Andrea Rizzi
LA VALLE DELLA GIOVINEZZA. IL “CAMPO DUX”
E I REPARTI ADDESTRATIVI REPUBBLICANI
NELLA VALLE DELL’ASTICO - ESTATE 1944
Laurea quadriennale
La valle della giovinezza
INDICE DELLA TESI
Ringraziamenti
Sigle
Abbreviazioni
Cenni sulla natura e gli scopi della presente ricerca e fonti consultate
Parte prima:
Il Contesto storico-politico
1. Quell’8 di settembre…
2. La nascita della Repubblica di Salo’ e la ricostituzione delle Forze Armate
3. La Guardia Nazionale Repubblicana
3.1. Le milizie speciali
2.3.2. Le Scuole Allievi Ufficiali della Repubblica Sociale Italiana
3.2.1. La Scuola Allievi Ufficiali di Fontanellato
3.2.2. La Scuola Allievi Ufficiali di Rivoli
3.2.3. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Lucca
3.2.4. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Siena
3.2.5. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Varese
3.2.6. Il Battaglione Scuola Allievi Ufficiali di Orvieto
3.2.7. La Scuola Allievi Ufficiali di Oderzo
4. La ricostituita Opera Balilla
5. Renato Ricci
6. Cenni sulla situazione della provincia di Vicenza dopo l’8 settembre 1943
Breve presentazione geografica
Le fonti orali: struttura e criteri espositivi
Parte Seconda:
La Scuola Guardia Nazionale Repubblicana Addestramento
Militi della Strada
1. La costituzione e la requisizione dei locali
2. La Scuola ed i suoi Allievi
3. La brusca chiusura
4. Apparato fotografico
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Andrea Rizzi
L’Accademia di Educazione Fisica dell’O.N.B.
Parte Terza:
La Scuola Allievi Ufficiali Guardia Nazionale Repubblicana di Vicenza
1. Verso Tonezza…
2. Il Corso Allievi Ufficiali
3. Gli Allievi
I Campi Dux nel Ventennio
Parte Quarta:
Il Campo Dux Anno XXII
1. La nascista del Campo
2. Arruolamento nell’O.N.B. e partenza per il Campo Dux
2.1. Gli Avanguardisti Moschettieri a Firenze: il Battaglione Toscano
2.2. Gli Avanguardisti Moschettieri a Vicenza e “Avanguardia”
2.3. Gli Avanguardisti Moschettieri a Genova
2.4. Partenze da altre città: Ferrara, Imperia, Milano, Trieste
3. L’inaugurazione del Campo e la sua organizzazione
4. La vita al Campo Dux
4.1. I primi giorni
4.2. La documentazione fotografica Luce del Campo Dux di Velo d’Astico
4.3. Le visite, gli arruolamenti nella G.N.R., la nascita del Btg. G.N.R.
“Fiamme Bianche”
4.4. I Velesi ed il Campo: brevi tracce di ricordi
Ricordi di Avanguardista
5.1. L’8 settembre e le motivazioni dell’arruolamento nelle interviste orali
5.2. Ricordo di una Fiamma Bianca
6. 15 Luglio 1944: la scontro di Tonezza
7. La fine di un’esperienza
Parte Quinta:
La Scuola Allievi Ufficiali Guardia Nazionale Repubblicana di Modena
1. Verso Velo d’Astico
2. “Impeto” al Campo di Velo d’Astico
3. La fine del Corso
Conclusione
Bibliografia
La valle della giovinezza
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Sintesi della tesi
Nella Valle dell’Astico, nell’alta provincia di Vicenza, si costituì nell’estate 1944
un vero e proprio “polo militare” addestrativo repubblicano, con la presenza
della Scuola G.N.R. Addestramento Militi della Strada a Piovene Rocchette, la
Scuola Allievi Ufficiali G.N.R. di Vicenza a Tonezza del Cimone, il “Campo Dux
Avanguardisti Moschettieri Volontari” e la Scuola Allievi Ufficiali G.N.R. di
Modena a Velo d’Astico.
Il vero epicentro di tale agglomerato militare fu il Campo Dux Nazionale
organizzato dalla rinata Opera Nazionale Balilla, che si stanziò a Velo d’Astico
dal 20 maggio 1944 sino all’agosto successivo.
Qui si radunarono più di quattromila Avanguardisti Moschettieri Volontari,
provenienti da sessantadue province italiane, non ancora occupate dagli Alleati,
unico Campo Nazionale svoltosi nel periodo della Repubblica Sociale Italiana.
A destare particolare interesse storico è da un lato, l’adesione volontaria a Salò
di tutti questi adolescenti, che non avevano obbligo alcuno nei confronti del
ricostituito fascismo, e dall’altro, lo studio della stessa zona geografica in cui
questi reparti furono stanziati.
Inoltre è da sottolineare che il respiro nazionale dell’evento è testimoniato nelle
descrizioni, presenti nei quotidiani d’epoca, delle partenze dalle diverse città
italiane.
Grazie ad una approfondita ricerca d’archivio, all’utilizzo di fonti orali e, non
ultime, 15 fotografie in concessione dall’Istituto Luce, ho cercato di ricostruire
le esperienze dei singoli reparti, per dare con esse un quadro complessivo in
grado di aggiungere un piccolo, ma importante tassello alla storia militare e non
solo, di quel travagliato periodo.
ANNO ACCADEMICO: 2007-2008
RELATORE: Chiar.mo Prof. Mario Isnenghi
CORRELATORE: Chiar.mo Prof. Alessandro Casellato
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PARTE QUARTA:
IL CAMPO DUX ANNO XXII
1. La nascita del Campo
“Del vastissimo campo, irto di tende e colmo di giovinezza ardente, rimangono soltanto i segni
incisi sull’erba del prato. Fra breve spariranno anche quelli e rimarranno, nel cuore dei ragazzi che
hanno avuto l’elogio del Duce, il ricordo e l’ammaestramento”.1
L’ultimo Campo Dux per Avanguardisti Moschettieri Volontari venne inaugurato
il 20 maggio 1944, proprio nel mio paese, Velo d’Astico. Tanti anni sono passati e
non rimangono più, evidentemente, i segni di tale fugace passaggio, non soltanto
nell’erba e nel paesaggio, ma più ancora nel ricordo, nella memoria collettiva
paesana. Il mio compito è stato quello di spolverare quelle vecchie memorie,
rintracciare i documenti rimasti, sopravvissuti al naufragio della Repubblica
Sociale Italiana, ed ai processi ed alle detenzioni di molti dei protagonisti.
