FEDERAZIONE TERRITORIALE COSENZA
Cosenza, lì 30 gennaio 2015
Care delegate/i, Care attiviste/i,
in occasione della mobilitazione nazionale del 30 gennaio 2015 dal titolo “l’Agroalimentare
per la Crescita, lo Sviluppo e il Lavoro” promossa dalla nostra Federazione Nazionale, la
FAI Cisl Territoriale ha inteso organizzare un sit-in dinanzi la prefettura di Cosenza.
In questa occasione abbiamo elaborato le nostre proposte e priorità per un eccezionale
impegno finalizzato alla tutela dell’Ambiente e cura del territorio, tramite la valorizzazione
di importanti e strategici settori produttivi.
Una sintesi di considerazioni e spunti di riflessione della FAI Cisl di Cosenza su tematiche
nazionali, vertenzialità e specificità che riguardano il territorio di questa provincia.
Un documento utile per avviare un confronto con i lavoratori, gli associati e tra la gente su
importanti opportunità che la FAI Cisl intende portare avanti.
La FAI Cisl intende promuovere un messaggio forte di coesione che è racchiuso nel titolo
della nostra iniziativa: INSIEME per la TUTELA dell’AMBIENTE.
Insieme per realizzare un nuovo modello di concertazione incentrata sul merito e costruire
un confronto pragmatico tra i vari attori della rappresentanza sociale, dell’imprenditoria e
delle istituzioni.
Tutela per difendere il lavoro e rafforzare il principio di solidarietà a favore dei lavoratori,
delle persone più deboli e per sostenere il potere d’acquisto dei salari legandoli alla
produttività tramite la contrattazione di secondo livello.
Ambiente per la lotta contro il dissesto idrogeologico, attraverso nuove politiche di sistemi
forestali, un moderno ciclo integrato delle acque e dei rifiuti, per la valorizzazione delle
risorse paesaggistiche e naturali, per l’utilizzazione delle fonti alternative e di quelle
rinnovabili, per la valorizzazione delle produzioni e delle vocazioni agricole.
Un caro saluto e un augurio di buon lavoro.
Segretario Generale
Michele Sapia
P I AT TA F O R M A
INSIEME PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
Cosenza - 30 gennaio 2014
“Tra la gente, per un eccezionale impegno finalizzato alla tutela
dell’Ambiente e Cura del Territorio, tramite la valorizzazione
della Forestazione, dell’Agroalimentare, della Zootecnia e della Pesca.
Insieme per favorire la Legalità e la Sicurezza sui luoghi di lavoro
e combattere il Lavoro Nero”.
La FAI Cisl di Cosenza, unitamente alla Federazione Nazionale e alla Fai Cisl
Regionale, promuove la mobilitazione odierna dal titolo “l’Agroalimentare
per la Crescita, lo Sviluppo e il Lavoro” per ridare dignità a importanti e
strategici settori produttivi.
Una giornata di mobilitazione per dare continuità e sostenere l’intenso
lavoro di interlocuzione svolto in questi ultimi mesi con il Mipaaf, un percorso di confronto tematico per le emergenze dell’agro-industria, le prospettive
di medio e lungo termine dei relativi comparti (forestazione, agroalimentare,
difesa del suolo, zootecnia, pesca e mercato del lavoro agricolo) e ponendo
al centro i temi della crescita, dello sviluppo, del lavoro e dell’innovazione.
La FAI Cisl di Cosenza ritiene non più rinviabili l’adozione di politiche di
sostegno per nuova grande stagione di tutela dell’ambiente e di lotta al
dissesto idrogeologico, intese come priorità dell’ azione del Governo
Nazionale e Regionale, e per un sostegno alle vocazioni produttive del
territorio.
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La FAI Cisl rivendica una Politica per lo sviluppo della Green Economy e la
definizione di un Piano Nazionale di messa in sicurezza del territorio
In Calabria è necessaria una strategia di sostegno allo sviluppo della Green
Economy, strettamente legata ai processi di valorizzazione delle risorse
ambientali e boschive, alla capacità di mettere in campo politiche forestali
capaci di coniugare funzioni produttive e funzioni protettive di difesa
dell’equilibrio idrogeologico.
