglia, e si ritroverà coinvolta in una girandola
di personaggi che parlano come se lei non ci fosse,
che accettano di fare i conti con il suo essere
la persona sbagliata al posto giusto. Come una
piccola samaritana, reca al vecchio morente il suo
unguento, l’ultimo dono che può riscattare una
vita: “scusa, papà”. Ma chi ha davvero aiutato chi?
Al ritorno, in macchina, Bo-kyung si abbandona
ad un pianto liberatorio, e nel mattino che nasce
fa una telefonata: “buon compleanno, mamma”.
Sc.: Lee Yoon-ki, dal romanzo di Azuko Taira;
Fot.: Sang-ho Choi; Int.: ll-hwa Choi, Ju-bong Gi,
Hyo-hju Han.
Uno scrittore di best-seller attraversa una grave
crisi creativa che non gli consente di portare a
termine il suo ultimo libro: l’uomo è frustrato,
confuso, non riesca e dormire; la depressione è
inevitabile e lo scrittore precipita in una dimensione
onirico-allucinatoria che stravolge la sua esistenza.
Egli vede una ragazza che lo insegue dappertutto,
la sua fidanzata è morbosamente gelosa e ben
presto lo scrittore non sarà più in grado di
distinguere la realtà dalla fantasia.
Sc.: Lee Myoung-se, Hae-kyung Lee; Fot Kyung-Pyo
Hong; Int: Gang Dong-weon, Lee Yeon-hee.
GIO 13, h. 20.30, SAB 15, h. 18.15
Al termine della proiezione di giovedì 13, incontro con
Lee Myung-se
•Lee Yoon-ki
Love Talk
Reobeu tokeu
Corea del Sud 2005, 118’, col., v.o. sott.it.
SAB 15, h. 20.30, DOM 16, h. 18.30
Al termine della proiezione di sabato 15,
incontro con Lee Yoon-ki
•Lee Myoung-se
Duelist
Hyung-sa
Corea del Sud 2005, 111’, col., v.o. sott.it.
Corea del Sud 2005, 91’, col., v.o. sott.it.
Yuejeong è una donna in carriera, bella, elegante,
attenta alla scelta delle scarpe e a quella dei coordinati
d’abbigliamento. Vive con la figlia adolescente, che
incomincia a nutrire le prime insicurezze e le prime
insofferenze, e deve fare i conti con nuove relazioni
sentimentali. Con la figlia ha uno strano rapporto:
si fa mettere alle strette dalle sue domande, ma è
anche capace di una straordinaria dolcezza, quando
riescono a trovare il tempo di stare insieme.
Improvvisamente qualcosa sembra sfuggire dal suo
controllo: un amore troppo importante, la fuga della
figlia, un incidente. Riuscirà a tenere insieme i pezzi?
Sc.: Lee Yoon-ki; Fot.: Han Dong-hyun;
Int.: Bae Jong-ok, Chang Hyun-soung, Son Sook.
DOM 16, h. 22.30, LUN 17, h. 16.30
La voce segreta
delle parole
Prosegue a marzo la rassegna La voce
segreta delle parole – Il grande cinema
in lingua originale. In programma nella
Sala 2 del cinema Massimo quattro film di
grande successo in versione originale con
sottotitoli in italiano. Il calendario
completo è in distribuzione presso la cassa
del Cinema Massimo.
Come sempre è possibile organizzare proiezioni
mattutine per le scuole.
Per informazioni: 011/8138516-517, e-mail:
[email protected].
I film di marzo
La promessa dell’assassino
Eastern Promises
di D. Cronenberg (Usa/Gb 2007, 100’),
v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 6 marzo, h. 20.30/22.30
Un uomo viene assassinato in pieno giorno su una
scalinata di pietra, un altro uomo scappa ma viene
ucciso poco distante: quel giorno pioveva, e quando
la polizia arriva sul luogo del delitto, l’acqua ha
già cancellato ogni prova. Un giovane poliziotto
gestisce le indagini a modo suo finché conosce una
donna innamorata di un pericoloso criminale che
gestisce un grosso traffico di droga; tutto sembra
portare al signore della droga, ma la vicenda
è ancora ricca di sorprese e colpi di scena.
Sc.: Lee Myoung-se; Fot.: Jeong Kwang-suok,
Song Haeng-ki; Int: Jang Dong-kun, Choi Ji-woo,
Ahn Sung-kee.
MAR 12, h. 22.30, GIO 13, h. 16.15, MAR 18, h. 16.15
Irina Palm
Young-shin fa la deejay in una radio di lingua
coreana a Los Angeles: la sua rubrica, Love Talk,
la porta a discutere dei problemi sentimentali degli
altri, a dare consigli, sempre senza farsi coinvolgere
troppo. Vorrebbe parlare d’amore anche Ji-seok,
che è arrivato a Los Angeles per ritrovarla dopo
la rottura della loro relazione. Invece d’amore
parla poco Sunny, che affitta una stanza a Ji-seok,
e che l’amore (anzi: il sesso) lo fa a pagamento
in un salone di massaggi. Uniti dalle coincidenze,
dal passato, dagli incontri fortuiti e dal bisogno
di condividere un po’ di calore, sono tutti e tre
inesorabilmente soli: un po’ perché l’amore lo
Nell’ultimo periodo della dinastia Choson, la
corruzione dilaga tra le più altre sfere del governo.
Un brillante detective e la sua talentuosa collega,
lavorano a un caso di denaro contraffato e le
indagini portano ad un misterioso spadaccino
mascherato. Duelli, colpi di scena e intrighi politici,
fanno di questo film un avvincente lotta tra la
giustizia e la corruzione.
Sc.: Lee Myoung-se, Lee Hae-kyung dal fumetto
di Bang Hak-ki; Fot.: Ki S. Hwang; Int: Ha Ji-won,
Gang Dong-won, Ahn Sung-ki.
DOM 16, h. 16.15, LUN 17, h. 20.30
5
di Sam Garbarski (Gb 2007, 103’),
v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 13 marzo, h. 20.30/22.30
Paranoid Park
di Gus Van Sant (Usa 2007, 85’),
v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 20 marzo, h. 20.30/22.15
Cous Cous La graine et le mulet
di Abdellatif Kechiche (Francia 2007, 151’),
v.o. francese, sott.it.
Giovedì 27 marzo, h. 20.45
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
larivista
delcinema
La vita tra le dita.
Paul Haggis a Torino
Alba International Film Festival (7-12 marzo) dedica quest’anno una carta bianca al regista
e sceneggiatore americano Paul Haggis. Autore degli script di Million Dollar Baby,
Flags of Our Fathers, Lettere da Iwo Jima – tra gli altri – e regista di Crash - Contatto fisico
e Nella valle di Elah, Haggis sarà presente ad Alba per presentare alcuni suoi lavori e,
soprattutto, otto titoli scelti personalmente.
Lunedì 10 marzo, alle ore 20.30, il Museo Nazionale del Cinema propone, al Massimo Tre,
un incontro con Haggis seguito dalla proiezione di Crash – Contatto fisico, vincitore nel 2005
di tre Premi Oscar.
ø cinema del presente
•Clint Eastwood
10-11 marzo
Flags of Our Fathers
Usa 2006, 130’, col., v.o. sott.it.
LA VITA TRA LE DITA. PAUL HAGGIS A TORINO
•Paul Haggis
Nella valle di Elah
In the Valley of Elah
Usa 2007, 120’, col., v.o. sott.it.
Storia di amicizia, coraggio, sopravvivenza e sacrificio sullo sfondo della sanguinosa battaglia di Iwo Jima,
un’isola sperduta con spiagge scure e cave di zolfo, presidio giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il film segue le vicende dei sei soldati americani - cinque Marines e un ufficiale sanitario della Marina - passati
alla storia per essere stati immortalati nell’atto di piantare la bandiera Americana sul Monte Suribachi.
Sc.: P. Haggis, William Broyles Jr.; Fot.: Tom Stern; Int.: Ryan Philippe, Adam Beach, Jesse Bradford.
MAR 11, h. 16.00
Il soldato Mike sparisce una settimana dopo essere tornato dalla guerra in Iraq, senza nemmeno aver
comunicato ai genitori il suo ritorno in patria. Il padre Hank, veterano dell’esercito e ardente patriota, aveva
considerato normale che il figlio avesse seguito il suo esempio e sperava solo di essere imitato anche nella
capacità di tornare a casa sano e salvo. Di fronte alla sparizione del figlio, Hank ritiene opportuno indagare
di persona e si reca a Fort Rudd per scoprire la verità. È così che in un campo nei pressi della base militare,
trova il cadavere del figlio, carbonizzato, fatto a pezzi e dato in pasto agli animali…
Sc.: P. Haggis; Fot.: Roger Deakins; Int.: Tommy Lee Jones, Charlize Theron, James Franco.
•Clint Eastwood
Lettere da Iwo Jima
Letters from Iwo Jima
Usa 2006, 140’, b/n, v.o. sott.it.
LUN 10, h. 16.00/18.10
•Paul Haggis
Crash – Contatto fisico
Usa/Germania 2004, 107’, col., v.o. sott.it.
Diverse storie s’intrecciano nel corso di due giorni a Los Angeles che vedono coinvolti vari personaggi legati
tra loro. Un detective di colore, la cui madre si droga e il fratello ruba automobili mentre con il suo
complice fa teorie su una società più giusta. Un procuratore distrettuale in carriera con una moglie iraconda.
Un poliziotto che si prende cura con affetto dell’anziano padre malato e intanto scandalizza il suo giovane
compagno di lavoro con il suo razzismo. Un regista nero di successo a Hollywood la cui moglie deve fare i
conti con il poliziotto razzista. Un immigrato iraniano che compra una pistola per difendere il suo negozio.
Un fabbro ispanico e la sua giovane figlia ed altro ancora…
Sc.: P. Haggis, Bobby Moresco; Fot.: James Muro; Int.: Don Cheadle, Matt Dillon, Sandra Bullock.
Durante la seconda guerra mondiale sulla piccola isola di Iwo Hima, tra la spiaggia di sabbia nera e le cave
di zolfo, si consuma lo scontro tra i soldati americani e quelli giapponesi. Questi ultimi, mandati allo sbaraglio,
sono consapevoli di non tornare più a casa. Tra loro Saigo, un ex fornaio, desidera sopravvivere per tornare a
casa e vedere la sua ultima nata. Baron Nishi, campione olimpico di equitazione, è famoso in tutto il mondo
per la sua abilità. Shimuzu, un allievo poliziotto, idealista e fiducioso, è destinato a scontrarsi con la dura e
crudele realtà della guerra. Il tenente Ito, credendo profondamente nella sua missione di soldato, preferisce
uccidersi piuttosto che cadere nelle mani dell’esercito americano. L’esercito e la difesa sono affidati al generale
Tadamichi Kuribayashi, uomo di grande cultura, ha studiato in Canada e, essendo stato a lungo anche negli
Stati Uniti, sa perfettamente di combattere una guerra senza speranza ma, profondo conoscitore delle strategie
militari, ha l’obiettivo di uccidere almeno dieci americani. Incredibilmente, giapponesi e americani si scontrano
e combattono per 40 giorni, al termine dei quali 20.000 soldati giapponesi rimangono sul campo, ma dopo aver
ucciso 7.000 soldati americani. Di loro, però, non restano solo i cadaveri e il sangue che ha bagnato le rocce,
ma anche le lettere mandate a casa, piene di paura ma anche di coraggio ed eroismo.
