Il lavoro dei team POE: attività e risultati
Treviso, 20 settembre 2010
dr. Umberto Gasparotto
Medicina Legale
Sicurezza del Paziente e dei
Processi Clinico - Assistenziali
www.ulss.tv.it
Contesto
™ Nel 2009 abbiamo avviato un nuovo programma di
Accreditamento di Eccellenza Canadese in seguito al
quale l’azienda riceverà una visita di valutazione da
parte dei valutatori di Accreditation Canada nel
novembre 2010.
™ L’ applicazione del programma di accreditamento di
eccellenza prevede l’utilizzo della nuova versione del
manuale degli standard nella quale, sono stati
individuati 21 requisiti specifici (POE) per la sicurezza
del paziente.
Definizione di POE
Una Pratica Obbligatoria per l’Ente (POE) è:
™ una prassi essenziale che l’organizzazione deve
disporre
per
accrescere
la
sicurezza
del
paziente/dell’assistito e per ridurre al minimo i rischi
™ un
requisito
specifico
del
programma
di
accreditamento di eccellenza canadese; la non
soddisfacente conformità anche ad uno dei 21 POE
porta ad un accreditamento condizionale: l'ente
dovrà soddisfare la condizione entro 6 mesi
Il progetto POE
Progetto Aziendale 2009-2010
Direttore progetto: Responsabile Sicurezza
Paziente
Capo progetto: Responsabile Ufficio Qualità
Gruppo di Coordinamento
Articolazione in sottoprogetti per singoli team
POE - Pratiche Obbligatorie per l’Ente
Sviluppo del progetto
Aree di alta priorità
1.
Cultura
2.
Comunicazione
3.
Uso dei farmaci
4.
Ambiente e forza lavoro
5.
Controllo delle infezioni
P.O.E.
AREA 1
POE 1
Adottare la sicurezza dell’assistito come priorità od obiettivo
strategico scritto
I presupposti teorici
Le attività di programmazione e controllo sono strumenti
essenziali della Direzione Strategica per la gestione dei
processi di innovazione e cambiamento
La definizione di obiettivi, indicatori per misurarli e di
strategie per raggiungerli è attività fondamentale e
coinvolge tutti i livelli aziendali
La leadership riconosce che la cultura della sicurezza del
paziente è una priorità ed un obiettivo strategico
all’interno dell’ente
Tale consapevolezza trova riscontro nei documenti
strategici di riferimento dell’ente
La proposta operativa
Individuazione dei documenti aziendali
Oltre ai documenti di riferimento nazionali (PSN) e
regionali viene adottata una pianificazione strategica di
lungo termine (PAL) che si declina annualmente con gli
obiettivi contenuti nel Documento di Direttive che vengono
sviluppati da parte dei professionisti mediante progetti
L’obiettivo di riferimento “Il governo del Sistema” utilizza
la leva strategica 13.4: Sviluppare ed applicare le pratiche
obbligatorie per l’ente relative alla sicurezza del paziente,
implementazione del piano di sicurezza del paziente
AREA 1
POE 2
Fornire ai leader superiori dei report trimestrali sulla
sicurezza dell’assistito, inserendo raccomandazioni che
sorgono dall’indagine e follow up degli eventi avversi, ed i
miglioramenti introdotti
I presupposti teorici
E’ fondamentale possedere un sistema di reporting e di
segnalazione che favorisca la segnalazione di eventi
avversi
Necessità di superare l’approccio colpevolista in favore di
approcci positivi orientati alla sicurezza dell’assistito, con
l’obiettivo di apprendere dagli eventi e consolidare la
cultura della sicurezza
La proposta operativa
Sviluppo di sistemi di segnalazione
Recepimento delle indicazioni regionali che prevedono
l’adozione del modello organizzativo per la sicurezza del
paziente e la realizzazione di un sistema informativo
regionale integrato per la sicurezza del paziente
Implementato un sistema aziendale di raccolta ed
analisi di indicatori sulla sicurezza (es: cadute accidentali,
reazioni da trasfusione, infezioni, malfunzionamenti di
Dispositivi, reazioni da farmaci)
Introdotto un software (Segnal-Net) che facilita la
segnalazione degli eventi collegati alla sicurezza dell’assistito
AREA 1
POE 3
Stabilire un sistema di reporting per eventi sentinella,
eventi avversi e near miss tra cui un adeguato follow up.
