Il sistema di certificazione melitense come i Libri delle Notifiche nella Repubblica di Venezia: fonti per la storia economica locale. Analisi del mercato finanziario maltese ai tempi di Napoleone * di Elena Di Marco Introduzione Dopo un incontrastato dominio di ben 268 anni sull'arcipelago melitense, i Cavalieri di Malta si trovarono improvvisamente costretti a cedere l'isola alla Francia e mentre l'ultimo Gran Master Ferdinand von Hompesch con altri membri dell'Ordine al suo seguito si rifugiava a Trieste, sotto la protezione degli Asburgo, il Generale Bonaparte riorganizzava l'intero Paese in meno di una settimana, rivelando ancora una volta la sua indiscussa genialitaÁ. Questa vicenda ha attirato l'interesse di parecchi storici, alcuni dei quali recentemente hanno tentato di studiare le relazioni tra Malta e la cittaÁ tergestina, con risultati che purtroppo non hanno aggiunto nulla di significativo a quello che le copiose fonti maltesi giaÁ riportavano e limitandosi essenzialmente a ripercorrere la storia melitense, seppur sapientemente contestualizzandola nelle complesse vicende europee dell'epoca. D'altro canto i rapporti marittimi e commerciali erano inevitabili tra due localitaÁ che rivestivano una tale importanza strategica nel Mediterraneo e l'ultima guida dell'Ordine gerosolimitano a Malta, appartenendo alla lingua d'Alemagna, non poteva far altro che cercar rifugio nell'unico porto franco dell'Impero Asburgico. Al di laÁ di queste ovvie considerazioni, la permanenza dei Cavalieri di S. Giovanni a Trieste fu forse troppo breve (un solo anno) per lasciare tracce degne di nota 1. * Abbreviazioni: A.O.M.: Archives of the Order of Malta N.L.M.: National Library of Malta N.A.V.: Notarial Archives of Valletta MS.: Manoscritto R.: Repertorio 1 Il Panizzoli ha analizzato un saggio degli anni '70 del secolo scorso, nel quale l'autore Carlo Rapozzi ha raccolto le pochissime notizie sul rifugio triestino dei Cavalieri di Malta dalle cronache dell'epoca e da alcuni scambi epistolari, riuscendo peroÁ soltanto a elencare i membri dell'Ordine gerosolimitano che arrivarono nella cittaÁ tregestina e a scoprirne la dimora. BencheÁ 19 Altri studiosi invece hanno rivolto la propria attenzione all'analisi dell'apparato amministrativo maltese durante la fugace stagione napoleonica, senza peroÁ soffermarsi sugli aspetti economico-sociali 2. Indubbiamente valutare il bilancio di un Paese nell'arco di soli due anni (quanto infatti duroÁ la parentesi francese: 17981800) potrebbe risultare azzardato, ma, dato che parecchio si eÁ scritto sull'andamento finanziario di Malta sotto L'Ordine dei Cavalieri e poi ai tempi della dominazione britannica 3, ho ritenuto opportuno in questa sede dare un'interpretazione della situazione economica dell'isola occupata da Bonaparte attraverso gli atti di un importante notaio dell'epoca: il maltese Stefano Farrugia. I contratti notarili costituiscono infatti un'inesauribile fonte di dati di ogni genere, essenziale per la ricostruzione delle finanze di uno Stato. Ho giaÁ utilizzato lo stesso metodo quando ho affrontato lo studio del mercato udinese durante la prima dominazione austriaca (1798-1805) e i risultati sono stati sorprendenti, in quanto hanno dato motivo di pensare che la famosa ``rivoluzione fondiaria'' di cui parlava Carlo Zaghi 4 affondasse le sue radici in un periodo antecedente all'arrivo di Napoleone. Il massiccio spostamento di capitali dalle mani della vecchia nobiltaÁ a quelle della nascente borghesia, seppur senza dubbio favorito dai cambiamenti radicali introdotti dai Francesi, fu il risultato di un processo di trasformazione iniziato giaÁ in precedenza 5. E Malta si inserisce perfettamente in questo contesto. l'episodio sia stato perfettamente calato nella cornice storica dell'epoca, con tutta una serie di interessanti riferimenti alle vicende politico-istituzionali di Malta, dell'Ordine di S. Giovanni e dell'Impero Asburgico, nonche delle imprese napoleoniche e delle mire dello zar di Russia, purtroppo nulla di significativo sembra contraddistinguere l'esilio del Gran Master Ferdinand von Hompesch a Trieste. Sull'argomento cfr., Panizzoli A., L'isola di Malta e Trieste: un incontro nel Mediterraneo, Trieste c2005; Rapozzi C., Rifugio triestino dell'Ordine di Malta, luglio 1798luglio 1799: studio storico, Trieste 1971 a cura di A. Panizzoli, Trieste 2006. 2 Cfr., Azopardi V. Baron, Giornale della presa di Malta e Gozo dalla Repubblica francese e della susseguente rivoluzione della campagna: scritto nell'anno 1833, Malta 1836; Scicluna H., Documents relating to the French Occupation of Malta in 1798-1800, Malta 1923; Denaro V.F., The French in Malta, Malta, 1963; Hardman W., A history of Malta during the period of the French and British occupations, 1798-1815, Malta, 1994; Sammut F., Bonaparti f'Malta, Malta, 1997; Testa C., The French in Malta 1798-1800, Valletta, 1997; Montes E.G., L'occupazione francese di Malta nel 1798, tesi, Prof. G. Rota, UniversitaÁ degli Studi di Catania, 2000-2001; Caruana Dingli N., The French language in Malta and the Napoleonic period, Malta, 2002; Zammit W., Aspects of maltese history during French rule 1798-1800, Malta, 2002; Mifsud R., Napoleon's Maltese legion, Malta, 2009. 3 Vedi: Thornton W.H., Memoir on the finances of Malta under the government of the Order of St. John of Jerusalem, during the last years of its domination, and as compared with those of the present time, Malta 1836; Hoppen A., ``The finances of the Order of St. John of Jerusalem in the sixteenth and seventeenth centuries'', European Studies Review, vol.3, no.2, 1973,103-119. 4 Carlo Zaghi utilizzoÁ per primo questa definizione e dopo di lui tanti altri insigni storici, facendo riferimento al periodo napoleonico. Cfr. Zaghi C., ``Napoleone e l'Italia'', Rivista italiana di studi napoleonici, vol. 7, 1967, 35; Zangheri R., Catasti e storia della proprietaÁ terriera, Torino, 1980, 160. 