Sc.: P. Haggis, Iris Yamashita; Fot.: Tom Stern; Int.: Ken Watanabe, Kazunari Ninomiya, Tsuyoshi Ihara.
LUN 10, h. 20.30 – ingresso euro 3,50
MAR 11, h. 18.20
La proiezione sarà preceduta da un incontro con Paul Haggis
6
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
ø il cinema degli altri
7 e 27 marzo
Seconda rassegna del cinema laico
Organizzata dalla Consulta torinese per la Laicità delle Istituzioni, in collaborazione con il
Museo Nazionale del Cinema e con il Centro Interculturale della Città di Torino, la
rassegna intende proporre al pubblico torinese - attraverso il linguaggio e gli stimoli culturali
dell’arte cinematografica - una riflessione sul metodo della laicità e sull’etica laica di fronte agli
interrogativi ed alle sfide individuali e collettive che il mondo contemporaneo pone.
I nove film in programmazione, nel periodo da marzo a giugno 2008, affrontano alcuni significativi
temi della società odierna, sempre più multiculturale, multietnica e multireligiosa. Ne emergono nel
complesso, attraverso situazioni esistenziali e vicende differenti, taluni degli aspetti di un’etica laica,
per definizione non dogmatica, né assolutista, di libertà e di tolleranza positiva, di rispetto e di
confronto fra eguali e diversi, nella prospettiva – che gli organizzatori della Rassegna vivamente
auspicano – di una più civile convivenza tra individui e tra gruppi nella comunità umana.
I film della rassegna sono: 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni di Cristian Mungiu, Requiem di Hans
Christian Schmid, Angeli ribelli di Aisling Walsch, Il gioco dei rubini di Boaz Yoakim, Brian di
Nazareth di Monty Python, La via lattea di Luis Bunuel, Le fiamme del paradiso di Luciano
Emmer, I diavoli di Ken Russell, Jean Paul (2007) di Francesco Uboldi (info: 320-3460326;
[email protected]; www.torinolaica.it).
•Christian Mungiu
•Hans-Christian Schmid
4 mesi, 3 settimane e 2 giorni
Requiem
4 luni, 3 saptamini si 2 zile
2006 Germania, 96’, col.
Romania, 2007, 113, col., v.o. sott.it.
Vincitore del Premio Palma d’oro al Festival di Cannes 2007 (la prima volta per il cinema romeno).
Un dormitorio per studenti nella Romania di Ceausescu, con ragazze che si fanno la doccia, studenti che
preparano esami, venditori al mercato nero di sigarette e saponette straniere. Da qui inizia il calvario di
due studentesse del Politecnico, quando una delle due decide di abortire illegalmente. “Per la mentalità
conservatrice e conformista dell’epoca, nessuno poteva avere un figlio al di fuori del matrimonio. Senza
parlare dell’aspetto economico, le poche madri single, spesso vedevano i figli messi in istituto – racconta
il regista – ma io non voglio raccontare il comunismo di Ceausescu: solo una storia personale che mi è
stata raccontata da una persona a me molto vicina”. Attraverso l’avventura delle due ragazze, si fa
rivivere un mondo, rievocandone con precisione e con finezza, i minimi particolari della vita quotidiana.
La Bucarest descritta dal film è certo tetra e squallida, ma soprattutto è ostile, minacciosa. L’aborto è
proibito, la contraccezione è ignorata o praticata con molta approssimazione. L’assenza di informazione
e di sostegno sociale che circonda le due protagoniste, costituisce così il vero oggetto della denuncia,
lancinante, di questo bel film.
Sc.: C. Mungiu; Fot.: Oleg Mutu; Int.: Anamaria Marinca, Laura Vasiliu, Vlad Ivanov.
Primi anni Settanta, in una cittadina della Baviera. Cresciuta in una famiglia e in ambiente di zelanti cattolici
praticanti, la ventunenne Michaela Klinger, affetta da epilessia di cui controlla le crisi con farmaci, va a
studiare all’università di Tübingen dove per la prima volta si sente autonoma e assaggia la libertà. E’ un
terremoto di emozioni che innesca nuove e più gravi crisi durante le quali “sente le voci”. E’ soltanto una
malattia o una possessione diabolica, come credono i due preti, suoi concittadini, che si occupano di lei e la
sottopongono agli esorcismi? Scritto da Hans Bernd, il film s’ispira a una storia vera di cui fu vittima a
Klingenberg (Baviera) un’epilettica di 23 anni, che sarebbe morta di anoressia il 1 luglio 1976. Sui temi del
conflitto tra scienza e religione, tra spinta centrifuga verso la crescita e quella centripeta della chiusura familiare
e provinciale, H.C. Schmid e il suo sceneggiatore hanno fatto un film emotivamente molto denso, ma anche
tendenzialmente imparziale nel rispetto dei fatti e dei personaggi. Gli dà l’acqua della vita l’esordiente (al
cinema) S. Huller (doppiato da Conie Bisnuto), giustamente premiata al Festival di Berlino 2006. Se
rispecchiasse fedelmente l’atmosfera del cattolicesimo in Baviera, bisognerebbe indurne che anche nella fede
religiosa i tedeschi tendono a una forma estrema e rigida in cui alberga l’isteria. Costumi di Betina Marx.
Sc.: B. Lange da una storia vera; Fot.: Bogumil Godfrejòw; Int.: Sandra Hüller, Burghart Klaußner, Imogen Koggen.
VEN 7, h. 20.30 – ingresso euro 3,50
GIO 27, h. 18.00 – ingresso euro 2,50
ø percorsi
6, 12 e 20 marzo
Nuvole in paradiso. Viaggio nella storia del cinema finlandese
La comparsa sulla scena – ormai venticinque
anni fa – del regista Aki Kaurismäki ha
improvvisamente costretto gli addetti ai lavori
di tutto il mondo ad interessarsi di una
cinematografia, quella finlandese, che solo
episodicamente in passato era riuscita a varcare
i confini nazionali. Ad onor del vero, però, in
questo quarto di secolo non molto è stato fatto
e i classici di questo paese restano in larga
misura sconosciuti. Per fare un po’ di luce,
Peter von Bagh (direttore del ‘mitico’ Midnight
Sun Film Festival e, da alcuni anni, responsabile
artistico del Festival Cinema Ritrovato di
Bologna) e Guy Borlée (Cineteca del Comune
di Bologna) hanno compilato un programma di
undici film – tutti provenienti dalla cineteca di
Helsinki – che vuole dare conto di un panorama
vitalissimo e sempre sorprendente. Dopo le
prime tre proiezioni di febbraio, si continua a
marzo con sei classici mai visti in Italia.
•Teuvo Tulio
•Ville Salminen
Come tu mi volevi
L’esodo
Finlandia 1944, 99’, b/n, v.o. sott.it.
“Lo schema-base di un film di Teuvo Tulio: una
ragazza lascia la campagna per la città e viene
sedotta”. Seguono di norma passione, abbandono,
rimorso, vita grama ed espiazione. Tulio è per
eccellenza l’autore di melodrammi del cinema
finlandese, le sue opere incrociano audacia
visionaria e dura critica sociale: “Lo splendore
sensuale delle immagini incanta, mentre l’immagine
del maschio finlandese che emerge da Come tu mi
volevi è senza pietà” (Peter von Bagh).
Sc.: Nisse Hirn, dal romanzo di Ahti H. Einola; Fot.:
Olavi Gunnari; Int.: Marie-Louise Fock, Ture Ara,
Kunto Karapää.
Finlandia 1956, 96’, b/n, v.o. sott.it.
“Intorno alla metà degli anni Cinquanta, Ville
Salminen – che in origine era un pittore – diresse
tre film ambientati in Carelia, la regione di confine
tra Finlandia e Russia. Evakko racconta la storia
dell’evacuazione forzata di questa regione negli anni
della guerra” (Peter von Bagh)
Sc.: V. Salminen, Jussi Talvi, dal romanzo di Unto
Seppänen; Fot.: Unto Kumpulainen; Int.: Santeri
Karilo, Linda Lampinen, Aino-Maija Tikkanen.
GIO 6, h. 16.30
Komisario Palmun Erehdys
Nuvole in paradiso. Viaggio nella storia del
cinema finlandese, a cura di Guy Borlée e Peter
von Bagh, in collaborazione con Merja Makela e
Sanna Maria Martin, è una manifestazione
promossa dalla Cineteca del Comune di Bologna
e dalla Mostra Internazionale del Cinema Libero
in collaborazione con Sisuseura - Associazione
finlandese dell’Emilia Romagna, Suomen
Elokuva-Arkisto - Finnish Film Archive, Museo
Nazionale del Cinema, CSC - Cineteca
Nazionale, Fondazione Cineteca Italiana. Con il
patrocinio di Suomi-Seura (Associazione finlandesi
all’estero), del Centro Finlandese di Promozione del
Turismo e dell’Ambasciata Finlandese a Roma.
Juurakon Hulda
Sellaisena kuin sinä minut halusit
lepre, ferita in un incidente d’auto, diventa la sua
compagna di viaggio, seguendolo fino in Lapponia...
Evakko
MER 12, h. 16.30
•Matti Kassila
•Valentin Vaala
Hulda va a Helsinki
Finlandia 1938, 81’, b/n, v.o. sott.it.
Hulda, una ragazza di campagna di modesta
condizione ma molto ambiziosa, si trasferisce a
Helsinki e viene assunta come cameriera da un
deputato, il giudice Soratie. Nonostante lavori sodo,
trova il tempo per prendere lezioni serali e, alla fine,
in segreto, si laurea. La sua nuova condizione le
consente di entrare nel mondo della politica,
battendosi per i diritti delle donne e dei lavoratori.
Sc.: V. Vaala, Jaakko Huttunen, dalla pièce di Juhani
Tervapää; Fot.: Armas Hirvonen; Int.: Irma Seikkula,
Tauno Palo, Topo Leistelä.
•Mikko Niskanen
Finlandia 1960, 103’, b/n, v.o. sott.it.
Il famoso commissario Palmu – protagonista di
molti gialli del popolare scrittore Mika Waltari – è
alle prese con l’omicidio di un magnate di dubbia
fama, trovato morto nella sua vasca da bagno.