Il sistema di reporting è conforme alle norme vigenti e
agli strumenti di protezione offerti dalla legge
I presupposti teorici
Perché è importante
¾ quando succede un evento e non si effettua un’indagine gli
errori tendono a riaccadere
¾ un sistema di segnalazione fornisce informazioni sui punti
critici dell’organizzazione e permette di mettere in atto
cambiamenti
Condizioni favorenti
¾ creare un ambiente in cui non è presente un approccio
“colpevolista”
¾ comunicare ai professionisti i risultati dell’analisi dei dati
Le proposte operative
Utilizzo della scheda di segnalazione regionale nei servizi
di assistenza domiciliare e diverse unità operative
dell’Ospedale di Treviso e Oderzo
Elaborazione e sperimentazione di una scheda per la
segnalazione degli eventi legati alla terapia farmacologica
Elaborazione di procedura per la gestione delle
segnalazioni di eventi
Sviluppo di software per la raccolta, analisi e diffusione dei
dati
AREA 1
POE 4
Implementare una politica formale ed aperta, nonché un
processo di divulgazione di eventi avversi ad assistiti e
famiglie, che preveda meccanismi di sostegno per assistiti,
famiglie, personale e fornitori di servizi che risultano
coinvolti
I presupposti teorici
Presenza di una politica di divulgazione (comunicazione)
degli eventi avversi ad assistiti e loro famiglie
L’ente deve fornire agli operatori gli strumenti per gestire
l’informazione – sia interna che esterna - relativa ad eventi
correlati alla sicurezza del paziente
Le proposte operative
Sviluppo di un documento che indichi la politica della
comunicazione dell’azienda con riferimento in particolare
alla centralità dell’assistito
La comunicazione degli eventi è preceduta da una analisi e
discussione (audit) dell’evento stesso tra gli operatori, anche
al fine di individuare le possibili azioni correttive
Adozione di linee guida per la gestione della relazione tra
strutture sanitarie e pazienti, che forniscano indicazioni
operative per la comunicazione degli eventi avversi ad
assistiti e loro famiglie
AREA 1
POE 5
Eseguire un’analisi prospettica annuale relativa alla
sicurezza dell’assistito ed implementare i miglioramenti
appropriati
I presupposti teorici
La FMEA (Failure Modes and Effects Analysis) è una
metodologia utilizzata per analizzare gli errori che si
possono verificare in un processo prima che essi accadano.
La FMEA è impiegata per l’analisi dei processi ad alto rischio.
Le fasi della FMEA sono:
¾ Descrizione del processo
¾ Identificazione delle modalità di errore e possibili effetti sul
paziente
¾ Determinazione dell’indice di rischio
¾ Sviluppo dei piani di contenimento sui rischi prioritari
¾ Monitoraggio dell’esito
La proposta operativa
E’ stata applicata la FMEA ai processi:
¾ Prescrizione e somministrazione farmaci antiblastici endovescicali
¾ Esecuzione interventi di chirurgia mini-invasiva in ambito
cardio - chirurgico
E’ in corso l’attuazione delle azioni di contenimento sui
rischi prioritari:
Prescrizione e
somministrazione farmaci
antiblastici endovescicali
Esecuzione interventi di
chirurgia mini-invasiva in
ambito cardio-chirurgico
¾ Accorpare per gruppi omogenei i pazienti a
cui viene somministrato lo stesso farmaco
(evita lo scambio di farmaci)
¾ Sviluppo opuscolo informativo per il paziente
sui comportamenti da adottare a domicilio post
seduta
¾ Introduzione check list operatoria
¾ Introduzione lista operatoria informatizzata
AREA 2
POE 1
Informare e formare assistiti e famiglie, per iscritto e
verbalmente, circa il ruolo nella promozione della sicurezza
I presupposti teorici
E’ fondamentale il coinvolgimento di assistiti e loro
famiglie nella prevenzione degli eventi avversi
Un loro atteggiamento attivo mediante domande,
richieste di chiarimenti o commenti può essere utile per
evidenziare situazioni o comportamenti potenzialmente a
rischio
L’utilizzo di una comunicazione sia verbale che scritta
favorisce il coinvolgimento di assistiti e loro famiglie
La proposta operativa
Mappatura aziendale, catalogazione, aggiornamento e
revisione (URP) dei moduli informativi esistenti,
successivo sviluppo di ulteriori documenti informativi sia
a livello di Unità Operativa che di Dipartimento
Realizzazione di sei opuscoli informativi indirizzati agli
utenti (uno agli operatori ed uno anche ai volontari),
tratti da materiale prodotto dal Ministero della Salute e
loro distribuzione
AREA 2
POE 2
Il team trasmette efficacemente informazioni agli operatori
nei punti di transizione
I presupposti teorici
I punti di transizione sono tutti i passaggi di presa in
carico tra diversi responsabili di processo (team, singoli
professionisti) o di setting assistenziale del paziente
(U.O.-U.O, ospedale-territorio, degenza-T.I.)