È necessario un’attività continua e capillare di cura del territorio e di
prevenzione per le tipologie di eventi che si manifestano in quota, ma che
poi si trasferiscono a valle con effetti disastrosi. Solo in Calabria, dal 2008 in
poi abbiamo avuto oltre 1 miliardo di euro di danni causati dal dissesto
idrogeologico. Dal 1989 al 2010 si sono spesi solo circa 300 milioni di euro di
Fondi ordinari per difesa del suolo, nonostante questo, l’APQ Mitigazione
del Rischio Idrogeologico del 2010, per risorse pari a 220 milioni di euro,
risulta in gravissimo ritardo di attuazione.
La FAI Cisl ritiene centrale una gestione sostenibile dei Sistemi Forestali
Sarà necessario realizzare una forestazione calabrese capace di fare un
vero e proprio salto di qualità, in una prospettiva virtuosa in grado di
alleggerire il suo gravame sul bilancio ordinario e di avviare lo sblocco del
turn over del personale su tutto il territorio regionale.
Questo presuppone, massima responsabilità e interesse durante le fasi di
programmazione, progettazione delle attività forestali e capacità nel
reperire ulteriori risorse finanziarie, aggiuntive su quelle nuove misure
forestali definite a livello nazionale.
Inoltre, è necessario che il PSR Calabria 2014/2020 venga ridefinito in
funzione anche allo sviluppo della forestazione e alla tutela dei boschi e che
preveda, nelle sue misure, adeguati stanziamenti di risorse finanziarie anche
riferite ai costi del personale già in forza.
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Pertanto, è indispensabile coniugare tutela dell’ambiente e sviluppo
socio-economico, attraverso la valorizzazione mirata di quell’immenso
potenziale di sviluppo endogeno costituito dal bosco e dalle sue risorse.
Innanzitutto, la promozione della funzione protettiva sarà di strategica
rilevanza, se avviata attraverso le seguenti azioni:
 rinaturalizzazione dei rimboschimenti;
 gestione dei popolamenti per prevenire incendi, per migliorare la
complessità strutturale e funzionale del sistema;
 recupero delle aree necessitanti il rimboschimento;
 recupero dei terreni dismessi dall’agricoltura per raggiungere gli
obiettivi di mitigazione dell’aumento CO2 e la lotta alla desertificazione;
 interventi urgenti per la tutela e difesa idrogeologica da realizzarsi
con i lavoratori idraulico-forestali e i sorveglianti idraulici.
Contemporaneamente sarà improrogabile avviare la promozione della
funzione produttiva del bosco, attraverso le seguenti azioni:
 accrescere il valore del legno locale, inteso come risorsa da valorizzare
e non solo da ardere, tramite la creazione di filiere del legno.
L’ 80% della superficie boscata risulta disponibile al prelievo legnoso
in quanto non soggetta a limitazioni e vincoli. Le 2.500 imprese
operanti in regione, in base ai volumi di legno lavorati, non soddisfano
le richieste di approvvigionamento di materie prime per industrie di
trasformazione. In base a incremento corrente ed estensione
esistono enormi potenzialità di massa legnosa utilizzabile e nuove
prospettive occupazionali;
 costruire sistemi forestali locali, con messa in rete di risorse boschive,
impianti di trasformazione e imprese boschive, per dare valore alla
risorsa ambientale, valorizzando la materia prima e le sue lavorazioni,
rompendo il circolo vizioso della bassa meccanizzazione, bassa
produttività, basso livello di forza lavoro professionalizzata;
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 utilizzazione delle biomasse forestali a scopi energetici attraverso la
promozione di colture legnose a breve ciclo e tramite mini centrali;
 favorire gli accordi di filiera fra fasi di produzione, approvvigionamento e trasformazione, incentivando le filiere bosco-legno-energia
su piccola scala;
 rafforzare l’integrazione del settore forestale con altri comparti, in
particolare con il turismo naturalistico;
 valorizzazione dei parchi e delle aree protette attraverso il superamento di quello scarto fra dotazione e fruizione che è il grande limite
dell’offerta dell’economia turistica calabrese;
 considerata la presenza di un grande patrimonio di risorse idriche
(oltre 1.000 corsi d’acqua), accumulatosi nel tempo grazie alla permeabilità del terreno, è necessario una precisa programmazione di
tutela, salvaguardia e utilizzazione delle risorse idriche. La gestione e
l’ottimizzazione razionale dell’utilizzo di questo bene prezioso non
solo potrà garantire il rifornimento idropotabile, l’efficiente e affidabile distribuzione per gli usi civili, ma potrà essere, con nuovi metodi di
gestione, una ulteriore opportunità di sviluppo economico e occupazionale;
 facilitare il recupero dell’attività agricola degli appezzamenti abbandonati e ricoperti di formazioni boschive che diverrebbe un ulteriore
ed efficace strumento per il controllo dell’erosione, del dissesto
idrogeologico e un idoneo sistema di valorizzazione dei paesaggi
rurali dal punto di vista ambientale.