Sc.: M. Kassila, dal romanzo di Mika Waltari; Fot.:
Olavi Tuomi; Int.: Joel Rinne, Elina Pohjanpää, Matti
Ranin.
Ajolähtö
•Risto Jarva
L’anno della lepre
Jäniksen vuosi
Finlandia 1977, 123’, col., v.o. sott.it.
Vatanen, un giovane pubblicitario, lascia di punto in
bianco il suo lavoro e la sua vita a Helsinki per passare
un po’ di tempo nelle foreste del nord del Paese. Una
7
GIO 20, h. 20.15
Il mistero Rygseck
MER 12, h. 18.20
GIO 6, h. 18.30
Sc.: R. Jarva, Kullervo Kukkasjärvi, Arto Paasilinna,
dal romanzo di A. Paasilinna; Fot.: Juha-Veli Äkräs;
Int.: Antti Litja, Kauko Helovirta, Markku Huhtamo.
Batti e corri!
Finlandia 1981, 104’, col., v.o. sott.it.
Juuso, Late e Pyry, terminato il servizio militare,
tornano al loro villaggio di campagna. Juuso non
riesce a trovare lavoro e decide di emigrare in
Norvegia, dove prende servizio su una piattaforma
petrolifera. Late, che invece potrebbe occuparsi della
fattoria di famiglia, preferisce allontanarsi da suo
padre – che si è appena risposato – e si reca a
Göteborg, in Svezia, dove però non ha fortuna. Anche
Pyry non intende lavorare nei campi di proprietà dei
genitori e, insieme a Late, appena tornato dalla Svezia,
trova lavoro in una fabbrica nel sud della Finlandia.
Sc.: Matti Ijäs, M. Niskanen; Fot.: Jukka Lampinen;
Int.: Sami Aarva, Markku Hannula, Kauko Hynninen.
GIO 20, h. 22.30
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
ø il cinema degli altri
14 marzo
•Sergio Sollima
Sandokan – I puntata
ø seconda visione
28-31 marzo
Italia 1976, 60’, col.
Incontro con Kabir Bedi
Paul Thomas Anderson
Venerdì 14 marzo alle ore 11, nell’Aula Magna del Rettorato
in via Verdi 8/via Po 17, si terrà Invito dell’Università di
Torino a Kabir Bedi. L’attore incontrerà il Rettore Prof.
Ezio Pelizzetti e alcuni docenti studiosi di cinema e di cultura
indiana. L’evento, aperto al pubblico e in particolar modo
agli studenti, costituirà un’occasione di dialogo con Bedi,
poliedrico protagonista di molti film e testimonial d’eccezione
della cooperazione tra l’Università di Torino e gli atenei
indiani. L’Università organizza inoltre, nel pomeriggio, presso
la sala Tre del Cinema Massimo, un incontro con Kabir Bedi
preceduto e seguito dalla proiezione di Ashanti e della prima
puntata dello sceneggiato Sandokan. L’ingresso è libero.
Mancava dalle scene ormai da cinque anni il regista Paul Thomas
Anderson, enfant prodige del cinema hollywoodiano che aveva
vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2002 con
Ubriaco d’amore, dopo i contrastati successi di Boogie Nights e
Magnolia (ma aveva esordito nel 1996 con Sydney, realizzato con i
fondi del Sundance Institute Filmmaker’s Workshop). Il suo è un
cinema visionario e robusto, incalzante e sontuoso, ricco di piani
sequenza lunghissimi che danno un respiro urgente e sofferto alle
storie, spesso corali, che mette in scena. Dopo una lunga pausa, è
tornato ora con un nuovo film, Il petroliere, storia ambiziosa di
uno spietato mercante d’oro nero nel Texas dei primi del
Novecento presentato all’ultimo Festival di Berlino. Quello che,
forse, non si conosce di Paul Thomas Anderson è il suo lavoro
come regista di video musicali, collaborando soprattutto con
Fiona Apple, Michael Penn e Aimee Mann (la sua canzone Save
Me aveva ottenuto una nomination all’Oscar per Magnolia).
•Richard Fleischer
Ashanti
VEN 14, h. 16.30 – ingresso libero
Sandokan, spalleggiato dal portoghese Yanez, sta conducendo una guerra
contro gli Inglesi che, padroni dei traffici in Malesia per mezzo della
Compagnia delle Indie e del governatore della stessa James Brooke,
tendono al possesso coloniale del territorio affidato a Sir William
Fitzgerald. Il ribelle figlio del deposto e trucidato Maraja, caduto in una
trappola tesagli da Fitzgerald, viene curato da Lady Marianna, nipote di
lord Guillonk. Prima che la Tigre di Mompracem venga riconosciuta,
tra la ragazza inglese e il ribelle malese nasce l’amore…
Sc.: Antonio Locatelli, Giuseppe Mangione, Alberto Silvestri, Sergio
Sollima, dal romanzo di Emilio Salgari; Fot.: Marcello Masciocchi;
Int.: Kabir Bedi, Carole André, Philippe Leroy.
Al termine incontro con Kabir Bedi
VEN 14, h. 19.00 – ingresso libero
ø il cinema del presente
(Ruth Jarman e Joseph Gerhardt), artisti digitali che hanno
esposto i loro lavori alla Tate Modern e alla Biennale di
Venezia, solo per campionare un paio di voci dal loro
prestigioso curriculum; Run Wrake, originalissimo grafico e
animatore; David Shrigley e Chris Shepherd, autori del
controverso cortometraggio di culto “Who I Am and What I
Want”; Tim Hope, noto per i suoi video per la band inglese
Coldplay; The Quay Brothers, visionari scenografi di
miniature barocche e burattinai dell’incubo.
Usa/Svizzera 1979, 118’, col.
Il dottor David Linderby ha sposato la dottoressa Anansa, della tribù
Ashanti, e con lei assiste, per conto dell’ONU, gli abitanti di alcune
zone del centro africano. Un giorno la donna viene catturata,
vicino al fiume, dagli uomini dello schiavista Suleiman. David si mette
disperatamente alla ricerca della consorte e trova in Brian Walker,
membro di una lega antischiavista, appoggi insperati e consigli preziosi.
Sc.: Stephen Geller, da un romanzo di Alberto Vasquez Figueroa;
Fot.: Aldo Tonti; Int.: Kabir Bedi, Michael Caine, Rex Harrison.
14 marzo
Who They Are
and What They Draw.
Omaggio ad
Animate Projects
Dal 1990 il progetto inglese animate!, sostenuto da Arts
Council England e dal canale tv inglese Channel 4, ha
commissionato e prodotto ben 90 cortometraggi a cui la
definizione tradizionale di “animazione” va decisamente
stretta. Dal solo film realizzato nel 1990 ai ben sette progetti
in cantiere per il 2007-2008, animate! ha costantemente
ampliato il suo raggio d’azione, diventando il “marchio di
qualità” che segnala opere e autori costantemente alla ricerca
di nuove forme di espressione audiovisiva attraverso le
tecniche più disparate, dall’animazione più tradizionale
(disegno animato, film astratto, “passo uno”) a quella
tecnicamente d’avanguardia (computer graphics, animazione
3D, elaborazione digitale di riprese dal vero). I film animate!
rappresentano una sfida costanante allo sguardo e alla
percezione, e grazie alla creatività di registi, grafici, disegnatori
ed artisti coinvolti, corrono il rischio di espandere
radicalmente i confini di ciò che intendiamo come cinema
d’animazione, verso nuove forme e stili ibridi, con risultati
riconosciuti nei più importanti film festival internazionali, così
come in musei e gallerie d’arte contemporanea, dove sempre
più spesso queste opere trovano uno spazio proprio. Il festival
BilBolBul ospiterà il primo omaggio italiano ad animate!, a
cura di Sergio Fant, con una selezione di film che per
tecniche impiegate si avvicinano maggiormente al mondo del
disegno e del fumetto, coerentemente con i temi del festival,
per un dialogo tra le due forme di espressione, ma con
improvvise e soprendenti aperture su altre tipologie di opere,
per rendere conto dell’estrema varietà di lavori che
compongono la corposa filmografia del progetto.
Tra gli autori in programma citiamo il duo Semiconductor
Boogie Nights - L’altra Hollywood
Usa 1997, 153’, col.
A Los Angeles, nel 1977, Jack Horner è un regista di film porno che
aspira a ottenere una maggiore considerazione da critici e pubblico.
Una sera, in un locale, avvicina Eddie Adams, un giovane che fa il
cameriere e, dopo qualche preambolo, lo convince a presentarsi al suo
studio per effettuare alcuni provini. Jack si è accorto che Eddie è ben
dotato di ciò che soprattutto interessa nelle sue storie. Eddie si mostra
del tutto naturale davanti alla macchina da presa, riesce a girare una
scena dopo l’altra e Jack è molto contento di lui. Preso il nome d’arte
di Dirk Diggler, il ragazzo diventa in breve molto famoso. Le cose
sembrano andare bene per qualche tempo finché, all’inizio degli anni
Ottanta, comincia a verificarsi una crisi sempre più accentuata di quel
tipo di film. È il momento in cui si fa largo il sistema delle
videocassette, che va a sostituire il prodotto in pellicola.
Sc.: P.T. Anderson; Fot.: Robert Elswit; Int.: Mark Wahlberg, Burt
Reynolds, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Heather Graham.
Expelling the Demon (1999)
VEN 28 e SAB 29, h. 15.30/18.30/21.30
•Paul Thomas Anderson
Magnolia
Usa 1999, 188’, col.
