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laRIVISTAdelTURISMO
CENTRO STUDI TOURING CLUB ITALIANO
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15 anni
di turismo
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4 | 2012
Touring Club Italiano
Presidente: Franco Iseppi
Direttore generale: Fabrizio Galeotti
Centro Studi Tci
Massimiliano Vavassori (direttore)
Area Ricerche e Pubblicazioni
Matteo Montebelli (responsabile)
Monica Martinelli
Maria-Chiara Minciaroni
Jacopo Zurlo
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Touring Club Italiano
Corso Italia, 10 - 20122 Milano
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SOMMARIO
4 | 2012
EDITORIALE
Arrivederci
TENDENZE
Custodi della memoria
Luciana Senna
Questione di governance
Carmine Tripodi, Antonello de’ Medici e Italo Candoni
Direttore responsabile
Silvestro Serra
MERCATI
Progetto grafico e impaginazione
Emanuela Boro (Emmegi Group Srl)
L’Europa turistica vista dai portali
Francesca D’Angella
Stampa
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Elisabetta Porro
(Centro Documentazione Tci)
Epson Italia è partner tecnologico nella
digitalizzazione dell'archivio fotografico
del Centro Documentazione Tci, da cui
sono tratte le immagini pubblicate.
Informazioni sugli abbonamenti
tel. 840 888802
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Copie singole e arretrate sono disponibili
al prezzo di € 15 chiamando
il n. 840 888802 o presso i Punti Touring
(l’elenco è sul sito www.touringclub.it)
Registrazione Tribunale di Milano
10 febbraio 1999, n. 94
© 2012 Touring Club Italiano,
Milano
Codice NKABH
Finito di stampare
nel mese di gennaio 2013
ISSN 1972-1390
In copertina:
Dalla mongolfiera salutano sorridenti
il cavalier Giuseppe Cobianchi, ricordato
per il suo volo aereo al Circuito di Brescia,
e il capitano Romeo Frassinetti, da sempre
protagonista di ascensioni aerostatiche,
ante 1911, Archivio Tci
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15 anni di RdT
a cura del Centro Studi Tci
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12
20
27
MANAGEMENT
Turismo e cultura: coppia di fatto
Martha Mary Friel
43
ESPERIENZE
Il turismo che fa la differenza
a cura del Centro Studi Tci
58
RUBRICHE
TOURISM AROUND EUROPE
SEGNALIBRO
62
64
T E N D E N Z E
CUSTODI
DELLA MEMORIA
La storia del Touring Club Italiano è anche
quella di un’associazione che ha avuto
un ruolo di primo piano nel documentare
il turismo e, più in generale, il Paese
attraverso i suoi archivi
LUCIANA SENNA
Q
ualcuno ha scritto che gli archivi – ma possiamo estendere la definizione anche alle biblioteche – sono “sedimento fisico della
memoria”. Documenti, registri, libri, riviste, carte geografiche, fotografie: tutto ciò si lega indissolubilmente a qualcosa di soggettivo e immateriale – la
memoria del passato – e tuttavia possiede una “fisicità” che porta con sé implicazioni di vasta portata. Da quella – ovvia –
dello spazio fisico che deve raccogliere i
materiali a quella, forse meno immediata ma altrettanto fondamentale, del mantenimento della loro integrità.
Anche il Centro documentazione del
Touring è un sedimento fisico di memoria, con tutto il carico di responsabilità
che il dovere di trasmetterla comporta e
le problematiche che ne conseguono.
È la memoria di un’associazione che dalla sua creazione, 118 anni fa, ha raccolto,
acquistato, prodotto e accumulato una
mole di documenti di vario genere (guide, libri illustrati, carte geografiche, periodici, fotografie, cartoline, disegni), per
soddisfare il suo scopo istituzionale precipuo, quello di promuovere la conoscenza del nostro Paese. Un assunto, quasi un codice genetico, che non è mai
tramontato e continua anche oggi con
diverse iniziative.
MOMENTI DI STORIA
Non è possibile ricostruire qui la storia di
queste raccolte, ma si possono fissare alcuni momenti salienti. La volontà di creare una biblioteca viene espressa fin dal
primo numero della Rivista Mensile, quello del gennaio 1895: nella rubrica
“Biblioteca”, si annuncia l’acquisto di
guide “che sono da oggi a disposizione
dei soci”. E da allora, per molti anni, la rivista pubblica i titoli dei libri e delle carte frutto di acquisto diretto, ne recensisce
altre, ringrazia quanti (soci, istituzioni,
editori) ne mandano spontaneamente in
dono. Nel 1914 la consistenza era di oltre 6.000 libri e opuscoli. Anche l’archivio fotografico ha una nascita precoce: nel
luglio 1898 Luigi Vittorio Bertarelli, la
figura di maggior spicco tra i fondatori
del Tci, lancia sulla Rivista Mensile il primo di una lunga serie di appelli ai soci affinché contribuiscano alla realizzazione
dell’illustrazione fotografica dell’Italia.
