Le aliquote dell’I.M.U. UNA SCELTA DIFFICILE MA NECESSARIA tutti i numeri (veri) e i perché Carissimi concittadini, circolano, in questo periodo, dei fogli informativi che - per finalità politiche di parte e non certo per farVi un utile servizio - contengono dei dati inesatti, incompleti, ingannevoli e fuorvianti che cercano di rappresentare in modo distorto una realtà che è, spesso, all’opposto di quella che vogliono farVi credere. Giusto per citare alcuni significativi esempi: • viene fatta passare come una scelta voluta e definitiva il non inserimento (del tutto provvisorio) di nuove opere pubbliche nel relativo programma dei prossimi tre anni: questa Amministrazione ha invece i mezzi e le risorse per effettuare gli interventi indicati nelle proprie linee programmatiche ma si riserva, per correttezza, di “cantierarli” solo quando lo Stato ci darà sufficienti garanzie di poter pagare le imprese in tempi ragionevoli, come è giusto che sia, senza, per questo, essere penalizzati; ciò vale, ad esempio, per la pista ciclo-pedonale lungo Via Mareno che è già stata inserita nel programma dei lavori pubblici del triennio 2011- 2013 e per la quale abbiamo ottenuto un contributo regionale di 400.000 Euro che non intendiamo certo perdere! • per quanto riguarda l’addizionale IRPEF è vero che il nostro Comune applica l’aliquota dello 0,7 per cento (quella massima è dello 0,8) ma, guardacaso, si dimentica di evidenziare che, a differenza della stragrande maggioranza degli altri Comuni, non colpisce i redditi più bassi, che ne sono completamente esenti fino all’importo annuo di 12.000 Euro; • l’esatta e, soprattutto, completa comparazione con i trasferimenti e le entrate dei Comuni vicini potete verificarla, Voi stessi, nei prospetti che seguono che dicono molto di più di qualche dato parziale - peraltro inesatto - sparato alla rinfusa. Voi già conoscete quali sono le aliquote dell’IMU che abbiamo stabilito, con deliberazione di Consiglio Comunale n. 42 in data 24.09.2012, per il corrente anno 2012 e precisamente: • 0,56% per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo e le relative pertinenze (= +0,16 rispetto all’aliquota base dello 0,40%); • 0,56% per immobili equiparati all’abitazione principale dall’art. 2 del vigente regolamento comunale di disciplina dell’IMU (es.: immobili posseduti da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che l’immobile non risulti locato); • 0,20% per i fabbricati strumentali all’esercizio dell’attività agricola (= aliquota base); • 0,86% per tutti gli altri immobili (= +0,1 rispetto all’aliquota base dello 0,76%). Speriamo nessuno possa dubitare, minimamente, che si sia trattato di una scelta effettuata a cuor leggero e che non sia stata prima preceduta da approfonditi calcoli e numerose simulazioni e da profonde e sofferte riflessioni per la scelta di fondo che andremo poi a spiegarVi. Alla fine abbiamo fatto come il chirurgo che fa l’intervento più drastico per salvare il paziente! Partiamo, quindi, dai meri numeri che saranno freddi, e per taluni aspetti per tutti noi santalucesi molto fastidiosi, ma che parlano e si commentano da soli. Nei prospetti 1 e 2 potete verificare come per effetto della cosiddetta “spesa storica” - calcolata con riferimento a quella che si era consolidata alla fine degli anni ’70 e che penalizza proprio gli Enti Locali che nel tempo sono stati i meno spendaccioni e rispettosi della legge (obbligo del pareggio di bilancio) - i Comuni non siano tutti uguali per il nostro Stato. Tale disparità di trattamento economico è evidente, da