Test 02 - 1 / 61 Lezione 6 i Test statistici Test 02 - 2 / 61 Nella parte 1 e 2 … test sull’ipotesi principale H0: prestazioni del criterio decisionale rischio di errore di 1 specie; fiducia del criterio decisionale significatività del test test sull’ipotesi principale H0 con alternative H1, H2 rischio di errore di 2 specie; potenza del test Test 02 - 3 / 61 i test sulla differenza fra medie: H0 Test 02 - 4 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità dei campioni; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 , Hj ; 5. scelta dello stimatore campionario e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 5 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 1. si stabilisce la numerosità n del campione con cui si vuole condurre il test (nel caso occorrano più campioni si stabilisce la numerosità di ciascuno di essi). ricordiamo che se n è grande si può invocare il teorema limite centrale per affermare che la media campionaria è distribuita in modo normale qualunque sia la distribuzione della X Test 02 - 6 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità dei campioni; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 , Hj ; 5. scelta dello stimatore campionario e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 7 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità dei campioni; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 , Hj ; 5. scelta dello stimatore campionario e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 8 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 3. si individua l’ipotesi H0 (ipotesi principale) che deve essere sottoposta a test. esempio: H0 : m0 - m1 = 0; oppure: H0 : m0 - m1 > 1 il test non ci porta a determinare quanto valga la probabilità che l’ipotesi H0 sia vera oppure falsa, ma ci dice solamente se possiamo escludere, con il rischio di errore prefissato, che l’ipotesi H0 sia vera. Test 02 - 9 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità dei campioni; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 , Hj ; 5. scelta dello stimatore campionario e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 10 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: • le varianze s21 e s22 delle due popolazioni sono note e i due campioni sono numerosi (n1 > 30 e n2 > 30) • le due popolazioni hanno distribuzione normale con varianze s21 e s22 incognite ma UGUALI • le due popolazioni hanno distribuzione normale con varianze s21 e s22 incognite e i due campioni sono MOLTO numerosi (n1 > 120 e n2 > 120) • i dati sono appaiati Test 02 - 11 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: se le varianze s21 e s22 delle due popolazioni sono note e se i due campioni sono numerosi (n1 > 30 e n2 > 30) si può usare la variabile campionaria X ( Z= 1n1 - X2n2 ) - ( m1 - m 2 ) s 2 1 n1 + s 2 2 n2 che ha distribuzione normale standard. Test 02 - 12 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: se le due popolazioni hanno distribuzione normale con varianze s21 e s22 incognite ma UGUALI si può usare la variabile X ( T= 1n1 - X2n2 ) - ( m 0 - m1 ) æ1 1ö Smp ç + ÷ è n1 n2 ø 2 che ha distribuzione t di Student con (n1 + n2 – 2) gdl Smp 2 n1 -1) S + ( n2 -1) S ( = 2 1 n1 + n2 - 2 2 2 Test 02 - 13 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: se le due popolazioni hanno distribuzione normale con varianze s21 e s22 incognite ma UGUALI e se n1 >> n2 si può usare la variabile X ( T= 1n1 - X2n2 ) - ( m 0 - m1 ) S12 n2 che ha distribuzione t di Student con (n1 + n2 – 2) gdl Test 02 - 14 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: se le due popolazioni hanno distribuzione normale con varianze s21 e s22 incognite ed i campioni sono MOLTO numerosi (n1 > 120 e n2 > 120) si può usare la variabile X ( Z= 1n1 - X2n2 ) - ( m0 - m1 ) S1 S + n1 n2 2 2 2 che ha distribuzione approssimabile con la normale standard Test 02 - 15 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: se la popolazione ha distribuzione normale ed i due campioni non sono indipendenti, cioè sono costituiti da dati appaiati, si può usare la variabile T= Dx - ( m1 - m2 ) SD n 2 che ha distribuzione approssimabile con la t di Student a n-1 gdl Test 02 - 16 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie Di = Xi - Yi 1 1 Dx = å Di = å ( Xi -Yi ) n n 2 1 S = ( Di _ Dx ) å n -1 2 d T= Dx - ( m1 - m2 ) S 2D n Test 02 - 17 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 , Hj ; 5. scelta dello stimatore campionario e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 