C S C ustode acro onvento Ordine Frati Minori Conventuali 2009 - 2013 Intensamente per l’ U omo Enzo Fortunato Sandro Bondi Direttore “San Francesco Patrono d’Italia Review” Abbiamo pensato di intitolare questo fascicolo Intensamente per ricordare, cioè, ri-andare col cuore, a questi anni che possono dirsi storici per le vicende ecclesiali, internazionali e francescane. Si sono scritte pagine indelebili che rimarranno nella memoria delle generazioni future. Penso ai festeggiamenti per il XXV anno dalla prima edizione dello “spirito di Assisi”, con la visita di Benedetto XVI. Penso al XXV Concerto di Natale e ai festeggiamenti degli 800 anni dall’approvazione della Regola per il Capitolo delle Stuoie. Ma penso anche ai passi che hanno portato il Parlamento Italiano ad approvare il Disegno di Legge per il contributo a favore della Basilica di San Francesco, per offrire bellezza all’uomo attraverso una buona manutenzione, in modo che le gesta dei nostri Padri possano diventare memoria viva. Penso alla firma posta il 20 marzo 2013 alle 11.30 nella Sala della Conciliazione, che ha messo fine ad una disputa sulla manutenzione e gestione della Piazza Inferiore, nata nel lontano 1929 subito dopo i Patti Lateranensi. Ed è così con le deleghe della Santa Sede, padre Giuseppe Piemontese ha messo fine a una delle pagine più controverse legate alla Piazza Inferiore. Caro padre Giuseppe è un piccolo opuscolo questo, che porta in sé la filigrana dell’intensità della tua testimonianza e la storicità della tua presenza nel Convento e nella Basilica di San Francesco di Assisi. Tutto ciò reso fecondo dalle relazioni con gli uomini del nostro tempo, con i piccoli come con i grandi, con i poveri e con i ricchi, con i giovani e con gli adulti, con i bambini e con gli anziani. A tutti hai manifestato, senza creare steccati, il volto paterno e materno di un Dio che ama l’uomo fino all’impensabile della croce. È di tutto questo e di tanto altro ancora, che proviamo a scrivere con gli occhi lucidi la parola: grazie. Intensamente per la C hiesa Card. Gianfranco Ravasi Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura “Se un essere umano deve ringraziare un altro per qualcosa di molto prezioso, questa gratitudine deve rimanere un segreto tra i due.” R.M. Rilke Le virtù di un incontro non sono facilmente riducibili in un cenno scritto, ma sono un dono di cui rendere grazie e da portare con sé in tutte le sue sfumature, diventandone il segreto della vita. Ho avuto modo di incontrare padre Giuseppe Piemontese diverse volte durante il mio incarico di Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, incontri segnati da momenti di grande levatura sia culturale che spirituale. In queste poche righe desidero esprimere tutta la mia gratitudine per il suo fare accogliente e premuroso, unito alla tenacia e alla passione che lo hanno contraddistinto nell’impegnativo servizio di Custode del Sacro Convento della Basilica di san Francesco di Assisi. Ho avuto modo di toccare con mano la cura di padre Giuseppe verso la propria missione in questi anni: la voce della comunità francescana di Assisi si è levata in ogni circostanza in cui la pace è stata minacciata o mortificato il dialogo, trasformando la Fede in incontro con il prossimo. Ho ammirato la sensibilità verso le ricchezze artistiche della Basilica capaci di avvicinare al senso profondo dell’esistenza e alla vicinanza con Dio. Voglio qui rinnovare la mia stima e il mio affetto mentre è chiamato ad una nuova missione, che questo cammino di Fede e Amore sia illuminato ancora dallo stesso desiderio e dalla stessa forza che ha saputo infondere nella Basilica di San Francesco di Assisi. 