VENTICINQUESIMO DI DON LUIGI E VENTICINQUESIMO DI DON GIANNI Il 2016 mette insieme i 25 anni di anniversario della morte di don Luigi Bergamaschi e i 25 anni dell’arrivo del nuovo parroco don Gianni Vincini Mensile della parrocchia di Fiorenzuola d’Arda N. 1-2 Gennaio-Febbraio 2016 Anno LXXII Autorizzazione del Tribunale di Piacenza con decreto n. 29 del 22/10/1974 Direttore responsabile: Don Giovanni Vincini Comitato di direzione: Franco Ceresa, Giuliana Sfulcini. Redazione: Don Giovanni Vincini, Franco Ceresa, Lidia Mazzetta, sr Piera Rossetto, Giuliana Sfulcini. Computer grafica: Mauro Bardelli, Franco Ceresa, Danilo Deolmi, Laura Moschini, Vittorio Sozzi. Idea grafica: Giovanna Mathis Direzione, redazione e amministrazione: Piazza F.lli Molinari, n. 15 29017 Fiorenzuola d’Arda (PC) Tel. 0523/982247 c/c postale 00184291 E-mail: [email protected] Amministrazione: Fausto Fermi Stampa: Grafiche Lama Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7 29100 Piacenza Tel. 0523/592859 Ogni domenica si andava al La Chiesa è una famiglia. E ha i Moronasco, alla Felina. Non erano suoi padri. I padri della comunità i bambini che dovevano venire in di Fiorenzuola sono stati i nostri Parrocchia, ma noi che andavamo parroci. Nell’ultimo mezzo secolo, loro incontro”. don Luigi e don Gianni. Fa un qualche effetto sentire l’espressioLA pICCOLA CASA ne ‘mezzo secolo’. Non pare siano DELLA CArITà trascorsi 25 anni dalla morte di don L’attenzione al povero si estrinLuigi Bergamaschi, il cui ricordo e secò nell’idea che don Luigi ebbe di il cui insegnamento sono più che creare la Piccola Casa della Carità. mai vivi e non smettono di portare L’attenzione a tutti i quartieri della frutto. Don Gianni Vincini, il città, andò di pari passo con il pronostro parroco da 25 anni, in occagetto di una nuova chiesa nella zona sioni pubbliche ha ripetuto: “Mi sud di Fiorenzuola. Opere che vensono domandato se ho saputo nero realizzate grazie all’attenzione custodire l’eredità che ho ricevudi don Gianni Vincini. Don Gianni to”. La risposta è sì: oggi ne vediaera stato ordinato sacerdote nel ’63, mo i frutti. Don Gianni ha avuto l’umiltà e la responsabilità di rac- Don Luigi e Don Gianni, due monsignori con il titolo caduto in prescrizione lo stesso anno in cui don Luigi cogliere un’eredità poderosa, per il voluto disuso, in conformità alla ritrosia del Vangelo alle onorificenze. diventava parroco. Nel suo 50esimo di sacerdozio, sapendola coltivare. Custodire un era diventato parroco a 37 anni, nel ’63. Un tesoro (Matteo 13, 44-46) è altrettanto prezioso paio di anni prima era stato chiamato a due anni fa, don Gianni ci ha detto: “E’ la gente di Fiorenzuola che mi ha guidato. Come parroe importante quanto seminare (Mt 13, 3-6). Fiorenzuola per assistere mons. Luigi Ferrari. co sono stato ‘portato’ dalla comunità, che sin Proprio come accade nelle nostre famiglie: custodiamo gli insegnamenti dei nostri genitori, DELLA rAzzA DEI TESTIMONI dal mio arrivo, nel giugno del ’91, trovai una per ritrovarci poi albero maturo, che a nostra Nell’inverno del ’91, anni dopo, ad assistere realtà matura, viva. Non feci altro che unirmi al volta produce seme. don Bergamaschi c’erano i suoi ‘figli’: i giovani cammino”. Don Gianni è stato capace di valorizzare i che aveva cresciuto facevano a gara per stargli LA MISSIONE pOpOLArE accanto nel momento della malattia, con cui il laici, di legare la comunità alla città, di avere Quello che Don Luigi seminò era già qual- Padre lo condusse a sé. Il cardinal Tonini di don fiducia nella continuità dell’opera dello Spirito cosa che parlava e sapeva di futuro. “Fu anima- Luigi scrisse: “Egli appartiene alla razza dei Santo, che si è servito anche di lui per far creto da uno spirito profetico”, dice Maria Massari, ‘Testimoni della fede’: gente che