CORSO DI PERFEZIONAMENTO SAPERI STORICI E NUOVE TECNOLOGIE Regole italiane di catalogazione per autori Lucia Chiosi Università degli Studi di Napoli “Federico II” 28-04-2006 Le norme per le registrazioni bibliografiche RICA: scelta e forma dell’intestazione della notizia bibliografica ISBD: descrizione Gli accessi alla notizia bibliografica In ciascuna registrazione catalografica accanto alla descrizione formalizzata del documento occorre aggiungere una serie di termini che costituiscano una chiave di accesso per individuare la scheda e tramite la scheda, il documento Per il bibliotecario il catalogo va organizzato sotto le intestazioni che rispondono alle chiavi di ricerca in possesso degli utenti. Per gli utenti, d’altra parte, il catalogo si presenta come un insieme di chiavi di accesso opportunamente definite e collegate tra loro che sono seguite o no da descrizioni. Nel catalogo i documenti si ricercano, dunque, tramite elementi che, come in un indice, ne permettono il recupero: le chiavi di accesso. Varietà e diversità di tipologia degli accessi Un catalogo presenta più punti di accesso: 1) dello stesso tipo (nel caso ad esempio di più autori di un’opera) 2) di tipo diverso (per l’autore e la materia ad esempio). Gli accessi sono di tipo diverso e si suddividono in: formali: sono ricavati dai segni formali che il libro mette a disposizione e quindi da elementi della descrizione semantici: sono espressione del contenuto intellettuale del libro. Tipi di catalogo a seconda dell’accesso A seconda, dunque, della tipologia dei punti di accesso sopra citati distinguiamo tra: cataloghi per autori e titolo cataloghi semantici (cataloghi per soggetti e cataloghi classificati o sistematici). Gli accessi formali e le RICA La scelta e la forma di tali accessi sono regolati dalla prima e dalla seconda parte delle Regole italiane di catalogazione per autori. Le RICA nacquero nel 1979 sull’onda del movimento creato dalla Conferenza di Parigi. Gli accessi semantici I punti di accesso “semantici” definiscono il contenuto dei documenti catalogati grazie ad informazioni che il catalogatore desume da varie parti della pubblicazione: indici, prefazione, introduzione... Conferenza di Parigi (9-18 ottobre 1961) Il Congresso di Parigi rappresenta un momento decisivo del processo di unificazione delle norme catalografiche nazionali. È organizzato dall’UNESCO sotto gli auspici dell’IFLA allo scopo di giungere ad un accordo: a) sulle funzioni e la struttura del catalogo per autori e titoli b) in particolare sui criteri in base ai quali determinare la scelta e la forma delle intestazioni delle schede cioè delle chiavi di accesso alle informazioni del catalogo. Non si affrontarono i temi del contenuto e della forma della descrizione catalografica Funzioni del catalogo “Il catalogo deve essere uno strumento efficace per accertare: 2.1 se la biblioteca contiene un libro particolare identificato a) per mezzo del suo autore e titolo, oppure b) se l’autore non è nominato nel libro, per mezzo del titolo soltanto, oppure c) se autore e titolo sono inadatti o insufficienti all’identificazione, un conveniente sostituto del titolo; 2.2 a) quali opere di un particolare autore e b) quali edizioni di una particolare opera esistono nella biblioteca” Struttura del catalogo “Il catalogo deve avere 3.1 almeno una scheda per ogni libro catalogato e 3.2 più di una scheda per un libro qualsiasi, tutte le volte che sia necessario nell’interesse di chi lo usa o a motivo delle caratteristiche del libro, per esempio: 3.21 quando l’autore è conosciuto con più di un nome o forma del nome, oppure 3.22 quando il nome dell’autore è stato accertato ma non figura sul frontespizio del libro, oppure 3.23 quando diversi autori o collaboratori hanno partecipato alla creazione del libro, oppure 3.24 quando il libro è attribuito a vari autori 3.25 quando il libro contiene un’opera nota con titoli vari” Tipi di schede “4. Le schede possono essere dei seguenti tipi: schede principali, schede secondarie e rinvii. 