FEDERAZIONE ITALIANA DI ATLETICA LEGGERA
Gruppo Giudici Gare
CORSO DI QUALIFICAZIONE NAZIONALE 2003-2004
IL PHOTOFINISH E IL PRIMO GIUDICE AL PHOTOFINISH
RELATORE: UGN A. LIBERTINI
TIRRENIA, 31 GENNAIO 2004
INTRODUZIONE
Photofinish e Giudice addetto al photofinish sono due degli argomenti che nel
Regolamento Tecnico Internazionale (RTI) hanno registrato spesso modifiche nel corso
degli ultimi 20 anni. I motivi per cui i cambiamenti sono stati frequenti sono
sostanzialmente due: a) l’avvento dei supporti elettronici ed informatici in Atletica, ha
visto un rapido progresso tecnico delle apparecchiature di cronometraggio, richiedendo un
progressivo adeguamento delle norme per rendere omologabili i sistemi che via, via si
rendevano disponibili; b) le regole del RTI si sono progressivamente modificate per
rendere più spettacolari le competizioni; in quest’ottica la richiesta d’informazione verso il
pubblico e i media, nella forma di immagini e dati sempre più dettagliati forniti in tempi
sempre più rapidi, ha fatto sì che per le gare di corsa il centro di aggregazione e
smistamento dei dati si spostasse progressivamente dalla Giuria in campo al photofinish,
struttura che tra le prime si era dotata di computer. Pertanto, essere Giudici addetti al
photofinish è oggi un compito non sempre facile, che richiede un’azione attiva costante,
buona conoscenza del RTI, del funzionamento delle apparecchiature, dei meccanismi che
regolano l’organizzazione di una manifestazione, capacità decisionali e di relazione con
tutti i colleghi Giudici impegnati nel controllo dell’intera Manifestazione (Direzione di
Riunione, Segreteria, CIT ) e nelle gare di Corsa (Starter, Contagiri, Giuria d’Arrivo, Arbitri,
Giuria Controlli) .
Il presente opuscolo intende illustrare, per sommi capi i principali aspetti, tecnici,
regolamentari, e comportamentali legati all’attività del Giudice addetto al photofinish. In
appendice sono riportate le principale regole del RTI inerenti all’operato del photofinish
secondo la versione in italiano 2002-2003, con inserite alcune integrazioni e correzioni
alternative del testo, derivate dalla più recente versione del RTI (disponibile in inglese nel
sito WEB della IAAF) e da un’ulteriore traduzione del testo inglese della versione 20022003.
IL CRONOMETRAGGIO
Parlare di photofinish significa in pratica parlare di cronometraggio elettrico
completamente automatico, in quanto è proprio nella Reg. 165 ai paragrafi dall’11 al 18
del RTI che troviamo descritte le caratteristiche fondamentali proprie di questo
dispositivo. L’intera regola 165 stabilisce i criteri generali per il l’attribuzione dei tempi
cronometrici ai concorrenti delle gare di corsa. Due sono le tipologie di cronometraggio
ammesse dal RTI (165.1):
1. cronometraggio manuale che, ovviamente, rileva tempi definiti come manuali. Tale
tipo cronometraggio è legato all’uso di cronometri o orologi elettronici azionati
manualmente (alla partenza ed all’arrivo) e fornisce tempi che possono essere (come
massimo) approssimati al decimo di secondo.
2. cronometraggio elettrico completamente automatico che è attuato tramite
dispositivi basati su un sistema photofinish (descritti in seguito) azionati
automaticamente in partenza ed arrivo e che fornisce tempi ufficiali approssimati
(come massimo) al centesimo d secondo.
Occorre precisare che, a differenza di quanto avviene per altri sport, in atletica
l’approssimazione dei tempi è sempre attuata “per eccesso” questo vale a dire che:
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nel cronometraggio manuale se, ad esempio, un cronometro a display digitale mi
dà come responso 14”71 io assegnerò all’atleta il tempo di 14”8 (14 secondi e 8
decimi)
nel cronometraggio elettrico se con un sistema a photofinish rilevassi il tempo in
millesimi di secondo di 14”701 io assegnerò all’atleta il tempo di 14”71 (14 secondi e
71 centesimi).
Soprattutto per i tempi manuali questa regola non è sempre stata così, tempo fa si
approssimava in altro modo, e quel modo, che non s’intende qui illustrare per non creare
confusione, è ancora vivo e presente nella testa di molti cronometristi e spesso anche dei
tecnici, creando talvolta motivo per discussioni e proteste.
In base a quanto riportato nei paragrafi 165.8 e 165.25, occorre inoltre specificare che nei
risultati ufficiali di gare di corsa che si svolgono, anche parzialmente, al di fuori di uno
stadio (maratona, corse su strada, campestri, gare di marcia totalmente o parzialmente su
strada) il tempo andrà approssimato per eccesso al secondo superiore (ad esempio:
2h12’44”1 oppure 2h12’44”03 rilevati in una maratona dovranno entrambi essere riportati
come 2h12’45” nei risultati). Sempre il paragrafo 165.25 precisa che per tutte le gare in
pista superiori ai 10.000 metri, se il tempo viene letto in centesimi di secondo, e quindi
con un sistema elettrico completamente automatico, esso andrà comunque arrotondato al
decimo di secondo immediatamente superiore e così registrato nel risultato ufficiale (per
esempio, per la corsa di 20.000. metri in pista, il tempo di 59’26”32 diventa 59’26”4).
Occorre rilevare che non sempre i risultati delle gare di corsa che si svolgono fuori pista,
riportati in molti siti regionali della FIDAL, si attengono alle su citate disposizioni del RTI.
Data qualche nozione sul cronometraggio passiamo a vedere com’è fatto un sistema a
photofinish.
Figura 1: Modalità con cui viene composta un immagine dell’arrivo al photofinish tramite scansione verticale.
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IL PHOTOFINISH
Le caratteristiche fondamentali di un sistema per il cronometraggio
elettrico
completamente automatico sono le seguenti:
165.12. Un sistema di cronometraggio elettrico completamente automatico deve produrre
un’immagine a stampa (da stampante, videoprinter o fotografia) dell’arrivo che mostri i
tempi di ciascun concorrente.
cronometraggio elettrico completamente automatico deve utilizzare un
dispositivo che viene avviato automaticamente dalla pistola del Giudice di partenza o da un
dispositivo similare e che automaticamente registra il tempo di arrivo degli atleti
A chiarire ulteriormente cosa non possa essere considerato un sistema di cronometraggio
elettrico completamente automatico contribuisce il successivo paragrafo:
165.14 Un sistema di cronometraggio che operi automaticamente soltanto alla partenza o
all’arrivo, ma non in entrambi i casi, deve essere considerato come un dispositivo che
rileva tempi nè manuali nè completamente elettrici e non deve, perciò, essere usato per
attribuire tempi ufficiali.
La necessità di produrre un’immagine è dettata dalla regola 164.3 che in merito
all’arrivo recita: “I concorrenti debbono essere classificati nell’ordine in cui qualunque
parte del loro corpo (cioè il torso, con esclusione di testa, collo, braccia, gambe, mani e
piedi) raggiunga il piano verticale del bordo più vicino della linea d’arrivo ”. Quindi l’ordine
d’arrivo e il momento in cui ciascun concorrente varca il piano d’arrivo non è possibile
determinarli con sensori (esempio fotocellule) come può avvenire in altri sport dove conta
la prima parte del corpo dell’atleta o del mezzo su cui corre (es: sci, pattinaggio,
canottaggio, automobilismo, ciclismo), ma in Atletica sono determinabili solo con
l’interpretazione di un’immagine prodotta da un’apparecchiatura di tipo fotografico
(macchina fotografica o telecamera) opportunamente allineata con l’arrivo. E’ per tale
motivo che le apparecchiature per il cronometraggio elettrico completamente automatico
sono dette photofinish.
Un sistema photofinish “propriamente detto” produce un’immagine continua dell’arrivo
poiché la macchina fotografica o la telecamera di cui è dotato cattura immagini attraverso
una sottile fessura allineata con l’arrivo (Fig.1). Nell’immagine gli atleti sembrano correre
verso destra (e la corsia 1 è l’ultima in fondo) quando la ripresa avviene dall’esterno della
pista, verso sinistra (la corsia 1 è la prima che vediamo) quando la ripresa è all’interno
della pista. Le caratteristiche generali di un photofinish “propriamente detto” sono
riportate nella regola 165.18. Le immagini degli atleti, che incorporano anche una scala dei
tempi, sono riversate, a loro volta, su un supporto fotografico (pellicola) oppure magnetico
(memoria RAM e/o unità disco di un PC; in alcuni casi una videocassetta). Sarà la velocità
con sono catturate le immagini, determinata dalla velocità con cui corre la pellicola, o dalla
velocità di acquisizione del PC, a determinare le qualità dell’immagine complessiva
dell’arrivo. In generale si può affermare che la velocità di acquisizione deve essere
proporzionale alla velocità degli atleti. In queste poche righe abbiamo riassunto i tre tipi di
photofinish che si sono succeduti nel corso degli anni: essi sono ancora tutti e tre operanti
e ora li descriveremo un po’ più dettagliatamente.
165.13. Il
Photofinish fotografico: è quello tradizionale, classicamente prodotto dall’OMEGA,
ancora in dotazione a molti gruppi provinciali di cronometristi, anche se sta
progressivamente andando in disuso. Si basa sull’impiego, di una macchina fotografica con
diaframma verticale nel quale è contenuto un cronometro di precisione che produce
un’immagine del tempo che viene associata a quella prodotta dall’otturatore (fig. 2). La
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macchina resta con l’otturatore aperto per il tempo dell’acquisizione, determinato da un
operatore che deve agire stando in vicinanza della stessa. Le 2 immagini (arrivo+tempo)
sono riversate su di una pellicola fotografica larga 36 mm (parte superiore da 24 mm con
atleti, inferiore da 12 mm con la scala tempi al centesimo) che viene trascinata ad una
velocità proporzionale a quella degli atleti. La pellicola è ad alta definizione (Kodak RAR
2496 con potere risolvente di 136 righe/mm) e deve essere sviluppata “in loco” grazie ad
acidi di sviluppo preriscaldati (per accelerare le operazioni). Una volta sviluppata ed
asciugata, la pellicola va posta in opportuni lettori ingranditori in modo che sia
perpendicolare ad una linea centrale di riferimento, che consente la valutazione dei tempi,
in base alla scala riportata nella parte inferiore della pellicola. La valutazione del tempo
non è automatica ma è determinata dall’abilità dell’operatore (fig.3, 4). Difetti : sistema
lento per i molti tempi morti, le operazioni di sviluppo possono ingenerare problemi, le
immagini della pellicola sono riproducibili solo con una stampa fotografica (ora con
scanner e stampa) e richiedono, in ogni modo, ulteriori apparecchiature e tempo.
