Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Settimanale d’informazione ANNO LV- N. 24 Euro 1 DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145 Editoriale Aperti al confronto L a recente campagna elettorale a Jesi ha suscitato interesse in città e tra i lettori di Voce della Vallesina. In redazione sono giunte telefonate e lettere di commento agli articoli di Vittorio Massaccesi e alla lettera aperta del Vescovo ai sacerdoti e ai cristiani della Diocesi. Lettere che sono state riportare in questo e nello scorso numero del settimanale. Segno di partecipazione e di presenza del giornale che, con semplicità, cerca di dare voce alle diverse opinioni. La Chiesa non è un soggetto politico e il settimanale diocesano non può e non deve prendere posizioni partitiche. Deve impegnarsi ad essere strumento di dialogo, di confronto, di stimolo e sollecitazione nella comunità religiosa e civile. Il settimanale ha un suo ruolo se riesce ad essere presente in maniera attiva nella società, mantenendosi libero da preconcetti e pregiudizi per poter essere voce autorevole e al di sopra delle parti. In questa direzione, vorrei leggere la vivacità nell’ultimo periodo, sia per i contributi alla pagina delle opinioni sia per l’originalità degli articoli e delle rubriche che offrono una panoramica ampia sulle diverse iniziative della Vallesina. La rubrica “Lo scarpone” per leggere la quotidianità con occhi giovani; “Ultimafila” per orientarsi nel mondo del cinema; “Block notes previdenza” per conoscere i meccanismi dell’assistenza e della previdenza; “Scusate il bisticcio” con giochi con le parole in varie lingue; “Nel mondo del lavoro: appunti di viaggio” per capire le situazioni che ci troviamo a vivere nel mondo del lavoro; “Del più e del meno” che ci accompagna con originalità nella quotidianità. “Contrappunti” per osservare la realtà nazionale con occhio critico e “Jesi per via” che ci accompagna per le vie di Jesi sono appuntamenti che abbiamo da periodi più lunghi; è da poco conclusa la rubrica sulla storia del teatro a Jesi sulla quale avremo modo di ritornare. Per questa partecipazione ringrazio tutti i collaboratori e i lettori che ci stanno seguendo con affetto e simpatia. Beatrice Testadiferro Impôt repriséTassa riscossa Ufficio di Jesi domenica 1 luglio 2007 A Loreto con i giovani un invito al confronto A ll’incontro di Loreto con Benedetto XVI (1 e 2 settembre 2007) ci saranno anche giovani palestinesi, israeliani, libanesi e iracheni. Fanno parte degli 800 delegati di 50 Paesi dell’Europa e del Mediterraneo che si uniranno ai coetanei italiani nell’appuntamento clou dell’Agorà dei giovani italiani, il percorso triennale di pastorale giovanile promosso dalla Conferenza episcopale italiana (Cei). La presenza di delegati esteri rappresenta un invito al confronto e allo scambio di esperienze, oltre che l’occasione per creare relazioni che possano durare anche dopo Lore- to. I polacchi sono i più numerosi (100 delegati), seguiti da francesi, spagnoli, croati, ungheresi, greci, russi, portoghesi e sloveni. Ma nella piana di Montorso, sventoleranno anche le bandiere dell’Inghilterra, della Danimarca, della Repubblica Ceca, della Finlandia, dell’Estonia, della Lettonia, della Moldova, dell’Olanda, dell’Austria, della Svizzera e dell’Ucraina. Meno numerosa ma di grande significato la presenza di giovani da Algeria Egitto, Tunisia, Giordania, Siria e Turchia. Nella nostra diocesi saranno ospitati gli Ucraini. Un musulmano propone una giornata di riflessione sulle persecuzioni dei cristiani Il mondo occidentale indifferente di fronte ai cristiani in fuga “I l fanatismo islamico dilaga e lation contro i cristiani in si fa sempre più difficile la vita genere (cattolici, protestanti, per i cristiani in Medio Orien- anglicani ecc) che da molte. Mentre in Occidente i Circoli ti anni si sta verificando ben pensanti e politicamente cor- proprio nel Medio Oriente. retti si affannano a regalare sem- L’iniziativa, spesso, è nelle pre nuovi spazi all’Islam, là dove mani di un fanatismo inl’Islam è maggioranza vi sono controllabile, ma non è cersempre meno libertà garantite to ostacolata dalle autorità per “gli infedeli” cristiani”. (Jake 7 islamiche che non cessano settembre 2005). di inculcare il principio che Dunque quasi due anni fa – ma “i crociati” sono alleati delsi potrebbe tornare molto più l’Occidente, cioè del grande indietro nel tempo - correvano Satana, causa prima di tutte denunce preoccupanti sul feno- le tragedie nei Paesi mediomeno persecutorio contro i cri- orientali. stiani. Ormai è un fatto pressoché Ecco perché Magdi Allan globale perché presente anche in proprio in questi giorni, (il Pakistan, in Cina, in Corea del coraggio di proclamare la Nord, in Etiopia, in Nigeria, in verità lo distingue al punto Uganda. L’ultimo impressionante di essere minacciato proprio episodio, di appena pochi giorni dai musulmani), arriva a proporor sono, è il rapimento del mis- re per il 30 giugno – festa dei sionario padre Giancarlo Bossi, protomartiri romani – una giornelle Filippine. nata di riflessione sulla tragedia E’ pur vero, però, che è partico- che, non da oggi, colpisce in larmente impressionante l’esca- modo tutto particolare i cristiani che si trovano a vivere nei territori a maggioranza musulmana. Alcune impressionanti cifre. In Iraq i cristiani dal milione e mezzo prima dell’ultima guerra, si sono ridotti a 25.000 circa. Nei territori palestinesi, in 50 anni e quante sono quelle in trenta anni, i cristiani sono via di costruzione, anche con il diminuiti di tre quarti “vit- contributo degli enti pubblici?) time di persecuzioni e del – l’Occidente deve pretenderla drastico calo del tenore di anche dal potere politico degli vita”. E anche nelle città tra- Stati a maggioranza musulmadizionalmente centri di cri- na. E’ che – dobbiamo dircelo stianesimo – vedi Betlemme esplicitamente – la par condicio – dall’85% del 1948 i cristia- diventa, di fatto, difficile ad atni si sono ridotti al 12%. E tuarsi perché in quei territori i in Gerusalemme dal 53 al 2 cristiani vanno letteralmente per cento in appena mezzo scomparendo per i motivi detti secolo. Il fenomeno è altret- sopra, mentre in Europa la pretanto presente in Libano, in senza islamica va incrementanTurchia, in Siria, in Egitto. dosi quasi in progressione geoI delegati apostolici delle metrica. terre così martoriate espri- Che già i buoi siano usciti dalla mono tutto il loro stupore stalla? per l’indifferenza con cui Vittorio Massaccesi l’Europa e gli Usa guardano [email protected] il fenomeno. Che almeno, essi implorano, sia rispettata la Filippine: Padre Giancarlo Bosreciprocità. Quella generosi- si è stato sequestrato mentre si tà di apertura verso la religione stava recando in chiesa per ceislamica da parte dell’Occiden- lebrare la messa vicino al villagte – (quante sono le moschee gio di Bulawa, nella provincia di costruite in Europa negli ultimi Zamboanga Sibugay. 2 Cultura e società 1 luglio 2007 Del più e del meno Pubblicata la guida al territorio plurilingue Dall’omino delle “clavatte” al coinquilino La scuola per l’integrazione di Giuseppe Luconi S i diceva, nel numero scorso, a proposito dei cento anni dell’Ufficio Postale di via Colocci, delle tante aziende che cento anni fa stavano ridisegnando la nuova Jesi. Si diceva anche dei progressi che la tecnologia è riuscita a realizzare dai primi del Novecento ad oggi. Ma non c’è stata solo la rivoluzione tecnologica. C’è ben altro che sta cambiando addirittura la “composizione” della nostra gente e potrebbe influenzarne il modo di essere e di pensare. Mi riferisco alla presenza dei nuovi arrivati che, per semplificare, chiamiamo extracomunitari. E’ una presenza che cresce a vista d’occhio: imprevista e certamente impensabile per gli jesini della mia generazione. Che da ragazzi sentivamo parlare solo di emigrazione e di emigranti. Poi – già allora - si cominciò a percepire che qualcosa si stava muovendo. Frequentavo le elementari quando si festeggiò la conquista dell’impero. Dall’Etiopia arrivavano notizie delle imprese eroiche dei dubat e degli ascari, uomini di colore che combattevano a fianco dei nostri. Arrivavano anche le note di una canzone, da cantare nelle adunate del sabato fascista: “Faccetta nera piccola abissina, aspetta e spera che già l’ora s’avvicina…” . Arrivavano dall’impero anche i datteri, frutti che sembravano appena imbevuti di colla di pesce… Ai tempi del “Cuppari”, nell’angolo del corso con via Angeloni, c’era l’uomo in bianco con una minuscola bancarella portatile: vendeva agli studenti bomboloni, fave cotte e condite con olio e sale, semi rosolati e bruscolini. Poco lontano, lungo i marciapiedi del corso, c’era un omino dagli occhi a mandorla, ben vestito e con un braccio piegato ad angolo-retto dal quale pendevano una quantità di cravatte che offriva ai passanti: “clavatte, signoli…clavatte…”. Poi la caduta dell’impero, la guerra e, sul finire, la liberazione con le truppe della Quinta Armata inglese che aveva arruolato soldati di ogni Paese e colore, quindi anche neri: sì, tra i liberatori in divisa, che conversavano con noi monelli per le vie di Jesi masticando insieme inglese e chewinggum, c’erano anche loro…. E ancora tempo dopo, lungo la spiaggia di Marzocca (ma la cosa si ripeteva in tutte le spiagge), in certe giornate senza un filo d’aria, sotto una cappa di sole che toglieva il respiro, passava l’uomo di colore, vestito di tutto punto, con un carico di coperte variopinte buttate su una spalla, e le mani pure occupate da altri articoli: era il “vu cumprà”, che si spostava da un bagnante all’altro, per piazzare la merce… Altra immagine, più vicina ai tempi nostri: quella delle coperte distese a terra lungo via Pergolesi, a ridosso delle case, durante le fiere di settembre: erano degli uomini di colore che, dalla mostra dei tanti oggetti e oggettini distribuiti sulle coperte in bella vista speravano di ricavare il necessario per vivere. O forse l’indispensabile per sopravvivere. E arriviamo all’estate del 2007… non solo extracomunitari ma anche gente dei Paesi dell’Est. Non sono pochi quelli che, anche nella nostra città, oggi hanno un recapito fisso, un appartamento, un lavoro. Ce ne sono anche nel mio profondo sud, ripopolano l’antico stradone di Giù pe’ Sant’Anna… Non oso parlare di inserimento, di integrazione, perché su di loro conosco poco e anche meno di poco. Non ho però dubbi: il mondo cambia alla svelta, le distanze si accorciano, si annullano. Rispetto, comprensione, collaborazione, solidarietà da parte di tutti, fra tutti e per tutti, di qualunque Paese di qualsiasi colore, saranno ogni giorno più importanti. Anzi indispensabili. Non ci saranno altre strade. Tempi moderni Tecnologie su strada T empo di vacanze, e quindi di grandi viaggi o di piccoli spostamenti, spesso in posti poco, o per niente, conosciuti. Ma il turista, o l’automobilista moderno, si organizza. Un buon navigatore satellitare lo mette al sicuro da qualunque incertezza. In effetti, si tratta di un dispositivo elettronico applicato sul cruscotto o presente anche nei cellulari di terza generazione che, oltre a localizzare un punto, consente anche di raggiungere un determinato posto attraverso informazioni dettagliate. Questa nuova tecnologia, che da un lato migliora la vita soprattutto ai meno dotati di senso dell’orientamento, ne modifica però anche il linguaggio, ossia il modo di comunicare “in strada” coi pedoni e tra automobilisti stessi. Così, alle informazioni imprecise, farfugliate o gridate al volo da passanti frettolo- si o annoiati, eternamente in conflitto con la destra e la sinistra; ai vertiginosi giri e “rigiri” in rotatoria; a tanti piccoli “fatti e misfatti” anche verbali che farciscono la guida del viaggiatore, subentrano ormai le impeccabili istruzioni della “voce” della scatoletta magica, che guidano l’autista passo passo …fino all’uscio di casa. Addio pure ai luminosi “segnali di fumo”, scambiati tra autisti, improvvisamente in sintonia davanti al pericolo incombente di una pattuglia, col ritmico lampeggiare degli abbaglianti. Al loro posto, la scritta ammonitrice sul display del navigatore: “Pattuglia riparata da alberi...” Viene da ribattere: “Autista al riparo dai flash dell’autovelox e…da una bella contravvenzione!” Ma è un congegno: non ascolta… Paola Cocola E’ stata recentemente pubblicata la Guida al territorio plurilingue, un opuscolo realizzato dall’Istituto Comprensivo “C. Urbani” di Moie-Castelplanio-Poggio San Marcello nell’ambito del corso di lingua italiana per adulti stranieri: “Protagonisti per gli altri”. A rendere veramente protagonisti i tanti iscritti che durante l’anno scolastico hanno aderito al corso, è stata l’idea di realizzare una guida in- formativa al territorio rivolta agli immigrati, tradotta nelle diverse lingue d’origine dei partecipanti (spagnolo, tedesco, inglese, francese, polacco, cinese e bangali). Scopo del lavoro è fornire un servizio di divulgazione capillare utile a tutti coloro che affrontano le difficoltà e i disagi dell’inserimento in un contesto completamente diverso da quello d’appartenenza- spiegano le operatrici interculturali Antonella Carboni e Marina Mangiaterra durante la presentazione dell’opuscolo al teatro Comunale di Maiolati Spontini. La realizzazione del corso “Protagonisti per gli altri” e della Guida al territorio plurilingue è stata possibile grazie al finanziamento della Cassa di Risparmio di Jesi e della Fondazione Colocci, oltre che all’impegno costante del Dirigente Scolastico dell’Istituto Luigina Massaria e dell’insegnante referente del progetto intercultura Patrizia Renzi, che da anni lavorano per l’integrazione nel territorio delle famiglie immigrate. La Guida al territorio plurilingue è reperibile a Maiolati, Castelplanio e Poggio San Marcello presso gli uffici postali, le delegazioni comunali (ufficio immigrati ove presente o ufficio anagrafe); distretto sanitario di Moie; Centro per l’impiego di Jesi; segreteria dell’Istituto Comprensivo “C.Urbani” di Moie . Tiziana Tobaldi Monsano – La Banda Musicale Superato il primo esame I l debutto ‘ufficiale’ è avvenuto lo scorso maggio, nel corso del Palio. Il nuovo gonfalone, le nuove divise e gli occhi e la curiosità del paese. Esame superato a pieni voti. Sabato scorso, nello scenario di Piazza dei Caduti, nel corso del saggio di fine anno del corso di orientamento musicale, i ragazzi componenti la Banda cittadina ‘S. Ubaldo’ hanno superato nel migliore dei modi un nuovo, impegnativo ‘test’. Guidati dai maestri Marco Corsetti e Marina Carletti, i ragazzi, alcuni giovanissimi, con un po’ di emozione ma con tanta grinta hanno dimostrato di essere sulla strada buona, verso la realizzazione di un gruppo affiatato che costituisca una solida base per la costituzione permanente di una vera e propria Jesi - Parco Mattei Nuovo impianto di illuminazione per il parco Mattei di via Lenti, nel quartiere Savoia Marchetti (ex Smia) che diventa così anche nelle ore serali un importante punto di riferimento per i residenti. Dando corso alla proposta formulata dalla III circoscrizione Est e votata dal Consiglio comunale, banda musicale. Flauti, clarinetti, trombe e grancassa. Un organico al completo, che non può che migliorare, per regalare ai monsanesi un’altra piccola ‘perla’, in una attività sociale e associazionistica sempre più ricca. l’Amministrazione ha provveduto nei giorni scorsi a porre in opera 14 punti luce, che consentono di illuminare il parco. Va prendendo piena fisionomia un’area verde a servizio del quartiere che ha registrato l’inaugurazione del monumento alla Savoia Marchetti, della fontana dedicata ad Enrico Mattei, l’installazione di giochi, panchine, percorsi pedonali ed arredi. 3 Cultura 1 luglio 2007 Educarsi ed educare ai media SCUSATE IL BISTICCI O (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) www.peterpun.it L’EREDITIERA IPERPRESENZIALISTA Bisenso + aggiunta sillabica iniziale A proposito della (più che dubbia) “talentuosità” di Paris Hilton, una dote, almeno, le va indiscutibilmente riconosciuta: la dote, appunto. Una qualità, almeno, la possiede, indubitabilmente: il babbo… nababbo. OSPITALITà SOSPETTA Cambio di iniziale… con trabocchetto Disse, a una mosca che passava, un ragno: “Vuoi entrare e servirti del mio bagno?” VISITA INATTESA (MA SEMPRE GRADITA) Bisenso… para-parentale Nel vano della porta, ecco, xxxxxxx di mio figlio il padrino: “Ciao, xxxxxxx !” *** Soluzione del gioco precedente: forchetta, porchetta. Nominato il segretario Di Francesco Associazione Marche Russia Nicola Di Francesco è il nuovo segretario e tesoriere dell’Associazione Marche Russia. Lo ha nominato il direttivo del corso dell’ultima riunione. Il compito del nuovo segretario, oltre a quelli previsti dallo statuto, sarà di seguire l’attività di tipo culturale e turistico che l’Associazione svolge, spesso in stretto rapporto con il Consolato della Federazione Russa nelle Marche di cui lo stesso Di Francesco è stato nominato consulente. In questa ultima veste avrà un tipo di relazione operativa con il Console Onorario prof. Armando Ginesi, mentre per tutto ciò che attiene l’attività associativa i suoi referenti saranno il Presidente Franco Guercio e la dott.ssa Daria Karelina. Di Francesco, tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche, attualmente è consulente di diverse società, di un istituto bancario ed è segretario generale del Premio Vallesina. C Come Pollicino… ome Pollidella vita e stire energie e progetti sulla “media cino. Come più indifesi education” lanciando il programma Pollicino bisogna dinanzi alla “Ragazzi e media, cento incontri”che oggi, transitando t r a c o t a n - ha avvicinato negli anni professioninel bosco sempre za di questi sti dell’informazione al mondo edupiù ingombro e mezzi che, cativo, ossia alle famiglie, alle parrocinquietante della se non tenu- chie e alle scuole. comunicaz ione ti a bada, fi- Dalla puntuale radiografia effettuamediatica, fare niscono per ta dal Censis nel monitoraggio sul in modo tutti gestire l’esi- consumo mediatico avviato sempre – ragazzi e adulti stenza delle dall’Ucsi. Dall’esperienza quotidia– di non smarrire persone e na dell’essere genitore, educatore, ognuno la propria per snatu- studioso e professionista. Ossia, identità, il senso rarla. “dai problemi concreti di chi vive tv, dell’essere persoD’altra par- computer, cellulare, e altro a casa, a na, delle relazioni te, la comu- scuola, negli ambienti di lavoro, in umane, dei valori n i c a z i o n e gruppo…e pensa che il rapporto con spirituali. è, dopo il questi strumenti possa cambiare, Così, come Polbisogno di non con grandi studi, ma attraverso licino, bisogna alimentarsi, piccole accortezze.” che riempiamo le indispenPaola Cocola nostre tasche di sabile alla “sassolini”: non di e nella vita briciole, per esd e l l ’u o m o . L’autore sere sicuri di riImportante trovare sempre la è contenerla, Vincenzo Varagona, nato a Lecco via maestra. Ce ne sono tanti di “sas- riportarla, finalizzarla ad una dimennel 1960, è giornalista pubblicisolini” nel libro di Vincenzo Varago- sione genuinamente umana, attraversta dal 1982. na, intitolato appunto “Pollicino nel so un sistema di regole che nasca