Rassegna Stampa di
martedì 19 novembre 2013
SNALS / CONFSAL
Il Piccolo
La Gazzetta del Mezzogiorno
La Gazz. del Mezzogiorno - LE
la Nazione - Cronaca di Firenze
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Corriere Adriatico
19/11/2013
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Il Resto del Carlino - Ed. FE
Il Resto del Carlino - Ed. MO
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La Gazz. del Mezzogiorno - LE
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Taranto Sera
Italia Oggi
19/11/2013
19/11/2013
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18/11/2013
19/11/2013
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19/11/2013
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19/11/2013
18/11/2013
19/11/2013
RIENTRA L'ALLARME PER L'UFFICIO SCOLASTICO
ATENEI SUD, COSI' SI CHIUDE
UNIVERSITA' PRENDE IL VIA IL PROGETTO SUL TELELAVORO
SCUOLA, MAXI ASSEMBLEA DISAGI ALLE MATERNE
ARTICOLI PRESI SUL WEB
SINDACATI IN PIAZZA PER LA SICUREZZA NEL MIRINO LE SCELTE DEL
GOVERNO
OGGI PRESIDIO IN PREFETTURA DI POLIZIA E VIGILI DEL FUOCO
SICUREZZA PRESIDIO DI POLIZIA E POMPIERI
LA PROTESTA DI POLIZIA E VIGILI DEL FUOCO
LEGGE STABILITA', PROTESTA AGENTI
POLIZIA E VIGILI DEL FUOCO INSIEME CONTRO IL GOVERNO
POLIZIOTTI E VIGILI DEL FUOCO CONTESTANO LA LEGGE DI STABILITA'
PROTESTANO VIGILI DEL FUOCO POLIZIA DI STATO E PENITENZIARIA
IN BREVE-FORZE DI POLIZIA E VVF IN PIAZZA
POLIZIOTTI SCENDONO IN PIAZZA "NO AI TAGLI SULLA SICUREZZA"
Int. a M.Battaglia: UN SIT-IN DAVANTI ALLA CAMERA
POLIZIA E VIGILI DEL FUOCO OGGI IL SIT-IN DI PROTESTA
I POLIZIOTTI IN PIAZZA: IN BALLO C'E' LA SICUREZZA
SIT-IN DI FORZE DI POLIZIA E VIGILI DEL FUOCO
Int. a M.Nigi: ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
Corriere della Sera
19/11/2013
Corriere della Sera
la Repubblica
19/11/2013
la Repubblica
Italia Oggi
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il Messaggero
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19/11/2013
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BERGOGLIO TELEFONA ALLA SUORA CHE INVIO' LE FOTO DELLE
VITTIME
MENO DI UNO STUDENTE SU 10 FA LA FORMAZIONE IN AZIENDA
QUEI DIECIMILA EURO IN PIU' DEGLI INGEGNERI ECCO QUANTO VALE
DAVVERO UNA LAUREA
SEXTING
SI PUNTA SU SCUOLA-LAVORO
MACROREGIONI? LA SCUOLA PARTE PER PRIMA
PENSIONI A PICCO DOPO LA FORNERO
CIRCA 70 MILA NUOVI ABILITATI AI NASTRI
E CHI E' BOCCIATO POTRA' FARE SOLO CONCORSI
CAOS BES, TRA BISOGNO E BUROCRAZIA
DELEGA SU SCATTI E RECLUTAMENTO CARROZZA ASSICURA:
SUPERATA
PROF TECNICI, CORSA A RICOLLOCARSI
EUREKA! IDEE PER LA SCUOLA DIGITALE
Int. a V.Ravaioli: IL REGISTRO ELETTRONICO? NON SOSTITUISCE IL
PROFESSORE
SUPERIORI, RECORD DI PENTIMENTI
EDUCAZIONE STRADALE, VIGILI IN PRIMA LINEA
INCLUSIONE PERSA LUNGO LA STRADA
STRANIERI, 4 SU DIECI IN RITARDO
IL REBUS DEI GRADONI DEL 2012 E' ANCORA TUTTO DA RISOLVERE
LEGGIAMO UNA POESIA ALLE BABY SQUILLO
LA SPENDING REVIEW PUNTA A 32 MILIARDI PER GLI STATALI
MOBILITA' PIU' FACILE
continua Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Messaggero
Avvenire
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Il Giornale d'Italia
il Manifesto
il Mattino
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la Gazzetta del Mezzogiorno
Roma
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il Sole 24 Ore
la Repubblica
19/11/2013
MF - Milano Finanza
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Corr. del Mezzogiorno - Puglia
la Repubblica - ed. Bari
19/11/2013
19/11/2013
19/11/2013
19/11/2013
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19/11/2013
19/11/2013
A SCUOLA DI RAZZISMO
GIOVANI OLTRE GLI STEREOTIPI SONO STUDIOSI E IMPEGNATI
Int. a C.Dell'aringa: PIU' SINERGIA TRA LAVORO E SCUOLA
TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA PER 32 MILIARDI IN 3 ANNI
STUDENTI PUSHER PER BANDA DI ALBANESI: CINQUE ARRESTI
QUELLA "RIFORMA" DURATA 11 GIORNI
CARI RAGAZZI, STATE ATTENTI: I TEPPISTI DELLA CREOLINA GIOCANO
SULLA VOSTRA PELLE
RICICLAGGIO DELLA CARTA IN GARA ANCHE LE SCUOLE
AMBIENTE, COMPROMESSO ANCHE IL BENESSERE PSICOLOGICO
MEDICI NELLE SCUOLE …
TIANJIN CERCA IL KNOW HOW ITALIANO
Int. a L.Bachschmid: "SOGNAVO IL DESIGN, CON LA FINANZA HO
TROVATO IL BENESSERE"
EQUITA E BOCCONI INSIEME PER LA CRESCITA
"CRESCITA DIFFICILE SENZA AZIONI FORTI"
DOPPIA STRATEGIA PER INCENTIVARE LE SPESE IN RICERCA
ASSUNZIONI AL NORD, MA A BARI MANCANO ANCORA 90 DOCENTI
UNIVERSITA', C'E' L'IMPEGNO BIPARTISAN
Economia, Lavoro, Previdenza
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19/11/2013
19/11/2013
19/11/2013
MOBILITA' E RIORDINO DEI CONTRATTI
IL DECRETO SULL'ESAME PASSA SENZA SCOSSE
LIBERA CIRCOLAZIONE ESTESA AI TIROCINANTI
STABILIZZAZIONI CON TETTO AL 20%
TERZIARIO, IN "BUSTA" DEBUTTA L'EEG
CONGEDO MATRIMONIALE ALLE COPPIE GAY ACCORDO TRA
SINDACATI E UN'AZIENDA
ALITALIA, PER I SINDACATI FINO A 2.330 ESUBERI
Int. a B.Tazza: SERVONO PIU' COMPETENZE
Int. a R.Spada: FORMAZIONE IN AIUTO DEI GIOVANI
PENSIONATI ITALIANI TARTASSATI, PAGANO 4 VOLTE PIU' DEI
FRANCESI
ROMA, E' CAOS SUL CONCORSONE ORA NON VERRA' ANNULLATO
CONDANNATI A MORIRE DI AMIANTO
ESUBERI INDESIT, TRATTATIVA A OLTRANZA
PER FARE CASSA IL TESORO ANTICIPA LE VENDITE: SUBITO QUOTE
ENI E CDP RETI SUL MERCATO
IL PAPA E LA LOTTA AGLI ILLECITI FINANZIARI UN LAICO CHIAMATO A
VIGILARE SULLO IOR
RICAVI TV, CONTROSORPASSO SKY SULLA RAI
LA LENTE DEL GOVERNO SULLA RETE TELECOM
SPESA, TAGLI PER 32 MILIARDI IN 3 ANNI
RISPARMI SU TUTTO DAI GRANDI APPALTI ALLE CURE TERMALI
IL PICCOLO
Data
Pagina
Foglio
19-11-2013
18
1
Rientra l'allarme per l'Ufficio scolastico
Il ministero rinuncia definitivamente all'ipotesi accorpamento con il Veneto. Sindacati soddisfatti
t TRIESTE
Allarme rientrato. E, questa
volta, in via davvero definitiva. Il ministero dell'Istruzione, retto da Maria Chiara
Carrozza, ha confermato in
via ufficiale l'intenzione di
non ridimensionare l'autonomia dell'Ufficio scolastico
regionale del Friuli Venezia
Giulia, rinunciando così al
ventilato progetto di accorpamento con la sede del Veneto. La buona notizia per il
territorio regionale è stata comunicata ieri nel corso di un
incontro organizzato nella
sede romana del ministero.
A renderlo noto sono gli
esponenti del sindacato dello scuola Snals-Confsal. «Nel
corso dell'incontro - spiega il
segretario regionale Giovanni Zanuttini - il Miur ha confermato l'orientamento già
espresso in via informale venerdì scorso. Inoltre, sempre
ieri, ha altresì comunicato
che sta predisponendo una
norma primaria di copertura
che possa garantire la fattibilità della nomina di un dirigente di seconda fascia su un
Ufficio scolastico regionale.
Saranno inoltre oggetto di revisione, sulla base di alcune
verifiche, le tabelle di dota-
zione organica dei singoli Uffici scolastici regionali».
Al definitivo dietrofront
sull'opzione "scippo", insomma, andrebbe ad aggiungersi anche un potenziamento del personale in servizio
all'interno della stessa struttura. Risultati che, comprensibilmente, riempiono di
soddisfazione gli addetti ai
lavori, nonchè i tanti esponenti politici, governatrice
compresa, che si erano spesi
in prima linea per scongiurare la soppressione. «La definitiva conferma dell'autonomia dell'Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia
Giulia è motivo di grande
soddisfazione per la segreteria
regionale
dello
Snals-Confsal che aveva
espresso assoluta contrarietà al progetto di accorpamento con il Veneto - conclude
Zanuttini -. Il mantenimento
nella nostra regione di un Ufficio scolastico regionale autonomo è una delle fondamentali condizioni di partenza per poter salvaguardare e
sviluppare
il
sistema
dell'istruzione del nostro territorio e per fare sì che l'Ufficio Scolastico possa realizzare un rapporto fruttuoso sia
con il Ministero dell'Istruzione e della Ricerca sia con
l'amministrazione regionale».
www.ecostampa.it
Quotidiano
068391
Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 4
Quotidiano
lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
Data
Pagina
lA GAZZETIA DI LECCE
www.ecostampa.it
Foglio
19-11-2013
6
1
Università
Prende il via
il progetto
sul telelavoro
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
068391
Il Parte la sperimentazione del
telelavoro all'Università del Salento. Quindici dipendenti, per sei
mesi, lavoreranno da casa, rispondendo così all'esigenza temporanea di conciliazione e di mobilità
legati alla cura dei figli minori, dei
familiari o conviventi bisognosi di
cura. Ogni dipendente avrà la sua
postazione e potrà lavorare senza
spostarsi dalla propria abitazione.
L'avvio dell'iniziativa, realizzata nell'ambito del progetto «Telelab - Laboratorio di Telelavoro e
Conciliazione», finanziato dalla
Regione Puglia all'interno dei
«Patti di genere», è stato deciso
dopo un'indagine svolta fra i dipendenti dell'ateneo nel 2012, finalizzata alla conoscenza del contesto familiare e delle condizioni
lavorative degli stessi dipendenti,
della loro propensione al telelavoro e delle proposte sui temi della
conciliazione.
Al riguardo, l'auspicio del sindacato Snals è che gli esiti della
sperimentazione abbiano come
«naturale evoluzione quella di
mettere in campo un nuovo approccio e una nuova metodologia
tesi a incidere in modo profondo e
costruttivo sul tessuto lavorativo».
«Non possiamo non sottolineare - evidenziano i rappresentanti
dell' organizzazione sindacale -come l'amministrazione abbia dimostrato, nel corso delle attività
avviate per la sperimentazione del
telelavoro, di aver assunto un ruolo propositivo e propulsivo ai fini
dell'attuazione concreta del principio delle pari opportunità, della
valorizzazione degli aspetti motivazionali delle lavoratrici e dei lavoratori». Pertanto, invitano il
nuovo rettore Vincenzo Zara, in
qualità di delegato ai rapporti con
il personale, insieme all'intera
amministrazione universitaria,
ad adoperarsi «con la stessa sensibilità e attenzione dimostrata finora per tale materia, per la rimozione degli ostacoli di carattere
operativo e culturale e per un'applicazione piena del telelavoro».
non
riproducibile.
Pag. 6
18/11/2013
Benevento, assemblea di Ateneo sul tema ‘Stanno uccidendo
l’Università
In occasione della Settimana Nazionale di Mobilitazione in tutti gli Atenei promossa da: Adi, Adu,
Andu, ARTeD, Cipur, Cisl-Università, Cnru, Cnu, Cobas-Pubblico Impiego, Conpass, Csa-Cisal
Università, FLC-Cgil, Link, Rete29Aprile, Snals-Docenti, Sun-Universitas News, Udu, Ugl-Intesa
Fp, Uil Rua, domani, martedì 19 novembre, alle ore 11.00, presso la Sala Blu – Piazza Guerrazzi si
terrà l’Assemblea di Ateneo sul tema ‘Stanno uccidendo l’Università.
Tutti contro tutti o tutti insieme per salvare e rilanciare l’Università. Discussione aperta tra studenti,
docenti, ricercatori, personale t.a., precari e Organi d’Ateneo sullo stato dell’Università del Sannio
per tracciare possibili politiche di sviluppo per l’Ateneo
18 Novembre 2013 12:46
FIRENZE: RSU D'ATENEO 2013, TUTTI CONTRO TUTTI O
TUTTI INSIEME PER SALVARE UNIVERSITA'?
(AGENPARL) - Firenze, 18 nov - Lo smantellamento del Sistema universitario pubblico italiano in
corso da anni sembra ormai giunto allo stadio finale: la situazione degli Atenei statali non è stata
mai così drammatica. L'Università tutta è sotto attacco e a essere pesantemente danneggiati non
sono solo coloro che vi lavorano e vi studiano, ma l'intero Paese, che rischia di perdere lo strumento
principale per la sua crescita culturale, sociale ed economica e di arretrare anche sul piano della sua
tenuta democratica. Contro la cancellazione dell'idea stessa di una università qualificata,
democratica, diffusa nel territorio e aperta a tutti, occorre che tutte le componenti universitarie
(studenti, precari, tecnico-amministrativi, lettori-cel, ricercatori, professori) rispondano in tempo e
unitariamente, rigettando la logica del “tutti contro tutti”. Una logica a cui vorrebbero portare coloro
che in tutti questi anni hanno imposto tagli sempre crescenti e ormai mortali, norme che uccidono il
diritto allo studio, bloccano il ricambio generazionale dei docenti- ricercatori, attribuiscono poteri
immensi ai rettori che sempre più stanno assumendo il ruolo di “commissari liquidatori“ degli
Atenei. Insomma, si vuole tornare a una Università di élite, frequentata solo da chi se lo può
economicamente consentire. Con la scusa dell'autonomia responsabile, della meritocrazia e della
competizione, si vorrebbero nascondere i tagli, lo svuotamento del diritto allo studio, l'espulsione di
migliaia di lavoratori precari, l'azzeramento della ricerca, il blocco delle carriere e delle
retribuzioni. Gli studenti sono il principale bersaglio di questo piano di devastazione dell'Università:
calano le immatricolazioni e aumentano i corsi a numero chiuso, si aumentano le tasse mentre si
riducono i fondi per le borse di studio, gli alloggi e le biblioteche, si restringe e si dequalifica
l'offerta formativa. E tutto questo accompagnato dalla crescente volontà di cancellare il valore dei
titoli di studio, abolendo il valore del voto di laurea e introducendo anche all'Università gli
inaffidabili e fallimentari test TECO-INVALSI. I docenti-ricercatori precari, che danno un notevole
contributo allo svolgimento della ricerca e della didattica, svolgendo spesso gli stessi compiti dei
docenti di ruolo, sono stati tenuti in uno stato di incertezza e di subalternità (condizioni opposte a
quelle ritenute necessarie anche dalla Comunità europea) e per loro non è previsto alcun serio
sbocco nella docenza di ruolo e solo ad alcuni di loro si offre di prolungare il loro stato di
precarietà. I lettori-cel, che svolgono compiti di docenza ancora più importanti nella prospettiva
dell'internazionalizzazione, sono sempre più vittime del tentativo di far cassa esternalizzando e
dequalificando il loro ruolo, arrivando in qualche caso anche a essere licenziati. Anche per i
tecnico-amministrativi è aumentato il carico di lavoro per il blocco del reclutamento e anche a loro
è stata bloccata la retribuzione, con il mancato rinnovo dei contratti e con la messa in discussione di
una parte del salario (cosiddetto “accessorio”). I docenti di ruolo, professori e ricercatori, vedono
sempre più aumentare il proprio carico di lavoro e diminuire i fondi per la ricerca e la didattica,
mentre la loro retribuzione è stata bloccata. Anche le promozioni sono state bloccate con la farsa
delle abilitazioni nazionali, ridicolizzate da una gestione maldestra e pasticciata da parte del
Ministero e dell'ANVUR, con l'indubbio risultato di marchiare i non abilitati (“disa-abilitati”) e di
ammucchiare gli abilitati in liste in attesa di una chiamata che dipenderà dalla (in)disponiblità dei
fondi e dalla volontà degli Atenei. Tutto questo può spingere alla logica del “tutti contro tutti”, nella
speranza di scamparla da soli: il singolo ateneo, la singola struttura, la singola categoria, il singolo.
Al contrario, solo se si uniscono tutti coloro che lavorano e studiano può realizzarsi un'efficace
opposizione al progetto di demolizione dell'Università italiana e si può rilanciare questa Istituzione,
strategica per l'intero Paese. Per questo le Organizzazioni universitarie rivolgono un pressante
appello a tutta la Comunità universitaria a incontrarsi e a discutere in tutti gli Atenei durante la
settimana di mobilitazione (18-23 novembre), per arrivare a una grande manifestazione nazionale
entro quest'anno. Bisogna che tutti prendiamo consapevolezza dello stato drammatico nel quale è
stato ridotto il Sistema universitario e della necessità e urgenza di forti iniziative unitarie per il
necessario rilancio dell’alta formazione e della ricerca. Le Organizzazioni universitarie invitano
anche tutti i docenti a discutere con gli studenti sulla drammatica situazione delle Università
italiane, dedicando a questo tema una parte delle loro lezioni, e chiedono a tutti gli Organi degli
Atenei di pronunciarsi sullo stato dell'Università. ADI, ADU, ANDU, ARTeD, CIPUR, CISLUniversità, CNRU, CNU, COBAS-Pubblico Impiego, CoNPAss, CSA-CISAL Università, SUNUniversitas News, UDU, UGL-INTESA FP, UIL RUA FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile,
SNALS-Docenti, R.S.U. Università di Firenze
16 novembre 2013
Ufficio scolastico, il ministero fa retromarcia
TRIESTE Pericolo scampato. Il ministero dell’Istruzione, bersagliato di critiche partite dall’intero
mondo politico del Friuli Venezia Giulia dopo l’annuncio della soppressione dell’Ufficio scolastico,
sarebbe pronto a fare marcia indietro. A darne l’annuncio è il sindacato della scuola Snals, pronto a
questo punto a cantar vittoria. «Lunedì prossimo è prevista al Miur la riunione decisiva, ma già
nella riunione svoltasi oggi (ieri, ndr) a Roma, il ministero dell’Istruzione ha ritirato la bozza di
decreto mella parte in cui prevedeva l’istituzione di un “Ufficio interregionale per il Veneto ed il
Friuli Venezia Giulia”. Non solo - afferma il segretario regionale dello Snals-Confsal, Giovanni
Zanuttini -. Il ministero, al contempo, ha espresso un forte orientamento a salvaguardare
l’autonomia dell’Ufficio scolastico del Fvg che in futuro, secondo le intenzioni ministeriali,
dovrebbe essere guidato da un dirigente di seconda fascia». Posizioni che consentono ora al mondo
della scuola, e non solo, di tirare un sospiro di sollievo. «Nei giorni scorsi - prosegue Zanuttini avevamo ribadito con forza la nostra contrarietà al Miur, evidenziando come la proposta di
cancellazione dell’Ufficio scolastico regionale avrebbe inciso in modo estremamente negativo sulla
caratteristica fondamentale del Friuli Venezia Giulia, che è Regione a statuto speciale dotata di
particolari spazi di autonomia, in ragione delle peculiarità che le sono state riconosciute a livello
costituzionale. Inoltre un provvedimento di accorpamento dell’Ufficio scolastico regionale si
sarebbe posto in netto contrasto con il percorso di attuazione del Titolo V della Costituzione e
avrebbe avuto pesanti ricadute sull’offerta formativa della scuola di questa regione che, dopo anni
di politiche governative improntate al taglio delle risorse umane e finanziarie, non può subire
ulteriori penalizzazioni». Tra i motivi di contrarietà all’accorpamento delle realtà di Veneto e Fvg,
c’era poi naturalmente anche la questione occupazionale. Tanto i politici quanto i sindacati avevano
espresso forte preoccupazione per tutto il personale dell’amministrazione scolastica operante in
regione che, in questi anni, nonostante le ristrettezze dell’organico, ha costantemente supportato la
scuola del nostro territorio. Di qui la soddisfazione per quello che, a conti fatti, pare essere un dietro
front in piena regola da parte del ministero retto da Maria Chiara Carrozza. «Il fatto che il Miur
abbia modificato la proposta iniziale ed espresso la volontà di confermare la presenza in Friuli
Venezia Giulia di un autonomo Ufficio scolastico regionale, se sarà confermato nel testo definitivo
del decreto - conclude il segretario Snals-Confsal - rappresenterà un elemento di fondamentale
importanza per lo sviluppo del sistema dell’istruzione del nostro territorio».
15/11/2013
Scuola, lunedì docenti in assemblea lezioni a rischio in tutta la
provincia
Mancheranno maestri e professori ma anche custodi e segretari. Il personale convocato al
palazzetto dello sport di Scandicci
di MARIO NERI
Lunedì si annuncia una giornata con molti disagi per gli studenti fiorentini. Il personale della scuola
della provincia di Firenze, dai docenti agli Ata, è convocato infatti al palazzetto dello sport di
Scandicci per un’assemblea unitaria di quattro ore organizzata dai sindacati. Dalle 8 alle 12 di
mattina così moltissime scuole di Firenze e provincia, dalle materne alle superiori, potrebbero
ritrovarsi a corto di insegnanti per il regolare svolgimento delle lezioni e in alcuni casi potrebbero
essere prive anche del personale necessario a garantire la custodia. La chiamata di Cgil, Cisl, Uil e
Snals è contro i tagli previsti dalla passata spending review, di cui il mondo dell’istruzione avverte
ancora gli effetti, e contro la legge di stabilità che sta per essere varata dal governo.
«L’iniziativa sarà il momento opportuno per discutere con tutto il personale della scuola degli
effetti dirompenti che i provvedimenti legislativi nazionali – protestano i sindacati - e i
provvedimenti specifici rivolti alla scuola hanno sul sistema dell'istruzione statale della provincia di
Firenze, da aggiungersi ai tre anni di tagli indiscriminati che hanno diminuito sensibilmente gli
organici del personale scolastico. Così non si può andare avanti, è ora di dire basta».
15 NOVEMBRE 2013
Fondi tagliati agli atenei: una settimana di lotta
di Luca Barile
BARI - Una settimana di mobilitazione sta per iniziare negli atenei della Puglia. I rettori
dell’Università e del Politecnico di Bari, Antonio Uricchio ed Eugenio Di Sciascio, hanno
convocato per lunedì prossimo alle 9, nel dipartimento di Giurisprudenza, docenti, studenti e
personale tecnico ed amministrativo delle rispettive sedi accademiche, per parlare alla comunità
universitaria barese della crisi del sistema universitario, in particolare al Sud. L’assemblea
straordinaria servirà a fare il punto della situazione, alla luce del recente e contestatissimo decreto
ministeriale con il quale il ministro dell’Università, Maria Chiara Carrozza, ha distribuito agli atenei
italiani il budget per le assunzioni consentite nel 2013. Sotto tiro, ancora una volta, i criteri di
assegnazione dei punti organico, ossia la misura dei nuovi reclutamenti, che nella ripartizione su
base nazionale ha determinato un evidente squilibrio tra un blocco di sedi penalizzate, che si
concentrano soprattutto al meridione, e quelle che hanno beneficiato di un surplus di risorse,
localizzate grosso modo al Nord.
A conferma della ristrettezza di risorse, nell’Ateneo di Bari si registra, in queste ore, un grande
movimento dei sindacati sull’utilizzo dei punti organico disponibili (5.67), troppo pochi per
accontentare tutti gli interessati. In campo ci sono, infatti, 17 ricercatori «fantasmi», vincitori di
vecchi concorsi non ancora assunti, mentre per il personale tecnico ed amministrativo sono 21 i
cosiddetti stabilizzandi che reclamano l’immissione nei ruoli ed una quarantina i precari, che
verrebbero altrimenti mandati a casa. Una partita alla quale i ricercatori non sembrano voler
rinunciare. L’iniziativa di lunedì, infatti, è organizzata in collaborazione con il Ri.uni.ba, il
movimento dei ricercatori dell’Ateneo e del Politecnico, e prevede la partecipazione dei
parlamentari, che sostengono i rettori nella richiesta di revisione dei criteri ministeriali utilizzati per
l’assegnazione delle risorse.
Nella stessa giornata di lunedì, si svolgeranno manifestazioni analoghe anche nelle Università di
Foggia e del Salento, a Lecce, con sospensione di tutte le attività didattiche. Così si apre in Puglia la
settimana di mobilitazione, che andrà avanti fino a sabato 23, indetta in tutta Italia dal Cun,
Consiglio universitario nazionale (organo di rappresentanza che formula pareri e proposte al
ministero), dai sindacati e dalle organizzazioni di docenti e studenti (Adi, Adu, Andu, ArTed, Cipur,
Cisl Università, Cnru, Cnu, Cobas Pubblico impiego, Conpass, Csa-Cisal Università, Flc Cgil, Link,
Rete 29 Aprile, Snals Docenti, Sun-Universitas News, Udu, Ugl-Intesa Fp, Uil Rua).