L’immagine non è modificabile dopo l’acquisizione e la si valuta generalmente al negativo.
Un operatore deve agire in vicinanza della macchina da presa per la cattura delle immagini
e lo sviluppo della pellicola. I materiali di consumo sono sempre più difficili da trovare.
Figura 2 : schema riassuntivo delle apparecchiature di un photofinish ad immagine fotografica.
Figura 3: lettura della pellicola con lettore individuale
Figura 4 : grande lettore con operatore intento a
posizionale la pellicola nell’apposita guida da inserire
nel visore
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.Photofinish a scansione computerizzata di prima generazione: anche questo tipo
di photofinish sta andando progressivamente in disuso, superato nelle prestazioni dai
modelli di ultima generazione. Il prodotto tipico è la prima serie dello Scan'O'Vision dell’
OMEGA.
Il funzionamento di questo tipo di photofinish può essere riassunto come segue:
l'immagine proviene da una telecamera CCD (Charge Coupler Device), generalmente in
bianco e nero, che ha una sottile fessura allineata con la linea d’arrivo. La ripresa viene
realizzata tramite una serie di impulsi (scansione) predeterminati in base alla velocità della
gara da analizzare e all’intensità luminosa (da 1000 a 200 linee al secondo). L'immagine
della telecamera è catturata da una speciale scheda grafica, che raccoglie anche
l’immagine del tempo, e riversata nella memoria tampone (RAM) di un Personal
Computer. Contemporaneamente essa può essere inviata anche ad un videoregistratore
che immagazzina la ripresa, corredandata della scala dei tempi, in una videocassetta.
L'immagine nella ritrasmissione di quanto catturato dalla RAM, viene corredata dai tempi. I
tempi cronometrici sono generati da un cronometro al quarzo di alta precisione. L'arrivo è
visibile a video in due modalità: o utilizzando quanto contenuto nella memoria tampone o
tramite la videoregistrazione. La visione di quanto immagazzinato nella memoria tampone
è diretta ed immediata ed utilizza un unico cursore mobile, spostabile con un mouse o la
tastiera del PC. Non occorre valutare il tempo da assegnare agli atleti, ma questo è
visibile, con approssimazione impostabile fino al millesimo di secondo, in un apposito
riquadro, una volta posizionato correttamente il cursore sul busto dell’atleta. I tempi
assegnati e i dati dell’arrivo non sono registrati dal software e, pertanto, vanno verbalizzati
manualmente (possibile fonte di errori). La memoria che la CPU può destinare per la
visione diretta è limitata e la quantità di dati che può immagazzinare dipende dalla
scansione precedentemente impostata e dall’abilità di chi li immagazzina attraverso un
pulsante di acquisizione. Per gare lunghe ed "affollate" è spesso insufficiente alla completa
lettura dell'arrivo, in questi casi il completamento dei dati è possibile solo utilizzando la
videoregistrazione (se presente).
Figura 5 : schema delle apparecchiature componenti un photofinish a scansione computerizzata di prima
generazione. I collegamenti tratteggiati sono da considerare opzionali.
L’immagine contenuta nella RAM va letta immediatamente, ed è modificaibile potendo
essere ingrandita-rimpicciolita e modificata nel contrasto-luminosità. La stampa delle
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immagini a video è possibile tramite una videoprinter che, in ogni caso produce immagini
relativamente piccole e poco definite. La lettura recuperando i dati inviati in
videoregistrazione non è corredata dal riquadro con la lettura automatica dei tempi, e non
c’è alcuna possibilità di rielaborare l'immagine, pertanto le condizioni di lettura diventano
simili a quelle del photofinish di tipo fotografico, ma con cursore mobile ed immagine “al
positivo”.
Difetti principali: lettura dei dati un atleta alla volta, nessuna registrazione automatica dei
tempi, necessità di leggere immediatamente l’arrivo, scarsa qualità delle immagini a
stampa. Pregi: la possibiltà di videoregistrare tutti i passaggi per l’arrivo è fondamentale
per ricostruire arrivi in cui è saltato il contagiri o quando l’acquisizione via RAM ha perso
qualche atleta (spesso per errata informazione di un addetto al contagiri). Pertanto lo
Scan'O'Vision di prima generazione è un ottimo finish da far funzionare come secondario
(backup) quando corredato di videoregistratore.
Photofinish a scansione computerizzata di ultima generazione: è ovviamente il
modello attualmente in voga. Appartengono a questa generazione il Finish-Lynx della
Lynx, l’OPTIc della Alge e gli Scan'O'Vision serie HawkEye dell’OMEGA. Il sistema di
acquisizione delle immagini è simile al modello precedentemente descritto e si basa su
telecamere digitali, generalmente a colori, con velocità massime di scansione tra le 2000 e
4000 linee al secondo. Le sostanziali differenze risiedono nella qualità grafica delle
immagini e nel software di lettura e gestione dati immagazzinati, che si sono evoluti per
automatizzare il più possibile le operazioni di lettura ed adeguarsi alle esigenze di
spettacolarità e richiesta di informazione dello Sport moderno. L’immagine dal finish è
salvabile direttamente sul disco rigido del PC o su altra unità magnetica collegata, la
lettura automatica può avvenire in qualsiasi momento anche da immagini salvate. E’
possibile leggere un arrivo mentre si sta acquisendo un’altra gara ed anche cominciare a
leggere una gara mentre la si sta ancora acquisendo (particolarmente comodo in gare
lunghe). L’acquisizione delle immagini può avvenire manualmente, tramite pulsante di
acquisizione, o in automatico collegando un sistema a fotocellule o sfruttando particolari
funzioni della telecamera. Ad ogni atleta viene assegnato un cursore, i dati di ciascun
atleta sono immagazzinati automaticamente dal software che costruisce anche l’ordine
d’arrivo. Tempi e ordine d’arrivo sono stampabili in automatico, riducendo così le
possibilità di errori nel trasferimento dei dati. Se alla gara è associabile un file con i dati
anagrafici dei concorrenti (inserito in precedenza) il software di lettura produce
automaticamente anche il risultato finale, in una forma definitiva utilizzabile per i media.
La precisione dei tempi può arrivare al decimillesimo di secondo (interpolato). Le immagini
dell’arrivo sono riproducibili in qualsiasi formato di stampa, a colori o bianco e nero in
dipendenza della stampante collegata al sistema, ed esportabili in formati grafici digitali.
L’immagine dell’arrivo, di solito, è così definita da consentire la lettura dei numeri cosciali
(se presenti). Il software per i risultati può corredare i dati dell’ordine d’arrivo e
cronometrici con ulteriori dati provenienti da altre periferiche (anemometro, sistema di
rilevamento tempi di reazione, ecc.) collegate al sistema.
Difetti: le apparecchiature sono più sofisticate e complesse che nelle tipologie precedenti,
pertanto necessitano di un controllo più accurato prima e durante la manifestazione.
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Usando come sistema di acquisizione il pulsante manuale è sempre possibile perdere atleti
e se si attua una selezione nell’acquisizione, come nel caso di atleti doppiati, bisogna
prestare una particolare attenzione o particolari “strategie” (vedi in seguito).
scatola di connessione
trasduttore
telecamera
pulsante di acquisizione
Figura 6 : componenti di un sistema photofinish a scansione computerizzata di ultima generazione (FinishLynx)
La IAAF nel RTI consente anche l’impiego, quale apparecchiatura per il
cronometraggio
elettrico
completamente automatico, di sistemi basati sulla
videoregistrazione che non rientrano nei casi precedenti (vedi Scan'O'Vision di prima
generazione) e che non possono essere considerati veri photofinish, dal momento che non
generano un’immagine continua dell’arrivo, ma bensì suddivisa in più fotogrammi. Le
caratteristiche che devono avere tali sistemi (oltre a quelle già enunciate) e le limitazioni
d’uso che tale tipo di apparecchiature comporta sono ben evidenti dall’enunciato della
regola 165.17 e la nota ad essa collegata, che qui riportiamo integralmente:
165.17.
Può essere utilizzato un sistema basato sulla videoregistrazione, a
condizione che:
a)
Sia conforme alle Condizioni Generali sopra ricordate
b)
Utilizzi una videocamera allineata con il traguardo che fornisca almeno 50
fotogrammi per secondo;
c)
Incorpori un dispositivo di cronometraggio in grado di fornire letture al
cinquantesimo di secondo;
a)
Il tempo ufficiale di ciascun concorrente sia letto nel fotogramma nel quale
qualsiasi parte del torso dell’atleta, mentre raggiunge il piano perpendicolare
alla linea d’arrivo, è posizionato esattamente sulla linea d’arrivo o, se questo
non è possibile, sia letto nel fotogramma immediatamente successivo alla
linea d’arrivo.