5 Lo studio si fonda su un'ampia rassegna di dati, reperiti dai Libri delle Notifiche, in cui la Repubblica di Venezia imponeva la registrazione in forma abbreviata di tutti i contratti notarili. Cfr., Di Marco E., ``Il mercato finanziario e immobiliare udinese durante la prima dominazione 20 Come infatti avremo modo di osservare, le difficoltaÁ economiche della classe dirigente maltese erano emerse prima della conquista napoleonica. Risulta pertanto facile ravvisare alcune connessioni fra Malta e le province venete, che non si limitano soltanto alle vicende storiche, ma anche a evidenti somiglianze sul piano diplomatistico, benche i rogiti maltesi fossero tipicamente mercantili, mentre quelli veneziani avevano ormai perduto tale carattere, avendo la Serenissima Repubblica privilegiato nel corso del Settecento i possedimenti di Terraferma 6. Napoleone a Malta Due furono i fattori che contribuirono alla conquista francese di Malta: le difficoltaÁ finanziarie e la corruzione dell'Ordine dei Cavalieri durante l'ultima fase di governo sull'isola 7. I Maltesi guardavano a Napoleone come a un salvatore, che li avrebbe liberati dalla tirannia e offerto loro migliori condizioni di vita; ma queste speranze non tardarono a essere deluse. Nei giorni immediatamente successivi il suo sbarco alla Valletta, avvenuto il 12 giugno 1798, il Generale francese si prodigoÁ per la promulgazione di una lunga serie di riforme con cui riuscõÁ a disporre in brevissimo tempo la completa riorganizzazione dello Stato, sull'esempio di quello francese. Molte di esse generarono malumore tra la gente locale, perche i nobili principi a cui s'ispiravano, libertaÁ e uguaglianza, di fatto venivano violati. Durante la fugace permanenza di Bonaparte a Malta, la sua stessa presenza impedõÁ che il dissenso popolare sfociasse in aperte manifestazioni, ma quando s'imbarcoÁ sulla via per l'Egitto, il 18 giugno 1798, i suoi delegati adottarono una condotta antidemocratica, applicando le sue disposizioni con assoluta inflessibilitaÁ e finendo per commettere ingiustizie intollerabili all'orgoglioso popolo maltese; primo fra tutti il Commissario di Governo Regnaud de St. Jean d'Angely, che fu accusato dal Comandante delle forze militari Vaubois d'eccessivo zelo nell'esecuzione delle istruzioni lasciate 8. Anche se quest'ultimo deteneva una carica piuÁ alta e nominava i nove membri della Commissione di Governo, il responsabile dell'intera amministrazione era d'Angely. austriaca, attraverso i Libri delle Notifiche e l'attivitaÁ notarile fra ordinamento veneto e francese'', Memorie Storiche Forogiuliesi, vol.87, 2007, 85-124. Purtroppo questo genere di certificazione non esisteva ancora a Malta nel periodo napoleonico, essendo stata introdotta solo nel 1859. Cfr., Di Marco E., ``The Maltese Land Registry Certification System: Latin and AngloSaxon influences. An innovative approach to the economic history of English-speaking nations'', Journal of Maltese History, vol.2, no.2, 2011, 51-53, <http:// www.maltesehistoryonline.com>. 6 Cfr., Bianco F., Nobili castellani, comunitaÁ, sottani. Il Friuli dalla caduta della Repubblica alla Restaurazione, Monfalcone (Gorizia) 1997, Pedani fabris M.P., ``Veneta Auctoritate notarius''. Storia del notariato veneziano (1514-1797), Milano 1996. 7 Cfr., Hardman W., 1-6. 8 Cfr., Bosredon Ransijat, Journal du SieÁge et Blocus de Malte, Paris, 1801, 274-279. 21 Seguendo gli ordini di Napoleone, egli fece espellere da Malta tutti i Cavalieri dell'Ordine gerosolimitano, fra i quali alcuni migrarono a Trieste al seguito dell'ultimo Grand Master Ferdinand von Hompesch, che giunto nella cittaÁ tergestina il 27 luglio 1798, vi soggiornoÁ per circa un anno, fin tanto che pote usufruire della protezione degli Asburgo. Le loro proprietaÁ sull'isola vennero incamerate dai Francesi e un'apposita Commissione della ProprietaÁ Nazionale fu incaricata di redigere un inventario da sottoporre mensilmente a d'Angely. Si procedette alla consueta divisione dello Stato in Cantoni, ognuno dei quali era governato da un corpo municipale, dotato di una Guardia Nazionale, costituita da 900 uomini forzatamente reclutati tra le famiglie piuÁ benestanti. La coscrizione obbligatoria costituõÁ uno dei provvedimenti piuÁ odiosi per gli abitanti dell'isola, anche perche i Francesi non mantennero la promessa di provvedere al sostentamento delle mogli e dei figli di coloro che inviarono alle armi. 2.000 Maltesi partirono con l'esercito napoleonico alla volta dell'Egitto e quasi nessuno fece ritorno. Inoltre 60 giovani di etaÁ compresa fra i 9 e i 14 anni, appartenenti alla classe agiata, furono obbligati a recarsi a Parigi per studiare, a carico peroÁ dei loro genitori 9. Per riuscire a coprire le crescenti spese dovute alla completa riorganizzazione statale e alle attivitaÁ militari, il nuovo Governo inizioÁ a imporre tasse sia sui prodotti locali, come cotone, arance e cereali, sia su quelli importati, comprese le navi che rifornivano di acqua l'isola. Ogni attivitaÁ, dai servizi postali all'assunzione di domestici e alle transazioni commerciali, fu gravata da nuove imposte. I traffici di conseguenza subirono un immediato arresto, accrescendo le difficoltaÁ di approvvigionamento dell'isola, la cui scarsa produzione non era in grado di soddisfare il fabbisogno interno. Fu risparmiata soltanto la proprietaÁ privata, che peroÁ era quasi interamente in mano alla nobiltaÁ. I beni nazionali di valore superiore a £.12.000 (circa 144.000 scudi maltesi 10) furono venduti. Perfino le Giurisdizioni del Vescovo e dell'Inquisitore furono abolite, i loro possedimenti confiscati e messi all'asta. Quest'ultimo provvedimento senza dubbio andoÁ a toccare una sfera molto delicata, quella concernente il profondo legame dei Maltesi con la religione. Cfr., Hardman W., 74-83; Scicluna H., 1-5; Testa C., 140-172. Lo scudo maltese era una moneta d'oro, divisa in 12 TarõÁ d'argento, ognuno dei quali valeva 20 Grani di rame. Grani 1 TarõÁ 20 Grani 1 Maltese Scudo 12 TarõÁ 240 Grani (Sammut J., From scudo to sterling: money in Malta, 1798-1887, Valletta, 1992, 8). Sullo stesso argomenta cfr., Calleja Schembri H., Coins and medals of the knights of Malta, London, 1908; Sammut J., Currency in Malta, Malta, 2001. Nel 1798 1.000 scudi di Malta corrispondevano a £.83,33. (Montalto J., The Nobles of Malta 1530-1800, Malta, 1980, 286); nel 1800, 10 scudi valevano £.1 (Hardman W., 548, 552). Sull'argomento vedi anche: Documenti e notizie sulla Zecca ai tempi del Governo francese, scritto da J. Lebrun (N.L.M., MS.437). 