Spedizione in Abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma i DCB PERUGIA poste italiane s.p.a. Primo numero il 14 Settembre 1937 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 EDITORIALE La grave crisi economica e finanziaria, ha evidenziato il fatto che abbiamo vissuto per troppo tempo sopra le nostre possibilità, atteso il noto debito sovrano, che ha consentito una speculazione internazionale sfrenata e direi al limite del lecito, si impone dunque un ripensamento di tutto il nostro modo di vivere e di agire, anche nella nostra Città. Oramai è chiaro che il Governo italiano precedente e attuale vuole responsabilizzare sotto l’aspetto economico le istituzioni locali (Regioni ed enti locali stanno subendo tagli ingenti) e ciò ha una severa incidenza dal punto di vista economico-sociale sulla vita ed il lavoro di ciascuno di noi, che sta subendo cambiamenti, anche drammatici, soprattutto in una piccola Regione come l’Umbria. D’altra parte non sembra che il nostro Paese debba aspettarsi aiuti per superare la crisi dalla Comunità internazionale ed il Governo italiano si appalesa impegnato in questa ottica nella difesa e sostegno del nostro sistema paese (da intendersi grandi imprese, banche ecc. ecc), con iniziative più o meno condivisibili ed apprezzabili. Quindi ecco l’invito non troppo nascosto ad “arrangiarci”, con i nostri mezzi e con le nostre potenzialità, che dovremo sviluppare al massimo grado, tenendo conto, a mio avviso, della valenza di principi e comportamenti etici, morali e solidali, da rivalutare, che sembrano da tempo trascurati. Al contempo le strutture amministrative locali (Regione ed enti locali) dovranno adottare le opportune politiche, anche tese al contenimento delle spese, snellendo l’apparato politicoamministrativo e cosa più importante la zavorra del settore normativo-burocratico, oramai a livelli insostenibili. Per far sì che ciò possa avvenire è necessaria più che mai la massima coesione ed identità di obbiettivi di tutte le forze economiche, politiche e sociali nella nostra Città, a salvaguardia del nostro territorio. E’ il momento di indire un dibattito cittadino senza alcun tentennamento. Occorre passare al più presto ad un confronto ampio su “temi importanti per il futuro della nostra Città”, come recentemente affermato dal nostro Sindaco. Al di là degli aspetti politici, che non competono alla nostra Associazione, ritengo che un dibattito cittadino per temi possa essere uno strumento importante non solo per fare una analisi della situazione attuale, ma soprattutto per individuare, attraverso una dialettica concreta e propositiva, le strategie più efficaci da avviare subito e senza perdere tempo, perchè la gente e soprattutto i nostri giovani non possono più aspettare. Alfredo Ottaviani www.profoligno.it PRO FOLIGNO 1905 Monsignor Mounir Kairallah Vescovo della Chiesa Maronita all’Abbazia di Sassovivo Abbazia di Sassovivo, cripta di San Marone, un momento della concelebrazione, da sinistra fratel Giancarlo Sibilia, fratel Leonardo De Mola, mons. Mounir Kairallah, mons. Gualtiero Sigismondi Sono le 7,30 di lunedì 30 gennaio, un piccolo sovivo tuttavia è sempre rimasto un frammento gruppo di fedeli è raccolto in preghiera nella della reliquia e per questo l’Abbazia nel tempo è cripta di San Morone, all’interno dell’Abbazia stata ininterrottamente meta dei fedeli maroniti, di Sassovivo. I fratelli della Comunità Jesus desiderosi di ritrovare la testimonianza tangibile Caritas vogliono onorare la presenza di un ospite del proprio santo fondatore. Nel 1996 monsignor particolare, monsignor Mounir Kairallah, appena Mounir Kairallah fu incaricato di avviare un designato vescovo e appartenente alla Comunità dialogo con il vescovo di Foligno per il ritorno in Cattolica del Libano, nota anche come Comunità Libano della reliquia di San Marone. Monsignor Maronita. Proprio da questo luogo, legato alla Arduino Bertoldo, con assoluta disponibilità, ha vicenda della reliquia di San Marone, monsivoluto operare per ricondurre nei luoghi di origine gnor Mounir Kairallah vuole iniziare il nuovo una così preziosa testimonianza. cammino di pastore della sua comunità. E’ stato Il giorno dell’Epifania del 2000 – anno del Graninfatti nominato vescovo il 16 gennaio e verrà de Giubileo – durante una solenne celebrazione ordinato il 25 febbraio prossimo. Toccanti le a Batroun, presieduta dal patriarca Nashrallah parole che rivolge ai presenti, alla comunità di Pierre Sfeir, la reliquia è stata riconsegnata da una Sassovivo, alla città di Foligno e soprattutto al delegazione della diocesi di Foligno, composta vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi, che lo dal vescovo monsignor Arduino Bertoldo, da ha salutato con calore fraterno. Questo luogo – ha monsignor Mario Sensi priore del Capitolo della detto – che per secoli ha custodito la reliquia di Cattedrale, da fratel Leonardo De Mola della San Marone, che un disegno più grande di noi Comunità Jesus Caritas dell’Abbazia di Sassoha fatto giungere fin qui e che oggi, nel segno vivo. Il 9 giugno 2001, tra la comunità maronita della fratellanza, dell’amicizia più profonda è e quella folignate è nato, sempre per l’impegno tornata nel suo luogo d’origine, è certamente di monsignor Mounir Kairallah, un gemellaggio un segno forte che unisce due comunità - del che ha portato a Foligno molti giovani libanesi ed Libano e di Foligno – e che ci aiuta a pensare ha creato nuovi importanti rapporti di amicizia, ad un futuro di fratellanza vera, ad una possibile fondati su autentici sentimenti di pace. Proprio unità delle Chiese cristiane. Proprio nell’Abbazia quei sentimenti di pace che l’Unesco ha saputo di Sassovivo dal 1130, quando Michele degli riconoscere nella complessa e stratificata realtà Atti conte di Uppello ha portato, al ritorno dalla dell’Abbazia di Sassovivo, attribuendole nel 2010 prima crociata, la reliquia di San Marone, è stato il valore di Monumento di pace, un luogo dunque conservato per secoli il prezioso reperto, passato che induce alla pacificazione con sé stessi con gli poi nella Cattedrale di San Feliciano nel 1490 per altri, con il creato. volontà del vescovo Luca Cibo Borsciani. A SasRita Fanelli Marini Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Presentazione del volume: “Annuario folignate 1911” Sabato 28 gennaio, nella sala conferenze di palazzo Trinci è stato presentato l’Annuario Folignate 1911, ricco di note storiche, geografiche e informative, la cui pubblicazione fu promossa dalla società Pro Foligno che, sorta il 28 dicembre 1905, era già nota per varie e lodevoli iniziative a favore della nostra città. La ristampa anastatica del libro, edito dal “Formichiere”, è stata curata da Marcello Cingolani, profondo conoscitore di Foligno, a cui va il merito di essersi impegnato per rievocare la vita economica e sociale del nostro territorio di cento anni fa, mettendone in risalto l’efficienza e il fervore. Alla presentazione del volume hanno partecipato, e dato il loro contributo, oltre al professor Fabio Bettoni che ne è stato il relatore, il presidente della Pro Foligno avvocato Alfredo Ottaviani, a cui va il merito di aver sostenuto l’iniziativa, e i presidenti: Manlio Marini dell’Officina della memoria, Aldo Amoni della Confcommercio e Enrico Martelli della “Croce Bianca” , benemerita società di pubblica assistenza che è attiva da oltre un secolo nel nostro territorio perché fu fondata proprio dalla Pro Foligno nel lontano 1907. Vivo interesse ha suscitato la relazione del professor Bettoni, autore di uno studio approfondito incluso nella ristampa anastatica del volume, con argomenti riguardanti l’economia, la società, le istituzioni, i fatti e le cose memorabili della nostra città. Grazie al suo chiaro e disinvolto modo