Corso di
Economia dello Sviluppo Internazionale
Lezione 14
LA CRISI ATTUALE E LE PROSPETTIVE DELLO SVILUPPO (3):
Spesa pubblica e debito pubblico in Italia e in Europa.
Parte seconda
Pier Giorgio Ardeni
Dipartimento di Scienze Economiche
Fonti statistiche e riferimenti
Banca d'Italia, Il debito pubblico dall'Unità ad oggi,
Quaderni di Economia e Finanza, Ottobre 2008, n. 31
 Ragioneria Generale dello Stato, La spesa dello Stao
dall'Unità d'Italia Anni 1862-2009, Studi e pubblicazioni.
2010.
Si veda anche:
 Ministero del Tesoro, Relazione del Direttore Generale
alla Commissione di Parlamentare di Vigilanza, Il debito
pubblico in Italia 1861-1987, Roma, 1988.
 Roberto Artoni, Note sul debito pubblico italiano dal 1885
al 2001, 2002

La relazione tra spesa pubblica e debito
L'andamento del debito, come detto, dipende dalle
entrate, delle uscite e dei tassi di interesse.
 A parità di gettito fiscale (entrate) e di tassi di interesse,
sono le spese pubbliche a fare la differenza
 L'Italia, si dice, è un paese “spendaccione” perché ha
avuto sempre una spesa pubblica alta che ha portato al
forte indebitamento attuale. È questa un'affermazione
suffragata dai dati? Andiamo a vedere
 Nel 2013, secondo i dati Eurostat, la spesa pubblica in
Italia è stata pari al 50.6% del PIL, contro una media del
49.8% dell'Eurozona. Hanno fatto “peggio” di noi Belgio
(54.5), Danimarca (57.2), Francia (57.1), Grecia (58.5),
Slovenia (59.4), Finlandia (58.5), Svezia (52.8)
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La relazione tra spesa pubblica e debito
La spesa per funzioni in Italia è stata devoluta secondo le
quote: 9.1% alle servizi generali, 1.4 alla difesa, 1.9
all'ordine pubblico, 3.4 affari economici, 0.9 ambiente,
0.7 abitazioni, 7.3 sanità, 0.3 cultura, 4.2 istruzione e 21%
alla protezione sociale.
 In Europa, le quote sono state simili (v. tabella). L'Italia
non appare particolarmente più prodiga di altri Paesi, se
non per protezione sociale (ma Austria, Danimarca,
Grecia, Francia, Finlandia e Svezia spendono di più),
sanità (ma Austria, Belgio, Cechia, Francia, Finlandia,
Olanda, Regno Unito, Ungheria spendono di più) e servizi
generali (Grecia, Cipro e Portogallo sono gli unici a
spendere di più).
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La relazione tra spesa pubblica e debito
La relazione tra spesa pubblica e debito
La spesa per la protezione sociale è composta di varie
voci: assistenza ai disabili, pensioni e anzianità, veterani,
famiglia e infanzia, disoccupazione, alloggio, esclusione
sociale, altre.
 Anche se l'Italia spende in protezione sociale quanto il
resto dell'area euro, spende più della media euro in
pensioni (27.9% della spesa totale contro il 22.2) e
veterani (5.5 contro 3.7) e molto meno in tutte le altre
voci.
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La relazione tra spesa pubblica e debito
La spesa per la protezione sociale è composta di varie
voci: assistenza ai disabili, pensioni e cura degli anziani,
veterani, famiglia e infanzia, disoccupazione, alloggio,
esclusione sociale, altre.
 Anche se l'Italia spende in protezione sociale quanto il
resto dell'area euro, spende più della media euro in
pensioni (27.9% della spesa totale contro il 22.2) e
veterani (5.5 contro 3.7) e molto meno in tutte le altre
voci.
 Dall'inizio dell'era euro, la spesa per protezione sociale è
diminuita nei primi anni per tornare a crescere di recente,
per via della crisi economica, che ha visto un intervento
crescente degli Stati nell'assistenza sociale
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La relazione tra spesa pubblica e debito
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La spesa pubblica italiana dal 1861 al 2009 discussa sopra
La relazione tra spesa pubblica e debito
… e nei tre sotto-periodi
La relazione tra spesa pubblica e debito
La relazione tra spesa pubblica e debito
… e nei tre sotto-periodi
La relazione tra spesa pubblica e debito
La relazione tra spesa pubblica e debito
L'aumento più rapido in epoca recente si ha negli anni
'70, in concomitanza con la crisi economica che inizia nel
1973. Gli incrementi annuali maggiori si hanno nel 1968
(32.2%), nel 1973 (24.4%) e poi nel 1977 (19.9%), e poi
ancora nel '78, '79 e '80 (18.3, 16.8 e 14.3%) e nell'82
(28.4%). Le voci di maggiore aumento di spesa, in quegli
anni, sono in interventi in campo sociale ed economico.
