Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
Settimanale d’informazione
ANNO LV- N. 24
Euro 1
DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145
Editoriale
Aperti al confronto
L
a recente campagna elettorale a
Jesi ha suscitato interesse in città
e tra i lettori di Voce della Vallesina.
In redazione sono giunte telefonate
e lettere di commento agli articoli
di Vittorio Massaccesi e alla lettera
aperta del Vescovo ai sacerdoti e ai
cristiani della Diocesi. Lettere che
sono state riportare in questo e nello
scorso numero del settimanale. Segno di partecipazione e di presenza
del giornale che, con semplicità, cerca di dare voce alle diverse opinioni.
La Chiesa non è un soggetto politico
e il settimanale diocesano non può
e non deve prendere posizioni partitiche. Deve impegnarsi ad essere
strumento di dialogo, di confronto,
di stimolo e sollecitazione nella
comunità religiosa e civile. Il settimanale ha un suo ruolo se riesce
ad essere presente in maniera attiva
nella società, mantenendosi libero
da preconcetti e pregiudizi per poter
essere voce autorevole e al di sopra
delle parti. In questa direzione, vorrei leggere la vivacità nell’ultimo periodo, sia per i contributi alla pagina
delle opinioni sia per l’originalità
degli articoli e delle rubriche che
offrono una panoramica ampia sulle
diverse iniziative della Vallesina. La
rubrica “Lo scarpone” per leggere
la quotidianità con occhi giovani;
“Ultimafila” per orientarsi nel mondo
del cinema; “Block notes previdenza”
per conoscere i meccanismi dell’assistenza e della previdenza; “Scusate
il bisticcio” con giochi con le parole
in varie lingue; “Nel mondo del lavoro: appunti di viaggio” per capire
le situazioni che ci troviamo a vivere
nel mondo del lavoro; “Del più e
del meno” che ci accompagna con
originalità nella quotidianità. “Contrappunti” per osservare la realtà
nazionale con occhio critico e “Jesi
per via” che ci accompagna per le vie
di Jesi sono appuntamenti che abbiamo da periodi più lunghi; è da poco
conclusa la rubrica sulla storia del
teatro a Jesi sulla quale avremo modo
di ritornare.
Per questa partecipazione ringrazio
tutti i collaboratori e i lettori che ci
stanno seguendo con affetto e simpatia.
Beatrice Testadiferro
Impôt repriséTassa riscossa Ufficio di Jesi
domenica 1 luglio 2007
A Loreto con i giovani
un invito al confronto
A
ll’incontro di Loreto con Benedetto XVI (1 e
2 settembre 2007) ci saranno anche giovani
palestinesi, israeliani, libanesi e iracheni. Fanno
parte degli 800 delegati di 50 Paesi dell’Europa
e del Mediterraneo che si uniranno ai coetanei
italiani nell’appuntamento clou dell’Agorà dei
giovani italiani, il percorso triennale di pastorale giovanile promosso dalla Conferenza episcopale italiana (Cei). La presenza di delegati esteri
rappresenta un invito al confronto e allo scambio di esperienze, oltre che l’occasione per creare
relazioni che possano durare anche dopo Lore-
to. I polacchi sono i più numerosi (100 delegati), seguiti da francesi, spagnoli, croati, ungheresi,
greci, russi, portoghesi e sloveni. Ma nella piana
di Montorso, sventoleranno anche le bandiere
dell’Inghilterra, della Danimarca, della Repubblica Ceca, della Finlandia, dell’Estonia, della
Lettonia, della Moldova, dell’Olanda, dell’Austria, della Svizzera e dell’Ucraina. Meno numerosa ma di grande significato la presenza di
giovani da Algeria Egitto, Tunisia, Giordania,
Siria e Turchia. Nella nostra diocesi saranno
ospitati gli Ucraini.
Un musulmano propone una giornata di riflessione sulle persecuzioni dei cristiani
Il mondo occidentale indifferente di fronte ai cristiani in fuga
“I
l fanatismo islamico dilaga e lation contro i cristiani in
si fa sempre più difficile la vita genere (cattolici, protestanti,
per i cristiani in Medio Orien- anglicani ecc) che da molte. Mentre in Occidente i Circoli ti anni si sta verificando
ben pensanti e politicamente cor- proprio nel Medio Oriente.
retti si affannano a regalare sem- L’iniziativa, spesso, è nelle
pre nuovi spazi all’Islam, là dove mani di un fanatismo inl’Islam è maggioranza vi sono controllabile, ma non è cersempre meno libertà garantite to ostacolata dalle autorità
per “gli infedeli” cristiani”. (Jake 7 islamiche che non cessano
settembre 2005).
di inculcare il principio che
Dunque quasi due anni fa – ma “i crociati” sono alleati delsi potrebbe tornare molto più l’Occidente, cioè del grande
indietro nel tempo - correvano Satana, causa prima di tutte
denunce preoccupanti sul feno- le tragedie nei Paesi mediomeno persecutorio contro i cri- orientali.
stiani. Ormai è un fatto pressoché Ecco perché Magdi Allan
globale perché presente anche in proprio in questi giorni, (il
Pakistan, in Cina, in Corea del coraggio di proclamare la
Nord, in Etiopia, in Nigeria, in verità lo distingue al punto
Uganda. L’ultimo impressionante di essere minacciato proprio
episodio, di appena pochi giorni dai musulmani), arriva a proporor sono, è il rapimento del mis- re per il 30 giugno – festa dei
sionario padre Giancarlo Bossi, protomartiri romani – una giornelle Filippine.
nata di riflessione sulla tragedia
E’ pur vero, però, che è partico- che, non da oggi, colpisce in
larmente impressionante l’esca- modo tutto particolare i cristiani
che si trovano a vivere nei territori a maggioranza musulmana.
Alcune impressionanti cifre.
In Iraq i cristiani dal milione e
mezzo prima dell’ultima guerra, si sono ridotti a 25.000 circa.
Nei territori palestinesi, in 50 anni e quante sono quelle in
trenta anni, i cristiani sono via di costruzione, anche con il
diminuiti di tre quarti “vit- contributo degli enti pubblici?)
time di persecuzioni e del – l’Occidente deve pretenderla
drastico calo del tenore di anche dal potere politico degli
vita”. E anche nelle città tra- Stati a maggioranza musulmadizionalmente centri di cri- na. E’ che – dobbiamo dircelo
stianesimo – vedi Betlemme esplicitamente – la par condicio
– dall’85% del 1948 i cristia- diventa, di fatto, difficile ad atni si sono ridotti al 12%. E tuarsi perché in quei territori i
in Gerusalemme dal 53 al 2 cristiani vanno letteralmente
per cento in appena mezzo scomparendo per i motivi detti
secolo. Il fenomeno è altret- sopra, mentre in Europa la pretanto presente in Libano, in senza islamica va incrementanTurchia, in Siria, in Egitto.
dosi quasi in progressione geoI delegati apostolici delle metrica.
terre così martoriate espri- Che già i buoi siano usciti dalla
mono tutto il loro stupore stalla?
per l’indifferenza con cui
Vittorio Massaccesi
l’Europa e gli Usa guardano
[email protected]
il fenomeno. Che almeno,
essi implorano, sia rispettata la Filippine: Padre Giancarlo Bosreciprocità. Quella generosi- si è stato sequestrato mentre si
tà di apertura verso la religione stava recando in chiesa per ceislamica da parte dell’Occiden- lebrare la messa vicino al villagte – (quante sono le moschee gio di Bulawa, nella provincia di
costruite in Europa negli ultimi Zamboanga Sibugay.
2
Cultura e società
1 luglio 2007
Del più e del meno
Pubblicata la guida al territorio plurilingue
Dall’omino delle “clavatte” al coinquilino
La scuola per l’integrazione
di Giuseppe Luconi
S
i diceva, nel numero scorso, a proposito
dei cento anni dell’Ufficio Postale di via
Colocci, delle tante aziende che cento anni
fa stavano ridisegnando la nuova Jesi. Si
diceva anche dei progressi che la tecnologia
è riuscita a realizzare dai primi del Novecento ad oggi. Ma non c’è stata solo la rivoluzione tecnologica. C’è ben altro che sta
cambiando addirittura la “composizione”
della nostra gente e potrebbe influenzarne
il modo di essere e di pensare.
Mi riferisco alla presenza dei nuovi arrivati che, per semplificare,
chiamiamo
extracomunitari. E’ una presenza che cresce a vista
d’occhio: imprevista e
certamente
impensabile per gli jesini della
mia generazione. Che
da ragazzi sentivamo
parlare solo di emigrazione e di emigranti.
Poi – già allora - si cominciò a percepire che
qualcosa si stava muovendo. Frequentavo le
elementari quando si
festeggiò la conquista
dell’impero. Dall’Etiopia arrivavano notizie delle imprese eroiche dei dubat e degli
ascari, uomini di colore che combattevano
a fianco dei nostri. Arrivavano anche le
note di una canzone, da cantare nelle adunate del sabato fascista: “Faccetta nera
piccola abissina, aspetta e spera che già
l’ora s’avvicina…” . Arrivavano dall’impero anche i datteri, frutti che sembravano
appena imbevuti di colla di pesce…
Ai tempi del “Cuppari”, nell’angolo del corso con via Angeloni, c’era l’uomo in bianco
con una minuscola bancarella portatile:
vendeva agli studenti bomboloni, fave cotte e condite con olio e sale, semi rosolati e
bruscolini. Poco lontano, lungo i marciapiedi del corso, c’era un omino dagli occhi
a mandorla, ben vestito e con un braccio
piegato ad angolo-retto dal quale pendevano una quantità di cravatte che offriva
ai passanti: “clavatte, signoli…clavatte…”.
Poi la caduta dell’impero, la guerra e, sul
finire, la liberazione con le truppe della
Quinta Armata inglese che aveva arruolato soldati di ogni Paese e colore, quindi
anche neri: sì, tra i liberatori in divisa, che
conversavano con noi monelli per le vie di
Jesi masticando insieme inglese e chewinggum, c’erano anche loro….
E ancora tempo dopo, lungo la spiaggia di
Marzocca (ma la cosa si ripeteva in tutte
le spiagge), in certe giornate senza un filo
d’aria, sotto una cappa di sole che toglieva
il respiro, passava l’uomo di colore, vestito
di tutto punto, con
un carico di coperte
variopinte buttate su
una spalla, e le mani
pure occupate da
altri articoli: era il
“vu cumprà”, che si
spostava da un bagnante all’altro, per
piazzare la merce…
Altra immagine, più
vicina ai tempi nostri: quella delle coperte distese a terra
lungo via Pergolesi,
a ridosso delle case,
durante le fiere di
settembre:
erano
degli uomini di colore che, dalla mostra dei tanti oggetti e
oggettini distribuiti sulle coperte in bella
vista speravano di ricavare il necessario
per vivere. O forse l’indispensabile per sopravvivere.
E arriviamo all’estate del 2007… non solo
extracomunitari ma anche gente dei Paesi
dell’Est. Non sono pochi quelli che, anche
nella nostra città, oggi hanno un recapito
fisso, un appartamento, un lavoro. Ce ne
sono anche nel mio profondo sud, ripopolano l’antico stradone di Giù pe’ Sant’Anna…
Non oso parlare di inserimento, di integrazione, perché su di loro conosco poco e
anche meno di poco. Non ho però dubbi:
il mondo cambia alla svelta, le distanze si
accorciano, si annullano. Rispetto, comprensione, collaborazione, solidarietà da
parte di tutti, fra tutti e per tutti, di qualunque Paese di qualsiasi colore, saranno
ogni giorno più importanti. Anzi indispensabili. Non ci saranno altre strade.
Tempi moderni
Tecnologie su strada
T
empo di vacanze, e
quindi di grandi viaggi o di piccoli spostamenti, spesso in posti poco,
o per niente, conosciuti.
Ma il turista, o l’automobilista moderno, si organizza. Un buon navigatore satellitare lo mette
al sicuro da qualunque
incertezza.
In effetti, si tratta di un
dispositivo elettronico applicato sul cruscotto o
presente anche nei cellulari di terza generazione che, oltre a localizzare un punto, consente
anche di raggiungere un determinato posto attraverso informazioni dettagliate.
Questa nuova tecnologia, che da un lato
migliora la vita soprattutto ai meno dotati di senso dell’orientamento, ne modifica
però anche il linguaggio, ossia il modo di
comunicare “in strada” coi pedoni e tra automobilisti stessi.
Così, alle informazioni imprecise, farfugliate o gridate al volo da passanti frettolo-
si o annoiati, eternamente
in conflitto con la destra
e la sinistra; ai vertiginosi giri e “rigiri” in rotatoria; a tanti piccoli “fatti
e misfatti” anche verbali
che farciscono la guida
del viaggiatore, subentrano ormai le impeccabili istruzioni della “voce”
della scatoletta magica,
che guidano l’autista passo passo …fino all’uscio
di casa. Addio pure ai luminosi “segnali di fumo”,
scambiati tra autisti, improvvisamente in sintonia davanti al pericolo incombente di una pattuglia, col ritmico lampeggiare degli abbaglianti.
Al loro posto, la scritta ammonitrice sul display del navigatore: “Pattuglia riparata da
alberi...”
Viene da ribattere: “Autista al riparo dai
flash dell’autovelox e…da una bella contravvenzione!”
Ma è un congegno: non ascolta…
Paola Cocola
E’
stata recentemente pubblicata la
Guida al territorio plurilingue,
un opuscolo realizzato dall’Istituto
Comprensivo “C. Urbani” di Moie-Castelplanio-Poggio San Marcello nell’ambito del corso di lingua italiana
per adulti stranieri: “Protagonisti per
gli altri”. A rendere veramente protagonisti i tanti iscritti che durante l’anno scolastico hanno aderito al corso, è
stata l’idea di realizzare una guida in-
formativa al territorio rivolta agli immigrati, tradotta nelle diverse lingue
d’origine dei partecipanti (spagnolo,
tedesco, inglese, francese, polacco, cinese e bangali). Scopo del lavoro è fornire un servizio di divulgazione capillare utile a tutti coloro che affrontano
le difficoltà e i disagi dell’inserimento
in un contesto completamente diverso da quello d’appartenenza- spiegano
le operatrici interculturali Antonella
Carboni e Marina Mangiaterra
durante la presentazione dell’opuscolo al teatro Comunale
di Maiolati Spontini. La realizzazione del corso “Protagonisti per gli altri” e della Guida
al territorio plurilingue è stata
possibile grazie al finanziamento della Cassa di Risparmio di Jesi e della Fondazione
Colocci, oltre che all’impegno
costante del Dirigente Scolastico dell’Istituto Luigina Massaria e dell’insegnante referente
del progetto intercultura Patrizia Renzi, che da anni lavorano
per l’integrazione nel territorio
delle famiglie immigrate.
La Guida al territorio plurilingue è reperibile a Maiolati, Castelplanio e Poggio San
Marcello presso gli uffici postali, le delegazioni comunali
(ufficio immigrati ove presente o ufficio anagrafe); distretto sanitario di Moie; Centro
per l’impiego di Jesi; segreteria dell’Istituto Comprensivo
“C.Urbani” di Moie .
Tiziana Tobaldi
Monsano – La Banda Musicale
Superato il primo esame
I
l debutto ‘ufficiale’ è
avvenuto lo scorso
maggio, nel corso del Palio. Il nuovo gonfalone, le
nuove divise e gli occhi
e la curiosità del paese.
Esame superato a pieni
voti. Sabato scorso, nello scenario di Piazza dei
Caduti, nel corso del saggio di fine anno del corso
di orientamento musicale, i ragazzi componenti la Banda cittadina ‘S.
Ubaldo’ hanno superato
nel migliore dei modi
un nuovo, impegnativo
‘test’. Guidati dai maestri
Marco Corsetti e Marina
Carletti, i ragazzi, alcuni giovanissimi, con
un po’ di emozione ma con tanta grinta hanno dimostrato di essere sulla strada buona,
verso la realizzazione di un gruppo affiatato
che costituisca una solida base per la costituzione permanente di una vera e propria
Jesi - Parco Mattei
Nuovo impianto di illuminazione per
il parco Mattei di via Lenti, nel quartiere Savoia Marchetti (ex Smia) che
diventa così anche nelle ore serali un
importante punto di riferimento per
i residenti. Dando corso alla proposta formulata dalla III circoscrizione
Est e votata dal Consiglio comunale,
banda musicale.
Flauti, clarinetti, trombe e grancassa. Un
organico al completo, che non può che migliorare, per regalare ai monsanesi un’altra
piccola ‘perla’, in una attività sociale e associazionistica sempre più ricca.
l’Amministrazione ha provveduto nei
giorni scorsi a porre in opera 14 punti luce, che consentono di illuminare
il parco. Va prendendo piena fisionomia un’area verde a servizio del quartiere che ha registrato l’inaugurazione
del monumento alla Savoia Marchetti,
della fontana dedicata ad Enrico Mattei, l’installazione di giochi, panchine,
percorsi pedonali ed arredi.
3
Cultura
1 luglio 2007
Educarsi ed educare ai media
SCUSATE IL BISTICCI O
(ghiribizzi lessicali)
Peter Pun (con la u)
www.peterpun.it
L’EREDITIERA IPERPRESENZIALISTA
Bisenso + aggiunta sillabica iniziale
A proposito della (più che dubbia)
“talentuosità” di Paris Hilton, una
dote, almeno, le va indiscutibilmente
riconosciuta: la dote, appunto.
Una qualità, almeno, la possiede,
indubitabilmente: il babbo… nababbo.
OSPITALITà SOSPETTA
Cambio di iniziale… con trabocchetto
Disse, a una mosca che passava, un ragno:
“Vuoi entrare e servirti del mio bagno?”
VISITA INATTESA
(MA SEMPRE GRADITA)
Bisenso… para-parentale
Nel vano della porta, ecco, xxxxxxx
di mio figlio il padrino: “Ciao, xxxxxxx !”
***
Soluzione del gioco precedente:
forchetta, porchetta.
Nominato il segretario Di Francesco
Associazione Marche Russia
Nicola Di Francesco è il nuovo segretario e
tesoriere dell’Associazione Marche Russia.
Lo ha nominato il direttivo del corso dell’ultima riunione. Il compito del nuovo segretario, oltre a quelli previsti dallo statuto, sarà
di seguire l’attività di tipo culturale e turistico che l’Associazione svolge, spesso in stretto
rapporto con il Consolato della Federazione
Russa nelle Marche di cui lo stesso Di Francesco è stato nominato consulente. In questa
ultima veste avrà un tipo di relazione operativa con il Console Onorario prof. Armando
Ginesi, mentre per tutto ciò che attiene l’attività associativa i suoi referenti saranno il
Presidente Franco Guercio e la dott.ssa Daria
Karelina.
Di Francesco, tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche, attualmente è consulente di diverse società, di un istituto bancario
ed è segretario generale del Premio Vallesina.
C
Come Pollicino…
ome
Pollidella vita e stire energie e progetti sulla “media
cino. Come
più indifesi education” lanciando il programma
Pollicino bisogna
dinanzi alla “Ragazzi e media, cento incontri”che
oggi, transitando
t r a c o t a n - ha avvicinato negli anni professioninel bosco sempre
za di questi sti dell’informazione al mondo edupiù ingombro e
mezzi che, cativo, ossia alle famiglie, alle parrocinquietante della
se non tenu- chie e alle scuole.
comunicaz ione
ti a bada, fi- Dalla puntuale radiografia effettuamediatica,
fare
niscono per ta dal Censis nel monitoraggio sul
in modo tutti
gestire l’esi- consumo mediatico avviato sempre
– ragazzi e adulti
stenza delle dall’Ucsi. Dall’esperienza quotidia– di non smarrire
persone e na dell’essere genitore, educatore,
ognuno la propria
per snatu- studioso e professionista. Ossia,
identità, il senso
rarla.
“dai problemi concreti di chi vive tv,
dell’essere persoD’altra par- computer, cellulare, e altro a casa, a
na, delle relazioni
te, la comu- scuola, negli ambienti di lavoro, in
umane, dei valori
n i c a z i o n e gruppo…e pensa che il rapporto con
spirituali.
è, dopo il questi strumenti possa cambiare,
Così, come Polbisogno di non con grandi studi, ma attraverso
licino,
bisogna
alimentarsi, piccole accortezze.”
che riempiamo le
indispenPaola Cocola
nostre tasche di
sabile alla
“sassolini”: non di
e nella vita
briciole, per esd e l l ’u o m o .
