Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ Host Education INTRODUZIONE Il mondo della formazione è molto vasto: dagli istituti pubblici a quelli privati, dalle scuole dell'obbligo a quelle di specializzazione, agli enti di formazione professionale, le università e così via, senza contare il differente target di riferimento che può variare dai bambini, agli adolescenti, fino ai professionisti, passando per i genitori. Il mercato, e le relative sfere a cui porre attenzione, come si può immaginare è davvero molto ampio, e i processi di marketing in questo contesto sono complessi e strategici tanto da avere nel mondo anglosassone un ramo di applicazione e una specificità di intervento peculiare e proprio: tale campo di azione viene definito Education Marketing. Negli Stati Uniti tale settore è suddiviso per livelli: K12, Higher Education e via discorrendo, sottostando così ad un'ulteriore categorizzazione che esplicita la particolarità ed importanza di utilizzare questo approccio in modo razionale, metodico e teso al continuo miglioramento delle performances ottenute tramite la raccolta dati e la conoscenza approfondita dei processi utilizzati e implicati nelle differenti fasi della vita scolastica, declinati nell'ottica del marketing. Senza voler indagare in questa sede sul perché un settore così importante non abbia tuttora una letteratura 1 Host Education adeguata nel mercato italiano, riteniamo iniziare a svolgere un'azione di divulgazione di questo approccio, affinché possa venir sviluppato anche nel nostro Paese. Le seguenti pagine sono delle rivisitazioni di alcuni articoli del nostro blog educationmarketing.it nato nel 2012 proprio con lo scopo di avvicinare il mondo della formazione ad una branca affermata all'estero e non conosciuta in Italia. Gli argomenti trattati hanno tutti un taglio pratico, si muovono dalle azioni online a quelle offline e sono utili per osservare meglio la comunicazione della realtà formativa per cui lavorate e per capire il raggio d'azione dell'Education Marketing. Buona lettura! Andrea, Edoardo e Matteo 2 Host Education COS'È L'EDUCATION MARKETING? Innanzi tutto intendiamo delimitare e definire cosa si intende per Education Marketing, campo d'azione della Host Education e argomento principale di questa pubblicazione. Come molte pratiche di questo tipo l’Education Marketing nasce negli Stati Uniti, con l’apparizione nel 1985 di un testo intitolato “Strategic Marketing for Educational Institutions” scritto dal guru del marketing Philip Kotler. Si sviluppa nel corso degli anni ’90 ma cresce in modo esponenziale nell’ultimo decennio, espandendosi anche oltre oceano. Ovviamente il mercato americano è altamente competitivo, e la struttura scolastico/formativa è molto diversa da quella italiana ed europea in generale ma molto di ciò che viene fatto negli USA con i dovuti aggiustamenti è replicabile anche da noi. Una possibile definizione dell’Education Marketing potrebbe essere: tutte le pratiche di marketing e comunicazione che concorrono alla diffusione e al miglioramento dell’immagine, all’aumento degli iscritti e alla definizione dell’identità di una scuola, università, master, corso di specializzazione, pubblici o privati. Si tratta certamente di marketing ma circoscritto a un 3 Host Education campo molto particolare nel quale vendere e convincere sono operazioni molto delicate perché hanno a che fare con il futuro delle persone, con le loro aspettative di imparare e migliorare e le loro ambizioni di raggiungere un obbiettivo di vita. Per questo fare Education Marketing vuol dire ben informare i possibili utenti, dando loro un assaggio del futuro che potranno avere frequentando un determinato corso, farli sentire parte di un’istituzione con un’identità precisa e che non è alla ricerca continua di masse di nuovi iscritti ma di persone da formare al meglio. Certamente le operazioni sono quelle tipiche di molte strategie di marketing: brochures, opuscoli, social media, SEO, campagne PPC, fiere ed eventi ecc ecc… ma sempre con un occhio di riguardo a ciò che è stato detto sopra e non dimenticando che è proprio la strategia che fa la differenza, soprattutto in Italia dove nel mondo dell’istruzione il marketing è spesso relegato ad una piccola voce di bilancio ed affidato a personale interno che si occupa di singole operazioni senza essere messo in condizioni di vedere il quadro generale o di sviluppare una strategia organica. 