Modello per migliorare
l’efficienza e l’accuratezza
della rintracciabilità
Reg.178/2005
Prof. Vittorio Dell’Orto
Il 23 Aprile 2004 si è tenuto a Milano un
convegno dal titolo:
Forum Agro Alimentare
Il tema principale di discussione è stato:
LA RINTRACCIABILITA':
VERSO UN SISTEMA
COORDINATO
PER LA SICUREZZA DEL
CONSUMATORE
NELL'EUROPA A 25 PAESI
Forum Agro Alimentare
Fornire un modello di
rintracciabilità partendo da
casi già sperimentati e
vincenti
Unica modalità
di garanzia dei
consumatori
Definizione di
un sistema
unico di
controllo e
certificazione
delle
informazioni
Semplificazione
e sostenibilità
tecnica ed
economica
Possibilità
di
personalizzare
il sistema sulle
diverse filiere
PROGETTO SPERIMENTALE
Ministero
Regione
Lombardia
”elaborazione e promozione di
un modello di rintracciabilità
della sicurezza alimentare e
della qualità totale delle
produzioni e relativa
applicazione”
OPPORTUNITA’




Il progetto deve valorizzare la particolare
situazione socio/territoriale;
Utilizzo di sistemi informativi e servizi
telematici pubblici e privati già esistenti;
cooperazione e sinergia tra le varie
componenti amministrative;
Forte spinta e partecipazione delle
Organizzazione Sindacali di categoria.
STRATEGIE
RINTRACCIABILITA’ (Obiettivo
prioritario)



Semplificazione e razionalizzazione
degli adempimenti previsti dal Reg.
178/2002;
Realizzazione di una infrastruttura
tecnologica regionale/nazionale al
servizio della rintracciabilità;
Istituzione di un macrosistema per
uniformare e integrare le
metodologie dei controlli;
STRATEGIE
TRACCIABILITA’ (obiettivo
secondario)
Sviluppo di servizi ad alto valore
aggiunto per gli
operatori del “made in Italy” agroindustriale
Iter Lavorativo – Fasi
Realizzazione di un sistema generale e
reperimento degli strumenti tecnici di
supporto per la rintracciabilità.
Definizione di programmi operativi di
Rintracciabilità e approvazione di
accordi aggiuntivi di filiera per la
tracciabilità
Realizzazione dei programmi operativi
Progetto
opportunità

CERNIERA TRA INTERESSE PUBBLICO E GESTIONE
PRIVATA;

POLITICA DI CONTENIMENTO DEI COSTI grazie
alle sinergie pubblico-privato;

MODULARITA’ e DUTTILITA’;

DIFFONDERE UNA OMOGENEA CULTURA DI
ATTENZIONE AL DATO;


BANCA DELLE INFORMAZIONI mettere in comune
le informazioni al fine di un utilizzo
multifunzionale delle stesse;
MULTILINGUA e GARANZIA di RINTRACCIABILITA’
anche per i prodotti destinati all’ESPORTAZIONI
Progetto ideale
ORGANIZZAZIONE
SISTEMA di
RINTRACCIABILITA’
Consorzi e
Società di
certificazione
E
Imprese e loro
associazioni
SERVIZI
TRASVERSALI
Funzioni di
controllo
Qualità/pubblico
AGRICOLTURA;
COMMERCIO;
Banche dati
camere di
commercio
Funzioni di controllo
sanitario/pubblico
SANITA’;
ISTITUTI;
ARPA;
Stato dell’arte
ELABORAZIONE E PROMOZIONE DI UN
MODELLO DI RINTRACCIABILITA’ DELLA
SICUREZZA ALIMENTARE E DELLA
QUALITA’ TOTALE DELLE PRODUZIONI E
RELATIVA APPLICAZIONE ALLE FILIERE
PIU’ RAPPRESENTATIVE DEL COMPARTO
AGROALIMENTARE LOMBARDO E
NAZIONALE
FILIERA SPERIMENTALE MANGIMI
Obiettivi

Efficacia:
2.
100% di percentuale di ritiro
Tempo di risposta 4 ore

Accuratezza
1.
1.
Il 70% o superiore di prodotto
richiamato dovrebbe risultare difettoso.
Iter lavorativo

1.
2.
Analisi della legislazione
vigente nel settore
mangimistico:
LIBRO BIANCO SULLA SICUREZZA ALIMENTARE
REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 DEL PARLAMENTO
EUROPEO E DEL CONSIGLIO
3.
DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 1999, n. 123
4.
L. 15-2-1963 n. 281
5.
6.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 2
novembre 2001, n. 43
REGOLAMENTO (CE) N. 1831/2003 DEL PARLAMENTO
EUROPEO E DEL CONSIGLIO
Iter lavorativo