di porgere, il professor Bettoni ha catturato l’attenzione del pubblico presente ricostruendo la complessa storia del nostro passato, inserita nell’intreccio di una società politica e civile sempre vigile e operativa, legata, con luci ed ombre, alle vicende nazionali ed europee. In tale prospettiva, l’oratore ha presentato una teoria di cittadini benemeriti che misero a disposizione le loro qualità umane e il loro sapere per il bene comune, figure diverse tra loro per temperamento e per orienpagina 2 DATE DA RICORDARE 9 Febbraio 2012 I Giovedì della Storia Prof. Adriano Serafini Il massone Domenico Fontana Ore 16,30 - Sala Convegni Biblioteca Jacobilli 15 Febbraio 2012 Casa Ricordi Film musicale di Carmine Gallone (1954) con Gabriele Ferzetti, Marcello Mastroianni, Paolo Stoppa tamento politico, ma tutte animate da amore vero per la loro città e per questo meritevoli di riconoscenza e di elogio. Alla luce di un diario storico folignate così ricco di indicazioni e di notizie, ci siamo sentiti tutti partecipi dell’evento che ci ha direttamente coinvolti, consentendoci di riflettere su un passato ricco di stimoli su cui far leva per poter favorire la crescita della nostra città, basata su conquiste sofferte, da accogliere e da assimilare. L’incontro si è concluso con il saluto dell’assessore alla pubblica istruzione e alla formazione dottoressa Rita Zampolini, la quale, a nome del sindaco impossibilitato ad intervenire, ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa, formulando l’auspicio che la conoscenza della storia locale con i suoi valori possa essere inserita nel percorso formativo delle nuove generazioni perché prendano coscienza delle loro radici a vantaggio proprio e di tutta la collettività. Ci auguriamo che questa iniziativa non resti unica, ma abbia un seguito, non per significare soltanto un ritorno nostalgico a un patrimonio di memorie, ma per poter rispondere adeguatamente alle esigenze di una società che cambia. Gabriella Pagliacci Ore 20,00 - Supercinema Corso Cavour, 34 18 Febbraio 2012 Gran Festa a Foligno con il complesso “Quelli della Mattonella” Ore 21,00 - Palazzo Giusti - Orfini Via Umberto I 21 Febbraio 2012 Cena di Carnevale dedicata ai soci e gli Amici del Centro Studi F. Frezzi Ore 21,00 - Ristorante Via del Forno (Hotel Italia) confermare al n. 333.6866488 22 Marzo 2012 I Giovedì della Storia Prof.ssa Elena Laureti Poeta, patriota, esule. Francesco Benaducci Ore 16,30 - Sala Convegni Biblioteca Jacobilli www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Un anno di concerti con gli Amici della Musica di Foligno Tra celebrità italiane e star internazionali Contaminazione la parola chiave della Stagione Concertistica 2012 che toccherà ambiti musicali e luoghi diversi della città: dal San Domenico al nuovissimo contenitore Auditorium Santa Caterina, da Palazzo Trinci al Centro d’Arte Contemporanea. Un dato è certo. La 31ª Stagione Concertistica degli Amici della Musica di Foligno nulla ha da invidiare ai cartelloni di più importanti città o di autorevoli istituzioni musicali. Dopo un anno così importante come il il 2011 che ha visto coincidere il traguardo dei 30 anni dalla fondazione dell’associazione folignate – ideatore e primo presidente Antonino Scarcella - con le celebrazioni dell’Unità d’Italia, anche il programma 2012 si annuncia ricco e di assoluta qualità. Ma soprattutto percorso da quel mix speciale di talenti umbri e internazionalità, dall’incontro tra la più celebre tradizione classica e il Novecento senza dimenticare puntate nella musica di confine - e di collaborazione tra le diverse anime culturali e imprenditoriali della città. È questo lo stile della presidente AmbrettaCiccolari Micaldi e del direttore artistico Marco Scolastra che grazie alle loro scelte, coadiuvati da un energico direttivo, hanno portato a 150 il numero dei soci, vedendo tra l’altro aumentare di anno in anno il pubblico ai concerti. Sempre più significativa anche la presenza di giovani grazie ad uno speciale progetto – siamo alla seconda edizione - che coinvolge gli Istituti di Istruzione secondaria della città, voluto e sostenuto da Cassa di Risparmio e Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e magistralmente attuato dal vicepresidente degli “Amici” Gianfranco Faramelli. “Suoni Colori Parole. Fusioni Con-fusioni Contaminazioni” è un percorso interdisciplinare dedicato quest’anno al rapporto tra diverse arti, che dalle lezioni in classe conduce i ragazzi all’ascolto della musica dal vivo, preceduto da conferenze di illustri relatori come, quest’anno, Quirino Principe e Achille Bonito Oliva, con un evento accolto al Ciac e proveniente dal parigino Centre Pompidou. Da gennaio a dicembre ben 18 gli appuntamenti in cartellone, 14 concerti con tre prime assolute e una vera punta di diamante il 19 ottobre, Mischa Maisky, il più grande violoncellista al mondo, 4 conferenze, più i 5 cosiddetti Extra, ovvero le ormai tradizionali uscite verso altri teatri d’Italia come quella del 21 aprile al Teatro delle Muse di Ancona per il “Lago dei Cigni” di Cajkovskij e del 27 maggio a Roma, al Teatro dell’Opera per assistere all’“Attila” di Verdi, direzione Riccardo Muti. Quest’anno per la prima volta ci sarà anche il cinema con la minirassegna l’Opera al Cinema organizzata in collaborazione con Pro Foligno, Club Unesco Foligno e Valle del Clitunno, Inner Wheel, Lions Club e Rotary Club di Foligno (5 febbraio Casa Ricordi di Carmine Gallone. 21 marzo Aida di Clemente Fracassi, 11 aprile www.profoligno.it Tosca di Gianfranco De Bosio). Congelato causa neve il 1° attesissimo concerto del 4 febbraio, “Carmina Burana”, la Stagione è partita il 3 febbraio con il primo dei tre incontri dedicati alle scuole (ma sempre aperti a tutti e ad ingresso libero). “Suoni Colori Parole” proseguirà a Palazzo Trinci il 20 febbraio, ore 11, con la conferenza di Guido Barbieri “Salire su un ring Salire su un treno, quando l’opera racconta la vita” con la partecipazione di Sandro Cappelletto librettista e Riccardo Panfili compositore. Seguiranno il 24 febbraio in prima esecuzione assoluta all’Auditorium San Domenico il dramma da concerto in un’introduzione e tre rounds “Partita a pugni” di Vieri Tosatti (1952) e una cantata ferroviaria “Frecciarotta” di Riccardo Panfili (2011) con Daniela Mazzucato soprano, Max René Cosotti tenore, Carlo Riccioli baritono, Marco Zannoni voce narrante, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Coro Zaccaria da Teramo. Grande evento al Ciac di Foligno sabato 17 marzo alle 17, con il terzo e ultimo appuntamento del progetto scuole con “L’arte totale”. Partitura musicale versus forme geometriche, colori, linee, luci con il celebre critico d’arte Achille Bonito Oliva,. Il concerto seguirà domenica 18 con il pianoforte di Mikhaïl Rudy che eseguirà Janacek, Liszt e “Quadri di una esposizione di Musorgskij” in un’edizione originale per pianoforte con proiezione in sincrono del film d’animazione dalla versione teatrale di Kandinskij, una produzione del Centre Pompidou di Parigi per la prima volta in Italia. Il cartellone prosegue all’Auditorium San Domenico il 4 aprile con il Concerto di Pasqua con Fejes String Quartet. La Stagione si sposta il 22 aprile all’Auditorium di Santa Caterina con il “Divertimento musicale nell’Europa del Settecento”, Ensemble Officina (Mozart). Si torna al San Domenico il 6 maggio con “Liederiade. Profondità e leggerezza”, concertoconversazione a cura dell’Accademia di Musica vocale da Camera, Myung Jae Kho soprano Gianluca Valenti baritono Paolo Piubeni e Sabina Belei pianoforte. Venerdì 18 maggio concerto con Mario Ancillotti flauto Giorgio Masciocchi voce recitante e FORM-Filarmonica Marchigiana String Ensemble (Vivaldi, Respighi, Sulpizi). Riflettori puntati sul