Edizione Inverno 2015 Periodico della Banca di Pescia - Credito Cooperativo PONTITO Il ventaglio della Valleriana 10 ANNI DI EPISCOPATO LA PAROLA AL TERRITORIO di S.E. Italo Castellani I Presidenti delle Associazioni raccontano 2 CUSTODIRE IL TERRITORIO: I TERRITORI NUTRONO IL PIANETA Franco Papini - Presidente Banca di Pescia Cari Soci, in questo numero di fine anno del nostro notiziario Filodiretto, vorrei porre la vostra attenzione sul ruolo delle BCC per la crescita duratura e sostenibile del territori. Questo tema è stato affrontato recentemente in un convegno organizzato da Federcasse presso Expo Milano, dal titolo “Custodire il territorio. I territori nutrono il pianeta”. L’ incontro, al quale hanno partecipato esponenti di Federcasse e delle banche ad essa collegate, ha messo in luce come il coinvolgimento delle Banche di comunità può innescare un processo virtuoso per lo sviluppo sostenibile dei nostri territori e di conseguenza di tutto il pianeta. La custodia dei territori è affidata anche alle nostre Banche di comunità che con il loro sostegno attraverso il credito e in altra misura la mutualità di sistema (elargizioni e contributi alla rete associazionistica, Enti locali, culturali, scolastici e parrocchiali), contribuiscono ad uno sviluppo più coeso, più armonico degli stessi. Quanto detto è confermato dall’attività svolta dal 1963 dalla nostra banca, riuscendo ad adattarsi e svilupparsi in un territorio e in una società in rapido mutamento. Accompagnare il cambiamento è infatti uno dei principi cardine del nostro Movimento, un cambiamento che ci interroga su come trovare nuovi punti di equilibrio per fare oggi banca. E’ interessante sottolineare l’intervento introduttivo al convegno del direttore di Federcasse Sergio Gatti, il quale ha individuato cinque punti per un processo virtuoso che possa vedere il coinvolgimento attivo delle BCC e degli altri attori locali: 3 Rendere sempre più economica la custodia delle qualità dei territori; Essere collegamento tra il livello individuale, aziendale e politico; Restare differenti senza rimanere marginali; Conquistare i giovani allenandoli alla complessità; Fare educazione al territorio. Sono riflessioni molto importanti per la vitalità del nostro Movimento ed obiettivi da affrontare, raggiungere e sviluppare da subito. Banca di Pescia, nel rispetto dei principi del proprio Statuto e della carta dei Valori del Movimento, è in prima linea nel raggiungimento di questi obiettivi. Cari Soci, vi invito a sfogliare l’opuscolo illustrativo delle gite e iniziative sociali per il 2016 allegato a questo numero e nel contempo auguro Buone Feste e Felice Anno Nuovo. SOMMARIO Edizione Inverno 2015 Periodico della Banca di Pescia Credito Cooperativo Via Alberghi, 26 51012 Castellare di Pescia (PT) Telefono 0572 45941 - Fax: 0572 451621 Email: [email protected] Disponibile sul sito www.bancadipescia.it Pubblicazione periodica registrata al Tribunale di Pistoia con il n. 3/2009 del 23 marzo 2009 Direttore responsabile Niccolò Nociforo HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Lara Ciampi Roberto Del Tozzotto Dario Donatini Roberto Rossi Luca Silvestrini Redazione, grafica e impaginazione a cura dell’Ufficio Comunicazione della Banca di Pescia Credito Cooperativo Foto di Roberto Rossi Elena Tredici Le testimonianze fotografiche delle pagine 8-9-10 sono state pubblicate per gentile concessione della Redazione di Toscana Oggi (Lucca 7). Le foto storiche delle pagine 18 e 19 sono state pubblicate per gentile concessione degli autori del libro “Lo sport a Pescia” (1989) Mauro Pallini e Lando Silvestrini. IN COPERTINA Chiesa dei Santi Andrea e Lucia - Pontito (PT): “Altare del Sacro cuore” a sinistra e a destra statue lignee quattrocentesche. Finito di stampare nel mese di dicembre 2015 5 8 11 14 16 20 22 Pontito il Ventaglio della Valleriana Dieci anni di Episcopato S.E. Italo Castellani Giorgio e Sergio Tintori Un amore per gli agrumi venuto da lontano Uno sguardo sul territorio Cooperazione e Mutualità La parola al territorio In parole semplici Famiglia Confort Coop Agenda PONTITO IL VENTAGLIO DELLA VALLERIANA di Dario Donatini, Presidente dell’Istituto Storico Lucchese Sezione Valdinievole-Pescia-Montecarlo P ontito è un borgo di chiara impronta medioevale posizionato sul massiccio delle Pizzorne, a circa 750 metri di altitudine. Si tratta dell’avamposto più settentrionale della regione storica denominata sin dall’epoca medioevale Valleriana. Il borgo presenta, a causa delle caratteristiche geomorfologiche del terreno, una peculiare struttura urbanistica simile alla forma di una campana, secondo alcuni, a un ideale ventaglio rovesciato, con la parte inferiore maggiormente estesa rispetto a quella superiore. Dal punto di vista ecclesiastico, Pontito fa parte dell’attuale parrocchia della Valleriana (Arcidiocesi di Lucca). “SECONDO ALCUNI STUDIOSI DI FOLKLORE, LA PATERNITÀ DELLA CELEBRE CANZONE POPOLARE “MAREMMA AMARA”, RISALENTE ALLA SECONDA METÀ DELL’OTTOCENTO E RISCOPERTA NEGLI ANNI SESSANTA DEL SECOLO SCORSO DALLA MUSICOLOGA FIESOLANA CATERINA BUENO, SAREBBE ATTRIBUIBILE PROPRIO AI PONTITESI CHE LAVORAVANO STAGIONALMENTE NELLE MEFITICHE PIANURE TOSCANE” Panorama di Ponito 5 La chiesa di Pontito Le prime testimonianze relative all’attuale chiesa dei Santi Andrea e Lucia di Pontito risalgono al X secolo d.C. In un documento conservato presso l’Arcidiocesi di Lucca, datato 27 aprile 980, si menziona infatti una chiesa intitolata ai santi Andrea apostolo e Lucia martire, suffraganea della pieve di Vellano. In un documento risalente al 910 d.C. si fa menzione di una chiesa dedicata a San Potito, ma non è certo che tale luogo di culto sorgesse al posto di quello attuale. L’interno della chiesa parrocchiale è diviso in tre navate da una serie di colonne con capitelli del XV secolo, ad eccezione di uno ornato con una testa umana, eseguito probabilmente nel XII secolo. All’interno della chiesa sono conservate due sculture lignee quattrocentesche, in buono stato di conservazione, attribuibili secondo alcuni studiosi all’artista lucchese Antonio Pardini, mentre secondo altri alla scuola del senese Francesco di Valdambrino. La chiesa custodisce un pregevole organo Tronci risalente alla prima metà del XIX secolo e un fonte battesimale a immersione di epoca tardoquattrocentesca, decorato da cornucopie e rosoni. Da segnalare una tavola seicentesca raffigurante l’adorazione dei pastori, eseguita da ignoti