da Collaboratore di Corriere Adriabosco dei media”. Piccoli sassolini un accordo tra le generazioni, ossia tico dal 1981; dal 1984 al 1986 dalle forme e i significati più diver- da un’alleanza tra i giovani e la famiresponsabile della redazione di si. Sono importanti sintesi critiche glia, la scuola, la parrocchia; in uno Fermo di Corriere Adriatico. Prodi indagini; sono riflessioni, consigli, scambio equilibrato di “dare e avere” fessionista dal 1986. Dal 1987 suggerimenti, soluzioni, proposte, a beneficio della crescita reciproca. redattore della sede regionale di riferimenti. Da “intascare” con con- Fare questo vuol dire educare alla coRai di Ancona e dal 1992 caposapevolezza e tenere presenti sem- municazione, ossia educare alla vita; e servizio. Collaboratore di Avvepre, per vivere in maniera corretta il di conseguenza, all’uso dei media. nire dal 1980. Dal 1993 al 2000 rapporto coi mezzi di comunicazio- Ed è in un’ottica di concretezza e segretario del Sindacato Giornane; e soprattutto, per insegnarlo alle di obiettività, oltre che in uno stile listi Marchigiani. Dal 2000 Presinuove generazioni. agile e accattivante, che il volume si dente dell’Ucsi (Unione Stampa In effetti, se da un lato, nella socie- propone quale guida per un percorCattolica Italiana) delle Marche. tà odierna così tumultuosamente so educativo - nel mondo mediatico Ha curato nel 2005 la pubblicasconvolta dall’innovazione tecnolo- - esteso a tutti. Le sue pagine infatti zione Rai, una per tutti (Edizioni gica, i giovani risultano – rispetto scaturiscono da tre importanti punti Sigim). E’ docente nei corsi di agli adulti – più intuitivi, immediati, propulsori. Teoria della Comunicazione alrecettivi, veloci e flessibili nell’uso Dalla felice intuizione dell’ex presil’Istituto Teologico Marchigiano di apparecchi complicati e nella let- dente dell’Ucsi (Unione stampa cate all’Istituto Superiore di Scienze tura di prolissi libretti di istruzione; tolica italiana), Emilio Rossi, che per religiose delle Marche. dall’altro, sono tuttavia meno esperti primo si è fatto promotore ad inve- Pianello Vallesina Le sculture in terracotta di Angela Culcasi L a chiesa, tempio neoclassico, di San Serafino, accanto a Villa Salvati di Pianello Vallesina (Monte Roberto), ha ospitato dal 26 maggio a tutto il mese di giugno una mostra di scultura di Angela Culcasi della Giovanna dal titolo “Terra cotta…terra mia”. È la prima mostra che Angela Culcasi fa nel nostro territorio dopo le numerose mostre, sia personali che collettive, fatte in Umbria, a Bergamo, a Bologna e a Madrid (Spagna). Di origine siciliana, è nata a Palermo, diplomata presso l’Accademia “Pietro Vannucci” di Perugia diretta da Gerardo Dottori, ha insegnato in Umbria e a Bergamo. Ha partecipato a corsi di mosaico bizantino e di incisione. Oltre alla pittura, da molti anni si dedica alla manipolazione dell’argilla, sperimentando ed approfondendo varie tecniche plastiche e coloristiche. Da qualche tempo abita a Moje di Maiolati. La mostra ha fatto conoscere solo una piccola parte della produzione di Angela. Ed è stata un’autentica sorpresa. Per noi ovviamente, perché altrove la sua attività era già conosciuta, discreta com’è Angela, ma di un contagioso entusiasmo in tutte le attività legate all’Università degli Adulti Media Vallesina. Una sorpresa per lo spessore e la duttilità dei suoi linguaggi espressivi, dove in ciascuno riesce ad esprimere fantasia, colore, armonia e spazialità in una coniugazione che appaga l’osservatore più esigente. Nella chiesa di Villa Salvati erano in mostra sculture in terracotta, forse la sua passione più forte e sentita. Angela non disdegna chiaramente figurazioni e ritratti, trova però la sua migliore espressione nelle esplosioni di forme e di colori che danno la nota specifica alla sua opera artistica. Una terra sapientemente manipolata e cotta dove il fuoco, e lo si avverte, ha lasciato la forza ed il calore della trasformazione in una perfetta osmosi con le intuizioni dell’artista. A volte si possono “toccare con mano” e balzano evidenti in quelle realizzazioni avvolte da suadente armonia, nette tracce di terra magmatica rivestite da un polimorfismo coloristico. Oggetti più diversi, decorazioni e vasi, quasi segmenti di una colata lavica, la sua terra di Sicilia, che rimane per lo più con i suoi colori forti e vivaci per la gioia di una “contemplazione” mai compiuta. L’opera artistica di Angela Culcasi della Giovanna chiaramente non si è esaurita in questa mostra; una retrospettiva più dettagliata dell’intera sua produzione ne fornirebbe una chiave di lettura più completa dando all’artista la giusta collocazione ed il legittimo risalto che merita. Nota di encomio per l’allestimento nella chiesa di San Serafino: contenitore ed illuminazione hanno esaltato le opere. Un luogo ideale per altri eventi culturali. Riccardo Ceccarelli Nella foto di Cristiana Simoncini, Angela Culcasi durante la cerimonia di chiusura dell’anno accademico dell’Università della Media Vallesina Folk concerto Folk Concerto, la rassegna di musica celtica promossa dall’associazione culturale Centro studi Oriente-Occidente di Ancona, compie dieci anni e la nuova edizione presenta, ancora una volta, fra i migliori rappresentanti mondiali della tradizione folk, attualizzata, delle aree dell’Europa occidentale e atlantica. Una rassegna che, prendendo le mosse dagli avvenimenti storici del IV-V secolo a.C., che hanno condotto le popolazioni celtiche, Galli Senoni o Celti dell’Adriatico, a stabilirsi nel territorio marchigiano, ha l’obiettivo di ricordare e far approfondire il legame che le Marche ebbero con le aree d’Europa da cui provenivano questi popoli. I dieci concerti della rassegna, organizzati in sei serate fra Ancona, Castelfidardo e Fermo con la direzione artistica di Giuseppe A. Possedoni, si svolgeranno tutti alle 21.30, con ingresso libero. Il debutto dell’edizione del decennale spetterà a John Renbourn e Jonny Dickinson, due chitarristi inglesi che si esibiranno il 5 luglio ad Ancona, in piazza del Plebiscito. Per informazioni www. orienteoccidente.org. 4 Attualità 1 luglio 2007 nel mondo del lavoro: appunti di viaggio di Gabriele Gabrielli* NETWORK E CARRIERA La sagra dei parolai S tringere e poter contare su legami sociali forti sembra che diventi sempre più facile e al tempo stesso più importante. In questa epoca di trasformazioni, poi, anche la tecnologia, principalmente le potenzialità di contatto e di costruzione sociale offerte da internet e dalla rete, ci aiutano ad entrare continuamente in nuove cerchie e club, gruppi di appartenenza di diversi tipi, comunità e così via. Percepiamo tutto questo come sempre più funzionale ad assicurarci carriera, futuro o a darci tranquillità nei momenti di crisi, quando per esempio qualche cosa non funziona e si ha la necessità di “riposizionarsi”. Per attrezzarsi, da un lato, e per valorizzare, dall’altro, queste nuove dimensioni relazionali e sociali nascono e si diffondono corsi e laboratori per insegnare e far praticare come si sviluppano capacità di networking; una vera e propria competenza per vivere e “sopravvivere” in questi nuovi “grovigli sociali”. Una competenza che diventa soprattutto “indi- di Riccardo Ceccarelli P arlarne ancora sarebbe troppo onore per la manifestazione del “Gay pride” (Orgoglio omosessuale) tenutasi a Roma il 16 giugno. Volentieri l’avrei lasciata ai “centoni” televisivi che si realizzano periodicamente sull’argomento, più folclore di una non nascosta banalità e chiaro provocatorio voyerismo che non autentico servizio per una comprensione del problema, se non mi fossi imbattuto in una frase che “Il Resto del Carlino” del 18 giugno attribuisce, e la riporta tra virgolette, all’on. Franco Grillini, deputato dei DS e presidente onorario dell’Arcigay, che afferma: “Il Gay pride ha sicuramente vinto il confronto con il Family day”. Ricordiamo che il “Family day”, la giornata della famiglia, si era svolta il 12 maggio nella stessa piazza S. Giovanni a Roma. Per rendersi conto del non-senso e della “stupidaggine” espressa dal suddetto onorevole è sufficiente andarsi a rileggere le cronache dei due avvenimenti sui giornali del giorno dopo. Se la “vittoria” di una manifestazione si misura sulla trasgressione, su frasi penose, su espressioni intollerabili, su un anticlericalismo che diventa bestemmia, su offese palesi, su una caduta di intelligenza per affermazioni o imposizioni di specificità, su una “carnevalata” (come è stato detto) più che su una proposta ed una seria richiesta, ciascuno può giudicarlo da solo. Se per Grillini sono queste le “vittorie”, se le tenga pure strette lui e i suoi amici. Credo che chiamarle così sia un’offesa alla intelligenza dei più. A ciascuno però le sue vittorie e la sua intelligenza. Può farle certamente sue e ritenerle anche un onore. Credo che pochi abbiano la smania dell’invidia. La comunicazione e la “cultura dell’immagine” facilmente trasformano in vittoria quello che oggettivamente è ormai una paccottiglia ripetuta che va oltre, non dico il buon gusto – che lo oltrepassa di gran lunga – ma le più elementari norme di rispetto e di altrui sensibilità: è un fenomeno che si sta diffondendo e al quale stiamo assistendo con estrema pena e tristezza. Dicono le cronache che il paragone con il “Family day” del 12 maggio sia stato una costante della sfilata del 16 giugno. Un paragone ed un confronto vinti secondo Grillini. Il 12 maggio in piazza S. Giovanni non vi fu alcuna offesa per quanti magari non la pensavano come loro, non vi furono frasi ingiuriose, ma solo una festa per affermare i valori naturali e cristiani della famiglia rivendicandone il ruolo fondante la società, ovviamente nessuna “carnevalata” più o meno sudamericana (con il dovuto rispetto per quel folclore popolare), una presenza ed una proposta corale invece nell’attenzione verso tutti. Niente di questo c’era il 16 giugno. E la chiamano vittoria. In una corale eco mediatica che fa diventare verità anche le inconsistenze più evidenti. Le eventuali ritenute discriminazioni non si combattono con le parate da carnevale. Se questo però è il loro livello e ci stanno volentieri, e contenti, facciano pure. Un po’ più di rispetto per gli altri magari non farebbe male. È la solita questione di intelligenza e del suo livello, di garbo e di educazione anche. Il ministro Alfonso Pecoraro Scanio si è detto “avvilito” nel sentire “commenti retrogradi e polemiche che sanno di Medioevo” sulla giornata del 16 giugno. Di nuovo il Medioevo. Un rifugio quando non si sa cosa dire manifestando un pauroso vuoto di idee. Un toccasana linguisticoculturale che nell’immaginario vorrebbe rapportare momenti del presente con il “peggio” del passato – senza peraltro conoscerlo – con una non sottesa condanna in nome delle conquiste dei tempi moderni e della “civiltà”. La sagra dei parolai insomma imperversa. Tutto fa pensare che siamo nel pieno della sua stagione. spensabile per trovare un buon lavoro e in verità, si trasformano significati e si fare carriera” come scrive Enzo Riboni accentuano alcune dimensioni. Si vuol (Corriere della Sera, 11 maggio 2007); o dire “ipocritamente” che il networking che può diventare “decisamente impor- non debba essere anche guardato come tante” –come annota Pier Luigi Celli una leva che può tornare utile quan(Panorama Economy, 30 maggio 2007)- do si è in difficoltà professionale? No, nel momento in cui si cade in disgrazia non è questo che si vuole commentare; e gli amici si girano dall’altra parte. In quanto piuttosto che quando prevale questi momenti il network può davvero una dimensione, quella della “tecnica”, essere di aiuto, ma per esserne parte si ha sempre il timore che tutto il resto occorre investire un sacco di tempo. Ci venga all’origine sacrificato e messo in sono dunque diverse prospettive –come silenzio. Possono cambiare e cambiano sempre- attraverso cui considerare la in realtà profondamente le motivazioni possibilità di stringere legami sociali che possono spingere ciascuno di noi a più o meno forti con gruppi e comuni- entrare in una comunità o a esercitare la tà. Queste nuove opportunità e modi di competenza del networking. Tali trasfor“essere e accrescere la nostra socialità”, ci mazioni, e i relativi possibili comportasuggeriscono però una riflessione. Tal- menti opportunistici, possono aiutarci volta guardando a questo fenomeno ti però a ridare la giusta luce all’antitetica viene da pensare come si riesca sempre volontà di “condividere” con altri espea trasformare ogni cosa in “tecnica”; la rienze, ricerche, finalità, competenze, supremazia di questa rispetto all’”essere” gioia nel sapere che “non si è soli” e che è travolgente; ovunque la “tecnica com- c’è sempre qualcuno che, in questo spipetente” mette in silenzio o modifica rito “gratuito” e “generoso”, è pronto a –assegnando nuovi valori e prospettive- supportarti nei momenti difficili. gli orientamenti più naturali dell’uomo e quello che sempre si è fatto. E quindi, * Docente LUISS Guido Carli Come Inghilterra e Irlanda, anche l’Italia si oppone a Manhunt 2. L’italia si schiera, no ai giochi violenti A nnunciato il suo arrivo in Italia per il 13 luglio, il videogioco Manhunt 2 invece, non toccherà la penisola, per ora. È stato il ministro Paolo Gentiloni a prendere la decisione per il blocco del videogioco definito non semplicemente violento ma crudele e sadico, con un’ambientazione squallida ed un continuo, insistente incoraggiamento alla violenza e all’omicidio. Già le commissioni di verifica inglese e irlandese hanno condannato il gioco, ritenendo di non accettare la classificazione e vietandone comunque la vendita sui rispettivi territori nazionali.Come la prima edizione anche Manhunt 2 è stato giudicato non adatto ai minori di 18 anni ma sembra che la prima edizione faccia un baffo alla violenza della seconda creazione. Il Ministro Gentiloni ha subito chiesto alla società di distribuzione Take Two di annullare la data prevista per il lancio in Italia ed ha inoltre chiesto all’Isfe - l’organismo associativo europeo che riunisce i produttori di videogiochi – di affrontare il tema a livello europeo. Recenti indagini mostrano che il pubblico dei videogiocatori ha un’età media sempre più alta in Italia intorno ai 28 anni, e che il videogioco è sempre più un fenomeno di massa nelle giovani generazioni, tanto che quasi il 100% dei bambini/ragazzi italiani tra i 4 e i 17 anni utilizza più o meno frequentemente i videogiochi. Già dal 2003 l’industria videoludica ha scelto di dotarsi di un sistema di autoregolamentazione che richiede il rispetto di una serie di regole di condotta che riguardano la classificazione del prodotto, la sua promozione e pubblicità, e un sistema di sanzioni per i produttori aderenti. Tale sistema si applica a tutti i videogiochi, indipendentemente dal loro formato, sia on-line che no, allo scopo di assicurare ai consumatori informazioni chiare ed affidabili che permettano un acquisto più consapevole. Accolta la richiesta di Gentiloni, il presidente dell’Isfe ha inserito il problema di Manhut 2 al primo punto all’ordine del giorno della Conferenza dell’Isfe, prevista a Bruxelles il prossimo 26 giugno. Eleonora Dottori block notes Previdenza Disabilita’, un problema da affrontare Questa settimana vogliamo affrontare un tema di grande attualità, che interessa milioni di persone in situazioni di grave disagio, e che vivono quotidianamente il dramma della disabilità. Si tratta di anziani ma anche di giovani. E’ indispensabile che a questi cittadini sia data la possibilità di accedere a risorse economiche certe ed adeguate a carico dello Stato. Occorre altresì che si crei sul territorio una rete di servizi adeguata a dare risposte ai loro bisogni ed a quelli dei loro famigliari affinché non ricada su questi ultimi l’intero peso di una efficace assistenza. Su questi temi abbiamo chiesto un parere al segretario provinciale della federazione pensionati Cisl di Ancona, Gilberto Bora. Quale è la situazione degli anziani nella provincia di Ancona? “La popolazione anziana, come ormai noto, nella regione Marche e nella provincia di Ancona è molto anziana. I dati statistici -dati ISTAT- attestano che al 1° Gennaio 2006 i residenti nella provincia di Ancona sono circa 464.000, gli over 65 circa 106.000, di cui 44.000 uomini e 62.000 donne. In termini percentuali questo significa tre punti più della media nazionale e 1,6 più degli abitanti del Centro Italia. La fascia di età compresa tra i 65-74 anni è di circa 53.000 anziani, la fascia compresa tra i 75-64 anni è di circa 40.000 persone, gli ultra ottantacinquenni sono circa 13.000. Si può comprendere che da un lato si è allungata la prospettiva di Cosa propone il sindacato pensionati vita, soprattutto delle don- alle istituzioni nazionali e locali per afne, ma allo stesso tempo frontare e risolvere il problema dei citsopraggiungono problemi tadini non autosufficienti? di cronicità e di disabilità “A livello nazionale, dopo una raccolta di -oltre il 70% delle persone disabili pre- firme svolta dal Sindacato dei Pensionati, senta almeno una malattia cronica, nelle è stata presentata una proposta di legge donne la condizione di disabilità arriva sulla non autosufficienza; dopo diverse al 23%, il doppio di quella degli uomini- pressioni è stato istituito il Fondo Naprovocando problemi sociali, economici zionale per la non autosufficienza, ma le e sanitari”. risorse sono ancora scarse. Esistono sul territorio strutture adegua- La Regione Marche non affronta adeguate per offrire assistenza e cura, sia resi- tamente questo problema, non rispetta denziali sia a domicilio? gli accordi sottoscritti con il Sindacato “Nella provincia di Ancona esiste una -accordo sulla non autosufficienza- inolrete dei servizi e degli interventi domici- tre non attiva pienamente l’integrazione liari e residenziali, ma non è sufficiente a socio-sanitaria e non assegna maggiori fornire risposte e sostegno adeguato agli risorse all’ADI. anziani, soprattutto quelli non autosuffi- Secondo la FNP, la Regione dovrebbe cienti. La rete delle strutture residenzia- istituire un fondo regionale sulla non auli pubbliche non ha un numero di posti tosufficienza, rafforzare sul territorio la letto sufficiente a coprirne il fabbisogno, rete dei servizi ed interventi alle persoed anche dal punto di vista qualitativo ne; riqualificare le strutture residenziali e l’assistenza erogata ai non autosufficien- quelle a carattere sanitario per i soggetti ti, rispetto al carico assistenziale, è scar- non autosufficienti; incrementare le risa -12 minuti di assistenza rispetto ai sorse per le cure domiciliari e l’assisten100/120 previsti dalla delibera regionale-. za domiciliare integrata; aprire centri L’assistenza domiciliare è fornita a po- diurni, per alleggerire il carico familiare; che persone e metà circa delle risorse aumentare la spesa sociale a carico dei economiche previste sono destinate al- comuni: difatti la spesa media pro capite l’assistenza erogata ai soggetti ricoverati per anziano residente nelle Marche, da presso le strutture residenziali. un’analisi effettuata per ambiti territoAltri interventi comunali come cen- riali, è al di sotto della media nazionale tri diurni, trasporti per disabili, servizi -74 euro, contro i 119 euro della media domiciliari ed altro, non soddisfano le nazionale-. necessità esistenti, alle quali invece sop- Il Sindacato dei Pensionati è impegnaperisce grandemente la rete familiare to con manifestazioni nazionali e locali, attraverso la cura diretta dell’anziano o come quelle effettuate il 5 e 12 giugno, a attraverso l’assistenza di collaboratrici sostegno di queste proposte.” familiari, le cosiddette badanti.”