sempre, già nel confronto tra regione e regione (prospetto 1). Ebbene, il Comune di Santa Lucia è tra gli ultimissimi non solo a livello nazionale e regionale ma anche nell’ambito della stessa Provincia di Treviso (93° posto su 95 comuni! prospetto 2) che pure è una Provincia tra quelle più “bastonate”. Pensate, Voi stessi, cosa si potrebbe fare in termini di riduzione delle imposte comunali e di miglioramento dei servizi erogati se si rientrasse nella media dei trasferimenti assegnati ai Comuni della nostra Provincia: riceveremmo da diverso tempo, ogni anno, circa 700.000 Euro in più! Questa iniqua ed ingiustificata sperequazione - che abbiamo denunciato, infinite volte, in tutte le sedi e nei confronti dei Governi, di qualsiasi colore politico, che si sono succeduti (da ultimo, 2 il 21 novembre scorso scendendo in piazza a Milano assieme a numerosi altri Sindaci) - ci penalizza poi doppiamente perché, a fronte dell’attuale situazione di crisi della nostra economia, provocata anche dagli insostenibili costi della politica e della spesa pubblica centrale, i “tecnici” che ora ci governano hanno pensato bene, come risulta dal prospetto 3, di tagliare le spese in maniera lineare, cioè in maniera eguale per tutti, colpendo, ancora una volta, maggiormente proprio quegli Enti che già si trovano ad essere discriminati per effetto dei minori trasferimenti ordinari. E le ultime informazioni ministeriali sui nuovi tagli introdotti dalle leggi finanziarie, appena approvate o in corso di approvazione in Parlamento, sono ancor più disastrose rispetto a quanto indicato nel prospetto stesso. Allora potete ben comprendere perché con trasferimenti dello Stato centrale, legati alla spesa storica, ridottissimi (ma si potrebbe meglio dire praticamente azzerati: noi residenti versiamo ogni anno circa 20.000.000 - venti milioni! - di Euro di tasse allo Stato per riceverne ora solamente 200.000 Euro, e dal prossimo anno, probabilmente…0,00…zero!) in virtù dei tagli lineari di oltre 500.000 Euro (550.495) nei soli ultimi due anni, destinati, con la nuova legge di stabilità a salire ad oltre 700.000 (azzerando definitivamente i pochi trasferimenti rimasti), se si vuole far quadrare i conti, come farebbe qualsiasi buon padre di famiglia o bravo imprenditore, i casi sono due: o tagliare drasticamente le spese o aumentare i tributi. Sul primo fronte pensiamo di aver effettuato, già in tempi non sospetti, la nostra spending review (terminologia ora di moda che sta per riduzione della spesa) tanto da risultare, non a caso, tra i 143 Comuni virtuosi di tutta Italia. Virtuosità, badate bene, che non è un riconoscimento morale ma deriva dal rispetto di specifici parametri gestionali ed economico-finanziari stabiliti dalla legge che (giusto per citare una statistica significativa e di più facile comprensione rimandiamo al prospetto 4 sulle spese per il personale) sono indici reali di una amministrazione sana ed efficiente. Risultato ancor più significativo se si considera che è stato ottenuto nonostante i pesantissimi vincoli finanziari del cosiddetto “patto di stabilità interno” (introdotto dal trattato di Maastricht e di anno in anno sempre più invasivo della nostra autonomia) strumento - questo del patto di stabilità - con cui lo Stato fa lo STROZZINO nei confronti degli Enti Locali periferici impedendo loro, in base ad astrusi e casuali calcoli, di pagare con le risorse che hanno i lavori già realizzati, salvo utilizzare queste risorse, bloccate, per sostenere il deficit della Sicilia o salvare i Comuni falliti!! Patto di Stabilità