ANNO 25 • N. 53 • DICEMBRE 2013 • POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 Nº 46) ART. 1, COMMA1, NE/VI
NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA
Per i 40 anni dell’Aido a Vicenza:
facciamo un sogno …
Vedere oltre. Silvio Colagrande vede
con gli occhi di Don Gnocchi.
“Rara avis”. Ciuffolotto d’inverno (foto Roberto Costa)
• IN CASO DI MANCATO RECAPITO, SI PREGA DI RESTITUIRE PRESSO VICENZA CPO AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A PAGARE QUANTO DOVUTO •
Sommario
IN QUESTO NUMERO
NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA
Anno 25 – Nr. 53 – Dicembre 2013
Periodico semestrale dell’AIDO
Provinciale di Vicenza
Registrazione Tribunale
di Vicenza n. 572/1987
Direttore:
Bruno Zamberlan
Direttore responsabile:
Giandomenico Cortese
Comitato di redazione:
Sig. Giovanni Bianchi
Ing. Fabrizio Busnardo
Rag. Ugo Capraro
Dr. Giandomenico Cortese
Comm. Luigi Gino Rigon
Comm. Bruno Zamberlan
Direzione, redazione, amministrazione:
Sede provinciale AIDO
Viale Trento, 128 – 36100 Vicenza
tel/fax 0444/543379
Codice fiscale: 95016090243
Conto corrente postale nr. 11968369
C/C Cassa Risparmio del Veneto:
IBAN IT54X0622511820000002007901
ASSOCIAZIONE CON PERSONALITÀ
GIURIDICA (art. 12 c.c.) delibera Giunta
Regionale Veneto nr. 7176/12.12.1989;
iscritta Registro Regionale del Volontariato
posiz. VI-0048 dal 18.2.1986
ASSOCIAZIONE ONLUS
D.L. 04/12/1997 nr. 460
Poste Italiane SpA:
Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004)
Art. 1, comma 1, NE/VI
Editore: Editrice Veneta - Vicenza
Stampa: Tipografia Rumor SpA - Vicenza
Tiratura 45.000 copie. Sono spedite gratuitamente alle famiglie dei Soci Aido della Provincia
di Vicenza e distribuite ai 10.000 studenti che
l’Aido incontra annualmente.
Altre copie sono destinate ai Comuni, alle
Parrocchie, agli ambulatori medici, alle Sedi
Aido Nazionale, Regionali e Provinciali.
Chiuso in tipografia il 15 novembre 2013
Prima di copertina:
“Rara avis”. Ciuffolotto d’inverno, foto di
R. Costa.
SITO INTERNET
WWW.AIDOVICENZA.IT
CASELLA E-MAIL
[email protected]
[email protected]
2
Editoriale:
Facciamo un sogno … di Giandomenico Cortese
3
Testimonianze:
Vedere oltre. Io sono la reliquia vivente di Don Gnocchi di Silvio Colagrande
4
Testimonianze:
“Amico Stefano”. Siamo i genitori di Stefano Beggio. di Bruna e Leonardo Beggio
6
L’argomento:
L’Italia è il primo paese europeo per la donazione delle cornee. di Bruno Zamberlan
7
Riflessione:
Bisogno di sognare di Giampiero Mattarolo
11
Eventi e notizie
12
Iniziative:
Gli incontri con gli studenti nell’anno scolastico 2013/2014
18
La pagina del sorriso di Livio Binato
21
Ricordiamo i nostri donatori e amici
22
Vita dei gruppi
24
Hanno dato un contributo: Balasso Daniela; Beggio avv.Leonardo; Bordignon
Roberto; Canaglia Emilia; Caoduro Paolo; Capraro Lamesso Rosalia;
Cecchin Giampietro; Ciampanelli Michele; Collareda Riccardo; Costenaro
Flavio; Famiglia Cracco in memoria di Riccardo Cracco; Fiorese Graziella
in memoria di Gaetano Zilio; Fiorese Mirko; Gaspari Giorgio; Girardi
Annalisa; Gusy Also; Longaretti Sergio; Marcante Lorenzo e Campagnolo
Maria; Mozzato Stefania in memoria di Matteo Mozzato; Pangrazio Alberto;
Quaggio Silvano; Rodella Franco; Speggiorin don Antero; Stragliotto Marco
in memoria di Maella Stragliotto; Tagliaferro Galdino, Luigina e Margherita
in memoria di Luigino Tagliaferro; Vicari Maria Teresa; Zamberlan Mariano;
Zanotto Massimo; altri soci e privati cittadini.
Contributo straordinario dei Gruppi Aido per Rivivere: Asigliano Veneto;
Cassola S. Giuseppe; Creazzo; Mason Vicentino; Pedemonte – Lastebasse;
Piovene Rocchette; Vicenza – Circ. 6^.
Invito agli iscritti e benefattori
Il vostro sostegno è sempre essenziale perché Rivivere continui ad
uscire. Ci appelliamo alla vostra generosità per continuare il dialogo
con la nostra comunità, come facciamo da 25 anni.
Conto corrente postale nr. 11968369 (bollettino allegato).
C/C Cassa Risparmio Veneto: IBAN IT54X0622511820000002007901.
L’Aido Vicentina invia agli iscritti
ed alla comunità i migliori auguri
di Buon Natale ed un Sereno 2014,
pieno di speranza e di condivisione.
Editoriale
Per i 40 anni dell’Aido a Vicenza
Facciamo un sogno...
di Giandomenico Cortese
“Non abbiate paura di sognare in
grande… Non sotterrate i sogni”.
Papa Francesco usa tutti i new
media, twitter, ogni occasione fin
dalle sue udienze pubbliche, per incoraggiare i giovani, ma non solo loro.
Ha ragione questo singolare gesuita, uomo di Chiesa e pastore di popolo.
Il sogno dura tutta la vita, aiuta ad
animarla, a riscattarla.
Non è solo visione poetica.
Pedro Calderòn de la Barca, peculiare scrittore e religioso spagnolo, ha
titolato il suo dramma secentesco “La
vita è un sogno” ed Edgar Allan Poe,
prolifico autore americano, vissuto tra
Boston e Baltimora, nell’Ottocento,
ha inciso ancora di più definendo la
vita “un sogno dentro un sogno”.
Senza ricorrere ai pensieri di Dante
o Petrarca, Leopardi o Foscolo pensiamo pure alle nostre esperienze.
Certo conosciamo ed usiamo
modi poetici ed ascetici per esaltare
il destino trascendente della esistenza
umana e la vanità della realtà terrestre.
Sappiamo bene che la vita è sveglia, è
impegno, tempo e spazio ove alimentare e far fiorire la futura pienezza di
vita, è gioia e sofferenza, speranza e
generosità, è testimonianza di condivisione, è dono ricevuto gratuitamente, capace di una offerta per ri-vivere.
La nostra fortuna di aver incontrato
l’Aido ci arricchisce di valori, ci offre
stimolo per imparare a vivere pienamente tutta la vita.
Seminando sogni.
Josè Samarango, romanziere portoghese, premio Nobel per la Letteratura nel 1998, si diceva convinto che
un uomo, per realizzarsi, “ha bisogno
di fare la sua provvista di sogni”.
E William Shakespeare aggiungeva: “Siamo fatti anche noi della materia
di cui sono fatti i sogni, e nello spazio
e nel tempo di un sogno è racchiusa la
nostra breve vita”.
Paradosso e metafora per dirla con
Cesare Pavese per il quale il sogno
resta “Una costruzione dell’intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere
come andrà a finire”.
Ditemi voi che vivete la quotidianità della nostra Aido, in provincia di
Vicenza, se non incrociate ogni giorno
nella vostra strada, straordinari gesti
di coraggio e di fede, di testimonianza
di bontà, di solidarietà.
Non manca occasione, nei nostri
incontri, di veder scorrere lacrime
di commozione e di gioia in chi ha
donato e ricevuto, in chi attende atti,
espressioni d’amore.
E’ straordinaria la nostra storia:
40 anni intensi che hanno coinvolto
nell’avventura decine di migliaia di
persone pronte e convinte a donare.
Guardiamoci attorno: almeno uno
Vicenza - Monte Berico. Foto di C. Gerolimetto
3
Editoriale
ogni dieci persone, tra quanti incrociamo, hanno sottoscritto l’impegno
Aido. E l’adesione è sempre più segnata da giovani attenti e premurosi.
Gente che ha fegato, contagiata,
che ha adottato le ragioni del cuore
nella propria vita, che è divenuta capace di realizzare eventi da Guinnes dei
primati, che sa costruire gioiose catene
umane in grado di “abbracciare” e circondare mura e castelli (è accaduto a
Marostica) per gridare al mondo la bellezza di volare nel blu dipinto di blu,
sulle ali della solidarietà.
Cinquant’anni fa nella spianata
davanti al mausoleo di Abramo Lincoln, a Washington, un pastore protestante Martin Luther King, davanti a 250 mila persone, pronunciò il
famoso discorso che ricordiamo dal
suo inizio “I have a dream”, “Ho un
sogno” per proclamare il valore dei
diritti umani. Era l’anno del Concilio
e della “Pacem in Terris” di Giovanni
XXIII, delle Nuove Frontiere di John
F. Kennedy, della prima Vespa 50,
della Olivetti Lettera 32, del primo
long play dei Beattles.
Continuiamo a sognare e ad agire
in grande. Sicuri. La rivoluzione del
dono trasforma il mondo, è segno di
giustizia, eguaglianza, fraternità.
Ho incontrato nei giorni scorsi
Silvio Colagrande, che con Amabile
Battistello nel 1956 - erano entrambi ragazzini allora - ebbe in dono
le cornee appena espiantate a don
Carlo Gnocchi, oggi proclamato
Beato, assunto alla gloria degli altari.
Colagrande, “reliquia vivente di don
Gnocchi”, resta emblema della storia
dei primi trapianti in Italia, quando si
ebbe il coraggio di sfidare la legge per
aprire una strada.
Partendo dalla sofferenza, sgorga
la capacità di restituire dignità e speranza.
E’ - quella che don Gnocchi definiva la “Pedagogia del dolore innocente” - la determinazione a volere trasformare i sogni in realtà, a generare
qualità di relazioni e gioia di vivere.
Vedere oltre, al di là di noi stessi,
resta una sfida, un obiettivo di orizzonte, un traguardo da conquistare.
Una sfida possibile, realizzata in
centinaia, migliaia di trapianti. E’ vita
vissuta, sofferenza divenuta ricordo,
grazia di condivisione quella percepita a Recoaro, qualche settimana
fa, quando nella Conca di Smeraldo
nelle nostre Prealpi, si sono ritrovati
attorno al dott. Stefano Chiaramonte
i “suoi” trapiantati.
L’Aido Vicentina è una antologia
sempre più ricca di storia, fatta di un
lungo e mai finito cammino, di tante
piccole, grandi storie individuali che
vengono da lontano, di affetti teneri
ed appassionati, di silenzi smarriti,
di volti e sguardi che si incrociano; è
attesa e determinazione, perfino capacità di indignarsi, con il sorriso sulle
labbra e l’innocenza del cuore.
Continua così, insieme, stringendoci l’un l’altro la mano, il lungo e
faticoso cammino del nostro grande
sogno.
Testimonianze
“Io sono la reliquia vivente di Don Gnocchi”
Vedere oltre
Ho incontrato don Carlo Gnocchi
per la prima volta alla Rotonda di
Inverigo verso la fine dell’ottobre 1954.
Era comparso improvvisamente nel cortile interno, dove noi ragazzi giocavamo
nell’ora di ricreazione; alto, magro, sorridente; fece solo pochi passi e subito
tutti smisero di giocare per circondarlo:
chi gli prendeva la manica della veste
talare, chi gli chiedeva come stava, chi
gli diceva ciao. Io rimasi a una certa distanza, ma ebbi una forte sensazione di
essere attentamente osservato dal suo
sguardo penetrante.
Dopo un mese da questo episodio
Don Renato, il nostro vice alla
Rotonda, mi portò dal prof. Galeazzi a
Milano per una visita oculistica: il professore mi disse con voce burbera e sonora “ l’unica cosa da fare è un trapian-
4
to di cornea, ma in Italia non si può,
bisogna andare in Svizzera”.
Avevo perso quasi completamente la
vista quattro anni prima, all’età di sette
anni: uno zampillo di calce viva mi aveva colpito agli occhi mentre stavo giocando, causando un’ustione gravissima
con la compromissione delle cornee.
Ero rimasto per due anni senza vedere
assolutamente nulla: al momento della
visita del professor Galeazzi avevo riacquistato qualcosa dal solo occhio destro
e questo mi permetteva di muovermi in
modo quasi autonomo.
Rividi don Carlo verso la fine di settembre 1955, a Roma, dove ero stato
trasferito per frequentare la scuola braille per non vedenti: aveva lo stesso atteggiamento sorridente della prima volta. Era l’ora di pranzo e bisognava recar-
di Silvio Colagrande (*)
Testimonianze
si in refettorio in fila per due scendendo
dalle aule. In fondo alle scale don Carlo
era rimasto in piedi a braccia conserte a
guardare tutti noi mentre gli passavamo
davanti. Gli passai vicinissimo, quasi a
sfiorarlo, e mi resi conto che il suo viso
era molto dimagrito e sofferente.
Pochi mesi dopo, il 27 febbraio
1956, alle 10, vigilia del giorno della
morte di don Carlo, tutti gli alunni della sezione non vedenti del Centro di
Roma furono chiamati per una visita
oculistica: quando entrai nell’ambulatorio riconobbi la voce burbera e forte del
professor Cesare Galeazzi. Dopo la visita mi fu semplicemente detto che bisognava andare a Milano. La destinazione
era l’Istituto Oftalmico: viaggiai tutta la
notte in treno in compagnia del maestro
di musica. La giornata del 28 febbraio
passò fra molte visite e preparativi all’intervento.
Mi resi conto di quanto era successo
soltanto il giorno dopo, 29 febbraio, al
risveglio dall’anestesia; ricordo che ero
completamente bendato e sentivo un
peso che mi circondava la testa.
L’infermiera mi raccomandava di restare immobile. Solo dopo cinque giorni
fui sbendato per la prima medicazione:
il professor Galeazzi e il suo assistente,
professor Mario Celotti, mi esaminarono attentamente e a lungo: riuscii a vedere le tre dita della mano del professore e la mia gioia fu subito soffocata da
una nuova bendatura totale.
Credo necessario sottolineare che i
due professori avevano operato trasgredendo le norme giuridiche dello stato
italiano che non permetteva prelievi e
trapianti di organi.
Il Parlamento emanò la prima legge
a favore dei trapianti dopo qualche mese.
Fui dimesso dall’oftalmico dopo parecchi mesi e tornai a Inverigo per riprendere la terza elementare, ma questa
volta leggendo e scrivendo. Al termine
della scuola elementare tornai al Centro
di Roma per frequentare la scuola
Media: qui trovai ancora lo stesso
Direttore. Don Piero Gemelli, che mi
rivelò quanto era successo durante quella visita di Don Carlo a Roma nel settembre del 1955. Don Carlo gli aveva
detto di sospendere il mio viaggio in
Svizzera che si stava organizzando con la
collaborazione della Croce Rossa
Italiana per effettuare il trapianto di cornea, perché ci avrebbe pensato lui.
Questo trapianto ha segnato e accompagnato la mia vita e ancora oggi
rappresenta la motivazione più profonda del mio lavoro: non solo sapevo chi
era il donatore, ma sapevo anche che lui
mi aveva scelto per la donazione.
Sono ormai trascorsi 58 anni dal
mio ingresso alla Fondazione Don
Gnocchi: rimanere legato alla sua opera
mi è sembrato l’unico modo di rispondere a quel gesto ricevuto senza neanche
una parola. Ho cercato in tutti questi
anni di esprimere nel quotidiano quello
spirito di servizio e solidarietà che avevo
conosciuto da ragazzo alla Rotonda,
quando insieme alla cornea ho ricevuto
una fortissima educazione di esempi,
non di parole, a praticare attenzione verso gli altri e ad esprimere in azioni quotidiane il senso della solidarietà umana
e cristiana.
(*) dr. Silvio Colagrande - direttore del Centro
S. Maria alla Rotonda di Inverigo (CO)
– appartenente alla Fondazione Don
Carlo Gnocchi.
Capriolo d’inverno. Foto di R. Costa
5
Testimonianze
“Siamo i genitori di Stefano Beggio, donatore di organi nel 1987.”
Amico Stefano
di Bruna e Leonardo Beggio(*)
Siamo i genitori di Stefano
Beggio, deceduto nel 1987, in seguito ad una ischemia cerebrale, che lo
ha colpito all’età di 20 anni, mentre
giocava una partita di calcio con i
colori del Calcio Marano, dopo tre
giorni di coma, operato al cervello
all’Ospedale S. Bortolo di Vicenza,
nell’ultimo tentativo di almeno arginare il danno in corso.
Dichiarata la sua morte cerebrale,
abbiamo dato il consenso all’espianto
dei suoi organi. Furono prelevati il
cuore, le cornee, i reni ed, inutilmente, anche il fegato..
Il caso ha voluto che venissimo a
conoscere le persone che avevano ricevuto il cuore ed un rene.