non ha bisogno scere la nostra Chiesa. Don Gianni si è fatto che gli fu a fianco in imprese straordinarie per di fare opere eccezionali, gli basta esistere, la inoltre interprete di un’evangelizzazione posta quel tempo, come la missione popolare dell’83- loro esistenza è essa stessa un’attrazione, la loro di fronte a nuove esigenze e domande, poste 84. Tutta la città venne coinvolta: l’annuncio vita uno stupore. Tutta l’azione pastorale di don dalla società complessa e multiculturale, dal passava di casa in casa. Il nostro parroco guar- Luigi è stata come un gran bisogno di far entra- rischio della disgregazione dei legami di solidarietà sociale. “Il Cristo – ci ricorda don Gianni dava con grande interesse alle esperienze delle re tutti dentro la sua stessa esperienza”. missioni, in Brasile, con l’aiuto di don “Ricordo bene quando don Luigi si oppose nelle sue omelie – è venuto per salvarci dalla Mosconi: guardava alla Chiesa delle Comunità all’idea di creare un bar nella canonica – rac- morte e dal non senso. O si cade nel nichilismo di base, con la Messa fatta nei quartieri, con la conta ancora Maria - Ci disse: non è il bar che o si crea un senso completo all’esistenza collaborazione tra preti e laici. Una delle sue deve venire nella canonica, siete voi che dovete umana. Gesù ci ha detto: “Beati quelli che giovani, Daniela Marchi, anni dopo avrebbe andare nei bar, nella città. La parrocchia è luogo hanno fame e sete della giustizia, perché sarancontribuito ad essere lievito in quelle comunità. di formazione. L’evangelizzazione si fa fuori di no saziati”. Don Gianni coltiva lo stesso amore I temi della Chiesa che si fa prossima e della qui”. Rosetta ci ricorda che col gruppo giovani per la Verità e la Giustizia che animava don responsabilità dei laici furono i temi del di allora, don Luigi aveva organizzato la Luigi. Una Verità che ci trascende e ci comprenConcilio Vaticano II (1962-‘65). “Grazie a don “Caritativa”: un servizio che andava incontro al de, che attraversiamo insieme, nel cammino di Luigi- ricorda Maria– avemmo la possibilità di povero. “Ce lo si faceva prossimo, vicino. C’era una Chiesa che è come una famiglia e che il seguirlo passo passo: ci trovavamo sul piazzale poi la Catechesi che si spingeva nelle campa- Signore custodisce e conduce. Donata Meneghelli della Collegiata e lui ci raccontava”. Don Luigi gne. Noi la chiamavamo andare nella Bassa. Giornata mondiale della pace VINCI L’INDIFFERENZA E CONQUISTA LA PACE Riportiamo alcuni passaggi del messaggio inviato da Papa Francesco per la Giornata Mondiale della pace del primo gennaio 2016. Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona! All’inizio del nuovo anno, vorrei accompagnare con questo mio profondo convincimento gli auguri di abbondanti benedizioni e di pace, nel segno della speranza, per il futuro di ogni uomo e ogni donna, di ogni famiglia, popolo e nazione del mondo, come pure dei Capi di Stato e di Governo e dei Responsabili delle religioni. Non perdiamo, infatti, la speranza che il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace. Sì, quest’ultima è dono di Dio e opera degli uomini. Le guerre e le azioni terroristiche, con le loro tragiche conseguenze, i sequestri di persona, le persecuzioni per motivi etnici o religiosi, le prevaricazioni, hanno segnato di agire insieme, nel riconoscidall’inizio alla fine lo scorso anno mento della propria interconnesmoltiplicandosi dolorosamente in sione e interdipendenza, avendo a molte regioni del mondo, tanto da cuore i membri più fragili e la salassumere le fattezze di quella che vaguardia del bene comune. si potrebbe chiamare una “terza Questo atteggiamento di correguerra mondiale a pezzi”. sponsabilità solidale è alla radice Ma nella della vocazione prospettiva del fondamentale nuovo anno, alla fratellanza