Periodico dell’Associazione Maggio Eugubino Pro Gubbio - Gubbio Perugia Anno LXIV, n. 1 - Marzo 2013 - Sped. in abb. 45%, Legge 662/96, at. 2, comma 20/B, Filiale di Perugia. www.maggioeugubino.com GUBBIO la città impietrita Colacem Ufficio Immagine Lorenzi comunicazione e pubblicità _ foto: phlus I nostri valori costruiscono il futuro La nostra cultura di impresa è frutto di valori condivisi, un patrimonio che rappresenta la solidità dell’azienda e il nostro impegno per il futuro. Da sempre abbiamo scelto di salvaguardare l’ambiente, attraverso il recupero e il riuso del territorio; di sviluppare le nostre idee investendo sulla ricerca e sulla tecnologia; di instaurare rapporti di fiducia mantenendo una professionalità costante e garantendo l’eccellenza dei nostri prodotti. Colacem è oggi una delle realtà industriali più importanti d’Italia: promuoviamo progresso e cultura aziendale, per la crescita delle nostre comunità. editoriale di Lucio Lupini Se il mondo fosse un piccolo villaggio di 100 persone! Un periodico mensile nazionale ha pubblicato questi dati: “Se potessimo ridurre la popolazione mondiale ad un piccolo villaggio di 100 abitanti, mantenendo le proporzioni attualmente esistenti, avremmo una popolazione composta da: 57 asiatici, 21 europei, 14 americani (nord e sud) 8 africani; 30 sarebbero bianchi e 70 non bianchi; 30 cristiani e 70 non cristiani; 89 eterosessuali ed 11 omosessuali dichiarati; 6 persone deterrebbero il 59% della ricchezza del villaggio e sarebbero tutte nord americane; 80 delle 100 persone vivrebbero in condizioni subumane; 70 non saprebbero leggere; 50 soffrirebbero di denutrizione; 1 persona sarebbe in punto di morte; 1 bambino starebbe per nascere; 1 persona avrebbe una istruzione universitaria; 1 sola persona sarebbe in possesso di un computer”. Ho trovato questa riflessione illuminante ma sconcertante ed imbarazzante per noi ed è per questo che l’ho voluta riproporre lasciando a ciascuno di noi le considerazioni in merito. Per non perderci però completamente d’animo e per tranquillizzare gli eugubini viene dato per certo che pur riducendo il mondo ad un villaggio di 100 persone ci sarebbero comunque nel villaggio due famiglie di santubaldari. sommario attualità storia arte e cultura Ha vinto l’incertezza 4 La tragica morte di Maurelio Rossi 13 I risultati politici locali 5 Sulle ‘Viae Crucis’ di Guido Cattozzo 14 Subito compattezza e slancio 6 Gubbio: guelfa o ghibellina? 16 I nuovi custodi della basilica di Sant’Ubaldo 7 Capodieci e Capitani 2013 8 VIII Centenario della donazione della Vittorina a San Francesco 10 La Diocesi di Gubbio e Villa Garibaldi unite dai Santi Mariano e Giacomo 11 vita dell’associazione 19 vita cittadina 23 Anno LXIV, n. 1 - marzo 2013 In copertina: Dissesti stradali Direttore Editoriale: Lucio Lupini Direttore Responsabile: Ubaldo Gini In redazione: Michela Biccheri Layout: L’ArteGrafica Stampa: Tipografia Donati Redazione: Piazza Oderisi - 06024 Gubbio (Pg) Tel. e Fax 075 9273912 - CC Postale n. 15463060 Aut. Trib. Perugia n°. 334 del 15/01/1965. Sped. in abb. postale 45%, comma 20/B, legge 662/96, filiale di Perugia. > attualità 4 Ha vinto l’incertezza > di michela biccheri Il Ministero degli Interni ci offre un quadro preciso dei risultati: il 75,17% degli italiani (contro l’80,5 del 2008) ha espresso la propria preferenza suddividendo i voti tra Camera e Senato: al Senato abbiamo contato il 31,63% dei voti per la coalizione di Centrosinistra (113 seggi); il 30,72% dei voti è andato alla coalizione di centrodestra (116 seggi); il Movimento 5 stelle è salito al Senato con il 23,79 (54 seggi); Mario Monti, 9,13 % dei voti e 18 seggi. Alla Camera il risultato sembra essere stato più netto: Il centrosinistra si è aggiudicato il 29,54 % dei voi (340 seggi) e subito dietro il centrodestra con il 29,18% dei voti e con 124 seggi: hanno fatto la differenza centomila voti e poco più. Grande sorpresa dei Grillini che si sono seduti in Parla- così che anche Piazza Affari, ha subito l’incertezza dei risultati con l’apertura mento con il 25,55% dei voti aggiudicandosi 108 seggi senza coalizione, dunque è stato il partito più votato nel 2013 dagli italiani. Mario Monti ha conquistato il 10,56% dei voti e un totale di 45 seggi. Ha vinto l’incertezza, questo è indubitabile. Le preferenze degli italiani hanno sancito la vittoria di un po’ tutti o quantomeno delle solite coalizioni. E’ stato il voto più complesso e peggio giudicato da tempi memorabili, delle borse col -5%. Oggi alla Camera abbiamo una maggioranza di centrosinistra (340 deputati) anche se raggiunta con un minimo scarto di poco più di centomila voti. I risultati hanno smentito i sondaggi delle settimane passate che davano il centrosinistra il netto vincitore e hanno confermato la ripresa di Berlusconi. Il voto al Movimento 5 Stelle ha chiarito che moltissimi sono gli italiani che hanno scelto un’altra via per farsi governare, questo esito e la totale ingovernabilità al Senato sono i risultati che più colpiscono la tornata elettorale del 2013, infatti non sono stati raggiunti i 158 seggi ideali per un governo di maggioranza. Poco più lieto è stato il risultato della Camera che ha visto un risicato margine di vittoria ottenuto da Bersani e la coalizione di centrosinistra. Intanto dall’estero i titoli dei giornali non hanno scherzato, hanno ravvisato che l’incertezza dell’esito delle votazioni abbia contagiato anche i mercati e solo gli americani si sono permessi il lusso di scherzare col ritorno di Berlusconi. I tedeschi sono rimasti sconvolti dinanzi all’avanzata di Berlusconi e di fronte allo tzunami Grillo; vedono un’Italia governata da, cito: “populismo, grida e bugie”: secondo la Germania saremmo i testimoni della crisi. Gli inglesi hanno invece anche rinnovato le loro paure sulla tenuta dell’euro. Ai posteri l’ardua sentenza. > attualità 5 i risultati politici locali > di lucio lupini Lo tsunami Grillo ha colpito duramente anche in Umbria. Movimento 5 stelle è il secondo partito a ridosso del PD, per quanto riguarda la Camera con il 27 per cento, mentre al Senato con il 25,30 per cento è anche davanti al centrodestra attestatosi al 25,27 per cento. Una valanga di voti presi a sinistra ed a destra; alla Camera il Pd ha registrato una flessione di oltre 80mila voti rispetto alle precedenti votazioni (al 32 per cento), e il Pdl una flessione di oltre 90mila (attestandosi 19,4 per cento). Ma Grillo è andato benissimo, meglio rispetto sia al dato regionale che a quello nazionale, anche a Gubbio con il 30,9 per cento alla Camera ed il 28,6 per cento al Senato. Questo fatto è invero anche un po’ sorprendente considerando il radicamento dei partiti tradizionali, specialmente quelli di sinistra, nel nostro territorio. Ma evidentemente il livello di protesta nei confronti dei partiti e dei politici attuali è ad un livello elevatissimo. In Umbria sono stati eletti 9 deputati e 7 senatori. Per quanto concerne la Camera, i deputati umbri eletti sono stati 9: Marina Sereni, Gianpiero Bocci, Giampiero Giulietti, Anna Ascani, Walter Verini (Pd), Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella (Movimento 5 Stelle), Pietro Laffranco (Pdl), Adriana Galgano (Scelta civica Monti). Riguardo al Senato invece, i senatori umbri eletti sono stati 7: Miguel Gotor, Gianluca Rossi, Nadia Ginetti, Valeria Cardinali (Pd), Luciano Rossi (PdL), Stefano Lucidi (M5s) e Linda Lanzillotta (Scelta Civica Monti). Tra essi non figura nessuno degli eugubini candidati: alla Camera erano candidati Rocco Girlanda (PdL, secondo in lista), Giuseppe Zangarelli (La Destra, terzo in lista), Daniele Morini (Scelta civica con Monti per l’Italia, secondo in lista) e Stefano Pascolini (Futuro e Libertà, terzo in lista); al Senato invece erano candidati Barbara Bettelli (Scelta civica con Monti per l’Italia, settima in lista) e Massimo Capacciola (Mir, terzo in i seggi nel nuovo parlamento lista). La sorpresa, dovuta certamente all’exploit del movimento 5 stelle che ha ottenuto in Umbria due deputati, è l’esclusione di Rocco Girlanda che veniva dato come sicuramente riconfermato essendo al secondo posto in lista con il PdL. Daniele Morini aveva qualche speranza solo a fronte di un risultato eccezionale della lista di Monti mentre per tutti gli altri si trattava sicuramente di candidature di servizio. In definitiva potevamo contare in precedenza come territorio su una nostra presenza a Roma ed ora non abbiamo più neanche quella. Il PD, che ha in Gubbio da sempre un grande serbatoio, non riesce a piazzare da tempo nessuno nemmeno in lista e non siamo, mi sembra, capaci nemmeno di cogliere le grandi novità come Grillo in quanto nessun eugubino era con lui candidato. Allora possiamo sottilizzare tranquillamente sul fatto che chi va a Roma deve rappresentare gli interessi di tutti, ma poi sappiamo che non è così per cui queste elezioni ci lasciano ancora di più allo scoperto. In un momento storico, economico e sociale in cui di coperte ne avremmo assoluto bisogno!!! Fonte: Ministero dell’Interno - 27 febbraio 2013 camera C. Sinistra 340 C. Destra 124 M5S 108 senato Monti 45 Atri 13 C. Sinistra 113 C. Destra 116 M5S 54 Monti 18 Atri 14 > attualità 6 subito compattezza e slancio > di giampiero bedini In un periodo difficilissimo, con la crisi che morde in maniera impietosa condizionando quotidianità e futuro di famiglie e giovani, è fondamentale disporre, ai diversi livelli, di istituzioni in grado di espletare al meglio la pie- nezza delle loro funzioni. A questo proposito, nell’attesa che le consultazioni politico-regionali chiariscano, speriamo, il quadro del paese, è altrettanto indispensabile che la maggioranza di centro sinistra che amministra la no- stra città riesca a superare, in maniera definitiva, quei dissapori interni che da diverse settimane ormai costringono i partiti della coalizione (Pd, Psi, Sel, FdS) a confronti tra di loro ed al loro interno sempre più serrati. La responsabilità primaria, appare chiaro, compete al Partito Democratico, ritornato ad essere il più consistente del territorio. In questa prospettiva ha affidato la guida del comitato comunale alla terna Virna Venerucci, Lorenzo Scavizzi e Giuliano Cambiotti impegnata soprattutto, in questa prima fase, a seguire gli aspetti organizzativi della campagna elettorale. La situazione però rischia di complicarsi e rinviando chiarimenti e decisioni non si guadagna, ma si perde tempo chiamando in causa responsabilità di tutti: da mesi, ad esempio, l’assessore ai servizi sociali Michela Tinti (Sel) si è autosospesa dall’incarico, nonostante la delicatezza del settore di competenza, mentre da qualche settimana il Sindaco Guerrini, motivandole con la prospettiva di ridisegnare l’esecutivo, anche se la vicenda si porta dietro pure ipotesi che chiamano in causa equilibri interni al Pd, ha ritirato le deleghe a Raffaello di Benedetto, cui facevano carico settori fondamentali come Prg e Grandi Opere. E’ tempo ormai che tutti si convincano della necessità inderogabile di ridare compattezza e slancio alla macchina politico-amministrativa e rimettere responsabilmente mano a quelle aspettative con le quali era stato accolto il risultato delle urne nel maggio del 2011. Attendere ancora significherebbe assumersi pesantissime responsabilità. “Premio Giorgio Gini” E’ giunto al quattordicesimo anno di vita il Premio dedicato all’attenzione per la cura degli edifici privati della nostra città, Premio in memoria di Giorgio Gini che vede ricompensato lo studio, lo sforzo e la dedizione di coloro che nella vita hanno scelto di rendere migliori l’aspetto e la struttura di edifici privati per amore della nostra Gubbio celebrandone la bellezza. I riconoscimenti del Lions Club Gubbio Host sono stati assegnati alla: famiglia Stefano Salciarini, per