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Roma
Mensile di comunicazione sanitaria divulgativa a cura del Progetto Archimede
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REGIONE
LAZIO
n. 1 anno IV
Gennaio 2007
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QUANDO
QUANDO NON
NON PUOI
PUOI TENERLO
TENERLO
scegli
scegli di
di affidarlo
affidarlo aa braccia
braccia pronte
pronte ad
ad accudirlo
accudirlo con
con cura
cura
Adottare un bambino
Pag. 4
La vaccinazione si prende
cura dei nostri figli
Pag. 6
MADRE & FIGLIO
QUANDO NON
PUOI TENERLO
Scegli di affidarlo a braccia
pronte ad accudirlo con cura
S
e credi di non farcela a crescere il tuo bambino fai
la scelta giusta, non abbandonarlo! Se trovi insuperabili difficoltà, puoi partorire in anonimato e
rinunciare a tuo figlio garantendogli il diritto di crescere
in una famiglia. Ogni donna ha il diritto di essere aiutata e informata sul fatto che si può partorire senza riconoscere il figlio. Anche se sei clandestina, puoi far nascere tuo figlio in una struttura pubblica senza temere di
subire provvedimenti di espulsione. Sia che tu sia sposata o single hai il diritto di riconoscere o meno il neonato.
La tua scelta di non riconoscere il bambino è rigorosamente protetta dalla legge. Coloro che, per motivi d'ufficio, siano venuti a conoscenza del nome della madre non
possono rivelarlo e commettono reato se lo fanno.
Presto troverà una famiglia
Una volta partorito, alla fine della degenza, potrai lasciare in ospedale il neonato, che verrà temporaneamente affidato ad un istituto. Tale misura serve anche a lasciar trascorrere il termine di 10 giorni previsto dalla legge entro cui potrai decidere in ogni caso di riconoscere il
tuo bambino. Se non avrai ripensamenti il neonato verrà
dichiarato adottabile. In questo caso, infatti, l'Ufficiale di
Stato Civile, dopo aver attribuito al piccolo un nome e un
cognome, procederà entro 10 giorni alla segnalazione al
Tribunale per i Minorenni per la dichiarazione di adottabilità. Generalmente i bambini abbandonati in ospedale
vengono adottati in tempi rapidi dalle famiglie in attesa
di adozione.
Divieto di espulsione per le mamme clandestine
Non è consentita l'espulsione delle donne in stato di gravidanza o nei 6 mesi successivi alla nascita del figlio. Se
sei straniera e non in regola, puoi chiedere un permesso di soggiorno per
motivi di salute per il periodo di gravidanza e fino a 6 mesi dopo il parto,
avendo altresì la possibilità di iscriverti al Servizio sanitario nazionale.
Cosa fare in caso di bisogno
Per saperne di più, e per ricevere assistenza prima, durante e dopo il parto
potrai rivolgerti al Municipio dove risiedi, ai centri di assistenza sociale ed
ai consultori familiari della Asl Roma B.
Per partorire in anonimato ti puoi recare presso il reparto di ostetricia e ginecologia di uno dei due ospedali della nostra Asl, il Sandro Pertini (Via dei
Monti Tiburtini 385) o il Policlinico Casilino (Via Casilina 1049). Fai la scelta
giusta, regala a tuo figlio un futuro sereno.
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Gennaio 2007 - n. 1 anno IV
E se non vuoi andare in ospedale, c'è il nuovo
servizio “Non abbandonarlo, affidalo a noi!”
È stato inaugurato presso il Policlinico Casilino. È il nuovo servizio rivolto alle madri che non sono in grado di prendersi cura del proprio
figlio ma non intendono rivolgersi alle strutture sanitarie o ignorano
la possibilità di partorire in anonimato in ospedale. Il servizio, patrocinato dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma, offre una struttura, le attrezzature e le procedure organizzative idonee
all'accoglienza e all'assistenza dei neonati abbandonati. “Quando mi
è stata proposta l'attivazione di questo servizio - ha sottolineato Flori Degrassi, Direttore Generale della Asl Roma B - ho pensato ai terribili abbandoni nei cassonetti che hanno interessato questo territorio
lo scorso anno, finiti anche sulle pagine di cronaca dei quotidiani. Allora ho detto che anche un solo bambino salvato da questa 'ruota
moderna' sarà un successo, perché avrà la possibilità di vivere e di trovare una famiglia che gli voglia bene”. Il presidio è situato proprio di
fronte alla portineria del Policlinico Casilino, all'incrocio tra via dei Tucani e la complanare di via Casilina. Può
essere raggiunto facilmente sia con i
mezzi pubblici (linee 105, 114, 312) che
a piedi; è realizzato per offrire totale anonimato ai genitori e massima sicurezza al
La versione moderna della vecchia
“ruota”, dove si può “abbandonare” il proprio bambino in mani sicure, è situata di fronte alla portineria
del Policlinico Casilino, all'incrocio
tra via dei Tucani e la complanare di
via Casilina. Può essere raggiunta
facilmente sia con i mezzi pubblici
(linee 105, 114, 312) che a piedi.
n. 1 anno IV - Gennaio 2007
neonato partorito fuori dall'ospedale. Il prefabbricato ha un piccolo
atrio d'ingresso e una saletta in cui è situata la culla termica dove la
madre può lasciare il piccolo. Il bambino può essere poggiato nella
culla attraverso l'apertura manuale di una finestra basculante opportunamente bilanciata e a rilascio automatico. Quando un bambino
viene abbandonato nella culla, gli operatori del Pronto Soccorso del
Policlinico Casilino vengono immediatamente allertati grazie ad appositi sensori volumetrici e a contatto e ad una telecamera interna al
presidio che permette di verificare l'effettiva presenza del piccolo nella culla. Come ha sottolineato il Ministro della Salute, On. Livia Turco,
il nuovo servizio rappresenta una risposta concreta all'appello di
quanti si battono per dare all'infanzia, alle donne e ai deboli, a quanti vivono in situazioni di grave disagio, pari opportunità e dignità.
