Sintesi del Manuale Operativo Introduzione - obiettivi Il Manuale Operativo: Fornisce le indicazioni per: Perimetrare e classificare le aree esposte ai rischi per gli incendi di interfaccia, Elaborare in via speditiva gli scenari di rischio per gli incendi di interfaccia Reperire le informazioni esistenti per elaborare gli scenari di rischio idraulico e idrogeologico Contiene elementi utili per a predisposizione dei piani di emergenza: Obiettivi dei piani di emergenza e strategie operative Schematizzazioni del modello di intervento E’ di riferimento per la realizzazione o l’aggiornamento degli indirizzi/linee guida regionali Introduzione - obiettivi Il Manuale è il punto di riferimento per elaborare il Piano di protezione civile comunale/intercomunale. Il Manuale non modifica le norme esistenti sulle competenze sullo spegnimento degli incendi Il Manuale indica come organizzare la struttura minima a livello locale per: Ricevere gli allertamenti Conoscere gli scenari di rischio Individuare la catena di comando e controllo Organizzare un presidio operativo e un centro operativo Individuare le risorse disponibili e loro attivazione secondo le procedure Fornire una prima risposta di PC in emergenza Introduzione - obiettivi Il Manuale fornisce indicazioni per l’elaborazioni di piani di protezione civile per i Comuni con Aree a rischio incendio di interfaccia Ad oggi poco considerato se non in alcune realtà (es. Liguria) Aree a rischio idrogeologico Direttiva PCM 27 febbraio 2004 e relative direttive regionali di recepimento Esiste già l’obbligo di redazione dei piani ai sensi della Legge 267/98 per i Comuni ricadenti in aree ad alto rischio Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di Protezione Civile 1. Premessa 2. Parte generale 3. Sistema di Allertamento 3.1 Inquadramento generale 3.2 Rischio incendi di interfaccia: livelli di allerta e scenari 3.3 Rischio idrogeologico e idraulico: livelli di allerta e scenari 4. Lineamenti di pianificazione e strategia operativa 5. Modello di intervento 5.1 Il sistema di comando e controllo (flusso delle informazioni) 5.2 Le fasi operative 5.3 Procedura operativa 1. Premessa Sistema di Allertamento e CF multirischio 2. Parte generale 3. Sistema di Allertamento 3.1 Inquadramento generale 3.2 Rischio incendi di interfaccia 3.3 Rischio idrogeologico e idraulico 4. Lineamenti di pianificazione e strategia operativa 5. Modello di intervento Inquadramento generale del Sistema di Allertamento e dei Centri Funzionali Multirischio Fase previsionale SISTEMA di ALLERTAMENTO CENTRI di COMPETENZA Fase di monitoraggio e sorveglianza PRESIDI TERRITORIALI Gestione assicurata da DPC e Regioni attraverso la rete dei CENTRI FUNZIONALI MULTIRISCHIO SALA OPERATIVA REGIONALE UNIFICATA Centrale (Dipartimento Protezione Civile) Decentrati (Regioni) LIVELLI di ALLERTA Incendi di interfaccia Sistema di allertamento nazionale – Rischio incendi Il Centro Funzionale Nazionale del DPC emana quotidianamente, entro le ore 16.00, uno specifico Bollettino, reso accessibile a: •Regioni •Province Autonome •Prefetture-UTG •CFS e CFR •VVF Organizzare flusso informazioni a livello regionale Previsione meteorologica finalizzata agli incendi boschivi, divisa per nord - centro - sud Per ogni provincia viene indicato un valore della pericolosità: - BASSA - MEDIA - ALTA per accedere all’area riservata digitare l’indirizzo: www.protezionecivile.it/vdisk Indirizzi operativi per fronteggiare il rischio incendi boschivi Apertura Campagna Estiva AIB a) DEFINIZIONE “Per interfaccia urbano-rurale si definiscono quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta; ci riferiamo a quei luoghi geografici dove il sistema urbano e quello rurale si incontrano ed interagiscono, così da considerarsi a rischio d’incendio di interfaccia, potendo venire rapidamente in contatto con la possibile propagazione di un incendio originato da vegetazione combustibile” Incendio di interfaccia Interfaccia classica – strutture ravvicinate tra loro e la vegetazione (zone urbane periferiche, ecc.) Fascia Perimetrale 200 m circa Interfaccia 25-50 m circa Edificio Zona urbana Scuola Distanza relativa inferiore a 50 m Chiesa Ospedale Fascia perimetrale (200 m ca) Zona di interfaccia (25-50 m) Esempio di perimetrazione Zona abitata Aggregazione aree urbanizzate Interfaccia Fascia Perimetrale DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 27.02.2004 “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale, per il rischio idrogeologico e idraulico” LIVELLI di ALLERTA Fenomeni idrogeologici ed idraulici LA PREVISIONE Meteo Idro Topografia didabase Rischio Individuazione esposti Pericolosità PAI Istituto scolastico Stazione FS Attività produttiva Chiesa Punto critico ponte Punto critico svincolo Punti critici viabilità