Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - DL 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - contiene I.R.
Giugno 2004
anno XI - n. 2
PUBBLICITA
Soc. Coop. a Resp. Limítata
Sede: 38050 POVO DI TRENTO
Via Sommarive, n° 4
Tel. 0461 810094
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2 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Editoriale
Sommario
M
4 TUTTAPOVO: approvato il bilancio 2003
5 US SCANIA: decimo memorial Ceschi
6 GSA BIKE: ottavo trofeo di mountain bike
8 SC MARZOLA: è iniziata la stagione 2004-2005
6
10 ARCIERI DEL MORONAR: bilancio positivo
11 US AURORA: l’Aurora non conosce tramonto
13 ARCI-PAHO: a Padova alla scoperta dell’arte
14 ARCI-PAHO: una classe sul monte Celva,
15 PROGETTO GIOVANI: arrivati al terzo anno di vita
13
18 ACC. IN FAMIGLIA: progetto Chernobyl 2004
20 COM. GEM. ZNOJMO: 1 maggio europeo
21 COM. GEM. ZNOJMO: primavera con gli amici di ZNOJMO
24 CIR. PENSIONATI: uno nuovo presidente
26 FILO CONC. ‘74: il dramma del filo
22
28 GS MARZOLA: una stagione di successi
29 COM. CHIESA OLTREC.: festa di San Pantaleone 2004
32 RSA M. GRAZIOLI: il nuovo centro pluriservizi
34 RSA M. GRAZIOLI: pomeriggio con i Giò Madonari
24
inserto speciale PROGRAMMA TUTTAPOVO IN FESTA
35 Ultime notizie di THOMAS DEGASPERI
42 RACCONTO: Il viaggio
44 ANGOLO DELLA POESIA DIALETTALE: Arcadio Borgogno
46 LE RICETTE DI MATILDE: Un pranzo primaverile
29
48 IL DISCO: Jimi Hendrix, are you experienced?
49 RASSEGNA STAMPA: UCT-Quando Povo era comune
50 I fiori di Bach
52 FRAMMENTI DI STORIA: le mammane di Povo
56 Uno stallone a Povo
34
58 Tutela operai (terza parte)
60 SPAZIO CIRCOSCRIZIONE: appuntamenti e ses. forestale
61 Lettere a Tuttapovo
62 Album dei ricordi
66 Auguri a...
Tuttapovo
Bimestrale di informazione a diffusione gratuita
Via Salè 1, c/o Centro Civico
www.tuttapovo.it
Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo”
Associazione di Promozione Sociale
Redazione, amministrazione e recapito postale
c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22,
38050 Povo (TN), tel. 0461.811026
e-mail: [email protected]
Iscriz. Trib. di Trento n. 817 del 19.04.1994
Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
Via Borino, 39 - 38050 Povo (TN)
e-mail: [email protected]
Presidente: Sergio Nichelatti
Stampa: Publistampa s.n.c. Pergine Valsugana
73
In copertina
Chiesetta Madonna della Corona
Foto di Nichelatti Sergio
ancano solo pochi giorni all’inizio
di TUTTAPOVO IN FESTA, che si
svolgerà dal 29 giugno al 4 luglio. Il
programma dettagliato lo troverete nelle pagine centrali. Saranno sei giorni di festa molto intensi che vedranno coinvolte quasi tutte
le associazioni di Povo. Ci saranno manifestazioni sportive, ricreative, culturali, di solidarietà; non mancherà la cucina curata con
professionalità dagli amici Alpini e numerose saranno anche le esibizioni di complessi
musicali, compresa la Banda Città di Trento.
Sarà l’evento dell’anno dal quale ci aspettiamo una grande partecipazione di pubblico.
Se questo succederà Tuttapovo festeggerà
nel migliore dei modi il suo decimo anno di
attività. Come scritto nel suo statuto, il Club
è un’associazione senza scopo di lucro e
dunque il ricavato della festa sarà devoluto a
favore dei lavori della nuova baita del Moronar. Una struttura che sarà gestita dagli Alpini di Povo a favore della popolazione.
Il ricavato delle iscrizioni alla “Passeggiando insieme per Povo” invece sarà devoluto a favore dei Medici Senza Frontiere che
saranno presenti alla festa con un loro
stand. Un ringraziamento alla Cassa Rurale
di Trento, alla Famiglia Cooperativa di Povo,
alla Circoscrizione ed a tutti i nostri sponsor.
Come avrete già notato, Tuttapovo è stato rinnovato anche nella grafica, dalla copertina alle pagine interne, questo grazie alla
capacità del nostro grafico ed impaginatore,
che con questo numero ha iniziato un nuovo
ciclo del nostro periodico.
All’interno (vedere il sommario a fianco)
molti articoli riguardanti le associazioni del
nostro sobborgo, ma anche notizie di storia
e molte foto degli anni cinquanta che rappresentano uno spaccato di memoria della
nostra comunità. Infine gradiremmo avere
un vostro giudizio sulla nostra nuova veste
grafica anche con una e-mail a [email protected], suggerendo eventuali correzioni o
aggiustamenti. Buona lettura e buona estate
a tutti, però dopo aver partecipato alla festa
di Tuttapovo. (s.n.)
Anno XI - N. 2 - Giugno 2004
Redazione:
Mariano Andreatta, Chiara Giacomoni, Paolo
Giacomoni, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti, Stefano
Ricci, Elisabetta Tomasi.
Hanno collaborato a questo numero:
Marino Baldessari, Edoardo Bertotti, Lorenzo Bertotti,
Roberto Bortolotti, Renzo Dori, Massimo Faletti,
Aldo Giongo, Maria Grazia Giovannini, Paolo
Giovannini, Guido Leonelli, Luigi Maestrelli, Paolo
Malpaga, Felice Manzinello, Angelo Orlandi, Matilde
Padroni, Elio Pontalti, Emanuela Rampanelli, Nonna
Renata, Giordano Segatta, Giuliano Sosi, Casa di
Riposo M. Grazioli, Circoscrizione di Povo.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 3
A s s o c i a z i o n i - Te m p o d i b i l a n c i
libro, essa ammonta a 3.371,41 euro (nel
2002 euro 632,78).
I contributi ricevuti ammontano ad euro
4.150 (3000 euro dalla Cassa Rurale di
Trento, 1000 euro dal Comune di Trento Assessorato alla Cultura per la realizzazione
del libro e 150 euro dalle Acli di Povo per
l’inserto speciale).La quota d’iscrizione delle 19 associazioni affiliate è stata di
1.520,00 euro. Gli interessi bancari sono
179,42 euro.
Complessivamente le entrate nel 2003
ammontano a 65.267,63 euro, pertanto l’utile netto è stato di 2.063,39 euro.
C l u b I n t e r a s s o c i a t i v o T U T TA P O V O
Approvato il
bilancio 2003
di Sergio Nichelatti
Capitolo passività
L’
assemblea ordinaria dei soci di
giovedì 22 aprile, oltre all’approvazione del bilancio consuntivo 2003
e preventivo 2004, ha rinnovato il Consiglio
direttivo e riconfermato il collegio dei Revisori dei Conti. Il nuovo C.D. è così composto: Andreatta Mariano, Bort Pio, Dori Renzo, Giacomoni Carlo, Giacomoni Paolo,
Giovannini Enzo, Grisenti Guido, Ianes
Giancarlo, Nichelatti Sergio, Orlandi Angelo,
Pontalti Aurelio, Tomasi Elisabetta e Zanuso
Franco. Revisori dei conti: Giovannini Stefano (caposindaco), Betti Giorgio e Mongera
Walter effettivi, Calliari Claudio e Tomasi
Francesca, supplenti.
Successivamente il C.D. si è riunito il
giorno 13 maggio per la nomina del presidente, del vicepresidente e del segretario.
Sono stati riconfermati anche per i prossimi tre anni: presidente Sergio Nichelatti, vicepresidente Paolo Giacomoni e segretario
Giancarlo Ianes.
Capitolo attività
Buona parte delle entrate rappresentano
l’attività commerciale derivante dalla emissione delle fatture, che riguardano le inserzioni pubblicitarie, ma anche la fatturazione
della vendita dei libri “Quando Povo era Comune” e ad “Est Dell’Impero”. Nel 2003 sono state emesse ben 339 fatture (200 nel
2002), per un importo di 56.046,80 euro
Bilancio Tuttapovo 2003
Approvato all’unanimità dall’assemblea dei
soci del 22 aprile 2004.
Attività
Fatturato . . . . . . . . . . . . . . . . . 56.046,80
Da associazioni . . . . . . . . . . . . . 1.520,00
Da sostenitori . . . . . . . . . . . . . . 3.371,41
Contributi . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.150,00
Interessi banca . . . . . . . . . . . . . . 179,42
Totale entrate . . . . . . . . . . . . . 65.267,63
Passività
Costi stampa . . . . . . . . . . . . . 41.347,43
A collaboratori . . . . . . . . . . . . . 7.525,65
A consulenti . . . . . . . . . . . . . . . . . 482,29
IVA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.670,57
Acconto Tasse . . . . . . . . . . . . . . . 242,13
Ritenute Banca . . . . . . . . . . . . . . . . 48,44
Tasse affissioni . . . . . . . . . . . . . . . 45,00
Spese gestione . . . . . . . . . . . . . 6.023,93
Sconti su fatture . . . . . . . . . . . . . . . 3,30
Contributi ad Associazioni . . . . . 2.717,50
Acquisto calcolatrice . . . . . . . . . . . 98,00
Totale uscite . . . . . . . . . . . . . . 63.204,24
Utile 2003 . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.063,39
(nel 2002 euro 34.461, 60).
Altra entrata, superiore agli anni scorsi,
è quella relativa alle offerte dei sostenitori,
grazie anche alla distribuzione gratuita del
POVO (TN) Via Sommarive, 10 - Tel. 0461 816073
4 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Il bilancio consuntivo 2003 è un bilancio di molto superiore all’anno precedente,
infatti nel 2003 abbiamo oltre alla realizzazione del periodico, pubblicato anche due
inserti (50° delle ACLI e Speciale Estate) e
dato alle stampe il volume di 448 pagine
“Quando Povo era Comune”. Questo ha
comportato una spesa complessiva, libro
più giornale, di ben 41.347,43 euro, mentre
nel 2002 le spese per la stampa erano state di 18.547,45 euro con una differenza in
più nel 2003 di euro 22.799,98.
La voce più importante delle uscite è
quella relativa alla stampa, le altre voci della passività sono quelle relative alle collaborazioni occasionali di impaginazione,
contabilità e raccolta pubblicità per un importo complessivo di 7.525.65 euro, spese
di gestione (posta, francobolli, cancelleria e
rappresentanza) per 6.023,93 euro, versamento IVA 4.670,57 euro (nel 2002 euro
2.871,62), altre spese minori riguardano
spese bancarie, consulenti (commercialista), tasse ecc.
La voce contributi associazioni di
2.717,50 euro altro non è che il contributo
al circolo culturale ARCI- PAHO relativo alla
pubblicazione del libro “Ad Est dell’Impero”
e del contributo per la Banda che ha suonato alla festa del S. Rosario.
Pertanto le uscite relative all’anno 2003
ammontano complessivamente ad euro
63.204,24. (nel 2002 le uscite erano state
di euro 36.746,61).
Giorno di riposo: Martedi - Sabato e Domenica chiuso a Mezzogiorno
Associazioni - Sport - Calcio
Unione Sportiva SCANIA
Ricordando Oscar
Decimo Memorial
Oscar Ceschi
Trionfo del Gardolo
di Paolo Malpaga
È
un po’ faticoso scegliere le parole in
questo decimo anniversario della tragica scomparsa di Oscar, perché insieme al nostro caro amico, abbiamo voluto ricordare anche mamma Adriana e papà
Gino che, dopo tanta sofferenza, hanno
raggiunto l’amatissimo figlio. Alla premiazione, circondato da tanti amici c’era anche
Roberto, il fratello di Oscar, che ha voluto
ricordare quanta sensibilità e gioia di vivere
aveva nel cuore, con il soffio dei suoi vent’anni aveva contagiato un po’ tutto l’ambiente sportivo di Povo e Villazzano dove
abitava, lasciando a quanti lo hanno conosciuto un ricordo indelebile del suo animo
semplice e amichevole.
fine il G.s Vattaro si classifica al quarto posto. Da elogiare sicuramente tutti i nostri
giocatori e l’allenatore Mauro Tasin per l’impegno e la sportività dimostrata durante tutto il torneo.
Risultati
US
US
US
US
US
US
Povo Scania - GS Vattaro
Levico Terme - US Gardolo
Gardolo - GS Vattaro
Levico Terme - US Povo Scania
Gardolo - US Povo Scania
Levico Terme - GS Vattaro
2-1
1-3
5-1
2-1
1-0
3-1
“Qualcuno dice che il tempo
cancella i ricordi ma crediamo
che i ricordi siano più forti
del tempo e per questo
non ti dimenticheremo”
Classifica generale
US Gardolo
US Levico Terme
US Povo Scania
GS Vattaro
Punti
9
6
3
0
R/F
9
6
3
3
R/S
2
5
4
7
Capocannoniere
Tomasi Luca (U.S.Gardolo), vince il trofeo
con 4 reti.
N
ei giorni 24, 25 e 26 febbraio 2004,
si è disputato presso il Centro Sportivo di Gabbiolo la decima edizione
del “Memorial Oscar Ceschi”. Torneo di
calcio per squadre Juniores organizzato
dall’us. Povo Scania in collaborazione con
la Commissione Sport e la Circoscrizione di
Povo. Il torneo che si è svolto secondo la
formula all’italiana, vedeva affrontarsi in un
quadrangolare le squadre dell’u.s.Povo
Scania, u.s. Gardolo, u.s Levico Terme e
G.s Vattaro. Il torneo, che è stato molto
spettacolare e combattuto, ha visto primeggiare nella classifica generale i ragazzi dell’u.s. Gardolo che, vincendo tutti gli incontri, si aggiudica meritatamente il 10° Trofeo
Oscar Ceschi. Seconda classificata è la
squadra dell’u.s Levico Terme che, vincendo lo scontro diretto con i nostri ragazzi, relegano L’u.s Povo Scania al terzo posto. In-
FALEGNAMERIA
GIACOMONI
DI LORENZO E FRANCESCO S.N.C.
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 5
Associazioni - Mountain Bike
GSA Byke
9 maggio 2004
8° Trofeo G.S.A.
di mountain bike
di Marino Baldessari
D
omenica 9 maggio scorso, in località Pramarquart (zona ex polveriere), si è svolto l’8° Trofeo G.S.A.,
gara di mountain bike valevole come prima
prova Euregio Cup - Top Class - Cross Country, organizzata dalla sezione Bike del
Gruppo Sportivo Alpini di Povo.
Il percorso, preparato durante la settimana precedente, si presentava in condizioni perfette per garantire l’incolumità degli
atleti, nonostante la pioggia recente che
aveva dato non poche preoccupazioni, ma
che quel giorno ci ha miracolosamente graziato.
Più di 200 iscritti alla partenza, divisi in
15 categorie maschili e femminili, si sono
dati battaglia sull’impegnativo tracciato che
si snodava nei prati e nei boschi della citata località. Il circuito di 5 Km. è stato percorso dagli atleti da uno a cinque giri in ba-
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Civezzano - Via Telvana
Trento - Via Gramsci
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Salorno - Via Trento 9
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6 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni - Mountain Bike
se alla categoria di appartenenza.
Motivo di particolare soddisfazione è
stata la numerosa partecipazione di giovanissimi bikers nelle categorie Esordienti, Allievi e Junior. A queste categorie è stato dedicato un premio in ricordo di Giulio Coser,
che è stato vinto dalla società altoatesina
Sunchine Racers S.V. Nals, come migliore
squadra a livello giovanile.
Da evidenziare anche la presenza di
atleti a livello nazionale che par tecipano
anche a gare di Coppa del Mondo e che
hanno dato spettacolarità alla gara, soprattutto nei passaggi più tecnici ed impegnativi, superati da tutti con destrezza
e bravura.
Si sono fatti valere anche gli atleti della
nostra società conquistando ottimi piazzamenti: 7° posto per Michele Cagol; 9° posto
per Michele Conci; 10° posto per Fabrizio
Sartori; inoltre nomino i fratelli Ezio e Claudio Polo, Luca Gasperat, Tiziano Santuari,
Mattia Arnoldi, Massimo Cecchin, Michele
Coser, tutti bravissimi. Non posso certo tralasciare il successo di Silvano Ianes (foto a
pag. 6), primo classificato nella sua categoria ed il figlio Daniele Ianes classificato
secondo, sempre nelle sua categoria. Ed
inoltre, la prestigiosa vittoria di Luca Laner
nella categoria Allievi.
Tutti i partecipanti e accompagnatori
sono stati rifocillati da un rifornito ristoro e
da un’apprezzatissima pastasciutta.
È seguita una ricca premiazione e l’estrazione fra tutti gli atleti di una Mountain bike. Tutto è andato a meraviglia,
grazie anche alla disponibilità di tante
persone che hanno lavorato all’organizzazione della gara..
È immenso il lavoro che c’è dietro alla
preparazione di qualsiasi manifestazione: si
pensi a cosa significa preparare il percorso
di gara, lavorando per diversi giorni prima e
allestire i tendoni e i tavoli per accogliere
tutti; per non parlare dell’allestimento della
premiazione in modo che tutti siano soddisfatti; possiamo inoltre immaginare cosa
voglia dire preparare e distribuire 300 por-
zioni di pasta ad atleti ed accompagnatori.
Ricordo anche chi, instancabile, per una
giornata intera, tenendo in mano un microfono, ha fatto la cronaca di tutti gli avvenimenti della giornata.
Sono proprio tutte queste persone
che non ho citato per nome per non tralasciare nessuno (e sono tante!), che desidero ringraziare, perché senza di loro
anche le migliori idee non potrebbero venire realizzate.
Un grazie di cuore a tutti!
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 7
Associazioni
Sci Club Marzola
È iniziata la
stagione
2004 - 2005
di Angelo Orlandi
S
i è conclusa da circa due mesi una
delle più lunghe stagioni invernali degli ultimi anni che ha visto i nostri ragazzi iniziare l’attività sugli sci il 25 ottobre
2003 per finire con la disputa dell’ultima
gara il 04 aprile 2004 sulle piste di casa
delle Viote del Monte Bondone.
Come sempre ben preparati da validi allenatori, gli atleti della squadra agonistica
hanno partecipato alle numerose gare federali, sia a livello provinciale che nazionale,
con risultati di tutto rispetto.
Per le categorie minori, che vanno dai 7
ai 14 anni, l’attività è improntata più al ca-
rattere ludico che agonistico; i ragazzi si
sono soprattutto divertiti a “giocare con gli
sci” affrontando con questo spirito le 7-8
gare programmate.
Agli atleti “più anziani” (dai 15 ai 19 anni) è toccato il non facile compito di portare il nome dello Sci Club Marzola nelle
competizioni a livello provinciale, nazionale
ed anche europeo. A questo livello il gioco
lascia spazio all’agonismo dove l’impegno
si traduce in maggiori sacrifici da parte di
tutti: atleti, allenatori e società.
I risultati non si sono fatti attendere:
z Francesco Zendri, passato da quest’anno nella categoria senior, ha colto un ottimo terzo posto ai Campionati Europei
Universitari ed il titolo di Campione Italiano Universitario;
z Michela Cozzini e Laura Orlandi si sono aggiudicate il titolo di Campionesse Italiane della categoria cittadini
nella lunga distanza;
z Sempre ai Campionati Italiani Cittadini sono giunti in zona medaglia pure
Cinzia Paralovo, Giulia Zerbini, Elena
Leonardelli, Enrico Cozzini e Diego
Baldessari.
Da non dimenticare Roberto Brochetti e
Loris Marzari che, assieme ad alcuni dei
già citati atleti, fanno parte della rappresentativa del Comitato Trentino della F.I.S.I. ed
hanno ottenuto risultati più che lusinghieri.
Dunque complimenti a tutti anche a
chi, pur non arrivando in zona medaglia,
ha contribuito a creare quel clima di amicizia e socialità necessario per far crescere e conoscere questa disciplina, a
volte dura e faticosa, ma sicuramente
ricca di soddisfazioni. La società è formata da tutti: dal più piccolo che inizia a
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8 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
muovere i primi passi, al più esper to che
ottiene impor tanti risultati.
Dopo un periodo di pausa primaverile è
già iniziata l’attività 2004-2005.
Le categorie maggiori hanno già iniziato
alla fine del mese di maggio la preparazione a secco mediante allenamenti di corsa a
piedi, sedute di rafforzamento, ski-roll e bicicletta. Nonostante il periodo di relativa
tranquillità, tutti i ragazzi sono chiamati a
partecipare a qualche gara di corsa su strada del Centro Sportivo Italiano più con lo
scopo di creare il gruppo che non con quello di ricercare il risultato agonistico. Questo
è il momento giusto per farsi avanti, dai più
piccoli ai più grandi, incominciando l’avventura che si concluderà a marzo 2005
con la fine della stagione invernale.
Le categorie minori cominceranno con
la ginnastica presciistica all’inizio di settembre per la quale vi terremo sicuramente
informati.
Si ricorda che pur essendo lo sci da
fondo uno sport individuale, è solamente
con un gruppo numeroso e affiatato che si
trova la volontà per fare quei sacrifici che a
volte la disciplina richiede.
Francesco Zendri
bravo sugli sci e nello studio
Un fondista che è d’esempio ai più giovani
per i risultati conseguiti sia sulle piste da sci sia
nello studio e per il suo carattere allegro è Francesco Zendri. Studente al secondo anno presso
l’Università d’Agraria di Padova, nel gennaio ai
Campionati Universitari di Bardonecchia ha vinto
la medaglia d’oro nella prova Sprint quella d’argento nella 7,5 km a tecnica classica e si è piazzato al quarto posto nella 10 km a tecnica libera. Con la rappresentativa nazionale universitaria
ai Campionati Europei, che si sono svolti a
FOULY (CH), ha ottenuto un bronzo nella prova
sprint a coppie e un 15° posto nella gara a tecnica classica. Francesco proviene dalla Valle di
Ledro, ha frequentato l’Istituto Agrario di San Michele e la forte passione per lo sci all’età di quindici anni l’ha spinto ad iscriversi allo Sci Club Marzola. La sua determinazione unita all’indubbia capacità professionale
dell’istruttore Marco Baldo e il sostegno della Società l’ha portato nel corso degli anni ad ottenere importanti successi, sia in campo nazionale che regionale, ottenendo
il 24° posto nella 50 km dei Campionati Italiani Assoluti e il 1° posto ai Campionati
Italiani Cittadini 2002.
