ANNO 25 • N. 53 • DICEMBRE 2013 • POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 Nº 46) ART. 1, COMMA1, NE/VI NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA Per i 40 anni dell’Aido a Vicenza: facciamo un sogno … Vedere oltre. Silvio Colagrande vede con gli occhi di Don Gnocchi. “Rara avis”. Ciuffolotto d’inverno (foto Roberto Costa) • IN CASO DI MANCATO RECAPITO, SI PREGA DI RESTITUIRE PRESSO VICENZA CPO AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A PAGARE QUANTO DOVUTO • Sommario IN QUESTO NUMERO NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA Anno 25 – Nr. 53 – Dicembre 2013 Periodico semestrale dell’AIDO Provinciale di Vicenza Registrazione Tribunale di Vicenza n. 572/1987 Direttore: Bruno Zamberlan Direttore responsabile: Giandomenico Cortese Comitato di redazione: Sig. Giovanni Bianchi Ing. Fabrizio Busnardo Rag. Ugo Capraro Dr. Giandomenico Cortese Comm. Luigi Gino Rigon Comm. Bruno Zamberlan Direzione, redazione, amministrazione: Sede provinciale AIDO Viale Trento, 128 – 36100 Vicenza tel/fax 0444/543379 Codice fiscale: 95016090243 Conto corrente postale nr. 11968369 C/C Cassa Risparmio del Veneto: IBAN IT54X0622511820000002007901 ASSOCIAZIONE CON PERSONALITÀ GIURIDICA (art. 12 c.c.) delibera Giunta Regionale Veneto nr. 7176/12.12.1989; iscritta Registro Regionale del Volontariato posiz. VI-0048 dal 18.2.1986 ASSOCIAZIONE ONLUS D.L. 04/12/1997 nr. 460 Poste Italiane SpA: Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) Art. 1, comma 1, NE/VI Editore: Editrice Veneta - Vicenza Stampa: Tipografia Rumor SpA - Vicenza Tiratura 45.000 copie. Sono spedite gratuitamente alle famiglie dei Soci Aido della Provincia di Vicenza e distribuite ai 10.000 studenti che l’Aido incontra annualmente. Altre copie sono destinate ai Comuni, alle Parrocchie, agli ambulatori medici, alle Sedi Aido Nazionale, Regionali e Provinciali. Chiuso in tipografia il 15 novembre 2013 Prima di copertina: “Rara avis”. Ciuffolotto d’inverno, foto di R. Costa. SITO INTERNET WWW.AIDOVICENZA.IT CASELLA E-MAIL [email protected] [email protected] 2 Editoriale: Facciamo un sogno … di Giandomenico Cortese 3 Testimonianze: Vedere oltre. Io sono la reliquia vivente di Don Gnocchi di Silvio Colagrande 4 Testimonianze: “Amico Stefano”. Siamo i genitori di Stefano Beggio. di Bruna e Leonardo Beggio 6 L’argomento: L’Italia è il primo paese europeo per la donazione delle cornee. di Bruno Zamberlan 7 Riflessione: Bisogno di sognare di Giampiero Mattarolo 11 Eventi e notizie 12 Iniziative: Gli incontri con gli studenti nell’anno scolastico 2013/2014 18 La pagina del sorriso di Livio Binato 21 Ricordiamo i nostri donatori e amici 22 Vita dei gruppi 24 Hanno dato un contributo: Balasso Daniela; Beggio avv.Leonardo; Bordignon Roberto; Canaglia Emilia; Caoduro Paolo; Capraro Lamesso Rosalia; Cecchin Giampietro; Ciampanelli Michele; Collareda Riccardo; Costenaro Flavio; Famiglia Cracco in memoria di Riccardo Cracco; Fiorese Graziella in memoria di Gaetano Zilio; Fiorese Mirko; Gaspari Giorgio; Girardi Annalisa; Gusy Also; Longaretti Sergio; Marcante Lorenzo e Campagnolo Maria; Mozzato Stefania in memoria di Matteo Mozzato; Pangrazio Alberto; Quaggio Silvano; Rodella Franco; Speggiorin don Antero; Stragliotto Marco in memoria di Maella Stragliotto; Tagliaferro Galdino, Luigina e Margherita in memoria di Luigino Tagliaferro; Vicari Maria Teresa; Zamberlan Mariano; Zanotto Massimo; altri soci e privati cittadini. Contributo straordinario dei Gruppi Aido per Rivivere: Asigliano Veneto; Cassola S. Giuseppe; Creazzo; Mason Vicentino; Pedemonte – Lastebasse; Piovene Rocchette; Vicenza – Circ. 6^. Invito agli iscritti e benefattori Il vostro sostegno è sempre essenziale perché Rivivere continui ad uscire. Ci appelliamo alla vostra generosità per continuare il dialogo con la nostra comunità, come facciamo da 25 anni. Conto corrente postale nr. 11968369 (bollettino allegato). C/C Cassa Risparmio Veneto: IBAN IT54X0622511820000002007901. L’Aido Vicentina invia agli iscritti ed alla comunità i migliori auguri di Buon Natale ed un Sereno 2014, pieno di speranza e di condivisione. Editoriale Per i 40 anni dell’Aido a Vicenza Facciamo un sogno... di Giandomenico Cortese “Non abbiate paura di sognare in grande… Non sotterrate i sogni”. Papa Francesco usa tutti i new media, twitter, ogni occasione fin dalle sue udienze pubbliche, per incoraggiare i giovani, ma non solo loro. Ha ragione questo singolare gesuita, uomo di Chiesa e pastore di popolo. Il sogno dura tutta la vita, aiuta ad animarla, a riscattarla. Non è solo visione poetica. Pedro Calderòn de la Barca, peculiare scrittore e religioso spagnolo, ha titolato il suo dramma secentesco “La vita è un sogno” ed Edgar Allan Poe, prolifico autore americano, vissuto tra Boston e Baltimora, nell’Ottocento, ha inciso ancora di più definendo la vita “un sogno dentro un sogno”. Senza ricorrere ai pensieri di Dante o Petrarca, Leopardi o Foscolo pensiamo pure alle nostre esperienze. Certo conosciamo ed usiamo modi poetici ed ascetici per esaltare il destino trascendente della esistenza umana e la vanità della realtà terrestre. Sappiamo bene che la vita è sveglia, è impegno, tempo e spazio ove alimentare e far fiorire la futura pienezza di vita, è gioia e sofferenza, speranza e generosità, è testimonianza di condivisione, è dono ricevuto gratuitamente, capace di una offerta per ri-vivere. La nostra fortuna di aver incontrato l’Aido ci arricchisce di valori, ci offre stimolo per imparare a vivere pienamente tutta la vita. Seminando sogni. Josè Samarango, romanziere portoghese, premio Nobel per la Letteratura nel 1998, si diceva convinto che un uomo, per realizzarsi, “ha bisogno di fare la sua provvista di sogni”. E William Shakespeare aggiungeva: “Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni, e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita”. Paradosso e metafora per dirla con Cesare Pavese per il quale il sogno resta “Una costruzione dell’intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire”. Ditemi voi che vivete la quotidianità della nostra Aido, in provincia di Vicenza, se non incrociate ogni giorno nella vostra strada, straordinari gesti di coraggio e di fede, di testimonianza di bontà, di solidarietà. Non manca occasione, nei nostri incontri, di veder scorrere lacrime di commozione e di gioia in chi ha donato e ricevuto, in chi attende atti, espressioni d’amore. E’ straordinaria la nostra storia: 40 anni intensi che hanno coinvolto nell’avventura decine di migliaia di persone pronte e convinte a donare. Guardiamoci attorno: almeno uno Vicenza - Monte Berico. Foto di C. Gerolimetto 3 Editoriale ogni dieci persone, tra quanti incrociamo, hanno sottoscritto l’impegno Aido. E l’adesione è sempre più segnata da giovani attenti e premurosi. Gente che ha fegato, contagiata, che ha adottato le ragioni del cuore nella propria vita, che è divenuta capace di realizzare eventi da Guinnes dei primati, che sa costruire gioiose catene umane in grado di “abbracciare” e circondare mura e castelli (è accaduto a Marostica) per gridare al mondo la bellezza di volare nel blu dipinto di blu, sulle ali della solidarietà. Cinquant’anni fa nella spianata davanti al mausoleo di Abramo Lincoln, a Washington, un pastore protestante Martin Luther King, davanti a 250 mila persone, pronunciò il famoso discorso che ricordiamo dal suo inizio “I have a dream”, “Ho un sogno” per proclamare il valore dei diritti umani. Era l’anno del Concilio e della “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII, delle Nuove Frontiere di John F. Kennedy, della prima Vespa 50, della Olivetti Lettera 32, del primo long play dei Beattles. Continuiamo a sognare e ad agire in grande. Sicuri. La rivoluzione del dono trasforma il mondo, è segno di giustizia, eguaglianza, fraternità. Ho incontrato nei giorni scorsi Silvio Colagrande, che con Amabile Battistello nel 1956 - erano entrambi ragazzini allora - ebbe in dono le cornee appena espiantate a don Carlo Gnocchi, oggi proclamato Beato, assunto alla gloria degli altari. Colagrande, “reliquia vivente di don Gnocchi”, resta emblema della storia dei primi trapianti in Italia, quando si ebbe il coraggio di sfidare la legge per aprire una strada. Partendo dalla sofferenza, sgorga la capacità di restituire dignità e speranza. E’ - quella che don Gnocchi definiva la “Pedagogia del dolore innocente” - la determinazione a volere trasformare i sogni in realtà, a generare qualità di relazioni e gioia di vivere. Vedere oltre, al di là di noi stessi, resta una sfida, un obiettivo di orizzonte, un traguardo da conquistare. Una sfida possibile, realizzata in centinaia, migliaia di trapianti. E’ vita vissuta, sofferenza divenuta ricordo, grazia di condivisione quella percepita a Recoaro, qualche settimana fa, quando nella Conca di Smeraldo nelle nostre Prealpi, si sono ritrovati attorno al dott. Stefano Chiaramonte i “suoi” trapiantati. L’Aido Vicentina è una antologia sempre più ricca di storia, fatta di un lungo e mai finito cammino, di tante piccole, grandi storie individuali che vengono da lontano, di affetti teneri ed appassionati, di silenzi smarriti, di volti e sguardi che si incrociano; è attesa e determinazione, perfino capacità di indignarsi, con il sorriso sulle labbra e l’innocenza del cuore. Continua così, insieme, stringendoci l’un l’altro la mano, il lungo e faticoso cammino del nostro grande sogno. Testimonianze “Io sono la reliquia vivente di Don Gnocchi” Vedere oltre Ho incontrato don Carlo Gnocchi per la prima volta alla Rotonda di Inverigo verso la fine dell’ottobre 1954. Era comparso improvvisamente nel cortile interno, dove noi ragazzi giocavamo nell’ora di ricreazione; alto, magro, sorridente; fece solo pochi passi e subito tutti smisero di giocare per circondarlo: chi gli prendeva la manica della veste talare, chi gli chiedeva come stava, chi gli diceva ciao. Io rimasi a una certa distanza, ma ebbi una forte sensazione di essere attentamente osservato dal suo sguardo penetrante. Dopo un mese da questo episodio Don Renato, il nostro vice alla Rotonda, mi portò dal prof. Galeazzi a Milano per una visita oculistica: il professore mi disse con voce burbera e sonora “ l’unica cosa da fare è un trapian- 4 to di cornea, ma in Italia non si può, bisogna andare in Svizzera”. Avevo perso quasi completamente la vista quattro anni prima, all’età di sette anni: uno zampillo di calce viva mi aveva colpito agli occhi mentre stavo giocando, causando un’ustione gravissima con la compromissione delle cornee. Ero rimasto per due anni senza vedere assolutamente nulla: al momento della visita del professor Galeazzi avevo riacquistato qualcosa dal solo occhio destro e questo mi permetteva di muovermi in modo quasi autonomo. Rividi don Carlo verso la fine di settembre 1955, a Roma, dove ero stato trasferito per frequentare la scuola braille per non vedenti: aveva lo stesso atteggiamento sorridente della prima volta. Era l’ora di pranzo e bisognava recar- di Silvio Colagrande (*) Testimonianze si in refettorio in fila per due scendendo dalle aule. In fondo alle scale don Carlo era rimasto in piedi a braccia conserte a guardare tutti noi mentre gli passavamo davanti. Gli passai vicinissimo, quasi a sfiorarlo, e mi resi conto che il suo viso era molto dimagrito e sofferente. Pochi mesi dopo, il 27 febbraio 1956, alle 10, vigilia del giorno della morte di don Carlo, tutti gli alunni della sezione non vedenti del Centro di Roma furono chiamati per una visita oculistica: quando entrai nell’ambulatorio riconobbi la voce burbera e forte del professor Cesare Galeazzi. Dopo la visita mi fu semplicemente detto che bisognava andare a Milano. La destinazione era l’Istituto Oftalmico: viaggiai tutta la notte in treno in compagnia del maestro di musica. La giornata del 28 febbraio passò fra molte visite e preparativi all’intervento. Mi resi conto di quanto era successo soltanto il giorno dopo, 29 febbraio, al risveglio dall’anestesia; ricordo che ero completamente bendato e sentivo un peso che mi circondava la testa. L’infermiera mi raccomandava di restare immobile. Solo dopo cinque giorni fui sbendato per la prima medicazione: il professor Galeazzi e il suo assistente, professor Mario Celotti, mi esaminarono attentamente e a lungo: riuscii a vedere le tre dita della mano del professore e la mia gioia fu subito soffocata da una nuova bendatura totale. Credo necessario sottolineare che i due professori avevano operato trasgredendo le norme giuridiche dello stato italiano che non permetteva prelievi e trapianti di organi. Il Parlamento emanò la prima legge a favore dei trapianti dopo qualche mese. Fui dimesso dall’oftalmico dopo parecchi mesi e tornai a Inverigo per riprendere la terza elementare, ma questa volta leggendo e scrivendo. Al termine della scuola elementare tornai al Centro di Roma per frequentare la scuola Media: qui trovai ancora lo stesso Direttore. Don Piero Gemelli, che mi rivelò quanto era successo durante quella visita di Don Carlo a Roma nel settembre del 1955. Don Carlo gli aveva detto di sospendere il mio viaggio in Svizzera che si stava organizzando con la collaborazione della Croce Rossa Italiana per effettuare il trapianto di cornea, perché ci avrebbe pensato lui. Questo trapianto ha segnato e accompagnato la mia vita e ancora oggi rappresenta la motivazione più profonda del mio lavoro: non solo sapevo chi era il donatore, ma sapevo anche che lui mi aveva scelto per la donazione. Sono ormai trascorsi 58 anni dal mio ingresso alla Fondazione Don Gnocchi: rimanere legato alla sua opera mi è sembrato l’unico modo di rispondere a quel gesto ricevuto senza neanche una parola. Ho cercato in tutti questi anni di esprimere nel quotidiano quello spirito di servizio e solidarietà che avevo conosciuto da ragazzo alla Rotonda, quando insieme alla cornea ho ricevuto una fortissima educazione di esempi, non di parole, a praticare attenzione verso gli altri e ad esprimere in azioni quotidiane il senso della solidarietà umana e cristiana. (*) dr. Silvio Colagrande - direttore del Centro S. Maria alla Rotonda di Inverigo (CO) – appartenente alla Fondazione Don Carlo Gnocchi. Capriolo d’inverno. Foto di R. Costa 5 Testimonianze “Siamo i genitori di Stefano Beggio, donatore di organi nel 1987.” Amico Stefano di Bruna e Leonardo Beggio(*) Siamo i genitori di Stefano Beggio, deceduto nel 1987, in seguito ad una ischemia cerebrale, che lo ha colpito all’età di 20 anni, mentre giocava una partita di calcio con i colori del Calcio Marano, dopo tre giorni di coma, operato al cervello all’Ospedale S. Bortolo di Vicenza, nell’ultimo tentativo di almeno arginare il danno in corso. Dichiarata la sua morte cerebrale, abbiamo dato il consenso all’espianto dei suoi organi. Furono prelevati il cuore, le cornee, i reni ed, inutilmente, anche il fegato.. Il caso ha voluto che venissimo a conoscere le persone che avevano ricevuto il cuore ed un rene. Del trapianto di un rene ha beneficiato un giovane senza genitori, di Dueville, che, così liberato dalla dipendenza dalle continue dialisi, ha potuto coltivare la sua passione per i viaggi. Per molti anni ha viaggiato per tutta Europa con viaggi turistici organizzati, dai quali ci manda tuttora regolarmente una cartolina e di cui ci ha raccontato durante i nostri incontri, Ed il nostro rapporto continua tuttora. Tramite notizie riportate dalla stampa, abbiamo pure avuto la possibilità di metterci in contatto con la persona , che ha ricevuto il cuore, e la sua