poi che per il nostro Comune significa, per il prossimo anno 2013, un ulteriore vincolo di bilancio, oltre i tagli lineari, in termini di possibilità di spesa, di circa 400.000 Euro. E da noi non trovano certo spazio i “Fiorito” di turno, dato anche l’ammontare dei nostri compensi che trovate nel prospetto 5 che riproduce le nostre indennità, già da alcuni anni (da 12 anni, per l’esattezza) decurtate rispetto al tetto stabilito dalla legge ed onnicomprensive perché, 3 fin dal nostro insediamento, abbiamo deciso di rinunciare a qualsiasi altro emolumento che ci spetterebbe quale rimborso spese per missioni, partecipazioni ad incontri istituzionali, ecc.. Crediamo, in tutta sincerità e senza ipocriti moralismi, che le nostre ridotte indennità siano il risarcimento minimo, oltre che dell’impegno quotidiano, sabati, domeniche e notti comprese, soprattutto delle RESPONSABILITÀ che comporta oggigiorno amministrare. E, comunque, non è certo la rinuncia all’indennità residua che consentirebbe di ripianare il MANCATO TRASFERIMENTO di oltre 500.000 Euro (che, come detto, aumenteranno a più di 700.000 Euro nel 2013 azzerando pressoché completamente i trasferimenti dello Stato) che ci hanno regalato solo le finanziarie di questi ultimi due anni. MANCATO TRASFERIMENTO la cui copertura si potrebbe ottenere solamente col taglio delle spese non obbligatorie per legge o non indispensabili per il funzionamento dei servizi essenziali, quali sono, principalmente, quelle attinenti l’area socio-assistenziale ed educativa. Né, tantomeno, l’attuale situazione può essere addebitata, neanche lontanamente - come sta cercando di fare credere qualcuno per sfruttare, a proprio vantaggio, questo difficile momento - all’attività ed ai lavori dell’Azienda Speciale “Santa Lucia Fiere”. L’Azienda, al contrario, oltre ad una gestione oculata e proficua, già nel suo primo anno di attività, ci consente di utilizzare il contributo regionale, A FONDO PERDUTO, di Euro 1.477.500 (che altrimenti andava restituito alla Regione) per l’effettuazione della ristrutturazione della Filanda Vecchia (dell’importo complessivo di Euro 2.157.000) che porterà un notevole incremento del patrimonio comunale e farà anche accrescere, in prospettiva, i ricavi dell’attività fieristica e l’indotto economico dell’intero territorio. Una costante di chi ha amministrato il Comune di Santa Lucia di Piave, a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, è stata proprio l’attenzione rivolta all’area socio-assistenziale mediante la creazione di una rete di servizi di qualità a supporto delle fasce più deboli e bisognose del nostro territorio. Servizi sensibilmente accresciuti in questi ultimi anni e che consideriamo strategici per una Comunità che voglia essere veramente tale e fondarsi su valori condivisi quali la solidarietà e l’accesso per tutti, fin dalla prima infanzia, ad un percorso formativo di qualità e rispettoso dei fondamentali diritti. A tal riguardo, le cifre del prospetto 6 sono eloquenti e dimostrano come, non certo grazie allo Stato ma solamente a noi stessi ed alle nostre risorse, riusciamo a tradurre questi nostri principi in attività concrete. È a questo che volete si rinunci? Noi, nel nostro documento programmatico per il quinquennio 2012-2017, ci siamo impegnati a “non gravare in maniera iniqua sulle finanze dei cittadini”. 