In questi contesti avviene una sorta di “passaggio di
testimone” della responsabilità nei confronti del paziente
È importante saper utilizzare tecniche di comunicazione
efficaci nei punti di transizione
La proposta operativa
Mappatura dei punti di transizione presenti in azienda e
delle eventuali criticità nelle modalità di comunicazione,
indipendentemente dalla sua complessità ed urgenza
Individuati 27 punti di transizione ad alta criticità (es:
passaggio di consegne, consulenze, approvvigionamento
di sangue ed emoderivati, …)
Avvio di una sperimentazione in un punto di transizione
su cui agire mediante la tecnica SBAR (situazione –
contesto – valutazione – richiesta) applicata agli aspetti
comunicativi
AREA 2
POE 3
Implementare processi di verifica ed altri sistemi di controllo
per attività ad alto rischio
I presupposti teorici
Nelle situazioni clinico-assistenziali ad elevato rischio di
errore devono essere forniti strumenti efficaci per
mettere in atto azioni in grado di promuovere la
sicurezza dell’assistito
Sia a livello internazionale che nazionale sono proposte
raccomandazioni da adottare nelle singole realtà
Le 3 fasi:
- sign in > controlli da fare prima dell’induzione
dell’anestesia
- time out > controlli da effettuare prima dell’incisione
della cute
- sign out > controlli da effettuare prima che il paziente
abbandoni la sala operatoria
La proposta operativa
Recepire la check-list ministeriale adattandola al
contesto locale delle sale operatorie nei 3 dipartimenti
chirurgici presenti in azienda
Elaborazione di procedure: identificazione paziente,
gestione anestesia, monitoraggio presidi, identificazione
e trasporto campioni, prevenzione infezioni e
tromboembolismo, valutazione rischio emorragico
Presentazione della check-list mediante incontri
informativi, sperimentazione con raccolta ed analisi dei
feed-back, diffusione e messa a regime
AREA 2
POE 4 - 5
Riconciliare i farmaci dell’assistito al ricovero presso l’ente e
con la partecipazione dell’assistito stesso
Riconciliare le terapie farmacologiche con l’assistito al
momento dell’invio o trasferimento e comunicare le relative
informazioni al fornitore di servizi ricevente al momento
dell’invio o trasferimento ad un’altra struttura, servizio,
fornitore di servizi o livello di assistenza, internamente o
esternamente all’ente
I presupposti teorici
Perché la Riconciliazione dei Farmaci ?
• gli errori nella prescrizione dei farmaci sono frequenti
• buona parte di tali errori avvengono alle interfacce tra le
diverse strutture assistenziali
• dagli errori possono svilupparsi eventi avversi, anche gravi
Processo di Riconciliazione dei farmaci
1) compilazione di una lista accurata e completa dei farmaci
assunti dal paziente fino a quel momento
2) confronto di questa lista con la nuova prescrizione terapeutica
3) risoluzione di ogni discrepanza tra la lista dei farmaci e la
nuova prescrizione terapeutica
La prima proposta operativa
Modulo Riconciliazione Farmaci
La proposta operativa finale
AREA 3
POE 1
Eliminare gli elettroliti concentrati (incluso, ma non solo, il
cloruro di potassio, il fosfato di potassio e il cloruro di sodio
>0,9%) dalle aree di cura dell’assistito.
I presupposti teorici
L’esperienza e la letteratura internazionale riconoscono che
l’inappropriato utilizzo di soluzioni concentrate comporta un
grave rischio per il paziente.
Gli errori più frequenti sono:
- scambio di fiala
- mancata diluizione
- non corretta preparazione della soluzione da infondere
- errata identificazione del paziente.