Sede Touring di Corso Italia a Milano,
il signor Barzaghi si occupava presso
la Biblioteca dell’Archivio fotografico,
4
1954, Archivio Tci
laRIVISTAdelTURISMO
5
L’ iniziativa di Bertarelli ha costituito il
nucleo intorno al quale si sono aggregate nel corso degli anni centinaia di migliaia di fotografie e la creazione di un’imponente fototeca.
Con un salto nel tempo arriviamo a un altro momento importante quando nell’agosto del 1943, a seguito dei bombardamenti su Milano, il Touring è costretto
a sfollare a Merate, in Brianza, e a sospendere le proprie attività fino alla fine
della guerra. L’unica attività possibile,
anche per tenere occupate le maestranze,
era quella di riordinare e catalogare libri, fotografie, schedari dei soci. Forse
per qualche eccesso di zelo nello scarto di
documenti ritenuti non interessanti, forse più probabilmente per i trambusti di
un trasloco in situazione di guerra, è probabile che in quel periodo sia andata persa varia documentazione.
Il primo giugno 1977 la Sovrintendenza
archivistica lombarda dichiara la raccolta di interesse storico e la vincola come
“prezioso patrimonio documentario del
paesaggio e del turismo nazionale e internazionale”. Qualche anno dopo viene
istituito il Centro documentazione, con
l’accorpamento del materiale archivistico e lo spostamento in un unico ambiente di biblioteca, cartoteca e archivio fotografico, fino ad allora allocati presso le
redazioni. Dal 2009 il Centro documentazione cambia sede e conserva parte del
materiale presso la Biblioteca del Progetto,
alla Triennale di Milano e parte presso un
magazzino esterno, in attesa di una sede
che consenta di riunificare tutto.
IL NOSTRO PATRIMONIO
Impossibile esaurire la pluralità tipologica di quasi un milione di documenti.
Descriviamo, perciò, sommariamente i
principali “capitoli”.
La biblioteca. Essa comprende tutte le
pubblicazioni edite dal Touring, quindi i
periodici, le guide, i libri illustri, le carte,
pubblicazioni che per molto tempo sono
state il vademecum del turista tout court,
dalla Guida Rossa per l’Italia a quella
Verde per i Paesi d’Europa, all’Atlante
stradale al 200.000. Vi è poi una vasta sezione di altri editori, come si è visto, sorta ancora prima che il Tci pubblicasse
volumi propri: libri acquistati o donati,
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con collezioni pregevoli, come la sezione
antiquaria di guide turistiche sette e ottocentesche. Geografia, turismo, arte, architettura, cartografia, storia locale sono gli
argomenti prevalenti, con sezioni specialistiche di pregio, come i moltissimi
volumi sulle ex colonie africane, acquistati come fonti per redigere le guide a esse
dedicate.
Una curiosità: questi Paesi sono altrettanto bene illustrati nell’archivio fotografico,
tanto che il set di un celebre film di
Gabriele Salvatores, Mediterraneo, vincitore di Oscar, fu ricostruito consultando la
serie di foto degli anni 30 e 40 di Castellorizo presenti in archivio.
La cartoteca. È rappresentata da una
cospicua raccolta: anche in questo caso
parecchio materiale è frutto di acquisti
che costituivano le fonti e la documentazione necessaria per disegnare le nuove carte del Touring.
La scuola cartografica Tci aveva rapporti con tutto il mondo ed è stata per decenni un’eccellenza assoluta, in grado
di competere con i maestri della scuola
tedesca. Si pensi al materiale raccolto
per realizzare l’Atlante internazionale,
un’opera colossale edita per la prima
volta nel 1927: carte e atlanti arrivati
dalla Cina, dall’allora neonata Unione
Sovietica, dall’Africa e così via. Materiale prezioso, degno di essere conosciuto
dalla comunità di studiosi e dagli appassionati di cartografia.