4 Host Education 5 Host Education IL TUO SITO PARTE CON IL PIEDE GIUSTO? Volendo parlare di alcuni importanti aspetti riguardanti l'Education Marketing e il suo rapporto con il web ci sembra opportuno partire dal tassello principale di una strategia di marketing online: il sito web. Esserci o non esserci Dire che il sito web è importante per la maggior parte delle attività commerciali può sembrare un'ovvietà, ma lo è solo se si pensa che basti avercelo per trarne dei vantaggi, soprattutto se parliamo di siti legati al mondo dell'istruzione. Infatti sul web non basta esserci, se vogliamo aumentare le iscrizioni bisogna migliorare l'esperienza degli utenti che navigano nel nostro sito, partendo da alcuni suggerimenti base. Come prima cosa si devono avere dei parametri di riferimento, vanno stabilite le funzioni e le aspettative che di anno in anno ci prefiggiamo per il nostro sito. Dopodiché si comincia con l'analizzare il sito valutando se è conforme agli scopi prefissati e, avvalendoci di uno strumento molto utile come Google Analytics, cerchiamo di capire il comportamento degli utenti una volta 6 Host Education che accedono ai contenuti delle nostre pagine web, per valutare quali sono le aree più visualizzate, cosa si può cambiare e cosa invece può essere messo maggiormente in risalto perché fonte di interesse. A chi è indirizzato il sito? Un aspetto da tenere sempre presente è chi sono i fruitori dei nostri servizi: gli studenti. Gli studenti nella stragrande maggioranza dei casi sono giovani, e i giovani hanno dei gusti estetici e di design molto diversi dalle persone più adulte. Un sito internet di un istituto che si rivolge ai ragazzi non può prescindere da questo principio importantissimo. Prendiamo quindi in considerazione un restyling del sito per lasciare al potenziale futuro studente un'impressione chiara del vostro istituto e dei corsi che offrite rendendolo visivamente d'impatto, con contenuti interessanti e una modalità di navigazione tra le pagine facile e veloce: gli studenti trascorreranno diverso tempo nella navigazione, e questo per loro deve essere un valore aggiunto, un'utilità e non una perdita di tempo oppure un'esperienza scoraggiante. Possiamo dire che molte università e scuole anche molto blasonate sono indietro in questo aspetto: provate a fare un giro nel web e entrate nei siti di qualche scuola o università e date un'occhiata... in diversi casi sono portali vecchi, non aggiornati e dai contenuti caotici e non facilmente raggiungibili. 7 Host Education Una modalità molto utile è prendere un campione di studenti e chiedere loro di valutare come è il sito della scuola. Cosa migliorerebbero e, per ultimo ma non meno importante, chiedere loro dove si trovano determinati contenuti e come fanno a raggiungerli tramite il sito; scoprirete sicuramente che la vostra percezione del sito è molto diversa da quello che percepiscono gli utenti quotidiani. Dove vai senza mobile? Un altro punto da tenere presente al giorno d'oggi è quello di creare un sito web responsive, cioè che supporti il mobile. Ormai sono sempre di più gli accessi tramite smartphone o tablet e arriverà il giorno (non troppo lontano) in cui gli accessi mobile supereranno gli accessi classici (quelli effettuati su pc o laptop): perché farsi trovare impreparati? Facilitare il dialogo Più in profondità, un ulteriore aspetto al quale molte volte non si dà tanta importanza è il modulo di contatto: è sempre visibile? È facilmente raggiungibile? Quanti clic servono per contattarvi? La regola d'oro è 1 clic, né più né meno. Per cui, in tutte le pagine del vostro sito deve esserci, ben visibile, il modulo di contatto (mail, telefono, form di iscrizione, richiesta di informazioni,..) o un tasto che rimandi ad esso. Pensateci bene, è quello che a voi più interessa, stabilire un contatto 8 Host Education con un potenziale iscritto, quindi perché rendergli la vita difficile? A questo punto è bene sottolineare un altro lato che spesso frena, e di molto, il processo decisionale di un potenziale vostro studente: il tempo che intercorre tra una richiesta di informazioni e la vostra risposta. Com'è ovvio, più tempo passa, più scendono le probabilità di convertire. Tenetelo presente e agite di conseguenza: rispondete sempre e subito alle richieste di informazioni. Sfogare la curiosità Due ultime cose per chiudere: spendete del tempo sul web a "spulciare" i siti dei vostri competitors. Non è tempo perso, anzi, vi permette di rendervi conto del livello dei concorrenti e di capire cosa si può trovare davanti il vostro target di riferimento. Immedesimatevi nel vostro target, giudicate i siti dei competitors non in ottica campanilistica (niente di più sbagliato e controproducente!) ma in ottica aperta. Prendete le cose migliori, riadattatele e fatele vostre, correggete gli errori degli altri e così vi ritroverete un prodotto migliore di quello della concorrenza! Infine, usate i motori di ricerca (google in primis!), e guardate in che posizione siete per le parole chiave più rilevanti legate alla vostra offerta. Se vi trovate ad avere un sito aggiornato e ben fatto, avete una 9 Host Education struttura all'avanguardia e siete celeri nella responsività ma vi trovate nella terza pagina di Google, davvero pensate di essere visibili ai futuri studenti? Cercate, magari anche attraverso il supporto di professionisti