Conoscenza del cosmo
e sentimento religioso.
Possibile una riconciliazione?
M. Busso
Università di Perugia
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Premessa: cosa vogliamo intendere per cosmologia?
L’età della Terra: dalla Bibbia a Marie Curie
Cosmogonia del sistema solare.
Principio Antropico. Siamo soli nell’Universo?
Cosmologia moderna e massa oscura
Dal desiderio di conoscere all’umiltà di Socrate:
il mito di Psiche (e della Bibbia) nella storia della scienza
Pensiero scientifico debole e nichilismo cristiano
Dal pensiero greco alla Cosmologia moderna.
Passando per Giordano Bruno.
Ante mares et terras, et, quod tegit omnia,
Coelum, unus erat toto naturae vultus in orbe
Quem dixere chaos. Rudis indigestaque moles,
Nec quicquam nisi pondus iners, congestaque eodem
Non bene iunctarum discordia semina rerum.
Ovidio (Metamorfosi, I)
Da Psiche a Heisenberg,
dalla sete di conoscenza
senza limiti alla riscoperta
dell’umiltà, fatta attraverso la
conoscenza stessa.
L’ETA’ DELLA TERRA
Il mondo fu creato “la sera del 23/10 del 4004 avanti Cristo”,
verso le nove (J. Ussher, Arcivescovo di Armagh, in Annals of the
World 1650).
Autore
Epoca
Età (oggi)
Metodo
Teofilo di Antiochia 169d.C
7535
Cronologia biblica
Eusebio di Cesarea 4° secolo
7183
Cronologia biblica
Sant’Agostino
5° secolo
6337
Cronologia biblica
Keplero
1620
5999
idem + moto solare
Halley
inizio ‘700 80000
salinità del mare
Leclerc, C. de Buffon 1774
75000
raffredd. terra
Lord Kelvin
1862 >20 Myrs
idem
Kelvin e Helmotz
ca 1880 20-100 Myrs irraggiamento solare
Darwin e i suoi seguaci non erano d’accordo, ma nessuno dette
loro retta, di fronte al prestigio della fisica!!
Dopo le misure di radioattività delle rocce si riconobbe un’età di
miliardi di anni
26Al
nella Galassia
Osservazioni dal satellite GRO-Comptel dalla riga gamma a 1.8 Mev
Più di recente………
Osservazioni del satellite INTEGRAL
(Abbondanza di equilibrio: 26/27 = 2-8x10-6
IL SOLE E’ ANOMALO?
Nel sistema solare c’era 10 volte più 26Al che nella Galassia, in media
La cosa si può spiegare se una stella in fase terminale ha restituito i prodotti della
sua nucleosintesi proprio vicino, temporalmente e spazialmente, alla nuova stella
che si formava.
Questo incontro è tanto improbabile da apparire unico.
Che rilevanza ha tutto ciò?
Dal 1955 si sa che l’26Al è l’unica sorgente endogena di energia disponibile per
riscaldare, mescolare e differenziare chimicamente la materia che si aggrega nelle rocce.
Se avete un’abbondanza di Al come quella solare, le rocce (e la Terra) si formano
come le conosciamo, perché c’è abbastanza calore.
Se avete l’abbondanza media galattica, il calore ceduto non è sufficiente e i pianeti
di tipo terrestre non si formano o se si formano non si differenziano chimicamente.
SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO? E’ QUESTA UNA PROVA DELLA VALIDITA’
DEL PRINCIPIO ANTROPICO “FORTE”, DEL FINALISMO DELLA NATURA?
A CIASCUNO LA SUA RISPOSTA.
La mia è: probabilmente no, non abbiamo provato nulla. Potrebbero esistere
forme di vita tali da non richiedere la nostra stessa chimica. Oppure
potremmo essere non soli ma ‘rari’. Potremmo essere soli per caso (il
passaggio di una stella vicina è una cosa improbabile ma possibile).
Potrebbe cioè non esserci alcun fine o potrebbe esserci e non essere
scopribile dalla scienza.
Però porci la domanda e sapere che dobbiamo trovare risposta, in un campo
diverso dalla scienza, a un dubbio postoci dalla scienza aiuterebbe la nostra
umiltà.
La scienza che scopre di non sapere e a volte di non poter sapere, che ha
formulato il principio di Heisenberg, e teorizza la nostra impossibilità di
arrivare ad una conoscenza perfetta, potrebbe aprirci un orizzonte nuovo di
libertà.
La scienza è importante nel merito e nel metodo, soprattutto nel metodo
rigoroso che sottopone a controllo ogni passaggio. Ma non è capace di tutto
e non è tutto. La fisica ci insegna che i colori derivano dalle diverse
lunghezze d’onda della luce ma questa comprensione, che può ben essere
condivisa dai ciechi, non basta al cieco a capire cosa è una giornata di sole.