Nota: Quando gli atleti sono coinvolti in un arrivo serrato e nessun fotogramma mostra
qualsiasi parte del torso dell’atleta mentre raggiunge il piano perpendicolare alla linea
d’arrivo,
devono essere considerati i fotogrammi mostranti gli atleti in oggetto,
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immediatamente prima e immediatamente dopo il loro arrivo sulla linea del traguardo. Se
c’è un cambio di posizione tra i due fotogrammi, il Primo Giudice al Photofinish dichiarerà
la parità tra gli atleti in questione
Figura 7 : schema delle apparecchiature componenti un sistema di cronomatraggio automatico basato sulla
videoregistrazione
I sistemi basati sulla videoregistrazione presentano una serie di inconvenienti quali: gli
atleti non sempre sono visibili nell’esatto momento in cui passano l’arrivo (tra un
fotogramma e il successivo c’è un intervallo di 2 centesimi, corrispondente a circa 20
centimetri di spazio), l’immagine dell’arrivo non è modificabile, la riproduzione delle
immagini può avvenire solo per mezzo di una videoprinter (scarsamente definita), se si
usa un sistema a 50 fotogrammi/secondo le prestazioni record sono riconosciute solo
approssimate per eccesso al centesimo di secondo pari. La vera ragione dell’inserimento di
tale tipo di sistema sarebbe nella sua potenziale economicità, fattore che oggi sta sempre
più venendo meno in quanto i videoregistratori con almeno 50 fotogrammi al secondo
sono sempre più rari e, pertanto, costosi a scapito di un valido rapporto tra prestazioni e
prezzo di tali sistemi. Tutti questi fattori hanno fatto sì che tale tipo di sistema abbia avuto
scarsa diffusione in Italia e stia andando sempre più in disuso.
dispositivi di avviamento del photofinish, i trasduttori: la regola 165.12 del RTI
prescrive l’avviamento automatico del sistema di cronometraggio allo sparo della pistola
dello Starter. Il contatto di avviamento del sistema è attualmente realizzato tramite un
sensore acustico, detto comunemente trasduttore , capace di captare il colpo di pistola
e trasformarlo in un impulso elettrico in grado di azionare l’apparecchiatura di
cronometraggio posta all'arrivo (fig. 8). L’impulso può viaggiare via cavo oppure via radio.
Nel primo caso i cavi dovranno giungere in tutte le postazioni del campo nelle quali può
avvenire una partenza (100-110; 200; 300 [1500]; arrivo, vedi fig. 9), nel secondo caso
l’unità di trasmissione è mobile. I sistemi di trasmissione via radio sono più costosi, alcuni
hanno limiti operativi, ma si stanno sempre più diffondendo vista la loro più facile
installazione. Anche per i traduttori esistono diversi modelli, di diverse marche e con
diversa modalità di funzionamento ed alimentazione. I sistemi photofinish più moderni
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possono accettare qualsiasi tipo di trasduttore purchè
il software sia opportunamente impostato per
ricevere l’impulso dal modello di trasduttore in uso.
Figura 8 : l’impulso che mette in azione il sistema di cronometraggio automatico simultaneamente allo sparo
del Giudice di partenza è assicurato da un trasduttore. Tale congegno può essere collocato direttamente sul
congegno di sparo ( immagine a sinistra), oppure su un supporto a sé stante (immagine a destra). Nel
secondo caso sarà il Giudice di partenza ad accostare la pistola al congegno. Al centro è riprodotto un
trasduttore con spia (led luminoso) che assicura il collegamento con l’arrivo.
Figura 9: schema dell’impianto dei cavi di in sistema photofinish (da Lynx-HS Sport).
E’ importante sottolineare che la gran parte degli inconvenienti che provocano il mancato
(e talvolta “l’anticipato”) funzionamento del photofinsh è determinato dai trasduttori e/o
dal sistema di cavi di collegamento con il corpo centrale del sistema. Per quanto è
possibile, l’ideale sarebbe di operare con due sistemi photofinish distinti (due di tutto) o
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quantomeno di un doppio trasduttore in parallelo. Essendo il trasduttore in dotazione al
Giudice di Partenza è bene sensibilizzare tale figura sull’importanza del congegno con cui è
chiamato ad operare, illustrando preventivamente le operazioni che gli sono richieste
giungendo ad una postazione di partenza (vedi in seguito). Alcuni software o dispositivi
(per es. Finish-Lynx, ed il sistema di trasmissione via-radio della Microgate) consentono di
recuperare impulsi successivi ad uno fortuito o apparentemente non pervenuti.
ALCUNE INDICAZIONI SULL’INSTALLAZIONE DEL PHOTOFINISH
Dopo aver visto in linea di massima cosa è e come funziona il photofinish,
esaminiamo
alcuni
accorgimenti
che
consentono un miglior
funzionamento
dell'apparecchiatura e di conseguenza una più facile lettura dei risultati.
In primo luogo, sapendo che ogni punto fermo sul traguardo viene trasformato in una
linea, verifichiamo che sia tinteggiato di nero l'incrocio tra la linea di arrivo e le linee che
separano le varie corsie. Tale stratagemma consente di evidenziare sulla pellicola i confini
delle corsie ed è citato nel RTI (164.2). Per far questo non abbiamo la necessità di
tracciare dei tratti lunghi 10-12 cm, come spesso capita di vedere, ma è sufficiente un
tratto di 4-5 cm. ben posizionato a cavallo della linea di arrivo (fig. 11). Per linea di
arrivo non si deve intendere tutta la striscia di 5 cm tinteggiati in bianco, ma solo il bordo
rivolto verso la partenza (reg. 164.3).
Questo accorgimento ci consente anche di documentare, guardando a video
l’immagine o la pellicola, l'esatto allineamento dell'apparecchiatura con il piano di arrivo.
Infatti, se l'asse ottico del photofinish non fosse perfettamente allineato con il
traguardo, attraverso la fessura del diaframma non passerebbero le immagini di tutti i
tratti neri e di conseguenza nella pellicola non apparirebbero tutte le tracce delle corsie
(fig. 10).
Figura 10 : a sinistra è illustrato un non corretto allineamento del finish a destra uno corretto. A sinistra sono
visibili i colori della pista e il bianco è dato da una parte della linea d’arrivo; a destra le corsie sono bianche
(siamo sulla linea d’arrivo) e i confini sono neri (dati dai marcatori colorati posti sulle intersezioni delle corsie)
(da Lynx-HS Sport).
Un rapido controllo dell'esatto allineamento è possibile effettuarlo anche con il puntatore
per l’allineamento di cui è dotato l'apparecchio. Sempre tramite l’immagine è possibile
effettuare il controllo del "PUNTO ZERO", cioè l'azzeramento del cronometro al momento
dello sparo. Tale controllo è obbligatorio essendo previsto dal RTI (165.22)
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A tale scopo basta allineare la pistola del Giudice di Partenza con la linea di arrivo, in una
corsia intermedia, e sparare un colpo con il photofinish in acquisizione (fig.11)
Figura 11 : nella verifica del PUNTO ZERO la pistola va posizionata a cavallo della linea d’arrivo,
analogamente a quanto riporta l’immagine soprastante
In un finish di tipo fotografico la verifica del PUNTO ZERO è come nell’immagine riportata
in figura 12, essa mostra che la fiamma del colpo di pistola inizia immediatamente prima
del primo tratto verticale che rappresenta il primo centesimo.
Nei finish a scansione computerizzata di
ultima generazione il PUNTO ZERO si
controlla come un regolare concorrente,
posizionando il cursore all’inizio della
fiammata ed utilizzando una precisione al
decimillesimo di secondo. Tempi fino al
millesimo di secondo (10 decimillesimi) sono
considerati in tolleranza.
Altro
accorgimento,
particolarmente
importante da rispettare, è la posizione
dell'apparecchiatura di ripresa e, in
particolare, l'inclinazione dell'asse ottico di
ripresa, al fine di evitare che concorrenti di
corsie adiacenti appaiano reciprocamente
coperti. Per ridurre al minimo la possibilità
di copertura di un atleta con un altro,
l'angolo di inclinazione dell'asse ottico
dell’obiettivo dovrebbe essere il più vicino
possibile ai 30 gradi, rispetto alla corsia più
lontana. Ad ogni modo, il problema delle sovrapposizioni tra atleti si risolve in maniera
definitiva
operando con due photofinish contrapposti: uno all'esterno ed uno all'interno
della pista. Nel caso che vengano utilizzati due photofinish spetta al Delegato Tecnico,
Figura 12 : referto a norma del PUNTO ZERO
con un photofinish fotografico. Lo zero sulla
scala dei tempi non è riportato ma questa riporta
il trattino del primo centesimo.
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o al Giudice Internazionale al photofinish se nominato, (RTI nota al par. 165.21) di
stabilire quale deve essere considerato quello ufficiale (principale) e quale l’ausiliario.
Utilizzando due photofinish i tempi registrati dall'apparecchio ausiliario vengono presi in
esame solo nel caso che l’immagine di quello ufficiale non sia leggibile, o vi siano
ragionevoli dubbi sulla precisione dei tempi.
Per quanto riguarda i piazzamenti, si ricorre al secondo photofinish tutte le volte che il
primo non consente un'identificazione certa dell'ordine di arrivo. Si è detto che si ricorre al
secondo photofinish tutte le volte che sorgono dubbi sulla precisione dei tempi, ma come
possono sorgere dubbi? Non certamente o esclusivamente per le contestazioni di atleti o
tecnici, ma per comparazione con gli altri sistemi di cronometraggio usati nella stessa
gara. Tali sistemi sono in genere usati non solo per l'eventuale mancato funzionamento
del photofinish, ma perché questo non copre tutte le esigenze della manifestazione, basti
pensare, ad esempio, ai tempi intermedi di passaggio.
Lo schema di massima per la costruzione di un castello per il corretto piazzamento del
photofinish è riportato nella figura 13.
H CASTELLO
D
PISTA 6 C. PISTA 8 C.
H
D
6.00
4.00
4.50
8.00
4.70
5.20
10.00
5.40
5.90
12.00
6.10
6.60
14.00
6.80
7.30
16.00
7.50
8.00
L
H = Altezza della piattaforma del castello dal terreno
D = Distanza del castello dal bordo della pista
L = Larghezza della pista (6 corsie m. 7.27 - 8 corsie m. 9.76)
2,50
2,50
Figura 13 : schema e misure per la costruzione di un castello per il photofinish
L'illuminazione della zona del traguardo è pure fondamentale, essa dovrebbe avere
un'intensità non inferiore a 2200 lux, soprattutto con photofinish fotografici. Una scarsa
luminosità obbliga ad una maggior apertura del diaframma ottico, comportando una
minore nitidezza dell'immagine, oppure a ridurre la velocità di scansione ottenendo
immagini più “strette” (vedi fig. 17)
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LA LETTURA DEL PHOTOFINISH
Prima di vedere come si procede alla lettura dei risultati, è bene precisare che
l'interpretazione dell’immagine sarebbe relativamente semplice se fosse eseguita in
tranquillità e con abbondante tempo a disposizione. Si complica quando, come spesso
capita nella realtà, dobbiamo agire con estrema rapidità e in più siamo pressati non solo
da altri "addetti ai lavori", ma anche da estranei e curiosi. In ogni caso occorre attrezzarsi,
fisicamente e mentalmente, per garantire l’esattezza del giudizio.
