C
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 2, DCB VERONA
la
Madonna d
i
astelmonte
TESTIMONIANZE FRIULANE
RICORDO
DI MONS. A. BATTISTI
Anno 98 - n. 3
Marzo 2012
MONDO CRISTIANO
AQUILEIA 2:
LE SFIDE DEL NORDEST
VITA DEL SANTUARIO
A CURA DELLA REDAZIONE
Campagna
associativa 2012
Sostenete il Bollettino
«la Madonna di Castelmonte»
versando la quota associativa per il 2012:
Italia € 15,00 - Estero € 20,00
Ricordiamo le varie forme
per il rinnovo dell’associazione:
AGENDA DEL SANTUARIO
Apertura santuario
1. DIRETTAMENTE PRESSO
IL NOSTRO UFFICIO DI CASTELMONTE
‹
Orario solare
7.30-12.00 • 14.30-18.00
2. TRAMITE ZELATRICE O ZELATORE
‹
Orario legale
7.30-12.00 • 14.30-19.00
3. Con il CONTO CORRENTE POSTALE (CCP)
che viene allegato ad alcuni numeri del «Bollettino»,
citando il proprio «Codice Abbonato».
Il numero del nostro Conto Corrente Postale è: 217331
intestato a: Santuario Castelmonte - 33040 Castelmonte (UD).
Per il CCP dall’estero bisogna aggiungere il codice iban:
IT61 S076 0112 3000 0000 0217331
BANCARIO:
4. Con BONIFICO BANCARIO
IBAN: IT87 V053 3663 7400 00035221940
BIC: BPPNIT2P607
Correntista: Chiesa del Santuario della Beata Vergine di Castelmonte.
Banca d’appoggio: FRIULADRIA - CREDIT AGRICOLE,
Filiale di Cividale del Friuli, Piazza Picco, 3
33043 Cividale del Friuli (UD) Italia.
5. Con la CARTA DI CREDITO
dal nostro sito: www.santuariocastelmonte.it, cliccare
sulla voce «offerte» e poi specificare la causale «associazione»
di [Cognome, Nome, Cod. Abb.].
Orario delle sante messe
‹
9.00 - 10.00 - 11.00 - 16.00
Festivo
8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.30
15.30 - 17.00
‹
ORA LEGALE
Feriale
9.00 - 10.00 - 11.00 - 17.00
Festivo
8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.30
16.00 - 17.00 - 18.00
Apertura ufficio «Bollettino»
‹
‹
Carissimi associati, mentre cerchiamo di rendere sempre più interessante il nostro «Bollettino», aumentano le tribulazioni per farvelo
arrivare in modo regolare! Capitano, con una certa frequenza, intoppi
nella distribuzione. Perciò, se il «Bollettino» tarda ad arrivare, telefonate
pure al nostro ufficio, ma è inevitabile armarsi di pazienza. Se proprio non
arriverà, lo rispediremo allegato a quello del mese seguente. Ciò consentirà di contenere le spese, perché spedire una copia con tariffa postale
intera risulta molto costoso.
Un cordiale saluto a tutti e grazie per la comprensione.
La Direzione
ORA SOLARE
Feriale
mattino: 8.30-12.00
pomeriggio: 14.30-18.00
Orario Autoservizi SAF
per raggiungere il santuario
Udine (autostazione)
Cividale (autostazione)
Castelmonte
9.00
9.30
9.50
Castelmonte
Udine (autostazione)
Cividale (autostazione)
13.00
12.10
12.30
Il servizio non si effettua: a Natale, 1° gennaio,
Pasqua, 1° maggio e in caso di neve o ghiaccio.
ANGOLO DELLO SPIRITO
DI A.F.
La parola di Dio
nel cuore
Q
uaresima, tempo penitenziale.
Sì, ma, prima ancora, tempo di ascolto,
quindi di silenzio. Silenzio per ascoltare la parola
di Dio e il proprio cuore, da quella sollecitato.
Tempo di sosta. Per meditare, riflettere, capire.
Capire meglio chi sei realmente, davanti a Dio.
Verifica della qualità del rapporto con te stesso,
con gli altri e, soprattutto, col Signore della tua vita.
Decidi di riservarti uno spazio quotidiano
(un quarto d’ora, mezz’ora…) per leggere un
brano della Bibbia. Può essere una lettura della
messa del giorno, un brano del vangelo, ecc.
Ascolta cosa ti dice il Signore e cerca di vedere
te e tutto il resto alla luce di quella parola.
