[Lavoro e imprese nel Porto di Napoli]
>>> Monitoraggio delle attività nel periodo 2001 - 2005 <<<
Indice
pag.
Si consolida nel porto una grande realtà imprenditoriale
di Francesco Nerli
5
di Pietro Capogreco
7
Nei dati più importanti i risultati di una politica
[Le attività marittime e portuali]
Gli scenari di riferimento
g Lo scenario generale di Napoli e Provincia
g Lo scenario particolare del Porto di Napoli – La metodologia applicata
9
10
10
13
La realtà imprenditoriale
g Occupazione
g Fatturato aggregato
g Investimenti
17
18
18
21
21
Il settore commerciale
g Traffico in aumento
g 8Container
g 8Movimento delle merci
g 8Trasporto dei mezzi pesanti
g Terminal
g Agenzie marittime
g Case di spedizione e società di trasporto terrestre
g Servizi e attività connesse alle operazioni marittime e portuali
g Società autorizzate alle operazioni portuali
23
24
24
27
28
28
29
29
30
30
30
Il settore cantieristico
g Cantieri navali
g Riparazioni e impiantistica navale
33
34
34
35
Il settore turistico
g Traffico passeggeri
g 8Crociere
g 8Traffico del Golfo
g 8Altre destinazioni
g Ormeggiatori
g Stabilimenti balneari
g Pubblici esercizi
g Compagnie di navigazione
37
38
39
39
40
40
40
41
42
42
Il fattore lavoro e la formazione professionale
g Le iniziative formative
g La cooperazione internazionale ed i riflessi formativi
g Formazione diretta del personale dell’Autorità Portuale
g Consistenza dell’organico dell’Autorità Portuale
43
44
44
46
46
48
[Un insieme di imprese in costante crescita]
[Il ruolo centrale nel trasporto delle merci]
[La cantieristica: componente strategica dei servizi portuali]
[Raggiunti i nove milioni di passeggeri nel settore turistico]
[La vera ricchezza del Porto di Napoli]
Conclusioni
51
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 3
g
[Si consolida nel porto una grande realtà imprenditoriale]
di Francesco Nerli
E’ tempo di guardare ancora una volta al nostro interno, per un rapido
bilancio del lavoro svolto e per una verifica di quello da fare. E’ una
riflessione per capire se stiamo costruendo, sia in senso fisico cioè mattone su mattone, sia con strumenti giuridici e finanziari, la migliore
struttura possibile per rendere il Porto di Napoli un centro nodale
importante del sistema dei trasporti ed una forte e moderna realtà
imprenditoriale.
La responsabilità che abbiamo come amministratori ci impone continuamente queste verifiche per misurare il corretto impiego delle risorse disponibili.
Molti sono gli strumenti e le occasioni formali per sottoporci ad esami:
oggi abbiamo un documento, frutto del lavoro dell’Autorità Portuale,
che ci consente di guardare al nostro interno con immediatezza e semplicità.
Questo studio non contiene grandi analisi, né traccia ambiziosi piani economico-finanziari: abbiamo fatto un semplice monitoraggio, si sono cioè
messe in colonna cifre, sistemate tabelle, disegnati grafici per spiegare
che cosa è successo in questi ultimi cinque anni nel porto: società che si
sono costituite o che si sono consolidate, servizi che si sono ampliati e
sono diventati più funzionali, impianti che si sono completati; e, ancora,
numeri per dar conto del movimento di passeggeri e di merci, di navi da
crociera che scelgono Napoli, di turisti che visitano le località del Golfo,
di autostrade del mare che passano per il nostro scalo.
E, soprattutto, in questo documento si legge l’andamento di tre grandi
aggregati che fotografano la realtà del porto e la sua evoluzione: sono
i numeri dell’occupazione, del fatturato, degli investimenti. Lavoro e
imprese, la vita stessa del Porto di Napoli.
Come Autorità Portuale ne siamo in parte attori diretti, in parte ne
siamo coinvolti indirettamente per l’azione di stimolo, di coordinamento delle iniziative, di promotori della crescita.
Periodicamente, come avviene in questo autunno 2006, dobbiamo
registrare con dispiacere le valutazioni negative che si fanno sulla
città. Non ci chiamiamo fuori, ma non possiamo ignorare il fatto che,
se il Porto di Napoli non è ancora un punto di eccellenza, quale vorremmo, nel panorama industriale ed economico del Paese (non ci
nascondiamo certo i problemi che dobbiamo ancora risolvere), le
imprese che vi operano e il lavoro che le fa crescere sono motivo di
orgoglio e di speranza per l’intera città.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 5
g
[Nei dati più importanti i risultati di una politica]
di Pietro Capogreco
Nell’ultimo decennio i porti sono stati interessati da significative trasformazioni che hanno inciso sull’intero assetto organizzativo, funzionale e produttivo del sistema portuale. Le innovazioni tecnologiche
apportate nel campo dei trasporti, le trasformazioni dell’economia,
l’intensificarsi dei traffici e degli scambi su scala mondiale ed il ruolo
centrale assunto dalla logistica hanno mutato la configurazione degli
scali portuali che, da semplici centri di movimentazione delle merci,
sono divenuti delle vere piattaforme logistiche.
Allo sviluppo di queste nuove dinamiche ha contribuito la Legge
84/94 sul Riordino della legislazione in materia portuale che ha
rivoluzionato il sistema imprenditoriale del porto sotto l’egida delle
Autorità Portuali, alle quali il legislatore ha affidato il compito di
indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo
delle operazioni portuali… e delle altre attività commerciali ed
industriali esercitate nei porti.
In particolare, è proprio attraverso il conferimento dei compiti di
programmazione, indirizzo e di coordinamento che il legislatore ha
inteso affidare all’Autorità Portuale il ruolo di garanzia dell’efficienza e della regolare prestazione dei servizi e di equilibrio delle
attività imprenditoriali.
In questa nuova ottica, l’elemento distintivo delle realtà portuali è
rappresentato, non solo da una pianificazione strategica del sistema
porto, ma anche dalla capacità del tessuto imprenditoriale presente
di offrire standard elevati nei servizi all’utenza.
In questo studio abbiamo monitorato l’andamento delle dinamiche
delle attività lavorative e imprenditoriali presenti nel sistema portuale napoletano. Il monitoraggio – che si inserisce nelle attribuzioni assegnate alle Autorità Portuali dalla Legge 84/94 – è stato condotto attraverso il reperimento dei dati economici essenziali (unità
lavorative, fatturato, investimenti) del tessuto imprenditoriale dello
scalo partenopeo che abbiamo cercato di rappresentare con semplicità ed immediatezza, affidando ad essi la possibilità di una valutazione oggettiva delle scelte effettuate e dei risultati raggiunti.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 7
g
8
[Le attività marittime e portuali ]
Il monitoraggio sulla consistenza e le prospettive delle imprese che operano nel settore marittimo e portuale rivela una realtà pro-
duttiva ed una rete di servizi che si adeguano
rapidamente alle esigenze di funzionalità di
un porto moderno ed efficiente.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 9
g
[Gli scenari di riferimento ]
Le attività del sistema portuale napoletano si inseriscono
nel quadro generale del sistema economico di Napoli e
Provincia che ha una notevole estensione territoriale.
La stretta interconnessione tra l’economia della città e della
provincia e le attività di produzione industriale e di servizi
che si svolgono nell’ambito strettamente portuale, impongono quindi di considerare, nell’analisi dei dati economici più
significativi, un doppio scenario di riferimento, quello generale di Napoli e Provincia e quello particolare ristretto alla
circoscrizione portuale.
Lo scenario generale di Napoli e Provincia
Tab. 1
Codice
63401
61110
71220
63220
35120
35113
63402
35111
63112
35112
10
Si è rilevato presso la Camera di Commercio che, tra Napoli e
Provincia, risultano censite 1.071 imprese registrate con un codice di attività (Ateco) strettamente afferente a quelle presenti nel
porto. In particolare, nella tabella che segue si osserva la distribuzione numerica delle attività marittime e portuali.
Attività
Spedizionieri e operazioni doganali
Trasporti marittimi
Noleggio di mezzi di trasporto marittimi e fluv.
Altre attività connesse ai trasporti per vie d’acqua
Costruz. e ripar. imbarcazioni da diporto sport.