territorio il 2 giugno con un omaggio ad un celebre personaggio umbro nel centenario della morte “Domenico Mustafà: nel canto sacro e nel comporre Maestro grande” (Sellano 1829– Montefalco 1912), direttore della Cappella Musicale Pontificia, con presentazione della tesi di laurea di Maura Menghini “Domenico Mustafà, una voce di passaggio”. Si torna alla musica il 21 giugno con “l’Integrale delle sonate di Beethoven” per violino e pianoforte con Franco Mezzena violino e Stefano Giavazzi pianoforte. Programma di piena estate alla Corte di Palazzo Trinci il 18 luglio per l’ormai consolidato incontro con il Festival Canti e Discanti “Vente Conmigo” Compañia Flamenco Vivo. Per la serie grandi solisti sarà in città una vera stella internazionale, Mischa Maisky (Bach), poi avanti fino all’11 novembre con “… à Claude Debussy”, Mariangela Vacatello pianoforte per Kiwanis Club Foligno. Dedicato invece a John Cage nel centenario della nascita il concerto “Cage e intorno” del 25 novembre con Francesco Prode al pianoforte. La Stagione chiude il 2012 con un evento d’eccezione proposto da Umbria Group per i 40 anni della Fondazione di “Umbra Cuscinetti”: sarà la cattedrale di San Feliciano ad accogliere il 9 dicembre il Concerto Gospel con uno dei gruppi più noti al mondo, per un natalizio messaggio di pace. Insomma, sarà un anno di bella musica e non solo. Notizie e informazioni su ciascun concerto o evento si potranno trovare nel sito www. amicimusicafoligno.it. M.Pia Fanciulli pagina 3 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Ex Fornace Hoffman di Foligno Una proposta di recupero nella tesi di laurea di Roberta Marona All’Università degli studi di Firenze si è brillantemente laureata in architettura e ingegneria edile la giovane concittadina Roberta Marona, figlia del dottor Emilio e della professoressa Francesca Taddei. La tesi discussa, relatore il professor Marcello Scalzo, ha per tema: Ex Fornace Hoffmann a Foligno: una proposta di recupero. Il progetto nasce da una prima analisi della zona in cui sorge la fornace. Lo stabilimento occupa un’ampia area sulla riva destra del fiume Topino, a ridosso di un’ansa del fiume e a metà strada della direttrice che da Foligno collega la frazione di San Giovanni Profiamma. L’idea progettuale, il cui obbiettivo è quello di consolidare e conservare i resti dell’edificio, pone come necessità primaria quella di preservare dal degrado dell’abbandono ciò che resta della struttura, prezioso patrimonio dell’archeologia industriale folignate. Il riutilizzo degli spazi della fornace viene così inteso a dar vita ad un luogo con la funzione di promotore e vetrina dei prodotti dell’eccellenza enogastronomica locale. Un’esposizione all’interno della fornace di prodotti di qualità e pregio enogastrono- mico, di prodotti della terra che si innescano coerentemente nell’ambiente, alternati ad immagini, oggetti e narrazioni sulla vita della fornace, sulla storia del mattone, sulla civiltà del cuocere la terra, restituirebbe dignità storica alla struttura e all’intera area. Un “tempio” quindi dell’archeologia industriale destinato all’esposizione di prodotti enogastronomici e al racconto della storia della fornace. Collegato da percorsi interni, è tra l’altro previsto un Centro Servizi, necessario alla corretta organizzazione, ospitalità e fruizione dell’intera struttura, oltre ad una sala polifunzionale dove si potranno tenere conferenze, seminari, workshop, meeting ed eventi in genere legati all’ambito enogastronomico, nonché degustazioni di prodotti con iniziative a tema. Il progetto prevede inoltre un bookshop con bar caffetteria e un laboratorio per le istanze di musealizzazione, una biblioteca di cucina e una scuola di cucina. Quest’ultima come elemento di completamento del progetto in una terra come l’Umbria dove la cultura artigianale e le eccellenze enogastronomiche ne sono il frutto. Forno Hoffman pagina 4 Roberta Marona autrice della tesi sulla Fornace Hoffman NOTE STORICHE La fornace Hoffmann di Foligno fu la prima ad essere impiantata in Umbria nel 1873 ad iniziativa dell’industriale Macrobio Fazi (che costituì una società in nome collettivo) allo scopo di sfruttare l’argilla locale, traendo la forza motrice idraulica dal fiume Topino attraverso un sistema di canalizzazioni. Dotata di moderni macchinari, costituita da vasti e capacissimi locali già dai primi del Novecento, fu ampliata occupando un’area di 54.000 metri quadrati di cui 15.000 coperti, con dieci capannoni nei quali avvenivano le varie lavorazioni. L’argilla era ottenuta dalle colmate delle acque del Topino, raccolte in apposite vasche situate all’interno dell’area della fabbrica. La fabbricazione dei laterizi avveniva con lavorazioni per via umida e per via secca, a macchina e a mano. Si producevano così materiali lavorati a mano come pianelle e quadroni, materiali lavorati per via semi-umida come esagoni e zoccoli, materiali lavorati a macchina per via umida come forati, volterrane, coppi, tegole ecc. L’opificio arrivò ad occupare circa 150 operai con una capacità produttiva di sei milioni di pezzi l’anno. Uno stabilimento quindi molto affermato per la sua avanguardia tecnologica, conosciuto anche come il più vasto e importante di tutta l’Umbria. La Fornace Hoffmann folignate ebbe varie vicende societarie. Nel 1936 fu acquistata dalle Fornaci Briziarelli di Marsciano (azienda che ne è l’attuale proprietaria) rimanendo attiva fino agli anni Cinquanta. Fu utilizzata, in seguito, solo come deposito. Il forno del tipo Hoffmann, a ciclo continuo, fu inventato nel 1856 dal tedesco Friedrich Hoffmann e fu applicato l’anno successivo all’industria dei laterizi, prima ancora di essere brevettato. Lanfranco Cesari www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Le perticucce per onorare San Feliciano Entrando in cattedrale nel periodo dedicato alle celebrazioni per la festa del patrono San Felicano, si notano, esposti alle pareti lungo la navata e nell’area del presbiterio, dei drappi di diversa qualità, ma di stessa dimensione e fattura. Sono le Perticucce. Ne attesta l’esistenza un antico documento relativo allo svolgimento della festa di San Feliciano. Infatti, il cancelliere municipale Bernardo de Albricis nel 1448 nel codificare, come riportato nelle Riformanze, la “disposizione ordinata di quanto tradizionalmente si svolge in occasione della festa di San Feliciano” descrive anche lo svolgimento della processione, arricchita da un gran numero di “perticucce”. Le perticucce erano in passato esposte lungo le vie della città per accogliere adeguatamente il passaggio della processione. Dopo la seconda guerra mondiale sfilavano insieme ai ceri delle varie categorie lavorative e imprenditoriali. Questi piccoli stendardi, larghi mezzo metro e lunghi due metri, all’inizio del Novecento, quando si riprese la tradizione della processione, interrotta per un errato senso di laicismo 1874, venivano portati dalle parrocchie. In passato la loro presenza costituiva una precisa testimonianza dei Castelli o delle Ville della montagna folignate, quasi un segno di sottomissione alla città, che diveniva atto di omaggio pubblico al patrono Feliciano. Motivo di grande dibattito era stato sempre l’ordine in cui sarebbero sfilate nella processione, poiché ne derivava la relativa gerarchia e autorevolezza della compagine dei diversi paesi. Una descrizione del 1537 si sofferma sulla qualità, sul colore e sul costo di ogni singola perticuccia, definendo anche l’ammontare del contributo – un soldo e mezzo per famiglia – necessario per realizzarle. Era compito del Comune di ospitare coloro che venivano dalla montagna per portare le perticucce in processione e di fornire loro la torcia da accendere durante la sacra manifestazione, mentre gli stessi dovevano “offrire” al Comune e alla Chiesa un “omaggio” costituito almeno da Uffici e Produzione Via Roma, 38 - telefono 0742.340380 FOLIGNO Pasticcerie in FOLIGNO Via Mazzini, 7 - telefono 0742.352243 Via Garibaldi, 61- telefono 0742.351539 www.profoligno.it Museo Diocesano - San Feliciano. Scultura lignea policroma, ricomposta nelle sue parti originali recentemente. E’ riferibile al primo quarto del Quattrocento e quindi potrebbe essere stata portata in processione insieme alle più antiche perticucce. un prosciutto rispettivamente alle due istituzioni. Oggi le perticucce sono divenute pezzi da museo e testimoniano un passato di fede, di raffinato buon gusto, di fedeltà alla tradizione. Un deciso segno di vitalità è costituito dalla moderna perticuccia realizzata nel 2000, anno del grande Giubileo, dall’artista Orlando Tisato che, con la sua inconfondibile capacità di comporre forme e colori, conferendo loro una vibrazione straordinaria, anche per il felice accostamento di materiali diversi come tessuti, fili, scaglie di vetro o di plastica, ha sapientemente coniugato fede tradizione e modernità. Rita Fanelli Marini pagina 5 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 A cinquecento anni dalla morte di Sigismondo de’ Conti La piccola macchina per le celebrazioni contiane sta scaldando i motori. Notizie provenienti dall’Accademia “Fulginia” dicono di iniziative in dirittura di arrivo e di altre in cantiere. Sta per essere dato alle stampe un volumetto allo scopo di far conoscere il personaggio, la storia del casato al quale appartenné, la sua vicenda personale e quella della sua famiglia, i luoghi ai quali fu legato, la cerchia degli umanisti e degli eruditi della quale fece parte. Il testo dell’opuscolo è scritto da Lucia Bertoglio, accademica della “Fulginia”, e l’Associazione editoriale “Orfini Numeister” ne assumerà la cura editoriale. Sempre in ambito fulgineo, Mario Sensi sta redigendo la Presentazione alla ristampa anastatica dell’opera fondamentale di Sigismondo, Le Storie de’ suoi tempi dal 1475 al 1510, ristampa alla quale si potrà giungere grazie al lavoro di base già effettuato dalla Libreria Antiquaria “Il Salvalibro”. In attesa che tale riproposizione veda la luce, potremo avere visione dell’originale nel corso della XVIII Mostra di Stampe e Libri Antichi “La Scrittura e l’Immagine”, l’appuntamento annuale La Madonna di Foligno, opera dipinta a Roma nel 1511-12 da Raffaello Sanzio pagina 6 promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Foligno in stretta collaborazione, tra gli altri, con la nostra Pro Foligno. Come ho ricordato su queste pagine (“Foligno”, gennaio 2012), l’edizione delle Storie contiane fu promossa dal ministero di Agricoltura Industria e Commercio e realizzata nel 1883 in Firenze da G. Barbera, concludendo, felicemente, la serie dei tentativi, esperiti nel Settecento e nella prima metà dell’Ottocento, rimasti in parte infruttuosi in parte incompiuti. Nei giorni della Mostra antiquariale sarà possibile sfogliare i due tomi nei quali si articola l’edizione del 1883 ed esaminarli con tutto l’agio. Si tratta, come si vedrà, di una bella stampa sotto vari profili. A premessa delle Storie, l’edizione riporta un’avvertenza Al Lettore, alla quale fanno seguito Ragioni e precedenti di questa pubblicazione e Notizie sulla vita e sulle opere di Sigismondo de’ Conti; non c’è la firma del curatore, ma sappiamo che fu Giacomo Racioppi (1827-1908), un raffinato studioso di origine meridionale (Moliterno, in provincia di Potenza), molto stimato da quell’insigne intellettuale folignate che fu il conte Serafino Frenfanelli Cibo; Racioppi era arrivato a Roma in qualità di direttore del settore economico-statistico del ministero di Agricoltura ma, da cultore appassionato e valente di studi storici, non esitò a cimentarsi con i precedenti tentativi editoriali concernenti le Storie di Sigismondo e, appunto nel 1883, li portò a conclusione. A proposito di questa edizione, Carlo Dionisotti scrive di un «successo quasi miracoloso»: nel concordare con lui, spero che i più, quando prenderanno in mano la stampa, convengano con il grande critico letterario. La primavera porterà con sé, oltre alla Mostra antiquariale, anche altri eventi molto importanti che vedranno protagonista Sigismondo. Dei documenti folignati riguardanti la biografia di Sigismondo e della sua famiglia parlerà Bruno Marinelli, noto studioso folignate e accademico fulgineo, durante la “Settimana della Cultura”: l’evento è promosso dalla Sezione di Foligno Sigismondo De Comitibus, committente del dipinto. Sullo sfondo il riferimento a Foligno dell’Archivio di Stato di Perugia, sarà presentato da Paola Tedeschi, responsabile della sezione, e interverrano Paolo Franzese, direttore dell’Archivio di Stato, e Mario Sensi. Il presidente della “Fulginia”, inoltre, aprirà l’incontro di presentazione delle Storie che si terrà in occasione dell’altra grande iniziativa culturale - annuale e nazionale -, cioè “Maggio Piovono Libri”. In quell’occasione, il discorso ufficiale sarà tenuto da Piero Lai, letterato che non richiede tante parole, mentre il coordinamento dell’iniziativa spetterà a Rossana Landi direttrice della nostra Biblioteca Comunale “Dante Alighieri”. Per il momento, può bastare. Secondo Dionisotti, Sigismondo «era un umanista convinto che la letteratura basta a sé e col tempo vince ogni ostacolo»; non saprei dire se la letteratura effettivamente basti a se stessa, quanto a vincere ogni ostacolo speriamo che sia in grado di farlo. Elena Laureti www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Francesco d’Assisi FRANCESCO D’ASSISI Francesco sulla piazza di Foligno, vende panni e cavallo. Immagine realizzata dall’artista Franco Prosperi come logo delle annuali conferenze “Etica ed Economia” realizzate da Nemetria. Tommaso da Celano, il primo biografo di Francesco d’Assisi al capitolo IV della “Vita Prima” dice: “Egli sorge, si fa il segno della croce, prepara un cavallo, balza in sella, e presi con sé panni di scarlatto da vendere, arriva in tutta fretta alla città di Foligno. Ivi, secondo il suo costume, vende la merce; e, fortunato mercante! dà in vendita anche il cavallo. E tosto mirabilmente convertito al servizio di Dio, sentendo che troppo denaro gli peserebbe anche per un’ora sola, e tenendo ogni suo pregio in conto, si affrettò a disfarsene”. Con ogni probabilità siamo nel febbraio – marzo 1206 e Francesco inizia proprio a Foligno il suo nuovo percorso di vita. Venduti panni e cavallo torna ad Assisi e comincia a restaurare la piccola chiesa di San Damiano, che stava andando in rovina. Francesco, a me non è data la gioia di lacrime pure, per dissetare deserti, e poi, con il seme d’amore, d’incanto vederli fiorire. E neppure mi è dato ammansire le forze che sostengono il male. Però, condivido le stesse tue nuvole, mi sorregge la stessa tua terra, sorella di quella laggiù nella valle, dove rendesti l’ultima seta per rialzare più bella la Casa di Dio Franco Falcinelli Questo evento, così significativo nella vita di Francesco, e di quanto ne è poi derivato, è accaduto proprio a Foligno, ma la città non ha mai adeguatamente celebrato tale momento. Solo sulla parete del palazzo delle canoniche, in piazza Grande, una lapide ricorda il fatto, ma null’altro è mai stato dedicato alla conoscenza, all’approfondimento, alla promozione, alla memoria di un fatto del quale è immediato cogliere il ruolo storico di Foligno come luogo di commerci, di occasioni di scambio, di semplice mercato, di vero e proprio crocevia di idee, di cultura, di civiltà, di fede che le parole del poeta, capaci di offrire sinteticamente elementi alla riflessione, siano il favorevole auspicio ad una più incisiva azione culturale della città verso Francesco d’Assisi. Dott. Giampiero