Spedizione
in Abbonamento postale
D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
Art. 1 Comma i DCB PERUGIA
poste italiane s.p.a.
Primo numero il 14 Settembre 1937
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
EDITORIALE
La grave crisi economica e finanziaria, ha
evidenziato il fatto che abbiamo vissuto
per troppo tempo sopra le nostre possibilità, atteso il noto debito sovrano, che ha
consentito una speculazione internazionale sfrenata e direi al limite del lecito, si
impone dunque un ripensamento di tutto
il nostro modo di vivere e di agire, anche
nella nostra Città. Oramai è chiaro che
il Governo italiano precedente e attuale
vuole responsabilizzare sotto l’aspetto
economico le istituzioni locali (Regioni ed
enti locali stanno subendo tagli ingenti)
e ciò ha una severa incidenza dal punto
di vista economico-sociale sulla vita ed
il lavoro di ciascuno di noi, che sta subendo cambiamenti, anche drammatici,
soprattutto in una piccola Regione come
l’Umbria. D’altra parte non sembra che
il nostro Paese debba aspettarsi aiuti per
superare la crisi dalla Comunità internazionale ed il Governo italiano si appalesa
impegnato in questa ottica nella difesa e
sostegno del nostro sistema paese (da intendersi grandi imprese, banche ecc. ecc),
con iniziative più o meno condivisibili
ed apprezzabili. Quindi ecco l’invito non
troppo nascosto ad “arrangiarci”, con i
nostri mezzi e con le nostre potenzialità,
che dovremo sviluppare al massimo grado, tenendo conto, a mio avviso, della
valenza di principi e comportamenti etici,
morali e solidali, da rivalutare, che sembrano da tempo trascurati. Al contempo le
strutture amministrative locali (Regione
ed enti locali) dovranno adottare le opportune politiche, anche tese al contenimento
delle spese, snellendo l’apparato politicoamministrativo e cosa più importante la
zavorra del settore normativo-burocratico, oramai a livelli insostenibili. Per far
sì che ciò possa avvenire è necessaria più
che mai la massima coesione ed identità
di obbiettivi di tutte le forze economiche,
politiche e sociali nella nostra Città, a
salvaguardia del nostro territorio. E’ il
momento di indire un dibattito cittadino
senza alcun tentennamento. Occorre passare al più presto ad un confronto ampio
su “temi importanti per il futuro della nostra Città”, come recentemente affermato
dal nostro Sindaco. Al di là degli aspetti
politici, che non competono alla nostra
Associazione, ritengo che un dibattito cittadino per temi possa essere uno strumento importante non solo per fare una analisi della situazione attuale, ma soprattutto
per individuare, attraverso una dialettica
concreta e propositiva, le strategie più
efficaci da avviare subito e senza perdere tempo, perchè la gente e soprattutto i
nostri giovani non possono più aspettare.
Alfredo Ottaviani
www.profoligno.it
PRO FOLIGNO 1905
Monsignor Mounir Kairallah
Vescovo della Chiesa Maronita
all’Abbazia di Sassovivo
Abbazia di Sassovivo, cripta di San Marone, un momento della concelebrazione, da sinistra fratel
Giancarlo Sibilia, fratel Leonardo De Mola, mons. Mounir Kairallah, mons. Gualtiero Sigismondi
Sono le 7,30 di lunedì 30 gennaio, un piccolo
sovivo tuttavia è sempre rimasto un frammento
gruppo di fedeli è raccolto in preghiera nella
della reliquia e per questo l’Abbazia nel tempo è
cripta di San Morone, all’interno dell’Abbazia
stata ininterrottamente meta dei fedeli maroniti,
di Sassovivo. I fratelli della Comunità Jesus
desiderosi di ritrovare la testimonianza tangibile
Caritas vogliono onorare la presenza di un ospite
del proprio santo fondatore. Nel 1996 monsignor
particolare, monsignor Mounir Kairallah, appena
Mounir Kairallah fu incaricato di avviare un
designato vescovo e appartenente alla Comunità
dialogo con il vescovo di Foligno per il ritorno in
Cattolica del Libano, nota anche come Comunità
Libano della reliquia di San Marone. Monsignor
Maronita. Proprio da questo luogo, legato alla
Arduino Bertoldo, con assoluta disponibilità, ha
vicenda della reliquia di San Marone, monsivoluto operare per ricondurre nei luoghi di origine
gnor Mounir Kairallah vuole iniziare il nuovo
una così preziosa testimonianza.
cammino di pastore della sua comunità. E’ stato
Il giorno dell’Epifania del 2000 – anno del Graninfatti nominato vescovo il 16 gennaio e verrà
de Giubileo – durante una solenne celebrazione
ordinato il 25 febbraio prossimo. Toccanti le
a Batroun, presieduta dal patriarca Nashrallah
parole che rivolge ai presenti, alla comunità di
Pierre Sfeir, la reliquia è stata riconsegnata da una
Sassovivo, alla città di Foligno e soprattutto al
delegazione della diocesi di Foligno, composta
vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi, che lo
dal vescovo monsignor Arduino Bertoldo, da
ha salutato con calore fraterno. Questo luogo – ha
monsignor Mario Sensi priore del Capitolo della
detto – che per secoli ha custodito la reliquia di
Cattedrale, da fratel Leonardo De Mola della
San Marone, che un disegno più grande di noi
Comunità Jesus Caritas dell’Abbazia di Sassoha fatto giungere fin qui e che oggi, nel segno
vivo. Il 9 giugno 2001, tra la comunità maronita
della fratellanza, dell’amicizia più profonda è
e quella folignate è nato, sempre per l’impegno
tornata nel suo luogo d’origine, è certamente
di monsignor Mounir Kairallah, un gemellaggio
un segno forte che unisce due comunità - del
che ha portato a Foligno molti giovani libanesi ed
Libano e di Foligno – e che ci aiuta a pensare
ha creato nuovi importanti rapporti di amicizia,
ad un futuro di fratellanza vera, ad una possibile
fondati su autentici sentimenti di pace. Proprio
unità delle Chiese cristiane. Proprio nell’Abbazia
quei sentimenti di pace che l’Unesco ha saputo
di Sassovivo dal 1130, quando Michele degli
riconoscere nella complessa e stratificata realtà
Atti conte di Uppello ha portato, al ritorno dalla
dell’Abbazia di Sassovivo, attribuendole nel 2010
prima crociata, la reliquia di San Marone, è stato
il valore di Monumento di pace, un luogo dunque
conservato per secoli il prezioso reperto, passato
che induce alla pacificazione con sé stessi con gli
poi nella Cattedrale di San Feliciano nel 1490 per
altri, con il creato.
volontà del vescovo Luca Cibo Borsciani. A SasRita Fanelli Marini
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Presentazione del volume:
“Annuario folignate 1911”
Sabato 28 gennaio, nella sala conferenze di palazzo Trinci è stato presentato l’Annuario Folignate 1911,
ricco di note storiche, geografiche e
informative, la cui pubblicazione fu
promossa dalla società Pro Foligno
che, sorta il 28 dicembre 1905, era
già nota per varie e lodevoli iniziative a favore della nostra città. La
ristampa anastatica del libro, edito
dal “Formichiere”, è stata curata da
Marcello Cingolani, profondo conoscitore di Foligno, a cui va il merito
di essersi impegnato per rievocare la
vita economica e sociale del nostro
territorio di cento anni fa, mettendone in risalto l’efficienza e il fervore.
Alla presentazione del volume hanno
partecipato, e dato il loro contributo,
oltre al professor Fabio Bettoni che ne
è stato il relatore, il presidente della
Pro Foligno avvocato Alfredo Ottaviani, a cui va il merito di aver sostenuto
l’iniziativa, e i presidenti: Manlio
Marini dell’Officina della memoria,
Aldo Amoni della Confcommercio e
Enrico Martelli della “Croce Bianca”
, benemerita società di pubblica assistenza che è attiva da oltre un secolo
nel nostro territorio perché fu fondata
proprio dalla Pro Foligno nel lontano
1907. Vivo interesse ha suscitato la relazione del professor Bettoni, autore di
uno studio approfondito incluso nella
ristampa anastatica del volume, con
argomenti riguardanti l’economia, la
società, le istituzioni, i fatti e le cose
memorabili della nostra città.
Grazie al suo chiaro e disinvolto
modo di porgere, il professor Bettoni
ha catturato l’attenzione del pubblico
presente ricostruendo la complessa
storia del nostro passato, inserita
nell’intreccio di una società politica
e civile sempre vigile e operativa, legata, con luci ed ombre, alle vicende
nazionali ed europee.
