Allegato 1 Linee Guida educative per la verifica dell'apprendimento: STROKE I contenuti presenti in questa Linea Guida hanno lo scopo di supportare gli operatori durante il percorso educativo rivolto al paziente/caregiver. Il team assistenziale, attraverso domande mirate al paziente valuta conoscenza, disponibilità all’apprendimento e comportamenti del paziente durante 3 giorni di degenza. L’obiettivo è di garantire al paziente o al caregiver la comprensione della condizione del paziente, il motivo per cui le informazioni fornite alla dimissione sono importanti e come attuare le indicazioni. All’interno del progetto educativo sullo STROKE, si propone la condivisone delle Linee Guida Educative. L’opuscolo allegato accompagna il processo educativo del paziente e consente di valutare l’efficacia degli interventi e la tracciabilità. L’originale verrà trattenuto in Cartella Clinica e una copia consegnata al paziente. Bisogni educativi Fase della Risultati attesi dopo l’educazione Metodi e risorse degenza Discussione: Comunicare informazioni riguardanti la malattia e descrivere come lo stroke limiti le sue attività di vita quotidiane. La famiglia ha bisogno di aiuto al pari del pz.,per comprendere ed affrontare Valutare come viene recepita la diagnosi e come questa influisce sullo stile di vita del pz e sulle conseguenze socio-familiari. 1.Cosa significa per lei Stroke? (ISCHEMICO, EMORRAGICO) − − Identificare i problemi individuali assieme al pz e alla famiglia incoraggiandoli a porre le Ischemia cerebrale: è causata o da una trombosi arteriosa o da una embolia, e la sorgente più frequente di emboli è il cuore che si contrae male perchè è in fibrillazione atriale Emorragia cerebrale: è causata dalla rottura di una piccola arteria profonda tipica dell'anziano o dalla rottura di un aneurisma cerebrale tipica del giovane 2.Cosa vorrebbe sapere sullo Stroke? Primi 3 giorni di degenza i sentimenti di dolore e paura causati dalle disabilità derivanti dall'ictus domande tenendo conto del tempo psicologico di accettazione della malattia e del tempo “pedagogico” per assumere la cura di se 3.Spieghi quali le cause che possono aver determinato lo Stroke al paziente 4.Quali le difficoltà emergenti da affrontare che vi mettono ansia? Risorse educative suggerite: 1.Opuscoli 2.Associazioni (ALICe, Ass.afasici del F.V.G., …..) 3.Riunioni settimanali in reparto con il team multidisciplinare (logopedista, fisiotp, dietista). 4.Interventi personalizzati al letto del pz. Identificare i problemi attuali e potenziali del pz. durante l'ospedalizzazione. Il pz/cg riconosce i deficit e identifica i bisogni per soddisfare le attività di vita quotidiana. Costruire le basi per la Descrivere come gestire un pz con stroke relativamente ai suoi deficit cognitivo-motori. Il pz/cg dimostra di aver appreso come poter gestire gli interventi assistenziali per: Addestrare il cg e coinvolgerlo nell’ assistenza del pz con stroke per la: Descrivere l' assistenza per prevenire le possibili complicanze. Riferire al pz/cg il piano di cura personalizzato. -l'igiene della persona con disabilità, - mobilizzazione del pz con deficit di forza, -aiutarlo/stimolarlo nell'assunzione del cibo (riconoscere la disfagia), -come Verifica dell'apprendimento (3 giorni) mobilizzazione (cambio posturale con utilizzo di cuscini e presidi) igiene alla persona allettata e parzialmente autonoma alimentazione: *con dieta povera di grassi e nel caso del diabete povera di zuccheri; *riconoscere la disfagia: idratarlo con acqua gelidificata o con dieta semisolida e omogenea eliminazione: *ponendo attenzione al pz con c.v, Verifica dell' apprendimento in 3 appuntamenti assisterlo durante l’eliminazione, -attuare la prevenzione dei “danni terziari” (fra