C Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 2, DCB VERONA la Madonna d i astelmonte TESTIMONIANZE FRIULANE RICORDO DI MONS. A. BATTISTI Anno 98 - n. 3 Marzo 2012 MONDO CRISTIANO AQUILEIA 2: LE SFIDE DEL NORDEST VITA DEL SANTUARIO A CURA DELLA REDAZIONE Campagna associativa 2012 Sostenete il Bollettino «la Madonna di Castelmonte» versando la quota associativa per il 2012: Italia € 15,00 - Estero € 20,00 Ricordiamo le varie forme per il rinnovo dell’associazione: AGENDA DEL SANTUARIO Apertura santuario 1. DIRETTAMENTE PRESSO IL NOSTRO UFFICIO DI CASTELMONTE Orario solare 7.30-12.00 • 14.30-18.00 2. TRAMITE ZELATRICE O ZELATORE Orario legale 7.30-12.00 • 14.30-19.00 3. Con il CONTO CORRENTE POSTALE (CCP) che viene allegato ad alcuni numeri del «Bollettino», citando il proprio «Codice Abbonato». Il numero del nostro Conto Corrente Postale è: 217331 intestato a: Santuario Castelmonte - 33040 Castelmonte (UD). Per il CCP dall’estero bisogna aggiungere il codice iban: IT61 S076 0112 3000 0000 0217331 BANCARIO: 4. Con BONIFICO BANCARIO IBAN: IT87 V053 3663 7400 00035221940 BIC: BPPNIT2P607 Correntista: Chiesa del Santuario della Beata Vergine di Castelmonte. Banca d’appoggio: FRIULADRIA - CREDIT AGRICOLE, Filiale di Cividale del Friuli, Piazza Picco, 3 33043 Cividale del Friuli (UD) Italia. 5. Con la CARTA DI CREDITO dal nostro sito: www.santuariocastelmonte.it, cliccare sulla voce «offerte» e poi specificare la causale «associazione» di [Cognome, Nome, Cod. Abb.]. Orario delle sante messe 9.00 - 10.00 - 11.00 - 16.00 Festivo 8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.30 15.30 - 17.00 ORA LEGALE Feriale 9.00 - 10.00 - 11.00 - 17.00 Festivo 8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.30 16.00 - 17.00 - 18.00 Apertura ufficio «Bollettino» Carissimi associati, mentre cerchiamo di rendere sempre più interessante il nostro «Bollettino», aumentano le tribulazioni per farvelo arrivare in modo regolare! Capitano, con una certa frequenza, intoppi nella distribuzione. Perciò, se il «Bollettino» tarda ad arrivare, telefonate pure al nostro ufficio, ma è inevitabile armarsi di pazienza. Se proprio non arriverà, lo rispediremo allegato a quello del mese seguente. Ciò consentirà di contenere le spese, perché spedire una copia con tariffa postale intera risulta molto costoso. Un cordiale saluto a tutti e grazie per la comprensione. La Direzione ORA SOLARE Feriale mattino: 8.30-12.00 pomeriggio: 14.30-18.00 Orario Autoservizi SAF per raggiungere il santuario Udine (autostazione) Cividale (autostazione) Castelmonte 9.00 9.30 9.50 Castelmonte Udine (autostazione) Cividale (autostazione) 13.00 12.10 12.30 Il servizio non si effettua: a Natale, 1° gennaio, Pasqua, 1° maggio e in caso di neve o ghiaccio. ANGOLO DELLO SPIRITO DI A.F. La parola di Dio nel cuore Q uaresima, tempo penitenziale. Sì, ma, prima ancora, tempo di ascolto, quindi di silenzio. Silenzio per ascoltare la parola di Dio e il proprio cuore, da quella sollecitato. Tempo di sosta. Per meditare, riflettere, capire. Capire meglio chi sei realmente, davanti a Dio. Verifica della qualità del rapporto con te stesso, con gli altri e, soprattutto, col Signore della tua vita. Decidi di riservarti uno spazio quotidiano (un quarto d’ora, mezz’ora…) per leggere un brano della Bibbia. Può essere una lettura della messa del giorno, un brano del vangelo, ecc. Ascolta cosa ti dice il Signore e cerca di vedere te e tutto il resto alla luce di quella parola. Occorre un po’ di calma per capire che Dio sta educandoti proprio attraverso i contrattempi, le difficoltà, la sofferenza. Anche attraverso le mancanze d’amore. Tue e degli altri nei tuoi confronti. Sei convinto che solo in Dio c’è possibilità