9 10 22 La popolazione locale era ferventemente cattolica e buona parte delle famiglie erano connesse con il clero. Le leggi francesi non soltanto miravano a annientare il potere della Chiesa, ma andavano anche a urtare i profondi sentimenti religiosi degli abitanti, finendo per provocare reazioni avverse. I numerosi monasteri di cui era costellata l'isola vennero ridotti a uno solo per ogni Ordine secolare e si proibõÁ l'ordinazione di nuovi preti finche non ci fosse stato un posto vacante in qualche Parrocchia. Da allora in poi ai cimiteri, che prima erano destinati solamente alla sepoltura dei cristiani, avrebbero potuto accedere tutti i defunti, indipendentemente dalla fede professata in vita. Nascita, matrimonio e morte vennero spogliati della loro connotazione religiosa. Per essere validi agli effetti della vita civile, si dovevano registrare in un doppio libro, numerato e sottoscritto dal Giudice di Pace, nonche tenuto per ogni villaggio presso un apposito ufficio, aperto in ciascuna delle 12 MunicipalitaÁ; alla fine dell'anno veniva inviato alla Cancelleria della Corte Civile per la custodia 11. Nello scontento generale della popolazione che stava morendo di fame, con le autoritaÁ francesi completamente ignare di qualsiasi minaccia al loro potere, bastoÁ un piccolo pretesto per scatenare una rivolta. EÁ cioÁ che accadde il 2 settembre 1798, a meno di 3 mesi dallo sbarco di Napoleone a Malta, allorche alcuni funzionari furono inviati dalla Valletta a CittaÁ Vecchia per metter al pubblico incanto le opere d'arte dei conventi soppressi. Dieci giorni piuÁ tardi, i capi degli insorti decisero di chiedere aiuto all'Ammiraglio Nelson. InizioÁ un lungo e penoso assedio per Malta. Per sfamare la popolazione, il Generale Vaubois impose prima prestiti forzosi alle famiglie piuÁ abbienti, poi finõÁ per requisirne case e proprietaÁ. Arrivati allo stremo, i Francesi dichiararono la resa il 5 settembre 1800. Nonostante tutto non va ignorato che una parte non irrilevante di cittadini maltesi, composta per lo piuÁ da uomini di cultura e di affari, seppe apprezzare le riforme che Napoleone aveva intenzione d'introdurre a Malta, cogliendone l'intrinseco valore innovativo. Senza dubbio, se fossero state applicate tutte in maniera appropriata, avrebbero apportato grossi benefici a Malta, come di fatto avvenne per l'abolizione di ogni traccia di schiavituÁ e dell'obsoleto sistema feudale, per la liberalizzazione della stampa e la fondazione del primo giornale maltese: Journal de Malte. Napoleone inoltre organizzoÁ l'educazione primaria e secondaria su base nazionale, ispirandosi al sistema culturale francese. Le antiche UniversitaÁ di Studi furono rimpiazzate da una Scuola Centrale, affiancata dalla Biblioteca e dal Museo di Storia Naturale. Gli insegnanti, scelti dalla Commissione di Governo e pagati mediante i fondi derivanti dai monasteri soppressi, erano tenuti a diffondere i principi della Costituzione francese. Il francese fu imposto come lingua ufficiale, eccezion fatta per l'ambito legale, dove continuoÁ a essere impiegato l'italiano. Anche il sistema sanitario subõÁ una completa razionalizzazione sul modello francese. L'obiettivo consisteva nell'imprimere nella coscienza del popolo maltese l'idea che Malta costituiva parte integrale della Francia. E questo piano sarebbe stato 11 Cfr., Hardman W., 84-90; Montalto J., 349-362. 23 coronato con successo se non fossero state adottate quelle drastiche misure che fecero odiare ai Maltesi il nuovo Governo 12. Influssi italiani nel notariato melitense. I Libri delle Notificazioni veneti come il Public Registry. Inizialmente lo sviluppo della pratica notarile a Malta era legato a quello del notariato meridionale italiano, fondandosi sulle stesse regole imposte dalle Costituzioni di Federico II nel 1239 13. Per diventare notai pubblici gli aspiranti dovevano essere sudditi del re, verso il quale erano unicamente responsabili; non potevano far parte del clero, a meno che non fossero eletti dal vescovo di Malta 14. Ogni cittaÁ proponeva i propri candidati, che dopo aver superato un esame in materie letterarie e legali ricevevano la nomina dal sovrano 15. Il formato dei rogiti venne uniformato in tutto il Regno e fu imposto l'uso del latino. Qualsiasi manomissione sarebbe stata punita con la mutilazione delle mani del colpevole. L'uso di registrare i contratti in appositi protocolli conservati dal notaio presso il suo studio risulta essere stato introdotto in epoca angioina, ma si trattava soltanto di note: la transazione veniva annotata in forma abbreviata, senza alcuna sottoscrizione, ne da parte dei testimoni, ne del rogante. Durante la dominazione Aragonese le Costituzioni di Federico II continuarono a essere un punto di riferimento fondamentale per l'attivitaÁ notarile, seppur affiancate da una nuova codificazione di leggi e costumi locali. Secondo i Capitula Tabellionum pubblicati nel 1440, ciascun aspirante notaio doveva dimostrare di appartenere a una classe sociale di prestigio, essere figlio legittimo e con rigorosi principi morali. Cfr., Hardman W., 91-106. Sull'argomento: Pace J. R., The position and general organization of the legal profession in the Maltese islands throughout the domination of the knights of St. John and up to the third decade of British Rule, Malta, 1961; Nicolini U., Per una storia del notariato meridionale, Roma, 1982; Stanley Fiorini, Documentary sources of Maltese history, part I: notarial documents no.3: Notary Paulo Bonello, MS.588: 1467-1517; Notary Giacomo Zabbara, MS.1132: 1471-1500, edited by, Malta, 2005, XI-XLIX. 14 I preti sarebbero potuti diventare notai pubblici solo a partire dalla fine del XV secolo. Cfr., Stanley Fiorini, XVIII. 