i quali LdD, limitazioni muscolo-tendinee e articolari, problemi respiratori e vescicali), *al monitoraggio dell'alvo, *alla gestione dei presidi di assorbenza. comunicazione (scrivere, associare simboli ad azioni, esercizi di prassie) NB personalizzazioni - adottare le modalità per favorire la comunicazione quando presenta afasia. Informare il pz/cg sull'utilizzo dei presidi e ausili per raggiungere obiettivi specifici. Informare che la fornitura degli ausili si ottiene con una invalidità accertata o tramite domanda di invalidità richiesta durante il ricovero Spiegare il piano terapeutico Il pz/cg dimostra di aver appreso I fisioterapisti ed event. gli infermieri e gli OSS addestrano il il corretto utilizzo degli ausili per pz/cg sull'utilizzo degli ausili/ presidi (al letto del pz) e sulla evitare pure eventuali cadute e di progressione posturale come questi possono essere loro forniti dal Distretto di appartenenza Variabile, dopo circa 10 gg Il pz/cg conosce i farmaci, è compliante al piano terapeutico ed è in grado di riferire rischi/benefici del farmaco. Con gradualità prima della dimissione Discussione: 1.che farmaci assumeva prima del ricovero? conosce l’effetto dei “suoi” farmaci? 2.spiegare che dovrà assumere nuovi farmaci per evitare recidive. 3.educazione all’assunzione di antiaggreganti, statine, antipertensivi, ipoglicemiz. Educare il cg alla somministraz. della terapia anticoagulante: iniezioni s.c di eparina e alla terapia per os (evitare cibi che potrebbero influenzare l'assorbimento del farmaco, ad es. broccoli, spinaci, cibi ricchi di vit.K) E' importante che dosi e orari di somministrazione stabiliti dal medico vengano rispettati. Educare ad uno stile di vita e alla prevenzione Informare il pz /cg e coinvolgerli sul percorso di dimissione. Informare il pz/cg sulle strutture e organizzazioni coinvolte nella cura. Valutare l'idoneità del domicilio per il rientro a casa assieme al cg Il pz/cg riferisce: • L’importanza dell’attività fisica • Come intende gestire la dieta • L’importanza di non fumare • Il monitoraggio della PA • L’assunzione attenta dei farmaci Il pz/cg riconosce la necessità del programma riabilitativo e comprende/condivide/ coopera con gli operatori sanitari per la realizzazione dei percorsi. Spiegare quali sono le azioni da attuare per evitare recidive. Attività fisica, alimentazione controllata, non fumare, assumere i farmaci, presentarsi alle visite di controllo, controllare periodicamente PA. Proposta e contatti con: associazioni, dietista, logopedista, istituti.... 1.Ultimo incontro pz/cg con la multidisciplinarietà 2.Esporre il diagramma di flusso dei processi riabilitativi al pz/cg, per visualizzare meglio il percorso dimissionario verso: >domicilio >domicilio con ev. ausili/presidi I familiari comprendono che la riabilitazione al domicilio può essere influenzata dalle barriere architettoniche e provvedono al miglioramento strutturale. Durante la degenza >riabilitazione in regime di ricovero >riabilitazione in regime distrettuale Fase di dimissione linee guida educative per la verifica dell’apprendimento: IL PAZIENTE ANZIANO CON FRATTURA Obiettivo: fornire un programma personalizzato con i contenuti essenziali di self-care per la gestione del paziente anziano con frattura. I contenuti di seguito riportati sono valutabili a seguito delle sessioni educative con il paziente/caregiver (pz/cg) di riferimento. Bisogni educativi Risultati attesi dopo l’educazione Metodi e Risorse Intervista/Colloquio Il paziente sarà in grado di intercettare le cause che hanno procurato la frattura Il paziente è in grado di riferire le cause che hanno portato alla frattura e di individuare i fattori di rischio Il paziente è in grado di individuare il caregiver Il