Del trapianto di un rene ha beneficiato un giovane senza genitori, di
Dueville, che, così liberato dalla dipendenza dalle continue dialisi, ha
potuto coltivare la sua passione per i
viaggi. Per molti anni ha viaggiato
per tutta Europa con viaggi turistici
organizzati, dai quali ci manda tuttora regolarmente una cartolina e di cui
ci ha raccontato durante i nostri incontri, Ed il nostro rapporto continua tuttora.
Tramite notizie riportate dalla
stampa, abbiamo pure avuto la possibilità di metterci in contatto con la
persona , che ha ricevuto il cuore, e
la sua famiglia, insegnante, sportivo
subacqueo, sposato con tre figli, abitante a Chieti, ma operato ad Udine.
La conoscenza si è trasformata subito in amicizia. Siamo stati ospiti a
casa sua e lui e sua moglie sono stati
graditi ospiti da noi, facendo loro conoscere Schio ed il Pasubio. Carla, la
nostra figlia minore, li ha voluti come invitati al suo matrimonio.
Purtroppo, pochi anni fa, a causa
di complicanze sopravvenute dopo
oltre vent’anni, è venuto a mancare e
Laura, la nostra figlia maggiore, ha
voluto partecipare al suo funerale. E
siamo tuttora in contatto telefonico
con la moglie.
Ma non è di questo che volevo
scriverVi.
Stefano era cresciuto coltivando la
sua passione per il calcio presso l’Oratorio Salesiano di Schio, sito poco
lontano dalla casa dove allora abitavamo. Dopo avere partecipato a vari
tornei giovanili e ai primi campionati con il “Concordia”, passava al
Vicenza - La Basilica. Foto di C. Gerolimetto
6
“Calcio Schio”, dove ha giocato nella
squadra “Primavera” . Però, volendo
trasmettere ai ragazzi più giovani non
solo la sua passione per il calcio, ma
anche i principi morali, che per lui la
accompagnavano, era riuscito a contemperare tutti suoi impegni, con il
farsi “prestare” come giocatore al
“Tecme Marano”, che militando in
una serie inferiore richiedeva un minor impegno di sedute di allenamento, con il frequentare l’Università di
Padova e, soprattutto, con il continuare a seguire come allenatore almeno una delle varie squadre di ragazzi
del “Concordia”.
I suoi amici , rimasti profondamente colpiti dalla sua improvvisa
scomparsa, concordarono fra loro un
patto per il quale sarebbero stati suoi
“amici per sempre”, per conservarne
il ricordo.
A 25 anni dalla sua scomparsa
hanno dato alle stampe un opuscolo
dedicato ai ragazzi dell’età di quelli,
che lui allora aveva allenato, per trasmettere loro attraverso episodi raccontati a fumetti, di cui erano stati
testimoni diretti, quanto egli aveva
maturato e cercato di trasmettere con
l’esempio ai suoi amici e ai suoi “ragazzi”.
L’opuscolo “Amico Stefano”, che
Vi allego, si conclude con la riproduzione della attestazione che Voi ci
avete voluto consegnare a suo tempo,
per noi sempre preziosa e cara, perché costituisce una memoria del suo
ricordo.
Sperando che questa testimonianza del Vostro costante impegno a favore della solidarietà umana per la
donazione ed il trapianto degli organi Vi possa essere gradita, Vi porgiamo i nostri migliori auguri per la
Vostra meritoria attività.
(*) Leonardo Beggio, Sindaco di Schio 1973
- 1975
L’argomento
Banca degli Occhi: Lettera all’Aido Vicentina
7
L’argomento
Donazione di cornee: l’Italia è il primo
paese europeo per la donazione di cornee
di Bruno Zamberlan
Il Veneto contribuisce per oltre il 50% del totale Italia. Vicenza dona il
25% del Veneto
Per l’argomento di questo numero
di Rivivere, mi sembra giusto ritornare a parlare di un primato che il
Veneto e Vicenza hanno nel contesto
Europeo e Nazionale. Non tanto per
orgoglio o vanteria, quanto perché
viene recepito dagli addetti ai lavori e
dalla comunità tutta che questi sono
segnali precisi di una grande disponibilità che la nostra gente ha fatto propria e mette in pratica.
I riferimenti in queste pagine di
Rivivere sui risultati importanti dell’Ulss
4 Alto Vicentino e sull’incontro con
Silvio Colagrande ne danno piena testimonianza.
Secondo i dati forniti dalla Banca degli Occhi del Veneto, nella Provincia di
Vicenza nel 2011 sono stati donati e raccolti 3.986 cornee e bulbi oculari. Nel
2012 il risultato è stato altrettanto importante: donati 3.833 cornee e bulbi.
Così sarà, secondo le proiezioni, anche
per l’anno in corso.
Dati sui trapianti del primo semestre 2013 in Italia e nel Veneto.
L’attività di donazione e trapianto
nei primi sei mesi di quest’anno dimostra una tenuta della rete rispetto ad un
quadro di difficoltà del sistema sanitario. I dati preliminari al 30 giugno indicano un aumento delle segnalazioni
dei decessi con accertamento neurologico (2.305 contro i 2.271 del 2012),
dei donatori utilizzati (1.139 contro i
1.123 del 2012), un aumento dei trapianti 2.983 contro i 2.902). Stabile il
tasso delle opposizioni: 29% a livello
nazionale.
Esaminando i trapianti nel dettaglio, osserviamo come quelli di rene e
fegato fanno segnare un modesto aumento passando per il rene dai 1.589
del 2012 a 1.605 del 2013 e per il fegato da 986 nel 2012 a 1.016 nel 2013.
Stabili i trapianti di cuore: 231 nel
2012, 232 nel 2013. In aumento i trapianti di polmone: erano 114 nel 2012,
se ne sono registrati 143 nel 2013.
I pazienti in lista d’attesa per un trapianto sono 8564, il 74,5% di questi
(6507) sono in attesa di un rene.
Vicenza - I Portici del Muttoni. Foto di C. Gerolimetto
8
Per il Veneto è da rilevare che la
nostra Regione è sempre ai primissimi posti:
- i donatori utilizzati sono stati
nr.133: il 24,9 per milione di abitanti (alcune regioni non arrivano
al 10 pma);
- le opposizioni sono state il 21,3,
contro il 29% media Italia (ma alcune regioni sono sopra il 40 e 50%).
Iscrizioni all’Aido: Al 31.12.2012 gli
iscritti in Italia erano 1.306.421. Nel
Veneto 203.674.
A Vicenza gli iscritti attivi sono
46.016 al 30.9.2013. L’incremento nel
2013 – da gennaio a ottobre - di nuovi
iscritti è stato di 682; cancellati per morte o trasferimento o irreperibili nr. 192.
E’ di gran lunga la percentuale più
elevata d’Italia sulla popolazione maggiorenne residente. I nostri iscritti sono aggiornati costantemente anche a mezzo
dei resi di Rivivere.
Attività 2013: Sempre vivace l’attività dei Gruppi, che poi è lo specifico im-
L’argomento
pegno che ci siamo dati e la finalità della
nostra presenza, nei diversi segmenti della nostra comunità. Nell’anno in corso
abbiamo registrato un centinaio di iniziative varie promosse dai nostri Gruppi.
Vedi Rivivere nr. 52 maggio /2013 e nel
presente nr. 53 “Vita dei Gruppi”.
Settore scuola: è il nostro impegno
prioritario. Abbiamo avvicinato quasi
10.000 studenti in perfetto accordo con
gli Istituti Scolastici, le quattro Ulss e le
altre associazioni di donatori. Il programma per l’anno scolastico 2013/2014
è in pieno svolgimento.
Rivivere: tiratura 90.000 copie annue: è sempre apprezzato e chiediamo
che sia sostenuto.
Siamo l’unica Sezione in Italia che,
senza obblighi né abbonamenti, riesce ad
avvicinare i propri iscritti due volte l’anno. Il costo è notevole, anche per l’aumento delle tariffe postali. La volontà di
tutti è quella di fare ogni sforzo per continuare la pubblicazione e, come sempre,
ci appoggeremmo all’indispensabile contributo dei Gruppi e dei singoli iscritti.
Come risulta evidente dalla lettura di
queste pagine di Rivivere, alla collaborazione sempre intensa con i Comuni
Vicentini, le Parrocchie, le associazioni del
dono e gli Alpini, collaboriamo fattivamente con ottimi risultati con le nuove
associazioni sorte di recente. Tra queste da
evidenziare: Il Mondo di Colori; gli Amici
del rene; le Voci dal Cuore: associazioni di
trapiantati o in attesa di trapianto.
Grazie a tutti della collaborazione.
Ed un cordiale augurio di Buon Natale
e sereno Anno Nuovo.
Risultati importanti per l’Ulss 4 e per
la sezione Aido. Boom di espianti:
le cornee donate crescono del 600%
Negli ultimi anni le donazioni di
organi e tessuti nell’Alto Vicentino sono
cresciute esponenzialmente grazie al
nuovo ospedale e all’attività di
formazione. In alcuni settori sono
aumentate di oltre dieci volte in appena
3 anni: come le 265 donazioni di cornee
registrate l’anno scorso contro le 38 del
2010.
Un aumento del 600% in soli due
anni. «Risultati raggiunti grazie alla
sensibilizzazione degli utenti ed alla
formazione del personale – spiega Pantaleo
Corlianò, responsabile del coordinamento trapianti dell’Ulss 4. “Siamo un
piccolo ma importante anello della catena
dei trapianti». «Cogliamo i frutti di oltre
due decenni di attività – sottolinea
Simone Marini, presidente del Gruppo
scledense dell’Associazione italiana
donatori di organi -. Incontriamo ogni
anno centinaia di studenti delle scuole
cittadine, ma i risultati si vedono nel
tempo». «L’anno scorso ci sono state 265
donazioni di cornee, di cui 200 di tessuto
corneale e 65 di bulbi oculari completi,
contro le 244 donazioni del 2011, con 138
di tessuto corneale e 106 bulbi – spiega il
responsabile Pantaleo Corlianò – Nel
2010 invece avevamo avuto appena 38
donazioni». I tessuti oculari, che
permettono in molti casi di ridare la vista
a pazienti con gravi patologie oftalmiche
rappresentano uno dei punti di forza
dell’Ulss 4, ma risultati positivi si sono
visti anche in altri settori.
Nel 2012 sono stati infatti 18 i
donatori trapiantati (di cui quattro di
pelle) rispetto ai 10 dell’anno precedente.
Tre invece i donatori multiorgano, uno
in più del 2011. Sia per gli organi che
per i tessuti, non c’era stato nessun caso
di donazione multipla nel 2010.
«Nell’ospedale unico dell’Alto Vicentino
non si eseguono i trapianti – spiega
Corlianò – Solo gli espianti». In Veneto
infatti solo le Ulss di Padova e Verona
hanno l’autorizzazione necessaria. «Però
le donazioni eseguite grazie alla nostra
struttura sanitaria sono in crescita e questo
è importante: senza le donazioni non ci
sarebbero neanche trapianti». «Il nostro
Centro è collegato alla rete regionale che
promuove la donazione di organi e tessuti
– fa presente il direttore generale Daniela
Carraro – Fondamentale è l’assistenza ai
familiari in questa scelta di estrema
generosità». Ma come testimonia anche il
p re s i d e n t e d e l l’ A i d o s c l e d e n s e
grandissima importanza riveste la
sensibilizzazione dei giovani. In questo
campo l’azienda sanitaria Alto Vicentino
ha tenuto l’anno scorso oltre una
trentina di lezioni.
La gioia di vedere con gli occhi di don Gnocchi
27 settembre: Serata emozionante a Villa S. Biagio di Mason Vic.
La gioia di vedere con gli occhi don
Carlo Gnocchi. Una serata emozionante,
piena di significato, ricca di testimonianze e di relazioni quella organizzata da
Eligio Munari, presidente del Gruppo
Aido di Mason e Villaraspa e dal suo direttivo a Villa San Biagio, accompagnata
dalle struggenti note del Coro ANA di
Marostica, diretto egregiamente dal m.o
Luca Vendramin. Le “voci” degli alpini,
nelle loro penetranti tonalità, hanno accompagnato e sottolineato i momenti
interlocutori della partecipata serata, i
saluti di Eligio Munari e Giandomenico
Cortese, direttore della Rivista Rivivere
e rappresentante del Presidente Provinciale dell’Aido, Bruno Zamberlan, del
sindaco Massimo Pavan e del vice presidente della sezione Alpini Monte Ortigara di Marostica, Federico Merlo.
All’incontro sono intervenuti il dott.
Enzo Apolloni, direttore sanitario
dell’Asl n. 3 di Bassano del Grappa con
il dott. Marco Baiocchi Direttore del
S.C. di Anestesia e Rianimazione
dell’Ospedale San Bassiano e Coordinatore Ospedaliero per i Trapianti con la
sua collega Chiara Giurgevich, tutti e tre
a portare non solo adesioni e impegni
formali di vicinanza all’Aido, ma soprattutto convinti assertori della promozione
della cultura del dono. Il dott. Baiocchi
ha anche informato dell’impegno
dell’Asl nella formazione non solo dei
propri operatori ma anche degli Ufficiali di Stato Civile ed Anagrafe dei Comuni del territorio in cui opera l’Azienda
Sanitaria per sensibilizzarli affinchè comunichino, nella loro quotidiana attività, ai cittadini tutti il senso dell’adesione
alla donazione di organi.
I momenti più significativi
dell’incontro sono stati quelli dedicati alle
testimonianze, la storia di Silvana di Marostica che ha donato un rene al marito,
di Eliseo Terzo, trapiantato di cuore da
oltre 25 anni e soprattutto di Silvio Colagrande, uno dei “mutilatini” di don Carlo
Gnoccchi, oggi direttore del Centro Santa
Maria alla Rotonda di Inverigo, appartenente alla Fondazione Don Gnocchi.
9
L’argomento
Silvio Colagrande, che ora ha 69 anni, ha raccontato la vibrante storia personale.
La struttura di Inverigo, uno dei centri di quella stessa Fondazione, è la stessa
che lo accolse quando, ancora bambino,
uno schizzo di calce nel cantiere della sua
casa in Abruzzo lo aveva reso cieco.
Il direttore Colagrande porta al collo
una medaglietta con questa scritta: «Io
sono la massima reliquia di don Gnocchi».
La cornea che all’età di dodici anni
gli restituì la vista, in effetti, è una delle
due che don Carlo decise di donare
morendo.
L’altra ce l’ha quella che allora era
una bam bina a sua volta, Amabile
Battistello, e che tuttora vive a Cinisello.
Colagrande quei giorni di fine febbraio del 1956 se li ricorda benissimo,
e li ha descritti carichi di emozione
all’Aido di Mason.
Certo allora non poteva sapere, per
esempio, di quando don Carlo ormai
morente e consapevole che i trapianti
erano ancora illegali aveva comunicato le
sue intenzioni al professor Cesare Galeazzi: «Sei disposto - gli aveva chiesto - a
rischiare la galera per fare una cosa?». Ricorda però, Colagrande, di quando il
professor Galeazzi lo mandò a prendere:
«Fui preparato per l’intervento la mattina del 29 febbraio. Don Carlo era morto
il giorno prima. Ricordo - prosegue - che
dopo l’operazione rimasi bendato e immobile per tre giorni. Poi vennero a togliermi le bende. Mi medicarono, mi misero
delle gocce. E vidi il professor Galeazzi ai
piedi del letto che mi mostrava le dita della
mano e mi chiedeva quante erano. E io le
vidi: erano tre». La testimonianza del pro-
Silvio Colagrande ed Eligio Munari
fessor Galeazzi è una delle più articolate
e toccanti tra quelle raccolte, nel corso
degli anni, per promuovere la causa di
beatificazione: «Ricordo ancora - diceva gli attimi in cui durante l’operazione ho
avuto in mano l’occhio azzurro di don
Carlo che non c’era più». La vita di Silvio
Colagrande, da allora, è andata avanti in
simbiosi con la Fondazione: prima come
studente, poi come collaboratore, ora
come dirigente. «Mi è sempre sembrata la
maniera più naturale - dice - di restituire
al mio prossimo quello che ho ricevuto».
Usa una espressione, per descrivere
l’atteggiamento di don Gnocchi verso i
piccoli malati, che ripete con insistenza:
«Pedagogia del dolore innocente». La «capacità di restituire una speranza e una prospettiva di vita a tutti, partendo anche
dalla sofferenza». Oggi vede con gli occhi
Cavalli al tramonto. Foto di R. Costa
10
di don Carlo e allo stesso tempo quegli
occhi continuano a vedere attraverso di
lui. «E dire - sorride - che pur avendolo
incrociato un paio di volte non avevo mai
avuto neppure l’occasione di parlargli».
Don Carlo Gnocchi era nato il 25
ottobre 1902 a S. Colombano al Lambrate. Morì il 28 febbraio 1956 a Milano.
Prete, educatore e scrittore, ufficiale degli
Alpini nella Campagna di Russia, con la
Tridentina, restò profondamente segnato
dalla drammatica ritirata dalle linee sul
Don, nel dicembre-gennaio 1943. Lui
stesso, in un toccante documento, il libro
“Cristo con gli Alpini ha scritto” «In quei
giorni fatali posso dire di aver visto finalmente l’uomo. L’uomo nudo; completamente spogliato, per la violenza degli eventi troppo più grandi di lui, da ogni ritegno
e convenzione, in totale balìa degli istinti
più elementari emersi dalle profondità
dell’essere». Di lui, nella prefazione alla sua
biografia ed agli scritti di don Gnocchi, il
card. Carlo M. Martini dice: «Un volto,
uno sguardo che viene da lontano: l’amore
per i giovani, la passione educativa, lo slancio di un lungo e mai finito cammino, tra
i sentieri della guerra, nei silenzi smarriti
della terra russa, l’affetto tenero ed appassionato per i suoi mutilatini».