22 novembre 2009 27 ottobre 2011 5 ottobre 2012 Intensamente per la N azione Lorenzo Ornaghi Ministro per i Beni e le Attività Culturali Corrado Passera Ministro dello Sviluppo Economico “Ho visto una gran quantità di uomini venire da noi... risuona ancora nelle mie orecchie il rumore del loro andare e venire. Ho visto le strade affollate da loro, provenienti da quasi tutte le nazioni: accorrono francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi. Sopraggiunge la folla di altre lingue.” Tommaso da Celano, Vita I di San Francesco d’Assisi, 27; FF, p. 433 25 dicembre 2011 5 ottobre 2012 17 novembre 2009 18 giugno 2012 6 dicembre 2012 26 settembre 1986 13 dicembre 2012 25 dicembre 2012 La platea sancti Francisci accoglie maestosamente il pellegrino e il visitatore con una solennità che predispone lo spirito all’ingresso della Basilica. La piazza viene così sentita essa stessa come luogo sacro. L’esigenza di un grande spazio si profilava sin dall’inizio dei lavori per la Basilica e nel 1235 Papa Gregorio IX, in occasione della festa del Santo, celebrò all’aperto «super tabula, sub divo, quia non potuit esse in ecclesia prae moltitudini populi», come venne testimoniato da un pellegrino inglese. Un’area, questa, che male si prestava alla sua trasformazione in platea, caratterizzata com’era da dislivelli e scoscendimenti. Il Comune di Assisi ne comprese immediatamente l’importanza e i lavori di sistemazione vennero incominciati proprio dopo quella prima Messa «sotto il cielo». L’uomo avverte il bisogno di accogliere il divino e progetta un luogo di raccordo tra la basilica e la città, un luogo che è ancora città ed è già chiesa. Le tortuose strade di Assisi idealmente confluiscono qui e idealmente da qui si dipartono. La piazza medievale è per antonomasia lo spazio dell’uomo, il luogo del suo fare. È piazza di mercato, piazza civica, piazza di incontri. Questa di Assisi è piazza del pellegrino, piazza del Papa, luogo dello spirito, spazio del sentire umano dal quale far ascoltare al mondo pensieri e messaggi di pace. È dimensione sacra dove genti, culture e religioni diverse si ritrovano in comunione; è piazza di predicazione che da Francesco prende ispirazione e che, non a caso, ebbe il suo maggiore sviluppo dopo i ripetuti passaggi di san Bernardino da Siena, al quale fu poi dedicato l’oratorio nella piazza stessa nel 1487. È piazza porticata che non dimentica l’accoglienza e la protezione. A osservarla bene, sembra anche una piazza chiostro. La sacralità del luogo è ribadita dalle arcate che danno riparo e che cadenzano i passi e la preghiera di chi entra, percorre e sale, per giungere all’ingresso della Basilica. La storia moderna della Piazza di San Francesco è fatta tutta di grandi accadimenti, dalla consacrazione della pax religiosa mondiale del 1986, al devastante terremoto del 1997, sino al sapiente restauro della pavimentazione del 2000, con pietre provenienti da tutte le parti del mondo. Grande realtà da ammirare e da cui venire affascinati. E perenne, straordinaria metafora. Dalla piazza le orme del Poverello chiedono di essere seguite nella piena fraternità apostolica francescana: non soltanto qui, ma idealmente su tutte le piazze della terra. Padre Giuseppe Piemontese è stato l’uomo che, incontrato, ha rivelato questa straordinaria fraternità francescana e apostolica. Intensamente per la F raternità Fabrizio Migliasso Ofm, Custode della Porziuncola In questi quattro anni di permanenza in Assisi di padre Giuseppe Piemontese due sono stati principalmente gli ambiti in cui ho avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo: il Consiglio Episcopale della Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo, di cui entrambi facevamo parte, e la preparazione dell’annuale Festa di San Francesco, Patrono d’Italia. Nel primo caso ho apprezzato la sua sapienza ed amore alla Chiesa, frutto sicuramente di una lunga esperienza pastorale direttamente a contatto con i vescovi e le realtà diocesane, ma anche la chiarezza sul ruolo che noi religiosi siamo chiamati a svolgere nella chiesa universale, in quell’obbedienza alla gerarchia che il Serafico Padre ci ha trasmesso. Per la preparazione della