Confronto con le realtà di mangimifici per
evidenziare punti critici nel sistema.
Valutazione di tali punti critici e
identificazione di metodiche di risoluzione
complementari con le dinamiche
imprenditoriali.
Confronto con sistemi di rintracciabilità già
esistenti al fine di utilizzare metodiche che
rispecchino i principi di funzionalità e
complementarità.
Obiettivi
1
Possibilità di determinare in quali mangimi è stato
inclusa la materia prima contaminata e quindi
possibilità di ritiro mirato ai fini della sanità
alimentare.
1 campione da conservare dal mangimificio
2 campione da conservare dall’allevamento
L.281/63 art.18 comma 7
2
Punti critici
Arrivo materie
prime alla buca
1. Conservazione
dei campioni
2.2 Proposte di
soluzione
Silos
2.1 Miscelazione
Materie prime
2.3 Utilità del
calcolo delle giacenze
Miscelatore
3. Causa di
crosscontamination
Punti critici
Carico dei prodotti
finiti
4.1 Miscelazione
dei lotti
Consegna dei
prodotti
finiti
5. Campionamento
In contraddittorio
Essiccatoio
6. Miscelazione lotti
Di diversi allevamenti
4.2 Proposte di
soluzione
1. Arrivo materie prime alla
buca
Conservazione dei campioni


Situazione: I mangimifici prelevano
un campione su ogni camion in arrivo;
non esiste una norma che obblighi i
mangimifici a conservare tali
campioni ai fini della sicurezza
alimentare e rintracciabilità.
La conservazione del Campione
permetterebbe l’individuazione di una
materia prima causa di
contaminazione di un mangime e di
conseguenza un ritiro dei prodotti
finiti più mirato.
2.1 Silos: Miscelazione delle
materie prime


I mangimifici non provvedono allo
svuotamento completo dei silos prima di
effettuare un nuovo carico; di conseguenza,
a seconda delle dimensioni del silos, esso
potrà contenere due o più lotti di materie
prime.
Tutti i mangimifici posseggono un silos dove
vengono introdotti gli scarti di produzione
(teste e code produttive, materiale di
pulizia, ecc..); questi materiali vengono poi
inclusi nella produzione di altri mangimi in
percentuali molto basse.
2.2 Silos: Proposte di
soluzione




Assegnare a ogni silos un numero di lotto nuovo
ogni volta che viene caricato con ulteriore
materia prima.
Al numero di lotto del silos corrisponderanno i
numeri di lotto dei camion che sono stati
scaricati al suo interno.
Calcolare a fine giornata la giacenza ossia la
quantità di prodotti inutilizzati che permangono
nel silos.
E’ fondamentale che i silos siano dedicati non
solo alla specifica materia prima ma anche alla
tipologia di materia prima, ad esempio OGM o
OGM free.
2.2 Esempio

Consideriamo un mangimificio che ha silos
della capacità di c/a 30000 Kg quindi 3
camion.
LOTTO 1
A,B,C
Il silos è inizialmente vuoto e viene caricato
con le materie prime A, B, C. A fine giornata
sarà calcolata la giacenza 1.
Tre successivi carichi D, E, F vengono aggiunti ai
residui di A, B, C, formando così un nuovo lotto.
D,E,F+a,b,c A fine giornata sarà calcolata la giacenza 2.
LOTTO 2
LOTTO 3
G,H,I+d,e,f
Tre successivi carichi G, H ,I vengono aggiunti ai
residui di D, E, F considerando i lotti A, B, C, a
questo punto non più presenti nel silos.
Si determina un ulteriore lotto.
A fine giornata sarà calcolata la giacenza 3.
2.3 Silos:Utilità del calcolo
delle giacenze.


Nel caso sopra considerato se la
giacenza 2 pesa più della sommatoria dei
pesi dei tre lotti D, E, F inseriti, allora nel
silos saranno ancora presenti, anche alla
fine del secondo giorno lavorativo,
quantitativi dei lotti A, B, C.
Non si potrà quindi considerare, come
ipotizzato nell’esempio, che nel LOTTO 3
non siano più presenti A, B, C.
3. Miscelatore: Causa di
cross - contamination



Situazione: Tutte le materie prime che
passano attraverso un miscelatore lasciano
dei residui che possono dare origine a
fenomeni di cross contamination.
Il tempo di permanenza dipende dalle
caratteristiche fisiche della materia prima a
seconda delle quali saranno necessari più o
meno passaggi di miscelate perché si possa
considerare l’impianto risanato.
E’ quindi opportuno sapere per ogni materia
prima utilizzata da un impianto quanto dura
il periodo di wash-out per poter ridurre al
minimo i quantitativi da ritirare.
4.1 Carico prodotti finiti:
Miscelazione dei lotti

Situazione: Più
miscelate di
prodotto finito,
ciascuna delle quali
identificata con un
numero di lotto, e
costituite da diversi
lotti di materie
prime, vengono
caricate in una
stessa motrice. La
motrice rifornisce
più clienti
generalmente nella
stessa giornata di
produzione.
LOTTO 1
Lotto miscelata 1
Lotto miscelata 2
Lotto miscelata 3
4.2 Carico prodotti finiti:
Proposte di soluzione


