Andrea Rizzi LA VALLE DELLA GIOVINEZZA. IL “CAMPO DUX” E I REPARTI ADDESTRATIVI REPUBBLICANI NELLA VALLE DELL’ASTICO - ESTATE 1944 Laurea quadriennale La valle della giovinezza INDICE DELLA TESI Ringraziamenti Sigle Abbreviazioni Cenni sulla natura e gli scopi della presente ricerca e fonti consultate Parte prima: Il Contesto storico-politico 1. Quell’8 di settembre… 2. La nascita della Repubblica di Salo’ e la ricostituzione delle Forze Armate 3. La Guardia Nazionale Repubblicana 3.1. Le milizie speciali 2.3.2. Le Scuole Allievi Ufficiali della Repubblica Sociale Italiana 3.2.1. La Scuola Allievi Ufficiali di Fontanellato 3.2.2. La Scuola Allievi Ufficiali di Rivoli 3.2.3. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Lucca 3.2.4. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Siena 3.2.5. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Varese 3.2.6. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Orvieto 3.2.7. La Scuola Allievi Ufficiali di Oderzo 4. La ricostituita Opera Balilla 5. Renato Ricci 6. Cenni sulla situazione della provincia di Vicenza dopo l’8 settembre 1943 Breve presentazione geografica Le fonti orali: struttura e criteri espositivi Parte Seconda: La Scuola Guardia Nazionale Repubblicana Addestramento Militi della Strada 1. La costituzione e la requisizione dei locali 2. La Scuola ed i suoi Allievi 3. La brusca chiusura 4. Apparato fotografico 147 148 Andrea Rizzi L’Accademia di Educazione Fisica dell’O.N.B. Parte Terza: La Scuola Allievi Ufficiali Guardia Nazionale Repubblicana di Vicenza 1. Verso Tonezza… 2. Il Corso Allievi Ufficiali 3. Gli Allievi I Campi Dux nel Ventennio Parte Quarta: Il Campo Dux Anno XXII 1. La nascista del Campo 2. Arruolamento nell’O.N.B. e partenza per il Campo Dux 2.1. Gli Avanguardisti Moschettieri a Firenze: il Battaglione Toscano 2.2. Gli Avanguardisti Moschettieri a Vicenza e “Avanguardia” 2.3. Gli Avanguardisti Moschettieri a Genova 2.4. Partenze da altre città: Ferrara, Imperia, Milano, Trieste 3. L’inaugurazione del Campo e la sua organizzazione 4. La vita al Campo Dux 4.1. I primi giorni 4.2. La documentazione fotografica Luce del Campo Dux di Velo d’Astico 4.3. Le visite, gli arruolamenti nella G.N.R., la nascita del Btg. G.N.R. “Fiamme Bianche” 4.4. I Velesi ed il Campo: brevi tracce di ricordi Ricordi di Avanguardista 5.1. L’8 settembre e le motivazioni dell’arruolamento nelle interviste orali 5.2. Ricordo di una Fiamma Bianca 6. 15 Luglio 1944: la scontro di Tonezza 7. La fine di un’esperienza Parte Quinta: La Scuola Allievi Ufficiali Guardia Nazionale Repubblicana di Modena 1. Verso Velo d’Astico 2. “Impeto” al Campo di Velo d’Astico 3. La fine del Corso Conclusione Bibliografia La valle della giovinezza 149 Sintesi della tesi Nella Valle dell’Astico, nell’alta provincia di Vicenza, si costituì nell’estate 1944 un vero e proprio “polo militare” addestrativo repubblicano, con la presenza della Scuola G.N.R. Addestramento Militi della Strada a Piovene Rocchette, la Scuola Allievi Ufficiali G.N.R. di Vicenza a Tonezza del Cimone, il “Campo Dux Avanguardisti Moschettieri Volontari” e la Scuola Allievi Ufficiali G.N.R. di Modena a Velo d’Astico. Il vero epicentro di tale agglomerato militare fu il Campo Dux Nazionale organizzato dalla rinata Opera Nazionale Balilla, che si stanziò a Velo d’Astico dal 20 maggio 1944 sino all’agosto successivo. Qui si radunarono più di quattromila Avanguardisti Moschettieri Volontari, provenienti da sessantadue province italiane, non ancora occupate dagli Alleati, unico Campo Nazionale svoltosi nel periodo della Repubblica Sociale Italiana. A destare particolare interesse storico è da un lato, l’adesione volontaria a Salò di tutti questi adolescenti, che non avevano obbligo alcuno nei confronti del ricostituito fascismo, e dall’altro, lo studio della stessa zona geografica in cui questi reparti furono stanziati. Inoltre è da sottolineare che il respiro nazionale dell’evento è testimoniato nelle descrizioni, presenti nei quotidiani d’epoca, delle partenze dalle diverse città italiane. Grazie ad una approfondita ricerca d’archivio, all’utilizzo di fonti orali e, non ultime, 15 fotografie in concessione dall’Istituto Luce, ho cercato di ricostruire le esperienze dei singoli reparti, per dare con esse un quadro complessivo in grado di aggiungere un piccolo, ma importante tassello alla storia militare e non solo, di quel travagliato periodo. ANNO ACCADEMICO: 2007-2008 RELATORE: Chiar.mo Prof. Mario Isnenghi CORRELATORE: Chiar.mo Prof. Alessandro Casellato Andrea Rizzi 150 PARTE QUARTA: IL CAMPO DUX ANNO XXII 1. La nascita del Campo “Del vastissimo campo, irto di tende e colmo di giovinezza ardente, rimangono soltanto i segni incisi sull’erba del prato. Fra breve spariranno anche quelli e rimarranno, nel cuore dei ragazzi che hanno avuto l’elogio del Duce, il ricordo e l’ammaestramento”.1 L’ultimo Campo Dux per Avanguardisti Moschettieri Volontari venne inaugurato il 20 maggio 1944, proprio nel mio paese, Velo d’Astico. Tanti anni sono passati e non rimangono più, evidentemente, i segni di tale fugace passaggio, non soltanto nell’erba e nel paesaggio, ma più ancora nel ricordo, nella memoria collettiva paesana. Il mio compito è stato quello di spolverare quelle vecchie memorie, rintracciare i documenti rimasti, sopravvissuti al naufragio della Repubblica Sociale Italiana, ed ai processi ed alle detenzioni di molti dei protagonisti. La preparazione del Campo, iniziò nel febbraio 1944. Innanzitutto, fu compito della Presidenza dell’Opera Nazionale Balilla il rintracciare gli adeguati spazi, per contenere le strutture di esso. Non avendo a disposizione la documentazione della stessa, né di tutta la corrispondenza della Prefettura di Vicenza, possiamo, comunque, rintracciare le vicissitudini inerenti l’organizzazione del campeggio. Indubbiamente era stata identificata una zona geografica, che per caratteristiche logistiche, non ultima la presenza del nodo ferroviario, poteva facilitare lo sviluppo di un vasto accampamento militare. Posso dedurre ciò, dalle visite del Comandante la 44^ Legione della G.N.R. di stanza a Schio: 1° Seniore Otello Gaddi.2 R. Ricci, Prefazione, in m. doletti, Al campo, con gli avanguardisti, Licinio Cappelli Editore, Bologna 1929. 