La preparazione del Campo, iniziò nel febbraio 1944. Innanzitutto, fu compito
della Presidenza dell’Opera Nazionale Balilla il rintracciare gli adeguati spazi,
per contenere le strutture di esso. Non avendo a disposizione la documentazione
della stessa, né di tutta la corrispondenza della Prefettura di Vicenza, possiamo,
comunque, rintracciare le vicissitudini inerenti l’organizzazione del campeggio.
Indubbiamente era stata identificata una zona geografica, che per caratteristiche
logistiche, non ultima la presenza del nodo ferroviario, poteva facilitare lo
sviluppo di un vasto accampamento militare. Posso dedurre ciò, dalle visite del
Comandante la 44^ Legione della G.N.R. di stanza a Schio: 1° Seniore Otello
Gaddi.2
R. Ricci, Prefazione, in m. doletti, Al campo, con gli avanguardisti, Licinio Cappelli Editore,
Bologna 1929.
1 L. Valente, Una città occupata. Schio-Val Leogra settembre 1943-aprile 1945, I,
Edizioni Menin, Schio, 2003, p. 102-103. Sul Gaddi, a titolo di ricerca personale, ho ottenuto il
2 foglio matricolare grazie alla gentile collaborazione del Ministero competente. Roma, Archivio
Ministero della Difesa, Foglio matricolare Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale n. 6765, Gaddi
Otello. Nato a San Felice sul Panaro (MO) il 6 dicembre 1901, il Gaddi entrò nel P.N.F. il 4 aprile
1921 e nella Milizia il 1° febbraio 1923. Venne trasferito una prima volta a Schio, il 21 luglio 1933,
La valle della giovinezza
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La prima visita effettuata dal Gaddi, avvenne non a Velo d’Astico, bensì a
Piovene Rocchette, mercoledì 9 febbraio 1944. Non vengono riportate particolari
motivazioni nella lettera circolare, ma colpisce il fatto che essa fosse stata
indirizzata per conoscenza al Capo della Provincia, e che perciò, l’argomento
fosse correlato a decisioni che l’Autorità doveva prendere. Altro fattore di rilievo
è che il Gaddi richiedette, “data l’importanza dell’argomento di viva attualità
che devo trattare”, la presenza delle persone più influenti del paese. Stessa
comunicazione venne inviata al Podestà di Velo d’Astico con visita prevista per
il giorno Giovedì 10 febbraio 1944. Riportiamo per intero la comunicazione:
“Il giorno Giovedì 10 febbraio alle ore 18.30 arriverò nel Vostro Municipio perché desidero
conferire con Voi e con i maggiorenti del Vostro Comune.
Data l’importanza dell’argomento di viva attualità che devo trattare, Vi prego di voler convocare,
per detta ora, le seguenti persone:
Comandante Presidio G.N.R.;
Comandante Stazione Carabinieri;
Segretario della Sezione P.F.R.;
Arciprete o parroco;
Medico;
Farmacista;
Capi Contrada;
E tutte le persone a Vostro giudizio maggiormente influenti ed ascoltate dai Vostri amministrati per
saggezza e consiglio.
IL COMANDANTE DELLA LEGIONE
(1° Sen. Otello Gaddi)”.3
poi a Vicenza col grado di Aiutante Maggiore nella 42^ Legione Vicenza il 5 giugno 1936. Il 15
settembre 1939, sempre quale Aiutante Maggiore, venne trasferito nuovamente a Schio al Comando
della 44^ Legione. È perciò chiaro che il Gaddi conosceva perfettamente la zona in questione.
Venne promosso I° Seniore il 1° luglio 1943 e il 15 novembre stesso venne nominato Comandante
della 44^ Legione. Dopo aver prestato giuramento di fedeltà alla R.S.I. in Verona il 12 febbraio
1944, venne nominato, prima Comandante della 42^ Legione G.N.R. di Vicenza e poi Comandante
Provinciale della G.N.R. di Vicenza. Venne sostituito e messo a disposizione dal Co.Ge.Guardia il
5 luglio 1944. A fine guerra, venne catturato e incarcerato a Como il 27 aprile 1945 per poi essere
trasferito a Modena, Coltano, Laterina. Fu rilasciato ed avviato al proprio domicilio a Milano il 7
dicembre 1945. Combatté in Spagna, Albania, Grecia. Ferito più volte venne decorato con Croce
di Guerra al V.M. in Spagna nel 1937, Medaglia d’Argento al V.M. “sul campo” in Spagna nel
1938, Medaglia di Bronzo al V.M. in Spagna nel 1939, Medaglia d’Argento al V.M. sul fronte
greco nel 1940. Fu infine insignito della Croce di Cavaliere Ufficiale nell’Ordine della Corona
d’Italia. Otello Gaddi fu uno dei membri del Tribunale Speciale di Verona che condannò alla pena
capitale Ciano. Titolo di studio, 3° anno Istituto Tecnico Commercio- Ragioneria con due corsi di
perfezionamento a Civitavecchia ed alla Farnesina.
3 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria VI, Classe VI. Lettera , Prot. 228/
ORG/1, datata 25 gennaio 1944/XXII°, indirizzata dalla G.N.R. Comando 44^ Legione Uff.
Ordinamento ai Podestà di Velo d’Astico e Piovene Rocchette e per conoscenza all’Ecc. Capo
della Provincia.
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Andrea Rizzi
La riunione dovette riguardare, indubbiamente, argomenti di notevole rilievo
se, consideriamo, che vennero invitate a parteciparvi dal Comune di Piovene
Rocchette circa sessanta persone, rappresentanti le massime autorità, nonché i
rappresentanti le Associazioni e i dirigenti della Lanerossi.4
A Velo d’Astico vennero convocate le persone più influenti, oltre quelle esplicitate
nella circolare del Gaddi, suddivise per frazioni o contrade: Seghe, Meda, S.
Giorgio, Monti, Lago, Maso.5
È perciò da presumere che, in questa riunione, siano stati trattati argomenti
quali il possibile insediamento del Campo Dux nel territorio di uno di questi due
Comuni.
È oltretutto da rilevare che, vista la presenza della Scuola Addestramento Militi
della Strada in Piovene Rocchette, con l’occupazione delle principali ville ed
alberghi nonché, come illustrato, lo stabile della Scuola Elementare, la scelta si
sia orientata verso il territorio comunale di Velo d’Astico più adatto e libero da
presenza di truppe.
Tale decisione, presa dal Capo della Provincia di Vicenza, Neos Dinale, di
mettere a disposizione della Presidenza Centrale dell’ O.N.B. i dintorni boschivi
di Velo d’Astico, idonei alla ubicazione della struttura del campeggio, maturò in
un breve lasso di tempo.
