UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Lezioni del prof A. Rovida CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE Alcuni popoli antichi, Cinesi, Egizi, Maya, Greci e Romani praticarono giochi con la palla colpita con le mani o con i piedi. Nel 2500 a.C. in Cina l’imperatore Huang-Ti faceva praticare ai suoi soldati un gioco denominato “Tsu Chu” che tradotto letteralmente significa “ palla spinta con il piede”. Il pallone era una vescica piena d’aria e sughero che doveva essere spinta con le mani ed i piedi dentro una porta costituita da due canne alte tre-quattro metri fra le quali pendeva una rete di corde di seta a larghe maglie. Nel 1000 a.C. in Giappone aveva largo seguito il “Kemari” che veniva giocato su un campo rettangolare ai cui angoli erano posti quattro diversi tipi di albero; un pino, un ciliegio, un mandorlo e un salice. Era un gioco molto gentile, il rispetto per l’avversario era posto in risalto tanto che a volte il gioco veniva interrotto per scambi di scuse ma anche di complimenti. Nel 400-500 a.C. in Africa Settentrionale il popolo dei Berberi giocava con finalità religiose, il “Ckura”, che consisteva nel lanciare la palla il più lontano possibile Gli antichi Greci usavano esercitarsi con la palla in un gioco denominato “Epyschiros” virile e molto violento, tant’è vero che era la passione degli Spartani, noti cultori della prestanza fisica. I Romani giocavano “all’Harpastum”, una derivazione del gioco greco anch’esso molto virile ed utilizzato come esercitazione per i militari. Ai legionari Romani si riconosce il merito di aver diffuso il gioco con la palla nel continente europeo. Nella Gallia il gioco portato dai Romani, fu denominato Soule. Nelle foreste le popolazioni celtiche giocavano partite-battaglie con lo scopo di far passare una palla nel territorio avversario. In Inghilterra il gioco fu chiamato, Hurling over country, gioco in aperta campagna, che gradualmente si modificò nell’Harling at goal giocato su campo più ristretto e con un minor numero di giocatori, ma sempre molto violento. Anche se praticato dai nobili, il football così giocato restò un gioco plebeo; nella tragedia “Re Lear” di W. Shakespeare, un personaggio insulta un altro dicendo “You base football player”, “spregevole giocatore di calcio”. Calcio fiorentino In Italia, dopo secoli di silenzio seguiti alla scomparsa dell’Harpastum, rinacque un gioco denominato “calcio” (siamo nel 1400-1500) ebbe gran popolarità e seguito a Firenze al tempo dei Medici. Il “calcio fiorentino” si giocava in spazi delimitati con un numero di giocatori precisato e si colpiva “una palla a vento” cioè, non ripiena di sostanze solide. I giocatori erano 27 per squadra: 15 innanzi o corridori 5 sconciatori 4 datori innanzi 3 datori indietro (attaccanti), (centrocampisti), (terzini), (difensori). Gli incontri erano diretti dai sei arbitri posti su una tribunetta. Si giocava in Piazza Santa Croce o Santa Maria Novella e la partita che iniziava a sera, terminava a mezzanotte con uno sparo. Vinceva la squadra che aveva segnato più “caccie”, cioè che riusciva a buttare la palla entro una porta larga un metro, costituita da una tenda o anche da vere porte in muratura. Calcio fiorentino A Firenze il calcio assume un’importanza storicamente documentata, infatti nel 1555 Antonio Scaino nel suo “Trattato del giuoco della palla” scrive: “Ciascun giocatore partecipa senza alcuna armatura ed ha facoltà di colpire la palla con la parte, o con le parti, del corpo che più gli conviene e sia al volo sia al primo balzo sia al secondo ed anche successivamente. E mentre essa rasoterra la può colpire con i piedi con due o più tocchi, può afferrarla, tenerla in mano e portarla (il che è cosa gloriosa) addirittura nella parte nemica”. Dribbling game In Inghilterra, Il football entrò nelle scuole con la denominazione di “dribbling game”(gioco delle finte). Nei colleges Inglesi e Scozzesi, ogni partita ebbe le sue regole, le varie contese venivano risolte dai capitani, dopo brevi consultazioni. Le squadre erano composte da 11 giocatori (ogni camerata dei collages era composta da dieci studenti e da un precettore); le gare si disputavano su campi erbosi di circa 70 m, con l’obiettivo di far passare la palla tra due pali, posti alla distanza di 1 m. Ogni incontro durava sessanta minuti, due arbitri vigilavano sull’osservanza delle regole concordate di volta in volta prima dell’inizio della gara. Vigeva pure la norma del fuorigioco, consistente nel divieto per l’attaccante di giocare la palla se, fra se e la porta avversaria, non si frapponevano avversari, nel 1867 fu fissato il numero dei giocatori a 3, la modifica segnò una vera rivoluzione. La marcia verso una regolamentazione comune e simile all’attuale è stata però molto lenta. Le porte non avevano la traversa e mancava il portiere. Non c’erano ruoli, tutti potevano utilizzare mani e piedi. Nel 1842 a Rugby e poi a Cambridge, si cercò più volte di unificare le regole di questo gioco. Quando, nel 1855 furono pubblicizzati i risultati di tali riunioni, ci si accorse che era stato creato un nuovo gioco. Le nuove norme sancirono una divisione tra i sostenitori del gioco con i soli piedi (Calcio) e del gioco con mani e piedi (Rugby). Il 26 Ottobre 1863, nella “Freemason’s Tavern” di Great Queen Street, rione di Holborn a Londra si ritrovano i responsabili di 11 club; dopo una burrascosa riunione, riescono a stendere definitivamente un regolamento comune Nel 1857 nasce la prima società di calcio del mondo, lo Sheffield Club. In Italia, il gioco apparve alla fine dell’800, diffuso da Inglesi residenti a Genova. La prima società, il Genoa cricket and football club, nacque nel 1893. Il 26 ottobre 1863 viene costituita la prima federazione nazionale, la Football Association. Nel 1898 a fondata la Torino viene Federazione Italiana del Football. Il calcio piace Perché è un gioco semplice e facilmente comprensibile nelle sue regole e nel suo svolgimento. Può essere praticato da tutti; non esige una particolare struttura fisica o determinate doti atletiche; consente un’ampia libertà di movimenti e possibilità di esprimersi al meglio di se stessi. E’ un’attività libera che partendo da una tecnica di base comune permette a tutti di esprimere la propria personalità ed il proprio stile; E’ un’ attività incerta, cioè legata alla legge del caso, di cui è impossibile prevederne lo svolgimento; E’ un’avventura sempre nuova e piena d’interesse che può diventare spettacolare; E’ un’attività del presente in quanto il giocatore costruisce durante ogni partita il suo avvenire, il passato non conta. Le regole Per conoscere e conoscerne le regole. comprendere un gioco è necessario Il Calcio possiede poche ed essenziali regole che hanno valore universale. Le regole nei giochi, servono a raggiungere uno scopo fondamentale (non scritto), tutti i partecipanti, durante lo svolgimento del gioco, devono realizzare la principale norma comportamentale del “fair-play” (comportamento leale). Il calcio, pur nella varietà dei movimenti e nella complessità delle azioni proposte dai giocatori, può essere seguito o praticato con una certa facilità da chi sia a conoscenza delle regole. Nell’opuscolo edito dalla Federazione Italiana Gioco Calcio sono raccolte illustrate e ben spiegate le 17 regole internazionali. Dimensioni Il terreno di gioco deve essere rettangolare, lungo da 90 a 120 m e largo da 45 a 90 m. Per le gare internazionali, le misure devono essere, lunghezza 100/110 m, larghezza 64/75 m. Segnatura Il terreno di gioco deve essere segnato con linee che ne fanno parte integrante. I lati maggiori sono detti “linee laterali”, i lati minori “linee di porta”. Agli angoli vengono poste 4 bandierine d’altezza non inferiore a m 1,50. Una linea mediana viene tracciata attraverso il campo per tutta la larghezza “linea di centrocampo”, a metà di questa riga viene tracciato un cerchio con raggio di m. 9,15 denominato “cerchio di centrocampo”. Porte Le porte sono poste al centro delle linee di porta, sono costituite da due pali verticali distanti m. 7,32, congiunti alla sommità da una sbarra trasversale all’altezza dal terreno di m. 2,44. Aree di porta Sono tracciate vicino alle due porte e misurano rispettivamente m. 18,32 x 5,50. Aree di rigore Sono tracciate attorno le aree di porta e misurano m. 40,32 x 16,50. In esse deve essere segnato un punto ben visibile distante m. 11 dalla porta chiamato punto del “calcio di rigore”. Il pallone deve essere sferico con l’involucro esterno di cuoio od altro materiale approvato; circonferenza da 68 a 70 cm.; peso all’inizio della gara da 410 a 450 gr.; pressione fra 0,6 e 1,1 atmosfere. Ogni squadra è composta da 11 giocatori in campo uno dei quali giocherà da portiere e fino ad un massimo di 7 giocatori di riserva. I giocatori espulsi non possono essere sostituiti. Nessuna gara potrà aver luogo o continuare con meno di 7 giocatori per squadra. Maglia di gioco numerata calzoncini e calzettoni, parastinchi e scarpe. Il portiere deve indossare una maglia di colore diverso da quello di tutti gli altri giocatori in campo e dell’arbitro. L’arbitro ha il compito di far rispettare le regole del gioco. Le sue decisioni sui fatti che avvengono durante le gare sono definitive. È l’unico cronometrista della gara. Ha la facoltà di ammonire ed eventualmente allontanare il giocatore che si comporti sul campo e fuori in maniera non corretta o sleale. Per ogni gara vengono designati 2 assistenti dell’arbitro muniti di bandierine per segnalazioni. Gli assistenti possono essere: “ufficiali” se designati dagli organi federali; “di parte” se forniti dalle società interessate Due tempi di gioco di 45 minuti ciascuno L’intervallo tra i due superare i 15 minuti. tempi non deve Sono previste durate inferiori dei tempi di gioco a seconda dell’età dei calciatori. La scelta del terreno di gioco è stabilita con sorteggio, chi vince il sorteggio ha diritto a scegliere il campo di gioco, all’altra squadra verrà assegnato il calcio d’inizio. Il calcio d’inizio si effettua: all’inizio d’ogni gara; dopo ogni rete segnata; all’inizio del secondo tempo. Il pallone non è in gioco quando ha superato interamente la linea laterale o la linea di porta, sia a terra sia in volo e ogni volta che il gioco viene interrotto dall’arbitro. Una rete viene segnata quando il pallone ha interamente superato la linea di porta tra i pali e sotto la traversa, senza irregolarità da parte della squadra che l’ha realizzata. E’ una regola di difficile interpretazione perché essere in fuori gioco non è di per sé un’infrazione. Un calciatore si trova in posizione di fuori gioco, nel momento in cui il pallone viene giocato da un suo compagno ed egli si trova più vicino alla linea di porta avversaria sia rispetto al pallone sia al penultimo avversario. Un calciatore non é in posizione di fuorigioco: se se se su su su se si trova nella propria metà campo; si trova in linea con il penultimo avversario; si trova in linea con i due ultimi avversari; calcio di rinvio; rimessa laterale; calcio d’angolo; il pallone viene giocato da un avversario. Scorrettezze punite con calci di punizioni diretti: dare o tentare di dare un calcio ad un avversario; fare o tentare di fare lo sgambetto ad un avversario; saltare su un avversario; caricare un avversario; colpire o tentare di colpire un avversario; spingere un avversario; contrastare un avversario per il possesso del pallone, venendo in contatto con lui prima di raggiungere il pallone; trattenere un avversario; sputare contro un avversario; giocare volontariamente il pallone con le mani. scorrettezze punite con calci di punizioni indiretti: giocare in modo pericoloso; impedire la progressione ad un avversario; ostacolare il portiere nell’atto di liberarsi della palla; commettere altri falli non elencati nella regola 12; giocando da portiere: trattenere il pallone con le mani per più di 6 secondi prima di liberarsene; toccare nuovamente il pallone con le mani dopo essersene liberato e prima che venga toccato da un altro giocatore; toccare con le mani, il pallone passatogli da un suo compagno deliberatamente con i piedi; toccare con le mani, il pallone passatogli da un compagno su rimessa laterale; compiere manovre che, a giudizio dell’arbitro, siano dirette a perdere tempo. Si differenziano in diretti e indiretti. Il calcio diretto è quello mediante il direttamente una rete. quale può essere segnata Il calcio indiretto prevede che per essere segnata una rete, il pallone deve essere toccato da almeno due giocatori. L’arbitro distingue i due calci: non facendo alcun punizione diretto; segno per il calcio di alzando un braccio per indicare il calcio di punizione indiretto. Un calcio di rigore è assegnato contro la squadra che commette, entro la propria area di rigore, uno dei falli punibili con un calcio di punizione diretto. In questo caso il pallone deve essere posto sul punto del calcio di rigore e tutti i giocatori ad eccezione dell’incaricato del tiro e del portiere, devono trovarsi all’esterno dell’area di rigore e a m. 9,15 di distanza dalla palla. Quando una squadra invia il pallone fuori dalle linee laterali, il gioco viene ripreso dall’altra squadra con una rimessa laterale. Il giocatore incaricato di effettuarla deve avere entrambi i piedi a terra senza oltrepassare la linea laterale, deve usare entrambe le mani e lanciare il pallone da dietro la nuca e sopra la testa. Quando il pallone esce dalla linea di porta inviata dalla squadra attaccante. La ripresa del gioco viene effettuata da un giocatore della squadra difendente posizionando il pallone in un punto qualsiasi dell’area di porta. I calciatori avversari devono restare al di fuori dell’area di rigore. Da calcio di rinvio può essere segnata direttamente una rete e la palla è in gioco solamente quando è al di fuori dell’area di rigore. Quando il pallone esce dalla linea di porta inviata dalla squadra difendente. Viene battuto dalla squadra attaccante posizionando il pallone nell’apposito settore circolare (raggio m. 1) segnato nell’angolo del campo più vicino al punto in cui è uscito il pallone. E’ un calcio diretto, pertanto può essere segnata direttamente una rete. • 1862 – è istituita la regola del fuori gioco; • 1866 – viene modificata la regola del fuori gioco (tre giocatori); – la larghezza della porta, viene portata da m. 4,57, a m. 5,49 e fra i due pali viene fissato un nastro all’altezza di m. 2,44 (8 piedi); • 1869 – viene introdotta la rimessa dal fondo campo; • 1871 – viene concesso al portiere di poter usare le mani fino a metà campo; – vengono designati 2 giudici di campo (umpires) scelti dalle parti e un terzo giudice (referee) neutrale che agisce fuori dal campo con compiti di appello; • 1872 – viene fissata circonferenza della palla da cm 68 a 70; • 1873 – è istituita la regola del calcio d’angolo; • 1875 – la larghezza della porta viene portata a m. 7,32 e viene posta la traversa sopra i pali; – viene abolito il cambio di campo dopo ogni goal; • 1877 – il numero dei giocatori di ogni squadra è fissato a 11; – la durata della gara è fissata a 90’, 2 tempi da 45’; • 1878 – viene concesso l’uso del fischietto ai due arbitri; • 1881 – vengono assegnati due punti per la vittoria ed un punto per il pareggio; • 1882 – viene introdotta la rimessa laterale con le mani; • 1886 – si costituisce l’Associazione Internazionale Arbitri e nasce il professionismo in Inghilterra; – sono fissate 14 regole del calcio; • 1890 – i due arbitri sono coadiuvati da due “giudici del gol”; • 1891 – vengono applicate le reti alle porte ed è abolito il giudice di porta; – vengono delimitate le aree di rigore e le aree di porta; – viene istituito il calcio di rigore che può essere calciato da qualsiasi punto del campo alla distanza di m. 11 dalla porta; – viene designato un solo arbitro di campo (referee), gli (umpires) vengono trasformati nei due guardalinee; • 1893 – è permessa la carica al portiere; • 1895 – viene fissato lo spessore dei pali e della traversa della porta in 12 cm.; • 1897 – vengono fissate le misure del campo: lunghezza m. 90-120, larghezza m. 45-90, per le gare internazionali: lunghezza m. 100-110, larghezza m. 64-75; • 1900 – viene stabilito il peso del pallone in 360-425 gr. (attualmente è fissato in 410-450 gr.); • 1902 – viene completata la regola del calcio di rigore, deve essere battuto da un punto preciso ad 11 m dalla porta e ad ugual distanza dai due pali; – viene allargata l’area di rigore; • 1903 – viene istituito il calcio di punizione diretto; – viene fissata in m. 7,20 la distanza per la barriera nei calci di punizione; • 1907 – viene modificata la regola del fuori gioco, rilevato solo dopo la metà campo; • 1913 – viene stabilito che il portiere può utilizzare le mani solamente dentro la propria area di rigore; – la distanza della barriera viene fissata a m. 9,15; • 1919 – viene stabilito che l’arbitro deve indossare una divisa nera; • 1924 – il goal segnato direttamente da calcio d’angolo viene convalidato; • 1925 – modifica della regola del fuori gioco da tre a due giocatori; • 1929 – il portiere deve stare fermo sulla riga di porta prima della partenza della palla sui calci di rigore; • 1931 – il portiere non può fare più di 4 passi prima di calciare la palla; • 1935 – viene istituito il calcio di punizione indiretto; • 1936 – viene introdotto il calcio di rinvio; – sul rilancio del portiere la palla deve uscire dall’area di rigore prima di essere toccata dagli altri giocatori; • 1937 – vengono applicati i numeri sul dorso delle maglie (in Inghilterra), in Italia nel 1939; • 1939 – promulgazione delle 17 regole del calcio; • 1949 – viene introdotta la fascia sul braccio del capitano; • 1951 – vengono poste a bordo campo le panchine; • 1965 – è ammessa la sostituzione del portiere infortunato; • 1967 – è ammessa infortunato; la sostituzione di un giocatore • 1968 – è ammessa la sostituzione di un giocatore oltre il portiere; • 1973 – vengono ammessi 3 giocatori di riserva in panchina; • 1974 – l’arbitro viene dotato dei cartellini, rosso e giallo; • 1980 – è ammessa la sostituzione di due giocatori senza distinzione di ruoli; – viene incluso “lo sputo” tra i falli che prevedono un calcio di punizione diretto; – vengono ammessi 5 giocatori di riserva in panchina; • 1989 – viene istituita la figura del 4° uomo; • 1990 – un giocatore non è più in fuori gioco se si trova in linea con il penultimo avversario; – espulsione automatica per fallo da “ultimo uomo”; • 1991 – espulsione per il giocatore che interrompe con la mano un’azione da gol; – il portiere se pone la palla a terra non la può più riprendere in mano; • 1992 – il portiere non può più prendere la palla in mano su retro passaggio; • 1993 – viene disegnata l’area tecnica per l’allenatore; – il portiere non può prendere la palla in mano su palloni provenienti da rimessa laterale di un proprio compagno; • 1994 – l’arbitro può indossare divise colorate; – vengono assegnati 3 punti in caso di vittoria ed 1 in caso di pareggio; • 1995 – è ammessa la sostituzione di tre calciatori durante una partita; – non è in fuori gioco un giocatore in posizione “passiva”; – viene deciso che l’arbitro segnala il tempo di recupero alla fine di ogni tempo di gioco, il tempo è subito recuperato; • 1996 – vengono ammessi 7 giocatori di riserva in panchina; – l’arbitro non fischia il fallo se la prosecuzione del gioco favorisce la squadra del giocatore che l’ha subito; • 1997 – il portiere deve liberarsi della palla in 6 secondi (viene abrogata la regola dei 4 passi); – il portiere si può muovere rimanendo sulla linea di porta prima dell’esecuzione del calcio di rigore; – è possibile fare gol nella porta avversaria direttamente su calcio di rinvio, non viene considerata valida l’autorete su calcio di rinvio, nel caso si attribuisce un calcio d’angolo; • 1998 – espulsione automatica per fallo da dietro; – il fuori gioco