. Gianfranco Pigliapoco 5 Cultura Caccia all’errore ! Ultimafila A lzi la mano chi guardando attentamente un film non sia stato almeno una volta distratto da un evidente errore, un anacronismo, una vera e propria bufala. Ebbene, si sarebbe trovato di fronte ad un “blooper”, in gergo cinematografico l’errore clamoroso che sfugge a regista e produzione. Per scovarli sono nati veri e propri club e creati decine di siti internet nei quali ognuno può avere la soddisfazione di comunicare al mondo intero di aver rintracciato magagne clamorose nei film dei registi più acclamati. Tecnici di scena che entrano nelle inquadrature, violazioni delle più elementari leggi fisiche e naturali, oggetti che cambiano posizione, errori storici: tutto fa bloopers, contribuendo ad arricchire la galleria personale di ogni cacciatore di abbagli. E nessun film sfugge alla sua legge. Si calcola che ogni film riesca a collezionare una media di almeno 10 errori più o meno madornali. Alle volte accade però che qualcuno riesca suo malgrado nell’impresa di sfondare questo tetto e di sfalzare ogni statistica. E’ passato alla storia il film di Ridley Scott “ Il Gladiatore”, 5 oscar nel 2000. E’ il film che più è incorso in refusi storici. Alcuni ne contano addirittura 198. Alcuni esempi: prima dell’assalto contro i germanici Massimo dice “Scatenate l’inferno”. Peccato che il concetto di “inferno” non esistesse ancora nella religione della Roma pre-cristiana. Nella tenda di Marco Aurelio si vedono volumi e volumi di libri, ma siamo al tempo delle pergamene. Ancora: in una scena nella quale il pubblico è in delirio per un combattimento si può notare un signore con barba e capelli bianchi, esibirsi per un attimo nel classico gesto dell’ombrello e poi perchè dimenticarci la bellissima vista d’insieme di Roma nel finale con tanto di S. Pietro e colonnato? Che dire poi del kolossal dei kolossal di William Wyler “Ben Hur” (1959), una vera miniera d’oro per tutti i cacciatori di bloopers. Dal rolex d’oro sul polso di Charlton Heston, alla macchina rossa che si intravede durante la corsa delle bighe, fino alle impronte di pneumatici sul terreno. Ma una carrellata completa degli errori occuperebbe pagine e pagine. In “Via col Vento” Maiolati Spontini - Proposta del sindaco per i restauri S 1 luglio 2007 Obbligo del 2 per cento per le opere d’arte ì al sostegno all’arte e datore dovrà dichiarare la agli artisti ma anche at- costruzione non collaudatenzione alle casse comu- bile qualora non venga rinali e alle aspettative dei spettato il suddetto obbligo. cittadini. Due esigenze che Le finalità originarie della secondo il sindaco Gian- legge erano quelle di “lenire carlo Carbini non sempre la disoccupazione nel camvanno d’accordo. Il primo po dei professionisti e degli cittadino di Maiolati sol- artisti”. Il sindaco Carbini leva un caso che riguarda fa notare che all’articolo 2 tutti gli enti locali d’Italia. si stabilisce che “la scelta E lancia una proposta: per- degli artisti è effettuata con ché non impiegare i fondi procedura concorsuale, da per il recupero del patri- una commissione commonio esistente invece che posta dal rappresentante per nuove creazioni artisti- dell’amministrazione, dal che? Parliamo dell’obbligo, progettista della costruprevisto in un decreto del zione, dal sovrintendente ministero delle Infrastrut- per i beni artistici e da due ture approvato nel marzo artisti”. Insomma, un mare del 2006 e pubblicato nel di burocrazia e costi aggennaio scorso sulla Gaz- giuntivi per le amministrazetta ufficiale, di un ac- zioni comunali. Quello che cantonamento, anche per lascia perplesso il sindaco regioni, province e comuni, Carbini è il vincolo di posinon inferiore al 2 per cento zionare l’opera d’arte all’indel costo totale dell’inter- terno o nei pressi dell’edifivento per la costruzione di cio. Non sarebbe più utile edifici pubblici che com- impiegare quelle risorse portino una spesa superio- per il restauro e il recupero re al miliardo delle vecchie del patrimonio artistico già lire. Questo significa che presente? il Comune, ogni volta che “Con tutto il rispetto degli decide di spendere da 500 artisti e pur nella consamila euro in su per un’ope- pevolezza dell’importanza ra pubblica, deve destinare dell’arte – osserva il sindail 2 per cento del costo “al- co Carbini – riteniamo di l’abbellimento degli edifici non sentire la necessità di pubblici mediante opere una normativa del genere d’arte”. Ma non basta. Visto che non solo obbliga ad acche la legge veniva applica- cantonare considerevoli cita in modo discontinuo, è fre, ma che prevede un iter stato stabilito che il collau- burocratico complesso per la nomina della commissione giudicatrice, con relativi compensi, la pubblicazione del bando, l’esame dei progetti presentati, e così via. Tutto ciò sottraendo risorse umane al Comune che avrebbe potuto utilizzarle in altre attività più urgenti e rispondenti ai bisogni della cittadinanza”. Nella sostanza la legge comporterà per il Comune l’obbligo di realizzare un’opera d’arte del costo di quasi 40 mila euro all’interno del nuovo palazzetto dello sport “che non potrà essere collaudato – osserva il sindaco – se non sia stato accantonato l’importo, e non si sia dato luogo alle procedure concorsuali per la scelta dell’opera stessa. Un importo ben più rilevante dovrà essere previsto per realizzare un’altra opera d’arte all’interno del nuovo Campus scolastico. Per la felicità degli artisti alla quale non corrisponderà altrettanta soddisfazione per le casse comunali e probabilmente anche da parte dei cittadini. Se il patrimonio d’arte deve essere arricchito perché non prevedere finanziamenti dello Stato? O perché lo Stato invece di pensare a nuove opere d’arte non pensa piuttosto a curare il patrimonio d’arte esistente?” Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 - Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149 www.fazibattaglia.com (1939), nella scena della battaglia di Atlanta si possono vedere delle luci elettriche, quando ai tempi della Guerra Civile esistevano solo luci a petrolio, mentre in “Indiana Jones e l’ultima crociata” (1989), ambientato nel 1937, Steven Spielberg mostra un aereo che sorvola l’Atlantico, cosa che accadrà per la prima volta solo due anni dopo. Per non parlare poi di “Spartacus” (1960), pellicola memorabile di Stanley Kubrick. A guardare con attenzione si vede la cicatrice della vaccinazione sul braccio dell’attore Kirk Douglas. D’altronde il kolossal è passato alla storia per la scena in cui le legioni romane indossano orologi e scarpe da tennis sotto le tuniche. In “Braveheart” (1995) Mel Gibson indossa slip neri sotto il kilt e fa indossare scarpe con la suola di gomma a un’innocente comparsa che non sapeva di aver prenotato un posto nella storia del cinema. In “Titanic” (1997) si vede chiaramente il sole tramontare più volte ad est. Nel mitico “La Finestra sul cortile” (1954) di Alfred Hitchcock, James Stewart ha ingessata alternativamente prima la gamba sinistra e poi la destra, mentre nel meno mitico “Il Colonnello von Ryan” (1965) con Sinatra, un treno passa nel centro di Roma, sfiorando i Fori Imperiali. Non è certo, ma forse il predecessore di tutti è “Intolerance” (1916) di D.W. Griffith: durante l’episodio della caduta di Babilonia si vede sullo sfondo una comparsa in smoking! Luca Galeazzi Con ‘Ambarabà’ marionette, burattini, monellerie e….. La battaglia dei cuscini E splode l’estate con “Ambarabà” e il “IX° Festival di burattini, marionette e teatro di figura”, quest’anno abbinato al “Festival dei monelli” di S. Maria Nuova che ha accolto a tempo pieno, dal 22 al 24 giugno, una serie di spettacoli presentati dalle migliori compagne marchigiane di teatro per ragazzi. Saranno complessivamente dieci quelle che, dal 22 al 29 luglio, scenderanno in campo di sera (ore 21,30) in otto centri della Vallesina. I comuni coinvolti: Montemarciano (1° luglio); Montecarotto (6 luglio); Monsano (17 luglio); Chiaravalle (11 e 18 luglio); Maiolati Spontini (29 luglio). A Serra S. Quirico cinque saranno le rappresentazioni (25, 26, 27, 28, 29 luglio). Tutti ad ingresso libero e offerti dalla Pro Loco gli spettacoli che saranno presentati a Jesi in Piazza della Repubblica (3, 10, 17, 24 luglio). Qui la rassegna si inaugurerà con ‘La battaglia dei cuscini’ della Compagnia il Melarancio di Cuneo. Prevede duelli, zuffe e baruffe a colpi di cuscino tra gli spettatori. Le ‘armi improprie, ma innocue’ saranno fornite dagli organizzatori. Ci sarà di che divertirsi. Seguiranno “Gran circo dei burattini” e “Premiata Ditta Scintilla, il carrozzone delle meraviglie” del Teatro Pirata per finire con uno spettacolo di burattini tradizionali, “Dighe de sì (ovvero dighe de no)” del CTA di Gorizia. Il Teatro Pirata, organizzatore di questa rassegna di crescente successo, sciorinerà il meglio del suo repertorio in sette spettacoli che comprendono anche quello di nuova produzione, “Cinderella Vampirella”. Da ricordare gli sponsor: la Banca Popolare di Anco- na, Pieralisi Citroen, Pro Jesi, bar, caffè e gelateria all’aperto di Piazza della Repubblica. Gli spettacoli non saranno riservati esclusivamente ai piccoli, ma anche ai lori genitori e, perché no, a quanti, magari per una sera soltanto, piacerà ritornare bambini. E non sono pochi, meno male. A.F.C. INFO. www.teatropirata. com Nella foto: Francesco Mattioni, direttore artistico del Teatro Pirata IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI E ACCESSORI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel. 0731 200337 - 335.247108 6 Vita Ecclesiale 1 luglio 2007 Parola di Dio 1 luglio 2007 - 13^ domenica del tempo ordinario Liberi per amare dal vangelo secondo Luca (9, 51-62) Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?”. Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio. Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: “Ti seguirò dovunque tu vada”. Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. A un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”. Parola del Signore. Commento Il Vangelo del Signore oggi è esigente. Di fronte ad una cultura che vorrebbe fare anche del matrimonio un “contratto a termine”, il Signore ai suoi seguaci indica il “per sempre”. Perché questa sua esigenza? Oggi più che mai i vari testi della liturgia si illuminano a vicenda. San Paolo nel brano della lettera ai Galati ( 2° lettura) ci ricorda che “Cristo ci ha liberato perché fossimo realmente liberi... chiamati a libertà”. Si tratta di una “libertà da” che Cristo ci ha ottenuto riscattandoci per sempre dal potere del male che ci teneva schiavi; è una libertà dal peccato, dalla paura e dalla morte; CHIESA dell’ADORAZIONE luogo di adorazione e di ascolto Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione per le confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Viene di seguito indicato il Sacerdote presente per ciascun giorno: Lunedì 2 luglio: Martedì 3 luglio: Mercol.4 luglio: Giovedì5 luglio: Venerdì6 luglio: Don Fabio Belelli Don Michele Cobzaru Don Gianni Giuliani Don Giovanni Rossi Don Alberto Balducci Agenda Pastorale del Vescovo Venerdì 29 giugno ore 10.30: Parrocchia di Tabano: S. Messa con i Sacerdoti Ordinati nella Festa di San Pietro ore 17: Incontro con i bambini bielorussi ospiti alla Badia San Benedetto de’ Frondigliosi ore 18.30: Parrocchia di San Pietro: S. Messa Sabato 30 giugno ore 17: Cupramontana: Inaugurazione Nuova sede della Croce Verde. Ore 18: S. Messa Domenica 1° luglio ore 10: Parrocchia Sant’Apollinare: S. Messa ore 12: S. Messa e incontro con la Segreteria dell’Agorà dei Giovani Lunedì 2 luglio ore 9,30: Consiglio Presbiterale Martedì 3 luglio ore 15-18: Il Vescovo, senza appuntamento, riceve in Cattedrale, nella cappella di San Floriano ore 21: Incontro organizzativo per l’Agorà dei Giovani Giovedì 5 luglio ore 20,30: Corinaldo: Pellegrinaggio alla Casa natale di Santa Maria Goretti e S. Messa Venerdì 6 luglio Tutta la Giornata al Campo scuola delle parrocchie di S. Maria Nuova e Collina Sabato 7 luglio ore 8.50: Cupramontana: S. Messa e Cresima ore 16.30: Moie. Convegno su: “UNITALSI e difesa della vita” è la libertà dal doversi salvare con le proprie forze, è la libertà propria dei figli di Dio, operata dallo Spirito. Ma è anche una “libertà per”, perché “mediante l’amore-agape siate a servizio gli uni degli altri” (Gal 5,13). Il cristiano è libero per amare: “tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso”. Sembra un paradosso, ma il cristiano è libero per servire, per farsi servo (cf. 1Cor 9,19). Libertà cristiana è dunque tutt’altro che libertinismo! Chi è chiamato, o si sente tale nella sua libertà deve scegliere se vuole condividere o meno il destino di chi non ha una pietra per posare il capo, senza anteporre nulla, neppure le cose buone e sante (come i doveri verso i genitori; cf. anche Lc 14,26) di fronte al “Buono” e al “Santo” (si tratta di osservare radicalmente il primo dei comandamenti: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore... anima... forze...”). Una volta iniziato il cammino di di don Mariano Piccotti [email protected] Al Dio della libertà sequela, di fronte alle immancabili difficoltà, non si deve guardare al passato con nostalgia e con la voglia di tornare indietro perché il solco giusto lo si traccia guardando avanti, restando fedelmente rivolti verso Cristo che ci precede. Non si può oggi non pensare ai giovani, chiamati ad una sequela radicale. Oggi sposi 28 giugno: Fabio Ambrosini Spinella e Emanuela Andresciani a S. Pietro Apostolo; 29 giugno: Simone Campanelli e Noemi Memè a S. Francesco d’Assisi; 3O giugno: Simone Bonci e Daniela Fiorentini a Cupramontana/S. Lorenzo - Cristiano Romagnoli e Alessandra Cerioni a Tabano - Lorenzo Grechi e Catia Cirilli a S. Nicolò - Marco Ciccarelli e Valentina Pucci al Santuario delle Grazie; 1° luglio: Cristiano Cortucci e Elena Ponzetti a Sant’Elena - Stefano Principi e Francesca Cecconi a S. Francesco d’Assisi; 3 luglio: Andrea Costantini e Valentina Bini a San Vittore di Genga. Partecipazione A 70 anni di età è tornata alla Casa del Padre Maria Antonietta Ceresoni Dore. Voce si associa al lutto del consorte geometra Luciano, dei figli e dei congiunti che la ricordano come sposa e madre amabilissima. Signore, Dio della Libertà e della Gioia, tu non vuoi che siamo trasportati da capricci e dall’istinto al primato, al privilegio . Tu vuoi che corriamo come hai corso tu, l’avventura della vera libertà. La libertà è nostra, di noi uomini fragili e incostanti. Tu sei venuto per correre con noi questa avventura e far sì che non ci roviniamo con le nostre mani. Attiraci a Te, con il tuo volto di bellezza e di pace. Attiraci a te con la tua avventura di misericordia e di compassione verso tutti. Attiraci a te con la tua carica di bene. E fa che nessuno e mai ci incanti e ci trattenga dalla fatica di correre per te e con te. Scovaci nelle nostre tane di perbenismo. “Sgrullaci” il ramo dove è accomodato il nostro nido. E chiamaci , chiamaci sempre, finchè non ti abbiamo risposto. Tu sei il mio Dio e la mia gioia. m.p. Convegno annuale degli uffici catechistici S Passaggi di vita – passaggi di fede i è svolto a Vasto il Convegno annuale dei direttori Uffici Diocesani per la catechesi dal titolo “fresco” “Passaggi di vita – passaggi di fede”. Dico subito che abbiamo tutti (almeno quelli che hanno preso la parola) rilevato la primavera della stagione catechistica. Una volta questa parola era abbinata all’uscita dei catechismi o dei progetti. Oggi non più. La condizione che stiamo vivendo è tale che siamo riportati alla condizione “umana” più semplice e più provocante che deve dare origine all’opera catechistica. La situazione è il passaggio (e i passaggi ) della vita. Dunque: la vita che interpella. Sono andato a questi incontri quasi da 30 anni, da quando cioè mi è stato chiesto di occuparmi dell’Ufficio Catechistico. E’ la prima volta che tutti, vescovi compresi, ascoltiamo un convertito da adulto che ora in Francia si occupa dei cosiddetti “ricomincianti”, di coloro che da adulti sentono il desiderio di ricominciare a credere. La risposta non è semplicemente: “tornare a messa!” Si tratta di prendere sul serio la ricerca spirituale degli adulti. E dove nasce la fede? Risponde Roland Lacroix: “Là dove spunta una domanda di vita, nasce la questione della fede, nel suo inizio”. Lasciare che nell’interrogarsi si apra il cuore, senza affrettarsi nella risposta preconfezionata. Tutto dipende dal trovare qualcuno che ascolti. Si riparte da un processo spirituale. Ed io Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 sono felice di sentirmelo adulto in transizione. E’ dire da un adulto sposato, questo il bello di questo da poco convertito. Pare convegno: non siamo stafelice anche il Vescovo ti lì come funzionari, ma mons Bruno Forte, che ci toccati come protagonisti. ospita. Infatti ribadisce Anche il biblista Manicarche il cristiano è un non di ha fatto presa su di noi credente che ogni giorno presentandoci (agli adulti) prova a credere. Poi un’al- “Il Vangelo come sorpresa: tra sorpresa si sono trovati risposta di senso per la vita i direttori degli Uffici Ca- e apertura di orizzonti”. Fitechistici. La seconda pro- nalmente – infine – i laboposta l’abbiamo sentita da ratori di esperienze. Con un non credente in sincera una griglia ben studiata ricerca. Era il prof Duccio abbiamo accolto quattro Demetrio, pedagogista. esperienze di questo apHa trattato il tema: “ Tran- proccio degli adulti alla sizioni e trascendenza: fede, per un loro risveglio. come un adulto parla di Un convegno che ha dato sé e quali problemi pone la percezione di aver ritrarelativamente alla ricerca dotto in termini catechistidi senso”. Un titolo lungo, ci il Convegno di Verona. quanto è stato profondo e A proposito. Sta per uscire pacato il suo discorso da la nota dei Vescovi: speriaentrarci in cuore. Qual- mo che sia altrettanto viva cuno ha detto: ha parlato come il Convegno. per ciascuno di noi, come Don Mariano Piccotti Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145 email: [email protected] Internet: www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - quadrimestrale 12 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì • Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali nonchè per conformarsi ad obblighi di legge. Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Vita ecclesiale 1 luglio 2007 7 Chiesa dell’Adorazione 16 giugno: incontro di spiritualità eucaristica I Eucaristia: pane di vita l Corso di spiritualità del Meic di Jesi (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) tenuto dall’Assistente del gruppo, il vescovo mons. Gerardo Rocconi, con incontri periodici di “Lectio divina” cui hanno partecipato altri gruppi ecclesiali, si è concluso il 16 giugno nella Chiesa dell’Adorazione con la celebrazione del “mistero pasquale”. in due momenti: la catechesi del Vescovo sull’Eucaristia e la Santa Messa. L’Eucaristia non è semplice ricordo di un avvenimento passato, “…è un memoriale-ha detto il Vescovo- la ri-presentazione sacramentale della morte e risurrezione di Gesù che, donandoci l’Eucaristia, ha voluto lasciarci il mezzo per partecipare alla sua morte e risurrezione come se vi fossimo realmente presenti”. Nella Santa un corpo solo” (1Cor 10, 16-17). Messa si rivive realmente il sacri- Gesù affida agli apostoli e ai sucficio della croce, l’unico sacrificio, cessori il compito di celebrare il come unico è il sacerdote: Gesù. “memoriale” della sua morte e riLa partecipazione piena al sacri- surrezione e guida la Chiesa meficio avviene nella comunione diante il ministero sacerdotale: il con il corpo e il sangue di Gesù popolo di Dio si unisce a Gesù attraverso il segno del mangiare, nell’offerta al Padre. in cui riceviamo il dono dello Spi- Dio ha voluto rendere l’uomo rito, garanzia di partecipazione al partecipe della natura divina con banchetto del Regno. il dono della vita soprannaturale che dalla pienezza della divinità COMUNITA’ D’AMORE dell’uomo Gesù si riversa sul suo La vita del cristiano inizia con corpo mistico che è la Chiesa. il Battesimo e si consolida con Soltanto il pane di vita ci unisce l’Eucaristia. Tutta la Chiesa, co- strettamente a Cristo con cui si munità di fede, cresce con essa e stabilisce un rapporto così prosi rafforza nell’unità. “Il pane che fondo e totale da far esclamare a spezziamo-scrive san Paolo- non Paolo: “Per me il vivere è Cristo” è forse comunione con il corpo (Fil 1,21). di Cristo? Poiché c’è un solo pane, Dove c’è Gesù c’è il Padre e c’è lo noi, pur essendo molti, siamo Spirito Santo che è l’Amore: “nu- triti di Cristo siamo tempio della SS. Trinità.” ANNUNCIARE IL VANGELO Avverte don Gerardo: “L’Eucaristia non è un fatto intimistico. Profondità e interiorità non vogliono dire intimismo. L’Eucaristia esige un rapporto personale profondo con il Risorto, ma nello stesso tempo ha una dimensione comunitaria che va oltre la Chiesa stessa”. La fede e l’amore portano l’uomo a uscire da sé per andare con Cristo incontro agli altri perché tutti possano conoscere Dio. “L’amore ai fratelli, alimentato dall’Eucaristia- afferma il Vescovo- è alla base dell’urgenza della missione”. Scrive san Paolo ai Corinzi: ”Non è per me un vanto annunciare il Vangelo; è un dovere per me” (1Cor 9,16). Se viviamo una vita eucaristica, dobbiamo riconoscere che Gesù è l’unico Salvatore del mondo e che il Pane di vita è l’unico nutrimento capace di sorreggere l’uomo nel faticoso cammino terreno verso la patria celeste. La “parola” efficace, dono dello Spirito, predicata dal Vescovo, è stata vissuta dall’assemblea, quella stressa sera, nella partecipazione alla Liturgia eucaristica, che ha concluso felicemente l’anno sociale del Meic con la comunione fraterna in Cristo degli amici dei vari gruppi. I fedeli si sono accostati alla Mensa con “stupore” e con gratitudine verso Dio e verso il Pastore della Chiesa di Jesi. Assunta Tittarelli Riflessioni - Sulla strada del dialogo N ello scorso numero di “Voce della Vallesina” il nostro Vescovo invitava le comunità a lenire le ferite che la scorsa campagna elettorale ha prodotto nei cittadini dividendo in due l’opinione pubblica su come governare la città. Un invito che tutti dobbiamo accogliere, specialmente quelli eletti nei consigli comunali e nelle circoscrizioni che si apprestano al governo della città in ruoli diversi in un civile confronto democratico. E’ chiaro che chi deve governare ha l’obbligo di farlo. Ma come comunità dobbiamo ritrovare il senso comune; fare il bene della Arrivare a scelte condivisibili città è un compito di tutti. I cittadini sentono i politici lontani dalle loro problematiche di tutti i giorni; questa sensazione è traversale e riguarda tutti i schieramenti, è l’astensionismo un dato che non fa bene allo sviluppo democratico e alla partecipazione civile. Per questo l’invito è che tutti coloro che sono interessati al bene della città ritrovino la strada del dialogo. Questo non vuol dire annullare le differenze, sopire le opinioni, cercare unanimità fuori dalla realtà, ma bensì è arricchire la democrazia in un dibattito che nelle scelte per la città deve vedere tutti coinvolti. La democrazia non deve essere un principio, ma deve consolidarsi nella partecipazione, più essa è estesa nel far conoscere, nella consapevolezza che il cittadino non è solo importante quando esprime il proprio voto, ma il rapporto deve essere continuativo durante la gestione della vita pubblica. A Jesi ci sono circa 270 associazioni di volontariato, che si occupano dei servizi ai cittadini: dallo sport, alla sicurezza, alla cultura, all’assistenza; è un patrimonio che va tutelato dando sempre più spazio a questa società civile che si orga- nizza per il bene comune. Se il dialogo è così fondamentale sul piano umano ed etico, culturale e sociale, quale possibilità di viverlo nella politica considerando che essa è vissuta il più delle volte come scontro di gruppi, di organizzazioni in una sorta di “braccio di ferro” che di volta in volta ha sconfitti e vincitori? Al di sotto del rivestimento ideologico rimane comunque determinare la dialettica. Il corso stesso delle vicende attesta che la vita pubblica è molto più complessa del solo “braccio di ferro”, non basta solo “vincere” perché coinvolge non solo la conquista del “potere”, ma le risposte che deve dare incidono sui sentimenti che vive la gente, la non violenza, la solidarietà, la generosità, la misericordia e infine anche l’amore, la speranza per tutti e il coraggio di introdurre nuove logiche dove tutto sembra immodificabile, dove tanto “chi comanda ha il potere di cambiare”. Se si supera la pigrizia mentale che “tanto non si conta niente perché gli interessi sono prevalenti” allora nasce la speranza che invece il dialogo possa far riflettere ed istaurare dei meccanismi in cui la sua forza determina scel- te condivisibili. Se tutte le forze organizzate non si chiudono in se stesse come delle “lobby” di potere ma aumentano il dinamismo dialettico con tutta la società, allora la comunità ne trarrebbe vantaggi.. Come sosteneva Gandhi: non è un tradimento degli ideali la ricerca del compromesso ma è un’intesa affinché si arrivi ad una scelta più condivisibile. La strada del dialogo necessariamente ci deve trovare disponibili all’ascolto e al confronto e in tal modo credere a un futuro da costruire con chi la pensa diversamente. Remo Uncini 8 In dialogo 1 luglio 2007 Opinioni di Paolo Marcozzi S. Pietro Martire (Via, da Via Rinaldi a Via Gramsci) Apostolo e martire, capo del collegio apostolico. I dati strettamente biografici nei vangeli sono pochissimi. Pietro era un pescatore, nato a Betsaida a oriente del lago di Tiberiade (forse qualche anno prima di Gesù); sia egli sia il fratello Andrea erano ammiratori e seguaci di Giovanni Battista. Era sposato con una donna di Cafarnao; Gesù gli guarirà la suocera. Nel primo incontro Gesù apostrofa il futuro discepolo con un nuovo nome, Kefa, che dovrà sostituire quello portato dalla nascita, cioè Simone. Il significato della sostituzione è spiegato più tardi nei pressi di Cesarea di Filippo, quando il Maestro gli dirà: “Tu sei Kefa (=roccia; quindi, nella traduzione e adattamento greco, Pètros) e su questa roccia io edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. Darò a te le chiavi del regno dei cieli; ciò che tu abbia legato sulla terra sarà legato anche nei cieli e ciò che tu abbia sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli”. Dopo l’ultima apparizione, Gesù risorto invita tre volte Pietro a riparare con una proclamazione d’amore il precedente rinnegamento e gli affida per tre volte l’incarico di pascere le sue pecore. Il racconto degli Atti termina bruscamente la narrazione su Pietro con la notizia: “Se ne andò in un altro luogo”. L’avvenimento si può assegnare all’anno 42. Posto il martirio di Pietro nel 67 a Roma, una tradizione molto incerta ne ha dedotto che l’altro luogo va inteso per la capitale dell’impero, e che Pietro ivi svolse la sua attività per un venticinquennio. In realtà sappiamo che dopo il concilio di Gerusalemme Pietro fu in Antiochia di Siria, ove avvenne lo scontro con S. Paolo sulla condotta da tenere circa le prescrizioni giudaiche sulla purezza nei pasti. Il fatto della venuta a Roma e del martirio è presupposto dal Nuovo Testamento, il quale però vi allude con espressioni piuttosto sibilline. Il martirio attraverso la crocifissione è presupposto dal vangelo secondo Giovanni. La circostanza della crocifissione con il capo all’ingiù è ricordata da Origene. Importanti, per il luogo della sepoltura di Pietro, furono gli scavi effettuati nel 1940-49 sotto la basilica vaticana. Pietro rivestì un ruolo particolare, sia nell’ambito dei rapporti di Gesù e dei racconti evangelici sia nella vita della chiesa primitiva una funzione particolare. Normalmente si riconosce che Pietro è “primo” nei vangeli: accanto a Pietro, sia prima sia dopo la morte di Gesù, vi sono altri personaggi di rilievo, come il discepolo amato da Gesù, Paolo e Giacomo; tutti dimostrano di riconoscere un’autorità a Pietro ma anche di svolgere le loro funzioni in libera complementarità con l’agire di Pietro e gli autori neotestamentari ci vedono un modello di relazione per la chiesa dei secoli. Dalla condizione di «primo» all’ufficio del «primato» la chiesa cattolica vede una conseguenza naturale. Le chiese protestanti, invece, e in parte anche quelle ortodosse, negano quel principio di successione e spiegano in vari modi l’ufficio ricoperto da Pietro: teste della tradizione su Gesù, garante della fede, arbitro disciplinare ... (continua al prossimo numero) Dal Comitato Associazioni di Tutela Piano sanitario della Regione Marche E’ davvero stupefacente la situazione riguardante il Piano sanitario della Regione Marche. Una situazione davvero imbarazzante. Nel febbraio scorso la giunta regionale ha deliberato una proposta di piano che per essere approvata doveva passare al vaglio della Commissione Consiliare e poi del Consiglio. Lo scorso 29 maggio la giunta ha proposto un nuovo testo inviato all’esame della Commissione Competente; il testo si componeva di 538 pagine una mole che rende difficoltosa la lettura, l’esame e i necessari emendamenti; ora a pochi giorni dalle audizioni della Commissione si scopre che lo stesso Atto amministrativo ha un nuovo contenuto frutto di un’altra delibera della giunta datata 18 giugno. Delibera che è costituita da 1700 pagine. Ovviamente il testo è sul sito della regione. Chi lo stampa, chi lo legge? Come è pensabile di approfondire i contenuti del Piano, portare dei contributi in una situazione come questa? Il Comitato associazioni tutela aveva espresso all’indomani della prima delibera un parere del tutto negativo considerata la genericità del contenuto. Non era presente alcuna chiara indicazione programmatica per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini in maggiore difficoltà. Alla luce dei fatti sopra descritti non si può che denunciare una situazione che di fatto impedisce ogni partecipazione. Non possiamo pertanto che denunciare tale imbarazzante situazione; è davvero incredibile come un atto così importante come il Piano sanitario, di fatto venga reso inaccessibile, con una continua modificazione-sostituzione degli atti che ne rendono impossibile l’approfondimento da un lato; ma che segnalano al contempo una modalità di lavoro che certamente impressiona per pressappochismo. Comitato Associazioni Tutela Sulla cittadinanza alla Hack Sulla cittadinanza alla Hack Luana Corsetti scrive al sindaco di Castelbellino, Demetrio Papadopoulos Egregio Sindaco, quale cittadina del Comune di Castelbellino vengo a scrivere questa lettera dopo aver letto l’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale nel quale si propone la cittadinanza onoraria all’astrofisica Margherita Hack. In merito scrivo al Primo Cittadino del mio territorio affinché si mediti sulla opportunità di tale riconoscimento. Sono consapevole dei meriti unanimemente riconosciuti dalla comunità scientifica al personaggio e posso apprezzare il lavoro di ricerca svolto, ma sottolineo anche che l’astrofisica Hack è nota per le sue posizioni atee. Rispetto questa scelta ideologica, ma non mi sento di sottoscriverla. In qualità di cattolica che ha operato una scelta di vita personale e professionale, sono umanamente rattristata dagli atti con i quali proprio UAAR (Unione atei, agnostici e razionalisti della quale la Hack fa parte nel comitato di presidenza) irrispettosamente pone in essere visibili attacchi ideologici, anche sul proprio sito internet. Posso citarne solo alcuni trascritti fedelmente: “Scrocifiggiamo” l’Italia, “Sbattezzo”, Campane (come far valere i diritti dei propri timpani), Ora di religione (ingerenze cattoliche nell’attività scolastica) e tanto altro ancora. Se mi posso permettere, questo modo di procedere a livello politico non riafferma la laicità dello stato ma sostiene il laicismo imperante della secolarizzazione con il quale tutti, prima o poi dovremo fare i conti, sia atei che credenti. Sottolineo questo aspetto perché credo che il primo cittadino di un territorio debba considerare molto bene l’impegno che lo pone al servizio dell’intera comunità e quindi anche dei credenti di ogni fede, e pertanto anche mio. Inoltre vorrei sottolineare che la cittadinanza onoraria è un impegno per chi la conferisce e per chi la riceve. E’ un riconoscimento, è un ringraziamento nei confronti di qualcuno. Concludo chiedendole….è giusto in questo contesto storico territoriale assegnarlo a questa studiosa che nel nostro territorio è stata chiamata solo occasionalmente e del quale probabilmente non conosce nulla? Luana Corsetti A “Enigma” di Medjugorje Il titolo e l’articolo mi interessavano. Ho provato invece vergogna nel vedere la conduzione della trasmissione su Medjugorje andata in onda lo scorso venerdì 15 giugno su Rai 3. Sono rimasta letteralmente disgustata da ciò che ho visto e sentito. Quella non è tv. È spazzatura! Il Sig. Augias, con quel suo atteggiamento ironico, si è prestato ad un gioco meschino che non ha di certo a confronto onorato la sua immagine. Considerata la portata e la delicatezza dell’argomento il Sig. Augias avrebbe dovuto recarsi lui a Medjugorje per conoscere questa realtà, ascoltare i veggenti, informarsi sul posto e poi portare la propria testimonianza in tv. Ne sarebbe uscito più elegantemente. Chiedo al Sig. Augias cosa direbbe oggi alle 4 mila e più persone che hanno partecipato, per l’intera giornata di domenica 17 giugno, all’incontro di preghiera guidato da Padre Jozo Zovko al Palarossini di Ancona. Sono tutti pazzi? P.G. Pagina politica A proposito della polemica in riferimento all’articolo a firma di v.m. pubblicato nel numero di domenica 17 giugno mi chiedo, innanzitutto, se è possibile gioire dell’incontro tra la cultura cattolica e quella marxista, senza nessun contraddittorio o senso critico e, in secondo luogo, se è lecito che molti cattolici abbiano fatto e continuino a fare campagna elettorale usando esplicitamente termini di denigrazione per gli avversari politici o pavoneggiando una pretesa superiorità. Ritengo che un giornale come Voce possa e debba affrontare tali questioni favorendo lo spirito della comunione e della comunicazione tra le diverse posizioni dei cattolici in politica, proprio secondo quell’ottica che ricordava il Vescovo ai sacerdoti in un articolo della scorsa settimana, senza tifare da una parte o dall’altra, senza arrivare alla polemica e senza ridurre tali argomenti a lettere aperte al giornale. La pagina politica dovrebbe riguardare sia i problemi della città (i servizi sociali, le politiche giovanili, i problemi concernenti il piano regolatore, i costi delle case e degli affitti, le barriere architettoniche, l’integrazione interculturale…) che del Paese, dando spazio alle diverse sensibilità politiche (non solo in vista delle elezioni) e, al contempo, facendo emergere le possibili convergenze sui valori della dottrina sociale della Chiesa (servizio alla persona, bene comune, giustizia, carità, sussidiarietà, valore della vita…). Questo sì che sarebbe un vero servizio, anche per chi non è cattolico. Michele Contadini Arte in Vallesina Caro Direttore, penso che mi consentirai alcune brevi e modeste osservazioni sull’articolo del prof. Alessandro Delpriore a proposito del suo ritrovamento di una Madonna della Misericordia di Andrea da Jesi. Convengo con il professore che è inesauribile il patrimonio artistico locale, anche se di non elevatissimo livello, che le nostre periferie riescono a celare. Il Parroco di Montecarotto ed io siamo ansiosi di vedere la tavola in questione considerato che per anni e con amore abbiamo setacciato il luogo. Convengo an- cora con il professore che il patrimonio locale venga studiato, ma lo metto in guardia, che le pubblicazioni a livello locale su arte locale, non hanno risonanza nazionale. Dal 1902 quando Anselmo Anselmi rivolse la domanda a Giovanni Annibaldi S. su un affresco rinvenuto in S. Fortunato di Serra dei Conti molte cose sono state scritte anche da chi ti scrive. Un intero volume accompagna le sorte della discendenza di Andrea di Bartolo fino alla fine dell’Ottocento con ben otto generazioni di pittori. Quanto alla Madonna delle Grazie non penso che valga pena riaprire una polemica. Avremo occasione di chiarire a voce le differenti opinioni anche alla luce di recenti restauri e di documenti non sempre facilmente accessibili. Don Attilio Pastori Partecipazione L’Azione Cattolica diocesana si stringe con affetto intorno a don Luca Giuliani, assistente dell’Acr per la scomparsa del suo caro babbo. Caro don Luca a nome di tutta l’AC ti esprimiamo sentimenti di affetto e di amicizia. Ti siamo vicini in questo momento di dolore con la preghiera e con un abbraccio forte e sincero. Che il Signore ricolmi il tuo cuore di amore e di speranza e ci aiuti tutti a saper guardare con fede al mistero pasquale. La presidenza diocesana Anniversario 2006 5 luglio 2007 Maiolati e la pace Cara direttrice, ho letto l’articolo “Maiolati Spontini e le città della pace” nell’ultimo numero della Voce. Vi si dice correttamente che l’adesione del comune di Maiolati a questa “Organizzazione degli Enti Locali per la pace” è stata votata “a maggioranza”: Poiché il sottoscritto ha votato contro, vorrei motivare la mia scelta. In sede di dichiarazione di voto ho detto che proprio perché sono tanto amante e difensore della pace, mi fa veramente imbufalire, vedere che venga strumentalizzata per altri fini. Ho aggiunto che ritenevo questa nuova Organizzazione una riedizione un pò comica di quel movimento sorto alla fine degli anni 40 ed agli inizi degli anni 50 del secolo scorso, denominato “Partigiani della Pace”. Anche allora si raccoglievano soldi, firme di adesione. Da una recente ricerca storica di Elena Aga Rossi e Victor Zaslavsky sappiamo che i Partigiani della Pace erano stati ideati