Occorre un po’ di calma per capire che Dio
sta educandoti proprio attraverso i contrattempi,
le difficoltà, la sofferenza. Anche attraverso le
mancanze d’amore. Tue e degli altri nei tuoi
confronti. Sei convinto che solo in Dio c’è
possibilità di reale salvezza? Che ogni obiettivo e
traguardo, anche minimo, va perseguito avendo
nel fondo la speranza di arrivare, un giorno, a
essere avvolto dalla luce di Cristo risorto?
Sei insoddisfatto, inquieto? Per caso, la tua vita si
regge su un po’ di illusioni? Se prescindi da Dio,
puoi anche avere successo, ottenere gratificanti
risultati personali e professionali, ma quando li
avrai ottenuti, ti riprenderà il senso d’inquietudine
e ricomincerai a cercare, a desiderare…
La prima domenica di quaresima ha un tema
fisso: i quaranta giorni di Gesù nel deserto, dove
Egli digiuna, prega ed è tentato da Satana. Anche
Gesù si prende un tempo per stare davanti al Padre
in adorazione e in preghiera, per poi partire ad
annunciare agli uomini che la vita può cambiare,
dal momento che l’amore di Dio si è fatto visibile
in Lui stesso. Due cose risultano chiare: la lotta
spirituale contro il male è inevitabile, a meno
di rinunciare a diventare persone mature, cioè
altruiste, capaci d’amore. Seconda: se non hai
Cristo al fianco, ogni combattimento spirituale
sarà perdente in partenza.
Vivere la quaresima con la parola di Dio
significa alimentare la propria crescita spirituale
e rendere più salda la gioia che ne consegue. Gioia
perché la Parola ricorda che Dio è mio alleato,
non solo per la mia salvezza, ma anche per la
salvaguardia del creato. Sono, siamo in cordata
con Dio! Egli è il nostro Amico. C’è bisogno di
testimoni di una fede solida, gioiosa, aperta.
Con Dio nel cuore, la nostra testimonianza farà
risplendere la bellezza e la bontà di ogni cosa
creata, perché, in quanto tale, appartiene a Dio.
E ci sentiremo impegnati ad averne cura.
‹
3/MARZO 2012
MdC
3
sommario
Anno 98, n. 3,
Marzo 2012
Rivista della «Confraternita Universale Madonna di Castelmonte»
Periodico mariano illustrato
a cura della Provincia Veneta
dei Frati Minori Cappuccini,
spedito a tutti gli associati alla
«Confraternita Universale Madonna
di Castelmonte»
2
a cura della Redazione
3
Responsabile legale:
Aurelio Blasotti
Direzione e Redazione:
Antonio Fregona
In Redazione:
Roberto Rizzato,
Alessandro Falcomer
Hanno collaborato a questo numero:
Angelo Berg, Franco Carollo,
Daniela Del Gaudio, Alberto Friso,
Gabriele Castelli, Lucia Festone,
Alessandro Carollo, Alberto Picotti
Stampa: Litografia Casagrande
via dell’Artigianato, 10
Colognola ai Colli (VR)
Autorizzazione del Tribunale di Udine
n. 20 del 29.2.1948
Associato all’Unione Stampa
Periodica Italiana
Indirizzo:
Padre Rettore
Santuario B. Vergine
33040 CASTELMONTE (UD)
Sito Internet:
www.santuariocastelmonte.it
Posta elettronica:
[email protected]
Numeri telefonici
Santuario:
Tel. 0432 731094 / 0432 701267
Fax 0432 730150
«Casa del Pellegrino», Albergo, Bar
e Ristorante: Tel. e Fax 0432 700636;
«Al Piazzale», Bar e Ristorante:
Tel. e Fax 0432 731161
In copertina: mons. Alfredo Battisti, all'arrivo
del pellegrinaggio votivo del 1991, guarda
sorridente verso il santuario.
Foto: A. Fregona 3, 5, 10, 11, 12, 13, 14, 23, 40;
A. Friso 19, 20; A. Picotti 32, 33; AMdC 1, 27, 28;
Altri 15, 16, 17, 18, 24, 25, 26, 30.
4
MdC
3/MARZO 2012
ANGOLO DELLO SPIRITO
La parola di Dio nel cuore
di A.F.