Intanto, ai vertici dell’Ateneo barese è stata consegnata nei giorni scorsi una richiesta, firmata dal
Coordinamento del personale tecnico e amministrativo precario dell’Università, che prevede di
utilizzare i pochi punti organico 2013 per gli stabilizzandi, liberando così il capitolo di bilancio
destinato al personale a tempo determinato e utilizzando quest’ultimo per prorogare i contratti in
scadenza dei precari. In un secondo momento, scrivono i precari sostenuti da tutti i sindacati, si
potrebbe assumere i ricercatori, attingendo alle risorse per il reclutamento 2014, in anticipo, come
prevede una recente circolare ministeriale. La decisione spetta agli organi accademici.
12 NOVEMBRE 2013
La prima ora di lezione a braccia incrociate. Dipendenti della scuola
statale scendono in piazza
Claudia Failli
La prima ora di lezione a braccia incrociate per i dipendenti delle scuole statali. Domani, in
occasione dello sciopero generale, anche il mondo degli istituti di istruzione superiore e inferiore
prenderanno parte alla protesta astenendosi dal lavoro per tutta la prima ora di lezione. Altrettanto
faranno i colleghi del mondo dell’Università e della ricerca che si asterranno dal lavoro per quattro
ore.
Una giornata di protesta che abbraccia tutte le categorie lavorative che, domani faranno sentire la
propria voce.
Tra i motivi che portano i dipendenti della scuola a scendere in piazza ci sono il netto dissenso sui
provvedimenti che prevedono il blocco del contratto, degli scatti di anzianità e dell’Indennità di
vacanza contrattuale.
“Ancora una volta si è voluto infliggere a chi lavora nella scuola un’intollerabile penalizzazione,
che non si spiega né si giustifica con le difficoltà finanziarie del paese – fanno sapere dalla Cgil – È
inaccettabile che si prelevino dalle tasche dei lavoratori ulteriori risorse, come avviene rastrellando
la quota di economie da reinvestire sulla scuola per la valorizzazione della professionalità; così
facendo si indebolisce ancor di più il potere d’acquisto delle retribuzioni, peraltro già basso, mentre
mancano per i lavoratori pubblici gli annunciati interventi di riduzione della pressione fiscale”.
Flc Cgil, Cisl Scuola Uil Scuola,Snals Confsal e Gilda respingono l’ipotesi di un nuovo contratto
che interessi solo la parte normativa.
“La contrattazione è una leva importante di miglioramento del sistema che va sostenuta e
valorizzata – spiegano ancora dalla Cgil – Il decreto Istruzione è solo il pallido inizio di
un’indispensabile inversione di tendenza. Le risposte che il mondo della scuola e il suo personale si
attendono devono arrivare con un rinnovo contrattuale adeguato ai bisogni di un mondo della
formazione in continua evoluzione”.
Flc Cgil, Cisl Scuola Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda chiedono “un piano pluriennale di
investimenti, per allineare la spesa per istruzione e formazione alla media europea; le risorse vanno
trovate aggredendo la spesa pubblica improduttiva, rendendo meno oneroso l’assetto politico
istituzionale, eliminando sprechi e contrastando duramente l’utilizzo improprio delle risorse
pubbliche combattendo la scandalosa evasione fiscale, intervenendo sulle rendite finanziarie”.
Rivendicano poi il rinnovo del contratto nazionale e il pagamento degli scatti di anzianità, a partire
dall’annualità 2012; la stabilità degli organici, con l’introduzione dell’organico funzionale e
pluriennale; la continuità e prospettiva, a partire dal nuovo piano triennale di assunzioni, ai percorsi
di stabilizzazione del personale su tutti i posti disponibili e vacanti per docenti ed ATA; un piano
nazionale di formazione per docenti, personale educativo, ATA e dirigenti, sostenuto da adeguate
risorse; il ripristino delle posizioni economiche orizzontali del personale ATA, la garanzia del
sostegno agli alunni disabili.
E intanto la categoria prepara la manifestazione del 30 novembre a Roma che vede una larga
condivisione delle sigle sindacali: insieme a Flc Cgil, Cisl Scuola Uil Scuola anche Snals Confsal e
Gilda.
10 novembre 2013
DOPO LA DIRETTIVA DELL'ASSESSORE SCILABRA
Formazione professionale, Snals: “Passo avanti verso i lavoratori”
di Redazione
FORMAZIONE PROFESSIONALE - “Sembra che finalmente si veda un po’ di luce in questo
triste periodo per la formazione professionale siciliana“,questo è il primo commento rilasciato dal
coordinatore regionale dello Snals Confsal, Giuseppe Milazzo, dopo la pubblicazione della direttiva
dell’assessore Scilabra alla dirigente generale Corsello, sul trasferimento diretto degli stipendi ai
lavoratori degli enti che hanno subito la revoca dell’accreditamento.
La direttiva è infatti basata sul DPR 207/2010 che all’articolo 5 disciplina l’intervento sostitutivo
della stazione appaltante nel caso di mancato pagamento degli oneri retributivi da parte della ditta
aggiudicataria. Nello specifico del settore della formazione professionale siciliana, la direttiva
sollecita “ad adottare le procedure più opportune per sbloccare i finanziamenti a valere sull’Avviso
20/2011 non ancora erogati agli enti gestori cui l’amministrazione ha revocato l’accreditamento e
conferendo alle risorse da trasferire l’esclusivo vincolo di destinazione al pagamento delle spese per
il personale dipendente”.
“Da tempo lo Snals Confsal si batte per questo che ad oggi sta per diventare un importante
traguardo per i lavoratori della formazione”, continua Milazzo, “si spera che tale direttiva diventi
presto esecutiva anche perché i lavoratori sono stanchi e stremati dall’attesa di ciò che spetta loro di
diritto, secondo la legge e il Ccnl”.
Altro scoglio da superare, oltre a quello fondamentale degli stipendi arretrati che pare si stia
risolvendo, è l’immediata ricollocazione dei lavoratori di quegli enti che hanno ricevuto la revoca.
“I lavoratori non possono subire colpe che non gli appartengono e l’amministrazione regionale deve
salvaguardare il loro posto di lavoro, deve assicurare la retribuzione mensile e trovare velocemente
una soluzione per regolamentare il sistema formazione in maniera concreta e nel rispetto della legge
e del Ccnl“.
“Lo Snals Confsal auspica” conclude Milazzo “che il governo regionale e gli organi di competenza
traducano in maniera concreta l’attenzione verso le esigenze dei lavoratori, i quali continuano a
mantenere lo stato di agitazione”.
LA VOCE BEPUBBUCANA
Intervista
Data
19-11-2013
Pagina
2
Foglio
1
di Lanfranco Palazzolo
Massimo Battaglia, segretario Federazione W"IIII1M'
racconta cosa pensa dell'operato del premier Enrico Letta
Un sit-in davanti alla Camera
068391
diPendenti pubblici vogliono lo sblocco dei loro contratti. La
crisi non può gravare solo sulle spalle dei lavoratori pubblici.
/ Lo ha detto alla "Voce Repubblicana" Massimo Battaglia,
segretario della Federazione . ., .
Massimo Battaglia oggi scenderete in piazza per tutelare i dipendenti pubblici. Ci spiega cosa chiedete?
"Questa mattina, la Federazione
tM'lil1!lil1l1Jll!lll terrà un sit-in insieme ai
lavoratori pubblici davanti alla
Camera dei Deputati, per chiedere al
Parlamento di eliminare la norma
nella Legge di stabilità che proroga il
blocco dei contratti al 3111212014, trovando la copertura finanziaria negli
sprechi della spesa pubblica. Come
rappresentante sindacale parlerò tra le
10.30 e le 11.00 per difendere gli interessi degli iscritti che rappresentiamo come sindacato. La legge di stabilità aggrava, invece che risolvere, la drammatica condizione dei
dipendenti pubblici che patiscono ancora il blocco del contratto e il
blocco dello stipendio che sta impoverendo fino alla soglia di povertà
le loro famiglie. Questa legge ribadisce il blocco dello stipendio, il
blocco del salario accessorio e prevede l'ulteriore rateizzazione della
liquidazione. Ma ciò che è ancor più intollerabile è la determinazione
dell'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 cosa che
fa intendere la chiara volontà politica di non procedere alla riapertura
dei contratti fino al 2017".
Cosa denunciate al Parlamento e cosa chiedete che cambi per
migliorare le condizioni dei dipendenti della pubblica amministrazione e dei lavoratori che difendente?
"Il sindacato denuncia che il blocco del contratto, scaduto dal 31
dicembre 2009, unito al blocco dello stipendio, sarebbe costato finora
più di 6 mila euro netti ad ogni lavoratore pubblico. Parallelamente, le
tasse sono aumentate e l'inflazione ha corroso il potere d'acquisto
della busta paga. Così, interi nuclei di dipendenti pubblici sarebbero
sulla soglia di povertà".
Qual è la ragione che vi ha spinto a scendere i piazza davanti al
Parlamento?
"Scendiamo in piazza per rivendicare il rispetto dovuto a una categoria che giornalmente, anche senza risorse adeguate per il personale e
per la strumentazione, fa funzionare tra mille difficoltà la macchina
pubblica, erogando i servizi a cittadini e imprese e per protestare contro il trattamento persecutorio che da anni viene rivolto ad ogni
Finanziaria, da tutti i governi, nei confronti dei dipendenti pubblici".
In un comunicato di qualche settimana fa lei ha utilizzato dei toni
molto duri nei confronti del Presidente del Consiglio Enrico Letta.
Cosa aveva detto in quella circostanza?
"Il governo Letta, sostenuto da un ampio arco parlamentare, sta uccidendo i lavoratori pubblici. Spero di cambiare opinione nei prossimi
giorni".
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32
1
~~~l)_r::-JB.)_I'_!!.H~\l}ifi::::-yi:}--~
Il f""~" ,',,,i,'I''''O <lei Tomlo !"" ..le
'l''' ,{.che "",,,re ,ù """'.~'w "II'"" "p"lnlm,
Fonnazione in aiuto dei giovani
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I
068391
.1:
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Marco Paolo Nigi
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20
1
Terra dei fuochi
Bergoglio telefona
alla suora che inviò
le foto delle vittime
La telefonata è arrivata mentre
era in classe, nella scuola di
Casal di Principe (Caserta)
I
1
dove insegna Suor Teresa si è
commossa sentendo la voce di
papa Francesco. La suora aveva
inviato al pontefice una delle
150 mila cartoline con
l'immagine dei bambini morti
di cancro nella Terra dei fuochi
e ieri Bergoglio l'ha contattata
Adarne notizia, Maurizio
Patriciello, parroco a San Paolo
Apostolo di Caivano (Napoli),
divenuto simbolo della lotta
alle ecomafie: <<Ora - ha detto
- attendiamo qui il Papa».
068391
@RIPRODUZIONERISERVATA
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COBBIEBE DELLA SEBA
La formazione
in azienda:
in Italia meno
di 1 studente su lO
di LEONARD BERBERI
A PAGINA 23
istruzione I dati del ministero: coinvolti 3.177 istituti superiori e 78 mila imprese
Meno di uno studente su lO
fa la fonnazione in azienda
TI ritardo dell'Italia sull' alternanza scuola-lavoro
MILANO - In teoria dovrebbe servire ai ragazzi per orientarsi meglio. E per avere un primo approccio con il mondo del
lavoro. Del resto, «laddove è
stata introdotta», l'esperienza
funziona. Nella pratica, però, è
una realtà che stenta a decollare. E coinvolge ancora pochi
studenti. Per non parlare dell'occupazione, un tema che
«non è visto come parte integrante del percorso formativo».
Alternanza scuola -lavoro,
nuovo capitolo. Acertificare che
la strada è ancora lunga sono i
dati elaborati da Indire per il
ministero dell'Istruzione. Cifre
e analisi che saranno presentate
dal ministro Maria Chiara Carrozza giovedÌ al «Job&Orienta
2013» di Verona.
I numeri, innanzitutto. Dicono che nell'ultimo anno scolastico gli studenti coinvolti dall'alternanza scuola-lavoro sono
stati quasi 228 mila. In aumento
rispetto ai 189 mila del
2011/2012. Ma comunque pari
all'8,7 per cento - meno di uno
su dieci - tra tutti gli iscritti alle scuole superiori. Se poi si va a
guardare più da vicino i percorsi formativi, l'alternanza l'hanno fatta poco più di due liceali
su cento, il 6,3 per cento degli
studenti degli istituti tecnici e il
28,3 per cento dei giovani dei
professionali. Aumentano, negli anni, anche le scuole superiori che hanno attivato il percorso: l'ultimo anno erano 45
su cento. Segno più anche per le
strutture che hanno accolto gli
studenti: quasi 78 mila, di cui
sei su dieci sono imprese.
«I dati indicano che si sta andando nella giusta direzione,
proprio perché l'alternanza è
utile», commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione
Giovanni Agnelli. Ma aggiunge
anche che «non è ancora abbastanza». Soprattutto in un sistema scolastico, come quello italiano, «dove l'astrazione viene
preferita alla praticità». E infatti
i problemi arrivano quando si
entra nel mondo del lavoro. <<Al
netto delle difficoltà congiunturali - racconta Gavosto molti direttori del personale si
lamentano di avere a che fare
con ragazzi disorientati, che
non hanno idea di come si sta in
un' azienda o di come ci si comporta con capi o colleghi».
Insomma, l'alternanza non
serve soltanto ad avere le idee
più chiare per il futuro, ma~­
che a capire come muoversi in
un'impresa. Per questo Daniele
Checchi, docente di Economia
politica all'Università Statale di
Milano, sostiene che «l'alternanza fa sicuramente bene soprattutto a livello culturale. Il
vero problema, però, è il "come"
questa attHlil1i\riene organizzata». E sul «come» il professor
Checchi ha molti dubbi. «In Italia si tratta di attività che durano qualche giorno o addirittura
qualche ora: come fa un ragazzo
ad avere un assaggio del mondo
del lavoro in cosÌ poco tempo?».
Ed ecco che torna alla ribalta
l'idea di copiare il «modello tedesco», un sistema che unisce
formazione scolastica e apprendistato in azienda Con risultati
soddisfacenti, se è vero che tra
il 50 e il 60 per cento degli studenti poi viene assunto. <<Ma attenzione - avverte Checchi non possiamo adottare quel
meccanismo "a pacchetti": o si
prende tutto, e allora si interviene anche sull'organizzazione
delle scuole superiori, o non
funziona». II «modello tedesco»
non dispiace ad Andrea Gavosto: «Ma non sono cosÌ sicuro di
voler spingere un ragazzino a
dover scegliere già a 11 anni cosa fare da grande. Meglio una
forma "ibrida" che dia la possibilità al giovane di scegliere all'interno dell'anno scolastico di
fare alcune materie pratiche».
Leonard Berberi
'ti! @leonard_berberi
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Udocente
Gavosto, (FondaZione
Agnelli): «Le aziende
dicono di avere a che fare
con ragazzi disorientati»
Checchi: «Questi
progetti non possono
essere solo l'anticamera
dell'apprendistato»
068391
Ltanallsta
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COBBIEBE DELLA SEBA
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23
2/2
I risultati del dossier
3.177
- 2 2 7 . 8 8 6 - - - - - - - - 11.600- 77.991 ~~. "'"'"
Le scuole secondarie di secondo
grado che hanno utilizzato
l'alternanza scuola-lavoro
(pari al 45,6% del totale)
1,4"10
altri
Gli studenti delle superiori èhe
hanno preso parte ai progetti
di alternanza scuola-lavoro
(pari àIl'8,7% di ìutti gli studenti)
NEGL.ANNI
Gli studenti coinvolti nell'alternanza scuola-lavoro dal 2006/07 a12012/13
I percorsi attivati
dalle scuole nell'anno
scolastico 2012-2013
Le strutture che hanno accolto
gli studenti per le attività
di formazione
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Quotidiano
PER REGIONE
0,7"10
in altri
cos
La'egge
Il decreto legislativo
n. 77 del 15 aprile
2005 definisce
le norme generali
sull'alternanza scuolalavoro. Gli studenti che
abbiano compiuto
i 15 anni di età
possono chiedere di
svolgere l'intera
formazione
dai 15 ai 18 anni
con l'alternanza di
studio e di lavoro,
sotto la responsabilità
della scuola
Le convenzioni
068391
I percorsi di alternanza
sono progettati,
verificati e valutati
sotto la responsabilità
della scuola,
sulla base
di convenzioni
con le imprese,
con le camere
di commercio e
industria e artigianato
e con gli enti pubblici
e privati
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Economisti eingegneri al top
Ecco la classifica
delle lauree
che rendono di più
Quei diecimila euro in più degli ingegneri
ecco quanto vale dawero una laurea
Stipendi al top anchepergli economisti: in una ricerca lefacoltà chepremiano sul lavoro
'ECONoMIA e Ingegneria
pagano prima e meglio
delle facoltà umanistiche.
Vale per i maschi e per le femmine. Nei primi dodici mesi post
università, chi ha in tasca una
laurea (e un lavoro) in Economia
riesce a guadagnare fino a lOmila euro all' anno in più rispetto ai
coetanei che scelgono studi
umanistici. Lo stesso anche nel
lungotennine, a 15 anni dalla di-
........
...........
tllIl.ti'llDlla . . _
......
111dIeaI _ _ dopo
.....
scussione della tesi. iN questo
caso la differenza è di 26milaeuro annui, mentre gli ingegneri
riescono a guadagnare fino a
25.500 euro in più. Tra chi riesce
a trovare lavoro, dunque, sono
loro i più remunerati, seguiti dai
futuri medici, dai matematici e
dai fisici. Non solo. Anche dal
punto di vista della parità di genere, a sorpresa, queste lauree
offrono maggiore accesso alla
professione per le donne, dando
prospettive più eque tra i sessi.
A dirlo è una ricerca realizzata
da Giovanni Peri (economista e
ingegneria ed
economia
forse son o
ancora poche». Se nel tempo infatti è cresciuto il numero di ragazze che si iscrivono in università, «purtroppo non si riscontra
un parallelo aumento dei loro salari spiega Paola Profeta,
docente di scienze delle finanze alla Bocconi - e in generale, considerate tutte
le facoltà, il gap fra generi è ancora molto
alto».
Troppo poche
'dorme che studiano queste materie, dunque. E forse la colpa è
anche un po' dei nostri licei, in
molti casi ancora aggrappati a
pregiudizi difficili da superare.
La maggior parte dei professori
di classici e scientifici, infatti,
consiglia alle proprie allieve di
iscriversi a facoltà come Architettura, Lettere oppure Scienze
Sociali, spiega lo studio. (<A volte
si è portati a pensare che quella
dell'ingegnere sia una professione tipicamente maschile commenta Innocente Pessina,
preside del liceo classico BerchetdiMilano-questoavviene
perché siamo ancora un po'
"stagionati" , e perché in passato
eracosì.Maciònonvuoldireche
si danno soltanto dei consigli in
questa direzione, anzi: noi organizziamo incontri con tutte le
università e con tutte le facoltà
per i nostri studenti. Il suggerimento che personalmente mi
sento di dare è uno solo: va' dove
ti porta il cuore, ovvero studia
-.......
.......
_•doppio"'''''
. . . .••"0aa8
1:"_Pl8110110
quello che ti piace. Perché non è
detto che se studi archeologia un
domani tu non possa diventare
direttore di una bancID> .
Un altro mito da sfatare è
quello che riguarda l'importanza del voto con cui si esce dall'università: secondo quanto
emerge dalla ricerca, non è detto
che il voto di laurea conti poco o
nulla al fine di trovare un lavoro
ben pagato. Viceversa, a paritàdi
percorso di studi, chi si laurea
con 110 guadagna in media il 50
per cento in più rispetto a chi
porta a casa il voto più basso.
«Questa è una prova che il sistema funziona - spiega Giovanni
Azzone, ingegnere e rettore del
Politecnico di Milano - e che le
università fanno bene il loro lavoro: se chiha voti migliori trova
una remunerazione maggiore
anche nellungo termine, significa che il mercato del lavoro riconosce il voto di laurea come un
indicatore valido. E questo è
senz'altro un buon segnale».
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068391
WCADEVITO
ricercatore all'UC Davis, Università della California) insieme
a Massimo Anelli. Uno studio
della Fondazione Rodolfo De
Benedetti che sarà presentato a
Milano -1'11 dicembre alle 9,
nell' aula magna dell'università
Bocconi - basato su un campione di 30mila studenti diplomati nei licei classici e scientifici
milanesi tra il 1985 e il 2005. Nella loro ricerca, gli studiosi sono
andati a raccogliere i dati scuola
per scuola, facoltà per facoltà,
incrociando moltissime informazioni, come quelle sui redditi
degli studenti e delle famiglie di
provenienza. Ricostruendo nei
dettagli un prezioso spaccato
sulle modalità d'ingresso dei
giovani nel mondo del lavoro.
«Una ricerca che per le prima
volta mette a confronto i guadagni dei neolaureati a parità di
condizioni - spiega Giovanni
Peri-con risultati che mettono
in dubbio anche alcuni luoghi
comuni». Uno di questi riguarda
la parità di genere: non è sempre
vero,infatti,cheledonneguadagnano meno degli uomini. Lauree come quelle in Ingegneria ed
Economia presentano divari salariali minori fra maschi e femmine (rispettivamente 2.400 e
3.500 euro) rispetto ad esempio
a Giurisprudenza, Scienze sociali e Scienze naturali, dove la
differenza è tra i 5900 e i 7300
euro. «Il problema - aggiunge Peri - è che le
donne Iscritte a
Data
la Repubblica
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Foglio
Rendlnaeneo salawiale della I.anta pew
.0....1. . e
dOlUle ..
Rendimento relativo a Scienze Umanistiche-Donne
19-11-2013
19
2/2
• Premio uomini
(euro)
Fonte: Fondazione Rodalfo De Benedetti
30.000
25.000
20.000
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Quotidiano
15.000 .........................."..." .....
10.000 ....
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5.000
0 __
-5.000 ...... """.....• :•••.:." .. ".,•.
Lauweati
e oc:c:upazioae
i dottori under 35
in cerca di un impiego
nel 2012
~~II~«~~~l1
:ìfI'WJ~~~.·~;'
20%
~-
"
gli italiani laureati
tra i 30 a /40 anni
obiettivo europeo
per il 2020:
i lavoratori
con laurea
conseguita
na/2007
che non svolgono
mansioni coerenti
col titolo di studio
40%
Fonte: Istat. 2011
...
21%
Vr--------gli italiani laureati
tra i 25 ai 34 anni
mediaOcse:
068391
39%
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Pag. 28
Quotidiano
la Repubblica
Data
Pagina
Foglio
una particolare attenzione alle loro difficoltà.
I comportamenti trasgressivi e pericolosi sono
fingere di essere qualcun altro, mentire su di sé
(falsi profili), pubblicare foto senza autorizzazione,ricevereinvitidapartediestranei,cercaremateriale pornografico, chattare con persone adul-
www.ecostampa.it
za sulle donne e il rispetto per gli orientamenti
sessuali diversi, sono destinati a restare lettera
morta se non facciamo prevenzione. La normalizzazione della promiscuità porta ad un rischio
maggiore di contrarre malattie sessualmente trasmesse.
Produrre pornografia, vederlain
modo indiscriminato, abituarsi a togliere a
sesso 1'aspetto relazioIli1lt: t:
affettivo, determinano dei" copioni nel fare sesso" che impediscono di crescere e di scegliere
personalmente. Per gli adolescenti, le reazioni
nel ricevere foto o filmati a sfondo pornografico
(sexting) sono prevalentemente positive. Il30, l %
dice che gli ha fatto piacere, il29, l % che lo ha trovato divertente. Ma le reazioni negative ammontano complessivamente al23,1 %:illO,7%sièsentito infastidito, il 6,6% imbarazzato, il 2,9% spaventato ed il2,9% angosciato, il 16% è rimasto indifferente. Queste ragazze e ragazzi accettano,
ma entrano in crisi e forse è necessario dedicare
19-11-2013
34/35
2/3
te. Tutto questo in assenza
del contatto con
gli adulti anche se
incontrano rischi.
Sui giornali di questi giorni la
consapevolezza che babyprostitute, giovani maschi disposti a prestazioni con compensi, sono
presenti e appartengono a famiglie che ne sono
all'oscuro.
Il nostro intervento ascuolaèarticolatosuquesti temi attraverso il lavoro con i ragazzi e le ragazze e quello con genitori e insegnanti. Va sicuramente intensificato l'intervento, dobbiamo ricevere e ricercare un impegno di tutti gli Enti che
si occupano di sviluppo e di crescita, dalla scuola
ciI Coni. Perché non cali il silenzio.
* Irfsessuologia, Firenze
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I PROGETTI
CHAT, SCOPERTA DEL CORPO E CONFLITTI
ue i progetti awiati dall'lrf
di Firenze. Nel primo si
affronta il tema del corpo,
amore, relazioni e sessualità. Nel
secondo si trattano insieme i
conflitti e i contrasti,
l'aggressività, il bullismo e la
ricomposizione di rapporti
positivi. Si fomiscono dati
(prezioso il contributo di Elena
Lenzi) su pomografia, immagini e
chat sessuali. Nel cerchio e nei
giochi di ruolo, si creano gruppi
che esprimono opinioni e
decaloghi nel rispetto tra maschi,
femmine, omosessualità.
Si può vedere per un
nUmero .dì sècondl limiléìti,
068391
poi si aulodistrugge
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ItaliaOggi
Data
19-11-2013
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34
Foglio
1
L'esame del Centro studi Cnai sul decreto istruzione (I. 128/2013)
Si punta su scuola-lavoro
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Quotidiano
Binomio rafforzato grazie alla formazione
DI
MANoLA DI RENZO
Its, sia in quelli destinati al
sostègno all'apprendistato dal
Ministero del lavoro e delle
politiche sociali.
Un successivo decreto interministeriale, tra Ministero
dell'istruzione e Ministero del
lavoro, avvierà un programma
sperimentale per il triennio
2014-2016 per lo svolgimento di periodi di formazione in
azienda per gli studenti degli
ultimi due anni delle scuole
secondarie di secondo grado.
Il programma contempla la
stipulazione di contratti di
apprendistato,con oneri a carico delle imprese interl'lssate
e senza nuovi o maggiori a carico della finanza pubblica. Il
decreto dovrà definire la tipologia di imprese che potranno
Rartecipare al programma, i
loro requisiti, il contenuto delle convenzioni che dovranno
essere concluse tra le istituzioni scolastiche e le impre:;;e,
i diritti degli studenti coinvolti, il numero minimo di ore di
didattica curriculare e i criteri per il riconoscimento dei
crediti formativi.
Con l'art. 14 comma 1-ter,
le università hanno la possibilità di stipulare convenzioni con singole imprese o con
gruppi di imprese per realizzare progetti formativi congiunti, al fine di promuovere
l'esperienza lavorativa diretta
degli studenti durante la formazione post-secondaria.