18 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 6. si stabiliscono i valori a del rischio di errore di 1ª specie che si è disposti a correre e 1 - a della affidabilità richiesta. La probabilità a di commettere un errore di 1ª specie viene chiamata “livello di significatività” al quale si intende condurre il test. H0 : m0 – m1 > 0 a Test 02 - 19 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 6. si stabiliscono i valori a del rischio di errore di 1ª specie che si è disposti a correre e 1 - a della affidabilità richiesta. La probabilità a di commettere un errore di 1ª specie viene chiamata “livello di significatività” al quale si intende condurre il test. criterio di scelta: la scelta del valore di rischio accettabile richiede considerazioni di vario tipo, non solamente tecniche ma, molto spesso, economiche, di politica aziendale, di immagine, ecc. Test 02 - 20 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 , Hj ; 5. scelta dello stimatore campionario e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 21 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 8. in base a ciò che si è stabilito nei punti precedenti, si identifica il valore critico (o la coppia di valori critici) della statistica campionaria che individua nel dominio la “regione di rifiuto” dell’ipotesi principale H0 . H0 : m0 – m1 > 0 a Test 02 - 22 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie 8. in base a ciò che si è stabilito nei punti precedenti, si identifica il valore critico (o la coppia di valori critici) della statistica campionaria che individua nel dominio la “regione di rifiuto” dell’ipotesi principale H0 . H0 : m0 – m1 = 0 a/2 a/2 Test 02 - 23 / 61 formulazione di un test sulla differenza fra le medie Dopo aver formulato il test: si procede alla composizione del campione con numerosità pari a quella stabilita, si conducono le prove sperimentali, si determina il valore della variabile campionaria precelta, H0 : m0 – m1 = 0 a/2 a/2 Test 02 - 24 / 61 parte 4 Test sulla varianza Test 02 - 25 / 61 formulazione di un test con H0 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 26 / 61 formulazione di test con H0 sulla varianza 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: se la variabile casuale X ha distribuzione normale si possono usare indifferentemente: - la variabile n2 (n 1) S n2 s 20 che ha distribuzione chi-quadro con ( n -1 ) gradi di libertà. - la variabile 2 S Cn2 2n s0 che ha distribuzione C2 modificata di chi-quadro con ( n -1 ) gradi di libertà. Test 02 - 27 / 61 1° test di ipotesi sulla varianza rischio di errore di prima specie a Test 02 - 28 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza • Un costruttore di resistori vuole scoprire se la sua linea di produzione necessiti di una revisione in quanto il prodotto presenta una eccessiva dispersione. • Il costruttore vuole che la clientela associ alla sua produzione un concetto di grande qualità pertanto intende rinviare la manutenzione solamente se è ragionevolmente garantito che il prodotto è in tolleranza • Il limite di accettabilità della varianza della X viene fissato al 2% del valore assunto dalla stessa X in corrispondenza del valore nominale della resistenza. 1. stabiliamo di operare con un campione di 30 resistori Test 02 - 29 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza • Un costruttore di resistori vuole scoprire se la sua linea di produzione necessiti di una revisione in quanto il prodotto presenta una eccessiva dispersione. • Il costruttore vuole che la clientela associ alla sua produzione un concetto di grande qualità pertanto intende rinviare la manutenzione solamente se è ragionevolmente garantito che il prodotto è in tolleranza • Indicando con 100 il valore della X corrispondente al valore nominale della resistenza, il limite accettabile per la varianza è 2. 