28 spazioaperto DI SARA LIBORI INFERMIERA NEOLAUREATA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA - DISTACCAMENTO DI TERNI IL DOLORE POSTOPERATORIO COMBATTERLO PER UNA RAPIDA GUARIGIONE In questo numero si completa il lavoro della collega Sara Libori con un opuscolo informativo che per ragioni di spazio non siamo riusciamo ad inserire nel precedente numero. G entile cittadino, con questo opuscolo informativo, ci proponiamo di fornirle una adeguata informazione su ciò che l’attende dopo l’intervento chirurgico e di rispondere ad alcune domande che frequentemente vengono poste dai pazienti. Oltre alla preoccupazione per l’esito dell’intervento chirurgico, quella più presente in chi si sottopone ad una operazione è il dolore che si soffrirà al risveglio dall’anestesia. Oggi grazie a farmaci e tecnologie sempre più innovative, è possibile ottenere un controllo ottimale del dolore postoperatorio. La Direzione dell’Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni ha deliberato il progetto “Verso un Ospedale Senza Dolore”, basato sulle linee guida stabilite dal Ministero della Salute per il controllo della sofferenza dei malati ricoverati in Ospedale. Il personale sanitario che l’avrà in cura ha definito in una procedura assistenziale le azioni e le relative responsabilità ❚ ❚ mirate a sollevarla dalla sofferenza del dolore: ❚ Il medico anestesista rianimatore, nell’ambito della valutazione preoperatoria, l’informerà sul piano assistenziale anestesiologico ed in particolare sulle modalità del controllo del dolore postoperatorio. ❚ Al termine dell’intervento, il medico anestesista rianimatore inizierà la somministrazione di farmaci analgesici nelle modalità e nelle dosi tali da assicurarle un sollievo ❚ ❚ dalla sofferenza da lei definita assente, lieve sopportabile. L’infermiere, all’accoglienza in Reparto quando tornerà dalla Sala Operatoria, le chiederà se soffre dolore e quanto è intenso. L’intensità del dolore verrà quantificata su una scala verbale numerica con valori da 0 = dolore assente a 4 = dolore insopportabile. L’infermiere, nelle ore successive, le chiederà frequentemente se soffre dolore e ne misurerà l’intensità. Nel caso in cui lei dica di soffrire un dolore forte, insopportabile, l’infermiere somministrerà una dose di analgesico di “salvataggio”. Il personale di reparto, l’assisterà, aiutandola, oltre che nel controllo del dolore, anche nella ripresa globale dall’intervento chirurgico. Sappiamo che non ha solo bisogno di curare il corpo: è soprattutto un individuo che prova sofferenza a causa della ma- 29 Che cos’è il dolore postoperatorio? Le istituzioni internazionali lo considerano come una esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, o come uno specifico bisogno di aiuto. Oggi sappiamo che il dolore postoperatorio è dovuto a numerosi fattori: ❚ tipo e sede dell’intervento, ❚ come ha vissuto le esperienze passate in cui hai provato dolore, ❚ quanta ansia prova. In cosa consiste la misurazione del dolore? Esistono diversi tipi di scale utilizzate per misurare l’intensità del dolore percepito. Nel nostro ospedale, è in uso una scala numerica verbale da 0 a 4 che misura il dolore come: ❚ 0 = ASSENTE ❚ 1 = LIEVE ❚ 2 = SOPPORTABILE ❚ 3 = FORTE ❚ 4 = INSOPPORTABILE L’infermiere o il medico, per valutare il suo dolore le chiederà di esprimere numericamente, o a parole come lo definirebbe; non dovrà fare altro che indicare il valore o il termine che più si avvicina alla sua condizione. professioneinfermiereumbria2/10 La misurazione verrà effettuata con regolarità, per controllare più efficacemente il suo dolore postoperatorio: nelle prime ore dopo l’intervento sarà più frequente (ogni mezz’ora circa), per ridursi poi, nei giorni successivi (almeno una volta al giorno). Che farmaci si utilizzano per alleviare il dolore? I farmaci scelti varieranno in base all’entità del dolore previsto conseguente all’intervento chirurgico che subirà: ❚ se è previsto come forte, si utilizzeranno farmaci della categoria degli oppioidi maggiori, come la morfina, ❚ se è previsto come moderato, si utilizzeranno oppioidi minori, come tramadolo o codeina, ❚ se è previsto come lieve, si utilizzerà un analgesico della classe dei FANS o il paracetamolo. Nella maggior parte dei casi, verrà attuato un approccio multimodale con l’associazione di: oppioide + paracetamolo + anestetico locale. Inoltre, in sala operatoria, prima del risveglio, potrà essere iniettato un anestetico locale nella zona circostante l’incisione, effettuando delle infiltrazioni, in modo da prevenire un dolore troppo forte ed insopportabile al suo risveglio dall’anestesia. Come viene somministrata la terapia analgesica? Nelle prime 12-24 ore dopo l’intervento, la modalità preferenziale per alleviare il dolore è quella endovenosa continua, in modo da poter coprire efficacemente le ore più critiche. La terapia continua si può praticare anche mediante l’inserimento, da parte dell’anestesista, di un piccolo catetere a livello