DISCONTINUITA’ E TRASPARENZA
Note a ruota libera e a scatto fisso
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IL TOPONE è una lettera
aperta, semiseria, inviata
a tutti i cittadini della
frazione Grazie del comune di Curtatone e posta
nelle cassette delle lettere
o consegnata a mano. La
grafica del titolo e delle
rubriche è realizzata da
Silvio Minerva.
MITTENTE
Giuseppe Callegari
Grazie, 11/02/2016, Via
Francesco I Gonzaga, 12
Tel. 340/2102526
[email protected]
N43
Febbraio 2016 bis
In queste ultime settimane ci
sono state polemiche fra
l’attuale e la vecchia maggioranza sulla democraticità e sul
funzionamento della macchina
comunale alimentata dal motore della trasparenza. Non intendo aggregarmi né da una
parte, né dall’altra, non per
piaggeria o ipocrisia, ma perché ritengo che le parole debbano essere riempite di contenuti che qualsiasi cittadino sia
in grado di comprendere. Certamente, il cittadino non può
essere un tuttologo, ma si presume sia dotato di una dose di
buonsenso in grado di fargli
capire che una cosa è lavorare
negli angoli con il paravento e
un’altra operare al centro di
una stanza illuminata. Credo,
ad esempio, che negare a un
cittadino l’accesso a atti o cose
che dovrebbero essere trasparenti sia un modo per collocarsi
all’interno di una nebbia che
tutto copre con un dolce oblio.
E il sindaco e l’assessore alla
partita, passati, presenti e futuri, non possono fare abbondanti abluzioni alle mani invocando l’autonomia degli uffici.
Purtroppo, attualmente, a livello generale, ma anche locale, il
cemento culturale che accomuna disponibilità economiche
diverse e condizioni sociali in
antitesi è costituito dalla logica
borghese che ha ucciso la
politica. Si badi bene, però,
non si tratta più della borghesia dell’eguaglianza, della libertà, della fraternità, ma di qualcosa che assume le sembianze di un camaleonte, capace di
travestirsi continuamente con
lo scopo di cavalcare qualsiasi
situazione. Ad esempio, non
ho visto alcuna discontinuità
nella decisione di concedere
l’ampliamento del Tosano fra
la vecchia e la nuova giunta.
Che dire, poi, della gestione
dei portavoce di frazione che
sono stati scelti come i signori
del Medio Evo nominavano i
vassalli, i valvassori e i valvassini?
La
bestemmia
dell’oggettività che, per sua
natura, esclude il contraddittorio, viene utilizzata come condimento per attuare compromessi e luoghi comuni che
possono esprimere solo una
inevitabile mediocrità. Si dice
che per amministrare un comune, soprattutto se piccolo, non
c’entri nulla l’ideologia, perché
si tratta di fare strade, marciapiedi, incassare le tasse ed
elargire servizi. Tuttavia, operare per il bene della comunità
non può prescindere da una
precisa visione del mondo che
affonda
le
sue
radici
nell’ideologia, che trova il suo
sbocco naturale nella politica.
In questa direzione è luminoso l’esempio di Giorgio Pira,
democristiano doc e sindaco di
Firenze in due riprese. Durante un suo mandato, intervenne
attivamente e con successo
presso Enrico Mattei a difesa
dei posti di lavoro delle officine
Pignone, la cui crisi aveva
colpito duramente la regione
Toscana minacciando di coinvolgere tremila operai. In seguito si spese in prima persona
a fianco dei lavoratori delle
Officine Galileo e di altre fab-
briche. La Pira non pensava ai
voti, ma al bene comune, anche se questo poteva alienargli
simpatie. Di fronte al grave
problema degli sfrattati, respinta la sua richiesta di graduare
gli sfratti da parte dei proprietari, La Pira chiese ad essi di
affittare al Comune un certo
numero di abitazioni non utilizzate. In mancanza di una disponibilità in tal senso, ordinò
la requisizione degli immobili
stessi, basandosi su una legge
del 1865 che dava la facoltà al
Sindaco di requisire alloggi in
presenza di gravi motivi sanitari o di ordine pubblico. Per il
suo intervento, fu accusato di
statalismo e di "comunismo
bianco". Tra gli altri critici a
difesa della libera iniziativa,
don Luigi Sturzo che lo ammoniva del rischio di finire in un
"marxismo spurio" se non si
atteneva ai principi del nonstatalismo e dell'interclassismo. La Pira rispose così:
“Diecimila disoccupati, tremila
sfrattati, diciassettemila libretti
di povertà. Poi le considerazioni: ..cosa deve fare il sindaco?
