UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA
Lezioni del prof A. Rovida
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE
Alcuni popoli antichi, Cinesi, Egizi, Maya, Greci e Romani praticarono
giochi con la palla colpita con le mani o con i piedi.
Nel 2500 a.C. in Cina
l’imperatore Huang-Ti faceva praticare ai suoi soldati un gioco
denominato “Tsu Chu” che tradotto letteralmente significa “ palla spinta
con il piede”. Il pallone era una vescica piena d’aria e sughero che doveva
essere spinta con le mani ed i piedi dentro una porta costituita da due
canne alte tre-quattro metri fra le quali pendeva una rete di corde di
seta a larghe maglie.
Nel 1000 a.C. in Giappone
aveva largo seguito il “Kemari” che veniva giocato su un campo
rettangolare ai cui angoli erano posti quattro diversi tipi di albero; un
pino, un ciliegio, un mandorlo e un salice. Era un gioco molto gentile, il
rispetto per l’avversario era posto in risalto tanto che a volte il gioco
veniva interrotto per scambi di scuse ma anche di complimenti.
Nel 400-500 a.C. in Africa Settentrionale
il popolo dei Berberi giocava con finalità religiose, il “Ckura”, che
consisteva nel lanciare la palla il più lontano possibile
Gli antichi Greci
usavano esercitarsi con la palla in un gioco denominato
“Epyschiros” virile e molto violento, tant’è vero che era la
passione degli Spartani, noti cultori della prestanza fisica.
I Romani
giocavano “all’Harpastum”, una derivazione del gioco greco
anch’esso molto virile ed utilizzato come esercitazione per
i militari.
Ai legionari Romani si riconosce il merito di aver diffuso il
gioco con la palla nel continente europeo.
Nella Gallia
il gioco portato dai Romani, fu denominato Soule.
Nelle foreste le popolazioni celtiche giocavano partite-battaglie
con lo scopo di far passare una palla nel territorio avversario.
In Inghilterra
il gioco fu chiamato, Hurling over country, gioco in aperta campagna,
che gradualmente si modificò nell’Harling at goal giocato su campo
più ristretto e con un minor numero di giocatori, ma sempre molto
violento.
Anche se praticato dai nobili, il football così giocato restò un gioco
plebeo; nella tragedia “Re Lear” di W. Shakespeare, un personaggio
insulta un altro dicendo “You base football player”, “spregevole
giocatore di calcio”.
Calcio fiorentino
In Italia, dopo secoli di silenzio seguiti alla scomparsa
dell’Harpastum, rinacque un gioco denominato “calcio” (siamo nel
1400-1500) ebbe gran popolarità e seguito a Firenze al tempo dei
Medici.
Il “calcio fiorentino” si giocava in spazi delimitati con un numero di
giocatori precisato e si colpiva “una palla a vento” cioè, non ripiena
di sostanze solide.
I giocatori erano 27 per squadra:
15 innanzi o corridori
5 sconciatori
4 datori innanzi
3 datori indietro
(attaccanti),
(centrocampisti),
(terzini),
(difensori).
Gli incontri erano diretti dai sei arbitri posti su una tribunetta.
Si giocava in Piazza Santa Croce o Santa Maria Novella e la partita
che iniziava a sera, terminava a mezzanotte con uno sparo.
Vinceva la squadra che aveva segnato più “caccie”, cioè che riusciva
a buttare la palla entro una porta larga un metro, costituita da una
tenda o anche da vere porte in muratura.
Calcio fiorentino
A Firenze il calcio assume un’importanza storicamente
documentata, infatti nel 1555 Antonio Scaino nel suo
“Trattato del giuoco della palla” scrive:
“Ciascun giocatore partecipa senza alcuna
armatura ed ha facoltà di colpire la palla con la
parte, o con le parti, del corpo che più gli conviene e
sia al volo sia al primo balzo sia al secondo ed anche
successivamente. E mentre essa rasoterra la può
colpire con i piedi con due o più tocchi, può
afferrarla, tenerla in mano e portarla (il che è cosa
gloriosa) addirittura nella parte nemica”.
Dribbling game
In Inghilterra, Il football entrò nelle scuole con la denominazione
di “dribbling game”(gioco delle finte).
Nei colleges Inglesi e Scozzesi, ogni partita ebbe le sue regole, le
varie contese venivano risolte dai capitani, dopo brevi consultazioni.
Le squadre erano composte da 11 giocatori (ogni camerata dei
collages era composta da dieci studenti e da un precettore); le
gare si disputavano su campi erbosi di circa 70 m, con l’obiettivo di
far passare la palla tra due pali, posti alla distanza di 1 m.
Ogni incontro durava sessanta minuti, due arbitri vigilavano
sull’osservanza delle regole concordate di volta in volta prima
dell’inizio della gara.
Vigeva pure la norma del fuorigioco, consistente nel divieto per
l’attaccante di giocare la palla se, fra se e la porta avversaria, non
si frapponevano avversari, nel 1867 fu fissato il numero dei
giocatori a 3, la modifica segnò una vera rivoluzione.
La marcia verso una regolamentazione comune e simile
all’attuale è stata però molto lenta.
Le porte non avevano la
traversa e mancava il portiere.
Non
c’erano
ruoli,
tutti
potevano utilizzare mani e
piedi.
Nel 1842 a Rugby e poi a
Cambridge, si cercò più volte
di unificare le regole di questo
gioco.
Quando, nel 1855 furono
pubblicizzati i risultati di tali
riunioni, ci si accorse che era
stato creato un nuovo gioco.
Le nuove norme sancirono una
divisione tra i sostenitori del
gioco con i soli piedi (Calcio) e
del gioco con mani e piedi
(Rugby).
Il 26 Ottobre 1863, nella “Freemason’s Tavern” di Great Queen
Street, rione di Holborn a Londra si ritrovano i responsabili di 11
club; dopo una burrascosa riunione, riescono a stendere
definitivamente un regolamento comune
Nel 1857 nasce la prima
società di calcio del mondo,
lo Sheffield Club.
In Italia, il gioco apparve
alla fine dell’800, diffuso da
Inglesi residenti a Genova.
La prima società, il Genoa
cricket and football club,
nacque nel 1893.
Il 26 ottobre 1863 viene
costituita
la
prima
federazione
nazionale,
la
Football Association.
Nel 1898 a
fondata
la
Torino
viene
Federazione
Italiana del Football.
Il calcio piace
Perché è un gioco semplice e facilmente comprensibile nelle sue
regole e nel suo svolgimento.
Può essere praticato da tutti; non esige una particolare
struttura fisica o determinate doti atletiche; consente un’ampia
libertà di movimenti e possibilità di esprimersi al meglio di se
stessi.
E’ un’attività libera che partendo da una tecnica di base comune
permette a tutti di esprimere la propria personalità ed il proprio
stile;
E’ un’ attività incerta, cioè legata alla legge del caso, di cui è
impossibile prevederne lo svolgimento;
E’ un’avventura sempre nuova e piena d’interesse che può diventare
spettacolare;
E’ un’attività del presente in quanto il giocatore costruisce
durante ogni partita il suo avvenire, il passato non conta.
Le regole
Per conoscere e
conoscerne le regole.
comprendere
un
gioco
è
necessario
Il Calcio possiede poche ed essenziali regole che hanno valore
universale.
Le regole nei giochi, servono a raggiungere uno scopo
fondamentale (non scritto), tutti i partecipanti, durante lo
svolgimento del gioco, devono realizzare la principale norma
comportamentale del “fair-play” (comportamento leale).
Il calcio, pur nella varietà dei movimenti e nella complessità
delle azioni proposte dai giocatori, può essere seguito o praticato
con una certa facilità da chi sia a conoscenza delle regole.
Nell’opuscolo edito dalla Federazione Italiana Gioco Calcio
sono raccolte illustrate e ben spiegate le 17 regole internazionali.
Dimensioni
Il terreno di gioco deve essere rettangolare, lungo
da 90 a 120 m e largo da 45 a 90 m.
Per le gare internazionali, le misure devono essere,
lunghezza 100/110 m, larghezza 64/75 m.
Segnatura
Il terreno di gioco deve essere segnato con linee
che ne fanno parte integrante.
I lati maggiori sono detti “linee laterali”, i lati
minori “linee di porta”.
Agli angoli vengono poste 4 bandierine d’altezza
non inferiore a m 1,50.
Una linea mediana viene tracciata attraverso il
campo
per
tutta
la
larghezza
“linea di
centrocampo”, a metà di questa riga viene
tracciato un cerchio con raggio di m. 9,15
denominato “cerchio di centrocampo”.
Porte
Le porte sono poste al centro delle linee di
porta, sono costituite da due pali verticali
distanti m. 7,32, congiunti alla sommità da una
sbarra trasversale all’altezza dal terreno di m.
2,44.
Aree di porta
Sono tracciate vicino alle due porte e misurano
rispettivamente m. 18,32 x 5,50.
Aree di rigore
Sono tracciate attorno le aree di porta e
misurano m. 40,32 x 16,50. In esse deve essere
segnato un punto ben visibile distante m. 11 dalla
porta chiamato punto del “calcio di rigore”.
Il pallone deve essere sferico con l’involucro esterno
di cuoio od altro materiale approvato;
circonferenza da 68 a 70 cm.;
peso all’inizio della gara da 410 a 450 gr.;
pressione fra 0,6 e 1,1 atmosfere.
Ogni squadra è composta da 11 giocatori in campo uno
dei quali giocherà da portiere e fino ad un massimo di
7 giocatori di riserva.
I giocatori espulsi non possono essere sostituiti.
Nessuna gara potrà aver luogo o continuare con meno
di 7 giocatori per squadra.
Maglia di gioco numerata calzoncini e
calzettoni, parastinchi e scarpe.
Il portiere deve indossare una maglia di
colore diverso da quello di tutti gli altri
giocatori in campo e dell’arbitro.
L’arbitro ha il compito di far rispettare le regole del
gioco.
Le sue decisioni sui fatti che avvengono durante le gare
sono definitive.
È l’unico cronometrista della gara.
Ha la facoltà di ammonire ed eventualmente allontanare
il giocatore che si comporti sul campo e fuori in
maniera non corretta o sleale.
Per ogni gara vengono designati 2 assistenti
dell’arbitro muniti di bandierine per segnalazioni.
Gli assistenti possono essere:
“ufficiali” se designati dagli organi federali;
“di parte” se forniti dalle società interessate
Due tempi di gioco di 45 minuti ciascuno
L’intervallo tra i due
superare i 15 minuti.
tempi
non
deve
Sono previste durate inferiori dei tempi di
gioco a seconda dell’età dei calciatori.
La scelta del terreno di gioco è stabilita con
sorteggio, chi vince il sorteggio ha diritto a scegliere
il campo di gioco, all’altra squadra verrà assegnato il
calcio d’inizio.
Il calcio d’inizio si effettua:
all’inizio d’ogni gara;
dopo ogni rete segnata;
all’inizio del secondo tempo.
Il pallone non è in gioco quando ha superato
interamente la linea laterale o la linea di
porta, sia a terra sia in volo e ogni volta
che il gioco viene interrotto dall’arbitro.
Una rete viene segnata quando il pallone ha
interamente superato la linea di porta tra i
pali e sotto la traversa, senza irregolarità
da parte della squadra che l’ha realizzata.
E’ una regola di difficile interpretazione
perché essere in fuori gioco non è di per sé
un’infrazione.
Un calciatore si trova in posizione di fuori
gioco, nel momento in cui il pallone viene
giocato da un suo compagno ed egli si trova più
vicino alla linea di porta avversaria sia rispetto
al pallone sia al penultimo avversario.
Un calciatore non é in posizione di fuorigioco:
se
se
se
su
su
su
se
si trova nella propria metà campo;
si trova in linea con il penultimo avversario;
si trova in linea con i due ultimi avversari;
calcio di rinvio;
rimessa laterale;
calcio d’angolo;
il pallone viene giocato da un avversario.
Scorrettezze punite con calci di punizioni diretti:
dare o tentare di dare un calcio ad un
avversario;
fare o tentare di fare lo sgambetto ad un
avversario;
saltare su un avversario;
caricare un avversario;
colpire o tentare di colpire un avversario;
spingere un avversario;
contrastare un avversario per il possesso del
pallone, venendo in contatto con lui prima di
raggiungere il pallone;
trattenere un avversario;
sputare contro un avversario;
giocare volontariamente il pallone con le mani.
scorrettezze punite con calci di punizioni indiretti:
giocare in modo pericoloso;
impedire la progressione ad un avversario;
ostacolare il portiere nell’atto di liberarsi della palla;
commettere altri falli non elencati nella regola 12;
giocando da portiere:
trattenere il pallone con le mani per più di 6 secondi
prima di liberarsene;
toccare nuovamente il pallone con le mani dopo
essersene liberato e prima che venga toccato da un
altro giocatore;
toccare con le mani, il pallone passatogli da un suo
compagno deliberatamente con i piedi;
toccare con le mani, il pallone passatogli da un
compagno su rimessa laterale;
compiere manovre che, a giudizio dell’arbitro, siano
dirette a perdere tempo.
Si differenziano in diretti e indiretti.
Il calcio diretto
è quello mediante il
direttamente una rete.
quale
può
essere
segnata
Il calcio indiretto
prevede che per essere segnata una rete, il pallone
deve essere toccato da almeno due giocatori.
L’arbitro distingue i due calci:
non facendo alcun
punizione diretto;
segno
per
il
calcio
di
alzando un braccio per indicare il calcio di
punizione indiretto.
Un calcio di rigore è assegnato contro la squadra
che commette, entro la propria area di rigore, uno
dei falli punibili con un calcio di punizione diretto.
In questo caso il pallone deve essere posto sul
punto del calcio di rigore e tutti i giocatori ad
eccezione dell’incaricato del tiro e del portiere,
devono trovarsi all’esterno dell’area di rigore e a m.
9,15 di distanza dalla palla.
Quando una squadra invia il pallone fuori dalle linee
laterali, il gioco viene ripreso dall’altra squadra con
una rimessa laterale.
Il giocatore incaricato di effettuarla deve avere
entrambi i piedi a terra senza oltrepassare la linea
laterale, deve usare entrambe le mani e lanciare il
pallone da dietro la nuca e sopra la testa.
Quando il pallone esce dalla linea di porta inviata
dalla squadra attaccante.
La ripresa del gioco viene effettuata da un giocatore
della squadra difendente posizionando il pallone in un
punto qualsiasi dell’area di porta.
I calciatori avversari devono restare al di fuori
dell’area di rigore.
Da calcio di rinvio può essere segnata direttamente
una rete e la palla è in gioco solamente quando è al
di fuori dell’area di rigore.
Quando il pallone esce dalla linea di porta inviata
dalla squadra difendente.
Viene
battuto
dalla
squadra
attaccante
posizionando
il
pallone
nell’apposito
settore
circolare (raggio m. 1) segnato nell’angolo del
campo più vicino al punto in cui è uscito il pallone.
E’ un calcio diretto, pertanto può essere segnata
direttamente una rete.
• 1862
– è istituita la regola del fuori gioco;
• 1866
– viene modificata la regola del fuori gioco (tre
giocatori);
– la larghezza della porta, viene portata da m. 4,57, a
m. 5,49 e fra i due pali viene fissato un nastro
all’altezza di m. 2,44 (8 piedi);
• 1869
– viene introdotta la rimessa dal fondo campo;
• 1871
– viene concesso al portiere di poter usare le mani fino
a metà campo;
– vengono designati 2 giudici di campo (umpires)
scelti dalle parti e un terzo giudice (referee) neutrale
che agisce fuori dal campo con compiti di appello;
• 1872
– viene fissata circonferenza della palla da cm 68 a 70;
• 1873
– è istituita la regola del calcio d’angolo;
• 1875
– la larghezza della porta viene portata a m. 7,32 e
viene posta la traversa sopra i pali;
– viene abolito il cambio di campo dopo ogni goal;
• 1877
– il numero dei giocatori di ogni squadra è fissato a 11;
– la durata della gara è fissata a 90’, 2 tempi da 45’;
• 1878
– viene concesso l’uso del fischietto ai due arbitri;
• 1881
– vengono assegnati due punti per la vittoria ed un
punto per il pareggio;
• 1882
– viene introdotta la rimessa laterale con le mani;
• 1886
– si costituisce l’Associazione Internazionale Arbitri e
nasce il professionismo in Inghilterra;
– sono fissate 14 regole del calcio;
• 1890
– i due arbitri sono coadiuvati da due “giudici del gol”;
• 1891
– vengono applicate le reti alle porte ed è abolito il
giudice di porta;
– vengono delimitate le aree di rigore e le aree di porta;
– viene istituito il calcio di rigore che può essere
calciato da qualsiasi punto del campo alla distanza di
m. 11 dalla porta;
– viene designato un solo arbitro di campo (referee), gli
(umpires) vengono trasformati nei due guardalinee;
• 1893
– è permessa la carica al portiere;
• 1895
– viene fissato lo spessore dei pali e della traversa
della porta in 12 cm.;
• 1897
– vengono fissate le misure del campo:
lunghezza m. 90-120, larghezza m. 45-90,
per le gare internazionali:
lunghezza m. 100-110, larghezza m. 64-75;
• 1900
– viene stabilito il peso del pallone in 360-425 gr.
(attualmente è fissato in 410-450 gr.);
• 1902
– viene completata la regola del calcio di rigore, deve
essere battuto da un punto preciso ad 11 m dalla
porta e ad ugual distanza dai due pali;
– viene allargata l’area di rigore;
• 1903
– viene istituito il calcio di punizione diretto;
– viene fissata in m. 7,20 la distanza per la barriera nei
calci di punizione;
• 1907
– viene modificata la regola del fuori gioco, rilevato
solo dopo la metà campo;
• 1913
– viene stabilito che il portiere può utilizzare le mani
solamente dentro la propria area di rigore;
– la distanza della barriera viene fissata a m. 9,15;
• 1919
– viene stabilito che l’arbitro deve indossare una divisa
nera;
• 1924
– il goal segnato direttamente da calcio d’angolo viene
convalidato;
• 1925
– modifica della regola del fuori gioco da tre a due
giocatori;
• 1929
– il portiere deve stare fermo sulla riga di porta prima
della partenza della palla sui calci di rigore;
• 1931
– il portiere non può fare più di 4 passi prima di calciare
la palla;
• 1935
– viene istituito il calcio di punizione indiretto;
• 1936
– viene introdotto il calcio di rinvio;
– sul rilancio del portiere la palla deve uscire dall’area
di rigore prima di essere toccata dagli altri giocatori;
• 1937
– vengono applicati i numeri sul dorso delle maglie (in
Inghilterra), in Italia nel 1939;
• 1939
– promulgazione delle 17 regole del calcio;
• 1949
– viene introdotta la fascia sul braccio del capitano;
• 1951
– vengono poste a bordo campo le panchine;
• 1965
– è ammessa la sostituzione del portiere infortunato;
• 1967
– è ammessa
infortunato;
la
sostituzione
di
un
giocatore
• 1968
– è ammessa la sostituzione di un giocatore oltre il
portiere;
• 1973
– vengono ammessi 3 giocatori di riserva in panchina;
• 1974
– l’arbitro viene dotato dei cartellini, rosso e giallo;
• 1980
– è ammessa la sostituzione di due giocatori senza
distinzione di ruoli;
– viene incluso “lo sputo” tra i falli che prevedono un
calcio di punizione diretto;
– vengono ammessi 5 giocatori di riserva in panchina;
• 1989
– viene istituita la figura del 4° uomo;
• 1990
– un giocatore non è più in fuori gioco se si trova in
linea con il penultimo avversario;
– espulsione automatica per fallo da “ultimo uomo”;
• 1991
– espulsione per il giocatore che interrompe con la
mano un’azione da gol;
– il portiere se pone la palla a terra non la può più
riprendere in mano;
• 1992
– il portiere non può più prendere la palla in mano su
retro passaggio;
• 1993
– viene disegnata l’area tecnica per l’allenatore;
– il portiere non può prendere la palla in mano su
palloni provenienti da rimessa laterale di un proprio
compagno;
• 1994
– l’arbitro può indossare divise colorate;
– vengono assegnati 3 punti in caso di vittoria ed 1 in
caso di pareggio;
• 1995
– è ammessa la sostituzione di tre calciatori durante
una partita;
– non è in fuori gioco un giocatore in posizione
“passiva”;
– viene deciso che l’arbitro segnala il tempo di
recupero alla fine di ogni tempo di gioco, il tempo è
subito recuperato;
• 1996
– vengono ammessi 7 giocatori di riserva in panchina;
– l’arbitro non fischia il fallo se la prosecuzione del
gioco favorisce la squadra del giocatore che l’ha
subito;
• 1997
– il portiere deve liberarsi della palla in 6 secondi
(viene abrogata la regola dei 4 passi);
– il portiere si può muovere rimanendo sulla linea di
porta prima dell’esecuzione del calcio di rigore;
– è possibile fare gol nella porta avversaria
direttamente su calcio di rinvio, non viene
considerata valida l’autorete su calcio di rinvio, nel
caso si attribuisce un calcio d’angolo;
• 1998
– espulsione automatica per fallo da dietro;
– il fuori gioco viene sanzionato solamente se il
giocatore manifesta l’intenzione di partecipare
all’azione o se la sua posizione disturba il portiere;
• 2007
– gli arbitri e gli assistenti vengono
ricetrasmittenti per comunicare tra loro.
dotati
di
Fino all’anno 1865
Non è tracciata alcuna linea, sono definite
solamente le dimensioni massime del
terreno di gioco:
lunghezza 200 yards = m. 182,88
larghezza 100 yards = m. 91,44
Le porte sono senza traversa e la distanza
tra i pali è di 15 piedi = m. 4,57.