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La FAI Cisl rivendica una nuova mission per Calabria Verde e Arsac
Una nuova mission con indicazioni di obiettivi operativi connessi alla
programmazione di interventi sulla mitigazione del rischio idrogeologico. In
questa direzione occorre che l’Ente Calabria Verde si doti di una struttura
tecnica capace di progettare interventi di mitigazione del rischio idrogeologico
attraverso l'attivazione di sinergie con l’Istituto di Ricerca per la protezione
Idrogeologica del CNR e le Università della Calabria.
Occorre che l’Azienda Regionale Arsac valorizzi il ruolo dei Centri Sperimentali Dimostrativi, dislocati sul territorio provinciale, che devono diventare
autentici ed efficaci strumenti di sostegno alla sperimentazione, all’innovazione e alla riconversione varietale delle colture in sofferenza.
Ma soprattutto, sarà necessario:
 una nuova Governance con la politica regionale che si limiti a svolgere funzioni di indirizzo, lasciando a tecnici scelti per merito e professionalità la funzione gestionale;
 predisporre azioni finalizzate a individuare misure e risorse finanziarie adeguate per assicurare l’attività preposte e garantire i costi del
personale dipendente;
 rispettare la dignità del lavoro e dei lavoratori, rivendicando con
forza il diritto alla giusta retribuzione, ritenendo non più sostenibili
ritardi continui nella erogazione di salari e stipendi ai lavoratori.
La FAI Cisl rivendica il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale e del
Contratto Integrativo Regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione
idraulico-forestale
Una nuova e grande stagione di tutela ambientale e valorizzazione del
patrimonio naturalistico calabrese non può prescindere dal perfezionamento dei saperi e delle competenze professionali degli operai idraulicoforestali, da un processo organico di riqualificazione attraverso l’adozione di
buone prassi in materia di formazione e riqualificazione per valorizzare il
ruolo e le professionalità dei lavoratori idraulico forestali e dei sorveglianti
idraulici. Sono questi i veri protagonisti per un efficiente presidio del territo5
rio che palmo dopo palmo, conoscono il territorio montano. La Fai Cisl
chiede il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale e del Contratto Integrativo Regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e
idraulico-agraria, entrambi scaduti da molti anni. Un rinnovo contrattuale
che tarda ad arrivare a causa della mancanza di una controparte datoriale.
La FAI Cisl chiede politiche di sostegno all’ economia dei Centri Montani e
delle Aree Interne e Rurali
Crediamo che si possa sostenere l’economia dei comuni ricadenti in zone
montuose, anche in una ottica di lotta allo spopolamento, prevedendo una
fiscalità di vantaggio per le imprese che vi operano, puntando sul riconoscimento delle Zone Franche Montane.
La montagna diventerebbe da luogo di abbandono a nuovi spazi di opportunità che produrrebbero concreti vantaggi a coloro che decidono di rimanerci o tornarci, scegliendo di vivere in montagna. Uno strumento per contrastare i fenomeni di degrado del tessuto socio-economico, attirare nuovi
capitali, sostenere le imprese esistenti, con importanti benefici in termini
occupazionali e di benessere collettivo.
Numerosi sono i comuni montani nella nostra provincia, pertanto sussistono i requisiti e le prerogative per rivendicare questo riconoscimento a beneficio diretto delle maestranze e delle piccole imprese, che con l’insediamento all’interno di questo specifico ambito territoriale godrebbero di agevolazioni fiscali quali l’esenzione nei primi anni di esercizio, e riduzioni in quelli
successivi, dalle imposte sui redditi, dall’imposta regionale sulle attività
produttive, delle tasse locali e l’esonero dal versamento dei contributi sulle
retribuzione da lavoro dipendente.