1 L. Valente, Una città occupata. Schio-Val Leogra settembre 1943-aprile 1945, I, Edizioni Menin, Schio, 2003, p. 102-103. Sul Gaddi, a titolo di ricerca personale, ho ottenuto il 2 foglio matricolare grazie alla gentile collaborazione del Ministero competente. Roma, Archivio Ministero della Difesa, Foglio matricolare Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale n. 6765, Gaddi Otello. Nato a San Felice sul Panaro (MO) il 6 dicembre 1901, il Gaddi entrò nel P.N.F. il 4 aprile 1921 e nella Milizia il 1° febbraio 1923. Venne trasferito una prima volta a Schio, il 21 luglio 1933, La valle della giovinezza 151 La prima visita effettuata dal Gaddi, avvenne non a Velo d’Astico, bensì a Piovene Rocchette, mercoledì 9 febbraio 1944. Non vengono riportate particolari motivazioni nella lettera circolare, ma colpisce il fatto che essa fosse stata indirizzata per conoscenza al Capo della Provincia, e che perciò, l’argomento fosse correlato a decisioni che l’Autorità doveva prendere. Altro fattore di rilievo è che il Gaddi richiedette, “data l’importanza dell’argomento di viva attualità che devo trattare”, la presenza delle persone più influenti del paese. Stessa comunicazione venne inviata al Podestà di Velo d’Astico con visita prevista per il giorno Giovedì 10 febbraio 1944. Riportiamo per intero la comunicazione: “Il giorno Giovedì 10 febbraio alle ore 18.30 arriverò nel Vostro Municipio perché desidero conferire con Voi e con i maggiorenti del Vostro Comune. Data l’importanza dell’argomento di viva attualità che devo trattare, Vi prego di voler convocare, per detta ora, le seguenti persone: Comandante Presidio G.N.R.; Comandante Stazione Carabinieri; Segretario della Sezione P.F.R.; Arciprete o parroco; Medico; Farmacista; Capi Contrada; E tutte le persone a Vostro giudizio maggiormente influenti ed ascoltate dai Vostri amministrati per saggezza e consiglio. IL COMANDANTE DELLA LEGIONE (1° Sen. Otello Gaddi)”.3 poi a Vicenza col grado di Aiutante Maggiore nella 42^ Legione Vicenza il 5 giugno 1936. Il 15 settembre 1939, sempre quale Aiutante Maggiore, venne trasferito nuovamente a Schio al Comando della 44^ Legione. È perciò chiaro che il Gaddi conosceva perfettamente la zona in questione. Venne promosso I° Seniore il 1° luglio 1943 e il 15 novembre stesso venne nominato Comandante della 44^ Legione. Dopo aver prestato giuramento di fedeltà alla R.S.I. in Verona il 12 febbraio 1944, venne nominato, prima Comandante della 42^ Legione G.N.R. di Vicenza e poi Comandante Provinciale della G.N.R. di Vicenza. Venne sostituito e messo a disposizione dal Co.Ge.Guardia il 5 luglio 1944. A fine guerra, venne catturato e incarcerato a Como il 27 aprile 1945 per poi essere trasferito a Modena, Coltano, Laterina. Fu rilasciato ed avviato al proprio domicilio a Milano il 7 dicembre 1945. Combatté in Spagna, Albania, Grecia. Ferito più volte venne decorato con Croce di Guerra al V.M. in Spagna nel 1937, Medaglia d’Argento al V.M. “sul campo” in Spagna nel 1938, Medaglia di Bronzo al V.M. in Spagna nel 1939, Medaglia d’Argento al V.M. sul fronte greco nel 1940. Fu infine insignito della Croce di Cavaliere Ufficiale nell’Ordine della Corona d’Italia. Otello Gaddi fu uno dei membri del Tribunale Speciale di Verona che condannò alla pena capitale Ciano. Titolo di studio, 3° anno Istituto Tecnico Commercio- Ragioneria con due corsi di perfezionamento a Civitavecchia ed alla Farnesina. 3 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria VI, Classe VI. Lettera , Prot. 228/ ORG/1, datata 25 gennaio 1944/XXII°, indirizzata dalla G.N.R. Comando 44^ Legione Uff. Ordinamento ai Podestà di Velo d’Astico e Piovene Rocchette e per conoscenza all’Ecc. Capo della Provincia. 152 Andrea Rizzi La riunione dovette riguardare, indubbiamente, argomenti di notevole rilievo se, consideriamo, che vennero invitate a parteciparvi dal Comune di Piovene Rocchette circa sessanta persone, rappresentanti le massime autorità, nonché i rappresentanti le Associazioni e i dirigenti della Lanerossi.4 A Velo d’Astico vennero convocate le persone più influenti, oltre quelle esplicitate nella circolare del Gaddi, suddivise per frazioni o contrade: Seghe, Meda, S. Giorgio, Monti, Lago, Maso.5 È perciò da presumere che, in questa riunione, siano stati trattati argomenti quali il possibile insediamento del Campo Dux nel territorio di uno di questi due Comuni. È oltretutto da rilevare che, vista la presenza della Scuola Addestramento Militi della Strada in Piovene Rocchette, con l’occupazione delle principali ville ed alberghi nonché, come illustrato, lo stabile della Scuola Elementare, la scelta si sia orientata verso il territorio comunale di Velo d’Astico più adatto e libero da presenza di truppe. Tale decisione, presa dal Capo della Provincia di Vicenza, Neos Dinale, di mettere a disposizione della Presidenza Centrale dell’ O.N.B. i dintorni boschivi di Velo d’Astico, idonei alla ubicazione della struttura del campeggio, maturò in un breve lasso di tempo. La comunicazione che sottoriporto è datata 26 febbraio 1944, pochi giorni dopo il sopralluogo del Gaddi: “La Presidenza Centrale dell’Opera Balilla ha disposto per la prossima primavera, aprile-maggio, dei campeggi a carattere nazionale di avanguardisti moschettieri. A tale fine la suddetta Presidenza ha segnalato come idonei a tale campeggio i dintorni boschivi di codesto Comune. Si prega pertanto di voler disporre a che le pratiche per l’occupazione di tali luoghi siano svolte con rapidità e facilità, avvertendo che per l’esplicazione delle pratiche inerenti verrà delegato un funzionario dell’Opera Balilla di Vicenza. IL CAPO DELLA PROVINCIA f.to Dinale”6 Piovene Rocchette, Archivio Comunale, Busta 1945, Categoria VIII. L’elenco nominativo delle sessantadue persone è conservato con l’indicazione della relativa carica ricoperta. 