4.1- Una scheda per ogni libro, la scheda principale, deve essere una scheda completa, che rechi tutti i particolari necessari ad identificare il libro. Altre schede possono essere o schede secondarie (cioè schede aggiuntive, basate sulla scheda principale e che ripetono, sotto altre intestazioni, notizie date da essa) o rinvii (che indirizzano il lettore verso un altro punto del catalogo)” La Commissione del 1968 Nel 1968 il Ministero della Pubblica Istruzione nominò una Commissione per preparare una nuova edizione delle norme di catalogazione sulla base dei principi di Parigi: presidente Francesco Barberi, relatore Diego Maltese La Commissione guardò con attenzione: 1) alle regole angloamericane di catalogazione del 1908, di molto precedenti quindi la stessa Conferenza di Parigi 2) all’International Standard Bibliographic Description for Monographic Publications pubblicato nel 1971 come un insieme di raccomandazioni (prima edizione standard 1974). Le RICA (1979) Le RICA si suddividono in tre parti perché dividono in tre fasi il processo di catalogazione: 1) scelta dell’intestazione 2) forma dell’intestazione 3) descrizione (sostituita dallo standard ISBD). Le intestazioni Le RICA non parlano di accessi ma di intestazioni perché si riferiscono al processo catalografico prima dell’introduzione dello standard ISBD e alla creazione del catalogo a schede. La scheda infatti si intesta e l’intestazione concorre, insieme alla descrizione, a formarla; l’accesso, invece, prevede una descrizione già completa e ha solo la funzione di raggiungerla La prima parte delle RICA: la scelta dell’intestazione La scelta dell’intestazione ha lo scopo di individuare gli elementi d’accesso formali per autori e titoli e di determinare il loro valore in rapporto alla paternità intellettuale della pubblicazione Le Regole stabiliscono che, se una persona, o un ente, è l’autore dell’opera pubblicata in un libro e il suo nome è presentato come tale sul frontespizio oppure la sua responsabilità si ricava da altre parti dell’opera o da repertori, sua è la paternità intellettuale dell’opera e quindi viene definito come autore principale ...autori principali e secondari Nel caso di tre autori il primo è definito principale e a lui si intesta la scheda mentre il secondo e il terzo sono definiti come autori secondari. Se invece gli autori sono più di tre, l’opera viene trattata come anonima: il titolo costituirà l’accesso principale, mentre all’autore primo nominato sul frontespizio viene dato un valore di autore secondario La distinzione tra autore principale e autore secondario ha una rilevanza pratica solo nel catalogo cartaceo ma ritenuta ancora oggi valida a livello teorico. Nei cataloghi informatizzati gli accessi si sono moltiplicati e, ordinati in indici omogenei che il data-base elabora separatamente, conducono alla notizia bibliografica. L’utente può interrogare il catalogo usando più accessi simultaneamente incrociando le sue domande ...il coautore Inoltre i formati macchina dei record bibliografici hanno aggiornato i loro linguaggi: secondo e terzo autore citati sul frontespizio hanno il valore di coautore, figurano in un loro campo e la macchina li indicizza a parte distinguendoli dagli autori secondari ...autori personali e collettivi Le RICA inoltre dividono gli autori tra personali e collettivi. Gli autori collettivi sono enti, e quindi istituzioni, associazioni od organizzazioni dotate di una propria denominazione con cui sono identificate: Si suddividono in: enti a carattere permanente enti a carattere temporaneo La seconda parte delle RICA: la forma dell’intestazione La forma dell’intestazione, il modo con cui deve esser trascritto l’elemento di accesso, va normalizzata: è necessario dunque che sia usata sempre la stessa forma,ad esempio, del nome di un autore: Rossi, Mario De Filippis, Domenico Erasmus Roterodamus Homerus Intestazione uniforme e titolo uniforme Per le intestazioni di uno stesso autore (personale o collettivo) si adotta sempre la medesima forma del nome (intestazione uniforme - ora intestazione autorizzata). Un tipo di accesso importante è il titolo uniforme che costituisce l’unica via per individuare con un titolo normalizzato un’opera apparsa in più edizioni con titoli diversi. Ad esempio Divina Commedia è l’accesso per titolo uniforme che consente di recuperare tutte le notizie bibliografiche relative alle diverse edizioni dell’opera di Dante con qualsiasi titolo siano state pubblicate (La Commedia...) Autority file Titoli e autori possono variare anche notevolmente la forma e la grafia nei vari documenti in cui compaiono. Gli autority file sono archivi di intestazioni (per soggetto, per autore-persona, per autore-ente, per titolo, per collana) standardizzate, collegate fra loro con vari tipi di rimandi, creati da singole biblioteche per gestire meglio il proprio catalogo. Superamento della distinzione