La comunicazione che sottoriporto è datata 26 febbraio 1944, pochi giorni dopo
il sopralluogo del Gaddi:
“La Presidenza Centrale dell’Opera Balilla ha disposto per la prossima primavera, aprile-maggio,
dei campeggi a carattere nazionale di avanguardisti moschettieri.
A tale fine la suddetta Presidenza ha segnalato come idonei a tale campeggio i dintorni boschivi
di codesto Comune.
Si prega pertanto di voler disporre a che le pratiche per l’occupazione di tali luoghi siano svolte
con rapidità e facilità, avvertendo che per l’esplicazione delle pratiche inerenti verrà delegato un
funzionario dell’Opera Balilla di Vicenza.
IL CAPO DELLA PROVINCIA
f.to Dinale”6
Piovene Rocchette, Archivio Comunale, Busta 1945, Categoria VIII. L’elenco nominativo delle
sessantadue persone è conservato con l’indicazione della relativa carica ricoperta.
5 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria VI, Classe VI. Elenco indicato a
matita sulla circolare del Gaddi del 25.01.1944. Risultano con i nomi delle frazioni i seguenti
partecipanti: Seghe n° 2 nominativi, Meda n° 3 nominativi, S. Giorgio n° 1 nominativo, Monti n° 3
nominativi, Lago n° 2 nominativi, Maso n° 3 nominativi. Non vengono considerate qui, le autorità
di Velo centro.
6 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”. La comunicazione aveva per oggetto: “Campeggio nazionale di
avanguarstisti Moschettieri”.
4 La valle della giovinezza
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Restavano comunque da decidere le strutture e l’ubicazione delle aree boschive
adatte per l’installazione del campeggio.
Rimangono degli appunti, a riguardo, che ci danno la possibilità di ricostruire
abbastanza dettagliatamente lo svolgersi dell’indagine conoscitiva per la
requisizione dei terreni.
Da una nota tracciata presumibilmente da un incaricato del Comune è riportato
quanto segue:
“In attesa del provvedimento di requisizione da parte di S.E. il Capo della Provincia, ti avverto di
tenere a disposizione dell’O.N.B. i seguenti locali:
Sig.na Zanetti
tre stanze e porticati della Villa Velo
tutto il parco della Villa stessa
Busato Luigi
la casa disabitata in contrada Meneghetti”.7
Inoltre da questa nota risulta che, il giorno 12 marzo 1944, ore 17.30, venne
prevista una commissione composta da cinque membri, presieduta dal
Commissario Prefettizio, probabilmente atta a individuare gli ulteriori spazi da
requisire.8
A tale commissione parteciparono i signori Simonato, De Rosso Giovanni fu
Abramo, Dal Zotto Giuseppe fu Pietro, Marconi Giuseppe, Tenente Galliano
Renato.9
In data 11 marzo 1944 venne redatto un pro-memoria identificante tutte le
proprietà possibilmente requisibili per l’insediamento del campeggio.
Lo riporto per intero in quanto ci consente di avere un quadro certo dell’ubicazione
topografica del Campo Dux:
11-3-44
Pro memoria
1) Provvedere sin d’ora: a) alla requisizione di tre solai della Villa più tre stanze e porticati
b) alla requisizione della Colonia Chioggia
2) Sistemazione da parte del Comune di Velo della strada per Contrada
7 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”. Nota redatta a matita, non datata né firmata.
8 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”.
9 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”. Nel documento, furono vistati tutti i nomi a parte quello del signor
Dal Zotto Giuseppe. È perciò da presumere che egli non abbia preso parte alla commissione.
Furono cancellati altri nominativi tra cui quello del Tenente Troisi che venne sostituito col Tenente
Galliano Renato.
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Andrea Rizzi
Padri
3) Autorizzazione a fare attacchi d’acqua lungo l’acquedotto di Cogollo
(n° 4 attacchi presso C. Salgarola)
4) sono necessari ancora:
1) Una casa tuttora disabitata presso
C. Meneghetti di proprietà di Busato Luigi
2) Due locali liberi in C. Meneghetti di proprietà
del Signor Stella Giuseppe detto Petarello
3) Una stanza presso la casa del custode del
Marchese Roi
4) Due uffici del fascio e sala grande del
Comune di Velo
5) Casa disabitata presso C. Crestana della
Baronessa Rossi e in affitto a Toniolo
Giuseppe detto Tognetto
Proprietari vari terreni presso i quali vengono sistemate le tende:
1) Parco Villa Velo: Dal Collo Giuseppe fu Nicola ed altri
2) Contrà Meneghetti: Marchese Roi – Marzarotto Alessandro – Spadin (?) Giacomo (Arsiero) –
Stella Lino – Stella Giuseppe
3) Località Frana: Marconi Giuseppe – Sommaggio Giovanni – Nicoletti Antonio
4) Località C. Prola- Crestana: De Pretto Amedeo e Giuseppe
Toniolo Giuseppe detto Tognetto
5) Contrà Masi (una tenda grande): Losco Pietro
Dichiarazione che sono stati avvisati”.10
Il Campo si estendeva su buona parte del territorio comunale di Velo d’Astico ed
ebbe a comportare, come poi verrà maggiormente approfondito, un estenuante
lavoro di preparazione dei terreni prescelti.
Ad una prima analisi topografica, il campeggio era stato organizzato con il
maggior accampamento al centro del paese, nella Villa dei Conti Velo e nel parco
circostante, con diramazioni minori sulle contrade montane.
Dalla presentazione della mappa topografica del Comune di Velo possiamo con
maggiore sicurezza confermare questa ipotesi.
Le decisioni prese nella riunione del 12 marzo 1944, dalla commissione incaricata
della scelta dei luoghi, non furono facilmente accettate da tutti i proprietari.
Il paese di Velo d’Astico era un paese agricolo e con attività prevalentemente di
allevamento. Era perciò molto importante la disponibilità di zone prative, che il
Campo Dux veniva ad intaccare nel periodo primaverile - estivo.
Da qui comprensibile la lamentela di un proprietario, inoltrata al Podestà di Velo
d’Astico:
Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”.
10 La valle della giovinezza
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“Oggetto: Campeggio Nazionale di Avanguardisti.
Per il Campeggio Nazionale degli Avanguardisti che si svolgerà in Velo d’Astico nel mese di
Maggio e giugno p.v., è stata disposta l’occupazione dell’unico appezzamento di terreno, coltivato
a prato, di proprietà del sottoscritto, sito in località “Frana” di questo Comune.