5
6
EDITORIALE
Il fascino di Dio
le sfide del Nordest
di Alberto Friso
EDUCARE OGGI / 11
23 Da
bulli a leader positivi
SACRA SCRITTURA
27 Parabole
e miracoli di Gesù
di Alessandro Carollo
LETTERE IN REDAZIONE
Caro padre,
a cura di Antonio Fregona
8
VITA DELLA CHIESA
19 Aquileia
2:
di Lucia Festone
MdC
Progetto grafico:
Barbara Callegarin, A. Fregona
Realizzazione grafica su Macintosh:
B. Callegarin
VITA DEL SANTUARIO
Campagna
associativa 2012
TESTIMONIANZE FRIULANE
31 Mons.
Alfredo Battisti
di Alberto Picotti
ATTUALITÀ/FATTI E COMMENTI
Spulciando la stampa
di Angelo Berg
10 La presidenza
REGINA DI CASTELMONTE
34 Affi
dati a Maria
a cura di Alessandro Falcomer
SPECIALE/LITURGIA
della celebrazione
di Franco Carollo e A. Fregona
ALLA SCUOLA DI MARIA
15 La
Vergine dei poveri
di Daniela Del Gaudio
COMUNIONE DEI SANTI
38 INELLA
nostri defunti
a cura di A. Falcomer
VITA DEL SANTUARIO
39 Dicembre
2011
a cura di A. Falcomer
CON MARIA VERSO LA PASQUA DEL SIGNORE
Tutti i venerdì di marzo:
2 - 9 - 16 - 23 - 30 alle ore 20,30
Incontri di preghiera e riflessione in santuario
Pubblicazione foto
Per la pubblicazione di foto (Affidati,
Defunti, Vita del santuario) e relativa
offerta rivolgersi agli uffici
del «Bollettino»: tel. 0432 731094
o scrivere una e-mail:
[email protected]
Quota associativa 2012
∫ ITALIA
Ordinario (isolato)
Sostenitore
In gruppo con zelatrice
€ 15,00
€ 30,00
€ 13,00
∫ ESTERO
Ordinario
Sostenitore
€ 20,00
€ 35,00
Per rinnovo associazione
e offerte varie
Coordinate Bancarie:
IBAN: IT87 V053 3663 7400 00035221940
BIC: BPPNIT2P607
Correntista:
Chiesa del Santuario
della Beata Vergine di Castelmonte
Banca d’appoggio:
FRIULADRIA - CREDIT AGRICOLE,
Filiale di Cividale del Friuli, Piazza Picco, 3
33043 Cividale del Friuli (UD) Italia
Conto Corrente postale n. 217331
intestato a:
Santuario Castelmonte
33040 Castelmonte (Udine)
EDITORIALE
MD C
Il fascino di Dio
«O Dio, tu sei
il mio Dio,
all’aurora ti cerco.
Nel santuario
ti ho contemplato,
guardando
la tua potenza
e la tua gloria».
(Sal 62)
arissimi amici, pace a tutti voi! I cristiani del Nordest si stanno preparando al Convegno di «Aquileia 2». Ne parla A. Friso alle pp. 19-22. Si
parlerà anche del grave problema dei genitori cristiani, dei parroci, dei
catechisti, dei vescovi…, insomma della Chiesa dei nostri giorni: trasmettere
la fede cristiana in modo efficace.
Ne parliamo spesso anche noi. Tanti genitori lamentano che i figli non frequentano più la s. messa. Domanda: voi, siete contenti della vostra fede? Da
cosa si vede? Non basta rispondere che andate a messa tutte le domeniche.
Voi andate a messa, i figli dormono, gli amici vanno in montagna, altri partecipano a una gara podistica, ciclistica, calcistica… Dove sta la differenza?
Rispondiamo a quelli che temono (o accusano) che la preghiera - e le pratiche
religiose in genere - siano una pura psicoterapia consolatoria. Se vivi la religione per trovare conforto negli affanni della vita, qualcuno ti risponderà che
egli trova conforto in altre cose. Alla fine, tutti confortati e tutti contenti!(?).
Questo non significa che la preghiera, la messa, ecc. non rechino conforto
spirituale. Sicuramente danno forza e serenità. Ma la ragione profonda per cui
si vivono non è per trovare conforto.
