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CGIL
SINDACATO PENSIONATI ITALIANI
Le pensioni nel 2008
La piattaforma sindacale e le pensioni
■ di Luciano Caon
Segretario nazionale Spi-Cgil
nsieme ad una questione salariale, ormai finalmente riconosciuta, in Italia esiste un problema altrettanto rilevante: le pensioni perdono sempre più valore, a causa della perequazione soltanto parziale di questi redditi al costo della vita e dall’assenza di un qualsiasi
rapporto con l’andamento della ricchezza prodotta dal Paese.
Con la piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL: “Per valorizzare il lavoro e far crescere il
Paese”, il sindacato rivendica un intervento coordinato tra Governo nazionale ed Enti locali
su: salari – pensioni – contratti nazionali di lavoro – tariffe – prezzi – casa.
Dopo le scelte contenute nella finanziaria 2007/2008, che hanno favorito le imprese con
una riduzione del costo del lavoro (cuneo fiscale – IRAP- riduzione aliquote IRES), sarebbe
bene che ora si procedesse ad attivare misure a favore dei lavoratori e dei pensionati. Essere
intervenuti per sostenere la competitività del sistema produttivo italiano è stato importante.
Oggi è fondamentale incalzare il Governo e le imprese per mettere a punto interventi strutturali che creino occupazione di qualità e diminuiscano la precarietà, sviluppando un mercato
del lavoro dove i bassi salari rappresentino una eccezione e non la regola.
Si tratta di investire su una crescita orientata a sviluppare un processo di innovazione costante, ad aumentare la ricerca, la formazione continua per un capitale umano di alta qualità.
Occorre, inoltre, che si avvii la riqualificazione della spesa pubblica, liberando i 6 miliardi di
euro (un vero e proprio tesoretto) che si spendono ogni mese per pagare gli interessi sul debito pubblico.
Tutto questo deve essere accompagnato da una politica delle entrate fiscali dello Stato e
delle autonomie locali che si basi sull’allargamento della base imponibile, continuando nella
positiva azione di contrasto all’evasione già intrapresa, e sull’introduzione di imposte sulle
rendite finanziarie in linea con quelle europee.
E’ questa la base concreta per poter realizzare la diminuzione del carico fiscale sui redditi
da lavoro dipendente e da pensione per il valore di un punto di Pil (13-14 miliardi di euro).
Si tratta di un intervento che, insieme ai rinnovi contrattuali, al rafforzamento e all’allargamento della contrattazione aziendale, ad una politica concertata su prezzi, tariffe e casa, avvia
la NUOVA politica dei redditi rivendicata da Cgil, Cisl e Uil.
Per conseguire questo obiettivo si dovrà agire in più direzioni: detrazioni e aliquote – dote
fiscale per i figli – salario negoziato in sede aziendale – fisco e casa di proprietà o in affitto –
prezzi e tariffe; insieme a orientamenti condivisi da Governo – Regioni - Comuni - parti sociali - in grado di coordinare gli interventi fiscali del Governo con quelli degli Enti locali. Non
dobbiamo dimenticare che nel contesto europeo siamo l’unico Stato nel quale i redditi fissi
subiscono 3 livelli diversi di imposizione (Stato - Regioni - Comuni), a fronte dei 2 che gravano sulle imprese.
I pensionati, dopo aver ottenuto un primo importante, ma limitato intervento con l’accordo del 23 luglio 2007 su “pensioni basse” e perequazione al costo della vita, si aspettano
I
Con la lotta sindacale, i pensionati hanno ottenuto: 1) la “quattordicesima” mensilità per i
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CGIL
SINDACATO PENSIONATI ITALIANI
ulteriori risultati perché, insieme ai salari, tutte le pensioni hanno subito rilevanti perdite del
loro potere d’acquisto. Ad esempio, una pensione che, ad ottobre 1992 era di 516,00 euro
mensili (1 milione di lire), oggi perde circa 80,00 euro mensili soltanto per l’insufficiente meccanismo di perequazione al costo vita. A questo si aggiunga la diminuzione del suo valore
rispetto all’aumento del livello di ricchezza prodotta dal Paese.
