Incontriamoci
Anno Pastorale 2012 • 2013
Giugno • Lettera n° 8
Vita e... “miracoli” della Parrocchia di San Raffaele Arcangelo • Diocesi di Rimini
“ Conf ermiamo la nos t ra f ede”
A conclusione dell’intenso anno pastorale, culminato in un mese di Maggio carico di iniziative spirituali e comunitarie, mentre desideriamo anche la pausa fisica e mentale che le vacanze in qualche modo sempre garantiscono, proviamo a portare con
noi queste parole di papa Francesco. Sono la trascrizione parziale e non ufficiale dell’omelia della messa celebrata a Santa
Marta il mattino del 25 maggio scorso, trasmessa dalla Radio Vaticana. Sono parole di grande incoraggiamento per ciascuno
di noi e per la nostra fede, di grande affetto per chi cerca il Signore, e di invito a noi credenti a prestare attenzione perché le
porte del nostro cuore siano davvero e sempre aperte verso tutti. Che pena se un giorno il Signore dovesse dire a qualcuno di
noi: tu quella volta hai accolto male e con freddezza quella persona, e hai voluto giudicare tuo fratello e misurare la sua vita:
hai chiuso le porte a un mio figlio che mi stava cercando…
Porte aperte!
Il Vangelo del giorno ci parla di Gesù che rimprovera i discepoli che vogliono allontanare i bambini che la gente porta
al Signore perché li benedica. Gesù li abbracciava, li baciava, li toccava, tutti. Ma si stancava tanto, Gesù. E i discepoli
volevano impedirlo. E Gesù s’indigna… Gesù si arrabbiava,
alcune volte. E dice: “Lasciate che vengano a me, non glielo
impedite. A chi è come loro, infatti, appartiene il Regno di
Dio”.
È una tentazione che c’è da sempre, che è quella “di impadronirci, di appropriarci un po’ del Signore”. Pensate a
una ragazza madre, che va in parrocchia e al segretario dice:
“Voglio battezzare il bambino”. E questo cristiano le risponde: “No, tu non puoi perché non sei sposata!” Ma guarda!
Questa ragazza ha avuto il coraggio di portare avanti la sua
gravidanza e non rinviare suo figlio al mittente, e cosa trova?
Una porta chiusa! Questo non è un buono zelo! Allontana
dal Signore! Non apre le porte! E così quando noi siamo su
questa strada, in questo atteggiamento, non facciamo bene
alle persone, alla gente, al popolo di Dio. Ma Gesù ha istituito sette sacramenti e noi con questo atteggiamento istituiamo l’ottavo: il sacramento della dogana pastorale!
La fede del Popolo di Dio è una fede semplice, forse senza tanta teologia, ma con una teologia dentro che non sbaglia, perché c’è lo Spirito dietro. Il Vaticano I e il Vaticano
II dicono che “il popolo santo di Dio non può sbagliarsi nel
credere”. Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti
spiegherà bene chi è Maria. Ma se tu vuoi sapere come si ama
Maria vai dal popolo di Dio che lo insegnerà meglio. Il popolo di Dio sempre si avvicina per chiedere qualcosa a Gesù:
alcune volte è un po’ insistente in questo. Ma è l’insistenza
di chi crede. […]
Anche il cieco di Gerico veniva rimproverato dai discepoli
perché gridava: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!”
Volevano che non gridasse, e lui gridava di più, perché? Perché aveva fede in Gesù! Lo Spirito Santo aveva messo la fede
nel suo cuore. E loro dicevano: “No, non si può! Al Signore
non si grida. Il protocollo non lo permette. È la seconda persona della Trinità! Guarda cosa combini…”.
orario estivo
da Domenica 31 marzo
Orario delle SS.Messe
Confessioni
Festivi: 8,00 - 11,00 - 19,00
Prefestivi: 19,00
Feriali: 7,30
ogni Sabato
dalle 17,00 alle 18,30
Per altri momenti prendere accordi
direttamente con il Sacerdote.
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Via Codazzi n° 28 tel. 773085 www.sraffaele.it
Pensiamo ai cristiani buoni, con buona volontà. Pensiamo a
una segretaria della parrocchia. “Buongiorno, noi due, fidanzato e fidanzata, vogliamo sposarci”. E lei invece di dire: “Ma
che bello!” dice: “Ah, benissimo, accomodatevi. Se voi volete la messa, costa tanto…”. Questi, invece di ricevere un’accoglienza buona (è cosa buona sposarsi!) ricevono questo:
“Avete il certificato di battesimo? Tutto a posto.”. E trovano
una porta chiusa. Invece questo cristiano e questa cristiana
avrebbero la possibilità di aprire una porta, ringraziando Dio
per il fatto di un nuovo matrimonio... Siamo tante volte controllori della fede, invece di diventare facilitatori della fede
della gente.