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di terrazze e zone verdi
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 9
Associazioni
Arcieri del Moronar
Un bilancio
positivo
Informazioni
di Lorenzo Bertotti
P
rimo bilancio ad oltre sei mesi dalla
costituzione ufficiale della Compagnia, per gli “Arcieri del Moronar”, il
gruppo di amici di Povo appassionati del
tiro con l’arco che stanno creando parecchio interesse intorno a questa disciplina.
E si tratta di un bilancio sicuramente lusinghiero se solo si pensa allo straordinario campo di allenamento creato in
località Moronar, dove sono state realizzate nel bosco 26 piazzole con la predisposizione di ben 34 bersagli tridimensionali realizzati artigianalmente da
Carlo Broccardo, Riccarda Chistè,
Giancarlo Ciurletti e Marco Gislimberti.
Bersagli che rappresentano cervi, cinghiali, lepri, volpi, uccelli e persino un
coccodrillo ed un cobra! E anche dal
punto di vista agonistico i risultati non
sono certo mancati: gli “Arcieri del Moronar” hanno partecipato a molte gare
nel Triveneto ed in Emilia Romagna con
ottimi piazzamenti: Luca Ciola (2 volte
3° ed 1 volta vincitore - Cat. Cacciatori
Longbow - foto al centro), Sonia Ciola
10 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
(2 ottimi secondi posti - Cacciatrici Longbow), Alessandro Bisesti (3° classificato Cacciatori Arco Storico), ed infine lo
“scout” Damiano Filosi (1 volta 3° ed 1
volta 2°).
Nel mese di febbraio Lorenzo Bertotti,
Lorenzo (347/7732562) - Giorgio
(388/444777) o presso Luca Ciola all’Oltrebar di Oltrecastello. E.mail:
[email protected] - Siti Internet:
www.fiarc.it (Federazione), www.fiarcTriveneto.it (Triveneto) ed inoltre è
possibile trovare molto materiale fotografico degli Arcieri del Moronar nel sito: http://album.foto.virgilio.it/05Povo
Giorgio Zordan e Ivan Gruber, hanno sostenuto gli esami per Istruttori Regionali di tiro
con l’arco superandoli brillantemente ed ottenendo così l’abilitazione per insegnare
e divulgare questo affascinante sport (ed
a questo proposito, il gruppo è alla ricerca di un posto al coperto, idoneo per poter insegnare e praticare questa disciplina anche a livello “indoor”!). Le prossime uscite “pubbliche” degli Arcieri del
Moronar saranno alla Festa di Primavera
a Villazzano, a Tuttapovo in Festa a inizio
luglio ed alla Festa di S.Pantaleone a Oltrecastello a fine luglio. A livello agonistico, il prossimo 20 giugno la compagnia
parteciperà con 2 squadre alla Coppa Triveneto che si svolgerà a Mussolente
(Bassano del Grappa) e “dulcis in fundo”
3 arcieri di Povo partiranno il prossimo 4
luglio alla volta di Planneralm (Austria)
per partecipare ai Campionati Europei di
questa disciplina.
Q
uando nel 1946 don Gino Broccardo, cappellano di Povo, assieme ad un gruppo di ragazzi fondava l’Unione Sportiva Aurora non avrebbe
certamente pensato che dopo 58 anni
“l’Aurora” avrebbe vissuto un momento
così felice, grazie agli ottimi risultati dei
numerosi ciclisti che corrono per la società sportiva. Questo è il risultato di una politica sportiva portata avanti in questi anni
dai dirigenti che hanno investito in uomini
e mezzi per far si che un sempre maggior
numero di giovani si avvicinassero allo sport della bicicletta, uno sport di fatica
ma che dà moltissime soddisfazioni, praticato in un
ambiente amichevole e familiare non con esasperazione agonistica, ma che al
contrario privilegia l’amicizia e la solidarietà. Portatori di questi valori, trasmessi dai dirigenti agli atleti,
sono il Presidente Renzo
Bortolotti ed il segretario
Silvano Tomaselli naturalmente assieme ai direttori
sportivi, allenatori e tutto lo
staff dirigenziale.
Questi riconoscimenti
sono venuti anche dalla
L’US Aurora
non conosce
tramonto
Soc. Ciclistica di Bassano del Grappa
l’U.S. Angarano in occasione del cinquantesimo anniversario del Trofeo Alcide Degasperi assegnando una targa ricordo al
cav. Silavano Tomaselli che ha coordinato
l’organizzazione del Trofeo Degasperi per
molti anni. La società Aurora, a sua volta,
ha ricevuto una targa in ricordo di Bruno
Calmonte fondatore del trofeo assieme aldi Elio Pontalti
l’U.S. Aurora che per tutti questi anni hanno contribuito a fare grande questa gara
ciclistica internazionale. Altro grande appuntamento è per il 19
settembre 2004 a Povo
con il Trofeo della Vittoria
una gara internazionale
per allievi arrivata alla sua
quarantasettesima edizione. Come si vede l’U.S.
Aurora da semplice associazione di paese nata per
volontà di un cappellano
ed un gruppo di ragazzi,
tra i quali Elio Pontalti, e
che ha visto tra le sue fila
anche numerosi ciclisti
“poèri” è diventata una
associazione sportiva di
livello internazionale.
Complimenti a coloro
Povo 2003, la partenza della 46ma edizione
che hanno avuto questa
del Trofeo della Vittoria, a sinistra Elio Pontalti
magnifica intuizione.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 11
Associazioni
Il circolo culturale Arci-Paho e la Circoscrizione di Povo organizzano il torneo di calcio e pallavolo misto
“PAR CONDICIO 10”
al passo Cimirlo - Povo
sabato 7 agosto 2004
(in caso di maltempo domenica 8 agosto)
calcetto: partite di due tempi da 15 minuti
beach volley o pallavolo: partite in 2 set da 10 punti
Regolamento:
z possono partecipare squadre miste (massimo sei), composte ciascuna:
„ da 7 a 10 giocatori/trici di cui almeno 3 dell’altro sesso;
„ età non inferiore ai 13-14 anni, esperti o non esperti.
„ i giocatori possono giocare in entrambe le discipline od
in una sola, la squadra deve in ogni caso giocare sia a
beach volley/pallavolo che a calcetto.
„ il regolamento applicato per il calcetto, sarà quello FGCI
calcio a cinque: con cambi volanti, i falli laterali saranno
battuti con i piedi, il portiere non può rilanciare la palla oltre
la metà campo.
z Modalità di gioco ed orari saranno concordati con le squadre iscritte
Tenuta di gioco:
z T-shirt fornita dall’organizzazione, pantaloncini corti e scarpe ginniche.
la squadra di Povo edizione 2003
„ tutti gli iscritti riceveranno la maglia di gioco e un premio
individuale e ogni squadra un premio collettivo, per tutti ci
sarà un ricco rinfresco prima della premiazione.
z iscrizione giocatori/trici e sorteggio squadre venerdì 30 luglio alle ore 20,30 presso la sede ARCI/PAHO a Povo in
piazza Manci 5 - primo piano
Per informazioni e pre-iscrizioni singole o di gruppi, rivolgersi ad Aldo Giongo, passo Cimirlo 20, Povo, telefono e fax
0461 819947.
E-mail: [email protected] - [email protected]
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12 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
splendore. Abbiamo visitato poi, la chiesa
degli Eremitani e il battistero del Duomo
opera d’allievi o contemporanei di Giotto e
non poteva mancare una visita alla basilica
di S. Antonio meta di pellegrinaggi da tutto
il mondo.
La nostra comitiva aveva una marcia in
più, potevamo contare su una guida eccezionale, Sara Albertini, laureata in storia
dell’arte, molto preparata sulle opere visitate, recente acquisto del nostro circolo ed
impegnata in altre strutture affiliate all’Arci Orizzonti d’Europa a Pergine ed alla nuova
sala espositiva in Port’Aquila a Trento. Un
arrivederci dunque agli amanti dell’arte alle
prossime iniziative.
C i r c o l o c u l t u r a l e A r c i - Pa h o
A Padova
alla scoperta
dell’arte
di Aldo Giongo
famiglia si era arricchita dedicando alla
Beata Vergine una magnifica Cappella affrescata sia sulle pareti che sul soffitto da uno
dei più grandi artisti del tempo. Il soffitto è
di un azzurro trapunto di stelle; lo attraversano tre fasce decorative con le figure dei
profeti, sulle pareti una serie d’affreschi
narra episodi biblici e la storia della sacra
famiglia. La cappella ha subito un lungo restauro che ha portato le opere all’antico
C
ontinua inarrestabile l’ascesa
del nostro ex compaesano,
maestro artigiano della lavorazione del rame Aldo Casna, attualmente abitante a Canova di Gardolo,
membro del direttivo del circolo culturale ARCI/PAHO oltre che di molte
altre associazioni. Da Cavaliere a Cavaliere ufficiale e da pochi giorni
Commendatore al Merito della Repubblica. Complimenti vivissimi ed i
più sinceri auguri dal circolo culturale e dalla redazione di Tuttapovo.
foto S.N.
Domenica 28 marzo, “trentatre trentini
trotterellavano per Padova” per parafrasare
la nota filastrocca. Questo il numero dei
partecipanti alla gita culturale organizzata
dal circolo ARCI/PAHO, alla famosissima
“cappella degli Scrovegni” dipinta da Giotto
dal 1303 al 1305 su commissione d’Enrico
Scrovegni un ricco signore figlio di un noto
usuraio. Era intenzione dello Scrovegni farsi perdonare il modo indegno in cui la sua
Il gruppo davanti alla Basilica di S. Antonio
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 13
Associazioni
molto perché penso che gli uccelli facciano il nido proprio lì! - Michele. V.”
“Oggi siamo andati in Celva. - All’inizio, seguendo la nostra guida, siamo andati a vedere due fontane, dove un tempo, le persone
che vivevano in quelle zone venivano con un secchio ad attingere
l’acqua. Poi, seguendo un sentiero in salita, abbiamo osservato le
piante. Silvano così si chiamava la nostra guida, ha detto che il faggio è il primo albero che mette le foglie in primavera. Quando siamo arrivati in cima abbiamo visto un bellissimo panorama da dove si vedeva Trento. Dall’altra parte e un po’ più su c’era un altro
panorama da dove si vedeva Civezzano e il fiume Fersina. Siamo
andati anche nelle “grotte” dove i soldati della prima guerra mondiale vivevano. Silvano ci ha fatto vedere anche dei muri con dei
di Aldo Giongo
buchi da dove i soldati sparavano ai nemici. Ci siamo fermati in un
prato per fare merenda e poi abbiamo giocato! È proprio stata una
splendida gita, da non perdere! - Giulia Ciola”
“Sabato scorso, quando mi sono svegliata ero molto emozioSabato 17 aprile, dopo alcuni giorni di pioggia che non lasciavano molte speranze e nonostante il numero che non porta per i nata perché andavo a fare una gita nel bosco con i miei compagni
superstiziosi molta fortuna, una bellissima giornata si apriva a po- di classe e la maestra. Siamo partiti con l’elastibus alle 8.00 dalla
co a poco per accogliere i bambini della terza D di Povo in escur- scuola di Povo e dopo pochi minuti siamo scesi ed abbiamo cosione sul monte Celva. La maestra Giuliana Sacco volendo svol- minciato a camminare. La salita era dura ma dovevamo arrivare
gere una lezione dal vivo per conoscere alberi e natura ma anche sul monte Celva che è alto 999 metri. Al ritorno siamo scesi dalla
un po’ di storia locale, si è rivolta fiduciosa al circolo culturale AR- montagna abbiamo salutato Silvano ringraziandolo e abbiamo preso l’elastibus per ritornare a
CI/PAHO, apprezzato per la disscuola. È stata una mattinata
ponibilità nella collaborazione
stupenda... Giorgia”
con la scuola. Il circolo ha for“Oggi 17 aprile siamo andanito una cartina e un opuscolo
ti in Celva con Aldo Giongo. Per
descrittivo fornito da Tuttapoarrivarci abbiamo preso l’elastivo, ed un campionario compobus fino all’Eremo poi a piedi
sto da 12 vasetti contenenti
siamo andati a vedere una fonpiantine delle maggiori essenze
tana molto vecchia. Dopo un
arboree della nostra montagna
po’ siamo ripartiti per un sentieproponendo di raggiungere
ro che ci portava in Celva. Lunnientemeno che la cima di una
go la stradina abbiamo visto le
montagna nel giro di poche
piante di faggio che mettevano
ore. Impossibile? No facilissile prime foglie, poi ci siamo acmo, utilizzando l’efficiente e
corti che c’era un buco nell’alfunzionale servizio “ELASTIbero e Aldo ci ha spiegato che
BUS” il servizio minibus a chiaera di un picchio... Marco Giamata curato dal simpatico e
comoni”
disponibile autista Fiorenzo che
“Il monte Celva - Sabato io e
ha portato l’intera classe fino al
la mia classe siamo andati sul
paesino di Celva, venendo a
I bambini della 3aD di Povo con gli accompagnatori sul monte Celva
monte Celva. Abbiamo visto
prendere la comitiva al passo
tante piante e fiori. Durante il
Cimirlo per riportarla a scuola a
cammino abbiamo visitato gallerie e altre opere militari risalenti almezzogiorno.
Attendevano gli scolari e la maestra, Aldo Giongo presidente la fine dell’800, finalmente in cima! Eravamo alti ben 998 metri; da
ARCI/PAHO, Silvano Anesi gran conoscitore della zona che ha ac- lassù si vedevano: Pergine, Civezzano, le cave di porfido e il doss
cettato volentieri di collaborare con il circolo, ed un gruppo di ge- S. Agata. È sta una bella esperienza - Merz Francesca”
“Sabato 17 aprile abbiamo fatto un’escursione sul monte Celnitori felici di partecipare all’escursione.
Il gruppo si è incamminato verso la località “Fontane” e di lì ha va. Abbiamo visto molte cose interessanti. piante e fiori. Poi siamo
raggiunto agevolmente la cima osservando le piante, l’orientamen- passati nelle trincee e abbiamo visto il forte costruito nella prima
guerra mondiale... Martina”
to ed il bellissimo panorama.
“Sabato 17 aprile, siamo andati a visitare il monte Celva. - ParVisitati alcuni forti austriaci, la comitiva è scesa dal versante
opposto raggiungendo il forte Roncogno al passo Cimirlo dove at- tendo da 800 metri siamo arrivati ai 1000 metri. Abbiamo osservato le bellezze della natura piante erbe e fiori. Arrivati in cima abtendeva il mitico “ELASTIBUS”.
Ma sentiamo alcuni pensieri tratti dalle relazioni dettagliate ed biamo osservato un bellissimo panorama. Davanti ai nostri occhi
si distendeva una grande conca nella quale si adagia la città di
entusiaste che hanno scritto gli scolari qualche giorno dopo:
“La gita alla scoperta del bosco - sabato 17 aprile, con la mae- Trento, ai nostri piedi c’era il sobborgo di Povo, mentre di fronte si
stra, due guardie forestali e la mia classe, siamo andati sul monte ergevano il monte Bondone e il Cornetto. Da un altro punto panoCelva alla scoperta del bosco. E delle piante che stiamo studiando. ramico si vedeva la Valsugana con il torrente Fersina, il castello di
Abbiamo visto boschi di latifoglie, alberi dalle foglie larghe, con le Pergine e il lago di Caldonazzo. Abbiamo visto le valli a U e le valgemme come, querce, castagni e faggi. Poi arbusti di ginepro,mu- li a V. È stata una gita interessante... Caterina e Valentina.”
Un saluto ed un arrivederci alla “Festa degli Alberi” per un’altra
ghi,erica, felci e muschi. Nel bosco c’erano anche pini, larici e abeti molto alti con i rami molto lunghi. Questi alberi mi sono piaciuti favolosa lezione nei boschi.
C i r c o l o c u l t u r a l e A r c i - Pa h o
Una classe sul
Monte Celva
14 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
P r o g e t t o G i o v a n i d i Po v o
Un bilancio di
tre anni di vita
I
l progetto Giovani di Povo è in dirittura
di arrivo: sta terminando, infatti, il finanziamento triennale ottenuto ai sensi della legge 285/97. Cosa abbiamo fatto
in tutto questo tempo?
Quello che all’inizio era una proposta rivolta in particolare ai genitori si è poi ampliata con iniziative rivolte a bambini piccoli e giovani.
Il Progetto Giovani, così, ha sviluppato
tre rami:
Œ il PUNTO, per genitori ed adulti;
Œ la CASA DELL’ARCOBALENO, rivolta a
bimbi da 0 a 6 anni;
Œ le iniziative a favore di adolescenti e giovani de il FRULLATORE.
Il PUNTO, nel corso di questi tre anni,
ha organizzato
„ 12 conferenze pubbliche sul temi inerenti il rapporto genitori-figli;
„ 11 corsi di formazione per genitori per
complessivi 130 partecipanti;
„ collaborazioni con la biblioteca nella
realizzazione di mostre tematiche, dibattiti, laboratori didattici;
„ attività ludico ricreative per tutti (corso
di ballo, torneo di briscola);
„ sperimentazione di un corso di internet
per genitori e figli in collaborazione con
la scuola.
La CASA DELL’ARCOBALENO, per i
piccoli e i loro genitori, ha:
„ allestito e messo a disposizione di tutti
la sala gioco e la palestrina di psicomotricità;
„ attivato 20 laboratori per piccoli e adulti, per complessive 300 presenze circa,
sugli argomenti più vari (Laboratorio Di
Natale, Massaggio Del Neonato, Giochi
Di Mani E Piedi, Giochiamo Al Teatro,
Rilassamento Per Mamme E Papà, Pasticcini E Pasticcioni, Decoupage, Aquiloni, Creta, Cucina Salata, Aspettando
Pasqua, Decoupage Pittorico);
„ organizzato la festa dei colori, giunta
quest’anno alla IV edizione;
„ collaborato con la scuola mettendo a
disposizione la palestrina di psicomotricità per le prime classi elementari.
„
„
„
Il FRULLATORE, attraverso il contatto
dei giovani volontari e dell’operatore con diversi gruppi di adolescenti e giovani, ha
realizzato in questi anni una serie di microprogetti, nei quali l’attivazione e la partecipazione responsabile dei ragazzi era l’elemento centrale:
„ una ricerca azione che ha coinvolto 11
gruppi di adolescenti, volta a cogliere
bisogni desideri, aspettative dell’essere
adolescenti in quel di Povo;
„ quattro feste aperte a tutti i giovani
„
„
„
della comunità (una di restituzione dei
risultati della ricerca, la festa “Soap
and Sound” e due edizioni di Povosonica) ciascuna delle quali ha visto, in
fase di preparazione, il coinvolgimento
a vario titolo di circa trenta ragazzi.
Queste feste si sono rivelate, negli anni, il volano centrale da cui far partire
nuove iniziative;
la creazione dei parcheggi per i motorini in piazza Manci e a Salé;
la messa in sicurezza della falesia di
Celva, con la supervisione delle guide
alpine della sezione S.A.T. di Povo, al fine di avvicinare alcuni giovani alla locale sezione della società alpinistica e di
promuovere la falesia come una risorsa
per le attività dell’Istituto Comprensivo e
per l’intera comunità;
l’allestimento di una sala prove per i
giovani gruppi musicali del sobborgo,
organizzata e cogestita assieme ai ragazzi stessi. Al momento sono passati
dalla sala 12 gruppi;
la creazione, assieme ad un gruppo di
ragazzi interessati, di uno spazio autogestito per i giovani dai 16 anni in su;
l’apertura di uno sportello Informagiovani, gestito dai giovani volontari del
progetto;
l’organizzazione della serata di letture
“TV1KDB”, in collaborazione con Î16
* RISTRUTTURAZIONI CIVILI INDUSTRIALI
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di Roberto e Valentino S.n.c.
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 15
Associazioni
la biblioteca di Povo;
„ l’organizzazione nel sobborgo di alcuni
piccoli concerti assieme ai gruppi della
sala prove (Festa Della Montagna, Festa
Del Rosario, Carnevale);
„ una collaborazione stabile con il Comitato Per Il Gemellaggio Povo-VillazzanoZnojmo che ha portato alcuni ragazzi
della sala prove a esibirsi nella cittadina
ceca;
„ la predisposizione di una parete dedicata all’arte dei murales, la cui realizzazione, purtroppo, non è stata ultimata a
causa dello scioglimento del gruppo
promotore di ragazzi. Sono stati realizzati, tuttavia, murales su pannello presso la sede del progetto e alla casa di riposo “M. Grazioli” di Povo;
„ la creazione di uno spazio riservato ai
15Î
giovani all’interno di Tuttapovo, che rimane sempre a disposizione;
„ tre incontri con i vigili di quartiere. Il primo su tematiche quali il corretto uso del
motorino, il significato di multe e sanzioni, il ruolo del vigile di quartiere, ecc.
Il secondo in occasione dell’organizzazione della seconda edizione di Povosonica e il terzo per cercare assieme ai
giovani musicisti della sala prove possibili forme di collaborazione tra la sala
stessa e il vicinato.
Il concorso di idee, inoltre, promosso
nel marzo del 2002, ha premiato altre due
iniziative di rilievo, il corso di tiro con l’arco promosso dal Gruppo Arcieri Moronar,
e “Natura, Cultura e Avventura (sulle
montagne di Povo), delle quali presentia-
mo a parte un breve commento, a cura
dei promotori.
Per tutte queste attività ci siamo avvalsi
di un operatore a tempo parziale (per i giovani) e di tanto, tanto volontariato, che
avrebbe URGENTE bisogno di ricambio.
Rinnoviamo l’invito a collaborare a tutti coloro che siano interessati a far proseguire
queste iniziative.
È possibile contattare il Progetto Giovani telefonando al numero 0461/811741.
Vogliamo ringraziare tutte le persone
che hanno contribuito in qualsiasi modo alla riuscita della proposta e, inoltre, la PovoCoop.81, la Cassa Rurale di Trento, la Famiglia Cooperativa di Povo e le ditte Elettrocasa e Diatec per il supporto offertoci.
