27 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 CENTRO LODIGIANO il Cittadino CASELLE LURANI n UNA RIVOLUZIONE “IN SOLITARIA” PER LA TRATTORIA CORONA Toglie dal bar tutte le slot: «Non mi piace chi le utilizza» Il titolare: «Intorno alle macchinette spesso si riunisce della gente che non voglio rientri nella mia clientela» ROSSELLA MUNGIELLO n Le ha tolte, senza tante cerimonie. E senza rispondere agli appelli di nessuno. Valeriano Denti, nel suo bar/trattoria Corona, a Caselle Lurani, ha deciso di eliminare slot e videopoker. Nessuno gliel’ha chiesto, l’ha fatto di testa sua, per il bene del locale e dei clienti. Titolare insieme alla figlia dell’attività, da 15 anni vive e lavora per quel bar che è anche trattoria, sette giorni su sette, senza pause. Funziona a pranzo e a cena, senza sosta, ed è anche ricevitoria Sisal e Snai. Le “macchinette” per i giochi elettronici, quell’insieme di luci e combinazioni che per molti è diventato sinonimo di patologia, nel locale erano due. QUALCHE ANNO FA ne aveva eliminata una e quando la Snai gli aveva proposto, in combinazione con il servizio, di installarne delle altre, aveva replicato un no deciso. Per poi arrivare alla decisione di qualche giorno fa, quando ha fatto richiesta al privato di ritirare dal locale anche l’ultima macchinetta sopravvissuta. I clienti? Nessuna lamentela, anzi. «L’hanno presa bene - racconta lui, uomo concreto e di poche parole - : nessuno mi ha fatto capire che la cosa era un problema o che fosse una scelta sbagliata. Diciamo che la clientela che cerca questo tipo di attività non è la mia». SENZA CONTARE CHE , qualche tempo fa, il titolare si era anche trovato ad essere vittima di una “spaccata” dei soliti ignoti, a caccia proprio dei proventi di slot machine e video poker. «Ma non è questo il motivo per cui ho deciso di eliminarle - aggiunge - : diciamo che non piacciono i gruppi di persone che si riuniscono intorno alle macchinette, spesso sono poco raccomandabili. Non è la clientela che mi interessa LA SVOLTA Slot machine al bando nel bar Corona di Caselle, grazie alla volontà del titolare avere nel locale e quindi ho preferito toglierle». Senza influire sull’attività. Se i consigli comunali si prodigano per approvare ordini del giorno contro la ludopatia letteralmente, malattia da gioco, in cui l’azzardopatia, nei giochi con denaro, porta i più fragili a giocarsi interi stipendi togliendoli alla vita familiare - e c’è un progetto di legge di iniziativa popolare (che darebbe anche potere ai sindaci, in quanto responsabili della salute pubblica, di impedire l’apertura di sale giochi ndr) per fermare il diffondersi del gioco d’azzardo, in alcuni casi le scelte dei singoli possono fare la differenza. «Non c’è bisogno di grandi discorsi - conclude Denti - : è una scelta e si può fare. Basta volerlo». SENZA CLAMORI, senza proclami, senza farsi troppa pubblicità: per il bene della gente del paese e di coloro che, nel bar e nel ristorante che gestisci, vengono a cercare serenità, sorrisi e un po’ di allegria. PIEVE CASELLE LURANI ULTIMI GIORNI PER ADERIRE AL CORSO DI FORMAZIONE PER CHI AMA L’AMBIENTE n Ultimi giorni di iscrizione per il corso di formazione per i volontari comunali ambientali di Caselle Lurani: i termini per la presentazione delle domande scadono venerdì 15. Dopo un primo tentativo a febbraio senza riscontro, questa volta sono già pervenute in comune delle richieste d’iscrizione. L’iniziativa è finalizzata a formare dei volontari che possano supportare l’amministrazione nelle attività di promozione della cultura e dell’attenzione per l’ambiente e nella prevenzione delle irregolarità relative allo smaltimento rifiuti o all’educazione ambientale. Non avranno potere sanzionatorio diretto, ma saranno in costante contatto con la polizia locale per le segnalazioni del caso. Inoltre, avranno il compito di aprire e chiudere il parco Baulandia , l’area di sgambamento cani aperta senza limitazioni fino all’estate scorsa, quando il comune decise di mettere un freno all’inciviltà di alcuni utenti. DALLA PRIMA PAGINA Ricordiamoci di chi muore per l’Europa VOLONTIERI SPIEGA IL “BUON ALLENATORE” n Spirito di osservazione e un’ottima capacità di comunicare. Sono le doti che non possono mancare ad un allenatore. Ne ha parlato, a Pieve, nell’incontro organizzato da Us Fissiraga, in collaborazione con la FigcLnd e con il supporto di Scuola Calcio Milan, Giancarlo Volontieri, allenatore Uefa B nel settore giovanile del Milan. Tra i consigli citati, il ricorso all’autovalutazione per rivedere ed eventualmente modificare comportamenti o interventi non produttivi, ma anche la comprensione di ogni aspetto del giocatore per concorrere al meglio alla sua formazione. intesa come portatrice di pace, giustizia sociale, solidarietà, diritti umani, democrazia, rispetto di tutti; è vista tutto sommato anche per la sua discreta prosperità economica in un mondo di miseria. Ecco perché tanti uomini e donne nel mondo sono pronti a morire per l’Europa! Gli ultimi eventi in Ucraina - con manifestazioni ripetute durante tutto l’inverno, con tensioni, battaglie di strada, violenze di ogni genere, anche torture e numerosi morti - segnalano che l’Unione europea, pur con tutti i suoi limiti e le sue difficoltà economiche, per