Oggi don Carlo Gnocchi è Beato per
la Chiesa Cattolica, proclamato il 25 ottobre 2009 (officiante il Cardinale di
Milano Dionigi Tettamanzi). In questi
giorni la Città di Milano gli ha tributato
un altro onore, riconoscendo la fama ed
il ruolo avuto dal fondatore della Pro
Juventute, già Pro Infanzia mutilata, ha
posto una statua che lo raffigura tra le
guglie del Duomo, sotto la celebre Madonnina. GdC
Riflessione
Bisogno di sognare
di Giampiero Mattarolo
Se quarant’anni fa qualcuno avesse osato
dire che l’AIDO vicentina sarebbe tanto
cresciuta negli anni da raggiungere ora circa
60.000 adesioni alla donazione, sarebbe stato
preso per un velleitario, un ingenuo sognatore, un illuso utopista.
E invece così è stato.
Anzi si può dire che nella nostra provincia
ogni dieci persone maggiorenni, almeno una
ha aderito all’AIDO!
Com’è stato possibile? Che cosa è successo? I tempi non pare siano stati così favorevoli. Il senso di appartenenza, la generosità,
l’apertura verso gli altri, la solidarietà e la
disponibilità a seguire un’idea oltre il proprio
tornaconto, non sembrano caratteristiche
dominanti questi ultimi decenni … non sembrano, ma forse sono atteggiamenti più nascosti che assenti.
Molto probabilmente la gestione
dell’AIDO, la capacità di proposta, le sue
manifestazioni molto diffuse in provincia,
hanno suscitato convinzioni e adesioni.
L’abilità e l’impegno propositivo, pur necessari, non bastano però a spiegare un così
vasto sviluppo dell’associazione.
Forse qualcuno ha sognato, ha saputo
sognare nonostante tutto, ha saputo proporre di sognare. Per sognare con qualche
speranza, infatti, non si può rimanere soli e
sognare da soli. Rischieremmo di essere, dei
velleitari. Solo sognare assieme può rendere
possibile e realizzabile una prospettiva altrimenti illusoria.
Purtroppo è così difficile sognare che fin
troppo spesso perdiamo la capacità di farlo.
Viviamo in un mondo così difficile che
siamo spesso tentati di lasciarci andare nello
scetticismo. Anzi, il rifiuto più o meno esplicito della speranza, della fiducia sognata, di
un ideale che superi le amarezze presenti
nell’esperienza, pare essere dai più vissuto e
proposto come una connotazione di maturità, di consapevolezza disillusa e prudente.
“Si nasce incendiari – come ha detto
Vasco – e si muore pompieri”.
Un moderno e notissimo pensatore,
tanto discusso e criticato, quanto appassionante e propositivo, Vito Mancuso, afferma
che è fin troppo facile perdere la speranza, se
leggiamo e ci soffermiamo a vedere le cose
difficili e grevi. Basta, dice Mancuso: “...
porsi davanti ad un reparto di oncologia infantile e guardare i bambini senza capelli; porsi
davanti ad un ospizio e guardare il disfacimento dei corpi e l’ebitudine delle menti; basta
pensare a chi nasce gravato da un’anomalia
genetica; basta pensare agli incidenti e alle fatalità, alle disparità sociali che producono miseria, ignoranza e cattiveria; basta pensare alla
orgogliosa presunzione di molti, spesso ostentata
senza alcun pudore.”
Basta, potremmo aggiungere, leggere i
giornali o seguire la televisione e sentire e
vedere e assistere a comportamenti che entrano nelle nostre menti come messaggi laceranti che ci feriscono e ci fanno male. Una
colpa grave di molti politici, tanto grave da
far pensare che forse non se ne rendono conto, consiste nell’aver fatto crollare la loro attendibilità e con questa la speranza in una
migliore convivenza. La politica, è stato detto
da qualche illuminato personaggio, dovrebbe
essere l’organizzazione della speranza.
Eppure abbiamo bisogno di sognare, abbiamo bisogno di sperare e di avere una direzione e di sentirla come qualcosa che dà un
senso e un significato alla vita. Non è infantilismo pensare e dire che abbiamo bisogno
di utopie, che anzi abbiamo il “diritto” di
avere delle utopie. Intese queste non come
delle cose belle ma illusorie e impossibili, ma
come dei riferimenti, degli ideali pensati e
amati che meritano di orientare la nostra
vita anche se sappiamo che non potremo mai
raggiungerli e realizzarli totalmente.
Piero Ottone, un famoso giornalista di
qualche anno fa, e già direttore del “Corriere
della sera” scrisse un libro (per me micidiale)
dal titolo: “Le regole del gioco”. Era una specie
di immaginario epistolario rivolto ai figli.
Sosteneva Ottone che in fondo non c’è una
grande differenza di significato e di valore tra
un giocatore di golf e un politico impegnato.
Entrambi hanno trovato un ambito e un
modo per sfuggire all’ansia della vita, per
dimenticare le voragini vuote di senso e di
speranza che possono attirare la vita stessa in
una drammatica situazione di disperazione.
Per tentare di sopravvivere sarebbe per
quell’autore soprattutto necessario accordarsi su delle regole del gioco, del gioco
della vita.
E’ una visione, micidiale appunto, anche
perché non è totalmente contraddetta
dall’esperienza.
E’ proprio per questo che, pur in un
mondo difficile, contradditorio e a volte
sconsolatamente “malato”, dobbiamo far
forza a noi stessi e non perdere mai la speranza che la vita abbia un senso e che questo
consista in un bene, in un’idea di convivenza,
in un sogno che merita l’impegno della speranza, in un’utopia illuminante il nostro percorso.
Non dovrebbe essere difficile o impossibile: tutti anche i più scettici hanno in fondo
al cuore un seme di speranza; molte volte
rimane lì, nascosto, posto in silenzio da esperienze negative, da eventi dolorosi o addirittura drammatici. Forse riusciamo a far tacere
la nostra fame di significati, ma non la possiamo cancellare, così come non riusciamo a
dimenticare il nostro desiderio di bene e di
amore. E così cerchiamo di mitigarla con
azioni diverse, con surrogati stanchi spesso
forieri di solitudine o di tristezza.
Dovremmo sempre permetterci di sognare, di immaginare con emozione, di pensare a situazioni e a momenti ricchi di bellezza, senza lasciarci troppo condizionare da
freddi calcoli di opportunità e convenienza.
Dovremmo coltivare la speranza perché
non sia solo un’attesa e un desiderio, ma perché si alimenti con la convinzione che, nonostante tutto, valga la pena di impegnarsi. E’
proprio l’impegno e la volontà che danno
contenuti di valore e di nobiltà umana alla
stessa speranza e quindi alla nostra vita.
Dovremmo non aver paura di farsi affascinare da utopie, non certo crogiolandosi
nelle impossibilità, ma vivendole, appunto,
come riferimenti, come dei fari, che possono
indicarci il cammino.
Molte cose, molti reali sviluppi culturali,
umani e anche politici, hanno avuto alla base
dei “sognatori” con il coraggio di esserlo. Per
esempio, la definizione dei principi generali
della Costituzione Italiana è stato un sogno
dei padri costituenti, forse per qualcuno,
un’utopia. Per fortuna sono lì scritti nella
storia della nostra Italia, come un punto
d’arrivo e come una straordinaria prospettiva
di ricchezza umana e politica che ancora ci
propone il senso vero, il significato e il valore
di una possibile, anche se difficilissima, modalità di convivenza e di sviluppo.
Lo stesso cristianesimo può essere vissuto
come un sogno, un’utopia. L’invito di Cristo
ad essere perfetti alimentando la nostra spiritualità e umanità con l’amore di Dio, e più
concretamente ancora, il suo “comandamento” di amare gli altri come noi stessi, che cosa
sono se non indicazioni che richiedono una
difficilissima volontà di speranza?
E’ un po’ difficile dire che sono utopie,
vaneggiamenti, illusioni.
Personalmente penso, infine, che per
sognare e sperare bisognerebbe avere
l’animo pulito, quasi candido. Non si può,
credo, sognare e sperare se si ha l’animo
travagliato da risentimenti e da accuse, se
si è arrabbiati con qualcuno e con il mondo.
Così come non si può godere la bellezza di
un tramonto o del rincorrersi delle nuvole
o del profumo di un fiore o del sorriso dolce di una mamma che tiene in braccio il
figlio, se si ha nell’animo una crosta di indifferenza e di falsa … maturità.
Per sognare per bene bisognerebbe pulirsi l’animo, aprire gli occhi alla gioia e alla
bellezza della vita. Pur nelle situazioni più
difficili, abbiamo sempre, sempre, più motivi
per ringraziare Dio che per rivendicare cose
che non abbiamo.
Se chiudiamo la porta dei sogni – ha detto
Benigni – siamo già morti.
11
Eventi
Un miracolo della vita che continua
Grande festa della donazione: 29 settembre 2013 Recoaro Terme
di Samuele Riello
Mondo di colori, la grande festa a Recoaro con cinquecento persone
Il più grande spettacolo dopo il “Big
Bang” siamo tutti noi: la nostra voglia
di vivere, la nostra vita.
A nome e per conto dell’Associazione
di Volontariato MONDO DI COLORI posso affermare che domenica 29
settembre, a Recoaro Terme, c’è proprio stata un’esplosione di vita, dopo il
Big Bang. Una grande festa della donazione che ha visto coinvolte in prima
linea l’Associazione, in stretta sinergia
e collaborazione con l’Amministrazione
Comunale di Recoaro Terme, la Scuola Alberghiera Artusi, la Pro Loco,
l’Associazione di Promozione Sociale
Aster Tre Onlus, l’AIDO, la FIDAS e
le associazioni di volontariato presenti
nel territorio. Obiettivo della giornata,
centrato in ogni sua parte, era quello di
creare al di fuori del Dipartimento di
Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale San
Bortolo di Vicenza, magistralmente
guidato dal prof. Claudio Ronco, e del
Centro Trapianto del Rene, condotto dal
dott. Stefano Chiaramonte, una famiglia
di “pazienti trapiantati”. Sì, l’aria che si
respirava all’interno del palazzetto, dove
si è svolto un pranzo di condivisione
che ha visto cinquecento ospiti provenienti da tutta la provincia e oltre il confine regionale, è stata caratterizzata da
12
un’atmosfera di festa familiare che ha
tenuto lontano tutti i problemi che ogni
giorno ognuno di noi deve affrontare
per concedersi ore di spensierata allegria.
Siamo stati testimoni della grande voglia
di vivere e rivivere di molte persone che,
grazie ad un bellissimo gesto d’amore,
vivono ogni giorno la possibilità di una
seconda vita e un senso di gratitudine
verso una persona cara. Non da meno
in molti devono ringraziare un angelo
sconosciuto che gli ha salvato la vita.
Lo slogan della giornata scelto
dall’Associazione è: Dono. Non so per
chi. Ma so perché.
Un bello slogan! Sì, perché si può
donare il proprio tempo nel volontariato e in questo periodo dove la
crisi mondiale, sia economica che di
valori, sta prendendo il sopravvento, ci
sono ancora delle persone che credono,
condividono un progetto investendo
il loro tempo libero gratuitamente, si
impegnano ed ottengono risultati concreti. Domenica 29 settembre, in occasione della rendicontazione annuale,
sono state consegnate al Dipartimento
di Nefrologia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza le seguenti donazioni
(fondi raccolti durante gli eventi promossi dell’Associazione MONDO DI
COLORI) così suddivise, in base alle
necessità del Centro:
e 1.800,00 per supporto didattico e tecnico al centro;
e 6.200,00 trapianto per una
bambina bisognosa;
e 10.000,00 assistenza psicologica;
e 4.000,00 borsa di studio per
la ricerca, per un totale di
e 22.000,00.
La somma è importante ma è più
importante lo spirito e la voglia di fare
volontariato per gli altri: lo spirito e
l’atteggiamento muovono le idee! Credo
che se un progetto parte dal cuore delle
persone arriva diretto in quelle situazioni di bisogno per le quali Mondo di
Colori lavora. Un grazie di cuore per
i risultati finora ottenuti e per le nuove
sfide da dipingere lo rivolgo al direttivo
di MONDO DI COLORI, ai volontari
e simpatizzanti. A formare la squadra
in campo ci sono solo undici giocatori:
ma tra chi non gioca e tutto il pubblico
sono in molti a sostenere MONDO DI
COLORI. Dono. Non so per chi. Ma
so perché. Grazie.
Il Presidente,
Samuele Riello.
Eventi
Donatori, pazienti, Centro Trapianti: una grande famiglia
di Stefano Chiaramonte*
Una festa di famiglia è stata l’incontro voluto a
Recoaro da queste tre entità, unite in un’atmosfera serena,
lasciando fuori dalla porta, per un giorno, tanti elementi di
preoccupazione che spesso caratterizzano la vita di persone che
hanno un’esperienza di malattia importante come i pazienti
trapiantati.
E’ stata una grande occasione per ritrovarsi con tutti gli
amici che avevano condiviso i momenti difficili della lunga
storia della malattia, dalle fasi dell’insufficienza renale, alla
dialisi, al trapianto.
E’ stata una grande occasione per rivivere un’amicizia, che
tale è diventata e continua ad essere, con i medici e gli operatori sanitari del Dipartimento di dialisi e trapianto, lasciando
da parte camici bianchi e ruoli ufficiali per vivere un rapporto
allo stesso livello che valorizza le persone nella loro normalità.
E’ stata una rinnovata occasione per invitare tutti ad
aderire all’Associazione “Mondo di Colori” che, oltre a finalità
benefiche a favore del Centro trapianti, è diventata un mezzo
per sostenere e dare aiuto a pazienti trapiantati che si vengono
a trovare in condizioni di difficoltà psicologica, lavorativa o
economica.
Questa è la seconda faccia della medaglia. Ma vi è la prima, quella essenziale ed indispensabile: dire grazie ai Donatori
e alle loro Famiglie che con quest’atto di grande generosità
hanno reso possibile la realizzazione del trapianto.
La gioia, l’allegria, la serenità dell’evento testimoniano
concretamente quanto importante sia stato il dono di un organo nel restituire a tante persone salute, benessere, nuova dimensione di vita.
Il messaggio, che si è rinnovato, è che, grazie alla donazione degli organi, per tante persone sfortunate la vita riprende.
La seconda grande Festa dei Trapiantati si è conclusa
lasciando in tutti un piacevole ricordo, la consapevolezza di
continuare a lavorare per un progetto importante e l’impegno
a migliorare ancora.
*
dr. Stefano Chiaramonte, nefrologo, responsabile del Centro Trapianti
dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza.
Il Gruppo Aido di Recoaro Terme ricorda la Festa dei Donatori
Giornata indimenticabile, non si
può descrivere in altro modo la “FESTA
DEI DONATORI” svoltasi il 29 settembre in quel di Recoaro Terme. Una giornata dove il vero significato delle parole
“solidarietà” e “condivisione” era palpabile nell’aria di una Recoaro Terme
che cominciava a mostrare i primi segni
di un autunno ormai alle porte. Tanti
erano i trapiantati, i donatori di organi,
di sangue e... di affetto, tante le storie di
preoccupazione, di sofferenza, ma anche
di gioia che si intrecciavano.
Gli occhi lucidi di commozione dei
molti trapiantati, e dei rispettivi familia-ri qui convenuti, la gioia concreta di
amicizie nate nelle corsie d’ospedale S.
Bortolo di Vicenza e ritrovatisi a Recoaro per dirsi: “Ti trovo in buona salute”, le ore spensierate trascorse seduti
a tavola tra un buon risotto e un piatto
di ottima carne, il tutto annaffiato da
ottimo vino di Montepulciano, non si
possono dimenticare facilmente! Non
si rimane indifferenti nemmeno davanti a oltre 22.000 euro che Mondo
di Colori ha destinato a vari progetti
o borse di studio, consegnando gli assegni direttamente agli interessati in
una breve cerimonia durante il pranzo.
Vista l’importanza dell’evento, erano
presenti, oltre ad alcuni medici del centro trapianti dell’ospedale S Bortolo di
Vicenza, anche alcuni presidenti o con-
siglieri di associazioni di donatori AVIS,
FIDAS e AIDO del vicentino.
Un’ottima giornata trascorsa da oltre
500 persone, grazie all’organizzazione
messa in campo dall’associazione UN
MONDO DI COLORI che con il
suo presidente, Samuele Riello, ha
saputo coinvolgere numerose persone e
associazioni di volontariato che si sono
adoperate per alcuni mesi a organizzare
al meglio la giornata di festa.
Una “buona” parte, ma buona
nel vero senso della parola, l’ha fatta
l’Istituto Alberghiero Artusi di Recoaro
Terme che ha coinvolto due classi di
alunni per la preparazione del pranzo.