e rinnovo l’esoralla vita sociale. tazione a non La dignità e le perdere la sperelazioni interranza nella personali ci capacità delcostituiscono in l’uomo, con la quanto esseri grazia di Dio, di "I care", mi sta a cuore, il motto umani, voluti da rieducativo della Scuola di don superare il male Dio a sua immae a non abban- Milani, il contrario dell'indiffe- gine e somirenza, dell'apatia, della chiusura donarsi alla rasglianza. Come segnazione e del cuore. creature dotate all’indifferenza, a risvegliare la di inalienabile dignità noi esistiacapacità di operare il bene comu- mo in relazione con i nostri fratelne, al di là degli interessi indivi- li e sorelle, nei confronti dei quali dualistici, dell’apatia e dell’indif- abbiamo una responsabilità e con i ferenza rispetto alle situazioni cri- quali agiamo in solidarietà. Al di tiche. fuori di questa relazione, ci si troCi sono molteplici ragioni per verebbe ad essere meno umani. E’ credere nella capacità dell’umanità proprio per questo che l’indiffe- renza costituisce una minaccia per la famiglia umana. Mentre ci incamminiamo verso un nuovo anno, vorrei invitare tutti a riconoscere questo fatto, per vincere l’indifferenza e conquistare la pace. Dobbiamo sconfiggere quell’indifferenza che chiude il cuore per non prendere in considerazione gli altri, che chiude gli occhi per non vedere ciò che ci circonda per non essere toccato dai problemi altrui. Atteggiamento che ai nostri giorni ha superato decisamente l’ambito individuale per assumere una dimensione globale e produrre il fenomeno della “globalizzazione dell’indifferenza”. Siamo chiamati a fare dell’amore, della compassione, della misericordia e della solidarietà un vero programma di vita, uno stile di comportamento nelle nostre relazioni gli uni con gli altri. Ciò richiede la conversione del cuore: che cioè la grazia di Dio trasformi il nostro cuore di pietra in un cuore di carne, capace di aprirsi agli altri con autentica solidarietà. L’idea I Giorni pag. 2 Domenica 27 dicembre festa della famiglia FESTEGGIATI GLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO Nozze Cristiane Nati alla Grazia Quanto mai opportuna la testimonianza dei coniugi che domenica 27 dicembre hanno celebrato in chiesa Collegiata il venticinquesimo, il quarantesimo, il cinquantesimo, il sessantesimo di matrimonio. Siamo in tempi in cui purtroppo molti matrimoni non riescono a mantenere la promessa di volersi bene per sempre, con la conseguenza di tanta sofferenza, di pesanti complicazioni economiche, di non leggero disagio per i figli. La tenuta del matrimonio è davvero un valore da difendere per il bene dei coniugi e dei figli, anche della società e della chiesa. E così, come è tradizione, nella prima domenica che segue il Natale, festa litur- Carolina Rossetti, Ines Cozza, Mattia Rastelli, Vincenzo Genco, Riccardo Mazzoni. Michael Libelli con Elena Avanzini. Alla casa del Padre Angela Ambroggi, Ninfa Seletti, Clelia Gambazza, Francesco Rolleri, Franco Sidoli, Benedetta Perata, Giuseppe Rossi, Elide Cattivelli, Stefano Dosi, Maria Bongiorni, Alba Brigati, Pietro Veneziani, Roberto Borlini, Giuseppe Veneziani, Vilma Donati, Gian Alberto Dieci, Luciano Tassi, Gabriella Perazzi, Anna Maria Ladi, Bice Fornasari, Albertina Brunetti, Angelo Mazzoni, Caterina Onastka, Angelo Barabaschi. n. 1-2 Gennaio-Febbraio 2016 Appuntamenti parrocchiali DOMENICA 17 GENNAIO ore 10 allo Scalabrini: incontro bambini della Prima Comunione e loro genitori. VENERDÌ 22 GENNAIO ore 21 in Collegiata: Messa anniversaria di Don Luigi. SABATO 23 GENNAIO ore 21 in Collegiata: Messa di requiem di Mozart a ricordo di Don Luigi. DOMENICA 24 GENNAIO ore 10 allo Scalabrini: incontro per i ragazzi di V elementare e loro genitori. DOMENICA 24 GENNAIO ore 15 in Collegiata: apertura catechismo di II