Festa di San Francesco abbiamo avuto occasione di lunghe chiacchierate nei viaggi che ci portavano nelle regioni d’Italia incaricate di offrire l’olio per la lampada del patrono della nostra nazione. Nelle tante ore di viaggio ho potuto confrontarmi con padre Giuseppe sulla ricchezza dei luoghi francescani che siamo stati chiamati a custodire per il bene della chiesa e dei tanti pellegrini che giungono in Assisi alla ricerca dello spirito di san Francesco ma anche sul dono della nostra vocazione francescana e delle nostre fraternità. Il suo amore al Poverello, l’esperienza maturata in questi anni di vita religiosa e la sua “sapienza di padre” sono state per me occasioni di crescita e di riflessione utili al servizio che anche io sono stato chiamato a svolgere nella fraternità della Porziuncola. Per tutto questo ringrazio Dio e padre Giuseppe, augurandogli di continuare, ove l’obbedienza lo porterà, ad essere testimone dell’amore di Dio, sulle orme di Gesù Cristo e con lo stile di san Francesco. Intensamente per la S toria Il DDL Stabilità per la manutenzione ordinaria della Basilica di San Francesco Il DDL stabilità è un importante documento, approvato dai due rami del Parlamento italiano, Senato e Camera. Dopo anni di faticoso lavoro e sollecitazioni varie alla ricerca di sostegni per l’indispensabile manutenzione ordinaria degli affreschi, di tutto il patrimonio culturale del complesso monumentale di San Francesco in Assisi, si era riusciti a far inserire, tra gli atti del Parlamento, la proposta di un Disegno di Legge che prevedesse un contributo annuale per la manutenzione della Basilica di San Francesco. Il problema era stato discusso fin dall’inizio della legislatura, con il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi. In uno degli ultimi incontri tra il custode padre Giuseppe Piemontese, il Ministro Lorenzo Ornaghi e il suo capo di Gabinetto Salvo Nastasi, avevano suggerito di risolvere il problema non tanto con un contributo sporadico, ma con un vero e proprio Disegno di legge, da approvare in Parlamento. Al tempo se ne interessarono i capogruppo dei due maggiori partiti del Senato Maurizio Gasparri e Anna Finocchiaro; anche Vannino Chiti, vice presidente del Senato, si adoperò per una raccolta di firme a favore del Disegno di Legge, ma l’interruzione anticipata della Legislatura non consentirono ulteriori passi. Il vero sblocco si è avuto con Vittorio Grilli, Ministro del Tesoro che, una volta sottoposta la questione al Presidente della Commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, diede la sua approvazione. Il 19 dicembre 2012 il tema viene inserito nel DDL stabilità e riceve l’approvazione del Senato. Il giorno seguente, avviene l’approvazione alla Camera. 21 marzo 2013 Convenzione per l’utilizzo delle Piazze di San Francesco in Assisi Lunghissima è stata la controversia tra il Comune di Assisi e il Sacro Convento in riferimento alla proprietà e all’utilizzo delle piazze antistanti la Basilica Superiore e Inferiore di San Francesco. Una questione che ha trovato la sua soluzione solo il 21 marzo 2013, giorno storico in cui è stata firmata la Convenzione per l’utilizzo delle piazze tra il Comune di Assisi, rappresentato dal sindaco Claudio Ricci e il Sacro Convento nella persona di padre Giuseppe Piemontese, legale rappresentante e delegato della Santa Sede. La controversia, che affonda le radici nel periodo successivo ai Patti Lateranensi del 1929 e che nell’ultimo decennio aveva portato a ricorrere alla Magistratura, è stata composta a livello civile e giudiziario. La Convenzione, “Lasciando integri ed impregiudicati le reciproche pretese e i rispettivi diritti dominicali sulle Piazze”, mira ad assicurarne la tutela e il miglior utilizzo “al servizio della collettività e dei numerosi pellegrini e visitatori della Basilica e della Città”. Se il 21 marzo sancisce la composizione di una frattura grazie ad intelligenze illuminate