Dal 1866 all’1874
Non è tracciata alcuna linea, le dimensioni
massime del terreno di gioco:
lunghezza 200 yards = m. 182,88
larghezza 100 yards = m. 91,44
Viene posto un nastro sopra i pali delle porte
per delimitare l’altezza a 8 piedi = m. 2,44.
Le distanza tra i pali è portata a:
18 piedi = m. 5,49.
Dal 1875 all’1882
Non è tracciata alcuna linea, vengono fissate
le dimensioni minime del terreno di gioco a:
lunghezza 100 yards = m. 91,44
larghezza 50 yards = m. 45,72
Il nastro viene sostituito da una traversa
posta all’altezza di 8 piedi = m. 2,44.
Le distanza tra i pali viene aumentata a:
8 yards o 24 piedi = m. 7,32.
Dal 1883 all’1890
Viene tracciata la linea di contorno del
campo, le dimensioni minime del terreno di
gioco rimangono a:
lunghezza 100 yards = m. 91,44
larghezza 50 yards = m. 45,72
Dal 1891 all’1896
Le dimensioni minime del terreno di gioco
rimangono a:
lunghezza 100 yards = m. 91,44
larghezza 50 yards = m. 45,72
Vengono tracciati il cerchio di centrocampo
dal diametro di 10 yards = m. 9,15 e due linee
alla distanza di 12 yards = m. 10,97 dalla riga
di porta per battere il calcio di rigore.
Dal 1897
Vengono fissate le dimensioni del campo:
lunghezza m. 90-120
larghezza m. 45-90
per le gare internazionali:
lunghezza m. 100-110
arghezza m. 64-75
Vengono tracciate la linea di centrocampo e
altre righe (poste rispettivamente a 6 e 18
yards (m 5,49 e 16,46) dalla linea di porta che
preannunciano l’introduzione delle due aree.
Dal 1902
Vengono tracciate
l’area di porta
6 yards = 5,49 per 20 yards = 18,30
l’area di rigore
18 yards = 16,46 per 44 yards = m.40,26
Dal 1937
Vengono tracciati gli archi alle aree di rigore
distanti 10 yards = m. 9,15 dal rigore
i 4 archetti dei calci d’angolo
raggio m. 1
La tecnica calcistica
Tutte
quelle azioni motorie con e senza
palla che vengono utilizzate per raggiungere
lo scopo sportivo del gioco.
La tecnica calcistica si suddivide in:
• Tecnica di base;
• Tecnica applicata.
La tecnica di base
comprende:
• gesti tecnici senza pallone;
• gesti tecnici con il pallone.
I gesti tecnici senza pallone
sono quelli mediante i quali l’atleta
realizza lo scopo del gioco utilizzando e
muovendo il proprio corpo nel tempo e
nello spazio a disposizione senza l’uso
della palla:
• Corse e cambiamenti di direzione
• Salti
• Movimenti d’inganno
I gesti tecnici con il pallone
sono quelli che l’atleta realizza per
controllare,
dominare,
muovere
e
indirizzare la palla, spostandosi nel
tempo e nello spazio a disposizione per
raggiungere lo scopo del gioco:
I gesti tecnici con il pallone
•
•
•
•
•
•
•
•
Dominare la palla
Guidare la palla
Calciare la palla
Giocare di testa
Ricevere la palla
Contrastare
Utilizzare le mani
Le finte
La tecnica applicata
comprende:
• tecnica applicata individuale;
• tecnica applicata collettiva.
Tecnica applicata individuale
Tutti gli accorgimenti che l’atleta deve
mettere in pratica singolarmente per il
raggiungimento dello scopo comune.
Si suddivide in:
Tecnica applicata individuale
Offensiva:
Smarcamento
Controllo e difesa della palla
Passaggio
Finta e dribbling
Tiro in porta
Difensiva:
Presa di posizione
Marcamento
Intercettamento
Contrasto
Difesa della porta
Tecnica applicata collettiva
Le azioni motorie che ogni atleta deve
realizzare per affrontare collettivamente le
differenti situazioni di gioco.
Ovvero la capacità di mantenere un adeguato
posizionamento in campo relativamente a due
fasi:
Tecnica applicata collettiva
Offensiva:
Scaglionamento offensivo
Penetrazione
Ampiezza
Mobilità
Improvvisazione e sorpresa
Difensiva:
Scaglionamento difensivo
Temporeggiamento
Concentrazione
Equilibrio
Controllo e cautela
Azione frenante
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Corse e cambiamenti di direzione
La corsa del calciatore prevede spinte sul terreno
con la massima forza e che le ginocchia non
vengono sollevate molto in avanti.
Tali accorgimenti consentono all’atleta di poter
cambiare facilmente la direzione della sua corsa.
Tuttavia in alcune situazioni il calciatore realizza
azioni di corsa in piena spinta, con ampie falcate
ed in massima velocità.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Corse e cambiamenti di direzione
Situazioni quali:
per arrivare prima;
per raggiungere un avversario;
per cambiare posizione;
obbligano il calciatore ad utilizzare
la vera corsa atletica.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Corse e cambiamenti di direzione
Per essere pronto ad eseguire qualsiasi gesto
tecnico, il calciatore deve cercare di attuare
un’azione di corsa che preveda:
di abbassare il baricentro del proprio corpo;
una falcata non molto ampia;
di mantenere un ritmo di corsa adeguato.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Corse e cambiamenti di direzione
Durante il gioco, il calciatore viene
chiamato a passare improvvisamente:
spesso
da una andatura di corsa relativamente blanda
a massime ed improvvise accelerazioni;
ad arresti imprevisti;
a imprevedibili cambi di direzione o di senso.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Corse e cambiamenti di direzione
I cambiamenti di direzione, di senso od
altre azioni che modificano la linea o
l’assetto di corsa, non sempre sono
conseguenti ad una volontaria scelta ma
piuttosto,
una
risposta
adeguata
al
movimento di un avversario o di un
compagno.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Un calciatore in piena accelerazione
per fermarsi deve:
accorciare l’ampiezza del passo;
abbassare e arretrare il baricentro del
proprio corpo;
assumere una posizione arretrata del busto in
modo che il peso del corpo gravi maggiormente
sulla gamba più indietro a ginocchio molto
piegato.
la gamba che si appoggia in avanti, accentua
la lunghezza del passo e prende contatto con il
terreno prima con il tallone e poi a piena pianta.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Un calciatore in piena accelerazione
per cambiare direzione o senso, deve:
comportarsi allo stesso modo dell’azione
precedente;
appoggiare in avanti il piede opposto al cambio
di direzione o di senso.
volendo cambiare direzione o senso verso
sinistra si dovrà appoggiare in avanti la gamba
destra e viceversa per l’altra parte.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Salti
Nel calcio, l’azione di corsa può anche non essere
in direzione del pallone.
Il salto invece, viene sempre eseguito dal
calciatore per colpire, per ricevere o cambiarne la
direzione della palla.
Il più delle volte avviene in contrasto con un
avversario.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Salti
Il calciatore può realizzare il salto con la spinta di:
una gamba;
due gambe;
e può eseguirlo:
con rincorsa;
da fermo.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Salti
Il salto con rincorsa e stacco effettuato con la spinta
di una sola gamba ottiene risultati più efficaci di tutti
gli altri.
Il continuo cambiamento delle situazioni e la brevità del
tempo di scelta e di preparazione, non mettono il
calciatore in condizione di saltare nel modo più
soddisfacente:
a volte deve eseguire salti sul posto a due appoggi
e senza rincorsa,
a volte impedito nella sua azione dalla presenza di
avversari non può elevare in coordinazione il ginocchio
libero.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Salti
Il calciatore deve essere preparato mediante
esercizi di elasticità ed esplosività ad eseguire
salti da fermi o con brevissime rincorse.
Una componente fondamentale per la buona riuscita
del salto è la“ scelta del tempo ”,
rapido e corretto giudizio della valutazione della
traiettoria e velocità della palla.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Movimenti d’inganno o finte di corpo
Sono quei movimenti che deviano l’attenzione
dell’avversario dalla vera intenzione del calciatore.
Possono essere eseguiti con qualsiasi parte del
corpo, non prevedono la presenza della palla.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Movimenti d’inganno o finte di corpo
Sono indirizzati a:
Creare condizioni favorevoli al gioco;
Sottrarsi dalla sorveglianza dell’avversario;
Guadagnare tempo e pertanto spazio;
Sorprendere e creare incertezze all’avversario.
Tecnica di base
I gesti tecnici senza pallone
Movimenti d’inganno o finte di corpo
L’esecuzione tecnica delle finte di corpo è
strettamente collegata alla sensibilità ed abilità
motoria individuale di ogni calciatore.
L’insegnamento di questo gesto verrà esaminato in
una prossima lezione quando tratteremo delle finte
come elemento della tecnica applicata individuale
d’attacco.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Sono quelli che l’atleta realizza quando
deve controllare, dominare, e indirizzare
la palla, muovendosi nel tempo e nello
spazio a disposizione per raggiungere lo
scopo del gioco.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
I gesti che ogni calciatore
conoscere e acquisire sono:
Dominare la palla
Guidare la palla
Calciare la palla
Giocare di testa
Ricevere la palla
Contrastare
Utilizzare le mani
deve
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dominare la palla
Nel gioco del calcio è molto importante mantenere
il più a lungo possibile il possesso della palla.
E’ quindi indispensabile che ogni calciatore impari a
dominare l’attrezzo (palla) nel migliore dei modi.
Gli atleti non devono diventare dei funamboli con la
palla, ma è opportuno che possiedano le abilità per
controllarla in ogni momento e in qualsiasi
situazione.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dominare la palla
Non è necessario insegnare la tecnica di
base
chiedendo
agli
allievi
l’esatta
ripetizione del modello fornito,
ma è invece consigliabile:
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dominare la palla
saper utilizzare una tecnica reale
(giochi, situazioni ed esercizi i più vicini
possibile alle condizioni di gara);
sapersi piazzare bene sul terreno di gioco
(ricercare cioè degli adattamenti al gioco
senza modificare i gesti tecnici);
saper giocare in modo semplice
(in relazione alle proprie abilità);
saper ridurre gli errori per acquisire
fiducia e vincere la paura di sbagliare.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dominare la palla
E’ comunque buona cosa ripetere numerose
volte lo stesso gesto, la ripetizione ha
come effetto prioritario il rafforzamento
delle capacità coordinative.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dominare la palla - Il palleggio
Il palleggio, nelle sue diverse forme (a terra ed in
volo, rotolato o rimbalzato) e tra gli esercizi più
significativi che permettono di raggiungere e
acquisire un adeguato dominio e controllo della
palla.
Il palleggio può essere effettuato:
individualmente;
a coppie;
a gruppi.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guidare la palla
Per guida o conduzione della palla s’intende l’azione
che prevede “passaggi fatti a sé stessi lungo la
direzione della corsa”.
Per guidare correttamente si devono imprimere alla
palla piccoli tocchi in modo che la stessa non si discosti
troppo dal nostro corpo.
La conduzione (o dribbling) è il modo più lento che
esiste nel gioco del calcio per trasmettere la palla ad
un compagno o per spostarla da un punto all’altro del
campo.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guidare la palla
La perdita di tempo collegata alla conduzione
appare evidente ed offre all’avversario la
possibilità di recuperare più facilmente.
In determinate situazioni di gioco una veloce
guida della palla diventa indispensabile:
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guidare la palla
quando un attaccante si dirige verso la porta
avversaria da solo;
quando bisogna dare il tempo ai compagni di meglio
posizionarsi sul campo;
quando, una stretta marcatura effettuata da un
avversario
sui
nostri
compagni
sconsiglia
l’esecuzione del passaggio perché troppo rischioso.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Come si guida la palla
Con
Con
Con
Con
il collo piede;
l’esterno collo piede;
l’interno collo piede;
la punta del piede.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con il collo piede
Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con
la superficie del piede compresa tra
l’allacciatura delle scarpe e la parte appena
superiore.
La spinta alla palla viene applicata con il piede
leggermente teso e con la punta rivolta verso il
basso.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con il collo piede
Questo tipo di guida consente di realizzare
una corsa in buona velocità, anche se la
sicurezza del controllo della palla è più
ridotta perché la superficie del piede che
viene a contatto con la palla è piccola.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con l’esterno collo piede
Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con
il piede un poco rilassato e ruotato all’interno.
Il piede si adatta esattamente al pallone
perché la superficie che viene a contatto con
l’attrezzo è più vasta.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con l’esterno collo piede
Condurre avanti il pallone con l’esterno collo è
un modo sicuro, il più “morbido” e abbastanza
rapido per procedere con la palla al piede.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con l’interno collo piede
Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con
il piede e il ginocchio ruotato verso l’esterno.
Il piede è rilassato e il giocatore, nell’attimo in
cui tocca la palla, tiene lo sguardo rivolto in
basso.
Fra un contatto e l’altro del pallone, il
giocatore alzerà per un attimo la testa per
recuperare la visone periferica del campo.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con l’interno collo piede
Condurre avanti il pallone con l’interno collo è
un modo molto sicuro per proteggere la palla
dagli interventi degli avversari, ma certamente
molto lento nel procedere.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con la punta del piede
Il giocatore conduce davanti a sé il pallone con
la punta piede, cioè con una superficie del
piede ridottissima, richiede una grande abilità
e sensibilità nell’ applicare le giuste spinte, ma
a livello meccanico e il modo più rapido e veloce
di guida della palla.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Guida con la punta del piede
Questo tipo di guida non offre sicurezza nel
controllo della palla e pertanto deve essere
utilizzata da quei calciatori che la sappiano ben
realizzare e solamente nei casi in cui gli
avversari siano a buona distanza e gli spazi
siano abbastanza ampi.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Corretta guida della palla
Un buon giocatore deve saper applicare le
diverse forme della guida, non può sceglierne
una fra tutte ed utilizzare sempre quella.
Le guide usate più raramente sono quelle di
punta e collo pieno.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Corretta guida della palla
Nel guidare la palla su un percorso rettilineo e
sgombro da avversari, la scelta della forma più
idonea non è particolarmente difficile;
si usa quella più veloce.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Corretta guida della palla
È più difficile scegliere il tipo di guida se:
dobbiamo cambiare la direzione di corsa;
se dobbiamo eseguire altri gesti tecnici
(passare, arrestarsi, calciare, eseguire
finte ecc.);
in presenza di uno o più avversari.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Calciare la palla
Il calcio è il colpo che, deliberatamente ed
in una determinata direzione, viene impresso
al pallone con una qualsiasi parte del piede.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Calciare la palla
Colpire il pallone con il piede sembra in un
certo senso un movimento poco naturale, l’uso
della mani appare senz’altro più naturale e
logico.
L’invio della palla con le mani presenta però
notevoli limiti in relazione alla forza ed alla
lunghezza dei lanci, tali limiti sono dovuti alla
relativa debolezza degli arti superiori.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Movimenti basilari del calciare la palla
Il gesto del calciare la palla è il risultato di
diversi movimenti armonicamente collegati fra
di loro.
Le tecniche, differiscono in relazione alla
parte del piede che viene usato ed allo scopo
che s’intende raggiungere (passaggio, lancio,
tiro in porta od altro).
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Movimenti basilari del calciare la palla
L’esecuzione del gesto rimane identico per
tutte le forme del calciare e si realizza
secondo le seguenti fasi:
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Movimenti basilari del calciare la palla
–
La posizione del calciatore rispetto al
pallone da calciare, con rincorsa (più o
meno lunga) a passi relativamente brevi
(solo l’ultimo è un poco più lungo);
–
Il posizionamento del piede d’appoggio in
relazione al tipo di calcio da eseguire
(equilibrio della gamba portante);
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Movimenti basilari del calciare la palla
–
–
–
il movimento preparatorio della gamba
calciante;
il calcio vero e proprio (trasmissione della
forza);
il movimento di prosecuzione della gamba
calciante.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dove colpire la palla
La traiettoria che descrive un pallone
calciato dipende dal punto in cui lo stesso
viene colpito.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dove colpire la palla
Se il pallone viene colpito nella sua
parte
centrale
si
otterrà
una
traiettoria rettilinea e rasoterra.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dove colpire la palla
Se il pallone viene colpito sotto si
otterranno traiettorie a parabola.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dove colpire la palla
Se il pallone viene colpito a destra si
otterranno traiettorie curve a sinistra.
Se il pallone viene colpito a sinistra si
otterranno traiettorie curve a destra.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Dove colpire la palla
Per tutte le posizioni intermedie, si otterranno
traiettorie combinate rispetto le precedenti.
Durante l’esecuzione del calcio
lo sguardo deve essere fissato sul pallone.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Come si calcia la palla
La parte del piede che viene a contatto con il pallone
durante il calcio determina la caratteristica e la
denominazione del calcio, pertanto avremo:
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Come si calcia la palla
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
d’interno piede;
d’interno collo piede;
col pieno collo piede;
d’esterno collo piede;
d’esterno piede;
con la punta del piede;
con il tallone del piede.
Tecnica di base
Calcio d’interno piede
E’ un tipo di calcio che garantisce la più esatta
direzione del pallone, è molto adatto per
l’esecuzione di passaggi e per tiri in porta di
precisione o per appoggiare la palla in porta.
Nel calcio d’interno piede la superficie d’urto è di
forma triangolare
ed è delimitata dall’osso metatarsale dell’alluce,
dall’osso del calcagno e dal malleolo interno.
Tecnica di base
Calcio d’interno piede
Il piede calciante è ruotato verso l’esterno,
parallelo al terreno, in leggera flessione dorsale e
forma un angolo retto con il piede portante.
Anche il ginocchio ruota verso l’esterno e la gamba
è leggermente flessa.
Il busto si inclina in avanti e le braccia restano
aperte per assecondare il movimento.
Tecnica di base
Calcio d’interno piede
Al momento del calcio, il piede portante si posiziona
vicino e di lato al pallone, la punta del piede
rivolta verso l’obiettivo.
La gamba calciante, inizialmente flessa all’indietro,
viene portata in avanti per colpire il pallone e poi
prosegue per accompagnare il gesto.
Tecnica di base
Calcio d’interno collo piede
L’interno collo è quella parte del piede che va dalla
base dell’alluce al malleolo interno.
Questo tipo di calcio è
distanze relativamente
anche abbastanza alte;
cui si vogliano imprimere
utile per inviare palloni su
lunghe e con traiettorie
è da preferire nel caso in
“effetti di giro” alla palla.
Tecnica di base
Calcio d’interno collo piede
è adatto per passaggi:
•
•
•
•
corti,
lunghi trasversali,
per calci da fermo,
per tiri in porta.
Tecnica di base
Calcio d’interno collo piede
Per palloni fermi, deve essere presa una rincorsa di 6-7
metri a velocità costante e obliquamente rispetto
all’obiettivo da raggiungere:
Con rincorsa da sinistra,
se si calcia con il piede destro.