L’autore
sere sicuri di riImportante
trovare sempre la
è contenerla,
Vincenzo Varagona, nato a Lecco
via maestra. Ce ne sono tanti di “sas- riportarla, finalizzarla ad una dimennel 1960, è giornalista pubblicisolini” nel libro di Vincenzo Varago- sione genuinamente umana, attraversta dal 1982.
na, intitolato appunto “Pollicino nel so un sistema di regole che nasca da
Collaboratore di Corriere Adriabosco dei media”. Piccoli sassolini un accordo tra le generazioni, ossia
tico dal 1981; dal 1984 al 1986
dalle forme e i significati più diver- da un’alleanza tra i giovani e la famiresponsabile della redazione di
si. Sono importanti sintesi critiche glia, la scuola, la parrocchia; in uno
Fermo di Corriere Adriatico. Prodi indagini; sono riflessioni, consigli, scambio equilibrato di “dare e avere”
fessionista dal 1986. Dal 1987
suggerimenti, soluzioni, proposte, a beneficio della crescita reciproca.
redattore della sede regionale di
riferimenti. Da “intascare” con con- Fare questo vuol dire educare alla coRai di Ancona e dal 1992 caposapevolezza e tenere presenti sem- municazione, ossia educare alla vita; e
servizio. Collaboratore di Avvepre, per vivere in maniera corretta il di conseguenza, all’uso dei media.
nire dal 1980. Dal 1993 al 2000
rapporto coi mezzi di comunicazio- Ed è in un’ottica di concretezza e
segretario del Sindacato Giornane; e soprattutto, per insegnarlo alle di obiettività, oltre che in uno stile
listi Marchigiani. Dal 2000 Presinuove generazioni.
agile e accattivante, che il volume si
dente dell’Ucsi (Unione Stampa
In effetti, se da un lato, nella socie- propone quale guida per un percorCattolica Italiana) delle Marche.
tà odierna così tumultuosamente so educativo - nel mondo mediatico
Ha curato nel 2005 la pubblicasconvolta dall’innovazione tecnolo- - esteso a tutti. Le sue pagine infatti
zione Rai, una per tutti (Edizioni
gica, i giovani risultano – rispetto scaturiscono da tre importanti punti
Sigim). E’ docente nei corsi di
agli adulti – più intuitivi, immediati, propulsori.
Teoria della Comunicazione alrecettivi, veloci e flessibili nell’uso Dalla felice intuizione dell’ex presil’Istituto Teologico Marchigiano
di apparecchi complicati e nella let- dente dell’Ucsi (Unione stampa cate all’Istituto Superiore di Scienze
tura di prolissi libretti di istruzione; tolica italiana), Emilio Rossi, che per
religiose delle Marche.
dall’altro, sono tuttavia meno esperti primo si è fatto promotore ad inve-
Pianello Vallesina
Le sculture in terracotta
di Angela Culcasi
L
a chiesa, tempio neoclassico, di San Serafino, accanto a Villa Salvati di Pianello Vallesina
(Monte Roberto), ha ospitato dal 26 maggio a tutto
il mese di giugno una mostra di scultura di Angela
Culcasi della Giovanna dal
titolo “Terra cotta…terra
mia”. È la prima mostra
che Angela Culcasi fa nel
nostro territorio dopo le
numerose mostre, sia personali che collettive, fatte
in Umbria, a Bergamo, a
Bologna e a Madrid (Spagna). Di origine siciliana, è
nata a Palermo, diplomata
presso l’Accademia “Pietro
Vannucci” di Perugia diretta da Gerardo Dottori, ha
insegnato in Umbria e a
Bergamo. Ha partecipato
a corsi di mosaico bizantino e di incisione. Oltre
alla pittura, da molti anni
si dedica alla manipolazione dell’argilla, sperimentando ed approfondendo
varie tecniche plastiche
e coloristiche. Da qualche tempo abita a Moje
di Maiolati. La mostra ha
fatto conoscere solo una
piccola parte della produzione di Angela. Ed è stata
un’autentica sorpresa. Per
noi ovviamente, perché altrove la sua attività era già
conosciuta, discreta com’è
Angela, ma di
un contagioso
entusiasmo
in tutte le attività legate
all’Università
degli Adulti
Media
Vallesina. Una
sorpresa per
lo spessore e
la duttilità dei
suoi linguaggi espressivi,
dove in ciascuno riesce ad
esprimere fantasia, colore,
armonia e spazialità in una
coniugazione che appaga
l’osservatore più esigente.
Nella chiesa di Villa Salvati
erano in mostra sculture
in terracotta, forse la sua
passione più forte e sentita. Angela non disdegna
chiaramente
figurazioni e ritratti, trova però la
sua migliore espressione
nelle esplosioni di forme e di colori che danno
la nota specifica alla sua
opera artistica. Una terra
sapientemente manipolata e cotta dove il fuoco, e
lo si avverte, ha lasciato
la forza ed il calore della trasformazione in una
perfetta osmosi con le intuizioni dell’artista. A volte si possono “toccare con
mano” e balzano evidenti
in quelle realizzazioni avvolte da suadente armonia,
nette tracce di
terra magmatica
rivestite da un
polimorfismo coloristico. Oggetti
più diversi, decorazioni e vasi,
quasi segmenti di
una colata lavica,
la sua terra di Sicilia, che rimane
per lo più con i
suoi colori forti e vivaci
per la gioia di una “contemplazione” mai compiuta. L’opera artistica di
Angela Culcasi della Giovanna chiaramente non si
è esaurita in questa mostra; una retrospettiva più
dettagliata dell’intera sua
produzione ne fornirebbe
una chiave di lettura più
completa dando all’artista
la giusta collocazione ed
il legittimo risalto che merita. Nota di encomio per
l’allestimento nella chiesa
di San Serafino: contenitore ed illuminazione hanno
esaltato le opere. Un luogo
ideale per altri eventi culturali.
Riccardo Ceccarelli
Nella foto di Cristiana Simoncini, Angela Culcasi
durante la cerimonia di
chiusura dell’anno accademico
dell’Università
della Media Vallesina
Folk concerto
Folk Concerto, la rassegna di musica celtica
promossa dall’associazione culturale Centro
studi Oriente-Occidente
di Ancona, compie dieci anni e la nuova edizione presenta, ancora
una volta, fra i migliori
rappresentanti mondiali della tradizione folk,
attualizzata, delle aree
dell’Europa occidentale e atlantica. Una rassegna che, prendendo
le mosse dagli avvenimenti storici del IV-V
secolo a.C., che hanno
condotto le popolazioni celtiche, Galli Senoni
o Celti dell’Adriatico, a
stabilirsi nel territorio
marchigiano, ha l’obiettivo di ricordare e far approfondire il legame che
le Marche ebbero con
le aree d’Europa da cui
provenivano questi popoli. I dieci concerti della rassegna, organizzati
in sei serate fra Ancona,
Castelfidardo e Fermo
con la direzione artistica
di Giuseppe A. Possedoni, si svolgeranno tutti
alle 21.30, con ingresso
libero.
Il debutto dell’edizione
del decennale spetterà a
John Renbourn e Jonny
Dickinson, due chitarristi inglesi che si esibiranno il 5 luglio ad Ancona,
in piazza del Plebiscito.
Per informazioni www.
orienteoccidente.org.
4
Attualità
1 luglio 2007
nel mondo del lavoro: appunti di viaggio
di Gabriele Gabrielli*
NETWORK E CARRIERA
La sagra dei parolai
S
tringere e poter contare su legami sociali forti sembra che diventi
sempre più facile e al tempo stesso più
importante. In questa epoca di trasformazioni, poi, anche la tecnologia, principalmente le potenzialità di contatto e
di costruzione sociale offerte da internet
e dalla rete, ci aiutano ad entrare continuamente in nuove cerchie e club, gruppi di appartenenza di diversi tipi, comunità e così via. Percepiamo tutto questo
come sempre più funzionale ad assicurarci carriera, futuro o a darci tranquillità nei momenti di crisi, quando per
esempio qualche cosa non funziona e
si ha la necessità di “riposizionarsi”. Per
attrezzarsi, da un lato, e per valorizzare,
dall’altro, queste nuove dimensioni relazionali e sociali nascono e si diffondono corsi e laboratori per insegnare e far
praticare come si sviluppano capacità
di networking; una vera e propria competenza per vivere e “sopravvivere” in
questi nuovi “grovigli sociali”. Una competenza che diventa soprattutto “indi-
di Riccardo Ceccarelli
P
arlarne ancora sarebbe troppo onore
per la manifestazione del “Gay pride”
(Orgoglio omosessuale) tenutasi a Roma
il 16 giugno. Volentieri l’avrei lasciata
ai “centoni” televisivi che si realizzano
periodicamente sull’argomento, più
folclore di una non nascosta banalità e
chiaro provocatorio voyerismo che non
autentico servizio per una comprensione
del problema, se non mi fossi imbattuto
in una frase che “Il Resto del Carlino”
del 18 giugno attribuisce, e la riporta
tra virgolette, all’on. Franco Grillini,
deputato dei DS e presidente onorario
dell’Arcigay, che afferma: “Il Gay pride
ha sicuramente vinto il confronto con il
Family day”. Ricordiamo che il “Family
day”, la giornata della famiglia, si era
svolta il 12 maggio nella stessa piazza S.
Giovanni a Roma. Per rendersi conto del
non-senso e della “stupidaggine” espressa
dal suddetto onorevole è sufficiente
andarsi a rileggere le cronache dei due
avvenimenti sui giornali del giorno dopo.
Se la “vittoria” di una manifestazione
si misura sulla trasgressione, su frasi
penose, su espressioni intollerabili,
su un anticlericalismo che diventa
bestemmia, su offese palesi, su una
caduta di intelligenza per affermazioni
o imposizioni di specificità, su una
“carnevalata” (come è stato detto) più che
su una proposta ed una seria richiesta,
ciascuno può giudicarlo da solo. Se
per Grillini sono queste le “vittorie”, se
le tenga pure strette lui e i suoi amici.
Credo che chiamarle così sia un’offesa
alla intelligenza dei più. A ciascuno però
le sue vittorie e la sua intelligenza. Può
farle certamente sue e ritenerle anche
un onore. Credo che pochi abbiano la
smania dell’invidia. La comunicazione
e la “cultura dell’immagine” facilmente
trasformano in vittoria quello che
oggettivamente è ormai una paccottiglia
ripetuta che va oltre, non dico il buon
gusto – che lo oltrepassa di gran
lunga – ma le più elementari norme
di rispetto e di altrui sensibilità: è un
fenomeno che si sta diffondendo e al
quale stiamo assistendo con estrema
pena e tristezza. Dicono le cronache
che il paragone con il “Family day” del
12 maggio sia stato una costante della
sfilata del 16 giugno. Un paragone ed
un confronto vinti secondo Grillini. Il
12 maggio in piazza S. Giovanni non vi
fu alcuna offesa per quanti magari non
la pensavano come loro, non vi furono
frasi ingiuriose, ma solo una festa per
affermare i valori naturali e cristiani
della famiglia rivendicandone il ruolo
fondante la società, ovviamente nessuna
“carnevalata” più o meno sudamericana
(con il dovuto rispetto per quel folclore
popolare), una presenza ed una proposta
corale invece nell’attenzione verso tutti.
Niente di questo c’era il 16 giugno. E
la chiamano vittoria. In una corale
eco mediatica che fa diventare verità
anche le inconsistenze più evidenti. Le
eventuali ritenute discriminazioni non si
combattono con le parate da carnevale.
Se questo però è il loro livello e ci stanno
volentieri, e contenti, facciano pure. Un
po’ più di rispetto per gli altri magari
non farebbe male. È la solita questione
di intelligenza e del suo livello, di garbo e
di educazione anche. Il ministro Alfonso
Pecoraro Scanio si è detto “avvilito”
nel sentire “commenti retrogradi e
polemiche che sanno di Medioevo”
sulla giornata del 16 giugno. Di nuovo
il Medioevo. Un rifugio quando non si
sa cosa dire manifestando un pauroso
vuoto di idee. Un toccasana linguisticoculturale che nell’immaginario vorrebbe
rapportare momenti del presente con
il “peggio” del passato – senza peraltro
conoscerlo – con una non sottesa
condanna in nome delle conquiste dei
tempi moderni e della “civiltà”. La sagra
dei parolai insomma imperversa. Tutto
fa pensare che siamo nel pieno della sua
stagione.
spensabile per trovare un buon lavoro e in verità, si trasformano significati e si
fare carriera” come scrive Enzo Riboni accentuano alcune dimensioni. Si vuol
(Corriere della Sera, 11 maggio 2007); o dire “ipocritamente” che il networking
che può diventare “decisamente impor- non debba essere anche guardato come
tante” –come annota Pier Luigi Celli una leva che può tornare utile quan(Panorama Economy, 30 maggio 2007)- do si è in difficoltà professionale? No,
nel momento in cui si cade in disgrazia non è questo che si vuole commentare;
e gli amici si girano dall’altra parte. In quanto piuttosto che quando prevale
questi momenti il network può davvero una dimensione, quella della “tecnica”,
essere di aiuto, ma per esserne parte si ha sempre il timore che tutto il resto
occorre investire un sacco di tempo. Ci venga all’origine sacrificato e messo in
sono dunque diverse prospettive –come silenzio. Possono cambiare e cambiano
sempre- attraverso cui considerare la in realtà profondamente le motivazioni
possibilità di stringere legami sociali che possono spingere ciascuno di noi a
più o meno forti con gruppi e comuni- entrare in una comunità o a esercitare la
tà. Queste nuove opportunità e modi di competenza del networking. Tali trasfor“essere e accrescere la nostra socialità”, ci mazioni, e i relativi possibili comportasuggeriscono però una riflessione. Tal- menti opportunistici, possono aiutarci
volta guardando a questo fenomeno ti però a ridare la giusta luce all’antitetica
viene da pensare come si riesca sempre volontà di “condividere” con altri espea trasformare ogni cosa in “tecnica”; la rienze, ricerche, finalità, competenze,
supremazia di questa rispetto all’”essere” gioia nel sapere che “non si è soli” e che
è travolgente; ovunque la “tecnica com- c’è sempre qualcuno che, in questo spipetente” mette in silenzio o modifica rito “gratuito” e “generoso”, è pronto a
–assegnando nuovi valori e prospettive- supportarti nei momenti difficili.
gli orientamenti più naturali dell’uomo
e quello che sempre si è fatto. E quindi, * Docente LUISS Guido Carli
Come Inghilterra e Irlanda, anche l’Italia si oppone a Manhunt 2.
L’italia si schiera, no ai giochi violenti
A
nnunciato il suo arrivo in
Italia per il 13 luglio, il videogioco Manhunt 2 invece,
non toccherà la penisola, per
ora. È stato il ministro Paolo
Gentiloni a prendere la decisione per il blocco del videogioco definito non semplicemente violento ma crudele e
sadico, con un’ambientazione
squallida ed un continuo, insistente incoraggiamento alla
violenza e all’omicidio.
Già le commissioni di verifica
inglese e irlandese hanno condannato il gioco, ritenendo di
non accettare la classificazione e vietandone comunque
la vendita sui rispettivi territori nazionali.Come la prima
edizione anche Manhunt 2 è
stato giudicato non adatto ai
minori di 18 anni ma sembra
che la prima edizione faccia
un baffo alla violenza della seconda creazione.
Il Ministro Gentiloni ha subito
chiesto alla società di distribuzione Take Two di annullare la
data prevista per il lancio in
Italia ed ha inoltre chiesto all’Isfe - l’organismo associativo
europeo che riunisce i produttori di videogiochi – di affrontare il tema a livello europeo.
Recenti indagini mostrano
che il pubblico dei videogiocatori ha un’età media sempre più alta in Italia intorno
ai 28 anni, e che il videogioco
è sempre più un fenomeno di
massa nelle giovani generazioni, tanto che quasi il 100%
dei bambini/ragazzi italiani
tra i 4 e i 17 anni utilizza più
o meno frequentemente i videogiochi. Già dal 2003 l’industria videoludica ha scelto
di dotarsi di un sistema di
autoregolamentazione che richiede il rispetto di una serie
di regole di condotta che riguardano la classificazione del
prodotto, la sua promozione
e pubblicità, e un sistema di
sanzioni per i produttori aderenti. Tale sistema si applica
a tutti i videogiochi, indipendentemente dal loro formato,
sia on-line che no, allo scopo
di assicurare ai consumatori
informazioni chiare ed affidabili che permettano un acquisto più consapevole.
Accolta la richiesta di Gentiloni, il presidente dell’Isfe ha inserito il problema di Manhut
2 al primo punto all’ordine del
giorno della Conferenza dell’Isfe, prevista a Bruxelles il
prossimo 26 giugno.
Eleonora Dottori
block notes
Previdenza
Disabilita’, un problema da
affrontare
Questa settimana vogliamo affrontare un tema di grande attualità,
che interessa milioni di persone in situazioni di grave disagio, e che vivono quotidianamente il dramma della disabilità. Si
tratta di anziani ma anche di giovani.
E’ indispensabile che a questi cittadini
sia data la possibilità di accedere a risorse economiche certe ed adeguate a carico dello Stato. Occorre altresì che si crei
sul territorio una rete di servizi adeguata
a dare risposte ai loro bisogni ed a quelli
dei loro famigliari affinché non ricada su
questi ultimi l’intero peso di una efficace
assistenza. Su questi temi abbiamo chiesto un parere al segretario provinciale
della federazione pensionati Cisl di Ancona, Gilberto Bora.
Quale è la situazione degli anziani nella
provincia di Ancona?
“La popolazione anziana, come ormai
noto, nella regione Marche e nella provincia di Ancona è molto anziana. I dati
statistici -dati ISTAT- attestano che al 1°
Gennaio 2006 i residenti nella provincia
di Ancona sono circa 464.000, gli over
65 circa 106.000, di cui 44.000 uomini e
62.000 donne. In termini percentuali questo significa tre punti più della media nazionale e 1,6 più degli abitanti del Centro
Italia.
La fascia di età compresa tra i 65-74 anni
è di circa 53.000 anziani, la fascia compresa tra i 75-64 anni è di circa 40.000
persone, gli ultra ottantacinquenni sono
circa 13.000.
Si può comprendere che da un lato si è
allungata la prospettiva di Cosa propone il sindacato pensionati
vita, soprattutto delle don- alle istituzioni nazionali e locali per afne, ma allo stesso tempo frontare e risolvere il problema dei citsopraggiungono problemi tadini non autosufficienti?
di cronicità e di disabilità “A livello nazionale, dopo una raccolta di
-oltre il 70% delle persone disabili pre- firme svolta dal Sindacato dei Pensionati,
senta almeno una malattia cronica, nelle è stata presentata una proposta di legge
donne la condizione di disabilità arriva sulla non autosufficienza; dopo diverse
al 23%, il doppio di quella degli uomini- pressioni è stato istituito il Fondo Naprovocando problemi sociali, economici zionale per la non autosufficienza, ma le
e sanitari”.
risorse sono ancora scarse.
Esistono sul territorio strutture adegua- La Regione Marche non affronta adeguate per offrire assistenza e cura, sia resi- tamente questo problema, non rispetta
denziali sia a domicilio?
gli accordi sottoscritti con il Sindacato
“Nella provincia di Ancona esiste una -accordo sulla non autosufficienza- inolrete dei servizi e degli interventi domici- tre non attiva pienamente l’integrazione
liari e residenziali, ma non è sufficiente a socio-sanitaria e non assegna maggiori
fornire risposte e sostegno adeguato agli risorse all’ADI.
anziani, soprattutto quelli non autosuffi- Secondo la FNP, la Regione dovrebbe
cienti. La rete delle strutture residenzia- istituire un fondo regionale sulla non auli pubbliche non ha un numero di posti tosufficienza, rafforzare sul territorio la
letto sufficiente a coprirne il fabbisogno, rete dei servizi ed interventi alle persoed anche dal punto di vista qualitativo ne; riqualificare le strutture residenziali e
l’assistenza erogata ai non autosufficien- quelle a carattere sanitario per i soggetti
ti, rispetto al carico assistenziale, è scar- non autosufficienti; incrementare le risa -12 minuti di assistenza rispetto ai sorse per le cure domiciliari e l’assisten100/120 previsti dalla delibera regionale-. za domiciliare integrata; aprire centri
L’assistenza domiciliare è fornita a po- diurni, per alleggerire il carico familiare;
che persone e metà circa delle risorse aumentare la spesa sociale a carico dei
economiche previste sono destinate al- comuni: difatti la spesa media pro capite
l’assistenza erogata ai soggetti ricoverati per anziano residente nelle Marche, da
presso le strutture residenziali.
un’analisi effettuata per ambiti territoAltri interventi comunali come cen- riali, è al di sotto della media nazionale
tri diurni, trasporti per disabili, servizi -74 euro, contro i 119 euro della media
domiciliari ed altro, non soddisfano le nazionale-.
necessità esistenti, alle quali invece sop- Il Sindacato dei Pensionati è impegnaperisce grandemente la rete familiare to con manifestazioni nazionali e locali,
attraverso la cura diretta dell’anziano o come quelle effettuate il 5 e 12 giugno, a
attraverso l’assistenza di collaboratrici sostegno di queste proposte.”
familiari, le cosiddette badanti.”.
Gianfranco Pigliapoco
5
Cultura
Caccia all’errore !