SEO, di posizionarvi nella prima pagina. I soldi che investirete in quello, saranno ripagati in termini di visibilità e, di conseguenza, di potenziale aumento di iscrizioni. SOCIAL: LINKEDIN E LE NUOVE PAGINE UNIVERSITARIE Non solo Facebook Si parla sempre di Facebook e molte scuole e realtà formative ne fanno uso per entrare in contatto con i propri studenti. Di sicuro il famigerato social blu è importante, soprattutto se si ha la costanza di dedicarsi all'aggiornamento quotidiano dei contenuti della bacheca e si gestisce il dialogo con i propri “fan” in modo rapido, esaustivo e mai censorio. In questo libretto però noi vogliamo mettere l'accento su uno strumento che offre qualcosa di simile e qualcosa di molto diverso da Facebook: LinkedIn. LinkedIn infatti ha implementato le nuove pagine universitarie, un'aggiunta che sta dimostrando grandi potenzialità ed infatti le maggiori università americane 10 Host Education non hanno perso tempo affidandosi alle braccia del social del mondo del lavoro che, scommettiamo, presto diventerà anche il social del mondo della formazione, portando alla sua rete di profili e curricula nuova linfa giovane (con buona pace appunto di Facebook). Come esplicita il nome, le pagine universitarie sono state pensate per le università perché creano un link tra la formazione e il mondo del lavoro ma se ben gestite possono essere sfruttate anche da scuole ed altre realtà formative. Come sarà il mio futuro? La funzione di gran lunga più interessante (e anche la più semplice) è quella per cui uno studente che visita la pagina dell’università che gli interessa potrà automaticamente vedere le aree e i livelli di impiego di tutti coloro che hanno frequentato quell’università e sono iscritti a LinkedIn. Cosa c’è di più reale di poter vedere cosa fanno i tuoi predecessori, fino a dove sono arrivati e quindi quali possibilità puoi avere anche tu se ti iscriverai a un determinato corso in quella università? Di certo è un bel modo di dare a un giovane che deve decidere del proprio futuro una concreta visione di prospettiva. Noi per comodità parliamo sempre di università ma questa connessione può valere anche per una particolare scuola elementare o per un liceo o per un corso di formazione, basta saper valorizzare i propri meriti 11 Host Education rispetto alle posizioni lavorative occupate dagli ex alunni. Parola chiave: interazione Poi c’è l’aspetto più strettamente social che è quello dei commenti e delle opinioni: il giovane liceale potrà approfondire la conoscenza dell’università attraverso i commenti di alunni, ex alunni, genitori e professori, con i quali potrà anche interagire direttamente per fare domande o chiedere informazioni. Ovviamente l’aspetto social comprende anche l’aggiornamento sulle novità, gli eventi e le iniziative promosse dall’università stessa (ruolo oggi felicemente ricoperto da FB). Il mondo del lavoro Last but not least, il collegamento con le aziende: le pagine universitarie fungeranno da collettori di laureati e laureandi, le aziende non saranno più costrette ad usare il motore di ricerca interno per cercare una figura che provenga da un determinato percorso di studi ma dovranno semplicemente “pescare” dal bacino di professionalità costituito dalla pagina universitaria, facilitando così enormemente la comunicazione tra formazione e lavoro. 12 Host Education LA CRISI D'IDENTITÀ DEI CORSI DI FORMAZIONE Voi e gli altri Come dicevamo qualche pagina fa parlando di siti web, quando una scuola deve promuovere un corso, una delle prime cose che è necessario fare è studiare come i competitors si pongono sul mercato e che tipo di comunicazione hanno attivato per pubblicizzare il corso simile a quello per cui si sta sviluppando una campagna promozionale. Solitamente questo lavoro di indagine è molto utile per carpire le differenze nell'impostazione didattica e le leve comunicative che vengono sfruttate per essere persuasivi e convincenti agli occhi del potenziale iscritto che, per prima cosa, si informa rispetto a tutte le possibilità di iscrizione a tutti i corsi che riesce a trovare, solitamente sfruttando il canale online. Per cui prefiguratevi il vostro potenziale studente che apre sul suo browser di ricerca tante pagine web quante sono le offerte formative di corsi tra loro equiparabili; da lì egli inizia a fare i debiti confronti, proprio come abbiamo appena suggerito a voi di fare. 13 Host Education Ma c'è differenza? Al termine di questa ricerca spesso ci si accorge però che le varie scuole, o istituti formativi, hanno moltissime cose in comune, forse persino troppe: ci capita di trovare lo stesso tipo di monte ore, gli stessi argomenti trattati, costi d’iscrizione simili, la stessa tipologia di titolo conseguito...quindi, se ci immedesimassimo in un potenziale interessato cosa potremmo pensare? Potremmo presupporre che l'interessato scelga una scuola piuttosto che un'altra