La FAI Cisl rivendica politiche di sostegno al settore Agroalimentare
È la terra la grande risorsa della Calabria. Il vasto territorio della provincia è
rappresentato da importanti zone pianeggianti e rientrante nel
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Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari ed è caratterizzato da una forte
vocazione agroindustriale che potrebbe trovare una fortissima integrazione e
connessione con una diversificata filiera turistica.
Chiediamo l'attivazione di interventi e politiche organiche di sostegno del
settore, in particolare:
 nuove politiche di supporto al settore dell’ortofrutta, finalizzate al
superamento della crisi di mercato delle drupacee e delle coltivazioni
agrumicole, attraverso misure di sostegno economico per fronteggiare
le emergenze, difendere i livelli occupazionali e i siti produttivi aziendali localizzati nella piana di Sibari e di Cammarata;
 il miglioramento del livello di cooperazione produttiva, favorendo
accordi di commercializzazione e di produzione che consentano di
superare il limite delle ridotte superfici SAU delle aziende per raggiungere economie di scala;
 una nuova e moderna filiera corta, capace di ridurre al minimo gli
innumerevoli passaggi dell'intermediazione commerciale che danneggiano produttori, consumatori e lavoratori;
 il sostegno alla capacità di espansione commerciale delle produzioni
agroalimentari, alla internazionalizzazione produttiva, promuovendo la
capacità di fare rete del sistema territoriale;
 la valorizzazione delle capacità professionali e delle esperienze maturate negli Enti strumentali come l'ARSAC nei settori della sperimentazione e dell'assistenza allo sviluppo agricolo;
 interventi di sostegno del comparto capaci di favorire la diversificazione
produttiva e nello spirito della PAC, il sostegno agli investimenti non
produttivi, unico argine ai fenomeni di spopolamento e conseguente
degrado idrogeologico che interessano territori non più coltivati;
 nuove politiche e strumenti per la tracciabilità, per la lotta alla
contraffazione alimentare che causa all’economia calabrese mancati
introiti;
 potenziamento delle infrastrutture come il Porto di Corigliano Calabro,
che opportunamente attrezzato può rivestire una funzione fondamentale nella commercializzazione dei prodotti agricoli locali.
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Sarà necessario creare all’interno dell’infrastruttura portuale, una
struttura frigorifera di stoccaggio, utile per la lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli (ortaggi, agrumi e drupacee), in modo da
avere tempi più lunghi per la commercializzazione;
 la promozione e la tutela dei prodotti agricoli ed enogastronomici
locali tramite nuove tecnologie per il sostegno alla commercializzazione;
 misure di sostegno per gli investimenti necessari alla diversificazione
produttiva e riconversione varietale delle produzioni agricole, in particolare agrumicole, anche in ragione dei cambiamenti climatici che
influiscono negativamente su indicatori delle produzione
quali-quantitativi, prevedendo misure di ristoro economico rispetto al
mancato reddito per il periodo di entrata in produzione delle nuove
varietà;
 modificare l’immagine del lavoro agricolo, tramite momenti formazione e informazione, stimolando nei giovani nuovi interessi e diversi
comportamenti. Incentivando lo sviluppo di nuove imprenditorialità,
come ad esempio, la trasformazione ecologica di materiale organico
biodegradabile (scarti alimentari domestici, fogliame, segatura, residui
delle industrie alimentari, fanghi di depurazione..) finalizzato alla
produzione e commercializzazione di humus biologico.
La FAI Cisl rivendica politiche per la promozione e il rilancio del Distretto
Agroalimentare di Qualità di Sibari
Il DAQ della Sibaritide istituito con la Legge Regionale n. 21 del 13 ottobre
2004 valorizza, sostiene e promuove il consolidamento e lo sviluppo di
sistemi produttivi locali, individuati, appunto, nei distretti rurali ed agroalimentari, ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo del 18 maggio 2001, n.
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L’obiettivo generale consiste nell’attivare processi di incremento del capitale sociale e relazionale tra gli attori economici, sociali e istituzionali dell’area
di riferimento finalizzati al potenziamento della competitività delle filiere nel
settore agroalimentare.