artisti toscani appartenenti presumibilmente alla scuola del veronese Sebastiano Vini. In una nicchia semicircolare sulla parete sinistra della chiesa, durante i lavori di restauro conclusisi negli anni Sessanta del secolo scorso, sono stati rinvenuti i resti di un affresco raffigurante il battesimo di Cristo. L’affresco presenta i caratteri tipici della scuola tardo-manierista fiorentina. A lato della chiesa si erge la torre campanaria, di impianto romanico, recante una bifora di pietra scolpita. Nella parte superiore e in quella inferiore del paese, infine, si trovano due piccoli oratòri, il primo dedicato alla Madonna delle Grazie (in località Pian dei Maroncelli) e il secondo dedicato alla Madonna del Soccorso; quest’ultimo conserva un pregevole altare settecentesco. La rocca e le porte di accesso al borgo Il borgo di Pontito seguì, salvo brevi parentesi, la storia della Repubblica, poi Ducato, di Lucca. Fu infatti una roccaforte strategica per la difesa dei domìni lucchesi. Gli stessi Lucchesi, nel 1513, per mezzo del lodo di Leone X, barattarono tutta la Versilia Storica in cambio di Pontito, da poco occupata dai Fiorentini. Ciò a dimostrazione dell’importanza militare avuta dal borgo nelle epoche storiche diverse dalla nostra. Dei resti delle antiche fortificazioni che circondavano il castello rimangono le vestigia della rocca, che sorgeva nei pressi della chiesa parrocchiale e le quattro porte di accesso all’antico borgo, rispettivamente chiamate: Porta di Sopra, Porta Luca, Porta di Sotto e Porta Michelina; quest’ultima, situata nei pressi della chiesa parrocchiale, è la meglio conservata. Incastonate tra le abitazioni civili del paese, si trovano le quattro teste – raffiguranti, secondo la tradizione, le tre virtù teologali assieme alla virtù cardinale della fortezza – che si presume decorassero le porte di accesso al borgo. Pontito, interno della Chiesa dei Santi Andrea e Lucia. Economia e turismo Il paese di Pontito versa in stato di semi-abbandono. Se, fino alla Seconda guerra mondiale, gli abitanti superavano le cinquecento unità, attualmente i residenti sono circa una trentina. La popolazione aumenta considerevolmente solo nei mesi estivi, quando i villeggianti (in buona parte non italiani) si soffermano per qualche settimana a Pontito al fine di trascorrere le proprie vacanze. Alla carenza di popolazione corrisponde una carenza di servizi. Per esempio le scuole elementari,oggi sede della Pro Loco, sono state chiuse nel 1974, anno in cui le iscrizioni ammontavano solamente a due unità. L’Ufficio Postale venne chiuso nel 2001 mentre il bar-alimentari ll Buco del Grillo ha chiuso i battenti nel 2008. Rimangono attivi il circolo ricreativo, ma solamente nei mesi estivi, e un ambulatorio della Misericordia di Castelvecchio, con un medico generico che visita i pazienti una volta la settimana. Antiche tradizioni Secondo alcuni studiosi di folklore, la paternità della celebre canzone popolare Maremma Amara, risalente alla seconda metà dell’Ottocento e riscoperta negli anni Sessanta del secolo scorso dalla musicologa fiesolana Caterina Bueno, sarebbe attribuibile proprio ai pontitesi che lavoravano stagionalmente nelle mefitiche pianure toscane. A Pontito, sino al secondo dopoguerra, si teneva 6 PILLOLE zaro Papi sono conservate in un monumento funebre posto nella basilica lucchese di San Frediano. Antichi mestieri: l’arte del figurinaio Uno dei mestieri più caratteristici dei pontitesi, tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento, era sicuramente quello del figurinaio. I figurinai erano artigiani-commercianti ambulanti che realizzavano statuine di gesso, recanti soggetti non necessariamente a carattere sacro. I figurinai erano dediti alla vendita itinerante dei loro prodotti, pertanto dovevano restare fuori dal borgo di residenza per lunghi mesi. Tale attività, perché sconnessa da ogni riferimento ciclico o stagionale, conferiva così alla società locale un tratto singolare di imprevedibilità. Infatti, secondo il censimento del 1931, gli assenti temporanei impiegati come figurinai a Pontito erano circa una settantina (la frazione era seconda solo alla vicina Stiappa). I flussi di figurinai erano maggiormente diretti in Francia e in Belgio. Torre campanaria il Maggio cantato, tipico dell’Alta Toscana. Inoltre, in occasione dell’Epifania, si teneva la locale processione dei «befanotti»; si trattava di persone mascherate che mettevano in piazza pregi e difetti di tutti i paesani, al ritmo di suoni e canti. La tradizione più peculiare era però certamente la Gallinaiola, manifestazione che si teneva la domenica precedente l’inizio del Carnevale: consisteva nel dover colpire un bersaglio con un bastone o con un fucile; il premio per chi centrava per primo il bersaglio era l’ottenimento di una gallina viva. Lazzaro Papi Il personaggio pontitese più celebre è sicuramente Lazzaro Papi, nato il 23 ottobre 1763 e morto a Lucca il giorno di Natale del 1834. Papi, bibliotecario al tempo di Elisa Baciocchi e amministratore comunale sotto i Borbone-Parma, è divenuto celebre per aver tradotto in italiano il Paradiso perduto di John Milton, uno dei più noti poemi epici del periodo barocco, oltreché per avere scritto i Commentari della Rivoluzione Francese, pubblicati nel 1830 e premiati dall’Accademia della Crusca. Tra le opere di Lazzaro Papi trova un posto di rilievo anche la pubblicazione delle Lettere sulle Indie orientali, una sorta di etnografia, vivace e appassionata, della regione indiana. Una lapide (risalente al 1906) posta a perpetua memoria dell’intellettuale pontitese, si trova ancora oggi in via Fillungo a Lucca, mentre altre si rinvengono sia sulla facciata della propria casa natale in Pontito, sia a lato della locale chiesa parrocchiale. Nel paese sorge altresì un monumento dedicato al celebre filologo, opera dello scultore Aurelio Franceschi. Le spoglie di Laz- Ubicazione: comune di Pescia, provincia di Pistoia; estremità settentrionale della Valleriana, parte settentrionale del massiccio delle Pizzorne, altezza 750 metri s.l.m.; abitanti 35 (2015). Patroni: Santa Lucia (13 dicembre) e Sant’Andrea (30 novembre); fino a qualche anno fa era molto sentita la festa di San Rocco (16 agosto). Nel paese sono presenti un circolo ricreativo (aperto stagionalmente) e un’attiva Pro Loco. Curati e ben segnalati i percorsi trekking. Lazzaro Papi VISITA GUIDATA Visite guidate su appuntamento della chiesa dei Santi Andrea e