Il ricorrente è ben lieto di cedere altro terreno per detto accampamento, purché, quello già destinato
venga lasciato in libertà, dovendo altrimenti vendere le vacche con un grave danno economico per
la famiglia e per l’agricoltura.
Il prato in questione produce in media quintali 60 di foraggio all’anno.
Ciò esposto, prega l’intervento della S.V. presso gli uffici competenti per impedire l’occupazione
del prato sopraindicato.
Devotissimo
Marconi Giuseppe”.11
Si rileva da altri documenti che i danni prodotti dall’accampamento furono
risarciti grazie all’opera di un’apposita commissione di ispezione e con pubblico
avviso:
“Tutti i proprietari che hanno avuto terreno occupato dal Campo dell’Opera Balilla sono invitati a
prenotarsi presso il Municipio non oltre il 10 Giugno.Dal 12 in poi iniziano gli accertamenti”.12
A tale commissione venne invitato un Ufficiale del Comando del Campo Dux:
“Mi faccio dovere informare codesto Comando che lunedì 12 corr. alle ore 17.30 avrà luogo in
questo Ufficio la riunione della Commissione per l’accertamento dei danni ai terreni occupati dal
Campo O.N.B.
Prego pertanto la cortesia di codesto Comando di voler invitare alla riunione di cui sopra l’Ufficiale
incaricato”.13
Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”. Lettera indirizzata al Podestà di Velo d’Astico. Comunicazione datata
20 marzo 1944.
12 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”. Lettera indirizzata al Podestà di Velo d’Astico. Avviso del Comune
di Velo d’Astico datato 31 maggio 1944, a firma dell’allora Commissario Prefettizio, Dal Zotto
Pietro.
13 Velo d’Astico, Archivio Comunale, Busta 1944, Categoria IX, Classe VII, Fasc. “Campeggio
nazionale di avanguardisti”. Lettera datata 10 giugno 1944, inviata dal Commissario Prefettizio
Dal Zotto al Comando Opera Nazionale Balilla Velo d’Astico.
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Disposizione del Campo Nazionale Avanguardisti Moschettieri nel territorio di Velo d’Astico
Disposizione del Campo Nazionale Avanguardisti Moschettieri nel territorio di Velo d’Astico
La valle della giovinezza
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Località
Campo Nazionale
Avanguardisti
Moschettieri
fu dislocato
territorionel
di Velo
d’Asticodi Velo
Località
oveoveil ilCampo
Nazionale
Avanguardisti
Moschettieri
fu nel
dislocato
territorio
d’Astico
10
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Partendo dall’ubicazione dell’accampamento in Villa Velo, come si può notare
anche in mappa, la disposizione degli accampamenti secondari sui territori boscosi
e prativi sovrastanti Velo d’Astico, è rivolta a semicerchio, probabilmente a
costituire una difesa da eventuali attacchi partigiani dalle montagne. E non penso
sia casuale che il campeggio della Scuola Allievi Ufficiali G.N.R. di Modena, sia
stato insediato in uno degli avamposti montani, come vedremo nell’ultima parte
del presente studio, se non per una ragione meramente difensiva.
Erano però ulteriormente dislocati a difesa dell’accampamento i militi della
Strada di Piovene Rocchette, insediati nella Scuola Elementare di Velo d’Astico
con una Compagnia di militi ed il Battaglione Ciclisti “Roma”.14
“Sono stato quattro notti di guardia perché mancavano le sentinelle per quei giovani là, io avevo
18 anni, là c’erano i giovani dai 13 ai 15 anni, ma non erano i balilla, erano le “Fiamme Bianche”.
A dormire stavo alla Scuola in centro a Velo d’Astico e la notte vera e propria eravamo di qua e di
là, a camminare intorno alle tende dei ragazzi”.15
Illustro, ora, una panoramica dei luoghi in cui il Campo fu insediato, fermo
restando che nelle contrade montane, ove un tempo erano presenti prati estesi,
ora prevale la fitta vegetazione boschiva, rendendo quasi impossibile riconoscere
le foto di un tempo confrontate con il paesaggio odierno. Solo il ricordo di
alcuni miei paesani e le nette sagome montane riescono a dare una prospettiva
abbastanza sicura sull’ubicazione dei luoghi.
Iniziamo dal centro effettivo del Campo Dux, la Villa Velo:
La Villa Velo
conVelo
il con
parco
antistante
– Archivio
La Villa
il parco
antistante – Archivio
dell’Autoredell’Autore
14 La notizia della presenza del “Roma” a difesa del Campo, mi è stata data da un protagonista
E. C., classe 1926, appartenente a questo Battaglione, in una intervista telefonica del 09.05.2008,
il quale ricorda che erano attendati in due plotoni sulla montagna a destra rispetto al paese,
presumibilmente contrada Meneghetti.
15 Velo d’Astico, Archivio dell’Autore, testimonianza orale del Signor P. B., classe 1926, del
10.11.2007. L’intervistato
faceva parte della Milizia della Strada.
La
Colonia
La Villa Velo con il parco antistante – Archivio dell’Autore
La valle della giovinezza
La Colonia
Colonia Chioggia
in primoin
piano
e la Chiesa
di Velo
– Archivio
La
Chioggia
primo
piano
e lad’Astico
Chiesa
di Velodell’Autore
d’Astico
– Archivio dell’Autore
11
Il Municipio di Velo d’Astico – Archivio dell’Autore
Località Masi – Archivio dell’Autore
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Località Frana – Archivio Zanetti Ugo
Località Frana – Archivio
Zanetti Ugo
Contrà Salgarola – Archivio dell’Autore
14
Contrà Salgarola – Archivio dell’Autore
La valle della giovinezza
Contrà Meneghetti – Archivio dell’Autore
Contrà Meneghetti
Archivio
Contrà
Meneghettidell’Autore
– Archivio dell’Autore
Villa Roi,Villa
Lago
diLago
Velodid’Astico
– Archivio
Roi,
Velo d’Astico
– Archivioell’Autore
dell’Autore
Villa Roi, Lago di Velo d’Astico – Archivio dell’Autore
14
Roi eLago
parco,di
Lago
di 14
Velo
d’Astico– –Archivio
Archivio dell’Autore
Villa Roi e Villa
parco,
Velo
d’Astico
dell’Autore
Vista la panoramica geografica in cui il Campo venne ubicato è ora il momento di
analizzare le dinamiche pratiche che portarono alla preparazione del campeggio.
