Edizione Inverno 2015
Periodico della Banca di Pescia - Credito Cooperativo
PONTITO
Il ventaglio della Valleriana
10 ANNI DI EPISCOPATO
LA PAROLA AL TERRITORIO
di S.E. Italo Castellani
I Presidenti delle Associazioni raccontano
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CUSTODIRE IL
TERRITORIO:
I TERRITORI
NUTRONO
IL PIANETA
Franco Papini - Presidente Banca di Pescia
Cari Soci,
in questo numero di fine
anno del nostro notiziario
Filodiretto, vorrei
porre la vostra attenzione
sul ruolo delle BCC per
la crescita duratura e
sostenibile del territori.
Questo tema è stato
affrontato recentemente in
un convegno organizzato
da Federcasse presso
Expo Milano, dal titolo
“Custodire il territorio.
I territori nutrono il
pianeta”.
L’ incontro, al quale hanno
partecipato esponenti
di Federcasse e delle
banche ad essa collegate,
ha messo in luce come
il coinvolgimento delle
Banche di comunità può
innescare un processo
virtuoso per lo sviluppo
sostenibile dei nostri
territori e di conseguenza
di tutto il pianeta.
La custodia dei territori
è affidata anche alle
nostre Banche di
comunità che con il loro
sostegno attraverso il
credito e in altra misura
la mutualità di sistema
(elargizioni e contributi
alla rete associazionistica,
Enti locali, culturali,
scolastici e parrocchiali),
contribuiscono ad uno
sviluppo più coeso, più
armonico degli stessi.
Quanto detto è
confermato dall’attività
svolta dal 1963 dalla
nostra banca, riuscendo
ad adattarsi e svilupparsi
in un territorio e in
una società in rapido
mutamento.
Accompagnare il
cambiamento è infatti
uno dei principi cardine
del nostro Movimento,
un cambiamento che ci
interroga su come trovare
nuovi punti di equilibrio
per fare oggi banca.
E’ interessante
sottolineare l’intervento
introduttivo al convegno
del direttore di
Federcasse Sergio Gatti,
il quale ha individuato
cinque punti per un
processo virtuoso
che possa vedere il
coinvolgimento attivo
delle BCC e degli altri
attori locali:
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Rendere sempre più
economica la custodia
delle qualità dei territori;
Essere collegamento
tra il livello individuale,
aziendale e politico;
Restare differenti senza
rimanere marginali;
Conquistare i giovani
allenandoli alla
complessità;
Fare educazione al
territorio.
Sono riflessioni molto
importanti per la vitalità
del nostro Movimento
ed obiettivi da affrontare,
raggiungere
e sviluppare da subito.
Banca di Pescia, nel
rispetto dei principi del
proprio Statuto e della
carta dei Valori del
Movimento, è in prima
linea nel raggiungimento
di questi obiettivi.
Cari Soci,
vi invito a sfogliare
l’opuscolo illustrativo
delle gite e iniziative
sociali per il 2016
allegato a questo
numero
e nel contempo
auguro
Buone Feste
e Felice Anno Nuovo.
SOMMARIO
Edizione Inverno 2015
Periodico della Banca di Pescia Credito Cooperativo
Via Alberghi, 26
51012 Castellare di Pescia (PT)
Telefono 0572 45941 - Fax: 0572 451621
Email: [email protected]
Disponibile sul sito
www.bancadipescia.it
Pubblicazione periodica
registrata al Tribunale di Pistoia
con il n. 3/2009 del 23 marzo 2009
Direttore responsabile
Niccolò Nociforo
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Lara Ciampi
Roberto Del Tozzotto
Dario Donatini
Roberto Rossi
Luca Silvestrini
Redazione, grafica e impaginazione
a cura dell’Ufficio Comunicazione
della Banca di Pescia Credito Cooperativo
Foto di
Roberto Rossi
Elena Tredici
Le testimonianze fotografiche delle pagine 8-9-10
sono state pubblicate per gentile concessione della
Redazione di Toscana Oggi (Lucca 7).
Le foto storiche delle pagine 18 e 19 sono state
pubblicate per gentile concessione degli autori
del libro “Lo sport a Pescia” (1989)
Mauro Pallini e Lando Silvestrini.
IN COPERTINA
Chiesa dei Santi Andrea e Lucia - Pontito (PT):
“Altare del Sacro cuore”
a sinistra e a destra statue lignee quattrocentesche.
Finito di stampare nel mese
di dicembre 2015
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Pontito
il Ventaglio della Valleriana
Dieci anni di Episcopato
S.E. Italo Castellani
Giorgio e Sergio Tintori
Un amore per gli agrumi
venuto da lontano
Uno sguardo sul territorio
Cooperazione e Mutualità
La parola al territorio
In parole semplici
Famiglia Confort Coop
Agenda
PONTITO
IL VENTAGLIO DELLA VALLERIANA
di Dario Donatini,
Presidente dell’Istituto Storico Lucchese
Sezione Valdinievole-Pescia-Montecarlo
P
ontito è un borgo di chiara impronta
medioevale posizionato sul massiccio delle Pizzorne, a circa 750 metri
di altitudine. Si tratta dell’avamposto
più settentrionale della regione storica
denominata sin dall’epoca medioevale
Valleriana. Il borgo presenta, a causa
delle caratteristiche geomorfologiche
del terreno, una peculiare struttura
urbanistica simile alla forma di una
campana, secondo alcuni, a un ideale
ventaglio rovesciato, con la parte inferiore maggiormente estesa rispetto a
quella superiore. Dal punto di vista ecclesiastico, Pontito fa parte dell’attuale
parrocchia della Valleriana (Arcidiocesi
di Lucca).
“SECONDO ALCUNI STUDIOSI DI FOLKLORE,
LA PATERNITÀ DELLA CELEBRE CANZONE
POPOLARE “MAREMMA AMARA”, RISALENTE
ALLA SECONDA METÀ DELL’OTTOCENTO E
RISCOPERTA NEGLI ANNI SESSANTA DEL
SECOLO SCORSO DALLA MUSICOLOGA
FIESOLANA CATERINA BUENO, SAREBBE
ATTRIBUIBILE PROPRIO AI PONTITESI CHE
LAVORAVANO STAGIONALMENTE NELLE
MEFITICHE PIANURE TOSCANE”
Panorama di Ponito
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La chiesa di Pontito
Le prime testimonianze
relative all’attuale chiesa
dei Santi Andrea e Lucia di
Pontito risalgono al X secolo
d.C. In un documento conservato presso l’Arcidiocesi
di Lucca, datato 27 aprile
980, si menziona infatti una
chiesa intitolata ai santi Andrea apostolo e Lucia martire, suffraganea della pieve
di Vellano. In un documento risalente al 910 d.C. si
fa menzione di una chiesa
dedicata a San Potito, ma
non è certo che tale luogo
di culto sorgesse al posto di
quello attuale. L’interno della
chiesa parrocchiale è diviso
in tre navate da una serie di
colonne con capitelli del XV
secolo, ad eccezione di uno
ornato con una testa umana,
eseguito probabilmente nel
XII secolo. All’interno della chiesa sono conservate
due sculture lignee quattrocentesche, in buono stato
di conservazione, attribuibili secondo alcuni studiosi
all’artista lucchese Antonio
Pardini, mentre secondo altri
alla scuola del senese Francesco di Valdambrino. La
chiesa custodisce un pregevole organo Tronci risalente
alla prima metà del XIX secolo e un fonte battesimale a
immersione di epoca tardoquattrocentesca, decorato
da cornucopie e rosoni. Da
segnalare una tavola seicentesca raffigurante l’adorazione dei pastori, eseguita da
ignoti artisti toscani appartenenti presumibilmente alla
scuola del veronese Sebastiano Vini. In una nicchia
semicircolare sulla parete
sinistra della chiesa, durante
i lavori di restauro conclusisi
negli anni Sessanta del secolo scorso, sono stati rinvenuti i resti di un affresco
raffigurante il battesimo di
Cristo. L’affresco presenta
i caratteri tipici della scuola
tardo-manierista fiorentina.