Lucia, telefonando a Graziano Zomini (cell. 328 5827642 ) Statue lignee quattrocentesche 7 DIECI ANNI DI EPISCOPATO Intervista di Roberto Rossi S.E. ITALO CASTELLANI, DAL 2005 ARCIVESCOVO DI LUCCA Al termine di quest’anno, che coincide con il decimo anniversario alla guida della Arcidiocesi di Lucca, l’Arcivescovo Monsignor Italo Castellani, ha risposto ad alcune domande della nostra redazione riguardo a temi generali della Chiesa e della sua vita pastorale. Prima di iniziare l’intervista, è opportuno conoscere alcuni dati biografici. Monsignor Italo Castellani nasce a Cortona, in provincia di Arezzo e diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro il 1º luglio 1943. Entra nel seminario diocesano e frequenta il liceo ed i primi anni di teologia dai Padri Redentoristi di Cortona, mentre gli ultimi due anni presso il seminario di Arezzo. Viene ordinato presbitero il 15 giugno 1969, per la diocesi di Cortona. Completa gli studi conseguendo la licenza in teologia presso la Pontificia Università Lateranense a Roma e la laurea in scienze sociali presso l’Università di Trento. Partecipa ai corsi di sociologia della religione organizzati dall’ Università Cattolica di Lovanio come uditore. Nel 1973 è nominato Parroco di Fratticciola, frazione di Cortona. Dal 1982 al 1987 insegna pastorale presso la Pontificia Università Lateranense a Roma. Dal 1987, con l’istituzione della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, è assistente dell’AGESCI, vicario episcopale per la pastorale, direttore del centro nazionale vocazioni e parroco della concattedrale di Cortona. Nel 1995 è nominato vicario generale della diocesi. Insegna religione nelle scuole medie e discipline economiche e giuridiche nelle scuole superiori. Il 19 aprile 1997 Papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Faenza-Modigliana; succede a Francesco Tarcisio Bertozzi, deceduto il 16 maggio 1996. Riceve l’ordinazione episcopale a Cortona il 15 giugno 1997 dal cardinale Camillo Ruini, consacrati i vescovi Flavio Roberto Carraro e Giovanni D’Ascenzi. Il 29 giugno prende possesso della diocesi. Nel 2000 inaugura a Faenza il Museo diocesano d’arte sacra, volto a valorizzare e conservare il patrimonio artistico della cattedrale e delle chiese diocesane. Il 31 maggio 2003 Papa Giovanni Paolo II lo nomina Arcivescovo coadiutore di Lucca, il 22 gennaio 2005, con la rinuncia di Bruno Tommasi accolta dal Papa, diventa Arcivescovo di Lucca. 8 Cosa ha caratterizzato il Suo percorso pastorale ed episcopale? I due aspetti coincidono, non possono essere separati: il governo di una Comunità di cristiani è l’accompagnamento e la guida del popolo di Dio che mi è stato affidato. Non è semplice parlare di se stessi, il proprio punto di vista offre una panoramica sempre limitata e soggettiva. Posso dire che nel mio percorso di pastore ho cercato e cerco di fare quello che Gesù ha fatto: stare tra la gente, con tutti, vicini e lontani, offrire la possibilità di un incontro che dà senso alla vita, quello con il Signore Gesù. Papa Francesco utilizza un linguaggio molto efficace per esprimere questo pensiero: essere pastori con “l’odore delle pecore”. Certo in questa vicinanza non sono mancate la preoccupazione per una formazione ed un orientamento del popolo di Dio che mi è stato affidato, così come una particolare attenzione ai sacerdoti che hanno il compito di collaborare con me e curare direttamente la maggior parte dei fedeli. Se dovessi sintetizzare una sola caratteristica di questo mio servizio alla Chiesa potrei dire che cerco di aiutare i cristiani ad essere veri cristiani. Le parrocchie sono ancora il centro di aggregazione sociale come un tempo? Quali sono i cambiamenti più evidenti di questo processo e quali sono le cause? Nel cambiamento globale anche le istituzioni della Chiesa subiscono modifiche e vanno incontro a percorsi di cambiamento. Tuttavia devo dire che le parrocchie, anche se non sono più quel centro di aggregazione che sono state fino a qualche decennio fa – e forse questo non è poi così male – sono, nella povertà dello scenario sociale di questo tempo, ancora un luogo significativo sia per il riferimento alla fede quanto anche per quel bisogno di servizi ed attenzioni che le persone chiedono. La parrocchia, nonostante il “cambiamento”, continua ad essere, e di questo debbo ringraziare il Signore insieme ai preti e ai tanti laici, una “porta aperta” per tutti, ad ogni ora del giorno e della notte. E questo è sicuramente un segno di grande rilevanza. Per quanto riguarda i cambiamenti essi sono legati prevalentemente al fatto che con la diminuzione dei preti è necessario ripensare la presenza sul territorio ed il senso della comunità dei cristiani: ma questo ribadisco non è negativo, anzi è l’occasione per rilanciare quel modello di Chiesa che il Concilio Vaticano II ci ha consegnato, quella di popolo di Dio dove tutti mettono a disposizione i loro carismi per il bene di tutti. C’è oggi, purtroppo, tanta povertà. Chi viene oggi a chiedere aiuto? Si è vero oggi c’è tanta povertà e non solo per mancanza di soldi o di beni materiali! Certo debbo dire che in questo decennio la crisi si è fatta sentire e mi pare che continuerà a lungo. E se coloro che bussano per un aiuto come la bolletta da pagare, una visita dal dottore o semplicemente la spesa da fare, sono sempre di più e con appartenenza la più svariata, debbo riconoscere che tra quelli che chiedono un aiuto non ci sono solo quelli che sono sempre stati riconosciuti come svantaggiati dalla vita. Oggi a bussare c’è diversa gente che fino a qualche tempo fa viveva se non nell’agiatezza, sicura- 9 mente senza problemi. Sono quelli che vengono definiti “i nuovi poveri”, e costoro sono i più difficili da aiutare, perché non c’è solo la materialità a cui soccorrere ma c’è anche da intervenire su un mondo ferito e perso che genera disperazione e profonda prostrazione. Qual è il ruolo che la Chiesa potrà riservare ai laici nel futuro? Quella dei laici non smette di essere una questione importante nella comunità cristiana. Vent’anni fa, nella Christifiledes Laici, Giovanni Paolo II ebbe a scrivere: “la sfida che i Padri sinodali hanno accolto è stata quella di individuare le strade concrete perché la splendida «teoria» sul laicato espressa dal Concilio possa diventare un’autentica «prassi» ecclesiale.”