Può lavarsi le mani dicendo a
tutti: "scusate, non posso interessarmi di voi perché non
sono statalista ma interclassista?" Credo che nella storia
dei sindaci italiani, Giorgio La
Pira sia stato uno dei pochi
che possa arrogarsi il diritto di
parlare di discontinuità con i
predecessori e i successori. In
tutte le altre situazioni, si procede con politiche di piccolo
cabotaggio, asfittiche che ogni
tanto fanno qualche balzo e
poi ricadono nella logica della
perdita e dell’acquisto di qualche manciata di voti. La Pira
fece delle scelte coraggiose
per dare da mangiare a chi
non ne aveva e per dare un
tetto a coloro che erano stati
sfrattati. Adesso, invece, i
pranzi e le grandi abbuffate
costituiscono il momento clou
delle campagne elettorali di
molti e costituiscono il grimaldello per ottenere consensi.
Sembra che senza offrire cibarie non si possa eleggere Il
sindaco. Mi auguro di assistere, prima o poi, ad esemplari
momenti di giacobina discontinuità.
GRAZIE RICORDI
ALDO SIGNORINI
Nell’aprile del 2012, l’allora
comitato Antico Borgo Fiera
delle Grazie aveva proposto al
comune di ricordare Aldo Signorini, che è stato l’’unico
sindaco di Curtatone nativo di
Grazie e si contraddistinse per
le sue doti di onestà. Non essendoci stata alcuna risposta,
ripropongo con forza la necessità di ricordare quest’uomo
con una targa o con
l’intitolazione di qualche spazio. Mi permetto di suggerire
la didascalia: “Aldo Signorini,
nato e vissuto a Grazie, è stato
sindaco di Curtatone dal 1946
al 1956 e si è distinto per le
sue doti di onestà, trasparenza
e umanità.”
8 Marzo:
Festa della Donna
Anche a Grazie si lottava
La Giornata Internazionale
della Donna nacque ufficialmente negli Stati Uniti il 28
febbraio del 1909. A istituirla
fu il Partito Socialista Americano, che in quella data organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle
donne al voto. La data dell'8
marzo entrò per la prima volta
nella storia della Festa della
Donna nel 1917, quando in
quel giorno le donne di San
Pietroburgo scesero in piazza
per chiedere la fine della guerra, dando così vita alla
«rivoluzione russa di febbraio». Fu questo evento a cui si
ispirarono le delegate della
Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste a
Mosca quando scelsero l'8
marzo come data in cui istituire la Giornata Internazionale
dell'Operaia. Qui di seguito,
propongo alcuni brani di Cesare Spezia tratti dal libro di
Carlo Longhini “Splende il sol
dell’avvenir”, ed. Sometti,
Mantova, 2009. In tale pubblicazione si dimostra come anche nel territorio di Curtatone
e a Grazie le donne portassero
avanti la battaglia per il miglioramento delle condizioni di
lavoro.