Albertacci Partner Azimut AZIMUT CONSULENZA SpA - Società di Intermediazione Mobiliare 06034 Foligno (Pg) - Via Cesare Battisti, 24 - Cell. 335.7032341 Tel./Fax 0742.342120 - e-mail: [email protected] 06127 Perugia - Zona Pian di Massiano (Strada Trasimeno Ovest) Tel. 075.5008732 - Fax 075.5055395 www.profoligno.it pagina 7 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Brevi di vit LA ROSA DELL’UMBRIA Un elegante cofanetto, realizzato per impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, raccoglie i sei volumi dedicati alle città della “Rosa dell’Umbria”. Così aveva abbiamo ricevuto in eredità, di cui siamo depositari e che abbiamo il dovere di tutelare per poi consegnarlo al meglio alle future generazioni. ROSA DELL’UMBRIA , guide artistiche della città di Foligno, Spello, Nocera Umbra, Trevi, Montefalco, Bevagna. Fabrizio Fabbri Editore, 2012. UNA NUOVA PORTA URBIS PER FOLIGNO LE BUONE PRATICHE Sabato 21 gennaio 2012, nella nuova sede dell’Editoriale Campi e della Fondazione Barbanera, un incontro di particolare interesse, che ha dato l’avvio al filone “le Buone Pratiche”, ha segnato il momento iniziale del programma di eventi per i 250 anni di Barbanera. “ Su che binario arriva il prossimo TREND? Guardando al futuro. Tendenze, scenari, innovazione”. Questo il tema trattato da personalità del giornalismo, della comunicazione, del mondo digitale. Tutti hanno presentato con assoluta chiarezza prospettive sull’immediato futuro o meglio sul presente che ha in sé il germoglio di un futuro che già qui. Una realtà in continuo mutamento che pone al centro la persona nella completezza di ogni sua risorsa e con la capacità di relazionarsi al mondo, dunque di ricevere sempre nuovi stimoli, straordinarie occasioni di arricchimento culturale, necessarie per orientare verso una nuova particolare sintesi di tradizione e innovazione. Un confronto tra teoria ed esperienza vissuta per trarre elementi utili a prefigurare una possibile visione dell’oggi aperto al domani. pagina 8 definito Foligno Giuseppe Bragazzi nel 1864, pensando alla nostra città come centro di una rosa i cui petali erano costituiti dalle cittadine che le fanno corona e cioè Bevagna, Spello, Montefalco, Assisi, Nocera, Trevi. I volumi costituiscono un nuovo e particolare documento sul grande patrimonio storico e artistico della Valle Umbra, proposto in modo raffinato attraverso testi e immagini appositamente studiati per farne conoscere la straordinaria presenza e bellezza, oltre che ai visitatori, anche agli stessi abitanti del territorio. I singoli volumi sono disponibili in tutte le librerie della città, ad un prezzo decisamente accessibile. Piccoli gioielli, anche per la sapiente e raffinata veste editoriale della collana “città d’arte”, offerti a tutti per dar modo di capire, apprezzare e tutelare quello straordinario patrimonio d’arte e di cultura che Sette studi – progetto della facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Perugia sul tema una nuova porta urbis per Foligno, sono stati presentati venerdì 27 gennaio all’Auditorium Santa Caterina alla presenza di un folto pubblico, degli Assessori Joseph Flagiello ed Elisabetta Piccolotti e dei docenti che hanno promosso e seguito il lavoro. Presenti tutti gli allievi che hanno partecipato al progetto e che, a turno, in piccoli gruppi, hanno presentato il proprio lavoro. Una commissione di cinque esperti ha segnalato il lavoro più interessante per l’originalità della riflessione e per l’impatto complessivo della proposta, pur avendo evidenziato quanto ogni singolo lavoro abbia rivelato serio impegno e notevole ricchezza di contenuti. E’ un fatto sicuramente nuovo e interessante quello di creare occasioni www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 ta cittadina di dibattito e di confronto sulla città intorno ad un luogo simbolo, come l’ingresso storico di Porta Romana. Queste sette proposte dovrebbero essere rese pubbliche, magari sotto forma di piccola pubblicazione, affinché possano essere conosciute e quindi divenire oggetto di riflessione per la città tutta. E poi, come si dice, da cosa nasce cosa … L’OPERA AL CINEMA Come già nello scorso anno sette associazioni culturali della città - Amici della Musica, Club Unesco, Inner Wheel, Lions Club, Pro Foligno, Rotaract, Rotary Club - propongono un ciclo di film ormai fuori dal circuito, ma di grande interesse artistico. Carlo Frappi (1912-1946) Decorazione murale per il Cinema Impero, oggi Supercinema, Foligno 1934 ca. L’attenzione quest’anno è rivolta al filone musicale. I tre appuntamenti sono per il 15 febbraio con Casa Ricordi, il 21 marzo con Aida e l’11 aprile con Tosca. I tre film verranno presentati dall’attore Elio Pandolfi che ha concesso l’uso delle tre pellicole, appartenenti alla sua personale videoteca. L’appuntamento è al Supercinema, gentilmente concesso dalla famiglia Clarici, sempre alle ore 20. Al termine della proiezione è previsto un momento di socialità con il brindisi dell’amicizia. www.profoligno.it GRAN FESTA A FOLIGNO Le sale di Palazzo Giusti-Orfini sabato 18 febbraio accoglieranno una serata di festa organizzata dalla Pro Foligno in occasione del Carnevale. Il gruppo di giovani musicisti - Quelli della Mattonella - allieterà la serata con il garbo, l’ironia e la contagiosa simpatia che lo caratterizza. Scopo della serata è di raccogliere fondi da desatinare alla Caritas Diocesana, che in questo particolare momento è chiamata ad intervenire per un numero sempre maggiore di richieste. Tutti i soci sono invitati a partecipare. frendo al folto e attento pubblico presente, un quadro chiaro ed esauriente della complessità del movimento. Il prossimo incontro è previsto per lunedì 20 febbraio alle ore 18 con la presenza della prof.ssa Chiara Sarteanesi, della Fondazione Burri di Città di Castello, che affronterà il tema dell’Informale e dell’apporto dato da Alberto Burri al movimento stesso e alla cultura artistica in generale. PIU’ ARTE PER TUTTI Proseguono gli incontri del ciclo “Più arte per tutti” nella suggestiva sede della ex chiesa dell’Annunziata. Nell’incontro del 30 gennaio la professoressa Marta Gaburri, con estrema padronanza dell’argomento, ha trattato il tema dell’Astrattismo ofpagina 9 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Conferenza del prof. Stella sulla poesia italiana risorgimentale Giovedì 26 gennaio 2012 nella sala delle conferenze della biblioteca Jacobilli, il prof. C. Stella ha tenuto una conferenza sulla poesia italiana risorgimentale. Questa conferenza fa parte del ciclo programmato per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il professor Bettoni ha presentato all’uditorio l’argomento trattato e il professor Stella, che non solo insegna validamente al Liceo Classico di Foligno, ma ha anche illustrato le sue qualità personali, dedite alla cultura e al sociale, in particolar modo nella sua città. Da circa due anni è direttore editoriale del giornale Chiaroscuso che tratta di molte problematiche sociopolitiche della nostra città, mette in risalto luoghi, persone, fatti anche trascorsi, dà importanza alla cultura e ai giovani. Il professore ha chiarito, che la poesia risorgimentale ha per noi i legami emotivi e scolastici, ma fa parte di un momento storico per noi molto importante e quindi da conoscere. Subito dopo il ongresso di Vienna, 1815, autori importanti della nostra letteratura, Parini, Alfieri, Beccaria non hanno avuto una chiara coscienza nazionale, anche se avevano politicamente criticato il periodo napoleonico fino agli ultimi anni del 1700. E’ nel 1818 che “Il Conciliatore” giornale liberale ha riunito la classe intellettuale lombarda: S. Pellico, Manzoni, Berchet. Alcuni di loro parteciperanno ai moti rivoluzionari del 1820-21 e pagheranno molto