FEDERAZIONE TERRITORIALE COSENZA Cosenza, lì 30 gennaio 2015 Care delegate/i, Care attiviste/i, in occasione della mobilitazione nazionale del 30 gennaio 2015 dal titolo “l’Agroalimentare per la Crescita, lo Sviluppo e il Lavoro” promossa dalla nostra Federazione Nazionale, la FAI Cisl Territoriale ha inteso organizzare un sit-in dinanzi la prefettura di Cosenza. In questa occasione abbiamo elaborato le nostre proposte e priorità per un eccezionale impegno finalizzato alla tutela dell’Ambiente e cura del territorio, tramite la valorizzazione di importanti e strategici settori produttivi. Una sintesi di considerazioni e spunti di riflessione della FAI Cisl di Cosenza su tematiche nazionali, vertenzialità e specificità che riguardano il territorio di questa provincia. Un documento utile per avviare un confronto con i lavoratori, gli associati e tra la gente su importanti opportunità che la FAI Cisl intende portare avanti. La FAI Cisl intende promuovere un messaggio forte di coesione che è racchiuso nel titolo della nostra iniziativa: INSIEME per la TUTELA dell’AMBIENTE. Insieme per realizzare un nuovo modello di concertazione incentrata sul merito e costruire un confronto pragmatico tra i vari attori della rappresentanza sociale, dell’imprenditoria e delle istituzioni. Tutela per difendere il lavoro e rafforzare il principio di solidarietà a favore dei lavoratori, delle persone più deboli e per sostenere il potere d’acquisto dei salari legandoli alla produttività tramite la contrattazione di secondo livello. Ambiente per la lotta contro il dissesto idrogeologico, attraverso nuove politiche di sistemi forestali, un moderno ciclo integrato delle acque e dei rifiuti, per la valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturali, per l’utilizzazione delle fonti alternative e di quelle rinnovabili, per la valorizzazione delle produzioni e delle vocazioni agricole. Un caro saluto e un augurio di buon lavoro. Segretario Generale Michele Sapia P I AT TA F O R M A INSIEME PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE Cosenza - 30 gennaio 2014 “Tra la gente, per un eccezionale impegno finalizzato alla tutela dell’Ambiente e Cura del Territorio, tramite la valorizzazione della Forestazione, dell’Agroalimentare, della Zootecnia e della Pesca. Insieme per favorire la Legalità e la Sicurezza sui luoghi di lavoro e combattere il Lavoro Nero”. La FAI Cisl di Cosenza, unitamente alla Federazione Nazionale e alla Fai Cisl Regionale, promuove la mobilitazione odierna dal titolo “l’Agroalimentare per la Crescita, lo Sviluppo e il Lavoro” per ridare dignità a importanti e strategici settori produttivi. Una giornata di mobilitazione per dare continuità e sostenere l’intenso lavoro di interlocuzione svolto in questi ultimi mesi con il Mipaaf, un percorso di confronto tematico per le emergenze dell’agro-industria, le prospettive di medio e lungo termine dei relativi comparti (forestazione, agroalimentare, difesa del suolo, zootecnia, pesca e mercato del lavoro agricolo) e ponendo al centro i temi della crescita, dello sviluppo, del lavoro e dell’innovazione. La FAI Cisl di Cosenza ritiene non più rinviabili l’adozione di politiche di sostegno per nuova grande stagione di tutela dell’ambiente e di lotta al dissesto idrogeologico, intese come priorità dell’ azione del Governo Nazionale e Regionale, e per un sostegno alle vocazioni produttive del territorio. 1 La FAI Cisl rivendica una Politica per lo sviluppo della Green Economy e la definizione di un Piano Nazionale di messa in sicurezza del territorio In Calabria è necessaria una strategia di sostegno allo sviluppo della Green Economy, strettamente legata ai processi di valorizzazione delle risorse ambientali e boschive, alla capacità di mettere in campo politiche forestali capaci di coniugare funzioni produttive e funzioni protettive di difesa dell’equilibrio idrogeologico. È necessario un’attività continua e capillare di cura del territorio e di prevenzione per le tipologie di eventi che si manifestano in quota, ma che poi si trasferiscono a valle con effetti disastrosi. Solo in Calabria, dal 2008 in poi abbiamo avuto oltre 1 miliardo di euro di danni