La prospettiva ora passa dall’ambito paesano e dalle diatribe per la selezione dei
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Vista la panoramica geografica in cui il Campo venne ubicato è ora il momento
di analizzare le dinamiche pratiche che portarono alla preparazione del
campeggio.
La prospettiva ora passa dall’ambito paesano e dalle diatribe per la selezione
dei terreni, all’ambito ben più ampio e complesso della Presidenza dell’Opera
Balilla.
Abbiamo la fortuna di aver potuto rintracciare alcuni dettagli, molto interessanti
sulla costruzione del campeggio che furono inviati dal Ricci, in qualità di
Presidente dell’O.N.B., al Duce nella sua relazione annuale.
Par subito evidente che, nel frangente bellico in cui si svolse il Campo Dux, le
difficoltà logistiche furono notevoli.
Leggendo le considerazioni del Presidente non è difficile rimanere sorpresi da
questo fenomeno storico, che visto il numero dei partecipanti, è difficilmente
trascurabile.
L’accampamento fu costruito per una capienza di 8000 partecipanti ed era esteso
in un’area molto ampia, che il Presidente quantificò in circa dieci chilometri.
“A Velo d’Astico il Servizio Logistico ha provveduto all’organizzazione ed all’allestimento del
Campo Dux per una capacità di 8000 organizzati”.16
Il lavoro svolto dal Servizio Logistico dell’Opera Balilla fu ingente dal punto
di vista delle ore lavorate e soprattutto nella predisposizione degli impianti
necessari ad una così vasta struttura militare.
“Per i lavori di sterro e di sistemazione dei vari servizi sono stati occupati circa 80 operai che in 20
giornate hanno raggiunto un totale di oltre 16.000 ore lavorative.
Sono stati predisposti ed organizzati tutti i servizi generali, gli impianti di cucina, i magazzini
centrali viveri e materiali con le dispense ed i magazzini di battaglione, gli impianti igienici con
docce, lavatoi e gabinetti, nonché tutti i servizi di collegamento e di trasporto”.17
Considerato il numero di partecipanti, che sarà come vedremo, ben inferiore degli
8.000 posti prestabiliti, un indubbio problema fu quello della predisposizione
del rancio per tutti i ragazzi e gli Ufficiali addestratori. Il numero dei ranci, che
ritengo approssimativo in eccesso, ma possibile, è significativo:
16 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta
23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24
settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato
nr. 046932.
17 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta
23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24
settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato
nr. 046932. Da notare la puntualità del Presidente Ricci nell’indicare con puntigliosa precisione
tutti i dati dell’attività svolta.
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“L’Intendenza del campo ha provveduto al vettovagliamento erogando complessivamente oltre
500.000 ranci”.18
La mancanza di benzina, costrinse il servizio logistico ad effettuare tutti i
trasferimenti con carri a trazione animale. A tal riguardo, vista l’estensione del
Campo, non si può non dubitare che sia stato un lavoro immane:
“Sono stati trasportati per i singoli servizi circa 3.000 quintali di materiali. Per le attuali contingenze
e per l’assoluta deficienza di carburanti tutti i trasporti locali, nonostante che l’accampamento si
estendesse per oltre 10 km. sono stati effettuati a mezzo di carri a trazione animale.
Complessivamente sono state montate 200 tende a 20/30 posti e circa 2000 tende a 4 posti”.19
Il giuramento delle Fiamme Bianche sulla Piazza 4 Novembre
di Velo d’Astico – tratto da S. Cappelletti, C. Liberati (a cura di),
Fiamme Bianche cit.
2. Arruolamento nell’O.N.B. e partenza per il Campo Dux
Durante la fase preparatoria del Campo Dux, proseguiva dall’altro lato la
propaganda per gli arruolamenti nelle singole città, che avveniva o direttamente
nelle sedi locali dell’Opera Balilla o negli spazi riservati all’O.N.B. nei quotidiani
locali.
18 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta
23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24
settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato
nr. 046933.
19 ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta
23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24
settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato
nr. 046933.
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Andrea Rizzi
È interessante notare che le legioni di Avanguardisti erano provenienti, come poi
vedremo nell’organigramma del Campo, dalle province non ancora invase.
Questo implicava che i ragazzi che arrivarono a Velo d’Astico, erano organizzati
in gruppi provinciali ognuno con i propri Ufficiali.
Possiamo perciò tentare di seguire nel limite del possibile la fase di arruolamento
nell’Opera Balilla e la preparazione che portò i ragazzi al Campo.
Visto nella Prima Parte del presente lavoro, seppur sommariamente, come si
riorganizzò l’O.B. è ora necessario capire alcune dinamiche che condussero
questi giovani ragazzi ad arruolarsi volontari.
In definitiva l’organizzazione giovanile fascista risorse per inquadrare un
fenomeno che, subito dopo l’8 settembre 1943, vedeva molti adolescenti, non in
età di leva, fuggire di casa per poter combattere una guerra che passava oramai
nelle loro strade. Comparve quella voglia misteriosa di seguire il rombo dei
motori dei camion militari, di partecipare a quest’evento che era divenuto di
tutti, fors’anche per una cultura della guerra che, come ci ha dimostrato Gibelli,20
coinvolgeva anche i ragazzi, che ne divenivano dunque pieni protagonisti. Scrive
Rimanelli:
“E quel rumore di camion mi spaccava il cranio, mi pareva di ballare in un vuoto d’aria, e sentivo
più insistente in me la voglia di seguire quei rumori”.21
Il passaggio poi fu breve. E da quella visione della guerra “alla finestra”, ci si
trovò per strada, ad addestrarsi a combatterla, come i ragazzi che incontreremo
al Campo Dux, ragazzi giovanissimi dai 14 ai 17 anni. Quante lettere sono state
lasciate dai giovani figli ai genitori, come questa riportata dal Mazzantini:
“Cara mamma e caro babbo.
«Taglio la corda» e vado anch’io a fare il mio dovere, sono sicuro che arriverò a destinazione. Non
vi allarmate o state in pensiero per me, ho tante volte detto che per fermare il nemico bisogna che
tutti gli italiani prendano il fucile e si vadano a fare ammazzare senza cedere di un passo e ora vado
a fare quello che ho detto”.22
Nel suo interessante e documentato capitolo a riguardo, il Gibelli sottolinea il
fenomeno, non certo trascurabile, dell’arruolamento volontario di tutti questi
ragazzi minorenni.