. Si tratta di un’affermazione in cui si riconosce non solo una fretta, ma anche un ritardo delle comunità cristiane, quasi un giudizio sul modo con cui la Chiesa del dopo Concilio ha dato attuazione agli orientamenti contenuti nei documenti conciliari. La soggettività del laicato ha bisogno di una Chiesa umana e laica. Ha bisogno anche di una Chiesa disposta a percorrere la strada della corresponsabilità, intesa come pratica esigente e qualificante di valorizzazione di tutte le vocazioni in ordine alla missione della Chiesa. Corresponsabilità significa riconoscimento della responsabilità dell’altro in ordine al compito della missione; significa confronto di culture ecclesiali diverse, percepite come una ricchezza nella loro diversità; significa dialogo, come pratica paziente di incontro, di umiltà, di ascolto, nell’impegno di custodire la parte di verità che è presente nella posizione dell’altro e nella consapevolezza che la verità supera sempre ciascuno di noi, con le proprie. La valorizzazione dei laici non è una questione di categoria, è una questione di Chiesa; è interesse della comunità cristiana, avere al proprio interno delle presenze adulte e mature di laici capaci di portare il profumo del Vangelo nel loro contesto ordinario di vita. La valorizzazione dei laici sarà anche un modo per far cogliere la bellezza di questa vocazione e per non rischiare che quella dei laici, più che una vocazione, sia nella Chiesa una condizione casuale. L’Arcivescovo Italo Castellani durante la processione della Santa Croce. La Chiesa lucchese è sempre stata una chiesa unita e devota al Volto Santo. In questi dieci anni del Suo Episcopato in terra lucchese, ha avuto modo di conoscere da vicino e da diversi punti di vista questa comunità. Che riflessione può fare in proposito? Questa è una comunità cristiana con una storia e una presenza formidabili, frutto di un cammino di evangelizzazione e diffusione del cristianesimo molto capillare sul territorio, con la guida di pastori che hanno sempre avuto a cuore il bene di questa gente ma hanno anche avuto un occhio sapiente con cui osservare la storia. Questo ha generato un “prodotto” unico dove vita cristiana, vita sociale, aspetti privati e personali dell’esistenza si sommano e alimentano uno stile di adesione al Signore e alla Chiesa assai particolare. Quindi si tratta di una comunità che, malgrado i cambiamenti di cui si è parlato prima, conserva e custodisce un’anima cristiana diffusa e presente, anche se questa condizione non esprime particolari emergenze o prevalenze: si tratta di un flusso che raccoglie vita, fede e storia che trova appunto nella festa della Santa Croce il suo punto visibile e la sua sintesi. Direi proprio che la Festa Grande dei Lucchesi, la Santa Croce, offre una immagine di quella che è la comunità di fede qua a Lucca: un popolo in cammino dove le distinzioni pur ben presenti si ricapitolano nell’itinerario comune verso la meta, che è il Signore Gesù. 10 GIORGIO E SERGIO TINTORI UN AMORE PER GLI AGRUMI VENUTO DA LONTANO Intervista di Roberto Rossi Da sinistra: Stefano, Lucia, Sergio, Giorgio e Alberto Tintori I fratelli Giorgio e Sergio Tintori sono titolari dell’a- Da dove viene tutto questo amore per gli agrumi? zienda Oscar Tintori di Castellare di Pescia. I due La storia della nostra azienda è anche la storia della nostra famiglia. I nostri avi si sono dedicati per anni, con amore, passione e sacrifici, all’agricoltura tradizionale. Dopo gli anni ’50 la produzione dei fiori recisi divenne l’attività principale dell’area pesciatina e anche la nostra azienda si specializzò nella floricoltura. Tale attività ci permise di acquistare nel 1963 il podere di Castellare di Pescia, in via del Tiro a Segno, nostra attuale sede. Addossata alla vecchia casa colonica del podere si trovava una bellissima pianta di limone toscano che ricopriva l’intera parete sud. Da questa splendida spalliera, il mio babbo Oscar si divertiva a riprodurre nuove piante di limone da far crescere in vaso per poi donarle a parenti e amici. fratelli sono ancora splendidamente attivi e condividono la direzione dell’azienda con gli “eredi”, Alberto e Stefano, figli di Giorgio e Anna, e Lucia, figlia di Sergio e Maria. Questo quadro familiare si completa con due nipotine, Emma e Sara. Dagli anni ’70 l’azienda è produttrice di agrumi ornamentali ed è oggi leader in questo settore. L’intervista è rivolta a Giorgio Tintori e si svolge in azienda nel “Giardino degli agrumi”, in un ambiente circondato da splendidi esemplari di agrumi, vicino ad una pergola di limone Lunario. 11 E poi cosa successe? E’ successo che in una delle tante edizioni della storica “Biennale del fiore”, abbiamo inserito nel nostro spazio espositivo, insieme ai fiori recisi, alcuni esemplari di limone che Oscar teneva sull’aia. L’interesse fu talmente tanto da far nascere in noi l’idea di provare a produrre e commercializzare queste piante. E quindi la produzione dei fiori è stata condivisa con quella degli agrumi… Esatto, fino ai primi anni ’70, quando con coraggio, e qui voglio citare anche l’entusiasmo di mia mamma Oliva che l’anno prossimo compirà cento anni, maturammo la decisione di abbandonare la floricoltura per dedicarsi completamente alla produzione di limoni. Oscar Tntori con la moglie Oliva Quali sono le specie di agrumi che vengono coltivate in azienda? Sono oltre duecento le varietà di agrumi a disposizione degli amatori e collezionisti che provengono da tutta Italia; noi adesso ci troviamo proprio nel Giardino da collezione, dove sono esposte piante tipicamente ornamentali. Di tutte queste ne utilizziamo circa una quindicina, dalle quali vengono prelevati gli innesti necessari a creare nuove piante. Le varietà più comuni sono il limone, l’arancio, il pompelmo, il mandarino, il calamondino, tutte varietà che vengono prodotte in grandi numeri. Qual è il vostro mercato di riferimento? Principalmente il mercato di riferimento, dal punto di vista qualitativo, è l’Italia, soprattutto per la grande passione che hanno gli italiani per il collezionismo. Per quanto riguarda invece le quantità, il nostro mercato si rivolge all’estero, in particolare le nazioni di lingua tedesca, la Francia, l’Inghilterra, i paesi del Nord Europa e di recente anche la Russia, anche se ora il mercato è fermo a causa della crisi politica. Qual è la pianta più curiosa che avete in produzione? La più curiosa e una pianta di cedro, la “Mano di Budda” (Citrus Medica Digitata). I visitatori del Giardino sono molto attirati da questo agrume perchè il frutto ha una forma che somiglia ad una piccola