5 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria VI, Classe VI. Elenco indicato a matita sulla circolare del Gaddi del 25.01.1944. Risultano con i nomi delle frazioni i seguenti partecipanti: Seghe n° 2 nominativi, Meda n° 3 nominativi, S. Giorgio n° 1 nominativo, Monti n° 3 nominativi, Lago n° 2 nominativi, Maso n° 3 nominativi. Non vengono considerate qui, le autorità di Velo centro. 6 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. La comunicazione aveva per oggetto: “Campeggio nazionale di avanguarstisti Moschettieri”. 4 La valle della giovinezza 153 Restavano comunque da decidere le strutture e l’ubicazione delle aree boschive adatte per l’installazione del campeggio. Rimangono degli appunti, a riguardo, che ci danno la possibilità di ricostruire abbastanza dettagliatamente lo svolgersi dell’indagine conoscitiva per la requisizione dei terreni. Da una nota tracciata presumibilmente da un incaricato del Comune è riportato quanto segue: “In attesa del provvedimento di requisizione da parte di S.E. il Capo della Provincia, ti avverto di tenere a disposizione dell’O.N.B. i seguenti locali: Sig.na Zanetti tre stanze e porticati della Villa Velo tutto il parco della Villa stessa Busato Luigi la casa disabitata in contrada Meneghetti”.7 Inoltre da questa nota risulta che, il giorno 12 marzo 1944, ore 17.30, venne prevista una commissione composta da cinque membri, presieduta dal Commissario Prefettizio, probabilmente atta a individuare gli ulteriori spazi da requisire.8 A tale commissione parteciparono i signori Simonato, De Rosso Giovanni fu Abramo, Dal Zotto Giuseppe fu Pietro, Marconi Giuseppe, Tenente Galliano Renato.9 In data 11 marzo 1944 venne redatto un pro-memoria identificante tutte le proprietà possibilmente requisibili per l’insediamento del campeggio. Lo riporto per intero in quanto ci consente di avere un quadro certo dell’ubicazione topografica del Campo Dux: 11-3-44 Pro memoria 1) Provvedere sin d’ora: a) alla requisizione di tre solai della Villa più tre stanze e porticati b) alla requisizione della Colonia Chioggia 2) Sistemazione da parte del Comune di Velo della strada per Contrada 7 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. Nota redatta a matita, non datata né firmata. 8 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. 9 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. Nel documento, furono vistati tutti i nomi a parte quello del signor Dal Zotto Giuseppe. È perciò da presumere che egli non abbia preso parte alla commissione. Furono cancellati altri nominativi tra cui quello del Tenente Troisi che venne sostituito col Tenente Galliano Renato. 154 Andrea Rizzi Padri 3) Autorizzazione a fare attacchi d’acqua lungo l’acquedotto di Cogollo (n° 4 attacchi presso C. Salgarola) 4) sono necessari ancora: 1) Una casa tuttora disabitata presso C. Meneghetti di proprietà di Busato Luigi 2) Due locali liberi in C. Meneghetti di proprietà del Signor Stella Giuseppe detto Petarello 3) Una stanza presso la casa del custode del Marchese Roi 4) Due uffici del fascio e sala grande del Comune di Velo 5) Casa disabitata presso C. Crestana della Baronessa Rossi e in affitto a Toniolo Giuseppe detto Tognetto Proprietari vari terreni presso i quali vengono sistemate le tende: 1) Parco Villa Velo: Dal Collo Giuseppe fu Nicola ed altri 2) Contrà Meneghetti: Marchese Roi – Marzarotto Alessandro – Spadin (?) Giacomo (Arsiero) – Stella Lino – Stella Giuseppe 3) Località Frana: Marconi Giuseppe – Sommaggio Giovanni – Nicoletti Antonio 4) Località C. Prola- Crestana: De Pretto Amedeo e Giuseppe Toniolo Giuseppe detto Tognetto 5) Contrà Masi (una tenda grande): Losco Pietro Dichiarazione che sono stati avvisati”.10 Il Campo si estendeva su buona parte del territorio comunale di Velo d’Astico ed ebbe a comportare, come poi verrà maggiormente approfondito, un estenuante lavoro di preparazione dei terreni prescelti. Ad una prima analisi topografica, il campeggio era stato organizzato con il maggior accampamento al centro del paese, nella Villa dei Conti Velo e nel parco circostante, con diramazioni minori sulle contrade montane. Dalla presentazione della mappa topografica del Comune di Velo possiamo con maggiore sicurezza confermare questa ipotesi. Le decisioni prese nella riunione del 12 marzo 1944, dalla commissione incaricata della scelta dei luoghi, non furono facilmente accettate da tutti i proprietari. Il paese di Velo d’Astico era un paese agricolo e con attività prevalentemente di allevamento. Era perciò molto importante la disponibilità di zone prative, che il Campo Dux veniva ad intaccare nel periodo primaverile - estivo. Da qui comprensibile la lamentela di un proprietario, inoltrata al Podestà di Velo d’Astico: Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. 