da una piccolissima o quasi insignificante differenza? Per magari qualche ora in più di monte ore? Per pochi euro di differenza nel costo di iscrizione? Motivazioni di questo tipo sono molto deboli e sicuramente non fanno da ago della bilancia nel processo decisionale. Fare la differenza Allora cosa potrebbe far scegliere, a quasi parità di condizioni? Una scelta ritenuta più agevole rispetto ad un altra (magari perché più vicina a casa, oppure con gli orari più comodi)? Certamente questa è una valida premessa che potrebbe effettivamente orientare la decisione, proprio per questo nella promozione di un corso e in generale nella comunicazione della realtà formativa, aspetti relativi ad orari, raggiungibilità ed altri fattori simili 14 Host Education devono essere tenuti in grande considerazione e comunicati in modo che suscitino nell'interessato sentimenti accomodanti e di praticità. Anche se importante, non è la comodità a giocare il ruolo determinante nella scelta del nostro corso o quello del competitor. La vera sfida da raccogliere, e possibilmente vincere, è capire cosa ci differenzia dai concorrenti, e comunicarlo a chi ha in testa una sola domanda: quale corso scelgo che sono tutti simili? L'importanza del DNA Ogni scuola o ente formativo è diverso da un altro, per il semplice fatto che è composto da persone diverse, con teste diverse, le quali hanno una scala di valori differente tra loro; inoltre tali persone hanno concorso a creare una mentalità organizzativa peculiare data dalle loro personalità ed esperienza, che come risultato ha prodotto la storia della scuola. E ogni realtà ha la sua, ed è unica. È questo quello che davvero differenzia la vostra scuola dalle altre. È solo questione di saper cercare bene: una volta che si è riusciti ad individuare il DNA della scuola, cio-che-è la vostra scuola, dovrete solo riuscire a comunicarlo in maniera idonea all'esterno. Ciò farà si che i futuri studenti si iscriveranno al vostro corso non perché hanno scelto “senza sapere bene perché”, oppure “perché 15 Host Education eravate i più vicini a casa”, i più economici o quelli con 3 ore in più nel monte ore. Ma perché voi siete diversi dagli altri, e chi si sta per iscrivere l’ha capito perfettamente. LE FIERE DELL'ORIENTAMENTO Cosa sono Le fiere dell’orientamento sono delle manifestazioni dedicate agli studenti delle scuole superiori – spesso del 4° e, più frequentemente, del 5° anno – finalizzate a dar loro la possibilità di interfacciarsi con diverse offerte formative post-diploma. Tra gli appuntamenti più importanti presenti sul territorio italiano, bisogna citare le 2 principali realtà che organizzano e promuovono questo tipo di eventi: Class Editori con i suoi “Saloni dello Studente”, e Aster con le sue giornate “Orienta”. Il nostro Vademecum Vi sono alcune variabili da considerare a priori quando si decide di partecipare ad un evento di questo tipo: il periodo in cui è organizzato, la distanza tra la location dell’evento e la sede dell’istituto, e così via.. (il costo per parteciparvi è pressoché identico, non si segnalano grosse 16 Host Education differenze..). Una volta considerato il dove e il quando è necessario pensare al come. Cosa fare prima di una fiera: creare del materiale informativo ad hoc decidere il materiale da portare in modo organico e non separato dal resto delle iniziative della scuola pensare ad un modo originale per differenziarsi dagli altri e attirare studenti studiare eventuali scenografie e grafiche preparare adeguatamente il personale che presiederà lo stand pensare ad un modo per recuperare dati utili da studenti e professori Cosa non fare: sottostimare la quantità di materiale necessario: meglio riportare indietro che rimanere senza affidare la comunicazione a persone non adatte a parlare con gli studenti: meglio uno stand vuoto che uno stand antipatico! dimenticare il materiale di cartoleria (forbici, taglierini, penne, puntine, scotch, colla ecc..) Cose da fare durante la fiera: Dividere il materiale a disposizione per fasce orarie e giorni Essere sempre disponibili a dare informazioni (sembra ovvio ma non sempre lo è) 17 Host Education Cercare di parlare con i gruppi facendo leva sui più interessati Dedicare più tempo agli studenti che manifestano un reale interesse Se si hanno dei gadget di valore cercare di darli solo a chi si ferma a parlare, magari in cambio di qualcosa (iscrizione newsletter, dati per essere ricontattati, etc etc) Fare un giro di ricognizione per avere un'idea di cosa offrono gli altri stand Coltivare rapporti di buon vicinato con gli stand adiacenti (buona norma in generale e poi c'è sempre la probabilità che vi salti fuori qualche problema dell'ultimo momento che magari i vicini possono contribuire a risolvere) Tutto il team deve essere proattivo (in questo caso specifico significa non aspettare che sia lo studente a chiedere informazioni ma proporsi e