di reale salvezza? Che ogni obiettivo e traguardo, anche minimo, va perseguito avendo nel fondo la speranza di arrivare, un giorno, a essere avvolto dalla luce di Cristo risorto? Sei insoddisfatto, inquieto? Per caso, la tua vita si regge su un po’ di illusioni? Se prescindi da Dio, puoi anche avere successo, ottenere gratificanti risultati personali e professionali, ma quando li avrai ottenuti, ti riprenderà il senso d’inquietudine e ricomincerai a cercare, a desiderare… La prima domenica di quaresima ha un tema fisso: i quaranta giorni di Gesù nel deserto, dove Egli digiuna, prega ed è tentato da Satana. Anche Gesù si prende un tempo per stare davanti al Padre in adorazione e in preghiera, per poi partire ad annunciare agli uomini che la vita può cambiare, dal momento che l’amore di Dio si è fatto visibile in Lui stesso. Due cose risultano chiare: la lotta spirituale contro il male è inevitabile, a meno di rinunciare a diventare persone mature, cioè altruiste, capaci d’amore. Seconda: se non hai Cristo al fianco, ogni combattimento spirituale sarà perdente in partenza. Vivere la quaresima con la parola di Dio significa alimentare la propria crescita spirituale e rendere più salda la gioia che ne consegue. Gioia perché la Parola ricorda che Dio è mio alleato, non solo per la mia salvezza, ma anche per la salvaguardia del creato. Sono, siamo in cordata con Dio! Egli è il nostro Amico. C’è bisogno di testimoni di una fede solida, gioiosa, aperta. Con Dio nel cuore, la nostra testimonianza farà risplendere la bellezza e la bontà di ogni cosa creata, perché, in quanto tale, appartiene a Dio. E ci sentiremo impegnati ad averne cura. 3/MARZO 2012 MdC 3 sommario Anno 98, n. 3, Marzo 2012 Rivista della «Confraternita Universale Madonna di Castelmonte» Periodico mariano illustrato a cura della Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini, spedito a tutti gli associati alla «Confraternita Universale Madonna di Castelmonte» 2 a cura della Redazione 3 Responsabile legale: Aurelio Blasotti Direzione e Redazione: Antonio Fregona In Redazione: Roberto Rizzato, Alessandro Falcomer Hanno collaborato a questo numero: Angelo Berg, Franco Carollo, Daniela Del Gaudio, Alberto Friso, Gabriele Castelli, Lucia Festone, Alessandro Carollo, Alberto Picotti Stampa: Litografia Casagrande via dell’Artigianato, 10 Colognola ai Colli (VR) Autorizzazione del Tribunale di Udine n. 20 del 29.2.1948 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Indirizzo: Padre Rettore Santuario B. Vergine 33040 CASTELMONTE (UD) Sito Internet: www.santuariocastelmonte.it Posta elettronica: [email protected] Numeri telefonici Santuario: Tel. 0432 731094 / 0432 701267 Fax 0432 730150 «Casa del Pellegrino», Albergo, Bar e Ristorante: Tel. e Fax 0432 700636; «Al Piazzale», Bar e Ristorante: Tel. e Fax 0432 731161 In copertina: mons. Alfredo Battisti, all'arrivo del pellegrinaggio votivo del 1991, guarda sorridente verso il santuario. Foto: A. Fregona 3, 5, 10, 11, 12, 13, 14, 23, 40; A. Friso 19, 20; A. Picotti 32, 33; AMdC 1, 27, 28; Altri 15, 16, 17, 18, 24, 25, 26, 30. 4 MdC 3/MARZO 2012 ANGOLO DELLO SPIRITO La parola di Dio nel cuore di A.F. 5 6 EDITORIALE Il fascino di Dio le sfide del Nordest di Alberto Friso EDUCARE OGGI / 11 23 Da bulli a leader positivi SACRA SCRITTURA 27 Parabole e miracoli di Gesù di Alessandro Carollo LETTERE IN REDAZIONE Caro padre, a cura di Antonio Fregona 8 VITA DELLA CHIESA 19 Aquileia 2: di Lucia Festone MdC Progetto grafico: Barbara Callegarin, A. Fregona Realizzazione grafica su Macintosh: B. Callegarin VITA DEL SANTUARIO Campagna associativa 2012 TESTIMONIANZE FRIULANE 31 Mons. Alfredo Battisti di Alberto Picotti ATTUALITÀ/FATTI E COMMENTI Spulciando