10 La valle della giovinezza 155 “Oggetto: Campeggio Nazionale di Avanguardisti. Per il Campeggio Nazionale degli Avanguardisti che si svolgerà in Velo d’Astico nel mese di Maggio e giugno p.v., è stata disposta l’occupazione dell’unico appezzamento di terreno, coltivato a prato, di proprietà del sottoscritto, sito in località “Frana” di questo Comune. Il ricorrente è ben lieto di cedere altro terreno per detto accampamento, purché, quello già destinato venga lasciato in libertà, dovendo altrimenti vendere le vacche con un grave danno economico per la famiglia e per l’agricoltura. Il prato in questione produce in media quintali 60 di foraggio all’anno. Ciò esposto, prega l’intervento della S.V. presso gli uffici competenti per impedire l’occupazione del prato sopraindicato. Devotissimo Marconi Giuseppe”.11 Si rileva da altri documenti che i danni prodotti dall’accampamento furono risarciti grazie all’opera di un’apposita commissione di ispezione e con pubblico avviso: “Tutti i proprietari che hanno avuto terreno occupato dal Campo dell’Opera Balilla sono invitati a prenotarsi presso il Municipio non oltre il 10 Giugno.Dal 12 in poi iniziano gli accertamenti”.12 A tale commissione venne invitato un Ufficiale del Comando del Campo Dux: “Mi faccio dovere informare codesto Comando che lunedì 12 corr. alle ore 17.30 avrà luogo in questo Ufficio la riunione della Commissione per l’accertamento dei danni ai terreni occupati dal Campo O.N.B. Prego pertanto la cortesia di codesto Comando di voler invitare alla riunione di cui sopra l’Ufficiale incaricato”.13 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. Lettera indirizzata al Podestà di Velo d’Astico. Comunicazione datata 20 marzo 1944. 12 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. Lettera indirizzata al Podestà di Velo d’Astico. Avviso del Comune di Velo d’Astico datato 31 maggio 1944, a firma dell’allora Commissario Prefettizio, Dal Zotto Pietro. 13 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio nazionale di avanguardisti”. Lettera datata 10 giugno 1944, inviata dal Commissario Prefettizio Dal Zotto al Comando Opera Nazionale Balilla Velo d’Astico. 11 156 Andrea Rizzi Disposizione del Campo Nazionale Avanguardisti Moschettieri nel territorio di Velo d’Astico Disposizione del Campo Nazionale Avanguardisti Moschettieri nel territorio di Velo d’Astico La valle della giovinezza 157 Località Campo Nazionale Avanguardisti Moschettieri fu dislocato territorionel di Velo d’Asticodi Velo Località oveoveil ilCampo Nazionale Avanguardisti Moschettieri fu nel dislocato territorio d’Astico 10 158 Andrea Rizzi Partendo dall’ubicazione dell’accampamento in Villa Velo, come si può notare anche in mappa, la disposizione degli accampamenti secondari sui territori boscosi e prativi sovrastanti Velo d’Astico, è rivolta a semicerchio, probabilmente a costituire una difesa da eventuali attacchi partigiani dalle montagne. E non penso sia casuale che il campeggio della Scuola Allievi Ufficiali G.N.R. di Modena, sia stato insediato in uno degli avamposti montani, come vedremo nell’ultima parte del presente studio, se non per una ragione meramente difensiva. Erano però ulteriormente dislocati a difesa dell’accampamento i militi della Strada di Piovene Rocchette, insediati nella Scuola Elementare di Velo d’Astico con una Compagnia di militi ed il Battaglione Ciclisti “Roma”.14 “Sono stato quattro notti di guardia perché mancavano le sentinelle per quei giovani là, io avevo 18 anni, là c’erano i giovani dai 13 ai 15 anni, ma non erano i balilla, erano le “Fiamme Bianche”. A dormire stavo alla Scuola in centro a Velo d’Astico e la notte vera e propria eravamo di qua e di là, a camminare intorno alle tende dei ragazzi”.15 Illustro, ora, una panoramica dei luoghi in cui il Campo fu insediato, fermo restando che nelle contrade montane, ove un tempo erano presenti prati estesi, ora prevale la fitta vegetazione boschiva, rendendo quasi impossibile riconoscere le foto di un tempo confrontate con il paesaggio odierno. Solo il ricordo di alcuni miei paesani e le nette sagome montane riescono a dare una prospettiva abbastanza sicura sull’ubicazione dei luoghi. Iniziamo dal centro effettivo del Campo Dux, la Villa Velo: La Villa Velo conVelo il con parco antistante – Archivio La Villa il parco antistante – Archivio dell’Autoredell’Autore 14 La notizia della presenza del “Roma” a difesa del Campo, mi è stata data da un protagonista E. C., classe 1926, appartenente a questo Battaglione, in una intervista telefonica del 09.05.2008, il quale ricorda che erano attendati in due plotoni sulla montagna a destra rispetto al paese, presumibilmente contrada Meneghetti. 15 Velo d’Astico, Archivio dell’Autore, testimonianza orale del Signor P. B., classe 1926, del 10.11.2007. L’intervistato faceva parte della Milizia della Strada. La Colonia La Villa Velo con il parco antistante – Archivio dell’Autore La valle della giovinezza La Colonia Colonia Chioggia in primoin piano e la Chiesa di Velo – Archivio La Chioggia primo piano e lad’Astico Chiesa di Velodell’Autore d’Astico – Archivio dell’Autore 11 Il Municipio di Velo d’Astico – Archivio dell’Autore Località Masi – Archivio dell’Autore 159 160 Andrea Rizzi Località Frana – Archivio Zanetti Ugo Località Frana – Archivio Zanetti Ugo Contrà Salgarola – Archivio dell’Autore 14 Contrà Salgarola – Archivio dell’Autore La valle della giovinezza Contrà Meneghetti – Archivio dell’Autore Contrà Meneghetti Archivio Contrà Meneghettidell’Autore – Archivio dell’Autore Villa Roi,Villa Lago diLago Velodid’Astico – Archivio Roi, Velo d’Astico – Archivioell’Autore dell’Autore Villa Roi, Lago di Velo d’Astico – Archivio dell’Autore 14 Roi eLago parco,di Lago di 14 Velo d’Astico– –Archivio Archivio dell’Autore Villa Roi e Villa parco, Velo d’Astico dell’Autore Vista la panoramica geografica in cui il Campo venne ubicato è ora il momento di analizzare le dinamiche pratiche che portarono alla preparazione del campeggio. La prospettiva ora passa dall’ambito paesano e dalle diatribe per la selezione dei 161 162 Andrea Rizzi Vista la panoramica geografica in cui il Campo venne ubicato è ora il momento di analizzare le dinamiche pratiche che portarono alla preparazione del campeggio. La prospettiva ora passa dall’ambito paesano e dalle diatribe per la selezione dei