L'esperienza insegna che, in primo luogo, occorre individuare il vincitore, ed il
tempo ad esso relativo, e darne immediata comunicazione in modo da soddisfare
l'esigenza di informazione da parte del pubblico ed, eventualmente, della TV.
Soddisfatta questa prima necessità, è bene procedere alla definizione dell'ordine di
arrivo completo, individuando gli atleti per mezzo delle corsie o di altri elementi distintivi
che vedremo in seguito. Infine, si procede all'assegnazione dei tempi, avendo l'avvertenza
di effettuare contemporaneamente un ulteriore controllo dei piazzamenti. Questa linea
di comportamento è sicuramente obbligatoria con i sistemi photofinish dotati di un’unica
linea di riferimento e che prevedono una verbalizzazione manuale. Con i sistemi moderni,
avendo a disposizione un cursore per ogni atleta ed essendo automatica la classifica e la
sua verbalizzazione corredata dai tempi, la sequenza “ordine d’arrivo e poi assegnazione
dei tempi” non è più così rigida. Il reale e costante pericolo per tutti gli operatori al
photofinish è l’errata identificazione degli atleti, soprattutto quando si opera in
assenza di chiari elementi identificativi (numeri cosciali, pettorali, starting list).
Le operazioni con il software di un photofinish moderno (multi-cursore) sugli atleti sono le
seguenti:
1. nell’immagine scegliere un atleta
2. posizionare il cursore mobile nelle sue vicinanze
3. identificare quale parte del busto è più in avanti,
eventualmente ingrandendo l’immagine
4. portare il cursore sulla parte del busto considerata, in una
apposita zona apparirà il tempo corrispondente
5. inserire l’identificativo dell’atleta (numero corsia o pettorale)
6. premere “enter” (invio) per confermare le vostre scelte,
automaticamente i dati saranno inseriti nella classifica
provvisoria
7. passare ad altro atleta e ripetere le operazioni fino al
completamento dello schieramento
8. salvare il file con la lettura e stampare il verbale d’arrivo
facendolo pervenire a chi di dovere.
I punti 3 e 5 sono quelli nevralgici e, tra l’altro, la loro risoluzione
costituisce uno dei compiti specifici sotto diretta responsabilità del
Primo Giudice al photofinish (RTI 165.23).
Per quanto concerne il punto 3, si ricorda che ai fini
dell’arrivo di un atleta va individuata quale sia la parte del torso
(con esclusione di testa, collo, braccia, gambe, mani e piedi, e
articolazione degli arti) che raggiunge per prima il piano
perpendicolare alla linea d’arrivo (RTI 164.3). La figura 14 illustra
graficamente quanto descritto nella regola.
Figura 14 : tre diverse posizioni del torso rispetto al piano di arrivo
14
Se uno o più correnti sono parzialmente coperti da altri, può succedere di non vedere
interamente il loro torso e quindi non poter posizionare con certezza il loro cursore. In tali
casi, se non avete a disposizione l’immagine di un altro photofinish contrapposto, la
procedura consigliata è di prendere prima in considerazione gli atleti che vedete
interamente, posizionando i cursori ad essi relativi, e riconsiderare quelli parzialmente
coperti: vi sarà più facile identificare la loro posizione usando i cursori già inseriti come
riferimento. Per l’assegnazione del tempo degli atleti coperti cercate di intuire la posizione
del busto in base a quello che di loro vedete (immaginazione e conoscenza dell’anatomia
caratterizzano il buon Giudice al photofinish!)
L’identificazione dell’atleta è l’altro momento chiave (punto 5). L’ideale sarebbe che tutti
gli atleti indossassero i “numeri cosciali”, chiaramente rilevabili dalle immagini dei moderni
finish (fig.16), come prescrive il RTI (143.9). Questi possono corrispondere alla corsia di
partenza (o all’ordine di partenza per le gare che partono in linea) oppure essere identici
al numero di gara: entrambe le soluzione consentono di identificare chiaramente ciascun
concorrente. I cosciali non sempre sono distribuiti durante le manifestazioni, oppure
possono essere persi nel corso della gara, in questi casi bisogna trovare soluzioni
alternative. Se la gara si svolge interamente in corsia (dai 50 ai 400 metri) posso ancora
identificare la corsia assegnata all’atleta. Per individuare la corsia di ogni atleta,
utilizzando l’immagine al finish, si può usare come riferimento un “arrivo a vista” preso a
corsie dal Giudice al photofinish, o dai suoi assistenti, o proveniente dalla Giuria Corse.
Tale “arrivo a vista” non deve essere necessariamente preciso e completo. Con
quest’ultimo, osservando l’immagine d’arrivo con tutti in concorrenti coadiuvato dagli
indicatori delle corsie a lato dell’immagine (fig. 16), facilmente ottenibili dai software di
tutti i finish a scansione computerizzata, potrò riconoscere la corsia da assegnare ai
concorrenti.
Se non mi posso avvalere di questo supporto, converrà utilizzare
esclusivamente l’immagine del finish e osservare i piedi dei concorrenti e/o le rispettive
ombre proiettate sulla pista.
Figura 15 : atleti che sono all’arrivo in fase di sospensione e metodi pratici per identificare la corsia di loro
pertinenza
Conviene subito osservare che l’ombra di un atleta corre sempre a partire dalla corsia a
questo assegnata ed è, pertanto, uno dei migliori indizi da sfruttare. Nei confronti del
terreno un atleta può trovarsi in due situazioni:
15
a. in appoggio, quando il piede del concorrente e la rispettiva ombra coincidono o sono
molto vicini nella stessa corsia
b. in sospensione, quando il piede del concorrente e l'ombra non coincidono e non
sono individuabili nella stessa corsia (fig. 15). In questo caso occorre distinguere due
tipi di sospensione:
ascendente: quando la gamba anteriore è ripiegata verso l'indietro fino ad
assumere una posizione di ripiegamento estremo.
discendente: quando la gamba anteriore è diretta in avanti.
Nel caso di sospensione ascendente esaminiamo la gamba posteriore e, facendo
idealmente perno nel ginocchio, ruotiamo la parte inferiore della gamba fino a farle
assumere un posizione verticale: a questo punto il piede ci indica la corsia occupata.
Trattandosi di sospensione discendente immaginiamo di inserire il concorrente in una
circonferenza posizionando il centro in prossimità del baricentro, l'estremità inferiore di
tale circonferenza indica la corsia di pertinenza dell'atleta (fig. 15).
Ulteriori aiuti nell’identificare gli atleti possono giungere dal conoscere in anticipo i
partecipanti (startilng list) e le eventuali corsie vuote, o che si rendono vuote nel corso
della gara per ritiro. In quest’ultimo caso il prendere a vista l'arrivo è di ulteriore aiuto,
così come essere in collegamento radio con qualcuno in campo (tipicamente alla
partenza). Ulteriori indizi utili al riconoscimento possono essere le caratteristiche della
divisa indossata dai concorrenti, il colore dei capelli e la loro lunghezza, così come il
colore della carnagione. Quest’ultima serie di espedienti diventa particolarmente efficace
per gli arrivi in linea, senza cosciali e quando i pettorali-dorsali non sono visibili
nell’immagine al finish. A tale proposito, il RTI prescrive di indossare 2 numeri di gara, uno
da porre sul petto e l’altro sul dorso (RTI 143.1). L’uso di due numeri risulta
particolarmente utile quando bisogna stilare dei contagiri da posizioni fisse e lontane
dall’arrivo, come quelle da cui tipicamente opera il photofinish (tribune ed apposite
torrette). Inoltre un doppio numero dà maggiori possibilità di essere decifrato
direttamente dall’immagine al photofinish. Ci si potrebbe chiedere se il team che lavora al
photofinish è tenuto a tenere contagiri, la risposta è: “SI! SEMPRE!”. Si ricordi che al
photofinish non è demandato il solo cronometraggio, ma anche il produrre un ordine
d’arrivo, cosa impossibile, per le gare in linea, senza un contagiri.
Tenere un proprio (e ovviamente attendibile) contagiri significa inoltre:
a. poter comunicare agli operatori del sistema quali sono gli atleti in arrivo e gli eventuali
doppiati, al momento dell’acquisizione, nelle fasi conclusive della gara.
b. poter sovrintendere al rilievo dei tempi intermedi da mettere a corredo del verbale di
gara (nelle manifestazioni di livello è anche richiesto di identificare il concorrente al
comando)
c. nelle gare lunghe, imparare a riconoscere gli atleti (associando la fisionomia
all’uniforme e al pettorale) facilitando la loro identificazione durante la lettura
dell’immagine d’arrivo
d. poter compilare un arrivo completo con l’identificativo di ogni atleta (pettorale)
e. essere in grado di produrre in breve tempo un risultato ufficiale da comunicare ai
media quando la segreteria delle gare di corsa coincide praticamente con la postazione
photofinish, e cioè nelle manifestazioni importanti coperte da riprese televisive. In tale
caso il Primo Giudice al photofinish è il diretto responsabile della registrazione dei
risultati (RTI 131.3 ora 132).
L’ideale sarebbe che il team al photofinish producesse due tipi di contagiri: uno
tradizionale (atleti giro per giro) ed un “contagiri cronologico” (passaggio in sequenza
16
dall’arrivo senza tenere conto dei giri mancanti). Il cronologico può diventare determinante
quando l’acquisizione degli atleti in arrivo ha presentato dei problemi. Se sono presenti
due photofinish, nelle gare con doppiati è consigliabile che quello principale catturi solo gli
atleti in arrivo, mentre l’ausiliario acquisisce tutti gli atleti transitanti per il traguardo.
Associando il contagiri cronologico a quanto immagazzinato dal finish ausiliario si è al
riparo da qualsiasi errore nell’arrivo o nell’attribuzione dei tempi.
Le ultime indicazioni che si intendono fornire sulla lettura del photofinish,
riguardano la produzione di documenti (punto 8 della lista operativa). Il risultato della
lettura di ogni singola gara, così come la verifica del PUNTO ZERO, devono essere
obbligatoriamente riprodotti a stampa. E’ da considerarsi assurdo il riprodurre a mano ciò
che automaticamente ha prodotto il software di gestione di un moderno photofinish.
