“RIPENSARE I PROCESSI PER MIGLIORARE I SERVIZI” FORUM P.A. FORUM DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Roma 21-25 Maggio 2007 Quartiere Fieristico Edizioni MP MIRABILIA srl Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 1 RIPENSARE I PROCESSI PER MIGLIORARE I SERVIZI Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 3 Il programma di partecipazione al Forum P.A. 18ª Mostra Convegno dei Servizi ai Cittadini e alle Imprese è stato organizzato dalla: Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Nuova Fiera di Roma Roma 21-25 maggio 2007 Servizio II - Comunicazione, Promozione e Marketing Dirigente ad interim Raffaele Sassano Il coordinamento generale per la Progettazione e realizzazione opuscolo, materiali grafici e stand, organizzazione degli incontri allo stand è a cura della: Unità Organica I - Comunicazione, Grandi Eventi e Manifestazioni Fieristiche Responsabile Antonella Mosca con Monica Bartocci, Vassili Casula, Antonella Corona, Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Maria Siciliano, Laura Simionato Organizzazione convegni Anna Maria Stramondo Comunicazione multimediale Alberto Bruni, Renzo De Simone, Francesca Lo Forte, Emilio Volpe Segreteria Amministrativa Cristina Brugiotti, Annarita De Gregorio, Mauro De Santis, Loredana Nanni, Laura Petracci, Rosaria Pollina, Silvia Schifini, Teresa Sebastiani, Fabiana Vinella Rapporti con i media Fernanda Bruno con Chiara de Angelis Supporto logistico Edoardo Cicciotto, Maurizio Scrocca Impaginato Roma def-3 16-05-2007 9:47 Pagina 4 “U na PA nuova non affianca il vecchio al nuovo ma ripensa radicalmente i processi sulla base dell’innovazione tecnologica e organizzativa e dell’utilizzo ottimale delle risorse umane. FORUM PA si propone quindi …., di mettere al centro della sua riflessione la necessità di un cambiamento profondo delle amministrazioni pubbliche e di una reingegnerizzazione dei processi di servizio, fondata sul pieno utilizzo dell’innovazione organizzativa e tecnologica, quali fattori di sviluppo e garanzia dei diritti. FORUM PA ‘07 vuole mostrare una pubblica amministrazione leggera, amica, capace di accompagnare cittadini ed imprese nella realizzazione dei propri obiettivi. Una pubblica amministrazione che non usi le risorse pubbliche per la propria sopravvivenza ma per restituire valore ai contribuenti. Un’amministrazione che garantisca la qualità dei servizi pubblici, che elimini sprechi e inefficienze, dia certezze ai diritti dei cittadini e alla competitività delle imprese e sia lo strumento di più forti ed efficaci politiche pubbliche”. Aderendo profondamente a questa impostazione degli organizzatori il MiBAC partecipa al FORUM 2007 con un ricco programma di iniziative e progetti, sviluppati con consapevolezza e motivazione, perché la partecipazione è correttamente intesa come un’opportunità da non perdere, sia perché è una straordinaria occasione di “contatto” tra i diversi soggetti protagonisti della scena amministrativa del Paese (quindi cittadini, amministrazioni pubbliche centrali e locali, aziende) sia perché induce la singola amministrazione a riflettere sulla propria missione e sull’organizzazione, a rileggere i percorsi progettuali ma anche le singole attività secondo un’ottica che di anno in anno può cambiare ma che mantiene fede all’assunto fondamentale di porre il cittadino al centro dell’interesse: il soddisfacimento della domanda di efficienza e di efficacia, insomma di qualità, dei servizi pubblici e amministrativi in senso lato è ancora un obiettivo fondamentale da raggiungere. La riflessione è quanto mai opportuna per un’amministrazione che sta attraversando un periodo di trasformazioni sul piano organizzativo e su quello normativo. - La riforma del Ministero è in una fase di elaborazione avanzata, ha dato origine ad un vivace dibattito a cui stanno partecipando vaste componenti del mondo istituzionale e culturale, presumibilmente verrà varata in tempi non lunghi. - La normativa su cui si fonda l’azione amministrativa, cioè il Codice dei Beni culturali e del paesaggio, è oggetto di una verifica di aggiornamento per migliorarne ulteriormente l’efficacia, a poco più di tre anni dalla sua emanazione e ad un anno dalla prima integrazione. - Il tema della qualità è stato posto al centro dell’attenzione a livello politico, tanto da determinare l’istituzione di una Commissione, articolata in sottocommissioni, finalizzata ad individuare le problematiche e a suggerire le migliori soluzioni, anche normative, per aumentare la qualità dei servizi culturali. In questo ambito si colloca anche la Carta della qualità dei servizi, già oggetto di ampia sperimentazione negli istituti territoriali e in prospettiva di adozione. Questo è il quadro di cambiamento che riguarda il settore specifico, e che si innesta nel più ampio quadro di cambiamento che si sta delineando con grande incisività per tutta la P.A.. 4 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 5 “Il rilancio e lo sviluppo della competitività del nostro Paese sono strettamente dipendenti dalla nostra capacità di dare un impulso decisivo ad una generalizzata Innovazione di Sistema centrata a sua volta su tre pilastri portanti: la ridefinizione dei processi organizzativi e gestionali, l’approfondimento e l’accelerazione di una altrettanto generalizzata innovazione tecnologica e la formazione di un capitale umano capace di attuarla e di trasformarla in fattore decisivo di sostenibile crescita economica, di sviluppo e coesione sociale, di produzione di buon lavoro”. Così l’incipit delle “Linee strategiche per il sistema nazionale di e-government” emanate dal Ministero per le riforme e l’innovazione nella Pubblica Amministrazione a marzo 2007 chiarisce il percorso da seguire per raggiungere l’obiettivo ambizioso ma obbligato di maggiore competitività, trasparenza ed efficienza. Il Codice dell’amministrazione digitale, i cui diversi istituti si stanno laboriosamente attuando attraverso la Conferenza permanente per l’innovazione tecnologica, rappresenta lo strumento fondamentale per questo processo. Il MiBAC, con tutta la sua complessità organizzativa, con le diverse, varie e vaste aree territoriali e settoriali di criticità mostra comunque di bene interpretare le direttive di innovazione: i grandi temi come la qualità, l’efficienza, la produttività e la lotta agli sprechi si stanno declinando non come slogan ma come concreti obiettivi, che si raggiungono attraverso il riposizionamento senz’altro faticoso dei processi organizzativi, ma anche attraverso l’utilizzo di strumenti di innovazione tecnologica. Come nel 2006 le buone pratiche presentate sono numerose e questa raccolta, che non è esaustiva, espone quelle maggiormente significative: • i progetti e i servizi per la conoscenza e la catalogazione, sviluppati nel settore del patrimonio storico, artistico architettonico e archeologico; • analoghi progetti e servizi, ancor più finalizzati al cittadino-utente, realizzati e in corso di realizzazione nel settore degli archivi e delle biblioteche, con ampio uso delle ICT; • le tecnologie innovative, come quelle della radiofrequenza, sperimentate in alcune applicazioni come la gestione dei depositi archeologici; • le tecnologie connesse alla telefonia mobile sperimentate per la migliore fruizione del patrimonio; • infine le sperimentazioni di nuovissime metodologie di miglioramento nella gestione delle risorse umane attraverso i “circoli di ascolto” e il “benessere organizzativo”. Quindi un panorama ricco e vario, reso possibile dalla partecipazione unitaria e coordinata delle varie “anime” dell’amministrazione, a valle di un processo di riconoscimento di identità e senso di appartenenza istituzionale che si è rafforzato in questi ultimi anni, anche e soprattutto mediante il lavoro di raccordo, di comunicazione e di informazione, viste queste ultime quali componenti strategiche per la missione istituzionale, con la consapevolezza che comunicare e informare è indispensabile infine per tutelare, conservare e rendere fruibile un patrimonio comune di beni e di attività culturali. Antonia Pasqua Recchia Direttore Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione 5 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 6 Sommario 8 Servizio per la didattica e la formazione Cinthia Macrì 10 Nuove tecnologie per la gestione dei depositi di beni culturali: l’esperienza della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia Flavia Ferrante, Elena Plances, Elizabeth J. Shepherd 13 “Progetto per la sicurezza e la tutela del Patrimonio Culturale” Paolo Iannelli 14 “Progetto per la sicurezza e la tutela del Patrimonio Culturale” Sergio Tomasino 16 La verifica degli standard museali: un’indagine sulle attività di valorizzazione negli istituti statali Adelaide Maresca Compagna 18 Ricerche e Inventari nelle Gallerie Fiorentine. L’informatizzazione degli inventari delle opere: “Inventario generale dei dipinti, 1890”, “Inventario Galleria Palatina, 1912” Maria Sframeli in collaborazione con Parallelo sas di Filippo Fineschi 20 Un portale web per la storia degli italiani Daniela Grana 22 GAUSS: la gestione automatizzata delle sale di studio Daniela Grana 23 Gli archivi degli architetti - Il progetto nazionale Elisabetta Reale 25 Gli archivi degli architetti - I disegni di Cesare Bazzani presso L’Archivio di Stato di Terni Luigi Di Sano 27 Catasto ottocentesco e assetto del territorio nell’Agro e nella provincia di Roma Luisa Falchi 29 Progetti e programmi della Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali Adriana Martinoli 34 Nuovi servizi on-line per gli studiosi dei manoscritti laurenziani Sabina Magrini 36 La formazione del personale come leva di sviluppo dell’Amministrazione Annarita Orsini 37 Il Valore della competenza informatica Fulvia Sala 39 “SIMI” - Sistema Integrato per il Monitoraggio degli Investimenti Annarita Orsini 40 Blueinfo® Alberto Bruni 41 Qualità, benessere, soddisfazione ed ascolto: Cantieri di innovazione Anna Maria Stramondo 44 I “Circoli di ascolto organizzativo”: una sperimentazione per la valorizzazione del lavoro e delle persone Nadia Tamasi 46 Le attività condotte nel 2006 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta Maria Luisa Nava, Floriana Mele 49 Progetto ARTPAST - Inizio Progetto: 1 febbraio 2006 - Fine Progetto: 31 Dicembre 2007 Proroga per conclusione e invio schede alla D.L. nazionale: 30 aprile 2007 Patrizia Di Maggio Impaginato Roma def-3 15-05-2007 52 17:20 Pagina 7 Il Piano di Comunicazione Anno 2007 per ripensare i processi e migliorare i servizi. Stefania Ugatti 54 Itinerari Turistico-Culturali In Emilia-Romagna Paola Monari con Monica Bettocchi, Licia Giannelli, Chiara Magalini, Annalisa Sabattini, Barbara Vernia 58 I giorni della Repubblica. Sessantesimo della Repubblica Italiana (1946-2006) Rocco Marzulli, Anna Riva 60 “I trasporti terrestri, Storia e Istruzioni per l’uso” Anna Riva 61 La strada europea della pace da Lubecca a Roma. Il percorso italiano Fase regionale: Migranti verso la pace-Il patrimonio culturale quale veicolo di pace 66 Una preziosissima “utenza”: la scuola Simonetta Druda 67 Un’esperienza di educazione al patrimonio: il concorso “C’era una volta… secondo me” Simonetta Druda 70 Forum P.A. 2007 - Ripensare i processi per migliorare i servizi Il sito web del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” Gianfranco Calandra 73 Progetto “La strada europea della pace Lubecca Roma” ACQUA - Ostia: i sistemi portuali e l’approdo fluviale” Lucia Piastra 75 Carta Informatizzata dei vincoli archeologici, architettonici e paesaggistici della Liguria Maria Di Dio 78 Le zone umide come risorsa culturale per la pianificazione paesaggistica Roberto Maggi e Stefano Rossi 80 Un website per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria Mauro Moriconi 82 Colombo/Colon un uomo tra vecchio e nuovo mondo. Percorso multimediale interattivo permanente Paola Caroli, Alfonso Assini 85 Beni Culturali e Nuove Tecnologie: un rapporto dalle grandi potenzialità Marina Mengarelli, Michela Mengarelli 87 Le Residenze Sabaude: nuove opportunità di fruizione dopo dieci anni di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO Mario Turetta 89 Costi e risultati: una banca dati in continuo aggiornamento Emanuela Zanda 91 Nella direzione del cambiamento Carla Palomba 93 URP - Ufficio per le Relazioni con il Pubblico Gaspare Carlini 95 Il CCTPC Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale 99 Il Call Center del MiBAC 100 Reply 102 Cofathec: la competenza al servizio della Pubblica Amministrazione Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 8 Servizio per la didattica e la formazione ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Ufficio del Segretario Generale Area Ricerca Innovazione e Organizzazione Cinthia Macrì ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Direttore Maria Rita Sanzi Di Mino Responsabile Cinthia Macrì Via di San Michele, 18 00153 ROMA Tel. 06 585521 Fax 06 58332313/58552308 [email protected] www.iccd.beniculturali.it; [email protected] 8 I l Servizio per la didattica e la formazione dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ha partecipato, in base ai suoi compiti istituzionali, al progetto “Percorso italiano della pace Lubecca – Roma” illustrando le metodologie impiegate per la catalogazione informatizzata dei beni culturali insistenti su tutto il territorio nazionale. Le procedure studiate e applicate dall’Istituto per la catalogazione dei beni culturali si inseriscono perfettamente nel processo di rinnovamento in atto nella Pubblica Amministrazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie attraverso le quali è possibile una maggiore fruibilità delle risorse statali. L’esigenza di conoscere e far conoscere il patrimonio culturale italiano con l’ausilio delle nuove tecnologie è stata resa possibile attraverso la progettazione del SIGEC. Il Sistema Informativo Generale di catalogazione ha proprio come compito precipuo quello di ottimizzare i processi connessi alla catalogazione del patrimonio culturale, assicurando, con specifiche procedure, la qualità dei dati prodotti e la loro rispondenza agli standard definiti a livello nazionale, garantendo così l’omogeneità delle informazioni, presupposto indispensabile per un loro corretto utilizzo e per la loro condivisione. L’obbiettivo dell’evoluzione del Sistema per il Catalogo è, in primo luogo, assicurare a tutti i soggetti che operano nell’ambito dei beni culturali la disponibilità delle infrastrutture tecnologiche necessarie, indipendentemente dall’acquisizione di specifiche dotazioni hardware e software nelle loro sedi. Tale necessità di diffondere e rendere disponibile il SIGEC il più velocemente possibile alle strutture preposte alla catalogazione, ha portato alla formulazione di un modello integrato del sistema del catalogo, nel quale le Direzioni regionali, in considerazione del ruolo assunto nel quadro dell’Amministrazione, sono candidate a concentrare all’interno della loro struttura i sistemi associabili alle varie Soprintendenze presenti sul territorio. Tale organizzazione garantirà a tutti gli utenti la disponibilità di strutture di supporto centralizzate, al fine di svincolare l’attività istituzionale da problematiche connesse alle infrastrutture tecnologiche (hardware, software, rete); fornirà, inoltre, la necessaria assistenza tecnico-operativa, alleggerendo il carico a livello centrale. I servizi offerti dai poli SIGEC istallati presso le Direzioni regionali saranno fruibili mediante un’interfaccia WEB da tutti i soggetti presenti sui rispettivi territori di competenza. Ciò apporterà due ordini di vantaggi: • un progressivo e significativo aumento delle informazioni relative alla schedatura dei beni culturali, attraverso un’alimentazione delle informazioni controllata, standardizzata ed assistita su un’unica banca dati centralizzata (a livello regionale); Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 9 • la possibilità di condividere efficacemente le informazioni catalografiche fra tutti gli enti interessati, agevolandone il lavoro di gestione del patrimonio e di programmazione degli interventi conservativi e di tutela. Va considerata, inoltre, con interesse ed attenzione, la prospettiva di “costruire” un polo regionale del Ministero per i beni e le attività culturali che possa costituire il luogo ideale di incontro, confronto e scambio con gli Enti pubblici territoriali e locali (Regioni, Province, Comuni) e con gli altri soggetti - come la CEI, le Università - da tempo attivamente coinvolti nelle attività di catalogazione. Il SIGEC 'web' si presenta, quindi, come uno strumento esenziale nel processo di armonizzazione e integrazione delle varie componenti del MIBAC, grazie al quale sarà possibile disporre delle conoscenze fondamentali per la gestione e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale. 9 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 10 Nuove tecnologie per la gestione dei depositi di beni culturali: l’esperienza della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia Ufficio del Segretario Generale Area Ricerca Innovazione e Organizzazione Flavia Ferrante, Elena Plances, Elizabeth J. Shepherd ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Direttore Maria Rita Sanzi Di Mino Coordinatori del progetto espositivo: Flavia Ferrante Elena Plances Elizabeth J. Shepherd Via di San Michele, 18 00153 Roma Tel. 06 585521 Fax 06 58332313 [email protected] www.iccd.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia Soprintendente Alessandro Bedini Responsabile del progetto archeologico: Paola Germoni con la collaborazione di Paola Olivanti Viale dei Romagnoli, 717 00119 Ostia Antica Tel 06 56358043 [email protected] www.itnw.roma.it/ostia/scavi 10 L’ Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) è interessato a tutti gli aspetti conoscitivi legati all’attività di gestione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, al fine di ottimizzare le procedure per l’implementazione del Sistema Informativo Generale del Catalogo dei beni culturali. Pur riconoscendo la specificità delle problematiche gestionali delle singole realtà territoriali, e nello specifico della complessa gestione dei materiali in deposito nei musei, l’ICCD ha rilevato in alcune esperienze già realizzate sul territorio elementi di forte congruenza con il processo di catalogazione. Un esempio che l’ICCD ha ritenuto particolarmente attinente è quello che viene qui presentato che, oltre a manifestare elementi confacenti alla gestione del bene utilizza modalità innovative quali l’uso della tecnologia RFId. La partecipazione inoltre dell’ICCD al Progetto “Catalogazione speditiva dei beni mobili conservati nei depositi dei Musei statali storico artistici”, e della Direzione Generale Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico, consente all’Istituto di osservare nel dettaglio le modalità di gestione e l’eventuale sperimentazione di etichettatura digitale (RFId) per la gestione dei beni patrimoniali e culturali. Già l’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (D.M. 238, 10.5.2001), che si occupa in specifico anche dei depositi, dedica lucide indicazioni all’interno dell’ambito VI (Gestione e cura delle collezioni), sottoambito 4.2 (Regolamentazione dell’esposizione permanente e temporanea/Depositi). Nello stesso Atto anche il sottoambito 3 (Registrazione e documentazione), curato con particolare attenzione dagli esperti dell’ICCD, enuncia nei Principi generali che “All’atto del loro ingresso nel museo gli oggetti devono essere convenientemente registrati e documentati, a fini patrimoniali e di sicurezza. La catalogazione e la documentazione delle collezioni devono rientrare nelle attività ordinarie del museo, e deve essere posta ogni cura affinché essa, a predeterminate condizioni, sia accessibile e disponibile. Il ricorso a forme di automazione e informatizzazione della documentazione deve essere incentivata ricorrendo alle molte potenzialità offerte dalla tecnologia per migliorarne la qualità, la durata e la fruibilità”. Nessuna definizione può essere più chiara di questa riguardo alla sinergia e alla uniformità di obbiettivi cui tende il coordinamento dell’ICCD, pienamente recepito dalla Soprintendenza ostiense. È stato osservato che i dati identificativi essenziali dei beni mobili (nella fattispecie ostiense, quelli archeologici) vengono ripetuti tal quali in più operazioni: nella catalogazione, nella registrazione di nuovo accesso ai depositi, nelle schede di denuncia di furto o smarrimento, nella soggettazione fotografica, nelle schede di prestito per Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 11 mostre o altre iniziative culturali, nella rendicontazione amministrativo/patrimoniale e così via. Si è quindi pensato di creare un sistema unitario di immissione dei dati che permettesse, con poco più di un’unica compilazione, di ottenere tutti i formati di uscita necessari. La prima sperimentazione di gestione integrata del catalogo e dell’inventario è stata realizzata nel 1994, per approdare nel 2004 all’Archivio Informatizzato Dati Archeologici (AIDA) realizzato con tecnologie open source, web based in ambiente Linux, scritto con linguaggio Php e Posgress quale motore dati. AIDA permette di inventariare e catalogare con una sola immissione, ed è in grado di produrre schede inventariali, schede ICCD, schede di denuncia di furto TPA-ICCD, il registro inventariale (o RCE, Registro Cronologico di Entrata) e vari altri formati di stampa; inoltre effettua i calcoli e la suddivisione in classi necessarie per predisporre annualmente il “modello 15” usato dal Ministero BBCC e dalla Ragioneria Centrale dello Stato per verificare le variazioni patrimoniali dello Stato. Ad AIDA è stato quindi affiancato il programma di gestione di magazzino RILEVArcheo, sviluppato per la Soprintendenza da Enrico Benes della Internet Now (marchio di FC Consulting) con la stessa tecnologia impiegata per AIDA. I due programmi interagiscono nella creazione della banca-dati di inventario/catalogo e di quella di gestione dei depositi: RILEVArcheo cattura da AIDA i dati identificativi degli oggetti inventariati; AIDA viene aggiornata da RILEVArcheo per quello che riguarda la collocazione; inoltre RILEVArcheo gestisce sia i contenitori, sia i singoli oggetti in attesa di inventariazione, attribuendo una numerazione univoca progressiva in automatico, evitando così errori di duplicazione. In questo particolare aspetto del controllo continuativo dell’identità, della collocazione e della movimentazione degli oggetti - che costituisce il problema più pesante da risolvere nella gestione di un deposito - RILEVArcheo trae vantaggio dall’applicazione della tecnologia RFId (Radio Frequency Identification), che permette di identificare gli oggetti a distanza e/o in movimento. Nel caso ostiense sono Ostia Antica. I Nuovi Depositi. Un’operatrice effettua la lettura dell’etichetta RFId con il palmare. 11 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 12 in uso delle c.d. smart tags, o “etichette intelligenti”, nel cui interno è inserito un microchip, un’antenna miniaturizzata che, attraversando il campo magnetico generato dai dispositivi di lettura/scrittura, trasmette le informazioni opportunamente memorizzate. Il microchip all’interno della smart tag memorizza i dati identificativi del singolo reperto, o di una cassetta contenente più reperti, grazie ad uno scrittore collegato al programma di gestione dei depositi RILEVArcheo. Con un palmare avvicinato al tag è possibile leggere il contenuto della cassetta e/o l’identità del reperto. Il sistema sarà completato da un varco che può rilevare automaticamente tutto ciò che entra o che esce dal deposito, riversando i dati direttamente in RILEVArcheo, che a sua volta segnala il cambiamento di collocazione ad AIDA. Il varco risolve il problema di registrare velocemente ed automaticamente nuclei ingenti di reperti o cassette in entrata o in uscita da un deposito. Uno sviluppo futuro prevede l’impiego del sistema come tecnologia al servizio della repressione dei furti d’arte. I tag, infatti, possono avere varie forme, supporti e dimensioni che li rendono ideali per essere mimetizzati e consentire la segnalazione dell’eventuale uscita non autorizzata di beni, garantendo all'Amministrazione un'efficace sistema di sicurezza e controllo contro i furti. 12 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 13 Progetto per la sicurezza e la tutela del patrimonio culturale Servizio I - Affari generali, tematiche trasversali, coordinamento, gestione delle risorse umane I l patrimonio culturale (edifici tutelati, musei, aree archeologiche, archivi e biblioteche) oltre ad avere una intrinseca necessità di conservazione, valorizzazione e tutela, presenta tutte le problematiche connesse con le esigenze di fruizione da parte di utenti sempre più numerosi ed esigenti. Affrontare e risolvere tale esigenza, si sostanzia nella necessità di un approccio integrato che inserisca la sicurezza nell’ambito della gestione più generale del patrimonio e degli stessi immobili, spesso essi stessi patrimonio sottoposto a tutela. È fondamentale quindi la predisposizione di strumenti innovativi che permettano una visione completa dei vari aspetti connessi alla gestione degli impianti (documentali, normativi, economici, ecc.) e che siano di ausilio nella pianificazione delle risorse umane ed economiche, permettendo di integrare la gestione del patrimonio e degli stessi immobili con il rispetto delle disposizioni legislative sulla sicurezza per i luoghi di lavoro e le attività aperte al pubblico nonché delle specifiche norme tecniche di settore. Allo scopo nell’ambito dello sviluppo del “Progetto per la sicurezza e la tutela del patrimonio culturale” si stanno predisponendo appositi moduli che elaborando i dati della banca dati per la Sicurezza del Patrimonio Culturale, predisposta nel corso degli anni dal 2000 al 2006, permetteranno una gestione integrata e flessibile del patrimonio di pertinenza del Ministero. La banca dati contiene già le informazioni necessarie alla valutazione delle condizioni di sicurezza dei vari insediamenti del Ministero: stato degli edifici, consistenza e stato degli impianti tecnologici di servizio e di sicurezza, organizzazione del personale con particolare riferimento alla gestione della sicurezza. La disponibilità di report di sintesi, di statistiche incrociate in riferimento alle specifiche destinazioni d’uso, di immagini ed elaborati grafici digitalizzati, consentono una gestione facile ed immediata delle numerose informazioni presenti ed una pianificazione e razionalizzazione degli interventi, e quindi un ottimale sfruttamento delle risorse umane ed economiche. Ufficio del Segretario Generale Area Ricerca Innovazione e Organizzazione Paolo Iannelli Dirigente Raffele Sassano Referente Paolo Iannelli Via del Collegio Romano, 2700186 Roma Tel. 06 67232003 Fax 06 67232103 [email protected] 13 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 14 Progetto per la sicurezza e la tutela del Patrimonio Culturale Sergio Tomasino L’ Cofathec Servizi S.p.A. Direttore generale aggiunto Sergio Tomasino Via Ostiense, 333 00146 Roma Tel. 06 549231 [email protected] www.cofathec.it 14 ingresso di Cofathec nel settore dei Beni Culturali avviene nel 1990, con la convenzione con il Comune di Roma per il recupero funzionale, l’adeguamento tecnologico e la gestione integrata del Palazzo delle Esposizioni, primo esempio in Italia di partnership pubblicoprivato in materia di valorizzazione e gestione di spazi culturali. A questa prima, importante esperienza fanno immediatamente seguito altre, analoghe ed importanti, a Genova per il Palazzo Ducale, a Venezia per il complesso de Le Zitelle, ad Orvieto per il Pozzo di S. Patrizio ed il Museo Emilio Greco. Il know how e la sensibilità acquisite nel corso dell’esecuzione di tali contratti costituiscono il presupposto naturale e necessario per la realizzazione del “Progetto per la sicurezza e la tutela del patrimonio culturale”, iniziato nel 2000 con la sottoscrizione di una convenzione quinquennale tra Cofathec ed il MiBAC e proseguito, a seguito di aggiudicazione di gara d’appalto, nel 2006 e 2007. Il progetto, come è noto, nel primo quinquennio, oltre alla progettazione ed esecuzione di 200 interventi di adeguamento impiantistico e messa a norma di altrettanti siti di pertinenza del MiBAC, ha portato alla realizzazione, previa rilevazione ed analisi dei sistemi di protezione attiva e degli impianti tecnologici dei 1021 siti di pertinenza del MiBAC, di una Banca Dati dedicata con oltre un milione di dati informatizzati. Nel corso dell’ultimo biennio la Banca dati è stata arricchita con l’inserimento di planimetrie informatizzate, relative ai suddetti siti, che supereranno i 900 mila mq entro il 2007. Nel frattempo il software di gestione, denominato SecurArt, ha assunto nuove funzionalità, rappresentate da strumenti di analisi dei rischi e dalla produzione di report di sintesi e statistiche. Gli ulteriori sviluppi del SecurArt attualmente in corso, ne potenzieranno significativamente la fruibilità, attraverso la nuova modalità web oriented, mentre la creazione di nuovi moduli, nati attraverso il sempre più affinato rapporto sinergico fra Cofathec ed i tecnici del MiBAC, consentirà un ulteriore utilizzo della Banca Dati orientato verso la pianificazione gestionale ed economica, lasciando comunque intatta la specifica originale vocazione della stessa. Cofathec, filiale servizi del gruppo Gaz de France, con i suoi 2.200 collaboratori, le sue filiali presenti ovunque sul territorio e gli oltre 500 M€ di fatturato annuo, è oggi uno degli operatori leader in Italia nella realizzazione di progetti ad alto contenuto tecnologico e nell’erogazione di servizi di Facility Management, di cui la recente partecipazione ai Giochi Olimpici invernali di Torino 2006, in qualità di fornitore unico ufficiale del Facility Management, ha costituito l’esperienza più emblematica e rappresenta pertanto il partner più qualificato nella strategia di sviluppo intrapresa dal MiBAC. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 15 La volontà innovativa dell’Area per la Ricerca, l’innovazione e l’Organizzazione, unitamente all’esperienza e alla competenza dei tecnici dell’Ufficio per la Sicurezza del Patrimonio Culturale ed Emergenze, vanno a comporre, con l’esperienza ed il know how tecnico maturato da Cofathec in anni di fattiva collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni, un articolato mosaico di competenze integrate, in grado di assecondare e garantire un forte e qualificato sviluppo nell’ambito della sicurezza dei Beni Culturali e nella gestione del relativo patrimonio, rafforzando gli strumenti finalizzati alla qualità e all’efficienza della pianificazione tecnica ed economica. 