l’eccellente opera di ristrutturazione della propria abitazione in via Capitano del Popolo e famiglia Luigina Cardinale Pierotti, per il restauro di Palazzo Filippi, località Loreto Mocaiana. Premiati anche due neo architetti eugubini: architetto Chiara Corazzi e architetto Raffaele Barbi. Premio speciale “Ama di più la tua città” a Gianfrancesco Chiocci per l’impegno in difesa delle bellezze eugubine, per l’attaccamento alla città e alle sue tradizioni. > attualità 7 I nuovi custodi della basilica di Sant’Ubaldo > di michela biccheri hanno lasciato il posto alla conferma ufficiale di due nuovi rettori per la santa casa del Protettore: mons. Fausto Panfili, vicario generale della diocesi, ex parroco di San Pietro, e don Stefano Bocciolesi, vicario dell’unità pastorale cittadina, sono stati nominati rispettivamente rettore e vice rettore della basilica. Ad annunciarlo è stato il Vescovo mons. Mario Ceccobelli nel corso di una conferenza stampa. La soluzione ha visto anche una nuova organizzazione della parrocchia di San Pietro che, vivendo la nuova esperienza di unità pastorale con San foto Pressnews Ricordiamo che il ministro provinciale dell’ordine francescano, Frate Bruno Ottavi, aveva ribadito che l’irrevocabile scelta di lasciare la basilica di Sant’Ubaldo si legava al calo delle vocazioni e al bisogno di operare per questo una modifica delle presenze dei frati in tutta l’Umbria. Così il 6 gennaio i Frati minori francescani, Frate Andrea Dall’Amico e Frate Pietro Mechelli hanno lasciato la Basilica. Dopo molto disquisire le indiscrezioni Giovanni e San Domenico (San Martino), di cui è parroco Don Giuliano Salciarini, ha visto nominato parroco Don Mirko quale unico pastore delle altre due parrocchie. I nuovi custodi della basilica avranno il compito di risiedere stabilmente nel convento, di curare la divulgazione del culto di sant’Ubaldo, la liturgia, l’accoglienza dei pellegrini, potranno occuparsi del rilancio del Bollettino del santuario, annunciare Consigli pastorali per gli affari economici per il coordinamento con le famiglie ceraiole e l’Università dei muratori. > attualità 8 Capodieci 2013 > a cura della REDAZIONE > servizio PHOTOSTUDIO Gubbio Tiziano Palicca sarà alla guida del Cero di Sant’Ubaldo. Tiziano appartiene alla manicchia di Madonna del Ponte ha condiviso le stanghe con i suoi amici nella callata dei Meli e in via XX Settembre e lì da Didà. Aveva già potuto provare le forti emozioni della Festa condividendola da giovanissimo con lo zio Gianfranco, capodieci del Cero di Sant’Ubaldo nel 1985. I primi festeggiamenti li ha ricevuti al veglione dei santubaldari, durante il quale è stata eletta reginetta Jessica Monacelli. II 3 marzo, giorno dell’821 anniversario della Canonizzazione di Sant’Ubaldo, Palicca ha ricevuto ufficialmente da Giovanni Barbetti lo stemma del Capodieci, come da tradizione, in un momento di festa e di primi sentori primaverili che hanno emozionato tutti i presenti. Alla guida del Cero Mezzano di Sant’Ubaldo è stato chiamato Matteo Menichetti e il Cero Piccolo vedrà salire sulle stanghe Giovanni Pelicci: a loro va il nostro più vivo sostegno per una Corsa indimenticabile fatta di valori e sentimenti veri. Capodieci di San Giorgio andrea martiri Capodieci di Sant’Ubaldo tiziano palicca I Sangiorgiari hanno espresso la loro preferenza fra i tre candidati della Manicchia di San Martino, scelta avvenuta con forte interesse dei ceraioli su Andrea Martiri come Capodieci del Cero di San Giorgio. Le sue parole: “Come tanti giovani sangiorgiari di San Martino, ho avuto la fortuna (ripeto la fortuna), di prendere il Cero un po’ ovunque, la Muta di Santa Maria, la Muta dei Vecchi, via XX Settembre ed il Monte sono stati per anni gli inseparabili momenti di sofferenza e gioia sotto le stanghe”. E questi sono i dati tecnici. Quello che vogliamo anche raccontare è la grande manifestazione di affetto e la festa tributati a Martiri nei giorni a seguire a conferma della scelta per la guida del Cero Guerriero affidata ad una persona mite e riservata, immagine della fierezza e della lealtà dei sangiorgiari. Andrea 43 anni, insieme alla sua numerosa famiglia e a tutti gli amici saranno i testimoni di un Giorno speciale, iniziato con i festeggiamenti del veglione dei sangiorgiari che ha visto eletta reginetta la bella Vanessa Giombini. Andrea riceverà da Luca Alunno, lo stemma da Capodieci il 25 aprile, data più compatibile con la Festa del Patrono Giorgio. Alla guida del Cero Mezzano e Piccolo di San Giorgio applaudiamo Mattia Morelli e Matteo Vantaggi. La festa di Ubaldo Gini è iniziata ufficialmente il 17 gennaio con la sua investitura nella Chiesa dei Neri, come da tradizione nel giorno di Sant’Antonio, che dopo le celebrazioni ha visto la consegna dello stemma della guida dei ceraioli, quel passaggio che celebra il legame al Santo e consolida l’attaccamento al Cero. Vero e proprio attaccamento: Santa Maria per due anni, ceppo nella vorticosa callata dei Neri, l’INAM, via XX Settembre, le prime due girate della sera e come capodieci nella quarta girata della mattina; stradone dei pini e ha concluso la sua straordinaria presenza sotto il Cero nel 2009, condividendo le stanghe della muta della Statua. Tradizionale tappa anche quella del veglione con i suoi numerosissimi amici e trascinatori; durante la serata è stata eletta reginetta la bella Livia Biraschi. I ceraioli del Cero mezzano di Sant’Antonio hanno decretato il loro capodieci, sarà Cristian Lugni della manicchia esterna a guidare la corsa del 2013. Capodieci di Sant’Antonio La nostra Associazione è particolarmente coinvolta quest’anno dalla partecipaubaldo gini zione straordinaria del Direttore e Consigliere del Maggio, il nostro Ubaldo, alla Corsa del Cero di Sant’Antonio quale Capodieci e siamo emozionati a prescindere dalla camicia che indosseremo quel Giorno e che portiamo tutto l’anno e nella vita. Sono partecipi anche i più anziani che rappresentano un legame vivo con il padre, l’indimenticabile Avv. Giorgio Gini, prezioso collaboratore del periodico, parte attiva nel Maggio e già Capodieci del Cero di Sant’Antonio; un legame che si riflette con gesti antichi, familiari e viventi sui figli Laura e Giorgio, un cambio generazionale sotto lo stesso “Cero”, nell’amicizia, nel rispetto reciproco e nel perseguimento dei fini comuni per il bene della nostra Città. > attualità 9 Capitani 2013 Primo Capitano Gabriele capannelli Secondo Capitano vitaliano pannacci I Capitani per la Festa dei ceri 2013 sono i signori: Gabriele Capannelli, Primo Capitano e Vitaliano Pannacci, Secondo Capitano. A loro è stato affidato il nobile compito di guidare degnamente la Corsa dei Ceri. Miss 2013 Miss Sangiorgiari Vanessa Giombini Miss Santubaldari Jessica Monacelli Miss Santantoniari Livia Biraschi Restauro dei Ceri Mezzani Si stanno per restituire i Ceri mezzani alla cittadinanza, ai giovani ceraioli perché fiduciosi della responsabilità che sarà manifestata attraverso una Corsa degna del Patrono. Ricordiamo che i Ceri mezzani vennero realizzati nel 1966 dalle falegnamerie Poggi, Scavizzi e Venturi per la parte strutturale lignea e decorati da Giuseppe Minelli e Angelo Mengucci: tre opere molto giovani, sicuramente da inquadrare per valore spirituale e storico in maniera del tutto diversa dai Ceri. Il restauro dei Ceri mezzani è in fase di conclusione presso il liceo artistico “Mazzatinti” per il consolidamento strutturale, del recupero delle decorazioni e del rivestimento cromatico. Un lavoro degli alunni in corso ed ex alunni del liceo insieme agli insegnanti in comunione con l’Università dei Muratori, il Comune di Gubbio e la partecipazione del Maggio Eugubino e delle Famiglie Ceraiole. > attualità 10 VIII CENTENARIO DELLA DONAZIONE DELLA VITTORINA A SAN FRANCESCO > di pina pizzichelli Si è costituito ufficialmente il comitato per le celebrazioni per l’VIII centenario della donazione della Vittorina a S. Francesco avvenuta probabilmente nel 1213. Ne fanno parte il Vescovo Ceccobelli e Paolo Salciarini per la diocesi, l’assessore Marco Bellucci per il Comune, il Maggio Eugubino con il presidente Lucio Lupini e il consigliere Ettore Sannipoli, Mauro Pierotti dell’associazione Eugubini nel mondo, Beatrice Vergari dell’ufficio stampa della diocesi, Ubaldo Gini direttore de “L’Eugubino”, Padre Domenico Foderaro del Convento di S. Francesco, Padre Francesco Ferrari Chiesa della Vittorina, Fabio Mariani dell’Università dei Muratori, Pina Pizzichelli per “La Mansuetudine”, Cinzia Rosati dell’Hotel Beniamino Ubaldi. Il comitato ha il compito di studiare preparare tutte le fasi dell’“anno della Vittorina” che inizierà ufficialmente sabato 28 settembre 2013 e si chiuderà domenica 5 Ottobre 2014. foto Paolo Tosti Molte le idee. Si tratterà ora di scegliere le più idonee a ricordare la Chiesa della Vittorina chiamata anche la Porziuncola di Gubbio come sede del primo convento francescano a Gubbio e come luogo dell’”ammansimento” del feroce lupo. Secondo gli annali camaldolesi – le notizie sono fornite da Cece e Sannipoli -la Vittorina venne donata nel 1213 a S. Francesco dal vescovo il beato Villano per realizzarvi il primo insediamento minoritico eugubino. Una notizia convalidata anche dal cronista eugubino Ser Guerriero che ricorda che la Vittorina è concessa ai primi frati francescani. Il miracolo dell’ammansimento del lupo sarebbe databile tra il 1220 o 1222. Qualche decennio più tardi i frati lasciarono la Vittorina per stabilirsi nel nuovo convento di S. Francesco di Piazza 40 Martiri lasciando la Vittorina alle suore clarisse. Ma la Vittorina è fondamentalmente altro: è la conferma di un percorso che Francesco aveva iniziato qualche anno prima, quando seminudo ed infreddolito nel freddissimo inverno del 1206 era arrivato a Gubbio dai suoi amici Spadalonga dopo aver “chiuso” in modo così drammatico con il padre Pietro Bernardone ed “aperto” la sua vita al Padre Celeste. Il percorso di un nuovo modo di vivere il Vangelo che diventa il Vangelo dell’amore. E qui si apre una parentesi nella vita di Francesco poco conosciuta. Padre Domenico Foderaro si augura che “venga ripreso lo studio di questa fase del francescanesimo a Gubbio perché non c’è una conoscenza precisa”. Nel programma che si sta delineando (il Maggio Eugubino ha assunto l’incarico di coordinamento dei lavori) un posto preponderante dovrebbe essere occupato dalla Vittorina e da ciò che essa ha rappresentato nell’incipiente movimento francescano. Se è impossibile e lo sarà per sempre, indagare sui sentimenti di Francesco, sull’evolversi di idee ed esperienze in quei momenti, e il nostro immaginarseli non è senza un ampio margine di incertezza e quindi di arbitrarietà, è invece possibile leggere attraverso i documenti il momento storico di allora e la stessa Vittorina che pare rispondere magistralmente al quel progetto di Francesco e alla sua comunità dei minori: è piccola, minuta, umile, non ha la magnificenza e l’arditezza delle cattedrali; le sue pietre sembrano preghiera e lode a Dio. Una chiesina così sperduta da confondersi nella campagna circostante, allora forse piena di alberi. Anche da qui i suoi frati partiranno verso orizzonti vicini e lontani per portare il Vangelo dell’amore specialmente ai fratelli ai margini della società come i lebbrosi, gli ultimi per antonomasia esclusi dal corpo vivente della società già prima di morire. Un servizio costante agli ultimi, ma anche a chi non sia in pace né con sé né con gli altri. Nello spirito di “pace e bene” a tutte le creature. Quante volte Francesco sarà ritornato a Gubbio? Tante, tantissime volte anche perché molti dei suoi compagni di baldoria e di allegria di tanto tempo fa si ritroveranno a seguirlo, affascinati sulla strada in salita della povertà e della rinuncia, ma contemporaneamente