causati dal dissesto idrogeologico. Dal 1989 al 2010 si sono spesi solo circa 300 milioni di euro di Fondi ordinari per difesa del suolo, nonostante questo, l’APQ Mitigazione del Rischio Idrogeologico del 2010, per risorse pari a 220 milioni di euro, risulta in gravissimo ritardo di attuazione. La FAI Cisl ritiene centrale una gestione sostenibile dei Sistemi Forestali Sarà necessario realizzare una forestazione calabrese capace di fare un vero e proprio salto di qualità, in una prospettiva virtuosa in grado di alleggerire il suo gravame sul bilancio ordinario e di avviare lo sblocco del turn over del personale su tutto il territorio regionale. Questo presuppone, massima responsabilità e interesse durante le fasi di programmazione, progettazione delle attività forestali e capacità nel reperire ulteriori risorse finanziarie, aggiuntive su quelle nuove misure forestali definite a livello nazionale. Inoltre, è necessario che il PSR Calabria 2014/2020 venga ridefinito in funzione anche allo sviluppo della forestazione e alla tutela dei boschi e che preveda, nelle sue misure, adeguati stanziamenti di risorse finanziarie anche riferite ai costi del personale già in forza. 2 Pertanto, è indispensabile coniugare tutela dell’ambiente e sviluppo socio-economico, attraverso la valorizzazione mirata di quell’immenso potenziale di sviluppo endogeno costituito dal bosco e dalle sue risorse. Innanzitutto, la promozione della funzione protettiva sarà di strategica rilevanza, se avviata attraverso le seguenti azioni: rinaturalizzazione dei rimboschimenti; gestione dei popolamenti per prevenire incendi, per migliorare la complessità strutturale e funzionale del sistema; recupero delle aree necessitanti il rimboschimento; recupero dei terreni dismessi dall’agricoltura per raggiungere gli obiettivi di mitigazione dell’aumento CO2 e la lotta alla desertificazione; interventi urgenti per la tutela e difesa idrogeologica da realizzarsi con i lavoratori idraulico-forestali e i sorveglianti idraulici. Contemporaneamente sarà improrogabile avviare la promozione della funzione produttiva del bosco, attraverso le seguenti azioni: accrescere il valore del legno locale, inteso come risorsa da valorizzare e non solo da ardere, tramite la creazione di filiere del legno. L’ 80% della superficie boscata risulta disponibile al prelievo legnoso in quanto non soggetta a limitazioni e vincoli. Le 2.500 imprese operanti in regione, in base ai volumi di legno lavorati, non soddisfano le richieste di approvvigionamento di materie prime per industrie di trasformazione. In base a incremento corrente ed estensione esistono enormi potenzialità di massa legnosa utilizzabile e nuove prospettive occupazionali; costruire sistemi forestali locali, con messa in rete di risorse boschive, impianti di trasformazione e imprese boschive, per dare valore alla risorsa ambientale, valorizzando la materia prima e le sue lavorazioni, rompendo il circolo vizioso della bassa meccanizzazione, bassa produttività, basso livello di forza lavoro professionalizzata; 3 utilizzazione delle biomasse forestali a scopi energetici attraverso la promozione di colture legnose a breve ciclo e tramite mini centrali; favorire gli accordi di filiera fra fasi di produzione, approvvigionamento e trasformazione, incentivando le filiere bosco-legno-energia su piccola scala; rafforzare l’integrazione del settore forestale con altri comparti, in particolare con il turismo naturalistico; valorizzazione dei parchi e delle aree protette attraverso il superamento di quello scarto fra dotazione e fruizione che è il grande limite dell’offerta dell’economia turistica calabrese; considerata la presenza di un grande patrimonio di risorse idriche (oltre 1.000 corsi d’acqua), accumulatosi nel tempo grazie alla permeabilità del terreno, è necessario una precisa programmazione di tutela, salvaguardia e utilizzazione delle risorse idriche. La gestione e l’ottimizzazione razionale dell’utilizzo di questo bene prezioso non solo potrà garantire il rifornimento idropotabile, l’efficiente e affidabile distribuzione per gli usi civili, ma potrà essere, con nuovi metodi di gestione, una ulteriore opportunità di sviluppo economico e occupazionale; facilitare il recupero dell’attività agricola degli appezzamenti abbandonati e ricoperti di formazioni boschive che diverrebbe un ulteriore ed efficace strumento per il controllo dell’erosione, del dissesto idrogeologico e un idoneo sistema di valorizzazione dei paesaggi rurali dal punto di vista ambientale. 