15 L'aspirante notaio doveva dimostrare di possedere buone competenze grammaticali e nozioni di letteratura generale; era tenuto a conoscere il latino, le norme legislative e di costume. A partire dalla metaÁ del XV secolo i rudimenti scolastici vennero impartiti a casa dai genitori. CioÁ significa che soltanto coloro che appartenevano a famiglie benestanti potevano accedere alla professione notarile. Infatti il percorso di formazione prevedeva la frequentazione dell'unica scuola di grammatica esistente a Mdina e il completamento degli studi in Italia. Seguiva un periodo di apprendistato presso lo studio di qualche notaio affermato. Cfr., Stanley Fiorini XLIV-XLV. 12 13 24 L'utilizzo del latino come linguaggio legale si mescoloÁ al siciliano vernacolare. Entro un mese dalla stipulazione ogni rogito andava registrato per intero con tutte le firme in calce, senza lasciare spazi bianchi tra un contratto e l'altro per evitare contraffazioni. Alla fine di ogni anno il rogante era tenuto a compilare anche un indice alfabetico di tutti i contraenti a lui rivoltisi. Alla morte del notaio, i suoi cartolari passavano nelle mani di un collega, che spesso era un membro della stessa famiglia. Questa normativa rimase pressoche invariata fino al XIX secolo. Con l'arrivo dei francesi a Malta l'intero sistema giudiziario fu riorganizzato. Per accedere alle professioni legali era necessario ottenere specifiche qualifiche e tutti i membri furono sottoposti al controllo della Commissione di Governo. Qualsiasi frode avrebbe comportato l'immediata interdizione 16. Mancavano peroÁ regole riguardanti il notariato in particolare 17. Da un esame degli atti del periodo, pare che non ci fossero stati cambiamenti sostanziali. Evidentemente Napoleone non ebbe il tempo di definire in maniera puntuale l'ordinamento notarile maltese, come invece era riuscito a fare in Italia con uno specifico Regolamento 18. Perfino sotto il successivo governo britannico i contratti continuarono a essere scritti in italiano e solo a partire dal 1859 vennero annotati in forma abbreviata in un Registro Pubblico. I Libri Maestri di Conservatoria, conservati presso la Biblioteca Nazionale di Malta, erano meri partitari dell'Ordine di S. Giovanni e dall'arrivo di Napoleone fino a metaÁ del XIX secolo non mi risulta esista alcuna documentazione che attesti lo stato dei rogiti nell'isola. In Italia invece i Libri delle Notifiche per esempio, che raccoglievano le note di tutti i rogiti della Repubblica di Venezia, erano giaÁ stati soppiantati dai Francesi con i Registri di Trascrizione, dove gli strumenti notarili andavano riportati per intero 19. In realtaÁ anche a Londra a quel tempo vigeva il sistema di certificazione latino e l'idea di registrare le proprietaÁ, invece dei contratti, in un apposito Registro della terra si affermoÁ soltanto nel 1862 20. A Malta il Registro pubblico eÁ ancora oggi in vigore, affiancato peroÁ a partire dal 1981 anche dal Registro della Terra. Da questa data in poi i notai sono stati tenuti a registrarvi tutti i trasferimenti di proprietaÁ, inclusi ipoteche e privilegi entro 15 giorni dalla stipulazione. Ciascun certificato eÁ identificato da un numero di 8 cifre (ZSBP) e include la descrizione del bene, il Cfr., Pace J.R., Malta 1961; Testa C.,193-202. Cfr., Registre des Deliberations de la Commission de Gouvernement des Isles de Malte et du Goze, 25 Prairial, An VI (13th June 1798) ± 18 Fructidor, An VIII (5th September 1800), 5 vols. (N.L.M., A.O.M. 6523e); Bandi 1790-1805 (N.L.M., MS.430 I/2). 18 Cfr., ``Regolamento sul notariato n.109'', in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, vol.2, Milano 1806. 19 Cfr., ``Regolamento pel Registro degli atti e contratti, no.9'' and ``Regolamento per gli uffici di conservazione delle ipoteche no.44'', in Bollettino delle Leggi del Regno d'Italia, vol.1, 25-62, 313-362. 20 Cfr., P. Mayer and A. Pemberton, A short history of land registration in England and Wales, London, 1962, 6-10. 16 17 25 nome del proprietario, il genere di transazione, qualsiasi tipo di debito pendente e una mappa. Quindi la registrazione maltese eÁ doppia, seguendo da un lato il principio latino e dall'altro quello anglosassone in un sistema estremamente esaustivo, che consente un rapido recupero dei dati 21. Per il momento peroÁ si estende solo a 1/6 del territorio nazionale. Uno dei pochi Paesi che ha raggiunto una certificazione totale delle proprietaÁ eÁ la Nuova Zelanda, grazie al Land transfer act del 1924 22. Considerazioni sull'economia di Malta alla fine del XVIII secolo attraverso le carte del notaio maltese Stefano Farrugia Al tempo dei Francesi, a Malta ciascuna Corte Civile era dotata di propri ufficiali giudiziari, che si occupavano di rendere effettive le decisioni del Tribunale, di archivisti, che conservavano tutti i documenti ufficiali, e di cancellieri che prendevano nota delle sentenze 23. Fra questi ultimi va annoverato il notaio Stefano Farrugia, che rogoÁ alla Valletta fra il 3 luglio 1793 e il 6 giugno 1802. Le sue carte sono raccolte in due voluminosi protocolli, conservati presso l'Archivio notarile. Il primo volume eÁ poco leggibile, ma l'altro eÁ in buono stato di conservazione 24. Nonostante il ridotto