In tale prospettiva, l’oratore ha presentato una teoria di cittadini benemeriti che misero a disposizione le
loro qualità umane e il loro sapere
per il bene comune, figure diverse tra
loro per temperamento e per orienpagina 2
DATE DA
RICORDARE
9 Febbraio 2012
I Giovedì della Storia
Prof. Adriano Serafini
Il massone
Domenico Fontana
Ore 16,30 - Sala Convegni
Biblioteca Jacobilli
15 Febbraio 2012
Casa Ricordi
Film musicale
di Carmine Gallone (1954)
con Gabriele Ferzetti, Marcello Mastroianni, Paolo Stoppa
tamento politico, ma tutte animate
da amore vero per la loro città e per
questo meritevoli di riconoscenza e di
elogio. Alla luce di un diario storico
folignate così ricco di indicazioni e di
notizie, ci siamo sentiti tutti partecipi
dell’evento che ci ha direttamente
coinvolti, consentendoci di riflettere
su un passato ricco di stimoli su cui
far leva per poter favorire la crescita
della nostra città, basata su conquiste
sofferte, da accogliere e da assimilare.
L’incontro si è concluso con il saluto
dell’assessore alla pubblica istruzione e alla formazione dottoressa
Rita Zampolini, la quale, a nome del
sindaco impossibilitato ad intervenire,
ha espresso vivo apprezzamento per
l’iniziativa, formulando l’auspicio che
la conoscenza della storia locale con
i suoi valori possa essere inserita nel
percorso formativo delle nuove generazioni perché prendano coscienza
delle loro radici a vantaggio proprio
e di tutta la collettività. Ci auguriamo
che questa iniziativa non resti unica,
ma abbia un seguito, non per significare soltanto un ritorno nostalgico
a un patrimonio di memorie, ma per
poter rispondere adeguatamente alle
esigenze di una società che cambia.
Gabriella Pagliacci
Ore 20,00 - Supercinema
Corso Cavour, 34
18 Febbraio 2012
Gran Festa a Foligno
con il complesso
“Quelli della Mattonella”
Ore 21,00 - Palazzo Giusti - Orfini
Via Umberto I
21 Febbraio 2012
Cena di Carnevale
dedicata ai soci e gli Amici
del Centro Studi F. Frezzi
Ore 21,00 - Ristorante
Via del Forno (Hotel Italia)
confermare al n. 333.6866488
22 Marzo 2012
I Giovedì della Storia
Prof.ssa Elena Laureti
Poeta, patriota, esule.
Francesco Benaducci
Ore 16,30 - Sala Convegni
Biblioteca Jacobilli
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Un anno di concerti con gli Amici della Musica di Foligno
Tra celebrità italiane e star internazionali
Contaminazione la parola chiave della Stagione Concertistica 2012 che toccherà ambiti
musicali e luoghi diversi della città: dal San Domenico al nuovissimo contenitore
Auditorium Santa Caterina, da Palazzo Trinci al Centro d’Arte Contemporanea.
Un dato è certo. La 31ª Stagione
Concertistica degli Amici della Musica di
Foligno nulla ha da invidiare ai cartelloni di
più importanti città o di autorevoli istituzioni
musicali. Dopo un anno così importante
come il il 2011 che ha visto coincidere il
traguardo dei 30 anni dalla fondazione
dell’associazione folignate – ideatore e
primo presidente Antonino Scarcella - con
le celebrazioni dell’Unità d’Italia, anche
il programma 2012 si annuncia ricco e di
assoluta qualità. Ma soprattutto percorso
da quel mix speciale di talenti umbri e
internazionalità, dall’incontro tra la più
celebre tradizione classica e il Novecento senza dimenticare puntate nella musica di
confine - e di collaborazione tra le diverse
anime culturali e imprenditoriali della città.
È questo lo stile della presidente AmbrettaCiccolari Micaldi e del direttore artistico
Marco Scolastra che grazie alle loro scelte,
coadiuvati da un energico direttivo, hanno
portato a 150 il numero dei soci, vedendo tra
l’altro aumentare di anno in anno il pubblico
ai concerti. Sempre più significativa anche
la presenza di giovani grazie ad uno speciale
progetto – siamo alla seconda edizione
- che coinvolge gli Istituti di Istruzione
secondaria della città, voluto e sostenuto
da Cassa di Risparmio e Fondazione Cassa
di Risparmio di Foligno e magistralmente
attuato dal vicepresidente degli “Amici”
Gianfranco Faramelli. “Suoni Colori Parole.
Fusioni Con-fusioni Contaminazioni”
è un percorso interdisciplinare dedicato
quest’anno al rapporto tra diverse arti, che
dalle lezioni in classe conduce i ragazzi
all’ascolto della musica dal vivo, preceduto
da conferenze di illustri relatori come,
quest’anno, Quirino Principe e Achille
Bonito Oliva, con un evento accolto al
Ciac e proveniente dal parigino Centre
Pompidou. Da gennaio a dicembre ben 18
gli appuntamenti in cartellone, 14 concerti
con tre prime assolute e una vera punta di
diamante il 19 ottobre, Mischa Maisky,
il più grande violoncellista al mondo, 4
conferenze, più i 5 cosiddetti Extra, ovvero
le ormai tradizionali uscite verso altri
teatri d’Italia come quella del 21 aprile al
Teatro delle Muse di Ancona per il “Lago
dei Cigni” di Cajkovskij e del 27 maggio
a Roma, al Teatro dell’Opera per assistere
all’“Attila” di Verdi, direzione Riccardo
Muti. Quest’anno per la prima volta ci sarà
anche il cinema con la minirassegna l’Opera
al Cinema organizzata in collaborazione
con Pro Foligno, Club Unesco Foligno e
Valle del Clitunno, Inner Wheel, Lions
Club e Rotary Club di Foligno (5 febbraio
Casa Ricordi di Carmine Gallone. 21
marzo Aida di Clemente Fracassi, 11 aprile
www.profoligno.it
Tosca di Gianfranco De Bosio). Congelato
causa neve il 1° attesissimo concerto del 4
febbraio, “Carmina Burana”, la Stagione
è partita il 3 febbraio con il primo dei tre
incontri dedicati alle scuole (ma sempre
aperti a tutti e ad ingresso libero). “Suoni
Colori Parole” proseguirà a Palazzo Trinci
il 20 febbraio, ore 11, con la conferenza
di Guido Barbieri “Salire su un ring Salire
su un treno, quando l’opera racconta la
vita” con la partecipazione di Sandro
Cappelletto librettista e Riccardo Panfili
compositore. Seguiranno il 24 febbraio in
prima esecuzione assoluta all’Auditorium
San Domenico il dramma da concerto in
un’introduzione e tre rounds “Partita a
pugni” di Vieri Tosatti (1952) e una cantata
ferroviaria “Frecciarotta” di Riccardo
Panfili (2011) con Daniela Mazzucato
soprano, Max René Cosotti tenore, Carlo
Riccioli baritono, Marco Zannoni voce
narrante, Orchestra Sinfonica Abruzzese,
Coro Zaccaria da Teramo. Grande evento al
Ciac di Foligno sabato 17 marzo alle 17, con
il terzo e ultimo appuntamento del progetto
scuole con “L’arte totale”. Partitura musicale
versus forme geometriche, colori, linee, luci
con il celebre critico d’arte Achille Bonito
Oliva,. Il concerto seguirà domenica 18 con
il pianoforte di Mikhaïl Rudy che eseguirà
Janacek, Liszt e “Quadri di una esposizione
di Musorgskij” in un’edizione originale per
pianoforte con proiezione in sincrono del
film d’animazione dalla versione teatrale
di Kandinskij, una produzione del Centre
Pompidou di Parigi per la prima volta in
Italia. Il cartellone prosegue all’Auditorium
San Domenico il 4 aprile con il Concerto
di Pasqua con Fejes String Quartet. La
Stagione si sposta il 22 aprile all’Auditorium
di Santa Caterina con il “Divertimento
musicale nell’Europa del Settecento”,
Ensemble Officina (Mozart). Si torna al
San Domenico il 6 maggio con “Liederiade.