“La smania dell’arruolamento precoce trova nuovamente uno sbocco, non più evocativo in maniera
simbolica e virtuale, ma promosso nei fatti come un’estrema risorsa. I ragazzi, privi di «padri»
e lasciati a se stessi, entrano in azione: qualcuno di loro si getta nella mischia con lo slancio
20 A. Gibelli, Il popolo bambino. Infanzia e nazione dalla Grande Guerra a Salò, Einaudi, Torino,
2005.
21 G. Rimanelli, Tiro al piccione, Einaudi, Torino, 1991, p. 7.
22 C. Mazzantini, I balilla andarono a Salò, Marsilio, Venezia, 2006, p. 60.
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dell’adolescenza troppo presto bruciata, della maturazione improvvisa e insieme incompiuta, della
delusione troppo cocente per essere rielaborata”.23
Questa necessità di schierarsi, da parte dei giovani adolescenti, venne “incanalata”
dall’Opera Balilla di Ricci, il quale fu ben consapevole che questi ragazzi
rappresentavano la classe più sensibile, soprattutto per essere nata nel Fascismo,
e perciò la più fedele ad esso:
“Dal momento della sua ricostituzione l’Opera Balilla ha diretto le sue cure più particolari verso gli
Avanguardisti Moschettieri i quali, per appartenere alle classi più anziane degli organizzati, data la
situazione determinatasi in Italia in conseguenza del tradimento dell’8 settembre, dovevano sentire,
come infatti hanno sentito, l’imperioso dovere di impugnare le armi alla difesa della Patria.
Immediatamente dopo la disonorante capitolazione, si arruolarono volontari nella Guardia Giovanile
Legionaria e moltissimi altri nella X^ Flottiglia Mas e nei Battaglioni Bersaglieri “Mussolini””.24
La peculiarità del Campo Dux fu proprio questa: il raccogliere alcune migliaia di
ragazzi di tutto il Paese affluiti volontari, tutti pressoché adolescenti, per addestrarli
alla guerra e come vedremo arruolarli nella Guardia Nazionale Repubblicana.
Analizzeremo successivamente le motivazioni di alcuni protagonisti nei loro
ricordi.
Una delucidazione sull’arruolamento dei giovani avanguardisti, ci viene data
dal Tenente Fracassini, che guidò i ragazzi di Firenze dall’arruolamento nella
ricostitutita O.B. alla partecipazione al Campo Dux:
“Per disciplinare il fenomeno dei ragazzi che fuggivano da casa, evitarne il decadimento morale
e non tradire le loro aspettative, il Gen. Ricci, riprese l’idea del 1935 all’epoca della Campagna
Coloniale in Etiopia, e dispose che presso tutti i ricostituiti Comitati provinciali dell’O.B. si
formassero Reparti di Avanguardisti Volontari Moschettieri, di età non inferiore ai 15 anni, di
sana e robusta costituzione e di ineccepibili doti morali. Tali Reparti, pur provenendo dall’O.B.
erano posti alle dirette dipendenze del Comando Generale della G.N.R.. Si distinguevano dagli
altri Militi (che facevano parte dei Battaglioni di Guardia Giovanile Legionaria) dalle “FIAMME
BIANCHE” che ornavano il bavero della giubba e dalle quali in seguito presero il nome.
Anche a Firenze il Comitato dell’O.B. si adeguò alle direttive del Gen. Ricci ed il 17 gennaio 1944,
sul quotidiano “LA NAZIONE” apparve l’invito all’arruolamento”.25
A. Gibelli, Il popolo bambino cit., p. 366.
ACS, Fondo Segreteria Particolare del Duce, Carteggio Ordinario, R.S.I. (1943-1945), Busta
23, fascicolo 949, Opera Balilla, Relazione sul primo anno di attività 24 settembre 1943- 24
settembre 1944, Posta da Campo 711, pagine non numerate nell’originale, documento registrato
nr. 046867.
25 A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche. Cronaca rievocativa, p. 5. Opuscolo
non edito, costituito di 12 pagine, redatto dal Tenente Fracassini con la collaborazione dei
suoi “ragazzi” a Firenze nel 1995, con alcune imperfezioni, ma costruito nella forma di diario
memorialistico, strumento indispensabile per capire la preparazione di un reparto di Avanguardisti
Moschettieri nella R.S.I.. Conservo un originale presso il mio Archivio. Per una conferma riguardo
alla data indicata cft. La Nazione, 16-17 gennaio 1944, «Il tesseramento dell’O.N.B.».
23 24 166
Andrea Rizzi
La fase di adesione alla ricostituita O.N.B. ripartì con tempi diversi nelle diverse
città dopo il 24 settembre 1943, data della ricostituzione dell’organizzazione,
riguardando tutte le età.
Grazie all’ausilio dei quotidiani locali è possibile tentare una breve sintesi dello
sviluppo dell’O.N.B. con particolare riguardo all’organizzazione dei reparti di
Avanguardisti Moschettieri, ed infine ove presente, sarà possibile presentare la
descrizione della loro partenza per il Campo Dux di Velo d’Astico.
Si tratta di una panoramica nazionale e non semplicemente locale, nonostante
manchino importanti quotidiani che potrebbero dare una visione ancora più
completa su questo evento storico.
Credo fermamente si sia trattato di un percorso che portò quei giovani ad arruolarsi
volontari, svolgendo nei mesi che precedettero il Campo Dux, campeggi invernali
o addestramento militare in genere, per poi giungere al Campo nazionale
che, come vedremo, funse da centro di arruolamento per i ragazzi più maturi
fisicamente. È perciò indispensabile a mio parere avere un’ottica complessiva
dell’organizzazione dei reparti sin dal loro inizio.
2.1 Gli Avanguardisti Moschettieri a Firenze: il Battaglione Toscano
Iniziata la fase di tesseramento per l’anno XXII° il 17 gennaio 1944, l’O.N.B.
fiorentina al comando del Prof. Rota, iniziò ad organizzare un Reparto di
Avanguardisti Moschettieri. Venne incaricato del compito il Tenente Fracassini di
Firenze, Professore di Educazione Fisica proveniente dall’Accademia Farnesina
di Roma.
“Il 9 febbraio 1944 prestai giuramento di fedeltà alla R.S.I. nella Caserma della Scuola Centrale
Allievi S. Ufficiali dei Carabinieri di Firenze e verso la metà del mese, convocato dal Presidente
provinciale dell’O.B. Prof. Rota, ebbi l’incarico di organizzare il primo Reparto di “Fiamme
Bianche” accantonato nella Villa di Pozzolatico, alla periferia meridionale di Firenze”.26
Compare un trafiletto su “La Nazione” in data venerdì 2 marzo 1944 a ri­
guardo:
“Arruolamenti nel Battaglione avanguardisti moschettieri
Affluiscono in questi giorni nella Casa del Balilla in Piazza Beccaria, i migliori ragazzi fiorentini,
i quali con giovanile slancio volontaristico, si inquadrano in un reparto di Avanguardisti
Moschettieri.