paziente sarà in grado di individuare il caregiver. in relazione ai criteri che gli vengono esplicitati (glieli dice l’infermiere, ovvero quali caratteristiche deve avere un conoscente/familiare per essere definito care giver) Il paziente/caregiver ha bisogno di indicazioni/informazioni rispetto al decorso del ricovero ed alla continuità delle cure Il paziente/caregiver sa riferire il percorso di ricovero ed è in grado di dare un’indicazione appropriata per la propria dimissione. • • • Cosa/come le ha/si è procurata la frattura? Quali sono, secondo lei, i fattori di rischio che hanno influito sull’evento? Feed back • • • • • • Con chi vive? Chi si occupa di lei in famiglia o nel suo ambiente domestico? Chi le fa la spesa? Chi la accompagna alle visite mediche? Chi la aiuta nelle faccende domestiche? Feed back • • • • • • Ha già avuto esperienze di ricovero per frattura? Spiego il percorso di ricovero Il paziente sarà in grado di rientrare al domicilio? Pensa a soluzioni diverse? (badante, CdR, RSA) Colloquio con case manager Ha mai sentito parlare di dimissione protetta? • • • Illustrazione delle diverse possibili alternative per la dimissione e l’eventuale collegamento con il territorio Allo stato attuale, qual è la dimissione che vede più appropriata a lei? Feed back Timing: entro le prime 24 ore dall’ingresso Il paziente/caregiver dovrà apprendere come la frattura potrà limitare e/o vincolare in modo temporaneo o permanente le attività quotidiane/lo stile di vita. Intervista/Colloquio: Il paziente/caregiver è in grado di riferire come la frattura potrà limitare e/o vincolare in modo temporaneo o permanente le attività quotidiane/lo stile di vita. • • • • • • • • • • Il paziente/caregiver sarà in grado di dimostrare di aver compreso gli aspetti importanti rispetto a: • la gestione della persona Il paziente/caregiver sa individuare almeno quattro dei seguenti comportamenti, tra cui quello riferito alla terapia: • Preservare e stimolare il movimento passivo e • • • • Quali sono i movimenti che potrà fare dopo l’intervento? Quali sono i movimenti che dovrà limitare? Come si deve muovere correttamente la persona allettata? Quali sono movimenti passivi corretti da effettuare? Quali sono i movimenti/le attività da stimolare per favorire il recupero/mantenimento del movimento residuo? Per quanto tempo dovrà stare attento a non dare il carico all’arto? Per quanto tempo dovrà stare attento a non portare pesi? Quali sono le attenzioni che dovrà avere per lavarsi e vestirsi? Sarà in grado di guidare l’auto? Feed back Quali sono le attività/movimenti che dovrà/potrà effettuare? Perché è importante assumere una dieta bilanciata, appropriata e stimolare l’idratazione? Cos’è l’osteoporosi e come si può prevenire/controllare? Perché è importante rispettare il ritmo sonno/veglia nell’anziano? anziana, • la prevenzione per evitare le fratture • i fattori di rischio delle cadute • l’assunzione della terapia che può concorrere al rischio di caduta • l’auto somministrazione /somministrazione di eparina attivo, possibilmente all’aria aperta • Assumere una dieta bilanciata, favorendo e stimolando l’introito di acqua, latticini, fibre, vitamine e riducendo l’introito di alcolici. • Consigliarsi con il MMG per fare controlli e prevenire l’osteoporosi • Rispettare del ritmo sonno/veglia. • Favorire e stimolare il mantenimento dell’aspetto cognitivo anche attraverso la socialità. • Fare attenzione a indossare un abbigliamento appropriato • Prevenzione degli ostacoli nell’ambiente domestico • Assunzione della terapia come da prescrizione, con particolare attenzione a quella ipoglicemizzante, neurologica, antipertensiva • Auto somministrazione/somministrazione dell’eparina • • • • • • Come stimolo l’aspetto cognitivo e come reintroduco il paziente nel suo ambito sociale nel rispetto delle sue abitudini? Perché è importante non sottovalutare l’abbigliamento? Perché è importante osservare i limiti dell’ambiente domestico? Come può incidere l’assunzione della terapia sulle cadute? Come somministro l’eparina? Feed back Risorse educative suggerite: 1.Opuscolo: endo, chiodo, apparecchio gessato, desault, osteoporosi…. 