Profondità e leggerezza”, concertoconversazione a cura dell’Accademia di
Musica vocale da Camera, Myung Jae Kho
soprano Gianluca Valenti baritono Paolo
Piubeni e Sabina Belei pianoforte. Venerdì
18 maggio concerto con Mario Ancillotti
flauto Giorgio Masciocchi voce recitante
e FORM-Filarmonica Marchigiana String
Ensemble (Vivaldi, Respighi, Sulpizi).
Riflettori puntati sul territorio il 2 giugno
con un omaggio ad un celebre personaggio
umbro nel centenario della morte
“Domenico Mustafà: nel canto sacro e nel
comporre Maestro grande” (Sellano 1829–
Montefalco 1912), direttore della Cappella
Musicale Pontificia, con presentazione della
tesi di laurea di Maura Menghini “Domenico
Mustafà, una voce di passaggio”. Si torna
alla musica il 21 giugno con “l’Integrale
delle sonate di Beethoven” per violino e
pianoforte con Franco Mezzena violino e
Stefano Giavazzi pianoforte. Programma di
piena estate alla Corte di Palazzo Trinci il
18 luglio per l’ormai consolidato incontro
con il Festival Canti e Discanti “Vente
Conmigo” Compañia Flamenco Vivo.
Per la serie grandi solisti sarà in città una
vera stella internazionale, Mischa Maisky
(Bach), poi avanti fino all’11 novembre
con “… à Claude Debussy”, Mariangela
Vacatello pianoforte per Kiwanis Club
Foligno. Dedicato invece a John Cage nel
centenario della nascita il concerto “Cage
e intorno” del 25 novembre con Francesco
Prode al pianoforte.
La Stagione chiude il 2012 con un evento
d’eccezione proposto da Umbria Group
per i 40 anni della Fondazione di “Umbra
Cuscinetti”: sarà la cattedrale di San
Feliciano ad accogliere il 9 dicembre il
Concerto Gospel con uno dei gruppi più
noti al mondo, per un natalizio messaggio
di pace. Insomma, sarà un anno di bella
musica e non solo.
Notizie e informazioni su ciascun concerto
o evento si potranno trovare nel sito www.
amicimusicafoligno.it.
M.Pia Fanciulli
pagina 3
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Ex Fornace Hoffman di Foligno
Una proposta di recupero
nella tesi di laurea di Roberta Marona
All’Università degli studi di Firenze si è
brillantemente laureata in architettura e
ingegneria edile la giovane concittadina
Roberta Marona, figlia del dottor Emilio e
della professoressa Francesca Taddei. La
tesi discussa, relatore il professor Marcello
Scalzo, ha per tema: Ex Fornace Hoffmann
a Foligno: una proposta di recupero. Il progetto nasce da una prima analisi della zona
in cui sorge la fornace. Lo stabilimento occupa un’ampia area sulla riva destra del fiume Topino, a ridosso di un’ansa del fiume e
a metà strada della direttrice che da Foligno
collega la frazione di San Giovanni Profiamma. L’idea progettuale, il cui obbiettivo
è quello di consolidare e conservare i resti
dell’edificio, pone come necessità primaria
quella di preservare dal degrado dell’abbandono ciò che resta della struttura, prezioso
patrimonio dell’archeologia industriale folignate. Il riutilizzo degli spazi della fornace
viene così inteso a dar vita ad un luogo con
la funzione di promotore e vetrina dei prodotti dell’eccellenza enogastronomica locale. Un’esposizione all’interno della fornace
di prodotti di qualità e pregio enogastrono-
mico, di prodotti della terra che si innescano coerentemente nell’ambiente, alternati
ad immagini, oggetti e narrazioni sulla vita
della fornace, sulla storia del mattone, sulla
civiltà del cuocere la terra, restituirebbe dignità storica alla struttura e all’intera area.
Un “tempio” quindi dell’archeologia industriale destinato all’esposizione di prodotti
enogastronomici e al racconto della storia
della fornace. Collegato da percorsi interni,
è tra l’altro previsto un Centro Servizi, necessario alla corretta organizzazione, ospitalità e fruizione dell’intera struttura, oltre
ad una sala polifunzionale dove si potranno
tenere conferenze, seminari, workshop, meeting ed eventi in genere legati all’ambito
enogastronomico, nonché degustazioni di
prodotti con iniziative a tema. Il progetto
prevede inoltre un bookshop con bar caffetteria e un laboratorio per le istanze di
musealizzazione, una biblioteca di cucina
e una scuola di cucina. Quest’ultima come
elemento di completamento del progetto in
una terra come l’Umbria dove la cultura artigianale e le eccellenze enogastronomiche
ne sono il frutto.
Forno Hoffman
pagina 4
Roberta Marona
autrice della tesi sulla Fornace Hoffman
NOTE STORICHE
La fornace Hoffmann di Foligno fu la prima ad
essere impiantata in Umbria nel 1873 ad iniziativa dell’industriale Macrobio Fazi (che costituì una società in nome collettivo) allo scopo
di sfruttare l’argilla locale, traendo la forza
motrice idraulica dal fiume Topino attraverso
un sistema di canalizzazioni. Dotata di moderni macchinari, costituita da vasti e capacissimi
locali già dai primi del Novecento, fu ampliata
occupando un’area di 54.000 metri quadrati
di cui 15.000 coperti, con dieci capannoni nei
quali avvenivano le varie lavorazioni. L’argilla era ottenuta dalle colmate delle acque del
Topino, raccolte in apposite vasche situate
all’interno dell’area della fabbrica. La fabbricazione dei laterizi avveniva con lavorazioni
per via umida e per via secca, a macchina e a
mano. Si producevano così materiali lavorati a
mano come pianelle e quadroni, materiali lavorati per via semi-umida come esagoni e zoccoli, materiali lavorati a macchina per via umida
come forati, volterrane, coppi, tegole ecc. L’opificio arrivò ad occupare circa 150 operai con
una capacità produttiva di sei milioni di pezzi
l’anno. Uno stabilimento quindi molto affermato per la sua avanguardia tecnologica, conosciuto anche come il più vasto e importante di
tutta l’Umbria. La Fornace Hoffmann folignate
ebbe varie vicende societarie. Nel 1936 fu acquistata dalle Fornaci Briziarelli di Marsciano
(azienda che ne è l’attuale proprietaria) rimanendo attiva fino agli anni Cinquanta. Fu utilizzata, in seguito, solo come deposito. Il forno del
tipo Hoffmann, a ciclo continuo, fu inventato
nel 1856 dal tedesco Friedrich Hoffmann e fu
applicato l’anno successivo all’industria dei
laterizi, prima ancora di essere brevettato.
Lanfranco Cesari
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Le perticucce per onorare San Feliciano
Entrando in cattedrale nel periodo
dedicato alle celebrazioni per la
festa del patrono San Felicano, si
notano, esposti alle pareti lungo la
navata e nell’area del presbiterio,
dei drappi di diversa qualità, ma di
stessa dimensione e fattura. Sono
le Perticucce. Ne attesta l’esistenza
un antico documento relativo allo
svolgimento della festa di San Feliciano. Infatti, il cancelliere municipale Bernardo de Albricis nel
1448 nel codificare, come riportato
nelle Riformanze, la “disposizione
ordinata di quanto tradizionalmente si svolge in occasione della festa
di San Feliciano” descrive anche
lo svolgimento della processione,
arricchita da un gran numero
di “perticucce”. Le perticucce
erano in passato esposte lungo
le vie della città per accogliere
adeguatamente il passaggio della processione. Dopo la seconda
guerra mondiale sfilavano insieme
ai ceri delle varie categorie lavorative e imprenditoriali. Questi
piccoli stendardi, larghi mezzo
metro e lunghi due metri, all’inizio
del Novecento, quando si riprese
la tradizione della processione,
interrotta per un errato senso di
laicismo 1874, venivano portati
dalle parrocchie. In passato la loro
presenza costituiva una precisa testimonianza dei Castelli o delle Ville della montagna folignate, quasi
un segno di sottomissione alla
città, che diveniva atto di omaggio
pubblico al patrono Feliciano. Motivo di grande dibattito era stato
sempre l’ordine in cui sarebbero
sfilate nella processione, poiché
ne derivava la relativa gerarchia e
autorevolezza della compagine dei
diversi paesi. Una descrizione del
1537 si sofferma sulla qualità, sul
colore e sul costo di ogni singola
perticuccia, definendo anche l’ammontare del contributo – un soldo
e mezzo per famiglia – necessario
per realizzarle. Era compito del
Comune di ospitare coloro che venivano dalla montagna per portare
le perticucce in processione e di
fornire loro la torcia da accendere
durante la sacra manifestazione,
mentre gli stessi dovevano “offrire” al Comune e alla Chiesa un
“omaggio” costituito almeno da
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Museo Diocesano - San Feliciano. Scultura lignea policroma, ricomposta nelle sue parti originali recentemente.