numero di registrazioni prese in considerazione, solo 328 dal 1796 al 1801, possiamo trarre alcune importanti conclusioni. Nel corso dell'anno 1796 il notaio rogoÁ 301 contratti, di cui 74 crediti per un valore di 34.390 scudi maltesi. In gran parte erano costituiti da cambi marittimi e terrestri, ovvero prestiti che consentivano di acquistare le merci, per lo piuÁ ``cotone filato e arance'', da vendere all'estero, sfruttando le operazioni di cambio. L'interesse variava a seconda del mezzo utilizzato per il trasporto, via mare o terra. Nel primo caso, essendo maggiore il pericolo di perdita del carico, la percentuale era piuÁ elevata, in media tra l'11 e il 12%, mentre nell'altro si aggirava intorno al 6%. Una variante presente fra gli atti esaminati prevedeva l'ipoteca sulla nave invece che sui prodotti da smerciare 25. In genere il debitore si assicurava, garantendo cosõÁ il rimborso al creditore. Gli assicuratori (spesso i garanti erano piuÁ di uno) si assumevano i rischi del viaggio, ma incassavano anticipatamente un premio del 3 o 4%. Solo nella malaugurata eventualitaÁ in cui l'operazione commerciale non fosse andata a buon fine, avrebbero dovuto corrispondere l'intera somma impegnata dal debitore assicurato al creditore. Questa tipologia di contratto costituiva la voce piuÁ numerosa tra i rogiti del nostro notaio, che soltanto nel 1796 stipuloÁ ben 106 assicurazioni per un Il proposito eÁ quello di riunire i due uffici, Public e Land Registries, in un'unitaÁ centralizzata (Central Registry) con il Registro dei contratti e quello delle proprietaÁ. (L'opuscolo fornito dal Direttore del Land Registry della Valletta eÁ stato molto utile). 22 Cfr., Mayer P. e Pemberton A., 11. 23 Cfr., Testa C., 195 24 Cfr., N.A.V., R.255, vol.I (514 fogli), vol.II (970 fogli). 25 I contratti di cambio rogati dal Farrugia sono 62, di cui 3 con ipoteca sulla nave invece che sul suo carico. Vedi Appendice 2 21 26 ammontare di ben 94.145 scudi 26. Senza dubbio esso garantiva l'equilibrio dell'intero sistema; infatti in quello stesso anno Farrugia Stefano rogoÁ 94 affrancazioni del debito, di cui 3 recupere dei beni ipotecati, per 37.514 scudi complessivi, a dimostrazione che alla fine del governo dell'Ordine su Malta i debitori riuscivano ancora a restituire le somme dovute, insieme agli interessi. Va sottolineato che fra i crediti erano comprese anche 8 vendite immobiliari con diritto di prelazione da parte del venditore, il quale avrebbe potuto riappropriarsi del bene non appena avesse avuto a disposizione la somma necessaria, oltre a 4 debiti contratti per l'acquisto di schiavi, pratica ancora largamente in uso a Malta, ma che sarebbe stata abolita a breve da Napoleone. I dati in pagamento, ovvero le cessioni dei beni ipotecati a favore dei creditori per assolvere ai debiti non estinti, erano solamente 10 del valore di 2.502 scudi. Se quindi nel 1796 il bilancio finanziario che emerge dai rogiti di Stefano Farrugia sembra ancora positivo, dall'anno successivo in poi risulta evidente un'inversione di tendenza nel mercato. (Vedi tabella e grafico 1). Figura 1: tabella: Contratti rogati dal notaio Farrugia Stefano nel 1796 DEBITI VOCI ASSICURAZIONI DEBITI ASSOLTI CESSIONI VARIE NUMERO 106 74 94 10 17 CONTRATTI SOMME IN 94.145 34.390 37.514 2.502 / SCUDI di Malta Figura 2: grafico: Contratti rogati da Stefano Farrugia tra 1796 e 1800. 26 Vedi Appendice 1. 27 TOTALE 301 168.551 Tra il 16 gennaio 1797 e il 2 gennaio 1798 Farrugia Stefano annotoÁ nei suoi registri solo 6 transazioni, di cui 2 crediti e 4 estinzioni del debito, 2 mediante francazione, ovvero per restituzione della somma prestata con gli interessi, i rimanenti per pignoramento. Dopo di che, fino al 26 settembre 1800 e quindi durante tutta l'occupazione francese, non fu stipulato nemmeno un contratto, a conferma dell'impatto devastante che l'arrivo di Napoleone ebbe sull'economia locale. Nei primissimi mesi del governo britannico, dall' ottobre al dicembre del 1800, tra le carte prese in esame troviamo giaÁ 21 rogiti, che documentano una ripresa delle attivitaÁ, anche se si trattava esclusivamente di cessioni, a riprova del pesante stato di indebitamento in cui i Francesi avevano ridotto l'isola. GiaÁ prima della metaÁ del XVI secolo le entrate dell'Ordine avevano iniziato a diminuire come risultato delle variazioni nei cambi monetari. Infatti il ricavato dei possedimenti europei era conteggiato in unitaÁ locali e con il passare del tempo le rate di cambio stabilite non corrispondevano piuÁ alla valutazione iniziale. Allo stesso tempo stavano aumentando le spese per le fortificazioni. Nonostante cioÁ il bilancio era rimasto positivo, almeno fino alla confisca da parte di Napoleone delle proprietaÁ dei Cavalieri in territorio francese nel 1792 27. Gli introiti passarono dalle £.136.417 (circa 1.637.000 scudi) del 1788 alle £.34.663 (circa 416.000 scudi) del 1798 28. L'economia maltese ricevette il colpo definitivo con la conquista dell'isola da parte delle truppe napoleoniche il 12 giugno 1798. Le crescenti spese per gli imponenti lavori di riorganizzazione amministrativa e militare portarono a un aumento vertiginoso delle imposte, che non fecero altro che aggravare le difficili condizioni del Paese. Gli abitanti furono costretti a contribuire con i 5/6 del loro reddito. Tutte le ipoteche superiori a £.4 (circa 48 scudi) vennero forzatamente cedute. I crediti in favore dell'Ordine non furono mai risarciti. Gli affitti a breve termine furono cancellati, riducendo molti affittuari in totale povertaÁ. Gli interessi sui prestiti avanzati dal Monte di PietaÁ salirono dal 4% al 6% 29. La situazione fu ulteriormente aggravata dalle difficoltaÁ di approvvigiona27 I possedimenti dell'Ordine in Europa erano il risultato di lasciti ad Pias Causas (Hoppen A, 104-106). 28 Nel 1798 1.000 scudi di Malta corrispondevano a £.83,33. (Montalto J., 286). 