4 La FAI Cisl rivendica una nuova mission per Calabria Verde e Arsac Una nuova mission con indicazioni di obiettivi operativi connessi alla programmazione di interventi sulla mitigazione del rischio idrogeologico. In questa direzione occorre che l’Ente Calabria Verde si doti di una struttura tecnica capace di progettare interventi di mitigazione del rischio idrogeologico attraverso l'attivazione di sinergie con l’Istituto di Ricerca per la protezione Idrogeologica del CNR e le Università della Calabria. Occorre che l’Azienda Regionale Arsac valorizzi il ruolo dei Centri Sperimentali Dimostrativi, dislocati sul territorio provinciale, che devono diventare autentici ed efficaci strumenti di sostegno alla sperimentazione, all’innovazione e alla riconversione varietale delle colture in sofferenza. Ma soprattutto, sarà necessario: una nuova Governance con la politica regionale che si limiti a svolgere funzioni di indirizzo, lasciando a tecnici scelti per merito e professionalità la funzione gestionale; predisporre azioni finalizzate a individuare misure e risorse finanziarie adeguate per assicurare l’attività preposte e garantire i costi del personale dipendente; rispettare la dignità del lavoro e dei lavoratori, rivendicando con forza il diritto alla giusta retribuzione, ritenendo non più sostenibili ritardi continui nella erogazione di salari e stipendi ai lavoratori. La FAI Cisl rivendica il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale e del Contratto Integrativo Regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale Una nuova e grande stagione di tutela ambientale e valorizzazione del patrimonio naturalistico calabrese non può prescindere dal perfezionamento dei saperi e delle competenze professionali degli operai idraulicoforestali, da un processo organico di riqualificazione attraverso l’adozione di buone prassi in materia di formazione e riqualificazione per valorizzare il ruolo e le professionalità dei lavoratori idraulico forestali e dei sorveglianti idraulici. Sono questi i veri protagonisti per un efficiente presidio del territo5 rio che palmo dopo palmo, conoscono il territorio montano. La Fai Cisl chiede il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale e del Contratto Integrativo Regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria, entrambi scaduti da molti anni. Un rinnovo contrattuale che tarda ad arrivare a causa della mancanza di una controparte datoriale. La FAI Cisl chiede politiche di sostegno all’ economia dei Centri Montani e delle Aree Interne e Rurali Crediamo che si possa sostenere l’economia dei comuni ricadenti in zone montuose, anche in una ottica di lotta allo spopolamento, prevedendo una fiscalità di vantaggio per le imprese che vi operano, puntando sul riconoscimento delle Zone Franche Montane. La montagna diventerebbe da luogo di abbandono a nuovi spazi di opportunità che produrrebbero concreti vantaggi a coloro che decidono di rimanerci o tornarci, scegliendo di vivere in montagna. Uno strumento per contrastare i fenomeni di degrado del tessuto socio-economico, attirare nuovi capitali, sostenere le imprese esistenti, con importanti benefici in termini occupazionali e di benessere collettivo. Numerosi sono i comuni montani nella nostra provincia, pertanto sussistono i requisiti e le prerogative per rivendicare questo riconoscimento a beneficio diretto delle maestranze e delle piccole imprese, che con l’insediamento all’interno di questo specifico ambito territoriale godrebbero di agevolazioni fiscali quali l’esenzione nei primi anni di esercizio, e riduzioni in quelli successivi, dalle imposte sui redditi, dall’imposta regionale sulle attività produttive, delle tasse locali e l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzione da lavoro dipendente. La FAI Cisl rivendica politiche