La manifestazione, comprendente oltre 200 personaggi in costume, è stata realizzata con la collaborazione attiva di tutti i nostri soci, con gli aiuti economici provenienti dagli inserzionisti di questo opuscolo e dalle liberalità ricevute per tale scopo. A tutti questi soggetti il Consiglio Direttivo dell'organizzazione esprime i più sentiti ringraziamenti. 26 dicembre 2012 ore 16 LA RAFFIGURAZIONE SI SVOLGERA’ A PARTIRE DALLE ORE 15 CON QUALSIASI CONDIZIONE ATMOSFERICA Presepe vivente di Vailate 23a edizione ORGANIZZATO DAGLI: AMICI DEL PRESEPE VIVENTE DI VAILATE IN COLLABORAZIONE CON: PARROCCHIA E ORATORIO DON BOSCO, GRUPPO INSIEME, AVIS – AIDO – ADMO Le insidie del Natale Chi ci segue sin dal nostro inizio, sa che abbiamo sempre ritenuto di accompagnare i messaggi promozionali dei nostri sostenitori economici pubblicati su questo depliant annuale, con una narrazione relativa al Natale. Quasi sempre questo è avvenuto sotto forma di racconto in terza persona e incentrato sulla tradizione. Nelle nostre intenzioni tale racconto doveva avere un impatto immediato sulle persone che ci hanno seguito in questi anni, evocando in loro sentimenti di pace e fratellanza insiti nella tradizione del presepe. Quest’anno abbiamo ritenuto di uscire da questo solco ed accompagnare questi messaggi con una riflessione attualizzata su questa fondamentale rievocazione della cristianità. Si tratta ovviamente di una visione unilaterale, in parte corroborata da inconfutabili testimonianze 2 storiche alle quali seguono alcune considerazioni sulla sua evoluzione negli ultimi tempi e che caratterizza questo momento storico del cristianesimo. Chi ci legge può anche non trovarsi d’accordo, ma noi, in tutta buona fede crediamo sia abbastanza evidente che le riflessioni che seguono questa premessa, rappresentino efficacemente la realtà dei nostri giorni. Nel 1989, quando si è costituito il nostro gruppo, non avevamo altro in mente che voler rappresentare la nascita di Gesù con un presepe vivente, fatto di persone vere, così come l’aveva fatto per la prima volta nel Medio Evo San Francesco. Pensavamo allora ad una rappresentazione raccolta e riservata ai vailatesi che avrebbero visto altri vailatesi interpretare le statuine che compongono il presepe. Dopo i primi lavori preparatori durati oltre un anno, ci siamo accontentati per le successive edizioni, pur con qualche variante annuale, di piazzare i personaggi sotto di portoni nelle vie del paese, di farli “raccogliere” dagli angioletti per costituire una sfilata in costume verso la natività. In quanto organizzatori non siamo mai stati completamente soddisfatti di questa organizzazione. Già dai primi tempi era venuto facile pensare di proporre nel loro ruolo i nostri artigiani (chi meglio di loro avrebbero potuto interpretare il mestiere di una vita?); questo però richiedeva una postazione attrezzata che gli permettesse di svolgere il proprio lavoro. Le abbiamo individuate negli androni dei vecchi edifici del centro storico opportunamente adattati con dei pannelli dipinti che riproducevano l’ambiente che si voleva rappresentare. Poi vennero le casette che, nell’evoluzione delle nostre intenzioni, dovevano poter essere lasciate sul posto per qualche giorno anziché per il solo 26 dicembre. L’ideale era per noi il cortile dall’oratorio Don Bosco che però si è rivelato non avere caratteristiche di sicurezza tali da rendere fattibile il progetto. L’afflusso di pubblico infatti era nel tempo andato aumentando e non c’era una via adeguata di fuga, se 3 non un unico ingresso stretto che rischiava di trasformarsi in un pericolo. In questi ultimi anni tutta la rappresentazione avviene sulle vie del paese, il che comporta un notevole impegno di lavoro nell’allestimento e nello smontaggio di tutte le postazioni che viene eseguito dall’alba alla sera inoltrata del giorno di Santo Stefano. Nonostante tutto, questa modalità di lavoro ci soddisfa perché garantisce la sicurezza e ci permette di continuare con serenità la nostra opera. Nel frattempo, in questi ventitre anni, molte cose sono cambiate sia nel nostro paese che nella società in generale. Abbiamo tra di noi molti residenti che provengono da fuori Vailate che hanno usi, costumi e tradizioni diverse dalle nostre. A volte anche la religione, che è fondamentale nella nostra rievocazione, è diversa e l’integrazione di queste genti è ancora molto lontana. Ci siamo chiesti molte volte come vivano il nostro presepe i ragazzi di queste famiglie che vedono i loro compagni di scuola partecipare e magari anche loro vorrebbero, nonostante il diverso credo religioso. Per la verità, con l’autorizzazione della famiglia, alcuni hanno partecipato negli scorsi anni e questo è sicuramente un aspetto positivo, che va nella direzione di quella auspicata integrazione sociale benefica sotto ogni punto di vista. Ciò non toglie che questi siano rimasti nel tempo casi isolati. Anche la coesione sociale del nostro Vailate della fine degli