famiglia, insegnante, sportivo subacqueo, sposato con tre figli, abitante a Chieti, ma operato ad Udine. La conoscenza si è trasformata subito in amicizia. Siamo stati ospiti a casa sua e lui e sua moglie sono stati graditi ospiti da noi, facendo loro conoscere Schio ed il Pasubio. Carla, la nostra figlia minore, li ha voluti come invitati al suo matrimonio. Purtroppo, pochi anni fa, a causa di complicanze sopravvenute dopo oltre vent’anni, è venuto a mancare e Laura, la nostra figlia maggiore, ha voluto partecipare al suo funerale. E siamo tuttora in contatto telefonico con la moglie. Ma non è di questo che volevo scriverVi. Stefano era cresciuto coltivando la sua passione per il calcio presso l’Oratorio Salesiano di Schio, sito poco lontano dalla casa dove allora abitavamo. Dopo avere partecipato a vari tornei giovanili e ai primi campionati con il “Concordia”, passava al Vicenza - La Basilica. Foto di C. Gerolimetto 6 “Calcio Schio”, dove ha giocato nella squadra “Primavera” . Però, volendo trasmettere ai ragazzi più giovani non solo la sua passione per il calcio, ma anche i principi morali, che per lui la accompagnavano, era riuscito a contemperare tutti suoi impegni, con il farsi “prestare” come giocatore al “Tecme Marano”, che militando in una serie inferiore richiedeva un minor impegno di sedute di allenamento, con il frequentare l’Università di Padova e, soprattutto, con il continuare a seguire come allenatore almeno una delle varie squadre di ragazzi del “Concordia”. I suoi amici , rimasti profondamente colpiti dalla sua improvvisa scomparsa, concordarono fra loro un patto per il quale sarebbero stati suoi “amici per sempre”, per conservarne il ricordo. A 25 anni dalla sua scomparsa hanno dato alle stampe un opuscolo dedicato ai ragazzi dell’età di quelli, che lui allora aveva allenato, per trasmettere loro attraverso episodi raccontati a fumetti, di cui erano stati testimoni diretti, quanto egli aveva maturato e cercato di trasmettere con l’esempio ai suoi amici e ai suoi “ragazzi”. L’opuscolo “Amico Stefano”, che Vi allego, si conclude con la riproduzione della attestazione che Voi ci avete voluto consegnare a suo tempo, per noi sempre preziosa e cara, perché costituisce una memoria del suo ricordo. Sperando che questa testimonianza del Vostro costante impegno a favore della solidarietà umana per la donazione ed il trapianto degli organi Vi possa essere gradita, Vi porgiamo i nostri migliori auguri per la Vostra meritoria attività. (*) Leonardo Beggio, Sindaco di Schio 1973 - 1975 L’argomento Banca degli Occhi: Lettera all’Aido Vicentina 7 L’argomento Donazione di cornee: l’Italia è il primo paese europeo per la donazione di cornee di Bruno Zamberlan Il Veneto contribuisce per oltre il 50% del totale Italia. Vicenza dona il 25% del Veneto Per l’argomento di questo numero di Rivivere, mi sembra giusto ritornare a parlare di un primato che il Veneto e Vicenza hanno nel contesto Europeo e Nazionale. Non tanto per orgoglio o vanteria, quanto perché viene recepito dagli addetti ai lavori e dalla comunità tutta che questi sono segnali precisi di una grande disponibilità che la nostra gente ha fatto propria e mette in pratica. I riferimenti in queste pagine di Rivivere sui risultati importanti dell’Ulss 4 Alto Vicentino e sull’incontro con Silvio Colagrande ne danno piena testimonianza. Secondo i dati forniti dalla Banca degli Occhi del Veneto, nella Provincia di Vicenza nel 2011 sono stati donati e raccolti 3.986 cornee e bulbi oculari. Nel 2012 il risultato è stato altrettanto importante: donati 3.833 cornee e bulbi. Così sarà, secondo le proiezioni, anche per l’anno in corso. Dati sui trapianti del primo semestre 2013 in Italia e nel Veneto. L’attività di donazione e trapianto nei primi sei mesi di quest’anno dimostra una tenuta della rete rispetto ad un quadro di difficoltà del sistema sanitario. I dati preliminari al 30 giugno indicano un aumento delle segnalazioni dei decessi con accertamento neurologico (2.305 contro i 2.271 del 2012), dei donatori utilizzati (1.139 contro i 1.123 del 2012), un aumento dei trapianti 2.983 contro i 2.902). Stabile il tasso delle opposizioni: 29% a livello nazionale. Esaminando i trapianti nel dettaglio, osserviamo come quelli di rene e fegato fanno segnare un modesto aumento passando per il rene dai 1.589 del 2012 a 1.605 del 2013 e per il fegato da 986 nel 2012 a 1.016 nel 2013. Stabili i trapianti di cuore: 231 nel 2012, 232 nel 2013. In aumento i trapianti di polmone: erano 114 nel 2012, se ne sono registrati 143 nel 2013. I pazienti in lista d’attesa per un trapianto sono 8564, il 74,5% di questi (6507) sono in attesa di un rene. Vicenza - I Portici del Muttoni. Foto di C. Gerolimetto 8 Per il Veneto è da rilevare che la nostra Regione è sempre ai primissimi posti: - i donatori utilizzati sono stati nr.133: il 24,9 per milione di abitanti (alcune regioni non arrivano al 10 pma); - le opposizioni sono state il 21,3, contro il 29% media Italia (ma alcune regioni sono sopra il 40 e 50%). Iscrizioni all’Aido: Al 31.12.2012 gli iscritti in Italia erano 1.306.421. Nel Veneto 203.674. A Vicenza gli iscritti attivi sono 46.016 al 30.9.2013. L’incremento nel 2013 – da gennaio a ottobre - di nuovi iscritti è stato di 682; cancellati per morte o trasferimento o irreperibili nr. 192. E’ di gran lunga la percentuale più elevata d’Italia sulla popolazione maggiorenne residente. I nostri iscritti sono aggiornati costantemente anche a mezzo dei resi di Rivivere. Attività 2013: Sempre vivace l’attività dei Gruppi, che poi è lo specifico im- L’argomento pegno che ci siamo dati e la finalità della nostra presenza, nei diversi segmenti della nostra comunità. Nell’anno in corso abbiamo registrato un centinaio di iniziative varie promosse dai nostri Gruppi. Vedi Rivivere nr. 52 maggio /2013 e nel presente nr. 53 “Vita dei Gruppi”. Settore scuola: è il nostro impegno prioritario. Abbiamo avvicinato quasi 10.000 studenti in perfetto accordo con gli Istituti Scolastici, le quattro Ulss e le altre associazioni di donatori. Il programma per l’anno scolastico 2013/2014 è in pieno svolgimento. Rivivere: tiratura 90.000 copie annue: è sempre apprezzato e chiediamo che sia sostenuto. Siamo l’unica Sezione in Italia che, senza obblighi né abbonamenti, riesce ad avvicinare i propri iscritti due volte l’anno. Il costo è notevole, anche per l’aumento delle tariffe postali. La volontà di tutti è quella di fare ogni sforzo per continuare la pubblicazione e, come sempre, ci appoggeremmo all’indispensabile contributo dei Gruppi e dei singoli iscritti. Come risulta evidente dalla lettura di queste pagine di Rivivere, alla collaborazione sempre intensa con i Comuni Vicentini, le Parrocchie, le associazioni del dono e gli Alpini, collaboriamo fattivamente con ottimi risultati con le nuove associazioni sorte di recente. Tra queste da evidenziare: Il Mondo di Colori; gli Amici del rene; le Voci dal Cuore: associazioni di trapiantati o in attesa di trapianto. Grazie a tutti della collaborazione. Ed un cordiale augurio di Buon Natale e sereno Anno Nuovo. Risultati importanti per l’Ulss 4 e per la sezione Aido. Boom di espianti: le cornee donate crescono del 600% Negli ultimi anni le donazioni di organi e tessuti nell’Alto Vicentino sono cresciute esponenzialmente grazie al nuovo ospedale e all’attività di formazione. In alcuni settori sono aumentate di oltre dieci volte in appena 3 anni: come le 265 donazioni di cornee registrate l’anno scorso contro le 38 del 2010. Un aumento del 600% in soli due anni. «Risultati raggiunti grazie alla sensibilizzazione degli utenti ed alla formazione del personale – spiega Pantaleo Corlianò, responsabile del coordinamento trapianti dell’Ulss 4. “Siamo un piccolo ma importante anello della catena dei trapianti». «Cogliamo i frutti di oltre due decenni di attività – sottolinea Simone Marini, presidente del Gruppo scledense dell’Associazione italiana donatori di organi -. Incontriamo ogni anno centinaia di studenti delle scuole cittadine, ma i risultati si vedono nel tempo». «L’anno scorso ci sono state 265 donazioni di cornee, di cui 200 di tessuto corneale e 65 di bulbi oculari completi, contro le 244 donazioni del 2011, con 138 di tessuto corneale e 106 bulbi – spiega il responsabile Pantaleo Corlianò – Nel 2010 invece avevamo avuto appena 38 donazioni». I tessuti oculari, che permettono in molti casi di ridare la vista a pazienti con gravi patologie oftalmiche rappresentano uno dei punti di forza dell’Ulss 4, ma risultati positivi si sono visti anche in altri settori. Nel 2012 sono stati infatti 18 i donatori trapiantati (di cui quattro di pelle) rispetto ai 10 dell’anno precedente. Tre invece i donatori multiorgano, uno in più del 2011. Sia per gli organi che per i tessuti, non c’era stato nessun caso di donazione multipla nel 2010. «Nell’ospedale unico dell’Alto Vicentino non si eseguono i trapianti – spiega Corlianò – Solo gli espianti». In Veneto infatti solo le Ulss di Padova e Verona hanno l’autorizzazione necessaria. «Però le donazioni eseguite grazie alla nostra struttura sanitaria sono in crescita e questo è importante: senza le donazioni non ci sarebbero neanche trapianti». «Il nostro Centro è collegato alla rete regionale che promuove la donazione di organi e tessuti – fa presente il direttore generale Daniela Carraro – Fondamentale è l’assistenza ai familiari in questa scelta di estrema generosità». Ma come testimonia anche il p re s i d e n t e d e l l’ A i d o s c l e d e n s e grandissima importanza riveste la sensibilizzazione dei giovani. In questo campo l’azienda sanitaria Alto Vicentino ha tenuto l’anno scorso oltre una trentina di lezioni. La gioia di vedere con gli occhi di don Gnocchi 27 settembre: Serata emozionante a Villa S. Biagio di Mason Vic. La gioia di vedere con gli occhi don Carlo Gnocchi. Una serata emozionante, piena di significato, ricca di testimonianze e di relazioni quella organizzata da Eligio Munari, presidente del Gruppo Aido di Mason e Villaraspa e dal suo direttivo a Villa San Biagio, accompagnata dalle struggenti note del Coro ANA di Marostica, diretto egregiamente dal m.o Luca Vendramin. Le “voci” degli alpini, nelle loro penetranti tonalità, hanno accompagnato e sottolineato i momenti interlocutori della partecipata serata, i saluti di Eligio Munari e Giandomenico Cortese, direttore della Rivista Rivivere e rappresentante del Presidente Provinciale dell’Aido, Bruno Zamberlan, del sindaco Massimo Pavan e del vice presidente della sezione Alpini Monte Ortigara di Marostica, Federico Merlo. All’incontro sono intervenuti il dott. Enzo Apolloni, direttore sanitario dell’Asl n. 3 di Bassano del Grappa con il dott. Marco Baiocchi Direttore del S.C. di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Bassiano e Coordinatore Ospedaliero per i Trapianti con la sua collega Chiara Giurgevich, tutti e tre a portare non solo adesioni e impegni formali di vicinanza all’Aido, ma soprattutto convinti assertori della promozione della cultura del dono. Il dott. Baiocchi ha anche informato dell’impegno dell’Asl nella formazione non solo dei propri operatori ma anche degli Ufficiali di Stato Civile ed Anagrafe dei Comuni del territorio in cui opera l’Azienda Sanitaria per sensibilizzarli affinchè comunichino, nella loro quotidiana attività, ai cittadini tutti il senso dell’adesione alla donazione di organi. I momenti più significativi dell’incontro sono stati quelli dedicati alle testimonianze, la storia di Silvana di Marostica che ha donato un rene al marito, di Eliseo Terzo, trapiantato di cuore da oltre 25 anni e soprattutto di Silvio Colagrande, uno dei “mutilatini” di don Carlo Gnoccchi, oggi direttore del Centro Santa Maria alla Rotonda di Inverigo, appartenente alla Fondazione Don Gnocchi. 9 L’argomento Silvio Colagrande, che ora ha 69 anni, ha raccontato la vibrante storia personale. La struttura di Inverigo, uno dei centri di quella stessa Fondazione, è la stessa che lo accolse quando, ancora bambino, uno schizzo di calce nel cantiere della sua casa in Abruzzo lo aveva reso cieco. Il direttore Colagrande porta al collo una medaglietta con questa scritta: «Io sono la massima reliquia di don Gnocchi». La cornea che all’età di dodici anni gli restituì la vista, in effetti, è una delle due che don Carlo decise di donare morendo. L’altra ce l’ha quella che allora era una bam bina a sua volta, Amabile Battistello, e che tuttora vive a Cinisello. Colagrande quei giorni di fine febbraio del 1956 se li ricorda benissimo, e li ha descritti carichi di emozione all’Aido di Mason. Certo allora non poteva sapere, per esempio, di quando don Carlo ormai morente e consapevole che i trapianti erano ancora illegali aveva comunicato le sue intenzioni al professor Cesare Galeazzi: «Sei disposto - gli aveva chiesto - a rischiare la galera per fare una cosa?». Ricorda però, Colagrande, di quando il professor Galeazzi lo mandò a prendere: «Fui preparato per l’intervento la mattina del 29 febbraio. Don Carlo era morto il giorno prima. Ricordo - prosegue - che dopo l’operazione rimasi bendato e immobile per tre giorni. Poi vennero a togliermi le bende. Mi medicarono, mi misero delle gocce. E vidi il professor Galeazzi ai piedi del letto che mi mostrava le dita della mano e mi chiedeva quante erano. E io le vidi: erano tre». La testimonianza del pro- Silvio Colagrande ed Eligio Munari fessor Galeazzi è una delle più articolate e toccanti tra quelle raccolte, nel corso degli anni, per promuovere la causa di beatificazione: «Ricordo ancora - diceva gli attimi in cui durante l’operazione ho avuto in mano l’occhio azzurro di don Carlo che non c’era più». La vita di Silvio Colagrande, da allora, è andata avanti in simbiosi con la Fondazione: prima come studente, poi come collaboratore, ora come dirigente. «Mi è sempre sembrata la maniera più naturale - dice - di restituire al mio prossimo quello che ho ricevuto». Usa una espressione, per descrivere l’atteggiamento di don Gnocchi verso i piccoli malati, che ripete con insistenza: «Pedagogia del dolore innocente». La «capacità di restituire una speranza e una prospettiva di vita a tutti, partendo anche dalla sofferenza». Oggi vede con gli occhi Cavalli al tramonto. Foto di R. Costa 10 di don Carlo e allo stesso tempo quegli occhi continuano a vedere attraverso di lui. «E dire - sorride - che pur avendolo incrociato un paio di volte non avevo mai avuto neppure l’occasione di parlargli». Don Carlo Gnocchi era nato il 25 ottobre 1902 a S. Colombano al Lambrate. Morì il 28 febbraio 1956 a Milano. Prete, educatore e scrittore, ufficiale degli Alpini nella Campagna di Russia, con la Tridentina, restò profondamente segnato dalla drammatica ritirata dalle linee sul Don, nel dicembre-gennaio 1943. Lui stesso, in un toccante documento, il libro “Cristo con gli Alpini ha scritto” «In quei giorni fatali posso dire di aver visto finalmente l’uomo. L’uomo nudo; completamente spogliato, per la violenza degli eventi troppo più grandi di lui, da ogni ritegno e convenzione, in totale balìa degli istinti più elementari emersi dalle profondità dell’essere». Di lui, nella prefazione alla sua biografia ed agli scritti di don Gnocchi, il card. Carlo M. Martini dice: «Un volto, uno sguardo che viene da lontano: l’amore per i giovani, la passione educativa, lo slancio di un lungo e mai finito cammino, tra i sentieri della guerra, nei silenzi smarriti della terra russa, l’affetto tenero ed appassionato per i suoi mutilatini». Oggi don Carlo Gnocchi è Beato