lombare, all’interno della colonna vertebrale nello spazio epidurale, dal quale si infonderanno i farmaci analgesici. La terapia ad infusione continua si somministra grazie anche all’utilizzo di strumenti come la pompa elastomerica e la PCA. Nei giorni successivi, superata la fase più dolorosa, la terapia potrà continuare con somministrazioni ad orario fisso. Il farmaco andrà assunto prima che il dolore si manifesti o diventi insopportabile. Cosa sono e come funzionano la pompa elastomerica e la PCA? La pompa elastomerica è un dispositivo monouso per l’infusione continua di farmaci in soluzione, a velocità costante preimpostata. È costituita da un palloncino-serbatoio in materiale elastico (elastomero) che esercita, sul fluido in esso contenuto, una pressione costante. Tale fluido viene spinto lungo una linea d’infusione direttamente in vena, o in peridurale. La PCA (Patient Controlled Analgesia ovvero Analgesia Controllata dal Paziente) invece, ha una struttura simile alla pompa elastomerica, ma è dotata di una leva che lei stesso può azionare permettendo il rilascio dell’analgesico all’occorrenza. Ad ogni attivazione la PCA rilascia dosi di farmaco spazioaperto lattia e della lontananza dai suoi familiari. Per questo le assicuriamo cure anche sostenendola psicologicamente. Ci proponiamo ora, di rispondere alle domande più frequenti riguardo il dolore postoperatorio ed il suo trattamento. 30 spazioaperto preimpostate, inoltre, la leva non è riattivabile prima di 7 minuti circa dall’ultima erogazione, in modo da evitare sovradosaggi accidentali di analgesico. La modalità PCA le consentirà di autogestire la somministrazione della dose di analgesico ogni volta lei lo ritenga necessario. E se la terapia non dovesse essere sufficiente? Una volta tornato dalla sala operatoria, al reparto, il dolore sarà controllato regolarmente dagli infermieri, grazie all’utilizzo di appositi strumenti di misurazione del dolore (scale di misurazione), in modo da avere un monitoraggio costante dell’efficacia della terapia. Se il dolore rilevato dovesse essere insopportabile, l’infermiere somministrerà una dose di analgesico aggiuntiva, detta “dose salvataggio” di un farmaco precedentemente deciso dal medico anestesista rianimatore. In ogni caso, qualora la terapia risultasse inadeguata ad alleviare il suo dolore, è sempre possibile modificare i dosaggi dell’analgesico o sostituirlo con uno più forte. Non è meglio assumere l’analgesico solo quando ho dolore anziché ad orario stabilito pur non avendone bisogno? No!È importante mantenere sempre il dolore a livelli bassi (lieve o sopportabile). Il dolore postoperatorio insopportabile compromette il OLTRE IL LAVORO COLLEGIO DI PERUGIA er la stagione 2010 il Collegio IP.AS.VI. ha aggiunto alle precedenti, anche la partnership con la Virgin Active Villaggi Fitness. Le tariffe e le condizioni concordate sono le seguenti: 1) Le tessere sono nominali e non cedibili. 2) Le tariffe saranno applicate solo ai possessori di idoneo documento giustificativo da esibire alla reception del Club. 3) La quota di attivazione applicata è scontata del 40% circa. 4) Le tariffe della quota mensile di abbonamento sono scontate del 10%circa ● P normale processo di guarigione dall’intervento impedendole di ricominciare a muoversi normalmente, di respirare e tossire efficacemente. Inoltre, il dolore, rallenta anche la guarigione della ferita chirurgica, e se lo sopporta troppo a lungo può cronicizzare. Se il dolore è forte quando richiede il farmaco analgesico, questo probabilmente non lo allevierà efficacemente, e sarà necessario un dosaggio superiore a quello prestabilito nella terapia. Si ricordi che se non soffre dolore o soffre un dolore lieve, ciò non significa che non ha bisogno di analgesi- ci: semplicemente vuol dire che la terapia sta funzionando correttamente proprio perché le viene somministrata ad orari precisi. Cos’altro posso fare per controllare meglio il dolore postoperatorio ed avere un miglior recupero? ❚ Collaborare alle cure richiedendo l’analgesico appena avverte un dolore lieve prima che diventi severo; ❚ Cominciare precocemente a muoversi e camminare, in modo da evitare la comparsa di problemi alla circolazione degli arti inferiori, ed il senso di spossatezza; ❚ Tossire efficacemente comprimendo le mani sul sito d’incisione durante l’accesso, in modo tale da rimuovere le normali secrezioni ed evitare così infezioni all’apparato respiratorio e polmoniti che prolungano ulteriormente il suo ricovero; ❚ Cerchi di distrarsi leggendo, ascoltando la musica che più le piace, o ripensando ad un episodio piacevole. Questi espedienti possono aiutarti a controllare l’ansia, controproducente nel postoperatorio, poiché abbassa il livello individuale di tolleranza al dolore. Grazie per la gentile attenzione, e ricordi che per qualunque problema, si può rivolgere agli infermieri ed ai medici del reparto, i quali sono sempre disponibili ad ascoltarla, ad aiutarla e a chiarire qualsiasi suo dubbio. ✑