Un contributo l’ha dato anche il
nostro gruppo AVIS-AIDO che, certo
della bontà dell’iniziativa, ha fattivamente collaborato traendone, oltre ad
un arricchimento di conoscenze, nuovi
stimoli ad operare per i fratelli sofferenti
secondo quello che da sempre è il nostro
spirito associativo.
p. Il Direttivo AIDO Recoaro Terme,
il presidente Daniele Povolo
Ancora un’immagine della Festa del Mondo di Colori a Recoaro
13
Eventi
Giro d’Italia: tappa a Vicenza
“Uniti nello sport per vincere la tappa più importante”
L’invito diceva: “Vuoi pedalare con
noi agli ultimi 15 km. della corsa rosa
del Giro d’Italia”. Tutti possono partecipare: associazioni, enti, gruppi o
singole persone. E molti hanno aderito all’invito dell’Associazione Mondo di Colori, in collaborazione con il
Dipartimento di Nefrologia e Trapianto dell’Ospedale San Bortolo e
con l’appoggio dell’Aido Vicentina.
L’arrivo della tappa è stato il pomeriggio del 22 maggio in viale Roma
tra un mare incredibile di gente.
Un paio d’ore prima sono sfilati i
ciclisti trapiantati, donatori e sostenitori, tutti con la bella maglia rosa-nera
con le insegne delle associazioni partecipanti ed il motto “Il trapianto è vita.”
Per l’anteprima della tappa la partenza è stata dalla piazza di Torri di
Arcugnano ed il percorso – lo stesso
del giro – sulle strade della Riviera Berica, costeggiando la Rotonda del Palladio, ed entrando in città dal Campo
Marzo e viale Roma.
Non mancava nessuno dei nostri
campioni del passato: Marino Basso
di Caldogno, campione del mondo
nel 1972; Giovanni Battaglin di Marostica, vincitore di un Giro d’Italia e
di Spagna; Fabio Baldato di Lonigo,
velocista e pistard, che si è ritirato
dall’attività agonistica 5 anni fa, dopo
aver collezionato 489 vittorie.
Nelle foto, Mondo di Colori e il giro d’Italia a Vicenza
“La fila del cuore”. A Marostica il 12 e 13 ottobre:
Giornata della solidarietà e della donazione
Come per la precedente manifestazione del 7 marzo
scorso, sempre a Marostica, che ha avuto un grande
successo, Roberto “Apo” Ambrosi – cantante e
trapiantato - si è fatto promotore di questa
manifestazione, che ha coinvolto associazioni, enti,
imprese, comunità.
Molte le iniziative in programma, in particolare la
“Fila del cuore” costituita da 2.000 persone, un cordone
14
umano che ha abbracciato la Città scaligera, cantando e
suonando la canzone più “lunga” del mondo “Volare, nel
blu dipinto di blu”.
L’Aido - Sezione di Vicenza, rappresentata dal
vicepresidente Eligio Munari, ed il Gruppo Comunale di
Marostica, presieduto da Lino Dal Maso – ha sostenuto
con forte partecipazione la bella iniziativa, che ha avuto
una grande visibilità su tutta la stampa e le tv locali.
Eventi
Inaugurazione cippo a Bortolo Busnardo
Casoni di Mussolente: anniversari di fondazione:
Alpini 66°, Donatori di Sangue 50° e AIDO 35°
Due giorni di festa delle penne nere,
dei donatori di sangue e Aido di Casoni,
sabato 1° e domenica 2 giugno 2013.
Sabato 1° giugno, omaggio floreale
alle tombe dei capigruppo e dei soci fondatori: Bortolo Busnardo, Domenico
Ferronato Lorenzo Berantelli, Vigilio
Busnardo, Angelo Baruffa e Pietro Baccin.
Domenica 2 giugno, Casoni ha accolto centinaia di alpini e donatori, per
partecipare alla grande festa in occasione
degli anniversari di fondazione dei gruppi locali e dello scoprimento del cippo
dedicato al presidentissimo delle penne
nere, Bortolo Busnardo.
Dopo la sfilata per le vie di Casoni,
alpini e donatori, accompagnati da autorità civili e militari, hanno preso posto nel piazzale della chiesa dove si è
svolto l’alzabandiera, l’ omaggio ai Caduti e si sono tenuti i discorsi di benvenuto da parte dei presidenti delle rispettive associazioni: da Bruno Zamberlan
per l’AIDO, a Giovanni Negrello per i
RDS e Giuseppe Rugolo per gli alpini
della Sezione Montegrappa e successivamente il saluto dei capigruppo: Armido Dissegna per gli alpini, Mario Sonda
per i donatori di sangue e Fabrizio
Busnardo per l’AIDO.
I 35 dell’Aido li ha riassunti Fabrizio
Bortolo Busnardo a Cima Grappa con i gagliardetti di Alpini e Aido
Busnardo, ricordando la nascita del
gruppo, il primo donatore di organi di
Casoni, Enrico Bosa, tragicamente
scomparso, oltre 35 anni fa, all’età di 17
anni e la sensibilità dei suoi familiari che
hanno acconsentito al prelievo degli organi. Ha ricordato poi tutti i donatori di
Casoni e ha avuto un pensiero ed un
ringraziamento particolare per la madrina del gruppo Teresina Visentin.
Hanno portato il loro saluto anche il
sindaco di Mussolente Maurizio Che-
L’inaugurazione del Cippo a Bortolo Busnardo
mello e l’assessore regionale Elena Donazzan.
Dopo la messa celebrata dal parroco
don Angelo Rossi, c’è stato il momento
più significativo della giornata: lo scoprimento del cippo dedicato a Bortolo
Busnardo, il “presidentissimo” degli alpini e cofondatore AIDO della zona di
Bassano del Grappa con l’amico Attilio
Moro.
Alla cerimonia erano presenti la moglie sig.ra Giovanna, con i figli Fabrizio
ed Irene ed i nipoti. Bortolo è stato ricordato con commozione dal figlio Fabrizio
che ha voluto ringraziare tutti per la presenza, ma in particolare suo padre per la
testimonianza che ha lasciato.
È toccato infine al neopresidente nazionale delle penne nere, Sebastiano Favero, alla sua prima uscita ufficiale dopo
l’elezione, ricordare lo zio Bortolo. L’ha
fatto esternando ricordi personali, e ricordando i legami che lo uniscono a Casoni. «Con la sua opera – ha concluso –
con il suo modo di essere il presidente
Bortolo ha sempre portato in alto i nostri valori. È stato lui ad infondermi i
valori dell’alpinità, ed è merito suo se
oggi io ricopro il ruolo di presidente nazionale. Per questo anche qui voglio gridare: Grazie zio Bortolin».
15
Eventi
Ortigara - Cima 11 - Cima 12. Foto di R. Costa
L’Ing. Sebastiano Favero della Sezione ANA Montegrappa
di Bassano è il nuovo presidente nazionale degli Alpini
Caro Presidente,
a nome dell’Aido Vicentina e mio personale, ti ringrazio vivamente di aver onorato con la tua presenza il 35° anniversario della fondazione del Gruppo AIDO di
Casoni, di cui è presidente Fabrizio Busnardo, tuo cugino. Nel prossimo numero di Rivivere desidero che Bortolo
Busnardo venga ricordato quale cofondatore di molti gruppi
Aido del Bassanese. Sulla base del tuo intervento odierno, mi
potresti scrivere una mezza paginetta come nipote e suo erede
spirituale?
Nella zona Bassanese si sono costituiti negli anni ben 42
gruppi comunali, che rappresentano 15.000 iscritti sul totale
provinciale di 60.000 tessere emesse. Fra questi vi è una nutrita rappresentanza di Alpini, che – ne sono convinto – ti
leggerebbero con gioia.
Grazie del cortese riscontro e, fin d’ora, della tua disponibilità. Con i più cordiali saluti.
Cari amici dell’ AIDO,
domenica 1 giugno ero presente a
Casoni di Mussolente al 35^ anniversario della fondazione
del locale gruppo AIDO. La mia presenza traeva motivo per
la concomitanza dello scoprimento di un cippo a ricordo del
Presidentissimo della Sezione ANA Monte Grappa di Bassano del Grappa Bortolo Busnardo che oltre ad essere il papà
dell’attuale capogruppo AIDO di Casoni Fabrizio era anche
mio zio.
Per me zio Bortolin, così fin da bambino ero abituato a
chiamarlo, è stato la guida ed il tramite che mi ha permesso
di assimilare prima e di condividere dopo i valori dell’alpinità racchiusi in quella splendida sintesi: “Del saper donare con
generosità senza chiedere nulla in cambio”.
E chi meglio dei donatori di organi applica appieno tale
principio. E’ per questo che nel ricordo per me sempre vivo
dello zio Bortolin voglio dire a tutti voi soci AIDO un grazie
anche a nome di tutti gli Alpini che ho l’onore di rappresentare.
Bruno Zamberlan
Casoni di Mussolente, 2.6.2013
Sebastiano Favero
Presidente Nazionale ANA
L’Adunata degli Alpini a Bassano
16
Eventi
Il professore che salva vite con il sorriso
Da pochi giorni Pasquale Piccinni è in pensione
Per 15 anni primario di anestesia e rianimazione al San Bortolo
Vivo per miracolo. Accade al San
Bortolo. Sul lettino operatorio un bambino di 15 mesi. Una mandorla, mandata giù per gioco, è andata ad infilarsi in
uno dei punti più oscuri dei bronchi. Lo
scricciolo sta male. Il respiro diventa faticoso. Bisogna operare subito. Ma prima
è necessario ventilarlo. E con un batuffolo così è complicato. Accorrono tre primari per salvarlo. Uno di loro è Pasquale
Piccinni. Tutti lo guardano, i colleghi, la
ferrista, gli infermieri. Dipende tutto da
lui. E lui ci riesce. Il bambino si addormenta in un dolce sonno. L’endoscopista
può iniziare ad affondare la minuscola
pinza. Un intervento eccezionale. Rolando Negrin, primario di pneumologia, si
commuove: «Avrei voluto abbracciarlo.
Pasquale è stato bravissimo». Il dottor
Piccinni è fatto così. La capacità di saper
dosare con precisione assoluta nei corpi
più fragili i farmaci anestetici, che aiutano a vivere ma possono trasformarsi in
veleni mortali. Un impegno totale. La
vocazione di medico che in lui torna ad
essere, senza la maschera della demagogia, missione autentica, perché dall’altra
parte c’è l’uomo malato, vulnerabile, bisognoso di aiuto.
Piccinni lotta sempre come un leone
quando c’è da salvare un paziente, e se
davanti a lui c’è un bambino triplica gli
sforzi. In quella frontiera che è la rianimazione, di vite ne ha salvate migliaia,
senza mai arrendersi. Quando l’impresa
è stata impossibile, fino a vincere anche
la sua determinazione estrema, ha sofferto, il dolore degli altri è stato anche il suo
dolore, ha pianto. La morte, in questo
reparto di confine, non è mai diventata
abitudine, indifferenza, episodio. Per
questo ora che è andato in pensione da
pochi giorni la sua assenza pesa e si sentirà a lungo.
Piccinni è nato 66 anni fa a Tricase, in
provincia di Lecce, lembo stupendo di
terra all’incrocio suggestivo di due mari
che si baciano, l’Adriatico e lo Jonio. Il
Liceo a Maglie, lo stesso frequentato da
Aldo Moro, l’università a Pisa, al
Sant’Anna. E fu qui, all’ombra della torre
pendente, in piazza dei Cavalieri, in quegli anni rivoluzionari, ribelli e formidabili iniziati con il 1968, che incontrava in
piazza dei Cavalieri Massimo D’Alema e
Mario Capanna. La laurea nel 1972.
Pasquale sentiva un’attrazione fatale per l’anestesia e la rianimazione.
Padova era uno dei pochi
centri che sommavano le
due specialità. Così eccolo
al Bo. E qui inizia la sua
storia di medico. L’incontro con Alessandro Gasparetto, fondatore di una
delle più grandi rianimazioni del Triveneto, poi
con Gaetano Gritti, cattedratico di anestesia collegata alla chirurgia toracica, la prima
esperienza all’estero, alla Pitié Salpétrière
di Parigi, il rientro a Padova, la collaborazione con altri due professori, Ennio
Manzin e Giampiero Giron, con i quali
affina la cultura della rianimazione polivalente, quindi un altro importante incontro, con Davide D’Amico, che ha in
mente di avviare i trapianti di fegato allora agli albori.
Assieme a D’Amico vola a Pittsburgh
dove va a preparare un’avventura entrata
nella storia della medicina italiana. Il 23
novembre del 1990 l’équipe del prof.
D’Amico eseguiva a Padova il primo trapianto di fegato del Nordest. L’anestesista
si chiamava Pasquale Piccinni: «Era una
giovane palermitana intossicata dai funghi.
Fui io a intubarla. Il fegato arrivò da Bruxelles. Venti ore di sala operatoria. Tre anni
dopo tornò a Padova con un bambino in
braccio. Una grande soddisfazione».
Fra i suoi maestri anche l’americano
Thomas Starzl, il belga Jean Louis Vincent, l’italo australiano Rinaldo Bellomo,
con il quale, assieme al
grande amico Claudio
Ronco, primario nefrologo
del San Bortolo, avrebbe
poi messo a punto un sistema innovativo per la
cura del malato critico, il
“Vicenza model”. Intanto
nel 1981 si sposava con
Antonietta Bacchetta, vicentina, figlia di un imprenditore. L’aveva conosciuta a Padova in sala
operatoria. Lei era specializzanda in chirurgia. Pasquale era già un
medico autorevole. Quella mattina arrivò
in leggero ritardo e la giovane, che aveva
7 anni meno di lui, senza il minimo timore, gli chiese conto del ritardo. In un primo momento Pasquale ci rimase di stucco. Poi il destino decise diversamente. A
lui piacquero i capelli biondi e fluenti di
Antonietta: “Aveva ragione ad arrabbiarsi”. Fu presto amore. Si sposarono a Padova, ma vennero a vivere a Vicenza. Un
matrimonio felice. Due figlie, Anna che
oggi lavora per l’Onu in Burundi e Elena
global manager per la Diesel di Renzo
Rosso. Un marito legatissimo alla famiglia
ma anche a un mestiere che lo ha visto
ogni giorno, anche nelle feste comandate,
dalla mattina alla notte, in ospedale, o in
giro per l’Italia e all’estero, a vedere, aggiornarsi, come negli Usa accanto a giganti come Denton Cooley. Una moglie che
per stare dietro a Pasquale e alle bambine
adesso è “solo” medico di base.
Franco Pepe
(GdV 16.6.13 “Visti da vicino”)
Trapianto record: dona un rene a 76 anni
Una mamma di 76 anni di Ascoli Piceno – quella Ulss è collegata da anni con
l’Ospedale di Vicenza per il trapianto renale – si è presentata qualche mese fa al
dr. Stefano Chiaramonte, il nefrologo che dirige il Centro Trapianti del San Bortolo. Voleva a tutti i costi aiutare il figlio Mauro, che ha 49 anni, risiede a Fermo
nelle Marche ed è colpito da una grave insufficienza renale. La perplessità è grande: bisogna procedere con i piedi di piombo. Tuttavia, data l’insistenza, si fanno
tutte le analisi, compresa la biopsia renale. I risultati sono spettacolari, veramente
perfetti, un rene sanissimo.
In agosto si procede e tutto si conclude ottimamente: Caterina è già a casa
dopo una settimana; Mauro dopo 25 giorni.
Va reso grande merito al Centro Nefrologico del San Bortolo perché, data la
necessità, si è specializzato negli interventi da donatore vivente, sempre più incoraggiati anche perché offrono maggiori garanzie.
17
Notizie
I colloqui dell’Altipiano:
dialoghi su salute e benessere
L’iniziativa è sorta dall’idea dell’asiaghese prof. Claudio Ronco – primario
di nefrologia dell’Ospedale San Bortolo
– e promossa dal Centro di Cultura
Medica Giuseppe Roi, dall’Associazione
Amici del Rene di Vicenza, in collaborazione con l’Aido Vicentina e la Fidas.
Il progetto è stato realizzato in quattro serate di incontri al Millepini di
Asiago, per “proporre momenti di divulgazione scientifica in un ambiente
informale”. Nella quiete del mese di
agosto, i quattro incontri (I funghi: delizie e dolori. La cucina della salute. Il
Mondo dei trapianti. Il rapporto medico-paziente: quale futuro?) hanno avuto
come relatori validi docenti del settore
e persone impegnate nel volontariato.
Specificamente nel terzo incontro,
settore nel quale operiamo da oltre
trent’anni, hanno partecipato il moderatore prof. Ronco, i medici Stefano
Chiaramonte, Nereo Zamperetti, Marco Baiocchi, il sociologo Filiberto Tartaglia, e i presidenti dell’Aido, Bruno
Zamberlan, della Fidas, Mariano Mor-
Mariano Morbin, Bruno Zamberlan e Claudio Ronco
bin, ed il trapiantato Paolo Tasinato. La
sintesi dell’incontro può essere così
espressa: “La medicina moderna ha fatto passi da gigante nel mondo dei trapianti. Accanto al tecnicismo dell’intervento chirurgico e delle terapie, vanno
Quando l’informazione non è corretta
e la prudenza è trascurata
Giada Lunardon di Vallonara (Marostica), di 11
anni, è deceduta per l’improvviso aggravarsi della
malattia, non per il rifiuto del donatore di midollo
osseo statunitense.