tipologica degli accessi nel catalogo on-line In ambiente elettronico coesistono: 1) accessi formali: autore, titolo, editore, anno di pubblicazione 2) accessi di tipo semantico, soggetto e classe, coesistono. I cataloghi elettronici si possono interrogare a partire da una o più parole, anche in posizione non iniziale, contenute nei campi che costituiscono punti di accesso. FRBR: Functional Requirements for Bibliographic Record Il modello identifica i requisiti minimi della descrizione che interessano l’utente di un catalogo. FRBR individua quattro entità che riguardano i prodotti del lavoro intellettuale o artistico: 1. opera (creazione artistica, intellettuale –entità astratta) 2. espressione (traduzione -realizzazione dell’opera) 3. manifestazione (edizione/formato fisico -realizzazione dell’espressione) 4. documento (esemplare singolo di una manifestazione) “OPERA – creazione artistica, intellettuale; entità astratta, priva di oggetto materiale – si realizza nella ESPRESSIONE – realizzazione intellettuale e artistica di un’opera. L’opera esiste solo nella comunanza di contenuto che esiste tra le varie espressioni dell’opera). L’espressione si materializza nella MANIFESTAZIONE – realizzazione fisica dell’espressione dell’opera – che è rappresentata da ITEM – esemplare singolo di una manifestazione” Le discussioni sul codice RICA e i lavori della Commissione permanente per l’aggiornamento delle RICA Qualche esempio: - 1. Le RICA sono strutturate secondo una metodologia che vedeva il catalogatore operare secondo la sequenza: a) scelta dell’intestazione b) forma dell’intestazione c) identificazione e descrizione della pubblicazione Oggi il catalogatore svolge le sue operazioni secondo una sequenza diversa - 2. Il codice RICA non è sempre chiaro ed esplicito. Si pensi per esempio alle norme di forma dell’intestazione che ricorrono ad almeno tre criteri primari differenti (la forma prevalente nelle edizioni delle opere di un autore in lingua originale, la forma usata da ultimo, la forma prevalente nei repertori). - 3. Le RICA puntano all’identificazione primaria dell’intestazione principale considerata l’autore. Il titolo è una alternativa subordinata e entra in gioco come punto di accesso solo ove l’autore sia mancante. I titoli diventano elemento pienamente autonomo nei cataloghi elettronici che organizzano anzi punti di accesso che non si riducono ad autori e titoli. ...un esempio particolare Le RICA prescrivono in caso di edizione di un’opera cui abbiano contribuito più autori di basare la scheda sull’opera o sul contributo che costituisca l’oggetto principale della pubblicazione con scheda secondaria per l’autore del contributo subordinato se il suo nome figura sul frontespizio o se si ritenga opportuno (RICA 12-14)... Per questi contributi, nella maggior parte dei casi non dotati di un proprio titolo o con titoli generici di tipo formale (Prefazione, Introduzione...) non è considerato opportuno il trattamento in quanto opere (Relazione introduttiva alle RICA) con la formulazione di un titolo uniforme identificante La soluzione corretta sembra quella di registrare il contributo (introduzione, commento...) come un’opera distinta con un proprio autore. Bisogna identificare dunque non solo l’espressione pubblicata come testo principale ma anche le altre componenti testuali distinte nella pubblicazione stessa. I contributi complementari sono opere e ad essi devono corrispondere nei cataloghi dei titoli. La Commissione RICA Con D.M 17.10.1996 l’Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l’editoria, accogliendo la richiesta dell’ICCU, ha istituito una Commissione per l’aggiornamento e le eventuali semplificazioni delle RICA La Commissione ha ritenuto opportuno approfondire: a) le motivazioni per un’eventuale nuova stesura del codice b) la validità dei Principi di Parigi c) la necessità di un aggiornamento della terminologia e degli esempi d) l’applicabilità delle RICA ad altre tipologie di materiale. La Commissione ha deciso pertanto di analizzare attentamente il modello FRBR per valutare la possibilità di assumerlo come base per la revisione del codice. Per una nuova articolazione delle RICA Commissione RICA 2002 L’analisi approfondita condotta sul modello FRBR ha rafforzato la convinzione che fosse necessaria una riarticolazione del codice che tenesse conto dell’evoluzione delle problematiche catalografiche sviluppatesi negli ultimi venti anni. Tre i criteri: ...primo criterio