E’ riferibile al primo quarto del Quattrocento e quindi potrebbe essere stata portata in processione insieme alle più
antiche perticucce.
un prosciutto rispettivamente alle
due istituzioni. Oggi le perticucce
sono divenute pezzi da museo e
testimoniano un passato di fede,
di raffinato buon gusto, di fedeltà
alla tradizione. Un deciso segno di
vitalità è costituito dalla moderna
perticuccia realizzata nel 2000,
anno del grande Giubileo, dall’artista Orlando Tisato che, con la sua
inconfondibile capacità di comporre forme e colori, conferendo
loro una vibrazione straordinaria,
anche per il felice accostamento
di materiali diversi come tessuti,
fili, scaglie di vetro o di plastica,
ha sapientemente coniugato fede
tradizione e modernità.
Rita Fanelli Marini
pagina 5
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
A cinquecento anni
dalla morte di Sigismondo de’ Conti
La piccola macchina per le celebrazioni
contiane sta scaldando i motori. Notizie
provenienti dall’Accademia “Fulginia”
dicono di iniziative in dirittura di arrivo
e di altre in cantiere.
Sta per essere dato alle stampe un volumetto allo scopo di far conoscere il
personaggio, la storia del casato al quale
appartenné, la sua vicenda personale
e quella della sua famiglia, i luoghi ai
quali fu legato, la cerchia degli umanisti
e degli eruditi della quale fece parte.
Il testo dell’opuscolo è scritto da Lucia
Bertoglio, accademica della “Fulginia”,
e l’Associazione editoriale “Orfini Numeister” ne assumerà la cura editoriale.
Sempre in ambito fulgineo, Mario Sensi
sta redigendo la Presentazione alla
ristampa anastatica dell’opera fondamentale di Sigismondo, Le Storie de’
suoi tempi dal 1475 al 1510, ristampa
alla quale si potrà giungere grazie al lavoro di base già effettuato dalla Libreria
Antiquaria “Il Salvalibro”.
In attesa che tale riproposizione veda
la luce, potremo avere visione dell’originale nel corso della XVIII Mostra di
Stampe e Libri Antichi “La Scrittura e
l’Immagine”, l’appuntamento annuale
La Madonna di Foligno,
opera dipinta a Roma nel 1511-12 da Raffaello Sanzio
pagina 6
promosso dall’Assessorato alla Cultura
del Comune di Foligno in stretta collaborazione, tra gli altri, con la nostra Pro
Foligno. Come ho ricordato su queste
pagine (“Foligno”, gennaio 2012), l’edizione delle Storie contiane fu promossa
dal ministero di Agricoltura Industria
e Commercio e realizzata nel 1883 in
Firenze da G. Barbera, concludendo,
felicemente, la serie dei tentativi, esperiti nel Settecento e nella prima metà
dell’Ottocento, rimasti in parte infruttuosi in parte incompiuti. Nei giorni
della Mostra antiquariale sarà possibile
sfogliare i due tomi nei quali si articola
l’edizione del 1883 ed esaminarli con
tutto l’agio.
Si tratta, come si vedrà, di una bella
stampa sotto vari profili. A premessa
delle Storie, l’edizione riporta un’avvertenza Al Lettore, alla quale fanno
seguito Ragioni e precedenti di questa
pubblicazione e Notizie sulla vita e sulle
opere di Sigismondo de’ Conti; non c’è
la firma del curatore, ma sappiamo che
fu Giacomo Racioppi (1827-1908), un
raffinato studioso di origine meridionale
(Moliterno, in provincia di Potenza),
molto stimato da quell’insigne intellettuale folignate che fu il conte Serafino
Frenfanelli Cibo; Racioppi era arrivato
a Roma in qualità di direttore del settore
economico-statistico del ministero di
Agricoltura ma, da cultore appassionato
e valente di studi storici, non esitò a cimentarsi con i precedenti tentativi editoriali concernenti le Storie di Sigismondo
e, appunto nel 1883, li portò a conclusione. A proposito di questa edizione,
Carlo Dionisotti scrive di un «successo
quasi miracoloso»: nel concordare con
lui, spero che i più, quando prenderanno
in mano la stampa, convengano con il
grande critico letterario.
La primavera porterà con sé, oltre alla
Mostra antiquariale, anche altri eventi
molto importanti che vedranno protagonista Sigismondo. Dei documenti
folignati riguardanti la biografia di
Sigismondo e della sua famiglia parlerà
Bruno Marinelli, noto studioso folignate e accademico fulgineo, durante
la “Settimana della Cultura”: l’evento
è promosso dalla Sezione di Foligno
Sigismondo De Comitibus, committente del dipinto.
Sullo sfondo il riferimento a Foligno
dell’Archivio di Stato di Perugia, sarà
presentato da Paola Tedeschi, responsabile della sezione, e interverrano Paolo Franzese, direttore dell’Archivio di
Stato, e Mario Sensi. Il presidente della
“Fulginia”, inoltre, aprirà l’incontro di
presentazione delle Storie che si terrà
in occasione dell’altra grande iniziativa
culturale - annuale e nazionale -, cioè
“Maggio Piovono Libri”. In quell’occasione, il discorso ufficiale sarà tenuto
da Piero Lai, letterato che non richiede
tante parole, mentre il coordinamento
dell’iniziativa spetterà a Rossana Landi
direttrice della nostra Biblioteca Comunale “Dante Alighieri”.
Per il momento, può bastare. Secondo
Dionisotti, Sigismondo «era un umanista convinto che la letteratura basta
a sé e col tempo vince ogni ostacolo»;
non saprei dire se la letteratura effettivamente basti a se stessa, quanto a
vincere ogni ostacolo speriamo che sia
in grado di farlo.
Elena Laureti
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Francesco d’Assisi
FRANCESCO D’ASSISI
Francesco sulla piazza di Foligno, vende panni e cavallo. Immagine realizzata dall’artista Franco Prosperi
come logo delle annuali conferenze “Etica ed Economia” realizzate da Nemetria.
Tommaso da Celano, il primo biografo di
Francesco d’Assisi al capitolo IV della
“Vita Prima” dice: “Egli sorge, si fa il
segno della croce, prepara un cavallo,
balza in sella, e presi con sé panni di
scarlatto da vendere, arriva in tutta
fretta alla città di Foligno. Ivi, secondo
il suo costume, vende la merce; e, fortunato mercante! dà in vendita anche il
cavallo. E tosto mirabilmente convertito
al servizio di Dio, sentendo che troppo
denaro gli peserebbe anche per un’ora
sola, e tenendo ogni suo pregio in conto,
si affrettò a disfarsene”. Con ogni probabilità siamo nel febbraio – marzo 1206
e Francesco inizia proprio a Foligno il
suo nuovo percorso di vita. Venduti panni e cavallo torna ad Assisi e comincia
a restaurare la piccola chiesa di San
Damiano, che stava andando in rovina.
Francesco,
a me non è data la gioia
di lacrime pure,
per dissetare deserti,
e poi, con il seme d’amore,
d’incanto vederli fiorire.
E neppure mi è dato
ammansire le forze
che sostengono il male.
Però, condivido
le stesse tue nuvole,
mi sorregge
la stessa tua terra,
sorella di quella
laggiù nella valle,
dove rendesti
l’ultima seta
per rialzare più bella
la Casa di Dio
Franco Falcinelli
Questo evento, così significativo nella
vita di Francesco, e di quanto ne è poi
derivato, è accaduto proprio a Foligno,
ma la città non ha mai adeguatamente celebrato tale momento. Solo sulla
parete del palazzo delle canoniche, in
piazza Grande, una lapide ricorda il
fatto, ma null’altro è mai stato dedicato
alla conoscenza, all’approfondimento,
alla promozione, alla memoria di un
fatto del quale è immediato cogliere il
ruolo storico di Foligno come luogo
di commerci, di occasioni di scambio,
di semplice mercato, di vero e proprio
crocevia di idee, di cultura, di civiltà,
di fede che le parole del poeta, capaci
di offrire sinteticamente elementi alla
riflessione, siano il favorevole auspicio
ad una più incisiva azione culturale della
città verso Francesco d’Assisi.
Dott.