15 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 16 La verifica degli standard museali: un’indagine sulle attività di valorizzazione negli istituti statali L’ Servizio III - Ufficio Studi Ufficio del Segretario Generale Area Ricerca Innovazione e Organizzazione Adelaide Maresca Compagna Segretario Generale Giuseppe Proietti Dirigente Velia Rizza Responsabile del progetto Adelaide Maresca Compagna Referente per il progetto informatico Silvana C. Di Marco Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232399/2397 16 Atto di indirizzo sui Criteri tecnico-scientifici e standard di funzionamento e di sviluppo dei musei, emanato con Decreto Ministeriale 10 maggio 2001, ha sollecitato in tutto il Paese un’ampia riflessione sulle caratteristiche e le attività di queste istituzioni e ha reso evidente l’opportunità di analizzare i livelli di qualità raggiunti dai singoli musei, con riferimento alla tipologia, alle dimensioni, ai territori. Molte Regioni hanno avviato o realizzato processi di riconoscimento o accreditamento di musei e raccolte locali che garantiscono alcuni requisiti minimi – individuati con leggi o direttive di settore – e sostengono con aiuti finanziari e tecnici gli istituti che si impegnano a raggiungerli, promuovendo al contempo iniziative di formazione, convegni, pubblicazioni. La Corte dei Conti (Sezione delle Autonomie) ha effettuato nel 20052006 una ricognizione sulla realtà museale italiana, focalizzando l’attenzione sui musei degli enti locali e analizzando, in alcuni istituticampione, aspetti specifici dell’attività gestionale. Il Dipartimento Ricerca, Innovazione e Organizzazione del Ministero ha fornito un contributo importante alla conoscenza della situazione nell’Italia meridionale, promuovendo e coordinando (con finanziamenti previsti all’interno del PON ATAS 2000-2006 Mis. 1.2), lo studio e il rilevamento di dati sulla domanda e l’offerta relativa ai musei, aree archeologiche e monumenti non statali nelle Regioni obiettivo 1. Le diverse Associazioni museali italiane, ICOM-Italia, AMACI, AMEI, ANMLI, ANMS E SIMBDEA (riunite in Conferenza permanente), dal canto loro, hanno intrapreso un cammino comune per affrontare questioni vitali per il funzionamento dei musei, a partire dall’individuazione di ruoli e figure professionali qualificate. La Carta delle professioni museali, presentata a Roma nell’ottobre 2006, costituisce un significativo contributo in tal senso. In questo quadro, che testimonia una rinnovata attenzione ai musei (ai quali il Codice dei beni culturali e del paesaggio ha conferito finalmente una soggettività come “istituti di cultura”che svolgono un servizio pubblico o di pubblica utilità) si inserisce il progetto di Verifica degli standard museali, realizzato dall’Ufficio Studi, d’intesa con la Direzione generale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e con la Direzione generale per l’Archeologia, e finanziato dal CIPE nell’ambito delle attività di assistenza tecnica e azioni di sistema – Risorse aree sottoutilizzate (delibera Cipe 20/2004). L’indagine, condotta sulla base di una metodologia in gran parte già sperimentata in alcuni musei afferenti ai Poli museali di Napoli, Roma, Firenze e Venezia, e rivista da un apposito gruppo di lavoro costituito presso la Direzione PSAE, interessa tutti i musei archeologici, storico-artistici e demoetnoantropologici dipendenti dal Ministero e Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 17 tende a verificare l’applicazione degli standard e delle linee guida emanate dall’Atto di indirizzo del 2001, con particolare riferimento ai Servizi per il Pubblico e ai Rapporti con il territorio. La rilevazione – relativa all’anno 2006 - è effettuata attraverso l’autocompilazione, da parte dei direttori dei singoli musei, di questionari analitici informatizzati che confluiranno in una banca dati appositamente predisposta. Tra i punti qualificanti passati in rassegna figurano: l’accessibilità e l’accoglienza, gli strumenti di comunicazione primaria e i sussidi alla visita, i servizi speciali (servizi educativi, centro di documentazione, biblioteca), i servizi accessori (negozio-libreria, ristorazione, etc.), la comunicazione esterna del museo (sito web, rapporti con i mass media e le agenzie di promozione turistica), le attività di divulgazione e promozione, conoscenza del pubblico e rilevazione del gradimento della visita. Sono inoltre indagati i rapporti del museo con il territorio, sul piano della ricerca, della documentazione e della valorizzazione integrata. I risultati saranno elaborati e analizzati – anche in relazione alla tipologia, dimensione, area geografica dei musei coinvolti – e diffusi entro l’anno in una pubblicazione a cura dello stesso Ufficio Studi. Le Direzioni generali, d’altra parte, avranno a disposizione una banca dati facilmente aggiornabile nel tempo, che potrà costituire un riferimento per orientare le politiche di settore e promuovere eventuali progetti di miglioramento. La ricognizione sulla situazione complessiva dei musei statali potrà essere utile, inoltre, ai fini della definizione, in concorso con gli Enti territoriali e con le Università, dei livelli uniformi delle attività di valorizzazione, come previsto dall’art. 114 del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Su questa problematica, tra l’altro, sta già lavorando una Commissione ministeriale - presieduta dal professore Massimo Montella e composta da esperti e rappresentanti del Ministero, degli enti territoriali e del mondo universitario - che dovrà formulare a breve delle proposte al Ministro. 17 15-05-2007 Pagina 18 Maria Sframeli in collaborazione con Parallelo sas di Filippo Fineschi Direttore Generale Bruno De Santis Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434344 Fax 06 5882472 Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino Soprindente Cristina Acidini Ufficio Catalogo e Ufficio Ricerche del Polo Museale Fiorentino Direttrice Maria Sframeli Via della Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 23885 Fax 055 2388699 18 17:20 Ricerche e Inventari nelle Gallerie Fiorentine. L’informatizzazione degli inventari delle opere: “Inventario generale dei dipinti, 1890” “Inventario Galleria Palatina, 1912” Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino Direzione Generale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico Impaginato Roma def-3 L e Gallerie Fiorentine possiedono oltre 300.000 opere conservate nei musei che costituiscono il ‘Polo Museale’ (dagli Uffizi all’Accademia, dalla Palatina a San Marco, dal Bargello ai Cenacoli e alle Ville medicee), nei depositi degli Uffizi, di San Salvi e di Pitti, oltre una consistente parte dislocata in chiese e istituzioni statali (Camera e Senato, Prefetture e Ambasciate) in Italia e all’estero. A offrire una completa documentazione storica e iconografica delle opere d’arte delle Gallerie è dal 1970 – fondato da Evelina Borea, diretto poi da Silvia Meloni e attualmente da Maria Sframeli – l’Ufficio Ricerche della Soprintendenza, che conserva i principali inventari, tiene la documentazione cartacea e fotografica delle opere, ne registra la movimentazione, riceve e dà informazioni a studiosi di tutto il mondo. L’avvio dei processi di informatizzazione delle opere d’arte – sono già da tempo in rete le schede prodotte dall’Ufficio Catalogo della Soprintendenza e alcuni inventari di musei – ha reso necessario un processo di aggiornamento nelle modalità di lavoro dell’Ufficio. Allo scopo di una migliore tutela, conoscenza e gestione del patrimonio, l’Ufficio Ricerche ha già realizzato il catalogo elettronico dell’Inventario Generale dei dipinti, universalmente conosciuto come “Inventario 1890” (10.205 opere inventariate), che comprende la maggioranza dei dipinti che si trovano nei musei del Polo, strumento indispensabile per le ricerche sulle opere delle Gallerie Fiorentine frequentemente consultato da studiosi e ricercatori di tutto il mondo. E, in una fase successiva, è stata completata l’informatizzazione dell’inventario della Galleria Palatina (887 opere inventariate) Con questo progetto si è inteso creare uno strumento nuovo per la gestione del patrimonio. La conversione in uno strumento informati- Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 19 co degli inventari e degli altri documenti dell’Ufficio semplifica e arricchisce le possibilità delle ricerche e facilita il confronto tra le opere d’arte e la documentazione di riferimento, aggiungendo nuove informazioni relative alle attribuzioni più recenti, ai passaggi di collocazione, ai restauri, ai precedenti inventari, alle mostre (dal 1865 al 2007) e naturalmente alla documentazione fotografica digitale: è dunque una importante occasione di aggiornamento e verifica dei dati e delle conoscenze su ognuna delle 11.092 opere. L’opportunità di utilizzare le tecnologie offerte dall’informatica è stata colta senza dimenticare l’importanza degli inventari originali, che sono stati completamente digitalizzati per permettere il confronto tra la voce inventariale e la sua nuova rappresentazione elettronica, sfruttando tutte le potenzialità dell’ipertestualità e aprendosi anche al di fuori degli uffici istituzionali per essere consultabile sul sito internet del Polo Museale Fiorentino. Attualmente l’Ufficio sta procedendo - grazie anche al progetto speciale del nostro Ministero di ‘catalogazione speditiva’ - all’informatizzazione degli altri inventari delle Gallerie fiorentine, e in particolare sull’inventario delle Sculture, 1914, delle Gemme, 1925, degli inventari del Museo del Bargello, di Palazzo Martelli. 19 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 20 Un portale web per la storia degli italiani Daniela Grana Direzione Generale per gli Archivi I Direttore Maurizio Fallace Coordinamento per la comunicazione Patrizia Ferrara Via Gaeta 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] 20 l Portale per la storia degli italiani, realizzato dall’Istituto Centrale per gli Archivi e dall’Archivio di Stato di Cosenza, consentirà • la fruizione di un servizio pubblico di utilizzazione delle fonti ad una vasta tipologia di utenti: studiosi di discipline storico – demografiche, cittadini italiani residenti in Italia e all’estero, discendenti di cittadini italiani residenti all’estero • attraverso la ricerca, la visualizzazione e il rilascio on line di informazioni anagrafiche relative alla popolazione, tratte da una pluralità di fonti demografiche conservate negli archivi storici. Obiettivo fondamentale del progetto è dunque la realizzazione di un sistema informativo che consenta indagini a carattere storico – demografico, attraverso la costituzione e l’implementazione di una banca dei dati anagrafici e delle immagini digitali dei relativi documenti. Il sistema informativo prevede il collegamento tra le schede informative e la riproduzione digitale dei registri descritti, che implica la creazione di un software gestionale dedicato alla implementazione dei metadati sulle immagini digitali prodotte nell’ambito del progetto, il loro collegamento con il sistema informativo, la verifica di qualità e la marcatura elettronica per attestarne autenticità e provenienza. Oltre alle informazioni anagrafiche il sistema gestirà un thesaurus delle professioni (denominazioni delle professioni nel tempo) e un thesaurus dei toponimi (denominazione dei comuni nel tempo, loro aggregazioni e/o separazione nel tempo). In questa prima fase è stata realizzata una banca di dati e di immagini digitali di documenti relativi alle fonti demografiche tratte dai fondi documentari dello Stato Civile (1809-1865), del Distretto Militare (18421902) e dell’Ufficio di Leva (classi 1842-1900) conservati presso l’Archivio di Stato di Cosenza. Allo stesso Archivio è stato affidato il compito di sperimentare la funzionalità del sistema, che potrà poi essere esteso ad altri istituti di conservazione di fonti demografiche statali e non statali, che ne facciano richiesta. La necessità di recuperare le banche dati anagrafiche pregresse e di utilizzare al meglio i tempi del progetto hanno portato • allo sviluppo di una soluzione informatizzata (via web) per l’inserimento delle informazioni anagrafiche che ha permesso, nell’attesa della messa a punto del sistema definitivo, di continuare a implementare la banca dati da parte del personale interno all’Archivio di Stato di Cosenza, con tutti i benefici di una soluzione centralizzata di controllo e di gestione; • lo sviluppo di una serie di procedure di recupero dei dati anagrafici informatizzati già disponibili. Questi insiemi di dati, sviluppati nel corso degli anni, disomogenei per struttura e per contenuti, verranno elaborati e normalizzati prima del loro inserimento nel sistema definitivo. Questi interventi fanno prevedere che, entro la data di fine progetto, il Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 21 portale potrà essere testato e reso disponibile on line con circa 300.000 record anagrafici. Sotto il profilo tecnico il progetto prevede l’utilizzo di architetture software totalmente open source e l’utilizzo di strumenti di sviluppo e di manutenzione anch’essi totalmente open source. Particolare enfasi ed evidenza è stata data alla necessità di aprire il sistema al collegamento con l’esterno, in un’ottica di federazione fra applicativi e al fine di garantire la necessaria interoperabilità. La proprietà del software realizzato è dell’amministrazione dei beni culturali. Le immagini gestite nel sistema saranno provviste di una marcatura elettronica (watermarking) per attestarne autenticità e provenienza. 21 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 22 GAUSS: la gestione automatizzata delle sale di studio Daniela Grana Direzione Generale per gli Archivi L Direttore Generale Maurizio Fallace Coordinamento per la comunicazione Patrizia Ferrara Via Gaeta 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] 22 o sviluppo delle applicazioni intese a rendere efficace l’esplorazione su web del patrimonio documentario rende necessario rispondere all’esigenza del pubblico di interagire con gli istituti di conservazione per prenotare unità documentarie da consultare. Pertanto, nell’ambito del Sistema Informativo degli Archivi di Stato, (http://archivi-sias.it), l’Istituto Centrale per gli Archivi ha sviluppato un pacchetto integrato per la gestione informatica dei servizi delle sale di studio degli Archivi di Stato, che permetta fra l’altro una più efficace comunicazione con l’utente remoto. Scopo dell’applicazione è migliorare la qualità di questi servizi e offrire nuove opportunità al pubblico, agevolandolo nelle operazioni di ricerca, di selezione e di prenotazione dei documenti e permettendo al personale degli istituti di gestire le richieste e di monitorare e elaborare le attività legate alla consultazione del materiale documentario. Le interfacce previste dal sistema permettono infatti all’utente di accedere anche in linea ai servizi della sala di studio, dopo aver ricevuto una tessera magnetica, che consente l’iscrizione annuale. L’applicazione permette infatti allo studioso in sala di studio o da remoto di indicare, attraverso la descrizione normalizzata del patrimonio offerta da SIAS, le unità documentarie che intende consultare, verificando in tempo reale la loro effettiva disponibilità. I responsabili delle sale di studio, acquisendo tramite l’applicazione i dati riguardanti l’utente e le sue richieste, possono organizzare il servizio in modo più semplice e efficiente. La gestione del movimento dei documenti permette di seguire e di controllare l’intero ciclo dello spostamento, dal prelievo fino alla ricollocazione. Al sistema di gestione è associato l’inventario topografico dei depositi dell’istituto, che affianca e supporta la rappresentazione del movimento delle scritture. Monitorando tramite elaborazioni statistiche presenze, temi di ricerca e richieste del materiale, l’istituto può disporre di strumenti più efficaci per migliorare i servizi al pubblico e per predisporre piani per lavori archivistici funzionali alla qualità e alla quantità della domanda e per gli opportuni interventi di conservazione e di valorizzazione. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 23 Gli archivi degli architetti - Il progetto nazionale Elisabetta Reale Direzione Generale per gli Archivi L a rilevanza delle fonti documentarie per la storia dell’architettura, ai fini della ricostruzione sia delle vicende architettoniche ed urbanistiche dei territori sia dell’attività stessa dei professionisti, è un fatto. Proprio da questa consapevolezza è nato il relativo progetto nazionale, mirato a garantire la buona conservazione e a promuovere la conoscenza e la fruizione di questa specifica tipologia di archivi. Diverse le linee di azione attivate: dal censimento della documentazione ad interventi di inventariazione e di restauro. Sono stati creati strumenti di descrizione quali inventari e basi dati, realizzando riproduzioni ad alta fedeltà degli elaborati grafici. Gli strumenti sono accessibili anche in rete per una più ampia fruizione. Numerosi gli archivi degli architetti acquisiti dagli Archivi di Stato, ricordiamo l’Archivio Centrale dello Stato con oltre 20 archivi privati (tra cui Moretti, Paniconi Pediconi, Marconi) e l’Archivio di Stato di Firenze (Ravioli, Cetica, Detti, Coppedè). Il progetto ha fatto emergere dunque un notevole patrimonio documentario strettamente correlato a quello architettonico, in un’ottica di salvaguardia congiunta delle due categorie di beni culturali: architettonici e archivistici, addetti a conservarne la storia. I risultati degli interventi realizzarti dalle diverse Soprintendenze Archivistiche coinvolte sono riversati nel Sistema Informativo delle Soprintendenze Archivistiche (SIUSA) accessibile in internet, dove sarà possibile trovare informazioni correlate sui complessi archivistici e sui rispettivi soggetti produttori e conservatori. L’obiettivo finale è infatti, la creazione, nell’ambito del SIUSA, di un’area dedicata, dove sono già presenti circa 400 fondi e che è in continuo incremento. Tale strumento di accesso e comunicazione ci conduce in un articolato percorso attraverso le fonti documentarie alla scoperta degli autori: architetti ed ingegneri di varie generazioni, la cui opera ha lasciato una traccia nella storia dell’architettura, quali Luigi Moretti, Riccardo Moranti, Mario Ridolfi, Luigi Piccinato, Gustavo Giovannoni, Pier Luigi Nervi, Armando Brasini, Achille Castiglioni, Luca Beltrami, Gae Aulenti, e così via. Opere pubbliche, edilizia residenziale e di servizi, impianti industriali, complessi sportivi, edifici per il culto, questi i loro ambiti d’intervento. È dunque possibile, una ricerca appassionante per la storia architettonica ed urbanistica dei territori attraverso i progetti realizzati e quelli non realizzati, i piani urbanistici, i vari interventi. Non solo disegni, però, con il loro indubbio fascino anche artistico, ma anche studi, carteggi, testimonianze fotografiche e tutto il complesso di testimonianze conservate negli archivi. Una storia che si dispiega lungo un arco cronologico che va dal secolo XIX (con testimonianze anche di epoca precedente) ai giorni nostri. La Direzione generale per gli Archivi intende proporlo al pubblico Direttore Generale Maurizio Fallace Coordinamento per la comunicazione Patrizia Ferrara Via Gaeta 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] 23 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 24 del Forum, proprio per le caratteristiche appena citate, adatte a rappresentare la politica di tutela e valorizzazione delle fonti documentarie promossa dall’Amministrazione a vantaggio di una ampia fruizione da parte di un pubblico sempre più vasto, mediante la creazione di strumenti di comunicazione immediata ed accattivante, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. 24 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 25 Gli archivi degli architetti I disegni di Cesare Bazzani presso l’Archivio di Stato di Terni Luigi Di Sano Direzione Generale per gli Archivi L’ archivio dei disegni dell'architetto Cesare Bazzani è stata un'acquisizione significativa per il patrimonio archivistico nazionale, e in particolare per la città di Terni. È relativo a quasi tutta l'attività del Bazzani, coprendo un arco temporale che va dal 1884 al 1938, ed è costituito da 5600 disegni. La rilevanza di Cesare Bazzani nel panorama architettonico italiano e la frequente e qualificata consultazione (Università di Firenze, Messina, Ascoli Piceno, Roma, L’Aquila, Taranto, Comuni di Forlì, Pescara e le notevoli richieste di duplicazioni), ha indotto l’Amministrazione archivistica a finanziare un progetto di conservazione e valorizzazione dei disegni. Il lavoro ha previsto l’acquisizione in formato digitale dei documenti e la costituzione di un archivio di immagini per la consultazione delle stesse da parte degli studiosi tramite terminali in maniera interattiva, e la realizzazione di un database multimediale contenente numerose informazioni per ogni singola unità documentaria associata alla corrispondente immagine. Il progetto è stato anche caratterizzato dalla sperimentazione su un ampio campione di disegni realizzati su supporto cartaceo, di indagini diagnostiche multispettrali comunemente utilizzate per valutare lo stato fisico di conservazione di tele, dipinti, monumenti. Gli esiti della ricerca costituiscono un punto di riferimento per ulteriori sviluppi di queste tecniche applicate agli archivi e hanno consentito nel caso dei disegni del Bazzani di avere elementi per procedere ad un restauro più puntuale e alla creazione di migliori condizioni conservative dei disegni, tanto più che la riproduzione digitale evita la consultazione degli originali. L'acquisizione digitale ad alta risoluzione in formato TIFF (300ppi24bit) delle diverse unità è stata eseguita secondo le normative vigenti in accordo con gli aspetti tecnico-artistico degli originali. Consente di identificare le tracce di invecchiamento naturale e di eventuali interventi di restauro del documento. Inoltre sono state realizzate tre tipologie di immagini in formato Jpeg con specifiche caratteristiche, da utilizzare in tre ambiti diversi: Intranet, Internet e Icona a corredo del database. La microfilmatura è stata eseguita per fornire all'Archivio una riproduzione su pellicola dell'intero fondo, come previsto dalle normative ministeriali. La costruzione del database conferma l'inventariazione già esistente, integrandola con note e specifiche indagini sugli aspetti fisici e progettuali dei singoli documenti. Nel database viene specificato il comune di riferimento ed eventualmente la località. La ricerca permette di rintracciare e vedere subito le unità archivisti- Direttore Generale Maurizio Fallace Coordinamento per la comunicazione Patrizia Ferrara Via Gaeta 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] 25 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 26 che e unità documentarie attraverso gli elenchi di riferimento. Impostando la ricerca libera si ha la possibilità di ricostruire virtualmente alcune unità progettuali che nel tempo sono state smembrate. Tale strumento consente una fruibilità completa dei documenti originali, salvaguardandone la conservazione. È prevista la diffusione sulla rete Internet e Intranet per allargare ad un’utenza più ampia la possibilità di accedere alla banca dati. Archivio di Stato di Terni. Archivio Cesare Bazzani, cartella 356 unità 001, Progetto di sistemazione di piazza Tacito, sullo sfondo il realizzato Palazzo del Governo. 26 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 27 Catasto ottocentesco e assetto del territorio nell’Agro e nella provincia di Roma Luisa Falchi ASR Catasto Gregoriano, Comarca n.16: mappa catastale di Frascati, elevata nel 1819. Direzione Generale per gli Archivi D al 2002 - grazie all’attività di riproduzione digitale di cartografia catastale promossa dall’Archivio di Stato di Roma - sono consultabili su internet, nell’ambito del servizio “imago”, le piante del seicentesco Catasto Alessandrino relative alla Campagna romana, le mappe ed i registri descrittivi del Catasto urbano di Roma attivato nel 1824, porzioni di mappa del Catasto Gregoriano relative a seicento centri urbani dello Stato pontificio popolati nel 1817 da almeno 1000 abitanti, i fogli di mappa del cessato Catasto rustico dell’intera provincia di Roma (Vecchio Catasto Terreni), utilizzati dagli uffici catastali ed aggiornati dal 1835 sino all’inizio degli anni Cinquanta del ‘900. A tale patrimonio di immagini che assomma alla cifra di circa 10.700 unità per il solo materiale cartografico, viene ad aggiungersi oggi la scansione delle mappe originali del Catasto Gregoriano relative alle aree dell’Agro Romano e dell’antica «Comarca» che costituivano nel 1817 - e cioè al momento in cui prese l’avvio l’elevazione del catasto - i territori del Comune e della Provincia di Roma. Si tratta di 497 mappe geometrico particellari di grande formato, che possono raggiungere anche dimensioni di m 3 x 4, realizzate in inchiostro di china ed acquerello tra il 1818 ed il 1820. La rappresentazione grafica, alla scala 1/2000, oltre a fornire nel dettaglio il mosaico costituito dai singoli appezzamenti, mostra nell’insieme l’assetto del territorio, con i centri abitati e la campagna, la rete di strade, fiumi, fossi e corsi d’acqua, l’andamento dei confini comunali, le controversie in essere tra comuni, il definitivo assestarsi del confine di Stato con il Regno di Napoli. Trattandosi del primo catasto modernamente inteso - rimasto in vigo- Direttore Generale Maurizio Fallace Coordinamento per la comunicazione Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] 27 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 28 re per quanto attiene al rustico fino al Nuovo catasto terreni (N.C.T.) attivato per i comuni della provincia di Roma tra il 1926 ed il 1952 costituisce la premessa del cessato Catasto rustico e risponde alle più diverse esigenze, tanto della ricerca storica quanto dei privati che intendano ricostruire le vicende delle loro proprietà. Il progetto di digitazione, in linea con quanto già realizzato, mira quindi ad offrire agli studiosi ed ai cittadini uno strumento di migliore conoscenza del territorio, rendendo più accessibile un patrimonio di informazioni indispensabile per acquisire coscienza delle trasformazioni verificatesi negli ultimi due secoli e necessario per progettare interventi futuri capaci di inserirsi in modo più armonico in un contesto storicamente determinato. La riproduzione digitale delle mappe di Agro e Comarca di Roma è, in quest’ottica, solo una prima realizzazione di un programma più ambizioso che vorrebbe rendere disponibili sul web anche gli apparati descrittivi delle mappe stesse tramite la digitalizzazione dei brogliardi coevi alla rappresentazione grafica e mira ad estendere la campagna di riproduzione a tutte le mappe delle province pontificie comprese nell’attuale Lazio, quelle cioè delle delegazioni pontificie di Viterbo, Civitavecchia, Rieti e Frosinone. Sempre per fornire all’utenza chiavi d’accesso che facilitino l’individuazione della mappa che si cerca, è stato inoltre realizzato un inventario grafico delle mappe di Lazio ed Umbria (non ancora fruibile on line) riportando su base cartografica IGM i confini delle mappe del Catasto Gregoriano, con le relative segnature archivistiche, in modo che si possa agevolmente individuare, anche grazie alla georeferenziazione, in quale antica mappa ricada un sito localizzato sulle moderne carte topografiche. 