 Negli anni successivi, la spesa totale aumenta e
diminuisce ancora, fino al nuovo picco del 1990, quando
l'aumento sull'anno precedente è del 26.1% e poi nel
1998, con un nuovo picco del 15.3%
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La relazione tra spesa pubblica e debito
Ma gli aumenti di quegli anni sono anche dovuti alle
spese per interessi, prima, e poi per il rimborso dei
prestiti (restituzione del debito), dopo. Dal 1977 in avanti,
la quota spesa per interesse supera il 10%, superando il
20% nel 1991 (non tornerà sotto il 10% fino al 2009).
 La spesa per rimborso prestiti diviene alta per la prima
volta nel 1979 (quando si prende il 18.1%), restando poi
sempre alta e oscillante attorno a valori che
raggiungeranno anche il 30% del totale (il picco è nel
2003 con il 33%).
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La relazione tra spesa pubblica e debito
In totale, tra il 1960 e il 1990, l'espansione della spesa
pubblica supera i 24 punti percentuali (sul PIL), dal 29 al
53.6%. Il maggiore contributo viene dalle spese sociali, e
in particolare da protezione sociale, che passa dal 9.5 al
16.6%, e sanità, che va dal dal 3 al 5.8%.
 Tra il 1990 e oggi, la spesa pubblica ha invece smesso di
espandersi (nel 2012 è stata pari al 50.2% del PIL). La
spesa per protezione sociale ha invece continuato a
crescere, anche se lentamente, passando nel ventennio
dal 16.1 al 21%. La spesa sanitaria è cresciuta di
pochissimo (dal 6.2 al 7.3%), mentre è diminuita la spesa
per servizi generali (dal 12.7 al 9.1%).
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La relazione tra spesa pubblica e debito
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Ciò che appare evidente è che dalla fine degli anni '80,
mentre le quote di spesa per categorie quali spesa sociale
o interventi economici si mantengono più o meno
costanti in rapporto al PIL, esse diminuiscono in rapporto
alla spesa totale per via del sempre maggiore onere del
debito. Questo, a sua volta, si fa sempre più imponente
per via dell'aumento degli interessi maturato tra gli anni
'70 e '90 che porta alla restituzione di prestiti ad un costo
via via maggiore.
La relazione tra spesa pubblica e debito
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Ad es. la spesa per pensioni
La relazione tra spesa pubblica e debito
A partire dall’introduzione dell’euro l’andamento della
spesa pubblica italiana ha seguito una traiettoria molto
simile a quella della media dell'eurozona, registrando un
incremento in seguito alla crisi del 2007-8 (la spesa
pubblica è aumentata per via dei cosiddetti
ammortizzatori sociali automatici), per poi calare
nuovamente dal 2009 in poi (scendendo addirittura sotto
la media dell'eurozona nel 2010).
 Dal 2011, nella maggior parte dei paesi dell’unione
monetaria l’austerità ha comportato tagli alla spesa
pubblica. In Italia, invece, il “consolidamento fiscale” si è
portato avanti con aumenti della tasse, e la spesa
pubblica ha subito un lieve incremento, a causa
dell’aumento della spesa pensionistica .
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La relazione tra spesa pubblica e debito
La struttura della spesa pubblica italiana resta molto
simile a quella degli altri paesi euro. Il problema non è il
costo eccessivo del welfare, né l'assistenza sociale o la
sanità. In tutte le voci, le percentuali di spesa italiane
sono simili a quelle europee.
 Yoram Gutgeld, consigliere economico di Matteo Renzi:
«da decenni l’Italia cresce solo grazie alla spesa in
deficit». Invece, l’Italia risulta essere il paese più virtuoso
d’Europa (e uno dei più virtuosi al mondo), con un saldo
primario superiore al 2% del PIL, come si può vedere
nella figura che mostra il saldo primario dei paesi europei
nel 2013.
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Saldo Primario 1951-2011
Deficit Italia ed Eurozona
La relazione tra spesa pubblica e debito
Questo il motivo del famigerato deficit dell’Italia: + 2% di
avanzo primario, - 5% di spesa per interessi = - 3% di saldo
totale. Nulla a che fare con un’eccessiva spesa pubblica o
un welfare troppo generoso. A fronte di una spesa per
interessi così onerosa, però, anche uno degli avanzi primari
più alti del mondo – equivalente a un trasferimento di
ricchezza di 90 miliardi l’anno dalle tasche della collettività
direttamente a quelle dei creditori, sia italiani che stranieri
– risulta insufficiente. Questo è il anche il motivo per cui il
debito pubblico italiano continua a crescere non solo in
relazione al PIL (a causa della recessione) ma anche in
termini assoluti (arrivando di recente a 2,000 miliardi di
euro): come in passato, dobbiamo continuare a indebitarci
semplicemente per ripagare i debiti pregressi.
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