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quelle di che ve9ivano richiesti. Dissero che fra I bl/olli 'coslllmi, e so,','crtilrice d'ouni buon DI'dille
i motivi dell' allacciamento d~ Carlo, e pei qua!1
cond uc:lll o all' immoralità. e al r:bespierranismo.
non gLi sal'ebbe cOllcedulo (h nuvIgol'll'e, tll'iHIVl
Confesso che a quest' ultima osse-rvazione mi
i seuuenti; che non ardevano torcie e Iampadi
sen tii rabbrividire di spavento io che sulla fede
io c"lliesa innanzi al sagramento; cLe i couventi
di Casal bigi , di Cesa rotti , d:\l'abate Parini e
di [l'ali erano scalldalosamente ridoLli all' astidi taut' ah"i scritto!'i, che aveano usm'pata la
nenza; le anime del purgatorio soggiornavano
fama di .s.lontuomini, ebbi l' imprudenza di legtra le pene, per la scarsezza delle messe; II re
ge"e e nleggerc delle ttagedie 'che dove vallO esnon facea rendere Siustizia ad un Crucefisso che
sere l'abi08o della illia morale. Ma io Ilon posso a
chiesta formalmente l'avea. Ma pel'clìè la momeno di compiangere il traviamento de' miei
naca non era la sola aui1ila iudemOlliata a quei
cOillputriolti che non s,olamente haoDo recitato,
dì io Europa, s'ebbe ricorso agli spiriti d'altri
ma seguitano a recitare le tragedie ' di Alfieri e
ossessi ancor:l; avvenne cLe i responsi furono ll'Oche lo banno talmente idoleggia lo che innalzavoti per II)olte parti contraddicenti fra di loro;
l'alla in uno d ei uost"i teatri un busto a questo
IlOIl però intorno ai favori da concedersi alle
antecristo della letteratUl·a. Non posso a rnelJo
chiese, ai conventi o agl' individui dell' @rdine
di compiange,-e. altresì l'accecameulo dclla città
domenicano; pare veramente che su . questi pun- ' di Fireuze che soffre nella chiesa di s. Croce 1.
ti, i diversi esorcisli di quell'ol'dille olleulles·
vista d' un'lUOUUlUeulo eretto a questo penertiserQ delle rivelazioni appieno conconl i,
tOl'e di cosLumi , lJOll che quegli stralJieri che
vanoo ~ a coulemplai'e con religiosa ammirazione il
L. d. B.
sarcofago ,rullo scrittore che osò dipiogcre 5istolV
come un ambizioso e Filippo Il come uo tiranno. Ma
perchè il sig. conte di Cocconato che avea preparate quesle osservazioui fiDO dal primo mo
mento cbe uscirollo al pubblico le tragedie del
conte Alfieri, tardò a stamparle sino al 1818,
lasciando che noi tutti intanto cOl'l'essimo alla
Lettera del sig. c.onte di Cocconato, con ossel'nostra perdi ..ione 1 A lui era pur fa.ei.!e di far
l'avvedere .r Italia di buon' Or<! e di cangiare iu
va:ioni intorno alle tragedie di ,Pi.'tt,orio .!l!fiel'i.
fisch j gli applausi che su tutti i teatri riscossero
quelle tragedie. Nuu importa però . Quantunque
Questa lellera diretta al p"egirllissimo signore e
il sig. conte eli Cocconato possa parere colpevole
paJJ"one stimatissimo il sig, BeuedeLLi dr Cortona
di questo indugio, noi siamo tenuti in istretta
fa sapere al pubhlico, poco curioso di saperlo,
coscienza a valerei d'un buon consiglio ogni
che le osservazioni del sig. conte di Cocconalo
volta che ci veu ga d.lo. lo pertanto per mosopra le trnged.ic di AlGeri giHcevano da gran
strare
al sig. conte in quanta slima tenga persino
telUpo polv"rose lra le sue abb.ndonate carte.
