Biblioteca Astense
Associazione Davide Lajolo
Camera di Commercio di Asti
ASSOCIAZIONE CULTURALE DAVIDE LAJOLO
Ventesimo 2004
Presentazione della mostra
di manoscritti, lettere, inediti di Davide Lajolo
I filari del mondo
Biblioteca Astense, 10 settembre – 7 ottobre 2004
La mostra I filari del mondo offre un percorso tra fogli scritti a mano con una
grafia originale e veloce, con lettere grandi, vergate di getto con nettezza e
determinazione, come la personalità di Davide Lajolo, abituato a buttare giù i corsivi
e gli articoli di fondo per “L’Unità” sul bancone della tipografia. Poi quella scrittura
a tambur battente si è dipanata in racconti, saggi, sceneggiature, narrazioni di artisti,
lettere schiette nell’amicizia come nella polemica.
Le poesie, scritte durante le pause delle azioni di guerra e della Resistenza, nei
momenti di travaglio e di passione, sono il filo conduttore inedito di una vita vissuta
di corsa tra politica, giornalismo e letteratura.
Le poesie esposte sono tratte dai due volumi editi, Nel cerchio dell’ultimo
sole (1940) e Ponte alla voce (1943), da un album del periodo partigiano, Poesie di
Ulisse (1943-1945) e da una scelta operata dall’autore (e mai pubblicata) dal titolo
Quadrati di fatica (1937-1960). Accanto alle poesie di Lajolo vengono anche
presentati testi di poeti da lui molto amati, Pascoli, Gozzano, Quasimodo, Ungaretti e
il suo libro Poesia come pane (1973).
La sezione della mostra Il partigiano contiene documenti scritti durante la
lotta di liberazione: una relazione sulla battaglia di Bruno (24 ottobre 1944), alcune
lettere scritte frettolosamente su foglietti a Marcello Bernieri, Costa, commissario
politico delle Brigate Garibaldi, l’encomio per la morte in battaglia del partigiano
Mirko, la fotografia del comandante Ulisse, i due volumi di Lajolo sulla guerra
partigiana, Classe 1912 (1945), ristampato con il titolo A conquistare la rossa
primavera (1975). E ancora poesie pubblicate su due fogli partigiani, Voce nostra.
La sezione Il giornalista ripercorre i periodi della direzione del quotidiano
“L’Unità” di Milano (1948-1958) e della direzione del settimanale “Giorni-Vie
Nuove” (1969-1978), di cui Lajolo tenne un diario pubblicato con il titolo
Ventiquattro anni. Storia spregiudicata di un uomo fortunato (1981). Sono
presentati al visitatore alcuni dei famosi corsivi a firma Ulisse e una lettera di sfida a
duello del duca Edoardo Visconti di Modrone, fotografie con i redattori e i tipografi
de “L’Unità” e con gli intellettuali che frequentavano la redazione. Del periodo di
“Giorni-Vie Nuove” si evidenzia la pubblicazione del Memoriale di Smrkovskj
(1975), che documenta lo svolgimento dei fatti dell’occupazione sovietica della
Cecoslovacchia dopo la Primavera di Praga del 1968 e che rappresenta efficacemente
la battaglia per un socialismo dal volto umano condotta con determinazione da
Lajolo anche nei confronti del Partito comunista, a cui aveva aderito.
La sezione Storia di una generazione ruota intorno al libro autobiografico, Il
voltagabbana (1963), in cui Lajolo ha raccontato la sua storia personale che diventa
storia della sua generazione del passaggio dal fascismo alla Resistenza e alla scelta
democratica e repubblicana. Sono esposte lettere inerenti al libro di Flaminio Piccoli,
Carlo Lizzani, Indro Montanelli, Giorgio Cavallotti, Piero Caleffi.
Davide Lajolo andò in Cina per il Congresso del Partito comunista cinese del
1956, dove venne votata la linea dei “cento fiori”. Ebbe l’occasione di intervistare il
Presidente Mao Tse Tung e il Primo ministro Ciu En Lai. La sezione Il viaggio nella
Repubblica popolare cinese contiene notes con appunti di viaggio, appunti per gli
articoli su “l’Unità”, opuscoli del Congresso e foto di Lajolo con gli altri delegati e
con Mao e Ciu En Lai. Lajolo scrisse un bel profilo di Mao in I Rossi (1974).