la stampa di Angelo Berg 10 La presidenza REGINA DI CASTELMONTE 34 Affi dati a Maria a cura di Alessandro Falcomer SPECIALE/LITURGIA della celebrazione di Franco Carollo e A. Fregona ALLA SCUOLA DI MARIA 15 La Vergine dei poveri di Daniela Del Gaudio COMUNIONE DEI SANTI 38 INELLA nostri defunti a cura di A. Falcomer VITA DEL SANTUARIO 39 Dicembre 2011 a cura di A. Falcomer CON MARIA VERSO LA PASQUA DEL SIGNORE Tutti i venerdì di marzo: 2 - 9 - 16 - 23 - 30 alle ore 20,30 Incontri di preghiera e riflessione in santuario Pubblicazione foto Per la pubblicazione di foto (Affidati, Defunti, Vita del santuario) e relativa offerta rivolgersi agli uffici del «Bollettino»: tel. 0432 731094 o scrivere una e-mail: [email protected] Quota associativa 2012 ∫ ITALIA Ordinario (isolato) Sostenitore In gruppo con zelatrice € 15,00 € 30,00 € 13,00 ∫ ESTERO Ordinario Sostenitore € 20,00 € 35,00 Per rinnovo associazione e offerte varie Coordinate Bancarie: IBAN: IT87 V053 3663 7400 00035221940 BIC: BPPNIT2P607 Correntista: Chiesa del Santuario della Beata Vergine di Castelmonte Banca d’appoggio: FRIULADRIA - CREDIT AGRICOLE, Filiale di Cividale del Friuli, Piazza Picco, 3 33043 Cividale del Friuli (UD) Italia Conto Corrente postale n. 217331 intestato a: Santuario Castelmonte 33040 Castelmonte (Udine) EDITORIALE MD C Il fascino di Dio «O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco. Nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria». (Sal 62) arissimi amici, pace a tutti voi! I cristiani del Nordest si stanno preparando al Convegno di «Aquileia 2». Ne parla A. Friso alle pp. 19-22. Si parlerà anche del grave problema dei genitori cristiani, dei parroci, dei catechisti, dei vescovi…, insomma della Chiesa dei nostri giorni: trasmettere la fede cristiana in modo efficace. Ne parliamo spesso anche noi. Tanti genitori lamentano che i figli non frequentano più la s. messa. Domanda: voi, siete contenti della vostra fede? Da cosa si vede? Non basta rispondere che andate a messa tutte le domeniche. Voi andate a messa, i figli dormono, gli amici vanno in montagna, altri partecipano a una gara podistica, ciclistica, calcistica… Dove sta la differenza? Rispondiamo a quelli che temono (o accusano) che la preghiera - e le pratiche religiose in genere - siano una pura psicoterapia consolatoria. Se vivi la religione per trovare conforto negli affanni della vita, qualcuno ti risponderà che egli trova conforto in altre cose. Alla fine, tutti confortati e tutti contenti!(?). Questo non significa che la preghiera, la messa, ecc. non rechino conforto spirituale. Sicuramente danno forza e serenità. Ma la ragione profonda per cui si vivono non è per trovare conforto. Siamo nel Duemila già da un po’ d’anni. Ho sempre presente una lucida previsione del grande teologo Karl Rahner. Era verso la fine degli scorsi anni Sessanta. Diceva: il cristiano del Duemila o sarà un mistico o non sarà niente! Mistico, in sostanza, è colui che fa «esperienza» di Dio. L’esperienza di Dio tocca le radici profonde dell’essere. Altro che gita in montagna! Fatevelo raccontare da chi tale esperienza l’ha provata e la sta vivendo. Allora, prima fai tutto quello che è indispensabile per alimentarla, poi anche altre cose. In un’ideale riunione domenicale serale con familiari e amici, nessuno commenterà: «Andato a messa? Tempo perso!». Perché tu avrai negli occhi la luce di quel Signore che hai incontrato e che porti nel cuore. E avrai bontà e benevolenza sul volto e nelle parole. Per tutti, anche per chi non vuol saperne di andare a messa. Non può essere un «dovere» compiere atti religiosi, se prima non è l’occasione desiderata e cercata per pregare, ascoltare, cantare, alzare le braccia al