mano. Quali sono le piante più richieste dal mercato? Le piante più richieste dal pubblico sono quelle ad alta Oscar Tntori con un gigantesco limone 12 Il vostro “Giardino degli agrumi” è visitato annualmente da migliaia di appassionati. Quali sono le piante più ammirate? A parte la “Mano di Budda”, già citata, ci sono altre piante che fanno presa sul visitatore: ad esempio il Pummelo (Citrus Grandis) che produce frutti di grandi dimensioni e che possono arrivare a pesare fino a 3 Kg. Può definire l’acquirente tipo degli agrumi? Non esiste un acquirente tipo, più semplicemente questo è un appassionato di piante, un amatore, oppure un collezionista che coltiva anche in ambienti poco adatti, ma che proprio per questo, apprezza maggiormente il prodotto e gli dedica maggiori cure. L’azienda si dedica molto anche a fornire consigli agli acquirenti per la manutenzione del prodotto, perche abbiamo capito che oltre a vendere, dobbiamo affiancare anche gli strumenti utili per la sua cura. A tal proposito la nostra azienda commercializza libri, opuscoli e dvd vari su questo argomento. Limoni in esposizione rifiorenza, perché regalano all’amatore grandi emozioni: fioritura significa bellezza, ma anche profumo e se queste pecularietà sono ricorrenti l’apprezzamento è maggiore. Tipica di questa particolarità è il limone “Lunario”, chiamato così perche ogni luna nuova fiorisce, quindi durante tutto l’anno è sempre contemporaneamente carico di fiori e frutti di diverse dimensioni. Grazie e lunga vita alla sua azienda. Particolare del “Giardino degli arumi” 13 UNO SGUARDO SUL TERRITORIO COOPERAZIONE E MUTUALITÀ Banca di Pescia si impegna attivamente nella promozione della cultura, dell’arte, dello sport, per favorire la coesione sociale all’interno del territorio in cui opera, quello della Valdinievole e della Lucchesia. I progetti finanziati sonlo molti e di varia natura, sostenuti con donazioni una tantum o con sovvenzioni di più lunga durata. ELARGIZIONE ALLA P.A. DI UZZAMO La Banca di Pescia ha elargito la somma di euro 8.000 alla Pubblica Assistenza di Uzzano per l’acquisto di un pulmino adibito al trasporto dei disabili ospitati nella Casa della Speranza di via Amendola. Nella foto,da sinistra il presidente della Pubblica Assistenza di Uzzano Egisto Papi, Luca Galligani, Presidente della Fondazione Annalise Galligani di Chiesina Uzzanese, coofinanziatrice del progetto, il presidente della Banca di Pescia Franco Papini, il Direttore Generale Antonio Giusti e il Consigliere del C.d.A. Giovanni Boldrini. CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEI VINCITORI DELLE BORSE DI STUDIO Mercoled’ 25 novembre, presso la Sala delle Conferenze della nostra Banca, si è svolta la Cerimonia di premiazione dei vincitori delle Borse di Studio a.s. 2014/2015. Per il diploma di maturità sono risultati vincitori: - Pisaneschi Giulio - Giurlani Carlotta - Paccosi Veronica - Minghi Marco - Crudeli Irene Per il diploma di licenza media sono risultati vincitori: - Rosadoni Annalisa - Cavallini Niccolò - Pasquini Eleonora - Rossi Paggetti Antonella BLOOD BOWL Tra i sostenitori attivi del 3° Mondiale di Football da tavolo che si è svolto al Polo Fiere di Lucca dal 6 al’8 novembre, si è distinta la Banca di Pescia Credito Cooperativo. 14 GITE SOCIALI Domenica 27 settembre alcuni soci della nostra Banca hanno visitato Torre del Lago Puccini e in particolare la Villa Museo del grande Maestro lucchese. Interessante l’escursione sul lago in battello con arrivo per il pranzo nello splendido scenario di Villa Ginori. IN MEMORIA DI S.E. GIOVANNI DE VIVO La nostra Banca ha elargito € 1.500 all’Opera Sociale di Stignano, in memoria di S.E. Mons. Giovanni De Vivo. L’Istituzione sta attualmente restaurando la canonica della chiesa che diventerà Casa di accoglienza. 15 LA PAROLA AL TERRITORIO “Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata… La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune” (dall’art.2 dello Statuto della Banca di Pescia). Nell’ottica dei principi ispiratori del suo Statuto, la Banca destina una parte dei propri utili al sostegno del mondo dello sport, del volontariato e della cultura. Da questo numero filodiretto ospita gli interventi dei Presidenti di queste realtà che operano sul territorio e con le quali la Banca ha un rapporto di mutualità. Florio Giagnoni Presidente della Pubblica Assistenza di Pescia Presidente Atletica Pescia Dott. Giovanni Guidi Con il prezioso sostegno di La sede della pubblica Assistenza di Pescia La società Atletica Pescia è stata costituita nel 1946 da appassionati cittadini della ridente città Valdinievolina, con a capo Giovanni Magnani, fondatore ed in seguito presidente onorario. Tra i suoi tesserati, l'Atletica Pescia, annovera vita questocampioni sodalizio, servati Palazzo La Pubblica Assistenza corso, in quei lontani anni, oltreaa numerosi regionali è ed Italiani, ben due nel atleti Olimpici. Su dell’ tutti il nome di Alessandro Lambruschini (nella foto accanto), fantastica a bronzo in occasione delle Olimpiadi di Atlanta con unarisulta in medaglia ordinedi di nascita la 12 Archivio di1996, Stato, di Pescia è una Associanell’ Associazione nascogara votata all'inseguimento dei "soliti" atleti africani durante la quale riuscì, con un sorprendente finale di gara, a spezzare l'eterno dominio degli atleti di Associazione di volonche molti Soci fondatori zione fondata sul volonno anche i “Guardiani del colore. Ancora Olimpionico, Massimo Quiriconi, protagonista della marcia 50Km. di Barcellona 1992. Proprio in quell'edizione dei Giochi Olimpici, i tariato della Toscana. a far natariato e, grazie a quelle Fuoco”. Da “Guardiani del nostri due tesserati dell'Atletica E’ Pescia, contribuirono Lambruschini e Quiriconi, si trovarono a difendere i colori della nostra nazione dopo tanti anni trascorsi assieme ad allenarsi sulla pista del nostro Stadio dei Fiori. Una società dunquenostra iscritta all’albo Regionale scere l’unità della persone che nel lontano Fuoco” il gruppo si trasfordi grande prestigio, che ha dato alla città di Pescia infinite soddisfazioni con l'ottenimento di risultati senza pari. Basti pensare che riuscire a formare dal del Volontariato ed è di grande Italia. 