Gesù si indigna quando vede queste cose, perché chi soffre
è il suo popolo fedele, la gente che lui ama tanto. Pensiamo
oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a
Lui. Pensiamo al santo popolo di Dio, un popolo semplice,
che vuole avvicinarsi a Gesù. E pensiamo a tanti cristiani
di buona volontà che sbagliano e che invece di aprire una
porta la chiudono. E chiediamo al Signore che tutti quelli
che si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte, trovino
le porte aperte, aperte, per incontrare questo amore di Gesù.
Chiediamo questa grazia.
papa Francesco
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Vita di Comunità
Rendiamo grazie a Dio
Lunedì 24 Giugno
Esattamente venerdì 28 giugno, don Andrea sarà prete da 60 anni.
alle ore 18.30
nel salone della parrocchia
Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale
incontro con la dottoressa
Psicologa-Psicoterapeuta
domenica 28 giugno 1953.
Il giorno dopo, festa dei SS. Apostoli
Pietro e Paolo, era di precetto e così ha
potuto celebrare subito la prima messa
solenne.
Roberta Secchiaroli
sul tema
La comunità di San Raffaele è
invitata a ringraziare e festeggiare. Tutti insieme!
L’invecchiamento patologico
Sabato 29 giugno
ore 19,00 in Chiesa
concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Francesco.
All’altare, oltre a don Andrea, saranno presenti i preti che hanno collaborato con lui a far nascere e crescere la nostra comunità
ore 20,00 nel salone
cena a buffet offerta da don Andrea
Abbiamo già intervistato don Andrea in occasione dei 50 anni di Messa.
Poi si è parlato ampiamente di lui nel libro che celebra i 50 anni di San Raffaele. Ma non ci stanchiamo di
scrivere, perché non si arriverà
mai a raccogliere con le parole
la vita intera di un uomo.
Quando poi quest’uomo ha
coperto ruoli importanti nella
crescita, è un padre, ancor più,
è un prete, allora parlarne significa anche specchiare la nostra vita
nella sua e continuare a crescere insieme, orientati verso Colui che è
il senso unico del nostro vivere e del nostro festeggiare: il Signore!
Così abbiamo affidato a Lino l’ultima fatica, di raccogliere qualche
ricordo di don Andrea tra i preti di San Raffaele. Mentre l’opuscolo,
che a breve verrà consegnato in tutte le case, sta prendendo forma in
tipografia, presentiamo in anteprima la copertina, che troverà ampia
spiegazione il giorno della festa.
Don Andrea aspetta tutti, per salutare e ringraziare tutti.
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Titolo ver ticale
La nostra Chiesa
Le demenze senili: aspetti teorici, pratici e affettivi. Conoscere la malattia per sostenere e aiutare meglio
gli anziani malati e chi si prende cura di loro. Informare e confrontarsi significa già aiutare.
Nota - La proposta fa parte di un percorso formativo inserito in un ampio Progetto sociale intitolato La fucina delle idee,
promosso da dodici associazioni col sostegno del Centro Servizi per il Volontariato - Volontarimini, articolato in undici “azioni”, attualmente in fase di attuazione (termine previsto: 31.12.2013). Ai due incontri, che rientrano nell’azione “Sostegno alle
famiglie”, collabora lo Sportello Anziani di San Raffaele (tel. 0541-773085).
S p o rt el l o C a ri t a s
S p o rt ello A n zian i
Lo Sportello parrocchiale della Caritas, che si dedica all’ascolto dei bisognosi e fornisce alimenti e
altri aiuti in base alle forze economiche e organizzative disponibili, aggiorna così i propri tempi e orari
di apertura.
Lo Sportello Anziani, dopo un anno abbondante di
apertura a Casa Betania, torna alla sede naturale
della parrocchia, mantenendo i consueti ritmi settimanali.
Orario: dalle 16,00 alle 19,00
Giorno: giovedì
Periodicità: tutte le settimane
Sede: Via Codazzi 28 - tel. 0541-773085
Orario: dalle 16,00 alle 19,00
Giorno: mercoledì
Periodicità: ogni due settimane
I prossimi giorni sono:
luglio 3 - 17 - 31; agosto 14 - 28
Sede: Via Codazzi 28 - tel. 0541-773085
Dio ci manda solo il bene
Nella Lettera N. 6 (aprile 2013) a pag. 6, nel servizio intitolato Affidarsi alla Parola di Dio attribuivo a Gigi (Luigi Morri) la seguente
affermazione: “Invece Lui ci manda il dolore proprio per abituarci a riflettere e pregare” (metà pagina circa).