Ultimafila
A
lzi la mano chi guardando
attentamente un film non sia
stato almeno una volta distratto
da un evidente errore, un anacronismo, una vera e propria
bufala. Ebbene, si sarebbe trovato di fronte ad un “blooper”, in
gergo cinematografico l’errore
clamoroso che sfugge a regista
e produzione. Per scovarli sono
nati veri e propri club e creati
decine di siti internet nei quali
ognuno può avere la soddisfazione di comunicare al mondo
intero di aver rintracciato magagne clamorose nei film dei
registi più acclamati. Tecnici di
scena che entrano nelle inquadrature, violazioni delle più elementari leggi fisiche e naturali,
oggetti che cambiano posizione,
errori storici: tutto fa bloopers,
contribuendo ad arricchire la
galleria personale di ogni cacciatore di abbagli.
E nessun film sfugge alla sua legge. Si calcola che ogni film riesca
a collezionare una media di almeno 10 errori più o meno madornali. Alle volte accade però
che qualcuno riesca suo malgrado nell’impresa di sfondare questo tetto e di sfalzare ogni statistica. E’ passato alla storia il film
di Ridley Scott “ Il Gladiatore”, 5
oscar nel 2000. E’ il film che più
è incorso in refusi storici. Alcuni
ne contano addirittura 198. Alcuni esempi: prima dell’assalto
contro i germanici Massimo dice
“Scatenate l’inferno”. Peccato
che il concetto di “inferno” non
esistesse ancora nella religione
della Roma pre-cristiana. Nella
tenda di Marco Aurelio si vedono volumi e volumi di libri, ma
siamo al tempo delle pergamene. Ancora: in una scena nella
quale il pubblico è in delirio per
un combattimento si può notare un signore con barba e capelli bianchi, esibirsi per un attimo
nel classico gesto dell’ombrello
e poi perchè dimenticarci la
bellissima vista d’insieme di
Roma nel finale con tanto di
S. Pietro e colonnato? Che dire
poi del kolossal dei kolossal di
William Wyler “Ben Hur” (1959),
una vera miniera d’oro per tutti
i cacciatori di bloopers. Dal rolex d’oro sul polso di Charlton
Heston, alla macchina rossa che
si intravede durante la corsa
delle bighe, fino alle impronte
di pneumatici sul terreno.
Ma una carrellata completa
degli errori occuperebbe pagine e pagine. In “Via col Vento”
Maiolati Spontini - Proposta del sindaco per i restauri
S
1 luglio 2007
Obbligo del 2 per cento
per le opere d’arte
ì al sostegno all’arte e datore dovrà dichiarare la
agli artisti ma anche at- costruzione non collaudatenzione alle casse comu- bile qualora non venga rinali e alle aspettative dei spettato il suddetto obbligo.
cittadini. Due esigenze che Le finalità originarie della
secondo il sindaco Gian- legge erano quelle di “lenire
carlo Carbini non sempre la disoccupazione nel camvanno d’accordo. Il primo po dei professionisti e degli
cittadino di Maiolati sol- artisti”. Il sindaco Carbini
leva un caso che riguarda fa notare che all’articolo 2
tutti gli enti locali d’Italia. si stabilisce che “la scelta
E lancia una proposta: per- degli artisti è effettuata con
ché non impiegare i fondi procedura concorsuale, da
per il recupero del patri- una commissione commonio esistente invece che posta dal rappresentante
per nuove creazioni artisti- dell’amministrazione, dal
che? Parliamo dell’obbligo, progettista della costruprevisto in un decreto del zione, dal sovrintendente
ministero delle Infrastrut- per i beni artistici e da due
ture approvato nel marzo artisti”. Insomma, un mare
del 2006 e pubblicato nel di burocrazia e costi aggennaio scorso sulla Gaz- giuntivi per le amministrazetta ufficiale, di un ac- zioni comunali. Quello che
cantonamento, anche per lascia perplesso il sindaco
regioni, province e comuni, Carbini è il vincolo di posinon inferiore al 2 per cento zionare l’opera d’arte all’indel costo totale dell’inter- terno o nei pressi dell’edifivento per la costruzione di cio. Non sarebbe più utile
edifici pubblici che com- impiegare quelle risorse
portino una spesa superio- per il restauro e il recupero
re al miliardo delle vecchie del patrimonio artistico già
lire. Questo significa che presente?
il Comune, ogni volta che “Con tutto il rispetto degli
decide di spendere da 500 artisti e pur nella consamila euro in su per un’ope- pevolezza dell’importanza
ra pubblica, deve destinare dell’arte – osserva il sindail 2 per cento del costo “al- co Carbini – riteniamo di
l’abbellimento degli edifici non sentire la necessità di
pubblici mediante opere una normativa del genere
d’arte”. Ma non basta. Visto che non solo obbliga ad acche la legge veniva applica- cantonare considerevoli cita in modo discontinuo, è fre, ma che prevede un iter
stato stabilito che il collau- burocratico complesso per
la nomina della commissione giudicatrice, con relativi
compensi, la pubblicazione
del bando, l’esame dei progetti presentati, e così via.
Tutto ciò sottraendo risorse umane al Comune che
avrebbe potuto utilizzarle
in altre attività più urgenti e rispondenti ai bisogni
della cittadinanza”.
Nella sostanza la legge
comporterà per il Comune l’obbligo di realizzare
un’opera d’arte del costo di
quasi 40 mila euro all’interno del nuovo palazzetto
dello sport “che non potrà
essere collaudato – osserva
il sindaco – se non sia stato accantonato l’importo,
e non si sia dato luogo alle
procedure concorsuali per
la scelta dell’opera stessa.
Un importo ben più rilevante dovrà essere previsto per realizzare un’altra
opera d’arte all’interno del
nuovo Campus scolastico.
Per la felicità degli artisti
alla quale non corrisponderà altrettanta soddisfazione per le casse comunali
e probabilmente anche da
parte dei cittadini. Se il patrimonio d’arte deve essere
arricchito perché non prevedere finanziamenti dello
Stato? O perché lo Stato
invece di pensare a nuove opere d’arte non pensa
piuttosto a curare il patrimonio d’arte esistente?”
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(1939), nella scena della battaglia di Atlanta si possono vedere
delle luci elettriche, quando ai
tempi della Guerra Civile esistevano solo luci a petrolio, mentre in “Indiana Jones e l’ultima
crociata” (1989), ambientato nel
1937, Steven Spielberg mostra
un aereo che sorvola l’Atlantico,
cosa che accadrà per la prima
volta solo due anni dopo. Per
non parlare poi di “Spartacus”
(1960), pellicola memorabile di
Stanley Kubrick. A guardare con
attenzione si vede la cicatrice
della vaccinazione sul braccio
dell’attore Kirk Douglas. D’altronde il kolossal è passato alla
storia per la scena in cui le legioni romane indossano orologi
e scarpe da tennis sotto le tuniche. In “Braveheart” (1995) Mel
Gibson indossa slip neri sotto il
kilt e fa indossare scarpe con la
suola di gomma a un’innocente comparsa che non sapeva di
aver prenotato un posto nella
storia del cinema. In “Titanic”
(1997) si vede chiaramente il
sole tramontare più volte ad est.
Nel mitico “La Finestra sul cortile” (1954) di Alfred Hitchcock,
James Stewart ha ingessata alternativamente prima la gamba
sinistra e poi la destra, mentre
nel meno mitico “Il Colonnello
von Ryan” (1965) con Sinatra, un
treno passa nel centro di Roma,
sfiorando i Fori Imperiali. Non
è certo, ma forse il predecessore di tutti è “Intolerance” (1916)
di D.W. Griffith: durante l’episodio della caduta di Babilonia si
vede sullo sfondo una comparsa
in smoking!
Luca Galeazzi
Con ‘Ambarabà’ marionette, burattini, monellerie e…..
La battaglia dei cuscini
E
splode l’estate
con
“Ambarabà” e il “IX° Festival
di burattini, marionette e teatro di
figura”, quest’anno
abbinato al “Festival dei monelli” di
S. Maria Nuova che
ha accolto a tempo
pieno, dal 22 al 24
giugno, una serie di
spettacoli presentati dalle migliori
compagne marchigiane di
teatro per ragazzi.
Saranno complessivamente dieci quelle che, dal 22
al 29 luglio, scenderanno in campo di sera (ore
21,30) in otto centri della
Vallesina. I comuni coinvolti: Montemarciano (1°
luglio); Montecarotto (6
luglio); Monsano (17 luglio); Chiaravalle (11 e 18
luglio); Maiolati Spontini
(29 luglio). A Serra S. Quirico cinque saranno le rappresentazioni (25, 26, 27,
28, 29 luglio). Tutti ad ingresso libero e offerti dalla
Pro Loco gli spettacoli che
saranno presentati a Jesi
in Piazza della Repubblica
(3, 10, 17, 24 luglio). Qui
la rassegna si inaugurerà
con ‘La battaglia dei cuscini’ della Compagnia il
Melarancio di Cuneo. Prevede duelli, zuffe e baruffe
a colpi di cuscino tra gli
spettatori. Le ‘armi improprie, ma innocue’ saranno
fornite dagli organizzatori. Ci sarà di che divertirsi. Seguiranno “Gran circo
dei burattini” e “Premiata
Ditta Scintilla, il carrozzone delle meraviglie” del
Teatro Pirata per finire con
uno spettacolo di burattini
tradizionali, “Dighe de sì
(ovvero dighe de no)” del
CTA di Gorizia.
Il Teatro Pirata, organizzatore di questa rassegna di
crescente successo, sciorinerà il meglio del suo repertorio in sette spettacoli
che comprendono anche
quello di nuova produzione, “Cinderella Vampirella”.
Da ricordare gli sponsor: la
Banca Popolare di Anco-
na, Pieralisi Citroen,
Pro Jesi, bar, caffè e
gelateria all’aperto di
Piazza della Repubblica.
Gli spettacoli non
saranno
riservati
esclusivamente
ai
piccoli, ma anche ai
lori genitori e, perché
no, a quanti, magari
per una sera soltanto, piacerà ritornare
bambini. E non sono
pochi, meno male.
A.F.C.
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Nella foto: Francesco
Mattioni, direttore artistico del Teatro Pirata
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6
Vita Ecclesiale
1 luglio 2007
Parola di Dio
1 luglio 2007 - 13^ domenica del tempo ordinario
Liberi per amare
dal vangelo secondo Luca (9, 51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal
mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei
messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di
Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo,
perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli
Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda
un fuoco dal cielo e li consumi?”. Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si
avviarono verso un altro villaggio. Mentre andavano per la strada, un
tale gli disse: “Ti seguirò dovunque tu vada”. Gesù gli rispose: “Le volpi
hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo
non ha dove posare il capo”.
A un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, concedimi di
andare a seppellire prima mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti
seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio”. Un altro
disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli
di casa”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e
poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”. Parola del Signore.
Commento
Il Vangelo del Signore oggi è esigente. Di fronte ad una cultura che
vorrebbe fare anche del matrimonio un “contratto a termine”, il Signore ai suoi seguaci indica il “per
sempre”.
Perché questa sua esigenza? Oggi
più che mai i vari testi della liturgia
si illuminano a vicenda. San Paolo
nel brano della lettera ai Galati ( 2°
lettura) ci ricorda che “Cristo ci ha
liberato perché fossimo realmente
liberi... chiamati a libertà”.
Si tratta di una “libertà da” che
Cristo ci ha ottenuto riscattandoci
per sempre dal potere del male che
ci teneva schiavi; è una libertà dal
peccato, dalla paura e dalla morte;
CHIESA dell’ADORAZIONE
luogo di adorazione e di ascolto
Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione
nella Chiesa dell’Adorazione per le confessioni e il colloquio spirituale.
Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Viene di seguito
indicato il Sacerdote presente per ciascun giorno:
Lunedì 2 luglio: Martedì 3 luglio: Mercol.4 luglio: Giovedì5 luglio: Venerdì6 luglio: Don Fabio Belelli
Don Michele Cobzaru
Don Gianni Giuliani
Don Giovanni Rossi
Don Alberto Balducci
Agenda
Pastorale
del Vescovo
Venerdì 29 giugno
ore 10.30: Parrocchia di Tabano: S. Messa con i
Sacerdoti Ordinati nella Festa di San Pietro
ore 17: Incontro con i bambini bielorussi ospiti
alla Badia San Benedetto de’ Frondigliosi
ore 18.30: Parrocchia di San Pietro: S. Messa
Sabato 30 giugno
ore 17: Cupramontana: Inaugurazione Nuova
sede della Croce Verde. Ore 18: S. Messa
Domenica 1° luglio
ore 10: Parrocchia Sant’Apollinare: S. Messa
ore 12: S. Messa e incontro con la Segreteria
dell’Agorà dei Giovani
Lunedì 2 luglio
ore 9,30: Consiglio Presbiterale
Martedì 3 luglio
ore 15-18: Il Vescovo, senza appuntamento, riceve
in Cattedrale, nella cappella di San Floriano
ore 21: Incontro organizzativo per l’Agorà dei
Giovani
Giovedì 5 luglio
ore 20,30: Corinaldo: Pellegrinaggio alla Casa
natale di Santa Maria Goretti e S. Messa
Venerdì 6 luglio
Tutta la Giornata al Campo scuola delle parrocchie
di S. Maria Nuova e Collina
Sabato 7 luglio
ore 8.50: Cupramontana: S. Messa e Cresima
ore 16.30: Moie. Convegno su: “UNITALSI e difesa
della vita”
è la libertà dal doversi salvare con le proprie forze, è
la libertà propria dei figli di
Dio, operata dallo Spirito.
Ma è anche una “libertà per”,
perché “mediante l’amore-agape siate a servizio gli
uni degli altri” (Gal 5,13). Il
cristiano è libero per amare:
“tutta la legge infatti trova la
sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo
come te stesso”. Sembra un
paradosso, ma il cristiano è
libero per servire, per farsi
servo (cf. 1Cor 9,19). Libertà
cristiana è dunque tutt’altro
che libertinismo!
Chi è chiamato, o si sente
tale nella sua libertà deve
scegliere se vuole condividere o meno il destino di chi
non ha una pietra per posare
il capo, senza anteporre nulla, neppure le cose buone e sante (come
i doveri verso i genitori; cf. anche
Lc 14,26) di fronte al “Buono” e al
“Santo” (si tratta di osservare radicalmente il primo dei comandamenti: “Amerai il Signore Dio tuo
con tutto il cuore... anima... forze...”).
Una volta iniziato il cammino di
di don Mariano Piccotti
[email protected]
Al Dio della libertà
sequela, di fronte alle immancabili
difficoltà, non si deve guardare al
passato con nostalgia e con la voglia di tornare indietro perché il
solco giusto lo si traccia guardando
avanti, restando fedelmente rivolti
verso Cristo che ci precede.
Non si può oggi non pensare ai
giovani, chiamati ad una sequela
radicale.
Oggi sposi
28 giugno: Fabio Ambrosini Spinella e Emanuela Andresciani
a S. Pietro Apostolo; 29 giugno: Simone Campanelli e Noemi
Memè a S. Francesco d’Assisi; 3O giugno: Simone Bonci e
Daniela Fiorentini a Cupramontana/S. Lorenzo - Cristiano
Romagnoli e Alessandra Cerioni a Tabano - Lorenzo Grechi
e Catia Cirilli a S. Nicolò - Marco Ciccarelli e Valentina
Pucci al Santuario delle Grazie; 1° luglio: Cristiano Cortucci
e Elena Ponzetti a Sant’Elena - Stefano Principi e Francesca
Cecconi a S. Francesco d’Assisi; 3 luglio: Andrea Costantini
e Valentina Bini a San Vittore di Genga.
Partecipazione
A 70 anni di età è tornata alla Casa del Padre Maria Antonietta
Ceresoni Dore. Voce
si associa al lutto del
consorte
geometra
Luciano, dei figli e dei
congiunti che la ricordano come sposa e
madre amabilissima.
Signore, Dio della
Libertà e della Gioia,
tu non vuoi che siamo
trasportati da capricci e
dall’istinto
al primato, al privilegio
.
Tu vuoi che corriamo
come hai corso tu,
l’avventura della vera
libertà.
La libertà è nostra, di
noi uomini fragili e
incostanti.
Tu sei venuto per
correre con noi questa
avventura
e far sì che non ci
roviniamo con le nostre
mani.
Attiraci a Te, con il tuo
volto di bellezza e di
pace.
Attiraci a te con la
tua avventura di
misericordia e di
compassione verso
tutti.
Attiraci a te con la tua
carica di bene.
E fa che nessuno e mai
ci incanti e ci trattenga
dalla fatica di correre
per te e con te.
Scovaci nelle nostre
tane di perbenismo.
“Sgrullaci” il ramo dove
è accomodato il nostro
nido.
E chiamaci , chiamaci
sempre, finchè non ti
abbiamo risposto.
Tu sei il mio Dio e la
mia gioia.
m.p.
Convegno annuale degli uffici catechistici
S
Passaggi di vita – passaggi di fede
i è svolto a Vasto il
Convegno annuale dei
direttori Uffici Diocesani
per la catechesi dal titolo
“fresco” “Passaggi di vita
– passaggi di fede”. Dico
subito che abbiamo tutti
(almeno quelli che hanno
preso la parola) rilevato
la primavera della stagione catechistica. Una volta
questa parola era abbinata
all’uscita dei catechismi o
dei progetti. Oggi non più.
La condizione che stiamo
vivendo è tale che siamo
riportati alla condizione
“umana” più semplice e
più provocante che deve
dare origine all’opera catechistica. La situazione è
il passaggio (e i passaggi )
della vita. Dunque: la vita
che interpella.
Sono andato a questi incontri quasi da 30 anni,
da quando cioè mi è stato
chiesto di occuparmi dell’Ufficio Catechistico.
E’ la prima volta che tutti,
vescovi compresi, ascoltiamo un convertito da adulto che ora in Francia si occupa dei cosiddetti “ricomincianti”, di coloro che da
adulti sentono il desiderio
di ricominciare a credere.
La risposta non è semplicemente: “tornare a messa!”
Si tratta di prendere sul
serio la ricerca spirituale
degli adulti. E dove nasce
la fede? Risponde Roland
Lacroix: “Là dove spunta
una domanda di vita, nasce la questione della fede,
nel suo inizio”. Lasciare
che nell’interrogarsi si
apra il cuore, senza affrettarsi nella risposta preconfezionata. Tutto dipende
dal trovare qualcuno che
ascolti. Si riparte da un
processo spirituale. Ed io
Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953
sono felice di sentirmelo adulto in transizione. E’
dire da un adulto sposato, questo il bello di questo
da poco convertito. Pare convegno: non siamo stafelice anche il Vescovo ti lì come funzionari, ma
mons Bruno Forte, che ci toccati come protagonisti.
ospita. Infatti ribadisce Anche il biblista Manicarche il cristiano è un non di ha fatto presa su di noi
credente che ogni giorno presentandoci (agli adulti)
prova a credere. Poi un’al- “Il Vangelo come sorpresa:
tra sorpresa si sono trovati risposta di senso per la vita
i direttori degli Uffici Ca- e apertura di orizzonti”. Fitechistici. La seconda pro- nalmente – infine – i laboposta l’abbiamo sentita da ratori di esperienze. Con
un non credente in sincera una griglia ben studiata
ricerca. Era il prof Duccio abbiamo accolto quattro
Demetrio,
pedagogista. esperienze di questo apHa trattato il tema: “ Tran- proccio degli adulti alla
sizioni e trascendenza: fede, per un loro risveglio.
come un adulto parla di Un convegno che ha dato
sé e quali problemi pone la percezione di aver ritrarelativamente alla ricerca dotto in termini catechistidi senso”. Un titolo lungo, ci il Convegno di Verona.
quanto è stato profondo e A proposito. Sta per uscire
pacato il suo discorso da la nota dei Vescovi: speriaentrarci in cuore. Qual- mo che sia altrettanto viva
cuno ha detto: ha parlato come il Convegno.
per ciascuno di noi, come
Don Mariano Piccotti
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Vita ecclesiale
1 luglio 2007
7
Chiesa dell’Adorazione 16 giugno: incontro di spiritualità eucaristica
I
Eucaristia: pane di vita
l Corso di spiritualità del Meic
di Jesi (Movimento Ecclesiale di
Impegno Culturale) tenuto dall’Assistente del gruppo, il vescovo mons. Gerardo Rocconi, con
incontri periodici di “Lectio divina” cui hanno partecipato altri
gruppi ecclesiali, si è concluso il
16 giugno nella Chiesa dell’Adorazione con la celebrazione del
“mistero pasquale”. in due momenti: la catechesi del Vescovo
sull’Eucaristia e la Santa Messa.