A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 6. Abbiamo la possibilità,
grazie al lavoro redatto dal Tenente Fracassini, Ufficiale del Campo Dux, di ricostruire la vicenda
del cosiddetto «Btg. Toscano».
26 La valle della giovinezza
167
Sono giovani di 16, 17, 18 anni che si sono arruolati nella sicura certezza di contribuire secondo
le proprie possibilità ed al tempo stesso secondo il proprio entusiasmo alla rinascita della nuova
Italia”.27
Fratello di tre valorosi soldati e con tre anni di guerra alle spalle il Tenente
Fracassini non accettò di buon grado l’incarico di addestrare dei ragazzi,
sentendosi un “imboscato”, ma nonostante i tentativi di esimersi dall’incarico
dovette obbedire.28
Accompagnato alla Villa di Pozzolatico dal Prof. Rota, iniziò la preparazione del
reparto. La situazione era indubbiamente disastrosa: una decina di ragazzi tra cui
un tredicenne, poche armi, ogni sorta di divisa.
Venne subito predisposto dal Tenente Fracassini e dal collega Ufficiale della
Milizia destinato con lui all’incarico, un orario giornaliero:
“ORARIO
Ore
7: Sveglia, pulizia e riordino posti letto.
"
7,30: Colazione nella sala mensa della Villa.
"
8: Inizio attività (ginnastica, istruzione premilitare ecc.)
"
11,30: Rientro all’accantonamento e pulizia personale.
"
12/12,30: Pranzo.
"
15: Ripresa delle attività (lezioni teorico-pratiche).
"
18: Termine attività e tempo libero (corrispondenza, visite di parenti,
studio, riordino vestiario)
"
19: Cena.
"
22,30: Ritirata per il riposo notturno.
(La domenica mattina: S. Messa nella chiesa vicina: pomeriggio: visita di parenti ed attività
ricreative varie. Libere uscite)”.29
Oltre a questo venne stilato un vero e proprio programma educativo-teorico:
“PROGRAMMA
Era impostato sul modello scolastico e comprendeva:
CULTURA GENERALE: (notizie storiche sul I° dopoguerra; l’avvento del Fascismo e sue
realizzazioni; le Campagne militari in Africa orientale, Spagna, Albania; Il TRIPARTITO, l’Asse
ROMA-BERLINO; l’intervento italiano nella 2^ Guerra mondiale; le operazioni sui vari fronti;
l’Armistizio e prospettive presenti e future).
NOZIONI IGIENICO-SANITARIE: (il corpo umano, igiene e salute; elementi di pronto soccorso;
malattie e ferite, ecc.).
NOZIONI MILITARI:(le armi ed i mezzi delle nostre FF.AA.; cenni su quelle germaniche e quelle
nemiche; impiego; tattica di combattimento; segnalazioni ecc.)”.30
La Nazione, 2 marzo 1944.
A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 6.
29 Ivi, p. 6.
30 Ivi, p. 7.
27 28 168
Andrea Rizzi
Per costituire un Reparto militare di tale tipo, il Fracassini tentò di recuperare
moschetti, cartucce, qualche mezzo di segnalazione, bombe a mano, un fucile
mitragliatore. Furono ottenuti anche dei moschetti a baionetta ripiegabile
in cattivo stato che i ragazzi provvidero, con “olio di gomito”, a rimettere in
efficienza.
Essendo un reparto in costituzione, a Pozzolatico continuarono a giungere nuovi
volontari, che costringevano a continue ripetizioni, mentre continuava il normale
addestramento del reparto:
“Noi occupavamo la parte meno importante della Villa ed operavamo nel parco annesso; per
le marcie, la tattica dell’esplorazione, del fiancheggiamento ed appostamenti uscivamo nella
campagna limitrofa.
L’arrivo a scaglioni di altri volontari ci obbligava a continuare le ripetizioni; avevamo predisposto
anche una “camera di punizione” in previsione di gravi mancanze disciplinari, che fu usata in rari
casi, dato che l’esuberanza giovanile non incorse in simili provvedimenti”.31
Ai primi di marzo del 1944 arrivarono a Pozzolatico le nuove uniformi: maglione
girocollo nero, giubba senza bavero, calzoni lunghi alla paracadutista; stivaletti;
basco nero coi relativi distintivi.32
Il 14 di marzo il reparto venne comandato per la guardia d’Onore alla Cripta dei
Caduti fascisti in S. Croce.
Ai primi di aprile vennero aggregati ai fiorentini le “Fiamme Bianche” di Pistoia,
Montecatini, Lamporecchio e Vinci.33
Il 3 di aprile, secondo quanto riportato nel diario del reparto, venne sostituito il
Prof. Rota con l’ex-Presidente dell’ O.N.B. di Rovigo, Lancellotti.34
Il 21 del mese, il Tenente Fracassini riportò la visita di un alto rappresentante della
Gioventù hitleriana ed il giorno 5 di maggio del 1944 il reparto fu ispezionato da
alti Ufficiali italiani e tedeschi. Significativa la testimonianza riportata:
Il 5 maggio (e ne parlò la stampa cittadina) alti Ufficiali italiani e germanici ispezionarono le
nostre “Fiamme Bianche” per accertarsi della loro preparazione: impegnati in una manovra tattica
i ragazzi superarono brillantemente la prova ottenendo meritati elogi; in quell’occasione il Magg.
Anzillotti (Lancellotti) preannunciò la nostra partenza per un Campo nazionale di addestramento a
Velo d’Astico (Vicenza): tutti gli Ufficiali in servizio presso il comitato dell’O.B., anche se non al
Comando dei Reparti, dovevano convenire in quel Campo”.35
La partenza per Velo d’Astico avvenne il giorno 22 maggio 1944 dalla Stazione di
Santa Maria Novella, dopo aver ricevuto il saluto e l’incoraggiamento dell’Avv.
Meschiari, delegato regionale del P.F.R.:
A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 7.
Ivi, p. 7.
33 Ivi, p. 8.
34 Ivi, p. 8. Il Fracassini riporta Magg. Anzillotti. Ho trovato la notizia su La Nazione, 4 aprile
1944. Il nominativo indicato è invece Franco Lancellotti.
35 A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 8.
31 32 La valle della giovinezza
169
“Dopo il pranzo partimmo per la Stazione di S. Maria Novella ove ci unimmo ad un contingente di
Avanguardisti giunti da Siena e da Perugia: schierati nell’atrio ricevemmo il saluto delle Autorità.