Con rincorsa da destra,
se si calcia con il piede sinistro.
Tecnica di base
Calcio d’interno collo piede
La gamba portante viene leggermente piegata e si
posiziona più distante dal pallone,
la gamba calciante è flessa all’indietro con la
caviglia tesa e poi portata in avanti per imprimere
la forza desiderata alla palla, dopo l’impatto
continua il suo movimento in avanti.
Tecnica di base
Calcio d’interno collo piede
Il corpo è leggermente chinato per permettere al piede
di colpire la palla:
da sotto,
o sulla linea mediana,
o nella parte centrale,
o nella parte laterale.
Per effetto del movimento finale a seguire della gamba
calciante, il busto tenderà ad assumere una naturale
distensione all’indietro per la ricerca di un corretto
equilibrio.
Tecnica di base
Calcio di collo piede (shoot)
Il pieno collo è la parte anteriore del piede
compresa tra la base dell’articolazione delle
dita e l’arcata articolare della caviglia, tra
l’allacciatura delle scarpe e la parte appena
superiore.
Tecnica di base
Calcio di collo piede (shoot)
Questo tipo di calcio è il più efficace per
raggiungere le maggiori distanze e per
imprimere grande potenza al tiro.
Il pallone deve essere colpito esattamente nel
suo punto centrale per ricevere così una spinta
potente e senza difetto, segue una traiettoria
rettilinea rasoterra o a mezza altezza
percorrendo la strada più breve per raggiungere
il bersaglio.
Tecnica di base
Calcio di collo piede (shoot)
Il calcio di collo pieno può essere utilizzato per:
passaggi lunghi,
per colpi liberatori,
per rilanci,
per calci di punizione
tiri in porta.
Tecnica di base
Calcio di collo piede (shoot)
La rincorsa inizia 6 – 7 metri dietro la palla e la
sua direzione coincide perfettamente con la
successiva direzione del pallone.
I primi passi sono più corti, l’ultimo è un poco più
lungo per consentire un corretto caricamento
della gamba calciante.
La gamba d’appoggio è posizionata lateralmente e
vicina al pallone, la gamba calciante è flessa
all’indietro
in
modo
d’avere
la
coscia
perpendicolare al terreno.
Tecnica di base
Calcio di collo piede (shoot)
La potenza del tiro dipende dall’ampiezza
dell’oscillazione preliminare e dalla forza con cui il
calciatore porta avanti la gamba e, per i palloni in
movimento, dalla velocità con cui arriva la palla.
Al momento dell’impatto con il pallone le dita dei
piedi dovrebbero piegarsi (verso la pianta del
piede) il più possibile per irrigidire maggiormente
la superficie di contatto.
Tecnica di base
Calcio di collo piede (shoot)
Al calcio deve seguire il proseguimento del gesto
dell’arto calciante dietro il pallone.
L’insegnamento di questo tipo di calcio presenta
difficoltà
nell’esatta
esecuzione
e
alcuni
inconvenienti.
Le dita del piede vengono a trovarsi molto vicine al
terreno e i giocatori che non dispongono di buona
sensibilità muscolare e controllo motorio adeguato
possono facilmente farsi male.
Tecnica di base
Calcio di collo piede (shoot)
Il calcio di collo pieno non deve essere insegnato ai
principianti ma solamente ad un livello tecnico più
elevato e quando i giocatori possiedono muscoli ben
sviluppati ed articolazioni ben consolidate.
Tecnica di base
Calcio d’esterno collo piede
L’esterno collo è quella parte del piede che si
trova fra il bordo esterno del collo piede e la
parte esterna del piede stesso, esattamente
inizia alla base delle articolazioni delle piccole
dita e si protrae fin quasi al malleolo esterno.
Tecnica di base
Calcio d’esterno collo piede
Questo tipo di calcio è utile per colpire palloni in
movimento e per distanze relativamente lunghe
e traiettorie tese ed anche abbastanza alte.
Possono
essere
calciati
palloni
dritti
o
imprimere “effetti di giro” alla palla.
La rincorsa può essere eseguita sia dritta che
curva (spostata leggermente a destra o a
sinistra in relazione al piede calciante). La
lunghezza della rincorsa sarà di 6–7 metri.
Tecnica di base
Calcio d’esterno collo piede
La parte superiore del corpo e un poco piegata
in avanti e verso il lato della gamba portante.
Il piede calciante dopo un’ampia preparazione, si
avvicina al pallone descrivendo un movimento di
rotazione della punta all’interno e verso il basso.
La gamba calciante dopo l’impatto continua
incrociando il piano sagittale e passando davanti
al corpo del calciatore conclude la sua azione
verso l’avanti-alto.
Tecnica di base
Calcio d’esterno collo piede
A prima vista può sembrare un calcio innaturale,
in realtà è un tipo di calcio che ben si adatta
alla dinamica dei gesti umani.
Tecnica di base
Calcio d’esterno piede
Con questo tipo di calcio il pallone viene colpito
col
bordo
esterno
del
piede,
vicino
all’articolazione delle piccole dita.
E’ un calcio che si usa raramente, la parte del
piede che viene a contatto con la palla è
talmente piccola che il tiro non può essere ne
forte ne preciso.
Tale tipo di calcio viene utilizzato in generale
per piccoli calci, nelle finte e in passaggi o colpi
di deviazione.
Tecnica di base
Calcio di punta
In questo tipo di calcio il pallone viene colpito con
la punta del piede o meglio della scarpa.
Non è un gesto tecnico molto elegante, ma può
essere utilizzato in situazioni di emergenza: per
raggiungere e deviare un pallone fuori dal
controllo del calciatore, in caso di terreni pesanti
per imprimere sufficiente forza alla palla, per
anticipare il gesto di un avversario ed eseguire un
passaggio o un tiro (questo ultimo caso è molto
temuto dai portieri).
Tecnica di base
Calcio di tallone
Il pallone viene toccato e calciato all’incirca con la
parte posteriore del piede (osso del calcagno).
Anche questo tipo di calcio appartiene ai calci di
emergenza e può essere utilizzato per palloni
rasoterra o per palloni alti che scavalcano il
giocatore.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Giocare di testa
E’ il modo d’indirizzare e far proseguire il pallone
colpendolo con una parte della testa.
Il divieto di colpire la palla con le mani introdotto
nel 1855, permise di capire che i palloni in volo si
potevano deviare o far proseguire
velocemente colpendoli con la testa.
molto
più
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Giocare di testa
Il colpo di testa è un importante fondamentale della
tecnica di base,
pensiamo al colpo di testa liberatore,
ai lunghi passaggi diagonali,
ai cross, ed altre situazioni ancora.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Giocare di testa
La scelta della superficie di contatto
Il pallone può essere colpito con qualsiasi parte
della testa, l’importante è che raggiunga l’obiettivo
voluto.
Per i principianti e per i giovani in particolare
conviene utilizzare dapprima il colpo di fronte e
palloni leggeri per evitare traumi che indurrebbero
paure e impedirebbero il corretto apprendimento
del gesto.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Giocare di testa
La scelta della superficie di contatto
L’osso frontale è il più spesso e forte del
cranio, offre una vasta superficie piana al
rimbalzo della palla.
Tecnica di base
Giocare di testa
Elementi fondamentali del gesto
Colpire il pallone con la zona della fronte;
Andare incontro al pallone e non viceversa;
Mantenere gli occhi aperti;
Non avere atteggiamenti d’ansia o di tensione
muscolare;
La parte piatta della fronte deve essere rivolta
verso l’obiettivo;
Valutare bene la traiettoria della palla;
Eseguire con tempismo il gesto;
Inarcare il tronco all’indietro e incontrare il
pallone con un movimento in avanti del tronco
stesso.
Tecnica di base
La suddivisione dei colpi di testa
Colpo di testa sul posto;
Colpo di testa in corsa;
Colpo di testa in salto da fermo con stacco
a due gambe (in elevazione e in sospensione);
Con stacco ad una sola gamba con rincorsa.
Tecnica di base
Ogni colpo di testa può essere effettuato
in avanti;
lateralmente;
all’indietro;
con deviazione.
Tecnica di base
Colpo di testa sul posto in avanti
Assumere la posizione di divaricata anteroposteriore sul piano sagittale,
la gamba avanti è un poco piegata al ginocchio ed
alla caviglia,
il busto ben equilibrato,
le braccia piegate al gomito rivolte verso l’avantibasso.
Tecnica di base
Colpo di testa sul posto
in avanti
1ª Fase
all’arrivo della palla, si flette il busto all’indietro, le
gambe accentuano la loro piegata al ginocchio, le
braccia in coordinazione si muovono verso l’avanti.
Tecnica di base
Colpo di testa sul posto in avanti
2ª Fase
con un movimento rapido si porta il tronco in avanti,
le braccia si richiamano verso le spalle, la testa si
porta in avanti per colpire, i muscoli del collo devono
entrare in forte tensione.
Alla fine del movimento il busto è inclinato in avanti
e le braccia sono indirizzate verso fuori-dietro.
Tecnica di base
Colpo di testa sul posto in direzione laterale
Assumere la posizione di divaricata antero-posteriore
sul piano sagittale, porre in avanti la gamba opposta
alla direzione che si vorrà imprimere alla palla:
gamba sinistra per palloni da indirizzare a destra;
gamba destra per palloni da indirizzare a sinistra.
Tecnica di base
Colpo di testa sul posto
in direzione laterale
1ª Fase
all’arrivo della palla, si flette il busto all’indietro, le
gambe accentuano la loro piegata al ginocchio, le
braccia in coordinazione si muovono verso l’avanti.
Tecnica di base
Colpo di testa sul posto
in direzione laterale
2ª Fase
portare il tronco in avanti ruotando il collo e il capo con
un movimento rapido verso la direzione in cui bisogna
indirizzare la palla.
Si termina il gesto con il busto è inclinato e le braccia
indirizzate verso fuori-dietro
Tecnica di base
Colpo di testa con deviazione laterale
E’ una forma meno usata, serve:
per far proseguire palloni lasciandoli scivolare
lungo la superficie della fronte;
per imprimere lievi variazioni di traiettoria.
Tecnica di base
Colpo di testa con deviazione laterale
Palloni che provengono dal davanti
Possono essere deviati mediante rapide rotazioni del
capo verso sinistra o verso destra strisciando
leggermente con la fronte la superficie della palla.
Tecnica di base
Colpo di testa con deviazione laterale
Palloni che provengono da direzioni laterali
possono essere deviati assecondando con il movimento
della testa e del busto la direzione del pallone
strisciandolo con la fronte per deviarne leggermente la
direzione.
Tecnica di base
Colpo di testa con deviazione laterale
Questi due tipi di deviazioni richiedono una grande
sensibilità nel controllo del proprio corpo e nella
valutazione della velocità e traiettoria della palla.
Tecnica di base
Colpo di testa all’indietro
Questo gesto viene utilizzato solo quando non esista
altra possibilità per far proseguire il pallone.
Dietro il calciatore non può vedere, cosicché il colpo di
testa all’indietro difficilmente risulterà esatto.
Tecnica di base
Colpo di testa all’indietro
1ª Fase
le gambe sono divaricate e piegate normalmente sul
piano sagittale o anche frontale, le braccia
normalmente orientate verso fuori in posizione di
attesa.
Tecnica di base
Colpo di testa all’indietro
2ª Fase
All’arrivo della palla, si piegano il tronco ed il capo un
poco indietro, accentuando il caricamento delle gambe
e disponendosi esattamente sotto il pallone.
Il colpo avviene con la parte superiore della zona
frontale
con la contemporanea distensione delle
gambe
Tecnica di base
Colpo di testa in corsa
Il colpo di testa in corsa corrisponde, nelle sue
basi fondamentali, alla tecnica del colpo di testa
sul posto, nella successione dei movimenti le
gambe e il tronco effettueranno minori movimenti
di piegamento e flessione all’indietro.
Presenta maggiori difficoltà in quanto il pallone
deve essere colpito in corsa.
Tecnica di base
Colpo di testa in salto
Durante il gioco avviene spesso che il pallone arrivi
dall’alto e che diversi giocatori lottino per il suo
possesso.
In simili casi è in vantaggio il giocatore che riesce a
raggiungere il pallone alla maggior altezza.
La scelta del tempo di salto e la durata dello stesso è di
fondamentale importanza.
Tecnica di base
Colpo di testa in salto
Lo stacco è possibile in due forme:
sul posto con stacco a due gambe;
con rincorsa e stacco con una sola gamba.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
Stacco a due gambe
Questa tecnica viene generalmente adottata quando
si è a contatto con l’avversario oppure quando il
pallone giunge più alto della testa e non rimane tempo
per la rincorsa.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
1ª Fase
Le gambe sono leggermente divaricate e piegate, le
braccia poste verso il basso.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
2ª Fase
Portando rapidamente le braccia per avanti alto, si
distendono energicamente le gambe con una forte
spinta sul terreno.
Durante l’elevazione, il busto e la testa saranno
portate all’indietro, indi un deciso strappo in avanti del
busto e della testa permetteranno l’impatto della palla
con la fronte, le gambe con un movimento associato si
porteranno in avanti e le braccia verso il basso dietro.
Non bisogna mai perdere di vista la palla.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
Stacco ad una gamba
Con lo stacco ad una sola gamba si raggiunge una
elevazione maggiore ma è necessario spazio e che
nessun avversario, prima della rincorsa, si trovi
nelle immediate vicinanze.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
Questo gesto si compone di cinque fasi:
1ª Fase
Rincorsa: al massimo di 5 o 6 metri. Si compone di
un movimento di corsa il cui ritmo aumenta
velocemente e non viene interrotto da cambiamenti
di passo.
L’ultimo appoggio della rincorsa deve avvenire sul
piede di stacco.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
2ª Fase
Caricamento: prima di appoggiare il piede di stacco,
inizia la fase di caricamento, cioè quel movimento in
cui si abbassa il centro di gravità per posizionarlo
poi in avanti e sopra l’appoggio di stacco.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
3ª Fase
Stacco: nel completare il caricamento il piede di
stacco esegue un rullaggio (tallone, pianta, punta),
la distensione energica dall’arto deve imprimere la
spinta verso l’alto.
L’altra gamba con il ginocchio piegato, oscilla verso
l’avanti alto sostenendo e agevolando la spinta del
corpo.
Le braccia in coordinazione assecondano un leggero
inarcamento all’indietro del tronco durante
l’elevazione.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
4ª Fase
Sospensione: quando il corpo è arrivato al punto più
alto della curva di salto, la parte superiore si prepara
allo slancio in attesa dell’impatto con il pallone.
Al momento di eseguire il colpo, il tronco e la testa
compiono un deciso movimento di strappo in avanti
ed il pallone viene colpito con la fronte, le gambe
effettuano un movimento associato in avanti e le
braccia lo effettuano verso il fuori dietro.
Tecnica di base
Colpo di testa con salto
5ª Fase
Atterraggio: avviene generalmente con entrambi i
piedi, le ginocchia piegandosi ammortizzano la caduta
e le braccia assecondano la ricerca dell’equilibrio.
Tecnica di base
Errori nell’esecuzione dei colpi di testa
La palla viene colpita con il cranio e non con la fronte.
La spinta al pallone non viene dal corpo in
atteggiamento ad arco, ma dalla corsa o dal salto.
Nel colpo di testa con deviazione laterale, non avviene
la torsione del busto, la palla viene colpita con la tempia.
Il movimento associato delle braccia non avviene in
coordinazione.
Errata valutazione della traiettoria della palla.
Attesa passiva della palla che può provocare la
“sindrome” da colpo di testa.
Tecnica di base
Ricevere la palla
Ricevere la palla significa entrare in possesso di
palloni che si muovono a terra o in volo,
fermandoli e/o portandoli sotto il proprio diretto
controllo.
Il pallone viene ricevuto in modo da non sprecare
tempo.
Al secondo tocco il pallone deve già essere
guidato, calciato o passato.
Tecnica di base
Ricevere la palla
Il gesto va eseguito nel modo più efficace in
relazione allo scopo ed alle situazioni.
Se c’è abbastanza spazio a disposizione, si deve
cercare una immediata guida della palla.
Se l’avversario si trova vicino, bisogna proteggere
il pallone.
Tecnica di base
Ricevere la palla
La parte che riceve la palla deve essere rilassata e
al momento del contatto retrarsi leggermente, il
corpo è staccato da terra.
Al momento del contatto, la parte del corpo che
riceve la palla, è rivolta verso la direzione d’arrivo
del pallone.
Tecnica di base
Ricevere la palla
Se la ricezione avviene con un arto inferiore, il peso
del corpo deve gravare completamente sull’altro arto
(portante).
Bisogna fare in modo che l’avversario non intuisca le
intenzioni di chi riceve. A tal fine, sono utili
movimenti d’inganno, velocità d’esecuzione e la
conoscenza delle varie tecniche di ricezione.
Tecnica di base
Modi per ricevere la palla
I modi di ricevere possono essere suddivisi in base alla:
Traiettoria della palla in arrivo:
•
palloni raso terra;
•
palloni a mezza altezza;
•
palloni alti.
Parte
•
•
•
•
del corpo che riceve la palla:
con la gamba;
con la regione del ventre;
con il petto;
con la testa.
Tecnica di base
Ricezione,Ricezione
arresto e controllo della palla
Tipo di
smorzata Ricezione Ricezione
traiettoria
o
bloccata
a seguire
assorbita Pianta piede
Interno piede
Palloni
rasoterra
Palloni che cadono
vicino al giocatore
Palloni a mezza
altezza o alti
Interno piede
Collo o dorso piede
Interno piede
Coscia
Petto
Testa
Varie altre parti
Mani (portiere)
Pianta piede
Mani (portiere)
Mani (portiere)
Esterno collo piede
Pianta piede
Interno piede
Esterno collo piede
Sono detti di drop
o di controbalzo
Coscia
Petto
Testa
Tecnica di base
Modi per ricevere la palla
Le ricezioni con la gamba si possono eseguire di:
interno piede
collo o dorso piede
esterno collo piede
pianta piede
tallone
stinco (zona della tibia)
coscia.
Tecnica di base
Ricevere con l’interno piede
Palloni rotolanti o a mezza altezza possono essere
ricevuti con la parte interna del piede.
È un modo per ricevere palloni che arrivano dal
davanti, può avvenire in tre diversi modi:
stoppare palloni rotolanti;
smorzare al volo palloni tesi o a mezza altezza;
ricevere palloni di controbalzo (drop).
Tecnica di base
Ricevere con l’interno piede
Palloni rotolanti
La gamba portante e piegata al ginocchio con il
piede rivolto verso la direzione della palla.
L’altra gamba esegue il gesto con il piede parallelo
al suolo, leggermente sollevato e in flessione
dorsale.
L’impatto avviene con il piede che accompagna
all’indietro il pallone smorzandone la forza.
Tecnica di base
Ricevere con l’interno piede
Palloni in volo
Simile al precedente, prevede una maggiore
flessione del ginocchio della gamba che esegue il
gesto per portare il piede più in alto in
corrispondenza dell’arrivo della palla.
La gamba, ruotata verso l’esterno, nel ricevere la
palla si muove all’indietro e ne smorza la velocità
mediante il rilassamento della sua muscolatura.
Per assecondare meglio il gesto è opportuno un
saltello sul piede portante.
Tecnica di base
Ricevere con l’interno piede
Pallone che rimbalza davanti
Il piede della gamba portante dovrà essere
posizionato più avanti del punto presunto per il
rimbalzo della palla.
L’altra gamba un poco piegata al ginocchio e
ruotata in fuori, verrà portata indietro in modo da
formare con il terreno un angolo di circa 45°, la
muscolatura sarà rilassata.
La parte superiore del corpo è leggermente
piegata in avanti
Tecnica di base
Ricevere con il collo o dorso del piede
E’ un gesto difficile, richiede velocità di reazione,
buon tocco di palla, elevata capacità di
coordinazione e sensibilità muscolare.
La gamba portante è piegata al ginocchio.
L’altra gamba è flessa e portata verso l’avanti alto
nella direzione d’arrivo della palla.
Il pallone viene a contatto con il dorso (collo) del
piede ad articolazione rilassata.