L’Eucaristia non è semplice ricordo di un avvenimento passato,
“…è un memoriale-ha detto il Vescovo- la ri-presentazione sacramentale della morte e risurrezione di Gesù che, donandoci l’Eucaristia, ha voluto lasciarci il mezzo
per partecipare alla sua morte e
risurrezione come se vi fossimo
realmente presenti”. Nella Santa un corpo solo” (1Cor 10, 16-17).
Messa si rivive realmente il sacri- Gesù affida agli apostoli e ai sucficio della croce, l’unico sacrificio, cessori il compito di celebrare il
come unico è il sacerdote: Gesù. “memoriale” della sua morte e riLa partecipazione piena al sacri- surrezione e guida la Chiesa meficio avviene nella comunione diante il ministero sacerdotale: il
con il corpo e il sangue di Gesù popolo di Dio si unisce a Gesù
attraverso il segno del mangiare, nell’offerta al Padre.
in cui riceviamo il dono dello Spi- Dio ha voluto rendere l’uomo
rito, garanzia di partecipazione al partecipe della natura divina con
banchetto del Regno.
il dono della vita soprannaturale
che dalla pienezza della divinità
COMUNITA’ D’AMORE
dell’uomo Gesù si riversa sul suo
La vita del cristiano inizia con corpo mistico che è la Chiesa.
il Battesimo e si consolida con Soltanto il pane di vita ci unisce
l’Eucaristia. Tutta la Chiesa, co- strettamente a Cristo con cui si
munità di fede, cresce con essa e stabilisce un rapporto così prosi rafforza nell’unità. “Il pane che fondo e totale da far esclamare a
spezziamo-scrive san Paolo- non Paolo: “Per me il vivere è Cristo”
è forse comunione con il corpo (Fil 1,21).
di Cristo? Poiché c’è un solo pane, Dove c’è Gesù c’è il Padre e c’è lo
noi, pur essendo molti, siamo Spirito Santo che è l’Amore: “nu-
triti di Cristo siamo tempio della
SS. Trinità.”
ANNUNCIARE IL VANGELO
Avverte don Gerardo: “L’Eucaristia non è un fatto intimistico.
Profondità e interiorità non vogliono dire intimismo. L’Eucaristia esige un rapporto personale
profondo con il Risorto, ma nello
stesso tempo ha una dimensione
comunitaria che va oltre la Chiesa stessa”. La fede e l’amore portano l’uomo a uscire da sé per andare con Cristo incontro agli altri
perché tutti possano conoscere
Dio. “L’amore ai fratelli, alimentato dall’Eucaristia- afferma il
Vescovo- è alla base dell’urgenza
della missione”. Scrive san Paolo ai Corinzi: ”Non è per me un
vanto annunciare il Vangelo; è un
dovere per me” (1Cor 9,16).
Se viviamo una vita eucaristica,
dobbiamo riconoscere che Gesù
è l’unico Salvatore del mondo e
che il Pane di vita è l’unico nutrimento capace di sorreggere l’uomo nel faticoso cammino terreno
verso la patria celeste.
La “parola” efficace, dono dello Spirito, predicata dal Vescovo, è stata vissuta dall’assemblea,
quella stressa sera, nella partecipazione alla Liturgia eucaristica, che ha concluso felicemente
l’anno sociale del Meic con la comunione fraterna in Cristo degli
amici dei vari gruppi.
I fedeli si sono accostati alla Mensa con “stupore” e con gratitudine verso Dio e verso il Pastore
della Chiesa di Jesi.
Assunta Tittarelli
Riflessioni - Sulla strada del dialogo
N
ello scorso numero di
“Voce della Vallesina”
il nostro Vescovo invitava
le comunità a lenire le ferite che la scorsa campagna elettorale ha prodotto
nei cittadini dividendo in
due l’opinione pubblica su
come governare la città.
Un invito che tutti dobbiamo accogliere, specialmente quelli eletti nei consigli
comunali e nelle circoscrizioni che si apprestano al
governo della città in ruoli
diversi in un civile confronto democratico. E’ chiaro
che chi deve governare ha
l’obbligo di farlo.
Ma come comunità dobbiamo ritrovare il senso
comune; fare il bene della
Arrivare a scelte condivisibili
città è un compito di tutti.
I cittadini sentono i politici
lontani dalle loro problematiche di tutti i giorni;
questa sensazione è traversale e riguarda tutti i schieramenti, è l’astensionismo
un dato che non fa bene
allo sviluppo democratico
e alla partecipazione civile. Per questo l’invito è che
tutti coloro che sono interessati al bene della città
ritrovino la strada del dialogo.
Questo non vuol dire annullare le differenze, sopire
le opinioni, cercare unanimità fuori dalla realtà, ma
bensì è arricchire la democrazia in un dibattito che
nelle scelte per la città deve
vedere tutti coinvolti.
La democrazia non deve
essere un principio, ma
deve consolidarsi nella
partecipazione, più essa
è estesa nel far conoscere,
nella consapevolezza che
il cittadino non è solo importante quando esprime il
proprio voto, ma il rapporto deve essere continuativo
durante la gestione della
vita pubblica.
A Jesi ci sono circa 270 associazioni di volontariato,
che si occupano dei servizi
ai cittadini: dallo sport, alla
sicurezza, alla cultura, all’assistenza; è un patrimonio che va tutelato dando
sempre più spazio a questa
società civile che si orga-
nizza per il bene comune.
Se il dialogo è così fondamentale sul piano umano
ed etico, culturale e sociale,
quale possibilità di viverlo
nella politica considerando che essa è vissuta il più
delle volte come scontro di
gruppi, di organizzazioni
in una sorta di “braccio di
ferro” che di volta in volta
ha sconfitti e vincitori?
Al di sotto del rivestimento
ideologico rimane comunque determinare la dialettica.
Il corso stesso delle vicende
attesta che la vita pubblica
è molto più complessa del
solo “braccio di ferro”, non
basta solo “vincere” perché coinvolge non solo la
conquista del “potere”, ma
le risposte che deve dare
incidono sui sentimenti
che vive la gente, la non
violenza, la solidarietà, la
generosità, la misericordia
e infine anche l’amore, la
speranza per tutti e il coraggio di introdurre nuove
logiche dove tutto sembra
immodificabile, dove tanto
“chi comanda ha il potere
di cambiare”.
Se si supera la pigrizia
mentale che “tanto non
si conta niente perché gli
interessi sono prevalenti” allora nasce la speranza
che invece il dialogo possa
far riflettere ed istaurare
dei meccanismi in cui la
sua forza determina scel-
te condivisibili. Se tutte le
forze organizzate non si
chiudono in se stesse come
delle “lobby” di potere ma
aumentano il dinamismo
dialettico con tutta la società, allora la comunità ne
trarrebbe vantaggi..
Come sosteneva Gandhi:
non è un tradimento degli
ideali la ricerca del compromesso ma è un’intesa
affinché si arrivi ad una
scelta più condivisibile.
La strada del dialogo necessariamente ci deve trovare disponibili all’ascolto e al confronto e in tal
modo credere a un futuro
da costruire con chi la pensa diversamente.
Remo Uncini
8
In dialogo
1 luglio 2007
Opinioni
di
Paolo
Marcozzi
S. Pietro Martire (Via, da Via Rinaldi a Via Gramsci)
Apostolo e martire, capo del collegio apostolico. I dati
strettamente biografici nei vangeli sono pochissimi.
Pietro era un pescatore, nato a Betsaida a oriente
del lago di Tiberiade (forse qualche anno prima di
Gesù); sia egli sia il fratello Andrea erano ammiratori
e seguaci di Giovanni Battista. Era sposato con una
donna di Cafarnao; Gesù gli guarirà la suocera. Nel
primo incontro Gesù apostrofa il futuro discepolo
con un nuovo nome, Kefa, che dovrà sostituire quello
portato dalla nascita, cioè Simone. Il significato della
sostituzione è spiegato più tardi nei pressi di Cesarea
di Filippo, quando il Maestro gli dirà: “Tu sei Kefa
(=roccia; quindi, nella traduzione e adattamento greco,
Pètros) e su questa roccia io edificherò la mia Chiesa, e
le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. Darò
a te le chiavi del regno dei cieli; ciò che tu abbia legato
sulla terra sarà legato anche nei cieli e ciò che tu abbia
sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli”. Dopo
l’ultima apparizione, Gesù risorto invita tre volte
Pietro a riparare con una proclamazione d’amore
il precedente rinnegamento e gli affida per tre volte
l’incarico di pascere le sue pecore. Il racconto degli
Atti termina bruscamente la narrazione su Pietro con
la notizia: “Se ne andò in un altro luogo”. L’avvenimento
si può assegnare all’anno 42. Posto il martirio di
Pietro nel 67 a Roma, una tradizione molto incerta
ne ha dedotto che l’altro luogo va inteso per la capitale
dell’impero, e che Pietro ivi svolse la sua attività per
un venticinquennio. In realtà sappiamo che dopo
il concilio di Gerusalemme Pietro fu in Antiochia
di Siria, ove avvenne lo scontro con S. Paolo sulla
condotta da tenere circa le prescrizioni giudaiche
sulla purezza nei pasti. Il fatto della venuta a Roma
e del martirio è presupposto dal Nuovo Testamento,
il quale però vi allude con espressioni piuttosto
sibilline. Il martirio attraverso la crocifissione è
presupposto dal vangelo secondo Giovanni. La
circostanza della crocifissione con il capo all’ingiù è
ricordata da Origene. Importanti, per il luogo della
sepoltura di Pietro, furono gli scavi effettuati nel
1940-49 sotto la basilica vaticana. Pietro rivestì un
ruolo particolare, sia nell’ambito dei rapporti di Gesù
e dei racconti evangelici sia nella vita della chiesa
primitiva una funzione particolare. Normalmente si
riconosce che Pietro è “primo” nei vangeli: accanto a
Pietro, sia prima sia dopo la morte di Gesù, vi sono
altri personaggi di rilievo, come il discepolo amato
da Gesù, Paolo e Giacomo; tutti dimostrano di
riconoscere un’autorità a Pietro ma anche di svolgere
le loro funzioni in libera complementarità con l’agire
di Pietro e gli autori neotestamentari ci vedono un
modello di relazione per la chiesa dei secoli. Dalla
condizione di «primo» all’ufficio del «primato» la
chiesa cattolica vede una conseguenza naturale. Le
chiese protestanti, invece, e in parte anche quelle
ortodosse, negano quel principio di successione e
spiegano in vari modi l’ufficio ricoperto da Pietro:
teste della tradizione su Gesù, garante della fede,
arbitro disciplinare ...
(continua al prossimo numero)
Dal Comitato Associazioni di Tutela
Piano sanitario
della Regione Marche
E’
davvero stupefacente la
situazione riguardante il
Piano sanitario della Regione
Marche. Una situazione davvero imbarazzante. Nel febbraio
scorso la giunta regionale ha
deliberato una proposta di
piano che per essere approvata doveva passare al vaglio
della Commissione Consiliare
e poi del Consiglio. Lo scorso
29 maggio la giunta ha proposto un nuovo testo inviato
all’esame della Commissione
Competente; il testo si componeva di 538 pagine una
mole che rende difficoltosa la
lettura, l’esame e i necessari
emendamenti; ora a pochi
giorni dalle audizioni della
Commissione si scopre che lo
stesso Atto amministrativo ha
un nuovo contenuto frutto di
un’altra delibera della giunta
datata 18 giugno. Delibera che
è costituita da 1700 pagine.
Ovviamente il testo è sul sito
della regione. Chi lo stampa,
chi lo legge?
Come è pensabile di approfondire i contenuti del Piano,
portare dei contributi in una
situazione come questa? Il Comitato associazioni tutela aveva espresso all’indomani della
prima delibera un parere del
tutto negativo considerata la
genericità del contenuto. Non
era presente alcuna chiara indicazione programmatica per
rispondere ai bisogni di salute
dei cittadini in maggiore difficoltà. Alla luce dei fatti sopra
descritti non si può che denunciare una situazione che
di fatto impedisce ogni partecipazione.
Non possiamo pertanto che
denunciare tale imbarazzante
situazione; è davvero incredibile come un atto così importante come il Piano sanitario,
di fatto venga reso inaccessibile, con una continua modificazione-sostituzione degli atti
che ne rendono impossibile
l’approfondimento da un lato;
ma che segnalano al contempo una modalità di lavoro che
certamente impressiona per
pressappochismo.
Comitato Associazioni Tutela
Sulla cittadinanza
alla Hack
Sulla cittadinanza alla Hack
Luana Corsetti scrive al sindaco di Castelbellino, Demetrio
Papadopoulos
Egregio Sindaco, quale cittadina del Comune di Castelbellino vengo a scrivere questa lettera dopo aver letto
l’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale
nel quale si propone la cittadinanza onoraria all’astrofisica Margherita Hack.
In merito scrivo al Primo
Cittadino del mio territorio
affinché si mediti sulla opportunità di tale riconoscimento. Sono consapevole
dei meriti unanimemente
riconosciuti dalla comunità
scientifica al personaggio e
posso apprezzare il lavoro di
ricerca svolto, ma sottolineo
anche che l’astrofisica Hack
è nota per le sue posizioni
atee. Rispetto questa scelta
ideologica, ma non mi sento
di sottoscriverla.
In qualità di cattolica che
ha operato una scelta di vita
personale e professionale,
sono umanamente rattristata
dagli atti con i quali proprio
UAAR (Unione atei, agnostici e razionalisti della quale la
Hack fa parte nel comitato
di presidenza) irrispettosamente pone in essere visibili
attacchi ideologici, anche sul
proprio sito internet. Posso
citarne solo alcuni trascritti
fedelmente: “Scrocifiggiamo”
l’Italia, “Sbattezzo”, Campane (come far valere i diritti
dei propri timpani), Ora di
religione (ingerenze cattoliche nell’attività scolastica) e
tanto altro ancora.
Se mi posso permettere,
questo modo di procedere
a livello politico non riafferma la laicità dello stato ma
sostiene il laicismo imperante della secolarizzazione
con il quale tutti, prima o
poi dovremo fare i conti, sia
atei che credenti. Sottolineo
questo aspetto perché credo
che il primo cittadino di un
territorio debba considerare
molto bene l’impegno che
lo pone al servizio dell’intera
comunità e quindi anche dei
credenti di ogni fede, e pertanto anche mio.
Inoltre vorrei sottolineare
che la cittadinanza onoraria
è un impegno per chi la conferisce e per chi la riceve. E’
un riconoscimento, è un ringraziamento nei confronti di
qualcuno. Concludo chiedendole….è giusto in questo
contesto storico territoriale
assegnarlo a questa studiosa
che nel nostro territorio è
stata chiamata solo occasionalmente e del quale probabilmente non conosce nulla?
Luana Corsetti
A “Enigma”
di Medjugorje
Il titolo e l’articolo mi interessavano. Ho provato invece vergogna nel vedere la
conduzione della trasmissione su Medjugorje andata
in onda lo scorso venerdì 15
giugno su Rai 3. Sono rimasta letteralmente disgustata
da ciò che ho visto e sentito.
Quella non è tv. È spazzatura!
Il Sig. Augias, con quel suo
atteggiamento ironico, si è
prestato ad un gioco meschino che non ha di certo
a confronto
onorato la sua immagine.
Considerata la portata e la
delicatezza dell’argomento
il Sig. Augias avrebbe dovuto recarsi lui a Medjugorje
per conoscere questa realtà,
ascoltare i veggenti, informarsi sul posto e poi portare
la propria testimonianza in
tv. Ne sarebbe uscito più elegantemente.
Chiedo al Sig. Augias cosa
direbbe oggi alle 4 mila e più
persone che hanno partecipato, per l’intera giornata di
domenica 17 giugno, all’incontro di preghiera guidato
da Padre Jozo Zovko al Palarossini di Ancona. Sono tutti
pazzi?
P.G.
Pagina politica
A proposito della polemica
in riferimento all’articolo a
firma di v.m. pubblicato nel
numero di domenica 17 giugno mi chiedo, innanzitutto,
se è possibile gioire dell’incontro tra la cultura cattolica e quella marxista, senza
nessun contraddittorio o
senso critico e, in secondo
luogo, se è lecito che molti cattolici abbiano fatto e
continuino a fare campagna
elettorale usando esplicitamente termini di denigrazione per gli avversari politici o pavoneggiando una
pretesa superiorità. Ritengo
che un giornale come Voce
possa e debba affrontare tali
questioni favorendo lo spirito della comunione e della
comunicazione tra le diverse posizioni dei cattolici in
politica, proprio secondo
quell’ottica che ricordava il
Vescovo ai sacerdoti in un
articolo della scorsa settimana, senza tifare da una parte
o dall’altra, senza arrivare
alla polemica e senza ridurre tali argomenti a lettere
aperte al giornale. La pagina
politica dovrebbe riguardare sia i problemi della città
(i servizi sociali, le politiche
giovanili, i problemi concernenti il piano regolatore, i
costi delle case e degli affitti,
le barriere architettoniche,
l’integrazione interculturale…) che del Paese, dando
spazio alle diverse sensibilità
politiche (non solo in vista
delle elezioni) e, al contempo, facendo emergere le possibili convergenze sui valori
della dottrina sociale della
Chiesa (servizio alla persona,
bene comune, giustizia, carità, sussidiarietà, valore della
vita…). Questo sì che sarebbe un vero servizio, anche
per chi non è cattolico.
Michele Contadini
Arte in Vallesina
Caro Direttore,
penso che mi consentirai alcune brevi e modeste osservazioni sull’articolo del prof.
Alessandro Delpriore a proposito del suo ritrovamento
di una Madonna della Misericordia di Andrea da Jesi.
Convengo con il professore
che è inesauribile il patrimonio artistico locale, anche
se di non elevatissimo livello,
che le nostre periferie riescono a celare.
Il Parroco di Montecarotto
ed io siamo ansiosi di vedere la tavola in questione
considerato che per anni e
con amore abbiamo setacciato il luogo. Convengo an-
cora con il professore che il
patrimonio locale venga studiato, ma lo metto in guardia,
che le pubblicazioni a livello
locale su arte locale, non
hanno risonanza nazionale.
Dal 1902 quando Anselmo
Anselmi rivolse la domanda
a Giovanni Annibaldi S. su
un affresco rinvenuto in S.
Fortunato di Serra dei Conti
molte cose sono state scritte anche da chi ti scrive. Un
intero volume accompagna
le sorte della discendenza di
Andrea di Bartolo fino alla
fine dell’Ottocento con ben
otto generazioni di pittori.
Quanto alla Madonna delle
Grazie non penso che valga
pena riaprire una polemica.
Avremo occasione di chiarire a voce le differenti opinioni anche alla luce di recenti
restauri e di documenti non
sempre facilmente accessibili.
Don Attilio Pastori
Partecipazione
L’Azione Cattolica diocesana si stringe con affetto
intorno a don Luca Giuliani, assistente dell’Acr
per la scomparsa del suo
caro babbo.
Caro don Luca a nome
di tutta l’AC ti esprimiamo sentimenti di
affetto e di amicizia. Ti
siamo vicini in questo
momento di dolore
con la preghiera e con
un abbraccio forte e
sincero. Che il Signore ricolmi il tuo cuore
di amore e di speranza
e ci aiuti tutti a saper
guardare con fede al
mistero pasquale. La presidenza
diocesana
Anniversario
2006
5 luglio 2007
Maiolati e la pace
Cara direttrice,
ho letto l’articolo “Maiolati
Spontini e le città della pace”
nell’ultimo numero della
Voce. Vi si dice correttamente che l’adesione del comune
di Maiolati a questa “Organizzazione degli Enti Locali
per la pace” è stata votata “a
maggioranza”: Poiché il sottoscritto ha votato contro,
vorrei motivare la mia scelta.
In sede di dichiarazione di
voto ho detto che proprio
perché sono tanto amante
e difensore della pace, mi fa
veramente imbufalire, vedere
che venga strumentalizzata
per altri fini. Ho aggiunto che
ritenevo questa nuova Organizzazione una riedizione un
pò comica di quel movimento sorto alla fine degli anni
40 ed agli inizi degli anni 50
del secolo scorso, denominato “Partigiani della Pace”.
Anche allora si raccoglievano
soldi, firme di adesione. Da
una recente ricerca storica di
Elena Aga Rossi e Victor Zaslavsky sappiamo che i Partigiani della Pace erano stati
ideati da Giuseppe Stalin, il
quale aveva redatto l’appello. Sappiamo però anche
da inoppugnabili ricerche
storiche, che quel difensore
della pace e dei diritti umani che risponde al nome di
Giuseppe Stalin, fu indotto a
desistere dallo scatenare una
guerra per conquistare l’intera Europa, solo dall’azione
degli U.S.A. in Giappone.