"A tutte le donne è offerta la possibilità di partorire negli ospedali
pubblici anonimamente - ha spiegato l'assessore capitolino alle Politiche sociali, Raffaela Milano, in occasione dell'inaugurazione del servizio -. Insieme alla Asl Roma B abbiamo voluto dare a queste mamme in difficoltà una possibilità ulteriore, perché non bisogna dimenticare che a volte l'abbandono è un atto di generosità". La scelta del Policlinico Casilino per l'attivazione del servizio
'Non abbandonarlo, affidalo a noi' non
è stata casuale: nell'area alla periferia
sud il 37% di neonati è extracomunitario contro la media regionale del Lazio
che è al 17%. Il nosocomio nel biennio
2004-2005 ha registrato il più alto numero di abbandoni neonatali sul territorio di Roma: 0,55% su un totale del
1,1% dell'area compresa tra i Municipi
V, VI, VII, VIII e X. Nel biennio
2005/2006 inoltre sono stati 17 i casi
d'abbandono di neonati.
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3
SPECIALE ADOZIONI
ADOTTARE UN BAMBINO
Esistono diverse possibilità per dare una nuova famiglia ad un
bambino abbandonato. Vediamo insieme quali sono.
L
a legge riconosce il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia. L'iter per ottenere la possibilità di donare una nuova vita a un bambino è spesso
lungo e burocraticamente complesso. Cerchiamo di capire insieme qual è la strada da seguire. In Italia è possibile adottare un minore sul territorio
nazionale (adozione nazionale) o in uno stato estero (adozione internazionale) aderente alla Convenzione dell'Aja per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale oppure con un paese col quale l'Italia abbia stabilito un patto bilaterale in materia di adozione. È comunque possibile dare disponibilità sia per l'adozione nazionale che per quella internazionale per un Paese straniero specifico. In questo caso, non appena si
giungerà all'eventuale abbinamento tra la coppia richiedente e un minore, la disponibilità per l'altra modalità di adozione verrà sospesa.
L'ADOZIONE NAZIONALE
L'istituto dell'adozione nazionale garantisce un nucleo
familiare al minore la cui famiglia non sia in grado di
provvedere alla sua crescita ed alla sua educazione, non
per cause legate alla sola condizione d'indigenza.
I minori, per i quali sia accertata la situazione di abbandono, vengono dichiarati in stato di adottabilità dal Tribunale per i minorenni. Accertato che il minore è in stato di abbandono, inizia la procedura adozionale che ha
come obiettivo quello di individuare la coppia genitoriale che meglio possa rispondere alle esigenze del minore. Al termine del procedimento dichiarativo di adozione, l'adottato acquista lo stato di figlio legittimo degli
adottanti e riceve uno status giuridico stabile e definitivo di figlio a tutti gli effetti del nuovo nucleo familiare.
L'ADOZIONE INTERNAZIONAZIONALE
L'adozione internazionale è regolata dalla legge
n.183/84 come modificata dalla legge n.476/98 di “ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei
minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a l'Aja, il 29 maggio 1993” e dalla legge n°149 del 2001. La Convenzione dell'Aja ha come
scopo principale quello di stabilire garanzie affinché le
adozioni internazionali si svolgano nel superiore interesse del minore e nel rispetto dei diritti fondamentali che
gli sono riconosciuti dal diritto internazionale, d'instaurare un sistema di cooperazione fra gli Stati contraenti
al fine di assicurare il rispetto di queste garanzie, nonché prevenire il fenomeno della sottrazione e della vendita di minori. Ne sono membri finora i seguenti Paesi:
Messico, Romania, Sri Lanka, Cipro, Polonia, Spagna,
Ecuador, Perù, Costa Rica, Burkina Faso, Filippine, Canada, Venezuela, Finlandia, Svezia, Danimarca, Norvegia,
Olanda, Francia, Colombia, Australia, El Salvador, Israele, Brasile, Austria, Cile, Panama, Italia, Repubblica Ceca,
Repubblica Slovacca, Germania, Slovenia, Bolivia, Bulgaria, Lussemburgo, Svizzera, India, Lettonia, Regno
Unito. Con la legge n. 476/98 l'Istituto dell'adozione internazionale ha subito alcune importanti modifiche giuridiche a tutela del minore da adottare. Negli articoli di
questa legge si evidenzia, in maniera specifica, un cambiamento sostanziale rispetto a prima: l'istituzione di Associazioni o Enti autorizzati incaricati di accompagnare
la coppia nel percorso verso l'adozione internazionale
attraverso un sostegno pratico, burocratico e legislativo.
Le Associazioni o Enti autorizzati che svolgono le pratiche per le adozioni internazionali devono presentare requisiti specifici di affidabilità ed essere sottoposte al controllo della Commissione per le Adozioni Internazionali.
Tale Commissione tiene i contatti con le Autorità dei
Paesi di origine dei bambini da adottare.
Si può consultare l'elenco aggiornato degli Enti autorizzati sul sito www.commissioniadozioni.it, o rivolgersi alla Commissione per le Adozioni Internazionali,
Via Barberini n.38, Roma - tel. 06 42.15.32.52.