Cantieri di riparazioni navali
Intermediari dei trasporti
Cantieri navali per costruzioni metalliche
Movimento merci relativo al trasp. marittimo
Cantieri navali per costruzioni non metalliche
Totale
Numero imprese
194
177
164
162
150
74
64
43
31
12
1.071
% sul totale
18
17
15
15
14
7
6
4
3
1
100
••• Gli scenari di riferimento •••
Di seguito è rappresentata la distribuzione percentuale delle attività
marittime e portuali a Napoli e nella Provincia.
Graf. 1 - Distribuzione in percentuale delle attività marittime e portuali tra Napoli e Provincia
7%
14%
6%
4%
3% 1%
18%
17%
15%
Spedizionieri e operazioni doganali
Trasporti marittimi
Noleggio di mezzi di trasporto marittimi e fluv.
Altre attività connesse ai trasporti per vie d'acqua
Costruz. e ripar. imbarcazioni da diporto sport.
15%
Cantieri di riparazioni navali
Intermediari dei trasporti
Cantieri navali per costruzioni metalliche
Movimento merci relativo al trasp. marittimo
Cantieri navali per costruzioni non metalliche
È interessante osservare la natura giuridica delle società che svolgono
attività marittime e portuali nella provincia di Napoli, come risulta di
seguito:
Tab. 2
Natura giuridica
Società di capitali
Altre
Totale
Numero imprese
715
356
1.071
% sul totale
67
33
100
I dati fin qui esposti consentono di fare alcune prime considerazioni sul tessuto imprenditoriale: risulta abbastanza elevato il numero di imprese dedite alle spedizioni e ai trasporti marittimi (circa
il 36% del totale), mentre il numero delle imprese di riparazione e
cantieristica vera e propria è contenuto nel 12% circa. Inoltre, va
sottolineata la prevalenza (67%) delle imprese che operano con
forma giuridica di società di capitali.
Attraverso i dati della Camera di Commercio di Napoli è stato
possibile, poi, circoscrivere ulteriormente lo scenario imprenditoriale, giungendo alla definizione delle imprese che operano nell’ambito del capoluogo.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 11
g
Tab. 3
Codice
63401
61110
71220
63220
35120
63402
35113
63112
35111
35112
Le imprese “napoletane”, cioè quelle che operano prevalentemente nel capoluogo, sono 643 e risultano così suddivise:
Attività
Spedizionieri e agenzie di operazioni doganali
Trasporti marittimi
Noleggio di mezzi di trasporto marittimi e fluv.
Altre attività connesse ai trasporti per vie d'acqua
Costruz. e ripar. imbarcazioni da diporto sport.
Intermediari dei trasporti
Cantieri di riparazioni navali
Movimento merci relativo al trasp. marittimo
Cantieri navali per costruzioni metalliche
Cantieri navali per costruzioni non metalliche
Totale
Totale
170
105
85
79
72
46
44
21
17
4
643
% sul totale
26
16
13
12
11
7
7
3
3
1
100
Questa distribuzione viene rappresentata nel grafico che segue.
Graf. 2 - Distribuzione in percentuale delle imprese che svolgono attività marittime e portuali nella città di Napoli
7%
11%
7%
3% 3%
1%
12%
Spedizionieri e operazioni doganali
Trasporti marittimi
Noleggio di mezzi di trasporto marittimi e fluv.
Altre attività connesse ai trasporti per vie d'acqua
Costruz. e ripar. imbarcazioni da diporto sport.
27%
13%
16%
Cantieri di riparazioni navali
Intermediari dei trasporti
Cantieri navali per costruzioni metalliche
Movimento merci relativo al trasp. marittimo
Cantieri navali per costruzioni non metalliche
Anche per i dati relativi al capoluogo è interessante osservare il fenomeno della ripartizione delle imprese per natura giuridica:
Tab. 4
Natura giuridica
Società di capitali
Altre
Totale
12
Numero imprese
413
230
643
% sul totale
65
35
100
••• Gli scenari di riferimento •••
I dati di sintesi della realtà produttiva di questo comparto consentono
ulteriori riflessioni sul tessuto imprenditoriale del capoluogo, in termini numerici, che viene rapportato a quello dell’intera provincia:
• risulta elevato in valore relativo il numero di imprese dedite alle spedizioni e ai trasporti marittimi (42% del totale);
• resta praticamente invariato il numero delle imprese di riparazione e
cantieristica vera e propria (12% del totale);
• nel contesto del capoluogo la maggior parte delle imprese (65%)
opera con forma giuridica di società di capitali.
Lo scenario particolare del Porto di Napoli – La metodologia
applicata
Dallo scenario generale di riferimento, relativo all’intera provincia di
Napoli, l’attività di monitoraggio si concentra sullo scenario particolare
del Porto di Napoli. Vengono analizzate, cioè, sotto il profilo occupazionale e produttivo, le attività imprenditoriali presenti in ambito portuale.
Il piano di lavoro del monitoraggio ha richiesto la preventiva classificazione delle attività, utilizzando il criterio di aggregazione del ruolo
dei concessionari dell’Autorità Portuale di Napoli.
Il ruolo è il registro ufficiale delle concessioni rilasciate, raggruppate
per genus di attività.
Date le finalità del monitoraggio non sono state prese in considerazione, all’interno del ruolo, le attività relative alle agenzie turistiche, agli impianti di distribuzione carburanti, alle associazioni
culturali e religiose, nonché le concessioni di natura privata.
Nell’ambito dell’economia del porto, tali attività, infatti, pur consistenti per numero di imprese, hanno un impatto che è ragionevole stimare piuttosto limitato.
Attualmente risultano a ruolo 257 concessionari. La selezione, operata
secondo il criterio di un significativo impatto economico, ha ristretto il
campo della ricerca a 195 imprese, di cui si è proceduto alla raccolta
dei dati economici essenziali.
Il reperimento di tali dati, rappresentativi dei volumi delle imprese, è
avvenuto utilizzando diverse fonti, anche incrociate, costituite dai
bilanci delle società concessionarie e da questionari predisposti
dall’Autorità Portuale e compilati direttamente dai concessionari.
Le imprese selezionate, e conseguentemente i dati relativi, sono state
organizzate e raggruppate in comparti omogenei, avuto riguardo alle
attività effettivamente svolte, indipendentemente dalle attività denunciate alla Camera di Commercio e dal raggruppamento di ruolo in cui
sono state inserite.
Questa operazione si è resa necessaria per correggere eventuali imprecisioni di classificazione che avrebbero rischiato di alterare i risultati
aggregati di comparto.
Si ritiene che tale ulteriore codificazione individui il panorama delle
attività effettivamente presenti nel Porto di Napoli.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 13
g
Nella tabella che segue sono riportati, dunque, i singoli comparti, con
a margine il dato relativo alle imprese inserite nella ricerca attraverso
le risposte dirette e la documentazione raccolta:
Tab. 5
Classificazione dei comparti
Numero imprese Risposte ottenute Copertura dati %
Cantieri di riparazioni ed impiantistica navale
32
97
33
23
96
Ormeggiatori nautica da diporto
24
40
95
42
Servizi e attività connesse alle operazioni maritt. e port.
5
100
Terminal
5
7
44
Stabilimenti balneari
16
9
90
Compagnie di navigazione
10
9
90
Provveditorie navali
10
16
100
Case di spedizione - Società di trasporto terrestre
16
4
100
4
Cantieri navali
19
61
31
Pubblici esercizi
4
100
4
Agenzie marittime
168
86
195
Totale
Dalla lettura della tabella appare evidente che l’operazione di raccolta dei
dati di base, condotta su una popolazione di 195 imprese operanti in regime di concessione nel Porto di Napoli, ha riportato risultati abbastanza
soddisfacenti in termini di risposte ottenute e materiale acquisito.
Queste, infatti, hanno riguardato l’ 86% del totale.
Anche all’interno di ogni singolo comparto la percentuale di materiale
acquisito può considerarsi soddisfacente e tale da permettere di ritenere i risultati del lavoro ragionevolmente rappresentativi delle imprese
operanti con concessione nella circoscrizione portuale di Napoli.
A questo punto del lavoro possono essere fatte due riflessioni preliminari.
La prima riguarda la distribuzione delle imprese secondo la natura giuridica, dalla quale si evince che il processo di trasformazione e di sviluppo
dell’intero sistema portuale napoletano ha contribuito a far emergere un
profilo imprenditoriale più strutturato, con una significativa incidenza delle
società di capitale e, quindi, di sistemi manageriali e organizzativi più complessi e competitivi. La tabella che segue mostra la ripartizione, secondo la
natura giuridica, delle imprese che operano in ambito portuale.