terreni, all’ambito ben più ampio e complesso della Presidenza dell’Opera Balilla. Abbiamo la fortuna di aver potuto rintracciare alcuni dettagli, molto interessanti sulla costruzione del campeggio che furono inviati dal Ricci, in qualità di Presidente dell’O.N.B., al Duce nella sua relazione annuale. Par subito evidente che, nel frangente bellico in cui si svolse il Campo Dux, le difficoltà logistiche furono notevoli. Leggendo le considerazioni del Presidente non è difficile rimanere sorpresi da questo fenomeno storico, che visto il numero dei partecipanti, è difficilmente trascurabile. L’accampamento fu costruito per una capienza di 8000 partecipanti ed era esteso in un’area molto ampia, che il Presidente quantificò in circa dieci chilometri. “A Velo d’Astico il Servizio Logistico ha provveduto all’organizzazione ed all’allestimento del Campo Dux per una capacità di 8000 organizzati”.16 Il lavoro svolto dal Servizio Logistico dell’Opera Balilla fu ingente dal punto di vista delle ore lavorate e soprattutto nella predisposizione degli impianti necessari ad una così vasta struttura militare. “Per i lavori di sterro e di sistemazione dei vari servizi sono stati occupati circa 80 operai che in 20 giornate hanno raggiunto un totale di oltre 16.000 ore lavorative. Sono stati predisposti ed organizzati tutti i servizi generali, gli impianti di cucina, i magazzini centrali viveri e materiali con le dispense ed i magazzini di battaglione, gli impianti igienici con docce, lavatoi e gabinetti, nonché tutti i servizi di collegamento e di trasporto”.17 Considerato il numero di partecipanti, che sarà come vedremo, ben inferiore degli 8.000 posti prestabiliti, un indubbio problema fu quello della predisposizione del rancio per tutti i ragazzi e gli Ufficiali addestratori. Il numero dei ranci, che ritengo approssimativo in eccesso, ma possibile, è significativo: 16 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta 23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24 settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato nr. 046932. 17 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta 23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24 settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato nr. 046932. Da notare la puntualità del Presidente Ricci nell’indicare con puntigliosa precisione tutti i dati dell’attività svolta. La valle della giovinezza 163 “L’Intendenza del campo ha provveduto al vettovagliamento erogando complessivamente oltre 500.000 ranci”.18 La mancanza di benzina, costrinse il servizio logistico ad effettuare tutti i trasferimenti con carri a trazione animale. A tal riguardo, vista l’estensione del Campo, non si può non dubitare che sia stato un lavoro immane: “Sono stati trasportati per i singoli servizi circa 3.000 quintali di materiali. Per le attuali contingenze e per l’assoluta deficienza di carburanti tutti i trasporti locali, nonostante che l’accampamento si estendesse per oltre 10 km. sono stati effettuati a mezzo di carri a trazione animale. Complessivamente sono state montate 200 tende a 20/30 posti e circa 2000 tende a 4 posti”.19 Il giuramento delle Fiamme Bianche sulla Piazza 4 Novembre di Velo d’Astico – tratto da S. Cappelletti, C. Liberati (a cura di), Fiamme Bianche cit. 2. Arruolamento nell’O.N.B. e partenza per il Campo Dux Durante la fase preparatoria del Campo Dux, proseguiva dall’altro lato la propaganda per gli arruolamenti nelle singole città, che avveniva o direttamente nelle sedi locali dell’Opera Balilla o negli spazi riservati all’O.N.B. nei quotidiani locali. 18 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta 23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24 settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato nr. 046933. 19 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta 23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24 settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato nr. 046933. 164 Andrea Rizzi È interessante notare che le legioni di Avanguardisti erano provenienti, come poi vedremo nell’organigramma del Campo, dalle province non ancora invase. Questo implicava che i ragazzi che arrivarono a Velo d’Astico, erano organizzati in gruppi provinciali ognuno con i propri Ufficiali. Possiamo perciò tentare di seguire nel limite del possibile la fase di arruolamento nell’Opera Balilla e la preparazione che portò i ragazzi al Campo. Visto nella Prima Parte del presente lavoro, seppur sommariamente, come si riorganizzò l’O.B. è ora necessario capire alcune dinamiche che condussero questi giovani ragazzi ad arruolarsi volontari. In definitiva l’organizzazione giovanile fascista risorse per inquadrare un fenomeno che, subito dopo l’8 settembre 1943, vedeva molti adolescenti, non in età di leva, fuggire di casa per poter combattere una guerra che passava oramai nelle loro strade. Comparve quella voglia misteriosa di seguire il rombo dei motori dei camion militari, di partecipare a quest’evento che era divenuto di tutti, fors’anche per una cultura della guerra che, come ci ha dimostrato Gibelli,20 coinvolgeva anche i ragazzi, che ne divenivano dunque pieni protagonisti. Scrive Rimanelli: “E quel rumore di camion mi spaccava il cranio, mi pareva di ballare in un vuoto d’aria, e sentivo più insistente in me la voglia di seguire quei rumori”.21 Il passaggio poi fu breve. E da quella visione della guerra “alla finestra”, ci si trovò per strada, ad addestrarsi a combatterla, come i ragazzi che incontreremo al Campo Dux, ragazzi giovanissimi dai 14 ai 17 anni. Quante lettere sono state lasciate dai giovani figli ai genitori, come questa riportata dal Mazzantini: “Cara mamma e caro babbo. «Taglio la corda» e vado anch’io a fare il mio dovere, sono sicuro che arriverò a destinazione. Non vi allarmate o state in pensiero per me, ho tante volte detto che per fermare il nemico bisogna che tutti gli italiani prendano il fucile e si vadano a fare ammazzare senza cedere di un passo e ora vado a fare quello che ho detto”.22 Nel suo interessante e documentato capitolo a riguardo, il Gibelli sottolinea il fenomeno, non certo trascurabile, dell’arruolamento volontario di tutti questi ragazzi minorenni. “La smania dell’arruolamento precoce trova nuovamente uno sbocco, non più evocativo in maniera simbolica e virtuale, ma promosso nei fatti come un’estrema risorsa. I ragazzi, privi di «padri» e lasciati a se stessi, entrano in azione: qualcuno di loro si getta nella mischia con lo slancio 20 A. Gibelli, Il popolo bambino. Infanzia e nazione dalla Grande Guerra a Salò, Einaudi, Torino, 2005. 