Signore, incrociare il volto luminoso di chi ti sta accanto, accogliere e ricambiare l’abbraccio e l’augurio di pace. Iniettiamo nelle nostre celebrazioni quei «ricostituenti» che le rendono desiderabili! Un settimanale diocesano titolava, alcune settimane fa: «Le “trasferte eucaristiche” dei nostri cristiani» e un lettore lamentava che certi fedeli, la domenica, vanno a messa fuori parrocchia, alla ricerca di una messa più devota, più rispettosa delle indicazioni liturgiche, meglio cantata, dove si predica meglio… Già, ma i fedeli di quella parrocchia non sentono il bisogno di andare in trasferta! Non si crede «per dovere», ma per risposta d’amore. Mostra la gioia dell’amore e mostrerai il volto amabile e affascinante di Dio! C 3/MARZO 2012 MdC 5 TESTIMONIANZE FRIULANE DI ALBERTO PICOTTI L’arcivescovo emerito di Udine ha concluso il suo cammino terreno (17.1.1925-1.1.2012) Mons. Alfredo Battisti affettuoso e devoto ricordo L’ultimo appuntamento L o scopo di questo ricordo non è tanto quello di un pur succinto tracciato biografico quanto la risposta a un’ispirazione affettiva, resasi così dolente per l’improvvisa dipartita del nostro amato arcivescovo emerito. A ciò si aggiungono talune coincidenze verificatesi proprio nei suoi ultimi giorni. Desideravo recarmi personalmente da lui, come di consueto, per gli auguri del santo Natale, ma le mie varie telefonate nell’antivigilia per concordare l’incontro, non ebbero risposta. Non mi passò per la mente di pensare al peggio e lasciai trascorrere le immediate festività. Ma ecco la gioia di ascoltare la sua voce nella risposta che ebbi mercoledì 28 dicembre…, anche se con una voce piuttosto flebile. È così che mi diede appuntamento per «dopodomani, venerdì 30 dicembre, dopo le ore 9.00». E ci andai, sul colle della Madonna Missionaria a Tricesimo, nella sua residenza. Portavo con me alcuni piccoli doni-ricordo e il testo di una ricerca fatta sul nome della sua cara mamma, Zaira, di cui il 18 gennaio di quest’anno ricorreva Intensi ricordi personali dell’autore s’intrecciano con quelli dell’intensa attività pastorale del vescovo Battisti. Nato veneto - in provincia di Padova -, divenne friulano per missione e per adozione. Sapeva toccare il cuore di tutti coloro che entravano in contatto con lui. Promotore del pellegrinaggio votivo di tutta la diocesi di Udine al santuario di Castelmonte, sempre presente fino all’ultimo (8.9.2011). il 40° della dolorosa scomparsa. Mi accolse suor Antonina, con tanta cordialità, ma pregandomi di attendere quel tanto per informare l’arcivescovo della mia venuta. Purtroppo, scesa dalla camera, mi riferì scusandosi amabilmente, che il monsignore… non stava bene. Mi soffermai un pochino con la brava assistente, consegnandole quanto avevo portato per l’arcivescovo ed ecco che mentre uscivo, salutando, entrava il medico con la sua valigetta professionale. Il giorno dopo, 31 dicembre, seppi del suo ricovero in ospedale: ricorrevano, proprio in quel giorno, 39 anni della sua nomina ad arcivescovo di Udine. Per ovvia discrezione, lasciai passare un giorno e il 2 gennaio telefonai ancora a suor Antonina e proprio da lei appresi la tristissima notizia: «È morto ieri, giorno di Capodanno, alle ore 15.00…». Rimasi dolorosamente colpito e, immediate, le lacrime. Il vescovo del terremoto: «Anime dal Friûl, no stâ murî!» Su quella notizia hanno subito operato intensamente radio, TV e giornali fino alle esequie, seguite nel duomo di Udine alle ore 15.30 di mercoledì 4 gennaio. Io mi affrettai almeno un’ora prima, ma la cattedrale era già tanto gremita da non trovare un posticino per sedermi. Mi portai presso la sagrestia (dove incontrai pure p. Antonio, il 3/MARZO 2012 MdC 31 Montreal (Canada), 1978: mons. Alfredo Battisti attorniato dalla famigliola friulana di Derio e Renata Rosa con i figlioletti Ernest ed Elvira. nostro direttore) e mi appoggiai a uno stipite dell’ingresso rimanendovi per ben tre ore, vissute intensamente fra preci e canti che accompagnarono la santa messa e le esequie con una compartecipazione corale, tanto intensa da esprimere e sottolineare l’affetto, la stima, la devozione, la filiale riconoscenza al nostro amatissimo arcivescovo Alfredo Battisti, le cui spoglie ora riposano nella cripta della stessa cattedrale. Monsignor Battisti è stato il nostro arcivescovo amatissimo proprio per la concretezza e l’intensità della sua dedizione al nostro Friuli, divenuto anche il suo Friuli, dove continuò a rimanere fra noi fino all’ultimo, rinunciando anche alla possibile elevazione a cardinale come arcivescovo di Bologna. La dimostrazione più forte del suo attaccamento a questa sua gente ce l’ha offerta nella triste circostanza dei terremoti del 1976 - maggio e settembre - e nei lunghi anni che seguirono per quella ricostruzione che la ferrea volontà friulana rese davvero emblematica. Pensando alle più immediate necessità della gente coinvolta nel disastro tellurico, il nostro arcivescovo prese a dire e a sostenere: «Pri- 32 MdC 3/MARZO 2012 ma le fabbriche e le case, poi le chiese», incitandoci sempre con un’espressione divenuta storica: «Anime dal Friûl, no stâ murî!» (Anima del Friuli, non morire!). Una forte vitalità spirituale venne anche dalla promozione di quel pellegrinaggio votivo annuale, proprio a Castelmonte, che - cominciato nel settembre 1976 con in testa il nostro arcivescovo Battisti - è continuato e continua intenso ogni anno, elevando devote preci alla nostra Madonute di Mont. Tra gli emigrati friulani in Canada Tanti, cari ricordi mi legano al nostro mons. Battisti e ne fanno fede i frequenti incontri, oltre alla cara corrispondenza epistolare. Nel marzo 1978, in occasione del centenario della presenza friulana in Argentina, mi affidò il gradito incarico di leggere un suo affettuoso saluto, rivolto ai nostri emigranti, in ogni tappa che la Delegazione regionale, di cui facevo parte, effettuava nelle varie città argentine. E nell’ottobre dello stesso anno rimane storica la sua personale presenza in Canada, sempre fra i nostri emigranti, da Toronto a Vancouver - vale a dire da un oceano all’altro - soffermandosi a Ottawa, Montréal, Calgary, Winnipeg, Windsor, Hamilton, Penisola del Niagara, con una puntata pure a Detroit e New York, suscitando ovunque intensa simpatia e ammirazione per le sue amabili, confortanti parole, accompagnate sempre dal suo costante e così benevolo sorriso. Il periodico friulano-canadese «La Cisilute» (La Rondinella), all’epoca dedicò a mons. Battisti quattro dense pagine, ma soprattutto vi si colgono espressioni vivissime di commento alla squisita personalità del nostro arcivescovo e alle sue intense e incoraggianti parole. Cjârs furlàns! Cari friulani! Diceva all’inizio di ogni incontro, lui, veneto! Eccome la imparò la nostra lingua friulana! «Il suo messaggio ha fatto breccia e ha lasciato traccia profonda. I friulani in Canada non dimenticheranno!», scrive «La Cisilute» e, ancora: «Lui parlava con una spontaneità e semplicità che conquistava… La voce dell’arcivescovo l’abbiamo sentita così, come un richiamo, come un paterno invito e lo abbiamo benedetto!». Esattamente otto anni dopo, il 12 ottobre 1986, giungeva in Canada la statua lignea della Madonna di Castelmonte, copia perfetta dell’originale, realizzata dallo scultore udinese Roberto Milan e generosamente finanziata dalla Banca Popolare di Cividale nel suo centenario di fondazione. E proprio l’arcivescovo Battisti l’aveva solennemente