A lato della chiesa si erge la
torre campanaria, di impianto romanico, recante una bifora di pietra scolpita.
Nella parte superiore e in
quella inferiore del paese,
infine, si trovano due piccoli oratòri, il primo dedicato
alla Madonna delle Grazie
(in località Pian dei Maroncelli) e il secondo dedicato
alla Madonna del Soccorso;
quest’ultimo conserva un
pregevole altare settecentesco.
La rocca e le porte di accesso al borgo
Il borgo di Pontito seguì,
salvo brevi parentesi, la
storia della Repubblica, poi
Ducato, di Lucca. Fu infatti
una roccaforte strategica
per la difesa dei domìni lucchesi. Gli stessi Lucchesi,
nel 1513, per mezzo del
lodo di Leone X, barattarono tutta la Versilia Storica in
cambio di Pontito, da poco
occupata dai Fiorentini. Ciò
a dimostrazione dell’importanza militare avuta dal
borgo nelle epoche storiche diverse dalla nostra.
Dei resti delle antiche fortificazioni che circondavano
il castello rimangono le vestigia della rocca, che sorgeva nei pressi della chiesa parrocchiale e le quattro
porte di accesso all’antico
borgo,
rispettivamente
chiamate: Porta di Sopra,
Porta Luca, Porta di Sotto
e Porta Michelina; quest’ultima, situata nei pressi della chiesa parrocchiale, è la
meglio conservata. Incastonate tra le abitazioni civili del paese, si trovano le
quattro teste – raffiguranti,
secondo la tradizione, le tre
virtù teologali assieme alla
virtù cardinale della fortezza – che si presume decorassero le porte di accesso
al borgo.
Pontito, interno della Chiesa dei Santi Andrea e Lucia.
Economia e turismo
Il paese di Pontito versa in stato di semi-abbandono. Se, fino alla Seconda guerra mondiale, gli
abitanti superavano le cinquecento unità, attualmente i residenti sono circa una trentina. La popolazione aumenta considerevolmente solo nei mesi
estivi, quando i villeggianti (in buona parte non italiani) si soffermano per qualche settimana a Pontito al fine di trascorrere le proprie vacanze. Alla
carenza di popolazione corrisponde una carenza
di servizi. Per esempio le scuole elementari,oggi
sede della Pro Loco, sono state chiuse nel 1974,
anno in cui le iscrizioni ammontavano solamente a due unità. L’Ufficio Postale venne chiuso nel
2001 mentre il bar-alimentari ll Buco del Grillo ha
chiuso i battenti nel 2008. Rimangono attivi il circolo ricreativo, ma solamente nei mesi estivi, e un
ambulatorio della Misericordia di Castelvecchio,
con un medico generico che visita i pazienti una
volta la settimana.
Antiche tradizioni
Secondo alcuni studiosi di folklore, la paternità
della celebre canzone popolare Maremma Amara,
risalente alla seconda metà dell’Ottocento e riscoperta negli anni Sessanta del secolo scorso dalla
musicologa fiesolana Caterina Bueno, sarebbe
attribuibile proprio ai pontitesi che lavoravano
stagionalmente nelle mefitiche pianure toscane.
A Pontito, sino al secondo dopoguerra, si teneva
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PILLOLE
zaro Papi sono conservate
in un monumento funebre
posto nella basilica lucchese
di San Frediano.
Antichi mestieri: l’arte del
figurinaio
Uno dei mestieri più caratteristici dei pontitesi, tra la
fine dell’Ottocento e gli anni
Settanta del Novecento,
era sicuramente quello del
figurinaio. I figurinai erano
artigiani-commercianti ambulanti che realizzavano statuine di gesso, recanti soggetti non necessariamente
a carattere sacro. I figurinai
erano dediti alla vendita itinerante dei loro prodotti,
pertanto dovevano restare
fuori dal borgo di residenza
per lunghi mesi. Tale attività,
perché sconnessa da ogni
riferimento ciclico o stagionale, conferiva così alla società locale un tratto singolare di imprevedibilità. Infatti,
secondo il censimento del
1931, gli assenti temporanei impiegati come figurinai
a Pontito erano circa una
settantina (la frazione era
seconda solo alla vicina
Stiappa). I flussi di figurinai
erano maggiormente diretti
in Francia e in Belgio.
Torre campanaria
il Maggio cantato, tipico dell’Alta Toscana. Inoltre, in occasione dell’Epifania, si teneva la locale processione dei «befanotti»; si trattava di persone mascherate che mettevano
in piazza pregi e difetti di tutti i paesani, al ritmo di suoni
e canti. La tradizione più peculiare era però certamente la
Gallinaiola, manifestazione che si teneva la domenica precedente l’inizio del Carnevale: consisteva nel dover colpire
un bersaglio con un bastone o con un fucile; il premio per
chi centrava per primo il bersaglio era l’ottenimento di una
gallina viva.
Lazzaro Papi
Il personaggio pontitese più celebre è sicuramente Lazzaro
Papi, nato il 23 ottobre 1763 e morto a Lucca il giorno di
Natale del 1834. Papi, bibliotecario al tempo di Elisa Baciocchi e amministratore comunale sotto i Borbone-Parma,
è divenuto celebre per aver tradotto in italiano il Paradiso
perduto di John Milton, uno dei più noti poemi epici del
periodo barocco, oltreché per avere scritto i Commentari
della Rivoluzione Francese, pubblicati nel 1830 e premiati
dall’Accademia della Crusca. Tra le opere di Lazzaro Papi
trova un posto di rilievo anche la pubblicazione delle Lettere
sulle Indie orientali, una sorta di etnografia, vivace e appassionata, della regione indiana. Una lapide (risalente al
1906) posta a perpetua memoria dell’intellettuale pontitese,
si trova ancora oggi in via Fillungo a Lucca, mentre altre
si rinvengono sia sulla facciata della propria casa natale in
Pontito, sia a lato della locale chiesa parrocchiale. Nel paese sorge altresì un monumento dedicato al celebre filologo,
opera dello scultore Aurelio Franceschi. Le spoglie di Laz-
Ubicazione: comune di
Pescia, provincia di Pistoia; estremità settentrionale
della Valleriana, parte settentrionale del massiccio
delle Pizzorne, altezza
750 metri s.l.m.; abitanti
35 (2015). Patroni: Santa Lucia (13 dicembre) e
Sant’Andrea (30 novembre); fino a qualche anno
fa era molto sentita la festa
di San Rocco (16 agosto).
Nel paese sono presenti un
circolo ricreativo (aperto stagionalmente) e un’attiva Pro
Loco. Curati e ben segnalati
i percorsi trekking.