viene sanzionato solamente se il giocatore manifesta l’intenzione di partecipare all’azione o se la sua posizione disturba il portiere; • 2007 – gli arbitri e gli assistenti vengono ricetrasmittenti per comunicare tra loro. dotati di Fino all’anno 1865 Non è tracciata alcuna linea, sono definite solamente le dimensioni massime del terreno di gioco: lunghezza 200 yards = m. 182,88 larghezza 100 yards = m. 91,44 Le porte sono senza traversa e la distanza tra i pali è di 15 piedi = m. 4,57. Dal 1866 all’1874 Non è tracciata alcuna linea, le dimensioni massime del terreno di gioco: lunghezza 200 yards = m. 182,88 larghezza 100 yards = m. 91,44 Viene posto un nastro sopra i pali delle porte per delimitare l’altezza a 8 piedi = m. 2,44. Le distanza tra i pali è portata a: 18 piedi = m. 5,49. Dal 1875 all’1882 Non è tracciata alcuna linea, vengono fissate le dimensioni minime del terreno di gioco a: lunghezza 100 yards = m. 91,44 larghezza 50 yards = m. 45,72 Il nastro viene sostituito da una traversa posta all’altezza di 8 piedi = m. 2,44. Le distanza tra i pali viene aumentata a: 8 yards o 24 piedi = m. 7,32. Dal 1883 all’1890 Viene tracciata la linea di contorno del campo, le dimensioni minime del terreno di gioco rimangono a: lunghezza 100 yards = m. 91,44 larghezza 50 yards = m. 45,72 Dal 1891 all’1896 Le dimensioni minime del terreno di gioco rimangono a: lunghezza 100 yards = m. 91,44 larghezza 50 yards = m. 45,72 Vengono tracciati il cerchio di centrocampo dal diametro di 10 yards = m. 9,15 e due linee alla distanza di 12 yards = m. 10,97 dalla riga di porta per battere il calcio di rigore. Dal 1897 Vengono fissate le dimensioni del campo: lunghezza m. 90-120 larghezza m. 45-90 per le gare internazionali: lunghezza m. 100-110 arghezza m. 64-75 Vengono tracciate la linea di centrocampo e altre righe (poste rispettivamente a 6 e 18 yards (m 5,49 e 16,46) dalla linea di porta che preannunciano l’introduzione delle due aree. Dal 1902 Vengono tracciate l’area di porta 6 yards = 5,49 per 20 yards = 18,30 l’area di rigore 18 yards = 16,46 per 44 yards = m.40,26 Dal 1937 Vengono tracciati gli archi alle aree di rigore distanti 10 yards = m. 9,15 dal rigore i 4 archetti dei calci d’angolo raggio m. 1 La tecnica calcistica Tutte quelle azioni motorie con e senza palla che vengono utilizzate per raggiungere lo scopo sportivo del gioco. La tecnica calcistica si suddivide in: • Tecnica di base; • Tecnica applicata. La tecnica di base comprende: • gesti tecnici senza pallone; • gesti tecnici con il pallone. I gesti tecnici senza pallone sono quelli mediante i quali l’atleta realizza lo scopo del gioco utilizzando e muovendo il proprio corpo nel tempo e nello spazio a disposizione senza l’uso della palla: • Corse e cambiamenti di direzione • Salti • Movimenti d’inganno I gesti tecnici con il pallone sono quelli che l’atleta realizza per controllare, dominare, muovere e indirizzare la palla, spostandosi nel tempo e nello spazio a disposizione per raggiungere lo scopo del gioco: I gesti tecnici con il pallone • • • • • • • • Dominare la palla Guidare la palla Calciare la palla Giocare di testa Ricevere la palla Contrastare Utilizzare le mani Le finte La tecnica applicata comprende: • tecnica applicata individuale; • tecnica applicata collettiva. Tecnica applicata individuale Tutti gli accorgimenti che l’atleta deve mettere in pratica singolarmente per il raggiungimento dello scopo comune. Si suddivide in: Tecnica applicata individuale Offensiva: Smarcamento Controllo e difesa della palla Passaggio Finta e dribbling Tiro in porta Difensiva: Presa di posizione Marcamento Intercettamento Contrasto Difesa della porta Tecnica applicata collettiva Le azioni motorie che ogni atleta deve realizzare per affrontare collettivamente le differenti situazioni di gioco. Ovvero la capacità di mantenere un adeguato posizionamento in campo relativamente a due fasi: Tecnica applicata collettiva Offensiva: Scaglionamento offensivo Penetrazione Ampiezza Mobilità Improvvisazione e sorpresa Difensiva: Scaglionamento difensivo Temporeggiamento Concentrazione Equilibrio Controllo e cautela Azione frenante Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Corse e cambiamenti di direzione La corsa del calciatore prevede spinte sul terreno con la massima forza e che le ginocchia non vengono sollevate molto in avanti. Tali accorgimenti consentono all’atleta di poter cambiare facilmente la direzione della sua corsa. Tuttavia in alcune situazioni il calciatore realizza azioni di corsa in piena spinta, con ampie falcate ed in massima velocità. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Corse e cambiamenti di direzione Situazioni quali: per arrivare prima; per raggiungere un avversario; per cambiare posizione; obbligano il calciatore ad utilizzare la vera corsa atletica. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Corse e cambiamenti di direzione Per essere pronto ad eseguire qualsiasi gesto tecnico, il calciatore deve cercare di attuare un’azione di corsa che preveda: di abbassare il baricentro del proprio corpo; una falcata non molto ampia; di mantenere un ritmo di corsa adeguato. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Corse e cambiamenti di direzione Durante il gioco, il calciatore viene chiamato a passare improvvisamente: spesso da una andatura di corsa relativamente blanda a massime ed improvvise accelerazioni; ad arresti imprevisti; a imprevedibili cambi di direzione o di senso. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Corse e cambiamenti di direzione I cambiamenti di direzione, di senso od altre azioni che modificano la linea o l’assetto di corsa, non sempre sono conseguenti ad una volontaria scelta ma piuttosto, una risposta adeguata al movimento di un avversario o di un compagno. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Un calciatore in piena accelerazione per fermarsi deve: accorciare l’ampiezza del passo; abbassare e arretrare il baricentro del proprio corpo; assumere una posizione arretrata del busto in modo che il peso del corpo gravi maggiormente sulla gamba più indietro a ginocchio molto piegato. la gamba che si appoggia in avanti, accentua la lunghezza del passo e prende contatto con il terreno prima con il tallone e poi a piena pianta. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Un calciatore in piena accelerazione per cambiare direzione o senso, deve: comportarsi allo stesso modo dell’azione precedente; appoggiare in avanti il piede opposto al cambio di direzione o di senso. volendo cambiare direzione o senso verso sinistra si dovrà appoggiare in avanti la gamba destra e viceversa per l’altra parte. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Salti Nel calcio, l’azione di corsa può anche non essere in direzione del pallone. Il salto invece, viene sempre eseguito dal calciatore per colpire, per ricevere o cambiarne la direzione della palla. Il più delle volte avviene in contrasto con un avversario. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Salti Il calciatore può realizzare il salto con la spinta di: una gamba; due gambe; e può eseguirlo: con rincorsa; da fermo. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Salti Il salto con rincorsa e stacco effettuato con la spinta di una sola gamba ottiene risultati più efficaci di tutti gli altri. Il continuo cambiamento delle situazioni e la brevità del tempo di scelta e di preparazione, non mettono il calciatore in condizione di saltare nel modo più soddisfacente: a volte deve eseguire salti sul posto a due appoggi e senza rincorsa, a volte impedito nella sua azione dalla presenza di avversari non può elevare in coordinazione il ginocchio libero. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Salti Il calciatore deve essere preparato mediante esercizi di elasticità ed esplosività ad eseguire salti da fermi o con brevissime rincorse. Una componente fondamentale per la buona riuscita del salto è la“ scelta del tempo ”, rapido e corretto giudizio della valutazione della traiettoria e velocità della palla. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Movimenti d’inganno o finte di corpo Sono quei movimenti che deviano l’attenzione dell’avversario dalla vera intenzione del calciatore. Possono essere eseguiti con qualsiasi parte del corpo, non prevedono la presenza della palla. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Movimenti d’inganno o finte di corpo Sono indirizzati a: Creare condizioni favorevoli al gioco; Sottrarsi dalla sorveglianza dell’avversario; Guadagnare tempo e pertanto spazio; Sorprendere e creare incertezze all’avversario. Tecnica di base I gesti tecnici senza pallone Movimenti d’inganno o finte di corpo L’esecuzione tecnica delle finte di corpo è strettamente collegata alla sensibilità ed abilità motoria individuale di ogni calciatore. L’insegnamento di questo gesto verrà esaminato in una prossima lezione quando tratteremo delle finte come elemento della tecnica applicata individuale d’attacco. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Sono quelli che l’atleta realizza quando deve controllare, dominare, e indirizzare la palla, muovendosi nel tempo e nello spazio a disposizione per raggiungere lo scopo del gioco. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone I gesti che ogni calciatore conoscere e acquisire sono: Dominare la palla Guidare la palla Calciare la palla Giocare di testa Ricevere la palla Contrastare Utilizzare le mani deve Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dominare la palla Nel gioco del calcio è molto importante mantenere il più a lungo possibile il possesso della palla. E’ quindi indispensabile che ogni calciatore impari a dominare l’attrezzo (palla) nel migliore dei modi. Gli atleti non devono diventare dei funamboli con la palla, ma è opportuno che possiedano le abilità per controllarla in ogni momento e in qualsiasi situazione. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dominare la palla Non è necessario insegnare la tecnica di base chiedendo agli allievi l’esatta ripetizione del modello fornito, ma è invece consigliabile: Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dominare la palla saper utilizzare una tecnica reale (giochi, situazioni ed esercizi i più vicini possibile alle condizioni di gara); sapersi piazzare bene sul terreno di gioco (ricercare cioè degli adattamenti al gioco senza modificare i gesti tecnici); saper giocare in modo semplice (in relazione alle proprie abilità); saper ridurre gli errori per acquisire fiducia e vincere la paura di sbagliare. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dominare la palla E’ comunque buona cosa ripetere numerose volte lo stesso gesto, la ripetizione ha come effetto prioritario il rafforzamento delle capacità coordinative. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dominare la palla - Il palleggio Il palleggio, nelle sue diverse forme (a terra ed in volo, rotolato o rimbalzato) e tra gli esercizi più significativi che permettono di raggiungere e acquisire un adeguato dominio e controllo della palla. Il palleggio può essere effettuato: individualmente; a coppie; a gruppi. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guidare la palla Per guida o conduzione della palla s’intende l’azione che prevede “passaggi fatti a sé stessi lungo la direzione della corsa”. Per guidare correttamente si devono imprimere alla palla piccoli tocchi in modo che la stessa non si discosti troppo dal nostro corpo. La conduzione (o dribbling) è il modo più lento che esiste nel gioco del calcio per trasmettere la palla ad un compagno o per spostarla da un punto all’altro del campo. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guidare la palla La perdita di tempo collegata alla conduzione appare evidente ed offre all’avversario la possibilità di recuperare più facilmente. In determinate situazioni di gioco una veloce guida della palla diventa indispensabile: Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guidare la palla quando un attaccante si dirige verso la porta avversaria da solo; quando bisogna dare il tempo ai compagni di meglio posizionarsi sul campo; quando, una stretta marcatura effettuata da un avversario sui nostri compagni sconsiglia l’esecuzione del passaggio perché troppo rischioso. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Come si guida la palla Con Con Con Con il collo piede; l’esterno collo piede; l’interno collo piede; la punta del piede. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con il collo piede Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con la superficie del piede compresa tra l’allacciatura delle scarpe e la parte appena superiore. La spinta alla palla viene applicata con il piede leggermente teso e con la punta rivolta verso il basso. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con il collo piede Questo tipo di guida consente di realizzare una corsa in buona velocità, anche se la sicurezza del controllo della palla è più ridotta perché la superficie del piede che viene a contatto con la palla è piccola. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con l’esterno collo piede Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con il piede un poco rilassato e ruotato all’interno. Il piede si adatta esattamente al pallone perché la superficie che viene a contatto con l’attrezzo è più vasta. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con l’esterno collo piede Condurre avanti il pallone con l’esterno collo è un modo sicuro, il più “morbido” e abbastanza rapido per procedere con la palla al piede. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con l’interno collo piede Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con il piede e il ginocchio ruotato verso l’esterno. Il piede è rilassato e il giocatore, nell’attimo in cui tocca la palla, tiene lo sguardo rivolto in basso. Fra un contatto e l’altro del pallone, il giocatore alzerà per un attimo la testa per recuperare la visone periferica del campo. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con l’interno collo piede Condurre avanti il pallone con l’interno collo è un modo molto sicuro per proteggere la palla dagli interventi degli avversari, ma certamente molto lento nel procedere. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con la punta del piede Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con la punta piede, cioè con una superficie del piede ridottissima, richiede una grande abilità e sensibilità nell’ applicare le giuste spinte, ma a livello meccanico e il modo più rapido e veloce di guida della palla. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Guida con la punta del piede Questo tipo di guida non offre sicurezza nel controllo della palla e pertanto deve essere utilizzata da quei calciatori che la sappiano ben realizzare e solamente nei casi in cui gli avversari siano a buona distanza e gli spazi siano abbastanza ampi. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Corretta guida della palla Un buon giocatore deve saper applicare le diverse forme della guida, non può sceglierne una fra tutte ed utilizzare sempre quella. Le guide usate più raramente sono quelle di punta e collo pieno. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Corretta guida della palla Nel guidare la palla su un percorso rettilineo e sgombro da avversari, la scelta della forma più idonea non è particolarmente difficile; si usa quella più veloce. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Corretta guida della palla È più difficile scegliere il tipo di guida se: dobbiamo cambiare la direzione di corsa; se dobbiamo eseguire altri gesti tecnici (passare, arrestarsi, calciare, eseguire finte ecc.); in presenza di uno o più avversari. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Calciare la palla Il calcio è il colpo che, deliberatamente ed in una determinata direzione, viene impresso al pallone con una qualsiasi parte del piede. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Calciare la palla Colpire il pallone con il piede sembra in un certo senso un movimento poco naturale, l’uso della mani appare senz’altro più naturale e logico. L’invio della palla con le mani presenta però notevoli limiti in relazione alla forza ed alla lunghezza dei lanci, tali limiti sono dovuti alla relativa debolezza degli arti superiori. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Movimenti basilari del calciare la palla Il gesto del calciare la palla è il risultato di diversi movimenti armonicamente collegati fra di loro. Le tecniche, differiscono in relazione alla parte del piede che viene usato ed allo scopo che s’intende raggiungere (passaggio, lancio, tiro in porta od altro). Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Movimenti basilari del calciare la palla L’esecuzione del gesto rimane identico per tutte le forme del calciare e si realizza secondo le seguenti fasi: Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Movimenti basilari del calciare la palla – La posizione del calciatore rispetto al pallone da calciare, con rincorsa (più o meno lunga) a passi relativamente brevi (solo l’ultimo è un poco più lungo); – Il posizionamento del piede d’appoggio in relazione al tipo di calcio da eseguire (equilibrio della gamba portante); Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Movimenti basilari del calciare la palla – – – il movimento preparatorio della gamba calciante; il calcio vero e proprio (trasmissione della forza); il movimento di prosecuzione della gamba calciante. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dove colpire la palla La traiettoria che descrive un pallone calciato dipende dal punto in cui lo stesso viene colpito. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dove colpire la palla Se il pallone viene colpito nella sua parte centrale si otterrà una traiettoria rettilinea e rasoterra. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dove colpire la palla Se il pallone viene colpito sotto si otterranno traiettorie a parabola. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dove colpire la palla Se il pallone viene colpito a destra si otterranno traiettorie curve a sinistra. Se il pallone viene colpito a sinistra si otterranno traiettorie curve a destra. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Dove colpire la palla Per tutte le posizioni intermedie, si otterranno traiettorie combinate rispetto le precedenti. Durante l’esecuzione del calcio lo sguardo deve essere fissato sul pallone. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Come si calcia la palla La parte del piede che viene a contatto con il pallone durante il calcio determina la caratteristica e la denominazione del calcio, pertanto avremo: Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Come si calcia la palla calcio calcio calcio calcio calcio calcio calcio d’interno piede; d’interno collo piede; col pieno collo piede; d’esterno collo piede; d’esterno piede; con la punta del piede; con il tallone del piede. Tecnica di base Calcio d’interno piede E’ un tipo di calcio che garantisce la più esatta direzione del pallone, è molto adatto per l’esecuzione di passaggi e per tiri in porta di precisione o per appoggiare la palla in porta. Nel calcio d’interno piede la superficie d’urto è di forma triangolare ed è delimitata dall’osso metatarsale dell’alluce, dall’osso del calcagno e dal malleolo interno. Tecnica di base Calcio d’interno piede Il piede calciante è ruotato verso l’esterno, parallelo al terreno, in leggera flessione dorsale e forma un angolo retto con il piede portante. Anche il ginocchio ruota verso l’esterno e la gamba è leggermente flessa. Il busto si inclina in avanti e le braccia restano aperte per assecondare il movimento. Tecnica di base Calcio d’interno piede Al momento del calcio, il piede portante si posiziona vicino e di lato al pallone, la punta del piede rivolta verso l’obiettivo. La gamba calciante, inizialmente flessa all’indietro, viene portata in avanti per colpire il pallone e poi prosegue per accompagnare il gesto. Tecnica di base Calcio d’interno collo piede L’interno collo è quella parte del piede che va dalla base dell’alluce al malleolo interno. Questo tipo di calcio è distanze relativamente anche abbastanza alte; cui si vogliano imprimere utile per inviare palloni su lunghe e con traiettorie è da preferire nel caso in “effetti di giro” alla palla. Tecnica di base Calcio d’interno collo piede è adatto per passaggi: • • • • corti, lunghi trasversali, per calci da fermo, per tiri in porta. Tecnica di base Calcio d’interno collo piede Per palloni fermi, deve essere presa una rincorsa di 6-7 metri a velocità costante e obliquamente rispetto all’obiettivo da raggiungere: Con rincorsa da sinistra, se si calcia con il piede destro. Con rincorsa da destra, se si calcia con il piede sinistro. Tecnica di base Calcio d’interno collo piede La gamba portante viene leggermente piegata e si posiziona più distante dal pallone, la gamba calciante è flessa all’indietro con la caviglia tesa e poi portata in avanti per imprimere la forza desiderata alla palla, dopo l’impatto continua il suo movimento in avanti. Tecnica di base Calcio d’interno collo piede Il corpo è leggermente chinato per permettere al piede di colpire la palla: da sotto, o sulla linea mediana, o nella parte centrale, o nella parte laterale. Per effetto del movimento finale a seguire della gamba calciante, il busto tenderà ad assumere una naturale distensione all’indietro per la ricerca di un corretto equilibrio. Tecnica di base Calcio di collo piede (shoot) Il pieno collo è la parte anteriore del piede compresa tra la base dell’articolazione delle dita e l’arcata articolare della caviglia, tra l’allacciatura delle scarpe e la parte appena superiore. Tecnica di base Calcio di collo piede (shoot) Questo tipo di calcio è il più efficace per raggiungere le maggiori distanze e per imprimere grande potenza al tiro. Il pallone deve essere colpito esattamente nel suo punto centrale per ricevere così una spinta potente e senza difetto, segue una traiettoria rettilinea rasoterra o a mezza altezza percorrendo la strada più breve per raggiungere il bersaglio. Tecnica di base Calcio di collo piede (shoot) Il calcio di collo pieno può essere utilizzato per: passaggi lunghi, per colpi liberatori, per rilanci, per calci di punizione tiri in porta. Tecnica di base Calcio di collo piede (shoot) La rincorsa inizia 6 – 7 metri dietro la palla e la sua direzione coincide perfettamente con la successiva direzione del pallone. I primi passi sono più corti, l’ultimo è un poco più lungo per consentire un corretto caricamento della gamba calciante. La gamba d’appoggio è posizionata lateralmente e vicina al pallone, la gamba calciante è flessa all’indietro in modo d’avere la coscia perpendicolare al terreno. Tecnica di base Calcio di collo piede (shoot) La potenza del tiro dipende dall’ampiezza dell’oscillazione preliminare e dalla forza con cui il calciatore porta avanti la gamba e, per i palloni in movimento, dalla velocità con cui arriva la palla. Al momento dell’impatto con il pallone le dita dei piedi dovrebbero piegarsi (verso la pianta del piede) il più possibile per irrigidire maggiormente la superficie di contatto. Tecnica di base Calcio di collo piede (shoot) Al calcio deve seguire il proseguimento del gesto dell’arto calciante dietro il pallone. L’insegnamento di questo tipo di calcio presenta difficoltà nell’esatta esecuzione e alcuni inconvenienti. Le dita del piede vengono a trovarsi molto vicine al terreno e i giocatori che non dispongono di buona sensibilità muscolare e controllo motorio adeguato possono facilmente farsi male. Tecnica di base Calcio di collo piede (shoot) Il calcio di collo pieno non deve essere insegnato ai principianti ma solamente ad un livello tecnico più elevato e quando i giocatori possiedono muscoli ben sviluppati ed articolazioni ben consolidate. Tecnica di base Calcio d’esterno collo piede L’esterno collo è quella parte del piede che si trova fra il bordo esterno del collo piede e la parte esterna del piede stesso, esattamente inizia alla base delle articolazioni delle piccole dita e si protrae fin quasi al malleolo esterno. Tecnica di base Calcio d’esterno collo piede Questo tipo di calcio è utile per colpire palloni in movimento e per distanze relativamente lunghe e traiettorie tese ed anche abbastanza alte. Possono essere calciati palloni dritti o imprimere “effetti di giro” alla palla. La rincorsa può essere eseguita sia dritta che curva (spostata leggermente a destra o a sinistra in relazione al piede calciante). La lunghezza della rincorsa sarà di 6–7 metri. Tecnica di base Calcio d’esterno collo piede La parte superiore del corpo e un poco piegata in avanti e verso il lato della gamba portante. Il piede calciante dopo un’ampia preparazione, si avvicina al pallone descrivendo un movimento di rotazione della punta all’interno e verso il basso. La gamba calciante dopo l’impatto continua incrociando il piano sagittale e passando davanti al corpo del calciatore conclude la sua azione verso l’avanti-alto. Tecnica di base Calcio d’esterno collo piede A prima vista può sembrare un calcio innaturale, in realtà è un tipo di calcio che ben si adatta alla dinamica dei gesti umani. Tecnica di base Calcio d’esterno piede Con questo tipo di calcio il pallone viene colpito col bordo esterno del piede, vicino all’articolazione delle piccole dita. E’ un calcio che si usa raramente, la parte del piede che viene a contatto con la palla è talmente piccola che il tiro non può essere ne forte ne preciso. Tale tipo di calcio viene utilizzato in generale per piccoli calci, nelle finte e in passaggi o colpi di deviazione. Tecnica di base Calcio di punta In questo tipo di calcio il pallone viene colpito con la punta del piede o meglio della scarpa. Non è un gesto tecnico molto elegante, ma può essere utilizzato in situazioni di emergenza: per raggiungere e deviare un pallone fuori dal controllo del calciatore, in caso di terreni pesanti per imprimere sufficiente forza alla palla, per anticipare il gesto di un avversario ed eseguire un passaggio o un tiro (questo ultimo caso è molto temuto dai portieri). Tecnica di base Calcio di tallone Il pallone viene toccato e calciato all’incirca con la parte posteriore del piede (osso del calcagno). Anche questo tipo di calcio appartiene ai calci di emergenza e può essere utilizzato per palloni rasoterra o per palloni alti che scavalcano il giocatore. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Giocare di testa E’ il modo d’indirizzare e far proseguire il pallone colpendolo con una parte della testa. Il divieto di colpire la palla con le mani introdotto nel 1855, permise di capire che i palloni in volo si potevano deviare o far proseguire velocemente colpendoli con la testa. molto più Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Giocare di testa Il colpo di testa è un importante fondamentale della tecnica di base, pensiamo al colpo di testa liberatore, ai lunghi passaggi diagonali, ai cross, ed altre situazioni ancora. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Giocare di testa La scelta della superficie di contatto Il pallone può essere colpito con qualsiasi parte della testa, l’importante è che raggiunga l’obiettivo voluto. Per i principianti e per i giovani in particolare conviene utilizzare dapprima il colpo di fronte e palloni leggeri per evitare traumi che indurrebbero paure e impedirebbero il corretto apprendimento del gesto. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Giocare di testa La scelta della superficie di contatto L’osso frontale è il più spesso e forte del cranio, offre una vasta superficie piana al rimbalzo della palla. Tecnica di base Giocare di testa Elementi fondamentali del gesto Colpire il pallone con la zona della fronte; Andare incontro al pallone e non viceversa; Mantenere gli occhi aperti; Non avere atteggiamenti d’ansia o di tensione muscolare; La parte piatta della fronte deve essere rivolta verso l’obiettivo; Valutare bene la traiettoria della palla; Eseguire con tempismo il gesto; Inarcare il tronco all’indietro e incontrare il pallone con un movimento in avanti del tronco stesso. Tecnica di base La suddivisione dei colpi di testa Colpo di testa sul posto; Colpo di testa in corsa; Colpo di testa in salto da fermo con stacco a due gambe (in elevazione e in sospensione); Con stacco ad una sola gamba con rincorsa. Tecnica di base Ogni colpo di testa può essere effettuato in avanti; lateralmente; all’indietro; con deviazione. Tecnica di base Colpo di testa sul posto in avanti Assumere la posizione di divaricata anteroposteriore sul piano sagittale, la gamba avanti è un poco piegata al ginocchio ed alla caviglia, il busto ben equilibrato, le braccia piegate al gomito rivolte verso l’avantibasso. Tecnica di base Colpo di testa sul posto in avanti 1ª Fase all’arrivo della palla, si flette il busto all’indietro, le gambe accentuano la loro piegata al ginocchio, le braccia in coordinazione si muovono verso l’avanti. Tecnica di base Colpo di testa sul posto in avanti 2ª Fase con un movimento rapido si porta il tronco in avanti, le braccia si richiamano verso le spalle, la testa si porta in avanti per colpire, i muscoli del collo devono entrare in forte tensione. Alla fine del movimento il busto è inclinato in avanti e le braccia sono indirizzate verso fuori-dietro. Tecnica di base Colpo di testa sul posto in direzione laterale Assumere la posizione di divaricata antero-posteriore sul piano sagittale, porre in avanti la gamba opposta alla direzione che si vorrà imprimere alla palla: gamba sinistra per palloni da indirizzare a destra; gamba destra per palloni da indirizzare a sinistra. Tecnica di base Colpo di testa sul posto in direzione laterale 1ª Fase all’arrivo della palla, si flette il busto all’indietro, le gambe accentuano la loro piegata al ginocchio, le braccia in coordinazione si muovono verso l’avanti. Tecnica di base Colpo di testa sul posto in direzione laterale 2ª Fase portare il tronco in avanti ruotando il collo e il capo con un movimento rapido verso la direzione in cui bisogna indirizzare la palla. Si termina il gesto con il busto è inclinato e le braccia indirizzate verso fuori-dietro Tecnica di base Colpo di testa con deviazione laterale E’ una forma meno usata, serve: per far proseguire palloni lasciandoli scivolare lungo la superficie della fronte; per imprimere lievi variazioni di traiettoria. Tecnica di base Colpo di testa con deviazione laterale Palloni che provengono dal davanti Possono essere deviati mediante rapide rotazioni del capo verso sinistra o verso destra strisciando leggermente con la fronte la superficie della palla. Tecnica di base Colpo di testa con deviazione laterale Palloni che provengono da direzioni laterali possono essere deviati assecondando con il movimento della testa e del busto la direzione del pallone strisciandolo con la fronte per deviarne leggermente la direzione. Tecnica di base Colpo di testa con deviazione laterale Questi due tipi di deviazioni richiedono una grande sensibilità nel controllo del proprio corpo e nella valutazione della velocità e traiettoria della palla. Tecnica di base Colpo di testa all’indietro Questo gesto viene utilizzato solo quando non esista altra possibilità per far proseguire il pallone. Dietro il calciatore non può vedere, cosicché il colpo di testa all’indietro difficilmente risulterà esatto. Tecnica di base Colpo di testa all’indietro 1ª Fase le gambe sono divaricate e piegate normalmente sul piano sagittale o anche frontale, le braccia normalmente orientate verso fuori in posizione di attesa. Tecnica di base Colpo di testa all’indietro 2ª Fase All’arrivo della palla, si piegano il tronco ed il capo un poco indietro, accentuando il caricamento delle gambe e disponendosi esattamente sotto il pallone. Il colpo avviene con la parte superiore della zona frontale con la contemporanea distensione delle gambe Tecnica di base Colpo di testa in corsa Il colpo di testa in corsa corrisponde, nelle sue basi fondamentali, alla tecnica del colpo di testa sul posto, nella successione dei movimenti le gambe e il tronco effettueranno minori movimenti di piegamento e flessione all’indietro. Presenta maggiori difficoltà in quanto il pallone deve essere colpito in corsa. Tecnica di base Colpo di testa in salto Durante il gioco avviene spesso che il pallone arrivi dall’alto e che diversi giocatori lottino per il suo possesso. In simili casi è in vantaggio il giocatore che riesce a raggiungere il pallone alla maggior altezza. La scelta del tempo di salto e la durata dello stesso è di fondamentale importanza. Tecnica di base Colpo di testa in salto Lo stacco è possibile in due forme: sul posto con stacco a due gambe; con rincorsa e stacco con una sola gamba. Tecnica di base Colpo di testa con salto Stacco a due gambe Questa tecnica viene generalmente adottata quando si è a contatto con l’avversario oppure quando il pallone giunge più alto della testa e non rimane tempo per la rincorsa. Tecnica di base Colpo di testa con salto 1ª Fase Le gambe sono leggermente divaricate e piegate, le braccia poste verso il basso. Tecnica di base Colpo di testa con salto 2ª Fase Portando rapidamente le braccia per avanti alto, si distendono energicamente le gambe con una forte spinta sul terreno. Durante l’elevazione, il busto e la testa saranno portate all’indietro, indi un deciso strappo in avanti del busto e della testa permetteranno l’impatto della palla con la fronte, le gambe con un movimento associato si porteranno in avanti e le braccia verso il basso dietro. Non bisogna mai perdere di vista la palla. Tecnica di base Colpo di testa con salto Stacco ad una gamba Con lo stacco ad una sola gamba si raggiunge una elevazione maggiore ma è necessario spazio e che nessun avversario, prima della rincorsa, si trovi nelle immediate vicinanze. Tecnica di base Colpo di testa con salto Questo gesto si compone di cinque fasi: 1ª Fase Rincorsa: al massimo di 5 o 6 metri. Si compone di un movimento di corsa il cui ritmo aumenta velocemente e non viene interrotto da cambiamenti di passo. L’ultimo appoggio della rincorsa deve avvenire sul piede di stacco. Tecnica di base Colpo di testa con salto 2ª Fase Caricamento: prima di appoggiare il piede di stacco, inizia la fase di caricamento, cioè quel movimento in cui si abbassa il centro di gravità per posizionarlo poi in avanti e sopra l’appoggio di stacco. Tecnica di base Colpo di testa con salto 3ª Fase Stacco: nel completare il caricamento il piede di stacco esegue un rullaggio (tallone, pianta, punta), la distensione energica dall’arto deve imprimere la spinta verso l’alto. L’altra gamba con il ginocchio piegato, oscilla verso l’avanti alto sostenendo e agevolando la spinta del corpo. Le braccia in coordinazione assecondano un leggero inarcamento all’indietro del tronco durante l’elevazione. Tecnica di base Colpo di testa con salto 4ª Fase Sospensione: quando il corpo è arrivato al punto più alto della curva di salto, la parte superiore si prepara allo slancio in attesa dell’impatto con il pallone. Al momento di eseguire il colpo, il tronco e la testa compiono un deciso movimento di strappo in avanti ed il pallone viene colpito con la fronte, le gambe effettuano un movimento associato in avanti e le braccia lo effettuano verso il fuori dietro. Tecnica di base Colpo di testa con salto 5ª Fase Atterraggio: avviene generalmente con entrambi i piedi, le ginocchia piegandosi ammortizzano la caduta e le braccia assecondano la ricerca dell’equilibrio. Tecnica di base Errori nell’esecuzione dei colpi di testa La palla viene colpita con il cranio e non con la fronte. La spinta al pallone non viene dal corpo in atteggiamento ad arco, ma dalla corsa o dal salto. Nel colpo di testa con deviazione laterale, non avviene la torsione del busto, la palla viene colpita con la tempia. Il movimento associato delle braccia non avviene in coordinazione. Errata valutazione della traiettoria della palla. Attesa passiva della palla che può provocare la “sindrome” da colpo di testa. Tecnica di base Ricevere la palla Ricevere la palla significa entrare in possesso di palloni che si muovono a terra o in volo, fermandoli e/o portandoli sotto il proprio diretto controllo. Il pallone viene ricevuto in modo da non sprecare tempo. Al secondo tocco il pallone deve già essere guidato, calciato o passato. Tecnica di base Ricevere la palla Il gesto va eseguito nel modo più efficace in relazione allo scopo ed alle situazioni. Se c’è abbastanza spazio a disposizione, si deve cercare una immediata guida della palla. Se l’avversario si trova vicino, bisogna proteggere il pallone. Tecnica di base Ricevere la palla La parte che riceve la palla deve essere rilassata e al momento del contatto retrarsi leggermente, il corpo è staccato da terra. Al momento del contatto, la parte del corpo che riceve la palla, è rivolta verso la direzione d’arrivo del pallone. Tecnica di base Ricevere la palla Se la ricezione avviene con un arto inferiore, il peso del corpo deve gravare completamente sull’altro arto (portante). Bisogna fare in modo che l’avversario non intuisca le intenzioni di chi riceve. A tal fine, sono utili movimenti d’inganno, velocità d’esecuzione e la conoscenza delle varie tecniche di ricezione. Tecnica di base Modi per ricevere la palla I modi di ricevere possono essere suddivisi in base alla: Traiettoria della palla in arrivo: • palloni raso terra; • palloni a mezza altezza; • palloni alti. Parte • • • • del corpo che riceve la palla: con la gamba; con la regione del ventre; con il petto; con la testa. Tecnica di base Ricezione,Ricezione arresto e controllo della palla Tipo di smorzata Ricezione Ricezione traiettoria o bloccata a seguire assorbita Pianta piede Interno piede Palloni rasoterra Palloni che cadono vicino al giocatore Palloni a mezza altezza o alti Interno piede Collo o dorso piede Interno piede Coscia Petto Testa Varie altre parti Mani (portiere) Pianta piede Mani (portiere) Mani (portiere) Esterno collo piede Pianta piede Interno piede Esterno collo piede Sono detti di drop o di controbalzo Coscia Petto Testa Tecnica di base Modi per ricevere la palla Le ricezioni con la gamba si possono eseguire di: interno piede collo o dorso piede esterno collo piede pianta piede tallone stinco (zona della tibia) coscia. Tecnica di base Ricevere con l’interno piede Palloni rotolanti o a mezza altezza possono essere ricevuti con la parte interna del piede. È un modo per ricevere palloni che arrivano dal davanti, può avvenire in tre diversi modi: stoppare palloni rotolanti; smorzare al volo palloni tesi o a mezza altezza; ricevere palloni di controbalzo (drop). Tecnica di base Ricevere con l’interno piede Palloni rotolanti La gamba portante e piegata al ginocchio con il piede rivolto verso la direzione della palla. L’altra gamba esegue il gesto con il piede parallelo al suolo, leggermente sollevato e in flessione dorsale. L’impatto avviene con il piede che accompagna all’indietro il pallone smorzandone la forza. Tecnica di base Ricevere con l’interno piede Palloni in volo Simile al precedente, prevede una maggiore flessione del ginocchio della gamba che esegue il gesto per portare il piede più in alto in corrispondenza dell’arrivo della palla. La gamba, ruotata verso l’esterno, nel ricevere la palla si muove all’indietro e ne smorza la velocità mediante il rilassamento della sua muscolatura. Per assecondare meglio il gesto è opportuno un saltello sul piede portante. Tecnica di base Ricevere con l’interno piede Pallone che rimbalza davanti Il piede della gamba portante dovrà essere posizionato più avanti del punto presunto per il rimbalzo della palla. L’altra gamba un poco piegata al