(E.R. - C.C.)
Concorso di Idee
Gruppo Arcieri Povo
Uno dei bersagli al Moronar
L’
esperienza arcieristica che abbiamo intrapreso grazie
al finanziamento del Progetto Giovani ha portato ad un
risultato molto positivo, superiore alle aspettative, vista
la partecipazione di 32 ragazzi di età compresa tra i 10 ed i 18
anni, unita a quella di qualche goliardico genitore.
L’impegno e il tempo dedicato è stato notevole, ma di grande stimolo per tutti i partecipanti.
Sono sicuramente da ricordare gli arcieri del Grifone 06 Wlfi
per aver dato il “la” alla giornata di presentazione del nostro
progetto.
Le giornate di avvicinamento al tiro con l’arco istintivo si
sono svolte coinvolgendo con l’insegnamento i ragazzi presenti e trasmettendo loro la nostra passione per questo sport, nel
rispetto dei luoghi messi a nostra disposizione (piazzale dell’oratorio, sale del Progetto Giovani). In tale occasione si è formato un gruppo che ha costituito una nuova compagnia arcieristica, iscritta regolarmente alla FIARC. Di qui la richiesta di poter disporre di una zona boschiva dove allestire un percorso di
caccia simulata con l’arco.
Gli impegni di tale attività agonistica hanno spinto tre membri della neonata 05 Povo Arcieri del Moronar a superare il corso di istruttori: ciò ci permetterà di essere presenti ancora più
attivamente sul nostro territorio con futuri e puntuali corsi di tiro con l’arco.
Sono stati presi, inoltre, contatti preliminari per poter partecipare al corteo storico in costume medioevale in occasione
della festa dell’uva, che annualmente si svolge nella cittadina di
Znojmo, con un nutrito (speriamo) gruppo di arcieri.
Lasciamo a tutti, ma in particolar modo al futuro, giudicare
il nostro impegno per l’opportunità che ci è stata concessa.
(I.G.)
VASTO ASSORTIMENTO
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16 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
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Associazioni
Concorso di Idee
Natura, Cultura e Avventura
Sulle montagne di Povo
L
a Circoscrizione di Povo ed il
Progetto giovani hanno indetto lo
scorso anno un concorso di idee
per trovare delle attività per coinvolgere i ragazzi del nostro sobborgo.
Due le idee che sono state realizzate: la disciplina del tiro con l’arco proposta dall’associazione arcieri di Povo
e un progetto per scoprire la montagna
proposto dal sottoscritto con la sezione Sat di Povo. Al progetto ha par tecipato anche Matteo Visintainer, professore in biologia e scienze.
Quest’ultimo progetto ha interessato alcune giornate dedicate alle diverse attività: trekking, ponti aerei e ar-
rampicata. Il tutto svolto sui monti che
circondano Povo. La prima giornata si
è svolta con un trekking sul Chegul e
Marzola dove i ragazzi hanno dovuto
affrontare la piccola via ferrata.
Durante la passeggiata Matteo Visintainer ha illustrato la flora, scoprendo i segreti della natura che ci circonda.
Un’altra giornata i ragazzi hanno
potuto cimentarsi nell’arrampicata sugli alberi, attraversare ponti tibetani e
calate tirolesi appositamente preparati
dal sottoscritto assieme a Marco Moser, Daniele Cagol e Giordano Faletti
(della sezione Sat di Povo) nel pieno
rispetto delle piante della Marzola che
ci hanno “ospitato”.
Altre due giornate sono state dedicate all’arrampicata. Sfruttando la palestra di roccia in Celva, in par te recentemente ri-attrezzata da Matteo Faletti per il Progetto Giovani, i ragazzi
hanno potuto muovere i “primi passi”
sulla roccia.
Voglio chiudere questo piccolo articolo con una considerazione: sarebbe bello che questi progetti fossero introdotti anche nelle scuole, in modo da
sensibilizzare i giovani all’ambiente
che viene sempre più messo da par te
ma che meriterebbe un maggiore rispetto. Massimo Faletti
NICHELATTI ALDO
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 17
Associazioni
A c c o g l i e n z a I n Fa m i g l i a
Progetto
Chernobyl 2004
di Edoardo Bertotti
N
el numero di dicembre 2003 di Tuttapovo avevamo proposto ai lettori
e a tutti i soci di ripetere anche per
il 2004 la raccolta di materiale da inviare a
Recica.
Questo tenendo conto anche
delle richieste che ci sono pervenute durante l’estate tramite il nostro
Presidente e il Segretario che si
erano recati in primavera e in autunno a Recica e avevano fatto visita ad alcuni Istituti da dove provengono i bambini che soggiornano da noi.
Avevamo proposto a tutti gli
amici e alle famiglie accoglienti una
raccolta di materiale didattico, vestiario, generi alimentari e materiale sanitario da inviare poi nel mese
di aprile con un convoglio umanitario all’Ospedale infantile, all’Istituto
dei disabili e all’Orfanotrofio di Recica e con lo stesso convoglio le
famiglie avrebbero potuto inviare
dei pacchi ai bambini ospitati durante l’anno.
La raccolta, grazie alla disponibilità e generosità della Famiglia
Cooperativa di Povo del negozio
Facchinelli di Martignano al Gruppo
Alpini di Cognola la Scuola Materna
di Povo e le Farmacie Comunali,
18 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
assieme alla generosità di tante e tante persone si è concretizzata nei mesi di dicembre gennaio e febbraio, con un buon risultato.
Sono stati confezionati 380 pacchi con
vestiario, materiale sanitario (cerotti, siringhe, pannolini) generi alimentari (pasta, riso, scatolame, omogeneizzati, biscotti,
zucchero, farina), materiale didattico, ecc.
ed il tutto è stato inviato alla fine di aprile
con un convoglio che partiva da Brescia all’Associazione di Gomel.
Assieme al materiale raccolto sono stati inviati anche 45 pacchi personali, inviati
dalle famiglie Italiane alle famiglie dei bambini ospitati durante l’estate.
L’Associazione di Gomel ha provveduto
alla consegna presso gli istituti e ad avvisare telefonicamente le famiglie per il ritiro dei
pacchi personali.
Ringraziamo tutti quelli che
hanno collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa che sicuramente ripeteremo a fine anno per il
2005. Alla fine di aprile un gruppo
di 20 persone, fra cui alcuni nostri
concittadini poéri, si sono recate in
Bielorussia a Recica per far visita
alle famiglie dei bambini ospiti durante l’estate.
Il loro periodo di permanenza
sul territorio Bielorusso è durato
cinque giorni, periodo breve ma
molto inteso di impegni e per il disbrigo di commissioni prese prima
di partire (consegna di pacchi, lettere e saluti) una bella esperienza
comunque per chi si è recato per la
prima volta.
Durante il loro soggiorno a Recica hanno anche fatto visita ad alcuni Istituti (Ospedale infantile, Orfanotrofio, Istituto per disabili) raccogliendo le richieste di aiuti che
cercheremo per quanto ci è possibile di soddisfare.
Sono state raccolte anche mol-
Associazioni
tissime richieste da parte delle famiglie che
hanno esternato il desiderio di mandare i loro figli a soggiornare in Italia, il nostro segretario sig. Filippi ha stilato una lista di nomi da proporre alle famiglie che chiederanno di ospitare dei bambini per il prossimo
anno.
Anche quest’anno il periodo di accoglienza dei bambini si svolge su tre turni,
era stato proposto un turno anche per il
mese di giugno ma le adesioni erano poche
e non è stato possibili organizzare il soggiorno.
Il primo turno nel mese di luglio della
durata di un mese, i bambino ospitati saranno circa 25 con un accompagnatore, la
data di arrivo presumibilmente il 6 luglio e
partenza il 7 agosto. Il secondo turno della
durata di mesi due, comprende luglio e
agosto, i bambini ospitati saranno 34 circa
con due accompagnatrici, la data di arrivo
presumibilmente il 6 luglio e partenza il 4
settembre.
Il terzo turno il mese di agosto della durata di un mese, i bambini ospiti saranno
circa 46 con due accompagnatrici e la data
del loro arrivo presumibilmente il 30 luglio e
partenza il 4 settembre.
Anche quest’anno ci sono stati parecchi
problemi burocratici da risolvere sia nei
confronti della nostra Ambasciata sia con le
Autorità Bielorusse e alcuni bambini, quattro per la precisione, non potranno venire in
Italia.
Il giorno 28 maggio è indetta l’assemblea ordinaria delle famiglie accoglienti e di
tutti i soci dell’Associazione per il rinnovo
delle cariche sociali per il biennio 2004 2006, e per l’approvazione del Bilancio.
In quella sede saremo più precisi per
quanto riguarda le date di arrivo e di partenza dei bambini ed illustreremo il pro-
gramma delle attività che verranno svolte durante il periodo di accoglienza.
Data l’importanza degli argomenti trattati è opportuno che le famiglie siano presenti all’Assemblea e sono invitati anche
amici e sostenitori e tutti coloro che vogliono conoscere l’associazione Accoglienza in
Famiglia.
Spero di vedervi numerosi, ma soprattutto nuove famiglie, perché ci sono ancora
molti bambini che aspettano di venire in Italia per un soggiorno anche se breve ma
molto benefico per la loro salute.
Informazioni
Sede: Povo di Trento Via della Resistenza 59/3 38050 (TN).
ONLUS iscrizione registro provinciale di
volontariato della PAT D.P.n° 7 del 16/04/02
Conto corrente n° 10/081843 - CAB
01810 - ABI 08304 presso la Cassa Rurale
di Trento.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 19
Associazioni
C o m i t a t o g e m e l l a g g i o Po v o -V i l l a z z a n o - Z n o j m o
Primo maggio
europeo
di Aldo Giongo
L
a festa internazionale del primo maggio è ormai da più di un secolo la festa internazionale più importante e
condivisa da tutti, la festa del lavoro (solo
alcuni stati di lingua inglese non la festeggiano), quest’anno questa data è diventata
ancora più importante e storica per l’Europa perché rappresenta il raggiungimento di
un’unione europea composta di ben 25 stati, dal mediterraneo all’estremo nord, alle
pianure dell’est. Anche Povo e Villazzano
hanno partecipato a questo momento storico, anche noi abbiamo contribuito a portare il nostro piccolo mattone per costruire la
L’apertura della frontiera Austria-Rep. Ceca
nuova Europa. Promuovendo e sostenendo
il gemellaggio con Znojmo, abbiamo contribuito ad accogliere nella comunità la repubblica Ceca. Sono passati 86 anni da
quando, nel lontano 1918 la Moravia ed il
Trentino prendevano strade diverse, (fino
ad allora facevano parte dello stesso stato
sopranazionale l’Impero Austrungarico) dopo aver condiviso per secoli un comune destino, dal primo maggio siamo nuovamente
cittadini di un unico stato con la stessa
bandiera, l’unione europea.
Il comune di Znojmo ha invitato quattro
rappresentanti di Povo e Villazzano assieme
Tortura della strega
a tutti i rappresentanti delle varie città gemellate con loro per condividere la gioia di
questo momento solenne.
Le celebrazioni sono iniziate alle otto e
trenta del mattino, la frontiera (a 10 chilometri dalla città) solitamente chiusa e ben
sorvegliata si presentava in una veste nuova ed insolita, di qua e di la del confine austriaco una lunga teoria di tavoli imbanditi
di dolciumi bevande ed ogni tipo di leccornie si estendeva per centinaia di metri ed
una moltitudine di gente passeggiava sorridente ed allegra senza alcun controllo, gli
stessi poliziotti cechi ed austriaci socializzavano tra loro e con la gente. Mi è ritornato alla mente quando sono passato per la
prima volta da quella frontiera nel 1988,
con mio padre alla ricerca del paese dove
era nato nel settembre del 1915, due barriere di filo spinato distanti una decina di
metri correvano parallele a perdita d’occhio
ed una garritta con poliziotti armati dominava il valico, i controlli e le ispezioni dei bagagli sono durati quasi un’ora, mai si sarebbe potuto ipotizzare un simile cambiamento!
A fianco della frontiera un palco dove
sono salite tutte le autorità delle due regio-
Rivendita giornali e tabacchi
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PEGORETTI
MARIA TIZIANA
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20 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
Rogo della strega
ni confinanti, i sindaci delle città limitrofe di
Retz (austriaca) e Znojmo (ceca), i sacerdoti delle due città cattolici ed ortodossi ed
i rappresentanti delle città gemellate, con
due cori giovanili. Dopo i discorsi solenni
delle autorità, i canti e la benedizione religiosa tutti a degustare insieme la “das längste fruhstuck zwischen Retz und Znaim” “nejdelšì snìdane mezi Retzem a Znojmen”
lunga colazione da Retz a Znojmo.
Il programma era cominciato la sera pri-
Messa a dimora della pianta - Aldo Giongo segretario
organizzativo dei comitati gemellaggio Povo - Znojmo
- Villazzano con il sindaco di Znojmo Pavel Balik.
ma al castello di Znojmo, con la “festa di
maggio”, un rito antico che simboleggia la
fine dell’ inverno rappresentato da una strega che viene bruciata, abbiamo assistito alla tortura (finta) di una strega (ragazza) vera ed al rogo (vero) della strega (finta).
Molto intensa la giornata del primo
maggio; alle 11,00 posa della prima pietra
di una nuova cappella dedicata alla Madonna, alle ore 14,00 sono stati piantati in
un nuovo parco pubblico un albero per
ogni città gemellata (uno per Povo - Trento ed uno per Villazzano - Trento), sono
seguiti sulla piazza principale i giochi studenteschi, dove ogni istituto si è vestito
con i colori di una nazione gemellata, l’Italia era degnamente rappresentata dalla
scuola che intrattiene rapporti con la nostra scuola media. La festa si è conclusa
con uno spettacolo nel magnifico teatro di
Znojmo ed una cena ufficiale con tutte le
delegazioni.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 21
Associazioni
C o m i t a t o g e m . Po v o -V i l l a z z a n o - Z n o j m o
Primavera con gli
amici di Znojmo
di Aldo Giongo
I
comitati gemellaggio di Povo e Villazzano continuano ad operare con l’obiettivo di far conoscere ed amare ai
concittadini delle comunità gemellate la
gente e le tradizioni reciproche.
Il gemellaggio, nato come rapporto tra
delegazioni ufficiali deve essere diffuso nella comunità, entrando nei programmi delle
associazioni e delle istituzioni laiche e religiose. La visita degli amici di Znojmo è cominciata, venerdì
28 maggio con la cena presso la
sala civica alla Grotta di Villazzano
organizzata dai comitati con l’aiuto
di vari volenterosi. Quest’anno, oltre al vice sindaco di Znojmo Joscl Molin ed
Programma
viaggio a Znojmo
Repubblica Ceca - 80 chilometri da Vienna
Dal 16 al 19 settembre per la Festa dell’uva
Giovedì 16 settembre - arrivo circa alle ore 18,00 - alloggio presso il collegio
delle infermiere; ore 19.00 - cena al ristorante Diana
Venerdì 17 settembre - colazione alle ore 8,00 al Diana,
partenza per una meravigliosa località della Moravia,
ritorno a Znojmo delegazione ufficiale - visita castello di Znojmo.
Sabato 18 settembre - colazione ore 8.30, mattinata libera - pranzo
FESTA DELL’UVA - concerto dei giovani del Progetto Giovani di Povo.
Domenica 19 settembre - colazione e partenza
Quota di partecipazione - come sempre sarà molto economica e
comprenderà: Viaggio in pullman - assicurazione, pernottamenti e pasti citati.
Prenotazioni informazioni
Aldo Giongo - tel. 0461 819947 [email protected];
Giorgio Betti - tel. 0461 811156 - [email protected]
Ulteriori informazioni e locandine sono a disposizione
presso le Circoscrizioni di Povo e Villazzano.
Ricordiamo che sono ancora aperte le iscrizioni al viaggio a Znojmo
dal 1 al 4 luglio per il torneo di calcio giovanile
Centro Servizi ed Esposizione
Via Brennero 36 - CALLIANO (TN)
Tel. 0464 830028 Fax 0464 830595
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22 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
alla deputata al parlamento di Praga l’on.
Marta Bayerovà, ai consiglieri comunali Oto
Masek e Vladimir Finda, il dirigente scolastico Zdenek Mikulic, le insegnati; Martina
Stanislavovà e Simona Havlikovà la giornalista Anna Maixnerovà, componenti la delegazione ufficiale, abbiamo ospitato una
squadra di ragazze under 14 di pallavolo
per la seconda edizione del Torneo “Fabio
Merler” disputato in amicizia con le compagini di Povo e di Villazzano, Domenica 30
maggio alle ore 09.00 presso la palestra
della scuola media di Via Znojmo a Gabbiolo. Nella stessa scuola, sabato 29 maggio,
ci sono stati incontri tra gruppi di studenti
che hanno comunicato durante l’anno via
e-mail in inglese e tedesco con le rispettive
insegnanti.
Nell’aula magna alla presenza di autorità comunali e provinciali è stato presentato
un opuscolo sulla storia del gemellaggio,
realizzato dai comitati con il sostegno della
cassa rurale di Trento e l’aiuto della Provincia e del comune di Trento, distribuito agli
studenti.
Presso la “festa di primavera” di Villazzano un pittore di Znojmo ha esposto opere
del suo gruppo di artisti, (più di 40 opere),
le stesse che saranno esposte alla festa di
Tuttapovo a fine mese. Per finire in bellezza
cena al ristorante “Al Cavaliere” di Povo con
la delegazione ufficiale. Lunedì mattina saluti e arrivederci a Znojmo per la festa dell’Uva.
Porte, finestre e persiane
agente di zona VALCANOVER RENATO
Associazioni
Circolo pensionati e anziani
Il Circolo Pensionati e Anziani di Povo
organizza in luglo un gita a
S. ROMEDIO S. ZENO
LAGO SANTO
Un nuovo presidente
per il circolo
Programma
- partenza da Povo, piazzale davanti
alla chiesa alle ore 7.00
- arrivo a S. Romedio
- visita al Santuario e a S. Zeno
- pranzo presso il lago Santo
- ore 19.00 circa arrivo a Povo
di Aldo Giongo
I
Iscrizioni ed informazioni presso il
Circolo in piazza Manci 5
rario. Molti hanno rilevato una certa stagnazione nell’attività del circolo ed una
mancanza di ricambio da parte delle nuove
leve di pensionati. Giongo ha proposto di
portare a 15 i membri del direttivo. Queste
proposte sono state ribadite da Pompeo
Forgione, presidente della commissione
attività sociali della circoscrizione, che ha
citato l’esperienza del telefono d’argento
associazione che assiste gli anziani bisognosi d’aiuto e compagnia. È intervenuto
anche il cav. Elio Pontalti che ha proposto
La gita si effettuerà con
un minimo di 25 persone.
iniziative di beneficenza e solidarietà.
Approvata la proposta d’allargamento
a 15 del direttivo, si è proceduto al suo
rinnovo, questo l’esito: Vaia Trude, Carsaniga Umberto, Grisenti Lino e Pompeo
Forgione, Grisenti Guido, Sordo Mariano e
foto S.N.
l Circolo pensionati e anziani di Povo,
festeggia quest’anno il suo ventesimo
compleanno, è nato nell’ottobre del
1993 per volontà del cav. Giulio Bonvecchio, che lo ha guidato fino a quest’assemblea. Nel suo intervento ha detto di sentirsi
stanco ed ha chiesto di essere sostituito alla presidenza dando la sua disponibilità a
dare il suo contributo come consigliere. La
partecipata riunione ha ringraziato il presidente Bonvecchio per la dedizione e l’impegno profuso nominandolo presidente ono-
24 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
Album dei ricordi
U
n tempo, fino alla metà del secolo scorso, gli abitanti di Povo
che si recavano al lavoro in città, partivano di buon’ora e, salutato
“San Zoan” (il capitello sull’incrocio in
via alla Cascata) scendevano per i “valoni” passavano Mesiano e continuavano a scendere verso ponte Cornicchio.
Il primo quartiere cittadino che gli veniva incontro era “la Busa” sotto il convento dei frati. In questo rione ha passato la sua giovinezza il cav. Giulio Bonvecchio fondatore e presidente onorario
del circolo pensionati ed anziani di Povo, che ci racconta le sue memorie di
quel tempo ormai
lontano.
“In quell’ angolo
di Trento, dove il
Fersina esce dalla
sua forra, per continuare il suo scorrere racchiuso negli
argini che lo conducono al gran vecchio Adige: fra il
convento dei Francescani e la statale
della Valsugana, vi
è il rione della Busa.
Finita la prima guerra mondiale, i nostri
padri, quelli risparmiati dalle sanguinose battaglie, si stabilirono con le famiglie in quell’angolo di
Trento formato da un agglomerato d’antiche costruzioni popolari, dove di buono vi era solo la solidarietà e la schietta
amicizia dei suoi abitanti. Tutto era sopportazione di sacrifici e coraggio nell’affrontare l’avvenire. Noi i “busaroi”,
ragazzini di 80 anni fa, abbiamo imparato dai nostri padri a domandare poco
e fare molto se volevamo costruirci una
vita migliore. Ricordo ancora i cognomi
delle vecchie famiglie della Busa ed i loro volti.
In quest’ambiente siamo cresciuti e
si sono aperte le vie di ognuno, interrotte dagli eventi della seconda guerra
mondiale, le strade dei “busaroi” si sono aperte verso altri orizzonti molti hanno lasciato il loro rione e alcuni come
me sono ritornati dopo lunghi anni passati in Sud America, ritrovando quest’angolo di Trento, come lo ricordavano, solo nella memoria dei nostri anni
giovanili. Gli edifici sono rimasti nella
loro vecchia ubicazione, ma l’aspetto
è cambiato certamente in meglio e
meglio sicuramente
ci vivranno i nuovi
abitanti, estranei a
quello che era il nostro vecchio rione.
In questo ricordo
d’amore, lavoro, rispetto, solidarietà e
responsabilità io
saluto tutti i vecchi
cari amici superstiti. Sicuramente anche loro rivedranno
con me nel film dei
loro ricordi, le vecchie case, il Fersina, il
ponte Cornicchio, el “Zambel”, la centrale, i frati con il loro convento, le pontare di Povo ed i volti dei giovani e degli
anziani di allora. Il libro non è stato
chiuso. Rimane aperto, e in quelle pagine fatte d’insegnamento, d’alti valori
umani e di saggezza, ci ritroveremo ancora tutti i “busaroi” e la vecchia Busa
ci dirà “di quel tempo io ricordo”. A.G.
foto S.N.