Giampiero
Albertacci
Partner Azimut
AZIMUT CONSULENZA SpA - Società di Intermediazione Mobiliare
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pagina 7
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Brevi di vit
LA ROSA
DELL’UMBRIA
Un elegante cofanetto, realizzato per
impegno della Fondazione Cassa di
Risparmio di Foligno, raccoglie i
sei volumi dedicati alle città della
“Rosa dell’Umbria”. Così aveva
abbiamo ricevuto in eredità, di cui
siamo depositari e che abbiamo il
dovere di tutelare per poi consegnarlo
al meglio alle future generazioni.
ROSA DELL’UMBRIA , guide artistiche della città di Foligno, Spello,
Nocera Umbra, Trevi, Montefalco,
Bevagna. Fabrizio Fabbri Editore,
2012.
UNA NUOVA
PORTA URBIS
PER FOLIGNO
LE BUONE
PRATICHE
Sabato 21 gennaio 2012, nella nuova
sede dell’Editoriale Campi e della
Fondazione Barbanera, un incontro
di particolare interesse, che ha dato
l’avvio al filone “le Buone Pratiche”,
ha segnato il momento iniziale del
programma di eventi per i 250 anni
di Barbanera. “ Su che binario arriva
il prossimo TREND? Guardando al
futuro. Tendenze, scenari, innovazione”.
Questo il tema trattato da personalità
del giornalismo, della comunicazione, del mondo digitale. Tutti hanno
presentato con assoluta chiarezza
prospettive sull’immediato futuro o
meglio sul presente che ha in sé il
germoglio di un futuro che già qui.
Una realtà in continuo mutamento
che pone al centro la persona nella
completezza di ogni sua risorsa e con
la capacità di relazionarsi al mondo,
dunque di ricevere sempre nuovi
stimoli, straordinarie occasioni di arricchimento culturale, necessarie per
orientare verso una nuova particolare
sintesi di tradizione e innovazione.
Un confronto tra teoria ed esperienza vissuta per trarre elementi utili
a prefigurare una possibile visione
dell’oggi aperto al domani.
pagina 8
definito Foligno Giuseppe Bragazzi
nel 1864, pensando alla nostra città
come centro di una rosa i cui petali
erano costituiti dalle cittadine che le
fanno corona e cioè Bevagna, Spello,
Montefalco, Assisi, Nocera, Trevi.
I volumi costituiscono un nuovo e
particolare documento sul grande patrimonio storico e artistico della Valle
Umbra, proposto in modo raffinato
attraverso testi e immagini appositamente studiati per farne conoscere
la straordinaria presenza e bellezza,
oltre che ai visitatori, anche agli stessi
abitanti del territorio. I singoli volumi
sono disponibili in tutte le librerie
della città, ad un prezzo decisamente
accessibile. Piccoli gioielli, anche per
la sapiente e raffinata veste editoriale
della collana “città d’arte”, offerti a
tutti per dar modo di capire, apprezzare e tutelare quello straordinario
patrimonio d’arte e di cultura che
Sette studi – progetto della facoltà di
Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Perugia sul tema
una nuova porta urbis per Foligno,
sono stati presentati venerdì 27 gennaio all’Auditorium Santa Caterina
alla presenza di un folto pubblico,
degli Assessori Joseph Flagiello ed
Elisabetta Piccolotti e dei docenti che
hanno promosso e seguito il lavoro.
Presenti tutti gli allievi che hanno
partecipato al progetto e che, a turno,
in piccoli gruppi, hanno presentato il
proprio lavoro. Una commissione di
cinque esperti ha segnalato il lavoro
più interessante per l’originalità della
riflessione e per l’impatto complessivo della proposta, pur avendo
evidenziato quanto ogni singolo
lavoro abbia rivelato serio impegno
e notevole ricchezza di contenuti.
E’ un fatto sicuramente nuovo e interessante quello di creare occasioni
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
ta cittadina
di dibattito e di confronto sulla città
intorno ad un luogo simbolo, come
l’ingresso storico di Porta Romana.
Queste sette proposte dovrebbero
essere rese pubbliche, magari sotto
forma di piccola pubblicazione,
affinché possano essere conosciute e
quindi divenire oggetto di riflessione
per la città tutta. E poi, come si dice,
da cosa nasce cosa …
L’OPERA
AL CINEMA
Come già nello scorso anno sette associazioni culturali della città - Amici
della Musica, Club Unesco, Inner
Wheel, Lions Club, Pro Foligno,
Rotaract, Rotary Club - propongono
un ciclo di film ormai fuori dal circuito, ma di grande interesse artistico.
Carlo Frappi (1912-1946)
Decorazione murale per il Cinema Impero,
oggi Supercinema, Foligno 1934 ca.
L’attenzione quest’anno è rivolta al
filone musicale. I tre appuntamenti
sono per il 15 febbraio con Casa
Ricordi, il 21 marzo con Aida e l’11
aprile con Tosca. I tre film verranno
presentati dall’attore Elio Pandolfi
che ha concesso l’uso delle tre pellicole, appartenenti alla sua personale videoteca. L’appuntamento è al
Supercinema, gentilmente concesso
dalla famiglia Clarici, sempre alle
ore 20. Al termine della proiezione è
previsto un momento di socialità con
il brindisi dell’amicizia.
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GRAN FESTA
A FOLIGNO
Le sale di Palazzo Giusti-Orfini sabato 18 febbraio accoglieranno una
serata di festa organizzata dalla Pro
Foligno in occasione del Carnevale.
Il gruppo di giovani musicisti - Quelli
della Mattonella - allieterà la serata
con il garbo, l’ironia e la contagiosa
simpatia che lo caratterizza. Scopo
della serata è di raccogliere fondi da
desatinare alla Caritas Diocesana,
che in questo particolare momento
è chiamata ad intervenire per un numero sempre maggiore di richieste.
Tutti i soci sono invitati a partecipare.
frendo al folto e attento pubblico presente, un quadro chiaro ed esauriente
della complessità del movimento.
Il prossimo incontro è previsto per
lunedì 20 febbraio alle ore 18 con la
presenza della prof.ssa Chiara Sarteanesi, della Fondazione Burri di Città
di Castello, che affronterà il tema
dell’Informale e dell’apporto dato da
Alberto Burri al movimento stesso e
alla cultura artistica in generale.
PIU’ ARTE
PER TUTTI
Proseguono gli incontri del ciclo
“Più arte per tutti” nella suggestiva
sede della ex chiesa dell’Annunziata. Nell’incontro del 30 gennaio la
professoressa Marta Gaburri, con
estrema padronanza dell’argomento,
ha trattato il tema dell’Astrattismo ofpagina 9
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Conferenza del prof. Stella sulla
poesia italiana risorgimentale
Giovedì 26 gennaio 2012 nella sala
delle conferenze della biblioteca
Jacobilli, il prof. C. Stella ha tenuto
una conferenza sulla poesia italiana
risorgimentale. Questa conferenza fa
parte del ciclo programmato per le
celebrazioni dei 150 anni dell’Unità
d’Italia. Il professor Bettoni ha presentato all’uditorio l’argomento trattato e
il professor Stella, che non solo insegna validamente al Liceo Classico di
Foligno, ma ha anche illustrato le sue
qualità personali, dedite alla cultura
e al sociale, in particolar modo nella
sua città. Da circa due anni è direttore
editoriale del giornale Chiaroscuso che
tratta di molte problematiche sociopolitiche della nostra città, mette in
risalto luoghi, persone, fatti anche trascorsi, dà importanza alla cultura e ai
giovani. Il professore ha chiarito, che
la poesia risorgimentale ha per noi i
legami emotivi e scolastici, ma fa parte
di un momento storico per noi molto
importante e quindi da conoscere. Subito dopo il ongresso di Vienna, 1815,
autori importanti della nostra letteratura, Parini, Alfieri, Beccaria non hanno
avuto una chiara coscienza nazionale,
anche se avevano politicamente criticato il periodo napoleonico fino agli
ultimi anni del 1700. E’ nel 1818 che
“Il Conciliatore” giornale liberale ha
riunito la classe intellettuale lombarda:
S. Pellico, Manzoni, Berchet. Alcuni di
loro parteciperanno ai moti rivoluzionari del 1820-21 e pagheranno molto
con la morte o col carcere. Hanno rivelato con i loro scritti il Romanticismo
Italiano e cercheranno di recuperare
la religione cattolica, ripudieranno il
classicismo, cercheranno di render
europea la letteratura, divulgata anche
al popolo. Nel 1830 si è sviluppato un
pensiero laico con G. Mazzini, che
sul piano poetico-politico ha avuto
scarso successo, per la mancanza di
interazione fra le varie classi sociali
avendo privilegiato la sfera sociale
aristoratica. Comunque la poesia
canterà le lotte, le speranze, gli ideali,
i martiri (C. Cattaneo, A. Boezio).