stimolare il dialogo) Tenere d'occhio il magazzino sia per tenere sotto controllo il consumo di materiale, sia per evitare che qualcuno entri e si porti via uno scatolone (ebbene si, succede anche questo) Cose da non fare: distribuire il materiale "strategico" senza criterio (dandolo a chiunque e rischiando di rimanere senza) dedicare troppo tempo a un gruppo solo di persone 18 Host Education lasciare lo stand incustodito se si ha un gadget "attira masse" evitare che tutta la concentrazione del team vada sprecata nella distribuzione ai ragazzi (e nel tenerli a bada) Pianificare, pianificare, pianificare Quando si partecipa a tali eventi bisogna mettere in conto che se si vuole sfruttare appieno la manifestazione serve pianificazione: Pensare a come presentare l’offerta formativa, tenendo presente in che periodo si svolge l’evento: meglio un contenuto organico e “istituzionale”, o un contenuto leggero e “social”? Valutare chi dovrà essere presente allo stand, in base alla tipologia di insegnamento proposto: meglio una persona matura e depositaria di sapere, o una persona giovane e coetanea dello studente? Formare, con una serie di linee-guida, gli operatori presenti allo stand; avere omogeneità, competenza e completezza nelle risposte è fondamentale quando ci si interfaccia con qualche migliaio di studenti al giorno: risposte vaghe o non funzionali agli obbiettivi preposti possono penalizzare non poco tutti gli altri sforzi fatti per essere impeccabili. Essere pronti (ed anzi, incentivare) a 19 Host Education relazionarsi con i professori: una buona esposizione del vostro istituto, e la capacità di recuperare i contatti degli insegnanti e degli accompagnatori, può rivelarsi molto utile nella fase post-campus: costruire un ponte tra voi e un professore all’interno della scuola superiore vi permetterà di mantenere aperta la comunicazione anche al di fuori delle fiere, soprattutto se il campus si svolge nel periodo autunnale/invernale. L'obbiettivo Pensare che la vostra presenza alle fiere si possa convertire in un aumento significativo delle iscrizioni è sbagliato: il principale obiettivo che si ottiene quando si partecipa a queste fiere è aumentare la popolarità del vostro istituto. Quindi stiamo parlando per lo più di azioni mirate di branding; la maggior parte del materiale informativo distribuito serve a corroborare la percezione di importanza che ha di voi lo studente, solo in alcuni casi si fa vera informazione, ad esempio con gli speech programmati e coi colloqui di orientamento. I risultati Una maggiore notorietà per la vostra scuola si ripercuoterà sull’aumento degli accessi al vostro sito, dei like sulla pagina FB o alle pagine web che trattano di argomenti correlati. Per questo è bene tenere 20 Host Education aggiornato il sito e profili social durante e dopo le date dei campus, in quanto vi sarà un aumento delle visite fisiologico ed è buona norma tenere monitorate le statistiche degli accessi sui propri siti per poter valutare i risultati della propria comunicazione. Tutte queste iniziative sono correlate (presenza ai campus → maggiore notorietà → più accessi web) e propedeutiche a ciò che è il vero goal dell’Education Marketing: le conversioni, o iscrizioni ai corsi. Le conversioni infatti le si otterrà in un secondo momento, quando lo studente avrà già un orientamento indicativo e si informerà più a fondo anche venendo a conoscere la vostra realtà formativa. L'OPEN DAY L'open day è uno degli strumenti principe nell'Education Marketing, probabilmente lo strumento che, se usato in modo opportuno, permette di avere il miglior impatto sullo studente in chiave iscrizioni ai corsi. Perché fare l'open day Molte scuole ancora oggi non hanno nella loro 21 Host Education programmazione iniziative quali gli open day. Ma è davvero importante farlo? Senza dilungarci in sofismi, la risposta è sì! È fondamentale dare la possibilità ai potenziali studenti di poter visitare la scuola, di parlare agli studenti che già la frequentano, di rivolgere domande specifiche agli insegnanti che vi lavorano e, soprattutto, di poter ascoltare informazioni che lette sul web, o all'interno di una brochure, hanno una capacità persuasiva e informativa molto minore rispetto ad un approccio frontale e, ancora meglio, esperienziale. Dando quindi per assodato che l'open day è imprescindibile, inoltriamoci nelle peculiarità che l'open day deve avere per essere ritenuto efficace. Cosa comunicare Sembra banale ma possiamo assicurarvi per esperienza che molto spesso la comunicazione durante un open day verte sulla scuola e sui suoi corsi, tralasciando completamente l'aspetto più importante dell'evento ovvero la presenza in aula dei futuri studenti. La platea vuole sapere cosa sarà di loro nel caso dovessero decidere di iscriversi al corso proposto. Evitate quindi una comunicazione basata unicamente su quanto è importante la materia, quanto è