Comunale di Vedano al Lambro Educare alla SOLIDARIETA’ Informazioni sull’ ,i suoi scopi e le sue finalità Dedicato agli alunni delle classi 2° medie Vedano al Lambro anno scolastico 2009 - 2010 1 INDICE • AVIS • • • • • Cos’è. Visione. Missione. Valori. Obiettivi. Il dono del sangue. Cenni storici sulla trasfusione. AVIS in Italia. AVIS a Vedano al Lambro. AVIS Chi sono i donatori? Come e perché donare? Paure del donatore. Costi del sangue. Valori della solidarietà e del dono. • Messaggio ai genitori. 2 AVIS ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI del SANGUE Cosa é ? E’ una associazione di volontari, infatti volontari sono i donatori volontari sono i dirigenti. La Visione (ciò che desideriamo a beneficio della comunità) Avis auspica una società solidale, capace di garantire a tutti i cittadini condizione di salute e benessere. 3 AVIS ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI del SANGUE La Missione (come agiamo per raggiungere il fine prefissato) Avis ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue (intero e/o di una sua frazione) volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore unitario e universale, espressione di solidarietà e civismo. 4 AVIS ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI del SANGUE I valori Solidarietà (senso del dono), altruismo,tutela del diritto alla salute, civismo, rispetto, correttezza, democraticità, uguaglianza. I principi di comportamento Anonimato, gratuità (assenza di lucro), partecipazione sociale e civile (volontariato), non discriminazione (di sesso,razza,lingua, nazionalità,religione, ideologia politica). 5 AVIS ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI del SANGUE Gli obiettivi • Sostenere i bisogni della salute dei cittadini favorendo: - L’autosufficienza a livello nazionale di sangue e derivati. - La massima sicurezza trasfusionale tutelando il diritto alla salute del donatore e del ricevente. - Buon utilizzo del sangue. • Promuovere la diffusione dell’Avis sul territorio, della informazione e dell’educazione sanitaria dei cittadini, dello sviluppo del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione internazionale. • Favorire lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole a livello comunitario e internazionale. 6 Il dono del sangue è anonimo gratuito responsabile volontario associativo Cenni storici AVIS in Italia 7 Il dono del sangue è anonimo Nessuno sa a quale paziente è destinato il proprio sangue e anche l’ammalato non conosce il nome del donatore. 8 Il dono del sangue è gratuito Non si ricevono né soldi né onori, ma solo una soddisfazione interiore, una gioia profonda nella consapevolezza che il nostro gesto umile, ma sincero, possa fare del bene a chi ne ha bisogno. 9 Il dono del sangue è volontario È una scelta personale. Nessuno ci obbliga a donare. Lo facciamo perché mettiamo a disposizione della collettività, quindi degli altri, uno strumento di insostituibile solidarietà umana. 10 Il dono del sangue è responsabile Siamo consapevoli del gesto che compiamo. Non vogliamo arrecare nessun danno al ricevente, perciò cerchiamo di mantenerci in buona salute. 11 Il dono del sangue è associativo Oggi è necessario che un donatore sia periodico, così facendo è sotto controllo ed il suo sangue è sicuro. I donatori associati possono incidere inoltre sulla società per il raggiungimento dell’Autosufficienza. 