Altri poeti come Fusinato, Mameli,
Mercantini, hanno invero cercato un
nuovo linguaggio poetico classicistico,
ma metricamente semplice, che riesce
in modo immediato a coinvolgere solo
emotivamente il lettore (Spigolatrice
di Sapri).
Ciao, Lino...
VIA DEL FORNO
Nel pomeriggio del 25 gennaio u.s. è
venuto a mancare il regista Lino Procacci, l’amico di una vita dell’avv.
Ariodante Picuti. A Procacci, come
quintanari, dobbiamo riconoscenza;
è stato infatti grazie al suo intuito che
è nata la Gara Gastronomica verso la
metà degli anni Settanta. Dalla sua prima idea la gara ha avuto un continuo
progresso affermandosi come una componente essenziale, oggi irrinunciabile,
dei momenti salienti delle manifestazioni legate alla Giostra della Quintana.
Insieme al bravo conduttore Corrado,
nel 1976, diede vita trasmissioni tv di
grande successo: “Domenica In” e “Il
pranzo è servito”. Un umbro di rande
valore dunque che ha lasciato una eredità di idee e un esempio di operatività
intelligente, misurata, all’insegna del
buon gusto e della più assoluta professionalità.
RISTORANTE
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Il nostro fiume: Topino
Ricordare oggi la storia del fiume Topino,
significa ricostruire una gran parte della
storia di Foligno . Infatti nel 1253 i perugini in lotta con la ghibellina Foligno, deviarono, come espediente di guerra, il letto
del fiume fuori della città, per procurare
disagio ai numerosi mulini: uno dei mezzi
per togliere ai cittadini la possibilità di
macinare. Il fiume in quell’epoca scorreva
nel centro della città fra la chiesa di San
Giovanni dell’Acqua e il vecchio monastero di San Claudio. Le nuove mura edificate
nel 1246 che avevano chiuso nella città
il rione “Puelle” e le case verso Spello,
dovevano avere, per maggior sicurezza,
all’esterno un grande fossato: fu su questo
che i perugini indirizzarono il corso del
fiume … e Foligno rimase senza acqua.
Il ‘600 e il ‘700 furono secoli che videro
argini infranti, inondazioni e fenomeni di
malaria in tutta la pianura. La costituita Sacra Congregazione delle Acque, obbligò
i proprietari dei terreni confinanti a salvaguardare gli argini dei fiumi. Vennero poi
accusati di gravi abusi poiché, sebbene gli
alberi avrebbero potuto salvaguardare le
sponde, quelli usati, come i salici, i pioppi
e le viti rischiavano di indebolirle non
essendo adatti allo scopo. Così i risultati
non furono positivi e per tutto il XVIII
secolo si cercò di utilizzare a coltura
qualsiasi terreno, spingendosi all’interno
degli argini e addirittura nell’alveo del
Cantiere di lavoro per la costruzione del Ponte della Vittoria, progettato da l’ing. Del Neri
e seguito nella realizzazione dall’ing. Attilio Ferroni dell’ufficio tecnico comunale (1920-1923)
fiume. Un decreto ricorda che le greggi
transumanti dovevano passare per la via
Flaminia, e non lungo gli argini del Topino in quanto il loro passaggio procurava
danni. Il pascolo e il passaggio degli animali sulle ripe è sempre stato un punto
dolente nella vicenda della bonifica della
pianura di Foligno, perché i cittadini ed i
pastori, ritenevano loro diritto far nutrire
gli animali sugli argini. Le sanzioni non
riuscirono a frenare questa abitudine. In
seguito ad inondazioni avvenute nelle
campagne di Foligno, Cannara e Spello, la
Prefettura delle Acque di Foligno, incaricò
l’ingegnere idraulico Antonio Rutili di
elaborare un progetto per la sistemazione
del Topino: fu creato così il Consorzio
Idraulico e nel 1842 iniziarono seri lavori
per la canalizzazione.
r.s.
Il Rotary e i Rotariani incontrano Renato Cesca
Il Presidente del Rotary Club Foligno
Prof. Ezio Parziani in uno degli ultimi
incontri ha invitato Renato Cesca ad illustrare la propria azienda, così come
www.profoligno.it
sarà poi per gli altri soci. E’ stata quindi illustrata a grandi linee la N.C.M.,
anche con l’ausilio di immagini, fondata da Renato Cesca nel 1988 per il
settore aeronautico e successivamente
incrementata nelle varie produzioni nei
settori industriale, aeronautico-aerospaziale, energetico e tecno-biomedicale. La Direzione è sempre impegnata
con il proprio staf nella continua ricerca del miglioramento dei processi e dei
prodotti sviluppati. Tra i molti processi
di lavorazione sono stati illustrati la
saldatura tig, i trattamenti termici in
vuoto, la brasatura in vuoto, i test e le
prove di laboratorio. L’azienda è molto
impegnata nello sviluppo e nell’innovazione anche in considerazione del
fatto che i clienti, tutti importantissimi,
sono in tutto il mondo. L’azienda NCM
è cresciuta insieme alla nuova tecnologia, grazie al lavoro di gruppo che ha
permesso di migliorare, ottimizzare e a
volte di anticipare il progresso tecnico.
Per la nostra città è veramente un fiore
all’occhiello.
Giovanni Bianchini
pagina 11
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Foligno: laboriosità e ingegno dentro le mura
Prima della Seconda Guerra Mondiale
e durante, fino all’inizio dei bombardamenti, Foligno era una città molto attiva
e industriosa, vi fiorivano piccole e medie
aziende nei settori più svariati che ne facevano un centro economico importante
dell’Umbria. Non intendo, e tanto meno
presumo, affrontare un argomento così
complesso nei suoi molteplici aspetti.
Questo è compito di studiosi che a Foligno non mancano; posso citare a questo
proposito la interessante pubblicazione a
cura della Cassa di Risparmio di Foligno
“Arti e manifatture fra città e campagna”
preceduta da una bella, ricca introduzione
di Fabio Bettoni. Il mio è un semplice
percorso attraverso il mondo del lavoro
come mi appariva in quegli anni; semplice, ma non distratto se rimasero annotate
sul taccuino della mia memoria persone,
immagini, impressioni. Un’immagine che
mi era molto familiare era quella dello
zuccherificio, situato a breve distanza
da casa mia, fuori Porta Firenze; era la
nostra “grande fabbrica”(grande almeno
per quei tempi a Foligno).
Lì vicino a pochi metri dal passaggio livello di Via Mameli, lungo il confine con
la ferrovia, la famiglia Pinchi produceva
organi. Ma anche altre fabbriche, in altri
punti della città erano appena “fuori porta”. A poche centinaia di metri da Porta
Ancona l’Aeronautica Umbra (meglio
conosciuta come “La Macchi”) fabbricava aeroplani; non molto distante da Porta
Todi, nei pressi di Ponte San Magno, era
attivo il Lanificio Tonti da cui uscivano
anche bellissimi tessuti di lana; poco oltre
Porta San Felicianetto, in Via Cesare Battisti, lavorava il pastificio Calvi che doveva competere con il pastificio Monacchi
posto lungo il Canale dei Molini e con il
grande Molino - Pastificio Pambuffetti
nato proprio lungo il perimetro delle mura
urbiche tra Via Chiavellati e Via Nazario
Sauro, dove oggi si innalza il complesso
moderno delle “Scale di Porta Romana”. Inoltre panifici, gallettifici, sartorie
lavoravano per i militari della Caserma
Vittorio Emanuele II (oggi Gonzaga) che
ospitava all’epoca il Primo Reggimento
Artiglieria; la Caserma rappresentava una
notevole risorsa economica. Se volevi
veramente capire quanto fosse dinamica
la nostra Foligno dovevi fare un giretto in
città. Anche all’interno delle mura operavano molte aziende; non c’era soluzione
di continuità fra le strutture abitative,
gli alloggi e i locali in cui le attività si
svolgevano.
