Classificazione
Classificare significa raggruppare cose,
idee, etc. simili fra loro, separandole
dalle altre. E’ un’attività che ci
accompagna quotidianamente e su cui si
basa ogni forma di apprendimento.
Classificazione
Nel processo di classificazione di norma si
stabiliscono in via prioritaria grandi
raggruppamenti, sulla base di elementi comuni
(p.e. vertebrati ed invertebrati), quindi in
seconda battuta il processo prosegue
all’interno di ciascuna classe, individuando
altri sottoraggruppamenti sulla base di
caratteristiche comuni e/o differenti.
Classificazione
Normalmente in qualunque sistema di
classificazione non ci si limita a dividere il
tutto in raggruppamenti o classi, ma occorre
anche cogliere ed esprimere i rapporti fra i vari
raggruppamenti, che possono essere di natura
gerarchica, ma anche essere costituiti da
legami di affinità o di correlazione.
Classificazione
Qualsiasi processo classificatorio deve seguire
obbligatoriamente dei principi generali:



Ciascun principio di divisione deve produrre
almeno due classi, ma può produrne anche di più.
Le classi, nel loro insieme, devono riprodurre il tutto
Deve essere applicato un principio di divisione per
volta
Classificazione
La classificazione applicata alla raccolte di una
biblioteca (classificazione bibliografica) non
ha quindi per oggetto le idee, che competono
alla sfera filosofica e alla sua riflessione
(classificazione filosofica del sapere), ma la
loro rappresentazione costituita dai
documenti. Le due attività non sono
comunque opposte e irriducibili, anzi in
passato i sistemi di classificazione filosofica del
sapere hanno trovato poi un’applicazione
pratica nelle singole raccolte librarie.
Classificazione
Le classificazioni bibliografiche possono
essere considerate grandi mappe del sapere ,
sono finalizzate al lavoro catalografico e
bibliografico e vengono utilizzate per
sistemare logicamente le informazioni
contenute nei documenti.
Classificazione
Il processo di classificazione si snoda su tre livelli
 Concettuale = analisi teorica dei concetti e dei loro rapporti
 Verbale = formulazione dei concetti attraverso i termini della
classificazione prescelta
 Notazionale = traduzione dei termini nei simboli (notazioni) usati
nello schema di classificazione prescelto
Classificazione
Il primo livello è per certi aspetti comune
all’altra tecnica di catalogazione semantica
(l’indicizzazione per soggetto) nel momento
in cui coincide con la fase di analisi del
contenuto del documento, ma si discosta
perché tale analisi avviene secondo principi
diversi.
Classificazione
Mentre nell’indicizzazione per soggetto l’analisi
punta a far emergere l’argomento specifico, il
concetto centrale, senza considerare l’ambito di
riferimento dello stesso concetto (malattie
respiratorie che rientrano nella medicina) nella
classificazione il processo procede dal generale al
particolare, fino a precisare il concetto specifico (si
parte quindi da medicina per arrivare alle malattie
respiratorie).
Classificazione
La classificazione bibliografica può essere
impiegata nelle biblioteche sia per allestire
cataloghi di natura semantica, ma anche per
sistemare le raccolte. Oggi i sistemi di
classificazione trovano applicazione in questo senso
nelle biblioteche definite a scaffale aperto,
generalmente biblioteche medio-piccole,
biblioteche pubbliche di carattere generale, ma
anche biblioteche universitarie.
Classificazione
In ogni caso, sia che venga utilizzato per la
collocazione fisica delle raccolte e/o per
l’allestimento di bibliografie e cataloghi, lo
scopo finale di qualunque sistema di
classificazione è la localizzazione delle
informazioni contenute nei libri e il
rilevamento delle eventuali connessioni.
Classificazioni generali e speciali
L’applicazione di un sistema di classificazione
generale piuttosto che di uno speciale alle raccolte
di una biblioteca dipende ovviamente dalle
caratteristiche delle raccolte. Una biblioteca
fortemente specializzata in un solo ambito
disciplinare può anche utilizzare un sistema di
classificazione generale, ritagliando quella porzione
del sistema che si riferisce alla copertura
disciplinare assicurata dalle sue raccolte, ma in
genere i risultati non saranno esaltanti.
Classificazioni generali e speciali
Sono diversi, per ogni settore, i rapporti fra i
vari segmenti della disciplina centrale e di
quelle affini e contigue; diverse le
ripartizioni che si avvertono necessarie e
indispensabili, rispetto a quelle che è
possibile prevedere in uno schema che deve
poter essere applicato a qualsiasi ambito del
sapere.