Questa situazione si è determinata in modo particolare per:
- il meccanismo di perequazione annuale che è basato su un “paniere” la cui composizione
– e il peso relativo dei suoi componenti – non rispecchia adeguatamente il livello dei consumi delle famiglie con reddito medio-basso, e che agisce con molto ritardo rispetto all’inflazione. A questo proposito, basti considerare che per il 2008 lo scatto di perequazione
è stato attribuito nella misura dell’1,6%, mentre, a Dicembre del 2007, l’inflazione reale
aveva raggiunto il valore del 2,6%;
- l’assenza di una qualsiasi relazione tra i redditi da pensione e la dinamica del PIL;
- il fenomeno del drenaggio fiscale;
- il mancato controllo dei prezzi in occasione dell’introduzione dell’euro, che ha provocato
il loro allineamento ad un livello tra i più alti in Europa.
Per tutte queste ragioni, la difesa e la rivalutazione dei redditi da pensione è parte organica della nuova politica economica e sociale a forte contenuto intergenerazionale che è rivendicata nella piattaforma unitaria della CGIL, della CISL e della UIL.
E’ importante che i pensionati facciano vivere nel dibattito che si aprirà con il governo le
loro proposte, che si possono così riassumere:
1. aumentare le detrazioni fiscali e in questo ambito uniformare la “no-tax area” per i pensionati a quella dei lavoratori dipendenti e introdurre l’imposta negativa in modo strutturale per le posizioni di incapienza, utilizzando l’ISEE per fissare il livello di reddito;
2. accompagnare l’aumento delle detrazioni ad una revisione della scala delle aliquote, rispondendo così in particolare ai redditi da pensione compresi tra i 700 e 1.300 euro che
dall’accordo del 23 luglio 2007 non hanno tratto alcun beneficio;
3. adeguare le detrazioni e gli altri elementi di calcolo dell’IRPEF all’andamento dell’inflazione, attraverso un tavolo annuale di confronto in modo da impedire l’effetto del drenaggio fiscale;
4. inoltre, per contrastare la povertà, Spi, Fnp e Uilp propongono un riordino urgente dei
trattamenti assistenziali con l’obiettivo di istituire un reddito minimo vitale e di migliorare
i trattamenti d’invalidità e ai superstiti.
Se queste misure verranno adottate, i pensionati troveranno molte risposte ai loro problemi già nel 2008. Nei prossimi mesi lavoreremo perché ciò accada.
In ogni caso, questo non esaurirà l’iniziativa sindacale in direzione del recupero del potere
d’acquisto delle pensioni, di tutte le pensioni, avviata con il protocollo del 23 luglio 2007. In
questo senso, il tavolo di confronto sui redditi da pensione, previsto dallo stesso protocollo
e istituito con decreto del Ministero del lavoro, dovrà diventare la sede di approfondimento
e di definizione degli interventi necessari per la difesa e la rivalutazione dei redditi da pensione, trovando soluzioni coerenti, anche se graduali, in particolare realizzando un rapporto
saldo delle pensioni con la crescita della ricchezza del Paese.