della gioia e della libera confidenza in Dio. Su questo periodo bisognerebbe saperne di più, come dice giustamente padre Foderaro. Se entrare nell’animo di Francesco è impossibile, è invece possibile avvicinarsi a quel periodo e cercare di saperne di più sul mondo che circondava Francesco, la Gubbio di allora, i personaggi, si pensi al vescovo Villano, la gente, gli accadimenti. Indagare su questo ci porterebbe a conoscere di più in questo VIII centenario non solo Francesco ma anche Gubbio. > pasqua 2013 11 La Diocesi di Gubbio e Villa Garibaldi unite dai Santi Mariano e Giacomo > di don mirko orsini Il Messaggio del Santo Padre per la Quaresima di quest’anno ci invita a riflettere sul versetto 24 della Lettera agli Ebrei: ‘Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone’. “La Quaresima ci offre ancora una volta l’opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti, questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. “Prestiamo attenzione”: la responsabilità verso il fratello.”Il primo elemento è l’invito a ‘fare attenzione’. Anche oggi, Dio ci chiede di essere ‘custodi’ dei nostri fratelli (cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni caratterizzate da premura reciproca, dall’ attenzione al bene particolare dell’altro all’attenzione al suo bene esistenziale totale. A questo fine la Quaresima di Carità 2013 indetta dalla Diocesi di Gubbio è destinata alla Comunità parrocchiale di Villa Garibaldi, gravemente colpita dal terremoto del 2012. La diocesi ha raccolto l’invito di don Giovanni Telò, parroco di Villa Garibaldi, a gemellare le nostre comunità ecclesiali unite dalla devozione peri Santi Mariano e Giacomo. La chiesa infatti è intitolata ai santi martiri le cui spoglie mortali sono conservate nella nostra Chiesa Cattedrale. L’obiettivo principale, in questo momento, è quello di raccogliere fondi per restaurare la chiesa parrocchiale della piccola frazione danneggiata dal terremoto e ancora chiusa al culto. Le scosse del maggio scorso hanno colpito gravemente il tempio settecentesco. I danni, secondo una prima stima, ammontano a 290.000 euro e sono causati in gran parte dall’effetto martello del campanile. Anche la facciata appare scollata dal resto dell’edificio; numerose fessurazioni compaiono nelle due cappelle sul lato sinistro, causate appunto dai movimenti della torre campanaria. Crepe più sottili si notano in tutto l’edificio, ma in particolare la navata di destra è quella che rivela i maggiori danni,tanto che un arco è stato puntellato per impedirne il crollo. Il gemellaggio, oltre l’aiuto economico necessario in questo momento, intende proseguire nel tempo creando eventi culturali e di spiritualità tra le due comunità che venerano i comuni patroni Mariano e Giacomo. Sollecitiamo le comunità parrocchiali a promuovere con impegno e convinzione l’iniziativa. l’attività del centro di ascolto caritas Oltre quattromila persone nel 2012 hanno frequentato il Centro di Ascolto della Caritas Diocesana, preziosa frontiera di solidarietà e condivisione, per chiedere una mano a superare e risolvere i problemi della quotidianità. Nei numeri che sintetizzano l’attività svolta dalla benemerita istituzione, la proiezione di una realtà che soffre le conseguenze di una crisi durissima. Nel 2012 ha gestito 80.000 euro, attinti dall’ottoxmille assegnato alla diocesi eugubina per interventi caritativi; altri 20.130 sono arrivati dai cartelloni di suffragio, 12.503 da offerte straordinarie. Entrate subito semplici <partite di giro>: infatti sono stati erogati contributi economici per far fronte a bollette, necessità abitative, farmaci, aiuti sanitari, prodotti per l’infanzia, etc., per 85.306 euro. Grazie al Fondo di Solidarietà delle Chiese Umbre è stato possibile concedere sussidi mensili a 33 nuclei familiari per 36.850 euro, mentre attraverso il “Prestito della Speranza”, il progetto di microcredito voluto dalla Cei, in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana, ne sono stati accesi sedici per 96.000 euro. Dalla sua entrata in funzione, sono state accolte ventuno delle trentacinque domande inoltrate per un totale di 114.000 euro. Ancora: sono stati consegnati 2.989 pacchi viveri (120 quintali di cibo), ed operati 1068 interventi dal centro vestiario di via Cairoli. “Attraverso il Fondo di Solidarietà regionale ed Prestito della Speranza, la ripresa della cartellonistica di suffragio e l’aumento di donazioni da parte di singoli, famiglie e associazioni – ha commentato il direttore della Caritas Diocesana Luca Uccellani è stato possibile aumentare gli interventi a favore dei meno fortunati”. Uccellani guarda in avanti con preoccupazione: “Il 2013 sarà ancora un anno difficile da affrontare purtroppo con risorse molto più modeste”. Da qui l’appello ad una generosità diffusa per una condivisone più ampia. g.b. > storia arte e cultura 13 La tragica morte di Maurelio Rossi > di Fabrizio Cece Maurilio Rossi e la consorte, Annunziata Panfili. Stamane mentre si eseguivano i consueti lavori di consolidamento e di restauro in questa Cattedrale s’è udito ad un tratto un grido lacerante: un povero scalpellino a nome Mausilio Rossi era caduto dalla palcatura della facciata producendosi gravi lesioni di qualche entità. Erano le 11.35. Sono subito accorsi i compagni di lavoro, il custode del prospiciente Palazzo Ducale, signor Francesco Cecconi con la famiglia, il soprastante dei monumenti ing. Temistocle Paolini da pochi giorni in missione da Perugia per assistere agli importanti lavori dello stesso Palazzo. Al povero caduto sono state apprestate le prime cure, ma invano; trasportato subito dopo all’ospedale cittadino, poco dopo mezzogiorno l’infelice cessava di vivere. Schema dell’armatura da cui cadde Maurelio Rossi il 17 luglio 1917. Fotografia della parte sommitale dell’impalcatura. Al vertice del timpano di facciata della Cattedrale si trovava la grossa pietra dello “Spirito Santo” che, cadendo, travolse lo scalpellino eugubino. Così, un giornale del 17 luglio 1917, dava la notizia della disgrazia occorsa a Gubbio durante i restauri della Cattedrale. Altri particolari sono riportati nel n. 13 de “L’Ingino”. Maurelio, questo il suo nome esatto, aveva 59 anni. I funerali si svolsero il 18 luglio. La salma fu trasportata dal civico ospedale alla chiesetta dei Muratori e da lì al cimitero. La causa della disgrazia fu identificata nel tentativo compiuto dal Rossi di scalzare gli archetti su cui appoggiava una grossa scultura rappresentante un gallo o, com’è detto in altri documenti, dello “Spirito Santo”. La pesante pietra, priva di legature, crollò in avanti travolgendo il muratore eugubino e frantumando i sottostanti impalcati. Lasciando da parte la vertenza giudiziaria, che ebbe strascichi fin oltre il 1930, intendo qui presentare due importanti documenti: una fotografia e un disegno. Entrambi, credo, servono molto bene a dare un’idea di quanto pericoloso fosse allora il lavoro dei muratori. Guardando le due immagini ci si accorge facilmente di quanto scarse fossero le protezioni le quali, a voler essere sinceri, ci sembrano del tutto inesistenti. L’ultimo palco, quello posto nei pressi del vertice della facciata della Cattedrale, meraviglia per la tanta precarietà. Senza considerare l’ultimissimo soppalco costituito da una paio di banchetti e qualche tavola. Le tavole della parte destra, quelle su cui poggiava il Rossi al momento della disgrazia, sono completamente crollate, alcune sono rimaste incastrate nel livello sottostante, anch’esso parzialmente demolito. > storia arte e cultura 14 Sulle ‘Viae Crucis’ di Guido Cattozzo > di ettore a. sannipoli Poche parole davvero, per lasciar spazio il più possibile alle immagini le quali, da sole, illustrano meglio di ogni discorso l’argomento che intendo presentare e che troverò sicuramente modo di approfondire in qualche futura occasione. Guido Cattozzo (1910-1995), mesolano, era vissuto a Padova e aveva studiato all’Istituto di Belle Arti di Venezia. Giovanissimo vinse - a quanto pare - un concorso di ceramica in Gubbio, dove si stabilì verso il 1929, rimanendovi per un decennio intero. Lavorò per suo conto e collaborò con alcuni opifici del posto, specie con la fabbrica Maioliche di Gubbio, attiva nel 1932-1934 circa. Forse per la sua amicizia con il sacerdote costacciarese Noè Cherubini (19021976), parroco di Chiaserna e poi di Branca, Cattozzo ebbe modo di dipingere alcune Viae Crucis per chiese ubicate nei dintorni di Gubbio. Di lui si conoscono finora tre Vie Dolorose, due delle quali già menzionate in studi sulla ceramica eugubino-gualdese del Novecento. Sono costituite - secondo la regola - da 14 pannelli, ciascuno dei quali risulta composto di sei mattonelle quadrate, serrate da cornici lignee 1. G. Cattozzo nella fabbrica Maioliche di Gubbio, Gesù deposto nel sepolcro (XIV), 1932-1934 ca., maiolica dipinta in policromia e lustrata, cm 60 x 40. Colbassano (Fossato di Vico), Parrocchiale (da Amoni 2001, p. 121). 2. Gesù cade sotto la croce la prima volta (III). 3. Gesù aiutato dal Cireneo (V). 4. Gesù consola le donne piangenti (VIII). 5. Gesù inchiodato sulla croce (XI). originali oppure posticce. La prima serie di stazioni è quella conservata nella chiesa parrocchiale di Colbassano, in comune di Fossato di Vico. Essa è stata più volte citata dagli storici della ceramica di Gualdo Tadino come opera della fabbrica Maioliche di Gubbio, diretta dal gualdese Fernando Pascucci (1896-1970). Cattozzo dipinse diverse ceramiche nella fabbrica anzidetta, compresa per l’appunto l’impegnativa Via Crucis in argomento, che risulta arricchita dai lustri metallici tipici di questa manifattura. Utilizzando gli stessi disegni, basati for2-6. G. Cattozzo, cinque stazioni della Via Crucis, 1937, maiolica dipinta in policromia, ciascuna cm 60 x 40. Branca (Gubbio), Parrocchiale (Ph. Diocesi di Gubbio). 6. Gesù deposto dalla croce (XIII). > storia arte e cultura se su un modello comune (che rimane da individuare), Cattozzo realizzò anche la Via Crucis della parrocchiale di Branca, le cui stazioni presentano soltanto piccole varianti figurative rispetto a quelle fossatane. I 14 pannelli sono dipinti in piena policromia e - secondo le indicazioni raccolte durante l’inventario dei beni della Diocesi di Gubbio - furono eseguite nel 1937 (dunque posteriormente al periodo in cui l’artista collaborò con la fabbrica Maioliche di Gubbio, come invece è stato scritto). L’impianto delle sacre scene di Branca e di Colbassano è ancora saldamente ancorato alla tradizione storicistica con prevalenti riferimenti alla cultura rinascimentale o a quella manierista, e solo con qualche accenno al nuovo, specie nella descrizione di alcune delle architetture che compaiono sullo sfondo delle singole stazioni, che sottintendono una conoscenza della pittura metafisica e novecentista. Un disegno complesso ma nitido, funzionale all’accentuazione drammatica degli eventi narrati, rappresenta la caratteristica saliente delle figurazioni, anche se le cangianze dei lustri in un caso e certe stesure impalpabili del colore nell’altro preludono ad effetti atmosferici e luministici propri di altre opere del nostro. Meno nota risulta la terza Via Crucis, che si conserva nella parrocchiale di Chiaserna, in comune di Cantiano. Secondo informazioni raccolte nel corso dell’inventario dei beni della Diocesi di Gubbio, che finora non sono però riuscito a verificare, Cattozzo in questa opera si sarebbe ispirato alla Via Dolorosa «dipinta a olio su tela dal pittore romano Eugenio Cisterna (1862-1933), oggi nella chiesa dei Carmelitani Scalzi di Courtrai» (com. orale di Enzo Storelli). I pannelli, con tanto di finta cornice a rombi sovrapposti e iscrizione alla base, sono pervasi da una certa retorica ben comprensibile nel clima degli anni Trenta, ravvisabile soprattutto nelle solenni ambientazioni antichizzanti, in linea con il neoclassicismo piacentiniano e con lo stile littorio, ma anche nelle atmosferiche luminescenze dei cieli che, grazie a un sapiente uso dell’aerografo, risultano solcati talvolta da impalpabili bande colorate simili a quelle delle aurore boreali. Per contro la mimica dei sacri astanti risulta 15 7. Gesù condannato a morte (I). 