La proposta operativa
Procedura Aziendale
AREA 3
POE 2
Standardizzare e limitare la quantità di farmaci disponibili
all’interno dell’ente
I presupposti teorici
Per garantire l’utilizzo in
sicurezza dei farmaci ad alto
rischio, è necessario
standardizzare e limitare le
quantità di farmaci presenti
nei reparti, per ridurre la
variabilità e la possibilità di
errore.
La proposta operativa
Gestione informatizzata della farmacia di reparto
- facilitazione dell’accesso al farmaco (software per gli
ordinativi)
- standardizzazione delle richieste
- controllo della scorta
Procedura aziendale per la corretta gestione del
farmaco
Prontuario Farmaceutico di reparto
AREA 3
POE 3
Offrire formazione costante ed efficace agli operatori su tutti i
tipi di pompe di infusione
I presupposti teorici
Maggiore è la varietà di tipologie delle pompe di
infusione, maggiori sono le probabilità che si verifichi un
errore nel loro utilizzo
La proposta operativa
Opportuno standardizzare i tipi di pompe. In azienda:
517 pompe volumetriche
409 pompe a siringa
Fornire adeguata formazione agli operatori anche
mediante l’inserimento nei capitolati di gara di clausole
che prevedano l’attività formativa per il personale, oltre
alla fornitura di manuali d’uso per il corretto utilizzo
Attivazione di un corso, in collaborazione con l’Ufficio
Formazione, sull’utilizzo in sicurezza delle pompe di
infusione
AREA 4
POE 1
Fornire almeno annualmente ai leader superiori, personale,
fornitore di servizi e volontari, formazione sulla sicurezza
dell’assistito, inclusa la formazione mirata per aree specifiche
di attenzione della sicurezza dell’assistito
I presupposti teorici
Una attività formativa trasversale e continua, in grado di
raggiungere le varie realtà aziendali, contribuisce a
sensibilizzare e formare il personale sul tema della
sicurezza nell’erogazione dell’assistenza
La formazione è leva fondamentale per il cambiamento e
deve sostenere i nuovi percorsi organizzativi via via
introdotti
I cambiamenti dell’organizzazione e la consapevolezza
che si può imparare dall’errore favoriscono atteggiamenti
proattivi e propositivi nell’ambiente di lavoro
La proposta operativa
Iniziative formative
• Attivazione di circa 70 iniziative di formazione nell’ambito
della sicurezza (2007-2010)
• Trasversalità delle iniziative che hanno coinvolto quasi
tutte le realtà aziendali, e sono state estese a tutte le
figure professionali
• Differenti modalità di erogazione: formazione sul campo e
residenziali
• Programmati ulteriori corsi di formazione anche sul tema
della comunicazione
• Corso su sicurezza del paziente e rischio clinico diretto a
circa 235 operatori dell’azienda
AREA 4
POE 2
Sviluppare ed implementare un piano di sicurezza
dell’assistito ed implementare i miglioramenti alla sicurezza
dell’assistito come richiesto
La proposta operativa - 1
Seguire le indicazioni nazionali e regionali in materia di
sicurezza del paziente
Attivazione di una struttura aziendale rivolta alla sicurezza
del paziente, che sviluppi e promuova la sicurezza
dell’assistito in tutte le strutture dell’ente
Estendere la cultura della sicurezza anche tra gli altri
operatori sanitari del territorio, gli assistiti ed i loro familiari
La proposta operativa - 2
Adozione del modello aziendale per la sicurezza del
paziente con relative modalità di funzionamento, e nomina
del Responsabile delle Funzioni per la Sicurezza del
Paziente
Predisposizione del piano sicurezza del paziente 2009-2010
e del successivo piano triennale 2010-2012, allineato con
la progettuali prevista dal PAL
Piano Sicurezza 2009 - 2010
PROGETTI
2009
G
1) Attivazione del Nucleo Gestione Sinistri
2) Sviluppo braccialetto identificativo del
paziente
3) Sviluppo e completamento del modello
organizzativo della sicurezza del paziente
4) Avvio e implementazione delle attività
del comitato per la sicurezza e del gruppo
tecnico
5) Sviluppo delle pratiche obbligatorie
inerenti la sicurezza del paziente (POE)
previste dal programma di accreditamento
di eccellenza Canadese
6) Analisi dei report e presentazione dei
POE conclusi
7)
Completamento
dello
sviluppo
realizzando le restanti POE previste dal
programma di accreditamento
8) Individuazione di nuove funzionalità ed
applicazioni del braccialetto paziente
9) Formazione sicurezza per i Referenti di
Dipartimento e Unità Operativa per la
sicurezza del paziente
10) Formazione sicurezza per il Comitato
Esecutivo per la sicurezza del paziente
11) Sviluppo di nuovi progetti e strategie
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
2010
2010
1° sem.