Tecnica di base
Ricevere con il collo o dorso del piede
La velocità di abbassamento iniziale della gamba
deve essere quasi simile alla velocità della palla,
quanto più il piede si avvicina al terreno tanto più
diminuisce la sua velocità per raggiungere lo scopo
di diminuire la potenza della palla e “morbidamente”
farla arrivare a terra.
E’ consigliabile un leggero saltello sulla gamba
portante.
Tecnica di base
Ricevere con l’esterno collo piede
Serve per ricevere palloni rotolanti e rimbalzanti, il
risultato è sempre una ricezione a seguire.
La gamba portante è leggermente piegata al ginocchio.
L’altra viene portata verso l’avanti ed incrocia il piano
sagittale passando davanti al corpo.
Il pallone, immediatamente dopo il contatto con il
terreno, rimbalza sull’esterno collo piede ed è
indirizzato verso il lato opposto della gamba portante.
E’ consigliabile un leggero saltello sulla gamba portante.
Tecnica di base
Ricevere con la pianta del piede
Palloni rimbalzanti davanti alla gamba portante
possono essere ricevuti con la pianta del piede, sia
con bloccaggio che con movimento a seguire.
La gamba portante è leggermente piegata al
ginocchio.
L’altra gamba un poco flessa, con la muscolatura
rilassata, viene portata in avanti con la punta del
piede rivolta verso l’alto.
Tecnica di base
Ricevere con la pianta del piede
Immediatamente dopo il rimbalzo, la pianta del
piede impatta il pallone che può essere bloccato
oppure sospinto per un movimento a seguire.
E’ consigliabile un leggero saltello sulla gamba
portante.
Tecnica di base
Ricevere con il tallone del piede
Mentre si è in corsa può capitare che il pallone possa
essere raggiunto solamente con la zona del tallone
della gamba protesa all’indietro o in fuori.
La gamba portante è molto piegata al ginocchio, la
parte superiore del corpo è inclinata in avanti e
ruotata un poco nella direzione dell’altra gamba che
viene slanciata all’indietro e ruotata all’esterno.
La gamba che esegue il gesto deve essere rilassata,
leggermente flessa al ginocchio per favorire l’impatto
morbido con la parte esterna del tallone.
Tecnica di base
Ricevere con lo stinco
Durante una gara può avvenire che un giocatore, nel
ricevere palloni che arrivano dal davanti rotolanti o
rimbalzanti, non possa eseguire una delle ricezioni
appena descritte.
Tali palloni possono essere controllati con ambedue gli
stinchi e a volte anche con uno solo.
Il peso del corpo poggia su entrambi i piedi
leggermente divaricati (circa 10 cm), nel ricevere la
palla le ginocchia accentuano il loro piegamento per
facilitare l’inclinazione in avanti degli stinchi.
Tecnica di base
Ricevere con la coscia
Se il pallone arriva in volo, molto vicino al corpo e
in modo tale che né il piede né il petto lo può
controllare, è possibile allora riceverlo in modo
efficace con la parte anteriore della coscia.
Tecnica di base
Ricevere con la coscia
La gamba portante è piegata al ginocchio.
L’altra sarà flessa in modo che la coscia e la gamba
formino un angolo minore di 60°. L’arto che riceve,
sarà orientato in avanti alto nella direzione della palla.
Al momento del contato, la superficie d’urto verrà
abbassata in modo che al pallone venga opposta un
ostacolo sfuggente e frenante.
Al termine del gesto il pallone tenderà a smorzarsi sul
terreno davanti al calciatore.
Tecnica di base
Ricevere con la regione del ventre
Palloni che rimbalzano sul terreno non possono
essere sempre fermati nei modi appena descritti,
a volte, per problemi di tempo o per rimbalzi
troppo lontani e forti, la zona addominale del
ventre è particolarmente indicata.
La morbidezza della superficie del ventre è
adatta ad attutire la velocità del pallone.
Tecnica di base
Ricevere con la regione del ventre
Il calciatore deve trovarsi di fronte al pallone, le
ginocchia leggermente piegate con il peso del
corpo distribuito su entrambi i piedi.
Dopo il rimbalzo della palla, una gamba viene
spostata un poco all’indietro e la parte superiore
del corpo si piega in avanti.
Il contatto avviene nella zona del ventre, la
velocità della palla resta attutita e la stessa
cadrà sul terreno addomesticata.
Tecnica di base
Ricevere con il petto
Questo modo di ricevere la palla, assai comune ed
efficace, viene usato quando il pallone arriva
dall’alto a parabola oppure teso al di sopra della
cintola.
La superficie di contatto è grande, occorre una
buona sensibilità e tempismo nel rilassare tutto il
tronco al momento dell’impatto.
Il peso del corpo può essere ripartito su due
appoggi oppure su un solo appoggio, le braccia
sono staccate dal corpo ed il petto all’inizio è
proteso verso il pallone.
Tecnica di base
Ricevere con il petto
Esistono due modi di eseguire lo stop di petto:
1°
palloni che arrivano spioventi dall’alto e non forti,
la ricezione viene eseguita inclinando indietro il
busto, quasi a voler bloccare e a mantenere il pallone
sul petto stesso;
Tecnica di base
Ricevere con il petto
2°
palloni che arrivano forti tesi e sopra la cintola,
la ricezione avviene chiudendo il petto inarcando il
busto indietro.
Tecnica di base
Ricevere con la testa
Frenare il tragitto del pallone con la zona della
fronte è molto problematico rispetto le altre
parti del corpo.
Solamente mediante un simultaneo e rapido
rilassamento di tutte le articolazioni del corpo
sarà possibile frenare e smorzare adeguatamente
il tragitto della palla.
Tecnica di base
Ricevere con la testa
Il contatto deve avvenire in modo che la fronte
possa accompagnare la discesa della palla il più a
lungo possibile.
La posizione delle gambe sarà di divaricata
antero-posteriore (sagittale) e in piegamento, le
braccia si mantengono lateralmente per
controllare l’equilibrio, lo sguardo deve essere
rivolto alla palla.
Tecnica di base
Ricevere con la testa
Appena prima che il pallone incontri la fronte,
s’inizia il movimento di accompagnamento dello
stesso con un progressivo e morbido piegamento
delle ginocchia.
In questo modo la velocità della palla viene
smorzata e assorbita e la stessa frenerà la sua
corsa fino a cadere morbida sul terreno.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Il gioco con le mani
Durante la partita di calcio è possibile utilizzare le
mani:
da parte di tutti i calciatori per effettuare la
rimessa laterale;
da parte del portiere, in ogni momento ma
solamente dentro la propria area di rigore.
Tecnica di base
I gesti tecnici con il pallone
Gioco con le mani
Rimessa laterale
Il giocatore che esegue il lancio di rimessa deve:
essere rivolto verso il campo di gioco;
mantenere entrambi i piedi sul terreno sopra
la linea o dietro a questa;
usare ambedue le braccia ed iniziare il gesto
da dietro la testa;
lanciare il pallone in avanti, facendolo passare
al di sopra della testa.
Tecnica di base
Rimessa laterale
Può essere eseguita con:
lancio sul posto,
lancio con rincorsa.
Tecnica di base
Rimessa laterale
Lancio sul posto
Il calciatore si pone fermo con le gambe piegate e
divaricate sul piano sagittale (antero-posteriore), il
pallone, impugnato con entrambe le mani viene
portato dietro la testa con il corpo fortemente
proteso ad arco.
Lo slancio delle braccia e del tronco sarà favorito
dalla distensione e spinta delle gambe.
Il pallone deve abbandonare le mani del calciatore
quando si trova davanti e sopra la testa.
Tecnica di base
Rimessa laterale
Lancio con rincorsa
Per poter inviare il pallone il più lontano possibile è bene
eseguire il gesto con una breve rincorsa (4 - 8 m).
La rincorsa oltre a migliorare la lunghezza del lancio,
consente di eseguire il movimento in modo più sciolto e
coordinato.
La palla viene tenuta davanti al corpo del calciatore con
una o entrambe le mani e prima dell’impostazione degli
ultimi due appoggi viene portata dietro la testa e
impugnata con entrambe le mani per eseguire lo stesso
movimento descritto nella rimessa sul posto.
Tecnica di base
Il portiere
Il portiere è il giocatore della squadra cui compete
direttamente la difesa della porta, all’interno della
propria area di rigore gli è concesso l’uso delle mani.
Al portiere vengono richiesti altri importanti compiti:
direzione e organizzazione del gioco difensivo;
organizzazione iniziale delle azioni offensive;
posizionamento adeguato sul terreno di gioco
anche fuori della propria area di rigore;
saper ben utilizzare tutti fondamentali individuali
e specialmente l’uso dei piedi.
Tecnica di base
Le qualità fisiche portiere
Statura sopra la media.
Peso corporeo adeguato alla statura.
Buona forza muscolare, utile nei calci e lanci di
rimessa e nella lotta per il possesso di palloni alti.
Elasticità muscolare, tempismo, reattività ed
esplosività nei movimenti.
Abilità acrobatiche e controllo del corpo nelle
posizioni più diverse d’equilibrio.
Resistenza all’insorgere della fatica nella ripetizione
continua di sforzi di breve durata e di grande
intensità.
Tecnica di base
Le qualità psichiche del portiere
Coraggio nell’affrontare situazioni spesso critiche.
Calma e autocontrollo per trasmettere fiducia a
tutti i compagni.
Tranquillità e decisione nelle azioni e nel
realizzare le scelte.
Intuito e attenzione allo svolgimento del gioco per
mantenersi in ogni momento collegato con tutta la
squadra.
Forza di volontà per mantenere elevata la fiducia
nelle proprie capacità.
Tecnica di base
La tecnica del portiere
Senza palla
Posizione base
Cambiamento di posizione
Presa
La tecnica
di difesa
Colpo di pugno
Con la palla
Tuffo
Deviazione
Intervento di piede
Tecnica del calciatore di campo
Rinvio rotolato
La tecnica
Rilancio
d’attacco
Rinvio calciato
Il portiere
La tecnica di difesa senza palla
Posizione base
Gambe in naturale e sicura divaricata frontale (circa
larghezza dei fianchi);
Ginocchia in leggero piegamento;
Peso del corpo ben centrato sugli appoggi;
Busto flesso verso l’avanti;
Braccia flesse al gomito con gli avambracci paralleli al
terreno;
Palme delle mani orientate verso l’avanti basso;
Sguardo sempre rivolto verso il pallone.
La tecnica di difesa senza palla
Cambiamento di posizione
Il portiere viene chiamato a cambiare continuamente la sua
posizione in relazione al movimento della palla.
La sua attenzione è sempre rivolta al gioco, deve essere sempre
orientato con la fronte al pallone.
A brevi passi laterali segue il percorso del pallone in modo da
trovarsi sulla bisettrice dell’angolo avente come vertice il
pallone e compreso tra le semirette che dal pallone si dirigono
verso i due pali della porta.
I passi laterali sono iniziati con la gamba che si trova nella
direzione del movimento, se si vuole andare a destra s’inizia con
il piede destro, viceversa a sinistra.
La tecnica di difesa con la palla
La presa del pallone
La forma più sicura di difesa della porta è la presa del pallone
con le mani.
Una corretta presa è basata sulla forza delle dita e su una
buona sensibilità sul pallone.
In relazione alla traiettoria della palla possiamo distinguere:
Presa per palloni bassi in stretta divaricata frontale;
Presa per palloni bassi con piegamento del ginocchio;
Presa per palloni a mezza altezza (sotto la testa);
Presa per palloni a mezza altezza (altezza del viso);
Presa per palloni alti sopra la testa.
La tecnica di difesa con la palla
Presa di palloni bassi
in stretta divaricata frontale
I piedi sono posti a breve distanza(circa 10 cm);
le gambe sono mantenute naturalmente distese;
il tronco si flette verso l’avanti;
le braccia quasi parallele sono poste davanti alle gambe
con il palmo delle mani orientato verso l’avanti e la
punta delle dita che sfiorano il terreno;
le mani vengono a contato con la palla che tende a salire
verso le braccia; con un progressivo piegamento
delle braccia, mentre si raddrizza il tronco, il
pallone sarà bloccato con sicurezza contro il petto.
La tecnica di difesa con la palla
Presa di palloni bassi
con piegamento di un ginocchio
Il busto e le braccia eseguono lo stesso movimento della
presa precedente.
Il peso del corpo poggia quasi completamente su una gamba
che si piega profondamente al ginocchio con il piede orientato
in fuori e perpendicolarmente alla direzione della palla.
L’altra gamba ruota all’interno sull’anca con il ginocchio che
tocca quasi il terreno vicino al piede portante dell’altra
gamba.
La tecnica di difesa con la palla
Presa di palloni a mezz’altezza
altezza del petto
Il busto è leggermente inclinato in avanti;
le braccia sono parallele al terreno e protese in avanti verso
la palla;
le mani sono rivolte verso l’interno alto con i pollici in fuori.
Il pallone viene accompagnato e serrato dalle braccia al
petto.
Il movimento può esser assecondato con un saltello di
assorbimento sulle gambe.
La tecnica di difesa con la palla
Presa di palloni a mezz’altezza
altezza del viso o poco più alti
Il busto è leggermente inclinato in avanti;
le braccia sono protese in avanti verso il pallone con gli
avambracci orientati verso l’avanti alto;
le mani sono rivolte con il palmo in avanti e i pollici all’interno.
Il pallone viene ricevuto dalle mani che lo accompagnano con
una rotazione dei pollici verso l’esterno ed un contemporaneo
piegamento delle braccia per una sicura presa contro il petto.
La tecnica di difesa con la palla
Presa di palloni a mezz’altezza
altezza del viso o poco più alti
presa corretta
presa sbagliata
Prestare attenzione alla posizione delle mani, in quanto dietro
le mani non vi è alcuna parte del corpo a protezione della presa.
Se il pallone è un poco più alto, il portiere deve eseguire un
piccolo salto in modo da essere nella migliore condizione per la
presa.
La tecnica di difesa con la palla
Presa di palloni alti
Anche e soprattutto in questa presa, il portiere deve
prestare attenzione alla posizione delle mani, in
quanto dietro le mani non vi è alcuna parte del corpo
che può proteggere la presa.
La tecnica di difesa con la palla
Presa di palloni alti
È necessario impostare uno stacco che può avvenire con la
spinta di una o ambedue le gambe.
Già nello stacco le braccia si preparano verso l’alto e se
perdono il contributo dell’azione coordinata per lo slancio,
anticiperanno però il momento del contatto con la palla che
avverrà il più in alto possibile.
Il contatto e la presa delle mani con la palla saranno simili alla
parata precedente.
L’arrivo a terra avviene in divaricata, la gamba di stacco
toccherà il terreno per prima e la gamba slanciata concluderà
l’atterraggio per consolidare l’equilibrio.
La tecnica di difesa con la palla
Il colpo di pugno
Il pallone a volte è molto più sicuro colpirlo di pugno
per allontanarlo o deviarlo.
Il colpo di pugno presenta però alcuni inconvenienti:
la superficie d’urto dei pugni è piccola e colpire
con precisione il pallone in movimento risulta
difficile;
il pallone colpito con i pugni viene sovente
indirizzato verso il campo e può essere nuovamente
controllato dagli avversari.
La tecnica di difesa con la palla
Il colpo di pugno
Il colpo di pugno viene quasi sempre eseguito
dopo un salto con stacco ad una sola gamba.
La tecnica di difesa con la palla
Il colpo di pugno
Nel caso in cui il portiere venga pressato, è
costretto ad eseguire lo stacco con entrambe le
gambe
La tecnica di difesa con la palla
Il colpo di pugno
L’esecuzione corretta, prevede la seguente sequenza:
Rincorsa
Rullaggio
Stacco
Fase di volo e colpo di pugno
Atterraggio.
Le fasi di rincorsa e rullaggio sono gia state descritte nel colpo
di testa;
lo stacco viene iniziato con l’esplosiva distensione della gamba
portante e il contemporaneo slancio, verso l’avanti alto, dell’arto
libero flesso al ginocchio. Le braccia si portano in avanti alto con
i pugni uniti.
La tecnica di difesa con la palla
Il colpo di pugno
Nella fase di volo si esegue il colpo e l’urto
con il pallone deve avvenire con la superficie
piatta delle prime falangi di entrambi i pugni, in
casi particolari l’impatto può avvenire anche con
un solo pugno.
La tecnica di difesa con la palla
Il colpo di pugno
Usando un solo pugno si possono raggiungere
altezze superiori ma sicuramente si perde in forza
e precisione.
L’atterraggio avviene a
gambe
divaricata sagittale o anche frontale.
in
stretta
La tecnica di difesa con la palla
La parata in tuffo
Alcuni palloni non possono essere controllati con
semplici spostamenti, è necessaria allora l’esecuzione
di un gesto acrobatico denominato tuffo.
In relazione alla traiettoria ed alla velocità di arrivo
della palla si possono realizzare:
tuffi in volo
tuffi strisciati.
La tecnica di difesa con la palla
Tuffo in volo
Fasi di realizzazione:
Posizione di attesa
movimento per lo stacco
stacco e volo
presa o deviazione della palla
atterraggio
Dalla posizione di attesa, il portiere si dirige, con
uno o più passi incrociati, nella direzione della palla.
Il piede più lontano rispetto la zona di caduta inizia il
movimento, l’altra gamba effettua un passo per la
spinta di stacco.
Le braccia si portano verso la palla per bloccarla o
deviarla
La tecnica di difesa con la palla
Tuffo in volo
Durante il volo si prepara l’atterraggio, per attutire
convenientemente la caduta; la gamba di stacco,
rimasta più vicina al terreno, si fletterà al ginocchio e
le braccia si avvicineranno al tronco.
Entrambi i movimenti permetteranno di ammortizzare
la caduta e favorire il ritorno del tronco sul terreno.
Dopo l’atterraggio, se il portiere ha catturato il pallone
lo “seppellisce” avvolgendolo completamente con tutto
il corpo.
La tecnica di difesa con la palla
Tuffo strisciato
Il pallone arriva verso la porta rotolando sul terreno
la tecnica del tuffo non prevede più la fase di volo,
sostituita da una fase in cui la gamba di spinta e poi
tutto il corpo strisciano sul terreno per consentire
alle mani di raggiungere la palla.
La mano del braccio che si troverà a contatto con
il terreno verrà posta dietro la palla, l’altra mano
sopra la palla.
La tecnica di difesa con la palla
La deviazione
A volte il portiere non ha possibilità di eseguire la presa,
per mancanza di tempo,
perché la velocità del pallone e molto elevata,
perché il pallone vola troppo alto o lontano,
allora é necessario imprimere alla palla solamente una
deviazione.
La tecnica di difesa con la palla
La deviazione
La deviazione può essere realizzata con:
le dita
il palmo della mano
il pugno
a volte anche con:
l’avambraccio
il gomito.
La tecnica di difesa con la palla
L’intervento di piede
I portieri con buoni riflessi intercettano di piede o
di gamba, in casi di estrema necessità, tiri bassi da
breve distanza.
A volte sono costretti ad intervenire di piede fuori
dalla propria area di rigore o per controllare retro
passaggi dei propri compagni.
E’ indispensabile che il portiere possieda tutta la
tecnica individuale del calciatore di campo per
poter controllare o giocare il pallone di piede, di
testa e con ogni altra parte del corpo.
La tecnica d’attacco
Rinvio rotolato
Nel calcio moderno, che tende ad un veloce inizio
dell’azione di attacco, il rotolamento del pallone
acquista importanza come elemento tecnico del
gioco del portiere.
Il portiere tiene il pallone con ambedue le mani, la
mano che eseguirà il lancio sostiene la palla da
sotto con il palmo della mano e da dietro con
l’avambraccio, l’altra mano bloccherà il pallone dal
davanti alto.
La tecnica d’attacco
Rinvio rotolato
Il gesto può essere realizzato, da fermo o con
breve rincorsa, portando avanti la gamba opposta
al braccio di lancio, il braccio di lancio oscillerà per
basso dietro, l’altra mano non sosterrà più il
pallone ma rimarrà davanti al corpo, il busto si
flette in avanti.
Appena inizia il movimento di lancio, il peso del
corpo passa dalla gamba posteriore a quella
anteriore,
lo
slancio
del
braccio
sarà
progressivamente accelerato fino al momento di
lasciare la palla con un azione di accompagnamento.