e alla buona volontà di molti, questa data segna anche l’avvio di ulteriori progetti di sviluppo civile, culturale e pastorale nei locali ipogei, che speriamo presto possano arrivare a realizzazione. Oggi grazie ad una storica firma e una storica convenzione, il dono della pace abita i cuori degli uomini di buona volontà. (E.F.) T estimonianze Catiuscia Marini - Presidente Regione Umbria Claudio Ricci - Sindaco di Assisi Ho accolto con molto piacere l’invito di scrivere alcune brevi considerazioni sulla persona di padre Giuseppe Piemontese, che per quattro anni ha ricoperto il delicato ed importante ruolo di padre Custode del Sacro Convento di Assisi. Sono stati anni in cui egli ha innanzitutto contribuito a far conoscere lo “spirito di Assisi”. I quattro anni del suo mandato, infatti, sono stati caratterizzati da numerosi eventi che l’Umbria ha avuto l’orgoglio di ospitare: dalla celebrazione del XXV anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace, alla presenza di Papa Benedetto XVI, al “Cortile dei Gentili”, due giorni di confronto tra credenti e non credenti ai quali ha preso parte il presidente della Repubblica Napolitano. In questo periodo ho avuto modo, dunque, di conoscere e collaborare con padre Giuseppe, apprezzandone la grande sensibilità umana e la sincera e forte volontà di collaborare con l’istituzione che rappresento. Sono certa che lui prima di tutti ha accolto con grande emozione la notizia della volontà del nuovo Pontefice di chiamarsi Francesco, come il “Poverello” di Assisi. Nelle molte circostanze in cui ho avuto modo di confrontarmi con padre Piemontese abbiamo sempre condiviso una comune visione della nostra Umbria, terra che è profondamente legata ad Assisi e a Frate Francesco, che ne ha segnato profondamente l’identità con i suoi valori universali di pace, solidarietà, accoglienza. Valori che come istituzioni siamo impegnati a realizzare e a diffondere, con la volontà di continuare a farlo, proseguendo nella collaborazione con la comunità francescana affinché l’Umbria continui ad essere nel mondo terra simbolo di pace e dialogo. Le pietre di Assisi sono “culla del francescanesimo” e assumono una ampia rilevanza per Francesco che benedice la città culla, con le sue pietre vive, di spiritualità, umanità e dialogo. Ogni Custode della Basilica di San Francesco, entra a far parte di queste “pietre vive” che conservano e rinnovano lo “spirito di Assisi” vicino al Santo che cercò, nel cuore di ogni persona, la verità. Padre Giuseppe è stato e rimarrà, auspicando suoi prossimi e ampi orizzonti di servizio, una “pietra viva” per Assisi con la sua profonda spiritualità dove ogni parola pronunciata con sapienza e senso della misura è ampia di significati. Custode sempre disponibile all’ascolto e all’accoglienza, con un alto senso del dovere francescano, che ha seguito con pari valore i grandi momenti e incontri della Basilica, culturali e spirituali, sino agli attimi semplici della normalità, fra persone, che sono i pilastri della speranza. Sono lieto, e privilegiato, di aver conosciuto padre Giuseppe con cui abbiamo sempre più reso assonanti il cammino della Basilica di San Francesco con il Comune di Assisi nello spirito della “Seraphica Civitas”: istituzioni religiose e civili insieme per il bene e il bello della comunità. Vogliamo augurare a padre Giuseppe un lungo e proficuo cammino di servizi” con quel suo sguardo di ampia sincerità che le persone percepiscono come autentico e familiare. Assisi conserverà una “pietra viva in più”, quella di padre Giuseppe, a edificazione dell’anima di Assisi e del francescanesimo che, siamo certi, continuerà a servire, con dedizione e per la dignità di ogni persona. Mons. Vincenzo Paglia Mons. Domenico Sorrentino Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia Vescovo di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra Per il mondo cristiano l’Amore è declinato attraverso tre