le
sue
carte abbandonate, da questo istante abE "a proprio uu peccato che tanlo tesoro di letw
teratura rimallesse sepolto. Quante b elle scoperte
sarebbero '<ludate peràute! Noi avremmo joooralo
ebe ULl professore di retl?rica in Susa ~he caw
piva con mirabile facilità i versi maclteronici di
~1erlillo Co~cai, non aveva lliai potuto intenclf!re
la poesia d'Aljieri .. Non avremOlO S"puto che una
geutildollua disse, gettando ' il lib,'o d'Alfie"i,
e-he tarde scellel'agini nOn si poterono immaa-inare fiLOrchè da uno ~ce/lf1'nio; che l'l'ima" dell' AI~eri 5000 comparse Jn .luce parecchie tragedie
cile potrebbero gareggiare, co~ quelle taoto vantate. del francesi, pe,' esempio il Corr'ado del
l\1agnocavalli, se fossero state lodate come me~itavan~l. da crilici ill~millati, non pedanti ed
ImparzIali, per esempIO, come il sig. conte di
Coccooato; che l'abate Tagliazucchi, il fu conte
Durando di Yilla, il fu callollico de-Giovanni
ed altri cel,ebri quondam di questo calibro'; pen:
sarono dell Alfien come il si". conte di CoccoDalO. Noi avremmo finalme~te iunorato che i
personaggi d'Alfieri sono tanti fero~i suicidi; che
le sue dODoe §ono tante sfacciate; - che il sila
stile è .impastato nelle bolgt infemali di Dante,.
nei nebulosi componimenti di Ossia n ne-Ii orribili rohÌaozi pl'ecursori della rivolu~ione"· cLe
i suoi argomenti pajonò scelti da un carQ~fice e
versegg;ati da. un cannibale; cbe il si o0-. conte di
C accollato p,ange come un ragazzo alle opere di
Metastasio, e invece si spaventa come una don,?iccinola alle tragedie d'Alfie"i, eco eco eco Ma
di tutte queste scoperte che avremmo perdute
la più importante per la generazione presente ~
per le future si ·è , che le tragedie di Alfieri, al dire
del sig. conte, essendo state foggiate sulla letteratura francese corrutrice della religione, dei
I
nego e rionego le t.ragedie d"Alfieri; e per seguire
l'esempio di lui ci.e scacciò Dante dalla sua biblioteca per so~tituirgli l'abate Bettinelli, esilio
auch' io da miei scai"li Vittorio Alfieri, e vi alloggio invece il padre Ringhieri (I) a costo di
morire fra gli sbadigli.
G. P.
L'ombra di Luciano Samosatense, eco eco .
Questo opuscolo è un sogno recente, voglio
dire una ouo,ra composizione dell'Autore di al
cune lettere coutro Alfieri stampate nel 1809.
50mb"a elle l' autore abbia volulo sperimentare
,e compolJga meglio in sogno che svegliato. Non
saprei decidere; bensì dirò che l'Autore è semp,e uguale a se stesso. Egli ha sognato di essere
un nuovo Dante che smarrito si in una selva OSCUw
ra si trovò accercbiaJ;o da r07]lantiai mostri che .
gli minocciavauo offese, se l'ombra di Luciano
UQa veniva in suo so'c corso. Qui nasce un dialogo tra 1'ombra e il nuovo Dante .sonnambulo.
L'ombra ha la pazienza di ascoltare i lamenti
cbe il sonnambulo innalza contro · i romantici
moslri, in,li lo esorta a soffrire in pace le umane traversie, e per calmare la sua irritazione lo
conduce ad abbeverarsi ad una fonte che ha la
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(1) Il padre Ringhieri non e un tragico conosciuto in Europa ."
quantunque sia applaudito in tutti i collegi d> Italia,
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~he caw DalO. Noi avremmo finalme~te iunorato che i G. P.