Progettazione Territoriale per lo sviluppo.
Casi di valorizzazione delle risorse culturali
ed ambientali
a cura di Patrizia Sorbini
Cultura
Integrazione
Nell’ottica di una strategia di sviluppo
locale la risorsa culturale ha rilievo per
il ruolo che essa può svolgere nel
processo di sviluppo, ossia integrandosi
e supportando la valorizzazione del
sistema delle risorse locali
Sviluppo
Risorsa culturale/sistema diffuso di
risorse culturali = collettore sinergico
delle potenzialità del territorio
Integrazione
lo schema è tratto da “Le trame del territorio” di Pietro A. Valentino
Sub-sistema delle
risorse umane e sociali
Sub sistema dei
servizi di
accoglienza
Sub sistema
delle risorse
culturali
Sub sistema delle
imprese collegate
Sub sistema
dei servizi di
accessibilità
Integrazione…….. Come?
Azioni immateriali:
•Valorizzazione/gestione
•Sensibilizzazione della comunità locale
•Formazione
•Promozione esterna
Attivazione della filiera:
Interventi funzionali:
• Produzioni direttamente legate
al settore culturale
• Sostegno del settore Turistico
• Sostegno alle produzioni locali
•Miglioramento della
mobilità/accessibilità
•Salvaguardia del territorio
Come supportare i soggetti responsabili tecnici di PIT culturali?
Dalle attività svolte sul territorio è emerso che una delle problematiche
più urgenti che i responsabili tecnici dei PIT culturali si trovano
ad affrontare riguarda la definizione di piani di gestione affidabili
e applicabili, dei beni oggetto di intervento. Poiché, inoltre, anche il
QCS evidenzia tale questione come cruciale al fine di garantire un reale
impatto sul territorio a tali progetti, si è deciso di individuare
esperienze innovative che possano rappresentare un valido riferimento
per i PIT manager
Sprint III nell’ambito della Comunità Professionale dei Project Manger
dei PIT avvia una manifestazione di interesse per la selezione
di esperienze innovative di gestione di beni ed attività culturali
nell’ambito di processi complessi di sviluppo locale
29 adesioni
di cui:
•17 a regime
•6 in fase di start up
•6 in fase progettuale
Risultati
Tra le 17 esperienze a regime ne sono state
selezionate 10 particolarmente interessanti
per lo stato di avanzamento organizzativo e
per la qualità degli impatti sul sistema socio
economico del territorio.
Nello specifico si stanno verificando le
relazioni tra l’attività di
gestione/valorizzazione della risorsa
culturale, i flussi di visitatori e i flussi turistici
locali.
Risultati
Da una prima analisi sui flussi di
visitatori si evidenzia che le visite ai beni
e la partecipazione alle attività cresce in
presenza di attività di gestione
strutturate ed attente ai bisogni dei
visitatori. In modo particolare dove si è
verificata una gestione integrata e la
messa in rete di realtà diverse, si è
contribuito ad allargare l’offerta e a
diminuire i costi. Infine emerge che solo
la continuità di apertura e la ripetizione
nel tempo degli eventi (programmazione
annuale/pluriennale) garantisce
conoscibilità e fidelizzazione, pertanto
incremento dei visitatori.
Risultati
Dal punto di vista degli impatti turistici
emerge chiaramente che la sola
valorizzazione del patrimonio culturale
locale, sia che si tratti di beni materiali che
di attività culturali, è condizione
necessaria ma non sufficiente a
garantire un accrescimento del numero
degli arrivi e soprattutto delle presenze,
se non è inserita in un processo complesso
in grado di incidere su una serie di altre
variabili:
•qualità dei servizi offerti al visitatore
•accessibilità e conoscenza del territorio
•attivazione di una forte partnership con il
sistema imprenditoriale locale
•condivisione del progetto con la
popolazione residente
Festival e ricettività diffusa per
ritrovare la propria identità e favorire
condizioni di attrattività. Il caso del
Salento
Il GAL del Capo di Santa Maria di Leuca (Le)
sta realizzando dal 1998 un’esperienza
interessante di albergo diffuso. La “Residenza
In” è costituita da un insieme di abitazioni
ubicate nel centro storico del paese di
Specchia (Le), costruite fra il XVI ed il XVIII
secolo, recentemente ristrutturate secondo i
canoni del comfort e del rispetto delle
originarie strutture, grazie al contributo
finanziario del Programma di Iniziativa
Comunitaria LEADER I e II.
L’arredamento, particolarmente curato, riporta
all’epoca in cui le abitazioni erano vissute dalla
popolazione locale.
Festival e ricettività diffusa per ritrovare la propria identità
e favorire condizioni di attrattività. Il caso del Salento
La proprietà degli appartamenti non è mutata con la realizzazione
dell’albergo diffuso. Il ruolo del GAL è quello di gestire, insieme ai
proprietari, l’attività.