Pertanto, una stampante deve obbligatoriamente far parte dell’apparecchiatura in
dotazione ed essere usata come tale. Ricopiare ciò che compare a video costituirebbe una
fonte di errori, eventi imperdonabili con la tecnologia attualmente a disposizione. La
stampante può produrre anche immagini dell’arrivo corredate dai tempi. Tali referti
possono esservi richiesti dall’Arbitro alle Corse o dalla Giuria d’Appello in caso di
contestazioni o reclami, oppure vi possono essere richiesti per l’omologazione di record o
migliori prestazioni, solitamente da parte del CIT (o TIC). Un’immagine del controllo del
PUNTO ZERO per ogni sessione di gare va obbligatoriamente consegnata al Presidente
della Giuria d’Appello (per essere messa a referto nel Modello 20) ed eventualmente al
Delegato Tecnico IAAF o EAA, nelle occasioni in cui è presente tale figura. Non date mai
ad estranei (altri Giudici compresi) referti fotografici degli arrivi, soprattutto quando questi
siano stati particolarmente concitati. Abituatevi a firmare le copie prodotte corredandole di
data e numero progressivo. Istruite in tal senso anche i vostri collaboratori (Colleghi GGG
e/o Cronometristi).
Figura 16 : immagine dell’arrivo con i photofinish di ultima generazione (Finish-Lynx). Ogni atleta ha un suo
cursore che consente di identificare posizione e tempo da assegnare. A sinistra dell’immagine ci sono gli
indicatori delle corsie: La 6 e la 8 sono vuote ed appaiono come non utilizzate dall’operatore (colore diverso
dalle altre). Nella parte superiore c’è l’ordine d’arrivo con le corsie identificanti gli atleti e il tempo loro
assegnato. Il Tempo Delta è il distacco di ciascun atleta dal suo precedente.
17
IL PRIMO GIUDICE AL PHOTOFINISH: RAPPORTI CON ALTRE
FIGURE IN CAMPO
In Italia la gestione delle attrezzature per cronometraggio in Atletica Leggera
(quindi anche dell’apparecchiatura del photofinish) è quasi interamente competenza dei
Cronometristi (FICr). Pertanto, in gran parte delle manifestazioni di Atletica Leggera che
hanno luogo in Italia, la lettura del photofinish è ancor oggi possibile grazie alla
cooperazione di rappresentanti di due diverse federazioni: i Cronometristi (FICr) ed i
Giudici (FIDAL). Tuttavia, a norma di regolamento (RTI165.19), il Primo Giudice al
photofinish è designato quale diretto “responsabiIe del corretto funzionamento
dell’apparecchiatura di cronometraggio”. Il rapporto con gli operatori al finish
(Cronometristi e non) che lo coadiuveranno durante la manifestazione diventa pertanto
fondamentale. E’ consigliabile che il Primo Giudice al photofinish contatti gli addetti
all’apparecchiatura prima dell’inizio delle gare, meglio se durante le fasi dell’installazione,
fin da subito instaurando un rapporto di fattiva e cordiale collaborazione.
Un’altra figura alla quale il Primo Giudice al photofinish deve fare riferimento è
l'Arbitro della Giuria Corse. Tale collega dal quale dipendono operativamente, secondo il
regolamento, tutti gli addetti al cronometraggio, va anch’esso consultato prima dell’inizio
delle gare. Se è vero che è competenza del Giudice al photofinish decifrare l'arrivo è,
tuttavia, altrettanto vero che è responsabilità dell'Arbitro della Giuria Corse (o in sua vece
del 1° Giudice) l'esattezza del risultato; quindi, in caso di effettive difficoltà o dubbi, non
si abbia timore di chiamarlo a consulto.
Con l'Arbitro della Giuria Corse andranno presi precisi accordi in merito a:
1. modalità della segnalazione che il photofinish è pronto a registrare una nuova corsa.
Potrebbe anche essere utile stabilire un particolare segnale per avvertire
tempestivamente la Giuria Corse e gli Starter di un improvviso black-out del photofinish,
al fine di interrompere immediatamente le operazioni di partenza.
2. modalità con cui far pervenire i vostri risultati al Segretario della Giuria Corse (quante
batterie alla volta, soprattutto con photofinish fotografico, in che occasioni far pervenire
riproduzioni dell’arrivo). Nel caso che la manifestazione sia organizzata in modo che sia
il photofinish ad occuparsi della diffusione dei risultati (con segreteria computerizzata
presso l’apparecchiatura e sovraimpressioni TV), il collegamento con la Giuria Corse
avrà verso opposto e quest’ultima fungerà da “controllo” per i risultati emanati dal
photofinish.
3. cosa fare in caso di arrivo di difficile decifrazione e come comunicare con lui in tal caso;
4. come gestire i contagiri per le corse in linea;
5. modalità di rilievo dei passaggi intermedi e chi li farà pervenire alla Giuria Corse.
6. se è il photofinish ad ufficializzare i risultati (grandi manifestazioni) ad esso devono
pervenire tempestivamente le squalifiche decise dall’Arbitro alle Corse. Per evitare di
correggere un risultato già reso pubblico è auspicabile un collegamento diretto anche
con il Capo della Giuria Controlli in modo da allertare gli operatori su un possibile
provvedimento.
Altri colleghi con i quali il Primo Giudice al Photofinish dovrà prendere contatti sono
i Giudici di Partenza. Questi hanno in consegna una parte fondamentale
dell’apparecchiatura, il trasduttore, dal cui funzionamento dipende il funzionamento di
tutta l’apparecchiatura. In genere si tende a sottovalutare l’importanza di tale aspetto che
è la principale fonte di mancato funzionamento dell’apparecchiatura. Pertanto è bene
accertarsi subito (in modo amichevole) se i Giudici di Partenza abbiano dimestichezza
18
nell’operare in presenza di un apparecchiatura photofinish. Si daranno, se necessarie,
raccomandazioni relative a:
1. come maneggiare il trasduttore, evitando gli urti e i colpi fortuiti che potrebbero
azionare involontariamente il photofinish (è sufficiente la chiusura di scatto di una
pistola tipo “Olimpia” );
2. i controlli da effettuare giungendo ad una postazione di partenza: allacciamenti cavi a
posto, spia luminosa del trasduttore accesa (se presente), controllo dell’apparecchiatura
con una colpo sul traduttore:
3. verifiche al momento della partenza: “via libera” dalla Giuria Corse, segnale di “allarme
black-out photofinish”, spia rossa del trasduttore accesa, cosa fare in caso di colpo di
pistola non “efficace” (cilecca o sparo appena accennato) o di falsa partenza ;
4. cosa fare abbandonando la postazione: ricostituire la continuità del collegamento tra i
cavi;
5. cosa fare nel caso che la spia del trasduttore non funzioni correttamente (ciò accade
frequentemente) o il trasduttore ne sia sprovvisto: maneggiare con cautela la pistola,
fare un controllo con un falso avvio della funzionalità del sistema, prima di effettuare la
prima partenza da una postazione.
6. Come effettuare la verifica del “punto zero”
7. Concordate le modalità d’uso dei numeri cosciali, se previsti, da che lato metterli, come
assegnarli (gare in corsia, gare in linea, 800 con corsie doppiate). Se è il photofinish a
dover produrre direttamente arrivi e contagiri (grandi manifestazioni) mettevi d’accordo
anche sui numeri pettorali e/o dorsali soprattutto quando le condizioni atmosferiche ed
il modello di numeri usato potrebbero favorire il loro distacco.
Il Responsabile della Segreteria Generale ed il Capo Servizio al Centro Informazioni
Tecniche (CIT o TIC) possono fornirci le liste di partenze e gli orari di gara e sono le due
figure più aggiornate sulle modifiche di queste. Essi possono pertanto essere utilissimi
all’operato del photofinish nelle grandi manifestazioni. Informare il Responsabile della
Segreteria Generale su come viene gestita l’ufficializzazione dei risultati presso il
photofinish è un atto doveroso. Con il Capo Servizio al CIT andranno concordate le
modalità con cui far pervenire le richieste di documentazione al photofinish in caso di
Record.
Il photofinish può entrare anch’esso nella gestione spettacolare di una
manifestazione. Con i sistemi basati su personal computer può essere richiesto di inviare,
alla cabina della regia televisiva, l’immagine dell’arrivo con il tempo del primo arrivato.
Addetti della televisione potranno contattare a tal riguardo il Primo Giudice al Photofinish
(o il responsabile dei Cronometristi), e le operazioni di lettura andranno programmate in
modo da soddisfare questa esigenza.
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OPERAZIONI DI CONTROLLO DELL'APPARECCHIATURA
PRIMA E DURANTE LA MANIFESTAZIONE
Pur essendo più direttamente competenza degli operatori al photofinish (Cronometristi o altri
Colleghi del GGG) forse è bene raccomandare alcune operazioni che andrebbero effettuate prima
di cominciare le gare e durante il loro svolgimento.
1. Prendete immediatamente contatto con gli addetti al photofinish, presentatevi e chiedete al
responsabile dell’apparecchiatura di presentarvi i suoi collaboratori. Verificate se sono previsti
collegamenti via radio sia con il Capo degli addetti al rilevamento dei tempi manuali (se
presenti), sia con i Giudici di Partenza tramite un “addetto di collegamento”.
2. Se è in uso un photofinish di ultima generazione, verificate la presenza di una stampante
(funzionante) collegata al Computer del Sistema. Qualora fosse mancante richiedete la sua
presenza con fermezza, spiegandone i motivi (vedi in precedenza)
3. Nel caso di photofinish fotografico chiedete agli operatori (Cronometristi) di riscaldare per
tempo gli acidi per lo sviluppo della pellicola, in modo da prevedere l’effettuazione di tutti i
controlli ben prima dell’orario previsto per l’inizio delle gare.
4. Verificate se siano stati posizionati i rettangolini neri nelle intersezioni delle corsie con la linea
d'arrivo. Chiedete di verificare l’esatto allineamento dell’apparecchiatura rispetto alla linea di
arrivo. Se l’asse ottico del photofinish non fosse perfettamente allineato con il traguardo,
attraverso la fessura del diaframma non passerebbero le immagini di tutti i tratti neri e, di
conseguenza, a video (o nella pellicola) non comparirebbero tutte le tracce delle corsie. Una
banda di contrasto posta alla fine delle corsie (ad esempio un’asse grigia appoggiata sull'asta
portante le cellule fotoelettriche) può uniformare il fondo dell'immagine, in modo che questa
risulti meglio leggibile.