1892 si riunirono per dar mò in “Corpo Volontario vivaio giovanile ben due atleti olimpici, e per di più in grado di parteciparvi nella stessa rassegna (Barcellona 1992) non è riuscito mai a nessuna realtà diritto una Onlus i Volontari del socdei Pompieri” prestando sportiva locale, ed oltre. Di qui il rapporto imprescindibile con la (organizBanca di Pescia, daOltre sempre sostenitrice della nostra realtà sportiva. Un connubio che ha permesso all'Atletica Pescia, non solo di plasmare atleti capaci di prestazioni ad alto livello, ma anche di svolgere un ruolo di indubbionon valore etico e sociale per zazione lucrativa ditutta la cittadinanza. Infatti, da sempre, i nostri istruttori svolgono sedute di allenamento presso lo Stadio dei Fiori, con la presenza dunque di personale specializzato e tecnicamente preparato,utilità il tutto volto a crescere ed educare nel migliore dei modi possibili i giovani di sociale). oggi per essere uomini domani. Negli anni 80' e 90' del secolo scorso, forse, anzi sicuramente, le migliori soddisfazioni. Oltre ai già citati Lambruschini Trasi sono i fondatori e laprimo e Quiriconi, nomi di peso internazionale alternati vestendo maglia bianco/rossa come Laura Galligani, allenata dal Prof. Roberto Pellegrini, e forte interprete della gara principe dell'Atletica Leggera, i 100 metri, che durante Presidente Pubblila seconda metà degli anni 80' e la prima degli anni 90' hadella vestito numerose volte la maglia azzurra in competizioni internazionali, sia al coperto che nella stagione estiva, o come Tiziano Stiavelli, grande interprete del salto triplo, con fu un primato personale ca Assistenza il Garidi poco inferiore ai 16 mt. (già misura di livello internazionale). Nel recente passato la società pesciatina ha investito molto nel settore tecnico con l'inserimento nello staff baldino degli allenatori di un tecnico di fama internazionale, già Direttore Tecnico della Nazionale maggiore del settore lanci negli anni 80' il Prof. Cav. pisano Giovanni Pucci. Franco Radman, di adozione ma istriano di origine. Sotto la sua guida, in breve tempo e da un manipolo diDagli dieci lanciatori, la nostra società della vide la conquista di ben tre titoli di campione archivi storici italiano e tutti nella medesima stagione agonistica, nel lancio del giavellotto Junior Maurizio Guidi (nella foto a destra), nel lancio del disco cadetti Rossano Viti e nel nostra Associazione, conDecatlon Under 23 Marzio Viti (nella foto accanto). Inoltre per Maurizio Guidi e per Marzio Viti succedettero pure numerose convocazioni in nazionale, culminate con laI “Guardiani del fuoco” partecipazione di Marzio Viti ai Campionati Europei di Monaco 2002. Un'attività la nostra dunque svolta a 360 gradi, ovvero con tesseramenti che vanno già dalla tenerissima età dei 5 anni, fino alle categorie master, ovvero per gli irriducibili e16 consumati appassionati. Nell'ultimo quadriennio, si sono registrati picchi sempre in crescita di nuovi tesserati, con un'utenza che non abbraccia più "solo" la città di Pescia, ma anche tutto il restante circondario della Valdinievole, segno questo del buon operato svolto dalla nostra società. la propria opera fino al 1942, anno in cui fu costituito il “Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco” e furono assorbiti sotto la tutela del Ministero degli Interni. Fino al1963 i Vigili del Fuoco rimasero alloggiati nella Sede della Pubblica Assistenza di Pescia. Scorrendo il tempo ed arrivando ai giorni nostri dove tutto è più frenetico, anche le Associazioni si sono dovute adeguare, con l’ obbligo pri- I volontari della Pubblica Assistenza di Pescia mario di potenziare ulteriormente i tuto Sociale. mezzi di soccorso e le attività Socio Un ringraziamento va indirizzato ai Sanitarie, per rispondere al numero Volontari ed a tutte quelle persone di richieste sempre più crescente. che dedicano il loro tempo libero all’ A tal proposito viene ricordato che Associazione rendendosi disponibili la Pubblica Assistenza è fortemen- prestando aiuto e supporto a quelle te impegnata sul territorio pesciati- persone che si trovano in situazioni no a svolgere tutte quelle attività di di disagio. solidarietà come dettato dallo sta- La fattiva testimonianza di quanto la nostra Associazione sia radicata sul territorio lo dimostra anche il fatto che la BANCA DI PESCIA è sempre stata sensibile, attenta e di supporto alle nostre richieste, incidendo in modo importante sulla nostra situazione economica. Infatti, grazie a tutto questo è stato donato un defibrillatore, apparecchio di vitale importanza nella rianimazione, il quale è stato posizionato su un nostro mezzo di soccorso al servizio dell’intera collettività Pesciatina. Esposizione dei mezzi di soccorso in piazza XX Settembre a Pescia 17 nuova formazione terminò in testa alla classifica e il numero degli spettatori crebbe notevolmente. Presidente della Nell’ottobre del 1933 a coronare la buona annata dell’AssoU.S.D. Pescia ciazione Calcio fu la vittoria nella Coppa Pacini, un torneo molto ambito da tutte le formazioni del pistoiese. In questi anni però rimaneva irrisolto il problema del campo di gioco. Nel 1936 nasceva calcisticamente Dino Incerpi detto Penia, Presidente così chiamato per la somiglianza all’asso sudamericano. Atletica Pescia Egli fu una colonna della prima squadra pesciatina e in seDott. Giovanni Guidi guito riuscì a valorizzare diversi giovani che poi andranno in Con il prezioso sostegno di società professionistiche. Il 17 gennaio 1937 iniziò un nuovo campionato U.L.I.C., al La società Atletica Pescia è stata costituita nel 1946 da appassionati cittadini della ridente cittàera Valdinievolina, a quale iscritta laconsquadra pesciatina e che prende il nome capo Giovanni Magnani, fondatore ed in seguito presidente onorario. Tra i suoi tesserati, l'Atletica Pescia, annovera oltre a numerosi campioni regionali ed Italiani, ben due atleti Olimpici. Su si presentò con di Unione Sportiva Pescia. Questa disputa le gare in trasferLa storia dell’ U.S. Pescia Squadra tutti il nome di Alessandro Lambruschini (nella foto accanto), fantastica medaglia di bronzo in occasione delle Olimpiadi Atlanta 1996, con una ta suidi campi di Montecatini e Borgo a Buggiano. nuova denominazione: nasce nel lontano 1912, una gara votata all'inseguimento dei "soliti" atleti africani durante la quale riuscì, con un sorprendente finale di gara, a spezzare l'eterno dominio degli atleti di Il 21 marzo, finalmente, l’Unione Sportiva Pescia iniziò a Associazione Calcio Pecambiando nel corso degli colore. Ancora Olimpionico, Massimo Quiriconi, protagonista della marcia giocaredeiinGiochi Via Olimpici, Galeotti Questa, grazie al Pre50Km. di Barcellona 1992. Proprio