da Giuseppe Stalin, il quale aveva redatto l’appello. Sappiamo però anche da inoppugnabili ricerche storiche, che quel difensore della pace e dei diritti umani che risponde al nome di Giuseppe Stalin, fu indotto a desistere dallo scatenare una guerra per conquistare l’intera Europa, solo dall’azione degli U.S.A. in Giappone. Ho proposto al Consiglio Comunale di inviare la somma di 280 euro prevista per l’iscrizione al sodalizio a coloro che veramente operano tutti i giorni per la pace: i francescani in Palestina o i missionari in Africa. Ho chiesto quali fossero le funzioni e i compiti operativi del costituendo “Ufficio della Pace” che sarà costituito nel comune di Maiolati. Le mie proposte sono state respinte dalla maggioranza. Leggendo l’articolo di Voce, deve si afferma che già hanno aderito all’iniziativa seicento enti, mi è sorta una curiosità. Come verranno utilizzati e da chi i 168.000 euro e quelli che verranno in seguito pagati per l’adesione? Franco Cascia, consigliere comunale di Maiolati Spontini Primo Rosa “L’amore che ci hai dato non è morto con te ma vive nel nostro cuore, nella nostra coscienza, nel nostro ricordo. La fede mantiene uniti quelli che la morte separa.” I familiari In occasione del primo anniversario, sarà celebrata una Santa Messa in suffragio nella chiesa parrocchiale di San Marcello, giovedì 5 luglio alle ore 19 In ricordo 29.9.1919 21.6.2007 Arnaldo Rettaroli (detto Armando) ex dipendente ENAOLI, nipote ed autista di mons. Arduino Rettaroli. A 88 anni di età uscito dal breve sabato del tempo, per entrare nel grande giorno senza sera. Viveva la gioia di tante amicizie e l’affetto della moglie Maria Allegrini, delle figlie Rossella e Giorgia, dei generi Claudio e Thomas, dei nipoti Federico, Giacomo, Riccardo, Gabriele e Viola. “Voce” si unisce al ricordo e al suffragio delle comunità di San Giuseppe e Madonna della Pace e di quanti l’hanno conosciuto e stimato in vita. 9 Vita diocesana 1 luglio 2007 Chi decide che siamo maturi I Giovanissimi di Ac a Parma Lo scarpone Quando sembra stia per arriva- di più del fatto che questo nuovo modello di Università re l’estate scocca inesorabile flessibile permette a un numero sempre crescente di stul’ora della Maturità. Quest’an- denti di affiancare all’esperienza universitaria altre espeno tocca alla classe 1988, i rienze formative che prima risultavano possibili solo ai primi ad aver sperimentato più brillanti. Sono molti infatti gli studenti che studiano non solo la riforma Moratti e lavorano, ma non un lavoro saltuario da fine settimana: ma anche la riforma Fiorani (votazione specialmente nei corsi di Laurea Magistrale (la specializin centesimi, commissione per metà interna e zazione, tanto per essere chiari) molti ragazzi iniziano a per metà esterna, terza prova a discrezione del intraprendere uno stage o un lavoro a progetto proprio consiglio di classe). Qualunque cosa si dica sull’ nel ramo che a loro più interessa, proprio perché final“esame”, resta il fatto che questo è il primo sco- mente il sistema universitario permette a chi è dotato glio che affrontiamo durante il nostro percorso di entusiasmo e forza di volontà di potercela fare. Tutdi studi, e in quanto tale è veramente importan- to questo però dando la priorità allo studio, con quella te. La riforma che ha coinvolto gli Atenei italiani, “maturità” che solo chi si impegna, e sul serio, possiede. piaccia oppure no, ha di fatto sradicato la vecchia A cominciare proprio da questi esami di fine anno, che concezione di Università come luogo privilegiato anche se col senno di poi sembrano sempre molto più fadella conoscenza; la frammentazione delle facol- cili di quanto si temeva (specie il colloquio) di fatto sono tà in una miriade di corsi e sotto corsi di laurea una tappa fondamentale di apprendimento del modo di crea confusione davstudiare, di organizzare il vero in tutti, e conproprio lavoro, e di affrontribuisce alla sempre tare persone sconosciute più diffusa opinione forti solo della propria preche “non è più l’Università parazione. Un bel modo di di una volta”. In parte è vero, affacciarsi nel mondo dei ma non del tutto: sebbene io grandi, e di prendere le minon condivida il cosiddetto sure con una delle infini“tre più due” perché allunga te prove alle quali saremo inevitabilmente di un anno sottoposti nel mondo lavol’ingresso nel mondo del larativo. voro, mi accorgo sempre Giorgia Barboni R “Che tempo fai?” iflettere sul tempo e sull’uso che ne facciamo, imparando a non sprecarlo inutilmente per raggiungere la sapienza del cuore. Questo è stato il motivo conduttore dell’uscita di fine anno, intitolata “Che tempo fai?”, che ha coinvolto sabato scorso circa quaranta Giovanissimi di Azione Cattolica della nostra diocesi, accompagnati dai loro educatori e dall’assistente diocesano don Cristiano Marasca. Destinazione prescelta, la città di Parma, per due motivi: la presenza di un monumento come il battistero e l’Agorà dei Giovani. La diocesi emiliana, infatti, sarà ospite a Jesi a fine agosto. A presentare il tema, durante il viaggio, è stata la canzone “Time” dei Queen, dove si avverte che il “tempo non aspetta nessuno”. Arrivati a Parma i ragazzi, tutti di età compresa tra i quindici e i diciotto anni, hanno intervistato i parmigiani sull’uso del loro tempo. Nel pomeriggio invece, sono stati i Giovanissimi a rispondere alla domanda. Poi, la testimonianza di don Achille e la visita guidata al battistero, monumento ricco di riferimenti al tempo in chiave cristiana, come la parabola del padrone e della vigna. A conclusione della giornata, c’è stata la Messa, celebrata da don Cristiano a San Benedetto. Nelle foto alcuni momenti dell’uscita. Giuseppe Papadia A Cupramontana la materna Santa Caterina I bambini e il viaggio L a Scuola per l’infanzia Santa Caterina ha chiuso l’anno scolastico offrendo a parenti ed amici, domenica 17 giugno, presso la Sala polivalente di Pianello Vallesina, una rappresentazione teatrale. I bambini, coadiuvati dalle insegnanti, hanno drammatizzato il lavoro, durato l’intero anno, del concorso, da loro vinto, “Una casa in mezzo al mare”, promosso tra le scuole marchigiane dalla delegazione pontificia della Santa Casa di Loreto. Il concorso consisteva nel realizzare degli elaborati pittorici sul tema del viaggio, stesso tema poi raccontato ai tanti intervenuti, domenica sera, allo spettacolo. Gli elaborati, invece, tutti creati dai piccolissimi bambini della scuola del- l’infanzia Santa Caterina, saranno donati al Santo Padre durante la visita in programma a Loreto per il 2 e il 3 settembre. Lo spettacolo andato in scena si intitolava “Viaggio” e raccontava, metaforicamente, l’avventura di una traversata in mezzo al mare di alcuni marinai alle prime armi guidati da un capitano speciale. Il viaggio presenta subito difficoltà e pericolosi rischi che, però, con la fiducia incondizionata che ripongono nel loro capitano e con gli strumenti dati loro in dono, dopo molta fatica e sacrificio, riescono a superare. Il messaggio che le Messa di Prima Comunione insegnanti hanno voluto trasmettere era quello di fiducia e di certezza, perché basta avere: “una nave su cui viaggiare, un capitano ed una rotta da seguire ed una compagnia per condividere un cammino a lieto fine”. I bambini si sono calati perfettamente, da veri attori provetti, nella scena, dimostrando enorme capacità mimica. A rendere il tutto ancora più speciale sono stati i balli, le canzoni, i costumi, le luci e le coreografie. A conclusione, ribadendo il messaggio forte di fiducia nel domani, le insegnanti hanno consegnato ai bambini dell’ultimo anno un diploma di auguri, per il loro passaggio alla scuola primaria, con su scritto “Buon Viaggio”. Cristiana Simoncini Il gruppo di Jesi fotografato in piazza del Duomo, sotto il “ragno” dell’Agorà e il gruppo vincitore dell’attività del mattino. Esercizi spirituali per il clero Domenica 20 maggio un gruppo di bambini ha partecipato alla Messa di Prima Comunione nella chiesa parrocchiale di San Marcello, accompagnati dal parroco don Alberto Balducci e dai catechisti Tania Pasqualini e Valentina Peruzzi (nella foto da sinistra) e da Mauro Ramazzotti. Prima Comunione e Cresima Nella parrocchia di San Sebastiano a Jesi hanno ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia: Michele Mosca, Filippo Spaccia, Francesco Taccaliti, Giuseppe Cassano, Alessia Gregori, Alessia Castellani, Alessia Bolognini, Sara Cardinali, Annapaola Pepe, Giovanni Montesi. A questo dieci bambini auguriamo di continuare ogni domenica ad incontrare Gesù alla mensa della Parola e del Pane. Foto Candolfi Maiolati Spontini -casa Paolo VI- dal 19 al 22 giugno come ogni anno, i sacerdoti e i diaconi della diocesi, con il Vescovo don Gerardo, hanno partecipato agli esercizi spirituali, predicati dal Rev. Don Luciano Pascucci, responsabile della formazione permanente del clero di Roma, coadiuvato dal Rev. Don Paolo Lojudice, direttore spirituale al seminario romano. A conclusione degli esercizi, la classica foto ricordo. d.E.C. Foto don Giuliano Fiorentini Nella chiesa di Santa Maria del Colle, hanno partecipato alla loro Messa di Prima Comunione Edoardo Brunori, Diego Mazzieri, Andrea Zannini. Durante la stessa celebrazione, Elisa Copparoni, Chiara Pigliapoco e Michela Piantoni hanno ricevuto, dal Vescovo Gerardo, il sacramento della Confermazione. Nella foto di Candolfi il gruppo con il parroco don Giovanni Rossi. 10 Cultura e società 1 luglio 2007 Museo diocesano – orario estivo Arte antica e moderna D a quest’anno il Museo Diocesano di Jesi offre la possibilità di ammirare nuovamente lo Stendardo Processionale realizzato nell’ambito degli Scoccianti, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo di Cupramontana, e da alcuni anni pezzo di spicco della raccolta diocesana. Il manufatto ligneo, risalente al XVIII secolo, torna ad arricchire la collezione di oggetti liturgici del museo che include lampade, candelieri, tronetti e baldacchini utilizzati a corredo delle tradizionali processioni religiose. Lo stendardo è rimasto alcuni anni nei laboratori dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, a seguito di un accurato restauro che ha interessato l’elaborata decorazione a motivi floreali e vegetali in legno intagliato e dorato. L’opera è costituita da una cornice destinata a contenere un’immagine sacra, quale simbolo di una confraternita o semplicemente di una specifica festività liturgica, e da un’asta che ne permetteva il trasporto. Pa ssegg iando nelle sale del Museo è possibile conoscere sia la collezione d’arte antica che la sezione d’arte sacra contemporanea, quest’ultima formata dalle opere degli artisti che hanno partecipato alle precedenti edizioni della “Biblia Pauperum”, rassegna che verrà riproposta alla fine del 2007. Nei mesi di luglio, agosto e settembre il Museo sarà visitabile nei giorni di giovedì, venerdì e domenica con orario continuato dalle 18 alle 23. Si ricorda che il Museo si trova in piazza Federico II e che l’ingresso è libero, anche con visita guidata. Per ulteriori informazioni e per aperture straordinarie il numero di telefono è il seguente: 0731/56625. Pedalata in notturna Pedalata in notturna, la “Bicicocomerata” per le piste ciclabili e le vie di Chiaravalle, venerdì 6 luglio, con partenza alle ore 21 dal Break Bar presso il centro commerciale “La Manifattura”. Ai partecipanti saranno offerte fette di cocomero. Il percorso, completamente pianeggiante è di dieci chilometri su strade secondarie e poco trafficate. L’adesione è gratuita. Sono obbligatori i fanali anteriori e posteriori. La manifestazione è organizzata dall’Avis Comunale di Chiaravalle con il gruppo Bicipiù ed ha il patrocinio del comune di Chiaravalle. Cattedrale mercoledì 4 luglio ore 21,15 Concerto d’organo di Fabiola Frontalini M aestro d’organo di 2002, diplomata in organo Staffolo, direttore al Conservatorio di Pesaartistico dell’associazio- ro, aveva iniziato a suone Organistica Vallesina, nare il pianoforte, e poi, organista della Chiesa quasi per caso, è entrata, Sant’Andrea di Castelfer- quattordicenne, al Corso retti e del duomo di San di Organo del ConserCiriaco, Fabiola Frontali- vatorio. “Uno strumento ni ha concluso il biennio difficile da suonare ma di specializzazione in re- che affascina per la scelta pertorio classico-roman- di registri e non annoia tico al conservatorio di mai – racconta Fabiola Cesena.. Organista per - La mia tesi per la speciasette anni a San Lorenzo lizzazione è un rapporto e san Leonardo di Cupra- tra l’organo e l’orchestra, montana, ha conseguito perché l’organo è l’orchela maturità all’Istituto stra della chiesa: ciò che Statale d’Arte di Jesi, nel suono sono trascrizioni di pezzi per orchestra. Da sempre suonavo in chiesa a Staffolo, fin da quando avevo sette anni”. Fabiola proporrà in Cattedrale, mercoledì 4 luglio alle ore 21,15, due brani per organo, gli stessi che ha suonato per la tesi della specializzazione. Il primo brano è un concerto di Vivaldi trascritto per organo da Bach, il primo compositore ad accorgersi della potenzialità dell’organo, strumento che da solo può sostituire l’orchestra. Eseguirà poi la Prima Sonata di Vuilmant, compositore francese della seconda metà dell’Ottocento che ha scritto lo stesso pezzo per organo, poi per orchestra e poi ancora per organo aggiungendo delle modifiche che aveva già previsto nella seconda stesura per l’orchestra. L’organista invita a partecipare al concerto per ascoltare la particolarità della musica per organo e festeggiare con lei la sua specializzazione. Moie - Unitalsi in piazza dal 6 all’8 luglio Con gioia solidali: a difesa della vita L’ Unitalsi in piazza dal 6 all’8 luglio a Moie per condividere la solidarietà. Un momento per incontrarsi tra volontari e anziani, tra coloro che già conoscono l’Unitalsi per aver partecipato ai tradizionali Treni Bianchi di Lourdes o Loreto e quanti non ne hanno mai sentito parlare. Dal 2001, la sottosezione di Jesi propone una festa, per essere presenti, come associazione di volontariato, nei luoghi in cui la gente si incontra. Piazza Kennedy, spazio centrale e ben attrezzato di Moie, si presta per l’occasione. Il programma, preparato insieme al gruppo di Moie, prevede momenti per i bambini con l’animazione dei clown e un concorso fotografico con inizio venerdì 6 luglio alle ore 21. Il primo classificato potrà partecipare al viaggio a Loreto con il Treno della Gioia il 3 e 4 agosto a Loreto. Nel pomeriggio del sabato 7, alle ore 16 presso il cinema Nuovo Ariston, i volontari e la cittadinanza sono invitati al convegno “Unitalsi: sì alla vita - per contribuire a creare sensibilità a difesa della vita umana”. Sarà presente il Vescovo che proporrà una conversazione su “Maria e la difesa della vita nascente”. Alle ore 19 in piazza, la partita di Weelchair hokey con i Dolphins Ancona, che propongono l’hokey in carrozzina e testimoniano la pos- sibilità dell’impegno sportivo, anche agonistico, per i diversamente abili. La domenica pomeriggio, alle ore 19, il Vescovo presiederà la celebrazione eucaristica in piazza. Durante i tre giorni, saranno aperti gli stand gastronomici. Nella foto, la celebrazione in piazza con il Vescovo padre Oscar, durante la festa del luglio 2004. Dalla Sardegna a Jesi…. L’ultimo emulo di Lucagnolo H IL CAAF CISL, CERTIFICATO ISO 9001, E’ A TUA DISPOSIZIONE NELLE SEGUENTI SEDI: ANCONA JESI Via Saracini, 42 tel. 071 43934 – Via S. D’Acquisto 68 tel. 0731 tel.Via 071 Gallodoro, 286735 – Via Flaminia, 272 tel.209321 071 88 0330 MAIOLATI SPONTINI FALCONARA ViaVia Trieste tel. 0731/705150 Baldelli, 23 tel 071 9170536 Via Flaminia, 524 tel. 071 9174769 SANTA MARIA NUOVA P.zza Torrione, 5 Tel. 0731/246731 FABRIANO Via De Gasperi, 50 tel. 0732 22564 SERRA SAN QUIRICO Via Aldo Moro, 4 Tel. 0731/209404 JESI Via Gallodoro, tel.CONTI 0731 209321 SERRA68DE’ Via S.Memè 12 Tel 071/64470 OSIMO Vicolo Romani, 3 tel. 071 7131397 SENIGALLIA Via Leopardi, 65 tel. 071 64470 a incominciato a tredici anni a lavorare l’oro in filigrana. In Sardegna, dove è nato, è un’arte antica, raffinata, conosciuta in tutto il mondo. Richiede molta pazienza, attenzione, precisione, delicatezza. Si tramanda da secoli di padre in figlio, si insegna a scuola. Come nell’Istituto d’Arte di Nuoro da dove proviene Gian Luca Romanu che molto altro lì ha imparato prima di trasferirsi a Jesi: fusione di metalli diversi, decorazione a smalto, lavorazione di corallo e di cammei, taglio e applicazione di pietre preziose e semipreziose: persino tecniche antichissime come l’agemina e la granulazione Ora ha trentun anni: ha messo a frutto le sue abilità e realizza gioielli originali, anche personalizzati. I materiali che impiega sono eterogenei, ma la fantasia è unica.. Ne è stato esposto un assortito campionario in una mostra, allestita alla Salara, rimasta aperta al pubblico dal 16 al 24 giugno. Da ammirare, ad esempio, una collana in finissima filigrana arabescata, leggera come un merletto. Gli spicchi d’oro che la compongono possono essere assemblati per formare un diverso gioiello: un’altra collana con un disco al centro che riproduce un calendario azteco. Ha accanto quattro anelli che richiamano le quattro stagioni. Non passa inosservata più in là un’altra collana in crisoprasio, una pietra naturale semipreziosa di un luminoso colore verde chiaro. E ci si può fermare ancora ad ammirare orecchini, spille, bracciali, fermacravatte e pietre lavorate pronte per la montatura. Ma come mai questo giovane orafo è arrivato dalla Sardegna nella città di Lucagnolo? C’è di mezzo il cuore, naturalmente: una ragaz- za delle nostre parti, Maria Marchegiani, anche lei artigiana orafa molto esperta. Qualche volta può avvenire che, per amore, lui segua lei. Così, dopo aver frequentato diversi corsi di specializzazione di alta scuola ora lavorano insieme. Il loro laboratorio, che è, manco a dirlo, in Via degli Orefici, è aperto non solo ai clienti, ma anche a semplici visitatori. Non solo questo, però. Gian Luca Romanu intende già trasmettere a generazioni future un’arte che per secoli ha fatto onore alla nostra città. Con un altro abile maestro orafo, Gianfranco Catalani, sta ora facendo scuola. Insegna tecniche orafe presso l’Istituto Statale d’Arte “E. Mannucci” ad alunni delle terze e quarte classi. Oltre duecento quest’anno gli iscritti: un successo notevole per un’iniziativa che, sostenuta dalla Confartigianato, è stata allargata a diversi altri istituti della Vallesina. Bravi, ragazzi. Avete risvegliato fra i più giovani l’interesse per un’arte preziosa, coltivata per secoli a Jesi, ma prossima all’estinzione o considerata difficile da apprendere. Grazie per averla recuperata e rinnovata e aver fatto comprendere come sia una gioia dare ali alla fantasia per creare cose belle. Fotoservizio Augusta F. Cardinali 11 Regione Il territorio montano di san Floriano 1 luglio 2007 Il Coro Polifonico “David Brunori” rappresenta le Marche Dietro la Gola della Rossa Spontini al Festival dei Cori A Jesi il Club Alpino Italiano ha festeggiato i dieci anni del Parco della Rossa-Frasassi, 19972007. Ha proposto agli amici un percorso adatto per tutti, chiamato “I sentieri della memoria, da Pontechiaradovo al rifugio di Monte Ginguno”. L’invito era chiaro, allettante: 10 giugno 2007. Punto di partenza dell’escursione, il parcheggio adiacente l’edicola sacra di Pontechiaradovo, ap- pena oltrepassata la ferrovia. Lasciate qui le auto, si procede in direzione del vicino gruppo di case detto “Palombare”, per superarlo e imboccare sulla destra un evidente sentiero. Salire dolcemente attraversando un incantevole bosco di pini e raggiungendo in breve l’ex rifugio forestale “Colle Saluccio”. Dopo una prima sosta, ripreso il percorso, si arriva al piccolo paese di Cerqueto, con le sue caratteristiche case di pietra. Attraversato tutto l’abitato, si procede con il sentiero numero 139 in direzione di Monte Ginguno, passando per un bosco di piante tipiche della macchia mediterranea che a tratti consente meravigliose vedute verso Pierosara e i monti circostanti. Una nuova sosta è d’obbligo nel piccolo, accogliente, ex rifugio del Corpo Forestale Monte Ginguno. Da qui, continuare con il sentiero 139 in direzione San Vittore fino al bivio per Pierosara: magnifica vista sul monte Valle Montagnana che si raggiunge in pochi minuti. Lasciato il sentiero, percorrere pochi metri di strada asfaltata fino a raggiungere il soprastante gruppo di case chiamato Collepeccio. Da qui si scende prima per comoda carrareccia poi per tracce di sentiero fino a Mogano, per arrivare in pochi minuti alle macchine. Si par- turisti e pellegrini Al santuario di Fatima I l pellegrinaggio in Portogallo vissuto da un gruppo di turisti di Jesi e di Castelfidardo è stata l’occasione per visitare questo paese arroccato all’estremo confine occidentale dell’Europa, dai forti richiami turistici ed ammirare la meraviglia delle architetture e la varietà dei paesaggi, per gustare la dolcezza dei vini e godere dei colori della natura e del fado. Una sosta particolare dal punto di vista spirituale, è stata a Fatima, per ricordare le apparizioni della Madonna a tre pastorelli, il 13 maggio 1917 e per provare a mettere in pratica il suo invito a pregare. Ai tre pastorelli, Lucia di Gesù, Francesco e Giacinta, apparve per sei volte la Madonna che lasciò loro un messaggio per tutta l’umanità e che Lucia, la testimone sopravvissuta, mette per iscritto secondo il comando del Vescovo. Il vescovo di Leiria, nella sua lette- ra pastorale a chiusura del cinquantenario, ha affermato che il messaggio di Fatima “racchiude un contenuto dottrinale tanto vasto da poter certamente affermare che non gli sfugge alcuno dei temi fondamentali della nostra fede cristiana...”