21 G. Rimanelli, Tiro al piccione, Einaudi, Torino, 1991, p. 7. 22 C. Mazzantini, I balilla andarono a Salò, Marsilio, Venezia, 2006, p. 60. La valle della giovinezza 165 dell’adolescenza troppo presto bruciata, della maturazione improvvisa e insieme incompiuta, della delusione troppo cocente per essere rielaborata”.23 Questa necessità di schierarsi, da parte dei giovani adolescenti, venne “incanalata” dall’Opera Balilla di Ricci, il quale fu ben consapevole che questi ragazzi rappresentavano la classe più sensibile, soprattutto per essere nata nel Fascismo, e perciò la più fedele ad esso: “Dal momento della sua ricostituzione l’Opera Balilla ha diretto le sue cure più particolari verso gli Avanguardisti Moschettieri i quali, per appartenere alle classi più anziane degli organizzati, data la situazione determinatasi in Italia in conseguenza del tradimento dell’8 settembre, dovevano sentire, come infatti hanno sentito, l’imperioso dovere di impugnare le armi alla difesa della Patria. Immediatamente dopo la disonorante capitolazione, si arruolarono volontari nella Guardia Giovanile Legionaria e moltissimi altri nella X^ Flottiglia Mas e nei Battaglioni Bersaglieri “Mussolini””.24 La peculiarità del Campo Dux fu proprio questa: il raccogliere alcune migliaia di ragazzi di tutto il Paese affluiti volontari, tutti pressoché adolescenti, per addestrarli alla guerra e come vedremo arruolarli nella Guardia Nazionale Repubblicana. Analizzeremo successivamente le motivazioni di alcuni protagonisti nei loro ricordi. Una delucidazione sull’arruolamento dei giovani avanguardisti, ci viene data dal Tenente Fracassini, che guidò i ragazzi di Firenze dall’arruolamento nella ricostitutita O.B. alla partecipazione al Campo Dux: “Per disciplinare il fenomeno dei ragazzi che fuggivano da casa, evitarne il decadimento morale e non tradire le loro aspettative, il Gen. Ricci, riprese l’idea del 1935 all’epoca della Campagna Coloniale in Etiopia, e dispose che presso tutti i ricostituiti Comitati provinciali dell’O.B. si formassero Reparti di Avanguardisti Volontari Moschettieri, di età non inferiore ai 15 anni, di sana e robusta costituzione e di ineccepibili doti morali. Tali Reparti, pur provenendo dall’O.B. erano posti alle dirette dipendenze del Comando Generale della G.N.R.. Si distinguevano dagli altri Militi (che facevano parte dei Battaglioni di Guardia Giovanile Legionaria) dalle “FIAMME BIANCHE” che ornavano il bavero della giubba e dalle quali in seguito presero il nome. Anche a Firenze il Comitato dell’O.B. si adeguò alle direttive del Gen. Ricci ed il 17 gennaio 1944, sul quotidiano “LA NAZIONE” apparve l’invito all’arruolamento”.25 A. Gibelli, Il popolo bambino cit., p. 366. ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta 23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24 settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato nr. 046867. 25 A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche. Cronaca rievocativa, p. 5. Opuscolo non edito, costituito di 12 pagine, redatto dal Tenente Fracassini con la collaborazione dei suoi “ragazzi” a Firenze nel 1995, con alcune imperfezioni, ma costruito nella forma di diario memorialistico, strumento indispensabile per capire la preparazione di un reparto di Avanguardisti Moschettieri nella R.S.I.. Conservo un originale presso il mio Archivio. Per una conferma riguardo alla data indicata cft. La Nazione, 16-17 gennaio 1944, «Il tesseramento dell’O.N.B.». 23 24 166 Andrea Rizzi La fase di adesione alla ricostituita O.N.B. ripartì con tempi diversi nelle diverse città dopo il 24 settembre 1943, data della ricostituzione dell’organizzazione, riguardando tutte le età. Grazie all’ausilio dei quotidiani locali è possibile tentare una breve sintesi dello sviluppo dell’O.N.B. con particolare riguardo all’organizzazione dei reparti di Avanguardisti Moschettieri, ed infine ove presente, sarà possibile presentare la descrizione della loro partenza per il Campo Dux di Velo d’Astico. Si tratta di una panoramica nazionale e non semplicemente locale, nonostante manchino importanti quotidiani che potrebbero dare una visione ancora più completa su questo evento storico. Credo fermamente si sia trattato di un percorso che portò quei giovani ad arruolarsi volontari, svolgendo nei mesi che precedettero il Campo Dux, campeggi invernali o addestramento militare in genere, per poi giungere al Campo nazionale che, come vedremo, funse da centro di arruolamento per i ragazzi più maturi fisicamente. È perciò indispensabile a mio parere avere un’ottica complessiva dell’organizzazione dei reparti sin dal loro inizio. 