anni ’90 del secolo scorso non c’è più. Ci si conosce sempre meno e si vanno perdendo le tradizioni che vivono della partecipazione collettiva. Pur augurandoci che queste riflessioni siano solo il frutto di una visione pessimistica, non possiamo tuttavia non notare che siano supportate da concreti segnali di cambiamento nella società moderna. Tutto viene mercificato cosicché anche le nostre più radicate tradizioni, nel tentativo di piegarle alle logiche di mercato, ne vengono intaccate perdendo gradualmente la loro spiritualità. Siamo fermamente convinti che ci si debba sottrarre alle sirene che ci cantano da ogni angolo delle strade l’elogio della materialità. Crediamo che debbano essere recuperati i valori aggrediti da questo modo di vivere dei tempi nostri 4 Anche se non sappiamo con certezza storica se il 25 dicembre sia esattamente il giorno in cui è nato Gesù. In effetti l’unico riferimento storico che noi abbiamo è quello del Vangelo di Luca dove si accenna ad un decreto di Cesare Augusto che indice un censimento in tutto l’Impero Romano; questo rilevamento avviene durante il periodo in cui era governatore della Siria Quirino. Con trascorrere dei decenni e dei secoli, la giovane comunità cristiana sentì il bisogno di celebrare solennemente la nascita del Salvatore. Nel IV secolo, dopo la svolta costantiniana, quando le feste cristiane cominciarono a prendere il posto dei riti pagani, avvenne che la vetusta Festa del Sole, celebrata di solito il 25 dicembre (alcuni giorni dopo il solstizio d’inverno, per ricordare il sopravvento della luce sulle grigie giornate invernali), venisse sostituita con il Natale, riferimento esplicito al sole di salvezza portato da Cristo per tutta l’umanità. Il cristianesimo, che andava via via incorporando nel suo modo di celebrare le tradizioni popolari preesistenti, indicò proprio il 25 dicembre come la data più appropriata alla celebrazione del Natale. Sant’Agostino stesso, esortava i cristiani a celebrare la Festa del sole, non come i pagani, bensì solennizzando la venuta di Colui che aveva creato il sole. Da allora si può dire che per il Natale è stato un crescendo di riconoscimenti fino a diventare una delle Feste più care alla tradizione cristiana. Nel Medio Evo con il tocco geniale di San Francesco, che realizza il primo presepio della storia, il Natale si carica di suggestivi e forti sentimenti poetici. Si può dire che anche nei periodi più tristi, in modo particolare durante i periodi bellici, il Natale abbia conservato tutta la sua struggente umanità; il mistero dell’Incarnazione riesce così a prendere posto, non solo nei cuori dei credenti, ma anche nella coscienza pubblica, diventando un riferimento di pace, di serenità e di festa per tutti. Questa festa cristiana che ha marcato intere generazioni di persone, da qualche decennio sta subendo una vigorosa trasformazione che inarre5 stabilmente la sta riportando alla festa pagana dell’antichità. Regali, luci, strenne, la neve spray, i babbi natali ad ogni angolo delle strade (o abbarbicati sotto le finestre dei palazzi), ci ricordano l’imminente arrivo di questa festa, il businnes natalizio imperversa dappertutto e con esso la finta allegria; le care vecchie tradizioni natalizie, fortemente connotate da un genuino spirito di fede, lasciano sempre più il posto alla confusione, alla corsa agli acquisti, al cenone, rendendo il tutto un frullato ben lontano dal ricordo della nascita di Cristo. Il Natale è così diventato una ricorrenza melensa in cui tutti siamo invischiati, è vero che qualcuno cercherà attraverso l’ascolto di qualche nenia natalizia di riandare col pensiero ai natali della sua infanzia e certamente dirà che quelli erano tutta un’altra cosa, ma in fondo, al di là del pienone nelle chiese parrocchiali per la Messa di mezzanotte, anch’essa partecipata perché ricorda i bei tempi lontani, il tutto resta connotato da un’atmosfera consumistica e a tratti pagana. Ovviamente non è in discussione il diritto alla festa, a ritrovarsi in famiglia, ad invitare gli amici, e fare loro regali, ma occorre anche più che mai riscoprire il senso vero del Natale cristiano. E’ necessario allora, ritrovare la nostra memoria, sia storica che religiosa, ritrovare il gusto e la capacità di rinascere a vita nuova. Non limitarsi al gesto dell’ipocrita elemosina natalizia, che ci fa sentire buoni per una notte (forse anche meno), ma che non cambia minimamente la nostra vita. Riscoprire il Natale, ricordarci che questa è la festa della nascita del Signore Gesù significa responsabilizzarsi verso chi, ancora oggi, continua a nascere nella povertà della grotta di Betlemme, verso chi non trova posto nella nostra società dello spreco. Se riusciremo a fare questo, sarà veramente Natale, un Natale sinceramente cristiano, nuovo ed antico, bello e struggente, pieno di ricordi e poesia capace di far rinascere davvero i sentimenti più genuini che ci portiamo in cuore. Questo è quello che ci ha animato in