La notizia pubblicata da alcuni giornali è risultata
falsa: nessun rifiuto da parte del donatore (non
americano, ma tedesco), ma trapianto reso impossibile
dall’improvviso aggravarsi della malattia. Splendida la
testimonianza dei genitori, Cinzia e Secondo
Lunardon, al Tcgom (Canale 51 di Mediaset)
domenica 11 agosto ore 15.30. Nessun lamento,
nessuna protesta, ma accettazione di un destino
crudele e un forte richiamo e invito alla donazione di midollo, sangue o organi.
Dal blog di Secondo Lunardon: 10.8.2013 il giorno dopo i funerali, celebrati
venerdì 9 agosto pomeriggio, a Vallonara di Marostica.
“Grazie e tutti per questo momento di dolore e tristezza che stiamo vivendo io e
Cinzia. Volevo rendere pubblica la notizia, dato che Mediaset ha fatto un servizio ieri
sulle proprie reti su Giada, e lì Giada ha fatto il primo miracolo!! Dato che in questi
anni mai una rete a livello nazionale si era occupata così di un bambino morto di leucemia e questo avrebbe scosso le coscienze e potuto aiutare la donazione di sangue, piastrine
e midollo osseo ma volevo specificare alcune cose che sono state pubblicate, che speculando
sulla tragedia che ci ha colpito, ha riempito i telegiornali di stupide e false notizie e commenti razzisti, di errori di attribuzione e si può dire che nei servizi l’unica verità è che
nostra figlia è morta di leucemia, il resto sono solo una valanga di bugie!”
18
evidenziati i risvolti umani e psicologici
e l’importanza dell’organizzazione e del
volontariato”.
La partecipazione della gente è stata
lusinghiera. E va riproposta la prossima
estate.
Gli alpini della Montegrappa
hanno promosso una
mini naja per informare
e sensibilizzare i giovani
Anche quest’anno a luglio l’ANA
di Bassano con la collaborazione del
Comune di Bassano, ha promosso
una mini naja: una settimana di
campo scuola alpino a favore del
mondo del volontariato, dell’emergenza e della natura.
All’iniziativa ha partecipato una
ventina di giovani tra i 17 e i 26 anni. “Sono stati previsti momenti di
formazione sulla storia, la tradizione e
il volontariato”, ci dice Fabrizio
Busnardo, coordinatore dell’iniziativa, vicepresidente sezionale e nostro
dirigente. “Sono state poi fornite nozioni di pronto soccorso, protezione
civile e antincendio, ma anche informazioni sulla donazione del sangue,
degli organi e del midollo con i gruppi
Rds, Aido e Admo”.
Iniziative
Incontri con gli studenti: progetto
“Donazioni” anno scolastico 2013/2014
In collaborazione con le quattro Ulss del territorio vicentino, con l’Ufficio Scolastico Territoriale e i
Dirigenti degli Istituti Scolastici, con tutte le Associazione dei Donatori della Provincia (Aido, Fidas, Avis,
RDS Bassano, Admo, Avill, Avlt, Adosalvi, Ato) nell’anno scolastico 2012/2013 abbiamo realizzato un
vasto programma di incontri. Gli studenti interessati a programma completato sono stati circa 10.000.-.
Nel precedente numero 52 di Rivivere –maggio 2013- ne abbiamo dato il resoconto completo per ciascuna Ulss, con l’indicazione delle scuole e degli insegnanti referenti, che hanno aderito alla proposta, e dei
medici ed operatori sanitari che hanno partecipato.
Il progetto “donazioni” è iniziato tredici anni fa, con riferimento allora alle intese con il sig. Provveditore agli Studi: sua lettera n. 44.391 di prot. in data 21.11.2000 e con le Direzioni delle Ulss 3-4-5-6.
Per l’anno scolastico 2013-2014, nelle scuole superiori dell’Ulss 6 “Vicenza” il programma è già in
esecuzione: cinquantasette incontri sono in programma da novembre a febbraio per nr. 157 classi e nr.
3.641 studenti.
Nelle altre Ulss i programmi si stanno concretando, sia per le scuole superiori, sia per le medie.
Riportiamo qui in appresso alcuni documenti, fra i tanti, che ben esemplificano queste iniziative.
Al San Bassiano: il premio
Viscidi Nardini agli studenti delle scuole
medie nel segno della generosità
Disegni, poesie, proposte grafiche degne delle migliori campagne pubblicitarie, ma anche temi e vere e
proprie installazioni. Ancora una volta i giovanissimi
concorrenti del Premio Marisa Viscidi Nardini per la
donazione hanno superato se stessi e sono stati in
grado di stupire i promotori del concorso.
Il progetto, proposto dai figli di Marisa Michele e
Maurizio Viscidi in collaborazione con RDS, l’Aido e
l’Admo, e rivolto ai ragazzi delle scuole medie del
comprensorio, si è concluso in tarda primavera, nella
sala convegni dell’ospedale San Bassiano, con la consegna dei riconoscimenti agli autori dei migliori elaborati realizzati sul tema della donazione del sangue,
degli organi e del midollo. Opere che gli studenti
hanno creato dopo aver partecipato a degli incontri
formativi tenuti da medici del centro trasfusionale e
dai collaboratori delle associazioni di donazione del
Bassanese.
Alla premiazione erano presenti anche Giuseppe
Nardini e Carla Giordano del Centro trasfusionale di
Bassano.
Ecco i nomi dei premiati:
• per il liceo d’arte De Fabris di Nove Daniele Castoldi, Simone Parisotto e Marco Sonda;
• per la scuola media di Valstagna e di Solagna
Lorenzo Campana, Marco Mocellin e Qendresa Krasniqi;
• per l’istituto Antonibon di Nove Maria Diletta
Pigato, Maddalena Fontana e Sofia Cecchetto;
• per la scuola di Mussolente Nicole Piotto e Samantha Torresan;
• per l’istituto comprensivo di San Zenone Alessia
Spitaleri;
• per la scuola di Pozzoleone Giulia Brandalise;
• per le scuole di Tezze David Parolin e Sofia Berti.
Hanno ricevuto il riconoscimento anche Francesca
Mazzocco, Amar Kasibovic e Martina Soatto di Romano, Giulia Battistel, Valentina Simeoni e Veronica
Siviero di Rossano, Giulia Costa e Davide Munno
dell’istituto comprensivo 3 di Bassano, Angelica Bizzotto, Thomas Fantinato e Sofia Alessi per il comprensivo due di Bassano, al quale va anche un premio speciale, conquistato dalla classe Terza A.
19
Iniziative
La poesia scritta da Giulia Bassanese,
della Scuola di Monticello Conte Otto
20
Vicenza - La Torre Civica. Foto di C. Gerolimetto
Il Sorriso
La pagina del sorriso
di Livio Binato
- parte decima -
Ponderazioni e modi di dire:
• La memoria si perde, la scrittura resta.
• Chi troppo si specchia, ha timore di essere brutto.
• Non si conosce il bene, se prima non si prova il male.
• Prima molti uomini perdono la salute per fare soldi; poi spendono i soldi per recuperare la salute.
• Se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi in fondo al tuo braccio.
• Le persone definiscono impossibili cose che semplicemente non hanno mai visto.
• Per avere cose mai avute, devi fare cose mai fatte.
• Chi crede di sapere, ha finito di imparare.
• Si nasce senza portare nulla; si muore senza portare via nulla; nel mezzo si litiga per possedere qualcosa.
• Chi non ha mai sbagliato, è perché non ha mai fatto nulla.
Sorrisi:
• Nel cortile di una fattoria un tacchino chiede ad un altro: “Tu dove conti di passare il Natale?”
• Un camoscio incontra un altro e dice: “Amico, sono sconvolto. Pensa che ho sognato che pulivo un vetro”.
• Mamma e figlia ventenne vanno dal dottore. La figlia gli dice: “Dottore, abbiamo bisogno di una
visita.”
“Va bene, si spogli, signorina”. “Ma dottore, è
mia madre che ha bisogno della visita”. “Ah! E’
sua madre? Allora, signora, venga e mi mostri la
lingua”.
• Un tizio reclama la salma di uno zio suicida. “Ha
qualche segno caratteristico?” Chiede l’addetto
all’obitorio. ... “Sì, sì, certo. Era balbuziente”.
• Stai attento a quel cemento! Perché? E’ armato.
Modi di dire:
• Dal Vangelo. Marta andò incontro a Gesù e gli
comunicò che il fratello Lazzaro era morto e si
trovava nel sepolcro da quattro giorni. Gesù
allora disse: “Tuo fratello resusciterà”. E si fece
accompagnare al sepolcro dove giaceva Lazzaro.
Fece togliere la pietra e disse: “Lazzaro, vieni
fuori!” Allora Lazzaro si alzò, si tolse il sudario e
uscì dal sepolcro. Incontra un conoscente, il
quale meravigliato gli dice: “Ma come? Dicevano
che eri morto da quattro giorni!” Lazzaro
risponde: “Certo. Ma sono vivo per miracolo”.
Beccofrisoni di R. Costa
21
Ricordo
RICORDIAMO I NOSTRI DONATORI E AMICI
deceduti da maggio 2013 ad ottobre 2013:
Antonelli Fioravanzo Silvana
Pozzoleone
Bizzotto Domenico
S.Croce/Bassano
Bovo Gianluca
Montegalda
Broccardo Nicola
Schio
Cavedon Bruno
Marano Vicentino
Corradin Luigi
Mason Vicentino
Costa Ferracin Giovanna
Solagna
Costa Marcello
Selva di Trissino
Cracco Riccardo
S. Bortolo di Arzignano
Cristofori Peretti Maria Teresa
Altavilla Vicentina
Culpo Antonio
Chiampo
Dalla Mariga Graziano
Noventa Vicentina
Dalla Fontana Rino
Marano Vicentino
Dalla Valle Gnata Francesca
Salcedo
Dal Pozzolo Giuseppina
Marano Vicentino
D’Antonio Gen. Achille
San Zeno di Cassola
De Pretto Lavinia
Villaverla
Favero Domenico
Pove del Grappa
Ferro Mary
Castegnero
Frattin Rudy
Bassano Bessica di Loria
Frison Giuseppe
Romano d’Ezzelino
Gandin Pagan Patrizia
Arcugnano
Gaspari Juri
Marano Vicentino
Gelai Silvio (Giuseppe)
Tezze sul Brenta
Ghiotto Stefano
Chiampo
Longo Sebastiano
Chiampo
Lombardi Giancarmine
Matera
Lovato Eugenio
Chiampo
Lovato Luca
Caldogno
Lunardon Giada
Vallonara/Bassano
Magnabosco Billa Marilena
Lisiera di Bolzano Vic.
Marchetti Daniele
Tezze sul Brenta
Mecenero Sergio
Chiampo
Nardi Elisa
Chiampo
Parolin Marco
Bassano Borso
Pegoraro Derrick e Sanavia Valentina
Montegaldella
Pellegrini Tollero Fabiana
Fara Vicentino
Pertegato Massimo
Vicenza, Circ. 6^
Pizzighello Marco
Quinto Vic./Bertesinella
Rizzato Anna
Mason Vicentino
Scalzotto Fiorenzo
Trissino
Serafini Giovanni
Chiampo
Stabilin Albertoni Teresa
Tezze sul Brenta
Statile Pierangelo
Arcugnano
Stragliotto Maela
Mussolente
Tagliaferro Luigino
Noventa Vicentina
Todesco Giacomo
Pove del Grappa
Vencato Doriano
Cornedo Vicentino
Visentin Pasqualotto Rosanna
S. Germano dei Berici
Zambon Augusto
Marano Vicentino
Antonelli Fioravanzo
Silvana - Pozzoleone
Bizzotto Domenico
S.Croce/Bassano
Bovo Gianluca
Montegalda
Broccardo Nicola
Schio
Cavedon Bruno
Marano Vicentino
Corradin Luigi
Mason Vicentino
Costa Ferracin
Giovanna - Solagna
Costa Marcello
Selva di Trissino
Cracco Riccardo
S. Bortolo di Arzignano
Cristofori Peretti Maria
Teresa - Altavilla Vic.
Culpo Antonio
Chiampo
Dalla Mariga Graziano
Noventa Vicentina
Dalla Fontana Rino
Marano Vicentino
Dalla Valle Gnata
Francesca - Salcedo
Dal Pozzolo Giuseppina
Marano Vicentino
D’Antonio Gen. Achille
San Zeno di Cassola
De Pretto Lavinia
Villaverla
Favero Domenico
Pove del Grappa
* Agli altri donatori circa 200 nel periodo, di cui non conosciamo i nomi, una
preghiera ed un grazie!
Nota della redazione: Ai sensi del D.Lgs nr. 196/2003 (ex L. 675/1996) e della
L. 91/1999 si precisa che le informazioni riportate in questa rubrica sono state
desunte dalla stampa locale o fornite direttamente dalle famiglie dei donatori.
22
Ricordo
Ferro Mary
Castegnero
Frattin Rudy
Bassano Bessica di Loria
Frison Giuseppe
Romano d’Ezzelino
Gandin Pagan Patrizia
Arcugnano
Gaspari Juri
Marano Vicentino
Gelai Silvio (Giuseppe)
Tezze sul Brenta
Ghiotto Stefano
Chiampo
Longo Sebastiano
Chiampo
Lombardi Giancarmine
Matera
Lovato Eugenio
Chiampo
Lovato Luca
Caldogno
Lunardon Giada
Vallonara/Bassano
Magnabosco Billa Marilena - Lisiera di Bz. Vic..
Marchetti Daniele
Tezze sul Brenta
Mecenero Sergio
Chiampo
Nardi Elisa
Chiampo
Parolin Marco
Bassano Borso
Pellegrini Tollero
Fabiana - Fara Vicentino
Pertegato Massimo
Vicenza, Circ. 6^
Pizzighello Marco
Quinto Vic./Bertesinella
Rizzato Anna
Mason Vicentino
Scalzotto Fiorenzo
Trissino
Serafini Giovanni
Chiampo
Stabilin Albertoni
Teresa - Tezze sul Brenta
Statile Pierangelo
Arcugnano
Stragliotto Maela
Mussolente
Tagliaferro Luigino
Noventa Vicentina
Todesco Giacomo
Pove del Grappa
Pegoraro Derrick e Sanavia Valentina
Montegaldella
Comunicazione alle famiglie dei donatori.
Vencato Doriano
Cornedo Vicentino
Visentin Pasqualotto Rosanna
- S. Germano dei Berici
Zambon Augusto
Marano Vicentino
Desideriamo far presente alla famiglie dei donatori che, per rispetto
delle leggi sui trapianti e sulla privacy, i Centri Trapianti delle Ulss
non possono informare direttamente la redazione di Rivivere del consenso avuto per l’espianto degli organi e/o tessuti. La famiglia, che
desidera che il congiunto venga ricordato, deve essa stessa prendere l’iniziativa di inviarci la notizia e di autorizzarci la pubblicazione,
possibilmente correlata con la foto del donatore, oppure contattando
il presidente del Gruppo Aido del Comune di appartenenza.
Delle eventuali omissioni non è responsabile la redazione.
23
I GRUPPI AIDO COMUNALI INFORMANO
Alba sul Montegrappa di R. Costa)
Gruppi RDS – Aido - Admo
della Zona di Bassano:
17° incontro regionale
Donatori a Cima Grappa,
7 luglio 2013. L’intervento
di Giovanni Negrello.
Un saluto ed un grazie veramente di
cuore da parte mia e a nome di tutto il
RDS Monte Grappa a tutti per la vs.
presenza e partecipazione a questo appuntamento. In particolare saluto la
presenza delle autorità civili e militari di
ogni genere e grado, di Don Renato
Marangoni, di Giuseppe Rugolo presidente sez. Ana Monte Grappa . Saluto
altresì tutte le associazioni presenti, in
modo speciale le Ass. consorelle venute
anche da fuori Veneto (Avis di Celle
Ligure, di Latina, di Travagliato, di Carpi). Un saluto e un ringraziamento al
Coro Valbrenta, alla Banda Alpina
Monte Grappa e a tutti coloro che hanno collaborato per rendere bella questa
celebrazione.
A tutti il benvenuto a Cima Grappa
per il 17° incontro regionale dei Donatori di Sangue.
Cosa siamo venuti a fare su questo
Monte di particolare memoria? Siamo
24
venuti a rendere omaggio con la nostra
presenza a tante vite umane sacrificate
per la difesa della Patria, a tutti coloro
che nel passato si sono spesi per un’Italia più unita e più salda nella propria
identità. Siamo venuti a testimoniare il
rispetto massimo per la vita umana, nel
segno del dono di se stessi, sull’esempio
del dono di Cristo, perché questo incontro sia anche momento di memoria,
di esempio, di formazione, soprattutto
per le giovani generazioni, a valori civili, sociali e caritativi, indispensabili per
una società che possa guardare con speranza al futuro e vivere con impegno il
presente, nel ricordo di chi, andando
avanti, ci ha lasciato un esempio da imitare. Non è a caso, e di questi tempi
non è una scelta scontata, mettere nelle
celebrazioni di anniversario la presenza
sacramentale dell’Eucarestia, come parte non eludibile di questo momento.