8. Gesù cade la seconda volta (VII). 9. Gesù inchiodato in croce (XI). 10. Gesù viene deposto dalla croce (XIII). in genere più contenuta e misurata (ma anche più struggente) rispetto a quella delle stazioni precedentemente esaminate: con le quali le figurazioni di Chiaserna formano un trittico di rilevante interesse artistico e documentario per la storia della ceramica eugubina del Novecento. Bibliografia essenziale Su Guido Cattozzo cfr. E.A. Sannipoli, L’ingegno della copia. Due opere di Guido Cattozzo ed Elpidio Petrignani, in «L’Eugubino», a. LIII (2002), n. 3, pp. 5-7. Sulle Viae Crucis di Colbassano, Branca e Chiaserna cfr. E. Storelli, D. Amoni, S. Ponti, M. Becchetti, La ceramica a Gualdo Tadino, Gualdo Tadino 1985, pp. 73, 192, fig. 244; D. Amoni, L’arte ceramica a Gualdo Tadino dal XIV al XXI secolo, Perugia 2001, pp. 120-122; Ricerca per autore (Cattozzo Guido) in http://www.chiesacattolica.it/beweb/UI/page.jsp?action=home#. 11. Gesù posto nel santo sepolcro (XIV). Grazie a Paolo Salciarini e a don Fausto Panfili. Le immagini delle Viae Crucis di Branca e Chiaserna sono pubblicate per gentile concessione dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Gubbio. 7-11. G. Cattozzo, cinque stazioni della Via Crucis, 1930-1940 ca., maiolica dipinta in policromia, ciascuna cm 45 x 29,5. Chiaserna (Cantiano), Parrocchiale (Ph. Diocesi di Gubbio). > storia arte e cultura 16 GUBBIO: GUELFA O GHIBELLINA? > della prof.ssa Lucia finori e degli alunni della 2F, O. Nelli Siamo nel XII sec. e in Germania, dopo la morte di Enrico V, per la prima volta si parla di lotte tra guelfi e ghibellini per la successione al trono imperiale tra Corrado III di Franconia sostenuto dagli Hohenstaufen di Svevia, originari del castello di Weiblingen (da cui il termine ghibellini) e i duchi di Baviera originari del castello di Welf (da cui il termine guelfi) che appoggiano Lotario di Supplimburgo. Nell’ambito di questa contesa il papato, con l’intento di affermare e incrementare la propria autorità nei confronti dell’imperatore, sostiene i guelfi, poiché più accondiscendenti nei suoi confronti. In Italia i due termini indicano una situazione ben diversa rispetto a quella in Germania tantoché gli storici tedeschi usano i termini Welfen e Weiblingen riferendosi ai guelfi e ghibellini tedeschi, mentre chiamano Guelfen e Ghibellinen quelli italiani. Anche se è vero che in Italia i guelfi sostenevano il Papa e i ghibellini il potere imperiale, non dobbiamo credere che i primi fossero fautori di un’ampia autonomia, mentre gli altri fossero disposti a cederla all’imperatore, ma entrambi erano molto gelosi dell’indipendenza del proprio comune. Il prevalere della fazione guelfa e ghibellina all’interno di una città italiana era dovuto ad un insieme di fattori interni ed esterni. I fattori interni prevalevano in alcune città, come a Firenze, dove gli interessi delle famiglie più illustri come i Peruzzi e i Bardi erano legati agli interessi del papato, di cui erano finanziatori ed esattori delle decime. I fattori esterni prevalevano in altre realtà, così attorno alla guelfa Firenze, città egemone, sorsero una serie di città ghibelline come Siena, Arezzo e Pisa che cercarono di contrastare il suo strapotere con proprie alleanze. A Gubbio le lotte tra fazioni affondano le loro radici nell’alto-medioevo. Dopo le invasioni barbariche la città si divise in vari nuclei autonomi, uno di questi in particolare si riunì intorno alla cattedrale (dove sorge l’attuale chiesa di S. Giovanni), avendo come punto di riferimento le strutture della chiesa romana. Tale nucleo era in prevalenza popolare, costituito da mercanti e artigiani che sostenevano il papa e quindi si sentivano guelfi. Successivamente con l’arrivo dei Franchi si stanziarono i ricchi feudatari, quindi fedeli all’imperatore. Questi organizzarono un proprio nucleo abitativo ghibellino nella parte alta dell’attuale quartiere di S. Martino. A testimonianza dell’origine feudale è il fatto che in questa parte sorgevano le case torri, di cui rimane la cosiddetta torre di palazzo Gabrielli. Le case torri erano costruzioni di lusso che solo i ricchi feudatari si potevano permettere e con le quali esibivano la Duomo, formella con stemma sulla tomba di Gabriello Gabrielli vescovo di Gubbio loro potenza. Il quartiere ghibellino era separato dal quartiere guelfo che si trovava al di là del Camignano. Inizialmente i due nuclei erano indipendenti l’uno dall’altro, molto probabilmente ognuno era provvisto di una propria cinta muraria, poi però, quando il comune si ampliò, anche i conflitti si intensificarono sia perché ogni nucleo trovava poco spazio per espandersi sia perché aveva interessi economici diversi. Così abbiamo da una parte il quartiere popolare che basava la sua economia sul commercio e sull’artigianato, dall’altra il quartiere nobiliare legato ad una economia basata sulla proprietà terriera. Nel corso del tempo la situa- “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria” Inferno Canto V. zione si complicò notevolmente. All’interno delle due fazioni erano frequenti i passaggi da un gruppo all’altro: per esempio un mercante guelfo, che essendosi arricchito si sentiva più vicino ai ghibellini, poteva passare all’altra fazione. Una serie di alleanze interne tra famiglie creava complessi legami che andavano al dì là degli originari schieramenti. Così poteva capitare che anche nell’ambito della stessa famiglia si formassero rami guelfi e ghibellini. Interessante da questo punto di vista è proprio la famiglia guelfa dei Gabrielli, che rappresentò un punto di riferimento del partito guelfo nell’intera Italia centrale agli inizi del 1300. Tale famiglia aveva anche esponenti ghibellini come Ridolfo e Rigoccio Gabrielli che furono al seguito di Federico II, o Sassone Gabrielli che insieme ad altri importanti concittadini Tiberio D’Ugone, Oddo di Febino e Benincasa Bentivogli ressero il comune di Gubbio al tempo di Manfredi, quando la città divenne il punto di riferimento della resistenza ghibellina. Anche a Gubbio le lotte tra le fazioni guelfe e ghibelline vedranno prevalere ora l’una ora l’altra non solo a seconda dei rapporti di forza interni al comune, ma anche a seconda dei rapporti esterni con le città vicine e rivali. Nella prima parte della nostra storia comunale, assistiamo ad un sostanziale predominio ghibellino (testimoniato ancora oggi dalle porte archiacute di quasi tutto il centro storico, d’origine ultramontana) che venne rafforzato dalla pace tra Federico I il Barbarossa ed il vescovo Ubaldo. L’imperatore in cambio di una formale sottomissione, > storia arte e cultura 17 offrì a Gubbio importanti concessioni. poté tornare a Gubbio per un breve lotta culminerà con la cacciata dalla L’opera pacificatrice di S. Ubaldo era periodo e ospitò, forse a Colmollaro, città delle principali famiglie ghibelline comunque volta a creare un equili- Dante che proprio per questo motivo e con la demolizione delle loro abitabrio che verrà rotto dopo la morte di può descrivere in modo così accurato zioni al posto delle quali oggi rimangoFederico II nel 1250, quando si ebbe il paesaggio che circonda Gubbio (“In- no i cosiddetti “orti ghibellini”. Tanto un generale indebolimento delle forze tra Tupino e l’acqua che discende del era l’accanimento che nel 1315 tra gli ghibelline in Italia. Si intensificarono le colle eletto dal beato Ubaldo, ....” Pa- esiliati non solo troviamo Bosone Nolotte con le città guelfe confinanti che radiso canto XI; “Tra due liti d’Italia vello e i suoi fratelli, ma anche un loro servitore. porteranno a ripetute sconfitte contro La supremazia guelfa nell’Italia cenPerugia. Così in città si rafforzò l’autrale porterà Gubbio verso un periodo torità del papato e di conseguenza la di relativa pace con le città limitrofe e fazione guelfa a discapito di quella ghiconsentì al comune di investire in imbellina. di Michela Biccheri portanti opere pubbliche come il paProtagonisti di questo passaggio dalla lazzo dei Consoli. Gubbio ghibellina a quella guelfa sono ancoraeugubini in quel periodo dell’anno che si affaccia trepiDopo l’ultimo tentativo dei Gabrielli i Eccoci due illustri Cante Gabrielli sui preparativi per la Festa più bella del mondo. Eccoci (di Frontone e di Necciolo) d’instauedante Bosone Novello Raffaelli. Il guelfo dunquefiglio a presentare lettori,Rosciolo agli eugubini, ai ceraioli tutrare una propria signoria, Gubbio si Cante, di Pietroai detto ti, coloro che saranno i protagonisti della Festa dei Ceri del consegnò ad Antonio da Montefeltro, con i fratelli Bino e Rosso, svolse un 2012. duca di Urbino, che si pose come paciimportante ruolo nella vita politica Guarderemo guidare aLacavallo la varie fasi della Festa i signori, ficatore tra le fazioni. I decenni succesdell’Italia centrale. caratteristica Massimo Faramelli Peppebello” e Stefano Vagnarelli “Spasivi vedranno il progressivo attenuarsi principale della sua “de famiglia era quella ra”, rispettivamente Primo e Secondo Capitano, estratti dal delle lotte. Gubbio divenne la seconda di avere i capelli rossi. Il fatto che Danbussolo pubblicamente lo scorso anno. capitale del ducato, ma successivamente nella Divina Commedia chiama RuI santubaldari hanno affidato il compito di alzare il Cero di te perse pian piano il suo ruolo ed enbicante (Cante rosso-rubino) un diavoSant’Ubaldo al ceraiolo Giovanni Barbetti, per la zona est, matrò in un lungo periodo di decadenza, lonicchia sembra sia un riferimento a Cante, porta di luningresso eugubina con arco di San Marco. Ha guidato il Cero diTipica Sant’Ubaldo aggravata da un forte politica fiscale di Podestà di Firenze, cheCorso avevaefirmato acuto ultramontano go il secondo pezzo del nella seconda girata della sera Urbino. Decadde ilepotere delle famil’atto del suo esilio. La famiglia che si a punta d’avanti. Dopo due anni di attesa, Giovanni si troverà e forte emozione di questa straordinaria unica esperienza, glie nobiliari, il ceto popolare si imposurgon sassi, ........ e fanno un gibbo opponeva ai “gabriellidi” fu quella ghia vivere in prima persona l’esclusivo compito unificatore, ad la prima domenica di marzo, durante la solenne celebrazione verì e venne escluso dalle cariche pubche si chiama Catria,...” Paradiso canbellina dei “bosonidi”, il cui esponenessere la guida dei ceraioli. Giovanni realizzerà la prima vera della S. Messa in occasione della canonizzazione di Sant’Ubalbliche; così le lotte si spensero, insieme te più importante fu Bosone Novello to XXI). Raffaelli. Nel 1300 venne esiliato una Nel 1301 venne indetto un primo cen- alla vitalità che aveva caratterizzato l’antico comune. Dell’antico simento delle famigliefestato ghibelline che si al prima volta in quanto sostenitore attaccamento Cero giustamente riconosciutospirito ora, Come amici, collaboratori e soci del non potevamo non pubma innegabilmente sempre e soprattutto da parte tutti blicare con massimo orgoglio la notizia che ha coinvolto oggi rimane unaditraccia sarebbe ripetuto ilnel 1305, nel 1307 e dabattagliero tentativo di Uguccione della Faggiola i ceraioli; scelta inevitabile e naturale alla quale ci uniaDirettore e Consigliere del MaggionelEugubino, ormai ritualizzata in occasione della 1315 finoUbala escluderle dalleuna cariche di nostro impadronirsi della città a discapito mo per l’affetto che ci lega a lui e per la condivisione di una do Gini. Il Senato santantoniaro lo ha proclamato Primo dei guelfi. Rientrato in città venne di pubbliche con lo statuto del 1338 che festa dei Ceri, quando la popolazione, passione la Festa più bellasidel mondo. Capodieci delnel Cero di Sant’Antonio l’anno 2013! come un tempo, divide in fazioni in come condizioni percomune assume-verso nuovo cacciato 1315, quindi si ri-per stabiliva, Unaadlunga carriera un manire una carica pubblica, il disporre di una lotta che ricorda l’animosità e le fugiò Arezzo e ne ceraiola divennedegnamente podestà. coronata, Qui conobbe Dante esule. Nel 1318 un censo adeguato e l’essere guelfi. La glorie del passato. attualità Capitani e Capodieci per il 2012 A 8 > vita dell’associazione 19 Dentro la crisi un ritrovato ottimismo Il Maggio annuncia la Primavera L’Associazione Maggio Eugubino è lietissima di annunciare la quarta edizione della “Festa di Primavera” organizzata con TRG e la Banda Comunale di Gubbio, presso il Park Hotel ai Cappuccini, il 16 marzo 2013. E’ la serata eugubina per eccellenza, che apre le porte alla primavera e la più vicina al clima festoso dei Ceri. Saremo numerosi anche quest’anno a condividere insieme ai soci e ai simpatizzanti del Maggio la cena, le immagini di repertorio, la musica e il divertimento. Per info e biglietti: Maggio Eugubino 075 9273912 o contattare i Consiglieri. di Michela Biccheri Un dono alla cultura dal Maggio Eugubino Abbiamo l’occasione di Eugubino, ricominciare: da più di vicino, appenaal progresso amoci delculturale, momento stasi che sembra aggredirci per ritrovare L’Associazione Maggio desiderosa contribuire madianche sociale e civico della Città di Gubbio, ha intenso fare omaggio alla illustre Biblioteca Sperelliana, di un intorno a noi, da dentro il nostro giardino, dalla via, dalla il nuovo-abituale slancio che conosciamo, che siamo coscienti opuscolo del 1912, reperito in una libreria antiquaria, scritto dal Dott. Giulio Lucidi, Ufficiale Sanipiazza. La crisi può essere un’opportunità di vita. di caricarci sulle spalle dopo una caduta, dopo uno scivolone tario di Gubbio, intitolato: “Gubbio Risorgerà. Opuscolo di Propaganda igienica Locale”, del dott. La crisi è in corso. La recessione è inevitabile. La bancarotta è o solo perché travolti dal peso. Che cos’è quella voglia di ragGiulio Lucidi, tipografia Romitelli, Gubbio 1912. Il libretto è un gustosissimo proclama, finemente lascritto conclusione? Si senteeugubine gridare “la crisi, la crisi”…. sente giungere Cima chesoggiornando ci gonfia le vene delle bellezze e dei vantaggi che La un siforestiero avrebbe la incontrato a della fronte, che spinge Gubbio. Esorta interventi per apportare strutturali e così anche culturali e nominare solo indegli termini economici, quasi a miglioramenti circoscrivere il idrici, le gambe ad andare nonostante il pianto in gola, ingabbiato di conseguenza economici della nostra Città. significato per svuotarne il senso e accodare le persone come tra i denti e l’animo atterrito? Sebbene abbiamo sopra i nostri Il Maggio Eugubino si è sentito molto vicino a questo illustre intervento letterario ricordando il protante pecorelle dietro a spauracchi apocalittici che, manco a occhi quell’esempio martoriato dal “botto”, penzoloni, a volte prio duro ed ampio lavoro degli anni in cui Gubbio necessitava di provvedimenti urgenti per la sua farlo a posta, coincidono con l’arresto spogliato, quasi alla cieca sappiamo al destino, sapsopravvivenza. Come Associazione deglieconomico eugubini e generalizper gli eugubini siamo onorati oggi di essere eredistrapparlo di zato che viviamo. piamo lasciarci spalle svogliatezza e sollevare gli animi un’attiva e passionale ricerca dello sviluppo sociale e culturale, nonché artistico alle di ciò che èlacomune. L’Associazione Maggio ha consegnato ufficialmente alladolore dott.ssa Ivanafatica Carletti, Allora ricominciamo da Eugubino capo un’altra volta. Serviamoci di el’opuscolo abbattuti dal e dalla sappiamo ricondurlo alla Responsabile della Biblioteca Sperelliana. questo momento di stallo per fare il punto della situazione. vetta. È proprio lì che riconosciamo la nostra “forza”, il nostro Della situazione morale e sociale. Sulla crisi morale della nos- sapere, il nostro essere. Il legame umano al divino che ci dà il tra società che ha imparato a sedersi e farsi imboccare, che ha vigore utile a superare i cedimenti. ‘Addenda’ SoprannomiAeugubini in “Alias” imparato a tapparsi gli orecchi ed aspettare.aiRicominciamo finire nel vortice del panico economico dovrebbe essere su da capo e facciamolo da eugubini, senza presunzione, con tutto la stanchezza. Serve credere, desiderare il bene senza Molte persone hanno apprezzato il lavorointorno di ricerca di elencazione dei soprannomi eugubini di Massimo Bei e curato l’abituale spontanea premura; guardiamoci cone occhi condizioni, senza tornaconti. Bisogna dare spazio alle piccole da Michela Biccheri esprimendo i loro pensieri attraverso la posta elettronica del Maggio, ma anche recandosi presso la ceraioli di uomini e di donne pronti a reagire, quella capacità cose, ai piccoli gesti senza le luci abbaglianti o la propaganda, sede. Alcuni di loro hanno accolto la nostra richiesta di partecipare all’aggiornamento dei Soprannomi eugubini e ci hanno radicata in noi, la che reazione, unaparte forzadell’Addenda donataci daiinsecoli di dargli spazionel dentro di noi,I nel nostro e ricominciare fornito altri nomi faranno pubblicazione sempre sito AME. nomi sono:piccolo Vantaggi detti de Cicattolo; Morelliattraverso detti Massini; Ceccarelli Fioruccidadetti Invitandovi a continuare a mandarci altri storia tramandati i sentimenti veridetti e laPipilli; fede; servipiùCiullillo. vicino, appena intorno a noi, dal nostro giardino. soprannomi, vi ringraziamo sentitamente. A > vita dell’associazione 20 AMARCORD Era il 27 marzo 1954 e a Roma si festeggiava Il Maggio Eugubino Romano con la presenza di moltissimi eugubini ivi residenti e di molti altri in trasferta per condividere i festeggiamenti, compreso il complesso musicale Harmony di cui ne faceva parte il socio Luigi Pifarotti, che ci ha inviato gentilmente le foto e i ricordi scritti. I musicisti erano tutti vestiti da ceraioli e nonostante le restrizioni dell’albergo si poté continuare con i balli fino a notte fonda. Nella foto riconosciamo: Il presidente del CRAME dott. Rosati, Luigi Pifarotti, il maestro Gino Benedetti, Marcello Bettelli, Franco Bettelli. “Impariamo a conoscere i Ceri e la loro Festa” “Impariamo a conoscere i Ceri e la loro Festa” è stato aperto, come di consueto, agli alunni del primo anno della scuola media “Ottaviano Nelli” e “Mastro Giorgio”. L’iniziativa, che è giunta già al suo settimo anno, è nata dalla collaborazione del Maggio Eugubino, l’Università dei Muratori, la Diocesi di Gubbio e le Famiglie Ceraiole con il patrocinio del Comune di Gubbio. Il ciclo di incontri è stato tenuto con cadenza mensile e trimestrale nel corso del passato anno scolastico 2011/2012. Alla cerimonia di premiazione degli alunni tenuta a dicembre nella Sala Trecentesca, erano presenti il sindaco di Gubbio Diego Guerrini, S.E. Mario Ceccobelli vescovo di Gubbio, l’assessore alla Cultura Marco Bellucci, ed i Presidenti del Maggio Eugubino, dell’Università dei Muratori, e delle Famiglie Ceraiole. silvana Mossano “Onor d’Agobbio” per la Narrativa è “Un giorno arriverò” di Silvana Mossano il libro che ha ottenuto più voti e si e’ aggiudicato la prima edizione del premio Umanistico “Onor d’Agobbio” nella sezione Narrativa, evento finalizzato a sensibilizzare alla lettura e alla valorizzazione delle discipline umanistico-culturali, voluto dalla fondazione Mazzatinti, Lions club “Gubbio Host”, Lions club “Piazza Grande” e l’Associazione Maggio Eugubino. Assegnati anche i premi relativi alle sezioni poesia: “Premio Angelo Ferrante” assegnato a Daniela D’Onghia; premio “Serendipity” per la saggistica assegnato a Marina Valenzise. Premiata anche la saggistica. Premo speciale ad Antonio Marinelli e GianMario Bilei. SELEZIONE ROMANA “OMAN IN GUBBIO” Si è conclusa la mostra della selezione romana do “Oman in Gubbio, Connecting Cultures through Architecture & Art”, inaugurata il 22 gennaio alla Casa dell’Architettura in Roma. Un’iniziativa volta allo scambio culturale tra l’Italia e il Sultanato dell’Oman. Presenti anche Giampietro Rampini, in rappresentanza del Comitato Scientifico Oman in Gubbio ed Ettore Sannipoli curatore della mostra, con i patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Roma, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gubbio, dalla Provincia di Perugia, dalla Regione Umbria e dal Ministero dei Beni Culturali sotto l’Alto Patronato dell’Ambasciata del Sultanato dell’Oman presso la Repubblica Italiana. Il progetto era nato dalla collaborazione tra l’Ambasciata del Sultanato dell’Oman e il Comune di Gubbio, con l’intento di mettere in relazione diretta artisti dei due paesi, utilizzando l’arte ceramica, la fotografia e la pittura come mezzo non solo di creatività ma anche di comunicazione culturale: “Oman in Gubbio” 23 giugno/7 luglio 2012, aveva essa stessa già rappresentato un appuntamento prestigioso per la nostra Città culla della più alta tradizione della ceramica e ora promotrice dell’esportazione della propria cultura. L’appuntamento di Roma ha voluto allacciare un legame anche con l’architettura, di cui l’Italia vanta protagonisti storici e contemporanei di fama mondiale. > vita dell’associazione 21 Successo di due iniziative dedicate ad Aldo Ajò > di ettore a. sannipoli Apprezzamento e gradimento generali ha incontrato il bel calendario del 2013 accluso al numero di dicembre scorso de «L’Eugubino», ravvivato da dodici tavole a colori tratte da altrettante ceramiche di Aldo Ajò (19011982). È stato l’omaggio che l’Associazione Maggio Eugubino ha voluto mietitura, la battitura, la raccolta della frutta, la scartocciatura, l’aratura e la semina) ma anche da feste come il carnevale e la corsa dei Ceri o dalla vita odierna (le vacanze al mare). Questa rara serie di ceramiche rappresenta quasi una summa di figurazioni molto care ad Ajò, ricorrenti nella sua revole e resistente di un oggetto cotto; un vegetale è più degradabile, corruttibile di un minerale. La forma archetipica della ciotola si conserva - poetica e provvisoria, fragile e delicata - nella fattispecie odierna del crudo e del vegetale. Nel contempo ci troviamo di fronte a una stratificazione ‘scistosa’, Annalisa Guerri, Crudo vegetale (particolari), 2012. fare a tutti i lettori della sua rivista, in occasione del trentennale della scomparsa del grande artista di Gubbio. Si tratta di dodici lastre in maiolica con le rappresentazioni dei mesi dell’anno, resi attraverso soggetti tratti in prevalenza dalle tradizionali occupazioni del mondo contadino (la provvista della legna, la potatura, la pastura, la Laura Scopa, Solitudine metropolitana, 2012. vasta e qualificata produzione. Poterla avere in casa, appesa a una parete per l’intero corso dell’anno, è stata un’occasione che gli eugubini e, più in generale, gli amanti di Gubbio e della bella ceramica di Ajò, non si sono lasciati sfuggire. Successo anche per il Premio Aldo Ajò, concorso di ceramica d’arte contemporanea che il Comune di Gubbio ha riservato ai giovani artisti ed è giunto, oramai, alla terza edizione. Le 16 opere selezionate dalla giuria sono state esposte dal 12 gennaio al 3 febbraio nella Sala dell’Arengo del Palazzo dei Consoli. Ha vinto il primo premio Annalisa Guerri, con l’opera Crudo vegetale; seconda si è classificata Laura Scopa con Solitudine metropolitana, terza Maddalena Vantaggi con Pettinata dal vento. Due parole sul lavoro della Guerri, che anche a me è sembrato il migliore. Già il titolo scelto dall’autrice è destabilizzante: vengono