con la morte o col carcere. Hanno rivelato con i loro scritti il Romanticismo Italiano e cercheranno di recuperare la religione cattolica, ripudieranno il classicismo, cercheranno di render europea la letteratura, divulgata anche al popolo. Nel 1830 si è sviluppato un pensiero laico con G. Mazzini, che sul piano poetico-politico ha avuto scarso successo, per la mancanza di interazione fra le varie classi sociali avendo privilegiato la sfera sociale aristoratica. Comunque la poesia canterà le lotte, le speranze, gli ideali, i martiri (C. Cattaneo, A. Boezio). Altri poeti come Fusinato, Mameli, Mercantini, hanno invero cercato un nuovo linguaggio poetico classicistico, ma metricamente semplice, che riesce in modo immediato a coinvolgere solo emotivamente il lettore (Spigolatrice di Sapri). Ciao, Lino... VIA DEL FORNO Nel pomeriggio del 25 gennaio u.s. è venuto a mancare il regista Lino Procacci, l’amico di una vita dell’avv. Ariodante Picuti. A Procacci, come quintanari, dobbiamo riconoscenza; è stato infatti grazie al suo intuito che è nata la Gara Gastronomica verso la metà degli anni Settanta. Dalla sua prima idea la gara ha avuto un continuo progresso affermandosi come una componente essenziale, oggi irrinunciabile, dei momenti salienti delle manifestazioni legate alla Giostra della Quintana. Insieme al bravo conduttore Corrado, nel 1976, diede vita trasmissioni tv di grande successo: “Domenica In” e “Il pranzo è servito”. Un umbro di rande valore dunque che ha lasciato una eredità di idee e un esempio di operatività intelligente, misurata, all’insegna del buon gusto e della più assoluta professionalità. RISTORANTE (Hotel Italia) Piazza Matteotti, 12 FOLIGNO tel. 0742.350412 0742.344964 fax 0742.352258 www.hotelitaliafoligno.com [email protected] pagina 10 www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Il nostro fiume: Topino Ricordare oggi la storia del fiume Topino, significa ricostruire una gran parte della storia di Foligno . Infatti nel 1253 i perugini in lotta con la ghibellina Foligno, deviarono, come espediente di guerra, il letto del fiume fuori della città, per procurare disagio ai numerosi mulini: uno dei mezzi per togliere ai cittadini la possibilità di macinare. Il fiume in quell’epoca scorreva nel centro della città fra la chiesa di San Giovanni dell’Acqua e il vecchio monastero di San Claudio. Le nuove mura edificate nel 1246 che avevano chiuso nella città il rione “Puelle” e le case verso Spello, dovevano avere, per maggior sicurezza, all’esterno un grande fossato: fu su questo che i perugini indirizzarono il corso del fiume … e Foligno rimase senza acqua. Il ‘600 e il ‘700 furono secoli che videro argini infranti, inondazioni e fenomeni di malaria in tutta la pianura. La costituita Sacra Congregazione delle Acque, obbligò i proprietari dei terreni confinanti a salvaguardare gli argini dei fiumi. Vennero poi accusati di gravi abusi poiché, sebbene gli alberi avrebbero potuto salvaguardare le sponde, quelli usati, come i salici, i pioppi e le viti rischiavano di indebolirle non essendo adatti allo scopo. Così i risultati non furono positivi e per tutto il XVIII secolo si cercò di utilizzare a coltura qualsiasi terreno, spingendosi all’interno degli argini e addirittura nell’alveo del Cantiere di lavoro per la costruzione del Ponte della Vittoria, progettato da l’ing. Del Neri e seguito nella realizzazione dall’ing. Attilio Ferroni dell’ufficio tecnico comunale (1920-1923) fiume. Un decreto ricorda che le greggi transumanti dovevano passare per la via Flaminia, e non lungo gli argini del Topino in quanto il loro passaggio procurava danni. Il pascolo e il passaggio degli animali sulle ripe è sempre stato un punto dolente nella vicenda della bonifica della pianura di Foligno, perché i cittadini ed i pastori, ritenevano loro diritto far nutrire gli animali sugli argini. Le sanzioni non riuscirono a frenare questa abitudine. In seguito ad inondazioni avvenute nelle campagne di Foligno, Cannara e Spello, la Prefettura delle Acque di Foligno, incaricò l’ingegnere idraulico Antonio Rutili di elaborare un progetto per la sistemazione del Topino: fu creato così il Consorzio Idraulico e nel 1842 iniziarono seri lavori per la canalizzazione. r.s. Il Rotary e i Rotariani incontrano Renato Cesca Il Presidente del Rotary Club Foligno Prof. Ezio Parziani in uno degli ultimi incontri ha invitato Renato Cesca ad illustrare la propria azienda, così come www.profoligno.it sarà poi per gli altri soci. E’ stata quindi illustrata a grandi linee la N.C.M., anche con l’ausilio di immagini, fondata da Renato Cesca nel 1988 per il settore aeronautico e successivamente incrementata nelle varie produzioni nei settori industriale, aeronautico-aerospaziale, energetico e tecno-biomedicale. La Direzione è sempre impegnata con il proprio staf nella continua ricerca del miglioramento dei processi e dei prodotti sviluppati. Tra i molti processi di lavorazione sono stati illustrati la saldatura tig, i trattamenti termici in vuoto, la brasatura in vuoto, i test e le prove di laboratorio. L’azienda è molto impegnata nello sviluppo e nell’innovazione anche in considerazione del fatto che i clienti, tutti importantissimi, sono in tutto il mondo. L’azienda NCM è cresciuta insieme alla nuova tecnologia, grazie al lavoro di gruppo che ha permesso di migliorare, ottimizzare e a volte di anticipare il progresso tecnico. Per la nostra città è veramente un fiore all’occhiello. Giovanni Bianchini pagina 11 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Foligno: laboriosità e ingegno dentro le mura Prima della Seconda Guerra Mondiale e durante, fino all’inizio dei bombardamenti, Foligno era una città molto attiva e industriosa, vi fiorivano piccole e medie aziende nei settori più svariati che ne facevano un centro economico importante dell’Umbria. Non intendo, e tanto meno presumo, affrontare un argomento così complesso nei suoi molteplici aspetti. Questo è compito di studiosi che a Foligno non mancano; posso citare a questo proposito la interessante pubblicazione a cura della Cassa di Risparmio di Foligno “Arti e manifatture fra città e campagna” preceduta da una bella, ricca introduzione di Fabio Bettoni. Il mio è un semplice percorso attraverso il mondo del lavoro come mi appariva in quegli anni; semplice, ma non distratto se rimasero annotate sul taccuino della mia memoria persone, immagini, impressioni. Un’immagine che mi era molto familiare era quella dello zuccherificio, situato a breve distanza da casa mia, fuori Porta Firenze; era la nostra “grande fabbrica”(grande almeno per quei tempi a Foligno). Lì vicino a pochi metri dal passaggio livello di Via Mameli, lungo il confine con la ferrovia, la famiglia Pinchi produceva organi. Ma anche altre fabbriche, in altri punti della città erano appena “fuori porta”. A poche centinaia di metri da Porta Ancona l’Aeronautica Umbra (meglio conosciuta come “La Macchi”) fabbricava aeroplani; non molto distante da Porta Todi, nei pressi di Ponte San Magno, era attivo il Lanificio Tonti da cui uscivano anche bellissimi tessuti di lana; poco oltre Porta San Felicianetto, in Via Cesare Battisti, lavorava il pastificio Calvi che doveva competere con il pastificio Monacchi posto lungo il Canale dei Molini e con il grande Molino - Pastificio Pambuffetti nato proprio lungo il perimetro delle mura urbiche tra Via Chiavellati e Via Nazario Sauro, dove oggi si innalza il complesso moderno delle “Scale di Porta Romana”. Inoltre panifici, gallettifici, sartorie lavoravano per i militari della Caserma Vittorio Emanuele II (oggi Gonzaga) che ospitava all’epoca il Primo Reggimento Artiglieria; la Caserma rappresentava una notevole risorsa economica. Se volevi veramente capire quanto fosse dinamica la nostra Foligno