Nel
1906 il “sol
dell’avvenire” risplende anche a Grazie. Il nuovo verbo
proclamato scuote dal lungo
silenzio il vecchio borgo: la
Lega contadina femminile di
Grazie si costituisce, infatti,
nel maggio del 1906. “Si osa
sperare con tale mezzo migliorare le misere condizioni
di queste povere sfruttate,
tanto nei campi quanto nei
laboratori di arelle. Si spera
anche che questa nuova organizzazione seguirà le donne di Rivalta col formare
una buona Lega, che possa
far aumentare i magri guadagni di queste martiri del
lavoro, che dura non solo
tutta la lunga giornata, ma
anche buona parte della notte. Anche a Montanara viene
costituita la Lega femminile,
così come a Levata. Le tariffe sono fissate in Lire 1,60
al giorno, dal levar del sole
al tramonto, con un’ora di
riposo per colazione e mezza per desinare. La tariffa
sarà poi portata a Lire 2,10 e
un litro di vino a tutti. La
questione principale da concordare era quella di trasformare la tariffa giornaliera in
orario, e le ore lavorative da
7 nei mesi invernali a 10 nei
mesi estivi”. Per la presenza
a Grazie del Santuario, in un
paese per troppo tempo silenzioso al richiamo del
nuovo verbo che si stava
Contina a pagina 2
IL
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TOPONE
Lo Sportello di
Ascolto a Grazie
Via Francesca come
una pattumiera
L’Associazione Volontari Curtatone, in
collaborazione con il comune di Curtatone, ha promosso lo Sportello Itinerante di Ascolto, che intende essere
un servizio di supporto esterno alla
medicina di base con lo scopo di aiutare il paziente, non solo dal punto di
vista medico, ma anche sul versante
psicologico. L’iniziativa - tengono a
sottolineare gli organizzatori – non
vuole essere un doppione dei medici di
famiglia, al contrario, l’obiettivo è
quello di stabilire uno stretto rapporto
di collaborazione, sia con i medici di
base, sia con le farmacie del territorio.
Non a caso, in qualche frazione, gli
incontri si svolgeranno presso le farmacie stesse. A Grazie, coloro che intendono usufruire di questo servizio
possono recarsi tutti mercoledì, dalle
14,30 alle 16,30, presso Sala Civica,
attigua al museo dei Madonnari. Per
informazioni, rivolgersi all’A.V.C. Tel. 0376/262450 – alle farmacie di
Levata, Montanara, Buscoldo e S. Silvestro e al referente - Tel. 340/4712081.
Solo un piccolo appunto, la Sala Civica,
che poi è la Sala Culturale, ha una spazio limitato e nel caso più persone
chiedano contemporaneamente di
accedere al servizio ci sono solo due
opzioni: ciascuno è fatto partecipe dei
problemi di tutti, con tanti saluti alla
delicatezza e alla privacy, oppure si
dovrà attendere fuori in presenza di
qualsiasi condizione meteorologica.
Via Francesca, purtroppo, può vantare
una discreta tradizione per quanto riguarda i rifiuti gettati negli spazi di pertinenza dei privati. Il “Caslin” veniva
usato come discarica fino a quando,
sicuramente per volontà e opera del
proprietario, a lato della strada, sono
stati posti dei cestini che hanno migliorato la situazione. Infatti, gli imbecilli
che gettano i rifiuti non sono scomparsi, ma molti hanno compreso che i raccoglitori sono più idonei di un cortile
privato per raccogliere i rifiuti. Tuttavia,
via Francesca è lunga e gli incivili si sono spostati più avanti. Entrando a Grazie dalla punta, a destra, ci sono le strisce per i parcheggi e, di lato, un boschetto che è usato come immondezzaio. Sull’altro lato della strada, il parcheggio sarebbe proibito, ma, molto
spesso è gremito di autovetture. Questo non costituirebbe un problema grave, se i beneficiari non si “allargassero”
ulteriormente, utilizzando i giardini
delle case come pattumiera. A questo
punto, visto che è difficile contestare
la flagranza di reato, potrebbero esserci
due soluzioni: mettere dei cestini oppure impedire il parcheggio.
Se n’è andata Avde
All’inizio di febbraio, se n’è andata
Avde Bonini, una delle decane di Grazie e madre di cinque figli, fra cui Massimo, il presidente del Circolo Sportivo.
Originaria di Luzzara, era arrivata nel
borgo della Madonna, più di mezzo
secolo fa, in compagnia del marito con
il quale aveva gestito per alcuni anni
“La Cooperativa”, un bar-osteria che si
trovava dove ora c’è la decadente ex
trattoria “Da Nina”. La pazienza,
l’altruismo, la mitezza sono stati suoi
fedeli compagni di vita e non l’hanno
abbandonata neanche negli ultimi
tempi, quando le quasi novantaquattro primavere assistevano al dolce e
crudele gioco a rimpiattino fra il corpo
e la mente. Che la terra ti accolga lieve
e affettuosa, come si addice a chi nella
vita ha avuto la capacità di sconfiggere
il male con la mite forza di un sorriso.