Canelli Filippo, Bianchini Alessandra,
Giongo Aldo, Lorandi Carmen, Mattivi Silvana, Zanetti Bianca, Bertotti Paolo, Bonvecchio Giulio, Tomedi Ada. Primo dei
non eletti Pontalti Elio.
In una successiva seduta sono state
distribuite le cariche: nuovo presidente è
stato eletto Grisenti Guido, il cav. Bonvecchio Giulio presidente onorario, vice Vaia
Trude, Carsaniga Umber to segretario,
Bianchini Alessandra tesoriera assieme a
Lorandi Carmen, Sordo Mariano assieme
ad Aldo Giongo, turismo, Bertotti Paolo approvvigionamento bar; revisori dei conti
Grisenti Lino e Pompeo Forgione.
Il nuovo direttivo ha subito iniziato un
nuovo corso aprendosi alla comunità a cominciare dalla prossima gita e dalle iniziative del prossimo autunno, dopo la riapertura del circolo successiva alle vacanze estive, i locali del circolo sono aperti a tutti con
i seguenti orari: Lunedì, mercoledì, venerdì
e domenica dalle ore 15.00 alle 19.00, rimarrà chiuso per ferie dal 15 giugno al 1
settembre. Il circolo ha bisogno di nuove
energie, nuove idee e proposte, invita tutti i
pensionati di Povo e non, più o meno giovani ad iscriversi.
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 25
Associazioni
Filodrammatica Concordia ‘74
Il Dramma
del Filo
di Giordano Segatta
P
rendete un gomitolo di filo, grande a
piacere, e srotolatelo completamente. Ora, dopo esservi mescolati le
mani, provate ad osservare le estremità
della massa lanosa distesa e distinguere l’inizio dalla fine, il principio dal tramonto. Dif-
ficile, vero? È il Dramma del Filo, ma per le
FiloDrammatiche per fortuna è molto più
semplice, li si sa quando iniziano, e si sa
anche dove arrivano... certo, nel nostro caso, non si può assolutamente definire una
fine, piuttosto un cospicuo traguardo, quel-
Servizio montacarichi
Copertura assicurativa
lo cioè del trentesimo anno di attività. Stiamo parlando della filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo, che con la lana non avrà
molto a che fare ma di palco ne ha masticato parecchio, in questi trent’anni di attività, e non vi dico la rabbia dei dentisti! Ma in
fondo, sono contenti loro, è contento il pubblico, è contento chi col pubblico ha a che
fare nel vederlo tornare a casa sorridente e
soddisfatto dopo una serata di teatro, e allora che volete, ancora li che srotolate gomitoli? Orsù!
Siccome ormai si possono dire “grandi” (e non stiamo parlando soltanto di età)
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26 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
quelli della Concordia hanno deciso anche
di festeggiare in grande, ma con stile. Stile
scritto. Sto parlando di un nuovo copione.
Sbocciato ad hoc dalla penna intrisa di inchiostro e poesia di Antonia Dalpiaz, proprio lei, che per l’occasione ha sfornato un
copione tutto nuovo. Un copione diverso
da molti altri, perché questo affonda le mani nella realtà storica di Povo, nell’odore di
terra delle storie tramandate di bocca in
bocca che via via si nutrono di parole fino
a diventare anch’esse piccole fiabe o poesie. Una storia che attraverserà ben cento
anni, l’ultimo secolo sotto i piedi del paese
di Povo, tra il sorgere della cassa rurale e
della cooperativa alla cittadinanza onoraria
al Duce, mentre gli attori daranno corpo e
voce a personaggi “tipici” del paese. Non
mancherà naturalmente la nascita della filodrammatica, evento che prenderà per
mano lo spettatore conducendolo verso il
finale, ai giorni nostri, proprio al festeggiare del trentesimo anno di attività. Per la cura storica, Antonia Dalpiaz si è basata sull’ultimo volume di Antonio Bernabè ed altre
pubblicazioni, a testimonianza della cura e
dell’affetto di cui sono intrise le battute del
nuovo copione.
Forse qualcuno spenderà una lacrima,
forse qualcuno soltanto un sorriso, certo
ci saranno degli occhi chiusi ed un paio di
labbra in sospiro ad assaporare per un
istante questa magia, il tramutarsi dolce
dei ricordi in immagini e parole. Incantesimo che continuerà in un volume, proprio
così, un fascicoletto di frasi e fotografie,
che ci parlerà della filodrammatica di Povo,
dei suoi aneddoti, delle sue attività più riuscite, delle persone che hanno saputo
rendere le serate sul palco così speciali. Ve
ne diamo un assaggio in queste tre foto, tre
momenti diversi di una stessa storia, di un
unico filo che si intesse ai drammi ed alle
piccole gioie, e che importa sapere dove
inizia, se mai finirà, basta allungare le mani verso le pagine per poterne accarezzare
tutta la storia, basta sedersi una sera a teatro per solcare un mondo leggero fatto di
battute ed applausi.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 27
Associazioni
Gruppo Sportivo Marzola
Una stagione di
successi prestigiosi
di Roberto Bortolotti
L
a stagione 2003/04 appena conclusasi ha riconfermato che la pallavolo
femminile regionale ha uno dei suoi
punti forti proprio alle pendici della Marzola. La società presieduta da Carlo Segatta
ha infatti confermato e migliorato i risultati
ottenuti nella stagione precedente, che già
avevano visto la società di Povo primeggiare in campo giovanile, ma pure in quello assoluto.
Il palmares di questa stagione è a dir
poco prestigioso e inizia con la squadra di
Serie C che ha conquistato un brillante 3°
posto ed è stata la prima squadra a battere
la capolista Neruda di Bronzolo che ha poi
ceduto una sola altra volta l’intera posta.
Una stagione conclusa con sole 5 sconfitte
su 22 partite disputate che hanno messo in
mostra una squadra dalle grandi potenzialità, ben guidata dall’allenatore Rosario Ferracane, e che nella prossima stagione potrà
di certo confermare tutto il bel gioco
espresso in questa. La squadra di 2 A Divisione, vincitrice l’anno prima della 3 A Divisione, ha bissato e di slancio ha conquistato la vittoria nella categoria e la promozione
in 1 A Divisione. Vittoria ancor più bella perché ottenuta da una squadra giovanissima
(tutte le atlete, esclusa una, sono del 1988
e del 1989) che se non si monterà la testa
e riuscirà a lavorare in palestra, per crescere ulteriormente, potrà veder riconosciuto il
proprio impegno con ulteriori vittorie e le
migliori potranno entrare a far parte della
prima squadra di Serie C.
I campionati giovanili hanno riconfermato che il Marzola è una delle società più
forti a livello regionale.
Infatti ha vinto, per il secondo anno consecutivo, i titoli regionali Under 19 e Under
15 e sempre per il secondo anno consecutivo è giunta seconda in Under 17. A questi
La squadra Under 15
prestigiosi risultati si va ad aggiungere il
buon 5° posto dell’Under 14.
Un ringraziamento particolare va agli allenatori Rosario Ferracane, Fabrizio Lorenz,
Mauro, Zatelli, Domenico Sassolino e Renzo Curzel che hanno permesso l’ottenimento di questi prestigiosi risultati.
Ma il vivaio del Marzola non termina qui
perché in palestra, agli ordini di Alessandro
Agraiter e Chiara Valzolgher, altre due squadre Under 13 stanno facendo le loro prime
esperienze agonistiche e dietro fremono e
crescono altre 50 e più bambine e bambini
che con entusiasmo affrontano i corsi di
mini volley e di avviamento allo sport.
Una tale mole di praticanti, più di 100
ragazze e 10 campionati affrontati, ha creato purtroppo anche problemi legati agli spazi palestra che sono nettamente insufficienti a Povo e a Gabbiolo e che hanno costretto la Società a dover emigrare per molti allenamenti anche in città.
Una situazione al limite e che se non
troverà soluzioni valide e praticabili, specialmente per le ragazze più giovani, vedrà
la Società costretta a dover ridimensionare
la sua attività per la materiale impossibilità
di proseguire con alcune squadre. Un evenienza che nessuno si augura, ma che è un
rischio reale.
Ma lasciando da parte questi problemi,
che giustamente impensieriscono il direttivo del Marzola, è giusto ricordare la collaborazione che da tre anni accomuna Marzola e Torre Franca. Fra le società di Povo e
Matterello, oltre alla collaborazione tecnica,
è in atto uno scambio di atlete fra le varie
squadre, per cercare di poter ottenere sempre migliori risultati. Se nel settore giovanile questa collaborazione ha dato risultati
positivi, anche ai massimi livelli tale collaborazione è stata premiante. Infatti il Torre
Franca quest’anno è stato promosso in B1
e fra le artefici principali di tale prestigiosa
promozione vi sono Paola Eccel e la poéra
Sara Gasperotti che sono atlete del Marzola. Ora, messa nell’album dei ricordi questa
bella stagione festeggiata dalla riuscita cena sociale alle Viote, è tempo di programmare il futuro e la speranza è che il futuro
sia luminoso come il passato.
LATTONIERE
Cagol F.lli s.n.c.
di Giorgio e Roberto Cagol
Officina e sede: 38060 Mattarello (TN) - Via della Cooperazione, 56 - Tel. e Fax 0461 944150
28 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
Comitato chiesa Oltrecastello
Festa di S. Pantaleone
il 23-24-25 luglio
di Maria Grazia Giovannini
P
dell’Eucarestia, con inizio alle ore 9.00 nella chiesetta di San Pantaleone, relativa processione e prosecuzione della Santa Messa nella chiesa principale. Durante il sermone verrà ricordato non solo San Pantaoleone, patrono di Oltrecastello, ma anche i
25 anni, non di età anagrafica ma di servi-
foto S.N.
untuale anche quest’anno durante
l’ultimo fine settimana di luglio, e più
precisamente il 23, 24 e 25, verrà
organizzata la sagra di San Pantaleone, festa popolare che da qualche anno a questa
parte regala momenti di allegria, musica,
giochi, intrattenimenti e buona gastronomia. L’apertura della festa è prevista alle
ore 18.00 di venerdì 23 con servizio bar e
cucina, mentre dalle ore 21.00 in poi si potrà ballare in compagnia del “Duo Tomasi”,
che allieterà la serata con musica anni
Sessanta e Settanta. La mattina di sabato
24 verrà garantito solo il servizio bar, nel
pomeriggio invece, oltre alla gara di briscola per adulti, ci saranno giochi per i più
piccoli, che, una volta terminati, potranno
gustare una golosa merenda appositamente preparata. I vari giochi saranno seguiti
da un intrattenimento musicale riservato,
purtroppo, soltanto ad alcuni dei molti
ospiti della casa di riposo “Margherita Grazioli” di Povo, che durante la passata edizione hanno risposto positivamente al nostro invito. Piatto forte del sabato sera sarà la favolosa porchetta del “Secco”, personaggio sospeso tra mito e realtà, come
lo aveva definito qualcuno. Al complesso
“Stella” toccherà il compito di dare il via alle danze: si potrà infatti ballare il liscio e,
per i più nostalgici, la musica revival. La
domenica comincerà con la celebrazione
zio come sacrestana, di Maria Bertotti Cainelli (meglio conosciuta come “Mariota”).
Al termine della Messa verrà distribuito alla comunità uno stuzzicante aperitivo, a
mezzogiorno seguirà il pranzo comunitario,
formula ormai collaudata negli anni che
trova sempre il riscontro di un maggior numero di partecipanti; per aderire al medesimo è comunque consigliabile e gradita la
prenotazione. Il pomeriggio di domenica
continuerà all’insegna dei divertimenti per i
bambini, verranno infatti organizzati dei
simpatici giochi; dopo la premiazione e la
distribuzione dei premi ai piccoli campioni,
sarà la volta dell’atteso momento relativo
all’estrazione della lotteria, con la presenza
integerrima di un funzionario comunale che
avrà il compito di controllare che le operazioni si svolgano correttamente. La conclusione della festa spetta ormai di dovere al
gruppo degli “Stile Libero”, che fà scatenare gente di tutte le età nei diversi generi
musicali. A fare da cornice alla manifestazione ci saranno, come l’anno precedente,
Distributore Carburanti
e Prodotti Petroliferi
Paris Roberto e C. S.a.s.
CHIUSO
MERCOLEDI’
POMERIGGIO
RICARICA CLIMATIZZATORI
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L
olio
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Trento, via Valsugana 26
tel. 0461 261725
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 29
Associazioni
gli “Arcieri del Grifone” e la Sezione dell’Avis di Povo. Si ricorda inoltre che sono già
disponibili i 15.000 biglietti della ricca lotteria, in vendita al prezzo unitario di euro
0,50; il ricavato servirà per una buona
causa: per la sostituzione dei vetri della
chiesa, ormai sempre più precari. Nell’auspicare la partecipazione in massa ai tre
giorni di festa, il Comitato Chiesa Oltrecastello non dimentica il vuoto incolmabile
dovuto alla scomparsa di Vittoria Bonvecchio Merz, che ci ha lasciato un anno fa
dopo un breve periodo di malattia, valida
persona nella gestione della chiesa e braccio destro della sacrestana, e di Sergio
Zandonati, morto prematuramente alcuni
mesi or sono e sempre molto disponibile a
collaborare con le nostre attività.
Di queste due persone molto care il
comitato conserva un vivo e affezionato ricordo e le vuole ricordare esprimendo loro
un grazie di cuore per l’operato svolto nel
corso degli anni.
Foto di gruppo per il Comitato Chiesa di Oltrecastello con don Cornelio Carlin e don
Renato Scoz, che hanno celebrato la S.Messa l’8 dicembre 2002, giorno
dell’inaugurazione e benedizione delle campane.
Nuova gestione al “Bar Oltre”
C
ambio di gestione al “Bar Oltre” di Oltrecastello. Lo
scorso 1° maggio a Paolo Zordan (che ha aperto un
altro locale in quel di Civezzano), sono infatti subentrati nella gestione Luca Ciola e la moglie Maria Franca Sechi. Un cambio comunque “indolore” ed all’insegna della
continuità per l’avviato esercizio di Oltrecastello che continuerà il servizio sulla falsariga della precedente gestione:
bar, birreria, gelateria, paninoteca, giornali e tabacchi oltre
che un “gazebo” appositamente dedicato per gli inguaribili
giocatori di scopa e tresette ed un giardino esterno a disposizione nelle calde serate estive. Un’ulteriore dimostrazione
dell’attivismo della piccola imprenditoria locale che smentisce in qualche modo quelli che sottolineavano la “staticità”
dell’offerta locale dei servizi pubblici. Ma soprattutto la conferma di un locale, che in appena un anno e mezzo di attività si è affermato quale punto di riferimento importante della
vita sociale e relazionale del sobborgo. Ai nuovi gestori un
augurio di buon lavoro da Tuttapovo e dai suoi lettori.
30 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Luca, Karin e Maria Franca in posa dietro al bancone del Bar Oltre
Associazioni
Avviso
Stiamo raccogliendo premi per Tuttapovo in festa e per
la pesca di benefienza. I punti di raccolta sono presso
la Famiglia Cooperativa di Povo o presso l’Oratorio
tutti i lunedì dalle ore 20.30 alle 22.00.
Anno 1947/48. Gita al lago di Cei. Davanti da sinistra: Bruno Casna, Valeriano Demattè, Edoardo Ianes,
Cherubino Andreatta e Achille Ianes. Dietro da sinistra: Enrico Cagol (Gigol) e Giuseppe Trentini (Ciuciol).
di Zordan Paolo & C.
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gelateria - paninoteca
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c
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Civezzano - Via Santa Maria 16
chiuso domenica
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 31
Associazioni
Casa di Riposo M. Grazioli
Centro pluriservizi
una risposta forte ai
bisogni della popolazione
anziana e non solo
di Dori Renzo Presidente RSA M. Grazioli
F
foto S.N.
orse non tutti sanno che all’interno
del Centro pluriservizi, in fase di ultimazione presso la località Villa Cavagna di Povo, avrà sede il futuro “polo sociale” al quale farà riferimento l’area territoriale che va da Cognola-Martignano, Povo
sino a Villazzano compreso. Conseguentemente anche i servizi che verranno offerti,
principalmente ma non esclusivamente alla
popolazione anziana, avranno come potenziali utenti i residenti in quest’ampia area
della collina est della città.
Per queste ragioni la Casa di
Riposo - Residenza Sanitaria
Assistenziale (R.S.A.) Margherita Grazioli di Povo, avendo
avuto dal Comune di Trento l’incarico della futura gestione, ha
voluto avviare un percorso di
coinvolgimento di tutte queste
realtà territoriali al fine di “calibrare” al meglio il progetto di
gestione ed organizzazione delle attività future.
La prima riunione, che si è
svolta presso il Centro Civico di
Povo in data 6 maggio, è stata
preceduta da una visita “guidata” in ante prima del Centro plu-
riservizi (vedi scheda tecnica). Il percorso
guidato ha preso avvio dalla visita dei locali che ospiteranno il polo sociale per poi
raggiungere le aree dedicate al centro diurno composto da sala lettura-proiezioni-TV,
sala attività manuali, sala riposo pomeridiano e ampia sala da pranzo dislocata all’ultimo piano; si sono poi visitate le aree destinate all’attività preventivo-riabilitativa composta da palestra e da una vasca-piscina
terapeutica; attraverso l’ampio tunnel che
collega il centro alla RSA Margherita Grazioli, si sono visionati i locali dedicati a “posti di sollievo” (per soggiorni limitati nel
tempo max 20-30 giorni per anziani anche
parzialmente non autosufficienti normalmente presenti all’interno del nucleo familiare) e gli alloggi protetti costituiti da bilocali con doppi servizi, poggiolo e verde riservato.
Alla visita e successiva riunione, erano
presenti: le assistenti sociali competenti per
i tre territori interessati di Cognola-Martignano, Povo e Villazzano; l’assistente sociale competente dei Centri Diurni del Comune di Trento; i Presidenti delle Circoscrizioni di Povo e Villazzano; i rappresentanti
dei circoli anziani di Povo, Villazzano e del
telefono d’argento di Cognola; dei volontari
dell’AVULS, del Gruppo Caritas e delle
Commissioni Cultura e politiche sociali delle circoscrizioni, oltre al Presidente, al Direttore ed un educatore professionale della
RSA Margherita Grazioli. Tutti hanno sottolineato le grandi potenzialità che la struttura
può offrire.
Partendo proprio da queste considerazioni, il Presidente della RSA M. Grazioli,
nell’introdurre i lavori ha sottolineato la necessità di costruire un progetto di gestione e programmazione dell’attività del Centro oltre che condiviso anche partecipato
possibilmente da tutte le singole realtà associative, istituzionali e non che già operano a
vario titolo e con vari ruoli ed
iniziative nel mondo dell’anziano. Tale partecipazione rappresenta infatti la vera garanzia
nella definizione di un quadro
di un ventaglio di offerte di servizi capaci di rispondere alle
esigenze reali e concrete della
popolazione anziana presente
sulla collina.
La versatilità e polifunzionalità della struttura da questo
punto di vista rappresentano un
dato di partenza particolarmente significativo ed in qualche
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DAMIAN VITTORIO e C. snc
POVO - TRENTO
32 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Associazioni
verso unico sul territorio del Comune di
Trento, rispetto alla crescente necessità di
fornire risposte diverse a bisogni via via diversi sia sotto l’aspetto relazionale che socio-sanitario.
Tutti i convenuti hanno dichiarato oltre
che il loro interesse anche la loro disponibilità a lavorare al progetto fornendo fin
da subito utili indicazioni e segnalando
aspettative, suggerimenti ed alcune problematicità che dovranno trovare una
adeguata soluzione. L’appuntamento per
una verifica ravvicinata del progetto di
avvio delle attività del centro è gia stato
fissato per il prossimo autunno nella speranza che anche i lavori vengano ripresi
al più presto e possibilmente finiti per la
primavera del 2005.
Scheda tecnica centro pluriservizi
Descrizione
Garages per circa 70
posti macchina
Negozi
Interrato
Piano terra
Piano rialzato
Attività
A disposizione dipendenti/utenti
Uffici polo sociale;
Ambito territoriale tutUffici centro diurno e asta collina est
sociazione
Ambulatori medici (ingresso indipendente)
Primo piano
Ambito territoriale Povo
Sale centro diurno (attiCentro diurno
vità, lettura TV e riposo);
centro servizi
Bagno assistito
Palestra con spogliatoi;
Vasca terapeutica con
spogliatoi
Attività di prevenzione
e riabilitazione
Sala pranzo
Pasti centro diurno e
anziani residenti alloggi protetti o nei sobborghi
Tunnel collegamento coperto alle residenze protette ed alla RSA M. Grazioli
Passeggiata al chiuso
con accesso ampie
terrazze, posti sollievo
ed alloggi protetti
A sud parco pubblico
A nord di spettanza alloggi protetti
Utilizzabile da tutti
Verde esterno
Percorso coperto esterno
Collegato con aree centro diurno
Aree esterne
Parcheggi esterni per
circa 35 p. macchina
foto S.N.
Piano
Secondo piano
foto S.N.
Per alloggi protetti
Alloggi protetti
Di valle
Descrizione
Attività
Al piano terra e primo piano Residenza per anziani
3 alloggi bilocali e un mo- anche parzialmente non
nolocale
autosufficienti
Al secondo piano 7 stanze
di sollievo
Di monte
Alloggio momentaneo
Residenza per anziani
Tre piani alloggi con 17 bianche parzialmente non
locali e un monolocale
autosufficienti
foto S.N.
Edificio
Pollo allo spiedo
mercoledì e sabato
al mercato di Povo
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 33
Associazioni
Casa di Ripoo M. Grazioli
Pomeriggio con i
Giò Madonari
Il Servizio Animazione
S
abato 15 maggio i bambini di Povo
sono stati i protagonisti di una coloratissima manifestazione che si è
svolta nel giardino della Casa di Riposo.
Anche quest’anno infatti il Centro Turistico
Giovanile ha organizzato il concorso “Gio’Madonari”, negli spazi esterni della Casa di
Riposo, per favorire un incontro generazio-
nale fra bambini ed anziani.
Complice la splendida giornata di sole,
che finalmente ha fatto capolino fra le nuvole, il giardino si è illuminato di luce e dei
tanti colori che i bambini hanno utilizzato
per realizzare le loro opere.