4 Ma chiedere di dare qualcosa in più a favore di chi oggi, in questo momento di crisi generale, si trova in stato di grave prostrazione (ma domattina potrebbe capitare a ciascuno di noi), e l’unica istituzione pubblica cui può rivolgersi è solamente il suo Comune, non la riteniamo una cosa iniqua. Anche se a metterci responsabilmente la faccia siamo noi e non certo i nostri governanti nazionali che, appropriandosi di parte consistente dell’IMU e tagliandoci, contestualmente, i pochi trasferimenti rimastici, ci relegano al ruolo, sicuramente non voluto, di semplici esattori. Ruolo che accomuna la maggior parte degli Enti Locali, compresi molti di quelli che non partono certo da un handicap di base così rimarchevole come il nostro (prospetto 3). O che, a parità di aliquote, possono contare, come alcuni di quelli a noi vicini, per numero e tipologia di edifici presenti nel loro territorio su ben altre entrate dell’ICI, ora IMU - prospetti 7 e 8 - o che, peggio per loro, utilizzano (forse perché prossimi ad elezioni) entrate straordinarie per non alzare le aliquote tributarie col rischio poi di trovarsi in situazione di dissesto finanziario e quindi con pesantissime sanzioni - quale l’aumento obbligatorio delle imposte per un periodo minimo di 5 anni - che andrebbero a ripercuotersi sull’intera Comunità. Lasciamo volentieri ad altri assumersi un rischio di tale portata (ad oggi sono quasi 500 i Comuni dichiarati in dissesto ed altri 1.500 sono a rischio)! Ci rendiamo perfettamente conto delle grandi difficoltà del momento, siamo anche noi cittadini che come Voi pagano, non certo volentieri, i propri tributi, ben consapevoli che anche alcuni di quelli comunali, come appunto la nuova IMU, non sono equi ma derivano “a cascata” da leggi inique e dalle molteplici gestioni immorali e vergognose della “cosa pubblica”, a ben altri livelli. Ma smantellare, proprio adesso, il nostro “welfare” - che consideriamo un valore aggiunto di questa Comunità e che si avvale del supporto attivo di tante brave persone che operano proficuamente e generosamente nel volontariato - noi non lo faremo mai ! Meglio piuttosto, in tutta coscienza, “incassare” le vostre lamentele che, possiamo ben comprendere quando fatte in buona fede e non fomentate da chi da questo difficile contesto trova facile alimento per il proprio protagonismo; e continuare, ciò nonostante, a metterci la nostra faccia, le nostre capacità ed ogni sforzo necessario, nel rispetto degli impegni assunti nei Vostri confronti. IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE 5 PROSPETTI COMPARATIVI * PROSPETTO N. 1 (1) (1) Sono stati presi degli anni a campione nei quali è stato possibile trovare i dati in modo omogeneo. Successivamente le cose non sono sostanzialmente cambiate anche se i suddetti trasferimenti sono stati erogati sotto forma di compartecipazioni varie. I trasferimenti delle Regioni a Statuto Speciale sono poi, di gran lunga, più elevati. PROSPETTO N. 2 TRASFERIMENTI DELLO STATO AI COMUNI IN PROVINCIA DI TREVISO CONFRONTO ANNI 2003 E 2009 COMUNI Segusino Trasf. 2003 tot. Euro Trasferimento per ab. 2003 Euro Trasf. 2009 tot. Euro Trasferimento Diff per ab. per ab. 2009 2003/2009 Euro Euro Diff 2003/2009 % 2.021 2.024 738.260 365 508.533 251 -114 -31,22 755 817 245.352 325 188.123 230 -95 -29,14 Revine Lago 2.151 2.249 520.068 242 493.776 220 -22 -9,19 Monfumo 1.421 1.463 343.817 242 287.432 196 -45 -18,80 Treviso 80.688 82.206 19.526.290 242 16.116.710 196 -46 -18,99 Fregona 2.922 3.191 699.707 239 617.744 194 - 46 -19,16 Portobuffolè 6 Tot. abitanti Tot. abitanti 2003 2009 COMUNI Tot. abitanti Tot. abitanti 2003 2009 Trasf. 2003 tot. Euro Trasferimento per ab. 2003 Euro Trasf. 