2.1 Gli Avanguardisti Moschettieri a Firenze: il Battaglione Toscano Iniziata la fase di tesseramento per l’anno XXII° il 17 gennaio 1944, l’O.N.B. fiorentina al comando del Prof. Rota, iniziò ad organizzare un Reparto di Avanguardisti Moschettieri. Venne incaricato del compito il Tenente Fracassini di Firenze, Professore di Educazione Fisica proveniente dall’Accademia Farnesina di Roma. “Il 9 febbraio 1944 prestai giuramento di fedeltà alla R.S.I. nella Caserma della Scuola Centrale Allievi S. Ufficiali dei Carabinieri di Firenze e verso la metà del mese, convocato dal Presidente provinciale dell’O.B. Prof. Rota, ebbi l’incarico di organizzare il primo Reparto di “Fiamme Bianche” accantonato nella Villa di Pozzolatico, alla periferia meridionale di Firenze”.26 Compare un trafiletto su “La Nazione” in data venerdì 2 marzo 1944 a ri guardo: “Arruolamenti nel Battaglione avanguardisti moschettieri Affluiscono in questi giorni nella Casa del Balilla in Piazza Beccaria, i migliori ragazzi fiorentini, i quali con giovanile slancio volontaristico, si inquadrano in un reparto di Avanguardisti Moschettieri. A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 6. Abbiamo la possibilità, grazie al lavoro redatto dal Tenente Fracassini, Ufficiale del Campo Dux, di ricostruire la vicenda del cosiddetto «Btg. Toscano». 26 La valle della giovinezza 167 Sono giovani di 16, 17, 18 anni che si sono arruolati nella sicura certezza di contribuire secondo le proprie possibilità ed al tempo stesso secondo il proprio entusiasmo alla rinascita della nuova Italia”.27 Fratello di tre valorosi soldati e con tre anni di guerra alle spalle il Tenente Fracassini non accettò di buon grado l’incarico di addestrare dei ragazzi, sentendosi un “imboscato”, ma nonostante i tentativi di esimersi dall’incarico dovette obbedire.28 Accompagnato alla Villa di Pozzolatico dal Prof. Rota, iniziò la preparazione del reparto. La situazione era indubbiamente disastrosa: una decina di ragazzi tra cui un tredicenne, poche armi, ogni sorta di divisa. Venne subito predisposto dal Tenente Fracassini e dal collega Ufficiale della Milizia destinato con lui all’incarico, un orario giornaliero: “ORARIO Ore 7: Sveglia, pulizia e riordino posti letto. " 7,30: Colazione nella sala mensa della Villa. " 8: Inizio attività (ginnastica, istruzione premilitare ecc.) " 11,30: Rientro all’accantonamento e pulizia personale. " 12/12,30: Pranzo. " 15: Ripresa delle attività (lezioni teorico-pratiche). " 18: Termine attività e tempo libero (corrispondenza, visite di parenti, studio, riordino vestiario) " 19: Cena. " 22,30: Ritirata per il riposo notturno. (La domenica mattina: S. Messa nella chiesa vicina: pomeriggio: visita di parenti ed attività ricreative varie. Libere uscite)”.29 Oltre a questo venne stilato un vero e proprio programma educativo-teorico: “PROGRAMMA Era impostato sul modello scolastico e comprendeva: CULTURA GENERALE: (notizie storiche sul I° dopoguerra; l’avvento del Fascismo e sue realizzazioni; le Campagne militari in Africa orientale, Spagna, Albania; Il TRIPARTITO, l’Asse ROMA-BERLINO; l’intervento italiano nella 2^ Guerra mondiale; le operazioni sui vari fronti; l’Armistizio e prospettive presenti e future). NOZIONI IGIENICO-SANITARIE: (il corpo umano, igiene e salute; elementi di pronto soccorso; malattie e ferite, ecc.). NOZIONI MILITARI:(le armi ed i mezzi delle nostre FF.AA.; cenni su quelle germaniche e quelle nemiche; impiego; tattica di combattimento; segnalazioni ecc.)”.30 La Nazione, 2 marzo 1944. A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 6. 29 Ivi, p. 6. 30 Ivi, p. 7. 27 28 168 Andrea Rizzi Per costituire un Reparto militare di tale tipo, il Fracassini tentò di recuperare moschetti, cartucce, qualche mezzo di segnalazione, bombe a mano, un fucile mitragliatore. Furono ottenuti anche dei moschetti a baionetta ripiegabile in cattivo stato che i ragazzi provvidero, con “olio di gomito”, a rimettere in efficienza. Essendo un reparto in costituzione, a Pozzolatico continuarono a giungere nuovi volontari, che costringevano a continue ripetizioni, mentre continuava il normale addestramento del reparto: “Noi occupavamo la parte meno importante della Villa ed operavamo nel parco annesso; per le marcie, la tattica dell’esplorazione, del fiancheggiamento ed appostamenti uscivamo nella campagna limitrofa. L’arrivo a scaglioni di altri volontari ci obbligava a continuare le ripetizioni; avevamo predisposto anche una “camera di punizione” in previsione di gravi mancanze disciplinari, che fu usata in rari casi, dato che l’esuberanza giovanile non incorse in simili provvedimenti”.31 Ai primi di marzo del 1944 arrivarono a Pozzolatico le nuove uniformi: maglione girocollo nero, giubba senza bavero, calzoni lunghi alla paracadutista; stivaletti; basco nero coi relativi distintivi.32 Il 14 di marzo il reparto venne comandato per la guardia d’Onore alla Cripta dei Caduti fascisti in S. Croce. Ai primi di aprile vennero aggregati ai fiorentini le “Fiamme Bianche” di Pistoia, Montecatini, Lamporecchio e Vinci.33 Il 3 di aprile, secondo quanto riportato nel diario del reparto, venne sostituito il Prof. Rota con l’ex-Presidente dell’ O.N.B. di Rovigo, Lancellotti.34 Il 21 del mese, il Tenente Fracassini riportò la visita di un alto rappresentante della Gioventù hitleriana ed il giorno 5 di maggio del 1944 il reparto fu ispezionato da alti Ufficiali italiani e tedeschi. Significativa la testimonianza riportata: Il 5 maggio (e ne parlò la stampa cittadina) alti Ufficiali italiani e germanici ispezionarono le nostre “Fiamme Bianche” per accertarsi della loro preparazione: impegnati in una manovra tattica i ragazzi superarono brillantemente la prova ottenendo meritati elogi; in quell’occasione il Magg. Anzillotti (Lancellotti) preannunciò la nostra partenza per un Campo nazionale di addestramento a Velo d’Astico (Vicenza): tutti gli Ufficiali in servizio presso il comitato dell’O.B., anche se non al Comando dei Reparti, dovevano convenire in quel Campo”.35 La partenza per Velo d’Astico avvenne il giorno 22 maggio 1944 dalla Stazione di Santa Maria Novella, dopo aver ricevuto il saluto e l’incoraggiamento dell’Avv. Meschiari, delegato regionale del P.F.R.: A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 7. Ivi, p. 7. 