2° sem.
Piano Sicurezza 2010 - 2012
2010
2011
2012
attività
1° semestre
Formazione sulla sicurezza per referenti di Dipartimento ed Unità
Operativa (ex 9 e 10)
Completamento delle attività dei team - attuazione delle POE (ex 7)
Analisi dei report e presentazione delle POE concluse (ex 6)
Estensione dell’Incident Reporting alle UU.OO. sanitarie dell’Azienda
Inserimento dati pregressi nel sistema di segnalazione per gli Eventi
Sentinella nazionale (regionale)
Consolidamento delle azioni previste dalle POE (ex 5)
Sviluppo delle attività del Comitato per del Paziente e del Gruppo
Tecnico (ex 4)
Implementazione del data-base aziendale di segnalazione eventi legati
alla sicurezza
Attuazione prescrizioni conseguenti alla visita di accreditamento
Approfondimento ed estensione attività formativa sulla sicurezza del
paziente
2° semestre
1° semestre
2° semestre
1° semestre
2° semestre
AREA 4
POE 3
Definire chiaramente i ruoli e le responsabilità dei leader,
personale e fornitori di servizi per l’assistenza e la sicurezza
dell’assistito
I presupposti teorici
Non sono responsabili della sicurezza dell’assistito solo il
personale in prima linea o le strutture a ciò deputate
all’interno dell’organizzazione
Tutto il personale ed i fornitori di servizi giocano un ruolo
nella sicurezza dell’assistito e di ciò devono essere
consapevoli
Molto spesso alla radice degli errori che portano ad eventi
avversi vi sono fattori di sistema che possono dipendere
da personale non direttamente impegnato nell’assistenza
L’attenzione va posta preferenzialmente sui processi e non
sulle persone
La proposta operativa
Individuazione e attivazione del modello organizzativo
aziendale per la sicurezza del paziente:
- responsabile delle funzioni per la sicurezza del paziente
- comitato esecutivo per la sicurezza del paziente
- collegio di direzione
- nucleo aziendale per la gestione dei sinistri
- referenti per la sicurezza di Dipartimento e di U.O.
- gruppo tecnico
Definizione di funzioni e responsabilità delle singole
articolazioni organizzative
AREA 4
POE 4
Implementare un efficace programma di manutenzione
preventiva per tutte le apparecchiature mediche, attrezzature
e tecnologia
I presupposti teorici
Attrezzature ed apparecchiature mediche devono essere
sicure e funzionanti
Per tutte le apparecchiature deve essere prevista la
consegna di protocolli comprensivi di check-list e
periodicità delle visite di manutenzione preventiva, per un
loro corretto funzionamento
La proposta operativa
Ricognizione del parco apparecchiature di proprietà
dell’azienda e di proprietà di terzi (service, comodato
d’uso, noleggi…)
Tutte le apparecchiature vengono sottoposte a verifiche di
sicurezza periodica secondo quanto previsto dalle norme
tecniche di riferimento
Per tutte le apparecchiature viene conservato un libro
macchina presso il STS
In tutti i contratti per apparecchiature verrà richiesta la
compilazione dell’etichetta quando viene effettuata
un’attività periodica
AREA 5
POE 1 e 2
Attenersi alle normative nazionali o regionali di controllo
delle infezioni
Offrire formazione al personale e fornitori di servizi
relativamente all'igiene
I presupposti teorici
La corretta igiene delle mani rappresenta
un elemento cruciale di programmi mirati
a ridurre la trasmissione di microrganismi
e la possibile conseguente insorgenza di
infezioni nel corso dell'assistenza
sanitaria.