questi ventitre anni e che, ora più che mai, riteniamo sia necessario tenere in primo piano, e continuamente valorizzare, il progetto redenzione e di fratellanza insito nel messaggio di Cristo, senza in quale l’umanità non avrebbe alcun senso. Se attraverso la riproposizione, anno dopo anno, della rievocazione della na6 scita del Redentore siamo riusciti a suscitare in chi assiste quei sentimenti appena sopra richiamati non spetta certamente a noi dirlo. Quello che invece possiamo affermare è che ci abbiamo provato e continueremo a farlo anche negli anni a venire con l’intima presunzione di riuscire nei nostri propositi. VENTITRESIMA EDIZIONE Le ragioni per le quali ogni anno vengono apportate modifiche o introdotte novità alla raffigurazione sono molteplici. A volte semplicemente perché è sorta la necessità di aggiungere una scenetta, a volte perché necessita rifare qualcosa che si è rotto e quella è l’occasione per migliorare quanto fatto in precedenza. Spesso invece ci si accorge di difetti che vanno rimediati per rendere migliore la resa della manifestazione. Quest’anno la novità maggiore è rappresentata dal riempimento degli spazi tra le casette palestinesi tra di loro da “muri di continuità”. Sapevamo da tempo di questa carenza di armonia, con quanto sta dietro e le postazioni davanti ma, per i soliti motivi di tempo il problema è stato continuamente rimandato. Ora ce l’abbiamo fatta e in questo modo speriamo di essere riusciti a sanare la mancanza. Perché a causa della sua debole struttura e stata troppo logorata dai continui spostamenti abbiamo inoltre dovuto rifare, seppure parzialmente, la postazione dedicata dell’Annunciazione rendendola più stabile con la sostituzione del materiale con cui erano fatti gli archi e le colonne che si sono rovinate a causa dei urti che immancabilmente ricevono nelle fasi di prelievo e deposito in magazzino. Questo per ora questo è quanto fatto ma la manutenzione è ancora in corso in quanto la bozza di questo depliant dev’essere consegnata molto prima della fine dei lavori e per questo motivo ci è materialmente impossibile riferire tutto. Per quanto riguarda la rappresentazione si stanno studiando novità ma anche in questo caso ci è difficile dire con così tanto anticipo quello che si riuscirà a realizzare. 7 DESCRIZIONE MANIFESTAZIONE Segue ora una sintetica descrizione della rievocazione con utili alcuni consigli per il pubblico. Serve ad aiutare che aiutano a seguire, nel suo scorrere, la raffigurazione della descrizione evangelica della nascita di Gesù. descrizione grafica con una pianta del presepe 1. Il presepe, come detto all’inizio, è sistemato tra piazza della chiesa e Via Verdi interessando Via Roma e Via Montebello. Il pubblico, come sempre, è diviso dai figuranti da una corda tesa lungo il percorso. 2. Tutta la raffigurazione è tesa a ricostruire l’ambiente e l’atmosfera tradizionale del presepe in un villaggio virtuale. Con questo spirito sono state ricostruite le scene e realizzati i costumi dei personaggi che raccontano l’evento della nascita di Gesù. 3. I gruppi e le singole comparse che compongono il presepe saranno ai loro posti a partire dalle 15.00, orario d’inizio dell’animazione del presepe vivente. La vita in questo villaggio virtuale scorre normalmente sino alle 17 circa ora in l’imbrunire trasmette agli spettatori la sensazione dell’avvicinarsi della notte. CONSIGLI E RACCOMANDAZIONI PER IL PUBBLICO Dalle 15.00, ora di inizio dell’animazione, sino alle 17, camminando lungo il percorso nella parte riservata al pubblico, il presepe può essere visto nei suoi ipotetici aspetti ricostruitivi della vita in un piccolo villaggio del tempo. Lungo il tragitto si trovano le “comparse” impegnate nelle loro attività. In questo periodo il pubblico ha il tempo per vedere, fotografare e filmare con calma le scene animate ai loro posti. Durante questo lasso di tempo raccomandiamo al pubblico presente di non disturbare le comparse con richiami, saluti e richieste di messa in posa per foto e/o riprese video. Si invitano inoltre gli spettatori a non invadere la zona riservata ai figuranti. Dalle 17, ora d’inizio della rievocazione con il passaggio dell’angelo annunciatore, la manifestazione entra nel vivo. Di seguito si potrà osservare la Madonna accompagnata da San Giuseppe alla ricerca di un alloggio per la notte imminente. La loro meta finale sarà la scena della Natività (segnata in piantina in 8 piazza della chiesa). Vi rimarranno sino alla fine e saranno visitati da tutte le comparse che porteranno il loro dono al bambinello e, sul finire, arriveranno anche dai Magi con il loro seguito. Come già detto, la mappa seguente riproduce la disposizione delle scene previste per la raffigurazione. Avvertiamo però che, dal momento della stampa di questo depliant, al 26 dicembre potrebbe essere soggetta a modificazioni. Confidando sulla Vostra comprensione, ci scusiamo per le possibili discordanze. Buon Natale e felice annuo nuovo ! 9