2. cartellone sulla prevenzione delle cadute 3. coinvolgimento del paziente e del caregiver nelle attività di supporto assistenziali/riabilitative Timing: dalla 2^ / 3^ giornata post- operatoria Il paziente/caregiver dovrà essere in grado di aver compreso gli interventi educativi al fine di ottimizzare/favorire la domiciliazione e ridurre i rischi di eventuali ricadute e/o rifratture. Costruire le basi per Verifica dell’apprendimento (3 giorni) Il paziente/caregiver identifica/elenca le azioni correttive per la prevenzione delle cadute e/o delle rifratture Intervista/Colloquio • • • • • • Cosa causa una frattura? Cos’è il rischio di caduta? Come si può prevenire/curare/limitare il problema dell’osteoporosi? Perché è importante avere una buona illuminazione? Perché è importante rimuovere gli ostacoli in casa? Quali sono i comportamenti da evitare in ambito domestico e nei luoghi aperti/pubblici? Timing: 4^giornata post operatoria • • • • • • Perché devo tornare alle mie abitudini sociali? Perché la persona anziana ha bisogno di essere stimolata dal punto di vista cognitivo? Come mi devo muovere (aiutare a muoversi) correttamente? E’ importante mantenere la massa muscolare? Ci sono movimenti passivi che possono aiutarla? Che influenza possono avere alcuni farmaci sul problema delle cadute? Timing: 5^giornata post operatoria • • • • • • Il paziente/caregiver riceverà informazioni rispetto al piano di follow-up e rispetto all’offerta di supporto socio-sanitaria Il paziente/caregiver è in grado di riferire il percorso di follow up ed è in grado di riferire dove rivolgersi in modo appropriato in caso di necessità di supporto socio-sanitario Come può favorire l’apporto di vit. D? Che modifiche pensa di fare in casa? Come pensa di modificare la sua dieta abituale? Cambierà le calzature? Mi sa illustrare come gestirà la terapia antitromboembolica? (insulinica/neurologica/antipertensiva) Quali sono i sintomi/segni che la devono far preoccupare? Timing: 6^ giornata post operatoria Intervista/Colloquio • • • • • • Quando dovrà effettuare il controllo? Dove dovrà recarsi per la visita di controllo? Cosa dovrà portare con sé? Chi dovrà fare le impegnative? Come farà a prenotare la visita? A chi potrà rivolgersi in caso di problemi legati al suo stato di salute (febbre, arrossamento della ferita, comparsa di secrezioni, dolori non gestibili, formicolio delle estremità...)? • Dove potrà trovare supporto per problemi socio-sanitari o per stimolare aspetti cognitivi dell’anziano? • Distretto • RSA • • • • • • • • Ass. domiciliare Ass. sociale Circoscrizioni Centri diurni Associazioni Casa di riposo Parrochia Comunità/gruppi di sostegno Timing: dal 6° giorno alla dimissione NB: la documentazione degli interventi educativi mantiene il medesimo format e modalità di registrazione (piano assistenziale). Linee Guida Educative per la verifica dell'apprendimento: IPOGLICEMIA Il Diabete in Reparto di Degenza In questi ultimi anni la notevole e rapida evoluzione delle conoscenze in materia di diabete e del suo trattamento farmacologico e dietetico, l’ introduzione nell’uso quotidiano di nuovi strumenti diagnostici e terapeutici e il riconosciuto ruolo della educazione terapeutica nel trattamento delle malattie croniche, hanno evidenziato la necessità dell’ aggiornamento delle competenze sia del personale