AA 2011 - 2012 Fisica delle particelle elementari RIVELATORI DI PARTICELLE Passaggio delle particelle nella materia Interazione dei fotoni • Effetto fotoelettrico • Ionizzazione (Bethe-Bloch) • Effetto Compton • Bremsstrahlung • Creazione di coppie • Effetto CERENKOV Sciami e.m. Interazioni di neutroni RIVELATORI Rivelatori a ionizzazione Calorimetria Scintillatori Calorimetri e.m. Semiconduttori Calorimetri adronici Camere con gas EAS Cerenkov Transition radiation Compensazione nella calorimetria Spettrometri magnetici. INTRODUZIONE • Le particelle lasciano tracce nella materia che attraversano. • I rivelatori, sfruttando queste “tracce”, sono in grado di mettere in evidenza alcune proprietà delle particelle. • Molto importante è il meccanismo della ionizzazione della materia da parte delle particelle cariche (pesanti e leggere) Esperimento MACRO ai LNGS 17/03/11 Esperimento ATLAS al CERN 17/03/11 Esperimento ATLAS al CERN 17/03/11 Esperimento LHCb al CERN 17/03/11 Introduzione I rivelatori La “Storici” : La Camera a nebbia: Vapore soprasaturo – condensazione – goccioline visibili Le emulsioni fotografiche: La ionizzazione impressiona l’emulsione che deve essere sviluppata La Camera a bolle: fase metastabile – vapore sugli ioni – bolle visibili Perdita di energia per ionizzazione Riferimento: Pdg - Passage of particles through the matter Una particella carica interagisce con gli elettroni della materia. Per particelle “pesanti”, di velocità bc che in un urto con un elettrone libero perdono l’energia E, è descritto dalla a sezione d’urto Rutherford: Tenendo conto che gli elettroni nella materia sono legati e del numero di urti per unità di percorso: 17/03/11 Perdita di Energia per ionizzazione Formula di Bethe-Bloch K 4N r mec 2 a e 2 Misurando la perdita di energia in (Mev g-1cm2), K=0.31 MeV g-1cm2 NB. La formula di Bethe-Bloch valuta il valor medio della distribuzione di probabilità di perdita di energia. Vedi diapositiva n.13 e la ref. [2] Ahlen ha calcolato la formula di Bethe-Bloch usando la meccanica quantistica. Vedi ref. [3] Perdita di Energia per ionizzazione b 0.96 b 3.4 Interazione coulombiana Calcolo classico I: Impulso trasferito Energia ricevuta dall’elettrone Energia ceduta agli elettroni in b, b+db 17/03/11 dE/dx Calcolo Classico Integrando in b bmax: n freq. orbitale Dtint>t =1/n → collisione adiabatica. tempo caratteristico Dtin =b/u → bmax=u/n=bc/n 17/03/11 Formula di Bohr per il dE/dx calcolo classico Carica, velocità della particella Densità di elettroni: Riferimenti bibliografici per approfondimenti e fonti [1],[2] Formula di Bethe-Bloch. Complementi. Calcolo dell’energia cinetica massima trasferibile in un solo urto all’elettrone P=(E,P, 0,0) particella pesante di massa M incidente, P’ dopo l’urto pe=(Ee, pe cos θ, pe sin θ,0) elettrone diffuso,pe0=(me, 0,0, 0) prima dell’urto Isolando le radici quadrate, quadrando e risolvendo per T=Ee – me si ottiene: Si capisce ispezionando la relazione, ma si puo’ anche calcolare, che il massimo di T, come funzione di θ, si ha per θ=0. Quindi : Riferimenti bibliografici per approfondimenti e fonti [1],[2] Perdita di Energia per ionizzazione Formula di Bethe-Bloch Perdita di Energia per composti e miscele wi e’ la concentrazione (percentuale in massa ) della sostanza i-sima nel composto/miscela Perdita di Energia per ionizzazione Formula di Bethe-Bloch Rivelatore STAR (TPC) a RHIC (BNL) Perdita di Energia Effetto statistico Distribuzione di Landau. Limite per assorbitori molto sottili (solo alcune interazioni) Fluttuazioni nella perdita di energia • Curva di Landau Riferimenti bibliografici per approfondimenti e fonti [1],[2] Perdita di Energia di elettroni e positroni Per gli elettroni (e positroni) la perdita di energia è complicata (1)dall’eguaglianza con la massa del bersaglio (2)dalla presenza, già a bassa energia, di processi radiativi (BREMSSTRAHLUNG). Riferimenti bibliografici per approfondimenti e fonti [1],[2],[3],[4],[5] Percorso delle particelle nella materia (Range) • Il “RANGE” di una particella è la distanza che percorre prima di arrestarsi dentro un materiale. • Formalmente la definizione del RANGE è: R 0 T bo dx 1 R(T ) dx dE dE M f ( b )db 0 dE dE 0 T 0 dx Percorso delle particelle (Range) Una legge di potenza, semiempirica, per protoni in aria e’: E 1.8 R(E) 9.3 dove E e’ in