29 Il Monte di PietaÁ era un'istituzione di pegno pubblica, sorta alla fine del XVI secolo per aiutare i bisognosi e prevenire l'usura. Fu mantenuto e riorganizzato da Napoleone insieme all'UniversitaÁ dei Grani, una corporazione, instaurata dall'Ordine, che prendeva in prestito il denaro a una ragionevole percentuale d'interesse, 3%, con il proposito di comprare cereali dall'estero, in particolare dalla Sicilia, per poi venderli alla popolazione maltese a un prezzo controllato e rifondere i creditori con i profitti derivanti dalla vendita. Il suo monopolio sulle importazioni fu abolito il 24 giugno 1798, ma l'UniversitaÁ continuoÁ a essere attiva fino al 1822. Va ricordato che Napoleone confermoÁ anche un'altra istituzione, fondata dall'Ordine con il nome di Consolato del mare e ribattezzata dai Francesi come Tribunale consolare. Esso estendeva la propria giurisdizione su tutte le questioni di natura commerciale, inclusi i traffici marittimi e le transazioni connesse. Cfr., Montalto J., 274, 349-362; Sammut J., 1992, 77; Testa C., 193202. 28 mento dell'isola, che da sola non era in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione. La produzione locale si basava su cotone, cereali e arance, ma si trattava di modici quantitativi che spesso non erano sufficienti a coprire i bisogni di tutto l'arco dell'anno. L'esportazione del cotone grezzo era proibita e, anche se la filatura costituiva una delle principali attivitaÁ dei Maltesi, la qualitaÁ dei tessuti era troppo bassa per essere smerciata altrove. A dispetto di cioÁ comunque arance e filo di cotone venivano venduti all'estero, soprattutto a Barcellona per un giro di affari rispettivamente di £.2.000 (circa 24.000 scudi) e £.500.000 (circa 6.000.240 scudi) all'anno 30. Quando Malta era governata dall'Ordine di San Giovanni, i prodotti venivano importati da diversi Paesi del Mediterraneo, in particolare dalla Sicilia, senza alcuna tassa. La libera intermediazione della comunitaÁ greca locale aveva agevolato un prospero commercio tra l'impero ottomano e l'Europa cattolica, in cui Malta fungeva da perno. La politica francese danneggioÁ questo traffico, condannando a morte tutti i mercanti greci che continuavano a intrattenere contatti con i musulmani e bloccando qualsiasi attivitaÁ commerciale. Inoltre il Re delle due Sicilie aveva stabilito la quarantena per tutti gli arrivi da Malta e la presenza della marina britannica tratteneva le imbarcazioni nel porto, impedendo ogni tipo di rifornimento 31. C'era un tale stato di miseria che i gatti venivano venduti per 5 scudi. Il 2 ottobre 1798 le autoritaÁ francesi obbligarono tutte le famiglie facoltose a cedere in prestito grosse somme di denaro al Governo, arrivando ben presto alla confisca delle loro proprietaÁ. Il 26 gennaio 1799 i capi degli insorti scrissero a Nelson affinche esortasse il Re di Napoli a fornire grani a credito in cambio delle ipoteche sui loro beni 32. Alla fine del 1800 gli affitti, praticamente inesistenti durante l'assedio, furono rinnovati di 4 anni e i rispettivi canoni innalzati di circa un terzo. Venne richiesto un interesse del 3,5% sulla vendita delle proprietaÁ immobiliari, che invece sotto i Francesi era esente da tasse. Ne conseguõÁ un aumento delle entrate fondiarie, laddove le case, danneggiate durante la rivoluzione, necessitarono ingenti spese di restauro, per altro difficilmente ammortizzabili, in quanto i proprietari non percepivano nulla dagli ufficiali inglesi e napoletani che le occupavano 33. Sotto gli Inglesi l'economia maltese tornoÁ a fiorire e grazie al Decreto del 1806, che chiudeva la maggior parte dei porti europei all'Inghilterra, Malta divenne un importante emporio, rifornendo di merci britanniche l'Italia e tutta l'Europa centrale. Una quarantina di ditte inglesi stabilirono succursali nell'isola, ponendo le basi di quel commercio che avrebbe continuato a espandersi per oltre un secolo 34. 30 31 32 33 34 Cfr., Cfr., Cfr., Cfr., Cfr., Hardman W., 535-536. Hardman W., 74-106; Scicluna H., 1-5; Testa C., 140-172. Montalto J., 356-357. Hardman W., 552-553. Hardman W., 537. 29 Conclusione Benche il numero dei contratti esaminati sia contenuto, i dati da essi desunti risultano essere estremamente esplicativi degli sviluppi economici del periodo preso in considerazione e mostrano quanto potrebbe essere interessante lo spoglio di questo genere di documenti per far luce sulle vicende storiche maltesi in un momento cruciale come quello della fine del Settecento. Oltre all'elaborazione di statistiche infatti essi ci forniscono anche informazioni di tipo sociale. Per esempio, tra i rogiti del notaio Stefano Farrugia ricorrono tra le figure dei creditori i nomi di Francesco Gauci, Gio. Francesco Sant e diversi membri della famiglia Sceberras, tutti esponenti di quella nobiltaÁ locale che aveva cercato di adattarsi alle mutate condizioni economiche, estendendo i propri interessi a un ambito che non apparteneva per tradizione alla societaÁ aristocratica e cioeÁ quello del commercio e della finanza. Alcuni diventarono ardenti francofoni. Nel 1798 Giovanni Francesco Sant fu insignito della carica di Tesoriere nella Commissione e Camillo Sceberras si distinse fra gli ufficiali francesi. Altri invece sostennero gli inglesi come il Barone Francesco Gauci che fu scelto dal Capitano Ball come membro della rinata UniversitaÁ di Notabile nel 1799. Di fatto a Malta, come nelle ex province della decaduta Repubblica di Venezia, Napoleone accentuoÁ la definitiva rovina della nobiltaÁ, cui impose prestiti forzati che mai vennero restituiti fino alla confisca di gran parte delle loro proprietaÁ 35. 35 Cfr., Montalto J., 279-292 e 349-362. 