Tab. 6
Natura giuridica
Società a responsabilità limitata
Società per azioni
Società in accomandita semplice
Società in nome collettivo
Ditte individuali
Società cooperative
Altre
Totale
14
Numero imprese
86
26
19
11
12
5
9
168
% sul totale
51
16
11
7
7
3
5
100
••• Gli scenari di riferimento •••
La distribuzione delle imprese è raffigurata nel grafico che segue.
Graf. 3 - Distribuzione delle imprese per natura giuridica
5%
11%
7%
3%
7%
51%
16%
Società a responsabilità limitata
Società in accomandita semplice
Società in nome collettivo
Società cooperative
Società per azioni
Ditte individuali
Altre
La maggior parte delle imprese che operano nel porto si presenta sotto
la forma di società di capitali: questo dato, tra l’altro, è perfettamente
in linea con quanto osservato a livello di distribuzione delle imprese
per forma giuridica nella provincia e nel capoluogo.
La seconda riflessione può essere fatta sulla base della distribuzione
qualitativa delle imprese per comparti di attività che conferma la natura polifunzionale dello scalo partenopeo.
Graf. 4 - Distribuzione qualitativa in percentuale delle imprese monitorate nel Porto di Napoli per comparti di attività
4%
14%
5%
5% 2%
11%
10%
Servizi e attività connesse alle operazioni maritt. e port.
Terminal
Cantieri navali
Cantieri riparazioni ed impiantistica navale
Case di spedizione-Società trasporto terrestre
Agenzie marittime
25%
19%
3%
2%
Compagnie di navigazione
Provveditorie navali
Stabilimenti balneari
Ormeggiatori
Pubblici esercizi
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 15
g
16
[Un insieme di imprese in costante crescita ]
L’analisi dei grandi aggregati dell’occupazione, del fatturato e degli investimenti dimo-
stra che le imprese che operano nel Porto di
Napoli hanno creato un tessuto produttivo
molto solido e con potenzialità di sviluppo
ulteriore.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 17
g
[La realtà imprenditoriale]
L’elaborazione dei dati reperiti ha consentito di giungere ad una
rappresentazione generale della realtà imprenditoriale del sistema portuale napoletano.
I dati ottenuti, che sono stati aggregati per tipologia informativa, dimostrano che il sistema delle imprese presenti nel porto è
cresciuto costantemente negli anni presi in considerazione. La
misura di questo sviluppo è data dai livelli di occupazione, dalla
consistenza del fatturato aggregato, dalla crescita del volume di
investimenti realizzati nel porto1.
Occupazione
I dati aggregati mostrano che il Porto di Napoli in questi
anni è riuscito a mantenere una costante crescita del tasso
occupazionale.
Graf. 5 - Unità lavorative dirette del Porto di Napoli
5.300
4.800
4.300
3.800
3.300
2.800
2.300
3.678
2001
4.216
2002
4.536
2003
4.599
2004
4.765
2005
1 Rispetto ai dati già noti, relativi al periodo 2001-2004, in questo documento si riportano alcune rettifiche, in particolare nel settore turistico, che si sono rese necessarie con
l’aggiornamento del 2005
18
••• La realtà imprenditoriale •••
L’occupazione diretta generata dalle imprese concessionarie nel Porto
di Napoli, nel periodo considerato, è in costante crescita e registra un
incremento del 29,6% nel 2005 rispetto al 2001.
L’analisi dei singoli comparti ha evidenziato che la principale
fonte di occupazione diretta è rappresentata dalle imprese che operano nei comparti terminal, dei trasporti marittimi, dei cantieri,
delle riparazioni ed impiantistica navale e dei servizi e attività
connesse alle operazioni marittime e portuali.
Graf. 6 - Distribuzione degli occupati nei singoli comparti - Anno 2005
1%
40%
2%
7%
4%
2%
Servizi e attività connesse alle operazioni maritt. e port.
Terminal
Cantieri navali
Cantieri riparazioni ed impiantistica navale
Case di spedizioni-Società trasporto terrestre
Agenzie marittime
19%
4%
8%
7%
6%
Compagnie di navigazione
Provveditorie navali
Stabilimenti balneari
Ormeggiatori
Pubblici esercizi
All’occupazione diretta 2005 del Porto di Napoli, pari a 4.765
unità, si dovrebbe aggiungere quella generata dall’indotto indiretto ovvero dalle imprese che non sono presenti nello scalo partenopeo. Tale indotto, in base ad un moltiplicatore di valore 5 calcolato sulla base dello studio del Censis2 e di altri studi analoghi, risulta pari a 23.500 unità.
E’ interessante esaminare proprio il III Rapporto sull’economia
del mare del Censis che analizza la dimensione economica ed
occupazionale del cluster marittimo italiano e dei singoli comparti che lo compongono:
• trasporti marittimi;
• attività di logistica portuale e ausiliarie ai trasporti;
• cantieristica navale;
• cantieristica per la produzione di imbarcazioni da diporto;
• pesca;
• soggetti istituzionali del cluster marittimo.
2 Cfr. III Rapporto sull’economia del mare, Censis per la Federazione del mare, 2006,
pagg. 14, 15 .
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 19
g
Dal rapporto si rileva che l’occupazione diretta dei singoli comparti è la seguente:
Graf. 7 - Occupati diretti nei comparti del cluster marittimo italiano - Anno 2004
50.000
46.286
45.000
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
a
34.000
b
26.300
Legenda
a - Pesca
b - Marina Militare
c - Trasporti marittimi
d - Att. logistica e ausiliarie ai trasp. maritt.
c
26.048
d
12.033
11.719
e
f
e - Cantieristica navale
f - Nautica da diporto (costruzioni barche)
g - Capitanerie di porto
h - Autorità Portuali
5.346
g
1.200
h
i - Rina
l - Ipsema
900
i
238
l
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat, Assonave, Ucina, Ipsema, Rina, Assoporti.
Dal raffronto delle attività incluse dal Censis in tali diversi comparti
con quelle presenti nel Porto di Napoli si rileva che queste ultime
rientrano nei comparti dei trasporti marittimi e delle attività di logistica portuale e ausiliarie ai trasporti3 (evidenziati in rosso nel grafico precedente).
Ne consegue che, confrontando i dati registrati nel 2004 dal Censis
(ultimo dato disponibile), gli occupati diretti nel 2004 del Porto di
Napoli rappresentano in questi due comparti l’8,7%.
Tab. 7 - Unità lavorative dirette - Anno 2004
Trasporti marittimi e attività di logistica portuale e ausiliare ai trasporti marittimi
52.348
Occupati diretti del Porto di Napoli
4.599
Incidenza in percentuale degli occupati diretti del Porto di Napoli sul totale nazionale dei due comparti 8,7%
3 Si riportano le attività incluse nei due comparti dal Censis: i terminalisti e le
imprese per le operazioni portuali; gli agenti marittimi; gli spedizionieri; i rimorchiatori, il corpo piloti, gli ormeggiatori e i battellieri (servizi tecnico nautici essenziali per la sicurezza della navigazione in ambito portuale); i gestori di magazzini
di stoccaggio; i fornitori di bordo e le imprese di bunkeraggio; imprese che svolgono attività e servizi alle navi, merci e passeggeri (es. riparazioni navali, recupero
rottami, manovre ferroviarie portuali, esercizi commerciali e ristorazione collocati
nell’area portuale); imprese di ritiro rifiuti; imprese che svolgono servizi portuali
specialistici, complementari ed accessori al ciclo delle operazioni portuali.
20
••• La realtà imprenditoriale •••
Fatturato aggregato
Il secondo dato di particolare interesse è quello relativo al fatturato
aggregato.
Graf. 8 – Fatturato aggregato
840.000.000
655.290.729
640.000.000
440.000.000
240.000.000
406.241.139
2001
447.523.703
507.661.562
2002
2003
532.323.088
2004
2005
Il grafico evidenzia un incremento del 61% tra il 2001 e il 2005. Il
tasso di incremento del fatturato è, dunque, molto rilevante soprattutto se si considera che si riferisce alle sole 168 imprese concessionarie monitorate.
Investimenti
Il terzo dato aggregato preso in esame è quello relativo agli investimenti.
Il monte investimenti lordi mostra un andamento fluttuante che,
però, nel complesso raggiunge importi molto elevati. Si può osservare che nel 2005 risultano investiti circa 65 milioni di euro in più
rispetto al 2001.