medico che infermieristico. Di importanza strategica il fatto che il compenso metabolico, se non ricercato e ottenuto in modo ottimale, incide sfavorevolmente sulla evoluzione della patologia concomitante che ha richiesto il ricovero, a volte con la comparsa o l’aggravamento delle complicanze croniche che accompagnano la malattia e che sono causa di allungamento dei giorni di degenza e di aggravio della spesa oltre che di peggioramento della qualità di vita del paziente. Durante la degenza il paziente o colui che a domicilio l’assiste – parente, care-givers, dovranno essere educati per: Sapere - Conoscere cos’è il diabete - Conoscere l’importanza della prevenzione delle complicanze (tenuto conto del paziente e della sua aspettativa di vita) - Conoscere gli obiettivi metabolici del trattamento del diabete - Quali sono e in che orari vanno fatti i controlli glicemici - Come si effettua un controllo della glicemia capillare e quali requisiti deve avere per essere un valore attendibile e preciso - Conoscere i principi attuali della corretta alimentazione - Sapere dove sono i carboidrati - Conoscere le classi di farmaci disponibili per il trattamento del diabete, le loro indicazioni, controindicazioni e modalità di somministrazione. - Cos’è l’ipoglicemica - Cos’è l’iperglicemia Saper fare - Saper eseguire correttamente il monitoraggio metabolico e saperlo interpretare - Somministrare i farmaci ipoglicemizzanti nei modi e nei tempi corretti - Trattare una ipoglicemia o una iperglicemia - Riconoscere gli alimenti che contengono i carboidrati e saperli sostituire mantenendone fissa la quota - Saper prevenire, riconoscere e trattare la crisi ipoglicemica - Saper gestire l’iperglicemia All’interno del percorso di gestione della malattia in struttura, si identificano alcune aree di macroattività: 1) IDENTIFICAZIONE DEL CAREGIVER Al momento dell’ingresso del paziente in ospedale l’infermiere identifica il care-givers di riferimento (cioè la persona che assiste il paziente per la maggior parte del tempo a domicilio e che può non coincidere con la persona presente al momento del ricovero) Alcune semplici domande vanno poste al paziente (o alla persona presente se il paziente non è in grado di rispondere) □ Chi la assiste a casa? (Comportamento del paziente a casa) □ Chi la accompagna dal medico per le visite? (Caregiver principale per il team) □ Chi dovrebbe essere presente per ascoltare le istruzioni per la dimissione? (Materiale educativo per il caregiver principale) Il nome del caregiver principale identificato deve quindi essere indicato nella documentazione del paziente. Nel modulo “Valutazione Infermiere”, nel quadrante utilizzato per indicare la persona autorizzata allo scambio di informazioni, si utilizza la dicitura CAREGIVERS DI RIFERIMENTO: 2) PROCESSO 3 GIORNI – VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il team assistenziale, attraverso domande mirate al paziente valuta conoscenza, disponibilità all’apprendimento e comportamenti del paziente durante 3 giorni di degenza. L’obiettivo è di garantire al paziente o al caregiver la comprensione della condizione del paziente, il motivo per cui le informazioni fornite alla dimissione sono importanti e come attuare le indicazioni. All’interno del progetto educativo sul Diabete, si propone la condivisone delle Linee Guida per la gestione del problema IPOGLICEMIA - vedi linee guida allegate Fase della degenza Bisogni educativi Risultati attesi dopo l’educazione Metodi e risorse (timing) □ Informare il paziente/care givers sulla malattia (neodiagnosi). Oppure, se diabete già noto □ Verificare il grado conoscenza della malattia. Discutere come il paziente/la famiglia si sentono per la diagnosi di diabete. Far dedurre come la diagnosi