12 Cenni storici sulla trasfusione: il sangue nell’antichità. • Simbolo di vita o di morte. • Ogni civiltà gli ha attribuito poteri benefici o malefici. • Offrire sangue alle divinità era un modo per ringraziarle e garantirsi la sopravvivenza. • I sacerdoti egizi vi ricorsero per ringiovanire i loro principi. • Gli antichi romani ritenevano di poter sconfiggere la vecchiaia sostituendo il sangue stanco degli anziani con quello nuovo di un giovane robusto. IPPOCRATE (460-377 a.C.) fu il primo a notare l’esistenza di arterie e vene, ma pensava che contenessero aria. 13 Cenni storici sulla trasfusione: il sangue nell’antichità. GALENO (129-201 d.C.) credeva che il sangue fosse prodotto dal fegato. Il periodo storico in cui al sangue, ritenuto persino sede dell’anima, venivano attribuiti poteri misteriosi e magici dura fino al Rinascimento. William HARVEY (1578-1657), anatomista inglese, in un noto trattato sostenne che la circolazione del sangue avviene in un circuito chiuso; studiò il moto del cuore. 14 Cenni storici sulla trasfusione: il sangue nell’antichità. Antony van LEEUWENHOEK (1632-1723), naturalista olandese, fu tra i fondatori della microscopia. Descrisse per primo i globuli rossi. - In Francia nel 1667 si effettuarono le prime trasfusioni di sangue da animali all’uomo. - In Italia fu l’astronomo bolognese Cassini che eseguì con successo la prima trasfusione da animale ad animale. Marcello MALPIGHI (1627-1694), medico e naturalista, studiò il corpo umano con il microscopio e notò l’esistenza dei capillari. 15 Cenni storici sulla trasfusione: il sangue nell’antichità. Nel 1819 con Blundell si aprì il periodo “pratico” della trasfusione del sangue con la prima esperienza umana. Egli operò a favore di una donna colpita da emorragia post-parto, utilizzando il sangue di due donatori uomini. Karl LANDSTEINER (1868-1943) scopri i gruppi sanguigni ai primi del ‘900 e il fattore RH nel 1940. Nel 1930 vinse il Nobel per la medicina. Da allora le trasfusioni sono praticamente sicure. 16 IN ITALIA Nacque a Milano nel 1927 per opera del Dott Vittorio Formentano. Egli, con un primo gruppo di 17 volontari, diede inizio all’AVIS. I volontari erano disponibili a: • rispondere alle chiamate urgenti; • essere controllati nella tipologia e nella salute; • lottare per sconfiggere la piaga della vendita di sangue. Nel corso del 2008: in Italia 1.111.071 donatori hanno donato 1.949.793 sacche; in Lombardia 230.343 donatori hanno fornito 487.948 sacche corrispondenti al 25,02% del totale nazionale; nella provincia di Milano le sacche raccolte sono state 145.297 donate dai 67.491 donatori. 17 Regione Popolazione Iscritti Donatori Donazioni Abruzzo 1.323.987 16.154 15.578 24.467 591.001 17.045 16.554 23.599 Calabria 2.007.707 29.132 28.937 44.982 Campania 5.811.390 55.898 55.767 74.945 Emilia Romagna 4.275.802 145.994 141.612 268.117 Friuli Venezia Giulia 1.222.061 8.226 8.226 11.118 Lazio 5.561.017 54.433 48.292 71.047 Basilicata IN ITALIA Liguria 1.609.822 21.210 18.856 29.851 Lombardia 9.642.406 240.655 230.343 487.948 Marche 1.553.063 46.323 45.131 93.109 320.838 8.540 8.540 11.724 4.401.266 115.617 110.559 197.015 Molise Piemonte 21 Consigli Regionali Prov. Aut. Bolzano 497.240 16.808 16.680 27.426 108 Consigli Provinciali Prov. Aut. Trento 513.357 14.610 14.360 20.198 3166 Sedi Comunali Puglia 4.076.546 47.289 46.135 69.009 Sardegna 1.665.617 29.050 27.582 38.099 Sicilia 5.029.683 61.692 61.692 92.418 Toscana 3.677.048 70.289 67.905 107.948 Umbria 884.450 27.600 26.571 38.313 Valle d'Aosta 125.979 4.221 3.819 7.087 4.832.340 125.500 116.820 209.684 59.622.620 1.156.286 1.109.959 1.948.104 - 1.474 1.112 1.689 59.622.620 1.157.760 1.111.071 1.949.793 Veneto Totali Italia Svizzera Totali 18 Donazioni delle AVIS Lombarde suddivise per provincie 2008 Province Comunali Donatori attivi Donazioni Bergamo 154 30.749 65.092 Brescia 101 30.219 60.618 Como 21 14.656 9.685 Cremona 52 15.915 36.201 Lecco 19 11.946 27.696 Lodi 13 6.524 16.707 Mantova 93 14.906 31.811 Milano 120 67.491 145.297 Pavia 20 8.571 18.510 Sondrio 8 6.831 11.963 Varese 44 22.535 44.368 Totale 645 230.343 467.948 19 A Vedano al Lambro, la sede è in via S. Stefano 71; è aperta a tutti, ogni martedì sera dalle 21.00. La Comunale di Vedano al Lambro nasce nel 1965. Nel 1999 è stato raggiunto il traguardo delle 10.000 donazioni. Nel 2001 è stato inaugurato il monumento alla Solidarietà in piazza Repubblica. Nel corso del 2009 • raccolte 783 sacche di sangue donate da 381 donatori attivi (233 maschi e 148 femmine); • i donatori sono stati 351; • 40 i nuovi iscritti e 22 i ritirati. 