di sostegno al settore Agroalimentare È la terra la grande risorsa della Calabria. Il vasto territorio della provincia è rappresentato da importanti zone pianeggianti e rientrante nel 6 Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari ed è caratterizzato da una forte vocazione agroindustriale che potrebbe trovare una fortissima integrazione e connessione con una diversificata filiera turistica. Chiediamo l'attivazione di interventi e politiche organiche di sostegno del settore, in particolare: nuove politiche di supporto al settore dell’ortofrutta, finalizzate al superamento della crisi di mercato delle drupacee e delle coltivazioni agrumicole, attraverso misure di sostegno economico per fronteggiare le emergenze, difendere i livelli occupazionali e i siti produttivi aziendali localizzati nella piana di Sibari e di Cammarata; il miglioramento del livello di cooperazione produttiva, favorendo accordi di commercializzazione e di produzione che consentano di superare il limite delle ridotte superfici SAU delle aziende per raggiungere economie di scala; una nuova e moderna filiera corta, capace di ridurre al minimo gli innumerevoli passaggi dell'intermediazione commerciale che danneggiano produttori, consumatori e lavoratori; il sostegno alla capacità di espansione commerciale delle produzioni agroalimentari, alla internazionalizzazione produttiva, promuovendo la capacità di fare rete del sistema territoriale; la valorizzazione delle capacità professionali e delle esperienze maturate negli Enti strumentali come l'ARSAC nei settori della sperimentazione e dell'assistenza allo sviluppo agricolo; interventi di sostegno del comparto capaci di favorire la diversificazione produttiva e nello spirito della PAC, il sostegno agli investimenti non produttivi, unico argine ai fenomeni di spopolamento e conseguente degrado idrogeologico che interessano territori non più coltivati; nuove politiche e strumenti per la tracciabilità, per la lotta alla contraffazione alimentare che causa all’economia calabrese mancati introiti; potenziamento delle infrastrutture come il Porto di Corigliano Calabro, che opportunamente attrezzato può rivestire una funzione fondamentale nella commercializzazione dei prodotti agricoli locali. 7 Sarà necessario creare all’interno dell’infrastruttura portuale, una struttura frigorifera di stoccaggio, utile per la lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli (ortaggi, agrumi e drupacee), in modo da avere tempi più lunghi per la commercializzazione; la promozione e la tutela dei prodotti agricoli ed enogastronomici locali tramite nuove tecnologie per il sostegno alla commercializzazione; misure di sostegno per gli investimenti necessari alla diversificazione produttiva e riconversione varietale delle produzioni agricole, in particolare agrumicole, anche in ragione dei cambiamenti climatici che influiscono negativamente su indicatori delle produzione quali-quantitativi, prevedendo misure di ristoro economico rispetto al mancato reddito per il periodo di entrata in produzione delle nuove varietà; modificare l’immagine del lavoro agricolo, tramite momenti formazione e informazione, stimolando nei giovani nuovi interessi e diversi comportamenti. Incentivando lo sviluppo di nuove imprenditorialità, come ad esempio, la trasformazione ecologica di materiale organico biodegradabile (scarti alimentari domestici, fogliame, segatura, residui delle industrie alimentari, fanghi di depurazione..) finalizzato alla produzione e commercializzazione di humus biologico. La FAI Cisl rivendica politiche per la promozione e il rilancio del Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari Il DAQ della Sibaritide istituito con la Legge Regionale n. 21 del 13 ottobre 2004 valorizza, sostiene e promuove il consolidamento e lo sviluppo di sistemi produttivi locali, individuati, appunto, nei distretti rurali ed agroalimentari, ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo del 18 maggio 2001, n. 228. L’obiettivo generale consiste nell’attivare processi di incremento del capitale sociale e relazionale tra gli attori economici, sociali e istituzionali dell’area di riferimento finalizzati al potenziamento della competitività delle filiere nel settore agroalimentare. 