per la Chiesa Cattolica, proclamato il 25 ottobre 2009 (officiante il Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi). In questi giorni la Città di Milano gli ha tributato un altro onore, riconoscendo la fama ed il ruolo avuto dal fondatore della Pro Juventute, già Pro Infanzia mutilata, ha posto una statua che lo raffigura tra le guglie del Duomo, sotto la celebre Madonnina. GdC Riflessione Bisogno di sognare di Giampiero Mattarolo Se quarant’anni fa qualcuno avesse osato dire che l’AIDO vicentina sarebbe tanto cresciuta negli anni da raggiungere ora circa 60.000 adesioni alla donazione, sarebbe stato preso per un velleitario, un ingenuo sognatore, un illuso utopista. E invece così è stato. Anzi si può dire che nella nostra provincia ogni dieci persone maggiorenni, almeno una ha aderito all’AIDO! Com’è stato possibile? Che cosa è successo? I tempi non pare siano stati così favorevoli. Il senso di appartenenza, la generosità, l’apertura verso gli altri, la solidarietà e la disponibilità a seguire un’idea oltre il proprio tornaconto, non sembrano caratteristiche dominanti questi ultimi decenni … non sembrano, ma forse sono atteggiamenti più nascosti che assenti. Molto probabilmente la gestione dell’AIDO, la capacità di proposta, le sue manifestazioni molto diffuse in provincia, hanno suscitato convinzioni e adesioni. L’abilità e l’impegno propositivo, pur necessari, non bastano però a spiegare un così vasto sviluppo dell’associazione. Forse qualcuno ha sognato, ha saputo sognare nonostante tutto, ha saputo proporre di sognare. Per sognare con qualche speranza, infatti, non si può rimanere soli e sognare da soli. Rischieremmo di essere, dei velleitari. Solo sognare assieme può rendere possibile e realizzabile una prospettiva altrimenti illusoria. Purtroppo è così difficile sognare che fin troppo spesso perdiamo la capacità di farlo. Viviamo in un mondo così difficile che siamo spesso tentati di lasciarci andare nello scetticismo. Anzi, il rifiuto più o meno esplicito della speranza, della fiducia sognata, di un ideale che superi le amarezze presenti nell’esperienza, pare essere dai più vissuto e proposto come una connotazione di maturità, di consapevolezza disillusa e prudente. “Si nasce incendiari – come ha detto Vasco – e si muore pompieri”. Un moderno e notissimo pensatore, tanto discusso e criticato, quanto appassionante e propositivo, Vito Mancuso, afferma che è fin troppo facile perdere la speranza, se leggiamo e ci soffermiamo a vedere le cose difficili e grevi. Basta, dice Mancuso: “... porsi davanti ad un reparto di oncologia infantile e guardare i bambini senza capelli; porsi davanti ad un ospizio e guardare il disfacimento dei corpi e l’ebitudine delle menti; basta pensare a chi nasce gravato da un’anomalia genetica; basta pensare agli incidenti e alle fatalità, alle disparità sociali che producono miseria, ignoranza e cattiveria; basta pensare alla orgogliosa presunzione di molti, spesso ostentata senza alcun pudore.” Basta, potremmo aggiungere, leggere i giornali o seguire la televisione e sentire e vedere e assistere a comportamenti che entrano nelle nostre menti come messaggi laceranti che ci feriscono e ci fanno male. Una colpa grave di molti politici, tanto grave da far pensare che forse non se ne rendono conto, consiste nell’aver fatto crollare la loro attendibilità e con questa la speranza in una migliore convivenza. La politica, è stato detto da qualche illuminato personaggio, dovrebbe essere l’organizzazione della speranza. Eppure abbiamo bisogno di sognare, abbiamo bisogno di sperare e di avere una direzione e di sentirla come qualcosa che dà un senso e un significato alla vita. Non è infantilismo pensare e dire che abbiamo bisogno di utopie, che anzi abbiamo il “diritto” di avere delle utopie. Intese queste non come delle cose belle ma illusorie e impossibili, ma come dei riferimenti, degli ideali pensati e amati che meritano di orientare la nostra vita anche se sappiamo che non potremo mai raggiungerli e realizzarli totalmente. Piero Ottone, un famoso giornalista di qualche anno fa, e già direttore del “Corriere della sera” scrisse un libro (per me micidiale) dal titolo: “Le regole del gioco”. Era una specie di immaginario epistolario rivolto ai figli. Sosteneva Ottone che in fondo non c’è una grande differenza di significato e di valore tra un giocatore di golf e un politico impegnato. Entrambi hanno trovato un ambito e un modo per sfuggire all’ansia della vita, per dimenticare le voragini vuote di senso e di speranza che possono attirare la vita stessa in una drammatica situazione di disperazione. Per tentare di sopravvivere sarebbe per quell’autore soprattutto necessario accordarsi su delle regole del gioco, del gioco della vita. E’ una visione, micidiale appunto, anche perché non è totalmente contraddetta dall’esperienza. E’ proprio per questo che, pur in un mondo difficile, contradditorio e a volte sconsolatamente “malato”, dobbiamo far forza a noi stessi e non perdere mai la speranza che la vita abbia un senso e che questo consista in un bene, in un’idea di convivenza, in un sogno che merita l’impegno della speranza, in un’utopia illuminante il nostro percorso. Non dovrebbe essere difficile o impossibile: tutti anche i più scettici hanno in fondo al cuore un seme di speranza; molte volte rimane lì, nascosto, posto in silenzio da esperienze negative, da eventi dolorosi o addirittura drammatici. Forse riusciamo a far tacere la nostra fame di significati, ma non la possiamo cancellare, così come non riusciamo a dimenticare il nostro desiderio di bene e di amore. E così cerchiamo di mitigarla con azioni diverse, con surrogati stanchi spesso forieri di solitudine o di tristezza. Dovremmo sempre permetterci di sognare, di immaginare con emozione, di pensare a situazioni e a momenti ricchi di bellezza, senza lasciarci troppo condizionare da freddi calcoli di opportunità e convenienza. Dovremmo coltivare la speranza perché non sia solo un’attesa e un desiderio, ma perché si alimenti con la convinzione che, nonostante tutto, valga la pena di impegnarsi. E’ proprio l’impegno e la volontà che danno contenuti di valore e di nobiltà umana alla stessa speranza e quindi alla nostra vita. Dovremmo non aver paura di farsi affascinare da utopie, non certo crogiolandosi nelle impossibilità, ma vivendole, appunto, come riferimenti, come dei fari, che possono indicarci il cammino. Molte cose, molti reali sviluppi culturali, umani e anche politici, hanno avuto alla base dei “sognatori” con il coraggio di esserlo. Per esempio, la definizione dei principi generali della Costituzione Italiana è stato un sogno dei padri costituenti, forse per qualcuno, un’utopia. Per fortuna sono lì scritti nella storia della nostra Italia, come un punto d’arrivo e come una straordinaria prospettiva di ricchezza umana e politica che ancora ci propone il senso vero, il significato e il valore di una possibile, anche se difficilissima, modalità di convivenza e di sviluppo. Lo stesso cristianesimo può essere vissuto come un sogno, un’utopia. L’invito di Cristo ad essere perfetti alimentando la nostra spiritualità e umanità con l’amore di Dio, e più concretamente ancora, il suo “comandamento” di amare gli altri come noi stessi, che cosa sono se non indicazioni che richiedono una difficilissima volontà di speranza? E’ un po’ difficile dire che sono utopie, vaneggiamenti, illusioni. Personalmente penso, infine, che per sognare e sperare bisognerebbe avere l’animo pulito, quasi candido. Non si può, credo, sognare e sperare se si ha l’animo travagliato da risentimenti e da accuse, se si è arrabbiati con qualcuno e con il mondo. Così come non si può godere la bellezza di un tramonto o del rincorrersi delle nuvole o del profumo di un fiore o del sorriso dolce di una mamma che tiene in braccio il figlio, se si ha nell’animo una crosta di indifferenza e di falsa … maturità. Per sognare per bene bisognerebbe pulirsi l’animo, aprire gli occhi alla gioia e alla bellezza della vita. Pur nelle situazioni più difficili, abbiamo sempre, sempre, più motivi per ringraziare Dio che per rivendicare cose che non abbiamo. Se chiudiamo la porta dei sogni – ha detto Benigni – siamo già morti. 11 Eventi Un miracolo della vita che continua Grande festa della donazione: 29 settembre 2013 Recoaro Terme di Samuele Riello Mondo di colori, la grande festa a Recoaro con cinquecento persone Il più grande spettacolo dopo il “Big Bang” siamo tutti noi: la nostra voglia di vivere, la nostra vita. A nome e per conto dell’Associazione di Volontariato MONDO DI COLORI posso affermare che domenica 29 settembre, a Recoaro Terme, c’è proprio stata un’esplosione di vita, dopo il Big Bang. Una grande festa della donazione che ha visto coinvolte in prima linea l’Associazione, in stretta sinergia e collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Recoaro Terme, la Scuola Alberghiera Artusi, la Pro Loco, l’Associazione di Promozione Sociale Aster Tre Onlus, l’AIDO, la FIDAS e le associazioni di volontariato presenti nel territorio. Obiettivo della giornata, centrato in ogni sua parte, era quello di creare al di fuori del Dipartimento di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza, magistralmente guidato dal prof. Claudio Ronco, e del Centro Trapianto del Rene, condotto dal dott. Stefano Chiaramonte, una famiglia di “pazienti trapiantati”. Sì, l’aria che si respirava all’interno del palazzetto, dove si è svolto un pranzo di condivisione che ha visto cinquecento ospiti provenienti da tutta la provincia e oltre il confine regionale, è stata caratterizzata da 12 un’atmosfera di festa familiare che ha tenuto lontano tutti i problemi che ogni giorno ognuno di noi deve affrontare per concedersi ore di spensierata allegria. Siamo stati testimoni della grande voglia di vivere e rivivere di molte persone che, grazie ad un bellissimo gesto d’amore, vivono ogni giorno la possibilità di una seconda vita e un senso di gratitudine verso una persona cara. Non da meno in molti devono ringraziare un angelo sconosciuto che gli ha salvato la vita. Lo slogan della giornata scelto dall’Associazione è: Dono. Non so per chi. Ma so perché. Un bello slogan! Sì, perché si può donare il proprio tempo nel volontariato e in questo periodo dove la crisi mondiale, sia economica che di valori, sta prendendo il sopravvento, ci sono ancora delle persone che credono, condividono un progetto investendo il loro tempo libero gratuitamente, si impegnano ed ottengono risultati concreti. Domenica 29 settembre, in occasione della rendicontazione annuale, sono state consegnate al Dipartimento di Nefrologia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza le seguenti donazioni (fondi raccolti durante gli eventi promossi dell’Associazione MONDO DI COLORI) così suddivise, in base alle necessità del Centro: e 1.800,00 per supporto didattico e tecnico al centro; e 6.200,00 trapianto per una bambina bisognosa; e 10.000,00 assistenza psicologica; e 4.000,00 borsa di studio per la ricerca, per un totale di e 22.000,00. La somma è importante ma è più importante lo spirito e la voglia di fare volontariato per gli altri: lo spirito e l’atteggiamento muovono le idee! Credo che se un progetto parte dal cuore delle persone arriva diretto in quelle situazioni di bisogno per le quali Mondo di Colori lavora. Un grazie di cuore per i risultati finora ottenuti e per le nuove sfide da dipingere lo rivolgo al direttivo di MONDO DI COLORI, ai volontari e simpatizzanti. A formare la squadra in campo ci sono solo undici giocatori: ma tra chi non gioca e tutto il pubblico sono in molti a sostenere MONDO DI COLORI. Dono. Non so per chi. Ma so perché. Grazie. Il Presidente, Samuele Riello. Eventi Donatori, pazienti, Centro Trapianti: una grande famiglia di Stefano Chiaramonte* Una festa di famiglia è stata l’incontro voluto a Recoaro da queste tre entità, unite in un’atmosfera serena, lasciando fuori dalla porta, per un giorno, tanti elementi di preoccupazione che spesso caratterizzano la vita di persone che hanno un’esperienza di malattia importante come i pazienti trapiantati. E’ stata una grande occasione per ritrovarsi con tutti gli amici che avevano condiviso i momenti difficili della lunga storia della malattia, dalle fasi dell’insufficienza renale, alla dialisi, al trapianto. E’ stata una grande occasione per rivivere un’amicizia, che tale è diventata e continua ad essere, con i medici e gli operatori sanitari del Dipartimento di dialisi e trapianto, lasciando da parte camici bianchi e ruoli ufficiali per vivere un rapporto allo stesso livello che valorizza le persone nella loro normalità. E’ stata una rinnovata occasione per invitare tutti ad aderire all’Associazione “Mondo di Colori” che, oltre a finalità benefiche a favore del Centro trapianti, è diventata un mezzo per sostenere e dare aiuto a pazienti trapiantati che si vengono a trovare in condizioni di difficoltà psicologica, lavorativa o economica. Questa è la seconda faccia della medaglia. Ma vi è la prima, quella essenziale ed indispensabile: dire grazie ai Donatori e alle loro Famiglie che con quest’atto di grande generosità hanno reso possibile la realizzazione del trapianto. La gioia, l’allegria, la serenità dell’evento testimoniano concretamente quanto importante sia stato il dono di un organo nel restituire a tante persone salute, benessere, nuova dimensione di vita. Il messaggio, che si è rinnovato, è che, grazie alla donazione degli organi, per tante persone sfortunate la vita riprende. La seconda grande Festa dei Trapiantati si è conclusa lasciando in tutti un piacevole ricordo, la consapevolezza di continuare a lavorare per un progetto importante e l’impegno a migliorare ancora. * dr. Stefano Chiaramonte, nefrologo, responsabile del Centro Trapianti dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza. Il Gruppo Aido di Recoaro Terme ricorda la Festa dei Donatori Giornata indimenticabile, non si può descrivere in altro modo la “FESTA DEI DONATORI” svoltasi il 29 settembre in quel di Recoaro Terme. Una giornata dove il vero significato delle parole “solidarietà” e “condivisione” era palpabile nell’aria di una Recoaro Terme che cominciava a mostrare i primi segni di un autunno ormai alle porte. Tanti erano i trapiantati, i donatori di organi, di sangue e... di affetto, tante le storie di preoccupazione, di sofferenza, ma anche di gioia che si intrecciavano. Gli occhi lucidi di commozione dei molti trapiantati, e dei rispettivi familia-ri qui convenuti, la gioia concreta di amicizie nate nelle corsie d’ospedale S. Bortolo di Vicenza e ritrovatisi a Recoaro per dirsi: “Ti trovo in buona salute”, le ore spensierate trascorse seduti a tavola tra un buon risotto e un piatto di ottima carne, il tutto annaffiato da ottimo vino di Montepulciano, non si possono dimenticare facilmente! Non si rimane indifferenti nemmeno davanti a oltre 22.000 euro che Mondo di Colori ha destinato a vari progetti o borse di studio, consegnando gli assegni direttamente agli interessati in una breve cerimonia durante il pranzo. Vista l’importanza dell’evento, erano presenti, oltre ad alcuni medici del centro trapianti dell’ospedale S Bortolo di Vicenza, anche alcuni presidenti o con- siglieri di associazioni di donatori AVIS, FIDAS e AIDO del vicentino. Un’ottima giornata trascorsa da oltre 500 persone, grazie all’organizzazione messa in campo dall’associazione UN MONDO DI COLORI che con il suo presidente, Samuele Riello, ha saputo coinvolgere numerose persone e associazioni