elementare. DOMENICA 7 FEBBRAIO ore 10 allo Scalabrini: incontro per i bambini della Prima Comunione e per i loro genitori. gica della famiglia, anche questa volta nella nostra chiesa di San Fiorenzo con la S. Messa di propiziazio- ne e di ringraziamento sono stati festeggiati i coniugi d’argento, d’oro, di diamante. Per la parrocchia, famiglia delle famiglie, un evento molto in sintonia con la festa natalizia della vita. La parrocchia ricorda il parroco Mons. Luigi Bergamaschi a 25 anni dalla morte ► con la Santa Messa venerdi 22 gennaio alle ore 21 in Collegiata, ► con il Concerto per Soli, Coro e Orchestra che esegui rà sabato 23 gennaio alle 21 in Collegiata la Messa di Requiem K 626 di W. A. Mozart ►con l’allegata pubblicazione biografica. Sono stati quattro giorni intensi quelli vissuti dal Clan (i ragazzi dai 16 ai 21 anni) del Gruppo scout di Fiorenzuola. Dal 26 al 29 dicembre hanno trascorso la loro Route invernale in provincia di Perugia, nei comuni di Spello ed Assisi. Una meta non scelta a caso. Già dallo scorso anno i ragazzi hanno intrapreso un percorso su San Francesco e la scorsa estate si erano recati in luoghi in cui trascorse alcuni anni della sua vita, come La Verna. All’inizio di questo anno scout, hanno deciso di proseguire con questo tema, che si è concretizzato appunto con la Route ad Assisi, dove San Francesco nacque e morì. Suggestiva è stata la visita alla Basilica di San Francesco, a quella di Santa Chiara e alla Porziuncola, una piccola chiesa situata all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Proprio in quest’ultimo luogo Francesco sostava spesso in preghiera: qui capì che doveva vivere “secondo il Santo Vangelo“ ed inviò i primi frati ad annunciare la pace. Nei giorni di permanenza nelle terre di San Francesco, i ragazzi si sono dedicati a momenti di preghiera e di visita alla città, il che ha permesso ai giovani scout di arricchirsi sia dal punto di vista culturale, sia spirituale. La bella esperienza degli scout è stata purtroppo segnata da uno spiacevole furto: ignoti hanno infatti sottratto ai giovani, da uno dei pulmini con i quali gli scout erano in viaggio, alcuni zaini contenenti vari oggetti personali quali portafogli, cellulari ed indumenti. Il valore dei beni rubati ammonta a circa 5mila euro. Leonardo Trespidi MERCOLEDÌ 10 FEBBRAIO, inizio della Quaresima con ricorrenza delle Sacre Ceneri: ore 21 Processione Silenziosa. DOMENICA 14 FEBBRAIO, I domenica di Quaresima ore 16 allo Scalabrini: meditazione introduttiva. SPOSTATA LA DATA del Pellegrinaggio Diocesano a Roma, causa esercizi spirituali del Papa, A VENERDI, SABATO, DOMENICA, 11, 12, 13 MARZO 2016 Resta invariata quota di Euro 245 e sostanzialmente invariato il programma. Per iscrizioni e informazioni, rivolgersi in segreteria parrocchiale (tel. 0523-982247) Nei giorni di permanenza sono stati anche vittime di un furto GLI SCOUT IN ROUTE AD ASSISI Visite alla città e momenti di preghiera hanno coinvolto i ragazzi La fortezza nelle difficoltà fa parte della formazione scout e lo si vede anche dalla serenità dei volti in questa foto scattata il giorno dopo la sorpresa dei ladri. n. 1-2 Gennaio-Febbraio 2016 L’idea Parrocchia pag. 3 IL PRESEPE, DONO D’ARTE E DI GRAZIA Da vent’anni, gli “Amici del Presepio”, ne fanno dono alla Collegiata Il monumentale presepio di quest’anno ed il gruppo dei presepisti che ha realizzato la stupenda opera: un riconoscente GRAZIE da tutta la comunità. Stupore è il termine più consono alla scena del Natale che gli “Amici del Presepio” della nostra città, hanno allestito in occasione del ventesimo anniversario della loro attività. I Fiorenzuolani sono ormai abituati ad ammirare le loro creazioni, sempre diversamente ambientate: nella piazza di un paese, in un vicolo storico, nella ter- ra di Palestina, nel