influisce sullo stile di vita. di □ Addestrare il paziente a prevenire gli episodi ipoglicemici con una corretta gestione della terapia IO e/o insulinica e la dieta □ Il paziente deve essere educato a riconoscere i segni ed i sintomi dell’ipoglicemia e a portare con sé il necessario per identificarla e correggerla anche fuori casa Enfatizzare come il diabete può essere controllato, non curato. Il pz/cg di riferimento afferma che l’ipoglicemia può essere prevenuta da: • • Assunzione della terapia come da prescrizione Seguire una dieta controllata nei CHO Discussione: 1. Cosa significa per lei ipoglicemia? 2. Spieghi quali sono i sintomi dell’ipoglicemia 3. Spieghi come trattare l’ipoglicemia 4. Verificare la conoscenza dell’automonitoraggio e autocontrollo Risorse educative suggerite: 1.Note scritte dell’educazione/raccomandazioni erogata 2.Opuscolo 3.Interventi personalizzati al letto del pz. Identificare i sintomi dell’ ipoglicemia e correlarli alla causa e trattamento. □ Definire quando è necessario rivolgersi al 118 □ Definire quando è necessario rivolgersi al Centro Diabetologico di riferimento □ Durante la degenza □ Prima della dimissione □ Il paziente/caregivers sa riconoscere i segni ed i sintomi autonomici, neuroglicopenici ed aspecifici dell’ipoglicemia. □ Il paziente/caregivers conosce ed applica i giusti comportamenti per il trattamento dell’ipoglicemia lieve e severa Il trattamento del paziente con ipoglicemia lieve e/o severa senza segni di obnubilamento dello stato di coscienza si 4.Eventuali riunioni settimanali in reparto con il team multidisciplinare (infermiere, dietista, care givers). basa sulla “regola del 15”. Identificare i problemi attuali e potenziali del pz. durante l'ospedalizzazione. Identificare il livello di comprensione anche rispetto alla fase di malattia, alla terapia somministrata e alle abitudini alimentari. Costruire le basi per la verifica dell'apprendimento Generare una sequenza di domande relativamente a Conoscenze, Atteggiamenti ed Comportamenti legati all’Educazione Verificare la capacità d’uso del glucometro. Descrivere l' assistenza per prevenire le possibili complicanze. Giorno 1 – Conoscenza - Qual è il nome del farmaco che assume e come funziona? - quale valore glicemico le fa pensare ad un’ipoglicemia? - Quali cibi sono importanti per la prevenzione dell’ipoglicemia? - Quali sono i sintomi dell’ipoglicemia? Giorno 2 – Atteggiamento - Perché è importante controllare la glicemia a casa? - perché è importante sapere a che ora si mangia? - perché è importante sapere cosa mangiare? Perché è importante avere sempre a portata di mano alcuni alimenti? Informare il pz/cg sull'utilizzo del glucometro e sull’interpretazione del Giorno 3 – Comportamento Verifica dell’apprendimento durante tutte le fasi della degenza - Come farà ad assumere la terapia a casa? dato. - Come farà a controllare l’alimentazione a casa? - Chi l’aiuterà con la spesa? - Come farà a controllare i segni/sintomi dell’ipoglicemia? Come si preparerà a gestire l’ipoglicemia a casa? Risorse organizzative suggerite: Addestrare alla corretta somministrazione della terapia IO o alla corretta tecnica d’iniezione della terapia insulinica. □ □ □ Addestrare ad una alimentazione corretta Il paziente/Cg deve essere avviato ad una consulenza diabetologia /infermieristica per la presa in carico post dimissione e per la consegna dei presidi necessari (glucometro, strisce e pungi dito, eventuali penne per insulina). Durante la degenza, il paziente va stimolato all’autocontrollo della glicemia (stick) con la supervisione del personale e alla auto somministrazione della terapia (verifica corretta esecuzione per tecnica e sedi). Verificare le scelte dei pasti da carrello del vitto (menù) Il paziente