ginocchio e ruotata in fuori, verrà portata indietro in modo da formare con il terreno un angolo di circa 45°, la muscolatura sarà rilassata. La parte superiore del corpo è leggermente piegata in avanti Tecnica di base Ricevere con il collo o dorso del piede E’ un gesto difficile, richiede velocità di reazione, buon tocco di palla, elevata capacità di coordinazione e sensibilità muscolare. La gamba portante è piegata al ginocchio. L’altra gamba è flessa e portata verso l’avanti alto nella direzione d’arrivo della palla. Il pallone viene a contatto con il dorso (collo) del piede ad articolazione rilassata. Tecnica di base Ricevere con il collo o dorso del piede La velocità di abbassamento iniziale della gamba deve essere quasi simile alla velocità della palla, quanto più il piede si avvicina al terreno tanto più diminuisce la sua velocità per raggiungere lo scopo di diminuire la potenza della palla e “morbidamente” farla arrivare a terra. E’ consigliabile un leggero saltello sulla gamba portante. Tecnica di base Ricevere con l’esterno collo piede Serve per ricevere palloni rotolanti e rimbalzanti, il risultato è sempre una ricezione a seguire. La gamba portante è leggermente piegata al ginocchio. L’altra viene portata verso l’avanti ed incrocia il piano sagittale passando davanti al corpo. Il pallone, immediatamente dopo il contatto con il terreno, rimbalza sull’esterno collo piede ed è indirizzato verso il lato opposto della gamba portante. E’ consigliabile un leggero saltello sulla gamba portante. Tecnica di base Ricevere con la pianta del piede Palloni rimbalzanti davanti alla gamba portante possono essere ricevuti con la pianta del piede, sia con bloccaggio che con movimento a seguire. La gamba portante è leggermente piegata al ginocchio. L’altra gamba un poco flessa, con la muscolatura rilassata, viene portata in avanti con la punta del piede rivolta verso l’alto. Tecnica di base Ricevere con la pianta del piede Immediatamente dopo il rimbalzo, la pianta del piede impatta il pallone che può essere bloccato oppure sospinto per un movimento a seguire. E’ consigliabile un leggero saltello sulla gamba portante. Tecnica di base Ricevere con il tallone del piede Mentre si è in corsa può capitare che il pallone possa essere raggiunto solamente con la zona del tallone della gamba protesa all’indietro o in fuori. La gamba portante è molto piegata al ginocchio, la parte superiore del corpo è inclinata in avanti e ruotata un poco nella direzione dell’altra gamba che viene slanciata all’indietro e ruotata all’esterno. La gamba che esegue il gesto deve essere rilassata, leggermente flessa al ginocchio per favorire l’impatto morbido con la parte esterna del tallone. Tecnica di base Ricevere con lo stinco Durante una gara può avvenire che un giocatore, nel ricevere palloni che arrivano dal davanti rotolanti o rimbalzanti, non possa eseguire una delle ricezioni appena descritte. Tali palloni possono essere controllati con ambedue gli stinchi e a volte anche con uno solo. Il peso del corpo poggia su entrambi i piedi leggermente divaricati (circa 10 cm), nel ricevere la palla le ginocchia accentuano il loro piegamento per facilitare l’inclinazione in avanti degli stinchi. Tecnica di base Ricevere con la coscia Se il pallone arriva in volo, molto vicino al corpo e in modo tale che né il piede né il petto lo può controllare, è possibile allora riceverlo in modo efficace con la parte anteriore della coscia. Tecnica di base Ricevere con la coscia La gamba portante è piegata al ginocchio. L’altra sarà flessa in modo che la coscia e la gamba formino un angolo minore di 60°. L’arto che riceve, sarà orientato in avanti alto nella direzione della palla. Al momento del contato, la superficie d’urto verrà abbassata in modo che al pallone venga opposta un ostacolo sfuggente e frenante. Al termine del gesto il pallone tenderà a smorzarsi sul terreno davanti al calciatore. Tecnica di base Ricevere con la regione del ventre Palloni che rimbalzano sul terreno non possono essere sempre fermati nei modi appena descritti, a volte, per problemi di tempo o per rimbalzi troppo lontani e forti, la zona addominale del ventre è particolarmente indicata. La morbidezza della superficie del ventre è adatta ad attutire la velocità del pallone. Tecnica di base Ricevere con la regione del ventre Il calciatore deve trovarsi di fronte al pallone, le ginocchia leggermente piegate con il peso del corpo distribuito su entrambi i piedi. Dopo il rimbalzo della palla, una gamba viene spostata un poco all’indietro e la parte superiore del corpo si piega in avanti. Il contatto avviene nella zona del ventre, la velocità della palla resta attutita e la stessa cadrà sul terreno addomesticata. Tecnica di base Ricevere con il petto Questo modo di ricevere la palla, assai comune ed efficace, viene usato quando il pallone arriva dall’alto a parabola oppure teso al di sopra della cintola. La superficie di contatto è grande, occorre una buona sensibilità e tempismo nel rilassare tutto il tronco al momento dell’impatto. Il peso del corpo può essere ripartito su due appoggi oppure su un solo appoggio, le braccia sono staccate dal corpo ed il petto all’inizio è proteso verso il pallone. Tecnica di base Ricevere con il petto Esistono due modi di eseguire lo stop di petto: 1° palloni che arrivano spioventi dall’alto e non forti, la ricezione viene eseguita inclinando indietro il busto, quasi a voler bloccare e a mantenere il pallone sul petto stesso; Tecnica di base Ricevere con il petto 2° palloni che arrivano forti tesi e sopra la cintola, la ricezione avviene chiudendo il petto inarcando il busto indietro. Tecnica di base Ricevere con la testa Frenare il tragitto del pallone con la zona della fronte è molto problematico rispetto le altre parti del corpo. Solamente mediante un simultaneo e rapido rilassamento di tutte le articolazioni del corpo sarà possibile frenare e smorzare adeguatamente il tragitto della palla. Tecnica di base Ricevere con la testa Il contatto deve avvenire in modo che la fronte possa accompagnare la discesa della palla il più a lungo possibile. La posizione delle gambe sarà di divaricata antero-posteriore (sagittale) e in piegamento, le braccia si mantengono lateralmente per controllare l’equilibrio, lo sguardo deve essere rivolto alla palla. Tecnica di base Ricevere con la testa Appena prima che il pallone incontri la fronte, s’inizia il movimento di accompagnamento dello stesso con un progressivo e morbido piegamento delle ginocchia. In questo modo la velocità della palla viene smorzata e assorbita e la stessa frenerà la sua corsa fino a cadere morbida sul terreno. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Il gioco con le mani Durante la partita di calcio è possibile utilizzare le mani: da parte di tutti i calciatori per effettuare la rimessa laterale; da parte del portiere, in ogni momento ma solamente dentro la propria area di rigore. Tecnica di base I gesti tecnici con il pallone Gioco con le mani Rimessa laterale Il giocatore che esegue il lancio di rimessa deve: essere rivolto verso il campo di gioco; mantenere entrambi i piedi sul terreno sopra la linea o dietro a questa; usare ambedue le braccia ed iniziare il gesto da dietro la testa; lanciare il pallone in avanti, facendolo passare al di sopra della testa. Tecnica di base Rimessa laterale Può essere eseguita con: lancio sul posto, lancio con rincorsa. Tecnica di base Rimessa laterale Lancio sul posto Il calciatore si pone fermo con le gambe piegate e divaricate sul piano sagittale (antero-posteriore), il pallone, impugnato con entrambe le mani viene portato dietro la testa con il corpo fortemente proteso ad arco. Lo slancio delle braccia e del tronco sarà favorito dalla distensione e spinta delle gambe. Il pallone deve abbandonare le mani del calciatore quando si trova davanti e sopra la testa. Tecnica di base Rimessa laterale Lancio con rincorsa Per poter inviare il pallone il più lontano possibile è bene eseguire il gesto con una breve rincorsa (4 - 8 m). La rincorsa oltre a migliorare la lunghezza del lancio, consente di eseguire il movimento in modo più sciolto e coordinato. La palla viene tenuta davanti al corpo del calciatore con una o entrambe le mani e prima dell’impostazione degli ultimi due appoggi viene portata dietro la testa e impugnata con entrambe le mani per eseguire lo stesso movimento descritto nella rimessa sul posto. Tecnica di base Il portiere Il portiere è il giocatore della squadra cui compete direttamente la difesa della porta, all’interno della propria area di rigore gli è concesso l’uso delle mani. Al portiere vengono richiesti altri importanti compiti: direzione e organizzazione del gioco difensivo; organizzazione iniziale delle azioni offensive; posizionamento adeguato sul terreno di gioco anche fuori della propria area di rigore; saper ben utilizzare tutti fondamentali individuali e specialmente l’uso dei piedi. Tecnica di base Le qualità fisiche portiere Statura sopra la media. Peso corporeo adeguato alla statura. Buona forza muscolare, utile nei calci e lanci di rimessa e nella lotta per il possesso di palloni alti. Elasticità muscolare, tempismo, reattività ed esplosività nei movimenti. Abilità acrobatiche e controllo del corpo nelle posizioni più diverse d’equilibrio. Resistenza all’insorgere della fatica nella ripetizione continua di sforzi di breve durata e di grande intensità. Tecnica di base Le qualità psichiche del portiere Coraggio nell’affrontare situazioni spesso critiche. Calma e autocontrollo per trasmettere fiducia a tutti i compagni. Tranquillità e decisione nelle azioni e nel realizzare le scelte. Intuito e attenzione allo svolgimento del gioco per mantenersi in ogni momento collegato con tutta la squadra. Forza di volontà per mantenere elevata la fiducia nelle proprie capacità. Tecnica di base La tecnica del portiere Senza palla Posizione base Cambiamento di posizione Presa La tecnica di difesa Colpo di pugno Con la palla Tuffo Deviazione Intervento di piede Tecnica del calciatore di campo Rinvio rotolato La tecnica Rilancio d’attacco Rinvio calciato Il portiere La tecnica di difesa senza palla Posizione base Gambe in naturale e sicura divaricata frontale (circa larghezza dei fianchi); Ginocchia in leggero piegamento; Peso del corpo ben centrato sugli appoggi; Busto flesso verso l’avanti; Braccia flesse al gomito con gli avambracci paralleli al terreno; Palme delle mani orientate verso l’avanti basso; Sguardo sempre rivolto verso il pallone. La tecnica di difesa senza palla Cambiamento di posizione Il portiere viene chiamato a cambiare continuamente la sua posizione in relazione al movimento della palla. La sua attenzione è sempre rivolta al gioco, deve essere sempre orientato con la fronte al pallone. A brevi passi laterali segue il percorso del pallone in modo da trovarsi sulla bisettrice dell’angolo avente come vertice il pallone e compreso tra le semirette che dal pallone si dirigono verso i due pali della porta. I passi laterali sono iniziati con la gamba che si trova nella direzione del movimento, se si vuole andare a destra s’inizia con il piede destro, viceversa a sinistra. La tecnica di difesa con la palla La presa del pallone La forma più sicura di difesa della porta è la presa del pallone con le mani. Una corretta presa è basata sulla forza delle dita e su una buona sensibilità sul pallone. In relazione alla traiettoria della palla possiamo distinguere: Presa per palloni bassi in stretta divaricata frontale; Presa per palloni bassi con piegamento del ginocchio; Presa per palloni a mezza altezza (sotto la testa); Presa per palloni a mezza altezza (altezza del viso); Presa per palloni alti sopra la testa. La tecnica di difesa con la palla Presa di palloni bassi in stretta divaricata frontale I piedi sono posti a breve distanza(circa 10 cm); le gambe sono mantenute naturalmente distese; il tronco si flette verso l’avanti; le braccia quasi parallele sono poste davanti alle gambe con il palmo delle mani orientato verso l’avanti e la punta delle dita che sfiorano il terreno; le mani vengono a contato con la palla che tende a salire verso le braccia; con un progressivo piegamento delle braccia, mentre si raddrizza il tronco, il pallone sarà bloccato con sicurezza contro il petto. La tecnica di difesa con la palla Presa di palloni bassi con piegamento di un ginocchio Il busto e le braccia eseguono lo stesso movimento della presa precedente. Il peso del corpo poggia quasi completamente su una gamba che si piega profondamente al ginocchio con il piede orientato in fuori e perpendicolarmente alla direzione della palla. L’altra gamba ruota all’interno sull’anca con il ginocchio che tocca quasi il terreno vicino al piede portante dell’altra gamba. La tecnica di difesa con la palla Presa di palloni a mezz’altezza altezza del petto Il busto è leggermente inclinato in avanti; le braccia sono parallele al terreno e protese in avanti verso la palla; le mani sono rivolte verso l’interno alto con i pollici in fuori. Il pallone viene accompagnato e serrato dalle braccia al petto. Il movimento può esser assecondato con un saltello di assorbimento sulle gambe. La tecnica di difesa con la palla Presa di palloni a mezz’altezza altezza del viso o poco più alti Il busto è leggermente inclinato in avanti; le braccia sono protese in avanti verso il pallone con gli avambracci orientati verso l’avanti alto; le mani sono rivolte con il palmo in avanti e i pollici all’interno. Il pallone viene ricevuto dalle mani che lo accompagnano con una rotazione dei pollici verso l’esterno ed un contemporaneo piegamento delle braccia per una sicura presa contro il petto. La tecnica di difesa con la palla Presa di palloni a mezz’altezza altezza del viso o poco più alti presa corretta presa sbagliata Prestare attenzione alla posizione delle mani, in quanto dietro le mani non vi è alcuna parte del corpo a protezione della presa. Se il pallone è un poco più alto, il portiere deve eseguire un piccolo salto in modo da essere nella migliore condizione per la presa. La tecnica di difesa con la palla Presa di palloni alti Anche e soprattutto in questa presa, il portiere deve prestare attenzione alla posizione delle mani, in quanto dietro le mani non vi è alcuna parte del corpo che può proteggere la presa. La tecnica di difesa con la palla Presa di palloni alti È necessario impostare uno stacco che può avvenire con la spinta di una o ambedue le gambe. Già nello stacco le braccia si preparano verso l’alto e se perdono il contributo dell’azione coordinata per lo slancio, anticiperanno però il momento del contatto con la palla che avverrà il più in alto possibile. Il contatto e la presa delle mani con la palla saranno simili alla parata precedente. L’arrivo a terra avviene in divaricata, la gamba di stacco toccherà il terreno per prima e la gamba slanciata concluderà l’atterraggio per consolidare l’equilibrio. La tecnica di difesa con la palla Il colpo di pugno Il pallone a volte è molto più sicuro colpirlo di pugno per allontanarlo o deviarlo. Il colpo di pugno presenta però alcuni inconvenienti: la superficie d’urto dei pugni è piccola e colpire con precisione il pallone in movimento risulta difficile; il pallone colpito con i pugni viene sovente indirizzato verso il campo e può essere nuovamente controllato dagli avversari. La tecnica di difesa con la palla Il colpo di pugno Il colpo di pugno viene quasi sempre eseguito dopo un salto con stacco ad una sola gamba. La tecnica di difesa con la palla Il colpo di pugno Nel caso in cui il portiere venga pressato, è costretto ad eseguire lo stacco con entrambe le gambe La tecnica di difesa con la palla Il colpo di pugno L’esecuzione corretta, prevede la seguente sequenza: Rincorsa Rullaggio Stacco Fase di volo e colpo di pugno Atterraggio. Le fasi di rincorsa e rullaggio sono gia state descritte nel colpo di testa; lo stacco viene iniziato con l’esplosiva distensione della gamba portante e il contemporaneo slancio, verso l’avanti alto, dell’arto libero flesso al ginocchio. Le braccia si portano in avanti alto con i pugni uniti. La tecnica di difesa con la palla Il colpo di pugno Nella fase di volo si esegue il colpo e l’urto con il pallone deve avvenire con la superficie piatta delle prime falangi di entrambi i pugni, in casi particolari l’impatto può avvenire anche con un solo pugno. La tecnica di difesa con la palla Il colpo di pugno Usando un solo pugno si possono raggiungere altezze superiori ma sicuramente si perde in forza e precisione. L’atterraggio avviene a gambe divaricata sagittale o anche frontale. in stretta La tecnica di difesa con la palla La parata in tuffo Alcuni palloni non possono essere controllati con semplici spostamenti, è necessaria allora l’esecuzione di un gesto acrobatico denominato tuffo. In relazione alla traiettoria ed alla velocità di arrivo della palla si possono realizzare: tuffi in volo tuffi strisciati. La tecnica di difesa con la palla Tuffo in volo Fasi di realizzazione: Posizione di attesa movimento per lo stacco stacco e volo presa o deviazione della palla atterraggio Dalla posizione di attesa, il portiere si dirige, con uno o più passi incrociati, nella direzione della palla. Il piede più lontano rispetto la zona di caduta inizia il movimento, l’altra gamba effettua un passo per la spinta di stacco. Le braccia si portano verso la palla per bloccarla o deviarla La tecnica di difesa con la palla Tuffo in volo Durante il volo si prepara l’atterraggio, per attutire convenientemente la caduta; la gamba di stacco, rimasta più vicina al terreno, si fletterà al ginocchio e le braccia si avvicineranno al tronco. Entrambi i movimenti permetteranno di ammortizzare la caduta e favorire il ritorno del tronco sul terreno. Dopo l’atterraggio, se il portiere ha catturato il pallone lo “seppellisce” avvolgendolo completamente con tutto il corpo. La tecnica di difesa con la palla Tuffo strisciato Il pallone arriva verso la porta rotolando sul terreno la tecnica del tuffo non prevede più la fase di volo, sostituita da una fase in cui la gamba di spinta e poi tutto il corpo strisciano sul terreno per consentire alle mani di raggiungere la palla. La mano del braccio che si troverà a contatto con il terreno verrà posta dietro la palla, l’altra mano sopra la palla. La tecnica di difesa con la palla La deviazione A volte il portiere non ha possibilità di eseguire la presa, per mancanza di tempo, perché la velocità del pallone e molto elevata, perché il pallone vola troppo alto o lontano, allora é necessario imprimere alla palla solamente una deviazione. La tecnica di difesa con la palla La deviazione La deviazione può essere realizzata con: le dita il palmo della mano il pugno a volte anche con: l’avambraccio il gomito. La tecnica di difesa con la palla L’intervento di piede I portieri con buoni riflessi intercettano di piede o di gamba, in casi di estrema necessità, tiri bassi da breve distanza. A volte sono costretti ad intervenire di piede fuori dalla propria area di rigore o per controllare retro passaggi dei propri compagni. E’ indispensabile che il portiere possieda tutta la tecnica individuale del calciatore di campo per poter controllare o giocare il pallone di piede, di testa e con ogni altra parte del corpo. La tecnica d’attacco Rinvio rotolato Nel calcio moderno, che tende ad un veloce inizio dell’azione di attacco, il rotolamento del pallone acquista importanza come elemento tecnico del gioco del portiere. Il portiere tiene il pallone con ambedue le mani, la mano che eseguirà il lancio sostiene la palla da sotto con il palmo della mano e da dietro con l’avambraccio, l’altra mano bloccherà il pallone dal davanti alto. La tecnica d’attacco Rinvio rotolato Il gesto può essere realizzato, da fermo o con breve rincorsa, portando avanti la gamba opposta al braccio di lancio, il braccio di lancio oscillerà per basso dietro, l’altra