Gigi mi fa notare che questo pensiero non corrisponde esattamente al suo, perché qui si afferma che Dio “ci manda il dolore”. Invece
Dio ci manda sempre e solo ciò che è vero, giusto e buono. Tutto ciò che non è giusto… viene dal Maligno. Semmai il Signore permette
il dolore, per trarne qualcosa di buono per noi.
Questa volta spero di non aver commesso errori e di aver chiarito in modo adeguato il pensiero di Gigi.
Lino
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Vita di Comunità
Vita di Comunità
Auguri, don Alberto
I nostri centenari
Grazie ancora, Luciana
A conclusione della Tre Giorni dei preti, il vescovo Francesco ha comunicato una serie di nuovi incarichi a diversi sacerdoti. Tra l’altro nel
comunicato ufficiale si legge:
Da alcuni anni abbiamo avviato la buona abitudine di
portare gli auguri a coloro che risiedono nella parrocchia di San Raffaele e compiono ottanta anni. Vogliamo
ringraziare il Signore insieme per una meta importante
della vita.
Domenica 26 maggio 2013, durante la Festa coi Nonni
è stato presentato un opuscoletto, prodotto in parrocchia, intitolato Promettiamo di amarci fedelmente e sostenerci l’un l’altro tutti i giorni della vita. Si tratta di una
serie di dodici interviste, raccolte da Luciana Ricci tra
le Ragazze del Lunedì, che raccontano qualcosa della
loro vicenda matrimoniale.
“Don Tarcisio Giungi, don Daniele Missiroli, don Alberto Pronti
cureranno la Zona Pastorale di Tavoleto - Casinina - Auditore - Valle
Avellana - Mondaino - Trebbio di Montegridolfo. Abiteranno insieme a
Tavoleto. Formalmente don Tarcisio Giungi sarà parroco di Mondaino e
Amministratore Parrocchiale di Trebbio di Montegridolfo, don Alberto
Pronti sarà parroco di Tavoleto, don Daniele Missiroli sarà parroco di
Casinina. Fa parte della Zona Pastorale di Mondaino - Montegridolfo
anche Saludecio, quindi collaboreranno con don Mauro Angelini.”
Abbiamo conosciuto don Alberto nel settembre 2007, l’ultimo anno di preparazione all’ordinazione sacerdotale.
Poi lo abbiamo avuto tra noi da qualche mese, a conclusione di un periodo di riflessione e maturazione spirituale.
Tutta la comunità di San Raffaele vuole molto bene a don Alberto, e gli è grata per il suo sorriso, le omelie chiare,
profonde, toccanti e uno stile di prete attento alla concretezza del vivere e a una fede incarnata.
Domenica 23 giugno, alle 20,30 mentre questa lettera comincia a circolare tra noi, don Alberto sarà a Tavoleto, per
la prima Messa nella nuova parrocchia. Chi di noi potrà, salirà fin lassù, per pregare insieme. Ma intenzionalmente
tutta la comunità è presente per ringraziare e augurare ad Alberto una vita piena e serena.
Grazie, Alberto. Un abbraccio affettuoso da tutti noi.
Un augurio fraterno a te e a tutta la tua nuova gente.
Anniversari di matrimonio
Mentre diversi volontari svolgono questo compito, ci accorgiamo di dover ringraziare per altre due ragioni. Anzitutto il numero degli ottantenni è in aumento. E soprattutto li troviamo in condizioni sempre migliori: di salute,
di vita personale e familiare, di spirito vivo e dinamico.
L’idea, nata dall’abitudine di ricordare in gruppo la data
del matrimonio, è stata concretizzata da Luciana con
tenacia e amore. Dalle pagine della nostra lettera mensile sentiamo la gioia, più che il dovere, di dirle un grazie non banale, ben motivato.
Intanto non cresce solo il numero degli ottantenni, anche i centenari rappresentano una presenza sempre
più significativa, che avanza, se pur timidamente.
Luciana è seriamente malata. Nonostante questo, ogni
volta che le forze glielo consentivano, è venuta di lunedì a parlare con le Ragazze e a raccogliere i loro
racconti e le confidenze. Poi ha dovuto interrompere… Quando il libretto è stato presentato in pubblico,
avremmo avuto piacere di avere Luciana con noi, per
ringraziarla. Quel giorno era a letto, ma nel pomeriggio, per dieci minuti, aiutata e sorretta da due signore,
è riuscita ad affacciarsi alla festa.
Per la comunità la presenza dei centenari è orgoglio,
commozione e gratitudine. Siccome andiamo incontro all’estate, quando sarà difficile ricordare questi cari
Nonni, ci permettiamo di segnalare che a settembre
Florine Rinaldi (Flora), attualmente ricoverata, di anni
ne compirà 102, mentre a luglio Luigi Perazzini raggiungerà i 100. Intanto, durante l’anno ben tre Nonne sono
arrivate o arriveranno ai 99. Le aspettiamo nel 2014 per
spegnere le cento candeline.