Classificazioni generali e speciali
Viceversa un sistema di classificazione generale
troverà un’applicazione proficua in una biblioteca
di carattere generale, o in cui prevalga comunque il
carattere multidisciplinare: in una situazione del
genere, ricorrere a classificazioni speciali per le
porzioni singole delle raccolte, sarebbe oltre che
oneroso e antieconomico, anche fuorviante dal
punto di vista dell’utente, che sarebbe costretto ad
apprendere meccanismi diversi di ricerca.
Classificazione
 Nelle classificazioni generali tutto l’universo
del sapere viene diviso in un certo numero di
sezioni, solitamente definite classi, che
corrispondono a settori disciplinari
caratterizzati da proprie strutture, metodi di
ricerca e organizzazione.
 Il numero di classi principali che costituiscono
l’ossatura di base di ogni sistema di
classificazione può variare.
Classificazione
Un sistema di classificazione generale, infatti,
per avere una buona funzionalità deve:
 prevedere la presenza di tutte le discipline
fondamentali e delle loro principali ripartizioni
 dedicare alle singole discipline uno spazio
proporzionato alla loro estensione e
importanza
Classificazione
 organizzare la progressione delle classi in modo consequenziale;
questo significa che i settori che hanno fra loro una correlazione,
di qualunque natura, devono essere contigui
 costruire uno schema che consenta una certa flessibilità,
permettere, cioè, la contrazione o l’ampliamento dello spazio
destinato alle varie discipline, la possibilità di trasmigrazioni e
l’inserimento di nuove discipline.
Classificazione decimale Dewey
La più famosa classificazione
bibliografica utilizzata da moltissime
biblioteche sia per l’allestimento di
cataloghi che per la collocazione dei libri
prende il nome da Melvil Dewey,
bibliotecario americano, che pubblicò il
primo schema nel 1876, quando lavorava
presso Amherst College (Mass.)
Classificazione decimale Dewey
Un sistema di classificazione bibliografica per continuare
ad essere utilizzato all’interno delle biblioteche o per
allestire repertori, deve avere una serie di requisiti:
 essere facile
 avere garanzie di manutenzione continua per adattarlo
a mutate situazioni
 avere un alto grado di diffusione.
Classificazione decimale Dewey
La CDD possiede tutti questi requisiti.
 E’ un sistema di classificazione facile, non tanto sul
versante della catalogazione, che può presentare non
pochi problemi, ma facile da capire almeno nelle sue
linee fondanti.
 Ha avuto una manutenzione continua: ad oggi sono 22
le edizioni pubblicate, mediamente una ogni 6 anni.
Oltre alle 22 edizioni integrali ne sono state edite
anche 13 ridotte, per soddisfare le esigenze di
biblioteche medio-piccole (con notazioni più corte).
 Questi due elementi hanno favorito la diffusione, che a
sua volta ha garantito lo scambio di informazioni.
Classificazione decimale Dewey
Il successo e la diffusione della CDD sono stati
favoriti anche dalla scelta della notazione,
ovvero del simbolo che ogni classificazione
utilizza per rappresentare le singole classi.
Invece che utilizzare lettere dell’alfabeto
maiuscole e minuscole, numeri romani, o un
misto di questi elementi, come
tradizionalmente si faceva nelle classificazioni
diffuse fino ad allora, Dewey scelse i numeri
arabi, leggibili e comprensibili in ogni parte del
mondo.
Classificazione decimale Dewey
Come ogni classificazione anche la CDD
presenta un primo livello ispirato ad una
concezione filosofica e solitamente non
espresso nello schema classificatorio, un
secondo che costituisce lo schema di base,
l’ossatura della classificazione, ed un terzo che
deve consentire l’espansione delle singole
classi fino a individuare l’argomento, il tema di
base della pubblicazione da classificare.
Classificazione decimale Dewey
 I principi filosofici a cui si ispirò Dewey sono
di Bacone, secondo il quale la mente umana
conosce, concepisce e organizza la realtà sulla
base di tre facoltà: la memoria, la ragione e la
fantasia.
 Lo schema di base della classificazione Dewey
si basa poi sul concetto disciplina.
Classificazione decimale Dewey
Disciplina = campo di studio, generalmente
dotato anche di un’organizzazione pratica
(facoltà universitarie, riviste, etc.). Ogni
disciplina può contenere discipline minori o
sottodiscipline: ad esempio le scienze sociali
contengono l’economia e la finanza pubblica è
una sottodisciplina dell’economia.
Classificazione decimale Dewey
Dewey individua nove grandi ambiti disciplinari,
quasi delle superdiscipline, di cui 7 sono sotto il segno
della ragione (filosofia, religione, scienze sociali,
linguaggio, scienze naturali e matematiche, scienze
applicate, belle arti); una sotto il segno della fantasia
(letteratura) e una sotto quello della memoria (storia).