. Nell’immagine, il gruppo dei turisti e la foto della Madonna di Fatima con la corona nella quale è incastonata la pallottola con la quale il santo Padre Giovanni Paolo II è stato colpito nell’attentato del 13 maggio 1981 tiva da Camponocecchio (nella chiesa c’è una vetrata che raffigura San Floriano di Lorch- e c’è buon motivo e lo vedremo in altra occasione); ritrovo alle ore 8,15 al bar La Pinta; la camminata, escluse le soste, andava sulle 4 ore, per superare un dislivello di quote di circa 400 metri; difficoltà, “T” = cioè adatto a tutti. Pranzo al sacco, immersi nella natura come fiori di campo, raccomandati gli scarponcini da trekking –non scarponi pesanti, non scarpine da tennis! Due provvidi sostegni, cioè accompagnatori qualificati: erano Paolo Ciarmatori, amore per la montagna, esperienza; e Silvano Elisei dottore in scienze forestali, appassionato di quell’ambiente preappenninico. Persone amiche, esperte che aiutano non solo ad imparare a dove mettere i piedi ma a saper vedere la natura dando nome e significato a tutto ciò che ti sta attorno e sapendo dove far soste lungo il percorso. Insomma è ora di imparare ad uscire con stile e consapevolezza di ciò che si vuol vedere e conoscere; farlo insieme, aiuta –anche perché si impara sempre meglio ad essere positivi, collaborativi e ci sarà tanto da raccontare al ritorno: per esempio riferire come è fatta casa nostra e i suoi intorni… poco esplorati –tappe per week end estivi in Vallesina. Mario Livieri Il Coro Polifonico David Brunori di Maiolati Spontini in rappresentanza delle Marche al 7° Festival Internazionale dei Cori a Clusone (BG), un evento che si tiene ogni cinque anni con la partecipazione quest’anno, previa selezione, di 23 cori da tutto il mondo, 16 dalla sola Lombardia, 19 dalle altre regioni d’Italia oltre a 15 gruppi folkloristici. Oltre 3000 i coristi attesi. Sarà il Coro Polifonico David Brunori a rappresentare la regione Marche alla settima edizione del Festival Internazionale dei Cori che si terrà a Clusone (BG) dal 27 giugno al 1° luglio, un evento di grande rilevanza e spessore musicale organizzato dal locale Coro Idica (www. coroidica,it) che quest’anno festeggia anche i suoi primi cinquant’anni di attività. Tanto per rendersi conto della portata, l’ultima edizione del festival ha visto la partecipazione di oltre 2500 coristi provenienti da tutto il mondo, con un coro in rappresentanza di ogni regione italiana. Quest’anno saranno 23 i cori selezionati da tutto il mondo, 16 dalla sola Lombardia, 19 dalle altre regioni italiane oltre a 15 gruppi folkloristici, con una partecipazione attesa di oltre 3000 coristi. Il Coro Polifonico David Brunori, diretto dal M° Michele Quagliani, avrà l’onore di presentare al pubblico ed agli altri par- rigi e già da qualche anno il coro ha caratterizzato la propria preparazione musicale inserendo nei propri programmi, tra gli altri, i brani corali presenti nelle composizioni del grande Autore. L’occasione premia quindi un lungo lavoro artistico tecipanti di questa impo- e organizzativo del grupnente manifestazione il po, pianificato per uno meglio del proprio reper- sviluppo graduale, che torio, a cominciare dai nel tempo ha accresciuto brani di Gaspare Spon- apprezzamenti e consensi tini e della sua Vestale attorno a sé. che così tanta attenzione hanno riscontrato nella Nella foto di Binci il Coro commissione seleziona- “D. Brunori” durante l’esitrice. Ricordiamo infatti bizione al teatro Pergolesi che quest’anno ricorre il per il concerto di Natale, bicentenario dalla prima lo scorso 7 dicembre con rappresentazione del- l’Orchestra Filarmonica l’opera di Spontini a Pa- Marchigiana. Majolati Spontini - Nuovo agriturismo a due passi dal paese “La collina degli olivi” S abato 23 giugno, tra i secolari olivi dell’ex feudo Colini, l’intero paese di Majolati si è riunito per festeggiare l’inaugurazione di un nuovo agriturismo, “La collina degli olivi”, di proprietà di Cristina Cerioni. E’ stata una grande festa popolare, all’inaugurazione la cittadinanza ha partecipato numerosa insieme al sindaco Giancarlo Carbini, alla Giunta comunale e a numerosi consiglieri comunali. Il locale si trova nella zona di Santa Liberata, tra la villa “La Palombara” e l’ex chiesa Valchera, in una splendida posizione panoramica, che offre ai futuri ospiti una vista spettacolare sulle affascinanti campagne marchigiane e la permanenza in un ambiente ricco di vissuto e di storia. Questa nuova apertura turistica e commer- ciale, per Majolati, rappresenta non solo un servizio commerciale e turistico, ma anche un incoraggiamento alla rivalutazione del territorio. Durante i festeggiamenti per l’inaugurazione, oltre ad un gradito rinfresco basato principalmente sulla classica porchetta, c’è stata la partecipazione di un gruppo folkloristico musicale, “La Martinicchia”, che ha allietato la serata con musiche tradizionali particolarmente gradite ai presenti. L’agriturismo, ricavato da una casa colonica appena restaurata, è dotato di quattro bellissime camere, arredate con buon gusto e provviste di ampi servizi ed aria condizionata. Inoltre c’è un appartamento e, ricavato dalla dipendenza, c’è il ristorante, estremamente raffinato. Il servizio ristorante sarà aperto sia a pranzo sia a cena, da Cristina Cerioni si potranno gustare piatti tipici della tradizionale locale, oltre agli affettati e alle cresce. Questo agriturismo è una valida alternativa alle proposte alberghiere più grandi della Vallesina e rappresenta un servizio fondamentale per l’area majolatese che attualmente soffriva un po’ per il calo dei servizi. Sara Palmolella Per la tua pubblicità rivolgiti a Voce della Vallesina 12 Vallesina 1 luglio 2007 Chiesa di Sant’Antonio Abbate a Minonna – Cinque nuove vetrate Esortati con l’aiuto dei santi S i sapeva che la chiesa di san Antonio abbate era la più “riuscita” fra quelle progettate e costruite nella nostra diocesi dall’ingegner Giuseppe Lenti. La sua struttura “a conchiglia” (e il pavimento in lieve pendenza) favorisce nei fedeli quella “attiva partecipazione” promossa dal Concilio Vaticano II con la riscoperta della dimensione “conviviale” dell’Eucaristia. Le linee architettoniche tuttavia sono articolate e mosse, tali da evitare quella brutta sensazione (comune in tante chiese “moderne”) di trovarsi in un capannone industriale piuttosto che in una “Casa di preghiera”. E è proprio in tali articolazioni delle pareti, rese più facili dalla plasticità consentita dal cemento armato, che si inseriscono le nuove vetrate dipinte dal prof. Giovanni Marconi e recentemente completate (almeno per ora). La loro vivace e insieme discreta cromia di luce crea un gradevole clima di serenità e raccoglimento, tale da ravvivare il grigio uniforme delle pareti. Ne facciamo qui una breve descrizione, limitandoci al solo punto di vista “iconologico”. Le possiamo dividere in tre “cicli”. Il primo (a sinistra, dietro l’altare) raffigura due santi: Sant’Antonio Abbate, titolare della parrocchia, con la consueta simbologia di maialetto, bastone e campanella; l’altro è il vescovo San Settimio, che avrebbe subito il martirio lungo le rive dell’Esino: fino all’800 proprio da queste parti sorgeva una chiesetta a lui dedicata. In mezzo una pianta di olivo su cui scende copioso un fascio di luce che promana da una colomba: per dire che l’”albero della santità e del martirio” è fecondato e sostenuto dalla forza dello Spirito santo. Sulla destra del presbiterio si trova un più ampio ciclo di vetrate dedicate ai sette sacramenti. Nella prima: sopra, l’acqua che scende da una conchiglia e il cero pasquale indicano il battesimo; sotto, la colomba che irraggia sette fiammelle richiama la cresima e l’effusione dei sette doni dello Spirito santo. La seconda e la terza vetrata sono dedicate all’eucaristia, con i relativi segni delle spighe e del pane da un lato. Dall’altro, in alto l’Ostia raggiante, mentre sotto un grappolo da cui gronda il vino sul calice. Si richiamano le parole di Gesù nell’Ultima Cena: “Non berrò del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno” (cf Mt 26,29). La quarta vetrata è dedicata ai due sacramenti “della guarigione”. Sopra, una croce con appese delle catene spezzate e ai piedi le “chiavi”: simboleggiano il potere conferito dal Signore risorto agli apostoli di “sciogliere” dai peccati. Nella parte sottostante sono indicati i segni del sacramento dell’”Unzione dei malati”: un ramo d’olivo e una mano con sopra il segno della croce fatta dal sacerdote in questo sacramento. La quinta e ultima vetrata illustra i due cosiddetti “sacramenti dell’impegno”. So- semplici come le colombe” (Mt 10,16). pra: l’ordine sacro (con bibbia, stola, ba- Completiamo questa piccola rassegna stone pastorale), a indicare i tre compiti segnalando anche un bel bassorilievo in del sacerdote: annuncio, celebrazione, legno dello scultore Massimo Ippoliti che, guida. Sotto, il sacramento del matrimo- davanti ai due confessionali, rappresenta nio: due anelli uniti e l’”abbraccio benedicente” del Padre con il un braciere da cui esce “figliol prodigo”, alla cui luce va interpredel fuoco: “Le vampe tato il “sacramento del perdòno”. dell’amore sono vampe Torniamo alle vetrate. Non siamo certo di fuoco, una fiamma al livello di quelle delle grandi cattedrali del Signore!” (Cantico francesi o di quelle sognanti e visionarie dei Cantici 8.6) Il ter- di Chagall o Matisse. Le nostre hanno zo “ciclo” è una serie di una dichiarata finalità immediatamente quattro piccole vetrate catechetica e pastorale, oltre che dignito(40x40) con i simboli samente decorativa. delle quattro virtù “car- In sintesi, potremmo dire che esse costidinali”: giustizia (spada tuiscono una “esortazione” a far sì che i e bilancia); temperan- sacramenti della Chiesa vengano vissuti za (un vaso d’acqua nella esistenza quotidiana (le quattro virriversato in un altro: tù), sul modello e con l’aiuto dei due sanSan Francesco chiama ti patroni che sono cresciuti “come olivo l’acqua “utile e umile verdeggiante nella Casa di Dio” (Salmo e preziosa e casta”); la 52,10). fortezza (un castello); don Vittorio Magnanelli la prudenza (colomba e serpente): “Siate pru- Nelle foto di Candolfi le vetrate e un denti come i serpenti e particolare Sulle note dei Matia Bazar la scuola Pergolesi festeggia i 30 anni di attività Il grido d’amore della scuola Pergolesi P er festeggiare i suoi trenta anni di attività, la scuola musicale G.B. Pergolesi di Jesi non si è fatta mancare proprio niente, lanciando con forza il suo “Grido d’amore”, questo il nome del saggio di fine anno. Con circa 600 studenti iscritti, seconda scuola delle Marche per numero di allievi, l’istituto musicale jesino ha organizzato il compleanno con i Matia Bazar, per sei volte vincitori del Festival di San Remo. E’ stata una serata all’insegna della musica leggera italiana quella dello scorso 25 giugno in Piazza della Repubblica, quando gli allievi del Pergolesi si sono esibiti su un vero palcoscenico accanto ai Matia Bazar. Il gruppo italiano, oltre 30 anni di successi, non si è fatto pregare ed ha subito accettato l’invito presentando il suo ultimo acquisto, la cantante Roberta Faccani, anconetana. Tutte le canzoni più note della band – “Ti sento”, “Vacanze romane”, “Messaggio d’amore”- e molte altre sono state proposte in piazza della Repubblica dagli studenti della Scuola Pergolesi , evento che si è poi concluso con l’esibizione degli ospiti d’eccezione, i Matia Bazar. “Sarà una serata di grandi emozioni – aveva preannunciato il batterista Giancarlo Golzi, una delle anime del gruppo, alla conferenza stampa che ha preceduto il galà– quando sentiremo cantare le nostre canzoni, riaffioreranno i ricordi del passato. La nostra energia sarà dedicata ai ragazzi”. Le aspettative non sono certo andate deluse. Gli allievi del Pergolesi hanno cantato quattordici canzoni della band genovese, alcune vincitrici del Festival dei Fiori, sotto la conduzione di Andrea Valeri. Un compleanno a regola d’arte insomma dove artisti orami maturi si sono confrontati con quelli di oggi, pur avendo una formazione e un approccio alla musica molto diverso. Come ha ricordato Giancarlo Golzi: “Oggi le scuole hanno preso il posto delle nostre cantine: punti di aggregazione che tracciano linee da seguire. Qui, il numero stesso degli iscritti mi riempie di gioia: è un primo traguardo, ragazzi tolti dalla strada perché la musica quando ti prende non ti lascia più”. Nati nel 1975, i Matia Bazar hanno esordito con la voce di Antonella Ruggero, oggi egregiamente sostituita dalla dorica Roberta Faccani, e proprio in suo onore è stato scelto il titolo della serata. La band infatti nel 2005, è salita sul gradino più altro del podio del Festival della canzone italiana con un testo che si intitola appunto “Grido d’amore”. Altri membri storici della formazione sono: Piero Cassano, tastiere e chitarra; Giancarlo Golzi alla batteria; Fabio Perversi, tastiere e violino. I Matia Bazar ora pensano al futuro, in cantiere c’è un nuovo disco per l’autunno, la partecipazione al festival di San Remo per il 2008 e un tour teatrale da trenta date. Eleonora Dottori Foto Maurizi NSR Space Evolution, della Fib di Castelplanio Successo per la prima edizione del Gran Fondo del Sentino 25 giugno, appassioGranfondo nati e tifosi. del SentiForte anche no a Sasil sostegno soferrato, dimostrato tre giorni da molte tutti deaziende e dicati alle istituzioni due ruote, regionaquelli che li, partner il 22, 23 e dell’evento. 24 giugno Impegno hanno aniripagato mato la città marchigiana dalla grande affluenza di con il Campionato Italia- pubblico, giunto a Sasno di Cicloturismo Avis, soferrato per assistere organizzato dalla G.C. alla gara e vedere grandi AVIS-SASSOFERRATO campioni del presente e dal GRUPPO DIEL. In e del passato del ciclioccasione dell’80° anni- smo, tra tutti El Diablo versario della fondazione - Claudio Chiappucci. dell’Ente, lo scorso fine Un’occasione per vedesettimana ha visto susse- re da vicino le ultime guirsi eventi, esposizioni, novità del settore, come presentazioni, degusta- l’anteprima presentata zione della cucina tipica da Fib – Fabbrica Italiamarchigiana, musica e na Biciclette, l’azienda spettacoli, iniziati venerdì di Castelplanio che si sta 22 e culminati domenica affermando uno degli ulnella gara ciclistica. timi baluardi del made in Una corsa suggestiva, due Italy per le bici. L’azienpercorsi nella natura e da di Matteo Nuzzi (nelnelle bellezze paesaggisti- la foto) ha presentato a che che il nostro territo- Sassoferrato un’antepririo ha da offrire. Il Gran ma del 2008: la bicicletFondo, 140 km immersi ta NSR - Space Evolunel Parco Naturale delle tion. “E’ il modello più Grotte di Frasassi e della aggressivo e tecnologico Gola della Rossa, e il Me- del nostro reparto corse”, dio Fondo, che si snoda afferma Nuzzi, fondatoper 70 km nel Parco del re di Fib “che per il 2008 Monte Cucco. diventa ancora più evoUn grande evento, che ha luta, montando il nuovo impegnato 200 persone cambio Shimano a 10 tra staff e organizzatori, velocità, realizzato in fi350 corridori e migliaia di nitura d’alluminio. 