Infatti, se l’impegno alla donazione venisse dal sacrificio di tanti militari e civili, morti a causa delle guerre, morti
per la Patria e per l’eroismo, ci saremmo
fermati alla tomba del Gen. Giardino e
lì si sarebbe conclusa la nostra celebrazione. Dunque c’è qualcosa in più, che
va oltre le persone, e questo “in più” è
Gesù Cristo. In fin dei conti, pur essendo nato ebreo, Gesù è il primo donatore di sangue della storia cristiana. Perciò
ritengo che l’esperienza del dono del
sangue, di midollo osseo, di organi, sia
una scelta di vita, un’espressione di carità cristiana che dà significato all’esistenza stessa. Se questo aspetto non
fosse condiviso, sarà certamente condiviso il considerare il volontariato come
esercizio di una cittadinanza attiva e
consapevole e come impegno civile e
morale al quale dobbiamo sentirci tutti
invitati, tutti, a far ciascuno la propria
parte in qualità di cittadini che hanno a
cuore, in modo particolare, il bene del
proprio Paese e che per questo affiancano le istituzioni civili e sanitarie. Per
tutti è un’occasione di scambio e di arricchimento reciproco, per la realizzazione del bene comune.
Prima ancora del fare, è una modalità dell’essere, quella che contraddistingue
da sempre il volontariato: essere sì per gli
altri, ma soprattutto essere con gli altri.
La donazione di sangue, di midollo osseo
e di organi non è solo un dono che uno
fa ed un altro riceve, ma è vera condivisione di noi stessi con chi sta soffrendo.
Ogni donazione che facciamo è dono del
Vita dei Gruppi
nostro corpo, della nostra vita; è segno di
grazia, di provvidenza, di salvezza.
Quando ogni nostra donazione è data
con sincerità, con amore, c’è una pagina
di speranza che viene scritta nella storia
del mondo. Ed allora dobbiamo testimoniare contro ogni logica puramente utilitaristica, che al fondo del cuore di ogni
persona c’è sete di gratuità, di rapporti
autentici, di sforzi condivisi, per un bene
più grande e gratificante.
In una società frettolosa, legata
all’immagine, che rischia sempre più di
chiudersi in uno sterile egoismo per difendere le sue piccole certezze, è di questo slancio che abbiamo più che mai bisogno. Questo arricchirà le nostre persone e quanti incontreremo nel nostro
cammino. Nella certezza dell’immenso
bene che si può fare anche con un piccolo gesto, sia questo 17° incontro di Donatori non una data passeggera, ma il
tempo di una continua buona semina, di
propositi e di impegni, per maturare
frutti di bene per tutto il tempo a venire.
È questo l’auspicio e l’invito che rivolgo
a tutti, augurando ogni bene.
Giovanni Negrello, presidente
RDS Bassano e Gruppo Aido di
Campolongo sul Brenta.
Gruppo di Arcugnano:
il 23° anniversario di Stefano
Dal Lago e Andrea Rigodanza
Il Gruppo ha ricordato a fine maggio
l’anniversario della scomparsa di Stefano
e Andrea, donatori di organi, alla memoria dei quali il Gruppo è intitolato. La
celebrazione è stata ufficiata nella Chiesa
di San Luca a Torri. Presenti, come consuetudine, i gruppi della zona ai quali le
famiglie Dal Lago e Rigodanza hanno
proposto un incontro conviviale.
Il Gruppo conta oggi su 407 iscritti
effettivi ed è presieduto da Michele
Zoppi.
Gruppo di Arzignano Centro:
rinnovato il Consiglio
Direttivo, dopo 4 anni
di buona attività
Alla presenza del consigliere provinciale Aido, Sergio Negro Marcegaglia, il
Gruppo ha rinnovato il suo Direttivo
confermando Guido Signorin Presidente, Daniele Pertile Vice- Presidente e
Lina Menegon e Maria Peruzzi Consiglieri. E’ stato presentato il bilancio di
questi quattro anni
di attività soddisfacente sia dal punto
di vista economico
che dei risultati raggiunti. Quest’anno
tutte le attività sono
state disturbate dal
maltempo che non
ci ha impedito però
di raggiungere gli
obiettivi fissati: la
festa annuale a Restena di Arzignano,
la Notte Bianca con
la vendita di frittelle
Gruppo di Bassano-Valrovina
alla maresina, la
Giornata del Volontariato domenica 13 questo posto, che ci ha fatto riflettere.
Ottobre, che ci hanno visto attivi ed Alla celebrazione erano presenti anche i
efficienti nonostante le difficoltà.
gruppi dei donatori di sangue della proAdesso ci siamo messi in moto per vincia di Treviso ed una loro corale. Poi
organizzare la Festa del 30° anniversario al rifugio per il pranzo per un momento
di fondazione del nostro Gruppo che di buona e sana convivialità. La foto di
avrà luogo domenica 9 marzo 2014 in rito e, dopo la sosta al Tempio del Castretta collaborazione con gli amici del- nova a Possagno, il ritorno. Tutti i conla Fidas e dell’Admo di Arzignano insie- venuti si sono salutati con un sorriso
me ai quali inaugureremo il nuovo Mo- ma soprattutto, cosa moto gradita agli
numento al Donatore! Servono idee e organizzatori, si leggeva nei volti e nelle
persone che ci aiutino a realizzarle.
loro espressioni il piacere di aver traIl presidente, Guido Signorin scorso una giornata in una serena e distensiva compagnia, in questo mondo
che sta dimenticando l’importanza delGruppo di Asigliano Veneto: la condivisione, dello stare assieme.
Per i gruppi, Graziella Marcolin.
assemblea annuale con
approvazione del bilancio
e del programma
Anche in questo piccolo comune
con 937 abitanti gli iscritti hanno raggiunto il 10% della popolazione. Ed il
Gruppo, presieduto da Alessandro Biasin, ha convocato l’assemblea annuale
per l’approvazione del bilancio e del
programma di attività, che si può sintetizzare nella Giornata delle Associazioni
e della Rosa. Si sono ricordati gli undici
anni dalla fondazione e l’ultimo donatore conosciuto, Aldo Trentin.
In rappresentanza della Sezione Provinciale porta al Gruppo il suo sostegno
assiduo il vicepresidente Paolo Benetti.
Gruppo di Bassano/Valrovina:
gita al tempio del donatore
a Valdobbiadene
Il 1 settembre i gruppi Aido-AlpiniDonatori di Sangue hanno organizzato
una gita al tempio del Donatore a Valdobbiadene. Fatto un cenno storico sul
tempio, si è partiti desiderosi di vedere
Gruppo di Brendola:
a novembre l’incontro con
le famiglie dei donatori
Presso la Chiesa della Madonna dei
Prati si è ritrovato anche quest’anno il
Gruppo dedicato a “Fabio Polo”. Il
Gruppo ha 537 iscritti attivi, quasi il
10% dell’intera popolazione ed è presieduto da Franca Bertoldo.
La festa diventa significativa sia per
l’incontro dei soci, sia per le famiglie
dei donatori.
Gruppo di Carrè:
Aido e Adosalvi insieme
per la Festa dei donatori
Il Gruppo, presieduto da Gianni
Marini, sempre insieme all’Adosalvi, ha
promosso come ogni anno la Festa dei
Donatori a Novembre. Prima la celebrazione nella Chiesa parrocchiale e poi
il pranzo sociale, che i soci si autofinanziano e partecipano numerosi.
25
Vita dei Gruppi
Gruppo di Cartigliano:
benedizione del gagliardetto
Gruppo di Cartigliano:
dopo la rifondazione,
la benedizione del nuovo
gagliardetto
La domenica 2 giugno ha visto compiuto l’iter della ricostituzione del Gruppo con la benedizione del nostro labaro.
Molte le presenze che ci hanno onorato
e sostenuto: il nostro Sindaco Germano
Racchella; alcuni rappresentanti Aido di
zona e il vicepresidente provinciale Eligio
Munari; il presidente degli alpini, dei
donatori di sangue, dei combattenti, dei
bersaglieri; i rappresentanti della proloco, il coro parrocchiale ed ovviamente
i famigliari di Domenica Furlan a cui è
dedicato il Gruppo di Cartigliano.
Ci siamo trovati davanti alla villa
Cappello sede del comune ed in sfilata
siamo entrati nella chiesa, dove ha celebrato la messa don Graziano ed ha benedetto il nuovo Labaro e un cuore di
fiori che le amiche della Domenica hanno voluto dare in omaggio per poi depositarlo sulla sua tomba. E’ stata una
cerimonia molto sentita ed emozionante, con la preghiera del donatore che ne
è stato il coronamento.
Fuori dalla chiesa avevamo il nostro
punto informativo e per un’offerta libera venivano date delle piantine che avevamo pre-confezionato. Va evidenziato
che ancora una volta i cittadini di Cartigliano si sono dimostrati molto interessati e generosi: i soldi, oltre a far
fronte alle spese per i fiori ed il labaro,
saranno destinati ad altre iniziative benefiche.
Alla fine ci siamo ritrovati nella sede
degli alpini per un amichevole brindisi.
Il desiderio espresso da tutti è quello di
continuare nell’impegno che ci siamo
assunti per il bene della comunità.
Il presidente Tiberio Frigo.
26
Gruppo di San Zeno di Cassola
Gruppo di San Giuseppe di
Cassola: Festa dei donatori
con il gruppo Ana e RDS
Domenica 10 novembre abbiamo
volentieri aderito alla festa, perché riteniamo importante la collaborazione tra
i gruppi del volontariato. Come per
tutti i Gruppi del Bassanese, col tempo
è diventata anche la festa del Gruppo
AIDO di San Giuseppe. Dopo la sfilata
e l’alzabandiera, è stata celebrata la S.
Messa in suffragio degli amici e dei donatori che sono andati avanti. E’ seguito il pranzo sociale, con le relazioni
delle attività delle Associazioni.
Ringrazio per la partecipazione.
prof. Augusto Gnesotto,
presidente del Gruppo Aido
Gruppo di San Zeno di
Cassola: Giornata del
donatore e attività del Gruppo
Quarant’anni di donazioni sono stati festeggiati dai donatori del gruppo
San Zeno. L’associazione ha saputo nel
corso degli anni rinnovarsi e incrementare il numero dei volontari per la donazione di sangue. La giornata si è svolta in un clima allegro e soprattutto
caldo grazie a un sole generoso.
Abbiamo inaugurato il monumento
alla vita, con un’opera dello scultore Visentin.
La sfilata con la banda musicale di
Cassola, il sindaco e le autorità presenti.
Dopo la celebrazione della S. Messa,
sono stati tenuti i discorsi dalle autorità
presenti ricordando il valore delle donazioni e dei donatori attivi, e il dovere
che viene fatto per salvare una vita.
Sono stati premiati con gli attestati
i donatori benemeriti che hanno rag-
giunto le 11 – 21 – 31 donazioni. Li
ricordiamo: 11 donazioni: Artuso Roberta, Bittante Ferdinando, Dissegna
Massimo, Scalco Nicola, Tellatin Gianguido; 21 donazioni: Baggio Ruggero,
Bizzotto Rodolfo, Lunardon Alberto, Lunardon Nicola, Stevan Andrea, Tasca
Adriano, Todesco Michele, Zanella Eros;
31 donazioni: Aggio Luca, Boin Adolfo.
Una festa all’insegna della solidarietà e dello spirito di gruppo.
In luglio abbiamo partecipato al raduno regionale dei donatori di sangue
presso il Sacrario del Monte Grappa.
L’incontro è proseguito poi con il
pranzo del gruppo in un clima di allegria e convivialità: presenti 50 persone.
Certi che queste manifestazioni abbiano dato un segnale di solidarietà, vi
diamo appuntamento all’anno prossimo
con queste ricorrenze e ora ci prepariamo a questo nuovo anno ricco di appuntamenti.
Il Direttivo
Il ricordo del generale Achille d’Antonio. L’onestà nel lavoro, l’affetto e la dedizione per i tuoi cari. Grazie per tutto il
bene che ci hai donato. La tua famiglia. Ci
uniamo al cordoglio in nome dell’Aido.
La redazione
Gruppo di Chiampo:
Trentennale della fondazione,
27-29 settembre 2013
Quest’anno il Gruppo Aido di
Chiampo ha festeggiato il 30° di fondazione. Per l’occasione venerdì 27 settembre nella sala consiliare con il patrocinio del Comune si è svolto un importante convegno informativo sul dono
degli organi e tessuti.
La serata si è aperta con un intervento del Sindaco dl Chiampo avv. Matteo
Vita dei Gruppi
Macilotti, che oltre alla sua relazione, si
e complimentato con il Presidente, Giovanni Portinari, per quanto fatto in
questi anni, sensibilizzando i cittadini e
raccogliendo quasi 400 adesioni.
Alla presenza di un centinaio di persone sono poi seguite le relazioni del dr.
Dario Mastropasqua, primario del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di
Arzignano, del dr. Lorenzo Magrin responsabile delle relazioni pubbliche dell’
ULSS 5 “Ovest Vicentino” ed alcuni
cittadini trapiantati della nostra vallata
che hanno dato la loro testimonianza.
Ospiti della serata sono stati anche
una rappresentanza della Fondazione per
la ricerca contro la Fibrosi Cistica e le
famiglie dei donatori della nostra città
che hanno dato il consenso all’espianto
degli organi in questi ultimi anni.
Domenica 29 settembre, alla presenza di una ventina di labari dei Gruppi
Aido della Provincia, del gonfalone del
Comune e delle autorità locali, si è svolta la sfilata da Piazza Zanella alla Chiesa
Parrocchiale, dove è stata celebrata la S.
Messa dal nuovo parroco don Federico,
dedicata alla memoria dei donatori.
Dopo la preghiera del Donatore, letta
dal rappresentante provinciale Aido dr.
Guido Signorin, ed il saluto del presidente del Gruppo, la celebrazione si è
conclusa con un caloroso applauso da
parte della comunità che, presente in
gran numero, ha manifestato il suo apprezzamento ed il suo ringraziamento.
Per il Direttivo del Gruppo Aido,
Giovanni Portinari e Paolo Fanton.
Gruppo di Chiuppano:
collaborazione ed attività
con le associazioni del dono
Il gruppo di Chiuppano nato più di
30 anni fa, dopo un periodo di dormiveglia ha ricominciato a prendere parte in
forma attiva alle manifestazioni paesane.
Collabora a stretto contatto con la
Fidas locale per promuovere la donazione di organi, tessuti e sangue. Il gazebo
informativo è presente nelle varie manifestazioni che si svolgono in paese e alla
vigilia di Natale per augurare a tutti
buone feste, offrendo cioccolato e vin
brulé. L’associazione fa visita ormai da
anni alle scuole medie assieme alle associazioni del dono di Carrè e Chiuppano, per avvicinare i ragazzi anche se
ancora in giovane età, a queste realtà di
volontariato, sperando di coinvolgerli
nell’opera di sensibilizzare familiari e
Gruppo di Chiampo
nel 30° di fondazione
amici sull’importanza della donazione.
Un ringraziamento particolare va alle
famiglie che, se pur in un momento difficile, hanno fatto la scelta di donare gli organi dei propri cari per salvare delle vite.
Vi aspettiamo alla serata informativa
sulla donazione di sangue organi e tessuti che sarà allietata dalle voci del coro
“Monte Pasubio” sabato 11 gennaio
2014 ore 20.30 presso l’auditorium di
Chiuppano in Piazza dei Terzi.
Il direttivo augura a tutti i soci e alle
loro famiglie un felice Natale e prospero
2014.
Il presidente Dal Pra Romilda
Gruppo di Cogollo del Cengio:
45° anniversario della Fidas,
che l’Aido festeggia insieme.
Grande festa a Cogollo nell’ultima
domenica di settembre. La collaborazione dei due gruppi è sempre costante e
non poteva mancare di far festa insieme
anche il Gruppo Aido, presieduto
dall’arch. Monica Zordan.
Prima la Messa, poi la sfilata con la
storica Banda Cittadina di Cogollo, in-
fine il pranzo sociale nella palestra comunale preparato dai volontari.
Gruppo di Costabissara:
anno 2013. Festa del donatore
e memorial di Simone Greco
e Paolo Forte
A metà maggio, sempre puntuale, il
Gruppo presieduto da Felice Nardon ha
organizzato la festa annuale nella Chiesa
di San Giorgio, presente il sindaco Maria
Cristina Franco, gli iscritti e i labari dei
gruppi vicini. Nel punto informativo l’offerta della rosa e la distribuzione del materiale illustrativo Aido. Al termine il consueto saluto in un amichevole rinfresco.
Qualche giorno dopo si è svolta la
quarta edizione del memorial dedicato ai
giovani donatori Simone e Paolo “Anima
e cuore” e delle vittime della strada. Il
motto, che diede origine nel 2010 al memorial, è stato ribadito con forza:
“Quando sentirete un brivido che corre
sulla vostra pelle e lì che io sarò”. Al torneo di calcio hanno partecipato i poliziotti, i carabinieri e gli amici di Paolo e
gli studenti della scuola di Simone.
Gruppo di Costabissara
27
Vita dei Gruppi
Gruppo di Creazzo:
intensa attività nel 2013
Crediamo di poter dire che anche
l’anno che ci apprestiamo a terminare,
con il “Premio Notte di Natale” giunto
alla 22° edizione e che tanto interesse
suscita non solo fra i nostri concittadini, è stato un anno all’insegna della positività. Positivo per tutte le iniziative
che siamo riusciti a mantenere e forse
migliorare.
Per quanto possibile abbiamo cercato di partecipare agli eventi che ci venivano proposti: dalla presenza alle manifestazioni dei Gruppi Comunali AIDO,
al“giro della rua”, “la festa dello sport e
delle Associazioni a Creazzo”, “Azioni
solidali”, e altre ancora.