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Il DAQ della Sibaritide è inserito nella POR FESR 2007-2013 come Progetto
Integrato Strategico a valenza Regionale (PISR), senza tuttavia trovare
attuazione, nonostante l'area sui cui insita, pur in un contesto di crisi dei
consumi, rappresenti in ogni analisi strategica un punto di forza ed una
opportunità per tutto il sistema economico-produttivo regionale.
Siamo fortemente convinti che si debba riproporre il finanziamento del
Progetto Preliminare denominato "Daq Alta Qualità" che ha come obiettivi
specifici:
 valorizzare le produzioni agricole ed agroalimentari, enfatizzando la
relazione tra prodotto e territorio;
 favorire la concentrazione dell’offerta in logica di filiera e di
multifiliera;
 predisporre condizioni infrastrutturali di servizio e alle esigenze
delle produzioni agricole ed agroalimentari;
 garantire la sicurezza degli alimenti, delle persone e delle cose;
 sostenere la proiezione sui mercati nazionali ed internazionali delle
imprese;
 migliorare la qualità territoriale e ambientale dello spazio rurale;
 contribuire al mantenimento e alla crescita dell’occupazione.
L’obiettivo primario del progetto di Distretto Agroalimentare di Sibari è
accrescere il capitale sociale e, con questo, garantire condizioni rafforzate
per lo sviluppo, attraverso la realizzazione delle seguenti azioni:
 l’estensione della banda larga e la riduzione dei costi di transazione,
soprattutto in agricoltura;
 il miglioramento delle condizioni di accesso al mercato dei capitali;
 l’internazionalizzazione e l’innovazione dei processi;
 la promozione del territorio e dei prodotti, attraverso azioni di
marketing territoriale e di comunicazione integrata.
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La FAI Cisl chiede di sostenere il Made in Calabria nell’Expo
Una grande vetrina per le produzioni territoriali, un fattore di internazionalizzazione importante se la Calabria saprà assicurare una presenza qualificata.
La task force presso la giunta regionale che si occuperà della partecipazione
della Regione all’Expo 2015 in programma a Milano dovrà necessariamente
cogliere questa occasione perché consideriamo questo evento mondiale in
grado di dare visibilità ai prodotti agricoli ed enogastronomici locali.
Il Made in Calabria può divenire un vantaggio competitivo, nel momento in
cui si valorizzano:
 nuove politiche orientate alla ricerca, alla qualità e all’innovazione;
 sostegno al consumo delle produzioni a “chilometri zero”, che si
traduce obbligatoriamente in lavoro, riduzione dei costi di trasporto
e salubrità;
 investimenti per il sostegno alla commercializzazione favorendo la
presenza sulle tavole delle strutture ricettive ed esercizi commerciali
calabresi dei tanti prodotti tipici locali.
La FAI Cisl rivendica il rilancio dei Consorzi di Bonifica
I Consorzi di Bonifica sono Enti di importante valore nel settore irriguo
regionale, per la mitigazione del rischio idro-geologico e di fondamentale
importanza per una agricoltura moderna e di qualità.
La Fai Cisl chiede un piano di miglioramento delle Infrastrutture di sostegno
all'agricoltura, attraverso la forte valorizzazione del ruolo dei Consorzi di
Bonifica che possono diventare strumenti importanti per il rilancio
dell'Agricoltura.
Lo scenario operativo futuro, dovrà vedere protagonisti, Enti importanti
che sono radicati sul vasto territorio provinciale. I Consorzi di Bonifica, che
sono strumenti per arginare il crescente dissesto idrogeologico e la complessiva gestione del patrimonio idrico Calabrese.
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È evidente che l’attuale situazione economica dei Consorzi di Bonifica nell’
intera provincia sta divenendo sempre più difficile, pertanto è necessario
intervenire e riflettere attentamente sull’importante ruolo e funzioni sul
territorio provinciale di questi Enti. Un territorio flagellato da numerosi
eventi di natura franosa e di carattere tellurico, che necessita della continua,
quotidiana e puntuale opera di manutenzione dei lavoratori e degli stessi
Enti consortili.
LA FAI Cisl chiede politiche per la Legalità, la Lotta al Lavoro Nero e
Sicurezza sui Luoghi di Lavoro in Agricoltura
Sarà necessario difendere i diritti e lottare contro il lavoro nero, per difendere il lavoro regolare e per una maggiore attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura.