messe in discussione sia la cottura sia la materialità ‘minerale’ dell’opera. Un oggetto crudo, specie se fatto di terra, è meno du- ‘lamellare’ dell’oggetto, che genera un processo di esfoliazione e dunque di degrado inarrestabile e irreversibile, il quale a sua volta lascia immaginare il mero concetto di una forma che si spoglia d’ogni materialità, per divenire diafana, trasparente, ideale. Il distaccarsi di strati sottili sovrapposti dà luogo, infatti, a una progressione ritmica della materia verso il bianco, che tende alla luce, alla pura energia: secondo un percorso à rebours che dall’‘interiorità’ del manufatto risale alle sue origini ‘vegetali’ (quelle, ad esempio, dei recipienti fatti con listelli di legno o vimini intrecciati) fino a lambire, quasi per incanto, l’iperuranio delle idee. Maddalena Vantaggi, Pettinata dal vento, 2010. s i b r u a i l i b orri Torna la rubrica delle ombre che incupiscono la nostra Gubbio. Una rubrica aperta alle vostre segnalazioni dei disagi incontrati nel vivere la città, questo per migliorarla. La rubrica offre lo spunto per discutere, per trovare insieme delle soluzioni. È un modo costruttivo di segnalare e perché no risolvere i problemi di vita comune. Nella rubrica auspichiamo che trovino largo spazio le “luci” di Gubbio: angoli della nostra città meritevoli di essere osservati, interventi e soluzioni intelligenti, propositi, progetti, idee attuabili a favore della nostra città. È una rubrica che aspetta la vostra collaborazione, per ciò potete spedire le vostre lettere o fotografie al sito [email protected] o presso la sede di piazza Oderisi. Dissesti stradali La Città di Pietra sta diventando sempre più una Città abbandonata a se stessa. A parte l’Ecomostro di San Pietro, (a proposito, che ne pensa il movimento ecologista eugubino?) Gubbio sta vivendo uno dei periodi più tristi per la cura del centro storico. Sono state fatte in passato nuove pavimentazioni e nuova asfaltature elettorali poi è arrivato l’abbandono ed il rattoppo sempre in macchie asfaltiche. Sanpietrini che saltano in aria, buche varie, pietroni dissestati che con la pioggia diventano dei nubifragi per i pedoni al passaggio delle auto. Un vero proprio centro storico fatto per macchine di ultimissima generazione, quelle a trazione integrale, Suv e “carri armati”. Oltre alle buche e agli assetti del manto stradale ci sono anche gli “scalini” di Via XX Settembre tra l’asfalto e i muri perimetrali delle abitazioni. Chissà se a qualcuno (amministratori pubblici) venga in mente di chiedere qualche finanziamento per la riqualificazione dei centri storici, al posto di chiudere asfaltandole per paura che cada una balaustra o ringhiera che dir si voglia (Via Sperelli)? O magari chiedere consiglio a qualche altro amministratore del bene pubblico... Un altro danno ai cittadini... Stralcio di lettera firmata: Con l’ordinanza sindacale N. 388 del 18-12-2012 si è disposta la chiusura permanente del lato nordovest di via Sperelli con le seguenti motivazioni: pericolosità del tratto di strada che presenta una curva a raggio molto stretto con conseguente particolare difficoltà per i veicoli che vi transitano; instabilità accertata delle colonnine parapetto ivi esistenti che risultano danneggiate in modo da costituire serio pericolo… Perché si parla di chiusura permanente e non temporanea? E’questo l’atteggiamento dell’amministrazione comunale che dovrebbe essere dalla parte del cittadino? Di quale pericolosità si parla in collegamento con la curva a raggio stretto? La strada è sempre stata aperta e nessun incidente si è mai segnalato; la curva inoltre aumenta la sicurezza, di certo non la diminuisce, dal momento che per passare è necessaria una manovra da fermo. Appare quindi chiaro che la chiusura è pretestuosa in quanto non si ravvisano motivi ‘visibili seri’ a giustificazione di tale chiusura… quindi il problema è generato ancora una volta dal fatto che per l’acropoli non ci sono varchi ad accesso controllato, più volte promessi e mai installati. Il disagio che consegue da tutto ciò è importante, in quanto costringe i residenti della parte alta dell’acropoli, nel caso frequente che non si trovi parcheggio, a dover tornare a S. Pietro per rifare il giro nei mesi in cui Corso Garibaldi è chiuso all’altezza di via Armanni ed a passare sul Corso in tutti gli altri mesi, con notevole disagio per i suddetti residenti, ma anche per i pedoni che frequentano la zona. Non ci si stupisca quindi della disaffezione dei cittadini nei confronti della politica, quando essa opera nel più totale spregio delle esigenze dei contribuenti, con atteggiamenti arroganti e modus operandi da regime dittatoriale. Si spera che venga ripristinata la situazione normale in tempi brevi; intanto i cittadini si stanno organizzando per una raccolta di firme in favore della riapertura della suddetta via Sperelli. Gabriele Fabio Scavizzi > vita cittadina 23 la qualità fa la differenza? Turismo: dati 2012 L’Assessorato al turismo del Comune di Gubbio traccia un bilancio sull’andamento del settore dell’anno 2012. I dati relativi ad arrivi e presenze turistiche a Gubbio evidenziano indicatori importanti e consentono di delineare un bilancio complessivamente positivo. Preso come indice il 2007, l’anno migliore per il turismo, quello appena concluso ha mantenuto alto il profilo delle entrate, superandolo sia per arrivi che per presenze, configurandosi quali nuovi record storici in assoluto. A permettere il risultato sono state le presenze straniere che hanno preferito la nostra Città e quelle extralberghiere che nel 2012 per la prima volta nella storia locale supera in termini assoluti per presenze il settore alberghiero. Al limite sono le presenze degli italiani che ci hanno ricordato la crisi in atto e ancora in calo le presenze del turismo all’aria aperta come i camper, 47% in meno; un dato pesante se riferito soltanto all’anno precedente il 2011. Mentre il Museo Civico del Palazzo dei Consoli ha tenuto egregiamente sempre paragonando le entrate con il 2011. > di Lucio lupini Sì, la qualità fa ormai la differenza e fa decidere per una destinazione piuttosto che per un’altra. Innanzitutto il turista é sempre più esperto: ha viaggiato e fa confronti. La soglia di soddisfazione si è alzata notevolmente. Il nuovo turista vuole quello che gli é stato promesso, conosce i propri diritti, sa fare reclami e sa rivolgersi ad organismi di tutela del consumatore, è cosciente insomma della sua forza contrattuale. Un secondo aspetto è che si propongono al mercato sempre maggiori destinazioni con servizi ed infrastrutture di standard elevato a prezzi concorrenziali. Questa situazione di eccesso di offerta crea un forte affollamento nel quale è difficile distinguersi e dove è sempre più difficile rivaleggiare in termini di competitività e prezzo. Va radicata dunque la consapevolezza che è assolutamente necessaria per l’offerta, per acquisire o mantenere competitività, una ricerca di qualità ambientale complessiva che non é solo natura ben conservata ed incontaminata ma anche un ambiente urbano controllato, facile, “dolce” e che è altresì necessaria una propensione continua al miglioramento dotandosi di strumenti vari quali marchi di qualità, carte dei diritti del turista, modelli per la rilevazione del grado di soddisfazio- ne dei turisti. Un elemento fondamentale di competitività per una destinazione è rappresentato dall’interazione e dalla integrazione tra attrattive e servizi in una logica di orientamento alla customer satisfaction. La visione che viene adottata da alcune destinazioni è quella di creare un retroterra comune tra tutti i soggetti che operano nel turismo in modo da favorire una relazione costante di collaborazione fra gli stessi in una logica coordinata di elementi di un prodotto complesso orientati appunto alla soddisfazione dell’ospite. Occorre erogare un servizio di qualità che generi la Customer Satisfaction cioè la soddisfazione del cliente che è il rapporto tra le prestazioni e le aspettative/attese del cliente Per realizzare la soddisfazione del cliente occorre “controllare” tutti gli eventi del ciclo del servizio che sono “momenti della verità” perché in tutte le occasioni in cui il cliente incontra il servizio, il territorio, si fa un’idea del territorio stesso. Momenti della verità sono tutti gli episodi attraverso i quali il turista entra in contatto con un qualunque aspetto del territorio stesso e riceve una impressione della sua qualità. Il ciclo del servizio è la catena di eventi attraverso cui passa il cliente. È il modello naturale che esiste nella testa del cliente ma quanti forniscono i servizi, specialmente nel turismo dove esiste la nota parcellizzazione, invece non pensano al processo come ad un flusso collegato. Ognuno vede il proprio punto di vista che è riferito alla sua specifica attività o responsabilità Il concetto di ciclo del servizio aiuta quindi ad erogare prestazioni migliori. Va considerato infine che le destinazioni devono scegliere dei punti di forza su cui puntare mentre invece nei sistemi di offerta turistica stenta ancora ad affermarsi una strategia di specializzazione o differenziazione per cui il risultato é che tutti offrono indistintamente tutto (in Italia tutti, chi più chi meno, hanno mare, monti, laghi, colline, città d’arte, castelli, rocche, cucina tipica, tradizioni popolari etc.). Da rilevare da ultimo che la sola presenza di beni naturali e culturali non costituisce di per sé prodotto turistico a valenza economica, la connessione tra attrattive turistiche e redditività dipende dalla capacità e dalle modalità di fruizione delle risorse disponibili; cioè vale la pena sottolineare che non basta disporre di risorse ambientali , culturali , storiche , religiose ed umane se sempre o quasi mai queste risorse vengono gestite come risorse turistiche o meglio non si realizza il passaggio da risorsa a prodotto turistico. 24 > vita cittadina 25 turismo: le proposte ConsegnateleleBorse BorsedidiStudio StudioMaggio MaggioEugubino-Colacem Eugubino-Colacem Consegnate Parlare di turismo a Gubbio è come parlare su due piani: il libro dei sogni, tante volte pensati e pochissimo realizzati; e ciò che si fa ogni giorno tra tante difficoltà ben consci, però, che Gubbio e il suo territorio hanno tali e tanti tesori che purtroppo non vengono adeguatamente valorizzati. In una relazione schematica ma luciEttore Sannipoli ne halaparlato in È giunta XXVI edizione, la consegna Èda, giunta allaalla XXVI edizione, consegna occasione della Festa della mansuetudelleBorse Borsedi diStudio Studioistituite istituitedall’Asdall’Asdelle dine del 9 dicembre scorso, indicando sociazione Maggio Eugubino e Cosociazione Maggio Eugubino e dadaCoilacem settori chiavevolta che dovrebbero essere lacemS.p.A, S.p.A, voltaal alriconoscimento riconoscimento sempre presenti nella degli organizzazione dell’impegno scolastico deglialunni alunnipiùpiù dell’impegno scolastico turistica di Gubbio. Perché questi setmeritevolidegli degliIstituti Istitutieugubini, eugubini, affinmeritevoli affintori sono più importanti peculiarità. chèsiano sianolesollecitati sollecitati approfondire chè adadapprofondire i i Si inizia con la geologia e la Gola del propri interessi culturali e a contribuire, propri interessi culturali e a contribuire, Bottaccione. Un tesoro che nel sociemondunque,allo allosviluppo sviluppo della nostra sociedunque, della nostra do possiedono soltanto altri quattro consegnadelle delleBorse Borsedi diStudio Studioèo è tà.tà.LaLaconsegna cinque siti. A corredo c’è quella meavvenuta presenza Presidente avvenuta allaalla presenza deldel Presidente deldel raviglia del Laboratorio multimediale Maggio Eugubino, Lucio Lupini; Maggio Eugubino, Lucio Lupini; deldel Gola del Bottaccione ed archivio della Presidente