I progetti formativi congiunti prevedono che lo
studente, nell'ambito del
proprio curriculum di studi,
svolga un adeguato periodo
formazione presso le aziende
sulla base di un contratto di
apprendistato.
Il comma 1-quater stabilisce che le convenzioni di cui la
comma precedente specifichino i corsi di studio interessati,
le procedure di individuazione
degli studenti in apprendistato, i tutori, le modalità di verifica delle conoscenze acquisite
durante il periodo di apprendistato e il numero dei crediti
formativi massimi, fino al limite di 60 crediti, riconoscibili
a ciascun studente.
Il resto degli articoli è dedicato al welfare studentesco, ad
un programma sperimentale
di didattica integrativa contro
il fenomeno della dispersione
scolastica e l'inserimento degli immigrati, a un nuovo piano triennale delle assunzioni
a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed
Ata, all'inserimento di nuove
detrazioni fiscali al 19% per
le donazioni a favore di Università e Istituzioni di alta
formazione artistica, all'ampliato del divieto di fumo a
scuola, all'introduzione di
nuove misure per la corretta e
sana alimentazione degli studenti. E poi, misure per l'edilizia scolastica, di reclutamento
dei dirigenti scolastici e per la
specializzazione medica.
068391
cuoIa formazione e lavoro allo stesso tempo.
Il nuovo decreto istruzione intende rafforzare il binomio scuola-lavoro,
passando per la formazione
in azienda.'
L'Il novembre scorso è stata pubblicata in G. U. la legge
128 dell'8111/13 di conversione dcI dI 104 del 12/9/12, il co·
siddetto decreto istruzione.
Nei nuovi commi l'interesse
a sviluppare le attività di stage e tirocinio, la didattica di
laboratorio e l'apprendistato
di alta formazione.
Il Centro studi Cnai ha analizzato il testo del decreto ed
evidenziato le principali novità in materia del lavoro.
Il comma 4-ter dell'art. 5
prevede, per l'implementazione del sistema di alternanza
scuola-lavoro, delle attività di
stage, di tirocinio e di didattica in laboratQrio, l'adozione
di un regolamento al fine di
ridefinire le modalità di applicazione delle disposizioni
delle norme sulla salute e la
sicurezza di cui al dlgs 81/08,
agli studenti in regime di alternanza scuola- lavoro ovvero impegnati in attività di stage, di tirocinid'e di didattica in
laboratorio.
L'art. 8 disciplina il percorso di orientamento per gli
studenti. con l'intento di fa-
cilitarli in una scelta consapevole dei percorsi di studio
favorendon,e la conoscenze
e le opportunità degli sbocchi occupazionali. Lo scopo
è quello di aiutare i giovani
studenti, iscritti all'ultimo
anno delle scuole secondarie
di primo grado e agli ultimi
due anni delle scuole secondarie di secondo grado, a inserirsi con maggiori occasioni
pel mondo del lavoro. Tali misure sono anche attuate per
realizzare le azioni previste
dal programma europeo Garanzia per i giovani.
Dopo l'articolo 8 è stato inserito l'art. 8-bis riguardante
istruzione e formazione per il
lavoro. I percorsi formativi e di
orientamento di cui all'art. 8
precedente, comprendono jmche misure per far conoscere
il valore educativo e formativo
del lavoro, per esempio attraverso giornate di formazione
in azienda, agli studenti della
scuola secondaria di secondo
grado, con particolare riferimento agli istituti tecnici e
professionali organizzati dai
poli tecnico-professionali.
Gli stessi percorsi devono
anche sostenere la diffusione dell'apprendistato di alta
formazione nei percorsi degli
istituti tecnici superiori, anche
attraverso misure di incentivazione finanziaria previste
sia nell'ambito degli ordinari
stanziamenti destinati agli
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Si riducono nel breve periodo le chance di immissione in ruolo per l'esercito dei precari
Pensioni a picco dopo la Fomero
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Potevano essere 80 mila nel 2014, arriveranno a 25mila
DI NICOLA MONDELLI
S
vece fare valere, alla data del
31 dicembre 2014, i requisiti
richiesti dalla normativa vigente, indicati appunto nell'articolo
24 (sessantasei anni e tre mesi
per la pensione di vecchiaia e
quarantuno anni e sei mesi, se
donna e quarantadue anni e sei
mesi, se uomo per la pensione
anticipata).
Alla platea dei possibili aspiranti alla pensione potrebbero
aggiungersi, come richiede un
disegno di legge unificato presentato da Manuela Ghizzoni
(Pd) e Maria Marzana(M5S)
all'esame della commissione cultura del senato, -i circa
quattromila docenti e Ata che,
secondo un monitoraggio disposto· nelle scorse settimane
dal ministero dell'istruzione,
avevano maturato i reqwsiti richiesti dalla previgente normativa entro il 31 agosto
2012 e non entro il 31
dicembre 2011, come
prevedeva il più volte
citato articolo 24 e che
per tale motivo sono
stati esclusi dal beneficio previsto per chi li
aveva maturati entro il
31 dicembre 2011.
Chi può chiedere di lasciare
A normativa vigente hanno
facoltà di presentare la domanda per accedere alla pensione
anticipata:
- il personale femminile di
età non inferiore a 57 anni e tre
mesi e una contribuzione di almeno 35 anni, posseduti entro il
31 dicembre 2013, optando per
il sistema contributivo, come
dispone la legge 243/2004;
- il personale che alla data del
31 dicembre 2011 poteva fare valere"quota
96" oppure 40 anni di
anzianità contributiva;
- il personale femminile che entro il 31
dicembre 2014 può
fare valere una anzianità contributiva di
almeno 41 anni e sei
mesi; quello maschile
42 anni e sei mesi;
Per chiedere di aecedere invece alla pensione di vecchiaia, il
personale della scuola
d.eve avere compiuto,
entro il 31 dicembre 2014, 66
anni e tre mesi di età e una an-
zianità contributiva di.almeno
20 anni.
Sarà invece disposto
d'ufficio(salvo trattenimento
in servizio) il pensionamento
per raggiunti limiti di età nei
confronti del personale che alla
data del 31 agosto 2014 avrà
compiuto 66 anni e tre mesi
di età, ovvero al compimento
del sessantacinquesimo anno
di età, se al 31 dicembre 2011
poteva fare valere i requisiti per
il diritto alla pensione di anzianità richiesti dalla normativa
previgente l'entrata in vigore
dell'articolo 24 del decreto legge 201/2011 (sessanta anni di
età e trentasei di contributi, o
sessantuno anni e trentacinque
di contributi, ovvero e indipendentemente dall'età anagrafica,
quaranta anni di contributi).
Proposte di modifica
Al momento dato non è tuttavia da escludere che possa
accedere al trattamento pensionistico, sia anticipato che di
vecchiaia, anche personale con
requisiti diversi da quelli sopra
indicati.
Sono infatti all'esame del
Parlamento, oltre alla citata
proposta di legge GhizzonilMarzana, altre proposte di legge di
modifica, oltre che del già citato
articolo 24, anche dell'articolo 6
del decreto legge 21412011.
Ma per avere una qualche
certezza in materia occorrerà
soprattutto attendere l'approvazione della legge di stabilità
2014 e la sentenza che i giudici
della Corte Costituzionale dovrebbero emettere nella giornata odierna sulla legittimità
costituzionale proprio dell' articolo 24.
Fino a quel momento, e comunque fino a quando non sarà
emanato il decreto ministeriale
previsto dalla legge, è opportuno che il personale interessato
non presenti alcuna domanda.
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arebbero non più di
venticinquemila, di
cui 1'80% docenti, i dipendenti scolastici che
hanno i requisiti anagrafici e
contributivi richiesti dall'articolo 24 del decreto legge 201/2011
per accedère al trattamento
pensionistico di vecchiaia o anticipato, con decorrenza 10 settembre 2014. Senza la riforma
Fomero il loro numero avrebbe
potuto essere compreso tra 70 e
80 mila unità.
É quanto si ricava da una ~
iezione realizzata da ltaliaOggi
in base al personale in servizio
nel corrente anno scolastico con
contratto a tempo indeterminato e alle classi di età.
Si tratta dell'ennesima conferma che la riforma previdenziale entrata in vigore dal 10
gennaio 2012,nello stabilite
una età anagrafica non inferiore a 66 anni e una anzianità
contributiva non inferiore a 41
anni per le donne e 42 per gli
uomini, ha ridotto ai minimi
ternrini il numero del personale della scuola che teoricamente potrebbe andare in pensione
si:;!. il1o settembre 2014 che nel
settembre del 2015. Se 1'80% è Tempi e modalità
di docenti, il 18% è costituito
dal personale Ata e il 2% da
Per il solo personale
dirigenti scolastici. Proiezioni, scolastico la domanda
quelle sui pensionamenti, che di cessazione dal serviriducono drasticamente le pos- zio, avente effetto dallO
sibilità di immissioni in ruolo settembre 2014, deve
nei prossimi anni per l'eserci- essere presentata - se si voglioto dei precari, che dopo i Pas, no evitare le penalizzazioni prei percorsi abilitativi speciali, è viste dal codice civile, dal condestinato a salire sfondando tratto nazionale scuola e dalla
normativa pensionistica vigenquota 200 mila.
Dall'indagine si rileva anche te - esclusivamente nell'arco
che oltre 1'80% dei venticinque- di tempo compreso tra l'inizio
mila può fare valere, avendoli dell'anno scolastico e la data
maturati entri il 31 dicembre che il ministro dell'istruzione
2011, i requisiti anagrafici e stabilirà con apposito decreto
contributivi richiesti dalla nor- che, di norma, viene pubblica·
mativa previgente l'entrata in to entro il mese di dicembre.
vigore del predetto articolo 24. Occorre tuttavia sottolineare
La restante parte potrebbe in- che al fine di garantire la con-
tinuità didattica, al personale
docente ed Ata il trattamento
pensionistico potrà comunque
essere liquidato solo a decorrere dal 16 settembre dell'anno
scolastico successivo a quello
di cessazione volontaria dal
servizio o per raggiunti limiti
di età. Sarà invece liquidato dal
mese successivo alla cessazione
dal servizio per dispensa.
Solo ai dirigenti scolastici è
invece consentito di recedere
dal rapporto di lavoro in tempi
diversi, anche nel corso déll'anno scolastico, purché vengano
rispettati i termini e le condizioni previsti dal loro contratto
e percepire la pensione, se ne
hanno diritto, dal mese successivo a quello della cessazione.
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E chi è bocciato
ipotrà fare solo concorsi
DI GIORGIO CANDELORO
stituiti con il decreto ministeriale 249 del 2010, e organizzati sulla base del regolamento diramato dà! Miur nel
marzo scorso, i Pas sono destinati ai docenti non abilitati
ma con contratto a tempo detenninato, a condizione che
I abbiano prestato almeno tre anni di servizio in scuole statali o paritarie. Qualcosa che somiglia molto ai vecchi corsi
abilitanti, l'antico "secondo .canale" del reclutamento degli
insegnanti italiani. Ma con la sostanziale differenza che gli
attuali Pas possono essere attivati soltanto dalle università
e dalle istituzioni dell'alta formazione, naturalmente di concerto con il Ministero. Ciò impone ai partecipanti un costo
di iscrizione, un test di selezione in entrata, la frequenza
obbligatoria e un esame finale. Inoltre coloro che saranno
bocciati nei proi!simi due anni accademici non potranno mai
più partecipare allo stesso percorso abilitante ma solo agli
eventuali futuri concorsi ordinari. Le università che hanno
attivato i percorsi chiuderanno le iscrizioni il prossimo 22
novembre, Non dovrebbe essere stata accolta la richiesta di
alcuni sindacati di prevedere un "prezzo sociale" per i corsi.
Al contrario i costi di iscrizione si prevedono piuttosto salati e
dovrebbero oscillare, secondo indiscrezioni, tra i cinquecento
.: e i duemila euro. I corsi partiranno nella seconda metà di
I
dicembre e si concluderanno entro il prossimo giugno, quandò si dovrebbero avere i primi abilitati Fas. Una tempistica
giudicata da molti piuttosto ottimistica, se si considera che
a oggi solo gli uffici scolastìci regionali di Molise, Umbria e
Marche hanno pubblicato gli elenchi degli ammessi. Inoltre i
tempi potrebbero allungarsi anche per la prevedibile valanga
di ricorsi da parte degli esclusi. Tra le questioni irrisolte ci
sono ancora i dubbi sulla validità dell'anno scolastico 20122013 ai fini del raggiungimento dei tre anni di insegnamento
richiesti per l'accesso ai corsi e quelli sulla concessione di
permessi di studio ai docenti in .servizio impegnati nei Fas.
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Delega. su scatti e reclutamento
Carrozza assicura: superata
DI ALESSANDRA RICCIAJIDI
«A seguito delle notizie di stampa sul disegno di legge
delega in materia di Istruzione, Università e Ricerca, il
Ministero precisa che il testo a cui si fa riferimento è da
ritenersi del tutto superato». É il comunicato con cui il
dicastero dell'istruzione ha ammesso che il disegno di
legge delega su scatti e reclutanìento era effettivamente
all'ordine del giorno del dibattito in consiglio dei ministri. Anche se l'articolatò, bloccato al cdm e sommerso
dalle critiche sindacali, è da ritenersi superato.
,•. .
Il provvedimento, antiçipato da ItaliaOg!J,i martedì scorso e disponibile sul sito www.italiaoggi.itJdocumenti'bsbec0adnddiri'?~ors DUDIS
' . teriali
' . po- .i
tre e
ttura perdere la parte '.1
sull'istruzione, per concentrarsi
su università e ricerca. Dopo
l'alzata di scudi dei sindacati,
in particolare della Flc-Cgil
e di Gilda, il ministrQ Maria
Chiara Carrozza ha convocato
per venerdì prossimo un vertice
con le sigle sindacali per Wscutere di tutti i temi aperti sul
fronte scuola. Probabile che si
parli dunque delle progressioni
di carriera e del reclutamento, ma
anche di una eventuale revisio-"
ne della durata dei licei e
del canale della formazione tecnica e proc
fessionale. Sarà probabilmente quella la
sede per caprre se il
ddl delega è definitivamente tramontato o meno.
1.• .
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Via libera ai trasferimenti in terprovinciali per i docenti immessi in ruolo nel 2011
Prof tecnici, corsa a ricollocarsi
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Basta il titolo di studio perpassare su altra cattedra
DI CARLO FORTE
nificazione delle
aree del sostegno,
ricollocazione degli
insegnanti tecnicopratici provenienti dagli enti
locali e reintegro del limite
dei 3 anni di permanenza
nella provincia di immissione in ruolo, in luogo del
vincolo quinquennal~. Sono
queste le materie innovate
dal decreto Carrozza che
hanno riflessi sulla mobilità del personale. E a questi
tre temi è stato dedicato un
incontro che si è tenuto al
ministero dell'istruzione 1'11
novembre scorso, nell'ambito delle trattative in corso
per il rinnovo del contratto
sulla mobilità.
Unificazione del sostegnò
Il decreto Carrozza, che è
stato convertito con la legge 128/2013 dell'8 novembre
scorso, prevede che a partire
dal prossimo aggiornamento
delle graduatorie di istituto
gli elenchi di seconda e la
terza fascia saranno unificati (si veda Italia Oggi del 12
novembre scorso). Dal 2017
sarà unificata anche la prima fascia, fermo restando
provinciale non subiranno
alcuna modifica. In buona
'sostanza, dunque, a regime,
per le supplenze dei presidi
non si terrà conto dell'area
di provenienza del docente
da assumere. Mentre, per le
immissioni in ruolo e per le
supplenze attribuite dagli
uffici e dalle scuole polo, si
continuerà a fare riferimento alle 4 aree specialistiche
tradizionali (AD01, AD02,
AD03, AD04) sia per quanto riguarda la costituzione
dei posti in organico che per
l'assegnazione dei docenti,
Secondo quanto risulta a
Italia Oggi, le parti avrebbero escluso di potere
applicare questo nuovo criterio alla mobilità
a domanda. Ma vi sarebbe
già un accordo di. massima
che darebbe l'ok all'applicazione dei nuovi criteri
alla mobilità annuale (utilizzazioni e assegnazioni
provvisorie) .
Insegnanti
tecnico-pratici
Mobilità interprovinciale
Il comma IO-bis del decreto Carrozza dispone, per,
i docenti neoimmessi in ruolo, la riduzione da 5 a 3 degli
,annì 'dì' 'eU'e-tÙvo servIiIò
nella provincia di titolarità
necessari per là richiesta
di trasfe~imento, a~se-
gnazlOne prOVVISOria o utilizzazione
in altra provincia. La novella ripristina
parzialmente
la situazione precedente
all'entrata in vigore del decreto legge 70/2011.
Parzialmente, perché il limite dei 3 anni non si applicava alle utilizzàzioni e alle
assegnazioni provvisorie,
ma solo ai trasferimenti. Va
detto, inoltre, che ai sensi
dell'articolo 3.99 del testo
unico, il limite non si applica
ai portatori di handicap (art.
21 della lègge 104/92) ea chi
assiste un familiare disabile
grave in qualità di referente
unico (art. 33 comma 5 della
legge 104/92). Quest'anno, se
fosse rimasto vigente il vincolo quinquennale, sarebbe
stato il primo anno di applicazione. Adesso, invece, per
effetto della novella, i docenti immessi in ruolo nel
2011 potranno fruire·della
mobilità interprovinciale sia
. per i trasferimenti che per
le assegnazioni provvisorie
(anche se non hanno figli in
tenera .età) e le utilizzazioni (qualora appartengano a;
classe di concorso in esubero e fino alla concorrenza del
medesimo).
----©R;produzinnE riservata______fl
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Il comma 9
dell'articolo 15 del
decreto legge 104/2013,
come modificàto dalla legge
di conversione, prevede che
gli insegnanti tecnico - prache gli organici e le procedu- tici provenienti dai ruoli dere di assunzione della fase gli Enti locali, attualmente
collocati nelle classi di concorso C555 e C999 (circa 900
unità) potranno transitare
su altra classe di concorso
per la quale siano abilitati
o in possesso di titolo idoneo,
purché non ci siano condizioni di esubero nella provincia di riferimento. Secondo
quanto risulta a Italia Oggi
le parti sareb- bero inclini
a ritenere
che per «titolo idoneo» debba
intendersi il titolo di studio
di accesso alla classe di concorso. Inoltre, 'per agevolare
il più possibile la ricollocazione, vi sarebbe l'intenzione di stipulare una clausola
ad hoc per consentire loro di
transitare nelle altre classi
di concorso,. senza nemmeno presentare la domanda
di passaggio di cattedra o
di ruolo. Il decreto Carrozza prevede inoltre che, dove
possibile, i docenti interessati potranno continuare ad
essere collocati presso gli uffici tecnici.
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Eureka! Idee per la scuola digitale
Orientamento, disturbi specifici dell'apprendimento
(Dsa), registro elettronico. Contenuti didattici e tecnologie innovative si incontrano in «Eureka!Idee digitali
per la scuola», il nuovo prògetto Giunti Scuola, Intel
e Microsoft per dotare oltre 12mila scuole di un kit di
servizi socio-educativi.
Presentato la scorsa settimana ad ABCD, il salone italiano dell'educazione, è «un vero ecosistema digitale a
misura di studente e dinamico», commenta Carlo Parmeggiani di Intel. «Con un ruolo fondamentale nelle
classi nel modo in cui studenti e docenti imparano,
collaborano e comunicano tra loro e con le famiglie»,
aggiunge Emilio Civetta di Microsft. Un'attenzione
particolare all'orientamento scolastico e professionale
sulla base dell'età degli studenti, «per ridurre dispersione scolastica e insuccesso formativo», spiega Andrea
Chairamonti di Giunti Scuola.
Così, una batteria di test aiuta nella scelta, delineando il profilo orientativo individuali e, alle superiori,
un'applicazione per l'orientamento professionale individua le professioni compatibili con i proprio interessi
e abilità.
Tre i servizi per la primaria.
Individuare precocemente i Dsa grazie a questionari
di osservazione che tracciano il profilo individuale del
bambino. Fornire strumenti di valutazione e potenziamento di abilità specifiche degli studenti. Affrontare
in modo sistematico temi di grande impatto sociale,
come educazione alimentare e ambientale, tutela dei
minori, cittadinanza attiva. Infine, il registro digitale
di classe e del docente.
.
Info:www.giunti.it
Emanuela Micucci
- - © Riprodll2illTUl riseroata___B
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I progetti possono essere segnalati all'indirizzo:
[email protected]
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Ricerca Dedalus sulla dispersione. La proposta: orientare con le storie, non con i test
Superiori., record di pentimenti
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Il 440/0 dei diplomati tornando indietro cambierebbe corso
DI EMANUELA MICUCCI
i'unicità di ciascun ragazzo». Aspetti che non emergono nei test, che invece
«tendono a confermare i
punti deboli degli studenti
e non li aiutano a cambiare,
perché fotografavo parzialmente la persona senza coglierne il potenziale».
Dedalus nasce dalla volontà di s'Ostituire i test
degli interventi di orientamento con le storie, i racconti dei ragazzi per dare
voce e valore alla persona.
Orientamento narrativo,
dunque. Con un'innovazione: far lavorare con i ragazzi due diversi professionisti,
gli storyteller della Scuola
Holden di Tornio, esperti
di narrazione, e i career'
counselor, esperti di orientamento.
Film, favole, fumetti, canzoni, role playing, giochi di
gruppo, video interviste:
linguaggi moderni e vicini
agli studenti sono utilizzati in classe nei 7 moduli di
due ore ciascuno a cadenza
settimanale. Segue il colloquio con il counselor, a cui
sono invitati anche i genitori per costruire consenso
in famiglia sulla scelta di
studi. «lI' 90% dei genitori
ha aderito - illustra Pizzorno - e spesso erano presenti
entrambi anche se separati o divorziati». La valutazione del progetto è stata
curata dall'Università di
Torino, «cosa che raramente avviene in Italia per gli
interventi orientativi».
Una doppia rivelazione,
prima e dopo l'intervento,
con questionari agli studenti coinvolti e a un gruppo di
controllo. «Al termine della
sperimentazione diminuisce l'indecisione sul futuro
percorso di studi e si osserva un aumento dell'autoconsapevolezza e dell'autoefficacia. Quest'ultima
in maniera statisticamente
significativa solo nei campione di Dedalus».
Per il 68% dei partecipanti è stato molto utile vedere sequenze filmiche, per
oltre il 65% confrontarsi
con il counselor sulla scelta scolastica. Utile per 54%
anche l'ascolto di brani musicali, mentre gli esercizi di
scrittura sono stati l'aspetto meno apprezzato, molto
utile per il 33%.
- - © Riprodu.zione riseroata----llll
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a scuola superiore
la decide la classe
sociale e il grado di
istruzione dei genitori. Pesa anche il voto delle
medie e il corso scelto dagli amici. Risultato: il 44%
degli diplomati quest'anno,
se potesse tornare indietro, cambierebbe indirizzo
di studi e/o scuola. Da ti
del rapporto Almadiploma 2013 da affiancare al
18,2% di 18-24enni italiani che, secondo Noi Italia
2013 dell'Istat, abbandona
gli studi prima di consegui"
re il diploma o la qualifica professionale, contro il
13,5% dei Paesi dell'Unione
europea. Sotto accusa i più
diffusi interventi orientativi alle medie: quello informativo con opuscoli, open
day e quello che utilizza i
test.
«I test tendono a confermare i punti deboli degli
studenti e non li aiutano a
cambiare, perché fotografavo parzialmente la persona
senza coglierne il potenziale», spiega Maria Chiara
Pizzorno. direttore scienti-
fico del progetto Dedalus.
«Un metodo innovativo di
orientamento, scolastico
sperimentato, tra ottobre
2012 e gennaio 2013,con
251 studenti di terza media
di classi a rischiodispersione della provincia di Biella
e 73 svizzeri del cantone dei
Grigioni, basato sullo storytelling, sfruttando il bando europeo "Intereg ItaliaSvizzera 2007-2012», spiega
Donato Squara, direttore di
Città Studi di Biella, capofila italiano del progetto. Una
sperimentazione di cui ItaliaOggi anticipa i risultati
che saranno presentato 1'11
dicembre alla Città Studi di
Biella.
«Dedalus nasce come
azione di contrasto della
dispersione che - prosegue
Pizzorno .:.. registra il picco
al primo anno delle superiori. Intervenire in quella
classe o quando i ragazzi si
sono ritirati è troppo tardi.
Occorre agire prima, investendo nell'orientamento
in uscita dalle medie. Non
solo per promuovere scelte
consapevoli e miratè negli
studenti, ma soprattutto
Der riconoscere il valore e
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Educazione stradale,
vigili in prima linea
DI STEFANO MANZELLI
Aj
mentano i progetti della polizia municipale per
garantire la sicurezza stradale degli alunni in
bicicletta e nei percorsi pedonali casa - scuola.
sono soprattutto le scuole primarie gli istituti
maggiormente sensibili a questo tipo di offerta formativa.
Lo ha chiarito il secondo Rapporto nazionale sull'attività
della polizia municipale Anci - Cittalia 2013, presentato
1'8 novembre. Lo scopo della ricerca, specifica la nota
introduttiva, è quello di illustrare dettagliatamente chi
sono e cosa fanno i 60mila poliziotti municipali lungo
lo stivale. Tra le attività tradizionali dei vigili urbani
l'educazione stradale continua à rappresentare un impegno consolidato. Questa particolare materia, specifica
l'Anci, presuppone che siano le scuole gli attori principali
dell'insegnamento. In buona sostanza è fondamentale
che all'interno di ogni progetto formativo venga prevista
l'educazione stradale come materia ad hoc.
La polizia municipale agirà quindi in sinergia con gli insegnanti per il compimento di progetti educativi legati alla
sicurezza stradale e all'autonomia della mobilità. Oltre al
'tradizionale patentino per le biciclette dalla ricerca emerge un numero sempre crescente di progetti dedicati alla
valorizzazione del percorso sicuro casa - scuola. Ovvero
«pedibus» e «bici bus», magari in collaborazione con tutor
volontari dove la polizia locale si occupa di trasferire le
regole di comportamento e di comprensione delle norme.
Interessanti anche i numeri che emergono dall'elaborato
Cittalia. Le ore di educazione stradale dedicate dai vigili alle scuole sono ripartite tra. scuole dell'infanzia (12%),
scuole elementari (46%), medie (26%) e superiori (16%).
Il tipo di scuola che dedica più spazio alla strada è principalmente quella dell'obbligo. Segue la scuola d'infanzia e
quella secondaria superiore.