Proprietari delle abitazioni e GAL hanno sottoscritto un contratto di
“Associazione in partecipazione”, in base al quale il GAL si occupa della
promozione e della prenotazione delle abitazioni (sito internet del GAL,
pubblicità istituzionale curata dalla Regione e dall’APT, comunicati
stampa e pubblicazioni su riviste, periodi, quotidiani, ecc…). I proprietari
invece si occupano della “gestione” del cliente, assicurando l’accoglienza
e i servizi previsti nell’accordo (pulizia dell’abitazione, fornitura della
biancheria e delle lenzuola, incasso dell’affitto, ecc..).
A conclusione della stagione turistica, il GAL ripartisce il fatturato nel
seguente modo: 80% ai proprietari delle abitazioni e 20% al GAL
Arrivi centro storico di Specchia
(2002-2004)
140
120
100
80
60
40
20
Arrivi e Presenze
0
2002
2003
2004
Arrivi
Presenze centro storico di Specchia
(2002-2004)
1200
1000
800
600
400
200
0
2002
2003
Presenze
2004
Festival e ricettività diffusa per ritrovare la propria
identità e favorire condizioni di attrattività. Il caso
del Salento
Il Festival “La notte della Taranta” è un progetto nato nel 1998, quando
si decise di realizzare, all'interno dell'area ellenofona denominata "Grecìa
salentina", un grande concerto in cui la locale musica folklorica si ibridasse
con altre tradizioni musicali, rivitalizzandosi e stabilendo, in questo modo,
anche una modalità diversa di composizione musicale contemporanea,
delineata su stilemi propri della tradizione orale e non su quelli, più usuali e
noti, della musica culta. Pretesto ed icona della manifestazione fu la
taranta, o tarantola, animale mitico al cui morso le classi subalterne
salentine attribuivano una funzione catartica.
La Provincia di Lecce è socia fondatrice dell‘Istituto Diego Carpitella, che
organizza l'evento insieme ai Comuni della Grecia Salentina. La
manifestazione ha raggiunto risultati importanti; si è stimata la presenza di
circa 70.000 persone durante la serata conclusiva. Per questo motivo si è
ipotizzata la costituzione di una fondazione Notte della Taranta per non
disperdere l'Orchestra popolare salentina, oramai in grado di calcare
palcoscenici sempre più prestigiosi.
Spettatori de La Notte della Taranta
(1998-2004)
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
spettatori
I dati riportati nel grafico riguardano la serata finale della manifestazione,
mentre per le serate precedenti l’Unione dei Comuni della Grecìa salentina
ha stimato una presenza media di 2.000 spettatori
Numero esercizi ricettivi Grecia Salentina
(1998-2003)
Esercizi ricettivi
14
12
10
8
6
4
2
0
1998
2000
esercizi alberghieri
2001
2002
2003
esercizi ricettivi extralberghieri
Arrivi provincia di Lecce (1998-2004)
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
0
1998
Arrivi e Presenze
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Arrivi
Presenze provincia di Lecce (1998-2004)
3.500.000
3.000.000
2.500.000
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
0
1998
1999
2000
2001
Presenze
2002
2003
2004
Un Caso siciliano di gestione integrata di siti ed
attività. La Coop. Etnos
Dal 1992 la Coop. Etnos ha in gestione il Museo etnografico “S.A.
Guastella”, la Chiesetta Rupestre bizantina San Nicolò inferiore; dal
1999 è soggetto attuatore del Parco Letterario S. Quasimodo
(beneficiario della Sovvenzione Globale), in questo ambito gestisce
Casa Quasimodo, la Stanza della Poesia ed organizza i Viaggi
Sentimentali. La cooperativa è, inoltre attiva, nell’organizzazione di
tre itinerari tematici sul territorio (barocco, archeologico,
naturalistico)
Un Caso siciliano di gestione integrata di siti ed
attività. La Coop. Etnos
Numero visitatori strutture gestite Coop. Etnos (20002004)
12000
10000
Museo Ibleo delle Arti
e Tradizioni Popolari
8000
Chiesetta Bizantina
6000
4000
Casa Quasimodo e
Stanza della Poesia
2000
0
2000
2001
2002
2003
2004
Il Museo etnografico è stato chiuso per restauro nel 2003 allo stesso
modo anche la Chiesetta Rupestre Bizantina ha subito diversi periodi di
chiusura per i medesimi motivi. I picchi negativi di affluenza sembrano
dipendere dal fatto che non solo i siti sono stati chiusi in più occasioni
ma che tali chiusure siano avvenute in periodi nei quali generalmente
si verificava una forte affluenza.