Colacem S.p.A, Giovanni Presidente di diColacem S.p.A, Giovanni terra a S. Benedetto. Andrebbero fatti Colaiacovo; dell’Amministratore DelegaColaiacovo; dell’Amministratore Delegaconoscere di più. todi diColacem Colacem S.p.A,Carlo CarloColaiacovo; Colaiacovo; to S.p.A, Altro settore di importanza mondiale del Vescovo di Gubbio, Mons. Ceccobelli del Vescovo di Gubbio, Mons. Ceccobelli sono le Tavole Eugubine e gli Antichi e dell’Assessore Cultura Comune e dell’Assessore allaalla Cultura deldel Comune Umbri. Il prof. Augusto Ancillotti ha Gubbio,Marco MarcoBellucci. Bellucci.L’incontro L’incontro di diGubbio, èè creato e guidato fino ad oggi da vero stato coordinato dal Dirigente scolastico stato coordinato dal Dirigente scolastico amante di Gubbio l’IRDAU. E pensadell’Istituto Superiore “G.Mazzatinti”, Mazzatinti”, dell’Istituto Superiore “G. re che non c’è neanche una targhetta Dario Missaglia.I vincitori I vincitori delle Borse Dario Missaglia. delle Borse di di piccola così che scolastico fuori del 2009-2010: Palazzo dei Studioper perl’anno l’anno scolastico 2009-2010: Studio Consoli avvisi (ITIS), i (ITIS), turisti che all’interElisaCastellani Castellani Arianna FiorucElisa Arianna Fiorucno sono conservate le Sette Tavole di bronzo, il più completo testo religioso dell’antichità. E sono nostre e raccontano la nostra storia plurimillenaria. Altro settore: l’urbanistica e l’architettura medioevale. Gubbio, ed a ragione, è definita la più bella città medioevale, un gioiello che ci invidiano ma che purtroppo, rischia sempre più di diventare un bel museo a cielo aperto. Un centro storico straordinario a cui è necessario ed urgente pensare di rivitalizzare. Sarebbe sbagliato riportarci l’artigianato? La Ceramica. Specialmente, dice Sannipoli, la ceramica a e Socio diSocio Mastro All’interci(Liceo (Liceo PsicoGiorgio. Pedagogico), Grecilustro Psico Pedagogico), Greno del Maggio c’è da anni un comitato ta Goracci (Liceo Classico-Scientifico), ta Goracci (Liceo Classico-Scientifico), che organizza eventi che Elisa interessano la Chiara Rondoni (IPSIA), ElisaMonacMonacChiara Rondoni (IPSIA), ceramica. Lo scorso anno si è realizza(ITC),Isabel IsabelPoeta Poeta(ISA); (ISA);i vincitori i vincitori chichi(ITC), to eBorse siBorse concluderà entro quest’anno un delle Studio l’anno scolastico delle di di Studio perper l’anno scolastico progetto molto interessante: lo scambio di artisti, non solo di ceramisti, tra l’Emirato di Oman ed artisti eugubini ed umbri. Una prima volta che potrebbe avere sviluppi molto interessanti. E quindi la Festa dei Ceri e il folklore. Aspettiamo ancora la creazione nella nostra città dell’Istituto regionale del folklore, con legge n.17 varata dalla Regione nel 1990 a firma di Pierluigi Neri. Non parliamo per ora dei Ceri. Ma andrebbe fatto. Amiamoli, ma senza idolatria e viviamoli davvero un gior- 2010-2011: Angela Binacci (ITIS), Fede2010-2011: Angela Binacci (ITIS), Federica Rossi (Liceo Socio Psico Pedagogico), rica Rossi (Liceo Socio Psico Pedagogico), Davide Lispi (Liceo Classico-Scientifico), Davide Lispi (Liceo Classico-Scientifico), no o un mese solo l’anno. Così come LauraFerranti Ferranti(IPSIA), (IPSIA), Valerio Miozzi Laura Valerio Miozzi sono ora rischiano di essere una spe(ITC), Hafid Assia (ISA). (ITC), Hafid Assia (ISA). cie di droga per tutto l’anno. Finiamo con S. Francesco e il lupo. Se Gubbio è conosciuta davvero in tutto il mondo, lo dobbiamo proprio al XXI fioretto francescano. Da qualche mese, promosso sempre dal vulcanico Ettore Sannipoli, è nato all’interno del Maggio un centro di documentazione sulla simbologia e la mitologia del lupo. Che si articola in documentazione, ricerca convegni mostre percorso museale, divulgazione nelle scuole. E ci sembra a questo punto che le idee proprio non manchino. Vita Vita dell’associazione dell’associazione > di Pina pizzichelli A A 2121 > vita cittadina 26 le logge dei tiratori > di Pina pizzichelli Per la prima volta gli eugubini potranno godersi le Logge dei Tiratori, salire la scala interna, fermarsi al primo piano per visitare il salone o riprendere le scale ed arrivare alle Logge. Per la prima volta, da quando vennero costruite sul grande ospedale che era a piano terra fin dalla metà del XIV secolo, nel 1603 dai Mercanti della lana alla ricerca per decenni di un loggiato dove stendere i panni di lana tinti per farli asciugare. Da allora le Logge son o rimaste proprietà privata fino ai nostri giorni. Carlo Colaiacovo ha illustrato i progetti per le logge dei Tiratori alla serata Lions dedicata ai migliori restauri della Città di pietra. E come diventeranno fruibili da tutti ce lo spiega il Cav. Carlo Colaiacovo che in qualità di presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia ha pensato alle Logge ed ha portato in porto l’acquisto, che dovrà essere quanto prima perfezionato dal punto di vista burocratico. L’annuncio è stato dato nel corso della conferenza stampa di fine anno della stessa Fondazione: “Ritengo di dare alcune indicazioni: a Perugia non è che abbiano a cuore le sorti e le prospettive della nostra città. Ogni volta che si fa qualcosa per Gubbio devo dire che è una conquista. Però io sono di Gubbio, ho visto la crescita della nostra Fondazione e una sua presenza sul territorio molto ampia. Quasi tutte le città appartenenti al mondo finanziario di nostra competenza sono state interessate dai nostri interventi. Gubbio è una realtà importante e quindi su di essa abbiamo cercato di investire, e quale migliore occasione se non quella di recuperare immobili che erano nostri ed importanti come le Logge dei Tiratori? In questo contesto abbiamo perciò pensato con interesse al recupero sia del salone sottostante che delle Logge stesse.” Il progetto di recupero prevede due scale di accesso, una già esistente a confine con la Chiesa dei Bianchi ed una al lato opposto, vicino l’Orologio Pubblico che sarà costruita per motivi di sicurezza. C’è da aggiungere il passaggio che dovrebbe collegare Piazza Quaranta Martiri con Piazza San Giovanni. In questo modo la piazza “reinventata” da Gae Aulenti verrebbe vista, in toto, proprio dalle Logge e dal Camignano con una prospettiva che comprende anche la parte alta della città davvero inedita. Un progetto ampio come si vede che coinvolge la Sovrintendenza ai Beni Architettonici dell’Umbria, La Fondazione e l’Amministrazione Comunale. Senza dimenticare gli aspetti burocratici, pur essendo ormai concreto l’accordo tra le parti dal punto di vista giuridico. Si parla anche di grandi vetrate invisibili che possano dare la possibilità alle Logge di essere vivibili non solo in estate. Ricapitolando, il Comune, secondo un protocollo di intesa, avrà in comodato gratuito quindi le Logge, il salone sottostante e tutto quello che costituirà l’acquisto da parte della Fondazione. Un gioiello che gli eugubini potranno finalmente conoscere, apprezzare e soprattutto godere dopo tanti secoli. E per la prima volta. > vita cittadina 27 Compagnia Arcieri Eugubini non sono più tra noi La Compagnia Arcieri Eugubini ha organizzato presso il CVA Ylenia Cernicchi di Semonte, una manifestazione sportiva che ha visto protagonisti più di 130 arcieri ritrovarsi, dopo tanto tempo; una di qua e l’altro di là, provenienti dall’Umbria e dalle regioni limitrofe, nel turbine crudele ed insensato della guerra; ma alla fine molto apprezzata due orfani, accomunati proprio dagara quell’essere rimasti dai partecipanti per l’otorfani a pochissimi anni, a due annitima Guglielmina, ad un organizzazione dello anno Pieter. Iniziò così una lunga e fraterna amicizia che staff eugubino. I risultati agonistici degli ha portato alla luce quel dolore nascosto, e lo haarcieri comeeugubini sono state molto sciolto nella commozione e nel dolore dell’altro, come positive. Ricordando Guglielmina Roncigli Guglielmina Roncigli è scomparsa qualche settimana fa, con quella discrezione che l’aveva caratterizzata anche quando aveva assunto la presidenza dell’Associazione Famiglie dei 40 Martiri. Eppure è riuscita nella sua semplicità a fare ciò che non è facile fare: intrecciare un’amicizia con il figlio del proprio nemico. Guglielmina, in una delle sue visite frequenti al Mausoleo dei Quaranta Martiri dove è seppellito il padre, aveva notato circa lei privato della presenza del proprio padre. Non si sono 9 anni fa sul registro dei visitatori una firma: Pieter incontrati mai più, ma sono state le lettere a riprendere Staudaker con accanto “figlio del tedescoGubbio ucciso”. Ciclismo Si può nell’ultima parte della vita, quel filo interrotto con la Mocaiana immaginare lo sbigottimento e l’insieme dei sentimenti propria storia nel giugno terribile del 1944. ed cornice anche ildella dilemma: chiuderedella lì o andare avanti? Guglielmina Nellaprovati, suggestiva sala trecentesca residenza comunale, la Gubbio se n’è andata con un ultimo pensiero Ciclismo Mocaianaseguì ha celebrato C’è stata le anzitutto la presenGuglielmina l’istintodue ed eventi iniziòimportanti. tra molte difficoltà proprio per Pieter che le aveva scritto una lettera a Natale. tazione delle quattro squadre impegnate nella prossima stagione agonistica (giovaricerche in Germania dello sconosciuto Pieter Staudaker, Rimane solo Pieter per raccontare la guerra dall’altra nissimi, esordienti, allievi e juniores) e la “Elite under 23” dell’Acqua & Sapone Team aiutata anche da don Ubaldo Braccini. E finalmente parte, e la ricerca della pace attraverso una dolcissima Mocaiana: settanta atleti e dodici direttori sportivi. Nella circostanza ha festeggiato giorno lo incontrò a Pomezia nel molto italiana, colpita come lui da una tragedia perenne e ancheun i 50 anni diGuglielmina attività, ricostruiti da Pino Berettoni in maniera puntuale e concamposanto un pizzico didove orgoglio. Una crescita graduale che l’ha inserita tra le realtà più nella follia che la ispira. Una donna che sono sepolti i militari tedeschi morti sempre uguale apprezzate del panorama ciclistico nazionale. Un susseguirsi di date, di competizioni nel nostro Paese nel corso della seconda guerra mondiale. ha coltivato come un fiore prezioso e raro l’amicizia con (Premondiale juniores, Campionati italiani femminili per esordienti, juniores e senior, ricordo della giornata fu scattataitaliani una foto erano eilallievi), “nemico” tappaAGiro d’Italia femminile e Campionati Aicsdove per esordienti di si-in nome della pace e del superamento delle ritratti Guglielmina con sua non “dalla barriere. Che sono esse stesse gnificative realizzazioni qualie ilPieter ciclodromo “Le moglie Cerque”ormai reso possibile sensibilità del Comune – haguerra. detto Berettoni – e dal supporto di amici, soci e sponsor”, che ha risolto una grave lacuna strutturale per l’allenamento dei ragazzi. Intenso e degno del cinquantenario il più giovanissimi, ma con quel dolore sempre cocente programma del 2013 con gran premi e memorial a mobilitare il meglio del ciclismo giovanile. Alla doppia cerimonia hanno partecipato dentro pur nascosto dalle vicende della vita. Fu come un Pina Pizzichelli tra gli altri, del sindaco Guerrini, dell’assessore Bellucci, del Presidente del C.r.u. della Fci Roscini, del patron dell’Acqua&Sapone Costa, dei Presidenti della Gubbio Ciclismo Mocaiana Barbi, dell’Università dei Muratori Mariani, del tecnico del Team Acqua& Sapone Giancarlo Montedori, del Team Manager della Gubbio Ciclismo Mocaiana e grande deus ex machina Stefano Marionni al quale, non a caso, il Presidente Roscini ha fatto dono della <Bandiera Fci-Comitato Umbro>. g.b. Tel. Abit. 075 9274651 Tel. Negozio 075 9271181 Cell. 349 4659186 A 3 > vita cittadina vita cittadina A > vita cittadina Conclusa la trilogia “Medicea” 50° rotary club gubbio Sacre Reliquie di S.Antonio abate di Giuseppe Maria Nardelli e Patrizia