8 Il DAQ della Sibaritide è inserito nella POR FESR 2007-2013 come Progetto Integrato Strategico a valenza Regionale (PISR), senza tuttavia trovare attuazione, nonostante l'area sui cui insita, pur in un contesto di crisi dei consumi, rappresenti in ogni analisi strategica un punto di forza ed una opportunità per tutto il sistema economico-produttivo regionale. Siamo fortemente convinti che si debba riproporre il finanziamento del Progetto Preliminare denominato "Daq Alta Qualità" che ha come obiettivi specifici: valorizzare le produzioni agricole ed agroalimentari, enfatizzando la relazione tra prodotto e territorio; favorire la concentrazione dell’offerta in logica di filiera e di multifiliera; predisporre condizioni infrastrutturali di servizio e alle esigenze delle produzioni agricole ed agroalimentari; garantire la sicurezza degli alimenti, delle persone e delle cose; sostenere la proiezione sui mercati nazionali ed internazionali delle imprese; migliorare la qualità territoriale e ambientale dello spazio rurale; contribuire al mantenimento e alla crescita dell’occupazione. L’obiettivo primario del progetto di Distretto Agroalimentare di Sibari è accrescere il capitale sociale e, con questo, garantire condizioni rafforzate per lo sviluppo, attraverso la realizzazione delle seguenti azioni: l’estensione della banda larga e la riduzione dei costi di transazione, soprattutto in agricoltura; il miglioramento delle condizioni di accesso al mercato dei capitali; l’internazionalizzazione e l’innovazione dei processi; la promozione del territorio e dei prodotti, attraverso azioni di marketing territoriale e di comunicazione integrata. 9 La FAI Cisl chiede di sostenere il Made in Calabria nell’Expo Una grande vetrina per le produzioni territoriali, un fattore di internazionalizzazione importante se la Calabria saprà assicurare una presenza qualificata. La task force presso la giunta regionale che si occuperà della partecipazione della Regione all’Expo 2015 in programma a Milano dovrà necessariamente cogliere questa occasione perché consideriamo questo evento mondiale in grado di dare visibilità ai prodotti agricoli ed enogastronomici locali. Il Made in Calabria può divenire un vantaggio competitivo, nel momento in cui si valorizzano: nuove politiche orientate alla ricerca, alla qualità e all’innovazione; sostegno al consumo delle produzioni a “chilometri zero”, che si traduce obbligatoriamente in lavoro, riduzione dei costi di trasporto e salubrità; investimenti per il sostegno alla commercializzazione favorendo la presenza sulle tavole delle strutture ricettive ed esercizi commerciali calabresi dei tanti prodotti tipici locali. La FAI Cisl rivendica il rilancio dei Consorzi di Bonifica I Consorzi di Bonifica sono Enti di importante valore nel settore irriguo regionale, per la mitigazione del rischio idro-geologico e di fondamentale importanza per una agricoltura moderna e di qualità. La Fai Cisl chiede un piano di miglioramento delle Infrastrutture di sostegno all'agricoltura, attraverso la forte valorizzazione del ruolo dei Consorzi di Bonifica che possono diventare strumenti importanti per il rilancio dell'Agricoltura. Lo scenario operativo futuro, dovrà vedere protagonisti, Enti importanti che sono radicati sul vasto territorio provinciale. I Consorzi di Bonifica, che sono strumenti per arginare il crescente dissesto idrogeologico e la complessiva gestione del patrimonio idrico Calabrese. 10 È evidente che l’attuale situazione economica dei Consorzi di Bonifica nell’ intera provincia sta divenendo sempre più difficile, pertanto è necessario intervenire e riflettere attentamente sull’importante ruolo e funzioni sul territorio provinciale di questi Enti. Un territorio flagellato da numerosi eventi di natura franosa e di carattere tellurico, che necessita della continua, quotidiana e puntuale opera di manutenzione dei lavoratori e degli stessi Enti consortili. LA FAI Cisl chiede politiche per la Legalità, la Lotta al Lavoro Nero e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro in Agricoltura Sarà necessario