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39
1
Rapporto Miur: il 42% è nato in Italia, nuovi ingressi al 3%. Unar: burocrazia discriminante
Stranieri., 4 su dieci in ritardo
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Il picco alle superiori, quando il' 670/0' non è in regola
DI EMANUELA MICUCCI
iscriminati a scuola
rché poco seg\Ùti. Un
sistema scolastico negativo per gli studenti
stranieri fotografato, in questi
giorni, dal monitoraggio annuale del ministero dell'istruzione e
dal Dossier Statistico Immigrazione 2013 di Idos e Unar (ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali). Sul banco degli
imputati in entrambi i rapporti
l'irregolarità negli studi, le forti
differenze rispetto ai compagni
italiani nelle scelte degli indirizzi alle superiori. I 786.630
studenti originari da circa
200 Paesi che lo scorso anno
scolastico sedevano sui banchi
delle scuole italiane, secondo
il Miur, continuano a crescere
di numero sebbene con una
leggera contrazione, costante
dal 2011/12: +30.691 ragazzi
nell'ultimo anno, un incremento del 4,1% dovuto soprattutto
dalla presenza di nati in Italia,
che rappresentano ben il4 7,2%
degli studenti stranieri totali,
mentre i nuovi ingressi in Italia a partire dalla primaria si
attestano al 3,7%.
Dispersione, i buchi neri
Ma il 38,2% degli alunni stranieri di tutti gli ordini di scuola si trova in una situazione di'
ritardo scolastico, percentuale
più che tripla rispetto agli stu.
denti italiani fermi alI'1l,6%.
E più elevata all'innalzarsi
dell'età dei ragazzi: sono il
16,3% alla primaria,
contro il 2% degli
italiani; diventano
il 44,1% alle medie, quasi la metà,
a fronte dell'85 dei
compagni con cittadinanza italiana;
salgonp addirittura
al 67 ,1%, la maggioranza, alle superiori contro meno di 1;4
degli altri alunni
(23,9%). Basti pensare 13.936 bambini
tra gli 11 e i 13 anni
frequenta ancora la
V primaria a fronte
di 37.199 regolari,
mentre 27.024 1416enni va in III media, circa 2.000 in più dei 25.613
regolari. Solo 9.592 studenti
a 16 anni frequenta l'ultimo .
anno della scuola dell'obbligo,
mentre 10.542 hanno 17 anni,
5.955 sono 18enni, 2.585 hanno
compiuto 19 anni, 1.106 hanno
20 anni e 2.803 sono over 20. Al
diploma arrivano in 6.079 regolari contro gli altri 15.145 ritardatari.Ancora, in I primaria
è ripetente' il 2% dei bambini
stranieri, contro quasi nessun
italiano, in I media superano
1'8% più del doppio dei compagni, in I superiore sfiorano il
12% contro 1,8% degli italiani.
Esiti insoddisfacenti denun-
ciati anche dal Dossier Immigrazione, specialmente per gli
studenti che non sono nati in
Italia: sono ammessi all'esame
di scuola media il 6,5% in meno
rispetto çlgli italiani. Male anche sul fronte della dispersione
scolastica sia alle medie, pari
allo 0,49% rispetto allo 0,17%
dei compagni, sia alle superiori, dove con il 2,42% doppia
1'1,16 degli italiani. Del resto,
«secondo l'OCSE in Europa
tra gli studenti stranieri è più
frequente l'abbandono rispetto agli autoctoni (25,9% contro
13,0%) e ciò avviene specialmente in
Italia, a Cipro e in
Grecia», sottolinea
Marco De Giorgi,
direttore generale
Unar, che denuncia
come «il sistema
scolastico italiano
sia negativamente
caratterizzato anche dalla carenza di
risorse economiche
e professionali; da
requisiti burocratici
talvolta escludenti,
come la richiesta
del codice fiscale
anche per l'iscrizione che sfavorisce gli
irregolari; da limitati' interventi per sostenere
l'apprendimento della lingua
italiana da parte dei nuovi
arrivati; dai tetti del 30% previsti contro una paventata 'in-
vasione'; da orientamenti non
equilibrati, con una presenza
nelle scuole secondarie sbilanciata verso gli istituti tecnici e
professionali» .
Scelte, va il professionale
. Aspetto quest'ultimo su cui si
sofferma anche il monitoraggio
del ministero. Dai dati emerge
che nella scelta del percorso
dell'istruzione secondaria di
secondo grado, gli alunni stranieri prediligono la formazione
tecnica per il 41,1% dei nati in
Italia e il 38,2% dei nati all'estero e quella professionale, scelta
dal 29,8% dei nati in Italia e
dal 39,8% dei nati all'estero. E
guardano con interesse il liceo
scientifico, rispettivamente il
14,8% e il 10,1%.
Nel 20% solo italiani
Zero alunni stranieri nel
20,7% delle ~cuole: 11.852 istituti senza alunni con cittadinanza non italiana censiti dal
Miur nel 2012/13 (7.583 scuole d'infanzia, 2.029 primarie,
742 medie, 1.448 superiori).
Mentre si supera il tetto del
30% di studenti stranieri in
2.584 scuole, il 4,7%. Di queste 1.584 arrivano al 40% di
presenze e 1.110 lo superano, soprattutto alle materne
e alla primarie. La maggior
patte degli istituti, 34.012 (il
59,3%), non raggiunge il 15%
di alunni stranieri.
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L'ESPERTO RISPONDE! Il caso di una docente che ha visto la sua busta paga crescere
Il rehusdei, gradoni· del 2012
è ancora tutto da risolvere
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Insieme al 2013, sono ora due gli anni da recuperare
Chi sguazza
neile assemblee
Mi sento come il bambino
nella favola di Andersen, il
quale indicava che l'imperatore era nudo ma nessuno
lo ammetteva. Mi riferisco
a due questioni che i sindacati non voglionò vedere.
Una è la partecipazione alle
assemblee'. I lavoratori della
scuola hanno diritto a partecipare alle assemblee sindacali per lO giorni all'anno.
Ma da quando è stato tolto l'obbligo delle firme di
presenza da presentare al
dirigente scolastico,alcuni
lavoratori (molti?) fingono di
aderire all'assemblea sindacale, ma non ci vanno. Altra
questione: la legge 104 per
l'assistenza al familiare disabile. E' un giusto diritto,ma
alcuni (molti?) ne approfittano per prendersi una vacan'za dal lavoro,a danno degli
àlunni che perdono ore di
lezione (tre giorni mensili di
permesso). Basterebbe inviare una visita fiscale .presso
l'abitazione del disabile, per
accerlarsise effettivamente
è assi.stito. L'idea che i sin:
dacatI hanno fatto passare e
che i diritti vanno confermati
a a prescindere, ma la filosofia della nostra Costituzione
prevede che ai diritti corrispondano dei doveri.
Eugenio Tipaldi
Ragusa
In via preliminare va
chiarito che le questioni
rappresentate dal lettore
riguardano materie che non
rientrano tra quelle di competenza della contrattazione
collettiva, essendo ascrivibili alla cosiddetta riserva
di legge. Quanto al merito,
fermo restando che un'associazione non riconosciuta
(qual è il sindacato) non
. avrebbe titolo, evidentemente, a «certificare» o comunque ad attestare fatti compiuti da terzi (prerogativa,
questa, tipica del pubblico
ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni) l'eventuale
inadempimento dell'obbligo
di partecipare all'assemblea sindacale, considerato che tale adempimento
costituisce presupposto per
l'es?nèro dr:ll'a~tiVltà lav~ratwa ordmana, espone ~l
lavoratore interessato alla
responsabilità penale. Tra le
ipotesi di reato astrattamente configurabili, considerato
che il danno derivante dal
raggiro assumerebbe rilievo
in capo allo stato, p6trebbe
esserci quella di truffa aggravata. Quanto al diritto
ai permessi di cui all'art.33
della legge 104/92, tale diritto insorge a seguito di accertamenti sanitari di natura collegiale, inolto rigorosi,
nei quali vengono coinvolte
ben due commissioni mediche. Anche in questo caso
l'inadempimento dell'obbligo di prestare assistenza al
disabile potrebbe ingenerare
la responsabilità penale (tra
gli illeciti ipotizzabili, quello
di abbandono di incapace in
continuazione con la truffa
aggravata). In entramb! i
casi, previa denuncia all'autorità giudiziaria, i controlli
verrebbero effettuati direttamente in sede di indagine
nell'ambito del procedimento
penale ad essi collegato.
Carlo Forte
,.
Fotocopie per i compiti"
paga la scuola
Mi riferisco all'articolo del
12 novembre: «Scuola digi~
tale? Solo il 2% dei presidi
ha il software giusto» e alla
legge 135/2012 per una domanda. Per le verifiche scritte, spesso prove strutturate,
a chi spetta l'onere della ri'produzione in fotocopia.
Lino Fiorito
Cosenza
Gli oneri strumentali relativi. alla somministrazione
di prove scritte non possono
che ricadere in capo all'amministrazione. E' da escludere, infatti, che tali oneri
possano essere fatto ricadere
sul docente interessato (stante l'inesistenza di obblighi
contrattuali in tal senso e la
eventuale perdita salariale
derivante dall'assunzione
dei siddetti oneri) né, tanto
meno, sull'utenza (si veda la
nota 593 del 7 marzo 2013)
salvo contributi volontari.
Carlo Forte
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1 /3
Statali, piano per la mobilità
~Spending review, ecco i tagli del governo: 32 miliardi in tre anni, si parte a febbraio
~Nel mirino anche le pensioni di reversibilità. Risparmi da scuola e forze dell'ordine
di Pil, cioè almeno 32 miliardi
di euro di risparmi. La spending review partirà a febbraio
2014. Il programma di lavoro
La spending review
punta a 32 miliardi
Per gli statali
mobilità più facile
RISPARMI GIÀ HEl2OJ4
AfEBBRAIO LE PRIME
INDICAZIONI OPERATIVE
MA ALCUNE MISURE
POTREBBERO ANCHE
t~~t"t ANTICIPATE
..Via al piano CottareJJi: si lavora anche su forze di polizia,
scuole e pensioni di reversibilità. I proventi per ridurre le tasse
MANOVRA/1
ROMA La spending review, che
d'ora in poi dovrebbe chiamarsi
più italianamente revisione della
spesa, accelera e quadruplica
l'obiettivo. Nei prossimi tre anni
il ministero dell'Economia punta
a realizzare un miglioramento
pari a due punti di Pil, cioè almeno 32 miliardi, rispetto al 2013.
Siccome nella legge di stabilità sono indicati al 2016 possibili risparmi per 8,3 miliardi, ecco che
si tratta di arrivare ad un risultato pari a quattro volte quello indicato: dovrebbe permettere non
solo di presidiare i saldi di finanza pubblica, ma anche di creare
spazio finanziario per la riduzione dci prelievo fiscale ed eventualmente contribuire alla discesa del debito pubblico. I primi risparmi si materializzeranno già
dal prossimo anno. Nel programma di lavoro del commissario
straordinario Carlo Cottarelli, approvato ieri dal comitato interministeriale e poi trasmesso alle Camere, sono contenuti anche alcuni punti sensibili, dalla mobilità
dei dipendenti pubblici, alla sinergia tra la varie forze di polizia,
fino alle pensioni.
IL PUBBLICO IMPIEGO
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Scuola: testate nazionali
Per quanto riguarda gli statali il
piano ha l'obiettivo di armonizzare le regole contrattuali e quelle
retributive per rendere più facili i
trasferimenti. Direttamente collegata a questo tema è anche una rivisitazione del turo over. Cottarelli ha detto abbastanza chiaramente che la sua analisi non si limiterà a mettere a fuoco i possibili miglioramenti di efficienza ma andrà oltre, per verificare quali programmi di spesa risultino non necessari e quindi in che misura
possa essere eventualmente ridotto il perimetro dell'impegno
pubblico.
Una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alla razionalizzazione delle strutture, con
l'obiettivo di evitare duplicazioni
e favorire le sinergie. CosÌ ad
esempio oltre al coordinamento
tra Polizia di Stato, Carabinieri,
Guardia di Finanza e Corpo forestale, sarà oggetto di revisione la
rete delle prefetture e dovrebbe
essere completata anche l'opera
di revisione della geografia giudiziaria. Un discorso che in qualche
modo tocca anche le scuole: sarà
verificata la loro dimensione ottimale, ed inoltre si lavorerà sul tema degli insegnanti di sostegno e
dei docenti inidonei. Alcune linee
di intervento sono trasversali alle
varie amministrazioni: ad esemstampa
ad
uso esclusivo
del commissario straordinario Carlo Cottarelli è stato approvato ieri dal comitato interministeriale e poi trasmesso
alle Camere.
Cifoni a pago 8
pio la razionalizzazione della spesa per immobili o i processi di
mobilità dei dipendenti pubblici.
Cottarelli si inoltrerà poi in terreni come quelli di previdenza e assistenza, con l'obiettivo principale di valutare l'equità delle attuali
regole: ad esempio in relazione alle pensioni cosiddette d'oro e a
quelle di reversibilità.
IL CALENDARIO
Cottarelli si è dato un calendario di massima che però non
esclude la possibilità di anticipare alcuni interventi. Tra il prossimo dicembre e febbraio 2014 si
svolgerà la prima ricognizione
tecnica, con la finalità di individuare le misure da adottare entro
metà anno. Tra marzo e aprile
poi queste indicazioni saranno
tradotte in obiettivi di finanza
pubblica e i relativi provvedimenti saranno adottati tra maggio e
luglio, con valenza sul 2014 e su
tutto il triennio. Più o meno contemporaneamente dovrebbe iniziare una seconda fase, che avrà
come punto di riferimento per
l'attuazione pratica la legge di stabilità del prossimo autunno.
LucaCifoni
del
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068391
alla scuola. Nei prosSimi tre
anni il ministero dell'Econodenti pubblici, alle sinergie tra
mia punta a realizzare un mila forze di polizia fino alla glioramento pari a due punti
stretta sulle pensioni e ai tagli
ROMA Dalla mobilità dei dipen-
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Foglio
Regole unificate
per favorire
Costi standard
Faro su spese
e prestazioni
i trasferimenti
nella sanità
nel mirino
Il tema dell'efficienza del
personale è ovviamente
trasversale a tutta la pubblica
amministrazione. Il piano di
Cottarelli si prefigge un obiettivo
su cui negli anni scorsi si è già
discusso a lungo, quello della
mobilità dei dipendenti. Le misure
prese dal governo Monti e poi da
quello di Enrico Letta hanno
premesso di individuare alcune
mìgliaia di potenziali esuberi, che
dovrebbero essere accompagnati
alla mobilità o in ultima analisi
estromessi dalla pubblica
amministrazione. Il Piano di
Cottarelli si prefigge invece di
armonizzare le regole contrattuali
e quelle retributive, proprio con
l'obiettivo di rendere più facili i
trasferimenti. A questo tema sono
ovviamente collegati una
rivisitazione delle misure sul
turn-over (adottate da molti anni a
questa parte) ed anche
all'esplorazione di possibili canali
di uscita. Il commissario
straordinario ha tra l'altro
annunciato l'intenzione di portare
avanti il proprio lavoro in stretto
contatto con le organizzazioni
sindacali.
L'adozione di costi e fabbisogni
standard è almeno nelle intenzioni
una delle metodologie di fondo del
lavoro di revisione della spesa.
Questo approccio riguardarà in
particolare le Regioni e gli enti
locali e non partirà da zero, perché
molto lavoro preparatorio è già
stato fatto nell'ambito del
federalismo fiscale, in particolare
per quel che riguarda i Comuni. Ma
il settore dal quale si attendono
risultati più vistosi è
probabilmente la sanità, nel quale
il tema della razionalizzazione
della spesa è particolarmente
collegato a quello
dell'adeguatezza delle
prestazioni. In particolare il Piano
Cottarelli punta alla realizzazione
di centrali acquisti per i farmaci e
per i beni e servizi sanitari e non,
allo studio dei protocolli
terapeutici e dell'appropriatezza
delle prestazioni, alla revisione dei
livelli essenziali anche con
riferimento a particolari catagorie.
Tutti temi delicati ma anche
suscettibili di forti miglioramenti
in termini di efficienza.
Naturalmente sarà decisiva la
collaborazione con le Regioni.
Una parte dell'attenzione di
Cottarelli e del suo gruppo di
lavoro sarà anche sui costi della
politica. Normalmente viene fatto
notare che questa voce
rappresenta solo una piccola
parte del complesso della spesa
pubblica, e che toccarla ha
prevalentemente una valenza
etica e simbolica. Nel piano di
lavoro della spending review però
il tema è trattato. Si parla in
particolare di verificare l'assetto
di Regioni, Province e Comuni:
questo perché gli organismi
costituzionali o a rilevanza
costituzionale (Presidenza della
Repubblica, Presidenza del
Consiglio, Camera e Senato, Corte
costituzionale, ma anche Corte dei
Conti, Csm, Consiglio di Stato e
Cnel) sono a di fuori dell'azione di
spending reviewdata la loro
autonomia: il commissario
straordinario potrà però suggerire
metodologie da applicare
autonomamente. Rientra invece
pienamente tra gli obiettivi di
lavoro del commissario la
revisione degli attuali meccanismi
di finanziamento pubblico ai
partiti.
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8/9
2/3
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Costi della politica
Finanziamento
ai partiti
La base di partenza
Cifre in miliardi di euro
Obiettivo indicato nel dossier sulla "spending review": -2 punti Pii in 4anni
671
25~ -3,6
obiettivo
totale
risparmi
-32
in punti
di Pil:
-2,0
54U
B30
2013*
I
'spesa corrente
senza interessi passivi
(manovra dopo stime Del)
L
--
2014
2015
-y
2016
_2Qll)
risparmi addizionali
da decidere "in sede politica"
ANSA -èarITimltlri
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bo ebreo (appartenente certamente a famiglia discriminata) è
stato assalito e malmenato dai
piccoli compagni antisemiti!» A
Torino, Giuliana Bozzi Punteruoli, che frequenta l'istituto delle
Martelline, viene dileggiata dalle
amiche: «Sul grembiule bianco,
dietro, mi scrivevano: "porca
ebrea, vattene"». Mentre in una
scuola altoatesina è il bidello a
cacciare una ragazza ebrea dall'aula con «tutti i ragazzi, trenta, a
voltare la testa verso di me e guardarmi come se avessi commesso
qualche delitto».
Mario Avagliano
Marco Palmieri
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Giacoma Limentani alle elementari ha «una maestra fascista che
mi diceva "Fuori di classe, brutta
ebrea"», e quando viepe espulsa
«nessuna compagna di scuola, né
mia, né di mia sorella, si è fatta viva per dire "Come mi dispiace!".
Se ne fregavano». Un informatore
della polizia riferisce che «In una
scuola presso il Lavatore un bi m-
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23
2/3
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I1volulne
Presentazione a Roma
a Palazzo Valentini
In occasione del 75
anniversario delle leggi
razziali, che furono
promulgate nel novembre
1938, esce domani in libreria il
nuovo saggio di Mario
Avagliano e Marco
Palmieri, "Di pura razza
italiana. L'Italia "ariana" di
fronte alle leggi razziali"
(Baldini & CastoIdi, 448 pagine,
18.90 euro), che compie una
ricognizione ad ampio raggio
delle fonti coeve, restituendo il
quadro buio del consenso di
massa che, almeno fino al
settembre del' 43, caratterizzò
la persecuzione degli ebrei
italiani. Il libro sarà presentato
domani a Roma, nella sala Di
Liegro di Palazzo Valentini (via
IV Novembre 119A) alle 17.30,
dalla Comunità Ebraica e dal
Centro di Cultura Ebraica, con
interventi di Riccardo Pacifici,
Aldo Cazzullo, Roberto OlIa,
Amedeo Osti Guerrazzi e
letture di Alessio Di Caprio.
o
PERSEGUITATI
Qui sopra, un
pannello con le schede
dei perseguitati dalle
leggi razziali a Roma
A destra, una prima
pagina del Popolo
d'Italia
Il Popolo d'It",li",
UNA W.lfA IJEllA.~~~tIFo.~t~~!y.lNE...\)l~lOMAT\CA"
razzismo italiano dala dall'anno 1919
cd c base fondamentale dello Stato fascista
ione coordinala erisoluta fissolUla conllnuUò
___ ,~=<=
,"",,~,',~',_ "",,vLv,v~_~,~~~~<v'V"·,·,·y-<-
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i Mti gli orgalti dd Regìmè
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5
1 /2
_ ....,__ J UN;,NOAGINI: SdVVEfHE GLJ STEREdTIPI
Impegnati e pieni di voglia di vivere:
i giovani che tanti non si aspettano
DA MIlANO PAOLO FERRARIO
giovani che non t'aspetti. Altro
che bamboccioni, "choosy"
(schizzinosi) e poco impegnati. Il
"ritratto del giovane italiano", che
emerge dal Rapporto, curato da
Ipsos per Istituto Toniolo e
Fondazione Cariplo, presentato ieri a
Milano, è di tutt' altro tenore e
mostra una generazione (quella dei
cosiddetti "millennials", diventati
maggiorenni dopo il 2000), che ha
voglia di prendere in mano la
propria vita, di costruire da
sé il futuro, ma si scontra con
un sistema Paese incapace di offrire
vere opportunità e sostenere chi
vuole mettersi in gioco.
I
Giovani oltre gli stereotipi
Sono studiosi e impegnati
DA MIlANO PAOLO FERRARIO
giovani che non t'aspetti. Altro
che bamboccioni, "choosy"
(schizzinosi) e poco impe9,llati.
Il "ritratto del giovane italiano', che
emerge dal Rapporto, curato da 1psos per Istituto Toniolo e Fondazione Cari pio, presentato ieri alle
Gallerie d'Italia di Milano, è di
tutt' altro tenore e mostra una generazione (quella dei cosiddetti "millennials", diventati maggiorenni dopo il 2000) , che ha voglia di prendere in mano la propria vita, di costruire da sé il proprio futuro, ma si
scontra con un sistema Paese inca-
I
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ad
pace di offrire vere opportunità e so- rente con il percorso di studio sestenere chi vuole mettersi in gioco. guito. A dimostrazione di un grande spirito di adattamento, il 48%
l! lavoro
dei giovani italiani si dichiara
Anche se 1'80% dei giovani intervi- pronto ad andare all' estero per mistati si dichiara «complessivamen- gliorare le proprie opportunità di
te soddisfatto» del proprio lavoro, lavoro. Ma anche allontanarsi dalleggendo tra le righe dell'indagine Ia famiglia di origine, persino esi scopre una realtà molto più arti- spatriare non è garanzia di successo. 1165,3% dei maschi e il
colata e, per certi versi, preoccu61,8% delle ragazze che ci hanno
pante, soprattutto sul versante
provato, dopo un periodo di autodella qualità del lavoro stesso. Il
47% del campione dichiara, infatti, nomia lontano da casa, sono tornati a bussare alla porta dei geniuna «bassa soddisfazione» del livello salariale raggiunto, anche se tori perché costretti a rientrare.
è costretto ad adeguarsi, mentre il In questo la crisi economica ha
giocato un ruolo importante, da46,5% svolge un lavoro non coeuso esclusivo
del
destinatario,
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riproducibile.
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068391
Presentato il Rapporto 2013 di Istituto lbniow eFondazione Caripw
I ragazzi dichiarano di avere moltaftducia nellafamiglia enella scuola
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l'indagine
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Non sono schizzinosi:
il 47% si adatta a
impieghi pagati poco e il
46,5% svolge attività non
coerenti con il titolo di
studio. 1148% è pronto
ad andare all' estero per
un' occupazione
068391
Hanno valori forti e
sognano un Paese capace
di aiutarli. E, invece, si
trovano con istituzioni in
cui nutrono scarsa fiducia:
partiti e Parlamento sono
bocciati senza appello,
mentre si salvano l'Unione
Europea e il Presidente
della Repubblica
Nonostante tutto, più della
metà vuole una famiglia
con almeno due figli. Un
grande segno di speranza
politici, che hanno ricevuto la sufficienza (voto maggiore o uguale a
6) appena dal 9,2% del campione.
Non va molto meglio al governo,
sufficiente per il 17%, mentre i sindacati sono riusciti a strappare un
6 al 29% degli intervistati. In cima
alla graduatoria troviamo l'Unione
Europea, promossa dal 41,8% dei
giovani italiani, seguita dal Presidente della Repubblica (37,9%).
Molta fiducia è riversata sulla
scuola (promossa dal 56,8%) e
sulle forze dell'ordine (56,2%). Un
discorso a parte merita la Chiesa
cattolica, che ha ricevuto la sufficienza dal 53,2% dei giovani. Le
interviste, però, sono state effettuate prima dell' elezione di papa
Francesco.
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to che il 46, 7% di chi oggi è senza parte degli intervistati, i giovani
desiderano allora formarsi una falavoro, l'ha perso alla scadenza
miglia propria e la sognano nudel contratto che non è più stato merosa. Il 57,9% delle ragazze e il
rinnovato.
53,3% dei ragazzi vuole mettere al
mondo almeno due figli e solo uLa famiglia
Tra le certezze della vita, gli inter- na minoranza (il 5,5% delle donne
vistati al primo posto mettono, an- e il 9,3% degli uomini) pensa di
non averne.
cora una volta, la famiglia. E questo vale sia per il nucleo di origine,
sia (e a maggior ragione) per la fa- Le istituzioni
Bocciate senza appello. I giovani
miglia che desiderano formare.
intervistati per il Rapporto 2013
Per il 76,5% la famiglia «tiene» e
non hanno certo risparmiato critiper 1'84% l'esperienza familiare è
che alle istituzioni, verso cui non
stata di aiuto nel coltivare le proprie passioni e nell' affermarsi nel- nutrono grande fiducia. Anzi, scorla vita. :[;87,8% trova nella famiglia rendo i giudizi espressi si può apdi origine un sostegno nel persepunto parlare, come fanno i ricerguire i propri obiettivi. Forti di
catori, di «solenne bocciatura».
un' esperienza positiva, per la gran All'ultimo posto si trovano i partiti
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Dell'Aringa: più sinergia tra lavoro e scuola
DA MILANO
igliorare il rapporto tra
scuola e lavoro per favorire l'occupabilità dei giovani. «In collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, vogliamo aprire uno sportello informativo nelle
scuole superiori per promuovere i
servizi dei Centri per !'impiego», ha
detto il sottosegretario al Lavoro,
Carlo Dell'Aringa, ricordando che
nel 2014 partirà il piano europeo
"Garanzia per i giovani". Con uno
stanziamento di 1,5 miliardi di euro
per il primo biennio, il progetto si svilupperà nell' arco di
sei anni. «Dobbiamo cambiare comportamenti, dobbiamo fare di più», ha spiegato Dell'Aringa intervenuto
alla presentazione del Rapporto giovani di Istituto Toniolo e Fondazione Cariplo, ricordando come il tasso di
disoccupazione degli under 25 in Italia sia al 40% contro
il 5% dei pari età tedeschi.