La tecnica d’attacco
Rilancio
Il rilancio serve per raggiungere distanze medio
lunghe e con maggiore precisione rispetto al calcio.
Presenta lo svantaggio che il compagno nel ricevere
la palla deve preoccuparsi di controllarla o di
deviarla al volo.
Il rilancio con le mani può avvenire da fermo o con
rincorsa:
a due mani sopra la testa
ad una mano sopra la testa (baseball)
ad una mano per fuori (lancio del disco).
La tecnica d’attacco
Rinvio calciato
Il pallone può essere rimesso in gioco anche con il piede.
A causa della distanza che viene raggiunta, si potrebbe
considerare come l’elemento più efficace della tecnica
d’attacco del portiere però molte volte la precisione del
rinvio con il calcio lascia parecchio a desiderare.
Il rinvio di piede può essere eseguito in due modi, partendo:
da terra
con palla ferma (calcio di rinvio)
con palla in movimento
dalla mano
al volo
di contro balzo (drop)
Tecnica di base
Contrastare
Per contrasto (tackle), intendiamo l’azione di
portare via la palla ad un avversario od
allontanarla dal suo controllo, mediante un
intervento di piede.
Il contrasto, nel suo insieme può essere considerato come
elemento tecnico o tattico.
La successione dei movimenti per l’esecuzione del contrasto,
riconduce tale gesto nel campo della tecnica,
se consideriamo invece, come e quando un contrasto deve essere
utilizzato, dobbiamo ricondurre tale gesto nell’ambito della
tattica.
Tecnica di base
Contrastare
Requisiti psichici e fisici del contrasto
Decisione e tempismo;
Concentrazione;
Coraggio;
Adatta applicazione di forza.
Tecnica di base
Contrastare
Possiamo suddividere i contrasti in relazione alla
posizione dei due giocatori che entrano in lotta
per il possesso della palla.
Il contrasto può avvenire:
dal davanti;
da lato;
da dietro.
Contrastare
Contrasto dal davanti
La forma più diffusa di contrasto (tackle) dal
davanti è detto tackle base.
Viene usato quando l’avversario che s’incontra dal
davanti, tiene il pallone molto vicino al piede e cerca
di superarci.
Contrastare
Contrasto dal davanti
Due sono i modi di procedere
Nel primo si realizza una deviazione; si attende
l’attimo in cui l’avversario, durante la guida, spinge in
avanti la palla e con decisione e tempismo la si calcia via.
Nel secondo si realizza uno scontro simultaneo sul
pallone; quando l’avversario non lascia ne spazio ne tempo
per la deviazione, il contrasto sul pallone avviene piede
contro piede.
Contrastare
Contrasto dal davanti
Esecuzione
Si tenta di arrivare il più vicino e di fronte all’avversario;
si slancia all’indietro la gamba, il peso del corpo grava sulla
gamba portante leggermente piegata ed orientata in avanti;
la gamba che esegue il contrasto ruota verso l’esterno e
affronta il pallone con la parte interna del piede;
la parte superiore del corpo sarà piegata un poco in avanti;
le braccia normalmente coordinate e staccate dal corpo.
L’effetto del contrasto può essere aumentato mediante un
contatto petto contro petto o spalla contro spalla con
l’avversario.
Contrastare
Contrasto di lato
Questo tipo di contrasto viene usato quando ci si
trova affiancati all’avversario in possesso di palla.
Può essere effettuato in due modi:
con deviazione
Si attende l’attimo in cui l’avversario spinge
leggermente in avanti la palla e con tempismo,
utilizzando la punta del piede della gamba più vicina
all’avversario, si calcia via la palla.
Contrastare
Contrasto di lato
con scivolata
è uno degli elementi più difficili della tecnica
calcistica, il giocatore cadendo a terra dopo la
deviazione non può intraprendere un altro
movimento.
Contrastare
Contrasto di lato
Esecuzione
Al momento più opportuno, anticipando l’avversario, si scivola
a terra spingendo di lato la gamba scelta per il contrasto.
Nel caso della gamba esterna, si spinge la palla con l’interno
piede; nel caso della gamba interna con l’esterno o la punta.
Per poter meglio effettuare il movimento di estensione, si
esegue il gesto scivolando a terra.
La caduta sarà ammortizzata dal braccio che si trova dalla
parte della gamba che interviene, l’altro braccio rimane nella
sua posizione naturale e mantiene l’equilibrio.
Contrastare
Contrasto da dietro
Si può effettuare il contrasto da dietro in modo
che nell’attimo più favorevole, si balzi davanti
all’avversario e si colpisca il pallone di piede o di
testa anticipandolo.
Non rappresenta uno speciale problema tecnico, il
giocatore deve porre la sua massima attenzione
nell’avvicinarsi rapidamente e tempestivamente.
Tecnica di base
Le finte
Tutti i movimenti che hanno lo scopo il trarre in
inganno l’avversario vengono chiamati finte.
Nel gioco del calcio, distogliere l’attenzione
dell’avversario, permette di guadagnare tempo e
spazio oppure di procurare vantaggio all’azione di un
compagno.
I movimenti d’inganno devono essere eseguiti in
modo naturale e convincente, per questo dipendono
da particolari qualità fisiche e psichiche.
Tecnica di base
Le finte
Le qualità fisiche e psichiche delle finte
Lo sviluppo delle capacità coordinative speciali e la
sensibilità sono i fondamenti per una corretta
impostazione e realizzazione delle finte; in modo
particolare sono condizionate:
dalla capacità di combinazione motoria,
dall’anticipazione e reazione motoria,
dalla fantasia motoria,
dalla capacità di equilibrio,
dall’orientamento spazio-temporale,
dalla destrezza fine.
Tecnica di base
Le finte
Suddivisione delle finte
Possono essere eseguite:
finte senza palla o finte di corpo;
finte con la palla (collegabili alle finte
di corpo).
Finte senza palla o di corpo
Sono quei movimenti d’inganno che deviano l’attenzione
dell’avversario dalla direzione di corsa del calciatore.
Possono essere eseguiti con qualsiasi parte del corpo,
non prevedono la presenza della palla ma sono
indirizzate a:
creare le condizioni più favorevoli per venirne in
possesso o per farla proseguire;
sottrarsi alla sorveglianza dell’avversario;
guadagnare tempo e pertanto spazio;
sorprendere l’avversario, creargli incertezze e
preoccupazioni.
Finte senza palla o di corpo
Un calciatore che attua una finta di corpo deve
prepararla con un movimento d’inganno.
Già prima dell’inizio del movimento d’inganno, egli ha
deciso di sostituirlo con un altro, il movimento
intenzionale.
L’avversario sarà pronto a reagire al primo
movimento ma sarà sorpreso sul cambiamento, e
costretto a modificare la sua risposta perdendo
tempo per adattarsi alla nuova situazione.
Finte senza palla o di corpo
In un movimento d’inganno con sbilanciamento del
corpo verso un lato, l’avversario tenderà a seguire
la direzione di questo spostamento.
Se il gesto viene compiuto con il necessario
tempismo e rapidità, l’avversario dovrà:
percepire il nuovo segnale;
preparare una risposta motoria adeguata;
vincere la forza d’inerzia della massa
corporea che tende a persistere nella
prima direzione.
Finte senza palla o di corpo
Varie sono le finte di corpo, il loro impiego dipende
dalla fantasia motoria del calciatore.
Durante lo svolgimento del gioco, tutti i calciatori
hanno necessità di usare le finte di corpo sia in fase
offensiva che difensiva.
Lo stesso portiere, in alcuni casi impiega le finte di
corpo per ragioni tattiche, per esempio su calcio di
rigore, egli esegue movimenti con il corpo, o con le
gambe o con le braccia, con l’intento di ingannare
l’avversario incaricato del tiro.
Finte senza palla o di corpo
Tecnica d’esecuzione
L’esecuzione delle finte di corpo è strettamente
collegata:
alla sensibilità ed abilità motoria individuale.
Nel movimento iniziale d’inganno, il centro di gravità
del corpo non deve essere spostato troppo lateralmente,
altrimenti
il movimento intenzionale difficilmente potrà essere
inserito tempestivamente.
Per facilitare la riuscita della finta è consigliabile
abbassare il più possibile il centro di gravità del
corpo prima d’iniziare il movimento intenzionale.
Finte con la palla
Sono quei movimenti eseguiti con il pallone che
tendono a deviare l’attenzione dell’avversario
dalle reali intenzioni del portatore di palla.
Non devono solo ingannare l’avversario ma
consentire il mantenimento del possesso della palla.
Le più difficili da eseguire sono quelle collegate con
le finte di corpo.
Finte con la palla
Si basano:
sulla velocità di esecuzione;
sul ritardo della reazione dell’avversario.
Si possono distinguere in relazione alla posizione
dell’avversario da superare:
di fronte;
dietro;
lateralmente.
Avversario di fronte
Portar via il pallone
con l’interno-collo piede
Questa finta viene impiegata il più delle volte se
l’avversario corre con grande slancio verso il
portatore di palla.
Quando l’avversario si trova a circa un metro e
mezzo, il portatore di palla incrocia moderatamente
una gamba trasferendo su di essa il peso del corpo
e porta via la palla, nella direzione opposta,
impiegando l’interno-collo piede dell’altra gamba.
Avversario di fronte
Portar via il pallone con l’interno collo-piede
e finta di corpo
All’avvicinarsi dell’avversario, il portatore di palla
trasferisce il peso del corpo sull’appoggio esterno.
Dopo
l’inganno,
il
peso
del
corpo
viene
immediatamente spostato sull’altro appoggio posto
dietro il pallone.
Il pallone viene spinto nella direzione opposta al primo
appoggio, impiegando l’interno-collo piede della stessa
prima gamba.
Avversario di fronte
Portar via il pallone con l’interno collo-piede
e doppia finta di corpo
Questa finta viene impiegata nei confronti di un
avversario praticamente fermo davanti al portatore
di palla.
E’ simile alla precedente, ma la finta di corpo viene
ripetuta per due volte.
Avversario di fronte
Scavalcamento del pallone
Affrontando un avversario che proviene di fronte, il
calciatore passa con un piede sopra il pallone
dall’interno verso l’esterno (o viceversa) spostando
il peso su questo appoggio.
L’avversario segue il movimento d’inganno mentre la
palla continua il suo rotolamento verso l’avanti.
A questo punto il bilanciamento del corpo si sposta
dalle parte opposta e con l’interno collo piede della
gamba libera si porta via il pallone.
Avversario di fronte
Portare indietro il pallone
Il pallone sta fermo davanti al calciatore, oppure
rotola lentamente in avanti.
Quando l’avversario tenta l’intervento, si porta un
piede sopra il pallone e lo si fa rotolare all’indietro
sotto la pianta.
Al gesto di portare indietro la palla segue
immediatamente uno spostamento della stessa in una
direzione laterale.
Avversario alle spalle
Movimento di rotazione
Questa finta viene usata spesso da giocatori di
difesa; seguito da un avversario il difensore guida
la palla verso la propria porta e finta un
passaggio al portiere.
L’avversario tende ad assecondare il movimento
d’inganno indirizzandosi verso il presunto tiro.
Il difensore sposta velocemente il peso del corpo,
porta il pallone dalla parte opposta e si appresta a
giocarlo verso la zona della linea laterale.
Avversario alle spalle
Ricevere con una finta di corpo
Al momento di ricevere la palla si divaricano le
gambe, una in avanti fuori e l’altra più indietro,
caricando il peso del corpo sulla gamba avanti.
Quando il pallone è più vicino, all’improvviso e
spostando il peso del corpo sul piede più indietro ci
si dirige nella direzione opposta.
Il pallone potrà essere deviato con l’interno collo
del piede che ha eseguito il primo movimento oppure
con l’esterno collo dell’altro piede prima della
ricerca dell’appoggio.
Avversario alle spalle
Movimento di rotazione senza ricevere la palla
Questa finta viene impiegata specialmente dagli
attaccanti e dai calciatori che agiscono sulle fasce
laterali, per palloni che rotolano a buona
velocità.
Il movimento è simile a quello della finta
precedente, l’avversario che sta alle spalle tende a
seguire il movimento d’inganno, allora l’attaccante
senza toccare il pallone, lo lascia scorrere,
esegue un mezzo giro dalla stessa parte e lo
insegue.
Avversario di lato
Finta d’arresto
I calciatori si trovano in piena corsa.
Chi conduce la palla, la mantiene dal lato opposto
dell’avversario per proteggerla.
Il conduttore, ferma il pallone con la pianta del
piede della gamba opposta al lato dell’avversario.
L’avversario tenderà a continuare la sua corsa.
In conduttore, avendo guadagnato tempo e spazio,
potrà decidere se cambiare direzione o riprendere
la corsa nella stessa direzione.
Avversario di lato
Finta di slancio
Simile alla precedente.
Il conduttore, invece di arrestare il pallone,
slancia e distende la gamba verso l’avanti
passandogli sopra, poi la flette portandola ancora
dietro la palla per calciarla e riprendere l’azione
di corsa.
Può essere eseguita più efficacemente con una
corsa lenta e con una improvvisa accelerazione.
Avversario di lato
Finta con scavalcamento del pallone
Simile alle precedenti come impostazione iniziale.
Il piede libero simula l’azione di un calcio
d’interno o d’esterno collo ma invece di colpire si
aggira la palla.
Completato il giro, la palla viene spinta con l’esterno
o l’interno piede indirizzandola nella direzione
opposta.
Corretto uso delle finte
Le finte sono azioni tattiche molto efficaci per
la realizzazione del gioco, lo rendono più ricco,
variato, piacevole e consentono la creazione di
situazioni inaspettate.
Possono essere molto dannose se invece di
favorire la creazione del gioco ne sono un grave
impedimento.
Le finte sono utili quando:
sono finalizzate al raggiungimento
dello scopo comune;
sono impiegate per i tiri in porta;
sono utilizzate per migliorare un
passaggio;
favoriscono l’azione di un compagno
deviando l’attenzione dell’avversario.
Le finte sono dannose quando:
sono finalizzate a ridicolizzare
l’avversario;
sono applicate per il piacere
personale;
sono utilizzate al posto di un
passaggio ad un compagno meglio
piazzato.
Tecnica applicata
E’ l’insieme delle azioni che un giocatore mette in
pratica, per realizzare e raggiungere lo scopo del
gioco, applicando tutti gli elementi della tecnica di
base.
La tecnica applicata si divide in:
tecnica applicata individuale;
tecnica applicata collettiva
Tecnica applicata
Offensiva
Individuale
Difensiva
Offensiva
Collettiva
Difensiva
Smarcamento
Copertura e difesa della palla
Passaggio
Finta e dribbling
Tiro in porta
Presa di posizione
Marcamento
Intercettamento
Contrasto
Difesa della porta
Scaglionamento
Penetrazione
Ampiezza
Mobilità
Improvvisazione e sorpresa
Scaglionamento
Temporeggiamento
Concentrazione
Equilibrio
Controllo e cautela
Azione frenante
Tecnica applicata individuale
Offensiva
Smarcamento
Copertura e difesa della palla
Concentrazione
Equilibrio
Tiro in porta
Lo smarcamento
E’ l’atto più importante del gioco, è l’azione di svincolo
che si compie quando un compagno entra in possesso
di palla, per liberarsi della marcatura avversaria o per
aprire varchi nello schieramento avversario.
Tecnica applicata individuale offensiva
Lo smarcamento può essere:
Diretto
se favorisce il compagno in possesso di palla;
Indiretto
se favorisce il compagno che deve ricevere la palla.
Tecnica applicata individuale offensiva
Copertura e difesa della palla
Chi è in possesso del pallone deve cercare di
interporre il proprio corpo fra la palla e l’avversario
in attesa di uno sviluppo tattico migliore.
Una buona difesa e copertura della palla, porta ad
effetti tattici positivi:
evita che l’avversario possa
entrare in possesso della palla;
prepara favorevolmente il
passaggio o il dribbling.
Tecnica applicata individuale offensiva
Passaggio
È il modo più rapido per far proseguire la palla verso
un proprio compagno o verso uno spazio libero.
In relazione alle
situazioni di gioco può essere:
-
diretto;
indiretto;
a seguire;
in sovrapposizione;
a muro (uno-due).
Tecnicamente
può essere eseguito:
-
rasoterra;
a parabola (breve o lunga);
di drop o controbalzo;
a mezzo volo;
al volo.
Tecnica applicata individuale offensiva
Passaggio
Deve possedere
le seguenti caratteristiche
-
Precisione;
Dosaggio;
Imprevedibilità;
Tempestività.
Può essere finalizzato a
raggiungere i seguenti scopi
- conquistare spazio;
- superare uno o più avversari;
- mantenere il possesso della
palla e il controllo del gioco;
- sorprendere la difesa
avversaria;
- realizzare lo scopo tattico;
- favorire il tiro in porta.
Tecnica applicata individuale offensiva
Finta e dribbling
È l’atto più fantasioso del gioco del calcio e si
concretizza nel superamento dell’avversario.
Richiede:
un movimento d’inganno;
tempismo nel movimento intenzionale;
equilibrio;
mantenimento del possesso della palla.
Tecnica applicata individuale offensiva
Finta e dribbling
La finta e il dribbling se attuati correttamente ed al
momento giusto permettono il conseguimento di
importanti fini tattici:
conquista di spazio;
riduzione del numero degli avversari che
possono intervenire nell’azione;
sorprendere la difesa avversaria.
Tecnica applicata individuale offensiva
Tiro in porta
Rappresenta l’atto finale dell’azione di gioco
d’attacco; ogni azione offensiva dovrebbe sempre
terminare con un tiro.
Il tiro in porta, anche se non raggiunge l’obiettivo,
favorisce il posizionamento difensivo della squadra
che ha terminato l’attacco.
Un buon tiro in porta dovrebbe avere sempre come
obiettivo il palo più lontano.
Tecnica applicata individuale
Difensiva
Presa di posizione
Marcamento
Intercettamento
Contrasto
Difesa della porta
Tecnica applicata individuale difensiva
Presa di posizione
Consiste nell’atteggiamento che ogni calciatore
deve assumere nei confronti del diretto
avversario, dei propri compagni e della palla quando
la squadra non ne è in possesso.
Lo scopo da perseguire è quello di chiudere
l’avversario in modo che non possa dare uno sbocco
utile alla sua azione.
Tecnica applicata individuale difensiva
Marcamento
Scelta della posizione per impedire all’avversario
di ricevere il pallone o per contrastarlo se ne è già
in possesso.
Lo scopo è quello di diminuire il numero degli
avversari che possano partecipare all’azione in
corso.
Può essere stretto o allentato, a uomo o a zona.
Tecnica applicata individuale difensiva
Marcamento
Esecuzione corretta
che sia effettuato da tutti i giocatori della
squadra non in possesso di palla e in ogni
posizione del campo;
trovarsi sempre tra la propria porta e
l’avversario;
poter vedere sempre la palla e l’avversario.
Tecnica applicata individuale difensiva
Marcamento
In relazione all’avversario
Se l’avversario diretto
è in possesso di palla
-
impedirne l’avanzamento;
impedire il passaggio ad un
suo compagno;
togliergli
spazio
per complicare
ogni
sua
decisione.
Se l’avversario diretto
non è in possesso di palla
impedire che si allontani
troppo,
non deve guadagnare spazio;
impedire che si metta in
condizione di ricevere la
palla.
Tecnica applicata individuale difensiva
Intercettamento
Rappresenta l’azione di anticipo che interrompe la
traiettoria del pallone affinché non raggiunga un
avversario o altro obiettivo.
Lo scopo, è in un primo momento difensivo ma, appena
recuperata la palla, immediatamente si trasforma in
offensivo.
Tecnica applicata individuale difensiva
Contrasto
Questo gesto tecnico è già stato descritto negli
elementi tecnici individuali e permette di entrare il
lotta con l’avversario per il possesso della palla.
Difesa della porta
Rappresenta il tentativo di intercettare il
pallone con il proprio corpo quando viene
effettuato un tiro verso la nostra porta.
Tutti i giocatori, se la situazione lo permette,
devono tentarne l’esecuzione, in particolar modo il
portiere che nella sua area può utilizzare anche le
mani.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i portieri
Il portiere deve essere pronto e attento anche
quando l’azione di gioco si svolge lontana.