Piccoli Madonnari
crescono
Sabato, 6 febbraio, sono iniziati gli
incontri per imparare i primi rudimenti dell’arte madonnara. Le lezioni,
tenuti dalla Maestra Madonnara Mariangela Cappa, saranno cinque si concluderanno sabato 5 marzo e vedono
la partecipazione di 12 aspiranti artisti
compresi fra cinque e undici anni. Dal
23 di aprile ci saranno quattro incontri, sempre rivolti a Madonnari in erba, tenuti da Valentina Sforzini, che,
insieme al primo ciclo, prepareranno
al Gessetto Giovani di maggio.
Mostra di pittura
Presso il Foro Boario, il Comune ha
organizzato una personale di pittura
dell’artista Anna Maria Pellicari.
L’evento è stato inaugurato sabato, 6
febbraio e si concluderà martedì, 23
febbraio. Anna Maria PellIcari è originaria di Bergamo, ma vive e lavora a
Suzzara. Scrive di lei la professoressa
Gigliola Ulderica Pantani: “… la sua
opera coglie e interpreta il senso profondo della pratica dell’arte e ferma
con la sua pittura il momento lirico del
trapasso della materia alla luce…”
Festa della donna
da pagina 1
diffondendo, il borgo veniva definito dai conferenzieri più estremisti un “covo di frati”. Il moto di
speranza e di rinnovamento delle
condizioni sociali dei lavoratori
era sostenuto e scandito sull’aria
imperiosa dell’inno dei lavoratori,
che esortava a mettersi in cammino, a schiere, verso un futuro migliore:
“Su fratelli, su compagne/Su venite in fitta schiera/Sulla libera
bandiera/Splende il sol
dell’avvenir.”
Cesare Spezia
Tessitrice di arelle
Parco del Mincio
e taglio delle piante
Come tutti sanno, il territorio di Grazie è all’interno del Parco del Mincio,
che ha fissato regole precise per il
taglio delle piante. Esiste, infatti, un
Regolamento per la tutela e la salvaguardia del patrimonio arboreo e arbustivo del Parco, approvato con Delibera di Assemblea Consortile n. 16
del 24 settembre 2008. In questo documento si stabilisce che per il taglio
e per la potatura di alberi di alto fusto
occorre fare richiesta al Parco con
apposito modulo corredato da documentazione fotografica ed estratto
della Carta Tecnica Regionale, indicante
la
localizzazione
esatta
dell’intervento. Il Parco deve rispondere entro sessanta giorni. Nel caso in
cui non ci sia risposta si può procedere. Sono previste sanzioni per chi proceda anche in presenza di un parere
negativo da parte del Parco. Le sanzioni non sono inferiori a 1.500 euro.
L’autorità competente provvede altresì ad ingiungere il recupero ambientale, stabilendone le modalità e i termini, prevedendo interventi di miglioramento ambientale compensativi della
compromissione arrecata all'ambiente
e comunicando che, in caso di inadempienza, l’amministrazione potrà
provvedere in sostituzione e a spese
del contravventore. E’ sufficiente una
richiesta in carta libera, inviata con
raccomandata A/R o consegnata a
mano e protocollata al Parco del Mincio per quanto riguarda altri interventi
di taglio o potatura qui di seguito
illustrati. Naturalmente, la richiesta
deve essere corredata dall’estratto
della Carta Tecnica Regionale, indicante l’esatta localizzazione e riguarda i tagli periodici delle ceppaie di
platano, pioppo, ontano e robinia; la
potatura, per varie ragioni, della chioma; tagli di piante secche e di quelle
sradicate o spezzate; tagli di pioppeti,
tagli di impianti da arboricoltura da
legno e di impianti per la produzione
di biomassa legnosa. La risposta del
Parco deve arrivare entro 30 giorni e,
nel caso non avvenga, si può procedere. Il Parco del Mincio prevede anche
il periodo dell’anno in cui si può tagliare o potare e che va dal 15 di ottobre al 31 marzo. Naturalmente, ci
sono le eccezioni riguardanti le operazioni che devono essere fatte in fase
di germogliatura e per quelle che tutelino la sicurezza pubblica e privata e
salvaguardino beni immobili. E’ chiaro che tagliare un pianta nel proprio
giardino di casa assume connotazioni
particolarmente burocratiche perché
le spese e il tempo impegnato per
ottenere il permesso diventano più
onerose del taglio stesso. Questo non
vuole essere un invito a non rispettare
le regole, ma l’amara costatazione che
quando si licenziano norme che risultano quasi impossibili da attuare, si
invita il cittadino a fare il furbo e si
toglie credibilità all’Istituzione. E così
succede che chi fa da sé agisce indisturbato e chi segue il protocollo paga
il fio anche di chi agisce indisturbato.