Come si migliora l'occupabilità dei giovani?
Puntando, per esempio, sull'alternanza scuola-lavoro,
che vede l'Italia al penultimo posto tra i Paesi industria-
M
lizzati, mentre in Germania è praticata dal 50% degli studenti. Nel nostro Paese, la transizione tra la scuola e il la voro è ancora troppo complicata.
Il governo come pensa di incentivare il ricorso ai Centri per l'impiego, a cui, stando a dati Istat, appena il 5% dei giovani si rivolge per trovare lavoro?
Mettendo in campo servizi innovativi e
di qualità e attraverso una capillare campagna di comunicazione e di informazione anche, come detto, nelle scuole.
A proposito di famiglie e di occupabilità: sono previsti anche servizi di orientamento scolastico più vicini alle
reali necessità del mercato del lavoro?
I giovani di oggi sono senz'altro più
consapevoli di un tempo delle opportunità offerte dal lavoro manuale. Dobbiamo però fare molto di più
per sfatare- il mito che vedeibravi studenti intraprendere il percorso accademico e gli altri, quelli meno bravi, frequentare gli istituti tecnici e professionali. Non va bene perché, cosìfacendo, rischiamo di
perdere tanti bravi tecnici per le nostre aziende.
Paolo Ferrario
© RIPROOUZIONE
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TI sottosegretario:
«Puntiamo
a offrire servizi innovativi
e di qualità e una
migliore accoglienza
nei Centri per l'impiego
Apriremo sportelli
informativi in
collaborazione con il Miur»
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IL GAZZETTINO
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PIANO COTTARELLI
CONTROLLI
Faro SU pensioni d'oro
edi reversibilit~ acquisto
di farmaci, trasporti pubblici
ESame d'efficacia delle uscite
per gli incentivi alle imprese
eper le intercettazioni
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T~ allas
•
per32
·ardi in 3anni
~OMA
- Arriva la 'spending lità, viene in pratica triplicato.
review' di Carlo Cottarelli anzi E l'aspettativa è quella di
«la revisione della spesa» ~ome raggiungere qualche risultato
precisa in italiano il ministro già all'inizio del 2014, anche se il
dell'Economia Fabrizio Sacco- grosso dei provvedimenti arrivemanni, e l'obiettivo è ambizioso: rà dopo la primavera del prossirisparmi per due punti di Pil in mo anno.
tre anni. Fatti i conti, sono 32 Lo spettro sul quale si opererà
miliardi di euro entro la fine del è a trecentosessanta gradi e la
2016. In primavera sono attesi i metodologia è innovativa, con
primi provvedimenti ma «alcu- premi finanziari agli enti che
ne cose potranno arrivare anche collaboreranno nei tagli e classiprima della fine di febbraio» ha fiche per indicare le performanannunciato il Commissario. «I ce e fare il confronto tra gli enti
risparmi di spesa - ha ribadito il più virtuosi e quelli meno effiministro Saccomanni - dovran- cienti. Diversi i gruppi di lavoro
no andare nella maggior parte che passeranno al setaccio la
alla riduzione delle imposte ma spesa pubblica il Moloch da
anche a investimenti produttivi oltre 800 mili~rdi di euro. E
e alla riduzione del debito».
sotto la lente ci sono acquisti
Il premier Enrico Letta assicu- immobili, società partecipat~
ra: niente tagli «con la.falce» ma ma anche la sanità, per la quale
«solo dove necessan». E sul verranno vagliati dai piani teradebito Letta dice: «Sono sicuro peutici agli acquisti di farmaci,
che ridurremo il debito il prossi- e gli statali.
mo anno, per la prima volta Per questi ultimi obiettivo è
dopo cinque anni». Nel pomerig- aumentarne la mobilità. Sotto la
gio Saccomanni è poi salito al lente anche le scuole (con un
Quir?nale per. un ~ncontro ~on il ?cchìo al~e. dimensioni e agli
pre.sl?ente GIOrgIO Napoh~a!l0. msegnantI dI sostegno), le carcele~ SI è t~nu.ta a Palazzo ~hlglla ri, le pensioni (da quelle "d'oro"
~nm~ nu;,uone .0~era1?va del a quelle di reversibilità), fiere,
Coml~ato m~ermmlstenale per parchi, ma anche le cure termali
esammare ~l programma. del del personale della Difesa.
l~voro ~acc~ato .dal CommlssaIl dossier messo a punto da
no. Il plano e pOI s~at? tr~sme~- Cottarelli in meno di un mese è
so alle ~a~ere. Lobl~~IVO~ n: snello: cinque pagine più tre di
spe~? ~ c~rca lO mIlI~rdl ~l allegati. Ma dentro c'è tutto: la
tagli mdlcatI nella legge dI Stabl- tabella di marcia, gli obiettivi, le
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voci. Per arrivare, come dice
Saccomanni, non ad «una manovra» una tantum ma ad una
revisione sistematica delle uscite che porti a fornire servizi di
alta qualità al più basso costo
possibile per il contribuente.
Per questo, usando le parole del
ministro, la revisione della spesa «è il cardine della politica
economica del governo». Una
politica che vuole trovare ampia
condivisione non solo nell'amministrazione con il comitato che
si riunirà con cadenza mensile.
«Consulteremo frequentemente
le parti sociali», annuncia il
Commissario che a breve infatti
potrebbe avere un primo incontro con le organizzazioni sindacali.
L'elenco delle voci di bilancio
nel mirino dei tagli è lungQ e
tendenzialmente copre gran parte della spesa pubblica. Il Commissario alla spending review
Carlo Cottarelli ha individuato i
temi sui quali dovrà essere focalizzato l'esame dei gruppi di
lavoro. Esclusi dagli effetti diretti della r~vision~ de~la ~es~
soltanto gh orgam C?S.tltuzlOnah
(Camera, S~nato, qumnale, C0!lsult~) che m Itah~ - e solo In
Itaha - sono al dI sopra della
legge e si fanno la. legge d~ sè.
Ma anche per loro Il Commlssano promuoverà azioni che «consiglieranno» i tagli.
del
destinatario,
non
Beni e servizi, immobili, costi
della politica: queste le prime
voci indicate nell'allegato al dossier sulla spending. Ma scorrendo gli elenchi si trovano anche
molte altre spese sotto la lente.
Ci sono innanzitutto gli statali e
una delle questioni che verrà
affrontata sarà la loro mobilità
«tra amministrazioni e funzionh>.
C'è poi il capitolo degli appalti
e delle società partecipate pubbliche. Poi, ministero per ministero, il dettaglio delle voci di
spes~ al vaglio ~i ~a più .dettagliat~: SI v~ dalla nVlS1tazIOne della
dImenSIOne delle scuole o alla
questione. degli insegnanti d~
sostegno fmo alle cure termah
dei militari, dalle pensioni di
reversibilità e quelle d'oro alla
~forma ?ella Moto~zzazione ~i:
vIle, dal p~ot?colh. terap~UtICI
alle ~entrah d~ acqUIsto del farmacI. I ~ruI?pI valuteranno a~­
che l'effIcacIa della spesa per Il
trasporto pubblico locale, gli
enti lirici, i parchi, le fiere, solo
per fare solo alcuni esempi. La
spending review punta anche
alla riorganizzazione degli istituti penitenziari e alla razionalizzazione della gestione del servizio di intercettazioni telefonic~e. Faro acceso anche s.ulc~o~­
dmamento.d~ll~ forze dI pohz.la
(con carabl~le.n, ~df, ~orestah),
anche con l obIettIVO dI ottenere
riproducibile.
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068391
Saccomanni: i risparmi andranno per la magpor parte a finanziare la riduzione delle tasse
Sotto la lente le cure termali della Difesa, la dimensione delle scuole, la mobilita de;li statali
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IL GAZZETTINO
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risparmi immobiliari. Previsto
infine anche un 'check' degli
incentivi alle imprese e la revisione del funzionamento delle
agenzie fiscali.
IMPEGNO Fabrizio Saccomanni
Rispa'l11i di spesa! Cilra in miliardi di 9uro
ANSA=nt;mo.tr\
Obiettivo indicato nel dossier sulla "spending review"; -2 punti Pii in 4 anni
671
·32
in punti
di Pii;
-2,0
risparmi addizionali
• 8J 8
da decidere
in punti Pii; -0,55 "in sede pDHtica"
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PROMESSA Revisione della spesa, Enrico Letta è certo dei risultati: «Nel 2014 il debito pubblico italiano scenderè»
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il manifesto
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ISTRUZIONE • Per il Miur è «superato» il contestato disegno di legge delega su scuola e università
Quella «riforma» durata 11 giorni
Roberto Ciccarelll
ue righe di comunicato del Miur ieri
hanno gettato acqua sul fuoco delle polemiche divampate nel fine settimana
sul disegno di legge delega, collegato alla legge
di stabilità, a proposito di scuola e l'università.
I! ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza aveva annunciato una rifonna della rifonna
Gelmini già in prossimità dell'inizio di quest'anno scolastico. Dopo l'annuncio è cresciuto un
fronte allarmatissimo contro un provvedimento presentato in sordina nel Consiglio dei Ministri dell'B novembre scorso. In quella sede il testo aveva suscitato diverse perplessità considerata l'ampiezza delle materie trattate che avrebbero richiesto una legge ordinaria adottata dal
Parlamento.
Nel comunicato, il Miur considera il testo della bozza «del tutto superato». Dopo soli 11 giorni, il frullatore della burocrazia ministeriale ha
raggiunto un nuovo record. Ciò potrebbe significare l'avvio di una consultazione tra le parti interessate. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate a mezzo di agenzia, questo sarebbe il progetto del ministro. Ma per molti c'è anche la
possibilità che sia in preparazione un'altra versione del testo piena di novità sgradite ad un
mondo prostrato dall'elefantiaca rifonna Gelmini.
Questo clima pessimistico è alimentato dagli
esiti di una ventennale strategia «rifonnista»
che harovesciato l'impianto humboldtiano dell'organizzazione dei saperi e della loro trasmissione nella scuola e nell'università pubblica di
massa, trasfonnandole nell'attuale sistema
merceologico di scambio tra crediti e debiti, go-
D
bypassare il parlamento dove
esiste una maggioranza depurata opportunisticamente dalle
scorie ufficiali del berlusconismo. Ma dove, davanti ad ùn
provvedimento monstre come
una nuova riforma dell'istruzione tutto può accadere.
La bozza che ha provocato l'allarme del Coordinamento Nazionale per la scuola della Costituzione, dei sindacati (Gilda, FlcCgiI, Anief e tutte le sigle sindacali che da ieri fino al 23 si mobiliteranno negli atenei), gli studenti della Rete della conoscenza e
dell'Udu, prevede una miriade
di misure. Tra l'altro, si prevede
una «rifonna organica del reclutamento del personale docente»
e uno «smaltimento» del precariato scolastico. In mancanza di veri finanziamenti, a ripianare i lO miliardi di euro di tagli,
tutti hanno pensato al recente «concorsone»
che non ha permesso l'assunzione della quota
stabilita dei docenti vincitori. C'è poi il progetto di ridurre gli organi collegiali della scuola e
meri organi consultivi, un'idea già presente nel
Odi Aprea ritirato dopo le manifestazioni degli
studenti medi nel 2012.
I! testo <<superato» della rifonna prevede la riduzione dei controlli preventivi di legittimità e
dei vincoli al reclutamento, l'incentivazione dei
finanziamenti privati, l'incentivazione di finanziamenti europei e, soprattutto, la riduzione
dei ricercatori e degli assegnisti. Come se quelli
persi nel frattempo non siano stati abbastanza.
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vernato' da un imponente sistema di valutazione punitiva e meritocratica.
Dicono per favorire la «competizione» tra atenei o ricercatori. In realtà, questa idea neoliberale si è presto rivelata come il fallimento della
«produttività» dei laureati incarnata nella loro
disoccupazione o precarietà di massa. Senza
contare l'espulsione di migliaia di precari della
ricerca, che onnai si contano con il contagocce. La ricerca e la didattica sono state tra~fonna­
te in un inferno penitenziale i cui tempi vengono scanditi impietosamente da una burocrazia
manageriale di Stato.
I! peggio è dunque sempre alle porte. Anche
perché il governo non ha detto se rinuncerà allo schema della legge delega, che pennette di
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IL~MA.TTINO
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Maurizio de Giovanni
ara Valentina, leggo la tua bella lettera
al Mattino con sentimenti contrastanti.
Il primo è di sconcertata sorpresa: sono
napoletano e vomerese, e come tale reputo il
liceo Sannazaro un' assoluta eccellenza della
città, un avamposto di difesa culturale in un
quartiere in cui le librerie chiudono e gli even-
C
ti connessi alla lettura e allo studio latitano.
Questa mia convinzione
è comprovata dal fatto
che ho voluto che mio figlia studiasse in questa
scuola, diplomandosi
tre anni fa col massimo
dei voti e svolgendo anche il ruolo di rappresentante d'Istituto, partecipando tuttora alle attività scolastiche, da ultimo
rendendo la propria testimonianza il giorno dell' orientamento; io
stesso, da scrittore, sono intervenuto tre volte
a dialogare con gli studenti e ho un bellissimo ricordo di questi incontri. Il mio articolo
dell'altro giorno, peraltro, evidenziava bene
come solo il Sannazaro, tra i numerosi licei
colpiti dal vandalismo, si sia adoperato per
una prontissima riapertura.
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Cari ragazzi, state attenti:
i teppisti della creolina
giocano sulla vostra pelle
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1
>Seguea pago 36
Dallaprima
di cronaca
La creolina
a scuola
Maurizio De Giovanni
lenamento otteneva lo scopo di
mettere paura a tutti, se è vero
come è vero che l'unico refelto
medico liferisce, esso enon ilsottoscritto che ha solOlipreso la notizia di agenzia, che il malessere
dei ragazzi rientrati a scuola era
di natura solo psicologica. Tutti
fatti, nessuna illazione. E soprattutto nessun insulto, solo sconcelta. Leggo che esprimi "rab_
bia". Me ne dispiace, perché la
rabbia è un gran brutto sentimento ed è anche pericolosa,
quando è collettiva. Ma vorrei
che, se non rabbia, almeno una
netta e consapevole riprovazione fosse indirizzata da voi non a
me, che ho solo raccontato ironicamente un fatto, quanto ai delinquentiche hanno gettato questo veleno nella vostra scuola. Si
tratta, cara Valentina, di un fatto
grave. La nostra regione sta pagando un prezzo altissimo perché altrove, e in maniera devastante, si avvelena consapevolmente il tenitorio in cui si vive.
Quelli sono criminali, certo; ma
voi, gli splendidi ragazzi del Sannazaro, speranza del quartiere e
della città, non dovete consentire a qualche stupido di farvi del
male facendone alla vostra scuola. Sono loro il nemico, non io
che forse ho avuto il tOlto di
scherzarci su, invece di prenderla sul serio, come evidentemente avrei dovuto. Vonei dovelti
chiedere scusa, cara Valentina,
per aver esagerato a definire terroristico il gesto di chi sparge del
veleno chimico in un luogo frequentato da ragazzi innocenti
come te e da insegnanti che fanno benissimo il proprio lavoro
tra mille difficoltà; ma sono assolutamente convinto di ciò che
ho sClitto, peraltro riferito solo a
chi ha real:rnente operato, e non
agli "studenti studenti", e vorrei
tanto che lo fossi anche tu. Tenolisti, per aver sparso il tenore tra
gli innocenti. Solo loro. Con tanta stima e sincero affetto.
CO RiPRODUZIONE: RISERVATA
068391
Tanto che alcuni amici, insegnanti presso altri istituti, si sono
privatamente lamentati perché
ho rimarcato questa differenza.
Strano, vero? E invece, a parte la
tua educata lettera e qualche altro messaggio privato al quale
ho puntual:rnente risposto, mi sono giunti insulti e anche qualche
minaccia da parte di tuoi compagni' naturalmente in fonna pressoché anonima. Chi scrive, cara
Valentina, scrive quello che pensa e non deve aver paura delle
proprie idee, altrimenti è la fine;
quindi insulti e minacce cadono
nel vuoto del mio assoluto disinteresse. Non ho deriso e umiliato nessuno, cara Valentina; né
ho lontanamente pensato di accomunare gli studenti interessati a seguire le lezioni a questi delinquenti che hanno sparso creolina nelle aule, rischiando dicausare danni molto gravi alle persone; credimi, il giornale non
avrebbe mai pubblicato nulla
del genere. Ho solo malinconicamente ironizzato sul fatto che in
altre epoche, anche recenti, per
far chiudere una scuola si telefonava anonimamente denunciando la presenza di una falsa
bomba, o si collocava il cadavere
di qualche povero topolino in un
corridoio; e che adesso invece gli
stessi fannulloni di allora (pochi
allora, pochi oggi, sia chiaro) si
rendono responsabili di atti ben
più gravi.
E che purtroppo questo avve-
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
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ANCHE QUEST'ANNO LE uCARTONIADlII
Riciclaggio della carta
in gara anche le scuole
VITO MIRIZZI
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• TRIGGIANO. «E' arrivato il momento di svuotare gli
archivi». L'invito arriva direttamente dalla conferenza di pre·
sentazione delle «Cartoniadi», la gara di riciclo di carta e
cartone bandita da «Comieco», il consorzio nazionale di re·
cupero e riciclo degli imballaggi.
Fino al15 dicembre saranno sei i comuni a sfidarsi a «colpi di
carta»: Barletta, Bisceglie, Corato, Mola di Bari, Trani e Trig·
giano. In palio un premio in denaro di 30m ila euro vincolato
alla realizzazione di opere ed alla erogazione di servizi de·
stinati alla collettività. In caso di vittoria, il Comune ha deciso
di destinare il premio alla sistemazione di «Parco Nassyria»,
l'area a ridosso dei due istituti superiori che necessità di
urgenti ed evidenti interventi di manutenzione ed arredo.
Come si determinerà la classifica? Vincerà il comune la cui
percentuale di raccolta della carta, misurata nel mese di gara,
avrà subito il miglior incremento rispetto alla media del
periodo gennaio - settembre (escluso agosto). In parole sem·
plici, la percentuale di carta riciclata dovrà subire il miglior
incremento medio rispetto al resto dell'anno. Per evitare il
conferimento «selvaggio», sono state previste delle penalità di
punteggio per le raccolte «sporche», ovvero quelle in cui la
frazione estranea (rifiuti diversi) risulti superiore ad un tasso
di tollerabilità.
Gara nella gara anche per le scuole, alle quali «Comieco» ha
riservato un premio di mille euro. Il Comune ha varato il
regolamento delle «Cartoniadi scolastiche», individuando temo
pi e modalità. Ciascun istituto sarà dotato di un cassonetto o di
un carrellato dove il gruppo di classi individuato per la
partecipazione conferirà carta e cartone. L'obiettivo dichiarato
rimane quello di aumentare e migliorare la qualità della
raccolta differenziata di carta e cartone. «Le Cartoniadi afferma l'assessore alla polizia municipale ed ambiente, Vito
Procaccio - rappresentano l'occasione per far il salto di qualità
nella differenziata che in pochi mesi ha superato il 60 per cento.
Svuotiamo, dunque, gli archivi e conferiamo vecchi libri,
quaderni e simili accatastati ed inutilizzati nelle nostre case».
Per conferimenti «voluminosi» è previsto il ritiro a domicilio
previo richiesta alla ditta affidataria del servizio di igiene
urbana.
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nSole9]{l mmrn
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Il made in ltaly in Cina. Circa 90 imprese già attive nella megalopoli: dal packaging ai componenti nucleari e per l'acciaio
Tianjin cerca il know how italiano
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L'Università pronta a collaborare sulla meccanica: siete dinamici e offrite qualità
Rita Fatiguso
TIANJIN (PECHINO). Dal nostro inviato
Storicamente Tianjin (Tien
sin) è un luogo carico di significati per la comunità italiana in
Cina, ma qui gli italiani hanno lasciato impronte ben più profonde delle quattro strade che si intersecano nell'area della vecchia concessione italiana, con
edifici e villette in stile liberty
modello Riviera Ligure.
Segno dei tempi, l'area è stata restaurata anche grazie
all'iniziativa di un imprenditore cinese, Yunfei Li, che si è appassionato all'Italia, diventandone un fan sfegatato. Suo è il
ristorante Nuovo Cinema Paradiso, ottima cucina superitaliana. Yunfei è talmente orgoglioso dell' area da fare ben volentieri da cicerone agli ospiti in arrivo per visitare l'unico lembo di
Cina in cui poteva essere piantato il tricolore.
Oggi,però,inquestacittàastatuto speciale (è una delle uniche
quattro insieme a Pechino, Shanghai e Chongqing) di ben 14 milioni di abitanti, industrializzata, irriconoscibile mese dopo
mese per come cambia faccia e
numero di abitanti, sbocco naturale sul mare della capitale del
Nord, c'è una presenza imprenditoriale italiana vivissima che
ora ha finalmente trovato un
Nasce un'associazione
con l'intento di ottimizzare
contatti e opportunità:
l'iniziativa sostenuta
dal ministro Carrozza
centro di gravità.
. È l'associazione Italia a
Tianjin: il nome è provvisorio,
gli intenti no. Nata dopo una serie di incontri e scambi di vedute con l'ambasciatore Alberto
Bradanini e il responsabile
dell'ufficio commerciale, il consigliereAugusto Massari,l'associazione è stata in qualche modo
battezzata sabato scorso da Maria Chiara Carrozza, ministro
dell'Istruzione, università e ricerca scientifica.
Quando Emanuele Nespoli, il
coordinatore del gruppo, illustra nella sala Nuovo cinemaParadiso le finalità dell'iniziativa, il
ministro, che ha appena tenuto
all'università una lectio magistralis alla presenza del presidente della Tianjn University Li
Jiajunsulle applicazioni avanzate della robotica, e ha ringraziato gli imprenditori per il fatto di
essere in Cina. «Grazie per la vostra presenza qui - ha detto il ministro -. Sappiamo che spesso ci
sono grossi problemi organizzativi e di resPstenza in questa terra, e proprio per questo è importante essere uniti, far fronte comune su problemi comuni».
Le imprese sentono che questo è l'approccio giusto. C'è un
po' di tutto, a Tianjin. Le aziende
del neonato gruppo sono una
trentina, ma quelle attive sul ter-
ritorio sono almeno tre volte tanto. Si va dal gruppo Goglio, azienda lombarda solidissima attiva
nel packaging alimentare, Emilio Carcano, il manager per la Cina dice che «in questo momento
è davvero un settore importante, anche per la questione della
sicurezza alimentare, ma noi siamo qui già da diversi anni».
C'è il big Tenova (gruppo Techint) fabbrica creata da zero a
Tangu, il porto vicino a quello
di Tianjin, più a Sud, per costruire Consteel, il forno per lavorare l'acciaio, orgoglio del gruppo e Cristian Cattalini, l'ingegnere che si occupa del marketing rimarca che «è stata la scelta perfetta>~. C'è la più piccola,
ma combattiva Imf: il presidente Gabriele Galante ricorda come e perché sono arrivati qui a
costruire pezzi per fonderie
dalla lontanissima Luino, in
provincia di Varese, con il supporto di Simest.
È il mercato cinese, il punto di
arrivo di queste aziende. Come
per la Tectubi di Camillo Carra
e Alejandro Milan, che sforna
pezzi per centrali nucleari. Ma
c'è anche il versante design e architettura: Patrizio Tonini design director di CMR, spiega l'importanza di concorrere in questo momento al grande processo di urbanizzazione: Tianjin è
un laboratorio a cielo aperto per
i progetti urbanistici. C'è solo da
sbizzarrirsi.
C'è anche la comunicazione:
TianjinnonsaràPechinomainizia ad avér bisogno di servizi come quelli forniti da Tbe Blenders che si occupa di comunicazione già a Pechino e Shanghai.
Mancano occasioni di incontro, di scambio di interessi. C'è
da fare lobby perché quest'area
non a caso ha uno status particolare, da qui nascono dirigenti di
calibro sulla scena nazionale
questa è una città che conta e
molto. Le aziende italiane possono fare molto, qui, anche sul
fronte della ricerca e del trasferimento diknow how. All'Università di Tianjin il presidente lo dice chiaro e tondo: «Vogliamo
collaborare con voi italiani, le
vostre aziende sono dinamiche,
offrono qualità, noi vogliamo
collaborare soprattutto nel settore della meccanica, e siamo disposti ad aprire le porte anche
agli studenti e a fare progetti importanti». La prospettiva, dato
il radicamento italiano sul territorio, è interessante. Il ministro
e gli imprenditori, applaudono
e ringraziano.
© RIPRODUllONE RISERVATA
Sesta puntata di una serie
Già pubblicate: 18 e 24 settembre;
8,23 e 31 ottobre
Sotto la lente
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la Repubblica
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Lorenw Bachschmid, 32 anni: "NesslID pentimento, anche se non ho lIDreddito fisso eil futuro nel settore è incerto"
"Sognavo il design, con la finanza ho trovato il benessere"
MILANO- Lorenzo Bachschmidha
32anniesièlaureatone12006ineconomiaa11a Cattolica. Oggi lavora come consulente finanziario. Quanto
guadagna in un anno?
«Le mie entrate non sono fisse, ma
legate a parametri variabili. Comunque' intorno ai 30mila euro all'anno».
Perché ha deciso di intraprendere questo percorso di studi?
«lo ho fatto il liceo classico a Milano, al Lanzone, dove mi sono diplomato con 70. Avevo una professores-
sa molto brava che d'estate ci faceva
leggere libri di storia economica. Da
lì è iniziata a piacermi la materia. Ma
non è stata una scelta facile, anzi».
Perché?
<Nolevo iscrivermi a design industriale, ma alcuni amici mi hanno
sconsigliato di farlo».
Com'è stato il suo percorso professionale?
«Ho iniziato come stagista in una
società che si occupava di pagamenti bancari. Poi ho lavorato nella consulenza ~trategica e da qualche anno
sonoqUl».
Con il senno di poi è soddisfatto
della sua scelta?
«Direi di sì. Non mi dispiace e non
sono pentito. Al di là della questione
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economica è un tipo di studi che mi
ha dato anche una buona capacità di
analisi della realtà di oggi. Manonnascondo che ci sono dei lati negativi».