28 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 29 Progetti e programmi della Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali Adriana Martinoli Il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) Attivo dal 1992 e in continua espansione, è stato promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la cooperazione delle Regioni e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il catalogo SBN è consultabile attraverso l’OPAC (Online Public Access Catalogue) delle biblioteche Italiane, cui aderiscono oltre 3.000 biblioteche pubbliche statali, universitarie, ecclesiastiche, di enti locali, di archivi, di conservatori, di istituti di ricerca e di cultura. Nel 2000 è stata realizzata la versione dell’OPAC SBN denominata SBN OnLine che permette la ricerca anche su altri cataloghi di biblioteche italiane e straniere che utilizzano lo standard Z39.50. Le biblioteche che partecipano a SBN sono raggruppate in Poli locali costituiti da un insieme più o meno numeroso di biblioteche che gestiscono tutti i loro servizi con procedure automatizzate. I Poli sono a loro volta collegati al sistema Indice SBN, nodo centrale della rete, gestito dall’ICCU, che contiene il catalogo collettivo delle pubblicazioni delle biblioteche aderenti al Servizio Bibliotecario Nazionale. Nel 2002 con l’avvio del progetto Evoluzione dell’Indice SBN oltre a razionalizzare, integrare e ristrutturare la base dati centrale dell’Indice, è stata prevista l’apertura ad altri sistemi e la gestione di livelli di cooperazione diversificati. SBN offre l’opportunità di ricercare i documenti per tipologia, utilizzando specifici canali. La Ricerca Bibliografica è disponibile attraverso canali specifici relativi a: Libro Antico, Libro Moderno, Musica, Grafica e Cartografia per un totale di 52 milioni di localizzazioni. La ricerca nei Cataloghi storici digitalizzati consente la consultazione di 215 cataloghi storici conservati in 35 biblioteche pubbliche. La raccolta comprende cataloghi a volume e a scheda di diversa tipologia (alfabetici per autore e titoli, topografici, sistematici, misti) oltre ai cataloghi generali, nella collezione sono presenti alcuni cataloghi di materiali speciali (manoscritti, carte geografiche, stampe, musica scritta) e di singoli fondi o raccolte. Sui Cataloghi speciali è possibi- Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali L a Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali (DGBLIC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali svolge funzioni e compiti in materia di biblioteche pubbliche statali, di servizi bibliografici e bibliotecari nazionali, di istituti culturali e di promozione del libro e della lettura (art. 12, comma 1 del DPR 173/2004). Al fine di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale posseduto da biblioteche, archivi e altre istituzioni culturali italiane, sono stati sviluppati programmi e progetti realizzati attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie informatiche e telematiche: il Servizio Bibliotecario Nazionale – SBN; la Biblioteca Digitale Italiana – BDI; il portale Internet Culturale; il sito Italia Pianeta Libro. Direttore Generale Luciano Scala Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06.36216300 Fax 06.3216437 [email protected] 29 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 30 le effettuare una ricerca tematica sulle basi dati relative al Censimento delle Edizioni italiane del XVI secolo (Edit16), alla Bibliografia dei manoscritti in alfabeto latino conservati in Italia (Bibman), al Censimento dei manoscritti delle biblioteche italiane (Manus), e al Progetto di censimento, descrizione e riproduzione digitale dei palinsesti greci (Rinascimento Virtuale). Il modulo Altri Cataloghi permette la ricerca simultanea su Cataloghi italiani e stranieri conformi allo standard Z39.50. La base dati dell’Indice SBN è consultabile gratuitamente in Internet, 24 ore su 24, agli indirizzi: http://opac.sbn.it, http://sbnonline.sbn.it e http://www.internetculturale.it/, e tramite il gateway Z39.50 della Library of Congress Ulteriori informazioni sulla struttura SBN sono reperibili sul sito dell’ICCU. Biblioteca Digitale Italiana – BDI Il programma Biblioteca Digitale Italiana (BDI), promosso dalla Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, è una piattaforma di iniziative integrate nell’ambito delle collezioni del patrimonio culturale. Il coordinamento è affidato a un Comitato Guida (composto da rappresentanti delle biblioteche statali e regionali, dei musei, dell’università e della ricerca) con il compito di definire le linee guida del programma, fissandone i principi fondamentali e delineando il quadro di riferimento culturale e scientifico entro cui collocare le iniziative esistenti ed avviare quelle nuove. Negli anni di attività (dal 2001 a oggi), sono stati conclusi numerosi progetti di digitalizzazione che hanno riguardato, in particolare, tre aree tematiche: musicale, storico-letteraria e scientifica. In riferimento all’area musicale sono stati digitalizzati oltre 12.000 documenti tra i quali si possono citare le seguenti collezioni: • la collezione della Biblioteca del Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli, che raccoglie oltre un milione di immagini digitali. Contiene oltre 3.500 volumi manoscritti e numerose partiture autografe di compositori quali Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Cimarosa, Paisiello, Pergolesi, Jommelli e dei principali esponenti della scuola musicale napoletana; • gli autografi di Pierluigi da Palestrina conservati presso l’Archivio musicale del Capitolo Lateranense di Roma; • i Corali miniati medioevali della congregazione di S. Domenico di Perugia custoditi presso la Biblioteca Augusta di Perugia; • il Fondo manoscritti musicali che comprende volumi di musica sacra corale dal ‘500 all’800 della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma; • le partiture di Alessandro Stradella (Biblioteca Estense di Modena); • gli autografi di Antonio Vivaldi (Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino); • i fondi Contarini e Canal, nonché il corpus di sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti (Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia); 30 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 31 • il Fondo Clementina Sala dell’Accademia Filarmonica Romana; • gli autografi di Gaetano Donizetti e di Giovanni Simon Mayr (Civica Biblioteca Mai di Bergamo); • i manoscritti liturgici del Museo Internazionale e Biblioteca della Musica e della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna; • i manoscritti musicali di pregio della Biblioteca del Conservatorio Cherubini di Firenze; • l’Archivio storico Ricordi è il più importante archivio privato musicale in Italia che conserva una variegata documentazione (registrazioni audio, video, manoscritti autografi, partiture, materiale teatrale, foto, lettere etc…) relativa a personalità come Verdi e Puccini; • la principale collezione pubblica italiana di documentazione sonora ed audiovisiva della Discoteca di Stato – Museo dell’Audiovisivo; • la fortuna di Verdi: ricezione e cultura musicale attraverso la stampa e i periodici coevi (Casa della musica – Parma); • progetto Giacomo Puccini: dagli anni di formazione ai primi traguardi attraverso le fonti musicali e documentarie lucchesi (Istituto musicale Boccherini – Lucca). L’area storico-letteraria comprende: • completa riproduzione della collana “Scrittori d’Italia” creata da Benedetto Croce nel 1910, edita da Laterza. Si tratta di 179 opere letterarie in 288 volumi con 135.000 immagini scansionate; • la Biblioteca Italiana, con 1.600 opere in formato testo dalle origini della letteratura all’inizio del XX secolo; • corpus sulla Lingua italiana che comprende testi digitalizzati dal XVI secolo al XIX secolo (Accademia della Crusca); • Viaggi nel testo. Ipertesti sulla vita di scrittori famosi e percorsi web di grande interesse turistico e culturale, Petrarca, Giacomo Leopardi, Giuseppe Verdi, Leon Battista Alberti e altri; • 67 pubblicazioni periodiche storiche antecedenti il 1860 (Biblioteca Nazionale centrale di Roma e Biblioteca di Storia Moderna e contemporanea e la Biblioteca Universitaria di Pisa), con integrazioni da parte di numerose biblioteche italiane; • database dei periodici storici (Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte) 115 periodici specializzati per ca. 900.000 scansioni; • completa digitalizzazione della collezione Muratori della Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (S.I.S.M.E.L.); • inventari delle biblioteche medioevali italiane (sec.IX – XVI) del S.I.S.M.E.L, per un totale di 15.000 immagini e oltre 3.800 schede dei singoli documenti. Le collezioni digitalizzate e disponibili che rientrano nell’area scientifica sono: • Galileo//thek@ è un progetto che offre la biblioteca digitale tematica della collezione galileiana per un totale di 70.000 pagine (Istituto e Museo della Storia della Scienza di Firenze in collaborazione con la BNCF); 31 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 32 • Itinerari scientifici in Toscana: 18 itinerari tematici, 2 biografici e itinerari geografici che toccano circa settecento luoghi della Scienza previsti nella Regione. (Regione Toscana e IMSS di Firenze); • Testi matematici – Promosso dalla Biblioteca Digitale della Scienza Italiana con il contributo della Biblioteca Europea di informazione e Cultura di Milano; Sono inoltre in fase di avanzamento significativi sviluppi tecnologici che riguardano: • ReMI – Rete della Musica Italiana, progetto, sviluppato in collaborazione con il Laboratorio di Informatica Musicale dell’Università di Milano, volto alla conservazione dei contenuti musicali (partiture, libretti, materiale epistolare, bozzetti, fotografie di scena, etc.) e alla fruizione integrata dei supporti informativi (manoscritti, edizioni a stampa, audio e video); • Percorsi 3D - veri e propri viaggi tridimensionali che offrono all’utente la possibilità di muoversi in ambienti virtuali, popolati da oggetti “parlanti” corredati da dettagliate schede di approfondimento. Grazie all’ausilio di tecnologie all’avanguardia, è possibile esplorare in modo totalmente innovativo gli ambienti descritti nella Divina Commedia e affrontare le diverse tematiche attinenti all’universo dantesco in un viaggio didascalico - evocativo, passeggiare per le sale della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, straordinaria opera architettonica progettata da Michelangelo, visitare la tribuna di Galileo a Firenze, oppure ascoltare le musiche e l’Opera di Parma, riassunte attraverso le immagini dei compositori, i libretti d’opera e le locandine d’epoca. È previsto inoltre un percorso enogastronomico nelle regioni d’Italia. Nell’ambito della conservazione della memoria digitale, la Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali collabora nell’azione coordinata, sotto la guida della Commissione Europea, relativa al progetto “Digital preservation Europe” (DPE). Il Portale Internet Culturale Nato dal progetto “Biblioteca Digitale Italiana e Network Turistico Culturale” (BDI&NTC) approvato e cofinanziato dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione (CMSI) nel marzo del 2003, il portale rende fruibili i risultati delle attività nell’ambito della digitalizzazione e offre l’accesso integrato alle risorse digitali e tradizionali di biblioteche, archivi e altre istituzioni culturali italiane, oltre a informazioni relative alle attività, ai progetti, alle collezioni e ai contenuti digitalizzati. Al momento attuale le immagini digitali acquisite e disponibili dalle pagine di Internet Culturale sono 9.350.000 di cui 6.850.000 relative ai cataloghi storici e 2.500.000 relative alle aree tematiche su menzionate. A marzo 2006 è stato rilasciato in forma sperimentale un servizio di e-commerce che consente l’acquisto on-line di un primo nucleo di oggetti digitali messi a disposizione da alcune istituzioni culturali italiane. Oltre ad un’accesso particolarmente amichevole alle banche dati di 32 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 33 SBN, il portale offre la ricerca dei documenti digitalizzati attraverso le sezioni Collezioni Digitali (con una descrizioni dei principali fondi) e Contenuti Digitali (che premette di interrogare i repository e la banca dati digitale). Il portale permette, attraverso i suoi Percorsi Culturali, di accedere alla versione digitale di mostre (Mostre), a ipertesti (Viaggi nel Testo), a itinerari che coniugano contenuti culturali nel territorio (Itinerari Turistico-Culturali) fino a veri e propri viaggi tridimensionali all’interno di ambienti virtuali (Percorsi 3D). Italia Pianeta Libro Creato nel maggio 2005, il sito web Italia Pianeta Libro, http://www.ilpianetalibro.it, è un osservatorio sull’editoria e sulla lettura in Italia. Comprende banche dati di case editrici, libri del mese, riviste di cultura, la versione on-line dei periodici Libri e Riviste d’Italia e Accademie & Biblioteche d’Italia, laboratori di lettura per le scuole e numerose altre informazioni sul mondo del libro. All’interno del sito si trova “Ottobre piovono libri”, un panorama d’insieme sulla prima importante campagna di promozione della lettura, che ha coinvolto nel 2006 oltre 250 “luoghi della lettura” dei Comuni italiani (http://www.ilpianetalibrosbn.it/meselibro) e che anche quest’anno, verrà rilanciato nel prossimo mese di ottobre. Siti web di riferimento - Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali - DGBLIC: www.librari.beniculturali.it - ICCU: www.iccu.sbn.it - Internet culturale: www.internetculturale.it - Biblioteche pubbliche statali: www.bibliotechepubbliche.it - Istituti culturali: www.istituticulturali.it - Comitati Nazionali per le celebrazioni e le manifestazioni culturali: www.comitatinazionali.it - Italia Pianeta Libro: www.ilpianetalibro.it. 33 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 34 Nuovi servizi on-line per gli studiosi dei manoscritti laurenziani Sabina Magrini Biblioteca Medicea Laurenziana Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali N Direttore Franca Arduini Referente dei progetti Luciana Bigliazzi Piazza San Lorenzo 9 50123 Firenze Tel. 055 210760 Fax 055 2302992 [email protected] [email protected] www.bml.firenze.sbn.it 34 el corso degli ultimi anni la Biblioteca Medicea Laurenziana ha moltiplicato gli sforzi per implementare ed offrire al suo pubblico una variegata gamma di servizi fruibili sia in locale che da remoto grazie alle potenzialità della rete Internet. Sempre più, infatti, il pubblico della biblioteca non si identifica esclusivamente in quello contenuto, seppure internazionale, che la frequenta ‘fisicamente’, ma comprende anche quello dei suoi visitatori virtuali, potenzialmente infiniti. Allo scopo di ‘accorciare’ le distanze tra i suoi ‘tesori’ e il suo pubblico, quindi, la digitalizzazione parziale o integrale delle collezioni manoscritte e l’indicizzazione dei rispettivi cataloghi sono attività in cui la biblioteca si cimenta quotidianamente e da tempo. Così, a partire dal 2003 è possibile accedere liberamente alla versione digitale dei vari percorsi espositivi allestiti dalla biblioteca. Si è mirato in questo modo a promuovere la conoscenza e conservare la memoria delle mostre organizzate ben oltre i limiti della loro durata e a prescindere dall’acquisto dei rispettivi cataloghi cartacei. Dal giugno 2005, è consultabile dal sito web della biblioteca la versione digitalizzata del catalogo di uno dei fondi più cospicui della biblioteca, il catalogo manoscritto Del Furia, un’opera preziosissima che non essendo a stampa sino a quella data poteva venire consultata soltanto in sede. Tra i progetti laurenziani più recenti appena portati a termine o in dirittura di arrivo e che vengono presentati in quest’occasione ad esemplificare l’operato di una P.A. che sfrutta l’innovazione tecnologica per essere più vicina ai cittadini vanno annoverati la Bibliografia dei manoscritti laurenziani e Dedalus. Come la digitalizzazione del Catalogo Del Furia anche questi due progetti hanno mirato a rendere disponibili in linea dati posseduti dalla Biblioteca in forma cartacea – il catalogo a schede della bibliografia dei manoscritti e i registri dei lettori – e in passato consultabili esclusivamente in loco. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 35 Si tratta in entrambi i casi di iniziative importanti che sicuramente faciliteranno lo studio dei manoscritti laurenziani e apriranno nuovi percorsi di ricerca per la storia degli studi filogico-eruditi. Eccone in breve le principali caratteristiche: Bibliografia dei manoscritti laurenziani • è una banca dati comprendente ca. 53.782 citazioni; • è il risultato dello spoglio sistematico di documenti (monografie, periodici, ‘poligrafie’) compiuto in Biblioteca Medicea Laurenziana a partire dal 1970 (autonomamente e in formato cartaceo) e dal 1990 (in collaborazione con il progetto BibMan promosso dall’I.C.C.U. e in formato elettronico); • concerne tutti i manoscritti della Biblioteca, a prescindere dal supporto o dall’alfabeto usato; permette ricerche di vario livello per campi predeterminati, full text o con impiego di operatori booleani; è gestita mediante il software Alexandrie ed è interamente compatibile con il software BibMan;è consultabile liberamente sia in locale (LAN della Biblioteca) sia in Internet dall’URL www.bml.firenze.sbn.it/Bibliografia_dei_manoscritti; Dedalus • è una banca dati comprendente 22.000 immagini corrispondenti agli ‘schedoni’ dei ca. 13.000 manoscritti della Biblioteca Medicea Laurenziana (11.000 codici + 2.000 papiri) compilati sino a tutto il 1999 e i dati ricavati dal sistema di gestione informatizzata della movimentazione adottato dal 2000 ad oggi; • permette di conoscere la storia della movimentazione (consultazione, riproduzione, prestito, restauro) di ciascun manoscritto laurenziano dalla fine del secolo XIX (post Regolamento del 1886 e introduzione dello schedone ideato da Desiderio Chilovi) ad oggi; • concerne tutti i manoscritti della Biblioteca, a prescindere dal supporto o dall’alfabeto usato; • prevede una politica di tutela della privacy ai sensi del D.Lgs. 196/2003; • da settembre 2007 sarà consultabile liberamente sia in locale (LAN della Biblioteca) sia in Internet dall’URL www.bml.firenze.sbn.it/Dedalus; Quanto al prossimo futuro, la biblioteca è in procinto di avviare la digitalizzazione ed indicizzazione del proprio fondo storico, ossia dei più di 3.000 manoscritti che erano collocati sui plutei (banchi lignei) della biblioteca di Michelangelo alla sua apertura al pubblico nel 1571. Anche in questo caso la banca dati ottenuta è destinata alla pubblicazione in Internet nell’ambito della Biblioteca Digitale Italiana e dal sito laurenziano dove andrà ad integrarsi con la Bibliografia dei manoscritti e Dedalus che ne costituiscono il naturale completamento. 35 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 36 La formazione del personale come leva di sviluppo dell’Amministrazione Annarita Orsini Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione I Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Servizio I – Affari generali, statistica, sistemi informativi e nuove tecnologie Dirigente Annarita Orsini Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232493 Fax 06 67232499 [email protected] 36 l MiBAC, attraverso la Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione, ha puntato sulla la formazione del personale quale elemento cardine per lo sviluppo dell’Amministrazione in chiave digitale. La Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione, istituita nel 2004, ha immediatamente deciso di impostare la propria attività facendo leva sul capitale umano e sulla necessità, quindi, di diffondere una cultura basata sulla conoscenza. Agli inizi del 2005 è stata infatti avviata una massiccia attività di formazione informatica, articolata in corsi base, avanzati e specifici, con lo scopo di consentire un utilizzo completo ed esaustivo degli strumenti necessari per l’automazione del lavoro d’ufficio. Al termine, i dipendenti saranno in grado di utilizzare gli applicativi del pacchetto Microsoft Office, di navigare in Internet e di servirsi della posta elettronica. L’intento è ancor più ambizioso, in quanto il progetto prevede, alla fine, l’acquisizione da parte del personale della Certificazione della competenze informatiche secondo lo standard ECDL (Europea Computer Driving Licence). Allo scopo è stata sottoscritta con AICA una convenzione, che incoraggerà il personale ad accrescere le proprie competenze informatiche certificandone il livello di conoscenza attraverso il conseguimento della patente ECDL. Il Ministero dei Beni Culturali, sulla base della positiva esperienza maturata, nel settore ECDL di base (level core) ha stretto un significativo rapporto di collaborazione con AICA per lo sviluppo della conoscenza informatica. Per il 2007 AICA ha intenzione di avviare un’indagine sul “Valore della Conoscenza Informatica” nell'ambito della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo è quello di fornire elementi indicativi per la definizione delle strategie necessarie ad un’adeguata valorizzazione del peronale attraverso le conoscenze informatiche, conducendo una valutazione dello stato effettivo delle competenze informatiche rispetto a quelle necessarie alle esigenze delle Amministrazioni, nonché del ritorno delle attività formative. Ed ancora per il 2007, AICA prevede il lancio della certificazione ECDL GIS, istituendo un rapporto di collaborazione con MiBAC che a tale certificazione è particolarmente interessato. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 37 Il Valore della competenza informatica Fulvia Sala AICA - Associazione Italiana per l’Informatica e il calcolo automatico N ell’attuale contesto economico e sociale le nuove tecnologie informatiche e di telecomunicazione vengono ad assumere un ruolo pervasivo, in grado di modificare non solo le attività economiche delle imprese ma anche il comportamento dei singoli individui. Nel nuovo modello di sviluppo assume quindi grande rilievo l’alfabetizzazione generalizzata alle tecnologie dell’informazione. A tale riguardo, AICA in collaborazione con SDA Bocconi, ha avviato, nel 2003, un progetto periodico ad ampio respiro con l’obiettivo di valutare, il più possibile in termini quantitativi, il costo che il “non sapere” informatico comporta per la collettività o, in altri termini, il valore della competenza informatica. La prima ricerca, rivolta al mondo del lavoro in generale, ha dimostrato che in Italia, dove circa il 50% della popolazione attiva usa il computer per motivi di lavoro, il tempo improduttivo perso per scarsa conoscenza degli strumenti informatici comporta un costo annuo, per il sistema economico italiano, pari a 17,6 miliardi di euro. Questa cifra è talmente rilevante che, pur considerandola un indicatore di larga massima, si pone il problema di come riuscire a ridimensionarla. Gli investimenti formativi sono una delle strade che l’Italia deve percorrere con maggiore convinzione. A questo proposito lo studio si è posto l’obiettivo di valutare il ROI della formazione informatica degli utenti, in particolare nell’ottica della certificazione ECDL Base (Core Level). Le analisi condotte hanno dimostrato come, a fronte di un costo relativamente modesto per la formazione di base, si possano ottenere aumenti di efficienza e, in termini correlati, risparmi economici estremamente significativi (pari a oltre 18 miliardi di euro) che compensano abbondantemente i costi sostenuti, specie nell’ottica di un arco temporale di media–lunga durata. Nel 2004 l’indagine si è focalizzata su un’area di grande rilevanza sociale, quale è la Sanità, avendo ben chiaro che gli obiettivi di efficienza e produttività assumono, in questo settore, connotazioni assai particolari che lo distinguono dagli altri comparti economici. Il “non sapere” informatico comporta il rischio di un mancato adeguamento delle specifiche professionalità ad L’indagine 2005, svolta anche con la collaborazione di ABI Lab, (il Centro di Ricerca e Sviluppo delle Tecnologie per la Banca promosso dall’Associazione Bancaria Italiana), ha riguardato un settore di punta nell’uso delle tecnologie informatiche, quale il settore bancario. Nello svolgimento delle attività bancarie si è rilevato un livello generalmente molto elevato di conoscenza degli strumenti informatici da parte degli utilizzatori. Ma, anche in questo settore, la ricerca dimostra come vi siano dei margini di recupero di produttività. Viene cioè confermato, anche per un settore tecnologicamente avanzato come quello bancario, quanto già emerso dalle indagini prece- SDA Bocconi School of Management Pier Franco Camussone, SDA Bocconi Via Sarfatti, 25 20136 Milano Referente Fulvia Sala AICA Associazione Italiana per l’Informatica e il calcolo automatico P.le Rodolfo Morandi 2 20121 Milano Tel. 02 76455026 37 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 38 denti: la formazione rappresenta un investimento con ritorni, in termini monetari, decisamente significativi. Nel 2007, AICA sta sviluppando l’indagine sul “Valore della Conoscenza Informatica” nell’ambito della più grande struttura produttiva del nostro Paese, la Pubblica Amministrazione. L’obiettivo - condiviso da CNIPA - è quello di fornire elementi significativi per la definizione delle strategie necessarie ad un’appropriata valorizzazione del capitale umano attraverso le conoscenze informatiche; a tale fine viene effettuata una valutazione dello stato effettivo delle competenze informatiche rispetto a quelle necessarie alle esigenze delle Amministrazioni, nonché del ritorno delle attività formative. 38 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 39 “SIMI” - Sistema Integrato per il Monitoraggio degli Investimenti Annarita Orsini Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione I l Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha sentito la necessità di monitorare i propri progetti di investimento, seguendone l’evoluzione non solo finanziaria, ma anche realizzativa, attraverso una costante visione “integrata” dei due aspetti della tematica. Appare di fondamentale importanza poter seguire l’evoluzione degli elementi finanziari, entrate ed uscite, adottando una contabilità di cassa anziché di competenza, mentre, per la parte relativa all’andamento della realizzazione, è importante disporre dello stato d’avanzamento lavori (SAL) costantemente aggiornato. La conoscenza continua di entrambi gli elementi consentono di ottenere un elevato grado di controllo dello sviluppo di ogni progetto e la concreta possibilità di prevedere ed attuare tempestivamente le azioni opportune per la loro finalizzazione. La Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione ha avviato un’attività congiunta con la Direzione generale per gli affari generali, il bilancio, le risorse umane e la formazione, ed il Servizio II – Intese istituzionali e rapporti con il CIPE al fine di individuare tutti gli aspetti tecnico-amministrativi necessari a definire uno strumento ottimizzato per le esigenze specifiche del Ministero e coerente con le scelte che si stanno delineando, in materia, all’interno della Pubblica Amministrazione. Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Servizio I – Affari generali, statistica, sistemi informativi e nuove tecnologie Dirigente Annarita Orsini Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232493 Fax 06 67232499 [email protected] 39 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 40 Bluinfo® Alberto Bruni Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione I l MiBAC e l’ACI presentano al FORUM PA 2007 una innovativa soluzione per la comunicazione di “prossimità”, mediante l’utilizzo della tecnologia Bluetooth sulla telefonia mobile. Il progetto consiste nella possibilità di ricevere sul proprio cellulare, in prossimità dei luoghi d’arte statali, informazioni audio e video sui siti stessi. Il progetto sarà sperimentato nell’ambito della Fiera, in prossimità dello stand MiBAC, attraverso l’invio, in modalità Bluetooth, di informazioni relative ai programmi e calendari fieristici. Finalità del servizio • Realizzare la prima piattaforma nel campo del “content multimediale” in grado di offrire servizi multimediali innovativi. • Orientare ed ad offrire servizi che vengano recepiti dall’utenza in modo pratico ed utile. • Distribuire gli apparati BlueBox in prossimità o all’interno di Aree archeologiche, Musei, Edifici di interesse storico-architettonico, Parchi etc. • Inviare Comunicazioni di svariato contenuto quali: - mappe di siti archeologici - mappe Museali - database di gestione Musei e siti Archeologici - videoguide Il Centro Servizi può gestire la piattaforma in tempo reale, modificando inserendo o eliminando i contenuti anche in base al contesto del momento. La piattaforma può inviare qualunque tipo di file, il limite è dato solo dai cellulari. Caratteristiche funzionali I servizi offerti possono essere scaricati sui cellulari senza bisogno di investire in hardware da consegnare agli utenti. Grazie al sistema di controllo e gestione centralizzato, l’installazione dei punti di accesso viene gestita come se ci fosse un unico apparato. I punti di accesso offrono: Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Servizio I – Affari generali, statistica, sistemi informativi e nuove tecnologie Dirigente Annarita Orsini Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232252 Fax 06 67232347 [email protected] 40 • interazione non intrusiva nei telefoni cellulari dei clienti, nel pieno rispetto della privacy secondo le norme vigenti; • invio di più e diversi contenuti alle varie apparecchiature Bluetooth identificate; • conformità al sistema operativo (Symbian, Windows Mobile, Java, Palm, ecc.) e alle specifiche tecniche del cellulare (dimensioni video, formati supportati, altro); • contenuti multimediali con voci, immagini e video adattati alle caratteristiche dei singoli cellulari Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 41 Qualità, benessere, soddisfazione ed ascolto: Cantieri di innovazione Anna Maria Stramondo Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione C antieri è una rete di innovatori che opera presso il Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che sperimenta con gli Enti pubblici tematiche, modalità operative e percorsi di lavoro tesi ad agevolare la modernizzazione della pubblica amministrazione e il processo di riforma del pubblico impiego. Quest’anno la Direzione Generale Innovazione Tecnologica e Promozione ha aderito all’iniziativa “Cantiere di innovazione Competenze per l’ascolto organizzativo” attuando una sperimentazione tesa ai seguenti obiettivi: • acquisire la capacità di rilevare e utilizzare al meglio opinioni e contributi dei dipendenti • sviluppare strategie e competenze di ascolto finalizzate al miglioramento del clima e delle performance dei gruppi di lavoro • facilitare lo sviluppo di comportamenti nuovi e la diffusione omogenea di una cultura del lavoro di gruppo e della gestione del gruppo. L’adesione della Direzione Generale al progetto Cantieri sull’ascolto pone le sue basi nella missione istituzionale che le è propria, nell’aver individuato anche tra i propri obiettivi un’organizzazione del lavoro basata sull’innovazione dei processi e la diffusione di buone pratiche. L’innovazione tecnologica non può essere disgiunta dall’innovazione e dal cambiamento. Tale cambiamento deve essere letto in forma attiva, anche nella gestione del personale per un nuovo modo di essere dell’Amministrazione. Da dove potrebbe arrivare la spinta propulsiva al nuovo se non dagli stessi operatori? Il quadro di riferimento in cui si innesta l’ascolto è dato dall’insieme di indicazioni contenute nelle più recenti direttive sulla qualità dei servizi. Andando a ritroso si può partire dalla direttiva 2006 del Ministro Nicolais che, impegnando le amministrazioni ad inserire precisi obiettivi di miglioramento della qualità nelle loro attività di programmazione strategica e operativa ed a valutare anche su questa base i propri dirigenti, sollecita le amministrazioni ad assicurarsi che l’intera organizzazione sia orientata a ad attuare politiche di qualità ed ad autovalutarsi. Troviamo poi la direttiva sul benessere che, oltre all’obiettivo immediato di far stare meglio le persone, vuole migliorare la qualità complessiva dei servizi forniti, diffondendo la cultura della partecipazione, quale presupposto dell’orientamento al risultato al posto della cultura dell’adempimento. Ed infine non per ultimo, la direttiva 24 marzo 2004, che chiede di comprendere i bisogni dei destinatari a cui vengono erogati i servizi, progettando e svolgendo periodiche rilevazione della qualità percepita. Dalla qualità della pubblica amministrazione dipende la qualità delle politiche pubbliche e la qualità dei servizi resi ai cittadini ed alle imprese. Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Servizio II – Comunicazione, Promozione e Marketing Dirigente ad interim Raffaele Sassano Unità Organizzativa Accoglienza Qualità e Mercato Responsabile Anna Maria Stramondo 41 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 42 Il livello qualitativo delle prestazioni rese all’utenza dipende dalla capacità delle amministrazioni pubbliche di perseguire il miglioramento continuo. Per promuovere l’effettivo miglioramento continuo e per elevare la qualità dei servizi erogati è necessario innescare sistemi di autovalutazione che, per essere attuati, devono vedere coinvolti tutti gli attori, certamente i portatori di interessi ma in primo luogo il personale. Tutti i collaboratori ad un progetto devono essere partecipi delle specifiche politiche che il progetto persegue e devono essere adeguatamente motivati ai risultati da raggiungere. Devono essere ascoltate tutte le voci: la voce del visitatore e dello studioso, ovvero di colui che usufruisce del servizio, e la voce del personale, ovvero di chi quel servizio garantisce. A fine 2005, guardando al suo interno, la Direzione, insieme ad altri uffici dell’ex Dipartimento per la ricerca e l’innovazione e con i servizi del Gabinetto del Ministro, ha partecipato all’indagine sul benessere organizzativo e, guardando all’esterno, sta attualmente studiando metodi di rilevazione della soddisfazione dell’utenza. La lettura dei questionari somministrati nell’ambito dell’indagine sul benessere organizzativo ha permesso di misurare le percezioni dei dipendenti rispetto all’amministrazione nel suo complesso, consentendo di individuarne le aree critiche presenti. I dati visualizzati dai questionari hanno consentito di individuare i punti di criticità e quelli di positività, restituendo un’immagine dell’amministrazione filtrata da una lettura in termini di benessere-malessere organizzativo. Tra i fattori di criticità si sono riscontrati: la mancata disamina di errori compiuti, lo scarso sviluppo di competenze innovative, l’assenza di sperimentazione di nuove forme di organizzazione del lavoro, il non confrontarsi con altre organizzazioni. È risultata forte la sensazione di non essere valutato adeguatamente e di contare poco nell’organizzazione, fattore, d’altronde, riscontrato a livello nazionale in tutto il pubblico impiego. La scelta del primo circolo d’ascolto costituito presso il Ministero è caduta, di conseguenza, su un gruppo eterogeneo, formato da componenti di commissioni e comitati, sia alla luce dei risultati dell’indagine sul benessere, che evidenziava la necessità di ricorrere a nuove modalità organizzative di lavoro offrendo la parola e facendo contare chi si sentiva scarsamente valutato e creando attraverso la rete degli innovatori un contatto con altre realtà amministrative, sia per la specifica tendenza dei circoli d’ascolto al miglioramento della funzionalità dei gruppi. È evidente come l’adesione al progetto Ascolto di Cantieri sia solo uno dei diversi momenti di ascolto che le Amministrazioni devono attuare per contribuire alla modernizzazione del sistema pubblico e costituisce solo uno dei diversi momenti che la Direzione generale per l’innovazione tecnologica e promozione ha dedicato al proprio percorso di miglioramento, perseguendo obiettivi sia interni che esterni alla struttura ministeriale. In un sistema basato sul lavoro intellettuale le relazioni tra le persone 42 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 43 hanno un valore fondamentale; le iniziative di Cantieri sul benessere e sull’ascolto organizzativo forniscono suggerimenti e prospettano soluzioni su come aumentare la motivazione, come migliorare i rapporti con la dirigenza, come accrescere il senso di appartenenzae di soddisfazione dei lavoratori. Dare importanza alle condizioni emotive, all’ambiente in cui si lavora, favorire un clima che stimoli la creatività e l’apprendimento, permette agli operatori di lavorare in un’organizzazione che favorisce gli scambi, la trasparenza e la visibilità del lavoro. L’indagine sul benessere ha dimostrato la necessità di rilevare con metodologie e strumenti appropriati situazioni e fenomeni dalle persone nel proprio contesto lavorativo, analizzando i dati in modo sistematico. La sperimentazione dei circoli d’ascolto organizzativo, allena le persone a guardarsi dentro e intorno, dedicando attenzione ai colleghi ed al proprio posto di lavoro, per diventare consapevoli del proprio ruolo e partecipi del cambiamento. Le persone che lavorano nelle organizzazioni costituiscono un fattore determinante per il successo dell’organizzazione stessa. Per poter fornire questo contributo i lavoratori devono sentirsi parte di un sistema che si prefigge obiettivi condivisi, trovando motivazioni forti per svolgere i propri compiti e devono percepire la valorizzazione della loro specifica dimensione individuale: ascoltiamoci dunque per vivere bene svolgendo al meglio il nostro lavoro. 43 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 44 I “Circoli di ascolto organizzativo”: una sperimentazione per la valorizzazione del lavoro e delle persone Nadia Tamasi Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione L Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Servizio II – Comunicazione, Promozione e Marketing Dirigente ad interim Raffaele Sassano Unità Organizzativa Accoglienza Qualità e Mercato 44 a Pubblica Amministrazione si trova ad affrontare sempre più spesso problemi legati al cambiamento, e deve saper gestire in parallelo sia la complessità dell'innovazione tecnologica legata alle strutture, sia il benessere delle persone e degli ambienti di lavoro. Inoltre le relazioni professionali sono diventate più numerose e complesse ed è necessario ed urgente acquisire nuove competenze per migliorare la loro qualità, in modo che diventino una risorsa e un nuovo strumento di crescita per le amministrazioni, e non un problema. Infatti da sempre le risorse umane hanno contribuito alla risoluzione delle criticità interne delle amministrazioni, e hanno spesso definito strategie e azioni volte al miglioramento della vita organizzativa. Partendo da questa premessa, il Programma Cantieri del Dipartimento della Funzione Pubblica ha progettato una sperimentazione di innovazione sull’ascolto organizzativo, per dare una risposta alle esigenze di miglioramento della Pubblica Amministrazione, proponendo un modello sistematico di lavoro centrato sulla qualità delle relazioni umane. Nascono così “i circoli d'ascolto organizzativo”, luoghi di incontro e confronto sui temi della valorizzazione delle persone e del lavoro, formati da persone interne all'amministrazione, provenienti da ambiti e funzioni diverse, motivate ad utilizzare le proprie risorse relazionali e ad acquisire un metodo di facilitazione e un modello di lavoro per trasferirlo all'interno del contesto lavorativo. I circoli, dieci incontri di due ore ciascuno, sono guidati e strutturati da esperti di Cantieri, che forniscono un kit operativo sul metodo di facilitazione e di ascolto organizzativo. I partecipanti al circolo, non più di dieci, condividono pratiche innovative che facilitano lo sviluppo di comportamenti nuovi e di una cultura del lavoro di gruppo e della gestione del gruppo. Il progetto utilizza il metodo di “facilitazione dei gruppi” che nasce dall'applicazione del counseling di processo (process counseling), un approccio teorico e un sistema di tecniche per la relazione di aiuto e lo sviluppo delle potenzialità delle persone, nato negli anni cinquanta negli Stati Uniti d'America ad opera dello psicologo Carl Rogers, diffuso in Europa ed infine approdato negli anni ottanta anche in Italia. Il metodo parte dal presupposto che le persone hanno in sé le risorse necessarie per migliorare, si tratta di creare delle condizioni che facciano emergere le loro qualità, attraverso lo sviluppo di un insieme di abilità, atteggiamenti, per "aiutare le persone ad aiutarsi". Il rapporto di counseling è una situazione, dove presupposti importanti sono il calore umano, l'accettazione obiettiva dell’altro, l'assenza di pregiudizi che permettono alle persone di Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 45 esprimere in piena libertà, pensieri, sentimenti, esperienze utili alla comprensione delle criticità e dei problemi. Quindi l'elemento fondamentale del metodo è la "qualità dell'ascolto" la capacità di ascoltare se stessi e gli altri, visto come principio di miglioramento delle persone, dei gruppi, e delle organizzazioni. Affinché l'attività del circolo sia pienamente efficace è necessario che abbia due caratteristiche preliminari: avere il forte mandato della dirigenza, e utilizzare la presenza e il supporto della figura del "facilitatore". Il facilitatore partecipa a tutte le fasi del progetto: sceglie i componenti del gruppo in base alle problematiche specifiche del contesto di sperimentazione, partecipa alle attività della sperimentazione, utilizza il kit di facilitazione, cura il setting di lavoro, gestisce il contatto operativo con i referenti nazionali del progetto, utilizza schede di reporting previste dal progetto, opera una supervisione del livello di integrazione tra il circolo e l'organizzazione nel suo complesso. Il suo scopo non è solo quello di presentare i temi di discussione, ma anche quello di applicare un modello di lavoro centrato sulla valorizzazione delle relazioni positive ed empatiche tra i partecipanti. È quindi utile che il facilitatore abbia delle competenze specifiche quali la capacità di mediazione positiva all’interno del gruppo, sia rispetto alle componenti cognitive che a quelle emotive, di apertura verso il cambiamento, di orientamento al lavoro di gruppo, di realizzazione di processi di sintesi del lavoro e di altro ancora. Pertanto, un’amministrazione che voglia davvero operare il cambiamento, ha l‘opportunità, nella scelta del facilitatore, di riconoscere ed utilizzare persone già presenti al suo interno che abbiano competenze adeguate. La Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione ha avviato il progetto sull’ascolto organizzativo a febbraio del 2007 e la sperimentazione si concluderà a luglio 2007, con un’ipotesi di piano di miglioramento per quelle criticità che possono risultare presenti nell’amministrazione nel suo complesso. Nel nostro Ministero il “circolo d’ascolto” che sta attuando la sperimentazione è costituito da otto partecipanti provenienti dall’Area Ricerca Innovazione e Organizzazione, che operano all’interno di gruppi di lavoro, commissioni, comitati. La scelta di un circolo con queste caratteristiche nasce, dall’esigenza di migliorare il lavoro di gruppo e dalla necessità di trovare nuove modalità organizzative di lavoro. Al termine del percorso, la nostra Amministrazione potrà confrontare l’ esperienza dell’ascolto anche con i progetti di altre 96 amministrazioni nazionali pubbliche distribuite su tutto il territorio nazionale, che aderiscono come noi alla sperimentazione e appropriarsi dei risultati prodotti dal progetto al fine di rendere stabile il lavoro sul miglioramento. L’auspicio è quello di avviare in un prossimo futuro altri “circoli d’ascolto” all’interno del nostro Ministero, allo scopo di far diventare la sperimentazione un’attività sistematica e un percorso formativo permanente. 45 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 46 Le attività condotte nel 2006 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta Maria Luisa Nava, Floriana Mele Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania L Direttore Regionale Stefano De Caro Coordinatore per la Comunicazione Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 24643211 Fax 081 7645305 Soprintendente Maria Luisa Nava Piazza Museo, 19 80135 Napoli Tel. 081 442200 Fax 081 440013 [email protected] 46 e attività condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Napoli e Caserta nel corso del 2006, per il miglioramento del livello di efficienza dei servizi svolti nell’ambito dei compiti istituzionali di competenza, sono consistite in interventi di carattere sia interno sia esterno all’Amministrazione di appartenenza, connessi e conformi agli orientamenti, agli obiettivi e ai progetti condotti a livello nazionale dal Superiore Ministero nelle sue articolazioni centrali e territoriali. Nel primo caso, si è provveduto ad adottare misure per l’adeguamento strutturale e funzionale delle infrastrutture e delle strumentazioni di lavoro ordinario, innanzitutto per quanto riguarda il potenziamento degli impianti di connettività attiva e passiva, telefonica e telematica della rete LAN Intranet / Internet della Soprintendenza, allo scopo di favorire le relazioni non solo nell’ambito dell’Istituto, come da e con gli altri Uffici del Ministero, ma anche da e verso l’utenza esterna, consentendo una più agevole e diretta raggiungibilità reciproca tra mittente e destinatario, della comunicazione informativa inerente le attività istituzionali ordinarie e straordinarie. Nel quadro, infatti, del programma per la realizzazione della Rete Unica per la Pubblica Amministrazione adottato dal Ministero, si è provveduto all’installazione di nuovi centralini telefonici predisposti per la funzione IP Voice e la trasmissione di dati e immagini, all’ampliamento della rete LAN, al potenziamento dei sistemi di sicurezza attivi e passivi del CED e delle banche dati custodite, alla sostituzione e aggiornamento progressivo del parco tecnologico e applicativo di carattere informatico in uso, sia per il lavoro ordinario, sia per le attività sperimentali condotte in collaborazione con Enti di ricerca pubblici. Tali interventi di adeguamento strutturale e funzionale sono stati affiancati da corsi programmati di addestramento e formazione del personale per accelerare il processo di informatizzazione nello svolgimento dei compiti istituzionali, con l’introduzione estesa a regime dei servizi di posta elettronica e nel prossimo futuro del protocollo informatico, per incentivare la crescita professionale dei dipendenti e innalzare il loro livello di produttività e di qualità delle prestazioni, per migliorare e velocizzare le procedure interne ed esterne, rendendole più rispondenti alle esigenze del pubblico e soddisfacenti all’utilità del cittadino e destinatario finale dell’azione amministrativa di specifica competenza. Nel caso dei servizi resi al pubblico, si è provveduto a progettare un piano articolato di sviluppo delle attività, anche interistituzionali, di comunicazione e informazione di contenuti culturali integrandole all’interno di progetti condotti a livello nazionale e regionale, per Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 47 valorizzare il patrimonio archeologico e storico-artistico esposto e custodito nei musei, nei siti, monumenti e nelle sedi compresi nell’ambito del territorio della Soprintendenza, per promuoverne una diffusa fruizione didattica e turistica, per favorire i processi di sviluppo del livello socio-economico e culturale delle comunità nel contesto di riferimento e della collettività anche internazionale, per rispondere adeguatamente agli accresciuti bisogni conoscitivi e intellettuali il più possibile generali e particolari di settore. In tale ottica sono stati intrapresi interventi e progetti di immediata o prossima esecutività, coordinati dalla Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione del Superiore Ministero, e in convenzione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma e di Napoli, delle Università e della Regione Campania, sia per la sperimentazione e l’applicazione di tecnologie innovative non solo finalizzate alla tutela e alla conservazione del patrimonio archeologico e museale, mediante la realizzazione di un sistema informativo territoriale e catalografico strutturato, ad uso interno e degli studiosi, di dati informatizzate, basi cartografiche e immagini digitali riguardanti i beni culturali e paesaggistici della Campania, all’interno del “Centro Regionale dei Beni Culturali” istituito presso la Direzione Regionale, sia soprattutto per la fruizione pubblica di contenuti e documenti culturali, mediante l’integrazione e l’adeguamento funzionale alle attuali normative di accessibilità del sito Web istituzionale della Soprintendenza, auto sussistente e al contempo inserito all’interno del Portale Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Campania e del futuro Portale Nazionale della Cultura Italiana. In particolare sono in corso di esecuzione i seguenti progetti: • “Sistema Informativo Geografico Territoriale della regione Campania”, cofinziato dalla U.E. e dal C.I.P.E. nell’ambito del Programma Operativo Nazionale 2000-2006 “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, per la conoscenza e la tutela dei siti e dei monumenti di interesse archeologico, architettonico, storicoartistico e paesaggistico a rischio ambientale e antropico, attraverso la realizzazione di un G.I.S. integrato per la gestione, l’implementazione e l’elaborazione di banche dati cartografiche vettoriali e raster e il posizionamento geo-referenziato delle entità di interesse storico-culturale, vincolate e non, ovvero individuate tramite ricognizioni sul campo e ricerche archeologiche nel territorio campano, collegato alle relative banche dati catalografiche, fotografiche e documentarie; • “ARTPAST e ARISTOS”, finanziati con fondi C.I.P.E., per l’informatizzazione o la normalizzazione di schede già informatizzate di beni di interesse storico-artistico (nello specifico: gli acquerelli e i disegni del fondo storico della Soprintendenza relativi a Pompei e all’area vesuviana, nonché le stampe e le matrici di rame incise delle “Antichità Ercolanesi”, conservate nel Museo Archeologico Nazionale, databili tra il XVIII e il XIX secolo); • “Centro Regionale dei Beni Culturali”, istituito presso la Direzione Regionale in convenzione con il Consorzio Glossa, finanziato con Struttura della banca dati del Sistema Informativo di catalogo realizzato nel progetto per la costituzione del “Centro Regione per i Beni Culturali” della Campania. Visualizzazione di mappe geografiche geo-referenziate e relative schede di catalogo relativi a beni di interesse archeologico e culturale a Napoli e nel territorio regionale, realizzate nel progetto per la costituzione del Sistema Informativo geografico Territoriale della Campania. 47 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 Home page interna dei Musei di competenza nell’attuale sito Web della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta. Home page del Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel nuovo sito Web della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta, sviluppato nel progetto “Archeologia on line e siti Web istituzionali”. Struttura interna del nuovo sito Web della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta. Modello vettoriale tridimensionale dell’Anfiteatro Campano, sviluppato nell’ambito del Progetto “Archeologia on line”. 48 17:20 Pagina 48 fondi M.I.U.R. e C.I.P.E., per la costituzione di un sistema informativo di catalogo dei beni culturali della Campania; • “M.I.C.H.A.E.L.., Archeo Atlante, Archeologia on line e siti Web istituzionali”, finanziati con fondi C.I.P.E., nell’ambito dei quali la Soprintendenza sta sviluppando il proprio sito web e alcune applicazioni con modelli tridimensionali virtuali, nell’ambito della realizzazione del Portale Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, a prosieguo del progetto “REMUNA - Rete Virtuale dei Musei di Napoli” e già in rete con l’URL www.napolibeniculturali.it (in futuro www.campaniabeniculturali.it), destinato a sua volta a connettersi con il Portale Nazionale della Cultura Italiana. • “S.I.A.BE.C”, che ha tra l’altro previsto, oltre a corsi di formazione per il personale e per stagisti, l’installazione di un complesso impianto tecnologico di “teatro virtuale” nella Sala del Plastico del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la visione interattiva e immersiva di applicazioni in 3D e in realtà virtuale, a beneficio del pubblico sia locale che remoto del Museo e degli altri istituti museali di competenza della Soprintendenza. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 49 Inizio Progetto: 1 febbraio 2006 - Fine Progetto: 31 Dicembre 2007 Proroga per conclusione e invio schede alla D.L. nazionale: 30 aprile 2007 Patrizia Di Maggio Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania N el corso del 2006, tra gli altri progetti promossi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stata attuata la prima fase di ARTPAST, acronimo di Applicazione informatica in rete per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate. Il Progetto ha impegnato l’Amministrazione Centrale e periferica del Ministero poiché è stato ideato e diretto a livello nazionale dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Pisa e Livorno, finanziato dal Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione, coordinato dalle Direzioni Regionali, e realizzato dalle Soprintendenze territoriali che hanno proceduto all’informatizzazione e normalizzazione delle campagne di schedatura, antiche e recenti, sui beni mobili. Com’è noto, il Catalogo è uno strumento fondamentale per la conoscenza del territorio, costituisce la prima fonte per l’acquisizione di notizie relative all’aspetto storico, artistico ed architettonico, al restauro ed alla manutenzione ordinaria di ciascun bene e, se corredato esaustivamente dal punto di vista fotografico, è lo strumento primario di monitoraggio dell’intero patrimonio. La conoscenza delle schede è infatti utile sia nella ricerca scientifica, come dimostra la frequente domanda, da parte di studenti e studiosi, di consultare e riprodurre le schede ed il materiale fotografico di corredo, sia nel lavoro interno: è infatti un preliminare indispensabile nella stesura dei programmi di restauro e nell’ipotesi di valorizzazione dei monumenti, e rappresenta, inoltre, l’unico riscontro in caso di furti e/o manomissioni sulle opere. Il riordino e la revisione di tutte le schede O.A. (Oggetti d’Arte) di Napoli e Provincia finalizzato all’obiettivo 1 del Progetto ARTPAST può essere perciò considerato un utile esempio dei vantaggi derivanti dalla corretta informatizzazione del Catalogo e dei problemi affrontati, e di volta in volta risolti, nella gestione della notevole quantità di schede che lo compongono. Le schede considerate - circa 80.000 a partire dal modulo cartaceo del 1972 - sono confluite nel Catalogo della Soprintendenza di Napoli nel 2002, a seguito dell’allargamento delle competenze al patrimonio mobile, e sin dal primo censimento effettuato per la definizione quali - quantitativa del materiale da inserire nel Progetto ne è emersa l’eterogeneità, poiché le schede erano sia in formato cartaceo che informatizzate. Per non perdere i dati acquisiti nella precedente informatizzazione, il database utilizzato, compatibile con i programmi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato aggiornato, allineato e adottato per il Progetto. In via preliminare va sottolineato che il confronto tra i dati raccolti nel Soprintendenza pei i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Napoli e Provincia Progetto ARTPAST Soprintendente Enrico Guglielmo Piazza del Plebiscito, 1 80100 Napoli Tel. 081 5808111 Fax 081 403561 49 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 50 censimento iniziale (giugno 2005), desunti dagli elenchi delle schede numerate e/o informatizzate, rapportato ai dati finali delle schede lavorate per ARTPAST mostra una notevole differenza, come si legge nel seguente specchietto: Censimento giugno 2006 TOT. sk. Cartacee 6.702 TOT. sk. Informatizzate 66.149 TOT. foto da scansire Schede e foto risultanti a fine Progetto TOT. sk. cartacee 12.313 TOT. sk. informatizzate 66.149 (escluse sk. di oggetti complessi) TOT. foto scansite 54.520 57.964 Differenza 5.611 0 3.444 Tale differenza deriva da vari fattori, di cui si segnalano i casi ricorrenti: le schede più antiche non erano state correttamente numerate e di molte la documentazione fotografica risultava incompleta perché priva di negativo; le schede di oggetti complessi (circa 1.500 per la sola città di Napoli) non erano numerate; alcuni gruppi di schede realizzate tra il 1991 ed il 1997 in occasione di Progetti Speciali non erano state compilate con i campi minimi, che sono stati aggiunti. L’immissione delle schede cartacee si è svolta senza difficoltà, ma nel lavoro di validazione sono stati necessari interventi sostanziali sulle schede precedentemente informatizzate, tra cui la normalizzazione dei vocabolari, la correzione delle schede di oggetti complessi, la revisione e correzione degli agganci schede - foto, la revisione e aggiornamento dei file relativi ad autori e bibliografia, tutte operazioni che, sebbene compiute nel lavoro di routine dell’Ufficio Catalogo, sono state ultimate in maniera più veloce ed efficace grazie all’utilizzo della tecnologia informatica. Per i motivi fin qui brevemente esposti è parso opportuno segnalare il Progetto nel Forum perché rispondente agli obiettivi di rinnovamento, funzionalità, semplificazione ed efficacia del lavoro, e utilizzo dell’innovazione organizzativa e tecnologica, finalizzati alla modernizzazione della Pubblica Amministrazione. In particolare, l’esperienza della Soprintendenza BAP PSAE di Napoli e Provincia, in fase conclusiva, può essere considerata un utile promemoria nell’auspicabile riproposizione di ARTPAST su tipologie di schede relative ad altri beni e, pur senza entrare nel merito delle singole problematiche emerse durante questa prima fase di lavoro, ne vanno sottolineati gli esiti positivi in relazione ad almeno quattro differenti parametri: la sinergia tra uffici centrali e periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; l’aggiornamento ed il riordino del Catalogo territoriale, che ha reso possibile quantificare in maniera capillare le urgenze per completare la schedatura e/o il restauro del Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico; l’adozione della più corretta e proficua metodologia di acquisizione dati nelle prossime campagne di documentazione; l’aggiornamento di personale, interno ed esterno all’Amministrazione, su programmi informatici di nuova e nuovissima generazione. L’utilità della revisione periodica del Catalogo d’Istituto è innegabile, 50 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 51 e la schedatura informatizzata, che rende possibile intervenire sul pregresso in maniera estremamente veloce, va pertanto considerato un fondamentale strumento di lavoro che consentirà, con la predisposizione della rete nazionale, l’acquisizione, in tempo reale, di tutte le informazioni necessarie ad ogni aspetto legato alla conoscenza ed alla tutela del patrimonio culturale e, di conseguenza, ne faciliterà anche la complessa gestione. 51 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 52 Il Piano di Comunicazione Anno 2007 per ripensare i processi e migliorare i servizi Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le Province di Salerno e Avellino Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Stefania Ugatti Soprintendente Giuseppe Zampino Settore Promozione e Attività Culturali Ufficio Comunicazione Stefania Ugatti Via Botteghelle, 11 Palazzo D’Avossa Tel. 089 2573227 Fax 089 251727 52 L a Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico per le province di Salerno e Avellino ha iniziato nel 2006 un progetto mirato al miglioramento della comunicazione interna per garantire una buona attività d’informazione e comunicazione ai cittadini. Grazie a questo progetto, che prevede di applicare le norme contenute nella direttiva sul Benessere Organizzativo, si è stabilito un rapporto strategico tra la Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione e la Soprintendenza rinsaldato dalla partecipazione congiunta alla Manifestazione Fieristica Forum PA 2006 a Roma. Allo scopo di garantire continuità al lavoro già intrapreso ed illustrato nel Piano di Comunicazione per l’anno 2006, si è previsto con il Piano di Comunicazione 2007 l’istituzione dell’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico, ed in particolar modo l’attivazione di un URP Telematico. Le principali fasi che hanno consentito l’elaborazione del Piano di Comunicazione sono state: Analisi del contesto: una visione integrata della situazione in cui l’Amministrazione va ad operare, per verificare i punti di forza e i punti di debolezza rispetto al progetto da realizzare e per verificare i vincoli e le opportunità offerte dall’ambiente di riferimento. Analisi di S.W.O.T.: uno strumento efficace per il nostro processo conoscitivo. Definizione della Mission: chiarire i valori a cui si ispira e cosa vuole “rappresentare” per i propri cittadini /utenti l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico. Soluzioni e modelli organizzativi: l’intento dell’Amministrazione è quello di strutturare un modello organizzativo in maniera semplice per fornire un’informazione di primo livello al pubblico circa i servizi offerti e gli uffici che ne sono preposti. Si vuole, inoltre, attivare sul sito Istituzionale un URP Telematico che consentirà tramite la posta elettronica di avere informazioni in tempo reale. Comunicazione istituzionale on-line: A tal proposito è importante ricordare che la Soprintendenza per i BAPPSAE di Sa e Av, mantenendo fede agli impegni presi nel 1° piano di comunicazione 2006, che prevedeva un piano mirato al miglioramento della comunicazione interna ed esterna, sta realizzando il Sito Web Istituzionale. Il beneficio del sito web consiste nella specifica proprietà di essere uno strumento interattivo “a due vie”, quindi, particolarmente adatto ad una amministrazione attenta ai bisogni degli utenti ed in costante dialogo con i cittadini. La struttura del sito prevede l’area istituzionale, ovvero l’area che descrive i compiti della Soprintendenza, il suo contesto istituzionale e territoriale. In questa sezione viene presentata la struttura ammi- Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 53 nistrativa sia nazionale che locale, vengono descritte le funzioni ed i servizi della sede di Salerno e Avellino. Altro importante contenuto di questa area è la sezione graficamente ed iconograficamente descrittiva sia dei beni culturali locali che delle iniziative culturali messe in atto dalla Soprintendenza. L’area di servizio esterno, invece, prevede una sezione specifica per i bandi, concorsi e gare, un’altra sezione dinamica relativa alle news e una sezione modulistica on line particolarmente utile per le richieste di accesso agli atti (Legge 241/90) e per le richieste di materiale cartaceo o fotografico per motivi di studio e ricerca. Il sito è strutturato, rispettando le linee guida del progetto Minerva, con percorsi brevi, omogenei, facilmente individuabili e con funzioni di ricerca semplici ed efficaci. Presenta una mappa chiara e sempre aggiornata, fornisce l’accesso ai servizi progettati in funzione dei diversi segmenti di utenza ai quali si rivolgono. Comunicazione esterna: strumento fondamentale per garantire un canale permanente di ascolto e verifica del livello di soddisfazione del cittadino/utente, tale da consentire alla Soprintendenza di adeguare di volta in volta il servizio offerto. Comunicazione interna: processo necessario per condividere il maggior numero di informazioni e dati che consente alla Soprintendenza di raggiungere livelli di efficienza ed efficacia molto alti. Ascolto e customer satisfaction: elementi necessari per una valutazione della qualità dei servizi erogati e per un’eventuale rimodulazione degli stessi, sulla base del feedback che esse forniscono. Home page del sito internet della Soprintendenza BAPPSAE di Salerno e Avellino 53 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:20 Pagina 54 Itinerari turistico-culturali in Emilia-Romagna Paola Monari con Monica Bettocchi, Licia Giannelli, Chiara Magalini, Annalisa Sabattini, Barbara Vernia Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna U Direttore Regionale Maddalena Ragni Coordinamento per la comunicazione Paola Monari Via Sant’Isaia, 20 40123 Bologna Tel. 051 3307011 Fax 051 3397077 [email protected] 54 n sondaggio condotto da Paolo Sergardi (PRAGMA Market Research Company) e Alberto Biraghi (TNS Infratest), L’Italia e il turismo culturale presentato a Venezia il 17 aprile 2007 nell’ambito del convegno “Il ruolo del turismo culturale e del turismo d’affari nell’Incoming internazionale dell’Italia”, rileva, fra il 2004 e il 2006, una crescita di presenze straniere in Italia pari al 13%, dividendole in presenze per lavoro, per turismo culturale, per turismo tradizionale. In tale ambito, le presenze per turismo culturale registrano un aumento del 25%. Fra i fenomeni che questo incremento ha prodotto, occorre sottolineare la destagionalizzazione, se pur ancora modesta, della domanda turistica (crescono le presenze nei periodi tradizionali, ma anche fra ottobre e dicembre); la maggior diffusione delle presenze sul territorio (i turisti culturali toccano in media nel corso di una settimana tre province che salgono a sette nell’arco di tre settimane); la migliore valutazione dell’Italia da parte degli stranieri rispetto al passato, salita da un voto di 8,28 ad uno di 8,33. Un giudizio che, secondo il sondaggio, avrebbe potuto essere migliore se non fosse stato così considerevole l’aumento dei viaggiatori culturali e dei viaggiatori per lavoro. I primi, in particolare, hanno dimostrato di essere i più critici nei confronti del nostro paese a causa della cattiva informazione, della mancanza di materiale illustrativo, delle limitazione degli orari di apertura dei musei e dei monumenti, dell’inefficienza delle infrastrutture, quali il sistema dei trasporti e di mobilità interna. La ricchezza del Patrimonio italiano attira dunque molti visitatori, ma sono ancora in troppi a scegliere le solite note mete e, fra i motivi sottolineati da Paolo Sergardi e Alberto Biraghi, la mancanza di informazione e di materiale illustrativo relativo a tante realtà diffuse sul territorio ha un peso notevole. Per ovviare a questo problema e favorire la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del Patrimonio culturale è di primaria importanza la creazione di Portali della Cultura in cui tutti i settori e istituti del Ministero (centrali e territoriali), ma anche le Regioni e le Università, e i più importanti enti di ricerca e detentori di banche dati di qualità sul patrimonio culturale sono impegnati, proprio allo scopo di farlo conoscere. Occorre ricordare, però, che il patrimonio culturale, genera di per sé una domanda di conservazione a prescindere dall’uso, il che non esclude una fruizione futura, ma non la presuppone come necessaria. È quella che si definisce come option demand o option value e si basa sulla coscienza che il patrimonio culturale è fondamento costitutivo delle civiltà umane, delle identità individuali e collettive, nazionali e globali. (Gestione del patrimonio culturale: ben oltre il turismo, Antonia Pasqua Recchia - Direttore Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, FORUM PA, L’altra PA, del 05/04/2007). Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 55 Di conseguenza, la conservazione riscuote la maggiore attenzione nel lavoro degli operatori del settore (la sequenza conoscenza-tutela-conservazione-valorizzazione), anche se esso è ormai visto come un insieme di attività, prodotti, lavori, servizi diversi da strutturare in una vera e propria filiera produttiva, il cui ciclo si apre e si chiude nel territorio. Ciò, unito ad una intensa attività di sensibilizzazione e di comunicazione, quest’ultima resa possibile dall’utilizzo delle nuove tecnologie, in cui il Ministero sta investendo moltissimo, facilita l’approccio e la fruizione del bene da parte di chi viaggia per motivi culturali e, di conseguenza, un possibile ritorno economico. In questo ambito, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha avviato la revisione del sito istituzionale e la revisione o creazione di quelli dei suoi Istituti. All’interno del generale progetto di innovazione, anche la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, ha creato la sua pagina web sulla base del CMS Open Source, “Museo & Web”, seguendo tutte le indicazioni relative all’accessibilità e fruibilità da parte dell’utente che sarà attiva dalla fine di giugno 2007 (Corrado Azzollini, La pagina Web, in “Relazione illustrativa per MINERVA sui progetti avviati dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna: la pagina web con i relativi contenuti”, febbraio 2007), in cui è stato dato largo spazio alla valorizzazione e alla promozione, anche con la creazione di itinerari turistico-culturali lungo la Via Emilia, l’antica strada che esercita da secoli un potere unificante nel territorio compreso fra Rimini e Piacenza. I Contenuti della pagina web: la promozione e la valorizzazione La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’EmiliaRomagna ha ritenuto importante, nell’ambito del Portale della Cultura Italiana dare ampio spazio alla valorizzazione e alla promozione dei Beni Culturali. Per questo, seguendo tutte le indicazioni relative all’accessibilità e fruibilità da parte dell’utente, ha avviato attività di catalogazione per realizzare itinerari turistico-culturali lungo la Via Emilia e altri prodotti multimediali da pubblicare anche in lingua inglese. Itinerari turistico-culturali lungo la Via Emilia da inserire nel sito web tramite il CMS Coordinamento: Paola Monari Realizzazione degli itinerari e delle schede a cura del gruppo di lavoro composto dalle schedatrici: Monica Bettocchi, Licia Giannelli, Chiara Magalini, Annalisa Sabattini e Barbara Vernia. Bologna Chiostro del convento di S. Mattia - sede Direzione Regionale La scelta del tema ha lo scopo di diffondere presso il pubblico la conoscenza del patrimonio della regione Emilia-Romagna, considerata quale ambito territoriale, su cui si esplica l’attività di tutela e valorizzazione della Direzione Regionale. I percorsi hanno tra le proprie finalità quella implicita di evidenziare e rappresentare la particolare identità di un soggetto Culturale Pubblico, quale appunto la Direzione Regionale, allo scopo di raggiungere una maggiore familiarizzazione dell’utenza con gli oggetti su cui si esplicano le funzioni ministeriali di gestione e tutela: funzioni spesso erroneamente per- 55 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 56 cepite, per alcuni aspetti normativi e coercitivi, che fanno perdere di vista il fatto che si interviene su un patrimonio culturale collettivo che deve essere preservato e trasmesso alle generazioni future. Nel definire gli itinerari, si è posta la massima cura nel delineare il profilo territoriale, tenendo conto della stretta connessione che lega fra loro i vari elementi - archeologici, architettonici, artistici e paesaggistici - rappresentati nelle diverse tappe, in linea con la funzione di coordinamento tra i diversi ambiti, propri della Direzione Regionale. Gli itinerari sono stati elaborati sia per essere fruibili in modo diretto, proponendo all’utente le informazioni di base necessarie per raggiungere e visitare le tappe proposte, sia come viaggi “virtuali”, come percorsi ideali da seguire con la semplice navigazione tra le pagine del sito per avere una panoramica di quanto la regione possa offrire sul piano artistico e culturale. Dunque, la scelta di non presentare solo itinerari sviluppati su brevi tratte stradali, percorribili in una o più giornate, ma di suggerire anche percorsi tematici di più ampio respiro, che collegano emergenze diffuse sull’intero territorio regionale, è stata fatta nel preciso tentativo di raggiungere sia coloro che cercano una proposta di percorso predefinita nelle singole tappe, sia coloro che vogliono più liberamente crearsi un proprio itinerario, cogliendo spunti, idee e stimoli dalle nostre proposte. Gli itinerari turistico-culturali, che spaziano fra il barocco e il moderno, fra le città murate e le stazioni ferroviarie, fra la religiosità e l’enogastronomia, contengono oggetti illustrati sulla base di documenti d’archivio conservati presso le Soprintendenze, ma descritti con un linguaggio accessibile al grande pubblico. Le ragioni del viaggio L’Emilia-Romagna è da sempre per la sua posizione e la sua conformazione geofisica, un luogo di transito e di passaggio, di confluenza e di smistamento, di scambio e di incontro fra popoli, culture, correnti commerciali e artistiche. E’ una regione che, per la sua particolare posizione nella penisola italiana, si pone come ponte tra nord e sud del Paese e tra le sponde del Tirreno e dell’Adriatico. Questa sua caratteristica si esplicita nella rete di vie di comunicazione che l’hanno attraversata e l’attraversano, da quelle fisiche, del passato e del presente, a quelle “virtuali” e immateriali, fatte di tradizioni e di movimenti culturali e artistici. In questo senso la Via Emilia, posta a poca distanza dalle pendici dell’Appennino, è la principale via di comunicazione dell’Emilia-Romagna e costituisce, fin dall’epoca romana, un punto di riferimento per le popolazioni locali, esercitando da secoli un potere unificante, grazie alla fondazione di numerosi insediamenti che ancora oggi sono tra i principali centri della Regione, a partire da Ariminum (fondata nel 268 a. C.) fino ad arrivare a Placentia (fondata nel 218 a. C.). Molti castra e fora romani sorsero poi allo sbocco delle valli appenniniche create dai fiumi che alimentano il Po o sfociano direttamente nell’Adriatico, nel medesimo sito ove esisteva un villaggio di Umbri, Etruschi o Celti. Nel loro impianto, ancora oggi, il maggior asse viario rimane la Via Emilia, a testimonianza della sua ininterrotta efficienza nel sistema dei traffici e 56 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 57 della sua importanza nello sviluppo delle città. La conferma definitiva di come il tracciato della Via Emilia rappresenti ancora oggi la vocazione di “transito” e “incontro” che caratterizza la regione è stata la decisione, in epoca recente, di affiancarvi la ferrovia, aperta tra il 1858 e il 1861 e distante in media circa un chilometro, e l’Autostrada (A.1. tra Piacenza e Bologna e A. 14 fra Bologna e Rimini), realizzata fra il 1959 e il 1967. I percorsi legati alla Via Emilia I percorsi proposti sono legati all’ambito territoriale della regione Emilia-Romagna, sulla quale si esplica la funzione di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale da parte della Direzione Regionale, organo periferico del MiBAC. Il tracciato della Via Emilia sarà rispettato per quel che riguarda la realtà archeologica, la presenza delle fortificazioni e delle stazioni, ma saranno indagate anche le vie di comunicazione che la intersecano o che da essa prendono avvio. Elenco provvisorio dei percorsi che si stanno elaborando (la realizzazione di tutti quelli indicati, dipende da eventuali futuri finanziamenti): - Le città murate lungo la via Emilia e lungo le valli che sfociano sulla via Emilia - Santuari mariani e percorsi rogazionali: il percorso bolognese e il contesto regionale - Abbazie e monasteri benedettini in Emilia-Romagna: luoghi di preghiera, di lavoro e di accoglienza - I castelli raffigurati nella camera d’oro del castello di Torrechiara: testimonianze architettoniche e valenze paesaggistiche - Interpreti del Settecento Emiliano: Alfonso Torreggiani e Cosimo Morelli architetti - Le stazioni ferroviarie lungo la via Emilia - Architettura pubblica in Emilia-Romagna durante il Ventennio: città sulla via Emilia ed esempi significativi in Romagna - Appennino piacentino: emergenze storico artistiche sulla strada dei vini La struttura del sito relativa agli itinerari, che saranno messi on-line nel sito web tramite il CMS a partire dal luglio 2007, risulterà così articolata: - una pagina di introduzione generale in cui si chiariscono, all’interno del sito, il motivo e il significato della proposta di itinerari di questo tipo - pagine di presentazione dei percorsi tematici con descrizione di ciascuno di essi ed eventuale mappa sinottica degli itinerari collegati - pagine di presentazione degli itinerari, con scheda introduttiva sintetica per ciascuno, mappa complessiva del percorso ed elenco delle tappe collegate - pagine di presentazione delle singole tappe, con descrizione di ciascuna e corredo di immagini - pagina con maschera di ricerca degli itinerari - pagina con maschera di ricerca di eventuali opere d’arte (ovvero eventuali schede di approfondimento collegate alle singole tappe) 57 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 58 I giorni della Repubblica. Sessantesimo della Repubblica Italiana (1946-2006) Rocco Marzulli, Anna Riva Archivio di Stato di Piacenza Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna M Direttore Gian Paolo Bulla Piazza Cittadella, 29 29100 Piacenza Tel 0523/338521/385184 Fax 0523/384916 [email protected] 58 ostra, Archivio di Stato di Piacenza, 3 giugno 2006-28 febbraio 2007, Con catalogo e quaderno didattico, a cura di Rocco Marzulli e Anna Riva Il sessantesimo della Repubblica italiana è oggetto di celebrazione in tutto il Paese per l’importanza che il 2 giugno 1946 ha rivestito nella costruzione della nuova Italia. Tra le iniziative promosse, a Piacenza, presso l’Archivio di Stato, si è scelto di realizzare una mostra documentaria e didattica per offrire agli studenti e agli insegnanti, ai ricercatori, a tutte le cittadine e a tutti i cittadini della nostra provincia una serie di spunti di ricerca e di riflessione su un periodo cruciale nella storia dell’Italia contemporanea, per certi versi ancora poco conosciuto. La mostra raccoglie documenti dell’epoca riguardanti il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, il cui esito sancì l’attuale forma istituzionale del nostro Paese. Quel giorno, però, si votò anche per eleggere l’Assemblea costituente, incaricata di redigere la nostra carta costituzionale. Inoltre tale data si inserisce in un ampio contesto, quasi decennale, di ricostruzione politica e materiale dell’Italia, dopo la dittatura del Ventennio, a partire dalla sua caduta il 25 luglio 1943. La mostra - con le pubblicazioni annesse - prende perciò in considerazione i principali eventi politici e sociali del dopoguerra in Italia e a Piacenza: le votazioni sulla forma istituzionale dello stato e per l’elezione dell’Assemblea costituente, le elezioni amministrative, la ripresa del lavoro, l’assistenza, la ricostruzione, l’espansione urbanistica. Lo studio condotto per la mostra ha portato a inaspettate scoperte di materiali inediti. La mostra rappresenta, inoltre, l’occasione per avviare un sistematico scavo che attinga nuove informazioni da complessi di documenti ancora poco esplorati o poco noti, come ad esempio alcune recenti acquisizioni dell’Archivio di Stato, archivi di parrocchie, documentazione delle scuole, raccolte private ecc. La prima sezione Guerra, Resistenza, Lliberazione presenta diverse tipologie documentarie – giornali, manifesti, volantini, francobolli, documenti personali – relativi al periodo dal 1940 al 1945, dall’entrata in guerra dell’Italia alla fine della seconda mondiale. Accanto a materiali della Repubblica sociale italiana, del CLN di Piacenza, del Comando militare alleato vengono presentati documenti dell’archivio SIFT-SEA, l’unico archivio d’impresa in cui siano ancora interamente conservate le pratiche relative all’epurazione dei dipendenti collusi con il fascismo; la sezione successiva Le prime votazioni libere (1946) è dedicata alle elezioni amministrative, che nella nostra provincia si tennero nel marzo del 1946, alla formazione delle liste elettorali, alla presentazione dei candidati, tra i quali figurano, per la prima volta, alcune donne. La terza sezione Il referendum istituzionale, l’Assemblea Costituente e la Costituzione affronta il tema cruciale Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 59 della mostra, presentando, oltre a due urne originali che furono utilizzate nelle votazioni del 2 giugno 1946, manifesti dei candidati all’Assemblea costituente, manifesti, volantini, opuscoli dei partiti, Gazzette ufficiali, copie della Costituzione; la sezione quattro Il voto alle donne, con il significativo sottotitolo diventare cittadine pone l’accento sul diritto al voto e ad essere elette conquistati dalle donne nella primavera del 1945; sono esposti volantini diretti all’elettorato femminile, le prime liste delle elettrici del comune di Gragnano Trebbiense e una significativa testimonianza di alcune religiose piacentine; Le elezioni del 1948 è il titolo della quinta sezione che oltre a presentare manifesti, volantini e giornali di una delle più infuocate campagne elettorali dell’Italia repubblicana offre inedita documentazione sulla Madonna pellegrina conservata in un archivio parrocchiale mai esplorato fino ad ora; la sezione de Il dopoguerra (1946-1953) presenta le immagini e i documenti di una Piacenza ancora molto povera con le case distrutte dalla guerra, i disoccupati, gli argini del Po lesionati dall’alluvione del 1951, la prima Vespa in circolazione e le colonie marine e fluviali per i bambini della città. Poiché questo catalogo è rivolto in particolare agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, i testi delle sezioni sono stati infine corredati da Le parole della Repubblica, un glossario con i termini pi ricorrenti nella mostra (referendum, repubblica, monarchia ecc.); da due cronologie distinte, per l’Italia e per Piacenza, che ripercorrono in sintesi il periodo dal 1943 al 1953; da I principali partiti politici dell’Assemblea costituente, un indice dei partiti dell’epoca, che ne riporta in breve la storia e la posizione assunta nei confronti del referendum; e infine dalla Bibliografia, per approfondire i temi cruciali della nascita della Repubblica italiana. Al catalogo è abbinato il quaderno didattico a schede contenente giochi, esercizi e approfondimenti che permettono di studiare a fondo, divertendosi, gli argomenti trattati nella mostra. 59 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 60 “I trasporti terrestri, Storia e Istruzioni per l’uso” Anna Riva Archivio di Stato di Piacenza Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna T Direttore Gian Paolo Bulla Piazza Cittadella, 29 29100 Piacenza Tel 0523/338521/385184 Fax 0523/384916 [email protected] 60 empi Agenzia SPA, società che si occupa del trasporto pubblico nella provincia di Piacenza, ha organizzato un laboratorio didattico volto a sensibilizzare i ragazzi sull'uso dei mezzi pubblici per la riduzione del traffico motorizzato e dell'inquinamento. Il laboratorio ha coinvolto, nei mesi dai dicembre 2006 e gennaio 2007 otto classi elementari delle scuole elementari di Piacenza "Due Giugno" e "Pezzani", già capifila nel progetto "Percorsi sicuri di scuola". Esso si avvale di un quaderno didattico che tratta brevemente della storia del trasporto e delle sue ricadute nella società moderna a cura di Armando Brignolo. Nel progetto sono state coinvolte diverse istituzioni culturali tra cui l'Archivio di Stato di Piacenza, che ha proposto a sua volta un intervento basato su alcuni documenti dei propri fondi. L’Archivio di Stato ha aderito con vivo interesse mettendo a disposizione il proprio patrimonio documentario, in modo particolare il fondo dell’impresa SIFT-SEA (Società Italiana Ferrovie Tramvie – Società Emiliana Autoservizi la quale società è stata concessionaria di alcune linee di trasporti nella provincia di Piacenza dal 1906 mentre la SEA è subentrata per la gestione dei servizi su gomma, successivamente la loro attività fu rilevata dall’azienda consortile ACAP, oggi diventata TEMPI SPA), per aiutare i giovani studenti a scoprire che il trasporto, esigenza e necessità dell’uomo, nel tempo ha goduto di miglioramenti tecnologici per rispondere alle domande di mobilità. Nei documenti d’archivio si trovano tracce dell’evoluzione dei trasporti e degli stili di vita ad essi collegati. Il progetto in archivio è stato coordinato dalla dott.ssa Anna Riva, la quale ha lavorato specificamente su disegni e fotografie di tram e autobus, sugli orari ufficiali delle corse, su un verbale d’incidente ferroviario avvenuto in Piacenza l’11 dicembre del 1922 e su documenti del 1944 relativi al rinvenimento di oggetti smarriti sui tram. Per quanto riguarda l’evoluzione e le metodologie dei trasporti, gli studenti hanno potuto analizzare alcuni lasciapassare, tra cui un documento del Secolo XVIII del doge di Venezia Luigi Mocenigo il quale concede agli eredi di Giovanni Battista Anguissola, Nunzio Apostolico morto in quella città, un libero passaggio affinché i suoi mobili siano trasportati a Piacenza lungo il Po, senza pagare alcun dazio. Grazie anche a questo singolare “supporto” di studio, gli studenti hanno appreso che nel 1706 il Po era largamente utilizzato come via d’acqua per passeggeri, e per merci. Al termine il percorso effettuato in archivio dai bambini è stato incluso in una mostra itinerante a bordo di un autobus. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 61 La strada europea della pace da Lubecca a Roma. Il percorso italiano. Fase regionale: Migranti verso la pace Il patrimonio culturale quale veicolo di pace Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio N ell’ambito del progetto nazionale La strada europea della pace da Lubecca a Roma1, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio e l’Istituto Regionale di Ricerca Educativa del Lazio hanno ideato il progetto regionale Migranti verso la pace. Il patrimonio culturale quale veicolo di pace, finalizzato all’educazione alla pace attraverso il patrimonio culturale e nel contempo all’educazione, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, nella sua più ampia accezione. Il progetto, che si caratterizza per il suo carattere profondamente organico e innovativo, si fonda sul principio che educare al patrimonio culturale significa promuoverne la conoscenza e una fruizione di qualità, diffondere la consapevolezza del valore e dei significati del “bene culturale”, come strumento di conoscenza, come forma di espressione, come varco tra realtà sensibile e mondo dell’immaginario, come patrimonio collettivo da tutelare e conservare, come veicolo di pace. Presentato l’8 maggio 2006 presso il Complesso Monumentale del San Michele a Roma e avviato nello stesso anno, il progetto, di durata biennale e con prospettiva interdisciplinare, è indirizzato ai docenti di tutte le aree disciplinari e agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado del territorio regionale attraversato dalla strada della pace che da Lubecca porta a Roma e prevede anche la fruizione da parte di genitori, dirigenti scolastici e altre componenti delle comunità scolastiche. L’iniziativa, che ha accolto il favore degli Enti locali del tratto interessato, di cui è stato chiesto il coinvolgimento, ha, tra le altre sue finalità, la valorizzazione degli aspetti storico-artistici, paesaggistici, etnoantropologici, turistici ed economici del territorio. Le scuole coinvolte sono state invitate a operare, anche lavorando in rete, per la diffusione dell’educazione al patrimonio nel proprio ambito scolastico e sul territorio e a divenire, al termine del percorso, punto di riferimento territoriale anche per iniziative in altre scuole. A tale scopo è prevista l’attivazione di un sito internet per il collegamento in rete e lo scambio di esperienze tra le varie realtà coinvolte nel progetto. Il progetto è stato elaborato con la prospettiva di migliorare l’offerta formativa e i relativi servizi per renderli più efficienti ed efficaci. Uno degli aspetti più fortemente innovativi si può riscontrare nella metodologia del progetto regionale che si configura come percorso integrato di formazione / autoformazione, ricerca e sperimentazione 2 in cui interagiscono e si intrecciano tre livelli : • corso unitario (di formazione sui nuclei teorici) per i docenti di tutte le aree disciplinari delle scuole di ogni ordine e grado; Direttore Regionale Luciano Marchetti Coordinamento per la comunicazione Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5843/5441/5434 Fax 06 5810700 [email protected] Gruppo regionale di progetto e di coordinamento scientifico ed organizzativo Direttore IRRE del Lazio Massimo Radiciotti Funzionario Direzione Regionale del Lazio Gabriella Belli Funzionario Direzione Regionale del Lazio Fabiana Capozucca Ricercatrice IRRE del Lazio Michela Costantino Ricercatrice IRRE del Lazio Claudia Gabrielli 61 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 62 • seminari con moduli operativi differenziati per fasce di scolarità (scuola dell’infanzia e scuola primaria; scuola secondaria di I grado; scuola secondaria di II grado) che richiedono approcci diversificati alla didattica del patrimonio culturale e metodologie differenziate; • laboratori di sperimentazione didattica nelle classi o gruppi-classe (alunni guidati da docenti e operatori del patrimonio culturale). CFR schema grafico allegato. Sono previste verifiche intermedie e finali, autovalutazione, valutazione, monitoraggio dell’intero percorso. Particolarmente rilevante è la documentazione, con molteplici modalità (grafica, fotografica, video, etc...), da parte delle scuole (docenti, operatori, classi) del percorso realizzato e dei materiali prodotti. Il percorso, in cui i tre livelli - corso unitario, seminari differenziati e laboratori - non si pongono in successione lineare ma si incrociano in uno sviluppo dinamico, si fonda sul partenariato, come interazione tra professionalità diverse: tra il ruolo tecnico-scientifico degli operatori del patrimonio culturale e la funzione propriamente didattica degli insegnanti. Efficace sul piano culturale e professionale, il percorso intende: • saldare la dimensione teorica al momento operativo • legare il rinnovamento metodologico-didattico a quello dei contenuti • favorire la cooperazione tra professionalità diverse • promuovere la ricerca metodologica e la valorizzazione delle vocazioni personali • formare, nelle scuole, figure di riferimento con competenze sulla didattica del patrimonio culturale • intrecciare la formazione con l’autoformazione, la ricerca e la sperimentazione sul campo, collegando la qualità del percorso formativo dei docenti con la ricaduta sull’esperienza degli alunni • promuovere la pedagogia del patrimonio, oltre l’arco della scolarità, nella prospettiva dell’educazione degli adulti e dell’educazione permanente. 62 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 63 Con tale proposta formativa, organica, complessa e articolata, a carattere partecipativo, si Intende altresì promuovere, accanto all’educazione alla pace attraverso il patrimonio culturale,la costruzione di un ambiente culturale generoso di motivazioni e di relazioni nonché configurare la scuola come laboratorio di sviluppo professionale, luogo di valorizzazione degli insegnanti e di crescita culturale di tutte le componenti della comunità. ••• Ripercorrere la strada della pace, oggi, permette di intraprendere un viaggio a più dimensioni: reale, virtuale, spirituale, che si snoda attraverso gli stessi luoghi toccati dagli antichi pellegrini. La dimensione reale permette di entrare in contatto con il territorio e con il patrimonio culturale nella sua concezione estesa ed allargata e nella sua complessità: non solo con “cose” di interesse storico, artistico, architettonico, archeologico, etnoantropologico e paesaggistico ma anche con realtà, ambiti espressivi, opere che non sono percepite come beni culturali. Incontro, quindi, con i beni materiali ma anche con quel patrimonio di saperi ed espressioni tradizionali, con i beni immateriali: la musica, il canto, la tradizione orale, i riti e le diverse espressioni etnoantropologiche. In tal modo la dimensione reale del viaggio favorisce il contatto con il patrimonio culturale inteso, anche, nelle interrelazioni tra fattori ambientali e umani. La dimensione virtuale consente di ricostruire il viaggio tramite la ricerca e lo studio di fonti iconografiche, documentarie, stabilendo un legame tra passato e presente e aprendo un varco verso il futuro; permette di riflettere sull’importanza di ciò che è andato perduto per comprendere il valore della tutela e della salvaguardia del patrimonio culturale. La dimensione spirituale comporta una riflessione sul significato di pace che oggi si è allargato a comprendere anche il soddisfacimento dei bisogni primari (educazione, salute, rispetto dei diritti), una riflessione su un modo nuovo, evoluto, di percepire la pace quale convivenza civile tra tutti i popoli e sviluppo armonioso nell’assoluto rispetto della natura e dei suoi equilibri. Le tre dimensioni si intrecciano con dei rimandi continui e configurano un percorso dinamico tra presente, passato e futuro in cui i fruitori “divengono migranti”. L’itinerario proposto per il Lazio, ripercorrendo il vecchio tracciato della Via Flaminia, tocca luoghi densi di storia e di cultura, portatori di valori civili, storico-artistici e religiosi e di pace, rimandando a testimonianze quali: le comunità monastiche e gli eremi del Monte Soratte, i fenomeni di pellegrinaggio ed i luoghi destinati all’accoglienza e all’integrazione sociale, il paesaggio analizzato nella sua continua evoluzione, realtà complessa naturale, antropizzata e storicizzata, infine il passaggio di popoli appartenenti ad altre culture. I contenuti del progetto regionale, elaborati con la collaborazione degli esperti dei Servizi educativi delle Soprintendenze, dei Musei 63 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 64 Statali e degli Istituti Centrali del territorio laziale, sono articolati in tre aree tematiche: 1. Le vie di comunicazione, 2. Il pellegrinaggio, 3. Dall’incontro al dialogo. CFR programma allegato Ciascun tema è affrontato sia teoricamente con interventi mirati di esperti provenienti anche dal mondo universitario, durante il corso unitario, sia attraverso le proposte operative presentate nelle attività seminariali. Si creano così le premesse per la progettazione e l’attivazione dei laboratori di sperimentazione didattica nelle classi o gruppi-classe. La fase laboratoriale ha, quale elemento innovativo e caratterizzante, il lavoro in partenariato tra gli operatori dei Servizi educativi ed i docenti per la progettazione, l’attuazione e la valutazione dei laboratori. È previsto, inoltre, l’inserimento dei dati raccolti nel sito web del MiBAC, con la compilazione di apposite schede tecniche, in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. 64 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 65 Al termine del percorso biennale si prevede la realizzazione di uno o più prodotti che potranno consistere in una pubblicazione su carta o in dvd, un video, una mostra degli elaborati eseguiti, una rappresentazione teatrale, una mostra itinerante. La fase conclusiva prevede un convegno aperto alle scuole, alle istituzioni nazionali ed europee, alle università, agli enti locali, con i seguenti obiettivi: 1) presentazione dell’attività svolta 2) valutazione delle attività, delle metodologie utilizzate, del percorso realizzato e dei suoi risultati; esiti del monitoraggio 3) indicazioni di linee guida utili a diffondere percorsi di educazione alla pace attraverso il patrimonio culturale nelle scuole di ogni ordine e grado e a disseminare le esperienze significative 4) avviare e sviluppare forme di cooperazione con paesi europei su progetti relativi alla pedagogia del patrimonio. L’iniziativa, una volta realizzata e valutata positivamente, potrebbe essere riproposta in altre realtà territoriali, con eventuali modifiche ed integrazioni, nel rispetto dei diversi contesti e delle esperienze formative già effettuate. (1) La strada europea della pace ripercorre un antico tracciato che, da Lubecca, passando dalla Germania alla Svizzera alla Francia e attraversando, in Italia, la Lombardia, l’Emilia Romagna, le Marche l’Umbria e il Lazio, ha portato in passato fino a Roma flussi di pellegrini in un viaggio di ispirazione religiosa, promotore di scambi culturali, sociali e commerciali. Il progetto nazionale è promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici – Servizio IV; dalle Direzioni Regionali per i Beni e Paesaggistici di Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio; dagli IRRE (Istituti Regionali di Ricerca Educativa) delle stesse regioni; dal CIFRE (Consorzio Innovazione Formazione Ricerca Educativa). (2) Tale metodologia, proposta dall’IRRE del Lazio, è stata efficacemente utilizzata nel Piano nazionale per la promozione della didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo nella scuola, progetto promosso dal MPI – IRRE del Lazio e Università Roma Tre, Dipartimento Comunicazione e Spettacolo e realizzato sul territorio nazionale dal Sistema IRRE per due annualità (2000-2002). 