economico il corso, quanto sono bravi i professori, quanto è bella la scuola: queste informazioni che magnificano la vostra scuola sono fino ad un certo punto interessanti per i partecipanti all'open day. 22 Host Education La platea vuole sapere perché dovrebbe iscriversi in quella scuola e, credetemi, se la scuola si auto celebra non ottiene l'effetto sperato, anzi. Quello che deve essere comunicato durante un open day deve rispondere sempre alla domanda: perché è importante per lo studente sapere questa informazione? Quindi quando ad esempio parlate dei docenti che insegnano presso la vostra scuola, dite perché è importante per la platea saperlo; focalizzate i vostri interventi su quello che al partecipante interessa veramente, anche a costo di dover, per ragioni di tempo, non elencare tutte le cose belle che il vostro istituto ha fatto ma che materialmente allo studente non portano nessun vantaggio. Le domande che frullano nella testa del partecipante, che sia esso in prima persona l'interessato oppure un genitore, sono in gran parte incentrate su sé stesso, sul proprio futuro o su quello del figlio, non sulla scuola. La bravura nello sviluppare un open day efficace sta nel saper coniugare le informazioni che date con quelle che vogliono sapere i potenziali studenti. In che modo comunicare Va benissimo una presentazione in Power Point, purché sia chiara nei contenuti e utilizzi un registro comunicativo che sia vicino ed affine alla platea, e quindi 23 Host Education senza troppi tecnicismi di difficile comprensione. Vanno altrettanto bene dei video della scuola dove si possano osservare le attività quotidiane che coinvolgono gli studenti, magari da proiettare mentre si aspetta che l'open day inizi (ci sono sempre dei ritardatari, ma è altrettanto vero che molti arrivano con un ampio margine di anticipo e non è opportuno farli aspettare senza sottoporgli niente nell'attesa). Oltre ai supporti multimediali e alle brochure che solitamente vengono distribuite durante un'iniziativa di questo genere, è essenziale anche soffermarsi su chi è il relatore dell'open day. L'importanza del relatore Valutate con attenzione a chi assegnare questo ruolo, è importante che lui o lei sia abile nella comunicazione: deve saper mantenere alta la concentrazione e non essere recepito come noioso; deve essere bravo/a ad interfacciarsi con la platea, incentivando le domande e l'interazione tra tutti; deve essere una persona con cui la platea possa immedesimarsi, al quale i partecipanti guardano come prototipo del futuro lavoro che andranno a svolgere oppure deve suscitare ammirazione per l'autorevolezza con cui parla della materia oggetto del corso: quindi deve saper trasmettere la passione per la professione e per l'insegnamento ed essere in grado di formulare numerosi aneddoti, che non possono essere scritti su una brochure o una slide, ma che provengono dall'esperienza del relatore. 24 Host Education Senza dubbio a tutto questo si aggiunge anche una particolare attenzione all'aspetto esteriore e all'età del relatore: tenetelo presente perché all'immagine della scuola si sovrapporrà il volto del relatore che diventerà un unicum nell'immaginario dei partecipanti. Un consiglio che vi diamo è di avvalervi di più relatori, in modo da poter attingere a diverse peculiarità: un giovane e un maturo, un uomo e una donna e così via.. In questo modo all'esterno verrà percepita più varietà di figure, aumentando così anche la possibilità di immedesimazione da parte della platea. Gli Studenti Un altro aspetto che è fortemente consigliato è la presenza degli studenti: coloro che vengono ad un open day vogliono sapere come si vive la scuola, e questa domanda possono rivolgerla solo a dei loro pari, ovvero gli studenti. La scelta degli studenti va fatta anche qui tenendo presente la varietà di genere e la differente competenza che si può raggiungere durante gli anni, qualora i vostri corsi durino più di un anno: una scelta ottimale può essere selezionare sia maschi che femmine, sia iscritti al primo/secondo anno, sia coloro che stanno per terminare gli studi o, perché no, studenti che hanno appena terminato gli studi. 25 Host Education Non tutti i luoghi sono uguali Soffermiamoci brevemente su dove tenere un'iniziativa di questo tipo: se vi è la possibilità di far fare un sopralluogo della scuola, dei laboratori, delle aule, della biblioteca e quant'altro, è un'ottima cosa. Questo però è da tenere in considerazione solo se si ha a disposizione una struttura di valore: nel momento in cui gli spazi lasciano a desiderare per qualsivoglia motivo, non fornite alla platea la possibilità di vedere un aspetto potenzialmente negativo della scuola. Sotto questo punto di vista è meglio lasciare il dubbio al partecipante di una struttura non all'avanguardia che dargliene la certezza. È l'esperienza che conta Piuttosto concentratevi su un aspetto che tutti coloro che