Infatti, succede, molto spesso, che le
regole vengano fatte rispettare in assenza del canonico grano di sale.
Pagina 3
IL
TOPONE
SILVANA LUPPI RACCONTA MONTANARA E OLTRE
Note su di una pubblicazione che restituisce un pezzo di storia
E’ fresca di stampa una interessante
pubblicazione di Silvana Luppi dal
titolo: “Montanara di Curtatone – Il
territorio, le antichi corti e la Chiesa
della Immacolata Concezione”.
L’opera è corposa e la certosina ricerca di archivio contribuisce a farla
diventare un vero e proprio trattato di
storia locale. Infatti, le corti costituiscono l’io narrante della vita e delle
relazioni che si sono succedute nel
tempo su questo territorio. Un territorio che confida la sua storia e le sue
storie alle corti che, per un lungo
periodo, sono state il suo cuore pulsante. Silvana Luppi inizia il suo
lavoro partendo da lontano, addirittura dal 1300 A.C. Nella prima parte si
sofferma, in particolare, sulla nascita
di Montanara come vicariato gonzaghesco e su alcuni edifici simbolo di
quel periodo, come la Rocca della
Torre. Attraverso passaggi puntuali
e in grado di motivarsi reciprocamente si arriva al 1700, senza dimenticare il ‘600 con il Palazzone o Palazzo
Zanetti Cavalcabò. I passaggi storici
sono, molto spesso, visualizzati da
cartine finalizzate ad usi diversi, che
scandiscono le modifiche del territorio. Il lettore, catturato dalla lettura,
ha, non poche volte, l’impressione
che nei secoli, molto spesso, le cose
si ripetono, anche se con modalità
diverse. In questa direzione è significativo un documento dell’Archivio
Gonzaga,
custodito
presso
l’Archivio di Stato di Mantova, datato 1617, che ci fornisce informazioni in relazione ai 16 nuclei abitativi
del territorio di Curtatone e delle
spese che la Comunità di Curtatone
doveva affrontare per la Fiera delle
Grazie. Già da allora, c’è un problema di trasparenza perché viene annotato il costo dell’evento graziolese. Il
1700, per quanto riguarda la rappresentazione del territorio, è un periodo
importante, perché, con Maria Teresa
d’Austria, nasce il Catasto Teresiano
i cui benefici economici all’interno
della politica fiscale asburgica - sostiene l’autrice – sono di difficile
valutazione perché dalla sua ultimazione (1785) all’arrivo dei francesi
(1796) passano pochi anni. Il saggio
della Luppi non si occupa solo di
Montanara, ma abbraccia buona parte
del territorio comunale. In questo
modo, si scopre che, nel 1807, la
Parrocchia di Montanara conta 999
anime: 190 alla Santa; 249 alla Campagna (zona a sud di Grazie); 195 a
Grazie; 115 a Curtatone, 130 alle
Pioppe (territorio attualmente, in
parte, compreso nel comune di Mantova) e 120 a Montanara. La pubblicazione si occupa anche di Grazie
attraverso un breve exursus storico e
la visualizzazione di tre importanti
cartine: una relativa al Catasto Teresiano, una al catasto Lombardo Veneto del 1855 e una planimetria per
la sistemazione viaria del 1933. E’
fin troppo facile arguire che le tre
visualizzazioni forniscono preziose
informazioni sull’evoluzione del tessuto urbano del borgo della Madonna, dove si trovava il loghino Pozzarello e la Casella (attuale proprietà
dei fratelli Rodighiero), una piccola
corte rurale, circondata dai pascoli, di
scuole serali per i soci. Il lavoro della
proprietà del marchese Capilupi, che
Luppi è completo e sarei tentato di
era anche possidente delle Cerchie e
dire esaustivo, anche se i segni e le
della corte Co’ di Lupo (attuale protestimonianze sono sempre suscettibili
prietà Saccardi). Uno dei pochi nei
di ulteriori arricchimenti, annotazioni
riscontrabili nella pubblicazione sono
e modifiche. Si tratta di un buon libro,
le considerazioni sulla Madonna della
meditato anche dal punto di vista forNeve, ubicata nell’omonimo vicolo.