di volontariato che si sono adoperate per alcuni mesi a organizzare al meglio la giornata di festa. Una “buona” parte, ma buona nel vero senso della parola, l’ha fatta l’Istituto Alberghiero Artusi di Recoaro Terme che ha coinvolto due classi di alunni per la preparazione del pranzo. Un contributo l’ha dato anche il nostro gruppo AVIS-AIDO che, certo della bontà dell’iniziativa, ha fattivamente collaborato traendone, oltre ad un arricchimento di conoscenze, nuovi stimoli ad operare per i fratelli sofferenti secondo quello che da sempre è il nostro spirito associativo. p. Il Direttivo AIDO Recoaro Terme, il presidente Daniele Povolo Ancora un’immagine della Festa del Mondo di Colori a Recoaro 13 Eventi Giro d’Italia: tappa a Vicenza “Uniti nello sport per vincere la tappa più importante” L’invito diceva: “Vuoi pedalare con noi agli ultimi 15 km. della corsa rosa del Giro d’Italia”. Tutti possono partecipare: associazioni, enti, gruppi o singole persone. E molti hanno aderito all’invito dell’Associazione Mondo di Colori, in collaborazione con il Dipartimento di Nefrologia e Trapianto dell’Ospedale San Bortolo e con l’appoggio dell’Aido Vicentina. L’arrivo della tappa è stato il pomeriggio del 22 maggio in viale Roma tra un mare incredibile di gente. Un paio d’ore prima sono sfilati i ciclisti trapiantati, donatori e sostenitori, tutti con la bella maglia rosa-nera con le insegne delle associazioni partecipanti ed il motto “Il trapianto è vita.” Per l’anteprima della tappa la partenza è stata dalla piazza di Torri di Arcugnano ed il percorso – lo stesso del giro – sulle strade della Riviera Berica, costeggiando la Rotonda del Palladio, ed entrando in città dal Campo Marzo e viale Roma. Non mancava nessuno dei nostri campioni del passato: Marino Basso di Caldogno, campione del mondo nel 1972; Giovanni Battaglin di Marostica, vincitore di un Giro d’Italia e di Spagna; Fabio Baldato di Lonigo, velocista e pistard, che si è ritirato dall’attività agonistica 5 anni fa, dopo aver collezionato 489 vittorie. Nelle foto, Mondo di Colori e il giro d’Italia a Vicenza “La fila del cuore”. A Marostica il 12 e 13 ottobre: Giornata della solidarietà e della donazione Come per la precedente manifestazione del 7 marzo scorso, sempre a Marostica, che ha avuto un grande successo, Roberto “Apo” Ambrosi – cantante e trapiantato - si è fatto promotore di questa manifestazione, che ha coinvolto associazioni, enti, imprese, comunità. Molte le iniziative in programma, in particolare la “Fila del cuore” costituita da 2.000 persone, un cordone 14 umano che ha abbracciato la Città scaligera, cantando e suonando la canzone più “lunga” del mondo “Volare, nel blu dipinto di blu”. L’Aido - Sezione di Vicenza, rappresentata dal vicepresidente Eligio Munari, ed il Gruppo Comunale di Marostica, presieduto da Lino Dal Maso – ha sostenuto con forte partecipazione la bella iniziativa, che ha avuto una grande visibilità su tutta la stampa e le tv locali. Eventi Inaugurazione cippo a Bortolo Busnardo Casoni di Mussolente: anniversari di fondazione: Alpini 66°, Donatori di Sangue 50° e AIDO 35° Due giorni di festa delle penne nere, dei donatori di sangue e Aido di Casoni, sabato 1° e domenica 2 giugno 2013. Sabato 1° giugno, omaggio floreale alle tombe dei capigruppo e dei soci fondatori: Bortolo Busnardo, Domenico Ferronato Lorenzo Berantelli, Vigilio Busnardo, Angelo Baruffa e Pietro Baccin. Domenica 2 giugno, Casoni ha accolto centinaia di alpini e donatori, per partecipare alla grande festa in occasione degli anniversari di fondazione dei gruppi locali e dello scoprimento del cippo dedicato al presidentissimo delle penne nere, Bortolo Busnardo. Dopo la sfilata per le vie di Casoni, alpini e donatori, accompagnati da autorità civili e militari, hanno preso posto nel piazzale della chiesa dove si è svolto l’alzabandiera, l’ omaggio ai Caduti e si sono tenuti i discorsi di benvenuto da parte dei presidenti delle rispettive associazioni: da Bruno Zamberlan per l’AIDO, a Giovanni Negrello per i RDS e Giuseppe Rugolo per gli alpini della Sezione Montegrappa e successivamente il saluto dei capigruppo: Armido Dissegna per gli alpini, Mario Sonda per i donatori di sangue e Fabrizio Busnardo per l’AIDO. I 35 dell’Aido li ha riassunti Fabrizio Bortolo Busnardo a Cima Grappa con i gagliardetti di Alpini e Aido Busnardo, ricordando la nascita del gruppo, il primo donatore di organi di Casoni, Enrico Bosa, tragicamente scomparso, oltre 35 anni fa, all’età di 17 anni e la sensibilità dei suoi familiari che hanno acconsentito al prelievo degli organi. Ha ricordato poi tutti i donatori di Casoni e ha avuto un pensiero ed un ringraziamento particolare per la madrina del gruppo Teresina Visentin. Hanno portato il loro saluto anche il sindaco di Mussolente Maurizio Che- L’inaugurazione del Cippo a Bortolo Busnardo mello e l’assessore regionale Elena Donazzan. Dopo la messa celebrata dal parroco don Angelo Rossi, c’è stato il momento più significativo della giornata: lo scoprimento del cippo dedicato a Bortolo Busnardo, il “presidentissimo” degli alpini e cofondatore AIDO della zona di Bassano del Grappa con l’amico Attilio Moro. Alla cerimonia erano presenti la moglie sig.ra Giovanna, con i figli Fabrizio ed Irene ed i nipoti. Bortolo è stato ricordato con commozione dal figlio Fabrizio che ha voluto ringraziare tutti per la presenza, ma in particolare suo padre per la testimonianza che ha lasciato. È toccato infine al neopresidente nazionale delle penne nere, Sebastiano Favero, alla sua prima uscita ufficiale dopo l’elezione, ricordare lo zio Bortolo. L’ha fatto esternando ricordi personali, e ricordando i legami che lo uniscono a Casoni. «Con la sua opera – ha concluso – con il suo modo di essere il presidente Bortolo ha sempre portato in alto i nostri valori. È stato lui ad infondermi i valori dell’alpinità, ed è merito suo se oggi io ricopro il ruolo di presidente nazionale. Per questo anche qui voglio gridare: Grazie zio Bortolin». 15 Eventi Ortigara - Cima 11 - Cima 12. Foto di R. Costa L’Ing. Sebastiano Favero della Sezione ANA Montegrappa di Bassano è il nuovo presidente nazionale degli Alpini Caro Presidente, a nome dell’Aido Vicentina e mio personale, ti ringrazio vivamente di aver onorato con la tua presenza il 35° anniversario della fondazione del Gruppo AIDO di Casoni, di cui è presidente Fabrizio Busnardo, tuo cugino. Nel prossimo numero di Rivivere desidero che Bortolo Busnardo venga ricordato quale cofondatore di molti gruppi Aido del Bassanese. Sulla base del tuo intervento odierno, mi potresti scrivere una mezza paginetta come nipote e suo erede spirituale? Nella zona Bassanese si sono costituiti negli anni ben 42 gruppi comunali, che rappresentano 15.000 iscritti sul totale provinciale di 60.000 tessere emesse. Fra questi vi è una nutrita rappresentanza di Alpini, che – ne sono convinto – ti leggerebbero con gioia. Grazie del cortese riscontro e, fin d’ora, della tua disponibilità. Con i più cordiali saluti. Cari amici dell’ AIDO, domenica 1 giugno ero presente a Casoni di Mussolente al 35^ anniversario della fondazione del locale gruppo AIDO. La mia presenza traeva motivo per la concomitanza dello scoprimento di un cippo a ricordo del Presidentissimo della Sezione ANA Monte Grappa di Bassano del Grappa Bortolo Busnardo che oltre ad essere il papà dell’attuale capogruppo AIDO di Casoni Fabrizio era anche mio zio. Per me zio Bortolin, così fin da bambino ero abituato a chiamarlo, è stato la guida ed il tramite che mi ha permesso di assimilare prima e di condividere dopo i valori dell’alpinità racchiusi in quella splendida sintesi: “Del saper donare con generosità senza chiedere nulla in cambio”. E chi meglio dei donatori di organi applica appieno tale principio. E’ per questo che nel ricordo per me sempre vivo dello zio Bortolin voglio dire a tutti voi soci AIDO un grazie anche a nome di tutti gli Alpini che ho l’onore di rappresentare. Bruno Zamberlan Casoni di Mussolente, 2.6.2013 Sebastiano Favero Presidente Nazionale ANA L’Adunata degli Alpini a Bassano 16 Eventi Il professore che salva vite con il sorriso Da pochi giorni Pasquale Piccinni è in pensione Per 15 anni primario di anestesia e rianimazione al San Bortolo Vivo per miracolo. Accade al San Bortolo. Sul lettino operatorio un bambino di 15 mesi. Una mandorla, mandata giù per gioco, è andata ad infilarsi in uno dei punti più oscuri dei bronchi. Lo scricciolo sta male. Il respiro diventa faticoso. Bisogna operare subito. Ma prima è necessario ventilarlo. E con un batuffolo così è complicato. Accorrono tre primari per salvarlo. Uno di loro è Pasquale Piccinni. Tutti lo guardano, i colleghi, la ferrista, gli infermieri. Dipende tutto da lui. E lui ci riesce. Il bambino si addormenta in un dolce sonno. L’endoscopista può iniziare ad affondare la minuscola pinza. Un intervento eccezionale. Rolando Negrin, primario di pneumologia, si commuove: «Avrei voluto abbracciarlo. Pasquale è stato bravissimo». Il dottor Piccinni è fatto così. La capacità di saper dosare con precisione assoluta nei corpi più fragili i farmaci anestetici, che aiutano a vivere ma possono trasformarsi in veleni mortali. Un impegno totale. La vocazione di medico che in lui torna ad essere, senza la maschera della demagogia, missione autentica, perché dall’altra parte c’è l’uomo malato, vulnerabile, bisognoso di aiuto. Piccinni lotta sempre come un leone quando c’è da salvare un paziente, e se davanti a lui c’è un bambino triplica gli sforzi. In quella frontiera che è la rianimazione, di vite ne ha salvate migliaia, senza mai arrendersi. Quando l’impresa è stata impossibile, fino a vincere anche la sua determinazione estrema, ha sofferto, il dolore degli altri è stato anche il suo dolore, ha pianto. La morte, in questo reparto di confine, non è mai diventata abitudine, indifferenza, episodio. Per questo ora che è andato in pensione da pochi giorni la sua assenza pesa e si sentirà a lungo. Piccinni è nato 66 anni fa a Tricase, in provincia di Lecce, lembo stupendo di terra all’incrocio suggestivo di due mari che si baciano, l’Adriatico e lo Jonio. Il Liceo a Maglie, lo stesso frequentato da Aldo Moro, l’università a Pisa, al Sant’Anna. E fu qui, all’ombra della torre pendente, in piazza dei Cavalieri, in quegli anni rivoluzionari, ribelli e formidabili iniziati con il 1968, che incontrava in piazza dei Cavalieri Massimo D’Alema e Mario Capanna. La laurea nel 1972. Pasquale sentiva un’attrazione fatale per l’anestesia e la rianimazione. Padova era uno dei pochi centri che sommavano le due specialità. Così eccolo al Bo. E qui inizia la sua storia di medico. L’incontro con Alessandro Gasparetto, fondatore di una delle più grandi rianimazioni del Triveneto, poi con Gaetano Gritti, cattedratico di anestesia collegata alla chirurgia toracica, la prima esperienza all’estero, alla Pitié Salpétrière di Parigi, il rientro a Padova, la collaborazione con altri due professori, Ennio Manzin e Giampiero Giron, con i quali affina la cultura della rianimazione polivalente, quindi un altro importante incontro, con Davide D’Amico, che ha in mente di avviare i trapianti di fegato allora agli albori. Assieme a D’Amico vola a Pittsburgh dove va a preparare un’avventura entrata nella storia della medicina italiana. Il 23 novembre del 1990 l’équipe del prof. D’Amico eseguiva a Padova il primo trapianto di fegato del Nordest. L’anestesista si chiamava Pasquale Piccinni: «Era una giovane palermitana intossicata dai funghi. Fui io a intubarla. Il fegato arrivò da Bruxelles. Venti ore di sala operatoria. Tre anni dopo tornò a Padova con un bambino in braccio. Una grande soddisfazione». Fra i suoi maestri anche l’americano Thomas Starzl, il belga Jean Louis Vincent, l’italo australiano Rinaldo Bellomo, con il quale, assieme al grande amico Claudio Ronco, primario nefrologo del San Bortolo, avrebbe poi messo a punto un sistema innovativo per la cura del malato critico, il “Vicenza model”. Intanto nel 1981 si sposava con Antonietta Bacchetta, vicentina, figlia di un imprenditore. L’aveva conosciuta a Padova in sala operatoria. Lei era specializzanda in chirurgia. Pasquale era già un medico autorevole. Quella mattina arrivò in leggero ritardo e la giovane, che aveva 7 anni meno di lui, senza il minimo timore, gli chiese conto del ritardo. In un primo momento Pasquale ci rimase di stucco. Poi il destino decise diversamente. A lui piacquero i capelli biondi e fluenti di Antonietta: “Aveva ragione ad arrabbiarsi”. Fu presto amore. Si sposarono a Padova, ma vennero a vivere a Vicenza. Un matrimonio felice. Due figlie, Anna che oggi lavora per l’Onu in Burundi e Elena global manager per la Diesel di Renzo Rosso. Un marito legatissimo alla famiglia ma anche a un mestiere che lo ha visto ogni giorno, anche nelle feste comandate, dalla mattina alla notte, in ospedale, o in giro per l’Italia e all’estero, a vedere, aggiornarsi, come negli Usa accanto a giganti come Denton Cooley. Una moglie che per stare dietro a Pasquale e alle bambine adesso è “solo” medico di base. Franco Pepe (GdV 16.6.13 “Visti da vicino”) Trapianto record: dona un rene a 76 anni Una mamma di 76 anni di Ascoli Piceno – quella Ulss è collegata da anni con l’Ospedale di Vicenza per il trapianto renale – si è presentata qualche mese fa al dr. Stefano Chiaramonte, il nefrologo che dirige il Centro Trapianti del San Bortolo. Voleva a tutti i costi aiutare il figlio Mauro, che ha 49 anni, risiede a Fermo nelle Marche ed è colpito da una grave insufficienza renale. La perplessità è grande: bisogna procedere con i piedi di piombo. Tuttavia, data l’insistenza, si fanno tutte le analisi, compresa la biopsia renale. I risultati sono spettacolari, veramente perfetti, un rene sanissimo. In agosto si procede e tutto si conclude ottimamente: Caterina è già a casa dopo una settimana; Mauro dopo 25 giorni. Va reso grande merito al Centro Nefrologico del San Bortolo perché, data la necessità, si è specializzato negli interventi da donatore vivente, sempre più incoraggiati anche perché offrono maggiori garanzie. 