Magnetic Movie (2007)
Il Museo Nazionale del Cinema porta a Torino l’omaggio
ad animate! venerdì 14 marzo alle ore 20.45. La serata,
a ingresso libero, sarà presentata dal curatore Sergio Fant
e verrà divisa in due parti:
Programma 1: segni particolari
Cowboys (Phil Mulloy, 1991, 18’), Postcards of Belief
(Lesley Adams, 2001, 5’), Rotting Artist (Ann Course/Paul
Clark, 2002, 3’), 13 (Simon Faithfull, 2004, 5’), As the Crow
Flies (Carolina Melis/Susanne Flender, 2005, 5’), Careful
(Damian Gascoigne, 2005, 6’), Who I Am and What I Want
(David Shrigley/Chris Shepherd, 2005, 7’), Francis (Let Me
Feel Your Finger First, 2007, 4’), The Life Size Zoetrope
(Mark Simon Hewis, 2007, 7’), Proximity (Inger Lise Hansen,
2006, 4’)
Programma 2: color-azioni
Who I Am and What I Want (2005)
•Paul Thomas Anderson
Feeling My Way (Jonathan Hodgson, 1997, 5’), Expelling
the Demon (Devlin Crow, 1999, 5’), Camouflage (Jonathan
Hodgson, 2001, 8’), The Old Fools (Ruth Lingford, 2002,
6’), Exposure (Peter Collis, 2003, 5’), Mr Price (Tim Webb,
2004, 8’), Flight (Dryden Goodwin, 2005, 8’), Rabbit (Run
Wrake, 2005’, 8’), We Believe in Happy Endings (Monika
Forsberg/Susie Sparrow, 2006, 4’), Yours Truly (Osbert
Parker, 2006, 5’), Magnetic Movie (Semiconductor, 2007, 5’)
8
Un giorno qualunque a San Ferdinando Valley, nella California del
sud. Earl Partridge è anziano e in fin di vita nel letto di casa. Tra
delirio e lucidità, esprime il desiderio di rivedere dopo anni il figlio
Frank, che ha seguito le orme del padre nell’ambiente della
televisione, sia pure con tutt’altro stile. Frank è un predicatore
televisivo, dà lezioni di seduzione, è una sorta di Cattivo Ragazzo
pieno di fascino. Phil, l’infermiere di Earl, rimane emotivamente
coinvolto, tenta ogni possibile strada per far riavvicinare il suo assistito
a Frank e arrivare ad una riconciliazione tra padre e figlio. E poi c’è
Donnie, che da giovane era stato un genio dei giochi ed ora nessuno
conosce più. Donnie passa le giornate al bar, poi mette in atto un furto
di denaro nella ditta dove lavorava, ma, preso dal rimorso, porta
indietro il bottino. Jim, agente di polizia, vive solo ma vorrebbe
aiutare gli altri. Quando si trova a perquisire l’appartamento di
Claudia, figlia di Jimmy, tra i due scatta la scintilla.
Sc.: P.T. Anderson; Fot.: Robert Elswit; Int.: Jason Robards,
Tom Cruise, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman.
DOM 30 e LUN 31, h. 16.30/20.30
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma marzo
ø in breve
larivista
delcinema
18 marzo
Corti d’autore.
Terza serata: Carl Th. Dreyer e Roman Polanski
di Gianni Volpi
di una derisione dolce e disperata, senza vie di uscita, circolare, ripetitiva nella sua
specularità. È un apologo in forma di pantomima, un gioco di inganni, finzioni, trovate,
ricatti, scambi di ruoli che nulla mutano tra due uomini che si alternano a tirare una slitta
su cui a turno si sistemano spadroneggiando, corpi meschini che si muovono in una rarefatta
distesa di neve e a ogni passo evocano Beckett e il muto americano, Witkiewicz e
l’avanguardia anni Trenta. Ma attenzione anche agli altri corti di Polanski, a cominciare
da Omicidio, girato a 22 anni. Una stanza spoglia, un uomo che dorme, uno che arriva,
un omicidio. 1’39”. Fulmineo, crudele. Un lampo che lacera il corso delle cose.
Già uno dei suoi spazi chiusi, retti da strane leggi, percorsi da allucinazioni e fantasmi.
Pochi autori sembrerebbero tra loro, per vissuto, per ideologia, per poetica, per forma
di rapporto con lo spettacolo, più lontani di Dreyer e Polanski. Eppure questi loro corti
perlustrano territori, di un fantastico realistico, diurno, diversi eppure non troppo lontani,
nitidi, chiari, sino all’oltraggio.
Hanno preso il traghetto è il racconto di una folle corsa in moto di una giovane coppia,
appunto, per non perdere la coincidenza con un traghetto. Una corsa per strade e stradine,
che s’intreccia con quella di un’ambulanza che porta misteriosi simboli e si scoprirà guidata
dalla morte. Il racconto scandisce un’ossessione. Il tempo si fa tema, l’atmosfera è sospesa.
Per una stranezza nordica, il film è prodotto dallo stato danese nel quadro di una campagna
sugli incidenti stradali. Dreyer ripercorre il testo letterario di partenza (un racconto di J.V.
Jensen) con una precisione da documentario. Gli dà un proprio ritmo: tantissime sono le
inquadrature di velocità, sorpassi, gimkane tra animali e carri agricoli. Intanto si fa sempre più
forte l’intrusione di segni di un percorso di morte. Sino alla cesura del trapasso, con le due bare
caricate sulla barca di un arcano, infernale traghettatore. Dreyer, che ha sempre considerato
i suoi corti “robetta”, faceva un’eccezione per questo film, e Robbe-Grillet lo giudica quasi una
“rivelazione di ciò che poteva essere il realismo immaginario al cinema”, espressione di quel
processo di riduzione del reale alla sua essenzialità profetica che è del cinema di Dreyer.
Tra il ’57 e il ’62, negli anni in cui è studente alla scuola di cinema di Lodz, Polanski gira
una serie di corti rimasti famosi, in cui si ritrovano il gusto del grottesco che deriva da
maestri come Munk e un senso vissuto dell’esperienza cinematografica che è delle nuove
generazioni. Rigore del fare e assurdo surreale, le due anime su cui si gioca gran parte della
sua opera, sono alla base di Due uomini e un armadio in cui due facchini escono dal mare
con un grosso armadio a specchiera, attraversano una realtà di squallore e indifferenza,
sempre respinti e vessati, finché tornano al mare, a poco a poco inabissandosi in
un’immagine definitiva. Ancor più maturo e asciutto è I mammiferi, un gran film breve
Il Centro Nazionale del Cortometraggio, promosso da Aiace Nazionale e Museo Nazionale del Cinema,
presenta Corti d’autore. Ogni mese al cinema Massimo viene programmata una serata nell’ambito
della quale vengono riproposti cortometraggi firmati dai maggiori cineasti di ieri e di oggi.
L’ appuntamento con i corti di Dreyer e Polanski avrà luogo presso la sala Tre del Cinema Massimo
martedì 18 marzo alle ore 20.30 (ingresso euro 2,50). I film saranno introdotti e commentati da
Gianni Volpi.
Programma
Hanno preso il traghetto (De naede fargen) di Carl Theodor Dreyer, Dk 1948, 12’
Omicidio (Morderstwo) di Roman Polanski, Pl 1957, 1’39”
Due uomini e un armadio (Dwaj ludzie z szafa) di Roman Polanski, Pl 1958, 15’
Il grasso e il magro di Roman Polanski, Pl 1960, 16’
I mammiferi (Ssaki) di Roman Polanski, Pl 1962, 10’
La caduta degli angeli (Gdy spadaia anioly) di Roman Polanski, Pl 1959, 20’
Notiziario Associazione
Museo Nazionale del Cinema
La nostra Associazione ha il piacere di annunciarvi “Piemonte Movie 2008 - Un anno di cinema sotto la Mole”, che da quest’anno cresce e si rinnova. Realizzato con il sostegno di Regione
Piemonte e Città di Moncalieri e in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema – Fondazione Maria Adriana Prolo e Torino Film Festival,
l’Associazione Piemonte Movie, fondata e diretta da Alessandro Gaido, presenta l’VIII edizione della rassegna della cinematografia regionale che ritorna con una formula più ricca, competitiva
e con un nuovo ruolo nel vivace panorama delle manifestazioni cinematografiche piemontesi. Dall’1 al 15 marzo il festival propone una vera e propria immersione nel “cinema targato Piemonte”,
passando dalle opere girate sul territorio a quelle realizzate da cineasti piemontesi, con un programma che valorizza ed esalta la cinematografia regionale di ieri, di oggi e di domani. La grande
novità di questa ottava edizione è il concorso Spazio Piemonte, erede della positiva esperienza di “Anteprima Spazio Torino” che, da quest’anno, confluisce in Piemonte Movie 2008. La
manifestazione, fortemente radicata sul territorio e attenta agli sviluppi della giovane cinematografia regionale, è la sede ideale per accogliere il tradizionale concorso per filmmakers nati o residenti
in Piemonte, che anticipava di alcune settimane il Torino Film Festival.
Il concorso, organizzato in stretta collaborazione con il Torino Film Festival, si presenta come il nuovo “Oscar” del cortometraggio piemontese e ha l’obiettivo di premiare i migliori lavori
realizzati nella nostra regione nel corso del 2007. Oltre a proporsi come un attento osservatore e sostenitore della creatività cinematografica regionale, Piemonte Movie 2008 offre un ricco
programma che si svolgerà articolato in diverse sezioni per far conoscere le opere e i personaggi che hanno contribuito e contribuiscono ad identificare il Piemonte come “terra di cinema”.
I luoghi di Piemonte Movie 2008 saranno il Cinema Massimo, il Cinema Empire, il Cinema Romano, l’Unione Culturale Franco Antonicelli, il King Kong Microplex, l’Artintown
e Ugc Ciné Cité di Moncalieri. L’intero programma sarà disponibile on-line sul sito www.piemontemovie.com, per maggiori informazioni scrivere a [email protected] .
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema collaborerà con Piemonte Movie curando la Sezione Omaggi in
linea con la sua particolare attenzione alla memoria storica del cinema, ma senza mai dimenticare di guardare avanti.
Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 5 marzo alle ore 20,30 presso la sala 1 del Cinema Massimo
e ricorderà la mitica trasmissione Non Stop, a trent’anni dalla messa in onda dell’ultima serie. Non Stop è una vera
e propria pietra miliare nella storia della televisione italiana, che Enzo Trapani ideò e diresse dagli studi della RAI
di Torino, nella prima (1977) e nella seconda edizione (1978/79). Non Stop divenne il trampolino di lancio per un
numerosi comici tra cui Massimo Troisi, Carlo Verdone, Francesco Nuti, Enrico Beruschi, Gaspare &
Zuzzurro che si potranno vedere alle loro prime armi attraverso un scoppiettante montaggio degli spezzoni più
significativi della trasmissione, realizzato in collaborazione con il Centro di Produzione Rai di Torino. Ospiti della
serata saranno Enrico Beruschi, Andrea Brambilla alias Zuzzurro, Massimo Scaglione, Giulia Carluccio e
Sergio Ariotti che coordineranno l’incontro. A seguire verrà proiettato un intervento video di Carlo Verdone che
racconterà della sua esperienza a Non Stop e introdurrà la proiezione del suo secondo lungometraggio Bianco, Rosso
e Verdone (1981) a due giorni dall’uscita in tutte le sale italiane del suo ultimo film Grande, Grasso e Verdone (2008).
La serata è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Il secondo e più sentito omaggio sarà dedicato all’amico Guido Boccaccini ad un anno dalla sua scomparsa.