dovevi fare un giretto in città. Anche all’interno delle mura operavano molte aziende; non c’era soluzione di continuità fra le strutture abitative, gli alloggi e i locali in cui le attività si svolgevano. Non erano tutte relegate nelle vie più nascoste, alcune erano nelle vie centrali: il lanificio Luna in Via XX Settembre pagina 12 Le Conce a breve distanza dalla “piazza grande” (allora intitolata a Vittorio Emanuele II), nella stessa via la vetreria Mariani, da una delle strade laterali uscivano biciclette “Preziosi”. Numerose le tipografie, la più nota la “Salvati” accanto al Parco dei Canapè; era lì’ che mio padre, economo del Comune, faceva stampare le carte del suo ufficio; in Via Cairoli lavorava la tipografia Baldoni. Lungo il corso del Topinello (la “Carbonara” per i folignati) il caratteristico canale che attraversa la città esistevano ancora oleifici, mulini per cereali, concerie. Una di queste si trovava nella zona denominata appunto “le Conce”, accanto alla chiesetta di Santa Margherita, passando vedevi le pelli stese ad asciugare. Sempre in quei paraggi si diffondeva un forte odore di sansa proveniente dal vicino oleificio. In città funzionavano diverse tintorie che lavoravano a pieno ritmo perché a quel tempo (il consumismo era ancora lontano!) i capi di vestiario sbiaditi dal tempo o dai ripetuti lavaggi, si facevano tingere, così risultavano rinnovati. Ricordo che dopo la morte di mio nonno, mia madre fece tingere di nero i suoi abiti, per “portare il lutto” per un anno. In “piazza grande” sostavano i vetturini, erano i taxi di allora; quelli invece il lavoro lo aspettavano e intanto facevano schioccare la frusta per allontanare le mosche dal cavallo; era ancora diffuso l’uso del cavallo, anche per trainare i grossi carri della Nettezza Urbana, per cui servivano anche i maniscalchi. Dai forni uscivano allettanti profumi non solo di pane fresco, ma anche di arrosto perché le massaie portavano a cuocere polli e conigli. Io conoscevo bene il fornaio di Via Mentana; lo guardavo rosso e accaldato davanti alla bocca del forno con la lunga pala in mano. Sulla stessa via, a pochi metri, lavorava il fabbro, un omone alto e forte che sembrava costruito con il ferro che forgiava. C’era ancora chi intrecciava vimini, un’arte che resistette a lungo se il mio primogenito, nato nel 1961, ebbe la sua culletta costruita dalle abili mani di un artigiano che aveva una botteguccia semibuia in uno dei vicoletti che si aprono sulla “piazza grande”. Nei vicoli lavoravano anche i ciabattini che non erano mai disoccupati perché le scarpe si risuolavano anche più di una volta, sui tacchi consunti si applicavano i soprattacchi e durante la guerra, anche i ferretti sulle punte e sui tacchi per limitarne il logoramento; non erano calzature che permettessero di avanzare silenziosamente, allora erano una “moda” necessaria. Numerosi i sarti e le sarte; le donne lavoravano tra le mura domestiche, gli uomini avevano la bottega, la sartoria, come Mimmo che stava in un piccolo locale a piano terra, in Via Mentana, proprio davanti alla scuola dove io frequentavo la terza classe elementare. Mi fermavo spesso nella sua sartoria quando uscivo da scuola, per tornare a casa insieme a Lucia, una delle sue lavoranti. Mentre aspettavo che la ragazza terminasse il lavoro, osservavo Mimmo. Era un ometto dall’aria bonaria; un po’ claudicante, si spostava lentamente intorno al lungo bancone; teneva sempre il metro “a nastro” a cavalcioni sul collo e manovrava con perizia un grosso paio di forbici. Figure di artigiani quasi completamente scomparse. Elena Bertoni www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Miss Italia alla 51º edizione del Carnevale dei Ragazzi Dopo il tributo che la “sua gente” ha rivolto alla celebre concittadina Miss Italia 2010 Francesca Testasecca sembrava impossibile che il sogno si potesse nuovamente avverare. Avere “Miss Italia” a Sant’Eraclio in occasione del “Carnevale dei ragazzi” comincia ad essere una piacevole consuetudine. Anche per la 51° edizione lo staff del presidente Raimondo Palazzi ha fatto di nuovo il colpaccio, assicurandosi per il secondo anno consecutivo la donna più bella dello Stivale: la diciottenne calabrese Stefania Bivone. Vive insieme ai genitori a Sinopoli (Reggio Calabria) è alta 1,79, occhi marroni, splendidi capelli castani, stregherà i numerosi turisti che accorreranno nella “Città del Carnevale”. E’ al quinto anno di liceo scientifico, aspira a laurearsi in Giurisprudenza, ma sogna anche di affermarsi nel campo dello spettacolo come cantante. Stefania Bivone la fascinosa reginetta del concorso di bellezza del patron Patrizia Mirigliani, la quinta miss calabrese nella storia, la prima a non piangere al momento dell’incoronazione svoltasi lo scorso settembre a Montecatini Terme. A Sant’Eraclio sarà la madrina ufficiale della più rinomata kermesse carnascialesca dell’Umbria. Sfilerà nei Corsi mascherati sfavillando come un gioiello in uno scrigno di preziose creazioni allegoriche di cartapesta, in un turbinio di coriandoli e stelle filanti. “I contatti avviati nei mesi scorsi – dichiara Mirco Rossi, neo vice presidente dell’associazione onlus “Carnevale dei ragazzi” - sono stati ufficializzati negli ultimi giorni con il manager Jerry Stefanelli” . Miss Italia Stefania Bivone parteciperà alla sfilata dei carri allegorici salendo su una auto cabrio della Peugeot. Spon- sor dell’iniziativa Ugolinelli Peugeot di Foligno, la Gioielleria Marzioli di Spello, i Commercianti di S. Eraclio e la Confcommercio territoriale. La prestigiosa presenza di Miss Italia 2011 è dunque una conferma dell’elevata capacità manageriale acquisita nel tempo dagli organizzatori del Carnevale di S. Eraclio. Andrea Piermarini Carnevale in tavola: castagnole, strufoli, frappe, cicerchiata... Il tempo di Carnevale viene sottolineato a tavola in particolare attraverso i dolci. Sono sempre dolci fritti, croccanti, particolarmente gustosi, realizzati con ingredienti semplici, poco costosi e quindi anche le classi meno abbienti li hanno sempre potuti preparare e gustare, tanto che sono divenuti tradizione diffusa di tutto il territorio regionale e delle confinanti aree marchigiane. La tradizione, anche se con piccole varianti da zona a zona, prevede castagnole, strufoli, frappe, cicerchiata, scroccafusi. Gli ingredienti sono sempre gli stessi: farina, uova, mistrà o vinsanto, zucchero, limone grattugiato, miele aromatizzato e ben sciolto per irrorare i dolcetti dopo essere stati cotti in olio bollente. Nella formula generale ognuno poi introduce qualche variante personale, a seconda dei gusti e delle diverse situazioni. Riportiamo qui una semplice ricetta delle frappe, tipica della Valle Umbra dove viene usato soltanto olio d’oliva, mentre nelle www.profoligno.it aree di montagna, perché più presente in quella realtà legata strettamente alla cultura del maiale, viene usato lo strutto, sia nell’impasto, sia per la frittura. Ingredienti per un bel piatto di frappe: 2 uova, farina q.b. per un impasto morbido da stendere con il mattarello, 1 uovo di olio d’oliva, 2 uova di vinsanto, un pizzichino di sale per ogni uovo, un pizzichino di zucchero per ogni uovo. Impastare sulla spianatoia e lavorare bene, lasciar riposare, quindi stendere in sfoglia sottile (in genere ne vengono due), tagliare con la rotella a strisce per fare un nodo largo o anche dei rombi. Far scaldare nella padella di frittura l’olio abbondante e passare le frappe nell’olio caldo, ma non eccessivamente. Basta pochissimo, essendo la pasta sottile, per rendere appena dorata la pasta. Scolare su carta e disporre nel piatto aggiungendo il miele fatto bollire appena, perché rimanga fluido e con l’aggiunta del limone e dell’arancio grattugiati per aromatizzarlo. Passare con