Le abbiamo detto grazie. Ma lei, con la poca voce disponibile, ha ribattuto: sono io che vi ringrazio, perché
quando il lunedì ascoltavo i vostri racconti e la bellezza
delle vostre esperienze, mi avete aiutato a dimenticare
i miei mali, e sono un po’ rinata…
Intanto dedichiamo a ciascuno di loro un pensiero caloroso e una preghiera piena di affetto, per chiedere al
buon Dio che la loro vita continui serena e significativa,
per loro e per i loro cari.
Festa coi Nonni
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Speciale sacramenti
Speciale sacramenti
Il 18 aprile scorso, mentre il n. 7 era già in stampa, è giunta in redazione questa lettera di
Cinzia, che presenta il cammino del suo gruppo in preparazione alla prima comunione. Anche se superata dai fatti, la riproduciamo per condividere un po’ del lavoro compiuto dalle
nostre catechiste.
Verso l’altare
Quest’anno con Romina e Giulia ho seguito un gruppo dei ragazzi che il 12 maggio riceveranno per la prima volta l’Eucaristia. I gruppi erano quattro, per un totale di 48 ragazzi.
Ciascun gruppo ha lavorato seguendo il metodo più adatto, nel rispetto del programma
stabilito in precedenza di comune accordo. Il nostro gruppo cominciava l’incontro col
segno di Croce, una preghiera, la lettura del Vangelo, breve lectio, proseguiva con la parte
“manuale” e concludeva con un canto e il segno di Croce. Dal 14 ottobre a pochi giorni
prima di Natale abbiamo ogni volta consegnato un cartoncino con una preghiera da fare
in famiglia, inerente al tema trattato nell’incontro.
Il programma dell’anno è stato diviso in tre parti. La prima parte riguardava la
Messa coi suoi riti e significati. Abbiamo individuato quattro momenti riportandoli su
foglietti appesi poi al cartellone del gruppo. Gli stessi poi sono stati riprodotti in un pieghevole, consegnato ai ragazzi. Ad ogni incontro veniva spiegata una parola chiave. Per
esempio per la parola “perdono” abbiamo posizionato uno zerbino all’ingresso dell’aula.
Per “ascolto” abbiamo simulato le posizioni da mantenere durante la celebrazione. Per
spiegare l’offertorio abbiamo fatto un gioco: alcuni cartoncini stesi a terra rappresentavano i doni da offrire; i ragazzi dovevano raccogliere la figurina corrispondente alla
richiesta della catechista e appenderla al cartellone nella zona “offertorio”. Per simulare
l’Eucaristia abbiamo portato gallette e chicchi di uva. E così via. Nella giornata di sabato 22 dicembre Frollo (Francesco Fronzoni) ci ha riuniti tutti insieme e ha spiegato la
Messa.
La seconda parte del programma prevedeva il Sacramento della Confessione. Ogni volta si proponeva una parabola. Poi, per la parte pratica, i ragazzi dovevano
ricostruirla incollando le frasi (in precedenza separate) alle vignette corrispondenti. In
questo secondo periodo al termine dell’incontro veniva consegnato un cartoncino con
la parabola, da rileggere coi genitori. Siamo arrivati quindi al ritiro di Confessione con
la consegna da parte di don Giuseppe del Crocifisso che verrà indossato il giorno della
Prima Comunione.
Nella terza e ultima parte del programma abbiamo trattato il Sacramento
dell’Eucaristia spiegando, tra l’altro, la differenza fra la cena ebraica e l’ultima cena.
Abbiamo condiviso la cena ebraica, preparata dai genitori, e il giovedì successivo, giovedì
santo, abbiamo partecipato alla Messa in Coena Domini con la consegna delle vesti e la
lavanda dei piedi a 12 ragazzi.
E adesso, quando mancano poche settimane all’appuntamento, noi catechisti stiamo
preparando il ritiro di Comunione (25 aprile). Organizziamo laboratori che hanno come
obiettivo “costruire la celebrazione eucaristica” (Eucaristia come cena e banchetto). Durante il ritiro verrà prodotta una stola (che simboleggia l’istituzione del sacerdozio); una
tovaglia (per preparare l’altare); dei fiori (per abbellire la tavola); dei ceri, il pane, il vino.
Non mi sento brava a scrivere ma spero di aver reso l’idea di come abbiamo cercato di
coinvolgere i ragazzi nella preparazione all’incontro più importante per un cristiano, senza utilizzare i vecchi schemi didattici.
Cinzia
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