5. Controllare che la posizione delle apparecchiature sia idonea a facilitare la visione delle
immagini e sia tale da consentire il riparo dell’attrezzatura più delicata, in caso di tempo
meteorologico avverso. Fate in modo che curiosi e non addetti ai lavori (Giudici compresi) non
sostino nelle vicinanze del luogo di lettura del photofinish, impedendo un sereno, rapido ed
efficace funzionamento della vostra equipe.
6. Prima dell'utilizzo in gara, verificare che tutta l'apparecchiatura funzioni. Richiedete una prova
del (o dei) trasduttore in tutte le postazioni di partenza previste (RTI 165.20). Per i modelli che
le prevedono (OMEGA) chiedete di controllare se le batterie inserite nei trasduttori siano
cariche. Fate una prova di tutto per visionare come è organizzata l'apparecchiatura e come
lavora. Chiedete ai Giudici di Partenza di mettersi a disposizione con la loro pistola dotata di
trasduttore per eseguire il controllo del “PUNTO ZERO”. Il controllo del “Punto Zero” da parte
del Giudice al photofinish è sancito dal RTI (165.22). Il trasduttore va posizionato direttamente
sulla pistola o fissato su un adeguato supporto a cui va avvicinata la pistola, non consentite
l’uso di laccioli e trasduttori penzolanti che possono ingenerare mancati avvii del sistema. La
stampa della verifica del Punto Zero (o la pellicola ad essa relativa) dovrà essere consegnata al
Presidente della Giuria d’Appello ed eventualmente al Delegato Tecnico, per essere messa a
referto.
7. Approfittando della presenza dei Giudici di Partenza in occasione della verifica del “Punto Zero”,
ribadite loro tutti i controlli che sono di loro competenza, prima e dopo la partenza di una gara.
Accordatevi per tutto quanto di loro pertinenza (segnali, controlli, numeri gara).
8. Fate andare a vuoto il sistema simulando l’arrivo di una gara, stampate l’immagine dell’arrivo (o
sviluppatene la pellicola). Valutate con i vostri colleghi operatori (Cronometristi e non) la qualità
dell’immagine. Questa deve essere ben contrastata e apparire uniforme nella zona delle corsie;
carenze in tal senso possono significare un non corretto allineamento dell'apparecchio di
ripresa, o un inadeguato settaggio dello stesso.
9. Se sono presenti le cellule fotoelettriche e queste sono collegate ad un tabellone che rende
visibile al pubblico il tempo ufficioso del primo atleta arrivato, concordate che tale
apparecchiatura sia posizionata leggermente più avanti dell’arrivo, in modo che questa fornisca
20
tempi “ridardati” di uno o due centesimi. Con tale accorgimento vi premunirete dal dover
correggere i tempi ufficiosi con tempi ufficiali “peggiori”, l’eventuale correzione del tempo
risulterà semmai migliorativa. In tal modo salvaguarderete lo spettacolo e l’immagine
dell’operato del photofinish.
10. Se operate con un Scan'O'Vision di prima generazione e la manifestazione prevede turni
eliminatori per il passaggio ad una finale nelle gare di velocità, predisponete il photofinish a
rilevare tempi al millesimo di secondo. I tempi al millesimo andranno riportati a parte. Fornirete,
in ogni caso, nel referto i tempi approssimati al centesimo ma, operando in questo modo, vi
sarete premuniti per i casi di parità per il passaggio al turno successivo (RTI 167).
11. Quando viene cambiata una postazione di partenza (ad esempio dai 100 si passa ai 200)
richiedete una verifica dei collegamenti dando un colpo a vuoto sul trasduttore.
Figura 17 : tre immagini dello stesso atleta in arrivo, la prima con una frequenza di acquisizione troppo alta
(troppe linee al secondo) e pertanto dilatata, la centrale con frequenza di acquisizione troppo bassa
(ristretta) e la terza corretta
IL PHOTOFINISH IN UN SISTEMA INTEGRATO PER LA GESTIONE
DELLE GARE DI ATLETICA LEGGERA
In Atletica Leggera, l’evoluzione delle apparecchiature per il photofinish è stata
accompagnata dal passaggio della gestione e della compilazione dei risultati delle gare di
corsa dalla Giuria in campo a quella presso il photofinish. Il computer, a cui fa capo il
photofinish, è pertanto diventato il punto di arrivo di tutti i dati che interessano le gare di
corsa (input), nonchè il punto di partenza verso l’esterno del risultato dell’elaborazione di
tali dati (output). In un ulteriore passo successivo, il computer del photofinish è diventato
uno dei punti nodali (se non il server centrale) di una rete di computer dislocati anche
nelle pedane dei concorsi, che tramite appositi software gestiscono l’intera manifestazione.
Parallelamente a questa esigenza di informazione integrata, si è anche assistito ad un
sempre più frequente impiego di apparecchiature elettroniche per tutte le diverse
misurazioni (distanze, velocità del vento, tempi di reazione alla partenza); tali
apparecchiature sono generalmente in grado di “scaricare” i dati, che hanno
immagazzinato, in un computer che poi li elaborerà. Pertanto, i risultati delle gare di una
moderna manifestazione di Atletica Leggera sono realizzati per mezzo di un sistema
integrato di supporti elettronici nel quale le apparecchiature afferenti al photofinish hanno
un ruolo fondamentale.
Tuttavia se consideriamo con un po’ di attenzione le apparecchiature che
costituiscono un normale sistema di cronometraggio con photofinish e fotocellule e
tabellone tempi, ci si rende subito conto che anch’esso, nel suo piccolo, è un sistema
21
integrato e, quindi, nelle gare di tutti i giorni si possono presentare, su scala ridotta,
problemi di gestione analoghi a quelli delle grandi manifestazioni.
Come già visto in precedenza i dati che afferiscono ad un sistema semplice (input)
provengono da:
• trasduttore
• telecamera (o apparecchio fotografico a scorrimento di pellicola)
• orologi di precisione al quarzo generanti tempi cronometrici
• cellule fotoelettriche
mentre gli output sono realizzati attraverso:
⇒ monitor (o visori)
⇒ stampante (o videoprinter o fotoriproduttore)
⇒ tabellone cronometrico.
Cellule fotoelettriche e tabellone cronometrico non sono generalmente gestite
direttamente dal photofinish. Il funzionamento delle fotocellule determina il tempo
visualizzato sul tabellone, questo è un tempo ufficioso e non regolamentare. È già stato
detto come fare in modo che il tabellone mostri tempi d’arrivo identici o, al limite,
leggermente superiori a quelli letti al photofinish, al fine di salvaguardare la spettacolarità
della gara. Altro uso del tabellone è quello di rendere visibili al pubblico i tempi di
passaggio, in tal senso andranno presi precisi accordi con gli addetti al cronometraggio
che lo manovrano. I due esempi gestionali su esposti vi devono fornire un’idea di cosa
voglia significare “organizzare un buon funzionamento di un sistema integrato” associato
al photofinish.
Dal semplice sistema appena descritto si può passare a sistemi via, via più
complessi.
Oltre alle già citate apparecchiature gli input possono provenire anche da:
• anemometro
• sistema di rilevamento delle false partenze
• sistemi di misurazione elettronica di lanci e salti in estensione
• terminali dalle pedane (via rete)
Mentre tra gli strumenti in grado di fornire nuovi output si possono annoverare:
⇒ trasmettitori via radio per comunicazioni in cuffia con la Giuria Partenze e/o
trasmissione impulsi di partenza
⇒ schermi giganti
⇒ tabelloni alle pedane e all’arrivo
⇒ generatori di immagini televisive: immagini d’arrivo e sovrimpressioni (starting list,
risultati, running time)
⇒ schede di rete (esportazione dati ad altri terminali in rete locale o in Internet)
Un’altra tendenza che si è sviluppata negli ultimi tempi è quella di ridurre, per
quanto possibile, l’intervento umano direttamente in campo, per mezzo di apparecchiature
controllabili a distanza (controllo remoto) o automatizzate. Per quanto concerne il
photofinish si sono evoluti sistemi in cui l’inizio della registrazione delle immagini può
essere avviato automaticamente da fotocellule o tramite la stessa telecamera. Collegati
con il sistema ci possono essere anche anemometri attivabili automaticamente alla
partenza, o tramite impulso a distanza.
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Lo schema riportato di seguito riassume l’organizzazione di un sistema integrato:
DATI IN ENTRATA
∗ Telecamera(e) digitale
∗ Sistema di rilevamento false partenze e tempi di reazione
∗ Anemometri e stazioni meteorologiche
∗ Sistemi di misurazione elettronica di lanci e salti in estensione
∗ Terminali per l’inserimento dati dalle pedane
ELABORAZIONE DEI DATI
∗ Terminali per l’inserimento dati
∗ Server centrale e terminali collegati in rete
DISTRIBUZIONE DEI DATI-RISULTATI
∗ Stampanti
∗ Tabelloni nelle pedane e all’arrivo
∗ Megaschermi dello stadio
∗ Sovraimpressioni TV - immagini dal photofinish
∗ Risultati in Internet
Sempre restando in termini schematici nei sistemi photofinish delle ultime generazioni,
grazie ad opportuni software, nell’elaborazione dei risultati delle corse è possibile:
assegnare automaticamente il tempo:
∗ Per corsia
∗ Per numero di partenza
∗ Per codice tessera
produrre una lista “flessibile” dei risultati:
∗ inserendo intestazioni, note, slogan di sponsor, etc.