Non erano tutte relegate nelle vie più
nascoste, alcune erano nelle vie centrali:
il lanificio Luna in Via XX Settembre
pagina 12
Le Conce
a breve distanza dalla “piazza grande”
(allora intitolata a Vittorio Emanuele II),
nella stessa via la vetreria Mariani, da una
delle strade laterali uscivano biciclette
“Preziosi”. Numerose le tipografie, la
più nota la “Salvati” accanto al Parco dei
Canapè; era lì’ che mio padre, economo
del Comune, faceva stampare le carte
del suo ufficio; in Via Cairoli lavorava
la tipografia Baldoni. Lungo il corso del
Topinello (la “Carbonara” per i folignati)
il caratteristico canale che attraversa la
città esistevano ancora oleifici, mulini
per cereali, concerie. Una di queste si
trovava nella zona denominata appunto
“le Conce”, accanto alla chiesetta di Santa
Margherita, passando vedevi le pelli stese
ad asciugare.
Sempre in quei paraggi si diffondeva
un forte odore di sansa proveniente dal
vicino oleificio. In città funzionavano
diverse tintorie che lavoravano a pieno
ritmo perché a quel tempo (il consumismo
era ancora lontano!) i capi di vestiario
sbiaditi dal tempo o dai ripetuti lavaggi,
si facevano tingere, così risultavano rinnovati. Ricordo che dopo la morte di mio
nonno, mia madre fece tingere di nero i
suoi abiti, per “portare il lutto” per un
anno. In “piazza grande” sostavano i vetturini, erano i taxi di allora; quelli invece
il lavoro lo aspettavano e intanto facevano
schioccare la frusta per allontanare le
mosche dal cavallo; era ancora diffuso
l’uso del cavallo, anche per trainare i
grossi carri della Nettezza Urbana, per cui
servivano anche i maniscalchi. Dai forni
uscivano allettanti profumi non solo di
pane fresco, ma anche di arrosto perché
le massaie portavano a cuocere polli e conigli. Io conoscevo bene il fornaio di Via
Mentana; lo guardavo rosso e accaldato
davanti alla bocca del forno con la lunga
pala in mano. Sulla stessa via, a pochi
metri, lavorava il fabbro, un omone alto
e forte che sembrava costruito con il ferro
che forgiava.
C’era ancora chi intrecciava vimini,
un’arte che resistette a lungo se il mio
primogenito, nato nel 1961, ebbe la sua
culletta costruita dalle abili mani di un
artigiano che aveva una botteguccia semibuia in uno dei vicoletti che si aprono sulla “piazza grande”. Nei vicoli lavoravano
anche i ciabattini che non erano mai disoccupati perché le scarpe si risuolavano
anche più di una volta, sui tacchi consunti
si applicavano i soprattacchi e durante
la guerra, anche i ferretti sulle punte e
sui tacchi per limitarne il logoramento;
non erano calzature che permettessero
di avanzare silenziosamente, allora erano una “moda” necessaria. Numerosi i
sarti e le sarte; le donne lavoravano tra
le mura domestiche, gli uomini avevano
la bottega, la sartoria, come Mimmo che
stava in un piccolo locale a piano terra,
in Via Mentana, proprio davanti alla
scuola dove io frequentavo la terza classe
elementare. Mi fermavo spesso nella sua
sartoria quando uscivo da scuola, per
tornare a casa insieme a Lucia, una delle
sue lavoranti. Mentre aspettavo che la
ragazza terminasse il lavoro, osservavo
Mimmo. Era un ometto dall’aria bonaria;
un po’ claudicante, si spostava lentamente
intorno al lungo bancone; teneva sempre
il metro “a nastro” a cavalcioni sul collo
e manovrava con perizia un grosso paio
di forbici. Figure di artigiani quasi completamente scomparse.
Elena Bertoni
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Miss Italia alla 51º edizione del Carnevale dei Ragazzi
Dopo il tributo che la “sua gente” ha
rivolto alla celebre concittadina Miss
Italia 2010 Francesca Testasecca sembrava impossibile che il sogno si potesse nuovamente avverare. Avere “Miss
Italia” a Sant’Eraclio in occasione del
“Carnevale dei ragazzi” comincia ad essere una piacevole consuetudine. Anche
per la 51° edizione lo staff del presidente Raimondo Palazzi ha fatto di nuovo
il colpaccio, assicurandosi per il secondo anno consecutivo la donna più bella
dello Stivale: la diciottenne calabrese
Stefania Bivone. Vive insieme ai genitori a Sinopoli (Reggio Calabria) è alta
1,79, occhi marroni, splendidi capelli
castani, stregherà i numerosi turisti che
accorreranno nella “Città del Carnevale”. E’ al quinto anno di liceo scientifico, aspira a laurearsi in Giurisprudenza,
ma sogna anche di affermarsi nel campo dello spettacolo come cantante. Stefania Bivone la fascinosa reginetta del
concorso di bellezza del patron Patrizia Mirigliani, la quinta miss calabrese
nella storia, la prima a non piangere al
momento dell’incoronazione svoltasi lo
scorso settembre a Montecatini Terme.
A Sant’Eraclio sarà la madrina ufficiale della più rinomata kermesse carnascialesca dell’Umbria. Sfilerà nei Corsi
mascherati sfavillando come un gioiello in uno scrigno di preziose creazioni
allegoriche di cartapesta, in un turbinio
di coriandoli e stelle filanti. “I contatti
avviati nei mesi scorsi – dichiara Mirco
Rossi, neo vice presidente dell’associazione onlus “Carnevale dei ragazzi”
- sono stati ufficializzati negli ultimi
giorni con il manager Jerry Stefanelli” .
Miss Italia Stefania Bivone parteciperà
alla sfilata dei carri allegorici salendo
su una auto cabrio della Peugeot. Spon-
sor dell’iniziativa Ugolinelli Peugeot
di Foligno, la Gioielleria Marzioli di
Spello, i Commercianti di S. Eraclio e
la Confcommercio territoriale. La prestigiosa presenza di Miss Italia 2011 è
dunque una conferma dell’elevata capacità manageriale acquisita nel tempo
dagli organizzatori del Carnevale di S.
Eraclio.
Andrea Piermarini
Carnevale in tavola: castagnole, strufoli, frappe, cicerchiata...
Il tempo di Carnevale viene sottolineato
a tavola in particolare attraverso i dolci. Sono sempre dolci fritti, croccanti,
particolarmente gustosi, realizzati con
ingredienti semplici, poco costosi e
quindi anche le classi meno abbienti li
hanno sempre potuti preparare e gustare, tanto che sono divenuti tradizione
diffusa di tutto il territorio regionale e
delle confinanti aree marchigiane. La
tradizione, anche se con piccole varianti
da zona a zona, prevede castagnole, strufoli, frappe, cicerchiata, scroccafusi. Gli
ingredienti sono sempre gli stessi: farina,
uova, mistrà o vinsanto, zucchero, limone grattugiato, miele aromatizzato e ben
sciolto per irrorare i dolcetti dopo essere
stati cotti in olio bollente. Nella formula
generale ognuno poi introduce qualche
variante personale, a seconda dei gusti
e delle diverse situazioni. Riportiamo
qui una semplice ricetta delle frappe,
tipica della Valle Umbra dove viene
usato soltanto olio d’oliva, mentre nelle
www.profoligno.it
aree di montagna, perché più presente
in quella realtà legata strettamente alla
cultura del maiale, viene usato lo strutto,
sia nell’impasto, sia per la frittura.
Ingredienti per un bel piatto di frappe: 2 uova, farina q.b. per un impasto
morbido da stendere con il mattarello,
1 uovo di olio d’oliva, 2 uova di vinsanto, un pizzichino di sale per ogni
uovo, un pizzichino di zucchero per
ogni uovo.
Impastare sulla spianatoia e lavorare
bene, lasciar riposare, quindi stendere
in sfoglia sottile (in genere ne vengono
due), tagliare con la rotella a strisce per
fare un nodo largo o anche dei rombi.
Far scaldare nella padella di frittura
l’olio abbondante e passare le frappe
nell’olio caldo, ma non eccessivamente.
Basta pochissimo, essendo la pasta sottile, per rendere appena dorata la pasta.