Un primo criterio di riorganizzazione delle norme è legato a motivazioni di carattere logico e pratico. Le RICA sono strutturate secondo una metodologia che vedeva il catalogatore operare secondo la sequenza: - a) scelta dell’intestazione - b) forma dell’intestazione - c) identificazione e descrizione della pubblicazione La sequenza delle operazioni oggi seguita nelle biblioteche e dalle agenzie catalografiche è: - a) individuazione e descrizione del documento - b) individuazione dell’autore e scelta dell’intestazione - c) forma dell’intestazione Prima si identifica il documento, dunque, e poi si decide quali e quanti punti di accesso creare in forma normalizzata ..secondo criterio . Un secondo criterio suggerisce l’allestimento di struttura del codice più ordinata e comprensibile in cui le regole procedano costantemente dal generale allo specifico ...terzo criterio Il codice dovrà dare il giusto rilievo alle opere, ai titoli, come fa il modello FRBR. I titoli acquisiscono nel modello peso e importanza prima mai riconosciuti. struttura del codice Il codice sarà dunque diviso in tre parti: 1. la prima dedicata all’analisi dei titoli e delle loro relazioni 2. la seconda parte dedicata alle relazioni tra le opere e le espressioni e le persone o enti responsabili del loro contenuto intellettuale e artistico 3. la terza dedicata alla identificazione delle persone e degli enti nel catalogo e alle loro relazioni. Le innovazioni del modello FRBR rispetto ad una sua applicazione al catalogo Le innovazioni del modello sono varie. Ad esempio: 1. le relazioni di responsabilità sono istituite con l’entità appropriata, sia essa l’opera, l’espressione o la manifestazione: (Autore) opera (Autore) espressione (traduzione) (Autore) manifestazione (edizione) 2. il contenuto delle pubblicazioni viene analizzato nelle sue componenti senza distinguere tra primarie e complementari: ogni autore è principale rispetto alla sua opera. 3. il titolo uniforme di un’opera, che abbia o non abbia un autore, acquisisce assoluta priorità, sarà opportunamente legato alla relativa espressione o manifestazione nonché al suo autore responsabile: il catalogo sarà più chiaro e ordinato e la ricerca più facile e fruttuosa I vantaggi di FRBR Esempi: 1. L’utente può visualizzare le opere di un autore con maggiore immediatezza e dall’opera selezionata come fosse una “scatola” giungere poi alle sue edizioni 2. Il legame dell’opera con il suo autore può essere legata una sola volta al titolo uniforme dell’opera e non a ciascuna delle sue numerose edizioni Dichiarazione di principi internazionali di catalogazione Nel web la bozza approvata dal Primo Incontro di esperti promosso dall'IFLA per un codice internazionale di catalogazione, Francoforte sul Meno, 2003. Nata dalla necessità di condividere un insieme comune di principi internazionali di catalogazione, considerato che catalogatori e utenti utilizzano OPAC (Online Public Access Catalogues) di tutto il mondo. I nuovi principi si fondano anche sul modello concettuale FRBR. …Entità nelle registrazioni bibliografiche “Per la creazione di registrazioni bibliografiche vanno prese in considerazione le seguenti entità che riguardano i prodotti del lavoro intellettuale o artistico: Opera Espressione Manifestazione Documento” …Funzioni del catalogo “Le funzioni del catalogo devono consentire all’utente: 3.1. di reperire risorse bibliografiche, in una raccolta... 3.1.1. per localizzare una singola risorsa 3.1.2. per localizzare insiemi di risorse che rappresentino: tutte le risorse che appartengono alla stessa opera tutte le risorse che appartengono alla stessa espressione tutte le risorse che appartengono alla stessa manifestazione tutte le opere ed espressioni di una determinata persona, famiglia o ente tutte le risorse su un determinato soggetto tutte le risorse definite secondo altri criteri (come lingua, paese di pubblicazione, data di pubblicazione, formato fisico, etc.), di solito utilizzati per una ulteriore selezione sui risultati della ricerca. 3.2. di identificare una risorsa bibliografica o un agente... 3.3. di selezionare una risorsa bibliografica che sia appropriata alle necessità dell’utente... 3.4. di acquisire o ottenere l’accesso ad un documento descritto... 