B. P. R. Bollettino della Provincia Romana C. Ss. R. Anno 56. Nuova serie, n. 10 – 15 novembre 2011 A Muro Lucano NOVENA IN ONORE DI S. GERARDO di p. Massimo Gimigliano I l 23 agosto 2011 mi sono recato, partendo la mattina presto da Francavilla al Mare (Ch), a Muro Lucano, invitato dal parroco don Giustino d’Addezio per predicare la novena in onore di san Gerardo Maiella, il quale è nato proprio in questo paese. Per dare la possibilità a quanti sono emigrati all’estero di partecipare a questa grande celebrazione si è anticipata ormai da diversi anni la festa del Santo al 2 settembre cui precede una novena di preghiere e omelie. Ogni anno viene chiamato un padre Redentorista a predicarla. Quest’anno è toccata a me: e io sin dal primo giorno non mi sentivo nelle vesti del maestro che spiega ai suoi scolari, ma nelle vesti del fedele e devoto comune di san Gerardo che doveva vivere questa novena e festa per chiedere alla sua intercessione la grazia di vivere di più il Vangelo e la spiritualità gerardina. E’ stata per me una vera occasione per capire un pochino di più come fare ad imitare questo mio confratello nel suo amore verso Cristo. E se il buon giorno si vede dal mattino, debbo ammettere che l’accoglienza di vitto, alloggio e fraternità dalle suore gerardine, e in particolare presso la casa di riposo gestita da loro, è stata ottima. Anche don Giustino sin dal primo istante mi ha accolto come un fratello nel sacerdozio e come un fratello di sangue… E allora giorno dopo giorno ho cercato innanzitutto di fare quello che avrebbe fatto san Gerardo se fosse stato invitato a predicare in un luogo: e cioè ho cercato Gesù nel Tabernacolo e gli ho chiesto di riempire il mio cuore di tutte quelle grazie a me necessarie e di riempire i cuori di quanti sarebbero venuti in quei giorni alla novene e all’incontro con il confessionale. Per nove giorni ho predicato quindi alla Messa delle 18.30, dopo che i fedeli avevano recitato il s. Rosario e la preghiera della novena. I temi delle omelie riguardanti il Santo ho cercato di ricavarli per quanto possibile dal tema spirituale suggerito dalla Parola di Dio del giorno. Ho cercato anche di far parlare il Santo nel senso che spesso ho riportato frasi dette da Gerardo nelle sue lettere e io ho aggiunto solo poche parole di commento. Pagina 2 [170]_______________________________________________________________________MISSIONI Per quanto riguarda le confessioni sono stato disponibile all’incirca un’ora prima della Messa e un’ora dopo. L’affluenza è stata buona, anche a detta del parroco. Alla mattina nei primi giorni sono rimasto a Capodigiano dove era la mia sede presso le suore gerardine il cui direttore è il parroco di Muro Lucano. Una mattina è stata dedicata alla confessione degli anziani presenti, poiché non solo la struttura è sede delle suore ma anche della casa di riposo da loro gestita assieme a due laiche. Per 4/5 mattine invece mi sono recato a Muro dove accompagnato dalla saltellante suor Maura, di ben 89 anni ma dalla agilità di una lepre, sono andato a trovare gli ammalati nelle loro case portando i sacramenti della confessione e dell’eucaristia per chi volesse riceverli. Il mondo della terza età è sempre un mondo che quando lo si accosta ti dona molto di più di quello che da te riceve in termini di pace, pazienza, saggezza ecc. Nel giorno della festa, e cioè il venerdì 2 settembre, alla mattina nella chiesa di S. Andrea apostolo ho celebrato due delle cinque Messe in programma. Alla sera, alle 18, abbiamo iniziato la solenne processione del Santo per le vie cittadine che è durata più o meno fino alle 19.40. Alle 20 si è tenuta la concelebrazione eucaristica presieduta da S. E. Mons. Agostino Superbo, Arcivescovo Metropolita della Basilicata, animata dalla Corale San Gerardo di Muro Lucano. Alle 21.30 è iniziato quello che quest’anno per la prima volta è stato il primo dei Festival nazionali delle mamme e dei bambini, per meglio esprimere la festa nella sua connotazione religiosa, culturale e sociale: unica e originale nel suo stile. Nel pieghevole fatto stampare dal parroco per l’avvenimento c’è scritta la reale motivazione di questo Festival proprio nelle parole