Graf. 9 – Investimenti
200.000.000
150.000.000
100.000.000
155.382.227
125.260.093
120.704.263
190.991.380
149.169.440
50.000.000
0
2001
2002
2003
2004
2005
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 21
g
22
[Il ruolo centrale nel trasporto delle merci ]
La posizione rilevante del Porto di Napoli
tra gli scali del Mediterraneo è stata conqui-
stata gradualmente con l’aumento costante
del trasporto delle merci, dei container, dei
mezzi pesanti. Il ruolo fondamentale delle
aziende di servizi.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 23
g
[Il settore commerciale]
L’espansione del commercio internazionale e la mobilità di
merci e persone nell’ambito del Mediterraneo, come area di
transito dei flussi commerciali tra l’Europa e l’Asia, hanno conferito al Mezzogiorno un ruolo centrale nell’ambito del trasporto marittimo. In tale contesto il Porto di Napoli ha acquisito una
posizione rilevante tra gli scali del Mediterraneo, confermata
dall’andamento positivo del traffico commerciale registrato nel
2005 rispetto agli altri porti del Mezzogiorno.
Traffico in aumento
Il raffronto tra gli scali italiani vede Napoli ai primi posti nell’incremento dei volumi di traffico. Infatti, mentre nel periodo 2004-2005
Gioia Tauro e Taranto registrano, ad esempio, una riduzione del traffico (- 3,1% e - 6%), lo scalo partenopeo segna un incremento del 7,5%1.
Tab.8
Porti
Gioia Tauro
Genova
La Spezia
Taranto
Livorno
Napoli
Salerno
Cagliari
Venezia
Savona
Migliaia di TEU
2004
2005
3261
3161
1619
1625
1040
1024
763
717
639
659
348
374
412
419
501
660
291
290
90
220
Fonte: Rapporto 2006 sull'Economia del Mezzogiorno. Elaborazioni SVIMEZ su dati Confetra
Variazione %
- 3,1
0,4
- 1,5
-6
3,1
7,5
1,7
31,7
- 0,3
144,4
In Europa, anche nella grande ripartizione geografica, sono buone
le previsioni di crescita del traffico container nei porti del Sud.
1 Cfr. Rapporto 2006 sull’economia del Mezzogiorno, Svimez.
24
••• Il settore commerciale •••
Nel Rapporto 2006 sull’economia del Mezzogiorno, le previsioni
per questo tipo di traffico evidenziano un andamento positivo nel
periodo fino al 2015.
Tab. 9 - Previsioni del traffico container al 2015
Porti
Porti Europei
Porti Nord Europei
Porti Sud Europa
Milioni TEU
139,5
73,3
66,3
Variazione % sul 2004
88,2
85,5
91,2
Fonte: Rapporto 2006 sull'economia del Mezzogiorno - Elaborazioni Svimez su dati Ocean Shipping Consulting
Queste prospettive di crescita richiedono una maggiore competitività dell’intero sistema portuale e logistico nazionale e del
Mezzogiorno. Come si rileva dal Rapporto 2006 l’offerta di transhipment e di porti feeder o di movimentazione mare terra risulta
poco concorrenziale rispetto ad altri paesi dell’area del
Mediterraneo come la Spagna2. Pertanto, per sfruttare al meglio gli
sviluppi dei traffici marittimi, è assolutamente necessario ampliare l’offerta di infrastrutture3 e di servizi di natura logistica, non
solo dei porti ma dell’intero sistema. E’ indispensabile, perciò,
l’apertura al mercato dei servizi (quelli portuali, in particolare,
per la competitività dei costi e delle prestazioni) e soprattutto
occorre favorire lo sviluppo imprenditoriale, con la costituzione
ed il consolidamento di forti imprese di logistica4.
Nel Porto di Napoli si sta lavorando proprio in questa direzione.
Infatti, nei tre grafici che seguono e che riguardano l’occupazione, il fatturato e gli investimenti, elementi che forniscono il quadro d’insieme del settore, si coglie chiaramente l’impegno verso
questi obiettivi. I dati, in valore assoluto, sono tutti largamente
positivi con picchi considerevoli nel periodo in esame. Gli
addetti al settore sono cresciuti nel quinquennio del 26%, passando da 1.197 unità del 2001 alle 1.512 del 2005.
2 I porti spagnoli - secondo il Rapporto Svimez - stanno erodendo la leadership italiana
nel Mediterraneo. Gioia Tauro, ad esempio, che nel periodo 1998-2005 ha registrato un
aumento del traffico container del 51%, ha ceduto il suo primato di scalo container del
Mediterraneo ad Algeciras, il cui traffico è cresciuto del 74%.
3 Cfr. Rapporto 2006 sull’economia del Mezzogiorno. In ordine alla programmazione
infrastrutturale, la Spagna (Plan Estratégico de Infrastructura y Trasporte) tra il 2005-2020
prevede investimenti per 241,4 miliardi di euro. Per limitare la possibile concorrenza dei
nostri porti (sia quelli di trashipment che quelli per lo scambio mare-terra) e sfruttare la
sua posizione geografica rispetto allo stretto di Gibilterra, si sta studiando in Spagna la
realizzazione di una linea ferroviaria esclusivamente dedicata al trasporto merci che collega i principali porti spagnoli del Mediterraneo (Algeciras, Barcelona, Valencia e
Malaga) e le linee ferroviarie interne alla Francia e da qui all’Europa centrale.
4 Cfr. Rapporto 2006 sull’economia del Mezzogiorno, Svimez
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 25
g
Graf. 10 – Unità lavorative addette al settore commerciale
1.600
1.512
1.500
1.400
1.300
1.200
1.100
1.197
1.216
2001
2002
1.303
1.406
2003
2004
2005
Anche il dato che riguarda il fatturato aggregato ha avuto un lento e
graduale aumento fino al 2004 e nell’ultimo anno preso in esame si
passa da 141 a 239 milioni di euro. In termini percentuali l’incremento
tra il 2001 e il 2005 risulta pari all’89,5%.
Graf. 11 – Fatturato aggregato del settore commerciale
260.000.000
210.000.000
160.000.000
110.000.000
60.000.000
10.000.000
126.194.113
134.815.430
2001
2002
134.046.381
239.115.522
141.408.796
2003
2004
2005
Gli investimenti, effettuati nel quinquennio, infine, misurano il rafforzamento del settore e la sua capacità di attrezzarsi per un futuro di ulteriore sviluppo. Va notata in particolare la forte accelerazione che si è
avuta nel 2005 rispetto agli anni precedenti.
Graf. 12 – Investimenti nel settore commerciale
50.000.000
40.000.000
30.000.000
20.000.000
10.000.000
26
25.049.313
15.484.592
2001
2002
21.585.894
2003
12.582.711
2004
45.807.816
2005
••• Il settore commerciale •••
Proprio in considerazione delle prospettive di sviluppo del traffico,
un’attenzione particolare viene riservata ai container, in deciso e
costante aumento.
8Container
Il traffico container del Porto di Napoli per l’anno 2005 rispetto al 2004
ha fatto segnare un aumento del 7,5%, attestandosi sui 373.626 teu’s,
rispetto ai 347.503 dell’anno precedente.
Per il 2006, secondo le proiezioni, il traffico container registra un incremento notevole di circa il 21% rispetto al 2005.
Tab. 10 - Andamento del traffico container nel Porto di Napoli
Pieni
Vuoti
Totale
*Proiezioni
2006*
370.000
83.000
453.000
TEU
2005
295.963
77.663
373.626
Differenza %
25,0
6,9
21,2
L’aumento del traffico è risultato prevalentemente dal recupero di alcune linee che negli anni precedenti avevano lasciato il Porto di Napoli
per approdare in altri scali.
Nonostante che la rigidità e la capillarità dei controlli doganali non si
siano affievolite rispetto al passato (anzi, per alcune merci il controllo
fisico dei container si è addirittura intensificato, raggiungendo il 38%
dei contenitori in import), la centralità del Porto di Napoli nello scacchiere mediterraneo ha portato diverse compagnie container ed altre
che trasportano merci varie a concentrare presso di esso una gran quantità di carico.
Per quanto riguarda i flussi di traffico container, il Porto di Napoli consolida la sua posizione di crocevia essenziale dei rapporti commerciali
all’interno del mar Mediterraneo, mentre si conferma, altresì, la vitalità delle imprese campane, in quanto la maggior parte della merce in
uscita è di produzione regionale.
Il Porto di Napoli è collegato direttamente con il medio e l’estremo
Oriente, il centro e nord America, l’Africa, e, via trasbordo, con
tutto il mondo.