Guido Boccaccini verrà ricordato dai suoi amici, dalla sua famiglia e dai suoi collaboratori martedì 11 marzo alle ore
21,00 presso la sala 3 del Cinema Massimo. Nel corso della serata verranno proiettati estratti dei suoi spettacoli
teatrali diretti da Luca Ronconi ed il suo ultimo e intenso documentario L’isola che non c’era (2004, 58’) che esprime
in modo semplice e tenero come amava definirsi ed essere negli ultimi anni: indipendente tra gli indipendenti. Nel
cinema ha lavorato come attore per Francesco Maselli ne Il Sospetto (1975), con Pupi Avati in Jazz Band (1978)
oltre ad aver preso parte a numerosi sceneggiati RAI tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Al termine della serata
verrà proiettato il film più famoso che vide Boccaccini tra gli interpreti, il cult Reazione a catena – Ecologia del delitto
(1971, 90’) di Mario Bava, sceneggiato da Dardano Sacchetti e dall’amico e filmmaker torinese Gianfranco Barberi.
La serata è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Il terzo omaggio sarà dedicato al grande regista Giuliano Montaldo che l’anno scorso ha ricevuto il Premio alla carriera
che l’Associazione Museo Nazionale del Cinema ha intitolato a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale
del Cinema. Verrà proiettato il suo primo lungometraggio Tiro al Piccione (1961), girato in parte in Piemonte, così come
il prossimo film in uscita nelle sale, I Demoni di San Pietroburgo, intorno alla vita del grande scrittore russo Fedor
Michajlovic Dostoevskij. Un’inedita e lunga intervista a Giuliano Montaldo sarà ospitata all’interno del nuovo numero
di Mondo Niovo 18-24 ft/s che per l’occasione diventerà il Catalogo di Piemonte Movie 2008 e vero e proprio primo
Annuario del cinema piemontese che verrà presentato al pubblico sabato primo marzo alle ore 18,30 presso il nuovissimo
King Kong Microplex di Torino in Via Po 21. Al nuovo numero speciale di Mondo Niovo 18-24 ft/s così come a tutta
l’organizzazione di Piemonte Movie 2008 hanno collaborato molti giovani appassionati di cinema pieni di energie e di
idee, la maggior parte dei quali, soci e collaboratori dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema: ulteriore prova che
rispettiamo gli impegni presi di ricambio generazionale senza mai dimenticarci di rispettare e divertire il nostro pubblico.
Per chi volesse essere inserito nella mailing list dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema:
[email protected]. Per maggiori informazioni: www.amnc.it
9
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
FUORISCHERMO marzo
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
FUORI SCHERMO
Cinque anni dopo
Una notte infernale
L’acquisizione
La rivista del Museo del Cinema ha più volte cambiato veste e formato. Piccoli aggiustamenti, quelli degli
ultimi cinque anni: qualche centimetro in più o in meno per adeguarla alle nuove rotative, progressivi
miglioramenti nell’impostazione grafica per aumentarne la leggibilità, il passaggio alla quadricromia per
renderla più accattivante. Da questo numero in poi - il cinquantottesimo - la rivista passa da 80.000 copie
di tiratura a 90.000, per venire incontro alle richieste di una crescente diffusione. Aumentano dunque i
lettori e i punti di distribuzione gratuita del mensile, che si conferma così tra le pubblicazioni di settore più
lette in Italia. Intendiamoci: La rivista del cinema del Museo non è una vera e propria rivista, come Ciak,
FilmTV o Cineforum. È poco più di quello che gli anglosassoni definiscono un ‘house organ’, l’organo
ufficiale di un’istituzione, lo strumento di comunicazione dei suoi programmi e delle sue attività. Le quali,
negli ultimi anni, sono cresciute in quantità e (ci auguriamo) in qualità, come ciascuno degli spettatori ai
quali ci rivolgiamo avranno avuto modo di constatare. Normale quindi che si adeguino anche le rubriche
della rivista, per render conto al meglio della molteplicità di proposte e attività che ruotano attorno alla
Fondazione. È il caso di questa nuova pagina, che si propone di raccogliere le informazioni d’interesse per
il pubblico, relative ai diversi settori di lavoro del Museo: la Mole Antonelliana in primis, ma anche i servizi
didattici e l’insieme delle collezioni - la cineteca, la biblioteca, la fototeca, i manifesti e i materiali
pubblicitari. Insomma, un passo ulteriore nel tentativo di migliorare la rivista, per renderla sempre più
completa e in grado di rispecchiare la complessa realtà che è diventata il Museo Nazionale del Cinema.
Non a caso, il museo più frequentato della nostra città.
Alberto Barbera
Marzo alla Mole
Visite guidate week-end
senza prenotazione
Tutti i sabati e le domeniche, h. 16.00
A partire dalla storia degli spettacoli ottici e
dalla nascita del cinema, la visita introduce alle
diverse fasi di realizzazione del film attraverso
i protagonisti e i capolavori della settima arte.
Presentarsi alla biglietteria almeno dieci
minuti prima dell’inizio della visita.
Costo a persona: euro 3,00 + biglietto di
ingresso ridotto.
Visita tematica
Le donne del cinema
Sabato 8 marzo, h. 16.00
Presentarsi alla biglietteria almeno dieci
minuti prima dell’inizio della visita. La
partecipazione è libera per i visitatori muniti
di biglietto d’ingresso al Museo.
Ritratti al Museo
Tutti i sabati, dalle 16.00 alle 19.00,
nell’Aula del Tempio, è possibile posare per
un ritratto realizzato con una delle tecniche
tipiche dell’Archeologia del Cinema:
l’anamorfosi, lo zootropio, la stereoscopia o la
Forse non tutti sanno che Torino vanta il primato di essere la capitale
del mercato dei manifesti cinematografici. Le aste Bolaffi, che
cadenzano due volte l’anno il mercato della cartellonistica, sono le
uniche in Italia a rappresentare un appuntamento imperdibile per
schiere di collezionisti, mercanti e per chi, come il Museo del Cinema,
è alla continua ricerca di nuovi esemplari con cui incrementare una
collezione già ricchissima ma sempre in crescita. Così all’ultima asta
del dicembre scorso, il Museo ha acquisito tre rari affissi che vanno
ad arricchire la raccolta di cinema muto torinese: L’attrice burlona,
una delle prime commedie dell’Itala Film, attribuito al famoso
cartellonista Leopoldo Metlicovitz; Il cenciaiuolo di Parigi della
Subalpina Film e Una notte infernale della Polidor Film, disegnato
da Carlo Nicco, autore fra i più fervidi del suo tempo. Completano
l’acquisto due pregevoli manifesti Anni Trenta, uno per il western
di Harry S. Webb Il bandito della California, l’altro per il celebre
melodramma di Abel Gance Paradiso perduto. Entrambi portano
la firma di Anselmo Ballester, autore fra i più collezionati dagli
esperti del magico mondo della grafica cinematografica.
Nicoletta Pacini
Ricordi di Cinema
cronofotografia. La partecipazione è libera per
i visitatori muniti di biglietto d’ingresso al
Museo, senza prenotazione.
Le macchine della
meraviglia.
Pasqua al Museo
tematico a scelta tra L’Archeologia del Cinema,
La Macchina del Cinema, L’Aula del Tempio,
La Galleria dei Manifesti. Si segnala il percorso
La Mole Antonelliana, dedicato alla storia
dell’edificio, a partire dalla nuova area
espositiva con percorso tattile.
Costi
Domenica 23 e lunedì 24 marzo,
dalle 16.00 alle 19.00
I visitatori sono invitati a costruire alcuni
dispositivi dell’Archeologia del Cinema:
l’anamorfosi, lo zootropio o la camera oscura.
Anche i più piccoli, con l’aiuto dei genitori,
potranno divertirsi a giocare con questi
oggetti semplici ma spettacolari.
La partecipazione è libera, senza prenotazione.
Mole Antonelliana, piano accoglienza.
Guida in italiano: euro 70,00/gruppo (max 25)
Guida in lingua straniera: euro 80,00/gruppo
(max 25)
Biglietto di ingresso ridotto
Prenotazione obbligatoria con almeno una
settimana di anticipo
allo 011 8138.564/565 (lun. e ven. 9.00 14.00/ mar. mer. gio. 9.00 - 16.30)
Visite guidate per gruppi
con prenotazione
Proseguono le visite al Museo con interprete
della lingua dei segni italiana. Il prossimo
appuntamento è venerdì 7 marzo h. 18.00.
Info: tel. 011 8138.517,
[email protected]
Prenotazione obbligatoria:
[email protected]
Costo a persona: euro 3,00 + ingresso gratuito
Dal martedì alla domenica
in orario da concordare
È possible prenotare per un percorso
introduttivo nelle due principali sezioni
espositive (Archeologia del Cinema e Macchina
del Cinema) oppure scegliere un percorso
Visite guidate
con interprete LIS
Con il contributo del Settore Tempo Libero della Città di Torino.
L’iniziativa, presente nel «Ventaglio d’argento» rivolto a tutti i
torinesi over 60, prevede un ciclo di proiezioni al Cinema
Massimo abbinate a incontri al Museo del Cinema.
L’appuntamento al Museo, di circa novanta minuti, prevede una
conferenza di approfondimento sul contesto produttivo e
realizzativo del film in programma e una breve visita tematica alle
collezioni.
Lo sceicco bianco
di Federico Fellini, 1952 (86’)
venerdì 14 marzo, h. 14.30 - Cinema Massimo, Sala 3
Ingresso libero fino a esaurimento posti
(proiezione riservata al pubblico over 60)
Il cinema di Federico Fellini
venerdì 21 marzo, h 15, Mole Antonelliana, area conferenze
Incontro di approfondimento al Museo e visita tematica alle
collezioni.
Ingresso euro 2,00 (max 60 posti).
Prenotazione obbligatoria entro lunedì 10 marzo.
Tel. 011.8138564 (mar-gio h 14/16.30)
Novità per le scuole
Ereditare il paesaggio
Avvio laboratori didattici
A cura di Giovanna Calvenzi e Maddalena d’Alfonso
Nove grandi maestri della fotografia – Barbieri, Basilico, Castella,
Chiaramonte, Cresci, Fossati, Guidi, Jodice e Vitali - presentano
diciotto giovani fotografi, due per ciascuno, per confrontarsi con
loro sulla fotografia di paesaggio.
I Servizi Educativi sono lieti di annunciare l’avvio di nuovi laboratori didattici per gli studenti in visita al Museo del Cinema, grazie alla
collaborazione con il Centro di Produzione Rai di Torino.
I laboratori hanno luogo ogni giovedì e venerdì mattina in uno studio in prossimità della Mole Antonelliana, prima o dopo la visita guidata
al Museo. Le classi possono scegliere tra tre laboratori differenti. I primi due (della durata di novanta minuti) sono collegati alla visita tematica
nella sezione “L’archeologia del cinema”:
L’immagine in rilievo propone la
sperimentazione di alcune tecniche per la
creazione di immagini stereoscopiche; L’analisi
del movimento coinvolge i ragazzi in esperimenti
legati alla scomposizione e analisi del
movimento attraverso la fotografia istantanea
(cronofotografia). Il laboratorio Il lavoro sul set
(durata 3h), abbinato alla visita “La macchina
del cinema”, consiste nella simulazione del
ciclo di lavoro della troupe cinematografica per
la realizzazione di una breve sequenza filmica.