∗ modificando la lunghezza dei campi
∗ selezionando da un'apposita lista quale sia il motivo (squalifica, ritiro,
ecc.) per cui ad un concorrente non è stato possibile assegnare un tempo
∗ contrassegnare adeguatamente un tempo che viene inserito non
dall'immagine ma con la tastiera
elaborare le seguenti liste:
∗ lista dei partenti
∗ risultato secondo l'ordine di arrivo
∗ lista dei risultati per corsia
∗ lista dei risultati per numero di iscrizione
Sempre più spesso nei meeting che hanno copertura televisiva sono inserite nelle
riprese delle sovrimpressioni riportanti, nel caso delle corse, la lista dei partenti, il tempo
progressivo ed il risultato della gara. Tali sovrimpressioni possono essere gestite
direttamente dalla sede del photofinish tramite il personal computer dell’apparecchiatura,
o da un terminale dedicato a tale funzione. Per quanto concerne il risultato, sarà
competenza del Primo Giudice al photofinish verificare che sia correttamente compilato
quanto inviato alla TV (ma anche alla Segreteria e agli Addetti Stampa collegati). Le
modalità con cui effettuare tale controllo dovranno essere concordate preventivamente
con l’Arbitro (o il Primo Giudice) della Giuria Corse.
23
APPENDICE : REGOLE DEL RTI CHE INTERESSANO IL PHOTOFINISH
REGOLA 117 (ora 118)
Giudice Internazionale al Fotofinish
Un Giudice Internazionale al Fotofinish, nominato dalla IAAF a dall’Area Continentale interessata,
sovrintenderà a tutte le operazioni relative al Fotofinish.
REGOLA 127 (ora 128)
Cronometristi e giudici al fotofinish
1.
2.
3.
In caso di cronometraggio manuale deve essere disposto in servizio un numero di
cronometristi adeguato al numero dei concorrenti iscritti ed uno di essi deve essere
designato come capo - cronometrista. Egli assegnerà i compiti ai cronometristi in servizio.
Questi ultimi saranno considerati di riserva quando è in funzione un cronometraggio
completamente automatico.
I cronometristi operano secondo quanto stabilito dalla regola 165.
Quando è prevista l’utilizzazione del cronometraggio elettrico completamente automatico
deve essere nominato un Primo Giudice al Fotofinish ed un adeguato numero di assistenti.
REGOLA 128 (ora 129)
Il Giudice di partenza ed i Giudici di partenza per il richiamo
1.
Il Giudice di partenza ha l’intero controllo dei concorrenti al loro posto di partenza. Quando
è in funzione una apparecchiatura di rilevamento delle false partenze, il Giudice di partenza
e/o un giudice di partenza di richiamo designato deve usare gli auricolari per udire
chiaramente ogni segnale acustico emesso in caso di falsa partenza ( vedi regola 161.2).
Prima di dare il segnale di partenza, il Giudice di partenza deve accertarsi che i
cronometristi, i Giudici e, quando è il caso, il Primo Giudice al Fotofinish ed il Giudice
preposto all’anemometro siano pronti.
NOTA DEL REDATTORE: nell’ultima versione del RTI è il Coordinatore degli Starter ad avere la
funzione di collegamento con il Primo Giudice al Fotofinish, tale figura è anche l’interlocutore con
lo staff tecnico addetto all’apparecchiatura del cronometraggio distaccato nei pressi della partenza
stessa
REGOLA 131 (ora 128)
Il Segretario Generale
Il Segretario Generale deve raccogliere i risultati completi di ogni gara che gli saranno forniti
dall’Arbitro, dal Capo cronometrista o Primo Giudice al fotofinish e dall’Anemometrista. Egli deve
trasmettere immediatamente questi dati all’Annunciatore, registrare i risultati e consegnare il foglio
dei risultati al Direttore di Riunione.
Quando è utilizzato un sistema informatico per i risultati, si dovrà accertare che per ogni concorso
siano registrati nel sistema i risultati completi. I risultati delle corse saranno registrati sotto la
direzione del Primo Giudice responsabile del Fotofinish. Lo Speaker ed il Direttore di gara avranno
l'accesso ai risultati via computer.
7.
REGOLA 143
Indumenti, Scarpe e Numeri
Ogni concorrente deve essere fornito di due numeri di gara da porsi in modo visibile sul
petto e sulla schiena, ad eccezione delle gare di salto in alto e di salto con l’asta per le
quali un solo numero di gara può essere messo sul petto o sulla schiena. I numeri di gara
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8.
9.
debbono corrispondere ai numeri indicati sul programma. Se durante la gara viene
indossata la tuta, i numeri di gara debbono essere posti sulla tuta allo stesso modo.
I numeri devono essere indossati come previsto e non possono essere tagliati, piegati o
nascosti in alcun modo. Nelle gare di lunga distanza i numeri possono avere fori per
permettere la circolazione dell’aria, ma i fori non devono essere fatti sulle lettere ed i
numeri che vi sono riportati.
Quando viene utilizzata l’apparecchiatura per il fotofinish, gli organizzatori della
manifestazione possono esigere che i concorrenti indossino numeri suppletivi autoadesivi
sui lati dei loro calzoncini. Nessun concorrente deve essere autorizzato a partecipare alle
gare senza il suo od i suoi numeri.
REGOLA 164
L’arrivo
1.
2.
3.
L’arrivo di una corsa deve essere indicato da una linea bianca larga 5 cm.
Per facilitare l’allineamento dell’attrezzatura del fotofinish e la lettura della pellicola del
fotofinish, l’intersezione delle linee delle corsie e della linea d’arrivo sarà dipinta in nero in
modo adatto.
I concorrenti debbono essere classificati nell’ordine in cui qualunque parte del loro corpo
(cioè il torso, con esclusione di testa, collo, braccia, gambe, mani e piedi) raggiunga il piano
verticale del bordo più vicino della linea d’arrivo come sopra definito.
REGOLA 165
Cronometraggio e fotofinish
1.
Vengono ufficialmente riconosciuti due metodi di cronometraggio:
il cronometraggio manuale ;
il cronometraggio elettrico completamente automatico.
Cronometraggio Manuale
2.
I cronometristi debbono essere allineati con la linea d’arrivo ed all’esterno della pista.
Ogniqualvolta ciò sia possibile, essi dovrebbero essere sistemati ad almeno 5 metri dalla
corsia esterna della pista. Affinché tutti possano avere una buona visuale della linea
d’arrivo, essi dovrebbero disporre di una pedana sopraelevata.
3.
I cronometristi useranno sia cronometri che orologi elettronici con visualizzatore digitale,
azionati manualmente. Tutti questi strumenti di cronometraggio saranno genericamente
indicati come “ cronometri “ ai fini di tutte le Regole della IAAF.
4.
Debbono venire registrati i tempi di tutti i concorrenti. In aggiunta, quando possibile, i tempi
sul giro nelle corse di 800 metri ed oltre e i tempi ad ogni 1000 metri nelle corse di 3000
metri ed oltre, debbono essere registrati o da cronometristi aggiunti o da cronometristi
ufficiali dotati di cronometri in grado di rilevare più tempi.
5.
Il tempo deve essere preso dal fumo della vampa o dal lampo della pistola o di un
congegno similare approvato fino al momento in cui una qualsiasi parte del corpo del
concorrente ( il torso con esclusione della testa, del collo, delle braccia, delle gambe, delle
mani o dei piedi) raggiunge il piano perpendicolare al bordo più vicino della linea d’arrivo.
6.
Tre cronometristi ufficiali (uno dei quali sarà il Capo cronometrista) e uno o due
cronometristi sostituti debbono rilevare il tempo del vincitore di ciascuna gara. Il tempo
registrato dai cronometri dei cronometristi sostituti non viene preso in considerazione a
meno che uno o più cronometri dei cronometristi ufficiali sbaglino nel misurare il tempo; in
questo caso sarà chiamato in causa il cronometrista sostituto, preventivamente stabilito, in
modo che, in tutte le corse, tre cronometri abbiano registrato il tempo del vincitore.
7.
Ciascun cronometrista deve operare autonomamente e, senza mostrare il proprio
cronometro o discutere con qualsiasi altra persona, riportare il tempo sul modulo ufficiale e,
25
8.
9.
10.
dopo averlo firmato, consegnarlo al Capo - cronometrista, il quale può controllare i
cronometri per verificare i tempi registrati.
Per tutte le gare di corsa in pista cronometrate manualmente, i tempi debbono essere letti
arrotondati al decimo di secondo intero immediatamente superiore. Per le gare disputate
interamente o parzialmente all’esterno dello stadio, i tempi vengono arrotondati al secondo
intero immediatamente superiore per cui, ad esempio, per la maratona 2.09’44”.3 diventa
2.09.45.
Se la lancetta del cronometro si ferma fra due linee indicanti il tempo, si accetterà il tempo
peggiore. Se viene usato un cronometro al centesimo di secondo o uno strumento
elettronico a lettura digitale azionato manualmente, tutti i tempi con il centesimo diverso da
zero debbono essere arrotondati al decimo di secondo intero immediatamente superiore
(ad esempio, 10”.11 deve essere letto 10”.2.)
Nel caso che due dei tre cronometristi concordino ed il terzo sia discordante, il tempo
segnato dai due sarà il tempo ufficiale. Se tutti e tre i cronometristi sono discordanti, il
tempo intermedio sarà quello ufficiale. Nel caso siano disponibili solo due tempi e quelli
siano fra loro discordanti, sarà ufficiale il tempo peggiore.
Il Capo-cronometrista deve poi decidere il tempo ufficiale di ogni concorrente, applicando le
norme delle suddette Regole, e provvedere a comunicarlo ufficialmente
al Segretario della Manifestazione per la pubblicazione.
Cronometraggio Elettrico completamente automatico
11.
In tutte le manifestazioni dovrebbe essere usato un sistema di cronometraggio elettrico
completamente automatico, approvato dalla IAAF.
Condizioni Generali
12.
Un sistema di cronometraggio elettrico completamente automatico deve produrre una
fotografia (la stampa di un’immagine) che mostri i tempi di ogni concorrente.
13.
Il cronometraggio elettrico completamente automatico deve utilizzare un dispositivo che
viene avviato automaticamente dalla pistola del Giudice di partenza o da un dispositivo
similare e che automaticamente registra il tempo di arrivo degli atleti.
14.
Un sistema di cronometraggio che operi automaticamente soltanto
alla
partenza
o
all’arrivo, ma non in entrambi, deve essere considerato come un dispositivo che rileva
tempi nè manuali nè completamente elettrici e non deve, perciò, essere usato per
attribuire tempi ufficiali. In questo caso, i tempi letti sulla pellicola non verranno, in ogni
caso, considerati come ufficiali, ma la pellicola può essere usata come valido supporto per
determinare i piazzamenti ed adattare gli intervalli di tempo tra i concorrenti.