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Secondo la normativa vigente il minore dichiarato adottabile nel Paese di origine, abbinato tramite Ente autorizzato ad una coppia, entra in Italia:
A. Con il cognome dei coniugi, qualora proveniente da
un Paese che a sua volta abbia ratificato la convenzione
dell'Aja e per cui non è previsto l'anno di affidamento
preadottivo. In questo caso la coppia, qualora lo ritenga opportuno, può rivolgersi ai servizi territoriali per sostegno e consulenza.
B. Con il proprio cognome nel caso in cui il minore provenga da Paesi che non hanno ratificato la convenzione
dell'Aja. In questo caso è previsto l'anno di affidamento
preadottivo così come per l'adozione nazionale.
REQUISITI PER PRESENTARE LA DOMANDA
La legge stabilisce che l'adozione è consentita a coniugi
uniti in matrimonio da almeno tre anni, o per un numero inferiore di anni se i coniugi abbiano convissuto in
modo stabile e continuativo prima del matrimonio per
un periodo di tre anni, e ciò sia accertato dal Tribunale
per i minorenni. Tra i coniugi non deve sussistere e non
deve avere avuto luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto.
L'età degli adottanti deve superare di almeno diciotto e
di non più di quarantacinque anni l'età dell'adottando,
con la possibilità di deroga in caso di danno grave per il
minore. Non è preclusa l'adozione quando il limite massimo di età degli adottanti sia superato da uno solo di
essi in misura non superiore a dieci anni.
DOVE E COME PRESENTARE LA DOMANDA
L'autorità a cui rivolgersi per un'adozione nazionale o internazionale è il Tribunale per i Minorenni competente
per il territorio di residenza. Gli aspiranti genitori adottivi devono rivolgersi all'ufficio di cancelleria civile per presentare la "dichiarazione di disponibilità" all'adozione
nazionale e/o internazionale. Oltre alla dichiarazione, i
richiedenti dovranno allegare i seguenti documenti in
carta semplice:
- Certificato di nascita dei richiedenti;
- Stato di famiglia;
- Dichiarazione di assenso all'adozione da parte dei genitori dei richiedenti, resa nella forma della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, oppure, in caso di decesso, certificato di morte dei genitori dei richiedenti;
- Certificato di buna salute rilasciato dal medico curante;
- Certificati economici: mod.101 o mod. 740 oppure
busta paga;
- Certificato del Casellario giudiziale dei richiedenti;
- Atto notorio oppure dichiarazione sostitutiva con
l'attestazione che tra i coniugi adottanti non sussiste
separazione personale neppure di fatto.
Prima di arrivare alla presentazione della domanda, gli
aspiranti genitori devono però seguire un percorso. Vediamolo insieme.
IL PERCORSO DELLA COPPIA VERSO L'ADOZIONE
In base al "Protocollo organizzativo e metodologicooperativo per gli adempimenti relativi all'adozione" del
14 giugno 1999, stilato dagli operatori delle A.S.L., dei
Municipi, del Tribunale per i Minorenni di Roma e dalla
Regione Lazio, si possono elencare le diverse tappe che
caratterizzano il percorso adottivo:
1. La coppia che risiede nei Municipi afferenti alla ASL.
RM B e che pensa all'adozione, si rivolge al G.I.L.
Adozioni della ASL RM B al fine di ricevere informazioni sul percorso che desidera intraprendere. Nell'occasione viene invitata a partecipare ad un incontro di gruppo presso la sede G.I.L. Tale incontro si
tiene con cadenza mensile e/o quindicinale. Viene
quindi fissato l'appuntamento per il gruppo e viene
fornito un opuscolo in cui sinteticamente sono riportate notizie sull'adozione.
2. La coppia partecipa al gruppo di informazione, condotto da uno psicologo e da un'assistente sociale,
sull'attività del servizio, sul percorso, sugli aspetti
giuridici e procedurali, sulle tematiche adottive.
3. Dopo la partecipazione al gruppo e sulla scorta della lettura dell'opuscolo, la coppia deciderà se formalizzare al servizio una richiesta più articolata di
consulenza ai fini adottivi o se riflettere ulteriormente.
4. Nel caso in cui la coppia formalizzi la richiesta al servizio verrà 'assegnata' ad un'equipe psicologo-assistente sociale; per migliorare i tempi di attesa, può
accadere che l'abbinamento non venga deciso utilizzando il criterio della territorialità, ma tenendo
conto del carico di lavoro degli operatori.
5. L'equipe invita telefonicamente la coppia al primo
colloquio (sede consultoriale) e con essa definisce
caratteristiche e finalità degli incontri successivi concordando, qualora sia possibile, le date.
6. L'équipe incaricata ha il compito di conoscere approfonditamente i coniugi e, ove presenti, gli ascendenti o familiari conviventi, al fine di orientarli ed accompagnarli in un processo di migliore consapevolezza del progetto adottivo.
Il percorso è finalizzato a valutare la competenza ed
'apertura' della coppia alla genitorialità adottiva e a
far emergere se la coppia è maggiormente orientata per l'Adozione Nazionale e/o Internazionale ed
eventuali altre specifiche disponibilità.
7. Durante il percorso potrebbero emergere 'aree' problematiche, individuali e/o di coppia che necessitano, prima della formalizzazione della dichiarazione
di disponilità all'Adozione, di maggiore riflessione e
approfondimento.