2009 tot. Euro Trasferimento Diff per ab. per ab. 2009 2003/2009 Euro Euro Diff 2003/2009 % Cison di Valmarino 2.575 2.687 567.634 220 503.762 187 -33 -14,95 Castelcucco 1.963 2.173 457.797 233 404.554 186 -47 -20,17 Cavaso del Tomba 2.767 2.965 614.741 222 545.310 184 -38 -17,22 Paderno del Grappa 2.036 2.149 458.222 225 378.868 176 -49 -21,67 Sarmede 3.039 3.215 666.938 219 561.944 175 -45 -20,36 San Polo di Piave 4.552 5.006 967.508 213 865.136 173 -40 -18,69 Vidor 3.478 3.796 763.824 220 645.749 170 -50 -22,54 Tarzo 4.613 4.620 831.885 180 778.710 169 -12 -6,53 Miane 3.493 3.620 731.400 209 604.661 167 -42 -20,23 Gorgo al Monticano 4.000 4.144 740.921 185 683.563 165 -20 -10,95 Cimadolmo 3.389 3.468 776.300 229 567.740 164 -65 -28,53 Meduna di Livenza 2.695 2.951 572.882 213 478.763 162 -50 -23,68 Zenson di Piave 1.720 1.850 317.868 185 290.664 157 -28 -14,98 Cappella Maggiore 4.391 4.576 825.063 188 715.223 156 -32 -16,82 Follina 3.806 4.003 790.912 208 621.793 155 -52 -25,25 Possagno 2.070 2.260 454.113 219 350.788 155 -64 -29,25 Maser 4.851 4.913 1.003.187 207 762.300 155 -52 -24,97 Refrontolo 1.802 1.799 381.453 212 275.832 153 -58 -27,57 Ormelle 4.090 4.480 829.333 203 654.647 146 -57 -27,94 Crespano del Grappa Roncade 4.305 4.767 809.451 188 695.295 146 -42 -22,43 12.114 13.911 2.348.487 194 2.001.929 144 -50 -25,77 Orsago 3.633 3.917 659.877 182 563.578 144 -38 -20,79 Moriago della Battaglia 2.658 2.844 534.283 201 408.946 144 -57 -28,46 Codognè 5.098 5.321 1.014.742 199 760.786 143 -56 -28,17 Chiarano 3.208 3.723 681.581 212 528.002 142 -71 -33,25 Valdobbiadene 10.602 10.825 2.008.301 189 1.513.095 140 -50 -26,21 Fontanelle 5.491 5.866 1.019.541 186 812.683 139 - 47 -25,39 Loria 7.956 8.913 1.414.777 178 1.231.719 138 -40 -22,29 Cessalto 3.184 3.754 664.421 209 516.118 137 -71 -34,12 Vazzola 6.608 7.017 1.238.562 187 945.132 135 -53 -28,14 Vedelago 14.115 16.455 2.661.979 189 2.206.708 134 -54 -28,89 Vittorio Veneto 29.181 29.234 5.244.405 180 3.906.713 134 -46 -25,64 Villorba 17.208 18.028 3.216.531 187 2.367.345 131 -56 -29,75 8.041 8.811 1.494.316 186 1.154.586 131 -55 -29,49 32.022 33.591 5.831.350 182 4.349.388 129 -53 -28,90 Farra di Soligo Castelfranco Veneto Quinto di Treviso 9.284 9.766 1.719.899 185 1.261.698 129 -56 -30,26 Arcade 3.555 4.333 635.918 179 556.884 129 -50 -28,15 Monastier di Treviso 3.573 4.080 682.854 191 520.938 128 -63 -33,19 28.129 30.837 4.961.504 176 3.916.710 127 -49 -27,99 Morgano 3.828 4.149 691.789 181 526.240 127 -54 -29,82 Sernaglia della Battaglia 5.916 6.439 980.268 166 808.873 126 -40 -24,19 Montebelluna Cordignano 6.503 7.086 1.069.812 165 889.536 126 -39 -23,69 Gaiarine 6.155 6.227 1.040.718 169 778.082 125 -44 -26,10 Godega di Sant'Urbano 5.961 6.116 1.042.436 175 761.507 125 -50 -28,80 Mansuè 4.215 4.930 775.153 184 611.669 124 -60 -32,53 11.428 13.081 1.999.321 175 1.616.890 124 -51 -29,35 8.969 9.897 1.596.261 178 1.215.284 123 -55 -31,01 Volpago del Montello 9.094 9.888 1.577.117 173 1.213.437 123 -51 -29,24 Nervesa della Battaglia 6.730 7.002 1.027.557 153 858.837 123 -30 -19,67 San Biagio di Callalta San Vendemiano Crocetta del Montello 5.752 5.989 958.994 167 731.223 122 - 45 -26,77 Cornuda 5.846 6.183 983.581 168 750.766 121 -47 -27,83 10.080 10.995 1.725.484 171 1.334.782 121 -50 -29,08 Carbonera 7 COMUNI Tot. abitanti Tot. abitanti 2003 2009 Trasf. 2003 tot. Euro Trasferimento per ab. 2003 Euro Trasf. 