Il tema che la giuria ha proposto per
questa edizione è stato “Il giro del mondo in
80 colori”; i piccoli Madonari, veri artisti del
gesso, si sono presentati armati di cuscini,
ginocchiere, spazzole, spugne e quant’altro
potesse risultare utili per creare effetti speciali sull’asfalto. Erano circa settanta i bambini della scuola elementare che, chi da solo e chi a coppie, si sono impegnati per
creare i loro capolavori.
Gli anziani della Casa di Riposo hanno
risposto con entusiasmo all’iniziativa; hanno goduto appieno della vivacità di questo
pomeriggio, incoraggiando i bambini, ammirando i coloratissimi quadri e dimostrandosi anche abili critici d’arte. Qualcuno ha
girovagato fra i bambini, per il piacere di
stare con loro, altri si sono fermati sotto il
grande pino ad ammirare la colorata vivacità di questa iniziativa.
Per questo a nome di tutti gli anziani
della nostra Casa, dell’Amministrazione
e del Servizio animazione, ringraziamo di
cuore l’Associazione Centro Turistico
Giovanile, gli animatori ed i bambini per
questa splendida manifestazione che ha
colorato il cuore dei presenti di gioia ed
allegria.
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38057 Pergine Valsugana
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Ultime notizie di Thomas Degasperi
T
homas si sta sempre più confermando ed imponendo nel panorama internazionale nello sci nautico, portando in alto i colori italiani. Ecco in
sintesi alcuni risultati ottenuti in questi ultimi mesi: nell’aprile scorso ha
vinto la prima gara del circuito dei Campionati Universitari americani in Arkansas, alla seconda gara in Texas è arrivato al secondo posto.
A Pasqua è stato in Florida con la squadra nazionale italiana per allenamenti e purtroppo si è infortunato (schiacciamento delle vertebre) ed ha dovuto restare fermo per circa un mese. Il 7 maggio ha finito il secondo anno di
università e sabato 15 maggio ha partecipato ad una gara in Florida valida per
la Coppa America. È riuscito a piazzarsi al 2° posto con un ottimo risultato, 2
boe a 10,25m, dietro solo all’americano Cris Parrish con 4 boe a 10,25m. Alla competizione erano iscritti 123 atleti e Thomas era uno dei più giovani concorrenti. Venerdì 21 maggio è tornato a casa, una breve rimpatriata per poi ripartire per la California per disputare la Coppa del Mondo che si terrà dal 10
al 15 giugno.
Ritorno in Italia in occasione della 1° Prova dei Campionati italiani di categoria sul lago di Caldonazzo che si disputerà dal 3 al 4 luglio, appuntamento
organizzato dal club Sci Nautico Trento.
A fine settembre al Centro Federale di Recetto (NO) ci saranno i Campionati Europei e subito dopo ripartirà per la Louisiana per riprendere gli studi.
Sotto una cartolina di saluti dalla magnifica Florida...
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 35
SPECIALE
FAMIGLIA
COOPERATIVA
DI POVO
REDAZIONALE
DELLA FAMIGLIA
COOPERATIVA
POVO
SPECIALE
FAMIGLIA
COOPERATIVA
DIDIPOVO
Grande partecipazione dei
soci all’assemblea annuale
L
a rituale assemblea dei soci della Famiglia Cooperativa per la
presentazione del bilancio annuale dell'esercizio, svoltasi il 21
maggio scorso presso il teatro Concordia, ha fatto registrare una notevole partecipazione.
Dalla relazione che il sottoscritto
ha tenuto in qualità di Presidente è
emersa la buona tenuta del fatturato
anche nell'esercizio 2003, nonostante la sospensione dell'attività della sede causata dall'incendio e la perdurante stagnazione dei consumi, che
data ormai da oltre un anno. È stata
ribadita l'urgenza di una sollecita decisione dei competenti organi comunali in ordine all'assegnazione e consegna del nuovo punto vendita di Cognola, dislocato presso il centro sociale delle Marnighe ed espresso l'auspicio di veder accelerate le procedure per l'ampliamento del supermercato di Povo, anch'esso fondamentale per riqualificare l'attività
aziendale. Il numeroso pubblico intervenuto ha seguito con grande interesse la dettagliata illustrazione dei
progetti curata dal p.i. Giuseppe Grisenti, testimoniando interesse e sod-
disfazione per i programmi di sviluppo della Famiglia Cooperativa. Un significativo spazio è stato riservato,
nella relazione, alle numerose iniziative a valenza sociale messe in campo, come di consueto, dalla Famiglia
Cooperativa: dal sostegno rivolto alle
varie associazioni operanti sul territorio, in particolare verso le forme di aggregazione giovanile, a quelle sviluppate nei confronti delle persone anziane attraverso l'iniziativa denominata "estate per gli anziani", consistente
nella consegna gratuita della merce a
domicilio e a prezzi scontati. E ciò a
testimonianza dell'importante funzione sociale tuttora svolta dalla realtà
cooperativa, nel segno della tradizione e nel rispetto dei suoi valori identitari. Grazie al fattivo contributo e col-
In alto da sinistra il direttore della Cooperativa Marco Weber ed il presidente della
Cooperativa Silvano Trentini. Sopra un momento dell’assemblea.
laborazione di tutto il personale, ma
soprattutto con la fedeltà e la fiducia
dimostrate dai propri soci, la Famiglia
Cooperativa ha potuto stornare sul
bilancio 2003 una somma considerevole, nell'ordine del 16% dell'utile netto. Per quanto riguarda le prospettive
future, merita rilevare che nel prossimo mese di settembre entrerà in vigore la "carta in cooperazione", finalizzata a rafforzare il ruolo dei soci, offrendo loro una serie di vantaggi difficilmente rinvenibili in analoghe iniziative, con la possibilità fra l'altro del pagamento in unica soluzione a fine
mese senza costi aggiuntivi. Una riedizione, insomma, del vecchio
quanto leggendario "libretto". La presentazione del bilancio in linea tecnica è stata successivamente curata
dal rag. Giuseppe Fedrizzi, con l'ausilio di apposite slides risultate, come
sempre, di grande aiuto ed efficacia.
Si è infine passati al rinnovo della cariche sociali in scadenza, che riguardavano i due consiglieri Maurizio Forti e Renzo Trentini e per le quali, oltre
agli interessati, si sono presentati come neo candidati Davide Condini di
Cognola e il dott. Lorenzo Holler di
Borino. Dallo spoglio delle schede risultavano eletti il consigliere Trentini e
il neo candidato Condini, ai quali rivolgiamo gli auguri di buon lavoro.
Per un pugno di voti è uscito invece
dal Consiglio, dopo una lunga militanza, Maurizio Forti, al quale va il sincero ringraziamento per il costruttivo
ed intelligente apporto dato alla Cooperativa in questi anni. Pur avendo
ottenuto un buon risultato, anche il
dott. Holler non è riuscito nell'intento
di entrare nel Consiglio: anche a lui i
migliori auguri per la prossima occasione. L'assemblea ha avuto infine il
suo epilogo con il tradizionale spuntino e il piacevole scambio di chiacchiere e auguri fuori del teatro fra soci, collaboratori, vecchi e nuovi amministratori. Con le più vive cordialità
e un sentito grazie per l'attenzione.
Silvano Trentini
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Associazioni
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Tanti auguri alla
Signora Caterina
Domenica 4 aprile, circondata dall’affetto dei
suoi cari e dalla gioia di ospiti e personale della Casa di Riposo, la Signora Caterina Bonetti ha raggiunto il bel traguardo dei 100 anni!
Rinnoviamo i nostri più sinceri auguri per proseguire questo lungo cammino in serenità e con la
compagnia di tutte le persone che le vogliono bene.
Congratulazioni e auguri da tutti noi!
Gruppo Giovani
Quest’anno, noi ragazzi della parrocchia, abbiamo sperimentato un nuovo
modo di fare catechesi.
Abbiamo girato un cortometraggio
(sotto ne riportiamo 3 fotogrammi) che
tratta l’argomento della difficoltà di essere se stessi, tema molto comune fra i
giovani di oggi e che è stato affrontato
con interesse e serietà.
La difficoltà di essere se stessi
Il cor tometraggio racconta la storia
di un ragazzo non contento della sua
vita, a cui viene data la possibilità di
cambiarla, ma scopre che questa non
lo rende felice.
Alla fine si rende conto che la cosa
più bella era essere se stessi, con i propri limiti e le proprie possibilità.
Questa esperienza ci ha dato la pos-
sibilità di mettere in gioco le nostre capacità interpretative e relative, di affrontare
nuove esperienze, di confrontarci e di
imparare nuove cose anche dagli altri.
Vogliamo ringraziare i nostri animatori che ci hanno permesso e aiutato a fare
questo cortometraggio e soprattutto Davide a Beccara che ha dato l’idea e ha girato il nostro piccolo film.
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 41
Il racconto
Il viaggio
Il Stefano Ricci
C
i vuole un motivo per andare. Ma non
è sempre una mèta la ragione d’un
viaggio. Anzi, spesso la destinazione
rappresenta solo un pretesto per muoversi.
O per non restare. E quel giorno Giacomo
s’accorse di essersi perso nelle solite strade del suo labirinto quotidiano.
Si rese conto che quelle quattro mura
domestiche, calde ed accoglienti, non erano più un buon motivo per rinunciare a vivere. Già da qualche tempo, quasi inconsapevolmente, aveva riempito casa con le riviste dei tour-operator, cataloghi delle agenzie di viaggio, inserti pubblicitari su vacanze esotiche tutto relax e comfort...
Ma gli ci volle poco a capire che non era
quello che andava cercando. Voli, prenotazioni, last minute, comitive, all inclusive,
guide e consigli per gli acquisti.
No, non era un turista che voleva diventare, ma un viaggiatore. Infilò qualcosa nel
vecchio zaino di tela ed i piedi in due comode scarpe. Non chiuse le tapparelle, perché voleva che la casa continuasse a tenere gli occhi aperti sul mondo e, senza salutare nessuno, prese la via di ponente.
Ad inseguire il sole. Sul ciglio delle strade secondarie c’è tanta più vita che dentro
un affollato centro commerciale e, ben presto, anche l’incessante fiume di macchine
che t’accompagna a tutta velocità, non ti
distrae più, ti diventa estraneo: una colonna
sonora di sottofondo.
Un mondo parallelo, autonomo e sco-
nosciuto che scorre su un piano diverso,
con tempi che non sono i tuoi.
E resti solo con te stesso, con pensieri
ad inseguire il vento, con ricordi che ti rallentano il passo.
A volte, però, Giacomo trovava un punto di contatto con quella bolgia infernale.
Accettava, per così dire, di contaminarsi.
Lasciava la sua nicchia nel mondo e saliva
volentieri nella cabina di guida di qualche
camionista.
Di tanto in tanto, era quella una velocità
che riusciva ad accettare e una posizione
panoramica che non gli faceva rimpiangere
il suo stato di pedone.
“Dove stai andando?” “Verso ovest” rispondeva, alzando leggermente il mento
per indicare un punto indistinto davanti a
sé, mentre le alte vette innevate chiudevano
l’orizzonte alla sua destra.
“Non devi raggiungere un posto preciso?” “Sì, probabilmente sì - ammetteva
Giacomo, guardandosi avidamente attorno
e compiacendosi di far riposare le stanche
membra - ma ancora non lo conosco.” E
intanto, l’orizzonte davanti inghiottiva la
strada verso un futuro incerto e misterioso.
Altre volte amava prendere un treno,
non tanto per coprire più velocemente lunghe distanze.
Perché non sapeva che qualcuno, forse,
lo stava aspettando e da niente, almeno in
apparenza, stava fuggendo.
Del treno gli piaceva lo spettacolo dei fi-
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42 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
nestrini. Veder scorrere il mondo sotto i
suoi occhi, inseguire i disegni geometrici
dei campi lavorati, i filari delle vigne e degli
alberi da frutta, quei boschetti di pioppi e le
case sparse sulla pianura come un gioco
innocuo e distante.
E fra le case di qualche paese dal nome
che tradisce una storia gloriosa, gli piaceva
ogni tanto fermarsi.
Nei paesi di campagna non è difficile,
neppure oggi, trovare, per chi ne ha la voglia, qualcosa da fare.
C’è da spaccare della legna o qualcuno
ha un muretto da tirar su. Il bello è che, insieme al lavoro, scambi due chiacchiere
anche se non conosci la lingua e diventi in
breve uno di loro.
Ritrovi un calore che t’eri scordato.
T’abbraccia, ti stringe e quasi ti lega... ma il
viaggio ti attende. Come un tiranno, pretende che tu torni a cercare la strada per quel
posto che solo l’anima conosce.
Con l’odore di zuppa di cipolle ancora
nel cuore, Giacomo si ritrovò al cospetto di
un’altra catena di monti.
Ed i monti esigono essere conquistati,
si cibano della tua fatica: bisogna che tu li
salga a piedi se vuoi che ti parlino. E tu comunichi con loro attraverso il respiro. Lo
vedi e lo senti, si fa sempre più affannoso.
Accompagna il passo lento e continuo che
procede al ritmo del cuore.
E t’accompagnano i ricordi del mondo
lasciato laggiù, in fondo alla valle. Dove la
vita è di corsa ed il tempo non è mai abbastanza, dove la gente è ciò che possiede e
il suono delle parole si perde nel fragore.
Mentre quassù la gioia è sudore, è rumore
di rami spezzati, profumo di bosco, ricerca
serena e paziente di quello che sei.
Alla fine Giacomo arrivò a Roncisvalle
da dove si diparte un cammino nella storia
e nell’anima. Va a Santjago e, poi, a FinisTerrae.
Stremato, si addormentò come un sasso nel rifugio dove amorevolmente l’avevano accolto. Sognò di cavalli lanciati al galoppo verso l’onde schiumose d’un mare in
tempesta, il vento gli portava gli spruzzi
L’ a n g o l o d e l l a p o e s i a
salmastri, annodando a candide nubi i suoi
lunghi capelli.
Gli portava richiami lontani, l’eco scordata dei suoi sogni di fanciullo. Ma pure le
grida sconsolate di chi soffre ingiustizia e le
promesse mancate del potere che offende.
La mattina seguente, un popolo di pellegrini lo richiamò al cammino: il viaggio doveva proseguire. Giacomo si accodò volentieri a quella gente che pareva sapesse esattamente dove andare.
E tra gli altri scorse un giovinetto che lo
incuriosì per il suo modo di camminare.
Sembrava dovesse fare un’immane fatica
nel trascinarsi una gamba evidentemente
offesa, eppure il suo volto, sempre sorridente, era il ritratto della felicità.
“Come ti chiami?” “Michele” rispose.
Di nuovo sereno
Le nuvole si stanno diradando
e l’azzurro si fa largo fra loro.
Si diffonde poi, come a comando,
degli uccelli felici un lieto coro.
L’acque del fiume rimbalzano festose
sulle pietre del greto, azzurre cielo.
Senza più quelle nuvole gravose,
tutto si fa più bello e non par vero!
Nonna Renata
“Come mai cammini così?” “Un malanno
alle ossa - disse, allargando ancora il sorriso - Mi hanno operato al ginocchio e ho
una protesi di platino, cammino un po’ a fatica, ma - aggiunse, letteralmente raggiante
- CAMMINO!” Forse Giacomo aveva trovato il suo posto, il motivo per cui si era messo in viaggio.
In quel ragazzino aveva ritrovato sé
stesso, la voglia di vivere e di combattere,
la voglia di amare e di essere amato.
E con Michele arrivò fino alla fine della
terra, là dove il sole va a morire nell’oceano, per regalarci ogni giorno quel che noi
chiamiamo speranza.
Tra la Natura
Fragranze
Davanti al mio balcone ho tanto verde
e in quel colore caldo e riposante
lo sguardo mio, beato vi si perde.
Il caldo meriggio d’estate
svapora del bosco gli odori,
resuscita estati passate
e ancora più teneri amori.
Fra quelle fronde così lussureggianti
volteggian merli allegri e canterini
ed io m’incanto ad ascoltar quei canti.
Quei becchi gialli fanno capolino
dalle fronde accoglienti e rigogliose,
contrasta il verde il nero corpicino.
Grande Natura, ancora ci regali
tanta bellezza piena di poesia,
facendoci scordare i nostri mali.
L’intenso cipresso di botto
riporta a un’infanzia toscana,
a un sole che pare di cotto
sulla linea dei colli lontana.
E dal muschio sovviene il salmastro
del tempo d’amor veneziano,
nella nebbia ritorna quell’astro
tremolare sull’onda pian piano.
Grazie per quello che sempre ci sai dare,
benché merito nostro non ci sia
perché, purtroppo, si sa poco amare!
Basta solo saper ascoltare,
per chi vive nel cuore l’amore,
le fragranze più tenui, più rare
dicon più di tanto fragore.
Nonna Renata
Stefano Ricci
Circolo culturale Arci Paho
Poesia d’autore
I
n un mondo tecnologico e freddo,
pieno di bip e onde elettromagnetiche, c’è ancora spazio per la poesia.
Ebbene sì, la poesia serve per creare una
nicchia senza tempo dove ritemprare la
mente ed apprezzare il lato umano e romantico dell’uomo, qualcosa che nessun
computer potrà mai imitare.
A metà marzo il circolo culturale ARCI/PAHO ha presentato in collaborazione
con l’associazione Teatro Obliquo, le
opere del prof. Nicola Cetrano nostro
concittadino d’origine Abruzzese.
Presentatore d’eccezione il prof. Silvano Bert, un letterato di profonda cultura collaboratore di vari giornali tra cui
“L’Adige” che, dopo il saluto del presidente Arci/Paho Aldo Giongo, ha analizzato analiticamente il significato della
poesia in genere e l’essenza delle rime di
Cetrano in particolare.
Alessandro Franceschini ed Elena
Dan del teatro obliquo hanno letto e interpretato con eccezionale bravura varie
poesie tratte dai due libri del poeta Cetra-
no, riscuotendo scrosci d’applausi dal
numeroso pubblico presente. Nicola ha
ringraziato tutti per l’accoglienza e la presentazione recitando alcune poesie, e su
richiesta del pubblico ha concesso numerosi bis ottenendo numerosi applausi.
Vi proponiamo due poesie, la prima
è dedicata ad un lontano mese di maggio quando per la prima volta il poeta
vede Trento, la seconda è dedicata alla
mamma.
Trento
lontane e misteriose, erano casa
di lupi e di streghe...
Disceso dal treno, ho subito cercato
i miei occhi negli altri occhi;
e nelle vie e nelle piazze,
forme luci e colori, a me cari.
Il sole era caldo
e sulle facce al mercato
ho letto facilmente i segni
scavati da un’antica miseria;
quei segni, noti e amati,
che orpelli e belletti coprendo profanano.
Il sole era caldo,
ma, sotto i portici e gli androni,
già intuivo
il gelo dei tuoi lunghi inverni.
Era maggio, luminosa di verde,
quando mi sei apparsa, Trento,
bella tra i tuoi monti.
Con lo sguardo,avevo a lungo seguito
dell’Adige le curve improvvise,
e le montagne, spoglie ora verdi.
Mamma
E il cuore si era subito disteso
in un battito calmo; e agli occhi
tornavano, belle e sfumate, le immagini
dei sogni: di quando le montagne,
Ti restituisco le tue lacrime
piante con i miei occhi
e non so se più bel dono
si possa mai fare.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 43
Angolo della poesia dialettale
Voria creder
Arcadio
Borgogno
a cura di Guido Leonelli
I
niziato ed interrotto sul numero scorso, faccio ricorso ancora al prezioso
aiuto di Gino de Mozzi, per riprendere
e concludere con questo numero, il ricordo
di Arcadio Borgogno, con le bellissime immagini espressive dedicategli, su Strenna
Trentina del 1978, l’anno successivo a
quello della morte. Nella prima parte mi sono soffermato più sugli aspetti biografici
dell’artista e, come dice appunto de Mozzi,
“sarebbe bello e interessante poter ora presentare un florilegio delle sue poesie”.
Con il passare degli anni, la morte della
madre, un grave esaurimento “che le cure
non riescono a guarire”, il poeta si affida
sempre più ai ricordi, “e la malinconica tenerezza del rimpianto per il passato si trasforma spesso in commozione dolorosa”.
Interpreta ed esprime, nelle sue opere, il dolore di una impotente aspirazione alla pienezza della vita. Canta ed interpreta il dramma della vita e indirettamente la vita dell’anima sua che vede tramontare così che, ultimamente, il suo vivere si trasforma in vicenda dolorosa. Egli considera la sua zoventù durada na matina,/ sfoiada fora prima
che fus sera e aggiunge che en le man no
m’è restà che tera:/ polver de desideri che
i se bina/adesso ‘n la memoria. Si rivolge al
Signore perché lo ascolti e gli dia pace
(“Scolta”, “Miserere”, “Mi el credo”) e
quando viene assalito dalla disperazione,
impregna i suoi versi di sarcasmo. Di grandissimo spessore moltissime sue opere, mi
piace qui proporre, assieme al sonetto “Voria creder”, anche “Scolta” e “Delirio”.
Scolta
Scolta, te prego scolta.
Te digo robe che no t’ho mai dite:
parole che no digo n’altra volta.
El stròf entorno el tegn le récie drite,
per sentir la me voze. Parlém pian, quel
che no digo ti te ‘l capirai
se te scólti tegnèndo la me man.
Vorìa no esser nat. Se penso, guai!
Vorìa no saver gnènt, no aver sentì
sempre ‘sto Dio, che sta en te i temporai,
‘n te ‘l vènt, ‘n te i silenzi massa fondi
de le nòt senza luna, o ‘n te l’urlar
de le onde che core, che se avèrze
come boche che beva tut el mar.
Vorìa no sentir Dio, quando pu amara
me pesa dento l’anima, la nòt,
tra i linzòi che i deventa la me sbara,
e ‘l còr el bate empressa e ‘l fa: tòch tòch
come ‘n martèl sui ciòdi.
Scolta: el scròch
de na ciave ‘n te l’uss. Eco l’ariva.
‘l me spia come sempre, e mi no ‘l vedo.
No pòdo pu parlar. Adesso ‘l credo
che l’è vezìn a mi. Squasi ‘l me toca;
sento ‘l fià vegnir fòr da la so boca, sfiorar la me facia, le me man …
Te fenirò doman
de contarte altre robe. Adess no pòdo.