Le proposte le abbiamo, la sede dove discutere anche, ora occorre una iniziativa sindacale
forte: ci auguriamo che i nuovi equilibri politici che usciranno dalle prossime elezioni siano
all’altezza della sfida.
pensionati fino a 700 euro al mese sopra i 64 anni; 2) l’aumento dello scatto di perequazione;
Importi e limiti di reddito vigenti nel 2008
categoria
decorrenza < 1994
decorrenza = 1994
decorrenza > 1994
assegno invalidità
specifica
decorrenza < 7/84
Indennità di accompagnamento
Incremento di tutte le maggiorazioni
Indennità di comunicazione
Indennità speciale
Aumento L 448/98 (£ 100.000)
Aumenti L 448/98 e 488/99 (£ 118.000)
Assegno sociale sostitutivo
Aumenti L 448/98 e 488/99 (£ 118.000)
Pensione sociale sostitutiva
Assegno a vita
Maggiorazione dei trattamenti per invalidità civile
Pensione non riversibile
Pensione d’inabilità
Assegno mensile di assistenza
Assegno di assistenza
Maggiorazione dell’assegno sociale
Pensione sociale
Aumento della pensione sociale
Assegno sociale
Pensione ai superstiti (riduzione)
Assegno d’invalidità (riduzione)
Pensione d’invalidità (sospens.)
Somma aggiuntiva (quattordicesima)
Maggiorazione
sociale
della pensione
Importo aggiuntivo delle pensioni al minimo
Integrazione
al trattamento minimo
denominazione
Prestazione
'(in corsivo gli importi calcolati in via presuntiva e suscettibili di conguaglio)
pensioni da lavoro
trattamenti
assistenziali
totali
parziali
1° fascia
2° fascia
3° fascia
specifica
mutilati e inv. civili
ciechi
sordomuti
ciechi civili
parziali ventesimisti
assoluti ricoverati
assoluti non ricoverati
totali
assoluti non ricoverati
assoluti ricoverati e parziali ventesimisti
parziali decimisti
mutilati e invalidi civili, ciechi e sordomuti
mutilati e invalidi
totali
civili, sordomuti
parziali
nati entro il 1930
tutti
mutilati e invalidi
totali
civili, sordomuti
parziali
nati dal 1931 in poi
tutti
ciechi civili nati
assoluti non ricoverati
entro il 1930
assoluti ricoverati e parziali ventesimisti
ciechi civili nati dal 1931 in poi
mutilati e
invalidi civili
sordomuti
pensionati con altri redditi
pensionati lavoratori
denominazione
Titolare
aliquote di perequazione
65
75
65
65
75
18
18
18
18
18
18
18
65
65
65
65
65
65
65
65
65
60/70
64
64
64
60
65
75
età
minima
fino a
fino a
fino a
fino a
mensile
326,02
85,22
395,59
12,92
20,66
246,73
246,73
246,73
266,83
246,73
183,10
10,33
252,57
252,57
73,45
322,14
322,14
73,45
48,15
62,41
62,41
580,00
233,00
172,86
733,41
733,41
465,09
25,83
82,64
92,97
-
443,12
443,12
443,12
335,79
1.074,32
1.208,61
154,94
336,00
420,00
504,00
5.760,56
5.760,56
5.760,56
annuo
nessuna riduzione
riduzione al 75%
riduzione al 50%
nessuna riduzione
riduzione al 75%
riduzione al 60%
riduzione al 50%
4.238,26
1.107,86
5.142,67
167,96
268,58
3.207,49
3.207,49
3.207,49
3.468,79
3.207,49
2.380,30
134,29
3.283,41
3.283,41
954,85
4.187,82
4.187,82
954,85
625,95
811,33
811,33
7.540,00
2.796,00
2.074,32
8.800,92
8.800,92
5.581,08
Importo trattamento
fino a
da - a
oltre
fino a
da - a
da - a
oltre
11.521,12
11.521,12
11.521,12
10.285,34
6.096,35
6.834,88
6.969,17
8.640,84
8.976,84
9.060,84
9.144,84
17.298,84
23.065,12
28.831,40
28.831,40
17.298,84
23.065,12
28.831,40
28.831,40
4.238,26
5.346,12
5.142,67
5.310,63
5.411,25
14.466,57
4.238,26
14.466,57
14.466,57
14.466,57