30 APPENDICE 1 Trascrizione di un contratto di assicurazione, tra i piuÁ frequenti fra i rogiti del notaio maltese Stefano Farrugia (Cfr., N.A.V., R. 255, II vol., fogli 315-318). Al dõÁ 11 gennaio XIV Indizione 1796 Giorgio Ciantar del fu Salvatore, Gio Maria Fileni del fu Angelo e Giuseppe MasuÁ del fu Gerolamo della CittaÁ Senglea per scudi 200 Li medesimi Ciantar e Fileni tanto a nome loro proprio, che a nome e come Procuratori di diverse altre persone sottoscritte nell'a(..) per atti del Signor notaro Michel Angelo Portelli sotto il primo ottobre 1795 tran(..) per scudi 2800 Angelo Bagzja figlio di Benigno della Terra z(..) per scudi 100 Agostino Spiteri del fu Giuseppe della CittaÁ Bu(..) per scudi 100. otale: scudi 3200 Da me notaro infrascritto conosciuti, presenti avanti a noi, a nome proprio e suddetto. E per le rate suddette, spontaneamente hanno rispettivamente assicurato ed assicurano a favor di Salvatore Bugeja assente, io notaro per il medesimo dall'officio legittimamente stipulante detti scudi 3200 di tarõÁ 12 per scudo, su quei effetti balle cotone filato, che per conto del medesimo sono e saranno imbarcati e caricati su brigantino raguseo nominato San Gaetano, capitaneggiato dal Capitano Tomaso Saltarich o altro per lui saraÁ nel viaggio che deve intraprendere da quest'Isola di Malta per Barcellona nell'andare solamente, con facoltaÁ di poter passare da qualsiasi luogo cammin facendo al medesimo capitano ben visti, dal giorno in cui comincioÁ a caricare detti effetti sino all'effettivo e totale discarico dei medesimi nel molo di Barcellona, dal rischio di mare, fuoco, vento, tempeste, turchi, infedeli, amici e nemici e ogni e qualunque altra specie di disgrazia sia divina, come umana, eccetto peroÁ il rischio delle varie frodi e confiscazioni e non altrimenti. Per il premio di scudi 106 e tarõÁ 8 di tarõÁ 12 per scudo alla ragione di scudi 3 o 4 per cento, quali scudi 106 e tarõÁ 8 detti assicuratori a nome proprio e suddetto spontaneamente dissero e confessarono d'averli avuti e ricevuti da detto assicurato assente, io notaro per esso legittimamente stipulante in danaro contante rinunciando. Onde in caso di perdita, che Dio non voglia, di detti effetti nel viaggio suddetto nell'andare solamente in mare, li suddetti assicuratori proprio e a nome suddetto spontaneamente hanno promesso e promettono e solennemente si sono obbligati e s'obbligano dare e pagare al riferito assicurato assente, io notaro di nuovo per esso stipulante, detti scudi 3200 sopra assicurati, come banco in denaro contante in questa CittaÁ Valletta fra il termine di mesi quattro continui e compiti da contarsi dal giorno in cui saranno notificati di detta perdita in avanti senza alcuna contraddizione. Patto che detti assicuratori, mediante il loro rispettivo giuramento fatto toccate le scritture, hanno prestato e prestano il loro consenso e assenso che detto assicurato non sia tenuto e obbligato correre il rischio dell'ottava parte della somma sopra assicurata, nonostante qualunque statuto del nuovo Codice e altre stra(..) grammaticali e non altrimenti. Quali cose.. Fatto e stipulato in Malta in questa CittaÁ Valletta in presenza dell'infrascritti testimoni: Signor Giuseppe Raimondo Marchesa testimonio, Gio. Batta VirtuÁ del fu Michelangelo della Valletta altro... 31 APPENDICE 2 Trascrizione di un contratto di cambio marittimo con ipoteca sulla nave. (Cfr., N.A.V., R. 255, II vol., fogli 382v-385). Al dõÁ primo febbrajo corrente la XIV Indizione dell'anno 1796 Personalmente costituito innanzi a noi notaro e testimoni infrascritti, il Signor Capitan Giuseppe Durbech, figlio del Signor Capitan Giacomo Durbech francese, al presente dimorante in quest'isola, da me notaro conosciuto, presente di sua libera e spontanea volontaÁ, ha noleggiato e noleggia e a titolo di nolo ha concesso e concede a Giuseppe Famularo del fu Domenico della CittaÁ Senglea, da me notaro conosciuto, presente e a nolo ricevente la Polacca francese, nominata la Colomba, capitaneggiata dal detto Signor Capitan Giuseppe Durbech o altro per lui saraÁ (..) ancorata in questo general porto (...) e comodata e atta a far il viaggio infrascritto, quindi promette detto Capitan Durbech noleggiante, ricevere e imbarcare tutti quei effetti che gli saranno consegnati dal detto Famularo noleggiatore, l'intera portata di detta Polacca da un parapetto all'altro, quel carico (..) detto Signor Capitan Durbech promette, siccome s'obbliga partire da questo general porto di Malta per Tripoli di Barbaria nel primo bon tempo, spirato che saraÁ tutto il corrente mese di febbrajo, fra qual termine detto noleggiante promette dar il pieno carico, confermare prima le (...) di carico a dovere e imbarcare detto Famularo noleggiatore e mettersi alla vela quanto il tempo ce lo permette e portarsi in dirittura con detta Polacca, a Dio piacendo, in detta Tripoli di Barberia e non altrimenti... E cioÁ per il nolo convenuto della somma di Centoquaranta zecchini barbareschi a ragione di quattro piastre di levante di quaranta paraÁ cadauna per ciascuno zecchino, con cinque zecchini suddetti per ragione di (...), qual nolo detto Famularo noleggiatore spontaneamente ha promesso e s'obbliga dare e pagare al detto Signor Capitan Durbech noleggiante in denaro contante come banco, subito che saraÁ seguito il discarico di detti effetti nel porto di detta Tripoli di Barberia senza contraddizione alcuna. Sotto l'infrascritti patti che il suddetto Capitan Durbech noleggiante ha riservato e riserva, il luogo delle (...) e per l'acqua bisognevole, qual (...) non s'intende compreso nel presente noleggiamento e non altrimenti. PiuÁ che le spese occorreranno farsi per detta Polacca riguardanti all'uso della medesima, debbono farsi dal detto Signor Capitan noleggiante e quelle che riguardano il carico e discarico, farsi debbano dal detto Famularo l'uso e consuetudine del Paese ove seguiranno e non altrimenti. PiuÁ che tutti quei passeggeri quali da detto Fumularo saranno imbarcati nel viaggio suddetto sulla detta Polacca, pagheranno al medesimo Famularo noleggiante quelle somme che secolari saranno convenute per ragione del loro noleggio, senza che detto Signor Capitan possa nulla pretendere e non altrimenti. Tutte le quali cose... E cosõÁ giurarono...Onde... Fatto e stipulato in Malta, in questa CittaÁ Valletta in presenza dell'infrascritti testimonj: Signor Durbech noleggiante, io Giuseppe Famolaro, io Giovanni Lavvaron testimonio, Don Giovanni Cauchi altro... 