colori: éros, agàpe, caritas. La caritas è la manifestazione del dono di sé all’altro, espressione di un amore che è alla ricerca di un bene integrale dell’uomo. L’agàpe, è invece uno stare con l’altro, in grado di vivere la fraterna compagnia nelle strade del mondo ed infine éros, esplicato nel nutrirsi dell’altro, avendo come sottofondo esistenziale la mancanza, il bisogno del prossimo. Ed è stato questo Amore, nella sua accezione più viva e vera ad essere stato l’astro portante del cammino di padre Giuseppe durante i suoi anni in Assisi come Custode: un cammino che si è vestito di caritas, di dono incondizionato verso i propri fratelli e l’umanità. Ho incontrato padre Giuseppe molte volte mentre ero Presidente della Conferenza Episcopale Umbra e durante l’incarico di Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ed è difficile poter ridurre a poche righe le qualità di una persona, ma ad ogni incontro mi ha sempre colpito il suo stile premuroso e riservato, dalle poche e sicure parole. Ho ammirato il suo affetto per la Basilica di San Francesco, il Sacro Convento e le loro ricchezze come strada per avvicinare, tramite il vero, il bello e il buono al mistero cristiano. Ho notato la cura con cui ha voluto diffondere la gioia dell’essere discepoli del Poverello e fratello di chi è alla ricerca di Dio, trasformandosi in un silenzioso ed efficace costruttore di Pace. Il grande spirito pastorale di Padre Giuseppe ha lasciato un segno e una memoria indelebili anche nell’arcidiocesi di Bari, come più volte mi ha ripetuto l’arcivescovo Francesco Cacucci. Lo saluto ora che è chiamato ad un nuovo ministero, con stima e gratitudine mentre la Chiesa gli ha chiesto un dono, glielo chiede ora e glielo chiederà. Che in questo suo darsi, il Signore lo accompagni ancora e a lungo sulle vie del Vangelo, perché sia annunciatore della pace e del bene. Davvero preziosa la collaborazione che padre Giuseppe Piemontese mi ha prestato per alcuni anni come Vicario Episcopale per la Basilica di San Francesco. Mentre passa ad altro incarico, desidero dirgli un grazie affettuoso. Si sa, la vita conosce cambiamenti spesso imprevisti. Talvolta si rinnova e prende vigore anche in seguito agli avvicendamenti. Spero sia così per padre Giuseppe. Desidero fermare brevemente lo sguardo sull’arco di tempo in cui egli mi è stato a fianco, come uno dei primi collaboratori. Un arco di tempo che ha visto cose importanti nella vita diocesana. Basti pensare alla visita pastorale, che ha avuto un suo momento anche presso la Comunità del Sacro Convento, e all’evento del 27 ottobre 2011, quando Benedetto XVI è ritornato nella Città serafica a rilanciare lo “spirito di Assisi”. Sempre, in tutte le circostanze, in padre Giuseppe ho trovato un collaboratore cordiale, pacato, saggio, sincero: così mi resta scolpita la sua personalità, conosciuta soprattutto intorno al tavolo di lavoro del Consiglio Episcopale, ma anche nelle tante altre occasioni di incontro, spesso al Sacro Convento, dove con piacere mi invitava. La grande sfida che insieme dovevamo affrontare era quella di consolidare il motu proprio Totius Orbis con il quale Benedetto XVI ha integrato nella vita diocesana la pastorale delle due Basiliche Papali di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli. Bisognava mostrare, con il linguaggio dei fatti, che questo nuovo assetto della pastorale assisana non poneva alcun limite all’irradiazione universale del messaggio di Francesco, al contrario, la potenziava mettendo in sinergia, nella stessa causa ideale, la Chiesa che diede i natali al Poverello e i suoi figli. Padre Giuseppe ha fatto molto bene la sua parte. Al tempo stesso, compatibilmente con il suo ufficio di Custode del Sacro Convento, ha saputo immedesimarsi con la vita della diocesi. Anche quando una situazione non gli era familiare, si informava, e diceva la sua con grande senso di responsabilità. Lo aiutava, in questo, la lunga