No sentet ‘sto smacar che fa ‘l martèl
su ‘n ciòdo… ‘n altro ciòdo…
‘n altro ciòdo?
Quando sento che i sona n’agonia
e penso ai morti che i sepolirà,
mi me domando quel che resterà
del me dolor, che s’ha cambia ‘n poesia
Sarò desmentegà. Però voria
creder che qualcheduni i lezerà
i me soneti, e forsi i proverà
per en moment la me malinconia;
e forsi i sentirà ‘n te le parole
scrite, come na voze empasionada
che tornerà a riviver n’altra volta.
Ti che te lezerai, te prego, scolta:
l’è n’anima che parla, tormentada
da quel torment de le anime che è sole.
Delirio
La nòt, apena che ho serà i sperèi,
e ho smorzà la luce, e son coertà;
tremili barbustei
i me sbate ‘n la testa en qua e ‘n là:
i barbustei de tuta la zità.
E se davèrzo fora la finestra
e zigo desperà, tremili corvi i me risponde crà!
Se vardo zo ‘n la strada,
come na procission
passa tremili ombre col baston,
e le sbate en qua e ‘n là:
tuti i ragni de tuta la zità.
E dai paesi core zo per bever,
cavai negri, co i òci
verdi per la gran féver;
e no gh’è acqua e no gh’è pu fontane,
e tremili campane
la lengua for, la boca senza fià,
l’è ‘mpicade su enzima ai campanili;
e i ragni zo dai fili
i dòndola en qua e ‘n là,
e i bastoni i bate zo ‘n la strada
e i rimbomba su tut el salesà …
e i corvi i fa: crà, crà.
E i desmissia tremili barbustèi
che i sbate en qua e ‘n là
dento ‘n la testa, dento ‘n te i zervèi.
BERTOTTI s.n.c.
di Bertotti Claudio e Merz Giuliano
Pitture interne e esterne
Povo (TN) - Uffici: via della Resistenza 79 - Tel. 0461 810694
44 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Angolo della poesia dialettale
8° Concorso Letterario Nazionale “Nord-Sud”, A.C.A.V. - TRENTO
C
on il patrocinio del
Presidenza del Consiglio Provinciale,
venerdì 5 marzo è finalmente arrivato alla premiazione l’8° concorso
ACAV indetto nel 2003.
Sui temi della solidarietà:
tolleranza, accoglienza,
pace, rispetto dei diritti,
della vita, della dignità,
ecc. si sono confrontati, in
lingua ed in dialetto, giovani e meno giovani di
ogni par te di Italia. Tutte
interessanti le liriche che
bene hanno evidenziato i
temi proposti, come ha
voluto sottolineare il presidente dell’A.C.A.V. Prof.
Geremia Gios. Un’osservazione tutta personale:
nella sala della circoscrizione in Via Perini, c’erano
molte persone e autorità,
forse troppe, dalla par te di
là del tavolo; il pubblico,
molto numeroso, avrebbe
forse gradito anche qualche intermezzo musicale
Vita nòva
En la nòt sénza óre
sgiónfa
de ‘n silènzio spès
en zigh
en spianzotar
bóls
el róte dolóri
che i sbréga.
Sbrissa ‘l ciar
en la strovèra
a ‘mpizzar ómbre.
Arfia ‘n popìn
entél zògh de la vita.
E l’è vita nòva.
Guido Leonelli
che generalmente molto
bene si accompagna alla
poesia. Ho notato anche, e
con molto piacere, una
numerosa par tecipazione
di giovani delle scuole dell’obbligo, soprattutto di
Arco e di Vigolo Vattaro
che si sono cimentati sia
in italiano che in dialetto.
Nella sezione dialettale, il
1° premio è andato a Ilario
Dittadi di Campalto (VE), il
2° a Ivano Chisté, giovane
poeta di Mattarello, il 3°, a
pari merito a Grazia Binelli, in dialetto rendenese e
al sottoscritto. Solamente
perché le altre risultano
davvero di difficile comprensione, qui ripor to “La
paze strangossada” che si
è aggiudicata il 2° premio
e “Vita nòva” che si è aggiudicata il 3°.
La paze strangossada
Engualnòt i me penséri
i è come pavèle scoloride
che zérca pradi en fior bagnadi
de rosada, endó zugar e far schiramèle.
L’è penséri stremidi che va en giro
a spazzón, a bissabòa col vènt
che remengo el li porta lontan.
No i trova rèchie sti penséri sotùrni
en de ‘n mondo rùstec e selvadec
spatuzzà da l’arfi velenos dela guera
i è come pessati for da l’aqua.
I colori alegri dele bandere arcobalén
i ghe da en pòc de lum a penséri orbi
ma no i protéze dale canonade
ne da l’indiferenza dela zént.
Endó narente a finir de stó pas?
Adèss i me penséri i è strachi
de sgolar e i strangóssa de polsar.
Spero che almen i ‘nsogni
i li lassa ‘n paze.
Ivano Chisté
Il dialetto ed i giovani
I
primi giorni dello scorso aprile, ha
avuto luogo la premiazione della terza
edizione del concorso di poesia, in italiano ed in dialetto, organizzato dal Lyons
Club di Trento e riservato ai soli giovani.
Nessuna sorpresa se nella sezione dialettale la frequenza è risultata davvero assai modesta. Si sa infatti che il dialetto, anche sotto la spinta delle tre “i” legate alla globalizzazione, “informatica”, “inglese”, “internet”, va mano a mano scomparendo soprattutto dalla parlata quotidiana dei più giovani. Si tratta di un patrimonio culturale e
storico che va purtroppo perduto nella quasi totale indifferenza.
Arricchito dall’esperienza acquisita
l’anno scorso, anche quest’anno, per
l’interessamento di un insegnante di let-
tere sensibile alla problematica, ho avuto
l’occasione di por tare il dialetto e la poesia dialettale dentro alle scuole dell’obbligo. Ho trovato i ragazzi di una prima
classe delle Scuole Bresadola, davvero
interessati al breve corso, seguire con
entusiasmo e cimentarsi nella lettura di
testi poetici dialettali di Marco Pola. Anche alcune regolette di sintassi e or tografia, presentate con materiali didattici
appositamente approntati, sono state affrontate e “assimilate” con vero interesse e curiosità, nella convinzione e con la
consapevolezza che “per imparare a volare, sono necessarie buone radici”.
Anche il dirigente scolastico della Scuola Media di Roncegno (scuola intitolata proprio a Marco Pola), storico e conoscitore
degli usi e costumi delle nostre genti trentine, ha voluto tentare il medesimo esperimento che, per interessamento di due diverse insegnati di lettere è stato ripetuto in
altre due prime classi, col proposito di riprenderlo ed approfondirlo nel corso del
prossimo anno scolastico.
Perché dia buoni frutti, il seme va posto
su terreni fertili e soltanto il tempo ci dirà se
si tratta di rose che vedremo fiorire. Buona
parte di questi ragazzi, magari tutti, avranno modo, intanto, di mettersi subito alla
prova cimentandosi nella sezione riservata
ai giovani del concorso provinciale di poesia anche dialettale “Di...versi Sentimenti”,
organizzato dall’Associazione Tennattiva di
Tenna e che quest’anno giunge alla terza
edizione.
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 45
Le ricette di Matilde
Tortino di patate
Un pranzo
primaverile
a cura di Matilde Padroni
Inqredienti: 800 gr. di patate, 400 gr di mozzarella, 1 noce di
burro, 2 scatolette di acciughe, pomodorini ciliegini, sale,
pepe,origano.
Preparazione: lessare le patate, pelarle e schiacciarle. Passarle
poi in un tegame con il burro, sale e pepe. In una teglia da forno
antiaderente fare uno strato con metà delle patate, meta della mozzarella tagliata a fettine e metà delle acciughe ben sgocciolate. Coprire con l’altra metà delle patate, la restante mozzarella e le acciughe, distribuire sopra tutto i pomodonnì, cospargere di origano
e infornare a 200/250° finché la mozzarella sia ben sciolta.
Far freddare 10 minuti e servire.
Uova con ricotta
Ingredienti: 2 uova, 100 gr. di ricotta, 2 cucchiai di salsa di pomodoro, 1 cucchiaio di parmigiano, burro, sale
Un pranzo primaverile completo, dagli antipasti ai dolci, di facile preparazione per non farci mancare proprio niente
e far felici i nostri ospiti. Non propriamente leggerissimo ma indubbiamente
gustoso... ricordarsi il digestivo finale!
Preparazione: Friggete nel burro la ricotta a fette; disponeteci sopra le uova
che avrete fritto a parte. Ricoprite il tutto
con il pomodoro e il parmigiano. Infamate per 5 minuti.
Maccheroncini ai 4 formaggi
Pacchettini di lattuga
Ingredienti (Per 4 persone): 8 foglie
di lattuga, 1 panino raffermo di medie
dimensioni, 4 acciughe, 1 cucchiaino di
capperi sott’aceto, 250 g tonno sott’olio, 2 ciuffi di prezzemolo, aceto balsamico, sale, pepe, olio d’oliva.
Preparazione: Mettere il pane ad ammollare in acqua e aceto balsamico; nel
frattempo lavare ed asciugare bene il
prezzemolo. Frullare nel mixer il tonno
sgocciolato, i capperi, le acciughe,il pane ben strizzato e il prezzemolo, fino ad
ottenere un impasto omogeneo e consistente. Trasferire in una terrina e aggiungere sale, pepe, un goccio d’olio; mescolare bene. Porre al centro della foglia di lattuga 2 cucchiai dell’impasto e ripiegare i quattro lati della foglia in modo da ottenere
un pacchettino. Trasferire i pacchettini in una teglia leggermente
unta con olio d’oliva e cuocere in forno (pre riscaldato a 180°) per
15-20 minuti fino a quando la lattuga non si sarà dorata in superficie. Servire caldi, eventualmente accompagnati da un velo di salsa tonnata.
46 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Ingredienti: 50 gr di mascarpone, 60
g di Gorgonzola, 60 g di Asiago, 1/2 dado da brodo, sale, 40 gr burro, prezzemolo, 60 g di Fontina,pepe nero, 60 g di
Parmigiano Reggiano grattugiato, 400 g
di maccheroncini.
Preparazione: Tagliare tutti i formaggi a cubetti piccoli. In un pentolino, far
sciogliere il burro con i formaggi tagliati
e poi unire il mascarpone. Una volta
pronti i formaggi, unire del brodo, ottenuto sciogliendo mezza dado in 300 m
acqua, fino ad ottenere un composto liscio e vellutato, quindi salare e pepare.
Cuocere la pasta al dente, unirvi la salsa, il formaggio grattugiato e il prezzemolo tritato quindi mantecare bene prima di servire.
Pollo fritto al formaggio
Ingredienti: 4 fettine di petto di pollo, 4 fette di fontina, 4 fette
di prosciutto cotto, farina, 80 gr. di burro, 1 uovo, passata di pomodoro, 2 cucchiai di latte, pangrattato, sale.
Le ricette di Matilde
Preparazione: Salate e infarinate il
pollo. Sbattete l’uovo con il latte e bagnateci i petti di pollo; poi passateli nel
pangrattato. Sciogliete il burro in una padella e quando comincerà a prendere
colore buttateci i petti di pollo lasciandoli dorare. Mettete poi su ogni fettina 1
fetta di prosciutto e 1 di fontina; sistemate poi in una padella con la passata e
cuocete per 5 minuti o fino a che il formaggio non si sia sciolto.
Banane al rhum
Inqredienti: (Per 4 persone): 60
grammi di burro, 60 grammi di zucchero di canna, 1 cucchiaio di succo di limone, 1 bicchiere di rhum, 4 banane.
Preparazione: scaldare in un pentolino il Rhum con Io zucchero, mescolando frequentemente per 5 minuti o fino a
quando salgono in superficie delle bolle.
Aggiungere le banane tagliate a metà, facendo attenzione a farle bagnare da tutti lati. Tenere sul fuoco per
un altro minuto. Quindi dare “fuoco” all’alcool, usando un lungo
fiammifero, togliere la padella dal fuoco e spegnere la fiamma. Con
delicatezza trasferire le banane in quattro piatti da portata, versare
la salsina rimasta e servire subito.
Crema al mascarpone
Ingredienti: 500 gr di mascarpone, 5
uova, 10 cucchiai di zucchero, due dita
di liquore dolce (marsala, brandy, etc).
Dividere la uova e mettere gli ingredienti in una ciotola di vetro. Nel frattempo sbattere tuorli con lo zucchero ed il liquore finche non sono diventati una
spuma chiara e morbida. Aggiungere il
mascarpone lentamente ed incorporarlo
nella spuma.
Sbattere anche gli albumi, ormai
freddi, a neve ben ferma (casomai, per
montarli più facilmente, aggiungere un
pizzico di zucchero). Aggiungere lentamente alla crema gli albumi a neve, nella quantità desiderata a seconda della
densità della crema che si vuole ottenere, mescolando molto piano e solo in un
senso.
Conservare in frigo almeno un paio
d’ore prima di servire. Questa muosse e
ottima con il pandoro od il panettone (li si può anche farcire), oppure (nella versione più densa) servita da sola con caffè a parte,
oppure ancora con pastafrolline da intingervi dentro.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 47
Il disco
faresti bene a tornare a casa come dovresti!”). In “Love Or Confusion” accenni di
psichedelia si alternano ad improvvisi
cambi di ritmo che deviano nell’ hard rock,
mentre “I Don’t Live Today”, graffiante e
maledetta, fa parte delle canzoni iper-depressive di Hendrix (“Vivrò domani?/beh,
posso solo dire/ ma non sono sicuro/ Non
vivo oggi/ non c’è sole che entri dalle mie
finestre/sento come se vivessi sul fondo di
a cura di Paolo Giacomoni
una tomba”)... Ma lo sconforto è subito
superato con la dolcissima, evocativa
“May This Be Love”, che si abbandona ad echi elettrici, meloerso la fine degli anni ‘60
die vagamente soul, visioni idilapparve sulla scena musiliache di cascate ed arcobaleni,
cale una nuova, straordinasensazioni sospese di pace interia figura: un americano, un certo
riore (“niente può farmi male/ le
James Marshall Hendrix, conomie preoccupazioni sembrano
sciuto come Jimi, il cui talento ed
così piccole”)... Terminato il picestro si fecero subito conoscere
colo trip l’atmosfera si scalda
nell’ambiente alternativo. Costui
con “Fire”, scalmanata e scalpiaveva una tecnica assolutamente
tante di libidine, dalla ritmica
inedita per la consuetudine dei
agile e distorsione aspra quanto
chitarristi dell’epoca, basata sul
basta per sbollire il “desiderio
massiccio uso del feedback, un
pruriginoso” di un Hendrix quan“rumore di fondo” mediante il
to mai allupato. “Third Stone
quale era in grado di realizzare,
From The Sun”, suite strumentacon una chitarra sola, accompale di 6 minuti, è la parte più spegnamento e parte solistica insierimentale dell’album, e ricorda le
me. I suoi riff distorti e lancinanti,
sonorità più propriamente psigli assoli, lo stile vocale “selvatichedeliche dei primissimi Pink
co” e fuori da qualsiasi regola
Floyd (tra l’altro usciti nello stesmandavano letteralmente in deliso anno con “The Piper At The
rio il pubblico ad ogni sua esibiGates Of Dawn”), ma con quelzione dal vivo. Un personaggio
The Jimi Hendrix Experience - Are You Experienced?
l’inconfondibile sapore hendricosì rivoluzionario era però tre(1967) - Polydor
xiano conferito da certe soluziomendamente difficile da adattare
ni smaccatamente blues. Penulad una band “normale”: per quetima track è “Remember”, destisto Jimi Hendrix dovette cambiare
infinite volte la sua formazione prima di tro- chedelia e perfino soul. “Foxy Lady” ci ac- nata a non lasciare particolari tracce di sè:
vare nel bassista Noel Redding e nel batte- coglie felina come la donna sensuale de- un buon rock che marcia deciso sul rulrista Mitch Mitchell i degni compagni di av- scritta da Hendrix. Si prosegue con “Ma- lante di Mitchell e scorre regolare sugli asnic Depression”, che galoppa spedita gra- soli non troppo eclatanti di Hendrix. Infine,
ventura.
Sotto il nome di “Experience”, il trio zie ad una ritmica folle e squinternata, tut- si chiude in bellezza con la title-track “Are
debuttò nel 1967 con l’album “Are You Ex- ta piatti e rullate, un frenetico giro di bas- You Experienced?” (recentemente presa in
perienced?”. A precedere l’uscita di quello so e la voce indomita di Hendrix che sfo- prestito dallo spot di una nota marca di
che sarebbe diventato un capitolo fonda- ga i suoi “casini frustranti”. “Red House” calzature sportive), che incede possente
mentale della storia del rock, un nutrito è il classico, rovente blues straripante di con quel ritmo frusciante e a tratti tagliennumero di singoli: tra questi la celeberrima improvvisazioni, evidentemente un must te, e scivola sulle chitarre cristalline tra“Hey Joe”, un geniale giro di accordi per per i gruppi di allora (esiste un pezzo pra- boccanti di distorsioni.
Un album classico nella storia del rock
raccontare la furia omicida di un marito ticamente identico targato Led Zeppelin),
cornuto, il rock di “Stone Free”, impregna- mentre “Can You See Me” è un furioso gri- per una stella che si spegne definitivamento da spirito di libertà simile quello già do ad una amante fuggita (“puoi sentirmi/ te solo tre anni dopo: il 18 settembre 1970,
cantato nelle parole di “Like a Rolling Sto- cantare questa canzone per te?/ Ah, fare- lo trovano morto a Londra, riverso sul letto
ne”, e la visionaria “Purple Haze”... Per sti bene a drizzare le orecchie/Puoi veder- di una stanza del Samarkand Hotel, soffoparte sua, “Are You Experienced?” è un mi, baby/ cantare questa canzone per cato nel proprio vomito per un’overdose di
saporito concentrato di rock, blues, psi- te?/macché!/se riesci a sentirmi cantare/ barbiturici.
Jimi Hendrix
Are You Experienced?
V
48 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Rassegna stampa
“Quando
Povo era
Comune”
Recensione
su UCT
Uomo Città Territorio
(UCT), la storica rivista diretta
da Sergio Bernardi ha dedicato nel numero di marzo un
ampio spazio (4 pagine!), al libro edito da Tuttapovo:
“Quando Povo era Comune” di
Antonio Bernabè, con un’articolata e puntuale recensione
della scrittrice Daniela Campestrin. Ringraziamo sentitamente tramite il giornale, UCT
ed il suo Direttore per l’attenzione e la sensibilità dimostrata nei nostri confronti. (pg)
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 49
Curiosità
I fiori
di Bach
a cura di Luigi Maestrelli, foto di Cristiana Maestrelli
Premessa
Qualche numero fa (molti) si è cercato di esporre i contenuti
della floriterapia ideata dal dott. Edward Bach, rimandando ai numeri successivi la trattazione approfondita dell’argomento.
Come sempre fra il dire ed il fare..., in quanto, al di là dal problema di trovare il tempo e la buona volontà, rimaneva quello di
cercare un modo soddisfacente per affrontare l’argomento, che
non può essere certo esaurito in poche pagine, senza creare noia
o fastidio al lettore.
L’idea si è presentata osservando la fioritura primaverile che in
questi giorni sta abbellendo il nostro sobborgo.
Affideremo, nel limite del possibile, l’ordine di trattazione degli
argomenti ai tempi di fioritura delle piante, e quindi, macchina fotografica in spalla, simuliamo “un’uscita sul campo” per la prima
esercitazione di floriterapia.
Ippocastano
Bach ricorre per ben tre volte all’ippocastano per la preparazione dei suoi rimedi:
V ai fiori dell’ippocastano bianco (White Chestnut),
V alle gemme dell’ippocastano bianco (Chestnut Bud),
V ai fiori dell’ippocastano rosso (Red Chestnut).
L’ippocastano bianco (Aesculus Hippocastanum), chiamato
anche castagno d’India, pur essendo originario dei monti della penisola balcanica è una varietà nota a tutti in quanto utilizzata per le
alberature stradali, mentre l’ippocastano rosso (Aesculus Carnea),
con fiori rossi e di statura più ridotta è un ibrido del bianco che ha
avuto una minore diffusione.
50 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Ippocastano bianco -fioriAesculus Hippocastanum (White Chestnut)
Appartiene a quei fiori che Bach riserva ai problemi conseguenti alla mancanza d’interesse per il presente. Secondo Bach sono per chi non può impedire alla mente di recepire pensieri, idee,
ragionamenti indesiderati.
Queste persone non riescono a vivere bene il presente perché
hanno la mente perennemente occupata da pensieri ossessivi, ricorrenti, torturanti, fissi.
Sembra quasi un tentativo di refluire nella vita per poter correggere situazioni ritenute sbagliate.
È uno stato che ricorda un disco rigato, con la stessa storia che
gira in eterno per la testa, e blocca il presente. L’assunzione del fiore aiuta a sciogliere la mente, che smette di subire impotente i pensieri, ma li domina ed espelle il turbamento fuori di sé, contribuendo anche a sciogliere la verbalizzazione.
È usato anche in tutte le forme ripetitive quali tic e manie.
Ippocastano bianco -gemmeAesculus Hippocastanum (Chestnut Bud)
Appartiene ai fiori per la mancanza d’interesse per il presente.
Secondo Bach sono rimedi adatti a quelle persone che non
traggono profitto dall’osservazione e dall’esperienza e impiegano
più tempo degli altri per imparare la lezione della vita.
Ideale quindi per tipi pasticcioni che continuano a ricadere negli stessi errori non riuscendo a trarne insegnamento.
Aiuta le persone ad evolvere, a sviluppare le capacità d’apprendimento, l’osservazione degli altri e la consapevolezza del reale.
È usato spesso anche come aiuto per le malattie congenite, o
croniche, come coliti, asma, anemie, malattie autoimmuni, intolleranze alimentari, nei casi, dove ad ogni situazione si ripete lo stesso disturbo.
Ippocastagno rosso
Aesculus Carnea (Red Chestnut)
Appartiene ai fiori per coloro che hanno paura.
Sono fiori per chi non può impedirsi d’essere ansioso per gli altri, a tal punto da dimenticarsi di se stesso; e da essere parecchio
infelice, e in preda ad ansia da anticipazione per le avversità che
potrebbero colpire coloro che ama.