benedetta a Castelmonte, in occasione dell’annuale pellegrinaggio di settembre, dedicandole, fra l’altro, queste toccanti espres- sioni: «Il friulano che attraversa l’oceano cambia l’aria, ma non cambia l’anima. E l’anima friulana è fatta anche di devozione alla Madonna di Castelmonte… Facciamo in modo che il popolo friulano di qui non mandi soltanto un’immagine, ma essa sia accompagnata con il profumo e la carica della propria fede!». Sono emigrante anch’io! Affetto e apprezzamento ha conquistato ovunque, mons. Battisti, anche dai missionari friulani da lui visitati nei suoi due viaggi in Congo. Ma non sono mancati pure gli incontri «casalinghi», locali, riscuotendo sempre e ovunque un tributo di profondo apprezzamento e di cordiale simpatia. Ricordo personalmente, al proposito, il felice incontro casalingo-montanaro nella Baita di Gjovanìn Fièr, sul Monte Quarnan, sopra Gemona, fra ex emigranti in Venezuela, Belgio e Lussemburgo. «Sono emigrante anch’io - diceva mons. Battisti - e figlio di emigranti». Caro il nostro arcivescovo! Né va dimenticata la prestigiosa laurea Honoris causa in Scienze della formazione primaria, meritata da mons. Battisti e assegnatagli il 29 ottobre 2008, in occasione del trentennale della nascita dell’Università di Udine. La motivazione è così riassunta: «Per il determinante contributo all’istituzione, crescita e sviluppo dell’Università del Friuli…, protagonista della vita e della storia del Friuli non soltanto sul piano spirituale e pastorale, ma anche su quello sociale, culturale ed educativo». Commentò mons. Battisti: «Sono commosso e sorpreso, ma il merito è di tutto il clero». Ricordo dell’amata mamma Zaira Conservo con tanta cura un opuscolo, a firma di Pietro Galletto, donatomi diversi anni fa da mons. Battisti. È un estratto dal settimanale della diocesi di Padova «La difesa del popolo» e porta il titolo «La Mamma di un prete: Zaira Battisti Corradin». Desidero concludere questo succinto ricordo proprio accomunando il pensiero di Alfredo Battisti a quello della sua tanto amata mamma Zaira. Il babbo, Nicola, era morto pochi mesi prima dell’ordinazione sacerdotale del figlio, avvenuta il 21 settembre 1947. La famiglia Battisti era del paesino di Masi, nella bassa padovana, posto lungo la sponda sinistra dell’Adige. Eb- parte in una clinica, parte nella casetta di Masi, per concludersi nell’ospedale di Padova. Era il 18 gennaio 1972 e mamma Zaira non ebbe la gioia di sapere suo figlio diventato arcivescovo, la domenica 31 dicembre dello stesso anno. Ebbene, il testo di Pietro Galletto riporta, alla fine, una sensibile lode rivolta da una parente alla memoria di Zaira Battisti, nel dialetto veneto locale: «Me par de vedarte, anima benedeta, quando te si tornà a Masi… sempre con quei oci boni, anca con quel bruto mal che te consumava…» (Mi sembra di vederti, anima benedetta, quando sei tornata a Masi… sempre con quegli occhi buoni, anche con quel brutto male che ti consumava). E l’autore conclude Vecchia foto di mamma Zaira con il figlio don Alfredo Battisti in pellegrinaggio a Roma. bene, per quasi vent’anni mamma Zaira visse accanto al figlio Alfredo, nella vecchia Padova di via Petrarca, allorché - dottore di Diritto Canonico - operava quale Cancelliere della Curia vescovile. Ma, dolenti note, già dall’aprile 1971 mamma Zaira era tormentata atrocemente da un male senza rimedio, sofferto splendidamente: «La lode, tanto limpida e vera, subito il vento dell’Adige rapisce e porta diritto in alto, dove mamma Zaira risplende…». E assieme a lei, accanto alla mamma tanto amata, ora, in alto, risplende anche l’anima buona e grande del suo figlio prete, il nostro arcivescovo emerito Alfredo Battisti. 3/MARZO 2012 MdC 33