Scolare su carta e disporre nel piatto aggiungendo il miele fatto bollire appena,
perché rimanga fluido e con l’aggiunta
del limone e dell’arancio grattugiati per
aromatizzarlo. Passare con una leggera
spolverata di zucchero a velo. E … buon
carnevale!
pagina 13
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
“Le improvvisazioni poetiche agli albori”
Roberto Tavazzi ha presentato la
relatrice della conferenza del 12
gennaio, la professoressa Elena Laureti, sottolineando che il suo nome è
profondamente legato alla figura di
Federico Frezzi, poeta folignate vissuto nel ‘400. Elena Laureti, infatti,
oltre ad esaminare con rigore l’opera
del nostro insigne poeta, del quale
nel 2016 si celebrerà il VI Centenario
della morte, e a curare la ristampa di
un incunabulo del 1481 del “Quadriregio”, ha dato vita al “Centro di
Ricerca Federico Frezzi”, associazione che opera attivamente nel settore
culturale della nostra città. Inoltre la
studiosa è una assidua frequentatrice
dell’Archivio di Stato per il recupero
di opere e personaggi del passato di
cui a Foligno poco o affatto si parla.
E Sante Ferroni è uno di questi. La
relatrice ha iniziato la sua dettagliata
esposizione e, con il piglio di chi ama
profondamente l’argomento, ha spiegato cosa è, e come nasce la poesia
estemporanea. Si tratta di un genere
di lirica dalla rima facile, tipicamente
italiano, improvvisato nel momento
in cui viene declamato dagli autori.
Sante Ferroni viene citato dagli estimatori della poesia estemporanea;
poco si conosce della sua produzione,
di quei versi che scaturiscono dalla
sua ispirazione. Sappiamo che nel
‘600 la poesia estemporanea diventa
spettacolo, il tema, dato nel momento
della rappresentazione teatrale, può
essere di argomento storico, mitologico, biblico … Quindi l’autore affronta
la platea senza alcuna preparazione;
possiamo capire quanto difficile sia in
così poco tempo riuscire a sciorinare
versi. Quale intelligenza ne può essere
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Elena Laureti durante la conferenza, alla sua sinistra Roberto Tavazzi e alla sua destra il presidente Ottaviani
capace? Sante Ferroni ha una intelligenza matematica, musicale, affascina
e riceve applausi. Lorenzo Gavotti lo
elogia incondizionatamente. Il Ferroni
nasce nel 1774 da Nicola e da Felice
Trapassi di Assisi, riceve il sacramento
della cresima a 5 anni, studia fino alla
laurea in medicina. Ma è un poeta, segue il suo talento e abbandona la sua
città, Foligno, per spostarsi di sito in
sito e dare sfogo alla sua ispirazione.
La laurea conseguita non verrà mai
sfruttata. E’ un bel giovane, affascinante, ha una voce musicale, modulata
con la quale conquista le platee di
tutta Italia fino a giungere a Faenza
dove incontra e sposa una fanciulla di
buona famiglia. Il suo spirito inquieto
lo conduce però altrove, tradisce la
moglie e si invaghisce di un’attrice di
talento, Tonia Falzi; con lei va girovagando per tutta Italia. Non abbiamo
documenti ma sappiamo che la Falzi,
dopo l’assenza di un anno dalle sce-
ne, dà alla luce un bimbo, di cui non
si saprà più nulla. Per i due amanti
insorgono grossi problemi economici,
per risolverli Ferroni continua il suo
peregrinare fino a giungere a Pavia
dove nel 1788, durante una festa in
maschera, sollecitato da un invitato
(Sannazzari) , declama versi pesanti
ai danni di un uomo presente suscitandone l’ira furibonda. Il poeta cerca
scampo fuggendo da Pavia ma viene
smascherato e denunciato. Si rifugia a
Milano dove però è ancora perseguito;
per sua fortuna l’intervento difensivo
di un professore dell’Università di
Pavia lo salva; viene prosciolto. Ferroni recita alla Scala dove incontra
Giuseppe Piermarini, con lui e con il
Parini parla della situazione politica
italiana. Fu un poeta del Risorgimento? Certamente sentì l’influsso delle
innovatrici idee napoleoniche, fu
attratto dal richiamo del “nuovo”: la
sua efficace poesia recitata trascinò
il pubblico verso gli ideali unitari.
Dopo la caduta di Napoleone il nostro
poeta è ancora perseguito, arrestato e
condotto in Arezzo; l’amante riesce a
liberarlo, ma poi si defila lasciandolo
in grande angoscia. Sante Ferroni
muore a Pordenone il 19 agosto 1800,
il Filippini ha trovato il documento,
munito dei sacramenti . Fu suicidio?
Dalla sua morte nasce un mito come
mitica fu la sua poesia.
Isella Remoli
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
Il Dies Natalis di Cristina di Savoia
A Spello, il 26 gennaio alle ore 16,30 le
iscritte al Convegno Di Cultura Maria Cristina di Savoia, di Foligno, si sono incontrate alla Collegiata di Santa Maria Maggiore
per commemorare il “dies natalis” della Venerabile che ha dato il nome alla associazione e ne ha suggerito lo spirito.
Dopo aver ammirato la chiesa dove stili diversi si armonizzano quasi a fare da cornice
ai capolavori pittorici in essa contenuti, le
Cristine, così più semplicemente conosciute a Foligno, si sono recate nella più intima
cappella del Santissimo Sacramento dove
hanno ascoltato la Messa, in suffragio della
Venerabile, officiata da don Diego Casini
loro assistente spirituale da ormai 5 anni.
Il sacerdote all’omelia ha ricordato i santi
del giorno e ha spiegato il Vangelo in cui
si sollecitava “a non fermarsi lungo la strada”. Ha poi spiegato che “il dies natalis”,
Al termine delle celebrazioni la presidente Franca Scarabattieri ringrazia don Diego Casini e presenta i musicisti Massimo Santostefano e Daniela Rossi.
RINNOVATE
LA VOSTRA ADESIONE
ALLA PRO FOLIGNO
PER L’ANNO 2012!!!!
E’ in corso per l’anno 2012 il rinnovo dell’adesione alla
Pro Foligno. La quota è di € 30,00.
Le quote associative possono essere versate presso la
sede dell’Associazione in Piazzetta Piermarini (la mattina alle ore 11,00-12,00) oppure con bonifico bancario
alle seguenti coordinate:
IT 72 Q 06165 21700 000000 30283
il giorno della morte, e perciò della nascita
alla nostra vita spirituale, ci sollecita a fare
la stessa cosa, a non sprecare il vissuto che
è un momento prezioso da spendere per alti
fini. Alla fine della celebrazione la presidente Franca Scarabattieri ha ringraziato
don Diego esprimendo la riconoscenza
dell’associazione e offrendo una cotta al
sacerdote. Ha ricordato poi che le iscritte,
che nella vita comune sono madri, mogli,
sorelle, figlie e affrontano così quotidianamente le difficoltà che essa ci presenta
avrebbero avuto un momento di godimento dello spirito assistendo al concerto che
si sarebbe tenuto nell’aula maggiore della
chiesa. I musicisti Daniela Rossi e Massimo Santostefano, colleghi nell’arte e sposi nella vita, hanno suonato con massima
abilità e partecipazione brani di Piazzola,
Bach, Arbonelli, Caccini, Galliano. Notevolmente apprezzato è stato un brano di
Luciano Fancelli valente compositore e fisarmonicista folignate, venuto a mancare
in giovane età. Alla fine le iscritte di Spello
hanno voluto offrire un rinfresco accettato
da tutte con entusiasmo, durante il quale si
sono rinsaldate vecchie amicizie e intessute
nuove conoscenze. Questo incontro è stato
un vero godimento sia per lo spirito che per
il palato!
Merita Pieracci
Periodico della Pro Foligno
Aut. trib. Pg n° 505 del 12/01/1989
Resp. Giovanni Bosi
Sede Redazione:
FOLIGNO - Piazza G. Piermarini
tel e fax 0742 355722
e-mail: [email protected] - www.profoligno.it
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Giuseppe Tardocchi Coordinatore responsabile
Alfredo Ottaviani Presidente
Adua Bartolini
Ilaria Coresi
Rita Fanelli Marini
Mario Lai
Luca Radi
Elvira Luisa Remoli
Franca Scarabattieri
Collaboratori
Paolo Battaglini, Elena Bertone,
Elena Laureti, Lanfranco Cesari,
Maria Pia Fanciulli, Alberto Giampaoli,
Elisabetta Marchionni, Gabriella Pagliacci,
Merita Pieracci, Sandra Remoli,
Rita Sebastiani
Segreteria di Redazione:
Silvio D’Aurizio - Francesco Di Salvo
Impaginazione e Stampa
tipolitografia Mancini & Valeri - Foligno
Chiuso in tipografia il 9 febbraio 2012
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pagina 15
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012
pagina 16
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