di don Giustino: “Ancora oggi San Gerardo comunica con noi e, da artista qual era, richiama e invita i giovani a saper amare le “arti belle” dentro la vita della famiglia “chiesa domestica”, assicurando la sua protezione. La famiglia diventa vera quando vive ed inneggia alla vita. Ecco la reale finalità di questo originale festival: un inno alla vita per promuovere, attraverso la musica e il canto all’interno della famiglia, l’affermazione della qualità della vita, il valore supremo di ogni civiltà umana, nonché la difesa dell’infanzia negata e la tutela delle mamme gestanti”. Con la direzione di un cast che è venuto da Roma e in particolare con Marcello Cirillo come direttore artistico, con la presentatrice Stefania Orlando e con le cantanti Annalisa Minetti e Manuela Villa si è svolta la gara, il concorso. La competizione si è svolta in due sezioni; la prima di canto che ha visto impegnate ben 15 mamme con il loro bambino/a di età non superiore a 14 anni; la seconda che ha visto impegnate 3 mamme con il loro bambino/a sempre di età non superiore ai 14 anni e che è stata solo strumentale. I canti eseguiti sono stati canti editi ed inediti che contengono o inneggiano ai valori richiesti nel bando di concorso. Le vincitrici delle due rispettive sezioni hanno vinto un buono studio di 1000 euro da spendere per aiutare lo studio del loro figlio. Nella serata di fine estate del 2 settembre che è stata calda ma ventilata, tutto è andato per il meglio. La piazza don Minzioni si è gremita di persone che si sono gustate alcuni brani delle cantanti venute da Roma, ma anche di queste donne di Muro che ci hanno deliziati con canzoni di musica leggera italiana. Anche Marcello Cirillo si è esibito… Alla conclusione e dopo la premiazione c’è stato il consueto spettacolo pirotecnico di fuochi d’artificio. MISSIONI________________________________________________________________________pagina 3 [171] NOVENA DI SAN GERARDO A DELICETO (FG) 7-16 ottobre 2011 P. Vincenzo La Mendola Deliceto, per la Storia dei Redentoristi della prima ora, è un luogo da cui non si può prescindere. Nell’eremo di Sanata Maria della Consolazione dimorarono sant’Alfonso, s. Gerardo, il ven. p. Paolo Cafaro, il ven. Domenico Blasucci, p. Antonio M. Tannoia, il ven. Emanuele Ribera e tanti altri Redentoristi della prima e della seconda generazione. Vi furono due comunità redentoriste, una alla Consolazione e una in paese, nell’ex convento dei Frati Osservanti, dal 1818 fino alla soppressione. Anche se i Redentoristi non ci sono più da tanti anni, il loro ricordo è vivo. Ogni anno, almeno uno di loro è invitato a Deliceto per la predicazione della Novena in onore di san Gerardo o per altre predicazioni. La devozione a san Gerardo è viva e molto sentita. Tutti conoscono i fatti della sua vita e i suoi miracoli, dai bambini agli anziani. Tutti lo amano e lo venerano come uno dei santi protettori del paese. Per interessamento dell’amministrazione comunale e del dott. Vincenzo Mazzei, presidente del Centro di studi Tannoia, in quest’anno, si sono svolte le pratiche per far proclamare san Gerardo patrono di Deliceto, insieme agli altri santi patroni. Il Santo è venerato nella chiesa della Consolazione da sempre. Luogo che ha santificato con la sua presenza per quasi cinque anni. In paese è stato sempre venerato, ma nel secolo appena trascorso, due episodi contribuirono ad accrescerne la devozione. Nel 1930 un tremendo terremoto impaurì gli abitanti di Deliceto, e tutto il sub Appennino pugliese e distrusse una parte del paese. I Delicetani in quel momento di costernazione si ricordarono di san Gerardo e con pubbliche preghiere lo invocarono perché proteggesse il paese. Nonostante i danni a case e chiese, nessuno morì. Nel 1939 il signor Vincenzo Campanaro, scampato da sicura morte dopo un grave incidente, riconoscendo la protezione del Santo su di lui, dopo averlo visto in visione, all’ospedale, dove era ricoverato, fece voto di donarne una statua alla chiesa di Sant’Anna e dei Morti. Da allora si cominciò a solennizzare la festa del Santo con una novena, sempre predicata dai Redentoristi della Provincia napoletana e molti anche della Provincia romana. La festa