esperienza pastorale. I suoi consigli mi sono stati sempre cari. Dei vari aspetti della sua personalità parleranno altri che lo hanno frequentato. A me basti dire che lo ritengo un vero francescano. Gli auguro, nel nuovo tratto di cammino, dove la Provvidenza lo vuole, di fare ancora tanto bene e di riceverne grande consolazione del cuore. Orazio La Rocca - Vaticanista La Repubblica Non è facile scrivere un pensiero su padre Giuseppe. Almeno per me. Non è facile per un senso di pudore che ho sempre provato nei suoi confronti ogni volta che ho avuto il piacere di essere accolto nel Sacro Convento. Un’accoglienza fraterna, filiale, nata, cresciuta e sviluppata nel corso degli ultimi anni. Il Sacro Convento – meta privilegiata di milioni di pellegrini, ma anche da tante persone di buona volontà, magari non eccessivamente toccate dalla fede –, con padre Giuseppe si è allargato ulteriormente al mondo. Onore e riconoscenza, dunque, a chi come lui ha saputo mettersi al servizio della casa di Francesco per renderla sempre più aperta, più vicina al mondo, a piccoli e grandi, in sintonia con giovani, meno giovani, artisti, politici, intellettuali, anonimi viandanti, tutti innamorati del Poverello. Quella casa di Francesco dove – quando posso – anche io trascorro indimenticabili giornate, non solo per motivi di lavoro, che culminano in altissimi momenti di preghiera recitate all’alba, sulla tomba di Francesco, accolto – immeritatamente – come un fratello da tutta la comunità francescana. Momenti unici che mi permettono di ritemprare il mio spirito, bisognoso spesso e volentieri di robusti restauri. Ebbene, se nel Sacro Convento sento di essere un po’ a casa mia lo devo anche a padre Giuseppe, alla sua paterna accoglienza, alla sua gentilezza, al suo modo di farti sentire ben accetto, proprio come uno di famiglia. Un modo di essere padre di tutti, che lo accompagnerà in tutto il suo cammino al servizio di san Francesco e della Chiesa. G razie padre Giuseppe Biografia Nasce il 24 aprile 1946 a Monte Sant’Angelo (Foggia) dove frequenta la scuola elementare presso il plesso “San Francesco”. Nell’ottobre 1957 entra nel seminario serafico dei Frati Minori Conventuali “San Giuseppe da Copertino” a Copertino (Lecce), dove frequenta la scuola media e il biennio ginnasiale. Nell’anno 1962-63 trascorre il noviziato presso il Santuario “Santa Maria dei Lumi” a Civitella del Tronto (Teramo), e qui l’8 settembre 1963 emette la Professione Semplice nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Nel 1971 è ordinato presbitero da mons. Valentino Vailati, arcivescovo di Manfredonia, nella chiesa di San Francesco a Monte Sant’Angelo. L’Obbedienza richiama in Puglia il neo sacerdote con l’incarico di co-rettore nel Collegio serafico “San France- sco” di Monte Sant’ Angelo, dove nel frattempo era stato trasferito il Seminario di scuola media superiore. Il Capitolo provinciale del 1979 gli affida il doppio incarico di Guardiano del Convento di San Francesco d’Assisi di Bari, nel rione Japigia e di Parroco dell’omonima parrocchia. Il Capitolo provinciale ordinario del 1997 lo elegge Ministro Provinciale della Provincia di Puglia dei Santi Nicola e Angelo dei Frati Minori Conventuali, incarico che sarà rinnovato per altri due mandati, e per complessivi 12 anni di servizio. Il 31 gennaio 2009 il Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali padre Marco Tasca lo nomina Custode del Sacro Convento di San Francesco e Rettore delle Basiliche Papali di San Francesco in Assisi. per i Frati del Sacro Convento Mauro Gambetti Custode Caro fratello, padre Giuseppe, sono molti i sentimenti che in questo momento di congedo ci abitano. Con un po’ di dispiacere la tua comunità di Assisi ti saluta. In queste poche settimane dal mio arrivo in Assisi, grazie anche al tempo che tu mi hai dedicato, ho accumulato una quantità considerevole di informazioni e pian piano ho iniziato a comprendere