20 di Vedano al Lambro Organizzazione e attività • Un Consiglio, formato da 12 membri eletti dall’assemblea dei soci ogni 4 anni, è incaricato di dirigere la comunale. • La segreteria contatta i donatori ogni 3-6 mesi per concordare la data della successiva donazione. • La sezione svolge attività di propaganda per cercare nuovi donatori; promuove serate mediche per divulgare la cultura della salute; partecipa attivamente alle attività che le varie associazioni organizzano sul territorio (es. carnevale, giornata dei disabili organizzata dagli Amici dell’Unitalsi, ecc.). 21 Chi sono i Donatori? Sono persone normalissime che: • • • • hanno più di 18 anni; pesano più di 50 Kg; sono in buona salute; hanno meno di 65 anni. Il colloquio con il medico ed appositi esami di laboratorio verificano ogni volta l'idoneità alla donazione. 22 Come donare? All’inizio la trasfusione avveniva da braccio a braccio, collegando tra di loro le vene. Oggi, dopo la scoperta degli anticoagulanti, il sangue può essere immagazzinato e trasportato. La donazione avviene in centri attrezzati, negli ospedali, dove è garantita la maggior sicurezza del donatore e del ricevente. 23 Perché donare il mio sangue? Perché significa poter salvare vite umane. Perché significa mettere a disposizione della collettività, degli altri, uno strumento di insostituibile solidarietà umana. Perché soddisfa il mio senso civico di aiuto verso chi ha bisogno. Perché permette di raggiungere l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale, colmando il divario fra la raccolta e il reale bisogno di sangue delle varie regioni. 24 A cosa servono i “prodotti” del sangue? Albumina: Utile per elevare la pressione nel caso d’edemi diffusi o di grave diminuzione della pressione arteriosa. E’ ottenuta dalla lavorazione industriale del plasma. Immunoglobuline non specifiche: Anche questi prodotti derivano dalla lavorazione industriale del plasma. Si usano per contrastare le infezioni gravi. Fattori specifici della coagulazione: Una serie di prodotti salvavita che viene dalla lavorazione industriale del plasma. Sono indispensabili per la cura delle emorragie che accompagnano la loro mancanza o assenza congenita, come nelle emofilie. 25 Donare sangue fa male? No!! Per un adulto sano e idoneo la donazione non comporta alcun rischio. La legge regolamenta la raccolta del sangue e stabilisce che: - la quantità di sangue da prelevare è di 450 cm3, pari a circa il 10% del totale; - l’intervallo tra due donazioni non deve essere inferiore a 90 giorni per gli uomini e 180 per le donne in età fertile; - I controlli e le visite periodiche costituiscono medicina preventiva a tutela dello stato di salute del donatore. Vai a Valori della Solidarietà 26 Paure del Donatore Quando una persona decide di “andare a donare il sangue”, fa comunque una sorta di violenza a se stesso. Non è così naturale farsi forare una vena e lasciare uscire una discreta quantità di sangue senza avere paura!! Paura per la propria salute? E’ regola che il prelievo non deve arrecare danno al donatore. La visita medica e rigorosi esami clinici costituiscono una valida garanzia alla tutela della salute. 27 Paure del Donatore Paura di perdere troppo sangue? La quantità di sangue prelevata è minima, nel giro di poche ore l’organismo la rigenera. Paura dell’ago e della puntura venosa?. L’abilità del personale sanitario e la qualità degli strumenti rendono il procedimento indolore. Paura della vista del sangue? Non c’è nessun “spargimento di sangue” nella donazione e si può voltare lo sguardo. Comunque le sacche e i tubicini sono opachi. Paura di svenire? Seguendo i consigli del medico, un adeguato riposo sul lettino dopo la donazione e un succo di frutta scongiurano il pericolo. 