Lazzaro Papi
VISITA GUIDATA
Visite guidate su
appuntamento della chiesa
dei Santi Andrea e Lucia,
telefonando a
Graziano Zomini
(cell. 328 5827642 )
Statue lignee quattrocentesche
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DIECI ANNI
DI EPISCOPATO
Intervista di Roberto Rossi
S.E. ITALO CASTELLANI,
DAL 2005 ARCIVESCOVO
DI LUCCA
Al termine di quest’anno, che coincide con il decimo anniversario alla guida della Arcidiocesi di Lucca, l’Arcivescovo Monsignor Italo Castellani, ha risposto ad alcune
domande della nostra redazione riguardo a temi generali della Chiesa e della sua vita pastorale.
Prima di iniziare l’intervista, è opportuno conoscere alcuni dati biografici.
Monsignor Italo Castellani nasce a Cortona, in provincia
di Arezzo e diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro il 1º
luglio 1943.
Entra nel seminario diocesano e frequenta il liceo ed i
primi anni di teologia dai Padri Redentoristi di Cortona,
mentre gli ultimi due anni presso il seminario di Arezzo.
Viene ordinato presbitero il 15 giugno 1969, per la diocesi di Cortona. Completa gli studi conseguendo la licenza
in teologia presso la Pontificia Università Lateranense a
Roma e la laurea in scienze sociali presso l’Università
di Trento. Partecipa ai corsi di sociologia della religione
organizzati dall’ Università Cattolica di Lovanio come
uditore. Nel 1973 è nominato Parroco di Fratticciola,
frazione di Cortona. Dal 1982 al 1987 insegna pastorale
presso la Pontificia Università Lateranense a Roma.
Dal 1987, con l’istituzione della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, è assistente dell’AGESCI, vicario episcopale per la pastorale, direttore del centro nazionale
vocazioni e parroco della concattedrale di Cortona. Nel
1995 è nominato vicario generale della diocesi. Insegna
religione nelle scuole medie e discipline economiche e
giuridiche nelle scuole superiori.
Il 19 aprile 1997 Papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Faenza-Modigliana; succede a Francesco Tarcisio
Bertozzi, deceduto il 16 maggio 1996. Riceve l’ordinazione episcopale a Cortona il 15 giugno 1997 dal cardinale
Camillo Ruini, consacrati i vescovi Flavio Roberto Carraro
e Giovanni D’Ascenzi. Il 29 giugno prende possesso della
diocesi. Nel 2000 inaugura a Faenza il Museo diocesano
d’arte sacra, volto a valorizzare e conservare il patrimonio
artistico della cattedrale e delle chiese diocesane.
Il 31 maggio 2003 Papa Giovanni Paolo II lo nomina Arcivescovo coadiutore di Lucca, il 22 gennaio 2005, con
la rinuncia di Bruno Tommasi accolta dal Papa, diventa
Arcivescovo di Lucca.
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Cosa ha caratterizzato il Suo percorso pastorale ed
episcopale?
I due aspetti coincidono, non possono essere separati: il governo di una Comunità di cristiani è l’accompagnamento e la guida del popolo di Dio che
mi è stato affidato. Non è semplice parlare di se
stessi, il proprio punto di vista offre una panoramica sempre limitata e soggettiva. Posso dire che nel
mio percorso di pastore ho cercato e cerco di fare
quello che Gesù ha fatto: stare tra la gente, con tutti, vicini e lontani, offrire la possibilità di un incontro
che dà senso alla vita, quello con il Signore Gesù.
Papa Francesco utilizza un linguaggio molto efficace per esprimere questo pensiero: essere pastori
con “l’odore delle pecore”. Certo in questa vicinanza non sono mancate la preoccupazione per una
formazione ed un orientamento del popolo di Dio
che mi è stato affidato, così come una particolare
attenzione ai sacerdoti che hanno il compito di collaborare con me e curare direttamente la maggior
parte dei fedeli. Se dovessi sintetizzare una sola
caratteristica di questo mio servizio alla Chiesa potrei dire che cerco di aiutare i cristiani ad essere veri
cristiani.
Le parrocchie sono ancora il centro di aggregazione sociale come un tempo? Quali sono i cambiamenti più evidenti di questo processo e quali sono
le cause?
Nel cambiamento globale anche le istituzioni della Chiesa subiscono modifiche e vanno incontro a
percorsi di cambiamento. Tuttavia devo dire che
le parrocchie, anche se non sono più quel centro
di aggregazione che sono state fino a qualche decennio fa – e forse questo non è poi così male –
sono, nella povertà dello scenario sociale di questo
tempo, ancora un luogo significativo sia per il riferimento alla fede quanto anche per quel bisogno di
servizi ed attenzioni che le persone chiedono. La
parrocchia, nonostante il “cambiamento”, continua
ad essere, e di questo debbo ringraziare il Signore insieme
ai preti e ai tanti laici, una “porta aperta” per tutti, ad ogni ora
del giorno e della notte. E questo è sicuramente un segno
di grande rilevanza. Per quanto riguarda i cambiamenti essi
sono legati prevalentemente al fatto che con la diminuzione
dei preti è necessario ripensare la presenza sul territorio ed
il senso della comunità dei cristiani: ma questo ribadisco non
è negativo, anzi è l’occasione per rilanciare quel modello di
Chiesa che il Concilio Vaticano II ci ha consegnato, quella di
popolo di Dio dove tutti mettono a disposizione i loro carismi
per il bene di tutti.
C’è oggi, purtroppo, tanta povertà. Chi viene oggi a chiedere
aiuto?
Si è vero oggi c’è tanta povertà e non solo per mancanza di
soldi o di beni materiali! Certo debbo dire che in questo decennio la crisi si è fatta sentire e mi pare che continuerà a lungo. E se coloro che bussano per un aiuto come la bolletta da
pagare, una visita dal dottore o semplicemente la spesa da
fare, sono sempre di più e con appartenenza la più svariata,
debbo riconoscere che tra quelli che chiedono un aiuto non
ci sono solo quelli che sono sempre stati riconosciuti come
svantaggiati dalla vita. Oggi a bussare c’è diversa gente che
fino a qualche tempo fa viveva se non nell’agiatezza, sicura-
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mente senza problemi. Sono quelli che vengono definiti “i
nuovi poveri”, e costoro sono i più difficili da aiutare, perché
non c’è solo la materialità a cui soccorrere ma c’è anche da
intervenire su un mondo ferito e perso che genera disperazione e profonda prostrazione.
Qual è il ruolo che la Chiesa potrà riservare ai laici nel
futuro?
Quella dei laici non smette di essere una questione importante nella comunità cristiana. Vent’anni fa, nella Christifiledes Laici, Giovanni Paolo II ebbe a scrivere: “la sfida che
i Padri sinodali hanno accolto è stata quella di individuare
le strade concrete perché la splendida «teoria» sul laicato
espressa dal Concilio possa diventare un’autentica «prassi» ecclesiale.”. Si tratta di un’affermazione in cui si riconosce non solo una fretta, ma anche un ritardo delle comunità
cristiane, quasi un giudizio sul modo con cui la Chiesa del
dopo Concilio ha dato attuazione agli orientamenti contenuti nei documenti conciliari. La soggettività del laicato ha
bisogno di una Chiesa umana e laica. Ha bisogno anche
di una Chiesa disposta a percorrere la strada della corresponsabilità, intesa come pratica esigente e qualificante di
valorizzazione di tutte le vocazioni in ordine alla missione
della Chiesa. Corresponsabilità significa riconoscimento
della responsabilità dell’altro in ordine al compito della missione; significa confronto di culture ecclesiali diverse, percepite come una ricchezza nella loro diversità; significa dialogo, come pratica paziente di incontro, di umiltà, di ascolto,
nell’impegno di custodire la parte di verità che è presente
nella posizione dell’altro e nella consapevolezza che la verità supera sempre ciascuno di noi, con le proprie. La valorizzazione dei laici non è una questione di categoria, è una
questione di Chiesa; è interesse della comunità cristiana,
avere al proprio interno delle presenze adulte e mature di
laici capaci di portare il profumo del Vangelo nel loro contesto ordinario di vita. La valorizzazione dei laici sarà anche
un modo per far cogliere la bellezza di questa vocazione e
per non rischiare che quella dei laici, più che una vocazione,
sia nella Chiesa una condizione casuale.