Il vizio assurdo. Storia di Cesare Pavese è il libro più fortunato di Lajolo,
tradotto in molte lingue in Europa e negli Stati Uniti. Nella sezione Il vizio assurdo
sono presentate le lettere di Pavese a Lajolo, appunti per la preparazione del libro e i
fogli dei frontespizi alla ricerca del titolo definitivo, le lettere di Elvira Pajetta, di
Norberto Bobbio, di Fernanda Pivano, di Augusto Monti con le sue osservazioni
puntuali sulla scrittura del libro, di Maria Sini Pavese, di Giancarlo Pajetta (Nullo),
di Michelangelo Antonioni, di Luigi Barzini, di Pier Paolo Pasolini. Con Diego
Fabbri Lajolo scrisse il testo teatrale Il vizio assurdo, messo in scena dalla
compagnia degli Associati nel 1974. Qui sono esposte le foto di scena e la
corrispondenza Lajolo-Fabbri durante la stesura del dramma. Vi sono anche le foto
della consegna del Premio Crotone (1961).
Il secondo autore, dopo Pavese, a cui Lajolo dedicò una biografia fu Beppe
Fenoglio e nella sezione Fenoglio e la terra di Langa si propongono il volume
Fenoglio un guerriero di Cromwell sulle colline delle Langhe (1978) e prima ancora
Cultura e politica in Pavese e Fenoglio (1970), con le lettere di Marisa Fenoglio e
Norberto Bobbio. Lajolo fece anche altri lavori sullo scrittore di Alba: una
trasmissione radiofonica per la Rai, un documentario, Il Barbaro, una sceneggiatura
inedita su Il partigiano Johnny e una poesia, anch’essa inedita, Beppe era brutto.
Nella sezione Gli amici le lettere di interlocutori importanti del mondo della
politica e della cultura documentano rapporti di lavoro e relazioni di amicizia,
approfondimenti di progetti. Fotografie e ritratti tracciano immagini eloquenti dello
scrittore. Sono esposte lettere e foto di Luchino Visconti, di Renato Guttuso, di Carlo
Levi, di Bernardo Bertolucci, di Sandro Pertini, di Piero Ottone, di Cesare Zavattini,
di Valerio Miroglio. Accanto compaiono alcuni libri di successo di Lajolo Veder
l’erba dalla parte delle radici (1977), Premio Viareggio per la letteratura, I mé
(1977), Pertini e i giovani (1983), Il merlo di campagna e il merlo di città (1983),
Conversazione con Mario Soldati (1983), Conversazioni con Leonardo Sciascia
(1983), Parole con Chiara (1984) e l’ultimo libro dedicato ai suoi amici pittori Gli
uomini dell’arcobaleno (1984).
Sul televisore scorrono trasmissioni televisive e documentari cinematografici,
di cui Lajolo fu autore, a segnare la sua curiosità intellettuale a sperimentare tutti i
linguaggi possibili del narrare.
La mostra è possibile perché la moglie Rosetta con pazienza e tenacia ha
conservato e riordinato le molte carte, le lettere, gli appunti, che Lajolo, uomo
disordinato e distratto, irrimediabilmente avrebbe perduto.
La mostra è stata ideata e curata da Laurana Lajolo. La realizzazione grafica e
l’allestimento è di Diffusione Immagine, Asti.
I materiali esposti sono di proprietà dell’Archivi Davide Lajolo.
Accanto alla mostra di manoscritti viene esposta la mostra fotografia di Giulio
Morra I luoghi sentimentali di Davide Lajolo, che con raffinata sensibilità
riproduce vigne, boschi, bricchi, strade di campagne di Vinchio (paese natale dello
scrittore), dove Lajolo era solito passeggiare e trarre ispirazione per i suoi libri. A
Vinchio sono indicati sul territorio gli Itinerari letterari di Davide Lajolo e c’è il
Museo multimediale “Vinchio è il mio nido” al Centro culturale Davide Lajolo.
La mostra si può visitare dal 10 al 19 settembre dalle ore 18 alle 23; dal 20
settembre al 9 ottobre negli orari di apertura della Biblioteca; per ulteriori
informazioni tel. 0141.59.30.02.
Al di fuori dei normali orari di servizio della Biblioteca Astense, dal 10 al 19
settembre la fruizione della mostra sarà garantita dall’opera dei Volontari della
Biblioteca.
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