si conclude ancora oggi, dopo la novena, con una solenne processione a cui partecipa tutto il popolo con una devozione veramente ammirevole. Davanti alla statua del Santo sfilano anche dei bambini “vestiti da san Gerardo” e tutte le confraternite del paese. Quest’anno la novena per i primi quattro giorni è stata predicata da p. Luigi Ramazzotti; da p. Vincenzo La Mendola negli ultimi cinque, compreso il giorno della festa, domenica 16 ottobre. La predicazione della novena si è trasformata in una piccola missione. Il missionario è aspettato da tutti, e salutato con stima e simpatia. Tutti i Redentoristi che predicano a Deliceto da circa trent’anni vengono ospitati dalla signorina Bizzarro Concetta, anche lei redentorista per vocazione e premurosissima verso i padri. La novena si svolge ogni sera nella chiesa di S. Anna e Morti, sede dell’omonima confraternita, molto attiva in paese. Alle ore 17 del pomeriggio si espone il Santissimo e, mentre i fedeli fanno adorazione silenziosa, il missionario resta a disposizione per le molte confessioni e i colloqui spirituali. Alla recita del rosario seguono le preghiere del triduo e la benedizione eucaristica. Alla messa, si tiene un omelia, che oltre a spezzare la Parola di Dio, richiama alcuni fatti o miracoli della vita del Santo e le sue virtù, attesa e ascoltata dal popolo con grande interesse. Ho avuto l’impressione che i delicetani quando sentono raccontare i fatti della vita di san Gerardo lo sentono come uno di famiglia e si commuovono fino alle lacrime. Ogni giorno della novena è dedicato ad una categoria di persone o a un argomento specifico: Pagina 4 [172]_______________________________________________________________________MISSIONI bambini, famiglie, malati, vocazioni, missionari, catechisti ecc. Al mattino il missionario visita le scuole e gli ammalati. In serata incontra i vari gruppi parrocchiali. Tutti vogliono vederlo e incontrarlo, e la sua presenza deve giungere in tutti i luoghi La sera del 15, dopo la messa, si celebra il transito del Santo. Un ragazzo, vestito da San Gerardo, ne interpreta gli ultimi momenti, intercalando la lettura delle sue parole con quella delle sue lettere e del suo testamento. È commovente anche la benedizione delle mamme e dei bambini, affollata da centinaia di piccoli entusiasti e chiassosi. La processione della domenica pomeriggio è solenne e partecipata da tutto il paese, con canti preghiere e spari a festa. Si conclude con una celebrazione solenne nella chiesa madre, assiepata da una folla che il tempio non può contenere. Vi partecipano tutte le autorità civili e militari. Alla fine il Santo, tra gli spari e le musiche, viene riportato nella sua chiesa e risistemato nella sua nicchia. Durante tutto l’anno viene visitato da tanta gente. Sono rimasto sbalordito dalla confidenza con cui il popolo si rivolge a lui: alcuni dicono di averlo visto e di avergli anche parlato; e questi fatti sono raccontati con una naturalezza che disarma e che rivela come sia profondo il legame tra san Gerardo e il popolo di Deliceto. I Redentoristi hanno predicato a Deliceto diverse missioni popolari, giornate gerardine con l’urna del Santo, giornate alfonsiane. Hanno anche celebrato l’anno alfonsiano con il corpo di sant’Alfonso, accompagnato dal provinciale di allora, p. Tito Furlan, che tenne un memorabile discorso nella chiesa madre. Insomma con una parola si può concludere affermando che i delicetani sono alfonsiani e gerardini, e sono anche genuinamente redentoristi. Più volte incontrando per strada il missionario la gente chiede: “Quando tornerete a Deliceto?” Richiesta lecita che nasce da un grande affetto verso i figli di sant’Alfonso; ma alla quale nessuno dei padri sa rispondere. Diventerà mai realtà? Questo lo lasciamo ai disegni della Divina Provvidenza CRONACA__________________________________________________________________________pagina 5 [173] A Frosinone, il 25 settembre 2011 Festa di San Gerardo, una folla in processione Roberto Mirabella Ciociaria Oggi. 26 settembre 2011 a festa in onore del santo più amato della nostra città, san Gerardo Maiella, è giunta ieri al termine di un cammino spirituale ricco di suggestioni, con la