32 Trascrizione di un contratto di cambio terrestre (Cfr., N.A.V., R. 255, II vol., fogli 458v-460). Al dõÁ 19 febbrajo XIV Indizione 1796 Il Signor Raffaele Scembri del fu Giuseppe della CittaÁ Sengle, da me Notaro conosciuto, presente avanti di noi, spontaneamente disse e confessoÁ d'aver avuto e ricevuto dal Signor Felice Darmanin di detta Senglea assente, io Notaro per il medesimo legittimamente stipulante, la somma di scudi Cinquecento di tarõÁ dodici in denaro contante, rinunciando... Quali scudi Cinquecento, capitale assieme con loro lucri terrestri alla ragione di scudi sei per cento l'anno, per ragion di lucro cessante e danno emergente, il suddetto Signor Schembri debitore spontaneamente ha promesso e promette e solennemente s'eÁ obbligato e s'obbliga dare e pagare al suddetto Darmanin creditore assente, di nuovo io notaro per il medesimo stipulante, come banco in denaro contante in questa CittaÁ Valletta, in quanto li lucri d'anno in anno e rapporto, il Capitale fra mesi trenta continui e compiti da contarsi d'oggi senza alcuna contraddizione... Dichiara inoltre detto Schembri debitore d'aver preso detto capitale a effetto di negoziato da Malta per tutta la costa di Spagna sino Cadice e ivi in Malta su qualsiasi bastimento franco e libero, non soggetto a guerra tra principi cristiani e inimici di nostra Santa Fede; percioÁ per cautela del suddetto Signor Darmanin creditore, s'obbliga far la sicurtaÁ a tutto rischio.. con obbligare in solidum con lui all'assicuratore nel pagamento suddetto di detti scudi Cinquecento in quei modo, forma e termine sopra espresso e non altrimenti... Tutte le quali cose... Ha giurato... Onde.. Fatto e stipulato in Malta in questa cittaÁ Valletta in presenza degli infrascritti Testimonj: Raffaele Schembri debitore Giovanni Cauchi testimonio Giuseppe per Federico Muscat altro.... Trascrizione di un tipico contratto di cambio marittimo (Cfr., N.A.V., R. 255, II vol., fogli 460-463v). Al dõÁ 19 febbrajo 1796, XIV Indizione Il Signor Raffaele Schembri del fu Giuseppe della CittaÁ Senglea e Antonio Baldacchino del fu Giuseppe di Casal Haxach, da me notaro conosciuti presenti avanti a noi spontaneamente dissero e confessarono d'aver avuto e ricevuto dalla Signora Maria Schembri scudi 1000 Dal Signor Felice Darmanin scudi 200 Dal Signor Raffaele Brissa scudi 50 Da Maria Viola di Giovanni scudi 100 Da maestro Giovanni Adamo scudi 50 Da maestro Filippo Duranti scudi 50 Da Vincenzo Brissa scudi 50 Da Giovanni Maria Borg scudi 50 Da Margherita Cassar scudi 100 Da Mario Spiteri scudi 50 Da Maestro Arcangelo Zammit scudi 50 Totale: scudi 1750 33 Assenti, io suddetto e infrascritto notaro per li medesimi legittimamente stipulante le suddette somme di tarõÁ 12 per scudo in denaro contante, rinunciando a effetto di negoziali nel viaggio che devono quanto prima fare da quest'Isola di Malta per tutta la costa di Spagna sino a Cadice e ivi in Malta su uno o due bastimenti franchi non soggetti a guerra tra Principi cristiani e inimici di nostra Santa Fede, dove si troveraÁ la loro persona o uno di loro su del quale o quali saranno li suddetti debitori o uno di loro durante il termine di mesi venti continui e compiti da decorrere dal giorno della loro partenza da questo general porto di Malta in avanti, a rischio e pericolo e buona fortuna delli suddetti creditori cambisti assenti, io suddetto e infrascritto notaro per li medesimi di nuovo stipulante e accettante su quei danari, effetti e merci che per conto dei detti debitori saranno imbarcati e caricati sia in stipa come sulla coperta di tale o tali bastimenti nel viaggio predetto, eccettuato peroÁ il rischio delle varie frodi e confiscazioni e non altrimenti. Quali scudi 1750, capitale assieme con loro Cambj marittimi alla ragione di scudi 17 per cento e poi per altri mesi quattro alla ragione di tarõÁ 6 per cento al mese di suddetti debitori in solidum come sopra spontaneamente hanno promesso e promettono e solennemente si sono obbligati e s'obbligano dare e pagare alli detti creditori cambisti assenti, di nuovo io notaro per li medesimi stipulante come banco in denaro contante in questa CittaÁ Valletta fra il termine di giorni otto continui e compiti da contarsi dall'indomani del loro felice ritorno in questo suddetto porto generale dal viaggio predetto senza alcuna contraddizione. Sotto l'infrascritti patti E primo che saraÁ lecito e permesso alli suddetti debitori di poter passare dalla parte di dentro e fuori del Regno di Sicilia cammin facendo con scaricare e caricare e non altri... Di piuÁ che saraÁ lecito e permesso alli suddetti debitori di poter imbarcarsi su d'una barca speronara maltese da quest'isola di Malta per Napoli, Livorno e Genova per patto... Di piuÁ che saraÁ lecito e permesso alli suddetti debitori di poter nel ritorno imbarcarsi su d'una nave di guerra della Sacra religione gerosolimitana per patto... Finalmente che saraÁ lecito e permesso alli detti debitori di poter mandare il loro fondo sin tutto o in parte con una o piuÁ persone negozianti di questa Piazza di Malta e spedirlo a proprie loro spese con rilasciarli scudo uno per cento delli Cambj per patto... Tutte le quali cose hanno giurato... Onde... Fatto e stipolato in Malta in questa cittaÁ Valletta in presenza dell'infrascritti Testimonj: Signor Annetto Chicaci della Valletta testimonio Signor Giuseppe per Raimondo Marchesan altro... 34