In questo caso sarà cura dell'èquipe proporre interventi alternativi finalizzati al superamento del problema stesso, verso cui orientare le risorse della coppia. Ad esempio:
Gennaio 2007 - n. 1 anno IV
L'ADOZIONE
A DISTANZA
SIETE DISPONIBILI
ALL'ADOZIONE?
L'adozione ha bisogno di conÈ sempre possibile contribuire
sapevolezza, gli operatori della
economicamente al manteniEquipe Integrata Adozioni
mento, alle cure mediche e al(GIL - Adozioni) offrono orienl'istruzione scolastica di bamtamento consulenza e formabini residenti in Paesi in via di
zione per coloro che aspirano
sviluppo. L'adozione a distanall'adozione e intendono seguire tale percorso
za è un atto di solidarietà che garantisce ai minoo Gli interessati possono rivolgersi direttamente
ri dei Paesi più poveri e alle loro famiglie un aiuto
al Servizio o formalizzare la loro disponibilità al
economico, affinché ricevano i beni primari, l'iTribunale per i Minorenni
struzione e le cure mediche di cui hanno bisogno.
o L' Equipe svolgerà colloqui conoscitivi finalizzaL'adozione a distanza, quindi, mette le famiglie in
ti alla stesura di una relazione utile al Tribunacondizione di potersi prendere cura dei loro bamle per i Minorenni
bini e di poter sostenere le spese necessarie per la
o L' Equipe inoltre offre altri servizi e anche dopo
loro crescita, evitando così che, sotto la pressione
delle difficoltà economiche, si giunga alla disgrel'arrivo del minore è disponibile per consulenza e
gazione del nucleo familiare.
sostegno, così come previsto dalla normativa viLe adozioni a distanza prevedono il sostegno di
gente o anche solo su richiesta dei nuovi nuclei.
alcuni aspetti della vita del bambino:
- La salute (Cure mediche e Acquisto di medicine)
Per informazioni: G.I.L. Equipe Integrata
- La scuola (Pagamento della retta scolastica e
Adozioni ASL RM B - Municipi V - VII - VIII - X
acquisto di materiale didattico)
Via San Benedetto del Tronto, 9
- L'alimentazione, il vestiario, giochi e aiuto ecotel: 06 41.02.780 fax: 06 41.02.188
nomico all'intero nucleo familiare o Iscrizione
Segreteria Venerdì ore 9.00/13.00
anagrafica
I bambini da adottare sono bambini in difficoltà,
IN DI RI ZZ I UT IL I
che, per vari motivi non possono essere aiutati
ASL RMB
dalle loro famiglie. Per questo hanno bisogno di
SEDI TERRITORIALI
una famiglia "adottiva" che, almeno a distanza,
TTO
TRE
DIS
I
dia loro le opportunità necessarie per poter creConsultorio Familiare
tel.064102780
scere, curarsi, studiare e inserirsi nella società.
edetto del Tronto, 9
via S. Ben
II DISTRETTO
Familiari:
tel. 06 25.98.972
- iniziare un percorso di sostegno ed approfondi- Consultori
via Manfredonia, 43 tel. 06 24.10.300
mento psicologico individuale e/o di coppia;
,1
06 22.83.683 - 625
- portare a termine interventi di procreazione assi- via Resede
tel.
ara, 307
stita eventualmente in corso, al fine di scegliere via Tor Cerv
TTO
con consapevolezza verso 'quale ' genitorialità III DISTRE
Consultorio Familiare:
tel. 06 20.13.901
orientarsi ed aprirsi;
enova, 20
- prendere in considerazione la possibilità di impe- via di Torr
TTO
tel.06 76.15.549
gnarsi in altre forme di attività rivolte all'infanzia, IV DISTRE iliari: via dei levii 10
Consultori Fam
tel 06 41.43.40.12
diverse dall'adozione.
226
tel 06 41.43.51.02
8. Il percorso può concludersi con diverse possibilità via Rizzieri,
.di Ciampino, 31
Staz
via
tra cui quella di presentare la propria disponibilità
SEDI MUNICIPALI
tel. 06 69.60.54.60
all'adozione presso il Tribunale dei Minori. La diicipio via Tiburtina, 1163
tel. 06 69.60.76.45
chiarazione di disponibilità all'Adozione Nazionale V Mun
icipio via P. Togliatti, 983
tel. 06 69.60.86.52
e/o Internazionale viene presentata presso il Tribu- VII Mun
,11
otti
bell
Cam
D.
via
icipio,
tel. 06 69.61.06.45
nale per i Minorenni, corredata da idonea docu- VIII Mun
11
,
città
Cine
X Municipio Piazza
mentazione (certificati di tipo anagrafico; lavorativo/i e reddituali; matrimonio e, ove necessario, convivenza prima del matrimonio; dichiarazioni di assenso dei rispettivi genitori se viventi; ecc…), il cui
elenco viene preliminarmente fornito.
I coniugi ricevono quindi dal Tribunale dei Minori il
questionario informativo sull'Adozione, da consegnare all'equipe incaricata nei tempi e nelle modalità concordate.
9. Successivamente alla presentazione dell'istanza di
disponibilità la coppia dovrà sottoporsi, previa comunicazione del Tribunale dei Minori, ad accertamenti medico-specialistici, quali analisi ematochimiche e indagini strumentali finalizzati a verificare lo
stato di salute fisica e mentale. Al termine di tali accertamenti il Medico Legale del Distretto Sanitario
della ASL redige per ciascuno dei coniugi il certificato di idoneità sanitaria.