Numero esercizi ricettivi Modica
(1998-2003)
20
15
10
5
1998
Esercizi ricettivi
2000
esercizi alberghieri
(Modica)
2001
2002
2003
esercizi ricettivi extralberghieri
Posti letto in esercizi ricettivi Modica (19982003)
600
500
400
300
200
100
1998
2000
esercizi alberghieri
2001
2002
2003
esercizi ricettivi extralberghieri
Numero esercizi ricettivi Comuni di
Modica, Ragusa e Scicli (1998-2003)
40
35
30
25
20
15
10
5
1998
Esercizi ricettivi
2000
esercizi alberghieri
(Modica-RagusaScicli)
2001
2002
2003
esercizi ricettivi extralberghieri
Posti letto esercizi ricettivi Comuni di
Modica, Ragusa e Scicli (1998-2003)
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
1
2
esercizi alberghieri
3
4
5
esercizi ricettivi extralberghieri
Arrivi Modica (1998-2003)
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
1998
1999
Arrivi e Presenze
2000
2001
2002
2003
arrivi
(Modica)
Presenze Modica (1998-2003)
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
1998
1999
2000
2001
presenze
2002
2003
Arrivi Comuni di Modica, Ragusa e Scicli
(1998-2003)
150.000
100.000
arrivi
50.000
-
Arrivi e Presenze
Presenze Comuni di Modica, Ragusa
e Scicli (1998-2003)
700.000
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
03
20
02
20
01
20
00
20
99
19
98
presenze
19
(Modica-RagusaScicli)
1998 1999 2000 2001 2002 2003
Un sistema territoriale integrato per i beni e le attività
culturali. L’esperienza di Artea/Marcovaldo
L'Associazione Culturale Marcovaldo ha dato vita nel 2000 ad un sistema territoriale
integrato per la gestione e valorizzazione dei beni culturali, che potrà diventare un
supporto molto utile alla promozione del turismo cuneese.
Il progetto è realizzato con la collaborazione della Regione Piemonte, dell'Unione
Europea, di Comuni e Fondazioni bancarie.
Il Sistema, chiamato "Artea", registra ad oggi l'adesione di 27 Comuni della Provincia
di Cuneo
Sono previste quattro modalità d'azione:
- Gestione diretta di restauri e/o valorizzazione di Musei e Beni Culturali: Convento
dei Cappuccini e Filatoio a Caraglio , Castello del Roccolo a Busca, Museo Mallé a
Dronero, Villa del Belvedere a Saluzzo, Forte Albertino a Vinadio, Castello Tapparelli
d'Azeglio a Lagnasco
-Gestione diretta di eventi culturali: mostre , spettacoli , convegni ,
attività didattica nei Comuni aderenti al Sistema
-Attività di supporto per le attività culturali dei Comuni aderenti
-Attività di promozione turistica attraverso la progettazione di itinerari tematici
e la collaborazione con ATL e Consorzi di promozione turistica
Numero visitatori strutture gestite da Marcovaldo
(2000-2004)
70000
60000
Visitatori
50000
40000
30000
20000
10000
0
2000
2001
2002
Visitatori
2003
2004
Numero esercizi ricettivi Sistema territoriale Artea (1998-2004)
35
30
25
20
15
10
5
Esercizi ricettivi
(Busca, Caraglio,
Dronero, Lagnasco,
Saluzzo, Vinadio)
0
1998
2000
2001
esercizi alberghieri
2002
2003
2004
esercizi ricettivi extralberghieri
Posti letto in esercizi ricettivi Sistema Territoriale Artea (1998-2004)
1200
1000
800
600
400
200
0
1998
2000
2001
esercizi alberghieri
2002
2003
esercizi ricettivi extralberghieri
2004
Arrivi Sistema territoriale ARTEA
(2000-2004)
21.000
20.000
19.000
18.000
arrivi
17.000
Arrivi e Presenze
(La Provincia di Cuneo
fornitrice dei dati
utilizzati per i grafici
qui riportati non ha
potuto esternare i dati
dei comuni di Caraglio e
Lagnasco in quanto
non raggiungendo il
numero di 3 esercizi
non è possibile rivelare
il dato)
16.000
15.000
2000
2001
2002
2003
2004
Presenze Sistema territoriale ARTEA
(2000-2004)
90.000
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
-
presenze
2000 2001 2002 2003 2004
Il caso dell’area Vesuviana.
12 spettacoli per 12 location in 8
comuni
“……………. Gli incontri di spettacolo del
Il teatro in un
programma di respiro
territoriale, può
contribuire al processo
di trasformazione di
un patrimonio
inespresso in una vera
risorsa
“sorriso del vulcano”, tra spazi, archeologie e
architetture vesuviane, rappresentano una
ulteriore maniera per fare crescere un disegno
territoriale partecipato, fortemente voluto dagli
ideatori e dagli attuatori della rassegna e da
tutte le amministrazioni che, tra le tante
difficoltà quotidiane e incalzanti problemi di
bilancio, hanno creduto in un progetto
collettivo che va molto al di là della comunque
straordinaria realizzazione di un cartellone
teatrale territoriale.” (Francesco Escalona coord. PIT
“Pompei Ercolano e sistema archeologico vesuviano”).
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