In generale, il flusso riguarda l’import dall’Oriente, di diverse tipologie di merce (parti elettriche, prodotti finiti elettronici, giocattoli,
ceramiche, corsetteria, prodotti semilavorati, abbigliamento), con
sbarco nel Porto di Napoli ed il reimbarco di prodotti campani
(pasta e prodotti alimentari per il 65%, nonché arredamento e prodotti finiti in genere) soprattutto per il Centro e Nord America (circa
il 65% della quota export totale). Questo traffico interessa vari porti
di trasbordo, anche del Sud America e dell’Africa, mercato quest’ultimo, in forte espansione.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 27
g
8Movimento delle merci
Anche il tonnellaggio totale di merci transitate per il Porto di Napoli fa
registrare un aumento: infatti, nel 2006, secondo le proiezioni, si superano i 22.000.000 di tonnellate rispetto alle 21.000.000 dell’anno precedente, con un aumento del 5,2%.
Tab. 11 - Ripartizione del traffico per tipologia di merci trasportate
Rinfuse solide
Rinfuse liquide
Ro - Ro
Merci in container
Totale
*Proiezioni
Tonnellate
2006*
2005
4.000.000
3.955.179
6.000.000
5.839.641
8.500.000
8.172.429
3.600.000
3.041.982
21.009.231
22.100.000
Differenza %
1,1
2,7
4,0
18,3
5,2
All’interno del dato complessivo della quantità delle merci trasportate,
tutte le voci di traffico sono in aumento, con la migliore performance
nel settore container, conseguente all’aumento di traffico degli stessi.
In continuo aumento è anche il traffico ro-ro (con questa denominazione si fa riferimento al tonnellaggio dei mezzi pesanti imbarcati sulle
navi di traffico di cabotaggio, cioè di trasporto misto merci – passeggeri) la cui crescita è dovuta essenzialmente al successo delle linee per la
Sicilia. Un buon trend di crescita era già stato registrato nel 2004. Il
tonnellaggio totale di questo tipo di traffico nel 2006 ammonta a
8.500.000 tonnellate e, rispetto alle 8.172.429 tonnellate dell’anno precedente, fa segnare un aumento del 4%.
Tale tipologia di traffico si è arricchito durante il 2006 dei nuovi collegamenti per Termini Imerese e per Genova (prima linea tra la
Campania ed il Nord Italia). Si tratta di una linea solo merci destinata
a crescere nei prossimi anni e ad aumentare il peso del Porto di Napoli
nel settore delle autostrade del mare.
Per quanto riguarda gli altri traffici non containerizzati, rimane importante il traffico di cellulosa, che si concentra soprattutto sul Canada,
nonostante il traffico forestale in genere abbia subito negli anni una
contrazione progressiva a livello nazionale dovuta all’affermarsi del
traffico container. Tale traffico registrerà un incremento nei prossimi
anni, grazie alla riorganizzazione societaria della principale impresa
terminalistica del settore forestale del Porto di Napoli, la Magazzini
Generali, che ha concentrato a Napoli tutto il ciclo logistico della carta
delle cartiere Burgo.
8Trasporto dei mezzi pesanti
Nell’ambito del traffico commerciale va richiamato anche il trasporto
dei mezzi pesanti imbarcati sulle navi (cabotaggio in senso allargato ed
autostrade del mare in senso stretto).
28
••• Il settore commerciale •••
Tab. 12 - Movimentazione degli automezzi commerciali
Golfo di Napoli
Altre (Sicilia, Sardegna, Eolie, ecc.)
Totale
*Proiezioni
2006*
95.000
250.000
345.000
2005
93.000
209.781
302.781
Differenza %
2,2
19,2
13,9
Come si vede nella tabella, questo traffico fa registrare un aumento
rispetto all’anno precedente, conseguente anche al regolare svolgimento dei servizi di linea per la Sicilia, servizi che nell’anno 2005 avevano
visto alcune compagnie costrette, per manutenzione del naviglio impiegato, a ricorrere a mezzi sostitutivi con minore capacità di stivaggio.
L’aumento dei mezzi pesanti trasportati verso le isole del Golfo di
Napoli va invece attribuito all’ammodernamento della flotta che una
delle compagnie impegnate nei collegamenti locali ha attuato, immettendo sulla linea nuove unità che hanno più capacità di stiva.
Nel settore del traffico commerciale sono state considerate le attività
dei terminal, delle agenzie marittime, delle case di spedizioni e quelle
attività che sono coinvolte nel ciclo merci e della nave (servizi e attività connesse alle operazioni marittime e portuali).
Terminal
Il Porto di Napoli, sotto il profilo funzionale, si caratterizza sia come
porto di transito che come terminale di servizi feeder, e, per alcune
compagnie, come porto di regional transhipment. La sua competitività, sotto il profilo geografico, infrastrutturale e logistico, ha consentito
allo scalo di acquisire, negli ultimi anni, una posizione di rilievo nelle
strategie dei grandi operatori di linea internazionali.
I terminal svolgono attività diversificate per tipologia di merci movimentate e per le operazioni ed i servizi resi agli utenti. E’ da rilevare
che alcuni terminal presentano un certo grado di integrazione, esteso
sia in senso verticale (appartenenza a gruppi di società che controllano
ulteriori fasi della catena del trasporto) sia orizzontale (controllo di più
terminal portuali a livello locale o nazionale). Tale integrazione rappresenta una strategia di sviluppo dimensionale basata su un range di azioni volte ad affrontare i problemi della globalizzazione.
Agenzie marittime
Nel lavoro di monitoraggio sono state rilevate le sole agenzie marittime che hanno una concessione all’interno del Porto di Napoli. Non
sono quindi rappresentate tutte quelle presenti sul territorio.
L’agenzia marittima copre una vasta gamma di attività amministrative
necessarie alle navi in arrivo e in partenza dal porto. Queste attività
attengono alla richiesta di accosto, all’adempimento delle formalità
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 29
g
doganali, all’ingaggio ed all’imbarco dei marittimi, all’attività di assistenza alle compagnie armatrici.
Alle quattro agenzie marittime concessionarie nel Porto di Napoli sono
stati richiesti, data la peculiarità dell’attività da queste svolta, i soli dati
relativi al numero delle unità lavorative.
Case di spedizione e società di trasporto terrestre
Le case di spedizione svolgono solitamente l’attività relativa all’espletamento delle operazioni doganali per l’importazione e l’esportazione
delle merci.
Anche per questo comparto sono state prese in considerazione le case
di spedizione titolari di una concessione all’interno del Porto di Napoli
e, quindi, rappresentano solo una parte dell’insieme delle imprese che
operano nel territorio.
Nel comparto sono compresi anche gli operatori del trasporto terrestre
presenti nello scalo partenopeo che svolgono attività di trasferimento
delle merci da e per l’area portuale.
Servizi e attività connesse alle operazioni marittime
e portuali
All’interno del settore commerciale del Porto di Napoli è possibile
individuare una vasta gamma di servizi e di attività che sono necessarie per il buon funzionamento dello scalo.
Oltre ai servizi tecnico-nautici (il pilotaggio, il rimorchio, l’ormeggio)
ed alle Società partecipate dall’Autorità Portuale (Sepn, Idra Porto,
Ferport) si registrano una serie di attività collaterali e d’ausilio alle attività marittime e portuali (depositi, magazzini, fornitori di bordo, imprese di servizi portuali specialistici). Alcune di esse contribuiscono al
completamento dell’intero ciclo delle operazioni portuali, mentre altre
servono alla stessa funzionalità del sistema porto.
Sono da rilevare, sempre in questo comparto, attività legate prettamente all’armamento ed alle forniture navali, a quelle di magazzinaggio e
deposito della merce, sia in arrivo che in partenza. Un notevole contributo è offerto, in particolare, dalle prestazioni di manodopera temporanea messa a disposizione dalla CULP – Compagnia Unica Lavoratori
Portuali – che con personale proprio, specializzato anche nella conduzione dei mezzi meccanici, è di ausilio e completamento all’intero ciclo
delle operazioni portuali.
Sono, poi, di primaria importanza per l’organizzazione e l’efficienza
del porto le attività che riguardano la somministrazione dei servizi di
pulizia sia per l’interno della zona portuale che per gli specchi acquei
ad essa antistanti.
Società autorizzate alle operazioni portuali
L’Autorità Portuale di Napoli ha rilasciato 22 autorizzazioni per lo
svolgimento delle operazioni portuali. Tali autorizzazioni sono conces30
••• Il settore commerciale •••
se sulla base dell’art. 16, co. 1 della Legge 84/94. Attraverso l’analisi
dell’andamento del fatturato5 delle Società autorizzate si è rilevato un
incremento del 28 % nel 2005 rispetto al 2001. L’ammontare del fatturato ed il trend di crescita sono rappresentati dal grafico che segue.