Quali?
«La qualità della vita, ad esempio,
visto che lavoro moltissimo. E poi
non intravedo nel futuro una grande
sicurezza».
(l.d.v.)
Lorenzo
Bachschmid
Quei diceimilaeuroinpiùdegli ingegneri
ceco quanto vale davvero una laurea
dl'-II"
.,.~,.
068391
,'iIrJ>'l""a!Jq!",,u,,,""I!Ù'''J/1I..oJlm'i/1f),"'''fWiefo<,jlithtprtmlili(l)sllilm'(llo~=,·''
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19-11-2013
14
1
Equita eBocconi insieme per la crescita
I
068391
e banche hanno OTIllai chiuso i rubinetti e i fondi per gli investiLmenti industriali si sono ridotti al 'lumicino. Per questa ragione il
Carefin dell'Università Bocconi ed Equita sim hanno siglato una
partnership triennale per stimolare il dibattito sui fattori di sviluppo
e le possibili soluzioni che favoriscano la crescita del mercato dei
capitali per le imprese italiane, seguendone i progressi nel tempo.
Il Plimo progetto, Mercato dei capitali per le imprese italiane,
sarà presentato giovedì 2\ nell'Aula Magna dell 'Università Bocconi ed è volto a individuare le strategie che possono incoraggiare
lo sviluppo dei mercati attraverso lo studio
dell'investment banking in Italia.
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Mobilità
e riordino
dei contratti
Davide Colombo
mente) o delle consulenze
esterne (1,5 miliardi l'anno).
Cottarelli e il suo gruppo base
si occuperanno direttamente, .
infine, di azioni diincentivo/disincentivoperl'usopiùqualificantedelle risorse a tuttiilivelli e funzioni amministrative,
con la previsione del ricorso
agli ispettori della Funzione
pubblica e alla Guardia di Fi, nanza per controlli mirati.
ROMA
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Pubblico impiego
19-11-2013
3
1
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Lavoro e previdenza
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Mobilità del lavoro, coinpresa l'esplorazione di canali
di uscita e rivalutazione delle
misure sul turn-over. E armonizzazione delsistemaretributivo e contrattualistico. Eccoli
i temi chiave su cui si concentrerà il costituendo gruppo di
lavoro sul pubblico impiego
che, assieme ad altri sette, sosterrà l'azione del commissario straordinario per larevisione della spesa. Data la dimensione della spesa in questione
(circa 162 miliardi attesi nel
2014 per pagare gli stipendi di
tutti i dipendenti pubblici) sulle soluzioni che usciranno da
questo nucleo il Governo puntamoltissimo. Unaricognizione, quella da mettere a punto
nelle prossime settimane, che
s'intreccerà con l'attuazione
del DI 101 di razionalizzazione
dellaPa e reclutamento selettivo dei precari che è stato approvato a fme ottobre. il ministro dellaPae le Semplificazioni, Gianpiero D'Alia, che fa parte del comitato dei ministri cui
dovrà riferire Carlo Cottarelli,
ha già un obiettivo importante
da realizzare entro dicembre:
avere un primo monitoraggio
sui dipendenti (e i costi relativi) delle società controllate dalle amministrazioni (quotate
escluse): una giungla di oltre
5mila enti in cui dovrebbero lavorare non meno di 240mila
addetti. Su questa realtà sarà
dedicato un altro gruppo di lavoro, che dovrà verificare criteri di affidamento, razionalizzazioni possibili e rispetto dei
vincoli di bilancio di questi entL molti dei quali potranno essere dismessi. Interverrà direttamenteil "gruppo base",ovvero la task force di Cottarelli, su
altri temi trasversali ma che
toccano, di nuovo, l'implementazione del DI 101. Si tratta, ad
esempio, dei criteri di assegnazione delle auto blu (oltre un
miliardi di spesa all'anno non
monitorata ancora completastampa
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Quotidiano
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1
Consiglio di Stato. Il parere
Il decreto sull'esame
passa senza scosse
commercialisti per far valere
l'equipollenza visto che con
l'articolo 1, comma 19, del DI
126/2013 il Parlamento ha ristabilito lo status quo ante rispetto alla riforma dettata dal
Dm 145/2012 che ha avuto l'effetto di bloccare ogni nuovo
accesso al Registro dei revisori. E questo perché da una parte faceva venir meno l'equipollenza per i dottori commercialisti e dall'altra non
consentiva di per sé la possibilità di indire nuovi esami. Il DI
del Governo ha riaperto il re-
Il QUADRO
Poche richieste
di correzione
Completa equipollenza
solo per i dipendenti
laureati della «Pa»
gistro ritornando a dare validità ai requisiti del DIgs
88/1992 e quindi anche
all' equipollenza (cioè all'iscrizione automatica al Registro)
per i dottori commercialisti
che avessero maturato irequisiti necessari.
Tornando alla valutazione
del Consiglio di Stato, resta
da capire, se vige il principio
per cui l'equipollenza non
può esistere, la ragione per
cui essa venga cancellata per i
professionisti e invece possa
continuare a vivere per i dipendenti pubblici che abbiano superato le prove della
Scuola nazionale di pubblica
amministrazione.
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068391
Giorgio Costa
Medesimo regime degli
esoneri per esperti contabili
e dottori commercialisti (con
esame ugualmente "semplificato"), via libera alla completa equipollenza invece per i
dipendenti pubblici laureati e
che abbiano superato le prove della scuola nazionale della pubblica amministrazione.
Per il resto, solo correzioni
"formali" al testo dello schema di regolamento concertato tra ministeri della Giustizia e dell'Economia che fissa
le nuove regole per l'esame di
accesso al Registro deirevisori legali da parte del Consiglio
di Stato e che - si veda «Il Sole
24 Ore» del 16 novembre ora intravede il traguardo
dell'approvazione formale
entro un paio di mesi al massimo. Infatti, ora il ministero
della Giustizia deve riscrivere il testo alla luce delle indicazioni del Consiglio di Stato
(parere 4562 emesso dalla sezione normativa), girare nuovamente l'articolato all'Economia per il concerto definitivo, supeque il visto del Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi, ottenere la firma del Guardasigilli, superare un passaggio alla
Ragioneria dello Stato (che
ne valuta i costi), ottenere il
visto della Corte dei conti e
poi approdare, finalmente,
sulla «Gazzetta Ufficiale».
Al ministero della Giustizia stimano che tutti questi
passaggi richiederanno circa
un paio di mesi; con ogni evidenza, il tempo che harmo ancora a disposizione i dottori
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1
Servizi professionali. Il Consiglio Ue ha approvato la nuova direttiva sul riconoscimento delle qualifiche
Libera circolazione estesa ai tirocinanti
Marina Castellaneta
Ora c'è anche l'adozioneformale del Consiglio Ue. Manca
solo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e poi scatterà il termine di
due anni per il recepimento della nuova direttiva qualifiche.
Approvata in via defInitiva nel
corso del Consiglio Ue deh5novembre, con l'astensione della
Bulgaria, la nuova direttiva sul
riconoscimento delle qualifIche professionali, che modifIca
la2005/36 (recepita in Italia con
Dlgs 206/2007) e il regolamento 102412012 sulla cooperazione
amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno, è ispirata dalla necessità di rendere più rapidi e
privi di ostacoli burocratici i ri-
conoscimenti delle qualifIche
acquisite in uno Stato membro
per l'accesso alle professioni in
un altro Paese Ue.
Per la prima volta, per favorire l'occupazione giovanile, le
regole sul riconoscimento sono state estese ai tirocini. In
pratica, Coloro che svolgono
un tirocinio qualifIcante per
l'accesso a una professione in
uno Stato membro diverso da
quello in cui conseguono il tito-
l'ACCESSO
Chi fa la pratica in uno Stato
differente da quello in cui
ha conseguito il titolo potrà
chiedere il riconoscimento
nel proprio Paese
lo di studio potranno chiedere
Il Consiglio ha recepito inteil riconoscimento nel proprio gralmente le modifIche apportaPaese. E questo anche quando te dal Parlamento europeo il tirocinio è svolto in uno Stato compresa l'esclusione dei notai
terzo. Si tratta di una novità im- dal provvedimento - e ha dato il
portante destinata a favorire la via libera al sistema della tessecircolazione dei laureati e a in- ra professionale, una sorta di
cidere fortemente sulle regole certifIcato elettronico emesso
in materia di tirocinio disposte dalIo Stato di origine per facilitadagli organismi nazionali che re il riconoscimento nello Stato
regolano le diverse professio- di destinazione (si veda «lI Sole
ni. Che, però, potranno propor- 24 Ore» dell'il ottobre).Perfacire principi guida comuni per la litare la libera circolazione, il
fase di tirocinio.
nuovo testo introduce la possibiIn ogni caso, il nuovo testo è lità di un accesso parziale che
basato su un'evidente constata- consentirà a un professionista
zione circa il numero eccessivo di ottenere il riconoscimento sodi professioni regolamentate, ol- lo per una parte dell'attività per
tre 800 nei 28 Stati membri. la quale è stato qualifIcato nel
Che, la direttiva punta a ridurre, proprio Paese, evitando così,
ammettendo una regolamenta- nel caso in cui la professione
zione solo se necessaria.
comprenda più attività nello Sta-
ltiR!PRODUlIONERISERVATA
068391
ì,
to di destinazione, di sottostare
a misure compensative.
Per le professioni già armo. nizzate, novità non solo nella verifIca delle conoscenze che potranno essere espresse in crediti, ma anche nel numero degli anni minimi di studio universitari
previsti per i medici che passanoda6a5 (per un totale di almeno 5.500 ore) e per gli architetti
che saranno tenuti a un corso di
studi di 5 o di 4 anni seguiti da
due di pratica professionale.
Proprio per medici è stata introdotta una norma ad hoc per
l'Italia: gli Stati membrt infatti,
sono tenuti a riconoscere in modo automatico le specializzazioni per coloro che hanno iniziato la specializzazione dopo
il 31 dicembre 1983 e prima del
gennaio 1991, anche se non sono rispettati tutti i requisiti previsti dall'articolo 25 della nuova
direttiva.
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«Pa». L'Anci: impossibili da realizzare
~Stabilizzazioni
con tetto al 20%
MILANO.
La nuova ondata di stabilizzazione dei precari nel
pubblico impiego è legge, ma
negli enti locali, soprattutto
quelli di dimensioni mediopiccole, la traduzione pratica
di questi meccanismi è «impossibile».
Parola dell'Anci, che ieri ha
diffuso una nota tecnica per
l'interpretazione delle regole
scritte nella legge 125/2013, che
ha convertito il decreto 101 sul
pubblico impiego. Le strade
potenzialmente utilizzabili
per stabilizzare chiha accumulato almeno tre anni di lavoro
negli ultimi cinque all'interno
dell'amministrazione sono
due. La prima è il concorso con
riserva dei posti al 50%, con le
modalità disciplinate dall'articolo l, comma 401 della scorsa
legge di stabilità (legge
228/2012); la seconda, invece,
passa da concorsi integralmente riservati ai precari, la cui costituzionalità è garantita secondo il legislatore dal limite delle
risorse, perché queste procedure non possono assorbire
più del 50% dei fondi utilizzabili per le assunzioni.
Qui però arriva il punto critico: la stabilizzazione prevista
dal nuovo provvedimento deve viaggiare sui binari che limitano le nuove assunzioni nel
pubblico impiego: binari stretti, che per di più potrebbero essere ulteriormente ridotti
dall"'anticipo" di arrivo per
blindare in Europa i conti italiani (si veda anche pagina 3). Le
norme già in vigore, comunque, chiedono agli enti di non
dedicare alle spese di personale più del 50% delle uscite correnti e, aspetto ancora più rilevante, permettono di dedicare
a nuove assunzioni non più del
40% dei risparmi ottenuti con
le cessazioni dell'anno precedente. Quale che sia la strada
scelta per le stabilizzazioni,
quella tracciata nell'ultima legge di stabilità o quella nuova diRitaglio
Lavoro e previdenza
segnata dalla legge 125/2013, ai
precari non può essere dedicata più della metà di questi «spazi assunzionali». Risultato: alle stabilizzazioni va al massimo il 20% delle risorse prodotte con le stabilizzazioni dell' anno precedente, e questo negli
enti non grandi, dove le uscite
dal lavoro non creano grossi
spazi per nuovi ingressi, secondo l'Anci «si traduce nell'impossibilità di realizzare i percorsi» che conducono i precari all'interno degli organici.
Un minimo di flessibilità in
più si può ottenere ampliando
i calcoli a tutto l'orizzonte temporale indicato dalla legge
125/2013. La stabilizzazione copre il triennio 2013-2015, e quindi per costruire uno spazio assunzionale sufficiente è possibile considerare «complessi-
LA REGOLA
Per le assunzioni
si può utilizzare uri quinto
delle risorse risparmiate
con le cessazioni
intervenute l'anno prima
vamente» le risorse che si liberano nel periodo: chi prevede
di attivare questi percorsi, infatti, può prorogare fino al
2015 i contratti a tempo determinato, a patto però che questa mossa non si scontri con i
limiti generali alla spesa di personale.Per ridurre i costi delle
stabilizzazioni, o ampliare la
platea dei soggetti interessati,
è possibile prevedere assunzioni a tempo parziale.
Tante sono poile novità che
interessano le società pubbliche e che, oltre alla mobilità
del personale, impongono alle
aziende partecipate anche indirettamente di inviare dallo
gennaio prossimo i dati sul costo del personale alla Funzione pubblica.
TASSE
SlJLLACASA
[email protected]
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Gianni Trovati
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lavoro. Anovembre verrà pagato l'Elemento economico di garanzia ai dipendenti di aziende senza accordi territoriali o aziendali
~erziario, in «busta» debutta l'Eeg
L'Integrazione annuale andrà solo ai contratti a tempo indeterminato e di inserimento
Antonino Cannioto
Giuseppe Maccarone
contratto a termine) alla data del
ottobre 2013 e devono essere
stati presenti in azienda, per almeno sei mesi, nel periodo l gennaio 2011-31 dicembre 2013. Per verificare il rispetto diquestacondizione, rileva il libro unico dellavoro. Se ·un lavoratore ha avuto
un rapporto a tempo indeterminato di almeno sei mesi, ma inferiore all'intero periodo (34 mesi)
e risulta in forza al 31 ottobre 2013,
l'Eeg si deve riproporzionare dividendo l'importo spettante per
34 (numero dei mesi di riferimento) e moltiplicandolo per quelli
di attività. Le frazioni di anno si
computano a dodicesimi considerando come mese intero, quelli in
cui il lavoro si è protratto per almeno a 15 giorni.
In caso di assunzione a termine, seguita da una trasformazione, i sei mesi decorrono da
quest'ultima. Le assenze per maternità obbligatoria non incidono
sul computo della durata della
prestazione lavorativa e, dunque,
si devono considerare come periodi effettivi di servizio. Diverso è
il caso del lavoratore che si è assentato per congedo parentale
31
Busta paga di novembre più
ricca per i dipendenti delle aziende del terziario. Arriva, infatti ,
l"'Elemento economico di garapzia" (Eeg), emolumento stabilito, a livello sperimentale dall' accordo di rinnovo del Ccnl del terziario del 26 febbraio 2011.
L'importo erogabile (per ora
unicamente a novembre 2013) va
da un minimo di 85 a un massimo
di 140 euro. Esso non riguarda indistintamente tutti i lavoratori
del settore ma solo quelli impiegati in aziende che non applicano
contratti collettivi di livello territoriale e che non hanno sottoscritto contratti aziendali aventi per
oggetto erogazioni economiche.
L'Eeg entrerà nella busta paga
solo a determinate condizioni. In
primo luogo .va tenuto presente
che lo riceveranno solo coloro
che sono assunti a t!!mpo indeterminato, compresi gli apprendisti.
La previsione contrattuale include, inoltre, anche i soggetti assunti con contratto d'inserimento.
Per beneficiarne i lavoratori devono risultare in forza (non con
(astensione facoltativa), congedo
di maternità anticipato o prolungato, permessi e aspettative non
retribuiti anche se indennizzati
da Istituti assistenziali o previdenziali, sospensione con ricorso alla
Cigs. In tali circostanze, al contrario, le assenze valgono e riducono
il periodo di lavoro. La stessa regola vale per le malattie e gli infortuni, ma limitatamente ai periodi in
cui il datore di lavoro non eroga
alcuna integrazione retributiva.
I lavoratori con contatto a tempo indeterminato e parziale riceveranno un importo proporzionalmente ridotto in funzione
dell'orario effettivamente svolto. La percentuale di riproporzionamento è data dal rapporto tra
orario settimanale (o mensile) ridotto ed il relativo orario intero
previsto dal Ccln del terziario.
Una particolare attenzione va riservata a quei lavoratori che hanno intrattenuto con l'impresa un
rapporto caratterizzato da una
variabilità dell'orario di lavoro.
Verificandosi tale evenienza, si
dovrà eseguire un calcolo di riproporzionamento, periodo per
periodo, determinando per ognu-
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no di essi l'ammontare dovuto
(in base alla percentuale di prestazione) e sommandoli tra loro
al fme di ottenere la somma complessiva da erogare.
L'Eeg non è utile ai fmi del calcolo di nessun istituto di legge o
dicontratto, in quanto le partihanno deciso che lo stesso sia onnicomprensivo; da ciò anche l'esclusione dal conteggio del Tfr.
I datori di lavoro dovranno,
inoltre, ra,mmentare che ogni trattamento economico individuale
o collettivo aggiuntivo, rispetto a
quanto previsto dal Ccln Terziario, erogato dopo ilI gennaio 2011,
può assorbire l'Eeg. A tale proposito, la Confcommercio in una nota diffusa in questi giorni, ha preci"
sato che i trattamenti economici
~da considerare ai fmi dell'assorbimento dell'Eeg sono tutti quelli
che l'azienda corrisponde anche
unilateralmente ai lavoratori
dall'l gennaio 2011, indipendentèmente dalla data di concessione.
Quel che rileva, ai fini dell'assorbimento dell'Eeg, è che il lavoratore percepisca trattamenti economici aggiuntivi rispetto ai minimi
previsti dal Ccnl Terziario.
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LE CONDIZIONI
I lavoratori devono risultare
I valori
85-140€
Gli importi
Si tratta del valore mi nlmo e
masslmoerogabile in busta
paga. per ora unicamente a
novembre2013. in base
all'Elemento economico di
garanzia (Eeg), Introdotto a
lìvèllo sperimentale con
l'accordo di rinnovo del Ceni
settore terziario del26
febbraio2011 .
in forza al3I ottobre 2013
e nell'impresa per almeno
sei mesi dallo gennaio 2011
al3I dicembre 2013
6.
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Lavoro e previdenza
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Mesi
la lunghezza dell'arco
ditempo minimo in culi
lavoratori devono essere
stati presenti in azienda nel
periodo l' gennaio 2011- 31
dicembre 2013 per poter
ricevere in busta paga ['Eeg
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COBBIEBE DELLA SEBA
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Parma
Congedo matrimoniale alle coppie gay
Accordo tra sindacati e un'azienda
un'impiegata che ha celebrato un'unione civile
in Germania con la compagna italiana 10
stesso ha fatto di recente Telecom, sempre per
le nozze di due ragazze (Telecom è anche tra i
soci di <<Parks», associazione no profit che aiuta
le aziende a garantire pari opportunità ai
dipendenti 19bt). Intanto Ikea, da circa un anno,
equipara le coppie di fatto ai coniugi. Peiloro,
oltre al viaggio di nozze, sono previsti permessi
per motivi di famiglia, anche per occuparsi dei
figli non biologici, sconti dipendenti e l'uso
dell'auto aziendale. Per vedersi riconosciuti i
benefit coniugali basta presentare n certificato
di matrimonio contratto all'estero, oppure
quello del registro delle unioni civili (per i
Comuni che ce l'hanno) o infine n certificato
anagrafico di convivenza Finora lo hanno fatto
133 dipendenti che si sono <<uniti» in una
coppia di fatto. Di questi, tre - due a Mnano e
uno a Bologna - sono gay.
E.Teb
IO RIPRODIJlI0~ RISERVATA
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In mancanza di una legge che regoli i diritti
delle coppie omosessuali a livello nazionale,
sono sempre di più le aziende che decidono di
trattare i dipendenti gay e lesbiche come quelli
eterosessuali. L'ultima in ordine di tempo è la
Servizi Italia, che fornisce servizi ospedalieri:
darà la licenza di matrimonio anche ai
lavoratori che si sposano all'estero con una
persona dello stesso sesso. Lo prevede un
accordo appena firmato con Filtcem Cgil,
Femca Cisl e Untec un territoriali e che riguarda
la sede di Castellina di Soragna (parma). <<La
proposta è arrivata dai sindacati, in particolare
dalla Cgil, e noi l'abbiamo accolta
convmtamente - spiega Simona Campanini,
direttore delle Risorse Umane -. n tema delle
pari opportunità nel nostro Paese è ancora
aperto: questo accordo è un piccolo passo».
Una simUe intesa era già stata firmata a luglio
dalla Cali & Call, società di ca1l center con sei
sedi in tutta Italia e 2.500 lavoratori: ha
,concesso 15 giorni di assenza retribuita a
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COBBIEBE DELLA SEBA
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Il piano Del Torchio
- - - - - - - - ---=====
Alitalia, per i sindacati fino a 2.330 esuberi
n nuovo piano Alitalia si tradurrà in una riduzione
tagli di 230 piloti e 400 assistenti di volo, mentre si
parla di 600-700 esuberi del personale di terra. Una
convocazione dei sindacati da parte della
compagnia è attesa per oggi. Per mercoledì è
invece in programma il tavolo ministeriale con
compagnie aeree (Assaereo),aeroporti
(Assoaeroporti), sindacati, Enac, Enav.
068391
del personale tra i 2.230 e i 2.330 dipendenti.
.Secondo quanto riferito da fonti sindacali
all' «Agenzia Italia», non saranno rinnovati mille
contratti a termine e sono indicati esuberi veri e
propri tra 1.230 e 1.330 dipendenti. Nel dettaglio il
piano del ceo Gabriele Del Torchio prevederebbe
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ItaliaOggi
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~~~l)_r::-JB.)_I'_!!.H~\l}ifi::::-yi:}--~
Il f""~" ,',,,i,'I''''O <lei Tomlo !"" ..le
'l''' ,{.che "",,,re ,ù """'.~'w "II'"" "p"lnlm,
Fonnazione in aiuto dei giovani
Sl'",kz: il.iJ<t"om. ,""'.., ,",,,,tribuir<'" sbwccure la s'mgZ'OlW
I
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.1:
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Il piano strategico del Fondo prevede specifiche misure di sostegno all'occupabilità
Formazione in aiuto dei giovani
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Spada: il sistema deve contribuire a sbloccare la situazione
l fondo Formazienda promuove e finanzia progetti formativi destinati ai
lavoratori delle imprese.
L'obiettivo è concorrere allo
sviluppo della formazione professionale continua in un'ottica
di competitività delle imprese
e di garanzia di occupabilità
dei lavoratori. Occupabilità
che deve riguardare, necessa-.
riamente, anche i più giovani
che si affacciano al mercato
del lavoro, soprattutto dopo
che l'Istat ha rilevato una percentuale di disoccupazione oltre il 40%. Per questo il piano
strategico del fondo per la valorizzazione del capitale umano
(Formaziendà 2020) prevede
specifiche misure legate a politiche di sostegno anche dei
giovani. Ne abbiamo parlato
con,Rossella Spada, direttore
del fondo Formazienda.
I
Domanda. Direttore, in
che modo Formazienda ha
favorito e favorisce l'occupabilità dei giovani?
Risposta. Negli ultimi
tre anni il fondo ha operato
soprattutto attraverso l'integrazione tra apprendimento e
lavoro. In particolare, abbiamo
inserito, tra le azioni plausibili
degli avvisi emanati, l'ammissibilità a finanziamento per i
lavoratori assunti con qualifica -virtuosa».
- della società di domani. Quel
di apprendista e anche per le
che pOSSIamo rare come tonD. In che modo queste do è contribuire ad abbattere
collaborazioni a progetto. Ciò
ha consentito agli apprendisti due nuove iniziative pos- disoccupazione, precarietà e
delle aziende partecipanti di sono avere effetti positivi mancanza di autonomia dei
colmare il loro gap di cono- sull'occupabilità dei gio- singoli individui con gli struscenza - assolvendo così alle vani?
menti a nostra disposizione,
R. Con «Restart Italia» ci ovvero finanziando piani fornecessità dell'impresa - e, al
contempo, di acquisire nuove proponiamo di finanziare piani mativi rivolti ai giovani affincompetenze e di migliorare la formativi promossi nel contesto ché abbiano maggiori possibi·
loro flessibilità professionale. di incubatori o di acceleratori lità di restare nel mercato del
È risaputo, infatti, che più una di aziende. Con l'integrazione lavoro, essendo più qualificati.
risorSa è formata più è spendi- di risorse tra enti, pubblici o Le parti sociali espressione
privati che siano, cioè con.la del fondo si sono schierate
bile nel mercato del lavoro.
D. Ci sono, e se sÌ quali seconda iniziativa, puntiamo da tempo per la diffusione di
sono, altre misure destina- a raddoppiare le opportunità una società della conoscenza
te ai giovani in Formazien- di finanziamento per forma- e Formazienda ha fatto sua
re tutte le figure che operano questa filosofia contribuendo
da2020?
R. Nell'ambito del .nostro all'interno deWimpresa, im- ad abbattere l'ignoranza e i
piano strategico pervalorizza-. prenditori compresi. in questo suoi costi che spesso si abbire il capitale umano, il fondo ha modo vorremmo contribuire, nano a bassa produttività;'a
stabilito cinque iniziative faro, ad esempio, a rendere più so- basso livello di sviluppo e a
una delle quali riguarda pro- lide le 100 mila neoimprese scarsa innovazione. In questo
prio l'occupabilità dei giovani, che da gennaio a oggi sono senso le rispondo di sì, Forverso cui il fondo ha favorito state create da imprenditori mazienda avrà un occhio di
i finanziamenti di cui sopra. con meno di 35 anni di età riguardo peri giovani, perché
Sempre a quest'area fanno ri- (dato Unioncamere), e al tem- illifelong learning diventi così
ferimento anche due ulteriori po stesso ad abbassare illivel- naturale nella vita dei giovani
lo di disoccupazione giovanile, tanto da produrre nel tempo
e nuove occasioni:
- la nascita dell'iniziativa dato che potrermno finanziare grandi effetti sulla società in
faro chiamata «Restart Italia», anche la formazione destinata cui viviamo e in cui vivranno
che mira a sostenere la nascita, ai giovani assunti con contrat- i nostri figli.
lo sviluppo e il consolidamento to di apprendistato.
di imprese innovative;
Pagina a cura di
D. Quindi il fondo avrà
- l'implement!iZione dell'iniFONDO FORMAZIENDA
ziativa faro n.l che va sotto il un occhio di riguardo .per
TU. 0373472168 .
nome di «Integrazione di ri- i giovani?