Quest’anno anche noi abbiamo celebrato il trentennale dalla fondazione
ed è stato un ulteriore motivo di soddisfazione e orgoglio per aver avuto modo
di conferire un riconoscimento a ben 5
donatori di organi che vogliamo qui
ricordare: Patrizia Prischich, Angelo Fonelli, Luigino Ciscato, Gianni Boscardin, Sergio Baggio. Abbiamo anche redatto un libretto per raccontare alcuni
momenti della nostra storia.
E vogliamo citare due eventi sicuramente interessanti organizzati in collaborazione con la FIDAS: l’intervento
nella scuola e il ciclo di conferenze dei
“Venerdì della salute”. I circa 130 ragazzi delle medie, che si sono dimostrati
attenti e quasi rammaricati per non poter dare subito il loro consenso alla donazione, ci hanno fatto capire quanto
utili siano questi incontri. Da parte nostra abbiamo potuto verificare, anche se
risaputo, quanto importante sia rivolgerci specialmente a questa fascia di
cittadini. Siamo certi che i frutti matureranno a tempo debito. Patrocinate dal
Comune di Creazzo e ULSS 6, queste
conferenze sulla salute suscitano sempre
un notevole interesse nella cittadinanza
come dimostrato dal tutto esaurito
nell’auditorium.
Siamo convinti che tutto questo sia
molto utile e ci adopereremo perché
possa avere continuità. Queste iniziative, oltre a fonti di conoscenza, sono
occasioni per trasmettere il nostro messaggio di donazione in genere e degli
organi in particolare. E le nuove adesioni all’AIDO, che ogni volta si verificano, ne sono un’ulteriore prova.
Il Direttivo del
Gruppo Aido di Creazzo
28
Gruppo di Creazzo:
i venerdì della salute
Gruppo di Dueville:
Festa del donatore Aido
e Fidas e tradizionale
pranzo sociale
Il Gruppo Fidas, che si fregia della
medaglia d’oro per il numero di donazioni di sangue effettuate negli anni, ed il
Gruppo Aido, che ha ben 874 iscritti ed
è presieduto da qualche anno da Giovanni Celegato, a metà ottobre hanno organizzato l’annuale incontro conviviale
sempre ben partecipato. Con la consegna
per l’occasione di diplomi ai donatori.
La giornata è iniziata con la Messa,
celebrata questa volta nella parrocchiale
di Passo di Riva.
Gruppo di Gambugliano:
Festa annuale
a fine novembre
La presidente del piccolo gruppo
(ma il Comune ha 821 abitanti) Claudia Marzari non manca mai di invitare
soci e gruppi vicini alla propria festa
Gruppo di Grisignano di Zocco
annuale. Esattamente come fanno i
gruppi maggiori.
Prima la Messa nella Chiesa di S.
Vito e poi la cena sociale “alla romana”
in una trattoria locale.
Gruppo di Grisignano
di Zocco: partecipazione
all’Antica Fiera del Soco,
all’Adunata dell’ANA di
Vicenza ed all’inaugurazione
del Parco del Donatore.
Fra l’assidua attività del Gruppo, presieduto da Lina Rosa Ertolupi, vanno
ricordati tre eventi molto rilevanti:
- la presenza del nostro punto informativo per tutto il periodo dell’Antica
Fiera del Soco, che richiama in settembre quasi un milione di visitatori. Notevole la visibilità che l’Aido ha avuto anche a mezzo dell’opuscolo illustrativo
della Fiera stampato in migliaia di copia;
- la partecipazione del gagliardetto
della Sezione Provinciale, del Gruppo e
di altri gruppi vicini, alla 48^ Adunata
Vita dei Gruppi
della Sezione Alpini di Vicenza, organizzata dal Gruppo Ana di Grisignano. Manifestazione imponente, come tutti i
grandi eventi degli Alpini: la Sezione Ana
di Vicenza conta oltre 20.000 iscritti e
136 gruppi. La nostra, nel confronto, è
stata una presenza simbolica, ma essere
stati invitati è stato un onore e, come per
l’analogo evento a Bassano, denso di significato e di prospettive future;
- l’inaugurazione del Parco del Donatore, unitamente all’intitolazione di
una via ai Fanti d’Italia, che si è celebrata domenica 20 ottobre. Nel Parco - che
è stato realizzato senza alcun onere a
carico del Comune o dell’Aido, ma con
le erogazioni benefiche di aziende e studi locali - sono state messe a dimora
venti piante, una per ogni donatore di
organi del Comune di Grisignano. Alla
Messa, alla sfilata, allo scoprimento delle insegne e delle targhe ha partecipato
l’intera comunità, rappresentata egregiamente, come sempre, dal Sindaco
Renzo Lotto e dall’Assessore alle Associazioni Nazzareno Carraro, che hanno
rilasciato questa testimonianza: “Cari
concittadini, l’Amministrazione Comunale è lieta di condividere con tutti voi un
momento particolare e denso di significato. L’inaugurazione del Parco dei Donatori e l’intitolazione anche di una via ai
Fanti d’Italia rappresentano due momenti che, apparentemente diversi, segnano
invece una maturazione civile di una
Comunità che è attenta ai valori sociali e
che è riconoscente nei confronti di coloro
che hanno dimostrato una particolare sensibilità per il bene comune.”
Al caloroso plauso si uniscono
la Sezione Provinciale Aido
ed il Gruppo Comunale.
Gruppo di Grancona:
promuovere la cultura
della donazione di organi
Attualmente l’impegno più importante del Gruppo consiste soprattutto
nel promuovere la cultura della donazione predisponendo interventi di sensibilizzazione ma anche di informazione
perché è fondamentale conoscere bene
tutti i passaggi relativi alla donazione di
organi. In collaborazione con la Fidas e
la Biblioteca Comunale, presso l’aula
magna dell’Istituto Comprensivo Val
Liona, è stata organizzata una serata informativa alla quale hanno partecipato
due medici dell’ULSS n. 5, il dott.
Massimo La Raja e il dott. Dario Mastropasqua. La serata aveva lo scopo di
far riflettere sui valori fondanti dell’Aido e diffondere la volontà della donazione nella comunità. Nel suo intervento il dott. Mastropasqua ha ribadito che
il consenso alla donazione va conquistato: “Occorre che si scelgano le persone e le
circostanze giuste per chiederlo alle famiglie. In questo modo si può aumentare in
maniera significativa il numero dei sì”.
Il presidente del Gruppo,
Mirco Bisognin
Gruppo di Marano Vicentino:
presenti alla 41A Mostra
dell’Artigianato
dell’Alto Vicentino
Per quattro giorni, dal 3 al 6 ottobre, il Gruppo presieduto da Ostelvio
Salbego (ha 870 iscritti effettivi, quasi il
10% dell’intera popolazione) ha partecipato con un punto informativo alla
tradizionale ed importante Mostra
dell’Artigianato dell’Alto Vicentino, garantendo con colloqui e materiale vario
una utile informazione, che ha prodotto un buon numero di nuovi iscritti. A
tutti i collaboratori del Gruppo va il
plauso della Sezione provinciale.
Gruppo di Mason Vicentino:
il saluto a Luigi Corradin,
membro del Direttivo
e donatore
Il nostro ricordo è pensare al tuo
sorriso! La tua disponibilità, innata in
te, dimostrava quanto grande fosse il
tuo cuore. La tua presenza all’interno
del Direttivo Aido di Mason/Villaraspa
ha fatto crescere la nostra Associazione,
con il tuo contributo. Credere nell’Aido, per te, è stato non solo mettere a
disposizione una parte del tuo tempo,
ma anche la tua casa e i tuoi mezzi,
quando raccoglievamo l’alluminio dalle
lattine per ricavare dei fondi per le attività dell’Aido. Dopo di te hai voluto
che tua moglie Lina continuasse il lavoro intrapreso. Donando, sei stato un
esempio per noi fino alla fine. Grazie
Luigi, rimarrai per sempre nei nostri
cuori e non ti dimenticheremmo mai!
I tuoi amici del Direttivo A.I.D.O.
Mason/Villaraspa
Gruppo di Montecchio
Maggiore: il 27 ottobre la 33a
festa annuale del donatore
Anno dopo anno, questa festa è
giunta alla 33^ edizione. Quest’anno,
per rotazione, nella Chiesa di S. Pietro
nel centro di Montecchio, dove è stata
celebrata la Messa in suffragio dei donatori e amici scomparsi.
Poi, il presidente Luigino Chilese,
aiutato dalla moglie e da tutto il Direttivo, ha offerto un amichevole rinfresco.
Gruppo di Montegalda –
Montegaldella: festa annuale
dei donatori.
Gruppo di Montegalda-Montegaldella
Dal 1962, anno della costituzione
del locale Gruppo FIDAS, ad oggi, sono 51 gli anni che tanti cittadini di
Montegalda e Montegaldella in modo
continuativo (ne sono esempio i tanti
premiati oggi per donazioni) hanno saputo con generosità e disinteresse donare vita e salute: grande opera questa di
solidarietà e di alto valore civico.
29
Vita dei Gruppi
Gruppo di Orgiano
tristezza e trasmettono tristezza; ce ne sono
altre che trasmettono serenità, pace e amore. Voi dovete essere di questo tipo: così il
sangue che donate non sarà “arrabbiato”
ma “dolce”, pieno d’amore e speranza”.
Enrico Corato
Gruppo di Orgiano:
manifestazione
“Famiglie in Marcia 2013”
Rinnovato il Direttivo:
presidente Erika Foscaro
Desidero ricordare e ringraziare chi
mi ha preceduto nell’incarico di presidente del Gruppo: Docimo Antonio e
Gregolin Alberto. E’ molto positivo che
i due gruppi operino insieme. E per questo mi viene in mente un detto dei nostri
genitori: “Meglio essere in due che uno
solo. Infatti, se vengono a cadere, l’uno
rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se
cade, non ha nessuno che lo rialzi.”
C’è una caratteristica che più di ogni
altra mi lega con rispetto a queste associazioni: la semplicità d’animo e la grandezza di spirito dei suoi aderenti. Donne
e uomini che compiono un gesto insostituibile con consapevolezza e umilmente per la gioia di stare insieme, di sentirsi
parte di un cammino e d’una comunità.
In 25 anni dall’ospedale San Bortolo
sono usciti 687 pazienti con un rene
nuovo. Due di questi devono ringraziare
due nostri donatori viventi: Silvano Bagarella ed Eugenio Zampogna, premiati
durante la cerimonia commemorativa.
Un pensiero riconoscente va anche al
fondatore del primo gruppo Fidas della
Provincia, cav. Ubaldo Bellan, scomparso all’età di 97 anni il 18 ottobre scorso.
Il presidente, Lorenzo Quaranta
gaglia, il Presidente ADMO Marco Antoniazzi, il Presidente FIDAS Barbara
Negro Marcegaglia, il sindaco di Nogarole, il Presidente Provinciale FIDAS
Mariano Morbin e il Presidente di Zona
9 Carlo Cazzavillan. Da notare la presenza di ben 34 gagliardetti di tutte le
associazioni di donatori della vallata e
non solo, accompagnati dai rappresentanti delle Associazioni Alpini e Combattenti di Nogarole.
Riportiamo qui un passaggio delle
belle parole del parroco don Mario durante la predica: “In modi diversi tutti
siamo donatori: di amore, di vita, nel
mantenere una famiglia, nel prestare aiuto
a qualcuno. Vivere così significa essere sulla
strada giusta. Ed è bene che continuiate a
farlo! Ma vorrei suggerirvi qualcosa di più:
come siete bravi per il sangue e gli organi,
così dovete esserlo anche nei rapporti umani, cioè nel giusto amore nella famiglia,
nella parentela, nella comunità. Via la
freddezza, via l’indifferenza, via le incomprensioni. Ci sono persone che vivono nella
Gruppo di Nogarole Vicentino:
festa del donatore ad Alvese
Per le associazioni FIDAS, AIDO e
ADMO di Nogarole Vicentino la “Festa
del Donatore” nella frazione di Alvese
si è oramai affermata come una solida
tradizione. Anche quest’anno, nel giorno di sabato 18 maggio, l’appuntamento si è rinnovato con la S. Messa nella
chiesa parrocchiale di San Giuseppe in
Alvese, celebrata dal parroco don Mario
Geremia. Tra i presenti ricordiamo il
Presidente AIDO Sergio Negro Marce-
30
Gruppo di Nogarole
Come di consueto il gruppo AIDO
di Orgiano ha organizzato la manifestazione “Famiglie in Marcia 2013”, l’evento giunto ormai alla quarta edizione
ha riscontrato anche quest’anno un
grande successo, unendo assieme famiglie, bimbi e persone di tutte le età per
un totale di oltre duecento partecipanti.
La giornata ha avuto inizio con una
passeggiata avvolta nel sole sul sentiero
n° 55 di Orgiano guidata dal passo
esperto di Enzo Faccio che su e giù per
i colli ha accompagnato la comitiva lungo un anello che si è concluso nei pressi della Grotta Azzurra. I partecipanti
hanno avuto modo inoltre di fare una
piccola pausa presso un ristoro a metà
percorso. Al termine del tracciato il parroco don Gabriele ha celebrato la S.
Messa animata dalle letture dei consiglieri del gruppo e dai canti della Corale. Le fatiche dei partecipanti sono state
ampiamente ripagate da un meritato
pranzo offerto dall’associazione e preparato con cura dai cuochi Stefano, Cristian e Lorenzo, coadiuvati da Stefano,
Erika, Federica, Giada, ecc. Con il pomeriggio si è dato il via alla musica interpretata dal gruppo “Runway” di Or-
Vita dei Gruppi
giano che con canzoni e cover di cantanti italiani e stranieri ha allietato la
permanenza degli ospiti in attesa della
ricca lotteria. Il gruppo AIDO, recentemente riconfermato con presidente Erika Foscaro, crede molto nella manifestazione spendendo risorse ed energie
per assicurarne la migliore riuscita. Da
quando è stata introdotta quattro anni
or sono, la popolazione ha sempre premiato l’impegno degli organizzatori
aderendo in modo massiccio. Un grande ringraziamento va a tutti i volontari
che in ogni modo si sono messi in gioco
per l’organizzazione, la gestione e la
buona riuscita dell’evento. La collaborazione dimostrata ha lasciato il segno,
e ha dimostrato come la voglia di fare
del bene e il tema della giornata stessero
a cuore di molte persone.
In attesa di rivedersi l’anno prossimo e con la speranza che il tempo ci
assista come ha sempre fatto gli altri
anni, un grande arrivederci da tutto il
Direttivo, che in aprile è stato rinnovato con queste nomine: Foscaro Erika,
presidente; Pontaldo Lara e Giordano
Lilli, vicepresidenti; Foscaro Marika,
segretaria; Pillon Elisa, alfiere; Pasqualotto Stefano, consigliere.
Gruppo di Pove:
2013 un anno proficuo
d’iniziative
Il 2013 per la comunità di Pove è
stato un anno proficuo d’iniziative e tra
queste spiccano gli anniversari di alcune
associazioni: 40° Donatori di sangue,
35° AIDO, 40° Gruppo Protezione Civile e Antincendio boschivo.
I tre gruppi hanno festeggiato insie-
Gruppo di Pove del Grappa
me queste ricorrenze con l’intitolazione
della “Via del Donatore” da parte
dell’Amministrazione comunale con una
bella e partecipata sfilata per le vie del
paese accompagnata dalla banda musicale di Campolongo sul Brenta. La partecipazione alla S. Messa, dove il Parroco
don Flaviano ha messo in evidenza lo
spirito di solidarietà gratuita e disinteressata dei componenti le varie associazioni.
In conclusione, dopo gli interventi delle
varie autorità presenti, sono stati assegnati i diplomi di merito ai donatori di
sangue che hanno raggiunto il limite
consentito per le donazioni, da parte
dell’Aido una targa al primo presidente
del Gruppo Giovanni Alberton e una
targa alla memoria al presidente Ferdinando Celi, recentemente scomparso.
A chiusura delle attività c’è la partecipazione alla giornata, organizzata dalla Pro Loco, intitolata Associazioni in
Piazza, nello stand allestito dall’AIDO,
si è dato risalto al significato delle do-
nazioni per favorire una vita sana, completa e soddisfacente a chi si trova nel
momento buio della consapevolezza che
questa vita stia irrimediabilmente sfuggendo. Sono stati evidenziati tre aspetti:
I nostri testimoni; coloro che vivono
grazie a chi ha donato; due padri donatori viventi verso le loro figlie.
Altri momenti sono in programma
per il mese di Ottobre e Novembre.
La presidente Carla Bittante
Gruppo di Quinto Vicentino:
30° anno di fondazione.
Sono trascorsi trent’anni dalla fondazione del Gruppo, che, dopo alcuni
anni di tepore, ha avuto nuova vita con
la presidenza di Luciano Ziliotto e la
collaborazione di un Direttivo partecipe
ed assiduo, così da incrementare molto
il numero degli iscritti. Oggi il Gruppo
ha 437 soci su una popolazione di
5.383 abitanti: valido esempio per un
comune periferico della città capoluogo.
Grande festa dunque domenica 27
ottobre, con la Messa nella Chiesa Parrocchiale di Quinto ed il rinfresco offerto nel centro giovanile, dove a tutti i
labari presenti è stato donato un ricordo
dell’anniversario.