17 Notizie I colloqui dell’Altipiano: dialoghi su salute e benessere L’iniziativa è sorta dall’idea dell’asiaghese prof. Claudio Ronco – primario di nefrologia dell’Ospedale San Bortolo – e promossa dal Centro di Cultura Medica Giuseppe Roi, dall’Associazione Amici del Rene di Vicenza, in collaborazione con l’Aido Vicentina e la Fidas. Il progetto è stato realizzato in quattro serate di incontri al Millepini di Asiago, per “proporre momenti di divulgazione scientifica in un ambiente informale”. Nella quiete del mese di agosto, i quattro incontri (I funghi: delizie e dolori. La cucina della salute. Il Mondo dei trapianti. Il rapporto medico-paziente: quale futuro?) hanno avuto come relatori validi docenti del settore e persone impegnate nel volontariato. Specificamente nel terzo incontro, settore nel quale operiamo da oltre trent’anni, hanno partecipato il moderatore prof. Ronco, i medici Stefano Chiaramonte, Nereo Zamperetti, Marco Baiocchi, il sociologo Filiberto Tartaglia, e i presidenti dell’Aido, Bruno Zamberlan, della Fidas, Mariano Mor- Mariano Morbin, Bruno Zamberlan e Claudio Ronco bin, ed il trapiantato Paolo Tasinato. La sintesi dell’incontro può essere così espressa: “La medicina moderna ha fatto passi da gigante nel mondo dei trapianti. Accanto al tecnicismo dell’intervento chirurgico e delle terapie, vanno Quando l’informazione non è corretta e la prudenza è trascurata Giada Lunardon di Vallonara (Marostica), di 11 anni, è deceduta per l’improvviso aggravarsi della malattia, non per il rifiuto del donatore di midollo osseo statunitense. La notizia pubblicata da alcuni giornali è risultata falsa: nessun rifiuto da parte del donatore (non americano, ma tedesco), ma trapianto reso impossibile dall’improvviso aggravarsi della malattia. Splendida la testimonianza dei genitori, Cinzia e Secondo Lunardon, al Tcgom (Canale 51 di Mediaset) domenica 11 agosto ore 15.30. Nessun lamento, nessuna protesta, ma accettazione di un destino crudele e un forte richiamo e invito alla donazione di midollo, sangue o organi. Dal blog di Secondo Lunardon: 10.8.2013 il giorno dopo i funerali, celebrati venerdì 9 agosto pomeriggio, a Vallonara di Marostica. “Grazie e tutti per questo momento di dolore e tristezza che stiamo vivendo io e Cinzia. Volevo rendere pubblica la notizia, dato che Mediaset ha fatto un servizio ieri sulle proprie reti su Giada, e lì Giada ha fatto il primo miracolo!! Dato che in questi anni mai una rete a livello nazionale si era occupata così di un bambino morto di leucemia e questo avrebbe scosso le coscienze e potuto aiutare la donazione di sangue, piastrine e midollo osseo ma volevo specificare alcune cose che sono state pubblicate, che speculando sulla tragedia che ci ha colpito, ha riempito i telegiornali di stupide e false notizie e commenti razzisti, di errori di attribuzione e si può dire che nei servizi l’unica verità è che nostra figlia è morta di leucemia, il resto sono solo una valanga di bugie!” 18 evidenziati i risvolti umani e psicologici e l’importanza dell’organizzazione e del volontariato”. La partecipazione della gente è stata lusinghiera. E va riproposta la prossima estate. Gli alpini della Montegrappa hanno promosso una mini naja per informare e sensibilizzare i giovani Anche quest’anno a luglio l’ANA di Bassano con la collaborazione del Comune di Bassano, ha promosso una mini naja: una settimana di campo scuola alpino a favore del mondo del volontariato, dell’emergenza e della natura. All’iniziativa ha partecipato una ventina di giovani tra i 17 e i 26 anni. “Sono stati previsti momenti di formazione sulla storia, la tradizione e il volontariato”, ci dice Fabrizio Busnardo, coordinatore dell’iniziativa, vicepresidente sezionale e nostro dirigente. “Sono state poi fornite nozioni di pronto soccorso, protezione civile e antincendio, ma anche informazioni sulla donazione del sangue, degli organi e del midollo con i gruppi Rds, Aido e Admo”. Iniziative Incontri con gli studenti: progetto “Donazioni” anno scolastico 2013/2014 In collaborazione con le quattro Ulss del territorio vicentino, con l’Ufficio Scolastico Territoriale e i Dirigenti degli Istituti Scolastici, con tutte le Associazione dei Donatori della Provincia (Aido, Fidas, Avis, RDS Bassano, Admo, Avill, Avlt, Adosalvi, Ato) nell’anno scolastico 2012/2013 abbiamo realizzato un vasto programma di incontri. Gli studenti interessati a programma completato sono stati circa 10.000.-. Nel precedente numero 52 di Rivivere –maggio 2013- ne abbiamo dato il resoconto completo per ciascuna Ulss, con l’indicazione delle scuole e degli insegnanti referenti, che hanno aderito alla proposta, e dei medici ed operatori sanitari che hanno partecipato. Il progetto “donazioni” è iniziato tredici anni fa, con riferimento allora alle intese con il sig. Provveditore agli Studi: sua lettera n. 44.391 di prot. in data 21.11.2000 e con le Direzioni delle Ulss 3-4-5-6. Per l’anno scolastico 2013-2014, nelle scuole superiori dell’Ulss 6 “Vicenza” il programma è già in esecuzione: cinquantasette incontri sono in programma da novembre a febbraio per nr. 157 classi e nr. 3.641 studenti. Nelle altre Ulss i programmi si stanno concretando, sia per le scuole superiori, sia per le medie. Riportiamo qui in appresso alcuni documenti, fra i tanti, che ben esemplificano queste iniziative. Al San Bassiano: il premio Viscidi Nardini agli studenti delle scuole medie nel segno della generosità Disegni, poesie, proposte grafiche degne delle migliori campagne pubblicitarie, ma anche temi e vere e proprie installazioni. Ancora una volta i giovanissimi concorrenti del Premio Marisa Viscidi Nardini per la donazione hanno superato se stessi e sono stati in grado di stupire i promotori del concorso. Il progetto, proposto dai figli di Marisa Michele e Maurizio Viscidi in collaborazione con RDS, l’Aido e l’Admo, e rivolto ai ragazzi delle scuole medie del comprensorio, si è concluso in tarda primavera, nella sala convegni dell’ospedale San Bassiano, con la consegna dei riconoscimenti agli autori dei migliori elaborati realizzati sul tema della donazione del sangue, degli organi e del midollo. Opere che gli studenti hanno creato dopo aver partecipato a degli incontri formativi tenuti da medici del centro trasfusionale e dai collaboratori delle associazioni di donazione del Bassanese. Alla premiazione erano presenti anche Giuseppe Nardini e Carla Giordano del Centro trasfusionale di Bassano. Ecco i nomi dei premiati: • per il liceo d’arte De Fabris di Nove Daniele Castoldi, Simone Parisotto e Marco Sonda; • per la scuola media di Valstagna e di Solagna Lorenzo Campana, Marco Mocellin e Qendresa Krasniqi; • per l’istituto Antonibon di Nove Maria Diletta Pigato, Maddalena Fontana e Sofia Cecchetto; • per la scuola di Mussolente Nicole Piotto e Samantha Torresan; • per l’istituto comprensivo di San Zenone Alessia Spitaleri; • per la scuola di Pozzoleone Giulia Brandalise; • per le scuole di Tezze David Parolin e Sofia Berti. Hanno ricevuto il riconoscimento anche Francesca Mazzocco, Amar Kasibovic e Martina Soatto di Romano, Giulia Battistel, Valentina Simeoni e Veronica Siviero di Rossano, Giulia Costa e Davide Munno dell’istituto comprensivo 3 di Bassano, Angelica Bizzotto, Thomas Fantinato e Sofia Alessi per il comprensivo due di Bassano, al quale va anche un premio speciale, conquistato dalla classe Terza A. 19 Iniziative La poesia scritta da Giulia Bassanese, della Scuola di Monticello Conte Otto 20 Vicenza - La Torre Civica. Foto di C. Gerolimetto Il Sorriso La pagina del sorriso di Livio Binato - parte decima - Ponderazioni e modi di dire: • La memoria si perde, la scrittura resta. • Chi troppo si specchia, ha timore di essere brutto. • Non si conosce il bene, se prima non si prova il male. • Prima molti uomini perdono la salute per fare soldi; poi spendono i soldi per recuperare la salute. • Se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi in fondo al tuo braccio. • Le persone definiscono impossibili cose che semplicemente non hanno mai visto. • Per avere cose mai avute, devi fare cose mai fatte. • Chi crede di sapere, ha finito di imparare. • Si nasce senza portare nulla; si muore senza portare via nulla; nel mezzo si litiga per possedere qualcosa. • Chi non ha mai sbagliato, è perché non ha mai fatto nulla. Sorrisi: • Nel cortile di una fattoria un tacchino chiede ad un altro: “Tu dove conti di passare il Natale?” • Un camoscio incontra un altro e dice: “Amico, sono sconvolto. Pensa che ho sognato che pulivo un vetro”. • Mamma e figlia ventenne vanno dal dottore. La figlia gli dice: “Dottore, abbiamo bisogno di una visita.” “Va bene, si spogli, signorina”. “Ma dottore, è mia madre che ha bisogno della visita”. “Ah! E’ sua madre? Allora, signora, venga e mi mostri la lingua”. • Un tizio reclama la salma di uno zio suicida. “Ha qualche segno caratteristico?” Chiede l’addetto all’obitorio. ... “Sì, sì, certo. Era balbuziente”. • Stai attento a quel cemento! Perché? E’ armato. Modi di dire: • Dal Vangelo. Marta andò incontro a Gesù e gli comunicò che il fratello Lazzaro era morto e si trovava nel sepolcro da quattro giorni. Gesù allora disse: “Tuo fratello resusciterà”. E si fece accompagnare al sepolcro dove giaceva Lazzaro. Fece togliere la pietra e disse: “Lazzaro, vieni fuori!” Allora Lazzaro si alzò, si tolse il sudario e uscì dal sepolcro. Incontra un conoscente, il quale meravigliato gli dice: “Ma come? Dicevano che eri morto da quattro giorni!” Lazzaro risponde: “Certo. Ma sono vivo per miracolo”. Beccofrisoni di R. Costa 21 Ricordo RICORDIAMO I NOSTRI DONATORI E AMICI deceduti da maggio 2013 ad ottobre 2013: Antonelli Fioravanzo Silvana Pozzoleone Bizzotto Domenico S.Croce/Bassano Bovo Gianluca Montegalda Broccardo Nicola Schio Cavedon Bruno Marano Vicentino Corradin Luigi Mason Vicentino Costa Ferracin Giovanna Solagna Costa Marcello Selva di Trissino Cracco Riccardo S. Bortolo di Arzignano Cristofori Peretti Maria Teresa Altavilla Vicentina Culpo Antonio Chiampo Dalla Mariga Graziano Noventa Vicentina Dalla Fontana Rino Marano Vicentino Dalla Valle Gnata Francesca Salcedo Dal Pozzolo Giuseppina Marano Vicentino D’Antonio Gen. Achille San Zeno di Cassola De Pretto Lavinia Villaverla Favero Domenico Pove del Grappa Ferro Mary Castegnero Frattin Rudy Bassano Bessica di Loria Frison Giuseppe Romano d’Ezzelino Gandin Pagan Patrizia Arcugnano Gaspari Juri Marano Vicentino Gelai Silvio (Giuseppe) Tezze sul Brenta Ghiotto Stefano Chiampo Longo Sebastiano Chiampo Lombardi Giancarmine Matera Lovato Eugenio Chiampo Lovato Luca Caldogno Lunardon Giada Vallonara/Bassano Magnabosco Billa Marilena Lisiera di Bolzano Vic. Marchetti Daniele Tezze sul Brenta Mecenero Sergio Chiampo Nardi Elisa Chiampo Parolin Marco Bassano Borso Pegoraro Derrick e Sanavia Valentina Montegaldella Pellegrini Tollero Fabiana Fara Vicentino Pertegato Massimo Vicenza, Circ. 6^ Pizzighello Marco Quinto Vic./Bertesinella Rizzato Anna Mason Vicentino Scalzotto Fiorenzo Trissino Serafini Giovanni Chiampo Stabilin Albertoni Teresa Tezze sul Brenta Statile Pierangelo Arcugnano Stragliotto Maela Mussolente Tagliaferro Luigino Noventa Vicentina Todesco Giacomo Pove del Grappa Vencato Doriano Cornedo Vicentino Visentin Pasqualotto Rosanna S. Germano dei Berici Zambon Augusto Marano Vicentino Antonelli Fioravanzo Silvana - Pozzoleone Bizzotto Domenico S.Croce/Bassano Bovo Gianluca Montegalda Broccardo Nicola Schio Cavedon Bruno Marano Vicentino Corradin Luigi Mason Vicentino Costa Ferracin Giovanna - Solagna Costa Marcello Selva di Trissino Cracco Riccardo S. Bortolo di Arzignano Cristofori Peretti Maria Teresa - Altavilla Vic. Culpo Antonio Chiampo Dalla Mariga Graziano Noventa Vicentina Dalla Fontana Rino Marano Vicentino Dalla Valle Gnata Francesca - Salcedo Dal Pozzolo Giuseppina Marano Vicentino D’Antonio Gen. Achille San Zeno di Cassola De Pretto Lavinia Villaverla Favero Domenico Pove del Grappa * Agli altri donatori circa 200 nel periodo, di cui non conosciamo i nomi, una preghiera ed un grazie! Nota della redazione: Ai sensi del D.Lgs nr. 196/2003 (ex L. 675/1996) e della L. 91/1999 si precisa che le informazioni riportate in questa rubrica sono state desunte dalla stampa locale o fornite direttamente dalle famiglie dei donatori. 22 Ricordo Ferro Mary Castegnero Frattin Rudy Bassano Bessica di Loria Frison Giuseppe Romano d’Ezzelino Gandin Pagan Patrizia Arcugnano Gaspari Juri Marano Vicentino Gelai Silvio (Giuseppe) Tezze sul Brenta Ghiotto Stefano Chiampo Longo Sebastiano Chiampo Lombardi Giancarmine Matera Lovato Eugenio Chiampo Lovato Luca Caldogno Lunardon Giada Vallonara/Bassano Magnabosco Billa Marilena - Lisiera di Bz. Vic.. Marchetti Daniele Tezze sul Brenta Mecenero Sergio Chiampo Nardi Elisa Chiampo Parolin Marco Bassano Borso Pellegrini Tollero Fabiana - Fara Vicentino Pertegato Massimo Vicenza, Circ. 6^ Pizzighello Marco Quinto Vic./Bertesinella Rizzato Anna Mason Vicentino Scalzotto Fiorenzo Trissino Serafini Giovanni Chiampo Stabilin Albertoni Teresa - Tezze sul Brenta Statile Pierangelo Arcugnano Stragliotto Maela Mussolente Tagliaferro Luigino Noventa Vicentina Todesco Giacomo Pove del Grappa Pegoraro Derrick e Sanavia Valentina Montegaldella Comunicazione alle famiglie dei donatori. Vencato Doriano Cornedo Vicentino Visentin Pasqualotto Rosanna - S. Germano dei Berici Zambon Augusto Marano Vicentino Desideriamo far presente alla famiglie dei donatori che, per rispetto delle leggi sui trapianti e sulla privacy, i Centri Trapianti delle Ulss non possono informare direttamente la redazione di Rivivere del consenso avuto per l’espianto degli organi e/o tessuti. La famiglia, che desidera che il congiunto venga ricordato, deve essa stessa prendere l’iniziativa di inviarci la notizia e di autorizzarci la pubblicazione, possibilmente correlata con la foto del donatore, oppure contattando il presidente del Gruppo Aido del Comune di appartenenza. Delle eventuali omissioni non è responsabile la redazione. 23 I GRUPPI AIDO COMUNALI INFORMANO Alba sul Montegrappa di R. Costa) Gruppi RDS – Aido - Admo della Zona di Bassano: 17° incontro regionale Donatori a Cima Grappa, 7 luglio 2013. L’intervento di Giovanni Negrello. Un saluto ed un grazie veramente di cuore da parte mia e a nome di tutto il RDS Monte Grappa a tutti per la vs. presenza e partecipazione a questo appuntamento. In particolare saluto la presenza delle autorità civili e militari di ogni genere e grado, di Don Renato Marangoni, di Giuseppe Rugolo presidente sez. Ana Monte Grappa . Saluto altresì tutte le associazioni presenti, in modo speciale le Ass. consorelle venute anche da fuori Veneto (Avis di Celle Ligure, di Latina, di Travagliato, di Carpi). Un saluto e un ringraziamento al Coro Valbrenta, alla Banda Alpina Monte Grappa e a tutti coloro che hanno collaborato per rendere bella questa celebrazione. A tutti il benvenuto a Cima Grappa per il 17° incontro regionale dei Donatori di Sangue. Cosa siamo venuti a fare su questo Monte di particolare memoria? Siamo 24 venuti a rendere omaggio con la nostra presenza a tante vite umane sacrificate per la difesa della Patria, a tutti coloro che nel passato si sono spesi per un’Italia più unita e più salda nella propria identità. Siamo venuti a testimoniare il rispetto massimo per la vita umana, nel segno del dono di se stessi, sull’esempio del dono di Cristo, perché questo incontro sia anche momento di memoria, di esempio, di formazione, soprattutto per le giovani generazioni, a valori civili, sociali e caritativi, indispensabili per una società che possa guardare con speranza al futuro e vivere con impegno il presente, nel ricordo di chi, andando avanti, ci ha lasciato un esempio da imitare. Non è a caso, e di questi tempi non è una scelta scontata, mettere nelle celebrazioni di anniversario la presenza sacramentale dell’Eucarestia, come parte non eludibile di questo momento. Infatti, se l’impegno alla donazione venisse dal sacrificio di tanti militari e civili, morti a causa delle guerre, morti per la Patria e per l’eroismo, ci saremmo fermati alla tomba del Gen. Giardino e lì si sarebbe conclusa la nostra celebrazione. Dunque c’è qualcosa in più, che va oltre le persone, e questo “in più” è Gesù Cristo. In fin dei conti, pur essendo nato ebreo, Gesù è il primo donatore di sangue della storia cristiana. Perciò ritengo che l’esperienza del dono del sangue, di midollo osseo, di organi, sia una scelta di vita, un’espressione di carità cristiana che dà significato all’esistenza stessa. Se questo aspetto non fosse condiviso, sarà certamente condiviso il considerare il volontariato come esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole e come impegno civile e morale al quale dobbiamo sentirci tutti invitati, tutti, a far ciascuno la propria parte in qualità di cittadini che hanno a cuore, in modo particolare, il bene del proprio Paese e che per questo affiancano le istituzioni civili e