33 Ivi, p. 8. 34 Ivi, p. 8. Il Fracassini riporta Magg. Anzillotti. Ho trovato la notizia su La Nazione, 4 aprile 1944. Il nominativo indicato è invece Franco Lancellotti. 35 A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 8. 31 32 La valle della giovinezza 169 “Dopo il pranzo partimmo per la Stazione di S. Maria Novella ove ci unimmo ad un contingente di Avanguardisti giunti da Siena e da Perugia: schierati nell’atrio ricevemmo il saluto delle Autorità. L’Avv. Meschiari, Delegato regionale del Partito e Segretario del Fascio di Firenze, esaltò il “volontarismo” delle “Fiamme Bianche” desiderose di servire la Patria coi “più grandi” (e qui è doveroso dire che pur essendo stato fissato un limite inferiore di età in 15 anni vi fu chi “barando” per la prestanza fisica (M.) ne aveva appena 14!). Salimmo sul convoglio formato da una vettura di 2^ Classe (per il Comando) e diversi vagonitradotta (dove io con gli altri Ufficiali ed i ragazzi sperimentammo la durezza dei posti-letto durante l’interminabile viaggio lungo la PORRETANA, dato che la DIRETTISSIMA era stata resa impraticabile dai bombardamenti!).36 La notizia della partenza degli Avanguardisti Moschettieri e del discorso di Meschiari venne data da La Nazione il 24 maggio 1944: “Partenza di Avanguardisti volontari per il campo di addestramento. Gino Meschiari rivolge ai giovani un appassionato saluto. È partito l’altra sera il Battaglione Avanguardisti Volontari di Firenze che, dopo il periodo di preparazione in una località della Provincia, si reca al campo nazionale di addestramento. Il Battaglione, formato di 500 giovanissimi appartenenti alle classi dal 1926 in avanti perfettamente inquadrato con i propri Ufficiali al Comando del Maggiore Franco Lancellotti, è stato visitato e passato in rivista, prima della partenza, dalle autorità cittadine ed ha ricevuto dalla voce di Gino Meschiari il saluto del Partito. Erano presenti il generale Marino, il Commissario Federale, in rappresentanza anche del Capo della Provincia, il Comandante Provinciale della G.N.R., e il rappresentante del Questore. Il delegato del Partito per la Toscana, Gino Meschiari, salito su un improvvisato podio, ha rivolto parole di saluto ai giovani inquadrati”.37 Riporto il finale del discorso di Meschiari, che è importante per rappresentare quell’ideale a cui il Battaglione Toscano con i suoi ragazzi, si ispirava, ovvero gli studenti di Curtatone e Montanara. “Vinceremo perché vogliamo vincere e la vittoria è per tre quarti volontà di vincere. I Vostri fratelli ideali di Curtatone e Montanara, i Vostri fratelli maggiori di Bir El Gobi, tra un inno e una battaglia, già affermarono il diritto alla vita dell’Italia imperitura”.38 Il viaggio del reparto verso Velo d’Astico non fu tranquillo. Giunto a Ferrara, verso mezzogiorno, e proseguendo verso Vicenza, il treno venne mitragliato presso Canaro (Rovigo) da tre aerei anglo-americani. Il tragico bilancio fu costituito dalla morte di sette giovani “Fiamme Bianche” pistoiesi e lucchesi, nonché dal ferimento di buona parte degli Ufficiali del Comando: Ivi, p. 9. La Nazione, 24 maggio 1944. 38 La Nazione, 24 maggio 1944. Questo riferimento al Risorgimento, più o meno appropriato, mi è stato spiegato personalmente dallo stesso Tenente Fracassini, nella mia visita a Firenze. 36 37 170 Andrea Rizzi “Superato Pontelagoscuro ed il Po, presso Canaro, il convoglio fu mitragliato da tre aerei angloamericani “LIGHTNING” (chiamati dai Tedeschi Gabelschwanzteufel ossia “diavoli a due code”). Centrata, la locomotiva si arrestò, il macchinista fu ucciso; nella vettura Comando rimasero feriti il Mag. Anzillotti (Lancellotti), il Cap. Scardino (cui poi fu amputata una gamba), il Cap. Piccolomini di Siena ed il Ten. Copercini. Purtroppo nei vagoni prossimi ai pianali col carro armato furono uccisi SETTE giovani pistoiesi e lucchesi. Radunammo i caduti sull’aia di una vicina casa colonica, i cui abitanti si prodigarono per medicare i feriti; un Ufficiale corse alla Stazione a telefonare al Comitato di Rovigo e un’ora dopo giunse un’autoambulanza con due Ufficiali: i feriti gravi furono portati all’Ospedale, fu predisposto per la traslazione dei morti, mentre fu sostituita la locomotiva danneggiata. Riprendemmo tristemente il viaggio ed a Polesella cambiammo treno”.39 E così il mattino seguente, il 24 maggio 1944, il Battaglione Toscano dopo una notte di sosta a Thiene, raggiunse Velo d’Astico. “Dopo una notte di sosta a Thiene il mattino successivo raggiungemmo il Campo di Velo d’Astico (Posta da Campo n° 715). Come Ufficiale più anziano fra i “superstiti” avevo assunto il Comando del contingente che presentai al Col. Salvetti, Comandante del Campo, ragguagliandolo sull’accaduto. Il giorno seguente il Gen. Ricci ci passò in rassegna commemorando le “Fiamme Bianche” cadute per prime in servizio”.40 Con l’arrivo al Campo si conclude la narrazione propria del Battaglione Toscano che confluisce nella storia complessiva del Campo Dux. Riporto l’elenco del Comando e delle Fiamme Bianche del Battaglione Toscano secondo quanto redatto dal Tenente Fracassini: UFFICIALI DEL COMANDO Magg. Anzillotti (Lancellotti) Cap. Scardino Ten. Copercini S.Ten. Fabbri S.Ten. Menduni Ten. Sgarzini COMANDANTI DI REPARTO Ten. Fracassini (Capo Compagnia) S.Ten. Birindelli S.Ten. Benvenuti S.Ten. Nucci (C. Plotone di Pistoia) Cap. Piccolomini (di Siena) GRADUATI “Fiamme Bianche” 1° Cadetto ONORI Cadetto MERCIAI C. Centuria CARNESECCHI C. Centuria COPPETTI C. Centuria MALTINTI FIAMME BIANCHE ALDERIGHI BACCETTI BARONTINI BARTALI E. A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 9. La notizia viene riportata anche sul quotidiano di Trieste, Il Piccolo, 25 maggio 1944. 40 Ivi, p. 9. 39