MeV, e R e’ in metri di aria Riferimenti bibliografici per approfondimenti e fonti [1],[2] Percorso di particelle alfa Camera di Wilson Straggling Sorgente radioattiva alfa Diffusione Multipla (Multiple scattering) • Una particella che attraversa la materia, oltre alle interazioni con gli elettroni, ha molteplici interazioni coulombiane con i nuclei anche se con minore probabilita’. • Diffusione singola (Formula di Rutherford) • Diffusione plurima (1<Nurti<20 ). Difficile da trattare • Diffusione Multipla (Nurti>20). Distribuzione gaussiana (a parte le code) Diffusione Multipla 2 1 P()d exp 2 d 2 20 2 0 2 1 P( )d exp 2 d 2 2 0 2 0 Riferimento bibliografico per approfondimenti e fonti: PDG, H.A.Bethe Phys. Rev. 89 (1953)1256, W.T. Scott, Rev. Mod. Phys. 35(1963)231. Confronto Percorso elettroni/ particelle pesanti Correlazioni • Generalmente il «Multiple scattering» e dE/dx sono trattati come due fenomeni indipendenti. Tuttavia questa è solo una approssimazione e Wade Allison e John Cobb hanno dimostrato che: – Grande diffusione Grande perdita di energia – Piccola diffusione Piccola perdita di energia Calcoli dettagliati difficili Riferimento: Allison & Cobb, Ann. Rev. Nucl. Part. Sci. 30 (1980) Perdita di energia degli elettroni Basse Energia: dE/dx per ionizzazione simile alla Bethe Bloch. Differenze: particelle indistinguibili e annichilazione (e+). Alta energia: dE/dx principalmente per irraggiamento (bremsstrahlung). Il parametro caratteristico di questo fenomeno è la Lunghezza di radiazione: X0 dE/dx per elettroni e positroni Ec Energia Critica Ec 17/03/11 dE dx Ion. dE dx Brem. BREMSSTRAHLUNG (radiazione di frenamento) Particella carica in campo elettrico atomico irraggia. Lo schermo degli elettroni influenza lo spettro dei gamma irraggiati. Formula complessa ma le caratteristiche salienti sono date dalle formule: d 1 1 2 dk m k dE dx d kna dk dk 0 k max rad k k max E mc 2 BREMSSTRAHLUNG (radiazione di frenamento) Particella carica in campo elettrico atomico irraggia. Lo schermo degli elettroni influenza lo spettro dei gamma irraggiati. La perdita di energia degli elettroni (e dei muoni ad alta energia) si scrive come: dE E dx X o MeV /g cm 2 2 X0 : Lunghezza di radiazione 716A Xo Z(Z 1.3)ln(183 Z1/ 3 ) 1/8 g cm2 LUNGHEZZA DI RADIAZIONE Radiazione Cherenkov Luce Cherenkov proveniente dal “nocciolo” di un reattore nucleare Pavel Alekseyevich Cherenkov 1904 – 1990 Premio Nobel 1958 Radiazione Cherenkov Si genera quando una carica attraversa un materiale con una velocità maggiore di quella della luce nel mezzo N. di fotoni per unità di lunghezza V< c V> e c e Radiazione Cherenkov Spettro dei fotoni Cherenkov N. di fotoni per unità di lunghezza UltraVioletto Blu INTERAZIONI DI FOTONI CON LA MATERIA ASSORBIMENTO di FOTONI Nella MATERIA Un fascio di fotoni monoenergetici attraversando la materia subisce interazioni e il numero dN di gamma rimossi dal fascio nell’attraversamento di uno spessore dx è dN=-mNdx La costante m è detta coefficiente di attenuazione di massa. Dalla relazione precedente viene che l’intensità di un fascio gamma diminuisce esponenzialmente attraversando la materia. Interazioni dei gamma 17/03/11 Thomson Momento di dipolo Angolo nello spazio 17/03/11 Angolo di diffusione Sezione d’urto Thomson 17/03/11 Diffusione Thomson e Rayleigh Se la l del fotone è confrontabile con il raggio atomico allora si ha la diffusione Rayleigh: proporzionale a Z2 (sezione d’urto coerente: gli elettroni dell’atomo sono «visti» come un’unica carica Ze) Effetto Fotoelettrico • I fotoni (di energia sufficiente) possono interagire con gli elettroni atomici ionizzando l’atomo: (Ee = Eγ – Be) N • La sezione d’urto totale di M questo processo è: L K Eγ N (Ee = Eγ – Be) • Non è interessante studiare l’effetto fotoelettrico sopra 1MeV perché l’assorbimento è dominato dall’effetto Compton Distribuzione angolare dei Fotoelettroni Approfondimento:C.M.Davisson R.D.Evans Rev. Mod. Phys. 24(1952)79 Sezione d’urto totale -materia Carbone Piombo EFFETTO AUGER Fenomenologia: Effetto fotoelettrico – ionizzazione Atomo eccitato – Emissione di un gamma (X di energia fissa=salto energetico) Interazione gamma – elettrone: “Conversione Interna” Emissione di un elettrone di energia fissa (BK – 2BL vedi figura) Diffusione Compton Sez. d’urto Klein-Nishina Distribuzione angolare