10. L'equipe stila una relazione sui coniugi che verrà poi
inviata al Tribunale dei Minori ed in cui:
- descrive la loro storia personale, l'ambiente sociale in
cui vivono, le relazioni familiari, l'abitazione, le caratteristiche di personalità, la relazione tra di loro, il
vissuto derivante dall'eventuale non realizzazione
della procreazione biologica, la motivazione all'adozione ed anche le caratteristiche del bambino/i che
essi sarebbero in grado di accogliere;
- formula inoltre un'ipotesi predittiva sulle capacità
che la coppia avrà di prendersi cura di un bambino
nato da altri. Tali conclusioni saranno condivise dall'èquipe con i coniugi nel corso di un colloquio di 'restituzione'.
11. Completata la fase istruttoria, la coppia viene
convocata da un Giudice Onorario Delegato del
n. 1 anno IV - Gennaio 2007
Tribunale dei Minori, il quale - letta preliminarmente la relazione dell'equipe (corredata dal questionario) -, ed in base all'esito del/i colloquio/o con i coniugi, ne discuterà in Camera di Consiglio (giudici
togati e onorari). In questa sede verrà espresso un
parere che sarà inviato, unitamente alla relazione,
alla firma del Pubblico Ministero.
12. Se il parere è positivo, e nel caso in cui i coniugi abbiano dato la propria disponibilità per l'Adozione
Nazionale, il loro nominativo, con le 'caratteristiche'
del bambino/a che sarebbero disponibili ad accogliere, viene 'registrato' nell'archivio informatico del
Tribunale dei Minori e messo a disposizione per un
possibile abbinamento.
La coppia rimane in attesa di un'eventuale convocazione da parte del Tribunale.
13. L'Adozione Nazionale ha validità di tre anni dalla data di presentazione della dichiarazione di disponibilità al Tribunale dei Minori e alla sua scadenza la coppia può chiedere un rinnovo.
14. Per l'Adozione Internazionale in Camera di Consiglio
viene emesso un Decreto motivato sull'idoneità o
non idoneità della coppia.
Il decreto di idoneità all'Adozione Internazionale è
efficace per tutta la durata del procedimento che
deve essere promosso dai coniugi presso un Ente
autorizzato entro un anno dalla notifica del provvedimento, pena la sua decadenza.
Qualora la coppia non dia mandato ad un Ente entro il tempo prescritto può richiedere il rinnovo per
l'idoneità all'adozione internazionale, secondo i termini di legge.
15. La coppia dà mandato ad un Ente Autorizzato, che
è un ente abilitato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali o Autorità Centrale, a:
- fornire alla coppia tutte le informazioni utili sulle
procedure e sulla situazione e condizioni del/i bambino/i adottabili;
- svolgere attività di collegamento ed intermediazione tra la coppia e lo stato estero;
- sostenere ed accompagnare la coppia, insieme ai
servizi sociali dell'Ente locale, nell''incontro' con il
bambino/a/i. L'attività che l'Ente Autorizzato svolge
a favore della coppia e del bambino/a che verrà, prevede un onere economico.
L'AFFIDAMENTO PREADOTTIVO
Il Tribunale per i minorenni, sulla base delle indagini effettuate, sceglie tra le coppie che hanno presentato domanda, quella più idonea per il minore. Se si tratta di
un'adozione nazionale o internazionale di un minore
proveniente da un Paese che non ha ratificato la convenzione dell'Aja è previsto un affidamento preadottivo.
Il provvedimento di affidamento preadottivo è disposto
con ordinanza, sentiti il pubblico ministero, gli ascendenti dei richiedenti ove esistano, il minore che abbia compiuto gli anni dodici ed in alcuni casi anche il minore di
età inferiore. Nel corso dell'affidamento sarà svolta dal tribunale un'attività non solo di controllo ma anche di sostegno. L'affidamento preadottivo può essere revocato in
presenza di gravi difficoltà. Decorso un anno dall'affidamento, con possibilità di proroga di un anno, il tribunale,
se ricorrono tutte le condizioni, pronuncia l'adozione.
Con l'adozione cessano i rapporti dell'adottato con la famiglia di origine e il bambino acquista lo stato di figlio legittimo degli adottanti, compreso il loro cognome.
LA STRADA DELL'ADOZIONE INTERNAZIONALE
Come accennato, per l'adozione internazionale la coppia, entro 1 anno dal rilascio del decreto di idoneità,
deve iniziare la procedura di adozione rivolgendosi ad
uno degli Enti autorizzati dalla Commissione per le
Adozioni Internazionali. Quest'ultima, costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, controlla
tutto l'iter adozionale per garantire che le procedure
di adozione dei minori stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione dell'Aja. La
Commissione rappresenta l'Autorità Centrale italiana
per l'applicazione della Convenzione dell'Aja.
L'Ente autorizzato prescelto dalla famiglia si fa carico
della procedura di adozione nel Paese di origine del
minore, svolgendo tutte le pratiche necessarie in loco e
curando l'abbinamento del minore stesso alla coppia.
Una volta ricevuta dall'autorità straniera la proposta di incontro con il minore da adottare informa gli aspiranti genitori adottivi e li assiste per tutte le visite necessarie.