Graf. 13 – Fatturato delle Società autorizzate alle operazioni portuali
60.000.000
54.975.065
50.000.000
53.901.838
43.450.679
45.022.607
40.000.000
42.876.153
30.000.000
20.000.000
2001
2002
2003
2004
2005
5 Il fatturato su cui si è calcolato l’andamento nell’arco temporale considerato è quello
comunicato dalle Società ai fini del pagamento del canone e relativo allo svolgimento
dell’attività autorizzata.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 31
g
32
[La cantieristica: componente strategica dei servizi portuali]
Buoni risultati anche nel settore della cantieristica nel periodo 2001 – 2005: la crescita
del fatturato e degli investimenti è considere-
vole anche se l’andamento non appare
costante. Graduale e continuo è l’incremento
dell’occupazione nel settore.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 33
g
[Il settore cantieristico]
L’andamento del settore della cantieristica mostra un segno
positivo nel periodo preso in esame dal monitoraggio, sia
nel numero degli occupati, sia nel fatturato. Riguardo al fatturato, nel periodo 2001 – 2005, la crescita è stata decisa e
pari al 54,8%. Le unità lavorative nel quinquennio registrano un constante aumento pari al 22,3%. Gli investimenti
hanno avuto consuntivi non omogenei negli anni, ma sono
passati comunque da 3 milioni e 139 mila euro del 2001 a
13 milioni e 352 mila nel 2005.
Graf. 14 – Fatturato aggregato del settore cantieristico
110.000.000
100.000.000
90.000.000
80.000.000
70.000.000
60.000.000 63.075.702
50.000.000
2001
Cantieri navali
87.780.757
77.525.552
2002
2003
97.667.342
87.599.240
2004
2005
L’industria cantieristica napoletana è costituita sia da cantieri navali
che svolgono un’attività di costruzione di navi di piccole dimensioni
(quali catamarani, motonavi e pescherecci) che da cantieri di riparazioni ed impiantistica navale.
Entrambi i comparti sono sottoposti oggi ad un processo di riorganizzazione sotto il profilo logistico e infrastrutturale, volta alla creazione di un polo dell’attività naval-meccanica nella parte centrale del
porto, con lo scopo di servire ambedue le aree: turistica/cabotiera e
commerciale.
L’industria cantieristica rappresenta una componente strategica dell’offerta dei servizi portuali ed in tal senso l’adozione di un nuovo regolamento per l’esercizio dei bacini di carenaggio e gli ingenti investimen34
••• Il settore cantieristico •••
ti pubblici e privati impiegati per l’ammodernamento e la ristrutturazione degli stessi hanno consentito allo scalo di attrarre un maggior numero di commesse rivolte alle grandi navi ed a quelle da diporto. Si è
potuto osservare che alcune società hanno fatto registrare un aumento
della produttività di circa il 10%.
Graf. 15 – Unità lavorative addette al settore cantieristico
700
600
500
617
534
525
400
300
200
639
2001
2002
2003
2004
653
2005
Riparazioni ed impiantistica navale
La cantieristica navale all’interno del Porto di Napoli resta ancorata,
prevalentemente, al comparto delle riparazioni e manutenzioni navali.
L’attività si rivolge alla manutenzione e costruzione specialistica di
impianti delle grandi navi e delle imbarcazioni da diporto, quali motori, impianti elettrici, pitturazioni, arredi, ecc. Anche in questo comparto vi sono stati negli ultimi anni degli adeguamenti organizzativi e
strutturali per fronteggiare la forte competizione straniera, soprattutto
all’interno del bacino del Mediterraneo, dove operano paesi come
Malta e Turchia che hanno dei costi di lavoro molto ridotti. I cantieri
ubicati nel Porto di Napoli sono all’avanguardia sia sotto il profilo delle
tecnologie utilizzate che della qualità dei servizi offerti per i lavori di
ammodernamento e di riparazioni di navi e traghetti.
Graf. 16 – Investimenti nel settore cantieristico
14.000.000
11.478.993
12.000.000
10.000.000
8.000.000
6.000.000
4.000.000
2.000.000
10.882.770
13.352.766
7.196.433
3.139.081
2001
2002
2003
2004
2005
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 35
g
36
[Raggiunti i nove milioni di passeggeri nel settore turistico]
Il boom delle crociere, la tenuta del trasporto passeggeri nel Golfo, lo sviluppo
dei collegamenti con altre destinazioni
mantengono alta la performance complessiva della navigazione turistica intorno al
Porto di Napoli, con ricadute positive sull’economia della città.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 37
g
[Il settore turistico]
Il punto di forza dell’attività dello scalo partenopeo continua ad
essere il traffico passeggeri, considerando che il totale, anche
con andamenti contrastanti nei diversi settori, si è ormai assestato al di sopra dei 9 milioni di passeggeri all’anno. Per quanto riguarda il traffuco passeggeri (crociere, navigazione nel
Golfo, altre destinazioni), sono stati messi a confronto gli anni
2006 e 2005.
I tre dati aggregati (occupazione, fatturato e investimenti) forniscono il quadro d’insieme del settore e le relative rappresentazioni grafiche verranno proposte di seguito.
Il primo dato è quello relativo alle unità lavorative che, nell’ultimo quinquennio, si sono stabilizzate intorno alle 2.600, con un
incremento, nel periodo considerato, del 33,5%. Anche il fatturato e gli investimenti tra il 2001 e 2005 registrano un andamento positivo. In particolare, il fatturato, nel periodo esaminato,
segna un incremento del 46%.
Graf. 17 – Unità lavorative addette al settore turistico
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
1.947
2001
2.475
2002
2.616
2.554
2003
2004
2.600
2005
Tornando al settore in esame, l’attenzione è stata rivolta oltre al
traffico passeggeri, alle attività di ormeggio; agli stabilimenti
balneari; alle provveditorie navali; ai pubblici esercizi ed alle
compagnie di navigazione presenti nello scalo.
38
••• Il settore turistico •••
Traffico passeggeri
Anche nel 2006 si è registrato un trend di crescita estremamente positivo in tutti i traffici, confermando la vocazione turistica e logistica del
Porto di Napoli.
I dati registrati nella tabella seguente, infatti, vedono crescere tutte le
voci relative al traffico, superando la quota ideale dei nove milioni di
passeggeri.
Tab. 13 - Andamento del traffico passeggeri
Croceristi
Golfo di Napoli
Altre (Sicilia, Sardegna, Eolie, ecc.)
Totale
*Proiezioni
2006*
1.000.000
7.000.000
1.100.000
9.100.000
2005
830.208
6.384.142
1.071.482
8.285.832
Differenza %
20,5
9,6
2,7
9,0
8Crociere
Il traffico delle crociere tocca punte d’eccellenza: i passeggeri, infatti,
nel 2006 sono stati 1.000.000 rispetto ai 830.208 del 2005, con in incremento del 20,5%.
Ciò dimostra, ancora una volta, che il Porto di Napoli, a prescindere dal
trend di crescita dimostrato dall’intero mercato croceristico mondiale,
è diventato ormai per i cruise operator internazionali un porto di riferimento. Tale crescita esponenziale è attribuibile non solo alla posizione geografica della città di Napoli e quindi del suo porto, che inevitabilmente attira i clienti residenti nelle aree centro-meridionali del
Paese, ma anche all’impegno dimostrato dall’Autorità Portuale teso a
potenziare e migliorare i servizi ai passeggeri e, in generale, l’intera
offerta rivolta ai cruise operator.
In tale ottica si inquadra la scelta dell’Autorità Portuale della costituzione della nuova società di gestione del terminal croceristico, la
Terminal Napoli S.p.a. L’Autorità Portuale di Napoli risulta la prima in
Italia ad aver avviato un nuovo progetto di gestione per i terminal croceristici. Questo modello è ormai definito da tutto il comparto come il
Modello Napoli.
Il progetto è stato sviluppato nel tempo con una paziente opera di
mediazione che ha consentito, alla fine, l’ingresso nella nuova
compagine azionaria di compagnie croceristiche di primaria
importanza mondiale: Costa Crociere, MSC Crociere e Royal
Carribbean. Alla compagine societaria partecipano, inoltre, Napoli
Terminal Trade, Marinvest, Intership e l’Autorità Portuale di
Napoli, che si è riservata una quota del 5% per continuare a garantire quella funzione di controllo e di regolamentazione previste
dalla Legge 84/94.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 39
g
Graf. 18 – Fatturato aggregato del settore turistico
350.000.000
300.000.000
250.000.000
200.000.000
150.000.000
216.971.324
235.182.721
100.000.000
2001
285.834.424
2002
2003
303.315.052
2004
318.507.865
2005
8Traffico del Golfo
Il traffico del Golfo, diversamente da quanto accaduto qualche volta
negli anni passati, vede crescere di quasi il 10% le sue performance,
diretta conseguenza dell’incremento del trasporto locale e turistico.