dei gamma Compton diffusi Sezione d’urto gamma-elettrone Formula di Klein-Nishina http://demonstrations.wolfram.com/KleinNishinaFormulaForComptonEffect/ 17/03/11 Creazione di Coppie • La produzione di coppie è la materializzazione di un fotone di energia hn nel campo elettrico del nucleo Z. d 4Z 2 re2 dE hn E w hn 2 2 183 1 2 w w 3 w w ln Z 1/ 3 9 w w Creazione di Coppie La sezione d’urto per creazione di coppie è convenientemente espressa in funzione della variabile x Frazione dell’energia disponibile presa dal positrone. La distribuzione è quasi uniforme. Ad alta energia del gamma l’angolo di apertura della coppia è: hn me è circa la stessa direzione del gamma x Emissione gamma senza rinculo 17/03/11 Effetto Mossbauer 17/03/11 Riferimenti Bibliografici 1. W.R. Leo Techniques for Nuclear and Particle Physics Experiments. Springer 2. PDB (Particle Data Book) 3. S.P.Ahlen “Theoretical and experimental aspects of the energy loss of relativistic heavily ionizing particles” Rev. Mod. Pys 52(1980)121 4. W.T. Scott, Rev. Mod. Phys. 35(1963)231. 5. S.M. Seltzer and M.J. Berger, Int. J. of Applied Rad. 33 (1982)1189 . 6. S.M. Seltzer and M.J. Berger, Int. J. of Applied Rad. 35 (1984)665. 7. F.Sauli Principles of operation of Multiwire and proportional chambers. Yellow Report CERN 77-09 8. R.Wigmans Advances in Hadron calorimetry. Annu. Rev. Nuc!. Part.Sci. 41(1991) 9. W. RieglerParticle Detectors, CERN Summer Student Lecture 2008 17/03/11 La Camera a Nebbia Principio di funzionamento. Nella sua forma più semplice, consiste in un volume sigillato contenente un vapore sovrasaturo di acqua o alcool. Gli ioni generati dal passaggio di una particella fungono da nuclei di condensazione, attorno al quale si formano goccioline di liquido. La Camera a Nebbia ha svolto un ruolo fondamentale e nella fisica delle particelle dal 1920 fino al 1950 (camera a bolle). Da ricordare, le scoperte del positrone nel 1932 (premio Nobel nel 1936) e del k nel 1953. 17/03/11 Tracce in camera a nebbia (Wilson) 17/03/11 Scoperta del positrone • Nel 1932 Carl Andersen scopre la traccia di un positrone con una camera a nebbia. Nel 1929 Paul Dirac ne aveva previsto l’esistenza 17/03/11 EMULSIONI FOTOGRAFICHE L’annerimento di una lastra fotografica e’ stato il primo effetto delle radiazioni nucelari osservato (Bequerel 1896). Il passaggio di una particella ionizzante nell’emulsione provoca lo stesso effetto della luce sulle pellicole fotografiche, ionizzando i cristalli di Bromuro d’Argento. «Sviluppando» l’emulsione i cristalli di bromuro di argento appaiono neri mettendo in evidenza il passaggio della particella ionizzante. La risoluzione spaziale delle emulsioni arriva alcuni mm Interazioni in emulsioni nucleari K 17/03/11 Recenti utilizzi delle emulsioni nucleari Esperimento OPERA (LNGS) CAMERA A BOLLE La camera a bolle è costituita da un contentore in cui è presente un liquido (trasparente) surriscaldato e compresso. Una particella carica veloce attraversando la camera ionizza molti atomi del liquido che divengono punti in cui si formano bolle di vapore visibili. La “Camera a Bolle” è stato uno strumento fondamentale di indagine nella fisica delle particelle elementari. 17/03/11 Schema di una camera a Bolle 17/03/11 CAMERA A BOLLE BEBC Misura degli spessori in fisica nucleare Le interazioni tra particelle e atomi che compongono la materia dipendono principalmente dal numero di atomi o elettroni incontrati dalla particella per unita di percorso. Questa densità è proporzionale al prodotto dello spessore ∆x dell’assorbitore per la sua densità di massa ρ, cioè al cosiddetto spessore di massa t, dato da t = ρ∆x [g/cm2 ]. Infatti, nel caso della perdita di energia nell’urto con gli elettroni del mezzo, essendo il rapporto tra Z ed A circa costante, lo stesso si può dire del rapporto tra densità di elettroni e densità di massa. Ad esempio: l’alluminio ha densità 2.7 g/cm3 , quindi uno spessore geometrico di 1 cm di alluminio dà luogo ad uno spessore di massa di 2.7 g/cm2 . Se prendiamo invece un foglio di plexiglas (ρ=1.18 g/cm3 ) per ottenere lo stesso spessore di massa (quindi lo stesso potere di assorbimento) occorre uno spessore geometrico di plexiglas dato da 3.19 cm Inoltre con questo modo di esprimere lo spessore si possono sommare spessori di materiali diversi in modo naturale. 17/03/11