L’Arcivescovo Italo Castellani durante la processione della Santa Croce.
La Chiesa lucchese è sempre stata una chiesa unita e devota al Volto Santo. In questi dieci anni del Suo Episcopato
in terra lucchese, ha avuto modo di conoscere da vicino e
da diversi punti di vista questa comunità. Che riflessione
può fare in proposito?
Questa è una comunità cristiana con una storia e una presenza formidabili, frutto di un cammino di evangelizzazione
e diffusione del cristianesimo molto capillare sul territorio,
con la guida di pastori che hanno sempre avuto a cuore
il bene di questa gente ma hanno anche avuto un occhio
sapiente con cui osservare la storia. Questo ha generato
un “prodotto” unico dove vita cristiana, vita sociale, aspetti
privati e personali dell’esistenza si sommano e alimentano
uno stile di adesione al Signore e alla Chiesa assai particolare. Quindi si tratta di una comunità che, malgrado i cambiamenti di cui si è parlato prima, conserva e custodisce
un’anima cristiana diffusa e presente, anche se questa condizione non esprime particolari emergenze o prevalenze: si
tratta di un flusso che raccoglie vita, fede e storia che trova
appunto nella festa della Santa Croce il suo punto visibile
e la sua sintesi. Direi proprio che la Festa Grande dei Lucchesi, la Santa Croce, offre una immagine di quella che è la
comunità di fede qua a Lucca: un popolo in cammino dove
le distinzioni pur ben presenti si ricapitolano nell’itinerario
comune verso la meta, che è il Signore Gesù.
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GIORGIO E SERGIO TINTORI
UN AMORE PER GLI AGRUMI
VENUTO DA LONTANO
Intervista di Roberto Rossi
Da sinistra: Stefano, Lucia, Sergio, Giorgio e Alberto Tintori
I fratelli Giorgio e Sergio Tintori sono titolari dell’a-
Da dove viene tutto questo amore per gli agrumi?
zienda Oscar Tintori di Castellare di Pescia. I due
La storia della nostra azienda è anche la storia della
nostra famiglia. I nostri avi si sono dedicati per anni,
con amore, passione e sacrifici, all’agricoltura tradizionale. Dopo gli anni ’50 la produzione dei fiori recisi divenne l’attività principale dell’area pesciatina e anche
la nostra azienda si specializzò nella floricoltura. Tale
attività ci permise di acquistare nel 1963 il podere di
Castellare di Pescia, in via del Tiro a Segno, nostra
attuale sede. Addossata alla vecchia casa colonica
del podere si trovava una bellissima pianta di limone
toscano che ricopriva l’intera parete sud. Da questa
splendida spalliera, il mio babbo Oscar si divertiva a
riprodurre nuove piante di limone da far crescere in
vaso per poi donarle a parenti e amici.
fratelli sono ancora splendidamente attivi e condividono la direzione dell’azienda con gli “eredi”, Alberto
e Stefano, figli di Giorgio e Anna, e Lucia, figlia di
Sergio e Maria. Questo quadro familiare si completa
con due nipotine, Emma e Sara.
Dagli anni ’70 l’azienda è produttrice di agrumi ornamentali ed è oggi leader in questo settore.
L’intervista è rivolta a Giorgio Tintori e si svolge in
azienda nel “Giardino degli agrumi”, in un ambiente
circondato da splendidi esemplari di agrumi, vicino
ad una pergola di limone Lunario.
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E poi cosa successe?
E’ successo che in una delle tante edizioni della storica
“Biennale del fiore”, abbiamo inserito nel nostro spazio
espositivo, insieme ai fiori recisi, alcuni esemplari di limone che Oscar teneva sull’aia. L’interesse fu talmente
tanto da far nascere in noi l’idea di provare a produrre e
commercializzare queste piante.
E quindi la produzione dei fiori è stata condivisa con quella degli agrumi…
Esatto, fino ai primi anni ’70, quando con coraggio, e qui
voglio citare anche l’entusiasmo di mia mamma Oliva
che l’anno prossimo compirà cento anni, maturammo
la decisione di abbandonare la floricoltura per dedicarsi
completamente alla produzione di limoni.
Oscar Tntori con la moglie Oliva
Quali sono le specie di agrumi che vengono coltivate in
azienda?
Sono oltre duecento le varietà di agrumi a disposizione
degli amatori e collezionisti che provengono da tutta Italia; noi adesso ci troviamo proprio nel Giardino da collezione, dove sono esposte piante tipicamente ornamentali. Di tutte queste ne utilizziamo circa una quindicina,
dalle quali vengono prelevati gli innesti necessari a creare nuove piante. Le varietà più comuni sono il limone,
l’arancio, il pompelmo, il mandarino, il calamondino, tutte
varietà che vengono prodotte in grandi numeri.
Qual è il vostro mercato di riferimento?
Principalmente il mercato di riferimento, dal punto di vista
qualitativo, è l’Italia, soprattutto per la grande passione
che hanno gli italiani per il collezionismo. Per quanto
riguarda invece le quantità, il nostro mercato si rivolge
all’estero, in particolare le nazioni di lingua tedesca, la
Francia, l’Inghilterra, i paesi del Nord Europa e di recente
anche la Russia, anche se ora il mercato è fermo a causa
della crisi politica.
Qual è la pianta più curiosa che avete in produzione?
La più curiosa e una pianta di cedro, la “Mano di Budda” (Citrus Medica Digitata). I visitatori del Giardino sono
molto attirati da questo agrume perchè il frutto ha una
forma che somiglia ad una piccola mano.
Quali sono le piante più richieste dal mercato?
Le piante più richieste dal pubblico sono quelle ad alta
Oscar Tntori con un gigantesco limone
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Il vostro “Giardino degli agrumi” è visitato annualmente da migliaia di appassionati. Quali sono le piante più
ammirate?
A parte la “Mano di Budda”, già citata, ci sono altre piante che fanno presa sul visitatore: ad esempio il Pummelo
(Citrus Grandis) che produce frutti di grandi dimensioni e
che possono arrivare a pesare fino a 3 Kg.
Può definire l’acquirente tipo degli agrumi?
Non esiste un acquirente tipo, più semplicemente questo è un appassionato di piante, un amatore, oppure un
collezionista che coltiva anche in ambienti poco adatti,
ma che proprio per questo, apprezza maggiormente il
prodotto e gli dedica maggiori cure. L’azienda si dedica molto anche a fornire consigli agli acquirenti per la
manutenzione del prodotto, perche abbiamo capito che
oltre a vendere, dobbiamo affiancare anche gli strumenti utili per la sua cura. A tal proposito la nostra azienda
commercializza libri, opuscoli e dvd vari su questo argomento.