6.955,11
5.276,96
14.466,57
4.238,26
4.238,26
14.466,57
5.142,67
5.142,67
4.094,74
4.094,74
4.999,15
7.540,00
-
individuale
28.802,80
23.042,24
15.428,01
11.239,02
11.977,55
12.111,84
17.281,68
14.603,76
11.106,68
10.285,34
11.071,19
11.171,81
11.037,52
14.603,76
10.285,34
14.460,24
14.460,24
10.141,82
12.682,67
-
coniugale
Limite di reddito annuo
pensioni e limiti di reddito 1,6% - limiti di reddito invalidi civili 1,6% - indennità accompagnamento e simili 3,25%
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trattamenti d’invalidità civile
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Indennità al
solo titolo della
minorazione
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CGIL
SINDACATO PENSIONATI ITALIANI
Le pensioni da lavoro
Aumenti per costo vita
Quest’anno, la perequazione automatica delle pensioni è stata dell’1,6%: una pensione di 1.000 euro ha avuto sedici euro in più al mese, una pensione al minimo ne
ha avuti sette. Poco, rispetto alla recente impennata dei prezzi. E’ vero che si tratta di
una misura presuntiva e che il conguaglio con l’inflazione reale verrà restituito (con
la rata di gennaio 2009), ma questa vicenda mette ancora più in luce la necessità di
intervenire sul meccanismo di perequazione automatica come uno dei mezzi per recuperare il potere d’acquisto delle pensioni.
Un primo passo è stato fatto: con l’accordo del 10 luglio 2007, le Organizzazioni sindacali dei pensionati hanno ottenuto che la fascia di pensione alla quale l’aumento
di perequazione spetta per intero salga da 3 a cinque volte il minimo. Quindi, il 1° gennaio 2008 hanno avuto lo scatto dell’1,6% tutte le pensioni fino a 2.180 euro, che, con
il sistema precedente, avrebbero avuto invece uno scatto minore sulla parte fra i
1.300 e i 2.180 euro. Le pensioni d’importo ancora maggiore vengono perequate per
intero per la parte entro i 2.180 euro, quindi usufruiscono anch’esse del miglioramento; mentre l’aliquota che si applica alla parte oltre i 2.180 euro viene diminuita di
un quarto, come prima. Ha concorso al finanziamento di questa miglioria anche la solidarietà dei pensionati con più di 3.500 euro al mese, per i quali l’aumento di perequazione è stato sospeso per il solo 2008.
Integrazione al minimo
Le pensioni liquidate col sistema retributivo o col sistema misto, in presenza di
determinate condizioni di reddito, vengono integrate fino a concorrenza del trattamento minimo, quando il loro importo a calcolo è inferiore. Fanno eccezione le pensioni supplementari, attribuite a titolare di pensione in possesso di contribuzione
accreditata in altra gestione non
sufficiente a generare una pensione autonoma, che non posLA PENSIONE AL MINIMO NEL 2008
sono essere integrate e gli
IMPORTO
assegni di invalidità, che posetà
mensile
annuo
sono essere integrati ma entro
€ 443,12
€ 5.760,56
determinati limiti.
Le pensioni liquidate esclusipensione al minimo con maggiorazione
vamente con il sistema contribu60
€ 468,95
€ 6.096,35
tivo non hanno l’integrazione al
65
€ 525,76
€ 6.834,88
minimo; tuttavia, in questi casi,
70
€ 568,00
€ 7.384,00
ai titolari 65enni di pensione di
70*
€ 580,00
€ 7.540,00
importo inferiore al minimo è attribuibile una quota di assegno
* per chi non ha diritto alla somma aggiuntiva
sociale a condizioni agevolate.