Le attività, aperte a un gruppo-classe per
volta, sono rivolte a studenti di ogni ordine e
grado e si svolgeranno fino alla fine dell’anno
scolastico.
Per questa prima annualità la partecipazione ai
laboratori è gratuita per le classi che hanno
prenotato la visita guidata al Museo. Il numero
dei posti è limitato, per info e prenotazioni
telefonare al n. 011 8138.564/565.
10
Biella, Museo del Territorio Biellese
16 dicembre 2007 – 24 marzo 2008
via Quintino Sella
Orario: da martedì a giovedì h. 15.00-19.00, venerdì h. 15.0022.00, sabato e domenica h. 10.00-19.00, lunedì chiuso.
Ingresso: euro 5, ridotto euro 3
Tel.: 015.25.29.345 – Fax: 015.24.32.791
[email protected]
www.museodelterritorio.biella.it
Dal 16 dicembre al 24 marzo, presentando il biglietto della mostra
“Ereditare il paesaggio” alle casse del Museo sarà possibile
usufruire del biglietto ridotto per il Museo Nazionale del Cinema.
Viceversa con il biglietto del Museo sarà possibile accedere alla
mostra in oggetto a tariffa agevolata.
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd marzo
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd marzo
a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi
I LIBRI DEL MESE
•Clementi
I misteri dell’Aquila Film
Rivoli, Neos Edizioni, 2007, 190 p., 12 euro
Negli ultimi anni la fantasia non sempre originale
di scrittori più o meno ispirati ha cercato di
ridare vita e colore ad ambienti e personaggi
del cinema muto torinese (da Giovanni Pastrone
ad Arturo Ambrosio, da Emilio Ghione
a Bartolomeo Pagano). Romanzi di valore
diseguale come Giallo antico di Corrado Farina,
Il barbiere di Maciste di Lorenzo Beccati,
Il capitano Carlo Bassi, gentiluomo dell’Ambrosio
Film di Carlo Dini, Un cuore muto di Sergio Pent
hanno dato vita a un vero e proprio sotto-genere
letterario, creando un fenomeno che ha qualcosa
di paradossale: solo da un paio di decenni,
infatti, la storiografia ha cercato, con grandi
sforzi, di liquidare quel gusto per il facile
e generico bozzetto e quella mitizzazione
folklorica dei “tempi beati” del “vecchio
cinema muto” torinese che per tanto tempo
hanno inibito qualsiasi tentativo di studiare
un contesto storico complesso a partire
da un serio lavoro sulle fonti. Dispiace quindi
che questi difetti riappaiano, sia pure diluiti
in un contesto narrativo che ovviamente non
vuole mai proporsi come saggio storiografico,
in alcuni dei romanzi citati.
Anche l’ultimo lavoro di Clementi,
scrittore e sceneggiatore torinese,
non sfugge per intero al rischio dell’errore
e del “funambolismo” storico (mescolando
con disinvoltura personaggi di pura finzione
a personaggi realmente esistiti come Gozzano,
Ghione e Pugliese, direttore tecnico dell’Aquila
Film): ciò che salva il romanzo, tuttavia,
è l’intelligente autoironia del protagonistanarratore (non a caso omonimo dello scrittore),
capace di rendere piacevole e divertente
un intreccio che per inattesi colpi di scena,
pericolosi ambienti “apache” e improbabili
complicazioni, sarebbe stato sicuramente
approvato dall’Ufficio Soggetti dell’Aquila Film.
quanto sfera del possibile”, correlata a una realtà
che sa essere, a volte, più sorprendente
e originale della fantasia: nessun film di
fantascienza di cinquant’anni fa, infatti,
ha previsto telefonini, i-pod, e-mail…
Ponendosi di fronte all’infinità
dei mondi possibili la fantascienza supera
il razionale intensificando l’esistente, elabora
varianti del reale partendo dall’esperienza.
Il libro è suddiviso in tre parti autonome:
nella prima, Ontologia e discorso nell’immagine
fantascientifica, si fissano le nozioni basilari
e le configurazioni elementari del genere
(missione, invasione, mutazione, viaggio
nel tempo, saga interplanetaria, ecc.); nella
seconda parte, La storia del cinema di fantascienza,
gli autori scelgono di affiancare allo sviluppo
«orizzontale», cronologico, un’analisi «verticale»
nella quale la Storia non va considerata solo
nel suo insieme ma anche nelle sue specifiche
accezioni: sviluppo tecnologico, trasformazioni
geografiche, ecc.; infine, nella terza parte,
gli autori si soffermano su Il discorso della
fantascienza, affrontando i processi di messa
in racconto della materia cinematografica
(sceneggiatura, messa in scena, ripresa,
montaggio, ecc.) e dando anche alcune
indicazioni sulle miscelazioni alchemiche,
a loro parere, corrette per fare in modo
che un film di fantascienza risulti equilibrato
fra storia e discorso.
Il volume di Bandirali e Terrone non è solo
un’opera fondamentale sul cinema di fantascienza,
è un testo che parla di cinema in senso più vasto,
che va oltre il genere, e può essere utile come
approccio al linguaggio audiovisivo e alle sue
implicazioni mass-mediali, in quanto evidenzia
link e interconnessioni che configurano il cinema
come anello portante dei processi di
comunicazione della nostra epoca.
del montaggio e l’uso del sonoro, ma anche
il ricorrere agli oggetti e ai relativi dettagli
e le frequenti soggettive, che contribuiscono
all’immedesimazione dello spettatore, a un
suo coinvolgimento totalizzante e pervasivo.
Fra i saggi più significativi e interessanti di
questo volume ricordiamo quello di Barbara
Grespi su Mulholland Drive, in cui l’autrice riesce
a delineare con estrema chiarezza il percorso
filmico con cui Lynch ci dimostra che
“nessuna storia è mai una, e che nell’universo ne
esiste sempre almeno un’altra uguale e contraria”;
quello di Marco Giallonardi su Eraserhead
e quello di Enrico Carocci su Fuoco cammina
con me, film che rappresenta una svolta decisiva
nella filmografia lynchiana, il punto “in cui
la ricerca sui mondi paralleli comincia ad
assumere una rilevanza tale da stravolgere
le strutture narrative”. Nel suo insieme il
volume rappresenta un grande lavoro di analisi
interpretativa, in cui si avverte l’impegno
del curatore volto a dare coerenza e coesione
ai vari saggi, tanto che si ha quasi l’impressione
che il libro sia il frutto di un’attività laboratoriale
proficua e di alto profilo.
L’INTROVABILE DEL MESE
RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO
•Alberto Gabrielli
Rodolfo. Storia di un
artista dello schermo
Ancona, Officine Poligrafiche, [1931?], 79 p.
Dopo la tragica e prematura morte di Rodolfo
Valentino (il 3 agosto 1926) anche in Italia iniziarono
a diffondersi numerose pubblicazioni a cui sarebbe
fuorviante attribuire la dignità di biografie: scritte
in fretta, con uno stile corrivo, a partire da fonti
di terza o quarta mano, infarcite di pettegolezzi
e firmate da oscuri poligrafi dagli pseudonimi poco
credibili (Hugo de America, Ivan Pissilenko, Licurgo
Serradifalco…), gli opuscoli sulla tormentata vita
amorosa di Rudy aiutano tuttavia a comprendere
non solo la genesi e la diffusione del mito dell’attore,
ma anche le modalità con cui questo mito fu
interpretato e divulgato su scala internazionale.
Collocandosi su questa scia editoriale, nei primi anni
Trenta un letterato di regime, Alberto Gabrielli
(fratello del ben più noto Aldo, glottologo e
lessicografo), scrive una “commedia drammatica
in 4 atti” incentrata essenzialmente sul rapporto di
Valentino con la seconda moglie Natacha Rambova.
Naturalmente le inesattezze storiche non si contano,
così come la ripresa dei più abusati luoghi comuni
sulla debole virilità della star (“coricarsi con una
donna e consumare sul talamo delle voluttà le
fiacche energie di un organismo come il vostro
non costituisce ai miei occhi dimostrazione
sufficiente per proclamarsi uguale agli altri”, gli
rimprovera cinicamente Natacha in uno dei suoi
ripetuti attacchi d’ira). Il testo tuttavia è interessante
per quanto rivela dell’immagine, ancora da studiare
a fondo, di Valentino nell’Italia fascista. In più
occasioni, infatti, il Valentino reinventato da
Gabrielli, ricorda la patria con affetto e rimpianto:
“sotto quel cielo non si può peccare”, afferma l’attore
con certezza, e le ultime parole che pronuncia prima
di morire (“dite a chi ve lo chiederà, a tutti i miei
fratelli d’oltre mare che Valentino è morto con
questo nome sulle labbra… Italia!”) attestano
una chiara volontà del regime di appropriarsi
politicamente di un’icona di fama mondiale.
•Paolo Bertetto (a cura di)
David Lynch
Venezia, Marsilio, 2008, 174 p., 12,00 euro
•Luca Bandirali, Enrico Terrone
Nell’occhio, nel cielo.
Teoria e storia
del cinema di fantascienza
Torino, Lindau, 2008, 447 p., 26 euro
“Ogni film ci propone un mondo possibile e al
tempo stesso ci dice qualcosa sul mondo reale”.
Partendo da questa convinzione, i due autori
spiegano come il cinema di fantascienza ricrei
dei mondi fittizi partendo da elementi del reale,
dichiarando così - fin dal principio - il loro
approccio ontologico. Per questo – lo afferma
Maurizio Ferraris nell’introduzione –
“la fantascienza si rivolge al futuro, proprio in
larivista
delcinema
Mensile del Museo Nazionale del Cinema
Anno VI - Numero 57- marzo 2008
Reg. Trib. Torino n. 5560 del 17/12/2001
Direttore Responsabile
Alberto Barbera
Resp. Programmazione e Coord. Redazionale
Stefano Boni
Grazia Paganelli
“Nel cinema di oggi, i film di Lynch costituiscono
l’esperienza più radicale di superamento
del tradizionale ordine della realtà e di invenzione
di un nuovo, anomalo ed enigmatico orizzonte
del visibile”. Con queste parole di Bertetto si
potrebbe definitivamente risolvere il dibattito
sul problema dell’intelligibilità del cinema,
e dei film di Lynch in particolare, in quanto
si chiarisce l’essenza stessa di questo tipo
di rappresentazione che – prendiamo ancora
in prestito le parole di Bertetto – allarga
“infinitamente la nostra concezione del mondo”.