Nota : Se il dispositivo di cronometraggio non è fatto partire dallo sparo del Giudice di
Partenza, o da un dispositivo di partenza approvato, la lettura della pellicola deve indicare
automaticamente questa circostanza.
15.
Il dispositivo di cronometraggio elettrico, completamente automatico, deve essere
approvato dalla IAAF, basato su un test accurato della sua precisione effettuato entro i
quattro anni precedenti la manifestazione. Esso deve essere avviato automaticamente dalla
pistola del Giudice di Partenza o da un dispositivo similare approvato, in modo che il ritardo
totale tra la detonazione della bocca della canna e l’avvio del sistema di cronometraggio sia
costante ed inferiore ad un millesimo di secondo.
16.
In tutti i sistemi completamente automatici basati sulla video registrazione, la produzione
delle immagini ed il tempo deve essere sincronizzata.
Il Sistema
17.
Può essere utilizzato un sistema basato sulla videoregistrazione, a condizione che:
a)
Sia conforme alle Condizioni Generali sopra ricordate
b)
Utilizzi una videocamera allineata con il traguardo che fornisca almeno 50
fotogrammi per secondo;
26
c)
18.
Incorpori un dispositivo di cronometraggio in grado di fornire letture al
cinquantesimo di secondo;
d)
Il tempo ufficiale di ciascun concorrente sia letto nel fotogramma nel quale qualsiasi
parte del torso dell’atleta, mentre raggiunge il piano perpendicolare alla linea
d’arrivo, è posizionato esattamente sulla linea d’arrivo o, se questo non è possibile,
sia letto nel fotogramma immediatamente successivo alla linea d’arrivo.
Nota: Quando gli atleti sono coinvolti in un arrivo serrato e nessun fotogramma mostra
qualsiasi parte del torso dell’atleta mentre raggiunge il piano perpendicolare alla linea
d’arrivo,
devono essere considerati i fotogrammi mostranti gli atleti in oggetto,
immediatamente prima e immediatamente dopo il loro arrivo sulla linea del traguardo. Se
c’è un cambio di posizione tra i due fotogrammi, il Primo Giudice al Fotofinish dichiarerà la
parità tra gli atleti in questione.
Può essere usato un sistema non basato sulla video registrazione, a condizione che :
a)
sia conforme alle Condizioni generali sopra ricordate;
b)
registri gli arrivi, per mezzo di una macchina (dispositivo) fotografica avente una
sottile feritoia verticale collimata con la linea d’arrivo, su una pellicola (immagine)
continua con un procedimento fotofinish. L’immagine della pellicola deve inoltre
essere sincronizzata con una scala di tempi graduata uniformemente in centesimi di
secondo;
c)
i tempi ed i piazzamenti vengano letti dalla pellicola (dall’immagine) con uno
strumento speciale che garantisca la perpendicolarità tra la scala dei tempi e la linea
di lettura.
Operazioni
19.
Il primo Giudice al Fotofinish è responsabile del funzionamento della strumentazione di
cronometraggio.
20.
Prima dell’inizio della manifestazione egli incontra il personale tecnico addetto ed impara a
conoscere la strumentazione. Egli ne verificherà la messa in stazione e le prove di
controllo.
21.
Se possibile, dovrebbero esserci almeno due apparecchi fotofinish in funzione, uno su
ciascun lato della pista. Preferibilmente, questi due sistemi di cronometraggio dovrebbero
essere tecnicamente indipendenti, cioè con sorgenti di alimentazione e di registrazione
diverse e con attrezzature e cavi di trasmissione del segnale della pistola del Giudice di
partenza, o di altro apparato similare, separati.
Nota n.1.- Quando sono in funzione due o più apparecchi fotofinish, prima dell’inizio della
manifestazione, uno di tali apparecchi dovrebbe essere designato dal Delegato Tecnico ( o
dal Giudice Internazionale al Fotofinish, se nominato) come fotofinish ufficiale. I tempi ed i
piazzamenti degli altri apparecchi non dovrebbero essere presi in considerazione, a meno
che non ci sia ragione di dubitare della precisione dell’apparecchio ufficiale o ci sia la
necessità di utilizzare le foto supplementari per chiarire incertezze nell’ordine di arrivo ( ad
esempio, atleti totalmente o parzialmente coperti nella foto ufficiale).
22.
Il Primo Giudice al Fotofinish, prima dell’inizio di ogni sessione di gara, deve effettuare, in
collaborazione con l’Arbitro alle corse e con il Giudice di partenza, un controllo per
assicurare che la strumentazione sia azionata automaticamente dalla pistola del Giudice di
partenza o da un dispositivo similare e che la stessa sia perfettamente allineata e deve
supervisionare il controllo del “ punto zero “.
23.
Unitamente ai suoi due assistenti, il Primo Giudice al fotofinish determina i piazzamenti dei
concorrenti ed i loro rispettivi tempi. Registra i piazzamenti ed i tempi ufficiali sui moduli
ufficiali e, dopo averli firmati, li trasmette al Segretario Generale.
24.
I tempi elettrici completamente automatici sono considerati ufficiali a meno che, per
qualsiasi ragione, il Primo Giudice al Fotofinish decida che essi sono manifestamente
inesatti. In tal caso, i tempi manuali rilevati dai cronometristi manuali di riserva,
possibilmente corretti in base ai distacchi rilevati dal fotofinish, diventano ufficiali.
Cronometristi manuali di riserva devono essere previsti quando esiste qualsiasi possibilità
di mancato funzionamento dell’apparecchiatura di cronometraggio.
25.
I tempi devono essere letti dall’immagine del fotofinish come segue:
27
a)
b)
c)
Per tutte le gare fino a 10.000 metri compresi, il tempo viene letto dall’immagine
fotofinish in centesimi di secondo e deve essere registrato in centesimi di secondo.
A meno che il tempo non sia esattamente 1/100 di secondo deve essere
arrotondato al successivo centesimo di secondo.
Per tutte le gare in pista superiori ai 10.000 metri, il tempo viene letto in centesimi di
secondo arrotondato al decimo di secondo immediatamente superiore e registrato in
decimi di secondo per cui, per esempio, per la corsa di 20.000. metri il tempo di 59’
26”.32 diventa 59’ 26”.4.
Per tutte le gare disputate interamente o parzialmente all’esterno dello stadio, il
tempo viene letto in centesimi di secondo ed arrotondato al secondo intero
immediatamente superiore per cui, ad esempio, per la maratona il tempo di 2.09’
44”.32 diventa 2.09’45”.
REGOLA 167
Parità
Le parità debbono essere risolte come segue:
Nel determinare se in un qualunque turno di gara vi è una parità per una posizione che consente il
passaggio al turno successivo in base al tempo, il Primo Giudice al fotofinish prenderà in
considerazione il tempo effettivo registrato dai concorrenti al 1/1000 di secondo. Se anche così
permane la parità, i concorrenti in parità saranno ammessi al turno successivo o, se ciò non è
possibile, si effettuerà un sorteggio per determinare chi passerà al turno successivo.
REGOLA 260
Primati Mondiali
5.
L’Organismo dirigente nazionale del Paese nel quale il primato è stato stabilito deve
inviare, unitamente al modulo ufficiale di richiesta:
a.
il programma stampato della manifestazione;
b.
i risultati completi della gara in questione;
c.
la fotografia del fotofinish, nel caso di un primato di corsa ove fosse stata in funzione
l’apparecchiatura di cronometraggio elettrico completamente automatico.
8.
a)
b)
c)
I primati di corsa e di marcia possono essere conseguiti soltanto su una pista
che sia conforme al disposto della Regola 160.
Una corsa deve essere stabilita su una sola distanza e tutti i concorrenti debbono
gareggiare su quella distanza.
Tuttavia, una corsa basata sulla distanza coperta in un dato tempo può essere unita
ad una corsa su una distanza fissa ( es. 1 ora - e 20 Km - vedi regola 164.4).
E’ consentito ad uno stesso atleta conseguire nella stessa corsa un numero
qualsiasi di primati diversi. E’ permesso per più atleti conseguire differenti records
nella stessa corsa. Tuttavia, non è permesso ad un atleta essere accreditato di un
primato su una distanza più breve se egli non ha portato a termine la corsa
sull’intera distanza che era stata stabilita.
I primati di corsa e di marcia debbono essere cronometrati da cronometristi ufficiali o
da un apparecchio di cronometraggio elettrico completamente automatico ( vedi
Regola 165).
Per le corse fino a 400 metri inclusi, possono essere accettate solamente le
prestazioni cronometrate da un apparecchio completamente automatico approvato,
conforme alla Regola 165, compreso un sistema basato sulla videoregistrazione.
Per un primato mondiale migliorato durante le manifestazioni indicate alla Regola
12.1 dalla lettera a) alla lettera c) e, se possibile, anche dalla lettera d) alla lettera
h), gli Organizzatori debbono fornire una fotografia della prestazione dell’atleta,
affinché il tempo letto dal Primo Giudice al fotofinish possa essere confermato prima
dell’annuncio ufficiale del risultato. Lo stesso si applica a tutte le gare di corsa di una
gara di prove multiple.
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INDIRIZZI WEB
Per chi fosse interessato si segnalano i siti WEB di alcune ditte che
commercializzano prodotti per il cronometraggio elettrico completamente automatico:
http://www.finishlynx.com/
http://www.microgate.it/timing/it/index.html
http://www.omega-electronics.ch/sports/products-list.shtml
http://zstiming.com/alge/optic/optic.php
RINGRAZIMENTI
Si ringraziano gli amici sotto elencati, senza il cui contributo non sarebbe stato
possibile redigere questo documento e lo stage sul photofinish ad esso collegato:
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Moreno Beggio (GGG-FIDAL)
Federico Gori (Microgate, Italia)
David Littlewood (UK Athletics, UK)
Roberto Magaraggia (GGG-FIDAL)
Roger Smith (HS-Sport, UK)
Marco Verlini (FICR, Italia)
Norbert Zingerle (Zingerle Sport Timing, Italia)
Giovanni Zini (GGG-FIDAL)
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Il Photofinish e il 1°Giudice al Photofinish Tirrenia 2004