VII rassegna Corale Gerardina; il triduo di preparazione, predicato da padre Massimo Gimigliano; la benedizione delle mamme e dei bambini e l’affidamento a san Gerardo; i Vespri solenni di padre Cirelli, cantati dalla Polifonica Città di Frosinone, diretta dal maestro Alberto Giuliani, con all’organo Fabio Bragaglia. Le messe, celebrate durante tutta la giornata, sono state animate dalla corale Fra Deo Gratias; dal coro Antonio Reali; e dal Gruppo Polifonico Città di Frosinone. Nel pomeriggio, la celebrazione eucaristica, presso la chiesa della Madonna delle Grazie, pre- L sieduta dal vescovo mons. Ambrogio Spreafico, e animata dal coro parrocchiale Sant’Agostino, diretto dal maestro Pasquarelli. «La figura di san Gerardo è emblematica per la nostra vita quotidiana», ha detto il vescovo durante l’omelia. «Noi dobbiamo ascoltare gli altri: se non ascoltiamo i bisogni, la paure e i dolori del prossimo che ci circonda, non siamo veri cristiani. C’è gente che vive imponendosi sugli altri, e allora quelli vivono da pagani. Noi dobbiamo vivere nella ricerca della verità nelle piccole e semplici cose della vita, sempre guidati dall’amore per il prossimo». Pagina 6 [174]_________________________________________________________________________CRONACA Poi, la processione, con la statua del Santo, che attraversando tutto il centro storico di Frosinone ha coinvolto centinaia di fedeli in preghiera. La consueta sosta in largo Turriziani, con la statua rivolta verso l’ospedale, per una preghiera speciale per chi soffre, e poi il ritorno in chiesa per la benedizione con la santa reliquia. I portatori, protagonisti umili e silenziosi del lungo percorso processionale, sono stati coordinati da Cristiano Vinci, e sono stati: Franco Urbani, Enrico Botticelli, Paolo Marini, Gianluca Grande, Simone, Fabio, Antonio, Luigi, Giovanni, Piergiorgio, Massimo Tommasi, Daniele Fain, Michele Ruggero e Fabrizio Vinci. Presenti alla processione le rappresentanze religiose con tutti i presbiteri della diocesi di Frosinone, e quelle civili con gli assessori e i consiglieri dell’assise comunale. E poi ancora le varie confraternite. Le Gerardine, le suore, gli angioletti e la Banda civica Romagnoli. San Gerardo, il protettore degli ammalati, dei medici, di tutti gli operatori sanitari e della polizia, annovera tantissimi devoti, che si rivolgono a lui come il santo di tutti. Un grazie al comitato, formato da Battista Compagnoni e da Franco Marini, che da oltre un trentennio, insieme ai padri redentoristi, organizzano questa festa corale e molto partecipata. Un santo incolto Gerardo, che però diventa coltissimo mettendosi in docile ascolto della Parola, imparando a leggerla e a interpretarla, e a percepire la gradualità delle infinite esigenze che essa comporta. Gerardo sempre, nella sua vita, con modalità tipiche, esprime la sua passione nel ricercare la volontà di Dio. I redentoristi, confratelli di san Gerardo, e gli emigrati hanno contribuito a far conoscere il Santo e a diffonderne la devozione nel mondo. Attualmente i centri gerardini sono un centinaio e le pubblicazioni una ventina. Le foto: Sopra, Mons. Ambrogio Spreafico In basso, P. Massimo Gimigliano distribuisce il pane di san Gerardo Nella pagina precedente, L’uscita della processione CRONACA_________________________________________________________________________pagina 7 [175] Una nota particolare merita l’esecuzione dei Vespri Solenni in onore di San Gerardo, creati da p. Giacomo Cirelli. La composizione, rigorosamente scritta a mano per circa 80 pagine, porta la data del 24 agosto 1998. È composta per Soli, Coro e Organo: un organico, dunque, molto semplice; un classico esempio di formazione corale a 4 voci, con alcuni interventi di parti solistiche che possono essere cantate anche da un solo settore del coro. Il Gruppo Corale Città di Frosinone la esegue, ormai da almeno dieci anni, come concerto in occasione dell’annuale festa gerardina presso il santuario Madonna delle Grazie, nella convinzione che questo piccolo omaggio musicale, come lo chiama l’Autore, in onore del nostro Santo, “aiuti tutti noi a comprendere ancora di più che l’arte, in questo caso musicale, va messa al servizio