In alcuni mangimifici l’ordine viene
identificato con un codice alfa numerico
(assegnato direttamente all’arrivo del fax o
della chiamata) e la produzione del
mangime specifico viene effettuata in base
all’ordine. Questo potrebbe essere utilizzato
come lotto sapendo che a quel codice
specifico di ordine corrispondono le
miscelate 1^ 2^ e 3^ del giorno
XX/XX/XXXX.
E’ fondamentale che se miscelate dello
stesso prodotto vengono effettuate in
diversi fasi produttive, anche nell’arco della
stessa giornata, queste siano stoccate in
silos diversi.
5. Consegna prodotti finiti:
Campionamento in
contraddittorio
Gli allevamenti possono
mantenere un campione di ogni
mangime ricevuto (L.281/63
art.18 comma 7)
Creazione archivio di campioni
E’ possibile determinare il lotto di
mangime oggetto di
contestazione.
6. Essiccatoio: Miscelazione
lotti di diversi allevamenti


Situazione: Nel caso in cui un’azienda non
ne possieda uno, questa deve fare
riferimento ad un contoterzista, che preleva
il mais dall’azienda e lo essicca con quello di
altre aziende aumentando le probabilità di
contaminazioni e diminuendo le possibilità
di rintracciare il prodotto.
Il contoterzista dovrebbe essiccare i
prodotti di diversi clienti in momenti diversi
e conservarli separati tra di loro in
magazzino in modo da evitare problemi di
contaminazione crociata. Tuttavia questa
soluzione sembra poco realizzabile perché
porterebbe a un incremento dei costi
elevato.
Iter lavorativo

1.
2.
3.
4.
Elaborazione di un sistema
coordinato di rintracciabilità:
Identificazione dei soggetti che entrano
nella filiera dei mangimi e di codici di
registrazione di questi.
Identificazione dei flussi di prodotti e di un
codice univoco per identificare tali prodotti.
Sviluppo di un sistema di registrazione di
soggetti e dei flussi di materiali.
Identificazione di sistemi di allarme rapido.
Identificazione dei prodotti

1.
2.
I prodotti sono identificati tramite le
seguenti informazioni:
Identificativo commerciale del prodotto inteso come
nominativo assegnato al prodotto dal commerciante
Codice registrazione o riconoscimento del
produttore-commerciante(DL 123/99)
3.
Tipo/Categoria di mangime
4.
Specie animale a cui il prodotto è destinato
5.
6.
Lotto o identificativo della partita (non definito per
legge)
Data di scadenza espressa come MMHHHH.
Identificazione dei prodotti
Campo
Numerico
Alfanumerico
Lunghezza
Fonte
Obbligatorio
per legge
Identificativo Commerciale
liberamente scelto dal
mangimificio ( quello del
cartellino – nome del prodotto )
identificativo interno
Alfanumerico
80
Mangimificio
S
Codice registrazione o
riconoscimento del produttorecommerciante(DL 123/99)
Alfanumerico
11
Ministero Sanità
S
Tipo/categoria
Alfanumerico
30
Legge 281/63
S
3
Anagrafe
S
Specie
Lotto o identificativo della partita
Alfanumerico
80
N
Data scadenza
MMHHHH
Data
S
Identificazione dei flussi di
materiali

1.
2.
3.
4.
I flussi di prodotti sono identificati
tramite le seguenti informazioni:
Codice mangime
Allevamento destinatario: Viene identificato
tramite il proprio codice sanitario attribuitogli
dall’ ASL di competenza
Data di consegna: la data di arrivo del prodotto
in allevamento espressa come ggmmhhhh
Quantità consegnata: il quantitativo di prodotto
consegnato in allevamento espresso in KG.
Identificazione dei flussi di
materiali
Elemento
Identificativo
Num/alfanumerico
Lunghezza
Fonte
Codice mangime
Come definito in
tabella
precedente
Alfanumerico
80
Cartellino
Allevamento
destinatario
Codice sanitario
Alfanumerico
10
Anagrafe
Data consegna
GGMMHHHH
Numerico
8
Fattura o DDT
Quantità
consegnata
Espressa in KG
Numerico
9
Fattura o DDT
Proseguimento delle
attività di ricerca

1.
2.
3.
Per completare l’elaborazione del modello
di rintracciabilità le attività che verranno
svolte sono:
Presentazione a AISA e ASSALZOO (8 novembre) del
modello di rintracciabilità per la filiera mangimi.
Identificazione di uno o più prodotti validi ai fini
della sperimentazione.
Analisi delle caratteristiche che possono
rappresentare un plus valore per i mangimi per dare
la possibilità ai mangimifici di garantire un livello di
qualità superiore del proprio prodotto.
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RISULTATI DA RAGGIUNGERE - Associazione Italiana di