cortile di una cascina. Ogni volta si rimaneva colpiti dalla cura minuziosa dei particolari, dall’abilità scenografica dell’ambientazione, dalla caratterizzazione dei personaggi. Quest’anno però i presepisti di casa nostra si sono superati. Nella Cappella del SS. Sacramento tutti hanno potuto ammirare un allesti- mento eccezionale, completo in tutte le sue parti, visibile dai quattro lati, la cui ambientazione ci introduce in una di quelle grandi corti di campagna che erano già, per loro natura, un presepe. Le case di sasso o di mattoni con l’intonaco un po’ scrostato, i coppi in cotto, la stalla con le mucche, i portici in parte diroccati che lasciano intravedere i travetti rustici, le tettoie in lamiera, la miniaturizzazione degli attrezzi agricoli, degli arredi, degli animali tutti estremamente precisi e rifiniti con pazienza certosina, incantano grandi e piccini. Gesù, accanto a sua Madre e a San Giuseppe, nato lì, in quella corte, fra la gente che lavorava sodo e onestamente, che viveva con sobrietà e dava il giusto valore alle cose e alle persone, è il simbolo più concreto dell’incarnazione intesa come concretezza di vita vissuta con fede, sobrietà, dignità e amore. In occasione del loro ventennale di attività gli “Amici del Presepe” hanno pubblicato anche un gradevole opuscolo, riccamente illustrato, in cui sono presenti le foto dei collaboratori e descritte le fasi che precedono la complessa messa in scena di tutta l’opera. Nella prefazione il Parroco ha scritto che “la vita non è fatta solo di scienza, di tecnica, di fisica, ma anche di bellezza e grazia”, quelle presenti nel presepio. Lidia Mazzetta Concerto di Natale dell’Asilo san Fiorenzo Le pubblicazioni della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità” LE STELLINE DEL CIELO Gli undici santi della porta accanto cielo durante la notte di Natale e hanno raccontato attraverso alcune canzoni cosa accadde sotto ai loro occhi: l’arrivo di Giuseppe e Maria a Betlemme, impauriti ma uniti dall’amore; la nascita di Gesù nella capanna; l’arrivo dei pastori e poi quello dei Re Magi grazie alla guida della cometa. Quella nascita ha segnato la storia e ogni anno siamo invitati a riviverla nella festa del Natale, restando uniti e animati dalla serenità e dall’amore, così “il mondo sarà più bello”. La festa è proseguita a scuola raccogliendo parenti amici attorno al Presepe e all’albero di Natale decorato, per l’occasione, da stelle che i bambini hanno creato con le loro famiglie. Le insegnanti della Scuola dell’Infanzia San Fiorenzo Luigi Bergamaschi Supplemento a “il Nuovo Giornale - Settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio - N° 1 di venerdì 15 gennaio 2016 Chi si è addentrato nelle vie del centro il 19 dicembre, è certamente rimasto colpito da quanto brillava Piazza Molinari. Alle luci dell’albero infatti si sono aggiunte quelle della cascata luminosa scesa dal campanile e di 90 “stelline” all’interno della Collegiata. I bambini della scuola “San Fiorenzo” si sono infatti immedesimati nelle stelline che brillano in Lucia Romiti Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46 art. 1), comma 1, CN/PC - Aut. Trib. di Piacenza n°4 - giugno 1948 I piccoli cantori assistiti dalle loro insegnanti, accompagnati dai piccoli Re Magi, sostenuti dalle loro mamme: uno spettacolo bello, sentito e partecipato con entusiasmo. “Il centuplo quaggiù e l’eternità” è il titolo della collana di libretti tascabili che accompagna quest’anno il settimanale “Il Nuovo Giornale” e che verranno inviati agli abbonati. Si tratta di undici pubblicazioni che racconteranno di alcune figure vissute sul nostro territorio che hanno vissuto il Vangelo nella quotidianità della loro vocazione. Si comincia con la figura di mons. Luigi Bergamaschi nel libro a firma di Lucia Romiti. A febbraio