Siamo nel Duemila già da un po’ d’anni. Ho sempre presente una lucida previsione del grande teologo Karl Rahner. Era verso la fine degli scorsi anni Sessanta. Diceva: il cristiano del Duemila o sarà un mistico o non sarà niente! Mistico, in sostanza, è colui che fa «esperienza» di Dio. L’esperienza di Dio tocca
le radici profonde dell’essere. Altro che gita in montagna! Fatevelo raccontare
da chi tale esperienza l’ha provata e la sta vivendo. Allora, prima fai tutto quello che è indispensabile per alimentarla, poi anche altre cose. In un’ideale riunione domenicale serale con familiari e amici, nessuno commenterà: «Andato
a messa? Tempo perso!». Perché tu avrai negli occhi la luce di quel Signore
che hai incontrato e che porti nel cuore. E avrai bontà e benevolenza sul volto
e nelle parole. Per tutti, anche per chi non vuol saperne di andare a messa.
Non può essere un «dovere» compiere atti religiosi, se prima non è l’occasione desiderata e cercata per pregare, ascoltare, cantare, alzare le braccia al
Signore, incrociare il volto luminoso di chi ti sta accanto, accogliere e ricambiare l’abbraccio e l’augurio di pace. Iniettiamo nelle nostre celebrazioni quei
«ricostituenti» che le rendono desiderabili! Un settimanale diocesano titolava,
alcune settimane fa: «Le “trasferte eucaristiche” dei nostri cristiani» e un lettore lamentava che certi fedeli, la domenica, vanno a messa fuori parrocchia,
alla ricerca di una messa più devota, più rispettosa delle indicazioni liturgiche,
meglio cantata, dove si predica meglio… Già, ma i fedeli di quella parrocchia
non sentono il bisogno di andare in trasferta!
Non si crede «per dovere», ma per risposta d’amore. Mostra la gioia dell’amore e mostrerai il volto amabile e affascinante di Dio!
C
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MdC
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TESTIMONIANZE FRIULANE
DI ALBERTO PICOTTI
L’arcivescovo emerito di Udine ha concluso il suo cammino terreno (17.1.1925-1.1.2012)
Mons. Alfredo Battisti
affettuoso e devoto ricordo
L’ultimo appuntamento
L
o scopo di questo ricordo
non è tanto quello di un pur
succinto tracciato biografico quanto la risposta a un’ispirazione affettiva, resasi così
dolente per l’improvvisa dipartita del nostro amato arcivescovo emerito. A ciò si aggiungono
talune coincidenze verificatesi
proprio nei suoi ultimi giorni.
Desideravo recarmi personalmente da lui, come di consueto, per gli auguri del santo Natale, ma le mie varie telefonate
nell’antivigilia per concordare
l’incontro, non ebbero risposta.
Non mi passò per la mente di
pensare al peggio e lasciai trascorrere le immediate festività.
Ma ecco la gioia di ascoltare la
sua voce nella risposta che ebbi
mercoledì 28 dicembre…, anche se con una voce piuttosto
flebile. È così che mi diede appuntamento per «dopodomani,
venerdì 30 dicembre, dopo le
ore 9.00». E ci andai, sul colle
della Madonna Missionaria a
Tricesimo, nella sua residenza.
Portavo con me alcuni piccoli doni-ricordo e il testo di una
ricerca fatta sul nome della sua
cara mamma, Zaira, di cui il 18
gennaio di quest’anno ricorreva
Intensi ricordi personali dell’autore s’intrecciano con quelli
dell’intensa attività pastorale del vescovo Battisti. Nato
veneto - in provincia di Padova -, divenne friulano per
missione e per adozione. Sapeva toccare il cuore di tutti
coloro che entravano in contatto con lui. Promotore del
pellegrinaggio votivo di tutta la diocesi di Udine al santuario
di Castelmonte, sempre presente fino all’ultimo (8.9.2011).
il 40° della dolorosa scomparsa.
Mi accolse suor Antonina, con
tanta cordialità, ma pregandomi
di attendere quel tanto per informare l’arcivescovo della mia
venuta. Purtroppo, scesa dalla camera, mi riferì scusandosi
amabilmente, che il monsignore… non stava bene. Mi soffermai un pochino con la brava assistente, consegnandole quanto
avevo portato per l’arcivescovo
ed ecco che mentre uscivo, salutando, entrava il medico con
la sua valigetta professionale. Il
giorno dopo, 31 dicembre, seppi
del suo ricovero in ospedale: ricorrevano, proprio in quel giorno, 39 anni della sua nomina ad
arcivescovo di Udine. Per ovvia
discrezione, lasciai passare un
giorno e il 2 gennaio telefonai
ancora a suor Antonina e proprio da lei appresi la tristissima
notizia: «È morto ieri, giorno di
Capodanno, alle ore 15.00…».
Rimasi dolorosamente colpito e,
immediate, le lacrime.