Il cinema di Lynch coincide con un luogo
psichico, con il teatro della mente. Ciò che conta,
nella sua messa in scena, è la creazione
di un mondo visionario e allucinatorio al quale
contribuiscono il lavoro della macchina da presa,
Hanno collaborato a questo numero
Silvio Alovisio, Giorgio Cremonini,
Andrea Negri, Nicoletta Pacini,
Vittorio Sclaverani, Micaela Veronesi, Gianni Volpi
Redazione
Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011.81.38.520 - Fax 011.81.38.530
[email protected]
Ricerche Iconografiche
Grazia Paganelli con la collaborazione
di Silvio Alovisio, Antonella Angelini,
Sonia Del Secco (Biblioteca Internazionale
di cinema e fotografia “Mario Gromo”)
Museo Nazionale del Cinema Fondazione
Maria Adriana Prolo Archivi di cinema,
fotografia ed immagine
Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011.81.38.511 - Fax 011.81.38.558
Promozione e Comunicazione
Maria Grazia Girotto
Ufficio Stampa
Veronica Geraci
www.museocinema.it
Progetto grafico
Carlo Cantono (Atelier abc)
Presidente
Alessandro Casazza
Stampa
Canale
Direttore
Alberto Barbera
IL ROMANZO DEL MESE
Sandokan.
Le avventure di Salgari
Firenze, Giunti Marzocco, 1975, 255 p.
La presenza di Kabir Bedi a Torino il 14 marzo
è la migliore occasione per ricordare una data
indimenticabile nella storia della televisione
italiana, il 6 gennaio 1976: quella sera la RAI
manda in onda la prima delle sei puntate dello
sceneggiato Sandokan, diretto dal grande Sergio
Sollima e ispirato ai romanzi del ciclo malese di
Emilio Salgari. La produzione, una delle prime
concepite per la tv a colori ma girata con standard
di qualità cinematografici, raccoglie un eccezionale
consenso di pubblico, stabilendo una media di 27
milioni di telespettatori a puntata: i paesaggi del
Borneo, l’amore romantico e tragico tra Sandokan
(Kabir Bedi) e la perla di Labuan (Carole André),
l’anti-imperialismo militante di Yanez (Philippe
Leroy) e dei tigrotti-vietcong, la crudeltà
colonialista di Lord Brooke (Adolfo Celi), gli assoli
di sitar e di armonium, e la memorabile sigla finale
dei fratelli De Angelis segnano l’immaginario
di un’intera generazione. Durante e dopo la
diffusione dello sceneggiato, il fenomeno Sandokan
dilaga in un’interminabile serie di prodotti
collaterali e di gadget: quasi tutti i bambini nati
dalla seconda metà degli anni Sessanta in poi si
mettono alla ricerca di figurine Panini, giochi,
45 giri, caramelle e confezioni di patatine recanti
l’effige di Kabir Bedi. La Giunti pubblica le due
riduzioni “ufficiali” della sceneggiatura: la prima,
in formato 24 x 30 cm., per i più piccoli, la
seconda, in formato 20 x 26 cm., ma molto più
corposa e fedele ai dialoghi “originali”, per gli
adolescenti. In entrambe le edizioni i giovani
telespettatori e lettori potevano non solo riprovare,
almeno in parte, le emozioni dello sceneggiato,
ma anche e soprattutto rivederne le immagini con
qualcosa in più: i colori, ancora banditi, nel 1976,
dagli schermi della televisione nazionale.
IL DVD DEL MESE
•René Clair
It Happened Tomorrow
Usa, 1944, 85’
Puntozero film
In occasione della retrospettiva dedicata ai film
sonori di René Clair, segnaliamo fra le uscite in dvd
degli ultimi mesi l’edizione di It Happened Tomorrow
(Avvenne domani), con la quale si inizia a colmare
un vuoto assoluto della distribuzione italiana nei
confronti del regista francese. Purtroppo la copia
editata è pessima. Da un lato l’edizione è del tutto
priva di contenuti speciali, dall’altro lato gli effetti
del riversamento presentano diversi problemi: audio
asincrono, doppiaggio dell’edizione italiana pieno di
distorsioni di ogni genere, assenza di sottotitoli in
inglese, un effetto di pixellizzazione delle immagini
che risultano distorte e a tratti traballanti. In
compenso il menu è realizzato con originalità,
riprendendo il motivo del giornale, tema portante
del film. Questi gravi difetti, tuttavia, non riescono
a invalidare la freschezza ironica di una delle
migliori produzioni del breve periodo
hollywoodiano di Clair, una commedia surreale
che all’efficacia delle soluzioni comiche unisce
un’inquietante riflessione sul tempo e sul destino.
La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema
(Promozione per la Cultura Cinematografica)
Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo
Asja.biz Clean Planet annulla le emissioni di CO2 prodotte dalla Mole Antonelliana
Ringraziamenti
A.I.A.C.E., Torino • Alba International Film Festival • Kabir Bedi, Mumbai • Bergamo Film Meeting • Bruno Boschetto,
Torino • Amerigo Cadeddu, Torino • Cinémathèque Royale du Belgique, Bruxelles • Cineteca del Comune di Bologna
• Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni • Sergio Fant, Bologna • FilmAuro, Roma • Fondazione Cineteca
Italiana, Milano • Gaumont, Paris • Paul Haggis, Los Angeles • Korean Film Commission, Seoul • Korea Film Fest,
Firenze • Lab80, Bergamo • Lee Myoung-se, Seoul • Lee Yoon-ki, Seoul • MultiServizi, Torino • Cristian Mungiu,
Bucarest • National Film & Television Archive, London • NeonVideo, Borgo d’Ale (VC) • N.I.P., Torino • Pathé, Paris •
Mauro Regis, Torino • Slow Cinema, Torino • Suomen Elokuva Arkisto, Helsinki • Tamasa Distr., Paris • Universal
Pictures, Milano • Warner Bros., Milano
Cineteca del Museo Nazionale del Cinema / Personale della Multisala Massimo
Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista.
11
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
IL CALENDARIO DEI FILM programma marzo
DA VENERDÌ 29 FEBBRAIO A DOMENICA 2 MARZO
GIOVEDÌ 13 MARZO
SABATO 22 MARZO
h. 16.00/18.10/20.20/22.30 La schivata di A. Kechiche (F 2003, 117’)
h. 16.15 Nowhere to Hide di Lee Myoung-se (K 1999, 112’, v.o. sott.it.)
h. 18.30 This Charming Girl di Lee Yoon-ki (K 2004, 99’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 M di Lee Myoung-se (K 2007, 110’, v.o. sott.it.)§
Al termine del film incontro con il regista Lee Myoung-se
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.30
segue
h. 22.15
LUNEDÌ 3 MARZO
h. 16.00/22.30 La fiamma del peccato di B. Wylder (Usa 1944, 106’, v.o. sott.it.)
h. 18.00 Arianna di B. Wylder (Usa 1957, 130’, v.o. sott.it.)
h. 20.20 Testimone d’accusa di B. Wylder (Usa 1957, 114’, v.o. sott.it.)
h. 20.30/22.30 – Sala Due Irina Palm di S. Garbarski (Gb 2007, 103’, v.o. sott.it.)
DOMENICA 23 MARZO
VENERDÌ 14 MARZO
MARTEDÌ 4 MARZO
h. 16.00/22.30 Arianna di B. Wylder (Usa 1957, 130’, v.o. sott.it.)
h. 18.20 Testimone d’accusa di B. Wylder (Usa 1957, 114’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 La fiamma del peccato di B. Wylder (Usa 1944, 106’, v.o. sott.it.)
MERCOLEDÌ 5 MARZO
h. 16.00/22.30 Testimone d’accusa di B. Wylder (Usa 1957, 114’, v.o. sott.it.)
h. 18.10 La fiamma del peccato di B. Wylder (Usa 1944, 106’, v.o. sott.it.)
h. 20.10 Arianna di B. Wylder (Usa 1957, 130’, v.o. sott.it.)
°
h. 20.30 – Sala Uno Piemonte Movie – Omaggio a «Non Stop»
°
h. 16.30 Ashanti di R. Fleischer (Usa 1979, 118’)
segue
Sandokan – I puntata di S. Sollima (I 1976, 60’)
Tra le due proiezioni incontro con l’attore Kabir Bedi
h. 20.45 Animate Projects di Autori Vari (Gb 1991-2007, 64’ + 67’)
Il programma sarà presentato da Sergio Fant
°
°
Come mi volevi di T. Tulio (Fin 1944, 99’, v.o. sott.it.)
Hulda va a Helsinki di V. Vaala (Fin 1938, 81’, v.o. sott.it.)
Uno, due, tre di B. Wylder (Usa 1961, 115’, v.o. sott.it.)
Baciami, stupido! di B. Wylder (Usa 1964, 126’, v.o. sott.it.)
h. 16.30
h. 18.20
h. 20.30
h. 22.15
h. 16.00 Love Talk di Lee Yoon-ki (K 2005, 118’, v.o. sott.it.)
h. 18.15 M di Lee Myoung-se (K 2007, 110’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Ad Lib Night di Lee Yoon-ki (K 2006, 99’, v.o. sott.it.)§
Al termine del film incontro con il regista Lee Yoon-ki
h. 20.30/22.30 – Sala Due La promessa dell’assassino di D. Cronenberg
(Usa/Gb 2007, 100’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 7 MARZO
h. 16.00 Non per soldi… ma per denaro di B. Wylder
(Usa 1966, 125’, v.o. sott.it.)
h. 18.15 Uno, due, tre di B. Wylder (Usa 1961, 115’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni di C. Mungiu
(Rom 2007, 113’, v.o. sott.it.)§
SABATO 8 MARZO
h. 16.00/22.30 Baciami, stupido! di B. Wylder (Usa 1964, 126’, v.o. sott.it.)
h. 18.15 Non per soldi... ma per denaro di B. Wylder (Usa 1966, 125’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Uno, due, tre di B. Wylder (Usa 1961, 115’, v.o. sott.it.)
DOMENICA 9 MARZO
h. 16.00/22.30 Non per soldi… ma per denaro di B. Wylder
(Usa 1966, 125’, v.o. sott.it.)
h. 18.15 Uno, due, tre di B. Wylder (Usa 1961, 115’, v.o. sott.it.)
h. 20.20 Baciami, stupido! di B. Wylder (Usa 1964, 126’, v.o. sott.it.)
LUNEDÌ 10 MARZO
h. 16.00/18.10 Nella valle di Elah di P. Haggis (Usa 2007, 120’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Crash di P. Haggis (Usa/G 2004, 107’, v.o. sott.it.)§
Il film sarà presentato dal regista Paul Haggis
MARTEDÌ 11 MARZO
h. 16.00 Flags of Our Fathers di C. Eastwood (Usa 2006, 130’, v.o. sott.it.)
h. 18.20 Lettere da Iwo Jima di C. Eastwood (Usa 2006, 140’, v.o. sott.it.)
h. 21.00 Piemonte Movie – Omaggio a Guido Boccaccini
°
MERCOLEDÌ 12 MARZO
h. 16.30
h. 18.20
h. 20.30
h. 22.30
L’esodo di V. Salminen (Fin 1956, 96’, v.o. sott.it.)