3) l’aumento dei trattamenti sociali e per gli invalidi civili sopra i 70 anni. Il Sindacato Pensio n
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Si prendono in considerazione solo i redditi assoggettabili all’IRPEF, esclusi:
l’importo della pensione da integrare
il reddito della casa d’abitazione
i trattamenti di fine rapporto comunque denominati
solo per le pensioni con decorrenza dal 1/1/94 in poi, i redditi derivanti da competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
LA PENSIONE AL MINIMO NEL 2008
LIMITI DI REDDITO PER IL DIRITTO ALL'INTEGRAZIONE
entro il quale l'integrazione
spetta in misura intera
pensioni nate prima del 1994
pensioni nate nel 1994
pensioni nate dopo il 1994
limite
individuale
limite coniugale
per il titolare
coniugato
(in aggiunta
al limite
individuale)
€ 5.760,56
€ 5.760,56
€ 5.760,56
€
€ 23.042,24
€ 17.281,68
oltre anche uno solo dei quali
l'integrazione non spetta
limite
individuale
€ 11.521,12
€ 11.521,12
€ 11.521,12
limite coniugale
per il titolare
coniugato
(in aggiunta
al limite
individuale)
€
€ 28.802,80
€ 23.042,24
I pensionati al minimo sprovvisti di altri redditi hanno diritto ad una maggiorazione
sociale, d’importo crescente con l’età. L’incremento della maggiorazione spetta in misura maggiore a chi non ha diritto alla somma aggiuntiva e in misura minore agli altri.
Per verificare il diritto alla maggiorazione si prendono in considerazione tutti i redditi conseguiti dal pensionato e dal coniuge, sia assoggettabili all’Irpef sia esenti,
esclusi quello della casa di abitazione, la pensione di guerra, i trattamenti di famiglia,
le indennità di accompagnamento e simili.
L'IMPORTO AGGIUNTIVO NEL 2008
(sulla tredicesima mensilità di pensione)
IMPORTO E CONDIZIONI PER IL DIRITTO
mensile
misura intera dell’importo aggiuntivo
anno
2008
condizioni
1) limite di importo della/delle pensioni
- fino al quale l’importo aggiuntivo spetta
in misura intera
- oltre il quale l’importo aggiuntivo non spetta
2) limite di reddito complessivo
- limite individuale
- limite coniugale (in aggiunta al limite individuale)
annua
£ (23.077)
€ (11,92)
importi mensili
£ 300.000
€ 154,94
importi annui
€ 443,12
€ 455,04
€
€
€
€
€ 8.640,84
€ 17.281,68
-
5.760,56
5.915,50
io nati Italiani della CGIL prosegue l’iniziativa per difendere il potere d’acquisto delle pensioni,
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CGIL
SINDACATO PENSIONATI ITALIANI
Importo aggiuntivo delle pensioni al minimo
Alle pensioni al minimo che non hanno diritto alla maggiorazione spetta un importo aggiuntivo sulla 13° mensilità di 154, 94 euro, a determinate condizioni di reddito, sia personale che cumulato con quello del coniuge. Si prendono in
considerazione solo i redditi assoggettabili all’Irpef, come per l’integrazione al minimo.
Somma aggiuntiva (la quattordicesima dei pensionati)
Grazie all’accordo sindacati – Governo sul welfare, dal 2008 anche i pensionati
hanno la loro quattordicesima. Si tratta per ora di una somma attribuita alle pensioni
più basse, cioè a quelle che non superano l’importo di una volta e mezza il minimo.
L’importo della somma è maggiore
quanti più contributi sono stati
LA SOMMA AGGIUNTIVA NEL 2008
versati e quanto maggiore è stato il
(quattordicesima mensilità di pensione)
loro importo. La quattordicesima
IMPORTO
non è soggetta a tasse e a sua volta
non influisce sul reddito imponibile
fascia di anzianità
contributiva o di servizio
né sul diritto a prestazioni previdennetto
ziali o assistenziali.