L’archivio fotografico. “Raccogliere
migliaia di fotografie, fonderle insieme
e ricavarne delle categorie che siano vere e proprie monografie” è uno degli inviti rivolti da Bertarelli ai soci che abbiamo detto essere stati il fondamento
dell’archivio fotografico. I soci risposero
con entusiasmo e inviarono materiale
che raffigurava bellezze artistiche e pae-
saggistiche, costume e aspetti sociali. Il
primo nucleo venne classificato in parte secondo un ordine geografico e in
parte secondo uno tematico e tale suddivisione, pur attraverso diversi riordini, è sostanzialmente rimasta.
La raccolta delle fotografie continuò anche grazie ai concorsi promossi dal Tci e
a un impiego della fotografia via via sempre più ampio nella rivista e nelle altre
pubblicazioni. A partire dal dopoguerra
sono documentati acquisti sistematici
da fotografi e agenzie e commissioni di
campagne vere e proprie, come quelle
dei grandi nomi italiani della fotografia:
da Paolo Monti a Pepi Merisio a Gianni
Berengo Gardin e molti altri.
In questo modo, nel corso del tempo, l’archivio si è arricchito sia nell’ampliamento
geografico (Paesi europei e mondo) sia
nelle tematiche (lavoro, industria, scuola
e istruzione, trasporti, comunicazioni e
molto altro).
Gioielli e segreti d’archivio. Questi “canali di approvvigionamento”, tuttavia,
non spiegano la presenza in archivio e in
biblioteca di materiali di particolare pregio, apparentemente non riconducibili
alle modalità di acquisizione che abbiamo visto.
Ad esempio, il nucleo di 48 fotografie
sull’Egitto archeologico, opera del fotografo-viaggiatore veneziano Antonio Beato
(1832-1906), figura di assoluto rilievo
per la svolta che impresse con la sua documentazione agli studi di egittologia.
I “sedimenti fisici” conservati nascondono ancora segreti, poiché vi è materiale che non è stato né catalogato né inventariato, in particolare alcuni fondi. E
sorprese sono ancora possibili, come
quella che nel 2009 ha portato alla luce
un album fotografico datato 1912 con
decorazioni ad acquerello e china di un
giovanissimo Fortunato Depero.
“Dal 2009 il Centro documentazione
cambia sede e conserva parte del
materiale presso la Biblioteca del
Progetto, alla Triennale di Milano”
laRIVISTAdelTURISMO
Sede Touring di Corso Italia a Milano,
scorcio della Litoteca con le pietre
litografiche dell’Atlante Internazionale,
1969, Archivio Tci
Cartografo del Tci lavora
al disegno dei rilievi alpini,
1950 ca., Archivio Tci
Fondi speciali. Qualche parola anche
sui fondi speciali, frutto di donazioni o
di salvataggi fortunosi.
È il caso questo del fondo dell’Istituto
Arti Grafiche di Bergamo (Iagb), letteralmente scampato dalla distruzione fisica
grazie all’intervento del Tci: 30 metri cubi di materiale fotografico, pellicole, album, prove, materiale grafico, ma soprattutto diverse migliaia di lastre che
coprono un decennio di campagne fotografiche dello Iagb dell’inizio del secolo
scorso per le pubblicazioni (L’Italia artistica, Emporium), svolte sotto la direzione dello storico dell’arte Corrado Ricci.
Tra le altre raccolte speciali va ricordato il “Fondo Saglio”, costituito da circa
5.000 fotografie e lastre e da 700 volumi riguardanti la montagna appartenuti a Silvio Saglio, geografo, alpinista e
giornalista, che diresse dal 1934 al
1964, la collana “Guida dei monti d’Italia”, edita dal Tci in collaborazione con
il Club Alpino Italiano. Originale è la
raccolta di 5.000 depliant turistici: materiale effimero, in genere ignorato dalle istituzioni di conservazione, ma interessante perché si presta a molteplici
letture, dalla comunicazione turistica
alla grafica.
OGGI E DOMANI
Questo patrimonio – che possiamo quantificare in maniera molto approssimativa
in 700.000 documenti – è stato a lungo
considerato solo una risorsa interna, precipuamente a uso delle attività editoriali.
Da qualche anno, si sta affermando, invece, la consapevolezza che si tratta di un
patrimonio di interesse generale e pubblico. Lo sforzo per farlo uscire da una
dimensione autoreferenziale ha già
avuto riscontri significativi, come l’apporto dato per la grande mostra Fare gli
Italiani, allestita a Torino per il 150°
dell’Unità d’Italia, divenuta una permanente alle Grandi Officine. Così la partecipazione ad altre mostre prestigiose
con fotografie dell’archivio o altro materiale: la valenza culturale pubblica
viene via via sempre più riconosciuta
da quanti hanno modo di accostarvisi.