L’Avv. Meschiari, Delegato regionale del Partito e Segretario del Fascio di Firenze, esaltò il
“volontarismo” delle “Fiamme Bianche” desiderose di servire la Patria coi “più grandi” (e qui è
doveroso dire che pur essendo stato fissato un limite inferiore di età in 15 anni vi fu chi “barando”
per la prestanza fisica (M.) ne aveva appena 14!).
Salimmo sul convoglio formato da una vettura di 2^ Classe (per il Comando) e diversi vagonitradotta (dove io con gli altri Ufficiali ed i ragazzi sperimentammo la durezza dei posti-letto
durante l’interminabile viaggio lungo la PORRETANA, dato che la DIRETTISSIMA era stata resa
impraticabile dai bombardamenti!).36
La notizia della partenza degli Avanguardisti Moschettieri e del discorso di
Meschiari venne data da La Nazione il 24 maggio 1944:
“Partenza di Avanguardisti volontari per il campo di addestramento. Gino Meschiari rivolge ai
giovani un appassionato saluto.
È partito l’altra sera il Battaglione Avanguardisti Volontari di Firenze che, dopo il periodo di
preparazione in una località della Provincia, si reca al campo nazionale di addestramento.
Il Battaglione, formato di 500 giovanissimi appartenenti alle classi dal 1926 in avanti perfettamente
inquadrato con i propri Ufficiali al Comando del Maggiore Franco Lancellotti, è stato visitato e
passato in rivista, prima della partenza, dalle autorità cittadine ed ha ricevuto dalla voce di Gino
Meschiari il saluto del Partito.
Erano presenti il generale Marino, il Commissario Federale, in rappresentanza anche del Capo
della Provincia, il Comandante Provinciale della G.N.R., e il rappresentante del Questore.
Il delegato del Partito per la Toscana, Gino Meschiari, salito su un improvvisato podio, ha rivolto
parole di saluto ai giovani inquadrati”.37
Riporto il finale del discorso di Meschiari, che è importante per rappresentare
quell’ideale a cui il Battaglione Toscano con i suoi ragazzi, si ispirava, ovvero
gli studenti di Curtatone e Montanara.
“Vinceremo perché vogliamo vincere e la vittoria è per tre quarti volontà di vincere. I Vostri fratelli
ideali di Curtatone e Montanara, i Vostri fratelli maggiori di Bir El Gobi, tra un inno e una battaglia,
già affermarono il diritto alla vita dell’Italia imperitura”.38
Il viaggio del reparto verso Velo d’Astico non fu tranquillo. Giunto a Ferrara,
verso mezzogiorno, e proseguendo verso Vicenza, il treno venne mitragliato
presso Canaro (Rovigo) da tre aerei anglo-americani.
Il tragico bilancio fu costituito dalla morte di sette giovani “Fiamme Bianche”
pistoiesi e lucchesi, nonché dal ferimento di buona parte degli Ufficiali del
Comando:
Ivi, p. 9.
La Nazione, 24 maggio 1944.
38 La Nazione, 24 maggio 1944. Questo riferimento al Risorgimento, più o meno appropriato, mi è
stato spiegato personalmente dallo stesso Tenente Fracassini, nella mia visita a Firenze.
36 37 170
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“Superato Pontelagoscuro ed il Po, presso Canaro, il convoglio fu mitragliato da tre aerei angloamericani “LIGHTNING” (chiamati dai Tedeschi Gabelschwanzteufel ossia “diavoli a due code”).
Centrata, la locomotiva si arrestò, il macchinista fu ucciso; nella vettura Comando rimasero feriti il
Mag. Anzillotti (Lancellotti), il Cap. Scardino (cui poi fu amputata una gamba), il Cap. Piccolomini
di Siena ed il Ten. Copercini. Purtroppo nei vagoni prossimi ai pianali col carro armato furono
uccisi SETTE giovani pistoiesi e lucchesi. Radunammo i caduti sull’aia di una vicina casa colonica,
i cui abitanti si prodigarono per medicare i feriti; un Ufficiale corse alla Stazione a telefonare al
Comitato di Rovigo e un’ora dopo giunse un’autoambulanza con due Ufficiali: i feriti gravi furono
portati all’Ospedale, fu predisposto per la traslazione dei morti, mentre fu sostituita la locomotiva
danneggiata. Riprendemmo tristemente il viaggio ed a Polesella cambiammo treno”.39
E così il mattino seguente, il 24 maggio 1944, il Battaglione Toscano dopo una
notte di sosta a Thiene, raggiunse Velo d’Astico.
“Dopo una notte di sosta a Thiene il mattino successivo raggiungemmo il Campo di Velo
d’Astico (Posta da Campo n° 715). Come Ufficiale più anziano fra i “superstiti” avevo assunto il
Comando del contingente che presentai al Col. Salvetti, Comandante del Campo, ragguagliandolo
sull’accaduto.
Il giorno seguente il Gen. Ricci ci passò in rassegna commemorando le “Fiamme Bianche” cadute
per prime in servizio”.40
Con l’arrivo al Campo si conclude la narrazione propria del Battaglione Toscano
che confluisce nella storia complessiva del Campo Dux.
Riporto l’elenco del Comando e delle Fiamme Bianche del Battaglione Toscano
secondo quanto redatto dal Tenente Fracassini:
UFFICIALI DEL COMANDO
Magg. Anzillotti (Lancellotti)
Cap. Scardino
Ten. Copercini
S.Ten. Fabbri
S.Ten. Menduni
Ten. Sgarzini
COMANDANTI DI REPARTO
Ten. Fracassini (Capo Compagnia)
S.Ten. Birindelli
S.Ten. Benvenuti
S.Ten. Nucci (C. Plotone di Pistoia)
Cap. Piccolomini (di Siena)
GRADUATI “Fiamme Bianche”
1° Cadetto ONORI
Cadetto MERCIAI
C. Centuria CARNESECCHI
C. Centuria COPPETTI
C. Centuria MALTINTI
FIAMME BIANCHE
ALDERIGHI
BACCETTI
BARONTINI
BARTALI E.
A. Fracassini (a cura di), Btg. Toscano. Fiamme Bianche, cit., p. 9. La notizia viene riportata
anche sul quotidiano di Trieste, Il Piccolo, 25 maggio 1944.
40 Ivi, p. 9.
39 
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