non parlare di qualche assurdità burocratica, più di vent’anni dopo lo smantellamento della Cortina di ferro SAN COLOMBANO Consigli pratici contro i soliti ignoti nella guida anti furti VADEMECUM Il Comune ha distribuito ai cittadini la “Guida alla sicurezza”, un opuscolo con suggerimenti e consigli per rendere la vita difficile ai ladri; in paese è già attiva l’iniziativa del Controllo di vicinato n Consigli pratici per difendersi dai furti e dalle truffe, numeri utili e moduli di servizio: sarà distribuita in tutte le case di San Colombano nei prossimi giorni la “Guida alla sicurezza” voluta dall’amministrazione comunale e nata nell’ambito dell’iniziativa del controllo di vicinato messo in atto da gruppi di cittadini volontari. La “Guida alla sicurezza” (realizzata da Bertarelli Group con il contributo di diversi sponsor banini) è un agevole vademecum di 34 pagine, diviso in tre capitoli dedicati a come mettersi al sicuro in casa, a come vivere la sicurezza fuori casa e a come difendersi dalle truffe, quelle agli anziani, ma anche quelle informatiche. L’opuscolo contiene diversi consigli pratici e immediati, a partire dalla cura del proprio giardino (siepi basse, niente oggetti in giro, controllo delle prese elettriche esterne) alla serratura (meglio doppia), dall’uso corretto delle chiavi (mai lasciarle a portata di mano di sconosciuti né dentro la toppa) alle finestre e tapparelle (solide e chiuse) dall’impianto di allarme (funzionante e ben visibile) alla conoscenza dei vicini (i rapporti sociali sono fondamentali). Una parte è dedicata al controllo del vicinato, l’iniziativa avviata da qualche mese a San Colombano in tre diverse aree del paese da altrettanti gruppi di volontari: i residenti di quelle zone hanno abbracciato la filosofia di una cittadinanza attiva, con lo scambio dei numeri di telefono e la reciproca attenzione a quanto accade di casa in casa, con segnalazioni puntuali e scambio di informazioni tra di loro e con la polizia locale per prevenire furti e fenomeni di piccola criminalità. «E proprio in un caso, un mese fa, un furto è stato sventato grazie all’intervento di un vicino di casa - dice il comandante della polizia locale Arturo Fiorani -. Questa guida è il complemento di quell’iniziativa di “Controllo di vicinato” e nasce grazie alla collaborazione di quel gruppo di cittadini, tutto per dare uno strumento in più alla popolazione per difendersi dai furti». Nella guida oltre ai consigli pratici c’è una sezione dedicata a tutti i numeri utili per la cittadinanza, da quelli delle forze dell’ordine a quelli comunali, compreso il modulo per segnalare ai vigili la propria assenza per vacanza durante l’estate. «Crediamo che questa guida sia un buono strumento - conclude il sindaco Gigi Panigada -. La repressione è compito delle forze dell’ordine, che fanno un lavoro quotidiano e intenso per proteggerci. Sulla prevenzione però i cittadini possono fare tanto, anche solo mettendo in pratica pochi buoni consigli». Andrea Bagatta e la fine dell’Unione sovietica, rimane un modello di umanità per le nazioni liberate dalla dittatura; un modello anche per quei Paesi che non sono ancora riusciti ad aderire all’Unione. Tra una Russia che resta imprigionata in un sistema di regime autoritario erede allo stesso tempo della vecchia Russia degli zar e del bolscevismo, e un’Europa democratica, dove le libertà fondamentali sono assicurate, gli ucraini invocano la prima delle libertà per un popolo: l’autodeterminazione. Per loro si tratta di orientarsi verso l’Europa. Guardiamo ora verso Lampedusa, isoletta italiana punto più meridionale d’Europa a pochi chilometri dall’Africa del Nord. Questa «porta dell’Europa» raccoglie le speranze di centinaia di migliaia di persone che, dopo viaggi allucinanti attraverso il deserto si ammassano in imbarcazioni pietose, vittime di trafficanti che sfruttano la povertà, per poi prendere il mare. Ma quanti di questi migranti non arrivano mai alla meta, trasformando il Mediterraneo in un cimitero? Nessuna statistica permette di saperlo con precisione. Però sappiamo che nessun ostacolo sembra impedire la partenza dei disperati: anche caso conferma come l’Europa è per tanti popoli una nuova opportunità, una speranza, un faro di civiltà, come a suo tempo affermava Papa Paolo VI. Perciò l’8 luglio 2013, dopo un nuovo dramma, Papa Francesco ha voluto svegliare le coscienze, denunciare «la globalizzazione dell’indifferenza», sottolineando la responsabilità degli europei in genere, e dei cristiani in particolare. I morti di Kiev e gli annegati nel Mediterraneo ci dicono che l’Europa deve assolutamente guarire dalle sue malattie, scuotersi di dosso il suo egoismo, per restare fedele al disegno dei suoi fondatori, così da ritrovare uno spirito vitale. Nel 2012, nell’attribuire il premio Nobel della pace all’Unione europea, il Comitato Nobel così giustificava la sua scelta: «Il lavoro dell’Unione europea è un simbolo della fraternità tra le nazioni». Anche da qui emerge la necessità di accogliere le grida delle vittime di Kiev e del Mediterraneo, e di curare l’Europa dal populismo e dal pessimismo, per tornare ad andare avanti senza paura: Giovanni Paolo II, un grande europeista, diceva infatti: «Non abbiate paura!». Jean-Dominique Durand