8Altre destinazioni
Nella voce “altre destinazioni” vanno inserite sia le linee di autostrade
del mare in senso stretto (Palermo e Catania) sia quelle di cabotaggio
per la Sardegna, le isole Pontine, le isole Eolie e Tunisi.
Il continuo incremento di traffico per queste destinazioni conferma la
vocazione cabotiera del Porto di Napoli, che è ormai stabilmente considerato un cruciale casello per le autostrade del mare e un porto di collegamento importante per le linee tirreniche.
Graf. 19 – Investimenti nel settore turistico
140.000.000
120.000.000
100.000.000
80.000.000
60.000.000
40.000.000
20.000.000
0
118.853.921
106.636.420
2001
Ormeggiatori
2002
125.703.959
91.921.936
2003
2004
131.830.798
2005
Nella circoscrizione dell’Autorità Portuale di Napoli l’attività di
ormeggio è svolta prevalentemente da piccole realtà imprenditoriali. In
particolare, le attività di ormeggio sono in concessione per più del 70%
40
••• Il settore turistico •••
a ditte individuali, cooperative ed associazioni che non hanno una struttura societaria ben definita mentre solo il 22% a società a responsabilità limitata.
La costa partenopea offre una ricezione di circa 2.000 posti barca destinati alla nautica da diporto. I servizi resi all’utenza, come è possibile
rilevare dal grafico che segue, risultano limitati prevalentemente alla
vigilanza, fornitura di luce, acqua, smaltimento dei rifiuti.
Graf. 20 - I servizi all'utenza
5%
4%
4%
16%
12%
8%
15%
Attracco
Acqua
Luce
Carburante
Vigilanza
4%
16%
16%
Informazioni turistiche
Servizi igienici
Parcheggi
Alaggio
Rifiuti
Il comparto risente dell’insufficienza di posti barca rispetto all’aumento della domanda di approdi di natanti. Per fronteggiare tale situazione
l’Autorità Portuale ha realizzato interventi infrastrutturali volti alla
riqualificazione degli ormeggi esistenti, in particolare il recupero della
Darsena Acton che ha permesso di destinare un approdo dedicato al
charter velico. Inoltre, sono programmati interventi sugli ormeggi esistenti al fine di soddisfare la crescente domanda differenziata di posti
barca (dagli yacht alle imbarcazioni di media grandezza, alle barche dei
residenti). Altri investimenti, pubblici e privati, sono previsti per la realizzazione di tre porti turistici nella zona di S. Giovanni (Porto Fiorito),
Bagnoli e Molosiglio che consentiranno di realizzare circa 3.000 posti
barca.
Stabilimenti balneari
Attualmente i concessionari che svolgono attività balneare, iscritti a
ruolo dell’Autorità Portuale di Napoli, risultano 14. Di questi solo 7
hanno fornito i dati richiesti per il monitoraggio. Il comparto ha registrato, in questi anni, un costante incremento che può essere ricondotto all’attività sinergica che operatori ed istituzioni hanno svolto per la
riqualificazione e la bonifica delle aree della costa partenopea.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 41
g
Pubblici esercizi
I pubblici esercizi rappresentano l’11% dei concessionari iscritti a
ruolo. Nell’ambito della circoscrizione del porto i pubblici esercizi
sono ubicati, prevalentemente, nella zona del Borgo Marinari, della
Stazione Marittima e del Piazzale Pisacane, con bar e attività di ristorazione.
Compagnie di navigazione
Le compagnie di navigazione monitorate svolgono attività cabotiera
verso le isole del Golfo (Ischia, Capri) e quelle del Mediterraneo
(Sicilia, Sardegna e Corsica) e verso la Tunisia. Il tipo di naviglio utilizzato è vario e comprende mezzi dedicati al solo trasporto passeggeri (aliscafi, catamarani) e mezzi dedicati al trasporto misto passeggeri/merci e veicoli diversi (traghetti a corto raggio, traghetti a mediolungo raggio).
42
[La vera ricchezza del Porto di Napoli]
Il personale dell’Autorità Portuale e delle
aziende rappresenta il patrimonio più prezioso dello scalo marittimo. Per conservare e
rendere sempre più efficiente e competitivo il
fattore lavoro sono state promosse numerose
iniziative di formazione professionale per i
dipendenti dell’Autorità Portuale e delle
imprese che operano nei settori nevralgici
del porto.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 43
g
[Il fattore lavoro e la formazione professionale]
La formazione professionale è diventata da tempo, in tutte le
aziende e soprattutto nei sistemi di imprese, un elemento di
grande importanza per favorire lo sviluppo e per accrescere la
competitività. Uno scalo marittimo, in cui operano molti soggetti ed in cui la produzione industriale e la gestione di impianti e
di macchinari complessi si legano alla fornitura di servizi specifici in un settore come il trasporto delle merci di varia tipologia
o il traffico turistico, è uno degli esempi di struttura produttiva
in cui la formazione professionale diventa essenziale in un confronto che nell’economia globalizzata si rinnova continuamente
sul piano dell’efficienza.
Tale esigenza è avvertita dall’Autorità Portuale per la responsabilità di direzione e di coordinamento che compete a questo
Ente, per la grande varietà delle competenze che deve mettere in
campo e per l’alta professionalità che i suoi funzionari devono
dimostrare.
Il monitoraggio compiuto sull’andamento del quinquennio analizza anche la struttura e l’evoluzione del fattore lavoro e guarda con attenzione all’attività di formazione svolta dall’Autorità
Portuale per le imprese che operano nel porto e direttamente per
i propri dipendenti.
Le iniziative di formazione
In questi anni, l’Autorità Portuale ha promosso una serie di iniziative
con Istituti specializzati, Enti Pubblici, Università e Imprese per rispondere in modo organico e continuo alle esigenze di formazione di tutto
il personale che opera nello scalo.
Tali iniziative, inserite in progetti formativi sviluppati in ambito comunitario, nazionale, regionale e locale, si sono concentrate essenzialmente sui temi connessi alla logistica, alle crociere, alla sicurezza sul lavo44
••• Il fattore lavoro e la formazione professionale •••
ro, alla security ed alla movimentazione delle merci.
Di particolare importanza, ad esempio, è stata l’adesione al progetto
S.UP.PORT. (Skills Upgrading in the Ports) finalizzato alla qualificazione e riqualificazione dei lavoratori operanti nel settore marittimoportuale. Si è trattato, in questo caso, di un’operazione complessa che
ha comportato preventivamente un monitoraggio a campione delle
imprese del settore commerciale, cantieristico e turistico per l’analisi
dei rispettivi fabbisogni formativi.
Da questa indagine sono stati individuati, come si può osservare nel grafico che segue, i profili professionali maggiormente richiesti nei tre settori.
Graf. 21 - Profili professionali richiesti
16%
14%
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
a
b
c
Legenda
a - Carrellista
b - Rallista
c - Operatori gru semoventi
d - Operatori maffi
e - Hostes/steward
d
e
f
g
h
f - Manager marketing
g - Responsabile operativo
h - Agente marittimo
i - Esperto normativa doganale
l - Operatore logistico
i
l
m
n
m - Esperto Informatico
n - Settore acquisti
o - Raccomandatari
o
In tale contesto sono stati realizzati tre percorsi formativi: due per conduttori e manovratori di mezzi di sollevamento (carrelli e reach steaker)
cui hanno partecipato complessivamente 40 giovani lavoratori impiegati presso la società fornitrice di manodopera portuale; al terzo percorso formativo, teso all’apprendimento dell’inglese tecnico marittimo portuale per spedizionieri ed agenti marittimi, hanno preso parte 20
dipendenti impiegati nel settore commerciale delle agenzie marittime e
delle case di spedizioni.
