“Fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi” Parrocchia di Bronzola - Avvento 2012 in se un dono nio un giorno scoprì ifa Ep co na mo il ia, cil ne. In Si ingere bellissime ico del Signore: sapeva dip voleva sse il suo capolavoro: fo e ch a un e rn ge pin Voleva di o. ritrarre il volto di Crist primesse insieme es e ch to dello adat mo un re va tro ve do e umanità? Ma e risurrezione, divinità rte mo ia, gio e a nz re ; percorse soffe ce: si mise in viaggio pa ù pi tte de si n no Epifanio ni volto. Nulla. l’Europa scrutando og c’era. resentare Cristo non Il volto adatto per rapp l salmo: «Il tuo ripetendo le parole de tò en rm do ad si ra se volto». Una Non nascondermi il tuo o. rc ce io e, or gn Si , volto persone gelo lo riportava dalle Fece un sogno: un an eva quel nd re a un particolare che incontrate e gli indicav va gio ne sposa, Cristo: la gioia di una di o ell qu a ile sim adino, la volto ino, la forza di un cont mb ba un di a nz ce bontà no l’in a di un condannato, la ur pa la , to la ma un di sofferenza severità di un ento di un orfano, la di una madre, lo sgom dia di un giullare, la misericor giudice, l’allegria di un ifanio tornò ato di un lebbroso. Ep nd be lto vo il , re so es conf se al lavoro. al suo convento e si mi la presentò di Cristo era pronta e Dopo un anno l’icona e iti piombarono elli, che rimasero atton at nfr co ai e te ba ’A all lioso, di Cristo era meravig in ginocchio. Il volto va. nell’intimo e interroga va ta ru sc te, en ov mm co dello. i gli era servito da mo ch nio ifa Ep a o er ies Invano ch “Fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi” (Salmo 80,4), ripeteremo nel salmo responsoriale la domenica prima di Natale. Effettivamente il tempo di Avvento vuole aiutarci a riscoprire il volto del Signore che verrà in mezzo a noi nel Natale. Un volto che, anche noi come il salmista, vogliamo vedere chiaramente, per riuscire a riconoscerlo sempre nella nostra vita di cristiani. Ma contemporaneamente ci rendiamo conto che già ora possiamo iniziare a scoprire il volto del Signore nei cristiani, nelle persone che cercano di vivere come Lui. Ecco che in questo cammino di Avvento, come il monaco Epifanio, vogliamo anche noi capire le caratteristiche del volto dei cristiani che ci permettono di conoscere le caratteristiche del volto di Dio. In questo modo il Natale non sarà un evento staccato dalla nostra vita, ma diventerà il modo per vivere sempre più da cristiani. Per vivere l’Avvento: Possiamo essere cristiani veri se il nostro volto, ovvero se anche i nostri gesti sono espressione di quello che crediamo. Ecco che gli atteggiamenti e i sacramenti che siamo chiamati a vivere in Avvento ci permettono di rendere più concreto l’incontro con Gesù. Il primo atteggiamento per accogliere Gesù è quello di vederlo nelle persone che ci circondano, specialmente negli ultimi e nei poveri. Per questo, in Avvento siamo invitati a condividere i nostri soldi con i progetti della Caritas diocesana. Raccoglieremo queste offerte alle S. Messe del 6 gennaio, giorno dell’Epifania del Signore. Possiamo accogliere Gesù se accusiamo il male che ci impedisce di fargli spazio. Ogni sabato dalle 15.30 alle 18.00 don Paolo è disponibile in chiesa per sacramento della Confessione, come pure proporremo in prossimità del Natale alcune Celebrazioni Penitenziali per i ragazzi, i giovani e gli adulti. Nella vita quotidiana, l’ascolto della Parola ci permette di lasciarci guidare maggiormente da Gesù per poter fare ogni giorno la sua volontà. Per la preghiera personale è disponibile l’opuscolo “Dall’Alba al tramonto”, che approfondisce le letture della Liturgia del giorno. Per farci coinvolgere da Gesù dobbiamo cercare con Lui una comunione profonda. In questo senso la S. Messa domenicale (alle ore 9.30 e 11.00, oppure al sabato sera alle ore 18.30) è l’appuntamento per vivere nell’Eucaristia la comunione con il Signore. 1ª settimana: 4ª settimana: Vedere Coinvolgersi “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande popotenza e gloria.” (Luca 21,27) “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.” (Luca 1,41) Un bravo pittore prima di tutto è un attento osservatore della realtà che lo circonda. Anche noi, per essere bravi cristiani vogliamo innanzitutto imparare a guardare attentamente e in profondità il mondo che ci circonda, per coglierne i segni di Dio e l’incoraggiamento a cercarlo sempre di più. Tante volte noi identifichiamo un artista con la sua opera d’arte. Questo perché l’artista mette tutto se stesso nel lavoro che compie. Anche noi, come cristiani, vogliamo lasciarci coinvolgere totalmente da Gesù nel nostro impegno di cristiani, in modo che non ci sia differenza tra il nostro credo e il nostro essere cristiani, non ci sia differenza tra quello che professiamo e quello che viviamo. 2ª settimana: Parlare “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” (Luca 3,4) Il pittore dipinge per raccontare quello che vede. Anche noi, come cristiani non vogliamo rimanere in silenzio, ma dire: raccontare sia le cose belle che il Signore ci dona, come pure le cose brutte che troppe volte come uomini compiamo. Dirci la verità dei fatti è il desiderio di far crescere il nostro mondo, raddrizzare i sentieri perché sempre più Dio possa camminare al nostro fianco. 3ª settimana: Ascoltare “Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.” (Luca 3,18) Quando si vuole realizzare un’opera d’arte si accettano suggerimenti. Anche noi, come cristiani, siamo chiamati a metterci in ascolto della Parola di Dio, per lasciarci guidare nel cammino di crescita, per comprendere cosa il Signore ci chiede e riuscire così a fare la sua volontà.