in quell'edizione i (ex Pretura). anni denominazione, per la scia. nostri due tesserati dell'Atletica Pescia, Lambruschini e Quiriconi, si L’ 11 febbraio 1951 fu giocata la prima partita internazionale garantiva trovaronoTaglierani, a difendere i colori della nostra nazione dopo tanti anni trascorsi passione di alcuni sportivi sidente assieme ad allenarsi sulla pista del nostro Stadio dei Fiori. Una società dunque nellainfinite storia calcistica seria organizzazione pesciatini che vollero fonda- una di grande prestigio, che ha dato alla città di Pescia soddisfazioni con della Valdinievole contro la Dynamo l'ottenimento di risultati senza pari. Basti pensare che riuscire a formare dal di Zagabria che in quei giorni era impegnata nel Torneo di societaria. Inoltre, per aure una società di calcio nella vivaio giovanile ben due atleti olimpici, e per di più in grado di parteciparvi nella stessa rassegna (Barcellona 1992) non è riuscito mai a nessuna realtà mentare l’interesse della Viareggio. propriasportiva città.locale, ed oltre. Di qui il rapporto imprescindibile con la Banca di Pescia, da sempre sostenitrice della nostra realtà sportiva. Un connubio che ha permesso all'Atletica Pescia, di non fornire solo di plasmare atleti ottobre capaci di prestazioni ad molti sportivi pesciatini si avvera un Il 10 1954 per gente, si decise La maglia ufficiale era nera alto livello, ma anche di svolgere un ruolo di indubbio valore etico e sociale per tutta la cittadinanza. Infatti, da sempre, i nostri istruttori svolgono sedute di delle allenamento presso lo Stadioper dei Fiori, presenza ildunque di personale nuovo stadio, lo Stadio delle Quattro Vie, così chiaagevolazioni l’in-con lasogno: con i bordi rossi. specializzato e tecnicamente preparato, il tutto volto a crescere ed educare nel migliore dei modi possibili i giovani di oggi per essere uomini domani. mato per la sua posizione. gresso alle partite. Questa Nel 1921 la Squadra era Negli anni 80' e 90' del secolo scorso, forse, anzi sicuramente, le migliori soddisfazioni. Oltre ai già citati Lambruschini e Quiriconi, nomi diSportiva peso internazionale si sonoebbe alternatisuccesso vestendo la maglia Laura 1955, Galligani,a un anno di distanza dall’apertura, Il 16 come ottobre politica poi-bianco/rossa chiamata Unione allenata dal Prof. Roberto Pellegrini, e forte interprete della gara principe dell'Atletica Leggera, i 100 metri, che durante chédegli nel di andata la la il nuovo impianto fu ribattezzato Stadio dei Fiori e fu seconda metà degli anni 80' e la prima annigirone 90' ha vestito numerose volte ed eralacomposta da ragazzi Patrizia Angeli maglia azzurra in competizioni internazionali, sia al coperto che nella stagione estiva, appartenenti a famiglie be- interprete del salto triplo, con un primato personale o come Tiziano Stiavelli, grande di poco inferiore ai 16 mt. (già misura di livello internazionale). Nel recente passato nestanti. L’Unione Sportiva la società pesciatina ha investito molto nel settore tecnico con l'inserimento nello staff degli allenatori di un tecnico di fama internazionale, già Direttore Tecnico della disputava le gare nel giardiNazionale maggiore del settore lanci negli anni 80' il Prof. Franco Radman, pisano di adozione ma istriano di no dei “macelli” (zona Chieorigine. Sotto la sua guida, in breve tempo e da un manipolo di dieci lanciatori, la nostra società vide la conquista di ben tre titoli di campione sa San Francesco). italiano e tutti nella medesima stagione agonistica, nel lancio del giavellotto Junior Maurizio Guidi (nella foto a destra), nel lancio del disco cadetti Rossano Viti e nel Nel 1925, a causa del Decatlon Fa- Under 23 Marzio Viti (nella foto accanto). Inoltre per Maurizio Guidi e per Marzio Viti succedettero pure numerose convocazioni in nazionale, culminate con la scismo, l’Unione Sportiva partecipazione di Marzio Viti ai Campionati Europei di Monaco 2002. Un'attività la nostra dunque svolta a 360 gradi, ovvero con tesseramenti che vanno già dalla prese il nome di Audace tenerissima età dei 5 anni, fino alle categorie master, ovvero per gli irriducibili e consumati appassionati. Nell'ultimo quadriennio, si sono registrati picchi sempre in crescita di nuovi tesserati, con un'utenza che non abbraccia più "solo" la Fascista. città di Pescia, ma anche tutto il restante circondario della Valdinievole, segno questo del buon operato svolto dalla Il 9 novembre nostra società.1930, l’undici locale, guidato dal Presidente Roberto Taglierani disputò la prima gara del campionato U.L.I.C. (Unione Libera Italiana Calcio). Negli anni ‘30/’32 la nostra 1921 la squadra di calcio dell’Unione Sportiva che si allenava a Pescia, nel giardino dei “Macelli” 18 inaugurato ufficialmente. Negli anni ’60 ci fu il ritorno a Pescia dell’alberghese Luca Frateschi che nel 1953 era passato alla Juventus e nel 1955 aveva vestito la maglia della Nazionale juniores. Nella stagione 70/71 diventò Presidente Galliano Zambello che non guardò a spese e creò una squadra vincente. Nel 1976 fu organizzato il primo trofeo Città di Pescia riservato ai giovani calciatori della categoria allievi. La prima edizione fu vinta dalla Juventus dove giocavano tre ragazzi cresciuti nel vivaio pesciatino: Mario Frateschi, Fabio Meucci e Stefano Giusti. Fra coloro che credettero nella gestione del Torneo è da menzionare il mitico Cesarino Brunelli che tra istruttore e dirigente ha trascorso più di 50 anni della storia del Pescia credendo moltissimo nel settore giovanile. Nella stagione 79/80, con Presidente Guido Del Ministro e coadiuvato da Guido Angeli, ci fu la storica promozione in serie D. La squadra guidata da Cisco de Mecenas fece lo spareg- La squadra dell’U.S. vincitrice del campionato di Promozione 1979/80 gio con la Rufina sul campo neutro di Agliana e vinse 1 a 0 grazie al gol di Spagnoli. Nel 1981 – 1982 ci fu il clamoroso sciopero dei giocatori e da lì il fallimento. Nel 1992 ci fu la fusione tra il settore giovanile della Società Alberghi e la Prima Squadra del Pescia prendendo il nome di PesciaAlberghi e con Presidente Giovanni Cecchini. Nella stagione 92 – 93 la Società venne denominata U.S. Pescia 1912 sempre con Presidente Giovanni Cecchini che mantenne la presidenza fino al 2000. Nel 1996 la nostra squadra allenata da La squadra categoria giovanissimi B anno 2001 allenati dal mister Mario Serino 19 Mister Biliotti vinse il campionato con il record di punti e passò dalla 2^ alla 