della gloria di Dio e della promozione culturale, umana e spirituale della persona” (Alberto Giuliani, direttore del Coro, nelle foto, con p. Cirelli al termine dell’esecuzione e mentre dirige. Nell’ultima foto, p. Cirelli). Pagina 8 [176]_________________________________________________________________________CRONACA Tanto divertimento per i piccoli che hanno partecipato a varie attività QUANDO LO SPORT È SOCIALIZZAZIONE L’oratorio San Gerardo luogo adatto ed accogliente per poter svolgere bellissime iniziative (La Provincia, 30 settembre 2011) Una mattina dedicata allo sport, all’aggregazione, senza farsi mancare, però, alcuni momenti musicali con Daniela Mizzoni della scuola Musicando. Protagonisti della manifestazione i bambini, gli alunni della scuola elementare “Tiravanti” con le classi I A e C e III A e C. Luogo scelto per questo momento ludico, l’oratorio San Gerardo, messo a disposizione degli alunni e degli organizzatori da padre Nicola. A coordinare il tutto, la bravissima Simona Gallo che ha svolto perfettamente gli onori di casa. Hanno dato il loro contributo alla riuscita dell’iniziativa Luciano Corsetti della Pallavolo Frosinone ’92, con Agnese Giannicchi, e con Eleonora Casalese. Mentre per la Asd Pro Calcio Roma era presente Angelo Casalese. Per non dimenticare Emilio Bernardi, responsabile di botanica. Nel corso della manifestazione gli alunni hanno avuto il piacere di conoscere Michele Gatto, giocatore di serie A del Globo Sora che molto simpaticamente si è fermato con i piccoli. Presente la dirigente scolastica del Primo Circolo, dottoressa Moro che, insieme alle maestre, ha contribuito alla riuscita dell’incontro. CRONACA_________________________________________________________________________pagina 9 [177] Pagina 10 [178]________________________________________________________________________CRONACA Le Foto In questa pagina, Una partita di pallavolo; una squadra di pallavoliste; un istruttore con i suoi “pulcini”. Nella precedente, La consegna della coppa; una lezione di botanica davanti a piante di limoni. A pagina 8, Momenti musicali e ricreativi. CRONACA_________________________________________________________________________pagina 11 [179] A SCIFELLI UNA SERATA PER FESTEGGIARE L’UNITÀ D’ITALIA CON IL CORO ALFONSIANO _____________________ Ivana Carinci o scorso 26 agosto, alle ore 19, si è tenuto il concerto presso la sala parrocchiale. Non è la prima volta che a Scifelli il coro si esibisce, ricevendo sempre grandi applausi e apprezzamenti. La Schola cantorum ha alle spalle una lunga tradizione. Questo concerto, in concomitanza della festa della Madonna del Buon Consiglio, era dedicato ai 150 anni dell’unità d’Italia. In ogni parte della penisola ci sono state iniziative e manifestazioni. Nelle scuole sono stati organizzati viaggi verso le nostre città d'arte, per ammirare monumenti storici. Anche gli abitanti di Scifelli hanno voluto rendere omaggio a questo avvenimento, che ci ha uniti da nord a sud in un unico popolo. Il direttore del coro, P. Giacomo Cirelli, che da diversi anni ci educa al bel canto, nonché apprezzato musicista e compositore, ha ripercorso la nostra storia attraverso canti popolari semplici e ben conosciuti: L da "Quel mazzolin di fiori" alla " Chiesetta alpina", canti dell'Italia settentrionale, fino a "Vola vola vola" e "Tutte le fontanelle", canti abruzzesi. Un canto originalissimo, scritto proprio dal P. Cirelli, è stato "Abbasso l'inquinamento", il testo è stato adattato ad una musica popolare e contiene un messaggio chiaro: rispettare la natura, non inquinare, perché il Signore ci ha donato tanti buoni frutti e tanti bei fiori. Pagina 12 [180]]________________________________________________________________________CRONACA Un omaggio particolare dedicato al corpo degli Alpini con la canzone "Signore delle cime", con la quale si eleva a Dio una preghiera sentita e delicata per un uomo scomparso in montagna. Davvero toccante l'interpretazione resa dal coro, e tantissimi gli applausi dalla platea. P. Cirelli, appassionato di Bach, ha fatto eseguire la "Corale di Bach", un pezzo di musica classica assai impegnativo che la pianista Cristina Bruni ha suonato