male-compositivo, con immagini partiInfatti, oltre a qualche inesattezza, si
colarmente curate sia per quanto riforza una valutazione che dovrebbe
guarda la composizione, sia sul veressere suffragata da una documentasante della resa cromatica. In pratica,
zione precisa. Ma si tratta di un pecca239 pagine da sorseggiare, gustare,
to veniale all’interno di un lavoro che
leggere, meditare e conservare nelle
coniuga felicemente l’immagine con
caselle numerate della memoria colletla parola attraverso un sapiente mistiva che è l’unica in grado di riempire
saggio fra cartine, immagini storiche
di significato il cammino umano.
e attuali e la puntuale documentazione
scritta. A Curtatone, nella attuale pro- Catasto Teresiano
prietà Marconi, troviamo il Molino,
datato 1400 circa. Adiacente al Molino c’era la Rocca, utilizzata, per molto
tempo, come archivio delle scritture
pubbliche, di proprietà del comune e
demolita intorno al 1950. Il nucleo
centrale dell’opera della Luppi, come
si può facilmente arguire dal titolo, è
costituito da Montanara. Qui, fra le
altre, troviamo Corte Spagnola, attuale
sede municipale; Corte Pierina, della
quale sono conservati solo due pilastri
reggenti il cancello d’ingresso e che,
durante la battaglia del 1948 ospitò un
ospedale da campo; Corte Zocca che
nel ‘700, come Corte Pavigliona, era
proprietà del Padri Crociferi di S.
Tommaso, che possedevano anche Le
Ostie in località Grazie; Corte Cascina, oggi Agriturismo Prato Lamberto,
costruita fra la fine del ‘700 e i primi
dell’800. Lo sguardo del’autrice si
posa anche su importanti figure, come
quella di Cesare Roda, che partecipò
volontario alla Guerra di Spagna nel
1885 - Catasto
1936. Convinto antifascista,
passa Lombardo
Lombardo-Veneto
-Veneto
molto tempo in esilio (Parigi e Bruxelles), in prigione o in campi di concentramento. Finita la guerra, continuò la
sua militanza all’interno del Partito
Comunista e divenne segretario
dell’ANPI (Associazione Nazionale
Partigiani Italiani). Poi, probabilmente
molto deluso, abbandona tutto e ritorna a fare il fabbro a Montanara. La
pubblicazione non segue una logica
pedissequamente consequenziale, ma
presenta un reticolo di relazioni che si
rincorrano, rimbalzano e s’intrecciano,
E’ il caso di Corte Maddalena, che, nel
‘700 era anch’essa proprietà del marchese Carlo Capilupi, già padrone di
molte corti e palazzi. Nell’Ottocento,
passa alla famiglia Siliprandi e, qui,
era domiciliata Teresa Rovina, compagna e poi sposa di Francesco Siliprandi (cugino di Carlo, che, a sua
volta, era padre di Eleonora che sposò
Angelo Sarto, fratello del Papa Pio X).
Francesco, fervente patriota, parteci- 1933: planimetria per sistemazione viaria
pò alle guerre di liberazione contro la
dominazione austriaca e fu condannato in contumacia con gli altri Martiri
di Belfiore. Sicuramente, l’opera più
significativa di Siliprandi fu quella di
promuovere l’idea dello Stato Sociale.
Infatti, a Casatico fondò la Società di
Mutuo Soccorso del Mantovano, che
prevedeva pensioni e sussidi per i vecchi, gli invalidi, le vedove e gli orfani;
forme di rimborso per le spese funebri,
di malattia e di purperio; sussidi agli
invalidi del lavoro e ai disoccupati;
IL
TOPONE
Pagina 4
SENZA PELI SULLA LINGUA
a cura del Lupo Cattivo
Il Consiglio Comunale in odore di troppo affetto. L’ignoranza impera. Associazioni e Antitrust . Nuovo quartiere a Grazie.