difendere i diritti e lottare contro il lavoro nero, per difendere il lavoro regolare e per una maggiore attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura. Al fine di tutelare il lavoro vero e dignitoso, è indispensabile: elaborare un Piano Nazionale per il Lavoro, che preveda azioni di lotta al lavoro nero, attraverso politiche attive di sostegno all'emersione e azioni di sostegno alla sicurezza sui luoghi di lavoro; arginare la piaga autentica dello sfruttamento di manodopera spesso extra-comunitaria, che mortifica la dignità umana e crea situazioni di tensione sociale, puntando su legalità e integrazione, specie nella Piana di Sibari. Ogni anno, in concomitanza dell’avvio della stagione agrumaria, l’arrivo di stranieri si è caratterizzato per la presenza di cospicue flotte di migranti. Un trend di presenze che aumenta anche in considerazione degli ultimi sbarchi verificatesi nei giorni scorsi presso il porto di Corigliano Calabro. È evidente che il fenomeno immigratorio richiede decisive politiche di accoglienza, di inserimento sociale, di integrazione; elaborare un Avviso Comune Territoriale coinvolgendo tutti gli attori del comparto, finalizzato a tutelare quella parte onesta del settore agricolo, evitando problemi che generano confusione, disagi economici, previdenziali e sociali a chi lavora da anni con professionalità e responsabilità nel settore. Nello specifico, saranno fondamentali maggiori controlli a tutela dell’intero comparto, per non 11 penalizzare tutte quelle persone (lavoratori e imprenditori) che operano quotidianamente in tutta trasparenza rispettando regole, contratti di lavoro e normative in materia; sviluppare, promuovere e coordinare un programma di azioni comuni e condivise per una più ampia cultura della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro nel comparto agricolo, al fine di agevolare i lavoratori ad individuare rischi e pericoli che gli consentano di adottare comportamenti più sicuri durante il lavoro. La FAI Cisl chiede interventi per il rilancio del Sistema Allevatori In Calabria il personale dipendente dell’Associazione Regionale Allevatori, già con un contratto di solidarietà sino al febbraio 2016, registra forti ritardi nella erogazione delle retribuzioni maturate. Il sistema degli allevatori è al collasso e rischia di annientare il settore della zootecnia che storicamente ha accompagnato i nostri stupendi e invidiati paesaggi naturalistici. La FAI Cisl ritiene che sarà indispensabile stabilire nell’immediatezza un percorso concreto per rilanciare il ruolo strategico dell'Associazione Regionale Allevatori, tramite: nuove politiche finalizzate a valorizzare attività, strumenti e funzioni; potenziare l’importante compito del controllo e validità del prodotto zootecnico. Inoltre, è necessario mettere al centro dell’agenda politica questo strategico settore, avviando un immediato tavolo di confronto nazionale, presso il Ministero delle Politiche Agricole, al fine di affrontare e soprattutto intervenire sui problemi del settore che, dopo la Legge Finanziaria, rischiano di aggravarsi ulteriormente. Sarà oltremodo necessario attivare il rifinanziamento delle risorse assegnate al settore, per la definizione di un sistema di ammortizzatori sociali. 12 La FAI Cisl chiede la ripresa di un confronto riguardante i lavoratori, ex dipendenti a tempo determinato, dell’ Ufficio Territoriale delle Biodiversità - Corpo Forestale dello Stato È indispensabile riavviare con urgenza un tavolo di confronto rispetto ad una vertenza che ha visto coinvolti molti lavoratori, assunti con contratto a tempo determinato sino al 2010, nel Corpo Forestale dello Stato per la gestione delle Riserve Naturali Protette. La FAI Cisl sostiene che le professionalità di questi lavoratori potrebbero contribuire ulteriormente, assieme al personale attualmente in forza, a valorizzare e migliorare la funzionalità delle riserve naturali e dei vari cantieri presenti sul vasto territorio montano. La controversia ha inizio nel 2010. Difatti, la Legge Finanziaria per il 2010, il D.L. 78/2010 e successive modificazioni e integrazioni hanno ridotto drasticamente le risorse rispetto a quanto