sarà la volta del vescovo originario di Grondone di Ferriere mons. Antonio Lanfranchi. Gli altri titoli della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità” saranno dedicati alle “suore delle periferie” Maurizia Pradovera delle Gianelline e Luisella Sebastiani delle Figlie di Gesù Buon Pastore, all’imprenditore Luigi Gatti, che a lungo ha guidato la sezione piacentina dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), al senatore della Democrazia Cristiana Giovanni Spezia, terziario francescano, al partigiano cristiano Felice Ziliani, a Carmen Cammi, assistente sociale, tra i pionieri della Caritas diocesana, a Benito Castellani, che fu nel gruppo degli iniziatori dell’associazione “La Ricerca” per il recupero dei tossicodipendenti, all’educatrice dei giovani della parrocchia del “Corpus Domini” e dei “Santi Angeli Custodi” Francesca Conti, al maestro Ago- IL CENTUPLO QUAGGIÙ E L’ETERNITÀ “Passerò il cielo cantando il Magnificat” il nuovo giornale Settimanale Diocesi di Piacenza-Bobbio stino Sisteli di Castel San Giovanni, al massofisioterapista Vincenzo Auletta, che seguiva il cammino di fede della Comunità Magnificat. Queste pubblicazioni sono un modo per conoscere - secondo l’espressione di papa Francesco – “i santi della porta accanto” ed essere spinti anche noi a seguire Dio in questo Anno santo della Misericordia. Parrocchia pag. 4 L’idea n. 1-2 Gennaio-Febbraio 2016 L’APERTURA DELLA PORTA SANTA I fedeli del Vicariato della Val d’Arda nell’abbazia di Chiaravalle Al seguito del Vescovo, del priore Padre Amedeo e dei presbiteri, il popolo dei fedeli convenuto in gran numero ha varcato la “Porta Santa”, simbolo caratteristico di ogni Giubileo e in particolare di questo; un simbolo che rimanda a Gesù quando afferma di se stesso: *Io sono la porta delle pecore, se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”. È Lui l’Atteso delle genti, il Dio-Bambino venuto tra noi, Lui è il volto della misericordia del Padre, che si è reso visibile e la parola greca epifanìa dice proprio questa manifestazione a tutto il mondo. L’apertura della Porta dell’Abbazia di Chiaravalle in questa solennità dell’Epifania, ha aggiunto alla celebrazione un contenuto ulteriore, perché in questo grande giorno si fa memoria dei tre Magi pellegrini, icona del pellegrinaggio, che costituisce una delle condizioni dell’indulgenza del Giubileo. Il Vescovo ha più volte ricordato ai fedeli la funzione Anche quest’anno l’Oratorio ha deciso di proporre un percorso formativo di quattro incontri rivolto a tutti gli educatori della Parrocchia. Il percorso (che sarà condotto dal dott. Giuseppe Tondelli, formatore professionista) si intitola “Educare per la Vita” e ha come finalità di fornire alcuni elementi teorici utili ad aggiornare il proprio servizio educativo, insieme alla sperimentazione di strumenti più laboratoriali ed “attivi”, per far emergere e rielaborare punti di forza e di debolezza della propria esperienza. Gli incontri si svolgeranno in quattro domeniche (vedere locandina qui sopra) dalle ore 18 alle 22 (con cena insieme) presso l’Auditorium della Chiesa Scalabrini. Lo staff dell’Oratorio Per questo numero grazie anche a: Fabio Lunardini fotografo, Le insegnanti della scuola d’infanzia San Fiorenzo, don Alessandro Mazzoni, Donata Meneghelli, Gian Franco Negri fotografo, Lo Staff dell’Oratorio, Leonardo Trespidi. insostituibile di Maria, quale mediatrice di grazia e di misericordia presso il Figlio e, come i Magi in virtù della stella raggiunsero la meta, anche tutti noi abbiamo una stella cui guardare: Maria. San Bernardo, il cantore della Vergine, ci invita con parole sicure: “Guarda la stella, invoca Maria”. GS L'abbazia di Chiaravalle, invasa da una moltitudine di popolo giubilare per l'apertura della Porta Santa. (foto Fabio Lunardini)