Al fine di tutelare il lavoro vero e dignitoso, è indispensabile:
 elaborare un Piano Nazionale per il Lavoro, che preveda azioni di
lotta al lavoro nero, attraverso politiche attive di sostegno all'emersione e azioni di sostegno alla sicurezza sui luoghi di lavoro;
 arginare la piaga autentica dello sfruttamento di manodopera spesso
extra-comunitaria, che mortifica la dignità umana e crea situazioni di
tensione sociale, puntando su legalità e integrazione, specie nella
Piana di Sibari. Ogni anno, in concomitanza dell’avvio della stagione
agrumaria, l’arrivo di stranieri si è caratterizzato per la presenza di
cospicue flotte di migranti. Un trend di presenze che aumenta anche
in considerazione degli ultimi sbarchi verificatesi nei giorni scorsi
presso il porto di Corigliano Calabro. È evidente che il fenomeno
immigratorio richiede decisive politiche di accoglienza, di inserimento
sociale, di integrazione;
 elaborare un Avviso Comune Territoriale coinvolgendo tutti gli attori
del comparto, finalizzato a tutelare quella parte onesta del settore
agricolo, evitando problemi che generano confusione, disagi
economici, previdenziali e sociali a chi lavora da anni con professionalità e responsabilità nel settore. Nello specifico, saranno fondamentali maggiori controlli a tutela dell’intero comparto, per non
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penalizzare tutte quelle persone (lavoratori e imprenditori) che
operano quotidianamente in tutta trasparenza rispettando regole,
contratti di lavoro e normative in materia;
 sviluppare, promuovere e coordinare un programma di azioni comuni e condivise per una più ampia cultura della sicurezza e della salute
sui luoghi di lavoro nel comparto agricolo, al fine di agevolare i lavoratori ad individuare rischi e pericoli che gli consentano di adottare
comportamenti più sicuri durante il lavoro.
La FAI Cisl chiede interventi per il rilancio del Sistema Allevatori
In Calabria il personale dipendente dell’Associazione Regionale Allevatori,
già con un contratto di solidarietà sino al febbraio 2016, registra forti ritardi
nella erogazione delle retribuzioni maturate. Il sistema degli allevatori è al
collasso e rischia di annientare il settore della zootecnia che storicamente ha
accompagnato i nostri stupendi e invidiati paesaggi naturalistici. La FAI Cisl
ritiene che sarà indispensabile stabilire nell’immediatezza un percorso
concreto per rilanciare il ruolo strategico dell'Associazione Regionale
Allevatori, tramite:
 nuove politiche finalizzate a valorizzare attività, strumenti e funzioni;
 potenziare l’importante compito del controllo e validità del prodotto
zootecnico.
Inoltre, è necessario mettere al centro dell’agenda politica questo strategico settore, avviando un immediato tavolo di confronto nazionale, presso il
Ministero delle Politiche Agricole, al fine di affrontare e soprattutto
intervenire sui problemi del settore che, dopo la Legge Finanziaria, rischiano
di aggravarsi ulteriormente. Sarà oltremodo necessario attivare il rifinanziamento delle risorse assegnate al settore, per la definizione di un sistema di
ammortizzatori sociali.
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La FAI Cisl chiede la ripresa di un confronto riguardante i lavoratori,
ex dipendenti a tempo determinato, dell’ Ufficio Territoriale delle
Biodiversità - Corpo Forestale dello Stato
È indispensabile riavviare con urgenza un tavolo di confronto rispetto ad
una vertenza che ha visto coinvolti molti lavoratori, assunti con contratto a
tempo determinato sino al 2010, nel Corpo Forestale dello Stato per la
gestione delle Riserve Naturali Protette.
La FAI Cisl sostiene che le professionalità di questi lavoratori potrebbero
contribuire ulteriormente, assieme al personale attualmente in forza, a valorizzare e migliorare la funzionalità delle riserve naturali e dei vari cantieri
presenti sul vasto territorio montano.
La controversia ha inizio nel 2010. Difatti, la Legge Finanziaria per il 2010, il
D.L. 78/2010 e successive modificazioni e integrazioni hanno ridotto drasticamente le risorse rispetto a quanto speso nel 2009, così riducendo del 50%
le assunzioni dei lavoratori (OTD).