2009 tot. Euro Trasferimento Diff per ab. per ab. 2009 2003/2009 Euro Euro Diff 2003/2009 % Conegliano 35.224 35.514 5.430.039 154 4.288.009 121 -33 -21,68 Riese Pio X 9.817 10.821 1.673.676 170 1.304.204 121 -50 -29,31 San Pietro di Feletto 4.925 5.329 860.513 175 637.980 120 -55 -31,48 Colle Umberto 4.676 5.129 826.810 177 612.380 119 -57 -32,48 Povegliano 4.284 5.026 747.575 175 591.905 118 -57 -32,51 18.848 21.621 3.199.916 170 2.524.872 117 -53 -31,22 Motta di Livenza 9.703 10.689 1.627.707 168 1.246.366 117 -51 -30,49 Altivole 6.202 6.679 1.075.299 173 773.186 116 -58 -33,23 San Fior 6.216 6.811 1.147.384 185 781.380 115 -70 -37,85 Fonte 5.483 6.119 920.514 168 693.085 113 -55 -32,53 Pederobba 7.161 7.466 1.025.859 143 843.736 113 -30 -21,11 Spresiano 9.752 11.304 1.627.743 167 1.269.879 112 -55 -32,70 San Zenone degli Ezzelini 6.665 7.383 996.636 150 828.926 112 -37 -24,92 Paese Borso del Grappa 4.994 5.756 890.584 178 642.875 112 -67 -37,37 Salgareda 5.748 6.595 905.957 158 730.370 111 - 47 -29,74 Mogliano Veneto 26.483 28.128 4.098.922 155 3.113.148 111 -44 -28,49 Susegana 10.979 12.059 1.713.561 156 1.321.339 110 -47 -29,80 Breda di Piave 6.582 7.748 1.130.905 172 847.503 109 -62 -36,34 Istrana 7.791 9.043 1.238.421 159 986.717 109 -50 -31,36 Preganziol 14.985 16.868 2.209.859 147 1.819.584 108 -40 -26,85 Silea 9.405 10.016 1.363.570 145 1.076.553 107 -38 -25,87 Zero Branco 8.692 10.609 1.463.009 168 1.139.061 107 -61 -36,21 Maserada sul Piave 8.024 9.264 1.235.861 154 993.079 107 -47 -30,40 Mareno di Piave 8.030 9.438 1.320.273 164 1.007.533 107 -58 -35,07 Castello di Godego 6.390 7.018 958.374 150 739.160 105 -45 -29,78 Trevignano 9.201 10.424 1.440.453 157 1.088.256 104 -52 -33,31 Caerano di San Marco 7.052 7.941 1.099.447 156 813.662 102 -53 -34,28 Casier 9.327 11.068 1.321.868 142 1.124.093 102 -40 -28,34 Giavera del Montello 4.464 5.159 659.471 148 523.566 101 -46 -31,30 Pieve di Soligo 10.961 12.096 1.606.152 147 1.223.672 101 -45 -30,96 Resana 7.657 9.125 1.124.345 147 917.122 101 -46 -31,55 Oderzo 17.707 19.990 2.711.507 153 2.004.931 100 -53 -34,50 7.231 8.113 1.020.337 141 784.113 97 -44 -31,51 10.238 12.012 1.332.527 130 1.121.193 93 -37 -28,29 7.420 8.806 1.048.468 141 814.295 92 -49 -34,56 10.173 12.419 1.364.955 134 1.109.310 89 -45 -33,43 7.856 9.222 1.057.242 135 791.880 86 -49 -36,19 Ponte di Piave Ponzano Veneto 93° SANTA LUCIA DI PIAVE Casale sul Sile Asolo Nota: i trasferimenti del 2009 sono calcolati al netto dei rimborsi ICI in quanto il gettito dell’imposta è collegato alle misure delle aliquote ed alla situazione mmobiliare di ciascun ente. Tale entrata, pertanto, è opportunamente calcolata separatamente ed evidenziata nelle successive tabelle. Fonti: Ministero Interno (banca dati Finanza Locale) Elaborazione: Segreteria Sen. Marco Stradiotto (Partito Democratico), dal 6.05.2010 componente della VI Commissione Finanze del Senato nonché membro della Commissione per l’attuazione del federalismo. 8 PROSPETTO N. 3 PROSPETTO N. 4 9 PROSPETTO N. 5 (LORDE) PROSPETTO N. 6 10 PROSPETTO N. 7 PROSPETTO N. 8 * Nota: Nell’esaminare i prospetti, il cui contenuto è richiamato dal testo, va tenuto conto che si sono presi a riferimento i Comuni limitrofi che rappresentano, comunque, realtà positive e ben amministrate (anche i Comuni di Farra di Soligo, Mareno di Piave, Pieve di Soligo e Susegana sono stati inseriti nella lista dei 143 Comuni virtuosi di tutta Italia) che sarebbero sicuramente ai vertici di analoghe graduatorie, non solo a livello nazionale - dove come sanno tutti esistono enormi ed inaccettabili divari - ma anche solo a livello regionale. 11 L’Amministrazione Comunale ringrazia sentitamente la Cassa di Risparmio del Veneto per aver contribuito alle spese di stampa di questa pubblicazione.