Si tratta quindi di persone apprensive e genericamente ansiose
Curiosità
nei confronti dei propri cari, con pensieri negativi, che si aspettano
sempre il peggio (comportamento tipico di taluni genitori).
Caratteristica di questi soggetti è quella di soffrire intimamente,
evitando di affliggere le persone oggetto delle preoccupazioni che,
a loro volta, possono subire le influenze di questo stato di cose con
blocchi evolutivi e di cammino di vita. In questo caso, il rimedio è
consigliato ad ambedue i soggetti.
Questo è anche un fiore importantissimo per rimuovere i legami intesi come profonde oppressioni.
che in tempi successivi.
Il trauma rappresenta una situazione di blocco che impedisce il
cammino.
Questo fiore è un forte catalizzatore che sblocca i traumi anche
di vecchia data, conferendo capacità di fronteggiare qualsiasi brutta situazione, solidità mentale, fermezza emotiva.
Associato a Rock Rose è consigliato in caso di bolo isterico.
Modi di assunzione dei fiori
Faggio
Fagus sylvatica (Beech)
Appar tiene ai fiori per la preoccupazione eccessiva verso gli
altri. Lo stato negativo al quale si applica questo fiore è l’intolleranza nei confronti del prossimo, l’ipercriticità, il soggettivismo esasperato.
Il soggetto tende a rilevare immediatamente quello che nel
prossimo è sbagliato o negativo, in modo anche arrogante, prepotente, presuntuoso, antipatico.
L’intolleranza di queste persone può scattare dopo aver subito
un lungo periodo di frustrazioni ed umiliazioni.
Tali intolleranze psichiche possono essere somatizzate sul piano fisico con allergie, intolleranze alimentari, problemi della pelle e
dell’intestino; quindi risulta essere il rimedio più usato per intolleranze ed allergie.
L’assunzione di questo fiore può rendere consapevole la persona di quanto il suo comportamento può ferire il prossimo, e da ciò
può derivare un forte disagio.
È da notare che, come vedremo nel corso della trattazione,
queste crisi di consapevolezza si possono verificare in vari casi dopo l’assunzione dei fiori, e di ciò bisogna tenerne conto.
Latte di gallina
Ornithogalum Umbrellatum (Star of Bethlehem)
Appartiene agli otto fiori per chi si fa prendere da scoraggiamento o disperazione.
Per coloro che vivono in gran pena per situazioni che li rendono da un po’ di tempo infelici, sono traumatizzati da brutte notizie
e rifiutano consolazione e conforto.
Lo stato d’animo negativo che si affronta è il trauma psichico,
lo choc, lo spavento, il rifiuto del dolore, la brutta notizia vissuta attraverso un blocco emotivo che porta a spaventarsi facilmente an-
Vendita Fiori
gerani
Trapianti da orto
Le boccette originali dei fiori di Bach da 10 cc., che si acquistano in farmacia o in erboristeria, contengono la madre del prodotto finale da utilizzare.
Quest’ultimo si ottiene mescolando tre gocce di madre in una
boccetta da 30 cc munita di contagocce, contenente per due terzi
acqua e per un terzo brandy.
Nel caso d’utilizzo da parte di bambini o persone intolleranti all’alcol, lo si può sostituire con l’acqua, tenendo presente che la durata del prodotto risulta limitata, mancando l’azione stabilizzante
dell’alcol. In alternativa al brandy, come stabilizzante, è possibile
usare aceto di mele.
Nel caso si debbano assumere contemporaneamente più fiori è
possibile mescolare le tre gocce di ciascuno nella stessa boccetta. Fa eccezione Rescure Remedy (rimedio d’emergenza), del quale si usano quattro gocce.
Esistono in commercio anche creme contenenti fiori di Bach
per uso locale.
Il consiglio standard per l’assunzione è di quattro gocce, messe sulla lingua, quattro volte al giorno (con una particolare attenzione a non toccare con il contagocce la lingua o le labbra).
Il numero delle assunzioni non è tassativo, e può essere personalizzato a seconda dei casi.
È possibile usare i fiori disperdendoli nell’ambiente, mettendo
tre gocce di madre in una ciotola d’acqua.
Bibliografia
V. e C. Fabrocini; Guida ai fiori di Bach come curarsi con i fiori, De Vecchi editore, Milano 1995.
Enciclopedia Italiana delle Scienze, Agraria I, Scienze Biologiche, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1976.
Nota:
I termini segnati in corsivo si riferiscono alla nomenclatura dei
rimedi data da Bach.
Azienda Agricola
Foradori Matteo
Povo (TN) Via Castel di Pietrapiana
Tel. 0461 810444
Piante da orto
Piante da
appartamento
Piante da
giardino
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 51
Fr a m m e n t i d i s t o r i a
Le mammane
di Povo
di Paolo Giovannini
I
l 22 agosto 1835 nella Cancelleria del
I.R. Giudizio Distrettuale in Civezzano il
Comune di Povo, nella persona del suo
Capo Comune Stefano Pecoretti, firmava
per la prima volta un contratto con una
Mammana(1).
Per capire l’importanza di tale atto bisogna conoscere, seppur in modo assolutamente succinto quale era la situazione
preesistente(2).
Anticamente la funzione della Mammana era vista solo come assistenza reciproca di donne ad altre donne senza alcuna
preparazione specifica, con tutte le conseguenze - spesso tragiche - del caso: basta
ricordare come più volte, alcune fossero
accusate di stregoneria o di essere causa di
malefici, in caso di morte dei nascituri o
delle madri. Fu solo a partire dalla metà del
‘700 che diventò professione, e nel Trentino - allora Principato Vescovile - per poter
esercitare senza esporre a pericolo di morte la madre ed il bambino, fin dal 1786 la
Mammana doveva avere un attestato rilasciato da un medico esperto dopo essere
stata istruita dallo stesso(3).
A cavallo tra la fine del sec. XVIII e l’inizio del sec. XIX, oltre alla preparazione fornita dal medico venne data la possibilità di
seguire dei corsi veri e propri tenuti presso
la scuola di ostetricia di Milano, l’università
di Padova, o l’I.R. Liceo di Innsbruck. Con
l’arrivo a pieno titolo dell’Austria, la professione di Mammana si sarebbe potuta svol-
gere solo dopo aver frequentato una delle
dette scuole ed averne conseguito il relativo diploma. La realtà, fu assai diversa: ancora per molti anni ostetriche improvvisate,
dotate solo di esperienza e buona volontà,
coesistettero con altre “approvate” o, ancora poche per le verità, provviste di diploma.
L’evoluzione di questa situazione assai
precaria trovò un ostacolo, quasi insormontabile, nel costo di frequenza a tali scuole
che una legge prevedeva fosse a carico delle esauste finanze delle Comunità. Non pochi furono infatti i comuni che alla richiesta
dei rispettivi Giudizi Distrettuali di segnalare
nomi di donne da avviare alla Scuola di
ostetricia di Innsbruck, risposero negativamente e pure in modo assai singolare come
nel 1821 fece il Comune di Povo tramite il
suo Capo Comune Stefano Pecoretti:
“… Lodevole Imperial Regio Giudizio
Distrettuale in Civezzano
In doveroso riscontro all’ossequiata ordinanza dei =14= corrente N. 411 risguardante le Mammane Le subordino, che
dopo i più maturi, ed imparziali riflessi mi
son indotto ad opinare, essere per noi una
cosa inutile, e dannosa il mandar fuori due,
od anche una sola Mammana alla istruzione, ed approvazione in Innsbruck. Imperciocchè noi abbiamo primamente un numero mediocre di Mammane, e tutte competentemente instruite; dapoichè son ben
molti anni trascorsi dacchè non si sa, che
sieno accaduti degli infortuni in questo
Paese in proposito. Secondo, la singolarissima vicinanza di questo Paese a Trento è
tale, che ne le rendono appunto, come dissi, le sudette Mammane inutili, dapoichè
qui si corre a Trento, da qualonque, ora ed
in pocchi momenti qui possiamo avere di
Città, o una Mammana legalmente approvata, o un Medico, od un Chirurgo a seconda delle circostanze, e del bisogno.
E perciò ecco aver noi, per le cose facili, ordinarie, e blande, le solite nostre
sudescritte Mammane; e per li casi difficili, e straordinari, che certamente son pocchi, appena ogni cento partorienti una,
aver noi il socorso di Città, e quindi di niuna cosa noi abbisognare in proposito, ed
viessere perciò cotali mammane per noi
affatto innutili.
Mà quel che più interessa è innoltre,
che oltre l’essere inutili, ci sono anche
dannose cotali Mammane. E diffatto:
Primamente bisogna dare ad ognuna
d’esse X.ni (carantani) =30= al giorno pel
vitto, e ciò per tre mesi certi consecutivi, e
forse più. Bisogna d’abbonare ad esse la
indennità di viaggio, che non si sa a quanto possa ammontare; bisogna abbonar loro tre =3= fiorini VV. (valuta di Vienna) al
mese per la Camera, innoltre ci vorrà l’annuale loro Salario; e poi? e poi dopo brevi
anni, che sono approvate, che esercitano il
loro mestiere vorranno anche la Pensione,
e temo, temo fino alla quinta Generazione.
Dapoichè d’ordinario queste Donnére, queste Mammane son donne quasi vecchie, o
innabili al lavorar la terra, povere, mal avezzate col vitto, e finalmente tali, che dopo
anche picciola malatia sono affatto innabili
ad ogni mestiere. E perciò ecco in che mar
d’affanni piomberebbe questa Comune di
Povo soltanto per le mammane, e per
mammane per noi affatto inutili; e quali orrende spese incontrerebbe per un oggetto,
che la Comune di Povo non ha speso dacchè susiste, né spende, io credo, neppur
un centesimo.
Ed egli si è a cagione di tutto ciò, ed
onde non avvezzar malamente questi Abitanti, ch’io rinunzio volonterosamente a
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1950 circa. Le mammane in festa per il cinquantesimo di attività di
Antonia Pecoretti e Giuseppina Boschetti al centro con don Ido Fontanari.
queste salutari Provvidenze del vigile Governo, le quali peraltro confesso esser ottime per altri Paesi; ma non per Povo.
Dal Municipio di Povo li =31= Maggio
1821.
Il Capo Comune Pecoretti” (4)
Qualche anno dopo, e precisamente nel
1826, il Capitanato Circolare di Trento, tramite il Giudizio Distrettuale di Civezzano,
chiede ai Comuni una statistica sulle mammane, che prontamente compilata viene
mandata all’autorità centrale sotto il titolo:
“Prospetto delle mammane esercenti nel
Distretto di Civezzano tanto legalmente che
privatamente approvate, come di quelle che
esercitano senza veruna approvazione”.(5)
Sul territorio della Comune di Povo le
mammane erano tre e precisamente:
“… 1. Cattarina vedova Bonmassar, il
suo domicilio è in Villazzano, d’anni 60 circa, approvata in Trento li 25 genaio 1826
mediante certificato del signor medico fisico Gio. Maria Bernardi quale fu visto da
codesta I.R. Carica; Incominciò la Sua pratica nell’anno 1800. Fino ad ora senza salario. Gode una sufficiente opinione.
2. Maria Giuseffa moglie di Gio. Batta.
Pontalti, domiciliata in Salè di qui, d’anni
50 circa, approvata in forza di certificato
riportato dal suddetto Signor medico Bernardi e visto dal sulodato I. R. Giudizio,
diede principio alla sua pratica nell’anno
1805 fino ad ora senza salario. Gode buona opinione.
3. Elisabeta vedova Bertoti dimorante
in Oltracastello di questa Comune sua età
di anni 72. Non si curò di procacciarsi alcun certificato con dire, ch’è già avanzata
in età, quantunque sia Donna di buon spirito e capace.
Diede prencipio alla Sua pratica da
trentacinque anni a questa parte, fino ad
ora esercita senza salario, gode di buona
fama e stima….
Povo li 10 gennaio 1827. Pontalti Capo
Comune”(6)
Interessante è anche una annotazione in
cui si segnala che: “La mercede, che percepiscono le mammane... è affatto arbitraria e viene corrisposta dalle famiglie delle
puerpere o in naturali, od in denaro.”(7)
Il Governo di Vienna, preoccupato di
una situazione assai precaria (anche per
quei tempi) approntò delle iniziative il cui
scopo fu quello “… di formare levatrici
professionalmente preparate, capaci di assumere la responsabilità di un servizio sanitario….”(8). Vista la difficoltà e la spesa,
che doveva essere sostenuta dai Comuni(9),
nel mandare lontano da casa le allieve, a
Milano Padova o Innsbruck, il detto governo pensò di istituire a Trento una scuola di
ostetricia.
L’ex Convento dei Carmelitani alle Laste
che era stato espropriato in epoca napoleonica(10), si prestava ad una nuova importante istituzione chiamata Triplice Istituto alle
Laste(11). Era formato da: 1. Istituto per le
partorienti; 2. Istituto degli Esposti(12); 3.
Scuola di ostetricia.
Il dottor Luigi Mantovan fu il primo direttore del Triplice Istituto che resse per 20
anni (1833-1853). La Scuola di Ostetricia,
aperta il 1 ottobre 1832 con inizio dei corsi
a partire dal primo gennaio 1833, fu diretta per cinque anni dal professor Ignazio Laschan sostituito nel 1838 dal dottor Luigi
Pastorello che rimase in carica fino al
1853(13).
Il corso d’istruzione aveva durata di sette mesi, cinque per la teoria e due per la
pratica; le allieve dovevano risiedere obbligatoriamente nell’Istituto seguendo scrupolosamente una serie infinita di norme comportamentali e morali. Il costo era di circa
130 Fiorini, sostenuto dalle casse del Comune di provenienza delle allieve. Alla fine
di tale corso veniva rilasciato un diploma
unitamente ai “prescritti strumenti” e al Libro di istruzione delle Mammane.
Finalmente quindi, trascorsi alcuni anni
e mutate le condizioni che prima lo impedi-
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 53
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vano, una poera potè frequentare la scuola
e diplomarsi. Questa fu Anna Camin moglie
di Domenico, levatrice approvata in data 1
maggio 1835 presso l’I. R. Scuola di Ostetricia alle Laste(14).
E veniamo ora al documento da cui è
partita la nostra storia e che qui trascriviamo integralmente.
“Civezzano, nella Cancelleria dell’I.R.
Giudizio Li 22 agosto 1835
Avanti l’I.R. Giudice Distrettuale. Dr.
Floriani, Steffano Peccoretti Capo Comune di Povo, Anna Camin, moglie di Domenico di Povo, Essendo stata Superiormente approvata Anna Camin di Povo, in Mamana per quella comune, ed avendo essa
con supplica pres. 28 luglio pp, n. 1949
domandato, che la comune debba divenire secolei all’erezione del formale contratto, e stabilirle l’annuo salario, che in base
alle vigenti direttive non può essere inferiore di fiorini venti di Vienna, vennero per
oggi chiamati tanto il Capocomune di Povo, che la nominata Camin, con Decreto
del 10 corr. N. 1949/38 Sanità, all’effetto
premesso.
Dopo diverse trattative, venne conchiuso, e stabilito quanto appresso:
1. La suddetta Anna Camin s’intenderà salariata dalla Cassa Comunale come mamana, col giorno 30 aprile u.s., compiuta l’istruzione, si rese disponibile a
comodo pubblico.
2. Essa dovrà prestare la sua opera colla
debita esattezza, e diligenza, in tutti i
casi, nei quali sarà chiamata, ed osservare le vigenti generali prescrizioni.
3. Percepirà dalla Cassa comunale, lo stabilito salario di fiorini venti di Vienna
=20= annuali alla fine d’ogni anno,
cioè entro tutto Ottobre, ed anco semestralmente in 2 rate, qualora vi sia cassa disponibile.
4. Resta libero alla mamana di percepire
da parte delle famiglie delle partorienti,
quella rimunerazione, che fossero per
retribuire spontaneamente.
5. Le partorienti povere dovranno essere
assistite gratuitamente.
6. Il presente contratto sarà duraturo a
tempo indeterminato e resta riservata
la Capitanale sanzione.
7. Preletto, confermato e sottoscritto
Anna Camini,
Pecoretti Capocomune.”(15)
In chiusura vorremmo far notare come il
Capo Comune del 1821 Stefano Pecoretti,
che con tanta veemenza rifiutò allora di far
istruire una mammana, quattordici anni dopo, rieletto alla carica di Capo Comune, firmò di proprio pugno il contratto con la nuova ostetrica approvata Maria Camin.
Note:
1 Il termine mammana è usato ancor oggi unitamente a Comare, Levatrice o al
più appropriato Ostetrica. Sono grato a
Luciana Chini e Cristiana Pivari per
l’aiuto nelle ricerche e nelle trascrizioni.
2 Per chi vorrà approfondire l’argomento
molti ed importanti sono i testi che affrontano da ogni punto di vista il problema della tutela sanitaria ed in particolare quello delle Mammane, per cui per
ovvi motivi di spazio ci è impossibile
darne una bibliografia esauriente.
3 Archivio Diocesano di Trento. Costituzione del Sinodo Trentino Diocesano,
Decreti e Istruzioni ecclesiastiche aggiunte, p. 150, XXIX De ostetricibus, a.
1880.
4 ASTN Giudizio Distrettuale Civezzano
a.1821. B. 32, XII Sanità, pos. 14. Lettera del 31 maggio 1821.
5 ASTN, Giud. Distr. Civezzano a. 1827.
B. 62 pos. 8
6 ASTN, Giud. Distr. Civezzano a. 1827.
B. 62 pos. 36
7 ibidem.
8 Di Gregorio Domenica, Rita Torcasso
“La scuola di ostetricia a Trento nel secolo XIX”, tesi di laurea anno accademico 1986-1987
9 ASTN Raccolta delle Leggi Provinciali
anno 1825 agosto 6 n. CXXII.
10 ASTN Raccolta delle Leggi, Decreto Napoleonico 25 aprile 1810, notificato al
Convento in data 4 ottobre 1810.
11 L’istituzione del Triplice Istituto ebbe come fondamento legislativo il Decreto
della Cancelleria Aulica di Innsbruk del
11 febbraio 1819. ASTN Raccolta delle
Leggi Provinciali del Tirolo a. 1819, vol.
VI, n. XXV.
12 In questo avevano ricovero i figli illegittimi, i trovatelli, o i bambini provenienti
da gravi situazioni di degrado.
13 Vogliamo ricordare che la vita della
Scuola di Ostetricia ebbe purtroppo breve durata: fu infatti chiusa il primo novembre 1870, in quanto con l’apertura
della ferrovia del Brennero e quindi la
maggior facilità di spostamenti, era antieconomico, secondo il Governo, l’apertura contemporanea delle due Scuole di Trento e di Innsbruck.
14 ASTN, Giud. Distr. Civezzano a. 1835.
B. 125, XIII, Sanità, pos. 31.
15 ASTN, Giud. Distr. Civezzano a. 1835.
B. 125, XIII Sanità, pos. 38.
Errata Corrige
Sul numero scorso
- a pag. 70: la foto dei coscritti alla Trattoria Al cavallino è della classe 1913 e non 1914.
- a pag. 71: la foto degli scolari è del 1923 e non della classe 1923.
- a pag. 74: foto sotto: il primo a sinistra con gli occhiali è Luigi Tomasi assessore comunale all’istruzione dal 1951 al 1960.
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54 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Fr a m m e n t i d i s t o r i a
La figlia di Pietro Bertotti di Povo, ci ha
fatto pervenire numerosa documentazione
storica riguardante il padre. Pubblichiamo
in questo numero un’interessante “autorizzazione” all’uccellagione sul territorio di
Povo del 1921, firmata dal “levatario della
caccia” Marchesoni e la famosa “Tessera
del pane” del 1940, di infausta memoria
durante il “ventennio”.
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 55
Redazionale
Uno stallone
a Povo
I
n questi anni l’iniziativa imprenditoriale dei giovani di Povo ha avuto un
notevole incremento, molte sono le
piccole imprese anche a conduzione familiare ed ar tigianali nate per soddisfare
le richieste dei cittadini e volte a fornire
oppor tunità di lavoro.
Una di queste è l’Azienda agricola di
Lorenzo Pedrotti a Borino appena sopra
l’abitato sulla strada che por ta al Passo
Cimirlo. Percorrendo la strada sulla sinistra per chi sale, si possono notare i fabbricati delle scuderie dei cavalli accuditi
56 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
con tanta passione da Lorenzo, sono cavalli di varie razze ma è di un esemplare
che va par ticolarmente fiero: è un SUEDDEUTSCHES KALTBLUT, un magnifico
stallone (foto sotto) autorizzato alla
monta con tanto di pedigree (foto sopra).
Negli anni cinquanta, quando a Povo
c’era la scuola d’avviamento ad indirizzo
agricolo, in quanto a quel tempo molti
scolari erano figli di contadini, si insegnava a coltivare la terra e nei pressi del
cimitero c’era il campo della scuola dove
ci si esercitava alla coltivazione delle
piante da or to e da frutto. Il professore di
agraria, Oss Papot Ar turo, agli alunni insegnava ad usare i prodotti migliori per
la concimazione così da ottenere ottimi
risultati nella coltivazione delle piante, in
par ticolare ci consigliava di utilizzare il
“letame cavallino” perché considerato un
ottimo concime.
Ora a distanza di cinquant’anni, per
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 57
Tutela operai - terza parte
La tutela, l’occupazione e
le condizioni economiche
degli operai nel Trentino
nel 1902
Terza parte
a cura di Giuliano Sosi
T
erza parte della “Relazione del IX Distretto espettorale di Trento” sulle
condizioni di vita e di lavoro degli
operai all’inizio del secolo scorso. Questa
volta si affrontano nello specifico i dati occupazionali, il lavoro minorile, ed alcune
norme di “tutela”, manco a dirlo puntualmente eluse dal padronato di quei tempi.