1. stabiliamo di operare con un campione di 30 resistori Test 02 - 30 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 31 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza 2. Il costruttore definisce sulla popolazione dei resistori da 100 W una variabile casuale X che assume per ciascun resistore un valore pari quello della resistenza dell’elemento misurata alla temperatura di 70 °C. 3. Individuazione H0 : H0 : X s2viene > s2fissato Il limite di accettabilità della varianza della 0 = 2 al 2% del valore assunto dalla stessa X in corrispondenza del valore nominale della resistenza. “Il costruttore vuole che la clientela associ alla sua produzione un concetto di grande qualità pertanto intende rinviare la manutenzione solamente se è ragionevolmente garantito che il prodotto è in tolleranza” Test 02 - 32 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 33 / 61 formulazione di test con H0 sulla varianza 5. si sceglie la variabile campionaria idonea a svolgere il test: se la variabile casuale X ha distribuzione normale si possono usare indifferentemente: - la variabile n2 (n 1) S n2 s 20 che ha distribuzione chi-quadro con ( n -1 ) gradi di libertà. - la variabile 2 S Cn2 2n s0 che ha distribuzione C2 modificata di chi-quadro con ( n -1 ) gradi di libertà. Test 02 - 34 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza 2. Il costruttore definisce sulla popolazione dei resistori da 100 W una variabile casuale X che assume per ciascun resistore un valore pari quello della resistenza dell’elemento misurata alla temperatura di 70 °C. 3. Individuazione H0 : 5. come variabile campionaria viene scelta la variabile n² : se la variabile casuale X ha H 0 : s 2 > s 20 = 2 n2 (n 1) S n2 s 20 distribuzione normale la variabile n² ha distribuzione chi-quadro con ( n -1 ) gradi di libertà. Test 02 - 35 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 36 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza 6. fissiamo il livello accettabile per il rischio di errore di prima specie: a = 0,02 ( che comporta un “livello di fiducia” del 98% ); 8. calcoliamo il valore critico della statistica campionaria adottata che individuano le regioni di accettazione e di rifiuto della ipotesi principale H0 in funzione del valore di a che è stato prestabilito (0,02); utilizzeremo il “test unilaterale” (o “distribuzione ad una coda”) in quanto l’ipotesi principale può essere rifiutata solo se la varianza della popolazione risulta minore di s20 Test 02 - 37 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza • utilizzando le tabella della distribuzione “chi quadro” in corrispondenza di 29 gdl e di una probabilità (a) dello 0,02 • oppure utilizzando un foglio elettronico, per esempo MS Excel per il quale la funzione da invocare è la INV.CHI(probabilità;gradi_libertà) , risulta agevole individuare il valore critico cercato: inf² = 15,574 Test 02 - 38 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza • il valore critico vale: inf² = 15,574 Test 02 - 39 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 40 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza riassumendo: regione di rifiuto di H0 : n2 15,574 Composto il campione si procede con la misurazione della resistenza di ciascun elemento. Terminata la campagna sperimentale sul campione si determinano il valore della varianza campionaria corretta : S302 1,10 e quello della: 2 n 1,10 (30 1) 15,95 2 Test 02 - 41 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza Dato che n 15,95 > inf il risultato del test non ci permette di rifiutare H0 con la fiducia richiesta (98%) 2 2 H 0: s 2 > s 20 = 2 Test 02 - 42 / 61 Test di ipotesi con H0 sulla varianza 2 Dato che n2 15,95 > inf il risultato del test non ci permette di rifiutare H0 con la fiducia richiesta (98%) H 0: s 2 > s 20 = 2 Poiché il test si è concluso indicando che non è possibile escludere che la varianza sia maggiore di quanto ritenuto accettabile, il costruttore sarà … costretto ad intervenire sulla linea di produzione con un intervento di manutenzione straordinaria finalizzato alla riduzione della variabilità dei resistori prodotti. Test 02 - 43 / 61 Test sulla varianza con H0 e H1 Test 02 - 44 / 61 formulazione di test con H0 e H1 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 45 / 61 2° test di ipotesi sulla varianza: H0 con H1 rischio di errore di seconda specie b Test 02 - 46 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza • Si è riprogettato un OpAmp in produzione da tempo e si è realizzata una preserie del nuovo dispositivo. • Ci si interroga sulla possibilità che il valore tipico della deviazione standard della corrente di offset sia passato dal 10% del valore tipico della corrente del “vecchio” progetto (50 nA) a meno del 8%. Test 02 - 47 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 48 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza 1. Stabiliamo di operare con un campione di 25 amplificatori. 