Ho proposto al Consiglio
Comunale di inviare la somma di 280 euro prevista per
l’iscrizione al sodalizio a coloro che veramente operano tutti i giorni per la pace:
i francescani in Palestina o
i missionari in Africa. Ho
chiesto quali fossero le funzioni e i compiti operativi
del costituendo “Ufficio della
Pace” che sarà costituito nel
comune di Maiolati. Le mie
proposte sono state respinte
dalla maggioranza. Leggendo
l’articolo di Voce, deve si afferma che già hanno aderito
all’iniziativa seicento enti, mi
è sorta una curiosità. Come
verranno utilizzati e da chi i
168.000 euro e quelli che verranno in seguito pagati per
l’adesione?
Franco Cascia,
consigliere comunale
di Maiolati Spontini
Primo Rosa
“L’amore che ci hai dato
non è morto con te ma
vive nel nostro cuore,
nella nostra coscienza, nel nostro ricordo.
La fede mantiene uniti
quelli che la morte separa.”
I familiari
In occasione del primo
anniversario, sarà celebrata una Santa Messa
in suffragio nella chiesa parrocchiale di San
Marcello, giovedì 5 luglio alle ore 19
In ricordo
29.9.1919
21.6.2007
Arnaldo Rettaroli
(detto Armando)
ex dipendente ENAOLI, nipote ed autista di
mons. Arduino Rettaroli.
A 88 anni di età uscito dal breve sabato del
tempo, per entrare nel
grande giorno senza
sera.
Viveva la gioia di tante amicizie e l’affetto
della moglie Maria
Allegrini, delle figlie
Rossella e Giorgia, dei
generi Claudio e Thomas, dei nipoti Federico, Giacomo, Riccardo,
Gabriele e Viola.
“Voce” si unisce al ricordo e al suffragio
delle comunità di San
Giuseppe e Madonna
della Pace e di quanti
l’hanno conosciuto e
stimato in vita.
9
Vita diocesana
1 luglio 2007
Chi decide che siamo maturi
I Giovanissimi di Ac a Parma
Lo scarpone
Quando sembra stia per arriva- di più del fatto che questo nuovo modello di Università
re l’estate scocca inesorabile flessibile permette a un numero sempre crescente di stul’ora della Maturità. Quest’an- denti di affiancare all’esperienza universitaria altre espeno tocca alla classe 1988, i rienze formative che prima risultavano possibili solo ai
primi ad aver sperimentato più brillanti. Sono molti infatti gli studenti che studiano
non solo la riforma Moratti e lavorano, ma non un lavoro saltuario da fine settimana:
ma anche la riforma Fiorani (votazione specialmente nei corsi di Laurea Magistrale (la specializin centesimi, commissione per metà interna e zazione, tanto per essere chiari) molti ragazzi iniziano a
per metà esterna, terza prova a discrezione del intraprendere uno stage o un lavoro a progetto proprio
consiglio di classe). Qualunque cosa si dica sull’ nel ramo che a loro più interessa, proprio perché final“esame”, resta il fatto che questo è il primo sco- mente il sistema universitario permette a chi è dotato
glio che affrontiamo durante il nostro percorso di entusiasmo e forza di volontà di potercela fare. Tutdi studi, e in quanto tale è veramente importan- to questo però dando la priorità allo studio, con quella
te. La riforma che ha coinvolto gli Atenei italiani, “maturità” che solo chi si impegna, e sul serio, possiede.
piaccia oppure no, ha di fatto sradicato la vecchia A cominciare proprio da questi esami di fine anno, che
concezione di Università come luogo privilegiato anche se col senno di poi sembrano sempre molto più fadella conoscenza; la frammentazione delle facol- cili di quanto si temeva (specie il colloquio) di fatto sono
tà in una miriade di corsi e sotto corsi di laurea una tappa fondamentale di apprendimento del modo di
crea confusione davstudiare, di organizzare il
vero in tutti, e conproprio lavoro, e di affrontribuisce alla sempre
tare persone sconosciute
più diffusa opinione
forti solo della propria preche “non è più l’Università
parazione. Un bel modo di
di una volta”. In parte è vero,
affacciarsi nel mondo dei
ma non del tutto: sebbene io
grandi, e di prendere le minon condivida il cosiddetto
sure con una delle infini“tre più due” perché allunga
te prove alle quali saremo
inevitabilmente di un anno
sottoposti nel mondo lavol’ingresso nel mondo del larativo.
voro, mi accorgo sempre
Giorgia Barboni
R
“Che tempo fai?”
iflettere sul tempo e
sull’uso che ne facciamo, imparando a non
sprecarlo inutilmente per
raggiungere la sapienza
del cuore. Questo è stato
il motivo conduttore dell’uscita di fine anno, intitolata “Che tempo fai?”, che
ha coinvolto sabato scorso
circa quaranta Giovanissimi di Azione Cattolica della nostra diocesi, accompagnati dai loro educatori
e dall’assistente diocesano
don Cristiano Marasca.
Destinazione prescelta, la
città di Parma, per due
motivi: la presenza di un
monumento come il battistero e l’Agorà dei Giovani.
La diocesi emiliana, infatti, sarà ospite a Jesi a fine
agosto.
A presentare il tema, durante il viaggio, è stata la
canzone “Time” dei Queen,
dove si avverte che il “tempo non aspetta nessuno”.
Arrivati a Parma i ragazzi,
tutti di età compresa tra i
quindici e i diciotto anni,
hanno intervistato i parmigiani sull’uso del loro
tempo.
Nel pomeriggio invece,
sono stati i Giovanissimi a
rispondere alla domanda.
Poi, la testimonianza di
don Achille e la visita guidata al battistero, monumento ricco di riferimenti
al tempo in chiave cristiana, come la parabola del
padrone e della vigna. A
conclusione della giornata,
c’è stata la Messa, celebrata da don Cristiano a San
Benedetto.
Nelle foto alcuni momenti
dell’uscita.
Giuseppe Papadia
A Cupramontana la materna Santa Caterina
I bambini e il viaggio
L
a Scuola per l’infanzia Santa Caterina ha
chiuso l’anno scolastico
offrendo a parenti ed amici, domenica 17 giugno,
presso la Sala polivalente
di Pianello Vallesina, una
rappresentazione teatrale.
I bambini, coadiuvati dalle
insegnanti, hanno drammatizzato il lavoro, durato
l’intero anno, del concorso,
da loro vinto, “Una casa in
mezzo al mare”, promosso
tra le scuole marchigiane
dalla delegazione pontificia della Santa Casa di
Loreto. Il concorso consisteva nel realizzare degli elaborati pittorici sul
tema del viaggio, stesso
tema poi raccontato ai
tanti intervenuti, domenica sera, allo spettacolo.
Gli elaborati, invece, tutti creati dai piccolissimi
bambini della scuola del-
l’infanzia Santa Caterina,
saranno donati al Santo
Padre durante la visita in
programma a Loreto per il
2 e il 3 settembre. Lo spettacolo andato in scena si
intitolava “Viaggio” e raccontava, metaforicamente,
l’avventura di una traversata in mezzo al mare di
alcuni marinai alle prime
armi guidati da un capitano speciale. Il viaggio
presenta subito difficoltà e pericolosi rischi che,
però, con la fiducia incondizionata che ripongono
nel loro capitano e con
gli strumenti dati loro in
dono, dopo molta fatica e
sacrificio, riescono a superare. Il messaggio che le
Messa di Prima Comunione
insegnanti hanno voluto
trasmettere era quello di
fiducia e di certezza, perché basta avere: “una nave
su cui viaggiare, un capitano ed una rotta da seguire
ed una compagnia per
condividere un cammino
a lieto fine”. I bambini si
sono calati perfettamente, da veri attori provetti,
nella scena, dimostrando
enorme capacità mimica.
A rendere il tutto ancora
più speciale sono stati i
balli, le canzoni, i costumi,
le luci e le coreografie. A
conclusione, ribadendo il
messaggio forte di fiducia
nel domani, le insegnanti
hanno consegnato ai bambini dell’ultimo anno un
diploma di auguri, per il
loro passaggio alla scuola
primaria, con su scritto
“Buon Viaggio”.
Cristiana Simoncini
Il gruppo di Jesi fotografato in piazza del Duomo, sotto
il “ragno” dell’Agorà e il gruppo vincitore dell’attività
del mattino.
Esercizi spirituali per il clero
Domenica 20 maggio un
gruppo di bambini ha
partecipato alla Messa di
Prima Comunione nella
chiesa parrocchiale di San
Marcello, accompagnati
dal parroco don Alberto
Balducci e dai catechisti
Tania Pasqualini e
Valentina Peruzzi (nella
foto da sinistra) e da
Mauro Ramazzotti.
Prima Comunione e Cresima
Nella parrocchia di San
Sebastiano a Jesi hanno
ricevuto per la prima volta
Gesù Eucaristia: Michele
Mosca, Filippo Spaccia,
Francesco Taccaliti,
Giuseppe Cassano, Alessia
Gregori, Alessia Castellani,
Alessia Bolognini, Sara
Cardinali, Annapaola
Pepe, Giovanni Montesi.
A questo dieci bambini
auguriamo di continuare
ogni domenica ad
incontrare Gesù alla mensa
della Parola e del Pane.
Foto Candolfi
Maiolati Spontini -casa Paolo
VI- dal 19 al 22 giugno come
ogni anno, i sacerdoti e i
diaconi della diocesi, con il
Vescovo don Gerardo, hanno
partecipato agli esercizi
spirituali, predicati dal
Rev. Don Luciano Pascucci,
responsabile della formazione
permanente del clero di Roma,
coadiuvato dal Rev. Don Paolo
Lojudice, direttore spirituale
al seminario romano. A
conclusione degli esercizi, la
classica foto ricordo.
d.E.C.
Foto don Giuliano Fiorentini
Nella chiesa di Santa
Maria del Colle, hanno
partecipato alla
loro Messa di Prima
Comunione Edoardo
Brunori, Diego Mazzieri,
Andrea Zannini. Durante
la stessa celebrazione,
Elisa Copparoni, Chiara
Pigliapoco e Michela
Piantoni hanno ricevuto,
dal Vescovo Gerardo,
il sacramento della
Confermazione.
Nella foto di Candolfi il
gruppo con il parroco don
Giovanni Rossi.
10
Cultura e società
1 luglio 2007
Museo diocesano – orario estivo
Arte antica e moderna
D
a
quest’anno il Museo
Diocesano
di Jesi offre
la possibilità
di ammirare
nuovamente
lo Stendardo
Processionale realizzato
nell’ambito
degli
Scoccianti, proveniente dalla
Chiesa di San Lorenzo di
Cupramontana, e da alcuni
anni pezzo di spicco della
raccolta diocesana.
Il manufatto ligneo, risalente al XVIII secolo, torna ad
arricchire la collezione di
oggetti liturgici del museo
che include lampade, candelieri, tronetti e baldacchini utilizzati a corredo delle
tradizionali
processioni
religiose. Lo stendardo è rimasto alcuni anni nei laboratori dell’Istituto Centrale
per il Restauro di Roma, a
seguito di un accurato restauro che ha interessato
l’elaborata decorazione a
motivi floreali e vegetali in
legno intagliato e dorato.
L’opera è costituita da una
cornice destinata a contenere un’immagine sacra,
quale
simbolo di una
confraternita
o
semplicemente di
una specifica
festività
liturgica, e da
un’asta che
ne permetteva il trasporto.
Pa ssegg iando nelle sale
del Museo è
possibile conoscere sia la
collezione d’arte antica che
la sezione d’arte sacra contemporanea, quest’ultima
formata dalle opere degli
artisti che hanno partecipato alle precedenti edizioni della “Biblia Pauperum”,
rassegna che verrà riproposta alla fine del 2007.
Nei mesi di luglio, agosto
e settembre il Museo sarà
visitabile nei giorni di giovedì, venerdì e domenica
con orario continuato dalle
18 alle 23.
Si ricorda che il Museo si
trova in piazza Federico
II e che l’ingresso è libero,
anche con visita guidata.
Per ulteriori informazioni e
per aperture straordinarie
il numero di telefono è il
seguente: 0731/56625.
Pedalata in notturna
Pedalata in notturna, la “Bicicocomerata” per le piste ciclabili e le vie di Chiaravalle, venerdì 6 luglio, con partenza alle
ore 21 dal Break Bar presso il centro commerciale “La Manifattura”. Ai partecipanti saranno offerte fette di cocomero. Il
percorso, completamente pianeggiante è di dieci chilometri
su strade secondarie e poco trafficate. L’adesione è gratuita.
Sono obbligatori i fanali anteriori e posteriori. La manifestazione è organizzata dall’Avis Comunale di Chiaravalle con il
gruppo Bicipiù ed ha il patrocinio del comune di Chiaravalle.
Cattedrale mercoledì 4 luglio ore 21,15
Concerto d’organo di Fabiola Frontalini
M
aestro d’organo di 2002, diplomata in organo
Staffolo, direttore al Conservatorio di Pesaartistico dell’associazio- ro, aveva iniziato a suone Organistica Vallesina, nare il pianoforte, e poi,
organista della Chiesa quasi per caso, è entrata,
Sant’Andrea di Castelfer- quattordicenne, al Corso
retti e del duomo di San di Organo del ConserCiriaco, Fabiola Frontali- vatorio. “Uno strumento
ni ha concluso il biennio difficile da suonare ma
di specializzazione in re- che affascina per la scelta
pertorio classico-roman- di registri e non annoia
tico al conservatorio di mai – racconta Fabiola
Cesena.. Organista per - La mia tesi per la speciasette anni a San Lorenzo lizzazione è un rapporto
e san Leonardo di Cupra- tra l’organo e l’orchestra,
montana, ha conseguito perché l’organo è l’orchela maturità all’Istituto stra della chiesa: ciò che
Statale d’Arte di Jesi, nel suono sono trascrizioni
di pezzi per orchestra. Da
sempre suonavo in chiesa
a Staffolo, fin da quando
avevo sette anni”.
Fabiola proporrà in Cattedrale, mercoledì 4 luglio alle ore 21,15, due
brani per organo, gli
stessi che ha suonato per
la tesi della specializzazione. Il primo brano è
un concerto di Vivaldi
trascritto per organo da
Bach, il primo compositore ad accorgersi della
potenzialità dell’organo,
strumento che da solo
può sostituire l’orchestra.
Eseguirà poi la Prima Sonata di Vuilmant, compositore francese della
seconda metà dell’Ottocento che ha scritto lo
stesso pezzo per organo,
poi per orchestra e poi
ancora per organo aggiungendo delle modifiche che aveva già previsto nella seconda stesura
per l’orchestra. L’organista invita a partecipare al
concerto per ascoltare la
particolarità della musica
per organo e festeggiare
con lei la sua specializzazione.
Moie - Unitalsi in piazza dal 6 all’8 luglio
Con gioia solidali: a difesa della vita
L’
Unitalsi in piazza dal 6 all’8 luglio
a Moie per condividere la solidarietà. Un momento per incontrarsi
tra volontari e anziani, tra coloro che
già conoscono l’Unitalsi per aver partecipato ai tradizionali Treni Bianchi
di Lourdes o Loreto e quanti non ne
hanno mai sentito parlare. Dal 2001, la
sottosezione di Jesi propone una festa,
per essere presenti, come associazione
di volontariato, nei luoghi in cui la gente si incontra. Piazza Kennedy, spazio
centrale e ben attrezzato di Moie, si
presta per l’occasione. Il programma,
preparato insieme al gruppo di Moie,
prevede momenti per i bambini con
l’animazione dei clown e un concorso
fotografico con inizio venerdì 6 luglio
alle ore 21. Il primo classificato potrà
partecipare al viaggio a Loreto con il
Treno della Gioia il 3 e 4 agosto a Loreto. Nel pomeriggio del sabato 7, alle
ore 16 presso il cinema Nuovo Ariston,
i volontari e la cittadinanza sono invitati al convegno
“Unitalsi: sì alla vita - per contribuire a creare sensibilità a difesa della vita umana”. Sarà presente il Vescovo
che proporrà una conversazione su “Maria e la difesa della vita nascente”. Alle ore 19 in piazza, la partita
di Weelchair hokey con i Dolphins Ancona, che propongono l’hokey in carrozzina e testimoniano la pos-
sibilità dell’impegno sportivo, anche agonistico, per i
diversamente abili. La domenica pomeriggio, alle ore
19, il Vescovo presiederà la celebrazione eucaristica in
piazza. Durante i tre giorni, saranno aperti gli stand
gastronomici.
Nella foto, la celebrazione in piazza con il Vescovo
padre Oscar, durante la festa del luglio 2004.
Dalla Sardegna a Jesi….
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a incominciato
a tredici anni a
lavorare l’oro in filigrana. In Sardegna,
dove è nato, è un’arte antica, raffinata,
conosciuta in tutto
il mondo. Richiede
molta pazienza, attenzione, precisione,
delicatezza. Si tramanda da secoli di
padre in figlio, si insegna a scuola. Come
nell’Istituto
d’Arte
di Nuoro da dove
proviene Gian Luca
Romanu che molto
altro lì ha imparato
prima di trasferirsi a Jesi: fusione di metalli diversi,
decorazione a smalto, lavorazione di corallo e di cammei, taglio
e applicazione di pietre preziose e
semipreziose: persino tecniche antichissime come l’agemina e la granulazione Ora ha trentun anni: ha
messo a frutto le sue abilità e realizza gioielli originali, anche personalizzati. I materiali che impiega
sono eterogenei, ma la fantasia è
unica..
Ne è stato esposto un assortito
campionario in una mostra, allestita alla Salara, rimasta aperta al
pubblico dal 16 al 24 giugno. Da
ammirare, ad esempio, una collana in finissima filigrana arabescata, leggera come un merletto. Gli
spicchi d’oro che la compongono
possono essere assemblati per formare un diverso gioiello: un’altra
collana con un disco al centro che
riproduce un calendario azteco.
Ha accanto quattro anelli che richiamano le quattro stagioni. Non
passa inosservata più in là un’altra
collana in crisoprasio, una pietra
naturale semipreziosa di un luminoso colore verde chiaro. E ci si
può fermare ancora ad ammirare
orecchini, spille, bracciali, fermacravatte e pietre lavorate pronte
per la montatura.
Ma come mai questo giovane orafo è arrivato dalla Sardegna nella
città di Lucagnolo? C’è di mezzo
il cuore, naturalmente: una ragaz-
za delle nostre parti, Maria
Marchegiani, anche lei artigiana orafa molto esperta.
Qualche volta può avvenire
che, per amore, lui segua lei.
Così, dopo aver frequentato
diversi corsi di specializzazione di alta scuola ora lavorano insieme. Il loro laboratorio, che è, manco a dirlo,
in Via degli Orefici, è aperto
non solo ai clienti, ma anche
a semplici visitatori.
Non solo questo, però. Gian
Luca Romanu intende già
trasmettere a generazioni future un’arte che per secoli ha
fatto onore alla nostra città.
Con un altro abile maestro
orafo, Gianfranco Catalani,
sta ora facendo scuola. Insegna
tecniche orafe presso l’Istituto Statale d’Arte “E. Mannucci” ad alunni delle terze e quarte classi. Oltre
duecento quest’anno gli iscritti: un
successo notevole per un’iniziativa
che, sostenuta dalla Confartigianato, è stata allargata a diversi altri
istituti della Vallesina.
Bravi, ragazzi. Avete risvegliato fra
i più giovani l’interesse per un’arte preziosa, coltivata per secoli a
Jesi, ma prossima all’estinzione o
considerata difficile da apprendere. Grazie per averla recuperata e
rinnovata e aver fatto comprendere come sia una gioia dare ali alla
fantasia per creare cose belle.
Fotoservizio Augusta F. Cardinali
11
Regione
Il territorio montano di san Floriano
1 luglio 2007
Il Coro Polifonico “David Brunori” rappresenta le Marche
Dietro la Gola della Rossa Spontini al Festival dei Cori
A
Jesi il Club Alpino Italiano ha festeggiato i
dieci anni del Parco della Rossa-Frasassi, 19972007.
Ha proposto agli amici un
percorso adatto per tutti,
chiamato “I sentieri della
memoria, da Pontechiaradovo al rifugio di Monte
Ginguno”.
L’invito era chiaro, allettante: 10 giugno 2007.