Biscarini In occasione della “Celebrazione del cinquantenario deldiRotary Club “È stato pubblicato sul n. 10 ottobre 2011 Gubbio” il mese di Febbraio è stato della rivista quadrimestrale “Medicea – Riviricco di interessanti appuntamensta interdisciplinare studi medicei”, edita ti presso ladiBiblioteca Comunale a Firenze Sperelliana: da Marco dalla Ferri tavola e Clara Gambaro, durante la l’ultimo studio di Giuseppe quale Mariasono Nardelli condotto in collabostati riletti gli eventi e le problematiche più significative del razione con Patrizia Biscarini, dal titolo «Fonti scritte e figurate periodo storico 1963 – 1980”; alla presentazione del libro “Da conservate a Gubbio su Vittoria Feltria Della Rovere, duchesChernobyl a Fukushima passando da Scanzano” di Gaetano sa d’Urbino, ‘ultimo Germe rimasto d’una Casa’». Il presente Borrelli e Bruna Felici. articolo conclude una sostanziosa trilogia di studi degli autori eugubini, pubblicata dalla prestigiosa rivista fiorentina, edita dall’editrice diretta dasopra un comitato scientifico “IlCentro cieloDi, stellato di me… ” e redazionale, costituito da personaggi di spicco della cultura italia- San Francesco di Sales 29 Il 15 gennaio nella Chiesa dei Neri alla Paolucci, presenza di S.E. Mario na e internazionale, tra cui Antonio Marcello Verga e Ceccobelli Vescovo di Gubbio e Gerhard Wolf.” … “Il materiale raccolto e approntato per un la delegazione di Arles, è avvenuovo articolo dedicato a Vittoria Rovere (duchessa di Urnuta laDella consegna della reliquia di bino nonché moglie di Ferdinando II de’ Medici) è stato elaboraSant’Antonio alla Famiglia dei Santantoniari. L’evento sommo toall’interno e integrato da anno Patrizia Biscarini completando cosìche – con di un di incontri ricchi di sentimento ave-i due vano già visto le reliquie Santo a Gubbio e che precedenti contributi quidel pubblicati una sorta diquesto trilogiaanno medicea ha sancito un legame tra le due città gemelle che è andato oltre che gli eredi di Nardelli prevedono di rieditare in un volume il semplice accordo. L’impegno delle due città è stato totale: antologico dell’autore…” “Questo ciclo di studi nel complesso è avere a Gubbio ogni 25 anni le Sacre Reliquie di S.Antonio stato da unlaimportante iconografico, ha preabatecorredato e di garantirne custodia e ilmateriale culto da parte della Famisentato documenti inediti e ha riletto e reinterpretato materiali glia dei Santantoniari, ma della comunità eugubina tutta. documentari già conosciuti.” Patrizia Biscarini e Giuseppe Marino Nardelli Successo per “LA TERRA DEL DUCA” Si è svolta mercoledì 20 febbraio presso la Fiera internazionale del Turismo di Monaco di Baviera, la presentazione del progetto interregionale di promozione turistica “La Terra del Duca”. In qualità di città capofila del progetto, il Sindaco di Senigallia ha presentato nel suo complesso il progetto, che vede impegnate al fiancoscrittori, dei quattro Senigallia, Pesadagli dallaComuni stampacoinvolti cattolica(Gubbio, in genere, il 24 gennaio. ro e Urbino) le Regioni Umbria e Marche, ponendo in evidenIl Vescovo Ceccobelli, alla Messa in onore del Santo Patrono za le peculiarità culturali e naturalistica territori dell’ordine, presso la Cappella privata dei della Sede coinvolti. Vescovile, ha Da parte sua, l’Assessore del Comune di Gubbio ha specificato rivolto un affettuoso augurio e una sentita preghiera affinchè la l’importanza del progetto, che supera le ristrettezze dei confini stampa sia sempre operosa nel bene, nellauna divulgazione di notizie amministrativi attuali per meglio costruire compiuta destivere e verificabili; invocato l’ascolto dei poveri e degli oppressi nazione turistica suharadici storiche fortissime. Patrono della stampa cattolica, dei giornalisti, degli autori e degli scrittori Nacque nel 1567 in Francia da nobile famiglia savoiarda. Ebbe una severa educazione fin da bambino e il padre lo condusse verso gli studi giuridici che concluse con grande successo e si distinse come avvocato presso il Senato di un dipartimento savoiardo. Il suo interesse per la teologia prevaricò portandolo, il 21 dicembre 1593, alla recita della sua prima Messa. La sua spiccata il cielo stellato sopra didime... apertura verso il mondo e la resistenza alla fatica cui era forinstallazione di Carlo Cerri temente dotato, lo spinsero a lasciare il pulpito per dirigersi lui, verso la gente con la luminosa trovata dei fogli volanti che faceva Con l’installazione video di grande suggestione “Il cielo stellato puntualmente scivolare sotto le porte delle case o che affiggeva sopra di me…” inaugurato l’8 dicembre 2012, il light designer suiCarlo muri Cerri della (Riconosciuto città diffondendo il cristianesimo, arrivando dapdal Maggio per il suo attaccamento pertutto conhamezzi dai giornalisti a Gubbio) intesooriginali. offrire unViene attimofesteggiato di raccoglimento, lontano e dalle distrazioni. Un tempo molto breve, qualcosa di molto semplice. L’idea di fondo era quella di aprire una porta ed entrare in un altro mondo. e l’obbedienza alla verità, ha ricordato l’importanza del rispetto della propria dignità e di quella degli altri e di piacere soprattutto a Dio allontanandosi da inutili competizioni. La vera ricompensa, come recita un punto del decalogo del giornalista, sia la consapevolezza di aver svolto un servizio di cui valga la pena di giocare la vita. Michela Biccheri > vita cittadina 30 Non sono più tra noi Alessandro Sartori Si è spento, con accanto la moglie Anna Buoninsegni, Alessandro Sartori, uomo di profonda cultura, regista sceneggiatore, ma più che altro amante del bello e della poesia. Era nato a Milano l’11 giugno 1945 dove aveva conseguito nel 1967 il diploma di regia e sceneggiatura alla Scuola del Cinema di Milano. Dal 1989 realizza molti documentari, alcuni anche su Gubbio, tra i quali il memorabile “I Ceri e la Città di pietra” con riprese aeree della festa. Nel 1995 fonda a Milano il marchio editoriale “unaluna”. Da qualche anno questa esperienza editoriale è ospitata a Gubbio presso il Liceo Artistico Mazzatinti. Recenti le pubblicazioni su “I fioretti di S. Francesco” e “Le arti per via”. Pina Pizzichelli Nello Bocci •• Lutto nel mondo artistico eugubino ed umbro. Nello Bocci è stato insegnante di educazione artistica e scultore eugubino d’arte contemporanea, apprezzato anche fuori dall’Umbria e all’estero nelle sue numerose esposizioni. L’Associazione Maggio Eugubino si unisce nel dolore della famiglia, degli amici e di tutti coloro che gli erano vicini, partecipa alla memoria dell’uomo e dell’artista nel modo che più ci è consono, dedicandogli nel prossimo numero un degno ricordo del suo pensiero e delle sue opere. Ines Spogli Ajò •• Si è spenta la signora Ines Spogli Ajò, vedova dell’artista e ceramista eugubino Aldo Ajò. Lutto in città che ne ricorda la forte immagine insieme al marito e l’importante donazione fatta nel 2005 da parte della signora al Museo di Palazzo dei Consoli di 150 opere appartenenti alla collezione privata della famiglia e realizzate dal marito nell’ arco della sua carriera. Giuseppa Ronchi •• Il centro storico eugubino ha perduto una residente che ha saputo amarlo e valorizzarlo con un affetto infinito. Nella sua abitazione di Via Alessandrini, è deceduta, all’età di 91 anni, Giuseppa Ronchi vedova Senatore. Una vita spesa, oltre che per la famiglia, per rendere sempre più accogliente e gradevole Via Alessandrini, la traversa tra via XX Settembre e Via del Monte, che trasformava ogni anno in un giardino, variopinto ed armonioso fondale che affascinava visitatori e turisti, pittori e fotografi. Tanti gli elogi ed i premi – tra cui quello del Lions Club Gubbio - che l’hanno gratificata, molti gli attestati di gratitudine e stima. Giampiero Bedini > vita cittadina Non agrafici 31 sono più tra noi L’albero più grande del Franca Cancellotti Colaiacovo ubina non solo cala, anche se di poche mondo ancora più grande Dopo tre mesi dalla scomparsa, il Maggio Eugubino ricorda la dolce figura della Sig.ra precisione,Franca ma invecchia sempre più; un madre, moglie, nonna, maestra amatissima ed eugubina Cancellotti Colaiacovo, Dopo nei la partecipazione deldiSanto alla tradiverace che harelativo lasciatoaiunmatrivuoto incolmabile ricordi e nei cuori quantiPadre l’hanno on attenzione è quello accensione dell’albero più grande del monconosciuta. Oltre al marito Giovanni, zionale fondatore e Presidente della Colacem e nostro no quelli celebraticon rito civile, socio, aumenstorico e appassionato la signorado, Franca lascia ieugubino figli Gabriella, Carmela, Ubaldo il nostro ha fatto il giro del mondo. e Lucia e tanti nipoti. La ricordiamo anche essersi sempre con dedizione Un per messaggio di paceimpegnata e di fratellanza dalla terra di al sacerdote. Questo dicono le cifre della nelle attività parrocchiali di Gubbio e Sant’Ubaldo nelle iniziativee del volontariato nella di San Francesco è quale partitohaproprio demografica dell’anno da esempio poco conclusaputo essere un per molti. dalla nostra città, grazie allo sforzo di tutte quelle dicembre 2011 il totale dei residenti ampersone che con amorevole e instancabile lavoro hanno permesso che l’opera di grandi dimensioni, anche tà, contro le 33.004 del 31 dicembre del per spessore umano, tornasse ogni anno ad illumiMarino Ridolfi seguenza dell’andamento naturale, con i nare il Monte del nostro amato Patrono. L’ultima Il Maggio Eugubino, dopo aver appreso la scomparsa dopo breve malattia, si stringe nell’affetto e nel ricordo di Marino Ridolfi, accensione è avvenuta per mano di Papa Benedetto ati, senza ilPrimo correttivo, nella circostanza, Capitano della Festa dei Ceri del 2007, ne ricorda la bontà e l’attaccamento alle tradizioni eugubine. XVI, una serata emozionante e indimenticabile sugne proveniente mdal saldo tra immigrati gellata dalla firma dello stesso sul registro dei nomi rispetto al 2010 gli che hanno acceso l’Albero più grande del mondo dal 1981. Merito a tutti coloro che hanno reso possibile sono stati A 178, controdel 253,Prof. quelliGiampiero emiricordo Agostinelli questa esperienza. moralità dei boschi viterbesi e gli insegnamenti dei padri emigrati, i nostri colli e le nostre acque scrissero la nostra amicizia, il 64, con un La differenza attiva che diminu- •• •• tuo destino. La scuola, i Centri storici e gli Appennini forgiarono la cultura e gli affetti nostri; La natura è la vita, tutta la vita; I a 19 unitàmusei Più pesante il raffronto nati/ veri spazi e educativi; Ogni Città, ogni paese o borgo, spesso lacerati, sono luoghi dell’anima da sono trame della memoria, salvare. Ciao Giampiero. Lanfranco Bertolini no venuti alla cittadini, mentre 474 (meno 145) han- Teresa Zoppis camminoMaria terreno; nel 2010 i numeri •• Il 28 dicembre 2012 Maria Teresa Zoppis (Gegia), sorella del socio Giovanni Zoppis si è spenta serenamente circondata dai suoi cari o 513 ( -150). Interessanti, a seconda nella città di Roma. Anche sedel ha vissuto intensamente la sua vita nella Capitale, non ha mai dimenticato le proprie radici eugubine. MaggioaiEugubino porge le più sentite condoglianze. sta, le cifreIlrelative matrimoni: calano tro 53 del 2010), aumentano quelli reli- Bruno Padeletti Ciao Bruno! Anche se te ne sei andato, sei sempre vivo nei nostri racconti perché ci hai deliziato con la tua amicizia, compagnia e ci hai ristorati nello spirito. Sempre vivo perché tanti sono i ricordi che riusciamo a raccontare anche ai più giovani, risate e beffe, discussioni che... terminavano con una battuta! Ci mancherà il nostro Bruno de Padeletto. vita cittadina a 113). •• A 25 www.barbetti.it www.barbetti.it Corso Garibaldi, 8181 Corso Garibaldi, Gubbio PGPG Gubbio tel.tel. 075 9292 381 075 381 prometeogroup Stabilimenti di Gubbio Stabilimenti di Gubbio e Ravenna e Ravenna