Lo spazio per il pensiero religioso sta nell’universo sconfinato di esperienze
e valori di cui la scienza non può e non deve occuparsi.
L’incomprensione antica
dell’Universo: La Galassia
“Come distinta da minori e maggi
lumi biancheggia tra' poli del mondo
Galassia sì, che fa dubbiar ben saggi;
sì costellati facean nel profondo
Marte quei raggi il venerabil segno
che fan giunture di quadranti in tondo.”
(Dante - Pd. XIV, 97-102)
L’approccio moderno:
La Galassia – Scoperta di Galileo
Frontespizio del Sidereus Nuncius
(edizione del 1610)
“..Quello che in terzo luogo
osservammo è l'essenza o materia della
Via LATTEA, la quale attraverso il
cannocchiale si può vedere in modo
così palmare che tutte le discussioni,
per tanti secoli cruccio dei filosofi, si
dissipano con la certezza della sensata
esperienza, e noi siamo liberati da sterili
dispute. La GALASSIA infatti non è altro
che un ammasso di innumerabili stelle
disseminate a mucchi; ché in qualunque
parte di essa si diriga il cannocchiale,
subito si offre alla vista un grandissimo
numero di stelle, parecchie delle quali si
vedono abbastanza grandi e molto
distinte, mentre la moltitudine delle più
piccole è affatto inesplorabile...”
La reazione conservatrice: condanna di Bruno
Il 17 Febbraio 1600, a Campo dei Fiori, Giordano Bruno veniva mandato al rogo
per le sue ‘tesi eretiche’.
Ex sacerdote, ex calvinista, infine libero pensatore originalissimo, egli aveva
sostenuto con passione la cosmologia copernicana, contro quella
ufficiale, tolemaica. Ma soprattutto aveva sostenuto l’idea dell’esistenza di
infiniti mondi come il nostro: infiniti sistemi solari, e molti di questi abitati. Oggi è
considerato anche il primo enunciatore del principale postulato moderno sull’universo,
il principio cosmologico.
Le sue teorie introducevano relativismo culturale, possibilità di diversi punti di
vista, uguaglianza nel Cosmo, e all’interno di ogni sua parte, di tutti gli esseri, animali,
piante e uomini.
Aperto contrasto con la Chiesa: le eresie erano molte, ma le ‘peggiori’ erano quattro.
L’infinità dei mondi, il moto della terra, l’ atomismo, il relativismo culturale. Di qui, il rogo.
Le teorie di Copernico non erano, prima, state condannate. Erano troppo difficili ed
erano state edulcorate nell’Introduzione presentandole come puri espedienti
matematici. Ma Bruno ne mostrò la rilevanza eversiva. E Koyré sostiene che la ragione
vera della condanna di Galileo stava nel timore che diventasse un nuovo Bruno.
Anche la scienza ha i suoi guai.
Come li affronta? Un esempio: età e massa dell’Universo
L’universo non può essere piu’ giovane delle sue parti. Le età misurate
dalla fisica stellare per le stelle più antiche forniscono oggi almeno 13,5 miliardi
di anni.
Se si studia la dinamica delle galassie e degli ammassi si capisce che il campo
gravitazionale è molto intenso, tale che W = r/rcrit =1. Ma la massa che vediamo
è qualche centesimo di ciò. Una massa oscura e ignota domina tutto. Ciò significa
che NON CONOSCIAMO circa il 96% dell’Universo fisico.
Per una densità così elevata la dinamica dell’Universo in espansione,
mediante la relatività generale, ci dice che l’età dell’Universo stesso è pari
a: t0 = 2/3 1/H0. Col valore citato per H0 = 65 km/sec/Mpc, risulta t0 = 10 Gyr.
I due risultati sembrano inconciliabili.
La radiazione di fondo e l’universo inflazionario
La soluzione è venuta dallo studio
attento della radiazione di fondo.
Essa è la emissione termica (‘corpo nero’)
residua di un Universo che era molto caldo
e ora si è raffreddato fino a 2.7 K (-270.45 C)
La radiazione è quasi esattamente isotropa.
Le sue piccolissime fluttuazioni sono state misurate dai satelliti COBE e WMAP
e da esperimenti su pallone in Antartide (P. De Bernardis).
Esse corrispondono esattamente a quanto previsto da
una complessa teoria (inflazione: Guth, Starobinsky e
Linde ) secondo cui il fattore di scala a(t) ha avuto una
forte accelerazione iniziale a causa di una ‘energia del
vuoto’ (o costante cosmologica) repulsiva. Solo in questo
Modo T0 non è più uguale a 2/3x1/H0, ma più grande,
in accordo con le età delle stelle.