Limoni in esposizione
rifiorenza, perché regalano all’amatore grandi emozioni:
fioritura significa bellezza, ma anche profumo e se queste pecularietà sono ricorrenti l’apprezzamento è maggiore. Tipica di questa particolarità è il limone “Lunario”,
chiamato così perche ogni luna nuova fiorisce, quindi durante tutto l’anno è sempre contemporaneamente carico
di fiori e frutti di diverse dimensioni.
Grazie e lunga vita alla sua azienda.
Particolare del “Giardino degli arumi”
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UNO SGUARDO SUL TERRITORIO
COOPERAZIONE E MUTUALITÀ
Banca di Pescia si impegna attivamente nella promozione della cultura, dell’arte,
dello sport, per favorire la coesione sociale all’interno del territorio in cui opera,
quello della Valdinievole e della Lucchesia. I progetti finanziati sonlo molti e di varia
natura, sostenuti con donazioni una tantum o con sovvenzioni di più lunga durata.
ELARGIZIONE ALLA
P.A. DI UZZAMO
La Banca di Pescia ha elargito la
somma di euro 8.000 alla
Pubblica Assistenza di Uzzano
per l’acquisto di un pulmino
adibito al trasporto dei disabili
ospitati nella
Casa della Speranza
di via Amendola.
Nella foto,da sinistra
il presidente della
Pubblica Assistenza
di Uzzano Egisto Papi,
Luca Galligani, Presidente della
Fondazione Annalise Galligani
di Chiesina Uzzanese,
coofinanziatrice del progetto,
il presidente della Banca di Pescia
Franco Papini,
il Direttore Generale Antonio Giusti
e il Consigliere del C.d.A.
Giovanni Boldrini.
CERIMONIA DI
PREMIAZIONE DEI
VINCITORI DELLE
BORSE DI STUDIO
Mercoled’ 25 novembre, presso
la Sala delle Conferenze della
nostra Banca, si è svolta la
Cerimonia di premiazione dei
vincitori delle Borse di Studio
a.s. 2014/2015.
Per il diploma di maturità sono
risultati vincitori:
- Pisaneschi Giulio
- Giurlani Carlotta
- Paccosi Veronica
- Minghi Marco
- Crudeli Irene
Per il diploma di licenza media
sono risultati vincitori:
- Rosadoni Annalisa
- Cavallini Niccolò
- Pasquini Eleonora
- Rossi Paggetti Antonella
BLOOD BOWL
Tra i sostenitori attivi del 3°
Mondiale di Football da tavolo
che si è svolto al Polo Fiere di
Lucca dal 6 al’8 novembre,
si è distinta la Banca di Pescia
Credito Cooperativo.
14
GITE SOCIALI
Domenica 27 settembre alcuni
soci della nostra Banca hanno
visitato Torre del Lago Puccini
e in particolare la Villa Museo
del grande Maestro lucchese.
Interessante l’escursione
sul lago in battello con arrivo
per il pranzo nello splendido
scenario di Villa Ginori.
IN MEMORIA DI
S.E. GIOVANNI DE VIVO
La nostra Banca ha elargito €
1.500 all’Opera Sociale
di Stignano, in memoria di
S.E. Mons. Giovanni De Vivo.
L’Istituzione sta attualmente
restaurando la canonica
della chiesa che diventerà
Casa di accoglienza.
15
LA PAROLA
AL
TERRITORIO
“Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi
dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità
senza fini di speculazione privata…
La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di
costruire il bene comune” (dall’art.2 dello Statuto della Banca di Pescia).
Nell’ottica dei principi ispiratori del suo Statuto, la Banca destina una parte
dei propri utili al sostegno del mondo dello sport, del volontariato e della
cultura. Da questo numero filodiretto ospita gli interventi dei Presidenti
di queste realtà che operano sul territorio e con le quali la Banca ha un
rapporto di mutualità.
Florio Giagnoni
Presidente della
Pubblica Assistenza di
Pescia
Presidente
Atletica Pescia
Dott. Giovanni Guidi
Con il prezioso sostegno di
La sede della pubblica Assistenza di Pescia
La società Atletica Pescia è stata costituita nel 1946 da appassionati cittadini della ridente città Valdinievolina, con a
capo Giovanni Magnani, fondatore ed in seguito presidente onorario. Tra i suoi tesserati, l'Atletica Pescia, annovera
vita
questocampioni
sodalizio,
servati
Palazzo
La Pubblica Assistenza
corso, in quei lontani anni,
oltreaa numerosi
regionali è
ed Italiani,
ben due nel
atleti Olimpici.
Su dell’
tutti il nome di Alessandro Lambruschini (nella foto accanto), fantastica
a
bronzo
in occasione
delle Olimpiadi
di Atlanta
con unarisulta
in medaglia
ordinedi di
nascita
la 12
Archivio
di1996,
Stato,
di Pescia è una Associanell’ Associazione nascogara votata all'inseguimento dei "soliti" atleti africani durante la quale riuscì,
con un sorprendente finale di gara, a spezzare l'eterno dominio degli atleti di
Associazione
di volonche molti Soci fondatori
zione fondata sul volonno anche i “Guardiani del
colore. Ancora Olimpionico, Massimo Quiriconi, protagonista della marcia
50Km. di Barcellona 1992. Proprio in quell'edizione dei Giochi Olimpici, i
tariato
della
Toscana.
a far
natariato e, grazie a quelle
Fuoco”. Da “Guardiani del
nostri due
tesserati
dell'Atletica E’
Pescia, contribuirono
Lambruschini e Quiriconi,
si
trovarono a difendere i colori della nostra nazione dopo tanti anni trascorsi
assieme ad
allenarsi sulla
pista del nostro Stadio
dei Fiori.
Una società
dunquenostra
iscritta
all’albo
Regionale
scere
l’unità
della
persone che nel lontano
Fuoco” il gruppo si trasfordi grande prestigio, che ha dato alla città di Pescia infinite soddisfazioni con
l'ottenimento
di
risultati
senza
pari.
Basti
pensare
che
riuscire
a
formare
dal
del
Volontariato ed è di
grande Italia.
1892 si riunirono per dar
mò in “Corpo Volontario
vivaio giovanile ben due atleti olimpici, e per di più in grado di parteciparvi
nella stessa rassegna (Barcellona 1992) non è riuscito mai a nessuna realtà
diritto
una Onlus
i Volontari
del socdei Pompieri” prestando
sportiva locale, ed oltre. Di qui il rapporto
imprescindibile
con la (organizBanca di Pescia, daOltre
sempre sostenitrice
della nostra
realtà sportiva. Un connubio che ha permesso all'Atletica Pescia, non solo di plasmare atleti capaci di prestazioni ad
alto livello, ma anche di svolgere un ruolo
di indubbionon
valore etico
e sociale per
zazione
lucrativa
ditutta la cittadinanza. Infatti, da sempre,
i nostri istruttori svolgono sedute di allenamento presso lo Stadio dei Fiori, con la presenza dunque di personale
specializzato e tecnicamente preparato,utilità
il tutto volto
a
crescere
ed
educare
nel
migliore dei modi possibili i giovani di
sociale).
oggi per essere uomini domani.