Punto di partenza dell’escursione, il parcheggio
adiacente l’edicola sacra
di Pontechiaradovo, ap-
pena oltrepassata la ferrovia. Lasciate qui le auto,
si procede in direzione
del vicino gruppo di case
detto “Palombare”, per superarlo e imboccare sulla
destra un evidente sentiero. Salire dolcemente
attraversando un incantevole bosco di pini e raggiungendo in breve l’ex
rifugio forestale “Colle
Saluccio”. Dopo una prima sosta, ripreso il percorso, si arriva al piccolo
paese di Cerqueto, con le
sue caratteristiche case di
pietra. Attraversato tutto
l’abitato, si procede con
il sentiero numero 139 in
direzione di Monte Ginguno, passando per un
bosco di piante tipiche
della macchia mediterranea che a tratti consente
meravigliose vedute verso
Pierosara e i monti circostanti. Una nuova sosta è
d’obbligo nel piccolo, accogliente, ex rifugio del
Corpo Forestale Monte
Ginguno. Da qui, continuare con il sentiero 139
in direzione San Vittore
fino al bivio per Pierosara:
magnifica vista sul monte Valle Montagnana che
si raggiunge in pochi minuti. Lasciato il sentiero,
percorrere pochi metri
di strada asfaltata fino a
raggiungere il soprastante
gruppo di case chiamato Collepeccio. Da qui si
scende prima per comoda
carrareccia poi per tracce
di sentiero fino a Mogano,
per arrivare in pochi minuti alle macchine. Si par-
turisti e pellegrini
Al santuario di Fatima
I
l pellegrinaggio in Portogallo vissuto da un
gruppo di turisti di Jesi
e di Castelfidardo è stata
l’occasione per visitare
questo paese arroccato
all’estremo confine occidentale dell’Europa, dai
forti richiami turistici ed
ammirare la meraviglia
delle architetture e la varietà dei paesaggi, per gustare la dolcezza dei vini
e godere dei colori della
natura e del fado. Una sosta particolare dal punto
di vista spirituale, è stata
a Fatima, per ricordare le
apparizioni della Madonna a tre pastorelli, il 13
maggio 1917 e per provare a mettere in pratica
il suo invito a
pregare. Ai tre
pastorelli, Lucia
di Gesù, Francesco e Giacinta, apparve
per sei volte la
Madonna che
lasciò loro un
messaggio per
tutta
l’umanità e che Lucia,
la
testimone
sopravvissuta, mette per
iscritto secondo
il comando del
Vescovo. Il vescovo di Leiria,
nella sua lette-
ra pastorale a chiusura
del cinquantenario, ha
affermato che il messaggio di Fatima “racchiude un contenuto
dottrinale tanto vasto
da poter certamente
affermare che non gli
sfugge alcuno dei temi
fondamentali della nostra fede cristiana...”.
Nell’immagine, il gruppo dei turisti e la foto
della Madonna di Fatima con la corona nella
quale è incastonata la
pallottola con la quale
il santo Padre Giovanni Paolo II è stato colpito nell’attentato del
13 maggio 1981
tiva da Camponocecchio
(nella chiesa c’è una vetrata che raffigura San Floriano di Lorch- e c’è buon
motivo e lo vedremo in altra occasione); ritrovo alle
ore 8,15 al bar La Pinta; la
camminata, escluse le soste, andava sulle 4 ore, per
superare un dislivello di
quote di circa 400 metri;
difficoltà, “T” = cioè adatto a tutti.
Pranzo al sacco, immersi
nella natura come fiori di
campo, raccomandati gli
scarponcini da trekking
–non scarponi pesanti,
non scarpine da tennis!
Due provvidi sostegni,
cioè
accompagnatori
qualificati: erano Paolo
Ciarmatori, amore per
la montagna, esperienza; e Silvano Elisei dottore in scienze forestali,
appassionato di quell’ambiente preappenninico.
Persone amiche, esperte
che aiutano non solo ad
imparare a dove mettere i piedi ma a saper
vedere la natura dando
nome e significato a tutto ciò che ti sta attorno
e sapendo dove far soste
lungo il percorso.
Insomma è ora di imparare ad uscire con stile e
consapevolezza di ciò che
si vuol vedere e conoscere; farlo insieme, aiuta
–anche perché si impara
sempre meglio ad essere
positivi, collaborativi e ci
sarà tanto da raccontare
al ritorno: per esempio
riferire come è fatta casa
nostra e i suoi intorni…
poco esplorati –tappe per
week end estivi in Vallesina.
Mario Livieri
Il Coro Polifonico David
Brunori di Maiolati Spontini in rappresentanza
delle Marche al 7° Festival
Internazionale dei Cori a
Clusone (BG), un evento
che si tiene ogni cinque
anni con la partecipazione
quest’anno, previa selezione, di 23 cori da tutto
il mondo, 16 dalla
sola Lombardia, 19
dalle altre regioni
d’Italia oltre a 15
gruppi folkloristici.
Oltre 3000 i coristi
attesi. Sarà il Coro
Polifonico
David
Brunori a rappresentare la regione
Marche alla settima
edizione del Festival
Internazionale dei
Cori che si terrà a
Clusone (BG) dal 27
giugno al 1° luglio,
un evento di grande
rilevanza e spessore musicale organizzato dal locale
Coro Idica (www.
coroidica,it) che quest’anno festeggia anche i suoi
primi cinquant’anni di attività. Tanto per rendersi
conto della portata, l’ultima edizione del festival
ha visto la partecipazione
di oltre 2500 coristi provenienti da tutto il mondo,
con un coro in rappresentanza di ogni regione italiana. Quest’anno saranno
23 i cori selezionati da tutto il mondo, 16 dalla sola
Lombardia, 19 dalle altre
regioni italiane oltre a 15
gruppi folkloristici, con
una partecipazione attesa
di oltre 3000 coristi.
Il Coro Polifonico David
Brunori, diretto dal M°
Michele Quagliani, avrà
l’onore di presentare al
pubblico ed agli altri par-
rigi e già da qualche anno
il coro ha caratterizzato
la propria preparazione
musicale inserendo nei
propri programmi, tra gli
altri, i brani corali presenti nelle composizioni del
grande Autore.
L’occasione premia quindi
un lungo lavoro artistico
tecipanti di questa impo- e organizzativo del grupnente manifestazione il po, pianificato per uno
meglio del proprio reper- sviluppo graduale, che
torio, a cominciare dai nel tempo ha accresciuto
brani di Gaspare Spon- apprezzamenti e consensi
tini e della sua Vestale attorno a sé.
che così tanta attenzione
hanno riscontrato nella Nella foto di Binci il Coro
commissione seleziona- “D. Brunori” durante l’esitrice. Ricordiamo infatti bizione al teatro Pergolesi
che quest’anno ricorre il per il concerto di Natale,
bicentenario dalla prima lo scorso 7 dicembre con
rappresentazione
del- l’Orchestra Filarmonica
l’opera di Spontini a Pa- Marchigiana.
Majolati Spontini - Nuovo agriturismo a due passi dal paese
“La collina degli olivi”
S
abato 23 giugno, tra i secolari olivi dell’ex feudo Colini,
l’intero paese di
Majolati si è riunito per festeggiare l’inaugurazione di un nuovo agriturismo,
“La collina degli
olivi”, di proprietà di Cristina Cerioni.
E’ stata una grande festa popolare,
all’inaugurazione
la cittadinanza
ha partecipato numerosa
insieme al sindaco Giancarlo Carbini, alla Giunta
comunale e a numerosi
consiglieri comunali.
Il locale si trova nella zona
di Santa Liberata, tra la
villa “La Palombara” e l’ex
chiesa Valchera, in una
splendida posizione panoramica, che offre ai futuri ospiti una vista spettacolare sulle affascinanti
campagne marchigiane e
la permanenza in un ambiente ricco di vissuto e di
storia. Questa nuova apertura turistica e commer-
ciale, per Majolati, rappresenta non solo un servizio
commerciale e turistico,
ma anche un incoraggiamento alla rivalutazione
del territorio.
Durante i festeggiamenti
per l’inaugurazione, oltre
ad un gradito rinfresco basato principalmente sulla
classica porchetta, c’è stata la partecipazione di un
gruppo folkloristico musicale, “La Martinicchia”,
che ha allietato la serata
con musiche tradizionali
particolarmente gradite
ai presenti. L’agriturismo,
ricavato
da
una casa colonica appena restaurata,
è dotato di
quattro bellissime camere,
arredate con
buon gusto e
provviste di
ampi servizi
ed aria condizionata. Inoltre c’è un appartamento e,
ricavato dalla
dipendenza,
c’è il ristorante, estremamente raffinato.
Il servizio ristorante sarà
aperto sia a pranzo sia a
cena, da Cristina Cerioni
si potranno gustare piatti tipici della tradizionale
locale, oltre agli affettati e
alle cresce.
Questo agriturismo è
una valida alternativa alle
proposte alberghiere più
grandi della Vallesina e
rappresenta un servizio
fondamentale per l’area
majolatese che attualmente soffriva un po’ per il
calo dei servizi.
Sara Palmolella
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Voce della Vallesina
12
Vallesina
1 luglio 2007
Chiesa di Sant’Antonio Abbate a Minonna – Cinque nuove vetrate
Esortati con l’aiuto dei santi
S
i sapeva che la chiesa di san Antonio
abbate era la più “riuscita” fra quelle
progettate e costruite nella nostra diocesi dall’ingegner Giuseppe Lenti. La sua
struttura “a conchiglia” (e il pavimento
in lieve pendenza) favorisce nei fedeli
quella “attiva partecipazione” promossa
dal Concilio Vaticano II con la riscoperta della dimensione “conviviale” dell’Eucaristia. Le linee architettoniche tuttavia
sono articolate e mosse, tali da evitare
quella brutta sensazione (comune in tante chiese “moderne”) di trovarsi in un capannone industriale piuttosto che in una
“Casa di preghiera”. E è proprio in tali articolazioni delle pareti, rese più facili dalla
plasticità consentita dal cemento armato,
che si inseriscono le nuove vetrate dipinte dal prof. Giovanni Marconi e recentemente completate (almeno per ora). La
loro vivace e insieme discreta cromia di
luce crea un gradevole clima di serenità e
raccoglimento, tale da ravvivare il grigio
uniforme delle pareti. Ne facciamo qui
una breve descrizione, limitandoci al solo
punto di vista “iconologico”.
Le possiamo dividere in tre “cicli”. Il primo
(a sinistra, dietro l’altare)
raffigura due santi: Sant’Antonio Abbate, titolare della
parrocchia, con la consueta
simbologia di maialetto, bastone e campanella; l’altro è
il vescovo San Settimio, che
avrebbe subito il martirio
lungo le rive dell’Esino: fino
all’800 proprio da queste
parti sorgeva una chiesetta
a lui dedicata. In mezzo una
pianta di olivo su cui scende copioso un fascio di luce
che promana da una colomba: per dire che l’”albero
della santità e del martirio”
è fecondato e sostenuto dalla forza dello
Spirito santo.
Sulla destra del presbiterio si trova un più
ampio ciclo di vetrate dedicate ai sette sacramenti. Nella prima: sopra, l’acqua che
scende da una conchiglia
e il cero pasquale indicano il battesimo; sotto,
la colomba che irraggia
sette fiammelle richiama
la cresima e l’effusione
dei sette doni dello Spirito santo. La seconda
e la terza vetrata sono
dedicate all’eucaristia,
con i relativi segni delle
spighe e del pane da un
lato. Dall’altro, in alto
l’Ostia raggiante, mentre sotto un grappolo
da cui gronda il vino sul
calice. Si richiamano le
parole di Gesù nell’Ultima Cena: “Non berrò
del frutto della vite fino
al giorno in cui lo berrò
nuovo nel regno” (cf Mt
26,29). La quarta vetrata è
dedicata ai due sacramenti “della guarigione”. Sopra,
una croce con appese delle
catene spezzate e ai piedi
le “chiavi”: simboleggiano il
potere conferito dal Signore
risorto agli apostoli di “sciogliere” dai peccati. Nella
parte sottostante sono indicati i segni del sacramento
dell’”Unzione dei malati”:
un ramo d’olivo e una mano
con sopra il segno della croce fatta dal sacerdote in questo sacramento. La quinta e
ultima vetrata illustra i due
cosiddetti “sacramenti dell’impegno”. So- semplici come le colombe” (Mt 10,16).
pra: l’ordine sacro (con bibbia, stola, ba- Completiamo questa piccola rassegna
stone pastorale), a indicare i tre compiti segnalando anche un bel bassorilievo in
del sacerdote: annuncio, celebrazione, legno dello scultore Massimo Ippoliti che,
guida. Sotto, il sacramento del matrimo- davanti ai due confessionali, rappresenta
nio: due anelli uniti e l’”abbraccio benedicente” del Padre con il
un braciere da cui esce “figliol prodigo”, alla cui luce va interpredel fuoco: “Le vampe tato il “sacramento del perdòno”.
dell’amore sono vampe Torniamo alle vetrate. Non siamo certo
di fuoco, una fiamma al livello di quelle delle grandi cattedrali
del Signore!” (Cantico francesi o di quelle sognanti e visionarie
dei Cantici 8.6) Il ter- di Chagall o Matisse. Le nostre hanno
zo “ciclo” è una serie di una dichiarata finalità immediatamente
quattro piccole vetrate catechetica e pastorale, oltre che dignito(40x40) con i simboli samente decorativa.
delle quattro virtù “car- In sintesi, potremmo dire che esse costidinali”: giustizia (spada tuiscono una “esortazione” a far sì che i
e bilancia); temperan- sacramenti della Chiesa vengano vissuti
za (un vaso d’acqua nella esistenza quotidiana (le quattro virriversato in un altro: tù), sul modello e con l’aiuto dei due sanSan Francesco chiama ti patroni che sono cresciuti “come olivo
l’acqua “utile e umile verdeggiante nella Casa di Dio” (Salmo
e preziosa e casta”); la 52,10).
fortezza (un castello);
don Vittorio Magnanelli
la prudenza (colomba
e serpente): “Siate pru- Nelle foto di Candolfi le vetrate e un
denti come i serpenti e particolare
Sulle note dei Matia Bazar la scuola Pergolesi festeggia i 30 anni di attività
Il grido d’amore della scuola Pergolesi
P
er festeggiare i suoi
trenta anni di attività, la scuola musicale
G.B. Pergolesi di Jesi
non si è fatta mancare
proprio niente, lanciando con forza il suo
“Grido d’amore”, questo
il nome del saggio di
fine anno.
Con circa 600 studenti iscritti, seconda
scuola delle Marche
per numero di allievi,
l’istituto musicale jesino ha organizzato il
compleanno con i Matia Bazar, per sei volte
vincitori del Festival di
San Remo.
E’ stata una serata all’insegna della musica
leggera italiana quella
dello scorso 25 giugno in Piazza della
Repubblica,
quando
gli allievi del Pergolesi si sono esibiti su un
vero palcoscenico accanto ai Matia Bazar.
Il gruppo italiano, oltre 30 anni di successi,
non si è fatto pregare
ed ha subito accettato
l’invito presentando il
suo ultimo acquisto,
la cantante Roberta
Faccani,
anconetana.
Tutte le canzoni più note della
band – “Ti sento”, “Vacanze romane”, “Messaggio d’amore”- e molte
altre sono state proposte in piazza della Repubblica dagli studenti
della Scuola Pergolesi , evento che
si è poi concluso con l’esibizione
degli ospiti d’eccezione, i Matia
Bazar.
“Sarà una serata di grandi emozioni – aveva preannunciato il
batterista Giancarlo Golzi, una
delle anime del gruppo, alla conferenza stampa che ha preceduto
il galà– quando sentiremo cantare le nostre canzoni, riaffioreranno i ricordi del passato. La nostra
energia sarà dedicata ai ragazzi”.
Le aspettative non sono certo andate deluse. Gli allievi del Pergolesi hanno cantato quattordici canzoni della band genovese, alcune
vincitrici del Festival dei Fiori, sotto la conduzione di Andrea Valeri.
Un compleanno a regola d’arte insomma
dove artisti orami maturi si sono confrontati con quelli di oggi,
pur avendo una formazione e un approccio alla musica molto diverso. Come ha
ricordato Giancarlo
Golzi: “Oggi le scuole
hanno preso il posto
delle nostre cantine:
punti di aggregazione
che tracciano linee da
seguire. Qui, il numero stesso degli iscritti
mi riempie di gioia:
è un primo traguardo, ragazzi tolti dalla
strada perché la musica quando ti prende
non ti lascia più”.
Nati nel 1975, i Matia
Bazar hanno esordito
con la voce di Antonella Ruggero, oggi
egregiamente sostituita dalla dorica Roberta Faccani, e proprio
in suo onore è stato
scelto il titolo della
serata. La band infatti nel 2005, è salita
sul gradino più altro
del podio del Festival
della canzone italiana
con un testo che si intitola appunto “Grido d’amore”. Altri membri storici della formazione
sono: Piero Cassano, tastiere e chitarra; Giancarlo Golzi alla batteria;
Fabio Perversi, tastiere e violino. I
Matia Bazar ora pensano al futuro,
in cantiere c’è un nuovo disco per
l’autunno, la partecipazione al festival di San Remo per il 2008 e un
tour teatrale da trenta date.
Eleonora Dottori
Foto Maurizi
NSR Space Evolution,
della Fib di Castelplanio
Successo per la prima edizione
del Gran Fondo del Sentino
25 giugno,
appassioGranfondo
nati e tifosi.
del SentiForte anche
no a Sasil sostegno
soferrato,
dimostrato
tre giorni
da molte
tutti
deaziende e
dicati alle
istituzioni
due ruote,
regionaquelli che
li, partner
il 22, 23 e
dell’evento.
24 giugno
Impegno
hanno aniripagato
mato la città marchigiana dalla grande affluenza di
con il Campionato Italia- pubblico, giunto a Sasno di Cicloturismo Avis, soferrato per assistere
organizzato dalla G.C. alla gara e vedere grandi
AVIS-SASSOFERRATO campioni del presente
e dal GRUPPO DIEL. In e del passato del ciclioccasione dell’80° anni- smo, tra tutti El Diablo
versario della fondazione - Claudio Chiappucci.
dell’Ente, lo scorso fine Un’occasione per vedesettimana ha visto susse- re da vicino le ultime
guirsi eventi, esposizioni, novità del settore, come
presentazioni, degusta- l’anteprima presentata
zione della cucina tipica da Fib – Fabbrica Italiamarchigiana, musica e na Biciclette, l’azienda
spettacoli, iniziati venerdì di Castelplanio che si sta
22 e culminati domenica affermando uno degli ulnella gara ciclistica.
timi baluardi del made in
Una corsa suggestiva, due Italy per le bici. L’azienpercorsi nella natura e da di Matteo Nuzzi (nelnelle bellezze paesaggisti- la foto) ha presentato a
che che il nostro territo- Sassoferrato un’antepririo ha da offrire. Il Gran ma del 2008: la bicicletFondo, 140 km immersi ta NSR - Space Evolunel Parco Naturale delle tion. “E’ il modello più
Grotte di Frasassi e della aggressivo e tecnologico
Gola della Rossa, e il Me- del nostro reparto corse”,
dio Fondo, che si snoda afferma Nuzzi, fondatoper 70 km nel Parco del re di Fib “che per il 2008
Monte Cucco.
diventa ancora più evoUn grande evento, che ha luta, montando il nuovo
impegnato 200 persone cambio Shimano a 10
tra staff e organizzatori, velocità, realizzato in fi350 corridori e migliaia di nitura d’alluminio.
13
In dialogo
Opinioni
a confronto
1 luglio 2007
In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali. Chiediamo
agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente tagliati. La
pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per email a
[email protected]
Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del mittente
Carissimo Aldesino,
te democratici. Grazie al
anch’io come te sono fi- disegno di Moro, grazie
glio di contadini e di ope- a papa Wojtyla, grazie alrai e se ho avuto la fortu- l’implosione dell’Unione
na di poter studiare qual- Sovietica, è stato elimiche anno più di te, questo nato il pericolo dittatonon deve minimamente riale comunista. Sui profarti sentire in difficoltà blemi bisogna limare e
nello scrivere. Infatti sai trovare il punto mediano
farti capire molto bene che salvaguardi i princie sai dirmi chiaramente pi - cui mai rinunceremo
come la pensi. Grazie.