La posizione più idonea è al centro della porta un
poco avanzata rispetto la linea di porta, gli
spostamenti devono avvenire in modo che la sua
posizione sia sempre sulla bisettrice.
In linea di massima non è consigliabile allontanarsi
troppo dalla propria porta, perchè comporta una
percentuale di rischio su tiri a parabola o a giro da
media e lunga distanza.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i portieri
In alcune situazioni, la posizione avanzata però può
servire per:
coprire l’azione dei difensori avanzati in fase
offensiva;
intercettare eventuali lunghi rilanci avversari;
essere d’appoggio per passaggi arretrati dei
compagni;
permettere
d’intervenire
tempestivamente
sull’avversario;
consentire di restringere l’angolo di tiro
all’avversario.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i portieri
L’uscita
Se un avversario corre libero verso la porta con la
palla al piede, il portiere deve tentare di prendere la
palla, rubando spazio e restringendo l’angolazione di
tiro, correndo verso l’avversario.
Lo scatto deve avvenire senza esitazione.
Deve inoltre cercare di rimanere il più possibile in
piedi per essere pronto a reagire a qualsiasi
situazione.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i portieri
La rimessa
Dopo la parata, il portiere effettuerà una rimessa
immediata per non concedere agli avversari la
possibilità di recuperare le posizioni difensive e per
favorire compagni non ancora marcati.
La rimessa deve essere indirizzata verso la parte
opposta da dove è arrivata la palla, perché è più facile
trovare in tale zona un compagno libero e un numero
minore di avversari.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i portieri
Osservazioni
Il portiere potendo usare le mani, può raggiungere la
palla più in alto di tutti, cercherà sempre
d’impadronirsi della palla, e solo in casi estremi
tenterà respinte o deviazioni.
Dovrà sempre studiare e osservare:
quali avversari tirano di sinistro;
quali tirano spesso;
quali tirano da lontano;
come vengono calciati le punizioni e i rigore.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i difensori
Il difensore deve sempre porsi e muoversi tra l’avversario e la
propria porta.
Deve sempre poter vedere il diretto l’avversario e la palla.
Deve intralciare l’iniziativa dell’avversario.
Cercare di prevedere le intenzioni dell’avversario in relazione al
suo spostamento ed allo scopo che intende raggiungere.
Scegliere opportunamente la distanza con l’avversario per non
essere sorpreso dalle sue intenzioni e per non essere superato.
Cercare sempre di anticipare la ricezione della palla da parte
dell’avversario, o arrecargli il maggior disturbo possibile, senza
commettere fallo.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i difensori
Nei pressi della propria porta, deve evitare qualsiasi
dribbling, soprattutto se ha spazi ristretti.
Vicino alla propria porta deve evitare passaggi verso
l’interno, è molto più sicuro giocare sempre verso l’esterno.
Non deve calciare, se non in casi estremi, palloni in avanti
senza un preciso obiettivo, deve invece abituarsi ad
iniziare ed impostare una azione offensiva.
Se perde la palla, deve subito inseguire l’avversario,
lasciando da parte ogni esitazione ogni gesto di stizza o di
delusione. Un buon difensore non si arrende mai.
L’attaccante deve essere affrontato senza fretta e con
molta concentrazione per evitare situazioni di immediato
svantaggio.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i difensori esterni (terzini)
saper usare entrambi
effettuare lanci lunghi;
i
piedi,
soprattutto
per
poter
velocità, per poter contrapporsi all’avversario diretto che
abitualmente agisce sulle fasce laterali;
tempismo e decisione da utilizzare sia nel gioco d’anticipo
sia nei contrasti;
buona elevazione unita ad una discreta capacità nel gioco di
testa;
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i difensori esterni (terzini)
senso tattico della posizione:
se il suo avversario è in possesso di palla, dovrà
trovarsi tra lui e la porta;
se il suo avversario non è in possesso di palla, dovrà
assumere una posizione tale che gli consenta di tenere
sotto controllo sia l’avversario che la palla;
in azione di marcamento, tenterà
l’avversario verso la linea laterale;
di
tenere
quando la squadra avversaria è in possesso di palla,
dovrà sempre trovarsi sulla linea interna tra l’avversario
diretto e la porta.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i difensori esterni (terzini)
Dovrà inoltre evitare dribbling e virtuosismi inutili dentro
o nei pressi della propria area di rigore e ricordare che:
se la palla si trova davanti alla porta, non la deve
mai giocare parallelamente davanti alla stessa, ma
lateralmente o in avanti;
se la palla si trova lateralmente rispetto la porta,
non è consigliabile passarla diagonalmente all’interno
nei rinvii di testa, il pallone dovrà essere sempre
indirizzato ai lati.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per il difensore centrale (libero)
Deve disporre delle stesse qualità e capacità dei terzini
esterni ma in modo particolare dovrà essere abile nel gioco di
testa.
Rappresenta il punto centrale della difesa, ricopre l’incarico
di organizzatore del reparto e per tale motivo gli viene
richiesta un’ottima visione di gioco.
Deve rimediare agli errori dei compagni, pertanto deve essere
dotato di buon senso di posizione e tempestività negli
spostamenti ed interventi.
Importante sarà la sua intesa e collaborazione con il portiere.
Dovrà essere sempre pronto ad impostare azioni a sostegno
del centrocampo o addirittura ad impostare azioni d’attacco
ed anche a parteciparvi.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per il difensore centrale (stopper)
Deve possedere le stesse qualità e capacità dei terzini
esterni, il suo compito principale consiste nel
marcamento di uno degli avversari più pericolosi: la punta
centrale o centravanti.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i centrocampisti e attaccanti
Se possono passare il pallone, lo devono fare subito; un
pallone che corre è sempre più veloce di qualsiasi giocatore.
Dopo aver eseguito un passaggio, devono cambiare posizione
cercando in ogni modo uno smarcamento.
Devono evitare lo scontro diretto, perché provoca inutile
dispendio di energie, rischio di perdere il possesso della palla
e d’infortuni.
Devono correre sempre incontro la palla, se l’aspettano
aumentano le possibilità di essere anticipati dall’avversario.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i centrocampisti e attaccanti
Non effettuare mai passaggi dove si trovano tanti
giocatori, ma scegliere zone libere o poco intasate. Deve
ricordare che conviene effettuare il passaggio a sinistra se
corre verso destra e viceversa.
Se possibile, non lasciare mai rimbalzare il pallone ma
controllarlo prima del rimbalzo. Durante il controllo della
palla deve già aver deciso da che parte orientarsi per
l’eventuale passaggio o tiro.
Non devono sprecare tempo ricercando un gioco troppo
complicato, è molto più utile e produttivo un gioco semplice,
concreto ed essenziale.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i centrocampisti difensivi
(mediani)
Sono definiti giocatori difensivi con spirito offensivo, ciò
significa che nel duplice compito di difesa ed attacco, essi
daranno la precedenza la primo e particolarmente al
marcamento dei centrocampisti avversari.
Dovranno evitare di portare la palla e di abusare nei
dribbling, perché entrambe le azioni ritardano la
realizzazione dell’azione d’attacco e consentono agli
avversari di poter riorganizzare l’assetto difensivo e
chiudere spazi favorevoli.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i centrocampisti difensivi
(mediani)
Dovranno favorire l’avanzamento con passaggi veloci e
precisi e come abitudine di gioco non dovranno spingersi
troppo avanti perché ciò creerebbe un vuoto difensivo e
eccessivo affollamento nell’area avversaria.
Dovranno coordinare e sostenere il gioco della mezz’ala e
delle punte esterne.
Dovranno possedere un tiro forte e preciso dalla lunga e
media distanza.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per i centrocampisti offensivi
(mezze ali)
Sono giocatori d’offesa con preoccupazioni difensive.
Rispetto ai mediani devono essere più abili tecnicamente e più
veloci perché si trovano ad operare entro la difesa
avversaria.
Sono giocatori “cerebrali”, la loro azione tattica e
determinante e richiesta in quelle zone del campo, dette “di
traffico” o di costruzione del gioco.
Devono essere presenti nei calci d’angolo, nelle rimesse
laterali, nei calci di punizione e nella fase conclusiva del tiro
a rete.
Tutto ciò che è confuso, deve essere da loro ordinato, e
dettare i ritmi di gioco a tutti gli altri giocatori.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per gli attaccanti esterni (ali)
Devono seguire il gioco offensivo anche se si svolge dalla parte
opposta del campo, agire nelle vicinanze della linea laterale, per
mantenere ampio il fronte del gioco.
Devono possedere:
velocità ed opportunismo;
rapidità nelle esecuzioni dei gesti tecnici;
facilità nel passare la palla (cross) verso la zona centrale;
una veloce conduzione di palla lungo le linee laterali;
la capacità di eseguire arresti e ripartenze improvvise;
una buona capacità di tiro a rete;
l’intuizione per infiltrarsi, con corse trasversali, verso il
centro del campo per ricevere la palla o per creare spazi sulle
fasce laterali.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per gli attaccanti esterni (ali)
Devono tener sempre presente tre principi fondamentali:
puntare se possibile direttamente verso la porta;
cercare di raggiungere il fondocampo ed eseguire il
passaggio all’indietro o il cross a rientrare;
correre lungo la linea laterale cercando di utilizzare il
passaggio a muro e le corse in sovrapposizione.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per gli attaccanti centrali
(centravanti)
Le qualità indispensabili ad un buon centravanti sono:
coraggio e perseveranza nell’applicazione;
velocità di spostamento e di esecuzione di tutti
gesti tecnici;
abilità e potenza di tiro con entrambi i piedi;
buon colpo di testa;
senso dello smarcamento ed opportunismo;
abilità nel dribbling in spazi ristretti e di difesa
della palla.
Tecnica applicata dei ruoli
Principi tattici per gli attaccanti centrali
Il centravanti
è soggetto a stretta marcatura; tale situazione gli consente di
poter attrarre i difensori in posizioni false;
strettamente marcato va incontro a molti insuccessi ma la sua
insistenza, il suo movimento costituirà sempre una minaccia;
deve essere sempre pronto a risolvere senza esitazioni,
aggiustamenti o ritardi ogni situazione con un tiro, arresto e tiro,
dribbling e tiro, scambio e tiro;
deve intuire quando ricevere la palla, dove è meglio allargare il
gioco, se controllare e giocare immediatamente la palla, se agire
rapidamente da solo e puntare direttamente verso la porta
avversaria o se attendere i compagni.
Tecnica applicata collettiva
È il rispetto dei principi fondamentali del gioco di squadra sia in
attacco che in difesa; è la realizzazione di obiettivi preventivamente
preparati con l’intervento di due o più calciatori.
Distinguiamo una tecnica applicata Offensiva e una Difensiva:
Offensiva
Scaglionamento
Penetrazione
Ampiezza
Mobilità
Improvvisazione e sorpresa
Tecnica applicata collettiva offensiva
Scaglionament
o
Nell’azione offensiva è fondamentale che i giocatori
non avanzino allineati, sia in larghezza che in
profondità, ma si devono disporre in modo da formare
triangoli rispetto alla posizione del pallone.
Lo scaglionamento ben attuato facilita:
il mantenimento del possesso della palla;
il sostegno al giocatore in possesso di palla.
Tecnica applicata collettiva offensiva
Penetrazione
Nel gioco offensivo si devono impiegare passaggi
lungo l’asse maggiore del campo, cercare la
verticalizzazione del gioco.
Utili a tale scopo sono le:
corse di allontanamento per indurre gli
avversari ad allontanarsi dalla zona dove opera il
compagno con la palla;
corse in diagonale attraverso la schieramento
difensivo avversario per inserirsi negli spazi dal lato
cieco degli avversari.
Tecnica applicata collettiva offensiva
Ampiezza
L’azione offensiva deve essere impostata in modo da
sfruttare in tutta la sua larghezza il terreno di gioco
per diradare e aprire lo schieramento difensivo
avversario e creare le condizioni per l’inserimento e
la penetrazione dei compagni.
Tecnica applicata collettiva offensiva
Mobilità
Movimento coordinato tra i compagni al fine di creare:
superiorità numerica in alcune zone del campo;
sottrarsi alla marcatura per favorire una più
sicura ricezione della palla;
togliere
avversari.
punti
di
riferimento
ai
difensori
Tecnica applicata collettiva offensiva
Improvvisazione e sorpresa
Cambiare
continuamente
impostazione
delle
situazioni di gioco offensivo per condizionare e
preoccupare gli avversari.
Lo scopo da raggiungere potrebbe essere lo stesso
ma la scelta della soluzione deve avvenire fra più
azioni predisposte in precedenza ed adattate alle
situazioni che di volta in volta si creano.
Non bisogna essere prevedibili.
Tecnica applicata collettiva
Difensiva
Scaglionamento
Temporeggiamento
Concentrazione
Equilibrio
Controllo e cautela
Azione frenante
Tecnica applicata collettiva difensiva
Scaglionamento
La disposizione a triangolo è fondamentale anche per
lo scaglionamento difensivo.
Mentre un giocatore agisce da schermo sul portatore
di palla, i compagni devono disporsi creando una
diagonale il relazione allo sviluppo del gioco
avversario.
Tecnica applicata collettiva difensiva
Temporeggiamento
E’ l’azione di rallentamento dell’impostazione del gioco
avversario, compiuta dai giocatori che si trovano più
vicini al portatore di palla.
Lo scopo da raggiungere è quello di procurare
tempo ai compagni e favorire in tale modo un loro
migliore posizionamento difensivo.
Il tempo gioca sempre a favore dell’azione difensiva.
Tecnica applicata collettiva difensiva
Concentrazione
Per conseguire migliori successi nell’azione difensiva,
nella zona di maggior pericolo si deve creare una
superiorità numerica di difensori.
L’arretramento dei difensori verso la propria porta
deve avvenire ad imbuto, per incrementare il numero
dei difensori e ridurre gli spazi nelle vicinanze della
zona più pericolosa per il tiro a rete.
Tecnica applicata collettiva difensiva
Equilibrio
Uno schieramento difensivo si dice equilibrato quando
tutti i calciatori sono equamente distribuiti sul
terreno di gioco nel senso della profondità e
larghezza.
Più rigidi diventano i compiti di marcatura e maggiori
sono le probabilità che la difesa perda equilibrio.
Coprire lo spazio è molto più importante che
marcare a uomo, tuttavia più l’avversario si avvicina
all’area di rigore più stretta deve diventare la sua
marcatura.
Tecnica applicata collettiva difensiva
Controllo e cautela
Un buon difensore deve mantenersi attento e
concentrato sui movimenti degli attaccanti, essere
sempre pronto a reagire (non abboccare) e a
trovare le contromisure alle iniziative avversarie,
evitare che l’attenzione sia attratta pericolosamente
solo dal pallone.
Tecnica applicata collettiva difensiva
Azione frenante
L’azione difensiva deve essere caratterizzata dal
controllo e dalla riflessione.
I difensori, con la propria posizione ben coordinata,
debbono creare negli avversari titubanze,
indecisione e rallentamenti per realizzare una
favorevolissima azione frenante.
Intesa nel gioco di squadra
Parlare per aiutare un compagno
Parlare durante il gioco è un’azione fondamentale per
la buona riuscita degli schemi di gioco.
Le parole devono essere semplici e comprensibili:
“UOMO”, se il compagno che sta per ricevere la
palla è marcato da un avversario;
“SOLO” oppure “VAI”, se il compagno che sta per
ricevere la palla non ha avversari nelle immediate
vicinanze e può tranquillamente controllare e
giocare la palla.
Intesa nel gioco di squadra
Parlare per aiutare un compagno
Al compagno che sta per ricevere la palla deve sempre
essere dato il giusto avvertimento.
Parlare è fondamentale anche per il portiere,
soprattutto in presenza del pallone. Alcuni semplici
esempi:
“MIA” o “LASCIA” o “PORTIERE”, se intende
ricevere o prendere la palla;
se due o più compagni stanno intervenendo
contemporaneamente sulla palla, pronunciando il
nome di un compagno,
per evitar che si
ostacolino a vicenda.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase difensiva
Quando la squadra perde il possesso della palla o
l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE
all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio.
Gli attaccanti
devono entrare in lotta per il possesso di palla per
prevenire il contropiede avversario e per guadagnare
tempo;
devono intraprendere la prima azione difensiva,
disturbare e ritardare in ogni modo l’azione
avversaria.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase difensiva
Quando la squadra perde il possesso della palla o
l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE
all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio.
I centrocampisti
devono posizionarsi rapidamente nella zona del
campo dove agiscono i rispettivi avversari;
devono ostacolare ogni avversario che porta la
palla in avanti, senza correre il rischio di essere
superati in dribbling ma costringendo l’avversario ad
un passaggio.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase difensiva
Quando la squadra perde il possesso della palla o
l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE
all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio.
I difensori
devono prendersi cura dei diretti avversari (sia che
la marcatura sia impostata a uomo o a zona);
devono, se sorpresi in proiezione offensiva,
immediatamente scattare per ritornare alle loro
posizioni.
devono ricorrere a contrasti scivolati solamente in
casi estremi e in tale evenienza devono
assolutamente riuscire a fermare l’azione.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase difensiva
Quando la squadra perde il possesso della palla o
l’attacco fallisce, l’intera squadra deve SLITTARE
all’indietro in posizione difensiva, senza alcun indugio.
Il difensore “libero”
ha tre compiti importantissimi:
coprire lo spazio dietro la linea dei terzini dalla
parte in cui si sta sviluppando l’azione avversaria;
prendersi in consegna qualsiasi avversario che
provenga smarcato dalle linee avversarie;
coprire la porta in caso d’intervento in uscita del
portiere.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase difensiva
Fino a quando tutto lo schieramento difensivo non
si è ricomposto, lo scopo principale di tutti
calciatori che si trovano in lotta per il possesso
della palla deve essere quello di ritardare l’azione
offensiva avversaria.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase difensiva
Ogni calciatore deve:
togliere spazio e tempo agli avversari;
ricordarsi che ogni avversario è più vulnerabile nel
momento in cui sta per ricevere la palla;
non entrare in lotta per il possesso del pallone a
centrocampo per evitare il rischio di essere superati in
dribbling, è più utile costringere l’avversario a liberarsi
della palla;
ritirarsi ad imbuto, in modo da creare un blocco
difensivo compatto per coprire adeguatamente la zona
di tiro.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase offensiva
Quando si ottiene il possesso della palla, l’intera squadra
tranne il portiere e due difensori preventivamente
designati, deve agire senza alcuna esitazione per
impostare l’azione offensiva, osservando alcune
disposizioni:
Creare spazi per i compagni che stanno giocando la
palla o che si apprestano a riceverla.
Far avanzare la palla velocemente
giocatore di punta.
verso
un
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase offensiva
I centrocampisti devono avanzare in velocità per
aiutare il compagno in possesso di palla e utilizzare gli
spazi creatisi entro la difesa avversaria.
Ogni giocatore in possesso di palla deve sempre
cercare un compagno che di corsa lo sta aggirando alle
spalle da destra o da sinistra.
Le punte cominceranno a muoversi quando il
pallone è ancora lontano, perché venendo seguiti dai
rispettivi avversari apriranno spazi per l’inserimento dei
compagni che provengono da dietro.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase offensiva
Se un difensore è in possesso di palla e si trova
ostacolato non deve mai usare il dribbling perché
troppo rischioso, deve invece:
girarsi ed appoggiare la palla al portiere;
portare la palla verso la linea laterale;
cercare un passaggio a muro (uno-due).
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase offensiva
Passaggi orizzontali, soste con la palla tra i piedi
ed anche lunghe corse con la palla, sono inutili
perdite di tempo e ad alto rischio d’errore;
Ogni calciatore all’inizio dell’azione offensiva, deve
farsi trovare al posto stabilito e far si che l’azione
d’attacco venga spinta sempre fino al tiro in porta
senza indugio.