Negli anni 80' e 90' del secolo scorso, forse, anzi sicuramente, le migliori soddisfazioni. Oltre ai già citati Lambruschini
Trasi sono
i fondatori
e laprimo
e Quiriconi, nomi di peso internazionale
alternati vestendo
maglia bianco/rossa come Laura Galligani,
allenata dal Prof. Roberto Pellegrini, e forte interprete della gara principe dell'Atletica Leggera, i 100 metri, che durante
Presidente
Pubblila seconda metà degli anni 80' e la prima
degli anni 90' hadella
vestito numerose
volte la
maglia azzurra in competizioni internazionali, sia al coperto che nella stagione estiva,
o come Tiziano Stiavelli, grande interprete
del salto triplo, con fu
un primato
personale
ca Assistenza
il Garidi poco inferiore ai 16 mt. (già misura di livello internazionale). Nel recente passato
la società pesciatina ha investito molto nel settore tecnico con l'inserimento nello staff
baldino
degli allenatori di un tecnico di fama
internazionale, già Direttore Tecnico della
Nazionale maggiore del settore lanci negli anni 80' il Prof.
Cav. pisano
Giovanni
Pucci.
Franco Radman,
di adozione
ma istriano di
origine. Sotto la sua guida, in breve tempo e da un
manipolo diDagli
dieci lanciatori,
la nostra
società della
vide la conquista di ben tre titoli di campione
archivi
storici
italiano e tutti nella medesima stagione agonistica, nel lancio del giavellotto Junior
Maurizio Guidi (nella foto a destra), nel lancio del disco cadetti Rossano Viti e nel
nostra Associazione, conDecatlon Under 23 Marzio Viti (nella foto accanto). Inoltre per Maurizio Guidi e per
Marzio Viti succedettero pure numerose convocazioni in nazionale, culminate con laI “Guardiani del fuoco”
partecipazione di Marzio Viti ai Campionati Europei di Monaco 2002.
Un'attività la nostra dunque svolta a 360 gradi, ovvero con tesseramenti che vanno già dalla
tenerissima età dei 5 anni, fino alle categorie master, ovvero per gli irriducibili e16
consumati appassionati. Nell'ultimo
quadriennio, si sono registrati picchi sempre in crescita di nuovi tesserati, con un'utenza che non abbraccia più "solo" la
città di Pescia, ma anche tutto il restante circondario della Valdinievole, segno questo del buon operato svolto dalla
nostra società.
la propria opera fino al 1942, anno in
cui fu costituito il “Corpo Nazionale
dei Vigili del Fuoco” e furono assorbiti sotto la tutela del Ministero degli
Interni. Fino al1963 i Vigili del Fuoco
rimasero alloggiati nella Sede della
Pubblica Assistenza di Pescia.
Scorrendo il tempo ed arrivando ai
giorni nostri dove tutto è più frenetico, anche le Associazioni si sono
dovute adeguare, con l’ obbligo pri-
I volontari della Pubblica Assistenza di Pescia
mario di potenziare ulteriormente i
tuto Sociale.
mezzi di soccorso e le attività Socio
Un ringraziamento va indirizzato ai
Sanitarie, per rispondere al numero
Volontari ed a tutte quelle persone
di richieste sempre più crescente.
che dedicano il loro tempo libero all’
A tal proposito viene ricordato che
Associazione rendendosi disponibili
la Pubblica Assistenza è fortemen-
prestando aiuto e supporto a quelle
te impegnata sul territorio pesciati-
persone che si trovano in situazioni
no a svolgere tutte quelle attività di
di disagio.
solidarietà come dettato dallo sta-
La fattiva testimonianza di quanto
la nostra Associazione sia radicata sul territorio lo dimostra anche
il fatto che la BANCA DI PESCIA
è sempre stata sensibile, attenta
e di supporto alle nostre richieste,
incidendo in modo importante sulla
nostra situazione economica. Infatti,
grazie a tutto questo è stato donato
un defibrillatore, apparecchio di vitale importanza nella rianimazione,
il quale è stato posizionato su un
nostro mezzo di soccorso al servizio
dell’intera collettività Pesciatina.
Esposizione dei mezzi di soccorso in piazza XX Settembre a Pescia
17
nuova formazione terminò in testa alla classifica e il numero
degli spettatori crebbe notevolmente.
Presidente della
Nell’ottobre del 1933 a coronare la buona annata dell’AssoU.S.D. Pescia
ciazione Calcio fu la vittoria nella Coppa Pacini, un torneo
molto ambito da tutte le formazioni del pistoiese.
In questi anni però rimaneva irrisolto il problema del campo
di gioco.
Nel 1936 nasceva calcisticamente Dino Incerpi detto Penia,
Presidente
così chiamato per la somiglianza all’asso sudamericano.
Atletica Pescia
Egli fu una colonna della prima squadra pesciatina e in seDott. Giovanni Guidi
guito riuscì a valorizzare diversi giovani che poi andranno in
Con il prezioso sostegno di
società professionistiche.
Il 17 gennaio 1937 iniziò un nuovo campionato U.L.I.C., al
La società Atletica Pescia è stata costituita nel 1946 da appassionati cittadini della ridente
cittàera
Valdinievolina,
a
quale
iscritta laconsquadra
pesciatina e che prende il nome
capo Giovanni Magnani, fondatore ed in seguito presidente onorario. Tra i suoi tesserati, l'Atletica Pescia, annovera
oltre
a
numerosi
campioni
regionali
ed
Italiani,
ben
due
atleti
Olimpici.
Su
si presentò con di Unione Sportiva Pescia. Questa disputa le gare in trasferLa storia dell’ U.S. Pescia Squadra
tutti il nome di Alessandro Lambruschini (nella foto accanto), fantastica
medaglia
di bronzo
in occasione delle Olimpiadi
Atlanta 1996,
con una
ta suidi campi
di Montecatini
e Borgo a Buggiano.
nuova
denominazione:
nasce nel lontano 1912, una
gara votata all'inseguimento dei "soliti" atleti africani durante la quale riuscì,
con
un
sorprendente
finale
di
gara,
a
spezzare
l'eterno
dominio
degli
atleti
di
Il
21
marzo,
finalmente,
l’Unione
Sportiva Pescia iniziò a
Associazione
Calcio
Pecambiando nel corso degli
colore. Ancora Olimpionico, Massimo Quiriconi, protagonista della marcia
giocaredeiinGiochi
Via Olimpici,
Galeotti
Questa,
grazie
al Pre50Km.
di Barcellona
1992. Proprio
in quell'edizione
i (ex Pretura).
anni denominazione, per la scia.
nostri due tesserati dell'Atletica Pescia, Lambruschini e Quiriconi, si
L’ 11 febbraio
1951
fu giocata la prima partita internazionale
garantiva
trovaronoTaglierani,
a difendere i colori
della nostra nazione
dopo tanti anni
trascorsi
passione di alcuni sportivi sidente
assieme ad allenarsi sulla pista del nostro Stadio dei Fiori. Una società dunque
nellainfinite
storia
calcistica
seria
organizzazione
pesciatini che vollero fonda- una
di grande
prestigio,
che ha dato alla città di Pescia
soddisfazioni
con della Valdinievole contro la Dynamo
l'ottenimento di risultati senza pari. Basti pensare che riuscire a formare dal
di
Zagabria
che
in
quei giorni era impegnata nel Torneo di
societaria.