65 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 66 Una preziosissima “utenza”: la scuola Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma - Servizio Educativo Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Simonetta Druda Soprintendente Federica Galloni Responsabile Simonetta Druda Via di San Michele, 17 00153 Roma Tel. 06 588951/318/327 Fax 06 5883340 [email protected] [email protected] www.ambienterm.arti.beniculturali.it 66 I l Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma opera in materia di educazione al patrimonio in ottemperanza agli articoli 118 e 119 del Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. 42/2004). Obiettivo principale del Servizio Educativo è la diffusione del patrimonio culturale nelle scuole, attraverso un contatto diretto con gli istituti di ogni ordine e grado. Tale attività, formalizzata da apposite convenzioni, è strutturata attraverso progetti che si articolano in periodi di almeno un anno scolastico, seguendo fasi di studio, ricerca, produzione di elaborati (testi, disegni, fotografie, audiovisivi, ecc.) e verifica della conoscenza acquisite. È abbandonata dunque la logica della visita guidata sporadica che, se non è accompagnata da una opportuna preparazione e successiva rielaborazione in classe, non trova più alcuna utilità didattica. Il Servizio Educativo offre assistenza scientifica, avviando rapporti sinergici con i docenti nella finalità comune di far crescere nei ragazzi di ogni età la consapevolezza che i beni culturali sono patrimonio di tutti, e che pertanto vanno rispettati e tutelati. Nell’a.s. 2005-2006 il Servizio Educativo ha stipulato una convenzione con l’Istituto Comprensivo “Regina Margherita” di Roma, che ha avviato l’adozione del Complesso del San Michele (progetto biennale), nell’ambito del progetto comunale “La scuola adotta un monumento”. Inoltre partecipa al progetto “Lubecca-Roma, la strada europea della pace”, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio) e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (IRRE Lazio), con una proposta di studio riguardante i luoghi dell’accoglienza e della solidarietà a Roma, dal Medioevo all’età contemporanea (“La Roma degli altri”). Attualmente su tale progetto sono coinvolte due scuole secondarie superiori: il Liceo Scientifico “Talete” e l’Istituto Professionale per i Servizi Turistici “Stendhal”. Nel gennaio 2007 il Servizio Educativo ha curato l’attività didattica legata alla mostra “C’era una volta…” dell’artista Antonio Nocera, allestita presso l’Antica Casa di Correzione di Carlo Fontana. Oltre alle attività di assistenza alle scolaresche in visita alla mostra, il Servizio Educativo ha organizzato un Concorso letterario per la scuola primaria legato ai temi delle opere esposte (le favole). Nel novembre 2006 la Soprintendenza ha stipulato una convenzione triennale con l’Università “La Sapienza” di Roma che consente al Servizio Educativo di avvalersi della collaborazione di tirocinanti per la laurea specialistica in Scienze Storico-artistiche – Cattedra di Didattica del Museo e del Territorio (prof.ssa Lida Branchesi). Il Servizio Educativo si occupa anche della produzione di strumenti didattici legati alle competenze della Soprintendenza. Nel 2003 è stata realizzata la guida per ragazzi “Sognando il Pantheon…in una pioggia di petali di rose”, mentre nel 2006 è stato pubblicato “Sognando la Roma Barocca… una passeggiata nel Seicento”, entrambi nella collana Gangemi Junior. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 67 Un’esperienza di educazione al patrimonio: il concorso “C’era una volta… secondo me” Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio D al 16 gennaio al 16 febbraio 2007 ha avuto luogo a Roma, nelle sale dell’antica Casa di Correzione di Carlo Fontana presso il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande, la mostra di Antonio Nocera “C’era una volta…”. La rassegna si è svolta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia di Roma, del Comune di Roma e della Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Protagonista della mostra è stato il mondo delle fiabe: Pinocchio, Cappuccetto Rosso, il Gatto con gli stivali, Pollicino, Pulcinella, Cenerentola, Biancaneve, Alice nel Paese delle Meraviglie, la Sirenetta sono stati tra i personaggi delle favole che hanno ispirato il Maestro, riportandolo alle radici della sua infanzia e accompagnandolo nel suo viaggio artistico. Le opere del Maestro Nocera, realizzate con tecniche e materiali diversi, sono state allestite in uno scenario fortemente contrastante, che evocava storie di sofferenza legate al mondo minorile. Da questa contraddizione tra “contenuto” e “contenitore” si è voluto esorcizzare la paura e la tristezza attraverso la fantasia, l’immaginazione, la poesia e l’arte. La Mostra, strutturata come evento artistico che ha coinvolto il pubblico degli adulti, si è posta parallelamente l’obiettivo di interessare e fare partecipare in modo attivo all’esperienza artistica anche i bambini. Per questo motivo è nata l’idea di organizzare un concorso artisticoletterario per la scuola primaria, in collegamento con la Mostra. Ne è scaturito un progetto di educazione al patrimonio che ha visto la partecipazione, insieme all’Archivio Opere Uniche, del Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Roma (Istituto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ha in consegna l’antica Casa di Correzione, sede espositiva) e dell’Ufficio Scolastico Regionale, che ha sostenuto l’iniziativa curandone la comunicazione alle scuole attraverso i canali istituzionali. La finalità del concorso (che si è chiamato “C’era una volta… secondo me”) è stata quella di creare un’occasione per stimolare la creatività dei bambini attraverso la rielaborazione di testi tratti dalla letteratura favolistica mondiale. Attratti dall’idea della competizione, i ragazzi si sono avvicinati con piacere all’arte di Antonio Nocera, peraltro particolarmente adatta al pubblico infantile. Le opere, in un allestimento suggestivo e accattivante, mostravano personaggi facilmente riconoscibili dai bambini. Le tecniche e i materiali hanno suscitato vivo interesse. Infine il luogo (un ex carcere minorile) ha destato molta curiosità, sollecitando i piccoli a porre domande agli operatori didattici. Non è la prima volta che il Servizio Educativo “approfitta” dell’occa- Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma - Servizio Educativo Simonetta Druda Responsabile Simonetta Druda Via di San Michele, 17 00153 Roma Tel. 06 588951/318/327 Fax 06 5883340 [email protected] [email protected] www.ambienterm.arti.beniculturali.it 67 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 68 sione-evento in svolgimento presso l’antica Casa di Correzione, partecipando con un progetto didattico. Già nel 2003 collaborò alla mostra fotografica “Monelli banditi”, organizzata dal Ministero della Giustizia (Dipartimento della Giustizia Minorile), dall’Archivio di Stato di Roma e dall’Istituto Luce, con un progetto di educazione alla legalità per le scuole superiori che prendeva spunto dalla visione di foto scattate negli anni Cinquanta nelle carceri minorili italiane, in un ambiente così fortemente evocativo come l’ex Carcere al San Michele. Anche quella fu un’esperienza molto stimolante, che dimostrò come l’antica Casa di Correzione di Carlo Fontana poteva prestarsi ad interessanti letture multidisciplinari. Gli obiettivi del Servizio Educativo sono quelli di avvicinare i ragazzi al bene culturale, stimolarli all’osservazione, alla comprensione e al rispetto dell’opera, nella consapevolezza che essa fa parte del patrimonio culturale della collettività, e che pertanto va difesa e rispettata. Il Servizio Educativo ha curato la redazione del bando di concorso, la prenotazione delle visite delle scuole e l’organizzazione del servizio di assistenza alle classi in visita alla mostra, avvalendosi della presenza di due tirocinanti per la laurea specialistica in Scienze Storicoartistiche – Cattedra di Didattica del Museo e del Territorio dell’Università “La Sapienza” di Roma. Il concorso era rivolto alle classi III-IV-V della scuola primaria. A conclusione della visita alla mostra, che rappresentava il primo step di tutto il progetto didattico, le classi ricevevano le istruzioni per la partecipazione al concorso: si trattava di “riscrivere” le fiabe della nostra 68 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 69 tradizione, secondo la fantasia dei bambini, utilizzando gli strumenti di comunicazione testuale preferiti, dal racconto alla filastrocca. Dati quantitativi totali* Distribuzione delle classi partecipanti giorni di visita 19 scuole 27 classi 58 classi III 26 classi IV 20 classi V 11 classi Totale studenti 1105 classi classi durata media di una visita 1 h 30 min. gradimento medio alto *Dati ricavati dalle schede di registrazione, appositamente elaborate dal Servizio Educativo e compilate in fase di visita. Dagli oltre mille piccoli visitatori della mostra sono stati inviati quasi duecento elaborati (molti dei quali realizzati in gruppo). Un’apposita giuria ha selezionato i migliori componimenti, che saranno premiati alla fine del mese di maggio, in occasione di un incontro conclusivo con i rappresentanti degli Istituti scolastici partecipanti, che sarà anche un momento di verifica di tutta l’esperienza didattica. I premi consisteranno in alcune litografie del Maestro Nocera, più una pubblicazione dei migliori elaborati, illustrati appositamente dall’artista. 69 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 70 Forum P.A. 2007 Ripensare i processi per migliorare i servizi Il sito web del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” L Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografica “Luigi Pigorini” Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Gianfranco Calandra Direttore Maria Antonietta Fugazzola Delpino Piazzale Guglielmo Marconi, 14 00144 Roma Tel. 06 549521 Fax 06 54952310 [email protected] www.pigorini.arti.beniculturali.it 70 eggiamo dalla home page del sito del Museo (www.pigorini.arti.beniculturali.it): Grande o modesto, nazionale o locale, pubblico o privato, il museo deve interrogarsi sulla sua vocazione, sullo sviluppo delle sue collezioni e del suo pubblico, sul suo ruolo nella città o nella regione, sul suo posto sulla scena nazionale e internazionale. In breve, il museo, ogni museo, deve definire la sua missione, il suo progetto culturale. Il Museo Nazionale Preistorico Etnografico è un’istituzione pubblica al servizio della società multiculturale e del suo sviluppo civile che fa ricerca, assicura la salvaguardia e promuove la comunicazione, a fini conoscitivi, educativi e ricreativi, del patrimonio materiale e immateriale d’interesse paletnologico ed etnoantropologico. Questo progetto culturale ha portato la Soprintendenza a costruire nel 2000 il suo primo sito web, sito che viene pubblicato in rete nel gennaio del 2001. Questa prima esperienza è stata la base per un sempre più attento sguardo al rapporto tra rinnovamento tecnologico e servizi. Nel novembre 2003 viene presentato a Parma, alla Conferenza Europea del Progetto Minerva (www.minervaeurope.org), il “Manuale per la qualità dei siti Web pubblici culturali”. Nel marzo 2004, alla presentazione del Manuale a Roma, il team del Progetto Minerva inserisce il Museo tra i casi studio per la sperimentazione del manuale. Nello stesso anno viene presentata la legge sull’usabilità e l’accessibilità dei siti web della Pubblica Amministrazione (Legge 4/2004). Inizia un processo di lavoro dove lo staff della Soprintendenza incaricato di costruire il nuovo sito si interroga sui punti chiave del Manuale sia per quanto riguarda i contenuti, sia per l’integrazione tecnologica alla legge Stanca: Identità dell’istituzione e sua attività culturale Informazione e divulgazione culturale e scientifica, adoperandosi per un ampia diffusione della cultura Strumento per la formazione, l’educazione e la ricerca scientifica, utilizzando i nuovi canali di comunicazione Qualità come risultato del processo di incontro tra Museo e utenti Accessibilità e usabilità dei contenuti e navigabilità del sito Vengono analizzate le politiche e le strategie di una applicazione web culturale attraverso i 12 obiettivi del Progetto Minerva e, nel novembre del 2006, viene pubblicato il nuovo sito. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Navigazione principale Pagina 71 Navigazione secondaria Sottolivelli Museo Storia Fondazione Personaggi Missione Allestimenti Ricerche Il luogo e la sede Il Museo nel territorio Il Museo nella città L’edificio Attività Scavi e ricerche Acquisizioni Catalogo e documentazione Pubblicazioni BPI Laboratori Orari Chi siamo Struttura Organizzazione – Uffici Le collezioni Percorsi espositivi Didattica Formazione Sezioni Cataloghi Indici e tematismi – Area riservata Preistoria Sezioni Etnografia Sezioni Servizi educativi Attività Progetti Risorse Parole chiave Materiali Servizi Biblioteca Indice dei periodici Archivi Storico Fotografico Videoteca Affitto sale Contratti-tipo L. Ronchey Planimetrie Risorse in rete Eventi – news In Museo Mostre temporanee Convegni e conferenze Calendario 71 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 72 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Le indagini statistiche, attivate già nel 2001, hanno dimostrato come l’interesse per il Museo si è via via incrementato e, a cinque mesi della pubblicazione del nuovo sito, abbiamo riscontrato un feedback positivo da parte degli utenti che ci conforta per la strada intrapresa e ci sprona a migliorare il servizio. 2006 2007 +28,0% 3000 +45,8 % 2500 +54,7 % +19,7% 2000 1500 1000 500 0 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Lungi dall’aver terminato il nostro lavoro, mancano ancora alcuni punti chiave del Progetto Minerva (multilinguismo, accessibilità agli archivi, servizi differenziati ai professionisti del settore, …), l’aggiornamento del sito è costante e l’impegno del Museo è un continuo divenire nel rispetto della sua missione. 72 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 73 Progetto “La strada europea della pace Lubecca Roma” ACQUA-Ostia: i sistemi portuali e l’approdo fluviale” Lucia Piastra Il sito archeologico di Ostia ed il tracciato del fiume Tevere visti dall’alto. Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio I l Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia ha, nel corso degli anni, impostato un rapporto di collaborazione con le Scuole del territorio mirato alla realizzazione di progetti educativi il cui nucleo fondante è l’educazione al Patrimonio. Tali progetti, annuali o pluriennali, gratuiti per le scuole che aderiscono mediante convenzione, offrono la possibilità ai docenti e agli alunni di migliorare ed arricchire il curricolo di studio con la conoscenza diretta del patrimonio archeologico del territorio ostiense anche con l’utilizzo di tecnologie informatiche per produrre elaborati. L’impostazione delle attività, la creazione dei laboratori è dunque occasione, per i ragazzi, di contatto diretto con i reperti archeologici (manipolazione di campioni selezionati, conoscenza del lavoro dei tecnici della Soprintendenza, utilizzo di cartografia e piante archeologiche degli edifici antichi). In questo contesto si colloca il Laboratorio “Acqua” con il quale la Soprintendenza di Ostia ha aderito al Progetto del MiBAC “La strada europea della pace da Lubecca a Roma. Percorso italiano”. Lo studio della via d’acqua che collegava il Mediterraneo a Roma in epoca romana è un’importante occasione per avvicinare gli studenti alla metodologia di ricerca della moderna disciplina archeologica: raccogliere dati, condurre esperimenti, formulare ipotesi, verificare le ipotesi rispetto ad ulteriori dati per costruire un modello ed, infine, far ragionare sulla difficoltà di dare risposte univoche laddove non è possibile avere la certezza del dato archeologico (ad esempio il problema dell’identificazione degli approdi fluviali in prossimità della città di Ostia). Il territorio ostiense è così un ricco campo di ricerca dove si vuole provare, con le nuove generazioni, a capire il perché vissero in quella maniera. Soprintendente ad interim Alessandro Bedini Funzionario responsabile Servizio Educativo Margherita Bedello Viale dei Romagnolo 717 00119 Ostia Antica Roma Tel. 06 54228099/ 56358092 Fax 06 5651500 www.itnw.roma.it/ostia/scavi [email protected] 73 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 74 Non ci si limita più a ricostruire il come (la cultura materiale del passato), il nuovo obiettivo è la ricostruzione del modo di vita delle persone che produssero resti archeologici. Spiegare i cambiamenti, questa è la nuova frontiera dell’archeologia processuale che, dopo essersi specializzata in tante archeologie (subacquea, etnoarcheologica, ambientale, ecc..) ora scopre l’interesse per i processi culturali. Il Servizio Educativo di Ostia, fa proprio questo rinnovamento cercando di proporlo al mondo della Scuola. Ricognizione archeologica con pianta del sito archeologico di ostia durante la fase pratica del “Laboratorio ACQUA”. 74 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 75 Carta Informatizzata dei vincoli archeologici, architettonici e paesaggistici della Liguria Maria Di Dio Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria I l 22 gennaio 2007 la Regione Liguria e la Direzione Regionale per i Beni Culturali della Liguria hanno messo in rete internet, nel sito: www.liguriavincoli.it, la Carta Informatizzata dei Vincoli Archeologici, Architettonici e Paesaggistici della Liguria. Finalmente oggi, dopo anni di lavoro congiunto, grazie a un visualizzatore cartografico è possibile, in pochi istanti, localizzare sulla Carta Tecnica Regionale tutti questi vincoli, suddivisi per tipo, decidere il tipo di visualizzazione (ortofoto, CTR 1:5000 o CR 1:25000), scegliere il Comune o indicare direttamente un oggetto specifico (un castello piuttosto che un parco, una chiesa piuttosto che una pineta). È inoltre possibile leggere una scheda sul vincolo e scaricare il decreto che lo ha istituito, vedere le foto e consultare la planimetria. La Carta è stata realizzata in base al Protocollo d’Intesa fra Ministro e Presidente della Regione siglata il 5 novembre 1999 e delle successive due Convenzioni sottoscritte dalla Regione Liguria con la Soprintendenza Regionale e le Soprintendenze interessate in data 15 luglio 2003. la sua realizzazione è stata possibile perché sin dall’inizio della collaborazione con la Regione Liguria (1999 circa) gli Uffici disponevano, per ciascun edificio vincolato, di schede inventariali ICCD, informatizzate grazie a fondi ICCD e ICR. Essa costituisce un fondamentale strumento per la tutela del patrimonio culturale e per la pianificazione territoriale, a servizio degli Enti interessati e dei cittadini tutti che così possono disporre di informazioni relative ai vincoli architettonici, archeologici e paesaggistici e allo stesso tempo fruire di un accesso facilitato ai dati tramite visualizzatore cartografico. L’inserimento e il collaudo dei dati sui beni archeologici e architettonici è stato attuato dalle due Soprintendenze competenti. Cosa sono i vincoli dei beni archeologici e architettonici Il patrimonio nazionale di “beni culturali” è riconosciuto e tutelato dal D.Lgs.42 del 22/01/2004 Codice per i Beni Culturali e del Paesaggio, come modificato ed integrato dal D. Lgs. 156 del 24/03/2006. Sono soggetti a tutela tutti i beni culturali di proprietà dello Stato, delle Regioni, degli Enti pubblici territoriali, di ogni altro Ente ed Istituto pubblico e delle Persone giuridiche private senza fini di lucro sino a quando l’interesse non sia stato verificato dagli organi del Ministero. Per i beni di interesse architettonico, storico, artistico, archeologico o etnoantropologico tale verifica viene effettuata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici. La verifica può essere effettuata su iniziativa degli organi competenti del Ministero o su richiesta del Soggetto interessato secondo le modalità concordate con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Direttore Liliana Pittarello Coordinamento per la comunicazione Laura Giorgi Via Balbi, 10 16126 Genova Tel. 010 2488016 Fax 010 2465 532 [email protected] www.liguria.beniculturali.it 75 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 76 Paesaggistici; l’eventuale esito positivo viene formalizzato con l’emanazione di un Decreto del Direttore Regionale, debitamente notificato e trascritto alla C.RR.II. Sono altresì soggetti a tutela i beni di proprietà di persone fisiche o giuridiche private per i quali è stato notificato l’interesse ai sensi della L. 364 del 20/06/1909 o della L. 778 del 11/06/1922 (“Tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico”), ovvero è stato emanato il vincolo ai sensi della L. 1089 del 01/06/1939 (“Tutela delle cose di interesse artistico o storico”), della L. 1409 del 30/09/1963 (relativa ai beni archivistici: la si indica per completezza), del D. Lgs. 490 del 29/10/1999 (“Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali”) e infine del D. Lgs. 42 del 22/01/2004. Le notifiche effettuate prima dell’entrata in vigore della L. 1089 del 01/06/1939 sono in corso di rinnovo e quindi i dati di riferimento devono essere verificati presso le Soprintendenze competenti. La dichiarazione d’interesse sottopone il bene cui fa riferimento alle norme di tutela previste dal D. Lgs. 42 del 22/01/2004, impone norme di salvaguardia e valorizzazione, consente la corresponsione di benefici economici e fiscali e prevede l’irrogazione di sanzioni amministrative e penali ai trasgressori. Nel sito sono geo-referiti i beni oggetto di “notifica” o “dichiarazione di interesse” per i quali sussisteva la “scheda inventariale” di catalogo dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. I dati riguardanti i beni architettonici ed archeologici sono aggiornati al 31 dicembre 2006 e quindi non sono stati tutti geo-referiti. In particolare mancano: a) alcuni beni architettonici ancor privi della scheda “inventariale” ICCD informatizzata; b) i beni oggetto di verifica positiva ai sensi dell’art.12 del Codice, emanati con un programma informatico (www.benitutelati.it) al momento ancora non compatibile. Pertanto gli utenti, al momento, devono comunque chiedere chiarimenti alle competenti Soprintendenze, alle quali è riservata la certificazione del riconoscimento di interesse, cioè del vincolo. Nella Carta non sono stati inseriti i vincoli relativi ai beni culturali mobili (di interesse storico-artistico, archivistico, bibliografico, etnoantropologico ed anche archeologico), che, insieme ai beni “immobili” archeologici, architettonici e paesaggistici, costituisce il “Patrimonio culturale nazionale”, riconosciuto e tutelato dal D.Lgs.42 del 22/01/2004 Codice per i Beni Culturali e del Paesaggio, come modif. ed integr. Dai D. Lgs. 156 e 157 del 24/03/2006. Cosa sono i vincoli paesaggistici I vincoli paesaggistici allo stato della legislazione nazionale sono disciplinati dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni Culturali e del Paesaggio (il quale all’art.2, innovando rispetto alle precedenti normative, ha ricompreso il paesaggio nel “Patrimonio culturale” nazionale), modificato con D. Lgs. 24 marzo 2006, n. 157. Tale Codice ha seguito nel tempo l’emanazione del D. Lgs. n. 490/1999, il quale era meramente compilativo delle disposi- 76 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 77 zioni contenute nella L. n. 1497/1939, nel D.M. 21.9.1984 (decreto “Galasso”) e nella L. n. 431/1985 (Legge “Galasso”),norme sostanzialmente nei presupposti. Infatti, la legge n. 1497/1939 (sulla “Protezione delle bellezze naturali e panoramiche”) si riferiva a situazioni paesaggistiche di eccellenza, peculiari nel territorio interessato per panoramicità, visuali particolari, belvederi, assetto vegetazionale, assetto costiero. Tali particolarità paesaggistiche per loro natura non costituivano una percentuale prevalente sul territorio, le situazioni da tutelare erano soltanto quelle individuate dai provvedimenti impositivi del vincolo paesaggistico. A ciò sono seguiti provvedimenti statali che hanno incrementato in misura significativa la percentuale di territorio soggetta a tutela paesaggistica (in Liguria si è passati da circa 25% a circa 80% del territorio vincolato): il D.M. 21.9.1984 e la L. n. 431/1985. In particolare, dal D.M. 21.9.1984 è conseguita l’emanazione dei Decreti 24.4.1985 (c.d. “Galassini”), i quali hanno interessato ampie parti del territorio, versanti, complessi paesaggistici particolari, vallate, ambiti fluviali. Ancora, la L. n. 431/1985 ha assoggettato a tutela “ope legis” categorie di beni (fascia costiera, fascia fluviale, aree boscate, quote appeniniche ed alpine, aree di interesse archeologico, ed altro), tutelate a prescindere dalla loro ubicazione sul territorio e da precedenti valutazioni di interesse paesaggistico. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ha inteso comprendere l’intero patrimonio paesaggistico nazionale derivante dalle precedenti normative in allora vigenti e ancora di attualità nelle specificità di ciascuna. Le disposizioni del Codice che regolamentano i vincoli paesaggistici sono l’art. 136 e l’art. 142. L’art. 136 individua gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico da assoggettare a vincolo paesaggistico con apposito provvedimento amministrativo (lett. a) e b) “cose immobili”, “ville e giardini”, “parchi”, ecc., c.d. “bellezze individue”, nonché lett. c) e d) “complessi di cose immobili”, “bellezze panoramiche”, ecc., c.d. “bellezze d’insieme”). L’art. 142 individua le aree tutelate per legge ed aventi interesse paesaggistico di per sé, quali “territori costieri” marini e lacustri, “fiumi e corsi d’acqua”, “parchi e riserve naturali”, “territori coperti da boschi e foreste”, “rilievi alpini e appeninici”, ecc. Alcune are tra quelle indicate dall’art. 142, non sono ancora state geo-referenziate a causa delle difficoltà di individuazione certa delle perimetrazioni. 77 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 78 Le zone umide come risorsa culturale per la pianificazione paesaggistica Roberto Maggi, Stefano Rossi Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria F Direttore Liliana Pittarello Via Balbi, 10 16126 Genova Tel. 010 2488016 Fax 010 2465 532 [email protected] www.liguria.beniculturali.it 78 in dalla seconda metà del XIX secolo la coltivazione industriale della torba per trarne combustibile ha fatto conoscere che le torbiere, quali ambienti umidi organici colmatori di laghi e/o acquitrini, sono siti particolarmente favorevoli per la conservazione di resti archeologici. In Italia sono ben note la “Palafitte” prealpine e le “Terramare” dell’Emilia, sviluppatesi soprattutto nell’Età del Bronzo. È invece misconosciuto l’interesse archeologico delle numerose piccole torbiere alpine ed appenniniche, sia per la mancata estrazione moderna della torba, sia perché eventualmente non utilizzate in antico con modi analoghi ai siti di pianura e fondovalle. Le zone umide montane sono pertanto diffusamente apprezzate soprattutto per la loro rilevanza biologica, quali habitat di specie igrofile animali e vegetali talora rare. Limitarsi a considerare solo l’aspetto cosiddetto “naturalistico” è tuttavia riduttivo, sia dal punto di vista scientifico e conoscitivo, sia, di conseguenza, ai fini della corretta salvaguardia dei valori del paesaggio (art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio). Infatti, indagini a scala locale storico- ecologiche e bioarcheologiche dimostrano che la realtà delle zone umide è molto più complessa di quanto generalmente assunto, a cominciare, ad esempio, dagli stessi processi formativi. Laddove studiato in dettaglio, il modello generalizzato di origine quale conca glaciale impermeabilizzata da sedimenti argillosi risulta valido per solo una parte dei casi. Infatti molte zone umide sono state costruite dall’uomo, o direttamente, con sedimenti apportati mediante la deviazione di corsi d’acqua: le colmate di monte, descritte tra gli altri anche da Leonardo da Vinci, o indirettamente, quale corollario di articolate pratiche di uso delle risorse ambientali. Sistematici interventi dell’uomo neolitico e dell’Età del bronzo per costruire col fuoco controllato spazi di pascolo nelle zone di alpeggio, dettagliatamente dimostrate negli ultimi vent’anni dall’archeologia ambientale, hanno congiuntamente implicato l’erosione e la traslocazione dei sedimenti fini dei suoli forestali, con effetti impermeabilizzanti, generatori di acquitrini e laghetti. Molte zone umide sono state una componente attiva di sistemi produttivi agro-silvo-pastorali di lunga durata costruiti a partire dal 5000 a.C., la cui evoluzione, talora senza soluzione di continuità, è pervenuta fino a due o tre generazioni or sono. Degli usi delle zone umide fanno testo, oltre all’archeologia ambientale e all’ecologia storica, anche settori delle discipline storiche e geografiche. Premesso quanto sopra, visto che il Codice dei beni culturali e del paesaggio richiama la tutela delle zone umide comprese nell’elenco derivante dalla convenzione di Ramsar del 1971 (art. 142, punto i), considerato che le procedure applicative della convenzione enfatiz- Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 79 zano il ruolo delle zone umide quali habitat per uccelli migratori acquatici, considerate le esigenze di pianificazione paesaggistica previste dal Codice (artt. 135 e ss.), la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria, avvalendosi di un finanziamento ministeriale per le aree sottoutilizzate (delibere Cipe 36/2002 e 17/2003) e della collaborazione del Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale (L.A.S.A.) dell’Università di Genova (Dipartimento di storia moderna e contemporanea, Dipartimento di studio del territorio e delle sue risorse) ha avviato uno Studio di fattibilità di un progetto per la conoscenza, conservazione e gestione delle zone umide liguri, attualmente in avanzata fase di realizzazione. Lo studio prevede un censimento di base (426 siti nella sola Liguria) ed un approfondimento conoscitivo e gestionale in tre aree campione con un approccio interdisciplinare (geografico, geomorfologico, etnobotanico, archeologico, storico-ecologico, storico, antropologico) che superi la dicotomia “interesse naturalistico”versus “interesse storico” per delineare il valore delle zone umide quali elemento del Paesaggio Culturale. Su tali basi è stato proposto di integrare gli articoli 10, comma 4, e 142, comma 1, del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Nelle more del recepimento della proposta, lo studio di fattibilità è utilizzabile per la pianificazione paesaggistica ai fini di quanto previsto dall’art. 143, comma 1 lettera a) (ricognizione dell’intero territorio considerato mediante l’analisi della caratteristiche storiche, naturali, estetiche e delle loro interrelazioni e la conseguente definizione dei valori paesaggistici da tutelare, recuperare, riqualificare e valorizzare e lettera i) (tipizzazione ed individuazione……di aree…da sottoporre a specifica disciplina di salvaguardia e utilizzazione). Ai fini amministrativi, per organizzare in modo omogeneo la polimorfe e al tempo stesso unitaria gamma di interessi delle zone umide, come emergenti dalle diverse interrogazioni disciplinari, è in corso di definizione un Sistema Informativo integrato. Si tratta dello strumento elaborato per mettere a disposizione del pianificatore e di chi opera in genere sul territorio (architetti, ingegneri, committenti) informazioni concrete di tutela e di conoscenza e suggerimenti di gestione. Veduta aerea degli scavi di archeologia ambientale delle Mogge di Ertola (Rezzoaglio - GE). Si ringraziano l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza che hanno permesso la realizzazione dei voli. Le zone umide come risorsa culturale. 