Il vescovo del terremoto:
«Anime dal Friûl, no stâ
murî!»
Su quella notizia hanno subito operato intensamente radio,
TV e giornali fino alle esequie,
seguite nel duomo di Udine alle
ore 15.30 di mercoledì 4 gennaio. Io mi affrettai almeno un’ora
prima, ma la cattedrale era già
tanto gremita da non trovare
un posticino per sedermi. Mi
portai presso la sagrestia (dove incontrai pure p. Antonio, il
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Montreal (Canada), 1978: mons. Alfredo Battisti attorniato dalla famigliola friulana di Derio e
Renata Rosa con i figlioletti Ernest ed Elvira.
nostro direttore) e mi appoggiai
a uno stipite dell’ingresso rimanendovi per ben tre ore, vissute
intensamente fra preci e canti
che accompagnarono la santa messa e le esequie con una
compartecipazione corale, tanto intensa da esprimere e sottolineare l’affetto, la stima, la devozione, la filiale riconoscenza
al nostro amatissimo arcivescovo Alfredo Battisti, le cui spoglie
ora riposano nella cripta della
stessa cattedrale.
Monsignor Battisti è stato il
nostro arcivescovo amatissimo proprio per la concretezza
e l’intensità della sua dedizione
al nostro Friuli, divenuto anche
il suo Friuli, dove continuò a rimanere fra noi fino all’ultimo,
rinunciando anche alla possibile elevazione a cardinale
come arcivescovo di Bologna.
La dimostrazione più forte del
suo attaccamento a questa sua
gente ce l’ha offerta nella triste
circostanza dei terremoti del
1976 - maggio e settembre - e
nei lunghi anni che seguirono
per quella ricostruzione che la
ferrea volontà friulana rese davvero emblematica. Pensando alle più immediate necessità della gente coinvolta nel disastro
tellurico, il nostro arcivescovo
prese a dire e a sostenere: «Pri-
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3/MARZO 2012
ma le fabbriche e le case, poi le
chiese», incitandoci sempre con
un’espressione divenuta storica:
«Anime dal Friûl, no stâ murî!»
(Anima del Friuli, non morire!).
Una forte vitalità spirituale
venne anche dalla promozione
di quel pellegrinaggio votivo
annuale, proprio a Castelmonte,
che - cominciato nel settembre
1976 con in testa il nostro arcivescovo Battisti - è continuato
e continua intenso ogni anno,
elevando devote preci alla nostra Madonute di Mont.
Tra gli emigrati friulani
in Canada
Tanti, cari ricordi mi legano al
nostro mons. Battisti e ne fanno
fede i frequenti incontri, oltre alla cara corrispondenza epistolare. Nel marzo 1978, in occasione
del centenario della presenza
friulana in Argentina, mi affidò
il gradito incarico di leggere un
suo affettuoso saluto, rivolto ai
nostri emigranti, in ogni tappa
che la Delegazione regionale,
di cui facevo parte, effettuava nelle varie città argentine. E
nell’ottobre dello stesso anno
rimane storica la sua personale
presenza in Canada, sempre fra
i nostri emigranti, da Toronto a
Vancouver - vale a dire da un
oceano all’altro - soffermandosi a Ottawa, Montréal, Calgary,
Winnipeg, Windsor, Hamilton,
Penisola del Niagara, con una
puntata pure a Detroit e New
York, suscitando ovunque intensa simpatia e ammirazione
per le sue amabili, confortanti
parole, accompagnate sempre
dal suo costante e così benevolo
sorriso. Il periodico friulano-canadese «La Cisilute» (La Rondinella), all’epoca dedicò a mons.
Battisti quattro dense pagine,
ma soprattutto vi si colgono
espressioni vivissime di commento alla squisita personalità
del nostro arcivescovo e alle sue
intense e incoraggianti parole.
Cjârs furlàns!
Cari friulani! Diceva all’inizio di
ogni incontro, lui, veneto! Eccome la imparò la nostra lingua
friulana! «Il suo messaggio ha
fatto breccia e ha lasciato traccia profonda. I friulani in Canada non dimenticheranno!», scrive «La Cisilute» e, ancora: «Lui
parlava con una spontaneità e
semplicità che conquistava…
La voce dell’arcivescovo l’abbiamo sentita così, come un richiamo, come un paterno invito e lo
abbiamo benedetto!».