1^ categoria. Nel 2003/2004 entrò come Presidente Paolo Sodini che poi si dette il cambio nel 2006 con Franco Gialdini. Quest’ultimo, insieme alla sua società, fece la fusione nel 2008 con la Polisportiva Uzzanese che portò alla nascita del Pesciauzzanese. Nel 2009 la società Pesciauzzanese era guidata dai co-presidenti Mauro Giacomelli e Patrizia Angeli. Giacomelli si occupava della Prima Squadra che militava in Eccellenza, mentre Angeli era responsabile del settore giovanile. Nella stagione 2014/2015, per varie vicissitudini calcistiche, rinasce da sola l’U.S.D. Pescia con Presidente Patrizia Angeli che prende le redini e fa ripartire la Prima Squadra dalla Terza categoria, valorizzando molto il settore giovanile ottenendo subito la vittoria dei due campionati Juniores e Allievi conquistando i rispettivi campionati regionali. Tutto questo grazie alla collaborazione di persone vicine ai colori rossoneri, agli sportivi pesciatini e soprattutto a chi ci ha sempre supportato con il suo aiuto, come la Banca di Pescia, che ha creduto nella Società. IN PAROLE SEMPLICI FAMIGLIA CONFORT COOP In questa edizione di riprendiamo la rubrica “In parole semplici”. La rubrica illustra,con un linguaggio chiaro e sintetico, alcuni tra i principali prodotti e servizi offerti da Banca di Pescia. Lo scopo dell’iniziativa è creare consapevolezza attraverso la piena conoscenza delle caratteristiche e delle opportunità di ogni singola offerta. Nelle precedenti edizioni di , abbiamo parlato diffusamente del mutuo ipotecario. In questo numero parleremo del prodotto “Famiglia Confort Coop”, pensato per assicurare contro i danni da scoppio, incendio ed altri eventi, la propria abitazione. Famiglia Confort Coop, tutta la serenità che desideri Famiglia Confort Coop, tutta la serenità che desideri Famiglia Confort Coop è rivolto a È una soluzione innovativa del Gruppo Assimoco per la tutela Soci, clienti, loro familiari e a tutti coloro che vogliono godersi in del nucleo domestico e del patrimonio familiare, in grado di sod- tutta serenità la gioia di una vita in famiglia, “lasciando fuori casa” disfare ogni tua esigenza di protezione grazie a tre pacchetti di gli imprevisti indesiderati. offerta davvero completi. 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In caso di danno la Compagnia risarcisce il valore intero calcolato in base all’attuale costo di ricostruzione ex novo del bene danneggiato (ovviamente fino al raggiungimento della somma assicurata). Da sottolineare che non sono previste né franchigie né scoperti, salvo che nella formulazione ALL RISKS, che però prevede la protezione più completa di tutta la gamma e non si devono dichiarare le caratteristiche costruttive dell’edificio. Eventi compresi nella garanzia Incendio: • Incendio • Fulmine • Esplosione e scoppio non causati da ordigni esplosivi • Caduta di aeromobili, meteoriti, velivoli spaziali • Onda sonica • Urto veicoli stradali • Danni materiali e diretti (sviluppo di fumi, gas, vapore, mancata/anormale distribuzione di energia elettrica, mancato/anormale funzionamento di apparecchiature elettroniche, fuoriuscita liquidi) • Guasti causati dalle autorità allo scopo di impedire o arrestare l’incendio • Spese di demolizione, sgombero, trasporto • Fuoriuscita di acqua • Ricerca del guasto, riparazione della rottura, demolizione e ripristino di parti di fabbricato, solo se assicurato il fabbricato di proprietà • Fenomeni elettrici • Rimozione, ricollocamento, trasloco, deposito del contenuto dell’abitazione abituale • Furto di fissi ed infissi • Caduta accidentale di ascensori e montacarichi • Spese di ricerca e di riparazione in caso di dispersione di gas • Prodotti alimentari in refrigerazione per mancata od anormale produzione o distribuzione del freddo di durata continuativa non inferiore a 12 ore • Rifacimento di documenti personali • Alloggio sostitutivo • Perdita di canone di locazione Vantaggi • Con un’unica polizza si garantisce la copertura ad eventi inattesi che potrebbero turbare le consuetudini della vita familiare con conseguenze economiche anche gravi; • massima libertà di scelta e modularità delle garanzie; • possibilità di assicurare sia la dimora Abituale che la Saltuaria ed altre proprietà date in uso a terzi. I tre pacchetti di offerta La Formula Superior offre una garanzia Incendio base. La Formula Deluxe offre una garanzia Incendio più completa rispetto alla Formula Superior. La Formula Suite rappresenta l’innovativa e moderna copertura con Incendio ALL RISKS per fornire la protezione più completa di tutta la gamma. Tutti i pacchetti di offerta possono essere integrati con garanzie aggiuntive. Condizioni aggiuntive sempre operanti: • Eventi atmosferici (non operante se il fabbricato è in costruzione) • Sovraccarico neve • Tumulti, scioperi, sommosse, atti vandalici o dolosi, terrorismo e sabotaggio • Rinuncia alla rivalsa • Gelo • Rigurgito fogne, intasamento gronde o pluviali • Lastre, vetri, cristalli, specchi 21 AGENDA Gli eventi e le iniziative culturali che si svolgono nel territorio PESCIA UZZANO PORCARI GIPSOTECA LIBERO ANDREOTTI Visite guidate in occasione di “Toscana 900” Fino al 31 dicembre 2015 MERCATO SETTIMANALE Ogni mercoledì del mese MERCATO SETTIMANALE Ogni sabato del mese Informazioni al numero 0572/490057 MERCATO AGRO-ALIMENTARE “CAMPAGNA AMICA” Ogni Martedì mattina Passerella Sforzini PROFUMO DI VINO Febbraio 2016 Istituto Tecnico Agrario D. Anzilotti info: 0572 49401 CHIESINA UZZANESE MERCATO SETTIMANALE Ogni mercoledì del mese FIERA ARTIGIANATO E COMMERCIO 3° domenica del mese SAGRA DELLA FRITTELLA 15 e 22 marzo 2016 Frazione di Chiesanuova MANGIA LA FOGLIA Febbraio 2016 Istituto Tecnico Agrario D. Anzilotti info: 0572 49401 SAGRA DEL NECCIO 2° domenica di marzo San Quirico di Pescia BUGGIANO MERCATO SETTIMANALE Ogni martedì del mese MONTECARLO STAGIONE TEATRALE TEATRO DEI RASSICURATI LUCCA STAGIONE TEATRALE TEATRO DEL GIGLIO IL GRANDE DITTATORE Domenica 20 dicembre 2016 CAPANNORI MERCATO SETTIMANALE Ogni venerdì del mese STAGIONE CINEMATOGRAFICA DI ARTÈ (promossa dal Comune e gestita da il “Cineforum Ezechiele”) da dicembre ogni lunedì presso il Cinema d’Essai “Artè” via C. Piaggia (Tel. 392 2844539) 22 SIMON BOCCANEGRA (Lirica) Lunedì 4 e martedì 5 gennaio 2016 LA VEDOVA ALLEGRA Sabato 6 e domenica 7 febbraio 2016 TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI Venerdì 19-sabato 20 e domenica 21 febbraio 2016 MEFISTOFELE Sabato 9 e domenica 10 aprile