79 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 80 Un website per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria Mauro Moriconi Soprintendenza per i Beni Architettonici per il Paesaggio della Liguria Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria D Soprintendente Giorgio Rossini Referente Luce Tondi Responsabile del procedimento Mauro Moriconi Via Balbi, 10 16126 Genova Tel. 010 27101 Fax 010 2461937 [email protected] www.sbapge.liguria.beniculturali.it 80 all’inizio del 2007 è in funzione, in Liguria, un nuovo strumento per la tutela: il sito internet all’indirizzo www.sbapge.liguria.beniculturali.it. È il sito della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria, rinnovato e notevolmente ampliato. Da tempo l’esigenza di promuovere un adeguamento del sito web, precedentemente consistente in una pagina scarna, era tra le priorità delle iniziative dell’ente. Se è vero che in Italia la diffusione di questo canale di comunicazione è minore che in altre nazioni avanzate, in pochi anni si è però verificato un incremento del suo utilizzo che ha fatto entrare il media tra i canali d’uso comune. Non si è voluto, quindi, allinearsi ad una moda, che avrà la durata di una stagione; il problema ha riguardato, piuttosto, la necessità di adeguarsi alla evoluzione della società di massa, che impone la comunicazione ad una fascia di ascolto sempre più ampia. Che cosa contiene questo sito? L’intento è stato quello di offrire una chiave di accesso, con successivi approfondimenti, a due aspetti del lavoro dell’ufficio. Da un lato si è cercato di rendere più accessibile le funzionalità e le articolazioni dell’ufficio, d’altro canto si è puntato a valorizzare l’oggetto stesso del lavoro che vi si svolge: i beni culturali (in primis i beni architettonici). Il menù del sito rappresenta la migliore esemplificazione della logica con cui si è voluto strutturare il sito. Esso si articola in due livelli, il menù principale, che rimane fisso nella banda sinistra dello schermo, ed i menù secondari, che si succedono nella banda destra. Il menù principale ha lo scopo di indirizzare, quanto più velocemente possibile, il visitatore verso l’oggetto della sua ricerca. È quindi importante che la sua concezione sia dettata da grande semplicità, ottenuta da una sintesi qualitativa e quantitativa dei percorsi di accesso alle informazioni. Gli accessi pertanto sono stati concepiti secondo cinque indirizzi fondamentali. • In primo luogo, la sezione Chi siamo introduce a tutte le informazioni che il sito contiene relative all’identità e agli obiettivi dell’ufficio stesso. In ciò si è cercato, per quanto possibile, di semplificare, nell’ottica divulgativa, i contenuti di legge. Partendo da una sintesi sui Compiti istituzionali si può accedere a livelli più profondi di esposizione dei contenuti delle funzioni di tutela. La sezione fornisce, inoltre, le informazioni circa l’articolarizzazione dell’Ufficio: dalla Struttura, dove sono reperibili le schede relative alle singole unità operative, alla localizzazione (Dove siamo), per giungere alla Storia, un elenco cronologico delle tappe dell’Ufficio lungo un secolo di vita. Infine si è cercato di offrire una panoramica sulle attività dell’istituzione: una sotto-sezione approfondisce i Restauri e le relative Pubblicazioni. • Un secondo indirizzo del menù principale è quello dei Servizi. Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 81 Qui si è inteso fornire un set di istruzioni per l’uso rivolte al pubblico fruitore. Le sezioni sono diversificate ed implementabili. Si passa da una pagina sui Permessi, ad una sui Finanziamenti, ad una su questioni relative ai Vincoli, e ad altre ulteriori pagine. Da qui si ottengono spiegazioni sintetiche, rimandi agli articoli di legge, alla documentazione necessaria alle varie interazioni con l’ufficio (schemi di domande, spiegazioni sulla documentazione standard da presentare, etc.). • Il terzo indirizzo riguarda alcuni aspetti di massima evidenza, ovvero: i Bandi e gli Eventi, costituiti da due database che raccolgono e conservano, in un archivio digitale, i documenti relativi alle procedure di gara e alle schede delle iniziative culturali dell’ufficio; inoltre, c’è una scheda in evidenza del Palazzo Reale di Genova, che, oltre ad essere l’edificio monumentale che ospita l’Ufficio, è anche la sede dell’omonimo museo, parte integrante dell’ufficio. • Il quarto: Luoghi di interesse. In questa sezione ci si pone l’obiettivo ambizioso di costituire di un archivio di informazioni digitali circa i beni architettonici e paesaggisti della regione. Detti dati sono strutturati in schede che forniscono una breve descrizione del bene e dei rimandi ad altri canali di informazione (bibliografica essenziale, siti correlati, restauri…). Questa parte rappresenta una rara occasione di raccogliere, e necessariamente selezionare, i più importanti beni della regione. Un luogo di smistamento delle molteplici informazioni, rivolto tanto al fruitore dei servizi dell’ufficio, quanto al visitatore esterno, al turista. Ciò ha una valenza nell’ottica della valorizzazione culturale del patrimonio. • L’ultimo indirizzo, che accomuna le sezioni Documenti, Links, Contatti, è relativo alla raccolta di dati in gran parte reperibili altrove nelle pagine del sito ma che, secondo specifiche esigenze, assumono un diverso significato qualitativo quando unificati in un unico contenitore. Il sito, così come formulato, rappresenta certamente un lavoro tra i più approfonditi rispetto al panorama del Ministero. In primo luogo il sito si configura con un ampio spettro di argomenti che, se non esauriscono le possibilità, aprono certamente molte strade di comunicazione. Questo sito web, inoltre, è stato concepito come una struttura aperta, ovvero contemplando progettualmente una continua evoluzione delle sue articolazioni. Ciò pur mantenendo un assetto compiuto ed evitando gli sfrangiamenti, le pagine vuote, che spesso si incontrano nel web nazionale. Inevitabilmente, la formazione di questo sito comporterà l’onere di una continua manutenzione. Tale preoccupazione ha rivestito un ruolo fondamentale in sede di elaborazione, cercando di facilitare al massimo le procedure di trasformazione delle pagine, e rinunciando a configurazioni grafiche complesse, certamente fascinose, ma che purtroppo non riescono a mantenere le promesse. 81 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 82 Colombo/Colon un uomo tra vecchio e nuovo mondo Percorso multimediale interattivo permanente Paola Caroli, Alfonso Assini Archivio di Stato di Genova Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Direzione Generale per gli Archivi L’ Direttore Paola Caroli Referente Ignazio Galella Piazza S. Maria in Via Lata, 7 16128 Genova Tel. 010 5957581 Fax 010 5538220 www.archivi.beniculturali.it/AS GE/asge/htm [email protected] 82 A rchivio di Stato di Genova, nell’ambito dei suoi compiti istituzionali di valorizzazione del patrimonio documentario conservato e di diffusione della sua conoscenza a un vasto pubblico, al di là dell’attività di consulenza e ricerca che si svolge nelle sale di studio, ha allestito, come ulteriore servizio, la Galleria “Colombo/Colón. Un uomo tra vecchio e nuovo mondo”, un percorso multimediale interattivo permanente, basato sulla documentazione relativa a Cristoforo Colombo e sulla ricostruzione della Genova di fine Quattrocento. Il visitatore, guidato da suoni e immagini, può rivivere le emozioni della grande Scoperta attraverso le parole dei protagonisti stessi e decifrare gli antichi documenti. Con un semplice scorrere del dito sulla grafia antica, infatti, questa si trasforma nei corrispondenti caratteri contemporanei, in italiano, consentendo anche ai non esperti di leggere e comprendere i documenti, calati nel loro contesto storico attraverso brevi commenti e immagini. Una delle postazioni interattive è dedicata alla Genova di fine Quattrocento: disegni elaborati appositamente, grazie alla profonda conoscenza di esperti di storia urbanistica, restituiscono l’immagine complessiva e dettagliata della città, con particolare attenzione ai luoghi colombiani. Attraverso altre immagini e commenti audiovisivi è possibile cogliere le successive profonde trasformazioni di tali luoghi e inserirli nell’attuale tessuto urbano. L’apparato nel suo insieme, al di là delle tematiche trattate, permette un uso didattico della documentazione e costituisce un esempio di applicazione delle nuove tecnologie informatiche alle fonti archivistiche. È infatti utilizzato anche come esempio per illustrare più in generale metodologie didattiche innovative e sistemi espostivi multimediali (per le scuole di ogni ordine e grado, compresi i master sulla valorizzazione dei beni culturali e sui luoghi della cultura organizzati dall’Università di Genova, anche tramite convenzioni con l’Archivio di Stato) È un’occasione, inoltre, per ricordare che Genova e Savona sono le uniche città d’Europa che conservano documenti su Cristoforo Colombo prima del suo arrivo nella penisola iberica. Tutte le tesi che negano le sue origini genovesi sono basate su ipotesi, congetture, interpretazioni più o meno fantasiose di testi. Nessuna ha trovato il sostegno di una traccia scritta. Il percorso, incentrato su sei leggii, mostra invece proprio come dalla molteplicità, dalla diversa natura e collocazione e dalla concordanza delle fonti nascano la forza e la solidità della documentazione genovese. Se ne illustra una parte: Con il primo leggio il visitatore si inoltra nel borgo dei lanaioli, ricco di acque, brulicante di vita e attività, abitato da un mondo cosmopolita, dove si affollavano e si amalgamavano uomini delle più diver- Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 83 se provenienze, fra cui gli inurbati delle riviere, come i Colombo. Lì si apriva, nel 1439, la bottega di Domenico Colombo, futuro padre di Cristoforo, che il 1 aprile di quell’anno assumeva un apprendista tramite un atto notarile “fatto in Genova, nella piazza del Palazzo Ducale…”. Vedrà inoltre un inventario dei beni di un lanaiolo (1408), accompagnato da immagini, penetrando quindi nella quotidianità del passato, attraverso una visione dettagliata, quasi una fotografia della bottega e dell’abitazione: la sequenza delle stanze, gli oggetti, i materiali e i colori. È commovente e nello stesso tempo brutale e immediato il modo in cui il documento restituisce il senso e la mentalità dell’epoca. Troviamo, infatti, in fondo alla bottega, tra i sacchi di lana e le gabbie per gli uccelli, un giovane schiavo tartaro, contato e inventariato tra le “cose”. Colombo crebbe in una città in cui la presenza degli schiavi era normale, anche nelle case dei piccoli mercanti e degli artigiani. Provenivano dal Mar Nero, dove Genova sino al 1475 ebbe colonie e mercati potenti, ed erano soprattutto slavi e tartari, quei tartari che, sulle orme dell’Orda d’oro, si erano insediati in Crimea. Il visitatore viene poi condotto nella casa di Vico Dritto di Ponticello, dove Cristoforo trascorse l’infanzia, dai tre anni, fino alla prima giovinezza, alla partenza per il Portogallo, fissata tradizionalmente nel 1476, e dove nacquero i fratelli Bartolomeo, Giacomo e Bianchina. Vi è un documento del 1483, in cui Domenico, ormai anziano e solo - ha 65 anni, i figli maschi sono lontani, la moglie è morta - affitta a un calzolaio la propria bottega con la casa soprastante, riservandosi, come abitazione, il primo solaio, esclusa la cucina, il solaio superiore e il giardino sul retro, nonché il diritto di attingere acqua dalla cisterna che si trovava nella casa stessa. Un secondo leggio presenta la prima testimonianza scritta che ci tramanda il nome di Cristoforo Colombo. Gerolamo da Porto trascina in giudizio il giovane Cristoforo e suo padre Domenico, che, “l’anno della Natività del Signore 1470, venerdì 28 settembre, all’ora terza”, in Genova, a Banchi, sotto il portico dei nobili Di Negro, al banco del notaio Giovanni Agostino de Goano, eletto arbitro dalle parti, sono condannati a pagare 35 lire. Poi un salto in avanti di 36 anni: il 19 maggio 1506, a Valladolid, l’Ammiraglio, morente, corregge e integra il suo testamento: “… trovandosi infermo nel corpo affermò che, per quanto avesse già dettato il suo testamento, egli ora lo rettificava… Dico e comando a don Diego, mio figlio, che paghi tutti debiti che ho annotato in un memoriale… Innanzi tutto, agli eredi di Geronimo del Puerto, padre di Venito del Puerto, cancelliere in Genova, venti ducati…”. Ecco che accostando i due documenti nello stesso leggio emergono tutte le concordanze; sono genovesi gli uomini che si affollano nella mente dell’Ammiraglio morente, Gerolamo da Porto, Luigi Centurione, Paolo Di Negro, Antonio Basso, Battista Spinola… I due estremi si toccano. Il cerchio si chiude, riannodando i fili di un’unica storia. Nel quarto leggio un documento riguarda una causa dell’Ufficio di Mercanzia che, su richiesta di Luigi Centurione, acquisisce con urgen- 83 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 84 za la deposizione a “futura memoria” di un testimone in procinto di partire per un lungo viaggio: “Io, Cristoforo Colombo, cittadino genovese, dopo aver giurato sulle sacre scritture, affermo che:” l’anno passato mi trovavo a Lisbona e da lì fui inviato da Paolo Di Negro nell’isola di Madera per comprare 2400 rubbi di zucchero. Alla domanda se sia in procinto di partire il testimone risponde “sì, domani, al mattino, per Lisbona”. Alla domanda sulla sua età, risponde “Ho ventisette anni circa”. La forma è diretta; è lui, Cristoforo, che parla Tutte queste informazioni coincidono con quanto sappiamo di Cristobal Colón. Nel diario del terzo viaggio è ricordato che l’Ammiraglio era stato a Madera. Documenti conservati in Spagna attestano che in quegli anni viveva a Lisbona ed era socio in affari di Centurione e del Di Negro, citati anche nel testamento. L’allestimento vuole, quindi, portare l’attenzione anche sulla centralità delle fonti documentarie per la ricerca e sul valore della conservazione della memoria storica. Nel 1670, quando i discendenti di Nicolò Oderico, ambasciatore genovese in Spagna, donarono alla Repubblica di Genova i libri dei privilegi e le lettere di Colombo che fino ad allora avevano conservato nella propria casa, il Senato espresse il suo compiacimento non solo perché considerava quei documenti una “degna memoria d’un nazionale così glorioso”, ma perché giudicò quel gesto “un attestato dell’affetto e zelo” della famiglia Oderico verso il “serviggio pubblico”. È per proseguire questo pubblico servizio che fin dal 1972 l’Archivio di Stato di Genova, per impulso di Paolo Emilio Taviani, ha voluto dedicare una mostra permanente alla documentazione colombiana. Quest’esposizione si è ora trasformata in uno spazio multimediale, che entra a far parte dell’offerta culturale di Genova. La Galleria è stata inaugurata l’11 ottobre 2006 ed è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. 84 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 85 Beni Culturali e Nuove Tecnologie: un rapporto dalle grandi potenzialità Marina Mengarelli, Michela Mengarelli Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche L’ innovazione è un processo che deve coinvolgere il lavoro della Pubblica Amministrazione in tutti i suoi aspetti: dal sistema normativo, allo sviluppo delle tecnologie, alla riorganizzazione dei processi operativi nonché alla razionalizzazione del capitale umano al fine di ridurre tempi e costi dei procedimenti. I settori attraverso cui il cambiamento inevitabilmente si realizza sono l’incremento delle dotazioni infrastrutturali, l’utilizzo di tecnologie che abilitano al loro uso quali siti web, firme elettroniche, protocollo informatico e lo sviluppo di servizi avanzati, in grado di realizzare una maggiore interazione tra le amministrazioni pubbliche e tra queste e i cittadini basata su procedure informatizzate. Dalle relazioni degli ultimi anni del CNIPA relative allo stato di informatizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni emerge come i maggiori risultati siano stati conseguiti nella diffusione della strumentazione hardware e software che ha coinvolto, unitamente all’intero settore pubblico, anche il Mibac nelle sue strutture centrali e periferiche. Effettivamente a partire dal 2004, si è avviato un costante incremento delle postazioni di lavoro informatizzate, nonché dello sviluppo di reti intranet e di sistemi di sicurezza e antivirus. Sembra inoltre che le Amministrazioni pubbliche abbiano fatto sensibili passi in avanti nell’utilizzo delle tecnologie abilitanti. In particolare, costante è la crescita dell’utilizzo della posta elettronica quale canale preferenziale di interazione tra amministrazioni pubbliche, statali e locali, e con i cittadini. Per quanto invece attiene l’ambito dei servizi on line, la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche ha avviato, coinvolgendo gli Istituti periferici della regione, lo sviluppo del Portale della Cultura, punto di accesso alle informazioni relative al patrimonio, alle attività e agli eventi culturali gestite dallo Stato e dagli altri enti, pubblici e privati, presenti sul territorio. L’attività della Direzione ha come obiettivo principale quello di realizzare i siti web di tutti gli Istituti periferici, adeguando anche quelli esistenti, con specifica attenzione ai requisiti di accessibilità, fruibilità e qualità individuati dal Progetto Minerva. È previsto inoltre il collegamento con altri sistemi informativi predisposti da Enti pubblici e privati della regione, nonché con il Sistema Internet Culturale relativo alla Soprintendenza Archivistica, agli Archivi di Stato ed alle Biblioteche statali delle Marche. La realizzazione del Portale della Cultura senza alcun dubbio renderà possibile azioni di promozione capaci di aumentare l’attrattiva delle risorse culturali presenti sul territorio e, al contempo, permetterà di raggiungere un numero molto ampio e diversificato di utenti, favorendo anche lo sviluppo on-line di servizi relazionali e commerciali. Nell’accertamento dell’interesse culturale del patrimonio immobilia- Direttore Regionale Mario Lolli Ghetti Coordinamento per la comunicazione Marina Mengarelli, Michela Mengarelli Via Birarelli, 35 60121 Ancona Tel. 071 502941 Fax 071 50294240 [email protected] 85 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 86 re di proprietà pubblica e di enti, così come disciplinato dall’art. 12 del D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004, la Direzione Regionale ha provveduto, nel corso del 2006, oltre che alla messa a regime del procedimento già avviato, all’adeguamento alle nuove disposizioni legislative ed alle novità migliorative e integrative del sistema informatico. In particolare, nel nuovo sistema on-line sono state attivate nuove funzionalità per la verifica dell’interesse culturale sui beni mobili e sul procedimento di autorizzazione ad alienare. Attualmente pertanto, in adempimento alla normativa vigente, tutte le verifiche di interesse procedono per via informatica consentendo di conoscere, in tempo reale, i dati di sintesi richiesti dal Ministero. Attraverso l’accreditamento degli Enti proprietari, quest’ultimi hanno il costante controllo degli elenchi dei beni iscritti alla procedura di verifica e, ad iter concluso, possono visionare direttamente l’esito finale. Se le infrastrutture tecnologiche stanno entrando pur con consistenti ritardi, in una fase di consolidamento, molto critica resta la situazione concernente le disponibilità di risorse umane specializzate. È in tale direzione che si muovono i progetti nazionali sottoscritti dal Ministero per i beni e le attività culturali “2L – Lifelong learning” ed “ECDL” che si pongono l’ambiziosa finalità di fornire al personale strumenti cognitivi necessari a “governare” i processi di cambiamento in atto. I destinatari del programma di alfabetizzazione informatica sono tutti i dipendenti dell’Amministrazione, in modo di riuscire ad elevare le loro capacità nel settore informatico garantendo una omogeneizzazione delle competenze che renda possibile una maggiore efficienza nel raggiungimento della missione istituzionale del Mibac. La formazione in aula è stata preceduta, al fine di garantire la massima omogeneità degli standard qualitativi, da un programma di formazione a distanza dei docenti individuati dai vari Istituti periferici. In conclusione, nonostante il grande sforzo di cambiamento, ogni tentativo risulterà vano se le risorse a disposizione continueranno a subire significativi ridimensionamenti rispetto ai piani di spesa dell’anno precedente. Infatti, in assenza di adeguate risorse da destinare all’innovazione si potrebbero profilare due tipi di rischio: da un lato, che la gestione dei sistemi venga trascurata limitando così l’effettiva utilizzabilità delle tecnologie ora a disposizione, dall’altro, che le pubbliche amministrazioni si vedano costrette a concentrare i propri sforzi sulla manutenzione della strumentazione informatica già in loro possesso piuttosto che per il loro rinnovamento e sviluppo e per la formazione continua di personale specializzato. 86 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 87 Le Residenze Sabaude: nuove opportunità di fruizione dopo dieci anni di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO Mario Turetta Castello di Racconigi Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte I l 6 dicembre 1997 le “Residenze Sabaude” sono state iscritte alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. A dieci anni di distanza, possiamo constatare i risultati di un virtuoso circolo di finanziamenti, restauri, riaperture al pubblico che ha avuto un positivo riscontro sui flussi turistici e sull’immagine della città di Torino e sull’intera regione Piemonte. Soltanto per ricordare le riaperture degli ultimi due anni, il 28 novembre 2005 è stata inaugurata l’Armeria Reale, che rappresenta un unicum nel contesto dei grandi musei italiani ed europei, dopo un accurato lavoro di recupero e ricostruzione dell’allestimento ottocentesco iniziato nel 2000. L’8 luglio 2006 è stato aperto al pubblico dopo dieci anni di restauri degli edifici, del parco e dei giardini, il complesso di Villa della Regina, luogo di straordinaria rilevanza storico-artistica, ambientale e paesaggistica. Il 16 dicembre 2006 è stato inaugurato il Palazzo Madama, uno dei più importanti edifici simbolo della città e sede tra del Museo Civico d’Arte Antica di Torino che era chiuso al pubblico da diciannove anni. Il 21 marzo 2007 è stata la volta di Palazzo Chiablese, sede degli uffici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo i restauri sono stati inaugurati l’Atrio, il Cortile, lo Scalone d’Onore e gli Appartamenti del piano nobile, ripristinando il cosiddetto “percorso del Principe” che dagli appartamenti privati conduceva i duchi di Chiablese alla cappella della Sindone e al Palazzo Reale. Le visite organizzate per il pubblico stanno avendo un ottimo riscontro. Il 28 marzo 2007 infine, è stato inaugurato l’appartamento dei Principi di Piemonte del Palazzo Reale di Torino che occupa i locali situati al secondo piano e finora utilizzato solo come sede di rappresentanza e di incontri istituzionali. Nel corso del triennio 2007-2009 è prevista poi la graduale apertura al pubblico della Reggia di Venaria Reale, fulcro del Sistema delle Residenze Sabaude. Direttore Regionale Mario Turetta Coordinamento per la comunicazione Emanuela Zanda Piazza S. Giovanni, 2 10122 Torino Tel. 011 5220411 Fax 011 5220433 [email protected] li.it 87 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 88 La riapertura degli edifici, con gli annessi parchi e giardini, spesso animata da iniziative ed eventi, è stata immediatamente recepita dalla popolazione come una nuova opportunità di godimento del patrimonio culturale. Ciò che abbiamo riscontrato è stato il positivo mutamento di “percezione” di questi luoghi da parte della cittadinanza e non sono mancate occasioni di visibilità importanti con picchi di presenze e di visita in occasione del Giubileo del 1998 e durante le Olimpiadi 2006. La prossima data-evento è il 2011 quando per le celebrazioni del Centocinquantesimo Anniversario dell’Unità d’Italia il Sistema delle Residenze Reali dovrebbe costituire uno delle attrazioni principali per motivare una grande affluenza di visitatori a Torino e in Piemonte. L’idea è di riproporre la regalità della città e del territorio piemontese come riscoperta e allo stesso tempo progetto di identità del Piemonte, utilizzando proprio apertura della Venaria Reale come lancio internazionale di questo percorso. Castello di Moncalieri Palazzo Chiablese 88 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 89 Costi e risultati: una banca dati in continuo aggiornamento Emanuela Zanda Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte L e “eccellenti” testimonianze delle committenze del ducato e poi del regno sabaudo tra il XVII e XVIII secolo, sono state riconosciute Patrimonio Mondiale Unesco per i loro i caratteri di pregio, rispondenti a ben quattro dei sei criteri. Tale importante riconoscimento ha incentivato le azioni di conservazione, recupero e valorizzazione dei beni da parte di tutte le istituzioni coinvolte, con una responsabile sinergia tra organismi amministrativi di diverso livello, sia in senso verticale che orizzontale. Delle ventidue Residenze infatti, tredici sono di proprietà del Demanio dello Stato e in consegna agli uffici preposti alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali, otto sono di proprietà di altri enti pubblici (Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Politecnico di Torino, Comune di Rivoli, Comune di Govone), solo una - il Castello di Pollenzo - è di proprietà privata ed il sito è solo parzialmente aperto al pubblico. La collaborazione tra gli enti coinvolti è stata formalizzata con l’Accordo di Programma Quadro tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Piemonte il 18 maggio 2001 e successivamente sono stati stipulati Accordi attuativi con tutti i Comuni ove sono materialmente ubicati i beni iscritti. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tramite la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte pone le Residenze al centro della propria attività nel quadro della programmazione annuale e triennale e, a dieci anni di distanza dal prestigioso riconoscimento, si può ben dire che la situazione di conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni facenti parte del sito ha subito enormi miglioramenti, stupefacenti in alcuni casi. I lavori effettuati e quelli in corso o in progetto stanno recuperando il contesto storico e ambientale originario delle Residenze, tenendo conto anche dei parchi e giardini annessi, di cui si sta attuando una ricostruzione fedele, rifacendosi in particolare alla cartografia e documentazione storica. In occasione della stesura del Rapporto Periodico del 2004, è stata effettuata una ricognizione sullo stato di avanzamento dei lavori nei vari cantieri di restauro; sugli investimenti effettuati; sul flusso turistico e le statistiche di visita. Risultavano così investiti circa 440 milioni di euro e, per quanto riguardava il flusso turistico, veniva registrato sulle 10 residenze aperte al pubblico ben un quarto dell’intero volume delle visite al sistema dei beni culturali del Piemonte. Un aggiornamento dei dati ad oggi, per il quale è stato messo a punto un apposito sistema di web gis, deve tenere conto di ulteriori riaperture. Il progetto Residenze Sabaude ha oggi una funzione fondamentale per l’imprenditoria dell’intera regione, in considerazione del carattere d’eccellenza, dell’entità degli investimenti impiegati, dell’impe- Direttore Regionale Mario Turetta Coordinamento per la comunicazione Emanuela Zanda con la collaborazione di Alessia Panatta Piazza S. Giovanni, 2 10122 Torino Tel. 011.5220411 Fax 011.5220433 [email protected] 89 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 90 gno dei soggetti coinvolti in termini di energie e risorse umane ed è al primo punto della bozza di Quadro Strategico Beni Culturali della Regione Piemonte, già condivisa dal Ministero Per i Beni e le Attività Culturali nell’ambito dell’Atto integratico dell’Accordo di Programma Quadro firmato nell’ottobre 2006. Si sta ora anche lavorando ad una prima bozza di richiesta di ampliamento dei perimetri dei beni e delle aree tampone iscritte all’UNESCO, proprio a seguito dei lavori finora effettuati che hanno consentito la ricostruzione dell’integrità storica dei beni e della organizzazione dei dati sugli strumenti di tutela. Mappa storica di Rivoli 90 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 91 Nella direzione del cambiamento Carla Palomba Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna I n uno scenario normativo segnato dai mutamenti amministrativi resi necessari anche dall’adeguamento alle nuove tecnologie, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna è impegnata in un’attività di riorganizzazione delle procedure, sia a livello interno che in ambito regionale, allo scopo di rendere più efficiente l’attività interna e di migliorare i servizi offerti all’utenza, sia nell’immediato che in prospettiva. Per quanto riguarda l’ambito interno, l’adozione, dal 1° gennaio 2007, del sistema di protocollazione informatica dei documenti sulla base del sistema ESPI, erogato attraverso la rete privata virtuale del MiBAC, ha comportato una profonda innovazione procedurale e organizzativa. La registrazione e la classificazione della posta, prima svolta manualmente da non più di due operatori, è ora gestita con modalità decentrata coinvolgendo un numeri di addetti molto maggiore. All’Ufficio di protocollo centrale, sono stati infatti affiancati gli operatori di protocollo locali, che operano presso i diversi servizi della Direzione. Inoltre sono stati coinvolti nel sistema anche i funzionari, che registrano nel repertori informatizzati alcuni tipi di documenti. Questa diversa organizzazione, che consente indubbiamente uno snellimento dell’attività ed una maggiore efficienza del servizio, si è tuttavia scontrata con alcuni aspetti di criticità legati all’attuale situazione di carenza delle risorse umane. Il Servizio per il protocollo informatico deve essere quindi considerato ancora in fase di assestamento, alla ricerca di un equilibrio tra le potenzialità offerte dal mezzo ed i limiti della situazione contingente. L’esigenza di ripensare l’organizzazione del servizio archivistico sulla base della nuova tecnologia e di dover predisporre un manuale per la gestione del protocollo e dell’archivio ha inoltre comportato, in generale, altre modalità di razionalizzazione, anche in relazione alle procedure manuali, nella formazione dei documenti e nella loro registrazione ed archiviazione, che hanno reso più funzionale lo svolgimento dell’attività. Considerato che l’adozione del protocollo informatico costituisce la precondizione per l’attivazione di altre funzionalità previste dal Codice dell’Amministrazione Digitale (gestione elettronica del documento, firma digitale, posta elettronica certificata), la messa a punto delle procedure connesse assume un’importanza strategica per rendere possibile in prospettiva l’accesso da parte dei cittadini all’iter del procedimento e il raggiungimento dell’obiettivo della trasparenza amministrativa. Certo, il passaggio dalla gestione cartacea dei documenti alla modalità informatica necessita di un approccio graduale, dato che si tratta di una vera e propria rivoluzione nell’ambito dell’ufficio. Per il momento vengono gestiti con modalità elettronica solo una parte Direttore Regionale Paolo Scarpellini Coordinamento per la comunicazione Sandra Violante Via dei Salinieri, 20/22 09126 Cagliari Tel. 070 34281 Fax 070 3428209 [email protected] Tel. 070 3428202 [email protected] 91 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 92 minima dei documenti, quelli che vengono registrati nei repertori informatici, ma si conta di estendere progressivamente il trattamento a tutti gli altri documenti prodotti. Anche le attività legate alla realizzazione e aggiornamento di siti web delle Soprintendenze e della Direzione, connessi al progetto di realizzazione del Portale della cultura Italiana - coordinato a livello regionale da questo Istituto - sono per alcuni aspetti connesse ad una razionalizzazione delle procedure. Poiché la progettazione dell’architettura dei nuovi siti e la preparazione dei loro contenuti ha come costante riferimento l’utenza e l’esigenza di migliorarne l’accesso ai servizi, questo Istituto ha colto l’occasione per operare in ambito regionale nella direzione dell’uniformizzazione di alcune procedure che, da questo punto di vista, presentano un più immediato interesse. Partendo dalla constatazione che molti istituti sono carenti di modulistica e che comunque, anche nei casi in cui tale modulistica è presente, essa si presenta in modo difforme per la stessa tipologia di procedura, è stato costituito un gruppo di lavoro con la partecipazione di rappresentanti di tutte le Soprintendenze. Articolato sulla base di sottogruppi in relazione agli specifici ambiti, il gruppo ha l’obiettivo di unificare le diverse procedure sottese alla modulistica da rendere disponibile sui siti e di elaborare i modelli conseguenti in linguaggio chiaro e in una forma grafica che faciliti la leggibilità e la compilazione da parte degli utenti. Il risultato del lavoro sarà poi valutato dal direttore regionale, ed eventualmente dai soprintendenti, prima dell’inserimento del materiale nei siti web. 92 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 93 URP - Ufficio per le Relazioni con il Pubblico Gaspare Carlini - “Settimana della cultura” - “Salone dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali” - “Giornata internazionale del disabile” - “Giornata mondiale dell’alimentazione” - “Giornate europee del patrimonio” - “La notte bianca” - “Cibi e sapori dell’Italia antica” - “Le giornate dell’arte” - “Giornata di S. Valentino” - “Festa Europea della Musica” Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione L’ Ufficio per le Relazioni con il Pubblico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si trova nella prestigiosa sede del Palazzo del Collegio Romano, antica ‘università dei Padri Gesuiti,’ passata successivamente ad ospitare la Biblioteca Nazionale e da ultimo, per volere di Giovanni Spadolini, il Ministero stesso. L’Ufficio rappresenta una prima struttura ricettiva per tutti coloro che necessitano di informazioni circa l’assetto, l’organizzazione e la gestione del Ministero nonché un “punto informa” circa i luoghi e gli eventi culturali di sua pertinenza; è, inoltre, uno sportello reale e virtuale tra cittadini ed amministrazione. Lo scopo primario dell’ufficio è quello di fornire un primo orientamento all’utente per districarsi nell’Amministrazione e per orientarsi nella vasta scelta degli eventi e dei luoghi della cultura, cercando di soddisfare al meglio i diversi tipi di richiesta e semplificando al massimo l’accesso di colui che si rivolge allo stesso, in cerca di una risposta ai propri quesiti. L’alta specializzazione del personale che vi è adibito, la sua versatilità nel settore informatico e la padronanza delle lingue straniere hanno fatto in modo che l’Ufficio riscuotesse il plauso, oltre che degli utenti, dei Responsabili Politici che si sono succeduti alla guida del Dicastero, compreso l’attuale Ministro Francesco Rutelli. Si riportano, a titolo indicativo, alcuni dati sulla entità del lavoro svolto: - 36.419 sono i contatti intervenuti dalla istituzione dell’URP al 31 marzo 2007; - i settori nei quali l’URP si è trovato a prestare la propria collaborazione con l’Amministrazione, oltre l’attività ordinaria, sono: 1. Riqualificazione del personale nell’ambito della quale l’Ufficio ha prestato la propria opera di consulenza ed informazione alle risorse umane dipendenti dal Ministero, soprattutto in ordine alle modalità di accesso alle aree economiche superiori; 2. Gestione del programma informatico, rivolto al pubblico, denominato “Fateci sapere”; 3. Gestione, previo approfondimento delle relative tematiche, delle informazioni riferite, tra l’altro, ai seguenti eventi: Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Servizio II- Comunicazione, Promozione e Marketing Dirigente ad interim Raffaele Sassano Responsabile Gaspare Carlini Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel 06 67232980/ 67232990 Fax 066798441 [email protected] orario di apertura lunedì - venerdì ore 9.00-14.00/14.30-17.30 93 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 94 L’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico, attraverso il suo responsabile e su incarico dell’allora Capo del Dipartimento per la ricerca, l’innovazione e l’organizzazione, partecipa al progetto del CNR denominato “URPINSIEME”, collaborazione tra 10 Amministrazioni Pubbliche nel campo della comunicazione e dei servizi resi al cittadino. Il portale www.urpinsieme.it riporta, in maniera agile ed accattivante, quanto di meglio ed aggiornato figura nelle seguenti aree: • Programmazione e finanziamenti • Formazione • Lavoro • Internazionale • Documentazione • Servizi e appalti • Manifestazioni ed eventi Partecipano al portale: - Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR - Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente - ENEA - Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori - ISFOL - Ministero dell’economia e delle finanze - Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Ministero per i beni e le attività culturali - Università degli Studi Roma Tre - Università degli Studi di Roma “La Sapienza” - Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico è stato coinvolto in un processo di trasformazione gestionale che ha visto, da una parte l’avvicendamento della Società aggiudicataria della gestione del Call Center e dall’altra la riorganizzazione logistica della sede dell’Ufficio. Dopo le ottime prestazioni professionali offerte dalla ITERSERVIZI, si è passati alla gestione della OMNIANETWORK, società altamente specializzata in servizi da fornire alle Pubbliche Amministrazioni e quotata in Borsa dal febbraio 2007. L’entrata in vigore dell’emanando Regolamento Organizzativo del Ministero costituirà il banco di prova del nuovo assetto gestionale. 94 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 95 Reparto Indirizzo Telefono/Fax Comando CC TPC Roma Roma Piazza di Sant’Ignazio, 152 Tel.06.6920301 [email protected] Fax 06.69203069 Reparto CC TPC Roma, Roma Via Anicia, 24 e-mail Tel.06.585631 [email protected] Fax 06.58563200 Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale CCTPC N el 1969 l’Arma dei Carabinieri istituì in Roma presso il Ministero della Pubblica Istruzione quello che oggi è il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (T.P.C.), precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi (1970), con la quale s’invitavano gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché di predisporre uno specifico servizio a ciò finalizzato. Su direttiva del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, dal quale dipende funzionalmente, il Comando svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale, attraverso la prevenzione e la repressione di ogni attività delittuosa rivolta in tale ambito. La struttura costituisce nel particolare settore, comparto di specialità affidato all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno del 12 febbraio 1992, polo di gravitazione informativa e di analisi per le altre Forze di Polizia, in base al Decreto del Ministero dell’Interno del 28 aprile 2006. Il Comando è composto da circa 300 militari che hanno una preparazione specializzata acquisita attraverso la frequenza di appositi corsi in “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’attuale articolazione prevede un Ufficio Comando, che coordina le sezioni “Operazioni”, “Elaborazione Dati” e “Segreteria e Personale” e “Servizi”; un Reparto Operativo per le indagini di polizia giudiziaria a sua volta suddiviso nelle sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea; 12 nuclei territoriali ubicati a Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, alle dipendenze del Vicecomandante. L’ultimo di questi Nuclei, quello con competenza territoriale sulle Marche, è stato istituito recentemente, nel giugno 2006. Competenze territoriali Lazio Abruzzo Tel.011.5215636 [email protected] Piemonte Nucleo CC TPC Torino, Via XX Settembre, 88 Fax 011.5170000 Torino Valle D’Aosta Nucleo CC TPC Monza, Monza Via Brianza, 2 Tel.039.2303997 [email protected] Lombardia Fax 039.2304606 Nucleo CC TPC Venezia Venezia P.zza S. Marco, 63 Tel.041.5222054 [email protected] Veneto Trentino A.A. Fax 041.5222475 F.V.Giulia Nucleo CC TPC Genova, Genova Via S. Chiara, 8 Tel.010.5955488 [email protected] Liguria Fax 010.5954841 Nucleo CC TPC Bologna, Bologna Via Castiglione, 7 Tel.051.261385 Fax 051.230961 Nucleo CC TPC Ancona, Ancona Via Pio II Pal. Bonarelli Tel.071/201322 [email protected] Marche Fax 071/2076959 [email protected] Emilia Romagna Comandante Gen. Giovanni Nistri Piazza Sant’Ignazio, 152 00186 Roma Tel. 06 6920301 Fax 06 69203069 www. carabinieri.it [email protected] 95 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 96 Nucleo CC TPC Firenze, Firenze Via Romana, 37/a Tel.055.295330 Fax.055.295359 [email protected] Toscana Umbria Nucleo CC TPC Napoli, Tel.081.5568291 [email protected] Campania Napoli Via Tito Angelici, 20 Fax.081.5784274 Nucleo CC TPC Bari, Bari P.zza Federico II, 2 Tel.080.5213038 [email protected] Puglia Fax.080.5218244 Molise Basilicata Nucleo CC TPC Cosenza, Cosenza Via Colletriglio, 4 Tel.0984.795548 [email protected] Calabria Fax.0984.784161 Nucleo CC TPC Palermo, Tel.091.422825 Palermo C.so Calatafimi, 213 Fax.091.422452 Nucleo CC TPC Sassari, Sassari Strada Prov.le La Crucca, 3 [email protected] Sicilia Tel.079.3961005 [email protected] Fax.079.395654 Sardegna Per affinare ulteriormente la professionalità dei militari anche in campo internazionale e favorire la collaborazione tra operatori che trattano la medesima materia, il Comando organizza direttamente e partecipa con frequenza a convegni specializzati unitamente a qualificati esponenti di Polizie straniere. Infatti, proprio la riconosciuta esperienza acquisita nel settore e i significativi successi operativi conseguiti hanno fatto si che varie Forze di Polizia straniere richiedano di organizzare specifici seminari addestrativi e di affinamento. In particolare i seminari sono stati tenuti a favore di componenti delle Forze di Polizia di Ungheria, Palestina, Messico, Guatemala, Cuba, Cipro, Argentina, Perù e Bolivia. I militari del Comando T.P.C. si sono altresì distinti nell’ambito delle missioni internazionali in Kosovo ed in Iraq dove, spesso in difficili contesti ambientali, hanno collaborato per il censimento e la tutela delle vestigia culturali minacciate dagli eventi bellici. In Iraq, in particolare, i Carabinieri hanno collaborato con archeologi e tecnici del Museo Nazionale di Baghdad nella raccolta delle informazioni foto-descrittive di oltre 3000 beni saccheggiati durante le concitate fasi belliche dell’aprile 2003 e, attraverso l’Interpol, ne hanno dato diffusione all’Unesco. Nell’ambito della missione di pace “Antica Babilonia”, con la collaborazione delle autorità locali, i Carabinieri distaccati in zona Nassiriya hanno censito e documentato 621 aree archeologiche a rischio, recuperato 1636 reperti provento di saccheggi, ed arrestato 53 responsabili di scavi clandestini. Inoltre l’UNESCO, in considerazione della riconosciuta esperienza e professionalità del Comando, ha chiesto di organizzare uno specifico corso di formazione finalizzato alla formazione di circa 50 componenti della Forza di Polizia irachena deputata alla protezione dei siti archeologici, tenutosi nel 2004 ad Amman, in Giordania. Per qualificare la propria attività operativa, fin dagli anni ‘80 il Comando si è dotato di un potente strumento di ausilio alle indagini di polizia giudiziaria nello specifico settore, predisponendo la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, contenente oggetti d’arte da ricercare sia di provenienza italiana che estera ed 96 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 97 informazioni circa gli eventi delittuosi collegati. Aggiornata quotidianamente dal personale della Sezione Elaborazione Dati, il sistema contiene oltre due milioni e cinquecentomila records, con oltre duecentottantamila immagini digitalizzate, costituendo un database di assoluto riferimento a livello internazionale. Stanno per essere ultimate le procedure per una sostanziale implementazione della citata banca dati, che presto consentirà una maggiore versatilità nelle ricerche permettendone la consultazione, limitatamente a determinati campi, anche ad altre istituzioni. In tale ottica sarà possibile l’immediata verifica nel data base da parte di Uffici Esportazione, altre forze di Polizia e Soprintendenze ministeriali. Lo sviluppo dell’attività investigativa, l’abbattimento delle barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, nonché una sempre maggiore facilità di trasferire nei cinque continenti persone e merci, ha consigliato ormai da qualche anno il Comando di utilizzare le eccezionali potenzialità offerte dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti. Il Comando ha curato la pubblicazione del bollettino “Arte in Ostaggio” contenente le riproduzioni fotografiche dei più importanti beni da ricercare, corredate dei dati necessari per l’individuazione. Distribuito gratuitamente in Italia ed all’estero, con la venticinquesima edizione ne è terminata la stampa, poiché, a vantaggio di un più rapido e tempestivo aggiornamento, le medesime informazioni sono facilmente consultabili nelle pagine web del sito Internet dell’Arma (www.carabinieri.it). Qui infatti è ora presente un ben strutturato motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati oltre 7.700 beni culturali di valenza artistica tra beni archeologici, dipinti, sculture, oggetti chiesastici, beni librari, tratti dalla Banca Dati del Comando. Peraltro nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ. Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino la possibilità di consultare un sempre maggior numero di opere d’arte. Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale) è possibile inoltre scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni d’arte, determinante in caso di furto. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente. All’interno di tale sezione, peraltro, i cittadini possono trovare validi consigli e suggerimenti di carattere generale, che derivano soprattutto dall’esperienza maturata dal Comando nel particolare settore, per conoscere meglio i diritti e prevenire spiacevoli situazioni. 97 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 98 Per evitare di incorrere nell’acquisto di un bene d’arte trafugato, ovvero di conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno già posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio, un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in cui è indicato che il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria. Esempio di modello Documento dell’opera d’arte 98 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 99 Call Center N ell’ambito delle competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si colloca il servizio di call center atto a migliorare l’accesso alla fruizione del patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani e stranieri nonché dei turisti in visita nel nostro Paese, per fornire informazioni (in lingua italiana, inglese e spagnola) inerenti le attività di pertinenza del Ministero, su musei, mostre temporanee, archivi, biblioteche attraverso il numero verde 800 99 11 99. Il Servizio è interamente affidato alla Società Omnia Network S.p.a., che gestisce le chiamate tramite il numero verde attivo tutti i giorni, compreso i festivi, dalle 9 alle 19. L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso. L’operatore ha a disposizione anche un banca dati integrata curata dal personale di back office di Omnia Network contenente le informazioni relative a manifestazioni, beni, musei, eventi di pertinenza non statale (comunali, privati, etc.). Nello specifico, il front office svolge: • un servizio di ricezione reclami da parte del Cittadino e di segnalazione all’Amministrazione; • un servizio di supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP); • un servizio di supporto al Servizio II Comunicazione, promozione e Marketing della direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la promozione. • un servizio di segnalazioni al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale; L’attività di back office consiste in: • attività di verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati presenti sul sito del Ministero dei Beni culturali; • acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del Ministero; • acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali siti non statali mediante la creazione di un Data Base interno a favore del Front office; • diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte del Ministero. Tali informazioni sono fornite sul numero complessivo di 10.000 contatti annui. A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua analisi e monitoraggio dei servizi resi. OMNIA NETWORK SpA gestore del servizio, è uno dei principali operatori italiani nel settore della progettazione, realizzazione e gestione dei servizi di outsourcing alle imprese. Omnia Network S.p.A Referente Stefania Subinaghi Via Cristoforo Colombo, 6 20094 Corsico - MI Tel. 335 7742381 Fax 06 784417333 99 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 Reply L www.reply.it Corso Francia, 110 10143 Torino Tel. 011 7711594 Fax 011 7495416 [email protected] www.reply.it 100 17:21 Pagina 100 a veloce evoluzione dei mezzi di comunicazione unita all’affermarsi di una economia digitale hanno imposto nuove modalità di comunicazione, interazione e lavoro, fondate sulla capacità di scambiare dati ed informazioni in tempo reale con tutti gli attori coinvolti nella catena del valore. Reply mette al servizio della Pubblica Amministrazione le proprie competenze sulle nuove tecnologie integrando sistemi multimediali ed interattivi, progettando piattaforme applicative composte con “servizi configurabili” e abilitando tecnologie di comunicazione sempre più complesse e differenziate. Tra le più recenti attività sviluppate da Reply in tali ambiti vi sono il progetto Leonardo per il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e l’attuale sviluppo del nuovo portale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Progetto Leonardo ha visto Reply lavorare con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, in un processo di adeguamento tecnologico e potenziamento del sistema informatico attualmente in uso presso il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (CCTPC), per supportare i processi di investigazione e di pianificazione degli interventi a salvaguardia delle opere d’arte. Il risultato è la realizzazione di un nuovo sistema informativo, “Leonardo”, che introduce nuove tecnologie emergenti per consentire di interagire con la banca dati in tempo reale attraverso apparecchiature di ultima generazione ed eseguire ricerche ed analisi su tutto il patrimonio informativo raccolto in oltre venti anni di attività. La nuova piattaforma alla base del Progetto Leonardo è dotata di una interfaccia multilingue e rende accessibili funzionalità avanzate quali la gestione documentale, la ricerca e l’analisi di tipo geografico e l’integrazione con un prodotto leader di mercato per l’analisi di tipo investigativo. Grazie al nuovo sistema informativo il personale dell’Arma, operativo sul territorio, può interagire con la banca dati in tempo reale attraverso una applicazione wireless e apparecchiature di ultima generazione, come palmari e personal computer portatili. Ciò consente, ad esempio durante una operazione di controllo, di avere a disposizione direttamente sul posto tutte le informazioni utili all’attività operativa, richiedendo eventualmente al sistema di verificare la lecita provenienza dell’opera d’arte a partire da una foto, scattata sul momento con apparecchiature digitali. Inoltre, dal luogo dell’intervento, l’operatore del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale può compilare un verbale su supporto elettronico e inviarlo al sistema centrale per successive operazioni di verifica e analisi investigativa. A livello centrale, ogni informazione inviata dal luogo dell’intervento da parte dei Carabinieri, o proveniente da segnalazioni di altre Forze di Polizia, è sotto il controllo della Sezione Elaborazione Dati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Qui personale altamente specializzato, utilizzando un complesso software di classificazione (basato su un database iconografico), cura l’in- Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 101 serimento di ogni caratteristica peculiare del bene artistico di interesse, come ad esempio la sua tipologia (dipinto, scultura, libro antico, ecc...), il soggetto raffigurato, gli autori, i materiali e la tecnica di esecuzione. Tali informazioni vengono ulteriormente arricchite attraverso la consultazione di banche dati esterne, integrate nel sistema. Il punto di forza del nuovo sistema si esprime nelle evolute capacità di ricerca, in grado non soltanto di verificare e ritrovare termini lessicali utilizzati per la descrizione dell’opera, ma anche di confrontare “immagini” o porzioni di immagini sulla base delle sue caratteristiche grafi che, nonché di utilizzare come chiavi di ricerca “concetti” contenuti nel contesto da ricercare. Il Portale Cultura Italia, principale punto di riferimento per la comunicazione sul canale Internet in ambito di Beni Culturali, vede Reply impegnata come il partner scelto dell’Amministrazione con la responsabilità tecnica e grafica della soluzione. Il portale, online a partire dall’inizio del 2007, renderà disponibili contenuti informativi ricercabili sia per area geografica sia per tematica: archeologia, architettura e monumenti, arti visive, design, cinema e multimedia, musica, spettacoli, tradizioni e folclore, cultura e scienze umane, cultura scientifica, formazione e ricerca, biblioteche, letteratura, archivi, mostre e musei. Tramite questo nuovo punto di contatto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali renderà disponibile, ai cittadini, un gran numero di servizi tra cui: accesso all’indice delle risorse in ambito dei Beni Culturali, forum tematici, newsletter, piattaforma di e-commerce, indice dei monumenti. Il portale, grazie alla ricchezza di informazioni contenute e alla facilità di navigazione svolgerà inoltre un importante ruolo per la promozione turistica di località di interesse culturale grazie alla possibilità di costruire “viste digitali” di percorsi ed itinerari personalizzati. 101 Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 102 Cofathec: la competenza al servizio della Pubblica Amministrazione Cofathec C Cofathec Servizi S.p.A. Direttore generale aggiunto Sergio Tomasino Via Ostiense, 333 00146 Roma Tel. 06 549231 [email protected] 102 ofathec, filiale del Gruppo Gaz de France, è il gruppo europeo specialista nei servizi energetici integrati e multitecnologici. Con più di 8.000 collaboratori presenti in sette Paesi europei (Francia, Italia, Gran Bretagna, Benelux, Svizzera, Spagna, Monaco), il Gruppo ha acquisito numerose esperienze nella produzione di energia attraverso combustibili naturali, realizzazioni di reti di calore, alimentazioni di veicoli con gas naturale, produzione di energia elettrica, Facility Management e realizzazione di progetti complessi attraverso project financing. In Italia, Cofathec è uno degli operatori leader nell’erogazione di servizi energetici, nel Facility Management e nella realizzazione di progetti ad elevato contenuto tecnologico. Presente con 4 società principali – Cofathec Servizi, SI Servizi Cofathec, APS Sinergia e Cofathec Reti Calore – il gruppo ha oltre 50 uffici su tutto il territorio nazionale. Ad un portafoglio clienti di notevole spessore, dalle Amministrazioni Pubbliche alle Industrie, dai complessi Immobiliari alle abitazioni private, Cofathec è vicino ai propri clienti, grazie alle sue filiali presenti ovunque in Italia e in Europa, proponendo soluzioni adatte alle loro esigenze e permettendo loro di concentrarsi sul proprio core business. L’attenzione e la sensibilità di Cofathec per il patrimonio culturale hanno permesso la realizzazione, insieme con il Ministero dei Beni Culturali, del “Progetto per la sicurezza e la tutela del patrimonio culturale”. Il progetto, iniziato nel 2001, ha portato alla realizzazione, previa rilevazione ed analisi dei sistemi di protezione attiva e degli impianti tecnologici dei 1021 siti di pertinenza del MiBAC, di una Banca Dati dedicata con oltre un milione di dati informatizzati; oltre alla progettazione ed esecuzione di 200 interventi di adeguamento impiantistico e messa a norma di altrettanti siti di pertinenza del MiBAC. La competenza con cui gestisce il progetto per la Sicurezza e la Tutela del patrimonio culturale, fa di Cofathec un partner eccellente per la Pubblica Amministrazione, con la quale ha maturato negli anni significative esperienze di collaborazione nell’erogazione di servizi. Infatti, il Gruppo annovera, oltre al MiBAC, importanti esperienze concretizzate nell’ambito del censimento immobiliare ed impiantistico, funzionale alla manutenzione preventiva e straordinaria, mediante l’esecuzione di complessi ed evoluti sistemi informativi per numerosi Enti Pubblici: la Provincia di Roma (480 edifici fra istituti superiori ed uffici), il Comune di Roma (900 impianti censiti fra scuole ed uffici), la ASL di Latina (60 complessi gestiti tra ospedali, ambulatori e uffici), l’Azienda Ospedaliera del San Camillo – Forlanini (Complesso di oltre 350.000 mq. coperti), la ASL di Catania 3 (132 complessi immobiliari censiti e gestiti). Anche nell’ambito dei servizi energetici e del Facility Management, il Gruppo Cofathec ha maturato significative collaborazioni con impor- Impaginato Roma def-3 15-05-2007 17:21 Pagina 103 tanti soggetti pubblici, tra i quali la Regione Lazio, il Comune di Roma, il Comune di Milano, il Comune di Firenze, la Provincia di Milano, la Provincia di Firenze e quella di Pavia. La competenza, la capacità e l’esperienza di Cofathec nell’erogare servizi integrati e adatti alle specifiche esigenze della Pubblica Amministrazione, hanno contribuito, e contribuiscono ancora oggi, alla valorizzazione e ad una migliore fruibilità del patrimonio pubblico nazionale. 103 Il Patrimonio Culturale italiano, unico al mondo, è costituito da beni archeologici, architettonici, archivistici, artistici e storici, librari e paesaggistici, nonché dalle diverse attività culturali promosse dallo spettacolo dal vivo, con riferimento al cinema, al teatro, alla musica, alla danza, allo spettacolo viaggiante e alle tradizioni popolari. Il MiBAC, amministra e promuove la conoscenza di questo imponente patrimonio storico, artistico e culturale di cui è custode con l’obiettivo di salvaguardarlo e valorizzarlo. Alla Direzione per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione, una delle novità della riforma del 2004, spetta il compito nodale e impegnativo di attuare la modernizzazione dell’Amministrazione attraverso linee di indirizzo e interventi operativi basati sulle più nuove e sofisticate tecnologie e su strategie di comunicazione e marketing. Nell’ambito di queste attività, la Direzione Generale partecipa annualmente, insieme a tutti gli Istituti centrali e territoriali, ad una serie di manifestazioni fieristiche che sono un veicolo efficace per diffondere ad un pubblico differenziato le attività ed i progetti più innovativi realizzati negli ultimi anni ed in corso d’opera. Tali manifestazioni rappresentano anche un momento molto importante di incontro tra le realtà territoriali, gli Enti locali, i settori delle imprese ed il privato. Le fiere a cui partecipare vengono programmate in base alla tipologia delle attività istituzionali del MiBAC – Tutela, Restauro, Comunicazione – e agli interessi di settore (Monumenti, Archivi, Biblioteche, Patrimonio Storico-Artistico, Cinema, Teatro, Spettacoli, Paesaggio) che ogni anno si vogliono evidenziare. Programmazione 2007 22-25 Marzo FERRARA Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei beni culturali 21-25 Maggio ROMA FORUM P.A. Forum della Pubblica Amministrazione 6-8 Novembre BOLOGNA COM.PA Salone Europeo della Comunicazione Pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese 9-12 Novembre PARIGI Salon du Patrimoine Culturel 15-18 Novembre PAESTUM X Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico 30 Nov-2 Dic. VENEZIA XI Salone dei Beni e delle attività culturali Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione Servizio II - Promozione, Comunicazione e Marketing Unità Organica I - Comunicazione, Grandi Eventi e Manifestazioni Fieristiche Tel. 06.6723.2851-2927 - Fax 06.6723.2358 [email protected] URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06.6723.2980-2990 - Fax 06.6798.441 [email protected] www.beniculturali.it numero verde 800 99 11 99