28 Costi del sangue Il sangue che esce dalla vena e entra nella sacca di plastica non ha nessun costo perché il donatore non percepisce compensi per il suo gesto. Costi a carico della comunità sono: • il personale sanitario assistente; • la sacca per la conservazione, il set di aghi per il prelievo e tutte le attrezzature per i controlli; • le analisi di laboratorio per le ricerche virali a protezione del ricevente; • i controlli sulla salute del donatore; • le operazioni di separazione, la preparazione dei derivati di pronto impiego. 29 Costi del sangue Per anni le associazioni di donatori hanno lottato contro chi cedeva il sangue dietro compenso. In Italia la legge punisce chi preleva, procura, raccoglie, conserva o distribuisce sangue umano comprato. In molte nazioni il compenso per la vendita del sangue non solo è tollerato, ma esplicitamente consentito. . Negli USA, in varie città al confine con il Messico,un gran numero di “pendolari dei globuli rossi”, disoccupati, povera gente, talvolta tossicodipendenti, attraversa il confine per guadagnare sulla vendita del proprio sangue. Metà della produzione americana di sangue viene poi esportata. In India ci sono numerosi donatori che mantengono le famiglie lasciandosi prelevare il sangue fino a 2 o 3 volte alla settimana. Tutto ciò innesca un perverso meccanismo di speculazione sulla salute dell’uomo. 30 VALORI della SOLIDARIETA’ e della DONAZIONE Parlando di AVIS, si parla di solidarietà. Perché? Perché solidarietà vuol dire unire con un vincolo morale ognuno di noi alla società di cui facciamo parte. Il nostro gesto, il dono del sangue, può salvare una vita. Non dimentichiamo che il sangue è un “prodotto” naturale, non è riproducibile artificialmente ed è indispensabile alla vita. Il sangue è rinnovabile ed è quindi possibile privarsi di una piccola quantità senza avere danni, perché l’organismo lo reintegra prontamente. 31 VALORI della SOLIDARIETA’ e della DONAZIONE Allora ci si può chiedere: cosa riceviamo in cambio? Non si ricevono né soldi né onori, solo una soddisfazione interiore, una gioia profonda nella consapevolezza che il nostro gesto umile, ma sincero, possa fare del bene a chi ne ha bisogno. Dopo ogni donazione ci si sente appagati, soddisfatti del gesto compiuto. Ricordate che: “L’UOMO VERAMENTE POVERO E’ COLUI CHE NON SA DONARE”. 32 …ORA SAI QUELLO CHE C’E’….…… Ciao e… arrivederci a quando avrai 18 anni! …DA SAPERE SUL SANGUE E SULLA DONAZIONE….…… …….Perciò chiedi Ai tuoi GENITORI Di iscriversi all’AVIS. 33 IL DONO DEL SANGUE UN DONO PREZIOSO L’AVIS di Vedano al Lambro è intervenuta nella scuole per costruire assieme ai ragazzi un percorso finalizzato a fare loro acquisire la cultura della solidarietà. L’AVIS ha la piena coscienza dei suoi compiti, che devono essere complementari e di stimolo alle istituzioni pubbliche, alle quali spetta per legge il compito di educare i ragazzi. Ciò ha portato alla nascita di una costruttiva collaborazione tra il mondo della scuola e l’Associazione AVIS. Sta ora a voi continuare a coltivare quanto seminato e a far sì che ciò che i ragazzi hanno appreso negli interventi, non vada perduto. Iscrivetevi all’AVIS!! L’esempio diretto è sempre l’insegnamento migliore. 34 Avis per le Medie Realizzato per AVIS Vedano al Lambro Via S. Stefano, 71 20057 Vedano al Lambro Tel 0392495748. Cell.3293887407 E-mail [email protected] http://www.avisvedanoallambro.org da: • Progetto: Mario Brambilla • Correzione testi: Patrizia Lecchi • Supporto tecnico: Manuele Brambilla Testi ed illustrazioni da opuscoli e manuali AVIS 35