egregiamente. Il Coro alfonsiano da anni è una squadra unita e piena di energia: ricordiamo due anni fa il ”Concerto di Natale”, nel quale furono suonate e interpretate canzoni meravigliose La tradizione è quella dei Padri Redentoristi e del Fondatore della casa, sant’Alfonso Maria de Liguori, per cui, nel periodo natalizio, non possono mancare i canti composti dal Santo come "Tu scendi dalle stelle" e "Quanno nascette Ninno". Ma, ritornando al concerto dello scorso 26 agosto, l'atmosfera era di gran festa, la serata è iniziata con l’”Inno di Mameli”, unito successivamente all’”Inno alla gioia” di Beethoven, che poi è l'inno dell'Europa unita. Un altro canto da molti apprezzato è stato "Dolce sentire", conosciuto anche con il titolo di "Fratello sole e Sorella luna", che è la colonna sonora del film di Zeffirelli su s. Francesco d'Assisi, il Santo che si spogliò dalle ricchezze per sposare Madonna povertà. Verso la fine del concerto, sono risuonate le note di un canto di ringraziamento al Signore, "Resta qui con noi", per non dimenticare la fede che la popolazione di Scifelli ha nell'intimo, essendo vissuta dalla fondazione "1773", e tuttora vive, vicino ai Padri Redentoristi e al loro spirito missionario. Alla fine, per chiudere in bellezza, non poteva mancare l'Inno di Scifelli, un canto che nessuna frazione di Veroli ha, e che è patrimonio artistico e culturale. Era il 29 settembre 1936 quando a Scifelli, per la prima volta, si accese l'illuminazione pubblica, e per l'evento, ha ricordato il P. Giovanni Velocci, mentre il P. Vecchioni stava magnificando la scoperta della luce elettrica, alla parola biblica "fìat lux" Peppe Villetti, addetto alla leva dell'accensione, non conoscendo il latino, non alzava la leva. Allora dalla folla si levò una voce: «Appiccia Pe...!» La canzoncina, scritta per l'evento dal P. Torchia e messo in musica dal maestro Renato Pompei, inizia appunto: "Mentre di luce risplende il paesello che rinasce alla vita e all'amore..." NOTIZIARIO____________________________________________________________________pagina 13 [181] 50° DI PROFESSIONE DI P. BIONDI I l 18 settembre 2011 abbiamo celebrato il 50° della mia professione religiosa, avvenuta il 15 settembre 1961 a Scifelli. E’ stato per me un evento grande e profondo che mi ha concesso di vedere il senso della vita che Dio mi ha dato. Due cose ho capito: anzitutto ci vuole tanto tempo per conoscere Dio e tanta grazia da parte sua; poi, quello che Lui dà è bello comunicarlo dovunque vivi. Questo è il significato vero del dono della vita umana e religiosa. Ciò lo abbiamo celebrato in clima festoso e fraterno insieme a tutta la Comunità redentorista di Frosinone, a p. Vincenzo Ricci, venuto appositamente da Roma, ai parenti di Circello, agli amici e ai vicini. Grazie al Signore per tutti questi doni. p. Giovanni Biondi BIGLIETTO DI P. DIVONA A P. GIOVANNI CONGIU Carissimo P. Provinciale, anche su queste pagine del "Bollettino della Provincia Romana C.Ss.R." – più bello, moderno e simpatico nella sua nuova veste tipografica, sempre interessante nei contenuti e più ricco di informazione sulla nostra vita e attività di Redentoristi – voglio dirti il mio più cordiale grazie per gli auguri e le preghiere tue personali e dei Confratelli della Provincia, fattimi pervenire nella ricorrenza del mio 60° di professione religiosa su queste stesse pagine, oltre che per corrispondenza da te personalmente inviatami. Non ho mai dimenticate le parole di un confratello ottantacinquenne assegnato dall'Obbedienza alla comunità di Scifelli della quale il sottoscritto, allora giovanissimo sacerdote, faceva parte. «Sono venuto disse - per prepararmi alla professione eterna in questa casa, dove molti anni fa, appena adolescente, iniziai a muovere i primi passi del lungo cammino della mia vita consacrata al servizio di Dio e dei fratelli tra i figli di S. Alfonso». . A Te, ai Confratelli tutti, ancora una volta dicendovi grazie, chiedo anche di pregare affinché Gesù Redentore, per intercessione della Madonna, di sant’Alfonso e dei Santi nostri confratelli, mi conceda di perseverare nella vocazione "et spatium verae et fructuosae penitentiae". Cordialmente Francavilla