3.5. di navigare in un catalogo”. …Punti di accesso Norma generale “I punti di accesso... possono essere controllati o non controllati. Punti di accesso non controllati possono includere elementi come il titolo proprio quale appare su una manifestazione o parole chiave aggiunte o presenti in una parte qualsiasi di una registrazione bibliografica. Punti di accesso controllati provvedono alla coerenza necessaria per localizzare insiemi di risorse e devono essere normalizzati secondo uno standard. Le forme normalizzate (dette anche “intestazioni autorizzate”) devono essere trascritte in registrazioni di autorità unitamente alle forme varianti utilizzate come rinvii” Documenti per le nuove RICA Intestazione uniforme – Persone Intestazione uniforme - Enti Titoli uniformi - Premessa Titoli uniformi Intestazioni uniformi per le edizioni della Bibbia Intestazione uniforme – Persone (testo aggiornato al 21 dicembre 2004) http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Intestazione_uniforme-Persone.pdf Intestazione L’intestazione è l’espressione formulata, ai fini catalografici, allo scopo di costituire un punto di accesso ad una o più registrazioni, consentirne il raggruppamento e facilitarne l’ordinamento. Intestazione autorizzata - Norma generale Ogni entità (persona, ente, opera) deve essere rappresentata da una sola intestazione (intestazione uniforme o intestazione autorizzata) e questa deve riferirsi a una sola entità. Pertanto, se una persona o un ente è conosciuto con più nomi o con più forme di un nome, ai fini catalografici si adotta per l’intestazione uno solo dei nomi o una sola forma del nome. Analogamente, se un’opera è conosciuta con più titoli o con più forme dello stesso titolo, si adotta per l’intestazione uno solo di essi Nomi e titoli non adottati per l’intestazione uniforme sono registrati come intestazioni di rinvio. Intestazione uniforme – Enti (testo aggiornato al 20 luglio 2005) http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Intestazione_uniforme-Enti.pdf Definizione “Un ente è un’organizzazione, un’istituzione o un gruppo di persone anche a carattere temporaneo o occasionale che assume ufficialmente o nelle sue attività, un particolare nome o denominazione con cui si identifica” Titoli uniformi (testo aggiornato al 30 dicembre 2005) http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Tit_unif_Premessa.pdf http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/TitoliUniformi.pdf Il titolo uniforme identifica l’opera. Le norme oggi prevedono l’applicazione del titolo uniforme a tutte le opere registrate nei cataloghi elettronici per dare accesso a tutte le edizioni. Il catalogatore dovrebbe oggi di fronte ad un’edizione de I Promessi sposi limitarsi ad istituire un legame con il titolo uniforme “I promessi sposi” e non come avviene con l’autore “Manzoni, Alessandro”. Le relazioni di responsabilità (intestazioni principali, alternative, secondarie) dovrebbero essere stabilite nel momento in cui il titolo uniforme viene creato e trascinate automaticamente nel record bibliografico. Ogni titolo meritevole di una registrazione dovrebbe essere trattato come forma di rinvio al titolo uniforme che vi corrisponde. Intestazioni uniformi per le edizioni della Bibbia (testo aggiornato al 30 dicembre 2005) http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Bibbia_int_unif.pdf Il documento propone il prospetto in ordine sistematico delle intestazioni uniformi per le edizioni della Bibbia Rinvii bibliografici e link utili http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Intestazione_uniforme-Persone.pdf http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Intestazione_uniforme-Enti.pdf http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Tit_unif_Premessa.pdf http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/TitoliUniformi.pdf http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Bibbia_int_unif.pdf L’applicazione del modello FRBR ai cataloghi: problemi generali e di impiego normativo – Commissione RICA Prospettive per l’applicazione di FRBR nella revisione delle RICA - Isa de Pinedo, Commissione RICA Per una nuova articolazione delle RICA - Roberto Di Carlo, Biblioteca universitaria di Genova Struttura delle norme di scelta dell’intestazione: le RICA e i nuovi modelli di analisi - Alberto Petrucciani, Università degli studi di Pisa Alcuni problemi della forma dell’intestazione – Gloria Cerbai, Biblioteca Nazionale centrale di Firenze La Commissione RICA e la sua attività – Cristina Magliano Dichiarazione di principi internazionali di catalogazione, Francoforte 23 FRBR in sintesi – Mauro Guerrini (materiali Corso 2001-2002)