sanitarie. Per tutti è un’occasione di scambio e di arricchimento reciproco, per la realizzazione del bene comune. Prima ancora del fare, è una modalità dell’essere, quella che contraddistingue da sempre il volontariato: essere sì per gli altri, ma soprattutto essere con gli altri. La donazione di sangue, di midollo osseo e di organi non è solo un dono che uno fa ed un altro riceve, ma è vera condivisione di noi stessi con chi sta soffrendo. Ogni donazione che facciamo è dono del Vita dei Gruppi nostro corpo, della nostra vita; è segno di grazia, di provvidenza, di salvezza. Quando ogni nostra donazione è data con sincerità, con amore, c’è una pagina di speranza che viene scritta nella storia del mondo. Ed allora dobbiamo testimoniare contro ogni logica puramente utilitaristica, che al fondo del cuore di ogni persona c’è sete di gratuità, di rapporti autentici, di sforzi condivisi, per un bene più grande e gratificante. In una società frettolosa, legata all’immagine, che rischia sempre più di chiudersi in uno sterile egoismo per difendere le sue piccole certezze, è di questo slancio che abbiamo più che mai bisogno. Questo arricchirà le nostre persone e quanti incontreremo nel nostro cammino. Nella certezza dell’immenso bene che si può fare anche con un piccolo gesto, sia questo 17° incontro di Donatori non una data passeggera, ma il tempo di una continua buona semina, di propositi e di impegni, per maturare frutti di bene per tutto il tempo a venire. È questo l’auspicio e l’invito che rivolgo a tutti, augurando ogni bene. Giovanni Negrello, presidente RDS Bassano e Gruppo Aido di Campolongo sul Brenta. Gruppo di Arcugnano: il 23° anniversario di Stefano Dal Lago e Andrea Rigodanza Il Gruppo ha ricordato a fine maggio l’anniversario della scomparsa di Stefano e Andrea, donatori di organi, alla memoria dei quali il Gruppo è intitolato. La celebrazione è stata ufficiata nella Chiesa di San Luca a Torri. Presenti, come consuetudine, i gruppi della zona ai quali le famiglie Dal Lago e Rigodanza hanno proposto un incontro conviviale. Il Gruppo conta oggi su 407 iscritti effettivi ed è presieduto da Michele Zoppi. Gruppo di Arzignano Centro: rinnovato il Consiglio Direttivo, dopo 4 anni di buona attività Alla presenza del consigliere provinciale Aido, Sergio Negro Marcegaglia, il Gruppo ha rinnovato il suo Direttivo confermando Guido Signorin Presidente, Daniele Pertile Vice- Presidente e Lina Menegon e Maria Peruzzi Consiglieri. E’ stato presentato il bilancio di questi quattro anni di attività soddisfacente sia dal punto di vista economico che dei risultati raggiunti. Quest’anno tutte le attività sono state disturbate dal maltempo che non ci ha impedito però di raggiungere gli obiettivi fissati: la festa annuale a Restena di Arzignano, la Notte Bianca con la vendita di frittelle Gruppo di Bassano-Valrovina alla maresina, la Giornata del Volontariato domenica 13 questo posto, che ci ha fatto riflettere. Ottobre, che ci hanno visto attivi ed Alla celebrazione erano presenti anche i efficienti nonostante le difficoltà. gruppi dei donatori di sangue della proAdesso ci siamo messi in moto per vincia di Treviso ed una loro corale. Poi organizzare la Festa del 30° anniversario al rifugio per il pranzo per un momento di fondazione del nostro Gruppo che di buona e sana convivialità. La foto di avrà luogo domenica 9 marzo 2014 in rito e, dopo la sosta al Tempio del Castretta collaborazione con gli amici del- nova a Possagno, il ritorno. Tutti i conla Fidas e dell’Admo di Arzignano insie- venuti si sono salutati con un sorriso me ai quali inaugureremo il nuovo Mo- ma soprattutto, cosa moto gradita agli numento al Donatore! Servono idee e organizzatori, si leggeva nei volti e nelle persone che ci aiutino a realizzarle. loro espressioni il piacere di aver traIl presidente, Guido Signorin scorso una giornata in una serena e distensiva compagnia, in questo mondo che sta dimenticando l’importanza delGruppo di Asigliano Veneto: la condivisione, dello stare assieme. Per i gruppi, Graziella Marcolin. assemblea annuale con approvazione del bilancio e del programma Anche in questo piccolo comune con 937 abitanti gli iscritti hanno raggiunto il 10% della popolazione. Ed il Gruppo, presieduto da Alessandro Biasin, ha convocato l’assemblea annuale per l’approvazione del bilancio e del programma di attività, che si può sintetizzare nella Giornata delle Associazioni e della Rosa. Si sono ricordati gli undici anni dalla fondazione e l’ultimo donatore conosciuto, Aldo Trentin. In rappresentanza della Sezione Provinciale porta al Gruppo il suo sostegno assiduo il vicepresidente Paolo Benetti. Gruppo di Bassano/Valrovina: gita al tempio del donatore a Valdobbiadene Il 1 settembre i gruppi Aido-AlpiniDonatori di Sangue hanno organizzato una gita al tempio del Donatore a Valdobbiadene. Fatto un cenno storico sul tempio, si è partiti desiderosi di vedere Gruppo di Brendola: a novembre l’incontro con le famiglie dei donatori Presso la Chiesa della Madonna dei Prati si è ritrovato anche quest’anno il Gruppo dedicato a “Fabio Polo”. Il Gruppo ha 537 iscritti attivi, quasi il 10% dell’intera popolazione ed è presieduto da Franca Bertoldo. La festa diventa significativa sia per l’incontro dei soci, sia per le famiglie dei donatori. Gruppo di Carrè: Aido e Adosalvi insieme per la Festa dei donatori Il Gruppo, presieduto da Gianni Marini, sempre insieme all’Adosalvi, ha promosso come ogni anno la Festa dei Donatori a Novembre. Prima la celebrazione nella Chiesa parrocchiale e poi il pranzo sociale, che i soci si autofinanziano e partecipano numerosi. 25 Vita dei Gruppi Gruppo di Cartigliano: benedizione del gagliardetto Gruppo di Cartigliano: dopo la rifondazione, la benedizione del nuovo gagliardetto La domenica 2 giugno ha visto compiuto l’iter della ricostituzione del Gruppo con la benedizione del nostro labaro. Molte le presenze che ci hanno onorato e sostenuto: il nostro Sindaco Germano Racchella; alcuni rappresentanti Aido di zona e il vicepresidente provinciale Eligio Munari; il presidente degli alpini, dei donatori di sangue, dei combattenti, dei bersaglieri; i rappresentanti della proloco, il coro parrocchiale ed ovviamente i famigliari di Domenica Furlan a cui è dedicato il Gruppo di Cartigliano. Ci siamo trovati davanti alla villa Cappello sede del comune ed in sfilata siamo entrati nella chiesa, dove ha celebrato la messa don Graziano ed ha benedetto il nuovo Labaro e un cuore di fiori che le amiche della Domenica hanno voluto dare in omaggio per poi depositarlo sulla sua tomba. E’ stata una cerimonia molto sentita ed emozionante, con la preghiera del donatore che ne è stato il coronamento. Fuori dalla chiesa avevamo il nostro punto informativo e per un’offerta libera venivano date delle piantine che avevamo pre-confezionato. Va evidenziato che ancora una volta i cittadini di Cartigliano si sono dimostrati molto interessati e generosi: i soldi, oltre a far fronte alle spese per i fiori ed il labaro, saranno destinati ad altre iniziative benefiche. Alla fine ci siamo ritrovati nella sede degli alpini per un amichevole brindisi. Il desiderio espresso da tutti è quello di continuare nell’impegno che ci siamo assunti per il bene della comunità. Il presidente Tiberio Frigo. 26 Gruppo di San Zeno di Cassola Gruppo di San Giuseppe di Cassola: Festa dei donatori con il gruppo Ana e RDS Domenica 10 novembre abbiamo volentieri aderito alla festa, perché riteniamo importante la collaborazione tra i gruppi del volontariato. Come per tutti i Gruppi del Bassanese, col tempo è diventata anche la festa del Gruppo AIDO di San Giuseppe. Dopo la sfilata e l’alzabandiera, è stata celebrata la S. Messa in suffragio degli amici e dei donatori che sono andati avanti. E’ seguito il pranzo sociale, con le relazioni delle attività delle Associazioni. Ringrazio per la partecipazione. prof. Augusto Gnesotto, presidente del Gruppo Aido Gruppo di San Zeno di Cassola: Giornata del donatore e attività del Gruppo Quarant’anni di donazioni sono stati festeggiati dai donatori del gruppo San Zeno. L’associazione ha saputo nel corso degli anni rinnovarsi e incrementare il numero dei volontari per la donazione di sangue. La giornata si è svolta in un clima allegro e soprattutto caldo grazie a un sole generoso. Abbiamo inaugurato il monumento alla vita, con un’opera dello scultore Visentin. La sfilata con la banda musicale di Cassola, il sindaco e le autorità presenti. Dopo la celebrazione della S. Messa, sono stati tenuti i discorsi dalle autorità presenti ricordando il valore delle donazioni e dei donatori attivi, e il dovere che viene fatto per salvare una vita. Sono stati premiati con gli attestati i donatori benemeriti che hanno rag- giunto le 11 – 21 – 31 donazioni. Li ricordiamo: 11 donazioni: Artuso Roberta, Bittante Ferdinando, Dissegna Massimo, Scalco Nicola, Tellatin Gianguido; 21 donazioni: Baggio Ruggero, Bizzotto Rodolfo, Lunardon Alberto, Lunardon Nicola, Stevan Andrea, Tasca Adriano, Todesco Michele, Zanella Eros; 31 donazioni: Aggio Luca, Boin Adolfo. Una festa all’insegna della solidarietà e dello spirito di gruppo. In luglio abbiamo partecipato al raduno regionale dei donatori di sangue presso il Sacrario del Monte Grappa. L’incontro è proseguito poi con il pranzo del gruppo in un clima di allegria e convivialità: presenti 50 persone. Certi che queste manifestazioni abbiano dato un segnale di solidarietà, vi diamo appuntamento all’anno prossimo con queste ricorrenze e ora ci prepariamo a questo nuovo anno ricco di appuntamenti. Il Direttivo Il ricordo del generale Achille d’Antonio. L’onestà nel lavoro, l’affetto e la dedizione per i tuoi cari. Grazie per tutto il bene che ci hai donato. La tua famiglia. Ci uniamo al cordoglio in nome dell’Aido. La redazione Gruppo di Chiampo: Trentennale della fondazione, 27-29 settembre 2013 Quest’anno il Gruppo Aido di Chiampo ha festeggiato il 30° di fondazione. Per l’occasione venerdì 27 settembre nella sala consiliare con il patrocinio del Comune si è svolto un importante convegno informativo sul dono degli organi e tessuti. La serata si è aperta con un intervento del Sindaco dl Chiampo avv. Matteo Vita dei Gruppi Macilotti, che oltre alla sua relazione, si e complimentato con il Presidente, Giovanni Portinari, per quanto fatto in questi anni, sensibilizzando i cittadini e raccogliendo quasi 400 adesioni. Alla presenza di un centinaio di persone sono poi seguite le relazioni del dr. Dario Mastropasqua, primario del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Arzignano, del dr. Lorenzo Magrin responsabile delle relazioni pubbliche dell’ ULSS 5 “Ovest Vicentino” ed alcuni cittadini trapiantati della nostra vallata che hanno dato la loro testimonianza. Ospiti della serata sono stati anche una rappresentanza della Fondazione per la ricerca contro la Fibrosi Cistica e le famiglie dei donatori della nostra città che hanno dato il consenso all’espianto degli organi in questi ultimi anni. Domenica 29 settembre, alla presenza di una ventina di labari dei Gruppi Aido della Provincia, del gonfalone del Comune e delle autorità locali, si è svolta la sfilata da Piazza Zanella alla Chiesa Parrocchiale, dove è stata celebrata la S. Messa dal nuovo parroco don Federico, dedicata alla memoria dei donatori. Dopo la preghiera del Donatore, letta dal rappresentante provinciale Aido dr. Guido Signorin, ed il saluto del presidente del Gruppo, la celebrazione si è conclusa con un caloroso applauso da parte della comunità che, presente in gran numero, ha manifestato il suo apprezzamento ed il suo ringraziamento. Per il Direttivo del Gruppo Aido, Giovanni Portinari e Paolo Fanton. Gruppo di Chiuppano: collaborazione ed attività con le associazioni del dono Il gruppo di Chiuppano nato più di 30 anni fa, dopo un periodo di dormiveglia ha ricominciato a prendere parte in forma attiva alle manifestazioni paesane. Collabora a stretto contatto con la Fidas locale per promuovere la donazione di organi, tessuti e sangue. Il gazebo informativo è presente nelle varie manifestazioni che si svolgono in paese e alla vigilia di Natale per augurare a tutti buone feste, offrendo cioccolato e vin brulé. L’associazione fa visita ormai da anni alle scuole medie assieme alle associazioni del dono di Carrè e Chiuppano, per avvicinare i ragazzi anche se ancora in giovane età, a queste realtà di volontariato, sperando di coinvolgerli nell’opera di sensibilizzare familiari e Gruppo di Chiampo nel 30° di fondazione amici sull’importanza della donazione. Un ringraziamento particolare va alle famiglie che, se pur in un momento difficile, hanno fatto la scelta di donare gli organi dei propri cari per salvare delle vite. Vi aspettiamo alla serata informativa sulla donazione di sangue organi e tessuti che sarà allietata dalle voci del coro “Monte Pasubio” sabato 11 gennaio 2014 ore 20.30 presso l’auditorium di Chiuppano in Piazza dei Terzi. Il direttivo augura a tutti i soci e alle loro famiglie un felice Natale e prospero 2014. Il presidente Dal Pra Romilda Gruppo di Cogollo del Cengio: 45° anniversario della Fidas, che l’Aido festeggia insieme. Grande festa a Cogollo nell’ultima domenica di settembre. La collaborazione dei due gruppi è sempre costante e non poteva mancare di far festa insieme anche il Gruppo Aido, presieduto dall’arch. Monica Zordan. Prima la Messa, poi la sfilata con la storica Banda Cittadina di Cogollo, in- fine il pranzo sociale nella palestra comunale preparato dai volontari. Gruppo di Costabissara: anno 2013. Festa del donatore e memorial di Simone Greco e Paolo Forte A metà maggio, sempre puntuale, il Gruppo presieduto da Felice Nardon ha organizzato la festa annuale nella Chiesa di San Giorgio, presente il sindaco Maria Cristina Franco, gli iscritti e i labari dei gruppi vicini. Nel punto informativo l’offerta della rosa e la distribuzione del materiale illustrativo Aido. Al termine il consueto saluto in un amichevole rinfresco. Qualche giorno dopo si è svolta la quarta edizione del memorial dedicato ai giovani donatori Simone e Paolo “Anima e cuore” e delle vittime della strada. Il motto, che diede origine nel 2010 al memorial, è stato ribadito con forza: “Quando sentirete un brivido che corre sulla vostra pelle e lì che io sarò”. Al torneo di calcio hanno partecipato i poliziotti, i carabinieri e gli amici di Paolo e gli studenti della scuola di Simone. Gruppo di Costabissara 27 Vita dei Gruppi Gruppo di Creazzo: intensa attività nel 2013 Crediamo di poter dire che anche l’anno che ci apprestiamo a terminare, con il “Premio Notte di Natale” giunto alla 22° edizione e che tanto interesse suscita non solo fra i nostri concittadini, è stato un anno all’insegna della positività. Positivo per tutte le iniziative che siamo riusciti a mantenere e forse migliorare. Per quanto possibile abbiamo cercato di partecipare agli eventi che ci venivano proposti: dalla presenza alle manifestazioni dei Gruppi Comunali AIDO, al“giro della rua”, “la festa dello sport e delle Associazioni a Creazzo”, “Azioni solidali”, e altre ancora. Quest’anno anche noi abbiamo celebrato il trentennale dalla fondazione ed è stato un ulteriore motivo di soddisfazione e orgoglio per aver avuto modo di conferire un riconoscimento a ben 5 donatori di organi che vogliamo qui ricordare: Patrizia Prischich, Angelo Fonelli, Luigino Ciscato, Gianni Boscardin, Sergio Baggio. Abbiamo anche redatto un libretto per raccontare alcuni momenti della nostra storia. E vogliamo citare due eventi sicuramente