La loro accessibilità è però parziale, determinata da due ordini di motivi. Innanzitutto, perché solo alcuni materiali
sono catalogati, mentre alcuni fondi so10
Carte e volumi di consultazione
per la redazione cartografica
in una fotografia del 1946,
Archivio Tci
I NUMERI DEL CENTRO DOCUMENTAZIONE
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400.000 fotografie in bianco e nero dall’Ottocento agli anni 70;
100.000 diapositive a colori;
40.000 cartoline;
Migliaia di guide, volumi, riviste edite dal Touring Club dal 1895 fino a oggi;
100.000 volumi della biblioteca di altri editori;
10.000 carte geografiche e atlanti;
5.000 depliant turistici;
Decine di testate di riviste di altri editori;
Centinaia di disegni e bozzetti originali per le riviste del Tci;
8.000 lastre fotografiche dello Iagb (Istituto Arti Grafiche di Bergamo);
5.000 foto e negativi del fondo Silvio Saglio;
2.276 unità archivistiche dell’archivio storico;
1.150 libroni con i nomi dei soci.
no ancora in attesa di inventariazione.
In secondo luogo, la diversa collocazione fisica dei materiali, suddivisi tra la
Triennale di Milano e il magazzino esterno, ne pregiudica la fruibilità. Negli anni 90 si avviarono iniziative di catalogazione e digitalizzazione elettronica:
forse troppo in anticipo sui tempi,
quando la tecnologia era in rapidissima
evoluzione tanto da rendere obsolete
soluzioni da poco intraprese. C’era, però, l’intuizione che il futuro sarebbe stato le banche dati elettroniche mentre
diventava sempre più forte la consapevolezza che la modalità della comunicazione delle informazioni documentali sarebbe passata quasi solo dal web.
Un altro aspetto rilevante è che oggi le
nuove tecnologie di digitalizzazione offrono ormai un’ottima fedeltà nella riproduzione dell’originale e garanzie della sua
conservazione a lungo termine. Si pensi
soprattutto alle fotografie storiche, soggette all’alterazione inevitabile dei processi biochimici.
L’insieme di questi fattori – qui solo appena accennati – ha reso necessaria una riflessione sul futuro del Centro documentazione.
Dopo circa un anno di lavoro, ha preso
corpo il progetto DigiTouring che incardina nelle tre azioni di conservare, diffondere e valorizzare in ambiente web tutta
una serie di attività con l’uso di software
avanzati. Conservare: non solo fisicamente ma in forma digitale gli oggetti di
questo patrimonio di fotografie, libri e
carte. Diffondere: la catalogazione in ambiente web permetterà a ogni utente del-
4 l 2012
la Rete di trovare i documenti attraverso
ricerche su un sito dedicato.
Valorizzare: i quasi 120 anni di storia Tci
sono appunto “un valore” culturale da
approfondire con studi e da vivificare con
iniziative culturali, aperte alla collaborazione di studiosi e istituzioni. Tutti i materiali verranno catalogati usando un’unica piattaforma, Sebina OpenLibrary, nata
per le biblioteche ma utilizzabile anche
per altri materiali, con grandi vantaggi
per la ricerca poiché permette, rimanendo sulla stessa pagina web, di trovare risultati su tutto quanto catalogato.
Il progetto, in fase di start-up, usufruisce della collaborazione tecnologica di
Epson Italia che, con grande sensibilità, ha
fornito scanner professionali per la digitalizzazione.
Come è intuibile dalla consistenza e dalla differenza degli oggetti da catalogare
e digitalizzare, lo sforzo economico richiesto è notevole: contiamo possa essere sostenuto con l’aiuto di partner istituzionali, consapevoli del portato culturale
del patrimonio Tci.
Il Centro documentazione del Touring
si appresta, dunque, a un salto di qualità,
che prevede di affrontare, in prossimità
del centenario, i materiali legati alla
Grande Guerra: dalle fotografie agli articoli con le “pubblicità di guerra” pubblicati sui periodici, alle guide sui luoghi
delle battaglie, che costituirono una vera
e propria collana, con un primo assaggio
nel corso del 2013.
Sarà una nuova avventura che porterà
soci, appassionati, studiosi a condividere con noi il piacere della memoria. ■
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