Il mistero Rygseck di M. Kassila (Fin 1960, 103’, v.o. sott.it.)
This Charming Girl di Lee Yoon-ki (K 2004, 99’, v.o. sott.it.)
Nowhere to Hide di Lee Myoung-se (K 1999, 112’, v.o. sott.it.)
*
ANIMATE PROJECTS
Venerdì 14 marzo, h. 20.45
Sala Tre – Ingresso libero
PIEMONTE MOVIE –
OMAGGIO A GUIDO BOCCACCINI
Martedì 11 marzo, h. 21.00
Sala Tre – Ingresso libero
INCONTRO
CON LEE YOON-KI
Sabato 15 marzo, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
INCONTRO CON LEE MYOUNG-SE
Giovedì 13 marzo, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
CORTI D’AUTORE –
DREYER E POLANSKI
Martedì 18 marzo, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 2,50
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.15
Grandi manovre di R. Clair (F/I 1955, 106’, v.o. sott.it.)
La bellezza del diavolo di R. Clair (F/I 1950, 95’, v.o. sott.it.)
Tutto l’oro del mondo di R. Clair (F/I 1961, 90’, v.o. sott.it.)
Il quartiere dei lillà di R. Clair (F/I 1957, 95’, v.o. sott.it.)
h. 16.30
h. 18.00
h. 20.30
h. 22.15
Vogliamo la celebrità di R. Clair (Gb 1937, 78’)
Requiem di H-C. Schmid (G 2006, 93’)
L’ultimo miliardario di R. Clair (F 1934, 92’, v.o. sott.it.)
Per le vie di Parigi di R. Clair (F 1933, 86’, v.o. sott.it.)
*
h. 20.45 – Sala Due Cous Cous di A. Kechiche (F 2007, 151’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 28 E SABATO 29 MARZO
h. 15.30/18.30/21.30 Boogie Nights – L’altra Hollywood
di P. T. Anderson (Usa 1997, 153’)
DOMENICA 30 E LUNEDÌ 31 MARZO
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.30
h. 22.15
h. 16.30/20.30 Magnolia di P.T. Anderson (Usa 1999, 188’)
Miss Europa di A. Genina (F 1930, 93’, v.o. sott.it.)
Sotto i tetti di Parigi di R. Clair (F 1930, 96’, v.o. sott.it.)
Il Milione di R. Clair (F 1931, 83’, v.o. sott.it.)
A me la libertà di R. Clair (F 1931, 104’, v.o. sott.it.)
GIOVEDÌ 20 MARZO
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.15
h. 22.30
Per le vie di Parigi di R. Clair (F 1933, 86’, v.o. sott.it.)
L’ultimo miliardario di R. Clair (F 1934, 92’, v.o. sott.it.)
L’anno della lepre di R. Jarva (Fin 1977, 123’, v.o. sott.it.)
Batti e corri! di M. Niskanen (Fin 1981, 104’, v.o. sott.it.)
h. 20.30/22.15 – Sala Due Paranoid Park di G. Van Sant
(Usa 2007, 85’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 21 MARZO
Info
PAUL HAGGIS PRESENTA CRASH
Lunedì 10 marzo, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
Il quartiere dei lillà di R. Clair (F/I 1957, 95’, v.o. sott.it.)
Avenne domani di R. Clair (Usa 1944, 85’)
Il silenzio è d’oro di R. Clair (F/Usa 1947, 100’, v.o. sott.it.)
Dieci piccoli indiani di R. Clair (Usa 1945, 97’, v.o. sott.it.)
MERCOLEDÌ 19 MARZO
Gli Eventi del Mese
INCONTRO
CON KABIR BEDI
Venerdì 14 marzo, h. 18.30
Sala Tre – Ingresso libero
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.30
h. 22.30
GIOVEDÌ 27 MARZO
h. 16.15 Nowhere to Hide di Lee Myoung-se (K 1999, 112’, v.o. sott.it.)
h. 18.30 This Charming Girl di Lee Yoon-ki (K 2004, 99’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Raggiunsero il traghetto di C.Th. Dreyer (Dk 1948, 11’)
segue
Omicidio di R. Polanski (Pl 1957, 2’)
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Due uomini e un armadio di R. Polanski (Pl 1958, 15’)
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Il grasso e il magro di R. Polanski (Pl 1960, 16’)
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I mammiferi di R. Polanski (Pl 1963, 10’)
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La caduta degli angeli di R. Polanski (Pl 1959, 20’)
I film saranno presentati da Gianni Volpi
h. 17.30/22.30 – Sala Uno Mille miglia... lontano di Zhang Yimou
(Cina 2005, 107’)
PIEMONTE MOVIE –
OMAGGIO A «NON STOP»
Mercoledì 5 marzo, h. 20.30
Sala Uno – Ingresso libero
Dieci piccoli indiani di R. Clair (Usa 1945, 97’, v.o. sott.it.)
Il silenzio è d’oro di R. Clair (F/Usa 1947, 100’, v.o. sott.it.)
La bellezza del diavolo di R. Clair (F/I 1950, 95’, v.o. sott.it.)
Grandi manovre di R. Clair (F/I 1955, 106’, v.o. sott.it.)
MERCOLEDÌ 26 MARZO
The Hard Good Bye di Lee Yoon-ki (K 2005, 91’, v.o. sott.it.)
First Love di Lee Myoung-se (K 1993, 110’, v.o. sott.it.)
Duelist di Lee Myoung-se (K 2005, 111’, v.o. sott.it.)
Love Talk di Lee Yoon-ki (K 2005, 118’, v.o. sott.it.)
MARTEDÌ 18 MARZO
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.15
°
Duelist di Lee Myoung-se (K 2005, 111’, v.o. sott.it.)
Ad Lib Night di Lee Yoon-ki (K 2006, 99’, v.o. sott.it.)
First Love di Lee Myoung-se (K 1993, 110’, v.o. sott.it.)
The Hard Good Bye di Lee Yoon-ki (K 2005, 91’, v.o. sott.it.)
LUNEDÌ 17 MARZO
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.30
h. 22.30
Tutto l’oro del mondo di R. Clair (F/I 1961, 90’, v.o. sott.it.)
Ho sposato una strega di R. Clair (Usa 1942, 77’)
1897 di R. Clair (Usa 1943, 12’, v.o. sott.it.)
L’ammaliatrice di R. Clair (Usa 1941, 79’, v.o. sott.it.)
Il fantasma galante di R. Clair (Gb 1935, 95’, v.o. sott.it.)
MARTEDÌ 25 MARZO
DOMENICA 16 MARZO
h. 16.15
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.30
h. 16.30
h. 18.15
segue
h. 20.30
h. 22.00
LUNEDÌ 24 MARZO
SABATO 15 MARZO
GIOVEDÌ 6 MARZO
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.20
h. 22.30
Il fantasma galante di R. Clair (Gb 1935, 95’, v.o. sott.it.)
L’ammaliatrice di R. Clair (Usa 1941, 79’, v.o. sott.it.)
Ho sposato una strega di R. Clair (Usa 1942, 77’)
1897 di R. Clair (Usa 1943, 12’, v.o. sott.it.)
Avenne domani di R. Clair (Usa 1944, 85’)
A me la libertà di R. Clair (F 1931, 104’, v.o. sott.it.)
Il Milione di R. Clair (F 1931, 83’, v.o. sott.it.)
Sotto i tetti di Parigi di R. Clair (F 1930, 96’, v.o. sott.it.)
Vogliamo la celebrità di R. Clair (Gb 1937, 78’)
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Mole Antonelliana
Via Montebello 20, Torino - Tel 011.81.38.511
mar. mer. gio. ven. dom. 9.00 - 20.00
sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso
Biglietti
Intero € 6,50 / ridotto € 5,00
(visitatori over 65 e studenti universitari fino a
26 anni, gruppi di almeno 15 persone con
prenotazione obbligatoria, militari e forze di
polizia, convenzioni).
Ingresso ridotto € 2,00 giovani e scuole,
ragazzi da 6 a 18 anni.
Ingresso gratuito ragazzi fino a 5 anni,
categorie professionali e personale per
motivi di funzione, abbonamento Musei
Torino+Piemonte Card, portatori di
handicap e accompagnatore.
Week-end al Museo
Visite guidate senza prenotazione
Tutti i sabati e le domeniche ore 16.00
€ 3,00 a persona + ingresso ridotto.
Visite guidate su prenotazione
Gruppi (max 25 pers.):
Visita in italiano:
euro 70,00 + biglietto di ingresso
Visita adulti in altra lingua
(inglese, francese, tedesco, spagnolo):
euro 80,00 + biglietto d’ingresso.
Visita per le Scuole
€ 60,00 + biglietto d’ingresso.
Visite fisse weekend – visite in LIS
€ 3,00 a persona
Prenotazione obbligatoria:
Tel. 011.81.38.564/565
Orario: mar. - gio.: 9.00 - 16.30,
lun. e ven.: 9.00 - 14.00
°*
ingresso libero
ingresso euro 2,50
§ ingresso intero euro 3,50
Museo + Ascensore Panoramico
Biglietti
Intero € 8,00
Ingresso ridotto € 4,50 giovani e scuole,
ragazzi da 11 a 18 anni.
Biglietto ridotto € 6,50 (visitatori over 65,
studenti universitari fino a 26 anni, gruppi di
almeno 15 persone con prenotazione obbligatoria
Museo, militari e forze di polizia).
Ingresso gratuito ragazzi fino a 5 anni,
categorie professionali e personale per
motivi di funzione, Torino+Piemonte Card,
portatori di handicap e accompagnatore.
CINEMA MASSIMO
Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 81.38.574
Sale 1 e 2
Intero € 6,50
Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18
e studenti universitari € 4,50
Anziani over 60 € 3,00
Abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.) € 20,00
Sala 3
Intero € 5,00
Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18
e studenti universitari (spett. serali) € 3,50
Anziani over 60 e studenti universitari
(spett. pomeridiani) € 2,50
Abbonamento sala 3 (10 ingr.) € 30,00
BIBLIOTECA
Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino
Tel. 011 81.38.590-591-592
Fax 011 52.14.784
[email protected]
Orari di apertura:
lun. - ven. 9.00 - 13.00
mar. - gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30
mer. chiuso
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Fondazione Maria Adriana Prolo
Archivi di cinema, fotografia ed immagine
Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011 81.38.511 - Fax 011 81.38.558
[email protected]
Nome e cognome:
Io sottoscritto, estensore della presente richiesta, dichiaro di prendere atto dell’informativa fornitami dalla Fondazione ai sensi
dell’art.10 della Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di quanto previsto dall’art.11, comma 1° della
Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione, alla comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di
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