NASCA L’ANTITRUST PER LE ASSOCIZIONI
Domenica 6 marzo, ci sarà l’assemblea per il rinnovo cariche
della Pro Loco. L’attesa non sembra spasmodica e tutto
tace. Il Lupo Detective è privo di informazioni. Quindi, è
solo possibile fare illazioni e, soprattutto, fotografare la
situazione attuale che, come tutti sanno, presenta una pesante situazione debitoria. Quello che non tutti comprendono è che una parte del debito, circa 40 mila euro, producono
interessi passivi e, quindi, aumenta costantemente il debito.
Durante la penultima assemblea dell’associazione, il sindaco
Bottani si è dichiarato disponibile a verificare la possibilità di
sanare tale deficit. Tuttavia, per operare in questa direzione,
chiede che la sede della Pro Loco venga trasferita a Corte
Spagnola al fine di attuare un costante rapporto dialettico e
di trasparenza con l’ente locale. Questa ipotesi ha visto una
levata di scudi condita dall’epitaffio che a Grazie non rimarrebbe più nulla. Si tratta di una affermazione risibile perché
l’Info Point, il C.I.M., il Museo del Madonnaro continuerebbero a presidiare il territorio, possibilmente in assenza di
commistioni di cariche e di impegni. Infatti, anche a Curtatone, bisognerebbe creare l’antitrust per evitare che una
stessa persona abbia cariche e compiti all’interno di più associazioni. In questo modo, si eviterebbe di parlare solo a sé
stessi e di entrare in collisione con la democrazia.
MANTOVA: CAPITALE DELL’IGNORANZA
Per celebrare Mantova, capitale della Cultura 2016, Europa
Editoriale (meno conosciuta del Carneade di manzoniana
memoria) sta distribuendo alcuni quintali di un opuscolo dal
titolo “Guida all’Europa.” In tale “dotta” pubblicazione si
forniscono informazioni su Mantova e sui comuni che, in
qualche modo, parteciperanno all’evento del 2016. Il Lupo
Detective, si è limitato a dare una fugace occhiata e ha trovato, immediatamente, due errori: il primo può essere imputato a superficialità e scarsa conoscenza, mentre il secondo è frutto di una grande ignoranza. Nel primo caso si scrive
che a Grazie esiste l’Ufficio Postale in via Martiri
dell’Aldriga, ignorando che è chiuso da qualche anno. Nel
secondo, invece, si raggiunge l’acme, certificando che il 29
maggio 1848 si è svolta, a Curtatone e Montanara, una battaglia della Seconda Guerra di Indipendenza. Addirittura, si
provvede ad anticipare la storia di più di 10 anni. Ho il fondato sospetto che gli strafalcioni non siano solo quelli che ho
scovato, sono sicuro che un lettura attenta sarebbe foriera
di una messe più abbondante. Se questo è il modo per promuovere Mantova Capitale della Cultura, si è partiti con il
piede sbagliato.
NUOVE CASE ALL’AREA CAMPER
Molto probabilmente, siamo in presenza di una modifica del
P.G.T. del comune di Curtatone che dichiarava zona edificabile il tratto di terreno incolto che si trova in via Martiri
dell’Aldriga. Infatti, pare sia stata modificata la destinazione d’uso dell’area camper. Dalla mattina alla sera, è spuntato un nuovo quartiere con i canonici camper, ma anche autovetture, camion e case mobili. Sembra che la domiciliazione sia temporanea e circoscritta ai mesi di febbraio e
marzo (fino a quando ci saranno le giostre a Mantova), poi
tutto tornerà come prima. Ancora un volta si verifica una
interpretazione creativa della regola. Infatti, credo che il
Comune abbia affidato lo spazio a Camper Solidale affinché
fosse utilizzato come area di sosta dei camper stessi. Ricordo che quando tale area era gestito dalla Pro Loco, l’ente
locale mise frequentemente il bastone fra le ruote e impedì
addirittura lo svolgimento di pranzi e cene di gruppo. A
questo punto, è lecito porsi qualche interrogativo. Il Comune è a conoscenza di questo cambiamento e , nel caso lo
sappia, è d’accordo? Nell’ipotesi, poi, che ci sia comunità di
intenti fra Corte Spagnola e Camper Solidale, il cittadino ha
il diritto di chiedersi: “ Per quale divina ragione, a Grazie, si
può impunemente fare ciò che si vuole con il beneplacito e la
benedizione dell’Ente Locale?”