mangia coerentemente con la terapia somministrata Il paziente è aderente alla terapia prescritta Il pz/cg sa riconoscere l’ipoglicemia e sa trattarla come da indicazioni ricevute; è aderente alla terapia ed alle indicazioni di autocontrollo. Discussione: □ □ Il paziente deve avere un appuntamento con il CD post dimissione Il paziente deve essere rimandato al MMG se Gestione integrata Con gradualità prima della dimissione Stile di vita e prevenzione delle complicanze • Secondo tipologia di paziente, comorbilità, fasi di malattia Discussione: • • Consigliare l’astensione dal fumo Consigliare l’attività fisica Risorse educative suggerite: 1.Note scritte 2.Opuscolo 1. 2. Durante la degenza Prima della dimissione Linee Guida Educative per la verifica dell'apprendimento: IMA Fase della degenza Bisogni educativi Risultati attesi dopo l’educazione Metodi e risorse (timing) Comunicare informazioni riguardanti la patologia e descrivere come l'IMA condizioni le sue ADL. Comprensione della patologia da parte del paziente/caregiver ed esplicitazione sulle strategie che metterà in atto per adeguarsi alle nuove condizioni. RAZIONALE Identificare i problemi attuali e potenziali del pz nel post acuto (post-procedura emodinamica) (monitoraggio, sanguinamento). Il pz/cg riconosce i segni anomali correlati a cause secondarie all'evento. Discussione: 1. Cosa significa per lei l'IMA? 2.Cosa vorrebbe sapere sull'IMA? 3.Spieghi quali le cause che possono aver determinato il suo IMA. 4.Quali sono i fattori dell'IMA che le arrecano dubbi (ansia)? Risorse educative suggerite: 1.Opuscoli 2.Associazioni (......... 3.Colloqui in reparto con il team multidisciplinare (medico, infermiere, dietista, psicologo....). 4.Interventi personalizzati al letto del pz. >Costruire le basi per la Verifica dell'apprendimento (3 giorni) • riconoscere gli steps necessari al ripristino della propria autonomia NB personalizzazioni Descrivere l' assistenza per prevenire le possibili complicanze. Riferire al pz/cg il piano di cura personalizzato. Il pz/cg dimostra di aver appreso come poter gestire gli interventi assistenziali per: -l'igiene della persona, - mobilizzazione, -bilancio idrico ed introito calorico, Primi 3 giorni di degenza Verifica dell'apprendimento in progress -eliminazione (diuresi/alvo) Piano terapeutico Il pz/cg conosce i farmaci, è compliante al piano terapeutico ed è in grado di riferire rischi/benefici del farmaco. Discussione: 1.che farmaci assumeva prima del ricovero? conosce l’effetto dei “suoi” farmaci? Con gradualità prima della dimissione 2.spiegare la necessità di assumere nuovi farmaci per evitare recidive. 3. educare all’assunzione di antiaggreganti, statine, antipertensivi, betabloccanti. E'importante che dosi e orari di somministrazione stabiliti dal medico vengano rispettati. informare Stile di vita e prevenzione Il pz/cg riferisce: • • • • • • Follow-up L’importanza dell’attività fisica Come intende gestire la dieta L’importanza di non fumare Il monitoraggio della PA L’assunzione attenta dei farmaci Come attivarsi in caso di ricomparsa dei sintomi cardiaci Il pz/cg comprende: • • • l'importanza delle visite di controllo secondo le indicazioni la necessità di monitorare determinati valori ematochimici l'eventuale necessità di eseguire il ciclo riabilitativo presso altre strutture Spiegare quali sono le azioni da attuare per evitare recidive. Durante la degenza Attività fisica, alimentazione controllata, non fumare, assumere i farmaci, presentarsi alle visite di controllo, controllare periodicamente PA. Proposta e contatti con associazioni… Spiegare a chi rivolgersi per le visite di controllo, far riferimento al proprio medico di base e come attivarsi per il ciclo riabilitativo Durante la degenza