• L’universo osservabile contiene:
– Luce (nella radiazione di fondo e in
quella che vediamo)
Ignoriamo
il 90% di ciò che esiste, ma non ci rassegniamo.
– oltre
Materia
• Barioni
La maggior parte delle risorse che la scienza investe è dedicata allo sforzo di
capire cosa siano
massa ed energia oscure dell’universo.
• Neutrini
• ‘Materia oscura’
Si fanno ipotesi sempre più credibili (WIMPS: particelle elementari
di debole–interazione)
poi si inventano i sistemi per verificarle o negarle.
‘Energiae oscura’
Il gigantesco acceleratore LHC di Ginevra ne è un esempio.
Ma nel frattempo si acquisisce una coscienza nuova del nostro limite di fronte
al compito immane di capire la Natura. Una coscienza molto lontana dalle
convinzioni di Laplace
L’evoluzione del pensiero scientifico era già descritta
nella saggezza degli antichi
Il mito di Psiche descrive bene l’evoluzione dell’atteggiamento scientifico. Dapprima la
conoscenza è perdita dell’innocenza e volontà di eguagliarsi a Dio. Poi affronta una
battaglia terribile contro prove che solo un dio può affrontare, conosce la sventura e la
grandezza della scoperta della Natura.
Infine, arriva una qualche vittoria finale, ma “debole”, accompagnata dalla acquisizione
di un’umiltà di tipo socratico (il ritorno di Amore avviene mentre Psiche è in sonno).
Analogie nella scienza. Dall’Umanesimo (Pico paragona l’uomo a un piccolo dio), alla
sfida titanica di una conoscenza globale (Laplace) e alla pretesa di poter “turbare
l’Universo”, senza regole esterne (l’eugenetica hitleriana, la bomba atomica).
Ma intanto arrivano il teorema di Goedel e il principio di Heisenberg, la comprensione
che esiste sempre un limite alla nostra conoscenza (oggi: la materia oscura, l’energia del
vuoto) e che dobbiamo cercare di superarlo ma forse lo si potrà fare in modo incompleto.
La ricerca diventa un bene in sé, anche se scopriamo poco di ciò che il mondo è: il
cercare, l’indagare è ciò che ci nobilita e ci caratterizza come uomini, da Colombo e
Magellano ai confini della cosmologia..
Un programma politico necessario
La provvisorietà di ogni conquista, l’esistere di nuovi continenti al
di là, e di nuovi modi di pensarli, implicano l’accettazione,
finalmente, del relativismo culturale come un bene supremo di
libertà e civiltà, non come un male.
OUTSIDE A DOG, A BOOK IS THE BEST FRIEND OF A MAN.
Continuare a studiare, a cercare senza dogmi, a considerare altri
punti INSIDE
di vistaA èDOG
un dovere
IT’S TOOirrinunciabile.
DARK TO READ!
Marx) progressista. La scienza non può più essere
E’ anche(Groucho
un percorso
conservatrice. La libertà di ricerca è sacra: la scienza deve
rispettare valori dettati dall’etica comune (dalla politica) ma in
quanto sete di conoscere e di comprendere non può essere
fermata.
UNA SINTESI?
•
L’incontro, anche politico, tra scienza e fede, può avvenire al confine, là dove
ci si copre nulla: lo scienziato sa di non sapere, il credente sa di essere polvere.
•
Una nuova unione è tra “emarginati”. Il rigore della scienza pura (non solo
tecnologia) volta al conoscere come modo di crescere tutti insieme, ed anche la
accettazione della fede, sono valori alieni nella società di oggi, che va dai talk
show alla ingiustizia indicibile della fame e dell’AIDS, sopportata senza
rimorso nel mondo globalizzato e disumano.
•
WE ARE ALL IN THE GUTTER,
BUT
SOME
OF US
Tendersi la mano tra scienza
e fede
è necessario,
anche per riscoprire i valori
del conoscere.ARE
Il dialogo,
anche lo scontro,
con
DioSTARS!
e il suo progetto, sono
LOOKING
AT
THE
possibili dove la scienza termina ma scopre che ancora manca molto a dare un
senso alle cose.
(Oscar Wilde)
•
Ma io sostengo, con franchezza e crudezza, che PRIMA anche la religione
deve passare sotto le forche caudine, ammettere gli errori, rifiutare le aporie,
chiedere perdono per i roghi e la simonia, ripensare ai dogmi scritti per
autodifesa, riconoscere la barbarie delle persecuzioni alla scienza e rinunciare
a chiudere le porte del paradiso terrestre all’uomo che ne cerca le chiavi.
•
In qualche modo, anche la religione deve accettare il relativismo culturale
come valore, non come nemico.
•
Solo allora la ricerca del vero potrà diventare comune.
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Busso - Università degli Studi di Perugia