CLAMOROSO: SCIOLTO IL CONSIGLIO
COMUNALE DI CURTATONE
Alla redazione del Topone, grazie al solerte lavoro del Lupo
Detective, è arrivata una notizia bomba. Pare che il Consiglio Comunale di Curtatone verrà sciolto nella prossima primavera perché sembra essere in odore di “Eccesso di baci”.
La pesante accusa è rivolta, in particolare, al primo cittadino, che non perde occasione per smackare i malcapitati che
gli arrivano a tiro. La denuncia è partita da un’anziana signora che abita da sola in un piccolo appartamento vicino a Corte Spagnola. Da alcuni mesi, la poverina è costretta a barricarsi in casa perché ogniqualvolta è costretta ad uscire per
andare a fare la spesa, recarsi in posta o in farmacia ha il
terrore di incontrare il sindaco, il quale, dopo averla ripetutamente baciata e abbracciata, la saluta con un inquietante
“Ti voglio bene”. La denuncia è stata inoltrata, alla locale
stazione dei carabinieri della frazione Eremo, tramite i servizi sociali del comune, ai quali si era rivolta la signora.
Com’era facilmente prevedibile, non si è dovuto fare ricorso
ad appostamenti particolari o all’uso di cimici. Infatti, dopo
l’interrogatario, effettuato in prima persona dal comandante, pare che il primo cittadino si sia accomiatato abbracciandolo e dichiarando: “ Grazie a lei tutti i cittadini della nostra
comunità possono dormire sonni tranquilli.” Non contento, ha
apostrofato il piantone di guardia vicino alla porta con un
convinto “Anche il suo lavoro, è importate e, a nome di tutti
gli abitanti del comune, intendo ringraziarla pubblicamente.”
Naturalmente, appena uscito, è stato inviato un fonogramma alla Procura della Repubblica di Mantova che illustrava
dettagliatamente la situazione, compresa l’ultima performance. Sempre secondo il Lupo Detective, si arriverà in
tempi brevissimi a celebrare il processo che verrà effettuato
all’aperto, in uno spazio molto capiente. Infatti, dovrà ospitare tutti i testimoni dell’accusa, cioè coloro che sono stati
baciati. Il pool degli avvocati della difesa sarà, per espressa
volontà dell’imputato, guidata dallo sconfitto candidato
sindaco di Curtatone Futura nelle elezioni dello scorso maggio, che presenterà come teste a discarico Hans Christian
Andersen, con il Brutto Anatroccolo; Charles Perrault, accompagnato dall’astuto Gatto con gli stivali; Carlo Collodi
con Pinocchio e la Fata Turchina; Jacob e Wilhelm Grimm,
con l’affascinante Cenerentola e la dolce Biancaneve. Pare
volessero testimoniare anche il Gatto e la Volpe, ma esistevano fondati dubbi sulla veridicità delle loro affermazioni.
In pratica, sfilerà il gotha del mondo delle fiabe con
l’obiettivo di dimostrare che il bacio non provoca danno, al
contrario, può generare qualche beneficio, fino a compiere
veri e propri miracoli, come nel caso di Biancaneve. Tuttavia, in questo ultimo caso, l’accusa obietterà che si tratta di
un’altra tipologia di baci, più legata alla procreazione che ad
essere collettore di voti. In questa direzione, nonostante
l’astuta
mossa
del
sindaco,
alcuni
esponenti
dell’opposizione, ancora imbufaliti per aver perso le elezioni
a causa dei baci, si costituiranno parte civile, sostenendo
che i baci stessi hanno falsato i risultati delle ultime amministrative e chiederanno, come risarcimento, di diventare immediatamente maggioranza con una delibera d’urgenza
della ditta Perugina. In questo momento, come si può facilmente comprendere, il destino del comune è appeso a qualche bacio.
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Il Topone - Comitato di Quartiere di Levata