mano non sosterrà più il pallone ma rimarrà davanti al corpo, il busto si flette in avanti. Appena inizia il movimento di lancio, il peso del corpo passa dalla gamba posteriore a quella anteriore, lo slancio del braccio sarà progressivamente accelerato fino al momento di lasciare la palla con un azione di accompagnamento. La tecnica d’attacco Rilancio Il rilancio serve per raggiungere distanze medio lunghe e con maggiore precisione rispetto al calcio. Presenta lo svantaggio che il compagno nel ricevere la palla deve preoccuparsi di controllarla o di deviarla al volo. Il rilancio con le mani può avvenire da fermo o con rincorsa: a due mani sopra la testa ad una mano sopra la testa (baseball) ad una mano per fuori (lancio del disco). La tecnica d’attacco Rinvio calciato Il pallone può essere rimesso in gioco anche con il piede. A causa della distanza che viene raggiunta, si potrebbe considerare come l’elemento più efficace della tecnica d’attacco del portiere però molte volte la precisione del rinvio con il calcio lascia parecchio a desiderare. Il rinvio di piede può essere eseguito in due modi, partendo: da terra con palla ferma (calcio di rinvio) con palla in movimento dalla mano al volo di contro balzo (drop) Tecnica di base Contrastare Per contrasto (tackle), intendiamo l’azione di portare via la palla ad un avversario od allontanarla dal suo controllo, mediante un intervento di piede. Il contrasto, nel suo insieme può essere considerato come elemento tecnico o tattico. La successione dei movimenti per l’esecuzione del contrasto, riconduce tale gesto nel campo della tecnica, se consideriamo invece, come e quando un contrasto deve essere utilizzato, dobbiamo ricondurre tale gesto nell’ambito della tattica. Tecnica di base Contrastare Requisiti psichici e fisici del contrasto Decisione e tempismo; Concentrazione; Coraggio; Adatta applicazione di forza. Tecnica di base Contrastare Possiamo suddividere i contrasti in relazione alla posizione dei due giocatori che entrano in lotta per il possesso della palla. Il contrasto può avvenire: dal davanti; da lato; da dietro. Contrastare Contrasto dal davanti La forma più diffusa di contrasto (tackle) dal davanti è detto tackle base. Viene usato quando l’avversario che s’incontra dal davanti, tiene il pallone molto vicino al piede e cerca di superarci. Contrastare Contrasto dal davanti Due sono i modi di procedere Nel primo si realizza una deviazione; si attende l’attimo in cui l’avversario, durante la guida, spinge in avanti la palla e con decisione e tempismo la si calcia via. Nel secondo si realizza uno scontro simultaneo sul pallone; quando l’avversario non lascia ne spazio ne tempo per la deviazione, il contrasto sul pallone avviene piede contro piede. Contrastare Contrasto dal davanti Esecuzione Si tenta di arrivare il più vicino e di fronte all’avversario; si slancia all’indietro la gamba, il peso del corpo grava sulla gamba portante leggermente piegata ed orientata in avanti; la gamba che esegue il contrasto ruota verso l’esterno e affronta il pallone con la parte interna del piede; la parte superiore del corpo sarà piegata un poco in avanti; le braccia normalmente coordinate e staccate dal corpo. L’effetto del contrasto può essere aumentato mediante un contatto petto contro petto o spalla contro spalla con l’avversario. Contrastare Contrasto di lato Questo tipo di contrasto viene usato quando ci si trova affiancati all’avversario in possesso di palla. Può essere effettuato in due modi: con deviazione Si attende l’attimo in cui l’avversario spinge leggermente in avanti la palla e con tempismo, utilizzando la punta del piede della gamba più vicina all’avversario, si calcia via la palla. Contrastare Contrasto di lato con scivolata è uno degli elementi più difficili della tecnica calcistica, il giocatore cadendo a terra dopo la deviazione non può intraprendere un altro movimento. Contrastare Contrasto di lato Esecuzione Al momento più opportuno, anticipando l’avversario, si scivola a terra spingendo di lato la gamba scelta per il contrasto. Nel caso della gamba esterna, si spinge la palla con l’interno piede; nel caso della gamba interna con l’esterno o la punta. Per poter meglio effettuare il movimento di estensione, si esegue il gesto scivolando a terra. La caduta sarà ammortizzata dal braccio che si trova dalla parte della gamba che interviene, l’altro braccio rimane nella sua posizione naturale e mantiene l’equilibrio. Contrastare Contrasto da dietro Si può effettuare il contrasto da dietro in modo che nell’attimo più favorevole, si balzi davanti all’avversario e si colpisca il pallone di piede o di testa anticipandolo. Non rappresenta uno speciale problema tecnico, il giocatore deve porre la sua massima attenzione nell’avvicinarsi rapidamente e tempestivamente. Tecnica di base Le finte Tutti i movimenti che hanno lo scopo il trarre in inganno l’avversario vengono chiamati finte. Nel gioco del calcio, distogliere l’attenzione dell’avversario, permette di guadagnare tempo e spazio oppure di procurare vantaggio all’azione di un compagno. I movimenti d’inganno devono essere eseguiti in modo naturale e convincente, per questo dipendono da particolari qualità fisiche e psichiche. Tecnica di base Le finte Le qualità fisiche e psichiche delle finte Lo sviluppo delle capacità coordinative speciali e la sensibilità sono i fondamenti per una corretta impostazione e realizzazione delle finte; in modo particolare sono condizionate: dalla capacità di combinazione motoria, dall’anticipazione e reazione motoria, dalla fantasia motoria, dalla capacità di equilibrio, dall’orientamento spazio-temporale, dalla destrezza fine. Tecnica di base Le finte Suddivisione delle finte Possono essere eseguite: finte senza palla o finte di corpo; finte con la palla (collegabili alle finte di corpo). Finte senza palla o di corpo Sono quei movimenti d’inganno che deviano l’attenzione dell’avversario dalla direzione di corsa del calciatore. Possono essere eseguiti con qualsiasi parte del corpo, non prevedono la presenza della palla ma sono indirizzate a: creare le condizioni più favorevoli per venirne in possesso o per farla proseguire; sottrarsi alla sorveglianza dell’avversario; guadagnare tempo e pertanto spazio; sorprendere l’avversario, creargli incertezze e preoccupazioni. Finte senza palla o di corpo Un calciatore che attua una finta di corpo deve prepararla con un movimento d’inganno. Già prima dell’inizio del movimento d’inganno, egli ha deciso di sostituirlo con un altro, il movimento intenzionale. L’avversario sarà pronto a reagire al primo movimento ma sarà sorpreso sul cambiamento, e costretto a modificare la sua risposta perdendo tempo per adattarsi alla nuova situazione. Finte senza palla o di corpo In un movimento d’inganno con sbilanciamento del corpo verso un lato, l’avversario tenderà a seguire la direzione di questo spostamento. Se il gesto viene compiuto con il necessario tempismo e rapidità, l’avversario dovrà: percepire il nuovo segnale; preparare una risposta motoria adeguata; vincere la forza d’inerzia della massa corporea che tende a persistere nella prima direzione. Finte senza palla o di corpo Varie sono le finte di corpo, il loro impiego dipende dalla fantasia motoria del calciatore. Durante lo svolgimento del gioco, tutti i calciatori hanno necessità di usare le finte di corpo sia in fase offensiva che difensiva. Lo stesso portiere, in alcuni casi impiega le finte di corpo per ragioni tattiche, per esempio su calcio di rigore, egli esegue movimenti con il corpo, o con le gambe o con le braccia, con l’intento di ingannare l’avversario incaricato del tiro. Finte senza palla o di corpo Tecnica d’esecuzione L’esecuzione delle finte di corpo è strettamente collegata: alla sensibilità ed abilità motoria individuale. Nel movimento iniziale d’inganno, il centro di gravità del corpo non deve essere spostato troppo lateralmente, altrimenti il movimento intenzionale difficilmente potrà essere inserito tempestivamente. Per facilitare la riuscita della finta è consigliabile abbassare il più possibile il centro di gravità del corpo prima d’iniziare il movimento intenzionale. Finte con la palla Sono quei movimenti eseguiti con il pallone che tendono a deviare l’attenzione dell’avversario dalle reali intenzioni del portatore di palla. Non devono solo ingannare l’avversario ma consentire il mantenimento del possesso della palla. Le più difficili da eseguire sono quelle collegate con le finte di corpo. Finte con la palla Si basano: sulla velocità di esecuzione; sul ritardo della reazione dell’avversario. Si possono distinguere in relazione alla posizione dell’avversario da superare: di fronte; dietro; lateralmente. Avversario di fronte Portar via il pallone con l’interno-collo piede Questa finta viene impiegata il più delle volte se l’avversario corre con grande slancio verso il portatore di palla. Quando l’avversario si trova a circa un metro e mezzo, il portatore di palla incrocia moderatamente una gamba trasferendo su di essa il peso del corpo e porta via la palla, nella direzione opposta, impiegando l’interno-collo piede dell’altra gamba. Avversario di fronte Portar via il pallone con l’interno collo-piede e finta di corpo All’avvicinarsi dell’avversario, il portatore di palla trasferisce il peso del corpo sull’appoggio esterno. Dopo l’inganno, il peso del corpo viene immediatamente spostato sull’altro appoggio posto dietro il pallone. Il pallone viene spinto nella direzione opposta al primo appoggio, impiegando l’interno-collo piede della stessa prima gamba. Avversario di fronte Portar via il pallone con l’interno collo-piede e doppia finta di corpo Questa finta viene impiegata nei confronti di un avversario praticamente fermo davanti al portatore di palla. E’ simile alla precedente, ma la finta di corpo viene ripetuta per due volte. Avversario di fronte Scavalcamento del pallone Affrontando un avversario che proviene di fronte, il calciatore passa con un piede sopra il pallone dall’interno verso l’esterno (o viceversa) spostando il peso su questo appoggio. L’avversario segue il movimento d’inganno mentre la palla continua il suo rotolamento verso l’avanti. A questo punto il bilanciamento del corpo si sposta dalle parte opposta e con l’interno collo piede della gamba libera si porta via il pallone. Avversario di fronte Portare indietro il pallone Il pallone sta fermo davanti al calciatore, oppure rotola lentamente in avanti. Quando l’avversario tenta l’intervento, si porta un piede sopra il pallone e lo si fa rotolare all’indietro sotto la pianta. Al gesto di portare indietro la palla segue immediatamente uno spostamento della stessa in una direzione laterale. Avversario alle spalle Movimento di rotazione Questa finta viene usata spesso da giocatori di difesa; seguito da un avversario il difensore guida la palla verso la propria porta e finta un passaggio al portiere. L’avversario tende ad assecondare il movimento d’inganno indirizzandosi verso il presunto tiro. Il difensore sposta velocemente il peso del corpo, porta il pallone dalla parte opposta e si appresta a giocarlo verso la zona della linea laterale. Avversario alle spalle Ricevere con una finta di corpo Al momento di ricevere la palla si divaricano le gambe, una in avanti fuori e l’altra più indietro, caricando il peso del corpo sulla gamba avanti. Quando il pallone è più vicino, all’improvviso e spostando il peso del corpo sul piede più indietro ci si dirige nella direzione opposta. Il pallone potrà essere deviato con l’interno collo del piede che ha eseguito il primo movimento oppure con l’esterno collo dell’altro piede prima della ricerca dell’appoggio. Avversario alle spalle Movimento di rotazione senza ricevere la palla Questa finta viene impiegata specialmente dagli attaccanti e dai calciatori che agiscono sulle fasce laterali, per palloni che rotolano a buona velocità. Il movimento è simile a quello della finta precedente, l’avversario che sta alle spalle tende a seguire il movimento d’inganno, allora l’attaccante senza toccare il pallone, lo lascia scorrere, esegue un mezzo giro dalla stessa parte e lo insegue. Avversario di lato Finta d’arresto I calciatori si trovano in piena corsa. Chi conduce la palla, la mantiene dal lato opposto dell’avversario per proteggerla. Il conduttore, ferma il pallone con la pianta del piede della gamba opposta al lato dell’avversario. L’avversario tenderà a continuare la sua corsa. In conduttore, avendo guadagnato tempo e spazio, potrà decidere se cambiare direzione o riprendere la corsa nella stessa direzione. Avversario di lato Finta di slancio Simile alla precedente. Il conduttore, invece di arrestare il pallone, slancia e distende la gamba verso l’avanti passandogli sopra, poi la flette portandola ancora dietro la palla per calciarla e riprendere l’azione di corsa. Può essere eseguita più efficacemente con una corsa lenta e con una improvvisa accelerazione. Avversario di lato Finta con scavalcamento del pallone Simile alle precedenti come impostazione iniziale. Il piede libero simula l’azione di un calcio d’interno o d’esterno collo ma invece di colpire si aggira la palla. Completato il giro, la palla viene spinta con l’esterno o l’interno piede indirizzandola nella direzione opposta. Corretto uso delle finte Le finte sono azioni tattiche molto efficaci per la realizzazione del gioco, lo rendono più ricco, variato, piacevole e consentono la creazione di situazioni inaspettate. Possono essere molto dannose se invece di favorire la creazione del gioco ne sono un grave impedimento. Le finte sono utili quando: sono finalizzate al raggiungimento dello scopo comune; sono impiegate per i tiri in porta; sono utilizzate per migliorare un passaggio; favoriscono l’azione di un compagno deviando l’attenzione dell’avversario. Le finte sono dannose quando: sono finalizzate a ridicolizzare l’avversario; sono applicate per il piacere personale; sono utilizzate al posto di un passaggio ad un compagno meglio piazzato. Tecnica applicata E’ l’insieme delle azioni che un giocatore mette in pratica, per realizzare e raggiungere lo scopo del gioco, applicando tutti gli elementi della tecnica di base. La tecnica applicata si divide in: tecnica applicata individuale; tecnica applicata collettiva Tecnica applicata Offensiva Individuale Difensiva Offensiva Collettiva Difensiva Smarcamento Copertura e difesa della palla Passaggio Finta e dribbling Tiro in porta Presa di posizione Marcamento Intercettamento Contrasto Difesa della porta Scaglionamento Penetrazione Ampiezza Mobilità Improvvisazione e sorpresa Scaglionamento Temporeggiamento Concentrazione Equilibrio Controllo e cautela Azione frenante Tecnica applicata individuale Offensiva Smarcamento Copertura e difesa della palla Concentrazione Equilibrio Tiro in porta Lo smarcamento E’ l’atto più importante del gioco, è l’azione di svincolo che si compie quando un compagno entra in possesso di palla, per liberarsi della marcatura avversaria o per aprire varchi nello schieramento avversario. Tecnica applicata individuale offensiva Lo smarcamento può essere: Diretto se favorisce il compagno in possesso di palla; Indiretto se favorisce il compagno che deve ricevere la palla. Tecnica applicata individuale offensiva Copertura e difesa della palla Chi è in possesso del pallone deve cercare di interporre il proprio corpo fra la palla e l’avversario in attesa di uno sviluppo tattico migliore. Una buona difesa e copertura della palla, porta ad effetti tattici positivi: evita che l’avversario possa entrare in possesso della palla; prepara favorevolmente il passaggio o il dribbling. Tecnica applicata individuale offensiva Passaggio È il modo più rapido per far proseguire la palla verso un proprio compagno o verso uno spazio libero. In relazione alle situazioni di gioco può essere: - diretto; indiretto; a seguire; in sovrapposizione; a muro (uno-due). Tecnicamente può essere eseguito: - rasoterra; a parabola (breve o lunga); di drop o controbalzo; a mezzo volo; al volo. Tecnica applicata individuale offensiva Passaggio Deve possedere le seguenti caratteristiche - Precisione; Dosaggio; Imprevedibilità; Tempestività. Può essere finalizzato a raggiungere i seguenti scopi - conquistare spazio; - superare uno o più avversari; - mantenere il possesso della palla e il controllo del gioco; - sorprendere la difesa avversaria; - realizzare lo scopo tattico; - favorire il tiro in porta. Tecnica applicata individuale offensiva Finta e dribbling È l’atto più fantasioso del gioco del calcio e si concretizza nel superamento dell’avversario. Richiede: un movimento d’inganno; tempismo nel movimento intenzionale; equilibrio; mantenimento del possesso della palla. Tecnica applicata individuale offensiva Finta e dribbling La finta e il dribbling se attuati correttamente ed al momento giusto permettono il conseguimento di importanti fini tattici: conquista di spazio; riduzione del numero degli avversari che possono intervenire nell’azione; sorprendere la difesa avversaria. Tecnica applicata individuale offensiva Tiro in porta Rappresenta l’atto finale dell’azione di gioco d’attacco; ogni azione offensiva dovrebbe sempre terminare con un tiro. Il tiro in porta, anche se non raggiunge l’obiettivo, favorisce il posizionamento difensivo della squadra che ha terminato l’attacco. Un buon tiro in porta dovrebbe avere sempre come obiettivo il palo più lontano. Tecnica applicata individuale Difensiva Presa di posizione Marcamento Intercettamento Contrasto Difesa della porta Tecnica applicata individuale difensiva Presa di posizione Consiste nell’atteggiamento che ogni calciatore deve assumere nei confronti del diretto avversario, dei propri compagni e della palla quando la squadra non ne è in possesso. Lo scopo da perseguire è quello di chiudere l’avversario in modo che non possa dare uno sbocco utile alla sua azione. Tecnica applicata individuale difensiva Marcamento Scelta della posizione per impedire all’avversario di ricevere il pallone o per contrastarlo se ne è già in possesso. Lo scopo è quello di diminuire il numero degli avversari che possano partecipare all’azione in corso. Può essere stretto o allentato, a uomo o a zona. Tecnica applicata individuale difensiva Marcamento Esecuzione corretta che sia effettuato da tutti i giocatori della squadra non in possesso di palla e in ogni posizione del campo; trovarsi sempre tra la propria porta e l’avversario; poter vedere sempre la palla e l’avversario. Tecnica applicata individuale difensiva Marcamento In relazione all’avversario Se l’avversario diretto è in possesso di palla - impedirne l’avanzamento; impedire il passaggio ad un suo compagno; togliergli spazio per complicare ogni sua decisione. Se l’avversario diretto non è in possesso di palla impedire che si allontani troppo, non deve guadagnare spazio; impedire che si metta in condizione di ricevere la palla. Tecnica applicata individuale difensiva Intercettamento Rappresenta l’azione di anticipo che interrompe la traiettoria del pallone affinché non raggiunga un avversario o altro obiettivo. Lo scopo, è in un primo momento difensivo ma, appena recuperata la palla, immediatamente si trasforma in offensivo. Tecnica applicata individuale difensiva Contrasto Questo gesto tecnico è già stato descritto negli elementi tecnici individuali e permette di entrare il lotta con l’avversario per il possesso della palla. Difesa della porta Rappresenta il tentativo di intercettare il pallone con il proprio corpo quando viene effettuato un tiro verso la nostra porta. Tutti i giocatori, se la situazione lo permette, devono tentarne l’esecuzione, in particolar modo il portiere che nella sua area può utilizzare anche le mani. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i portieri Il portiere deve essere pronto e attento anche quando l’azione di gioco si svolge lontana. La posizione più idonea è al centro della porta un poco avanzata rispetto la linea di porta, gli spostamenti devono avvenire in modo che la sua posizione sia sempre sulla bisettrice. In linea di massima non è consigliabile allontanarsi troppo dalla propria porta, perchè comporta una percentuale di rischio su tiri a parabola o a giro da media e lunga distanza. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i portieri In alcune situazioni, la posizione avanzata però può servire per: coprire l’azione dei difensori avanzati in fase offensiva; intercettare eventuali lunghi rilanci avversari; essere d’appoggio per passaggi arretrati dei compagni; permettere d’intervenire tempestivamente sull’avversario; consentire di restringere l’angolo di tiro all’avversario. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i portieri L’uscita Se un avversario corre libero verso la porta con la palla al piede, il portiere deve tentare di prendere la palla, rubando spazio e restringendo l’angolazione di tiro, correndo verso l’avversario. Lo scatto deve avvenire senza esitazione. Deve inoltre cercare di rimanere il più possibile in piedi per essere pronto a reagire a qualsiasi situazione. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i portieri La rimessa Dopo la parata, il portiere effettuerà una rimessa immediata per non concedere agli avversari la possibilità di recuperare le posizioni difensive e per favorire compagni non ancora marcati. La rimessa deve essere indirizzata verso la parte opposta da dove è arrivata la palla, perché è più facile trovare in tale zona un compagno libero e un numero minore di avversari. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i portieri Osservazioni Il portiere potendo usare le mani, può raggiungere la palla più in alto di tutti, cercherà sempre d’impadronirsi della palla, e solo in casi estremi tenterà respinte o deviazioni. Dovrà sempre studiare e osservare: quali avversari tirano di sinistro; quali tirano spesso; quali tirano da lontano; come vengono calciati le punizioni e i rigore. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i difensori Il difensore deve sempre porsi e muoversi tra l’avversario e la propria porta. Deve sempre poter vedere il diretto l’avversario e la palla. Deve intralciare l’iniziativa dell’avversario. Cercare di prevedere le intenzioni dell’avversario in relazione al suo spostamento ed allo scopo che intende raggiungere. Scegliere opportunamente la distanza con l’avversario per non essere sorpreso dalle sue intenzioni e per non essere superato. Cercare sempre di anticipare la ricezione della palla da parte dell’avversario, o arrecargli il maggior disturbo possibile, senza commettere fallo. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i difensori Nei pressi della propria porta, deve evitare qualsiasi dribbling, soprattutto se ha spazi ristretti. Vicino alla propria porta deve evitare passaggi verso l’interno, è molto più sicuro giocare sempre verso l’esterno. Non deve calciare, se non in casi estremi, palloni in avanti senza un preciso obiettivo, deve invece abituarsi ad iniziare ed impostare una azione offensiva. Se perde la palla, deve subito inseguire l’avversario, lasciando da parte ogni esitazione ogni gesto di stizza o di delusione. Un buon difensore non si arrende mai. L’attaccante deve essere affrontato senza fretta e con molta concentrazione per evitare situazioni di immediato svantaggio. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i difensori esterni (terzini) saper usare entrambi effettuare lanci lunghi; i piedi, soprattutto per poter velocità, per poter contrapporsi all’avversario diretto che abitualmente agisce sulle fasce laterali; tempismo e decisione da utilizzare sia nel gioco d’anticipo sia nei contrasti; buona elevazione unita ad una discreta capacità nel gioco di testa; Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i difensori esterni (terzini) senso tattico della posizione: se il suo avversario è in possesso di palla, dovrà trovarsi tra lui e la porta; se il suo avversario non è in possesso di palla, dovrà assumere una posizione tale che gli consenta di tenere sotto controllo sia l’avversario che la palla; in azione di marcamento, tenterà l’avversario verso la linea laterale; di tenere quando la squadra avversaria è in possesso di palla, dovrà sempre trovarsi sulla linea interna tra l’avversario diretto e la porta. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i difensori esterni (terzini) Dovrà inoltre evitare dribbling e virtuosismi inutili dentro o nei pressi della propria area di rigore e ricordare che: se la palla si trova davanti alla porta, non la deve mai giocare parallelamente davanti alla stessa, ma lateralmente o in avanti; se la palla si trova lateralmente rispetto la porta, non è consigliabile passarla diagonalmente all’interno nei rinvii di testa, il pallone dovrà essere sempre indirizzato ai lati. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per il difensore centrale (libero) Deve disporre delle stesse qualità e capacità dei terzini esterni ma in modo particolare dovrà essere abile nel gioco di testa. Rappresenta il punto centrale della difesa, ricopre l’incarico di organizzatore del reparto e per tale motivo gli viene richiesta un’ottima visione di gioco. Deve rimediare agli errori dei compagni, pertanto deve essere dotato di buon senso di posizione e tempestività negli spostamenti ed interventi. Importante sarà la sua intesa e collaborazione con il portiere. Dovrà essere sempre pronto ad impostare azioni a sostegno del centrocampo o addirittura ad impostare azioni d’attacco ed anche a parteciparvi. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per il difensore centrale (stopper) Deve possedere le stesse qualità e capacità dei terzini esterni, il suo compito principale consiste nel marcamento di uno degli avversari più pericolosi: la punta centrale o centravanti. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i centrocampisti e attaccanti Se possono passare il pallone, lo devono fare subito; un pallone che corre è sempre più veloce di qualsiasi giocatore. Dopo aver eseguito un passaggio, devono cambiare posizione cercando in ogni modo uno smarcamento. Devono evitare lo scontro diretto, perché provoca inutile dispendio di energie, rischio di perdere il possesso della palla e d’infortuni. Devono correre sempre incontro la palla, se l’aspettano aumentano le possibilità di essere anticipati dall’avversario. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i centrocampisti e attaccanti Non effettuare mai passaggi dove si trovano tanti giocatori, ma scegliere zone libere o poco intasate. Deve ricordare che conviene effettuare il passaggio a sinistra se corre verso destra e viceversa. Se possibile, non lasciare mai rimbalzare il pallone ma controllarlo prima del rimbalzo. Durante il controllo della palla deve già aver deciso da che parte orientarsi per l’eventuale passaggio o tiro. Non devono sprecare tempo ricercando un gioco troppo complicato, è molto più utile e produttivo un gioco semplice, concreto ed essenziale. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i centrocampisti difensivi (mediani) Sono definiti giocatori difensivi con spirito offensivo, ciò significa che nel duplice compito di difesa ed attacco, essi daranno la precedenza la primo e particolarmente al marcamento dei centrocampisti avversari. Dovranno evitare di portare la palla e di abusare nei dribbling, perché entrambe le azioni ritardano la realizzazione dell’azione d’attacco e consentono agli avversari di poter riorganizzare l’assetto difensivo e chiudere spazi favorevoli. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i centrocampisti difensivi (mediani) Dovranno favorire l’avanzamento con passaggi veloci e precisi e come abitudine di gioco non dovranno spingersi troppo avanti perché ciò creerebbe un vuoto difensivo e eccessivo affollamento nell’area avversaria. Dovranno coordinare e sostenere il gioco della mezz’ala e delle punte esterne. Dovranno possedere un tiro forte e preciso dalla lunga e media distanza. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per i centrocampisti offensivi (mezze ali) Sono giocatori d’offesa con preoccupazioni difensive. Rispetto ai mediani devono essere più abili tecnicamente e più veloci perché si trovano ad operare entro la difesa avversaria. Sono giocatori “cerebrali”, la loro azione tattica e determinante e richiesta in quelle zone del campo, dette “di traffico” o di costruzione del gioco. Devono essere presenti nei calci d’angolo, nelle rimesse laterali, nei calci di punizione e nella fase conclusiva del tiro a rete. Tutto ciò che è confuso, deve essere da loro ordinato, e dettare i ritmi di gioco a tutti gli altri giocatori. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per gli attaccanti esterni (ali) Devono seguire il gioco offensivo anche se si svolge dalla parte opposta del campo, agire nelle vicinanze della linea laterale, per mantenere ampio il fronte del gioco. Devono possedere: velocità ed opportunismo; rapidità nelle esecuzioni dei gesti tecnici; facilità nel passare la palla (cross) verso la zona centrale; una veloce conduzione di palla lungo le linee laterali; la capacità di eseguire arresti e ripartenze improvvise; una buona capacità di tiro a rete; l’intuizione per infiltrarsi, con corse trasversali, verso il centro del campo per ricevere la palla o per creare spazi sulle fasce laterali. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per gli attaccanti esterni (ali) Devono tener sempre presente tre principi fondamentali: puntare se possibile direttamente verso la porta; cercare di raggiungere il fondocampo ed eseguire il passaggio all’indietro o il cross a rientrare; correre lungo la linea laterale cercando di utilizzare il passaggio a muro e le corse in sovrapposizione. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per gli attaccanti centrali (centravanti) Le qualità indispensabili ad un buon centravanti sono: coraggio e perseveranza nell’applicazione; velocità di spostamento e di esecuzione di tutti gesti tecnici; abilità e potenza di tiro con entrambi i piedi; buon colpo di testa; senso dello smarcamento ed opportunismo; abilità nel dribbling in spazi ristretti e di difesa della palla. Tecnica applicata dei ruoli Principi tattici per gli attaccanti centrali Il centravanti è soggetto a stretta marcatura; tale situazione gli consente di poter attrarre i difensori in posizioni false; strettamente marcato va incontro a molti insuccessi ma la sua insistenza, il suo movimento costituirà sempre una minaccia; deve essere sempre pronto a risolvere senza esitazioni, aggiustamenti o ritardi ogni situazione con un tiro, arresto e tiro, dribbling e tiro, scambio e tiro; deve intuire quando ricevere la palla, dove è meglio allargare il gioco, se controllare e giocare immediatamente la palla, se agire rapidamente da solo e puntare direttamente verso la porta avversaria o se attendere i compagni. Tecnica applicata collettiva È il rispetto dei principi fondamentali del gioco di squadra sia in attacco che in difesa; è la realizzazione di obiettivi preventivamente preparati con l’intervento di due o più calciatori. Distinguiamo una tecnica applicata Offensiva e una Difensiva: Offensiva Scaglionamento Penetrazione Ampiezza Mobilità Improvvisazione e sorpresa Tecnica applicata collettiva offensiva Scaglionament o Nell’azione offensiva è fondamentale che i giocatori non avanzino allineati, sia in larghezza che in profondità, ma si devono disporre in modo da formare triangoli rispetto alla posizione del pallone. Lo scaglionamento ben attuato facilita: il mantenimento del possesso della palla; il sostegno al giocatore in possesso di palla. Tecnica applicata collettiva offensiva Penetrazione Nel gioco offensivo si devono impiegare passaggi lungo l’asse maggiore del campo, cercare la verticalizzazione del gioco. Utili a tale scopo sono le: corse di allontanamento per indurre gli avversari ad allontanarsi dalla zona dove opera il compagno con la palla; corse in diagonale attraverso la schieramento difensivo avversario per inserirsi negli spazi dal lato cieco degli avversari. Tecnica applicata collettiva offensiva Ampiezza L’azione offensiva deve essere impostata in modo da sfruttare in tutta la sua larghezza il terreno di gioco per diradare e aprire lo schieramento difensivo avversario e creare le condizioni per l’inserimento e la penetrazione dei compagni. Tecnica applicata collettiva offensiva Mobilità Movimento coordinato tra i compagni al fine di creare: superiorità numerica in alcune zone del campo; sottrarsi alla marcatura per favorire una più sicura ricezione della palla; togliere avversari. punti di riferimento ai difensori Tecnica applicata collettiva offensiva Improvvisazione e sorpresa Cambiare continuamente impostazione delle situazioni di gioco offensivo per condizionare e preoccupare gli avversari. Lo scopo da raggiungere potrebbe essere lo stesso ma la scelta della soluzione deve avvenire fra più azioni predisposte in precedenza ed adattate alle situazioni che di volta in volta si creano. Non bisogna essere prevedibili. Tecnica applicata collettiva Difensiva Scaglionamento Temporeggiamento Concentrazione Equilibrio Controllo e cautela Azione frenante Tecnica applicata collettiva difensiva Scaglionamento La disposizione a triangolo è fondamentale anche per lo scaglionamento difensivo. Mentre un giocatore agisce da schermo sul portatore di palla, i compagni devono disporsi creando una diagonale il relazione allo sviluppo del gioco avversario. Tecnica applicata collettiva difensiva Temporeggiamento E’ l’azione di rallentamento dell’impostazione del gioco avversario, compiuta dai giocatori che si trovano più vicini al portatore di palla. Lo scopo da raggiungere è quello di procurare tempo ai compagni e favorire in tale modo un loro migliore posizionamento difensivo. Il tempo gioca sempre a favore dell’azione difensiva. Tecnica applicata collettiva difensiva Concentrazione Per conseguire migliori successi nell’azione difensiva, nella zona di maggior pericolo si deve creare una superiorità numerica di difensori. L’arretramento dei difensori verso la propria porta deve avvenire ad imbuto, per incrementare il numero dei difensori e ridurre gli spazi nelle vicinanze della zona più pericolosa per il tiro a rete. Tecnica applicata collettiva difensiva Equilibrio Uno schieramento difensivo si dice equilibrato quando tutti i calciatori sono equamente distribuiti sul terreno di gioco nel senso della profondità e larghezza. Più rigidi diventano i compiti di marcatura e maggiori sono le probabilità che la difesa perda equilibrio. Coprire lo spazio è molto più importante che marcare a uomo, tuttavia più l’avversario si avvicina all’area di rigore più stretta deve diventare la sua marcatura. Tecnica applicata collettiva difensiva Controllo e cautela Un buon difensore deve mantenersi attento e concentrato sui movimenti degli attaccanti, essere sempre pronto a reagire (non abboccare) e a trovare le contromisure alle iniziative avversarie, evitare che l’attenzione sia attratta pericolosamente solo dal pallone. Tecnica applicata collettiva difensiva Azione frenante L’azione difensiva deve essere caratterizzata dal controllo e dalla riflessione. I difensori, con la propria posizione ben coordinata, debbono creare negli avversari titubanze, indecisione e rallentamenti per realizzare una favorevolissima azione frenante. Intesa nel gioco di squadra Parlare per aiutare un compagno Parlare durante il gioco è un’azione fondamentale per la buona riuscita degli schemi di gioco. Le parole devono essere semplici e comprensibili: “UOMO”, se il compagno che sta per ricevere la palla è marcato da un avversario; “SOLO” oppure “VAI”, se il compagno che sta per ricevere la palla non ha avversari nelle immediate vicinanze e può tranquillamente controllare e giocare la palla. Intesa nel gioco di squadra Parlare per aiutare un compagno Al compagno che sta per ricevere la palla deve sempre essere dato il giusto avvertimento. Parlare è fondamentale anche per il portiere, soprattutto in presenza del pallone. Alcuni semplici esempi: “MIA” o “LASCIA” o “PORTIERE”, se intende ricevere o prendere la palla; se due o più compagni stanno intervenendo contemporaneamente sulla palla, pronunciando il nome di un compagno, per evitar che si ostacolino a vicenda. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase difensiva Quando la squadra perde il possesso della palla o l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio. Gli attaccanti devono entrare in lotta per il possesso di palla per prevenire il contropiede avversario e per guadagnare tempo; devono intraprendere la prima azione difensiva, disturbare e ritardare in ogni modo l’azione avversaria. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase difensiva Quando la squadra perde il possesso della palla o l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio. I centrocampisti devono posizionarsi rapidamente nella zona del campo dove agiscono i rispettivi avversari; devono ostacolare ogni avversario che porta la palla in avanti, senza correre il rischio di essere superati in dribbling ma costringendo l’avversario ad un passaggio. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase difensiva Quando la squadra perde il possesso della palla o l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio. I difensori devono prendersi cura dei diretti avversari (sia che la marcatura sia impostata a uomo o a zona); devono, se sorpresi in proiezione offensiva, immediatamente scattare per ritornare alle loro posizioni. devono ricorrere a contrasti scivolati solamente in casi estremi e in tale evenienza devono assolutamente riuscire a fermare l’azione. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase difensiva Quando la squadra perde il possesso della palla o l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio. Il difensore “libero” ha tre compiti importantissimi: coprire lo spazio dietro la linea dei terzini dalla parte in cui si sta sviluppando l’azione avversaria; prendersi in consegna qualsiasi avversario che provenga smarcato dalle linee avversarie; coprire la porta in caso d’intervento in uscita del portiere. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase difensiva Fino a quando tutto lo schieramento difensivo non si è ricomposto, lo scopo principale di tutti calciatori che si trovano in lotta per il possesso della palla deve essere quello di ritardare l’azione offensiva avversaria. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase difensiva Ogni calciatore deve: togliere spazio e tempo agli avversari; ricordarsi che ogni avversario è più vulnerabile nel momento in cui sta per ricevere la palla; non entrare in lotta per il possesso del pallone a centrocampo per evitare il rischio di essere superati in dribbling, è più utile costringere l’avversario a liberarsi della palla; ritirarsi ad imbuto, in modo da creare un blocco difensivo compatto per coprire adeguatamente la zona di tiro. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase offensiva Quando si ottiene il possesso della palla, l’intera squadra tranne il portiere e due difensori preventivamente designati, deve agire senza alcuna esitazione per impostare l’azione offensiva, osservando alcune disposizioni: Creare spazi per i compagni che stanno giocando la palla o che si apprestano a riceverla. Far avanzare la palla velocemente giocatore di punta. verso un Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase offensiva I centrocampisti devono avanzare in velocità per aiutare il compagno in possesso di palla e utilizzare gli spazi creatisi entro la difesa avversaria. Ogni giocatore in possesso di palla deve sempre cercare un compagno che di corsa lo sta aggirando alle spalle da destra o da sinistra. Le punte cominceranno a muoversi quando il pallone è ancora lontano, perché venendo seguiti dai rispettivi avversari apriranno spazi per l’inserimento dei compagni che provengono da dietro. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase offensiva Se un difensore è in possesso di palla e si trova ostacolato non deve mai usare il dribbling perché troppo rischioso, deve invece: girarsi ed appoggiare la palla al portiere; portare la palla verso la linea laterale; cercare un passaggio a muro (uno-due). Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase offensiva Passaggi orizzontali, soste con la palla tra i piedi ed anche lunghe corse con la palla, sono inutili perdite di tempo e ad alto rischio d’errore; Ogni calciatore all’inizio dell’azione offensiva, deve farsi trovare al posto stabilito e far si che l’azione d’attacco venga spinta sempre fino al tiro in porta senza indugio. Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase offensiva Compiti degli attaccanti muoversi sempre trasversalmente sul campo per evitare posizioni di fuori gioco; farsi sempre trovare smarcati dal compagno in possesso di palla; le punte esterne (ali) devono cercare d’allontanare il più possibile i terzini avversari dalla zona centrale; la corsa senza palla deve avere due direzioni: verso il compagno con la palla o che sta per riceverla; allontanandosi dal compagno con la palla; Intesa nel gioco di squadra Comportamento in fase offensiva Compiti degli attaccanti se un calciatore corre allontanandosi dalla palla e si dirige verso un compagno, significa che cerca un cambio di posizione e pertanto il compagno deve assecondarlo; se un calciatore in possesso di palla, si dirige verso un compagno è necessario creargli spazio e pertanto il compagno si deve spostare; quando si tira in porta conviene ricordare di: tirare rapidamente; tirare più forte possibile; tirare più preciso possibile verso le ginocchia del portiere ed il palo della porta più lontano. Intesa nel gioco di squadra Sviluppo e applicazione della tattica La tattica è l’insieme coordinato delle azioni: del singolo (individuale); di due o più calciatori (di reparto); dell’intera squadra (collettiva), al fine di raggiungere lo scopo del gioco. La tattica è la realizzazione collettiva del gioco, sviluppato con intelligenza secondo piani prestabiliti, nel modo più efficace possibile e adeguata alle capacità tecniche individuali dei vari calciatori. Intesa nel gioco di squadra Sviluppo e applicazione della tattica Elementi fondamentali della tattica sono: il sistema di gioco – dislocazione razionale dei calciatori sul campo; l’azione di gioco – è determinata dalla velocità di esecuzione che può essere lenta, rapida e alternata; la collaborazione nel gioco – intelligenza tattica dei calciatori, ognuno in funzione dell’altro e tutti in funzione della squadra. Intesa nel gioco di squadra Sviluppo e applicazione della tattica La tattica è influenzata da alcune variabili: abilità individuale dei calciatori e degli avversari; mancanza di attenzione ed applicazione; condizioni del terreno di gioco e situazione climatica; infortuni o espulsioni di compagni od avversari; livello di affiatamento dei singoli e della squadra; disponibilità al sacrificio dei singoli e del gruppo. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in attacco Superiorità numerica Trovare nel dispositivo difensivo avversario un punto dove realizzare la superiorità numerica, al fine di meglio raggiungere lo scopo del gioco. Sostegno al giocatore in possesso di palla Accorgimento molto efficace che consente di mantenere la squadra corta e compatta con reparti ravvicinati. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in attacco Mantenimento del possesso della palla Il mantenimento del possesso palla può raggiungere diversi scopi: spezzare il ritmo incessante dell’avversario o rallentare il proprio; come manovra di studio o scopo tattico; a vantaggio acquisito per far scorrere il tempo; per avere il dominio del gioco. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in attacco Movimenti di allontanamento Sono una forma di smarcamento per creare spazi e una forma d’inganno per rendere difficoltoso il marcamento avversario. Movimenti incrociati Sono una forma di smarcamento per creare spazi contro squadre che adottano il marcamento stretto a uomo. Il calciatore più vicino alla palla esegue un movimento per favorire il passaggio (detta il passaggio), l’altro calciatore si dirige dalla parte opposta. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in attacco Corsa in diagonale Favorisce l’allargamento del fronte d’attacco con conseguente creazione di spazi liberi, se ben realizzata: aiuta a difendere la palla con il corpo; evita posizioni di fuori gioco; non consente l’azione d’anticipo dei calciatori avversari; permette di vedere contemporaneamente la palla e la porta; costringe il difensore avversario a muoversi per linee trasversali; evita l’arroccamento verticale della difesa. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in attacco Corse in sovrapposizione Consistono nell’aggirare alle spalle il compagno in possesso di palla. E’ una forma di movimento per creare superiorità numerica e di allargamento del fronte di attacco. Cambiamento del ritmo di gioco E’ usato soprattutto per rendere efficaci le azioni di contropiede per sorprendere l’avversario. Una squadra in grado d’imprimere cambiamenti di ritmo, realizza un gioco più efficace e imprevedibile. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in attacco Gioco dalla parte cieca E’ un accorgimento da utilizzare, in modo particolare, contro squadre che difendono a zona ed attuano la tattica del fuori gioco. Praticamente è un inserimento dalle retrovie che sfrutta la zona libera dalla parte opposta alla posizione del pallone e dietro i difensori. Passaggi indietro Si effettuano quando gli spazi sono chiusi, permettono di ricominciare e cambiare il gioco improvvisamente da un’altra parte. Consentono il mantenimento del possesso della palla in attesa di provocare sbilanciamenti e sorprese nello schieramento difensivo avversario. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in attacco Passaggi sul piede e a muro passaggi sul piede: ogni volta che gli spazi sono molto ristretti, è consigliabile utilizzare passaggi precisi sul piede del compagno; passaggi a muro: consistono in scambi veloci di prima in uno-due con un compagno che asseconda l’azione del calciatore che conducendo la palla, punta decisamente nella direzione di un avversario. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in difesa Difesa a uomo Ogni giocatore deve assumersi la custodia di un avversario. Può essere stretta o allentata in relazione alle caratteristiche del difensore e dell’avversario. Pone questa scala d’importanza nel controllo: Avversario Palla Porta Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in difesa Difesa a zona Si attua quando a tutti i calciatori viene assegnata una determinata zona di campo da controllare entro la quale attaccheranno sempre l’avversario in possesso di palla. Ogni difensore può diventare il libero, i due difensori centrali sono intercambiabili. Assume importanza il concetto di posizione difensiva in piccola diagonale (vicino alla palla) e grande diagonale (lontano dalla palla). Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in difesa Difesa a zona Tutta la squadra deve agire mantenendosi corta e deve attuare “il pressing”, che può essere: diretto, se esercitato sul calciatore portatore di palla; indiretto, se esercitato sul calciatore senza palla. Pone questa scala d’importanza nel controllo: Palla Porta Avversario Tabella di confronto Difesa a uomo Difesa a zona vantaggi Ogni calciatore agisce secondo il proprio giudizio. Non è necessario un elevato accordo tattico collettivo. Gli avversari hanno molte difficoltà nel giocare la palla. Si annullano le maggiori potenzialità tecniche individuali degli avversari. E’ semplice da attuare e può essere applicato con giocatori che non hanno un alto grado di affiatamento. Facilita il raddoppio delle marcature, e la compattezza della squadra in fase di copertura. La zona di tiro rimane molto protetta. Coinvolge in ogni azione tutti i calciatori. Le punte avversarie sono controllate collettivamente. Favorisce l’azione di contropiede. Tabella di confronto Difesa a uomo Difesa a zona svantaggi Gli spostamenti sono condizionati dal comportamento degli avversari. Molte corse sono effettuate a vuoto con spreco di energie. Vengono a crearsi spazi liberi ed incontrollati. L’intervento difensivo riuscito non trova immediatamente preparati i compagni ad una pronta ripartenza. I difensori abili nel gioco di testa sono spesso portati lontani dall’area di rigore. Difficoltà di comprensione nella successione dei marcamenti. Non conviene attaccare il giocatore in possesso di palla (può fare lanci lunghi). Necessità di movimenti coordinati fra tutti i reparti. Possibili errori nella formazione delle diagonali, nell’anticipo e nella copertura. Richiede sempre grande attenzione da parte di tutti. Tabella di confronto Difesa a uomo Difesa a zona Motivi per praticarla I componenti della squadra sono più forti fisicamente rispetto gli avversari. Il livello tecnico collettivo avversario è insufficiente per opporsi con successo al marcamento a uomo. L’allenatore non ha molto tempo da dedicare all’allenamento e non valuta adeguata l’opera di coordinamento dei difensori nelle fasi difensive. Gli attaccanti avversari sono più rapidi dei difensori. La squadra avversaria possiede buoni dribblatori. La squadra non regge il ritmo degli avversari. I difensori hanno buon senso tattico ma sono carenti nel rapporto uomo contro uomo. La squadra ha caratteristiche rivolte all’attacco e le punte sono adatte al contropiede. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in difesa Difesa mista E’ un sistema che unisce i vantaggi della difesa a zona con quelli del marcamento a uomo, riducendo gli effetti negativi d’entrambi. In fase difensiva alcuni calciatori marcano a uomo, altri controllano la zona. Esiste il libero di copertura pronto a chiudere su eventuali giocatori avversari in possesso di palla che si presentano liberi. I calciatori avversari più pericolosi in fase difensiva vengono sorvegliati a uomo da specialisti. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in difesa Difesa mista La zona centrale davanti la difesa viene controllata da un centrocampista che funge da schermo difensivo. Le fasce laterali sono presidiate a zona da difensori esterni o centrocampisti laterali. A 30 m. circa dalla propria porta scatta la marcatura a uomo per combinazione, ognuno marcherà l’avversario che in quel momento si trova ad operare nella propria zona. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in difesa Difesa mista Vantaggi Gli attaccanti avversari non riescono a portare i difensori in zone troppo distanti dalla porta. Sulle corse ad incrocio degli attaccanti i difensori possono scambiarsi la marcatura. Svantaggi Si creano spazi liberi e incontrollati anche se in misura minore che nella difesa a uomo. Il difensore libero è chiamato ad un notevole lavoro anche se minore che nella difesa a uomo. Intesa nel gioco di squadra Realizzazione della tattica in difesa Difesa mista Motivi per praticarla I difensori di cui si dispone sono validi in spazi brevi ed in difficoltà in quelli lunghi. Gli attaccanti di cui si dispone sono veloci in campo largo e conviene favorire l’attacco avversario per poi ripartire in contropiede. Sistemi di gioco Per sistema di gioco s’intende “la dislocazione dei giocatori in campo in modo che non si creino scompensi sia quando la squadra si trova in fase offensiva, sia quando si trova in fase difensiva”. Il sistema di gioco deve essere: Equilibrato, tutte le zone del campo devono essere ben coperte e presidiate; Elastico, nel sapersi adattare alle situazioni che si verificano in campo in relazione al gioco degli avversari; Razionale, nell’assegnare ruoli e compiti; cioè deve essere adattato alle capacità ed alle caratteristiche fisiche e tecniche degli atleti per poterne ricavare il massimo rendimento. Sistemi di gioco In base alle loro caratteristiche i calciatori possono essere raggruppati in tre gruppi fondamentali; organizzatori; contrastatori; organizzatori e contrastatori. In relazione a tali caratteristiche, ogni calciatore deve essere inserito nel modulo di gioco con criteri di proporzionalità e razionalità Sistemi di gioco I primi schieramenti tattici prevedevano nove giocatori in attacco ed uno soltanto in difesa sistemato davanti al portiere (1 – 9). Siamo nell’anno 1863, non era certo il gioco collettivo che noi oggi conosciamo. Bisogna attendere il 1870 per vedere una parvenza di schieramento scaglionato dei calciatori in campo. Furono gli scozzesi a dare inizio a tale forma di gioco sottraendo due giocatori all’attacco e posizionandoli in difesa (1 – 2 – 7). Sistemi di gioco Qualche anno dopo si pensò di togliere un altro uomo all’attacco e formare uno schieramento con due terzini, due centrocampisti e sei attaccanti (2 – 2 – 6). Per iniziativa del club di Cambridge nasce la piramide o sistema piramidale (2 – 3 – 5). Sistemi di gioco Metodo Nel 1883 si giunse finalmente al “metodo” che rappresenta l’evoluzione del sistema a piramide, per molti anni questo sistema di gioco fu utilizzato da tutte le squadre. Dal 1929, anno in cui la FIFA modificò la regola del fuori gioco portando la posizione irregolare da tre a due calciatori, si riscontrano notevoli cambiamenti nelle tattiche di gioco. Sistemi di gioco Sistema o W M Intorno agli anni 1930-35 nasce come tattica difensiva il “sistema” o “W M”, tale formula si rivelò invece una potentissima arma offensiva. (3 – 2 – 2 – 3). Bastava avere un forte quadrilatero centrale per primeggiare sugli avversari. L’inventore di questo sistema di gioco fu l’inglese Herbert Chapman (Arsenal) che in otto anni vinse ben cinque campionati inglesi. Tale sistema di gioco si diffuse in tutta Europa. Sistemi di gioco Modulo a M In Italia (1948-49), si cominciò ad applicare una variante al sistema inglese, il “modulo a M” che prevedeva un maggior avanzamento delle due mezze ali in funzione di veri attaccanti e l’arretramento del centravanti davanti alla difesa con compiti di centromediano metodista e sulla sua linea sono arretrati i due attaccanti esterni o ali (3 – 2 – 3- 2). Questo sistema di gioco venne reso famoso dalla nazionale ungherese che ottenne il risultato più clamoroso vincendo contro l’Inghilterra 6–3 a Wembley (25 novembre 1953). Sistemi di gioco Verrou In Svizzera nel 1932 l’allenatore del Servette di Ginevra, l’austriaco Karl Rappan escogita il “Verrou” (4-3-3) che avrà la miglior evoluzione nel (4-2-4) che porterà il Brasile a vincere i campionati mondiali del 1958 in Svezia. Sistemi di gioco Vianema Nello stesso periodo sempre in Italia fu adottato un altro sistema di gioco detto “Vianema”, questo nome ricorda il suo inventore Gipo Viani allenatore della Salernitana nel 1947-48. Il Vianema era una sorta di sistema “catenaccio” che prevedeva l’arretramento del centravanti a centrocampo, il numero 5 rimaneva libero da impegni, i numeri 2 e 3 fungevano da difensori esterni, il numero 6 operava da stopper, il numero 4 con il numero 9 a centrocampo, i numeri 8 e 10 fluttuavano tra centrocampo ed attacco, le punte fisse erano le due ali il 7 e l’11 (1 – 3 – 4 – 2). Sistemi di gioco Schermo difensivo L’Inghilterra s’impose ai mondiali del 1966 utilizzando lo “schermo difensivo”, un mediano centrale che copriva le eventuali avanzate del libero o dello stopper, si diceva giocasse con il (4 – 3 –3) ma in realtà impiegava un (4 – 1 – 3 – 2). Sistemi di gioco Calcio totale La nazionale olandese ai mondiali del 1974 a Monaco impose un nuovo modo d’intendere il gioco, il “Calcio totale”. Lo caratterizzava il movimento dei giocatori ed un collettivo entro cui le forze e i compiti erano equamente distribuiti. Sul campo la squadra era disposta con un libero, uno stopper, tre centrocampisti e tre punte, ma in realtà non esistevano ruoli fissi, i terzini diventavano attaccanti, i centrocampisti difensori. Sistemi di gioco Oggi si utilizzano sistemi di spaziano dal “4 – 4 – 2” al al “3 – 4 – 1 – 2” ed altri rispetto delle caratteristiche dei del risultato da raggiungere: gioco che “3 – 5 – 2” ancora, nel calciatori e partita interna da vincere (3 – 4 – 3) o (3 – 4 – 1 – 2); partita interna da vincere ma dove potrebbe bastare un pareggio (3 – 5 – 2); partita interna da non perdere (4 – 4 – 2); partita esterna da vincere o quanto meno da pareggiare (4 – 4 – 2); partita esterna da non perdere (4 – 5 – 1). Sistemi di gioco Evidenziamo le 18 posizioni di gioco, dalle quali si possono ricavare le 11 da impiegare nel modo di giocare moderno: 1 Portiere 6 Terzino Libero 2 Terzino destro 12 Terzino centrale dx 5 Terzino centrale Stopper 13 terzino centrale sx 4 Mediano destro 18 Schermo difensivo 6 Mediano sinistro 8 Centrocampista destro 16 Centrocampista centrale 10 Centrocampista sinistro 7 Esterno destro 3 Terzino sinistro 11 Esterno sinistro 14 Centravanti destro 9 Centravanti 15 Centravanti sinistro L’allenatore L’efficacia e l’abilità manifesta: di un allenatore si sul campo d’allenamento; nella gestione dei rapporti individuali e del gruppo; ma soprattutto condurre la gara. nel preparare e Il suo comportamento prima, durante e dopo la partita costituisce un elemento essenziale della sua opera educativa ed addestrativa. L’allenatore Prima della gara A livello tattico la gara deve essere preparata nel corso della settimana durante gli allenamenti, mettendo in rilievo gli errori commessi in precedenza ed indicando i rimedi per eliminarli. Appena prima della gara l’allenatore: comunica la formazione e i compiti assegnati ad ognuno; spiega l’impostazione della gara; mette in rilievo le caratteristiche degli avversari; il tono di voce sarà calmo ma fermo e sicuro per infondere serenità e concentrazione. L’allenatore Durante la partita Durante il gioco l’allenatore deve far sentire ai propri calciatori la sua presenza e se necessario proporre alcuni suggerimenti. Sono assolutamente da evitare urla e schiamazzi continui dalla panchina che sicuramente non sono d’aiuto a nessuno. E’ più proficuo comunicare ad un giocatore gli eventuali consigli direttamente o attraverso il capitano. L’allenatore Durante l’intervallo Il breve periodo d’intervallo concesso tra un tempo e l’altro deve servire per il ristoro fisico e psichico dei calciatori. L’allenatore può sfruttare questo tempo: per dare qualche consiglio; per invitare alla calma se necessario; per infondere fiducia e risvegliare qualcuno dall’apatia o dalla rassegnazione; in nessuno modo dovrà rivolgersi ai suoi atleti con tono di voce alterato e mostrare acuto disappunto per l’eventuale andamento negativo della gara. La preparazione del secondo tempo esige dall’allenatore: capacità d’analisi; equilibrio mentale; grande esperienza. Non bisogna manifestare recriminazioni su eventuali errori commessi (il giocatore ne è sicuramente a conoscenza), ma devono essere dati mirati consigli in riferimento a sostanziali aspetti del gioco. Per discutere degli errori e delle loro cause è preferibile e utile aspettare a parlarne alla prima seduta d’allenamento dopo la gara. L’allenatore Dopo la partita Immediatamente dopo la partita: è bene evitare qualsiasi commento, soprattutto se l’esito finale è stato negativo; è opportuno egualmente evitare esagerate manifestazioni di gioia nel caso di vittoria, così come atteggiamenti di disperazione in caso di sconfitta; L’allenatore Dopo la partita dovrà impedire che altre persone entrino negli spogliatoi mentre i calciatori si trovano ancora in stato d’eccitazione per lo sforzo sostenuto durante la gara. Solamente al primo allenamento successivo alla gara, potrà essere effettuata una valutazione obiettiva della gara stessa, in base a come si è svolto il gioco ed a come le varie fasi sono state vissute dai calciatori. L’allenatore In questo momento, e solo ora, l’allenatore: esporrà schiettamente il proprio punto di vista; offrirà la sua personale valutazione; ascolterà i giocatori, discuterà con essi, cercando di giungere a considerazioni generali che trovino possibilmente il consenso e l’approvazione di tutto il gruppo; verrà condotta una seria valutazione del gioco, per prendere consapevolezza di eventuali errori commessi e della loro origine o causa, in modo che tutti possano trovare una motivazione supplementare per impegnarsi nel successivo lavoro d’allenamento. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco Tra i numerosi compiti dell’allenatore, vi è anche quello di dover comprendere ciò che sta succedendo durante la partita e di anticiparne gli sviluppi. Una partita deve essere compresa in chiave tattica durante il suo svolgimento, se si vuole contribuire efficacemente a determinarne il risultato. Per poter fare un esame particolareggiato della partita, occorre rendersi conto di alcuni fatti, situazioni e comportamenti. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco 1 - Dopo 5-6 minuti, qual è la squadra che ha assunto il controllo del gioco in termini di: Vantaggio territoriale; Possesso del pallone. 2 - Quali sono i motivi che determinano il controllo del gioco: Una stretta marcatura dei giocatori della squadra in questione; Una marcatura rilassata degli avversari; Eventuali errori di gioco e loro natura; Superiorità fisica di alcuni elementi. Le risposte a queste domande servono a determinare i punti deboli e i punti forti di una squadra. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco 3 - Fino a che punto i principi del gioco vengono utilizzati oppure ignorati: Esiste uno scaglionamento difensivo; Il reparto d’attacco dimostra di variare il gioco; La squadra che perde il possesso di palla ne cerca immediatamente la riconquista. Questa analisi può fornire risposte utili a formulare un giudizio sul gioco e se il caso adottare gli opportuni correttivi. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco 4 - Se la squadra è troppo allungata sul terreno di gioco (dal difensore più arretrato all’attaccante più avanzato intercorrono 50-60 m.), quali sono le cause: I difensori non sostengono sufficientemente da vicino gli attaccanti; Gli attaccanti non arretrano per diminuire le distanze; Gli attaccanti corrono lontano da chi è in possesso di palla; I difensori si ritirano troppo presto o troppo velocemente. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco 5 - Qual è il carico di lavoro della squadra e di ciascun giocatore. Nel gioco del calcio, alcuni calciatori lavorano intensamente quando le sorti sono favorevoli e si nascondono quando sono sfavorevoli. 6 - Quale schema tattico viene adottato: Chi sono i principali rifornitori; In quale zona del campo questi rifornitori conquistano il possesso del pallone, e come; Chi sono i principali ricevitori; Qual è la zona a loro congeniale per ricevere il pallone. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco 7 - Da cosa deriva il dominio del gioco: Dal ritmo del gioco; Dall’impegno della squadra; In che modo può essere impedito e/o disturbato tale dominio. 8 - Alla squadra che domina il gioco viene concesso troppo tempo o troppo spazio, in caso affermativo: Quali sono i giocatori che debbono essere sottoposti a stretta marcatura; Quali giocatori non sanno contenere sufficientemente il gioco. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco 9 - Da quale parte una squadra tenta di penetrare nella difesa avversaria: Quali metodi vengono impiegati per realizzare la penetrazione vicino all’area di rigore; Il tentativo di penetrazione viene effettuato in modo repentino ed improvviso o mediante manovre di preparazione. 10 - Quali sono i punti forti e quelli deboli dei singoli giocatori, con particolare riferimento: Alle caratteristiche tecniche individuali; Alle caratteristiche atletiche, agonistiche nei contrasti e nell’amministrazione delle proprie risorse fisiche; Quali sono i compiti affidati a ciascuno dall’allenatore. L’allenatore Analisi e valutazione del gioco 11 - Chi batte la palla nelle situazioni di palla inattiva: Calci d’angolo, sono improvvisati o preparati; Calci di punizioni, sono battuti direttamente o preparati; Le rimesse laterali, sono normali o qualche giocatore possiede particolari doti nella loro esecuzione; Il portiere esegue le rimesse con le mani oppure di preferenza con i piedi. Che distanza viene raggiunta ed a chi vengono indirizzate. Il riscaldamento Lo scopo Il riscaldamento si propone di preparare l'organismo a sostenere una prestazione sportiva facendo in modo che il passaggio dalla condizione di riposo allo stato di attivazione avvenga gradualmente e con progressivo aumento di intensità. Principi di base L'attuazione di un buon riscaldamento sono la gradualità e la progressività. All'inizio bisogna prevedere esercizi ad impegno blando che interessino limitate unità motorie per giungere, poco a poco, ad esercizi completi e di impegno pari o comunque assai vicini a quelli della prestazione. Il riscaldamento Gli effetti Con il riscaldamento è possibile intervenire sia: sulla sfera neuro-fisiologica (apparati cardiocircolatorio, respiratorio, muscolare e legamentoso). Questo intervento si attiva con: esercizi per l’aumento della frequenza cardiaca; esercizi per la prevenzione degli infortuni; esercizi per il richiamo motorio dei gesti specifici. sulla sfera psicologica. Questo intervento rientra in un discorso più ampio di riscaldamento che interessa tutte le moderne pratiche di rilassamento e autocontrollo. Il riscaldamento Si può realizzare: a carattere generale; a carattere specifico. Riscaldamento generale In questa prima parte vengono chiamati in causa: i grandi gruppi muscolari impegnati sia nei movimenti fondamentali sia nella mobilità articolare generale (piegamenti, flessioni, slanci, rotazioni, ecc.); gli apparati preposti alle funzioni organiche di base: cardiocircolatorio e respiratorio. Può avere gli stessi contenuti ed una esecuzione pressoché simile per quasi tutti gli sport. L'intervento del sistema nervoso centrale è, in questa fase, molto limitato in quanto i movimenti eseguiti diventano facilmente automatici. Riscaldamento generale Come si attua Durata: può variare da giocatore a giocatore ed è influenzato da diversi fattori quali le condizioni atmosferiche, la condizione fisica ed altri fattori ancora. Inizio: può iniziare con un breve tratto di corsa facile, per elevare la frequenza cardiaca e respiratoria ed aumentare l'irrorazione sanguigna a livello muscolare. Seguiranno alcuni minuti di esercizi preatletici generali eseguiti in modo blando e senza movimenti improvvisi o bruschi. Riscaldamento generale Come si attua Si termina con due o tre tratti di corsa progressiva (graduale aumento della velocità, accelerazione) della lunghezza di 30-50 metri. Tutti questi esercizi possono essere fatti anche utilizzando il pallone. Dopo gli esercizi preatletici si eseguiranno esercizi di stretching. Riscaldamento specifico In questo secondo fase sono chiamati in causa i gruppi muscolari che interverranno direttamente nell'esecuzione della prestazione con movimenti che riproducono parzialmente o totalmente il gesto o i gesti specifici. Deve essere differenziato non soltanto a seconda dello sport praticato, ma anche nell'ambito dello stesso sport. Si fa distinzione tra: riscaldamento pre-gara; riscaldamento pre-allenamento. L’intervento del sistema nervoso centrale è in questa fase accentuato, in quanto i movimenti richiesti sono più complessi e quindi non automatizzabili. L’insegnamento durante il gioco La partita deve rappresentare il culmine dell'allenamento, lo sviluppo finale di una buona azione di gioco di squadra. Le tecniche e gli esercizi di allenamento a piccoli gruppi sono come pezzi di un mosaico ed insegnare a metterli in pratica durante la partita è come cercare di completare il mosaico. Questo metodo per dare buoni frutti deve essere logico e sistematico e deve rispettare tre fasi importanti: cosa insegnare; dove insegnare; come insegnare. L’insegnamento durante il gioco Cosa insegnare: dedicarsi principalmente ad obiettivi rivolti al miglioramento del gioco di squadra. Difesa: ridurre tempo e spazio; contrastare e coprire; difesa in massa. Attacco: creazione e sfruttamento di spazi; passaggi e movimenti; attacco in massa. L’insegnamento durante il gioco Cosa insegnare: Abituare i giocatori ad effettuare il giusto calcolo: tra sicurezza e rischio; saper scegliere ed eseguire ciò che riesce meglio in genere in una particolare situazione. L’insegnamento durante il gioco Dove insegnare: i giocatori devono esercitarsi a realizzare azioni di gioco in ogni parte del campo. I miglioramenti del gioco di squadra in attacco dovrebbero ottenersi a partire dalla tre quarti difensiva del campo, allo stesso modo il miglioramento del sistema difensivo dovrebbe ottenersi partendo dalla tre quarti di attacco. L’insegnamento durante il gioco Come insegnare: cinque sono i metodi che stanno alla base dell'insegnamento: controllo del gioco (es. se una squadra deve allenarsi a creare spazi sulla fascia centrale del campo allora l'allenamento deve limitarsi a quella zona); L’insegnamento durante il gioco Come insegnare: condizioni di gioco (es. se ci si deve concentrare sul passaggio veloce bisogna imporre il gioco di prima; se si richiede uno scatto sull'appoggio bisogna imporre che il giocatore debba superare di corsa il compagno al quale ha passato la palla); L’insegnamento durante il gioco Come insegnare: bloccare il gioco. E' un metodo per dimostrare ai giocatori i vantaggi e gli svantaggi delle loro posizioni. A questo proposito è necessario che: sia fissato un segnale per bloccare il gioco (es. due colpi di fischietto); i giocatori si fermino per non alterare la situazione di gioco che si vuole correggere (conviene fermare il gioco per sottolineare il tema trattato, ma non per trattare temi diversi) L’insegnamento durante il gioco Come insegnare: correggere e riprovare: dopo avere fermato il gioco è importante fare riprovare nel modo corretto quello che è stato fatto nel modo sbagliato. L’insegnamento durante il gioco Come insegnare: pensare ad alta voce: si tratta di un metodo mediante il quale l'allenatore pensa ad alta voce al posto del giocatore, anticipando le sue azioni. Questo metodo si usa spesso per rendere più efficace la ripetizione correttiva. L’addestramento tecnico Cronologia d’intervento Per impostare una partita di calcio occorre che gli allievi abbiano innanzitutto appreso due elementi fondamentali: il calcio e la ricezione del pallone; da questi due elementi basilari si può costruire l’ulteriore insegnamento della tecnica. L’addestramento tecnico Cronologia d’intervento La corretta scansione e successione didattica degli elementi della tecnica calcistica deve seguire la seguente sequela: Calcio Conduzione Finte Ricezione Lancio di Colpo di testa rimessa Contrasto L’addestramento tecnico Cronologia d’intervento L’insegnamento della tecnica basilare del portiere (presa e lancio della palla) deve avvenire parallelamente all’insegnamento del calciare e del ricevere. L’addestramento tecnico Cronologia d’intervento Attenzione deve essere dedicata alla scelta dei giovani che possiedono le caratteristiche fisiche e psichiche ma soprattutto che mostrano il desiderio di giocare in porta. L’addestramento tecnico Cronologia d’intervento Si presterà cura ad impostare: la posizione base, il cambiamento di posizione, la presa, il colpo di pugno ed i tuffi più semplici. Comunque fino a circa 13/14 anni non è raccomandabile una completa specializzazione L’addestramento tecnico Gli elementi tecnici imparati devono essere esercitati in forma globale anche con la presenza degli avversari. Le esercitazioni per i principianti debbono essere il più possibile semplificate. Nel colpo di testa ci si deve servire di palloni più leggeri e morbidi per consentire agli allievi di esercitarsi con coraggio e senza preoccupazioni per l’urto. L’addestramento tecnico Per facilitare le condizioni d’insegnamento dei modi di calciare, conviene porre i palloni su terreni morbidi (sabbia) in modo che gli allievi eseguano il movimento senza alcun impedimento o preoccupazione di farsi male. Il ricevere il pallone deve essere insegnato con palloni morbidi o non completamente gonfiati. In tali condizioni il pallone perde in elasticità e rimbalzando poco favorisce l’apprendimento rapido del gesto. L’addestramento tecnico Gli elementi più pericolosi della tecnica del portiere debbono essere iniziati su terreno morbido (sabbia, erba, tappeti). L’insegnamento di un movimento nuovo si deve iniziare esercitando la parte del corpo più abile e nella direzione preferita. L’addestramento tecnico Ogni esercizio deve prevedere, un perfezionamento parallelo, che significa apprendimento da entrambi i lati del corpo, sia come uso degli arti sia come provenienza e direzione della palla, sia come posizionamento nella superficie di gioco. L’addestramento tecnico I più gravi errori che vengono commessi nell'allenamento giovanile. Rapportare il giovane ad una immagine ridotta dell'adulto senza considerare che egli ha una personalità ancora in formazione, modi di pensare ancora in evoluzione e soprattutto un fisico e capacità in trasformazione e crescita. L’addestramento tecnico I più gravi errori che vengono commessi nell'allenamento giovanile. Condurre allenamenti per ragazzi di 12-13 anni (giovanissimi) avendo come obiettivo il massimo rendimento per raggiungere immediati successi. Un graduato e mirato allenamento conduce ad un grado più alto di preparazione fisica e atletica in età adulta e la mantiene stabile più a lungo nel tempo. L’addestramento tecnico I più gravi errori che vengono commessi nell'allenamento giovanile. Una preparazione troppo veloce e precoce, in genere è sempre collegata al raggiungimento di traguardi ambiziosi per gli adulti, darà notevoli risultati a breve scadenza, ma provocherà sicuramente danni che quasi sempre sono irreversibili. L’addestramento tecnico I più gravi errori che vengono commessi nell'allenamento giovanile. I giovani e gli adolescenti in particolare, quando vengono sottoposti ad un eccessivo carico fisico e psicologico, perdono la motivazione per quello che stanno facendo e diminuisce il loro desiderio sino a giungere ad un vero e proprio rifiuto di fronte ai primi insuccessi. L’addestramento tecnico Alla conclusione del ciclo giovanile il giocatore dovrà: avere raggiunto una giusta maturazione fisica; avere acquisito un completo bagaglio tecnico; avere acquisito un corretto senso tattico; avere sviluppato le cosiddette "qualità di volontà" per ottenere risultati duraturi: L’addestramento tecnico disponibilità al lavoro di gruppo, spirito di collaborazione, disponibilità ad apprendere e lavorare, consapevolezza dei miglioramenti mediante l'impegno desiderio di emergere. Queste qualità agiscono positivamente non solo nell'ambito sportivo, ma sono di grande aiuto per affrontare la vita e le difficoltà di ogni giorno. L’addestramento tecnico Sono di grande importanza per la formazione dei giovani: il mantenimento e la cura della salute e dell'igiene personale; l'organizzazione e l'occupazione del tempo libero; il gioco ed il relativo allenamento devono rimanere in secondo ordine rispetto alla scuola o al lavoro; l'allenamento non deve comportare rischi per la salute e la futura crescita del giovane; la gioia e la serenità devono sempre essere poste in primo piano: evitare quindi allenamenti faticosi, monotoni e ripetitivi; i giovani devono poter sempre ricavare esperienze costruttive e socializzanti; dall'allenamento insieme al gioco i giovani devono poter coltivare altri interessi soprattutto a livello culturale. L’allenatore del settore giovanile Allenare i giovani significa soprattutto riuscire ad attuare correttamente tutte le fasi della strategia generale dell'educazione: L’allenatore del settore giovanile conoscenza dell'allievo in riferimento al suo sviluppo motorio; conoscenza dei problemi educativi nelle varie fasce di età; valutazione continua delle variazioni indotte nella personalità e nella maturazione del giovane, dall'influenza ambientale e dall'azione educativa fisicomotoria. L’allenatore del settore giovanile L'allenatore deve attenersi, soprattutto per i giovani sino ai 14/15 anni, quanto più possibile al principio della polivalenza. . L’allenatore del settore giovanile La polivalenza richiede: interventi di tipo analitico (sviluppo della percezione uditiva, visiva, coordinazione senso-motoria, dei movimenti fini); interventi di tipo globale (sequenze multivariate, percorsi misti, giochi polivalenti, giochi a squadre). La polivalenza costituisce la via maestra per fare intraprendere agli allievi un serio, corretto e valido avviamento sportivo. Fasi sensibili dell’apprendimento motorio Tra i 5 ed i 9/10 anni Tra i 6 e gli 8 anni Tra i 7 e i 10 anni -sono appresi gli schemi motori di base; -è aumentata la precisione dei movimenti. -migliora rapidamente l’equilibrio; -si acquisisce notevole stabilità nei movimenti. -migliora la rapidità di movimento; -migliora la sensibilità muscolare. Tra gli 8 e i 10 anni matura l’attitudine a prevedere la velocità e la direzione di oggetti in movimento. Tra i 9 e i 10 anni si raggiunge la massima frequenza del passo, nei maschi fino a 4,44 passi/secondo, nelle femmine fino a 4,0 passi/secondo (attorno ai 15-16 anni la frequenza diminuisce e si stabilizza, nei maschi a 4,0 nelle femmine a 3,6 passi al secondo). Fasi sensibili dell’apprendimento motorio Tra i 9 e gli 11 anni Tra i 10 e i 13 anni si realizzano progressi nella coordinazione senso motoria (occhio-mano, occhio-piede e dinamica generale). è il periodo migliore movimenti e dei gesti. per l’apprendimento dei Tra gli 11 e i 12 anni si completa lo sviluppo della lateralizzazione, in seguito i progressi saranno molto limitati. Tra i 12 e i 18 anni raddoppia la forza muscolare; per le ragazze invece dopo i 13 anni la forza sostanzialmente non aumenta Tra i 6 e i 14 anni evitare esercizi passivi di mobilità e scioltezza, in pratica quelli eseguiti con l’aiuto degli altri. Dopo i 10 anni iniziare l’educazione all’allungamento muscolare e alla mobilità. Le tappe fondamentali 6-10 anni PREPARAZIONE GENERALE E’ il periodo in cui i bambini possiedono una elevata capacità di apprendere. L’apprendimento motorio registra il tempo migliore per acquisire tutte le abilità (capacità coordinative) necessarie ed indispensabili per imparare i gesti tecnici. Le tappe fondamentali 10-14 anni ALLENAMENTO GIOVANILE DI BASE E’ il periodo in cui vengono perfezionati ed affinati tutti i gesti tecnici acquisiti nel periodo precedente (eliminazione dei gesti parassiti e mantenimento dei gesti essenziali). E’ la fase migliore per apprendere ad applicare all’attività collettiva (gioco di squadra) tutti gli elementi della tecnica individuale. Le tappe fondamentali dai 14 anni ALLENAMENTO SPECIALIZZATO E’ il periodo in cui si possiedono elevate capacità di ragionamento e di attenzione. Inizia la ricerca metodica della perfezione dei gesti tecnici e dell’apprendimento del senso tattico per poter giungere a realizzare il gioco collettivo in tutta la sua completezza e in tutte le sue varianti. Le tappe fondamentali 15-18 anni PERFEZIONAMENTO SPORTIVO D'ALTO LIVELLO E’ la sintesi dei tre stadi precedenti, inizia una vera e sistematica preparazione dal punto di vista fisico, per poter elevare progressivamente la qualità della prestazione agonistico-sportiva e la sua durata nel tempo. Continua il perfezionamento della tecnica individuale in relazione al miglioramento delle capacità condizionali e una più responsabile partecipazione al gioco di squadra.