al Mare, 20 ottobre 2011. p. Angelo Divona Pagina 14 [182]___________________________________________________________________NOTIZIARIO PRIMO INCONTRO DELLA COMMISSIONE PER IL RADUNO PGVR 2013 R iportiamo una breve sintesi degli aspetti più importanti che sono stati oggetto di discussione nelle sessioni di lavoro della Commissione Preparatoria Italiana del raduno PGVR San Sperate 2013, riunita il 16 e il 17 settembre 2011 a San Sperate (Cagliari, Sardegna), alla presenza del Consigliere Generale padre Alberto Eseberri. Questo lavoro di sintesi è articolato in sotto-capitoli distinti per tema; include inoltre alcune osservazioni introduttive di carattere generale e una sezione finale in cui sono messe in evidenza le date dei prossimi impegni e i diversi impegni presi. Un primo aspetto di natura generale emerso durante le sessioni di lavoro, è che il prossimo raduno di San Sperate 2013 sarà un meeting giubilare: sarà infatti il 10° raduno PGVR e allo stesso tempo il 25° anno di attività della PVGR. Un secondo aspetto generale consiste nella chiara necessità di chiedere alla Conferenza d’Europa l’istituzione di una Commissione per la PGVR, visto che la pastorale giovanile rientra a pieno titolo tra le priorità della Congregazione, come ha ribadito il Padre Superiore Generale a Madrid, durante la giornata alfonsiana svoltasi in occasione della GMG. Un terzo aspetto generale riguarda le difficoltà nelle comunicazioni interprovinciali, le quali con misure della Conferenza d’Europa o della stessa Commissione per la PGVR potrebbero essere favorite o velocizzate. Per la lettura completa del documento, si veda il 3° Numero Speciale della PGVR, pag. 16. CURIOSITÀ PAPALE A lle 17 dell’11 agosto 2011, lungo il sentiero che conduce alla chiesa di Santa Maria in Porclaneta, a Rosciolo di Magliano de’ Marsi, giunge l’automobile con a bordo Benedetto XVI, il fratello padre Georg Ratzinger e il personale della Casa Pontificia, venuti a visitare, in forma del tutto privata, la nota chiesa situata ai piedi del massiccio del Velino e risalente all’XI secolo. Accolto da don Vincenzo Angeloni e dal collaboratore don C. Berardi, il Santo Padre ha visitato la splendida Chiesa e, dopo una breve sosta per ammirare il tempio nel suo complesso, ha recitato la preghiera del Vespro di santa Chiara. Dopo la preghiera, una esperta di Storia dell’Arte ha illustrato al Santo Padre gli aspetti storici e artistici che rendono prezioso questo antico tempio, incastonato alle falde del Velino. Pare che questa visita sia stata desiderata dal Pontefice stesso a seguito di una chiacchierata avuta col fratello, il quale aveva conosciuto precedentemente questo gioiello di arte abruzzese. Dalla presenza di tali ospiti è restata sconvolta la signora che da quarant’anni è la custode del tempio – di cui, ormai, si sente anche un po’ proprietaria – e si è risentita col Papa perché, venendo ad aprire la chiesa così improvvisamente, e di tutta fretta e senza sapere chi fosse il visitatore, si è precipitata in pantofole: se fosse più accorto, un’altra volta... lei calzerebbe un paio di scarpe nuove (p. Marcelli). Nella foto, Insieme agli illustri visitatori, la custode, il parroco di Rosciolo e la professoressa di Storia dell’arte. LE NOSTRE LETTURE__________________________________________________________pagina 15 [183] P. ALFONSO V. AMARANTE & P. ANTONIO DONATO C. Ss. R., Lessico Familiare di PGVR. Editrice San Gerardo, Materdomini 2010, pp. 96, € 1. Le voci che compongono questo “lessico familiare redentorista” nascono dall’esigenza concreta di trasmettere alle nuove generazioni l’esperienza spirituale che si cela dietro una terminologia tipicamente alfonsiana. Questo lessico è destinato a tutti coloro che si avvicinano al mondo spirituale dei redentoristi e con i quali percorrono un pezzo di strada e di formazione. Le voci non hanno la pretesa di essere esaustive o definitive, circa gli argomenti che trattano, ma vogliono tratteggiare, sinteticamente, alcune parole che ricorrono di sovente nel linguaggio dei missionari. Le voci sono caratterizzate dalla sinteticità e dall’immediatezza. Non entrano in disquisizioni prettamente “pretesche”, ma vogliono offrire