organizzano un open day devono tenere in serio conto: un'esperienza è bella (e persuasiva) tanto più è coinvolgente. Com'è quindi possibile coinvolgere il partecipante ad un'attività esperienziale nell'open day? Se trovate (ed è solo questione di mettersi di impegno a pensarci) uno spazio durante l'evento nel quale far toccare con mano la vita nella scuola, la professione o disciplina che si insegna, quello è il momento che più si ricorderanno i partecipanti una volta tornati a casa. Quel momento è il cuore dell'open day, quello che fa sì 26 Host Education che il vostro si distingua in modo evidente da tutti gli altri. La noia è sempre dietro l'angolo Rispetto alle tempistiche invece, cercate di non organizzare un open day che sia troppo lungo per evidenti motivi: i partecipanti dopo un po' si annoiano, e questo è l'ultima cosa che voi volete, tutto l'evento deve viaggiare a ritmi spediti, mantenendo alta la concentrazione della platea. Tenetelo presente e piuttosto organizzate una sorta di tavola rotonda al termine dell'open day durante la quale si dà l'opportunità ai partecipanti di fare domande, anche in modo più riservato, a chi li ha accompagnati durante l'evento (e quindi insegnanti, studenti, relatori ecc). Un abito non per tutte le stagioni Un open day non è uguale se tenuto un giorno (o una determinata ora) della settimana rispetto ad un altro giorno (o ad un'altra ora). Analizzate i vostri competitor e scegliete date che non si sovrappongano totalmente alle loro, in modo da dare ai partecipanti la possibilità di non dover scegliere se venire al vostro open day o a quello del competitor, semplicemente per il fatto che alcuni di loro sceglieranno l'altro open day e vi ritroverete a dover "lottare" per guadagnarvi un partecipante. Un altro aspetto che dovete tenere a mente 27 Host Education quando calendarizzate le date sono gli impegni che i partecipanti hanno: non scegliete le date che sono a voi più comode, ma quelle che sono più comode ai partecipanti. A questo riguardo, se la vostra disciplina attira studenti che sono interessati anche a delle facoltà universitarie che contemplano test di ingresso, scegliete in base a quello oppure se l'open day è indirizzato ai genitori non fatelo in orario di lavoro. Non scegliete date vicine agli esami di maturità, e nemmeno un periodo che possa essere usato da ragazzi e genitori per andare in vacanza. Le piccole cose da non sottovalutare Sappiate gestire bene la comunicazione relativa all'iscrizione ad un open day. Mettete le date in home page, create landing pages ad hoc, sviluppate form di iscrizione che facilitino il compito ai naviganti, date quindi più possibilità ai ragazzi di potersi iscrivere, senza tralasciare l'importanza di ricontattare gli iscritti uno o due giorni prima dell'open day: in questo modo farete un doppio lavoro, sia di promemoria per il ragazzo che si sente chiamato a portare a termine l'impegno che si era preso, sia per quantificare il numero di partecipanti che ci sarà e quindi organizzare al meglio gli spazi. Utilizzate una metodica attenta e non lasciate nulla al caso, perché da queste giornate si determina il successo della vostra scuola. 28 Host Education LA PAROLA ALLA CLASSE Oltre al fondamentale lavoro comunicativo verso l'esterno, l'Education Marketing prevede anche azioni rivolte verso il proprio interno: è infatti fondamentale ogni tanto fermarsi a guardarsi dentro, indagare l’umore dei nostri iscritti, valutare dove abbiamo delle carenze e dove possiamo migliorare. Per fare ciò è necessario dotarsi di uno strumento classico ma sempre molto efficace: il questionario. Il fattore determinante Partiamo dal presupposto di trovarci in una situazione di normalità e non di grossi cambiamenti, quindi: studenti mediamente soddisfatti, discreta reputazione dell’istituto, discreta partecipazione alla vita della scuola, etc. L’aspetto da tenere maggiormente in considerazione quando si decide di fare un’indagine di questo tipo è il questionario stesso: deve essere molto veloce da compilare, deve essere scritto semplicemente, non deve avere sentenze doppio negative, deve contenere solo domande necessarie. 29 Host Education Perché è importante 1. Dà agli studenti la possibilità di esprimere anonimamente le proprie opinioni sulla propria esperienza da studente, facendoli anche sentire parte attiva all’interno della vita scolastica; 2. fornisce agli istituti informazioni molto importanti sulle proprie “performance”; 3. se pubblici, possono dare ai futuri studenti informazioni decisive quando dovranno scegliere cosa e dove studiare. Come e cosa indagare Dalla didattica al sito internet, dal rispetto delle regole fino alle attività extrascolastiche: sono questi alcuni degli aspetti che è possibile analizzare attraverso la somministrazione di questionari. Possono essere analizzati singolarmente oppure tutti insieme, tutto dipende da quello che desideriamo indagare. Una analisi generale non permette di approfondire alcune tematiche, di contro risulta essere molto interessante se non sono mai stati somministrati questionari di questo tipo. Viceversa una indagine approfondita (schema di domande ad imbuto) rischia di tralasciare alcuni aspetti che invece meriterebbero attenzione. 