Un percorso mistagogico:
Dopo
PRIMA
DURANTE
DOPO
 Il Signore benedica  questi anelli,
che vi donate scambievolmente in
segno di amore e di fedeltà.
 Ricevi questo anello, segno del mio
amore e della mia fedeltà, nel nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo.
 78. Nei luoghi dove già esiste la
consuetudine, o altrove con il
permesso dell'Ordinario, si può fare a
questo punto L’incoronazione degli
sposi, segno della loro partecipazione
alla regalità di Cristo. Si usino corone
dorate o argentate e decorate con
sobrietà, oppure corone di fiori.
 Il sacerdote, tenendo le ‘corone nuziali’ sul
capo degli sposi, con le braccia incrociate
incorona prima lo sposo e poi la sposa
dicendo:
 N., (servo/serva di Dio), ricevi N.
(serva/servo di Dio) come corona.
 E, dopo aver incoronato gli sposi, dice:
O Signore nostro Dio, incoronali di
gloria e di onore.
 79. Se lo si ritiene opportuno, a questo
punto può essere anticipata la
benedizione nuziale. Gli sposi si
inginocchiano. Il sacerdote, rivolto
verso gli sposi, invoca su di loro la
benedizione del Signore, usando le
formule presenti ai nn. 85-88.
 Nei luoghi dove già esiste la consuetudine, o
altrove con il permesso dell'Ordinario, si può
fare a questo punto l'imposizione del velo
sugli sposi (velazione), segno della
comunione di vita che lo Spirito,
avvolgendoli con la sua ombra, dona loro di
vivere. Insieme, genitori e/o testimoni,
terranno disteso il 'velo sponsale' (bianco,
con eventuale appropriato e sobrio
ornamento) sul capo di entrambi gli sposi
per tutta la durata della preghiera di
benedizione.
 Padre santo, creatore dell'universo,
che hai formato l'uomo e la donna a
tua immagine e hai voluto benedire la
loro unione, ti preghiamo umilmente
per questi tuoi figli, che oggi si
uniscono con il sacramento nuziale.
Scenda, o Signore, su questi sposi N. e
N. la ricchezza delle tue benedizioni, e
la forza del tuo Santo Spirito infiammi
dall'alto i loro cuori, perché nel dono
reciproco dell'amore allietino di figli la
loro famiglia e la comunità ecclesiale.
 Ti lodino, Signore, nella gioia, ti cerchino
nella sofferenza; godano del tuo sostegno
nella fatica e del tuo conforto nella
necessità; ti preghino nella santa
assemblea, siano tuoi testimoni nel
mondo. Vivano a lungo nella prosperità e
nella pace e, con tutti gli amici che ora li
circondano, giungano alla felicità del tuo
regno. Per Cristo nostro Signore.
Lex orandi
Il rito caldeo del matrimonio possiede,
come ultima parte per la verità della
celebrazione, la costruzione della camera
nuziale.
All'inizio di questo momento celebrativo
si ha subito l'impressione che sia di capitale
importanza. Il presbitero è sempre ministro
del sacramento quale figura del Cristo Sposo,
che è il centro delle nozze umane.
«Sappiate che noi siamo qui testimoni del vostro
matrimonio e considerate che state ora davanti a
Dio, la Porta Santa, il Venerabile Evangelo, la Croce
degna di adorazione, i Santi Angeli e l'assemblea qui
riunita. Ora proprio io vi dono l'uno all'altra nel
Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Dio
è testimone di tutte le cose che voi potrete
intraprendere contro la sua Legge. Venga e si effonda
ora su di voi la benedizione del Signore nostro Gesù
Cristo per l'intercessione della Vergine Maria, Madre
di Dio, e di tutti i Santi. Amen»
Il secondo cantico utilizzato è una
composizione che parla del tempio di Gerusalemme
e della Sposa, ponendo dunque il rapporto tra il
talamo e coloro che vi abitano in relazione a Cristo:
«Salomone ha iniziato a edificare al Signore, il
suo Signore, una casa come gli era stato ordinato da
Dio e da Davide. Nel secondo mese mise le
fondamenta della casa che ha edificato. Nel settimo
mese l’edificio fu completato. Il re vi pose l'immenso
mare di bronzo. Fu portato dai dodici tori che lo
circondano.
Vi ha collocato il cavallo che nitrisce, il
leone ruggente, il toro che muggisce, le rondini
che al mattino garriscono. Collocò questo
mare al lato sud della casa, perché fonti e
fiumi, tutti, scorrono verso sud. I dodici tori
sono i dodici mesi: tre per ciascun angolo,
primavera, estate, autunno, inverno. La figlia
del faraone si è fatta una casa meravigliosa;
mille servitori vanno e vengono e si prostrano
davanti a lei.
Chi è colei simile ad una coppa di oro
fino, che deborda di latte e aspersa di gocce di
sangue? Chi è colei? Dalla sua fronte si
innalza il sole. Quando parla dalle sue labbra
cola lo zafferano. Chi è colei? Tutta vestita di
porpora. Re e principi della terra si prostrano
davanti al suo Signore. E’ la Chiesa, bella e
celebre per il suo fascino. Il suo Sposo è
grande. E’ il Signore del creato. Gloria al suo
Nome»
I termini sono posti in modo perfetto: il
talamo umano è il tempio santo dove si celebra il
culto a Dio, la coppia è la Sposa bella, essi sono la
Chiesa celebre per il suo fascino, e lo Sposo è il
Signore di tutto il creato. Il cantico che segue
completa la visione:
«Concedici di partecipare alla tua gloria e la
tua pace regni tra noi. La Trinità risieda per sempre
in questa camera nuziale. Nella sua camera nuziale
lo Sposo è simile al sole che si leva nel firmamento. I
suoi raggi lacerano l'aria del mattino e la sua luce
mette le creature nella gioia.
Nella camera nuziale lo Sposo è simile
all'Albero della vita nella Chiesa. I suoi frutti
sono nutrienti. Le sue foglie procurano la
guarigione. Nella camera nuziale lo Sposo è
simile alla fonte che sgorga dall‘Eden. I saggi
vengono a dissetarvisi, gli sciocchi vi
acquistano la prudenza. Nella camera nuziale
lo Sposo è simile alla perla senza macchia che
í grandi mercanti hanno acquistato: essa li ha
arricchiti ed innalzati»
Proprio perché è tempio, il talamo è
il luogo della presenza permanente della
Trinità Santa e qui abita per sempre lo
Sposo che illumina tutta la vita della
coppia umana, Sposo che è l'albero della
vita, fonte dell'Eden (Spirito) e perla
preziosa. L'amore che in questo si vive è
santo e immacolato perché esso è
fondato sulla medesima realtà della
Chiesa che è la croce.
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Il sacramento del Matrimonio - 4