13 In dialogo Opinioni a confronto 1 luglio 2007 In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali. Chiediamo agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente tagliati. La pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per email a [email protected] Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del mittente Carissimo Aldesino, te democratici. Grazie al anch’io come te sono fi- disegno di Moro, grazie glio di contadini e di ope- a papa Wojtyla, grazie alrai e se ho avuto la fortu- l’implosione dell’Unione na di poter studiare qual- Sovietica, è stato elimiche anno più di te, questo nato il pericolo dittatonon deve minimamente riale comunista. Sui profarti sentire in difficoltà blemi bisogna limare e nello scrivere. Infatti sai trovare il punto mediano farti capire molto bene che salvaguardi i princie sai dirmi chiaramente pi - cui mai rinunceremo come la pensi. Grazie. - e l’interesse della socieMi chiedi come si può tà. Però non rinunciare ai conciliare la presenza nostri principi non vuol nella stesa lista di ex de- dire chiudere la porta in mocristiani e ex marxisti: faccia a chi non la pensa dove finiranno quei valori come noi o non tentare che proprio tu, come diri- una collaborazione con gente di Azione Cattolica nuovi metodi. di tanti anni fa, ci hai in- “Caro v.m., non si sputa segnato? Quelli stessi che sul piatto dove si è mantutti noi ex dc abbiamo giato”. E’ la tua espressiodifeso per tanti anni nel ne nei miei confronti che dopoguerra? Non ricordi mi è veramente dispiache sui confessionali era ciuta perché totalmente scritto:”Se sei comunista infondata e poi…tanto devi confessarlo?” brutta comunque. Non Ecco: quando affermo ho mai nascosto a nessuche sono passati 60 anni no il mio passato. Alla Dc ( e tu giustamente mi ri- devo tantissimo in formacordi che però i tanti zione e in valorizzazione anni non hanno cancel- personale. Ho cercato di lato i grandi valori che ci corrispondere come mehanno animato), intendo glio ho potuto. Se, dopo anche chiederti: perché la crisi della Dc, io e te quella scritta sui confes- siamo passati al Partito sionali non c’è più? Per- popolare e poi alla Marché tante cose sono cam- gherita, forse questo vuol biate, perché, ci ricorda dire che abbiamo rinnepapa Giovanni XXIII che gato il passato? Abbiamo i movimenti politico-so- voluto ancora continuare ciali, con il passar dei de- ad impegnarci nella socenni, variano i loro con- cietà con altri mezzi. Che tenuti ideologici anche se poi oggi io continui con la i simboli e le strutture ri- Margherita e con il Partimangono congelate. Ses- to democratico mentre sant’anni vuol dire che tu scegli una delle tre abbiamo compiute tante dc di Jesi, non vuol dire conquiste e tante trasfor- certo rinnegare un passamazioni; e che si affac- to, né tu né io, né i tanti ciano tanti altri problemi amici di Jesi e d’Italia che che vanno affrontati con hanno scelto come hanmetodi diversi rispetto al no creduto opportuno. passato. Non possiamo Importante è scegliere in continuare a sbriciolar- perfetta buona fede e non ci in oltre venti partiti e per fini personali. partitini (e quattro ri- Con tanta amicizia sorte DC!) che ci stanno Vittorio portando dove tu stesso vedi, ma tentare coalizio- Carissimi Vincenzo, ni che sappiano portare Roselina, Monia, Alavanti un discorso il più desino, Franco, Evasio, possibile omogeneo. Ecco Anna, il tentativo di fondere la grazie della lettera e della Margherita con la Quer- sua schiettezza. Mi dite cia. Credi proprio che che, in quanto alla Dc non c’è alcuna differen- (naturalmente quella del za tra il PCI di Togliatti segretario Zagaglia alla e i Ds di Fassino? Uniti, quale avete aderito tutti), e quindi più forti ( De “non è stato riesumato un Gasperi: “se sarete uniti partito, ma è stato riprosarete forti”), porteremo posto un discorso di vaavanti programmi nei lori e di programmi”. Nel quali possiamo trovare dare atto, comunque, dell’accordo. Perché quello la bella affermazione di che conta oggi – finite questa Dc e dello straorle ideologie – è trovare dinario impegno del seun comune terreno sui gretario che ha avuto programmi. Non è facile, anche soddisfazione perma nemmeno impossibi- sonale, mi chiedo: se fosle, perché per sua natura, se come voi dite, perché la politica è mediazione. non è possibile unificare Perché, ti chiedo, Fanfani in un attimo le tre Dc di e Andreotti, a suo tempo, Jesi e le quattro Dc d’Itaerano alleati con i socia- lia? Non è possibile perlisti e con i repubblicani ché sono espressione di anche se questi erano per puri personalismi. Quella il divorzio e per l’aborto? ultima di Jesi è nata perPerché hanno dovuto ac- ché una minoranza del cettare un compromesso 5% non ha ottenuto che si se volevano ancora avere facessero le primarie. Ma alleati per mandare avan- non si costruisce niente ti l’Italia, alleati con prin- senza accettare il metodo cìpi e programmi molto democratico all’interno diversi. Io credo che gli di un partito; valgono le ex comunisti e diessini decisioni della maggiosono tutti sinceramen- ranza; si rimane in mi- noranza e si combatte all’interno. Forse che non abbiamo fatto sempre così ai tempi della Dc di Bordoni, di Ceppi, di Bassotti, di Cerioni e di tanti altri? Io pure sono stato molto spesso in minoranza, eppure la Dc ha saputo ugualmente valorizzarmi. E la ringrazio. Anch’io ho sostenuto che sarebbe stato meglio fare le primarie – l’ho scritto e l’ho detto più volte a voce alta anche durante il primo incontro promosso da Melappioni al Palazzo dei Convegni - ma non sono mai stato d’accordo a rompere con la Margherita che a stragrande maggioranza deliberava diversamente. Né ho giudicato positivamente, per lo stesso motivo, che Melappioni avesse rotto all’interno del suo partito. Le minoranze devono combattere per diventare maggioranze. Dobbiamo ancora farcelo insegnare dalle grandi democrazie storiche? Il metodo democratico fa i suoi primi passi proprio all’interno di ciascun partito. Dite: “Con l’adesione della Margherita al Partito democratico, l’elettore democristiano ha capito l’ambiguità politica di certi “democristiani”. Certo, chi si rifà alle ideologie imperanti nel secolo scorso, vede ambiguità, ma chi tenta nuove vie, nuovi sentieri, nuove strutture per meglio risolvere i gravi problemi che abbiamo, è un coraggioso che rischia. Certamente non risolveremo i problemi continuando a moltiplicare i partitini, i quali vedono come fumo agli occhi l’eventuale referendum che toglie loro la vita. Nessuno nega che il Pd è un parto molto difficile proprio per tutto un passato che tende ad anchilosare tutti. E’ un partito che è ancora in mezzo al guado. Ma vale la pena rischiare. “I partiti devono essere capaci di sintesi politica e di progettualità” (Compendio della dottrina sociale della Chiesa, par. 413). Certo, rifugiarsi nel blasonato del passato è facile, ma non aiuta a costruire il nuovo. Non si vuole rischiare. Ognuno nella propria cuccetta. Come la nuova Dc di Rotondi (una delle quattro): rappresenta solo Rotondi, però Rotondi è andato dal capo dello Stato insieme con Berlusconi, Fini e Bossi! Vogliamo continuare così? Mi preme poi chiarire, per rispetto a Melappioni che stimo, che non ho scritto, come voi dite “ che secondo v.m. a Jesi si trova ad avere un elettorato intelligente in quanto non ha votato Melappioni”. Ho espresso un concetto molto diverso. Ho scritto: Per “attenzione e intelligenza” dell’elettorato non intendo lodare chi non ha votato Melappioni, ma sfatare la leggenda che l’elettorato non segue o non si rende conto dei problemi e delle scelte in ballo” alludendo al fatto della diversa presa di posizione di Forza Italia rispetto ad Alleanza nazionale. Infatti, mentre l’elettorato di Forza Italia ha dato circa 2000 voti a Melappioni, quelli di An non hanno votato Melappioni per non dare soddisfazione a Forza Italia che aveva creato un pandemonio in tutta la destra. Cordialissimi saluti a voi tutti. Vittorio Caro prof. Ramini, grazie della sua attenzione e grazie di avermi fatto conoscere più da vicino il suo punto di vista in merito alle ultime vicende elettorali. Concordo che c’è stata asprezza e tensione. Non mi sento, invece, minimamente “gaudiosamente fiero” che abbia vinto Belcecchi. Mi sento semplicemente contento perché il finale ha corrisposto alle mie convinzioni. Certe espressioni valgono solo per gli eroi e per i santi. Io ancora non lo sono. Chiedo scusa se non prendo in considerazione motivi di ordine generale o particolare sui quali lei si intrattiene, ma dei quali non mi sono mai interessato; vedi, per esempio, il comportamento della stampa locale rispetto ai due candidati. E altro. Per ben due volte lei torna sulla “modesta forbice del 6%”, come a dire “che non so se la vittoria sia veramente tale…Tutto questo dovrebbe far riflettere”. Ma perché, professore, non lascia questo tipo di riflessioni a Berlusconi, che in questo è maestro? Proprio io devo ricordarle che in democrazia, nel ballottaggio, vale il 50% più un voto? Che Kennedy e Bush, i cosiddetti uomini più potenti del mondo, hanno governato gli Usa – che impegnano un po’ più di Jesi - il primo con il 51%, il secondo (primo mandato) con il 50% più una manciata di voti procurategli dal fratello governatore della Florida. Neppure Melappioni ha trovato da ridire, per quanto io ne sappia, sul 6%. Elegante. Dignitoso. Ha detto: “In queste battaglie o si vince o si perde”. Punto. Non ho sorvolato né sui voti di Alleanza N., né su quelli di Forza Italia. Concordo con lei che il comportamento di A.N. ha “sbugiardato” l’intesa sottobanco che da molte parti si era insinuata. Ma un’attenta analisi dei voti (più 2000 Melappioni, fermo Belcecchi) denuncia chiaramente che Forza Italia ha votato abbastanza compatta per Melap- pioni. Ma era nella logica elettorale, dopo quanto Cesaroni aveva combinato a destra dividendo gli alleati e improvvisando una candidatura che ha umiliato il partito (battuto per la prima volta da Alleanza N), a prescindere, naturalmente, dalla persona brava e dignitosa della Pennoni che si prestata al sacrificio. Il patto non c’è stato con Alleanza N. (la contraddizione non lo consente, dati i precedenti), ma c’è stato un patto di tipo politicopsicologico, anche se non formalizzato, con F.I. perché, altrimenti, chi se non Forza Italia avrebbe dato a Melappioni quei 2000 voti in più rispetto alla prima tornata elettorale? Riconosco che piccoli travasi di altro genere ci saranno certamente stati (Grassetti e C.), ma non sono stati questi i voti che hanno portato Melappioni a quota 8724. Mi meraviglio che lei si meravigli del fatto che siano state messe in campo tante forze: era nella logica delle cose. Ognuno ha chiamato i santi che aveva. Ma il la alla magnitudo lo ha dato proprio Melappioni con lo scioccante exploit dei super-giganti manifesti alla Berlusconi. Certo, poi Belcecchi ha risposto. E anch’io, obtorto collo e solo in forza della par condicio sono costretto a rispondere al suo in cauda venenum. Premesso che “persona tutta d’un pezzo” è espressione piuttosto popolare ma proprio per questo efficacissima per dire “persona coerente, che non si piega al soffiar di venti”, non mi meraviglia affatto che a lei “i democristiani tutti d’un pezzo” e ”i comunisti tutti d’un pezzo” facciano “sincera pena”. Ognuno misura in base al metro che ha a disposizione. Distintamente. v.m. Sulle zone a traffico limitato Caro Sindaco e Caro Comandante della Polizia Municipale di Jesi; nei giorni scorsi abbiamo avuto ancora una volta una gradita sorpresa: sul parabrezza della nostra autovettura faceva bella mostra di se l’ennesimo foglio verdino che ci avvertiva che, avendo avuto accesso alla ZTL senza autorizzazione, eravamo tenuti al pagamento della contravvenzione che ne conseguiva. Ora, sta di fatto che la nostra vettura era pienamente autorizzata e che il foglio era esposto in piena vista sul porta-contrassegno della stessa, ma su questo argomento l’Agente che ha elevato la contravvenzione avrà certamente un diverso punto di vista, e, a quanto pare, spetterà al Giudice di Pace (anco- ra una volta!!) dirimere la controversia. Se poi il problema risiedeva nel fatto che non era visibile la parte del permesso che indicava in quale zona mi autorizzava l’accesso, va rilevato che, purtroppo, essendo il foglio troppo grande per poter entrare in un comune porta-contrassegno senza doverlo piegare in due, o si espone il numero del permesso e la targa del veicolo, che stanno su una delle due metà, o si espone la zona autorizzata, che sta sull’altra metà; d’altro canto ben 5 volte ci siamo recati presso il comando della Polizia Municipale per ottenere il contrassegno plastificato, che non avevamo più avendo cambiato macchina, ma 5 volte ci è stato detto che al momento non era possibile procedere in tal senso, per motivi che a noi non sono stati resi noti. Ora, al di la di tutto quanto ho premesso sopra, vorrei capire quanto segue: • Vi sembra possibile che nel 2007 si debba ancora continuare a gestire i meccanismi autorizzativi alle ZTL con pezzetti di carta, più o meno plastificati, con tutto ciò che ne consegue in termini di possibilità che cadano, si danneggino, volino fuori dal finestrino, si sbiadiscano etc. etc.? • Possiamo capire che un moderno sistema di varchi elettronici collocato in tutte le zone di accesso alle ZTL, sebbene sia la soluzione più moderna e razionale, potrebbe essere eccessivamente oneroso sia dal punto di vista finanziario e logistico. • Crediamo però che un sistema di palmari (ne basterebbero due a disposizione della pattuglia che di vola in volta gestisce le operazioni di verifica delle ZTL) a costo praticamente nullo (non più di 500 €), messo in mano a persone con una minima competenza informatica, potrebbe consentire di portare con se l’elenco aggiornato delle autorizzazioni e, semmai integrando il sistema del controllo dei contrassegni, permetterebbe di dirimere le situazioni che paiono a prima vista irregolari, evitando di elevare contravvenzioni non fondate sulla realtà dei fatti. Ed in questo modo, con un investimento che oserei definire ridicolo, si eviterebbe di esercitare sui cittadini quello che ai cittadini stessi appare come un sopruso ed una prevaricazione. Con l’augurio che la presente ottenga l’attenzione ed il riscontro che ritengo meriti, porgiamo ad entrambe i nostri saluti. Gianluca Ceccarelli ed Emanuela M.A. De Boni 14 Jesi 1 luglio 2007 AGENDA Il Santo del giorno Venerdì 29 giugno Ss Pietro e Paolo; sabato 30 santi primi Martiri Chiesa Romana, sant’Ottone; domenica 1° luglio san Giulio; lunedì 2 san Bernardino; martedì 3 san Tommaso; mercoledì 4 santa Elisabetta; giovedì 5 sant’Antonio Maria Zaccaria; venerdì 6 santa Maria Goretti; sabato 7 san Claudio; domenica 8 sant’Adriano. Farmacie di turno a Jesi Venerdì 29 giugno Comunale 1, sabato 30 Cerni, domenica 1° luglio Comunale 2, lunedì 2 Grammercato, martedì 3 Coppi, mercoledì 4 Moretti, giovedì 5 Barba, venerdì 6 Martini, sabato 7 Calcatelli, domenica 8 Grazie. Farmacie di turno in Vallesina Venerdì 29 giugno Macine, sabato 30 Moie (Lucarelli), domenica 1° luglio Angeli, lunedì 2 Poggio San Marcello, martedì 3 Castelbellino, mercoledì 4 Pianello Vallesina, giovedì 5 Montecarotto, venerdì 6 Moie (Angelico), sabato 7 Macine, domenica 8 Moie (Lucarelli). Anagrafe Nati a Jesi (salvo diversa indicazione) 26 aprile Tommaso Valentini; 8 maggio Tommaso e Serena Cecchini; 14 maggio Christian Tesei; 23 maggio pino Christian Bravo; 24 maggio Emma Pergolesi; 25 maggio Iamin Salja, Clirin Coku, Nancy Ighedo; 27 maggio Benedetta Sassaroli; 28 maggio Aurora Magnarini, Nicola Sardella, Aurora Medici (Chiaravalle) e Caterina Pierandrei; 29 maggio Giulio Paoletti, Sofia Goldoni; 31 maggio Francesco donzelli; 1° giugno Xin Yin; 2 giugno Federico Pelagagge; 3 giugno Ermes Giannoni; 4 giugno Vittoria Benigni, Michela Yu Peilei, Zeineb Idoudi; 5 giugno Arianna Silvi; 6 giugno Emily Miskiewicz; 7 giugno Maddalena Ciriaci e Matteo Duca. Defunti a Jesi (salvo diversa indicazione) 25 maggio Anita Catani (87 anni), Elio Romagnoli (64); 27 maggio Rolando Belardinelli (77); 29 maggio Lino Tabarrini (83), Piera Ciciliani (76); 30 maggio Stamura Franceschini (93) di Maiolati; 31 maggio Eulalia Balducci (80) di Rosora; 1° giugno Anna Fioretti (89); 2 giugno Duilio Topa (91) di Cingoli, Palmina Finocchio (95) di Staffolo, Maria Soverchia (80) di Staffolo; Tullio Tavoloni (83) di Filottrano, Adolfo Spaccia (79); 3 giugno Dino Medici (85) di Morro d’Alba; 4 giugno Lucia Brocanelli (97), Arduino Verdolini (90), Annunziata Gianangeli (95), Luisa Petrucci (87); 5 giugno Argentina Medici (79), Ezia Galtelli (68) di Serra dè Conti; 6 giugno Avelia Lucaboni (91), Elisa Cimarelli (85) di Castelbellino; 7 giugno Paolo Magini (67), Luigi Pellegrini (78), Giacomo Giuliani (87), Giuseppe Tamburo (77) di Staffolo, Azzelio Mazzanti (87); 9 giugno Raffaele Occhiuto (71) di Chiaravalle, Cesare Amarilli (80) di Santa Maria Nuova; 10 giugno Lea Moroni (94), Nazzareno Brunieri (68) di Monte Roberto; 11 giugno Giancarlo Quattrini (57); 12 giugno Pietro Duca (86) di Santa Maria Nuova. Giornata Nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza L’ azienda sanitaria comunica che giovedì 28 giugno sarà la “Giornata Nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza” nell’ambito di “Ospedale aperto. Si potrà effettuare una visita gratuita presso l’ambulatorio di Uro-ginecologia nell’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale di Jesi al Viale della Vittoria. Per prenotare la visita occorre chiamare il numero verde 800-050415 dalle ore 9 alle ore 11 oppure i numeri 0731/534353 – 0731/534336 dalle ore 9 alle ore 13 dal lunedì al venerdì. La Giornata, promossa dall’Associazione pazienti FINCO e dal Ministero della Salute, patrocinata da Regioni, Province ed ASL, ha lo scopo informare sui problemi delle persone incontinenti. CESARI AGENZIA IMMOBILIARE Associata FIAIP INTEMEDIAZIONI PER VENDITA E LOCAZIONI, VALUTAZIONI, CONSULENZE, RICERCA DI FINANZIAMENTI Via Risorgimento, 23 MOIE Tel 0731 702564 - 347 5355258 www.agenziacesari.it Verso il via di un’importante opera 300mila euro della regione L’interporto sarà una realtà entro l’anno L e avventure dell’interporto, da quindici anni a questa parte, sono note a tutti. E di tempo se n’è perso tanto, ma finalmente possiamo dire di vedere l’alba dell’attività di questa fondamentale struttura che dovrebbe interessare almeno tre regioni: Marche, Umbria e Abruzzo. E’ vero che è un servizio di coordinamento dei trasporti che, rispetto ai tanti esistenti in Italia e in Europa, è uno dalle dimensioni più modeste, ma è anche vero che, se finalmente riusciamo a metterlo in piedi, i benefici verranno e la originale intuizione dovrebbe dimostrarsi ancora valida, nonostante gli infiniti ritardi. La maretta fra enti che qualche volta ha fatto segnare il passo – anche recentemente il presidente Pesaresi ha sottolineato il non perfetto adeguamento di iniziative della provincia di Ancona e del comune di Jesi – pare ormai acqua passata. Gli ultimi accordi sono a portata di mano. Certo, farebbe piacere conoscere il perché di certi ritardi, per esempio quello dell’Anas, quello delle Ferrovie, quello della definitiva approvazione di varianti. In fondo, trattasi di strutture previste da sempre e una contemporaneità del loro completamento rispetto alle strutture edilizie e dintorni dell’interporto, avrebbe fatto guadagnare mesi o anni preziosi. Tuttavia pare certo che con la fine dell’anno, verranno assegnati i primi capannoni alle ditte interessate. Si parte, anche se con passo lento. I migliori auguri da tutta la regione marchigiana. Sul fronte amministrativo c’è da evidenziare la convocazione, per sabato prossimo, della prima assemblea consiliare dopo le votazioni. Sembra certo che il sindaco sarà in grado di comunicare anche i componenti della nuova giunta. Le tensioni provocate dalla battaglia elettorale sono in rapido superamento. E’ aperto il dialogo sia all’interno della maggioranza nello sforzo, ciascun partito, di farsi ben rappresentare in giunta, sia all’interno di Forza Italia dove alcuni iscritti si sono autoconvocati per esprimere solidarietà alla Pennoni e, insieme, per sottolineare l’urgenza di un congresso (che dovrebbe tenersi a luglio) per un’approfondita analisi dei risultati elettorali e per trarre, eventualmente, le dovute conseguenze. v.m. Jesi - via Ugo La Malfa, 24 tel. e fax. : 0731.202894 - 202893 Da oltre 40 anni propone corsi permanenti, professionali e progressivi, lezioni a carattere individuale con sistema didattico esclusivo. Le iscrizioni ai corsi di hobbistica uso familiare, modellista, sarta – fashion designer sono aperte durante tutto l’anno Interporto Marche Bilancio approvato C on oltre il 90% del capitale sociale