30 Host Education Errori da non commettere: Non conoscere studenti Fare domande non necessarie Sottoporre troppe domande Inserire due domande in una (es. valuta la preparazione e la disponibilità all’ascolto) Fare troppe domande aperte approfonditamente i propri Mai fare tanto per fare Ci sembra utile sottolineare che creare, somministrare ed analizzare un questionario sono operazioni serie che richiedono tempo e attenzione; non è affatto consigliabile intraprendere una tale azione alla leggera, senza prendersi la briga di portare a compimento tutti i passaggi necessari. Se non avete il tempo, il personale o le conoscenze da dedicare a una lavoro simile non fatelo oppure rivolgetevi a dei professionisti. La strutturazione e l'esecuzione attenta di tutto il processo porta alla fase più importante: il feedback. Fare un questionario infatti vuol soprattutto dire essere in grado di dare delle risposte concrete rispetto alle carenze segnalate dagli studenti. 31 Host Education APPENDICE CONOSCERE IL BUDGET È IMPORTANTE Le prossime pagine hanno un interesse molto particolare per noi che lavoriamo nel campo dell'Education Marketing. Quando ci si incontra con scuole, o realtà formative, per decidere come promuovere un corso di formazione, a volte capita di assistere, da parte di direttori o responsabili della scuola, a lunghe descrizioni sulla tipologia del corso, idee talvolta bizzarre e costose su come promuoverlo e di “progetti futuri” dell’azienda. Arrivando, però, alla fine dell’incontro ci si sente un po’ confusi: ci si rende conto di non aver compreso al 100% quello che il nostro interlocutore ci sta richiedendo. Tipicamente, a rincarare la dose arriva la domanda da un milione di dollari: “Quanto mi costa?” Qui si apre un primo scenario: il cliente ha confermato ciò che vuole, ciò che si aspetta, abbiamo delle informazioni più precise che ci consentono di formulare con esattezza le operazioni di intervento affini alla sua volontà e in linea di massima di quantificare il costo delle azioni da intraprendere. 32 Host Education Nel secondo scenario invece il cliente esterna entusiasmo e voglia di mettere in atto tutto quello che è emerso dall’incontro e si aspetta che gli si dica il costo. Il problema in questa impostazione sta alla base: dovrebbe avvenire esattamente il contrario. Dovrebbe essere il cliente a dire quale budget, anche solo approssimativo, ha a disposizione per quella determinata campagna o promozione. La domanda fondamentale In questi momenti la cosa più funzionale alla scuola è saper rispondere a una domanda semplice, ma altrettanto determinante: “Quanto budget si ha a disposizione per promuovere questo corso?” Senza un budget predeterminato non si può fare neanche una previsione credibile dei risultati e del ROI. Ecco un esempio semplice ma utile a ribadire quanto scritto finora: il cliente, per storicità dei risultati ottenuti, riferisce che il volantinaggio è stato il mezzo che ha dato il miglior risultato in termini di ROI e che quindi bisogna continuare a farlo. Se ad esempio si disponesse di un budget elevato, si potrebbe tranquillamente investire una cifra adeguata (adottiamo per comodità unità indicative: spesa ipotetica ‘100’) per distribuire in modo capillare 20.000 volantini in 20 diverse città, con 40 persone assunte tra volantinatrici e volantinatori. 33 Host Education Viceversa, se ‘100’ è il budget totale che si ha a disposizione, non potrà essere speso interamente per quest’unica operazione, ma sarà opportuno utilizzarne solo un parte; di conseguenza occorre ridimensionare la portata del volantinaggio: non ne verranno distribuiti 20.000 in città diverse, ma probabilmente ci si dovrà dedicare principalmente - e con attenzione particolare alla sola città sede della scuola. La stessa operazione, quindi, oltre ad avere quasi tutti i costi materiali profondamente diversi (stampa, spedizione, permessi, distribuzione e quant’altro) avrà anche bisogno di un apporto completamente diverso da parte del reparto marketing nell’essere organizzata e seguita, con conseguente differenza anche in questo costo. Avere un'idea di massima del budget da dedicare al marketing e alla comunicazione è alla base di una buona pianificazione dell'attività promozionale, garantisce uno sfruttamento ottimale delle risorse, permette di controllare i risultati e di fare previsioni a medio e lungo termine e soprattutto elimina la visione delle operazioni di marketing come qualcosa di estemporaneo, da fare nel momento del bisogno rendendole al contrario organiche al piano di sviluppo generale. 34