Se gli incontri della coppia con il bambino si concludono positivamente, viene emanato da parte della competente Autorità giudiziaria straniera il provvedimento
di adozione. L'Ente autorizzato trasmette successivamente tutti gli atti relativi all'adozione alla Commissione
per le Adozioni Internazionali, che ne verifica la correttezza formale e sostanziale. In caso di esito positivo dei
controlli, la Commissione Adozioni Internazionali rilascia l'"autorizzazione nominativa all'ingresso e alla permanenza in Italia del minore adottato". Per potere entrare in Italia, il minore adottato deve essere munito di
un visto d'ingresso per adozione che viene apposto sul
passaporto estero rilasciato dal Paese d'origine. Ai fini
della concessione del visto da parte della rete diplomatico-consolare, è necessario che sia pervenuta l'autorizzazione all'ingresso ed alla permanenza in Italia del minore della Commissione per le Adozioni Internazionali.
La pratica di visto viene evasa nel minor tempo possibile, per venire incontro alle esigenze della coppia. L'effettivo rilascio del visto è tuttavia subordinato ai tempi tecnici di trattazione. Una volta che il minore è entrato in
Italia, la Questura competente rilascia in suo favore un
permesso di soggiorno per adozione.
La procedura di adozione si conclude con l'ordine da
parte del Tribunale per i Minorenni di trascrizione del
provvedimento di adozione nei registri di stato civile.
Con la trascrizione il minore diviene cittadino italiano
(art.34 punto 3 della legge n°476 del 1998).
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BAMBINI & SALUTE
LA VACCINAZIONE
SI PRENDE CURA DEI
NOSTRI FIGLI
E li protegge da malattie infettive pericolose che possono
provocare gravi danni alla salute.
I
vaccini sono il mezzo più efficace e conveniente per prevenire le malattie infettive e le loro complicazioni. Stimolano l'organismo a produrre attivamente anticorpi e lo rendono capace di resistere, così, alle infezioni. Con le vaccinazioni vengono evitati nel mondo, ogni anno, non meno di tre milioni di decessi nei bambini di età inferiore a 5 anni ed almeno
400.000 casi di poliomielite paralitica, malattia di cui è prossima la totale eliminazione in tutto il mondo al pari di quanto
già avvenuto per il vaiolo. Nel Lazio le vaccinazioni consigliate in età pediatrica sono: antitetano e difterite (DT), antipolio
(IPV), antiepatite virale B (HB), trivalente - contro morbillo, parotite e rosolia (MRP)-, antipertosse (DTPa associata ad antidiftotetanica), contro le infezioni da Haemophilus Influenzae (Hib) nei bambini a rischio (splenectomizzati, candidati ad
ospedalizzazione o inseriti in asili nido nel primo anno di vita). Queste vaccinazioni sono offerte gratuitamente dalla ASL Roma B. Ricordiamo che le vaccinazioni antidiftotetanica (DT), antipolio (IPV) e antiepatite B (HB) sono obbligatorie per legge.
L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE
Le malattie infettive dell'infanzia si manifestano spesso ciclicamente (con epidemie ogni due, tre anni). Se la maggior
parte dei bambini è vaccinata viene impedita la diffusione
dell'epidemia. Le vaccinazioni non proteggono, quindi, solo i soggetti vaccinati ma anche l'intera comunità, svolgendo un'importantissima attività preventiva di possibili epidemie. Vediamo, nello specifico, qual è la funzione svolta dai singoli vaccini consigliati nella nostra Regione.
ANTITETANO
La vaccinazione antitetano protegge dal Tetano, una grave malattia batterica
(mortale in oltre il 50% dei casi) causata da un bacillo presente nell'ambiente,
che può penetrare attraverso ferite anche banali e produce una tossina potentissima che agisce sulle terminazioni nervose, provocando spasmi muscolari incontenibili. Nel quinquennio 1992-1996 in Italia sono stati segnalati 526 casi di
tetano, il 97% dei quali si è manifestato in persone non vaccinate ed il 3% in
persone incompletamente vaccinate.
ANTIDIFTERITE
L'antidifterite protegge dalla Difterite, una malattia batterica grave (mortale,
nonostante la terapia, nel 5-10% dei casi) trasmessa principalmente per via aerea. La difterite è dovuta all'azione di una tossina che può agire sul tessuto cardiaco, sui reni, sul fegato, sul sistema nervoso, causando danni anche permanenti. L'efficacia della vaccinazione antidifterica è testimoniata dalla scomparsa
della malattia nei paesi in cui è stata attuata correttamente e dalla ricomparsa
della difterite in quelle parti del mondo, come l'ex URSS, in cui la pratica della
vaccinazione era stata temporaneamente trascurata. In Italia, nel quinquennio
1992-1996, sono stati segnalati 3 casi di difterite, di cui 1 caso proveniente dall'estero.
ANTIPOLIO
L'antipoliomielite protegge dalla Polio, malattia causata da un virus che, dopo
aver provocato l'infezione a livello intestinale può localizzarsi nel sistema nervoso causando la paralisi di uno o più arti e/o dei muscoli respiratori; la mortalità
della malattia varia dal 2 al 10%. Grazie alla vaccinazione, la malattia è scomparsa dall' Italia, come da altri paesi europei, ma la sua ricomparsa è sempre possibile fintanto che ci saranno zone del mondo in cui essa è presente e diffusa..
In Italia l'ultimo caso di poliomielite si è manifestato nel 1983.
B
6 Roma
news
ANTIEPATITE B
La vaccinazione antiepatite protegge dall'Epatite B, malattia che si trasmette attraverso il contatto con sangue o con altri liquidi biologici infetti, o può essere trasmessa da madre infetta a figlio durante la
gravidanza. Molto spesso l'infezione da virus dell'epatite B non si presenta con una sintomatologia definita, ma sia le forme manifeste
che quelle in apparenti possono andare incontro a
cronicizzazione, in percentuali tanto maggiori quanto minore è l'età al momento dell'infezione, con conseguenze (epatite cronica attiva,
cirrosi epatica, cancro del fegato) che si manifestano a distanza di molti anni.