per pensione diretta principale proveniente da:
(in euro)
- lavoro dipendente privato (in settimane)
1° fascia da
1
a
780
2° fascia da
781
a 1.300
3° fascia da 1.301
in poi
- lavoro dipendente pubblico (in mesi)
1° fascia da
1
a
180
2° fascia da
181
a
300
3° fascia da
301
in poi
- lavoro autonomo (in mesi)
1° fascia da
1
a
216
2° fascia da
217
a
336
3° fascia da
337
in poi
336,000
420,000
504,000
336,000
420,000
504,000
336,000
420,000
504,000
La quattordicesima spetta dal 64°
anno di età se il reddito personale
non supera il limite fissato. Si considerano tutti i redditi, assoggettabili o
esenti dall’Irpef, esclusi quello della
casa di abitazione, gli arretrati di
qualsiasi genere e i trattamenti di
fine rapporto, la pensione di guerra,
i trattamenti di famiglia, le indennità
di accompagnamento e simili. Il reddito del coniuge non viene preso in
considerazione.
LA SOMMA AGGIUNTIVA NEL 2008
(quattordicesima mensilità di pensione)
LIMITE DI REDDITO PER IL DIRITTO
limite personale annuo
entro il quale la somma
spetta in misura intera
1° fascia
2° fascia
3° fascia
€ 8.640,84
oltre il quale la somma
non spetta
€ 8.976,84
€ 9.060,84
€ 9.144,84
di tutte le pensioni, a partire dalla piattaforma rivendicativa unitaria CGIL, CISL e UIL. Unitevi al
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I trattamenti sociali
Pensione sociale
Per il diritto alla pensione sociale si considerano i redditi assoggettabili all’Irpef,
esclusi quello della casa di abitazione e delle indennità temporanee sostitutive della
retribuzione (malattia, disoccupazione e simili); tuttavia, nel solo reddito personale,
l’INPS considera anche la pensione di guerra, la rendita Inail e tutte le “rendite o prestazioni economiche previdenziali o assistenziali con carattere di continuità”.
LA PENSIONE SOCIALE 2008
IMPORTO
età
mensile
annuo
da 65
€ 326,02
€ 4.238,26
pensione sociale con aumento
70
€ 580,00
€ 7.540,00
LA PENSIONE SOCIALE 2008
LIMITI DI REDDITO PER IL DIRITTO
entro il quale la pensione
spetta in misura intera
limite coniugale
limite
per il titolare coniugato
individuale
(in aggiunta
al limite individuale)
€0
€ 10.365,50
oltre anche uno solo dei quali
la pensione non spetta
limite coniugale
limite
per il titolare coniugato
individuale
(in aggiunta
al limite individuale)
€ 4.238,26
€ 14.603,76
Assegno sociale
L’assegno sociale è un sussidio economico fornito dallo Stato ai cittadini anziani,
residenti in Italia, che non hanno redditi. In presenza di redditi, l’assegno sociale viene
corrisposto in misura parziale, fino a concorrenza del limite coniugale, se l’anziano è
sposato o fino a concorrenza del limite individuale, se l’anziano è solo.
Si considerano tutti i redditi, di qualsiasi natura (compresi quelli esenti da imposta) al netto dell’imposizione fiscale, escluso quello della casa di abitazione, i trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento e1/3 della la pensione liquidata
col sistema contributivo.
L’ASSEGNO SOCIALE NEL 2008
IMPORTO
età
65
mensile
€
395,59
annuo
€ 5.142,67
assegno sociale con maggiorazione
65
70
€ 408,51
€ 580,00
€ 5.310,63
€ 7.540,00
L’ASSEGNO SOCIALE NEL 2008
LIMITI DI REDDITO PER IL DIRITTO
Limite individuale
per i non coniugati
oltre il quale l’assegno
non spetta
€ 5.142,67
Limite coniugale
per i coniugati
oltre il quale l’assegno
non spetta
€ 10.285,34
Maggiorazioni e incremento
La pensione sociale e l’assegno sociale sono aumentati con maggiorazioni d’importo crescente con l’età, attribuite con gli stessi criteri di reddito utilizzati per la maggiorazione sociale delle pensioni da lavoro. A partire dal 2008, in seguito all’accordo
sindacati – Governo sul welfare, l’incremento delle maggiorazioni porta fino a 580
euro il sussidio mensile agli anziani senza redditi che compiono 70 anni.
vi al SPI CGIL per fare più forte il sindacato e fare sentire più alta la voce dei pensionati!