una leggera spolverata di zucchero a velo. E … buon carnevale! pagina 13 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 “Le improvvisazioni poetiche agli albori” Roberto Tavazzi ha presentato la relatrice della conferenza del 12 gennaio, la professoressa Elena Laureti, sottolineando che il suo nome è profondamente legato alla figura di Federico Frezzi, poeta folignate vissuto nel ‘400. Elena Laureti, infatti, oltre ad esaminare con rigore l’opera del nostro insigne poeta, del quale nel 2016 si celebrerà il VI Centenario della morte, e a curare la ristampa di un incunabulo del 1481 del “Quadriregio”, ha dato vita al “Centro di Ricerca Federico Frezzi”, associazione che opera attivamente nel settore culturale della nostra città. Inoltre la studiosa è una assidua frequentatrice dell’Archivio di Stato per il recupero di opere e personaggi del passato di cui a Foligno poco o affatto si parla. E Sante Ferroni è uno di questi. La relatrice ha iniziato la sua dettagliata esposizione e, con il piglio di chi ama profondamente l’argomento, ha spiegato cosa è, e come nasce la poesia estemporanea. Si tratta di un genere di lirica dalla rima facile, tipicamente italiano, improvvisato nel momento in cui viene declamato dagli autori. Sante Ferroni viene citato dagli estimatori della poesia estemporanea; poco si conosce della sua produzione, di quei versi che scaturiscono dalla sua ispirazione. Sappiamo che nel ‘600 la poesia estemporanea diventa spettacolo, il tema, dato nel momento della rappresentazione teatrale, può essere di argomento storico, mitologico, biblico … Quindi l’autore affronta la platea senza alcuna preparazione; possiamo capire quanto difficile sia in così poco tempo riuscire a sciorinare versi. Quale intelligenza ne può essere pagina 14 Elena Laureti durante la conferenza, alla sua sinistra Roberto Tavazzi e alla sua destra il presidente Ottaviani capace? Sante Ferroni ha una intelligenza matematica, musicale, affascina e riceve applausi. Lorenzo Gavotti lo elogia incondizionatamente. Il Ferroni nasce nel 1774 da Nicola e da Felice Trapassi di Assisi, riceve il sacramento della cresima a 5 anni, studia fino alla laurea in medicina. Ma è un poeta, segue il suo talento e abbandona la sua città, Foligno, per spostarsi di sito in sito e dare sfogo alla sua ispirazione. La laurea conseguita non verrà mai sfruttata. E’ un bel giovane, affascinante, ha una voce musicale, modulata con la quale conquista le platee di tutta Italia fino a giungere a Faenza dove incontra e sposa una fanciulla di buona famiglia. Il suo spirito inquieto lo conduce però altrove, tradisce la moglie e si invaghisce di un’attrice di talento, Tonia Falzi; con lei va girovagando per tutta Italia. Non abbiamo documenti ma sappiamo che la Falzi, dopo l’assenza di un anno dalle sce- ne, dà alla luce un bimbo, di cui non si saprà più nulla. Per i due amanti insorgono grossi problemi economici, per risolverli Ferroni continua il suo peregrinare fino a giungere a Pavia dove nel 1788, durante una festa in maschera, sollecitato da un invitato (Sannazzari) , declama versi pesanti ai danni di un uomo presente suscitandone l’ira furibonda. Il poeta cerca scampo fuggendo da Pavia ma viene smascherato e denunciato. Si rifugia a Milano dove però è ancora perseguito; per sua fortuna l’intervento difensivo di un professore dell’Università di Pavia lo salva; viene prosciolto. Ferroni recita alla Scala dove incontra Giuseppe Piermarini, con lui e con il Parini parla della situazione politica italiana. Fu un poeta del Risorgimento? Certamente sentì l’influsso delle innovatrici idee napoleoniche, fu attratto dal richiamo del “nuovo”: la sua efficace poesia recitata trascinò il pubblico verso gli ideali unitari. Dopo la caduta di Napoleone il nostro poeta è ancora perseguito, arrestato e condotto in Arezzo; l’amante riesce a liberarlo, ma poi si defila lasciandolo in grande angoscia. Sante Ferroni muore a Pordenone il 19 agosto 1800, il Filippini ha trovato il documento, munito dei sacramenti . Fu suicidio? Dalla sua morte nasce un mito come mitica fu la sua poesia. Isella Remoli www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 Il Dies Natalis di Cristina di Savoia A Spello, il 26 gennaio alle ore 16,30 le iscritte al Convegno Di Cultura Maria Cristina di Savoia, di Foligno, si sono incontrate alla Collegiata di Santa Maria Maggiore per commemorare il “dies natalis” della Venerabile che ha dato il nome alla associazione e ne ha suggerito lo spirito. Dopo aver ammirato la chiesa dove stili diversi si armonizzano quasi a fare da cornice ai capolavori pittorici in essa contenuti, le Cristine, così più semplicemente conosciute a Foligno, si sono recate nella più intima cappella del Santissimo Sacramento dove hanno ascoltato la Messa, in suffragio della Venerabile, officiata da don Diego Casini loro assistente spirituale da ormai 5 anni. Il sacerdote all’omelia ha ricordato i santi del giorno e ha spiegato il Vangelo in cui si sollecitava “a non fermarsi lungo la strada”. Ha poi spiegato che “il dies natalis”, Al termine delle celebrazioni la presidente Franca Scarabattieri ringrazia don Diego Casini e presenta i musicisti Massimo Santostefano e Daniela Rossi. RINNOVATE LA VOSTRA ADESIONE ALLA PRO FOLIGNO PER L’ANNO 2012!!!! E’ in corso per l’anno 2012 il rinnovo dell’adesione alla Pro Foligno. La quota è di € 30,00. Le quote associative possono essere versate presso la sede dell’Associazione in Piazzetta Piermarini (la mattina alle ore 11,00-12,00) oppure con bonifico bancario alle seguenti coordinate: IT 72 Q 06165 21700 000000 30283 il giorno della morte, e perciò della nascita alla nostra vita spirituale, ci sollecita a fare la stessa cosa, a non sprecare il vissuto che è un momento prezioso da spendere per alti fini. Alla fine della celebrazione la presidente Franca Scarabattieri ha ringraziato don Diego esprimendo la riconoscenza dell’associazione e offrendo una cotta al sacerdote. Ha ricordato poi che le iscritte, che nella vita comune sono madri, mogli, sorelle, figlie e affrontano così quotidianamente le difficoltà che essa ci presenta avrebbero avuto un momento di godimento dello spirito assistendo al concerto che si sarebbe tenuto nell’aula maggiore della chiesa. I musicisti Daniela Rossi e Massimo Santostefano, colleghi nell’arte e sposi nella vita, hanno suonato con massima abilità e partecipazione brani di Piazzola, Bach, Arbonelli, Caccini, Galliano. Notevolmente apprezzato è stato un brano di Luciano Fancelli valente compositore e fisarmonicista folignate, venuto a mancare in giovane età. Alla fine le iscritte di Spello hanno voluto offrire un rinfresco accettato da tutte con entusiasmo, durante il quale si sono rinsaldate vecchie amicizie e intessute nuove conoscenze. Questo incontro è stato un vero godimento sia per lo spirito che per il palato! Merita Pieracci Periodico della Pro Foligno Aut. trib. Pg n° 505 del 12/01/1989 Resp. Giovanni Bosi Sede Redazione: FOLIGNO - Piazza G. Piermarini tel e fax 0742 355722 e-mail: [email protected] - www.profoligno.it Comitato di Redazione Giuseppe Tardocchi Coordinatore responsabile Alfredo Ottaviani Presidente Adua Bartolini Ilaria Coresi Rita Fanelli Marini Mario Lai Luca Radi Elvira Luisa Remoli Franca Scarabattieri Collaboratori Paolo Battaglini, Elena Bertone, Elena Laureti, Lanfranco Cesari, Maria Pia Fanciulli, Alberto Giampaoli, Elisabetta Marchionni, Gabriella Pagliacci, Merita Pieracci, Sandra Remoli, Rita Sebastiani Segreteria di Redazione: Silvio D’Aurizio - Francesco Di Salvo Impaginazione e Stampa tipolitografia Mancini & Valeri - Foligno Chiuso in tipografia il 9 febbraio 2012 www.profoligno.it pagina 15 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 2, Febbraio 2012 pagina 16 www.profoligno.it