interessanti organizzati in collaborazione con la FIDAS: l’intervento nella scuola e il ciclo di conferenze dei “Venerdì della salute”. I circa 130 ragazzi delle medie, che si sono dimostrati attenti e quasi rammaricati per non poter dare subito il loro consenso alla donazione, ci hanno fatto capire quanto utili siano questi incontri. Da parte nostra abbiamo potuto verificare, anche se risaputo, quanto importante sia rivolgerci specialmente a questa fascia di cittadini. Siamo certi che i frutti matureranno a tempo debito. Patrocinate dal Comune di Creazzo e ULSS 6, queste conferenze sulla salute suscitano sempre un notevole interesse nella cittadinanza come dimostrato dal tutto esaurito nell’auditorium. Siamo convinti che tutto questo sia molto utile e ci adopereremo perché possa avere continuità. Queste iniziative, oltre a fonti di conoscenza, sono occasioni per trasmettere il nostro messaggio di donazione in genere e degli organi in particolare. E le nuove adesioni all’AIDO, che ogni volta si verificano, ne sono un’ulteriore prova. Il Direttivo del Gruppo Aido di Creazzo 28 Gruppo di Creazzo: i venerdì della salute Gruppo di Dueville: Festa del donatore Aido e Fidas e tradizionale pranzo sociale Il Gruppo Fidas, che si fregia della medaglia d’oro per il numero di donazioni di sangue effettuate negli anni, ed il Gruppo Aido, che ha ben 874 iscritti ed è presieduto da qualche anno da Giovanni Celegato, a metà ottobre hanno organizzato l’annuale incontro conviviale sempre ben partecipato. Con la consegna per l’occasione di diplomi ai donatori. La giornata è iniziata con la Messa, celebrata questa volta nella parrocchiale di Passo di Riva. Gruppo di Gambugliano: Festa annuale a fine novembre La presidente del piccolo gruppo (ma il Comune ha 821 abitanti) Claudia Marzari non manca mai di invitare soci e gruppi vicini alla propria festa Gruppo di Grisignano di Zocco annuale. Esattamente come fanno i gruppi maggiori. Prima la Messa nella Chiesa di S. Vito e poi la cena sociale “alla romana” in una trattoria locale. Gruppo di Grisignano di Zocco: partecipazione all’Antica Fiera del Soco, all’Adunata dell’ANA di Vicenza ed all’inaugurazione del Parco del Donatore. Fra l’assidua attività del Gruppo, presieduto da Lina Rosa Ertolupi, vanno ricordati tre eventi molto rilevanti: - la presenza del nostro punto informativo per tutto il periodo dell’Antica Fiera del Soco, che richiama in settembre quasi un milione di visitatori. Notevole la visibilità che l’Aido ha avuto anche a mezzo dell’opuscolo illustrativo della Fiera stampato in migliaia di copia; - la partecipazione del gagliardetto della Sezione Provinciale, del Gruppo e di altri gruppi vicini, alla 48^ Adunata Vita dei Gruppi della Sezione Alpini di Vicenza, organizzata dal Gruppo Ana di Grisignano. Manifestazione imponente, come tutti i grandi eventi degli Alpini: la Sezione Ana di Vicenza conta oltre 20.000 iscritti e 136 gruppi. La nostra, nel confronto, è stata una presenza simbolica, ma essere stati invitati è stato un onore e, come per l’analogo evento a Bassano, denso di significato e di prospettive future; - l’inaugurazione del Parco del Donatore, unitamente all’intitolazione di una via ai Fanti d’Italia, che si è celebrata domenica 20 ottobre. Nel Parco - che è stato realizzato senza alcun onere a carico del Comune o dell’Aido, ma con le erogazioni benefiche di aziende e studi locali - sono state messe a dimora venti piante, una per ogni donatore di organi del Comune di Grisignano. Alla Messa, alla sfilata, allo scoprimento delle insegne e delle targhe ha partecipato l’intera comunità, rappresentata egregiamente, come sempre, dal Sindaco Renzo Lotto e dall’Assessore alle Associazioni Nazzareno Carraro, che hanno rilasciato questa testimonianza: “Cari concittadini, l’Amministrazione Comunale è lieta di condividere con tutti voi un momento particolare e denso di significato. L’inaugurazione del Parco dei Donatori e l’intitolazione anche di una via ai Fanti d’Italia rappresentano due momenti che, apparentemente diversi, segnano invece una maturazione civile di una Comunità che è attenta ai valori sociali e che è riconoscente nei confronti di coloro che hanno dimostrato una particolare sensibilità per il bene comune.” Al caloroso plauso si uniscono la Sezione Provinciale Aido ed il Gruppo Comunale. Gruppo di Grancona: promuovere la cultura della donazione di organi Attualmente l’impegno più importante del Gruppo consiste soprattutto nel promuovere la cultura della donazione predisponendo interventi di sensibilizzazione ma anche di informazione perché è fondamentale conoscere bene tutti i passaggi relativi alla donazione di organi. In collaborazione con la Fidas e la Biblioteca Comunale, presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo Val Liona, è stata organizzata una serata informativa alla quale hanno partecipato due medici dell’ULSS n. 5, il dott. Massimo La Raja e il dott. Dario Mastropasqua. La serata aveva lo scopo di far riflettere sui valori fondanti dell’Aido e diffondere la volontà della donazione nella comunità. Nel suo intervento il dott. Mastropasqua ha ribadito che il consenso alla donazione va conquistato: “Occorre che si scelgano le persone e le circostanze giuste per chiederlo alle famiglie. In questo modo si può aumentare in maniera significativa il numero dei sì”. Il presidente del Gruppo, Mirco Bisognin Gruppo di Marano Vicentino: presenti alla 41A Mostra dell’Artigianato dell’Alto Vicentino Per quattro giorni, dal 3 al 6 ottobre, il Gruppo presieduto da Ostelvio Salbego (ha 870 iscritti effettivi, quasi il 10% dell’intera popolazione) ha partecipato con un punto informativo alla tradizionale ed importante Mostra dell’Artigianato dell’Alto Vicentino, garantendo con colloqui e materiale vario una utile informazione, che ha prodotto un buon numero di nuovi iscritti. A tutti i collaboratori del Gruppo va il plauso della Sezione provinciale. Gruppo di Mason Vicentino: il saluto a Luigi Corradin, membro del Direttivo e donatore Il nostro ricordo è pensare al tuo sorriso! La tua disponibilità, innata in te, dimostrava quanto grande fosse il tuo cuore. La tua presenza all’interno del Direttivo Aido di Mason/Villaraspa ha fatto crescere la nostra Associazione, con il tuo contributo. Credere nell’Aido, per te, è stato non solo mettere a disposizione una parte del tuo tempo, ma anche la tua casa e i tuoi mezzi, quando raccoglievamo l’alluminio dalle lattine per ricavare dei fondi per le attività dell’Aido. Dopo di te hai voluto che tua moglie Lina continuasse il lavoro intrapreso. Donando, sei stato un esempio per noi fino alla fine. Grazie Luigi, rimarrai per sempre nei nostri cuori e non ti dimenticheremmo mai! I tuoi amici del Direttivo A.I.D.O. Mason/Villaraspa Gruppo di Montecchio Maggiore: il 27 ottobre la 33a festa annuale del donatore Anno dopo anno, questa festa è giunta alla 33^ edizione. Quest’anno, per rotazione, nella Chiesa di S. Pietro nel centro di Montecchio, dove è stata celebrata la Messa in suffragio dei donatori e amici scomparsi. Poi, il presidente Luigino Chilese, aiutato dalla moglie e da tutto il Direttivo, ha offerto un amichevole rinfresco. Gruppo di Montegalda – Montegaldella: festa annuale dei donatori. Gruppo di Montegalda-Montegaldella Dal 1962, anno della costituzione del locale Gruppo FIDAS, ad oggi, sono 51 gli anni che tanti cittadini di Montegalda e Montegaldella in modo continuativo (ne sono esempio i tanti premiati oggi per donazioni) hanno saputo con generosità e disinteresse donare vita e salute: grande opera questa di solidarietà e di alto valore civico. 29 Vita dei Gruppi Gruppo di Orgiano tristezza e trasmettono tristezza; ce ne sono altre che trasmettono serenità, pace e amore. Voi dovete essere di questo tipo: così il sangue che donate non sarà “arrabbiato” ma “dolce”, pieno d’amore e speranza”. Enrico Corato Gruppo di Orgiano: manifestazione “Famiglie in Marcia 2013” Rinnovato il Direttivo: presidente Erika Foscaro Desidero ricordare e ringraziare chi mi ha preceduto nell’incarico di presidente del Gruppo: Docimo Antonio e Gregolin Alberto. E’ molto positivo che i due gruppi operino insieme. E per questo mi viene in mente un detto dei nostri genitori: “Meglio essere in due che uno solo. Infatti, se vengono a cadere, l’uno rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi.” C’è una caratteristica che più di ogni altra mi lega con rispetto a queste associazioni: la semplicità d’animo e la grandezza di spirito dei suoi aderenti. Donne e uomini che compiono un gesto insostituibile con consapevolezza e umilmente per la gioia di stare insieme, di sentirsi parte di un cammino e d’una comunità. In 25 anni dall’ospedale San Bortolo sono usciti 687 pazienti con un rene nuovo. Due di questi devono ringraziare due nostri donatori viventi: Silvano Bagarella ed Eugenio Zampogna, premiati durante la cerimonia commemorativa. Un pensiero riconoscente va anche al fondatore del primo gruppo Fidas della Provincia, cav. Ubaldo Bellan, scomparso all’età di 97 anni il 18 ottobre scorso. Il presidente, Lorenzo Quaranta gaglia, il Presidente ADMO Marco Antoniazzi, il Presidente FIDAS Barbara Negro Marcegaglia, il sindaco di Nogarole, il Presidente Provinciale FIDAS Mariano Morbin e il Presidente di Zona 9 Carlo Cazzavillan. Da notare la presenza di ben 34 gagliardetti di tutte le associazioni di donatori della vallata e non solo, accompagnati dai rappresentanti delle Associazioni Alpini e Combattenti di Nogarole. Riportiamo qui un passaggio delle belle parole del parroco don Mario durante la predica: “In modi diversi tutti siamo donatori: di amore, di vita, nel mantenere una famiglia, nel prestare aiuto a qualcuno. Vivere così significa essere sulla strada giusta. Ed è bene che continuiate a farlo! Ma vorrei suggerirvi qualcosa di più: come siete bravi per il sangue e gli organi, così dovete esserlo anche nei rapporti umani, cioè nel giusto amore nella famiglia, nella parentela, nella comunità. Via la freddezza, via l’indifferenza, via le incomprensioni. Ci sono persone che vivono nella Gruppo di Nogarole Vicentino: festa del donatore ad Alvese Per le associazioni FIDAS, AIDO e ADMO di Nogarole Vicentino la “Festa del Donatore” nella frazione di Alvese si è oramai affermata come una solida tradizione. Anche quest’anno, nel giorno di sabato 18 maggio, l’appuntamento si è rinnovato con la S. Messa nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe in Alvese, celebrata dal parroco don Mario Geremia. Tra i presenti ricordiamo il Presidente AIDO Sergio Negro Marce- 30 Gruppo di Nogarole Come di consueto il gruppo AIDO di Orgiano ha organizzato la manifestazione “Famiglie in Marcia 2013”, l’evento giunto ormai alla quarta edizione ha riscontrato anche quest’anno un grande successo, unendo assieme famiglie, bimbi e persone di tutte le età per un totale di oltre duecento partecipanti. La giornata ha avuto inizio con una passeggiata avvolta nel sole sul sentiero n° 55 di Orgiano guidata dal passo esperto di Enzo Faccio che su e giù per i colli ha accompagnato la comitiva lungo un anello che si è concluso nei pressi della Grotta Azzurra. I partecipanti hanno avuto modo inoltre di fare una piccola pausa presso un ristoro a metà percorso. Al termine del tracciato il parroco don Gabriele ha celebrato la S. Messa animata dalle letture dei consiglieri del gruppo e dai canti della Corale. Le fatiche dei partecipanti sono state ampiamente ripagate da un meritato pranzo offerto dall’associazione e preparato con cura dai cuochi Stefano, Cristian e Lorenzo, coadiuvati da Stefano, Erika, Federica, Giada, ecc. Con il pomeriggio si è dato il via alla musica interpretata dal gruppo “Runway” di Or- Vita dei Gruppi giano che con canzoni e cover di cantanti italiani e stranieri ha allietato la permanenza degli ospiti in attesa della ricca lotteria. Il gruppo AIDO, recentemente riconfermato con presidente Erika Foscaro, crede molto nella manifestazione spendendo risorse ed energie per assicurarne la migliore riuscita. Da quando è stata introdotta quattro anni or sono, la popolazione ha sempre premiato l’impegno degli organizzatori aderendo in modo massiccio. Un grande ringraziamento va a tutti i volontari che in ogni modo si sono messi in gioco per l’organizzazione, la gestione e la buona riuscita dell’evento. La collaborazione dimostrata ha lasciato il segno, e ha dimostrato come la voglia di fare del bene e il tema della giornata stessero a cuore di molte persone. In attesa di rivedersi l’anno prossimo e con la speranza che il tempo ci assista come ha sempre fatto gli altri anni, un grande arrivederci da tutto il Direttivo, che in aprile è stato rinnovato con queste nomine: Foscaro Erika, presidente; Pontaldo Lara e Giordano Lilli, vicepresidenti; Foscaro Marika, segretaria; Pillon Elisa, alfiere; Pasqualotto Stefano, consigliere. Gruppo di Pove: 2013 un anno proficuo d’iniziative Il 2013 per la comunità di Pove è stato un anno proficuo d’iniziative e tra queste spiccano gli anniversari di alcune associazioni: 40° Donatori di sangue, 35° AIDO, 40° Gruppo Protezione Civile e Antincendio boschivo. I tre gruppi hanno festeggiato insie- Gruppo di Pove del Grappa me queste ricorrenze con l’intitolazione della “Via del Donatore” da parte dell’Amministrazione comunale con una bella e partecipata sfilata per le vie del paese accompagnata dalla banda musicale di Campolongo sul Brenta. La partecipazione alla S. Messa, dove il Parroco don Flaviano ha messo in evidenza lo spirito di solidarietà gratuita e disinteressata dei componenti le varie associazioni. In conclusione, dopo gli interventi delle varie autorità presenti, sono stati assegnati i diplomi di merito ai donatori di sangue che hanno raggiunto il limite consentito per le donazioni, da parte dell’Aido una targa al primo presidente del Gruppo Giovanni Alberton e una targa alla memoria al presidente Ferdinando Celi, recentemente scomparso. A chiusura delle attività c’è la partecipazione alla giornata, organizzata dalla Pro Loco, intitolata Associazioni in Piazza, nello stand allestito dall’AIDO, si è dato risalto al significato delle do- nazioni per favorire una vita sana, completa e soddisfacente a chi si trova nel momento buio della consapevolezza che questa vita stia irrimediabilmente sfuggendo. Sono stati evidenziati tre aspetti: I nostri testimoni; coloro che vivono grazie a chi ha donato; due padri donatori viventi verso le loro figlie. Altri momenti sono in programma per il mese di Ottobre e Novembre. La presidente Carla Bittante Gruppo di Quinto Vicentino: 30° anno di fondazione. Sono trascorsi trent’anni dalla fondazione del Gruppo, che, dopo alcuni anni di tepore, ha avuto nuova vita con la presidenza di Luciano Ziliotto e la collaborazione di un Direttivo partecipe ed assiduo, così da incrementare molto il numero degli iscritti. Oggi il Gruppo ha 437 soci su una popolazione di 5.383 abitanti: valido esempio per un comune periferico della città capoluogo. Grande festa dunque domenica 27 ottobre, con la Messa nella Chiesa Parrocchiale di Quinto ed il rinfresco offerto nel centro giovanile, dove a tutti i labari presenti è stato donato un ricordo dell’anniversario. Gruppo di Romano d’Ezzelino: incontri con le scuole ed altra attività 2013 Il municipio di Quinto Vicentino Tra le varie attività svolte in questo 2013 vogliamo evidenziare gli incontri informativi con le scuole del nostro comune. Come ogni anno abbiamo preparato incontri formativi per più di 600 ragazzi delle scuole primarie e