speso nel 2009, così riducendo del 50% le assunzioni dei lavoratori (OTD). Il Ministero dell'Economia ha accantonato il 50% delle risorse economiche non impegnate e precedentemente assegnate al Corpo Forestale dello Stato. Questo improvviso mutamento ha concretamente ridotto la possibilità di assunzione degli operai interessati, da 180 unità a 90 in tutta Italia. Nella provincia di Cosenza la riduzione si avvicina al 100%, difatti su otto operai, solo un lavoratore, unico in tutta la Calabria, ha avuto riconfermato il contratto di lavoro a tempo determinato. La FAI Cisl chiede di affrontare la delicata vertenza con immediatezza, considerando inoltre che le assunzioni di questi lavoratori con contratto a tempo determinato da parte del CFS avveniva in applicazione di una norma di carattere speciale, che non doveva essere interessata da altri provvedimenti; per di più a questi lavoratori si applicava un contratto di tipo privatistico che non rientra nella disciplina del pubblico impiego. 13 La FAI Cisl rivendica un Piano per il rilancio del settore della Pesca L’intero settore ittico, ha svolto, storicamente, un ruolo importante per alcune zone della nostra provincia sia sulla costa tirrenica che jonica, con la presenza di storiche marinerie, come quelle di Cetraro, Schiavonea di Corigliano Calabro, Amantea, Cariati con centinaia di addetti diretti e della filiera. Considerate le tante difficoltà che l’attuale crisi economica sta generando assieme all’entrata in vigore delle restrizioni e divieti normativi, vedi il Nuovo Regolamento Europeo Mediterraneo della Pesca n. 1967/2006, si ritiene necessario individuare e attuare interventi efficaci per la tutela del settore e degli occupati, per poter concretamente rilanciare un comparto in forte difficoltà. È necessario elaborare un Piano costruito attorno ad azioni coerenti e tangibili, capace di disegnare una prospettiva di sviluppo tramite: la modernizzazione del settore, teso a tutela della biodiversità; la valorizzazione delle attività di pesca, dell’acquacoltura, delle attività ad esse connesse e delle fasce costiere; implementazione del Tavolo Azzurro sulla Pesca, del Comitato Tecnico Regionale sulla Pesca e dell’ Osservatorio Permanente Regionale sulla Pesca; azioni innovative e di sviluppo del pescaturismo ed ittiturismo; sostegno per la realizzazione dei Distretti della Pesca per l’adozione dei piani di gestione locale delle risorse ittiche; l’autoregolamentazione e la promozione di nuove tecnologie per i mercati ittici; il sostegno alla commercializzazione e alle filiere produttive; attivazione delle risorse del FEP, che è lo strumento d’azione per promuovere un sistema della pesca in sintonia con il principio dello sviluppo sostenibile; avviare le procedure di completamento per la realizzazione della struttura di alaggio e varo all’interno del porto di Corigliano Calabro, finalizzata a migliorare e incrementare i servizi dell’attracco portuale che darà origine a positive ricadute per l’intero comparto ittico e 14 oltretutto eviterà ulteriori sacrifici e aggravi di spesa per i pescatori di tutte le marinerie del territorio provinciale; attivare percorsi di qualificazione-riqualificazione degli addetti da finanziare con le risorse del Fondo Sociale Europeo, attraverso la sinergia fra il Dipartimento Agricoltura-Pesca e il Dipartimento Regionale Formazione-Lavoro; favorire percorsi di cooperazione e partenariato fra le regioni meridionali al fine di definire strategie comuni. Saranno necessari inoltre nuovi e più efficaci ammortizzatori sociali (Cassa Integrazione Ordinaria strutturata), per il riconoscimento del lavoro usurante, per il rifinanziamento del Piano triennale, per la definizione del Piano Operativo Nazionale per l’utilizzo dei Fondi Strutturali Europei (Feamp). La dirigenza della FAI Cisl di Cosenza continuerà a mobilitarsi rivendicando l’apertura di un confronto fattivo e propositivo fra istituzioni, aziende e parti sociali, finalizzato a condividere e valorizzare priorità e proposte della nostra Federazione. FEDERAZIONE TERRITORIALE COSENZA Via Caloprese n. 23 - 87100 Cosenza - tel. 0984/22023 fax 0984/71017 - e.mail [email protected]