[email protected]òm
R.
I giovani sono alla base
www.formazienda.com
sorse finanziarie in una logica
068391
Rossella Spada,
direttore
del Fondo
Formazienda
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19-11-2013
8
1
Pensionati italiani tartassati, pagano 4 volte più dei francesi
CONfESERCENTI
ROMA Una differenza di trattamento inspiegabile. I pensionati italiani, molti dei quali in questi anni
hanno già visto erodere il loro potere d'acquisto a causa della mancata o parziale indicizzazione, sono penalizzati dal fisco rispetto ai
lavori dipendenti anche per quanto riguarda le detrazioni riconosciute: centoquindici euro in meno all'anno, nel caso di pensionato
sotto i 75 anni d'età; cinquantesette euro in meno, se si è più anziani.
Lo denuncia uno studio Confesercenti.
Un divario destinato ad accentuarsi visto che la legge di stabilità
aumenta le detrazioni Irpef per i
lavoratori dipendenti, escludendo
i pensionati. In realtà Confesercenti va anche oltre, perché dimostra come negli altri Paesi europei
il peso delle tasse sulle pensioni
sia molto inferiore. Almeno di tre,
quattro volte e, nel caso della Germania, la comparazione è praticamente impossibile, visto che lì i
pensionati sono così coccolati che
di fatto non pagano imposte.
Da noi no. I nostri anziani sono
sempre più bistrattati. E, adesso si
scopre, anche tartassati. Un pensionato con un assegno pari a tre
volte il minimo, che poi significa
19.322 euro all'anno ovvero meno
di 1500 euro al mese (con la tredicesima), paga oltre 4.000 euro di
tasse, tra Irpef e addizionali comunali e regionali. In questo calcolo,
si badi bene, non sono comprese
le eventuali tasse su casa e rifiuti.
L'analogo pensionato tedesco stessa cifra, stessa età - paga solo
39 euro di tasse.
CONFRONTI PERDENTI
Come è possibile? Evidentemente
il governo di Berlino tiene in maggiore conto la "fragilità" dei suoi
anziani, e per questo motivo ha un
regime impositivo nei loro confronti molto agevolato. Ma, senza
arrivare agli eccessi tedeschi di
quasi totale esenzione, anche il
raffronto con altri partner europei
è perdente (e sconsolante) per i
pensionati italiani. Lo studio Confesercenti confronta il trattamento fiscale di un pensionato romano, tra i 65 e i 75 anni, senza carichi di famiglia. Se percepisce un
assegno pari a una volta e mezzo il
minimo Inps (9.661 euro l'anno),
vedrà trattenersi il 9% di imposte.
Il suo omologo in Francia, Spagna
e Regno Unito, non paga nemmeno un euro di tasse. Se l'assegno è
pari a tre volte il minimo (19.322
euro lordi l'anno), il pensionato
italiano pagherà il 20,73% di imposte, il pensionato spagnolo il 9,5%,
quello inglese il 7,2%, quello francese ancora meno ovvero il 5,2%.
In tutti i paesi, poi, a parità di reddito, il pensionato paga meno del
dipendente, in una misura oscillante fra i -135 euro della Francia e
i - 2.125 della Germania. Esattamente il contrario di quanto avviene in Italia.
Gi.Fr.
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Quotidiano
[La tassazione delle pensioni in Europa;
I Pension-e pari a3volte~inimo INPS -Impost~pagate all~anno in e~:::·
4,000
dll!ll;, i
~if;J
3,500
I 3.000
SUGLI ASSEGNI
PREVIDENZIAU PREVISTE
ANCHE MINORI
DETRAZIONI
RISPETTO AI REDDITI
2,500
DA lAVORO DIPENDENTE
2,000
1.500
1.000
500
ITALIA
-
.,f
..,..
~Francia
Spagna
~
Fonte: e~borazioni Confesercenti sulla base delle normative tributarie vigenti
-t:.e.ntime.tri
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I
Germania
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Il concorsone non sarà annullato. Per ora
RoMALe prove del maxi concorso
da 1.995 posti del Comune di Roma (300 mila le domande) al momento andranno avanti. Il Concorsone non sarà annullato, in
attesa che la Procura esamini i
documenti che oggi arriveranno
dal Campidoglio (e che saranno
trasmessi anche alla Corte dei
conti e al Tribunale civile). Tutto
ciò mentre ai piedi del colle capitolino va in scena la protesta dei
tanti che, dopo aver superato le
prove scritte, temono che questa
vicenda renda vani gli sforzi fatti
per prepararsi alle prove. Con i
sindacati sul piede di guerra, che
pressano l'amministrazione affinché non blocchi il procedimento.
Rossi a pag.12
Roma,ècaos
sul concorsone
,
ora non verra
annullato
il Comune
trasmetterà
le carte in Procura
---------------~-
IL
_.--------~----
ROMA Il maxi concorso da 1.995
posti del Comune di Roma non
sarà annullato e, nei limiti del
possibile, nemmeno sospeso. In
attesa che la Procura esamini i
documenti che oggi arriveranno
dal Campidoglio (e che saranno
trasmessi anche alla Corte dei
conti e al Tribunale civile) le prove di selezione andranno avanti,
fino a prova contraria. La frenata era nell'aria fin da domenica,
dopo la conferenza stampa di
due giorni prima in cui Ignazio
Marino aveva ventilato un possibile annullamento del concorsone avviato nel 2010, per il quale
erano arrivate 300 mila domande. Tanto è vero che ieri, a esporre i risultati degli approfondimenti svolti dagli uffici comunali sulle buste «sospette», il sindaco non c'era, sostituito dal suo vice (con delega al personale) Luigi Nieri. Tutto ciò mentre ai piedi
del colle capitolino va in scena la
protesta dei tanti che, dopo aver
superato le prove scritte, temoRitaglio
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068391
~Oggi
no che questa vicenda renda va- sibile leggere il nome dell'autore
ni gli sforzi fatti per prepararsi della prova scritta prima di correggerla.
alle prove selettive. «Ci toccherà
studiare e sostenere esami con l'INCHIESTA
questa spada di Damocle sulla te- Ora però la palla passa ai magista», dicono i manifestanti della strati della Procura di Roma, che
«protesta delle buste». Con i sin- decideranno se aprire un fascicodacati sul piede di guerra, che lo sulla vicenda. Il reato ipotizzapressano l'amministrazione af- bile potrebbe essere l'abuso d'uffinché non blocchi il procedi- ficio o, in casi più gravi, la corrumento.
zione. Ciò che è certo è che la
Procura non ha nessun potere
Il RINVIO
per bloccare una procedura amMarino, in serata, si affida a un ministrativa e che dunque le procomunicato: «Purtroppo dalle ve del concorso, per 22 distinte fiverifiche effettuate abbiamo ri- gure professionali, andranno
scontrato diverse irregolarità avanti. Già oggi, infatti, si svolgesul maxi concorso, organizzato ranno le prove orali per 50 posti
dall'amministrazione preceden- da funzionari «per processi cote - dice l'inquilino del Campido- municativi». Se l'inchiesta conglio - Il fatto che non sia stato ga- fermerà i sospetti «allora vedrerantito l'anonimato dei parteci- mo il da farsi - sottolinea il vice
panti è talmente grave che sare- sindaco - ma riteniamo che tutto
mo costretti a investire del pro- questo abbia bisogno di un'attenblema la magistratura penale, ci- zione da parte della magistratuvile e contabile». Secondo Mari- ra penale, civile e contabile». In
no, «rimane il fatto che l'ammini- procura già è aperto un fascicolo
strazione di Roma ha la volontà su una parte del concorsone,
di tutelare tutti i concorrenti e quello per l'assunzione di 300 vil'obbligo di restituire ai cittadini gili urbani. I magistrati ipotizzala fiducia verso la pubblica am- no il falso ideologico per una riuministrazione». Ma di annullare nione della commissione giudile prove non se ne parla. «C'era- catrice: secondo l'accusa i memno due tipi di buste, una viola e bri della commissione avrebbeuna bianca, ma nessuna delle ro firmato il verbale della seduta
due garantiva l'anonimato», pur non avendone preso parte.
spiega Nieri. Insomma, guardan- L'inchiesta spinse l'ex sindaco
do controluce sarebbe stato pos- Gianni Alemanno alla revoca
riproducibile.
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Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
tolineando come il materiale per di chiedere l'annullamento delle
il maxi concorso capitolino sia lo selezioni sotto inchiesta. E l'ex
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della commissione esaminatrice
e l'amministrazione Marino,
proprio partendo da verifiche su
questo caso, ha eseguito accertamenti a campione sulle altre selezioni. Tra i compiti dei magistrati ora anche quello di verificare le procedure seguite da Praxi, la società che ha coordinato
l'organizzazione del concorso e
che respinge ogni addebito, sot-
19-11-2013
12
2/2
stesso già utilizzato in tante altre assessore capitolino al personaprove in tutta Italia, dall'Agenzia le Enrico Cavali ari, che aveva
delle entrate alla Rai.
lanciato le selezioni durante
l'amministrazione Alemanno,
IRICORSI
minaccia di denunciare Marino
Adesso sul concorsone incombe per «procurato allarme, abuso
anche il rischio ricorsi: è possibi- d'ufficio e diffamazione».
le che, dopo le polemiche di queFabio Rossi
sti giorni, molti esclusi decidano
'"' RIPRODUZIONE RISERVATA
CRESCE LA PROTESTA
TRA I PARTECIPANTI:
«DOVREMO STUDIARE
CON L'INCUBO
DI UN PROVVEDIMENTO
CHE ANNULLI TUTTO»
PROVE DI SelEZIONE
PER 1.995 POSTI
ANDRANNO AVANTI
Il CAMPIDOGLIO:
«RISCONTRATE
MOLTE IRREGOLARITÀ)
Le tappe e i numeri
12010
.
I
l'anno in cui il Comune di Roma
I
~emesso il bando per il concorso
:111.995
2012
l'anno in cui si sono svolte le prime prove
(I 300mila
Iposti in palio
le persone che si sono
iscritte al concorso
LE PRINCIPALI CATEGORIE RICHIESTE
300 Vigili urbani
197 Esperti informatici
I
J
III 20mila
Iconcorrenti che hanno
superato la prese lezione
:- 3OOMaestre d'asilo
-~ 15 OIstruttori turistici
I
r
43
Funzionari
di biblioteca
LA MANIFESTAZIONE Un momento
delle proteste di ieri in piazza
a Roma (LiVIERI/TOIATI)
al 50
Ivincitori che
sono già stati assunti
"--- 136 Architetti
w;;l:.J .1flllrssag,o,tftl ;/;/oro
068391
.---~~~~·:4~~
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rUnità
Condannati
•
amOflfe
diamianto
embra una bomba a orologeria, il Piemonte. Dove si
allunga la lista di morti da
amianto, lavoratori uccisi
anche nella loro dignità
perché lasciati senza alcuna protezione né informazione sui rischi
che correvano. In principio fu l'Eternit
di Casale Monferrato, giusto la settimana scorsa si sono accesi i riflettori pure
sull'Olivetti di Ivrea, con 24 indagati.
Ma ci sono altre aziende da molti anni
ormai finite sul banco degli imputati: tra
Philips, Pirelli, Teksid, Montefibre si
contano già diversi processi - alcuni arrivati in Cassazione - e decine di decessi.
Le richieste di rinvio a giudizio e le
sentenze raccontano una verità agghiacciante, nella loro fredda precisione. Date di costituzione come parte civile degli
ex dipendenti contro i dirigenti di questi
colossi, date dei loro decessi. Argomentazioni della difesa per sostenere che il
mesotelioma pleurico -tipicamente legato all'esposizione ad amianto, senza la
quale si registra in rarissimi casi - può
essere ricondotto al fatto che il lavoratore fumava. Testimonianze di ex operai,
secondo cui l'amianto veniva da loro manipolato e tagliato, quando non era addirittura a contatto diretto con la pelle:
guanti e grembiuli fatti di amianto venivano forniti, con un terribile paradosso,
come «protezione» dal calore. Per lavorazioni in molti casi portate avanti fino
all'inizio degli anni 90.
Bisogna reagire al sentimento iniziale di incredulità, e buttarsi sulle carte di
processi - peraltro non sempre andati a
buon fine - per capire che Settimo torinese, Alpigliano, Verbiania, la stessa Torino sono state teatro di un inquinamento
di grandi proporizioni. Basta leggere
quanto riportato da chi negli stabilimenti incriminati ha passato una vita, e se l'è
vista strappare via. Ad Alpignano sulla
statale 24 ad esempio regnava la Philips
(poi Philips Lighting srl, poi Fischer
Italy). A luglio 2011, la prima sezione penale del Tribunale di Torino condanna
alcuni dei direttori degli stabilimenti Alpignano l e 2 della Philips. Cinque i morti solo per amianto, poi ci sono i decessi
per altri tipi di cancerogeni. Le testimonianze su come si producevano lampadi-
LA SALUTE? UN OPTIONAL
Grembiuli, guanti e cartoncini d'amianto erano la norma anche alla Teksid di
corso Mortara 7, a Torino (fino al 77
Fiat, dall'82 Industria Acciai Inox,
dall'87 Terni acciai speciali, dall'84 Deltasider e dall'88 Nuova Deltasider). Il
materiale che avrebbe dovuto riparare
gli addetti alla fusione dell'acciaio a distanza di decenni si rivela il killer di 14
persone, altre due ammalate si costituiscono parte civile insieme agli eredi dei
colleghi. A novembre 2010 il Pm chiede
il rinvio a giudizio di presidenti e amministratori delegati alla guida delle diverse società. Vengono chiamati in causa
per i morti da mesotelioma o carcinoma
polmonare, ex dipendenti «tutti esposti
ad amianto contenuto in guanti, ghette,
coperte usati come mezzi protettivi durante le operazioni di saldatura».
Sono 14 anche i morti per amianto
contestati nel procedimento «Pirelli quater», a cui si aggiungono le vittime di tumori provocati da altri cancerogeni come gli Ipa (Idrocarburi policic1ici aromatici) e le ammine aromatiche. La richie-
10
Foglio
1 /2
sta di rinvio a giudizio per i vertici delle
diverse società attive a Settimo Torinese, tutte riconducibili al gruppo Pirelli,
interessa un arco lunghissimo di produzione, dal 79 fino al 2000. E l'accusa è
sempre di «non avere adottato tutti i
provvedimenti necessari» a proteggere
la salute dei propri dipendenti. Da notare che l'amianto in Italia è fuorilegge dal
92. E che ci sono altri tre procedimenti a
carico del gruppo (il terzo è in udienza
preliminare) davanti ai giudici di Milano, per una quarantina di casi tra decessi e lesioni.
Ma l'amianto ha ucciso anche alla Michelin, negli stabilimenti Dora e Stura di
Torino. Decine le vittime, a cui l'asbesto
ha provocato carcinoma polmonare o
mesotelioma, decine le persone colpite
da altri tipi di tumore. L'udienza preliminare ha esaminato le posizioni di quattro Ad, accusati di omicidi colposi e di
decine e decine di casi di lesioni colpose,
anche qui gli anni in cui ci si ammalava
lavorando sarebbero oltre trenta, dal
1966 al '98. Per gli imputati però sono
intervenuti condono, prescrizione per alcuni casi, uno di loro ha chiesto e ottenuto la commutazione della pena di 6 mesi
per omicidio colposo in una multa. Tre
gradi di giudizio poi per i dirigenti del
gruppo Montefibre (già Montedison Fibre), per 18 omicidi colposi da esposizione ad amianto, inalato in operazioni di
manutenzione delle coibentazioni di tubazioni e impianti.
L'elenco delle aziende sul territorio
in cui si ricorreva all'amianto senza alcun accorgimento è però ben più lungo,
anche guardando a quelle indagate dai
soli magistrati di Torino. E soprattutto,
«i casi andati a processo sono solo la punta di un iceberg, o anche meno. Perché
sono quelli ufficiali, cioè registrati
dall'Asl competente - ricorda l'avvocato
Laura D'Amico, che ha seguito molti di
questi processi -. Le aziende sanitarie
del resto si basano sulle segnalazione
dai medici di base o ospedalieri, quando
questi si trovano in presenza di tumori
ricondubili all'amianto. E sono ancora
troppi quelli che tacciono, che invece -la
letteratura scientifica lo dimostra - può
essere solo una concausa. Un'omissione
che costituisce reato: forse le Procure
dovrebbero agire anche contro loro».
068391
S
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«I guanti non venivano
luai tolti perché gli
addetti dovevano essere
pronti a correre ai forni»
ADRIANA COMASCHI
acomaschi:cilunita.it
ne e tubi fluorescenti pesano come macigni. Giuseppe Milazzo - morto nel 2009
per mesotelioma e già affetto da tumore
vescicale, dipendente della società dal
1961 al 1992 - era fonditore, smerigliatore e manutentore dei forni in cui il vetro
veniva fuso per essere modellato. Riporta di avere utilizzato 'fogli' di amianto
sotto i piedi, guanti, ditali e grembiuli
pure di amianto come protezione dalle
temperature elevatissime, «questi fogli
li tagliavamo con un coltello» (l'amianto
non andrebbe mai rotto, per evitare la
dispersione di fibre ndr). Poi c'erano dischetti di amianto, fogli di cartone di
amianto pressati ... E i guanti non venivano mai tolti, neanche in mensa, perché spiega - se c'erano problemi gli addetti
dovevano essere pronti a correre ai forni a ritirare il materiale incandescente.
Nello stabilimento 2 l'amianto impiegato era minore. Ma veniva in pratica polverizzato in aria - e dunque inalato - per
l'uso di aria compressa nelle pulizie, così
da creare «una polvere maledetta... una
nuvola insopportabile».
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IL~MA.TTINO
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Esuberi Indesit, trattativa a oltranza
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La Fiom potrebbe non firmare l'intesa. Operai a Roma tra petardi e proteste
Sei mesi di trattative e
tre rinvii. Un piano di ristrutturazione rivisitato
dall'azienda che ha aumentato le previsioni d'investimento. Ma che prevede pur sempre 1.030 esuberi (invece dei 1425 iniziali) per un totale di 300
esuberi nel 2019 al termine di un percorso di pensionamenti e rientri. Ce
n'era abbastanza per scatenare !'ira delle tute blu,
che continuano a temere
una fuga delle produzioni
in Polonia o in Turchia.
«Milani (1'ad di Indesit
ndr) uguale Schettino. Indesit ritorni a bordo c ... »,
si leggeva su uno striscione. Anche se non è mancato qualche momento di sana ironia. Come i balli per
ingannare l'attesa e gli applausi ai sindaci campani.
«Abbiamo chiesto una riduzione degli esuberi al
numero di addetti che
hanno i requisiti per la mo-
Cinzia Peluso
Il giorno più lungo per la
vertenza Indesit. Tra petardi, fumogeni e striscioni,la protesta deilavoratori ha raggiunto la capitale.
A Roma, davanti al ministero dello Sviluppo, mentre si svolgeva il negoziato-fiume decisivo per il destino futuro dell'indusoia, centinaia dilavoratori sono giunti dal Casertano e dalla sede storica di
Fabriano. Hanno marciato sotto il palazzo dei rappresentanti del governo
con i sindacati e con gli
amministratori locali per
dire no agli esuberi. Sullo
sfondo il tam tam delle indiscrezioni su una cessione da parte della famiglia
Merloni o su una fusione
con un grande gruppo internazionale. Con la Borsa che tifava per la nuova
operazione. Il titolo ha
chiuso in rialzo del 2,9%.
Il riassetto
colpo di grazia al territoriO», gli faceva eco il sindaco di Villa Literno Nicola
Tamburrino.
Si tratta a olo-anza nella
notte. La vertenza è complessa. E si profila una
spaccatura nel sindacato,
con la Piom che si potrebbe dissociare da un eventuale accordo.
Tornando alle voci di
fusione, la lista dei potenziali pretendenti per il
gruppo di elettrodomestici è lunga. Ci sono soggetti
europei, statunitensi ed
asiatici come Electrolux,
Whirlpool, Arcelik, Samsung, LG, Haier e Bosch. Il
21 novembre il consiglio
di
amministrazione
dell'azienda
potrebbe
conferire al presidente Milani uno specifico mandato per !'individuazione di
un partner. Le banche
d'affari già plaudono
all' operazione.
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l'ndesit Company (famiglia Merloni)
INVESTIMENTO
2014-16
14
siti prodotti innovativi
in ITALIA di gamma medio-alta
Melano (AnI
rinnovo gamma
F.b,I", lA"
bilità, vale a dire 200 per il
Casertano, 300 per tutto il
gruPPO», spiegava il segretario regionale della Uilm
Campania,
Giovanni
Sgambati in una pausa
della trattativa. «L'auspicio è che il vertice sull'Indesit possa individuare le
soluzioni più utili per i nostri lavora tori e per il sistema produttivo campano», si augurava il presidente della Regione Campania' ieri prima dell'inizio della trattativa a Roma. «Non vogliamo consentire quella che potrebbe rivelarsi l'ennesima rapina sul nostro territorio
che, con i suoi lavoratori,
tanto ha dato a questa
azienda», avvertiva il sindaco di Carinaro Mario
Masi. «Già viviamo difficoltà enormi nell' agro
Aversano dal punto di vista occupazionale e, dunque, un' eventuale chiusura dell'Indesit darebbe il
..
forni da incasso
J
78
Dipendenti in Italia
4.300
ADDETTI ATTUALI
(oltre 20% in Gig)
16.000
in 8 poli
mondiali
je
Comunanza (ApI·········
l1!ilioni
di euro
T
'avabiancheria
a carica fronta~
'e
1.030
Teverola (Cel
frigoriferi e piani cottura gas
(gestiti con solidarietà e cig;
impegno a riassorbire
400 impiegati in 4 anni;
330 via via pensionabili)
ESUBERI ANNUNCIATI
+.:.e.rrtime.tri
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COBBIEBE DELLA SEBA
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1
~
$t) I Ret-rosce-na-II-collo-ca-m-en-to-d-ell-ea-zio-ni-p-otr-eb-be-avven-irean-ch-e
..
_~
---~
---
--
pr-im-a d-el-la fi-ne-dell'anno
Per fare cassa il Tesoro anticipa le vendite:
subito quote Eni e Cdp Reti sul mercato
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li limite di reddito per ottenere il bonus lavoro scende a 28 mila euro
altre sarebbero già pronte per essere realizzate entro l'anno. Tra queste ultime, la
cessione di una quota fino al 49% di Cdp
Reti, che per ora contiene il 30% di Snam
ma nella quale dovrebbe confluire anche
il 29,9% di Tema, che è in Cassa depositi e
prestiti.
Ma Cdp possiede anche quel 25,7% di
Eni che, insieme al 4% del Tesoro, vale
circa 20 miliardi. La vendita di una parte
della quota del Tesoro andrebbe a riduzione del debito pubblico, quella della
Cdp indirettamente interverrebbe sul deficit. Le altre operazioni restano sullo
sfondo, in particolare quelle che riguardano Enel e Finmeccanica, mentre potrebbe rientrare nelle dismissioni una
quota di minoranza di Fincantieri. Verrà
trattato a parte il capitolo delle dismissioni immobiliari: la Cdp ha ricevuto dall'Agenzia del Demanio l'elenco dei beni
tra i quali sceglierà gli immobili da acquisire e che frutteranno allo Stato 525
milioni.
Intanto il governo procede sulla legge
di Stabilità. Sarà fissato a 28 mila euro
lordi l'anno il tetto massimo di reddito
per avere diritto alle detrazioni in busta
paga in arrivo con il taglio al cuneo fiscale. Lo prevede un emendamento che potrebbe essere presentato già oggi dai relatori al disegno di legge di Stabilità,
Giorgio Santini (Pd) e Antonio D'Alì
(Nuovo centrodestra), con l'ok del governo. Rispetto al testo approvato dal Consiglio dei ministri, quindi, il taglio del costo del lavoro sarà concentrato sulle fasce
di reddito più basse, in modo da avere un
effetto più visibile in busta
paga. Sembra difficile, invece, aggiungere altre risorse
rispetto a quanto già previsto nel testo uscito da Palazzo Chigi. Tra le altre modifiche in arrivo dai relatori, che
saranno discusse nel corso
di un vertice fissato per stamattina al Senato (al quale
Forza Italia, secondo il capogruppo Maurizio Gasparri,
avrebbe dovuto essere invitata), anche il
pacchetto sulla Cassa depositi e prestiti,
l'
demanio
L'elenco dei beni demaniali,
per un valore di 525 milioni,
che verranno trasferiti alla
Cassa depositi e prestiti
con il rafforzamento del suo ruolo nel sostegno non solo degli investimenti delle
piccole e medie imprese ma anche dei finanziamenti finalizzati all'innovazione
.tecnologica e dei mutui per le famiglie.
Da registrare le scintille tra Forza Italia
e gli «alfaniani» di Ncd con Sandro Bondi
(FI) che invita il relatore alla Stabilità,
Antonio d'Alì (Ncd) a dimettersi, in
quanto indicato da un Pdl che ora non c'è
più. Ipotesi da questi respinta poiché la
nomina del relatore <<Ilon è subordinabile a elementi politici» come la spaccatura
delPdl.
Antonella Baccaro
Lorenzo Salvia
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ROMA - ngoverno accelera sul piano delle privatizzazioni da 7.5 miliardi
annui dopo le sollecitazioni di Bruxelles
ad abbattere il debito pubblico. n programma di dismissioni, che avrebbe dovuto essere presentato entro l'anno, sarà
anticipato ai prossimi giorni e riguarderà
prima di tutto le aziende partecipate dallo Stato, mentre la parte immobiliare sarà gestita a parte. L'accelerazione è stata
annunciata ieri dal premier Enrico Letta
nel forum organizzato dal Financial Times: «Questa settimana ci sarà un evento
importante: presenteremo il piano di privatizzazioni che viene discusso oggi (ieri
per chi legge, ndr) al ministero dell'Economia».
l tempi in realtà potrebbero allungarsi
alla prossima settimana ma il piano, predisposto dal ministero dell'Economia, è
già pronto. AvalutarIo sarà il Comitato
per le privatizzazioni, guidato dal direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via
e composto da quattro esperti, che saranno nominati per decreto per tre anni a
titolo gratuito, scelti tra personalità «di
riconosciuta indipendenza e di notoria
esperienza nei mercati nazionali e internazionali».