Il Ministero dell'Economia ha accantonato il 50% delle risorse economiche
non impegnate e precedentemente assegnate al Corpo Forestale dello
Stato. Questo improvviso mutamento ha concretamente ridotto la possibilità di assunzione degli operai interessati, da 180 unità a 90 in tutta Italia.
Nella provincia di Cosenza la riduzione si avvicina al 100%, difatti su otto
operai, solo un lavoratore, unico in tutta la Calabria, ha avuto riconfermato il
contratto di lavoro a tempo determinato.
La FAI Cisl chiede di affrontare la delicata vertenza con immediatezza,
considerando inoltre che le assunzioni di questi lavoratori con contratto a
tempo determinato da parte del CFS avveniva in applicazione di una norma
di carattere speciale, che non doveva essere interessata da altri provvedimenti; per di più a questi lavoratori si applicava un contratto di tipo privatistico che non rientra nella disciplina del pubblico impiego.
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La FAI Cisl rivendica un Piano per il rilancio del settore della Pesca
L’intero settore ittico, ha svolto, storicamente, un ruolo importante per
alcune zone della nostra provincia sia sulla costa tirrenica che jonica, con la
presenza di storiche marinerie, come quelle di Cetraro, Schiavonea di
Corigliano Calabro, Amantea, Cariati con centinaia di addetti diretti e della
filiera. Considerate le tante difficoltà che l’attuale crisi economica sta
generando assieme all’entrata in vigore delle restrizioni e divieti normativi,
vedi il Nuovo Regolamento Europeo Mediterraneo della Pesca n. 1967/2006,
si ritiene necessario individuare e attuare interventi efficaci per la tutela del
settore e degli occupati, per poter concretamente rilanciare un comparto in
forte difficoltà.
È necessario elaborare un Piano costruito attorno ad azioni coerenti e
tangibili, capace di disegnare una prospettiva di sviluppo tramite:
 la modernizzazione del settore, teso a tutela della biodiversità;
 la valorizzazione delle attività di pesca, dell’acquacoltura, delle attività
ad esse connesse e delle fasce costiere;
 implementazione del Tavolo Azzurro sulla Pesca, del Comitato Tecnico
Regionale sulla Pesca e dell’ Osservatorio Permanente Regionale sulla
Pesca;
 azioni innovative e di sviluppo del pescaturismo ed ittiturismo;
 sostegno per la realizzazione dei Distretti della Pesca per l’adozione
dei piani di gestione locale delle risorse ittiche;
 l’autoregolamentazione e la promozione di nuove tecnologie per i
mercati ittici;
 il sostegno alla commercializzazione e alle filiere produttive;
 attivazione delle risorse del FEP, che è lo strumento d’azione per
promuovere un sistema della pesca in sintonia con il principio dello
sviluppo sostenibile;
 avviare le procedure di completamento per la realizzazione della
struttura di alaggio e varo all’interno del porto di Corigliano Calabro,
finalizzata a migliorare e incrementare i servizi dell’attracco portuale
che darà origine a positive ricadute per l’intero comparto ittico e
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oltretutto eviterà ulteriori sacrifici e aggravi di spesa per i pescatori di
tutte le marinerie del territorio provinciale;
 attivare percorsi di qualificazione-riqualificazione degli addetti da
finanziare con le risorse del Fondo Sociale Europeo, attraverso la sinergia fra il Dipartimento Agricoltura-Pesca e il Dipartimento Regionale
Formazione-Lavoro;
 favorire percorsi di cooperazione e partenariato fra le regioni meridionali al fine di definire strategie comuni.
Saranno necessari inoltre nuovi e più efficaci ammortizzatori sociali (Cassa
Integrazione Ordinaria strutturata), per il riconoscimento del lavoro usurante, per il rifinanziamento del Piano triennale, per la definizione del Piano
Operativo Nazionale per l’utilizzo dei Fondi Strutturali Europei (Feamp).
La dirigenza della FAI Cisl di Cosenza continuerà a mobilitarsi
rivendicando l’apertura di un confronto fattivo e propositivo fra
istituzioni, aziende e parti sociali, finalizzato a condividere
e valorizzare priorità e proposte della nostra Federazione.
FEDERAZIONE TERRITORIALE COSENZA
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Opuscolo consegnato al Prefetto di Cosenza