una prima infarinatura dei concetti e della ricchezza del mondo redentorista. Gli autori nell’elaborarle hanno tenuto presente tre costanti: facilità di linguaggio, la spiritualità e la storia della nostra famiglia religiosa. In un certo senso questo lavoro è un cantiere aperto in quanto all’appello mancano molti vocaboli tipici della nostra storia e tradizione. Questo lavoro si può considerare di conseguenza come un primo esperimento (da completare e da affinare negli anni) per creare un background comune. Potremmo considerare lo sforzo compiuto per questo lessico come una sorta di enciclopedia wikipedia dove tutti coloro che ne usufruiranno potranno aggiungere nuove voci e migliorare quelle già esistenti. (Segnalazione dal 3° Numero Speciale della PGVR) AUTORI VARI, EUREKA! “Abbiamo trovato il Messia. Cammino 2011-2012. Editrice San Gerardo, Materdomini 2011, pp. 66+6, € 6. “Questo opuscolo lo dedichiamo ai folli. Agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. Costoro non amano le regole, specie i regolamenti, e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro, potete glorificarli o denigrarli, ma l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli perché riescono a cambiare le cose, fanno progredire l’umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli noi ne vediamo il genio. Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”. In queste pagine è tracciato l’itinerario della fede al triplice filtro della Parola di Dio, del messaggio del Beato Gaspare Stanggassinger e della loro stessa esperienza vitale: un filtro che suggerisce un metodo di studio, oltre che uno schema essenziale per la preghiera. Attraverso un percorso di riflessione diventiamo apprendisti dell’unico Maestro con le seguenti tappe: 1. La pietra. 2. L’idea. 3. Gli attrezzi. 4. All’opera. 5. Il Capomastro. 6. Un testimone. (Segnalazione dal 3° Numero Speciale della PGVR) Pagina 16 [184]________________________________________________________LE NOSTRE LETTURE P. ANTONIO M. TANNOIA, Vita di S. Alfonso M. de Liguori. Centro Tannoiano, Deliceto 2011, pp. 260. A Deliceto FG, nel corrente anno 2011, è stata ristampata la biografia di sant’Alfonso di Antonio M. Tannoia. La pubblicazione, curata dal dott. Vincenzo Mazzei, presidente del Centro Tannoia e pubblicata dallo stesso centro, fa parte della Collana Tannoiana che si prefigge come obbiettivo la pubblicazione degli scritti editi e inediti, del più grande storico delle origini della Congregazione del SS. Redentore. La pubblicazione, a distribuzione gratuita, è preceduta da una riflessione del superiore generale dei Redentoristi p. Michael Brehl e da una introduzione di p. Serafino Fiore, direttore del Centro di spiritualità redentorista. Il curatore ha inserito all’inizio del volume una riflessione storica su sant’Alfonso e il santuario della Consolazione. Il volume è una iniziativa del progetto culturale ECHI DI TRANSUMANZA TERRE E UOMINI DEI MONTI DAUNI, per il “Coinvolgimento dei giovani nelle specificità territoriali” realizzato nell’ambito di Giovani energie in comune, promosso dal Dipartimento della Gioventù Presidenza del Consiglio dei ministri e dell’Anci, Associazione nazionale dei comuni italiani. (Segnalazione di p. V. La Mendola) S. ALFONSO M. DE LIGUORI, Visite al SS. Sacramento e a Maria Ss. Edit. Tau, Todi, pp. 188, € 14 È stata pubblicata, dall’editrice Tau di Todi PG, una nuova edizione delle Visite al Ss. Sacramento, curata da don Mario Colavita, sacerdote e studioso di sant’Alfonso, della diocesi di Termoli Larino. La presentazione è di Mons. Emidio Cipollone, vescovo di Lanciano Ortona. Il volume contiene una breve biografia di S. Alfonso e una ricca introduzione storico- teologica. Alla fine, in appendice, vengono riportati canti eucaristici di sant’Alfonso con relativa partitura musicale, canti eucaristici tradizionali e tre schemi di adorazione eucaristica alfonsiana. È un testo elegante e agile che si presta per la preghiera personale. (Segnalato da p. V. La Mendola) _____________________________________________________________________ Direttore p. Ezio Marcelli Via Monterone 75 00186 Roma [email protected] http://portale.cssr.it/Bollettino