L'epatite B presenta una mortalità, in fase acuta, dell'1%. In Italia, nel quinquennio 1992-1996, sono stati segnalati 14.348 casi di epatite virale B.
ANTIPERTOSSE
L'antipertosse protegge dalla Pertosse, una malattia batterica che può presentare quadri di gravità variabile secondo l'età: sono caratteristici gli accessi di tosse
convulsiva, cui segue un periodo di assenza del respiro (apnea) più o meno prolungato e vomito. Nei bambini molto piccoli sono relativamente frequenti le
complicazioni a carico del sistema nervoso (encefalopatia), con possibili danni
permanenti sia a causa della scarsa ossigenazione del sangue durante gli accessi
di tosse, sia per l'azione diretta di una tossina prodotta dal batterio della pertosse. Altre possibili complicazioni sono laringiti, broncopolmoniti e convulsioni. Nel
quinquennio 1992-1996, in Italia, sono stati segnalati 42.915 casi di pertosse.
TRIVALENTE
Il vaccino trivalente protegge da Morbillo, Rosolia e Parotite.
Il Morbillo è una malattia provocata da un virus che si trasmette per via aerea,
causando febbre alta, faringite, congiuntivite ed una caratteristica eruzione cutanea (esantema). Otiti, laringiti, broncopolmoniti, encefaliti sono complicazioni frequenti del morbillo. L'encefalite post morbillosa, che si manifesta in un caso su mille, può essere mortale nel 15% dei casi e provocare danni permanenti
(epilessia, sordità, ritardo mentale) nel 40% dei casi. Per la persistenza del virus
del morbillo a livello cerebrale il danno neurologico può manifestarsi a distanza
di anni dalla malattia , come panencefalite sclerosante subacuta ( PESS), rara ma
gravissima malattia neurologica ad esito inevitabilmente infausto. Nel quinquennio 1992-1996 sono stati segnalati in Italia 157.788 casi di morbillo. La Ro-
Gennaio 2007 - n. 1 anno IV
IN BREVE
Nuovi Centri di Riabilitazione per l’Età
Evolutiva di Via Rizzieri e Via del Peperino
solia è una malattia virale esantematica trasmessa per via
aerea che in età infantile ha andamento benigno, anche
se non sono rare le complicazioni: miocarditi, pericarditi,
epatiti, infiammazioni del sistema nervoso, sordità. L'infezione in una donna in gravidanza può essere causa di
aborto o di grave anomalie fetali (sindrome da Rosolia
Congenita). Nel quinquennio 12992-1996 sono stati segnalati in Italia 97.373 casi di rosolia. La Parotite (Orecchioni),infine, è una malattia virale trasmessa per via aerea, che si manifesta solitamente con una caratteristica tumefazione delle ghiandole parotidee. Il virus della parotite esercita la sua azione anche su altre ghiandole e su altri tessuti con possibili complicazioni quali pancreatici,
meningo-encefaliti, infiammazione agli organi della riproduzione. Nel quinquennio 1992-1996 sono stati segnalati in Italia 228.733 casi di parotite.
Il 6 dicembre è stato inaugurato presso la sede del IV
Distretto Sanitario in Via Rizzieri 226 il Centro di Riabilitazione per l’Età Evolutiva che la Asl Roma B ha
avviato già dal mese di ottobre per far fronte alla doIL CENTRO DI VIA RIZZIERI
manda riabilitativa straordinaria di minori residenti
nei quattro Municipi della Asl Roma B. Il 17 gennaio il
taglio del nastro è avvenuto presso il Centro gemello
di Via del Peperino. La Asl, in adempimento alla delibera della Regione Lazio (DGR 329 del 06/06/2006) ha
organizzato le due strutture riabilitative per la presa in
carico di 200 bambini. I due centri garantiscono l’intervento riabilitativo ai piccoli e la continuità del percorso terapeutico attraverso le figure professionali già
operanti presso le strutture di provenienza: Neuropsichiatria Infantile, Psicologi, Logopedisti, NeuropsicoIL CENTRO DI VIA DEL PEPERINO
motricisti dell’Età Evolutiva. “I nuovi centri rappresentano una risposta concreta degli operatori che hanno saputo rivalutare la loro professionalità per dare accoglienza a tutti i bambini bisognosi d’assistenza. L’apertura di
questi centri è una grande successo per la Asl Roma B”.
ANTIHAEMOPHILUS INFLUENZAE B (HIB)
Protegge dal batterio Haemophilus Influenzae b (Hib) che può essere responsabile, soprattutto nei primi anni di vita, di gravi malattie quali meningiti, epiglottidi, polmoniti, artriti purulente, setticemie. La meningite da Hib è la forma più
frequente di meningite batterica nei bambini di età inferiore ai 2 anni ed è responsabile di danni permanenti (sordità, ritardo mentale, epilessia) in una notevole percentuale di casi. Poiché l'80% delle forme invasive da Hib si manifestano
in bambini di età inferiore a 5 anni è necessario fornire una protezione immunitaria il più precocemente possibile.
LE ALTRE VACCINAZIONI RACCOMANDATE
Sono fortemente consigliate durante l'infanzia altre tre importanti vaccinazioni:
antimenigococcica, antipneumococco e antivaricella. Vediamo di cosa si tratta.