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CGIL
SINDACATO PENSIONATI ITALIANI
Sindacato pensionati italiani Cgil
Via dei Frentani, 4/a - 00185 Roma tel. 06.44481.1 e-mail: [email protected]
I trattamenti economici per i disabili civili
Pensione di inabilità,
pensione non reversibile,
assegno di assistenza
età
mensile
annuo
limite individuale
I mutilati e gli invalidi, i cie18
€ 246,73
€ 3.207,49
€ 14.466,57
chi
e i sordomuti (esclusi quelli
65
€ 322,14
€ 4.187,82
€ 14.466,57
che hanno diritto a pensioni di
con maggiorazione
guerra o per causa di lavoro) ri18
€ 257,06
€ 3.341,78
60
€ 580,00
€ 7.540,00
cevono un sussidio dallo Stato
fin dall’età di 18 anni.
Riceve il sussidio per un
LA PENSIONE NON REVERSIBILE PER I CIECHI ASSOLUTI NEL 2008
anno chi, l’anno precedente,
IMPORTO
LIMITI DI REDDITO
non ha superato un determietà
mensile
annuo
limite individuale
nato limite di reddito perso18
€ 266,83
€ 3.468,79
€ 14.466,57
nale: il reddito del coniuge non
con maggiorazione
viene preso in considerazione.
18
€ 277,16
€ 3.603,08
Si prendono in considerazione
60
€ 580,00
€ 7.540,00
soltanto i redditi assoggettabili
all’Irpef. Invece, le indennità di
L'ASSEGNO DI ASSISTENZA PER GLI INVALIDI PARZIALI NEL 2008
accompagnamento, destinate
IMPORTO
LIMITI DI REDDITO
agli invalidi totali, non sono
età
mensile
annuo
limite individuale
condizionate dal reddito.
18
€ 246,73
€ 3.207,49
€ 4.238,26
A 60 anni, il sussidio dei sor65
€ 322,14
€ 4.187,82
€ 5.142,67
domuti,
degli invalidi totali e
con maggiorazione
dei ciechi assoluti può crescere
18
€ 257,06
€ 3.341,78
fino alla somma di 580 euro al
65
€ 408,51
€ 5.310,63
mese: l’incremento della mag70
€ 580,00
€ 7.540,00
giorazione è stato potenziato a
partire dal 2008 in seguito all’accordo Governo – sindacati sul welfare e viene attribuito alle stesse condizioni di
reddito previste per la maggiorazione sociale delle pensioni da lavoro. Lo stesso incremento spetta agli invalidi civili e ai ciechi parziali a partire dal 70° anno di età.
A 65 anni, il sussidio corrisposto ai sordomuti e agli invalidi civili (totali e parziali)
aumenta automaticamente, e senza
LE INDENNITA' NEL 2008
cambiare le condiIMPORTI DEFINITIVI
zioni di reddito, fino
annuo
mensile
(12 mensilità)
ad un importo vi€ 465,09
€ 5.581,08
cino a quello del- - di accompagnamento (invalidi civili totali)
- di accompagnamento (ciechi assoluti)
€ 733,41
€ 8.800,92
l’assegno sociale.
INVALIDI TOTALI, CIECHI PARZIALI E SORDOMUTI NEL 2008
IMPORTO
LIMITI DI REDDITO
- speciale (ciechi parziali "ventesimisti")
- di comunicazione (sordomuti)
€ 172,86
€ 233,00
€ 2.074,32
€ 2.796,00
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Imp. opuscolo/2008:Layout 1