Inoltre,
per
aure una società di calcio nella
vivaio giovanile ben due atleti olimpici, e per di più in grado di parteciparvi
nella stessa rassegna (Barcellona 1992) non è riuscito mai a nessuna realtà
mentare
l’interesse della Viareggio.
propriasportiva
città.locale, ed oltre. Di qui il rapporto
imprescindibile con la Banca di Pescia, da sempre sostenitrice della nostra
realtà sportiva. Un connubio che ha permesso
all'Atletica
Pescia, di
non fornire
solo di plasmare
atleti ottobre
capaci di prestazioni
ad molti sportivi pesciatini si avvera un
Il 10
1954 per
gente,
si
decise
La maglia
ufficiale
era
nera
alto livello, ma anche di svolgere un ruolo di indubbio valore etico e sociale per tutta la cittadinanza. Infatti, da sempre,
i nostri istruttori svolgono sedute di delle
allenamento
presso lo Stadioper
dei Fiori,
presenza ildunque
di personale
nuovo
stadio, lo Stadio delle Quattro Vie, così chiaagevolazioni
l’in-con lasogno:
con i bordi
rossi.
specializzato e tecnicamente preparato, il tutto volto a crescere ed educare nel migliore dei modi possibili i giovani di
oggi
per
essere
uomini
domani.
mato
per
la
sua
posizione.
gresso
alle
partite.
Questa
Nel 1921
la Squadra era
Negli anni 80' e 90' del secolo scorso, forse, anzi sicuramente, le migliori soddisfazioni. Oltre ai già citati Lambruschini
e Quiriconi,
nomi diSportiva
peso internazionale
si sonoebbe
alternatisuccesso
vestendo la maglia
Laura 1955,
Galligani,a un anno di distanza dall’apertura,
Il 16 come
ottobre
politica
poi-bianco/rossa
chiamata
Unione
allenata dal Prof. Roberto Pellegrini, e forte interprete della gara principe dell'Atletica Leggera, i 100 metri, che durante
chédegli
nel
di andata
la la il nuovo impianto fu ribattezzato Stadio dei Fiori e fu
seconda metà degli
anni 80' e la prima
annigirone
90' ha vestito
numerose volte
ed eralacomposta
da ragazzi
Patrizia Angeli
maglia azzurra in competizioni internazionali, sia al coperto che nella stagione estiva,
appartenenti
a famiglie
be- interprete del salto triplo, con un primato personale
o come Tiziano
Stiavelli, grande
di poco inferiore ai 16 mt. (già misura di livello internazionale). Nel recente passato
nestanti.
L’Unione
Sportiva
la società
pesciatina ha
investito molto nel settore tecnico con l'inserimento nello staff
degli allenatori di un tecnico di fama internazionale, già Direttore Tecnico della
disputava le gare nel giardiNazionale maggiore del settore lanci negli anni 80' il Prof.
Franco Radman, pisano di adozione ma istriano di
no dei “macelli” (zona Chieorigine. Sotto la sua guida, in breve tempo e da un
manipolo di dieci lanciatori, la nostra società vide la conquista di ben tre titoli di campione
sa San Francesco).
italiano e tutti nella medesima stagione agonistica, nel lancio del giavellotto Junior
Maurizio
Guidi (nella foto a destra), nel lancio del disco cadetti Rossano Viti e nel
Nel 1925, a causa del Decatlon
Fa- Under
23 Marzio Viti (nella foto accanto). Inoltre per Maurizio Guidi e per
Marzio Viti succedettero pure numerose convocazioni in nazionale, culminate con la
scismo, l’Unione Sportiva
partecipazione di Marzio Viti ai Campionati Europei di Monaco 2002.
Un'attività la nostra dunque svolta a 360 gradi, ovvero con tesseramenti che vanno già dalla
prese il nome di Audace
tenerissima età dei 5 anni, fino alle categorie master, ovvero per gli irriducibili e consumati appassionati. Nell'ultimo
quadriennio, si sono registrati picchi sempre in crescita di nuovi tesserati, con un'utenza che non abbraccia più "solo" la
Fascista.
città di Pescia, ma anche tutto il restante circondario della Valdinievole, segno questo del buon operato svolto dalla
Il 9 novembre
nostra società.1930, l’undici locale, guidato dal Presidente Roberto Taglierani
disputò la prima gara del
campionato U.L.I.C. (Unione Libera Italiana Calcio).
Negli anni ‘30/’32 la nostra
1921 la squadra di calcio dell’Unione Sportiva che si allenava a Pescia, nel giardino dei “Macelli”
18
inaugurato ufficialmente.
Negli anni ’60 ci fu il ritorno a Pescia
dell’alberghese Luca Frateschi che nel
1953 era passato alla Juventus e nel
1955 aveva vestito la maglia della Nazionale juniores.
Nella stagione 70/71 diventò Presidente Galliano Zambello che non guardò
a spese e creò una squadra vincente.
Nel 1976 fu organizzato il primo trofeo
Città di Pescia riservato ai giovani calciatori della categoria allievi. La prima
edizione fu vinta dalla Juventus dove
giocavano tre ragazzi cresciuti nel vivaio pesciatino: Mario Frateschi, Fabio
Meucci e Stefano Giusti.
Fra coloro che credettero nella gestione del Torneo è da menzionare il mitico
Cesarino Brunelli che tra istruttore e dirigente ha trascorso più di 50 anni della
storia del Pescia credendo moltissimo
nel settore giovanile.
Nella stagione 79/80, con Presidente
Guido Del Ministro e coadiuvato da
Guido Angeli, ci fu la storica promozione in serie D. La squadra guidata
da Cisco de Mecenas fece lo spareg-
La squadra dell’U.S. vincitrice del campionato di Promozione 1979/80
gio con la Rufina sul campo neutro di
Agliana e vinse 1 a 0 grazie al gol di
Spagnoli.
Nel 1981 – 1982 ci fu il clamoroso sciopero dei giocatori e da lì il fallimento.
Nel 1992 ci fu la fusione tra il settore
giovanile della Società Alberghi e la
Prima Squadra del Pescia prendendo
il nome di PesciaAlberghi e con Presidente Giovanni Cecchini.
Nella stagione 92 – 93 la Società venne denominata U.S. Pescia 1912 sempre con Presidente Giovanni Cecchini
che mantenne la presidenza fino al
2000.
Nel 1996 la nostra squadra allenata da
La squadra categoria giovanissimi B anno 2001 allenati dal mister Mario Serino
19
Mister Biliotti vinse il campionato con
il record di punti e passò dalla 2^ alla
1^ categoria.
Nel 2003/2004 entrò come Presidente Paolo Sodini che poi si dette il
cambio nel 2006 con Franco Gialdini.
Quest’ultimo, insieme alla sua società,
fece la fusione nel 2008 con la Polisportiva Uzzanese che portò alla nascita del Pesciauzzanese.
Nel 2009 la società Pesciauzzanese
era guidata dai co-presidenti Mauro
Giacomelli e Patrizia Angeli. Giacomelli si occupava della Prima Squadra
che militava in Eccellenza, mentre
Angeli era responsabile del settore
giovanile.
Nella stagione 2014/2015, per varie
vicissitudini calcistiche, rinasce da sola
l’U.S.D. Pescia con Presidente Patrizia
Angeli che prende le redini e fa ripartire
la Prima Squadra dalla Terza categoria, valorizzando molto il settore giovanile ottenendo subito la vittoria dei due
campionati Juniores e Allievi conquistando i rispettivi campionati regionali.
Tutto questo grazie alla collaborazione di persone vicine ai colori rossoneri, agli sportivi pesciatini e soprattutto a
chi ci ha sempre supportato con il suo
aiuto, come la Banca di Pescia, che
ha creduto nella Società.
IN PAROLE SEMPLICI
FAMIGLIA CONFORT
COOP
In questa edizione di
riprendiamo la rubrica “In parole semplici”.
La rubrica illustra,con un linguaggio chiaro e sintetico, alcuni tra i principali prodotti e
servizi offerti da Banca di Pescia. Lo scopo dell’iniziativa è creare consapevolezza attraverso
la piena conoscenza delle caratteristiche e delle opportunità di ogni singola offerta.