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase offensiva
Compiti degli attaccanti
muoversi sempre trasversalmente sul campo per
evitare posizioni di fuori gioco;
farsi sempre trovare smarcati dal compagno in
possesso di palla;
le punte esterne (ali) devono cercare d’allontanare
il più possibile i terzini avversari dalla zona centrale;
la corsa senza palla deve avere due direzioni:
verso il compagno con la palla o che sta
per riceverla;
allontanandosi dal compagno con la palla;
Intesa nel gioco di squadra
Comportamento in fase offensiva
Compiti degli attaccanti
se un calciatore corre allontanandosi dalla palla e
si dirige verso un compagno, significa che cerca un
cambio di posizione e pertanto il compagno deve
assecondarlo;
se un calciatore in possesso di palla, si dirige verso
un compagno è necessario creargli spazio e pertanto il
compagno si deve spostare;
quando si tira in porta conviene ricordare di:
tirare rapidamente;
tirare più forte possibile;
tirare più preciso possibile verso le ginocchia
del portiere ed il palo della porta più lontano.
Intesa nel gioco di squadra
Sviluppo e applicazione della tattica
La tattica è l’insieme coordinato delle azioni:
del singolo (individuale);
di due o più calciatori (di reparto);
dell’intera squadra (collettiva),
al fine di raggiungere lo scopo del gioco.
La tattica è la realizzazione collettiva del gioco,
sviluppato con intelligenza secondo piani prestabiliti,
nel modo più efficace possibile e adeguata alle
capacità tecniche individuali dei vari calciatori.
Intesa nel gioco di squadra
Sviluppo e applicazione della tattica
Elementi fondamentali della tattica sono:
il sistema di gioco – dislocazione razionale dei
calciatori sul campo;
l’azione di gioco – è determinata dalla velocità di
esecuzione che può essere lenta, rapida e alternata;
la collaborazione nel gioco – intelligenza tattica
dei calciatori, ognuno in funzione dell’altro e tutti in
funzione della squadra.
Intesa nel gioco di squadra
Sviluppo e applicazione della tattica
La tattica è influenzata da alcune variabili:
abilità individuale dei calciatori e degli avversari;
mancanza di attenzione ed applicazione;
condizioni del terreno di gioco e situazione climatica;
infortuni o espulsioni di compagni od avversari;
livello di affiatamento dei singoli e della squadra;
disponibilità al sacrificio dei singoli e del gruppo.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in attacco
Superiorità numerica
Trovare nel dispositivo difensivo avversario un punto
dove realizzare la superiorità numerica, al fine di
meglio raggiungere lo scopo del gioco.
Sostegno al giocatore in possesso di palla
Accorgimento molto efficace che consente di
mantenere la squadra corta e compatta con reparti
ravvicinati.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in attacco
Mantenimento del possesso della palla
Il mantenimento del possesso palla può raggiungere
diversi scopi:
spezzare il ritmo incessante dell’avversario o
rallentare il proprio;
come manovra di studio o scopo tattico;
a vantaggio acquisito per far scorrere il tempo;
per avere il dominio del gioco.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in attacco
Movimenti di allontanamento
Sono una forma di smarcamento per creare spazi e
una forma d’inganno per rendere difficoltoso il
marcamento avversario.
Movimenti incrociati
Sono una forma di smarcamento per creare spazi
contro squadre che adottano il marcamento stretto a
uomo. Il calciatore più vicino alla palla esegue un
movimento per favorire il passaggio (detta il
passaggio), l’altro calciatore si dirige dalla parte
opposta.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in attacco
Corsa in diagonale
Favorisce l’allargamento del fronte d’attacco con
conseguente creazione di spazi liberi, se ben
realizzata:
aiuta a difendere la palla con il corpo;
evita posizioni di fuori gioco;
non consente l’azione d’anticipo dei calciatori
avversari;
permette di vedere contemporaneamente la palla
e la porta;
costringe il difensore avversario a muoversi per
linee trasversali;
evita l’arroccamento verticale della difesa.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in attacco
Corse in sovrapposizione
Consistono nell’aggirare alle spalle il compagno in
possesso di palla. E’ una forma di movimento per
creare superiorità numerica e di allargamento del fronte
di attacco.
Cambiamento del ritmo di gioco
E’ usato soprattutto per rendere efficaci le azioni di
contropiede per sorprendere l’avversario. Una squadra
in grado d’imprimere cambiamenti di ritmo, realizza un
gioco più efficace e imprevedibile.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in attacco
Gioco dalla parte cieca
E’ un accorgimento da utilizzare, in modo particolare, contro
squadre che difendono a zona ed attuano la tattica del fuori
gioco. Praticamente è un inserimento dalle retrovie che
sfrutta la zona libera dalla parte opposta alla posizione del
pallone e dietro i difensori.
Passaggi indietro
Si effettuano quando gli spazi sono chiusi, permettono di
ricominciare e cambiare il gioco improvvisamente da un’altra
parte. Consentono il mantenimento del possesso della palla
in attesa di provocare sbilanciamenti e sorprese nello
schieramento difensivo avversario.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in attacco
Passaggi sul piede e a muro
passaggi sul piede: ogni volta che gli spazi sono molto
ristretti, è consigliabile utilizzare passaggi precisi sul piede
del compagno;
passaggi a muro: consistono in scambi veloci di prima
in uno-due con un compagno che asseconda l’azione del
calciatore che conducendo la palla, punta decisamente
nella direzione di un avversario.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in difesa
Difesa a uomo
Ogni giocatore deve assumersi la custodia di un
avversario. Può essere stretta o allentata in
relazione alle caratteristiche del difensore e
dell’avversario.
Pone questa scala d’importanza nel controllo:
Avversario
Palla
Porta
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in difesa
Difesa a zona
Si attua quando a tutti i calciatori viene assegnata una
determinata zona di campo da controllare entro la quale
attaccheranno sempre l’avversario in possesso di palla.
Ogni difensore può diventare il libero, i due difensori
centrali sono intercambiabili.
Assume importanza il concetto di posizione difensiva in
piccola diagonale (vicino alla palla) e grande diagonale
(lontano dalla palla).
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in difesa
Difesa a zona
Tutta la squadra deve agire mantenendosi corta e deve
attuare “il pressing”, che può essere:
diretto, se esercitato sul calciatore portatore di
palla;
indiretto, se esercitato sul calciatore senza palla.
Pone questa scala d’importanza nel controllo:
Palla
Porta
Avversario
Tabella di confronto
Difesa a uomo
Difesa a zona
vantaggi
Ogni calciatore agisce secondo il
proprio giudizio.
Non è necessario un elevato
accordo tattico collettivo.
Gli avversari hanno molte
difficoltà nel giocare la palla.
Si
annullano
le
maggiori
potenzialità tecniche individuali
degli avversari.
E’ semplice da attuare e può
essere applicato con giocatori
che non hanno un alto grado di
affiatamento.
Facilita
il
raddoppio
delle
marcature, e la compattezza
della squadra in fase di
copertura.
La zona di tiro rimane molto
protetta.
Coinvolge in ogni azione tutti i
calciatori.
Le punte avversarie sono
controllate collettivamente.
Favorisce
l’azione
di
contropiede.
Tabella di confronto
Difesa a uomo
Difesa a zona
svantaggi
Gli
spostamenti
sono
condizionati dal comportamento
degli avversari.
Molte corse sono effettuate a
vuoto con spreco di energie.
Vengono a crearsi spazi liberi ed
incontrollati.
L’intervento difensivo riuscito non
trova immediatamente preparati i
compagni
ad
una
pronta
ripartenza.
I difensori abili nel gioco di testa
sono spesso portati lontani
dall’area di rigore.
Difficoltà di comprensione nella
successione dei marcamenti.
Non conviene attaccare il
giocatore in possesso di palla
(può fare lanci lunghi).
Necessità di movimenti
coordinati fra tutti i reparti.
Possibili errori nella formazione
delle diagonali, nell’anticipo e
nella copertura.
Richiede sempre grande
attenzione da parte di tutti.
Tabella di confronto
Difesa a uomo
Difesa a zona
Motivi per praticarla
I componenti della squadra
sono più forti fisicamente
rispetto gli avversari.
Il livello tecnico collettivo
avversario è insufficiente per
opporsi con successo al
marcamento a uomo.
L’allenatore non ha molto
tempo
da
dedicare
all’allenamento e non valuta
adeguata
l’opera
di
coordinamento dei difensori
nelle fasi difensive.
Gli attaccanti avversari sono
più rapidi dei difensori.
La
squadra
avversaria
possiede buoni dribblatori.
La squadra non regge il ritmo
degli avversari.
I difensori hanno buon senso
tattico ma sono carenti nel
rapporto uomo contro uomo.
La squadra ha caratteristiche
rivolte all’attacco e le punte
sono adatte al contropiede.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in difesa
Difesa mista
E’ un sistema che unisce i vantaggi della difesa a zona
con quelli del marcamento a uomo, riducendo gli effetti
negativi d’entrambi. In fase difensiva alcuni calciatori
marcano a uomo, altri controllano la zona.
Esiste il libero di copertura pronto a chiudere su
eventuali giocatori avversari in possesso di palla che si
presentano liberi.
I calciatori avversari più pericolosi in fase
difensiva vengono sorvegliati a uomo da specialisti.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in difesa
Difesa mista
La zona centrale davanti la difesa viene controllata
da un centrocampista che funge da schermo difensivo.
Le fasce laterali sono presidiate a zona da difensori
esterni o centrocampisti laterali.
A 30 m. circa dalla propria porta scatta la
marcatura a uomo per combinazione, ognuno
marcherà l’avversario che in quel momento si trova ad
operare nella propria zona.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in difesa
Difesa mista
Vantaggi
Gli attaccanti avversari non riescono a portare i difensori
in zone troppo distanti dalla porta.
Sulle corse ad incrocio degli attaccanti i difensori
possono scambiarsi la marcatura.
Svantaggi
Si creano spazi liberi e incontrollati anche se in misura
minore che nella difesa a uomo.
Il difensore libero è chiamato ad un notevole lavoro
anche se minore che nella difesa a uomo.
Intesa nel gioco di squadra
Realizzazione della tattica in difesa
Difesa mista
Motivi per praticarla
I difensori di cui si dispone sono validi in spazi brevi ed in
difficoltà in quelli lunghi.
Gli attaccanti di cui si dispone sono veloci in campo largo
e conviene favorire l’attacco avversario per poi ripartire in
contropiede.
Sistemi di gioco
Per sistema di gioco s’intende “la dislocazione
dei giocatori in campo in modo che non si
creino scompensi sia quando la squadra si
trova in fase offensiva, sia quando si trova
in fase difensiva”.
Il sistema di gioco deve essere:
Equilibrato, tutte le zone del campo devono
essere ben coperte e presidiate;
Elastico, nel sapersi adattare alle situazioni
che si verificano in campo in relazione al gioco
degli avversari;
Razionale, nell’assegnare ruoli e compiti; cioè
deve essere adattato alle capacità ed alle
caratteristiche fisiche e tecniche degli atleti
per poterne ricavare il massimo rendimento.
Sistemi di gioco
In base alle loro caratteristiche i calciatori
possono essere raggruppati in tre gruppi
fondamentali;
organizzatori;
contrastatori;
organizzatori e contrastatori.
In relazione a tali caratteristiche, ogni
calciatore deve essere inserito nel modulo di
gioco con criteri di proporzionalità e razionalità
Sistemi di gioco
I primi schieramenti tattici prevedevano nove
giocatori in attacco ed uno soltanto in difesa
sistemato davanti al portiere (1 – 9).
Siamo nell’anno 1863, non era certo il gioco
collettivo che noi oggi conosciamo.
Bisogna attendere il 1870 per vedere una
parvenza di schieramento scaglionato dei
calciatori in campo. Furono gli scozzesi a dare
inizio a tale forma di gioco sottraendo due
giocatori all’attacco e posizionandoli in difesa
(1 – 2 – 7).
Sistemi di gioco
Qualche anno dopo si pensò di togliere un altro
uomo all’attacco e formare uno schieramento
con due terzini, due centrocampisti e sei
attaccanti (2 – 2 – 6).
Per iniziativa del club di Cambridge nasce la
piramide o sistema piramidale (2 – 3 – 5).
Sistemi di gioco
Metodo
Nel 1883 si giunse finalmente al “metodo”
che rappresenta l’evoluzione del sistema a
piramide, per molti anni questo sistema di
gioco fu utilizzato da tutte le squadre.
Dal 1929, anno in cui la FIFA modificò la
regola del fuori gioco portando la posizione
irregolare da tre a due calciatori, si
riscontrano notevoli cambiamenti nelle
tattiche di gioco.
Sistemi di gioco
Sistema o W M
Intorno agli anni 1930-35 nasce come tattica
difensiva il “sistema” o “W M”, tale formula
si rivelò invece una potentissima arma
offensiva. (3 – 2 – 2 – 3).
Bastava avere un forte quadrilatero centrale
per primeggiare sugli avversari.
L’inventore di questo sistema di gioco fu
l’inglese Herbert Chapman (Arsenal) che in
otto anni vinse ben cinque campionati inglesi.
Tale sistema di gioco si diffuse in tutta
Europa.
Sistemi di gioco
Modulo a M
In Italia (1948-49), si cominciò ad applicare
una variante al sistema inglese, il “modulo a M”
che prevedeva un maggior avanzamento delle
due mezze ali in funzione di veri attaccanti e
l’arretramento del centravanti davanti alla
difesa con compiti di centromediano metodista
e sulla sua linea sono arretrati i due attaccanti
esterni o ali (3 – 2 – 3- 2). Questo sistema di
gioco venne reso famoso dalla nazionale
ungherese che ottenne il risultato più
clamoroso vincendo contro l’Inghilterra 6–3 a
Wembley (25 novembre 1953).
Sistemi di gioco
Verrou
In Svizzera nel 1932 l’allenatore del
Servette di Ginevra, l’austriaco Karl Rappan
escogita il “Verrou” (4-3-3) che avrà la
miglior evoluzione nel (4-2-4) che porterà il
Brasile a vincere i campionati mondiali del
1958 in Svezia.
Sistemi di gioco
Vianema
Nello stesso periodo sempre in Italia fu
adottato un altro sistema di gioco detto
“Vianema”, questo nome ricorda il suo
inventore
Gipo
Viani
allenatore
della
Salernitana nel 1947-48.
Il Vianema era una sorta di sistema
“catenaccio”
che
prevedeva
l’arretramento
del
centravanti
a
centrocampo, il numero 5 rimaneva
libero da impegni, i numeri 2 e 3
fungevano da difensori esterni, il numero
6 operava da stopper, il numero 4 con il
numero 9 a centrocampo, i numeri 8 e 10
fluttuavano tra centrocampo ed attacco,
le punte fisse erano le due ali il 7 e l’11 (1
– 3 – 4 – 2).
Sistemi di gioco
Schermo difensivo
L’Inghilterra s’impose ai mondiali del 1966
utilizzando lo “schermo difensivo”, un
mediano centrale che copriva le eventuali
avanzate del libero o dello stopper, si diceva
giocasse con il (4 – 3 –3) ma in realtà
impiegava un (4 – 1 – 3 – 2).
Sistemi di gioco
Calcio totale
La nazionale olandese ai mondiali del 1974 a
Monaco impose un nuovo modo d’intendere il
gioco, il “Calcio totale”.
Lo caratterizzava il movimento dei giocatori
ed un collettivo entro cui le forze e i
compiti erano equamente distribuiti.
Sul campo la squadra era disposta con un
libero, uno stopper, tre centrocampisti e tre
punte, ma in realtà non esistevano ruoli
fissi, i terzini diventavano attaccanti, i
centrocampisti difensori.
Sistemi di gioco
Oggi si utilizzano sistemi di
spaziano
dal “4 – 4 – 2” al
al “3 – 4 – 1 – 2” ed altri
rispetto delle caratteristiche dei
del risultato da raggiungere:
gioco che
“3 – 5 – 2”
ancora, nel
calciatori e
partita interna da vincere (3 – 4 – 3) o (3 – 4 – 1 – 2);
partita interna da vincere ma dove potrebbe bastare un
pareggio (3 – 5 – 2);
partita interna da non perdere (4 – 4 – 2);
partita esterna da vincere o quanto meno da pareggiare
(4 – 4 – 2);
partita esterna da non perdere (4 – 5 – 1).
Sistemi di gioco
Evidenziamo le 18 posizioni di gioco, dalle quali si possono
ricavare le 11 da impiegare nel modo di giocare moderno:
1
Portiere
6
Terzino Libero
2
Terzino destro
12
Terzino centrale dx
5
Terzino centrale
Stopper
13
terzino centrale sx
4
Mediano destro
18
Schermo difensivo
6
Mediano sinistro
8
Centrocampista
destro
16
Centrocampista
centrale
10
Centrocampista
sinistro
7
Esterno destro
3
Terzino sinistro
11
Esterno sinistro
14
Centravanti destro
9
Centravanti
15
Centravanti sinistro
L’allenatore
L’efficacia e l’abilità
manifesta:
di un allenatore si
sul campo d’allenamento;
nella gestione dei rapporti individuali
e del gruppo;
ma soprattutto
condurre la gara.
nel
preparare
e
Il suo comportamento prima, durante e dopo
la partita costituisce un elemento essenziale
della sua opera educativa ed addestrativa.
L’allenatore
Prima della gara
A livello tattico la gara deve essere
preparata nel corso della settimana durante
gli allenamenti, mettendo in rilievo gli errori
commessi in precedenza ed indicando i
rimedi per eliminarli.
Appena prima della gara l’allenatore:
comunica la formazione e i compiti
assegnati ad ognuno;
spiega l’impostazione della gara;
mette in rilievo le caratteristiche
degli avversari;
il tono di voce sarà calmo ma fermo e
sicuro per infondere serenità e
concentrazione.
L’allenatore
Durante la partita
Durante il gioco l’allenatore deve far
sentire ai propri calciatori la sua presenza
e
se
necessario
proporre
alcuni
suggerimenti.
Sono assolutamente da evitare urla e
schiamazzi continui dalla panchina che
sicuramente non sono d’aiuto a nessuno.
E’ più proficuo comunicare ad un giocatore
gli eventuali consigli direttamente o
attraverso il capitano.
L’allenatore
Durante l’intervallo
Il breve periodo d’intervallo concesso tra un
tempo e l’altro deve servire per il ristoro
fisico e psichico dei calciatori.
L’allenatore può sfruttare questo tempo:
per dare qualche consiglio;
per invitare alla calma se necessario;
per infondere fiducia e risvegliare
qualcuno dall’apatia o dalla rassegnazione;
in nessuno modo dovrà rivolgersi ai suoi
atleti con tono di voce alterato e
mostrare
acuto
disappunto
per
l’eventuale andamento negativo della
gara.
La preparazione del secondo tempo esige
dall’allenatore:
capacità d’analisi;
equilibrio mentale;
grande esperienza.
Non bisogna manifestare recriminazioni su
eventuali errori commessi (il giocatore ne è
sicuramente a conoscenza), ma devono essere
dati mirati consigli in riferimento a
sostanziali aspetti del gioco.
Per discutere degli errori e delle loro cause è
preferibile e utile aspettare a parlarne alla
prima seduta d’allenamento dopo la gara.
L’allenatore
Dopo la partita
Immediatamente dopo la partita:
è bene evitare qualsiasi commento,
soprattutto se l’esito finale è stato
negativo;
è opportuno egualmente evitare esagerate
manifestazioni di gioia nel caso di vittoria,
così come atteggiamenti di disperazione in
caso di sconfitta;
L’allenatore
Dopo la partita
dovrà impedire che altre persone entrino
negli spogliatoi mentre i calciatori si
trovano ancora in stato d’eccitazione per lo
sforzo sostenuto durante la gara.
Solamente al primo allenamento successivo alla
gara, potrà essere effettuata una valutazione
obiettiva della gara stessa, in base a come si è
svolto il gioco ed a come le varie fasi sono
state vissute dai calciatori.
L’allenatore
In questo momento, e solo ora, l’allenatore:
esporrà schiettamente il proprio punto di
vista;
offrirà la sua personale valutazione;
ascolterà i giocatori, discuterà con essi,
cercando di giungere a considerazioni
generali che trovino possibilmente il
consenso e l’approvazione di tutto il
gruppo;
verrà condotta una seria valutazione del
gioco, per prendere consapevolezza di
eventuali errori commessi e della loro
origine o causa, in modo che tutti
possano
trovare
una
motivazione
supplementare
per
impegnarsi
nel
successivo lavoro d’allenamento.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
Tra i numerosi compiti dell’allenatore, vi è
anche quello di dover comprendere ciò che
sta succedendo durante la partita e di
anticiparne gli sviluppi.