- e l’interesse della socieMi chiedi come si può tà. Però non rinunciare ai
conciliare la presenza nostri principi non vuol
nella stesa lista di ex de- dire chiudere la porta in
mocristiani e ex marxisti: faccia a chi non la pensa
dove finiranno quei valori come noi o non tentare
che proprio tu, come diri- una collaborazione con
gente di Azione Cattolica nuovi metodi.
di tanti anni fa, ci hai in- “Caro v.m., non si sputa
segnato? Quelli stessi che sul piatto dove si è mantutti noi ex dc abbiamo giato”. E’ la tua espressiodifeso per tanti anni nel ne nei miei confronti che
dopoguerra? Non ricordi mi è veramente dispiache sui confessionali era ciuta perché totalmente
scritto:”Se sei comunista infondata e poi…tanto
devi confessarlo?”
brutta comunque. Non
Ecco: quando affermo ho mai nascosto a nessuche sono passati 60 anni no il mio passato. Alla Dc
( e tu giustamente mi ri- devo tantissimo in formacordi che però i tanti zione e in valorizzazione
anni non hanno cancel- personale. Ho cercato di
lato i grandi valori che ci corrispondere come mehanno animato), intendo glio ho potuto. Se, dopo
anche chiederti: perché la crisi della Dc, io e te
quella scritta sui confes- siamo passati al Partito
sionali non c’è più? Per- popolare e poi alla Marché tante cose sono cam- gherita, forse questo vuol
biate, perché, ci ricorda dire che abbiamo rinnepapa Giovanni XXIII che gato il passato? Abbiamo
i movimenti politico-so- voluto ancora continuare
ciali, con il passar dei de- ad impegnarci nella socenni, variano i loro con- cietà con altri mezzi. Che
tenuti ideologici anche se poi oggi io continui con la
i simboli e le strutture ri- Margherita e con il Partimangono congelate. Ses- to democratico mentre
sant’anni vuol dire che tu scegli una delle tre
abbiamo compiute tante dc di Jesi, non vuol dire
conquiste e tante trasfor- certo rinnegare un passamazioni; e che si affac- to, né tu né io, né i tanti
ciano tanti altri problemi amici di Jesi e d’Italia che
che vanno affrontati con hanno scelto come hanmetodi diversi rispetto al no creduto opportuno.
passato. Non possiamo Importante è scegliere in
continuare a sbriciolar- perfetta buona fede e non
ci in oltre venti partiti e per fini personali.
partitini (e quattro ri- Con tanta amicizia
sorte DC!) che ci stanno
Vittorio
portando dove tu stesso
vedi, ma tentare coalizio- Carissimi Vincenzo,
ni che sappiano portare Roselina, Monia, Alavanti un discorso il più desino, Franco, Evasio,
possibile omogeneo. Ecco Anna,
il tentativo di fondere la grazie della lettera e della
Margherita con la Quer- sua schiettezza. Mi dite
cia. Credi proprio che che, in quanto alla Dc
non c’è alcuna differen- (naturalmente quella del
za tra il PCI di Togliatti segretario Zagaglia alla
e i Ds di Fassino? Uniti, quale avete aderito tutti),
e quindi più forti ( De “non è stato riesumato un
Gasperi: “se sarete uniti partito, ma è stato riprosarete forti”), porteremo posto un discorso di vaavanti programmi nei lori e di programmi”. Nel
quali possiamo trovare dare atto, comunque, dell’accordo. Perché quello la bella affermazione di
che conta oggi – finite questa Dc e dello straorle ideologie – è trovare dinario impegno del seun comune terreno sui gretario che ha avuto
programmi. Non è facile, anche soddisfazione perma nemmeno impossibi- sonale, mi chiedo: se fosle, perché per sua natura, se come voi dite, perché
la politica è mediazione. non è possibile unificare
Perché, ti chiedo, Fanfani in un attimo le tre Dc di
e Andreotti, a suo tempo, Jesi e le quattro Dc d’Itaerano alleati con i socia- lia? Non è possibile perlisti e con i repubblicani ché sono espressione di
anche se questi erano per puri personalismi. Quella
il divorzio e per l’aborto? ultima di Jesi è nata perPerché hanno dovuto ac- ché una minoranza del
cettare un compromesso 5% non ha ottenuto che si
se volevano ancora avere facessero le primarie. Ma
alleati per mandare avan- non si costruisce niente
ti l’Italia, alleati con prin- senza accettare il metodo
cìpi e programmi molto democratico all’interno
diversi. Io credo che gli di un partito; valgono le
ex comunisti e diessini decisioni della maggiosono tutti sinceramen- ranza; si rimane in mi-
noranza e si combatte
all’interno. Forse che non
abbiamo fatto sempre
così ai tempi della Dc
di Bordoni, di Ceppi, di
Bassotti, di Cerioni e di
tanti altri? Io pure sono
stato molto spesso in minoranza, eppure la Dc ha
saputo ugualmente valorizzarmi. E la ringrazio.
Anch’io ho sostenuto che
sarebbe stato meglio fare
le primarie – l’ho scritto
e l’ho detto più volte a
voce alta anche durante il
primo incontro promosso
da Melappioni al Palazzo
dei Convegni - ma non
sono mai stato d’accordo
a rompere con la Margherita che a stragrande
maggioranza
deliberava diversamente. Né ho
giudicato positivamente,
per lo stesso motivo, che
Melappioni avesse rotto
all’interno del suo partito. Le minoranze devono
combattere per diventare
maggioranze. Dobbiamo
ancora farcelo insegnare
dalle grandi democrazie
storiche? Il metodo democratico fa i suoi primi
passi proprio all’interno
di ciascun partito.
Dite: “Con l’adesione della Margherita al Partito
democratico,
l’elettore
democristiano ha capito l’ambiguità politica
di certi “democristiani”. Certo, chi si rifà alle
ideologie imperanti nel
secolo scorso, vede ambiguità, ma chi tenta nuove
vie, nuovi sentieri, nuove
strutture per meglio risolvere i gravi problemi
che abbiamo, è un coraggioso che rischia. Certamente non risolveremo i
problemi continuando a
moltiplicare i partitini, i
quali vedono come fumo
agli occhi l’eventuale referendum che toglie loro la
vita. Nessuno nega che il
Pd è un parto molto difficile proprio per tutto un
passato che tende ad anchilosare tutti. E’ un partito che è ancora in mezzo
al guado. Ma vale la pena
rischiare. “I partiti devono essere capaci di sintesi
politica e di progettualità”
(Compendio della dottrina sociale della Chiesa,
par. 413). Certo, rifugiarsi
nel blasonato del passato
è facile, ma non aiuta a
costruire il nuovo. Non
si vuole rischiare. Ognuno nella propria cuccetta.
Come la nuova Dc di Rotondi (una delle quattro):
rappresenta solo Rotondi,
però Rotondi è andato
dal capo dello Stato insieme con Berlusconi, Fini
e Bossi! Vogliamo continuare così?
Mi preme poi chiarire,
per rispetto a Melappioni che stimo, che non ho
scritto, come voi dite “
che secondo v.m. a Jesi si
trova ad avere un elettorato intelligente in quanto non ha votato Melappioni”. Ho espresso un
concetto molto diverso.
Ho scritto: Per “attenzione
e intelligenza” dell’elettorato non intendo lodare chi
non ha votato Melappioni,
ma sfatare la leggenda che
l’elettorato non segue o non
si rende conto dei problemi
e delle scelte in ballo” alludendo al fatto della diversa presa di posizione
di Forza Italia rispetto ad
Alleanza nazionale. Infatti, mentre l’elettorato di
Forza Italia ha dato circa
2000 voti a Melappioni,
quelli di An non hanno
votato Melappioni per
non dare soddisfazione
a Forza Italia che aveva
creato un pandemonio in
tutta la destra.
Cordialissimi saluti a voi
tutti.
Vittorio
Caro prof. Ramini,
grazie della sua attenzione e grazie di avermi fatto
conoscere più da vicino il
suo punto di vista in merito alle ultime vicende
elettorali.
Concordo che c’è stata
asprezza e tensione. Non
mi sento, invece, minimamente “gaudiosamente fiero” che abbia vinto
Belcecchi. Mi sento semplicemente contento perché il finale ha corrisposto alle mie convinzioni.
Certe espressioni valgono solo per gli eroi e per
i santi. Io ancora non lo
sono.
Chiedo scusa se non
prendo in considerazione
motivi di ordine generale
o particolare sui quali lei
si intrattiene, ma dei quali non mi sono mai interessato; vedi, per esempio,
il comportamento della
stampa locale rispetto ai
due candidati. E altro.
Per ben due volte lei torna
sulla “modesta forbice del
6%”, come a dire “che non
so se la vittoria sia veramente tale…Tutto questo
dovrebbe far riflettere”.
Ma perché, professore,
non lascia questo tipo di
riflessioni a Berlusconi,
che in questo è maestro?
Proprio io devo ricordarle che in democrazia, nel
ballottaggio, vale il 50%
più un voto? Che Kennedy e Bush, i cosiddetti
uomini più potenti del
mondo, hanno governato
gli Usa – che impegnano
un po’ più di Jesi - il primo con il 51%, il secondo (primo mandato) con
il 50% più una manciata
di voti procurategli dal
fratello governatore della
Florida. Neppure Melappioni ha trovato da ridire,
per quanto io ne sappia,
sul 6%. Elegante. Dignitoso. Ha detto: “In queste
battaglie o si vince o si
perde”. Punto.
Non ho sorvolato né sui
voti di Alleanza N., né
su quelli di Forza Italia.
Concordo con lei che il
comportamento di A.N.
ha “sbugiardato” l’intesa
sottobanco che da molte
parti si era insinuata. Ma
un’attenta analisi dei voti
(più 2000 Melappioni,
fermo Belcecchi) denuncia chiaramente che Forza
Italia ha votato abbastanza compatta per Melap-
pioni. Ma era nella logica
elettorale, dopo quanto
Cesaroni aveva combinato a destra dividendo gli
alleati e improvvisando
una candidatura che ha
umiliato il partito (battuto per la prima volta da
Alleanza N), a prescindere, naturalmente, dalla
persona brava e dignitosa
della Pennoni che si prestata al sacrificio. Il patto
non c’è stato con Alleanza N. (la contraddizione
non lo consente, dati i
precedenti), ma c’è stato
un patto di tipo politicopsicologico, anche se non
formalizzato, con F.I. perché, altrimenti, chi se non
Forza Italia avrebbe dato
a Melappioni quei 2000
voti in più rispetto alla
prima tornata elettorale? Riconosco che piccoli
travasi di altro genere ci
saranno certamente stati
(Grassetti e C.), ma non
sono stati questi i voti
che hanno portato Melappioni a quota 8724.
Mi meraviglio che lei si
meravigli del fatto che
siano state messe in campo tante forze: era nella
logica delle cose. Ognuno ha chiamato i santi
che aveva. Ma il la alla
magnitudo lo ha dato proprio Melappioni con lo
scioccante exploit dei super-giganti manifesti alla
Berlusconi. Certo, poi
Belcecchi ha risposto.
E anch’io, obtorto collo
e solo in forza della par
condicio sono costretto a
rispondere al suo in cauda venenum. Premesso
che “persona tutta d’un
pezzo” è espressione
piuttosto popolare ma
proprio per questo efficacissima per dire “persona
coerente, che non si piega al soffiar di venti”, non
mi meraviglia affatto che
a lei “i democristiani tutti
d’un pezzo” e ”i comunisti
tutti d’un pezzo” facciano
“sincera pena”. Ognuno
misura in base al metro
che ha a disposizione. Distintamente.
v.m.
Sulle zone
a traffico limitato
Caro Sindaco e Caro Comandante della Polizia
Municipale di Jesi; nei
giorni scorsi abbiamo
avuto ancora una volta
una gradita sorpresa: sul
parabrezza della nostra
autovettura faceva bella
mostra di se l’ennesimo
foglio verdino che ci avvertiva che, avendo avuto
accesso alla ZTL senza
autorizzazione, eravamo
tenuti al pagamento della
contravvenzione che ne
conseguiva. Ora, sta di
fatto che la nostra vettura era pienamente autorizzata e che il foglio era
esposto in piena vista sul
porta-contrassegno della
stessa, ma su questo argomento l’Agente che ha
elevato la contravvenzione avrà certamente un
diverso punto di vista, e,
a quanto pare, spetterà
al Giudice di Pace (anco-
ra una volta!!) dirimere
la controversia. Se poi il
problema risiedeva nel
fatto che non era visibile
la parte del permesso che
indicava in quale zona mi
autorizzava l’accesso, va
rilevato che, purtroppo,
essendo il foglio troppo
grande per poter entrare
in un comune porta-contrassegno senza doverlo
piegare in due, o si espone
il numero del permesso e
la targa del veicolo, che
stanno su una delle due
metà, o si espone la zona
autorizzata, che sta sull’altra metà; d’altro canto
ben 5 volte ci siamo recati presso il comando della Polizia Municipale per
ottenere il contrassegno
plastificato, che non avevamo più avendo cambiato macchina, ma 5 volte
ci è stato detto che al momento non era possibile
procedere in tal senso,
per motivi che a noi non
sono stati resi noti.
Ora, al di la di tutto
quanto ho premesso sopra, vorrei capire quanto
segue:
• Vi sembra possibile che
nel 2007 si debba ancora continuare a gestire i
meccanismi autorizzativi
alle ZTL con pezzetti di
carta, più o meno plastificati, con tutto ciò che
ne consegue in termini di
possibilità che cadano, si
danneggino, volino fuori
dal finestrino, si sbiadiscano etc. etc.?
• Possiamo capire che un
moderno sistema di varchi elettronici collocato
in tutte le zone di accesso
alle ZTL, sebbene sia la
soluzione più moderna e
razionale, potrebbe essere eccessivamente oneroso sia dal punto di vista
finanziario e logistico.
• Crediamo però che un
sistema di palmari (ne
basterebbero due a disposizione della pattuglia
che di vola in volta gestisce le operazioni di verifica delle ZTL) a costo
praticamente nullo (non
più di 500 €), messo in
mano a persone con una
minima competenza informatica, potrebbe consentire di portare con se
l’elenco aggiornato delle
autorizzazioni e, semmai
integrando il sistema del
controllo dei contrassegni, permetterebbe di dirimere le situazioni che
paiono a prima vista irregolari, evitando di elevare contravvenzioni non
fondate sulla realtà dei
fatti. Ed in questo modo,
con un investimento che
oserei definire ridicolo, si
eviterebbe di esercitare
sui cittadini quello che
ai cittadini stessi appare
come un sopruso ed una
prevaricazione.
Con l’augurio che la presente ottenga l’attenzione
ed il riscontro che ritengo meriti, porgiamo ad
entrambe i nostri saluti.
Gianluca Ceccarelli ed
Emanuela M.A. De Boni
14
Jesi
1 luglio 2007
AGENDA
Il Santo del giorno
Venerdì 29 giugno Ss Pietro e Paolo; sabato 30 santi primi Martiri Chiesa Romana, sant’Ottone; domenica 1° luglio san Giulio; lunedì 2 san Bernardino; martedì 3 san Tommaso; mercoledì 4 santa
Elisabetta; giovedì 5 sant’Antonio Maria Zaccaria;
venerdì 6 santa Maria Goretti; sabato 7 san Claudio; domenica 8 sant’Adriano.
Farmacie di turno a Jesi
Venerdì 29 giugno Comunale 1, sabato 30 Cerni,
domenica 1° luglio Comunale 2, lunedì 2 Grammercato, martedì 3 Coppi, mercoledì 4 Moretti,
giovedì 5 Barba, venerdì 6 Martini, sabato 7 Calcatelli, domenica 8 Grazie.
Farmacie di turno in Vallesina
Venerdì 29 giugno Macine, sabato 30 Moie (Lucarelli), domenica 1° luglio Angeli, lunedì 2 Poggio
San Marcello, martedì 3 Castelbellino, mercoledì 4
Pianello Vallesina, giovedì 5 Montecarotto, venerdì 6 Moie (Angelico), sabato 7 Macine, domenica 8
Moie (Lucarelli).
Anagrafe
Nati a Jesi (salvo diversa indicazione)
26 aprile Tommaso Valentini; 8 maggio Tommaso
e Serena Cecchini; 14 maggio Christian Tesei; 23
maggio pino Christian Bravo; 24 maggio Emma
Pergolesi; 25 maggio Iamin Salja, Clirin Coku, Nancy Ighedo; 27 maggio Benedetta Sassaroli; 28 maggio Aurora Magnarini, Nicola Sardella, Aurora Medici (Chiaravalle) e Caterina Pierandrei; 29 maggio
Giulio Paoletti, Sofia Goldoni; 31 maggio Francesco
donzelli; 1° giugno Xin Yin; 2 giugno Federico Pelagagge; 3 giugno Ermes Giannoni; 4 giugno Vittoria Benigni, Michela Yu Peilei, Zeineb Idoudi; 5
giugno Arianna Silvi; 6 giugno Emily Miskiewicz; 7
giugno Maddalena Ciriaci e Matteo Duca.
Defunti a Jesi (salvo diversa indicazione)
25 maggio Anita Catani (87 anni), Elio Romagnoli (64); 27 maggio Rolando Belardinelli (77); 29
maggio Lino Tabarrini (83), Piera Ciciliani (76); 30
maggio Stamura Franceschini (93) di Maiolati; 31
maggio Eulalia Balducci (80) di Rosora; 1° giugno
Anna Fioretti (89); 2 giugno Duilio Topa (91) di
Cingoli, Palmina Finocchio (95) di Staffolo, Maria
Soverchia (80) di Staffolo; Tullio Tavoloni (83) di
Filottrano, Adolfo Spaccia (79); 3 giugno Dino Medici (85) di Morro d’Alba; 4 giugno Lucia Brocanelli
(97), Arduino Verdolini (90), Annunziata Gianangeli
(95), Luisa Petrucci (87); 5 giugno Argentina Medici
(79), Ezia Galtelli (68) di Serra dè Conti; 6 giugno
Avelia Lucaboni (91), Elisa Cimarelli (85) di Castelbellino; 7 giugno Paolo Magini (67), Luigi Pellegrini
(78), Giacomo Giuliani (87), Giuseppe Tamburo (77)
di Staffolo, Azzelio Mazzanti (87); 9 giugno Raffaele Occhiuto (71) di Chiaravalle, Cesare Amarilli (80)
di Santa Maria Nuova; 10 giugno Lea Moroni (94),
Nazzareno Brunieri (68) di Monte Roberto; 11 giugno Giancarlo Quattrini (57); 12 giugno Pietro Duca
(86) di Santa Maria Nuova.
Giornata Nazionale per la prevenzione
e la cura dell’incontinenza
L’
azienda sanitaria comunica che giovedì 28 giugno
sarà la “Giornata Nazionale per la prevenzione e la
cura dell’incontinenza” nell’ambito di “Ospedale aperto. Si potrà effettuare una visita gratuita presso l’ambulatorio di Uro-ginecologia nell’Unità Operativa di
Urologia dell’Ospedale di Jesi al Viale della Vittoria.
Per prenotare la visita occorre chiamare il numero
verde 800-050415 dalle ore 9 alle ore 11 oppure i numeri 0731/534353 – 0731/534336 dalle ore 9 alle ore
13 dal lunedì al venerdì.
La Giornata, promossa dall’Associazione pazienti
FINCO e dal Ministero della Salute, patrocinata da
Regioni, Province ed ASL, ha lo scopo informare sui
problemi delle persone incontinenti.
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Verso il via di un’importante opera
300mila euro della regione
L’interporto sarà una
realtà entro l’anno
L
e avventure dell’interporto, da quindici
anni a questa parte, sono
note a tutti.
E di tempo se n’è perso
tanto, ma finalmente possiamo dire di vedere l’alba dell’attività di questa
fondamentale struttura
che dovrebbe interessare
almeno tre regioni: Marche, Umbria e Abruzzo.
E’ vero che è un servizio
di coordinamento dei
trasporti che, rispetto
ai tanti esistenti in Italia
e in Europa, è uno dalle
dimensioni più modeste,
ma è anche vero che, se
finalmente riusciamo a
metterlo in piedi, i benefici verranno e la originale intuizione dovrebbe
dimostrarsi ancora valida,
nonostante gli infiniti ritardi. La maretta fra enti
che qualche volta ha fatto
segnare il passo – anche
recentemente il presidente Pesaresi ha sottolineato il non perfetto adeguamento di iniziative della
provincia di Ancona e del
comune di Jesi – pare ormai acqua passata. Gli ultimi accordi sono a portata di mano. Certo, farebbe piacere conoscere
il perché di certi ritardi,
per esempio quello dell’Anas, quello delle Ferrovie, quello della definitiva
approvazione di varianti.
In fondo, trattasi di strutture previste da sempre
e una contemporaneità
del loro completamento rispetto alle strutture
edilizie e dintorni dell’interporto, avrebbe fatto
guadagnare mesi o anni
preziosi.
Tuttavia pare certo che
con la fine dell’anno, verranno assegnati i primi
capannoni alle ditte interessate. Si parte, anche se
con passo lento. I migliori
auguri da tutta la regione
marchigiana.
Sul fronte amministrativo c’è da evidenziare la
convocazione, per sabato
prossimo, della prima assemblea consiliare dopo
le votazioni. Sembra certo che il sindaco sarà in
grado di comunicare anche i componenti della
nuova giunta. Le tensioni
provocate dalla battaglia
elettorale sono in rapido
superamento. E’ aperto
il dialogo sia all’interno
della maggioranza nello
sforzo, ciascun partito, di
farsi ben rappresentare in
giunta, sia all’interno di
Forza Italia dove alcuni
iscritti si sono autoconvocati per esprimere solidarietà alla Pennoni e,
insieme, per sottolineare
l’urgenza di un congresso (che dovrebbe tenersi
a luglio) per un’approfondita analisi dei risultati elettorali e per trarre,
eventualmente, le dovute
conseguenze.
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hobbistica uso familiare,
modellista, sarta – fashion
designer sono aperte
durante tutto l’anno
Interporto Marche
Bilancio approvato
C
on oltre il 90% del capitale sociale rappresentato, l’Assemblea dei soci di
Interporto Marche spa ha
approvato il bilancio 2006 e
delineato le prospettive nel
breve e medio periodo del
centro intermodale. L’Assemblea ha ribadito l’importanza della strategicità
dell’approvazione definitiva
della variante al Prg da parte
del comune di Jesi per portare la superficie costruibile da 45 mila mq com’è
attualmente, a 100 mila mq.