Impressiona in particolare lo sfruttamento
del lavoro minorile (si trovavano bambini al
lavoro addirittura di 9 - 10 anni!), una piaga
che in qualche paese (e non solo nel cosiddetto terzo mondo!), persiste ancora, con
la complicità di aziende multinazionali ed il
silenzio di molti governi “democratici” occidentali! (pg)
Occupazione degli operai
Negli esercizi visitati si trovano 6188
operai, di cui 2420 (39.1%) maschi e 3768
(60.9%) femmine. Dei maschi non avevano
ancora 14 anni 57 (2.4%) e 10 anni 204
(8.4%); delle femmine 20 (0.7%) e rispetti-
vamente 454 (12%). Gli operai giovani sono dunque il 12% di tutti gli operai. Fatta eccezione di un garzone calzolaio di 13 anni
che era munito dell’attestato dimissorio
dalla scuola, tutti gli altri ragazzi sotto i 14
anni (ben 82) erano occupati contro le prescrizioni di legge. In fabbriche si trovarono
occupati in lavori industriali di natura stabile 30 ragazzi sotto i 14 anni (6 ragazzi e 24
ragazze), di cui 13 (3 ragazzi e 10 ragazze)
non avevano ancora toccato il 12° anno. Le
24 ragazze si trovarono in 5 filande: 6 non
avevano ancora 13 anni, 8 erano sotto i 13
anni, 4 sotto gli 11, 2 sotto i 10 e 4 persino
sotto i 9 anni. Nella piccola industria si trovarono occupati 52 ragazzi; di essi 23 non
avevano ancora 12 anni per cui la loro regolare occupazione era sotto ogni circostanza illegale; gli altri 29 che avevano tra i
12 e 14 anni venivano occupati per più di 8
ore al giorno. Ben 14 di questi ragazzi - tutti maschi - erano occupati in un istituto in
cui si esercita l’industria dello stampatore e
legatore di libri, del falegname, del sarto, e
del calzolaio, e che non aveva alcuna autorizzazione industriale fuorché certificati e
concessioni suonanti al nome degli operai.
In quest’istituto si trovavano oltre a 13 operai, 86 apprendisti di cui 21 tra 8-12 anni,
23 tra 12-14, e 42 i tra 14-17. L’assunzione seguiva fra gli 8 -10 anni, quindi mentre
il ragazzo era ancora obbligato alla scuola,
la quale doveva esser surrogata da un’istruzione privata di due ore al giorno, che si
innestava nel solito lavoro di 8 ore. Ma naturalmente ne i maestri erano approvati, ne
alla fine si davano esami di sorta. Il lavoro
di questi ragazzi continuava dalle 5 ½ di
mattina alle 9 ½ di sera, con due interruzioni di ½ d’ora per la colazione e alla sera
con pausa da mezzogiorno alle 1 ½ e dalle
8-9 pomeridiane. Si dovette pure far un rimarco in riguardo ai contratti di tirocinio
che la direzione dell’istituto conchiudeva
coi genitori o tutori degli apprendisti verso
incasso d’un importo relativamente alto, sino a 1800 Corone. Questi apprendisti non
vengono iscritti in nessuna cassa ammalati, ma la Direzione si obbliga di assumere la
cura del ragazzo per i primi 14 giorni di malattia, dopo il qual tempo viene consegnato
ai genitori.
Apprendisti
Sulla occupazione di apprendisti la relazione è purtroppo molto sfavorevole. Appena I ragazzi sono usciti dalla scuola i genitori sogliono far calcolo dei loro futuri guadagni; d’altro canto i maestri-operai credono di poter senz’altro sfruttare il garzone,
senza obblighi di sorta da parte loro. Cosa
naturalissima si ritiene che il garzone venga
adibito solo a lavori manuali e da esso
cambi tosto padrone, non appena trovi chi
gli dia un paio dì contesimi di più. Ne segue
che dall’assunzione come apprendista, sino all’ottenimento della piena paga di operaio sussidiario corra un tirocinio assai più
lungo del massimo fissato dal regolamento
industriale.
Consorzi
Se la corrente recentemente manifestatasi in favore dei consorzi industriali avrà a
durare, ne sentiranno buoni effetti anche gli
apprendisti; ma si può essere scettici, perché sinora tutti gli sforzi delle autorità diretti ad unire fra loro i piccoli industriali rimasero infruttuosi e a Trento occorsero 15 anni per far nascere il primo consorzio, che è
quello dei barbieri. Ultimamente però pare
si stiano organizzando a Trento i sarti, i fornai, gli stampatori e litografi, i carpentieri, i
fabbri ferrai, i sellai; lo stesso dicasi dei
fabbricanti di manici di frusta a Taio. Gli ar-
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tigiani sperano cosi di correggere molti dei
mali che li tormentano: la sproporzionata
assunzione d’apprendisti, la troppa forte
occupazione di donne e l’esercizio non autorizzato di industrie.
Ore di lavoro
Grandi disparità regnano in proposito.
Nelle filande la giornata ore di lavoro è di 11
ore, ma negli altri esercizi grandi e piccoli,
specie nelle città, guadagna terreno la giornata di 10 ore. In cave di pietra, nell’industria
delle macchine della lavorazione del metallo,
nonché nell’edilizia la giornata di 10 ore può
considerarsi come regola: invece tra gli
stampatori la giornata è di 9 ore. A Trento e
a Rovereto sono introdotte le 10 ore anche
tra i calzolai e persino tra i prestinai. In più
impianti elettrici i due custodi si cambiavano
ogni 24 ore; nelle fabbriche di calce e di mattoni i fuochisti hanno bensì un lavoro dì 8 ore
al giorno, ma dovendo occupare le ore libere con altre prestazioni, risulta spesso per
essi una giornata di 16 e talora persino di 24
ore ininterrotte. In una fabbrica di ghiaccio
artificiale un operaio doveva prestare per tutta l’estate servizio senza altra interruzione
che quella di 4 ore durante la notte in cui dava l’opera sua un manovale.
Lavoro notturno
Nella piccola industria non vi furono lagni se non in qualche sartoria da signora.
Pervennero altresì denunce di donne e ragazzi occupati in lavoro notturno negli esercizi privati di macerazione di tabacco nel distretto politico di Rovereto: p. es. la direzione di una fabbrica si lagnava che le operaie,
finito il lavoro nella fabbrica stessa, lavorassero altrove fino a tarda, notte, sicché
tornavano il giorno dopo al lavoro stanche
o dormigliose. Ritirate informazioni da persone competenti, risultò veramente che in
simili esercizi privati si da lavoro a donne e
a ragazzi a questi ultimi anche se sotto i 9
anni - in locali che si sottraggono assolutamente a qualunque descrizione. Ma l’ispettore non poté curarsi di questi esercizi che
per legge sono esenti dall’obbligo di assicurazione e che escono dalla sua sfera di
competenza.
Ore di riposo
Di solito si osservano: dove esse mancano, si concede invece una pausa più lunga pel pranzo. Di solito pel pranzo si lascia
libero lo spazio di 2 ore nell’estate, di 1 1/2
ora nell’inverno. Solo le seghe, le cave di
pietre, i forni di calce, dove si lavora spesso a cottimo, fanno eccezione: lì si lavora
talvolta da mattina a sera e i pasti si prendono in tutta fretta, ritornando poi subito al
lavoro.
Salario e disdetta
In molti esercizi specie nelle seghe, il
salario lascia molto a desiderare. I lavoratori ricevono continuamente degli acconti,
spesso non in denaro, ma in forma di mezzi alimentari (polenta, formaggio, ecc.) e
passano mesi e mesi prima che si stringa il
conto definitivo, il che anzi talvolta succede
solo quando l’operaio lascia il servizio. Allora le cose si fanno alla spiccia: i! padrone
mette in mano all’operaio un po’ di danaro
e se questi vuole schiarimenti o si crede decurtato viene semplicemente messo alla
porta. Si può pensare con che facilità vengano truffati questi poveri diavoli, che non
sanno né leggere né scrivere.
Di solito l’operaio non sa neppure se è
assicurato contro le malattie e contro gli infortuni, a che prezzo gli vengono calcolati i
tessera
accumulativa
con omaggio
20 euro
di consumazione
E’ gradita prenotazione
generi alimentali e cosi via: da questa grassa ignoranza deriva che talvolta operai ammalati non si rivolgono alla cassa per il sussidio cui avrebbero diritto. In una importante filanda, il cui proprietario tiene un negozio di generi misti, dovevano le operaie fare
la spesa nel negozio stesso ed anzi si detraeva dal loro salario anche l’importo dei
conti lasciati insoluti dai rispettivi genitori e
parenti. Difficilissimo è in genere il controllo delle detrazioni, perché le liste dei salari
- eccezioni latta per alcune fabbriche - si
tengono cosi, che assai raramente uno può
capirci qualche cosa: e gli operai per paura
del licenziamento se ne stanno cheti. Nella
piccola industria si può ritenere come fissato per consuetudine il termine di licenziamento di 8 giorni. In una fabbrica di carta le
operaie sono accordate ad anno e vivono
come in un collegio. Nelle filande le operaie
si obbligano per tutta la stagione nonostante le prescrizioni del regolamento che vogliono libero un termine di disdetta di 8 o 11
giorni.
Libretti di lavoro ed
elenchi degli operai
L’assunzione senza libretto di lavoro fu
constatata in 243 casi, quindi nel 61% degli esercizi visitati. Spesso nelle ispezioni si
trova una quantità di libretti dimenticati dagli operai, chiara prova della poca importanza che essi danno a tal documento. In
una filanda si trovarono 4 ragazzine di 9 anni e due di 10 provvedute di regolare libretto, ciò che diede occasione a una denuncia
contro il rispettivo capocomune all’autorità
politica, che gli diede una buona lavata di
capo. In un’altra filanda due ragazzine di 12
anni figuravano nei libretti come se ne
avessero 14. In una terza filanda il padrone
teneva a sua disposizione una quantità di libretti in bianco, probabilmente allo scopo di
consegnarli riempiti agli operai che assumeva i quali poi vi avrebbero fatto apporre
il sigillo comunale. Solo in 67 esercizi si
trovò un buon elenco degli operai: in altri
332 o mancava affatto, o non si teneva secondo le prescrizioni.
(continua sul prossimo numero)
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 59
Spazio Circoscrizione
Commissione Cultura e Sessione forestale
I prossimi
appuntamenti
a Povo
L
a Commissione Cultura anche quest’anno proporrà delle iniziative in collaborazione con le associazioni che
operano sul territorio e con alcune Commissioni della Circoscrizione.
Si inizierà martedì 1 giugno 2004 con la
Festa degli Alberi, alla quale parteciperanno 200 bambini della scuola elementare
Moggioli di Povo con le rispettive insegnanti. Si svolgerà al Parco del Cimirlo, a cui seguiranno una visita alle fortificazioni militari
presenti nelle adiacenze..
Collaboreranno alla riuscita della Festa
l’Azienda Forestale di Trento e Sopramonte,
le A.C.L.I. e la sezione Cacciatori di Trento.
associazioni del territorio, senza tuttavia dimenticare i numerosi volontari che prestano appoggio gratuito.
Domenica 4 luglio sarà la volta della Festa Multietnica organizzata in collaborazione con Tuttapovo e inserita nella manifestazione di Tutta Povo in Festa.
Domenica 29 agosto 2004 ci sarà la
Festa della Montagna.
Gran parte della festa si svolgerà al Parco del Cimirlo, ci sarà il giro in Mountain bike della Marzola, l’escursione guidata sul
Monte Celva, la visita al sentiero dei 100
scalini, novità tutte da scoprire e musica...
(e chi più ne ha più ne metta...)
La festa vede la collaborazione della
Circoscrizione, con la Commissione Cultura, la Commissione Sport e la Commissione Usi Civici, l’Azienda Forestale e le varie
Sabato 13 novembre sarà la volta della
Festa dell’Anziano.
Alla seconda edizione, la festa viene
proposta con entusiasmo dagli animatori
delle case di Riposo “Margherita Grazioli”,
“Villa Santissima” e la Residenza assistenziale protetta di Gabbiolo.
Il pomeriggio organizzato dalle Commissioni Cultura e Sport, dai Presidenti delle Case di Riposo e dai suoi animatori, vi
sarà una verifica conclusiva sull’attività che
le case di riposo hanno svolto durante l’anno con le associazioni che operano sul territorio e che hanno prestato la loro opera di
volontariato con gli anziani durante l’anno
in corso, creando momenti distensivi di
gioioso calore umano.
Sessione forestale
I
Lavori vari
Assegno prodotti forestali
1. Assegno legna da ardere nelle località Valgranda, Nespolar, Redondol e Casoti (latifoglie).
2. Assegno legname per uso interno in loc. Pian
Fontana e Salizoni (larice).
3. Assegno di colonne di castagno in loc. Salare
e Ronzesch (circa 490 fusti).
4. Assegno al taglio di piante presso la baita Fontana dei Gai.
Sistemazione viabilità
foto S.N.
l giorno 18 febbraio 2004 si è svolta l’annuale Sessione Forestale. Erano presenti il dott.
Fezzi Presidente dell’Azienda Forestale e il
dott. Condini Direttore dell’Azienda Forestale, il
Presidente della Circoscrizione e vari componenti
della Commissione Usi Civici.
La riunione ha rappresentato un momento di
confronto sulle tematiche della montagna ed in
modo particolare sulla riqualificazione e valorizzazione della Marzola.
L’Azienda Forestale che per conto dell’Amministrazione comunale gestisce la montagna, tramite
il proprio Direttore, propone per l’anno 2004 i seguenti interventi:
1. Estirpazione di ceppaie ai margini dei prati di
Stelar.
2. Sfalcio e smarginature dei prati di Pramarquart.
3. Completamento manutenzione straordinaria sentiero “CimirloMaranza”.
4. Completamento sistemazione parcheggi Colmo e Castelet.
5. Realizzazione eliporto presso Spiaz Grant.
6. Prosecuzione interventi di valorizzazione area Monte Celva (sentieristica ed ex manufatti militari).
7. Sistemazione parcheggi in loc. Forte Roncogno.
8. Sistemazione canalette varie strade Cimirlo.
60 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
1. Realizzazione di un muretto di sottoscarpa lungo la strada Fontana dei Gai - Chegul.
2. Sistemazione strada Piana Nova.
3. Sistemazione fondo strada “Selva-Celva”.
4. Rifacimento di un tratto di acciottolato in loc.
Casoti.
5. Sistemazione fondo strada Pramarquart - Prà Zoan.
6. Completamento ripristino strada Mazon (arcia).
Interventi sui fabbricati
1.
2.
3.
4.
5.
Pavimentazione marciapiedi al perimetro di Malga Nova.
Realizzazione di un punto fuoco presso la baita Rocol Chesani.
Collaborazione con Alpini per lavori al Moronar.
Progettazione ristrutturazione interna baita Fontana dei Gai.
Progettazione recupero Forte Roncogno.
Lettere a Tuttapovo
Sono Daniela Bonomo, abito Verona e ho avuto la copia
del Vs. giornale dal Gsa Alpini Povo. Volevo ringraziare Lei
e il GSA Povo per lo spazio e la sensibilità dedicata a mio
figlio Riccardo Lorenzoni, (articoli da pag. 24 a pag. 28).
Non mi aspettavo certo che sia L’Adige, sia Voi pubblicaste
la mia lettera e parlaste della splendida esperienza vissuta
con gli Alpini. Sono state giornate indimenticabili, non solo
per le gare, ma soprattutto per il rapporto di amicizia e simpatia che si è creato. Nel 2003 anno europeo del disabile si
sono fatti simposi e congressi, ma gli alpini hanno concretizzato i fatti! Mi piacerebbe avere un’altra copia del Vs.
giornale per i nonni (Riccardo è l’unico nipote), e per loro
sarebbe un regalo prezioso.
Daniela Bonomo e Riccardo Lorenzoni
Ringraziamo Daniela Bonomo e Riccardo per gli apprezzamenti a Tuttapovo, ma si è trattato di un giusto spazio dedicato da un lato per sottolineare la grande sensibilità dimostrata dal Gsa di Povo e soprattutto un’ottima occasione per dare ai lettori delle belle notizie in mezzo allo
squallore dei notiziari quotidiani. Arrivederci a Povo! (pg)
Alcuni lettori di Oltrecastello ci segnalano lo stato di
grave abbandono e degrado in cui versa il capitello votivo
posto in via Marchesoni a metà della strada che da via Sabbioni porta verso Oltrecastello, dietro al Doss di S. Agata.
Segnaliamo a chi di dovere tale protesta, affinché si possa
restaurare e preservare un’opera, magari non significativa
dal punto di vista storico-artistico, ma che ha comunque
un legame affettivo con molti cittadini di Povo. (pg)
Buon giorno,sul numero di aprile di “Tuttapovo” avete
pubblicato a pag. 72 la foto dei coscritti dell’anno 1896.
Vorrrei segnalare che considerando la seconda fila (quella
più in alto) il terzo da sinistra in piedi è mio nonno Valerio
Trentini. Cordiali saluti.
Claudia Bonvecchio
Ci giunge dall’Argentina:
Les escribo desde Argentina para feñlicitarlos por los
10 años de Tuttapovo y desearles que cumplan muchos
mas, cuando recibo la revista me hace muy feliz y me alegra el día la leo y releo disfrutando cada articulo. Todos me
resultan amenos e interesantes los felicito a todos y saludo con afecto y nostalgias.
Vilma Lazzeri de Pinto
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 61
Album dei ricordi
Anni 1950. Festa degli alberi. Da sinistra: Vittorio Merz, Giuseppe Bonvecchio (Sartorel), ... , Dario Franceschini (Titota), Beniamino
Giovannini, prof. Marchesoni, Silvio Moser, don Lino Tamanini, maestro Isidoro Trentin, Italo Mattivi, il guardiaboschi Bruno Gretter.
19 aprile 1952.
Festa degli alberi
al passo Cimirlo.
In piedi da sinistra:
Giuseppe Bonvecchio
(Sartorel), ing. Lino
Giacomoni, Dario
Franceschini (Titota),
prof. Marchesoni (con la
camicia bianca). Gli altri
in piedi sono ignoti.
Seduti da sinistra: la
moglie dell’ing.
Giacomoni, Libera
moglie del maestro
Trentin, Ada moglie dott.
Largaiolli, i maestri
Isidoro Trentin e Felice
Manzinello, ultimo il
direttore didattico Bruno
Ricci.
Camere “ESTER”
Via Salè 10 - 38050 Povo (TN)
Tel. e Fax 0461 810380
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62 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Camere con bagno
singole - doppie - triple
Aperto tutto l’anno
Album dei ricordi
Anni 1950.
Lezione di educazione
civica: scolari durante
la pulizia dei giardini
vicino alla Chiesa.
archivio Felice
Manzinello
Aprile 1953.
Classi 2a e 3a
maschile. Alunni:
Giancarlo Agostini,
Urbano Belluta, Enzo
Bertotti, Dario Betti,
Flavio Camin, Alberto
Dallatorre, Marco
Franck, Bruno
Giacomoni, Luigi
Gadagnini, Franco
Ianes, Mario Marchi,
Mario Merz, Mario
Moratelli, Giovannino
Nichelatti, Renzo
Orsingher, Silvano
Orsingher, Lino
Pintarelli, Sergio Rensi,
Valentino Tomasin,
Renzo Bonvecchio,
Italo Campregher,
Costantino Malpaga,
Pio Moratelli e Dario
Trentini con il maestro
Felice Manzinello.
archivio Felice
Manzinello
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 63
Album dei ricordi
Classe 5 maschile
1951 - 52
Ultima fila da sinistra:
maestro F. Manzinello,
Alessandro Marchel,
Giuseppe Dallatorre,
Elio Sittoni, Piergiorgio
Trentin, Lino
Auspergher, Giacinto
Tomasi e Gino Bertotti
(Zizot).
Seconda fila: Corrado
Marchel, Giorgio
Malpaga, Silvano
Giacomoni, Luigi
Marchi, Mario Nicolini,
Franco Bonvecchio,
Felice Giacomazzi e
Pio Marchel.
Prima fila: Giuseppe
Tomasi, Claudio Cagol,
Lino Cagol, Umberto
Tomasi, Bruno
Franceschini, Luciano
Orsingher.
archivio Felice
Manzinello
Una “chicca” tratta da “I
Nomadi - Il suono delle
idee” (Arcana editrice):
1965, i Nomadi
pubblicizzano
“artigianalmente” le loro
serate al Lido di Levico,
alla destra appoggiato al
glorioso Fiat 1500 si vede
un giovanissimo Beppe
Carletti, l’unico superstite
della formazione originale.
(pg)
COSTRUZIONI
MERZ srl
64 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
Specializzata anche
in ristrutturazioni
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Ora come allora...
con la squadra nel cuore!
Inter, comunque grazie!!!
Gli irriducibili tifosi di Povo
Auguri a...
Auguri al Mario (Barba) Giacomazzi ed a Francesca
(Chicca) Pecoretti per il loro 40esimo anniversario di
matrimonio da Enrico e Claudia Eccel.
Qui in una foto della festa che si è tenuta domenica 23
maggio.
Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 65
Auguri a...
Complimenti a Emmanuele Bort, neo laureato in
“Ingegneria delle Telecomunicazioni”. È stata dura ma il
“110 e lode” non te lo può togliere nessuno! Bravissimo,
te lo sei meritato. Mamma, papà ed Elisa (Deagle).
Marta Bazzanella e Dario Triches festeggiano il
trentunesimo anniversario di matrimonio. Con i migliori
auguri dai figli Mirko e Flora.
Dopo aver ricevuto la Stella al merito quale maestra del
lavoro nel 1995, la nostra compaesana Bruna Gretter in
Tomasi è stata insignita di un nuovo riconoscimento. Con
Decreto del Presidente della Repubblica infatti le è stata
conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della
Repubblica Italiana”. Un’ambita onorificenza che ripaga la
signora Gretter dell’impegno profuso in ambito lavorativo
negli ultimi cinquant’anni.
Fiocco rosa in casa Bertotti:
mamma Elena e papà Nicola annunciano la nascita di
Marianna.
Congratulazioni dagli amici e da Tuttapovo.
SALONE
Immagine Donna
66 - Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno
POVO - OLTRECASTELLO
TEL. 0461342032
Orario:
martedì-g
giovedì:
8.30-1
12.00 / 14.30-1
19.00
mercoledì-vvenerdì-ssabato: 8.30-1
16.30
Pu b b l i c i t à
50649
4 fax 0461 9
6
6
0
5
9
1
6
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Tel.
n.it
ti
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1
380
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Loc
fax 0461 950793
Tel. 0461 950778
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Via Generale Pennella 94 - C.P. 170 - 38057 Pergine Valsugana (TN)
Telefono 0461 534044 - Fax 0461 534760
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Tuttapovo n. 2/2004 - Giugno - 67
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