rappresentato, l’Assemblea dei soci di Interporto Marche spa ha approvato il bilancio 2006 e delineato le prospettive nel breve e medio periodo del centro intermodale. L’Assemblea ha ribadito l’importanza della strategicità dell’approvazione definitiva della variante al Prg da parte del comune di Jesi per portare la superficie costruibile da 45 mila mq com’è attualmente, a 100 mila mq. Il presidente Roberto Pesaresi ha comunicato che il 29 giugno verranno consegnate le chiavi dei lavori eseguiti, informando l’assemblea che nel prossimo autunno saranno affittati i capannoni e l’attività su gomma sarà avviata. Presente all’Assemblea Roberto Tontini, amministratore delegato di Svim spa che attraverso la Regione Marche detiene il 60.43% delle quote: “Prendiamo atto con soddisfazione di quanto Interporto Marche spa sta facendo per completare l’opera e portarla alla piena efficienza, ed auspichiamo il sostegno da parte di tutte le forze politiche, economiche e sociali, ciascuno per le proprie competenze, per accelerare il più possibile le procedure.” Ha partecipato all’Assemblea in rappresentanza della Provincia di Ancona anche Carla Virili, neo assessore alle infrastrutture: “Ho colto l’occasione di questa assemblea – ha detto – per visitare l’Interporto ed assistere a questo confronto ribadendo l’impegno della Provincia di Ancona nei confronti di questa infrastruttura”. Al termine del dibattito è avvenuta la presentazione del volume curato del prof. Rocco Giordano ‘Politica ed Economia dei Trasporti e della Logistica’, l’ultimo prodotto editoriale di uno dei massimi esperti a livello internazionale di questa materia, consulente del Ministero dei Trasporti. FOCARELLI OTTICA 15 Sport 1 luglio 2007 VOLLEY L’obiettivo è rinforzarsi ancora di più Il “Brugiamolini” al Real Vallesina C on un secco 4 a 0, i ragazzi del Real Vallesina, categoria Juniores, si sono imposti sul Piano San Lazzaro nella partita finale della 20esima edizione del torneo “A. Brugiamolini”. Allo stadio “S. D’Acquisto” di Loreto, dove si sono svolte le due semifinali e quindi la finale (sabato 16 giugno), i giovani atleti gui- squadre che hanno dato vita alle varie fasi della manifestazione. E partita dopo partita il Real Vallesina è giunto in finale trovandosi di fronte il Piano San Lazzaro, vincitore del proprio girone. Con due gol per tempo, i ragazzi di Sordoni hanno messo l’ultimo sigillo ad una stagione positiva, ma soprattutto gettando le basi per il prossimo anno che vedrà sicuramente i giovani del Real Vallesina lottare per i posti di alta classifica. Ovviamente il pubblico di queste manifestazioni è soprattutto formato da dirigenti e genitori (ma non sono mancati i tifosi), fieri di questi ragazzi per la gioia e la felicità che sono riusciti a regalare alzando al cielo il trofeo. Riconoscimenti anche per 3 giocatori del Real Valledati dal mister Roberto Sordoni, hanno sina: miglior portiere, miglior attaccante dimostrato nel corso delle varie gare e miglior difensore. una tenuta atletica ed un disposizione in La vittoria finale è stata dedicata dalcampo di ottima fattura. la società a Maurizio Pinti, un giovane Un team giovane ma collaudato, capace dirigente deceduto recentemente per di esprimere un buon calcio a dimostra- infarto. zione di come la società Real Vallesina Sergio Federici abbia sempre puntato molto sul vivaio e Nella foto: da sinistra: Possanzini (dila “linea verde” che stanno dando gran- rigente), Canestrari (massaggiatore), di soddisfazioni. D’altra parte il torneo Lucarelli, Federici, Zannotti, Loren“Brugiamolini” è da sempre riconosciuto zetti, Chiatti, Maurizi, Tittarelli, Sorcome un appuntamento di alto livello e doni (allenatore); in basso da sinistra: nel panorama delle manifestazioni spor- Carbone, Manoni, Ciaffoni, Mancini, tive di inizio estate. Ben 24 sono state le Brugiaferri CALCIO FEMMINILE Primi colpi di mercato L’Edp firma l’azzurra Rosciani e Tagliabracci P rime manovre di mercato per l’Edp Jesina femminile. La società bianco-rossa nel quadro della campagna di rinnovamento e rafforzamento della prima squadra ha raggiunto l’accordo con Silvia Tagliabracci, attaccante fanese proveniente dalla Vigor Senigallia, dove ha giocato nelle ultime stagioni. La Tagliabracci dopo aver esordito nella squadra della sua città, si è trasferita a Rimini, prima di approdare a Senigallia dove ha assaggiato la serie A, realizzando otto reti nell’ultimo campionato e sedici in quello di due anni fa. Da Senigallia arriva anche l’azzurra Elisa Rosciani, centrocampista e capitano storico della Vigor dai tempi della serie D fino all’A1. Moda e spettacolo a San Marcello A San Marcello la moda torna a fare spettacolo con la seconda edizione del le “FASHION GALA- moda e spettacolo”. Sabato 30 giugno, a partire dalle ore 21,30, il suggestivo paesino dell’entroterra anconetano diventerà vetrina di bellezza, arte, eleganza e divertimento. Un’occasione per valorizzare le attività produttive e commerciali del territorio Per il suo impegno, la professionalità e la capacità tecniche ha ricevuto il premio Coni 2005 oltre a numerosi altri riconoscimenti. “Le due atlete hanno condiviso il programma tecnico e gli obiettivi della società che potrà così vantare due giocatrici di serie superiore di cui una nazionale – spiega la dirigenza leoncella – Inoltre è in via di perfezionamento l’accordo con altre due giocatrici che nell’ultimo campionato hanno militato in squadre di serie superiore. La campagna di rafforzamento continuerà nelle prossime settimane e per questo ci sono trattative in corso”. L’Edp inoltre, ha presentato la domanda per il ripescaggio in serie A2. Dopo il 3 luglio si conoscerà il verdetto. g.p. e, allo stesso tempo, un’opportunità di promozione per giovani imprenditori e imprenditrici che, con impegno e coraggio, hanno deciso di mettersi in proprio e in gioco nel sistema economico locale. Il “Fashion Gala” segue una serie di eventi di successo che hanno regalato vitalità al paese di San Marcello come il Palio.La manifestazione si svolgerà nella zona antistante la Scuola Elementare e sarà condotta da Catiuscia Ceccarelli La Monte Schiavo è già sul mercato S maltita la delusione per il finale amaro di stagione, in casa Monte Schiavo Banca Marche si è già al lavoro per allestire una squadra ancora più competitiva. Si ripartirà da coach Abbondanza in panchina e dalle riconfermate Togut e Bown in campo. Continueranno a far parte della rosa anche Calloni (nella foto vmsvolley.com), Cella e Rinieri, tutte sotto contratto per un altro anno. La dirigenza jesina è alla ricerca una giocatrice per ruolo. Tanti i nomi che si fanno ma al momento, non c’è nulla di ufficiale. “Il futuro per noi è il presente – ha detto il general manager rossoblu, Gabriele Pieralisi – L’ossatu- ra della squadra è questa che conosciamo. Quando ci saranno novità di mercato le comunicheremo nei tempi e nei modi opportuni”. Venerdì scorso a Vienna sono stati effettuati i sorteggi per la fase a gironi della Champions League. La Monte Schiavo, inserita nel gruppo A, è stata abbinata alle francesi del Cannes, alle polacche del Farmutil Pila ed alle croate del Rijeka. Questa prima fase prenderà il via a fine novembre (27-2829) e terminerà il 29 gennaio. Alla seconda fase ad eliminazione diretta, accederanno le prime due di ogni gruppo, più le due migliori terze. Per Togut e compagne si tratta della seconda partecipazione alla massima competizione europea. Lo scorso anno, al debutto, le jesine vinsero il proprio girone ma furono eliminate nei quarti dal Bergamo, che poi vinse la Coppa. Gip BASKET Intanto l’Aurora vince la Summer League La Fileni Bpa a caccia di Maggioli I n casa Fileni Bpa tiene banco la vicenda Maggioli. Come Figaro nel Barbiere di Siviglia, anche il centro pesarese è ambito da molti pretendenti. Jesi è ovviamente tra questi, come spiega il direttore sportivo Dario Bocchini. “La società sta valutando la situazione al di là dell’offerta economica. Punteremo sul fatto di proporre ancora a Maggioli una soluzione soddisfacente in tutto oltre quella di puntare su di lui per farlo diventare l’uomo simbolo di questa squadra come lo è stato per Rossini negli anni passati”. Il giocatore si è liberato dal contratto che l’avrebbe legato per un altro anno all’Aurora. Ora la Fileni dovrà vedersela con Ferrara e Caserta, club pronti a tutto pur di ingaggiarlo. “Per firmare un giocatore così importante serve tempo e serve valutare bene da ambo le parti i pro e contro – ci tiene a dire Bocchini – Maggioli per noi è sempre il primo della lista e sappiamo Pillole di oratorio Iniziamo con questo articolo una serie dedicata alle problematiche dell’Oratorio che oggi rappresenta sempre più un impegno per ogni Parrocchia per essere al servizio dei giovani e quindi delle famiglie. L’impegno di educare richiede che il tempo libero vissuto in oratorio preveda una molteplicità di proposte, capaci di animare in diversi momenti dell’esistenza e di suscitare differenti interessi. Questa capacità di stimolare interessi e dare risposta a bisogni di aggregazione è, di per sé, azione educativa, perché genera incontro e offre l’opportunità per ognuno di esprimere le proprie possibilità. Per questa ragione le attività vissute in oratorio diventano el e m e nto prioritario e inscindibile di un autentico progetto educativo. Innanzi tutto, al centro della vita dell’oratorio vi è il gioco, mezzo di educazione attraverso cui il fanciullo e il ragazzo esprimono il loro protagonismo e manifestano i lati positivi e negativi della propria personalità. Il gioco così diventa l’occasione per la trasmissione di regole e per l’applicazione concreta di virtù morali. Durante il gioco si crea un dialogo privilegiato tra l’educatore e il ragazzo, fondamentale per la realizzazione del progetto educativo (Fine 1 – segue) anche che non dobbiamo aver fretta”. L’Aurora Basket ha vinto l’edizione imolese della Summer League. Questa la rosa vincitrice: Marco Consoli, Francesco Ambruoso, Milos Stjepovic, Stefano Rabaglietti, Vincenzo Di Viccaro, Matteo Raminelli, Andrea Grosso, Marco Santiangeli, Michele Cittadini, Bernardo Musso, Alberto Biguzzi, Gabriele Romagnoli. Tecnico Luca Ciaboco, assistito da Max Milli e Luca Paolasini. Giuseppe Papadia Centro Sportivo Italiano Una scelta che cambia la vita Il Centro Sportivo Italiano rivolge il suo appello ai giovani per il progetto di Servizio Civile “A scuola di valori in parrocchia. Progetto per la promozione di centri di aggregazione giovanile”. Requisiti richiesti: essere cittadini italiani, non aver mai prestato servizio civile, età dai 18 ai 26 anni. La durata del servizio, che partirà (presumibilmente entro fine 2007), è di un anno; l’orario sarà di trenta ore settimanali; il servizio si svolgerà in uno dei centri zona del Comitato: Ancona, Fabriano, Jesi e Senigallia. La retribuzione mensile è di 433,80 euro. Le domande di ammissione devono essere presentate entro il 12 luglio al C.S.I. Comitato provinciale di Ancona, Piazza Federico II^ 7- 60035 Jesi Per ogni ulteriore informazione e per richiedere la scheda per la domanda rivolgersi alla sede del C.S.I.: 0731.56508, e.mail: [email protected]. Ulteriori notizie e la scheda del progetto si possono trovare sul sito internet www.csiancona.it WWWBPAIT Calcio 16 Cultura 1 luglio 2007 Inaugurato il Centro Studi e Attività Teatrali Valeria nella casa viva dei ricordi N on è un museo. Di più. Non è cerimonia si è articolata in momenti Con il fondo donato dalle sue cugine, solo un archivio. Non basta. An- distinti. Prima che il nastro venisse Luciana e Adriana Olivieri, è stato che una biblioteca, una cineteca, una tagliato da un’ospite d’eccezione, Ot- possibile documentare a tutto tonvideoteca, una collezione unica di ri- tavia Piccolo, graziosissima e chic, nel do la sua figura e ricostruire a grandi cordi. E’ tutto questo e ancora di più teatro sono stati ascoltati il saluto del tratti la sua personalità”. il Centro Studi e Attività Teatrali “Va- sindaco Fabiano Belcecchi; gli inter- Claudio Bocchini: “Valeria è stata leria Moriconi”. E’ ‘la nuova casa di Va- venti di Corrado Mariotti, presidente per molti anni socia del Rotary Club. leria’ ed ha sede proprio nel luogo in della Banca Popolare di Ancona e di Dopo il silenzio del dopoguerra concui nacque il suo amore per il teatro: Claudio Bocchini in rappresentanza tribuì a ridare vita al Pergolesi dove quella che era allora la Scuola elemen- del Rotary Club, entrambi sponsor esordì come attrice di teatro amatotare ‘‘G. Mestica’’ accanto all’ex chiesa dell’iniziativa; di Adriana Mollaro- riale. Ma già allora mostrava un temdi S. Floriano dove alunni e maestre, li del Consiglio Regionale Marche peramento non comune. Da suo paprima delle vacanze estive, rappresen- e della giornalista Lucilla Niccolini. dre, che fu sindaco di Jesi, venne edutavano festose recite. Franco Cecchini, che ha curato l’al- cata all’amore per la sua città, mai da In uno spazio limitato è raccolto tan- lestimento del Centro con due valide lei dimenticata”. to di ciò che essenzialmente faceva collaboratrici, Claudia Politi e Stella Ottavia Piccolo: “Valeria è stata un’atparte del mondo dell’attrice: un fon- Mimmotti, ha successivamente illu- trice completa, coraggiosissima, forte, do archivistico di 106 faldoni allinea- strato il materiale raccolto negli spazi generosa, estroversa. La sua carriera ti in ordine cronologico in un grande espositivi. ha avuto un percorso lungo, ampio, armadio; un’ampia rassegna stampa; Nel pomeriggio Anna Maria Mori, importante; costruito con determinabiglietti e lettere scritti ai genitori e Ottavia Piccolo e Alessandro Tinterri, zione sempre da lei che ad ogni spetagli amici o da questi ricevuti; premi, docente di Storia e Critica dello Spet- tacolo si reinventava”. caricature, bozzetti di scena, mani- tacolo all’Università di Perugia, han- Enrico Fiore: “Tra Eduardo e Valeria chini, maschere, manifesti, locandi- no evocato l’attrice attraverso ricordi si instaurò un legame intenso, fondane, copioni e tanti libri. Una sezione personali, filmati, interviste registrate. to su una profonda e sincera stima di questi è interamente dedicata ad Venerdì 22 giugno, condotto da Gio- reciproca. L’attore e regista riconoEduardo. E ci sono ancora le onorifi- vanni Filosa ha avuto luogo un incon- sceva in lei temperamento e rigore cenze, le fotografie accanto ad attori tro con Emilio Pozzi, autore di “Parole artistico; lei vedeva in lui un grande famosi, a Sartre, a Franco Enriquez; ‘mbrugliate e parole vere per Eduardo”, maestro. Nei suoi confronti Valeria un collage di Aldo Moriconi e il busto un libro ricco di testimonianze, che Moriconi non cedeva mai a prevaristilizzato, vagamente liberty, di Iorio si aggiungerà a quelli dedicati al gran- cazioni, come spesso accadeva inveVivarelli. Ci sono i bauli aperti con gli de attore e regista napoletano già in ce tra Eduardo ed altri attori con i abiti di scena e persino il grande orso esposizione. Di lui e del profondo le- quali, diceva, ‘non si poteva parlare’. di peluche, il bambolotto, la cartella game artistico instaurato con Valeria Alessandro Tinterri: “La storia del di scuola e i libri appartenuti a Valeria ha parlato anche Enrico Fiore, critico teatro è soprattutto la storia degli bambina. Lo stupore ha il sopravven- teatrale de ‘Il Mattino’ di Napoli che da attori che vivono e costruiscono il to sulla commozione, l’emozione sulla vicino e confidenzialmente conobbe teatro. Valeria Moriconi è stata una curiosità. Eduardo. In serata è stata proiettata grande protagonista anche della stoMa come mai Valeria Moriconi aveva una commedia prodotta dalla Rai nel ria del teatro italiano”. l’abitudine di conservare tanti ricordi? ’63 che costituisce oggi una rarità. Si Anna Maria Mori: “ Vita e teatro Sembrava una donna che attraversasse tratta di “Chi è chiù felice ‘e me”, auto- sono stati per Valeria Moriconi la di slancio la vita; che guardasse sem- re e protagonista Eduardo De Filippo stessa cosa. Colta, sempre presente pre avanti alla scoperta di un mondo accanto a Valeria Moriconi. Spettacoli al mondo, era capace di scelte e opiin continuo divenire. Sicuramente simili non rientrano più, e ci dispiace, nioni autonome, non di schieramenperò intendeva anche lasciare di sé un nei palinsesti televisivi. Troppo spazio to politico”. segno durevole nel tempo. Una man- sottrarrebbero alla pubblicità che non Lasciamo, come è giusto, le ultime cata maternità potrebbe giustificare potrebbe facilmente inserirsi a inter- parole alla nostra attrice. Intervistaun desiderio simile, ma relativamen- romperli e infarcirli di spot . ta da Anna Maria Mori confessava: te. Per un attore è sempre importante “Senza emozioni non si vive”. Aggiunmemorizzare, conservare ricordi, pa- Hanno detto di lei, hanno detto per lei geva: ”La gente non si indigna più di role, frammenti di esperienze. Franco Cecchini: “Il Centro Studi niente. Questo è grave, quasi quanto “Valeria non sperperava la vita” ha os- è un bene culturale complesso, non l’ingiustizia”. Alla domanda “Che coservato la giornalista e scrittrice Anna tradizionale, da tutti fruibile, aperto s’è per lei l’amore?” rispondeva: “Può Maria Mori. E ha aggiunto: “Il teatro ancora a nuove acquisizioni. Ha come essere scontato; ma è l’amore per la per lei non era un surrogato della vita”. obiettivo la promozione, la ricerca, lo vita”. Era, cioè, la vita stessa. studio sul mondo del teatro attraverso Così, con un cuore grande, Valeria progetti, stages formativi, premi riser- abbracciava il mondo. Inaugurazione: cronaca minima vati ai giovani. Già tre tesi di laurea Il Centro Studi e Attività teatrali “Va- sono state dedicate a Valeria MoricoFotoservizio Augusta F. Cardinali leria Moriconi” è stato inaugurato il ni: altre due sono in corso di prepara21 giugno nella ricorrenza del 50° an- zione. Offrirà un notevole contributo Nella prima foto Franco Cecchiniversario del debutto dell’attrice in alla cultura della nostra terra”. ni, curatore dell’allestimento, nella una commedia di Eduardo De Filip- Adriana Mollaroli: “Valeria Moriconi seconda il libro “Parole ‘mbrugliate e po, ‘De Pretore Vincenzo’, che inaugurò è stata una delle più grandi attrici del parole vere per Eduardo”; nella terza i a Roma il Teatro de’ Servi suscitando nostro tempo. L’hanno appropriata- libri di scuola e di giocattoli di Valeallora polemiche e contestazioni. La mente definita ‘una dea mediterranea’. ria; nella quarta Ottavia Piccolo. I sacerdoti aiutano tutti. Aiuta tutti i sacerdoti. Ogni giorno 39 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti. Offerte per i nostri sacerdoti. Un sostegno a molti per il bene di tutti. Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità: L’offerta è deducibile: • Conto corrente postale n° 57803009 Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento • Carte di credito: circuito CartaSi chiamando il numero verde 800.82.50.00 Clero sono deducibili fino ad un massimo di 1032,91 euro annui dal proprio • Bonifico bancario presso le principali banche italiane reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali. • Direttamente presso l’Istituto Sostentamento Clero della tua diocesi. 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