Il presidente Roberto Pesaresi ha comunicato che il 29
giugno verranno consegnate
le chiavi dei lavori eseguiti, informando l’assemblea
che nel prossimo autunno
saranno affittati i capannoni e l’attività su gomma sarà
avviata. Presente all’Assemblea Roberto Tontini, amministratore delegato di Svim
spa che attraverso la Regione Marche detiene il 60.43%
delle quote: “Prendiamo atto
con soddisfazione di quanto Interporto Marche spa
sta facendo per completare
l’opera e portarla alla piena
efficienza, ed auspichiamo
il sostegno da parte di tutte
le forze politiche, economiche e sociali, ciascuno per
le proprie competenze, per
accelerare il più possibile le
procedure.”
Ha partecipato all’Assemblea in rappresentanza della
Provincia di Ancona anche
Carla Virili, neo assessore
alle infrastrutture: “Ho colto
l’occasione di questa assemblea – ha detto – per visitare l’Interporto ed assistere a
questo confronto ribadendo
l’impegno della Provincia
di Ancona nei confronti di
questa infrastruttura”.
Al termine del dibattito è
avvenuta la presentazione
del volume curato del prof.
Rocco Giordano ‘Politica
ed Economia dei Trasporti
e della Logistica’, l’ultimo
prodotto editoriale di uno
dei massimi esperti a livello internazionale di questa
materia, consulente del Ministero dei Trasporti.
FOCARELLI
OTTICA
15
Sport
1 luglio 2007
VOLLEY L’obiettivo è rinforzarsi ancora di più
Il “Brugiamolini” al Real Vallesina
C
on un secco 4 a 0, i ragazzi del Real
Vallesina, categoria Juniores, si sono
imposti sul Piano San Lazzaro nella partita finale della 20esima edizione del
torneo “A. Brugiamolini”. Allo stadio
“S. D’Acquisto” di Loreto, dove si sono
svolte le due semifinali e quindi la finale
(sabato 16 giugno), i giovani atleti gui-
squadre che hanno dato vita alle varie
fasi della manifestazione. E partita dopo
partita il Real Vallesina è giunto in finale
trovandosi di fronte il Piano San Lazzaro, vincitore del proprio girone.
Con due gol per tempo, i ragazzi di Sordoni hanno messo l’ultimo sigillo ad
una stagione positiva, ma soprattutto
gettando le basi per il
prossimo anno che vedrà sicuramente i giovani del Real Vallesina
lottare per i posti di
alta classifica. Ovviamente il pubblico di
queste manifestazioni
è soprattutto formato
da dirigenti e genitori
(ma non sono mancati
i tifosi), fieri di questi
ragazzi per la gioia e la
felicità che sono riusciti a regalare alzando al
cielo il trofeo. Riconoscimenti anche per 3
giocatori del Real Valledati dal mister Roberto Sordoni, hanno sina: miglior portiere, miglior attaccante
dimostrato nel corso delle varie gare e miglior difensore.
una tenuta atletica ed un disposizione in La vittoria finale è stata dedicata dalcampo di ottima fattura.
la società a Maurizio Pinti, un giovane
Un team giovane ma collaudato, capace dirigente deceduto recentemente per
di esprimere un buon calcio a dimostra- infarto.
zione di come la società Real Vallesina
Sergio Federici
abbia sempre puntato molto sul vivaio e Nella foto: da sinistra: Possanzini (dila “linea verde” che stanno dando gran- rigente), Canestrari (massaggiatore),
di soddisfazioni. D’altra parte il torneo Lucarelli, Federici, Zannotti, Loren“Brugiamolini” è da sempre riconosciuto zetti, Chiatti, Maurizi, Tittarelli, Sorcome un appuntamento di alto livello e doni (allenatore); in basso da sinistra:
nel panorama delle manifestazioni spor- Carbone, Manoni, Ciaffoni, Mancini,
tive di inizio estate. Ben 24 sono state le Brugiaferri
CALCIO FEMMINILE Primi colpi di mercato
L’Edp firma l’azzurra Rosciani e Tagliabracci
P
rime manovre
di mercato per
l’Edp Jesina femminile. La società
bianco-rossa nel
quadro della campagna di rinnovamento e rafforzamento della prima
squadra ha raggiunto l’accordo
con Silvia Tagliabracci, attaccante
fanese proveniente
dalla Vigor Senigallia, dove ha giocato nelle ultime stagioni. La Tagliabracci dopo aver esordito nella
squadra della sua città, si è trasferita a Rimini, prima di approdare a Senigallia dove ha
assaggiato la serie A, realizzando otto reti
nell’ultimo campionato e sedici in quello di
due anni fa.
Da Senigallia arriva anche l’azzurra Elisa
Rosciani, centrocampista e capitano storico
della Vigor dai tempi della serie D fino all’A1.
Moda e spettacolo
a San Marcello
A San Marcello la moda torna a fare
spettacolo con la seconda edizione del
le “FASHION GALA- moda e spettacolo”.
Sabato 30 giugno, a partire dalle ore
21,30, il suggestivo paesino dell’entroterra anconetano diventerà vetrina di
bellezza, arte, eleganza e divertimento.
Un’occasione per valorizzare le attività
produttive e commerciali del territorio
Per il suo impegno, la
professionalità e la capacità tecniche ha ricevuto il premio Coni
2005 oltre a numerosi
altri riconoscimenti.
“Le due atlete hanno condiviso il programma tecnico e gli
obiettivi della società
che potrà così vantare
due giocatrici di serie
superiore di cui una
nazionale – spiega la
dirigenza leoncella –
Inoltre è in via di perfezionamento l’accordo
con altre due giocatrici che nell’ultimo campionato hanno militato in squadre di serie
superiore. La campagna di rafforzamento
continuerà nelle prossime settimane e per
questo ci sono trattative in corso”.
L’Edp inoltre, ha presentato la domanda per
il ripescaggio in serie A2. Dopo il 3 luglio si
conoscerà il verdetto.
g.p.
e, allo stesso tempo, un’opportunità
di promozione per giovani imprenditori e imprenditrici che, con impegno
e coraggio, hanno deciso di mettersi
in proprio e in gioco nel sistema economico locale. Il “Fashion Gala” segue
una serie di eventi di successo che
hanno regalato vitalità al paese di San
Marcello come il Palio.La manifestazione si svolgerà nella zona antistante la
Scuola Elementare e sarà condotta da
Catiuscia Ceccarelli
La Monte Schiavo è già sul mercato
S
maltita la delusione
per il finale amaro di
stagione, in casa Monte
Schiavo Banca Marche si
è già al lavoro per allestire una squadra ancora più
competitiva. Si ripartirà
da coach Abbondanza in
panchina e dalle riconfermate Togut e Bown in
campo. Continueranno a
far parte della rosa anche
Calloni (nella foto vmsvolley.com), Cella e Rinieri, tutte sotto contratto
per un altro anno.
La dirigenza jesina è alla
ricerca una giocatrice per
ruolo. Tanti i nomi che
si fanno ma al momento,
non c’è nulla di ufficiale.
“Il futuro per noi è il presente – ha detto il general
manager rossoblu, Gabriele Pieralisi – L’ossatu-
ra della squadra è questa
che conosciamo. Quando
ci saranno novità di mercato le comunicheremo
nei tempi e nei modi opportuni”. Venerdì scorso
a Vienna sono stati effettuati i sorteggi per la fase
a gironi della Champions
League. La Monte Schiavo,
inserita nel gruppo A, è
stata abbinata alle francesi
del Cannes, alle polacche
del Farmutil Pila ed alle
croate del Rijeka. Questa
prima fase prenderà il via
a fine novembre (27-2829) e terminerà il 29 gennaio. Alla seconda fase ad
eliminazione diretta, accederanno le prime due
di ogni gruppo, più le due
migliori terze.
Per Togut e compagne si
tratta della seconda partecipazione alla massima
competizione europea. Lo
scorso anno, al debutto, le
jesine vinsero il proprio
girone ma furono eliminate nei quarti dal Bergamo,
che poi vinse la Coppa.
Gip
BASKET Intanto l’Aurora vince la Summer League
La Fileni Bpa a caccia di Maggioli
I
n casa Fileni Bpa tiene
banco la vicenda Maggioli. Come Figaro nel Barbiere di Siviglia, anche il
centro pesarese è ambito
da molti pretendenti. Jesi
è ovviamente tra questi,
come spiega il direttore
sportivo Dario Bocchini.
“La società sta valutando la
situazione al di là dell’offerta economica. Punteremo
sul fatto di proporre ancora
a Maggioli una soluzione
soddisfacente in tutto oltre
quella di puntare su di lui
per farlo diventare l’uomo
simbolo di questa squadra
come lo è stato per Rossini
negli anni passati”. Il giocatore si è liberato dal contratto che l’avrebbe legato
per un altro anno all’Aurora.
Ora la Fileni dovrà vedersela con Ferrara e Caserta,
club pronti a tutto pur di
ingaggiarlo. “Per firmare un
giocatore così importante
serve tempo e serve valutare bene da ambo le parti
i pro e contro – ci tiene a
dire Bocchini – Maggioli per noi è sempre il primo della lista e sappiamo
Pillole di oratorio
Iniziamo
con questo
articolo una
serie dedicata
alle
problematiche dell’Oratorio
che oggi rappresenta
sempre più un impegno per ogni Parrocchia per essere al
servizio dei giovani e
quindi delle famiglie.
L’impegno di educare richiede che il
tempo libero vissuto
in oratorio preveda
una molteplicità di
proposte, capaci di
animare in diversi
momenti
dell’esistenza e di suscitare
differenti interessi.
Questa capacità di
stimolare interessi e
dare risposta a bisogni di aggregazione
è, di per sé, azione
educativa, perché
genera incontro e
offre l’opportunità
per ognuno di esprimere le proprie possibilità. Per questa
ragione
le attività
vissute in
oratorio
diventano
el e m e nto
prioritario e inscindibile di un autentico progetto educativo.
Innanzi tutto, al
centro della vita dell’oratorio vi è il gioco, mezzo di educazione attraverso
cui il fanciullo e il
ragazzo esprimono
il loro protagonismo
e manifestano i lati
positivi e negativi
della propria personalità. Il gioco così
diventa l’occasione
per la trasmissione
di regole e per l’applicazione concreta
di virtù morali. Durante il gioco si crea
un dialogo privilegiato tra l’educatore
e il ragazzo, fondamentale per la realizzazione del progetto educativo
(Fine 1 – segue)
anche che non dobbiamo
aver fretta”. L’Aurora Basket
ha vinto l’edizione imolese della Summer League.
Questa la rosa vincitrice:
Marco Consoli, Francesco
Ambruoso, Milos Stjepovic,
Stefano Rabaglietti, Vincenzo Di Viccaro, Matteo
Raminelli, Andrea Grosso,
Marco Santiangeli, Michele
Cittadini, Bernardo Musso,
Alberto Biguzzi, Gabriele
Romagnoli. Tecnico Luca
Ciaboco, assistito da Max
Milli e Luca Paolasini.
Giuseppe Papadia
Centro Sportivo
Italiano
Una scelta che
cambia la vita
Il Centro Sportivo Italiano rivolge il suo appello ai giovani per il progetto di Servizio
Civile “A scuola di valori in
parrocchia. Progetto per la
promozione di centri di aggregazione giovanile”.
Requisiti richiesti: essere cittadini italiani, non aver mai prestato servizio civile, età dai 18
ai 26 anni. La durata del servizio, che partirà (presumibilmente entro fine 2007), è di un
anno; l’orario sarà di trenta ore
settimanali; il servizio si svolgerà in uno dei centri zona del
Comitato: Ancona, Fabriano,
Jesi e Senigallia. La retribuzione mensile è di 433,80 euro. Le
domande di ammissione devono essere presentate entro
il 12 luglio al C.S.I. Comitato
provinciale di Ancona, Piazza
Federico II^ 7- 60035 Jesi
Per ogni ulteriore informazione e per richiedere la scheda
per la domanda rivolgersi alla
sede del C.S.I.: 0731.56508,
e.mail: [email protected].
Ulteriori notizie e la scheda del
progetto si possono trovare sul
sito internet www.csiancona.it
WWWBPAIT
Calcio
16
Cultura
1 luglio 2007
Inaugurato il Centro Studi e Attività Teatrali
Valeria nella casa viva dei ricordi
N
on è un museo. Di più. Non è cerimonia si è articolata in momenti Con il fondo donato dalle sue cugine,
solo un archivio. Non basta. An- distinti. Prima che il nastro venisse Luciana e Adriana Olivieri, è stato
che una biblioteca, una cineteca, una tagliato da un’ospite d’eccezione, Ot- possibile documentare a tutto tonvideoteca, una collezione unica di ri- tavia Piccolo, graziosissima e chic, nel do la sua figura e ricostruire a grandi
cordi. E’ tutto questo e ancora di più teatro sono stati ascoltati il saluto del tratti la sua personalità”.
il Centro Studi e Attività Teatrali “Va- sindaco Fabiano Belcecchi; gli inter- Claudio Bocchini: “Valeria è stata
leria Moriconi”. E’ ‘la nuova casa di Va- venti di Corrado Mariotti, presidente per molti anni socia del Rotary Club.
leria’ ed ha sede proprio nel luogo in della Banca Popolare di Ancona e di Dopo il silenzio del dopoguerra concui nacque il suo amore per il teatro: Claudio Bocchini in rappresentanza tribuì a ridare vita al Pergolesi dove
quella che era allora la Scuola elemen- del Rotary Club, entrambi sponsor esordì come attrice di teatro amatotare ‘‘G. Mestica’’ accanto all’ex chiesa dell’iniziativa; di Adriana Mollaro- riale. Ma già allora mostrava un temdi S. Floriano dove alunni e maestre, li del Consiglio Regionale Marche peramento non comune. Da suo paprima delle vacanze estive, rappresen- e della giornalista Lucilla Niccolini. dre, che fu sindaco di Jesi, venne edutavano festose recite.
Franco Cecchini, che ha curato l’al- cata all’amore per la sua città, mai da
In uno spazio limitato è raccolto tan- lestimento del Centro con due valide lei dimenticata”.
to di ciò che essenzialmente faceva collaboratrici, Claudia Politi e Stella Ottavia Piccolo: “Valeria è stata un’atparte del mondo dell’attrice: un fon- Mimmotti, ha successivamente illu- trice completa, coraggiosissima, forte,
do archivistico di 106 faldoni allinea- strato il materiale raccolto negli spazi generosa, estroversa. La sua carriera
ti in ordine cronologico in un grande espositivi.
ha avuto un percorso lungo, ampio,
armadio; un’ampia rassegna stampa; Nel pomeriggio Anna Maria Mori, importante; costruito con determinabiglietti e lettere scritti ai genitori e Ottavia Piccolo e Alessandro Tinterri, zione sempre da lei che ad ogni spetagli amici o da questi ricevuti; premi, docente di Storia e Critica dello Spet- tacolo si reinventava”.
caricature, bozzetti di scena, mani- tacolo all’Università di Perugia, han- Enrico Fiore: “Tra Eduardo e Valeria
chini, maschere, manifesti, locandi- no evocato l’attrice attraverso ricordi si instaurò un legame intenso, fondane, copioni e tanti libri. Una sezione personali, filmati, interviste registrate. to su una profonda e sincera stima
di questi è interamente dedicata ad Venerdì 22 giugno, condotto da Gio- reciproca. L’attore e regista riconoEduardo. E ci sono ancora le onorifi- vanni Filosa ha avuto luogo un incon- sceva in lei temperamento e rigore
cenze, le fotografie accanto ad attori tro con Emilio Pozzi, autore di “Parole artistico; lei vedeva in lui un grande
famosi, a Sartre, a Franco Enriquez; ‘mbrugliate e parole vere per Eduardo”, maestro. Nei suoi confronti Valeria
un collage di Aldo Moriconi e il busto un libro ricco di testimonianze, che Moriconi non cedeva mai a prevaristilizzato, vagamente liberty, di Iorio si aggiungerà a quelli dedicati al gran- cazioni, come spesso accadeva inveVivarelli. Ci sono i bauli aperti con gli de attore e regista napoletano già in ce tra Eduardo ed altri attori con i
abiti di scena e persino il grande orso esposizione. Di lui e del profondo le- quali, diceva, ‘non si poteva parlare’.
di peluche, il bambolotto, la cartella game artistico instaurato con Valeria Alessandro Tinterri: “La storia del
di scuola e i libri appartenuti a Valeria ha parlato anche Enrico Fiore, critico teatro è soprattutto la storia degli
bambina. Lo stupore ha il sopravven- teatrale de ‘Il Mattino’ di Napoli che da attori che vivono e costruiscono il
to sulla commozione, l’emozione sulla vicino e confidenzialmente conobbe teatro. Valeria Moriconi è stata una
curiosità.
Eduardo. In serata è stata proiettata grande protagonista anche della stoMa come mai Valeria Moriconi aveva una commedia prodotta dalla Rai nel ria del teatro italiano”.
l’abitudine di conservare tanti ricordi? ’63 che costituisce oggi una rarità. Si Anna Maria Mori: “ Vita e teatro
Sembrava una donna che attraversasse tratta di “Chi è chiù felice ‘e me”, auto- sono stati per Valeria Moriconi la
di slancio la vita; che guardasse sem- re e protagonista Eduardo De Filippo stessa cosa. Colta, sempre presente
pre avanti alla scoperta di un mondo accanto a Valeria Moriconi. Spettacoli al mondo, era capace di scelte e opiin continuo divenire. Sicuramente simili non rientrano più, e ci dispiace, nioni autonome, non di schieramenperò intendeva anche lasciare di sé un nei palinsesti televisivi. Troppo spazio to politico”.
segno durevole nel tempo. Una man- sottrarrebbero alla pubblicità che non Lasciamo, come è giusto, le ultime
cata maternità potrebbe giustificare potrebbe facilmente inserirsi a inter- parole alla nostra attrice. Intervistaun desiderio simile, ma relativamen- romperli e infarcirli di spot .
ta da Anna Maria Mori confessava:
te. Per un attore è sempre importante
“Senza emozioni non si vive”. Aggiunmemorizzare, conservare ricordi, pa- Hanno detto di lei, hanno detto per lei geva: ”La gente non si indigna più di
role, frammenti di esperienze.
Franco Cecchini: “Il Centro Studi niente. Questo è grave, quasi quanto
“Valeria non sperperava la vita” ha os- è un bene culturale complesso, non l’ingiustizia”. Alla domanda “Che coservato la giornalista e scrittrice Anna tradizionale, da tutti fruibile, aperto s’è per lei l’amore?” rispondeva: “Può
Maria Mori. E ha aggiunto: “Il teatro ancora a nuove acquisizioni. Ha come essere scontato; ma è l’amore per la
per lei non era un surrogato della vita”. obiettivo la promozione, la ricerca, lo vita”.
Era, cioè, la vita stessa.
studio sul mondo del teatro attraverso Così, con un cuore grande, Valeria
progetti, stages formativi, premi riser- abbracciava il mondo.
Inaugurazione: cronaca minima
vati ai giovani. Già tre tesi di laurea
Il Centro Studi e Attività teatrali “Va- sono state dedicate a Valeria MoricoFotoservizio Augusta F. Cardinali
leria Moriconi” è stato inaugurato il ni: altre due sono in corso di prepara21 giugno nella ricorrenza del 50° an- zione. Offrirà un notevole contributo Nella prima foto Franco Cecchiniversario del debutto dell’attrice in alla cultura della nostra terra”.
ni, curatore dell’allestimento, nella
una commedia di Eduardo De Filip- Adriana Mollaroli: “Valeria Moriconi seconda il libro “Parole ‘mbrugliate e
po, ‘De Pretore Vincenzo’, che inaugurò è stata una delle più grandi attrici del parole vere per Eduardo”; nella terza i
a Roma il Teatro de’ Servi suscitando nostro tempo. L’hanno appropriata- libri di scuola e di giocattoli di Valeallora polemiche e contestazioni. La mente definita ‘una dea mediterranea’. ria; nella quarta Ottavia Piccolo.
I sacerdoti aiutano tutti.
Aiuta tutti i sacerdoti.
Ogni giorno 39 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro
missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento
Clero e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.
Offerte per i nostri sacerdoti. Un sostegno a molti per il bene di tutti.
Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità:
L’offerta è deducibile:
• Conto corrente postale n° 57803009
Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento
• Carte di credito: circuito
CartaSi chiamando il numero verde 800.82.50.00
Clero sono deducibili fino ad un massimo di 1032,91 euro annui dal proprio
• Bonifico bancario presso le principali banche italiane
reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali.
• Direttamente presso l’Istituto Sostentamento Clero della tua diocesi.
Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it
C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e r e n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a
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