Ad esse aggiunge una decima classe (generalità)
destinata ad accogliere le opere interdisciplinari
Classificazione decimale Dewey
Questo schema classificatorio è espresso da
simbolo notazionale numerico: numeri arabi su
base decimale, da 000 a 999, 100 per ogni classe
principale. Ogni classe quindi può includere
discipline e sottodiscipline, mentre ogni
numero può essere diviso per 10, in modo da
raggiungere la specificazione necessaria a
rappresentare l’argomento del libro. Abbiamo
così 10 classi, 100 divisioni e 1000 sezioni.
Ciascuna sezione può ulteriormente essere
divisa per 10 e così via.
Classificazione decimale
Dewey
Le dieci classi principali
000 Generalità
100 Filosofia e pedagogia
200 Religione
300 Scienze sociali
400 Linguaggio
500 Scienze naturali e matematica
600 Tecnologia (scienze applicate)
700 Arti
800 Letteratura e retorica
900 Geografia e storia
Classificazione decimale
Dewey
Le cento divisioni
600
610
620
630
640
650
660
670
680
690
Tecnologia
Scienze mediche
Ingegneria e attività affini
Agricoltura
Economia domestica e vita familiare
Gestione e servizi ausiliari
Ingegneria chimica
Manifatture
Manifatture per specifici usi
Edifici
Classificazione decimale Dewey
Le mille sezioni
660 Ingegneria chimica
661 Tecnologia delle sostanze chimiche
662 Tecnologia dei combustibili ed esplosivi
663 Tecnologia delle bevande
664 Tecnologia alimentare
665 Oli, grassi, cere, gas
666 Ceramica e affini
667 Pulitura, colore, tecnologie connesse
668 Tecnologia di altri prodotti organici
669 Metallurgia
Classificazione decimale Dewey
Le sottosezioni
664 Tecnologia alimentare
. 19
.2
. 22
. 23
. 25
. 26
.3
. 32
. 34
. 36
. 362
. 363
. 369
. 37
Utilizzazione dei sottoprodotti
Amidi e gelificanti
Fecola di mais e fecola di patate
Fecola di cassava e fecola di marania
Gelificanti
Gelatina
Grassi e oli
Margarina
Lardo
Oli da tavola e da cucina
Olio di oliva
Olio di cotone
Altri grassi e oli
Condimenti per insalata
Classificazione decimale
Dewey
STRUTTURA GERARCHICA
Ogni numero con una cifra in più appartiene alla classe
espressa dal numero che lo precede; ogni numero indica una classe e
appartiene contemporaneamente ad una classe:
600 Tecnologia
630 Agricoltura
636 Allevamento di animali
636.6 Uccelli
636.68 Uccelli canori e ornamentali
636.686 Fringillidi, pappagalli e falchi
636.686 5 Pappagalli
Classificazione decimale
Dewey
TAGLIO DISCIPLINARE
Questa caratteristica implica che i vari aspetti di un argomento siano
trattati in discipline diverse. Ad esempio l’argomento ferrovie
Costruzione di ferrovie 625.1
Valore delle ferrovie nell’economia 385.1
Modelli di ferrovie 625.19
Legislazione relativa alle ferrovie 343.095
Gestione delle ferrovie statali 351.875
Sicurezza nei trasporti ferroviari 363.122
Bibliografia sulle ferrovie 016.385 1
Architettura delle ferrovie 725.31
Racconti sulle ferrovie 808.839 356
Classificazione decimale Dewey
Indice inverso
ESEMPI TRATTI DALL’INDICE INVERSO DELLA CDD (21 ed.)
Edifici commerciali
Architettura
Costruzione
Gestione di collettività
Vendita e affitto
752.2
690.52
647.962
333.338 7
Classificazione decimale Dewey
Indice inverso
Mammiferi
Allevamento
Animali dannosi per
l’agricoltura
caccia a piccola selvaggina
caccia commerciale
disegno
ecoomia delle risorse
paleozologia
tutela
zoologia
599
636
632.69
799.259
639.11
743.69
333.954
569
639.9
599
Classificazione decimale Dewey
Indice inverso
Libri
Bibliografie
Catalogazione
Collezionismo
Editoria
Illustrazione
Influenza sul crimine
Legatura
Letteratura
Tecnologia
Trattamento postale
002
011
025.32
002.32
070.5
741.64
364.254
686.3
808.803 57
686
383.124
Classificazione decimale Dewey
Indice inverso
Propaganda
Controllo sociale
Guerra mondiale, 1914-18
Guerra mondiale, 1939-45
Partiti politici
Politica
Politica internazionale
Servizi armati
303.375
303.375
940.488
940.548 8
324.23
320.014
327.14
355.34
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classificazione filosofica del sapere