la mole di lavoro che hai portato avanti nel quadriennio precedente, con l’aiuto dei tuoi Consiglieri e della fraternità. Nessuno stupore. La tua dedizione e la tua competenza sono tratti che mi erano già noti. In questo, ho semplicemente trovato una conferma nella testimonianza dei confratelli e delle autorità ecclesiastiche e civili che ho potuto incontrare. Un po’ di dispiacere, perché sappiamo di perdere il tuo valido contributo. Nessuno stupore, ma tanto apprezzamento. Penso alle molte situazioni affrontate, ad eventi importanti che, con la fraternità, hai saputo ospitare o condurre, e penso ad alcuni significativi risultati raggiunti, che contribuiscono a dare armonia e sviluppo al Sacro Convento e alla sua relazione con la Chiesa locale e universale, con la Città di Assisi e con il Mondo. Accanto all’apprezzamento per la tua opera, anche un sentimento di ammirazione per il nostro “fratello maggiore”, un confratello che quest’anno festeggia il 50° di professione religiosa! Auguri anche per questo traguardo! In tante cose, rimarrai per noi di esempio. Ma, facendomi interprete della fraternità custodiale e dell’intero Ordine, il principale sentimento che avvertiamo nei tuoi confronti è quello della gratitudine. I frati di Assisi non dimenticheranno il tuo impegno, la tua correttezza, la tua disponibilità e la tua passione per Assisi. Sappiamo che resterai un punto di riferimento al quale poterci rivolgere. Personalmente, non ti ho mai nascosto l’umana simpatia che mi suscita la tua presenza, ma d’ora in poi non potrò scordare nemmeno l’accoglienza e la cordialità con cui mi hai aiutato ad entrare in questo servizio. Nel salutarti, ti affidiamo alla Vergine Madre, perché abbia cura di te e invochiamo per intercessione di san Francesco la benedizione dell’Altissimo su di te, perché si compiano i desideri che porti nel cuore. Arrivederci, caro fratello padre Giuseppe! Riferimenti Fotografici intensamente per la Chiesa 22 novembre 2009: Il Cardinal Bertone ad Assisi in occasione del decennale dall’apertura Basilica Superiore 27 ottobre 2011: Il Santo Padre ad Assisi “Pellegrini della verità, pellegrini della pace” 5 ottobre 2012: Il Cardinal Ravasi ad Assisi in occasione del “Cortile dei Gentili” intensamente per la Nazione 17 novembre 2009: Il Premio Nobel Mohamed ElBaradei e il Ministro Andrea Rochi firmano il Patto per l’ambiente 25 dicembre 2011: Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Assisi per il Concerto di Natale 18 giugno 2012: Il Ministro Passera ad Assisi per il Convegno sull’Economia 5 ottobre 2012: Il Presidente della Repubblica Napolitano ad Assisi in occasione del “Cortile dei Gentili” 6 dicembre 2012: Il Ministro Ornaghi ad Assisi per l’inaugurazione della Cappella di San Nicola dopo i restauri 8 dicembre 2012: Il Ministro Grilli ad Assisi per l’inaugurazione dell’Albero di Natale 25 dicembre 2012: Il Presidente del Consiglio Mario Monti ad Assisi per il Concerto di Natale intensamente per la F raternità Foto grande: Con gli ospiti del “Cortile dei Gentili” - ottobre 2012 Foto piccole Riapertura Tomba dei Compagni di san Francesco - dicembre 2012 Immagini dal Capitolo Conventuale - febbraio 2013 Capitolo Generale Ordinario, elezione di padre Marco Tasca a Ministro Generale - gennaio 2013 intensamente per la S toria Foto grande: Piazza Inferiore della Basilica 21 marzo 2012: Con il Sindaco Ricci la firma Convenzione sulle Pertinenze della Piazza Inferiore di San Francesco Con il Presidente Schifani al Senato della Repubblica G razie padre Giuseppe Foto grande: Foto di gruppo della fraternità del Sacro Convento di san Francesco di Assisi Foto piccola: Padre Giuseppe, padre Vincenzo Coli, padre Mauro Gambetti Marzo 2013 Inserto speciale Rivista “San Francesco Patrono d’Italia” Fotografie: Archivio Sacro Convento, Mauro Berti Foto in copertina: Silvestro Bejan Progetto grafico: Tiziana Boirivant Stampa: Tipografia Metastasio, Assisi