Il trasporto passeggeri e il trasporto merci sono considerati settori
nevralgici nell’attività dello scalo. Per questo, l’Autorità Portuale, consapevole dell’importanza della professionalità richiesta in questi settori, ha puntato molto sull’attività di formazione specialistica del personale che ha bisogno di un continuo aggiornamento sia di natura normativa che operativa.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 45
g
La cooperazione internazionale ed i riflessi formativi
Un’altra iniziativa di rilevo è stata la partecipazione al progetto di
Cooperazione integrata tra i Porti di Napoli e Miami e tra le
rispettive aree socio-economiche. Promosso dalla Regione
Campania nell’ambito del programma di partenariato territoriale
con gli Italiani all’Estero, cofinaziato dal Ministero degli Affari
Esteri, il progetto ha preso avvio sulla base dell’Accordo di
gemellaggio siglato il 27 aprile 2004 tra l’Autorità Portuale di
Napoli e quella di Miami. Si è rafforzata, in tal modo, la collaborazione internazionale tra i due scali attraverso un’intensa attività
di formazione e di scambio di know how sui temi della security
portuale e della gestione del traffico croceristico. In particolare,
l’attività si è realizzata sia attraverso stage presso lo scalo statunitense di funzionari dell’Autorità Portuale e delle imprese portuali,
sia attraverso seminari di approfondimento, svolti da esperti
dell’Autorità Portuale di Miami nel Porto di Napoli, che hanno
visto il coinvolgimento di 60 operatori dello scalo.
In un’altra iniziativa che ha riguardato il settore delle crociere,
l’Autorità Portuale ha collaborato con il Cesvitec (Centro per la
promozione e lo sviluppo tecnologico delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno) per un corso di promoter croceristico dei
porti rivolto a 20 giovani neolaureati in discipline economiche.
Con l’Università degli Studi di Napoli Parthenope e con il
Cesvitec ha svolto un’attività di supporto per la docenza nel
master per specialisti in logistica e trasporti. Infine, si è fatta promotrice ed ha organizzato presso la sua sede, degli stage per il
completamento del master in materia di trasporti e in altre discipline connesse all’attività marittima e portuale.
Formazione diretta del personale dell’Autorità Portuale
L’Autorità Portuale, in questi anni, ha realizzato, inoltre, numerosi corsi di formazione e di aggiornamento al fine di adeguare la
preparazione professionale alle nuove tecnologie e procedure
amministrative di 80 dipendenti, per un totale di oltre 220 giornate formative.
In forma sintetica sono riportati di seguito i temi, i corsi, le giornate
di studio ed i seminari a cui hanno partecipato i dipendenti
dell’Autorità Portuale:
• Dottorato di ricerca in Scienze della Logistica e dei Trasporti
(Università di Genova);
• Servizio di prevenzione e protezione dei rischi (ITA Formazione,
Roma);
• Corsi di formazione sui programmi Certus e Primis (Arca Software,
Sede dell’Autorità Portuale);
• Giornata di lavoro e seminario RINA Industry sulla sicurezza in
ambito portuale (Genova);
46
••• Il fattore lavoro e la formazione professionale •••
• Convegno TOC Europe 2003 (Genova);
• Scuola di Comunicazione Ambientale (Fondazione Enrico Mattei,
Genova);
• Convegno in materia di sicurezza (AIAS, Modena);
• Corso di comunicazione e marketing (Università di Siena, Genova);
• L’Istituto della delega in materia di sicurezza del lavoro (Milano);
• Conferenza Seatrade Cruise Ferry & River Cruise (Amburgo);
• 2003 – Un anno di giurisprudenza e di insegnamenti della Suprema
Corte di Cassazione in materia di tutela della salute e sicurezza sul
lavoro (ITA Formazione, Milano);
• Corsi di aggiornamento delle procedure per paghe e stipendi (INAZ,
Napoli);
• Corsi di lingua inglese (Sede dell’Autorità Portuale);
• Gli obblighi di prevenzione e protezione dei lavoratori nei nuovi
contratti di lavoro previsti dalla legge Biagi (ITA Formazione,
Milano);
• Convegno – studio Duel (Livorno/Palermo);
• Le cinque responsabilità del pubblico dipendente: accertamento e
obblighi di denuncia (Prisma, Roma);
• La difesa delle Pubbliche Amministrazioni nel processo amministrativo (ITA Formazione, Roma);
• La gestione degli appalti tra disciplina attuale e nuove direttive
comunitarie (Paradigma srl, Roma);
• La Corte di Conti ed i nuovi criteri di conformazione della responsabilità amministrativa (ITA Formazione, Roma);
• Seminario formativo CUD 2005 e le sue correlazioni con il 770/05
semplificato (ITA Formazione, Roma);
• Corso di aggiornamento sulla bonifica dei siti inquinanti (Società
Italiana di Geologia Ambientale, Roma);
• Corso sulla commissione di gara negli appalti pubblici: adempimenti, responsabilità, stesura del verbale di gara (Roma);
• Corso base di contabilità e bilancio d’esercizio (ITA Formazione,
Roma);
• Corso di direzione, esecuzione e contabilità del lavori pubblici (ITA
Formazione, Roma);
• Seminario sul Servizio prevenzione e protezione. Capacità, requisiti professionali, compiti e responsabilità del responsabile e degli
addetti. Riconoscimento della validità dei corsi di formazione (ITA
Formazione, Roma)
• Corso sul processo amministrativo (Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di S. Maria C. V.);
• Seminario sulle missioni del personale degli enti pubblici (ITA
Formazione, Roma);
• Corso antincendio per la sicurezza sul lavoro (Studio Thema,
Napoli);
• Partecipazione al Programma di scambi culturali International visitor leadership program, realizzato dal Dipartimento di Stato USA.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 47
g
Consistenza dell’organico dell’Autorità
L’Autorità Portuale di Napoli nel 2006 ha un organico complessivo di
113 unità lavorative. La consistenza del personale dipendente nel periodo 2001 – 2006 ha avuto l’andamento illustrato nel grafico che segue.
Le nuove immissioni di personale in questo periodo sono state effettuate con procedure che hanno sempre ricercato le migliori professionalità offerte dal mercato.
Graf. 22 - Andamento delle unità lavorative dell’Autorità Portuale di Napoli
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Nei grafici che seguono viene evidenziata l’età media del personale, la
ripartizione per sesso e per titolo di studio.
Va rilevato, innanzi tutto, che si è proceduto ad un “ringiovanimento” del
personale: l’età media dei 113 dipendenti risulta, oggi, di 45 anni, mentre
nel 2001 l’età media delle 143 unità lavorative risultava di 49 anni.
Graf. 23 – Età media dipendenti dell’Autorità Portuale nell’anno 2001 e 2006
60
50
40
30
20
10
0
48
49 anni
2001
45 anni
2006
••• Il fattore lavoro e la formazione professionale •••
La ripartizione attuale delle unità lavorative per sesso vede gli uomini
al 74% e le donne al 26%.
Graf. 24 – Ripartizione del personale per sesso
26%
74%
Donne
Uomini
La ripartizione per titoli di studio, nel 2006, del personale dell’Autorità
Portuale è evidenziata nel grafico che segue.
Graf. 25 – Distribuzione in percentuale dei dipendenti dell'Autorità Portuale per titolo di studio - Anno 2006
37%
44%
Laureati
19%
Diplomati
Licenza media
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 49
g
50
[Conclusioni]
A conclusione di questo lavoro, che ha raccolto i risultati del monito-
raggio delle attività imprenditoriali nel periodo 2001 – 2005 (con alcu-
ne proiezioni al 2006), l’Autorità Portuale di Napoli ringrazia per la
collaborazione prestata gli operatori dello scalo.
Un ringraziamento particolare va alla dott.ssa Maria Irene Iossa
dell’Ufficio studi che ha provveduto alla raccolta ed alla elaborazione
dei dati, al dott. Luigi Ricciardi ed alla dott.ssa Barbara Casolla per le
questioni relative al settore commerciale e turistico, e, in generale, a
tutto il personale dell’Autorità Portuale che ha collaborato, ciascuno
per le proprie competenze, alla riuscita di questo lavoro.
La raccolta dei dati e le molte risposte fornite ai questionari hanno
consentito di tracciare un quadro della complessa realtà del porto in
un documento che, ci auguriamo, sarà un utile strumento di conoscen-
za per tutti e servirà per considerare la validità del lavoro che insieme
abbiamo svolto e gli obiettivi con cui dobbiamo misurarci in futuro.
Contiamo di proseguire queste analisi e di continuare a darne conto
con regolarità, aggiornando periodicamente la rappresentazione della
realtà del porto e della sua evoluzione nel tempo.
AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI 51
g
Pubblicazione a cura della
Autorità Portuale di Napoli
Piazzale Pisacane
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Tel. 081-206485
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Progettazione e realizzazione grafica:
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