Una partita deve essere compresa in chiave
tattica durante il suo svolgimento, se si
vuole
contribuire
efficacemente
a
determinarne il risultato.
Per poter fare un esame particolareggiato
della partita, occorre rendersi conto di
alcuni fatti, situazioni e comportamenti.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
1 - Dopo 5-6 minuti, qual è la squadra che ha
assunto il controllo del gioco in termini di:
Vantaggio territoriale;
Possesso del pallone.
2 - Quali sono i motivi che determinano il
controllo del gioco:
Una stretta marcatura dei giocatori della squadra in questione;
Una marcatura rilassata degli avversari;
Eventuali errori di gioco e loro natura;
Superiorità fisica di alcuni elementi.
Le risposte a queste domande servono a
determinare i punti deboli e i punti forti di una
squadra.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
3 - Fino a che punto i principi del gioco
vengono utilizzati oppure ignorati:
Esiste uno scaglionamento difensivo;
Il reparto d’attacco dimostra di variare il gioco;
La squadra che perde il possesso di palla ne cerca
immediatamente la riconquista.
Questa analisi può fornire risposte utili a formulare un
giudizio sul gioco e se il caso adottare gli opportuni correttivi.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
4 - Se la squadra è troppo allungata sul
terreno di gioco (dal difensore più arretrato
all’attaccante più avanzato intercorrono 50-60
m.), quali sono le cause:
I difensori non sostengono sufficientemente da vicino gli
attaccanti;
Gli attaccanti non arretrano per diminuire le distanze;
Gli attaccanti corrono lontano da chi è in possesso di palla;
I difensori si ritirano troppo presto o troppo velocemente.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
5 - Qual è il carico di lavoro della squadra
e di ciascun giocatore.
Nel gioco del calcio, alcuni calciatori lavorano intensamente
quando le sorti sono favorevoli e si nascondono quando sono
sfavorevoli.
6 - Quale schema tattico viene adottato:
Chi sono i principali rifornitori;
In quale zona del campo questi rifornitori conquistano il
possesso del pallone, e come;
Chi sono i principali ricevitori;
Qual è la zona a loro congeniale per ricevere il pallone.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
7 - Da cosa deriva il dominio del gioco:
Dal ritmo del gioco;
Dall’impegno della squadra;
In che modo può essere impedito e/o disturbato tale
dominio.
8 - Alla squadra che domina il gioco viene
concesso troppo tempo o troppo spazio, in
caso affermativo:
Quali sono i giocatori che debbono essere sottoposti a stretta
marcatura;
Quali giocatori non sanno contenere sufficientemente il gioco.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
9 - Da quale parte una squadra tenta di
penetrare nella difesa avversaria:
Quali metodi vengono impiegati per realizzare la
penetrazione vicino all’area di rigore;
Il tentativo di penetrazione viene effettuato in modo
repentino ed improvviso o mediante manovre di preparazione.
10 - Quali sono i punti forti e quelli deboli
dei
singoli
giocatori,
con
particolare
riferimento:
Alle caratteristiche tecniche individuali;
Alle caratteristiche atletiche, agonistiche nei contrasti e
nell’amministrazione delle proprie risorse fisiche;
Quali sono i compiti affidati a ciascuno dall’allenatore.
L’allenatore
Analisi e valutazione del gioco
11 - Chi batte la palla nelle situazioni di
palla inattiva:
Calci d’angolo, sono improvvisati o preparati;
Calci di punizioni, sono battuti direttamente o preparati;
Le rimesse laterali, sono normali o qualche giocatore possiede
particolari doti nella loro esecuzione;
Il portiere esegue le rimesse con le mani oppure di
preferenza con i piedi. Che distanza viene raggiunta ed a chi
vengono indirizzate.
Il riscaldamento
Lo scopo
Il riscaldamento si propone di preparare
l'organismo a sostenere una prestazione
sportiva facendo in modo che il passaggio dalla
condizione di riposo allo stato di attivazione
avvenga gradualmente e con progressivo
aumento di intensità.
Principi di base
L'attuazione di un buon riscaldamento sono la
gradualità e la progressività. All'inizio
bisogna prevedere esercizi ad impegno
blando che interessino limitate unità motorie
per giungere, poco a poco, ad esercizi
completi e di impegno pari o comunque assai
vicini a quelli della prestazione.
Il riscaldamento
Gli effetti
Con il riscaldamento è possibile intervenire
sia:
sulla sfera neuro-fisiologica (apparati
cardiocircolatorio, respiratorio, muscolare
e legamentoso).
Questo intervento si attiva con:
esercizi per l’aumento della frequenza
cardiaca;
esercizi per la prevenzione degli infortuni;
esercizi per il richiamo motorio dei gesti
specifici.
sulla sfera psicologica.
Questo intervento rientra in un discorso più
ampio di riscaldamento che interessa tutte le
moderne
pratiche di rilassamento
e
autocontrollo.
Il riscaldamento
Si può realizzare:
a carattere generale;
a carattere specifico.
Riscaldamento generale
In questa prima parte vengono chiamati in
causa:
i grandi gruppi muscolari impegnati sia
nei movimenti fondamentali sia nella mobilità
articolare generale (piegamenti, flessioni,
slanci, rotazioni, ecc.);
gli apparati preposti alle funzioni
organiche di base: cardiocircolatorio e
respiratorio.
Può avere gli stessi contenuti ed una
esecuzione pressoché simile per quasi tutti
gli sport.
L'intervento del sistema nervoso centrale
è, in questa fase, molto limitato in quanto i
movimenti eseguiti diventano facilmente
automatici.
Riscaldamento generale
Come si attua
Durata: può variare da giocatore a giocatore
ed è influenzato da diversi fattori quali le
condizioni atmosferiche, la condizione fisica ed
altri fattori ancora.
Inizio: può iniziare con un breve tratto di corsa
facile, per elevare la frequenza cardiaca e
respiratoria
ed
aumentare
l'irrorazione
sanguigna a livello muscolare.
Seguiranno alcuni minuti di esercizi preatletici
generali eseguiti in modo blando e senza
movimenti improvvisi o bruschi.
Riscaldamento generale
Come si attua
Si termina con due o tre tratti di corsa
progressiva
(graduale
aumento
della
velocità, accelerazione) della lunghezza di
30-50 metri.
Tutti questi esercizi possono essere fatti
anche utilizzando il pallone.
Dopo gli esercizi preatletici si eseguiranno
esercizi di stretching.
Riscaldamento specifico
In questo secondo fase sono chiamati in causa
i
gruppi
muscolari
che
interverranno
direttamente
nell'esecuzione
della
prestazione con movimenti che riproducono
parzialmente o totalmente il gesto o i gesti
specifici.
Deve essere differenziato non soltanto a
seconda dello sport praticato, ma anche
nell'ambito dello stesso sport. Si fa
distinzione tra:
riscaldamento pre-gara;
riscaldamento pre-allenamento.
L’intervento del sistema nervoso centrale è
in questa fase accentuato, in quanto i
movimenti richiesti sono più complessi e quindi
non automatizzabili.
L’insegnamento durante il gioco
La partita deve rappresentare il culmine
dell'allenamento, lo sviluppo finale di una
buona azione di gioco di squadra.
Le tecniche e gli esercizi di allenamento a
piccoli gruppi sono come pezzi di un mosaico
ed insegnare a metterli in pratica durante la
partita è come cercare di completare il
mosaico.
Questo metodo per dare buoni frutti deve
essere logico e sistematico e deve
rispettare tre fasi importanti:
cosa insegnare;
dove insegnare;
come insegnare.
L’insegnamento durante il gioco
Cosa insegnare:
dedicarsi principalmente ad obiettivi rivolti
al miglioramento del gioco di squadra.
Difesa:
ridurre
tempo
e
spazio;
contrastare e coprire; difesa in massa.
Attacco: creazione e sfruttamento di
spazi; passaggi e movimenti; attacco in
massa.
L’insegnamento durante il gioco
Cosa insegnare:
Abituare i giocatori ad effettuare il giusto
calcolo:
tra sicurezza e rischio;
saper scegliere ed eseguire ciò che
riesce meglio in genere in una
particolare situazione.
L’insegnamento durante il gioco
Dove insegnare:
i giocatori devono esercitarsi a realizzare
azioni di gioco in ogni parte del campo.
I miglioramenti del gioco di squadra in
attacco dovrebbero ottenersi a partire
dalla tre quarti difensiva del campo, allo
stesso modo il miglioramento del sistema
difensivo dovrebbe ottenersi partendo
dalla tre quarti di attacco.
L’insegnamento durante il gioco
Come insegnare:
cinque sono i metodi che stanno alla base
dell'insegnamento:
controllo del gioco (es. se una squadra deve
allenarsi a creare spazi sulla fascia centrale del
campo allora l'allenamento deve limitarsi a
quella zona);
L’insegnamento durante il gioco
Come insegnare:
condizioni di gioco (es. se ci si deve
concentrare sul passaggio veloce bisogna
imporre il gioco di prima; se si richiede uno
scatto sull'appoggio bisogna imporre che il
giocatore debba superare di corsa il compagno
al quale ha passato la palla);
L’insegnamento durante il gioco
Come insegnare:
bloccare il gioco. E' un metodo per
dimostrare ai giocatori i vantaggi e gli svantaggi
delle loro posizioni.
A questo proposito è
necessario che:
sia fissato un segnale per bloccare il gioco (es. due colpi di
fischietto);
i giocatori si fermino per non alterare la situazione di
gioco che si vuole correggere (conviene fermare il gioco per
sottolineare il tema trattato, ma non per trattare temi
diversi)
L’insegnamento durante il gioco
Come insegnare:
correggere e riprovare: dopo avere fermato
il gioco è importante fare riprovare nel modo
corretto quello che è stato fatto nel modo
sbagliato.
L’insegnamento durante il gioco
Come insegnare:
pensare ad alta voce: si tratta di un metodo
mediante il quale l'allenatore pensa ad alta voce
al posto del giocatore, anticipando le sue azioni.
Questo metodo si usa spesso per rendere più
efficace la ripetizione correttiva.
L’addestramento tecnico
Cronologia d’intervento
Per impostare una partita di calcio occorre che gli
allievi abbiano innanzitutto appreso due elementi
fondamentali:
il calcio e la ricezione del pallone; da questi due
elementi basilari si può costruire l’ulteriore
insegnamento della tecnica.
L’addestramento tecnico
Cronologia d’intervento
La corretta scansione e successione didattica
degli elementi della tecnica calcistica deve
seguire la seguente sequela:
Calcio
Conduzione
Finte
Ricezione
Lancio di
Colpo di testa
rimessa
Contrasto
L’addestramento tecnico
Cronologia d’intervento
L’insegnamento della tecnica basilare del
portiere (presa e lancio della palla) deve
avvenire parallelamente all’insegnamento
del calciare e del ricevere.
L’addestramento tecnico
Cronologia d’intervento
Attenzione deve essere dedicata alla scelta
dei
giovani
che
possiedono
le
caratteristiche fisiche e psichiche ma
soprattutto che mostrano il desiderio di
giocare in porta.
L’addestramento tecnico
Cronologia d’intervento
Si presterà cura ad impostare:
la posizione base, il cambiamento di
posizione, la presa, il colpo di pugno ed i
tuffi più semplici.
Comunque fino a circa 13/14 anni non è
raccomandabile
una
completa
specializzazione
L’addestramento tecnico
Gli elementi tecnici imparati devono essere
esercitati in forma globale anche con la
presenza degli avversari.
Le esercitazioni per i principianti debbono
essere il più possibile semplificate.
Nel colpo di testa ci si deve servire di
palloni più leggeri e morbidi per
consentire agli allievi di esercitarsi con
coraggio e senza preoccupazioni per
l’urto.
L’addestramento tecnico
Per facilitare le condizioni d’insegnamento dei
modi di calciare, conviene porre i palloni su
terreni morbidi (sabbia) in modo che gli
allievi eseguano il movimento senza alcun
impedimento o preoccupazione di farsi male.
Il ricevere il pallone deve essere insegnato
con palloni morbidi o non completamente
gonfiati. In tali condizioni il pallone perde in
elasticità e rimbalzando poco favorisce
l’apprendimento rapido del gesto.
L’addestramento tecnico
Gli elementi più pericolosi della tecnica del
portiere debbono essere iniziati su terreno
morbido (sabbia, erba, tappeti).
L’insegnamento di un movimento nuovo si deve
iniziare esercitando la parte del corpo più
abile e nella direzione preferita.
L’addestramento tecnico
Ogni
esercizio
deve
prevedere,
un
perfezionamento parallelo, che significa
apprendimento da entrambi i lati del corpo,
sia come uso degli arti sia come provenienza
e
direzione
della
palla,
sia
come
posizionamento nella superficie di gioco.
L’addestramento tecnico
I più gravi errori che vengono commessi
nell'allenamento giovanile.
Rapportare il giovane ad una immagine ridotta
dell'adulto senza considerare che egli ha una
personalità ancora in formazione, modi di
pensare ancora in evoluzione e soprattutto un
fisico e capacità in trasformazione e
crescita.
L’addestramento tecnico
I più gravi errori che vengono commessi
nell'allenamento giovanile.
Condurre allenamenti per ragazzi di 12-13
anni (giovanissimi) avendo come obiettivo il
massimo
rendimento
per
raggiungere
immediati successi.
Un graduato e mirato allenamento conduce ad
un grado più alto di preparazione fisica e
atletica in età adulta e la mantiene stabile più
a lungo nel tempo.
L’addestramento tecnico
I più gravi errori che vengono commessi
nell'allenamento giovanile.
Una preparazione troppo veloce e precoce, in
genere è sempre collegata al raggiungimento di
traguardi ambiziosi per gli adulti, darà notevoli
risultati a breve scadenza, ma provocherà
sicuramente danni che quasi sempre sono
irreversibili.
L’addestramento tecnico
I più gravi errori che vengono commessi
nell'allenamento giovanile.
I giovani e gli adolescenti in particolare, quando
vengono sottoposti ad un eccessivo carico fisico
e psicologico, perdono la motivazione per quello
che stanno facendo e diminuisce il loro desiderio
sino a giungere ad un vero e proprio rifiuto di
fronte ai primi insuccessi.
L’addestramento tecnico
Alla conclusione del ciclo giovanile il
giocatore dovrà:
avere raggiunto una giusta maturazione
fisica;
avere acquisito un completo bagaglio
tecnico;
avere acquisito un corretto senso
tattico;
avere sviluppato le cosiddette "qualità
di volontà" per ottenere risultati
duraturi:
L’addestramento tecnico
disponibilità al lavoro di gruppo,
spirito di collaborazione,
disponibilità ad apprendere e lavorare,
consapevolezza dei miglioramenti mediante l'impegno
desiderio di emergere.
Queste qualità agiscono positivamente non solo
nell'ambito sportivo, ma sono di grande aiuto per
affrontare la vita e le difficoltà di ogni giorno.
L’addestramento tecnico
Sono di grande importanza per la formazione dei
giovani:
il mantenimento e la cura della salute e dell'igiene personale;
l'organizzazione e l'occupazione del tempo libero;
il gioco ed il relativo allenamento devono rimanere in secondo
ordine rispetto alla scuola o al lavoro;
l'allenamento non deve comportare rischi per la salute e la futura
crescita del giovane;
la gioia e la serenità devono sempre essere poste in primo piano:
evitare quindi allenamenti faticosi, monotoni e ripetitivi;
i giovani devono poter sempre ricavare
esperienze costruttive e socializzanti;
dall'allenamento
insieme al gioco i giovani devono poter coltivare altri interessi
soprattutto a livello culturale.
L’allenatore del settore giovanile
Allenare i giovani significa soprattutto
riuscire ad attuare correttamente tutte le
fasi
della
strategia
generale
dell'educazione:
L’allenatore del settore giovanile
conoscenza dell'allievo in riferimento al suo
sviluppo motorio;
conoscenza dei problemi educativi nelle
varie fasce di età;
valutazione
continua
delle
variazioni
indotte
nella
personalità
e
nella
maturazione del giovane, dall'influenza
ambientale e dall'azione educativa fisicomotoria.
L’allenatore del settore giovanile
L'allenatore deve attenersi, soprattutto
per i giovani sino ai 14/15 anni, quanto più
possibile al principio della polivalenza.
.
L’allenatore del settore giovanile
La polivalenza richiede:
interventi di tipo analitico (sviluppo della
percezione uditiva, visiva, coordinazione
senso-motoria, dei movimenti fini);
interventi di tipo globale (sequenze
multivariate,
percorsi
misti,
giochi
polivalenti, giochi a squadre).
La polivalenza costituisce la via maestra per
fare intraprendere agli allievi un serio,
corretto e valido avviamento sportivo.
Fasi sensibili dell’apprendimento motorio
Tra i 5 ed i 9/10 anni
Tra i 6 e gli 8 anni
Tra i 7 e i 10 anni
-sono appresi gli schemi motori di base;
-è aumentata la precisione dei movimenti.
-migliora rapidamente l’equilibrio;
-si acquisisce notevole stabilità nei movimenti.
-migliora la rapidità di movimento;
-migliora la sensibilità muscolare.
Tra gli 8 e i 10 anni
matura l’attitudine a prevedere la velocità e la
direzione di oggetti in movimento.
Tra i 9 e i 10 anni
si raggiunge la massima frequenza del passo, nei
maschi fino a 4,44 passi/secondo,
nelle femmine fino a 4,0 passi/secondo (attorno ai
15-16 anni la frequenza diminuisce e si stabilizza,
nei maschi a 4,0 nelle femmine a 3,6 passi al
secondo).
Fasi sensibili dell’apprendimento motorio
Tra i 9 e gli 11 anni
Tra i 10 e i 13 anni
si realizzano progressi nella coordinazione senso
motoria (occhio-mano, occhio-piede e dinamica
generale).
è il periodo migliore
movimenti e dei gesti.
per
l’apprendimento
dei
Tra gli 11 e i 12 anni
si completa lo sviluppo della lateralizzazione, in
seguito i progressi saranno molto limitati.
Tra i 12 e i 18 anni
raddoppia la forza muscolare; per le ragazze invece
dopo i 13 anni la forza sostanzialmente non aumenta
Tra i 6 e i 14 anni
evitare esercizi passivi di mobilità e scioltezza, in
pratica quelli eseguiti con l’aiuto degli altri.
Dopo i 10 anni
iniziare l’educazione all’allungamento muscolare e alla
mobilità.
Le tappe fondamentali
6-10
anni
PREPARAZIONE GENERALE
E’ il periodo in cui i bambini possiedono una
elevata capacità di apprendere.
L’apprendimento motorio registra il tempo
migliore per acquisire tutte le abilità
(capacità coordinative) necessarie ed
indispensabili per imparare i gesti tecnici.
Le tappe fondamentali
10-14
anni
ALLENAMENTO GIOVANILE DI BASE
E’ il periodo in cui vengono perfezionati ed
affinati tutti i gesti tecnici acquisiti nel periodo
precedente (eliminazione dei gesti parassiti e
mantenimento dei gesti essenziali).
E’ la fase migliore per apprendere ad applicare
all’attività collettiva (gioco di squadra) tutti gli
elementi della tecnica individuale.
Le tappe fondamentali
dai 14
anni
ALLENAMENTO SPECIALIZZATO
E’ il periodo in cui si possiedono elevate
capacità di ragionamento e di attenzione.
Inizia la ricerca metodica della perfezione dei
gesti tecnici e dell’apprendimento del senso
tattico per poter giungere a realizzare il gioco
collettivo in tutta la sua completezza e in tutte
le sue varianti.
Le tappe fondamentali
15-18
anni
PERFEZIONAMENTO SPORTIVO D'ALTO
LIVELLO
E’ la sintesi dei tre stadi precedenti, inizia una
vera e sistematica preparazione dal punto di
vista fisico, per poter elevare progressivamente
la qualità della prestazione agonistico-sportiva e
la sua durata nel tempo.
Continua il perfezionamento della tecnica
individuale in relazione al miglioramento delle
capacità condizionali e una più responsabile
partecipazione al gioco di squadra.
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Tecnica di base - Università degli Studi di Pavia