La maggiore comprensione
dell’importanza di una corretta igiene delle
mani, ha consentito di sviluppare nuovi
approcci che si sono rilevati efficaci
La Sfida Globale per la
Sicurezza del Paziente
Cure pulite sono cure più sicure
Obiettivo: Ridurre le infezioni
correlate all’assistenza
L’igiene delle mani come pietra
miliare
La proposta operativa
Incontri con coordinatori infermieristici di dipartimento
e UU.OO, personale medico ed infermieristico
Estensione di Reminders in tutta l'azienda
Disponibilità della soluzione alcolica nelle aree comuni
Rinforzo raccomandazione dell'igiene delle mani nella
brochure aziendale del paziente
Diffusione della procedura per il lavaggio chirurgico
delle mani all'interno delle sale operatorie
AREA 5
POE 3
Monitorare i tassi di infezione, analizzare le informazioni per
identificare sciami, focolai ed andamenti, e condividere
queste informazioni all’interno dell’ente
I presupposti teorici
Le infezioni correlate alle pratiche
assistenziali (ICPA) sono
riconosciute da tempo come un
problema critico nelle strutture
sanitarie in grado di compromettere
la qualità dell'assistenza
Le attività volte alla prevenzione e
controllo delle ICPA
rientrano a pieno titolo
nei sistemi di gestione del rischio
La proposta operativa
Sorveglianza delle Infezioni
• ICPA - Neurochirurgia T.I. e Servizio Anestesia
Rianimazione
• SEPSI - Patologia Neonatale
• INFEZIONE DEL SITO CHRURGICO - Cardiochirurgia
Neurochirurgia Ortopedia Ostetricia
• SORVEGLIANZA SULLA BASE DEI DATI DI LABORATORIO Tutte le unità Operative
AREA 5
POE 4
Monitorare i processi per l’attrezzatura di rigenerazione ed
introdurre miglioramenti come opportuno
=
Ridurre il rischio di infezioni contratte presso enti sanitari ed
il loro impatto sulla continuità dell’assistenza / servizio
I presupposti teorici
La prevenzione delle infezioni ospedaliere si articola in
molteplici aspetti, uno dei quali è relativo ai processi di
sterilizzazione
La sterilizzazione deve essere effettuata secondo le
istruzioni del fabbricante
La proposta operativa
Rilevazione aziendale per valutare la conoscenza degli
operatori relativamente ai rischi intrinseci nel processo e
alle modalità per assicurare la qualità del prodotto finale
Raccolta della normativa di riferimento
Ricognizione delle lavastrumenti e valutazione di tutte le
metodiche di sterilizzazione usate in azienda
Produzione di una check-list già pubblicata nell’intranet
Piano Sicurezza 2010 - 2012
2010
2011
2012
attività
1° semestre
Formazione sulla sicurezza per referenti di Dipartimento ed Unità
Operativa (ex 9 e 10)
Completamento delle attività dei team - attuazione delle POE (ex 7)
Analisi dei report e presentazione delle POE concluse (ex 6)
Estensione dell’Incident Reporting alle UU.OO. sanitarie dell’Azienda
Inserimento dati pregressi nel sistema di segnalazione per gli Eventi
Sentinella nazionale (regionale)
Consolidamento delle azioni previste dalle POE (ex 5)
Sviluppo delle attività del Comitato per del Paziente e del Gruppo
Tecnico (ex 4)
Implementazione del data-base aziendale di segnalazione eventi legati
alla sicurezza
Attuazione prescrizioni conseguenti alla visita di accreditamento
Approfondimento ed estensione attività formativa sulla sicurezza del
paziente
2° semestre
1° semestre
2° semestre
1° semestre
2° semestre
Conclusioni - 1
Le POE: perché?
Conclusioni - 2
Le POE perché…
… lo vuole il
Direttore Generale?
Conclusioni - 3
Le POE perché…
… dobbiamo riottenere
l’accreditamento dai
Canadesi?
Conclusioni - 4
Le POE perché…
… è in gioco il nostro ruolo
(cultura, professionalità,
etica…)?
Conclusioni - 5
Le POE: per CHI?
Conclusioni - 5
Le POE: per CHI?
Per le persone che si rivolgono a noi, i nostri assistiti
Le NUOVE P.O.E. !!!
Pratiche
Ovvie
Ente
Grazie per l’attenzione!
… e ricordate:
www.ulss.tv.it
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Il lavoro dei team POE: attività e risultati