Nelle precedenti edizioni di
, abbiamo parlato diffusamente del mutuo ipotecario.
In questo numero parleremo del prodotto “Famiglia Confort Coop”, pensato per assicurare contro i danni da
scoppio, incendio ed altri eventi, la propria abitazione.
Famiglia Confort Coop,
tutta la serenità che desideri
Famiglia Confort Coop, tutta la serenità che desideri
Famiglia Confort Coop è rivolto a
È una soluzione innovativa del Gruppo Assimoco per la tutela
Soci, clienti, loro familiari e a tutti coloro che vogliono godersi in
del nucleo domestico e del patrimonio familiare, in grado di sod-
tutta serenità la gioia di una vita in famiglia, “lasciando fuori casa”
disfare ogni tua esigenza di protezione grazie a tre pacchetti di
gli imprevisti indesiderati.
offerta davvero completi. È un prodotto essenziale per tutelarti da ogni evento spiacevole
Come funziona
che potrebbe turbare la tua tranquillità domestica o la tua vita
Famiglia Confort Coop ti garantisce una tutela per:
familiare, una polizza che ti consente grande libertà di scelta
la tua Dimora Abituale o Dimora Saltuaria, anche locate a terzi,
delle garanzie, con la possibilità di assicurare sia la tua dimora
a seguito di:
abituale, sia un’abitazione saltuaria e altre proprietà date in uso
• Incendio ed altri danni ai beni;
o locate a terzi.
• Furto e rapina;
La copertura di Famiglia Confort Coop si estende anche ai mem-
• Responsabilità Civile verso Terzi per la proprietà;
bri della tua famiglia, tutelandoli in caso di furto o rapina anche
• Tutela Legale;
all’esterno delle mura domestiche.
• Assistenza.
20
Nucleo Familiare del Contraente:
• Responsabilità Civile verso Terzi per la vita privata e la conduzione della dimora abituale e/o saltuaria;
• Responsabilità Civile verso Terzi per la proprietà di altri fabbricati civili non ad uso del nucleo familiare;
• Furto, scippo e rapina di beni personali all’esterno delle mura
domestiche.
In caso di danno la Compagnia risarcisce il valore intero calcolato in base all’attuale costo di ricostruzione ex novo del bene
danneggiato (ovviamente fino al raggiungimento della somma
assicurata).
Da sottolineare che non sono previste né franchigie né scoperti,
salvo che nella formulazione ALL RISKS, che però prevede la
protezione più completa di tutta la gamma e non si devono dichiarare le caratteristiche costruttive dell’edificio. Eventi compresi nella garanzia Incendio:
• Incendio
• Fulmine
• Esplosione e scoppio non causati da ordigni esplosivi
• Caduta di aeromobili, meteoriti, velivoli spaziali
• Onda sonica
• Urto veicoli stradali
• Danni materiali e diretti (sviluppo di fumi, gas, vapore, mancata/anormale distribuzione di energia elettrica, mancato/anormale funzionamento di apparecchiature elettroniche, fuoriuscita liquidi)
• Guasti causati dalle autorità allo scopo di impedire o arrestare l’incendio
• Spese di demolizione, sgombero, trasporto
• Fuoriuscita di acqua
• Ricerca del guasto, riparazione della rottura, demolizione e ripristino di
parti di fabbricato, solo se assicurato il fabbricato di proprietà
• Fenomeni elettrici
• Rimozione, ricollocamento, trasloco, deposito del contenuto dell’abitazione abituale
• Furto di fissi ed infissi
• Caduta accidentale di ascensori e montacarichi
• Spese di ricerca e di riparazione in caso di dispersione di gas
• Prodotti alimentari in refrigerazione per mancata od anormale produzione o distribuzione del freddo di durata continuativa non inferiore a
12 ore
• Rifacimento di documenti personali
• Alloggio sostitutivo
• Perdita di canone di locazione
Vantaggi
• Con un’unica polizza si garantisce la copertura ad eventi inattesi che potrebbero turbare le consuetudini della vita familiare
con conseguenze economiche anche gravi;
• massima libertà di scelta e modularità delle garanzie;
• possibilità di assicurare sia la dimora Abituale che la Saltuaria
ed altre proprietà date in uso a terzi.
I tre pacchetti di offerta
La Formula Superior offre una garanzia Incendio base.
La Formula Deluxe offre una garanzia Incendio più completa rispetto alla Formula Superior.
La Formula Suite rappresenta l’innovativa e moderna copertura con Incendio ALL RISKS per fornire la protezione più completa di tutta la gamma.
Tutti i pacchetti di offerta possono essere integrati con garanzie
aggiuntive.
Condizioni aggiuntive sempre operanti:
• Eventi atmosferici (non operante se il fabbricato è in costruzione)
• Sovraccarico neve
• Tumulti, scioperi, sommosse, atti vandalici o dolosi, terrorismo e sabotaggio • Rinuncia alla rivalsa
• Gelo
• Rigurgito fogne, intasamento gronde o pluviali
• Lastre, vetri, cristalli, specchi
21
AGENDA
Gli eventi e le iniziative culturali che si svolgono nel territorio
PESCIA
UZZANO
PORCARI
GIPSOTECA LIBERO ANDREOTTI
Visite guidate in occasione di
“Toscana 900”
Fino al 31 dicembre 2015
MERCATO SETTIMANALE
Ogni mercoledì del mese
MERCATO SETTIMANALE
Ogni sabato del mese
Informazioni al numero 0572/490057
MERCATO AGRO-ALIMENTARE
“CAMPAGNA AMICA”
Ogni Martedì mattina
Passerella Sforzini
PROFUMO DI VINO
Febbraio 2016
Istituto Tecnico Agrario D. Anzilotti
info: 0572 49401
CHIESINA UZZANESE
MERCATO SETTIMANALE
Ogni mercoledì del mese
FIERA ARTIGIANATO
E COMMERCIO
3° domenica del mese
SAGRA DELLA FRITTELLA
15 e 22 marzo 2016
Frazione di Chiesanuova
MANGIA LA FOGLIA
Febbraio 2016
Istituto Tecnico Agrario D. Anzilotti
info: 0572 49401
SAGRA DEL NECCIO
2° domenica di marzo
San Quirico di Pescia
BUGGIANO
MERCATO SETTIMANALE
Ogni martedì del mese
MONTECARLO
STAGIONE TEATRALE TEATRO
DEI RASSICURATI
LUCCA
STAGIONE TEATRALE
TEATRO DEL GIGLIO
IL GRANDE DITTATORE
Domenica 20 dicembre 2016
CAPANNORI
MERCATO SETTIMANALE
Ogni venerdì del mese
STAGIONE
CINEMATOGRAFICA DI ARTÈ
(promossa dal Comune e gestita
da il “Cineforum Ezechiele”)
da dicembre ogni lunedì presso il
Cinema d’Essai “Artè”
via C. Piaggia (Tel. 392 2844539)
22
SIMON BOCCANEGRA (Lirica)
Lunedì 4 e martedì 5 gennaio 2016
LA VEDOVA ALLEGRA
Sabato 6 e domenica 7 febbraio 2016
TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI
Venerdì 19-sabato 20
e domenica 21 febbraio 2016
MEFISTOFELE
Sabato 9 e domenica 10 aprile
Scarica

PONTITO 10 ANNI DI EPISCOPATO LA PAROLA AL TERRITORIO