Il programma, che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, presenterà al Consiglio dei ministri, verrà
poi ufficializzato allo stesso modo in cui
è stato reso pubblico ieri quello sulla
spending review, senza scendere nei particolari, dal momento che si tratta di operazioni di mercato. Alcune di queste richiederanno tempi più lunghi, mentre
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COBBIEBE DELLA SEBA
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Santa Sede Un Motu proprio rivoluziona l'Autorità di informazione finanziaria creata da Ratzinger
TI Papa e la lotta agli illeciti finanziari
Un laico chiamato a vigilare sullo Ior
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La consulenza sul Governatorato affidata a Ernst&Young
Con un nuovo Motu proprio
papa Francesco interviene ancora a mettere ordine in materia
economico -finanziaria. Questa
volta ha riscritto lo statuto dell'Autorità per l'informazione finanziaria (Aif), rafforzandone
ulteriormente l'indipendenza e
sottraendola, alle potenziali interferenze e lotte di potere tra gli
esponenti più influenti della gerarchia vaticana, che tanto hanno avvelenato gli ultimi anni del
pontificato di Benedetto XVI.
La nuova Lettera apostolica
(firmata il 15 novembre e che
entrerà in vigore dopodomani,
giovedì 21 novembre) modifica
infatti sostanzialmente quella
con cui papa Ratzinger il 30 dicembre 2010 aveva istituito
l'Aif. E, diciamo così, ne <daicizza» completamente la struttura.
In un immediato futuro il presidente dell'Autorità non sarà più,
con ogni probabilità, un cardinale, come l'attuale, Attilio Nicora. L'articolo 4 del vecchio
Motu proprio di Ratzinger, prevedeva per la carica solo la nomina papale e quindi di conseguenza ciò implicava il rango
cardinalizio.
Adesso invece il presidente
sarà nominato.dal Papa, insieme ad altri quattro membri del
Consiglio direttivo ad quinquennium - afferma il Motu
proprio - e scelto «tra persone
di provata onorabilità, senza
conflitti di interessi e con rièo-
nosciuta competenza nei campi
giuridico, economico, finanziario e negli ambiti oggetto dell'attività dell'Autorità».
L'identikit del nuovo presidente dell'Aif, insomma, è quello di un laico altamente competente sul modello del presidente·
dello lor.
Questo salto di qualità avviene, come spiega lo stesso Francesco, nel momento in cui «per
rafforzare le iniziative già prese
allo scopo di prevenire e combattere sempre meglio eventuali
attività illecite nel settore economico-finanziario, come pure
per contrastare il finanziamento
del terrorismo, ho attribuito
nuove funzioni all' Autorità».
L'Aif, infatti, in base alla nuova
legge antiriciclaggio entrata in
vigore 1'8 ottobre, deve controllare tutte le attività finanziarie
della Santa Sede, oltre allo lor e
l'Apsa, l'Amministrazione del
patrimonio della Sede apostoli-
ca.
Lo Statuto inoltre crea il direttorato, cioè l'ufficio del dÌrettore dell'Aif, che sarà composto
dal direttore e dal suo vice, nominati dal segretario di Stato
con gli stessi criteri del consiglio
direttivo e sempre per cinque
anni. Infine, l'Autorità sarà divisa in branche o uffici ben distinti tra loro: uno per la vigilanza e
la regolamentazione e l'altro per
!'informazione finanziaria.
La riscrittura dello Statuto
dell'Aif, afferma papa Francesco, è avvenuta «accogliendo
anche i suggerimenti della commissione referente dell'Istituto
per le opere di religione».
Mentre all'altra commissione
referente al Papa,quella sugli
enti economici, verrà consegnato il risultato della consulenza,
firmata sempre il 15 novembre
dal Governatorato, con un'équipe internazionale della società
Ernst&Young incaricata di «effettuare un lavoro di verifica e
consulenza sulle attività economiche e sui processi di gestione
amministrativa dell'ente». Anzi,
la consulenza è stata affidata a
EY «in accordo con la Pontificia
commissione referente di stu-
dio e di indirizzo per gli affari
economici e amministrativi della Santa Sede», si legge nella nota del Governatorato: In questa
seconda commissione siede
Francesca Chaouqui, giovane pr
che lavora proprio per Ernst&Young. Nel comunicato ufficiale, comunque, si specifica
che il mandato è stato affidato
«a seguito di una procedura di
selezione>.
Le due decisioni rese note ieri
sembrano costituire un punto di
svolta rispetto a Vatileaks che,
com'è noto, è iniziato con la
pUbblicazione di lettere di denuncia su presunte irregOlarità
negli appalti del Governatorato
da parte di monsignor Carlo
Maria Viganò. Mentre il documento più importante trafugato
dal Corvo, e ritrovato in copia a
casa di Paolo Gabriele, era un
appunto riguardante i rapporti
tra lo lor e l'Aif.
Altri cambiamenti potrebbero avvenire oggi, questa volta
nella Cei, con il possibile avvicendamento del segretario generale, Mariano Crociata.
M,Antonietta Calabrò
W@maria-mcalabro
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1
Negli ultimi quattro anni, viale Mazzini ha avuto un calo nella raccolta pubblicitaria doppio rispetto a Mediaset
Ricavi tv, controsorpasso Sky sulla Rai
WCAPAGNI
MILANO-Nel2012Mediasetha
visto cadere i ricavi pubblicitari,
la Rai ha puntellato i conti solo
grazie all'aumento del canone,
mentre Skyè riuscita - nonostante la crisi dei consumi - a confermare la sua quota di abbonamenti.
È ricco di numeri e di spunti di
riflessione l'annuale rapporto di
R&S Mediobanca sui principali
network del settore televisivo in
Italia Da cui si deduce che l'unico finanziariamente e patrimonialmente in salute è Sky. Anche
perché, essendo l'ultimo nato, ha
un costo del lavoro più basso.
Ma vediamo i nUmeri nel dettaglio. Complessivamente, i
quattro network (all'elenco va
aggiunta anche La7) hanno visto
ridursi nell'ultimo anno i ricavi
del 7,4%, in via principale per il
crollo degli introiti da inserzioni
pari a un meno 16%. In linea con
il dato la discesa pubblicitaria di
Mediaset(-16,5%),chehavistoin
lieve calo anche i ricavi della sua
pay per view (-0,6%). Più accentuatoil calo pubblicitario per la
Rai (-22%), ma viale Mazzini ha
compensato con l'aumento di ricavi da canone (+2,4%). I numeri
diSkysono in discesa solo allavoce pay per view (-9,9%), mentre
sale la pubblicità (+ Il,1 %) e tengono gli abbonamenti (+0,7%). Il
risultato finale ha così visto Sky
tornare al secondo posto per fatturato complessivo nel 2012 davanti alla Rai (2,81 miliardicontro
2,67),madietroaMediaset(3,68);
La7 si è fermata a 211 milioni, in
discesa del 6,4%, soprattutto per
il calo di pubblicità di Mtv.
Male cifre raccolte dagli esperti di piazzetta Cuccia dicono ancora peggio della situazione della
Rai se si tiene conto del periodo
2008-2012, con i ricavi pubblicitari crolIdti del 41,3% (contro un
aumento del canone del 7,9%).
Sky invece è salita dal 2008 del
7,4%, contro un calo dei ricavi di
MediasetdeI12,3%.Skyèancheil
gruppo con il maggior fatturato
per dipendente, pari a 702mila
euro (+4,3% sul 2008), davanti ai
589mila euro di Mediaset (11,5%), mentre la Rai è scesa a
231mila (-16,9%), inferiore anche a La7 (309mila euro, in crescitadeI12,5%).
«LaRaitrail2008eil2012haaccumulato- si legge nel report perdite nette pari a 408 milioni,
segnando un piccolo utile solo
nel 2004: Mediaset ha sommato
nel quinquennio utili per 1.021
milioni, Sky Italia per802milioni;
TI Media ha subito perdite complessive per 546 milioni senza
mai raggiungere l'utile». Ultima
annotazione negativa perla Rai:il
capitale netto in cinque anni si è
ridottoda694a291 milioni,mentre i debiti sono saliti da 12 a 377
milioni.
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Andrea Zappia, ad di Sky Italia
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1
La lente del governo sulla rete Telecom
Letta incarica Caio edue espertiper un rapporlo sullo stato della banda larga in Italia
SARA BENNEWIn
MILANO - Un trio di esperti per
fare i conti in tasca alla Telecom e
mettere l'agenda digitale italiana
in regola con il resto d'Europa. L'iniziativa è stata annunciata ieri
dal premier Enrico Letta a margine del convegno organizzato a
Roma dal Financial Times. Letta
haribaditochelareteinbandalarga dovrà essere realizzata nei termini previsti dalla Ue, a prescindere da chi sarà «il proprietario».
Come a dire che indipendentemente dalla nazionalità, sia che si
tratti di Telefonica o chiunque altro governerà sulla Telecom, Letta si assicurerà che non vengano
«fatti sconti» sugli investimenti altrimenti «i poteri pubblici» terranno conto «dell'interesse generale del Paese da tutti i punti di vista». Insomma, con o senza il de-
creto sulla golden power e la riforma della legge sull'Opa promossa
dal presidente della Commissione industria del Senato Massimo
Mucchetti, toccherà a tre esperti
del settore fissare le regole. E in
proposito Letta ha scelto Francesco Caio, autore per altro di un
Rapporto sulla rete voluto dal ministro Romani, il professore francese Gerard Pogorel e il consulente americano Scott Marcus, già
advisor della Federal Communication Commission Usa. «Faranno un'analisi della situazione attuale -ha precisato Letta -degli investimenti e dei piani di sviluppo
dei principali gestori».
Immediata la risposta di Telecom, cheha partecipato all'iniziativa del Ft. «E' un' ottima idea - ha
commentato l'ad di Telecom
Marco Patuano - i tre esperti nominati sono di assoluto prestigio
mondiale». Nessun «commissa-
riamento» nè invasione di campo
da parte del governo. Anzi Patuano ha offerto «massima collaborazione da parte di Telecom» che
già autonomamente ha accelerato sugli investimenti, stanziando
nel prossimo triennio 9 miliardi
perlabandalargaeleretimobilidi
quarta generazione. Patuano non
ha nemmeno escluso un coinvolgimento della Cassa Depositi e
Prestiti, nel caso in cui «in futuro ci
fossero le condizioni». Da parte
sua la Cdp ha rinnovato il suo impegno, se richiesta, a investire sulla rete di Telecom. «Abbiamo
sempre avuto una posizione molto chiara - ha detto l'ad di Cdp,
Giovanni Gorno Tempini - riteniamo che le reti di nuova generazione siano un investimento infrastrutturale importante per il
Paese e che quindi siano un punto di attenzione per chi investe in
infrastrutture come noi». Ma an-
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che gli azionisti italiani di Telecom hanno confermato illoro impegno al fianco del gruppo. «E'
importante che Telecom possa
fare gli investimenti necessari -ha
detto il presidente del consiglio di
gestione di Intesa San paolo Gian
Maria Gros-Pietro - quindi noi subordineremo la nostra uscita alla
possibilità che questa non comprometta l'equilibrio della società e degli investimenti». GrosPietro ha però precisato che Intesa «non intende restare in Telco a
lungo».
Intanto Assogestioni continua
a lavorare a una lista da 7 membri
da proporre entro lunedì prossimo in vista all'assemblea Telecom convocata peril20 dicembre.
Su richiesta dell'azionista Marco
Fossati - che di Telecom ha il 5% e
che si è detto disposto votare la lista Assogestioni - i soci dovranno
decidere se revocare o meno l' attuale consiglio, e se del caso, nominare un nuovo board.
Patuano: s'Noi
abbicunogià
ac~,_
esdadoacconli
conhlCdp"
Gaos-Pieb'o: ''ftOD
~oaluDgo
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C~a'eID.O
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gli equilibri"
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LA SPENDINO REVThW
Spesa, tagli per 32 miliardi in 3 anni
Larmuncio del governo. E per il commissario Cottarelli le prime misure potrebbero arrivare già a febbraio
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Dopo la semibocciatura di
Bruxelles ai conti italiani il governo corre ai ripari, eoltre ad
accelerare sulle privatizzazioni decide di moltiplicare drasticamente i tagli alla spesa
pubblica del piano della spending review gestita dal commissario Carlo Cottarelli. E così, come ha annunciato ieri il
ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, sono in arrivo
tagli per ben 32 miliardi nel triennio 2014-2016. Una somma
pari al 2% del Pil di oggi.
Un'operazione molto ambiziosa, che per il presidente del
Consiglio Enrico Letta dimostra che ora «si cambia verso»,
puntando al «eliminare gli
sprechi per utilizzare nel modo più produttivo le risorse».
Perché, dice Letta, «i tagli si
devono fare dove è necessario». Non c'è dubbio che
l'obiettivo delineato da Cottarelli e Saccomanni è davvero
notevole; sarà interessante vedere come reagirà quel grumo
di interessi concentrati intorno alla spesa pubblica. Ovvia-
mente, fondamentale sarà il
metodo con cui procederà Cottarelli e il suo gruppo di lavoro,
e quali saranno le concrete indicazioni sulla spesa pubblica
definita «inutile».
Il documento preparatò dal
commissario è stato trattato
ieri dal Comitato interministeriale a Palazzo Chigi. Il governo conta di recuperare già per
il prossimo anno circa 1,5 miliardi, una cifra che non è comunque indicata nel dossier
Cottarelli in cui si afferma che
«in sede politica» va valutata
'l'opportunità di individuare risparmi «addizionali» per il
2014 e gli anni a seguire. Il ministro dell'Economia Fabrizio
Saccomanni ha parlato di «una
piena condivisione del piano di
lavoro» preparato dal commissario «e del documento di indirizzo che lo accompagna», anche in considerazione del fatto
che la revisione della spesa è
«un elemento cardine della politica economica del governo».
Cottarelli ha poi aggiunto che
«ci potranno essere delle cose
che anticipiamo e che arriveranno prima della fine di febbraio»,
quando è previsto il «grosso»
delle prime misure per la revisione della spesa.
Il comitato interministeriale,
ha specificato il ministro, «dovrà riunirsi con frequenza almeno mensile per fornire indirizzi»
al piano di revisione della spesa.
Le risorse provenienti dai risparmi di spesa «saranno destinate in maggior parte alla riduzione delle imposte, come previsto, ma anche a finanziare gli investimenti produttivi e alla riduzione del debito».
In mattinata il presidente del
Consiglio, Enrico Letta, aveva
spiegato che con Cottarelli
«cambierà il verso degli interventi sulla spesa». Parlando alla
cerimonia del novantennale del
Cnr, il premier ha affermato che
«la riduzione della spesa pubblica deve essere intelligente, senza tagli lineari. La spesa deve essere sotto controllo, ma bisogna
fare i tagli dove è necessario, altrimenti non ci saranno investimenti». Infine Letta ha anticipato che questa settimana «presenteremo un piano di privatizzazioni che viene discusso oggi
con il ministro delle Finanze».
Al Cnr c'era anche il numero
uno di Confindustria Giorgio
Hanno
Squinzi. Squinzi ha ricordato
che «abbiamo speso tanto e male, dividendo la spesa in mille rivoli. Liberiamoci ora dalle transazioni inutili, riduciamo la
frammentazioni e torneremo a
crescere». «Transazioni inutili»
che «hanno sconfitto innovazione, qualità, merito, voglia di gareggiare e ricerca - ha detto il
leader degli industriali - liberiamoci dalle transazioni inutili, riduciamo la frammentazioni e
torneremo a crescere».
Intanto, per oggi è atteso un
primo pacchetto di emendamenti del governo alla legge di
Stabilità, contenente una decina
di proposte di modifica. Un secondo pacchetto più corposo, a
firma dei relatori, dovrebbe invece arrivare in un secondo
tempo. La commissione Bilancio
del Senato ha da parte sua concluso la scrematura dei circa
3mila emendamenti al testo. Infine, il Consiglio dei ministri già
forse domani probabilmente varerà il decreto che chiude il discorso sulla seconda rata Imu: le
coperture do'\Trebbero essere
l'aumento degli acconti di Ires e
Irap su banche e assicurazioni,
ed è possibile che vengano
esclusi anche fabbricati e terreni agricoli.
detto
Enrico Letta
Fabrizio Saccomanni
Ora si cambia verso
C'è piena condivisione
Elimineremo gli sprechi sul piano di lavoro
e sul testo di indirizzo
usando meglio i soldi
Giorgio Squinzi
Stefano Fassina
Ènecessario rivedere
Abbiamo speso tanto
le uscite senza '
e male: migliorando
si può torr'!are a crescere ridurre sul welfare
Presidente del Consiglio
Presidente della Confindustria
Viceministro dell'Economia
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Ministro dell'Economia
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1 /3
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Risparmi su tutto
dai grandi appalti
alle cure termali
Per la revisione ci saranno 76 gruppi eli lavoro
J\la per ora sono escluse auto blu e consulenze
, è un gruppo di lavoro sulle cure termali
dei militari, che evidentemente costano più dei
benefici che arrecano ai nostri generali. Quello su Aci e
Mot';;rizzazio=
ne Civile, due
enti che da
sempre fanno
la stessa cosa
ma che nessun
gmler~oha mai
osato fondere. Alzi la mano
chi conosce la differenza che
corre fra capitanerie di porto, guardia costiera e autorità portuali: un gruppo si occuperà anche di loro. E ancora: revisione delle centrali
appaltanti dei provveditorati
alle opere pubbliche (ricordate lo scandalo Balducci?),
coordinamento fra militari e
forze di polizia, archivi di
Stato, scuole di formazione,
«razionalizzazione della gestione del servizio intercettazioni telefoniche», «della
rete delle prefetture», dell' «attività dei corpi forestali»
e del coordinamento di questi ultimi con «Carabinieri,
Polizia e Guardia di Finanza». Per capire cosa sia davvero la spesa pubblica italiana, quella che secondo alcuni
sarebbe tutto sommato «in
linea con la media europea»
Ritaglio
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((Più mobilità»
Uno dei gruppi «orizzontali»
si occuperà del terreno vergine della mobilità dei dipendenti pubblici, nella storia imposta solo a militari e prefetti.
Il burocratese è incerto, le finalità chiare: si va dall'«esplorazione dei canali di uscita e rivalutazione delle misure sul turnover»
all' «armonizzazione del sistema
retributivo e contrattualistico».
Le imprese si fan per tre
Alle Infrastrutture qualcuno si
occuperà di cercare gli sprechi
che si annidano nelle oscure
«gestioni governative». La voce
«contributi alle imprese» vale
trenta miliardi di trasferimenti
annui: metà se li prende lo Stato, Il resto le Regioni. Nessun
contribuente conosce la destinazione di questi
denari. Ebbene,
per venirne a capo Cottarelli ha deciso di dividere il lavoro in tre gruppi, uno per
ciascuno dei ministeri che li governa e li distribuisce: Tesoro,
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ad
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Sviluppo economico, Infra- tema sia troppo sensibile per essere trattato direttamente in
«Ferrovie dello Stato» vale ogni enti e ministeri.
anno cinque miliardi di trasferimenti all'azienda: nessuno, al di {(Più tagli se possibile))
fuori dei suoi vertici, sa come È almeno la terza volta che un
vengano spesi questi fondi, da governo tenta di venire a capo
soli sufficienti a finanziare una della giungla degli ottocento e
riforma danese degli ammortiz- più miliardi di spesa italiana,
zatori sociali. Non c'è ministero somma di piccoli privilegi, buroche non abbia «enti vigilati» di crazie inefficienti, governi tropcui valutare qualità ed efficien- po deboli per imporre cambiaza. E poi «enti fiera», «enti di ri- menti veri. Cottarelli ci mette
cerca», «enti lirici». Alla terza l'entusiasmo di chi questo lavopagina della lista ci si arriva ro l'ha fatto in giro per il mondo
sfiancati a immaginare quante e ora è chiamato a ottenere ritasse se ne vadano in spese che sultati nel suo Paese. A differennessuno ha mai davvero moni- za di Saccomanni, che a voce
torato. Basti dire che quando promette due punti di Pil nel
l'allora ministro Passera convin- prossimo triennio, il documento
se Monti a iniziare a pagare i di Cottarelli si limita a ripetere
cento miliardi di arretrati dello più o meno le grandezze già inStato e degli enti locali ai priva- dicate dalla legge di Stabilità,
ti, a Grilli servirono settimane quei risparmi che - se non ci sasolo per censire quanti fossero i ranno - si tramuteranno in un
centri di spesa autorizzati: taglio delle agevolazioni fiscali
23mila.
per gli italiani: 3,6 miliardi nel
2015, 8,3 nel 2016, 11,3 nel 2017.
Auto blu, niente gruppo
Nel documento non c'è traccia
Restano fuori dai gruppi di lavo- nemmeno della volontà di Sacro di Cottarelli gli organi di rile- comanni di anticipare all'anno
vanza costituzionale (Camera e prossimo un po' di questi risparSenato, Corte Costituzionale,
mi. Dalle sue parole si capisce
Banca d'Italia), perché la Carta
però che il governo lo ha messo
garantisce a questi enti il potere
sotto pressione nella speranza
di far da soli. Restano escluse
di arrivare dove la politica non è
anche auto blu e consulenze.
mai arrivata: «Contiamo di aveCuriosa la motivazione addotta re qualche risultato già per la finel documento: «Alcuni temi
ne di febbraio». Ci riuscirà?
trasversali verranno sviluppati
I poteri che la legge istitutidirettamente dal gruppo di ba- va gli ha garantito sono effettise (i dieci collaboratori diretti di
vamente importanti, molto
Cottarelli) perpiù estesi di quelli che il goverché non abbano lVlOn~1 garan~1
stanza complessi
a Enrico Bondi.
da giustificare la
Ha firmato un
creazione
di
contratto triengruppi di lavoro».
naie al riparo
Il sospetto è che il
."trllttllrp. L'into~~ahilp VOCI'
___ ' ' ' ___
del
destinatario,
non
..L~
______ ~..L~
riproducibile.
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068391
ALESSANOR08ARBERA
ROMA
basta scorrere l'allegato che
Carlo Cottarelli ha inserito
alle dieci pagine del suo piano di lavoro. Per tentare di
venire a capo dei mille rivoli
di sprechi l'ex direttore del
Fondo monetario ha dovuto
costituire otto gruppi trasversali ai centri di spesa
«orizzontali» più altri sessantotto (68) «verticali» più
specifici e divisi fra Palazzo
Chigi, ministeri, Regioni,
Province, Comuni.
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2/3
di Finanza, studiare un siste- ganizzare corsi di formazione ma società comunale, purché
dallo spoil syma di incentivi finanziari per per migliorare l'efficienza de- non quotata in Borsa. Come un
stem, potrà disporre IspezlOÌil nella Liuarrua premiare gli enti virtuosi, or- gli uffici, arrivare fin nell'ulti- ministro, più di un ministro.
Twitter @alexbarbera
COMPETENZE
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Aci e Motorizzazione
sotto esame
per evitare doppioni
GLI OBIETTIVI
I:ammontaredel
risparmi attesi
per l'anno 2015
L'ex direttore Fmi:
«I primi risultati
già in febbraio»
mesI'"
da maggio
da aprile
da dicembre
da marzo
a febbraio
ad aprile
a maggio
a luglio
Prima fase di ricognizione tecnica per definire le misure da approvare a metà del
2014 e quantificazione dei risparmi di spesa m!12014 e negli anni successivi.
Utilizzo della ricognizione
tecnica nel Documento di economia e finanza per la formulazione degli obiettivi di finanza
pubblica, anche con riferimento alla spesa.
IIIIIIIIIIIIII
Il governo, a questo punto,
passerà a svolgere un'analisi
complessiva dell'impatto macroeconomico e distributivo delle
misure sulle amministrazioni e
sui conti pubblici.
IIIIIIIIIIII
IIIIIIIIIIIIII
IIIIIIIIIIIIII
Infine si procede con l'implementazione delle misure a
livello legislativo, con effetti distribuiti nel 2014 e nel triennio
successivo, oltre a programmare eventuali ulteriori interventi.
Beni e servizi
Costi standard
Si occuperà di verificare il prezzo pagato dalla
pubblica amministrazione per l'acquisto di beni
e servizi. Sarà rafforzato il ruolo di Consip e
delle centrali d'acquisto. Da questa
commissione sono esclusi i prezzi della Sanità
(che ha una sua commissione specifica)
Si tratta di stabilire fabbisogni e costi standard
per tutto il territorio nazionale: evitando che,
per esempio, una siringa costi nel Sud il
quadruplo che nel Nord. E che gli ospedali di
una Regione ne usino una quantità
spropositata a paragone di quelli di altre
Questo gruppo di lavoro sarà incaricato di
ottimizzare l'uso degli immobili: dai contratti
d'affitto (quelli stipulati per occupare degli
spazi e quelli per concederne altri in affitto) alla
manutenzione. Più tutte le forniture, a
cominciare da quelle energetiche
Altro compito molto delicato: fissare un criterio
unico per i costi delle amministrazioni ai diversi
livelli di presenza del pubblico (Regioni,
Province e Comuni). Questo gruppo ha anche
l'incarico di verificare le regole per il
finanziamento pubblico ai partiti
Costi della politica
Qualità degli mvestilnenti
È il gruppo che lavorerà alla razionalizzazione
della struttura dell'amministrazione pubblica,
per esempio stabilendo la necessità di
accorpare alcuni uffici. È anche incaricato di
trarre il massimo beneficio possibile
dall'Agenda digitale
Questo gruppo si occuperà invece di verificare
le procedure di'appalto con cui vengono
affidati i lavori pubblici. Anche in questo caso,
si tratta di stabilire dei criteri validi per tutti,
cercando di evitare che i costi dei lavori fatti per
lo Stato lievitino senza motivo
Uno dei compiti più delicati: riorganizzare la
mobilità tra uffici, anche armonizzando i diversi
contratti in essere nel pubblico in modo che i
trasferimenti siano a parità di condizioni,
rivedere il blocco del turn over (compresa la
«rivalutazione dei canali di uscita)
Questo gruppo dovrà stabilire uno schema di
funzionamento, verificare se e dove sia il caso
di procedere a dismissioni o accorpamenti. Si
occuperà anche della Rai, del Poligrafico e di
altre partecipate da enti pubblici (per esempio
dalle Università)
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19 novembre - SNALS Lombardia