VACCINAZIONE ANTIMENINGOCOCCICA
Protegge dal batterio Meningococco di tipo C che può essere responsabile, soprattutto nei bambini di età inferiore ai 4 anni e negli adolescenti tra i 15 e 19
anni, di setticemia e meningite. La malattia meningococcica è molto pericolosa
perché può causare danni permanenti come sordità, paralisi, ritardo mentale ed
essere letale nel 10% dei casi di meningite e nel 50% dei casi di
setticemia.
VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCO
Protegge dal batterio Pneumococco che può essere responsabile di gravi malattie come otite,
polmonite, sepsi e meningite, quest'ultima responsabile di danni permanenti quali: sordità, ritardo mentale, crisi convulsive, paralisi e deficit
motori. La maggiore incidenza di infezione si manifesta prevalentemente nei bambini di età compresa tra i 6 mesi ed i 4 anni di vita. Pertanto è consigliabile fornire, il più precocemente possibile,
una protezione immunitaria.
VACCINAZIONE ANTI VARICELLA
Protegge dalla varicella, malattia virale causata dal
virus Varicella Zoster, appartenente alla famiglia degli Herpesvirus che si trasmette per contatto cutaneo o per via respiratoria causando febbre ed eruzione vescicolare. Soprattutto in età adulta, in occasione di un abbassamento delle difese immunitarie, il virus si può riattivare dando luogo all'herpes
zoster. Encefalite, meningite, paralisi del facciale,
polmonite, orpora trombocitopenica soncomplicazioni della varicella.
QUALI CONTROINDICAZIONI?
Vi sono alcune situazioni che possono controindi-
n. 1 anno IV - Gennaio 2007
care la vaccinazione: è necessario, quindi, che i genitori, prima della vaccinazione, consultino il medico curante o della sede vaccinale, che valuterà lo stato di
salute del bambino ed indicherà se la vaccinazione deve essere rimandata o evitata. Ci sono controindicazioni temporanee che si manifestano in situazioni
transitorie che escludono la vaccinazione solo per il periodo di tempo in cui sono presenti determinate condizioni quali, ad esempio, malattie acute con febbre di grado elevato (oltre i 38° C) o terapia, in corso, con farmaci che agiscono
sul sistema immunitario, con cortisonici ad alte dosi o antineoplastici.
Ci sono anche controindicazioni definitive, per cui in alcune circostanze il bambino non può essere sottoposto alla somministrazione di alcuni vaccini. Ciò si verifica quando il piccolo ha manifestato gravi reazioni a precedenti vaccinazioni,
è affetto da malattie neurologiche in evoluzione o da malattie congenite del sistema immunitario, oppure è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina
e neomicina (contenuti in determinati vaccini). Qualora il bambino sia affetto da
malattie quali leucemia, tumori, AIDS, la situazione verrà valutata caso per caso.
PRECAUZIONI E POSSIBILI EFFETTI INDESIDERATI
Alcune situazioni non rappresentano vere e proprie controindicazioni ma,
piuttosto, richiedono l'adozione di alcune precauzioni nella somministrazione del vaccino
(quali la pronta disponibilità di antinfiammaLE SEDI VACCINALI
tori e antipiretici).
DELLA ASL ROMA B
I genitori devono, quindi, segnalare al Medico
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bambino stesso, di convulsioni febbrili;
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Va, infine, precisato che i vaccini, pur corConsultori Familiari
rettamente preparati, controllati e sommi06-41435870
tel.
P.zza dei Mirti, 45
tel. 06-2410300
nistrati, come tutti i farmaci possono esseVia Resede, 1
tel. 06-2598972
re responsabili di effetti indesiderati.
Via Manfredonia, 43
3
tel. 06-228368
Tali effetti nella maggior parte dei casi sono di
Via di Tor Cervara, 307
lieve entità e durata (arrossamento e dolore
III DISTRETTO
nel punto di iniezione, malessere generale,
Consultori Familiari
tel. 06-261513
febbricola); solo in rarissimi casi possono es88
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tel. 06-2013901
sere gravi e rappresentare pericolo per la vita
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tel. 06(convulsioni febbrili, shock anafilattico).
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tel. 06-224840
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Non è, tuttavia, sempre dimostrata la
IV DISTRETTO
correlazione causa-effetto tra le vaccinazioni e gli effetti indesiderati.
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Via della Stazione di Cia
tel. 06-7615549
Via dei Levii, 10
tel. 06-7217834
Viale B. Rizzieri, 226
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Roma
news
7
Numeri utili
AZIENDA
I DIPARTIMENTI
Tel. 06/41431
Fax 06/4143.3220
Prevenzione
V.le B. Bardanzellu, 8
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Centralino:
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Salute Mentale
V.le B. Bardanzellu, 8
Tel. 06/41434990
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06/23188202
Poliambulatori:
Tel. 06/23188295
OSPEDALI
Direttore Amministrativo:
Dott. Alessandro Cipolla
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Ufficio Relazioni con il Pubblico
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Tel. 06/41433014
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E-mail: urpaslromab.it
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Via Monti Tiburtini, 385
Centralino:
Tel. 06/41431
Direzione Sanitaria:
Tel. 06/41433517
I DISTRETTI SANITARI
Distretto I (V Municipio)
Largo De Dominicis, 7
Tel. 06/41435759
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06/41433357
Poliambulatori:
Tel. 06/41433955
Distretto II (VII Municipio)
P.zza dei Mirti, 45
Tel. 06/41435855
Distretto III (VIII Municipio)
Via di Torre Spaccata, 157
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