2. Costruiamo la variabile casuale X stabilendo che essa assuma valore uguale a quello della corrente di offset di ciascun elemento della popolazione misurata in nA. Con questa variabile il valore tipico della corrente ha per immagine 50 pertanto i valori di ipotesi per la deviazione standard risultano 5 (10%) e 4 (8%) da cui: 3. H0 : s² < s0² 16 ; 4. H1 : s² = s1² = 25 ; Test 02 - 49 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 50 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza 1. Stabiliamo di operare con un campione di 25 amplificatori. 2. Costruiamo la variabile casuale X stabilendo che essa assuma valore uguale a quello della corrente di offset di ciascun elemento della popolazione misurata in nA. 3. H0 : s² < s0² 16 ; 4. H1 : s² = s1² = 25 ; S n2 5. come variabile campionaria viene scelta la variabile C 2 s0 2 n Se la variabile X ha distribuzione normale allora la C2n ha distribuzione C2 modificata di chi-quadro con ( n -1 ) gradi di libertà: nel nostro caso 24 g.d.l.. Test 02 - 51 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 52 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza 1. Stabiliamo di operare con un campione di 25 amplificatori. 2. Costruiamo la variabile casuale X stabilendo che essa assuma valore uguale a quello della corrente di offset di ciascun elemento della popolazione misurata in nA. 3. H0 : s² < s0² 16 ; 4. H1 : s² = s1² = 25 ; 5. come variabile campionaria viene scelta la variabile che, se la X è distribuita in modo normale, ha distribuzione C2 modificata di chi-quadro con ( n -1 ) gradi di libertà. Cn2 S n2 s 20 6. fissiamo il livello accettabile per il rischio di errore di prima specie: a = 0,05 ( che comporta un “livello di fiducia” del 95% ); 7. fissiamo il valore minimo della potenza contro H1 a 0,90 (che comporta un valore di b < 0,10 ) Test 02 - 53 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza per formulare correttamente un test di ipotesi si devono seguire alcuni passi ben precisi: 1. scelta della numerosità del campione; 2. costruzione della variabile casuale X 3. individuazione della “ipotesi principale” H0 ; 4. eventuale definizione di ipotesi alternative H1 , H2 ; 5. scelta della variabile campionaria e determinazione della sua distribuzione ; 6. definizione della affidabilità richiesta ; 7. definizione della eventuale potenza minima richiesta ; 8. determinazione del valore del/dei discriminanti ; 9. verifica della potenza ottenuta: se inferiore a quanto richiesto si torna all’inizio e si aumenta la numerosità del campione ; Test 02 - 54 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza 8. calcoliamo il valore critico della variabile campionaria che individua la regioni di rifiuto della ipotesi principale H0 in funzione del valore di a prestabilito (0,05); dalle tabelle troviamo che il quantile 0,95 corrispondente a 24 gdl vale: Cn2 = 1,52 Come si valuta il rischio di errore di seconda specie ??? Test 02 - 55 / 61 la determinazione di a e b usando la variabile casuale C2 Test 02 - 56 / 61 la determinazione di a e b con C2 Facciamo due considerazioni generali: 1) Cn2 S n2 s 2 • dal valore di a desiderato si ricava il valore critico C2c • dal valore critico C2c si ricava il corrispondente valore critico per la varianza campionaria corretta: C02c S n2 s 02 S nc2 C02c s 02 che individua la regione di rifiuto della H0 Test 02 - 57 / 61 la determinazione di a e b con C2 La seconda considerazione generale è la seguente: 2) C 2 n S n2 s 2 2 S n2 Cn 0 2 s0 2 S 2 Cn1 n s 12 il valore assunto da C2n per uno stesso valore della varianza campionaria corretta dipende dal valore ipotizzato per la varianza della popolazione. Test 02 - 58 / 61 la determinazione di a e b con C2 di conseguenza: il valore critico assunto da C2n in corrispondenza del valore critico S2nc per la varianza campionaria corretta dipende dal valore ipotizzato per la varianza della popolazione. Cc2 S nc2 s 2 2 S nc2 C0 c 2 s0 2 S C12c nc s 12 Test 02 - 59 / 61 la determinazione di a e b con C2 dato che : 2 S nc2 C0c 2 s0 2 2 S nc C1c s 2 1 S nc2 C02c s 02 s 02 2 2 C1c C0c 2 s1 C C 2 1c 2 0c s s 2 0 2 1 Test 02 - 60 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza 8. calcoliamo il valore critico della variabile campionaria che individua la regioni di rifiuto della ipotesi principale H0 in funzione del valore di a prestabilito (0,05); dalle tabelle troviamo che il quantile 0,95 corrispondente a 24 gdl vale: C0c2 = 1,52 Ricaviamo quindi: C C 2 1c 2 0c s 16 1,52 0,97 s 25 2 0 2 1 Test 02 - 61 / 61 Test di ipotesi con H0 e H1 sulla varianza dalle tabelle ricaviamo che il quantile 0,97 corrisponde ad un rischio di errore di seconda specie b > 0,50 !!!