secondarie cercando prima di tutto di far cono- 31 Vita dei Gruppi scere e far capire cos’è l’AIDO ma anche di quanto sia importante conoscere e avere cura del nostro corpo spiegando come funzionano i nostri organi e le varie malattie che ci possono colpire. Nella foto della rubrica “Iniziative” si trovano alcune riflessioni che ci hanno inviato i ragazzi della classe V° della scuola primaria di Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino dopo il nostro incontro, che con poche semplici parole ci hanno fatto capire che avevano appreso in pieno il senso dell’AIDO, caricandoci ancor di più per gli incontri dei prossimi anni. Il gruppo durante l’anno ha programmato una serata sanitaria con ottimo risultato. Per ricordare i vari soci defunti e i donatori effettivi è stata celebrata una S. Messa in suffragio nelle varie chiese delle frazioni del comune. Presenti alla ricorrenza del 40° dell’AIDO svolta a Lucca. Il gruppo è sempre presente delle varie manifestazioni. Il numero dei soci è sempre in aumento così pure le donazioni grazie soprattutto alle persone sensibili per il dono. Colgo l’occasione visto la vicinanza della fine dell’anno a nome mio e di tutto il direttivo un augurio di un sereno Natale a tutti e un Buon Anno sperando che questo periodo difficile ci aiuti a capire ancor di più dell’importanza della solidarietà e della disponibilità verso il prossimo. Il Presidente Domenico Chemello Gruppo di Salcedo: il 10% della popolazione è iscritto all’Aido Il nostro gruppo conta un centinaio d’iscritti su una popolazione di 1000 abitanti, il ché significa che il 10% degli abitanti di Salcedo sono iscritti all’AIDO e di questo il direttivo ne è molto onorato. Il direttivo è composto da persone giovani e volenterose, le quali impegnano parte del loro tempo libero per diffondere gli ideali dell’AIDO. In primavera, in occasione della giornata della Rosa come di consuetudine abbiamo offerto le rose all’uscita delle S. Messe, inoltre in piazza abbiamo offerto un piccolo rinfresco e allestito un gazebo dove i nostri iscritti e simpatizzanti sono stati invitati per la consegna delle nuove magliette. Anche se la giornata è stata molto piovosa, la gente ha risposto nei migliori dei modi. Il Direttivo 32 Gruppo di Salcedo Gruppo di Sarego: giornata di beneficenza con il Mondo di Colori Se sostieni l’Aido … sostieni Te stesso! L’Aido: la speranza di tutti …! “L’informazione, è uno strumento a difesa di tutti noi”. Questi gli slogan della giornata di beneficenza, aperta a tutta la cittadinanza, che ha voluto essere innanzitutto un ritrovarsi per le persone trapiantate in allegra compagnia al di fuori dell’ambiente ospedaliero, un rinnovare lo spirito di amicizia e familiarità che si è instaurato nel corso di questi anni con la struttura ospedaliera, un dare una testimonianza forte per riaffermare i principi della solidarietà che stanno alla base della donazione degli organi. “Osho” racconta che siamo come un albero che innalza il suo fusto al cielo mentre le sue radici penetrano nella terra. Esiste un sottile equilibrio: più l’albero cresce, più le sue radici vanno in profondità; un albero può espandere il proprio fogliame solo in misura proporzionata alle radici. Crescere nella vita significa quindi, evolversi in profondità all’interno di noi stessi, per comprendere la vita nelle diverse trame di colori. L’incontro è stato organizzato dal Gruppo Aido e dall’Associazione “Mondo di Colori”, in collaborazione con il Dipartimento di Nefrologia e Trapianto Renale di Vicenza: giornata di beneficenza del 12 agosto 2013, per la sensibilizzazione e l’informazione dell’importanza della donazione degli organi. La presidente, Maria Cristina Pozzan Gruppo di Sossano: il nuovo Direttivo per il periodo 2013-2017 Gabriele Casarin confermato presidente L’assemblea per il rinnovo delle cariche sociali si è tenuta il 14 aprile scorso presso la villa Loschi di Sossano: il precedente numero di Rivivere era già stampato.L’esito della votazione è il seguente: Casarin Gabriele, presidente; Giacometti Mario e Maran Rosemma, vicepresidenti; Negro Isabella, segretaria/amministratrice; Ruaro Raffaele, consigliere. Per il servizio pluriennale dato all’associazione, l’assemblea per acclamazione ha nominato Sergio Turella presidente onorario. La Redazione si unisce al Gruppo nel ringraziare l’amico Turella, già presidente del Gruppo e consigliere regionale per i tanti anni di proficuo impegno. Gruppo di Sovizzo: “Donare per vivere”, annuale concorso nelle scuole medie. Festa del donatore In collaborazione con il Comune e l’Istituto Comprensivo, è stato promosso anche quest’anno dalle associazioni Fidas e Aido il concorso fra gli studenti delle medie, quale naturale seguito dell’incontro informativo che è svolto nella scuola, relatori il dr. Silvio Maraf o n c o o rd i n a t o re d e i t r a p i a n t i dell’Ulss6, gli insegnanti referenti ed i presidenti Fidas e Aido. Gli elaborati del concorso sono stati esposti in una mostra allestita nella Vita dei Gruppi scuola stessa e premiate le opere più espressive in una cerimonia ufficiale aperta alla cittadinanza. Domenica 22 settembre nella Chiesa di Sovizzo al Piano si è svolta la Festa del Donatore. Poi il pranzo sociale Aido e Fidas a carico di ciascun partecipante. Grazie alla presidente Miriam Rossetto e al suo Direttivo della sempre intensa attività e partecipazione, di cui i 513 iscritti sono una grande testimonianza. Gruppo di Stroppari di Tezze: Festa del donatore con Ana, Rds e Admo Domenica 9/6 si è celebrata la festa con le associazioni del dono sempre unite. Al consueto programma, questa volta si è aggiunto un momento particolare e molto apprezzato dalla comunità. Dopo la sfilata e prima della Messa, è stato assegnato un riconoscimento pubblico a tre famiglie di donatori di organi recentemente scomparsi: Andrea Bernardi, Ivo Vigo e Marcella Lorenzin. Nella foto il sindaco Valerio Lago consegna la targa al marito di Marcella. E’ seguito il pranzo sociale.. La sera precedente, sabato 8/6, si è tenuta una serata di informazione sanitaria presso la sede dei gruppi. Gruppo di Trissino: Festa del donatore 2013 Nell’ambito della Sagra del Rosario, il Gruppo ha organizzato la sua festa il 29 settembre: in provincia vi erano altre cinque manifestazioni indette da gruppi Aido o altre associazioni consorelle, due Gruppo di Stroppari Gruppo di Valdagno delle quali a pochi km. Ciò nonostante sono stati presenti cinque gagliardetti di Gruppi Aido. La Messa è stata celebrata nella Chiesa di S. Andrea a Trissino alta, con la consegna di pergamene e targhe alle famiglie dei donatori di quest’anno. E’ seguito il pranzo sociale presso le strutture della sagra. Gruppo di Valdagno: il dr. Rommel Jadan approda a Valdagno “Per il mondo sei qualcuno, ma per qualcuno sei il mondo.” Questo è il motto che guida tutti gli interventi che il dr. Rommel Jadan sta conducendo in giro per il Veneto... e Lunedì 10 Giugno scorso abbiamo avuto il piacere di ospitare Rommel e Fabio a Valdagno nella sede di Palazzo Festari. Di che cosa si è trattato? E’ un progetto tanto ambizioso quanto importante denominato “Traffic Deadline” che consiste nel parlare, in modo innovativo, di prevenzione degli incidenti stradali e di rispetto per la vita alla guida di un’auto. Il dr. Jadaan, di origine giordana è un medico in prima linea e non di quelli che vediamo alla TV. Perché il suo lavoro, purtroppo, non è una fiction: ma l’espressione di una triste realtà con cui bisogna fare i conti. Rommel è un medico del Suem-118 di Crespano del Grappa, specializzato in Medicina d’Urgenza e in Elisoccorso. E’ lui che sale in ambulanza per prestare i primi soccorsi alle persone coinvolte negli incidenti stradali ed è lui che troppo spesso deve anche constatarne la morte. Eppure non perde la speranza: quella di dimostrare, con la sua innata simpatia e comunicativa, che una prevenzione degli incidenti stradali “a misura di giovane” è una sfida possibile. Questo è il nocciolo del progetto “Traffic Deadline Italy”, da lui ideato assieme a Fabio Vivian, titolare ed istruttore di un’autoscuola di Marostica. Due persone dalla professione differente, ma unite da una mission comune: prevenire l’incidentalità stradale portando l’esperienza diretta di chi forma ed abilita i conducenti dei veicoli e di chi porta soccorso dopo un incidente. Gli incontri di “Traffic Deadline” non sono le solite conferenze ufficiali sulla prevenzione delle stragi del sabato 33 Vita dei Gruppi sera. Niente di tutto ciò: il messaggio e la testimonianza dei relatori vengono convogliati col supporto di video, musica e immagini anche molto forti. Si tratta di 90 minuti di esposizione “front-line” che alternando momenti di allegria e tristezza portano a una profonda riflessione sui comportamenti generalizzati al volante e sui principi della buona educazione stradale, per “prevenire la disperazione che una tragedia come il perdere una persona cara, in un incidente stradale, provoca.” Io sono soddisfatta di aver portato questa serata a Valdagno e ringrazio quanti nel direttivo AIDO si sono adoperati per la buona riuscita della serata, quanti hanno partecipato ed anche coloro che a vario titolo, ci hanno dato una mano pur non essendo membri del gruppo. Infine voglio esprimere un forte “in bocca al lupo” al gruppo AIDO di Valrovina/Bassano, che -tra qualche giorno- ospiterà il dr. Rommel in quel di Bassano, in occasione di una serata analoga alla nostra. dr. Barbara Tiso, presidente AIDO di Valdagno Gruppo di Valli del Pasubio/ Torrebelvicino. Elezioni del Direttivo, Presidente Marco Lorenzi Domenica 13 ottobre si sono svolte le elezioni del gruppo di Valli del Pasubio e Torrebelvicino, presso il centro giovanile di Valli del Pasubio. Grazie ad una sufficiente risposta degli iscritti si è potuto ricostituire il direttivo che vede Gruppo 6^ Circoscrizione di Vicenza in gita sociale come nuovo presidente Lorenzi Marco, vicepresidente Zattere Tiziana, consiglieri Maddalena Paola e Miccoli Antonio. Facciamo un augurio di buon lavoro al nuovo gruppo, sperando che riesca a concretizzare tutte le idee che hanno in cantiere. Gruppo di Vicenza 6a Circoscrizione: Grande evento nel Santuario di Monte Berico per il Trentennale della fondazione - La scelta di festeggiare il Trentennale di Fondazione del Gruppo nel Santuario di Monte Berico è stata voluta dal presidente Luciano Gabrielet- Gruppo 6^ Circoscrizione di Vicenza a Monte Berico 34 to e dal Direttivo perché, in questa Basilica e nell’adiacente Convento dei Serviti, si sono spesso celebrati gli incontri e le assemblee Aido nel corso degli anni e perché, essendo la Madonna di Monte Berico patrona della Diocesi di Vicenza, il primo Gruppo della città con i suoi 1.346 iscritti effettivi ha voluto unire in un grande evento tutta l’Aido della Città e di gran parte della Provincia. Come era stato fatto in primavera a Bassano per il 40^ della Sezione Aido Vicentina per quella Zona. L’evento è stato qualificato da una grande affluenza di persone che hanno gremito la Basilica, dai trenta gagliardetti di Gruppi Aido, dalla partecipazione dell’Assessore alla Partecipazione del Comune di Vicenza, Annamaria Cordova, dalla presenza dei dr. Pasquale Piccinni e Silvio Marafon, dei musicisti Pierangelo Valtinoni e Gastone Zotto (autori di brani proposti), della Schola Poliphonica del Santuario di Monte Berico. Il Coro, diretto da Silvia Fabbian (nipote dell’indimenticata Anna, già segretaria del Gruppo) ha animato la Messa ed ha proposto uno splendido concerto denominato “Accanto al cuore del padre”, presentando per l’occasione il cd dall’oratorio The Crucifixion di John Stainer, con il soprano Laura Vasta e l’organista Luca Boaria. - Fra le molteplici attività del Gruppo, va ricordata la gita sociale, che quest’anno si è voluto organizzare alla diga del Vajont, in memoria dei 1.910 morti del disastro di 50 anni fa. Vita dei Gruppi Gruppo di Vicenza 7a Circoscrizione: il ricordo dei donatori Nella seconda domenica di ottobre, il Gruppo ha promosso una celebrazione in ricordo dei donatori ed amici scomparsi con la partecipazione delle famiglie. L’invito ai gruppi comunali è stato accolto con favore: più di venti i gagliardetti presenti nella Chiesa di San Antonio ai Ferrovieri. La manifestazione, come ha evidenziato il celebrante, è stata una riflessione sulla vita e sulla morte. Sulla vita perché contestualmente sono stati presentati al tempio per il battesimo quattro bimbi; sulla morte perché anche dopo di essa, si può essere utili al prossimo donando i nostri organi. Il presidente Giancarlo Menin ha consegnato un ricordo alle famiglie dei donatori dell’anno corrente, con l’offerta della rosa, simbolo dell’Aido. Al termine un piccolo rinfresco per tutti preparato dalla signora Franca e dai volontari. Gruppo di Villaverla: 13 settembre, trentennale di fondazione. Importante serata informativa Le emozioni sono volate nel cielo di Villaverla Venerdì 13 Settembre nel festeggiare il 30° di fondazione del nostro gruppo. La serata è stata dedicata interamente alle speciali e generose stelle del cielo di Villaverla che sono i nostri 29 donatori. Splendono del Gruppo di Villaverla Gruppo 7^ Circoscrizione di Vicenza dono dell’Amore infinito. L’Amore che si è moltiplicato diventando tante vite. Grazie ai nostri donatori e loro familiari. Grazie anche ai nostri fondatori che il 18 aprile 1983 hanno costituito il gruppo AIDO di Villaverla. Alcuni componenti del direttivo Fidas presero la decisione di fondare il gruppo. Grazie per quanto hanno fatto e hanno contribuito negli anni collaborando assieme ma soprattutto nel donare il proprio sangue, dono prezioso nelle operazioni di trapianto. Il tema è stato “ l’amore per la vita raccontato da... medici generosi”. Sono intervenuti la Dr.ssa Daniela Vici della Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso con i suoi collaboratori, il Dr. Pantaleo Corlianò coordinatore dei Trapianti dell’ULSS 4 di Santorso e il Dr Maurizio Axia primario di Nefrologia e Dialisi della stessa ULSS. Conoscere la realtà della FBT di Treviso ha arricchito la nostra conoscenza nel campo medico. Molti presenti ignoravano questa realtà che possiamo definire importante non solo a livello italiano ma europeo. Tutti i medici hanno saputo trasmettere professionalità e innanzitutto quanto vivono tutti i giorni scontrandosi con la sofferenza degli ammalati e quella dei famigliari dei donatori. La serata è stata allietata dalle canzoni e poesie di Marco Rigoldi un ragazzo del ns. paese di 18 anni che ha saputo trasmettere la sua voglia di vivere. Ha dedicato una canzone alla ns. associazione “ Non sarai mai solo “ che dice: “Sei con te, credimi, non sei solo perché porti dentro anche lui. Sei con te, guardati, parlati e non lasciarti mai più da solo. Non sarai mai solo . “ Aspetti un fiore che non sboccia più, ma il fiore aspetta che sbocci tu. Aspetti un cuore che non batte più. Ma quel cuore lo fai battere tu”. Abbiamo concluso con la toccante testimonianza di Roberto Cavedon un nostro caro amico di Marano Vic.no trapiantato di fegato che gode di buona salute. Si è letta la testimonianza scritta di Bruno Maino nostro paesano che ha ricevuto in dono il rene dalla moglie Bruna. Entrambi stanno molto bene. Che dire se non grazie a tutti per averci raccontato l’ Amore per la Vita. Per il direttivo AIDO di Villaverla, la presidente Anna Maria Dal Cengio. 35 Vicenza, Parco Querini (foto di Cesare Gerolimetto) Vicenza dal Monte Berico (foto di Cesare Gerolimetto)