Esattamente otto anni dopo, il 12 ottobre 1986, giungeva in Canada la statua lignea
della Madonna di Castelmonte,
copia perfetta dell’originale,
realizzata dallo scultore udinese Roberto Milan e generosamente finanziata dalla Banca Popolare di Cividale nel suo
centenario di fondazione. E
proprio l’arcivescovo Battisti
l’aveva solennemente benedetta a Castelmonte, in occasione dell’annuale pellegrinaggio
di settembre, dedicandole, fra
l’altro, queste toccanti espres-
sioni: «Il friulano che attraversa
l’oceano cambia l’aria, ma non
cambia l’anima. E l’anima friulana è fatta anche di devozione
alla Madonna di Castelmonte…
Facciamo in modo che il popolo
friulano di qui non mandi soltanto un’immagine, ma essa sia
accompagnata con il profumo e
la carica della propria fede!».
Sono emigrante anch’io!
Affetto e apprezzamento ha
conquistato ovunque, mons.
Battisti, anche dai missionari
friulani da lui visitati nei suoi
due viaggi in Congo. Ma non
sono mancati pure gli incontri
«casalinghi», locali, riscuotendo sempre e ovunque un tributo di profondo apprezzamento
e di cordiale simpatia. Ricordo
personalmente, al proposito, il
felice incontro casalingo-montanaro nella Baita di Gjovanìn
Fièr, sul Monte Quarnan, sopra
Gemona, fra ex emigranti in Venezuela, Belgio e Lussemburgo.
«Sono emigrante anch’io - diceva mons. Battisti - e figlio di
emigranti». Caro il nostro arcivescovo!
Né va dimenticata la prestigiosa laurea Honoris causa in
Scienze della formazione primaria, meritata da mons. Battisti e assegnatagli il 29 ottobre
2008, in occasione del trentennale della nascita dell’Università di Udine. La motivazione è
così riassunta: «Per il determinante contributo all’istituzione,
crescita e sviluppo dell’Università del Friuli…, protagonista
della vita e della storia del Friuli
non soltanto sul piano spirituale
e pastorale, ma anche su quello
sociale, culturale ed educativo».
Commentò mons. Battisti: «Sono commosso e sorpreso, ma il
merito è di tutto il clero».
Ricordo dell’amata
mamma Zaira
Conservo con tanta cura un
opuscolo, a firma di Pietro Galletto, donatomi diversi anni fa
da mons. Battisti. È un estratto
dal settimanale della diocesi di
Padova «La difesa del popolo» e
porta il titolo «La Mamma di un
prete: Zaira Battisti Corradin».
Desidero concludere questo
succinto ricordo proprio accomunando il pensiero di Alfredo
Battisti a quello della sua tanto
amata mamma Zaira. Il babbo,
Nicola, era morto pochi mesi
prima dell’ordinazione sacerdotale del figlio, avvenuta il 21 settembre 1947. La famiglia Battisti
era del paesino di Masi, nella
bassa padovana, posto lungo la
sponda sinistra dell’Adige. Eb-
parte in una clinica, parte nella
casetta di Masi, per concludersi
nell’ospedale di Padova. Era il
18 gennaio 1972 e mamma Zaira non ebbe la gioia di sapere
suo figlio diventato arcivescovo,
la domenica 31 dicembre dello
stesso anno.
Ebbene, il testo di Pietro
Galletto riporta, alla fine, una
sensibile lode rivolta da una
parente alla memoria di Zaira
Battisti, nel dialetto veneto locale: «Me par de vedarte, anima
benedeta, quando te si tornà a
Masi… sempre con quei oci boni, anca con quel bruto mal che
te consumava…» (Mi sembra di
vederti, anima benedetta, quando sei tornata a Masi… sempre
con quegli occhi buoni, anche
con quel brutto male che ti consumava). E l’autore conclude
Vecchia foto di mamma Zaira con il figlio don Alfredo Battisti in pellegrinaggio a Roma.
bene, per quasi vent’anni mamma Zaira visse accanto al figlio
Alfredo, nella vecchia Padova di
via Petrarca, allorché - dottore
di Diritto Canonico - operava
quale Cancelliere della Curia
vescovile. Ma, dolenti note, già
dall’aprile 1971 mamma Zaira
era tormentata atrocemente da
un male senza rimedio, sofferto
splendidamente: «La lode, tanto limpida e vera, subito il vento
dell’Adige rapisce e porta diritto
in alto, dove mamma Zaira risplende…». E assieme a lei, accanto alla mamma tanto amata, ora, in alto, risplende anche
l’anima buona e grande del suo
figlio prete, il nostro arcivescovo
emerito Alfredo Battisti.
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