Gruppo di Romano d’Ezzelino:
incontri con le scuole
ed altra attività 2013
Il municipio di Quinto Vicentino
Tra le varie attività svolte in questo
2013 vogliamo evidenziare gli incontri
informativi con le scuole del nostro comune. Come ogni anno abbiamo preparato incontri formativi per più di 600
ragazzi delle scuole primarie e secondarie cercando prima di tutto di far cono-
31
Vita dei Gruppi
scere e far capire cos’è l’AIDO ma anche di quanto sia importante conoscere
e avere cura del nostro corpo spiegando
come funzionano i nostri organi e le
varie malattie che ci possono colpire.
Nella foto della rubrica “Iniziative” si
trovano alcune riflessioni che ci hanno
inviato i ragazzi della classe V° della
scuola primaria di Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino dopo il nostro incontro,
che con poche semplici parole ci hanno
fatto capire che avevano appreso in pieno
il senso dell’AIDO, caricandoci ancor di
più per gli incontri dei prossimi anni.
Il gruppo durante l’anno ha programmato una serata sanitaria con ottimo risultato. Per ricordare i vari soci
defunti e i donatori effettivi è stata celebrata una S. Messa in suffragio nelle
varie chiese delle frazioni del comune.
Presenti alla ricorrenza del 40° dell’AIDO svolta a Lucca. Il gruppo è sempre
presente delle varie manifestazioni. Il
numero dei soci è sempre in aumento
così pure le donazioni grazie soprattutto
alle persone sensibili per il dono.
Colgo l’occasione visto la vicinanza
della fine dell’anno a nome mio e di
tutto il direttivo un augurio di un sereno Natale a tutti e un Buon Anno sperando che questo periodo difficile ci
aiuti a capire ancor di più dell’importanza della solidarietà e della disponibilità verso il prossimo.
Il Presidente Domenico Chemello
Gruppo di Salcedo:
il 10% della popolazione
è iscritto all’Aido
Il nostro gruppo conta un centinaio
d’iscritti su una popolazione di 1000
abitanti, il ché significa che il 10% degli
abitanti di Salcedo sono iscritti all’AIDO e di questo il direttivo ne è molto
onorato. Il direttivo è composto da persone giovani e volenterose, le quali impegnano parte del loro tempo libero per
diffondere gli ideali dell’AIDO.
In primavera, in occasione della
giornata della Rosa come di consuetudine abbiamo offerto le rose all’uscita
delle S. Messe, inoltre in piazza abbiamo offerto un piccolo rinfresco e allestito un gazebo dove i nostri iscritti e
simpatizzanti sono stati invitati per la
consegna delle nuove magliette.
Anche se la giornata è stata molto
piovosa, la gente ha risposto nei migliori dei modi.
Il Direttivo
32
Gruppo di Salcedo
Gruppo di Sarego:
giornata di beneficenza
con il Mondo di Colori
Se sostieni l’Aido … sostieni Te
stesso! L’Aido: la speranza di tutti …!
“L’informazione, è uno strumento a
difesa di tutti noi”.
Questi gli slogan della giornata di
beneficenza, aperta a tutta la cittadinanza, che ha voluto essere innanzitutto un
ritrovarsi per le persone trapiantate in
allegra compagnia al di fuori dell’ambiente ospedaliero, un rinnovare lo spirito di amicizia e familiarità che si è
instaurato nel corso di questi anni con
la struttura ospedaliera, un dare una testimonianza forte per riaffermare i principi della solidarietà che stanno alla
base della donazione degli organi.
“Osho” racconta che siamo come un
albero che innalza il suo fusto al cielo
mentre le sue radici penetrano nella terra. Esiste un sottile equilibrio: più l’albero cresce, più le sue radici vanno in
profondità; un albero può espandere il
proprio fogliame solo in misura proporzionata alle radici.
Crescere nella vita significa quindi,
evolversi in profondità all’interno di noi
stessi, per comprendere la vita nelle diverse trame di colori. L’incontro è stato
organizzato dal Gruppo Aido e dall’Associazione “Mondo di Colori”, in collaborazione con il Dipartimento di Nefrologia e Trapianto Renale di Vicenza:
giornata di beneficenza del 12 agosto
2013, per la sensibilizzazione e l’informazione dell’importanza della donazione degli organi.
La presidente,
Maria Cristina Pozzan
Gruppo di Sossano:
il nuovo Direttivo
per il periodo 2013-2017
Gabriele Casarin
confermato presidente
L’assemblea per il rinnovo delle cariche sociali si è tenuta il 14 aprile scorso presso la villa Loschi di Sossano: il
precedente numero di Rivivere era già
stampato.L’esito della votazione è il seguente: Casarin Gabriele, presidente;
Giacometti Mario e Maran Rosemma,
vicepresidenti; Negro Isabella, segretaria/amministratrice; Ruaro Raffaele,
consigliere. Per il servizio pluriennale
dato all’associazione, l’assemblea per
acclamazione ha nominato Sergio Turella presidente onorario.
La Redazione si unisce al Gruppo
nel ringraziare l’amico Turella, già presidente del Gruppo e consigliere regionale per i tanti anni di proficuo impegno.
Gruppo di Sovizzo:
“Donare per vivere”,
annuale concorso nelle scuole
medie. Festa del donatore
In collaborazione con il Comune e
l’Istituto Comprensivo, è stato promosso anche quest’anno dalle associazioni
Fidas e Aido il concorso fra gli studenti delle medie, quale naturale seguito
dell’incontro informativo che è svolto
nella scuola, relatori il dr. Silvio Maraf o n c o o rd i n a t o re d e i t r a p i a n t i
dell’Ulss6, gli insegnanti referenti ed i
presidenti Fidas e Aido.
Gli elaborati del concorso sono stati
esposti in una mostra allestita nella
Vita dei Gruppi
scuola stessa e premiate le opere più
espressive in una cerimonia ufficiale
aperta alla cittadinanza.
Domenica 22 settembre nella Chiesa di Sovizzo al Piano si è svolta la Festa
del Donatore. Poi il pranzo sociale Aido
e Fidas a carico di ciascun partecipante.
Grazie alla presidente Miriam Rossetto
e al suo Direttivo della sempre intensa
attività e partecipazione, di cui i 513
iscritti sono una grande testimonianza.
Gruppo di Stroppari di Tezze:
Festa del donatore
con Ana, Rds e Admo
Domenica 9/6 si è celebrata la festa
con le associazioni del dono sempre
unite. Al consueto programma, questa
volta si è aggiunto un momento particolare e molto apprezzato dalla comunità. Dopo la sfilata e prima della Messa, è stato assegnato un riconoscimento
pubblico a tre famiglie di donatori di
organi recentemente scomparsi: Andrea
Bernardi, Ivo Vigo e Marcella Lorenzin.
Nella foto il sindaco Valerio Lago consegna la targa al marito di Marcella. E’
seguito il pranzo sociale..
La sera precedente, sabato 8/6, si è
tenuta una serata di informazione sanitaria presso la sede dei gruppi.
Gruppo di Trissino:
Festa del donatore 2013
Nell’ambito della Sagra del Rosario,
il Gruppo ha organizzato la sua festa il
29 settembre: in provincia vi erano altre
cinque manifestazioni indette da gruppi
Aido o altre associazioni consorelle, due
Gruppo di Stroppari
Gruppo di Valdagno
delle quali a pochi km. Ciò nonostante
sono stati presenti cinque gagliardetti di
Gruppi Aido.
La Messa è stata celebrata nella
Chiesa di S. Andrea a Trissino alta, con
la consegna di pergamene e targhe alle
famiglie dei donatori di quest’anno. E’
seguito il pranzo sociale presso le strutture della sagra.
Gruppo di Valdagno:
il dr. Rommel Jadan
approda a Valdagno
“Per il mondo sei qualcuno, ma per
qualcuno sei il mondo.” Questo è il
motto che guida tutti gli interventi che
il dr. Rommel Jadan sta conducendo in
giro per il Veneto... e Lunedì 10 Giugno scorso abbiamo avuto il piacere di
ospitare Rommel e Fabio a Valdagno
nella sede di Palazzo Festari.
Di che cosa si è trattato? E’ un progetto tanto ambizioso quanto importante denominato “Traffic Deadline”
che consiste nel parlare, in modo innovativo, di prevenzione degli incidenti
stradali e di rispetto per la vita alla guida di un’auto.
Il dr. Jadaan, di origine giordana è
un medico in prima linea e non di quelli che vediamo alla TV. Perché il suo
lavoro, purtroppo, non è una fiction:
ma l’espressione di una triste realtà con
cui bisogna fare i conti. Rommel è un
medico del Suem-118 di Crespano del
Grappa, specializzato in Medicina d’Urgenza e in Elisoccorso. E’ lui che sale in
ambulanza per prestare i primi soccorsi
alle persone coinvolte negli incidenti
stradali ed è lui che troppo spesso deve
anche constatarne la morte. Eppure non
perde la speranza: quella di dimostrare,
con la sua innata simpatia e comunicativa, che una prevenzione degli incidenti stradali “a misura di giovane” è una
sfida possibile.
Questo è il nocciolo del progetto
“Traffic Deadline Italy”, da lui ideato
assieme a Fabio Vivian, titolare ed
istruttore di un’autoscuola di Marostica.
Due persone dalla professione differente, ma unite da una mission comune:
prevenire l’incidentalità stradale portando l’esperienza diretta di chi forma ed
abilita i conducenti dei veicoli e di chi
porta soccorso dopo un incidente.
Gli incontri di “Traffic Deadline”
non sono le solite conferenze ufficiali
sulla prevenzione delle stragi del sabato
33
Vita dei Gruppi
sera. Niente di tutto ciò: il messaggio e
la testimonianza dei relatori vengono
convogliati col supporto di video, musica e immagini anche molto forti. Si
tratta di 90 minuti di esposizione
“front-line” che alternando momenti di
allegria e tristezza portano a una profonda riflessione sui comportamenti
generalizzati al volante e sui principi
della buona educazione stradale, per
“prevenire la disperazione che una tragedia come il perdere una persona cara,
in un incidente stradale, provoca.”
Io sono soddisfatta di aver portato
questa serata a Valdagno e ringrazio
quanti nel direttivo AIDO si sono adoperati per la buona riuscita della serata,
quanti hanno partecipato ed anche coloro che a vario titolo, ci hanno dato
una mano pur non essendo membri del
gruppo. Infine voglio esprimere un forte “in bocca al lupo” al gruppo AIDO
di Valrovina/Bassano, che -tra qualche
giorno- ospiterà il dr. Rommel in quel
di Bassano, in occasione di una serata
analoga alla nostra.
dr. Barbara Tiso,
presidente AIDO di Valdagno
Gruppo di Valli del Pasubio/
Torrebelvicino.
Elezioni del Direttivo,
Presidente Marco Lorenzi
Domenica 13 ottobre si sono svolte
le elezioni del gruppo di Valli del Pasubio e Torrebelvicino, presso il centro
giovanile di Valli del Pasubio. Grazie ad
una sufficiente risposta degli iscritti si è
potuto ricostituire il direttivo che vede
Gruppo 6^ Circoscrizione di Vicenza in gita sociale
come nuovo presidente Lorenzi Marco,
vicepresidente Zattere Tiziana, consiglieri Maddalena Paola e Miccoli Antonio. Facciamo un augurio di buon lavoro al nuovo gruppo, sperando che riesca
a concretizzare tutte le idee che hanno
in cantiere.
Gruppo di Vicenza
6a Circoscrizione:
Grande evento nel Santuario
di Monte Berico per il
Trentennale della fondazione
- La scelta di festeggiare il Trentennale di Fondazione del Gruppo nel
Santuario di Monte Berico è stata voluta dal presidente Luciano Gabrielet-
Gruppo 6^ Circoscrizione di Vicenza a Monte Berico
34
to e dal Direttivo perché, in questa
Basilica e nell’adiacente Convento dei
Serviti, si sono spesso celebrati gli incontri e le assemblee Aido nel corso
degli anni e perché, essendo la Madonna di Monte Berico patrona della
Diocesi di Vicenza, il primo Gruppo
della città con i suoi 1.346 iscritti effettivi ha voluto unire in un grande
evento tutta l’Aido della Città e di
gran parte della Provincia. Come era
stato fatto in primavera a Bassano per
il 40^ della Sezione Aido Vicentina
per quella Zona.
L’evento è stato qualificato da una
grande affluenza di persone che hanno
gremito la Basilica, dai trenta gagliardetti di Gruppi Aido, dalla partecipazione dell’Assessore alla Partecipazione
del Comune di Vicenza, Annamaria
Cordova, dalla presenza dei dr. Pasquale Piccinni e Silvio Marafon, dei musicisti Pierangelo Valtinoni e Gastone
Zotto (autori di brani proposti), della
Schola Poliphonica del Santuario di
Monte Berico.
Il Coro, diretto da Silvia Fabbian
(nipote dell’indimenticata Anna, già
segretaria del Gruppo) ha animato la
Messa ed ha proposto uno splendido
concerto denominato “Accanto al cuore del padre”, presentando per l’occasione il cd dall’oratorio The Crucifixion di John Stainer, con il soprano
Laura Vasta e l’organista Luca Boaria.
- Fra le molteplici attività del
Gruppo, va ricordata la gita sociale,
che quest’anno si è voluto organizzare
alla diga del Vajont, in memoria dei
1.910 morti del disastro di 50 anni fa.
Vita dei Gruppi
Gruppo di Vicenza
7a Circoscrizione:
il ricordo dei donatori
Nella seconda domenica di ottobre,
il Gruppo ha promosso una celebrazione in ricordo dei donatori ed amici
scomparsi con la partecipazione delle
famiglie.
L’invito ai gruppi comunali è stato
accolto con favore: più di venti i gagliardetti presenti nella Chiesa di San
Antonio ai Ferrovieri. La manifestazione, come ha evidenziato il celebrante,
è stata una riflessione sulla vita e sulla
morte. Sulla vita perché contestualmente sono stati presentati al tempio
per il battesimo quattro bimbi; sulla
morte perché anche dopo di essa, si
può essere utili al prossimo donando i
nostri organi. Il presidente Giancarlo
Menin ha consegnato un ricordo alle
famiglie dei donatori dell’anno corrente, con l’offerta della rosa, simbolo
dell’Aido.
Al termine un piccolo rinfresco per
tutti preparato dalla signora Franca e
dai volontari.
Gruppo di Villaverla:
13 settembre, trentennale
di fondazione. Importante
serata informativa
Le emozioni sono volate nel cielo
di Villaverla Venerdì 13 Settembre
nel festeggiare il 30° di fondazione del
nostro gruppo. La serata è stata dedicata interamente alle speciali e generose stelle del cielo di Villaverla che sono
i nostri 29 donatori. Splendono del
Gruppo di Villaverla
Gruppo 7^ Circoscrizione di Vicenza
dono dell’Amore infinito. L’Amore che
si è moltiplicato diventando tante vite.
Grazie ai nostri donatori e loro familiari. Grazie anche ai nostri fondatori
che il 18 aprile 1983 hanno costituito
il gruppo AIDO di Villaverla. Alcuni
componenti del direttivo Fidas presero
la decisione di fondare il gruppo. Grazie per quanto hanno fatto e hanno
contribuito negli anni collaborando
assieme ma soprattutto nel donare il
proprio sangue, dono prezioso nelle
operazioni di trapianto.
Il tema è stato “ l’amore per la vita
raccontato da... medici generosi”.
Sono intervenuti la Dr.ssa Daniela
Vici della Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso con i suoi collaboratori, il
Dr. Pantaleo Corlianò coordinatore dei
Trapianti dell’ULSS 4 di Santorso e il
Dr Maurizio Axia primario di Nefrologia e Dialisi della stessa ULSS.
Conoscere la realtà della FBT di
Treviso ha arricchito la nostra conoscenza nel campo medico. Molti presenti ignoravano questa realtà che possiamo definire importante non solo a
livello italiano ma europeo.
Tutti i medici hanno saputo trasmettere professionalità e innanzitutto
quanto vivono tutti i giorni scontrandosi con la sofferenza degli ammalati e
quella dei famigliari dei donatori.
La serata è stata allietata dalle canzoni e poesie di Marco Rigoldi un ragazzo del ns. paese di 18 anni che ha
saputo trasmettere la sua voglia di vivere. Ha dedicato una canzone alla ns.
associazione “ Non sarai mai solo “ che
dice: “Sei con te, credimi, non sei solo
perché porti dentro anche lui. Sei con
te, guardati, parlati e non lasciarti mai
più da solo. Non sarai mai solo . “
Aspetti un fiore che non sboccia più,
ma il fiore aspetta che sbocci tu. Aspetti un cuore che non batte più. Ma quel
cuore lo fai battere tu”.
Abbiamo concluso con la toccante
testimonianza di Roberto Cavedon un
nostro caro amico di Marano Vic.no
trapiantato di fegato che gode di buona salute.
Si è letta la testimonianza scritta di
Bruno Maino nostro paesano che ha
ricevuto in dono il rene dalla moglie
Bruna. Entrambi stanno molto bene.
Che dire se non grazie a tutti per
averci raccontato l’ Amore per la Vita.
Per il direttivo AIDO
di Villaverla, la presidente
Anna Maria Dal Cengio.
35
Vicenza, Parco Querini
(foto di Cesare Gerolimetto)
Vicenza dal Monte Berico
(foto di Cesare Gerolimetto)
Scarica

notiziario semestrale dell`associazione italiana